La Sezione musicale della Biblioteca Palatina, che documenta l’attività musicale della città e del suo territorio nei sec. XVII-XIX, conserva alcuni dei brani in concerto scelti dai suoi fondi di musica a stampa e manoscritta. Fra questi il manoscritto inedito di Pietro Pallavicino Canto degli orfani di guerra, proveniente da una recente donazione degli eredi dell’antica famiglia e l’edizione della lirica di Ildebrando Pizzetti La madre al figlio lontano che appartiene al dono pervenuto alla Biblioteca per lascito testamentario. Il concerto si inserisce nelle iniziative organizzate dalla Biblioteca Palatina per commemorare la Grande Guerra. Dal 5 ottobre al 5 novembre nella Galleria Petitot della Biblioteca è allestita la mostra intitolata: Le culture della guerra. Libri, giornali, manifesti e cartoline 1900 – 1918, che intende documentare il contesto culturale nazionale dei primi quindici anni del secolo scorso e l’emergere in esso di orientamenti bellicisti e imperialisti; lo scontro ideale, particolarmente aspro nella nostra città, tra interventisti e neutralisti per l’adesione al conflitto mondiale ed infine le forme della propaganda di guerra. Complesso Monumentale della Pilotta Biblioteca Palatina Complesso Monumentale della Pilotta Biblioteca Palatina Centro Studi Musica e Grande Guerra OH MIA PATRIA… musicisti di Parma per la Grande Guerra https://musicaegrandeguerra.com/ PARMA BIBLIOTECA PALATINA, Sala “Maria Luigia” Sabato 8 ottobre 2016, ore 21 con il contributo di Bruno Barilli (1880-1952) Inno di guerra (1915) parole di Fausto Salvatori Anonimo Sui monti Scarpazi Ildebrando Pizzetti (1880-1968) La madre al figlio lontano (1910) parole di Romualdo Pantini Giovanni Bolzoni (1841-1919) Elegia (maggio 1916) per pianoforte Arnaldo Furlotti (1880-1958) Vespero Goriziano salmo (Cervignano, agosto 1916) Anonimo Sul cappello che noi portiamo Anonimo Era una notte che pioveva Arnaldo Furlotti Inno Corridoniano, parole di Ugo Ugolotti Arnaldo Furlotti A tutti quelli che son morti per la Patria salmo (1939) Arnaldo Furlotti Requiem da Messa da Requiem (1916) Pietro Pallavicino (1875-1967) Canto degli orfani di guerra (1921) Anonimo Il testamento del Capitano Anonimo Monte Canino Gaspare Scuderi (1899-1962) Castelnovo del Carso 1915 dagli “Appunti di guerra” Gino Alessandri (1884-post 1955) Alleanza liberatrice, inno (1918) **************** Gregorio Pedrini tenore Enrico Padovani pianoforte Coro CAI “Mariotti” di Parma, diretto da Monica Lodesani Corale “Arnaldo Furlotti” di San Secondo Parmense diretto da Gregorio Pedrini Carlo Perucchetti narrazione e letture Nell’ingente patrimonio che il Centro Studi Musica e Grande Guerra sta valorizzando nell’ottica di considerare il documento musicale come fonte di indagine storica, un posto interessante è rappresentato dalla cultura di Parma e provincia. Compositori, direttori d’orchestra, solisti, cantori, poeti si sono espressi, ognuno con stile e creatività personale, per testimoniare la propria posizione ideale riguardo alla guerra. Nel concerto convivono gli slanci interventisti dell’Inno di guerra di Bruno Barilli e Fausto Salvatori con il sentimento malinconico dell’Elegia di Giovanni Bolzoni. Alla romanza di Pizzetti che anticipa il tema della lontananza forzata fa da contrasto l’inno di Gino Alessandri che esalta il valore vittorioso dell’alleanza contro il nemico. Gaspare Scuderi, pianista e direttore del Conservatorio “A. Boito” di Parma, vive in prima persona la tragedia della trincea negli stessi luoghi di Giuseppe Ungaretti e, oltre al diario Un musicista in Guerra, ci lascia Castelnuovo del Carso 1915 (Appunti di guerra), in cui racconta la propria esperienza, utilizzando la tecnica pianistica in funzione espressiva. Pietro Pallavicino, compositore e organista della Cattedrale di Parma, scrive un accorato Canto degli orfani di guerra, aprendo una finestra significativa sui lutti e le macerie lasciate dal conflitto. Il caso di Arnaldo Furlotti è singolare e interessante. Sacerdote, è cappellano militare e condivide con i soldati lunghi anni di guerra e sofferenza; amico di Pizzetti e in possesso di una solida formazione musicale, compone diverse opere tra il 1915 e il 1918, alcune scritte al fronte. Il Duca d’Aosta Emanuele Filiberto di Savoia gli commissiona una Messa da Requiem dedicata ai caduti, da eseguirsi il 2 novembre 1916 ad Aquileia; nel concerto di stasera sarà possibile ascoltare il primo brano della Messa, che fu diretta dallo stesso compositore nella basilica con l’intervento di un coro di Parma. Nella Grande Guerra hanno convissuto classi sociali diverse e ben definite, ognuna ha la sua lingua. I testi di tutte queste opere, sia pure in modo variato, appartengono al linguaggio colto che ha come punto di riferimento lo stile dannunziano quando si esprime con un terminologia aulica e a volte enfatica. Ecco perché si è scelto, in contrasto diretto, di ascoltare anche il linguaggio popolare dei canti dei soldati; in essi la parola, senza metafore, possiede un alto grado di comunicazione emotiva. Carlo Perucchetti un sentito ringraziamento a Giovanni Baroni e Andrea Cattabiani