INDICE Introduzione Definizioni: pag. 2 Conformismo e Anticonformismo pag. 3 Conformismo o Conformità? pag. 4 Filosofia: Le tre metamorfosi dello spirito pag. 5 In Psicologia sociale pag. 9 Biologia: Il gruppo per gli umani pag. 11 Il branco per gli animali pag. 11 Educazione fisica: Disturbi alimentari pag. 14 Storia: Cenni di Storia: La società di massa pag. 16 Italiano: La solitudine nella moltitudine pag. 18 Italiano: L’Estetismo pag. 21 Inglese: Dandysm pag. 22 Filosofia: L’Oltreuomo pag. 23 Conclusione pag. 25 Mappa Concettuale pag. 26 Fonti pag. 27 1 “nessun pastore ed un solo gregge. Ognuno vuole la stessa cosa, è uguale: chi sente in modo diverso entra spontaneamente in manicomio” Friedrich Nietzsche INTRODUZIONE Il “Conformismo” è un processo che ha catturato particolarmente la mia attenzione, soprattutto in questo anno scolastico, durante il quale mi è parso una delle linee guida di tutte le materie di studio. Spesso mi sono trovata a riflettere sui comportamenti che avvenivano attorno a me e mi sono chiesta quanto il conformismo giocasse un ruolo importante nella vita quotidiana. Questa tesina vuole quindi analizzare il fenomeno proponendo una visione alternativa basata sull’interpretazione di un famoso brano di Nietzsche, le tre metamorfosi dello spirito. 2 Prima di tutto occorre chiarire il significato del termine conformismo e definire alcuni fenomeni ad esso correlati: CONFORMISMO E ANTICONFORMISMO Il termine Conformismo indica una tendenza ad adeguarsi ad opinioni, usi e comportamenti già definiti nonché prevalenti. In ambito sociale si definisce conformista colui che, ignorando o sacrificando la propria soggettività, si adatta all’espressione della maggioranza o del gruppo di appartenenza. L’Anticonformismo è invece teorizzato come l’esperienza in cui una persona si differenzia dalla massa ed esprime in maniera del tutto naturale e incondizionata le proprie idee ed il proprio modo di essere. Spesso l’idea di anticonformismo viene fraintesa e porta ad esprimere semplicemente ciò che è diverso dal comune. Ricercando la “diversità” nella massa, purtroppo, non individuiamo altro che una nuova e compatta unità di pensiero opposta alla precedente, un attacco a ciò che è “di moda” e pertanto un nuovo conformismo. L’antropologo francese Renè Girard ha svolto uno studio approfondito sulle dinamiche del fenomeno, rivelando che dietro ogni anticonformismo si nasconde la necessità di distinguersi dagli altri e di superarli, imitando però gli anticonformisti predecessori e dimostrando una dipendenza dalla massa che disprezza: “senza di essa non avrebbe nulla sa cui distinguersi”. 3 CONFORMISMO O CONFORMITÀ? Mentre “conformità” indica l'adattarsi a qualcuno o a qualcosa, Conformismo denota un adeguamento al modo di vedere prevalente e, in genere, diverso dal proprio. Se quindi il primo può essere visto in maniera positiva in quanto garantisce la sopravvivenza del sistema sociale, il secondo ha un’accezione generalmente negativa. 4 Possiamo ora introdurre il brano che ci guiderà nella comprensione della tesina: LE TRE METAMORFOSI DELLO SPIRITO Nietzsche nasce nel 1844 a Lipsia da genitori fortemente luterani. Dopo la morte precoce del padre si iscrive alla facoltà di teologia di Bonn (1864) dove incontra il filologo Ritschl. Nel 1865 si trasferisce a Lipsia per studiare filologia classica sotto l’insegnamento di quest’ultimo. In questi anni stringe un forte legame anche con il compositore Wagner con cui romperà i rapporti nel 1878 a causa di idee discordanti. Pur non essendo ancora laureato ottenne la cattedra di filologia all’università di Basilea, fino al 1879, anno del pensionamento per problemi di salute. Scrive in questo periodo gran parte delle sue opere. Dal 1889 al 1900, anno della sua morte, smise di produrre a causa di una malattia che lo condusse alla pazzia. Così parlò Zarathustra è una delle maggiori opere del filosofo pubblicata tra il 1883 e il 1885, suddivisa in quattro volumi. Il titolo enigmatico esprime il messaggio di fondo dello scritto: Nietzsche vuole raffigurare un nuovo Zarathustra, ben lontano dal fondatore dello zoroastrismo sino ad allora conosciuto, profeta di una nuova realtà in cui i valori hanno perso ogni significato e vengono sostituiti dalla dottrina dell’oltreuomo. Tre metamorfosi io vi nomino dello spirito: come lo spirito diventa cammello, e il cammello leone, e infine il leone fanciullo. 5 Molte cose pesanti vi sono per lo spirito, lo spirito forte e paziente nel quale abita la venerazione: la sua forza anela verso le cose pesanti, più difficili a portare. Che cosa è gravoso? domanda lo spirito paziente e piega le ginocchia, come il cammello, e vuol essere ben caricato. Qual è la cosa più gravosa da portare, eroi? così chiede lo spirito paziente, affinché io la prenda su di me e possa rallegrarmi della mia robustezza. [...] Tutte queste cose, le più gravose da portare, lo spirito paziente prende su di sé: come il cammello che corre in fretta nel deserto sotto il suo carico, così corre anche lui nel suo deserto. Ma là dove il deserto è più solitario avviene la seconda metamorfosi: qui lo spirito diventa leone, egli vuol come preda la sua libertà ed essere signore nel proprio deserto. Qui cerca il suo ultimo signore: il nemico di lui e del suo ultimo dio vuol egli diventare, con il grande drago vuol egli combattere per la vittoria. Chi è il grande drago, che lo spirito non vuol più chiamare signore e dio? “Tu devi” si chiama il grande drago. Ma lo spirito del leone dice “io voglio”. “Tu devi” gli sbarra il cammino, un rettile dalle squame scintillanti come l’oro, e su ogni squama splende a lettere d’oro “tu devi!”. 6 Valori millenari rilucono su queste squame e così parla il più possente dei draghi: “tutti i valori delle cose – risplendono su di me”. “Tutti i valori sono già stati creati, e io sono – ogni valore creato. In verità non ha da essere più alcun “io voglio!”. Così parla il drago. Fratelli, perché il leone è necessario allo spirito? Perché non basta la bestia da soma, che a tutto rinuncia ed è piena di venerazione? Creare valori nuovi – di ciò il leone non è ancora capace: ma crearsi la libertà per una nuova creazione – di questo è capace la potenza del leone. Crearsi la libertà e un no sacro anche verso il dovere: per questo, fratelli, è necessario il leone. Prendersi il diritto per valori nuovi – questo è il più terribile atto di prendere, per uno spirito paziente e venerante. In verità è un depredare per lui e il compito di una bestia da preda. Un tempo egli amava come la cosa più sacra il “tu devi”: ora è costretto a trovare illusione e arbitrio anche nelle cose più sacre, per predar via libertà dal suo amore: per questa rapina occorre il leone. Ma ditemi, fratelli, che cosa sa fare il fanciullo, che neppure il leone era in grado di fare? Perché il leone rapace deve anche diventare un fanciullo? Innocenza è il fanciullo e oblio, un nuovo inizio, un giuoco, una ruota ruotante da sola, un primo moto, un sacro dire di sì. 7 Sì, per il giuoco della creazione, fratelli, occorre un sacro dire di sì: ora lo spirito vuole la sua volontà, il perduto per il mondo conquista per sé il suo mondo. Tre metamorfosi vi ho nominato dello spirito: come lo spirito divenne cammello, leone il cammello, e infine il leone fanciullo. Il cammello, colui che piega le ginocchia sotto il peso di valori millenari e si ritrova perciò in un deserto interiore, rappresenta il conformista. Egli accetta e venera la realtà senza farla propria. Il leone, è un falso anticonformista: rifiuta tutto ciò che prima era ai suoi occhi sacro per ricercare la libertà ed una nuova interiorità. Egli rimane però del tutto legato alla società e si oppone strenuamente al drago che impone esclusivamente doveri. Soltanto il fanciullo, il vero anticonformista, riesce a distaccarsi dalla realtà, vivere il presente senza ricordo del passato, creandosi nuovi ideali e vivendo senza assolutizzarli. Quest’ultima metamorfosi è teorizzata nella dottrina dell’oltreuomo, ma risulta chiaramente utopistica. 8 Analizziamo quindi come le tre metamorfosi dello spirito si manifestano nei nostri studi a partire da un indagine più approfondita sul conformismo. IN PSICOLOGIA SOCIALE… Nell’ambito della psicologia sociale si discute ampiamente di tale fenomeno. I ricercatori distinguono due tipi di conformismo in base alle motivazione per cui si riscontra e alle caratteristiche cruciali: Informazionale, si verifica soprattutto in situazioni di ambiguità e consiste nel seguire il comportamento degli altri sfruttandolo come mezzo per comprendere una situazione e trarre informazioni. Ricordiamo come esempio l’esperimento di Sherif sull’effetto autocinetico: facendo osservare in una stanza uniformemente buia un puntino luminoso intermittente, ogni individuo percepisce uno spostamento differente di quest’ultimo. Quando i soggetti vengono però inseriti all’interno di un gruppo essi tendono a conformarsi ad una stima comune di tale spostamento, della quale si convincono tanto da dare la stessa risposta anche una volta isolati. Maggiore è l’importanza della decisione da prendere in situazione di ambiguità ed incertezza, maggiore è il conformismo. Altre situazioni in cui si tende a conformarsi sono quelle di crisi o quelle in cui vi è un esperto all’interno del gruppo. 9 Normativo, deriva dal conformarsi a norme sociali del gruppo per essere accettati e per trarre benefici dall’appartenenza. Tra i più famosi studi vi è quello di Asch: egli testò il conformismo in situazioni prive di ambiguità, convinto che davanti ad una verità lampante gli individui avrebbero respinto la pressione sociale. Il compito era semplicemente quello di individuare quale delle 3 linee fosse uguale alla prima. 6 dei 7 partecipanti erano però complici dello sperimentatore e dopo alcune risposte corrette, iniziarono a sbagliare palesemente per mettere alla prova il conformismo del partecipante. Il 76% dei soggetti si adattò al risultato errato in almeno una prova. Isolati gli individui diedero però le risposte corrette. Pertanto possiamo affermare che il conformismo normativo porta ad un’acquiescenza senza accettazione privata. In altre parole i soggetti concordano con il gruppo pur ritenendo la risposta sbagliata. Il conformismo aumenta all’aumentare della responsabilità e diminuisce a seconda della precisione necessaria. Varia inoltre secondo fattori quali l’importanza del gruppo agli occhi dell’individuo e l’unanimità dei membri nelle decisioni, nonché la cultura di appartenenza. Quando un individuo cerca di resistere alle pressioni sociali del gruppo viene definito membro deviante. 10 In un primo momento i compagni tenteranno di reintegrarlo, ma se egli continuerà ad opporsi interromperanno totalmente la comunicazione respingendolo. IL GRUPPO PER GLI UMANI… Per comprendere meglio l'origine del fenomeno dobbiamo capire perché il gruppo è così importante. La ragione risiede nella radice animale dell'essere umano che ha bisogno di relazionarsi per soddisfare un bisogno innato. I ricercatori Baumeister e Leary sostengono infatti che nel passato evolutivo dell’uomo stringere legami comportava un vantaggio a livello di sopravvivenza. …IL BRANCO PER GLI ANIMALI I vantaggi che l’uomo poteva trarre dalla socialità nel passato sono pressoché identici a quelli che traggono prede e predatori nel mondo animale: Cacciare prede che sarebbero altrimenti difficili da catturare Come i canis lupus, che cacciano in branco secondo la tattica dell’inseguimento: dopo un iniziale avvicinamento e dopo la scelta della preda, in genere la più debole o isolata, il maschio dominante si lancia all’attacco seguito dal resto del branco. La corsa prosegue fino allo sfiancamento e alla cattura della preda. 11 Altri predatori che lavorano in gruppo sono i leoni (panthera leo). In questa specie sono le femmine a cacciare accerchiando la preda ed attaccandola all’improvviso. Esse sono infatti molto veloci, ma dotate di scarsa resistenza, al contrario dei maschi che si occupano della difesa, anche a causa della criniera che li renderebbe troppo visibili alle prede. Ha successo il 30 % degli attacchi di gruppo contro il 15% di quelli solitari. Sfuggire ai predatori L’atteggiamento negli animali è definito egoista e dà vita alla diluizione: più il gruppo è numeroso, più l’individuo si sente al sicuro in quanto ha minor probabilità statistica di essere attaccato da un predatore. Secondo la logica del gruppo inoltre, potrà permettersi un tempo di vedetta minore in quanto gli altri membri controlleranno a turno la presenza di eventuali pericoli. Questo atteggiamento non ha alcun fine altruistico, ma viene adottato per pura convenienza. Se l’animale non svolge il suo compito di controllo dell’orizzonte incorre però in grossi svantaggi teorizzati nel 1995 dallo studioso Lima sulla base di osservazioni sperimentali: 12 fuggire inutilmente: seguire i movimenti di un compagno lasciando perdere le proprie attività può risultare poco produttivo; l’attenzione aumenta la velocità di reazione: chi individua per primo il pericolo è generalmente il più veloce nella fuga; l’isolamento: se non si resta allerta si rischia di rimanere indietro e di non accorgersi di eventuali spostamenti del branco; la disattenzione: molti predatori attaccano l’individuo che sembra più distratto. MOBBING ANIMALE Questo termine indica il comportamento di alcuni gruppi di animali che in condizioni di stress circondano un proprio simile al fine di allontanarlo, esattamente come un gruppo sociale che mette in atto violenze contro un suo membro. Le azioni vanno dalla semplice intimidazione accompagnata da piccoli colpi ad aggressioni molto cruente. 13 Un preoccupante effetto del conformismo si può osservare sempre di più nella vita dei giovani: DISTURBI ALIMENTARI I disturbi alimentari sono malattie nelle quali il corpo, le cui funzioni vitali vengono intaccate tramite alterazioni dell’alimentazione, diventa il mezzo per esprimere un disagio profondo. Forme attenuate di queste patologie si manifestano principalmente durante la pubertà e consistono in un’eccessiva preoccupazione per il peso, in diete ferree o spesso squilibrate. All’inizio degli anni ’60 i ricercatori scoprirono che il 70% delle liceali desiderava dimagrire. Si registra da allora una crescita di episodi di disturbi alimentari medio-gravi. Le stime del 2014 curate dal ministero della salute indicano che il 12% delle donne tra 18 e 24 anni soffre di anoressia bulimia o altri disturbi alimentari. Ovviamente i fattori socioculturali e la stereotipizzazione della magrezza giocano un ruolo fondamentale: i canoni dell’aspetto fisico promossi dall’industria della moda e della pubblicità sono difficili o impossibili da raggiungere per la maggior parte delle persone, perché il peso e la forma del corpo dipendono da 14 fattori genetici. Ciononostante molti, nella speranza di adeguarsi a tali standard, iniziano un controllo dell’alimentazione che diventa col tempo sempre più rigido, fino a sfociare in una condizione patologica. In questo caso ad intervenire è sia un conformismo di tipo informazionale che di tipo normativo: le ragazze scoprono dai mass media, dalle amiche e dalla famiglia il modello femminile più attraente e tentano poi di raggiungere tale ideale ad ogni costo. 15 CENNI DI STORIA: LA SOCIETÀ DI MASSA Il Conformismo trova la sua manifestazione più evidente alla fine dell’800 con l’avvento della seconda rivoluzione industriale e l’affermarsi della società di massa. Essa viene definita come un “insieme omogeneo nel quale il gruppo diventa nuovo soggetto civile e politico a discapito dell’individuo”. I cambiamenti incisero in ogni ambito della società: o nuovi modelli di vita o nascita della produzione in serie grazie alla catena di montaggio progettata da Taylor o affermazione di politiche democratiche Correlati alla nascita della società di massa sono anche fenomeni quali l’incremento demografico, l’urbanizzazione, l’aumento dell’educazione e l’estensione del diritto di voto che hanno favorito un ruolo attivo delle masse nella politica. Contemporaneamente il ruolo sempre più forte di strutture e organizzazioni rispetto ai singoli ha comportato una crisi dell’individuo e della sua autonomia favorendo un suo graduale immergersi e omologarsi nella società. Anche l’uso di nuovi mezzi di comunicazione ed il ruolo crescente e pervasivo svolto dalla pubblicità ha portato ad una graduale omogeneizzazione di costumi, stili di vita e modelli culturali. 16 Persino l’abbigliamento subì forti variazioni grazie a Cocò Chanel e la sua linea di abiti prodotti in serie, economici, semplici e pratici ma eleganti. Nel 1896 Pierre de Coubertain reintrodusse le Olimpiadi ad Atene rendendo lo sport un’attività considerata educativa grazie al confronto fisico e spirituale. I MASS MEDIA A causa della produzione sempre più serializzata e della nascita di una ferocie concorrenza, all’inizio del nuovo secolo si osservò lo svilupparsi del sistema pubblicitario. La National Biscuit Company fu la prima azienda ad investire un milione di dollari per promuovere i propri prodotti alimentari. Nel 1899 inoltre ci fu il primo manifesto pubblicitario italiano che reclamizzava la fiat. Anche la produzione dei giornali aumentò notevolmente grazie alle nuove tecnologie e a partire dal 1907 a New York ci furono trasmissioni radio regolari basate sul progetto di Marconi. L’invenzione del cinema da parte dei fratelli Lumiere si rivelò inoltre un potente mezzo di comunicazione di massa. 17 L’avvento della società massificata produsse nuovi movimenti letterari ed artistici in opposizione ad essa e alla perdita di valori ed individualità che aveva comportato. Ecco quindi sopraggiungere la seconda metamorfosi: il leone. LA SOLITUDINE NELLA MOLTITUDINE Come il cammello che si accorge improvvisamente di correre in un deserto interiore, anche gli artisti del 1900 si resero ben presto conto dell’aridità della nuova società. Iniziò quindi un processo di esasperata esaltazione dell’io in opposizione alla moltitudine umana che veniva invece rifiutata con disprezzo. Seppur immerso in una soffocante collettività il poeta si ritrova pertanto isolato, con la sua unicità come sola compagna di vita. Fu in questo momento storico che si osservò la nascita di uno dei movimenti che più ricorda il leone: il Decadentismo. Il termine decadenti venne coniato da Paul Verlaine nella poesia Languore per descrivere il senso di stanchezza spirituale che aveva colto la maggior parte degli artisti che aderì alla corrente. Essi vennero chiamati poeti maledetti, fieri oppositori di una società borghese sterile ed in decadenza. Utilizzavano droghe per avvicinarsi allo spirito dionisiaco e cogliere l’essenza della vita, per allontanarsi dalla razionalità positivista. 18 La poetica risultava pertanto complicata, musicale, libera e faceva largo uso di metafore, simbolismi, sinestesie ed allegorie. Baudelaire viene considerato uno dei precursori ed esponenti del Decadentismo. Nato a Parigi nel 1821 perde entrambi i genitori in giovane età. Dopo essersi laureato in lettere nel 1839 si iscrive alla facoltà di giurisprudenza e matura l’idea di diventare autore. Nel 1841 la famiglia gli organizza un viaggio in India, ma il ragazzo si ferma alle isole Mauritius che gli lasceranno un ricordo particolarmente indelebile, alimentando la sua passione per l’esotico. Diventa critico d’arte e nel 1857 pubblica I Fiori Del Male, raccolta di poesie che provoca grande scandalo tanto da costringere Baudelaire ad eliminare 6 componimenti per poi aggiungerne 35 e ripubblicare l’opera nel 1861. Importante fu anche lo Spleen Di Parigi che descriveva con note amare il rapporto con la società. Colpito da paralisi nel 1866 muore l’anno seguente. La poesia L’Albatro di Baudelaire, contenuta nella raccolta I Fiori Del Male, è particolarmente significativa per comprendere la condizione dell’artista in questa nuova realtà. 19 Spesso, per divertirsi, gli uomini d’equipaggio Catturano degli albatri, grandi uccelli dei mari, Che seguono, indolenti compagni di vïaggio, Il vascello che va sopra gli abissi amari. 5 E li hanno appena posti sul ponte della nave Che, inetti e vergognosi, questi re dell’azzurro Pietosamente calano le grandi ali bianche, Come dei remi inerti, accanto ai loro fianchi. Com’è goffo e maldestro, l’alato viaggiatore! 10 Lui, prima così bello, com’è comico e brutto! Qualcuno, con la pipa, gli solletica il becco, L’altro, arrancando, mima l’infermo che volava! Il Poeta assomiglia al principe dei nembi Che abita la tempesta e ride dell’arciere; 15 Ma esule sulla terra, al centro degli scherni, Per le ali di gigante non riesce a camminare. L’albatro, come il poeta, è principe solo nella sua personale dimensione, nella superiorità del cielo dove è libero di volare con le grandi ali bianche. rappresentano Esse l’unicità dell’artista, il suo pensiero, le sue idee, che risultano un peso schiacciante una volta a terra, al centro della massa che lo deride per la sua goffaggine causata proprio dall’innegabile superiorità. 20 L’ESTETISMO L’Estetismo si identifica come movimento di esaltazione della bellezza in quanto tale, priva di obiettivi morali e come valore al di sopra persino dell’etica. Come Wilde affermò ne “il ritratto di Dorian Gray” resero “Life itself was the first, the greatest, of arts, and for it all the other arts seemed to be but a preparation”. La stessa idea venne espressa da D’Annunzio nella sua opera “Il piacere”: “Bisogna fare la propria vita, come si fa un’opera d’arte: Bisogna che la vita d’un uomo d’intelletto sia opera di lui. La superiorità vera è tutta qui”. La bellezza acquisì quindi per loro un valore moderno da perseguire, ma che non si doveva limitare ai sensi, anzi doveva assolutamente coinvolgere l’intelletto. Gli esteti erano infatti uomini “di antica nobiltà, d’eletta cultura ed eleganza”, che ripudiarono fortemente il “grigio diluvio democratico” per affermarsi come individui ed assegnare alla figura dell’artista un nuovo ruolo. Personaggi in fuga da una realtà di noia, grigiume ed omologazione, priva di iniziativa e vivacità mentale. Nel loro estraniarsi tuttavia rimasero in continua opposizione alla società, aderirono ad uno stesso movimento ed a determinate strutture di pensiero. Non si possono considerare pertanto veri anticonformisti. 21 DANDYSM Oscar Wilde was born in Dublin in 1894. He was strongly influenced by Walter Pater and his idea of aestheticism. In 1882 he married Costance Lloyd and had two children, but in 1895 he was arrested for being homosexual. Finally he spent some years in Italy and France where he died in 1900. At the beginning the word dandy mocked American rebels and their bad taste in clothes. then the term lost the negative implication thanks to Brummel, who was called dandy but was a very elegant person with a witty personality. Finally Barbey and Baudelaire developed dandyism as a philosophy, a sort of religion and a cult of the self. Dandies became to be known as aristocrats and individualists people who wanted to shock the society through their elegance, their unconventional and eccentric behaviour. They were against the rules of conformity set by a money-oriented society with material progress and financial profit as the only aims to pursue. Wilde, who well represented this movement both in his life and art, introduced the theory of sensations. It deals with a reverence for the exquisite and for the form more than the content. The essence of the theory is the substitution of aesthetic values for moral ones as Wilde states in his preface to “The Picture Of Dorian Gray”: 22 “there is no such thing as a moral or an immoral book. Books are well written or badly written. That is all. All art is quite useless.” Ecco infine l’ultima metamorfosi, quella del fanciullo. L’OLTREUOMO L’oltreuomo nicciano è il risultato del superamento dell’uomo attuale, quello della società di massa ritenuto conformista e mediocre. Il superuomo viene definito come colui che accetta la vita nella sua totalità e riesce a dare senso all'esistenza grazie alla volontà di potenza, un atteggiamento creativo che permette di vivere senza certezze assolute. Se la società vuole appiattire gli uomini ad un livello comune l’oltreuomo deve distaccarsi da essa per autosuperarsi. Ciò è però abbandonando possibile idoli e solo valori assoluti, ricercando la felicità nella vita terrena, negli impulsi, non aggrappandosi ad un’idea metafisica che potrebbe non realizzarsi. 23 Il fanciullo deve dire “sì alla vita”, lasciar emergere il suo spirito dionisiaco, abbandonando i falsi valori etici e sociali dettati da quello apollineo. Pertanto, l’oltreuomo sfugge alla concezione lineare del tempo nella quale il presente è continuamente oppresso dal passato e dal futuro, per accettare la teoria dell’eterno ritorno e vivere ogni attimo come un inizio autonomo. “abbraccia non solo ciò che è, ma anche tutto ciò che è stato e tutto ciò che sarà”. 24 CONCLUSIONE Le tre metamorfosi dello spirito rappresentano appieno la società dal 1900 ad oggi, ma è ben chiaro che lo stadio del fanciullo è solo teorizzabile, lontano dall’essere raggiunto. La nostra vita non può di certo essere vissuta nell’oblio nicciano né tantomeno in un distacco totale dalla società e dalle persone. Non possiamo insomma che essere condizionati nelle nostre scelte di ogni giorno. Forse possiamo accettare però che il conformismo è onnipresente nella quotidianità ed in parte anche in noi. 25 MAPPA CONCETTUALE CONFORMISMO Le tre metamorfosi dello spirito Conformismo Psicologia sociale Branco Disturbi alimentari Falso Anticonformismo La solitudine nella moltitudine Estetismo Dandysm La società di massa 26 Anticonformismo Oltreuomo FONTI Consultazione dei seguenti libri: I volti della letteratura 5 (Lucilla Sergiacomo, Costantino Cea, Gino Ruozzi). Storia fatti e interpretazioni 3 (Franco Bertini). Filosofia cultura e cittadinanza 3 (Antonello La Vergata, Franco Trabattoni). With rhymes and reason (Cinzia Medaglia, Beverley Anne Young). In perfetto equilibrio, pensiero e azione per un corpo intelligente (Pier Luigi Del Nista, June Parker, Andrea Tasselli) Psicologia sociale (Eliot Aronson, Timothy D. Wilson, Robin M. Akert). Il comportamento degli animali atlante illustrato di etologia (Giunti). Consultazione dei seguenti siti: www.Wikipedia.org http://www.corriere.it/salute/nutrizione/14_marzo_24/disturbi-dellalimentazione-aumento-giovanissimi-4ebb7afe-b36b-11e3-a728d65859a0bfab.shtml http://sociologia.tesionline.it/sociologia/ http://www.conformismo.it/public/conformismo4.php 27