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RIFLESSIONI

RIFLESSIONI
1) Cosa sono per noi i diritti umani?
2) Cosa significa sviluppare empatia?
3) Umanità
4) Quali sono i nostri pensieri in relazione all’epidemia che stiamo vivendo?
5) Che cos’è per me la libertà?
6) Tutte le misure restrittive della nostra libertà sono al fine della tutela della
nostra salute?
7)Diritti umani e continente asiatico
8)Cerchiamo gli aspetti positivi di questa pandemia e delle sue conseguenze.
1)I diritti umani sono delle garanzie di cui l’individuo ha bisogno affinché possa
esprimere nella propria completezza la sua umanità. È una lotta continua verso
quattro parti di noi che sono istinto, raziocini, affettività e libertà. Quindi è una
continua lotta nei confronti di queste quattro parti di noi.
2)Non ci sono spiegazioni razionali. O una persona sente ciò che passa in altre
persone oppure non lo sente e allora gli argomenti razionali possono ben poco.
Per Focarelli se questo sentire non è in qualche modo presente in noi, il
raziocinio non può supplire a questa lacuna, a questa mancanza. Quindi, si
tratta di lottare affinché sempre più persone sentano l’altro mettendo da parte
la paura per il proprio destino personale.
Avere empatia, sentire l’altro significa per esempio nei confronti di un criminale,
sentire sicuramente ciò che prova la vittima, ma sentire anche ciò che prova il
criminale. E il criminale dovrà subire le giuste conseguenze. Per agire e lottare ci
serve il raziocinio. E se io non sento l'altro Posso fare qualcosa perché io come
essere umano sono dotato anche di un terzo Elemento che è la volontà. Io Ho la
volontà, quindi io posso agire. La volontà di educarmi ogni g Giorno dopo giorno
ad aprirmi all'altro in modo empatico e non in modo mentale. Solo Se sei nel
sentire, hai la vera umanità. Grazie alla volontà, il sentire si può sviluppare. Noi
Nasciamo nel sentire e piano piano sviluppiamo mente e volontà. Noi Siamo
fatti di questi tre aspetti. Questi tre elementi ci distinguono dagli animali, quindi
ci consentono di andare oltre i nostri istinti, perché alla fine poi, la barbaria. È
legata agli istinti. Il tornare a dare uno spazio adeguato al sentire si collega.
Fortemente alla libertà perché finché siamo né condizionamenti esterni. Finché
abbiamo questa apparente ambizione verso il benessere, non siamo liberi. Non
sono io che scelgo, ma sono gli altri che mi fanno scegliere.
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La libertà può essere libertà Da., E quindi sono libera dalle circostanze esterne,
ma sono anche libero di, Sono libero di fare ciò che voglio. Quindi, La libertà è
duplice, in qualche modo libertà da e Libertà di.
Se Io ho la libertà da e quindi sono libero da condizionamenti, mi è più facile
essere libero di scegliere chi voglio essere, chi sono, cosa voglio fare. La libertà
implica anche la libertà di non. Quindi io sono veramente libero quando posso
scegliere di uscire, ma anche scegliere di non uscire.
Non si può avere una vera libertà esterna se non si ha una libertà interna
interiore. Molto spesso compiamo questo errore, cioè pretendiamo la libertà
dall'esterno, ma non la ricerchiamo all'interno.
La vera libertà è la libertà di poter scegliere tramite la mia volontà di non essere
sopraffatto Dai i miei istinti, Di superare l'aspetto animalesco di agire, la
sportività e il raziocinio.
Quindi prima di tutto partiamo dalla libertà, da eliminiamo i condizionamenti
esterni, pensiamo con la nostra testa e non solo agiamo.
Una volta che ci siamo liberatì dall'esterno. Una volta che siamo più vicini ad
essere ciò che siamo, arriveremo a sentire la cosa più giusta per noi. A quel
punto io sono libera quando io faccio ciò che ritengo essere più giusto per me.
Quindi arrivo ad una nozione di etica. Il giusto è la convinzione che ciò che sto
facendo è veramente l'espressione di me stessa e non e invece il frutto di ciò
che mi è stato inculcato dall'esterno. Un modo per sviluppare questa libertà
interiore durante la pandemia e stare a contatto con la natura. Lì non abbiamo i
condizionamenti della società, perché la natura non è società. E nella natura,
dove probabilmente troviamo più facilmente a contatto con l'essere ciò che
siamo.
La Libertà è quella situazione soggettiva in cui l'essere umano può scegliere se
esercitare una certa condotta, se seguire una certa condotta oppure no. Un
esempio tipico della libertà e il diritto di sciopero: Io sono libero di scegliere se
fare sciopero per una determinata causa oppure no. Viceversa, la nozione
tecnica di diritto non contempla il suo negativo. Esempio è il diritto alla vita che
non contempla il diritto alla non vita, cioè il diritto di morire. Quindi il diritto è
una situazione giuridica soggettiva che si può vivere solamente in positivo. Il
diritto ad un equo processo non implica che tu possa avere il diritto ad un
processo non eco. Viceversa, la libertà di abbracciare una religione implica
anche il diritto di non scegliere alcuna religione. Quindi vediamo che c'è una
differenza tra libertà e diritto. Da un punto di vista tecnico giuridico.
Espressione diritti fondamentali: Molti studiosi utilizzano espressioni diritti
umani come sinonimo, diritti fondamentali. Queste due espressioni non sono
sinonimi, si fa riferimento ai diritti fondamentali come a quei diritti che sono
sanciti nell'ordinamento nazionale. Quindi, per esempio, la nostra Costituzione
articolo due sancisce i diritti fondamentali. Quei diritti li nell'ottica
dell'ordinamento internazionale, sono denominati i diritti umani. Quindi i diritti
fondamentali vivono nell'ordinamento nazionale, mentre i diritti umani
nascono, si sviluppano e mutano nell'ordinamento internazionale.
7) carta asiatica dei diritti dell'uomo dei popoli sottoscritta nel 1998. E
promosso dalla Commissione assegnati ai diritti umani, priva di efficacia
giuridica vincolante e della quale non ci occuperemo.
8) è limitata la mia libertà esterna ma non è limitata anche la mia libertà
interna, la libertà nei confronti di me stessa.
ESERCIZIO:
Cerchiamo gli aspetti positivi di questa pandemia e delle sue conseguenze.
Si può dividere quello che è stato detto in 3 macrocategorie:
1)il rapporto con me stesso
2)il rapporto con l’altro
3)il rapporto con l’esterno, con il contesto.
1)Per quanto riguarda il rapporto con me stesso qui viene in rilievo soprattutto cioè
che questa forzata limitazione perdurante della libertà esterna. Non è limitata anche
la mia libertà interna, la libertà nei confronti di me stessa. È aumentata la nostra
capacità di stare da soli. Significa che siamo più consapevoli della esistenza di una
libertà interiore che non ha niente a che vedere con l’esterno. Io sono padrona di ciò
che è dentro di me, sono padrona della mia solitudine. Se noi ci disperdiamo molto
nel godimento della libertà esteriore, la nostra libertà interiore non viene esercitata.
Quindi il nostro stare in solitudine non vien esercito fino al punto in cui non
riusciremmo più a starci. Noi nasciamo soli e moriamo soli. Ma quanto della nostra
vita passiamo soli con noi stessi? Molto poco. Questa è un’occasione per sviluppare la
nostra libertà interiore.
Vuol dire essere più consapevoli della propria
salute psicologica, di ciò che ci fa bene e di ciò che ci fa male, di ciò che ci fa stare
meglio e di ciò che ci fa stare peggio.
Lo spazio di libertà
interiore non ha solo a che fare con quello che per me è importante, ma ha anche a
che fare con la mia creatività (pensare in modo diverso: didattica a distanza
esempio). Quindi, rivedere anche certe convinzioni. Per esempio, la convinzione
secondo la quale se non esco tutti i giorni sto male la posso rivedere. Rimetto in
dubbio e vedo se c’è un modo nuovo (creativo) di affrontare quella questione. Due
termini fondamentali, due risorse: CONSAPEVOLEZZA e CREATIVITA’. Se trovi
uno spazio di libertà interiore, questo dolore diminuisce (non mi faccio schiacciare
dall’esterno). Lo spazio di libertà individuale dà la possibilità di scegliere come vivere
ogni situazione. Soprattutto a livello interiore, a livello di libertà individuale io posso
sempre scegliere come vivere una certa situazione, anche una situazione estrema
come quella dell’epidemia. Non sempre io possa scegliere il cosa (epidemia), ma
posso sempre scegliere come viverla.
2)Riscoperta del rapporto con l’altro, a livello familiare, ma si può estendere anche ai
rapporti non familiari. C’è la necessaria selezione dei rapporti: quando posso uscire
una sola volta al giorno per vedere un amico, io necessariamente deve selezionare. La
selezione in questo caso va intesa come una scelta, come un’azione di scelta e la scelta
laddove è espressione di me individuale è sempre positiva, è sempre una crescita.
Si arriva invece ai rapporti malati con l’altro (violenza sulle donne, violenza sui
minori) che sono stati visti in maniera più chiara e che quindi ci consentono di
consapevolizzare. Questa è l’epidemia, un caso estremo che ci aiuta a
consapevolizzare sia quali sono i rapporti per noi importanti sia quali sono i rapporti
che invece mettono profondamente a rischio la nostra integrità.
3)Inquinamento, necessità di investimenti sulla sanità. Per migliorare il livello di
rispetto dell’ambiente, il diritto alla salute era proprio necessario arrivare ad una
situazione così estrema? Due cose: di questi aspetti in realtà l’ordinamento nazionale
e internazionale si occupano e internazionale si occupano. Non abbiamo
completamente trascurato i livelli di inquinamento. Se ne parla dagli anni ’80.
Attenzione a non estremizzare. Però questa epidemia ha fatto emergere il senso di
realtà. Noi abbiamo una cosa fondamentale in comune con gli animali, siamo esseri
anche istintuali. L’istinto è quello verso la sopravvivenza. Molte volte può portare alla
sopraffazione, quindi può portare a far valere i miei interessi personali rispetto agli
interessi degli altri. È sempre necessario quel lavoro di sviluppo del raziocinio, del
cuore e della volontà perché solo questi tre aspetti limitano le derive dell’istinto.
Eliminano gli aspetti animaleschi della parte di noi. Facciamo sempre riferimento al
testo di J. Hamburger. Questo è un continuo esercizio, continua conquista:
l’epidemia ce le ha fatti vedere questi aspetti in maniera ancora più eclatante, ma
sono comunque aspetti che noi stavano già agendo in maniera inconsapevole fin da
prima. Magari da ora in poi possiamo agire in maniera più consapevole. Noi siamo
nati così e finché noi non accettiamo anche questa parte di noi, si va poco lontano.
Però accettarla non significa giustificarla e non fare nulla per limitarla.