Conservatorio “Arrigo Pedrollo” di Vicenza
Dipartimento di Teoria e Composizione
IL SENSO DELLA MUSICA 2017
nuove prospettive per leggere, analizzare, ascoltare ed interpretare la musica
IV edizione
Ciclo di conferenze con musica
Ideazione e coordinamento a cura di Roberto Solci
Incontri curati da Roberto Solci, docente e direttore del Dipartimento di Teoria e Composizione del Conservatorio “A.
Pedrollo” di Vicenza, giunti alla IV edizione ed indirizzati a tutti: studenti, dilettanti, musicofili, frequentatori di
concerti. Conferenze con musica, e conferenze-concerto, che uniscono il lavoro di ricerca accademico alla piacevolezza
della proposizione di musica sia dal vivo che registrata. Nuove prospettive per leggere, analizzare, ascoltare ed
interpretare la musica, per chiunque voglia avvicinarsi in modo approfondito e consapevole a capolavori della storia
della musica.
Lunedì 3 aprile 2017
Ore 18.00
Sala dei concerti “M. Pobbe” del Conservatorio “A. Pedrollo” di Vicenza
ROBERTO SOLCI
BEETHOVEN
Classicità e “stravaganza” nelle Sonate per pianoforte op. 22, op. 54 e op. 78
Bryan Zigliotto, Giuseppe Chiarello, Maristella Diquattro, pianoforte
In collaborazione con la classe di pianoforte della Professoressa Cristina Stella
Roberto Solci, ideatore e coordinatore della rassegna, supportato da tre giovani studenti del
Conservatorio, della classe di pianoforte della Professoressa Cristina Stella, metterà in luce le
caratteristiche di buon umore, di ironia e di stravaganza, presenti in tre Sonate di Ludwig van
Beethoven: l’op. 22, 54 e 78, composte in periodi diversi, ma fondamentali della produzione
sonatistica beethoveniana e immediatamente dopo tre grandi capolavori come l’op.14 Degli affetti
famigliari, l’op.53 Aurora e l’op.57 Appassionata. In esse troviamo un Beethoven che si vuole
divertire e far divertire, inserendo nel contesto di forme sonata che guardano al passato elementi di
novità strutturali e di contenuto musicale, con coraggio, quasi con sfrontatezza, senza però
abbandonare momenti di grande intensità lirica e poetica. Sonate che appaiono come straordinarie
improvvisazioni, con il concepimento di elementi che influenzeranno in modo determinante la
creazione di opere successive.
ROBERTO SOLCI -Direttore d’orchestra, compositore, pianista. Laureato nel biennio superiore specialistico in
discipline musicologiche: Direzione d’orchestra presso il Conservatorio ”A. Boito” di Parma, è diplomato anche in
Pianoforte, Composizione e Direzione d’Orchestra. Per concorso è docente in ruolo di Teoria dell’armonia ed Analisi
presso il Conservatorio statale di musica A.Pedrollo di Vicenza, dove è direttore del Dipartimento di Teoria e
Composizione e membro del Consiglio Accademico. Ha ideato la rassegna IL SENSO DELLA MUSICA e la coordina
da quattro anni. E' responsabile dei rapporti con l'Istituto Magnificat di Gerusalemme della Custodia di Terrasanta,
dove il Conservatorio ha decentrato dei Corsi di triennio in discipline musicali. Musicista e studioso, spazia dalla
musica antica a quella contemporanea, dal pianoforte alla direzione d’orchestra, dal 1993 al 2001 è stato presentato
come il compositore di riferimento, del Ravenna Festival di Riccardo Muti, uno dei festival musicali più importanti al
mondo, ed ha ricevuto i pubblici elogi sia come compositore che direttore d’orchestra dallo stesso Maestro Muti
presente in sala a tutti i suoi spettacoli. Ha avuto l’onore di essere inserito nella pubblicazione celebrativa del Ravenna
Festival accanto a direttori d’orchestra di fama mondiale come Muti, Kleiber, Osawa, Boulez, Bertini, Rostropovich,
Sinopoli, sir George Solti. Si è diplomato in Composizione con Bruno Bettinelli e per la musica antica ha studiato a
Cremona con Michael Radulescu, Monserrat Torrent Serra, Jesper Christensen, Luigi Fernando Tagliavini, Daniet Roth.
Debutta nel 1995 come direttore d’orchestra di un opera lirica dirigendo al Teatro Alighieri di Ravenna e al Teatro
Verdi di Pisa l’Orfeo di Claudio Monteverdi e la sua revisione dell’opera è pubblicata dall’Editore RICORDI di Milano.
In relazione ai suoi studi sul più grande compositore della seconda metà del 1600 il cremasco- veneziano Francesco
Cavalli, è stato definito in una conferenza stampa, uno dei massimi esperti mondiali, da Cristina Muti moglie del
celebre Direttore d’Orchestra Riccardo Muti e Presidente del Ravenna Festival. E’ stato inserito fra le principali figure
internazionali che si sono occupate della musica di Francesco Cavalli in un autorevole sito internet francese dedicato
alla figura del grande musicista cremasco-veneziano. Di Francesco Cavalli ha revisionato e diretto due opere liriche:
Ercole amante per la stagione lirica del Teatro Alighieri di Ravenna 1977, ed Eliogabalo, in prima rappresentazione
mondiale assoluta, per l’inaugurazione, nel 1999, del teatro San Domenico di Crema, della cui rappresentazione ha
curato anche la parte organizzativa e di direzione artistica; e per il Centro studi della Diocesi di Crema la famosa Messa
concertata a 8 voci per otto solisti, coro e orchestra (Direzione artistica, organizzativa e musicale). Vincitore di diversi
premi a concorsi nazionali ed internazionali di Composizione: Belveglio, Asti, nel 1983 - Primo premio; Antidogma Torino, nel 1984 - menzione speciale; Carme – Milano, nel 1985 - e di concorsi di esecuzione musicale: Vittorio
Veneto - nel 1990, premio speciale per il duo Violoncello e Pianoforte; Premio Rossetti - Piacenza, per Violoncello e
Pianoforte. In particolare il balletto da lui composto per Ravenna Festival 1993, Adieu a l’Italie con coreografie dal
grande Micha van Hoecke e la partecipazione dell’ottetto vocale più famoso del mondo The Swingle Singers di
Londra, ha conseguito nel 1993 presso il teatro La Fenice di Venezia il premio Danza e Danza come miglior balletto
moderno dell’anno, insieme ad uno Schiaccianoci del mitico Rudolph Nurejev. Nel 1998 ha composto e diretto al
Ravenna Festival la Cantata Sacra per Soli, Coro e Orchestra Nove Icone per una Madre in onore di S.S. Papa Giovanni
Paolo II, con l’Orchestra sinfonica di Padova e del Veneto. Oltre a due balletti Adieu a l’Italie, che ha avuto sessanta
rappresentazioni in Italia e all’estero, ed Odiessea blu, ha composto e diretto due opere liriche: Don Chisciotte per
Ravenna e Lucida degli specchi al Teatro de Giglio di Lucca e al Teatro di Barga. Le sue Sacre rappresentazioni
Christus e Sacre Canzoni hanno aperto e concluso il Giubileo del 2000 a Crema. E’ stato invitato ad inaugurare il
MEETING di Rimini 2001, davanti a settemila persone, con una particolare Opera di recitazione su musica dal titolo
Barabba, su testi di Davide Rondoni e con la presenza straordinaria nel ruolo di Barabba del grande attore Flavio Bucci.
Sono numerose le esecuzioni di sue composizioni per solisti, gruppi strumentali o orchestra in Italia e all’estero. Nel
grande auditorium della città di Roswell negli Stati Uniti, è stato eseguito un suo Concerto, espressamente
commissionato, per Pianoforte solista e Orchestra computerizzata. Direttore musicale e fondatore dell’orchestra barocca
I Concertanti. Ha registrato diversi CD con SUGAR, Universal, Sarx records; Fine classics e Recording Art, con sue
musiche e di Francesco Cavalli, fra cui la prima registrazione mondiale dell’Eliogabalo del 1668. Nel CD della SugarUniversal è presente una sua canzone cantata da Filippa Giordano, insieme a compositori del calibro di Ennio
Moricone. Fra il 2014 e 2016 ha composto ed eseguito un Concerto per Pianoforte e Orchestra, due Concerti per
Violino e Orchestra solista Enrico Balboni. Un Concerto per Fisarmonica solista e Orchestra eseguito da Davide
Vendramin, e Jerusalem per Violino e Orchestra, violinista solista Stefano Antonello, sotto la direzione di Claudio
Martignon. E’ pubblicato dagli editori CASA RICORDI di Milano e UT ORPHEUS di Bologna. Nel 2016 e stato
Classical music consultant, transcription and coach, componendo anche delle elaborazioni da Bach, Ravel , Satie e
Poulenc, per il film Call me by you name, regia di Luca Gadagnino, tratto dal romanzo di André Aciman, sceneggiatura
di James Ivory e Luca Guadagnino, con Armie Hammer, Timothée Chalamet e Michale Stuhlbarg. Il film è stato
presentato al Sundance film festival a Park City, Utah (USA) nel gennaio 2017 fra le Premiere del Festival del cinema
di Berlino il 13 febbraio 2017.
Giovedì 20 aprile 2017
Ore 17.00
Chiesetta di S. Domenico del Conservatorio “A. Pedrollo” di Vicenza
RENATO CALZA
LÉON DELAFOSSE: UN MUSICISTA MONDANO
NELL'ETÀ DI PROUST
soprano: SILVIA CELADIN
pianoforte: GIOVANNA TASSONI
L’incontro ripercorrerà l’affascinante storia di un musicista, Léon Delafosse (1874-1951), a cui
Renato Calza ha recentemente dedicato il suo L'Angelo e il Conte. Léon Delafosse e Robert de
Montesquiou (LIM, Lucca, 2015). Delafosse fu celebre negli anni della Belle Époque quando era un
mondanissimo pianista-compositore e una stella dei salons parigini ma oggi è conosciuto perché fu
il protetto del conte Robert de Montesquiou e perché Proust ne fece il modello del violinista Morel
nella Recherche. Nella sua lunghissima vita Delafosse cercò di coniugare arte e mondanità e per
questo fu il pupillo di illustri figure della nobiltà internazionale. Elegante compositore, pubblicò
numerose raccolte di mélodies e opere pianistiche di cui Silvia Celadin e Giovanna Tassoni
proporranno una antologia.