la letteratura nell`età di cesare

PERIODO AUREO (81 a. C. - 14 d. C.)
Periodo ciceroniano (81-31 a. C.)
Nelle lettere si ha il trionfo dell'ellenismo, cioè la completa fusione degli
elementi greci e latini nei vari generi letterari.
La prosa vede in questo periodo il suo apogeo, favorita dalle lotte civili:
eloquenza con Cicerone, storia con Cesare e Sallustio.
Anche la poesia possiede nomi rilevanti: l'epica ha Lucrezio, la lirica
Catullo.
Nella vita continua la decadenza morale delle classi dirigenti: divorzi,
scandali, lusso smodato, importazione di culti orientali (Gran Madre, Iside,
Serapide...).
In nessun altro periodo come in questo furono proposte tante leggi e fatti tanti
processi: per broglio elettorale (de ambitu), per concussione (de repetundis)
ecc.
Nella politica continuano le lotte civili fra partito democratico e
aristocratico:
- 82-79 a. C. dittatura di Silla
- 70 a. C. consolato di Pompeo
- 75-62 a. C. seconda e terza guerra mitridatica
- 63 a. C. congiura di Catilina e consolato di Cicerone
- 60 a. C. primo triumvirato (Cesare, Pompeo e Crasso)
- 59 a. C. consolato di Cesare
- 58-50 a. C. conquista delle Gallie
- 49 a. C. passaggio del Rubicone
- 48 a. C. battaglia di Farsalo tra Cesare e Pompeo
- 44 a. C. uccisione di Cesare
- 43 a. C. secondo triumvirato (Ottaviano, Antonio e Lepido)
- 42 a. C. battaglia di Filippi tra i triumviri e Bruto
- 31 a. C. battaglia di Azio tra Ottaviano e Antonio
Periodo augusteo (31 a. C. - 14 d. C.)
Nella politica siamo nel periodo dell'impero. Abbattuto Antonio con la
battaglia di Azio (31 a. C.), Ottaviano inaugura il suo governo personale. Si
realizza il programma di Giulio Cesare: su tutto l'impero si stende, per ben due
secoli, la cosiddetta pax Romana, per cui sorge la coscienza eroica e mitica
della Roma imperiale (cfr. Virgilio con l'Eneide, Orazio con il Carmen
saeculare, ecc.).
Nella vita la corruzione dei costumi diventa generale. Contro di essa tenta
di reagire Augusto con una serie di riforme, miranti a richiamare gli uomini
alla famiglia, alla religione, alla vita dei campi.
Nelle lettere entra in voga il mecenatismo, ad opera di Mecenate, uomo
dotto ed elegante, ministro di Augusto; Messala Corvino, un repubblicano che
aveva combattuto a Filippi e che, fallito nelle sue ambizioni, si era dato a
proteggere gli artisti; Asinio Pollione, fondatore della prima biblioteca
pubblica nell'atrio del tempio della dea Libertà sull'Aventino, e iniziatore
dell'uso delle pubbliche recitationes (conferenze), che sarà una delle cause
della decadenza delle lettere latine.
La poesia invece decade per l'assenza di lotte politiche: viene meno
l'eloquenza, che si muta in retorica e vuota declamazione; e anche la
storia (Livio) non si mantiene a un altezza veramente scientifica.