DISPENSE: Leopardi Primo dei moderni valorizzazione della svolta economica, sociale e culturale tra fine Settecento e metà Ottocento; la piena consapevolezza dei suoi effetti si manifesta tra metà Ottocento e inizio Novecento (figura chiave di una presa di coscienza storica, esistenziale e culturale) Riassume in sé gli aspetti di una lunga stagione storica e culturale dall’Illuminismo al Romanticismo + inaugurazione di un nuovo orizzonte di pensiero e di arte. “degli ingegni simili a quello del Leopardi ne comparvero uno ogni tanti secoli sulla terra” (Antonio Ranieri alla morte del poeta) Crebbe in un ambiente bigotto, codino, cerimonioso, senza cordialità; atmosfera di freddo riserbo, ambiente retrivo, uggioso; “sonno universale” che avvolge ogni aspetto della vita di Recanati; genitori cattolici, conservatori; fu un genio prematuro, primo autore dalla sensibilità moderna. Tre fasi: erudizione, bello e vero. Ultima fase; maggiore impegno sociale; fase della maturità svela la realtà delle cose abbandonando ogni illusione; la felicità corrisponde qui al dolore (unico momento di vita dell’uomo, a discapito del tedio) Prima formazione Dell’infanzia (erudizione Accademica, oziosa, senza Ampiezza Tra il passaggio dall’erudizione al bello sette anni di studio matto e disperatissimo (18091816): lingue classiche, approfondimenti e studi personali; soprattutto il rapporto con Giordani muta l’atteggiamento leopardiano. d’orizzonti, filologia, attenzione all’evoluzione storica delle lingue; stili e rapporti tra le stesse) 1815-1816 dall’erudizione al bello (conversione letteraria) modello di intellettuale meno circoscritto alla figura dell’erudito; scoperta della poesia, abbandono dell’arida filologia: nascono i primi risultati di rilievo (Idillio: “le rimebranze”); temi delle paure, dei sogni, delle fantasticherie fanciullesche approccio alla letteratura a lui contemporanea; adesione al classicismo come pretesto per rilanciare le virtù degli antichi nel presente corrotto. Sistema filosofico: Mancanza di sistematicità e di coerenza punto di forza del sistema filosofico leopardiano (aperto e privo di ideologia) Radicale pessimismo + critica al progresso inaccettabili per l’idealismo romantico e per il positivismo di secondo Ottocento Rifiuto di un uso specialistico e professionistico della filosofia impiegata in quanto necessità esistenziale e sociale (una sorta di bisogno antropologico) Il vero che interesserà Leop. Nell’ultima fase risponderà a leggi dal valore soggettivo e oggettivo al tempo stesso vero esistenziale dell’io e vero sociale dei molti. Infelicità umana in quanto fenomeno storico Fasi della sua elaborazione filosofica: 1817-1823 “sistema della natura e delle illusioni” (pessimismo storico) 1823-1827 pessimismo cosmico. Adesione al materialismo e al meccanicismo Sensismo illuministico le idee dipendono dalle sensazioni e il comportamento è umano è diretto alla conquista dell’utile. Natura maligna crudele; la ragione come strumento per smascherare le illusioni, comprendere la verità dell’umana infelicità. Infelicità risolta all’interno della categoria della natura e della vita stessa (tensione tra bisogni e impossibilità di un soddisfacimento totale) la vita è unicamente finalizzata alla perpetuazione dell’esistenza Egoismo e individualismo insito alla civiltà, tesa alla perpetuazione dei propri bisogni. Saggezza scettica, distaccata (ispirata al pensiero greco ellenistico): abbandono della poesia rifiuto della natura (non a caso in questo periodo scrive, piuttosto, le Operette Morali) Rifiuto della poesia da adito alle illusioni Benevolenza della natura che dispone illusioni (entità positiva e benefica) si consideri “La storia del genere umano” (prefazione alle Operette morali): la civiltà umana ha distrutto le illusioni che erano state fornite dalla natura. Opposizione tra natura benefica e ragione, che condanna l’uomo all’infelicità Classicismo; poesia sentimentale moderna volta a recuperare l’originale rapporto armonioso tra uomo e natura Poesia sentimentale poetica del vago, indeterminato, canzoni civili e idilli, imitazione degli antichi, opposizione tra filosofia e poesia (primato della poesia) 1828-1837 nuovo impegno etico e civile : nuova coscienza del vero (solidarietà tra gli uomini (trasferimento a tutti gli uomini dei valori del titanismo alfieriano) democraticità dell’ultimo pensiero leopardiano. Poesia filosofica; la poesia deve svelare il vero e comunicarlo agli uomini: Operette morali “Ciclo di Aspasia”, La ginestra illusioni e critica delle illusioni in congiunzione. La poesia non deve più restaurare la forza delle illusioni; bensì stabilire il vero, comunicandolo agli uomini (Orwell). Leopardi e il rapporto con il romanticismo rifiuto del Romanticismo “Discorso di un italiano intorno alla poesia romantica” i romantici recidono il legame tra natura e poesia (rinnegano la funzione prima della poesia stessa). “vogliono portare il visibile all’invisibile, le cose alle idee”. La poesia per Leop. Come modo di illudersi, di immaginare, di fantasticare + espressività a sua volta indeterminata (aderenza alla tensione infinita dei desideri umani + prospettiva del ricordo). Funzione sociale della poesia di leopardi mantenere vivi degli antichi valori (immaginazione, virtù, valori nobili); la max affermazione della poesia corrisponde al potere dell’immaginazione e dell’infanzia // per i romantici bisogno di rinnovamento nella letteratura. Convergono ideali romantici (angoscia, dolore,infinito) Rapp. Con Illuminismo riprende la prospettiva storicoindividuale e la dimensione artistica; lontano dal progressismo moderato (radicale antistoricismo). Classicismo leopardiano antiromantico, non ha nulla di tradizionalista e di riduttivo; non è un classicismo libresco, letterario bensì rispecchia il bisogno di concretezza ed un atteggiamento di polemica verso il presente. La letteratura non posta al servizio sociale e politico esercitare le più intense prerogative del soggetto individuale; esprimere il mondo concreto ed empirico di un io determinato; la concezione leopardiana dell’intellettuale rivendica la base antropologico-empirica della ricerca filosofica l’intellettuale deve associare un esercizio radicale di distruzione (la ragione distrugge le certezze infondate della vita umana) legittimazione delle illusioni dell’arte della bellezza. Zibaldone (1817-1832); sarà pubblicato postumo. [riflessioni filosofiche, appunti filologici, scientifici, laboratorio letterario di Leopardi; opera privata; struttura diaristica (episodi autobiografici “Memorie della mia vita”); struttura disordinata di un pensiero in continua evoluzione. Campo per indagare il pensiero dell’autore; spesso tentava di riorganizzare il suo pensiero tramite la scrittura (presenza della logica argomentativa). Microstrutture: abbreviazioni; Macrostrutture: disposizione disorganica. Coincidenza tra esperienza concreta e riflessione. Operette morali (1827-1832) 24 operette morali; vi sono tutte le tematiche che elabora poi nella lirica; varia lunghezza; scrittura in prosa tra monologhi, dialoghi, parabole; rimane affascinato dalla filosofia, abbandonando la poesia; scrittura filosofica con tono tagliente, ironico, satirico; indagine dei costumi della società (“i vizi dei grandi, i principi fondamentali delle calamità e della miseria umana”) prefazione “La storia del genere umano” Pessimismo + materialismo + critica alle ideologie borghesi della Restaurazione (cattolicesimo, progressismo scientista, spiritualismo) l’organicità risiede nel fine del libro: (concettuale e pratico); mostrare il vero e irridere tutte le sue illusorie mistificazioni + individuare nuovi mores adatti alla convivenza con il vero; funzione liberatoria e positiva del riso conforto alla condizione umana tragica. Tema della teoria del piacere + concezione materialistica + natura crudele + egoismo + infelicità umana + critica delle illusioni umane. Stile contaminazione dei generi (da un registro lirico-alto a uno filosofico – medio a uno colloquiale): volontà di dare una lingua filosofica moderna: tensione sintattica e scelta attenta del lessico; preferenza della coordinazione alla subordinazione; bisogno di varietà e ricchezza espressiva. (nuovo pubblico ingenuo, ignaro delle illusioni demistificate nell’opera). Fortuna di Leopardi Tradizione classicistica: Carducci e Ungaretti ripresa di Leopardi come esempio di decoro stilistico e dignità letteraria. Ripresa di Verga dei tratti materialistici e pessimistici di Leopardi + sfiducia nel progresso e disincanto sul significato dell’esistenza Pirandello ripresa di Leopardi e del suo atteggiamento cirtico-negativo e antistoricistico (P. nella critica della condizione inautentica sociale dell’uomo) Montale eroismo umile e disperato dell’ “agave su lo scoglio”, che difende la propria identità dal mare Svevo conclusione della coscienza di zeno ( la malattia insita alla società) Lirica e Canti centralità della lirica in quanto massima espressione linguistica dell’uomo, l’unica rimasta ai moderni. INNOVAZIONE la lirica precedente si fondava sul canone impostato da Petrarca (costruzione letteraria dell’io lirico; centralità del soggetto in quanto istituzione) // in Leopardi l’io è concreto e tangibile (soggettivazione della lirica come primordio della modernità) + tendenza all’oggettivazione, universalizzazione + adesione realistica (riferimenti a fatti empirici). Inizierà a scrivere poesia nel 1816 e finirà in definitiva con la sua morte. Libro dei Canti distribuzione strutturale dei testi non univoche o evidenti (non vi è un preciso ordine cronologico + non vi è una divisione rigida per generi). Prima fase (1818-22) epoca dell’erudizione delle canzoni civili classiche e classiciste; intellettuale che, pur aderendo alla cultura italiana, vuole di fatto rompere gli schemi. Tre Idilli: (l’Infinito, La sera del dì di festa, Alla luna, il sogno, la vita solitaria). direzioni insite a tale fase. Ha inizio l’andamento del pensiero poetante; elaborazione teoriche della sua poesia : doppia visione (dal dato sensibile la mente si proietta verso l’indeterminato); Canzoni civili: teoria del suono (tentativo di Canzoni del suicidio: (Ad Angelo mai) rendere la sua poetica più fruibile; (L’ultimo canto di Saffo scarto commistione tra linguaggio natura e io poetico: suicidio Tensione patriottica e civile; ordinario e aulico; si rifà alla esistenziale ; Bruto minore classicismo impegnato; musicalità dello Stil Novo) : suicidio civile) struttura tradizionale della “situazioni, affezioni, avventure canzone petrarchesca; linguaggio storiche del mio animo” ; Crisi delle illusioni; fine del fortemente impegnato. abbandono della canzone per rapporto armonioso con la natura. l’endecasillabo sciolto (adeguatezza del verso sciolto); punto di vista lirico – soggettivo; a tratti anche filosofico – argomentativo Seconda fase (1828-30) canti pisano recanatesi abbandono della struttura degli idilli; canzone libera leopardiana (strofa più libera “A Silvia”); natura crudele. Fase della poesia pensiero (la filosofia in forma poetica); fase scandita dalla pubblicazione di “Il risorgimento” funzione programmatica, strutturale (viene prospettata la nuova dimensione della poetica delle illusioni che si innesta sulle rovine delle stesse) . A Silvia + Le ricordanze + Canto notturno di un pastore errante dell’asia + Quiete dopo la tempesta + sabato del villaggio + passero solitario. Terza fase (1831 – 1837) fase considerata secondaria e involutiva; piano tematico: amore quale passione concreta e vissuta (Ciclo di Aspasia) + riflessione filosofica in ottica negativa e antiidealistica + personale proposta di solidarietà. Fase condannata dall’estetismo crociano troppo cerebrale e filosofica; audacia di sperimentazione (sembra prosa; sparisce la sintassi; è tutta paratassi); l’ultimo valore cui l’uomo può rifarsi è l’amore; il mondo come vanitas vanitatum. piano formale: canzone libera + tentativi nuovi come “A se stesso” (un’unica stanza); tentativo di una dialettica con il presente con la società attuale (scelta del presente, del tangibile, della concretezza). Binomio amore e morte (nome anche di uno dei testi del ciclo): l’amore in una dialettica tra dimostrazione profonda dell’infelicità umana e maggiore consolazione concessa agli uomini morte e amore come uniche consolazioni agli uomini (augurio di sperimentare l’amore o la morte; i “due fratelli”) “Ciclo di Aspasia” (5 componimenti nati dalla delusione che fa seguito all’amore di Fanny Targioni Tozzetti); l’amore come esperienza radicale e disillusione; tragico pessimismo. IL REALISMO (Flaubert) dagli anni 40 dell’Ottocento Nel secolo della modernità (nuove invenzioni della Belle Epoque seconda rivoluzione industriale); rapporto con la natura sempre più mediato e indiretto (“seconda natura” artificiale); si modifica il sensorio umano (il modo di percepire la vita) l’Ottocento come albergo della fiducia nel progresso (anni del positivismo 1840-1890; teorie di Darwin, Comte, Spencer). Passaggio dal concetto di popolo a quello di massa massificazione delle nazioni; borghesizzazione che è conseguenza della riv. Industriale (tema della folla); questione femminile la donna rientra nella ribalta artistica; esclusione del poeta dalla società del tempo (a latere della società) Sia Flaubert che Zola (naturalismo francese) attività in una società borgese fissata e costituita (insurrezione operaia del 48 a Parigi; repressione da parte della repubblica trionfo della borghesia); rifiuto e disprezzo per il regime sociopolitico del tempo (rimangono ai margini di tale società osservatori critici, a latere, della società borghese) Il realismo di Flaubert (a partire dal 1848) : tendenza al realismo // realismo in quanto movimento Si afferma in Francia; tendenza antiromantica; descrizione oggettiva, scientifica della società. Osservazione distaccata; descrizione a favore della narrazione. Estraneità dello scrittore; si afferma definitivamente con il romanzo Madame Bovary (1857): stile antisoggettivo; documentazione e esclusione dei sentimenti e delle ideologie dell’autore. IMPERSONALITA’. “metodo impietoso; precisione delle scienze naturali”; l’artista è come Dio nel momento della creazione. Realismo di Dante, di Boccaccio, romanticismo stesso (realismo manzoniano realismo deviato che risente della verisimiglianza) Esigenza di castigare la sua formazione romantica (Madame Bovary sono io): annientare il carattere sognante e fantastico del Romanticismo esigenza antiromantica (annienta il carattere sognante del romanticismo proiettandolo in un’eroina + critica l’ambiente della borghesia attraverso la donna che si sente soffocare dalla grigia vita borghese) disintossicazione dell’autore stesso Eliminazione della soggettività, della narrazione onniscente Bovarismo (sublimazione nella letteratura) critica della corrente letteraria romantica precedente. La ricerca di Flaubert dell’impersonalità risponde soprattutto ad un criterio di rigore stilistico, di freddezza rappresentativa: l’ideale supremo è L’Arte: distinzione dai naturalisti (per loro è la Scienza) Polifonia, montaggio alternato, descrizione, discorso libero indiretto; fa della sua scrittura una forte e spiccata critica alla borghesia del tempo. Passaggio dal realismo al naturalismo tra 1865 e 1870 : intellettuale impietoso nell’osservazione; impiego di conoscenze scientifiche e oggettive; il passaggio si ha nel 1865 (pubblicazione di Germinie Lacertaux dei due fratelli de Gouncourt) avvio di un interesse specifico verso le classi popolari, studiate con rigore scientifico. Nella prefazione: romanzi falsi dei romantici // romanzo del vero, costruito come un “caso clinico” (psicologia distorta di un’anziana che conduce una doppia vita). Nesso tra scienza medica e realtà letteraria + diritto del quarto stato di esser parte della letteratura. Tali aspetti attirano l’attenzione di Zola: nel 1867 pubblica Therese Raquin, dichiarandosi “scrittore naturalista”(storia di due amanti che uccidono la madre del marito di lei per poi colpevolizzarsi a vicenda: una sorta di giallo; osservazione 1. Il romanzo illustra la legge scientifica, ispirata al determinismo, dell’ereditarietà (i vari membri della famiglia sono condizionati da un’originaria “lesione organica”. 2. Legge dell’ereditarietà condiziona lo sviluppo dei caratteri con l’influenza dell’ambiente sociale e del momento storico 3. La storia di una famiglia in quanto storia della società francese negli anni del Secondo impero. dell’ambiente sociale basso); 1868-1870 elaborazione del ciclo dei Rougon Macquart (con una prefazione dal valore storico in quanto manifesto): le leggi dell’ereditarietà condizionano i componenti di una famiglia (critico positivista Taine : l’uomo determinato dalla razza e dall’ereditarietà; dal momento storico e dall’ambiente sociale). Ciclo dei Rougon Macquart venti romanzi collegati tra loro dai legami patologici determinati dalle leggi fisiologiche dell’ereditarietà; “storia naturale e sociale” di una famiglia sotto il Secondo impero. Dal mondo popolare del Ventre di Parigi (73), dagli ambienti operai dell’Ammazzatoio (77); quelli contadini nndella Terra; lotte dei minatori nel Germinale; buona società borghese in Nanà. Il gruppo di scrittori naturalisti inizia a riunirsi periodicamente a casa di Zola a partire dal 1877 (pubblicazione dell’Assomoir). 1880 –> pubblicazione del saggio “Romanzo sperimentale” 1. Rifiuto della letteratura romantica (idealisticamente basata sulla fantasia) 2. Metodo dell’impersonalità 3. Rifiuto dei tradizionali canoni del bello (il vero è sempre bello, anche se orrido) 4. Impostazione scientifica della narrazione 5. Primato del romanzo Il Naturalismo pone l’accento sul metodo della rappresentazione e sui contenuti piuttosto che sulla forma; studio di tutti i gradini della scala sociale (dal più basso al più alto, come la scienza che va dal semplice al complesso); presenza del parlato; ricorso al gergo popolare della gleba parigina (soprattutto nell’Assomoir) il realismo contenutistico si fa realismo linguistico. In Italia dalla pubblicazione dell’Assomoir e dalla recensione di Luigi Capuana sul “Corriere della Sera” definizione del romanzo moderno (ad affascinare fu l’ambiente sociale rappresentato; masse protagoniste per la prima volta; l’ammazzatoio allude all’osteria che con l‘alcool abbruttisce e uccide operai e popolani): nasce il verismo (gruppo di scrittori che si riunisce a Milano tra 1877 e 1878) primo racconto verista è di Verga (Rosso Malpelo 1878; Primo romanzo verista “Giacinta” (Capuana, 1879); 1881 pubblicazione dei Malavoglia. De Sanctis la lezione zoliana libera dalla “malattia dell’ideale” (abbandono della prosa retorica, sentimentale e vuota) Capuana il verismo come metodo di scrittura che si risolve principalmente sul piano formale (scelta della “perfetta impersonalità” e adeguamento dello stile al soggetto) Zola segue i criteri del determinismo materialistico: l’ambiente, l’ereditarietà e il momento storico condizionano il comportamento umano; studio diretto dei luoghi, dei costumi e degli ambienti sociali; non nasconde a volte un atteggiamento di simpatia per la lotta delle masse popolari (aggiunge ai suoi romanzi un impegno civile; intellettuale democratico, che in prima persona si espone) In Italia: realismi regionalistici (non vi è un verismo nazionale, coinvolgerà principalmente l’area milanese e siciliana). Area siciliana: Verga, Capuana, De Roberto (Verga e Capuana elaborarono però le teorie veriste a Milano). Capuana innovatore in campo letterario, culturale e artistico; opere drammatiche, romanzi, novelle e racconti per ragazzi. “Giacinta” (1879) e “Il marchese di Roccaverdina”: scarto tra proprietari terrieri e campieri (prendono terre in affitto). De roberto intensa attività giornalistica, critica e saggistica; novelle degli anni Ottanta (adesione al Naturalismo): impersonalità come metodo volto a far aderire la forma al soggetto scelto. I vicerè (1894) storia della famiglia aristocratica degli Uzeda, principi di Francalanza (trentennio di vicende) Area napoletana: Matilde Serao: libro inchiesta su Napoli “Ventre di Napoli”, come ventre di Parigi di Zola; condizioni durante l’epidemia di colera. Verismo istintivo, Romanzo storico privo di fiducia nella storia (sopraffazione dei più forti ai danni dei deboli). Nonostante i contrasti interni superano senza danni il processo risorgimentale, uscendone arricchiti e rafforzati. La storia come ripetizione del vecchio. Romanzo storico e antistorico al contempo (punto di vista di Giovannino Radalì: fallimento sentimentale e amoroso + politico : delusione della speranza di un ricambio organico delle classi dirigenti dopo l’unità d’Italia). Fredda aggressività; storia della degenerazione patologica e morale di una famiglia i cui membri tendono alla follia. Gli Uzeda come “galleria di mostri” L'opera di Federico De Roberto, come “Il Gattopardo” di Tomasi di Lampedusa, è ambientata sullo sfondo delle vicende del risorgimento meridionale, narrando i misfatti della nobile famiglia catanese Uzenda di Francalanza, discendente da antichi Viceré spagnoli, originari della Sicilia della dominazione di Carlo V Discorso di Consalvo e discorso di Tancredi la famiglia deve cambiare perché tutto non cambi. lontano dal rigore scientifico di Capuana e di Verga, ma comunque attento alla considerazione concreta, minuta di luoghi sociali. “Il paese di cuccagna”: spaccato di Napoli nelle sue diverse classi sociali, dai bassi popolari ai palazzi aristocratici. Area Sarda: Grazia Deledda (unico premio nobel femminile). Nei suoi romanzi il suo punto di partenza è verista nella rappresentazione della vita patriarcale dell’isola resta però estranea ai principi di impersonalità e da intenzioni scientifiche. Dai canoni veristi ad una meditazione storicoesistenziale. Area settentrionale: Milano: Emilio De Marchi impegno realista precedente alle elaborazioni di Verga: non aderisce ai presupposti materialistici e scientifici della nuova poetica, né al canone dell’impersonalità. Erede moderno di Manzoni (lezioni di moralismo e equilibrio, conciliato con la tendenza allo studio delle classi sociali). “Demetrio Pianelli” costretto ad accudire la famiglia del fratello, suicidatosi per problemi economici; introduzione della figura dell’impiegato (prenderà il posto dei vinti e degli umili dei romanzi d’Ottocento). Fogazzaro tra realismo e decadentismo (iniziale influenza verista). VERGA (18401922) Proprietario terriero, uomo colto e solitario; novità contenutistica, tematica e stilistica (nascita del romanzo moderno in Italia) rinuncia alla prospettiva onnisciente: punto di vista rigorosamente umile, basso. Rinuncia alla mediazione ideologica dell’autore, alla prospettiva moralistica dello stesso: scelte narrative frutto di una crisi storica: è uno degli ultimi rappresentanti della generazione romantico-risorgimentale; impossibilità del protagonismo culturale e ideologico degli intellettuali: tempo scandito dall’interesse economico delle banche e delle imprese industriali. in un primo tempo tenta di ribadire la possibilità di valori alternativi alla società arcaico-rurale della Sicilia, poi approda a un pessimismo materialistico. Nei Malavoglia simbolismo romantico in convivenza con pessimismo materialistico (nucleo famigliare come rifugio dalle meschinità sociali); Mastro Don Gesualdo realismo duro, corrosivo (il nido famigliare stesso è sede di infamie). Esterna la necessità di un progresso storico, ma ne risalta gli aspetti negativi. Introduzione della storia degli umili + concetto di sicilitudine (nome di Sciascia, definito “fantasticheria” da Verga): nostalgia della Sicilia che colpisce gli intellettuali fuori dalla loro terra. Lingua con sostrato toscano ottocentesco ibridato con elementi sintattici e logici siciliani + inserti proverbiali. Formazione a Catania attardata e provinciale (ancora interna al clima romantico) “I carbonari della montagna” romanzo storico, quando tale genere era ormai sorpassato (la narrative evolveva verso il romanzo-confessione). “Amore e patria” binomio romantico : motivi patriottici insiti a questi due romanzi. “Una peccatrice” (1865) storia d’amore passionale (aspetto patriottico lasciato cadere); impianto narrativo ancora elementare (contrapposizione di personaggi buoni // cattivi) Periodo fiorentino (1869-1872) e Milanese (sino al 1893) principio della sua affermazione artistica (si tratta di una fase tardo romantica e scapigliata). “Storia di una capinera” letteratura di tipo filantropico, documentazione dell’ingiustizia sociale della monacazione coatta delle donne. Vuole essere principalmente una “storia intima”. Maria, orfana di madre, destinata a prendere i voti; conosce un giovane di cui si innamora, ma le necessità economiche la spingeranno a prendere i voti. Maria s’ammala e sfiora la follia, sino ad accogliere la morte. Scelta antiretorica assunzione del punto di vista di un personaggio semplice: linguaggio ingenuo ed elementare (scelta del romanzo epistolare) Fiorentino dettami del manzonismo Tema dell’orfano, dell’escluso Motivo dell’esclusione sociale, congeniale a motivi economici la legge del denaro e della roba comporta la soppressione di sentimenti. “Eva” romanzo di svolta; risente dell’ambiente culturale fiorentino, poi ultimato a Firenze. Primo romanzo in cui si persegue una poetica del vero ; influenza della scapigliatura (atteggiamento di protesta e di denuncia). Storia di amore tra Enrico Lanti, un artista ed Eva, una ballerina adesione agli ideali romantici dell’amore: Eva, convinta da Enrico, lascerà il teatro: i bisogni materiali spegneranno l’adesione al romanticismo. Eva lascerà Enrico e a un loro rinnovato incontro Enrico ucciderà il suo amante. Morirà malato di Tisi in Sicilia. Sconfitta in amore e in arte. Studio del rapporto tra arte modernità + esame di coscienza dell’artista in crisi + storia d’amore di un giovane romantico costretto a verificare il fallimento dei suoi ideali + contrasto tra modernità e mondo premoderno. Il mondo arcaico-rurale della Sicilia come alternativa alla modernità. Adesione al verismo (fine 1877 e primavera 1878), principalmente scaturita da: Da questi elementi Verga elabora una poetica basata sulla “forma inerente al soggetto” 1. Pubblicazione dell’ Assomoir 2. Formazione a Milano del gruppo che mira alla Da ciò deriva i contenuti di “Vita dei campi” e dei Malavoglia + la novella “La roba” sarà pubblicata sulla “Rassegna settimanale” di Franchetti e Sonnino. formazione del “romanzo moderno” 3. Diffusione dell’Inchiesta in Sicilia di Franchetti e Sonnino: nascita della questione meridionale Poetica verista sul piano filosofico: deterministica, positivistica e materialistica. Nega la libertà del soggetto, determinato dall’ambiente in cui vive, dalle leggi economiche, dal condizionamento ereditario (sin dai romanzi Eva, Storia di una capinera) Parte dal presupposto che la verità sia oggettiva, scientifica: solo un approccio scientifico permette la conoscenza della realtà Comportamento umano assimilato a quello di ogni altro animale; dipendenza dall’egoismo, dai bisogni materiali. Dal punto di vista letterario: Epistola a Salvatore Poetica antiromantica esclusione dell’idealismo romantico (le idee non cambiano le realtà, ma la realtà cambia i comportamenti umani) Rappresentazione della dimensione psicologica senza introspezione romantica derivata da una descrizione oggettiva Impersonalità (il romanzo sembrerà essersi fatto da sé): scrittore scienziato che deve unicamente mostrare i nessi deterministici del reale (rapporti causa-effetto) Procedere dal semplice al complesso (come per i Rougon Macquart) : Ciclo dei vinti Vita dei pescatori e dei contadini (Malavoglia) Borghesia di provincia (Mastro Don Gesualdo) Nobiltà cittadina (Duchessa di Leyra) Mondo parlamentare romano (Onorevole Scipioni) Scrittori e artisti (Uomo di lusso) Farina (teoria dell’impersonalità) 1. Eclissi dell’autore 2. Esclusione della presentazione dei personaggi da parte dell’autore 3. Narrazione condotta del punto di vista dei personaggi rappresentati 4. Forma inerente al soggetto correlazione tra livelli sociologici e livelli stilistici (si oppone tuttavia al dialetto per ragioni politiche: vuole compiere un’operazione di avanguardia a livello nazionale 5. Perdita della centralità protagonistica dell’intellettuale. Prima raccolta di novelle veriste (Vita dei campi), pubblicata nel 1880. Novità di assumere la prospettiva culturale e linguistica dei soggetti umili presenti (contadini, minatori e pastori di una società premoderna). Rosso Malpelo personaggio emblematico della diversità: orfano + capelli rossi (estraneità che sembra legittimare la persecuzione sociale di cui è vittima). Malevole voce narrante della comunità di contadini e minatori. Prima sperimentazione dell’artificio di straniamento (punto di vista del narratore popolare “strano”, manifestazione di cattiveria ai gesti del protagonista). Il punto di vista dell’autore non converge con quello del narratore: divario tra punto di vista esplicito della voce narrante e punto di vista implicito. Struttura antifrastica del racconto si sostiene una tesi, ma si sottende che è possibile la sua opposta. Racconto di una realtà rovesciata (in cui è anormale ciò che non dovrebbe esserlo). Coraggio di Malpelo di contemplare la realtà: ne riconosce le spietate leggi materialistiche che la dominano; intensità morale e carica critica. La lupa personaggio femminile che sfida le regole sociali per affermare i diritti della passione erotica. Colei che trasgredisce ne emerge sconfitta. Fantasticheria racconto programmatico che illustra la genesi dei Malavoglia (qui vi è un aspetto contraddittorio): da un lato intende mostrare come ad ogni livello della scala sociale agisca la molla dell’interesse individuale, dei bisogni materiali; dall’altro vi è l’immaginazione del mondo arcaico-rurale in una luce romantica , idillica. Dunque in questa raccolta vi è ancora la persistenza di motivi romantici: sul piano stilistico il tono di alcuni racconti è epicolirico, così come sul piano tematico permane ancora il tema amore-passione. (La Lupa, L’amante di Gramigna). Permarrà questa componente lirico-epica anche nei Malavoglia; si perderà del tutto in Mastro Don Gesualdo. I MALAVOGLIA (gennaio 81) primo romanzo verista di Verga. Storia di una famiglia di pescatori siciliani + le cause del progresso sulla stessa. Contrasto tra mondo moderno e premoderno Padron ‘Ntoni // nipote ‘Ntoni. Caratteristiche principali: 1. Narrazione filtrata attraverso il discorso indiretto libero (le varie voci della comunità arcaico – rurale narrano esse stesse le vicende) 2. Il linguaggio tende al parlato (immediatezza e cadenza della sintassi siciliana) 3. Fonti degli studi antropologici di Franchetti e Sonnino 4. Diverse tendenze convivono nel romanzo : aspirazione romantica alla ricerca dei valori incontaminati + opposta tendenza veristica a verificare ogni gradino della scala sociale (presenza del motivo economico e dell’egoismo individuale) vedi episodio dell’addio di ‘Ntoni (contrapposizione insita ai personaggi stessi) Famiglia Malavoglia dei valori al passato // corruzione e cinismo dei paesani . Il nonno, Mena e Alessi rimangono fedeli e onesti lavoratori // ‘Ntoni e Lia si lasciano corrompere dal progresso e dai vizi della società (gli eroici sentimenti del passato possono essere salvaguardati solo rinunciando al progresso 5. Diversi registri simbolici, speculari delle contraddizioni di tendenze tematiche: registro lirico-simbolico (stati d’animo di personaggi dotati di un’interiorità) ; quello comico-caricaturale dei paesani (convivenza di Simbolismo e Naturalismo). Raccolta delle “Novelle rusticane” e “Per le vie” (1833): mondo romantico dei valori non più proponibile dominio esclusivo della roba, della logica economica. Metodo verista pienamente coerente con una prospettiva pessimistica e materialistica: “lotta per la vita” darwiniana: viene meno l’appoggio della Destra di Franchetti e Sonnino. Il momento lirico-simbolico in pratica sparisce; prevalenza di una scrittura a forte scansione drammatica e freddamente oggettiva (si può dunque parlare di due fasi della ricerca verista di Verga) Note amare e spietate del pessimismo materialistico e deterministico (Libertà) 12 novelle: mondo di campi, di malaria, di piccoli impiegati, ma anche di borghesi, di proprietari terrieri, delle contraddizione di classe delle campagne(La libertà, la roba). Tende a scomparire anche il tema del diverso: attenzione posta su una collettività, nelle sue dinamiche sociali ed economiche (fa eccezione La roba) : La roba e Libertà Mastro Don Gesualdo secondo romanzo dei vinti; uscì nell’88 Prototipo del borghese mosso dal movente del denaro, che tuttavia rimane sconfitto negli affetti (si veda la morte); romanzo denso, complesso, poliprospettico; congedo definitivo dalla scelta lirico-simbolica precedente; storia di un arrampicatore sociale, il cui titolo non è antifrastico: storia di un mastro (campiere) che diviene don (nobile). Pessimismo e impossibilità di mutare la propria condizione. L’azione si svolge tra 1820 e 1849. (anni Venti, sino ad anni Cinquanta). Ventuno capitoli in quattro parti. Assume un carattere volutamente frantumato e frammentario Trama in breve: Prima parte incendio al palazzo vecchio dei Trao; i paesani accorrono a spegnerlo; in casa vi era Bianca Trao con l’amante, il cugino Ninì Rubiera: sorpreso dalla folla, non può fuggire, ma viene comunque visto da Don Diego, fratello di Bianca: disonore sulla famiglia. Gesualdo aiuta a spegnere l’incendio: timore che la sua casa confinante possa prender fuoco. Eroe della roba. Don Diego si reca dalla baronessa Rubiera, la madre di Ninì a chiedere di combinare un matrimonio tra Bianca e Ninì Rubiera per evitare lo scandalo: Don Ninì non può sposare una ragazza povera. In Casa Sganci vi è la combinazione del matrimonio tra Gesualdo e Bianca (ges. Si è arricchito di recente: disposto ad accettare una nobile anche se decaduta e senza dote). Capitolo IV : descriz. Giornata di Gesualdo. Contadina Diodata, da cui ha due figli, sta per essere lasciata per il matrimonio con Bianca. Matrimonio tra Bianca e Gesualdo: Bianca avverte la distanza dalle maniere contadine dello sposo. Seconda parte Morte di tisi di Don Diego Trao; nascita di Isabella (in realtà figlia di Ninì); partecipazione di Gesualdo alla rivoluzione carbonara; Don Ninì si innamora di un’attrice, per sedurre la quale si indebita con Gesualdo; la baronessa Rubiera vorrebe diseredarlo ma viene colta da un colpo apoplettico. Terza parte solo quattro capitoli; racconto condensato; vergogna di Isabella per le origini del padre; 1837 scoppia il colera: Isabella torna a palazzo Trao; consolazione di Corradino, orfano ospite di Gesualdo. Si innamorano: Gesualdo dovrà risolvere questo scandalo d’amore. Isabella, incinta di Corradino che è il cugino, costretta a sposare il duca di Leyra: inizio della decadenza di Gesualdo, che deve cedere in dote molte terre. Quarta Bianca muore ; viene ucciso Nanni l’Orbo (capo della rivoluzione), che era l’ex-marito di Diodata, amante di Gesualdo: la gente lo crede responsabile. È passivo, inerte alla storia. Gesualdo fugge mentre la folla invade i magazzini; si ammala di tumore logica della roba che lo uccide; muore al palazzo del duca di Leyra (vuole assicurarsi che i beni vadano a Isabella), nell’indifferenza. Mondo più ricco di quello dei Malavoglia regia narrativa più complessa + ricca polifonia Sistema dei personaggi se i Malavoglia, romanzo corale, era incentrato sull’intero paese, il racconto si basa in Mastro don su un unico protagonista Se nei Malavoglia all’onesta e alla laboriosità della famiglia Toscano si contrapponeva il cinico egoismo dei paesani, vale ora solo la legge della roba. Gesualdo detiene il successo economico, ma è destinato al fallimento nel mondo esistenziale Vasto arco cronologico (dalla rivoluzione carbonara degli anni Venti alla rivoluzione del gennaio 1848) Mancanza di fiducia nella storia, nella possibilità dell’uomo nell’indirizzarla; la politica come maschera ipocrita che adombra i personali interessi. Romanzo della roba, di autoannientamento (la passione per i beni materiali come istinto autodistruttivo). “Cattiveria” rappresentativa del realismo: piega amara del reale. Ricezione di Verga il consenso fu solo postumo (rivalutazione del primo post guerra) . Discorso di Pirandello, in occasione dell’ottantesimo compleanno dello scrittore, a Catania Doppio uso di Verga: da un lato lo colloca tra gli autori che perseguono lo “stile di cose” e non uno “di parole” (dunque lo vede posto in una linea “antiletteraria” che va da Dante a Machiavelli, sino a Pirandello stesso, contrapposta ad una “letteraria”, che andrebbe da Petrarca a D’Annunzio) + lo vede come capostipite di un romanzo scritto “a caso e senza lume”, senza organizzazione dall’alto della materia narrativa. L’impersonalità verghiana fu interpretata, grazie a Pirandello, in chiave modernamente problematica. L’acre realismo di Novelle rusticane e Mastro Don Gesualdo ispirò i Vicerè di de Roberto, “I vecchi e i giovani” di Pirandello. Critica di Croce separa l’opera verghiana dal Verismo, sostenendo la tesi che si tratti di uno scrittore primitivo, ignorante. La sua arte non sarebbe nata dal clima filosofico positivista ma semplicemente dalla nostalgia per la terra natale. Tendenza critica a valorizzare principalmente l’elemento lirico simbolico della prima fase. I MALAVOGLIA Progetto del romanzo rivelato in una lettera a Capuana nel 78 il titolo Malavoglia definito come “’ngiuria” (soprannome scherzoso): già nel titolo è evidente la scelta di assumere l’ottica culturale e linguistica dei personaggi del romanzo. Il romanzo uscì nell’81. Rifiuto di un facile successo consapevolezza di una scelta coraggiosa : lo definirà infatti un “fiasco pieno e completo” (azione d’avanguardia) Aderenza totale a ciò che da lui era stato auspicato nella prefazione ai Malavoglia ; nella lettera a Farina; nelle lettere a Capuana e a quelle dell’editore Treves. Si tratta di fatto di una “ricostruzione intellettuale” : lettera a Capuana del 79 Simbiosi tra esigenze di distacco scientifico ( “ricostruzione intellettuale”, di laboratorio) + posizioni La verità della rappresentazione non si raggiunge copiando di fatto la realtà dal vero, ma fornendone una ricostruzione intellettuale. Sostituendo la mente agli occhi, analizzando il contesto “da una certa distanza in mezzo all’attività di Firenze e di Milano” ideale della fantasticheria, della sicilitudine. Verga non muove dalla scrizione del “vero” di Trezza, bensì dalla costruzione di un paese modello, che poi identifica in Acitrezza. Il suo lavoro è al contempo astratto e concreto. ideologiche che si rifanno all’anticapitalismo romantico e alle teorie di Franchetti e Sonnino (inizialmente aveva pensato di pubblicare il romanzo sulla “Rassegna settimanale”, vi sarà un commento positivo al romanzo solo in quella sede)+ motivazioni esistenziali del rimpianto di autentici valori in una società in procinto di essere travolta dal progresso. Si spiegano così le due componenti del romanzo (una documentaria, sociologica, etnologica; l’altra lirica simbolica. Temi sociali della corruzione del ceto amministrativo locale, dei danni procurati al popolo dalla leva militare, da un sistema di tassazione che colpiva solo i poveri, dalla presenza del contrabbando tra Catania e Messina, l’usura come il cancro che distrugge l’economia siciliana impedendo lo sviluppo della piccola proprietà. Studi di folclore e dialetto. VICENDA E TEMPO DELLA STORIA quindici capitoli (vicenda tra 1863 e 1878). Vicenda della famiglia Toscano, nota con il nome antifrastico “Malavoglia” (si tratta in realtà di gente laboriosa, cui non manca la voglia di lavorare) Nucleo famigliare di Padron ‘Ntoni, piccolo proprietario terriero che possiede la “casa del nespolo” e la Provvidenza, una barca, figlio Bastianazzo, nuora Maruzza (la Longa), dai nipoti ‘Ntoni, Luca, Alessi, Mena e Lia. Mena deve sposarsi, dunque per fare la dote, padron ‘Ntoni compra a credito una partita di lupini, indebitandosi con l’usuraio del Paese. Durante il trasporto dei lupini vi è un naufragio e Bastianazzo muore. Ha inizio un periodo di disgrazia, miseria. La famiglia sembrerà poi riprendersi ma la crisi viene riaffermata: Mena (che in realtà ama un povero carrettiere) sta per fidanzarsi con Brasi Cipolla, figlio di un ricco possidente, dunque di ottimo partito, tuttavia morte di Luca nella battaglia di Lissa, nuovo naufragio della Provvidenza, desiderio di evasione di ‘Ntoni: famiglia nella disgrazia, padron ‘Ntoni sarà costretto a vendere la barca e a cedere la casa per poter pagare i debiti. ‘Ntoni durante il servizio militare aveva conosciuto le grandi città, affascinato dal “progresso”: cerca fortuna a Trieste ma torna più povero di prima, disonora la famiglia, divenendo predicatore di idee di eguaglianza, a praticare il contrabbando e a frequentare la bettola. Commetterà l’omicidio di Don Michele (amante della sorella Lia), perché colto durante il contrabbando : condanna di cinque anni di carcere + Lia si da alla prostituzione. Quando ‘Ntoni torna a casa Alessi ha sposato una vicina e riacquistato la casa del nespolo, il nonno è morto e Mena, disonorata dalla sorte della sorella e del fratello, rifiuta di sposarsi. ‘Ntoni non può vivere in una famiglia di cui ha disonorato le leggi morali: parte per sempre (Verga esprime così il suo doloroso commiato al mondo premoderno). Nel romanzo il tempo della storia si allunga sempre maggiormente, ma quello del racconto si condensa (tre parti) Elementi storici riportati Battaglia di Lissa; colera che uccide la Longa; questione della leva militare e delle tasse (malcontento popolare) Ricordo di Garibaldi e della sua impresa (contrapposizione tra repubblicani e clericali contrari all’unità d’Italia) Il tempo storico è tuttavia riassorbito in quello ciclico della natura, etnologico e circolare: tempo mitico dell’eterno ritorno delle stagioni, del tempo rurale e premoderno (tempo storico assorbito da quello ciclico ed eterno della natura) il divario prevale solo nell’addio di Ntoni. Da un lato vi è uno spazio geografico precisamente delimitato, dall’altro questo spazio sfuma in paesaggi favolistici irriconoscibili e indefiniti, neppure il villaggio è minuziosamente descritto (la determinatezza dello spazio sociale e l’esattezza nelle indicazioni geografiche si combinano in un’estrema indeterminazione, come se si dovesse obbedire a un’esigenza di idealizzazione o di astrazione simbolica. Già nell’incipit, per quanto precisi, sfumano in toni lirici, quasi epici come se vi fosse l’esigenza di esprimere l’indeterminatezza di un ricordo) Tempo e spazio vissuti non solo in quando documenti, ma anche in quanto simboli. Se da un lato sono oggetto di studio, dall’altro sono oggetto di mitizzazione. Mito del paese-famiglia, del paese-nido, sentire con strazio la necessità di abbandonarlo (‘Ntoni); spazio e tempo in quanto sede del “cronotopo idillico” del “romanzo familiare” espressione di un passato che convive con il pronto progresso (a ciò si deve la sua convivenza con il verismo). Componente lirico-simbolica esposizione dei sentimenti presentati come “privilegiati”, dotati di valori (Mena, Alfio, ‘Ntioni, Padron ‘Ntoni); registro invece grottesco – caricaturale per rappresentare il mondo dei paesani cinico e pettegolo. (DUNQUE CONVIVONO NEI MALAVOGLIA SIMBOLISMO E VERISMO) Simbolismo: componente del non detto, dell’allusione, dei nessi analogici tra stato d’animo dei personaggi e paesaggio; Realimo: realtà quale essa è. Si tratta, quello verista, di un postulato che può adattarsi al Simbolismo pienamente “far parlare le cose” Tutti i personaggi si organizzano in un sistema oppositivo di natura morale : famiglia Malavoglia foriera di positivi valori // paesani come rappresentanti della logica economica (mondo cinico e pettegolo del paese) Ha il suo modello nel nipote ‘Ntoni: personaggio problematico, in crisi tra sistemi di valori opposti. A differenza del nonno che parla il linguaggio popolare siciliano, ‘Ntoni utilizza vari stili espressivi. Ha il suo rappresentante in Padron ‘ntoni (personaggio monologico, che conosce l’unica verità dei proverbi degli antichi del mondo premoderno) L’opposizione famiglia – società giunge poi a penetrare nella famiglia stessa con la partenza di ‘Ntoni (preludio del conflitto peculiare di Mastro Don Gesualdo). Tema della “religione della famiglia” fa parte della componente romantica del romanzo (rimpianto per un mondo di valori autentici). Esaltazione dell’”ideale dell’ostrica”, al di fuori della case vi è perdizione. Alla fine il pessimismo travolgerà anche la famiglia stessa, che non sarà più da considerarsi in quanto cellula di resistenza in una società dominata dall’egoismo. Disillusione storica; mancata opposizione ai fatti e alle ingiustizie (ideologia poilitica conservatrice, disillusa ) - Padron ‘Ntoni in occasione di un dazio sulla pece e del malcontento che esso provoca: “Bisogna vivere come siamo nati”; “meglio contentarsi che lamentarsi”. Propensione dell’autore a immedesimarsi nei vinti stessi. La sorte di ‘Ntoni è la stessa dell’intellettuale, che deve pronunciare il suo addio alle luci della ribalta. I Malavoglia furono presi a modello negli anni successivi alla Seconda Guerra Mondiale da molti registi neorealisti (Luchino Visconti “La terra trema” o da Carlo Levi “Cristo si è fermato a Eboli” REALISMO RUSSO (1861-1881) dalla riforma che abolisce la servitù della gleba alla reazione e repressione seguita all’assassinio dello Zar Alessandro II nel 1881 (impegno sociale e politico degli scrittori che si battono a favore del Realismo). Tolstoj e Dostoevskij (massimi romanzieri del secolo) Linea psicologica; narrare introspettivo; con la sua morte nell’81 termina il realismo russo; vicino al carattere del romanzo naturalista e moderno; nasce a Mosca nel 1821; partecipò ad un progetto politico ispirato al socialismo utopico; ma poi condusse una vita fa “maledetto” ; scrittore drammaticamente moderno, complesso e problematico; descrizione dell’uomo del “sottosuolo” (della parte sotterranea e profonda dell’io) “Memorie del sottosuolo”: monologo interiore; analisi del proprio inconscio (iniziatore del romanzo psicoanalitico) Linea storica ed epica (componente eticorealistica; narrare lento e fascinoso): tradizione del romanzo storico : programmi sociali ispirati al pauperismo evangelico e alle teorie di Rousseau; prestò servizio militare nella Guerra di Crimea ; 1863-69 Guerra e pace; 1873 Anna Karenina. Crisi spirituale (ricerca in direzione eticoreligiosa; intensificazione del programma di non-violenza; progetto di comunità ispirato a principi evangelici sospetto delle autorità zariste: abbandona la famiglia e vive solo. Guerra e pace (1863-69): avvenimenti storici tra 1803 e 1813; è apparentemente un I suoi romanzi: Attenzione al dibattito delle idee e ai problemi filosofici e morali (ambito dell’esistenzialismo) Attenzione alle dinamiche dell’inconscio romanzo storico, ma nella sua prefazione vi è una demistificazione della storia (l’autore è Tendenza a cogliere la vita nelle interessato unicamente ai personaggi di cui ne sue più terribili manifestazioni son parte). Propensione per degradati paesaggi urbani Rifiuto del narratore onnisciente + Storia di famiglie nobili, incentrata sulla scelta di una narrazione sconfitta russa di Austerlitz contro Napoleone. soggettivizzata (nasce dall’interno Famiglia dei Rostov e di Bolkonskij. e dalle oscillazioni dell’io) + trama Andrej Bolkonskij è trasferito ad Austerlitz; fortemente romanzesca, a tratti tornato in Russia sua moglie muore; incontra poliziesca (“Romanzo nero”)+ Natasa Rostov e se ne innamora opposizione struttura polifonica: autonoma e del padre: la ragazza accetta la corte di reciproca indipendenza delle voci Anatolij Kuragin (famiglia Kuragin come esempio dei personaggi (diverse visioni del negativo di nobiltà). Anatolij e Andrej mondo) anticipazione delle gravemente feriti in battaglia. Pierre (un altro pluralità di prospettive, senso soldato che prospetta l’uccisione di Napoleone) dell’angoscia, tematiche interiori. sposerà Natasa. Tutti caratteri presenti in “Delitto e castigo”: conflitto tra Anna Karenina (inizio del lavoro nel 73): storia ambizioni di superiorità del