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EVENTI JAZZ NEWSLETTER_12_2017_ALLEGATO_35 CANZONI CON GIAN_di SANDRO GLAVINA

Sandro Glavina
35 CANZONI
CON GIAN
35 Canzoni con Gian
Sandro Glavina – All Rights Reserved
Libretto allegato a: Eventi Jazz Newsletter 12-2017
Tutti i testi originali delle 35 canzoni sono stati scritti da Sandro Glavina
Disegni, illustrazioni di Sandro Glavina
Creative Commons License: CC-BY-NC-ND
E‟ permesso a terzi di diffondere la presente opera e condividerla con altri dando il giusto credito
all‟autore, ma non la si può cambiare in nessun modo od utilizzarla commercialmente.
Ottobre 2017
2
INDICE
Indice
Prefazione
Una testimonianza di Gianfranco
3
4
5
Il mago mancato
Whisky e sapone
Presto saremo tutti in povertà
L‟equivoco
Lo sciroppo miracoloso
Ulisse e le sirene
Pubblico impiegato
L‟invasione della Terra
Manicaretti a otto zampe
Aiuto c‟è la guerra
Il calvario di Dario
Pasta allo scoglio (di sera in balera)
Mario e il suo rimario
L‟era pre molecolare
Call center
Le coronarie alle Canarie
Donne dei Continenti
Incontri virtuali
Mamma assassina
Roba del medioevo
La doppia vita
Campionato truccato
Adamo (e tutto il resto)
Il blues del tassinaro
La fattoria dell‟Ungheria
Destino segnato
Il telefono del nonno
Il trapasso dell‟asso del volante
Demenza e terapia
Canzone stravagante
L‟indigesto pasto in Toscana
Gatto Nando
Gallo, gallina, cucù
La pausa dal caffè
Il nano assassino
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SANeGIAN KA-Bar-ET – Discografia 2013-2017
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3
PREFAZIONE
Mi
sembra come fosse ieri, quando Gianfranco Troiano ci faceva sorridere con le sue
canzoni nella Community. Purtroppo Lui non c’è più, ma ancora tutto è rimasto pubblicato nel sito.
Abbiamo dato vita al duo SaneGian Ka-bar-ET, iniziando per caso nel 2013, senza un preciso
progetto, però con ruoli ben definiti: io a scrivere i testi, Lui a comporre la musica e cantare (in
qualche occasione ho cantato anch’io). Oltre 100 canzoni in quasi quattro anni. Le abbiamo
raccolte in una serie di album. Canzoni per la maggior parte divertenti, alcune più serie. Qualcosa è
anche rimasto inedito, incompiuto.
Parallelamente Gianfranco ha fatto canzoni sue, collaborazioni con altri amici, io mi sono dedicato
a fare la mia musica, a collaborare con tanti altri musicisti. Dapprima separatamente, poi insieme,
abbiamo “incontrato” Pino D’Isola (un vero cantante) ed è nata la formazione del “Trio Trodisa”.
Ho scritto “incontrato” tra virgolette perché mai, né tra noi, né con Pino, ci siamo visti di persona.
Tutti i nostri incontri sono sempre avvenuti virtualmente nella Community, i nostri colloqui non
sono mai andati oltre le telefonate. Sembra strano, vero? No, non è strano, perché tra gli artisti
della Community questo è il modo abituale di collaborare, facendo “musica a distanza”.
Ebbene, la distanza non ha precluso affatto l’instaurarsi di una relazione, di una forte interazione e
soprattutto condividere l’idea di “giocare con la musica” per divertirsi.
Poi, quando Gianfranco alcuni mesi fa è improvvisamente mancato, ho vissuto realmente momenti
di dolore, di vuoto. Ho acquisito la consapevolezza che anche una relazione a distanza ha la sua
forza e può creare dei legami affettivi. So che Pino ha provato lo stesso mio smarrimento quando
Gianfranco ci ha lasciati.
Il minimo che potevamo fare nei giorni successivi alla sua scomparsa, era quello di dedicare a
Gianfranco una pagina permanente nel sito di “Eventi Jazz”, una sorta di epitaffio per essere
sempre ricordato.
A distanza di mesi ho voluto rinnovare, anzi, rinforzare il ricordo dell’amico, proprio pensando ai
divertenti momenti scaturiti dalle nostre “improbabili, scanzonate canzoni”, che tanti altri amici e
ascoltatori hanno fatto divertire. Ora, qui, ripropongo 35 testi che ho scritto, scegliendoli un po’ a
caso (non seguendo un criterio cronologico o un percorso tematico) tra gli oltre cento del
repertorio dei SaneGian Ka-bar-ET, alcuni anche facenti parte del repertorio del Trio Trodisa. Nel
cantarli, spesso Gianfranco li adattava sul momento, con qualche modifica. I testi che leggerete
sono quelli originali.
Dedico questa raccolta di testi a colui che li ha resi vivi con la sua voce di “non-cantante”, come era
solito definirsi, voce che resterà sempre viva nel mio cuore.
L’autore
4
UNA TESTIMONIANZA DI GIANFRANCO
Per tutti quelli che vogliono sapere, questa canzone è dedicata a Sandro
Glavina, membro della Magix.Info Community. Egli fu il primo a darmi il benvenuto
in questo gruppo, commentando la mia prima canzone e dandomi il coraggio di
proseguire in questo cammino. Qualche giorno fa, non ricordo bene per quale
occasione, mi disse che anche lui scriveva testi. Per ringraziarlo per il suo aiuto, ho
messo in musica alcuni versi. Lo so è una piccola cosa, senza pretese, solo per
ringraziare una persona che mi ha dato una mano quando non sapevo cosa fare, e
non fate caso alla mia voce, non è adatta a cantare il rap. Grazie.
Pochi sanno nella comunità
che il Glavina è musicista per metà
il suo trascorso principale
è ben più che musicale.
Infatti ei fu paroliere,
per diletto non per mestiere,
nel settanta scrisse qualcosa,
musicato da “Il Barone e la Rosa”.
Un gruppo assai fatiscente
che non concluse mai niente,
scrisse anche per altri gruppi
che ai testi dettero sviluppi.
Oltre a questo scrisse poesie
che conserva nelle sue stie
e per farla breve e chiudere il discorso
alla poesia vien dato corso.
Ma quando ha voglia il Glavina
si esprime ancora con la rima,
anche se spesso in questa coorte
suona jazz al pianoforte.
Gianfranco Troiano (tgfmusica) - 22.06.2013 ore 22:44
Pubblicato nella Magix.Info Community
5
IL MAGO MANCATO
In via della Magia
c‟è la casa di mia zia
mia zia è una strega
a volte bestemmia, a volte prega.
Nel vicolo delle Celle
c‟è la casa delle mie sorelle
scorpioni, rospi e rane
le mie sorelle sono strane.
Avevo anche un fratello
che andava su di giri
è morto sul più bello
morsicato dai vampiri.
Lui quando aveva sonno
andava a casa di nostro nonno
nostro nonno è senza denti
dorme con ragni e con serpenti.
Avevo una fidanzata
dai capelli rossi e grigi
ben presto l‟ho lasciata
a causa di corna e di litigi.
Faceva un bel mestiere
di gran lunga tradizione
non era ferroviere
ma lavorava alla stazione.
Per anni ho lavorato
tagliando legna nella foresta
un giorno sfortunato
mi è caduto un ramo in testa.
La fine della storia
ve la canto proprio adesso
ho perso la memoria
e son rimasto un poco fesso.
Se avessi dato ascolto
ai consigli dei miei parenti
sarei cresciuto colto
grazie ai loro insegnamenti.
Se fossi stato attento
alle lezioni di magia
sarei un mago di talento
e non un povero paria.
6
WHISKY E SAPONE
Avevo un gatto, ora non ce l’ho più,
stava sul letto adesso ci sei tu,
mi son distratto, un attimo così,
io sono matto, t’ho detto anche di “sì”.
Hai buttato il poster delle pornostar,
il mio whisky preferito non c’è più nel bar,
ed in giro hai sparso tanto insetticida,
io volevo bene a quelle piccole formiche.
Hai pulito il mio divano in pelle,
ero affezionato a quelle macchioline
hai lavato anche quelle mattonelle,
ed hai messo alle finestre le tendine.
Son proprio matto a farti stare qui,
facciamo un patto non essere così.
Stammi vicina ma non toccare mai,
la mia vetrina, altrimenti sono guai.
Ti volevo sexy, non una casalinga
questa casa ha una lunga, originale storia
non trasformarla in sala operatoria,
sono fortemente allergico al sapone.
Non farmi respirare l’aria del mattino,
non togliermi da sotto il culo il mio cuscino
e lasciami fumare i miei sigari cubani,
non dirmi di continuo: “lavati le mani”.
Son proprio matto a farti stare qui,
facciamo un patto non essere così.
7
PRESTO SAREMO TUTTI IN POVERTA’
Comodamente sto seduto
su di una sedia a dondolo
e sto leggendo attentamente
la cronaca della città.
Io non mi vendo sia ben chiaro
mando mia figlia nel casino
con cinque gocce di Chanel
avrà successo nel bordel.
C‟è una notizia qua
che annuncia maxi tasse
e poi se questo non bastasse
anche in natura si pagherà.
dondola la gondola del gondoliere
dondola il dente del sottotenente
dondola il pennacchio del carabiniere
dondola il portafoglio della gente.
dondola l'economia e già si sa
che presto saremo tutti in povertà.
Naturalmente tutti i buchi
del fallimento del bilancio
li tapperemo con i bruchi
e rinunceremo pure al rancio.
dondola la gondola del gondoliere
dondola il dente del sottotenente
dondola il pennacchio del carabiniere
dondola il portafoglio della gente.
Dondola l'economia e già si sa
che presto saremo tutti in povertà.
Mia figlia è incinta, che fortuna
partorirà sotto la luna
ha i requisiti, un punto fermo
per prender soldi dal governo.
Suo nonno che è anche mio padre
dice che ai tempi del fascismo
davan alle mamme del denaro
per figli offerti all‟eroismo.
la vita è cara e il pane costa
caviale è un lusso e l‟aragosta
ha prezzi alti e nella pasta
ci metto solo un po‟ di sale.
Ora mi succhio una cedrata
per niente grassa, ma zuccherata
domani so che pagherò
una gran tassa ben salata.
niente maiale e niente vino
niente vacanze a Portofino
ci attende un misero destino
dormire in cuccia col mastino.
Dondola la gondola del gondoliere
dondola il dente del sottotenente
dondola il pennacchio del carabiniere
dondola il portafoglio della gente.
Dondola l'economia e già si sa
che presto saremo tutti in povertà.
8
L’EQUIVOCO
Giovanni si era recato
in piazza Amsterdam
e si era preparato
a salire sopra il tram.
E un‟altra assai infuriata
d‟inciso proprio disse:
“Nonno.. vai con le vecchiette,
lascia stare le mie tette!”
Il tram linea trentasei
che arriva al capolinea
di via degli Alisei
di fronte all‟Università.
Giovanni rosso in faccia
stupito e vergognato
disse alle studentesse
“Sono un povero malato…
Giovanni ha la sua età
ma certo non s‟è scordato
delle ragazze belle
che sono come stelle.
la mano non controllo
e non l’ho fatto apposta
peraltro qui c’è folla…
non ero intenzionato”.
Un poco emozionato
tra quelle studentesse
se ne stava un po‟ pressato
sul tram molto affollato.
Ma i passeggeri tutti
presero ad inveire
nei confronti di Giovanni
non calcolando gli anni.
Giovanni è un po‟ malato
lui non controlla bene
i propri movimenti
e il tremore della mano.
Finì che il conducente
sentendo quella gente
fermò il convoglio presto
e disse al pensionato:
“O vecchio sporcaccione
la man sul deretano
m’hai messo proprio apposta”
sbottò una studentessa.
“Scendi qui, sporcaccione
e vattene a piedi via,
prima che ci ripensi
e chiami la polizia”.
Giovanni fu sbarcato
nei pressi del mercato
e per consolazione
si prese un bel gelato.
9
LO SCIROPPO MIRACOLOSO
C‟è nel paese una bella casetta
dove viveva un‟arzilla vecchietta
un po‟ acciaccata, ma sana di mente
e non aveva bisogno di niente.
Così la Pina che era maestra
mentre era in cucina pensò come fare
un po‟ di sciroppo nella minestra
“Che la vecchietta è da curare”.
Un giorno freddo le venne la tosse
ma per la vecchina fu come non fosse
infatti il malanno non lasciò danno
un sol passeggero disturbo d‟affanno.
Quindi la Carla pensò che un pochino
di quello sciroppo, se aggiunto nel vino
era la cosa più giusta da dare
“Che la vecchietta è da curare”.
Però le vicine, crocerossine
decisero leste di porgerle aiuto
“quella vecchietta dobbiamo curarla”
Giurarono Giulia, la Pina e la Carla.
Infine la Giulia che aveva gran cuore
pensò di versare la medicina
nella tisana della vecchina
senza alterare l‟odore e il sapore.
Le tre comari andarono allora
dal farmacista un dì di buon‟ora
per acquistare un forte sciroppo
così per sanare il malanno di troppo.
Mangiò la minestra, bevette il suo vino
poi sazia, la vecchia, andò nel lettino
e per dormire, letargo da orsi,
la sua tisana bevette a gran sorsi.
“Fate attenzione” disse il dottore,
“Non più di un cucchiaio ogni tre ore.
Questo sciroppo fa ben guarire,
prendendone troppo si può morire”.
Era destino oppur fu un intoppo
che la vecchietta dormì come un ghiro
e quello sciroppo bevuto di troppo
le tolse l‟affanno, ma anche il respiro.
Le tre comari avean convinto
la vecchia vicina a ricevere aiuto,
pulire la casa e cucinare…
ma non si sognassero di volerla curare.
Così le vicine, crocerossine
porsero unite l‟estremo saluto
“Quella vecchietta dobbiam sotterrarla”
Decisero Giulia, la Pina e la Carla.
“Care comari” sbottò la vecchietta
“non voglio nulla della vostra ricetta,
vi chiedo un favore prima di andare,
vogliate la cena per me preparare”.
Così le vicine, crocerossine
porsero unite l‟estremo saluto
“Quella vecchietta dobbiam seppellirla”
fu la sentenza delle tre donne pirla.
10
ULISSE E LE SIRENE
E Ulisse disse:
"Legatemi forte, ma lasciatemi ascoltare
il canto delle Sirene che viene dal mare.
Anche se mi scoppieranno le vene
e mi farà male un rene
non posso perdere l'occasione
di assaporare la situazione..."
I fidi marinai legarono Ulisse strettamente
per prevenire ogni inconveniente.
Poi le sirene fecero eco in lontananza
si avvicinarono e Ulisse poté udire.
La motovedetta della Guardia di Finanza
s'accostò e un maresciallo prese a dire:
"O Ulisse, che fai così legato?
t'hanno sequestrato oppure è contenzione?
E' indubbio che ci sia un reato…
Però vogliamo fare altra ispezione.
Risulta che ad Itaca tu non facesti
la dichiarazione dei redditi nei modi gusti.
Non tirar fuori scuse, l'Odissea, o altri fatti
che da troppo tempo non presenti gli atti,
I documenti dei tuoi redditi, dei tuoi capitali.
Per esempio, sta barca... Sarà mica il Tal dei Tali
che te l'ha regalata? O come te la sei comprata?
Non fare il furbo Ulisse, noi ti teniamo d'occhio...
Hai la barca, ville ed il motore a scoppio...
Ulisse, non siamo fessi! Paga le tasse o ti facciamo nero!
E’ inutile che tu dia a colpa ad un certo Omero!".
11
PUBBLICO IMPIEGATO
Sei un pubblico impiegato,
un tantino mal pagato,
però hai sempre dimostrato
di non esser sfaticato.
Non protesti per i turni
vai in ferie meno di un mese
sembri un vero giapponese
e non sei neppur cinese.
Puntualmente vai al lavoro
anche quando sei malato.
Non ti fermi a far la pausa,
e rinunci anche alla mensa.
Non sei iscritto al sindacato
non hai santi in paradiso,
ti ritieni fortunato
di esser diligente, nato.
Sei gentile allo sportello
anche quando c'è bordello,
con la gente che sta in piedi
e maledice i tuoi eredi.
Forse altri come te
li troviam su Marte o Giove,
anche quando fuori piove
tu lavori come un bove.
Quando serve il “fuori orario“
tu fai lo straordinario,
che non viene mai pagato.
ma tu fai volontariato.
Tu lavori come un bove
mentre altri stanno altrove,
tu lavori senza sosta
impiegato della posta…
Tu non rubi e non inganni
non ti assenti e non fai danni
e son quasi quarant'anni
che lavori e che ti affanni.
della pasta…?
della pista…?
Non ti fai di cocaina!
Tu non pensi alla pensione
lavorare è una passione
per dar lustro e sempre vanto
alla tua amministrazione.
Non assumi caffeina!
E non vai neppure al bar...
e le pause non le fai…
e le pause non le fai…
e le pause non le fai…
12
L’INVASIONE DELLA TERRA
C‟è l‟esercito schierato
tutto intorno a un condominio
per un fatto esagerato,
una minaccia di sterminio.
Se non ammazziamo quello
altri rospi arriveranno
e faranno molto danno
perché i rospi son molesti!
Un allarme molto grosso
grado estremo, allarme rosso
tutto a causa di Peppina
che parlò con la vicina…
L‟avvocato premuroso
con la propria segretaria,
giustamente per salvarla
deve subito allarmarla….
Cosa disse la Peppina
ch‟era senza “medicina”…?
Ma cosa disse la Peppina
di quel che vide giù in cantina?
“Signorina, stia accorta
lasci chiusa quella porta
e non vada giù in cantina
altrimenti sarà morta…
“Se sapesse, Gelsomina
cosa ho visto stamattina
mentre ero giù in cantina
dove tengo la benzina…
C’è un serpente velenoso
mezzo Cobra e mezzo Mamba
c’è da uccidere quel coso
pronto a mordere una gamba”.
Una rossa formichina
stava entrando nella spina
dove c’è l’interruttore
…ma ora vado dal dottore…”
La ragazza intraprendente
già telefona al moroso
e lo informa prontamente
del pericolo imminente…
Mica tace Gelsomina
ed agli altri deve dirlo…
“Signor Carlo io le parlo
che c’ho in testa un brutto tarlo…
“O mio Piero, corri, presto,
prendi la tua grossa mazza
c‟è da uccidere qui un mostro
di paura… sono pazza…
La Peppina (quarto piano)
mentre stava giù in cantina
ha notato un ragno strano
molto grosso…disumano!”
In cantina...Dio !!!.. che orrore!
c’è un grosso alligatore
mentre aspetto che tu arrivi
parlo all’amministratore…”
Carlo incontra l‟avvocato
che ha lo studio in ammezzato
e sudato e trafelato
gli dà subito un mandato….
L‟amministratore Neri
poi telefona ai pompieri
che contattano via radio
La stazion dei Carabinieri !
“Avvocato, ascolti presto,
che c’è un rospo ben nascosto
in cantina...e per fermarlo
c’è bisogno di un martello…
“Al trentun di via Aligheri
si nasconde in un armadio
un alieno minaccioso
grosso, verde, assai mostruoso…”
13
Così in tutto quel trambusto
giunge anche un giornalista
che capisce tutto al volo
ed esercita il suo ruolo…
C‟è il TiGì edizion speciale
(La tensione adesso sale)
“Buonasera andiamo in onda
con una notizia bomba…
E’ arrivato sulla Terra
un oggetto misterioso
sono scesi venti alieni
che ci vogliono far guerra.
Loro sono rintanati
in cantina, già da ieri
di un palazzo che sta al centro,
in via Dante Alighieri”.
14
MANICARETTI A OTTO ZAMPE
La FAO ha già previsto
che fra meno di vent‟anni
noi al posto dell‟arrosto
mangeremo le locuste.
Chi me l‟ha fatto fare
di mangiare „ste schifezze
bisogna essere pazzi
senza fare sottigliezze.
Di pollo niente più petti
ma soltanto tanti insetti
bei lombrichi in quantità
e niente baccalà.
Mi vien da vomitare
ma non voglio sconsolare
mia moglie che ci ha messo
tanto amore a cucinare.
Mia moglie intraprendente
anticipando i tempi
per sperimentazione
ha fatto un gran cenone.
Api e Zanzare in maionese
formiche gialle alla cinese.
Per dolce… niente maritozzi
ma tanti buoni bacherozzi.
Ragni nostrani in salsa verde,
mosche attaccate sulle merde
e per finire il gran menù
di bacherozzi un buon ragù.
Mi prendo un digestivo
un liquore messicano,
ma in bottiglia cosa vedo ?...
un grosso insetto strano !
“Papà, non voglio scaraffoni”
“Mangia! O ti prendi due ceffoni”
“Vabbè.. la mamma farò felice
rosicchierò un po’ di scorpioni”.
“Papà, non voglio scaraffoni”
“Mangia! O ti prendi due ceffoni”
“Vabbè la mamma farò contenta,
prendiamo… libellule e polenta”.
15
AIUTO C’E’ LA GUERRA
E‟ mezzanotte e tutto va bene
scorre del Chianti nelle mie vene
Sangre de Cristo c‟è pure il Sangria
sono qui giunto e non vado più via.
“Apritemi il portone per favore
son qui che aspetto già da ben due ore
ho perso chiavi e tutti i documenti
e mi è venuto un forte mal di denti.
Possibile che non ci siete in casa?
Sarete mica usciti a far la spesa?
Oppure il nonno si è sentito male
e siete andati tutti all‟ospedale?
E‟ mezzanotte, c‟è un lampo accecante
sento sparare, in un drammatico istante
tirano bombe, mi getto per terra
credo che sia scoppiata la guerra!
Mitragliano dall‟alto e sono cazzi
c‟è fuoco sopra i tetti dei palazzi
scappare voglio via, in un istante
perché han sparato un razzo illuminante…
Mi butto nella siepe del giardino
e resto rintanato per benino
così mi salverò dai carri armati
oppur dall‟invasione dei soldati…
……
Ma che ore sono? ho forse dormito?
Ho accanto un cane che mi piscia il vestito…
“Signora Rossi! Ma che sta facendo ?
Lei rischia, in strada… c’è un conflitto tremendo!”
“Ma quale conflitto? Lei ha le visioni!
Siete proprio suonati voi ubriaconi!
Ma vada a casa, dalla famiglia
E si vergogni davanti a sua figlia!”
Porca miseria, sono stato maldestro!
Ora ricordo…era San Silvestro!
Ecco perché non aprivan il portone…
La mia famiglia era andata al veglione!
16
IL CALVARIO DI DARIO
Mio padre, Paolo Drome,
mi dette un brutto nome
che è per me un calvario
mi chiamo Drome…Dario,
A scuola fui bocciato
poi fui disoccupato
perché m‟hanno bollato
di esser poco serio.
E anche il desiderio
di essere sposato
è stato rimandato
a causa del mio nome.
Così mi son rivolto
al prefetto provinciale
per cambiar l‟originale
Con un nome non bestiale.
Mi hanno dato ascolto
all‟ufficio incaricato
ed hanno decretato
dopo avermi ben guardato
che non avendo gobbe
andava bene…Giobbe.
Ed ora son festante
di esser Giobbe Drome,
risulta più armonioso
il nome col cognome.
Ed ora io mi sposo
con l‟amica di mia cugina
che c‟ha un nome illuminante
e si chiama Lampa…Dina.
17
PASTA ALLO SCOGLIO (di sera in balera)
Pasta allo scoglio
con tanto aglio
con tanto olio
per cominciar.
Per mia fortuna
il rutto ho bloccato
ma non ho pensato
che l‟aria comanda
Tonno e cipolla
come secondo
e per contorno
rughetta e fasoi.
e dalla mutanda
con puzza di fogna
il turbine è uscito
per mia vergogna.
Poi puzza il fiato
di aglio e cipolla,
ma un bel gelato
li fa svanir.
Al chiaro di luna
alle dieci di sera
ho asfissiato
la bella straniera.
Un bel gelato
di cocco e menta
con cioccolato
e un poco di rhum.
Nel ballo di coppia
s‟è rotto l‟incanto
la bella straniera
ha pure pianto.
Il ristorante
è un posto elegante
e ha la balera
in riva al mar.
E‟ andata via
Ma, fortuna mia,
l‟orchestra ha attaccato
con il rock‟n‟roll.
S‟inizia a ballare
alle dieci di sera
io con una straniera
la coppia vo‟ a far.
Ho avvicinato
un‟altra straniera
e nella balera
mi son scatenato.
Lento che vien
lento che va…
Fa tanto chic
ballar “cheek to cheek”.
Certo, ho danzato
col diavolo in corpo
e un sacco d‟aria
ho scaricato.
Fortuna mia
non mi puzza il fiato
perché ho mangiato
quel grande gelato.
In sintonia
con le percussioni
ho esploso felice
dei gran scoreggioni.
Ma sento che vien
ma sento che va
da dentro alla pancia
ed arriva alla guancia
Mentre lei chiese
“cos’è che scoppia?”
Le dissi “So’ razzi”
e fu salva la coppia.
un turbine d‟aria
pronto a scoppiare.
Inghiotto l‟aria
e continuo a ballare.
Ma poi esclamò
“che puzza che sento!”
Dissi “mare inquinato,
la puzza è nel vento”.
18
Certo che ho fatto
un bell‟imbroglio,
ma non tradisco
la pasta allo scoglio
con tanto aglio
con tanto olio.
Poi tonno e cipolla
e rughetta e fasoi.
La prossima volta
che andrò a mangiare
forse il gelato
potrò tralasciare.
Poiché vorrò fare
il ballo serale
ricorrer dovrò
ad un tappo anale.
19
MARIO E IL SUO RIMARIO
Petrarca e Dante nel lontan trecento
d‟amor per donne aveano tormento.
Nel cinquecento Ariosto e il nobil Tasso
epicamente stavan proprio al passo.
l‟Italia ha avuto tanti bei poeti
alcuni scapigliati e alcuni quieti.
Il più creativo forse è poco noto
E‟ Mario, avventore del bar “Toto”.
Saltiamo alcuni secoli di storia
e ricordiamo quello che a memoria
studiar dovemmo ai tempi della scuola
per recitar con tanta voce in gola.
il Mario è un poeta milanese
che scrive mille poesie in un mese
gli basta bere un po‟ di “carburante”
nel verseggiar diventa assai zelante.
Manzoni dette vita al cinque maggio
il Foscolo era poeta molto saggio
D‟Annunzio decollava con l‟Alcyone
Leopardi regalò lo Zibaldone.
Su ogni argomento lui è sempre pronto
a scrivere dei versi senza sconto
gli basta carta, penna e un po‟ di vino
il Mario è un poeta genuino.
S‟illuminò d‟immenso l‟Ungaretti
l‟ermetico Montale si scottò
vicino ad un rovente muro d‟orto
nel meriggiare pallido ed assorto.
il Pascoli metteva in versi i suoni
tra capinere, nidi, lampi e tuoni.
Carducci ricordò che a San Martino
si può annusare l‟aspro odor del vino.
l‟Italia ha avuto tanti bei poeti
alcuni scapigliati e alcuni quieti
e giorni lieti, amor e cortesia
sono alimenti per la bella poesia.
Ma-ma-ma-Mario
l‟è un poeta
dei versi fini
l‟è un grande atleta.
Non sbaglia mai,
mai una rima
neppur gli accenti
che stanno in cima.
Mario ha ben pronto
Il suo rimario
non sbaglia mai
una battuta.
Neanche quando
lesto va caccia
della beccaccia
o dell‟alce cornuta.
….
Oh, yeah!
20
L’ERA PRE MOLECOLARE
Quando c‟era l‟Era pre molecolare
sopra una superficie in direzione orizzontale
si posò la cellula di cosmica libellula
che in tempo-spazio-luce si mise a procreare.
Non so se nacque prima l‟uovo o la gallina
da cellule congiunte dentro a una cantina
l‟origine dell‟universo ebbe la giusta via
quando nel buco nero si sprigionò energia.
Nell‟era primordiale era tutto naturale
la stessa legge fisica del tempo medievale
nell‟era tecnologica la plastica è sottile
e le barriere chimiche controllano l‟ovile.
Sui monti venusiani si posò un girino
era fuori rotta, morì lungo il suo cammino
invece io mi chiedo se il mistero della vita
stia dentro ad una cellula dispersa in una gita.
E quando c‟era l‟era pre satellitare
si compivano promesse fatte sull‟altare.
Ora il tempo dell‟amore pare che si sia assopito
perché sul telecomando si sta sempre con il dito.
Se i danzatori dello spazio stanno in ozio
e alle danzatrici non donano il topazio
perduti innanzi al vizio del pallone
c‟è il rischio di estinzione causa la televisione…
Mahahaa ki t’ha da’ di-skay-labonament?
kele’ si maledet ké sexe nun facet!
21
CALL CENTER
Non si può fare una vita regolare
con il telefono che sta sempre a squillare
mentre tu dormi o mentre tu ti fai la doccia
oppure quando con gli amici fai bisboccia.
Pronto, chi parla ? Chi mi chiama con urgenza ?
Pronto, signore? qui è il gestore dell’utenza
vogliamo cambiare il contratto del suo gas
e se lei vuole le vendiamo un materass.
Vendiamo olio, a buon prezzo, di balena
per il giardino quattro sedie e un’altalena
preservativi con il buco, garantiti
e per la casa un bel set di stalattiti.
Cavolo ! Basta, non dovete disturbare
non c’è un bel niente che mi possa interessare!
Come signore ? non vuol cogliere l’offerta?
Un vibratore e una termica coperta?
Vendiamo grappa senza alcol e senza gusto
E se le piace Mussolini,… abbiamo il busto.
Vendiamo acqua minerale senza bolle
Ed una casa diroccata sopra un colle.
Porci e puttane! m’interessa che smettiate
d’importunarmi con le vostre cavolate!
Oh no, signore… porci grassi non ne abbiamo,
per le puttane è un po’ difficile…vediamo…
Vendiamo buone caramelle già succhiate
piatti e scodelle e in offerta le posate
le offriamo anche un bel posto in camposanto
se accetta subito di prender tutto quanto !
…………………………….
Se vuoi campare una cosa devi fare
sicché i call center non ti possan disturbare
e non ti possano più rompere i maroni
devi aderire al Registro delle Opposizioni!
Sarai così dai scocciatori tutelato
niente chiamate al tuo telefono privato
potranno giungerti se sei ben registrato
e dai call center non sarai più contattato.
Pronto, signore ?............
Mi ascolti la prego, le rubo solo un attimo… le faccio un contratto… io devo lavorare….Ho moglie e figli da
mantenere…anche la suocera… quella magari gliela regalo se accetta il contratto…pronto
…signore?……Pronto?……Pronto?…
22
LE CORONARIE ALLE CANARIE
C‟ho spesso un doloretto
proprio in mezzo al petto
scendendo giù dal letto
o spostando un armadietto.
E il dolore aumenta
se bevo della menta
o mangio la polenta
o faccio sesso a luce spenta.
Così mi son diretto
al mio local distretto
per accertare il fatto
se il mio cuore è matto…
Buongiorno caro signore
io sono il suo dottore
ed ho un po’ di timore
a dirle che il suo cuore
necessita di cure
si deve ora operare
in cardiochirurgia
per farlo by-passare.
Santa Madonna mia!
dovranno le coronarie
operare… e così sia
per salvar la vita mia.
………………………
I luminari han fatto
un buon lavoro esatto
e il vascolar malanno
han tolto senza danno.
……………………….
Sono così guarito
il cuore è garantito
con nuove coronarie
vado un po‟ alle Canarie.
Vado a fare le ferie
perché voglio festeggiare
ed una fuoriserie
andrò poi a comprare.
Ho pure idee strane
di andare anche a puttane
per mettere alla prova
il cuore in forma nuova.
Se ancora non bastasse
farò la maratona
e pagherò le tasse
per Genova e Savona.
23
DONNE DEI CONTINENTI
Donna cinese,
donna africana,
donna esquimese,
donna brasiliana,
siete le donne
dei continenti,
quando vi vediamo,
siamo assai contenti.
Non dimentichiamo
la donna australiana,
la nostra vicina
la polinesiana,
tutte le donne
sono brave in cucina,
se vestono le gonne
sono brave più di prima.
Donna velata
un po' dimenticata,
nascosta in medio oriente
non scopre proprio niente,
donna in pelliccia
non fa veder la ciccia,
donna in costume
accende qualche lume.
Ma la donna del deserto
che balla all'aperto,
con il ventre danza
e mostra la sua panza.
Nel caldo o in mezzo ai ghiacci
non siamo dei pagliacci,
vediamo donne belle
al buio e senza stelle.
Donne nei poli
sono esploratrici
compiono dei voli
per esser vere attrici,
donne coi pinguini
donne sopraffini
donne con le foche
ne son rimaste poche.
Sapete che si dice?
ci hanno preso all'amo,
ci pescan facilmente
ci controllano la mente,
ci prendono con gusto
e tutto appare giusto
se le guardi per due ore
ci prendono anche il cuore.
Nel caldo o in mezzo ai ghiacci
non siamo dei pagliacci,
vediamo donne belle
al buio e senza stelle.
Sarà perché l'amore
ci scorre nelle vene,
noi amiamo con ardore
anche le donne aliene.
24
INCONTRI VIRTUALI
E oggi è Lunedì
e prenderò un tassì
per giungere da te
che aspetti nel Caffè.
Sei tu che aspetti me
Sei tu che aspetto io
l‟incontro che il buon Dio
ha voluto che accadesse.
Vorrei venir in calesse
ma sarebbe esagerato
ed allora mi accontento
di viaggiare controvento.
Se ci fosse l‟occasione
di vederci sul balcone
sarei pronto a recitare
quattro versi e anche cantare.
Ma ci siamo conosciuti
dentro il sito dei cornuti
e ci vogliam rifare
senza essere fottuti.
Ti vedo nel caffè
che aspetti proprio me
però mi sembri grassa
diversa dalla foto.
Non posso dire niente
io sembro un deficiente
In foto sorridevo
ma in bocca non ho un dente.
Ci siamo presi in giro
con la foto ritoccata
non sono io l‟Emiro
e non sei tu la Fata.
Se ci fosse l‟occasione
di vederci sul balcone
sarei pronto a recitare
quattro versi e anche cantare.
Ma ci siamo conosciuti
dentro il sito dei cornuti
e l‟amore non faremo
perché ora tiro il freno.
25
MAMMA ASSASSINA
Mamma son tanto felice
e non mi separo da te
per colazione si dice
che bevo grappa e caffè.
Mamma, son già quarantenne
ti resto sempre vicin
lava con cura i miei panni
stira mutande e calzin!
T‟amo con tanta passione
ti prendo un po‟ di pensione
mamma, non ti preoccupare
vado qui sotto a giocare…
Vado qui sotto al baretto
a fare un bel pokerino
poi tornerò sotto al tetto
in cui stavo già da bambino.
Mamma, stasera poi esco
dammi un “centino” ti prego
vado a mangiare un pizzino
poi discoteca… un pochino.
Mamma puoi stare tranquilla
io tornerò in questa tana
mi fermerò solo un‟ora
con qualche bella puttana.
Mamma puoi stare sicura
io mai mi sono drogato
io ho la testa sul collo
anche se non ho mai lavorato.
Mamma… che fai ?
Ti ha dato di volta il cervello ?
Che fai con quel coltello ?
Perché vieni verso di me…?
…………….
Mamma son tanto felice
sto qui tra Dante e Beatrice.
Mamma io t‟ho perdonato
dal giorno che m‟hai ammazzato…
26
ROBA DEL MEDIOEVO
C‟era un tempo una locanda
come narra la leggenda
dove il cibo e la bevanda
eran nascosti da una tenda.
Una bella damigella
anche un poco cortigiana
stava con la sua mantella
a coprir la damigiana.
Nascondeva il rosso vino
alla vista dei vogliosi
c‟era anche un prosciuttino
per la festa degli sposi.
Un beone disse lesto
“non potete farmi inganno
Il buon vino voglio presto”
ma cadette dallo scranno.
E un goloso volle andare
sul prosciutto affumicato
ma lo colse un gran malore
mentre s‟era incamminato.
Così il vino ed il maiale
ben rimasero nascosti
a ogni altro commensale
come vollero gli osti.
E la furba cortigiana
bella, tonda e rubiconda
invitò tutta quell‟onda
A scoprir la sua sottana.
Così i frati e i cavalieri
ben si tolsero i pensieri
di mangiare ed anche bere
alla vista di un sedere.
27
LA DOPPIA VITA
Buongiorno Francesca
La tua pelle è fresca
le bionde tue treccine
sono proprio assai carine.
Non mi ingannò la vista
che son bravo oculista
e a dire proprio il vero
vestivi tutta in nero.
Io sono il tuo vicino
ti vedo ogni mattino
che metti il casco in testa
e vai col motorino.
La bocca di rossetto
era tinta come lava
nel reggiseno il petto
appena un po‟ ci stava.
Lo so che tu frequenti
la facoltà dei denti
diventerai dentista
parola di… oculista.
Le calze autoreggenti
e una parrucca nera
gli spacchi sconvolgenti…
lo sguardo da pantera.
Sapendo che i tuoi parenti
non sono molto abbienti
mi sono sempre chiesto
chi paga vitto e affitto?
Ti vidi poi salire
e subito partire
veloce e ben decisa
con la berlina grigia.
Se questo non bastasse…
dell‟università le tasse
chi te le può pagare?
…non volli mai indagare.
La storia l‟ho capita
sulla tua doppia vita
dei soldi per studiare
chi te li fa incassare.
Una sera come tante
portando a spasso il cane
ti vidi pur distante
ma… in mezzo alle puttane.
Io manterrò il segreto
e mai io dirò niente
se mi dovesse un giorno
venir la carie al dente.
Parola di oculista
mai io darò notizia
la notte che ti ho vista
e…. crepi l‟avarizia!
28
CAMPIONATO TRUCCATO
Di buonora la mattina
ho giocato la schedina
ho previsto dei pareggi
che mi son sembrati saggi.
Il pagliaccio che sta in porta
non ha visto la stoccata
si è buttato un poco a destra
quando il tiro fu a sinistra.
Ed invece i Serpentoni
anche se non son campioni
hanno perso quattro a zero
con la squadra verde pero.
Poi, la squadra della Tigre
ha concluso con onore
contro i Draghi che han sbagliato
quattro calci di rigore.
E che dir dei grigio viola?
L‟han mostrato alla moviola!
Hanno fatto un gol di mano
ed un gol di deretano.
Son rimasto strabiliato
e sono molto incavolato.
Io sospetto sia truccato
questo strano campionato.
Ed i gialli, sì quei Galli
han battuto i capolista.
Forse è stata anche un svista
L‟autogol di Gianbattista.
Ora dico per finire
questa storia allucinante
che la moglie di Cannante
che è un arbitro con corna
Son rimasto strabiliato
e sono molto incavolato.
Io sospetto sia truccato
questo strano campionato.
veste bene, elegante
e ha in tasca tanti quattrini
non per mano dell‟amante
ma è il marito che l‟adorna
C‟è chi vince c‟è chi perde
e sarebbe cosa giusta
se la squadra di Locusta
avesse avuto sempre il verde.
e di certo non potrebbe
con stipendio d‟impiegato
ma lo hanno ben corrotto
quel cornuto patentato.
Ed invece gli Orsi Bianchi
han segnato proprio infine
con un gol di Gino Stanchi
Dentro a un campo pien di mine.
Sono sempre incavolato
Anzi sono assai incazzato
E sospetto sia truccato
Questo strano campionato.
29
ADAMO (e tutto il resto)
Questa vecchia storia
è una storia antica,
è la storia della vita.
Tale brutto inconveniente
fu causato da un serpente,
un insistente tentatore.
Eva non ci fece caso
che quel rettile fetuso,
la voleva rovinare.
Or sappiate brava gente
che quel lurido serpente
solo invidia coltivava
per la coppia che si amava.
Invidioso per il fatto
che la Eva con l'Adamo,
con un mutuo agevolato
abitavan il miglior vano.
Lui costretto su di un ramo
ed a rischio anche di sfratto
molto mal si è comportato
e i vicini ha rovinato.
Brava gente, state accorti
dalle bisce a denti storti
e le mele rosse ardenti
se volete voi mangiare
senza alcuni inconvenienti
le potrete ben comprare
all'ortofrutta sulla via,
che vi serve in cortesia.
30
IL BLUES DEL TASSINARO
Io sono il tassista
apritemi la pista
che devo andar veloce
per chi mi chiama a voce.
Io sono il tassista
apritemi la pista
che devo andare svelto
per il cliente scelto.
Ti porto all‟aeroporto
e se c‟è di mezzo un morto
ti porto al funerale
anche se nebbia sale.
Se sei una casalinga
oppure uomo d‟affari
viaggio come una aringa
che nuota in mezzo ai mari
Se invece tu comandi
di portarti all‟ospedale
qui sali e dopo scendi
ed il mio taxi vale.
Se sei un buon curato
che deve andar all‟udienza
t‟avrò ben trasportato
al Papa con decenza
Se invece hai bisogno
di stare al matrimonio
io posso accelerare
per farti giungere all‟altare.
Io sono un driver-taxi
di Roma Capitolina
e viaggio sempre al “maxi”
perché c‟ho la benzina.
Se dici, con le nevi,
“Segui quell’auto, presto”
io t‟assicuro, è questo
il taxi che volevi.
Se sei un deputato
oppure sei un ministro
io son il grifone alato
che ti porta al posto giusto.
Io sono il tassinaro
per te son l‟uomo giusto
trovarmi è proprio raro
mio caro bellimbusto
se credi di fuggire
oppure di inseguire
il mio taxi color giallo
fa cantare pure il gallo.
Io sono il tassinaro
per te son l‟uomo giusto
trovarmi è proprio raro
mio caro bellimbusto
se credi di fuggire
oppure di inseguire
il mio taxi color giallo
fa cantare pure il gallo.
31
LA FATTORIA DELL’UNGHERIA
Alla fine della Puszta
desolata e alquanto angusta
ho trovato un buon ristoro
in un casolare d‟oro…
Del Buon Tokaj m‟han fatto bere
buona Palinka con le pere
piccante gulash e buon salame
hanno saziato la mia fame.
La fattoria dell‟Ungheria
è come fosse casa mia
e non vorrei mai andare via
perché mi trovo molto bene.
Andava spesso in Ungheria
una lontana cara zia,
che nel settanta era una spia
faceva parte della Cia.
Un giorno lei s‟ubriacò
e tutto quanto spifferò,
così per colpa del Tokaj
passò dei brutti grossi guai.
Andò in prigione a Budapést
quasi le fecero la “fest”,
poi intervenne l‟ambasciata
e venne presto liberata.
Perché in politica si sa
fan compromessi a volte strani
ciò che c‟è oggi non ha un domani
sia per chi resta, sia per chi va.
La fattoria dell‟Ungheria
è come fosse casa mia
e non vorrei mai andare via
perché mi trovo molto bene.
Perché in politica si sa
fan compromessi a volte strani,
ciò che fan oggi non ha un domani
sia per chi resta, sia per chi va.
32
DESTINO SEGNATO
Mi chiamo Pietro Spaccapietra
e ho una vita molto tetra
abito in via della Pietraia
e la mia casa non è molto gaia.
Io già sapevo fin da bambino
quando vivevo ad Avellino
che diventare uno scalpellino
sarebbe stato il mio destino.
Squadro le pietre per fare soglie
e non ho mai trovato una moglie,
incido il marmo con lo scalpello,
ma ho un chiodo fisso dentro al cervello.
Vorrei cambiare la mia vita
per rigiocare la partita
cambiare del tutto il mio mestiere
per diventare un giardiniere.
Pollice verde, sarei io Pietro
ed userei solamente il piretro
insetticida naturale
che ad usarlo non fa male.
Farei giardini pieni di rose
da regalare a tante spose,
giardini fioriti, colori veri
e niente pietre sui sentieri.
33
IL TELEFONO DEL NONNO
Già sarà presto Natale
ed al centro commerciale
ho portato il mio buon nonno
prima che gli venga sonno.
“Non mi serve il salvavita
basterebbe un cellulare”
così ha detto il mio buon nonno
“solo per telefonare”.
La commessa un poco fessa
gli ha proposto dei modelli
che fan foto, video belli
e si collegano con la messa.
“Ma che cavolata è questa?”
dice il nonno un po‟ alterato
“Ma sta roba, ma cos’è
che fa anche del caffè ?”
“O nipote posso dire
se tu mi vuoi regalare
un telefono che vale
deve esser funzionale.
Poca roba e i giusti tasti
solo per telefonare
non mi serve tutto il resto
il telefono è il contesto”.
Dopo tante spiegazioni
con la fessa un po‟ commessa
si è un po‟ rotto i colleoni
il mio nonno a pieni toni.
Stufo d‟esser raggirato
un bel Sirio ha caricato
sulle spalle e ha detto che
Il telefono ora c‟è.
34
IL TRAPASSO DELL’ASSO DEL VOLANTE
Per niente son gradasso
son del volante un asso
ve lo dimostro adesso
che mica sono fesso.
L‟asfalto ho attraversato
a piedi ed ho guardato
velocemente a destra
e poi alla sinistra.
Guido duecento all‟ora
in autostrada spesso
che sia di buon‟ora
o urmo come un cesso!
Non avrei mai pensato
né oggi, neppur ieri
che un camion dei pompieri
m‟avrebbe… “triturato”.
E sulla provinciale
oppur sulla statale
su carrettiere e sassi
azzardo dei sorpassi.
Ed ora sto all‟Eterno
seduto in Paradiso
San Pietro assai paterno
mi parla con buon viso…
E quando sto in città
nessuno mi potrà
fermare e poi multare
se parlo al cellulare.
“Se tu saresti morto
guidando da incosciente
io non potrei dar torto
a tutta quella gente…
E quando sto in città
nessuno mi potrà
nemmeno contestare
se la barba mi sto a fare.
Invece sei schiattato
perché t’hanno arrotato
i vigili del fuoco
e questo non è poco.
Per far pipì oggi ho dovuto
fermarmi in un imbuto
perché avevo bevuto
sei birre e tre caffè.
Così hai evitato
quell’ infernal calore
diciam che hai guadagnato
l’eterne liete ore”.
35
DEMENZA E TERAPIA
Mia
mia
mia
mia
figlia è assai depressa
madre ha la fobia
sorella è schizofrenica
moglie è alla follia.
Io devo accudire
a tutta la mia gente,
tra cui c‟è anche il nonno
purtroppo assai demente.
Non so se la mia mente
in seno alla famiglia
resistere potrà
a tale inconveniente.
Mi compro
sì! compro
mi compro
sì! compro
un
un
un
un
cincillà
cincillà
cincillà
cincillà.
Dicono che funzioni
con la pet terapia,
allora il cincillà,
lo metto dove va.
Lo metto sulla testa
sopra i capelli, in cresta
lo metto sopra un occhio,
infine sul ginocchio.
Spero che l‟animale
non se ne vada via,
altrimenti starò male
rischiando la pazzia.
Se il piccolo cincillà
dovesse andare via
farebbe naufragare
la pet terapia.
Oh cincillà, oh cincillà
mordi, rosicchia, divora
ma non te andare ora
lasciandomi solo, qua.
Oh cincillà, oh cincillà
mordi, rosicchia, divora
ma non te andare ora
lasciandomi solo, qua.
36
CANZONE STRAVAGANTE
Il leone ha la gengivite
la tigre soffre di colite
non sta bene il domatore
ha un leggero mal di cuore.
Il trapezista ha l‟artrosi
il giocoliere ha la dermatosi
l‟incantatore di serpenti
ha un forte mal di denti.
Ma che circo anormale
sembra quasi un ospedale,
ed il clown è pure morto
gli hanno fatto il funerale.
Quando il sole picchia in testa
si va dentro alla foresta
a cercare l‟ombra fresca
sino a quando si fa sera.
Solo allora si può andare
finalmente alla balera
e la musica ascoltare
e si può anche ballare.
Chi consuma troppa grappa
non si orienta con la mappa
chi s‟inebria di vin mosso
va a finire dentro a un fosso.
C‟è chi brucia la pensione
dietro a quelle macchinette
e anche la televisione
ti propone la roulette.
Gira, gira la fortuna
ma chi gratta i cartoncini
più di un giorno poi digiuna
quando non ha più quattrini.
37
L’INDIGESTO PASTO IN TOSCANA
In un fine settimana
sono andato in Toscana
a una cena con amici
Quelli dei tempi felici.
Siamo stati un poco ingordi
abbiam fatto dei bagordi
una cena un po‟ pesante
che però non fu piccante.
Affettati, poi crostini
tanto per aprir le danze,
pici al sugo di cinghiale
per la gioia delle panze.
Un piccione fiorentino,
poi fagioli e fegatino
e per concluder allegramente
cantuccini e santo vino.
Anche un po‟ di Morellino
per buttare giù i bocconi
ed il Chianti e la Vernaccia
Per riempire la bisaccia.
Poi, conclusasi la cena
sono andato presto via
e mi son recato a Siena
a dormire da mia zia.
Ma la notte fu crudele
con degli incubi tremendi,
ve li voglio raccontare
nei lor brutti saliscendi...
Sognai che Dante trucidava Beatrice, perché era una meretrice. Sognai i Viola retrocessi, l’Arno
che risaliva dai cessi, Leonardo che faceva amplessi. Sognai Elena Sofia Ricci, vittima del mostro
di Scandicci. Sognai pure che a Pieraccioni gli conficcavano dei chiodi nei talloni…
Mi sono svegliato
con la tachicardia,
ed ho anche vomitato
dentro al letto della zia.
Essendomi liberato
di quel peso sulla panza
al mattino andai a Pienza
a vedere il pozzo in piazza.
E davanti al Pozzo dei Cani
mentre al Duomo c‟era la messa
mi promisi a giunte mani
di cenar come i vegani.
38
GATTO NANDO
Quando Nando torna a casa
mangia un piatto di polpette
qualche volta le crocchette
e pesce fresco al venerdì.
Nando è un grosso gatto nero
che sta in strada molte ore
cosa fa non è un mistero
cerca gatte per l‟amore.
I negozianti del quartiere
l‟hanno preso in simpatia
tranne un matto di barbiere
che lo caccia sempre via.
L‟altro giorno il delatore
l‟ha incolpato di un misfatto
“Gatto nero” ha detto il matto
“di sicuro è…iettatore!”
“Non è vero…non è vero!”
Nando disse miagolando
“Tutto quanto è capitato
mentre stavo dormicchiando”.
“Il ciclista in bicicletta
è caduto per la fretta
e la povera vecchietta
è inciampata per error”.
Ad onor del Gatto Nando,
a discolpa va pur detto
che lui stava sopra un tetto
veramente sonnecchiando.
Gatto Nando è un innocente
e sia ben chiaro alla gente
che egli cerca solamente
qualche gatta compiacente.
39
GALLO, GALLINA E CUCU’
Avevo una gallina biancorossa
con sfumature gialle e il petto blu
ma la gallina è andata nella fossa
e adesso la gallina non c‟è più.
Il gallo disperato non la trova
la cerca nel pollaio ma non c‟è
siamo rimasti tutti senza uova
abbiamo solo zucchero e caffè.
Perché, perché
si è ammazzata la gallina?
Bevendo pura varecchina,
suicida per amor.
Ma forse che
la gallina era depressa
oppure era ossessa
impazzita di dolor.
Mi sono ritrovato senza il gallo
un brutto giorno, era venerdì
se l‟è portato via lo sciacallo
ed or non sento più il chicchirichì.
Nei campi vado tardi a lavorare
perché la sveglia all‟alba non c‟è più
ho chiesto aiuto alla mia comare
mi ha dato un orologio col cucù.
Cucù, cucù
ho l‟uccellin di duro legno
e così, con tanto impegno
all‟alba compie il suo dover.
E forse se,
se la gallina fosse viva
ed il gallo non spariva
nulla avrei chiesto alla comar.
Ma la comare è assai contenta
cucina funghi con polenta
e mi ringrazia con il cuore
per l‟uccellin che fa all‟amore.
40
LA PAUSA DAL CAFFE’
Torno a casa tutto unto
dopo avere lavorato
nella fabbrica, son smunto
otto ore ho faticato.
Mezzogiorno è già vicino
e si pensa al gran progetto
di mangiare un tramezzino
con prosciutto o gamberetto.
Sono andato presto a letto
e mi sono addormentato
uno strano sogno ho fatto
e ve lo racconto tutto.
E vogliamo favorire
una buona digestione?
un caffè è necessario…
tutti al bar della stazione.
Ero in cerca di lavoro
e son stato presto assunto,
da un‟azienda molto attenta
ai bisogni della gente.
Ecco… Un‟ora si lavora
che non certo disonora
dalle due alle tre
si fa pausa dal…caffè.
Una bionda spilungona
e una bassa, un po‟ chiattona
dell‟Ufficio Personale
m‟han spiegato ciò che vale.
Si disbriga in giornata
qualche pratica arretrata
poi uniti, con ingegno
già si pensa al nuovo impegno
“Alle otto timbratura
puntualmente, non è dura,
e si va con la lettura
del giornale di provincia.
di discendere le scale
per aspettar l‟ora cruciale
e quando fischia l‟uccellino
si ritimbra il cartellino”.
Dopo un‟ora s‟incomincia
a far socializzazione
si esce tutti quanti assieme
e si va al bar della stazione.
Per fortuna è stato un sogno
e così non mi vergogno,
ma pur penso che qua o là
questa sia realtà.
Là si parla, si discute,
tra un cornetto e un cappuccino,
beh, nessuno è mai perfetto…
si fa anche un riposino.
La mia fabbrica mi attende
e un salario un po‟ tirato
mi ritengo fortunato
per averlo intascato.
Nel tornar verso l‟ovile
si fa anche un po‟ di spesa,
e se il tempo lo permette
paghi pure le bollette.
Per averlo guadagnato
col sudor dell‟onestà,
ma non so se dappertutto
il valor sia questo qua.
41
IL NANO ASSASSINO
Voi che ascoltate questa canzone
è giusto sappiate che in questa occasione
non è De André che ha scritto „sti versi
che sembran vicini, ma sono diversi.
Presero il nano in un campo di grano
Bocca di Rosa piantò il tulipano
quel triste mattino il nano davvero
andava nei campi per abbattere un pero.
Usò la sua accetta nel modo sbagliato
e invece del pero colpì Pier soldato
o derelitto che orrendo delitto
il nano scappò attraverso un prato.
Ma venne visto da un mare gente
pronta a chiamare la polizia
disse un pastore: “ha ucciso un sergente
è un nano assassino, è sparito nel campo”.
disse il questore: “Non avrà scampo”
mandò venti agenti con mitra e pistole
il nano bloccarono in mezzo alle aiuole
lo ammanettarono alla luce del Sole.
Portato in caserma per fare il verbale
Il nano gridava: “Non volevo far male”
non fu creduto, vent‟anni si prese
anche il processo fu tutto a sue spese.
Ma cosa c‟entra Bocca di Rosa?
Non era sua amante, non era sua sposa
infatti non era nemmeno presente
quando quel nano uccise il sergente.
Bocca di Rosa in quel momento
aveva daffare con un olandese
che debitore dal primo del mese
non le pagava le liete ore.
Bocca di Rosa si era stancata
di dare la cosa senz‟esser pagata
così al tulipano, in modo garbato
chiuse la porta e fu congedato.
42
SANeGIAN KA-Bar-ET – Discografia 2013-2017
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Intro (strumentale)
Canzone stravagante
Coyote e carote
Demenza e terapia
Il trio scapestrato
Serenata serena a Sora Gina
Chianti e bistecca
Whisky e sapone
Quant‟è bono il vino
Outro (strumentale)
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Gatto Nando
Gatto Nando innocente
Il cinghiale non ha le corna
Tanti auguri
Aiuto c‟è la guerra
Rutto e amore libero
Pesante
Bank Block
Baracca e burattini
Gira la ruota
La morte del cigno
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Donna
Donna
Donna
Donna
Donne
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Donna del futuro
Gallo, gallina e cucù
Il calvario di Dario
L‟artista
James Joyce
Pasta allo scoglio
Mario e il suo rimario
Il mago mancato
Mannaggia alla manager
Pubblico impiegato
Adamo
Evelyn
Ho ben chiuso la valigia
L‟era pre molecolare
Tabula rasa
Tempi mitici
Lettera a zio Gigi
del Sud (la caliente)
del Nord (la vikinga)
dell‟Est (la vampira)
del West (la cow girl)
dei continenti
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La mia gattina
Stelle alpine
Sotto il tuo balcone (alluvione)
Presto saremo tutti in povertà
Xe tuto un carneval
Incendio indiano
Il Borgo di Calcata
Vispa vespa resta in cresta
Canto di un serbo immigrato
Ballata di un fiore nato morto
La pausà dal caffè
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E‟ morto il mio PC
Lo sciroppo miracoloso
Il nano assassino
Inganno e sfruttamento
La ballata di Caio
La debitrice Alice
Inno della Sangervasina
L‟antipantera del panettiere
Quant‟eri bella (e per sempre ti amerò)
Le coronarie alle Canarie
Manicaretti a otto zampe
Una canzone sull‟amore
L‟equivoco
Ulisse e le sirene
Macchie alla menta
Ciò omo
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Quanta ciccia
Campionato truccato
Divorzi paralleli
Dramma in famiglia
Il blues del minatore
Il blues della laguna
La clinica animale
La gonna
La modella
L‟indigesto pasto in Toscana
L‟ostacolo
Mamma assassina
Una vita in bianco
Trappole cinesi
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Call Center
Il blues del tassinaro
Il rock del ragioniere
Il trapasso dell‟asso del volante
Incontri virtuali
La fattoria dell‟Ungheria
Le ballerine di Macario
Prevenzione
Un paese nel mondo
Una cacca di cane
Operetta del tatuaggio in 8 minuti
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Il telefono del nonno
Destino segnato
La doppia vita
La ragazza russa
Le disavventure di Anton Caspiterina
Miss gambe affusolate e piedi di Pb
Natale 100 anni fa sul fronte
Roba del medioevo
Speranze
L‟invasione della Terra in 9 minuti
PARTE 1 La modella (A), Call center (C), Il blues del tassinaro (C) PARTE 2 Destino segnato (D), La
doppia vita (C), Il rock del ragioniere (C) PARTE 3 Lo sciroppo miracoloso (B), La fattoria dell’Ungheria (C),
Robe del medioevo (D) PARTE 4 Le ballerine di Macario (C), Una cacca di cane (C), Inno della
Sangervasina (B).
A = from
B = from
C = from
D = from
the album
the album
the album
the Album
“Andare a fare quasi un blues”
“Un sacco di palle”
“Così va il mondo Vol. 1”
“Così va il mondo Vol. 2”
Creative Commons License: CC-BY-NC-ND
E‟ permesso a terzi di diffondere la presente opera e condividerla con altri dando il giusto credito
all‟autore, ma non la si può cambiare in nessun modo od utilizzarla commercialmente.
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