Prima guerra mondiale LE ORIGINI DEL CONFLITTO Tensioni e alleanze tra le potenze europee 1879: alleanza fra Germania e Impero austro-ungarico* • Voluta da Bismarck in funzione antirussa (perché la Russia stava cercando di espandersi nei Balcani). * dal 1867 all’Ungheria vengono concessi ampi margini di autogoverno, per cui da allora in poi si parlerà di Impero austroungarico, e non più di Impero austriaco Cartolina tedesca di propaganda che affiancando i ritratti di Guglielmo II e di Francesco Giuseppe esalta la fedeltà tra Germania e Austria. Scritta: «In Treue fest!» (saldo nella lealtà). http://youtu.be/lhCZmgjr4eo?t=11m15s L’Italia si avvicina agli Imperi centrali (nasce la Triplice Alleanza) • Italia: mire in Nordafrica → cerca invano di ostacolare l’occupazione della Tunisia da parte della Francia (1881); • Posizione di isolamento dell’Italia → avvicinamento all’impero tedesco, principale avversario della Francia; • 1882 (pres. Cons Depretis): nasce la Triplice Alleanza (con carattere difensivo): Italia, Impero austro-ungarico e Germania. • L’alleanza con l’Austria significava per l’Italia l’accantonamento della questione delle terre irredente (il Trentino e la Venezia Giulia); tale questione appariva secondaria rispetto alla necessità di contenere l’imperialismo francese nel Mediterraneo. La Triplice Intesa • 1904 Francia e Gran Bretagna strinsero l’Intesa cordiale; • 1907 nasce la Triplice Intesa: Francia, Inghilterra e Russia. Locandina russa del 1914. In alto è scritta la parola "accordo". Vengono mostrate le personificazioni femminili di Francia, Russia, e Gran Bretagna, potenze alleate nella "Triplice Intesa". Al centro, la Russia tiene in alto una croce ortodossa (simbolo di fede), la Gran Bretagna a destra tiene un’ancora (con riferimento alla Marina inglese, ma anche simbolo tradizionale di speranza), e la Marianne (la personificazione della Repubblica francese) a sinistra con un cuore (simbolo di carità e amore). Sullo sfondo si vede una scena di battaglia, con uomini armati in lotta. Sopra di loro un cielo infuocato, un aereo e un dirigibile. Principali problemi che portano alla guerra: Questioni politiche: 1. La «gara» tra le potenze europee per le colonie: la Germania era insoddisfatta perché aveva meno colonie di Francia e Inghilterra, e queste ultime la escludevano sempre dagli accordi per la spartizione. Come reazione, la Germania iniziò a costruire una potente flotta da guerra per contrastare il dominio navale inglese. 2. La situazione dei Balcani, che erano una vera e propria «polveriera»: da una parte, i popoli soggetti al governo del Regno asburgico (sloveni, croati, bosniaci, cechi, slovacchi, ungheresi) che volevano l’indipendenza – e il Regno di Serbia, che era autonomo, aveva il progetto di riunire tutti i popoli slavi (panslavismo); dall’altra, l’Impero austriaco e quello russo erano in concorrenza per sostituire il potere dell’agonizzante Impero ottomano nei Balcani. 3. Il problema dell’Alsazia-Lorena, regione francese che era stata annessa alla Germania dopo la disastrosa (per la Francia) guerra franco-prussiana del 1870. In Francia vi era un forte movimento revanscista, che puntava alla restituzione di quei territori. Questioni economiche: Lo sviluppo economico traeva vantaggio dalla politica coloniale e dalla guerra: - l’espansione territoriale significava preziose risorse minerarie per le industrie e nuovi mercati per esportare i prodotti; chi più conquistava, più produceva e vendeva; - Inoltre, la maggior parte dei grandi industriali spingeva verso la guerra, perché la produzione di armi e attrezzature belliche rappresentava per loro un enorme guadagno. Questioni culturali: In tutti i paesi europei, all’epoca, si era sempre più rafforzato, nell’opinione pubblica, un sentimento nazionalistico: l’amore per la propria patria, cioè, si trasformò in aggressività e volontà di potenza nei confronti delle altre nazioni. Questo atteggiamento si manifestò non solo negli ambienti politici di destra ma anche in quelli di sinistra. Il pacifismo veniva considerato una cosa spregevole, da donne, mentre si esaltavano la durezza, l’eroismo, la conquista e la tecnica (e quindi anche le armi). Il piano Schlieffen • Davanti alla prospettiva, per la Germania, di una guerra su due fronti (a occidente con la Francia e a oriente con la Russia), il generale Alfred von Schlieffen elaborò un piano strategico: 1. 2. 3. 4. piccoli contingenti sul fronte russo e in Alsazia-Lorena; massa d’urto direttamente su Parigi da nord, dopo aver attraversato il Belgio, neutrale, sfruttando l’effetto sorpresa; guerra-lampo sul fronte occidentale; Grazie all’efficientissimo sistema ferroviario del Reich, trasferire rapidamente tutto l’esercito germanico verso est, per sconfiggere i russi. http://www.youtube.com/watch?v=3YD2TtLP_SQ (3 minuti) La flotta da guerra tedesca • Guglielmo II condusse una politica ostile all’Inghilterra, facendo costruire, a partire dal 1898, una gigantesca flotta di navi da guerra; • L’Inghilterra rispose al riarmo tedesco nel 1906 con la costruzione dei Dreadnoughts (corazzate di nuovissima concezione). Dreadnought La sesta HMS Dreadnought della Royal Navy britannica fu la prima corazzata monocalibro, cioè a essere armata con tutte le batterie principali di calibro uniforme, piuttosto che possedere una batteria secondaria di cannoni di calibro inferiore. Fu anche la prima azionata esclusivamente da turbine a vapore. Fu una nave così rivoluzionaria che il suo nome divenne un termine generico per le navi da battaglia moderne. La sua introduzione innescò una corsa agli armamenti tra la Gran Bretagna e le altre marine militari del mondo, in particolare quella della Germania imperiale, che va citata come una delle cause della prima guerra mondiale. La politica di potenza tedesca • Secondo il Ministro della Marina tedesco Alfred von Tirpitz, il programma di riarmo navale doveva essere semplicemente un deterrente, per dissuadere la Gran Bretagna dalla tentazione di intervenire contro l’Impero tedesco: la flotta doveva servire come arma di pressione per convincere l’Inghilterra a scendere a patti con la grande potenza tedesca. LA DINAMICA DEL CONFLITTO L’attentato di Sarajevo • 28 giugno a Sarajevo (capitale della BosniaErzegovina): uno studente bosniaco di 19 anni, Gavrilo Princip, uccise a colpi di pistola l’arciduca Francesco Ferdinando d’Asburgo, erede al trono austro-ungarico; • Princip apparteneva al gruppo nazionalista “Giovane Bosnia”, collegato all’associazione nazionalista serba “Unificazione o Morte” (conosciuta come La mano nera), fondata dal colonnello Dragutin Dimitrevic, capo dei servizi segreti dell’esercito serbo; • perciò, il governo austriaco imputò la responsabilità dell’omicidio interamente allo stato serbo. Francesco Ferdinando e il progetto trialistico ⚫ L’arciduca erede al trono Francesco Ferdinando sosteneva l'idea di un progetto trialistico, con gli slavi del Sud (sloveni, bosniaci e croati), staccati dall'Ungheria, a formare un terzo polo, ma trovò l’opposizione degli ungheresi e dei nazionalisti serbi e croati che volevano con tutti i mezzi (anche terrorismo) la fondazione di un unico Stato slavo indipendente (e i serbi erano appoggiati, nel loro progetto, dalla Russia, che aveva interesse ad indebolire l’impero asburgico). Achille Beltrame, L'assassinio dell'arciduca Francesco Ferdinando e della moglie. Illustrazione per la “Domenica del Corriere” del 5 luglio 1914 Corriere della Sera del 29 Giugno 1914 Dall’articolo della prima pagina del Corriere della Sera: “Verso le tre pomeridiane si diffuse a Vienna l’improvvisa notizia dell’assassinio dell’Arciduca Ereditario d’Austria e di sua moglie, avvenuto a Serajevo, in Bosnia. Oggi doveva aver luogo nel Municipio di Serajevo un ricevimento in onore dell’Arciduca. Sulle carrozze del suo seguito venne lanciata una bomba che ferì due ufficiali del seguito e cinque altre persone. La carrozza dell’Arciduca continuò tuttavia a dirigersi verso il Municipio dove l’Arciduca e la moglie assisterono al ricevimento. Più tardi, mentre si avviavano in automobile al Konak, uno studente serbo tirò delle rivoltellate contro l’Arciduca, che restò colpito alla testa e morì sul colpo. Subito dopo sua moglie, ferita al cuore, stramazzò al suolo rimanendo cadavere all’istante. L’autore dell’attentato è uno studente di nome Gavrilo Princip.” Dichiarazione di guerra dell’Austria alla Serbia • Il 23 luglio, il governo di Vienna consegnò un ultimatum alla Serbia, contenente pesanti richieste: – vietare ogni forma di propaganda antiaustriaca; – licenziare i funzionari e ufficiali che avessero manifestato posizioni nazionalistiche; – istituire una commissione d’inchiesta sull’assassinio con la partecipazione di delegati austriaci. • La Serbia, forte dell'appoggio della Russia, non accolse in particolare quest’ultimo punto (che era una pesante limitazione della sua sovranità nazionale) • il 28 luglio l’Austria-Ungheria dichiarò guerra alla Serbia. http://www.youtube.com/watch?v=aVMgEWh6Sq4 (attentato e scoppio della guerra 4:50) Dichiarazione di guerra della Germania alla Russia e alla Francia • La Russia, assicurando il proprio sostegno alla Serbia, sua principale alleata nei Balcani, • schierò le proprie truppe – non solo al confine con l’Austria-Ungheria, – ma anche al confine con la Germania (per prevenire un eventuale attacco tedesco); – → il 31 luglio il governo tedesco inviò un ultimatum a quello russo, intimando di sospendere le operazioni – → di fronte al silenzio dei russi il 1° agosto l’Impero tedesco entrò ufficialmente in guerra con la Russia e conseguentemente (2 agosto) con la Francia, che era alleata della Russia. Dichiarazione di guerra dell’Inghilterra alla Germania • Il 2 agosto la Germania intimò al Belgio di lasciar passare le sue truppe sul suo territorio → reazione della Gran Bretagna → 4 agosto, dopo che i primi reparti tedeschi avevano violato la frontiera del Belgio*, l’Inghilterra dichiarò guerra all’Impero germanico * L’invasione tedesca del Belgio fu brutale e spietata, con uccisioni di massa, rappresaglie e saccheggi. Ciò era dovuto sia alla necessità di fornire risorse ai soldati tedeschi, sottraendole così alla popolazione locale, sia alla volontà di scongiurare un'insurrezione belga contro l'occupazione militare. 6.000 belgi uccisi; 25.000 abitazioni distrutte; 1.500.000 belgi fuggirono. Il 25 agosto 1914, i tedeschi devastarono la città di Lovanio: deliberatamente, con la benzina, diedero fuoco alla biblioteca dell'Università Cattolica che conteneva circa 300.000 libri e manoscritti medievali, uccisero 248 civili ed espulsero l'intera popolazione di 42.000 abitanti. Abitazioni di civili furono incendiate e cittadini furono spesso fucilati nel luogo in cui si trovavano. I saccheggi, gli omicidi e gli stupri furono innumerevoli. Profughi in fuga da Bruxelles Gli schieramenti (1914) (Italia 1915) + USA (1917) e Giappone (1914) a fianco degli Alleati Il conflitto diventa mondiale • A fianco dell'Intesa si schierano: – Giappone (1914, per impadronirsi dei possedimenti tedeschi in Estremo Oriente → precisamente, in Polinesia e in Cina) – L'Italia (1915) – Il Portogallo – La Romania – La Grecia – Gli USA (1917, si trascinarono dietro numerosi paesi extraeuropei, come Cina, Brasile e altre repubbliche latinoamericane) • A fianco degli Imperi centrali: – Turchia – Bulgaria Nuovi eserciti e vecchie strategie • Pratica ormai generalizzata della coscrizione obbligatoria (unica eccezione GB, 1916); • Accresciute possibilità dei mezzi di trasporto → schierare eserciti di proporzioni mai viste prima e meglio armati (fucili a ripetizione, cannoni potentissimi, mitragliatrici automatiche); • Ma le strategie restavano vecchie, basate sulla guerra di movimento → spostamento rapido di ingenti masse in vista di pochi e risolutivi scontri campali (piani di guerra basati sulla previsione di un conflitto di poche settimane o mesi). Fallimento del piano Schlieffen • Il piano Schlieffen prevedeva una rapida vittoria tedesca sul fronte occidentale, ma – le truppe germaniche dopo un mese erano stremate; – una parte dell’esercito dislocato in Belgio dovette essere spostata su altri fronti (in Alsazia contro i francesi e in Prussia Orientale contro i russi, dove i tedeschi ottennero una grande vittoria nelle battaglie di Tannenberg e dei Laghi Masuri, che causarono ai russi perdite elevatissime). • L’attacco decisivo a Parigi non riuscì a concretizzarsi: le armate tedesche si fermarono a 40 km da Parigi. Errori e illusioni Fra i politici dei paesi coinvolti era diffusa la convinzione che la guerra sarebbe stata breve e ognuno pensava che il proprio paese ne sarebbe uscito vincitore. In tutti gli Stati coinvolti l'opinione pubblica fu massicciamente mobilitata a sostegno della causa nazionale. Nemmeno i partiti socialisti, che avevano fatto del pacifismo e dell'internazionalismo la loro bandiera, vollero sottrarsi al clima generale di “unione sacra” e finirono per appoggiare i rispettivi governi nella decisione di entrare in guerra → questo segnò la fine della Seconda Internazionale (organizzazione fondata nel 1889 a Parigi per coordinare i partiti socialisti e laburisti europei e scioltasi nel 1916, ma di fatto il 4 agosto 1914.) Reclute volontarie britanniche a Londra, agosto 1914. Calca di persone pronte alla mobilitazione generale all'esterno della stazione parigina di Gare de l'Est, 2 agosto 1914. Contrattacco francese e inglese • il 5 settembre nella regione del fiume Marna (attorno a Parigi) i francesi e gli inglesi passarono al contrattacco* e cancellarono per sempre le speranze di una rapida vittoria tedesca sul fronte occidentale. * Si scontrarono più di un milione di tedeschi contro più di un milione di francesi e inglesi; tale mobilitazione di uomini fu possibile grazie alle moderne ferrovie Fronte occidentale 1914-1918. Giunte quasi alle porte di Parigi, alla fine di agosto, le truppe tedesche furono costrette a ripiegare più a nord nel settembre 1914. Da allora fino al 1918 la linea del fronte si mantenne sostanzialmente stabile. Fra la primavera e l'estate 1918 i tedeschi effettuarono un'ulteriore avanzata verso Parigi, ma a partire da luglio il contrattacco delle forze dell'Intesa portò alla sconfitta della Germania Fronte orientale 1914-17. La guerra sul fronte orientale fu combattuta su una linea molto estesa (dal Baltico al Mar Nero). Le truppe tedesche (comandate da Hindenburg) fermarono i russi che tentavano di penetrare in Prussia orientale, sconfiggendoli, fra agosto e settembre 1914, nelle grandi battaglie di Tannenberg e dei Laghi Masuri La guerra di posizione: le trincee • Nell’ottobre 1914 il conflitto si trasformò in guerra di posizione: • I due eserciti lungo una linea che percorreva longitudinalmente l’intera Francia (fronte occidentale), composta da due file di trincee (di 765 km) parallele e separate da uno spazio detto “terra di nessuno” (dai 200 ai 1000 metri). http://www.youtube.com/watch?v=naqDLVojpNA (2 minuti) La vita nelle trincee Concepite inizialmente come rifugi provvisori per le truppe in attesa del balzo decisivo, divennero la sede permanente dei reparti di prima linea. Col passare del tempo furono allargate, dotate di ripari, protette da reticolati di filo spinato e da nidi per le mitragliatrici. La vita nelle trincee, monotona e rischiosa al tempo stesso, logorava i combattenti nel morale oltre che nel fisico e li gettava in uno stato di apatia e torpore mentale. Soldati e ufficiali restavano in prima linea per intere settimane senza ricevere il cambio e vivevano in condizioni igieniche deplorevoli, esposti al caldo, al freddo, alle intemperie e ai bombardamenti. Non uscivano dai loro ricoveri se non quando scattava un'offensiva, per lanciarsi all'attacco delle trincee nemiche. La guerra di trincea • Dall’autunno 1914 per quattro anni il fronte occidentale, nonostante le enormi perdite umane, non subì alcun cambiamento significativo: – la capacità difensiva di ogni esercito era infinitamente superiore alla sua capacità di attacco (stallo); – I soldati che prendevano d’assalto la trincea nemica venivano falcidiati dai colpi di mitragliatrice; – le trincee erano protette dal filo spinato che bloccava l’impeto dell’assalto; – Neanche l’utilizzo di nuove armi come il gas (impiegato per la prima volta dai tedeschi nei pressi della città belga di Ypres nel 1915) spezzò lo stallo. Nuove tecnologie militari Le armi chimiche → morte per soffocamento. Utilizzate per la prima volta dai tedeschi nel 1915 (Ypres). L'impiego della maschera antigas rese le armi chimiche poco efficienti (erano inoltre rischiose anche per chi le impiegava, nel caso di cambio di vento). Telecomunicazioni → radiofonia. Aviazione → soprattutto per la ricognizione Mezzi motorizzati → per far affluire rapidamente enormi masse di soldati dalle retrovie al fronte. Carri armati → primi mezzi erano autoblindo, successivamente le ruote furono sostituite con i cingoli. Sperimentati per la prima volta dagli inglesi nel 1916. Sottomarini → impiegati dai tedeschi per affondare le navi mercantili che portavano rifornimenti verso i porti dell'Intesa. La guerra sottomarina urtava particolarmente gli interessi commerciali degli USA (nel maggio 1915 un sottomarino tedesco affondò il transatlantico inglese Lusitania, che trasportava più di mille passeggeri, fra cui 140 americani). Le battaglie di Verdun e della Somme del 1916 • Quelle di Verdun (offensiva tedesca bloccata dai francesi) e della Somme (offensiva inglese bloccata dai tedeschi) nel 1916 furono le due battaglie più lunghe e sanguinose del conflitto. • A Verdun morirono circa 300.000 soldati, sulla Somme 650.000, senza nessun mutamento della situazione strategica. • A Verdun fu sperimentato per la prima volta il lanciafiamme e sulla Somme furono impiegati i primi rudimentali carri armati (tanks). Primi rudimentali carri armati, poi perfezionati dagli inglesi nel corso della guerra con l’introduzione dei cingoli al posto delle ruote. Una guerra di logoramento • Una volta tramontata la prospettiva di una guerra lampo, la vittoria sarebbe stata ottenuta da chi fosse stato capace di resistere più a lungo → continuare a mettere in campo risorse umane e materiali per continuare a combattere → nuove strategie offensive: – A partire dall’estate 1914, la marina britannica istituì un rigido blocco navale per impedire le importazioni tedesche di materie prime; – Per far fronte a tale situazione la Germania cercò di riorganizzare la propria economia con una rigorosa pianificazione (che decretò la fine del modello liberista), il cui principale fautore fu l’industriale Walther Rathenau. Guerra sottomarina • Preso atto dell’impossibilità di contrastare la marina inglese, la Germania intraprese la guerra sottomarina. • I sommergibili affondavano sistematicamente qualsiasi nave, civile o militare, che solcasse l’Atlantico e il Mare del Nord: l’obiettivo era quello di arrestare l’afflusso di materie prime e derrate alimentari verso l’Inghilterra. http://www.youtube.com/watch?v=r-9f8lTCeqc (Affondamento Lusitania 1915 Racconto in Italiano; 1:30) http://www.youtube.com/watch?v=sURi21sJsWc (Lusitania 1915 ricostruzione filmica; 5:30) http://www.youtube.com/watch?v=LwdykX6b010 (nuove armi; 1:30) Sistema dei convogli • La macchina militare bellica inglese corse il rischio di incepparsi per mancanza di alimenti e materie prime, ma la situazione migliorò in seguito all’adozione del sistema dei convogli (un gruppo di navi mercantili, cioè, era scortato da navi da guerra corazzate); • Il fallimento dell’offensiva sottomarina può essere considerato una delle principali cause della sconfitta tedesca. La guerra totale La guerra fu totale in quanto non faceva più differenza fra civili e militari, perché la distruzione dell’apparato produttivo del nemico era importante quanto una vittoria sul campo. Questo aspetto sarà portato a livelli più drammatici durante la seconda guerra mondiale: è vero che nel 1914-18 Londra fu attaccata dai dirigibili Zeppelin e dagli aerei bimotori Gotha, però i danni non furono paragonabili a quelli dei massicci bombardamenti degli anni 1940-45. Il crollo della Russia • L’avanzata germanica sul fronte orientale, a differenza di quanto accadeva su quello occidentale, era inarrestabile (nell’agosto 1915 Varsavia era stata occupata); • All’inizio del 1917 l’esercito russo si era sgretolato e i disertori erano un milione e mezzo. Nelle città russe il costo della vita era cresciuto del 700%, mancavano i più elementari generi di prima necessità (pane, legna, carbone), per cui la gente soffriva pesantemente la fame e il freddo. Tale drammatica situazione provocò la caduta dello zar (15 marzo 1917) e poi (6 novembre) la rivoluzione dei comunisti guidati da Vladimir Lenin. Il 3 marzo 1918 il nuovo governo comunista firmò coi tedeschi la pace di Brest-Litovsk. Intervento americano • Per la Germania la sconfitta della Russia significò la fine della guerra su due fronti; • Tale situazione favorevole per la Germania fu vanificata dall’entrata in guerra degli Stati Uniti contro l’Impero tedesco il 6 aprile 1917; • I sottomarini tedeschi non riuscirono a bloccare l’afflusso di uomini e merci provenienti dalla gigantesca produttività dei cantieri americani. • http://www.youtube.com/watch?v=GLNl_VbENwI (2 minuti) Significato storico dell’intervento americano • L’8 gennaio 1918 il presidente americano Thomas Woodrow Wilson, in un messaggio al Congresso, enunciò in 14 punti gli obiettivi politici che l’America si proponeva di ottenere dalla vittoria: – gli Stati Uniti come garanti della libera navigazione sui mari (che la guerra sottomarina aveva reso impossibile; tra l’altro, l’affondamento del transatlantico Lusitania comportò la morte di 1198 persone, 128 delle quali erano cittadini americani); – il principio di nazionalità come criterio di soluzione dei principali problemi europei (ciò avrebbe significato la restituzione dell’Alsazia-Lorena alla Francia, la nascita di uno stato polacco indipendente e la dissoluzione dell’Impero Austro-Ungarico); – alla Russia comunista doveva essere lasciata l’opportunità di determinare in piena indipendenza le linee del proprio sviluppo politico e nazionale; – istituzione di una Società Generale delle Nazioni • Ciò significava l’uscita dal tradizionale isolazionismo USA, anche se, a dire il vero, negli anni successivi gli statunitensi persero ben presto interesse per le vicende europee, tanto che nel 1919 gli USA non entrarono a far parte della Società delle Nazioni. La fine del conflitto • Il 21 marzo 1918 l’esercito tedesco iniziò una grande offensiva per sfondare il fronte occidentale; • I tedeschi riuscirono effettivamente a sfondare il fronte in alcuni punti e a giungere nuovamente a minacciare Parigi; tuttavia, dopo quattro mesi l’offensiva si concluse con un insuccesso; • Nel settembre 1918 la Germania era stremata: non era più in grado di opporre resistenza; • In novembre la situazione precipitò con una serie di ammutinamenti e proteste che provocarono l’abdicazione del Kaiser Guglielmo II (che fuggì in Olanda) e la proclamazione della repubblica. L’11 novembre 1918 la Germania firmò l’armistizio con le potenze alleate. I morti per la guerra e per la spagnola • La prima guerra mondiale era ufficialmente terminata dopo aver provocato la morte di circa 18 milioni di persone tra soldati e civili. A questo tragico bilancio si deve aggiungere la micidiale epidemia di influenza chiamata «spagnola», che provocò la morte, in tutto il mondo, di oltre 50 milioni di persone. Il tragico bilancio della Grande Guerra • 68 milioni i soldati che presero parte al conflitto • 10 milioni di soldati morti • 10 milioni di civili morti (per causa diretta o indiretta) • 20 milioni di feriti