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Lezione 1 capoano

Lezione 1 capoano
IL TRAUMA
Il trauma è una delle cause principali di patologia a livello mondiale con elevata mortalità, sia in
fase pre ospedaliera che in fase intra ospedaliera.
L’assistenza e il trattamento è in continua evoluzione anche per l’aumento di traumi di massa che
sono quei traumi che coinvolgono più persone e sono legati ad un evento di guerra o civile.
Traumi stradali
Sono i più frequenti.
TRAUMA MAGGIORE
Evento in grado di determinare un rischio immediato o potenziale per la sopravvivenza di un
soggetto.
POLITRAUMA
Evento caratterizzato dalla lesione contemporanea a causa di due o più distretti corporei. Questo
evento per determinare rischi immediati o potenziali per la sopravvivenza è legato all’instabilità
delle funzioni vitali.
LA CATENA DELLA SOPRAVVIVENZA
È una serie di fasi che devono portare all’evitare le conseguenze di un trauma maggiore:
-
VALUTAZIONE DELLA SCENA
Bisogna, una volta che si è presenti sulla scena traumatica, intervenire proteggendo prima
se stessi e la persona a cui si presta soccorso e mettere in evidenza la presenza di questo
evento in modo che altri che sopraggiungono possano esserne subito a conoscenza ed
evitare di invadere la scena stessa.
Bisogna poi inquadrare la situazione e rendersi conto delle condizioni del soggetto e
chiamare immediatamente i soccorsi.
Per riconoscere una condizione in cui si è in imminente pericolo di vita bisogna poi saper
distinguere tra quello che è un’emergenza e un’urgenza.
EMERGENZA= sono compromesse le funzioni vitali e la vita del paziente per questo motivo
è in pericolo IMMINENTE di vita ed è perciò necessario un intervento immediato per
evitarne il decesso.
URGENZA= le condizioni cliniche non sono ancora compromesse al punto in cui vi sia una
assoluta e improcrastinabile emergenza. È quindi, sì, necessario l’intervento ma con una
tempestività minore (a volte anche 24 h) volto ad evitare l’evoluzioni verso la
compromissione delle funzioni vitali.
INIZIO DEL SOCCORSO: PRIME AZIONI DA COMPIERE
A) Valutare se il pz è cosciente o meno;
B) Valutare se c’è o meno attività circolatoria;
C) Valutare se respira o no.
A) VALUTARE LO STATO DI COSCIENZA
Bisogna valutare se il pz è cosciente o meno e se è presente il polso carotideo e se non c’è
vuol dire che c’è assenza di battito cardiaco e quindi si è autorizzati a procedere con il
massaggio cardiaco.
La valutazione viene declinata attraverso un acronimo che è ABC e poi DE:
A= airway (assicurare e mantenere la pervietà delle vie aeree, immobilizzare il rachide
cervicale, somministrare O2 con ventimask con 40-50% di Fi02 (Fi02 indica la percentuale
dell’O2 inspirata da un pz))
B= breathing (verificare la presenza della attività respiratoria, escursione toracica e frequenza
respiratoria, MV bilaterale saturimetria)
C= circulation ritmo, turgore delle giugulari, ECG (se l’attività circolatoria non c’è bisogna
procedere con le compressioni toraciche)
D= disability= stato neurologico (diagnosi precoce e trattamento tempestivo delle lesioni con
indicazione chirurgica; contenimento del danno encefalico secondario.
E= Exposure/controllo dell’omeostasi (valutazione completa: il pz viene spoglieato
completamente per ricercare lesioni misconosciute; controllo e mantenimento
dell’pmeotermia).
Nelle procedure D ed E NON bisogna:
- Sollevare il paziente svenuto, non cosciente;
- Farlo alzare appena ha ripreso conoscenza;
- Dargli da bere finchè non completamente cosciente.
NB: non sollevare le gambe del soggetto disteso prima di essere certi dell’origine della sincope
(va escluso l’infarto acuto del miocardio).
Bisogna innanzitutto liberare il pz dagli abiti e coprirlo con un telo isotermico.
IN CASO DI EMORRAGIE ESTERNE
Bisogna provvedere immediatamente ad arrestarle con tutto ciò che si ha a disosizione.
BLS (criteri di supporto alle funzioni vitali di base)
L’obbiettivo di questi criteri è rallentare i meccanismi che portano a danni irreversibili al cuore
e al cervello, per consentire al trattamento definitivo di ottenere risultati migliori
ES: l’ossigenazione del muscolo cardiaco tramite il BLS tende più efficace la defibrillazione.
MODALITA’: INIZIARE TEMPESTIVAMENTE
-
COMPRESSIONI TORACICHE ESTERNE (mantenimento del circolo ematico) e
RESPIRAZIONE ARTIFICIALE (ossigenazione del sangue).
È previsto l’utilizzo di un defibrillatore semiautomatico per una defibrillazione precoce qualora
non sia presente il battito cardiaco.
Su questo tema ci sono stati di versi decreti di legge a partire dal 2001 che prevedono l’utilizzo
di defibrillatore semiautomatico anche da parte di personale NON sanitario e in ambiente
extraospedaliero purchè abbia conseguito una formazione specifica nelle attività di
rianimazione cardio polmonare.
Decreto Balduzzi del 2011: stabilisce i criteri di diffusione dei DAE (defibrillatori semi
automatici esterni) ed i luoghi dove deve esserne garantita la presenza.
Si tratta di zone con una grande frequentazione pubblica come ambulatori, palestre, teatri,
cinema, discoteche, stadi ecc.
Decreto settembre 2012: prevenzione dell’arresto cardiaco di fronte agli eventi che si sono
verificati in ambito sportivo e quindi il ministro dello sport ha deciso che:
“al fine di salvaguardare la saluto dei cittadini che praticano attività sportiva non agonistica o
amatoriale bisogna disporre di garanzie sanitarie mediante l’obbligo di idonea certificazione
medica, nonché linee guida per il controllo sanitario sui praticanti e per la dotazione e l’impiego
di defibrillatori semiautomatici e di eventuali altri dispositivi salvavita”
decreto del 20 luglio 2013: da ulteriori linee guida per l’utilizzo di questo presidio salvavita.
Si può concludere quindi che, per il rispetto della catena di sopravvivenza, il defibrillatore deve
essere integrato e coordinato con il sistema di allarme sanitario 118 per cui la sopravvivenza
dopo arresto cardiaco può essere migliorata purché vengano rispettate le seguenti azioni
consecutive:
- Riconoscimento e attivazione precoce del sistema di soccorso;
- rianimazione cardiopolmonare precoce, eseguita dai presenti;
- la defibrillazione precoce, eseguita dai presenti;
- intervento dell’equipe di rianimazione avanzata (avviene in ospedale).