Fallimento di una terapia implantoprotesica L’ Impianto perchè abbia successo deve osteointegrarsi, quindi deve maturare quel processo in cui s’ incolla all’ osso e, laddove questa cosa non succeda o, nel tempo si deteriori porterà alla perdita dell’impianto. Nel fallimento di una terapia implantare dobbiamo differenziare due momenti; il primo è la perdita precoce, l’ altro è la perdita tardiva. La perdita precoce avviene quando l’impianto nel primo periodo che è quello in cui deve osteointegrarsi, che di solito è di 3-4 mesi, si infetta. Qwuesto succede in caso di resistenza agli antibiotici prescritti come profilassi dell’ intervento, può succede se ci sono delle infezioni non intereccettate dal clinico in fase di screening come piorrea, oppure delle infezioni sui denti adiacenti alla zona dove verrà inserito il dente , tipo un ascesso che non è stato intercettato prima di inserire l’impianto. Altre cause del fallimento della chirurgia implantare è uno stile di vita non idoneo a questa procedura chirurgica . Se sei un forte fumatore , il fumo rende la circolazione sanguigna all’ interno dell’ osso della tua bocca carente e quindi il processo di OSTEOINTEGRAZIONE diventa piu difficile , oltre al fatto che il fumo d per se è un immunodepressivo , un irritante chimico , quindi avrai una percentuale di insuccesso alta se sei un forte fumatore . E questo insuccesso quasi sempre è precoce. Un’ altra condizione di insuccesso precoce in cui può accadere che l’impianto non si osteointegri è quando non si riesce a garantire la stabilità primaria. Infatti, l’ osteointegrazione, ossia il fatto che l’ osso si incolli all’ impianto succede se la radice artificiale ( quindi l’ impianto) una volta inserito nell’ osso è stabile, è fissa , non è mobile e in 3-4 mesi completa il suo processo di unione biologica con l’ osso, quindi si osteointegra. Se l’ osso è di scarsa qualità , scarsissima qualità , che non garantisce all’ impianto una volta inserito di rimanere stabile all’ interno del suo alloggio, oppure nel caso in cui venga fatto un carico immediato, se tu vai a mangiare del cibo particolarmente duro che sollecita con dei micro e macromovimenti questa radice artificiale in questo periodo molto delicato che sono i primi 3-4 mesi in cui deve osteointegrarsi il processo di osteintegrazione non avviene e avremo una perdita precoce dell’ impianto. La perdita tardiva avviene a causa della perimplantite , malattia che colpisce le fondamenta degli impianti che sono radice artificiali piu delicate, piu sensibili di una radice naturale e, aggredendo le gengive e l’ osso attorno all’ impianto fanno ritirare velocemente l’ osso attorno all’ impianto e ad un certo punto l’ impianto comincia a creare problemi per ascessi o infezioni ricorrenti, oppure diventa mobile- A cosa serve il provvisorio su impianti? Spesso, se il piano di trattamento lo prevede, programmiamo, oltre all’ inserimento dell’ impianto anche l’inserimento di un dente provvisorio, poi quando la radice artificiale si attacca all’ osso allora verrà sostituita da una corona definitiva. Ma è proprio indispensabile mettere il provvisorio?? Quali sono i vantaggi del provvissorio cementato sull’impianto? Quindi la corona provvisoria cementata o avvitata sull’impianto ha 5 funzioni princpali : Permette all’ impianto di osteointegrarsi ; quando noi inseriamo piu di una radice artificiale, quindi piu di un impianto, cio che ci garantisce che l’ impianto si osteointegri, ovvero si incolli all’ osso è la stabilità che possiamo garantire a questo impianto all’ interno dell’ osso durante il periodo di guarigione , quindi osteintegrazione La seconda funzione del provvisorio quando si fà un impianto a carico immediato è quella di guidare la calcificazione dell’ osso. Cosa significa? Spesso il paziente si trova a dover mettere degli impianti laddove ha tolto i denti tanto tempo prima. Se l’ osso non è sollecitato dalla masticazione entra in una situazione in cui si riduce di densità e si riduce di dimensione. Per questo si consiglia di rimpiazzare il dente il prima possibile con un impianto. Se passa tanto tempo dall’ avulsione di un dente ( estrazione) all’ inserimento dell’ impianto, avremo un osso poco denso che non è stato piu abituato a ricevere il carico masticatorio. Il provvisorio viene costruito con un materiale che permette all’ osso di ricevere il carico della masticazione in modo gradualmente più importante e intenso. È come la fisioterapia che viene fatta quando uno subisce un intervento a un braccio o a un qualsiasi altro arto e questo arto per un pò di tempo non è piu in funzione. È logico che, se mi rompo il braccio, il mio braccio dev’ essere ingessato, tolto il gesso non posso subito andare a fare sollevamento pesi , ma dovrò fare un pò d fisioterapia partendo con pesi leggeri e gradualmente più importanti. Quindi il carico progressivo che viene dato all’ impianto per mezzo del provvisorio è uno dei fattori piu importanti per permettere un migliore risultato nel tempo. Il provvisorio permette la crescita delle gengive ; cosa vuol dire? Tolgo il dente, passa tanto tempo , la gengiva , laddove c’ era il dente si appiattisce. Ora se io inserisco l’ impianto e non faccio il provvisorio, mi troverò a dover mettere il dente defiitivo su una cornice piatta che dal punto di vista estetico non è il massimo. Per questo il provvisoro ci può aiutare . Viene, una volta inserito, modificato o adattato per permettere alle gengive di crescere con la naturale festonatura di un dente , Quindi il dente provvisorio ha anche lo scopo di permettere alla gengiva di adattarsi gradualmente e di prendere la tipica festonatura su un dente naturale. Permette ai tessuti molli, la lingua, le labbra, le guance, di riabituarsi alla presenza del dente. Inizialmente il provvisorio viene fatto prima sottodimensionato, quindi delle dimensione di un dente piu piccolo di quello che noi avremo come dente definitivo. La lingua, le labbra, le guance cominciano a riabituarsi alla presenza di un dente . Poi gradualmente il provvisorio nel tempo viene modificato aumentando il suo volume, il suo ingombro e quindi la lingua e i nostri tessuti molli delle labbra o delle guance riescono a riabituarsi e a stare nella loro posizione originale. CORONA SU IMPIANTO L’ impianto è il risultato di tre parti unite tra loro, la prima parte è l’ impianto vero e proprio che è una radice artificiale fatta da titanio, un materiale che permette l’ osteointegrazione ( fixture). Su questa radice artificiale cava viene inserito l’ abtment che è un dentino rimpicciolito anche questo fatto di solito dello stesso materiale dell’ impianto, quindi in titanio che si avvita all’ impianto. Sopra questa ultima struttura , poi l’ odontotecnico costruirà il dente che solitamente è in ceramica. Ricapitolando abbiamo tre componenti ( impianto-abutment-corona). La corona a questo punto si può collegare all’ impianto e all’ abutment in due modi: il primo cementandola direttamente in bocca. La seconda situazione è una situazione dove l’ odontotecnico incolla fisicamente con un cemento insolubile l’ abutment alla corona e e questa corona viene forata per permettere poi l’ avvitamento di questa struttura unica all’ impianto, in questo caso parliamo di protesi avvitata. Per quanto riguarda la corona cementata i vantaggi sono che questa solizione permette alla corona defiitiva di non avere nessun foro . Il secondo vantaggio è che ci permette di posizionare le corone in zone estetiche ....Alcune volte nei settori anteriori , a causa dell’ anatomia dell’ osso, il chirurgo è costretto a mettere gli impianti ch seguono il profilo dell’ osso, quindi molto inclinati, quindi se si dovesse optare x una soluzione avvitata il foro di connessione cadrà in una zona estetica . Il terzo vantaggio di questa soluzione è che permette l’ inserimento di strutture complesse, quindi di ponti, laddove gli impianti non sono paralleli tra loro. Se il x motivi di deficit osseo oposiziono gli imlianti in maniera non paralleli tra loro SVANTAGGI DELLA CEMENTIFICAZIONE Dovendola cementare direttamente in bocca ed essendo che le corone, soprattutto in zone estetiche che vengono cementate sull’ impianto devono posizionare il loro margine finale di chiusura un pò sotto gegiva, il cemento che defkuisce dalla coroa una volta cementata sia molto difficile da rimuovere e se nonsi riesce a rimuovere il cemnto in eccesso, questi resudui ossoni creare delle infiammazioni iriginali che possono predisporre alla perimplante. Corona avvitata l’ odontotecnico incolla definitavamente la corona, che è predisposta con un foro passante, all’ abutmnt. E permette all’ implantologo, al dentista di avvitare questa unica struttura all’ impianto in bocca . I pro è che non c è necessità di cementare la corona in bocca con il rischio di lasciare del cemento residuo che poi possa predisporre ad avere problemi di piorrea o parodontopatie specifiche degli impianti che vengono chiamati perimplantiti Il secondo vantaggio è che la rimozione di questa corona x qualsiasi motivo, tipo una pulizia piu accurata, è molto piu semplice: l’ odontoiatra non deve fare altro che togliere il tappo con cui ha chiuso il foro di connessione,, arriva alla vitina di connessione, la svita e riesce a fare tutto quello du cui ha bisogno Lo svantaggio è che la corona avrà un foro che dovrà essere chiuso con un materiale estetico. Questo non è un grande problema anche perchè di solito se si utilizzano delle tecniche computer guidate , questo forellino si trova in una zona difficilmente percepibile sia a te sia al tuo interlocutore, quindi dal punto di vist estetico non crea problemi. E poi viene utilizzato un materiale di chiusura che è un’ otturazionecon un materiale in composito Lo svantaggio è quello di eseguire queste soluzioni nelle zone altamente estetiche nel caso in cui questo foro di connessione si trovi in una zona altamente visibile tipo la superficie esterna Questo perchè per quanto il tuo odontoiatra utilizzi del materiale dello steso colore x chiudere questo forellino di connessione, sono cmunque due materiali diversi, uno è in ceramica, l’ altro è in composito e nel tempo potrebbe pigmentarsi e rendere il tutto meno estetico Il terzo svantaggio di questa soluzione è che è praticamente impossibile, se non con particolari accorgimenti tecnici avvitare una struttura complessa su piu di un impianto se questi impianti non sono paralleli tra loro. Quindi, se non viene utilizzata una tecnica computer guidata che permetta a priori di parallelizzare gli impianti quando verranno inseriti , oppure se la tua situazione ossea non permette l’ inserimento fi impianti paralleli , allora questa soluzione è impossibile da gestire Differenza tra carico immediato e carico differito Qualsiasi paziente quando subisce un intervento chirurgico di implantologia x rimpiazzare un dente mancante …qdi ha perso un elemento dentale da un mese, un anno, dieci anni e ritiene che i tempi sono maturi x rimpiazzare il dente mancante. Va dal dentista, il quale fa uno screening in cui prima valuta lo stato di salute generale , che non ci siano patologie che controindichino qualsiasi tipo di chirurgia in bocca anche quella implantare. Poj fa un accurato studio della situazione in bocca, se ci sono problemi di infezioni, piorrea , se il paziente digrigna, quindi fa una valutazione attenta della situazione locale laddove dovrà mettere l’impianto. Richiede degli esami addizionali che di solito sono una TAC con un radiografia tridimensionale che permette di valutare i volumi dell’ osso nella zona dove manca il dente , la densità dell’ osso , la presenza di strutture tipo nervi, vasi sanguigni da rispettare in qualsiasi atto chirurgico . Successivamente fa le sue conclusioni e valuta se il pz può mettere davvero questa radice artificiale chiamata impianto , oppure no. A questo punto il pz. Potrà subire tre percorsi. Il primo è quello di fare un intervento di implantologia a carico differito? Cosa vuol dire? Il medico fa l’atto chirurgico . inserisce questa radice artificiale e decide per vari motivi di seppellire questo impianto isolandolo dal resto della bocca; quindi fa una microincisione, inserisce l’ impianto e poi chiude la gengiva L’ impianto viene poi lasciato indisturbato x 3-4 mesi . Dopo 3-4 mesi il pz subisce un ulteriore intervento chirurgico in ci viene riaperta la testa dell’ impianto viene presa un’ impronta e viene preparato un dente artificiale che viene avvitato o cementato su questo impianto. Questo è l’ impianto IN DUE FASI a carico differito. Seconda situazione: il medico, dopo aver fatto le sue attente valutazioni, procede all’ atto chirurgico , fa una piccola incisione, inserisce l’ impianto e collega l’ impianto con un tappo che noi chiamiamo vite di guarigione che permette alla gengiva di guarire senza chiudersi sopra la testa dell’ impianto prendendo un profilo anatomico simile a quello della gengiva attorno ad un dente naturale . Questo approccio ha il vantaggio di risparmiare il secondo atto chirurgico al paziente . Passati 3-4 mesi in cui l’ impianto si osteointegra, il medico toglie questo tappo , questa vite di guarigione, prende l’ impronta e l’ odontotecnico produce, costruisce io dente che verrà incollato o avvitato sull’ impianto. E qua parliamo di imipianto IN UNA FASE a carico differito. Quindi viene messa la radice subendo un’ unico atto chirurgico non due come la situazione, ma si attendono i tre-quattro mesi per inserire il dente artificiale. Il terzo approccio è quello del carico immediato. Dopo aver fatto le sue valutazioni, il medico fa la microincisione, inserisce la radice, spesso non serve neanche la microincisione, ma fa solo un forellino, se utilizza delle tecniche a chirurgia computer guidata. E al momento dell’ inserimento dell’ impianto prende già subito il calco e nel giro di poche ore, pochi minuti , al massimo uno o due giorni consegna immediatamente il dente al paziente. Quindi questo dente viene o incollato sul’ impianto o avvitato. Questa tipologia di interbìvento si chiama a carico immediato, che tradotto i italiano significa che noi mettiamo la radice artificiale e mettiamo subito, immediatamente , nel giro di pochissimo tempo il dente. E quello che si fa quando si fanno riabilitzioni importanti come il Toronto bridge, ossia riabilitiamo un’ intera arcata: inseriamo x radici e nel giro di un’ ora o due ore il nostro paziente ha già i suoi denti. Ma questo approccio quando si può fare? S i può fare quando l’ intervento chirurgico può garantire l’ osteointegrazione all’ impianto. L’impianto, abbiamo detto che è una radice artificiale fatta da Ti che una volta inserita all’ interno del nostro osso permette agli osteblasti di creare osso nuovo incollando questa radice artificiale all’ osso dove è stata posizionata. Questo è il processo di osteointegrazione. E, affinchè succeda, l’ impianto dev’ essere inserito garantendo qualcosa che noi chiamiamo stabilità primaria ossia dev’ essere inserito bello stabile nel suo alloggio all’ interno dell’ osso in modo che non subisca movimenti nel momento in cui le cellule ossee formano osso nuovo e lo fanno incollare, quindi osteointegrare. E, quindi, quand’ che possiamo fare il carico immediato? Quando possiamo garantire la stabilità primaria. Quindi, quand’ è che posso mettere il dente? Quando la mia radice artificiale appena inserita è già subito bella stabile all’ interno dell’ osso . E qsto purtroppo, npn accade se l’ intervento non è ben pianificato. Oggi con le tecniche chirurgiche computer guidate, computer assistite, i chirurghi sanno a priori con che tipologia di osso hanno a che fare, sanno già a priori che tipo di masticazione avrà il paziente. Quindi se ha una masticazione così importante che può smuovere l’ impianto nel momento di osteointegrazione, quindi ridurre questa stabilità primaria. Vantaggi biologici dell’ impianti a carico immediato : osteointegrazione piu efficace. Ci sono alcuni studi fatti nel 2014 che hanno fatto vedere che la quantità di osso che si incolla intorno all’ impianto è addirittura del 50% in più se questo impianto viene inserito con un carico immediato. E poi vi è anche un vantaggio per il paziente perché si sottopone ad un solo intervento. Un impianto dentale può essere fatto per un dente unico, più di un dente o un’ intera arcata come nel caso del Toronto bridge. Carico immediato significa mettere un tassello nel muro e caricare subito il quadro col suo peso. Nell’ equivalente del settore odontoitarico, significa mettere degli impianti dentali e subito in giornata mettere dei pernetti che fuoriescono dalla gengiva e andare a caricare dei denti provvisori che poi verranno cambiati dop un tot di mesi quando le gengive sono guarite. Cosa ci fa decidere se fare o meno il carico immediato ? Se è possibile garantire la stabilità primaria. Quando si avvita l’ impianto , inizialmente si fa con degli striumenti automatici, ma verso la fine l’ impianto viene stresso con delle chiavi dinamometriche, che sno delle chiaviette che arrivate ad un certo valore di forza di avvitamento, ad un un certo punto si piegano . Qdo le chiavette si piegano , o comq quando ci indicano che l’ impianto è abbastanza stretto nell’ osso. Se quel valore ha un certo livello di Newton di tork, allora noi abbiamo le condizioni per mettere i denti sopra gli impianti dentali. Quando, invece, questo non è possibile? Quando gli impianti hanno un Totk inferiore ai 45-35 N , oppure siamo i presenza di innesti ossei . Csa succede? Succede che l’ impianto all’ interno dell’ innesto dell’ osso, se non è un impianto trattenuto da una qtà di osso sufficiente di osso, quando si và a masticare, le vibrazioni trasmesse dall’ impianto all’ innesto osseo che è stato messo faranno trasformare il tessuto intorno all’ impianto non in tessuto duro, ma in tessuto molle. Qudi si ha il rischio che l’ impianto non si integra, oppure che viene espulso, oppure che sembra che viene integrato, però poi cede sul medio e lungo termine . Inoltre quanti impianti abbiamo su cui poter caricare ? Certo che piu impianti abbiamo a disposizione meglio è perchè le forze masticatorie vengono distribuite su piu impianti . Quindi questo è il concetto del carico immediato. Il carico immediato ha una% di insuccesso superiore rispetto a non cariare subito gli impianti. Pezzetti di metallo che vanno avvitati sull’ impianto che poi rimarranno incastonati dentro al silicone .L’abutment sono le connessioni tra l’ impianto e a protesi Una volta che il chirurgi ha messo gli impianti nell’ osso, a questo punto prende l’ impronta x esempio con silicone che è fatto di dei componenti; un attivatore e una base. Entrambi si omogenizzano bene; deve essere omogenizzato bene perché se no dopo non si indurisce oppure si indurisce meno in alcune zone. Una volta omogeneizzato attivatore e base, li andiamo a mettere nel cucchiaio ( porta impronte). E ora andiamo a prendere l’ impronta dell’ arcata Come si fanno le impronte su impianti Chi si sottopone ad un intervento di implantologia con il carico differito deve attendere diversi mesi x avere denti fissi . Con il carico immediato sono sufficienti 24 ore. Il carico differito prevede la bonifica della bocca, l’ estrazione di eventuali denti irrecuperabili e la rimozione delle infezioni in corso ed un’ attesa di qualche mese x avere la guarigione dei tessuti. Il carico immediato , al contrario, sfrutta gli alveoli lasciati vuoti dai denti estratti . Si parla in questo caso di implantologia post-estrattiva che , come suggerisce il nome stesso, prevede l’ inserimento dell’ impianto subito dopo l’ estrazione. Torniamo al carico differito:durante la seconda seduta si posiziano gli impianti e a distanza di qualche giorno si rimnuovono i punti di sutira e si inserisce una protesi provvisoria mobile. Nel caso di carico immediato, invece, si misura la forza che ogni singolo impianto è in grado di sostenere collegando diversi impianti con delle barre in titanio . Questa struttura è in grado di reggere fin da subito i carichi masticatori . è cosi possibile posizionare subito una protesi fissa . Nel caso differito, al contrario, saranno necessarie un paio di sedute prima di avere dei denti fissi.