Scheda per la visione del film V per vendetta “Morirò qui… tutto di me finirà… tutto… tranne quell’ultimo centimetro… un centimetro… è piccolo, ed è fragile, ma è l’unica cosa al mondo che valga la pena di avere. Non dobbiamo mai perderlo, o svenderlo, non dobbiamo permettere che ce lo rubino…” Alcune informazioni essenziali Il film Titolo originale V per vendetta V for Vendetta Regia James McTeigue Interpreti Hugo Weaving (V), Natalie Portman (Every Hammond), Stephen Fry (Gordon Titolo Deitrich), Stephen Rea (Eric Finch), John Hurt (Adam Sutler) Genere Fantapolitica Soggetto Soggetto non originale, libero adattamento per lo schermo dell’omonima graphic novel di Alan Moore e David Lloyd Sceneggiatura Fratelli Wachovski (registi di Matrix, Cloud Atlas) Fotografia Adrian Biddle Musica Dario Marianelli Numerose tracce sonore non riconducibili a Marianelli tra cui Ouverture 1812 di Pëtr Il'ič Čajkovskij, composizione per orchestra che commemora la fallimentare invasione francese della Russia da parte di Napoleone; Sinfonia n° 5 di Beethoven, il cui attacco, costituito da quattro note, è stato utilizzato da Radio Londra nel corso della Seconda Guerra mondiale per le trasmissioni in italiano, in quanto, secondo il Codice Morse (tre punti e una linea) formano l’iniziale V di Victory. Interpellato sul significato di un inizio così d’impatto lo stesso Beethoven disse: “Sono i colpi del destino che bussa alla nostra porta.” Durata 132’ Produzione USA-Germania Data di produzione 2005 Premi 2007 Academy of Science Fiction: Saturn Award Migliore attrice Natalie Portman Nomination Miglior film di fantascienza Nomination Migliori costumi Sammy Sheldon Nomination Migliore sceneggiatura Lana Wachowski e Andy Wachowski Il regista James McTeigue , australiano (Sydney, 29 dicembre 1967). Prima assistente di produzione, inizia la sua carriera verso la metà degli anni Novanta come aiuto regista in alcuni film hollyvoodiani (Fuga da Absolom, Street Fighter - Sfida finale, Paradise Road). In particolare collabora con i fratelli Wachowski nella loro trilogia Matrix. Nel 2002 è aiuto regista di George Lucas per Star Wars Episodio II - L'attacco dei cloni. La trama Anno 2020. In un futuro distopico la Gran Bretagna è governata da un plumbeo regime repressivo che manipola l’opinione pubblica e controlla la società attraverso la polizia segreta e la censura imposta ai mass-media. Ad opporsi soltanto un uomo dal volto coperto da una maschera dal sorriso beffardo... Giudizi critici “C’è molto più della carne dietro “Straordinario film socialavventuroso e darkpolitico […] è recitato benissimo, questa maschera. C’è un’idea, e le è intelligente e appassionante.” Lietta Tornabuoni (La Stampa) idee sono a prova di proiettile.” “E’ un appassionante noir fantapolitico ricco di invenzioni visive.” Alessandra De Luca (Ciack) Prima della visione del film... Suggerimenti prima della proiezione a partire dalle quali sviluppare il dibattito. Durante la visione... Con quanta più attenzione guardi un film tanto più la tua esperienza sarà piena. Quindi ti invitiamo a: 1. Prender nota di ciò che ti colpisce maggiormente: a. immagine/inquadratura/oggetto che esprime un significato simbolico/colore................................................................................ .......................................................................................................... .......................................................................................................... .......................................................................................................... b. suono, musica, cercando di coglierne la funzione.............................. ......................................................................................................... ......................................................................................................... ........................................ ......................................................................................................... 2. Cercare le sequenze-chiave, nelle quali avverti una maggiore concentrazione emotiva o di significato................................................. ........................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................ 3. Provare ad appuntarti qualche frase, che ti andrebbe di portare con te anche a proiezione terminata.......................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................ 4. Identificare i diversi punti di vista che si incontrano/scontrano/incrociano nel corso del film espressi dai vari personaggi............................................................................................................ ....................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................... 5. Individuare i problemi sollevati e le motivazioni che ritieni attuali del film..................................... ....................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................... Avvio del dibattito... Riferimenti storici La Congiura delle polveri scoppiata in Inghilterra nel 1605 per iniziativa di un gruppo di cattolici contro Giacomo I Stuart e il Parlamento riuniti nella Camera dei Lord. Tra i cospiratori Guy Fawkes, la cui fisionomia viene riprodotta dalla maschera di V. I Sistemi totalitari del Novecento. Qualche buona lettura La letteratura distopica è molto ampia; negli ultimi decenni il panorama editoriale si è arricchito di numerose pubblicazioni di diversa qualità artistico-letteraria. Tale genere caratterizza in particolare la letteratura per i giovani, contaminandosi con il fantasy e la fantascienza classica. Ci limitiamo a segnalare i libri considerati dei classici. Evgenij Zamjátin, Noi, Voland, 2013 Evgenij Zamjátin (1884-1937) è una delle figure più interessanti della letteratura russa dei primi del Novecento, ma anche una delle meno conosciute. Al di fuori della Russia è noto soprattutto per il lungo racconto distopico Noi, scritto a partire dal 1920 e pubblicato per la prima volta nel 1924. Di tale opera lo slavista Ettore Lo Gatto scrive: “Il valore eccezionale di Noi, di fronte alle altre due opere dirette contro il totalitarismo [Il mondo nuovo e1984], specie quello sovietico, è dato dal fatto che Zamiátin già nel 1922 prevedeva quel che sarebbe stata la trasformazione della Russia rivoluzionaria sotto il regime di Stalin.” (dalla Prefazione a Noi, edizione pubblicata da Feltrinelli nel 1963). Il romanzo è stato censurato in URSS ed il suo autore, accusato di essere “controrivoluzionario”, solo grazie all'appoggio di Gor'kij, può lasciare l'Urss, trasferendosi a Parigi dove muore nel 1937. Aldous Huxley, Il mondo nuovo, Oscar Mondadori Edizioni, 1991. Pubblicato per la prima volta nel 1932, il romanzo, dal titolo ironicamente demistificatorio del mito del progresso, prefigura, con sconcertante attualità, una società futura in cui un’artificiale felicità e l’ordine sociale vengono assicurati dall’uso istituzionale di droghe e dall’indottrinamento psicologico. L’incipit del libro tratteggia efficacemente lo scenario della vicenda: “Un edificio grigio e pesante di soli trentaquattro piani. Sopra l’entrata principale le parole: “Centro di incubazione e di consizionamento di Londra Centrale” e in uno stemma il motto dello Stato mondiale: “ Comunità, Identità, Stabilità”. La selezione eugenetica della razza umana, realizzata con tayloristica efficienza, garantisce la salute fisica e gli uomini, privati della loro individualità e delle loro emozioni, trascorrono una vita totalmente pianificata nell’incapacità di pensare altrimenti. Critico corrosivo della società di massa e di una tecnologia disumanizzante, Huxley è stato uno scrittore controverso, da molti esaltato per la sua visione per diversi aspetti profetica, da alcuni, tra cui il filosofo tedesco Th. W. Adorno, criticato per il suo approccio ai problemi dell’era industriale considerato moralistico. George Orwell, 1984, Oscar Mondadori Edizioni, 1989. Scritto nel 1948, da cui, per l’inversione delle ultime due cifre, deriva il titolo dell’opera, 1984 viene pubblicato nel 1949 ed è forse il romanzo distopico più noto e citato. Orwell proietta in un futuro senza speranza le profonde inquietudini che percorrono il suo tempo drammaticamente segnato dagli orrori della guerra. Il tetro universo di1984 comprende a tutti gli elementi che definiscono il genere distopico: dalla rappresentazione dell’invasività di un sistema politico totalitario alla denuncia dell’annullamento dell’individuo, dalla riflessione sugli effetti alienanti della tecnologia alla critica nei confronti dell’omologazione dei comportamenti. Tuttavia è soprattutto la tematica del controllo, della manipolazione della memoria storica e della falsificazione della realtà da parte di un potere, che viola il principio di non contraddizione, utilizzando il linguaggio per costruire una verità rovesciata (“La guerra è pace”, “La libertà è schiavitù”, “L’ignoranza è forza” sono i tre slogan del Partito) a rendere 1984 una riflessione ancora attuale sulla nostra società. Ray Bradbury, Farenheit 451, Oscar Mondadori Edizioni, 1989 Pubblicato nel 1953, fin dal titolo, che allude alla temperatura a cui la carta si incendia, il romanzo prefigura un società nella quale la cultura è bandita e per questo non solo è sottoposta a censura, ma addirittura distrutta attraverso emblematici roghi dei libri. Anche in questo caso, ciò che viene avvertito come un pericolo mortale è il libero pensiero, lo spirito critico che potrebbe incrinare l’omologazione e la passività dei comportamenti funzionali al mantenimento dell’ordine e del potere. Si tratta di un’incisiva denuncia della pervasività dei mezzi di comunicazione di massa rappresentati nel libro da onnipresenti schermi televisivi, che con le loro immagini superficiali sostituiscono la consistenza della realtà. Bradbury tuttavia non si chiude nella cupezza senza scampo di Orwell: il romanzo infatti si conclude con uno spiraglio di speranza alimentato dagli uomini-libro, a cui è affidato il compito di trasmettere alle generazioni future la memoria della cultura dell’umanità. Philip Dick, The Man in the High Castle , Fanucci Editore, 2015 La produzione di Philip Dick (1928-1982), scrittore straordinariamente visionario le cui opere sono state ampiamente adattate per il cinema, si inscrive nel genere della fantascienza. Tuttavia il libro citato, tradotto in Italia con il titolo La svastica sul sole e pubblicato nel 1961, presenta i tratti del romanzo ucronico in linea con la feroce critica nei confronti di un potere oppressivo e negatore della libertà del singolo sviluppata in V per Vendetta. Il romanzo, dalla complessa struttura narrativa, che assume un punto di vista multiplo nello svolgimento della vicenda, raffigura una realtà parallela, in cui gli Alleati hanno perduto la Seconda guerra mondiale e quindi l’ideologia nazista ha quasi totalmente pervaso il mondo: riflessione sulla storia e le sue possibilità alternative e nello stesso tempo denuncia della società contemporanea, caratterizzata da “una confortevole, levigata, ragionevole, democratica non libertà” (H. Marcuse, Un uomo a una dimensione, 1967). Alcuni riferimenti filmografici Oltre al classico Metropolis di Friz Lang, opera del cinema espressionista tedesco (1927) e agli adattamenti cinematografici di Farenheit 451 (regia di Franҫois Truffaut, 1966), Orwell 1984 (regia di Michael Radford, 1984), ricordiamo solo alcuni titoli, che risultano meno influenzati dal filone della fantascienza, con un’unica eccezione, che non può essere trascurata, in quanto rappresenta un capolavoro del genere fantascientifico-distopico. Blade runner, regia di Ridely Scott, 1982, liberamente tratto dal romanzo Ma gli androidi sognano pecore elettriche? di Philip Dick. “Nella Los Angeles del 2019 un cacciatore di taglie, Rick Deckard, deve trovare alcuni Nexus 6 guidati dal cupo Roy, replicanti dalle forme umane sfuggiti al controllo della compagnia costruttrice, la Tyrrell Corporation. Sarà aiutato da Rachel, replicante di nuova generazione, capace di provare sentimenti e ricordare il passato.” (da Dizionario dei film a cura di P. Mereghetti). Straordinaria visione di una metropoli sovraffollata e multietnica, ipertecnologica e decadente, su cui cade incessantemente una pioggia acida e in cui si combatte una battaglia tra uomini che sembrano maschere e replicanti dai sentimenti umani, esaltata dalla musica di Vangelis ora epica ora malinconica. Brazil, regia di Terry Gilliam, 1985 “Lo scarafaggio che, passando sul computer di un ministero, fa sbagliare la lettera di un cognome, è all’origine di tutti i guai che capitano al povero, stralunato funzionario Sam Lowry .” (da Il Morandini, Dizionario dei film). Il film, assai liberamente ispirato a 1984, è ricco di invenzioni visive e declina con il registro del paradosso la riflessione caustica contro lo strapotere opprimente della burocrazia nella vita attuale. La cifra del film si ritrova proprio nel contrasto, evidenziato anche dall’efficacissima colonna sonora, tra una realtà resa invivibile da meccanismi perversi che l’individuo può solo subire e l’aspirazione all’evasione e la dimensione del sogno che rendono più lieve l’esistenza. I figli degli uomini, regia di Alfonso Cuaròn, 2006, tratto da un romanzo di P. D. James. “La terra è un pianeta senza speranza nel futuro: da quasi vent’anni non nascono più bambini. [...] La storia fa capo ad un antieroe, il cinico e rassegnato Theo, ex militante dissidente, che ha il compito di accompagnare una giovane africana miracolosamente incinta.” (da Il Morandini, Dizionario dei film). Il film è una lettura-previsione di ciò che potrebbe accadere in un futuro assai prossimo, se i gravi problemi che incombono sull’umanità non verranno affrontati in qualche modo: fame, miseria e disperazione saranno le conseguenze della mancata soluzione alle questioni legate all’immigrazione, al terrorismo, alla compromissione dell’ecosistema. Non lasciarmi , regia di Mark Romanek, 2010, adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Kazhuo Ishiguro. In una distopica Inghilterra alternativa, dove la scienza medica ha fatto enormi progressi, Kathy, Ruth e Tommy sono tre bambini che vegono educati in condizioni particolari nel collegio di Hailsham. Il loro destino è già segnato: sono dei cloni umani destinati a diventare donatori di organi. Ciononostante vivono intensamente i loro sentimenti e sperano che con l’amore sia possibile modificare il corso della propria vita. Il film rifugge dagli effetti speciali e dagli artifici scenici, che spesso caratterizzano il genere distopico da un punto di vista formale, e rappresenta, in uno scenario rigoroso e scarno, l’orrore di un’umanità che considera gli esseri viventi come pezzi di ricambio. I toni sono struggenti, a tratti poetici, e mettono in primo piano la bellezza della vita e del sentimento nonostante tutto. Letture consigliate Per un primo avvio all’analisi del testo filmico Ma come si legge un film? a cura di Domenico Ciolfi e Davide Sala, Demetra, 2000 Il linguaggio cinematografico. Percorso di analisi. A cura di Dario Dalla Mura e Elena Peloso, Edizioni Il capitello, 1996 Per andare oltre... Può essere interessante confrontare la fisionomia del sistema di potere rappresentato in V per vendetta con la nota classificazione dei caratteri del totalitarismo come sistema di organizzazione del potere proposta da C. J. Friedrich e Z. K. Brzezinski. “1. Ideologia di Stato. Un'ideologia elaborata, consistente in un corpo ufficiale di dottrine che abbraccia tutti gli aspetti vitali dell'esistenza umana e al quale si suppone aderisca, almeno passivamente ogni individuo che viva in questa società; questa ideologia è caratteristicamente accentrata e proiettata verso uno stadio finale e perfetto della umanità essa cioè contiene una affermazione chiliastica basata sul rifiuto radicale della società esistente insieme alla conquista del mondo per una società nuova. 2. Partito unico.Un partito unico di massa guidato tipicamente da un solo uomo, il «dittatore», e consistente in una percentuale relativamente piccola della popolazione totale (intorno al 10 per cento) maschile e femminile, con un forte nucleo appassionatamente e ciecamente consacrato all'ideologia e pronto a contribuire in ogni modo alla sua generale accettazione; un partito del genere è organizzato gerarchicamente e oligarchicamente ed è tipicamente o superiore o completamente intrecciato con la burocrazia governativa. 3. Sistema del terrore. Un sistema di terrore, sia fisico sia psichico, realizzato attraverso il controllo del partito e della polizia segreta, in appoggio, ma anche per sovrintendere, sul partito in funzione dei suoi leader, e diretto caratteristicamente non solo contro provati « nemici » del regime, ma anche contro classi della popolazione scelte più o meno arbitrariamente; il terrore, sia quello della polizia segreta, sia quello della pressione sociale diretta dal partito, sfrutta sistematicamente la scienza moderna e più particolarmente la psicologia scientifica. 4. Monopolio delle comunicazioni di massa.Un monopolio, quasi completo e tecnologicamente condizionato, del controllo, nelle mani del partito e del governo, di tutti i mezzi di effettiva comunicazione di massa, come la stampa, la radio e il cinema. 5. Monopolio totale della forza.Un monopolio egualmente tecnologicamente condizionato e quasi completo dell'uso effettivo di tutti gli strumenti di lotta armata. 6. Dirigismo economico. Un controllo centralizzato e la guida dell'intera economia attraverso il coordinamento burocratico di entità corporative un tempo indipendenti e comprensivo tipicamente di molte altre associazioni e attività di gruppo.” Da C. J. Friedrich e Z.R. Brzezinski, Totalitarian Dictatorship and Autocracy, Cambridge (Mass.) 1965