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Appunti italiano maturità

DISPENSE:
Leopardi
Primo dei moderni  valorizzazione della svolta economica,
sociale e culturale tra fine Settecento e metà Ottocento; la
piena consapevolezza dei suoi effetti si manifesta tra metà
Ottocento e inizio Novecento (figura chiave di una presa di
coscienza storica, esistenziale e culturale)
Riassume in sé gli aspetti di una lunga stagione storica e
culturale dall’Illuminismo al Romanticismo + inaugurazione di un
nuovo orizzonte di pensiero e di arte.
“degli ingegni simili a quello del Leopardi ne comparvero uno
ogni tanti secoli sulla terra” (Antonio Ranieri alla morte del
poeta)
Crebbe in un ambiente bigotto, codino, cerimonioso, senza
cordialità; atmosfera di freddo riserbo, ambiente retrivo,
uggioso; “sonno universale” che
avvolge ogni aspetto della vita di
Recanati; genitori cattolici,
conservatori; fu un genio prematuro,
primo autore dalla sensibilità moderna.
Tre fasi: erudizione, bello e vero.
Ultima fase; maggiore impegno sociale;
fase della maturità  svela la realtà delle
cose abbandonando ogni illusione; la
felicità corrisponde qui al dolore (unico
momento di vita dell’uomo, a discapito del
tedio)
Prima formazione
Dell’infanzia
(erudizione
Accademica,
oziosa, senza
Ampiezza
Tra il passaggio
dall’erudizione al bello 
sette anni di studio matto e
disperatissimo (18091816): lingue classiche,
approfondimenti e studi
personali; soprattutto il
rapporto con Giordani muta
l’atteggiamento leopardiano.
d’orizzonti, filologia, attenzione
all’evoluzione storica delle lingue; stili e
rapporti tra le stesse)
1815-1816  dall’erudizione al bello
(conversione letteraria)  modello
di intellettuale meno circoscritto alla
figura dell’erudito; scoperta della
poesia, abbandono dell’arida
filologia: nascono i primi risultati di
rilievo (Idillio: “le rimebranze”); temi
delle paure, dei sogni, delle
fantasticherie fanciullesche 
approccio alla letteratura a lui
contemporanea; adesione al
classicismo come pretesto per
rilanciare le virtù degli antichi nel
presente corrotto.
Sistema filosofico:
 Mancanza di sistematicità e di coerenza  punto di forza
del sistema filosofico leopardiano (aperto e privo di
ideologia)
 Radicale pessimismo + critica al progresso  inaccettabili
per l’idealismo romantico e per il positivismo di secondo
Ottocento
 Rifiuto di un uso specialistico e professionistico della
filosofia  impiegata in quanto necessità esistenziale e
sociale (una sorta di bisogno antropologico)
Il vero che interesserà Leop. Nell’ultima fase risponderà a leggi
dal valore soggettivo e oggettivo al tempo stesso  vero
esistenziale dell’io e vero sociale dei molti.
 Infelicità umana in quanto
fenomeno storico
Fasi della sua elaborazione filosofica:
1817-1823  “sistema della natura
e delle illusioni”
(pessimismo storico)
1823-1827  pessimismo cosmico.
 Adesione al materialismo e al meccanicismo
 Sensismo illuministico  le idee dipendono dalle
sensazioni e il comportamento è umano è diretto alla
conquista dell’utile.
 Natura maligna crudele; la ragione come strumento
per smascherare le illusioni, comprendere la verità
dell’umana infelicità.
 Infelicità risolta all’interno della categoria della natura
e della vita stessa (tensione tra bisogni e impossibilità
di un soddisfacimento totale)  la vita è unicamente
finalizzata alla perpetuazione dell’esistenza
 Egoismo e individualismo insito alla civiltà, tesa alla
perpetuazione dei propri bisogni.
 Saggezza scettica, distaccata (ispirata al pensiero greco
ellenistico): abbandono della poesia  rifiuto della
natura (non a caso in questo periodo scrive, piuttosto,
le Operette Morali)
 Rifiuto della poesia  da adito alle illusioni
 Benevolenza della natura che
dispone illusioni (entità positiva e
benefica)  si consideri “La storia
del genere umano” (prefazione alle
Operette morali): la civiltà umana
ha distrutto le illusioni che erano
state fornite dalla natura.
 Opposizione tra natura benefica e
ragione, che condanna l’uomo
all’infelicità

Classicismo; poesia sentimentale
moderna volta a recuperare
l’originale rapporto armonioso tra
uomo e natura
 Poesia sentimentale  poetica del
vago, indeterminato, canzoni civili e
idilli, imitazione degli antichi,
opposizione tra filosofia e poesia
(primato della poesia)
1828-1837  nuovo impegno etico e civile : nuova coscienza
del vero (solidarietà tra gli uomini (trasferimento a tutti gli
uomini dei valori del titanismo alfieriano)  democraticità
dell’ultimo pensiero leopardiano. Poesia filosofica; la poesia
deve svelare il vero e comunicarlo agli uomini: Operette morali
“Ciclo di Aspasia”, La ginestra  illusioni e critica delle
illusioni in congiunzione. La poesia non deve più restaurare la
forza delle illusioni; bensì stabilire il vero, comunicandolo agli
uomini (Orwell).
Leopardi e il rapporto con il romanticismo  rifiuto del
Romanticismo “Discorso di un italiano intorno alla poesia
romantica”  i romantici recidono il legame tra natura e
poesia (rinnegano la funzione prima della poesia stessa).
“vogliono portare il visibile all’invisibile, le cose alle idee”. La
poesia per Leop. Come modo di illudersi, di immaginare, di
fantasticare + espressività a sua volta indeterminata (aderenza
alla tensione infinita dei desideri umani + prospettiva del
ricordo). Funzione sociale della poesia di leopardi  mantenere
vivi degli antichi valori (immaginazione, virtù, valori nobili); la
max affermazione della poesia corrisponde al potere
dell’immaginazione e dell’infanzia // per i romantici  bisogno
di rinnovamento nella letteratura. Convergono ideali romantici
(angoscia, dolore,infinito)
Rapp. Con Illuminismo  riprende la prospettiva storicoindividuale e la dimensione artistica; lontano dal progressismo
moderato (radicale antistoricismo).
Classicismo leopardiano antiromantico, non ha nulla di
tradizionalista e di riduttivo; non è un classicismo libresco,
letterario  bensì rispecchia il bisogno di concretezza ed un
atteggiamento di polemica verso il presente.
La letteratura non posta al servizio sociale e politico 
esercitare le più intense prerogative del soggetto individuale;
esprimere il mondo concreto ed empirico di un io determinato;
la concezione leopardiana dell’intellettuale rivendica la base
antropologico-empirica della ricerca filosofica  l’intellettuale
deve associare un esercizio radicale di distruzione (la ragione
distrugge le certezze infondate della vita umana)
legittimazione delle illusioni dell’arte della bellezza.
Zibaldone (1817-1832); sarà pubblicato postumo.
[riflessioni filosofiche, appunti filologici, scientifici, laboratorio
letterario di Leopardi; opera privata; struttura diaristica
(episodi autobiografici  “Memorie della mia vita”); struttura
disordinata di un pensiero in continua evoluzione. Campo per
indagare il pensiero dell’autore; spesso tentava di riorganizzare
il suo pensiero tramite la scrittura (presenza della logica
argomentativa). Microstrutture: abbreviazioni; Macrostrutture:
disposizione disorganica. Coincidenza tra esperienza concreta e
riflessione.
Operette morali (1827-1832)
24 operette morali; vi sono tutte le tematiche che elabora
poi nella lirica; varia lunghezza; scrittura in prosa tra
monologhi, dialoghi, parabole; rimane affascinato dalla filosofia,
abbandonando la poesia; scrittura filosofica con tono tagliente,
ironico, satirico; indagine dei costumi della società (“i vizi dei
grandi, i principi fondamentali delle calamità e della miseria
umana”) prefazione “La storia del genere umano”
Pessimismo + materialismo + critica alle ideologie borghesi della
Restaurazione (cattolicesimo, progressismo scientista,
spiritualismo)  l’organicità risiede nel fine del libro:
(concettuale e pratico); mostrare il vero e irridere tutte le
sue illusorie mistificazioni + individuare nuovi mores adatti alla
convivenza con il vero; funzione liberatoria e positiva del riso
 conforto alla condizione umana tragica.
Tema della teoria del piacere + concezione materialistica +
natura crudele + egoismo + infelicità umana + critica delle
illusioni umane.
Stile  contaminazione dei generi (da un registro lirico-alto a
uno filosofico – medio a uno colloquiale): volontà di dare una
lingua filosofica moderna: tensione sintattica e scelta attenta
del lessico; preferenza della coordinazione alla subordinazione;
bisogno di varietà e ricchezza espressiva. (nuovo pubblico

ingenuo, ignaro delle illusioni demistificate nell’opera).
Fortuna di Leopardi
Tradizione classicistica:
Carducci e Ungaretti  ripresa di
Leopardi come esempio di decoro
stilistico e dignità letteraria.
 Ripresa di Verga dei tratti materialistici e pessimistici di
Leopardi + sfiducia nel progresso e disincanto sul
significato dell’esistenza
 Pirandello  ripresa di Leopardi e del suo atteggiamento
cirtico-negativo e antistoricistico (P. nella critica della
condizione inautentica sociale dell’uomo)
 Montale  eroismo umile e disperato dell’ “agave su lo
scoglio”, che difende la propria identità dal mare
 Svevo  conclusione della coscienza di zeno ( la malattia
insita alla società)

Lirica e Canti  centralità della
lirica in quanto massima espressione linguistica dell’uomo,
l’unica rimasta ai moderni. INNOVAZIONE  la lirica
precedente si fondava sul canone impostato da Petrarca
(costruzione letteraria dell’io lirico; centralità del soggetto in
quanto istituzione) // in Leopardi l’io è concreto e tangibile
(soggettivazione della lirica come primordio della modernità) +
tendenza all’oggettivazione, universalizzazione + adesione
realistica (riferimenti a fatti empirici). Inizierà a scrivere
poesia nel 1816 e finirà in definitiva con la sua morte.
Libro dei Canti  distribuzione strutturale dei testi non
univoche o evidenti (non vi è un preciso ordine cronologico +
non vi è una divisione rigida per generi).
Prima fase (1818-22)  epoca dell’erudizione delle canzoni
civili classiche e classiciste; intellettuale
che, pur aderendo alla cultura italiana,
vuole di fatto rompere gli schemi. Tre
Idilli:
(l’Infinito, La sera del dì di festa,
Alla luna, il sogno, la vita solitaria).
direzioni insite a tale fase.
Ha inizio l’andamento del pensiero
poetante; elaborazione teoriche
della sua poesia : doppia visione
(dal dato sensibile la mente si
proietta verso l’indeterminato);
Canzoni civili:
teoria del suono (tentativo di
Canzoni
del
suicidio:
(Ad Angelo mai)
rendere la sua poetica più fruibile;
(L’ultimo canto di Saffo  scarto
commistione tra linguaggio
natura
e
io
poetico:
suicidio
Tensione patriottica e civile;
ordinario e aulico; si rifà alla
esistenziale ; Bruto minore 
classicismo impegnato;
musicalità dello Stil Novo) :
suicidio
civile)
struttura tradizionale della
“situazioni, affezioni, avventure
canzone petrarchesca; linguaggio
storiche del mio animo” ;
Crisi
delle
illusioni;
fine
del
fortemente impegnato.
abbandono della canzone per
rapporto armonioso con la natura.
l’endecasillabo sciolto (adeguatezza
del verso sciolto); punto di vista
lirico – soggettivo; a tratti anche
filosofico – argomentativo
Seconda fase (1828-30) canti pisano
recanatesi abbandono della struttura degli idilli; canzone
libera leopardiana (strofa più libera  “A Silvia”); natura
crudele. Fase della poesia pensiero (la filosofia in forma
poetica); fase scandita dalla pubblicazione di “Il risorgimento”
 funzione programmatica, strutturale (viene prospettata la
nuova dimensione della poetica delle illusioni che si innesta sulle
rovine delle stesse) .
A Silvia + Le ricordanze + Canto notturno di un pastore
errante dell’asia + Quiete dopo la tempesta + sabato del
villaggio + passero solitario.
Terza fase (1831 – 1837)  fase considerata secondaria e
involutiva;
piano tematico: amore quale passione concreta e vissuta (Ciclo
di Aspasia) + riflessione filosofica in ottica negativa e
antiidealistica + personale proposta di solidarietà. Fase
condannata dall’estetismo crociano  troppo cerebrale e
filosofica; audacia di sperimentazione (sembra prosa; sparisce la
sintassi; è tutta paratassi); l’ultimo valore cui l’uomo può
rifarsi è l’amore; il mondo come vanitas vanitatum.
piano formale: canzone libera + tentativi nuovi come “A se
stesso” (un’unica stanza); tentativo di una dialettica con il
presente con la società attuale (scelta del presente, del
tangibile, della concretezza).
Binomio amore e morte  (nome anche di uno dei testi del
ciclo): l’amore in una dialettica tra dimostrazione profonda
dell’infelicità umana e maggiore consolazione concessa agli
uomini  morte e amore come uniche consolazioni agli uomini
(augurio di sperimentare l’amore o la morte; i “due fratelli”)
“Ciclo di Aspasia” (5 componimenti nati dalla delusione che fa
seguito all’amore di Fanny Targioni Tozzetti); l’amore come
esperienza radicale e disillusione; tragico pessimismo.
IL REALISMO (Flaubert)  dagli anni
40 dell’Ottocento
Nel secolo della modernità (nuove invenzioni della Belle Epoque
 seconda rivoluzione industriale); rapporto con la natura
sempre più mediato e indiretto (“seconda natura” artificiale);
si modifica il sensorio umano (il modo di percepire la vita) 
l’Ottocento come albergo della fiducia nel progresso (anni del
positivismo  1840-1890; teorie di Darwin, Comte, Spencer).
Passaggio dal concetto di popolo a quello di massa 
massificazione delle nazioni; borghesizzazione che è conseguenza
della riv. Industriale (tema della folla); questione femminile 
la donna rientra nella ribalta artistica; esclusione del poeta
dalla società del tempo (a latere della società)
Sia Flaubert che Zola (naturalismo francese)  attività in
una società borgese fissata e costituita (insurrezione operaia
del 48 a Parigi; repressione da parte della repubblica 
trionfo della borghesia); rifiuto e disprezzo per il regime sociopolitico del tempo (rimangono ai margini di tale società 
osservatori critici, a latere, della società borghese)
Il realismo di Flaubert (a partire dal 1848) : tendenza al
realismo // realismo in quanto movimento
Si afferma in Francia; tendenza
antiromantica; descrizione oggettiva,
scientifica della società. Osservazione
distaccata; descrizione a favore della
narrazione. Estraneità dello scrittore;
si afferma definitivamente con il romanzo
Madame Bovary (1857): stile antisoggettivo;
documentazione e esclusione dei sentimenti
e delle ideologie dell’autore.
IMPERSONALITA’. “metodo impietoso;
precisione delle scienze naturali”; l’artista è
come Dio nel momento della creazione.
Realismo di Dante, di
Boccaccio, romanticismo
stesso (realismo
manzoniano  realismo
deviato che risente della
verisimiglianza)
 Esigenza di castigare la sua formazione romantica
(Madame Bovary sono io): annientare il carattere
sognante e fantastico del Romanticismo  esigenza
antiromantica (annienta il carattere sognante del
romanticismo proiettandolo in un’eroina + critica
l’ambiente della borghesia attraverso la donna che si sente
soffocare dalla grigia vita borghese)  disintossicazione
dell’autore stesso
 Eliminazione della soggettività, della narrazione onniscente
 Bovarismo (sublimazione nella letteratura)  critica della
corrente letteraria romantica precedente.
 La ricerca di Flaubert dell’impersonalità risponde
soprattutto ad un criterio di rigore stilistico, di freddezza
rappresentativa: l’ideale supremo è L’Arte: distinzione dai
naturalisti (per loro è la Scienza)
 Polifonia, montaggio alternato, descrizione, discorso libero
indiretto; fa della sua scrittura una forte e spiccata
critica alla borghesia del tempo.
Passaggio dal realismo al naturalismo  tra 1865 e 1870 :
intellettuale impietoso nell’osservazione; impiego di conoscenze
scientifiche e oggettive; il passaggio si ha nel 1865
(pubblicazione di Germinie Lacertaux dei due fratelli de
Gouncourt)  avvio di un interesse specifico verso le classi
popolari, studiate con rigore scientifico. Nella prefazione:
romanzi falsi dei romantici // romanzo del vero, costruito
come un “caso clinico” (psicologia distorta di un’anziana che
conduce una doppia vita). Nesso tra scienza medica e realtà
letteraria + diritto del quarto stato di esser parte della
letteratura.
Tali aspetti attirano l’attenzione di Zola: nel 1867 pubblica
Therese Raquin, dichiarandosi “scrittore naturalista”(storia di
due amanti che uccidono la madre del marito di lei per poi
colpevolizzarsi a vicenda: una sorta di giallo; osservazione
1. Il romanzo illustra la legge scientifica, ispirata al determinismo,
dell’ereditarietà (i vari membri della famiglia sono condizionati
da un’originaria “lesione organica”.
2. Legge dell’ereditarietà condiziona lo sviluppo dei caratteri con
l’influenza dell’ambiente sociale e del momento storico
3. La storia di una famiglia in quanto storia della società francese
negli anni del Secondo impero.
dell’ambiente sociale basso); 1868-1870  elaborazione del
ciclo dei Rougon Macquart (con una prefazione dal valore
storico in quanto manifesto): le leggi dell’ereditarietà
condizionano i componenti di una famiglia (critico positivista
Taine : l’uomo determinato dalla razza e dall’ereditarietà; dal
momento storico e dall’ambiente sociale).
Ciclo dei Rougon Macquart  venti romanzi collegati tra loro
dai legami patologici determinati dalle leggi fisiologiche
dell’ereditarietà; “storia naturale e sociale” di una famiglia
sotto il Secondo impero.
Dal mondo popolare del Ventre di Parigi (73), dagli ambienti
operai
dell’Ammazzatoio (77); quelli contadini nndella Terra;
lotte dei minatori nel Germinale; buona società borghese in
Nanà.
Il gruppo di scrittori naturalisti inizia a riunirsi periodicamente
a casa di Zola a partire dal 1877 (pubblicazione
dell’Assomoir).
1880 –> pubblicazione del saggio
“Romanzo sperimentale”
1. Rifiuto della letteratura
romantica (idealisticamente
basata sulla fantasia)
2. Metodo dell’impersonalità
3. Rifiuto dei tradizionali
canoni del bello (il vero è
sempre bello, anche se
orrido)
4. Impostazione scientifica
della narrazione
5. Primato del romanzo
Il Naturalismo pone l’accento sul
metodo della rappresentazione e sui
contenuti piuttosto che sulla forma;
studio di tutti i gradini della scala
sociale (dal più basso al più alto,
come la scienza che va dal semplice al complesso); presenza del
parlato; ricorso al gergo popolare della gleba parigina
(soprattutto nell’Assomoir)  il realismo contenutistico
si fa realismo linguistico.
In Italia dalla pubblicazione dell’Assomoir e dalla recensione di
Luigi Capuana sul “Corriere della Sera”  definizione del
romanzo moderno (ad affascinare fu l’ambiente sociale
rappresentato; masse protagoniste per la prima volta;
l’ammazzatoio allude all’osteria che con l‘alcool abbruttisce e
uccide operai e popolani): nasce il verismo (gruppo di scrittori
che si riunisce a Milano tra 1877 e 1878) primo racconto
verista è di Verga (Rosso Malpelo  1878; Primo romanzo
verista “Giacinta” (Capuana, 1879); 1881 pubblicazione dei
Malavoglia.
De Sanctis  la lezione zoliana libera dalla “malattia
dell’ideale” (abbandono della prosa retorica, sentimentale e
vuota)
Capuana  il verismo come metodo di scrittura che si risolve
principalmente sul piano formale (scelta della “perfetta
impersonalità” e adeguamento dello stile al soggetto)
Zola segue i criteri del determinismo materialistico:
l’ambiente, l’ereditarietà e il momento storico condizionano il
comportamento umano; studio diretto dei luoghi, dei costumi
e degli ambienti sociali; non nasconde a volte un atteggiamento
di simpatia per la lotta delle masse popolari (aggiunge ai suoi
romanzi un impegno civile; intellettuale democratico, che in
prima persona si espone)
In Italia: realismi regionalistici (non vi è un verismo nazionale,
coinvolgerà principalmente l’area milanese e siciliana).
Area siciliana: Verga, Capuana, De Roberto (Verga e Capuana
elaborarono però le teorie veriste a Milano). Capuana 
innovatore in campo letterario, culturale e artistico; opere
drammatiche, romanzi, novelle e racconti per ragazzi.
“Giacinta” (1879) e “Il marchese di Roccaverdina”: scarto tra
proprietari terrieri e campieri (prendono terre in affitto).
De roberto intensa attività giornalistica, critica e saggistica;
novelle degli anni Ottanta (adesione al Naturalismo):
impersonalità come metodo
volto a far aderire la forma al
soggetto scelto. I vicerè
(1894)  storia della famiglia
aristocratica degli Uzeda,
principi di Francalanza
(trentennio di vicende)
Area napoletana: Matilde
Serao: libro inchiesta su
Napoli “Ventre di Napoli”,
come ventre di Parigi di Zola;
condizioni durante l’epidemia
di colera. Verismo istintivo,
Romanzo storico privo di fiducia nella storia
(sopraffazione dei più forti ai danni dei deboli).
Nonostante i contrasti interni superano senza
danni il processo risorgimentale, uscendone
arricchiti e rafforzati. La storia come ripetizione
del vecchio.
Romanzo storico e antistorico al contempo
(punto di vista di Giovannino Radalì: fallimento
sentimentale e amoroso + politico : delusione
della speranza di un ricambio organico delle
classi dirigenti dopo l’unità d’Italia).
Fredda aggressività; storia della degenerazione
patologica e morale di una famiglia i cui membri
tendono alla follia. Gli Uzeda come “galleria di
mostri”
L'opera di Federico De Roberto, come “Il
Gattopardo” di Tomasi di Lampedusa, è
ambientata sullo sfondo delle vicende del
risorgimento meridionale, narrando i misfatti della
nobile famiglia catanese Uzenda di Francalanza,
discendente da antichi Viceré spagnoli, originari
della Sicilia della dominazione di Carlo V
Discorso di Consalvo e discorso di Tancredi  la
famiglia deve cambiare perché tutto non cambi.
lontano dal rigore scientifico di Capuana e di Verga, ma
comunque attento alla considerazione concreta, minuta di
luoghi sociali. “Il paese di cuccagna”: spaccato di Napoli nelle
sue diverse classi sociali, dai bassi popolari ai palazzi
aristocratici.
Area Sarda: Grazia Deledda (unico premio nobel femminile).
Nei suoi romanzi il suo punto di partenza è verista nella
rappresentazione della vita patriarcale dell’isola  resta però
estranea ai principi di impersonalità e da intenzioni
scientifiche. Dai canoni veristi ad una meditazione storicoesistenziale.
Area settentrionale: Milano: Emilio De Marchi  impegno
realista precedente alle elaborazioni di Verga: non aderisce ai
presupposti materialistici e scientifici della nuova poetica, né al
canone dell’impersonalità. Erede moderno di Manzoni (lezioni di
moralismo e equilibrio, conciliato con la tendenza allo studio
delle classi sociali). “Demetrio Pianelli”  costretto ad
accudire la famiglia del fratello, suicidatosi per problemi
economici; introduzione della figura dell’impiegato (prenderà il
posto dei vinti e degli umili dei romanzi d’Ottocento).
Fogazzaro  tra realismo e decadentismo (iniziale influenza
verista).
VERGA (18401922)
 Proprietario terriero, uomo colto e solitario; novità
contenutistica, tematica e stilistica (nascita del romanzo
moderno in Italia)  rinuncia alla prospettiva onnisciente:
punto di vista rigorosamente umile, basso. Rinuncia alla
mediazione ideologica dell’autore, alla prospettiva
moralistica dello stesso: scelte narrative frutto di una
crisi storica: è uno degli ultimi rappresentanti della
generazione romantico-risorgimentale; impossibilità del
protagonismo culturale e ideologico degli intellettuali:
tempo scandito dall’interesse economico delle banche e
delle imprese industriali.  in un primo tempo tenta di
ribadire la possibilità di valori alternativi alla società
arcaico-rurale della Sicilia, poi approda a un pessimismo
materialistico. Nei Malavoglia  simbolismo romantico in
convivenza con pessimismo materialistico (nucleo famigliare
come rifugio dalle meschinità sociali); Mastro Don
Gesualdo  realismo duro, corrosivo (il nido famigliare
stesso è sede di infamie). Esterna la necessità di un
progresso storico, ma ne risalta gli aspetti negativi.
 Introduzione della storia degli umili + concetto di
sicilitudine  (nome di Sciascia, definito “fantasticheria”
da Verga): nostalgia della Sicilia che colpisce gli
intellettuali fuori dalla loro terra.
 Lingua con sostrato toscano ottocentesco ibridato con
elementi sintattici e logici siciliani + inserti proverbiali.
 Formazione a Catania attardata e provinciale (ancora
interna al clima romantico)
“I carbonari della montagna”  romanzo storico, quando tale genere era ormai
sorpassato (la narrative evolveva verso il romanzo-confessione).
“Amore e patria”  binomio romantico : motivi patriottici insiti a questi due
romanzi.
“Una peccatrice” (1865)  storia d’amore passionale (aspetto patriottico
lasciato cadere); impianto narrativo ancora elementare (contrapposizione di
personaggi buoni // cattivi)
 Periodo fiorentino (1869-1872) e Milanese (sino al
1893)  principio della sua affermazione artistica (si
tratta di una fase tardo romantica e scapigliata).
“Storia di una capinera” letteratura di tipo filantropico, documentazione
dell’ingiustizia sociale della monacazione coatta delle donne. Vuole essere
principalmente una “storia intima”. Maria, orfana di madre, destinata a prendere i voti;
conosce un giovane di cui si innamora, ma le necessità economiche la spingeranno a
prendere i voti. Maria s’ammala e sfiora la follia, sino ad accogliere la morte.
 Scelta antiretorica  assunzione del punto di vista di un personaggio semplice:
linguaggio ingenuo ed elementare (scelta del romanzo epistolare)
 Fiorentino  dettami del manzonismo
 Tema dell’orfano, dell’escluso
 Motivo dell’esclusione sociale, congeniale a motivi economici  la legge del
denaro e della roba comporta la soppressione di sentimenti.
“Eva”  romanzo di svolta; risente dell’ambiente culturale fiorentino, poi ultimato a
Firenze. Primo romanzo in cui si persegue una poetica del vero ; influenza della
scapigliatura (atteggiamento di protesta e di denuncia).
Storia di amore tra Enrico Lanti, un artista ed Eva, una ballerina  adesione agli ideali
romantici dell’amore: Eva, convinta da Enrico, lascerà il teatro: i bisogni materiali
spegneranno l’adesione al romanticismo. Eva lascerà Enrico e a un loro rinnovato
incontro Enrico ucciderà il suo amante. Morirà malato di Tisi in Sicilia. Sconfitta in
amore e in arte.
Studio del rapporto tra arte modernità + esame di coscienza dell’artista in crisi + storia
d’amore di un giovane romantico costretto a verificare il fallimento dei suoi ideali +
contrasto tra modernità e mondo premoderno.
Il mondo arcaico-rurale della Sicilia come alternativa alla modernità.
Adesione al verismo (fine 1877 e primavera 1878),
principalmente scaturita da:
Da questi elementi Verga elabora
una poetica basata sulla “forma
inerente al soggetto”
1. Pubblicazione dell’
Assomoir
2. Formazione a
Milano del gruppo
che mira alla
Da ciò deriva i contenuti di “Vita dei campi” e
dei Malavoglia + la novella “La roba” sarà
pubblicata sulla “Rassegna settimanale” di
Franchetti e Sonnino.
formazione del
“romanzo
moderno”
3. Diffusione
dell’Inchiesta in Sicilia di Franchetti e Sonnino:
nascita della questione meridionale
Poetica verista sul piano filosofico: deterministica, positivistica
e materialistica.
Nega la libertà del soggetto, determinato
dall’ambiente in cui vive, dalle leggi economiche,
dal condizionamento ereditario (sin dai romanzi
Eva, Storia di una capinera)
Parte dal presupposto che la
verità sia oggettiva, scientifica:
solo un approccio scientifico
permette la conoscenza della
realtà
Comportamento
umano assimilato a
quello di ogni altro
animale; dipendenza
dall’egoismo, dai
bisogni materiali.
Dal punto di vista
letterario:
Epistola a Salvatore
 Poetica antiromantica  esclusione dell’idealismo
romantico (le idee non cambiano le realtà, ma la realtà
cambia i comportamenti umani)
 Rappresentazione della dimensione psicologica senza
introspezione romantica  derivata da una descrizione
oggettiva
 Impersonalità (il romanzo sembrerà essersi fatto da sé):
scrittore scienziato che deve unicamente mostrare i nessi
deterministici del reale (rapporti causa-effetto)
 Procedere dal semplice al complesso (come per i Rougon
Macquart) : Ciclo dei vinti
Vita dei pescatori e dei contadini (Malavoglia)
Borghesia di provincia (Mastro Don Gesualdo)
Nobiltà cittadina (Duchessa di Leyra)
Mondo parlamentare romano (Onorevole Scipioni)
Scrittori e artisti (Uomo di lusso)
Farina (teoria
dell’impersonalità)
1. Eclissi dell’autore
2. Esclusione della presentazione dei personaggi da parte
dell’autore
3. Narrazione condotta del punto di vista dei personaggi
rappresentati
4. Forma inerente al soggetto  correlazione tra livelli
sociologici e livelli stilistici (si oppone tuttavia al dialetto
per ragioni politiche: vuole compiere un’operazione di
avanguardia a livello nazionale
5. Perdita della centralità protagonistica dell’intellettuale.
Prima raccolta di novelle veriste (Vita dei campi), pubblicata
nel 1880. Novità di assumere la prospettiva culturale e
linguistica dei soggetti umili presenti (contadini, minatori e
pastori di una società premoderna).
Rosso Malpelo personaggio emblematico della diversità: orfano
+ capelli rossi (estraneità che sembra legittimare la
persecuzione sociale di cui è vittima). Malevole voce narrante
della comunità di contadini e minatori. Prima sperimentazione
dell’artificio di straniamento (punto di vista del narratore
popolare “strano”, manifestazione di cattiveria ai gesti del
protagonista). Il punto di vista dell’autore non converge con
quello del narratore: divario tra punto di vista esplicito della
voce narrante e punto di vista implicito. Struttura
antifrastica del racconto  si sostiene una tesi, ma si
sottende che è possibile la sua opposta. Racconto di una realtà
rovesciata (in cui è anormale ciò che non dovrebbe esserlo).
Coraggio di Malpelo di contemplare la realtà: ne riconosce le
spietate leggi materialistiche che la dominano; intensità morale
e carica critica.
La lupa  personaggio femminile che sfida le regole sociali per
affermare i diritti della passione erotica. Colei che trasgredisce
ne emerge sconfitta.
Fantasticheria  racconto programmatico che illustra la genesi
dei Malavoglia (qui vi è un aspetto contraddittorio): da un
lato intende mostrare come ad ogni livello della scala sociale
agisca la molla dell’interesse individuale, dei bisogni materiali;
dall’altro vi è l’immaginazione del mondo arcaico-rurale in una
luce romantica , idillica.
Dunque in questa raccolta vi è ancora la persistenza di motivi
romantici: sul piano stilistico il tono di alcuni racconti è epicolirico, così come sul piano tematico permane ancora il tema
amore-passione. (La Lupa, L’amante di Gramigna). Permarrà
questa componente lirico-epica anche nei Malavoglia; si perderà
del tutto in Mastro Don Gesualdo.
I MALAVOGLIA (gennaio 81)  primo romanzo verista di
Verga. Storia di una famiglia di pescatori siciliani + le cause del
progresso sulla stessa. Contrasto tra mondo moderno e
premoderno  Padron ‘Ntoni // nipote ‘Ntoni.
Caratteristiche principali:
1. Narrazione filtrata attraverso il discorso indiretto libero (le varie voci della
comunità arcaico – rurale narrano esse stesse le vicende)
2. Il linguaggio tende al parlato (immediatezza e cadenza della sintassi siciliana)
3. Fonti degli studi antropologici di Franchetti e Sonnino
4. Diverse tendenze convivono nel romanzo : aspirazione romantica alla ricerca
dei valori incontaminati + opposta tendenza veristica a verificare ogni
gradino della scala sociale (presenza del motivo economico e dell’egoismo
individuale)  vedi episodio dell’addio di ‘Ntoni (contrapposizione insita ai
personaggi stessi) Famiglia Malavoglia dei valori al passato // corruzione e
cinismo dei paesani . Il nonno, Mena e Alessi  rimangono fedeli e onesti
lavoratori // ‘Ntoni e Lia  si lasciano corrompere dal progresso e dai vizi
della società (gli eroici sentimenti del passato possono essere salvaguardati
solo rinunciando al progresso
5. Diversi registri simbolici, speculari delle contraddizioni di tendenze
tematiche: registro lirico-simbolico (stati d’animo di personaggi dotati di
un’interiorità) ; quello comico-caricaturale dei paesani (convivenza di
Simbolismo e Naturalismo).
Raccolta delle “Novelle rusticane” e “Per le vie” (1833):
mondo romantico dei valori non più proponibile  dominio
esclusivo della roba, della logica economica. Metodo verista
pienamente coerente con una prospettiva pessimistica e
materialistica: “lotta per la vita” darwiniana: viene meno
l’appoggio della Destra di Franchetti e Sonnino. Il momento
lirico-simbolico in pratica sparisce; prevalenza di una scrittura a
forte scansione drammatica e freddamente oggettiva (si può
dunque parlare di due fasi della ricerca verista di Verga) Note
amare e spietate del pessimismo materialistico e deterministico
(Libertà)
12 novelle: mondo di campi, di malaria, di
piccoli impiegati, ma anche di borghesi, di
proprietari terrieri, delle contraddizione di
classe delle campagne(La libertà, la roba).
Tende a scomparire anche il tema del diverso:
attenzione posta su una collettività, nelle sue
dinamiche sociali ed economiche (fa
eccezione La roba) :
La roba e Libertà
Mastro Don Gesualdo  secondo romanzo dei vinti; uscì
nell’88
Prototipo del borghese mosso dal movente del denaro, che
tuttavia rimane sconfitto negli affetti (si veda la morte);
romanzo denso, complesso, poliprospettico; congedo definitivo
dalla scelta lirico-simbolica precedente; storia di un
arrampicatore sociale, il cui titolo non è antifrastico: storia di
un mastro (campiere) che diviene don (nobile). Pessimismo e
impossibilità di mutare la propria condizione. L’azione si svolge
tra 1820 e 1849. (anni Venti, sino ad anni Cinquanta).
Ventuno capitoli in quattro parti. Assume un carattere
volutamente frantumato e frammentario
Trama in breve:
Prima parte  incendio al palazzo vecchio dei Trao; i paesani
accorrono a spegnerlo; in casa vi era Bianca Trao con l’amante,
il cugino Ninì Rubiera: sorpreso dalla folla, non può fuggire, ma
viene comunque visto da Don Diego, fratello di Bianca: disonore
sulla famiglia. Gesualdo aiuta a spegnere l’incendio: timore che
la sua casa confinante possa prender fuoco. Eroe della roba.
Don Diego si reca dalla baronessa Rubiera, la madre di Ninì a
chiedere di combinare un matrimonio tra Bianca e Ninì Rubiera
per evitare lo scandalo: Don Ninì non può sposare una ragazza
povera. In Casa Sganci vi è la combinazione del matrimonio tra
Gesualdo e Bianca (ges. Si è arricchito di recente: disposto ad
accettare una nobile anche se decaduta e senza dote). Capitolo
IV : descriz. Giornata di Gesualdo. Contadina Diodata, da cui
ha due figli, sta per essere lasciata per il matrimonio con
Bianca. Matrimonio tra Bianca e Gesualdo: Bianca avverte la
distanza dalle maniere contadine dello sposo.
Seconda parte  Morte di tisi di Don Diego Trao; nascita di
Isabella (in realtà figlia di Ninì); partecipazione di Gesualdo alla
rivoluzione carbonara; Don Ninì si innamora di un’attrice, per
sedurre la quale si indebita con Gesualdo; la baronessa Rubiera
vorrebe diseredarlo ma viene colta da un colpo apoplettico.
Terza parte  solo quattro capitoli; racconto condensato;
vergogna di Isabella per le origini del padre; 1837 scoppia il
colera: Isabella torna a palazzo Trao; consolazione di Corradino,
orfano ospite di Gesualdo. Si innamorano: Gesualdo dovrà
risolvere questo scandalo d’amore. Isabella, incinta di Corradino
che è il cugino, costretta a sposare il duca di Leyra: inizio
della decadenza di Gesualdo, che deve cedere in dote molte
terre.
Quarta  Bianca muore ; viene ucciso Nanni l’Orbo (capo della
rivoluzione), che era l’ex-marito di Diodata, amante di
Gesualdo: la gente lo crede responsabile. È passivo, inerte alla
storia. Gesualdo fugge mentre la folla invade i magazzini; si
ammala di tumore  logica della roba che lo uccide; muore al
palazzo del duca di Leyra (vuole assicurarsi che i beni vadano a
Isabella), nell’indifferenza.
 Mondo più ricco di quello dei Malavoglia  regia narrativa
più complessa + ricca polifonia
 Sistema dei personaggi  se i Malavoglia, romanzo corale,
era incentrato sull’intero paese, il racconto si basa in
Mastro don su un unico protagonista
 Se nei Malavoglia all’onesta e alla laboriosità della famiglia
Toscano si contrapponeva il cinico egoismo dei paesani,
vale ora solo la legge della roba.
 Gesualdo detiene il successo economico, ma è destinato al
fallimento nel mondo esistenziale
 Vasto arco cronologico (dalla rivoluzione carbonara degli
anni Venti alla rivoluzione del gennaio 1848)
 Mancanza di fiducia nella storia, nella possibilità dell’uomo
nell’indirizzarla; la politica come maschera ipocrita che
adombra i personali interessi.
Romanzo della roba, di autoannientamento (la passione per i
beni materiali come istinto autodistruttivo). “Cattiveria”
rappresentativa del realismo: piega amara del reale.
Ricezione di Verga  il consenso fu solo postumo
(rivalutazione del primo post guerra) .
Discorso di Pirandello, in occasione dell’ottantesimo compleanno
dello scrittore, a Catania
Doppio uso di Verga: da un lato lo colloca tra gli autori che
perseguono lo “stile di cose” e non uno “di parole” (dunque lo
vede posto in una linea “antiletteraria” che va da Dante a
Machiavelli, sino a Pirandello stesso, contrapposta ad una
“letteraria”, che andrebbe da Petrarca a D’Annunzio) + lo
vede come capostipite di un romanzo scritto “a caso e senza
lume”, senza organizzazione dall’alto della materia narrativa.
L’impersonalità verghiana fu interpretata, grazie a Pirandello,
in chiave modernamente problematica.
L’acre realismo di Novelle rusticane e Mastro Don Gesualdo
ispirò i Vicerè di de Roberto, “I vecchi e i giovani” di
Pirandello.
Critica di Croce separa l’opera verghiana dal Verismo,
sostenendo la tesi che si tratti di uno scrittore primitivo,
ignorante. La sua arte non sarebbe nata dal clima filosofico
positivista ma semplicemente dalla nostalgia per la terra
natale. Tendenza critica a valorizzare principalmente l’elemento
lirico simbolico della prima fase.
I MALAVOGLIA
Progetto del romanzo rivelato in una lettera a Capuana nel 78
 il titolo Malavoglia definito come “’ngiuria” (soprannome
scherzoso): già nel titolo è evidente la scelta di assumere
l’ottica culturale e linguistica dei personaggi del romanzo. Il
romanzo uscì nell’81. Rifiuto di un facile successo 
consapevolezza di una scelta coraggiosa : lo definirà infatti un
“fiasco pieno e completo” (azione d’avanguardia)
Aderenza totale a ciò che da lui era stato auspicato nella
prefazione ai Malavoglia ; nella lettera a Farina; nelle lettere a
Capuana e a quelle dell’editore Treves.
Si tratta di fatto di una “ricostruzione intellettuale” :
lettera a Capuana del 79
Simbiosi tra esigenze di
distacco scientifico (
“ricostruzione
intellettuale”, di
laboratorio) + posizioni
La verità della rappresentazione non si raggiunge
copiando di fatto la realtà dal vero, ma fornendone una
ricostruzione intellettuale.
Sostituendo la mente agli occhi, analizzando il contesto
“da una certa distanza in mezzo all’attività di Firenze e di
Milano”  ideale della fantasticheria, della sicilitudine.
Verga non muove dalla scrizione del “vero” di Trezza,
bensì dalla costruzione di un paese modello, che poi
identifica in Acitrezza. Il suo lavoro è al contempo
astratto e concreto.
ideologiche che si rifanno all’anticapitalismo romantico e alle
teorie di Franchetti e Sonnino (inizialmente aveva pensato di
pubblicare il romanzo sulla “Rassegna settimanale”, vi sarà un
commento positivo al romanzo solo in quella sede)+
motivazioni esistenziali del rimpianto di autentici valori in una
società in procinto di essere travolta dal progresso.
Si spiegano così le due componenti del romanzo (una
documentaria, sociologica, etnologica; l’altra lirica simbolica.
Temi sociali della corruzione del ceto amministrativo locale, dei
danni procurati al popolo dalla leva militare, da un sistema di
tassazione che colpiva solo i poveri, dalla presenza del
contrabbando tra Catania e Messina, l’usura come il cancro che
distrugge l’economia siciliana impedendo lo sviluppo della piccola
proprietà. Studi di folclore e dialetto.
VICENDA E TEMPO DELLA STORIA  quindici capitoli
(vicenda tra 1863 e 1878). Vicenda della famiglia Toscano,
nota con il nome antifrastico “Malavoglia” (si tratta in realtà
di gente laboriosa, cui non manca la voglia di lavorare)
Nucleo famigliare di Padron ‘Ntoni, piccolo proprietario
terriero che possiede la “casa del nespolo” e la Provvidenza,
una barca, figlio Bastianazzo, nuora Maruzza (la Longa), dai
nipoti ‘Ntoni, Luca, Alessi, Mena e Lia.
Mena deve sposarsi, dunque per fare la dote, padron ‘Ntoni
compra a credito una partita di lupini, indebitandosi con
l’usuraio del Paese. Durante il trasporto dei lupini vi è un
naufragio e Bastianazzo muore. Ha inizio un periodo di
disgrazia, miseria. La famiglia sembrerà poi riprendersi ma la
crisi viene riaffermata: Mena (che in realtà ama un povero
carrettiere) sta per fidanzarsi con Brasi Cipolla, figlio di un
ricco possidente, dunque di ottimo partito, tuttavia  morte
di Luca nella battaglia di Lissa, nuovo naufragio della
Provvidenza, desiderio di evasione di ‘Ntoni: famiglia nella
disgrazia, padron ‘Ntoni sarà costretto a vendere la barca e a
cedere la casa per poter pagare i debiti.
‘Ntoni durante il servizio militare aveva conosciuto le grandi
città, affascinato dal “progresso”: cerca fortuna a Trieste ma
torna più povero di prima, disonora la famiglia, divenendo
predicatore di idee di eguaglianza, a praticare il contrabbando e
a frequentare la bettola. Commetterà l’omicidio di Don
Michele (amante della sorella Lia), perché colto durante il
contrabbando : condanna di cinque anni di carcere + Lia si da
alla prostituzione. Quando ‘Ntoni torna a casa Alessi ha
sposato una vicina e riacquistato la casa del nespolo, il nonno è
morto e Mena, disonorata dalla sorte della sorella e del
fratello, rifiuta di sposarsi. ‘Ntoni non può vivere in una
famiglia di cui ha disonorato le leggi morali: parte per sempre
(Verga esprime così il suo doloroso commiato al mondo
premoderno). Nel romanzo il tempo della storia si allunga
sempre maggiormente, ma quello del racconto si condensa (tre
parti)
Elementi
storici
riportati
Battaglia di Lissa;
colera che uccide la Longa;
questione della leva militare e delle tasse (malcontento popolare)
Ricordo di Garibaldi e della sua impresa (contrapposizione tra repubblicani e
clericali contrari all’unità d’Italia)
Il tempo storico è tuttavia riassorbito in quello ciclico della natura, etnologico e
circolare: tempo mitico dell’eterno ritorno delle stagioni, del tempo rurale e
premoderno (tempo storico assorbito da quello ciclico ed eterno della natura) 
il divario prevale solo nell’addio di Ntoni.
Da un lato vi è uno spazio geografico precisamente delimitato, dall’altro questo
spazio sfuma in paesaggi favolistici irriconoscibili e indefiniti, neppure il villaggio
è minuziosamente descritto (la determinatezza dello spazio sociale e l’esattezza
nelle indicazioni geografiche si combinano in un’estrema indeterminazione, come
se si dovesse obbedire a un’esigenza di idealizzazione o di astrazione simbolica.
Già nell’incipit, per quanto precisi, sfumano in toni lirici, quasi epici  come se vi
fosse l’esigenza di esprimere l’indeterminatezza di un ricordo)
Tempo e spazio vissuti non solo in quando documenti, ma
anche in quanto simboli. Se da un lato sono oggetto di studio,
dall’altro sono oggetto di mitizzazione.
Mito del paese-famiglia, del paese-nido, sentire con strazio la
necessità di abbandonarlo (‘Ntoni); spazio e tempo in quanto
sede del “cronotopo idillico” del “romanzo familiare” 
espressione di un passato che convive con il pronto progresso
(a ciò si deve la sua convivenza con il verismo).
Componente lirico-simbolica  esposizione dei sentimenti
presentati come “privilegiati”, dotati di valori (Mena, Alfio,
‘Ntioni, Padron ‘Ntoni); registro invece grottesco –
caricaturale per rappresentare il mondo dei paesani cinico e
pettegolo.
(DUNQUE CONVIVONO NEI MALAVOGLIA SIMBOLISMO E
VERISMO) Simbolismo: componente del non detto,
dell’allusione, dei nessi analogici tra stato d’animo dei
personaggi e paesaggio; Realimo: realtà quale essa è. Si tratta,
quello verista, di un postulato che può adattarsi al Simbolismo
pienamente “far parlare le cose”
Tutti i personaggi si organizzano in un sistema oppositivo di
natura morale : famiglia Malavoglia foriera di positivi valori //
paesani come rappresentanti della logica economica (mondo
cinico e pettegolo del paese)
Ha il suo modello nel nipote ‘Ntoni:
personaggio problematico, in crisi tra
sistemi di valori opposti. A differenza del
nonno che parla il linguaggio popolare
siciliano, ‘Ntoni utilizza vari stili
espressivi.
Ha il suo rappresentante in Padron ‘ntoni
(personaggio monologico, che conosce l’unica
verità dei proverbi degli antichi del mondo
premoderno)
L’opposizione famiglia – società
giunge poi a penetrare nella
famiglia stessa con la partenza di ‘Ntoni (preludio del
conflitto peculiare di Mastro Don Gesualdo).
Tema della “religione della famiglia” fa parte della componente
romantica del romanzo (rimpianto per un mondo di valori
autentici). Esaltazione dell’”ideale dell’ostrica”, al di fuori
della case vi è perdizione. Alla fine il pessimismo travolgerà
anche la famiglia stessa, che non sarà più da considerarsi in
quanto cellula di resistenza in una società dominata
dall’egoismo.
Disillusione storica; mancata opposizione ai fatti e alle
ingiustizie (ideologia poilitica conservatrice, disillusa ) -
Padron ‘Ntoni in occasione di un dazio sulla pece e del
malcontento che esso provoca: “Bisogna vivere come siamo
nati”; “meglio contentarsi che lamentarsi”. Propensione
dell’autore a immedesimarsi nei vinti stessi. La sorte di ‘Ntoni
è la stessa dell’intellettuale, che deve pronunciare il suo addio
alle luci della ribalta.
I Malavoglia furono presi a modello negli anni successivi alla
Seconda Guerra Mondiale da molti registi neorealisti (Luchino
Visconti  “La terra trema” o da Carlo Levi “Cristo si è
fermato a Eboli”
REALISMO RUSSO (1861-1881) dalla riforma che abolisce la
servitù della gleba alla reazione e repressione seguita
all’assassinio dello Zar Alessandro II nel 1881 (impegno sociale
e politico degli scrittori che si battono a favore del Realismo).
Tolstoj e Dostoevskij
(massimi romanzieri del
secolo)
Linea psicologica; narrare introspettivo; con la sua morte
nell’81 termina il realismo russo; vicino al carattere del
romanzo naturalista e moderno; nasce a Mosca nel 1821;
partecipò ad un progetto politico ispirato al socialismo
utopico; ma poi condusse una vita fa “maledetto” ; scrittore
drammaticamente moderno, complesso e problematico;
descrizione dell’uomo del “sottosuolo” (della parte
sotterranea e profonda dell’io)  “Memorie del sottosuolo”:
monologo interiore; analisi del proprio inconscio (iniziatore
del romanzo psicoanalitico)
Linea storica ed epica (componente eticorealistica; narrare lento e fascinoso):
tradizione del romanzo storico : programmi
sociali ispirati al pauperismo evangelico e
alle teorie di Rousseau; prestò servizio
militare nella Guerra di Crimea ; 1863-69 
Guerra e pace; 1873  Anna Karenina. Crisi
spirituale (ricerca in direzione eticoreligiosa; intensificazione del programma di
non-violenza; progetto di comunità ispirato
a principi evangelici  sospetto delle
autorità zariste: abbandona la famiglia e
vive solo. Guerra e pace (1863-69): avvenimenti storici
tra 1803 e 1813; è apparentemente un
I suoi romanzi:
Attenzione al dibattito delle idee
e ai problemi filosofici e morali
(ambito dell’esistenzialismo)
Attenzione alle dinamiche
dell’inconscio
romanzo storico, ma nella sua prefazione vi è
una demistificazione della storia (l’autore è
Tendenza a cogliere la vita nelle
interessato unicamente ai personaggi di cui ne
sue più terribili manifestazioni
son parte).
Propensione per degradati paesaggi
urbani
Rifiuto del narratore onnisciente +
Storia di famiglie nobili, incentrata sulla
scelta di una narrazione
sconfitta russa di Austerlitz contro Napoleone.
soggettivizzata (nasce dall’interno
Famiglia dei Rostov e di Bolkonskij.
e dalle oscillazioni dell’io) + trama
Andrej Bolkonskij è trasferito ad Austerlitz;
fortemente romanzesca, a tratti
tornato in Russia sua moglie muore; incontra
poliziesca (“Romanzo nero”)+
Natasa Rostov e se ne innamora  opposizione
struttura polifonica: autonoma e
del padre: la ragazza accetta la corte di
reciproca indipendenza delle voci
Anatolij Kuragin (famiglia Kuragin come esempio
dei personaggi (diverse visioni del
negativo di nobiltà). Anatolij e Andrej
mondo)  anticipazione delle
gravemente feriti in battaglia. Pierre (un altro
pluralità di prospettive, senso
soldato che prospetta l’uccisione di Napoleone)
dell’angoscia, tematiche interiori.
sposerà Natasa.
Tutti caratteri presenti in
“Delitto e castigo”: conflitto tra
Anna Karenina (inizio del lavoro nel 73): storia
ambizioni di superiorità del