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ILLUMINISMO E RIV FRANCESE

ILLUMINISMO
L’illuminismo è un movimento culturale che si sviluppa nel 18 secolo.
Nasce in Francia attorno al 1750 ma ben presto si diffonde in tutta l’Europa.
La parola illuminismo deriva dal termine LUME= luce.
Con questo termine ci si riferisce alla ragione dell’uomo.
La ragione dell’uomo è ciò che lo contraddistingue e che lo guida nel suo processo di conoscenza.
L’illuminismo trova le sue radici nella rivoluzione scientifica del 600 quando nacque il metodo scientifico
sperimentale e si forma sulla convinzione che l’uomo, attraverso il lume della sua ragione, può ampliare le
proprie conoscenze, può modificare la realtà che lo circonda, può garantire il progresso e ancora, il lume
della ragione è l’unico che può davvero permettere all’uomo di comprendere la realtà, e non solamente in
ambito scientifico, ma anche in ambito politico e in ambito sociale.
Gli illuministi sono sostanzialmente ottimisti: credono che attraverso la scienza e la tecnologia si potrà
eliminare la povertà garantendo a tutti pregresso e felicità;
Essi muovono feroci critiche alle autorità: mettono in discussione il principio dell’assolutismo del re,
criticano i privilegi della nobiltà e del clero e criticano inoltre l’autorità della chiesa e l’autorità degli antichi
filosofi, contrastando così i principi dell’antico regime.
Come sostiene Kant, l'illuminismo è l'uscita dell'uomo da uno stato di minorità, intesa come una condizione
tutt'altro che virtuosa, caratterizzata da una sorta di pigrizia congenita, che lo porta ad accettare dogmi, falsi
miti e ogni genere di idea che non sia sostenuta da valide motivazioni.
L'illuminismo, insomma, è criticità.
È capacità di utilizzare la mente e discernere attivamente tra le cose che ci inculcano e le nostre
considerazioni personali a riguardo, tanto che proprio in questo periodo torna e si diffonde la libertà di
pensiero tra tutte le classi sociali e l’indipendenza.
Nel secolo dei lumi tutto ruota intorno all’ide di libertà, un’idea che si declina in varie forme:
1 Declinazione Libertà individuale
Prima la libertà era associata al ceto sociale, perciò era portata avanti da ceti sociali e non da persone, si
parlava dunque di “libertà di ceto”.
Nel mondo illuminista la libertà cambia prospettiva e diventa un diritto naturale e fondamentale
dell’individuo: con l’Illuminismo abbiamo un cambio di paradigma e nasce infatti la cultura europea
dell’individualismo moderno.
2 Declinazione Libertà religiosa
Gli illuministi non rifiutano per forza la religione intesa come fede in Dio, non si parka dunque di ateismo, ma
essi rifiutano piuttosto una visione della religione autoritaria, dogmatica ed estremista.
3 Declinazione Libertà economica
Adam Smith nel 1776 scrisse un libro fondamentale intitolato “la ricchezza delle nazioni”.
Egli è il fondatore della teoria economica detta razionalismo in opposizione al mercantilismo.
Si tratta di una teoria economica secondo cui il mercato si regola da solo; si fiutano dunque i dazi doganali,
le troppe tasse e le troppe regole, rivendicando appunto una libertà economica.
Come si diffondono le idee illuministiche?
Per gli illuministi è fondamentale diffondere le loro idee così da combattere l’ignoranza e diffondere la
conoscenza così da giungere al progresso.
Le idee illuministiche si diffondono grazie alle biblioteche, alle scuole pubbliche, grazie alle accademie, dove
gli studiosi si trovano a parlare delle loro ricerche e dei loro studi, e grazie anche ai caffè pubblici dove gli
intellettuali del tempo si ritrovano a bere, leggere e discutere.
Nascono così anche i primi salotti letterari.
Inoltre la diffusione delle idee illuministiche viene alimentata dalla stampa di libri e piccoli opuscoli,
dall’enciclopedia e dalla pubblicazione dei giornali: grazie a tutti questi strumenti nasce l’opinione pubblica.
RIVOLUZIONE FRANCESE
PREMESSE
La Rivoluzione francese è uno degli eventi storici più importanti della storia occidentale, in cui l’assetto
politico della Francia cambia in modo inedito. Inizia nel 1789, mentre individuarne la fine è più difficile:
secondo molti storici possiamo dire nel novembre del 1799, quando con un colpo di stato Napoleone
Bonaparte diventa Primo Console della Repubblica.
La Rivoluzione Francese segna la fine di istituzioni vecchie di secoli in Francia e non solo, come
l’assolutismo e ciò che rimaneva del sistema feudale.
La Rivoluzione francese rappresentò un vero spartiacque nel corso della storia umana.
Dopo i clamorosi sconvolgimenti del 1789 e l'abbattimento della secolare monarchia francese, infatti,
cominciò il processo che portò alla sostituzione del sistema politico dell'Antico Regime con un nuovo ordine
sociale che nei decenni successivi ispirerà le basi per passare dall'età moderna all’età contemporanea.
PERCHÉ?
Prima che scoppiasse la Rivoluzione Francese, la Francia era sull’orlo della bancarotta per molti motivi. Uno
dei più evidenti erano le enormi spese sostenute dalla corte del re Luigi XVI (1754-1793) e dei suoi
predecessori: non soltanto un simbolo di prestigio ed un centro di svaghi, ma anche un vero e proprio
strumento di dominio sulla nobiltà.
La Francia aveva poi investito molto denaro per partecipare alla Rivoluzione Americana.
Come risolvere questa situazione? Nell’autunno del 1786 Charles Alexandre de Calonne (1734-1802), un
economista che svolgeva l’incarico di controllore generale delle finanze di Francia, propone al re un
pacchetto di riforme finanziarie molto avanzate, che andavano ad eliminare alcuni privilegi delle classi
privilegiate: Nobiltà e Clero. Per scongiurare una rivolta delle classi privilegiate, il re aveva bisogno di
supporto per realizzare queste misure.
ASSEMBLEA NAZIONALE
Per questo motivo, il re indice gli Stati Generali, un’assemblea dove i rappresentanti delle tre “classi” che
costituivano la società francese: nobiltà, clero e borghesia, si riuniscono. Gli Stati generali vengono convocati
per il 5 maggio del 1789: era in qualche modo un evento epocale, perché non venivano convocati dal 1604.
I membri del “Terzo Stato” (popolo e borghesia), rappresentano il 98 % della popolazione. Nonostante
questo, potevano essere tranquillamente sconfitti dal potere di veto degli altri due “ordini”.
Prima dell’incontro previsto per il 5 maggio, il Terzo Stato inizia a chiedere una rappresentazione più equa:
un’assemblea dove a contare sarebbero stati i voti singoli, “per testa”, e non per “stato”. Questo andava
contro gli interessi della nobiltà, che non era minimamente intenzionata ad abbandonare i privilegi di cui
godeva tradizionalmente.
Quando gli Stati Generali si riuniscono finalmente a Versailles, il dibattito pubblico sui processi di votazione
era degenerato: tra i tre ordini c’era ormai aperta ostilità. Lo scopo originale dell’assemblea si era ormai
perso di vista: ad essere in discussione ormai era addirittura l’autorità del re.
Il 17 giugno, mentre le procedure e le discussioni erano in pieno stallo, il Terzo Stato si riunisce
autonomamente, senza gli altri due, ed assume formalmente il nome di Assemblea Nazionale.
Il 20 giugno, l’Assemblea Nazionale si riunisce nella famosa sala della pallacorda, un ambiente della reggia
utilizzato per praticare uno sport simile al tennis. I membri dell’Assemblea giurano solennemente di non
disperdersi finché non ci sarà stata una riforma costituzionale.
Entro una settimana, all’Assemblea Nazionale si sono uniti moltissimi membri del clero e 47 nobili.
Il 27 giugno, Luigi XVI è costretto a riconoscere l’assorbimento di tutti e tre gli ordini in un’unica nuova
assemblea: l’Assemblea Nazionale Costituente.
Il 12 giugno, mentre l’Assemblea Nazionale si riuniva a Versailles, per le strade di Parigi iniziavano a
scoppiare i primi episodi di violenza, che davano di fatto il via alla Rivoluzione Francese. I cittadini, soddisfatti
di come stavano andando le cose, temevano un imminente colpo di stato militare. I membri degli strati più
popolari della società parigina, coloro che svolgevano lavori manuali, chiamati “sanculotti” semplicemente
perché portavano i pantaloni lunghi al posto delle culottes, iniziavano ad armarsi e ad avere voce in capitolo
per la prima volta.
Il popolo diventa soggetto politico e protagonista della storia. Il potere di dare la morte è nelle mani del
popolo.
ASSALTO ALLA BASTIGLIA
A causa di questa vicenda, il 14 Luglio 1789: Assalto alla Bastiglia.
il popolo vince l'assolutismo e l'esercito del re si sbanda.
La presa della Bastiglia e il suo significato provocano sollevazioni di contadini in tutta la Francia.
Si dirama così in tutto il paese la grande paura a seguito di cui si diffuse una psicosi da falsa notizia: nelle
campagne comincia a diffondersi il terrore da parte dei nobili, i quali si convincono che i contadini stanno
per organizzare delle rivolte. paradossalmente i contadini cominciano a provare lo stesso terrore verso i
nobili. A questo punto il “terrore” si diffonde in tutta Francia e inizia la celebrazione, la spettacolarizzazione
della violenza, che diventa un elemento strutturale celebrativo.
GUARDIA NAZIONALE
4 Agosto 1789. Sotto la pressione popolare l'assemblea Nazionale istituisce la guardia nazionale, guidata da
Lafayette e delibera l'abolizione del regime feudale, della decima, della servitù personale e dei tribunali
nobiliari.
Si stabilisce così che tutti i cittadini, senza distinzione di nascita, sono eleggibili a tutte le cariche civili e
militari.
DICHIARAZIONE DEI DIRITTI DELL’UOMO E DEL CITTADINO
26 Agosto 1789. L'assemblea nazionale costituisce la Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e del cittadino:
libertà, parità di diritti e fraternità diventano le parole chiave della rivoluzione. Intanto anche la stampa
illuminista si muove a favore della Rivoluzione e spinge il popolo a continuare la battaglia.
MARCIA SSU VERSAILLES
Il 5 Ottobre, un gruppo di donne bottegaie e pescivendole, iniziano spontaneamente una marcia per andare
a chiedere alimenti al municipio. Purtroppo una volta arrivate lì, si accorgono che il municipio non vi è più. A
questa marcia, pian piano iniziano ad aggiungersi anche uomini. decidono così di dirigersi tutti a Versailles. A
questo punto una folla di 20 mila persone, giunge alla reggia di Luigi 16.
Quest’ultimo, per accontentare la folla, firma tutti i documenti che precedentemente non aveva firmato.
Successivamente, la folla entusiastica costringe il re a tornare a Parigi. Così Luigi, incapace di guidare la
rivoluzione, si ritrova prigioniero del popolo stesso, dunque si stabilisce a Parigi assieme all'Assemblea
Nazionale. (I popolani si fanno ora chiamare sanculotti ossia senza i calzoni corti dei nobili).
1789: i deputati cominciano a disporsi secondo una sorta di geografia politica: all'interno dell'assemblea
nazionale, a sx cominciano a sedersi tutti quei deputati che hanno ideologie democratiche-radicalirepubblicani, mentre a dx si siedono i monarchici- conservatori-moderati. Da qui nasce l’uso vero e proprio
dei termini dx e sx. Da questo momento in poi sx diventerà etichetta per tutte le posizioni di tipo
progressista, mentre dx dalle posizioni di tipo conservatrici.
Tra i deputati di dx e sx cominciano a nascere i primi club(partiti)politici: i foglianti moderati, i cordiglieri
radicali (estrema sx) e i giacobini che si considerano come una lega santa contro i nemici della libertà(sx) .
RIFORME DELL’ASSEMBLEA NAZIONALE COSTITUENTE
Le cariche amministrative sono elettive e lo stato viene diviso in 83 dipartimenti con amministrazione
autonoma. In ognuno degli 83 distretti verrà aperto un tribunale con una sezione civile e una penale. Il
potere in questo modo, si avvicina così al cittadino. Vengono garantiti i diritti dell'uomo, la parità di diritti e
la proprietà privata, mentre vengono aboliti i titoli nobiliari.
1789: Sempre in questo anno vengono confiscati i beni ecclesiastici, questi beni vengono fatti confluire in un
fondo di stato. Questo fondo statale rappresenta la garanzia per poter emettere i titoli di stato.
Febbraio 1790: tutte le congregazioni religiose di tipo contemplativo vengono abolite. Mentre si permette
l’esistenza delle congregazioni religiose private.
Luglio 1790: tutti questi provvedimenti elencati in precedenza, sono la premessa alla costituzione civile del
clero, ossia una riforma della religione secondo cui i vescovi e i parroci devono essere eletti dalle assemblee
locali del popolo, tentando così un tentativo di statalizzazione.
Novembre 1790: viene imposto ai vescovi e ai parroci di prestare giuramento verso lo stato.
 Perché questo provvedimento così drastico?
Lo scopo è quello di eliminare il papa dalla politica francese. Dunque è un tentativo di statalizzazione della
religione.
Succede in seguito che la quasi totalità dei vescovi e molti parroci si rifiutano di prestare giuramento, per
questo prendono il nome di preti refrattari. Questi preti refrattari costituiscono una Massa ideologica
controrivoluzionaria, quindi saranno i protagonisti della controrivoluzione nelle campagne.
Viene successivamente introdotta la libertà privata di tutti i culti religiosi e parallelamente vengono
eliminate le discriminazioni verso ebrei e ugonotti.
3 Settembre 1791: Viene proclamata la prima nuova Costituzione, firmata dal re il 13 Settembre.
Questa costituzione prevede una monarchia costituzionale: il re è responsabile del potere esecutivo, è
comandante dell'esercito ed è responsabile della politica estera. Accanto al re vi è un parlamento che
prende il nome di Assemblea legislativa, che detiene per l'appunto il potere legislativo. La rappresentanza
legislativa è unicamerale, ottenuta con elezione censitaria (il voto spetta tuttavia solo al cittadino
proprietario di patrimonio proprio).
Tuttavia, nonostante la firma del re, tre mesi prima della costituzione, fece un gesto clamoroso, tentando di
fuggire travestito da cocchiere.
21 Giugno 1791: Tentativo di fuga di Luigi XVI che, una volta trovato viene riportato a Parigi e privato di tutti
i suoi poteri politici.
Per via di questo episodio l’assemblea costituente si trova in grave difficoltà, perché da un lato approva la
costituzione che confida molti poteri al re, dall’altro è chiaro che del re non ci si può fidare.
Gli stessi deputati dell'assemblea costituente per giustificare la tentata fuga del re, si inventano che il re era
fuggito. Questo gesto del re sta proprio ad indicare che vuole essere un re assoluto e non limitato dalla
costituzione.
Tra la fine del 91 e l’inizio del 92 l’opinione pubblica comincia a prendere in considerazione una possibile
guerra preventiva contro Austria e Prussia perché entrambi questi due paesi sono monarchie assolutiste.
20 Aprile 1792: I girondini sollecitano la dichiarazione di guerra ad Austria e Prussia: da qui hanno inizio le
guerre di coalizione contro la Francia rivoluzionaria.
La francia tuttavia viene sconfitta.
Estate 1792: Nuovo reclutamento di soldati volontari: per far fronte al fallimento della guerra bisogna
reclutare nuovi soldati, pertanto a Parigi iniziano a confluire diversi battaglioni di volontari che si radunano a
per la guerra. Questa massa di soldati volontari ha una tendenza politica radicale.
In seguito tra i soldati inizia a svilupparsi l’idea che la guerra stia andando male per colpa del re stesso che
sta sabotando il tutto intenzionalmente.
ROBESPIERRE
A questo punto entra in scena il Leader politico Maximilien Robespierre.
Egli è il leader dei giacobini, e ha una notevole intelligenza e grandi capacità oratorie.
Tuttavia è un fanatico disposto a qualsiasi cosa, spietato e integralista.
Infatti è noto per aver detto la celebre frase “la virtù è il terrore”.
È convinto che la Rivoluzione vada difesa dai nemici e portata fino alle estreme conseguenze, garantendo il
suffragio universale e l'applicazione integrale della Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino.
29 luglio 1792: Robespierre fa un discorso all’Assemblea dei giacobini, proponendo un programma politico
radicale. Esso prevede l’abolizione della monarchia, l’eliminazione dei traditori, la cancellazione
dell'assemblea legislativa con la nomina di un suffragio universale maschile.
Con l’appoggio entusiastico dei sanculotti (popolo parigino), i giacobini guidati da Robespierre assaltano il
palazzo delle tuilerie dove ha sede il governo e l’assemblea legislativa.
INIZIO DI UNA NUOVA ERA: ERA DELLA CONVENZIONE E NASCITA REPUBBLICA
Vistosi perduto, Luigi 16 cercò rifugio presso l'Assemblea legislativa; questa, sotto la minaccia dei sanculotti,
lo dichiarò sospeso dalle sue funzioni e lo relegò, con la famiglia, nella prigione del Tempio.
Cadeva cosí, dopo 1000 anni, la dinastia capetingia e naufragava con essa l'esperimento monarchico
costituzionale voluto dalla borghesia liberale.
La giornata del 10 agosto 1792 segnò in tal modo l'inizio della seconda fase rivoluzionaria, quella
democratico-repubblicana.
L'Assemblea legislativa indisse nuove elezioni, questa volta a suffragio universale maschile, per formare una
nuova assemblea costituente che avrebbe preso il nome di Convenzione nazionale.
Con il suffragio universale entravano sulla scena politica anche i «cittadini passivi» e cadevano le barriere
sociali e politiche che tenevano divisa la nazione.
A settembre viene così eletta, in un clima molto caotico e disordinato, la nuova convenzione a suffragio
universale maschile, composta principalmente da:
-i girondini (che assumono una posizione di sinistra moderata)
-i giacobini (che assumono una posizione di estrema sinistra radicale).
Proprio come primo atto la convenzione dichiara solennemente decaduta la monarchia e istituisce la
repubblica francese, è il 21 settembre 1792.
Il 3 dicembre la convenzione, dominata dalle imposizioni radicali di sinistra decide di mettere sotto processo
il re accusato di tradimento per via dei suoi contatti con gli aristocratici austriaci e per il suo tentativo di
fuga.
Sarà la stessa convenzione a svolgere il ruolo di tribunale, in un processo che ebbe inizio l’11 Dicembre e si
concluse il 21 gennaio quando il re viene ghigliottinato.
1 COALIZIONE ANTI-FRANCESE
Nel frattempo si è creata la 1 vera e propria coalizione anti-francese in cui ad Austria e Prussia, si aggiunsero
la Gran Bretagna, l’Irlanda, le province unite e la Spagna.
La Francia si trova dunque in guerra con più di mezza Europa.
Il problema è che i conflitti della Francia non si limitano solo nei territori europei: essa ha infatti anche
numerosi conflitti interni.
Scoppiano delle grandissime rivolte contadine:
Nelle campagne francesi, soprattutto nella parte della Vandea scoppia una rivolta grandissima
controrivoluzionaria.
I contadini, oltre al problema dell’inflazione a causa della guerra, odiano la politica della costrizione
obbligatoria dei parigini e trovano nei preti refrattari le loro “guide”.
31 maggio 1793 una folla di sanculotti e giacobini assalta la convenzione.
Nel giugno del 1793 i Giacobini assumono il controllo della Convenzione Nazionale, essi infatti non vogliono
l’eliminazione ma l’epurazione della convenzione, estromettendo i più moderati Girondini, ed istituendo una
serie di misure radicali, tra cui l’istituzione di un nuovo calendario e la totale eradicazione del cristianesimo,
che veniva sostituito da una vera e propria sacralità pubblica o religione di stato.
FASE DEL TERRORE DEI GIACOBINI
La morte del re di Francia, la guerra aperta con gran parte delle potenze europee, ed una serie di divisioni in
seno alla Convenzione Nazionale sono le cause scatenanti del periodo più duro e violento della Rivoluzione
Francese: il cosiddetto “Terrore”: un periodo di 10 mesi in cui verranno giustiziati alla ghigliottina migliaia di
oppositori del regime.
Il responsabile di molte condanne è Robespierre, a capo della Comitato di Salute Pubblica.
Pochi giorni dopo si istaura dunque, il 24 giugno 1793 una nuova costituzione dei giacobini: si tratta di una
costituzione che presenta caratteri nettamente più democratici.
La Francia si avviava verso il ritorno al potere della borghesia liberale.
Nel corso dell’estate viene istituito come nuovo organo di governo: il comitato di salute pubblica, di cui
fanno parte Roberspierre, Saint’just, Couthon.
Si tratta di una vera e propria dittatura, guidata da dittatori appunto, ma dittatori che non vogliono
semplicemente il potere pensando che sia comodo per loro, ma ci credono profondamente.
Pensano di essere i portatori della voce del popolo, gli interpreti della volontà della nazione: vogliono il
potere e sono disposti a raggiungere i loro obiettivi in ogni modo e con ogni mezzo, a qualunque costo.
Si inaugura dunque una stagione di un percorso in cui la rivoluzione mangia sé stessa per sopravvivere.
LINEA D’AZIONE DEI GIACOBINI.
-Prima linea d’azione
I giacobini si servono del terrore come strumento sistematico di governo.
Impongono una dittatura violenta e, in quanto dittatura, si inizia a parlare così di leggi speciali (contro i
rivoluzionari) e tribunali rivoluzionari.
Una delle più famose tra queste leggi è la legge dei sospetti: essa segnò una netta riduzione del rispetto
delle libertà individuali, viste come una «paranoia rivoluzionaria».
Con la legge dei sospetti venivano considerati "indiziati" e arrestati tutti coloro che erano stati nobili e i loro
genitori, i funzionari destituiti, gli ufficiali sospettati di tradimento e tutti coloro che «o per la loro condotta,
o per i loro rapporti, o per i propositi o gli scritti, si siano mostrati sostenitori della tirannide o del
federalismo, e nemici della libertà».
Il giudice non aveva bisogno di prove per condannare se intuisce moralmente o sente la colpevolezza negli
imputati.
Di conseguenza il numero di morti, colpevoli realmente o innocenti, è sempre più in aumento in questo
periodo.
Sono ghigliottinati per esempio i giacobini, alcuni leader dei sanculotti e altri personaggi considerati
indulgenti, ovvero troppo critici nel terrore.
-Seconda linea d’azione: viene introdotto un calmiere generale dei prezzi, ovvero una tabella, un catalogo
dove vengono trascritti i prezzi massimi di un prodotto da vendere, con lo scopo di soddisfare il popolo, i
sanculotti, i contadini, dunque l’idea è quella di calmare le inquietudini sociali della popolazione.
-Terza linea d’azione: i giacobini attuano un tentativo di scristianizzazione.
Vogliono sradicare la religione dalla mente delle persone (si tratta di un attacco non all’istituzione della
chiesa ma alla religione stessa).
Per farlo inventano una religione nuova: una religione civile (culto della ragione).
La scristianizzazione fu determinata non solo dalle profonde radici anticlericali sottese alla politica religiosa
che il governo rivoluzionario aveva manifestato sin dallo scisma della chiesa costituzionale, ma anche dal
desiderio dei sanculotti di por fine una volta per sempre (con metodi senza dubbio discutibili ma
temporaneamente efficaci) alle mire controrivoluzionarie dei refrattari.
C’è inoltre l’introduzione di un calendario rivoluzionario.
Invece del solito calendario gregoriano cambiano i nomi dei mesi e della settimana e diventa rivoluzionario.
I mesi durano tutti 30 giorni e per arrivare a 365 giorni aggiungono dei giorni speciali.
Cambiare il tempo significa distruggere i valori religiosi poiché è la chiesa che ha sempre avuto il controllo
del tempo.
-Quarta linea d’azione, importante politicamente: viene decretata la leva di massa.
La guerra era infatti alle porte.
Si forma un esercito francese di centinaia di migliaia di uomini.
Abbiamo dunque uno stravolgimento della struttura dell’esercito: si inizia a parlare di eserciti nazionali,
eserciti di massa.
Questo esercito è un esercito molto indottrinato, bisogna infatti verificare che i soldati siano realmente
fedeli alla rivoluzione e per questo, sono mandati così dei commissari politici esterni.
Un aspetto fondamentale è che, in questo periodo, i generali cominciano a presentarsi sulla scena della
rivolta in modo differente: vengono sostituiti da giovani ufficiali non nobili che man mano prendono sempre
più potere; uno di questi sarà poi Napoleone.
Grazie a questa rivoluzione, l’esercito francese riesce cosi ad ottenere la meglio, riesce a riprendersi anche
una città Dunquerke. “dancherk”
Riescono anche a riluttare gli spagnoli dai pirenei e i savoia vengono riluttati oltre il confine naturale delle
alpi.
Anche gli austriaci devono arretrate sul confine orientale; inoltre con questo esercito nazionale di cittadini
molto controllati, i francesi riescono a stroncare le rivolte cittadine.
Il 26 giugno 1794 addirittura, con un’importante battaglia di Fleures, la situazione si inverte e sono i francesi
che iniziano ad attaccare.
Queste vittorie sono importanti poiché alludono al fatto che non ci sia più bisogno di essere violenti, ma in
realtà Robespierre è sempre più prigioniero nella sua paranoica ideologia, e il terrore si radicalizza sempre di
più.
A questo punto i sanculotti, stanchi della violenza e delle linee di azione estreme di Robespierre, si stancano
dei giacobini, così come i borghesi, le classi medie e i nuovi comandanti dell’esercito.
Si parla dunque di una convergenza di forze di opposizione: viene organizzato così un colpo di stato con il
quale, nel 27 luglio 1794, vengono uccisi i leader giacobini tra cui Robespierre.
Queste morti sanciscono la fine del governo giacobino.
PERÒ
La situazione però non si stabilizza: Si inizia a diffondere l’odio verso i giacobini che vengono massacrati.
Dopo un anno di totale instabilità, poiché la situazione economica e sociale rimane una situazione molto
disordinata e complicata, nel 22 agosto 1795 viene sancita la 3 costituzione.
essa prevede un parlamento bicamerale e un governo di 5 membri: direttorio.
ETA DEL DIRETTORIO
È una fase molto confusa.
In questi anni infatti insorgono congiure provenienti da diverse matrici ideologiche sia da destra che da
sinistra.
La congiura degli uguali, animata da un personaggio che era stato giacobino: Babeuf, il quale nel Maggio del
96 tenta una congiura per abbattere il direttorio e instaurare un regime di tipo comunista.
Ma inutilmente, si tratta dunque di un’Utopia di sinistra.
Da destra abbiamo invece le congiure monarchiche: nel giugno-luglio del 95, in Vandea sbarca un copro di
spedizione filo monarchico (finanziata dai nobili scappati all’estero dagli anni precedenti) che tenta di
riconquistare Parigi.
Ma inutilmente
Nell’Ottobre del 95 scoppia una rivolta filo-monarchica e il direttorio manda un giovane ufficiale a
rispondere alla rivolta: Napoleone.