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appunti storia guerre del Peloponneso e guerre persiane

guerre persiane e guerre del Peloponneso
Le guerre persiane avvengono tra greci e persiani.
Le guerre del peloponneso sono guerre interne tra varie polis greche.
Persiani
I persiani abitavano in Mesopotamia e i re che governavano la Persia erano della dinastia degli
achemenidi. Erano temuti da tutte le altre popolazioni, soprattutto per i suoi arcieri, da cui nacque il mito
della nube nera persiana. L’esercito persiano era davvero numeroso, contava circa 200.000 soldati.
I tre più grandi e memorabili re persiani sono:
- Ciro il grande (559-530 a.C.)
- Cambise (530-522 a.C.)
Dario I (522-486 a.C.)
Sotto il governo di questi re la Persia adocchiò i territori della Grecia.
I persiani erano estremamente tolleranti nei confronti dei popoli sottomessi, tale fenomeno prende il nome
di SINCRETISMO.
La loro religione era il Mazdeismo, culto legato al dio Ahura Mazda, antropomorfo dio dell’ordine; i suoi
rivali erano l’insieme delle potenze del caos.
Il re Dario I riorganizza il governo in 20 regioni, denominate satrapie e governate dai satrapi.
Piramide sociale persiana: re⟶corte imperiale⟶satrapi⟶popolo.
Una cosa importante da specificare è che i Persiani non avevano una capitale fissa, infatti anche la corte
imperiale è mobile e si sposta in base alle necessità del re.
Troviamo anche il gruppo degli immortali, vale a dire un gruppo dell’esercito incaricato a proteggere il re
ed erano considerati invincibili dai nemici.
I persiani, inoltre, potenziano il sistema stradale e aumentano il commercio.
Scontro tra greci e persiani
560 a.C.⟶le colonie greche vengono conquistate dai Lidi.
546 a.C.⟶Ciro il grande vince sui Lidi. I persiani, successivamente, scelgono dei governatori autonomi
che abbiano rapporti con il consiglio centrale. Tale imposizione non andava a genio ai Greci. La polis di
Mileto organizza una spedizione, attaccando i tiranni.
Prima guerra persiana
Dario capisce che è arrivato il momento di attaccare la Grecia.
490 a.C.⟶spedizione verso la Grecia. La prima polis a essere rasa al suolo è Eretria. La polis successiva
è Atene, la quale non riceve l’aiuto di nessuna polis a eccezione di Sparta, che invia una piccola
spedizione che, però, parte in ritardo.
Nel 490 a.C., a Maradona, si scontra Milziade (il capo dei greci) con Tati e Artaferne (i generali che
guidano i persiani). I generali persiani erano stati aiutati da Ippia, il tiranno greco cacciato da Atene.
Milziade convince gli ateniesi a combattere a Maratona. Durante la notte attacca i persiani e riesce ad
allontanarli servendosi della falange oplitica. Atene vince e viene vista, dalla Grecia, come una città
modello.
Nonostante ciò Atene era consapevole di non aver totalmente sconfitto i persiani.
Subito dopo la battaglia di Maratona Atene inizia a prepararsi per un ulteriore scontro. A questa
preparazione abbiamo l’opposizione di 2 partiti:
- Milziade⟶ voleva affrontare i persiani su Terra.
- Temistocle ⟶ credeva che lo scontro andasse svolto anche per mare, perciò voleva rafforzare la
flotta.
Il partito vincitore fu quello di Temistocle. Egli fece costruire 100 nuove navi che presero il nome di
Triremi (dal momento che presentavano 3 file di rematori a lato). Fu fortificato anche il porto di Pireo.
Temistocle è il responsabile del potere talassico di Atene.
Seconda guerra persiana
481 a.C.⟶ a Corinto si riuniscono tutte le polis greche guidate da Sparta.
I persiani, guidati da Serse, attaccano la Grecia per terre e per mare. Sparta, sotto Leonida, si occupa
degli scontri terreni mentre Atene di quelli marittimi. Leonida aspetta nello stretto delle termopili.
I greci, però, subiscono un tradimento; infatti Efialte fa passare i persiani via terra. Leonida scopre il tutto
e realizza che le termopili verranno invase, perciò egli decide di sacrificarsi e combattere con i suoi 300
soldati.
Serse decide di attaccare la zona marittima. Una volta arrivato ad Atene la trova completamente deserta.
Temistocle fece spostare tutti nell’isola Salamina e Serse brucia completamente la polis di Atene.
I persiani passano l’inverno in Tassaglia.
Le 2 battaglie più importanti sono la battaglia di Platea e la battaglia di Micale,
I persiani vengono sbaragliati nel 479 a.C.
Nel 477 a.C. nasce la lega Delio-Attica.
↓
La lega ha lo scopo di difendere la Grecia via mare.
↓
La città in cui era localizzata la lega era Delo.
↓
Inizialmente ne prese il comando Corinto, ma dati gli avvenimenti delle guerre il comando passò ad
Atene. Ogni polis che era parte di codesta lega doveva versare una somma di denaro e donare navi.
↓
Atene inizia ad attuare pressioni nei confronti della lega. Un atto “privato” fu trasferire il tesoro da Delfi ad
Atene, ma tale atto inizia a infastidire le altre polis.
Cimone era l’oppositore di Temistocle e figlio di Milziade. Decide di concludere lo scontro con i persiani,
Vince nel 470 a.C. nel fiume Eurimedonte. Egli credeva fosse importante stringere un’alleanza con
Sparta, perciò ci invia degli opliti.
Dopo Cimone, ostracizzato nel 461 a.C., Pericle sale al potere e governa dal 461 al 429 a.C.
Pericle era figlio di Santippo e la madre era della stirpe degli Alcmeonidi.
Avvia una serie di riforme che hanno l'obiettivo di rendere Atene la polis più forte e centralizzata.
RAFFORZAMENTO DELLE POLITICHE DEMOCRATICHE
↓
1. Introduzione del misthos: il misthos era un rimborso per i cittadini che erano parte della politica.
Ciò accadeva dal momento che una giornata in politica toglieva una giornata lavorativa, perciò
togliendo un giorno di stipendio. Con il misthos vengono rimborsati.
2. Apre l’arcontato anche ai zeugiti. Inizialmente era riservato solamente alle prime 2 classi sociali.
3. Trasferisce il tesoro della lega delio-attica ad Atene.
4. Riempie Atene di notevoli opere pubbliche, tra cui il Partenone.
5. Favorisce gli scambi commerciali e fa diventare Atene tra i principali centri del Mediterraneo.
6. Fa un uso imperiale di Atene dal momento che la voleva come centro principale della Grecia. Le
città che si ribellano vengono conquistate e poi guidate da un cleruco.
Pericle decide di voler riaprire la guerra contro i persiani. Prima si sposta verso l’Egitto, dove i
cittadini si ribellarono ai persiani, con l'obiettivo di conquistarla. La prima spedizione fallisce
(460-454 a.C.).
2° spedizione⟶ 451-449 a.C. a Cipro. Fallisce.
Nel 449 a.C. firma la pace di Callia con i persiani. L’Asia rimane ai persiani mentre il Mar Egeo e
la ionia d’Asia passano sotto l’influenza greca. Egli fonda Thurii nel 444 a.C. in Calabria e crea
un’alleanza con altre polis del Sud Italia. Favorisce anche l’apertura sul mar Tirreno.
Pericle continua a volersi opporre a Sparta e vuole indebolire la lega del Peloponneso. Atene
occupa il porto di Corinto, negando alle altre navi l’attracco. Sparta, alleata di Corinto, manda il
suo esercito. Per aiutare Corinto va a Potidea (colonia di Corinto). Codesta era nella lega
Delio-Attica ma voleva uscirne e Sparta le dice che la libererà.
Guerre del peloponneso
Nel 431 a.C. inizia la guerra del Peloponneso.
Pericle è colui che da inizio alla guerra. Fa ritirare tutti i cittadini dell’Attica e li fa entrare nella città
fortificata e gli permette di avere un passaggio sicuro sul porto. Sparta attacca costantemente
l’Attica, ma non riesce a prendere Atene. Così passano i primi 2 anni della guerra.
430 a.C.⟶epidemia di peste. Tale epidemia dura 4 anni e decima la popolazione, arrivando a
uccidere lo stesso Pericle nel 429 a.C.
Da questo avvenimento arriva la fase più attiva della guerra.
Sparta inizia ad attaccare nei territori delle Tracia. Sparta e Atene non riuscivano a prendere l’una
il sopravvento sull’altra.
422 a.C. ⟶ pace di Nicia. Con tale pace finisce la 1° parte della guerra.
La pace di Nicia, però, non placa gli animi delle altre polis.
Alcibiade insorge ad Atene nel 420 a.C.. Egli aveva intenzione di riaprire lo scontro con Sparta su
tutti i fronti, pianifica un attacco in Sicilia e Siracusa.
Avvia l’impresa per la conquista della Sicilia ma appena arrivato, nel 415 a.C., fu fatto tornare
indietro con l’accusa di aver mutilato le Erme, atto considerato sacrilega.
Alcibiade decide, però, di non tornare; lascia il suo esercito in Sicilia e scappa a Sparta. Lì
l’esercito viene mutilato, viene condotto nelle cave e una parte viene venduta.
Sparta approfitta della situazione.
412 a.C.⟶ Sparta si allea con Dario I. Fornivano soldi a Sparta che, in cambio, gli dà le città della
Ionia d’Asia.
411 a.C. ⟶ ad Atene si abolisce la democrazia e si passa a un governo oligarchico, con il
consiglio dei 400. Le città della lega Delio-Attica se ne vanno.
405 a.C. ⟶ Sparta risulta la vincitrice.
Dalla sua vittoria Sparta apporta dei cambiamenti alla città di Atene:
1. Atene viene saccheggiata e bruciata.
2. Atene perde tutti i territori fuori dall’Attica.
3. Vengono distrutte tutte le mura di Pericle.
4. La flotta viene abbattuta e rimangono solamente 10 navi. Atene entra nella lega del
Peloponneso.
Dato il sistema oligarchico di Atene nella lega entrano i 30 tiranni.
Il fatto che i ruoli di Sparta e Atene si siano invertiti fa capire che l’equilibrio delle polis non è stabile. Tutte
le polis iniziano a soffrire il ruolo dominante di Sparte e Atene è scontenta ma non può intervenire.
Corinto e Tebe sono alleati di Sparta ma iniziano a stancarsi della reazione dispotica di Sparta. I persiani
capiscono che corrompendo i greci possono avanzare territorialmente.
ATENE
SPARTA
Ad Atene il governo dei 30 tiranni è molto rigido.
La democrazia fallì e un evento importante su
l’uccisione di Socrate nel 399 a.C.
Socrate venne costretto a uccidersi ingurgitando
del veleno dal momento che era considerato
un'influenza ribelle sui giovani. Gli allievi di
Socrate cercano di salvarlo, ma lui rinuncia alla
fuga dicendo: “non sono le leggi a essere
sbagliate, sono i cittadini che hanno sbagliato ad
applicarle.
Sparta non riusciva a reggere un dominio così
esteso. Riprende l’attacco con i persiani nel 400
a.C. e durante l’attacco non si fanno trovare
sprovvisti. Artaserse, il re, fa creare un’alleanza
tra polis per farle combattere contro Sparta e le
polis di Corinto, Tebe, Argo e Atene accettano.
395 a.C.⟶Le polis si scontrano contro Sparta nei pressi di Corinto. La guerra si conclude nel 386 a.C.
Sparta vince lo scontro via terra.
↓
Durante la guerra avviene anche uno scontro via mare. Conone, il comandante ateniese, è a capo
della flotta persiana che vince lo scontro marittimo e Atene utilizza i soldi donati dai persiani per
ricostruire Atene.
386 a.C.→ Viene firmata la pace di Antalcida, anche detta pace dei re. Questa pace divide in territorio in
zone di influenza
↘ - Persia: ionia d’Asia e Cipro.
- Sparta: scioglie tutte le leghe tranne la lega del Peloponneso.
Le polis greche non sono d’accordo e Tebe decide di combattere militarmente contro Sparta.
Tebe vince nel 371 a.C. nella battaglia di Leuttra con l’adattamento della falange obliqua. La vittoria di
Tebe è considerata definitiva dal momento che i messeni iniziano una rivoluzione e vincono. Creano il
regno autonomo di Messene. Ad Atene non piace l’idea della vittoria di Tebe e propone a Sparta di
coalizzarsi.
Durante l’alleanza Atene cerca di far schierare la 2° lega navale dalla sua parte. Le due polis si fanno
alleate la lega del Peloponneso e navale e si scontrano con Tebe.
362 a.C.→ battaglia di Mantinea→Tebe vince ma perdono entrambi i capi, perciò si ritira. Da ciò le altre
polis indicono un consiglio panellenico.
↙
Le polis prendono la decisione che tutte le polis possono rivendicare il loro potere nella zona in cui si
trovano. Ma nessuna polis può portare avanti un progetto di egemonia sugli altri territori delle polis.
Tutte le leghe vengono sciolte a eccezione della 2° lega navale di Atene, ma lei non poteva chiedere il
contributo alle altre polis della lega. La seconda lega navale viene sciolta nel 338 a.C.
I macedoni
I macedoni sono un popolo che proviene dalla Macedonia, a nord-est dell’Attica. Erano organizzati in una
federazione di popoli amministrate da un re.
Il re era concepito come un primus inter pares, ossia primo tra i pari. Era scelto dall’aristocrazia militare. Il
problema, però, era che non vi era un sistema definito per la successione del re.
Dinastia degli Argeadi→dinastia proveniente da Argo da cui deriva il re interessato alla Grecia.Grazie a
ciò i macedoni erano ammessi alle olimpiadi e avevano un pretesto per definirsi greci, nonostante fossero
percepiti come barbari. I macedoni erano all’ombra della storia dei greci fino all’ascesa di Filippo nel 359
a.C. Egli si impossessa delle miniere auree del Pangeo, rifornendo la Macedonia di risorse monetarie.
Filippo ristabilisce l’arruolamento obbligatorio, che rafforza l’esercito.
La falange macedone è una falange che consiste in un corpo centrale e 2 corpi laterali. Ai lati vi sono
cavalieri con armamenti alla leggera, al centro vi era la fanteria armata di sarisse.
Filippo si insedia negli affari dei greci e si mette a capo dell’Anfizionia nel 346a.C.
Le varie polis capiscono le varie intenzioni di Filippo.
Demostene, contrario a Filippo, scrisse le filippiche ed egli prevalse rispetto all’altro gruppo che insorse
ad Atene. La città crea un’unione di polis che potrebbe opporsi a eventuali attacchi macedoni.
Filippo attacca i greci vedendo tale insurrezione e si scontrano a Cheronea. I macedoni vincono nel 338
a.C. Dopo la vittoria Filippo aveva due possibilità: scegliere se sottomettere i greci o dirigerli in maniera
inclusiva ed egli sceglie di dirigerli in modo inclusivo. Prende tale decisione dal momento che il suo sogno
era creare un unico impero in Grecia e combattere i Persiani e credeva che i greci dovessero essere
d’accordo.
Convoca un ingresso di polis a Corinto nel 337 a.C. e stabilisce la nascita della Lega di Corinto. Tutte le
polis partecipano tranne Sparta, temuta dalle altre polis.
Filippo viene ucciso del 336 a.C. all’alba di un attacco contro i persiani. Viene ucciso in una congiura da
un sicario, che secondo alcuni venne mandato dalla moglie.
Le polis greche la credettero l’occasione per ribellarsi, ma il potere macedono punì subito i ribelli e fermò
le insurrezioni, durante codeste repressioni Tebe venne distrutta.
Subito dopo Filippo subentra suo figlio Alessandro Magno, il suo governo va dal 336 al 323 a.C.
Aveva solo 20 anni, ma presentava già esperienze belliche, infatti aveva guidato la cavalleria nella
battaglia di Cheronea.
Alessandro Magno
Alessandro fu formato in maniera greca, con Aristotele come suo maestro. Aveva sviluppato un grande
interesse e passione per la cultura greca, così forte che si dice dormisse con l’Iliade e l’Odissea sotto il
cuscino.
Come prima cosa Alessandro decide di affrontare i persiani con Dario III. Attraversò l'Ellesponto e si
scontrò nella battaglia di Granico, in cui i persiani perdono. Alessandro si appropria di Ionia, Lidia, Caria e
Frigia. Da ciò si cominciò a pensare fosse figlio di Giove.
In seguito si scontra con Dario stesso nel fiume Isso. Dario fuggì e Alessandro preferì non seguirlo.
Alessandro si appropria delle sede reale e del suo tesoro. Attiva una strategia contraria, si muove verso
la fenicia e disarma la flotta, occupandosi anche di Tiro, che si oppose all’avanzata.
- 331 a.C.: Alessandro invade l’Egitto. Da quest'ultimo fu accolto come un liberatore dalla presa
persiana. Lì visita il santuario di Ammone e scopre di essere realmente il figlio di Giove. In Egitto
viene fondata la prima Alessandria, sul delta del Nilo.
Dall’Egitto Alessandro si muove verso la Mesopotamia. La battaglia definitiva avviene a Gaugamela, in
cui si scontra nuovamente con Dario. Il re persiano propone un accordo, ma Alessandro non accetta e
Dario scappa nuovamente. Questa volta decide di seguirlo e conquista Susa, Persepoli e Babilonia. In
Babilonia fonda la sua sede reale e fonda una politica d’integrazione.
Coloro che lo circondano gli consigliarono di non andare ancora dietro Dario, ma lui rispose dicendo che
doveva ucciderlo, altrimenti non avrebbe realmente conquistato quei territori.
Alessandro avanza fino alla Battriana; il satrapo del luogo uccide Dario, pensando che, così facendo,
sarebbe riuscito a entrare nelle simpatie di Alessandro, ma costui lo uccise, dato che trovava implausibile
uccidere il proprio re, da cui si appropria anche della Battriana.
Non si ferma e continua ad avanzare fino all’India.
Nel 326 a.C. vince una battaglia nella Valle dell’India. Dopo ciò retrocede per volere dell’esercito e di
ferma a Babilonia.
Tutta la politica di Alessandro rientra in una politica visionaria universale.
La Persia era immaginata come un luogo fantastico abitato da creature strane e pericolose, dal momento
che nessuno l’aveva mai esplorata. Per tale motivo Alessandro era considerato un pazzo e si era
addirittura spinto fino al fiume Indo.
Alessandro riprese la tecnica adottata dal padre Filippo e rende i popoli conquistati parte integrante della
società e gli concede un ruolo attivo.
- Aristobulo: storico che aveva il compito di trascrivere giorno per giorno le azioni compiute da
Alessandro. I testi ci donano importanti informazioni sull’India del 3° e 4° secolo. Narra anche
dell’importante usanza delle vedove sati, che si facevano bruciare sul rogo del marito poiché non
avevano nessuno che potesse mantenerle.
- Nearco: si occupa di parlare degli usi e dei costumi della popolazione indiana.
- Gimnosofisti: uomini sapienti che praticavano astinenza da cibo e vestiti e meditavano. Le prime
testimonianze le abbiamo grazie alla spedizione di Alessandro.
Alessandro dimostra un comportamento molto rispettoso nei confronti dei popoli che conquista. Un
esempio è la morte di Dario, al quale concede gli onori della morte.
Egli portò anche usanze estere alla cultura greca, esempi sono la genuflessione, adorazione del re,
cerimonie di corte, harem persiano. I Greci però sono scontenti di tale sincretismo. A dire il vero i Greci
non erano molto contenti neanche di Alessandro e per la sua visione e per la sua mentalità molto aperta
rispetto al periodo. Oltretutto Alessandro aveva in mente di unificare Grecia, Macedonia e Persia per la
creazione di un unico impero.
- 324 a.C. : avvia le nozze di Susa, ossia le nozze miste.
Alessandro muore a Babilonia nel 323 a.C. colpito da una febbre.
Tutta la Grecia celebra Alessandro con un mito.
Dopo la morte di Alessandro gli hetarei si uniscono per decidere il nuovo re, ma non furono in grado di
reggere l’unità del regno. Da ciò derivano numerose lotte che vanno avanti per 20 anni.
Gli hetarei capiscono che non ciò non può continuare e si dividono, da ciò nascono i 3 regni autonomi di
Siria, Egitto e Macedonia. Ogni regno è retto da una monarchia e il re viene venerato e adorato. Vive
all’interno di un palazzo e in codesti regni viene replicato il modello delle polis dirette da magistrati che
rispondono al re. Vi è una capitale in cui risiede il re all’interno di un palazzo.
In ogni regno tutte le città sono obbligate a pagare una tassa nei confronti della capitale, è un
provvedimento importante che consente di avere più soldi del necessario e permette di far abbassare la
testa ai popoli che li sottomettono.
- SIRIA: dinastia dei selevaidi. A causa della sua estensione si fece fatica a proteggerlo e vi furono
numerose rivendicazioni di potere. Nasce il regno di Pergamo, sotto il controllo degli attalidi,
regno di Ponto, Bitinia e Paflagonia, il regno dei parti guidato dagli Arsacidi e il regno di Battriana.
- REGNO DI SELEVADI: regno della Mesopotamia. Le città più importanti sono Babilonia,
Gerusalemme, Susa, Perspelot, Antiochia e Ectabana.
- REGNO DI EGITTO: il regno più importante e Alessandria d’Egitto ne è la capitale. Viene guidato
da Tolomeo I soter. L’ultimo regno che verrà conquistato dai romani nel 31 a.C., con la battaglia di
Azio, combattuta tra Antonio e Ottaviano nel momento in cui l’Egitto è guidato da Cleopatra.
- REGNO DI MACEDONIA:
Alessandria d’Egitto
Costituisce il fulcro della cultura nel periodo ellenistico. A nord è protetta dall’isola di Pharos, a cui era
collegata per mezzo di un molo. A est vi è il Nilo e sono stati inseriti 2 porti: Porto Grande e l’Eunasta.
(buon ritorno). É una città molto frequentata e abitata e molto scambio culturale e religioso.
Nel quartiere reale ci sono il museo e la biblioteca.
La città è dove è custodito il sepolcro di Alessandro Magno. Vi è anche il Serapeo, dedicato a Serapis.
Anche il mercato era una zona rilevante. Possedeva merci rare e preziose. Alessandria sorge all’incrocio
tra Europa, Asia e Africa.
L’Ellenismo è il periodo che va dalla morte di Alessandro al 31 a.C. Vi è una massiva diffusione della
cultura greca. Durante questo periodo si afferma una lingua KOINÈ’, ossia comune e internazionale, tale
lingua è il greco.
Si diffonde anche un sistema di educazione omologato, si frequenta il Gymnasium.
I giovani vengono preparati all’addestramento atletico, militare, musicale, letterario e religioso.
La polis durante il periodo ellenistico possiamo dire che “finisce la sua stagione”. Diffatti non vengono più
viste come regni autonomi e i cittadini iniziano a sentirsi cosmopoliti, vale a dire cittadini del mondo.
L’attività individualista aumenta e i caratteri religiosi si affermano maggiormente.
La cultura speculativa, ossia la ricerca scientifica, aumenta e il centro di tale cultura è Alessandria e la
sua biblioteca, dove verranno svolte ricerche scientifiche e letterarie. La biblioteca arriva a contare
700000 volumi e il sistema di apprendimento viene riorganizzato. I poemi omerici vengono sistemati da
Callimaco e Apollonio Rodio. La Bibbia venne trascritta in greco, Bibbia dei 70 traduttori.
- Ipazia: filosofa e scienziata che scopre il movimento ellittico della Terra. Venne uccisa dai cristiani
e la voce femminile culturale venne messa a tacere.
Si afferma la disciplina della geografia e dell’astronomia. Possiamo distinguere la Aristarco di Samo.
Teorizzò per primo la teoria Eliocentrica.
Con Archimede nasce la meccanica e viene inventata la catapulta.
SI svilupparono anche macchine da spettacolo e intrattenimento.
- Erofilo e Erasistrato: svolgono svariate ricerche mediche e cambiano il punto di vista della
medicina. Loro si interessano allo stato positivo del corpo per riuscire a curarlo meglio quando
stava male.
Per la prima volta fu concessa la possibilità di compiere dissezioni sui cadaveri.
Per circa 50 anni fu concessa la vivisezione sui corpi dei condannati a morte.
Gli Etruschi
Gli Etruschi si sviluppano in contemporanea a greci e macedoni.
L’Italia ancora non esisteva, perciò la si intende come zona peninsulare.Codesta era abitata dalle
popolazioni pre-romane. Gli Etruschi sono uno dei popoli che hanno contribuito alla fondazione di Roma.
Tra il I e il II millennio a.C. nella zona centro-settentrionale vi è una popolazione documentata che ha
lasciato fonti dette epigrafi.
Abbiamo per lo più epigrafi tombali, ma anche iscrizioni di appartenenza e di maledizioni. Tra le varie
popolazioni possiamo distinguere 2 ceppi linguistici: l’indo-europeo e il non indoeuropeo.
- Non indoeuropeo: liguri, reti, sicani.
- Sostrati: lingue matrici originali, ceppi di cui abbiamo sopravvivenze, che non abbiamo ancora
decifrato ma che possiamo catalogare per differenza.
- Indoeuropeo: venetico (veneti), celtico (svizzera), falisco (lazio), osco umbro (umbria e marche),
latino, messapico (puglia), siculo (sicilia).
Panormo, Solunto e Mozia sono città siciliane fondate dai fenici. Avevano stretti legami commerciali con
Cartagine, la quale era ricca e presenta parecchie colonie, tra cui Ibiza.
Il tale contesto abbiamo un’Italia che vede lo sviluppo di varie popolazioni. Intorno al 2° millennio a.C. si
sviluppano le società villanoviane nella zona appenninica.
Nella zona appenninica è dove si sviluppa una delle società più importanti della penisola italica: gli
Etruschi. Il loro periodo di maggiore sviluppo va dal 9 all’8 secolo a.C. Gli Etruschi sono una popolazione
che ancora non conosciamo molto bene, nonostante abbiano lasciato varie fonti, specialmente Necropoli.
Hanno inventato la ruota, l’arco e i loro sacerdoti erano i più rinomati. Ogni popolazione li chiamava in
maniera diversa.
- Etruci dai romani
- Tirreni/Tirseni dai greci
- Rasenna/Rasna dagli etruschi stessi.
Una domanda importante da porsi è “da dove vengono gli Etruschi?”, infatti anche la loro origine rimane
ancora un mistero.
Gli studiosi non hanno trovato altre popolazioni al mondo con similitudini, perciò si pensa che è lì che si
siano evoluti e che non siano immigrati.
Gli Etruschi si sviluppano sul modello delle società villanoviane. L’aspetto climatico gli era favorevole dal
momento che era temperato. Usa a suo vantaggio i commerci con popolazioni del luogo, in particolare
Cartagine.
Erano organizzati in città simili alle polis e le città non furono mai unificate in un unico stato etrusco. Le
città erano numerose e le accomunava la lingua, la culture e la religione.
L’unica volta che si unirono fu nel IV e V secolo a.C. per combattere i Romani, che inizialmente fregarono,
ma poi vengono conquistati.
Spesso le città potevano allearsi per fini commerciali e, più raramente, militari. Gli Etruschi non hanno la
fretta di combattere data la loro posizione geografica.
- Dodecapoli: dodici città. Cerveteri, Veglio, Tarquinia, Vetulonia, Roselle, Populonia, Volsini,
Chiusi, Perugia, Volterra e Arezzo.
Le leghe avevavano una funzione religiosa e seguivano la Voltumna. Si organizzavano molte feste per le
divinità. La società seguiva 3 livelli: re, detti lucumoni- gruppo di aristocratici-popolo.
Le donne erano trattate a pari livello degli uomini, cosa intuibile grazie alle necropoli. Aveva un ruolo
attivo nella società e nella famiglia ed erano libere. Gli Etruschi prelevano risorse minerali, specialmente
rame, argento, piombo, allume e ferro. A Populonia venivano lavorati i metalli.
Erano grandi lavoratori della ceramica, ne producono una particolare dal colore nero, detta bucchero.
Era praticata anche l’agricoltura e la grande disponibilità di acqua li fece diventare esperti nella tecnologia
idraulica. Producevano cereali, vite e olivo.
Praticavano anche l’attività marittima e controllavano il Mar Mediterraneo.
Gli aspetti della lingua e della religione sono i più importanti. La lingua etrusca non è ancora stata
decifrata ma è leggibile. Sappiamo più della lineare B che della scrittura etrusca, Tutti i testi trovati sono
molto brevi e ne abbiamo 2 tipi: epitaffi e testi su ex voto (da voto):
Gli Etruschi si dedicano molto alla scrittura teatrale, specialmente alle commedie e i romani prendono
moltissima ispirazione dalla loro letteratura.
- 240 a.C.: inizio letteratura latina. Livio Andronico è l’inauguratore che mette in scena proprio
un’opera teatrale.
La religione è il campo più sviluppato della società. Gli Etruschi erano politeisti e le loro divinità erano
antropomorfe, ma non erano rappresentate. Le loro divinità erano molto legate agli eventi naturalistici.
Nei dintorni di Cuma avviene l’incontro tra Greci e Etruschi, quest'ultimi imparano la religione greca, da
cui prendono le immagini. Nettuno, Tinia, Minerva.
L’obiettivo della religione etrusca è adattarsi al volere degli dei.
L’aruspicina è la tecnica con cui si controlla il volere delle divinità. Ha diversi mezzi: il volo degli uccelli o
la lettura del fegato.
Gli Etruschi davano importanza alla morte e creano delle vere e proprie città per i morti.
Tarquinia e Cerveteri sono le necropoli più importanti.
Tombe e necropoli
Le necropoli erano tombe riservate agli aristocratici. Le tombe sono realizzate nel tufo o nel calcare, ma
potevano anche essere costruite in pietra e poi ricoperte di terra.
Avevano 2 scopi principali: accogliere i defunti e mostrare il prestigio della comunità di appartenenza.
Le tombe erano viste come vere e proprie residenze e dovevano essere dotate di vari confort e
decorazioni abitative.
Non avevano molto oggetti come le tombe egizie ma si concentrano più sulle decorazioni parietali.
Possiamo distinguere 3 tipi di tombe:
- Ipogee
- A tumolo
- A edicola.
Tombe ipogee:
Completamente scavate nella terra. Sono scavate in umidità e si dividono in 2 tipi: a camera e rupestri.
Inizialmente vi è un ingresso e poi la stanza.
La tomba delle famiglie più ricche, invece, presenta prima un ingresso, poi un atrio rettangolare e altre
stanze teatrali. La tomba ipogea più famosa è l’Ipogeo dei Volumni, scoperta nella metà del II secolo a.C.
vicino Perugia.
Tombe a tumolo:
Coperte in un parte dalla terra, dall’altra rimane esterna e presenta una struttura architettonica quadrata o
a cerchio, il morto veniva depositato sotto.
Tombe a edicola:
Casette rettangolari con una sola stanza. Erano realizzate per coloro che avevano meno soldi.
Tombe del periodo ellenizzante:
A Tarquinia e Cerveteri vi sono più esempi di tali tombe, la tomba dei Leoni. Ogni tomba prende il suo
nome dalle decorazioni presenti nella stanza. La decorazione è uno dei 2 elementi più importanti, nella
tomba dei leoni vi è una grande presenza del colore rosso, poi ci sono ricciolini attorno che
rappresentano il mare.
Spesso viene emulato il tempio greco; sopra la porta sembra ci sia un timpano, il che non è un caso, esso
infatti è spesso presente in luoghi sacri. Viene detta “tomba dei leoni” perché sopra le 2 finestre si notano
2 leoni.
I colori presenti in maggior quantità sono il rosso, il nero e il bianco.
Le figure rappresentate sono bidimensionali e gli occhi frontali. I morti venivano posti sul catafalco.
Tomba delle Olimpiadi
Fu scoperta nel 1958. Le pitture sono state staccate e poste del museo di tarquinia.
Il tetto è spiovente e vi è una fascia gigante al centro, da tale tomba possiamo comprendere il ciclo
parietale, ossia il tema, il questo caso i giochi per il defunto. Una delle poche tombe a essere stata
profanata.
Accanto alla porta è rappresentato un particolare gioco etrusco, il Pherzo.
Il lancio del disco, il lancio del martello e la gara di corsa sono altri giochi rappresentati.
Nella parete laterale è rappresentata la corsa con le bighe.
Sono rappresentati anche uomini che tengono in mano dei ratti, considerati animali che portavano il male.
Tomba degli auguri:
Presenta un frontone poco conservato con la rappresentazione di un cane e di un leone. La cosa più
interessante è la presenza degli auguri, ossia i sacerdoti etruschi. Sono messi a proteggere la porta
dell’aldilà.
Anche il loro abbigliamento è da notare: sono vestiti in maniera diversa, Uno indossa una toga rossa, il
che significa che aveva un ruolo.
Tomba del tuffatore:
La tomba del tuffatore prende il nome dalla maggiore raffigurazione della camera mortuaria. Nella tomba
è anche raffigurato un simposium, ossia un banchetto ed è un altro elemento che ci fa comprendere
come la donna fosse uguale all’uomo, dato che sono rappresentati entrambi e hanno la stessa
grandezza.
La scena del tuffatore: la cornice è di inquadramento e la zona più scura rappresenta il male. Il morto
compie un salto dalla vita alla morte.
Origini di Roma
La popolazione dei latini era situata nel territorio del Latium. I latini erano divisi in tribù ed erano isolati tra
loro. Si riuniscono per occasioni speciali di natura religiosa. Avevano in comune il santuario del dio Giove
e della dea Diana. Vivevano di allevamento e pastorizia e praticavano la transumanza, ossia portavano il
gregge dalla montagna al mare e viceversa ogni 6 mesi. Colore che descrivono i percorsi sono i latini e i
sabini, sono ancora usati e sono patrimonio dell’UNESCO.
I latini erano molto ricchi, specialmente dal punto di vista geografico. Il Lazio era anche attraversato dal
Tevere.
- 353 a.C.: secondo la leggenda Roma fu fondata in questo anno.
Fonti mitologiche ci sono fornite da Tito Livio, che scrive “ab urbe conclita”. Sono 42 libri, ma per la
fondazione di Roma bastano i primi 10. Vi sono contenuti miti eziologici e il primo mito riguarda Romolo e
Remo.