ARTE GRECA CONCETTI PRINCIPALI: bellezza, proporzioni, regole (canoni), equilibrio di rapporti, idealizzazione. PERIODI: medioevo ellenico (XI-VIII sec.), età arcaica (VIII-metà V sec.), età classica (metà Vfine IV sec.), ellenismo (fine IV-fine I sec.). CLASSICO: riferito all’arte greco-romana. CLASSICISMO: studiare, imitare e copiare l’arte classica ETÀ ARCAICA Gli artisti cercano di rappresentare non ciò che è transitorio e mutevole, ma ciò che è perfetto e, come tale, immobile e immutabile. Se nella civiltà cretese-micenea il tema principale dell’architettura era la città-palazzo o la città-fortezza, sede dell’uomo, nella civiltà greca è il tempio, sede della divinità, ossia dell’eterno. L’attenzione veniva data soprattutto all’esterno, quindi alle colonne, perché all’interno potevano andare solo i sacerdoti. Nella cella v’era la statua del dio; il pronao era un atrio. C’erano vari tipi di templi: L’arte arcaica è divisa in tre stili, per quanto riguarda soprattutto architettura e scultura: dorico, ionico e corinzio. Venivano rappresentati prevalentemente statue e scene continue. TARDO ARCAISMO – INIZI ETÀ CLASSICA STILE SEVERO È uno stile di passaggio fra l’arte arcaica e l’arte classica. Nel V sec. esistono due punti di riferimento precisi: le guerre persiane e la ricostruzione dell’Acropoli di Atene. Nel 447, nell’età di Pericle, la città inizia la costruzione della sua acropoli creando uno dei più importanti complessi monumentali di tutti i tempi. Fra l’evento bellico e quello artistico si compie il passaggio dall’arcaismo all’età classica, con un indirizzo artistico prevalentemente attico detto stile severo per il rigore costruttivo in architettura, in scultura e ceramica, e per la serietà dei visi che perdono il tradizionale sorriso. MIRONE Tra i più famosi bronzisti dell’antichità c’è Mirone (500-450 a.C. circa). Creò statue di dei, atleti, eroi ed anche animali, ma tutte le sue opere sono andate perdute: abbiamo solo alcune copie di età romana. POLICLETO Visse nel V sec. a.C., un altro degli artisti più noti dell’antichità. Anche di lui non abbiamo alcuna opera. PITTURA VASCOLARE È la pittura sui vasi. Essi sono serviti come arredo per le tombe, sono quindi stati “protetti” e sono dunque giunti fino a noi, a differenza di rappresentazioni di pittura greca, come quadri e pittura parietale. I vasi erano tutti di argilla o creta o terracotta; venivano modellati sul torchio, poi essiccati, indi messi nel forno. Nei vasi rossi dipingevano con smalto. Erano tutti piatti, quindi nei panneggi incidevano con una punta metallica e raschiando creavano qualche particolare; poi a volte aggiungevano altri colori per arricchire, migliorare il vaso: bianco, viola, giallo. ETÀ CLASSICA Nel 480-479 i Persiani conquistarono l’acropoli di Atene; cacciati gli invasori, Temistocle e poi Cimone cominciarono a ricostruirne le fortificazioni e a fare altri lavori. Pericle affidò poi la carica di episcopos, “sovrintendente”, a Fidia, nella seconda metà del V sec. a.C., che doveva dunque dirigere e coordinare i lavori di architetti, scultori, pittori cui venivano commissionate le varie opere. FIDIA Sebbene il Partenone sia opera degli architetti Ictino e Kallicrate, il coordinamento delle parti è tale da giustificare l’attribuzione del progetto allo stesso Fidia. Egli fu l’autore delle statue di Zeus nel Tempio di Olimpia, di Athena Promachos e di Athena Lemnia sull’acropoli di Atene, di Athena Parthenos nella cella del Partenone. Le più importanti, la prima (considerata una delle sette meraviglie del mondo) e l’ultima, entrambe crisoelefantine (oro nelle vesti e avorio nelle parti nude), ci pervengono in modeste copie d’età romana; per giudicare Fidia abbiamo solo la decorazione del Partenone; non ha fatto singolarmente ogni statua, ogni particolare; ma gli interventi sono coordinati ed esprimono un disegno unitario che non può essere stato pensato che da una sola mente. “Inventa” il panneggio bagnato, cioè i vestiti sono aderenti per mettere in evidenza l’anatomia.