Mesopotamia – L`invenzione della scrittura

Mesopotamia – L’invenzione della scrittura
MAAT – CONOSCERE LA STORIA PER CREARE IL FUTURO - MAAT
MESOPOTAMIA
L'invenzione della scrittura
LISTA REALE SUMERICA
Schoyen Collection - Babilonia, 2000-1800 a.C.
1 tavoletta, 8,1x6,5x2,7 cm, colonna singola, 26 linee in scrittura cuneiforme sumerica.
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Mesopotamia – L’invenzione della scrittura
Introduzione
La scrittura nacque nel IV millennio a.C. presso i sumeri, un popolo di origine sconosciuta immigrato nella
bassa Mesopotamia.
L'origine della scrittura è legato sia ad esigenze di amministrazione e contabilità sia ad esigenze di
comunicazione nel campo della politica interna ed estera.
Il sistema inventato dai sumeri diede inizio alla storia.
Prima della scrittura possiamo solo fare congetture a partire dai dati archeologici.
Con la scrittura inizia la comunicazione sincronica e diacronica della civiltà umana.
I ritrovamenti archeologici
I primi esempi di scrittura sono stati rinvenuti su tavolette di argilla provenienti dalla città di Uruk in
Mesopotamia (odierno Iraq). Le tavolette appartengono al livello archeologico IVa. La datazione
approsimativa è il 3000 a.C.
I cacciatori-raccoglitori avevano sviluppato nel periodo 15000-8000 a.C. un sistema di contabilizzazione
basato su tacche.
Gli agricoltori, nel periodo 8000-3000, avevano creato dei contrassegni di argilla, che venivano legati agli
oggetti contati. I contrassegni avevano la dimensione di circa 1,3 cm di larghezza e venivano modellati in
varie forme geometriche o naturalistiche. Ad ogni forma si faceva corrispondere una determinata quantità
di beni.
Intorno al 3300 vennnero inventate le buste, sfere di argilla cave, di dimensioni comprese tra i 5 e i 10 cm.
All'interno delle buste venivano immessi i contrassegni di argilla. Sulle buste cominciarono a porsi dei segni
che corrispondevano alla forma dei contrassegni contenuti all'interno.
Il sistema dei segni si sviluppò e non ci fu più bisogno di mantenere il contenuto della busta.
Le buste si appiattirono e si trasformarono in tavolette d'argilla ricoperte da segni.
Dai pittogrammi ai sillabogrammi
Accanto all'aspetto contabile-amministrativo esisteva il problema di trasmettere le parole con la massima
fedeltà. Un messaggero, un araldo, un portavoce militare potevano introdurre delle variazioni nel
messaggio che l'autorità intendeva comunicare.
Si sviluppò un sistema di rappresentazione di tipo pittografico, ossia mediante immagini.
L'insufficienza del sistema era evidente. Per trasmettere parole che si riferivano a concetti astratti si
dovette ricorrere ad ideogrammi. Ancora oggi noi utilizziamo ideogrammi, ad esempio per i numeri.
Scriviamo "5" ma possiamo leggerlo "cinque", "five" o "cinq".
Poi si cominciò a distinguere tra i simboli che rinviavano a concetti rispetto ai simboli che rinviavano a
suoni. In tal modo non occorreva più un simbolo per ogni idea. Bastava un numero ristretto di caratteri
fonetici per esprimere l'ampia varietà delle idee. Questa innovazione si ritrova nel periodo di Uruk III
(Gemdet Nasr 3000-2900 a. C.) quando vennero inventati i sillabogrammi.
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I sumeri utilizzarono circa 1200 caratteri all'inizio (circa 3000 a.C.), 800 nel periodo di Fara (circa 2600 a.C.)
e circa 500 intorno al 2000 a.C.
La lingua sumerica rimase un misto di logogrammi e sillabogrammi. I pittogrammi vennero sempre più
stilizzati, perdendo il loro carattere di rappresentazione naturalistica.
La scrittura cuneiforme
I sumeri scrivevano su tavolette di argilla con degli stili che imprimevano delle forme, dapprima
pittografiche e poi a "cuneo". Un insieme di vari cunei esprimeva un concetto o un suono.
Occorre distinguere tra scrittura cuneiforme, come strumento di rappresentazione, e lingua sumerica. La
scrittura cuneiforme venne adottata da molti popoli di lingua diversa dal sumerico.
La scrittura cuneiforme si diffuse in tutta la Mesopotamia, l'Assiria, l'Elam, l'Anatolia, la Siria-Palestina. Nel
XV seclo raggiunse l'Egitto e i suoi sovrani l'adottarono per i rapporti internazionali. Ittiti, Hurriti e Urartei
usarono il cuneiforme. Tavolette cuneiformi sono state trovate a Tartaria in Transilvania.
Quando l'Impero Assiro venne sconfitto, nel 622 a.C., cominciò il declino della scrittura cuneiforme a favore
del sistema alfabetico aramaico. Nella zona di Babilonia il cuneiforme si mantenne fino al I secolo d.C.
Cuneiforme non sumerico
Il cuneiforme persiano era costituito da 41 segni, di cui 36 erano consonanti, 4 erano logogrammi ed 1 era
un segno divisorio delle parole.
Il cuneiforme elamico era sillabico: 131 sillabogrammi e 25 logogrammi.
Il cuneiforme ugaritico era alfabetico: 30 consonanti.
La riscoperta del sumerico
Il cuneiforme venne riscoperto a seguito del rinvenimento di iscrizioni trilingue nella residenza reale a
Persepoli: persiano, elamico e babilonese.
Nel 1836 vennero identificati i segni del persiano antico.
Nel 1853 venne identificato il cuneiforme elamico.
Nel 1857 venne tradotto il cuneiforme babilonese.
Nel 1885 J. Oppert ipotizzò che gli assiri avessero preso il loro sistema di scrittura da un altro popolo.
Nel 1914 uscì la prima grammatica della lingua sumerica, dopo quasi duemila anni dalla scomparsa di ogni
traccia dei sumeri.
La lingua sumerica
Le parole sumere sono in gran parte monosillabiche.
Il sumerico è caratterizzato dalla omofonia, ossia più segni diversi possono avere lo stesso valore fonetico.
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I sumeri avevano 4 vocali (a, i, e, u) e 15 consonanti (b, d, g, "ng", h, k, l, m, n, p, r, s, "sh", t, z).
Il sumerico è agglutinante, ossia le parole sono modificate solo dall'aggiunta di terminazioni specifiche per
ogni elemento (numero, caso, ecc.). Gli elementi connessi con il verbo seguivano un rigido ordine: elementi
modali, elementi di tempo, elementi relazionali, elementi causativi, elementi di oggetto, radice verbale,
elementi di soggetto, elementi di futuro-presente intransitivo. Il verbo può essere distinto, oltre che per
persona e numero, anche come transitivo e intransitivo, attivo e passivo, presente-futuro e passato.
Non risulta che il sumerico sia legato a nessuno dei gruppi linguistici conosciuti (indo-europeo, semitico,
ecc.).
Il problema della lingua dei sumeri si collega con quello della loro misteriosa origine, finora non identificata
nonostante le molte ipotesi.
Sumerico e accadico
Al tempo dell'impero di Akkad (dal 2340 al 2160 a.C.) la lingua sumerica venne sostituita come lingua
ufficiale dello stato, dalla lingua accadica, appartenente al gruppo linguistico semita.
Si ebbe poi una rinascita sumera con la III dinastia di Ur (2100-2000), città che aveva tra i 200.000 e i
360.000 abitanti.
Nel periodo di Isin e Larsa (2000-1750) si ebbe l'arrivo di popolazioni amorree che conclusero la
semitizzazione dell'area. Iniziò il periodo paleo-babilonese.
Il sumerico venne progressivamente abbandonato come lingua parlata e rimase come lingua dotta.
Un esempio di scrittura sumerica
La "Lista Reale Sumerica" venne composta tra il 2100 e il 1900 a.C., durante il periodo della III dinastia di Ur
e il periodo di Isin e Larsa. Una redazione più antica risaliva al 2200, tempo in cui ad Uruk regnava il re
Utukhengal, il re sumero che liberò la sua terra dal dominio dei Gutei, successori della dinastia semitica di
Akkad.
Si riporta il testo sumerico e la traduzione italiana relativamente alla sequenza dei re e delle città prima del
diluvio.
Le antiche città sono cinque: Eridu, Bad-Tibira, Larak, Sippar, Shuruppak.
I nomi degli otto re pre-diluviani sono: Alulim, Alalgar, Enmenluanna, Enmengalanna, Dumuzi,
Ensipadzidanna, Enmeduranna, Ubara-Tutu.
I periodi di regno appaiono molto dilatati. Tutti i numeri sono divisibili per 60. E' stata ipotizzata una
riduzione su base sessagesimale, ma non esiste consenso sull'algoritmo.
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LISTA REALE SUMERICA
1. Dopo la discesa della regalità dai cieli, 1. [nam]-lugal an-ta ed3-de3-a-ba
2. la regalità fu in Eridu.
2. eridugki nam-lugal-la
3. In Eridu Alulim divenne re;
3. eridugki a2-lu-lim lugal
4. egli regnò per 28800 anni.
4. mu 28800 i3-ak
5. Alalgar regnò per 36000 anni.
5. a2-lal3-ngar mu 36000 i3-ak
6. Due re;
6. 2 lugal
7. essi regnarono per 64800 anni.
7. mu-<bi> 64800 ib2-ak
8. Poi Eridu cadde
8. eridugki ba-shub
9. e la regalità venne spostata a BadTibira.
9. nam-lugal-bi bad3-tibiraki-she3
10. Divenne re
10. ba-de6
11. a Bad-Tibira Enmenluanna;
11. bad3-tibiraki en-me-en-lu2-an-na
12. egli regnò per 43200 anni.
12. mu 43200 i3-ak
13. Enmengalanna
13. en-me-en-gal-an-na
14. regnò per 28800 anni.
14. mu 28800 i3-ak
15. Dumuzi, il pastore, regnò per 36000
15. dumu-zid sipad mu 36000 i3-ak
anni.
16. Tre re;
16. 3 lugal
17. essi regnarono 108000 anni.
17. mu-bi 108000 ib2-ak
18. Bad-Tibira cadde
18. bad3-tibiraki ba-shub-be2-en
19. e la regalità venne spostata a Larak. 19. nam-lugal-bi la-ra-agki-she3 ba-de6
20. A Larak, Ensipadzidanna
20. la-ra-agki en-sipad-zid-an-na
21. regnò 28800 anni.
21. mu 28800 i3-ak
22. Un re;
22. 1 lugal
23. egli regnò per 28800 anni.
23. mu-bi 28800 ib2-ak
24. Larak cadde
24. la-ra-agki ba-shub-be2-en
25. e la regalità fu spostata a Sippar.
25. nam-lugal-bi zimbirki-she3 ba-de6
26. A Sippar Enmeduranna
26. zimbirki en-me-en-dur2-an-na
27. divenne re e governò per 21000
anni.
27. lugal-am3 mu 21000 i3-ak
28. Un re;
28. 1 lugal
29. egli regnò per 21000 anni.
29. mu-bi 21000 ib2-ak
30. Poi Sippar cadde
30. zimbirki ba-shub-be2-en
31. e la regalità fu spostata a
Shuruppak.
31. nam-lugal-bi shuruppagki-<she3>
ba-de6
32. A Shuruppak, Ubara-Tutu
32. shuruppagki ubara-tu3-tu3
33. divenne re; egli governò per 18600
anni.
33. lugal-am3 mu 18600 i3-ak
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34. Un re;
34. lugal
35. egli regnò per 18600 anni.
35. mu-bi 18600 ib2-ak
36. In cinque città
36. 5 iriki-me-esh
37. otto re;
37. 8 lugal
38. essi regnarono per 241200 anni.
38. mu-<bi> 241200 ib2-ak
39. Poi il diluvio travolse tutto.
39. a-ma-ru ba-ur3-«ra-ta»
Uruk, una città sumera
Nel periodo Proto-Dinastico I (2900-2750 a.C.) Uruk raggiunse una estensione, all'interno delle mura, di
circa 5,5 Km. quadrati, ma la città si estendeva ancora per 2-3 chilometri in direzione nord-est.
Per avere un paragone basti pensare:
- ad Atene, che, dopo l'espansione al tempo di Temistocle, raggiunse 2,5 Km. quadrati;
- a Gerusalemme, che, dopo l'ampliamento al tempo di Agrippa I nel 43 d.C., raggiunse 1 Km. quadrato;
- a Roma, che, nel I secolo d.C, al tempo di Adriano, si estendeva per circa 11 Km. quadrati.
I santuari erano raggruppati nel quartiere di Eanna. Il tempio D di Uruk misurava 80 x 30 m. La navata
centrale era grande 62 x 11,30 m. La struttura comprendeva nartece, navata, transetto, abside centrale con
due annessi, diaconicon e protiro. Si tratta della stessa struttura con cui saranno costruite le chiese
cristiane, dopo tre millenni. Le colonne erano decorate con mosaici policromi fatti da piccoli coni. La
Cappella Sistina misura 40 x 13 m. Pertanto il tempio sumero era grande 4 volte la Cappella Sistina.
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Riferimenti bibliografici
Arborio Mella F. A.
Dai Sumeri a Babele
Mursia
Bottéro J.
Dai Sumeri ai babilonesi
Electa/Gallimard
Bottéro J.
Mesopotamia - La scrittura, la mentalità, gli
dei
Einaudi
Bottéro J. - Kramer S. N.
Uomini e dei della Mesopotamia
Einaudi
Bottéro J. - Stève J.
La Mesopotamia dalla scrittura
all'archeologia
Electa/Gallimard
Kramer S. N.
I Sumeri alle radici della storia
Newton
Liverani M.
Antico Oriente - Storia società economia
Laterza
Margueron J.-C.
La Mesopotamia
Laterza
Nissen H. J.
Protostoria del Vicino Oriente
Laterza
Oates J.
Babilonia
Newton
Oppenheim A. Leo
L'antica Mesopotamia
Newton
Parrot A.
I Sumeri
Rizzoli
Pettinato G.
I Sumeri
Rusconi
Pope M.
La decifrazione delle scritture scomparse
Newton
Uhlig H.
I Sumeri
Garzanti
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