TRIENNIO ACCADEMICO DI I LIVELLO PIANOFORTE CORSO DI STRUMENTI E METODI PER LA RICERCA BIBLIOGRAFICA Fryderyk Franciszek Chopin: Ballata op.52 Studentessa: Docente: Ornella Leonetti Prof. Luciano Buono Anno Accademico 2019-2020 1 Note biografiche Fryderyk Franciszek Chopin nacque il 22 Febbraio del 1810 a Zelazowa Wola, un villaggio del distretto di Sochawez, voivodato di Mazovia vicino Varsavia, da Nicolas, un francescano della Lorena emigrato in Polonia nel 1787. Sebbene nato il 22 Febbraio del 1810, tuttavia i suoi familiari e lo stesso Fryderyk festeggiavano il suo compleanno il 1° Marzo. Tra l’estate e l’autunno di quell’anno la sua famiglia si trasferì a Varsavia, dove il padre aveva ottenuto l’incarico di professore di lingua francese presso il Liceo. Nella sede della Scuola in cui lavorava il padre, presso palazzo Saski, Chopin trascorse la sua infanzia, imparando a leggere e scrivere e ricevendo la prima istruzione musicale da parte della madre. Nel 1817 grazie alla sua precocità musicale venne affidato alle cure di un insegnante professionista, il violinista e pianista boemo Wojciech Żywny, che nei successivi cinque anni riuscì a svilupparne le innate doti musicali. Chopin, infatti, cominciò a comporre ancor prima di saper suonare e scrivere ciò che componeva. La polacca in La bem. Magg. del 1821, dedicata al suo maestro, è la prima opera che si sappia scritta di pugno dal compositore. Il suo primo concerto pubblico, di cui si ha notizia, fu tenuto il 24 Febbraio del 1818 e da quel momento in poi iniziò a farsi ascoltare nei salotti degli aristocratici della capitale. Nel 1822 Chopin venne affidato all’insegnamento privato dello slesiano Jòzef Elsner, che comprese fin da subito le straordinarie doti del suo scolaro. Ciò nonostante continuò gli studi umanistici già iniziati privatamente, ma che seguì a partire dal 1823 presso il Liceo, in cui insegnava il padre. In quegli anni Chopin venne inviato a passare le vacanze a Szafarnia e a Kowalewo in Kujawia e furono proprio questi soggiorni che gli permisero di entrare in contatto con la musica contadina polacca, che influenzerà il suo stile. Nell’autunno del 2 1826, conclusi gli studi liceali, Chopin poté dedicarsi esclusivamente alla musica, entrando alla Scuola Superiore di Musica. Nel settembre del 1828 Chopin si recò a Berlino, accompagnato da un amico del padre, con lo scopo di ampliare le sue conoscenze professionali e per farsi conoscere, ma non riuscì a raggiungere gli scopi prefissati. Rientrato a Varsavia si dedicò completamente alla composizione, alla preparazione di importanti concerti da tenere nella sua città e all’organizzazione di un lungo viaggio d’istruzione, che lo portò ad abbandonare Varsavia il 2 Novembre 1830 e a soggiornare a Vienna, in Italia e a Parigi1. Il 24 Novembre 1830 giunse a Vienna, ma il clima pesante ed ostile che vi trovò, anche a causa di un’insurrezione contro l’occupazione zarista, lo portarono a maturare come uomo e artista. Quando il 7 Settembre 1831 Varsavia cadde nelle mani dei russi, tutti i sogni utopistici di Chopin di una Polonia libera e grande vennero meno, e Chopin si trovò catapultato in una realtà tragica, che lo condusse quasi al delirio. A questi anni «va ricondotto un gruppo di composizioni “politiche”, estremamente passionali e disperate, tra cui lo Studio op.10 n.12, lo Studio op.25 n.11 e i Preludi nn. 2,8 e 24»2. Nella primavera del 1833 Chopin riuscì a riacquistare la sua notorietà e ciò venne facilitato dalla sua raffinata personalità e la sua aristocratica educazione. In quegli anni ebbe modo di conoscere Liszt, Herz, Berlioz e Mendelssohn e di eseguire i due grandi concerti del 1835 che segnarono il culmine della sua attività pubblica. Alla fine del 1836 conobbe George Sand, che ben presto divenne la sua amante e GASTONE BELOTTI, Fryderyk Franciszek Chopin, «Rivista Italiana di Musicologia», VII/2 (1972), pp. 230-292. 1 GASTONE BELOTTI, Fryderyk Franciszek Chopin, in Dizionario enciclopedico Universale della Musica e dei Musicisti. Le Biografie (DEEUM), II, Torino, UTET, 1984 rist.1985, pp. 224. 2 3 con cui trascorse alcuni mesi nell’isola di Maiorca. Nel 1844 la morte del padre e di un suo amico di infanzia, a cui si aggiunse la rottura con George Sand nel 1847, lo fecero cadere in una profonda depressione e lo portarono ad un progressivo aggravarsi della sua salute.3 Tenne un ultimo concerto nella Sala Pleyel il 16 Febbraio 1848, che, però, segnò il suo addio all’attività concertistica parigina. Infatti, negli ultimi anni il musicista venne aiutato economicamente e assistito da alcune sue allieve che lo convinsero a trasferirsi in Inghilterra. Ma il clima rigido e piovoso della capitale britannica influì negativamente sulla sua malattia. Tornato a Parigi nel Maggio del 1848, trascorse i suoi ultimi mesi prima della sua prematura morte il 17 Ottobre 1849, a soli 39 anni. Al suo funerale parteciparono allievi, amici, musicisti e uomini di cultura. Come fu chiesto espressamente da Chopin dal suo corpo venne tolto il suo cuore, conservato in un’urna e tuttora murato in uno dei pilastri della Chiesa di Santa Croce a Varsavia.4 KORNEL MICHALOWSKI, JIM SAMSON, Fryderyk Franciszek Chopin, in The New Grove Dictionary of Music and Musicians (GROVE), 5, Londra, Macmillan Publishers Limited, 2001. 4 GASTONE BELOTTI, Fryderyk Franciszek Chopin, «Rivista Italiana di Musicologia», VII/2 (1972), pp. 230-292. 3 4 Ballata in Fa minore op.52 Le Ballate, così come gli Scherzi, sono un genere romantico creato da Chopin. Il termine Ballata iniziò ad essere usato già a partire dal Duecento, ma ebbe maggior risonanza nell’Ottocento sia in ambito musicale sia in ambito letterario. Sebbene le Ballate si riferiscano anche ad un genere letterario, come le Romanze e le Canzoni senza parole, in realtà la novità che Chopin introdusse fu quella di non riferirle in modo diretto a nessun tipo di testo letterario. Chopin, infatti, confessò a Schumann che, pur non facendo coincidere la sua musica con nessun testo letterario, egli prese ispirazione, in particolar modo per «l’aspetto narrativo, fantastico, epico e lirico insieme»5, dalle quattro opere del grande poeta polacco Mickiewicz. Le Ballate sono le composizioni più rappresentative dell’arte di Chopin; infatti, esse mostrano una ricerca tecnica tipica degli Studi, la complessità dell’architettura simile a quella delle Sonate, la drammaticità e passionalità già vista negli Scherzi, la potenza epica tipica delle Polacche, ma i temi lirici e delicati delle Mazurche e dei Notturni. Dunque, «sembra quasi che nelle Ballate si concludi l’intera personalità di pianista e di compositore di Fryderyk Chopin»6. La Ballata op.52 in Fa minore, la quarta e ultima scritta da Chopin venne dedicata alla sua allieva, la baronessa Charlotte de Rothschild, e fu composta nel corso del 1842. L’opera venne inizialmente scritta in 6/4, come dimostra un autografo delle prime 79 misure, ma fu successivamente riscritta in 6/8 per paura che l’esecuzione fosse troppo 5 GASTONE BELOTTI, Chopin, Torino, EDT srl, 1984 rist. 2013, p. 271. 6 Ibidem, p. 273. 5 lenta. Il brano presenta la tipica forma ABA’, poiché la seconda sezione risulta essere molto simile alla prima, ma con diverse variazioni tonali e melodiche. L’aspetto generale dell’opera è quello di una geniale improvvisazione, per il ritorno costante del primo tema, anche se costantemente variato, e per i progressivi momenti dal carattere lirico in cui il brano si anima per poi tornare alla quiete iniziale. Il brano è caratterizzato dall’ampio uso della scrittura contrappuntistica, sia in forma libera, sia in forma imitativa. Questa caratteristica fu senza dubbio influenzata dall’interesse che Chopin coltivò verso il Cours de Contrepoint et Fugue di Luigi Cherubini. «Il contrappunto libero lo si incontra nelle miss. 58 e segg., quello imitativo alla quinta inferiore nelle miss.51 e segg., all’ottava inferiore nelle miss. 135 e segg.»7; infatti, uno stile così severo sembra voler bilanciare il carattere romantico e sentimentale della composizione. L’opera presenta un’Introduzione in sette misure e, seppur sia scritta nella tonalità di Fa minore, presenta l’attacco in Do maggiore: questo particolare artificio ha lo scopo di anticipare il carattere esitante con cui si apre il brano, non solo tonalmente, ma anche melodicamente. Vediamo che il brano presenta un carattere “narrativo”, per cui, pur ripetendo per sei volte quattro misure, l’esecutore dovrà essere in grado di far mostra della propria capacità interpretativa. Il secondo tema, così come il primo, si apre con quattro misure di preparazione che servono ad affermarne ritmo e tonalità, ma rispetto al primo manifesta un carattere più dolce e sognante. Dal secondo tema emerge la modulazione propria della Ballata, che presenta un primo culmine nell’episodio in Re bemolle maggiore e una prima conclusione della ripresa del primo tema anch’esso modulato, ora in Re minore. Il secondo tema è 7 GASTONE BELOTTI, Chopin, Torino, EDT srl, 1984 rist. 2013, p. 283. 6 ancora il Re bemolle Maggiore e rappresenta il raggiungimento dell’apice della drammaticità. Gli elementi tematici, pur mantenendo il loro ordine originari, vengono presentati in una atmosfera del tutto mutata; infatti, il nuovo aspetto della Ballata può essere rappresentato dalle due serie di accordi, che concludono in Do Maggiore e che chiudono la Ripresa. Il dramma culmina nella Coda atematica tempestosa, la cui violenza epica afferra e scuote l’ascoltatore, rendendo l’opera un continuo crescendo alternato a momenti cantati e sognanti. La sezione centrale risulta essere una sezione di sviluppo, derivante dall’architettura tipica della Sonata, ed è basata su entrambi i temi. Pertanto, con questa Ballata Chopin è riuscito a raggiungere «un grado così elevato e così intenso di estasi lirica»8, tale da permettere all’ascoltatore di elevarsi alla trascendenza, all’immaterialità, alla liberazione dello spirito. 8 GASTONE BELOTTI, Chopin, Torino, EDT srl, 1984 rist. 2013, p. 282. 7 Bibliografia GASTONE BELOTTI, Fryderyk Franciszek Chopin, «Rivista Italiana di Musicologia», VII/2 (1972), pp. 230-292. GASTONE BELOTTI, Fryderyk Franciszek Chopin, in Dizionario enciclopedico Universale della Musica e dei Musicisti. Le Biografie (DEUMM), II, Torino, UTET, 1984 rist.1985, pp. 220-234. GASTONE BELOTTI, Chopin, Torino, EDT srl, 1984 rist. 2013, pp. 271-273, 282-285. FRYDERYK FRANCISZEK CHOPIN, Ballates op. 23, op.38, op.47, op.52, a cura di Jim Samson, partitura, London, Edition Peters, 7531, 2006 [SBN]. ROBERT S. HATTEN, Performance and analysis or synthesis: Theorizing gesture, topics and tropes in Chopin’s F-minor ballade, «Indiana theory review», 28/1-2 (2010), pp. 45-66. MARIO LABROCA, CHOPIN, Fryderyk Franciszek, in Enciclopedia Italiana (1931), http://www.treccani.it/enciclopedia/fryderyk-franciszek- chopin_%28Enciclopedia-Italiana%29/, 17/03/2020. KORNEL MICHALOWSKI, JIM SAMSON, Fryderyk Franciszek Chopin, in The New Grove Dictionary of Music and Musicians (GROVE), 5, Londra, Macmillan Publishers Limited, 2001. MARIA PERROTTA, F. Chopin. Ballata op.52 n.4, in Maria Perrotta plays Chopin, Compact Disc, Universal Music, 4811851, 2015 [SBN]. 8 ANDREW STARLING, Le Quattro memorabilia «Ballate» di Fryderyk Chopin, in Perugia musica classica, https://www.perugiamusicaclassica.com/lequattro-memorabili-ballate-fryderyk-chopin/, 28/04/2017. MIECZYSTAW TOMASZEWSKI, Chopin. Ballades F minor, in The Fryderyk Chopin Institute, https://en.chopin.nifc.pl/chopin/composition/detail/id/115, 17/03/2020. 9