Servizio
Fitosanitario
Regionale
Osservatorio per le Malattie delle Piante
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Disseccamento dei rami del rododendro e avvizzimento delle piante di viburno - SDO “Sudden Oak Death
Phytophthora ramorum (Werres et al.)
Phylum
Heterokontophyta
Classe
Oomycetes
Ordine
Pythiales
Famiglia
Pythiaceae
Genere
Phythophthora
Origine
Stati Uniti (California, Oregon)
Attuale distribuzione geografica
Stati Uniti (California, Oregon)
Europa (Germania, Olanda,
Polonia, Gran Bretagna e Italia)
Specie sensibili
in Europa P. ramorum è stata
rinvenuta solo su Rhododendron
spp., Viburnum spp. e Camellia
japonica. Non esistono ancora dati
certi relativi alle specie di piante
europee ospiti. In America la lista
delle piante ospiti comprende
numerose specie appartenenti a
diverse famiglie (tab. 1)
P. ramorum: attacco apicale su giovane getto
Phytophthora ramorum rappresenta, in
considerazione della sua aggressività
e della vasta gamma di ospiti, un
potenziale grave pericolo per il patrimonio vegetale forestale ed ornamentale e per il comparto vivaistico.
E’ un fungo altamente pericoloso
descritto solo di recente (Werres et al.
2001) ritenuto responsabile della
morte delle querce in ambito forestale in California e nell’Oregon. In questi stati, a partire dal 1995, ha assunto proporzioni epidemiche portando
a morte migliaia di esemplari di
querce autoctone e danneggiando
vari altri ospiti. In Europa il patogeno è stato segnalato nel 1995 in Germania, Francia e Olanda, successivamente, nell’aprile 2002, è stato ritrovato in Polonia e Gran Bretagna e,
nel maggio dello stesso anno, anche
in Italia su rododendri provenienti
dalla provincia di Verbania. Nel settembre 2003 è stato segnalato in
Svizzera su viburno. In seguito alle
ripetute segnalazioni il patogeno è
stato inserito nella lista di allerta dell’EPPO (European Plant Protection
Organization). Per contrastare il
diffondersi della malattia nella
Comunità la U.E. ha adottato misure
che impongono la profilassi ed il
controllo dell’organismo nocivo.
Cenni di biologia e diffusione
Lo sviluppo del fungo è favorito dall’elevata umidità e da temperature
fresche (optimum 20°C), pertanto
nei mesi estivi la sua aggressività
viene ridotta. Diversamente dagli
altri funghi appartenenti allo stesso
genere, la crescita non sembra essere
influenzata dall’umidità del suolo o
da ristagni idrici, infatti, di norma,
attacca la parte aerea e non l’apparato radicale. L’infezione avviene ad
opera degli organi di riproduzione
del fungo (zoospore, sporangi e clamidospore) che, dispersi con le correnti d’aria e le piogge, possono
diffondere la malattia su nuovi
ospiti. A lunga distanza l’infezione
può avvenire, invece, attraverso lo
spostamento di piante malate e con
il terreno trasportato da veicoli e
macchinari agricoli; tuttavia la contaminazione di piante in vivaio
attraverso l’acqua d’irrigazione
costituisce di sicuro il metodo più
efficace di diffusione del patogeno.
Segnalare eventuali casi sospetti a: Servizio Fitosanitario Regionale, - Osservatorio per le Malattie delle Piante. [www.arssa.abruzzo.it]
Via Nazionale, 38 · 65012 Villanova di Cepagatti (Pescara) Tel. 085.977355(09) (17) (18) (20) (33) [e-mail: [email protected]]
Disseccamento dei rami del rododendro e
avvizzimento delle piante di viburno
P. ramorum: attacchi su colletto e su
giovane ramo di viburno.
L’infezione inizia nella parte legnosa
esterna di alberi ed arbusti e progredisce verso l’interno (cambio ed eventualmente xilema) causando nei casi
più gravi la morte della pianta.
Sintomatologia e danni
La malattia si presenta con sintomi
differenti a seconda della pianta
ospite colpita.
Sintomi su rododendro (in Europa): sono caratterizzati da seccume
dei rami e macchie fogliari. Sui rami
colpiti si osserva un imbrunimento
che di solito si estende dall’apice verso il basso ma possono essere colpite
anche porzioni intermedie di ramo.
L’imbrunimento si estende anche ai
tessuti sottostanti. In corrispondenza
del tessuto necrotico, le foglie imbruniscono a partire dalla loro inserzione
sul picciolo; esse possono essere colpite anche in assenza di infezione sui
rami. In tal caso mostrano macchie
bruno-scuro sparse sul lembo fogliare. Le radici non sembrano essere colpite. Le piante di rododendro infette
solo raramente muoiono.
Sintomi su viburno (in Europa): si
manifestano in modo diverso rispetto al rododendro. Il patogeno attacca
esclusivamente la zona del colletto;
l’infezione progredisce, infatti, dalla
base dello stelo verso l’alto causando
un rapido avvizzimento delle piante
fino alla morte. Il tessuto cambiale
(immediatamente al di sotto della
corteccia) viene completamente invaso dal fungo ed il legno si presenta
decolorato. Le radici delle piante
infette appaiono sane.
Sintomi su quercia (negli U.S.A.): la
pianta colpita mostra un iniziale
avvizzimento della chioma seguito
dal rapido imbrunimento delle foglie
che disseccano rimanendo attaccate
al ramo. La pianta muore rapidamente. La manifestazione più tipica della
malattia è la comparsa di cancri corticali di colore bruno-nero solitamente sulla parte più bassa del tronco, ma talvolta anche a diversi metri
di altezza, dai quali, durante la stagione umida, fuoriescono gocce di
linfa di colore rosso scuro. Tale fenomeno prende il nome di “sanguinamento” e di solito diminuisce o si
arresta durante l’estate. I cancri sono
delimitati da un margine rosso scuro
e rimuovendo la corteccia in corrispondenza delle lesioni si possono
osservare chiazze di tessuto necrotico
circondato da linee nere. I cancri non
si estendono al di sotto della linea del
suolo e le radici non vengono dan-
P. ramorum: sintomi su foglie
neggiate. I sintomi di P. ramorum possono essere confusi con quelli di altre
specie di fitoftora che determinano
anch’esse disseccamenti di rami di
rododendro ed azalee (P. cactorum, P.
haveae, P. citricola, P. parasitica, P. syringae, P. cinnamomi). Possono anche
essere confusi con disseccamenti dei
rami causati da altri organismi fungini quali Botryosphaeria dothidea e Phomopsis spp e con maculature fogliari
causate da Botrytis cinerea, Pestalotia
spp, Colletotrichum spp.
I sintomi e le macchie fogliari possono essere confusi con bruciature
solari che si distinguono per avere
bordi ben delimitati. Per il riconoscimento della specie sono necessarie
analisi di laboratorio.
TAB. 1: SPECIE SENSIBILI:
FAMIGLIA
Anacardiaceae
Fagaceae
GENERE E SPECIE
Toxicodendron diversilobum
Lithocarpus densiflorus,
Quercus agrifolia,
Quercus parvula var. shrevei,
Quercus chrysolepsis,
Quercus kelloggii,
PARTI ATTACCATE
foglie
tronco, rami e foglie
tronco
tronco
tronco
Ericaceae
Vaccinium ovatum
Rhododendron spp (escluso R. simsii o Azalea indica)
Arbutus menziesii
Arctostaphylos manzanita
Pieris spp
Kalmia latifoglia
tronco, rami e foglie
foglie e rami
foglie e rami
foglie e rami
foglie e rami
foglie
Aceraceae
Theaceae
Hippocastanaceae:
Lauraceae
Caprifoliaceae
Acer macrophyllum
Camellia spp
Aesculus californica
Umbellularia californica
Viburnum spp
Lonicera hispidula
foglie
foglie e rami
foglie e rami
foglie
Rosaceae
Rubus spectabilis
Heteromeles arbutifolia
foglie e rami
Rhamnaceae:
Rhamnus californica
Rhamnus purshiana
tronco (colletto)
foglie
foglie
Taxodiaceae
Pinaceae:
Sequoia sempervirens
Pseudotsuga menziesii
foglie
foglie
rametti e fogli
rametti e foglie
A queste specie ne vanno aggiunte altre che sono considerate ospiti potenziali in quanto sensibili
ad infezioni artificiali. Tra queste ricordiamo: Quercus palustri, Quercus rubra, Corylus cornuta.
ed. 07/2006