LA DIVINA COMMEDIA di DANTE ALIGHIERI (Firenze 1265 -Ravenna 1321) CHE COS'È La Divina Commedia è un poema allegorico-didascalico scritto in lingua volgare fiorentina da Dante Alighieri. E' un poema allegorico perché i fatti narrati nascondono dei significati simbolici; ad esempio Dante, che nel poema ha il ruolo di protagonista, rappresenta l’intera umanità smarrita nel peccato e in cerca di salvezza; Virgilio, la prima guida di Dante, rappresenta la ragione umana; Beatrice rappresenta la grazia divina; la selva oscura in cui Dante si perde è simbolo del peccato in cui si trovano il poeta e l’umanità intera. E' un poema didascalico perché l'obiettivo del poeta è quello di trasmettere insegnamenti religiosi e morali che possano salvare l’umanità dalla condizione di peccato in cui si trova. Egli si propone, infatti, di insegnare agli uomini ad evitare il male e perseguire il bene, mostrando le terribili punizioni destinate ai malvagi e la straordinaria felicità dei giusti. Dante Alighieri nasce a Firenze nel 1265. Si dedica fin da giovanissimo alla poesia e alla letteratura. Molto impegnato nella vita politica sarà esiliato (cioè allontanato) dalla sua città nel 1302 e non vi rientrerà più. Scrive la Divina Commedia tra il 1304 e il 1321, anno in cui muore a Ravenna. Vivrà un amore spirituale per Beatrice, protagonista di molte delle prime poesie scritte da Dante e morta in giovane età. Beatrice è vista da Dante come una donna-angelo, piena di grazia divina, in grado di condurre l'uomo alla salvezza eterna. Nella Divina Commedia Dante racconta un viaggio immaginario attraverso i tre regni ultraterreni, che lo condurranno fino alla visione della Trinità. La Commedia è divisa in 3 parti, definite cantiche: INFERNO, che rappresenta il peccato; PURGATORIO, che rappresenta la possibilità di riparare alle colpe commesse e di esserne liberati; PARADISO, che rappresenta la salvezza. Ogni cantica è formata da 33 canti, più un canto introduttivo, per un totale complessivo di 100 canti. Durante il suo cammino Dante potrà contare su 3 guide: Virgilio (il famoso poeta che ha scritto l'Eneide) lo accompagnerà nell'Inferno e nel Purgatorio. Una volta giunti nel Paradiso Terrestre, Virgilio saluterà Dante e si appresterà a ritornare nel Limbo. Beatrice (la donna amata da Dante nella sua vita, creatura spirituale, il cui amore induce al bene e alla salvezza eterna) si sostituirà al poeta latino nel ruolo di guida attraverso i 9 cieli del Paradiso. Giunti nel decimo cielo, l'Empireo, Beatrice tornerà al suo seggio nella Candida Rosa dei Beati e degli Angeli. Il ruolo di guida, nell'ultimo tratto del viaggio ultraterreno verrà assunto da San Bernardo di Chiaravalle (religioso, abate e teologo francese, santo della Chiesa cristiana). N.B. L'Empireo è il più alto dei cieli, luogo della presenza fisica di Dio, dove risiedono gli angeli e le anime accolte in Paradiso. INFERNO Come già anticipato Dante è accompagnato nell’Inferno dal poeta latino VIRGILIO. L’Inferno è immaginato come una voragine a forma di cono che si apre sotto Gerusalemme e ha il vertice al centro della terra dove sta conficcato Lucifero, l’angelo ribelle. Via via che si scende sono puniti i peccati più gravi. I dannati sono sottoposti ad atroci sofferenze fisiche e la qualità della pena inflitta dipende dalla cosiddetta “legge del contrappasso”: la punizione può essere uguale o contraria al peccato commesso in vita. Le pene sono eterne e i peccati non sono sanabili. L’Inferno è formato da nove cerchi, il primo dei quali è il Limbo, unico luogo infernale in cui non c’è sofferenza fisica ma solo morale, consistente nel desiderio disperato di Dio. Nel Limbo si trovano gli spiriti giusti che però non ebbero la fede o perché vissuti prima di Cristo o perché non furono battezzati. Virgilio proviene proprio dal Limbo. VIRGILIO E DANTE DANTE CON BEATRICE SAN BERNARDO DI CHIARAVALLE LUCIFERO RAPPRESENTAZIONE DELL'INFERNO RAPPRESENTAZIONE DEL PURGATORIO RAPPRESENTAZIONE DEL PARADISO