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La fine della Repubblica (Mondadori Education)

La fine della Repubblica
L’ultima fase repubblicana
Dopo la dittatura di Silla, il Senato si dimostrò incapace di gestire le
emergenze sociali, politiche ed economiche di Roma e delle province
Fu il periodo più turbolento
della storia repubblicana, tra
rivolte sociali, congiure e guerre
civili
La politica romana fu segnata
dall’ascesa di capi militari che si
scontrarono tra loro per la
conquista del potere
Alla fine del I sec. a.C. la Repubblica cedette il posto all’Impero
L’ascesa di Pompeo
Silla si ritirò a vita privata nel 79 a.C.: il Senato si mostrò incapace di governare
Roma
L’aristocrazia senatoria si rivolse a Gneo Pompeo, ufficiale di Silla
Sedò una rivolta di proprietari terrieri in
Etruria, contrari alla distribuzione di terre
ai veterani
Combattè in Spagna dal 76 al 72 a.C.
contro il ribelle Quinto Sertorio, seguace
di Mario
Pompeo (I sec. a.C.)
Spartaco e l’ascesa di Crasso
Nel 73 a.C. il gladiatore Spartaco fuggì da Capua con i compagni e
raccolse intorno a sé una massa di 150.000 schiavi
Roma fu costretta a inviare otto legioni per sconfiggerlo: il comando
fu affidato a Marco Licinio Crasso, ex-luogotenente di Silla
Grazie alle proscrizioni,
Crasso era diventato
l’uomo più ricco di Roma
Crasso sconfisse Spartaco nel 71 a.C.
Crasso fece crocifiggere
6000 schiavi lungo la via
Appia tra Capua e Roma
Scena gladiatoria (I sec. d.C.)
L’alleanza tra Pompeo e Crasso
Forti delle loro legioni, Pompeo e Crasso si imposero sul Senato,
divenendo entrambi consoli nel 70 a.C.
Pompeo smantellò con una serie di
leggi la Costituzione sillana
Gli optimates
erano divisi al
loro interno tra
conservatori e
progressisti:
Pompeo
spiccava tra
questi ultimi
Nel 70 a.C. Verre fu processato per gli
abusi commessi in Sicilia in qualità di
propretore
Fu fatto condannare da un giovane
avvocato, Marco Tullio Cicerone
Arringatore (II sec. a.C.)
Pompeo: la campagna in oriente
Nel 67 a.C. il Senato concesse a Pompeo poteri speciali per tre anni, allo
scopo di eliminare la minaccia dei pirati
Nel 65 a.C. Pompeo ricevette il
comando della guerra contro
Mitridate, re del Ponto
Mitridate, alleatosi
con Tigrane re
dell’Armenia, si
era impadronito
della Cappadocia
e della Bitinia
Sistemazione del carico di una nave oneraria
Nel 63 a.C. Mitridate, sconfitto e tradito da Tigrane e dal figlio
Farnace, si diede la morte
Il nuovo assetto dell’oriente
Sfruttando i pieni poteri di cui era dotato, Pompeo volle dare un assetto
politico stabile ai territori strappati a Mitridate
In territori come la Palestina, Pompeo
insediò sovrani fedeli a Roma
Alcuni territori, come la Siria e la
Cilicia, divennero provincia romana
La richiesta di ratificare i suoi provvedimenti e di
distribuire le terre ai veterani fu respinta dal
Senato
Con la sconfitta di Mitridate, Roma
controllò direttamente o indirettamente
le regioni tra l’Eufrate e l’Egeo
Ritratto di Pompeo su un denario
coniato dal figlio Sesto
Lo scontro politico a Roma
A Roma, lo scontro tra optimates e populares divenne sempre più aspro
L’aristocrazia senatoria
aveva i suoi esponenti
maggiori in Marco Tullio
Cicerone e Marco Porcio
Catone il giovane
Cicerone
I populares erano guidati
da Marco Licinio Crasso,
Caio Giulio Cesare e
Sergio Lucio Catilina
Catilina aveva concorso
più volte al consolato
risultando sconfitto
La congiura di Catilina
Nel 63 a.C. Cicerone svelò al Senato il progetto d’insurrezione di Catilina
Il colpo di stato
prevedeva
l’occupazione
militare di Roma
con un esercito
composto dagli
strati più umili
I congiurati furono arrestati e
condannati a morte illegalmente,
senza diritto di appello
Catilina fuggì a Fiesole e si
mise a capo delle sue truppe
C. Maccari, Cicerone accusa Catilina in Senato (1888)
Morì nel 62 a.C., nella
battaglia di Pistoia
Il primo triumvirato
Nel 60 a.C. Pompeo, Crasso e Cesare strinsero un accordo di reciproco
aiuto al fine di raggiungere i propri obiettivi e spezzare la resistenza del
Senato
Il primo triumvirato era un accordo personale e
privato senza precedenti nella storia di Roma
Pompeo si impegnò ad appoggiare la
candidatura di Cesare al consolato
Cesare si impegnò ad approvare i
provvedimenti di Pompeo
Crasso (I sec. a.C.)
Crasso si impegnò a cercare appoggi
presso la classe finanziaria a favore della
distribuzione di terre ai veterani di Pompeo
L’ascesa di Cesare
Eletto console nel 59 a.C. Cesare approvò la distribuzione di terre
ai veterani di Pompeo e ratificò la sua sistemazione dell’oriente
I provvedimenti emanati da
Cesare ridimensionarono
l’aristocrazia in favore del ceto
equestre
Ottenne il proconsolato quinquennale in Gallia
Cisalpina, nell’Illirico e nella Gallia Narbonense
Cesare (periodo repubblicano)
Il suo scopo era ottenere un
prestigio politico-militare pari a
quello di Pompeo
La campagna in Gallia
Cesare intervenne militarmente in Gallia nel 58 a.C. con il pretesto di difendere gli
Edui, alleati di Roma, dalla tribù degli Elvezi
Battaglia di Bibracte
Nella veste di difensore dei Galli liberi,
Cesare affrontò Ariovisto, re dei Germani
Nel 57 a.C., dopo aver sconfitto la
coalizione antiromana guidata dai Belgi,
Cesare avanzò fino alla Manica
Arco di trionfo di Cesare ad Orange
L’accordo di Lucca
Nel 56 a.C. Cesare, Pompeo e Crasso rinnovarono a Lucca i loro accordi
Cesare avrebbe ottenuto una proroga del
proconsolato in Gallia
Pompeo e Crasso avrebbero ottenuto il
consolato per il 55 a.C. e poi un
proconsolato
Nel 53 a.C. Crasso morì combattendo contro
i Parti a Carre
Surena, comandante dei Parti
Nel 52 a.C., a seguito di gravi disordini a Roma,
Pompeo fu eletto dal Senato console senza collega
La sottomissione della Gallia
Ritornato in Gallia, Cesare continuò la sua marcia, giungendo fino
in Britannia (54 a.C.)
Nel 53 a.C. una coalizione di Galli comandati
da Vercingetorige, capo degli Arverni, si
oppose ai Romani
I Galli furono sconfitti nel 52 a.C., dopo la
presa della città fortificata di Alesia
L. Royer, Vercingetorige si arrende a Cesare (1899)
La Gallia viene ridotta a provincia e
definitivamente inglobata nel mondo romano
Cesare ottenne la fama
di condottiero invincibile
La guerra tra Pompeo e Cesare
Lo scontro tra Cesare e Pompeo giunse all’apice nel 49 a.C.,
quando Cesare attraversò in armi il Rubicone
Pompeo e parte dell’aristocrazia
fuggirono in Macedonia
Cesare sconfisse Pompeo a Farsalo nel 48 a.C.
Pompeo fuggì in Egitto dove venne fatto
uccidere da Tolomeo XIII, a sua volta eliminato
da Cesare con la complicità di Cleopatra
Catone sconfitto a Tapso nel 46 a.C. si suicidò
L.-A.-G. Bouchet, La morte di Catone uticense (1797)
Gli ultimi pompeiani furono sconfitti a Munda, in Spagna, nel 45 a.C.
La dittatura di Cesare
Dopo la vittoria di Munda, Cesare ottenne dal Senato il titolo di imperator, di
pater patriae, la carica di dittatore a vita e l’immunità tribunizia
Roma restava formalmente una Repubblica, ma tutti i
poteri erano concentrati in una sola persona
Cesare si comportò con magnanimità e promosse una politica
riformatrice
Promosse la fondazione di
colonie e la realizzazione
di grandiose opere
pubbliche
Concesse la cittadinanza
agli abitanti della Gallia
Cisalpina e migliorò il
governo delle province
Cesare imperator
A Cesare si
deve anche
un’importante
riforma del
calendario
L’assassinio di Cesare
Gli optimates temevano che Cesare aspirasse a diventare un sovrano
assoluto, secondo il modello delle monarchie orientali
Il 15 marzo del 44 a.C. un gruppo di
congiurati, tra cui il figlio adottivo Marco
Giunio Bruto, lo assassinarono in Senato
Il console Marco Antonio, uno dei
collaboratori più stretti di Cesare, agì in due
direzioni opposte
Accordò l’amnistia
ai congiurati
J.-L. Gérome, La morte di Cesare (1859)
Pretese il riconoscimento degli atti di Cesare, i
suoi funerali di Stato e la sua divinizzazione
Il testamento di Cesare: Ottaviano
Marco Antonio si presentava agli occhi dei soldati e della plebe come il
continuatore della politica di Cesare
Nel suo testamento, Cesare lasciava 300 sesterzi a
ciascun legionario e proletario urbano, e indicava
come erede il suo pronipote Caio Ottaviano
Antonio si rifiutò di rispettare le volontà di Cesare
Contrasto tra Antonio e
Ottaviano
Pagò plebe e legionari attingendo ai propri beni
personali
Ottenne il favore dei conservatori più moderati
Ottaviano (27-25 a.C.)
La battaglia di Modena
Nel 43 a.C. Antonio ebbe il proconsolato della
Macedonia ma cercò di ottenere quello della Gallia
Il governatore legittimo, Decimo Bruto, si rifiutò di
cedere e i due si scontrarono a Modena
Il Senato inviò contro Antonio l’esercito consolare,
cui si aggiunsero le truppe personali di Ottaviano
Antonio, sconfitto, riparò in Gallia
Antonio
Ottaviano fece accampare l’esercito alle porte di
Roma e si fece assegnare il consolato dai comizi
Il secondo triumvirato
Allo scopo di esautorare il Senato, Ottaviano cercò un accordo con Antonio
Ottaviano, Antonio e Marco Emilio Lepido, altro
luogotenente di Cesare, costituirono a Bologna un
secondo triumvirato (43 a.C.)
Lepido effigiato su una moneta
A differenza del primo, non
era un accordo privato ma
una magistratura
straordinaria della durata
di cinque anni
Lo scopo dichiarato era punire gli uccisori di
Cesare e dare allo Stato una nuova costituzione
La battaglia di Filippi
Il primo atto dei triumviri fu la compilazione di liste di proscrizione
Tra le vittime vi fu anche Cicerone,
che si era attirato l’odio di Antonio
L’esercito dei cesaricidi, guidato da Bruto
e Cassio, fu sconfitto a Filippi, in
Macedonia, nel 42 a.C.
Ottaviano si incaricò degli espropri per
l’assegnazione di terre ai veterani
La piana di Filippi
La moglie e il fratello di Antonio, Fulvia e Lucio Antonio,
guidarono la rivolta di alcune popolazioni vittime degli
espropri: furono sconfitti a Perugia (40 a.C.)
Verso la Guerra civile
Nel 40 a.C. Ottaviano, Antonio e Lepido rinnovarono il triumvirato a Brindisi
Spartizione delle zone d’influenza
Province orientali
Antonio
Africa
Lepido
Province occidentali
Ottaviano
Antonio
Stabilì la base per le sue
deludenti operazioni contro i
Parti ad Alessandria d’Egitto, dove
si legò con la regina Cleopatra,
già amante di Cesare
Ottaviano
J. W. Waterhouse, Cleopatra (1888)
Nel 36 a.C. eliminò Lepido dalla
scena politica e, forte anche dei
successi su Sesto Pompeo,
divenne padrone dell’occidente
La battaglia di Azio
Facendo leva sui deludenti risultati militari ottenuti dall’avversario e sull’immagine
di sovrano orientale, dispotico e vizioso, che questi aveva contribuito a creare di sé,
Ottaviano presentò Antonio come un traditore e se stesso come difensore
dello Stato romano
Nel 32 a.C. il Senato dichiarò Antonio nemico della
patria e autorizzò Ottaviano a muovergli guerra
Lo scontro decisivo ebbe luogo presso il promontorio di
Azio, nel 31 a.C., dove Antonio fu duramente sconfitto
Cammeo celebrativo della vittoria
di Azio (27-2 a.C.)
Antonio e Cleopatra si suicidarono nel 30 a.C., durante
l’assedio di Alessandria da parte di Ottaviano
Il trionfo di Ottaviano segnò la fine della Repubblica di Roma
Elezioni antiche e moderne
Anche nel mondo antico esisteva la
propaganda elettorale: lo testimoniano
iscrizioni e graffiti talvolta ancora visibili sui
muri delle antiche città romane
Il temine “candidato” deriva dal fatto
che chi si presentava per essere eletto
indossava, nel periodo preelettorale,
una toga candida
L’insieme degli aventi diritto al voto è definito elettorato: il giorno stabilito ci si reca al
seggio elettorale
con un apposito certificato che comprova il diritto di voto
La costituzione stabilisce che il voto non è soltanto un diritto
ma anche un dovere
Le elezioni possono essere
nazionali
(Parlamento)
regionali
(Consigli delle regioni)
amministrative
(comuni e province)
L’affluenza
elettorale è la
percentuale di
elettori che ha
votato