Sandro Glavina 35 CANZONI CON GIAN 35 Canzoni con Gian Sandro Glavina – All Rights Reserved Libretto allegato a: Eventi Jazz Newsletter 12-2017 Tutti i testi originali delle 35 canzoni sono stati scritti da Sandro Glavina Disegni, illustrazioni di Sandro Glavina Creative Commons License: CC-BY-NC-ND E‟ permesso a terzi di diffondere la presente opera e condividerla con altri dando il giusto credito all‟autore, ma non la si può cambiare in nessun modo od utilizzarla commercialmente. Ottobre 2017 2 INDICE Indice Prefazione Una testimonianza di Gianfranco 3 4 5 Il mago mancato Whisky e sapone Presto saremo tutti in povertà L‟equivoco Lo sciroppo miracoloso Ulisse e le sirene Pubblico impiegato L‟invasione della Terra Manicaretti a otto zampe Aiuto c‟è la guerra Il calvario di Dario Pasta allo scoglio (di sera in balera) Mario e il suo rimario L‟era pre molecolare Call center Le coronarie alle Canarie Donne dei Continenti Incontri virtuali Mamma assassina Roba del medioevo La doppia vita Campionato truccato Adamo (e tutto il resto) Il blues del tassinaro La fattoria dell‟Ungheria Destino segnato Il telefono del nonno Il trapasso dell‟asso del volante Demenza e terapia Canzone stravagante L‟indigesto pasto in Toscana Gatto Nando Gallo, gallina, cucù La pausa dal caffè Il nano assassino 6 7 8 9 10 11 12 13 15 16 17 18 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 SANeGIAN KA-Bar-ET – Discografia 2013-2017 43 3 PREFAZIONE Mi sembra come fosse ieri, quando Gianfranco Troiano ci faceva sorridere con le sue canzoni nella Community. Purtroppo Lui non c’è più, ma ancora tutto è rimasto pubblicato nel sito. Abbiamo dato vita al duo SaneGian Ka-bar-ET, iniziando per caso nel 2013, senza un preciso progetto, però con ruoli ben definiti: io a scrivere i testi, Lui a comporre la musica e cantare (in qualche occasione ho cantato anch’io). Oltre 100 canzoni in quasi quattro anni. Le abbiamo raccolte in una serie di album. Canzoni per la maggior parte divertenti, alcune più serie. Qualcosa è anche rimasto inedito, incompiuto. Parallelamente Gianfranco ha fatto canzoni sue, collaborazioni con altri amici, io mi sono dedicato a fare la mia musica, a collaborare con tanti altri musicisti. Dapprima separatamente, poi insieme, abbiamo “incontrato” Pino D’Isola (un vero cantante) ed è nata la formazione del “Trio Trodisa”. Ho scritto “incontrato” tra virgolette perché mai, né tra noi, né con Pino, ci siamo visti di persona. Tutti i nostri incontri sono sempre avvenuti virtualmente nella Community, i nostri colloqui non sono mai andati oltre le telefonate. Sembra strano, vero? No, non è strano, perché tra gli artisti della Community questo è il modo abituale di collaborare, facendo “musica a distanza”. Ebbene, la distanza non ha precluso affatto l’instaurarsi di una relazione, di una forte interazione e soprattutto condividere l’idea di “giocare con la musica” per divertirsi. Poi, quando Gianfranco alcuni mesi fa è improvvisamente mancato, ho vissuto realmente momenti di dolore, di vuoto. Ho acquisito la consapevolezza che anche una relazione a distanza ha la sua forza e può creare dei legami affettivi. So che Pino ha provato lo stesso mio smarrimento quando Gianfranco ci ha lasciati. Il minimo che potevamo fare nei giorni successivi alla sua scomparsa, era quello di dedicare a Gianfranco una pagina permanente nel sito di “Eventi Jazz”, una sorta di epitaffio per essere sempre ricordato. A distanza di mesi ho voluto rinnovare, anzi, rinforzare il ricordo dell’amico, proprio pensando ai divertenti momenti scaturiti dalle nostre “improbabili, scanzonate canzoni”, che tanti altri amici e ascoltatori hanno fatto divertire. Ora, qui, ripropongo 35 testi che ho scritto, scegliendoli un po’ a caso (non seguendo un criterio cronologico o un percorso tematico) tra gli oltre cento del repertorio dei SaneGian Ka-bar-ET, alcuni anche facenti parte del repertorio del Trio Trodisa. Nel cantarli, spesso Gianfranco li adattava sul momento, con qualche modifica. I testi che leggerete sono quelli originali. Dedico questa raccolta di testi a colui che li ha resi vivi con la sua voce di “non-cantante”, come era solito definirsi, voce che resterà sempre viva nel mio cuore. L’autore 4 UNA TESTIMONIANZA DI GIANFRANCO Per tutti quelli che vogliono sapere, questa canzone è dedicata a Sandro Glavina, membro della Magix.Info Community. Egli fu il primo a darmi il benvenuto in questo gruppo, commentando la mia prima canzone e dandomi il coraggio di proseguire in questo cammino. Qualche giorno fa, non ricordo bene per quale occasione, mi disse che anche lui scriveva testi. Per ringraziarlo per il suo aiuto, ho messo in musica alcuni versi. Lo so è una piccola cosa, senza pretese, solo per ringraziare una persona che mi ha dato una mano quando non sapevo cosa fare, e non fate caso alla mia voce, non è adatta a cantare il rap. Grazie. Pochi sanno nella comunità che il Glavina è musicista per metà il suo trascorso principale è ben più che musicale. Infatti ei fu paroliere, per diletto non per mestiere, nel settanta scrisse qualcosa, musicato da “Il Barone e la Rosa”. Un gruppo assai fatiscente che non concluse mai niente, scrisse anche per altri gruppi che ai testi dettero sviluppi. Oltre a questo scrisse poesie che conserva nelle sue stie e per farla breve e chiudere il discorso alla poesia vien dato corso. Ma quando ha voglia il Glavina si esprime ancora con la rima, anche se spesso in questa coorte suona jazz al pianoforte. Gianfranco Troiano (tgfmusica) - 22.06.2013 ore 22:44 Pubblicato nella Magix.Info Community 5 IL MAGO MANCATO In via della Magia c‟è la casa di mia zia mia zia è una strega a volte bestemmia, a volte prega. Nel vicolo delle Celle c‟è la casa delle mie sorelle scorpioni, rospi e rane le mie sorelle sono strane. Avevo anche un fratello che andava su di giri è morto sul più bello morsicato dai vampiri. Lui quando aveva sonno andava a casa di nostro nonno nostro nonno è senza denti dorme con ragni e con serpenti. Avevo una fidanzata dai capelli rossi e grigi ben presto l‟ho lasciata a causa di corna e di litigi. Faceva un bel mestiere di gran lunga tradizione non era ferroviere ma lavorava alla stazione. Per anni ho lavorato tagliando legna nella foresta un giorno sfortunato mi è caduto un ramo in testa. La fine della storia ve la canto proprio adesso ho perso la memoria e son rimasto un poco fesso. Se avessi dato ascolto ai consigli dei miei parenti sarei cresciuto colto grazie ai loro insegnamenti. Se fossi stato attento alle lezioni di magia sarei un mago di talento e non un povero paria. 6 WHISKY E SAPONE Avevo un gatto, ora non ce l’ho più, stava sul letto adesso ci sei tu, mi son distratto, un attimo così, io sono matto, t’ho detto anche di “sì”. Hai buttato il poster delle pornostar, il mio whisky preferito non c’è più nel bar, ed in giro hai sparso tanto insetticida, io volevo bene a quelle piccole formiche. Hai pulito il mio divano in pelle, ero affezionato a quelle macchioline hai lavato anche quelle mattonelle, ed hai messo alle finestre le tendine. Son proprio matto a farti stare qui, facciamo un patto non essere così. Stammi vicina ma non toccare mai, la mia vetrina, altrimenti sono guai. Ti volevo sexy, non una casalinga questa casa ha una lunga, originale storia non trasformarla in sala operatoria, sono fortemente allergico al sapone. Non farmi respirare l’aria del mattino, non togliermi da sotto il culo il mio cuscino e lasciami fumare i miei sigari cubani, non dirmi di continuo: “lavati le mani”. Son proprio matto a farti stare qui, facciamo un patto non essere così. 7 PRESTO SAREMO TUTTI IN POVERTA’ Comodamente sto seduto su di una sedia a dondolo e sto leggendo attentamente la cronaca della città. Io non mi vendo sia ben chiaro mando mia figlia nel casino con cinque gocce di Chanel avrà successo nel bordel. C‟è una notizia qua che annuncia maxi tasse e poi se questo non bastasse anche in natura si pagherà. dondola la gondola del gondoliere dondola il dente del sottotenente dondola il pennacchio del carabiniere dondola il portafoglio della gente. dondola l'economia e già si sa che presto saremo tutti in povertà. Naturalmente tutti i buchi del fallimento del bilancio li tapperemo con i bruchi e rinunceremo pure al rancio. dondola la gondola del gondoliere dondola il dente del sottotenente dondola il pennacchio del carabiniere dondola il portafoglio della gente. Dondola l'economia e già si sa che presto saremo tutti in povertà. Mia figlia è incinta, che fortuna partorirà sotto la luna ha i requisiti, un punto fermo per prender soldi dal governo. Suo nonno che è anche mio padre dice che ai tempi del fascismo davan alle mamme del denaro per figli offerti all‟eroismo. la vita è cara e il pane costa caviale è un lusso e l‟aragosta ha prezzi alti e nella pasta ci metto solo un po‟ di sale. Ora mi succhio una cedrata per niente grassa, ma zuccherata domani so che pagherò una gran tassa ben salata. niente maiale e niente vino niente vacanze a Portofino ci attende un misero destino dormire in cuccia col mastino. Dondola la gondola del gondoliere dondola il dente del sottotenente dondola il pennacchio del carabiniere dondola il portafoglio della gente. Dondola l'economia e già si sa che presto saremo tutti in povertà. 8 L’EQUIVOCO Giovanni si era recato in piazza Amsterdam e si era preparato a salire sopra il tram. E un‟altra assai infuriata d‟inciso proprio disse: “Nonno.. vai con le vecchiette, lascia stare le mie tette!” Il tram linea trentasei che arriva al capolinea di via degli Alisei di fronte all‟Università. Giovanni rosso in faccia stupito e vergognato disse alle studentesse “Sono un povero malato… Giovanni ha la sua età ma certo non s‟è scordato delle ragazze belle che sono come stelle. la mano non controllo e non l’ho fatto apposta peraltro qui c’è folla… non ero intenzionato”. Un poco emozionato tra quelle studentesse se ne stava un po‟ pressato sul tram molto affollato. Ma i passeggeri tutti presero ad inveire nei confronti di Giovanni non calcolando gli anni. Giovanni è un po‟ malato lui non controlla bene i propri movimenti e il tremore della mano. Finì che il conducente sentendo quella gente fermò il convoglio presto e disse al pensionato: “O vecchio sporcaccione la man sul deretano m’hai messo proprio apposta” sbottò una studentessa. “Scendi qui, sporcaccione e vattene a piedi via, prima che ci ripensi e chiami la polizia”. Giovanni fu sbarcato nei pressi del mercato e per consolazione si prese un bel gelato. 9 LO SCIROPPO MIRACOLOSO C‟è nel paese una bella casetta dove viveva un‟arzilla vecchietta un po‟ acciaccata, ma sana di mente e non aveva bisogno di niente. Così la Pina che era maestra mentre era in cucina pensò come fare un po‟ di sciroppo nella minestra “Che la vecchietta è da curare”. Un giorno freddo le venne la tosse ma per la vecchina fu come non fosse infatti il malanno non lasciò danno un sol passeggero disturbo d‟affanno. Quindi la Carla pensò che un pochino di quello sciroppo, se aggiunto nel vino era la cosa più giusta da dare “Che la vecchietta è da curare”. Però le vicine, crocerossine decisero leste di porgerle aiuto “quella vecchietta dobbiamo curarla” Giurarono Giulia, la Pina e la Carla. Infine la Giulia che aveva gran cuore pensò di versare la medicina nella tisana della vecchina senza alterare l‟odore e il sapore. Le tre comari andarono allora dal farmacista un dì di buon‟ora per acquistare un forte sciroppo così per sanare il malanno di troppo. Mangiò la minestra, bevette il suo vino poi sazia, la vecchia, andò nel lettino e per dormire, letargo da orsi, la sua tisana bevette a gran sorsi. “Fate attenzione” disse il dottore, “Non più di un cucchiaio ogni tre ore. Questo sciroppo fa ben guarire, prendendone troppo si può morire”. Era destino oppur fu un intoppo che la vecchietta dormì come un ghiro e quello sciroppo bevuto di troppo le tolse l‟affanno, ma anche il respiro. Le tre comari avean convinto la vecchia vicina a ricevere aiuto, pulire la casa e cucinare… ma non si sognassero di volerla curare. Così le vicine, crocerossine porsero unite l‟estremo saluto “Quella vecchietta dobbiam sotterrarla” Decisero Giulia, la Pina e la Carla. “Care comari” sbottò la vecchietta “non voglio nulla della vostra ricetta, vi chiedo un favore prima di andare, vogliate la cena per me preparare”. Così le vicine, crocerossine porsero unite l‟estremo saluto “Quella vecchietta dobbiam seppellirla” fu la sentenza delle tre donne pirla. 10 ULISSE E LE SIRENE E Ulisse disse: "Legatemi forte, ma lasciatemi ascoltare il canto delle Sirene che viene dal mare. Anche se mi scoppieranno le vene e mi farà male un rene non posso perdere l'occasione di assaporare la situazione..." I fidi marinai legarono Ulisse strettamente per prevenire ogni inconveniente. Poi le sirene fecero eco in lontananza si avvicinarono e Ulisse poté udire. La motovedetta della Guardia di Finanza s'accostò e un maresciallo prese a dire: "O Ulisse, che fai così legato? t'hanno sequestrato oppure è contenzione? E' indubbio che ci sia un reato… Però vogliamo fare altra ispezione. Risulta che ad Itaca tu non facesti la dichiarazione dei redditi nei modi gusti. Non tirar fuori scuse, l'Odissea, o altri fatti che da troppo tempo non presenti gli atti, I documenti dei tuoi redditi, dei tuoi capitali. Per esempio, sta barca... Sarà mica il Tal dei Tali che te l'ha regalata? O come te la sei comprata? Non fare il furbo Ulisse, noi ti teniamo d'occhio... Hai la barca, ville ed il motore a scoppio... Ulisse, non siamo fessi! Paga le tasse o ti facciamo nero! E’ inutile che tu dia a colpa ad un certo Omero!". 11 PUBBLICO IMPIEGATO Sei un pubblico impiegato, un tantino mal pagato, però hai sempre dimostrato di non esser sfaticato. Non protesti per i turni vai in ferie meno di un mese sembri un vero giapponese e non sei neppur cinese. Puntualmente vai al lavoro anche quando sei malato. Non ti fermi a far la pausa, e rinunci anche alla mensa. Non sei iscritto al sindacato non hai santi in paradiso, ti ritieni fortunato di esser diligente, nato. Sei gentile allo sportello anche quando c'è bordello, con la gente che sta in piedi e maledice i tuoi eredi. Forse altri come te li troviam su Marte o Giove, anche quando fuori piove tu lavori come un bove. Quando serve il “fuori orario“ tu fai lo straordinario, che non viene mai pagato. ma tu fai volontariato. Tu lavori come un bove mentre altri stanno altrove, tu lavori senza sosta impiegato della posta… Tu non rubi e non inganni non ti assenti e non fai danni e son quasi quarant'anni che lavori e che ti affanni. della pasta…? della pista…? Non ti fai di cocaina! Tu non pensi alla pensione lavorare è una passione per dar lustro e sempre vanto alla tua amministrazione. Non assumi caffeina! E non vai neppure al bar... e le pause non le fai… e le pause non le fai… e le pause non le fai… 12 L’INVASIONE DELLA TERRA C‟è l‟esercito schierato tutto intorno a un condominio per un fatto esagerato, una minaccia di sterminio. Se non ammazziamo quello altri rospi arriveranno e faranno molto danno perché i rospi son molesti! Un allarme molto grosso grado estremo, allarme rosso tutto a causa di Peppina che parlò con la vicina… L‟avvocato premuroso con la propria segretaria, giustamente per salvarla deve subito allarmarla…. Cosa disse la Peppina ch‟era senza “medicina”…? Ma cosa disse la Peppina di quel che vide giù in cantina? “Signorina, stia accorta lasci chiusa quella porta e non vada giù in cantina altrimenti sarà morta… “Se sapesse, Gelsomina cosa ho visto stamattina mentre ero giù in cantina dove tengo la benzina… C’è un serpente velenoso mezzo Cobra e mezzo Mamba c’è da uccidere quel coso pronto a mordere una gamba”. Una rossa formichina stava entrando nella spina dove c’è l’interruttore …ma ora vado dal dottore…” La ragazza intraprendente già telefona al moroso e lo informa prontamente del pericolo imminente… Mica tace Gelsomina ed agli altri deve dirlo… “Signor Carlo io le parlo che c’ho in testa un brutto tarlo… “O mio Piero, corri, presto, prendi la tua grossa mazza c‟è da uccidere qui un mostro di paura… sono pazza… La Peppina (quarto piano) mentre stava giù in cantina ha notato un ragno strano molto grosso…disumano!” In cantina...Dio !!!.. che orrore! c’è un grosso alligatore mentre aspetto che tu arrivi parlo all’amministratore…” Carlo incontra l‟avvocato che ha lo studio in ammezzato e sudato e trafelato gli dà subito un mandato…. L‟amministratore Neri poi telefona ai pompieri che contattano via radio La stazion dei Carabinieri ! “Avvocato, ascolti presto, che c’è un rospo ben nascosto in cantina...e per fermarlo c’è bisogno di un martello… “Al trentun di via Aligheri si nasconde in un armadio un alieno minaccioso grosso, verde, assai mostruoso…” 13 Così in tutto quel trambusto giunge anche un giornalista che capisce tutto al volo ed esercita il suo ruolo… C‟è il TiGì edizion speciale (La tensione adesso sale) “Buonasera andiamo in onda con una notizia bomba… E’ arrivato sulla Terra un oggetto misterioso sono scesi venti alieni che ci vogliono far guerra. Loro sono rintanati in cantina, già da ieri di un palazzo che sta al centro, in via Dante Alighieri”. 14 MANICARETTI A OTTO ZAMPE La FAO ha già previsto che fra meno di vent‟anni noi al posto dell‟arrosto mangeremo le locuste. Chi me l‟ha fatto fare di mangiare „ste schifezze bisogna essere pazzi senza fare sottigliezze. Di pollo niente più petti ma soltanto tanti insetti bei lombrichi in quantità e niente baccalà. Mi vien da vomitare ma non voglio sconsolare mia moglie che ci ha messo tanto amore a cucinare. Mia moglie intraprendente anticipando i tempi per sperimentazione ha fatto un gran cenone. Api e Zanzare in maionese formiche gialle alla cinese. Per dolce… niente maritozzi ma tanti buoni bacherozzi. Ragni nostrani in salsa verde, mosche attaccate sulle merde e per finire il gran menù di bacherozzi un buon ragù. Mi prendo un digestivo un liquore messicano, ma in bottiglia cosa vedo ?... un grosso insetto strano ! “Papà, non voglio scaraffoni” “Mangia! O ti prendi due ceffoni” “Vabbè.. la mamma farò felice rosicchierò un po’ di scorpioni”. “Papà, non voglio scaraffoni” “Mangia! O ti prendi due ceffoni” “Vabbè la mamma farò contenta, prendiamo… libellule e polenta”. 15 AIUTO C’E’ LA GUERRA E‟ mezzanotte e tutto va bene scorre del Chianti nelle mie vene Sangre de Cristo c‟è pure il Sangria sono qui giunto e non vado più via. “Apritemi il portone per favore son qui che aspetto già da ben due ore ho perso chiavi e tutti i documenti e mi è venuto un forte mal di denti. Possibile che non ci siete in casa? Sarete mica usciti a far la spesa? Oppure il nonno si è sentito male e siete andati tutti all‟ospedale? E‟ mezzanotte, c‟è un lampo accecante sento sparare, in un drammatico istante tirano bombe, mi getto per terra credo che sia scoppiata la guerra! Mitragliano dall‟alto e sono cazzi c‟è fuoco sopra i tetti dei palazzi scappare voglio via, in un istante perché han sparato un razzo illuminante… Mi butto nella siepe del giardino e resto rintanato per benino così mi salverò dai carri armati oppur dall‟invasione dei soldati… …… Ma che ore sono? ho forse dormito? Ho accanto un cane che mi piscia il vestito… “Signora Rossi! Ma che sta facendo ? Lei rischia, in strada… c’è un conflitto tremendo!” “Ma quale conflitto? Lei ha le visioni! Siete proprio suonati voi ubriaconi! Ma vada a casa, dalla famiglia E si vergogni davanti a sua figlia!” Porca miseria, sono stato maldestro! Ora ricordo…era San Silvestro! Ecco perché non aprivan il portone… La mia famiglia era andata al veglione! 16 IL CALVARIO DI DARIO Mio padre, Paolo Drome, mi dette un brutto nome che è per me un calvario mi chiamo Drome…Dario, A scuola fui bocciato poi fui disoccupato perché m‟hanno bollato di esser poco serio. E anche il desiderio di essere sposato è stato rimandato a causa del mio nome. Così mi son rivolto al prefetto provinciale per cambiar l‟originale Con un nome non bestiale. Mi hanno dato ascolto all‟ufficio incaricato ed hanno decretato dopo avermi ben guardato che non avendo gobbe andava bene…Giobbe. Ed ora son festante di esser Giobbe Drome, risulta più armonioso il nome col cognome. Ed ora io mi sposo con l‟amica di mia cugina che c‟ha un nome illuminante e si chiama Lampa…Dina. 17 PASTA ALLO SCOGLIO (di sera in balera) Pasta allo scoglio con tanto aglio con tanto olio per cominciar. Per mia fortuna il rutto ho bloccato ma non ho pensato che l‟aria comanda Tonno e cipolla come secondo e per contorno rughetta e fasoi. e dalla mutanda con puzza di fogna il turbine è uscito per mia vergogna. Poi puzza il fiato di aglio e cipolla, ma un bel gelato li fa svanir. Al chiaro di luna alle dieci di sera ho asfissiato la bella straniera. Un bel gelato di cocco e menta con cioccolato e un poco di rhum. Nel ballo di coppia s‟è rotto l‟incanto la bella straniera ha pure pianto. Il ristorante è un posto elegante e ha la balera in riva al mar. E‟ andata via Ma, fortuna mia, l‟orchestra ha attaccato con il rock‟n‟roll. S‟inizia a ballare alle dieci di sera io con una straniera la coppia vo‟ a far. Ho avvicinato un‟altra straniera e nella balera mi son scatenato. Lento che vien lento che va… Fa tanto chic ballar “cheek to cheek”. Certo, ho danzato col diavolo in corpo e un sacco d‟aria ho scaricato. Fortuna mia non mi puzza il fiato perché ho mangiato quel grande gelato. In sintonia con le percussioni ho esploso felice dei gran scoreggioni. Ma sento che vien ma sento che va da dentro alla pancia ed arriva alla guancia Mentre lei chiese “cos’è che scoppia?” Le dissi “So’ razzi” e fu salva la coppia. un turbine d‟aria pronto a scoppiare. Inghiotto l‟aria e continuo a ballare. Ma poi esclamò “che puzza che sento!” Dissi “mare inquinato, la puzza è nel vento”. 18 Certo che ho fatto un bell‟imbroglio, ma non tradisco la pasta allo scoglio con tanto aglio con tanto olio. Poi tonno e cipolla e rughetta e fasoi. La prossima volta che andrò a mangiare forse il gelato potrò tralasciare. Poiché vorrò fare il ballo serale ricorrer dovrò ad un tappo anale. 19 MARIO E IL SUO RIMARIO Petrarca e Dante nel lontan trecento d‟amor per donne aveano tormento. Nel cinquecento Ariosto e il nobil Tasso epicamente stavan proprio al passo. l‟Italia ha avuto tanti bei poeti alcuni scapigliati e alcuni quieti. Il più creativo forse è poco noto E‟ Mario, avventore del bar “Toto”. Saltiamo alcuni secoli di storia e ricordiamo quello che a memoria studiar dovemmo ai tempi della scuola per recitar con tanta voce in gola. il Mario è un poeta milanese che scrive mille poesie in un mese gli basta bere un po‟ di “carburante” nel verseggiar diventa assai zelante. Manzoni dette vita al cinque maggio il Foscolo era poeta molto saggio D‟Annunzio decollava con l‟Alcyone Leopardi regalò lo Zibaldone. Su ogni argomento lui è sempre pronto a scrivere dei versi senza sconto gli basta carta, penna e un po‟ di vino il Mario è un poeta genuino. S‟illuminò d‟immenso l‟Ungaretti l‟ermetico Montale si scottò vicino ad un rovente muro d‟orto nel meriggiare pallido ed assorto. il Pascoli metteva in versi i suoni tra capinere, nidi, lampi e tuoni. Carducci ricordò che a San Martino si può annusare l‟aspro odor del vino. l‟Italia ha avuto tanti bei poeti alcuni scapigliati e alcuni quieti e giorni lieti, amor e cortesia sono alimenti per la bella poesia. Ma-ma-ma-Mario l‟è un poeta dei versi fini l‟è un grande atleta. Non sbaglia mai, mai una rima neppur gli accenti che stanno in cima. Mario ha ben pronto Il suo rimario non sbaglia mai una battuta. Neanche quando lesto va caccia della beccaccia o dell‟alce cornuta. …. Oh, yeah! 20 L’ERA PRE MOLECOLARE Quando c‟era l‟Era pre molecolare sopra una superficie in direzione orizzontale si posò la cellula di cosmica libellula che in tempo-spazio-luce si mise a procreare. Non so se nacque prima l‟uovo o la gallina da cellule congiunte dentro a una cantina l‟origine dell‟universo ebbe la giusta via quando nel buco nero si sprigionò energia. Nell‟era primordiale era tutto naturale la stessa legge fisica del tempo medievale nell‟era tecnologica la plastica è sottile e le barriere chimiche controllano l‟ovile. Sui monti venusiani si posò un girino era fuori rotta, morì lungo il suo cammino invece io mi chiedo se il mistero della vita stia dentro ad una cellula dispersa in una gita. E quando c‟era l‟era pre satellitare si compivano promesse fatte sull‟altare. Ora il tempo dell‟amore pare che si sia assopito perché sul telecomando si sta sempre con il dito. Se i danzatori dello spazio stanno in ozio e alle danzatrici non donano il topazio perduti innanzi al vizio del pallone c‟è il rischio di estinzione causa la televisione… Mahahaa ki t’ha da’ di-skay-labonament? kele’ si maledet ké sexe nun facet! 21 CALL CENTER Non si può fare una vita regolare con il telefono che sta sempre a squillare mentre tu dormi o mentre tu ti fai la doccia oppure quando con gli amici fai bisboccia. Pronto, chi parla ? Chi mi chiama con urgenza ? Pronto, signore? qui è il gestore dell’utenza vogliamo cambiare il contratto del suo gas e se lei vuole le vendiamo un materass. Vendiamo olio, a buon prezzo, di balena per il giardino quattro sedie e un’altalena preservativi con il buco, garantiti e per la casa un bel set di stalattiti. Cavolo ! Basta, non dovete disturbare non c’è un bel niente che mi possa interessare! Come signore ? non vuol cogliere l’offerta? Un vibratore e una termica coperta? Vendiamo grappa senza alcol e senza gusto E se le piace Mussolini,… abbiamo il busto. Vendiamo acqua minerale senza bolle Ed una casa diroccata sopra un colle. Porci e puttane! m’interessa che smettiate d’importunarmi con le vostre cavolate! Oh no, signore… porci grassi non ne abbiamo, per le puttane è un po’ difficile…vediamo… Vendiamo buone caramelle già succhiate piatti e scodelle e in offerta le posate le offriamo anche un bel posto in camposanto se accetta subito di prender tutto quanto ! ……………………………. Se vuoi campare una cosa devi fare sicché i call center non ti possan disturbare e non ti possano più rompere i maroni devi aderire al Registro delle Opposizioni! Sarai così dai scocciatori tutelato niente chiamate al tuo telefono privato potranno giungerti se sei ben registrato e dai call center non sarai più contattato. Pronto, signore ?............ Mi ascolti la prego, le rubo solo un attimo… le faccio un contratto… io devo lavorare….Ho moglie e figli da mantenere…anche la suocera… quella magari gliela regalo se accetta il contratto…pronto …signore?……Pronto?……Pronto?… 22 LE CORONARIE ALLE CANARIE C‟ho spesso un doloretto proprio in mezzo al petto scendendo giù dal letto o spostando un armadietto. E il dolore aumenta se bevo della menta o mangio la polenta o faccio sesso a luce spenta. Così mi son diretto al mio local distretto per accertare il fatto se il mio cuore è matto… Buongiorno caro signore io sono il suo dottore ed ho un po’ di timore a dirle che il suo cuore necessita di cure si deve ora operare in cardiochirurgia per farlo by-passare. Santa Madonna mia! dovranno le coronarie operare… e così sia per salvar la vita mia. ……………………… I luminari han fatto un buon lavoro esatto e il vascolar malanno han tolto senza danno. ………………………. Sono così guarito il cuore è garantito con nuove coronarie vado un po‟ alle Canarie. Vado a fare le ferie perché voglio festeggiare ed una fuoriserie andrò poi a comprare. Ho pure idee strane di andare anche a puttane per mettere alla prova il cuore in forma nuova. Se ancora non bastasse farò la maratona e pagherò le tasse per Genova e Savona. 23 DONNE DEI CONTINENTI Donna cinese, donna africana, donna esquimese, donna brasiliana, siete le donne dei continenti, quando vi vediamo, siamo assai contenti. Non dimentichiamo la donna australiana, la nostra vicina la polinesiana, tutte le donne sono brave in cucina, se vestono le gonne sono brave più di prima. Donna velata un po' dimenticata, nascosta in medio oriente non scopre proprio niente, donna in pelliccia non fa veder la ciccia, donna in costume accende qualche lume. Ma la donna del deserto che balla all'aperto, con il ventre danza e mostra la sua panza. Nel caldo o in mezzo ai ghiacci non siamo dei pagliacci, vediamo donne belle al buio e senza stelle. Donne nei poli sono esploratrici compiono dei voli per esser vere attrici, donne coi pinguini donne sopraffini donne con le foche ne son rimaste poche. Sapete che si dice? ci hanno preso all'amo, ci pescan facilmente ci controllano la mente, ci prendono con gusto e tutto appare giusto se le guardi per due ore ci prendono anche il cuore. Nel caldo o in mezzo ai ghiacci non siamo dei pagliacci, vediamo donne belle al buio e senza stelle. Sarà perché l'amore ci scorre nelle vene, noi amiamo con ardore anche le donne aliene. 24 INCONTRI VIRTUALI E oggi è Lunedì e prenderò un tassì per giungere da te che aspetti nel Caffè. Sei tu che aspetti me Sei tu che aspetto io l‟incontro che il buon Dio ha voluto che accadesse. Vorrei venir in calesse ma sarebbe esagerato ed allora mi accontento di viaggiare controvento. Se ci fosse l‟occasione di vederci sul balcone sarei pronto a recitare quattro versi e anche cantare. Ma ci siamo conosciuti dentro il sito dei cornuti e ci vogliam rifare senza essere fottuti. Ti vedo nel caffè che aspetti proprio me però mi sembri grassa diversa dalla foto. Non posso dire niente io sembro un deficiente In foto sorridevo ma in bocca non ho un dente. Ci siamo presi in giro con la foto ritoccata non sono io l‟Emiro e non sei tu la Fata. Se ci fosse l‟occasione di vederci sul balcone sarei pronto a recitare quattro versi e anche cantare. Ma ci siamo conosciuti dentro il sito dei cornuti e l‟amore non faremo perché ora tiro il freno. 25 MAMMA ASSASSINA Mamma son tanto felice e non mi separo da te per colazione si dice che bevo grappa e caffè. Mamma, son già quarantenne ti resto sempre vicin lava con cura i miei panni stira mutande e calzin! T‟amo con tanta passione ti prendo un po‟ di pensione mamma, non ti preoccupare vado qui sotto a giocare… Vado qui sotto al baretto a fare un bel pokerino poi tornerò sotto al tetto in cui stavo già da bambino. Mamma, stasera poi esco dammi un “centino” ti prego vado a mangiare un pizzino poi discoteca… un pochino. Mamma puoi stare tranquilla io tornerò in questa tana mi fermerò solo un‟ora con qualche bella puttana. Mamma puoi stare sicura io mai mi sono drogato io ho la testa sul collo anche se non ho mai lavorato. Mamma… che fai ? Ti ha dato di volta il cervello ? Che fai con quel coltello ? Perché vieni verso di me…? ……………. Mamma son tanto felice sto qui tra Dante e Beatrice. Mamma io t‟ho perdonato dal giorno che m‟hai ammazzato… 26 ROBA DEL MEDIOEVO C‟era un tempo una locanda come narra la leggenda dove il cibo e la bevanda eran nascosti da una tenda. Una bella damigella anche un poco cortigiana stava con la sua mantella a coprir la damigiana. Nascondeva il rosso vino alla vista dei vogliosi c‟era anche un prosciuttino per la festa degli sposi. Un beone disse lesto “non potete farmi inganno Il buon vino voglio presto” ma cadette dallo scranno. E un goloso volle andare sul prosciutto affumicato ma lo colse un gran malore mentre s‟era incamminato. Così il vino ed il maiale ben rimasero nascosti a ogni altro commensale come vollero gli osti. E la furba cortigiana bella, tonda e rubiconda invitò tutta quell‟onda A scoprir la sua sottana. Così i frati e i cavalieri ben si tolsero i pensieri di mangiare ed anche bere alla vista di un sedere. 27 LA DOPPIA VITA Buongiorno Francesca La tua pelle è fresca le bionde tue treccine sono proprio assai carine. Non mi ingannò la vista che son bravo oculista e a dire proprio il vero vestivi tutta in nero. Io sono il tuo vicino ti vedo ogni mattino che metti il casco in testa e vai col motorino. La bocca di rossetto era tinta come lava nel reggiseno il petto appena un po‟ ci stava. Lo so che tu frequenti la facoltà dei denti diventerai dentista parola di… oculista. Le calze autoreggenti e una parrucca nera gli spacchi sconvolgenti… lo sguardo da pantera. Sapendo che i tuoi parenti non sono molto abbienti mi sono sempre chiesto chi paga vitto e affitto? Ti vidi poi salire e subito partire veloce e ben decisa con la berlina grigia. Se questo non bastasse… dell‟università le tasse chi te le può pagare? …non volli mai indagare. La storia l‟ho capita sulla tua doppia vita dei soldi per studiare chi te li fa incassare. Una sera come tante portando a spasso il cane ti vidi pur distante ma… in mezzo alle puttane. Io manterrò il segreto e mai io dirò niente se mi dovesse un giorno venir la carie al dente. Parola di oculista mai io darò notizia la notte che ti ho vista e…. crepi l‟avarizia! 28 CAMPIONATO TRUCCATO Di buonora la mattina ho giocato la schedina ho previsto dei pareggi che mi son sembrati saggi. Il pagliaccio che sta in porta non ha visto la stoccata si è buttato un poco a destra quando il tiro fu a sinistra. Ed invece i Serpentoni anche se non son campioni hanno perso quattro a zero con la squadra verde pero. Poi, la squadra della Tigre ha concluso con onore contro i Draghi che han sbagliato quattro calci di rigore. E che dir dei grigio viola? L‟han mostrato alla moviola! Hanno fatto un gol di mano ed un gol di deretano. Son rimasto strabiliato e sono molto incavolato. Io sospetto sia truccato questo strano campionato. Ed i gialli, sì quei Galli han battuto i capolista. Forse è stata anche un svista L‟autogol di Gianbattista. Ora dico per finire questa storia allucinante che la moglie di Cannante che è un arbitro con corna Son rimasto strabiliato e sono molto incavolato. Io sospetto sia truccato questo strano campionato. veste bene, elegante e ha in tasca tanti quattrini non per mano dell‟amante ma è il marito che l‟adorna C‟è chi vince c‟è chi perde e sarebbe cosa giusta se la squadra di Locusta avesse avuto sempre il verde. e di certo non potrebbe con stipendio d‟impiegato ma lo hanno ben corrotto quel cornuto patentato. Ed invece gli Orsi Bianchi han segnato proprio infine con un gol di Gino Stanchi Dentro a un campo pien di mine. Sono sempre incavolato Anzi sono assai incazzato E sospetto sia truccato Questo strano campionato. 29 ADAMO (e tutto il resto) Questa vecchia storia è una storia antica, è la storia della vita. Tale brutto inconveniente fu causato da un serpente, un insistente tentatore. Eva non ci fece caso che quel rettile fetuso, la voleva rovinare. Or sappiate brava gente che quel lurido serpente solo invidia coltivava per la coppia che si amava. Invidioso per il fatto che la Eva con l'Adamo, con un mutuo agevolato abitavan il miglior vano. Lui costretto su di un ramo ed a rischio anche di sfratto molto mal si è comportato e i vicini ha rovinato. Brava gente, state accorti dalle bisce a denti storti e le mele rosse ardenti se volete voi mangiare senza alcuni inconvenienti le potrete ben comprare all'ortofrutta sulla via, che vi serve in cortesia. 30 IL BLUES DEL TASSINARO Io sono il tassista apritemi la pista che devo andar veloce per chi mi chiama a voce. Io sono il tassista apritemi la pista che devo andare svelto per il cliente scelto. Ti porto all‟aeroporto e se c‟è di mezzo un morto ti porto al funerale anche se nebbia sale. Se sei una casalinga oppure uomo d‟affari viaggio come una aringa che nuota in mezzo ai mari Se invece tu comandi di portarti all‟ospedale qui sali e dopo scendi ed il mio taxi vale. Se sei un buon curato che deve andar all‟udienza t‟avrò ben trasportato al Papa con decenza Se invece hai bisogno di stare al matrimonio io posso accelerare per farti giungere all‟altare. Io sono un driver-taxi di Roma Capitolina e viaggio sempre al “maxi” perché c‟ho la benzina. Se dici, con le nevi, “Segui quell’auto, presto” io t‟assicuro, è questo il taxi che volevi. Se sei un deputato oppure sei un ministro io son il grifone alato che ti porta al posto giusto. Io sono il tassinaro per te son l‟uomo giusto trovarmi è proprio raro mio caro bellimbusto se credi di fuggire oppure di inseguire il mio taxi color giallo fa cantare pure il gallo. Io sono il tassinaro per te son l‟uomo giusto trovarmi è proprio raro mio caro bellimbusto se credi di fuggire oppure di inseguire il mio taxi color giallo fa cantare pure il gallo. 31 LA FATTORIA DELL’UNGHERIA Alla fine della Puszta desolata e alquanto angusta ho trovato un buon ristoro in un casolare d‟oro… Del Buon Tokaj m‟han fatto bere buona Palinka con le pere piccante gulash e buon salame hanno saziato la mia fame. La fattoria dell‟Ungheria è come fosse casa mia e non vorrei mai andare via perché mi trovo molto bene. Andava spesso in Ungheria una lontana cara zia, che nel settanta era una spia faceva parte della Cia. Un giorno lei s‟ubriacò e tutto quanto spifferò, così per colpa del Tokaj passò dei brutti grossi guai. Andò in prigione a Budapést quasi le fecero la “fest”, poi intervenne l‟ambasciata e venne presto liberata. Perché in politica si sa fan compromessi a volte strani ciò che c‟è oggi non ha un domani sia per chi resta, sia per chi va. La fattoria dell‟Ungheria è come fosse casa mia e non vorrei mai andare via perché mi trovo molto bene. Perché in politica si sa fan compromessi a volte strani, ciò che fan oggi non ha un domani sia per chi resta, sia per chi va. 32 DESTINO SEGNATO Mi chiamo Pietro Spaccapietra e ho una vita molto tetra abito in via della Pietraia e la mia casa non è molto gaia. Io già sapevo fin da bambino quando vivevo ad Avellino che diventare uno scalpellino sarebbe stato il mio destino. Squadro le pietre per fare soglie e non ho mai trovato una moglie, incido il marmo con lo scalpello, ma ho un chiodo fisso dentro al cervello. Vorrei cambiare la mia vita per rigiocare la partita cambiare del tutto il mio mestiere per diventare un giardiniere. Pollice verde, sarei io Pietro ed userei solamente il piretro insetticida naturale che ad usarlo non fa male. Farei giardini pieni di rose da regalare a tante spose, giardini fioriti, colori veri e niente pietre sui sentieri. 33 IL TELEFONO DEL NONNO Già sarà presto Natale ed al centro commerciale ho portato il mio buon nonno prima che gli venga sonno. “Non mi serve il salvavita basterebbe un cellulare” così ha detto il mio buon nonno “solo per telefonare”. La commessa un poco fessa gli ha proposto dei modelli che fan foto, video belli e si collegano con la messa. “Ma che cavolata è questa?” dice il nonno un po‟ alterato “Ma sta roba, ma cos’è che fa anche del caffè ?” “O nipote posso dire se tu mi vuoi regalare un telefono che vale deve esser funzionale. Poca roba e i giusti tasti solo per telefonare non mi serve tutto il resto il telefono è il contesto”. Dopo tante spiegazioni con la fessa un po‟ commessa si è un po‟ rotto i colleoni il mio nonno a pieni toni. Stufo d‟esser raggirato un bel Sirio ha caricato sulle spalle e ha detto che Il telefono ora c‟è. 34 IL TRAPASSO DELL’ASSO DEL VOLANTE Per niente son gradasso son del volante un asso ve lo dimostro adesso che mica sono fesso. L‟asfalto ho attraversato a piedi ed ho guardato velocemente a destra e poi alla sinistra. Guido duecento all‟ora in autostrada spesso che sia di buon‟ora o urmo come un cesso! Non avrei mai pensato né oggi, neppur ieri che un camion dei pompieri m‟avrebbe… “triturato”. E sulla provinciale oppur sulla statale su carrettiere e sassi azzardo dei sorpassi. Ed ora sto all‟Eterno seduto in Paradiso San Pietro assai paterno mi parla con buon viso… E quando sto in città nessuno mi potrà fermare e poi multare se parlo al cellulare. “Se tu saresti morto guidando da incosciente io non potrei dar torto a tutta quella gente… E quando sto in città nessuno mi potrà nemmeno contestare se la barba mi sto a fare. Invece sei schiattato perché t’hanno arrotato i vigili del fuoco e questo non è poco. Per far pipì oggi ho dovuto fermarmi in un imbuto perché avevo bevuto sei birre e tre caffè. Così hai evitato quell’ infernal calore diciam che hai guadagnato l’eterne liete ore”. 35 DEMENZA E TERAPIA Mia mia mia mia figlia è assai depressa madre ha la fobia sorella è schizofrenica moglie è alla follia. Io devo accudire a tutta la mia gente, tra cui c‟è anche il nonno purtroppo assai demente. Non so se la mia mente in seno alla famiglia resistere potrà a tale inconveniente. Mi compro sì! compro mi compro sì! compro un un un un cincillà cincillà cincillà cincillà. Dicono che funzioni con la pet terapia, allora il cincillà, lo metto dove va. Lo metto sulla testa sopra i capelli, in cresta lo metto sopra un occhio, infine sul ginocchio. Spero che l‟animale non se ne vada via, altrimenti starò male rischiando la pazzia. Se il piccolo cincillà dovesse andare via farebbe naufragare la pet terapia. Oh cincillà, oh cincillà mordi, rosicchia, divora ma non te andare ora lasciandomi solo, qua. Oh cincillà, oh cincillà mordi, rosicchia, divora ma non te andare ora lasciandomi solo, qua. 36 CANZONE STRAVAGANTE Il leone ha la gengivite la tigre soffre di colite non sta bene il domatore ha un leggero mal di cuore. Il trapezista ha l‟artrosi il giocoliere ha la dermatosi l‟incantatore di serpenti ha un forte mal di denti. Ma che circo anormale sembra quasi un ospedale, ed il clown è pure morto gli hanno fatto il funerale. Quando il sole picchia in testa si va dentro alla foresta a cercare l‟ombra fresca sino a quando si fa sera. Solo allora si può andare finalmente alla balera e la musica ascoltare e si può anche ballare. Chi consuma troppa grappa non si orienta con la mappa chi s‟inebria di vin mosso va a finire dentro a un fosso. C‟è chi brucia la pensione dietro a quelle macchinette e anche la televisione ti propone la roulette. Gira, gira la fortuna ma chi gratta i cartoncini più di un giorno poi digiuna quando non ha più quattrini. 37 L’INDIGESTO PASTO IN TOSCANA In un fine settimana sono andato in Toscana a una cena con amici Quelli dei tempi felici. Siamo stati un poco ingordi abbiam fatto dei bagordi una cena un po‟ pesante che però non fu piccante. Affettati, poi crostini tanto per aprir le danze, pici al sugo di cinghiale per la gioia delle panze. Un piccione fiorentino, poi fagioli e fegatino e per concluder allegramente cantuccini e santo vino. Anche un po‟ di Morellino per buttare giù i bocconi ed il Chianti e la Vernaccia Per riempire la bisaccia. Poi, conclusasi la cena sono andato presto via e mi son recato a Siena a dormire da mia zia. Ma la notte fu crudele con degli incubi tremendi, ve li voglio raccontare nei lor brutti saliscendi... Sognai che Dante trucidava Beatrice, perché era una meretrice. Sognai i Viola retrocessi, l’Arno che risaliva dai cessi, Leonardo che faceva amplessi. Sognai Elena Sofia Ricci, vittima del mostro di Scandicci. Sognai pure che a Pieraccioni gli conficcavano dei chiodi nei talloni… Mi sono svegliato con la tachicardia, ed ho anche vomitato dentro al letto della zia. Essendomi liberato di quel peso sulla panza al mattino andai a Pienza a vedere il pozzo in piazza. E davanti al Pozzo dei Cani mentre al Duomo c‟era la messa mi promisi a giunte mani di cenar come i vegani. 38 GATTO NANDO Quando Nando torna a casa mangia un piatto di polpette qualche volta le crocchette e pesce fresco al venerdì. Nando è un grosso gatto nero che sta in strada molte ore cosa fa non è un mistero cerca gatte per l‟amore. I negozianti del quartiere l‟hanno preso in simpatia tranne un matto di barbiere che lo caccia sempre via. L‟altro giorno il delatore l‟ha incolpato di un misfatto “Gatto nero” ha detto il matto “di sicuro è…iettatore!” “Non è vero…non è vero!” Nando disse miagolando “Tutto quanto è capitato mentre stavo dormicchiando”. “Il ciclista in bicicletta è caduto per la fretta e la povera vecchietta è inciampata per error”. Ad onor del Gatto Nando, a discolpa va pur detto che lui stava sopra un tetto veramente sonnecchiando. Gatto Nando è un innocente e sia ben chiaro alla gente che egli cerca solamente qualche gatta compiacente. 39 GALLO, GALLINA E CUCU’ Avevo una gallina biancorossa con sfumature gialle e il petto blu ma la gallina è andata nella fossa e adesso la gallina non c‟è più. Il gallo disperato non la trova la cerca nel pollaio ma non c‟è siamo rimasti tutti senza uova abbiamo solo zucchero e caffè. Perché, perché si è ammazzata la gallina? Bevendo pura varecchina, suicida per amor. Ma forse che la gallina era depressa oppure era ossessa impazzita di dolor. Mi sono ritrovato senza il gallo un brutto giorno, era venerdì se l‟è portato via lo sciacallo ed or non sento più il chicchirichì. Nei campi vado tardi a lavorare perché la sveglia all‟alba non c‟è più ho chiesto aiuto alla mia comare mi ha dato un orologio col cucù. Cucù, cucù ho l‟uccellin di duro legno e così, con tanto impegno all‟alba compie il suo dover. E forse se, se la gallina fosse viva ed il gallo non spariva nulla avrei chiesto alla comar. Ma la comare è assai contenta cucina funghi con polenta e mi ringrazia con il cuore per l‟uccellin che fa all‟amore. 40 LA PAUSA DAL CAFFE’ Torno a casa tutto unto dopo avere lavorato nella fabbrica, son smunto otto ore ho faticato. Mezzogiorno è già vicino e si pensa al gran progetto di mangiare un tramezzino con prosciutto o gamberetto. Sono andato presto a letto e mi sono addormentato uno strano sogno ho fatto e ve lo racconto tutto. E vogliamo favorire una buona digestione? un caffè è necessario… tutti al bar della stazione. Ero in cerca di lavoro e son stato presto assunto, da un‟azienda molto attenta ai bisogni della gente. Ecco… Un‟ora si lavora che non certo disonora dalle due alle tre si fa pausa dal…caffè. Una bionda spilungona e una bassa, un po‟ chiattona dell‟Ufficio Personale m‟han spiegato ciò che vale. Si disbriga in giornata qualche pratica arretrata poi uniti, con ingegno già si pensa al nuovo impegno “Alle otto timbratura puntualmente, non è dura, e si va con la lettura del giornale di provincia. di discendere le scale per aspettar l‟ora cruciale e quando fischia l‟uccellino si ritimbra il cartellino”. Dopo un‟ora s‟incomincia a far socializzazione si esce tutti quanti assieme e si va al bar della stazione. Per fortuna è stato un sogno e così non mi vergogno, ma pur penso che qua o là questa sia realtà. Là si parla, si discute, tra un cornetto e un cappuccino, beh, nessuno è mai perfetto… si fa anche un riposino. La mia fabbrica mi attende e un salario un po‟ tirato mi ritengo fortunato per averlo intascato. Nel tornar verso l‟ovile si fa anche un po‟ di spesa, e se il tempo lo permette paghi pure le bollette. Per averlo guadagnato col sudor dell‟onestà, ma non so se dappertutto il valor sia questo qua. 41 IL NANO ASSASSINO Voi che ascoltate questa canzone è giusto sappiate che in questa occasione non è De André che ha scritto „sti versi che sembran vicini, ma sono diversi. Presero il nano in un campo di grano Bocca di Rosa piantò il tulipano quel triste mattino il nano davvero andava nei campi per abbattere un pero. Usò la sua accetta nel modo sbagliato e invece del pero colpì Pier soldato o derelitto che orrendo delitto il nano scappò attraverso un prato. Ma venne visto da un mare gente pronta a chiamare la polizia disse un pastore: “ha ucciso un sergente è un nano assassino, è sparito nel campo”. disse il questore: “Non avrà scampo” mandò venti agenti con mitra e pistole il nano bloccarono in mezzo alle aiuole lo ammanettarono alla luce del Sole. Portato in caserma per fare il verbale Il nano gridava: “Non volevo far male” non fu creduto, vent‟anni si prese anche il processo fu tutto a sue spese. Ma cosa c‟entra Bocca di Rosa? Non era sua amante, non era sua sposa infatti non era nemmeno presente quando quel nano uccise il sergente. Bocca di Rosa in quel momento aveva daffare con un olandese che debitore dal primo del mese non le pagava le liete ore. Bocca di Rosa si era stancata di dare la cosa senz‟esser pagata così al tulipano, in modo garbato chiuse la porta e fu congedato. 42 SANeGIAN KA-Bar-ET – Discografia 2013-2017 Intro (strumentale) Canzone stravagante Coyote e carote Demenza e terapia Il trio scapestrato Serenata serena a Sora Gina Chianti e bistecca Whisky e sapone Quant‟è bono il vino Outro (strumentale) Gatto Nando Gatto Nando innocente Il cinghiale non ha le corna Tanti auguri Aiuto c‟è la guerra Rutto e amore libero Pesante Bank Block Baracca e burattini Gira la ruota La morte del cigno 43 Donna Donna Donna Donna Donne Donna del futuro Gallo, gallina e cucù Il calvario di Dario L‟artista James Joyce Pasta allo scoglio Mario e il suo rimario Il mago mancato Mannaggia alla manager Pubblico impiegato Adamo Evelyn Ho ben chiuso la valigia L‟era pre molecolare Tabula rasa Tempi mitici Lettera a zio Gigi del Sud (la caliente) del Nord (la vikinga) dell‟Est (la vampira) del West (la cow girl) dei continenti 44 La mia gattina Stelle alpine Sotto il tuo balcone (alluvione) Presto saremo tutti in povertà Xe tuto un carneval Incendio indiano Il Borgo di Calcata Vispa vespa resta in cresta Canto di un serbo immigrato Ballata di un fiore nato morto La pausà dal caffè E‟ morto il mio PC Lo sciroppo miracoloso Il nano assassino Inganno e sfruttamento La ballata di Caio La debitrice Alice Inno della Sangervasina L‟antipantera del panettiere Quant‟eri bella (e per sempre ti amerò) Le coronarie alle Canarie Manicaretti a otto zampe Una canzone sull‟amore L‟equivoco Ulisse e le sirene Macchie alla menta Ciò omo 45 Quanta ciccia Campionato truccato Divorzi paralleli Dramma in famiglia Il blues del minatore Il blues della laguna La clinica animale La gonna La modella L‟indigesto pasto in Toscana L‟ostacolo Mamma assassina Una vita in bianco Trappole cinesi Call Center Il blues del tassinaro Il rock del ragioniere Il trapasso dell‟asso del volante Incontri virtuali La fattoria dell‟Ungheria Le ballerine di Macario Prevenzione Un paese nel mondo Una cacca di cane Operetta del tatuaggio in 8 minuti 46 Il telefono del nonno Destino segnato La doppia vita La ragazza russa Le disavventure di Anton Caspiterina Miss gambe affusolate e piedi di Pb Natale 100 anni fa sul fronte Roba del medioevo Speranze L‟invasione della Terra in 9 minuti PARTE 1 La modella (A), Call center (C), Il blues del tassinaro (C) PARTE 2 Destino segnato (D), La doppia vita (C), Il rock del ragioniere (C) PARTE 3 Lo sciroppo miracoloso (B), La fattoria dell’Ungheria (C), Robe del medioevo (D) PARTE 4 Le ballerine di Macario (C), Una cacca di cane (C), Inno della Sangervasina (B). A = from B = from C = from D = from the album the album the album the Album “Andare a fare quasi un blues” “Un sacco di palle” “Così va il mondo Vol. 1” “Così va il mondo Vol. 2” Creative Commons License: CC-BY-NC-ND E‟ permesso a terzi di diffondere la presente opera e condividerla con altri dando il giusto credito all‟autore, ma non la si può cambiare in nessun modo od utilizzarla commercialmente. 47