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LE GUERRE MACEDONICHE E LA GUERRA CONTRO LA SIRIA

LE GUERRE MACEDINCHE E LA GUERRA CONTRO LA SIRIA
LA PRIMA GUERRA MACEDONICA (214-205 a.C.)
Dopo la seconda vittoria contro Cartagine, Roma aveva acquisito un'indiscussa
posizione di egemonia sul Mediterraneo occidentale; era giocoforza, pertanto, che
prima o poi si scontrasse con i due principali stati che controllavano il versante
orientale dello stesso mare: la Siria di Antioco III e la Macedonia di Filippo V, due
regni ellenestici che avevano avuto origine, un secolo prima, dalla disgregazione di
Alessandro Magno.
Già durante la Seconda Guerra Punica era scoppiato un conflitto tra Roma e la
Macedonia. Il re macedone Filippo V, nell'intento di ottenere sbocchi commerciali
nell'Adriatico, volle approfittare del momento di difficoltà in cui era Roma per
stringere un'alleanza con Annibale, che era avanzato sempre di più nel territorio
romano.
Il primo conflitto tra Roma e la Macedonia iniziò nel 214 a.C. in Grecia e vide
schierate con Roma le forze greche opposte alla Macedonia: la PRIMA GUERRA
MACEDONICA si concluse nel 205 a.C con la stipula di un trattato di pace che
avvantaggiava Filippo V, ma che in quel momento a Roma faceva comodo, perchè
chiudeva un pericoloso fronte che poteva compromettere l'esito della guerra contro
Annibale.
LA SECONDA GUERRA MACEDONICA (200-197 a.C.)
Quando Siria e Macedonia strinsero un accordo segreto per dividersi le aree di
influenza del Mediterraneo orientale, diversi altri Stati e alcune città greche, tra cui
Atene, chiesero l'intervento di Roma.
Il Senato rimase a lungo incerto su cosa fare: accettare la richiesta di aiuto significava
allentare i controlli su Cartagine, da poco sconfitta ma non ancora del tutto; rifiutare
di dare aiuto significava lasciare alla Siria e alla Macedonia la possibilità di minacciare
il predominio romano sul Mediterraneo. In favore della guerra, al momento
dichiarata solo contro la Macedonia ( SECONDA GUERRA MACEDONICA) furono i
Comizi centuriati, probabilmente sotto la spinta mercantile interessata all'apertura
di nuovi mercati e alla difrsa di quelli già esistenti.
Le operazioni militari iniziate nel 200 a.C. ebbero una svolta decisiva nel 198 a.C.,
quando il console TITO QUINZIO FLAMININO proclamò l'intenzione di Roma di
restituire alle città greche la libertà che era stata tolta dalla Macedonia sin dal tempo
di Filippo II e Alessandro Magno. Molte città greche si schierarono con Roma e l'anno
successivo ( 197 a.C.) presero parte attiva nello scontro decisivo contro Filippo V a
CINOSCEFALE, in Tessaglia. Sconfitto, Filippo chiese a Roma la pace, impegnandosi a
consegnare ostaggi e a versare ai vincitori l'indennità di guerra.
Nel 196 a.C. durante la celebrazione dei giochi istmici a Corinto, Flaminio annunciò
l'indipendenza della Grecia; due anni più tardi i presidi romani si ritirarono dalla
regione. Ma quella concessa alla Grecia era solo una libertà apparente: Roma non
fece altro che subentrare alla Macedonia nel controllo della penisola iberica.
LA GUERRA CONTRO LA SIRIA ( 192-189 a.C.)
Molte città greche erano insoddisfatte delle condizioni di pace stabilite da Roma, in
particolare le città che facevano parte della LEGA ETOLICA, formatasi nel IV secolo
a.C. per far fronte alla minaccia di Filippo V, che avevano chiesto invano a Flamino,
come segno di riconoscimento per l'aiuto dato a Roma, la possibilità di espandersi in
Tessaglia. Sperando di ottenere più vantaggi, la LEGA ETOLICA si rivolse ad ANTIOCO
III DI SIRIA , il cui odio contro i romani era aumentato anche per la presenza di
Annibale. Annibale infatti, dopo la sconfitta avuta da Roma aveva deciso di vivere da
esiliato ed era andato alla corte di re Antioco.
In breve tempo la Siria invase la Tessaglia ( 192 a.C.); Roma rispose subito con l'invio
di un contingente in Grecia e ottenne una prima importante vittoria al PASSO DELLE
TERMOPILI (191 a.C.). L'anno successivo arrivava in Grecia LUCIO CORNELIO
SCIPIONE, fratello di Scipione l'Africano, il cui esercito inflisse ad Antioco una
pesantissima sconfitta a MAGNESIA ( nell'attuale Turchia) nel 189 a.C.
188 a.C.: LA SIRIA PERDE IL CONTROLLO DELL'ASIA
Anche in questo caso, le condinzioni di pace imposte ai vinti, e firmate nel 188 a.C.
ad Apamea, in Siria, furono molto dure:
 la LEGA ETOLICA vedeva notevolemente ridotto il suo territorio
 ANTIOCO III doveva rinunciare a tutti i suoi possedimenti in Asia Minore,
pagare una forte indennità bellica, rimettere a Roma il suo arsenale militare e
consegnare Annibale
Tutte le richieste vennero soddisfatte, tranne l'ultima: Annibale si diede alla fuga e
qualche anno più tardi sul punto di cadere in mano ai romani, prefrì avvelenarsi.
LA TERZA GUERRA MACEDONICA ( 171-168 a.C.)
Durante la guerra contro la Siria Filippo V di Macedonia era stato alleato di Roma;
tale alleanza venne sciolta qualche anno più tardi a causa di alcuni complotti per la
successione dinastica sul trono macedone. C'era infatti una forte rivalità tra i due figli
di Filippo V: DEMETRIO, filoromano, e PERSEO che odiava profondamente Roma.
Desideroso di sbarazzarsi del fratello, Perseoera riuscito a convincere, ingannadolo, il
padre dell'esistenza di accordi segreti tra Roma e Demetrio; per questo Filippo
ordinò di farlo uccidere.
Con al morte di Filippo e l'ascesa al trono di Perseo, ripresero le ostilità tra Roma e la
Macedonia ( TERZA GUERRA MACEDONICA ). La guerra iniziò nel 171 a.C. e durò 3
anni anni senza eventi importanti. Finì nel 168 a.C con la vittoria di PIDNA
dell'esercito romano guidato da LUCIO EMILIO PAOLO. Perseo fu fatto prigioniero e
fu costretto a sfilare in catene nel corso del trionfo celebrato a Roma.
la MACEDONIA fu sottomessa e qualche anno più tardi fu risodtta a PROVINCIA. Le
città greche che avevano appoggiato Perseo, o che no si erano schierate
apertamente dalla parte di Roma, furono costrette a consegnare degli ostaggi.