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Guglielmo Marconi

Guglielmo Marconi
Guglielmo Marconi (Bologna, 1874 – Roma, 1937) è forse il più grande inventore che
l’Italia unita abbia avuto. Ma, contrariamente a quanto si crede, è anche un buon fisico.
In ogni caso è un ottimo organizzatore e imprenditore.
Guglielmo Marconi nasce a Bologna da un ricco proprietario terriero, Giuseppe, e da
un’irlandese, Anne Jameson, a sua volta figlia di un distillatore di whiskey. Riceve in casa
la sua istruzione primaria. Ma anche in seguito frequenta le scuole piuttosto
saltuariamente, prima a Firenze poi a Livorno.
Riceve, però, lezioni private e si appassiona alla fisica. La conoscenza, poi, di un anziano
telegrafista, lo indirizza verso questo tipo di applicazioni. Lo studio è di tipo
sperimentale. Ma Guglielmo frequenta sia la migliore letteratura scientifica
internazionale (conosce l’inglese molto bene) sia scienziati del calibro di Augusto Righi, impegnato a confermare in
via sperimentale la teoria elettromagnetica della luce di Maxwell. È così che matura l’idea di un “telegrafo senza
fili”, ovvero di utilizzare le onde elettromagnetiche per inviare segnali a distanza.
Durante l’inverno 1894 mise a punto un apparato e nella primavera del 1895 organizzò un esperimento destinato a
diventare famoso: la trasmissione mediante onde radio di un segnale a distanza. È l’esperimento del “colpo di
fucile”, sparato dal fratello per avvisarlo di aver ricevuto il segnale inviato dalla soffitta di Villa Griffone di
Pontecchio, residenza di campagna dei Marconi, oltre la Collina dei Cappuccini.
La trasmissione di segnali a distanza per via elettromagnetica funziona. Marconi ha messo a punto un dispositivo
radio. Inutilmente cerca di ottenere l’appoggio delle autorità italiane per perfezionare l’invenzione. Così,
incoraggiato dalla madre, si trasferisce in Inghilterra. Le Poste inglesi sono molte interessate. E Marconi mette a
punto un esperimento per la trasmissione di segnali radio a 14 chilometri di distanza. E lo brevetta.
Il perfezionamento del dispositivo procede così a ritmi rapidissimi. E culmina il 12 dicembre 1901 nella prima
trasmissione radio transatlantica, tra Poldhu, in Cornovaglia, e Signal Hill, a Terranova. Una trasmissione ritenuta
impossibile da fisici e matematici. Per fortuna di Marconi gli strati ionizzati dell’alta atmosfera consentono la
riflessione dei segnali elettromagnetici e, dunque, il superamento della curvatura terrestre.
La telegrafia senza fili può funzionare anche a grandissime
distanze. Per molti anni ancora Marconi perfezionerà i suoi
apparati radio e ne diventerà il primo imprenditore. Intanto
nel 1909 riceve il premio Nobel per la Fisica.
La priorità dell’invenzione della radio è stata contestata. La
Corte Suprema degli Stati Uniti nel 1943 la attribuirà a Nikola
Tesla. Ma la scoperta, nel resto del mondo, continuerà a essere
attribuita a Marconi.
Tornato in Italia, nel 1929 Guglielmo Marconi viene nominato alla Presidenza del Consiglio nazionale delle
Ricerche dopo la destituzione, a opera del regime fascista, del matematico Vito Volterra. La sua vicinanza, anche
ideologica, al fascismo è inoppugnabile. E il regime la sfrutta a fini propagandistici.
Ma la sua bravura di inventore è altrettanto innegabile e inesausta. Ancora nel 1936 ha un ruolo da protagonista
nelle prime trasmissioni televisive, a opera della BBC.