RELAZIONE TECNICA CAROVIGNO Pagina 1 di 6 STATO DEI LUOGHI E FINALITA’ PROGETTUALI La proposta progettuale in essere s’inserisce in modo coordinato e continuativo nel disegno di riqualificazione del centro storico avviato attraverso una serie d’interventi già attuati come il recupero di Porta Brindisi, lo sgombero dell’area dell’ex poste e la ripavimentazione di piazza Vittorio Emanuele II. L’area individuata dal progetto riguarda un asse vario centrale che funge da cerniera capace di relazionare in modo trasversale, gli elementi d’autenticità storica-artistica del borgo antico agli edifici seicenteschi. Nel progetto è previsto anche la sistemazione dell’area antistante l’accesso al borgo antico occupata fino a poco tempo fa dall’ufficio delle poste. L’urgenza dell’intervento sta nel diffuso degrado individuato nell’area, degrado che si espande, si concentra e si intensifica nel raggiungere baricentricamente l’area di intervento. Questo dato di fatto è il risultato del graduale abbandono del nucleo antico il quale, a sua volta, versando in uno stato che necessita di un repentino intervento, ha perso la sua fruibilità e, complessivamente, la sua vivibilità. Attraversando l’area ci si rende conto che il numero di residenti è bassissimo e sporadico ed è impossibile segnalare una qualunque attività di rilievo ad eccezione del castello medievale che dovrebbe costituire un nuovo polo culturale. Naturalmente tale situazione non è altro che il risultato di un diffuso abbandono e disinteresse nel territorio di Carovigno che ha radici profonde nel disagio sociale e nella dilagante mancanza di posti di lavoro in una struttura sociale basata su un’agricoltura non adeguata alle richieste attuali di mercato. Ne risulta che il tasso di persone impiegate con meno di trent’anni è del 25% sul 45% della popolazione impiegata in questo settore. Nonostante gli ultimi anni abbiano visto una discreta ripresa dell’economia con la nascita di nuove piccole attività industriali, commerciali e turistiche, il tasso di disoccupazione è alto ed è superiore al 35%, quello giovanile è pari al 58%. Il disagio sociale ha dei picchi nella zona del centro storico, dove sono carenti le opere di urbanizzazione primaria (la pubblica illuminazione è insufficiente, la manutenzione stradale non avviene da anni, la rete elettrica e quella di scarico fognario sono rivedere) e mancano totalmente gli altri servizi quali scuole, centri sociali e culturali, attività commerciali, uffici,.. Tutti i fabbricati esistenti in tale rione sono insufficienti a soddisfare le attuali esigenze abitative in quanto di ridottissime dimensioni (comprendendo in media due vani) e necessitano di una ristrutturazione e consolidamento utili ad ottenere adeguate condizioni di abitabilità mediante consolidamento statico, alla miglioria della salubrità dei locali, all’adeguamento impiantistico, alle opere di finitura adeguate e, dove necessario,all’ accorpamento di unità abitative differenti. Al fine di rendere attuabili tali necessari interventi è obiettivo primario la ristrutturazione e l’adeguamento delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria esistenti ad una attuale esigenza di vivibilità, provvedendo altresì al rifacimento delle strade rispettando materiali e tecniche locali, al rifacimento dell’impianto di pubblica illuminazione, alla fogna, alla realizzazione della rete del gas metano, alla dotazione opportuna di un arredo urbano comprendente fonti, panchine, cestini, spazi per affissioni pubblicitarie, ecc.. Tali interventi sono naturalmente distribuiti sull’intera area di progetto ma saranno in questa fase concentrati nelle zone di maggior carenza e maggior visibilità come l’area dell’ex ufficio postale che il Comune ha provveduto ad acquisire e demolire al fine di dare al paese una zona verde di aggregazione sociale nelle immediate pertinenze del centro antico, adiacente al castello stesso , lì dove è individuabile l’antico pomarium. Il nucleo antico di Carovigno, che coincide con il quartiere Terra, dà un’immagine di se che è il risultato del progressivo abbandono da parte degli abitanti , acutizzato da una mancata manutenzione e opportuno adeguamento delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria alle attuali esigenze di vita. In buona sostanza il centro di Carovigno appare fortemente degradato a causa di fenomeni più o meno evidenti di: infiltrazioni d’umidità, patina biologica, superfetazioni scoordinate dovute a maldestre trasformazioni d’uso (apertura di nuovi vani, superfetazioni, demolizioni, disposizioni di nuovi carichi, Pagina 2 di 6 ecc.) che han provocato dissesti e che, in episodi puntuali, hanno anche portato al crollo di strutture, per cui compaiono, sparsi puntellamenti provvisori Quindi percorrendo il centro storico di Carovigno, anche nelle immediate pertinenze del nucleo antico, possiamo innanzi tutto notare un degrado delle superfici dovuto a problemi di umidità che si attesta con rigonfiamenti o distacchi dell’intonaco ed erosione. Inoltre si può notare anche il fenomeno dell’efflorescenza e la presenza di vegetazione sulle facciate stesse degli edifici, in genere disabitati, spesso interi vicoli dove vi è la presenza di muschi, licheni e piante. Sulle facciate stesse è possibile notare uno strato di deposito dovuto alla mancata manutenzione che è tradizionalmente a calce, per cui è possibile individuare macchie di altri colori, dovute alla presenza di materiale estraneo al substrato. Spesso si possono notare anche fessurazioni più o meno profonde e diffuse sia all’esterno che all’interno delle abitazioni, a volte manifestazioni di cause di natura strutturale che compromette la staticità dell’edificio. Non sono rari episodi in cui gli edifici sono compromessi da problemi statici di diverso grado, dovuti a vetustà e abbandono oppure alle trasformazioni d’uso poco oculate di cui sopra, per cui edifici o parti di edifici che per il momento sono stati soccorsi da temporanee strutture di sostegno, necessitano di urgenti interventi di consolidamento. Vi sono tuttavia casi in cui si tratta ormai di ruderi, come nei pressi del complesso di S.Anna in cui vi è stato già il crollo delle volte e si osserva una struttura fatiscente. Lo stato di abbandono, la mancata manutenzione hanno innescato un meccanismo di disfacimento che non risparmia totalmente anche quelle abitazioni tuttora in uso, abitazioni che non soddisfano più le attuali esigenze abitative, sia come distribuzione interna sia come salubrità e adeguamento impiantistico. Le opere di urbanizzazione primaria sono, come detto in precedenza, carenti e inadeguate e sarebbe opportuno un nuovo intervento impiantistico. Per quanto riguarda l’arredo urbano si soffre la carenza di una sufficiente illuminazione quindi necessita un progetto di illuminazione che rispetti l’abitabilità dei luoghi e ne sottolinei le bellezze. Lo stato delle strade, percorse ormai solo ed esclusivamente per l’attraversamento immediato e non per la sosta, o per raggiungere le poche residenze ancora qui ubicate, denuncia in maniera non uniforme un’ originaria pavimentazione in basole di pietra, ormai consumate, mancanti, in parte sostituite in modo casuale, oppure semplicemente ricoperte. Mancano totalmente elementi di arredo urbano quali cestini per l’immondizia, contenitori, panchine, fonti, vasi per piante, spazi pubblici per pubblicità,... In ultima analisi il centro storico di Carovigno in attuale stato di degrado necessita di una progettazione attenta e accurata che lo riqualifichi, lo restituisca agli abitanti e ne mostri quella bellezza che non v’è dubbio vi sia ma che aspetta di essere ‘svelata’. Gli interventi previsti per il recupero del centro storico di Carovigno sono: - SISTEMAZIONE DELL’AREA EX UFFICIO POSTALE; - RIFACIMENTO DELLA VIABILITA’ COMPRENSIVO DELL’INTERRAMENTI DEI SERVIZI (ENEL – TELECOM – ILLUMINAZIONE PUBBLICA – GAS - ECC.) DELLA VIA ARCO DEL PRETE, P. MICCA, P.ZZA G. CESARE, VIA APPIA, LARGO CORIOLANO, PARTE DI VIA SANTORO E PARTE DI VIA A. LANZILLOTTI ; - REALIZZAZIONE ILLUMINAZIONE ARTISTICA Pagina 3 di 6 Ciò che gli interventi su citati hanno per obiettivo è recuperare innanzitutto la leggibilità della bellezza dei luoghi, attualmente fortemente compromessa da incuria, interventi provvisori e privati del tutto eterogenei, superfetazioni materiche e strutturali incoerenti e confusionarie, nonché coniugare alla restituzione dell’appetibilità del sito, l’adeguata e necessaria urbanizzazione primaria. La proposta progettuale in essere s’inserisce in modo coordinato e continuativo nel disegno di riqualificazione del centro storico avviato attraverso una serie d’interventi già attuati come il recupero di Porta Brindisi, lo sgombero dell’area dell’ex poste e la ripavimentazione di piazza Vittorio Emanuele II. L’area individuata dal progetto riguarda un asse vario centrale che funge da cerniera capace di relazionare in modo trasversale, gli elementi d’autenticità storica-artistica del borgo antico agli edifici seicenteschi. Il contributo dell’intervento va considerato nell’ottica della riqualificazione e valorizzazione di un’area che ha in se forti potenzialità e caratteri d’autenticità purtroppo ancora non rivelati, anzi in molti casi confusi da interpretazioni sommarie e provvisorie, ma va anche valutato l’indotto che tale area, resa accogliente e appetibile, potrà offrire ai suoi abitanti e all’occhio del visitatore. Pagina 4 di 6 SISTEMAZIONE A VERDE DELL’AREA EX UFFICIO POSTALE L’ex Ufficio postale era una struttura inadeguata al contesto in cui si trovava, prossima al castello, al complesso di S. Anna, alla Chiesa Nuova, al centro storico stesso, è evidente come fosse logisticamente strategico ma assolutamente inopportuno. Pertanto si è deciso di demolire la struttura, nell’ottica di recuperare un sito che funge da cerniera tra il centro antico e il tessuto urbano di più recente edificazione. L’area dell’ex ufficio postale viene progettata come uno spazio verde che, sebbene perimetrale alle pertinenze del centro antico, è in realtà integrata al centro storico di Carovigno ed adiacente al castello stesso. Questo spazio prevede la realizzazione di un’area verde adiacente alle mura della Chiesa di S.Anna (come ricostruzione dell’antico pomerium) in cui saranno piantumate essenze arboree locali e un’area pavimentata con basole calcaree in pietra locale posta in opera con conci squadrati posizionati a maglia quadrata. L’area verde sarà separata dalla zona pavimentata da un muretto terrazzato. (confronta elaborato grafico) RIFACIMENTO DELLA VIABILITA’ COMPRENSIVO DELL’INTERRAMENTI DEI SERVIZI (ENEL – TELECOM – ILLUMINAZIONE PUBBLICA – GAS - ECC.); L’area d’intervento interessa un’asse viario di grande flusso pedonale del centro storico, che collega C.so Vittorio Emanuele a Via Cattedrale passando per le vie P. MICCA, ARCO DEL PRETE, P.ZZA G. CESARE, VIA APPIA, LARGO CORIOLANO, PARTE DI VIA SANTORO E PARTE DI VIA A. LANZILLOTTI. Attualmente tale rete viaria è pavimentata in parte con basole, e in parte con asfalto, ma oltre all’eterogeneità dei materiali e all’inadeguatezza dell’asfalto in tal zona centrale, si aggiunge una mancata manutenzione che acuisce la percezione di degrado dei luoghi. La pavimentazione di progetto che andrà a sostituire la pavimentazione esistente fortemente compromessa e spesso assente, è prevista in basole di pietra locale. L’intervento prevede lo svellimento della pavimentazione stradale esistente, il recupero delle basole, ove presente, la realizzazione di idonei sottoservizi (enel, telecom, illuminazione pubblica, ecc), la realizzazione di sottofondo e la posa in opera della pavimentazione in basole preventivamente recuperate con l’integrazione di nuove basole del tutto simili a quelle esistenti. Pagina 5 di 6 ILLUMINAZIONE ARTISTICA – CENTRO STORICO L’attuale sistema d’illuminazione nel nucleo antico risulta insufficiente mentre è sufficiente nelle pertinenze dell’area di progetto esterna all’antico pomarium. L’intervento prevede l’adeguamento e l’integrazione degli impianti di illuminazione urbana esistente, essendo la stessa insufficiente e inadeguata per forma e materiali, pertanto si propone un’illuminazione artistica con particolare interesse agli aspetti del risparmio energetico (utilizzo di Led) Si prevede la sostituzione di tutti i vecchi elementi di illuminazione anche dove questa risulta sufficiente per una generale uniformità stilistica. Pagina 6 di 6