Infezione da BHV-1 nel bovino: clinica, trasmissione, diagnosi e controllo Sergio Rosati Dipartimento di Produzioni Animali, Epidemiologia ed Ecologia Università di Torino BHV-1: Herpesviridae Alphaherpesvirinae Varicellovirus 100 BHV-1 l BHV-1.1 (IBR like) rinotracheite, congiuntivite, aborto, encefalite BHV-1.2 (IPV like) l BHV-1.2a rinotracheite, aborto l BHV-1.2b infezione genitale l BHV-1.3 (BHV-5) encefalite l reperto di stipiti anomali l unicità antigenica l affinità con herpesvirus caprino, virus Aujeszky, herpesvirus del cervo l Caratteristiche biologiche Bovino ospite primario, altri ospiti: capra (pecora, suino, cervidi, bovidi) Notevole variabilità biologica l rinotracheite (IBR) l congiuntivite l aborto l infezione neonatale sistemica l vulvovaginite/balanopostite (IPV/IPB) l infertilità l encefalite l evoluzione del virus, gli stipiti “respiratori” sono attualmente prevalenti BHV-1: resistenza sensibile ai solventi dei lipidi e molti disinfettanti (idrato di sodio 0,5%, fenolo 1%, formalina 5%, sali quaternari di ammonio 1%) sopravvive poco nell’ambiente: 1 sett. in inverno al riparo dalla luce è stabile a temperatura inferiore a - 65° C, a - 20° C l’infettività diminuisce dopo 1 anno, a + 4° si inattiva lentamente, a 37° C resiste per 10 giorni sopravvive nei contenitori di stoccaggio del seme. Escrezione virale Riattivazione Infezione primaria Mucose Latenza Sangue viremia Gangli nervosi Feto Patogenesi bersagli primari: mucose, naso, trachea, congiuntiva, vulva, vagina, pene, prepuzio l viremia: scarsa, virus associato a linfociti e monociti l bersagli secondari: utero, ovaia, testicolo, intestino l immunodepressione: abbassamento funzioni difensive dei leucociti l diffusione neurogena: attraverso le terminazioni nervose e localizzazione al SNC l Infezione latente l Avviene a livello dei gangli nervosi, cellule epiteliali e macrofagi l Mancata produzione di particelle virali l diffusione da cellula a cellula l riattivazione: stress, superinfezioni, parto, trattamenti cortisonici Problemi della latenza Diagnosi: non si trova il virus o i suoi Ag, ma solo il genoma (espianti, sonde, PCR), sieropositività = infezione latente, ma si trovano anche latenti sieronegativi, uso di test sierologici sensibili l Profilassi: vaccinando non si impedisce la latenza, anche gli stipiti vaccinali attenuati danno latenza, ricombinazioni genetiche con stipiti selvaggi? l La vita di un animale infetto Infezione primaria: I Latenza: L Riattivazione: R sintomi Escrezione virale I 1 L 2 R L R L R 3 4 Età in anni 5 L R L R L R L 6 7 Gli anticorpi modulano l’ escrezione virale in corso di riattivazione Infezione primaria: I Latenza: L Riattivazione: R Titolo anticorpi I 1 L 2 R L R L R 3 4 Età in anni 5 L R L R L R L 6 7 Se usiamo un vaccino tradizionale vivo Vaccinazione: V Latenza: L Riattivazione: R Titolo anticorpi V 1 L R 2 3 L R L R L R L 4 Età in anni 5 6 R L R L 7 Interpretazione della sieropositività l Infezioni acute autolimitanti (diarrea neonatale) Origine della sieropositività Anticorpi colostrali (primi 6 mesi) l Infezione naturale l Vaccinazione pregressa l Trasmissione diretta l contagio diretto fra animali che eliminano elevate cariche virali con secrezioni ed escrezioni l per via aerogena a distanza ravvicinata l attraverso la monta Trasmissione indiretta Trasmissione meccanica mediante veicoli vari (strumenti, mezzi di trasporto, l Mediante FA con seme infetto per: - infezione balano prepuziale - infezione testicolare - viremia - escrezione intermittente (riattivazione) - il virus si mantiene nel seme congelato - può contaminare i contenitori di stoccaggio l Disseminazione del virus Infetti con sintomi Escrezione di virus per 1-2 settimane (IBR ed IPV) 2-3 settimane (IPB) l dopo aborto con cotiledoni placentari l Infetti asintomatici l l l l per infezione lieve reinfezione per abbassamento dell’immunità infezione modulata da immunità parentale o vaccinale riattivazione dell’infezione latente Aspetti clinici l rinotracheite /congiuntivite (IBR) l balanopostite pustolosa (IPB) l vulvovaginite pustolosa (IPV) l aborto l infezione neonatale sistemica l encefalite l infertilità Aspetti clinici (forma respiratoria) l l Incubazione 2-5 giorni, durata 5-10 giorni arrossamento del musello , febbre (fino a 42°), anoressia, scolo nasale sieroso, tosse , congiuntivite, ipogalassia. 108 particelle virali/ml IBR: congiuntivite e difficoltà respiratorie I Aspetti clinici (forma respiratoria) Rinite da BHV1 Laringotracheite Tracheite fibrinosa forma genitale (IPV) l l l Incubazione 1-3 giorni (successivi all’ accoppiamento) comparsa sulla vulva e sulla regione caudale della vagina di pustole di 2-3 mm che tendono a confluire, per poi ulcerare e guarire in 10-15 giorni salvo complicazioni Virus isolato da casi di metrite in Belgio, endometrite necrotizzante per inoculazione endouterina. forma genitale (IPV) l Sintomi precoci: – Minzione frequente – Mancato ritorno della coda in posizione normale Vulvovaginite pustolosa (IPV) Vulvovaginite pustolosa (IPV) Aspetti clinici (IPB) Incubazione 1-3 giorni l nell’ IPB si osserva difficoltà nell’accoppiamento per il forte dolore. l Balanopostite pustolosa (IPB) L’ aborto da IBR l l l l l Segue di 3-6 settimane un focolaio di malattia respiratoria Prevalente fra il 5-8 mese di gravidanza Infezione sistemica feto espulso dopo 2-3 settimane dalla morte piccoli focolai necrotici, fegato, reni, surreni, timo Infertilità Infez.1-7gg dopo fecondazione: vascolarizzazione intensa teca interna follicolo, necrosi CL, ritorno in calore, cicli successivi normali. Infez. 7-14gg: CL funzionale e meno vascolarizzato, leggera ooforite, possibile interruzione gravidanza. Infez. 14-21gg: diminuiscono le lesioni all’ovaia, iniziano le lesioni alle membrane embrionali, morte e riassorbimento embrionale. simile patogenesi con stipiti vaccinali attenuati e riattivazione, ma minori conseguenze. Infezione neonatale sistemica l’infezione si instaura negli ultimi giorni di gravidanza, o nei primissimi giorni di vita l Sintomi respiratori e gastroenterici l Mortalità elevata l Encefalite incoordinazione , eccitamento , opistotono , cecità, sino a morte. l Stipiti neurotropi di origine Sudamericana e Australiana l altre forme associate a BHV1 l Metrite – Temporanea riproducibile con difficoltà – A volte associata ad infezione con seme contaminato l l Mastite Dermatite – Ulcerativa l Enterite – Grave solo nei vitelli neonati Prevenzione Igiene dei ricoveri l Corretta gestione aziendale l Quarantena per i soggetti di nuova introduzione l Controllo della movimentazione di animali in occasione di fiere, mercati, alpeggio l Controllo Allontanamento dei capi sieropositivi l Esclusione dalla monta dei soggetti sieropositivi l Vaccinazione dei soggetti infetti l Vaccinazione dei soggetti negativi (marker) l vaccinazione Non protegge contro l’ infezione l Protegge contro la malattia l Se l’ animale si infetta riduce l’escrezione virale l Titoli virali medi rilevati in secrezioni nasali in 12 soggetti [6 vaccinati (gE-inatt.) e 6 controlli] infettati per via nasale TCID50/ml secreto nasale 10 8 6 vacc cont 4 2 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 Giorni P.I. da J.T. van Oirshot et al.: 1996 Vaccini vivi (attenuati) Provocano una vera e propria infezione l Il virus vaccinale si replica e va in latenza l dose amplificazione Antigene Sistema immunitario Mucosa nasale Vaccini morti (spenti o inattivati) L’ antigene che stimola la risposta immunitaria è inoculato in toto l Il virus vaccinale non si replica e non va in latenza l Antigene dose Sistema immunitario I vaccini sperimentati l l l l l l l Vivi attenuati termosensibili TKneg attenuato gEneg attenuato a virus intero inattivato gEneg inattivato subunità gD Vaccini vivi Vaccini inattivati Vaccini vivi: cosa è importante ricordare l l l l l l Inducono una blanda infezione stimolano adeguatamente l’ immunità locale, umorale e cellulo-mediata proteggono contro le forme cliniche Molti vaccini attenuati hanno potenzialità abortigene Tutti gli stipiti vivi attenuati vanno in latenza, si riattivano, vengono escreti e trasmessi alla popolazione recettiva non sono distinguibili dagli stipiti selvaggi Vaccini inattivati (virus intero) l l l l l Sicuri richiedono ripetute inoculazioni Meno efficaci nel proteggere contro le forme cliniche non sono distinguibili dagli stipiti selvaggi la loro efficacia dipende da diversi fattori (dose, protocolli vaccinali, adiuvanti) Lesioni nasali in gruppi di animali vaccinati e non, infettati al giorno 0 lesioni nasali 4 3 gE-inattivo gE- vivo 2 subunità gD controllo 1 0 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 giorni P.I. da J.C. Bosch et al.: 1996 I vaccini marker Stipite selvaggio e vaccino tradizionale Vaccino marker, privato della proteina Anticorpi prodotti negli animali Test di laboratorio + Y YYY Y Infezione da virus selvaggio + Vaccino tradizionale YYY Vaccino marker Y Y - Criteri per un utilizzo razionale dei vaccini l Alta prevalenza (molti animali sieropositivi) – Sieropositività da pregresse vaccinazioni – Sieropositività da infezione di stipiti selvaggi Sieropositività da pregresse vaccinazioni Uso di vaccini tradizionali l Assenza di forme cliniche l Sieronegatività negli animali fra 6 e 12 mesi non vaccinati l Vaccinazione con marker spento Sieropositività da infezione di stipiti selvaggi Presenza di forme cliniche l Incertezza sull’ uso di vaccini tradizionali l Vaccinazione dei sieropositivi con vaccino spento tradizionale Vaccinazione dei sieronegativi con marker vivo Riattivazione dell’ infezione latente in un animale sieropositivo non vaccinato log10 TCID50/ml 8 6 4 2 0 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 giorni P. dexam. treat. Riattivazione dell’ infezione Latente in un animale sieropositivo vaccinato X 6 log10 TCID50/ml 5 4 gEvivo 3 gEspento 2 1 0 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 giorni P. dexam. treat. Criteri per un utilizzo razionale dei vaccini l Bassa prevalenza – Sieropositività da pregresse vaccinazioni – Sieropositività da infezione di stipiti selvaggi Vaccinazione con marker spento