传娲沙八体尼 - 九九 中国文学 第一年级 4 ottobre Miti sulla cosmogonia cinese Un uovo gigante formatosi dall'agglomerazione del caos originale si schiuse dopo 18.000 anni. Da esso nacque il gigante 盘古 Pán Gǔ, e le due parti dell'uovo costituirono cielo e terra. Una doppia entità, ovvero due gemelli dal nome 伏羲 Fúxī (uomo) e 女娃 Nǚwā (donna), rappresentati con corpi metà umani e metà di serpente con le code intrecciate. La loro natura suggerisce molte informazioni sulla natura socioculturale cinese originaria: una società matriarcale in cui l'elemento unitario era sempre femminile. Spesso 女娲 veniva rappresentata sola; l'accostamento di suo fratello indica l'inizio della società patriarcale, un periodo di conflitti e guerre. A 女娲 è attribuita la concezione dell'universo e la riparazione della volta celeste tramite chiodi (le stelle), a 伏 羲 le pratiche militari, l'istituzione del matrimonio, i principali dei domini delle acque (essenziale in Cina che ha corsi d'acqua enormi in grado di devastare intere regioni e che sono base della agricoltura), e la scrittura. Ci sono più leggende sul modo in cui inventò la scrittura, una delle quali osservando le screpolature di una tartaruga millenaria. Can Jie, personaggio mitologico con quattro occhi (capacità di comprendere ogni cosa) e ministro di un imperatore mitico avrebbe osservato le combinazioni delle impronte lasciate sul fango dalle zampe degli uccelli. Dalla stessa origine verrebbe il sistema di linee dello 易經. Tre Augusti mitologici e cinque Sovrani leggendari. Da alcune fonti gli Augusti sembrano essere 伏 羲, 女娲 e 神农 Shénnóng (che perfezionò l'agricoltura). Seguirebbero i cinque Sovrani: l'Imperatore Giallo 黄帝, 颛顼 Zhuān Xū, 唐尧 Táng Yáo, 虞舜 Yú Shùn e Yu il Grande 大禹 Dà Yǔ. Si susseguono di padre in figlio fino a Shun, che diede il trono al suo Primo Ministro per merito, indicando che il diritto di governare non fosse necessariamente sanguineo. Yu avrebbe fondato la prima dinastia storica, 夏 Xià che fino a 40 anni fa era considerata mitica. Nuovi scavi degli anni '80 danno prova della sua esistenza dal 2070 al 1760 a.C. ㊀ - 夏代 Civiltà neolitica caratterizzata da più centri abitati che testimoniano mutamenti da antichi villaggi, come aggregazione di case con agorà e casa del consiglio, allevamento di maiali, e coltivazione del miglio (il riso arrivò molto più tardi), senza differenziazione sociale. Questi villaggi cambiarono d'aspetto fino ad avere mura di cinta che testimoniano conflitti coi vicini. Per questo il carattere 城 (città) ha come antico significato quello di "mura di cinta". All'interno dei villaggi le tombe testimoniano a volte la sepoltura di uomini con animali, a indicare una prima differenziazione sociale. Il Palazzo del Consiglio divenne reale, con tanto di sala di accoglienza. Le ceramiche realizzate da questa civiltà avevano decorazioni prima naturali, poi sempre più astratte e simboliche, fino a diventare protoforme di scrittura. Poiché da sempre la storia di una dinastia veniva raccontata dalla sua successiva, sappiamo che il primo regnante di una dinastia era descritto come eccellente e seguiva l'ultimo regnante della dinastia precedente, che era necessariamente corrotto. ㊁ - 商代 L'ultimo periodo di questa dinastia fu caratterizzato da rapporti di vassallaggio, finché venne sostituita dalla dinastia 商 Shāng (1760-1046). Questa dinastia fornisce le informazioni oggi note sui sovrani 夏. Gli 商 misero in piedi un sistema centralizzato con a capo un re che garantiva l'unione tra i tre livelli: Cielo, Terra e Uomo, da cui il carattere 王. Egli era anche un sacerdote che doveva garantire stabilità sociale e cosmica attraverso riti per raccolta, semina, caccia ecc. Il Cielo era visto come un insieme di energia che regola l'universo, non come una divinità onnipotente, di cui il re era garante. Era la teoria del mandato celeste (天命) che consentiva a chi regnava di regnare, non una discendenza nobile. Se il re non era adatto perdeva il mandato, e ciò era comunicato dal Cielo attraverso segnali come catastrofi naturali. I riti erano svolti dal re accompagnato dal divinatore: essi interrogavano il cielo sull'esito di determinati eventi attraverso la scapulomanzia (甲骨文,jiǎ=corazza). Il sacerdote bruciava un lato dell'osso e interpretando le screpolature scriveva dall'altra parte la domanda fatta con tanto di data e la risposta. La data era scritta attraverso un sistema sessagesimale detto 干支 gān zhī, molto complesso, che intersecava i gan (steli) con i zhi (rami). Questo calcolo del tempo esistette fino al 1800. Le ossa oracolari sono il primo documento scritto della storia cinese. Parlano di caccia, guerra e agricoltura. Grazie a loro abbiamo moltissime informazioni sulla società e sul modo di combattere. Con questo modo di fare rito iniziò la scrittura storica, perché il sacerdote lasciava inciso il responso. L'uso della pratica della scapulomanzia in tempi antichi fu scoperta nel 1898 perché il censore dell'Accademia Hanlin, che si era ammalato di tubercolosi, venne a sapere di un farmaco miracoloso che avevano dei contadini (polvere di ossa di drago). Facendoselo recapitare notò su una scheggia alcune incisioni, ed essendo un grande studioso capì che si trattava di caratteri pittografici. Iniziarono così i primi scavi archeologici. ㊂ - 周代 A quest'epoca solo il centro-nord della Cina era definibile come civiltà cinese. La civiltà 商 era feudale e schiavista. Gli schiavi erano sempre sacrificati insieme ai cavalli quando il re moriva. In maniera ricorrente, chi si trovava più lontano dal centro del regno avevano meno influenza e diventava sempre la prima minaccia per la corte, rivendicando il potere perché più preparato militarmente, perché doveva sempre fronteggiare invasioni. Proprio così accadde quando il feudo dei 周 Zhōu attaccò la capitale 商 abbattendo l'ultimo re e fondando il regno 周, che sulla carta durò dal 1046 al 256 a.C. Di quest'epoca sono le prime testimonianze letterarie. I 周 spiegarono perché attaccarono e sostituirono gli 商 (per ironia della sorte, l'ultimo re 商 si chiamava 周). Negli annali si narra che il feudatario Fa re del feudo di 周 radunò il suo esercito e fece un famoso discorso sostenendo che il Cielo fosse in disordine, e che bisognasse riportare l'ordine. Questo compito sarebbe spettato a lui, perché il re 商 aveva perso il mandato. Fa accusò il re di molte mancanze come ascoltare parole di donna. Questo discorso, noto come "L'arringa di Muye" è testimoniata storicamente da opere di epoca 周. I riti erano ancora elementi fondamentale nell'arte di governo. Sotto i 周 proliferò l'uso e produzione del bronzo, introdotta dagli 商, che fu sostituita in ambito militare dal ferro nell'VIII secolo ma non in ambito decorativo o funerario. I 周 avevano una tecnica di lavorazione talmente raffinata che fu eguagliata in qualità in occidente solo mille anni dopo da Benvenuto Cellini. Vi erano incisi testi decisamente più consapevoli di quelli su osso (noti come 金文), molto più lunghi, complessi e sviluppati. Parlano del motivo per cui gli oggetti sono stati realizzati, di promozione di ministri e altri fatti quotidiani. Oltre al bronzo, il bambù era un'ottima base per scrivere, tagliando strisce e ricucendole insieme. La scrittura ebbe così una enorme diffusione. La scrittura si sviluppò ancora attraverso la differenziazione degli omofoni che vedevano la modifica del carattere con i radicali per non avere confusione nella lingua scritta. Così il carattere 來 lái, "grano giunto a maturazione", divenne 萊 lái per evitare confusione con l'omonimo verbo "venire", differenziazione sistematizzata e giunta fino a noi. 18 ottobre I 周 portarono l'inizio dell'età d'oro della letteratura attraverso tre filoni: saggistico, poetico e filosofico. La capacità di astrarre dal reale una storia inventandone trama e personaggi, tipica della letteratura occidentale, in Cina manca. Questi testi sono giunti a noi grazie a collazioni, ritrovamenti archeologici o riproponimeti da parte di autori di secoli successivi, per cui non ci è dato di sapere se si tratti di testi effettivamente fedeli. Il concetto di 天命 ming4 si perfezionò sotto i 周: iniziò un processo di autolegittimazione del potere attraverso la documentazione letteraria. Ogni regno scriveva la storia del regno precedente attestando la motivazione del passaggio di potere, ovvero la fine del diritto di mandato celeste dell'ultimo re prima che quella nuova la sostituisse. Ogni re del regno (poi imperatore della dinastia) precedente veniva lodato, tranne l'ultimo, considerato corrotto e che doveva essere sostituito. Esistono 25 storiografie dinastiche. 尚书 La pietra miliare considerata lo scritto per eccellenza che apre il filone saggistico è lo 尚书 Shàngshū, il primo abbozzo di storia composta in epoca 周. Compilata a più mani, racconta la storia della Cina dal periodo leggendario fino ai primi 周. I documenti raccolti nel testo coprono fino al 626 a.C. In epoca 汉 l'imperatore 武帝 Wǔdì trovò il testo particolarmente efficace e scelse di chiamarlo 书經 (Classico dei Documenti). Originariamente era composto da 26 capitoli ed era chiamato 今文 (Nuovo Testo). Lo 尚书 fu bruciato dal rogo di 皇帝, ma lo studioso confuciano Fusheng lo salvò imparandolo a memoria. Tuttavia è di più tardo rinvenimento tra le mura di una casa di un discendente di Confucio un'altra versione dell'opera in 56 capitoli detta 古文 (Testo Antico) ma probabilmente le parti in avanzo sono interpolazioni aggiunte più tardi per motivi didattici. L'opera è una raccolta di discorsi, ordini ed editti delle varie epoche: discorsi di Yao, editti di Shun, ecc. Non è una storia scritta in senso diacronico ma fatta per contenuti. È di certo il primo testo che ci tramanda il pensiero dei diversi regni e regnanti, oltre a fornirci importanti informazioni geopolitiche. Questi discorsi sono divisi in sezioni tematiche all'interno dei 26 capitoli: 典 Diǎn, i discorsi più importanti tenuti dai re relativi alle maggiori imprese militari dei regni. 谟 Mó (piano, strategia), dove sono annotate tutte le conversazioni tra re e consiglieri riguardo strategie militari e attacchi, o atteggiamenti da adottare verso il mondo esterno. 训 Xùn (教训) (lezioni), dove si trovano le richieste fatte dai ministri al re, dette lezioni perché erano richieste di consiglio al re che aveva una sapienza superiore (qunidi dava una lezione). 诰(告诉) Gào (arringhe), grandi discorsi tenuti alla vigilia di importanti fatti storici. 誓 Shì (发誓) (giuramenti), giuramenti di fedeltà del principe e suoi feudatari (grazie a cui scopriamo la ramificazione dei rapporti di potere), e discorsi prima di grandi battaglie (es. "Muye Fa shi", giuramento di Fa a Muye). 命 (命令)Mìng (ordini), gli editti dei re su decisioni politiche importanti, il mezzo con cui feudatari e popolo apprendevano le decisioni del re. Tra la versione vecchia e quella nuova non c'è differenziazione di tematiche e sezioni. È un'opera di collazione, perciò è istituzionale, ovvero non c'è un solo autore. Tradizionalmente fu attribuita a Confucio, oppure al duca di 周 (周公). Il duca di 周 era il fratello minore del primo sovrano 周, e alla morte prematura di quest'ultimo fu effettivamente reggente del regno, iniziatore di una nuova epoca, l'epoca d'oro dei 周. Per questa ragione gli si attribuise l'opera. Da quest'opera deriva tutto il filone storiografico cinese. Il feudatario Fa del regno di 周, futuro primo sovrano 周 e fratello maggiore del Duca di 周 pronunciò la famosa arringa prima della Battaglia di Muye (dalla categoria degli 誓), in cui si legge: "Se la gallina 鸡/妓女 annunzia il mattino è catastrofe" (in riferimento alla corruzione del sovrano 商 che seguiva il volere delle donne e trascurava il regno); "Ora io, Fa eseguo la punizione del Cielo". Fa creò un regno molto più centralizzato di quello 商, un sistema di controllo di periferia attraverso i feudatari, che dovevano fornire al re armi e uomini (a Muye Fa schierò 35.000 uomini grazie all'aiuto di feudatari alleati). Questo sistema si capillarizzò. La prima capitale 周 era Hao, e fu attaccata nel 770 a.C. da forze esterne, nomadi o una coalizione barbara. Dopo il 770 la dinastia fu costretta a spostare la capitale più a est, all'interno della Cina, iniziando una fase di declino per la mancanza di rapporti coi feudatari che iniziarono a desiderare il potere. Il periodo tra il 770 e il 481 è detto periodo delle Primavere e Autunni, così chiamato a causa di un testo storico omonimo, che parla di un arco di tempo di grande instabilità politica dove i feudi aspiravano ad autonomia politica, economica e militare puntando al potere della Cina intera. Questa fase di turbolenza cessò nel 481 quando queste lotte per l'equilibrio diventarono vere e proprie guerre di conquista militare. Il periodo che seguì è detto degli Stati Combattenti e vide l'emergere definitivo dello stato di 秦 Qín, con l'inizio dell'Impero e la fine del feudalesimo, col passaggio del sovrano da 王 a 皇帝,秦之皇. I 周 vennero eliminati nel 256, poco prima della fondazione dell'impero nel 221. Questo periodo fu di grande sviluppo per il pensiero politico e filosofico. La scrittura 周 è detta "Sigillo"; i 秦 la modificarono in "Piccolo Sigillo" rendendola nazionale, mentre prima ogni stato ne aveva una. La standardizzazione della scrittura 秦, oltre a quella di pesi, misure, valuta, scarto delle ruote dei carri, diede l'effettivo inizio all'impero. NB la culla della civiltà cinese è la valle del Fiume Giallo. La parte più occidentale, come ad esempio lo stato di Qu viveva ancora di un rapporto di animismo e spiritualismo della natura (che poi influenzò Yunnan e Tibet filosoficamente). Nella penisola dello Shandong c'era lo stato di Lu, dove nacque Confucio e di cui si parla attentamente negli Annali delle Primavere e Autunni. Qu era enorme ma gran parte del territorio era tribale, di minore interesse e non sinizzata. La guerra per la supremazia della Cina fu giocata tra gli stati che si trovavano intorno alla valle del Fiume Giallo. 詩 經 诗经 Il secondo filone letterario di epoca 周 è quello iniziato dallo 詩經 (Classico della Poesia/Classico delle Odi), redatto da un ufficio che ufficialmente doveva raccogliere tutti i componimenti poetici dell'epoca, che facesse da Zeitgeist del pensiero del periodo. Simili istituzioni, preposte alla raccolta di specifici generi letterari, avevano il ruolo di uffici di censorato su determinati temi, oltre a semplice testimonianza storica. In epoca 汉 ad esempio, lo 樂府 Yuèfù (ufficio della musica) era l'ufficio preposto al raccoglimento della musica. Lo 詩經 andò perduto durante il rogo ma fu ricostruito a memoria dai letterati confuciani. Liu Xiang lavorò a lungo su questo testo. La tradizione attribuisce a Confucio la paternità dell'opera, comunque è accertato che Confucio la tenesse in altissima considerazione. Pare che molti componimenti li abbia scritti lui e che l'ordine delle sezioni sia stato deciso da lui. Ciò in realtà è improbabile, come lo è l'attribuzione dell'opera al duca di 周, secondo un'altra scuola di pensiero,l 'opera si divide in 305 componimenti divisi in categorie: (国)风 (arie degli stati), dove si raccoglievano le canzoni provenienti dai diversi feudi. La sezione è composta da 160 componimenti, spesso popolari, che parlano di vita dei campi o momenti quotidiani, e danno molte informazioni sulla vita feudale. 雅 (优雅) yǎ, poesie nobili, divise a loro volta in maggiori 大雅 (31) e minori 小雅 (74). Si trovano descrizioni della vita delle corti e della nobilà, banchetti e lusso, a volte la guerra a cui i nobili partecipavano. Ci sono molte celebrazioni dell'arte della guerra. 颂 sòng, odi/inni (40), rappresentazioni poetiche dei riti che costituivano gli obblighi cerimoniali del re: offerte agli antenati, alla natura, per il raccolto, la caccia, ecc. Tali cerimonie avevano una loro liturgia poetica. Lo 詩經 è la pietra miliare della composizione poetica cinese in generale. Le variazioni furono poche (queste poesie avevano un metro tetrasillabico, in epoca 唐 tang2 fu modificato in pentasilabico). Conoscere l'opera era obbligatorio. 25 ottobre La cadenza ripetitiva dei componimenti all'interno della sezione del 国风 fa presumere che originariamente fossero musicate, tanto che il testo di una poesia veniva usato come modello per la composizione di altre. Il metodo di scrittura della musica fu codificato relativamente tardi, perciò non ci è possibile recuperare la melodia che le accompagnava. [Lettura di "Rondini": il matrimonio era dal lato della famiglia della sposa un momento di lutto perché la donna non poteva più fare ritorno alla casa dei genitori per tutta la vita, ad eccezione di eventi straordinari e di un periodo di un mese che seguiva i primi tre mesi di matrimonio.] La sezione delle poesie nobili (雅) ha un tono diverso e parla della vita della corte celebrata come distaccata dal resto del mondo e immersa nello sfarzo. Il linguaggio è celebrativo. [Lettura "Il verso del cervo", 小雅]. Spesso queste poesie valevano come monito per governare bene. Le poesie della sezione 颂 erano tratte dalle cerimonie di celebrazione dei rituali: riti del raccolto, sacrifici agli antenati, antenati della stirpe 周 come la figura semimitologica Houji, Signore del Grano che introdusse la coltivazione del grano e del miglio. [Lettura di "Il Canto di Houji"]. 周 易 -易 经 Il terzo filone è quello filosofico, la cui opera fondamentale è il 周易 (Le Mutazioni dei Zhou), datato intorno al 950 a.C., che fu rinominato da Wudi 易經 (Classico dei Mutamenti) è considerato il Classico maggiore. Ebbe grande fortuna anche in Occidente e gli furono attribuiti alcuni nomi a partire da traslitterazioni errate, come ad esempio I King. L'opera originale fu distrutta dal rogo, ma recuperata. Per molti versi è un'opera oscura, ma è la base di tutte le speculazioni filosofiche e metafisiche del pensiero cinese. Nasce come testo di divinazione per mezzo di listarelle di achillea che avevano due valenze: una di linea unita (一) che rappresentava l'elemento positivo, maschile, solare (阳); l'altra di linea spezzata (--) che rappresentava l'elemento femminile, scuro, lunare (阴). Il divinatore gettava a terra i bastoncini che formavano combinazioni di linee integre e spezzate. L'opera riunisce le combinazioni in gruppi di sei linee detti esagrammi, ogni esagramma è detto 爻 yáo e dà vita ad un vaticinio. È un testo criptico, e i responsi registrati sono molto astratti e aperti a molte interpretazioni. Parlano di strategie da seguire per avere successo su determinate scelte, su come governare, ecc. I commentari sono moltissimi, il più famoso è lo 十翼 Shíyì (Dieci Ali) la cui paternità è attribuita a Confucio. Le spiegazioni di questi trigrammi contenute nell'opera si chiamano 彖 tuàn (glosse) e vengono ampliate nello 十翼 con un'ottica molto simile all'idea confuciana di vita e di società. Ogni singola linea veniva spiegata negli 爻辞 yáocí (analisi di ogni singola linea partendo dal basso). Ad esempio, in un esagramma del tipo: 一--一--一一: 爻辞: famiglia, conviene che la donna sia corretta. 彖: la retta posizione della donna è all'interno della casa, quella dell'uomo all'esterno. Quando sono nella corretta posizione, si realizza il corretto ordine di Cielo e Terra. [...] Se la famiglia è governata correttamente, anche l'impero sarà regolato. Questa spiegazione è identica a quella data nel 大學: il governo della famiglia è la base del governo dell'universo; il rapporto tra padre e figlio è identico a quello tra sovrano e sudditi (孝). Molte scuole fecero del 周易 il loro manifesto perché permetteva letture completamente metafisiche che si sposavano coi concetti di equilibrio cosmico dato dal rapporto tra 阴 e 阳 e dei Cinque Elementi. I Confuciani diedero una lettura antropocentrica del 周易, i Daoisti una lettura più extramondana e metafisica. La visione dell'universo come equilibrio di 阴 e 阳 continuò ad essere l'unica fino all'arrivo del Buddismo in Cina. La storiografia In termini di storiografia, il Classico dei Documenti funzionò come matrice per la raccolta dei testi storici e la registrazione dei fatti in maniera razionale, continuò fino a diventare un bagaglio irrinunciabile per l'organizzazione della società, seguendola nel suo progressivo sviluppo. Tuttavia non fu l'unica opera storiografica: Una delle raccolte più importanti è 春秋 (Annali delle Primavere e Autunni), che segna l'epoca dal 722 al 481 a.C. e parla unicamente delle cronache dello stato di 鲁 Lǔ nella penisola dello 山 东. L'opera dà il nome all'epoca di cui narra i fatti, che va dal 770 (caduta della prima capitale 周) fino al 480 a.C. Durante questa epoca i feudi iniziarono, pur riconoscendo il re 周 come sovrano assoluto, a passare dallo status di 地 a quello di 国, replicando nei loro territori le istituzioni del governo centrale. La scrittura è asciutta, breve e concisa, di scarsa fruibilità. Fornisce però una importantissima datazione degli avvenimenti divisi in anni di regno dei sovrani di 鲁, oltre alla stagione, al mese e al giorno dell'anno in cui il fatto ha avuto luogo (il calcolo del tempo segue il calendario lunare cinese). Anche i commentari a questa opera sono molti, i più conosciuti sono il 公羊专 Gōngyang Zhuàn (传 = biografia) e lo 左传 Zuǒ Zhuàn, ad opera di un ipotetico adepto di Confucio dal nome 左丘明 Zuǒ Qiūmíng. Quest'ultimo è dotato di un linguaggio molto più ricco e completo, sia sul profilo narrativo che su quello informativo. Per Confucio, il 春秋 era l'asse portante della scrittura della storia del periodo, unico modello che l'uomo doveva seguire e conoscere a memoria. 竹书记年 Zhú Shūji Nián, "Annali di Bambù" (perché incisi su listarelle di bambù), che descrive le cronache di uno stato della Piana Centrale di nome Wei, ma aggiunge la cronache dell'intera Cina, a partire dal periodo degli Augusti Imperatori fino al 299 a.C., anno in cui andò a far parte del corredo funebre del re Xiang di Wei, e rimase nascosto fino al 280 d.C. quando fu rinvenuto per caso. Questo gli consentì di salvarsi dal rogo dei libri. Prima del suo rinvenimento esistevano diverse copie apocrife in circolazione denominate 今文. Già in epoca 汉 si dubitava della veridicità di quelle copie, perché contenevano informazioni cronologicamente mescolate. L'opera originale (古文, scritto antico) era divisa in sette volumi. Molte informazioni di quest'opera sono state liberamente riprese dallo 史记 dello storico 司马迁 in epoca 汉. Un altro epigono dello 史記 è il 國語 "Dialoghi tra stati", diviso in otto raccolte corrispondenti ciascuna a uno degli stati più importanti. Parla in 240 testi dei discorsi dei diversi signori riportati in ordine cronologico, a partire da re Mu di 周 (956 - 918). La prosa è estremamente ridondante, e questo ci fa capire che si tratta di un'opera scritta in epoca successiva a quella dei 周 (almeno 600, 500 a. C.). 戰國策 Zhànguó Cè, "Strategie degli Stati in guerra", che parla dell guerre tra i singoli stati nell'epoca degli Stati Combattenti e di tutte le personalità orbitanti intorno alle varie corti dal 450 al 240 a.C. Convenzionalmente l'opera è attribuita a Su Qin, uno dei massimi esponenti della Scuola dei Logici (una delle 百家) che ha raccolto i documenti, ma per stile e contenuti è certo che sia stata scritta a più mani. 8 novembre zhangguo ce è diviso in categorie per ogni stato, opera in 33 volumi probabilmente rimaneggiati e collazionati in epoche successive. Quest’opera presenta una letteratura storica molto più narrativa, che comprende aspetti picarschi, comici e leggendari, senza rimanere ancorato alla fredda cronaca. Da qui leggiamo che ogni Stato si dotò di tutti gli strumenti per poter superare gli altri: diventare uno Stato indipendente dotato di eserciti, funzionari, ecc. All’interno di questi stati si distinguevano figure particolari, ovvero gli statisti politici, coloro che divennero i primi filosofi. Erano pensatori chiamati a risolvere problemi pragmatici da un punto di vista diplomatico, pragmatico e militare. Le speculazioni politiche vennero dopo. Erano personaggi dalla forte personalità e di rilievo, che si spostavano di corte in corte caratterizzando l’orientamento politico delle corti presso cui lavoravano. Lo stato di 秦 superò gli altri per ragioni militari ma anche politiche, in particolare per l’ideologia legista. Dal 315 al 260 a.C., il re dello Stato di 楚 (nella Cina sud-occidentale) aveva un ministro stratega di nome zhuangxin. Nel zhangguo ce si parla di come quest’ultimo avesse redarguito il re che con il suo comportamento disattento alle questioni di Stato stava portando 楚 alla disfatta. Quando effettivamente 楚 si trovò sotto l’attacco di 秦, il re lo nominò Primo Ministro ed egli riuscì a salvare lo Stato. Il discorso attraverso cui il pensatore convince il suo sovrano a correre ai ripari è costituito da una serie di metafore sempre più vicine alla realtà, partendo da una libellula che volando noncurante del mondo viene catturata e mangiata fino ad arrivare al comportamento del re. - 吕氏春秋 Lǚshì Chūnqiū, “Primavere e autunni del clan di Lü”. Ambientata poco prima che 秦 fondasse l’impero, l’opera fu patrocinata da 吕不韦 Lǚ Bùwéi, ricco mercante dello stato di 衛 (卫) Wèi che strinse amicizia molto forte col re di 秦, tale che quest’ultimo lo nominò Ministro e grazie al suo potere economico passò dalla condizione di mercante a quella di uomo politico di rilievo. Commissionò l’opera come esemplificazione della sua ascesa. Quest’opera inaugura un genere letterario che ebbe lunga fortuna e che è catalogabile nell’ambito dei 类书 lèishū (enciclopedie). Al suo interno ci sono trattati di agronomia, di politica, resoconti di fatti storici, esposizioni di comportamenti corretti e sbagliati da parte di regnanti, spesso utilizzando il meccanismo della metafora come nel zhuangguo ce. A differenza di quest’ultimo però la metafora è in chiave comica, per mettere in evidenza la stupidità del comportamento di alcuni personaggi [lettura della vicenda del ladro che tenta di rubare la campana di una famiglia dello Stato di 晋; lettura della vicenda dell’uomo di 楚 che perde la spada nel fiume]. Il metodo contrastivo (della messa in ridicolo per illustrare un certo pensiero o comportamento) ebbe successo anche in futuro ma non fu mai utilizzato dai confuciani che preferivano quello del dialogo. Filosofia in questo periodo Confucio nasce a Lu (oggi shandong, nord-est della Cina) secodo la tradizione nel 551 e morì nel 479. Fu l’iniziatore della sìcosiddetta 儒家 ru2jia1 Scuola confuciana. Non abbiamo alcun documento scritto da Confucio in persona, ma tutto ciò che ci è pervenuto sono trascrizioni delle sue lezioni fatte dai suoi allievi. Queste trascrizioni confluiscono nell’opera 論语 luen4yu3 attraverso aforismi e brevi dialoghi spesso allegorici in cui Confucio esprime la propria visione del mondo e il proprio pensiero. Tutti questi dialoghi hanno un incipit fisso: “子曰:...” zǐyuē, “Il Maestro disse:...”. Confucio mette in primo piano la concezione dello Stato stabile e prospero, basato sulla concezione del 天命. è quindi interessato esclusivamente alle problematiche del presente e del suo luogo. Confucio abbandonò la vita politica perché non voleva assistere al disfacimento del suo stato. La visione del mondo di Confucio è umana: tutto è concentrato su ruolo che l’uomo svolge nella natura. Uomo e società sono l’ordine contrapposto al caos naturale. L’ordine esiste ed è un modello storico. Egli vedeva nella prima parte della dinastia 周 l’età dell’oro, dove tutte le categorie sociali erano integrate e rispettate e garantite dalla stessa osservanza dei riti. L’obiettivo era quello di riportare la società decaduta allo splendore dell’età dell’oro: “Io non creo pensiero, io trasmetto pensiero”. 學 diventa l’elemento centrale della formazione del 人, che per apprendere deve studiare e ripetere costantemente gli esempi del passato. Confucio indicò i testi da studiare, tra cui il chunqiu 春秋, lo shujing 书经 e il liji 礼记/经. Secondo Confucio tutto posava su alcuni principi fondamentali, ovvero delle 五論 (cinque relazioni sociali) che non avrebbero mai dovuto essere perse perché governano l’esistenza dell’uomo: -tra re e sudditi, -tra padre e figli, -tra marito e moglie, -tra fratelli, -tra amici. Nel rispetto di questi legami sociali lo stato può funzionare basandosi sugli esempi del passato. Per Confucio è fondamentale il concetto di 天命 che lega tutti, non solo il sovrano. Tra padre e figlio esiste la 孝 xiao4, il sentimento di pietà filiale, amore e rispetto che il figlio deve avere nei confronti del padre e viceversa, così come il sovrano coi sudditi e viceversa. La 孝 è strettamente legata al 天命: governando bene la famiglia, anche lo stato potrà essere governato con successo. Il diritto a governare si acquisisce attraverso 學 e 孝, per poter passare dallo stato di 人 a quello di 君子 jun1zi. Il 君子 è colui che si è perfezionato, ha studiato e osserva i riti, dotandosi di virtù tali da diventare un uomo modello capace di operare attivamente nella società. 奇怪 力量 超乱 神圣 子曰: 子不语怪力乱神 (”il maestro non parla di sovrannaturale e violenza, di disordini sociali, né di spiriti”). Questo dimostra la totale indifferenza alla visione superiore a quella umana del “qui e ora”. 子曰: 君子不器 (”il gentiluomo non è un utensile [ma ha un ruolo] 机器 子曰:三人行必有我师 行走 必须 必有 Il maestro disse: non mi dolgo del fatto che gli uomini non mi conoscano, mi dolgo al contrario del fatto di non conoscere abbastanza gli uomini Solo i grandi sapienti e i grandi ingoranti non cambiano mai Sbagliare e non correggere i propri errori è davvero sbagliare Al contrario Laozi fondatore del daoismo diceva che l’uomo è uno strumento che si completa in molto tempo. 大學 è una sezione del 周礼 ma Confucio la considera come un’opera a parte, una dei Quattro Classici Confuciani. Il 君子 è colui che per raggiungere la sua moralità percorre la "via", termine che in questo periodo assume più valenze. Per Confucio il dao è un percorso del tutto umano, concreto, che ognuno percorre stando al proprio posto. Sopra agli uomini ci sono i 君子, poi artigiani e tutto il resto. Gli ultimi sono i mercanti, che hanno come unico scopo l'interesse personale ed erano sganciati da ogni meccanismo e si allontanano dalla loro famiglia e doveri sociali per pensare al proprio interesse. Questo significava che non facevano i riti. I Cinque Classici Cinque Classici (cinese semplificato: 五经; cinese tradizionale: 五經; pinyin: Wǔjīng) sono opere fondamentali della letteratura cinese classica. Alcuni di essi, secondo la tradizione, furono compilati dallo stesso Confucio. Fanno parte del corpus di libri antichi alla base degli studi secondo il pensiero confuciano. Il Classico dei mutamenti (易經; 易经; Yìjīng) Manuale di divinazione basato sugli otto trigrammi ed attribuito all'imperatore Fu Xi. All'epoca di Confucio gli otto trigrammi erano stati moltiplicati per ottenere 64 esagrammi. Il Classico delle odi (詩經; 诗经; Shījīng) Un libro composto di 305 poemi divisi in 160 canti; 74 canti festivi minori, cantati tradizionalmente in occasione delle festività di corte; 31 canti festivi maggiori, cantati in occasione delle feste di corte più solenni; 40 inni ed eulogie cantati in occasione di sacrifici agli dei e agli spiriti degli antenati della famiglia reale. La compilazione di questo libro è attribuita a Confucio. Il Classico dei documenti (書經; 书经; Shūjīng, 尚书) Una raccolta di documenti e di discorsi che sarebbero stati scritti da funzionari e personalità della dinastia Zhou. Contiene esempi della prosa cinese di epoca molto antica. Il Classico dei riti (禮記; 礼记; Lǐjì) L'originale andò perduto nel III secolo a.C.; una forma ricostruita del libro descrive antichi riti e cerimonie di corte. Gli Annali delle primavere e degli autunni (春秋 Chūenqiū, alias 麟經, 麟经 Línjīng) Descrizione storica dello Stato di Lu dal 722 a.C. al 479 a.C. Tradizionalmente attribuito a Confucio, che era nativo dello stato di Lu. Il Classico della musica (樂經, 乐经, Yuèjīng), spesso citato come il sesto classico, andò perduto durante il periodo della dinastia Han. Laozi Il concetto di 道 fu ripreso da un altro personaggio della cui storicità si dubita: 老子. Pare che fosse il responsabile della biblioteca reale della corte 周, e che per questo suo mestiere aveva accesso a una grande quantità di conoscenza. Esattamente al contrario di confucio 老子 vede il disequilibrio in cui versa la società in quel periodo come una causa interna all'uomo, poiché l'universo è di per sé completo (gnosi alessandrina ha molte cose in comune...tesi?). La nausea per l'umanità portò secondo la leggenda 老子 ad abbandonare la corte la Cina verso occidente (alcuni testi dicono solo la capitale) a cavallo di un bue, dove una guardia lo fermò presso la frontiera e desideroso di conoscere lo fece fermare presso di lui molto tempo. In questa occasione compose per lui il 道德经, il Classico della virtù della via. Illuminato dal sapere, la guardia lasciò passare 老子 che scomparse verso occidente. Non a caso il periodo della scomparsa di laozi corrisponde in India all'inizio della predizione di Gautama Śakyamuni. Alcune speculazioni vedono 老子 arrivare in india e diventare maestro del principe indiano, ciò è dovuto a molti punti in comune tra i due pensieri. 老子 è considerato fondatore del Daoismo. Se per confucio yin e yang si tengono insieme grazie al l'agire umano, per laozi esse sono messe in disequilibrio dall'essere umano, perché l'universo si regola perfettamente da solo. Il dao, principio che regola l'universo, non è un percorso umano da seguire, ma secondo l'incipit del 道德经: "道可道非常道,名可名非常名": "il principio che possa essere definito non è il principio immutabile (perché quello non è definibile), qualsiasi nome che possa essere nominato non è un nome immutabile [il dao è un grande quadrato senza bordi, un grande strumento che non sarà mai completato, è un grande suono che raramente è udito, una grande immagine senza alcuna forma, il dao è nascosto e non ha nome]. È una scrittura criptica ed esoterica destinata ad iniziati, che non dà spiegazioni. Presume di aver fatto il percorso di 老子. È un principio che solo tentare di definirlo lo limiterebbe. (Vedi La disputa dei nomi). L'uomo è un granello di sabbia, tutto ciò che si può fare è 無為, non agire, perché più l'uomo agisce e più porta scompiglio. Il popolo secondo 老子 andava lasciato nella completa ignoranza, per non provare alcun desiderio, quindi per non agire: praticando il non agire non vi è nulla che il saggio non governi. La figura del pensatore daoista ascetico che trova la sua via nella contemplazione dell'universo e nella coltivazione del non-desiderio divenne un topos filosofico assolutamente vivo nel corso della storia nonostante a partire dall'epoca han fosse il Confucianesimo il pensiero riconosciuto. La commistione non era inusuale in Cina, e spesso intellettuali e funzionari, dopo aver concluso la loro carica, da confuciani si liberavano dagli affanni del mondo e assumevano connotati tipici dei pensatori daoisti. A causa delle sue caratteristiche e non essendo un pensiero "utile" a reggere o difendere un governo, fu abbracciato solo da pochi iniziati. I successori di 老子 modificarono i modelli espositivi. La letteratura daoista successiva a 老子 è carica di metafore e immagini espresse in modo da essere colte dai lettori e hanno una contestualizzazione popolare, forme poi estese ed elaborate che precludono alla narrativa storica. I daoisti diedero inizio al genere del dialogo antagonista, ovvero chiamare in causa un avversario di un'altra corrente di pensiero per denigrarlo e dimostrare l'inconsistenza delle sue idee (vedi zhuangzi che scrive di un dialogo in cui ammutolisce confucio). 庄子 zhuang1 zi(nome completo 庄周) Stando alle biografie di 司马迁 visse dal 169 al 286 in pieni stati combattenti. Dello stato di song, servì come piccolo funzionario locale alcuni archivi. Rimase folgorato dagli scritti di 老子 e scelse di seguirne stesso percorso, abbandonando ogni carica. Nella sua opera ci sono molti riferimenti a 老子. Molti signori volevano avvalersi del suo consiglio, ma per la dottrine del 無為 rifiutò ogni proposta: "anch'io trascinerò mia coda nel fango" (questa fu la sua risposta dopo che due messi del sovrano erano stati mandati da lui per chiedergli se avesse voluto ricoprire una carica pubblica; come una tartaruga preferirebbe vivere immersa nella natura piuttosto che in cattività pur vedendo il suo corpo conservato ed esposto per sempre ad adorazione, lui avrebbe rifiutato l'incarico per restare libero). Nella sua opera omonima raccoglie scritti che tradiscono rimaneggiamenti futuri. Diviso in 33 volumi divisi in 3 grandi materie (内篇 7,外篇 15, 杂篇 11 (miscellanei). Sembra che solo la prima parte sia davvero davvero opera sua. Sono frequenti nell'opera i dialoghi con gli animali. Alla morte della moglie che amava tantissimo, lo trovarono seduto fuori casa a cantare battendo il ritmo con un cucchiaio. Giustificò questo comportamento strano dicendo che la morte della moglie era un giorno di festa, perché indicava la caduta del corpo, involucro, e il ricongiungimento della donna con il tutto. Un'altra opera daoista è il 列子, attribuita ad un personaggio omonimo ma non attestato storicamente, forse vissuto nel 450 a.C. precedentemente a 庄子. Secondo molti l'opera sarebbe un artificio fatto dallo stesso 庄子 e dai suoi seguaci per conferire autorità storica al 庄子. Il 列子 presenta infatti la stesso stile nella narrazione: uso di metafore, allegorie superficiali di facile comprensione e concetti comuni. L'opera è divisa in più sezioni per argomenti e in diciotto capitoli. In una delle sezioni, "黄帝", il maestro dialogando con un contadino che non capiva se il suo sovrano lo avesse imbrogliato o no, gli fa capire che il popolo per sua natura è imbrogliato. Ciò viene narrato attraverso l'aneddoto di un contadino che aveva un allevamento di macachi. Un giorno i macachi chiesero di essere nutriti di più. Il contadino propose di dare loro tre ghiande la mattina e quattro la sera, ma essi furibondi rifiutarono e lo minacciarono. Egli allora propose quattro ghiande la mattina e tre la sera. I macachi accettarono soddisfatti. In questo panorama ci sono anche altre scuole: moismo, diplomatici, Logici (形名家) il cui maggiore esponente è 公孙龙 long2 (cognome bisillabico). Scrisse il famoso trattato del cavallo bianco (白馬論) che esordisce con l'espressione 白馬非馬. Intende dire che 形 e 名 non coincidono, perché la forma non è il nome. Questi intellettuali della scuola dei nomi e delle forme erano dei famosi polemisti. Spesso venivano chiamati in guerra per convincere gli avversari che le loro strategie erano sbagliate e farli desistere dall'attaccare. Significante e significato La corrente di pensiero che rese lo stato di 秦 una macchina perfetta fu il Legalismo o 法家. Fu introdotto a 秦 dal Signore di Shang (390-330) che scrisse l'opera 商君书. Rese 秦 vincente negando tutti i pensieri precedenti. Non è l'uomo che rende forte lo stato, ma lo stato che rende forte l'uomo. Per far si che questo accada, il popolo deve essere una massa composta di cellule unicamente indirizzate alla coltivazione della potenza dello stato, gli uomini sono essere in tutto e per tutto assoggettati allo stato attraverso leggi ferree e draconiane: "riti e musica sono simboli di dissolutezza, gentilezza e benevolenza sono madre adottiva di trasgressione e violazione [...]". Con sofismo e benevolenza non si regge uno stato né si dichiara guerra. Non bisogna permettere a nessuna dottrina di prendere piede tra le persone, altrimenti il popolo diventerebbe più forte del governo. Il Signore di 商 garantì che l'istituzione di leggi tanto ferree era l'unica soluzione per mantenere lo stato fiorente. Solo così gli uomini sarebbero stati virtuosi: non per propria moralità, ma per terrore delle leggi. Queste leggi tanto ferree furono però forza e debolezza insieme, perché dopo l'unificazione dell'impero rivolte contadine portarono al decadimento della dinastia in breve tempo. Questo successe perché nel 208 un battaglione fu chiamato a sedare una ribellione interna ma a causa della stagione delle piogge fu costretto a ritardare. Il minimo ritardo era punito con la sterminazione di tutti i soldati, e da qui il battaglione decise di ribellarsi. 22 novembre 孟子 孟子 (孟轲) fu un esponente del 儒家 nello 山东, dove nel frattempo lo stato di Lu era stato assorbito dallo stato di Qi. Fu uno dei pochi a lasciare tracce della grande formazione che ricevette dalla madre. Questo personaggio sfociò in una narrativa immaginifica. Si trasferì vicino una scuola confuciana quando suo figlio era piccolo per educarlo. Quando sua madre morì osservò tre anni di lutto. Lavorò come consigliere dello stato di Qi e in una accademia, poi lasciò gli incarichi perché non riuscì nel suo intento. Mencio sposta il fulcro del suo pensiero sulla natura umana, che riteneva essere originariamente buona. Erano tuttavia gli elementi con cui entrava in contatto a renderla cattiva. Lo studio e l'osservazione dei riti servivano a far ritrovare all'uomo la bontà originaria, interrogando se stessi (dunque non solo "studiare e ripetere" come riteneva Confucio: secondo Mencio "尽信书则不如无书" se crediamo ciecamente nei testi, sarebbe meglio non averli", perché riponendo troppa fiducia nei testi non si conoscerebbe se stessi). Lo stile del Mencio fa uso di aneddoti. 荀子 Nello stato di Qi un altro studioso confuciano più giovane di 孟子 di nome 荀子 (298-238) confutò le sue teorie. Attraverso i suoi studi confuciani arrivò a conclusioni diverse. A differenza di 孟子 che era precettore e consigliere, 荀子 era molto più attivo nelle dinamiche interne allo stato (cerimoniere di corte e custode degli archivi storici) fu calunniato e fatto allontanare. Nella sua opera lasciò tracce della cattiveria delle persone. Riteneva che l'uomo è naturalmente malvagio, e lo studio non serve a recuperare l'originaria bontà, ma è una gabbia che può solo contenere l'originaria cattiveria. 荀子 viaggiò a 秦 e rimase estasiato dalla rigidità della forma di governo legista. Ebbe una serie di allievi che divennero importanti personalità legiste: 韩非 e 李斯 diedero contributi filosofici e politici. Lisi divenne primo ministro a 秦 quando unificò la Cina e fu ucciso dal secondo imperatore. Nella sua opera parla del ministro dello stato di Wei, grande stratega e consigliere, che fu incaricato di stringere accordi con altri stati inviando e ricevendo, come di consueto, ostaggi in garanzia del mantenimento dei patti. Nonostante avesse avvisato il re di non credere alle calunnie, di ritorno dalla sua assenza non poté più entrare a corte. 荀子 fu incaricato dal re di accompagnare come ostaggio un nipote del re al regno di Zhao e rimanere con lui durante la sua assenza. Per evitare che venisse calunniato raccontò questa storia al re. 韩非子 Secondo lui solo la paura regolamentata attraverso la legge può mantenere la cattiveria dell'uomo in uno stato di quiete. Arrivato a Qin, coniugò il pensiero con quello di Shangyang diventando consigliere del futuro imperatore insieme a 李斯. Le leggi dovevano essere così severe da scoraggiare chiunque ad infrangerli. Nella sua opera omonima parla di una serie di illustri uomini che hanno infranto le leggi. Voleva creare una struttura che di fatto non operasse mai, ma che agisse sulla psicologia del popolo. "Il buon sovrano non sceglie da solo i ministri, ma fa si che sia la legge a scegliere gli uomini". Le qualità dei ministri non possono emergere se lavorano tutti insieme nel caos, ma solo se lavorando individualmente. 楚国 Nel sud-ovest del territorio cinese lo stato di Chu nel periodo delle primavere e autunni si espanse fino a est, raggiungendo la costa. Era uno stato altamente non sinizzato, e adottò la lingua cinese solo per entrare tra gli Stati combattenti che concorrevano a prendere la guida della Cina. La loro visione del mondo era molto diversa: era una popolazione divisa in tribù sciamaniche, dove lo sciamano (巫) era spesso donna, quindi seguendo una concezione ben lontana da quella confuciana cinese. I riti sciamanici regolavano la vita delle persone (ancora oggi nel sud-est della Cina si ritiene che l'uomo abbia nove anime). A differenza dei divinatori shang, gli sciamani avevano anche funzioni curative secondo la credenza che le malattie fosse data da incidenti nel rapporto con le entità della natura, o dall'abbandono di una delle anime dal corpo. Alcuni riti erano volti a richiamare l'anima nel corpo del malato. Questo stretto rapporto con la natura presso chu favrì una grande produzione di testi, raccolta nell'opera 楚辞 (le poesie di Chu). Lo 辞 ricalca prosodia lituragica e canto, senza omofonia e strofe, tipiche invece dello 诗. Nel II secolo a.C. wangyi collazionò l'opera dividendola in diciassette tipologie poetiche in base ai contenuti e contenente una parte a sé stante, che è un lungo poema dal nome 离骚 ("Dolore dell'allontanamento") ed è la versione giunta fino a noi. Il 离骚 è la prima opera poetica che abbia un autore certo, 屈原. Egli nacque a 楚 nel 240 e morì nel 268. Ammonì più volte il re perché non trattasse con 秦, ma egli rifiutò, accettò accordi con 秦 e lo allontanò. In seguito a questo accordo, 秦 attaccò 楚 e ne sterminò la popolazione. Alla morte del sovrano 屈原 fu richiamato, ma il figlio del sovrano riallacciò rapporti con 秦 e lo allontanò di nuovo (da qui il dolore per l'abbandono della propria terra che non lo riconosceva come figlio), finché l'intero regno fu soggiogato e annesso a 秦. Un'altra parte importante del 楚辞 attribuita a è il 天问 ("Domande celesti") dove emerge il rapporto stretto tra uomo e Natura. Un'altra sezione sono i 九歌 ("Nove canti") pieni di elementi sciamanici maschili e femminili. Tra questi le pratiche di preparazione ai riti, come l'incarnazione della divinità nel corpo della sciamana, pratica spesso connessa al congiungimento amoroso e carnale della sciamana con la divinità, cui seguiva l'abbandono del dio che tornava nel suo spazio etereo ed irraggiunibile lasciando l'amata sola e triste. In particolare due sezioni sono dedicate all'aspetto della rievocazione delle anime allontanatesi dai loro corpi di origine: 招魂 ("Evocazione dell'Anima") e 大招 ("Grande Evocazione"). Il compito dello sciamano era ammonire l'anima affinché tornasse al proprio corpo e non lo abbandonasse definitivamente. In molti componimenti del 招魂 si trova spesso la particella fonetica 兮 xi1 che aveva la funzione di battere il tempo della metrica musicale. Nei secoli a venire, molti 辞 continuarono ad inserire questa particella, u esempio è lo 辞 di Mulan. 29 novembre Secpndo la leggenda 屈原 attraversò con una barchetta un fiume della provincia dello yunnan portando con sé una pietra per annegarsi come protesta contro la corruzione, suicidio rituale. La gente che lo riteneva una persona dai buoni valori lo andò a cercare sul fiume per salvarlo. Oggi questo rituale corrisponde alla festa dei battelli dragone. Il lisao è un componimento altamente autocelebrativo. 屈原 si descrive come un dio incarnato che compiva gesti rituali tiptipici di uno sciamano. Disgustato da questa vita terrena decide abbandonarla salendo verso il cielo su di un carro, con una profonda nostalgia per il mondo che stava lasciando. Nei versi del lisao ricorre la particella 亏, che invece di cadere in mezzo al verso come negli altri componimenti del chuci, si trova alla fine del verso. Inizia così: "Principe son io di famosi antenati, nacqui bambino quando Sirio in primavera la sua luce diffondeva e in quel giorno il segno della tigre lasciava la sua impronta nel giorno [...] trovando in me il marchio divino dei cieli [...] sarei stato imbevuto di qualità innate". Si fa discendente di creature celesti, che lo avrebbero reso incarnazione terrena di un corpo astrale (la stessa entità che la sciamana richiama). In vita il suo scopo sarebbe stato ricercare la verità profonda degli uomini, viaggiando nel tempo e nello spazio per interrogare gli antichi re sulla verità. È un concetto confuciano quello di andare a ricercare negli antichi qualcosa che nel presente non c'è più. Incontrando gli uomini e i loro vizi è costretto ad arrendersi di fronte alla decadenza dei valori che nemmeno lui può correggere. Per questo abbandona il mondo terreno su un carro a forma di fenice guidato da quattro dragoni. Nell'opera sono presenti indicazioni geografiche (sabbie che corrono: deserto del Gobi). Oltre ad essere ul primo poeta riconosciuto, 屈原 è importante perché i suoi temi divennero frequenti in futuro, come il topos dell'eremitaggio che divenne standard della poesia 唐. Questo anche perché per evitare corruzione i funzionari venivano inviati a lavorare lontano da casa. Dinastia 秦 Nel 3 secolo a.c. la situazione nel periodo degli Stati Combattenti precipitava. 秦 conquistava uno dopo l'altro tutti gli stati, e la dinastia 周 fu abbattuta definitivamente. Il periodo si concluse nel 221 a.C. quando 秦 completò l'unificazione del territorio cinese (no manciuria, Mongolia, Tibet, ovviamente solo ansa del fiume giallo e corso inferiore dello yangzi). 秦 fondò il primo impero, non più regno per via di un netto salto qualitativo: scomparvero i vassalli e feudi in favore di un vero e proprio poterepotere centrale, senza ripartizione del territorio in feudi ma provincie affidate a funzionari. La centralizzazione del potere era anche culturale e finanziaria. 秦 unificò la Cina sotto ogni punto di vista: impose un'unica valuta (flacette di bronzo forate tenute insieme da un filo che avevano valore in base al peso), pesi e misure (per unificare il mercato), lunghezza dell'asse dei carri (in modo che tutte le strade dell'impero avessero la stessa larghezza), un'unica lingua scritta (cancellando ogni stile grafico degli altri stati imponendo il proprio, 小篆 zhuàn piccolo sigillo come lingua dell'impero). Furono istituti capitale, funzionari nominati dall'imperatore. Uno dei più importanti consiglieri era han Fei, ma il braccio destro dell'imperatore in anbitompolitico era Lisi, che attraverso un memoriale alla corte che celebrava lo straordinario successo della dinastia: "i 5 imperatori non si sono ripetuti, le 3 dinastie precedenti non si sono imitate, ora voi maestà avete compiuto un'opera grandiosa che durerà per 10.000 generazioni, che sicuramente non sarà compresa dagli stupidi letterati io vostro consigliere dico: anticamente il popolo era in disordine, i letterati parlano dell'antichità per denigrare il presente. Ora che voi avete distinto il bianco dal nero. Dobbiamo proteggerci. Propongo che tutte le storie ufficiali esclusa quella dei Qin siano bruciate. Tutti coloro che osino possederne dovranno farli bruciare, coloro che ne discuteranno saranno condannati a morte. I libri non proibiti saranno opere di agricoltura, botanica, astrologia, coloro che vorranno conoscere politica e leggi dovranno isporarsi ai funzionari di sua maestà". Nel 213 fu dato ordine di seppellire vivi letterati confuciani, poi dare alle fiamme i libri. L'imperatore aveva chiara la straordinarietà ddlla sua impresa, ma aveva il terrore che con lui finisse tutto, perciò iniziò a perseguire l'immortalità consultando indovini finché una notte gli apparve in sogno un pesce dorato dell'immortalità che viveva nelle acque dello shandong. Si allontanò per la prima volta dalla capitale alla ricerca dell'immortalità e morì in questa avventura. Per paura di un colpo di stato, Li Si fece in modo di non diffondere la notizia della morte dell'imperatore. Dopo che riuscì a tenere al sicuro il potere, ne denunciò la morte. Li Si scelse attentamente il secondo imperatore selezionando un uomo poco intelligente facilmente pilotabile. Alla sua morte dopo pochi anni scoppiò una rivolta per il potere. Un reggimento che aveva tardato più di 24 ore per raggiungere il punto di raccolta e che quindi per la legge legista era stato messo a morte, tentò la rivolta. Dalla rivolta emersero due personaggi: 刘邦 Liu Bang, grande stratega di origini contadine, e 项羽 Xiang Yu grande condottiero che si proclamò re di 楚, come rinascita degli stati combattenti. Il secondo imperatore dopo aver fatto uccidere Li Si squartato dai carri per essere stato causa della perdita della stabilità si suicidò. I due si scontrarono in una battaglia che nel 206 portò alla vittoria di 刘邦, che dopo essersi proclamato re del feudo di 汉 fondò la omonima dinastia che durò per quattro secoli. La teoria dei corsi e ricorsi storici di Vico fu ideata studiando la ciclicità della storia cinese, che ciclicamente si unificava è si disgregava. Huangdi aveva fatto costruire un grande mausoleo in suo onore, che conteneva una rappresentazione in scala dell'impero. Mercurio scorreva con un ciclo continuo per riprodurre i fiumi, le città erano riprodotte fedelmente. A guardia del mausoleo c'era uno sconfinato esercito di soldati in terracotta, molto importante oggi perché essendo tutte diverse disegnano perfettamente la struttura di un esercito vero e proprio compresi gli abiti, i colori sono svaniti. Secondo la leggenda, chi aprirà il mausoleo provocherà lo sprofondamento dell'universo. Ancora oggi non è stato aperto perché non esistono macchinari abbastanza avanzati da riuscire ad aprirlo senza distruggerlo. Huangdi inoltre unificò le cinte murarie per difendersi dalle popolazioni barbare creando ls grande muraglia che fu ampliata dagli imperatori seguenti. L'impianto legista e culturale fu distrutto dalla nuova dinastia ma fu mantenuta a struttura politica alla quale fu impiantato il Confucianesimo, più morbido e tollerante. La nuova classe al governo era costituita da proprietari terrieri letterati che aspiravano al potere potere divennero la base del potere. Taoisti e confuciani animavano il dibattito politico. L'ideologia taoista che predicava di lasciare all'universo l'autoregolazione delle cose permise al Confucianesimo di ottenere il primato. Lo studio ottenne di nuovo una valenza importantissima. Fu abolito l'editto imperiale di epoca 秦 che vietava di collezionare libri in collezioni provate, ed era di nuovo possibile patrocinare grandi opere culturali. Ricomparvero le doppie versioni di opere antiche (古文,今文) e di conseguenza nacque un'istituzione di critica dei testi per determinare la versione più attendibile. 刘邦, chiamato imperatore 高祖 , era stato accompagnato da valorosi combattenti sia per sconfiggere i 秦 che il suo avversario. Per premiarli, concesse feudi ai suoi generali commettendo un grave errore perché diede loro modo di competere per il potere. Fortunatamente l'imperatore 武帝 (141-87) ripristinò la situazione è segnò una pietra miliare nell'evoluzione della civiltà cinese. Il confucianesimo era ormai il pensiero dominante e le altre pratiche ernso ridotte a speculazioni esoteriche. 武帝 consacrò la dottrina confuciana a base di conoscenza per tutti i funzionari, introducendo uno stereootipo che caratterizzò per xempre la Cina: fondò nel 124 la prima accademia di studio dal nome 太学. Sotto la guida di precettori confuciani si impartivano le conoscenze confuciane di base. Da qui derivava il concetto di selezione dei funzionari in base alle loro conoscenze che si crostallizzò col sistema degli esami a partire dalla dinastia 随 come unico modo per reclutare i funzionari di governo. Gli esami furono aboliti nel 1905 e furono un limite perché la cultura monotematica richiesta per tutto questo tempo non permise l'evoluzione, così che nel 19 secolo la Cina si trovò a venire cannibalizzata dalle potenze europee. col passare del tempo amentava la percentuale dei fun nati reclutati tramite esami: in epoca 随 erano il 70%. 武帝 è anche ritenuto l'uniziatire del bisogno di registrare meticolosamente la storia: 司马迁 compose la prima vera opera storiografica, Liu Xiang fu incaricato dall'imperatore di classificare e catalogare tutte le opere sopravvissute. LA LETTERATURA STORICA (VA BENE COME TITOLO QUI?) 司马迁 Bibliotecario di corte. Suo padre fu incaricato dall'Imperatore di raccogliere in un'opera organica tutte le opere storiche esistenti, catalogandole e riscrivendo le parti andate perdute. Continuò il lavoro dopo la sua morte 司马迁, contemporaneo di 武帝. Il cognome 司马, bisillabico, testimonia la sua origine centro asiatica non 汉 quindi nomade. Questo indica l'importante contributo e influenza delle popolazioni barbare, a volte positive come in questo caso, a volte negative, in particolare gli Xiongnu (secondo alcuni storici gli Unni). 司马迁 dedicò l'intera vita per la costruzione dell'opera. Egli era amico ci un generale han di nome lilin che subì una sconfitta durante la spedizione punitiva contro gli Xiongnu grazie all'uso di cavalli da parte dei barbari. Lilin fu processato per aver abbandonato il campo, e 司马迁 testimoniò a suo favore. Perso il processo Lilin fu processato insieme a 司马迁, l'Imperatore gli concesse di scegliere se tornare al suo villaggio natio perdendo il suo ruolo alla corte o restare e venire castrato. Scelse di restare per completare l'opera, Memorie storiche, 130 capitoli in sezioni con contenuti diversi: 1 parte 本纪, annali: 12 volumi. È una ricostruzione storica ordine cronologica dalla fondazione storica della civiltà cinese miticologca fino al 90 a.C, compresa la striature di tutte le case regnanti e i singoli re anno per anno, comprendendo liubang come re di Chu attribuendogli vera nobiltà. 2 parte 表, tavole cronologiche: 10 volumi. Raccontavano le personalità e accenni biografici delle più eminenti personalità dall'antichità al presente. 3 parte 8 书, otto trattati, dove compariva tutta la politica, filosofia, agronomia, economia idraulica, Trattati stia tecnico scientifica e filosofica che costitutiva il sapere del suo tempo. 4 parte 世家 30 genealogie di tutte le casate nobiliari con biogafie articolate e complete. Si nota qui un passaggio di stile, all'inizio schematiche, alla fine vere e proprie narrazioni epico letterarie. 5 parte, 列传 biografie eccellenti 70 volumi dove scrive biografie elaborate e ricche dei personaggi che lui roteneva i più importa ti della storia, tra cui c'è amche la sua. Questa struttura rimase per tutte le opere storiografiche future. Da questo momento ogni dinastia scrisse la storia di quella precedente. 13/12 荆轲 personaggio che ha assunto importanza nella letteratura storica perché incarnò l'ultimo atto della cina preoimperiale che tentò di fermare l'ascesa dei qin. Era originaio di yan, letterato e uomo d'armi. Visse il tradimento entrare nella corte del suo stato quando qin lo conquistò e decise di dedicare la sua vita a fermare il futuro qingshi huangdi. Tentò di avvicinarsi a lui e assassinarloprima che potesse diventare imperatore. Lo fece passandoci per una sorta di socario portando alla sua corte le teste dei suoi nemici più pericolosi, così che gli permettesse di avvicinarlo per poi vendicare ttti gli stati feudali distrutti. Di questa storia narra 司马迁: 荆轲 si recò a incontrare il generale fan, di un esercito sconfitto dai 秦 sapendo che anche lui bramava la vendetta. Egli accettò (gesto braccio sull'altro). Aveva 3 teste con sé (altre fonti dicono armi). Si presentò all'udienza dove raccontò una alla volta le uccisioni. A ogni racconto lo faceva avanzare di 30 passi finché non gli fu tanto vicino da provare ad ucciderlo. Il tentativo fallì e venne trucidato. 荆轲 è un personaggio simbolico che rappresenta i singoli stati che vogliono fermare l'avanzata della storia (film l'imperatore e l'assassino, film hero), ma che dopo aver fallito si rende conto che la storia deve andare in questo modo. [成语: 四面楚歌 essere assediato da ogni parte, non avere scampo] L'opera di 司马迁 diventa talmente monumentale da diventare una forma di legittimazione del potere. Questo modello fu ripreso più tardi. Verso l'avvicinarsi dell'era cristiana la diastia conobbe una crisi data da faide tra fazioni interne: eunuchi (guardie del ggineceo imperiale e tutori dell'imperatore fanciullo quindi in grado di orientare la sue idee) e quella dei membri delle famiglie delle imperatrici (importanti perche sono madri dell'imperatore). U susseguirsi di imperatori bambini portò a una crisi: un parente di una imperatrice madre appartenente a una famiglia non imperiale, di nome Wang Mang fece uccidere l'imperatore fanciullo e usurpò il trono declamando caduta la dinastia 汉 e dando vita alla dinastia 新. Senza il supporto della classe confuciana e dell'esercito, il suo regno non durò che dal 9 d.C. al 23 anno in cui la precedente dinastia fu restaurata e che perdurò fino al 220 d.C. Fu commissionata la redazione di un nuovo testo per ridare digntà alla storia della dinastia. Questo testo non era generico come lo 史记 ma unicamente legato alla dinastia 汉. L'opera fu redatta da due componenti della famiglia 班 (padre e figlio e non ufficialmente la sorella, prima mano femminile in Cina), col nome di 汉书. Copre il periodo dala fondazione dell'impero 汉 nel 206 a.C. fino alla caduta di Wang Mang nel 23. 班固 e la sorella 班昭 Banzhao completarono l'opera, soprattutto lei. Lo 汉书 ricalca esattamente l'opera di 司马迁 ed è la prima delle 25 storie dinastiche, basata sull'archetipo della scrittura storica. I precedenti 本纪 diventano solo 12 e sono detti 纪. Le tavole genealogiche diventano 8. Gli 书 vengono nominati 志 (10) tra cui un trattato del tutto inedito su arte e letteratura (艺文志), dove compare la prima definizione di 小说 per riferirsi alla novllistica, ovvero letteratura orale di storie banali spesso fantastiche prive di un motore confuciano e aventi l'unico scopo di intrattenere, non erano didascalici e per questo avevano una dignità bassissima. Le casate scompaiono, le 列传 diventano solo 传 (70) quindi non più biografie esemplari ma solo biografie. Mei Cheng 枚乘 consigliere dell'imperatore Liu Bi, poeta e grande generale che cadde in disgrazia. Lo hanshu dice che 枚乘 presentò un memoriale all'mperatore che era dissoluto e disinteressato al governo per rimetterlo sulla retta via: "se condiderando la capacita di tenuta i un filo sottile gli si attaccasse un peso enorme e lo si lasciasse oscillare su un abusso senza fondo anche la piu scocca perosnale avrebbe paura che quel filo si spezzasse. Il filo che venisse spezzatto aal cielo mai potrà piu essere annodato. Nello spazio posto tra la decisisone di muoversi e non muoveri non c'è spazio nemmeno per un capello. se darete acolto lle parole dei funzionari, le vostre azioni allontaneranno da noi il disastro, altrimenti sarà pù difficile che scalare il cielo, altrimenti sarà più facile che ruotare il palmo di una mano e la nostra dinastia sarà più solida del monte Tai". Liu Bi non diede ascolto a 枚乘 il quale andò in esilio. L'imperatore fu ucciso da una congiura di corte per non avergli dato ascolto. 刘向 Membro di un ramo cadetto della famiglia imperiale, e da liubang in poi 刘 divenne il cognome della famihglia imperiale. Nato nel 70 era archivista di corte, parente stretto del principe liuan (autore di un'opera sul Daoismo). Liuxiang ricevette il compio di redigere un catalogo completo delle opere presenti nella biblioteca imperiale han. Impiegò tutta la sua vita senza riuscire a completarlo, fu complettao dal figlio Liuxin. L'opera ebbe per nome 七略, sette compendi/sommari: il sommario generale di tutte le opere, dei testi clssici confuciani, delle opere filsooiche, delle poesie, delle opere militari, delle opere di matematiche e altre scienze, e di medicina e igiene fisica. Lo 艺文志 si ispirò a questa struttura, e molte altre opere anche, poiché divenne un modello come lo shiji. Da questa opera partì la scuoa della critica letteraria e catalogazinoe delle opere. A lui sono attribuiti anche Il giardino dei racconti (说苑 yuàn) e Le biografie delle donne eccellenti (列女传). Qui si presenta una serie di figure femminili, esemplari nel bene e nel male. Suddivise le biografie in otto categorie: madri esemplari (tra cui quella di Mencio che cercava il luogo ideale per far crescere il figlio), donne illuminate e meritevoli (che incarnano la virtù confuciana, fedeli al marito anche dopo la morte, che hanno governato la casa e sono state lo 阴 che permise lo sviluppo dello 阳 del marito; da qui nace il topos della vedova che non si risposa e alla cui morte il suo uartiere le erige una lapide commemorativa), sagge e benevolenti, caste e obbedienti, giuste e dotate di principio, le eloquenti, le concubine depravate (donne che hanno rovinato uomini, regni, la prima è la concubina jie che ha distrutto la dinastia shang), biografie supplementari. E' una divisione molto confuciana. (fine letteratura storica) 武帝 武帝 fu l'imperatore che consolidò l'impero, che corresse l'errore di Liu Bang che aveva dato feudi ereditari a signori, li richiamò 国 e pose loro fine con una legge: lasciò il diritto di ereditarietà ma fece si che il 国 si spartisse tra tutti i figli maschi (prima era ereditato dal primogenito) così nel tempo i feudi si smembrarono. Per questa ragione nello hanshu non c'è la sezione delle casate. Wudi fu importnte anche in politica estera nel rapporto con gli Xiongnu. Spinse il territorio verso ovest e mandò emissari tra cui zhanjian che doveva andare a Ferghana a cercare i cavalli celesti per sanare il punto debole dell'esercito che era la cavalleria. u catturto dagli xiognu e tornò dopo 15 anni senza cavalli ma conimportanti informazioni. Wudi era confuciano rigoroso ma tollerante con gli altri pensieri (aveva molti daoisti a corte), fu un vero e proprio mecenate soprattutto in poesia favorendo la proliferazione del genere del 赋 fù ("letto n fu letti tutti", frase di ...). Era una poesia manieritica di corte, descrittiva e celebrativa della vita di corte che poneva l'attenzione del componimento poetico nella descrizione di ville, bachetti e regge, senza metrica fissa (seppure con tendenza pentasillabica) fatta di rimandi puramente grafici. La bellezza non era nel contenuto ma nell'uso dei caratteri. Erano lunghissimi ed erano prova di grande erudizione per chi li scriveva. Inoltre wudi fece fsre un ufficio per la musica e la poesia (yuefu) che racoglieva la poesia e la musica fuori dal fu. Il più grade compositore di fu era 司马相如 (179-117 a.C.) funzionario e famoso spadaccino, donnaiolo e dedicava alle donne questi componimenti. Una delle sue donne sedotta e abbandonata divenne una grande poetessa. Era molto amato da Wudi. 13/12 (Francesca) Alcuni passi antologici delle biografie eccellenti - dal Bertuccioli: (p.122) Jing Ke, fu un personaggio leggendario nella storia cinese: a lui si deve l’ultimo tentativo di una Cina pre-imperiale di fermare l’unificazione imperiale di Qin. Era un letterato al servizio dello stato di Yen (a nord), e vide il tradimento del suo signore, da parte di Qin. Decise di dedicare tutta la sua vita a fermare il successore, Augusto Imperatore, con lo scopo di avvicinarsi il più possibile al re di Qin per assassinarlo, prima che lui riuscisse a compiere l’unificazione imperiale. Lo fa spacciandosi per sicario e portando un dono a Qin: le teste dei nemici più pericolosi. Il re gli permette di avvicinarlo fisicamente per portare i doni e, una volta con la spada a portata di mano, Jing Ke avrebbe vendicato il tradimento del suo re. Si recò, poi, ad incontrare un altro generale: Fan, a capo dell’esercito sconfitto da Qin. Vi si reca, appunto, per offrire la sua testa al re. Il generale Fan, così convinto e deciso, per dimostrare la fermezza della propria volontà, si poté avvicinare il re di Qin. Con tre omaggi (o meglio, teste) e dopo averlo ricevuto in udienza, il re dà ordine a Jing Ke di avanzare di 30 passi, affinchè potesse avvicinarsi sempre più. L’omicidio fallirà e Jing Ke verrà trucidato dalle guardie di palazzo. Per tale ragione, Jing Ke viene ritenuto il personaggio simbolico dei singoli stati, e dell’impedimento del normale corso della storia della Cina. La rivolta Han ed il Ben Ji di Sima Qian Nel 206 a.c. avvenne la rivolta della dinastia Han. Accingendosi ad intonare i canti degli stati di Chu, durante la notte, fanno credere a Xiang Yu che ormai sia stato sconfitto. Si ricrea così la stessa geografia degli stati combattenti, che poi si consolida attraverso Liong Bang ed il suo alter ego: appunto, Xiang Yu. Sima Qian parla nei suoi annali, i Ben Ji dedicati a Xiang Yu, di dignità storica, descrivendolo come un personaggio straordinario. L’opera di Sima Qian è collocata nell’asse storica-temporale proprio durante l’impero di Wu Di, dinastia che conobbe una prima fase di decadenza. La biografia del Ben Ji, che a lui dedica, ne diviene un topos letterario che durerà nei secoli a venire. Il teatro cinese successivo, l’impossibilità per i ruoli femminili di mostrarsi danzare di cui il Bau Wan Ge Ji ne è esempio. I più grandi attori cinesi sono passati alla storia reinterpretando questo passo antologico attraverso un’opera teatrale: la storia dell’ultimo atto della vita di Xiang Yu e della sua bellissima amante concubina, Yu. Alla vigilia dell’ultima battaglia contro Liong Bang, il cui risultato appare ormai scontato, si narra che il re fosse nella tenda insieme alla sua concubina. Vorrebbe mandarla via per non fare in modo che segua il suo destino, ma la bella Yu non ha alcuna intenzione di lasciarlo e compie una danza in suo onore per celebrarlo. Al termine della danza, si tagliò la gola. (metriche irregolari dello stile Ji, e che Sima Qian riporta, è lo stesso modo intercalato dalla particella Xi che ne scandiva il ritmo) La mattina dopo, re Xiang salì a cavallo e si lanciò in un attacco disperato. Sima Qian parla di Xiang come un combattente valorosissimo e ne descrive, allo stesso modo, la fine. Intento celebrativo della morte e Xiang Yu che pone fine alla sua stessa vita e fine narrativa attraverso quella Han. La dinastia Xin “nuova” Successivamente, inizieranno a prendere possesso del trono dinastico una serie di imperatori fanciulli; ragion per cui la corte si vede dilaniata fra fazioni della corte interne, di cui due sono quelle più importanti e che ricordiamo come passate alla storia: quella degli Unuchi, e quella dei membri delle famiglie delle imperatrici. Unuco, in particolare, fu colui che svolse la funzione di educatore dell’imperatore fanciullo. Parente di una delle imperatrici, Wang Mang, fu colui che riuscì ad usurpare il trono e far uccidere l’imperatore fanciullo posto dagli Unuchi. Si sancisce così l’inizio dell’era cristiana. Dichiarata decaduta la dinastia Han e fondata una effimera, la dinastia Xin “nuova“, priva di supporti militari (dal 9 al 23 d.c.) che porterà alla tempestiva restaurazione della dinastia Han, da questo momento fino al 220 d.c. Sulla scia del bisogno di riscrivere la storia seguito dalla spiegazione per cui il potere fosse tornato a loro, viene commissionata la redazione di un nuovo testo, non più generico sulla storia cinese, ma esclusivamente legata ad Han. Fu tale da divenire monumentale e costituire una forma di legittimazione testuale del potere stesso, attraverso l’analisi della storia che si compie in modo attento e preciso. Il modello sarà ripreso più tardi dalla famiglia Ban, quello, appunto, dello Han Shu. Han Shu Storicamente tradotto come “storia degli Han”, comprende, a differenza dello Shi Ji, tutto il periodo al di sotto della dinastia, a partire dalla fondazione dell’impero nel 206 a.c. fino alla caduta di Wang Mang nel 23 d.c. I redattori sono Ban Gu (62-92) e Ban Jiao (45-116), portata a compimento nel 111 d.c., in cui la prima mano femminile, della famiglia Ban in tal caso, si affianca al fratello. Lo Han Shu è ricalcato sul modello dello Shi Jin di Sima Qian, sebbene su 5 storie dinastiche, ma pur sempre basandosi su ciò che era diventato l’archetipo della scrittura storica da lui impostata. Non variano in maniera vistosa le denominazioni ed il numero dei volumi. Ancora una volta, ricorrono con delle modifiche: i Ji (ex Ben Ji), 12 volumi; Le tavole genealogiche, 8; Zhi (ex Shu, “trattato scritto”) 10 volumi; fra cui, degno di nota è il trattato letterario in cui compare per la prima definizione di chiacchiericcio (xiao shuo). E’ Ban Gu per primo a definirci la novellistica, spesso orale, di storie fantastiche, esoteriche, che non avevano un motore tradizionale confuciano ma per cui la produzione letteraria veniva considerata bassa e di secondo ordine. Le Shi Jia non compaiono; Le Zhuan, le biografie, non più esemplari come le aveva citate Sima Qian, si presentano in 70 volumi. In particolare, delle Zhuan fa parte una biografia di un poeta minore, Mei Cheng, uno dei consiglieri di Liong Bi. Rievocando i testi della primavera e degli autunni degli stati combattenti, presenta un memoriale alla corte, tentando di ammonirlo al fine di metterlo sulla retta via. Mei Cheng si trovò alla fine ucciso da una congiura di corte per non aver ascoltato i le dritte del suo consigliere. Liu Xiang, Liu Xing ed i Qi Lue Membro di una famiglia cadetta di quella imperiale, Liu Xiang (77-6 a.c.) fu un archivista di corte e parente di un principe. Ricevette il compito di redigere un catalogo completo delle opere presenti nella biblioteca imperiale, che non porterà a compimento: perciò lo affiderà al figlio. Lo Liu Xiang sarà compendio letterario che offrirà l’opportunità di osservare la materia e lavorare sui testi: spesso a lui, per questo lavoro di comparazione e collazione fra testi, si deve questo lavoro di rielaborazione dei testi storici (ad es. le strategie degli stati combattenti vengono a lui attribuite). Liu Xing, suo figlio, porterà a compimento i Qi Lue (7 sommari letterari) in cui vennero suddivisi i generi storicamente riconosciuti. Contenitore del “sommario generale” di tutte le opere, in esso è possibile individuare: I sei libri canonici Sommario opere filosofiche Sommario delle poesie Sommario delle opere militari Sommario delle opere di matematica ed altre scienze Sommario di opere di medicina ed igiene fisica A questo proposito, ricordiamo che i Yi Wen Zhi, trattato sull’arte e della letteratura che troviamo negli Zhi, si ispira proprio al Qi Lue di Liu Xiang e da suo figlio. I 7 sommari che porta avanti la famiglia di Liu Xiang, come lo Shi Jin di Sima Qian, crea un archetipo da cui partirà una nuova scuola, quella della critica letteraria e della catalogazione. Cionondimeno, a Liu Xiang sono attribuite: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. il giardino dei racconti (Shuo Yuan), una raccolta ibrida fra novelle di cui aveva parlato Ban Gu e di racconti scritti per mano stessa di Liu Xiang; le biografie delle donne eccellenti (Lie Nu Zhuan). Liu Xiang ci offre un caleidoscopio di personalità femminili, non tutte esemplari, che suddivide in 8 categorie di donne. Le madri esemplari (in cui la madre di Mencio, ad esempio, è inserita); Le donne illuminate e meritevoli (intendendo quella femminilità ortodossa intrisa di virtù confuciana, coloro che permanevano sempre fedeli al marito. Vi si inserivano anche le vedove che dopo il primo matrimonio non si rimpegnavano) Le sagge e le benevolenti Le caste e le obbedienti Le giuste e le dotate di principio Le eloquenti Le concubine depravate (catalogando tutte le donne del passato rovina dei propri uomini, rif. aneddoto sul generale Fa e la sua concubina) Altre biografie supplementari senza appartenenza Imperatore Wu Di ed il genere del Fu Wu Di è l’uomo che consolida l’impero cinese e pone fine all’errore di Liong Bang, in seguito ad aver conferito diversi feudi dell’impero ad alcuni suoi compagni. I feudi, generalmente trasmessi di padre in figlio, avevano ripreso il nome di wo (stati). Wu dì riesce a porvi fine con un atto legislativo: lasciando il diritto di ereditarietà di questi luoghi, ma stabilendo che il wo, lo stato, venisse spartito fra tutti i figli maschi. Il risultato furono veri e propri feudi sbriciolati (nello Han Shu infatti non c’è più traccia delle casate feudali per tale ragione) A Wu Di dobbiamo, inoltre, un momento fondamentale per la politica estera cinese con la sinizzazione – assimilazione barbara-: la stabilizzazione delle frontiere con l’etnia degli Xiu Niung attraverso delle politiche matrimoniali (ossia, la creazione di alleanze tramite sposalizi fra principesse della famiglia reale con capi barbari). L’impero cinese sotto Wu Di iniziò ad indirizzarsi verso ovest: con una serie di pellegrinazioni (assieme ad i tian ma, cavalli celesti) si riuscì a restituire informazioni importanti riguardo le popolazioni limitrofe della zona. Sotto la sua corte, anche molti letterati, esponenti daoisti e mecenati confuciani trovarono la loro fortuna. In questo contesto, il genere poetico del Fu (rif. letto un fu, letti tutti!) ebbe l’opportunità di fiorire come poesia descrittiva e celebrativa della vita di corte. Poneva attenzione nella minuziosa descrizione di ville, banchetti, regge. Non aveva una metrica fissa, sebbene ci fosse una tendenza pentasillabica del verso, e fatta di rimandi grafici: virtuosistico ne è il marinismo della cesellatura dei singoli caratteri, che rendeva giustizia ai simboli ed agli aspetti della villa dell’imperatore, la cui bellezza risiedeva nei caratteri stessi. Come nelle arie degli stati, Wu Di conferì un ufficio apposito per raccogliere i componimenti poetici degli Yue Fu. Sima Xiang Ru, Jia Yi ed i rispettivi Fu Sima Xiang Ru fu un funzionario, spadaccino e donnaiolo di corte. Amato molto dall’imperatore Wu Di per esser stato il maggior esponente del genere poetico del Fu, viene ricordato come personalità eclettica, nonché poeta di corte. Il suo Fu è immaginifico: l’astrazione poetica prende il nome di Han Zi Xu Fu - letteralmente il nulla, il vuoto, anche tradotto come il Fu del signor “nessuno”. Sima Xiang Ru passa alla storia per questi Fu e la sua vita disordinata, orientata al successo e accusata di incriminata corruzione per aver vilipeso suoi colleghi della corte 1. Nello Han Zi Xu Fu, Xiang Ru immagina di essere ambasciatore di una terra. Quasi come fosse colto da una sindrome di Stendhal, inizia una descrizione minuziosissima di ogni bellezza dell’impero: giardini, la corte, i palazzi, le sale, sempre con quel genere marinistico caratterizzante del Fu. A seguire la ridondanza di caratteri, espressione di erudizione linguistica, nonché di dominio totale della lingua. E’ percepibile la sua duttilità, abilità di adattamento e capacità di cesellare con parole raffinate queste descrizioni sempre di tipo estetico. Indubbiamente, il Fu influenza la poesia delle epoche successive. 2. Lo Shang Lin – il giardino superiore della corte – un altro fu redatto da Sima Xiang Ru, in cui il rapporto uomo-natura (ripreso da Juan Ding), viene restituita l’immagine del giardino cinese come riproduzione dell’universo in scala ridotta, ma sempre controllato dall’uomo. Lettura di un breve passaggio del Fu, in particolare della parte centrale del componimento. La poesia descrive le bellezze e lo splendore dei giardini imperiali di Qi e di Chu. Curiosità: una delle amanti ed innamorate di Sam Xiang Ru, Zhou Zhong, vedova scaricata dal giovane Sima Xiang, scriverà una bellissima poesia in stile romantico e picaresco: “il canto dei capelli bianchi”. Jia Yi, altro autore di Fu vissuto fra il 200- 269 a.c., annoverato come famoso uomo politico ed alto consigliere dell’imperatore, ci trasmette il Fu Della Civetta (Fu Niao Fu). Questa, volando sopra paesaggi, valli e monti, ne descrive in maniera minuziosa ogni cosa al suo passaggio. Sempre di sua produzione, citiamo un ulteriore trattato politico: il Guo Qin Lun – trattato sugli errori compiuti da Qin. Lettura di un passo del Guo Qin Lun - vedi Bertuccioli. Jia Yi, nel suo trattato, dice che il re di Qin, di sentimenti avidi e bassi, non si affidava ai ministri nelle sue decisioni. Per tale ragione abbandonò l’idea di condotta dei re del passato: “ruppe con la matrice confuciana, rese spietate le punizioni e le leggi […]”. Qin, comunque, non cambiò sistema di governo. Il dottrina Buddhista e Siddharta L’mperatore Wu Di fu di fondamentale importanza per rimarcare la prospettiva confuciana alla lettura del mondo: già accennato che, nella prima parte della dinastia, vi era una coesistenza pacifica di diverse scuole di pensiero. Fra le tante, il daoismo inizia in questa fase a cambiare la propria natura: da una speculazione filosofica astratta quale era (Yin Wei) inizia a prendere una piega esoterica ed alchemica (come lo Juan Zi). I daoisti, a furia di fuggire dal mondo degli uomini e alla ricerca costante di un contatto con la natura, tentano di entrare nell’ultima assonanza perfetta con essa attraverso la creazione di un mito comune al mondo orientale e quello occidentale: la pillola dell’immortalità. Orientato verso la cura del corpo e pratiche sessuali, influenzate dalla cultura popolare in cui le divinità naturali venivano man mano assimilate dalla scuola daoista, questa inizia così un percorso che la porterà a sfociare in una vera a propria religione, contrariamente ad una speculazione filosofica. In questa fase, sotto gli Han, per la prima volta in Cina prende sopravvento una filosofia straniera, che raggiunge, però, solo i circoli più illuminati: quella buddhista. La dottrina buddhista, nella sua forma filosofica, nasce attraverso le speculazioni di Siddharta. Siddharta, eretto nella bambagia assoluta, ed il padre, re dello stato del Nord dell’India, si preoccupa che il figlio non abbia avuto modo di costatare la sofferenza umana per preservarne la felicità nel contesto in cui il bambino era cresciuto. Fino a quando, un giorno, una processione che stava attraversando la città e per cui delle guardie furono poste agli angoli delle strade per evitare che qualcuno potesse disturbare la sfilata del principe, un vecchio mendicante si gettò in mezzo alla strada intralciando il normale corso della processione: Siddharta ne rimase così colpito da andarsene dalla corte. Fra prediche di mortificazione del corpo, della carne, la compassione, l’altruismo e la rinuncia della materialità da parte dell’essere, arrivò a comprendere che solo percorrendo un percorso oblativo si poteva raggiungere la via salvifica. Il concetto di buddha, i seguaci “illuminati dalla verità” ed il ”ritorno all’uno” come pneuma e rappresentante indistinto dell’equilibrio: Il Nirvana. Innanzitutto, i primi seguaci di Buddha non avevano una dottrina. E’ possibile individuare oltretutto, nell’evoluzione temporale della scuola, quella Hinayana, conosciuta come la prima fase del piccolo veicolo, e quella Hanayana, la fase del grande veicolo, le quali coincidono rispettivamente con lo spostamento degli Han verso la Cina (vedi cartina, la via della seta). Inizialmente, il pensiero puro e di venerazione verso il siddharta-buddha è aniconica, pertanto non possibile da rappresentare. Proprio i primi pensatori buddhisti, raggiunta la corte Han in questo periodo, iniziano a scrivere i primi trattati filosofici, ma questi seducono e interessano solo i grandi letterati (non abbiamo ancora una religione popolare e di massa a cui si giungerà solo in un secondo momento). Liu An ed il suo Huan Nan Zi Liu An, principe del regno di Huai Nan, visse fra il 179-120 a.c. Presso la sua corte, come fece anche Wu Dì con il suo fare mecenate, accoglie attorno a sé molti pensatori ed eruditi di scuole differenti. A differenza del suo parente, però, Wu Dì non fa una preferenza netta fra le scuole di pensiero. Patrocinante di un’opera come lo Huan Nan Zi, di 21 capitoli e di natura estremamente differente, fra teorie confuciane, legiste ed in particolare relative al pensiero filosofico daoista del Huang Lao, mescolò elementi della speculazione daoista ad elementi per forgiatori di immortalità: tanto per ricordare, quegli esperimenti alchemici che i grandi imperatori confuciani praticavano per arrivare ad uno stato di rinuncia e di perfezione fisica (ad es. l’imperatore Giallo, padre della medicina e dei rapporti del corpo con l’universo). Oltretutto, nello Huan Nan Zi trova una prima espressione la teoria dei 5 elementi (Wu Xìng), sempre con il fine di arrivare all’immortalità. Wang Chong: lo Lun Heng Comunque, la pluralità culturale viene meno affermando il ritorno alle origini del pensiero confuciano, bocciando il multiculturalismo, che la corte fino a quel momento aveva tollerato, e tutte quelle caratteristiche esoteriche che l’avrebbero deviato verso credenze popolari ed una visione del mondo non propriamente incarnate a Confucio. Visione di una nuova ortodossia confuciana fu quella del Wang Chong – 27/100 d.c. a cui si deve il componimento dello Lun Heng, l’“equilibrio fra teorie, bilancia fra i pensieri”. Wang Chong fece il punto della situazione, sferrando (per questo si sostiene che anticipi l’epoca Tan) la polemica della scuola confuciana, attaccandone le credenze popolari e le possibili contaminazioni sulla visione del mondo. I passi del Lun Heng si caratterizzano per il rapporto fra studio e conoscenza: la capacità di un funzionario di saper scrivere e comporre bene il proprio pensiero, affinché possa applicare la propria arte letteraria nell’esercizio solo ed esclusivamente della propria funzione. La visione spiritualista della natura fa riferimento a spiriti e fantasmi portate da visioni eterodosse, dimostrazione della razionalità del pensiero confuciano, ove l’aspirazione metafisica fa ritorno alla materialità Produzione poetica dello Yue Fu: Shen De Qian ed il suo Gu Shi Yuan Lo Yue Fu viene annoverato per esser stato l’ufficio governativo per la musica, in cui trovava spazio il sentire poetico e musicale dell’epoca raccogliendolo come testimonianza. Di dimensioni colossali e di cui taluni materiali ancora non completamente analizzati, la figura che si occupava di selezionare le migliori poesie dello Yue Fu fu un letterato, Shen De Qian, che diverrà uno dei massimi studiosi della poesia del suo tempo, incaricato dalla corte Qin, per analizzare la poesia più antica. Lavorerà infatti sui testi dello Yue Fu e li raccoglierà nell’opera più simbolica della poesia - prima della dinastia Tan – che chiamerà Gu Shi Yuan, sorgente delle antiche poesie (l’opera è risalente al 1900 a.c.). Fra le poesie di Shen De Qian, ne compaiono due di donne: queste divengono testimoni e comparse della poesia femminile per la prima volta nella storia. Le due, inoltre, si cimenteranno ad affrontare due temi prototipici per quella successiva. 1. La prima, quella dedicata alla cortigiana di Sima Xiang Ru, già accennata dapprima (Zhuo Wen Jun). Le tematiche principali sono l’amore che sfiorisce, il carattere dell’amato che è volubile per la bellezza esteriore e la giovinezza rimasta nel cuore dell’amata abbandonata. La produzione della poesia amorosa rimarrà nel momento più significativo il momento dell’addio, della separazione. 2. L’altra, fa riferimento ad una principessa della casata imperiale, Liu Xi Jun. L’aspetto sentimentale che invece l’altra donna lascia nella poesia, è quello frustrante a causa di forze maggiori: fra i rapporti della Cina imperiale con le popolazioni barbariche, le campagne militari e le alleanze consolidatesi attraverso i matrimoni, tutto veniva fatto per legare i capi alle famiglie imperiali. Wu Di, infatti, sarà colui che manderà in sposa Liu Xi Jun al re di una popolazione barbarica. Scriverà questa poesia proprio del suo “stato di bandita” : la poesia conclude con questo eterno sentimento di nostalgia per la terra natia, ed il sogno di trasformarsi in una gru per tornare a casa sua. Analisi della poesia Ba Tou Yin di Shen De Qian Poesia di Zhuo Wen Jun sarà Ba Tou Yin, letteralmente il canto della testa bianca. (Ai ru shan shang yue, jiao ruo yun jian yue in pinyin). Shen De Qian inizia a consolidare una metrica pentasillabica, anche se non ancora totalmente dominante. Analisi della poesia: Ai e jiao: il radicale bai nel carattere (bianco) indica un bianco candido, splendente, immacolato – è il punto in cui Zhuo Wen Jun descrive sé stessa. Shan Shang Yue: come la neve sui monti. Jiao Ruo Yun Jian Yue: immacolata come la luna fra le nubi. Wen jun you liang yi, gu lai xiang jue jue: ho sentito che Voi, gentiluomo (rif. Sima Xiang Ru), che avete due idee (due donne). Gu lai xiang jue jue: per questa ragione, (io) vengo oggi (reciprocamente) per separarmi da voi. Jin ri dou jiu hui, ming dan gou shui tou: descrizione di due scene. Oggi siamo qui per bere insieme (l’ultima volta); all’alba di domani, arriveremo all’estremità del canale d’acqua (arriveremo al punto in cui le nostre strade si divideranno). Xie die yu gou shang, gou shui dong xi liu: cammineremo a piccoli passi sul canale imperiale, per vedere che le acque scorrono come una verso oriente ed una verso occidente. 7/2 (Francesca) Proseguo analisi della poesia Ba Tou Yin di Shen De Qian "Qi qi fu qi qi, jia qu bu xu ti" - qi è il suono del pianto onomatopeico, senza una traduzione precisa; fu, con valore avverbiale "ancora", è riferito ad un altro pianto. Jia è generalmente utilizzato in poesia per le donne che vanno (qu) in spose, oltre all'accostamento semantico della famiglia che, in questa circostanza, diviene prendere in sposa. Ti è un'altra onomatopea di un pianto singhiozzante: nel complesso, una donna sposata non dovrebbe piangere. "Yuan de (yi) xin, de shou xiang ci" - l'amore di una donna sposata è anzi quello che si vorrebbe avere. Vorrei avere un signore che sia devoto ad un solo cuore, per il quale, quando la testa sarà bianca, non ci lasceremo (reciprocamente, con il quale restare per tutta la vita). "Zhu gan he niao, yu wei he shai" - In questo frangente, si aprono quesiti riguardo l'inganno amoroso. A che scopo le code dei pesci, così agili, e canne da pesca così sottili, che permettono (ai pescatori) di catturarli così facilmente? (con la stessa facilità di cui si cade preda dell'amore) "Nan(r) zhong yi qi, he yong qian dao wei" - se un uomo desse davvero peso ai sentimenti, il denaro non servirebbe più a nulla. Analisi della poesia della principessa Liu Xi Jun Assieme all'analisi dell'altro esempio di poesia femminile, dato dall'abbandono, anche quì la metrica del lamento è ricorrente. "Wu jia jia wo xi tian yi fang, yuan tuo yi guo xi wu sun wang" - wu dal cinese classico, rimanda all'io, per cui: la mia famiglia mi ha mandata in sposa in un luogo sperduto, mi ha affidato ad un paese straniero dal re degli Sun (ricorrente xi, la particella di cadenza poetica). "Qiong lu wei shi xi zhan qiang" - ho una tenda come casa ed un feltro come pareti (caratteristica dello spazio abitativo delle popolazioni nomade, tappezzate con i tappeti) "Yi rou wei shi xi lao wei jiang" - mi nutro di carne cruda e latte cagliato. "Ju chang tu si xi xin nei shang, yuan wei huang hu xi, gui gu xiang" - spesso penso con amore alla mia patria ed in cuor mio ne sono ferita, vorrei diventare un cigno giallo e far ritorno al mio villaggio natìo. Fase di decadenza della Dinastia Han Nell'ultimo cinquantennio (9-209 d.C.) il potere centrale Han viene meno: la suprema dinastia che si concentrava nella vasta via della seta, ora indebolisce la sua centralità amministrativa. Alll'inizio del II sec. d.C., un fazionismo vivace nella corte, diviso fra Unuchi e quello dei grandi condottieri (che sostituiscono quello delle principesse di famiglie regnanti)garanti della sicurezza dell'impero, nell'ultima parte del secolo si scontreranno fisicamente senza neanche più ricorrere alle tradizionali congiure di palazzo a cui si era assistiti finora. Gli Unuchi ordineranno l'uccisione di imperatori, generali e la collocazione al trono di imperatori bambini che provocarono, appunto, lo spegnimento della dinastia. L'epoca dei tre regni: dal II sec. d.C. e l'inizio del III, abbiamo ancora una fotografia simile a quella degli stati combattenti del regno Zhou. Sono tre i grandi generali che rimarranno sulla scena a controllare ciò che rimane del territorio imperiale Han: Cao Cao, Liu Bei e Che Bi. Nel tentativo di conquistare la pienezza del potere, il loro intento fu quello di mettere al trono imperiale qualcuno che fosse in grado di ben governare. Da annoverare è la Battaglia della scogliera rossa (nel 208), in cui le armate di Cao Cao verranno attaccate da quelle di Che Bi: Cao Cao non verrà però eliminato militarmente dalla scena, risolvendo il conflitto con un mantenimento dello status quo. I condententi decideranno di tenersi i così propri territori. Posta una netta fine alla dinastia Han, i generali formalizzano la nascita di un regno di propria appartenenza ciascuno: Wei di Cao Cao, Shu di Liu Bei e quello di Lou attribuito a Che Bi. La dinastia Jin e la sua reazione confuciana all'avvento del buddhismo La dinastia Jin, quella successiva e colei che si farà portatrice di un profondo confucianesimo, tenterà invano di riunificare l'intero dopo questi disordini. La frammentazione dell'impero Han sarà inoltre determinante per il fenomeno del nan bei chao: la dinastia Wei occidentale aveva nel frattempo unificato la parte settentrionale della Cina, che poi riunificherà sotto un unico grande impero la dinastia Sui barbara (581-617 d.C.) alla quale succederà la dinastia Tan (617-907 d.c.) proprio come accadde a Qin dopo gli Han. Dal 220 fino 281 d.C. non ci sarà quindi una fase imperialista lineare e coerente, che indubbiamente riverbera sul piano letterario: la produzione risulta debole tanto quanto le problematiche politiche che si respirano nell'aria. Alla riapertura della stagione delle invasioni barbariche, fra contese al trono dopo la caduta degli Han, lo spirito dei tempi inizia ad impregnarsi dei loro stessi pensieri. L'influenza notevole del pensiero buddhista sotto la dinastia Jin, anche per la novellistica cinese, conosce però un contrattacco da parte del confucianesimo che, di fronte al dilagare del buddhismo, tenterà di bloccarne l'avanzata. Proprio quando la dinastia Sui compie un colpo di stato contro Wei, la dinastia barbara, per legittimare il proprio potere, si serve del veicolo buddhista come arma di conquista del consenso popolare. La ricchezza di cui però necessitavano per espandersi e per poter costruire luoghi di culto ne creano un immaginario opulento e disprezzante verso la classe più ricca. Già definita speculazione filosofica in epoca Han matura che, essendo la dinastia stessa sull'orlo del precipuzio (corrisponde alla fase del grande veicolo) diviene aconica, il buddhismo come pensiero "forgiante" non esclude anzitutto gli altri diversi da sè. La sua natura inglobante diviene patrimonio popolare e veicolo di espressione di linguaggi, nonchè di messaggi fondamentali. In forma scritta, per scopi religiosi, si danno vita alle prime narrazioni: fantastica, esoterica e magica, al fine di illuminare anche le menti più semplici attraverso tecniche didascaliche, costantemente esaltando la visione del buddha ma rendendo ciò piacevole alla lettura. La diffusione di una prima novellistica, in lingua comune, sancirà la nascita di un nuovo genere da sempre disprezzato dalla classe dirigente e di puro intrattenimento, ma che obbligherà ad agire i confuciani, dal canto loro, ormai consolidati come ideologia di governo sebbene si fosse notevolmente sgretolato. Anche i daoisti, in questo frangente, si vedono costretti ad agire all'ingresso pesante del buddhismo, autoaffermandosi religione, oltre che speculazione filosofica, volta anch'essa all'esoterico ed ai processi alchemici: allo stesso modo, quando il pensiero buddhista si troverà di fronte alla produzione di un proprio canone testuale, il daoismo proporrà altrettanti percorsi verso l'immortalità del corpo, ma che comunque rimarrà pratica esclusiva di pochi. 14/2 Con la caduta del potere centrale Han e l'arrivo del Buddhismo sotto forma di religione attraverso la via della Seta e le narrazioni budhiste influenzarono il modo di fare letteratura. I Jin reagiscono ideologicamente con iniezioni di confucianesimo molto rigido. Questa rigidità ideologica della corte porta anche una reazinoe: alcui intellettuali si isolano dando vita a correnti di pensiero che si intersecano con la daoista contemplazione della natura, es 清谈 conversazione pura. Le biografie collegano a questo gruppo di pensatori un gruppo di intellettuali che segnò il periodo di questa fase detti 竹林七贤 Sette saggi del boschetto di bambù. Erano un gruppo con idee contrarie a quelle della corte, agivano in maniera indipendente ed irriverente. Uno dei saggi abitava di fronte ad un boschetto di bambù nel quale si incontravano bevendo fino ad ubriacarsi. L'ebbrezza è uno stato di elevazione e rottura con le inibizioni sociali vincolanti al mondo terreno. Bevevano, suonavano e componevano poesie come i un circolo epicureo malvisto dalla corte perché era una forma bench privata di rifiuto dell'omologazione del pensiero imposto dalla corte. Uno di loro, fu uno dei poeti più importanti del periodo. Era un piccolo funzionario di nome 陶渊明 anche conosciuto come 陶潜. Come i Sette saggi, il suo soprannome è 五柳先生 Signore dei cinque salici (che crescevano davanti casa sua) in accordo con il forte richiamo alla natura daoista. è precursore della poesie dell'eremitaggio nella natura, della contemplazione che diventerà molto diffuso nelle epoche successive. Nella contemplazione della natura essa è sempre gigantesca e l'uomo piccolissimo. Questo sarà tipico della poesia della dinastia Tang. Questo tipo di poesia è la risposta all'instabilità politica del tempo: la fuga nella natura (come anche nella religione buddhista) è la soluzione e la risposta per evitare i rischi della vita. 陶渊明 operò sotto i Jin orientali e i primi 宋. Scrisse prevalentemente 诗 ma anche un componimento in prosa autonomo dal titolo 桃花源记 Memorie della sorgente dei fiori di pesco. Immagina l'esistenza utopica di un luogo immaginario non toccato dalle cose umane, ambientato tra il 376 e il 396 sotto l'Imperatore xiaowu dei Jin. L'io narrante è un semplice pescatore, perché solo con la semplicità si può comprendere la verità (come nel Daoismo e Buddhismo). Chi vive in questo mondo perfetto ignora completamente cosa accada all'esterno. Una volta usciti, non è più possibile rientrare perché con la conoscenza non si può accedere. Anche il processo alchemico che avrebbe portato all'immortalità era irreversibile: se interrotta non poteva più essere ripresa. Una delle poesie più famose di 陶渊明 è 饮酒 ("Bevendo vino"): 结庐在人境 Ho annodato la mia capanna nel mondo degli uomini 而无车马喧 eppure non vi è il frastuono di carri e cavalli 问君何能尔 Signore, tu mi chiedi come ciò sia possibile. 心远地自偏 Se l'animo è lontano, allora anche il mondo degli uomini si fa da parte. 采菊东篱下 Cogliendo i crisantemi sotto la staccionata ad oriente 悠然见南山 contemplo i monti del sud assorto e rapitoh 山气日夕佳 L'aria dei monti è splendida al tramonto hhh 飞鸟相与还 gli uccelli in volo insieme fanno ritorno.ihh 此中有真意 È in queste cose il vero senso della vita hhh 欲辨己忘言 ma se si desiderasse discuterne si dimenticherebbero le parole. Il metro pentasillabico divenne frequente a partire da questo periodo. Egli fu anche autore del proprio elogio funebre, in cui rimpiange la sua morte. Qui affronta i grandi temi del Daoismo: il non agire, rifiutare le lodi e non offendersi per le calunnie, vivere in semplicità, ecc. 葛洪 visse tra 283 243. attivo sotto la dinastia dei Jin. All'inizio fu un funzionario locale delle provincie della zona costiera del sud. Interessato al Daoismo, lasciò le sue cariche per dedicarsi a pratiche alchemiche tese alla ricerca dell'immortalità La sua opera maggiore è 抱扑子, diviso in due parti: capitoli interni (内篇) ed esterni (外篇). I primi sono considerati il cuore dell'opera e se ne attribuisce la paternità a 葛洪 senza dubbio, mentre quelli esterni sarebbero interpolazioni. Vi si descrivono le istruzioni per fabbricare la pillola dell'immortalità, per questo l'opera è una delle prime opere scientidiche, che dimostra una buona conoscenza degli elementi naturali. Ha delle sezioni prettamente filosofiche, altre scientifiche, che lo avvicinano ad un vero e proprio formulario. L'immortalità daoista è estremamente selettiva, ed è fisica, non solo spirituale. 看破红尘 vedere oltre la polvere rossa (come il velo di maya). I Buddhisti entrndo in Cina portarono con sé l'agiografia di Buddha e una serie di tradizioni letterarie oltre alla necessità di assorbire le varie entità divine indigene. Nacque una produzione novellistica autonoma. Il genere della novella iniziò a diffondersi in questo periodo. Era di taglio satirico, metteva in ridicolo la natura umana secondo un retaggio delle opere filosofiche del peirood di primavere ed autunni e stati combattenti. Un esempio è 笑林 . Di influenza buddhista è invece l'inizio di racconti esoterici legati al fantastico. Mettono insieme racconti orali. Spesso parlano di fantasmi: si muovono solo ad angolo retto, sono quasi sempre donne. 21/12 questa data è ok La novellistica di questo periodo è fortemente influenzata da quella buddhista. La 变文 biànwén (letteratura di trasformazione) era uno dei veicoli di popolarizzazione della letteratura: per rendere l'insegnamento religioso fruibile alla popolazione che non sapeva leggere e scrivere, i monaci buddhisti tradussero in immagini i testi più importanti. Nelle piazze illustravano questi rotoli come veri e propri fumetti per mezzo di un canovaccio. Col tempo le narrazioni si arricchirono di elementi narrativi soprattutto magici e sovrannaturali, accendendo questi stessi temi anche nella novellistica tipicamente cinese. Se questo accedeva a livello di letteratura bassa, la letteratura buddhista si esprimeva anche attraverso un altro sistema espositivo fatto di continui rimandi attraverso parallelismi, sia nei contenuti, sia sintattici (ripetizione di strutture linguistiche e immagini) per renderne più semplice la comprensione. Questo genere era il 骈文 piánwén (prosa parallela). La novellistica iniziò a diffondersi dalla fine della dinastia 汉 grazie a 邯郸淳 Hán Dānchún (332-220), un funzionario locale che raccolse tutti i racconti umoristici in raccolte dal nome 笑林 xiàolín. Si pensa che il nome di questo funzionario sia uno pseudonimo perché 淳 significa sciocco, e 邯郸 era una città spesso presa di mira per criticarne gli abitanti, che venivano indicati come strani individui dalla strana camminata. Queste raccolte erano fini a se stesse e non avevano scopo didascalico ma di intrattenimento, ed erano ascrivibili al genere dei 小说. [Lettura di un racconto dal 笑林: un uomo va a rubare al mercato credendo di essere invisibile nascosto dietro ad una foglia, viene arrestato, poi rilasciato dal giudice che scoppia a ridere dopo aver sentito le sue giustificazioni]. 开宝 Kāi Băo (236-286) era uno storico di corte che curava le cronache dei distretti, le quali confluivano negli archivi imperiali per la stesura degli annali. Abbandonati i suoi incarichi, pubblicò la sua opera 搜神记 Sōushén Jì ("Alla ricerca del sovrannaturale"). È una raccolta di storie sul sovrannaturale dove trovano posto racconti di fantasmi - soprattutto donne - animali fantastici e spiriti. [Lettura di racconti dal 搜神记: Un uomo incontra un fantasma ed entrambi decidono di continuare il cammino insieme. Dopo un po'di strada decidono di portarsi in spalla a turno per riposarsi. Il fantasma nota il peso eccessivo dell'uomo, che si era spacciato per un fantasma. L'uomo si giustifica dicendo che era morto da poco. Giunti al mercato, l'uomo afferra il fantasma che si trasforma in capra, gli sputa così che non possa più ritrasformarsi e lo vende per 1500 monete]. 刘义庆 Liú Yìqìng (403-444) scrisse il 世说新语 Shìshuō xīnyǔ ("Nuove conversazioni sui dibattiti del mondo"). Concepito inizialmente in otto sezioni, ci sono giunti solo tre capitoli stampati in epoca 唐. Seguirono varie interpolazioni e la versione odierna è di dieci capitoli (due in più della versione originale). È una raccolta disorganizzata di aneddoti di vario genere ed eterogenei: racconti fantastici, piccole biografie drammatizzate, ecc. È una testimonianza importante, anche se non sappiamo quanto sia effettivamente originale. [Lettura a pag. 157, Bertuccioli]. 刘勰 Liú Xié (465-522) visse l'ultimo periodo della fase di divisione prima dell'unificazione sotto la dinastia 隋 Suí. Fu il primo a riprendere ed analizzare la produzione letteraria del passato dandole una struttura organica, oltre ad offrirne un'analisi critica. La sua opera si chiama 文心雕龙 Wén xīn dāo lóng ("Scolpire draghi nel cuore della letteratura"), ed è il primo testo di critica letteraria della storia cinese. 刘勰 soffriva fortemente l'ipocrisia della corte presso la quale viveva: nel pieno della sua carriera diede le dimissioni da ogni incarico, si convertì al Buddhismo e si ritirò in eremitaggio. Lo 文心雕龙 ha come scopo la ricerca dell'animo letterario più puro, raggruppa in modo coerente opere ed autori non senza un forte senso critico. 刘勰 infatti non è un semplice catalogatore, ma esprime giudizi raffinati su ogni autore che passa in rassegna. Fa critiche sulla letteratura e spiega perché essa sia un bene imprescindibile per l'umanità. Sostiene che la vita sia transitoria e breve, e se un uomo davvero vuole rimanere eterno nella memoria dell'umanità deve dedicarsi alla letteratura. La letteratura come espressione dei sentimenti è l'unica attività che eleva l'uomo. Ma la letteratura deve "muoversi in avanti e formare dei cerchi", modificarsi ed adattarsi al tempo che muta, non deve mai essere fine a se stessa e deve sempre parlare di sentimenti. Anche i canti sono letteratura, ma in musica. Riteneva il 赋 fù la peggiore espressione letteraria, bollandolo come vuoto e vanitoso: i suoi autori fingevano sentimenti per scriverli, invece di scrivere per esprimere i loro sentimenti. 胡适 Húshì nel 1917 riprese questa idea sostenendo che il vero scrittore deve scrivere solo se ha qualcosa da dire, non solamente per farsi ricordare. Quello di 刘勰 fu un atto di coraggio, perché fu l'iniziatore della critica (anche negativa) degli antichi, che fino ad ora era considerata auctoritas incontrastabile. La poesia Le espressioni canore tipiche dell'Asia centrale, cioè i canti dei barbari portati in Cina dalle popolazioni nomadi, si innestarono nella letteratura cinese diffondendosi tra la popolazione. Le melodie di questi canti col tempo andavano perse perché non esisteva un sistema di scrittura della musica. Scomparsa la musica però, rimanevano il testo e i diversi schemi metrici, finché non si creò un nuovo genere poetico diverso dallo 诗 shī e chiamato 辞 cí. Uno degli esempi più noti è quello della Ballata di 木兰 Mùlán. Ne esistono molte versioni, ma la prima sembrerebbe appartenere all'opera 乐府诗集, di autore anonimo. Storicamente non esistono prove sull'esistenza di 木兰. Esistono diverse versioni della storia, tuttavia secondo il testo originale il padre di 木兰 era stato chiamato in guerra perché non aveva figli maschi grandi abbastanza, ma sua figlia deciase di sostituirlo. Dopo anni di guerra tornò a casa reinserendosi nella vita di tutti i giorni. Il metro è pentasillabico, ma dovendo seguire la melodia, lo 辞 era spesso irregolare. 唧唧复唧唧 [jī jī fù jī jī] Cri-cri e ancora cri-cri 木兰当户质 [Mùlán dāng hù zhì] Mulan è sulla soglia di casa e tesse 不闻机杼声 [bù wén jīzhù shēng] non si ode il suono della spoletta 惟闻女叹息 [wéi wén nǚ tànxī] soltanto si ode la ragazza sospirare addolorata 28/2 问女何所思 [wen nu he suo si] - se si domanda alla fanciulla ciò che pensa. (sfera delle percezioni umane fra umano e sentimentale di un tempo passato, dato dal radicale xin (cuore) 问女何所亿 [wen nu he suo yi] - se si domanda alla fanciulla quale sia il ricordo (si ribadisce la sfera delle percezioni umane, sempre nell'ultimo carattere) 女亦无所思,女亦无所亿 [nu yi wu suo si, nu yi wu suo yi]- non c'è nulla a cui rivolga i pensieri, non c'è nessun ricordo da conservare. 昨夜见军贴,可汗大点兵 [zuo ye jian jun tie, ke han da dian bing] - la notte scorsa ha visto le affissioni dell'esercito, Ke Han ha fatto una grande chiamata alle armi ("Ke Han" è il capo dell'etnia barbarica centro-asiatica,in seguito alla loro sinizzazione) 军书十二卷,卷卷有爷名 [jun shu shi er juan, juan juan you ye ming] - vi erano 12 documenti dell'esercito affissi ed in ciascuno di essi c'era il nome di suo padre. (la particella "ye" richiama la visione contadina del nord della Cina) 阿爷无大儿,木兰无张兄 [a ye wu da er, mu lan wu zhang xiong] - non ha figli maschi adulti, Mulan ha fratelli minori.(la particella "a", termine fonetico di eredità linguistica del tempo, permane costellata da sfumature di rimando al mondo rurale) 愿为市鞍马,从此替爷征 [yuan wei shi an ma, cong ci ti ye zheng] - quello che vuole è fare mercato (attualizzando, acquistare) la sella ed il cavallo, e subito dopo prendere il posto del padre per andare in campagna militare 东市买骏马,西市买鞍鞯 [dong shi mai jun ma, xi shi mai an jian] - al mercato d'oriente acquista un destriero, al mercato d'occidente sella e coperta 南市买辔头,北市买长鞭 [nan shi mai pei tou, bei shi mai chong bian] - al mercato del sud compra briglie e morso, al mercato settentrionale una lunga frusta 旦辞爷娘去,木宿黄河边 [dan ci ye niang qu,mu su huang he bian] - all'alba dà l'addio al padre, alla madre e parte, al tramonto trascorre la notte sulla sponda del fiume Giallo. Alba e tramonto si contrappongono creando una perfetta simmetria, proprio come i mercati, quello occidentale opposto a quello orientale, a cui giunge per comperare armi per la battaglia.La presenza dell'unico verso irregolare è l'ultimo: 不闻爷娘唤女声 (bu wen ye niang huan sheng) non ode più le voci disperate di suo padre e sua madre che invocano il suo nome 但闻黄河流水鸣贱贱 (dan wen huang he liu shui ming jian jian) ma lo scorrere dell'acqua del fiume Giallo 旦闻黄河去 (dan wen huang he qu), 至黑山头 (zhi hei shan tou) - al crepuscolo arriva alla testa delle montagne Nere 万闻爷娘唤女声 come v. precedente 但闻燕山胡骑 (dan wen yan shang hu qi),吗啾啾 (ma jiujiu)- sente i barbari a cavallo sui monti di Yan e le loro grida feroci 万里服狨机 ,关山度若飞 (wan li fu rong ji guang shang du ruo fei) - per 10 mila lì (valuta monetaria dell'epoca) Mulan ha servito per le attività di guerra; monti e valichi sono stati attraversati come se fosse in volo (distanza e velocità della guerra) 朔气传金柝 ,寒光照铁衣 (shuo qi chuan jin tuo, han guang zhao tie yi) - nell'aria gelida della notte, si diffonde il suono della ronda che ne scandisce il tempo; il gelo dei raggi del sole si riflettono sul ferro delle armature dei soldati 7/3 将军百战死 [jiāng jūn băi zhàn sī] i comandanti dell'esercito in cento battaglie morirono 壮士十年归 [zhuàng shì shí nián guī] l'eroina dopo dieci anni fa ritorno 归来见天子 [guī lăi jiàn tiānzǐ] fa ritorno e incontra il Figlio del Cielo 天子坐明堂 [tiānzǐ zuò míng táng] il Figlio del Cielo siede nella sala della luce (ogni padiglione era dedicato ad un certo tipo di funzione, qui si conferivano le onorificenze agli eroi di guerra) 策勋十二转 [cè xūn shíèr zhuăn] gli atti meritori vengono registrati in dodici volumi 赏赐百千强 [shăngcì băiqiān qiáng] vengono date ricompense a cento e mille 可汗问所欲 [kěhàn wén suǒ yù] l'imperatore (Khan, termine che dimostra le origini barbare del testo) chiede a Mulan ciò che desidera 木兰不用尚书郎 [Mùlán bú yòng shàngshūláng] Io, Mulan, non ho bisogno di una carica da Primo Ministro 愿驰千里足 [yuàn chí qián lǐ zú] vorrei galoppare velocemente un piede dei mille li (un cavallo capace di percorrere mille li: i Cinesi non ebbero mai un'adeguata cavalleria) 送儿还故乡 [sóng ér huán gùxiāng] che riporti la figlia al villaggio natio 爷娘闻女来 [yéniáng wén nǚ lăi] quando il padre e la madre sentono che la figlia sta arrivando 出郭相扶将 [chū guō xiāng fú jiāng] escono dalle mura della città per sostenersi a vicenda. 阿姊闻妹来 [ācǐ wén mèi lăi] quando la sorella maggiore sente che la sorellina sta arrivando 归户理红妆 [guī hù lǐ hóngzhuāng] si fa bella sulla soglia di casa 小弟闻姊来 [xiăodì wén cǐ lăi] il fratellino sente che la sorella maggiore sta arrivando 磨刀霍霍向猪羊 [mó dāo huòhuò zhū yáng] affila un coltello verso maiali e pecore. 开我东阁门 [kāi wǒ dōng gé mén] si aprono le porte del mio padiglione d'oriente 坐我西阁床 [zuò wǒ xī gé chuáng] e siedo sul letto del mio padiglione d'occidente 脱我战时袍 [tuō wǒ zhàn shí páo] mi tolgo la tunica del tempo di guerra 着我旧时裳 [zhuó wǒ jiù shi cháng] e indosso l'abito dei tempi passati. 当窗理云鬓 [dāng chuāng lǐ yún bìn] Alla finestra si sistema i capelli (鬓: ciuffi che scendono dalle tempie sulle guance) 对镜贴花黄 [duì jìng tiē huāhuáng] finalmente truccata con petali (花黄: petali finti che si applicano sul viso) 出门看伙伴 [chūmén kàn huǒbàn] esce dal padiglione per incontrare i compagni d'armi 伙伴皆惊忙 [huǒbàn jiē jīng máng] i compagni d'armi restano tutti attoniti 同行十二年 [tóng xíng shíèr nián] insieme abbiamo marciato per dodici anni 不知木兰是女郎 [bù zhī Mùlán shì nǚ láng] senza sapere che Mulan fosse una gentildonna 雄兔脚扑朔 [xióngtù jiăo pū shuò] il coniglio maschio ha delle zampe che si muovono rapidamente 雌兔眼迷离 [cítù yăn mí lí] il coniglio femmina invece ha degli occhi velati (che tradiscono fragilità) 双兔傍地走 [shuāng tù bàng dì zǒu] ma se una coppia di conigli corre rasente al terreno 安能辨我是雄雌 [ān néng biàn wǒ shì cí shuò] come si può discernere se io sia maschio maschio o femmina? (扑朔迷离 o 迷离扑朔 si usa ancora oggi per parlare di qualcosa che non si capisce bene se sia maschio o femmina). L'epoca 唐 (隋 581-618) Dalla caduta della dinastia 汉 un periodo di scompiglio e divisione ebbe fine quando a nord della Cina la dinastia wei unificò il nord sotto l'egida buddhista. A sud la Cina restava divisa. Nello stato di wei lo stato dei Zhou occidentali conobbe un colpo di stato da parte di un potente generale che istituì la dinastia 隋. Questa dinastia riuscì a riunificare totalmente l'impero. Come accadde coi 秦, i 隋 impiegarono enormi risorse per portare a termine l'unità: aumentarono la lunghezza della muraglia, crearono il canale imperiale (grande fiume artificiale che collegava la capitale 长安 al sud) e altre grandi imprese. Non si instaurò alcuna legge totalitaria. Un generale organizzò un colpo di stato interno alla corte appoggiato da suo figlio, dichiarò decaduta la dinastia 隋 e istituì la dinastia 唐, giustificandosi sostenendo che temeva che la debole dinastia non avrebbe saputo reggere l'impero. Pare che anche la famiglia di questo generale avesse origini barbare, tuttavia fu questo il periodo di maggior fioritura della cultura han. Fu un periodo cosmopolita: vennero aperti contatti con l'Asia, furono aperte chiese nestoriane, nacque a kaifeng la prima comunità ebraica, iniziarono i contatti con la civiltà islamica. I tang conquistarono le maggiori oasi lungo la via della seta, il che diede all'impero la possibilità di ampliarsi enormemente. Fu l'epoca del grande revanchismo confuciano contro il Buddhismo grazie a hanyu. Il monaco xianzan? si recò in india a cercare i testi buddhisti che poi tradusse in cinese. Ci fu un breve interregno in cui governò come imperatrice madre la moglie del secondo imperatore, fino a farsi nominare prima imperatrice donna. Prima di farsi nominare, l'Imperatrice Wu fece ritrovare un sutra della nuvola bianca in cui si parlava di una regnante donna che avrebbe portato pace e prosperità. Sposò quindi la causa buddhista per legittimarsi. Il suo fu un regno molto breve ma fu una buona regnante perché condusse una politica sociale molto forte a favore del popolo. I Confuciani reagirono accusandola di lussuria con due fratelli consiglieri che furono messi a morte e lei costretta ad abdicare in favore di un nipote che a sua volta lasciò il trono a Xuanzong 玄宗 712-762. Wu aveva dato enorme aiuto ai buddhisti esentando i monaci dalle tasse e dalla legge, il che rese i monasteri buddhisti delle isole fiscali e luoghi di rifugio per i briganti. 玄宗 riportò l'austerità confuciana. Nel 755 la rivolta di An Lushan fu sedata ma l'intero esercito imperiale fu sconfitto. 玄宗 abdicò e fu uno dei primi a farlo. D'ora in poi l'esercito fu costituito da mercenari ed iniziò il declino della dinastia. 14 marzo L'epoca 唐 storicamente può essere divisa in tre grandi fasi: dalla fondazione all'apogeo (690) dell'imperatrice wu (unica imperatrice della storia e unica ad essere sepolta con una stele commemorativa vuota. Ebbe una politica estremamente aperta ma appoggiò in tutto la chiesa buddhista. Suo nipote fu l'imperatore xuanzong, che fece conoscere alla dinastia il suo apogeo sia sul piano economico che culturale. Nel 756 allo scoppio della rivolta di anlushan la dinastia andò in declino. Dal 712 (xuanzong) la politica cinese era divisa in fazioni interne alla corte. Nacque un costume per cui i ministri della corte si facevano nominare anche governatori militari della provincia. Tra vari intrighi di palazzo emerse la figura di An Lushan, uno straordinario stratega militare ma di origine centroasiatica. Scalò tutti i ranghi dell'esercito fino a diventare uno dei più stretti consiglieri di Xuanzong e secondo malelingue anche l'amante segreto della bellissima concubina dell'imperatore Yang Guifei. Suo cugino Yang Guozhong era un importante politico del partito avverso a An Lushan. Alla morte del primo ministro fu nominato An Lushan come successore, ma Yang Guozhong tentò di convincere l'imperatore a farsi nominare al suo posto. An Lushan fu accusato di essere un traditore e la carica attribuita a Yang Guozhong. An Lushan in poche manovre eliminò l'intero esercito imperiale e marciò contro l'imperatore. Per essere salvato all'imperatore fu richiesto di eliminare fisicamente Yang Guifei perché considerata responsabile della rivolta. Per amore dell'impero l'imperatore accettò di sacrificarla. La rivolta passò al figlio di An Lushan e dal 756 si spense lentamente. La corte si rinsaldò sotto una totale ortodossia confuciana ma da quel momento non ebbe più un esercito imperiale e dovette ricorrere a mercenari. Culturalmente la ripresa del confucianesimo fu totale e i buddhisti considerati come capri espiatori. Ci furono persecuzioni buddhiste. L'imperatore abdicò (primo caso della storia) lasciando la carica al figlio e si rinchiuse nelle sue stanze a piangere e per la morte di Yang Guifei. I testi in guwen erano considerati gli unici testi affidabili contro tutte le versioni più recenti delle opere. I maggiori esponenti della scuola del 古文 erano 韩愈 e .... Hanyu nacque nel 768 e morì nell'824. Fu un funzionario confuciano ultraortodosso, che tuttavia ebbe esperienze anche in altre scuole di pensiero. Fu politico, poeta e saggista. Nei saggi simili ai xiaoshuo trattava temi come credenze popolari e sovrannaturale. In politica ebbe una lunga carriera. In quel periodo il sistema di esami imperiali (科举) si era perfezionato al punto che la maggior parte dei funzionari non proveniva più da nomine dirette, ma dalla selezione in base agli esami. Il gradino più elevato tra i funzionari era il 进士 (gentiluomo introdotto). Fallire gli esami era considerata una grande onta per tutta la famiglia. Parecchie opere letterarie parlano di talentuosi giovani che non avendo passati gli esami non tornavano a casa o si suicidavano per non gettare disgrazia addosso alla famiglia. Il 科举 è il trionfo del sistema confuciano portato a strumento di selezione della classe dirigente. I temi erano quasi esclusivamente legati alla conoscenza dei Classici confuciani. Il sistema si cristalizzò tanto che in epoca 清 divenne un procedimento altamente meccanicizzato e precisamente strutturato (八股文) che dimostrava grande erudizione ma non garantiva alcuna capacità in quanto a governo. Il 科举 fu abolito nel 1905 da 慈禧 poco prima di morire. 韩愈 superò la fase più alta degli esami. Accettò di prendere parte ad una cerimonia in cui l'imperatore riceveva una reliquia del primo Buddha. Compose un memoriale che presentò a corte contro la scelta dell'imperatore di accettare le ossa di Buddha per venerazione alla corte, perché questo gesto avrebbe significato l'accettazione della legittimità del Buddhismo, che lui fortemente attaccava. Il memoriale aveva per titolo 谏迎佛骨表 memoriale di ammonimento sull'accoglienza delle ossa di Buddha. Il linguaggio utilizzato è altamente irriverente e non si addice ad un funzionario nei confronti dell'imperatore. Per la sua sfrontatezza 韩愈 fu condannato a morte, condanna da cui si salvò per intercessione di alcuni alti funzionari ma fu mandato in esilio. Fu riabilitato alla morte dell'imperatore dal suo successore. Un altro suo saggio importante è 师说 (sull'insegnamento). Immagina un dialogo con un discepolo. Parlandell'importnza dell'insegnamento come trasmissione delle conoscenze del primo confucianesimo oltre ad attaccare fortemente tutte le altre scuole di pensiero, primo tra tutti il Buddhismo, ma anche il Daoismo. In 原道 (la via originale) parla della via confuciana attraverso un confronto detrattivo con Buddhismo e Daoismo. Accusa i daoisti di aver creduto alle credenze popolari buddhisti sugli spiriti. In 原鬼 si interroga con un interlocutore immaginario sull'esistenza dei fantasmi che conclude lasciando aperta la possibilità della loro esistenza. 柳宗元 773-819 ebbe una carriera politica simile a 韩愈, anche lui fu allontanato dalla corte corte e reso governatore di una cotta per poi essere reintegrato. Condivideva con 韩愈 la critica al pianwen e al Buddhismo. I suoi testi però erano meno marcati ma più vivaci annoverati tra i 笔记, uno è 龙城录 ricordi della città del drago, una raccolta di suoi pensieri sparsi. È anche una delle prime opere di letteratura fantastica 传奇 (comunicare le cose fuori dal comune). Un'altra delle categorie di 笔记 di cui 柳宗元 si fa maestro è quello della descrizione di ambiente, resoconti di viaggio es 小石潭记. 柳宗元 utilizza spesso metafore provenienti dal mondo degli animali. In 三戒 (tre consigli) parla nel capitolo 黔之驴 (asino del guizhou, 黔 è un altro nome della provincia) di ciò che è appariscente ma del tutto inutile. Ancora oggi si dice 黔驴技穷 (chi si dà arie ma non sa fare niente) 28 marzo L a poesia aveva nimportanza enorme. Il primo imperatore tang Taizong nel 621 aveva fatto costruire il primo centro di studi letterari imperiali 文学馆. Saper fare poesia divenne essenziale tanto quanto conoscere i classici, e era una parte degli esami. Continuò il fu di epoca tang, come anche molte poesie di stile ibrido conosciute come 歌 tra cui 词 o altre forme non incasellabili e generiche. Il 文学馆 iniziò a raccoglierle come era accaduto con lo yuefu. Iniziò a svilupparsi l'uso di assonanze e rime. Ciò che era parte della tradizione passata si definiva 古体 o 古诗. A questo si contrappose quello che veniva chiamato 今体. In quest'ultimo era fondamentale la metrica che rispondeva a precisi canoni, assonanze e parallelismi. Molti poeti hanno sperimentato entrambi gli stili. Dello stile moderno 今体 la tipologia più diffusa era la poesia codificata 律诗: almeno due coppie di quattro versi con metro dai cinque ai sette caratteri per verso tutti uguali tra loro. L'altro era la poesia tronca 绝句 che constava di una singola quartina che poteva costituirsi di versi di cinque o sette caratteri. Questo stile era amato per la sua brevità, che consentiva di trasmettere in pochissimi versi l'idea è l'animo del poeta. Il corpus delle poesie Tang conobbero una produzione sconfinata (giunti a noi almeno 70.000 versi degni di valore). Nel 1393 il letterato 高棅 mise insieme la prima raccolta di poesie tang categorizzandole secondo i canoni usato nello yuefu (temi e datazione dei poeti). Quest'opera fu chiamata 唐诗品汇 ed era molto arbitraria, perché fu il suo autore a selezione gli scritti che riteneva adatti a rappresentare la poesia 唐. Identificò una fase iniziale e prematura (初 618-705, compreso l'interregno dell'imperatrice Wu), la fase florida e di apogeo (盛 dalla salita di xuanzong alla rivolta di An Lushan; nel saccheggio di Chang'An durante la rivolta fu persa come col rogo dei libri del 213 ac l'intera biblioteca imperiale, recuperata grazie grazie testimonianze), una fase centrale (中 765 fine rivolta - 807) che parla del senso di incertezza dopo la distruzione portata dalla rivolta, c'è chi chiama questa fase 再盛), e una fase tarda (晚 fino al 907). In epoca kangxi Cao yin 曹寅 nonno di 曹雪芹 fu incaricato di fare un'altra raccolta di poesia tang dal nome 全唐诗, ne raccolse 49 mila per autori (non riuscì comunque a concludere il lavoro) e per tre fasi (iniziale, centrale e tarda). Circa cinquant'anni dopo il letterato 孙洙 sunzhu fece un'altra raccolta del tutto arbitraria scegliendo quelle che riteneva essere le poesie più belle belle rappresentative. La sua raccolta è ancora oggi valida e si chiama 唐诗三百首 (1764). Sunzhu non incluse molti grandi poeti. Nel ventesimo secolo la critica letteraria riscoprì il valore poetico di molti poeti dimenticati. La fase sheng della poesia tang è intrisa dell'idea della natura come unica via d'uscita dall'incertezza dell'essere. È un'influenza buddhista (non daoista). Quello di rifugisrsi in eremitaggio della natura divenne quasi un fenomeno sociale dei funzionari che alla fine della loro carriera sceglievano di cambiare in questo modo il loro stile di vita. I temi sono l'equilibrio l'ordine e la calma della natura, i sentimenti soprattutto l'amicizia fra poeti, la poesia amorosa è meno diffusa e comunque è sempre idealizzato ma mai realizzato, oltre a un filone di angoscia per la distruzione del paese e incertezza nel domani a causa delle guerre. I letterati e funzionari che facevano questa scelta scelta di rifiuto della società si chiamavano 退士 letterati in ritiro. Sunzhu firmava le poesie con lo pseudonimo hengtang 蘅塘退士 gentiluomo in ritiro di hengtang. Poeti tang 孟浩然, il poeta della natura. Era dello hubei, all'epoca sud della Cina. La sua casa è nelle sue poesie il luogo a cui la sua anima tende costantemente. 689-740, quindi non conobbe lasu crisi di anni Lushan tuttavia combatté con una crisi interiore. Cercò carriera amministrativa ma il suo carattere schivo non era adatto. A trent'anni divenne jinshi ma solo alla fine della sua vita ottenne un incarico degno, e dopo un anno di servizio si dimise, si ritirò tornò a casa sua. Nelle sue poesie parla spesso delle sue 南山. La più famosa poesia è "Alba di primavera" 春晓, è una poesia tronca. 春眠不觉晓 chūn mián bùjué xiăo 处处闻啼鸟 chùchù wén tí niăo 夜来风雨声 yè lăi fēngyǔ shēng Nel sonno di primavera non mi accorgo dell'alba dappertutto si sente il cantare degli uccelli durante la notte sono arrivati rumore di vento e pioggia 花落知多少 huà luò zhī duōshao chissà quanti fiori saranno caduti? Oltre ad essere una poesia contemplativa della natura è anche una metafora della vita della corte. 王维 699-759. Mente brillantissima, apprese mnemonicamente e rapidamente tutti i classici. Come nel caso di Mencio fu sua madre, fervente buddhista, a dare una forte impronta nella sua educazione. Presto cambiò il suo nome in 摩诘 traslitterazione di malachirti? un nome del buddhista storico. Rimase comunque laico. Già a venti anni ricoprì una serie di incarichi ma il suo carattere restio nei confronti dell'etichetta confuciana lo fece allontanare. La sua più grande amicizia fu con 孟浩然, per cui scrisse le migliori poesie. Non cercò mai cariche importanti, ma i suoi bellissimi dipinti, poesie e componimenti musicali lo resero noto e simbolico come grande erudito e dotato di grande sensibilità umana. Quando la corte scappò e xuanzong abdicò, 王维 fu reclutato ma anlushan nella composizione di un regno. Pur di non servire il nuovo governo e dimostrarsi non all'altezza si tagliò la lingua. Tuttavia alla ricostituzione della corte fu inizialmente processato, poi mandato in esilio, e al suo ritorno si ritirò. Compose circa 400 poesie e numerosi dipinti. Fu uno degli iniziatori della pittura di paesaggio, scrisse poesie di qualunque genere, le più amate sono poesie codificate e poesie tronche. Una è il recinto dei cervi 鹿柴 luzhài (pronuncia moderna chái legna da ardere). 空山不见人 kōng shān bújiàn rén sulla montagna deserta non si vede nessuno 但闻人语响 dàn wén rén yǔxiăng ma si sentono voci umane 返景入深林 făn jǐng rù shēng lín raggi obliqui del sole penetrano nel bosco profondo 复照青苔上 fù zhào qīng tái shàng e di nuovo risplendono sul muschio Due azioni percettive aprono la poesia. L'atto umano è solo contemplativo, non vedere ma sentire. Compose opere pittoriche ispirate alle sue poesie, oppure poesie ispirate alle sue opere pittoriche. 4 aprile 送别 commiato è una poesia di addio al suo amico 孟浩然. Lo invita per un ultimo banchetto. È la poesia che riflette maggiormente l'eco buddhista. Non appartiene a nessuno di due generi ma alle 古诗, poesia più libera non codificata in quartine. 下马饮君酒 xià mă yǐn jūn jiǔ sceso da cavallo ti invitai signore a bere vino 问君何所之 wén jūn hé suǒ zhī e ti domandai, signore, in quale luogo saresti andato 君言不得意 jūn yán bù dé yì tu, signore, dicesti di non essere soddisfatto della tua vita 归卧南山陲 guī wò nán shān chuí torno per potermi riposare nell'area di frontiera delle montagne del sud 但去莫复闻 dàn qù mò fù wén ma una volta che sarò partito non ci saranno più notizie 白云无尽时 bái yún wú jìn shí ci incontreremo lì dove le bianche nuvole sono sconfinate. 相思 (reciproco pensarsi) è una poesia scritta all'amico che è già partito ed è passata alla storia come poesia d'amore invece che d'amicizia. È una 绝句, quindi una quartina. Fino Fino a pochi anni fa tra fidanzati si regalavano fagioli rossi con incise frasi d'amore. 红豆生南国 hóng dòu shēng nánguó i fagioli rossi di soia nascono nei paesi del sud 春来发几枝 chūn lái fā jījǐ zhī arriva la primavera, chissà quanti rami sbocceranno (发 emettere) 愿君多采撷 yuàn jūn duō căixié ti auguro, mio sonore, di raccoglierne molti 此物最相思 cǐ wù zuì xiāng sī perché queste cose sono quelle che più di ogni altro suscitano pensieri d'affetto. 山居秋暝 (tramonto d'autunno nella capanna sui monti) è una 律诗 空山新雨后 kōng shān xīn yǔ hòu sulla montagna deserta dopo la pioggia recente 天气晚来秋 tiān qì wăn lái qiū giunge nell'aria la sera d'autunno 明月松间照 míng yuè sōng jiān zhào la chiara luna risplende tra i pini 清泉石上流 qīng quán shí shàng liú la limpida sorgente fluisce sui sassi 竹喧归浣女 zhú xuān guī huàn nǚ un fruscio tra i bambù, tornano le lavandaie 莲动下渔舟 lián dòng xià yú zhōu si muovono i fiori di loto, scendono le barche dei pescatori lungo il fiume. 随意春芳歇 cessi quando vuole la fragranza primaverile 王孙自可留 ma tu mio nobile amico resta con me. 李白 李白 (699/701-762) è considerato il maggior poeta 唐. Ebbe una straordinaria amicizia con il poeta 杜甫. Diceva di essere membro di un ramo cadetto della famiglia imperiale (李 era il cognome imperiale), ma ci sono informazioni discordanti a riguardo. La sua famiglia di mercanti si era stabilita a 碎叶, odierno Kirghizistan. Non vantava dunque di fama imperiale ma di mercanti, perciò malvisti dalla società confuciana. Da piccolo la sua famiglia si spostò a 成都. Fu fortemente influenzato dalla madre e divenne un grande lettore di poesie, conosceva i classici a memoria. Da giovanissimo era un abile spadaccino ed aveva un carattere intemperante. Amava bere e aveva una grande capacità linguistica. Rifiutò sempre di sottoporsi agli esami imperiali. Nei suoi viaggi incontrò un monaco daoista che lo fece conoscere all'imperatore. Tanto era lo stupore nei suoi confronti che gli versò una zuppa con le sue mani. Gli fu attribuita una funzione nell'ufficio della musica. Beveva sempre ed era un donnaiolo, disegnava i percorsi abbligati dall'etichetta, perciò aveva molti nemici. Scrisse poesie a Yang Gufei, la quale apprezzò molto. Iniziò una cospirazione a corte perché si pensava che il poeta cercasse di sedurre la preferita dell'imperatore. Xuanzong fu costretto ad allontanare libai dalla corte benché sapesse che non era così. Vagando conobbe e strinse amicizia col poeta es candidato agli esami dufu. Nello shandong conobbe altri poeti con cui formò il gruppo 竹溪六逸 i sei sfaccendati del boschetto di bambù. Allo scoppio della rivolta di An Lushan, dopo l'abdicazione di Xuanzong, 李白 diede sostegno ad un candidato al trono. Colui che effettivamente divenne imperatore lo condannò a morte ma fu salvato da un uomo a cui libai aveva salvato la vita. L'imperatore commosso tramuta la pena in esilio a vita. Inizia un giro di commiato che dura molti anni e ancora prima di arrivare a destinazione viene richiamato perché è stato perdonato. Viene richiamato a svolgere un incarico militare, ma muore prima di iniziare a svolgere il lavoro. La leggenda vuole che abbia concluso la sua vita così come l'aveva vissuta: su una barca di notte, ubriaco, vede riflessa l'immagine della luna nell'acqua e affoga nel tentativo di abbracciarla. Nei commentari è considerato una delle massime figure della dinastia (三绝 tre eccellenze, oltre a beiming grande spadaccino e 张旭 grande calligrafo). Lascia più di mille poesie. Come wang wei sperimenta tutti i registri dell'epoca. 静夜思 pensieri in una notte tranquilla 床前明月光 davanti al mio letto raggi luminosi della luna 疑是地上霜 mi chiedo se non sia la brina sul terreno 举头望明月 alzo la testa al cielo e osservo la chiara luna 低头思故乡 abbasso la testa e pesto al mio villaggio natìo. Due azioni parallele, una rivolta al cielo e una alla terra. 11 aprile La poesia più famosa di 李白 non è né una codificata ne una 绝句: contiene due quartine e un verso finale. 月下独酌 bevendo da solo sotto la luna. È un titolo che richiama la sua morte leggendaria (annegato nel tentativo di abbracciare il riflesso della luna sul lago). Il senso di solitudine è totale perché bere alcol era l'attività da svolgere in compagnia per eccellenza. 花间一壶酒 hú tra i fiori una brocca di vino 独酌无相亲 zhuó bevo da solo senza la compagnia dei miei cari 举杯邀明月 yāo sollevo la coppa ed invito la chiara luna 对影成三人 mi rivolgo alla mia ombra e diventiamo tre persone. 月既不解饮 luna, che non capisci il bere 影徒随我身 ombra, che solamente segui il mio corpo 暂伴月将影 per un breve momento mi sono compagni luna e ombra 行乐须及春 e con essi cercherò la felicità finché dura la primavera. 我歌月徘徊 io canto e la luna ondeggia 我舞影零乱 io danzo e l'ombra va in frantumi 醒时同交欢 finché siamo sobri condividiamo la nostra gioia 醉后各分散 una volta ebbri ognuno prenderà la sua strada. 永结无情游 saremo per sempre legati in un vagare senza affetti 相期邈云汉 ci rivedremo un giorno nella lontana via lattea. 杜甫 Poeta coevo di 李白 proveniente da una ricca famiglia di funzionari. Amante della lettaratura, lesse in fretta tutti i classici e li rielaborò da subito, tuttavia. Fu bocciato agli esami perché la sua scrittura non era chiara. A 长安 conobbe 李白 che gli diede la forza di risollevarsi, facendogli capire che non è necessario il riconoscimento da parte dello stato per essere qualcuno. 杜甫 eccelleva nelle 律诗, secondo 李白 nessuno mai sarebbe stato più bravo di lui. Riprovò gli esami ma fu di nuovo bocciato insieme a tutti i candidati per un broglio architettato per promuovere il preferito dell'imperatore. Per diversi anni svolse alcune mansioni minori, e alla rivolta di An Lushan fu catturato. Poi riuscì riusciamo reintegrarsi alla corte. Si sposò giovane, fece molti figli uno dei quali morì. Gli dedicò delle poesie ma non riuscì mai a riprendersi dal dolore. Nelle sue poesie parla del suo animo triste che in mezzo agli animi sofferenti contempla lo sfacelo degli uomini in guerra. Il suo non è un distacco come per 李白 e 王维, ma una sofferenza compatita e vista dal basso. 春望 speranza di primavera 国破山河在 la patria è in rovina ma montagne e fiumi rimangono 城春草木深 le città abbandonate nella folta natura 感时花溅泪 percependo il tempo (in cui vivono), i fiori spargono lacrime 恨别鸟惊心 nel dolore dell'addio anche agli uccelli si smarrisce l'anima 烽火连三月 i fuochi degli accampamenti durano ormai da tre mesi 家书抵万金 ricevere notizie da casa ha raggiunto il valore di diecimila pezzi d'oro. (Detto ancora oggi per dire che ricevere una lettera dai propri cari è la cosa più preziosa) 白头搔更短 sulla testa bianca i capelli al tocco sono sempre più radi 浑欲不胜簪 sono quasi sul punto di non reggere più lo spillone. 柳宗元, 江雪 La neve sul fiume 千山鸟飞绝 tra le infinite montagne è finito il volo degli uccelli 万径人踪灭 negli innumerevoli sentieri sono scomparse le tracce degli uomini. 孤舟蓑笠翁 su una barchetta solitaria un vecchio con un cappello di paglia intrecciata 独钓寒江雪 da solo pesca nelle neve del fiume ghiacciato. 2 maggio Poeti post An Lushan Un poeta famoso di questo periodo per aver scritto una poesia che fu inclusa nella raccolta di 300 poesie 唐 è 崔护 (772-846) proveniente dallo Hebei (nord). Divenne 进士 molto giovane, poi primo Ministro, poi fu funzionario imperiale responsabile in molti ambiti della capitale. La sua poesia famosa è nota per essere una delle prime a parlare d'amore per una donna, e si intitola 题都城南庄 ("composta [tí] in un villaggio [zhuāng] a sud della capitale [dūchéng]"). È una 绝句, composta quindi da una singola quartina. 去年今日此门中 lo scorso anno in questo giorno fra queste porte 人面桃花相映红 il volto di lei e i fiori di pesco rilucevano reciprocamente di rosso 人面不知何处去 il volto di lei non so in quale luogo sia andato 桃花依旧笑春风 i fiori di pesco come allora sorridono al vento di primavera. 人面桃花 è un'espressione che ancora oggi si usa per indicare un grande amore passato. 杜牡 Le sue poesie parlano di dolore per una vita vissuta non come lui avrebbe voluto. Nacque nella capitale 长安 da una important famiglia di funzionari e imparò l'arte politica fin da piccolo. Suo nonno fu uno dei più importanti ministri. Nell'828 divenne 进士 e si avvicinò ad un uomo politico molto importante di nome Niu Sengru, che seguì nelle sue attività politiche spostandosi in varie città. Niu Sengru divenne capo di una fazione che ambiva a rovesciare la corte, e quando questa fazione fu sconfitta fu allontanato insieme al poeta. Dopo un periodo di esilio fu fatto tornare per curare il fratello malato. In quel periodo svolse cariche minori, e compose molte poesie sull'amore per 扬州, la città che lo aveva ospitato. Una delle sue poesie è dedicata alla 清明 (Festa dei Morti), altre celebrano l'amore carnale poiché era un grande frequentatore delle 青楼 (case verdi, bordelli). Le 青楼 cinesi sono completamente diverse da quelle occidentali, poiché l'aspetto sessuale era secondario. Qui le persone più facoltose passavano belle serate, in cui l'elemento principale era la capacità delle bellissime fanciulle di destreggiarsi nelle arti, come saper cantare, suonare, scrivere poesie a richiesta, fare calligrafia. Nonostante questo il rango delle prostitute era il più basso possibile, lo stesso dei teatranti. La sofferenza di queste ragazze era confermata dai loro frequenti suicidi per impiccagione. Le città del sud erano molto più vivibili e mondane, perché mentre il nord era costituito da grandi terre coltivate da latifondisti, al sud questo non era possibile per via della conformazione del territorio. Solo in epoca 宋 si verificò il grande inurbamento della Cina del sud a causa delle invasioni dei barbari. 清明 清明时节雨纷纷 durante il periodo del 清明 piove ininterrottamente 路上行人欲断魂 sulla strada il viandante è quasi (yù) spezzato (duàn) dalla tristezza 借问酒家何处有 cortesemente chiede dove si trovi una locanda 牧童遥指杏花村 il ragazzino (tóng) che porta al pascolo gli animali (牧 mù pascolare) indica in lontananza il villaggio dei fiori d'albicocco. 杏花村 indica oggi un luogo ameno. Una poesia di 杜牡 su 扬州 è 遣怀 ("Lasciare libero sfogo ai sentimenti"): 落魄江湖载酒行 Vagando con l'animo in pezzi avanzo carico (zài) di vino 楚腰纤细掌中轻 i suoi fianchi sottili, magra e sottile e leggera nel palmo della mano 十年一觉扬州梦 dopo dieci anni mi sono appena risvegliato dal sonno di Yangzhou (la vita fatta di alcol e donne) 赢得青楼薄幸名 solo per scoprire di aver conquistato una squallida fama nelle case di piacere. Oggi 落魄江湖 significa vagare senza meta, essere distrutti e senza speranza ("con l'amica precipitata tra fiumi e laghi"). Lasciata 扬州 scrisse una poesia di addio alla sua vita mondana precedente dal titolo 赠别 ("poesia offerta in occasione di un addio"). È un titolo molto generico, e può indicare anche il banchetto organizzato da chi si appresta a partire. 娉娉袅袅十三余 una bellezza sinuosa di tredici anni o poco più 豆蔻梢头二月初 come un bocciolo sulla cima di un ramo all'inizio del secondo mese lunare (circa marzo) 春风十里扬州路 Quando il vento di primavera (il sentimento amoroso) percorreva per le strade di Yangzhou per dieci li. 卷上珠帘总不如 quando si alzava la tendina di bambù nessuno era come lei. Oggi 娉娉袅袅 indica una bellezza femminile estremamente graziosa, 豆寇 indica una bellezza genuina e verginale.