la pianta: le foglie - appunti scuola superiore

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LA PIANTA: LE FOGLIE
Le piante sono organismi fotosintetici pluricellulari principalmente terrestri.
Il loro primo antenato è stato un’alga verde pluricellulare simile alla COLEOCHAETE.
Come nelle piante attuali, i suoi principali pigmenti erano:
1) CLOROFILLA A e B;
2) CAROTEINODI.
La sua fonte di energia era la luce del sole ed essa otteneva ossigeno, anidride carbonica
e minerali dall’acqua. E questo è quello che accade anche in tutte le piante attuali: a
partire dal sole e dall’acqua esse producono sostanze organiche da cui dipendono la vita
di tutte le altre piante e tutti gli altri animali.
Ogni pianta ha una sua struttura particolare a seconda dei climi ed ambienti in cui vive,
che gli è necessaria per vivere e procurarsi gli alimenti.
Le piante sono in generale costituite da tre parti principali:
1) RADICI per l’assorbimento delle sostanze dal suolo e l’ancoraggio al suolo;
2) Un FUSTO per il sostegno e l’elevamento verso il sole.
3) Strutture quali le FOGLIE per assorbire la luce e attuare la fotosintesi clorofilliana.
In questa sede parliamo, seppur brevemente, delle foglie.
LE FOGLIE:
Le foglie hanno il compito principale di “esporsi” al sole in modo da rendere possibile la
fotosintesi clorofilliana.
Le cellule delle foglie sono PARENCHIMATICHE, e possono essere di due tipi:
1) PARENCHIMA A PALIZZATA: formato cellule cilindriche densamente ammassate sotto
la superficie superiore della foglia;
2) PARENCHIMA SPUGNOSO: formato da cellule di forma irregolare con grandi intervalli
riempiti da vapore acqueo, ossigeno ed anidride carbonica.
Entrambi i due parenchima costituiscono il tessuto fondamentale della foglia, chiamato
MESOFILLO.
Esso è racchiuso da un involucro quasi ermetico di CELLULE EPIDERMICHE, che
secernono una sostanza cerosa che forma un rivestimento -la CUTICOLA-.
Cellule epidermiche e cuticola sono trasparenti, e permettono alla luce di penetrare fino
alle cellule fotosintetiche.
Le sostanze entrano o escono dalla foglia attraverso:
1) FASCI CONDUTTORI, da cui entrano acqua e minerali ed escono i prodotti della
fotosintesi. Nella foglia sono solitamente chiamata NERVATURE, che formano come
dei disegni sulla foglia.
2) STOMI, da cui entrano ed escono dalla foglia ossigeno e anidride carbonica per
diffusione. Stoma in greco vuol dire bocca, infatti essi sono come delle piccole
aperture delimitate dalle CELLULE DI GUARDIA, che aprono o chiudono le aperture.
Le foglie possono avere molte forme e dimensioni, dovute in gran parte alle differenze
degli ambienti in cui vivono le piante.
Le foglie grandi si trovano in luoghi come la foresta pluviale, dove l’acque è abbondante,
ma è grande la “competizione” per la luce del sole. Quelle piccole sono invece tipiche dei
luoghi aridi (nei quali il problema di trattenere l’acqua è più importante del catturare la
luce del sole). Esse possono arrivare a riduzioni estreme come nei cactus, dove le foglie si
sono trasformate in spine rigide. Nel cactus la fotosintesi –che dunque non può avvenire
nelle foglie- avviene invece nei fusti carnosi, che hanno anche il compito di conservare
l’acqua.
In molte piante le foglie sono adibite alla conservazione dell’acqua.
I bulbi ad esempio, come le cipolle, sono grosse strutture con un piccolo fusto e foglie
adattate alla conservazione delle sostanze nutritive.
A volte è il picciolo a diventare carnoso, come nel sedano o nel rabarbaro.
LE PIANTE: LE RADICI E LA LORO FORMAZIONE
Solitamente, nella maggioranza, delle piante il seme resta quiescente per diverso tempo
prima di germinare.
Poi esso rompe il tegumento ed appare lo sporofito. Le prime foglioline si aprono al sole
ed attuano la fotosintesi, mentre continua il processo di crescita che dà origine alla
pianta.
Gli animali smettono di crescere una volta adulti, sebbene certi tessuti si rinnovino
continuamente. Le piante invece crescono sempre, per tutta la loro vita. Durante la
crescita la pianta si curva poi verso il sole, proprio come gli animali cominciano a cercare
il cibo da soli.
La prima cosa che esce dal tegumento di una giovane pianta è la RADICHETTA, cioè la
radice embrionale.
Sul suo apice c’è la CUFFIA RADICALE, che protegge il meristema apicale della piantina
quando la radice avanza nel suolo.
L’embrione delle piante è infatti formato da 3 tipi di tessuti -chiamati MERISTEMI
PRIMARI.
A mano a mano che le cellule della pianta crescono e si allungano, si differenziano.
Le prime cellule che si differenziamo nella radice sono le cellule conduttrici del floema e
dello xilema.
Dopodiché inizia a formarsi l’endoderma (lo strato più interno della corteccia) e
all’interno dell’endoderma il periciclo (il cilindro centrale della radice).
In seguito si differenziano le cellule epidermiche e i peli radicali iniziano ad allungarsi
nelle fessure del terreno.
Questo processo, che avviene a partire dalla prima radichetta, si ripete poi per tutte le
radici della pianta.
Spesso la radice e le sue ramificazioni possono essere più grossi del fusto e della chioma
della pianta stessa.
Le radici di un pianta sono essenzialmente formate da tre strati concentrici:
1) EPIDERMIDE: Essa assorbe acqua e sali minerali dal suolo e protegge i tessuti
interni. Le sue cellule sono caratterizzate da sottili estroflessioni tubolari dette PELI
RADICALI. Essi non sono altro che estensioni delle cellule epidermiche.
2) CORTECCIA: Le sue cellule sono parenchimatiche, proprio come quelle del tessuto
fondamentale
della
foglia,
prive
però
di
cloroplasti
e
specializzate
nell’immagazzinamento di amido ed altre sostanze. Poiché nella corteccia ci sono
grossi spazi vuoti, l’ossigeno passa attraverso di essi per raggiungere l’epidermide ed e
in seguito viene utilizzato dalle cellule nei processi di respirazione. Le cellule dello
strato più interno della corteccia –l’ENDODERMA- sono invece compatte e circondate,
da una striscia cerosa detta BANDA DI CASPARY, che si trova all’interno della parte
cellulare. Questa banda è impermeabile all’acqua, quindi l’acqua, che nelle altre
cellule della corteccia ha libertà di movimento, deve passare necessariamente
attraverso le membrane cellulari delle cellule endodermiche. Acqua, ossigeno ed
anidride carbonica riescono facilmente ad attraversare la membrana, mentre risulta
essere impossibile per molti altri ioni. Questo fa sì che si possa controllare ciò che
entra nel corpo della pianta.
3) CILINDRO CENTRALE: E’ costituito da tessuti conduttori, a loro volta circondati da
strati di cellule che formano il PERICICLO. Queste cellule possono essere disposte a
formare un cilindro pieno oppure a formare un cilindro attorno ad un midollo.
I TIPI DI RADICE:
Le radici possono svilupparsi in modo differente. Esistono dunque diversi tipi di radice
nelle piante. Le radici possono dunque essere:
1) A FITTONE, che dà origine a radici secondarie;
2) AVVENTIZIE, in cui le radici si sviluppano a partire dalla base del fusto, formando un
sistema radicale “fascicolato”;
3) AREE, che sono radici avventizie prodotte da strutture che crescono sopra il livello del
suolo, come nell’edera.
(QUESTO TESTO E' STATO INVIATO E PUBBLICATO ANCHE NELLA SEZIONE APPUNTI
DEL SITO "SKUOLA.NET").
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