Capitolo 1 I test nella valutazione psicologica. Un inquadramento generale IL QUOZIENTE INTELLETTIVO (QI): Q.I: Quoziente d’intelligenza, esprime il rapporto tra età cronologica ed età mentale, quest’ul7ma intesa come livello intelle9vo effe9vo di un individuo. Q.I DI DEVIAZIONE: Punteggio di un test di intelligenza o=enuto con la conversione del punteggio grezzo in punteggio ponderato, riferito ad una scala di distribuzione che ha una media uguale a 100 e una precisa deviazione standard (15 o 16). IL MONDO VISTO DALLA PARTE DELLA TECNICA: Oltre ai test, la clinica e la ricerca si servono di strumen7 quali l’osservazione, il colloquio, l’intervista e il ques7onario, e tu=e ciò vengono definite “TECNICHE DI INDAGINE PSIOCLOGICA” - OSSERVAZIONE: Tecnica di indagine psicologica. Consiste in un complesso insieme di procedure finalizzate alla conoscenza di un dato fenomeno. Richiede un modello esplica7vo di riferimento, nonché la determinazione di criteri prefissa7 di rilevazione, selezione e analisi delle informazioni. - COLLOQUIO: Tecnica di indagine psicologica cara=erizzata da uno scambio verbale in una situazione dinamica di interazione psichica che perme=a lo svilupparsi di un processo di conoscenza. Richiede la partecipazione a9va e sospensione del giudizio da parte dello psicologo. - INTERVISTA: Tecnica di indagine psicologica. Consiste in uno scambio verbale tra due persone una delle quali (l’intervistatore) cerchi a=raverso le domande di raccogliere informazioni o opinioni dell’altra. - QUESTIONARIO: Tecnica di indagine psicologica. Consiste in domande scri=e a=raverso le quali si cerca di raccogliere informazioni o opinioni di un individuo. CLASSIFICAIONE DEI TEST PSICOLOGICI: IL TEST PSICOLOGICO è una Tecnica di indagine idonea per collocare un individuo, rela7vamente ad una specifica cara=eris7ca psicologica, rispe=o ad un gruppo di riferimento iden7ficato secondo precise modalità. È cara=erizzato da replicabilità ed accuratezza che ne definiscono complessivamente il gradi di affidabilità.Possono essere classifica7 sul piano pra7co-opera7vo in base o al materiale di cui sono cos7tui7 o alle modalità di somministrazione. Più in generale, rispe=o alla natura della cara=eris7ca psicologica che mirano a valutare, all’approccio che li ispira. - TEST DI LIVELLO: Test psicologico che mira a rilevare se il sogge=o in esame manifesta o meno precise cara=eris7che presen7 nella popolazione di riferimento degli individui della sua stessa età. Un esempio classico sono le scale WPPSI, WAIS e WISC. - TEST DI SVILUPPO: Test psicologico che fa esplicito riferimento ad uno specifico modello teorico che guida l’interpretazione dei risulta7 o=enu7 dal sogge=o in esame. - MMPI: Ques7onario autovaluta7vo che mira a fornire il profilo psicologico si un individuo descrivendone aspe9 diversi della personalità più o meno patologici, come la tendenza all’ipocondria, alla depressione, alla psicastenia o alla mascolinità- femminilità e all’introversione sociale. - TEST DI MASSIMA PERFORMANCE: Test psicologico che mira a determinare la prestazione massima che un individuo può dare in uno specifico ambito, ad esempio intelle9vo o a9tudinale. - TEST DI TIPICA PERFORMANCE: Test psicologico che si prefigge di conoscere preferenze, abitudini e predisposizioni o aspe9 della personalità dell’individuo. Importante anche la BATTERIA DI TEST: Gruppo di test che valutano cara=eris7che e abilità differen7 e che sono sta7 standardizza7 sulla stessa popolazione, rendendo possibile confron7 fra le prestazioni di un individuo in diverse are. CAPITOLO 2 ElemenQ di staQsQca e psicometria • SCALA PSICOMETRICA: Insieme di item che possono essere considera7 indicatori omogenei rispe=o ad una stessa cara=eris7ca psicologica. • SCALA LIKERT: Scala di misura che richiede ad un sogge=o di esprimere lungo un con7nuum a più livelli il proprio grado di accordo o disaccordo con l’affermazione espressa nell’item. • PUNTEGGIO IPSATIVO: Punteggio che esprime l’intensità di manifestazione di una cara=eris7ca psicologica in un individuo in termini rela7vi, rispe=o ad una o più altre cara=eris7che psicologiche. • PUNTEGGIO NORMATIVO: Punteggio che, nel caso di test mul7dimensionali, esprime l’intensità di manifestazione di una cara=eris7ca psicologica in un individuo in termini assolu7, indipendentemente dalle altre. • SCALOGRAMMA DI GUTTMAN: Alterna7va alla procedura addi7va in cui le ripe7zioni componen7 la scala totale sono cumula7ve, in modo tale che la risposta posi7va ad un item implichi la risposta afferma7va anche agli item preceden7. • TEST UNIDIMENSIONALE: Test che valuta una sola cara=eris7ca psicologica. • TEST MULTIDIMENSIONALE: Test composto da diverse so=oscale ciascuna rela7va a dis7nte cara=eris7che psicologiche. • CAMPIONE NORMATIVO: Gruppo di riferimento rispe=o a cui sono espresse le norme del test. • NORME DEL TEST: Cara=erizzazione che assume la distribuzione dei punteggi del campione norma7vo in uno specifico test. • NORME PER LIVELLI DI ETA’: Descrivono il livello di prestazione in un test di gruppi di sogge9 dis7n7 per fasce di età. • NORME PER SOTTOGRUPPI: Calcolate per un par7colare gruppo di sogge9, diversificate rispe=o a quelle del campione generale (Nazionale vs Locale). • PROPRIETA’ PSICOMETRICHE DEL TEST: Sono rela7ve alla sua a=endibilità, ossia alla sua stabilità e coerenza dimensionale degli item che lo compongono, e alla sua validità rela7va sia all’adeguatezza del test per la sua cara=eris7ca bersaglio, sia alla sua congruenza rispe=o ad un criterio di confronto esterno, sia all’accuratezza con cui rappresenta il costru=o teorico che lo ispira. • AFFIDABILITA’ DI UN TEST: Replicabilità e accuratezza definiscono complessivamente il grado di affidabilità di un test psicologico. • COSTRUTTO TEORICO: Lega a=raverso conce9 deriva7, il nucleo centrale di una teoria ai da7 osservabili. Esempi sono l’idea di depressione, di intelligenza, aggressività e così via. • POPOLAZIONE: Insieme finito o infinitamente ampio di tu9 gli N elemen7 che presentano le stesse cara=eris7che. • CAMPIONE: So=oinsieme di n elemen7 che appartengono ad un universo. In psicometria indica un so=ogruppo rappresenta7vo di una popolazione con precise cara=eris7che. • CAMPIONAMENTO: Procedimento a=uato per estrarre da una popolazione predefinita un so=ogruppo che la rappresen7. • SCALA NOMINALE: E’ la semplice classificazione di da7 in categorie, reciprocamente escludentesi, che possono essere contrassegnare da numeri, ma non indican7 ordine o grandezza. E’ il più basso livello di misurazione. • SCALA ORDINALE: Scala con unità o intervalli non equivalen7. Consente di ordinare punteggi in una graduatoria. • SCALA A INTERVALLI EQUIVALENTI: Scala di misura cara=erizzata da unità o intervalli equivalen7. Non ha un punto zero assoluto. • SCALA A RAPPORTI EQUIVALENTI: Scala di misura cara=erizzata da unità o intervalli equivalen7 con un punto zero assoluto. • SCALA PIU’ UTILIZZATA IN PSICOLOGIA: La scala a rappor7 equivalen7 poiché è cara=erizzata da un punto di zero assoluto. • MODA: Indice di tendenza centrale per variabili misurate almeno a livello nominale. E’ il valore più frequente della distribuzione • MEDIANA: Indice di tendenza centrale per variabili misurate almeno a livello ordinale. Corrisponde al valore assunto dal caso posto al centro della distribuzione. • MEDIA: Indice di tendenza centrale per variabili misurate su scala ad intervalli o a rappor7 equivalen7. Corrisponde alla semplice media aritme7ca di tu9 i valori. • DIFFERENZA INTERQUARTILICA: Indicatore di dispersione usato per variabili misurate almeno a livello ordinale. Delimita la zona della distribuzione entro cui è compresa la metà dei da7 più vicina alla mediana. Si calcola con la differenza tra il terzo e il primo quar7le: Q3-Q1. • GAMMA DI DISPERSIONE: E’ data dalla differenza tra il punteggio più alto e il punteggio più basso di una distribuzione. Specialmente u7lizzata nelle scale Wechsler di intelligenza come uno degli indici u7li per definire un profilo cogni7vo. • DEVIAZIONE STANDARD: O scarto quadra7co medio. Indicatore di dispersione per variabili misurate su scala ad intervalli o a rappor7 equivalen7, o=enuto elevando al quadrato gli scar7 della media. Una distribuzione può essere divisa considerando intervalli compresi tra +-1 d.s, +-2 d.s, +-3 d.s • VARIANZA: Indice sta7s7co che rifle=e il grado di dispersione dei valori di una distribuzione a=orno alla propria media. • VARIANZA D’ERRORE: In una distribuzione normale di punteggi di un test indica la proporzione di variabilità dovuta a fa=ori non controllabili ed estranei alla cara=eris7ca valutata. • VARIANZA VERA: In una distribuzione di punteggi di un test indica la proporzione di variabilità dovuta a fa=ori non controllabili ed estranei alla cara=eris7ca valutata. • INVARIANZA: Gli indici di tendenza centrale e gli indici di dispersione per essere adegua7 ad uno specifico livello di misurazione devono avere proprietà tali che al variare delle misure di uno stesso sistema numerico mantengano una qualche forma di isomorfismo tra la situazione precedente e successiva alla trasformazione. Ne esistono di tre 7pi: assoluta, di riferimento e di confronto. • DEVIANZA: Numeratore della varianza o anche somma dei quadra7 degli scar7 della media. • DISTRIBUZIONE NORMALE: O curva di Gauss. Famiglia di distribuzioni di frequenza a forma di campana, bilateralmente simmetriche a=orno alla media e con cara=eris7che e proprietà note. • CURVA NORMALE STANDARDIZZATA: L’unica distribuzione normale tabulata. Ha media 0 e deviazione standard 1. Ogni valore di una distribuzione può essere trasformato in un punteggio standardizzato de=o punto z. • PUNTO STANDARD (O PUNTO Z): Indica la distanza di un punteggio grezzo della media u7lizzando lo scarto quadra7co medio come unità di misura. Viene così calcolato: punteggio grezzo meno la media diviso la deviazione standard. • PROCEDURE STANDARDIZZATE: A=raverso de=agliate istruzioni scri=e garan7scono l’uniformità di somministrazione di un test. • ASIMMETRIA: Indicatore della forma di una distribuzione di frequenza. Una asimmetria posi7va indica che la maggior parte dei valori è collocata verso il polo nega7vo. Una asimmetria posi7va indica una situazione inversa. L’indice di asimmetria di una distribuzione normale è pari a zero. • CURTOSI: Indicatore del grado di appia9mento di una distribuzione rispe=o alla curva normale. Indica quanto i valori di una distribuzione sono concentra7 a=orno ad un punto par7colare. • CAMPIONAMENTO STRATIFICATO: Basato sul controllo delle cara=eris7che 7piche di una popolazione, che conserva una componente casuale. Consiste nella selezione di so=ogruppi omogenei per parametro, che vanno poi ricombina7 tra loro per formare il campione. • ERRORE STANDARD DELLA MEDIA: Deviazione standard della distribuzione campionaria della media. E’ u7lizzato per s7mare un intervallo di fiducia, introno alla media del campione, entro cui, acce=ando una certa probabilità di errore, cade la media della popolazione. • PUNTEGGIO GREZZO: Somma dei punteggi o=enu7 da un sogge=o nei diversi item di un test. Quando si vogliono confrontare punteggi di test con scale diverse è necessario trasformarlo in punteggio ponderato. • PUNTEGGIO PONDERATO: Punteggio grezzo conver7to in una scala di misura standard, confrontabile con altri punteggi così conver77 perché tu9 rido9 ad una stessa scala di misura. • PUNTI PERCENTILI: Tipo di punteggio ponderato o=enibile dividendo la distribuzione in cento par7 di uguale numerosità, è corrispondente a un determinato rango percen7le. • RANGO PERCENTILE: Indica la posizione che un punteggio occupa in riferimento ad un ipote7co gruppo di 100 sogge9. Richiede la trasformazione della distribuzione dei punteggi grezzi in termini percentuali. • CORRELAZIONE: E’ il grado della relazione o della associazione (covarianza) fra variabili. • COVARIANZA: Tendenza che le due variabili hanno a variare insieme. • CFICIENTE DI CORRELAZIONE: Indice sta7s7co che s7ma il grado e il 7po di relazioni tra variabili. Il suo valore può variare da +1, correlazione posi7va, e -1, correlazione nega7va. • REGRESSIONE LINEARE: Metodo di s7ma del valore a=eso condizionato di una variabile dipendente, da7 i valori di altre variabili indipenden7. Risolve il problema di una relazione funzionale tra variabili misurate sulla base di da7 campionari estra9 da un’ipote7ca popolazione infinita. • ERRORE STANDARD DI PREVISIONE (O DELLA STIMA): Deviazione standard della distribuzione degli errori o=enu7 come tra punteggi osserva7 e punteggi previs7. Valuta globalmente il grado di accuratezza con cui si può prevedere Y da X. • TECNICHE FATTORIALI: Metodi di aggregazione dei da7 che accertano l’unidimensionalità di un test psicologico o ne definiscono le dimensioni laten7 e rilevano come gli item che lo compongono si raggruppano. Sono due le tecniche principali: l’analisi delle componen7 principali e l’analisi fa=oriale. • MATRICE DI PROFILO: Griglia di organizzazione dei da7: righe (sogge9) x colonne (punteggi). Le colonne sono le variabili che possono essere riclassificate in un numero inferiore di dimensioni (laten7) che spiegano una parte della varianza totale. • MATRICE DI CORRELAZIONE: Tavola completa delle intercorrelazioni fra diverse variabili. • ANALISI FATTORIALE: Tecnica di analisi sta7s7ca mul7variata che perme=e di riassumere le relazioni fra variabili individuando un numero rido=o di dimensioni laten7. • ERRORE CASUALE: E’ indeterminato o accidentale, è un errore di misurazione che può incidere con la stessa probabilità in aumento o in diminuzione sul valore misurato. • SATURAZIONE FATTORIALE (O PESO FATTORIALE): Pondera la relazione tra ciascuna delle variabili della matrice originaria e le nuove dimensioni estra=e. Indica a=raverso un coefficiente, che può variare tra -1 e +1, la correlazione delle variabili con le componen7 principali o con i fa=ori. • MATRICE FATTORIALE: Tavola di correlazione tra variabili e fa=ori, dove le correlazioni vengono definite pesi (o saturazioni) fa=oriali. • AUTOVALORI: Indicano quanta parte della varianza totale delle variabili inizialmente considerate è spiegata da una par7colare componente principale o fa=ore. • COMUNALITA’: Date dalla somma delle saturazioni fa=oriali quadrate di una determinata variabile sulle varie componen7 principali o fa=ori, indicano in che misura le nuove dimensioni spiegano la varianza totale di quella variabile. • ANALISI FATTORIALE CONFERMATIVA: Si me=e alla prova una par7colare soluzione fa=oriale replicando uno stesso, o molto simile, disegno sperimentale con un diverso campione. • LATENZA DI MISURAZIONE: Intervallo di tempo che intercorre tra la presentazione di uno s7molo e il verificarsi di uno specifico evento (risposta). CAPITOLO 3 Costruzione ed uso dei test psicologici. Le proprietà psicometriche. La costruzione di un test psicologico è un processo che può essere suddiviso in varie fasi. Il primo passo è la definizione del costru=o teorico so=ostante al test. Successivamente si passa alla preparazione di una versione preliminare del test. In questa fase vanno iden7fica7 i criteri per generare gli indicatori o item il cui contenuto sia idoneo a rifle=ere il costru=o psicologico bersaglio del test, quindi si decide la 7pologia di item più ada=a agli scopi del test psicologico in relazione alle cara=eris7che della popolazione di riferimento e di conseguenza il 7po di punteggio totale o=enibile. La formulazione specifica degli item cambia a seconda del 7po di test ma possono essere suggerite almeno 3 avvertenze generali, cioè evitare ambiguità, evitare generalizzazioni ed evitare di sovrapporre significa7 diversi in uno stesso item. Dopo le prove del test su campioni di medio-piccola numerosità accuratamente seleziona7 si effe=ua una preselezione degli item e se necessario se ne introducono di nuovi. La ripe7zione itera7va di ques7 due passi successivi perme=erà la selezione degli item per la versione defini7va e la definizione de=agliata della procedura di somministrazione cui infine seguirà la somministrazione ad un ampio campione della popolazione bersaglio del test. Nella fase di la somministrazione ad un ampio campione della popolazione bersaglio del test è molto importante l’accuratezza del campionamento sia in relazione alle cara=eris7che della popolazione di riferimento sia alla numerosità minima del campione necessaria per o=enere dal test psicologico indicazioni ragionevolmente affidabili. A questo punto viene determinata la dimensionalità del test. Questa parte del processo perme=e anche di o=enere una taratura o standardizzazione del test psicologico sul campione norma7vo.( STANDARDIZAZZIONE o taratura Procedura di definizione delle norme del test sul campione norma7vo) Vengono poi definite le norme del test, sono approntate tavole di conversione dei punteggi grezzi in pun7 pondera7 ed è data una s7ma dell’affidabilità del test espressa in termini di coefficien7 di a=endibilità e validità. ATTENDIBILITA’: Proprietà psicometrica indica7va della stabilità nel tempo e della coerenza dimensionale degli item che compongono un test. Sono tre gli aspe9 che compongono l’a=endibilità: replicabilità,coerenza interna e ogge9vità. Un test psicologico è a=endibile se è in grado di fornire VALUTAZIONI STABILI E COERENTI. L’a=endibilità di un test può essere s7mata mediante 4 procedimen7 di calcolo: ATTENDIBILITA’ TEST-RETEST: A=endibilità s7mata somministrando lo stesso test ad uno stesso campione in momen7 successivi e rilevando la correlazione dei punteggi o=enu7 tra la prima e la successiva somministrazione. ATTENDIBILITA’ PER FORME PARALLELE: A=endibilità s7mata rilevando la correlazione dei punteggi ottenuti dagli stessi soggetti in due test analoghi riferiti alla stessa caratteristica psicologica. SPLIT HALF (O DIVISIONE A META’): Correlazione tra i punteggi o=enu7 da un gruppo di sogge9 in due raggruppamen7 di item dello stesso test psicologico può dare una indicazione di massima sulla omogeneità degli item che la compongono. Per l’a=endibilità test-retest su forme parallele e per la divisione a metà si ricorre al coefficiente di correlazione di Pearson. Viene però corre=a con la formula di Spearman- Brown, che perme=e di s7mare l’a=endibilità di un test nel caso in cui venissero aggiun7 o tol7 degli item, o per calcolare il numero di item da aggiungere per o=enere un determinato coefficien7 di a=endibilità. La sQma dell’aWendibilità in funzione della coerenza interna di un test psicologico COERENZA INTERNA: è una misura dell’a=endibilità ed è un indicatore del grado di omogeneità degli item di un test. Può essere misurata con l’alfa di Cronbach. COEFFICIENTE ALFA DI CRONBACH: Indice di a=endibilità che s7ma, per ciascuna eventuale so=o dimensione, la coerenza interna (omogeneità) di un test. Nello studio di un ques7onario di a=eggiamen7, eleva7 valori di alfa indicano che i sogge9 esamina7 esprimono un a=eggiamento coerente riguardo a ciascun item appartenente a ciascuna dimensione. ERRORE STANDARD DI MISURAZIONE: Conoscendo il coefficiente di a=endibilità e la deviazione standard dei punteggi di un test psicologico si po' calcolare l’errore standard di misurazione (LESM). E’ una s7ma della deviazione standard dei punteggi o=enibili da un individuo in un alto numero di somministrazioni di uno stesso test. Più sarà alta l’a=endibilità di un test, minore sarà l’errore standard di misurazione. E’ u7lizzato Definisce un intervallo di fiducia entro cui oscilla, con una probabilità prefissata di errore, il punteggio vero di un sogge=o nel test psicologico. VALIDITA’: E’ la capacità di misurare effe9vamente le cara=eris7che che si vogliono misurare. E’ una Proprietà psicometrica indica7va dell’adeguatezza del test per la cara=eris7ca psicologica bersaglio, rela7va sia alla sua congruenza rispe=o ad un criterio di confronto esterno sia all’accuratezza con cui rappresenta il costru=o che lo ispira. L’a=endibilità di un test psicologico non è sufficiente perché esso possa essere considerato vero, ed è per questo che la validità deve essere s7mata indipendentemente dalla sua a=endibilità. Le cara=eris7che irrilevan7 rispe=o agli obie9vi del test sono fonte di ERORE SISTEMATICO. ERRORE SISTEMATICO: Errore insito nello strumento di misura (quindi che si ripete). Sono difficili da individuare e ridurre poiché si ripetono sistema7camente ad ogni misurazione. VALIDITA’ DI CRITERIO: Esprime il grado di corrispondenza o relazione o=enute con un test psicologico (il predi=ore) concordano con un’altra valutazione esterna, che è in genere, il risultato in un altro test (il criterio). Se il punteggio del predi=ore è rilevato precedentemente a quello del criterio si parla di validità predi9va, se la rilevazione è contemporanea si parla di validità concorrente. La validità di criterio può essere s7mata a=raversi la correlazione tra i punteggi del test predi=ore e quelli del test criterio. VALIDITA’ PREDITTIVA: S7ma della validità di criterio o=enuta rilevando prima il punteggio del test predi=ore e in un secondo tempo il risultato del criterio. VALIDITA’ CONCORRENTE: S7ma della validità di criterio o=enuta con rilevazione contemporanea del test del predi=ore e del criterio. VALIDITA’ DI CONTENUTO: Un test ha validità di contenuto se le differenze tra i punteggi o=enu7 da diversi individui rifle=ono differenze effe9ve di manifestazione in una cara=eris7ca psicologica, come definita a=raverso il costru=o teorico VALIDITA’ DI FACCIATA: Proprietà psicometrica che indica il giudizio di adeguatezza dei singoli item rispe=o alla cara=eris7ca psicologica. Si riferisce a ciò che un test sembra misurare a ciò che misura realmente. VALIDITA’ DI COSTRUTTO: Idoneità di un test per la valutazione di cara=eris7ca psicologica come definita a=raverso un costru=o teorico. Questa proprietà psicometrica può essere s7mata a=raverso misure di validità congruente, validità convergente, validità divergente. VALIDITA’ CONGRUENTE: S7ma della validità di costru=o che riscontra una congruenza, ossia una significa7va correlazione posi7va, con le valutazioni o=enute con il test R ed uno o più altri test P (paralleli), se R e P sono riferi7 allo stesso costru=o. VALIDITA’ CONVERGENTE: S7ma della validità di costru=o che riscontra una convergenza tra le valutazioni o=enute con il test R ed uno o più altri test C (confronto), se R e C sono riferi7 a costru9 teorici che si ipo7zzano connessi posi7vamente. VALIDITA’ DIVERGENTE: S7ma della validità di costru=o che riscontra una divergenza, ossia una significa7va correlazione nega7va, tra le valutazioni o=enute con il test R ed uno o più test C, se R e C sono riferi7 a costru9 teorici che si ipo7zzano connessi nega7vamente. Ques7 3 aspe9 a=engono alla validità di costru=o di un test psicologico. Poi si parla di VALIDITA’ DISCRIMINANTE: Intesa come sfacce=atura della più generale validità divergente. Vengono confrontate le medie dei punteggi o=enu7 nel test da sogge9 appartenen7 a gruppi contrappos7, che ci si aspe=a abbiamo una diversa modalità di manifestazione della cara=eris7ca psicologica che ispira il test. Nei test di massima prestazione è possibile calcolare un indice di difficoltà per ogni singolo item. INDICE DI DIFFICOLTA’ DI UN ITEM: E’ espresso dalla popolazione di sogge9 di un campione che risponde corre=amente all’item. L’indice di difficoltà di un item può variare tra 0 ed 1.0. Più si avvicina al valore minimo più i sogge9 rispondono in modo errato, quindi l'item sarà difficile. Più è vicino al valore massimo più sogge9 rispondono esa=amente, l’item è facile. La presenza di numerosi item con valori di p vicini a 0.5 o ad 1.0, riduce sensibilmente la variabilità dei punteggi di un test psicologico e ne limita l'a=endibilità e la validità. La presenza di mol7 item con valori di p vicini a 0.5 aumenta la variabilità dei punteggi di un test psicologico. Calcolare l’indice di difficoltà degli item può aiutare a capire perché un test psicologico presenta una bassa a=endibilità ed indicare se uno specifico item deve essere ridisegnato. INDICE DI ATTENDIBILITA’ DI UN ITEM: E’ il risultato del prodo=o della coerenza interna di un item, espresso dalla correlazione fra il punteggio dell’item e quello dell’intero test, per la misura della sua validità espressa dalla deviazione standard. CAPITOLO 4 Tipi di intervista: L’intervista psicometrica è orientata alla rilevazione e all’analisi dei contenu7, mentre l’intervista clinica è più a=enta alle modalità con le quali vengono racconta7 i contenu7 e alla relazione che va costruendosi tra i protagonis7 dell'azione. Un altro aspe=o importante per arrivare ad una dis7nzione tra colloquio e intervista è il POLO DI CENTRATURA: In un colloquio o intervista indica chi tra i due interlocutori man7ene il controllo sui tempi, sui modi e sui contenu7 dell’interazione. Nel caso del colloquio il cliente man7ene la guida dell’ esplorazione dei fa9 e dell'enunciazione dei contenu7, assecondato dal professionista, mentre nel caso dell'intervista è il condu=ore che ges7sce quanto avviene nell'incontro. L’intervista dire9va è centrata sull’intervistatore, l’intervista non dire9va è centrata sull’intervistato, l’intervista diagnos7ca modificata è centrata su tu9 e due i poli. L’intervista implica due componen7 fondamentali: - INCHIESTA: Componente fondamentale dell’intervista volta ad acquisire elemen7 ogge9vi di conoscenza sulla storia del sogge=o, sui suoi comportamen7, sugli a=eggiamen7 o altro. - RELAZIONE: Componente fondamentale dell’intervista finalizzata a stabilire un conta=o interpersonale tra gli interlocutori ed a produrre una collaborazione dire=a allo scopo per cui si a=ua l’azione. Diversi Qpo di interviste: INTERVISTA ERMENEUTICA: Tipo di intervista libera u7lizzata dalla ricerca, in ambito antropologico e sociale, che consiste nell’esplorare la vita quo7diana, intesa come insieme di avvenimen7, credenze, significa7, norme, frappor7 sociali ecc. che è alla base della socializzazione di ciascun individuo. Questo 7po di intervista lo me=e rapidamente a suo agio, gli consente di spaziare tra gli argomen7 che preferisce ma deve essere capace di cogliere quello che avviene durante l’incontro, saper sfru=are le occasioni per introdurre i vari argomen7 senza distogliere il sogge=o dal percorso. Riguardo la conduzione dell’intervista è necessario prestare a=enzione a: • i tempi: possono essere previs7 più incontri tenendo conto che è dovuto il massimo rispe=o per le difficoltà del sogge=o, non è pensabile con7nuare se è stanco ecc • i modi che devono inserirsi nel sistema sociale e culturale dell’interlocutore • il luogo deve essere il più possibile vicino a quello quo7diano e abitudinario dell’intervistato • la registrazione deve essere acce=ata • la successiva trascrizione deve essere integrale ed eseguita dall’intervistatore stesso che può solo aggiungere quei par7colari che un registratore non può cogliere e rendere ragione di quello che è avvenuto nell’incontro. INTERVISTA SEMISTRUTTURATA: L’intervistatore pone domande obbligatorie , secondo una lista preordinata, lasciando che il sogge=o si esprima come meglio crede. Il livello di stru=urazione è variabile e dipende dal contesto e dagli obie9vi dell’intervista. Si tra=a di una raccolta di informazioni con svaria7 obie9vi, stre=amente in relazione con il se=ore di intervento e con la prospe9va di approccio. L’intervistatore (o il ricercatore) individua le aree ed i temi fondamentali su cui raccogliere le informazioni, quindi stru=ura una traccia all'interno della quale formula le domande che devono essere sicuramente poste all‘interlocutore per gli scopi dell'intervista, a=enendosi ad un numero minimo ed essenziale o più esteso, a seconda del suo orientamento teorico. Le domande possono essere obbligatorie ma libere, nel senso che cercano di cogliere tu=e le informazioni che l'interlocutore può fornire dopo una semplice introduzione agli argomen7, oppure precise, da porsi in ogni caso durante l'intervista una volta introdo9 gli argomen7, o è possibile porre delle domande s7molo a tu9. INTERVISTA STRUTTURATA: Tipo di intervista nella quale la lista di domande è preordinata non solo rispe=o ai contenu7, ma anche rispe=o all’ordine in cui vengono poste. Il livello di massima stru=urazione prevede anche le alterna7va di risposta. Ci sono 3 7pi di interviste principali: - intervista finalizzata: si fonda sull'assunto che i comportamen7 avvenu7 nel passato da un individuo sono una garanzia predi9va per i suoi comportamen7 futuri. - Pa=erned behaviour descrip7on interview: intende o=enere qua=ro 7pologie di informazioni, - - cioè da7 curricolari - da7 rela7vi ad abilità e capacità sulla base di resocon7 ed esperienze, - opinioni rela7ve a se stessi e - descrizioni rela7ve ai comportamen7 agi7 in situazioni sociali e professionali. - SituaQonal intervew o intervista situazionale: si fonda sulla teoria del goal se9ng che ri7ene che gli obie9vi e le intenzioni di un individuo siano il motore dei suoi comportamen7, per cui viene considerata come predi=rice di azioni efficaci. INTERVISTA FINALIZZATA: Tipo di intervista des7nato alla selezione del personale e alla psicologia delle organizzazioni. Generalmente dire9va, esamina in maniera esclusiva aree a9nen7 alle a9vità di una posizione lavora7va e verifica che il candidato sia in possesso di cara=eris7che funzionali per esercitare con efficacia le a9vità da questa previste. INTERVISTA LIBERA: Tipo di intervista che prevede solo una domanda iniziale delimitante l’area o l’ogge=o di indagine oppure una traccia di argomen7 da esplorare con il sogge=o. TECNICHE DI INTERVISTA: 1)TECNICHE DI RILANCIO: Accorgimen7 della comunicazione che, in un colloquio o inun’intervista libera o semistru=urata, servono da aggancio con altri argomen7, o fanno proseguire l’interazione nei momen7 di stasi. La ripresa, il rilancio a specchio e la ricapitolazione in sintesi sono tecniche di rilancio dell’intervista. RILANCIO A SPECCHIO: Tecnica per il colloquio di rilancio della comunicazione, neutra e generalmente efficacie, che consiste nel ripetere le ul7me parole o l’ul7ma frase del sogge=o. E’ u7le quando si desideri focalizzare l’a=enzione su un argomento significa7vo e importante de sviluppare nella traccia. RICAPITOLAZIONE IN SINTESI: Tecnica per il colloquio di rilancio della comunicazione, neutra e generalmente efficacie, che consiste nel ricapitolare senza alcuna interpretazione quanto ha de=o il sogge=o; spesso è funzionale all’introduzione di un argomento di approfondimento. 2)PROBING NON DIRETTIVO: Tecnica per il colloquio e l’intervista libera o semistru=urata, tese a facilitare la comunicazione e che consiste nell’u7lizzare tu=e le pause ed i commen7 del 7po: “vorrei capire meglio”, “cosa intende” , “può spiegarmi” come s7molo per far proseguire ed o=enere maggiori informazioni. IL GIUDIZIO DELL’INTERVISTATORE: EFFETTO ALONE: Errore sistema7co e di influenza del contesto. Consiste nell’estensione di aspe9 o a=ribu7 effe9vamente rileva7 in un tra=o di personalità ad altri tra9, vale a dire che se una persona risulta dotata intelle=ualmente, sarà anche simpa7ca, dinamica ecc. ERRORE LOGICO: Errore sistema7co e di influenza del contesto. Consiste nell’inclinazione a correlare tra loro diversi tra9 della personalità, immaginandoli come dei cluster, per cui il riscontro di aspe9 di aggressività porterà con sé anche l’energia psichica e la dominanza. PREGIUDIZIO CONTAGIOSO: Errore sistema7co e di influenza del contesto. E’ un pregiudizio verso categoria o gruppo di persone senza riscontro ogge9vo, che inclina l’estensione di convincimen7 da un’area conce=uale all’altra. EFFETTO INDULGENZA: Errore sistema7co e di influenza del contesto. E’ la tendenza ad eme=ere il giudizio nei termini più benevoli e favorevoli possibile all’interlocutore. QUESTIONARI: E’ un insieme stru=urato di domande e rela7ve categorie di risposta definite a priori da chi lo costruisce, e si tra=a in tal caso di domande chiuse, oppure viene lasciata all’intervistato la possibilità di ar7colare le risposte, ed in tal caso si dicono aperte. Le domande possono essere divise in tre 7pi principali: di opinione; di conoscenza; fa=uali. Di solito i ques7onari sono carta e ma7ta CAPITOLO 5 Il colloquio in psicologia clinica Lang e Orefice hanno introdo=o una categorizzazione che dis7ngue fra "colloqui specializza7" e "colloqui clinici di consultazione". IL COLLOQUI CLIUNICO DI CONSULTAZIONE: è "quella situazione par7colare che perme=e, in un asse=o metodologicamente corre=o e in un idoneo clima emo7vo, sia al paziente di presentarsi, comunicare le proprie difficoltà e fornire gli elemen7 necessari alla consultazione. E’ un Colloquio a fini esclusivamente conosci7vi e diagnos7ci che non deve contenere in sé alcuna scelta preordinata, né deve vincolare il paziente a modificare sintomi o comportamen7 o a realizzare un diverso equilibrio economico dei propri inves7men7. COLLOQUI CLINICO SPECIALIZZATO: Colloquio orientato da una scelta predeterminata di presa in carico o di intervento di qualche 7po. CONTENUTI DEL COLLOQUIO: Informazioni, dire=e o inferite, che l’operatore raccoglie dal paziente. Tipi di colloquio si dis7nguono i seguen7 7pi di colloquio, in base allo scopo che si prefigge ciascuno di essi: • colloquio diagnosQco: è u7lizzato per formulare una diagnosi nosografico-descri9va ed è focalizzato perlopiù su sintomi e comportamen7. • Colloquio anamnesQco: raccoglie informazioni rela7ve alla storia di vita del paziente, u7lizzando come fon7 quest'ul7mo ed eventualmente i suoi familiari, i suoi amici e/o colleghi. Prevede un'anamnesi familiare, un'anamnesi fisiologica e patologica soma7ca, un'anamnesi psicologica e psicopatologica. Quest'ul7ma è a sua volta divisa in: 1. Primi anni di vita, 2. Rendimento scolas7co, 3. Pubertà e adolescenza, 4. A9vità ses-suale, 5. Rappor7 interpersonali, 6. Lavoro, 7. Situazione familiare, 8. Abitudini di vita, 9. Personalità premorbosa, 10. Eventuali episodi psicopatologici preceden7, 11. Episodio psicopatologico a=uale. • Colloquio pre- e post- test: poiché spesso è controindicato somministrare un test "a freddo", ossia senza che il paziente abbia potuto familiarizzare con la situazione è opportuno impiegare qualche minuto per creare le condizioni ada=e a un'efficace interazione del paziente con il compito. Il colloquio post-test può essere invece u7le quando si verifichino condizioni di disturbo in seguito alla somministrazione del rea9vo. • Colloquio di ammissione e dimissione da struWura residenziale o semiresidenziale • Colloquio di resQtuzione: dopo la somministrazione dei test o alla conclusione di un percorso diagnos7co, è indispensabile che il paziente venga messo a conoscenza dei risulta7 raggiun7 e che siano descri=e, in termini comprensibili ed efficaci. La conduzione del colloquio 1. Situazioni acute: nel colloquio con i pazien7 acu7 è necessario o=enere il maggior numero di informazioni nel minor tempo possibile. È quindi indispensabile decidere se il paziente è un sufficentemente a=endibile o è invece necessario l'intervento di qualcun altro. questo può accadere nel caso di: bambini e adolescen7; alcuni adul7 che si presuppone non siano a conoscenza di elemen7 significa7vi della propria storia familiare; pazien7 psico7ci che forniscono un'interpretazione delirante degli even7; 2. Situazioni croniche: i pazien7 cronici hanno spesso alle spalle una lunga storia di mala9a e ripetu7 rappor7 terapeu7ci. È in genere presente, nel loro a=eggiamento verso un nuovo interlocutore, la stanchezza, sfiducia e paura. Sono indispensabili: • tempi lunghi per il paziente, di fidarsi un po' di più o di diffidare un po' di meno; • alla costruzione di una base per una collaborazione con7nua7va • asse=o cogni7vo ed emo7vo adeguato al confronto con una realtà scarsamente mobile, spesso purtroppo noiosa per la sua ripe77vità, e assai deludente se misurata in termini di cambiamento e di emancipazione. TECNICHE DI CONDUZIONE DEL COLLOQUIO CLINICO: Par7colari modalità di interazione che nell’interlocuzione fra operatore e paziente, consentono di costruire un ‘canale’ di comunicazione entro il quale possa fluire la maggior quan7tà e la miglio qualità di contenu7 informa7vi. Sono qua=ro: Domande; tecniche di facilitazione del colloquio; tecniche di chiarificazione; tecniche di modificazione del contenuto della comunicazione. TECNICA DELLE DOMANDE: Una delle tecniche maggiormente u7lizzate nei diversi 7pi di colloquio. Può prevedere domande aperte, lasciando al paziente la libertà di rispondere a suo piacimento, o chiuse, vincolando il paziente a scegliere la risposta all’interno di alcune possibilità che gli sono indicate. TECNICHE DI FACILITAZIONE DEL COLLOQUIO: Tecniche per il colloquio e l’intervista libera o semistru=urata, che hanno lo scopo di agevolare e incrementare la comunicazione. Le tecniche di facilitazione poco dire9ve sono: • incoraggiamento: si possono dire frasi del 7po "Con7nui pure", • risposte riflesso: si tra=a di una tecnica di derivazione rogersiana a=raverso la quale l'operatore riafferma gli aspe9 emo7vi implici7 in ciò che ha de=o il paziente, mostrandogli così di aver capito. Si possono dire frasi del 7po: "Dunque, lei mi sta dicendo che...". • sintesi: "Possiamo riassumere ciò che ha de=o fin qui...". Tecniche di facilitazione più dire9ve sono: • riportare il paziente a un argomento: "Mi sembra u7le riprendere quello che mi stava dicendo qualche minuto fa...". • favorire il passaggio da un argomento all'altro: "Mi parli ora di..." • comunicare al paziente di non aver capito TECNICHE DI CHIARIFICAZIONE: Tecnica per il colloquio e l’intervista libero o semistru=urata, che perme=e l’esplorazione, insieme con il paziente, di tu9 gli elemen7 delle informazioni da lui fornite che sono vaghi, poco chiari, sconcertan7, contradditori o incomple7. -SPECIFICAZIONE: Tecnica per il colloquio e l’intervista libera o semistru=urata, che prevedere la proposta di domande chiuse a un paziente che risponde a monosillabi o in modo vago, per raccogliere informazioni più de=agliate e precise. -GENERALIZZAZIONE: Tecnica per il colloquio e l’intervista libera o semistru=urata, che invita il paziente, a=ardato sul resoconto di de=agli troppo minu7, a esplicitare frequenza e ampiezza di taluni suoi comportamen7 significa7vi. -VERIFICA DEI SINTOMI: Tecnica che presenta analogie con l’intervista stru=urata e che consiste nell’accertamento, insieme al paziente, della presenza/assenza di una lista di sintomi e comportamen7 7pici di un certo disturbo. -METTERE IN RELAZIONE RECIPROCA: Tecnica di chiarificazione del colloquio che indaga a=raverso domande di approfondimento, le relazioni spazio-temporali e causali tra gli avvenimen7 narra7 dal paziente. -PARAFRASI: Tecnica di facilitazione e di chiarificazione del colloquio, consiste nel ripetere ciò che ha de=o il paziente, cercando di essere più chiari e più de=aglia7. Può consen7re di agevolare la comunicazione e anche di raccogliere ulteriori da7. TECNICHE DI MODIFICAZIONE DEL CONTENUTO DELLA COMUNICAZIONE: • INTERPRETAZIONE: Tecnica che collega il materiale conscio e preconscio prodo=o dal paziente con funzioni o mo7vazioni inconsce a=uali, presunte o ipo7zzate. Quello dell'interpretazione può essere il momento in cui il paziente esperimenta dire=amente la capacità di qualcun altro di interessarsi a lui e di comprendere aspe9 non solo manifes7 dei suoi sen7men7 e delle sue emozioni, ma anche più nascos7 e addiri=ura igno7 a lui stesso. Questa esperienza si traduce in un sensibile incremento della fiducia nella possibilità di essere aiutato e contribuisce all'instaurarsi di un'embrionale alleanza di lavoro. E’ la capos7pite tra le tecniche di modificazione del contenuto della comunicazione. • RISTRUTTURAZIONE COGNITIVA: Tecnica per il colloquio e l’intervista libera o semistru=urata, di modificazione del contenuto della comunicazione a=raverso la quale il clinico riformula convincimen7, opinioni, sensazioni comunica7 dal paziente, per fornire a quest’ul7mo una nuova prospe9va della situazione. Si tra=a di una tecnica u7le per affrontare la presenza di pregiudizi e di pensieri irrazionali. Il paziente intravede la possibilità di nuovi schemi di ragionamento, che possono portare anche a qualche cambiamento comportamentale. • MESSA A CONFRONTO (O CONFRONTAZIONE): indirizza l’a=enzione del paziente verso qualcosa di cui non è pienamente cosciente. Tecnica per il colloquio a=raverso la quale si fanno notare al paziente quegli aspe9 dell’interazione che sembrano indicare un funzionamento confli=uale, e quindi la presenza di azione difensive, di rappresentazioni contraddi=orie o di una diminuita consapevolezza della realtà. • SILENZIO: impiegata per lasciare al paziente tu=o lo spazio disponibile, al riparo dalle sollecitazioni del clinico. In un colloquio clinico, il silenzio dell'operatore deve tu=avia essere qualcosa di scelto consapevolmente in rapporto alle cara=eris7che del paziente e della relazione che si sta instaurando e non un ripiegamento difensivo di qualsivoglia natura. Un caso par7colare è rappresentato dal silenzio del paziente. Un silenzio carico di tensione va senz'altro cautamente ro=o con una domanda o un commento; un silenzio rela7vamente tranquillo può anche essere rispe=ato, in a=esa che il paziente, a suo modo e coi suoi tempi, riprenda a parlare. CAPITOLO 6 QuesQonari e inventari L’INVENTARIO: Ques7onario di personalità o di interessi cos7tuito da una serie di item che il sogge=o deve indicare come descriven7 o al contrario come non descriven7 sé o proprie cara=eris7che. I ques7onari trovano ampia applicazione anche in psicologia del lavoro e delle organizzazioni sia in merito alla selezione che alla valutazione del potenziale. TIPI DI QUESTIONARI ED INVENTRAI: La valutazione può essere ricondo=a a 3 approcci: ORIENTAMENTO IDIOGRAFICO: Esprime l’azione epistemica tesa alla conoscenza di even7 par7colari circoscri9 nello spazio e nel tempo. ORIENTAMENTO NOMOLOGICO: Esprime l’azione epistemica tesa alla conoscenza di even7 che possono essere sussun7 so=o leggi generali. ORIENTAMENTO IDIOTETICO: che si sofferma sul fa=o che le cara=eris7che di personalità si possono descrivere come quello che la persona tende a fare rispe=o a quello che tende a non fare in contrasto con quello che gli latri tendono a fare. LE VARIABILE: Cara=eris7ca o proprietà che può assumere valori diversi. Si oppone al conce=o di costante. Si possono dis7nguere in tra9 sociali (cara=eris7che che una persona manifesta interagendo con gli latri), e sono la moQvazione, i bisogni e tendenze ( sono aspe9 che si trovano ad un livello più profondo e che devono essere valuta7 con altri mezzi oltre ai test) concezioni personali ( modi di porsi rispe=o alla realtà), psicopatologie e dinamiche della personalità. Esistono dei ques7onari che si occupano di valutare la presenza e l’en7tà psicopatologiche o di situazioni di sofferenza e disagio psichico. Uno di questo è il BACK DEPRESSION INVENTORY: Ques7onario che indica la presenza e l’intensità della epressione in pazien7 adolescen7 e adul7 di almeno 13 anni di età. EYSENCK PERSONALITY QUESTIONNAIRE (EPQ): Ques7onario di personalità riferito a teorie fa=oriali e stru=urali. Comprende qua=ro scale: la prima Nevro7cismo, va intesa come misura di un con7nuum fra stabilità e instabilità emo7va, la seconda Estroversione-Introversione è una misura della dimensione sociale dell’individuo e del suo a=eggiamento di apertura; la terza è Psico7cismo descrive un con7nuum che procede da un buon ada=amento fino a cer7 comportamen7 an7sociali. L’ul7ma scala, denominata Lie serve per valutare la tendenza a false rispose nel senso della desiderabilità sociale. La batteria, l'inventario multidimensionale o il questionario focale In base agli obiettivi perseguiti dall'indagine, è ipotizzabile dover utilizzare più test. Le ba=erie standard vengono costruite per fornire da7 che riguardano ambi7 diversi, a=raverso situazioni e s7moli differen7; queste poi devono sempre essere riferite al contesto: psicodiagnosi, in ambito clinico o giuridico, assessment di base, situazione socioeducativa, selezione del personale, ecc. QUESTIONARI FOCALI: Ques7onari centra7 su un singolo problema diagnos7co, consentono una valutazione specifica. LA BATTERIA PER L’ASSESMENT PSICOLOGICO: CBA-2.0 CBA-2.0: E’ una ba=eria a largo spe=ro per l’assessment psicologico cos7tuita da test e schede finalizzate a fornire una descrizione idiografica delle eventuali, concrete ed a=uali, problema7che lamentate dal sogge=o ed il loro legame con la situazione ambientale e con i tra9 psicologici che cara=erizzano la persona. ETA’ DI SOMMINISTRAZIONE CBA-2.0: E’ rivolto a persone dai 16 ai 60 anni di età. Dalla valutazione a largo spettro è possibile ricavarne anche una descrizione del profilo generale di personalità, ma non è questo il primo scopo della batteria, attenta piuttosto a cogliere e valutare gli aspetti situazionali: "quanto la persona fa, pensa, prova, dice, ecc. in determinate situazioni". Il modello CBA prevede un processo di assessment clinico-psicologico integrato sia orizzontalmente sia verticalmente. ASSESSMENT: Si intende l’ampia valutazione iniziale, finalizzata alla s7ma dei problemi lamenta7 dal sogge=o e all’iden7ficazione di appropriate modalità di intervento psicologico, capaci di far fronte a tali disagi in maniera efficacie e duratura. E’ mul7dimensionale. PERCHE’ L’ASSESSMENT E’ MULTIDIMENSIONALE: E’ mul7dimensionale in quanto si muove entro uno spazio tridimensionale come valutazione dis7nta di tre sistemi di risposta emozionale rela7vamente indipenden7 tra loro: 1) cogni7vo-verbale; 2) comportamentale-motorio; 3) psicofisiologico. Le scale primarie della ba=eria offrono una prima approssimata individuazione di eventuali aree disfunzionali. SCALE PRIMARIE CBA 2.0: La ba=eria CBA-2.0 è composta da 10 schede: 1) Da7 generali; 2) STAI-X1; 3) STAI-X2; 4) anamnesi psicologica; 5)EPQ-R; 6)QPF-R; 7)IP-R; 8) ques7onario D; 9)MOCQ-R; 10)STAI-X1/R. SCHEDA 1 CBA-2.0, DATI GENERALI: E’ una cartella di 25 item che ha l’u7lità pra7ca di raccolta e archiviazione dei da7 anagrafici e altre informazioni rela7ve a: peso, altezza, conviven7, mo7vi per cui si compila la Ba=eria ecc. SCHEDA 2 CBA-2.0, STAI-X1 (Ansia di stato): Valuta l’ansia di stato e si compone di 20 item. La misura si riferisce all’ansia del sogge=o nel momento in cui inizia la compilazione della ba=eria. Questa scala funziona da indice di validità del protocollo. SCHEDA 3 CBA-2.0, STAI-X2 (Ansia di traWo) : Valuta l’ansia di tra=o. Si compone di 20 item: affermazioni in prima persona che il sogge=o valuta secondo qua=ro livelli di intensità. E’ il primo costru=o di rilevanza clinica della CBA-2.0. SCHEDA 4 CBA-2.0, ANAMNESI PSICOLOGICA: Composta da 59 domande, per lo più a scelta obbligatoria. Consente di raccogliere una serie di informazioni di cara=ere amnes7co e clinico da cui sia possibile ricostruire la storia personale ed eventuali problema7che lamentate a=ualmente dal sogge=o. SCHEDA 5 CBA-2.0, EPQ-R: Valuta tre dimensioni: estroversione-introversione (Scala E) ; instabilità emo7va (Scala N) ; disada=amento sociale (Scala P) , alle quali si aggiunge una scala di controllo (Scala L) . Consente anche di individuare cara=eris7che stabili del sogge=o che possono modulare determina7 problemi psicologici. Composto da 48 item formula7 come domande esplicite che prevedono risposte SI/NO. SCHEDA 6 CBA-2.0, QPF-R (Disturbi psicofisiologici): Si compone di 30 item: elenco di reazioni e disturbi psicofisiologici alle quali il sogge=o da una valutazione della frequenza con cui li esperisce. L’interpretazione del ques7onario avviene a due livelli: la prima analisi si rivolge ai singoli item per rilevare disturbi psicofisiologici specifici. L’analisi successiva riguarda il punteggio totale che è l’indice di ciò che viene chiamato “lamento soma7co”. 1. SCHEDA 7 CBA-2.0, IP-R (paure) : Si compone di 58 item: elenco di situazioni-s7molo che possono generare paura, e per ciascuna delle quali il sogge=o valuta l’intensità della paura avver7ta secondo una scala a 5 punti (da "per nulla", O a "moltissimo", 4). L’interpretazione dei risultati avviene sulla base di 7 indici diversi. Due sono gli indici: il punteggio F - quantitativo -, che dà un'indicazione sull'intensità dei problemi comportanti paura, ed il punteggio PH - qualita7vo -, circa la numerosità delle situazioni di effe9va e rilevante paura. Offrono indicazioni per l'approfondimento di quadri clinici come il disturbo d'ansia generalizzata o la depressione. Cinque sono invece indici specifici, i cui eventuali alti punteggi informano su problemi fobici relativi a specifiche aree (corrispondenti ad altrettante subscale): calamità e gravi pericoli per la propria incolumità (IP-I); situazioni sociali che implicano il timore di essere criticato o rifiutato (IP-II); animali non pericolosi ma tradizionalmente considerati repellenti (IP-III); situazioni che comportano l'allontanamento da casa e/o dai propri cari (IP-IV); vista del sangue e di ferite, iniezioni e interventi chirurgici (IP-V). I risulta7 danno informazioni sull’intensità dei problemi comportan7 paura, sulla numerosità di effe9va e rilevante paura e su problemi fobici rela7vi a specifiche aree SCHEDA 8 CBA-2.0, QUESTIONARIO D (Problemi depressivi): Si pone di una serie di affermazioni (24 item)rela7ve alla perdita di interesse, pianto, idee pessimiste, ecc, alle quali il sogge=o risponde SI/NO. Valuta la depressione sub-clinica e/o associata ad altri disturbi medici psicologici. Al7 punteggi indicano l’esistenza di una condizione depressiva ma non necessariamente di cara=ere clinico. SCHEDA 9 CBA-2.0, MOCQ (ossessioni e compulsioni) : Mediante 21 item( con risposta vero/falso) indaga comportamen7 e problemi di 7po ossessivo compulsivo, sia in base ad un indice complessivo che sulla base di tre indici specifici che si riferiscono a: comportamen7 e preoccupazioni rela7vi a controlli ripe77vi e superflui; preoccupazioni rela7ve all’igiene e di contaminazione; dubbi, rimuginazioni mentali, pensieri intrusivi persisten7. SCHEDA 10 CBA-2.0, STAI-X1/R (ansia di stato) : è la forma rido=a dello STAI- X1 (10 item) che misurano l’ansia di stato del sogge=o al momento in cui ha completato i suoi test. È u7lizzata come indice di validità della Ba=eria CBA-2.0. SCALE SECONDARIE CBA 2.0: Le scale secondarie si compongono di un insieme di ques7onari e/o inventari per approfondire in modo mirato specifiche aree disfunzionali suggerite dall’analisi delle schede primarie. Le scale secondarie assolvono 3 scopi principali: approfondimento, allargamento, prognosi di tra=amento , infa9 essere possono essere volte: - Approfondire specifiche aree problema7che o comunque di rilevante interesse clinico per la conoscenza del paziente in esame; - Allargare la base conosci7va ove si ponessero problemi di diagnosi differenziale, in par7colare in rapporto a disturbi di personalità e psicosi - Raccogliere informazioni su capacità e risorse del sogge=o potenzialmente implicabili in un intervento psicologico Quindi le scale primarie vengono presentate a ciascun sogge=o, quelle secondarie vengono selezionate sulla base di una prima elaborazione della informazioni raccolte a=raverso le scale primarie e quindi presentate solo ai sogge9 che necessitano di determina7 approfondimen7. AMBITI DI UTILIZZO DEL CBA 2.0: Le principali modalità e finalità d’impiego sono l’assessment clinico e la valutazione del cambiamento. L’assessment è uno strumento di sussidio allo pisoclogo delle operazioni di valutazione iniziale del caso, da cui può trarre informazioni di ampio spe=ro. Rela7vamente alla valutazione del cambiamento, la sensibilità delle scale consente la somministrazione ripetuta a distanza di tempo, al fine di seguire l’evoluzione del caso e quindi valutare il progresso di un intervento psicologico, È ampiamente u7lizzata in ambito clinico, medico/riabilita7vo e di ricerca. MMPI-2: E’ l’inventario di personalità più u7lizzato nel mondo come strumento di screening di psicopatologia. Dell’ MMPI esiste una forma compelta composto da 13 scale e 566 item e una rido=a di 357 item . entrambe le forme possono essere somministrare, individualmente e colle9vamnete. È impiegato sopra=u=o in sede di assessment iniziale o a fini di screening diagnos7co. ETA’ DI SOMMINISTRAZIONE MMPI-2: Può essere somministrato, individualmente o colle9vamente, a sogge9 con almeno 16 anni di età e con la capacità di comprensione di una persona con licenza elementare. QUALI E QUANTE SONO LE SCALE MMPI-2: Sono dis7nte in tre raggruppamen7: - scale di base, corrispondono alle 10 scale cliniche e alle tre scale di controllo dell’MMPI; - scale supplementari, comprendono 9 scale, 6 supplementari e 3 di controllo; - scale di contenuto, 15 scale o=enute dal raggruppamento degli item omogenei nel loro contenuto. • SCALE CLINICHE o di BASE DELL’MMPI-2: Sono 10 scale: 1. Hs ipocondria: E composta da 32 item che riguardano particolari sintomi o specifici disturbi ma anche una preoccupazione generalizzata per il corpo o verso se stessi. elevati punteggi sono realizza7 da persone con eccessive preoccupazioni rela7ve ai propri sintomi fisici 2. D depressione; È composta da 57 item. La scala è sensibile ai cambiamen7 di umore. Eleva7 punteggi possono essere indicativi di: depressione, rallentamento psicomotorio, lamento somatico, rimuginazione mentale. 3. Hy isteria: È composta da 60 itero di due 7pi: item che concernono specifici disturbi fisici e item che implicano negazione di qualsiasi problema. Elevati punteggi, di rado realizzati dai maschi, possono essere indicativi di: negazione dei problemi come stile difensivo, dipendenza dagli altri, timore di essere rifiutati, seduttività. 4. Pd deviazione psicopa7ca: È composta da 50 item che indagano la disponibilità ad ammettere problemi con la legge, e disinteresse per gran parte delle norme sociali e morali di condotta. Valuta l'antisocialità a diversi livelli di intensità, inoltre è sensibile ai cambiamenti in seguito a psicoterapia. Elevati punteggi possono essere realizzati da persone che fanno fatica ad empatizzare e tendono a vedere il torto solo negli altri. I giovani tendono ad ottenere punteggi più elevati rispetto agli anziani. 5. Mf mascolinità-femminilità: : È composta da 56 item che riguardano aspetti che di solito differenziano ì ruoli sessuali: reazioni emo7ve, interessi este7ci 6. Pa paranoia: 40 item che la compongono indagano il grado di sensibilità all'opinione altrui. Elevati punteggi possono essere indicativi di vera e propria sospettosità, ma anche della tendenza a considerarsi sempre dalla parte della ragione e a non vedere i propri difetti 7. Pt psicastenia: I suoi 48 item furono sviluppati con pazien7 sofferen7 di psicastenia, a=ualmente designata come disturbo ossessivo-compulsivo. Valuta l'ansia nei suoi aspetti durevoli e generalizzati, ovvero di tratto, è poco sensibile ai cambiamenti in seguito a psicoterapia. 8. Sc schizofrenia: È composta da 78 item che valutano il grado di confusione mentale, oltre che pensieri bizzarri, esperienze insolite. Elevati punteggi possono essere indicativi di disorientamento e deterioramento del pensiero, ma si possono registrare anche in presenza di stress esistenziali. 9. Ma ipomania: È composta da 46 item che valutano con elevata sensibilità il grado di energia della persona, più alto è il punteggio maggiore è l'energia, che si manifesta a livello emo7vo, idea7vo e motorio. 10. Si introversione sociale: I 62 item che la compongono non offrono una valutazione di tipo clinico, bensì della tendenza della per sona a isolarsi o a stare con gli altri. Manifesta buona sensibilità. SCALE DI CONTROLLO DELL’MMPI 2: Definiscono indici di validità u7li a valutare l’acce=abilità del protocollo e/o l’effe=o di eventuali distorsioni sul risultato del test. Sono: Scala L menzogna; Scala F frequenza; Scala k correzione; Scala Fb Back F.; Scala TRIN incoerenza nelle risposte“vero”; Scala VRIN incoerenza delle risposte. SCALA L MENZOGNA: E’ composta da 15 item che si riferiscono a colpe veniali e dife9 7pici di quasi tu=e le persone, al fine di individuare il tenta7vo consapevole ma ingenuo di offrire una buona immagine di sé. SCALA F FREQUENZA: 60 item che si riferiscono ad esperienze e pensieri inusuali nella popolazione “normale”. Punteggi al7 sono indica7vi della tendenza ad esagerare i problemi. SCALA K CORREZIONE: Composta da 30 item che misurano i meccanismi difensivi nei confron7 del test. Punteggi bassi indicano che la persona è vulnerabile e giudica nega7va la propria condizione esistenziale. Punteggi eleva7 indicano un a=eggiamento difensivo nei confron7 del test e una tendenza inconsapevole a negare i propri problemi. SCALA TRIN: La scala u7lizza 23 coppie di item di significato opposto al fine di valutare la tendenza a fornire ripetute risposte “vero” o ripetute risposte “falso”, indipendentemente dal contenuto dell’item. SCALA VRIN: La scala u7lizza 67 coppie di item di significato simile o opposto, al fine di valutare la tendenza a fornire risposte casuali, sulla base della incoerenza della risposta per ciascuna coppia di item. SCALE SUPPLEMENTARI MMPI-2: Sono 6 scale supplementari: 1. Scala MAC-R: McAndrew di Alcolismo, Rivista. Punteggi elevati indicano una propensione all'alcoolismo come alla tossicodipendenza. 2. Scala O-H: Os7lità Ipercontrollata. Punteggi eleva7 indicano la capacità a tollerare le frustrazioni, senza reazioni aggressive esagerate. 3. Scala MDS: Disagio Coniugale. Punteggi eleva7 indicano disagio e contras7 coniugali, tramite esame della qualità della vita domes7ca, dei contrasti familiari, dell'intimità, dei rapporti sessuali ed affettivi. 4. Scala APS: Tossicodipendenza Potenziale. Punteggi elevati suggeriscono un'elevata probabilità a sviluppare problemi legati specificatamente all'abuso di sostanze e indipendenti da disturbi psicologici di altro 7po. 5. Scala AAS: Ammissione di Tossicodipendenza. A differenza della precedente, gli item di questa Scala si riferiscono esplicitamente all'abuso di sostanze, pertanto elevati punteggi indicano l'ammissione di tale abuso da parte del soggetto. Buona è la sensibilità di questa Scala come della APS. 6. Scala PK: Disturbo Post-Ttraumatico da Stress. È sensibile alla dimensione valutata, ma il fatto che i suoi contenuti richiamino una condizione di disadattamento produce molti falsi positivi INTERPRETAZIONE MMPI-2: Ci sono tre modi di interpretazione dell’MMPI-2: - Per punte, si riferisce a tu=e quelle scale per le quali sono sta7 o=enu7 punteggi uguali o superiori a 65 pun7 T; - Per codice, si riferisce alle due o tre scale con punteggi più al7; - Per assi, si contrappongono coppie di scale che valutano aspe9 conce=uali oppos7. BQF: Test di personalità che valuta cinque grandi fa=ori che corrispondono ad altre=ante dimensioni fondamentali per la valutazione e descrizione della personalità “normale”. I cinque fa=ori sono: 1. Energia (Scala E). Alti punteggi si riferiscono ad un comportamento dinamico, attivo ed energico, riportata da persone che si descrivono come estroverse, dominanti, loquaci. Al polo opposto le persone poco energiche ed estroverse si descrivono come taciturne, sottomesse, poco attive e dinamiche 2. Amicalità (Scala A). alti punteggi persone che si descrivono come altruiste, amichevoli, generose ed empatiche e che sono giudicate dagli altri come cooperative, cordiali e gradevoli, e pertanto ricercate per a9vità di gruppo, lavora7ve e/0 ludiche. Opposte sono le caratteristiche delle persone che ottengono bassi punteggi. 3. Coscienziosità (Scala C). al7 punteggi si descrivono come molto scrupolose, riflessive, ordinate, accurate e perseveranti, all'estremo tendenti alla pignoleria ed all'eccessiva attenzione per i dettagli. All'opposto troviamo persone con bassi livelli delle suddette caratteristiche 4. Stabilità Emotiva (Scala S). Alti punteggi caratteristiche connesse a bassa ansia, vulnerabilità ed impulsività proprie di persone che si descrivono come pazien7, difficilmente emo7ve ed irritabili. All'opposto si trovano persone con scarsa stabilità emotiva e di umore labile, irrequiete, nervose ed irritabili. 5. Apertura Mentale (Scala M). alti punteggi tendono a descriversi come molto colte, curiose, con molti interessi ed aperte ad esperienze e cose nuove, come a culture e usanze diverse. All'opposto troviamo persone che si descrivono come poco colte, di limati interessi e con scarsa propensione alle novità. FORMA DEL BFQ: Consta di 132 item: affermazioni che si riferiscono a diversi aspe9 della personalità, di cui il sogge=o valuta l’a9nenza alla propria a=raverso una scala a cinque punte che va da “assolutamente vero per me” ad “assolutamente falso per me”. AMBITI DI UTILIZZO DEL BFQ: Le sue cara=eris7che rendono l’u7lizzo del ques7onario par7colarmente proficuo nel campo della psicologia clinica, della ricerca e dalla psicologia del lavoro. Gli autori del BFQ hanno realizzato altri 2 strumen7 di valutazione della personalità, ispirandosi sempre al modello dei Big Five. BFO: E’ u7lizzato nell’ambito della selezione del personale, è uno strumento per tracciare profili di personalità dei sogge9 osserva7 rispe=o alle cinque grandi dimensioni di personalità (energia, amicalità, coscienziosità, stabilità emo7va, apertura mentale). BFQ-C: Ha lo scopo di valutare le cinque grandi dimensioni della personalità (energia, amicalità, coscienziosità, stabilità emo7va, apertura mentale) su popolazioni di bambini e preadolescen7 a=raverso 65 situazioni abbastanza comuni in questa fascia di età. IIP DI KUNDER: U7lizzato con ragazzi che frequentano almeno la terza media inferiore, le scuole superiori o corsi di formazione professionale, al fine di orientare la loro scelta scolas7ca professionale in funzione degli interessi professionali di ognuno. CDQ: Perme=e di individuare l’intensità e il 7po di depressione in corso in sogge9 adul7. E’ formato da 40 item, di ques7 36 valutano la depressione. I restan7 4 producono un punteggio che funziona da fa=ore di correzione per affinare la capacità di discriminante del CDQ rispe=o all’ansia. QUESTIONARI DI PERSONALITA’ PER LA DEPRESSIONE: Beck Depression Inventory; Self-Ra7ng Depression scale; CDQ CAPITOLO 7 Test proiehvi TECNICHE PROIETTIVE: L’approccio è fenomenologico e la logica è quella dell’implicazione significante. Essi prevedono la presentazione di s7moli ambigui più o meno stru=ura7 che il sogge=o in esame deve interpretare rivelando aspe9 della propria personalità. STIMOLI AMBIGUI: S7moli destru=ura7 o poco stru=ura7 propos7 dai test proie9vi come il rorschach. È una cara=eris7ca che rappresenta sia un pregio che un limite della tecnica proie9va in quanto riguarda sia il sogge=o che il clinico. Il conceWo di ALLEANZA DIAGNOSTICA: Par7colare 7po di alleanza che si può instaurare tra il paziente e il clinico in fase di consultazione e che perme=e lo stabilirsi di un peculiare rapporto emo7vo, fondamentale al fine di focalizzare dei pun7 in comune su cui lavorare. CLASSIFICAZIONE DELLE TECNICHE PROIETTIVE: Le tecniche proie9ve possono essere classificate in: test stru=urali; test narra7vi; tecniche verbali; tecniche basate sulle immagini; tecniche espressive o grafiche; tecniche crea7ve. TEST STRUTTURALI: In cui il sogge=o è chiamato a fornire un’interpretazione a s7moli de- stru=ura7, in cui la dimensione dello s7molo non rimanda ad alcun contenuto preciso, innescando uno specifico processo di percezione. (Test di rorschach) TEST NARRATIVI: Il sogge=o è chiamato a raccontare delle storie a fronte di s7moli raffiguran7 situazioni più o meno stru=urate. (TAT, CAT, GAT, SAT, ORT, Blacky Pictures, Favole della Duss, Pa=e-Noire) TECNICHE VERBALI: Che u7lizzano sia nello s7molo che nella risposta soltanto parole, fra queste troviamo il test delle libere associazioni di Kent-Rosanoff e la tecnica del completamento delle frasi. TECNICHE BASATE SULLE IMMAGINI: Al sogge=o è chiesto di scrivere delle frasi in merito a situazioni circoscri=e presentate so=o forma di vigne=e. Tali test perme=ono di o=enere informazioni clinicamente significa7ve su aree rappresenta7ve dell’ada=amento di un sogge=o all’ambiente. TECNICHE ESPRESSIVE O GRAFICHE: Prevedono l’u7lizzo del disegno, come il rea9vo dell’albero e il test del disegno della figura umana. TECNICHE CREATIVE: Implica la costruzione scenica mediante la manipolazione di specifici materiali. TEST DEL DISEGNO DELLA FIGURA UMANA: Si chiede al sogge=o di disegnare su un foglio bianco dapprima una persona, poi una persona del sesso opposto. Il disegno può anche essere seguito da un’ inchiesta volta a far raccontare al sogge=o una breve storia su ogni personaggio raffigurato. I disegni saranno poi valuta7 a=raverso varie dimensioni. L’USO DEI TEST PROIETTIVI IN ETA’ EVOLUTIVA: (dai 3 a 11 anni) TEST DI RORSCHACH: come prova proie9va stru=urale TEST BLACKY PICTURES: Test proie9vo per l’età evolu7va e per adul7. 12 vigne=e raffiguran7 le avventure del cane Blacky. La prima tavola presenta i personaggi, quelle successive si riferiscono a uno stadio dello sviluppo psicosessuale o a un 7po di relazione ogge=uale nell’ambito di tale stadio. Al bambino si chiede di raccontare una storia e alla fine gli vengono poste delle domande, lo scopo è quello di me=ere in evidenza le dinamiche di personalità del sogge=o. CAT: Test di appercezione tema7ca per bambini, consta di 10 immagini che rappresentano degli animali in situazioni diverse che perme=ono di rilevare gli aspe9 dinamici dei suoi problemi. Si analizzano la sua stru=ura affe9va, la dinamica delle sue reazioni di fronte ai problemi dello sviluppo ed il modo in cui li risolve. Il CAT-S è un supplemento elaborato per rilevare temi par7colari, somministrando anche una sola delle 10 immagini. Vi si può ricorrere qualora il bambino non sia in grado di raccontare delle storie. FAVOLE DELLA DUSS: Test proie9vo per l’età evolu7va. Piccole favole o storie nella quali un protagonista si trova in una determinata situazione e che rimanda a uno dei diversi stadi dello sviluppo psicosessuale. E’ un metodo di indagine più rapido, sos7tu7vo dell’interrogatorio psiconali7co. TEST PATTE-NOIRE: Test proie9vo per l’età evolu7va (4-10 anni). Le situazioni s7molo riguardano degli animali e perme=ono una migliore proiezione da parte del bambino. Le 19 tavole coprono un grande ventaglio delle tendenze is7n7ve, perme=endo un’esplorazione completa della personalità. L'originalità del metodo consiste nella totale libertà lasciata al sogge=o di dare un sesso ed un'età agli animali presenta7 nelle immagini e di scegliere quali tavole desideri descrivere; questa libertà presenta il doppio vantaggio di non provocare l'inibizione, il rifiuto di una tavola o dell'intero test e di perme=ere che la personalità del sogge=o si manifes7 senza ritorsioni di sorta. Le 19 tavole che compongono lo strumento vanno somministrate in due tempi; dapprima si lascia il sogge=o immaginare le avventure del porcellino Pa=e-Noire, poi gli si chiede di dividere le immagini amate da quelle non amate e di indicare di quale personaggio egli desidererebbe assumere il ruolo. L'idea principale, basata sulla teoria psicoanali7ca, è che le difese dell'Io abbiano la stessa importanza di quelle delle tendenze is7n7ve. REATTIVO DELL’ALBERO: Test proie9vo per l’età evolu7va. Il sogge=o disegna un albero da fru=o come meglio può su un foglio bianco. La valutazione del disegno segue due vie: quella dell’analisi delle diverse cara=eris7che e la via della visione globale. SCENO TEST: Test proie9vo per l’età evolu7va cos7tuito da una scatola contenente gioca=oli a=raen7 per la diversità degli elemen7 colora7 e per la cura ar7gianale con la quale sono sta7 fabbrica7. L’idea di fondo era che, grazie alla disinibizione prodo=a dal gioco, il clinico poteva accedere in modo dire=o a una le=era dell’inconscio e dei confli9 affe9vi. Non è mai stato ogge=o di studi sta7s7ci in grado di conferire al rea9vo lo status di test. I TEST PROIETTIVI IN ADOLESCENZA E IN ETA’ ADULTA: TAT DI MURRAY: Test proie9vo di contenuto. Consta di 31 immagini ma, delle quali 11 sono uguali per tu9 i sogge9, mentre 20 si diversificano in base all’età e al sesso. Il sogge=o è invitato a raccontare una storia rispe=o a ciascuna immagine, esplicitando cosa è successo prima e cosa succederà dopo. Le risposte rifle=ono i costru9 mentali, le esperienze, i confli9 e i desideri di ognuno. ELEMENTI CHE VALUTA IL TAT: Il TAT è un test di appercezione tema7ca che valuta: emozioni dominan7, sen7men7, complessi e confli9 di personalità; tendenze rimosse e inibite che il sogge=o non è incline a riconoscere perché inconsce. TAT PERCHE’ E’ UN TEST NARRATIVO: Il TAT è un test proie9vo narra7vo o di contenuto perché il sogge=o è chiamato a raccontare delle storie a fronte di s7moli raffiguran7 situazioni più o meno stru=urate. ETA’ DI SOMMINISTRAZIONE TAT: E’ un test proie9vo per l’adolescenza e l’età adulta. ORT: Test proie9vo, consta di 13 tavole costruite a=raverso due ordini di parametri figura7vi e perce9vi. La somministrazione prevede una fase spontanea ed una fase di inchiesta in cui vengono indaga7 sia gli aspe9 formali descri9 dal sogge=o, si gli aspe9 rela7vi ai vissu7 dei personaggi e alla qualità emo7va della relazione tra di loro. ORT COSA VALUTA: Rappresenta uno sviluppo del test di appercezione tema7ca (TAT). Questo test fornisce una panoramica sulla 7pologia di relazione ogge=uale del sogge=o rilevando se e quanto questa sia un’esperienza di ada=amento anche convalidata socialmente o, al contrario, sia espressione di condo=e di disada=amento. ETA’ DI SOMMINISTRAZIONE ORT: E’ un test proie9vo per l’adolescenza e l’età adulta. REATTIVO DELLE FRASI DA COMPLETARE: Test proie9vo per l’adolescenza e l’età adulta consente di disporre di informazioni su qua=ro aree rappresenta7ve: la famiglia, il sesso, le relazioni interpersonali ed il conce=o di sé. Si compone di 60 frasi incomplete, corrisponden7 a 15 a=eggiamen7. RORSCHACH: Test proie9vo che consiste nel dare un’interpretazione a dieci macchie di inchiostro. Secondo Rorschach a fronte di ques7 s7moli destru=ura7 si innesca un processo di percezione che consta di tre momen7: sensazione, ricordo e associazione. Dall’interpretazione delle risposte è possibile delineare un profilo di personalità e di iden7ficare eventuali nodi problema7ci del sogge=o. La prova consiste nel dare un’interpretazione a 10 macchie di inchiostro, che si dis7nguono per minore o maggiore compa=ezza, per la presenza di cara=eris7che chiaroscurali o di elemen7 di color rosso vivo o per essere completamente colorate. FASI DI SOMMINISTRAZIONE RORSCHACH: Si compone in diverse fasi: - Spontanea, il sogge=o fornisce delle risposte senza alcun intervento da parte dell’esaminatore; - - Inchiesta, mirata ad individuare quali indici della macchia il sogge=o ha u7lizzato per fornire le varie risposte al test; - Prova dei limi7, volta a sondare, qualora il sogge=o non abbia individuato qualcuna delle risposte di più - Alta frequenza sta7s7ca, se è in grado di individuarle tramite domande indu9ve; Scelte, si chiede al paziente di divere le tavole che ha gradito di più e quelle che ha gradito di meno. FASE ANALOGICA O DI APPROFONDIMENTO RORSCHACH: E’ una fase facolta7va che serve per colmare eventuali lacune esisten7 nelle risposte date. Si pongono delle domande di chiarimento. RORSCHACH COSA VALUTA: Test proie9vo nato come strumento diagnos7co per la rilevazione di disturbi schizofrenici. È ora u7lizzato come test per valutare le diverse dimensioni della personalità, del funzionamento cogni7vo e affe9vo, del livello di ada=amento e funzionamento relazionale e dei tra9 disfunzionali. RORSCHACH PERCHE’ E’ UN TEST STRUTTURALE: E’ un test proie9vo stru=urale perché il sogge=o è chiamato a fornire un’interpretazione a s7moli de-stru=ura7 in cui la dimensione dello s7molo non rimanda ad alcun contenuto preciso. SIGLATURA DEL RORSCHACH: Sistema di codifica di un protocollo Rorschach a=raverso alcune dimensioni, quali la localizzazione, le determinan7, il contenuto delle risposte, la presenza di risposte popolari ed originali, le verbalizzazioni derivan7 ecc. Esistono numerosi sistemi di siglatura. TEST PROIETTIVI PIU’ UTILIZZATI: Rorschach; TAT e le sue varian7 per bambini CAT e per gli anziani GAT, SAT; Blacky Pictures; ORT. TEST PROIETTIVI UTILIZZATI NELL’INFANZIA: CAT; Blacky Pictures; Favole della Duss; Pa=e-Noire; Rea9vo dell’albero; Sceno test; Rorschach. TEST PROIETTIVI UTILIZZATI NELL’ETA’ ADULTA: Rorschach; TAT; ORT; Blacky Pictures. TEST PROIETTIVI UTILIZZATI PER GLI ANZIANI: GAT; SAT. CAPITOLO 8 I test di intelligenza Nell’insieme dei test cogni7vi devono essere compresi i TEST DI PROFITTO: Test che valuta il grado di apprendimento o il livello di abilità in una materia o disciplina. TEORIA GERARCHICA E LA TEORIA MULTIFATTORIALE: TEORIA DEI DUE FATTORI: Teoria sull’intelligenza formulata da Spearman nel 1927,ipo7zza la presenza di due fa=ori: un fa=ore g, innato e non condizionabile dalla scolarizzazione a9vante un largo numero di fa=ori s, “specifici”, in gran parte so=opos7 alle possibilità di sviluppo offerte dagli s7moli educa7vi. TEORIA GERARCHICA: Teoria sull’intelligenza che ipo7zza che le abilità umane sarebbero stru=urate gerarchicamente a par7re da un fa=ore generale e via via dispiegandosi in fa=ori di gruppo maggiori “verbalescolas7co” e “spaziale-meccanico”, in fa=ori di gruppo minori come “abilità nel lavorare con i numeri” e fa=ori specifici che dipenderanno da molte variabili. TEORIA MULTIFATTORIALE: Teoria sull’intelligenza che ipo7zza una stru=ura delle abilità umane indipenden7 l’una dall’altra. INTELLIGENZA FLUIDA (GF): L’intelligenza fluida rappresenta la capacità biologica di base dell’apprendimento, inclusa la capacità di acquisire nuove abilità. Può essere calcolata a=raverso le matrici di raven. I TEST DI ABILITA’ GENERALE O DI LIVELLO: NEMI: Riedizione francese della Binet, è composto di 74 prove ordinate in base alla difficoltà crescente e sonda i processi di memorizzazione, le capacità logiche, la cultura generale e l’orientamento temporale di bambini e ragazzi dai 3 ai 15 anni. Misura il costru=o di età mentale e QI. L’a9vità dell’intelligenza consiste nella capacità di giudizio e ada=amento. Somministrazione individuale e circa per 30 minu7. STANFORD BINET: Scala di intelligenza des7nata ad individui dai 2 anni all’età adulta. È suddivisa in qua=ro aree: Ragionamento verbale; Ragionamento astra=o-visivo; Ragionamento quan7ta7vo; Memoria a breve termine. Consta di 15 prove i cui item sono ordina7 in base alla variazione della 7pologia ed alla difficoltà crescente. E’ da preferire quando si vuole valutare il livello intelle9vo di bambini al di so=o dei 6 anni o di adul7 gravemente ritarda7. IL TEST DI FATTORE “G” MATRICI DI RAVEN: Test d’intelligenza riferito alla teoria gerarchica che i propone di valutare le abilità di osservare relazioni. Consta di figure per il cui completamento occorre la comprensione dei rappor7 tra le par7 e l’elaborazione di un metodo di ragionamento. Le matrici di Raven vengono u7lizzate per valutare l’intelligenza non verbale, cioè fluida. Sono disponibili alcune forme: - Le matrici progressive standard; - - Le matrici progressive colorate; - Le matrici progressive avanzate. COME SI VALUTA LA CAPACITA’ NO VERBALE? Matrici di raven MATRICI PROGRESSIVE STANDARD: Derivano dalle matrici progressive originali, comprendono 60 item divisi equamente in 5 serie, des7nate ad una popolazione di età compresa tra i 12 ed i 65 anni. MATRICI PROGRESSIVE COLORATE: U7lizzate per calcolare l’intelligenza fluida (non verbale) in bambini dai 4 agli 8 anni, in adul7 di basso livello intelle9vo o anziani. Sono composte da 3 serie come nella versione più an7ca, ed ulteriori 3 serie colorate. Trova un u7lizzo specifico nella clinica neurologica, quando si vogliano verificare lesioni emisferiche. MATRICI PROGRESSIVE AVANZATE: Riservate a sogge9 con capacità superiori alla media o che abbiano completato le matrici progressi standard (SPM). Forniscono un dato a tempo, misura dell’efficienza intelle9va del sogge=o, nel senso che è possibile s7marla sulla base di quante risposte esa=e il sogge=o riesce a dare in poco tempo. TEST INDIVIDUALI DI ABILITA’ GENERALE: SCALE WECHSLER: Rappresentano un corpus di strumen7 per la valutazione dell’intelligenza in sogge9 dai 4 ai 64 anni (89 anni con la WAIS III del 1997). Le scale Wechsler propongono numerosi test che richiamano abilità cogni7ve rela7vamente indipenden7 ma qualita7vamente differenziabili tra loro. I subtest sono raccol7 in scale verbali e scale di performance. Le scale più recen7 e più in uso in Italia sono - WAIS-R, - WISC-R e - WPPSI. PUNTEGGI OTTENIBILI DALLE SCALE WECHSLER: Sono o=enibili tre dis7n7 punteggi: il punteggio o=enuto dalla sommatoria dei subtest della scala verbale forma il QI verbale; il punteggio o=enuto dalla sommatoria dei subtest della scala di performance forma il QI di performance. Sommando i due punteggi (QIV+QIP) si o9ene l’ul7mo punteggio, il QI totale. LETTURA QUALITATIVA DELLE SCALE WECHSLER: Interpretazione dei da7 quan7ta7vi delle scale Wechsler che, basandosi sul presupposto della non equivalenza e non casualità delle risposte errate e di quelle corre=e, consente di o=enere informazioni sul funzionamento del pensiero e sullo s7le cogni7vo del sogge=o. Q.I VERBALE: U7lizzato nelle scale Wechsler rappresenta la somma dei punteggi della scala verbale. Se sommato al QI di performance si o9ene il QI totale. Q.I DI PERFORMANCE: U7lizzano nelle scale Wechsler rappresenta la somma dei punteggi della scala di performance. Se sommato al QI verbale si o9ene il QI totale. COSA ACCOMUNA LE SCALE WECHSLER: Sono cara=erizzata tu=e dalla divisione dei subtest in scale verbali (dalla cui sommatoria si o=errà il QI verbale) e in scale di performance (dalla cui sommatoria si o=errà il QI di performance). Dalla somma dei subtest verbali e di performance deriverà il QI totale. CaraWerisQche domuni tra WPPSI, WISC E WAIS? Fa=o tu=e parte delle delle scale di Wechsler, che rappresentano un corpus di strumen7 per la valutazione dell'intelligenza, definita da quest'ul7mo come la capacità generale del sogge=o di comprendere il mondo è di far fronte alle sfide che da esso provengono. Inoltre tu=e e tre le scale fanno riferimento alla scala verbale e alla scala di performance, dalla cui sommatoria deriva il QI totale. SCALA WAIS-R: Wechsler adult intelligent scale E’ il più noto test di intelligenza uQlizzato in età adulta applicabile dal 16 anno di età Scala che valuta l’intelligenza in adolescen7 e adul7 tra i 16 e i 64 anni. Si compone di 11 subtest: 6 verbali e 5 di performance. L’ordine di difficoltà crescente delle prove organizza la sequenza degli item all’interno di ciascun subtest. E’ prevista la somministrazione alternata di una prova verbale e una di performance. Somministrazione individuale per circa 60-90 minu7. SCALA VERBALE: (1) SCALA VERBALE INFORMAZIONE (WAIS-R): Si formulano un massimo di 29 domande, aggiornate in termini storico-scien7fici, per valutare la quan7tà di informazioni acquisite dal sogge=o esaminato indipendentemente dalle acquisizioni scolas7che. (2) SCALA VERBALE COMPRENSIONE (WAIS-R): Si chiede al sogge=o di fornire una spiegazione a fa9 o ad azioni comuni, oppure di descrivere il significato di alcuni proverbi. Gli item fanno riferimento ai rappor7 sociale ed alle comuni esperienze di vita, oltre che richiedere risposte di 7po cogni7vo. (3) SCALA VERBALE MEMORIA DI CIFRE (WAIS-R): Vengono le=e al sogge=o fino a 14 serie di numeri ripar7te in 7 item. Nella prima prova (ripe7zione dire=a) si chiede al sogge=o di ripetere i numeri nella stessa sequenza in cui gli sono sta7 propos7. Nella seconda prova (ripe7zione inversa) gli si chiede di ripetere altri numeri nella sequenza inversa a quella proposta. (4) SCALA VERBALE RAGIONAMENTO ARITMETICO (WAIS-R): Vengono presenta7 oralmente fino a 14 brevi problemi aritme7ci che il sogge=o deve risolvere mentalmente per poi rispondere verbalmente. (5) SCALA VERBALE SOMIGLIANZE (WAIS-R): Sulla serie di 14 coppie (item) di ogge9 il sogge=o dovrà dire, per ciascuna coppia, in cosa si somigliano gli ogge9 che la compongono. (6) SCALA VERBALE VOCABOLARIO (WAIS-R): Si chiede al sogge=o il significato di una lista di 35 parole che gli vengono le=ere una per una. Al fine di riconoscere il significato delle parole, la prova non richiede una semplice conoscenza di vocaboli ma una riorganizzazione delle conoscenze linguis7che. (7) SCALA DI PERFORMANCE COMPLETAMENTO DI FIGURE (WAIS-R): 20 disegni raffiguran7 ogge9 comuni mancan7 di una loro parte importante che il sogge=o esaminato ha il compito di indicare e/o nominare. (8) SCALA DI PERFORMANCE RIORDINAMENTO DI STORIE FIGURATE (WAIS-R): Si presentano fino a 10 serie (item) di cartoncini raffiguran7 delle vigne=e, l’insieme dei cartoncini di ogni serie compone una storia diversa. Il sogge=o per ogni item ha il compito di riordinare le vigne=e in modo da creare una storia che abbia un senso. (9) SCALA DI PERFORMANCE DISEGNO CON I CUBI (WAIS-R): Si mostrano un massimo di 9 disegni geometrici di difficoltà crescente, il sogge=o ha il compito di riprodurli uno per volta con dei cubi a disposizioni aven7 facce colorate di rosso, di bianco e di rosso e bianco. (10) SCALA DI PERFORMANCE RICOSTRUZIONE DI OGGETTI O DI FIGURE (WAIS-R): Si me=ono a disposizione delle par7 di cartoncino e si chiede di riordinarle perché se accostate nel modo giusto esse formeranno qualcosa. (11) SCALA DI PERFORMANCE ASSOCIAZIONE DI SIMBOLI A NUMERI (WAIS-R): Si chiede al sogge=o di associare una serie di numeri a simboli geometrici astra9 secondo uno schema in cui i numeri sono associa7 ciascuno ad uno specifico simbolo. SCALA WISC-R: Test di valutazione dell’intelligenza dai 6 ai 16 anni di età. Le scala verbale e di performance si compongono ciascuna di 6 subtest regolari ed uno supplementare, la cui somministrazione è prevista solo quando sia necessario o=enere maggiori informazioni sul funzionamento cogni7vo del sogge=o. Quindi divisa in 12 subtest di cui 6 scale verbali e 6 di performance. Somministrazione individuale dai 50 ai 70 minu7. SCALA VERBALE WISC-R: Presenta i seguen7 subtest: - Informazioni; - Somiglianze; - Aritme7ca; - Vocabolario; - Comprensione; - Memoria di cifre (test supplementare della scala verbale). SCALA DI PERFORMANCE WISC-R: Presenta i seguen7 subtest: - Completamento di figure; - Storie figurate; - Disegno con i cubi; - Ricostruzione di ogge9; - Cifrario; - Labirin7 (test supplementare della scala di performance) LABIRINTI (SUBTEST SUPPLEMENTARE SCALA DI PERFORMANCE WISC-R): Massimo 9 item che rappresentano labirin7 di complessità crescente, per il quale il sogge=o deve trovare una via di uscita, partendo dal centro, entro determina7 limi7 di tempo. SCALA WPPSI: Scala di valutazione dell’intelligenza des7nata a bambini dai 3 ai 6 anni. È composta da 11 subtest, 3 completamen7 nuovi (Frasi, Casa degli animali, Disegno geometrico), mentre i rimanen7 sono un’estensione verso età inferiori degli analoghi subtest della WISC. La somministrazione completa prevede il retest della Casa degli animali. SCALA VERBALE WPPSI: Presenta i seguen7 subtest: - Cultura generale; - Vocabolario; - Ragionamento aritme7co; - Disegno geometrico; - Disegno con cubi; - Frasi (subtest supplementare). SCALA DI PERFORMANCE WPPSI: Presenta i seguen7 subtest: - Casa degli animali; - Completamento di figure; - Labirin7; - Somiglianze; - Comprensione generale. CASA DEGLI ANIMALI (SUBTEST SCALA DI PERFOMANCE WPPSI): Compito che richiede di associare un segno a un simbolo. Si tra=a di una tavole=a a incastro con figure di animali alle quali corrisponde un colore, il bambino deve scegliere tra un gruppo di cilindri colora7 quello da incastrare so=o l’animale indicato. FRASI (SUBTEST DELLA SCALA VERBALE WPPSI): 10 item consisten7 in frasi di lunghezza crescente che il bambino ode e deve ripetere parola per parola. Nomina almeno 1 scala verbale e una di performance del WPPSI III: Scala verbale ( test del vocabolario, test del ragionamento aritme7co, test di cultura generale. Scala di performance (Test del disegno con cubi, test di completamento di figure, test della casa degli animali). CAPITOLO 9 Alcune considerazioni sull’uso dei test nella praQca clinica infanQle SCALE UZGIRIS-HUNT: Si tra=a di 6 scale ordinali di sviluppo che contribuiscono, nel loro complesso, a individuare il livello di maturazione raggiunto dal bambino e a indicare l’organizzazione cogni7va all’interno delle sei tappe di sviluppo del pensiero senso-motorio. Sei scale: - Lo sviluppo della capacità di seguire e permanere con lo sguardo sugli ogge9 (14 tappe nello sviluppo dell’abilità) - Lo sviluppo di mezzi per o=enere even7 ambientali desidera7 (13 tappe di sviluppo) - L’imitazione vocale (9tappe)e l’imitazione gestuale (9 tappe) - Lo sviluppo della casualità operazionale (7 tappe) - Lo sviluppo delle relazioni spaziali tra ogge9 (11 tappe) - Lo sviluppo di schemi di relazione ( 10 tappe) TEST LAP: Si tra=a di un test che consente di definire un profilo di sviluppo del bambino a=raverso la valutazione di se=e aree di apprendimento. È uno strumento che 7ene conto della stadialità dello sviluppo e, nello stesso tempo, della necessità di valutare l’en7tà del ritardo cogni7vo. SCALE TEST LAP: Le scale sono cos7tuite da item di difficoltà crescente, in base alle quali è possibile valutare il livello di acquisizione raggiunto dal bambino rispe=o ai valori a=esi per l’età cronologica in ordine di ciascuna area di apprendimento. AREE DI VALUTAZIONE TEST LAP: - Abilità grosso-motorie; - Abilità fino-motorie; - Abilità cogni7ve; - Abilità di prescri=ura; - Abilità di linguaggio; - Livello di autonomia personale; - Abilità interpersonali. TEST DI VALUTAZIONE DEL LIVELLO DI SVILUPPO INTELLETTIVO: SCALE DI LIVELLO DALLA NASCITA A 5 ANNI: - Test di Gesell, - di Brunet-Lezine; - Casa7-Lezine. Ques7 test valutano una serie di prestazioni motorie calibrate per ogni età. SCALE DI LIVELLO 2-16 ANNI: - WISC-R, - WPPSI, - Scala di intelligenza Stanford-Binet, - N.E.M.I. - Domanda: quale test somministrare ad un bambino di 8 anni? QUESTI TEST PROIETTIVI PER L’ETA’ EVOLUTIVA: Dis7nguibili in non stru=ura7: - Rorscharch; - Tema7ci: Blacky Pictures, CAT, Pa=e-Noire, Favole della Duss, Rea9vo del disegno, Sceno test. COME SCEGLIERE UNA BATTERIA DI TEST: COME SCEGLIERE UNA BATTERIA DI TEST PER L’ETA’ EVOLUTIVA: A seconda dell’età del bambino, del 7po di disturbo, del mo7vo della richiesta di consultazione e dell’indirizzo teoria del clinico, si scelgono alcuni test piu=osto che altri. La ba=eria standard è composta da un test di intelligenza, un test proie9vo stru=urale ed uno, o più, tema7co. TEST DI INTELLIGENZA FORNISCONO INFORMAZIONI SU: Il livello intelle9vo espresso in QS o in QI (aspe=o quan7ta7vo dell’intelligenza); lo s7le di funzionamento cogni7vo (aspe=o qualita7vo dell’intelligenza). TEST PROIETTIVI FORNISCONO INFORMAZIONI SU: Stru=ura della personalità e s7le di funzionamento difensivo; percezione del proprio sé, dell’altro e delle relazioni ogge=uali; analisi della sfera affe9va: bisogni, angosce e pulsioni; stru=ura formale del pensiero; esame di realtà. CAPITOLO 10 L’uso clinico dei test in adolescenza PROCESSO DIAGNOSTICO: Iter che il paziente percorre insieme al clinico allo scopo di: rilevare e circoscrivere l’ampiezza e l’en7tà del disturbo lamentato, a=ribuire loro un significato e individuare le possibili strategie di cui avvalersi per ridurre, modificare o eliminare la causa che provoca la sofferenza. Nel processo diagnos7co con i ragazzi o con i giovani adul7 ha un effe=o posi7vo la proposta della somministrazione dei test, anche se ques7 a volte sono accol7 con sospe=o. Questa difficoltà può diventare un dato immediatamente u7le per capire la qualità del conta=o che l'adolescente ha con il mondo e i disturbi nella possibilità di usufruire del clinico. ALLEANZA DIAGNOSTICA: una funzione specifica del processo diagnos7co, che consiste nel verificare quanto sia possibile, per il paziente e per il clinico, avere una consensualità su qualche aspe=o rela7vo al funzionamento e alla sofferenza del paziente, che perme=a ad ambedue di condividere lo scopo della ricerca. L'alleanza diagnos7ca non si stabilisce da subito, ma è progressiva, si può anche o=enere al primo appuntamento o al momento della res7tuzione, alle volte non si riesce stabilirla, ma solo a intravederla alla conclusione del processo diagnos7co. FANTASIA GENERATIVA: fantasie ricorren7, ma non durano tu=a la vita. Sono meno rigide e più variabili rispe=o alle fantasie ricorren7 e spesso il loro contenuto riguarda la rassicurazione dell'autos7ma e la gra7ficazione narcisis7ca. Parlano alle nostre speranze e ai nostri sogni, specialmente per quanto riguarda la carriera, la famiglia o le aspirazioni, sen7mentali. Siccome sono orientate al futuro e incentrate su problemi di autos7ma, le fantasie genera7ve spesso servono da guida per iniziare cer7 percorsi e aiutarci a operare gli ada=amen7 necessari. Una fantasia genera7va fornisce una forma di contenimento a breve termine, il suo aspe=o tranquillizzante può essere fine a se stesso BATTERIA STANDARD NELL’ADOLESCENZA: E’ cos7tuita da un test cogni7vo (solitamente WISC- R o WAIS-R a seconda dell’età), dal Rorschach e da un test narra7vo, le Blacky Pictures, che può essere sos7tuito, o a cui si può aggiungere l’ORT. RESTITUZIONE: Comunicazione al paziente dei da7 ricava7 dal processo diagnos7co e dalle ipotesi diagnos7che, ed eventualmente terapeu7che, che sono state formulate. Ma nulla deve essere mai res7tuito come una “verità”, ma sempre come ipotesi legi9ma dei da7. CAPITOLO 12 La valutazione dell’anziano • • • • • • • • • • • • • • • MMSE: E’ u7lizzato in ambito gerontologico come prova di screening per il deterioramento cogni7vo. Il test è composto da 21 prove che esplorano l’orientamento spazio-temporale, la rievocazione immediata e ritardata, l’a=enzione e la concentrazione, il linguaggio, la scri=ura e le abilità visuo-spaziali. PROVE CONTENUTE NEL MMSE: Item 1-5 Orientamento spaziale; Item 6-10 Orientamento temporale; Item 11 Apprendimento immediato; Item 12 A=enzione e calcolo (so=razione progressiva); Item 13 A=enzione e calcolo (spelling di una parola); Item 14 Richiamo; Item 15-16 Linguaggio; Item 17 Ripe7zione; Item 18 Esecuzione di compito; Item 19 Le=ura; Item 20 scri=ura; Item 21 Copia di disegno. UCLA: Composta da diversi test tra i quali anche il MMSE e il WAIS. Ba=eria u7lizzata per la diagnosi di deterioramento cogni7vo e per la valutazione dell’evoluzione del deterioramento nel tempo. BDM: Ba=eria per la valutazione del deterioramento cogni7vo dell’anziano u7lizzata come screening e supporto diagnos7co. PROVE BATTERIA BDM: Se=e prove: Fluidità verbale per le=ere; Test delle parole di Rey; Costruzione di frasi; Matrici progressive di Rave; Memoria visiva immediata; Copia di disegni; Copia di disegni con elemen7 di programmazione. ADAS: Scala u7lizzata per il Trial per la valutazione dell’efficacia di farmaci, viene applicata come supporto diagnos7co. PROVE CONTENUTE NELL’ADAS: Nove prove: Rievocazione immediata di parole; Denominazione di ogge9 e delle dita; Esecuzione di comandi; Copia di disegni; Orientamento; Riconoscimento di parole; Capacità verbale; Comprensione linguaggio parlato; Concentrazione. TEST PER LA VALUTAZIONE DEL DETERIORAMENTO COGNITIVO E DELLA DEMENZA: MODA; SMID; BDM; UCLA; MMSE. GDS: Ques7onario di autovalutazione composto da 30 item ineren7 gli aspe9 cogni7vi e affe9vi correla7 con la depressione nell’anziano. Vengono u7lizzate anche forme rido=e come strumento di screening. BASDEC: Test u7lizzato nella le=eratura per lo screening della depressione dell’anziano. Consiste di 19 affermazioni stampate in cara=eri grandi su cartoncino che prevedono una risposta dicotomica di 7po vero/falso. UCLA NPI: Strumento per la valutazione comportamentale della demenza nell’anziano e perme=e di valutare la presenza, la frequenza, la gravità e l’impa=o sul caregiver dei sintomi. È un’intervista semistru=urata che esplora diverse dimensioni psicopatologiche. DIMENSIONI VALUTATE NELL’UCLA NPI: Le dimensioni valutate sono: deliri; Allucinazioni; Agitazione psicomotoria; Depressione; Ansia; Euforia-mania; Apa7a; Disinibizione; Irritabilità; Comportamen7 motori aberran7 o afinalis7ci; Disturbi del sonno; Disturbi dell’alimentazione. BEHAVIOR SYMPTOM CHECKLIST: Strumento per la valutazione comportamentale della demenza nell’anziano e dell’impa=o che il comportamento ha sul caregiver. Consiste di 30 comportamen7 dei quali si valuta la frequenza e la reazione del caregiver ad essi, intesa come il disagio provocato dai sintomi in considerazione. PROVE CONTENUTE NEL BEHAVIOR SYMPTOM CHECKLIST: Vagabondaggio oppure smarrirsi; Ripe7zione con7nua della stessa domanda; Nascondere gioielli; Essere sospe=oso; Perdere o spostare impropriamente gli ogge9; Non riconoscere i membri della famiglia; Abbandonare le a9vità intraprese; Comportamen7 imbarazzan7; Risvegli durante la no=e; Irrequietezza motoria oppure loquacità con7nue; Comportamen7 potenzialmente pericolosi; Allucinazioni visive o udi7ve; Incapacità di ves7rsi; Incapacità ad alimentarsi; Incapacità a provvedere alla sua igiene personale; Incapacità ad u7lizzare il telefono, il denaro o altre operazioni quo7diane; Incapacità di stare da solo. BADL: Strumento per la valutazione dello stato funzionale dell’anziano, perme=e di rilevare l’impa=o del deterioramento cogni7vo, della psicopatologia o della autosufficienza fisica sulla vita quo7diana. La scala prevede un massimo di 6 pun7 che si riferiscono alla capacità del sogge=o di compiere le operazioni di base necessarie per la vita quo7diana. Un punteggio di zero significa che il sogge=o necessita di assistenza nello svolgimento di tali a9vità. • STRUMENTI PER LO STUDIO DELLA DEPRESSIONE NEGLI ANZIANI: GDS; BASDEC. • CAPITOLO 14 StrumenQ di valutazione per l’auQsmo infanQle • AUTISMO INFANTILE: Disturbo generalizzato dello sviluppo ad esordio precoce (sempre entro i tre anni di età). È cara=erizzato da: danno sociale, difficoltà nella comunicazione verbale e non verbale, tendenza a mantenere inalterato l’ambiente di vita associata alla presenza di comportamen7 stereo7pa7 e ripe77vi. SINDROME DI ASPERGER: Bambini con chiusura di 7po au7s7co e capacità mentali nella norma, o quasi, e linguaggio abbastanza sviluppato e privo di ecolalie, anche se inespressivo, monotono e meccanico. Gli individui colpi7 da questa sindrome mostrano difficoltà nel conta=o sociale, nella comunicazione non verbale, reazioni bizzarre all’ambiente, povertà di interessi, goffaggine motoria. SINDROME DI GILLES DE LA TOURETTE: Cara=erizzata dalla presenza di 7c semplici e di 7c complessi, che riguardano gruppi muscolari più estesi e che possono manifestarsi con movimen7 di vario 7po. Accanto ques7 vi sono dei 7c vocali. Gli individui colpi7 da questa sindrome possono avere difficoltà ad essere acce=a7 dai coetanei, cosa che può esporli a minori esperienze interpersonali posi7vi e contribuire ad un loro scarso sviluppo delle abilità sociali. SINDROME DI RETT: Parologia cara=erizzata, a par7re dalla fine del primo anno di vita e dopo una fase di sviluppo apparentemente normale, da: rallentamento della crescita della circonferenza cranica, perdita delle capacità manuali, andatura ed movimen7 del tronco scarsamente coordina7, ritardo mentale grave, stereo7pie, difficoltà nell’emissione di parole e nella comprensione verbale. RITARDO MENTALE: E’ segnalato nel 70% dei casi di au7smo, con un 57% di sogge9 con un quoziente intelle9vo inferiore a 50. Circa il 25% dei casi presenta un QI compreso tra 70 e 90. Il restante 5% ha un’intelligenza media o più raramente, medio-alta. AUTISMO NEL DSM IV: Il DSM IV inquadra l’au7smo tra i disturbi generalizza7 dello sviluppo, cara=erizza7 da compromissione in diverse aree evolu7ve. I criteri diagnos7ci sono: Compromissione qualita7va dell’interazione sociale; Compromissione qualita7va della comunicazione verbale e non verbale; Modalità di comportamento, interesse e a9vità ristre9, ripe77vi e stereo7pa7. AUTISTIC BEHAVIOUR CHECKLIST (ABC): Lista di valutazione del comportamento au7s7co proposta in genere ai genitori in forma di intervista. È composta da affermazioni che corrispondono a 7pologie di comportamen7 che possono essere presen7 o assen7. Il test prevede una suddivisione in cinque differen7 aree: sensorialità, relazionalità, stereo7pie e uso degli ogge9, linguaggio, capacità personali e di rapporto. CARS: Scala costruita per indagare la presenza e l’intensità della sintomatologia au7s7ca. Richiede l’osservazione del comportamento, condo=a in genere in una situazione semistru=urata mirata. PROVE DEL CARS: 15 prove: Relazioni sociali; Imitazione; Risposte emo7ve; U7lizzo del corpo; U7lizzo degli ogge9; Ada=amento al cambiamento; Risposte visive; Risposte udi7ve; Gusto, odorato, ta=o; Paura, ansia; Comunicazione verbale; Comunicazione non verbale; Livello di a9vità; Livello intelle9vo e omogeneità del comportamento intelle9vo; Impressione generale. BSE: Scala cos7tuita da item che descrivono i deversi disturbi comportamentali riscontrabili nell’au7smo. La valutazione richiede l’osservazione dire=a e prolungata del sogge=o. CHAT: Strumento per la diagnosi precoce di au7smo infan7le. Somministrabile a 18 mesi è composta di due par7: nove domande da porre ai genitori e cinque item che richiedono l’osservazione del comportamento del bambino. Il test considera tre comportamen7 cri7ci per effe=uare una diagnosi di au7smo già da questa età: assenza del gesto indica7vo, della condivisione dello sguardo, del gioco di finzione. METODO PORTAGE: Consente una valutazione approssima7va delle capacità del sogge=o in diverse arre dello sviluppo. È composto di 6 liste che descrivono le abilità presen7 nel corso del normale sviluppo evolu7vo tra il primo anno di vita e i sei anni. Le aree dello sviluppo considerate sono: S7molazioni infan7li; Linguaggio; Socializzazione; Autonomia; Livello cogni7vo; Livello motorio. PEP: E’ un programma psico-educa7vo di indirizzo cogni7vo-comportamen7sta. Prevede una valutazione delle abilità del bambino e del quoziente intelle9vo. Il test è suddiviso in due par7: il • • • • • • • • • • • • • profilo di sviluppo e l’area di comportamento. Il primo con7ene 131 item suddivisi in se=e aree: imitazione, percezione, motricità fine, motricità globale, coordinazione oculo-manuale, competenze cogni7ve generali e competenza verbale. L’area del comportamento prevede 42 item suddivisi in 4 so=ogruppi: relazione interpersonale e affe9vità; gioco e interesse; sensorialità; linguaggio. SCALE DI VALUTAZIONE DELL’AUTISMO INFANTILE: ABC; CARS; CHAT. CAPITOLO 15 La diagnosi testologica nei disturbi alimentari • • • • • EAT: Strumento di valutazione dei comportamen7 alimentari patologici e dell’a=eggiamento verso il cibo e il peso 7pici dell’anoressia. La fascia di età per cui è stato più impiegato è dai 14 anni in poi. L’analisi fa=oriale ha indicato la presenza di 7 fa=ori: ideazione ossessiva nei confron7 del cibo; ricerca della magrezza; vomito e abuso di lassa7vi; restrizioni diete7che; mangiare lentamente; mangiare di nascosto; esistenza di pressioni esterne che includono a sovralimentarsi. ChEAT: Versione rido=a dell’EAT che può essere somministrato dagli 8 anni in poi. BITE: Test autosomministrato che prende in considerazione il comportamento alimentare degli ul7mi tre mesi, allo scopo di iden7ficare sogge9 con sintomi di bulimia o di binge ea7ng. EDI & EDI-2: Si tra=a di un ques7onario autocompilato con risposte a scelta mul7pla. Esami 8 dimensioni: ricerca della magrezza; condo=e bulimiche; insoddisfazione per l’aspe=o fisico; sen7men7 di inadeguatezza; perfezionismo; diffidenza interpersonale; a=enzione alle sensazioni viscerali; paura della maturità. L’EDI-2 presenta alcuni item in più, organizza7 nelle so=oscale: asce7smo; controllo degli impulsi; insicurezza sociale. EDE 12.0: Intervista semistru=urata che perme=e una descrizione de=agliata e standardizzabile dell’intero spe=ro sintomatologico dei disturbi del comportamento alimentare. L’intervista è focalizzata a=orno a due comportamen7 specifici: l’eccessiva alimentazione e i metodi inappropria7 per il controllo del peso. L’insieme degli item descrive le qua=ro aree di maggior interesse psicopatologico: restrizione; preoccupazioni rela7ve all’alimentazione; preoccupazioni rela7ve alla forma del corpo; preoccupazioni rela7ve al peso. DOMANDE NON PRESENTI SUL LIBRO • • • • • COSA MISURA IL TEST DI FLUENZA VERBALE: Misura la flessibilità cogni7va. DISLESSIA: Inserita nei disturbi specifici di apprendimento, la dislessia è un disturbo specifico nella le=ura che comporta difficoltà di grado lieve, medio o severo nella le=ura e nella comprensione dei tes7, dei numeri, nella memorizzazione delle definizioni e dei termini specifici. KIWI: Kit di valutazione ed intervento educa7vo rivolto al mondo della scuola, che consente l’analisi dei comportamen7 ipera9vi e opposi7vi dell’allievo. In base al profilo emerso dai test di valutazione, l’insegnante può avviare differen7 percorsi dida9co-educa7vi, avvalendosi di specifiche linee guida e schede opera7ve. SELF REPORT: Ques7onario autosomministrato che consente di o=enere informazioni personali introspe9ve. Sono importan7 come strumento di screening ed hanno un possibile u7lizzo nella valutazione del tra=amento. TEST DELLA TORRE DI LONDRA: Test di valutazione delle funzione esecu7ve, valuta le abilità di decisione strategica e di problem solving in bambini dai 4 ai 13 anni di età. Si basa sull’u7lizzo di uno strumento cos7tuito da tre pioli di diversa lunghezza, nei quali sono infilate tre biglie: il sogge=o deve spostare queste biglie in un certo numero di mosse in modo da o=enere la configurazione indicata dall’esaminatore.