Suggerimenti per una corretta terapia psicofarmacologica Dott. Giovanni Gentile Psicologo - Psicoterapeuta esperto in Psicodiagnosi [email protected] www.psicoterapia.caserta.it Introduzione Ho deciso di scrivere questo piccolo vademecum dopo aver seguito centinaia di pazienti lungo le fasi della loro terapia. Mi sono accorto che le paure, i dubbi e le incertezze sono comuni a quasi tutte le persone che intraprendono una farmacoterapia psichiatrica. Questi brevi consigli ti saranno utili durante l'intero periodo di assunzione del farmaco. L'uso, le modalità di somministrazione e l'assunzione del farmaco é sempre subordinata alla ricetta medica ed alla prescrizione del tuo Medico. Può sembrarti strano, ma a moltissime persone capita di sentirsi abbattuti, tanto da richiedere l'intervento del Medico. Questo non è un segno di debolezza. Quante volte nel corso della tua vita hai contratto malattie anche banali, che ti hanno costretto a letto. Durante tale periodo hai fatto uso di farmaci che aiutavano il tuo sistema immunitario, il tuo corpo, a reagire all'attacco virale. Anche in questo caso, con le dovute eccezioni, sei di fronte ad un'esigenza simile. Aiutare il tuo organismo a difendersi dall'attacco di un "virus" ancora più subdolo e pericoloso. Per la maggior parte delle persone i sintomi di tale disagio possono essere sensazioni di tristezza profonda, sentimenti di colpa o inutilità e possono essere indice di perdita di interesse per tutte, o quasi tutte le sue attività quotidiane, anche quelle che prima svolgeva con piacere. Assumendo la terapia farmacologica in maniera corretta e costante, secondo quanto prescritto dal tuo Medico, puoi trarre il massimo beneficio dal trattamento, e riportare la tua vita alla normalità. La costanza è una delle fondamentali caratteristiche di una buona terapia. A volte può capitare di pensare di sospendere l'assunzione, anche solo per un giorno, o magari sospenderla per sempre, senza che il tuo Medico ti abbia prescritto tale procedura. Questa azione compromette il lavoro svolto fino a quel momento, invalida la terapia farmacologica intrapresa, vanifica i tuoi sforzi e quelli del tuo Medico. Se quindi riscontri effetti collaterali indesiderati, se hai dubbi, necessità, la cosa migliore da fare é parlarne con il tuo Medico. Assieme troverete una soluzione al disagio. La terapia é uno strumento di cura, non una costrizione imposta. Perché mi sento giù ? La depressione che stai vivendo ha anche un fondamento biologico. Si pensa infatti che la depressione sia dovuta a livelli ridotti di serotonina, una sostanza che consente la comunicazione tra le cellule cerebrali. Assieme all'assunzione del farmaco è utilissimo: Un corretto stile di vita: mangiare sano, riposare bene e impegnarsi inattività che arricchiscano la propria vita. Esercizio fisico: recenti studi affermano che un corretto esercizio fisico ha importanti ricadute sul piano mentale e corporeo. Il vecchio motto "mens sana in corpore sano" è proprio vero! L'esercizio fisico, infatti, aumenta il metabolismo cellulare anche a livello cerebrale, avendo importanti ricadute anche sul funzionamento dei neuro trasmettitori, anche quelli implicati nel tuo disagio. Inoltre una costante attività fisica, impegna le giornate che così non sembrano tutte uguali, e se fatta in Dott. Giovanni Gentile Psicologo-Psicoterapeuta compagnia è anche un ottimo modo per socializzare unendo così il fattore psicosociale a quello più strettamente biologico. Richiedere un consulto Psicoterapeutico può essere una ottima idea. L'organizzazione mondiale della sanità afferma che per quello che riguarda la Depressione la terapia di elezione è quella farmacologica corredata con una psicoterapia al fine di evitare le ricadute, che potrebbero intervenire nella fase di remissione dei sintomi, dopo la bufera iniziale. Quindi cosa aspetti, parla con il tuo medico circa l'eventualità di cominciare una psicoterapia. Il farmaco provoca dei danni al cervello? Ci sono milioni di persone al mondo che assumono la stessa molecola che assumi tu. Ci sono milioni di persone che gestiscono in maniera eccellente i tuoi stessi sintomi usufruendo di una farmacoterapia. Le molecole che vengono commercializzate sono solo una minima parte di quelle sperimentate in laboratorio. Sono quelle più sicure, quelle che non danno effetti collaterali. Spesso i miei pazienti mi chiedono se il farmaco che assumono può creare dipendenza. Le attuali classi farmacologiche non provocano dipendenza. Questo per due motivi fondamentali. Le molecole sono studiate in maniera tale da non inserirsi in quello che viene definito il circuito del piacere. Una sostanza che agisce all'interno di tale circuito neurale, infatti provoca un senso di soddisfazione, di piacere appunto, e quindi la mancanza di tale sostanza provoca la necessità di assumerne ancora. Inoltre la maggior parte delle classi farmacologiche che servono per la gestione dei sintomi psichiatrici non hanno un effetto immediato. Questo è il secondo motivo per il quale una sostanza non può creare dipendenza. Infatti il nostro cervello collega un effetto benefico ad una determinata sostanza solo quando la finestra temporale tra l'assunzione della sostanza è l'effetto benefico, è limitata. Una terapia con antidepressivi, per esempio, ha un effetto che può essere misurato dopo le prime tre settimane di trattamento a piena somministrazione. Quindi l'effetto della sostanza è tutt'altro che immediato. Qualche volta capita che qualche molecola provochi effetti indesiderati. Parlane con il tuo Medico. Nella grande maggioranza dei casi questi collaterali cessano dopo le prime settimane di trattamento. Dott. Giovanni Gentile Psicologo-Psicoterapeuta Ho cominciato la farmacoterapia non noto alcuna differenza… Nella prima fase del trattamento farmacologico potresti non notare alcuna differenza, alcun cambiamento. Anzi a volte sembra andare peggio. Non preoccuparti, è normale, è l'effetto del farmaco che comincia ad entrare nel complesso sistema neurotrasmettitoriale. Comunque a volte è necessaria solo una rassicurazione del tuo Medico. Parlane con lui. Nella seconda fase comincerai a sentire gli effetti benefici della farmacoterapia. Le persone in genere cominciano a sentirsi più tranquille, piene di energia. A questo punto è essenziale non interrompere il trattamento. Il desiderio di non assumere più il farmaco è forte, sembra che tutto sia passato. Ma se interromperai il trattamento farmacologico vanificherai tutti i tuoi sforzi e comprometterai per sempre l'efficacia della molecola che stai assumendo. La terza fase è quella che stabilizza i risultati che hai ottenuto. Le stime indicano che se interrompi il trattamento prima dei tre mesi, o comunque prima di quanto indicato dal tuo Medico, la ricomparsa dei sintomi è di 4 volte superiore a quella di un soggetto che mantiene la terapia secondo quanto prescritto dal medico. L'ultima fase è quella della ripresa della normalità. In questa fase ti sentirai diverso. Le attività che prima evitavi perché troppo faticose adesso ti daranno piacere. Riscoprirai un atteggiamento positivo nei confronti della vita e non sarai più preoccupato da paure o pensieri negativi ricorrenti. Dott. Giovanni Gentile Psicologo - Psicoterapeuta ad approccio Cognitivo Comportamentale esperto in Psicodiagnosi. Si occupa di Psicoterapia, Ipnosi, Counseling, Psicodiagnosi, Valutazione Neuropsicologica e Tecniche di rilassamento. Tel. +39 393 54 95 685 e-mail: [email protected] web: www.psicoterapia.caserta.it Dott. Giovanni Gentile Psicologo-Psicoterapeuta