POETICA DEL 1900 Parlando di poetica, bisogna specificarne il significato. Per poetica si intende la riflessione che il poeta fa sulla poesia. Parlare di poetica vuol dire allontanare da noi l'idea che l'arte (poesia) sia qualcosa di ingenuo, spontaneo. Difatti, la poesia è un lavoro sul linguaggio sempre consapevole. La poetica è la ricerca della risposta alla domanda "cos'è la poesia per me?", che è una risposta assoluta: una volta che un poeta ha deciso per sé, ha deciso per tutti. Questa domanda include una serie di domande più piccole • Come si fa la poesia → quali sono le parole che voglio usare? Quale registro? • Perché faccio poesia → qual è la causa e quale il fine/ cosa voglio suscitare al lettore? (causale / finale) Le risposte vengono definite "istituzioni (scelte ideali o operative) della poesia", che si divide in precettistico-normative (risponde alla domanda come si fa) e idealizzanti (risponde alla domanda perché). La poetica è, quindi, un insieme di istituzioni. La poetica a sua volta si divide in: 1. Esplicita / Dichiarata = Il poeta dichiara le sue idee nel paratesto, insieme delle scritture che circondano il testo. Tante volte, però, quello che si esplicita non corrisponde alla poesia finale. Il termine paratesto, formato dal greco para- ('vicino', 'affine') e dal latino textus ('tessuto', da texere: 'tessere', 'intrecciare'), si deve al critico letterario francese Gérard Genette. Egli lo divide in: • Peritesto, ovvero le scritture che circondano il testo da vicino: titolo, note, dedica, prefazione, … • Epitesto, ovvero gli elementi che circondano il testo da lontano: testi compiuti, scritti, in cui il poeta dichiara la propria idea della poesia (ex. Leopardi= discorso di un italiano intorno alla poesia romantica -1918dove scrive che la vera poesia è quella degli antichi) La poetica esplicita si divide in: • Diretta →viene scritta con l'obiettivo di spiegare la propria idea (discorso di un italiano intorno alla poesia romantica // Manifesto del movimento futurista.) • Indiretta → I testi in cui troviamo la dichiarazione non nascono per essere la dichiarazione del poeta. Nascono per dare un'altra informazione, ma danno informazioni utili per ricostruire la poetica (gli epistolari / testi critici). 2. Implicita / Non dichiarata = il poeta dichiara le sue idee nel testo stesso. La rende operante tramite le scelte linguistiche / tecniche procedurali. Nelle cosiddette metapoesie, ad esempio, ovvero poesie che hanno al loro interno un'altra poesia. Parlando della poetica del '900, andiamo incontro a problemi storico-cronologici: non basta appartenere cronologicamente a un secolo per esserne pienamente inseriti (Pascoli e d’Annunzio si impongono come figure nell’800 ma sono presenti anche nel ‘900). Problema dell’ingresso → È uno spazio dove dobbiamo entrare. Con chi entriamo nella poesia del '900 (caratteri nettamente distinti dai caratteri dell'800) // Chi sono i poeti incontrando i quali noi possiamo dire "siamo usciti dal territorio della poesia ottocentesca"? Problema del transito → Avendo capito i caratteri distintivi e i poeti del '900, dobbiamo anche farci una mappa di orientamento, stabilendo, se possibile, le partizioni in ambiti etc. In questo arco temporale si danno due figure dominanti di poeta e nettamente contrastanti: • Poeta coronato // redimito d'aureola →poeta che riconosce e assegna alla figura del poeta il massimo del prestigio, e alla poesia la manifestazione del valore. Sono poeti accomunati dall'orgoglio della poesia, ma con qualche tratto distintivo ciascuno. D'Annunzio → poeta coronato = poeta vate Pascoli → poeta coronato = fanciullino • Poeta scoronato → poeta perde la sua corona (Baudelaire "Perdita d'aureola") e si rende uguale agli altri. Avviene la crisi del ruolo tradizionale della poesia, arrivando alla vergogna della poesia, la poesia è disvalore = non è più possibile fare poesia alla maniera di Pascoli e d'Annunzio. Crepuscolari → Montale: "solo questo oggi possiamo dirti, ciò che non siamo e ciò che non vogliamo" (Il male di vivere) Futuristi → il poeta è comunque una figura positiva (proietta il nuovo), ma non parla di un valore (mantiene la sua identità permanente nel tempo e vale da sempre e per tutti), perché la novità rende una durata mutevole. Espressionisti vociani → gruppo di poeti che hanno frequentemente collaborato alla rivista italiana del '900 "Voce" e che si esprimono con un carico di violenza. PROBLEMA DELL'INGRESSO Sono state formulate 3 tesi per valutarlo, 2 estremistiche e 1 mediana (tesi dominante al momento). Sanguinetti parlava di questo periodo come "attraversamento di Pascoli e d'Annunzio". = Sono e rimangono poeti interamente ottocenteschi (tesi estrema) / Sono poeti interamente novecenteschi (tesi estrema) = Sono dei giani bifronti →capo con doppio volto, uno davanti ed uno dietro. Ottocenteschi perché coltivano l'orgoglio della poesia e del poeta come guida. (pascoli--> con il fanciullino perché il poeta è l’unico che ce l’ha ancora sveglio, quindi ha una visione a 360 del mondo, D’annunzio--> superuomo) Novecenteschi per aspetti linguistico-formali • Operazione orizzontale, ovvero allargano il vocabolario del repertorio delle parole (prevalentemente grazie a D’annunzio) • Operazione verticale, ovvero il tono della poesia si abbassa, per arrivare ad una Prosaicizzazione della poesia E per aspetti tecnico-procedurali (si parla di "istituzioni vettoriali" per indicare movimento, continuità, poiché attraversano tutto il 900). • Analogia --> Prevalentemente usata da d'Annunzio, è una tecnica astrattizzante, fa perdere corpo alle cose. Crea legami tra cose apparentemente estranee l'una all'altra. È un processo metamorfico. • Correlativo oggettivo → tecnica concretizzante, conferisce fisicità alle cose. Tutto ciò che è astratto prende dicitura concreta: le emozioni, un qualcosa di astratto, devono avere un correlativo oggettivo che la rappresenti (Montale: spesso il male di vivere ho incontrato → il male di vivere è una condizione esistenziale che, dopo i due punti, fa seguire una serie di immagini, correlativi oggettivi, tra cui gli ossi di seppia) Quindi, complessivamente, possiamo dire che entriamo nella poesia del '900 non comincia con Pascoli e d'Annunzio, nonostante essi lascino dei contributi alla poetica del secolo nuovo. Sono I crepuscolari, i futuristi, gli espressionisti vociani le voci inauguali della poesia del 900, miste a voci individuali (Ungaretti, Saba, Campana) PROBLEMA DEL TRANSITO Riusciamo a dividere quindi il '900 in 5 tempi: • Fase inaugurale (primo quindicennio-ventennio) con due esperienze individuali (Ungaretti, Saba e Campana) tre esperienze collettive (risposte collettive alle domande sulla poetica), che hanno in comune il presente, il periodo di transizione. Sono: Crepuscolarismo → Anton Giulio Borgese, in un articolo del 1910 sul quotidiano La Stampa, scrive una recensione di due raccolte poetiche chiamata Poesie crepuscolari (la poesia di questi poeti rappresenta il tramonto di una stagione luminosa della poesia italiana). La critica usa il termine "Crepuscolarismo" con il senso di alba, il momento iniziale della poesia novecentesca. Da L'amica di nonna Speranza (Gozzano) compare l'espressione "le buone hanno significato- cose di pessimo gusto -non possono più arredare il presente-" (correlativo oggettivo) → immagini interne. Govoni, invece, scrive Armonia in grigio et in silenzio → manifestazione di una delle tematiche croniche del Crepuscolarismo (grigio come ricordo del passato) → immagini esterne (lista di elementi esterni) - Non si tratta di un movimento intenzionale / Involontario e fuggono dal presente tramite la ripresa del passato (ex. Il porto sepolto di Ungaretti): atteggiamento retrospettivo delusivo. Futurismo → Coinvolge tre procedure innovative: verso liberismo -non c'è misura in versi- / paro liberismo -parola viene liberata, viene sfruttata solo in riferimento al solo significato (non significante) così da accostare parole solo per componenti simili- / tavole parolibere. Si sta ritornando, in realtà, alla forma più antica di comunicazione (veri e propri suoni e immagini). Con i futuristi avviene il fenomeno dello sconvolgimento artistico. Si parlerà, in futuro, di una poesia totale, ovvero una ripresa delle caratteristiche delle avanguardie novecentesche. - Movimento istituzionale collettivo / Movimento intenzionale e fuggono dal presente tramite la visione del futuro. Espressionismo vociano →Gianfranco Pontini scrive una sua lettura dove individua la presenza di alcuni elementi comuni in alcuni poeti e non solo, ovvero autori collaboratori della rivista La voce. Sono poeti autobiografici / POESIA EGOTICA con carattere diaristico e un linguaggio a toni fortemente calcati. - Non è un movimento intenzionale / Involontario e restano calati nella versione critica del presente, non fuggono. Ogni movimento propone una figura di poeta diverso e questi movimenti contrappongono il proclamare l'orgoglio e la vergogna della poesia, che non vuol dire sostenerle l'inutilità -> la poesia mantiene un suo ruolo ma non più come Pascoli e D'annunzio • Fase seconda (dalla prima alla seconda Guerra Mondiale) I pareri della critica non sono concordi sulla fase seconda. Ci sono 3 modi principali di interpretare la poesia del '900 e uno aggiuntivo: 1. (Linea Ungarettiana / Novecentesca) Formulata da Anceschi nell'antologia Lirici nuovi (antologia panoramica della poesia successiva alle 3 esperienze collettive precedenti), comprende poeti giovani che hanno però qualche legame con l'antico, ovvero si ispirano a Ungaretti. Anceschi ritiene che questa linea di poeti sia l'unica dominante principale linea poetica del secondo tempo. Questa idea è stata per lungo tempo quella dominante. Per lui, Montale si inseriva nella scia ungarettiana, come Sereni, Mario Luzi, Alfonso Gatto, Digongiari. La poetica Ungarettiana deve essere articolata a sua volta in due segmenti: Lirici nuovi, poeti appartenenti alla generazione direttamente successiva a Ungaretti e quella dei poeti ermetici, ovvero che esordiscono negli anni '30 (vedi "ermetismo" sotto*) Pierpaolo Pasolini, poeta drammaturgo e regista cinematografico, come poeta critico, vede una situazione più articolata, individuando due linee contrapposte. Per lui, Montale va nella linea sabiana, poiché la linea non è continua (come per Anceschi), ma c'è una suddivisione. ▪ Ungarettiana (a cui appartiene il Montale delle Occasioni seconda fase poesia di Montale-) ▪ Sabiana / antinovecentista --> artisti che si rifanno a Saba, non Ungaretti. Pasolini si riconosce principalmente in questa. 2. Triplice configurazione ▪ Ungarettiana (io introflesso --> chiuso in sé medesimo) ▪ Montaliana (compenetra chiusura e apertura dell'io) --> considerata più dalle prime due raccolte montaliane Ossi di seppia e Le occasioni ▪ Sabiana (io estroflesso --> aperto alla realtà) *Francesco Flora, in Poesia Ermetica, parla dei poeti ermeti, ovvero poeti più giovani di Montale che esordiscono negli anni '30. Ermetismo è sinonimo di indecifrabilità, chiusura→ poesia introversa, il poeta non si apre al mondo ma si chiude in sé stesso. Dato che accomuna due aree, viene definita anche poetica comune / Letteratura come vita → Carlo Bo, sulla rivista "Frontespizio" pubblica il saggio Letteratura come vita (letteratura o poesia: per i poeti ermetici la poesia è la letteratura + il "come" è identificativo, ovvero va inteso come "è" →solo attraverso la poesia si rende possibile una piena realizzazione esistenziale + la poesia necessita un pieno impegno esistenziale + la poesia è chiusa, soltanto chiudendosi in essa ci si può pienamente realizzare). I critici hanno spesso collaborato con poeti ed autori nelle riviste principali. Anche il linguaggio spesso è chiuso, arduo da decifrare, che necessita una chiave particolare di lettura. CARATTERISTICHE TITOLI RACCOLTE PRINCIPALI -titoli tematici- CRITICI COLLABORATORI RIVISTA Milano Firenze Chiudersi nella poesia non Chiudersi nella poesia è è interamente appagante pienamente soddisfacente Frontiera (Sereni) Isola (Alfonso Gatto) + La → barca (Mario Luzi) con la frontiera è luogo di titolo di apertura La vita + separazione con movimento (Piero Bigongiari) → da zona a altra. Richiama anche l'impossibilità di superarla (reclusione). C'è la fuga che, però, a volte fa provare nostalgia per il luogo di partenza. si richiama la poesia ungarettiana (Il porto sepolto). Gianfranco Pontini + Luciano Anceschi Corrente Carlo Bo + Oreste Macrì Frontespizio + Campo di Marte Fase terza (1945-1955) Si individuano 3/4 orientamenti della ricerca poetica, di cui i primi tre preminenti. Cercano tutti di prendere distanza dall'ermetismo: si ricerca la realtà da cui l'ermetismo voleva allontanarsi. Neorealismo Caratteristiche Significato Autori Taglio Realismo lombardo Comporta un taglio dell'io (la realtà interessa più dell'io) Neosperimentalism o Poesia che contempera tanto l'interesse per la realtà esterna quanto quella della realtà interiore Ritorno non alla macro-realtà, ma alla micro-realtà -> poesia interessata non a vicende che coinvolgono una moltitudine ma cose concrete, quotidiane. Riprendono il correlativo oggettivo. Guttuso in pittura; Luciano Anceschi Ladri di biciclette al scrive Linea cinema. lombarda dove raccoglie i poeti di questo periodo (Sereni) Scrive anche Poesia in re -> poesia calata nella realtà Taglio documentario: bisogna documentare la realtà, non Si mostra l'inevitabile scontro tra le due realtà che devono essere documentate nella loro inconciliabilità. È una poesia del contrasto. Orientamento dominante dell'immediato secondo dopoguerra che caratterizza tutte le arti. Comporta un taglio dell'io Ritorno alla realtà concreta / verghiana ottocentesca -> realtà della guerra, della resistenza e ricostruzione del paese, dei problemi politicosociali. Pierpaolo Pasolini e Roversi + saggisti fondano la rivista La officina a Milano -> Pasolini scrive un saggio chiamato Neosperimentalism o (testo di poetica esplicita diretta) Taglio documentario dell'attrito tra le due realtà. Vs. Ermetismo interpretare, proprio come Verga. Invade completamente la realtà Invade la realtà ma Ci si interessa della nella versione realtà quanto dell'io micro Fase quarta (1956 - fine anni '60) che inizia nel 1956, ovvero l'anno in cui Anceschi fonda la rivista Il Verri, che diventa il laboratorio di una esperienza letteraria e culturale caratterizzante di questo periodo, ovvero la Neoavanguardia italiana, che si posiziona come monocentrica (rielaborazione della letteratura novecentesca). Non è un movimento unico, ed ha difatti due vie di costituzione / svolgimento (gruppo '63 e gruppo '70) e due aree. • C'è al centro la letteratura ma anche l'idea che non si possa darne un rinnovamento senza un parallelo rinnovamento della ricerca culturale in genere / bisogna alimentarla con il contatto di altri ambiti artistici. La letteratura è una ricerca, qui, interdisciplinare. • 5 giovani poeti collaborano al "Verri": Edoardo Sanguinetti (Laborintus); Nanni Balestrini; Antonio Porta; Alfredo Giuliani; Elio Pagliarani Nel 1961 viene pubblicata l'antologia I novissimi, una vera e propria dichiarazione collettiva della loro poetica. I loro testi vengono quindi inseriti in una cornice paratestuale, ovvero nel peritesto: 3. Introduzione stilata da Giuliani che espone, a nome di tutti, la poetica che li accomuna 4. Note 5. Sezione conclusiva dove ciascuno dei poeti dichiara la propria poetica. Nascita Rivista Gruppo 63 Palermo, 1963 Nato sulle pagine del Verri, è una collaborazione congiunta di più figure artistiche (ex. Umberto Eco) che rispecchia a pieno la Neoavanguardia. Gruppo 70 Firenze, 1970 Quartiere (1950-1966)Lamberto Pignotti e Eugenio Micini- Caratteristiche Scioglimento Poetica della poesia schizzomorfa → delle forme infrante 1967 (fondazione rivista "Il Quindici" (fino 1969) Poetica della poesia tecnologica 3 area) L'area di ricerca/sperimentazione è all'insegna della poesia totale (sfruttiamo significato e significante insieme, significante grafico e acustico) introdotta dal Futurismo. Si compone di: • Poesia visuale → esperienze per enfatizzare significante grafico • Poesia fonetico-sonora → parola nella componente del significato fonoro-acustico e gestualità È, in sostanza, contrario all'area endoletteraria: la poesia continua a conservare le caratteristiche tradizionali (non ci sono sconfinamenti verso altre aree artistiche poesia in versi, si trova nelle pagine di un libro.) Fase ultima (1970- fine secolo) L'ultimo trentennio della poetica del 900 è caratterizzato da un tempo policentrico: non c'è una sola esperienza dominante, ma anzi ha la massima dispersione delle esperienze della poesia. Si parla infatti di disseminazione della poesia. • C'è una moltiplicazione di esperienze individuali: cala quasi fino a scomparire l'orientamento precedentemente dove gli artisti si raccoglievano per creare una poetica collettiva; i poeti non avvertono più la necessità di un lavoro di gruppo. • Una caratteristica collettiva è quella del 1976 quando esce La parola innamorata (antologia), più o meno simile ai Novissimi. Chiara presa di posizione negativa nei confronti dell'esperienza della Neoavanguardia: la parola non è un qualcosa da aggredire, ma le si può riconoscere una capacità di comunicazione autentica (parola innamorata → poesia nuovamente innamorata della parola). FISIOGNOMIA DEL POETA Abbiamo parlato di varie figure del poeta, e ne possiamo trovare in particolare 2 gruppi di poeti redimiti di aureola: Corone Poeti Novecentesche Carducci Pascoli D'Annunzio Trecentesche Dante Petrarca Boccaccio I poeti novecenteschi presentano sé stessi come capaci di fare poesia pezzo e di impegnarsi nell'attività di comunicare valori, mentre i poeti trecenteschi come quelli che incarnano la figura del poeta che detiene la verità. Solo uno, ovvero Petrarca, viene effettivamente incoronato. Poeta incoronato: la Metamorfosi Dietro all'idea della corona d'alloro c'è un'origine mitica di uno dei principali esponenti della letteratura latina: Ovidio. Egli è un poeta antico la quale produzione poetica presenta 2 componenti: 1. Magister (maestro d'amori) / Elegiaco Non canta l'amore languente, che è motivo di sofferenza, ma l'amore erotico: la sua opera principale è l'Ars amatoria, che fornisce consigli su come l'uomo deve comportarsi con la donna e viceversa. L'originalità è data dal fatto che questi protagonisti possono essere sia dominatori che succubi. 2. Poeta epico-narrativo Parliamo dell'opera La Metamorfosi (15 libri sul tema della trasformazione con 250 favole metamorfiche, l'una collegata con l'altra in una sorta di continuum). • La cornice generale è il racconto della metamorfosi di fondo: la nascita del mondo dal caos. • Le trasformazioni sono di dei o uomini spesso cruente in animali, piante etc. Potrebbe presentarsi come una carrellata di orrori e perdite continue di identità. Importante è la prima favola (Apollo (Febo), dio del Sole, dell'arte e della poesia, Cupido (Eros), Dafne) 1. Apollo, grande guerriero, ha appena ucciso il serpente pitone. Incontra Cupido e lo ridicolizza, dicendogli che lui non sarebbe capace di fare niente solo con la faretra e l'arco. 2. Cupido, offeso, costruisce 2 frecce: una d'oro che fa innamorare e un'altra che fa disamore; colpisce Apollo con la freccia dorata, con l'altra Dafne. 3. Quando Apollo incontra Dafne la riconosce come la donna da amare, ma lei si fugge 4. Ormai prossima ad essere fermata dal dio, si rivolge al padre e chiede di farla fuggire: egli la trasforma in un albero d'alloro. 5. Apollo intreccia una corona d'alloro con i rami dell'albero in cui si era trasformata e costituisce, con la sua forza divina, che essa fosse una pianta sempre verde e che, in suo ricordo, tutti i coloro che avranno un comportamento di eccellenza in ogni campo dovranno essere redimiti con corona d'alloro. CORONE NOVECENTESCHE Poeta redimito d'aureola Poeta 1 Poeta 2 Pascoli 1- volto fanciullino 2- volto vate + Eccellenza conoscitiva (valenza gnoseologica) e morale (valenza etica). + Capacità di conoscere che non hanno gli altri uomini (quella dell'adulto è una conoscenza razionale, con massima espressione nella scienza). ** Come per d'Annunzio, è il poeta che si fa guida politico-sociale / politicoideologico. Si assume un ruolo paraenetico: promotore di una visione politica. D'Annunzio 1- volto esteta 2- volto vate + Creatore di bellezza (Artifex gloriosus: testo di metapoesia. Lavora le parole); + Preservatore di bellezza (il verso è tutto) (+musei); + Vivere nella bellezza; + Vivere per la bellezza. (Protagonista de Il piacere: Andrea Sperelli *). Permane la volontà di agire (è più in sintonia con il superuomo che con l'esteta). Egli conosce le strade che deve seguire per trovare la piena soddisfazione e fa propaganda tramite la scrittura (Pascoli) o azioni politiche (d'Annunzio) * Sperelli incarna l'estetismo nella sua criticità (celebrazione e crisi estetismo). Egli è solo apparentemente un personaggio vitale, conduce una vita fittizia – vitale nella sua solitudine, non si realizza pienamente – prende consapevolezza della sua inconsistenza esistenziale ( la vita dedicata alla bellezza è una vita falsa). D'annunzio sostituisce questa figura eccezionale con un'altra: SUPERUOMO, figura intermedia tra esteta e vate. 6. La parola tedesca Übermensch ("oltreuomo" è stata tradotta in passato con il termine di "superuomo".) Il termine Übermensch, superuomo / oltreuomo, è un concetto fondamentale della filosofia di Nietzsche ma è di difficile interpretazione. L'Übermensch è il vero uomo che si è scrollato di dosso tutte le menzogne della cultura. Egli è un uomo fedele alla terra alla vita terrena, accetta la vita con tutti i suoi drammi e le sue gioie senza riempirla di credenze illusorie e rifiutando l'idea di una dimensione trascendente. È, dunque, l’uomo che recupera l vera e propria natura o, come dice Nietzsche, “diventa ciò che è.” 1. Il superuomo è un altro volto del poeta. È un uomo operativo, capace di fare/agire, fa cose che gli altri non riescono a fare. È una vita di continua avventura. 2. L'esteta è un inetto → (incapacità di agire/operare) e contemplatore del bello. INCARNAZIONE SUPERUOMO: 1. L'eroe= incarnazione della capacita di agire, pronto alla scoperta 2. Dio pan= panismo d'annunziano= il tutto della natura, trasformarsi in tutti gli esseri della natura. PANISMO →capacità di mescolarsi con gli altri e capacità di trasformarsi, entrando in sintonia con tutti. Il panismo d'Annunziano è un distacco da sé, non come in Ungaretti dove è una scoperta. In d'Annunzio abbiamo 3 figure: esteta+superuomo+vate ** Gnoseologia (filosofia della conoscenza) →GIOVANBATTISTA RICO con La scienza nuova dice che gli uomini: 1. Sentono senza avvertire (pura recettività= il neonato riceve solo delle impressioni, senza acquisire consapevolezza), 2. Avvertono con animo perturbato (bambini= si cerca di darsi ragione di quel che si sente, e si dà con immagini) → Il fanciullino rispecchia la seconda fase, poiché ha la fantasia come via conoscitiva. Accanto alla figura del fanciullino c'è un vecchio cieco: Omero (rispecchia la poesia, significa che la conoscenza non è data dalla vista, ma altri canali conoscitivi). Diventando adulti, quel fanciullino è stato addormentato, ma rimane sveglio nei poeti. Il fanciullino guida il vecchio cieco con la propria fantasia e il vecchio serve nella valenza etico-morale: individua ciò che veramente vale nell'esistenza. Tradizione familiare nella dimensione agreste (nido) = siepe che lo mantiene 3. Riflettono (uomini= riflettono con valenza pura). Il fanciullino vede le cose di ogni giorno, quelle più piccole, come più significative (correlativo oggettivo). egli guida il vecchio cieco con fantasia e immaginazione. BAUDELAIRE Punto di transito è Baudelaire, che attesta la crisi del poeta scoronato. L'albatro (poesia) In questa poesia si parla da un lato l'immagine del poeta come albatro in volo, libero, sul mare; dall'altro, dell'albatro storpio catturato, le cui ali gli impediscono di scappare: i poeti non vengono più riconosciuti dalle persone ma anzi, lo obbligano a togliersi la propria identità e autorevolezza. Perdita d'aureola Qui, il poeta si trova in un bordello e dice all'amico che, mentre camminava, gli si è caduta l'aureola ed è finita nel fango. Ora è simile a tutti. Il poeta non vuole mettere un avviso per l'aureola, poiché la dignità lo annoia e gli piace fare la felicità del prossimo che lo fa ridere. • Il poeta rinuncia deliberatamente alla sua aureola • Riconoscimento che la figura del poeta non può essere più incarnata come figura superiore.