L’ARCHIVIO DELLE PICCOLE COSE PERDUTE Fare l’archivista è un mestiere certamente assai difficile, non è affatto semplice scegliere cosa conservare e salvare per il futuro e cosa, invece, lasciare andare verso l’oblio; si tratta di una grande responsabilità che io non credo vorrei mai prendermi. Ma accetto la sfida e provo ad immaginare di quale archivio vorrei essere il creatore. Allora, il mio punto di partenza verso questa ricerca è proprio l’esperienza che abbiamo vissuto e stiamo ancora vivendo, ovvero la pandemia legata al coronavirus. Nell’arco di un anno tutto è cambiato nelle nostre vite e nessuno lo avrebbe mai potuto immaginare; a volte sembra di essere all’interno di un videogioco o di uno di quegli emozionanti film di fantascienza di Hollywood. Invece, questa è proprio la realtà! Ricordo che lo scorso anno in questi giorni io mi trovavo in Vietnam in viaggio con la mia famiglia, eravamo ad Hanoi la capitale, una città con oltre sette milioni di abitanti e altrettanti motorini sempre in circolazione. Lì in tanti usavano la mascherina, il motivo era soprattutto lo smog causato dall’inquinamento. Io ne ero piuttosto sorpreso e non avrei mai pensato che quello strano oggetto diventasse di uso quotidiano anche per tutti noi, di lì ad un mese e mezzo. Dalla fine di febbraio 2020 tutto è cambiato e pian piano abbiamo dovuto adattarci a nuovi modi di affrontare la vita; soprattutto abbiamo dovuto rinunciare a tantissime piccole cose che caratterizzavano il nostro vivere quotidiano. Non si capisce l’importanza di alcune cose fino a che non le si perde. Ed ecco allora la mia idea per l’archivio…un archivio delle piccole cose perdute in questo anno, considerate insignificanti e banali forse fino al febbraio 2020 e poi diventate improvvisamente preziose dopo quella data. Inizierei dalle risate e dai sorrisi, che non possiamo più vedere perché nascosti ormai dietro le mascherine, e ancora le strette di mano e gli spintoni agli amici, perché non possiamo più toccarci; le partite di calcio, le uscite in centro, il caffè schifoso alle macchinette sotto La Bassanese o le pizzette al forno davanti. E ancora andare a scuola, che all’inizio è sembrato una figata, però poi dopo un po' è cominciato a mancare anche quello…anche solo per potersi lamentare della scuola e dei prof., il bus con i compagni tutti accalcati, le chiacchiere e le risate e devo ammettere persino il contatto con “alcuni” prof…E poi le feste con i parenti e i viaggi all’estero. E gli acquisti nei negozi o andare in pizzeria o al pub; gli aperitivi per chi li prende. Insomma, l’elenco delle piccole cose che non possiamo fare più è lungo, perché in fondo l’unica cosa che possiamo e dobbiamo fare è stare a casa il più possibile ed evitare i contatti fisici con gli altri. Ho deciso di fare un archivio delle piccole cose perdute a causa del COVID perché spero che un giorno, quando l’epidemia sarà finita e potremo tornare alla nostra vita, non dimenticheremo il valore vero di ciascuna di quelle cose e che non torneremo a darle per scontate come abbiamo fatto in passato. Gli esseri umani tendono a dimenticare le difficoltà quando le hanno superate, io spero invece che questo anno duro possa permetterci di apprezzare e rispettare di più la terra che abitiamo, le piccole cose del vivere quotidiano e l’amicizia, con tutti i gesti con cui si esprime, che io considero uno dei valori più importanti della vita. Vincent Solano Herrera