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La Prima guerra mondiale - pdf

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Prima guerra mondiale
LE ORIGINI DEL CONFLITTO
Tensioni e alleanze
tra le potenze europee
1879: alleanza fra
Germania e Impero
austro-ungarico*
• Voluta da Bismarck
in funzione antirussa
(perché la Russia stava
cercando di
espandersi nei
Balcani).
* dal 1867 all’Ungheria vengono
concessi ampi margini di
autogoverno, per cui da allora in
poi si parlerà di Impero austroungarico, e non più di Impero
austriaco
Cartolina tedesca di propaganda che affiancando i ritratti di Guglielmo II e di Francesco
Giuseppe esalta la fedeltà tra Germania e Austria.
Scritta: «In Treue fest!» (saldo nella lealtà).
http://youtu.be/lhCZmgjr4eo?t=11m15s
L’Italia si avvicina agli Imperi
centrali (nasce la Triplice Alleanza)
• Italia: mire in Nordafrica → cerca invano di
ostacolare l’occupazione della Tunisia da parte
della Francia (1881);
• Posizione di isolamento dell’Italia →
avvicinamento all’impero tedesco, principale
avversario della Francia;
• 1882 (pres. Cons Depretis): nasce la Triplice
Alleanza (con carattere difensivo): Italia,
Impero austro-ungarico e Germania.
• L’alleanza con l’Austria significava per l’Italia
l’accantonamento della questione delle terre
irredente (il Trentino e la Venezia Giulia); tale
questione appariva secondaria rispetto alla
necessità di contenere l’imperialismo francese
nel Mediterraneo.
La Triplice Intesa
• 1904 Francia e Gran Bretagna strinsero
l’Intesa cordiale;
• 1907 nasce la Triplice Intesa: Francia,
Inghilterra e Russia.
Locandina russa del 1914.
In alto è scritta la parola "accordo". Vengono mostrate le
personificazioni femminili di Francia, Russia, e Gran Bretagna, potenze
alleate nella "Triplice Intesa".
Al centro, la Russia tiene in alto una croce ortodossa (simbolo di fede),
la Gran Bretagna a destra tiene un’ancora (con riferimento alla Marina
inglese, ma anche simbolo tradizionale di speranza), e la Marianne (la
personificazione della Repubblica francese) a sinistra con un cuore
(simbolo di carità e amore). Sullo sfondo si vede una scena di
battaglia, con uomini armati in lotta. Sopra di loro un cielo infuocato,
un aereo e un dirigibile.
Principali problemi che portano alla guerra:
Questioni politiche:
1. La «gara» tra le potenze europee per le colonie: la Germania era insoddisfatta perché
aveva meno colonie di Francia e Inghilterra, e queste ultime la escludevano sempre
dagli accordi per la spartizione. Come reazione, la Germania iniziò a costruire una
potente flotta da guerra per contrastare il dominio navale inglese.
2. La situazione dei Balcani, che erano una vera e propria «polveriera»: da una parte, i
popoli soggetti al governo del Regno asburgico (sloveni, croati, bosniaci, cechi, slovacchi,
ungheresi) che volevano l’indipendenza – e il Regno di Serbia, che era autonomo, aveva il
progetto di riunire tutti i popoli slavi (panslavismo); dall’altra, l’Impero austriaco e quello
russo erano in concorrenza per sostituire il potere dell’agonizzante Impero ottomano nei
Balcani.
3. Il problema dell’Alsazia-Lorena, regione francese che era stata annessa alla Germania
dopo la disastrosa (per la Francia) guerra franco-prussiana del 1870. In Francia vi era un forte
movimento revanscista, che puntava alla restituzione di quei territori.
Questioni economiche:
Lo sviluppo economico traeva vantaggio dalla politica coloniale e
dalla guerra:
- l’espansione territoriale significava preziose risorse minerarie per
le industrie e nuovi mercati per esportare i prodotti; chi più
conquistava, più produceva e vendeva;
- Inoltre, la maggior parte dei grandi industriali spingeva verso la
guerra, perché la produzione di armi e attrezzature belliche
rappresentava per loro un enorme guadagno.
Questioni culturali:
In tutti i paesi europei, all’epoca, si era sempre più rafforzato,
nell’opinione pubblica, un sentimento nazionalistico: l’amore per
la propria patria, cioè, si trasformò in aggressività e volontà di
potenza nei confronti delle altre nazioni. Questo atteggiamento si
manifestò non solo negli ambienti politici di destra ma anche in
quelli di sinistra. Il pacifismo veniva considerato una cosa
spregevole, da donne, mentre si esaltavano la durezza, l’eroismo,
la conquista e la tecnica (e quindi anche le armi).
Il piano Schlieffen
• Davanti alla prospettiva, per la Germania, di una guerra su
due fronti (a occidente con la Francia e a oriente con la
Russia), il generale Alfred von Schlieffen elaborò un piano
strategico:
1.
2.
3.
4.
piccoli contingenti sul fronte russo e in Alsazia-Lorena;
massa d’urto direttamente su Parigi da nord, dopo aver
attraversato il Belgio, neutrale, sfruttando l’effetto sorpresa;
guerra-lampo sul fronte occidentale;
Grazie all’efficientissimo sistema ferroviario del Reich,
trasferire rapidamente tutto l’esercito germanico verso est,
per sconfiggere i russi.
http://www.youtube.com/watch?v=3YD2TtLP_SQ (3 minuti)
La flotta da guerra tedesca
• Guglielmo II condusse una politica ostile
all’Inghilterra, facendo costruire, a partire dal
1898, una gigantesca flotta di navi da guerra;
• L’Inghilterra rispose al riarmo tedesco nel
1906 con la costruzione dei Dreadnoughts
(corazzate di nuovissima concezione).
Dreadnought
La sesta HMS Dreadnought della
Royal Navy britannica fu la prima
corazzata monocalibro, cioè a
essere armata con tutte le batterie
principali di calibro uniforme,
piuttosto che possedere una
batteria secondaria di cannoni di
calibro inferiore.
Fu anche la prima azionata
esclusivamente da turbine a
vapore.
Fu una nave così rivoluzionaria che
il suo nome divenne un termine
generico per le navi da battaglia
moderne.
La sua introduzione innescò una
corsa agli armamenti tra la Gran
Bretagna e le altre marine militari
del mondo, in particolare quella
della Germania imperiale, che va
citata come una delle cause della
prima guerra mondiale.
La politica di potenza tedesca
• Secondo il Ministro della Marina tedesco
Alfred von Tirpitz, il programma di riarmo
navale doveva essere semplicemente un
deterrente, per dissuadere la Gran Bretagna
dalla tentazione di intervenire contro l’Impero
tedesco: la flotta doveva servire come arma di
pressione per convincere l’Inghilterra a
scendere a patti con la grande potenza
tedesca.
LA DINAMICA DEL CONFLITTO
L’attentato di Sarajevo
• 28 giugno a Sarajevo (capitale della BosniaErzegovina): uno studente bosniaco di 19
anni, Gavrilo Princip, uccise a colpi di
pistola l’arciduca Francesco Ferdinando
d’Asburgo, erede al trono austro-ungarico;
• Princip apparteneva al gruppo nazionalista
“Giovane Bosnia”, collegato all’associazione
nazionalista serba “Unificazione o Morte”
(conosciuta come La mano nera), fondata
dal colonnello Dragutin Dimitrevic, capo dei
servizi segreti dell’esercito serbo;
• perciò, il governo austriaco imputò la
responsabilità dell’omicidio interamente
allo stato serbo.
Francesco Ferdinando e il progetto
trialistico
⚫
L’arciduca erede al trono Francesco Ferdinando sosteneva
l'idea di un progetto trialistico, con gli slavi del Sud
(sloveni, bosniaci e croati), staccati dall'Ungheria, a
formare un terzo polo, ma trovò l’opposizione degli
ungheresi e dei nazionalisti serbi e croati che volevano
con tutti i mezzi (anche terrorismo) la fondazione di un
unico Stato slavo indipendente (e i serbi erano
appoggiati, nel loro progetto, dalla Russia, che aveva
interesse ad indebolire l’impero asburgico).
Achille Beltrame,
L'assassinio
dell'arciduca
Francesco
Ferdinando e della
moglie.
Illustrazione per la
“Domenica del
Corriere” del 5
luglio 1914
Corriere della Sera del 29 Giugno 1914
Dall’articolo della prima pagina del Corriere
della Sera:
“Verso le tre pomeridiane si diffuse a
Vienna l’improvvisa notizia dell’assassinio
dell’Arciduca Ereditario d’Austria e di sua
moglie, avvenuto a Serajevo, in Bosnia.
Oggi doveva aver luogo nel Municipio di
Serajevo un ricevimento in onore
dell’Arciduca. Sulle carrozze del suo seguito
venne lanciata una bomba che ferì due
ufficiali del seguito e cinque altre persone.
La carrozza dell’Arciduca continuò tuttavia
a dirigersi verso il Municipio dove
l’Arciduca e la moglie assisterono al
ricevimento. Più tardi, mentre si avviavano
in automobile al Konak, uno studente
serbo tirò delle rivoltellate contro
l’Arciduca, che restò colpito alla testa e
morì sul colpo. Subito dopo sua moglie,
ferita al cuore, stramazzò al suolo
rimanendo cadavere all’istante. L’autore
dell’attentato è uno studente di nome
Gavrilo Princip.”
Dichiarazione di guerra
dell’Austria alla Serbia
• Il 23 luglio, il governo di Vienna consegnò un
ultimatum alla Serbia, contenente pesanti richieste:
– vietare ogni forma di propaganda antiaustriaca;
– licenziare i funzionari e ufficiali che avessero manifestato
posizioni nazionalistiche;
– istituire una commissione d’inchiesta sull’assassinio con la
partecipazione di delegati austriaci.
• La Serbia, forte dell'appoggio della Russia, non accolse
in particolare quest’ultimo punto (che era una pesante
limitazione della sua sovranità nazionale)
• il 28 luglio l’Austria-Ungheria dichiarò guerra alla
Serbia.
http://www.youtube.com/watch?v=aVMgEWh6Sq4 (attentato e scoppio della guerra 4:50)
Dichiarazione di guerra della
Germania alla Russia e alla Francia
• La Russia, assicurando il proprio sostegno alla Serbia, sua
principale alleata nei Balcani,
• schierò le proprie truppe
– non solo al confine con l’Austria-Ungheria,
– ma anche al confine con la Germania (per prevenire un
eventuale attacco tedesco);
– → il 31 luglio il governo tedesco inviò un ultimatum a
quello russo, intimando di sospendere le operazioni
– → di fronte al silenzio dei russi il 1° agosto l’Impero
tedesco entrò ufficialmente in guerra con la Russia e
conseguentemente (2 agosto) con la Francia, che era
alleata della Russia.
Dichiarazione di guerra
dell’Inghilterra alla Germania
• Il 2 agosto la Germania intimò al Belgio di lasciar passare le
sue truppe sul suo territorio → reazione della Gran
Bretagna → 4 agosto, dopo che i primi reparti tedeschi
avevano violato la frontiera del Belgio*, l’Inghilterra
dichiarò guerra all’Impero germanico
* L’invasione tedesca del Belgio fu brutale e spietata, con uccisioni di massa, rappresaglie e saccheggi. Ciò era
dovuto sia alla necessità di fornire risorse ai soldati tedeschi, sottraendole così alla popolazione locale, sia
alla volontà di scongiurare un'insurrezione belga contro l'occupazione militare. 6.000 belgi uccisi; 25.000
abitazioni distrutte; 1.500.000 belgi fuggirono. Il 25 agosto 1914, i tedeschi devastarono la città di Lovanio:
deliberatamente, con la benzina, diedero fuoco alla biblioteca dell'Università Cattolica che conteneva circa
300.000 libri e manoscritti medievali, uccisero 248 civili ed espulsero l'intera popolazione di 42.000
abitanti. Abitazioni di civili furono incendiate e cittadini furono spesso fucilati nel luogo in cui si trovavano.
I saccheggi, gli omicidi e gli stupri furono innumerevoli.
Profughi in fuga da Bruxelles
Gli schieramenti (1914)
(Italia 1915)
+ USA (1917) e Giappone (1914) a fianco degli Alleati
Il conflitto diventa mondiale
•
A fianco dell'Intesa si schierano:
– Giappone (1914, per
impadronirsi dei possedimenti
tedeschi in Estremo Oriente →
precisamente, in Polinesia e in
Cina)
– L'Italia (1915)
– Il Portogallo
– La Romania
– La Grecia
– Gli USA (1917, si trascinarono
dietro numerosi paesi extraeuropei, come Cina, Brasile e
altre repubbliche latinoamericane)
•
A fianco degli Imperi centrali:
– Turchia
– Bulgaria
Nuovi eserciti e vecchie strategie
• Pratica ormai generalizzata della coscrizione
obbligatoria (unica eccezione GB, 1916);
• Accresciute possibilità dei mezzi di trasporto →
schierare eserciti di proporzioni mai viste prima e
meglio armati (fucili a ripetizione, cannoni
potentissimi, mitragliatrici automatiche);
• Ma le strategie restavano vecchie, basate sulla
guerra di movimento → spostamento rapido di
ingenti masse in vista di pochi e risolutivi scontri
campali (piani di guerra basati sulla previsione di un
conflitto di poche settimane o mesi).
Fallimento del piano Schlieffen
• Il piano Schlieffen prevedeva una rapida vittoria
tedesca sul fronte occidentale, ma
– le truppe germaniche dopo un mese erano stremate;
– una parte dell’esercito dislocato in Belgio dovette
essere spostata su altri fronti (in Alsazia contro i
francesi e in Prussia Orientale contro i russi, dove i
tedeschi ottennero una grande vittoria nelle battaglie
di Tannenberg e dei Laghi Masuri, che causarono ai
russi perdite elevatissime).
• L’attacco decisivo a Parigi non riuscì a concretizzarsi:
le armate tedesche si fermarono a 40 km da Parigi.
Errori e illusioni
Fra i politici dei paesi coinvolti era diffusa la convinzione che la
guerra sarebbe stata breve e ognuno pensava che il proprio
paese ne sarebbe uscito vincitore.
In tutti gli Stati coinvolti l'opinione pubblica fu massicciamente
mobilitata a sostegno della causa nazionale.
Nemmeno i partiti socialisti, che avevano fatto del pacifismo e
dell'internazionalismo la loro bandiera, vollero sottrarsi al
clima generale di “unione sacra” e finirono per appoggiare i
rispettivi governi nella decisione di entrare in guerra →
questo segnò la fine della Seconda Internazionale
(organizzazione fondata nel 1889 a Parigi per coordinare i
partiti socialisti e laburisti europei e scioltasi nel 1916, ma di
fatto il 4 agosto 1914.)
Reclute volontarie britanniche
a Londra, agosto 1914.
Calca di persone pronte alla
mobilitazione generale all'esterno della
stazione parigina di Gare de l'Est,
2 agosto 1914.
Contrattacco francese e inglese
• il 5 settembre nella regione del fiume Marna
(attorno a Parigi) i francesi e gli inglesi
passarono al contrattacco* e cancellarono per
sempre le speranze di una rapida vittoria
tedesca sul fronte occidentale.
* Si scontrarono più di un milione di tedeschi
contro più di un milione di francesi e inglesi;
tale mobilitazione di uomini fu possibile grazie
alle moderne ferrovie
Fronte occidentale
1914-1918.
Giunte quasi alle
porte di Parigi, alla
fine di agosto, le
truppe tedesche
furono costrette a
ripiegare più a
nord nel settembre
1914. Da allora
fino al 1918 la
linea del fronte si
mantenne
sostanzialmente
stabile.
Fra la primavera e
l'estate 1918 i
tedeschi
effettuarono
un'ulteriore
avanzata verso
Parigi, ma a partire
da luglio il
contrattacco delle
forze dell'Intesa
portò alla sconfitta
della Germania
Fronte orientale
1914-17.
La guerra sul
fronte orientale
fu combattuta su
una linea molto
estesa (dal
Baltico al Mar
Nero). Le truppe
tedesche
(comandate da
Hindenburg)
fermarono i russi
che tentavano di
penetrare in
Prussia orientale,
sconfiggendoli,
fra agosto e
settembre 1914,
nelle grandi
battaglie di
Tannenberg e dei
Laghi Masuri
La guerra di posizione: le trincee
• Nell’ottobre 1914 il conflitto si trasformò in
guerra di posizione:
• I due eserciti lungo una linea che percorreva
longitudinalmente l’intera Francia (fronte
occidentale), composta da due file di trincee
(di 765 km) parallele e separate da uno spazio
detto “terra di nessuno” (dai 200 ai 1000
metri).
http://www.youtube.com/watch?v=naqDLVojpNA (2 minuti)
La vita nelle trincee
Concepite inizialmente come rifugi provvisori per le truppe in attesa
del balzo decisivo, divennero la sede permanente dei reparti di
prima linea. Col passare del tempo furono allargate, dotate di
ripari, protette da reticolati di filo spinato e da nidi per le
mitragliatrici.
La vita nelle trincee, monotona e rischiosa al tempo stesso, logorava i
combattenti nel morale oltre che nel fisico e li gettava in uno stato
di apatia e torpore mentale. Soldati e ufficiali restavano in prima
linea per intere settimane senza ricevere il cambio e vivevano in
condizioni igieniche deplorevoli, esposti al caldo, al freddo, alle
intemperie e ai bombardamenti. Non uscivano dai loro ricoveri se
non quando scattava un'offensiva, per lanciarsi all'attacco delle
trincee nemiche.
La guerra di trincea
• Dall’autunno 1914 per quattro anni il fronte
occidentale, nonostante le enormi perdite umane, non
subì alcun cambiamento significativo:
– la capacità difensiva di ogni esercito era infinitamente
superiore alla sua capacità di attacco (stallo);
– I soldati che prendevano d’assalto la trincea nemica
venivano falcidiati dai colpi di mitragliatrice;
– le trincee erano protette dal filo spinato che bloccava
l’impeto dell’assalto;
– Neanche l’utilizzo di nuove armi come il gas (impiegato per
la prima volta dai tedeschi nei pressi della città belga di
Ypres nel 1915) spezzò lo stallo.
Nuove tecnologie militari
Le armi chimiche → morte per soffocamento. Utilizzate per la prima volta dai tedeschi
nel 1915 (Ypres). L'impiego della maschera antigas rese le armi chimiche poco
efficienti (erano inoltre rischiose anche per chi le impiegava, nel caso di cambio di
vento).
Telecomunicazioni → radiofonia.
Aviazione → soprattutto per la ricognizione
Mezzi motorizzati → per far affluire rapidamente enormi masse di soldati dalle
retrovie al fronte.
Carri armati → primi mezzi erano autoblindo, successivamente le ruote furono
sostituite con i cingoli. Sperimentati per la prima volta dagli inglesi nel 1916.
Sottomarini → impiegati dai tedeschi per affondare le navi mercantili che portavano
rifornimenti verso i porti dell'Intesa. La guerra sottomarina urtava particolarmente
gli interessi commerciali degli USA (nel maggio 1915 un sottomarino tedesco
affondò il transatlantico inglese Lusitania, che trasportava più di mille passeggeri,
fra cui 140 americani).
Le battaglie di Verdun e della
Somme del 1916
• Quelle di Verdun (offensiva tedesca bloccata dai
francesi) e della Somme (offensiva inglese
bloccata dai tedeschi) nel 1916 furono le due
battaglie più lunghe e sanguinose del conflitto.
• A Verdun morirono circa 300.000 soldati, sulla
Somme 650.000, senza nessun mutamento della
situazione strategica.
• A Verdun fu sperimentato per la prima volta il
lanciafiamme e sulla Somme furono impiegati i
primi rudimentali carri armati (tanks).
Primi rudimentali carri armati, poi perfezionati dagli
inglesi nel corso della guerra con l’introduzione dei cingoli
al posto delle ruote.
Una guerra di logoramento
• Una volta tramontata la prospettiva di una guerra
lampo, la vittoria sarebbe stata ottenuta da chi fosse
stato capace di resistere più a lungo → continuare a
mettere in campo risorse umane e materiali per
continuare a combattere → nuove strategie offensive:
– A partire dall’estate 1914, la marina britannica istituì un
rigido blocco navale per impedire le importazioni tedesche
di materie prime;
– Per far fronte a tale situazione la Germania cercò di
riorganizzare la propria economia con una rigorosa
pianificazione (che decretò la fine del modello liberista), il
cui principale fautore fu l’industriale Walther Rathenau.
Guerra sottomarina
• Preso atto dell’impossibilità di contrastare la
marina inglese, la Germania intraprese la
guerra sottomarina.
• I sommergibili affondavano sistematicamente
qualsiasi nave, civile o militare, che solcasse
l’Atlantico e il Mare del Nord: l’obiettivo era
quello di arrestare l’afflusso di materie prime
e derrate alimentari verso l’Inghilterra.
http://www.youtube.com/watch?v=r-9f8lTCeqc
(Affondamento Lusitania 1915 Racconto in Italiano; 1:30)
http://www.youtube.com/watch?v=sURi21sJsWc (Lusitania 1915 ricostruzione filmica; 5:30)
http://www.youtube.com/watch?v=LwdykX6b010 (nuove armi; 1:30)
Sistema dei convogli
• La macchina militare bellica inglese corse il
rischio di incepparsi per mancanza di alimenti
e materie prime, ma la situazione migliorò in
seguito all’adozione del sistema dei convogli
(un gruppo di navi mercantili, cioè, era
scortato da navi da guerra corazzate);
• Il fallimento dell’offensiva sottomarina può
essere considerato una delle principali cause
della sconfitta tedesca.
La guerra totale
La guerra fu totale in quanto non faceva più
differenza fra civili e militari, perché la
distruzione dell’apparato produttivo del nemico
era importante quanto una vittoria sul campo.
Questo aspetto sarà portato a livelli più drammatici durante la seconda
guerra mondiale: è vero che nel 1914-18 Londra fu attaccata dai
dirigibili Zeppelin e dagli aerei bimotori Gotha, però i danni non
furono paragonabili a quelli dei massicci bombardamenti degli anni
1940-45.
Il crollo della Russia
• L’avanzata germanica sul fronte orientale, a differenza
di quanto accadeva su quello occidentale, era inarrestabile (nell’agosto 1915 Varsavia era stata occupata);
• All’inizio del 1917 l’esercito russo si era sgretolato e i
disertori erano un milione e mezzo. Nelle città russe il
costo della vita era cresciuto del 700%, mancavano i
più elementari generi di prima necessità (pane, legna,
carbone), per cui la gente soffriva pesantemente la
fame e il freddo. Tale drammatica situazione provocò
la caduta dello zar (15 marzo 1917) e poi (6 novembre)
la rivoluzione dei comunisti guidati da Vladimir Lenin.
Il 3 marzo 1918 il nuovo governo comunista firmò coi
tedeschi la pace di Brest-Litovsk.
Intervento americano
• Per la Germania la sconfitta della Russia significò
la fine della guerra su due fronti;
• Tale situazione favorevole per la Germania fu
vanificata dall’entrata in guerra degli Stati Uniti
contro l’Impero tedesco il 6 aprile 1917;
• I sottomarini tedeschi non riuscirono a bloccare
l’afflusso di uomini e merci provenienti dalla
gigantesca produttività dei cantieri americani.
• http://www.youtube.com/watch?v=GLNl_VbENwI (2 minuti)
Significato storico dell’intervento
americano
• L’8 gennaio 1918 il presidente americano Thomas Woodrow Wilson, in un
messaggio al Congresso, enunciò in 14 punti gli obiettivi politici che
l’America si proponeva di ottenere dalla vittoria:
– gli Stati Uniti come garanti della libera navigazione sui mari (che la guerra
sottomarina aveva reso impossibile; tra l’altro, l’affondamento del
transatlantico Lusitania comportò la morte di 1198 persone, 128 delle quali
erano cittadini americani);
– il principio di nazionalità come criterio di soluzione dei principali problemi
europei (ciò avrebbe significato la restituzione dell’Alsazia-Lorena alla Francia,
la nascita di uno stato polacco indipendente e la dissoluzione dell’Impero
Austro-Ungarico);
– alla Russia comunista doveva essere lasciata l’opportunità di determinare in
piena indipendenza le linee del proprio sviluppo politico e nazionale;
– istituzione di una Società Generale delle Nazioni
• Ciò significava l’uscita dal tradizionale isolazionismo USA, anche se, a dire
il vero, negli anni successivi gli statunitensi persero ben presto interesse
per le vicende europee, tanto che nel 1919 gli USA non entrarono a far
parte della Società delle Nazioni.
La fine del conflitto
• Il 21 marzo 1918 l’esercito tedesco iniziò una grande
offensiva per sfondare il fronte occidentale;
• I tedeschi riuscirono effettivamente a sfondare il fronte in
alcuni punti e a giungere nuovamente a minacciare Parigi;
tuttavia, dopo quattro mesi l’offensiva si concluse con un
insuccesso;
• Nel settembre 1918 la Germania era stremata: non era più
in grado di opporre resistenza;
• In novembre la situazione precipitò con una serie di
ammutinamenti e proteste che provocarono l’abdicazione
del Kaiser Guglielmo II (che fuggì in Olanda) e la
proclamazione della repubblica. L’11 novembre 1918 la
Germania firmò l’armistizio con le potenze alleate.
I morti per la guerra
e per la spagnola
• La prima guerra mondiale era ufficialmente
terminata dopo aver provocato la morte di
circa 18 milioni di persone tra soldati e civili.
A questo tragico bilancio si deve aggiungere la
micidiale epidemia di influenza chiamata
«spagnola», che provocò la morte, in tutto il
mondo, di oltre 50 milioni di persone.
Il tragico bilancio della
Grande Guerra
• 68 milioni i soldati che presero parte al
conflitto
• 10 milioni di soldati morti
• 10 milioni di civili morti (per causa diretta o
indiretta)
• 20 milioni di feriti
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