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Documento26 (1)

Domande esame linguistica
Tre libri
Primo libro: Le lingue e il linguaggio
1 capitolo
- Cos’è la semantica?
Studio del significato delle espressioni linguistiche
- Cos’è la pragmatica?
Studio dell’uso delle espressioni linguistiche
-Cos’è il significato?
Modo di indicare la realtà mediante le espressioni linguistiche,costituito da
concetti espressi in ciascuna lingua con i quali ci riferiamo alla realtà esterna
alla lingua stessa.Le diverse lingue possono riferirsi alla stessa realtà
esprimendo i significati in modo diverso (fingers e dita)
-Cos’è il riferimento?
Realtà denotata da queste espressioni
Denotazione: termini che indicano estensivamente l’intera classe alla quale
appartengono più individui (Venere)
Connotazione: attributo implicati dal termine stesso che determinano
sfumature semantiche legati o alle proprietà dei singoli individui di una classe o
(da un punto di vista linguistico) a elementi soggettivi (stella del mattino, stella
della sera)
Semantica lessicale: ambito che si occupa del significato delle parole e delle
relazioni semantiche tra le parole
Omonimia: due parole diverse che hanno la stessa forma con significati diversi
(vite,letto,spesso)
Polisemia: parola che presenta più significati in qualche misura legati tra loro
(esecuzione,mano)
Metafora: uso traslato di una parola sulla base di una parziale somiglianza tra il
significato che potremmo chiamare “fondamentale” e il significato traslato
(“vite” può essere spiegato come un’estensione metaforica di “pianta” a quello
di “utensile”,infatti la filettatura della vite “utensile” assomiglia al viticcio della
vite “pianta”)
Metonimia: estensione del significato di una parola ad un altro significato
connesso al primo per contiguità (estensione data dalla pluralità di significati
della parola “mano”dove il significato fondamentale è quello di “arto” ma visto
che con esso si gioca a carte o si spalma la vernice etc., “mano” ha assunto
ulteriori significati)
Sinonimia: due parole che hanno forme diverse ma quasi lo stesso significato
(sovente e frequentemente sono sinonimi dell’avverbio “spesso”)
Antonimia: espressione di due parole di significato opposto che permettono
però l’esistenza di entità intermedie (grigio tra bianco e nero,tiepido tra caldo
e freddo)
Le relazioni antonimiche sono di significati: contrari e opposti
Contrari: due parole di significato opposto graduale (bianco e nero,caldo e
freddo)
Contraddittori: due parole di significato opposto (Si/no,scapolo/sposato)
Iponimia: parole incluse nel significato di altre parole (uccello è incluso nel
significato di airone)
Iperonima: parole che includono il significato di altre parole (uccello include il
significato di animale)
Semantica frasale: ambito che si occupa del significato delle frasi e delle
relazioni semantiche tra le frasi
Principio di composizionalità: il significato di una frase è la combinazione del
significato delle parole ma è un principio restrittivo in quanto---> le frasi
possono contenere “qualcosa in più”) rispetto al significato dei singoli elementi
che le compongono e poi ---> alcune frasi complesse hanno un significato non
ricavabile dalle singole parole da cui sono costituite (“essere al verde”)
Casi in cui il principio di composizionalità funziona:
Connettivi proposizionali o frasali: elementi che congiungono parole e frasi
legandole tra loro in unità di complesse (congiunzioni come “e”,”o”)
Contraddizione: una frase complessa tramite connettivo “e” è vera se e solo se
le frasi semplici che la compongono sono tutte vere (“oggi piove e non piove”
--->non possono essere entrambe vere quindi è automaticamente falsa)
Tautologia: una frase complessa formata tramite connettivo “o” è vera se e
solo se una delle due frasi semplici da cui è formata è vera (tra “oggi piove” o
“oggi non piove”una frase è automaticamente vera)
Analicità: la verità o la falsità della frase dipende dal significato degli elementi
che la compongono (“Scapolo è non sposato” in quanto scapolo è sinonimo di
non sposato)
Presupposizione: verità della frase dipende da conoscenze esterne (“Gianni è
un uomo” o “Felix è un gatto” si verificano dalla natura)
Pragmatica: branca della linguistica che studia l’uso delle lingue in situazioni
comunicative concrete
Atti linguistici: uso del linguaggio umano consiste nell’esecuzione di atti
linguistici
Locutorio: la pronuncia di determinate parole o frasi
Proposizionale: espressione che hanno come riferimento le entità e la
predicazione delle proprietà (“Gianni ha telefonato” l’atto consiste nel riferirsi
all’individuo Gianni e nel connetterlo alla proprietà di aver telefonato in un
momento precedente a quello cui compiamo l’atto linguistico)
Illocutorio: un consiglio,una promessa,un ordine etc.
Perlocutorio: il tentativo di produrre un determinato effetto sull’interlocutore
(ottenere informazioni,fargli compiere un’azione etc.)
Tipi di atti illocutori ---> performativi
Enunciati performativi: non sono né veri e né falsi ma sono necessarie
determinate condizioni (felicità o infelicità) per realizzarsi in quanto atti
(dichiaro l’imputato colpevole,prometto che domani partirò)
Enunciati constatativi : possono essere veri o falsi (l’albero è verde)
Quattro categorie che regolano la conversazione chiamate MASSIME:
Quantità: dai le informazioni necessarie
Qualità: sii veritiero in base alle prove in tuo possesso
Relazione: fornisci solo le informazioni pertinenti alla conversazione
Modalità: sii ordinato e conciso,evita le ambiguità
2 Capitolo
Sociolinguistica : Branca che si occupa dell’uso linguistico nella dimensione
sociale: come i parlanti nelle diverse situazioni sociali usano la lingua. Il
concetto centrale in sociolinguistica è la variazione dell’uso della lingua nelle
diverse dimensioni sociali.
Nelle diverse situazioni comunicative i parlanti adottano differenti registri
adeguati alla situazione specifica. Solo in una situazione ideale si ha una
comunità linguistica omogenea, nella realtà i parlanti posseggono un
repertorio di codici.
Comunità linguistica: insieme di tutte le persone che parlano una determinata
lingua o una sua varietà e ne condividono le norme d’uso, è stratificata non
omogenea.
Repertorio linguistico: insieme dei codici e delle varietà che un parlante è in
grado di padroneggiare all’interno del repertorio più ampio e diffuso della
comunità cui appartiene
Code switching: capacità del parlante di cambiare i codici linguistici che
padroneggia usando di volta in volta quello più adatto alla situazione sociocomunicativa