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ITALIANO

POETICA DEL 1900
Parlando di poetica, bisogna specificarne il significato. Per poetica si intende la
riflessione che il poeta fa sulla poesia. Parlare di poetica vuol dire allontanare da noi
l'idea che l'arte (poesia) sia qualcosa di ingenuo, spontaneo. Difatti, la poesia è un
lavoro sul linguaggio sempre consapevole.
La poetica è la ricerca della risposta alla domanda "cos'è la poesia per me?", che è
una risposta assoluta: una volta che un poeta ha deciso per sé, ha deciso per tutti.
Questa domanda include una serie di domande più piccole
• Come si fa la poesia → quali sono le parole che voglio usare? Quale
registro?
• Perché faccio poesia → qual è la causa e quale il fine/ cosa voglio
suscitare al lettore? (causale / finale)
Le risposte vengono definite "istituzioni (scelte ideali o operative) della poesia", che
si divide in precettistico-normative (risponde alla domanda come si fa) e idealizzanti
(risponde alla domanda perché). La poetica è, quindi, un insieme di istituzioni.
La poetica a sua volta si divide in:
1. Esplicita / Dichiarata = Il poeta dichiara le sue idee nel paratesto, insieme delle
scritture che circondano il testo. Tante volte, però, quello che si esplicita non
corrisponde alla poesia finale.
Il termine paratesto, formato dal greco para- ('vicino', 'affine') e dal latino textus
('tessuto', da texere: 'tessere', 'intrecciare'), si deve al critico letterario francese
Gérard Genette. Egli lo divide in:
• Peritesto, ovvero le scritture che circondano il testo da vicino: titolo,
note, dedica, prefazione, …
• Epitesto, ovvero gli elementi che circondano il testo da lontano: testi
compiuti, scritti, in cui il poeta dichiara la propria idea della poesia (ex.
Leopardi= discorso di un italiano intorno alla poesia romantica -1918dove scrive che la vera poesia è quella degli antichi)
La poetica esplicita si divide in:
• Diretta →viene scritta con l'obiettivo di spiegare la propria idea
(discorso di un italiano intorno alla poesia romantica // Manifesto del
movimento futurista.)
• Indiretta → I testi in cui troviamo la dichiarazione non nascono per
essere la dichiarazione del poeta. Nascono per dare un'altra
informazione, ma danno informazioni utili per ricostruire la poetica (gli
epistolari / testi critici).
2. Implicita / Non dichiarata = il poeta dichiara le sue idee nel testo stesso. La
rende operante tramite le scelte linguistiche / tecniche procedurali. Nelle
cosiddette metapoesie, ad esempio, ovvero poesie che hanno al loro interno
un'altra poesia.
Parlando della poetica del '900, andiamo incontro a problemi storico-cronologici:
non basta appartenere cronologicamente a un secolo per esserne pienamente
inseriti (Pascoli e d’Annunzio si impongono come figure nell’800 ma sono presenti
anche nel ‘900).
Problema dell’ingresso → È uno spazio dove dobbiamo entrare. Con chi entriamo
nella poesia del '900 (caratteri nettamente distinti dai caratteri dell'800) // Chi sono i
poeti incontrando i quali noi possiamo dire "siamo usciti dal territorio della poesia
ottocentesca"?
Problema del transito → Avendo capito i caratteri distintivi e i poeti del '900,
dobbiamo anche farci una mappa di orientamento, stabilendo, se possibile, le
partizioni in ambiti etc.
In questo arco temporale si danno due figure dominanti di poeta e nettamente
contrastanti:
• Poeta coronato // redimito d'aureola →poeta che riconosce e assegna alla
figura del poeta il massimo del prestigio, e alla poesia la manifestazione del
valore. Sono poeti accomunati dall'orgoglio della poesia, ma con qualche
tratto distintivo ciascuno.
D'Annunzio → poeta coronato = poeta vate
Pascoli → poeta coronato = fanciullino
• Poeta scoronato → poeta perde la sua corona (Baudelaire "Perdita d'aureola")
e si rende uguale agli altri. Avviene la crisi del ruolo tradizionale della poesia,
arrivando alla vergogna della poesia, la poesia è disvalore = non è più possibile
fare poesia alla maniera di Pascoli e d'Annunzio.
Crepuscolari → Montale: "solo questo oggi possiamo dirti, ciò che non
siamo e ciò che non vogliamo" (Il male di vivere)
Futuristi → il poeta è comunque una figura positiva (proietta il
nuovo), ma non parla di un valore (mantiene la sua identità
permanente nel tempo e vale da sempre e per tutti), perché la novità
rende una durata mutevole.
Espressionisti vociani → gruppo di poeti che hanno frequentemente
collaborato alla rivista italiana del '900 "Voce" e che si esprimono con
un carico di violenza.
PROBLEMA DELL'INGRESSO
Sono state formulate 3 tesi per valutarlo, 2 estremistiche e 1 mediana (tesi
dominante al momento). Sanguinetti parlava di questo periodo come
"attraversamento di Pascoli e d'Annunzio".
= Sono e rimangono poeti interamente ottocenteschi (tesi estrema) / Sono poeti
interamente novecenteschi (tesi estrema)
= Sono dei giani bifronti →capo con doppio volto, uno davanti ed uno dietro.
Ottocenteschi perché coltivano l'orgoglio della poesia e del poeta come guida.
(pascoli--> con il fanciullino perché il poeta è l’unico che ce l’ha ancora sveglio, quindi
ha una visione a 360 del mondo, D’annunzio--> superuomo)
Novecenteschi per aspetti linguistico-formali
• Operazione orizzontale, ovvero allargano il vocabolario del repertorio
delle parole (prevalentemente grazie a D’annunzio)
• Operazione verticale, ovvero il tono della poesia si abbassa, per arrivare
ad una Prosaicizzazione della poesia
E per aspetti tecnico-procedurali (si parla di "istituzioni vettoriali" per indicare
movimento, continuità, poiché attraversano tutto il 900).
• Analogia --> Prevalentemente usata da d'Annunzio, è una tecnica
astrattizzante, fa perdere corpo alle cose. Crea legami tra cose
apparentemente estranee l'una all'altra. È un processo metamorfico.
• Correlativo oggettivo → tecnica concretizzante, conferisce fisicità alle
cose. Tutto ciò che è astratto prende dicitura concreta: le emozioni, un
qualcosa di astratto, devono avere un correlativo oggettivo che la
rappresenti (Montale: spesso il male di vivere ho incontrato → il male di
vivere è una condizione esistenziale che, dopo i due punti, fa seguire
una serie di immagini, correlativi oggettivi, tra cui gli ossi di seppia)
Quindi, complessivamente, possiamo dire che entriamo nella poesia del '900 non
comincia con Pascoli e d'Annunzio, nonostante essi lascino dei contributi alla poetica
del secolo nuovo. Sono I crepuscolari, i futuristi, gli espressionisti vociani le voci
inauguali della poesia del 900, miste a voci individuali (Ungaretti, Saba, Campana)
PROBLEMA DEL TRANSITO
Riusciamo a dividere quindi il '900 in 5 tempi:
• Fase inaugurale (primo quindicennio-ventennio) con due esperienze
individuali (Ungaretti, Saba e Campana) tre esperienze collettive
(risposte collettive alle domande sulla poetica), che hanno in comune il
presente, il periodo di transizione. Sono:
Crepuscolarismo → Anton Giulio Borgese, in un articolo del 1910 sul
quotidiano La Stampa, scrive una recensione di due raccolte poetiche
chiamata Poesie crepuscolari (la poesia di questi poeti rappresenta il tramonto
di una stagione luminosa della poesia italiana). La critica usa il termine
"Crepuscolarismo" con il senso di alba, il momento iniziale della poesia
novecentesca.
Da L'amica di nonna Speranza (Gozzano) compare l'espressione "le buone hanno significato- cose di pessimo gusto -non possono più arredare il
presente-" (correlativo oggettivo) → immagini interne. Govoni, invece, scrive
Armonia in grigio et in silenzio → manifestazione di una delle tematiche
croniche del Crepuscolarismo (grigio come ricordo del passato) → immagini
esterne (lista di elementi esterni)
-
Non si tratta di un movimento intenzionale / Involontario e fuggono dal
presente tramite la ripresa del passato (ex. Il porto sepolto di
Ungaretti): atteggiamento retrospettivo delusivo.
Futurismo → Coinvolge tre procedure innovative: verso liberismo -non c'è
misura in versi- / paro liberismo -parola viene liberata, viene sfruttata solo in
riferimento al solo significato (non significante) così da accostare parole solo
per componenti simili- / tavole parolibere. Si sta ritornando, in realtà, alla
forma più antica di comunicazione (veri e propri suoni e immagini). Con i
futuristi avviene il fenomeno dello sconvolgimento artistico. Si parlerà, in
futuro, di una poesia totale, ovvero una ripresa delle caratteristiche delle
avanguardie novecentesche.
-
Movimento istituzionale collettivo / Movimento intenzionale e fuggono
dal presente tramite la visione del futuro.
Espressionismo vociano →Gianfranco Pontini scrive una sua lettura dove
individua la presenza di alcuni elementi comuni in alcuni poeti e non solo,
ovvero autori collaboratori della rivista La voce. Sono poeti autobiografici /
POESIA EGOTICA con carattere diaristico e un linguaggio a toni fortemente
calcati.
-
Non è un movimento intenzionale / Involontario e restano calati nella
versione critica del presente, non fuggono.
Ogni movimento propone una figura di poeta diverso e questi movimenti
contrappongono il proclamare l'orgoglio e la vergogna della poesia, che non vuol dire
sostenerle l'inutilità -> la poesia mantiene un suo ruolo ma non più come Pascoli e
D'annunzio
• Fase seconda (dalla prima alla seconda Guerra Mondiale)
I pareri della critica non sono concordi sulla fase seconda. Ci sono 3 modi principali di
interpretare la poesia del '900 e uno aggiuntivo:
1. (Linea Ungarettiana / Novecentesca) Formulata da Anceschi
nell'antologia Lirici nuovi (antologia panoramica della poesia successiva
alle 3 esperienze collettive precedenti), comprende poeti giovani che
hanno però qualche legame con l'antico, ovvero si ispirano a Ungaretti.
Anceschi ritiene che questa linea di poeti sia l'unica dominante
principale linea poetica del secondo tempo. Questa idea è stata per
lungo tempo quella dominante. Per lui, Montale si inseriva nella scia
ungarettiana, come Sereni, Mario Luzi, Alfonso Gatto, Digongiari.
La poetica Ungarettiana deve essere articolata a sua volta in due segmenti: Lirici
nuovi, poeti appartenenti alla generazione direttamente successiva a Ungaretti e
quella dei poeti ermetici, ovvero che esordiscono negli anni '30 (vedi "ermetismo"
sotto*)
Pierpaolo Pasolini, poeta drammaturgo e regista cinematografico, come poeta
critico, vede una situazione più articolata, individuando due linee contrapposte. Per
lui, Montale va nella linea sabiana, poiché la linea non è continua (come per
Anceschi), ma c'è una suddivisione.
▪ Ungarettiana (a cui appartiene il Montale delle Occasioni seconda fase poesia di Montale-)
▪ Sabiana / antinovecentista --> artisti che si rifanno a Saba, non
Ungaretti. Pasolini si riconosce principalmente in questa.
2. Triplice configurazione
▪ Ungarettiana (io introflesso --> chiuso in sé medesimo)
▪ Montaliana (compenetra chiusura e apertura dell'io) -->
considerata più dalle prime due raccolte montaliane Ossi di
seppia e Le occasioni
▪ Sabiana (io estroflesso --> aperto alla realtà)
*Francesco Flora, in Poesia Ermetica, parla dei poeti ermeti, ovvero poeti più giovani
di Montale che esordiscono negli anni '30. Ermetismo è sinonimo di indecifrabilità,
chiusura→ poesia introversa, il poeta non si apre al mondo ma si chiude in sé stesso.
Dato che accomuna due aree, viene definita anche poetica comune / Letteratura
come vita → Carlo Bo, sulla rivista "Frontespizio" pubblica il saggio Letteratura come
vita (letteratura o poesia: per i poeti ermetici la poesia è la letteratura + il "come" è
identificativo, ovvero va inteso come "è" →solo attraverso la poesia si rende
possibile una piena realizzazione esistenziale + la poesia necessita un pieno impegno
esistenziale + la poesia è chiusa, soltanto chiudendosi in essa ci si può pienamente
realizzare). I critici hanno spesso collaborato con poeti ed autori nelle riviste
principali.
Anche il linguaggio spesso è chiuso, arduo da decifrare, che necessita una chiave
particolare di lettura.
CARATTERISTICHE
TITOLI RACCOLTE
PRINCIPALI -titoli
tematici-
CRITICI COLLABORATORI
RIVISTA
Milano
Firenze
Chiudersi nella poesia non Chiudersi nella poesia è
è interamente appagante pienamente
soddisfacente
Frontiera (Sereni)
Isola (Alfonso Gatto) + La
→
barca (Mario Luzi) con
la frontiera è luogo di
titolo di apertura La vita +
separazione con movimento
(Piero Bigongiari)
→
da zona a altra. Richiama
anche l'impossibilità di
superarla (reclusione). C'è la
fuga che, però, a volte fa
provare nostalgia per il luogo
di partenza.
si richiama la poesia
ungarettiana (Il porto sepolto).
Gianfranco Pontini +
Luciano Anceschi
Corrente
Carlo Bo + Oreste Macrì
Frontespizio + Campo di
Marte
Fase terza (1945-1955)
Si individuano 3/4 orientamenti della ricerca poetica, di cui i primi tre preminenti.
Cercano tutti di prendere distanza dall'ermetismo: si ricerca la realtà da cui
l'ermetismo voleva allontanarsi.
Neorealismo
Caratteristiche
Significato
Autori
Taglio
Realismo
lombardo
Comporta un
taglio dell'io (la
realtà interessa più
dell'io)
Neosperimentalism
o
Poesia che
contempera tanto
l'interesse per la
realtà esterna
quanto quella della
realtà interiore
Ritorno non alla
macro-realtà, ma
alla micro-realtà ->
poesia interessata
non a vicende che
coinvolgono una
moltitudine ma
cose concrete,
quotidiane.
Riprendono il
correlativo
oggettivo.
Guttuso in pittura; Luciano Anceschi
Ladri di biciclette al scrive Linea
cinema.
lombarda dove
raccoglie i poeti di
questo periodo
(Sereni)
Scrive anche
Poesia in re ->
poesia calata nella
realtà
Taglio
documentario:
bisogna
documentare la
realtà, non
Si mostra
l'inevitabile scontro
tra le due realtà che
devono essere
documentate nella
loro inconciliabilità.
È una poesia del
contrasto.
Orientamento
dominante
dell'immediato
secondo
dopoguerra che
caratterizza tutte
le arti. Comporta
un taglio dell'io
Ritorno alla realtà
concreta /
verghiana
ottocentesca ->
realtà della guerra,
della resistenza e
ricostruzione del
paese, dei
problemi politicosociali.
Pierpaolo Pasolini e
Roversi + saggisti
fondano la rivista La
officina a Milano ->
Pasolini scrive un
saggio chiamato
Neosperimentalism
o (testo di poetica
esplicita diretta)
Taglio
documentario
dell'attrito tra le
due realtà.
Vs. Ermetismo
interpretare,
proprio come
Verga.
Invade
completamente la
realtà
Invade la realtà ma Ci si interessa della
nella versione
realtà quanto dell'io
micro
Fase quarta (1956 - fine anni '60) che inizia nel 1956, ovvero l'anno in cui Anceschi
fonda la rivista Il Verri, che diventa il laboratorio di una esperienza letteraria e
culturale caratterizzante di questo periodo, ovvero la Neoavanguardia italiana, che si
posiziona come monocentrica (rielaborazione della letteratura novecentesca). Non è
un movimento unico, ed ha difatti due vie di costituzione / svolgimento (gruppo '63 e
gruppo '70) e due aree.
• C'è al centro la letteratura ma anche l'idea che non si possa
darne un rinnovamento senza un parallelo rinnovamento della
ricerca culturale in genere / bisogna alimentarla con il contatto
di altri ambiti artistici. La letteratura è una ricerca, qui,
interdisciplinare.
• 5 giovani poeti collaborano al "Verri": Edoardo Sanguinetti
(Laborintus); Nanni Balestrini; Antonio Porta; Alfredo Giuliani;
Elio Pagliarani
Nel 1961 viene pubblicata l'antologia I novissimi, una vera e propria dichiarazione
collettiva della loro poetica. I loro testi vengono quindi inseriti in una cornice
paratestuale, ovvero nel peritesto:
3. Introduzione stilata da Giuliani che espone, a nome di tutti, la poetica
che li accomuna
4. Note
5. Sezione conclusiva dove ciascuno dei poeti dichiara la propria poetica.
Nascita
Rivista
Gruppo 63
Palermo, 1963
Nato sulle pagine del
Verri, è una
collaborazione congiunta
di più figure artistiche (ex.
Umberto Eco) che
rispecchia a pieno la
Neoavanguardia.
Gruppo 70
Firenze, 1970
Quartiere (1950-1966)Lamberto Pignotti e
Eugenio Micini-
Caratteristiche
Scioglimento
Poetica della poesia
schizzomorfa
→
delle forme infrante
1967 (fondazione rivista
"Il Quindici" (fino 1969)
Poetica della poesia
tecnologica
3 area) L'area di ricerca/sperimentazione è all'insegna della poesia totale (sfruttiamo
significato e significante insieme, significante grafico e acustico) introdotta dal
Futurismo. Si compone di:
• Poesia visuale → esperienze per enfatizzare significante grafico
• Poesia fonetico-sonora → parola nella componente del significato
fonoro-acustico e gestualità
È, in sostanza, contrario all'area endoletteraria: la poesia continua a conservare le
caratteristiche tradizionali (non ci sono sconfinamenti verso altre aree artistiche poesia in versi, si trova nelle pagine di un libro.)
Fase ultima (1970- fine secolo)
L'ultimo trentennio della poetica del 900 è caratterizzato da un tempo policentrico:
non c'è una sola esperienza dominante, ma anzi ha la massima dispersione delle
esperienze della poesia. Si parla infatti di disseminazione della poesia.
• C'è una moltiplicazione di esperienze individuali: cala quasi fino a
scomparire l'orientamento precedentemente dove gli artisti si
raccoglievano per creare una poetica collettiva; i poeti non avvertono
più la necessità di un lavoro di gruppo.
• Una caratteristica collettiva è quella del 1976 quando esce La parola
innamorata (antologia), più o meno simile ai Novissimi.
Chiara presa di posizione negativa nei confronti dell'esperienza della
Neoavanguardia: la parola non è un qualcosa da aggredire, ma le si può riconoscere
una capacità di comunicazione autentica (parola innamorata → poesia nuovamente
innamorata della parola).
FISIOGNOMIA DEL POETA
Abbiamo parlato di varie figure del poeta, e ne possiamo trovare in particolare 2
gruppi di poeti redimiti di aureola:
Corone
Poeti
Novecentesche
Carducci
Pascoli
D'Annunzio
Trecentesche
Dante
Petrarca
Boccaccio
I poeti novecenteschi presentano sé stessi come capaci di fare poesia pezzo e di
impegnarsi nell'attività di comunicare valori, mentre i poeti trecenteschi come quelli
che incarnano la figura del poeta che detiene la verità. Solo uno, ovvero Petrarca,
viene effettivamente incoronato.
Poeta incoronato: la Metamorfosi
Dietro all'idea della corona d'alloro c'è un'origine mitica di uno dei principali
esponenti della letteratura latina: Ovidio. Egli è un poeta antico la quale produzione
poetica presenta 2 componenti:
1. Magister (maestro d'amori) / Elegiaco
Non canta l'amore languente, che è motivo di sofferenza, ma l'amore erotico: la sua
opera principale è l'Ars amatoria, che fornisce consigli su come l'uomo deve
comportarsi con la donna e viceversa. L'originalità è data dal fatto che questi
protagonisti possono essere sia dominatori che succubi.
2. Poeta epico-narrativo
Parliamo dell'opera La Metamorfosi (15 libri sul tema della trasformazione con 250
favole metamorfiche, l'una collegata con l'altra in una sorta di continuum).
• La cornice generale è il racconto della metamorfosi di fondo: la nascita
del mondo dal caos.
• Le trasformazioni sono di dei o uomini spesso cruente in animali, piante
etc. Potrebbe presentarsi come una carrellata di orrori e perdite
continue di identità.
Importante è la prima favola (Apollo (Febo), dio del Sole, dell'arte e della poesia,
Cupido (Eros), Dafne)
1. Apollo, grande guerriero, ha appena ucciso il serpente pitone. Incontra
Cupido e lo ridicolizza, dicendogli che lui non sarebbe capace di fare
niente solo con la faretra e l'arco.
2. Cupido, offeso, costruisce 2 frecce: una d'oro che fa innamorare e
un'altra che fa disamore; colpisce Apollo con la freccia dorata, con
l'altra Dafne.
3. Quando Apollo incontra Dafne la riconosce come la donna da amare,
ma lei si fugge
4. Ormai prossima ad essere fermata dal dio, si rivolge al padre e chiede
di farla fuggire: egli la trasforma in un albero d'alloro.
5. Apollo intreccia una corona d'alloro con i rami dell'albero in cui si era
trasformata e costituisce, con la sua forza divina, che essa fosse una
pianta sempre verde e che, in suo ricordo, tutti i coloro che avranno un
comportamento di eccellenza in ogni campo dovranno essere redimiti
con corona d'alloro.
CORONE NOVECENTESCHE
Poeta redimito d'aureola
Poeta 1
Poeta 2
Pascoli
1- volto fanciullino
2- volto vate
+ Eccellenza conoscitiva
(valenza gnoseologica) e
morale (valenza etica).
+ Capacità di conoscere
che non hanno gli altri
uomini (quella dell'adulto
è una conoscenza
razionale, con massima
espressione nella
scienza). **
Come per d'Annunzio, è il
poeta che si fa guida
politico-sociale / politicoideologico. Si assume un
ruolo paraenetico:
promotore di una visione
politica.
D'Annunzio
1- volto esteta
2- volto vate
+ Creatore di bellezza
(Artifex gloriosus: testo di
metapoesia. Lavora le
parole);
+ Preservatore di bellezza
(il verso è tutto) (+musei);
+ Vivere nella bellezza;
+ Vivere per la bellezza.
(Protagonista de Il
piacere: Andrea Sperelli
*).
Permane la volontà di
agire (è più in sintonia con
il superuomo che con
l'esteta). Egli conosce le
strade che deve seguire
per trovare la piena
soddisfazione e fa
propaganda tramite la
scrittura (Pascoli) o azioni
politiche (d'Annunzio)
* Sperelli incarna l'estetismo nella sua criticità (celebrazione e crisi estetismo). Egli è
solo apparentemente un personaggio vitale, conduce una vita fittizia – vitale nella
sua solitudine, non si realizza pienamente – prende consapevolezza della sua
inconsistenza esistenziale ( la vita dedicata alla bellezza è una vita falsa).
D'annunzio sostituisce questa figura eccezionale con un'altra: SUPERUOMO, figura
intermedia tra esteta e vate.
6. La parola tedesca Übermensch ("oltreuomo" è stata tradotta in passato
con il termine di "superuomo".) Il termine Übermensch, superuomo /
oltreuomo, è un concetto fondamentale della filosofia di Nietzsche ma
è di difficile interpretazione. L'Übermensch è il vero uomo che si è
scrollato di dosso tutte le menzogne della cultura. Egli è un uomo
fedele alla terra alla vita terrena, accetta la vita con tutti i suoi drammi
e le sue gioie senza riempirla di credenze illusorie e rifiutando l'idea di
una dimensione trascendente. È, dunque, l’uomo che recupera l vera e
propria natura o, come dice Nietzsche, “diventa ciò che è.”
1. Il superuomo è un altro volto del poeta. È un uomo operativo, capace di fare/agire,
fa cose che gli altri non riescono a fare. È una vita di continua avventura.
2. L'esteta è un inetto → (incapacità di agire/operare) e contemplatore del bello.
INCARNAZIONE SUPERUOMO:
1. L'eroe= incarnazione della capacita di agire, pronto alla scoperta
2. Dio pan= panismo d'annunziano= il tutto della natura, trasformarsi in tutti gli
esseri della natura.
PANISMO →capacità di mescolarsi con gli altri e capacità di trasformarsi, entrando in
sintonia con tutti. Il panismo d'Annunziano è un distacco da sé, non come in
Ungaretti dove è una scoperta.
In d'Annunzio abbiamo 3 figure: esteta+superuomo+vate
** Gnoseologia (filosofia della conoscenza) →GIOVANBATTISTA RICO con La scienza
nuova dice che gli uomini:
1. Sentono senza avvertire (pura recettività= il neonato riceve solo delle
impressioni, senza acquisire consapevolezza),
2. Avvertono con animo perturbato (bambini= si cerca di darsi ragione di
quel che si sente, e si dà con immagini) → Il fanciullino rispecchia la
seconda fase, poiché ha la fantasia come via conoscitiva. Accanto alla
figura del fanciullino c'è un vecchio cieco: Omero (rispecchia la poesia,
significa che la conoscenza non è data dalla vista, ma altri canali
conoscitivi). Diventando adulti, quel fanciullino è stato addormentato,
ma rimane sveglio nei poeti. Il fanciullino guida il vecchio cieco con la
propria fantasia e il vecchio serve nella valenza etico-morale: individua
ciò che veramente vale nell'esistenza.
Tradizione familiare nella dimensione agreste (nido) = siepe che lo mantiene
3. Riflettono (uomini= riflettono con valenza pura).
Il fanciullino vede le cose di ogni giorno, quelle più piccole, come più significative
(correlativo oggettivo). egli guida il vecchio cieco con fantasia e immaginazione.
BAUDELAIRE
Punto di transito è Baudelaire, che attesta la crisi del poeta scoronato.
L'albatro (poesia)
In questa poesia si parla da un lato l'immagine del poeta come albatro in volo, libero,
sul mare; dall'altro, dell'albatro storpio catturato, le cui ali gli impediscono di
scappare: i poeti non vengono più riconosciuti dalle persone ma anzi, lo obbligano a
togliersi la propria identità e autorevolezza.
Perdita d'aureola
Qui, il poeta si trova in un bordello e dice all'amico che, mentre camminava, gli si è
caduta l'aureola ed è finita nel fango. Ora è simile a tutti. Il poeta non vuole mettere
un avviso per l'aureola, poiché la dignità lo annoia e gli piace fare la felicità del
prossimo che lo fa ridere.
• Il poeta rinuncia deliberatamente alla sua aureola
• Riconoscimento che la figura del poeta non può essere più incarnata
come figura superiore.