Armati contro la psoriasi

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PER IL PA Z I E N T E
A
Al/Alla signore/a
RMATI CONTRO LA PSORIASI
QUESTO DISTURBO DELLA PELLE NON COMPROMETTE, IN GENERE, LA SALUTE. MA PER
LIMITARNE GLI EFFETTI E MIGLIORARE L’ASPETTO CI VUOLE COSTANZA NELLE CURE
CHE COS’È?
La psoriasi è una malattia della pelle che può iniziare a qualsiasi età. In genere colpisce soprattutto i gomiti,le
ginocchia e la testa. Si formano macchie rosse che in seguito si coprono di scaglie bianche e argentate, come di
pelle secca, che si staccano facilmente.
Il disturbo può però presentarsi in forme diverse da una persona all’altra. Le chiazze compaiono talvolta anche intorno all’ombelico, alla schiena, sulle natiche, sulle palme delle mani e le piante dei piedi. Sulle unghie, invece, si formano piccoli punti che a volte portano le unghie a ispessirsi e sollevarsi.
Le chiazze non danno in genere prurito, ma se perdono molte squame o si ingrandiscono, possono dare fastidio o anche sanguinare e diventare dolorose.
In casi meno comuni, le zone coinvolte dalla psoriasi sono le mucose dei genitali e le zone più
umide della pelle, come le pieghe; allora le chiazze sono rosee. Altre volte compaiono piccole
macchie diffuse su tutto il corpo.
Raramente alla malattia può associarsi un’infiammazione delle articolazioni (artrite) delle dita
delle mani e dei piedi.
CHE COSA PROVOCA?
Non si tratta di una malattia che mette in pericolo la salute in generale, né tantomeno la vita. Non è
una malattia infettiva e non può in nessun modo essere passata ad altri.Anche se per fortuna in genere il
volto è risparmiato, il resto del corpo può però essere molto imbruttito dalla psoriasi. Ciò può essere causa di difficoltà
psicologiche e di relazione.
E’ importante che i familiari e gli amici ricevano sufficienti informazioni per poter essere solidali con chi si ammala.
Come per tutte le condizioni croniche, lo scambio di esperienze e informazioni con altre persone che hanno lo stesso disturbo può essere di grande aiuto.
PERCHE’ CI SI AMMALA?
La psoriasi colpisce circa due persone su cento. La causa non è ancora del tutto nota, ma si suppone che si tratti di un
disturbo autoimmune: ciò significa che le difese immunitarie si rivolgono contro parti del corpo, non riconoscendole come proprie. Dove compaiono le chiazze, la pelle contiene molti globuli bianchi (i soldati del sistema immunitario), che rilasciano sostanze infiammatorie e stimolano la produzione di cellule superficiali della pelle che, quando sono in sovrannumero, si seccano e desquamano.
Vi è anche, nella maggior parte dei casi, una componente ereditaria. Infatti più della metà delle persone con psoriasi ha
un familiare malato. In questo caso i sintomi compaiono in giovane età e i disturbi peggiorano più rapidamente. Quando
non vi siano familiari colpiti da psoriasi, i segni della malattia si fanno notare di solito dopo i quarant’anni e rispondono meglio alle cure.
SI PUO’ CURARE?
Non c’è ancora una cura definitiva per la psoriasi, ma molti tipi di trattamento ne riducono
i sintomi.
I farmaci più usati sono creme che aiutano a rimuovere le squame, disinfiammano, idratano e ammorbidiscono la pelle. L’esposizione del corpo ai raggi ultravioletti (direttamente
sotto il sole o con speciali lampade) può essere utile se si osservano alcune precauzioni che
possono essere spiegate dal medico curante.
In genere si inizia la cura con gli ultravioletti se la psoriasi coinvolge più del 20 per cento del
corpo o se le sostanze contenute nelle creme sono controindicate per qualche motivo (per esempio
nei bambini o nelle donne in gravidanza).
Nei casi più g ravi si possono utilizzare anche farmaci per bocca che intervengono sul sistema immunitario, ma si tratta
di cure con effetti gravi importanti, che perciò si riservano a chi non ha ottenuto nessun beneficio da tutte le altre terapie.
Circa tre malati su quattro ottengono buoni risultati dalle cure. E’ importante, però,seguirle con costanza,perché le medicine si applicano a cicli, talvolta anche per molti anni.
Quando si scopre di avere la psoriasi è utile, quindi, cercare insieme al proprio medico il tipo di terapia che si adatta meglio al livello di gravità della malattia, ma anche alle caratteristiche personali.
Queste informazioni le sono fornite dal suo medico e
e dalla rivista Occhio Clinico
CHE COSA SUCCEDE SE NON CI SI CURA?
La psoriasi ha un andamento cronico e anche dopo un ciclo di cura efficace prima o poi le chiazze ricompaiono; d’altra parte le macchie possono migliorare anche se non si usa nessuna terapia, in particolare con
l’esposizione al sole.
I miglioramenti e i peggioramenti della psoriasi sono difficilmente prevedibili, ma ognuno può scoprire le
condizioni che influenzano la sua malattia. Tra queste, per esempio, vi sono l’alcol, alcuni farmaci, i periodi
di maggiore stress emotivo e certi tipi di infezioni. La gravidanza spesso migliora i disturbi, ma dopo il parto alcune donne peggiorano nettamente. Anche le ferite, le sbucciature e i colpi possono essere il punto di partenza per una nuova chiazza.
Bisogna quindi imparare ad aver cura della propria pelle, evitando graffi e traumi
e utilizzando sempre almeno una crema emolliente. E’ inoltre essenziale prevenire l’infezione delle chiazze, perché la macchia di psoriasi è un punto debole che cicatrizza difficilmente.
COSA CONTENGONO LE CREME?
Tutte le sostanze utilizzate nelle creme sono anche disponibili in forma di shampoo e
lozioni per trattare le chiazze sulla testa.
Il catrame è un trattamento efficace, in particolare se combinato con i raggi ultravioletti. Le creme che lo contengono,
però, sporcano i vestiti e possono avere un cattivo odore, oltre che essere irritanti per la pelle sana che
circonda le chiazze. Inoltre, a lungo andare, il catrame può essere tossico.
Il ditranolo è una sostanza che si usa, disciolta nella crema, a diverse concentrazioni. Si stende sulla
pelle e si lascia agire per un tempo che dipende proprio dalla sua concentrazione, e quindi la si lava via
accuratamente. Il ditranolo macchia sempre la pelle (e questo è il segno che funziona) e
può bruciare se è troppo concentrato.
I derivati del cortisone sono efficaci nei casi meno gravi e possono essere preparati, nello stesso prodotto, in associazione con il catrame e
con antinfiammatori come i salicilati, della stessa famiglia dell’aspirina. Non vanno usati troppo a lungo, perché perdono progressivamente efficacia e, una volta sospesi, possono provocare una ricaduta ancora più grave della precedente. Per evitare questo effetto talvolta si
consigliano sospensioni periodiche di una settimana.
Il calcipotriolo, una sostanza simile alla vitamina D, ha una buona efficacia nelle forme lievi e moderate della malattia. Ha il vantaggio di essere
un prodotto pulito e senza gravi effetti collaterali. Bisogna però evitarne il contatto con la pelle
del viso.
Il calcipotriolo va usato due volte al giorno per almeno due mesi e spesso i risultati si vedono
solo a distanza di tempo.
OLTRE LE POMATE
raggi ultravioletti (UV) eliminano temporaneamente la psoriasi. In genere si consiglia di esporsi al sole oppure di sottoporsi a speciali sedute di lampade. In questo caso si comincia in genere con gli UVB. Se si ricorre a
radiazioni artificiali è meglio rivolgersi a un centro medico e non all’estetista, perché non si tratta dello stesso
tipo di applicazione. Le ore migliori per prendere il sole, invece, sono quelle intorno a mezzogiorno. Prima di
esporsi ai raggi (sia naturali sia artificiali) la pelle va idratata bene.
E’ fondamentale interrompere quando compaiono arrossamenti, per favorire una progressiva abbronzatura ed evitare le ustioni.
E’ possibile associare ai raggi UVA un farmaco preso per bocca, chiamato psoralene. Questa cura si chiama PUVA, e
in genere è apprezzata da chi non ama creme e pomate, ma rende gli occhi ipersensibili alla luce e può dare nausea, prurito, vertigini e mal di testa. Inoltre, come tutte le terapie con ultravioletti, può accelerare i processi di invecchiamento e aumentare il rischio di tumori della pelle. In genere si evita di usarla nei bambini e nelle persone che hanno solo qualche macchia.
Tra i farmaci che si possono prendere per bocca, i derivati della vitamina A sono efficaci soprattutto nelle forme gravi che tendono a infiammarsi e fare infezione, o anche per la psoriasi delle mani e dei piedi. Hanno molti effetti collaterali, tra cui il rischio di provocare malformazioni nel
nascituro se vengono usati da una gravida: sono quindi controindicati nelle donne in età fertile che non usano metodi anticoncezionali sicuri o
che desiderino avere un figlio nei due anni successivi alla cura.
Esiste infine la possibilità di usare farmaci che agiscono sul sistema immunitario, come il metotrexato e la ciclosporina. Si tratta di sostanze
molto efficaci, in particolare per le forme gravi o associate ad artrite. Vi è, però, un prezzo da pagare: queste molecole hanno effetti tossici che le
rendono controindicate nelle persone con malattie dei reni o del fegato, con la pressione alta e anche in chi abbia in programma una maternità o
una paternità.
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