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Vincenzo Cimatti

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Vincenzo Cimatti
AUTOBIOGRAFIA
dalle lettere di Don Cimatti
Volume I - Prima della guerra 1925-1939
A cura di Gaetano Compri
Indice
I
PRESENTAZIONE
4
1
1896-1903
9
2
1904-1919
13
3
1920-1922
19
4
1923-1925
25
5
1926
34
6
1927
55
7
1928
78
8
1929
100
9
1930
122
10 1931
157
11 1932
194
12 1933
228
13 1934
254
14 1935
280
15 1936
312
16 1937
338
17 1938
365
2
Indice
18 1939
393
3
Parte I
PRESENTAZIONE
4
Indice
Vincenzo Cimatti, chi era costui?
Un missionario, salesiano, musico diplomato al Regio Conservatorio di Parma, laureato
in scienze naturali e losoa alla Regia Università di Torino, ma sopratutto un santo.
Lui diceva che voleva diventarlo, ma non pensava di esserlo.Lo chiamano il Don Bosco
del Giappone.
Lui Don Bosco lo vide coi suoi occhi quando aveva tre anni. La mamma gli disse:
Vicenzino, guarda Don Bosco! E lui lá, in una chiesa di Faenza lo guardò, e se lo
ricordò per tutta la vita. Cercò di imitarlo e ci riuscì. Lo amava e aveva un cuore grande
come quello di Don Bosco.
Amò la musica. Suonò e compose per tutta la vita: 950 composizioni musicali e 2000
concerti in Giappone , in Manciuria, nella Corea del Nord e del Sud.
Tutti gli volevano un gran bene e conservarono le sue lettere: sono più di 6000. Diceva
che voleva bene a tutti, adulti e bambini, uomini e donne e doveva frenare il suo cuore
troppo sensibile. Ma più di tutto amava Gesù e la Mamma, Maria, come la chiamava
lui.
Non gli piacevano le cariche, ma dovette sempre accettarle.
Gran lavoratore, diceva: Il lavoro è la mia salute. Ma i soldi furono la sua croce.
Era l'uomo più naturale del mondo, nell'agire, nel parlare, nel pregare, con quel suo
atteggiamento senza pose che incantava tutti, adulti e piccoli, con un sorriso indimenticabile.
La sua passione fu il Giappone. Ma quanto ebbe a sorire...! Nessuno se ne accorgeva,
perchè non voleva essere di peso a nessuno.
Il suo corpo, dopo 12 anni dalla morte fu trovato intatto, ancora soce e essibile.
Per farlo Santo ora ci vuole un miracolo.
L'autobiograa
La scrisse senza volerlo: lui non ci aveva mai pensato. Eppure, le sue lettere, scritte
con uno stile spontaneo, vivace ed espressivo ci riportano tutte le fasi della sua vita,
e quel che più conta, il suo cuore, tutto il suo dramma interiore, specialmente dei 40
anni vissuti come missionario in Giappone. Sono gli anni della più grande tragedia
dell'umanitá: dalla grande crisi economica del 1929 no alla grande guerra mondiale; e
poi il dopoguerra.. Le sue lettere sono un documento non solo di storia, ma anche di
storia della sua anima.
Egli aveva un gran senso storico. Raccomandava spesso ai suoi di redigere la cronaca
della loro opera.. Da parte sua, come responsabile dell'opera salesiana in Giappone no
al 1949, ogni mese scriveva il suo rendiconto al Rettor Maggiore con una condenza che
stupisce. Queste lettere sono una copiosa fonte autobiograca. Vi aggiugeva sempre un
articolo per il Bollettino Salesiano con interessantissime notizie sulla storia e civiltà di
5
Indice
questa grande nazione misteriosa e aascinante. Mettendo insieme tutti questi ariticoli
si potrebbe avere una straordinaria storia del Giappone visto da un missionario.
E poi ci sono le lettere ai suoi exallievi del periodo d'Italia, ai quali era legato da
grande aetto (fu professore per 30 anni nel prestigioso Liceo di Valsalice a Torino e
inne ne fu Preside e Direttore della casa); e ci sono le lettere ai suoi collaboratori di
quei tempi, le circolari ai suoi salesiani del Giappone , e tante altre lettere ad amici e
benefattori.
Oltre a tutto questo c'è la sua Cronaca come Superiore dell'opera salesiana in Giappone. Per i primi anni si tratta di appunti sparsi. Poi (con qualche lacuna) diventano
quaderni scritti no al 3 dicembre 1949, quando nì la carica di Superiore dell'Ispettoria giapponese. Sentiva il dovere di lasciare ai posteri notizie uciali sull'andamento
dell'opera missionaria.
Il primo volume
Questo primo volume presenta il periodo dell'anteguerra no al 1939.
Comincia dalla sua preparazione e vocazione missionaria: sono le lettere della giovinezza; poi quelle dell'attività al Liceo di Valsalice come professore; qualcosa del periodo
tragico della prima guerra mondiale, in cui lavorò all'Oratorio di San Luigi e di San
Giuseppe presso la chiesa di San Giovanni Evangelista a Torino; e nalmente il periodo
di Preside e Direttore della casa salesiana di Valsalice. A 46 anni dà l'addio all'Italia e
parte per il Giappone, da dove poi sempre si tiene in contatto con i suoi antichi allievi e
collaboratori.
D'ora in poi, anno per anno le lettere si fanno abbondanti, quasi quotidiane, e a volte
più lettere nello stesso giorno: prima il viaggio verso il Giappone, poi il primo anno
di assestamento e studio della lungua, e l'impatto iniziale con la cultura giapponese.
Seguono due anni come parroco della chiesa di Miyazaki.
Nel 1929 è in Italia la prima volta per la Beaticazione di Don Bosco e il Capitolo
Generale. È l'anno dell'inizio della grande crisi economica mondiale, che lo farà tribulare
tanto no alla seconda guerra mondiale.
Nel 1930 torna in Giappone con il primo gruppo di giovani chierici missionari. Deve
pensare alla loro formazione, allo sviluppo, al sostentamento, alla vita dei missionari tra
mille dicoltà economiche. È un vero dramma che lo assilla ogni giorno. A volte pare di
assistere a una tragedia. Lo sostiene la fede nella Provvidenza e il suo ottimismo espresso
anche negli innumerevoli concerti musicali.
Nel 1933 l'opera si espande no a Tokyo, a 36 ore di treno da Miyazaki: vi si arriva
sempre neri di fumo. Gli avvenimenti si susseguono uno dopo l'altro, sempre con l'acqua
alla gola per la mancanza di mezzi.
Nel 1934 per una serie di concerti si reca no in Manciuria, nella Corea del Nord
e nella Corea del Sud. La musica per lui non è solo un passatempo: è un mezzo di
6
Indice
evangelizzazione, ed inoltre lo aiuta a superare la dicoltà che incontrava nella lingua e
anche a penetrare in qualsiasi ambiente come missionario.
Nel 1935 viene nominato Prefetto Apostolico: lui nemico delle cariche accetta per
obbedienza. Anche questa sarà la Volontà di Dio..., ma che peso! Non vuole essere
chiamto Monsignore. Il personale missionario è insuciente e bisogna lavorare per tre.
Nel 1937 è la fondazione della Congregazione indigena delle Suore della Carità dedita
alle opere di benecenza: diventerà una delle più orenti congregazioni femminnili del
Giappone. Nel 1938 nominato anche Ispettore, deve recarsi di nuovo in Italia per il
Capitolo Generale. Nel cielo si addensano nuvole di burrasca. In Giappone i militari
spadroneggiano, comincia la guerra con la Cina, ovunque la pace del mondo è in pericolo
Nel 1939 muore Pio XI, gli succede Pio XII, il nazismo invade la Polonia, nasce il Patto
Tripartito Italia-Germania-Giappone. Il nazionalismo si esaspera sempre più, si prevede
la catastrofe.
Ecco in breve il contenuto di questo volume, vissuto in prima persona da Don Cimatti,
che lo descrive come lo sente nel suo animo sensibilissimo.
Scelta del materiale
Le sue più che 6000 lettere sono pubblicate su internet, numerate in ordine cronologico,
ma penso che pochi abbiano il tempo per leggerle. Oltre alla voluminosità, ci sono
ripetizioni e tante cose che non interessano. Per questo abbiamo fatto una scelta con
questi criteri:
ˆ spunti storici e autobiograci, e specialmente brani che rivelano il suo stato d'animo
e il suo pensiero;
ˆ in capo a ogni lettera abbiamo messo il nome del destinatario senza titoli, con la
data e brevi cenni sulla sua persona;
ˆ per essere brevi normalmente abbiamo eliminato il saluto iniziale e nale con la
sua rma;
ˆ del corpo della lettera abbiamo tenuto solo quello che più interessa, eliminando
frasi non necessarie. Ma le parole però son tutte sue;
ˆ per le necessarie spiegazioni sono aggiunte delle note;
ˆ di una stessa lettera a volte si saltano dei brani. In tal caso, all'inizio del nuovo
capoverso si mettono tre puntini. Chi volesse leggere la lettera per intero, basta
che la cerchi su internet sotto il nome del destinatario e sotto la data. Su internet
le lettere sono numerate per anno e in ordine cronologico.
ˆ ci sono anche citazioni dalla Cronaca, che però non è pubblicata.
7
Indice
La raccolta delle lettere e altro materiale si trova sul sito della Società
Salesiana www.sdb.org SDL ( SALESIAN DIGITAL LIBRARY ) scegliendo Cimatti Sito in giapponese del Cimatti Museum di Tokyo: www.vcimatti.com
Avvertenza circa la lettura delle parole giapponesi
Nella trascrizione delle parole giapponesi usiamo il Romaji detto Hepburn, che è la
trascrizione romanizzata più comune in Giappone. Rileviamo le seguenti particolarità:
H è sempre aspirata
J si legge come g dolce: ja, ji, jo, ju = gia, gi, gio, giu.
G si legge come gh: gi, ge = ghi, ghe.
Cha, chi, cho, chu, si leggono come cia, ci, cio, ciu.
Sha, shi, sho, shu, si leggono come scia, sci, scio, sciu
Tsu, y, k, w si leggono correntemente.
Nell'alfabeto giapponese non esiste la L, per cui i giapponesi la confondono con la
R. Non esiste il suono ti e il suono tu, per cui Cimatti spesso si leggeva Cimaci.
Attualmente però, per le parole straniere, come regola si cerca di scriverle e leggerle
come suonano nel paese di origine. Anche il nome di Don Cimatti si pronuncia come in
italiano.
8
1 1896-1903
Figura 1.1: Cimatti come ragazzo 1895
9
1 1896-1903
1879/7/15 Nasce a Faenza
1896/10/4 Fa la professione perpetua e diventa salesiano a 17 anni; entra nel
Liceo Studentato di Valsalice a Torino per gli studi di losoa.
1899/10/ comincia il tirocinio a Valsalice, assistente dei chierici e insegnante;
entra nella Facoltà di Scienze Naturali della Regia Università di Torino
1900/7/7 Riceve il Diploma di Maestro di canto corale al Regio Conservatorio di Parma; insegnante a Valsalice, mentre studia teologia e frequenta
l'Università
1903/7/15 Riceve il Dottorato in Scienze Naturali (Agraria) all'Univ. Di
Torino
Bianchi Eugenio / 1896-1899 / suo maestro di noviziato1
Sarebbe davvero tempo che le scrivessi qualche cosa. Lei mi conosce! Tramando di giorno
in giorno e poi non faccio. La ringrazio dell'aettuoso saluto che ha voluto mandarmi.
Ed ora si domanderà: Come ti trovi?. Con l'aiuto di Dio sempre bene: il diavolo di
tanto in tanto, spesso anzi, s'infuria. . . ma corro subito o a Don Bosco, o a far capolino
dal Sig. Direttore, od anche da Mamma o dall'amato S. Cuore e tutto si accomoda
prontamente. Deo gratias!... Mi viene talora questo pensiero: Gesù è sì poco amato ed
io l'amo sì poco. . . Oh! quella superbia! Eppure sa, sono diventato testardo su questo
punto e slanciandomi fra le braccia di Gesù e Maria voglio riuscirci.. . .
E la musica? Ora suono a gran foga. . . Anche questa benedetta musica! Persino
quando faccio i lavori di algebra mi vengono i motivi. . . veramente dicono sia una
scienza arida. . . la innao un poco. In un dramma faccio la parte di missionario della
Cina. Vi sono certi giorni che sento un bollore, Che direbbe di fare?
Bianchi Eugenio / maggio 1899 / suo maestro di noviziato
Ogni giorno più vado scoprendo qua entro tante magagne. Oh, sapessi davvero umiliarmi!
Come piacerei a Gesù! Talvolta faccio delle Comunioni tanto fredde che non so che dirà
Gesù e credo perché mi preparo troppo poco ed è proprio così! Mi pare che queste
1
Don Cimatti fece il noviziato a Foglizzo dal 1895 al 1896. Maestro fu Don Eugenio Bianchi, coadiuvato
da Don Luigi Versiglia, futuro martire in Cina, che insegnava pure losoa. Nel Cimatti museum
di Tokyo si conserva in forma di immaginetta la lista di 135 novizi di quell'anno. Il chierico Cimatti
ricevette la veste per mano di Don Rua il 7/11/1895, e nito il noviziato emise la professione perpetua
il 4/10/1896. Da Foglizzo passò al Liceo di Valsalice-Torino, dove lavorò no alla sua partenza per
il Giappone nel 1925. I giovani confratelli usavano fare il rendiconto al loro Maestro anche dopo il
noviziato.
10
1 1896-1903
freddezze provengano per mia negligenza. Ma voglio farla nita una volta in questa
miseria!
Ci fosse una sua parola (e la dica davvero) come andrebbe bene! Mi raccomando,
amatissimo prit [prete dialetto romagnolo], altrimenti. . .
Preghi anche anché possa fare bene e per l'onore della Congregazione la scuola di
musica a quei che si preparano per la licenza normale.2
Bianchi Eugenio / 20 dicembre 1900 / suo maestro di noviziato
Come sarà bello nella notte del 31 dicembre fare la consacrazione intera al S. Cuore
di Gesù! Che questo Cuore dolcissimo ci faccia proprio tutti suoi. Ne sento proprio un
bisogno grande perché. . . sono sempre lo stesso e forse faccio ora disperare di più i nostri
amati superiori. Sento un grande bisogno che questo povero cuore, questa testa, questa
fantasia benedetta siano percorsi da quel fuoco divino che li purichi e li renda tutti e
solo per quel cuore amatissimo. ...
Avrei tante cose da dirle, ma sa, sono le solite mie storie e chiacchiere. Verrei anche
volentieri a Ivrea per vedere di addestrarmi un po' più nell'agronomia. Basta: se è
volontà del Signore che venga, verrò. Intanto voglia accettare questi poveri auguri ed
una novena speciale di comunioni che le presento per questa occasione.
Si ricordi sempre di me: sulla tomba di Don Bosco3 non mi dimentico mai di Lei e
della casa. Vi sono ancora due incaricati appositamente da Don Barberis di pregare per
la casa di Ivrea.
Bianchi Eugenio / 22 marzo 1903 / suo maestro di noviziato
Le mie cose vanno avanti come possono: sono sempre lo stesso disperato di prima, ma
ringraziando il Signore la voglia c'è e posso dire cresce ogni giorno più. Più invecchio,
più sento il bisogno di fare, di operare, di farmi buono di riparare al tanto male, agli
scandali che ho dato colle mie miserie ai tanti compagni di collegio. . . Mi aiuti colle sue
preghiere anché possa lavorare con ardore, con zelo indefesso a propagare un po' di
fuoco in mezzo a questi chierici, ed ora specialmente in primavera; stagione più critica
per me e per gli altri. ...
A Torino fervet opus per le feste della nostra Mamma4 e pel congresso. E come diceva
2
Il chierico Cimatti rimase a Valsalice per il tirocinio, assistente dei chierici e insegnante di musica e
altre materie. In quell'anno si iscrisse alla Facoltà di Agraria della Regia Università di Torino per
3
avere i titoli legali. Alla visita militare fatta in quell'anno ottenne il congedo per motivo di studi.
Si deve ricordare che la Tomba di Don Bosco no al 1929, anno in cui fu beaticato, si trovava a
Valsalice, e il chierico Cimatti era incaricato della cura della medesima. Era per lui un grande onore
4
e sprone all'imitazione.
Si tratta delle feste per la solenne incoronazione del quadro di Maria Ausiliatrice in cui il coro dei
chierici di Valsalice guidato dal Maestro Cimatti fu molto apprezzato.
11
1 1896-1903
Don Marchisio: è incredibile lo slancio con cui questi Signori del comitato lavorano
anché tutto riesca bene. Coraggio, avanti. La Madonna poi comincia a farne delle
grosse.
Si desiderava mettere sulla corona d'oro di Maria delle pietre preziose: già inteso
coll'orece che non essendovene le avrebbe messe false. Proprio la mattina dopo una
persona che tiene l'incognito, manda a dire che purché le mettano nel centro della corona,
darebbe un diamante contornato di gemme dal valore di Lire diecimila. Evviva Maria
SS.ma! ... Saranno cose che Lei forse già sapeva, ma che vuole! quando le racconto e
quando mi sfogo un po' mi pare di star meglio e quindi. . .
12
2 1904-1919
Figura 2.1: S. Giovanni Evangelista: fonda gruppo di esploratori
13
2 1904-1919
1904/9/29 riceve il Suddiaconato
1905/3/18 viene ordinato Sacerdote con Don Tonelli per mano di Mons.
Cagliero Professore a Valsalice mentre frequenta l'Università
1907/6/10 Riceve il Dottorato in Filosoa e Pedagogia 10/ Consigliere dei
chierici a Valsalice
1910/4/6 muore Don Michele Rua 8/16 Don Paolo Albera viene eletto Rettor
Maggiore
1912/10/1 Passa alla casa di S. Giovanni Evangelista. Continua a insegnare
a Valsalice.
1913 Viene nominato Direttore degli Oratori di S. Luigi e poi anche di S.
Giuseppe
1915/5/24 l'Italia entra in guerra con l'Austria
1916 Fonda il gruppo Esploratori
1918/11/11 nisce la prima guerra mondiale
1919/10/1 Ritorna alla casa di Valsalice
Piscetta Luigi / 1904-6-29 / suo direttore di Valsalice
Essendo soggetto al servizio militare non potei nora farle una domanda consolantissima
al mio cuore; ma ora, per grazia specialissima della nostra buona Mamma, Maria Aus.,
ne fui esonerato,1 oso chiederle quest'altra grazia segnalatissima.
Le domando di essere promosso al Suddiaconato. Conosco le mie deboli forze, le mie
miserie, ma sono mosso a ciò domandarLe, nella ferma ducia che l'amabilissimo Cuore
di Gesù, e la nostra cara Madre Maria e il buon Papà Don Bosco non mi vorranno far
mancare il loro potentissimo aiuto, e faranno sì che possa riuscire di aiuto alla nostra
cara Pia Società....
È vero che mancano ancora alcuni trattati di teologia a completare il numero di quelli
richiesti,2 ma spero prima dell'epoca delle ordinazioni di essere a posto anche in questo.
Amatissimo Direttore, voglia pregare il buon Gesù che piuttosto mi faccia morire che
diventare ed essere un suo indegno ministro.
1
2
Si conserva nel Cimatti Museum di Tokyo l'originale del congedo. Fu militare per 10 giorni.
A quei tempi la maggior parte dei chierici salesiani facevano gli studi di teologia nella casa dove
lavoravano, diretti dai sacerdoti della casa. Il primo Studentato Teologico fu quello della Crocetta
aperto nel 1926.
Anche Don Cimatti fece i suoi studi teologici insegnando nella scuola mentre
frequentava l'Università. Spesso accenna alla sua insucienza in materia.
14
2 1904-1919
Piazza Romualdo / 1904-. . . -. . . /, Canonico di Faenza,3
Due righe sole perché non può credere quanto sia occupatissimo nel vero senso della
parola.
La mia salute è ottima, spero altrettanto della sua. E la mamma come sta? Proprio
bene?
Quando scrive, mi dica proprio schiettamente come vanno le cose, anche perché possa
sempre dare le dovute informazioni ai Superiori.
Qui nulla di nuovo. In mezzo a questi monti la musica sacra può andarla a cercare che
non la troverà mai mai.4
Qui anché siano contenti hanno bisogno di aver le orecchie rintronate. Sono proprio
molto indietro.
La saluto proprio ex toto corde e raccomandandomi alle sue preghiere,
Esercizi Spirituali in preparazione al diaconato1904-12-15
Il sacerdote deve essere un altro Cristo per lo spirito che lo anima. È lo spirito dominante
in noi che determina la natura e il valore dei nostri atti.
Per essere uomo ragionevole bisogna esser condotto, diretto dalla ragione.
Per essere vero cristiano bisogna essere condotto dallo spirito di Gesù Cristo.
Per essere sacerdote utile alla gloria di Dio e alla salute delle anime bisogna ben più
ancora lasciarsi condurre e dirigere dall'inuenza di questo Divino Spirito.
Il sacerdote è ministro di un mondo superiore, mandato per allontanare gli uomini
dalle vanità mondane ed insegnare loro ad incamminarsi verso Dio.
Piscetta Luigi / 1905-2-16 / , suo Direttore di Valsalice
Condando in tutto e per tutto nell'immensa bontà del S. Cuore e della nostra buona
Mamma Maria, oso domandarLe la grazia di essere ammesso al S. Presbiterato.5
3
Sacerdote di Faenza: la mamma del Servo di Dio abitava in una casa presa in atto dal medesimo.
Lo scritto non porta data però è certamente del tempo in cui Egli non era ancora sacerdote, quindi
4
anteriore al 1905.
Il ch. Cimatti si trovava coi chierici in vacanza a Piova. Il Santuario e gli edici annessi furono per
molti anni la casa di villeggiatura dei chierici, ed è famoso il canto È l'ora di partir. . .
O caro
Piova n. 396 del catalogo musicale, detto anche La partenza , composto nel 1923. L'allegria che
5
vi regnava durante le vacanze ritorna spesso nelle sue lettere.
Don Cimatti fu ordinato sacerdote per mano di Mons. Cagliero il 18 marzo 1905 insieme con Don
Antonio Tonelli. Il giorno seguente 19 marzo, festa di S. Giuseppe celebrò la Prima Messa. A quei
tempi non si stampavano immagini-ricordo.
Ciascuno le scriveva a mano.
Nel Museo di Tokyo
se ne conserva copia di una con scritto Ricordo di 1a Messa - Don Vincenzo Cimatti - Valsalice
19 Marzo 1905 , proprietà di Don Piazza Arc.
Giuseppe Marzeno di Faenza e fratello Giovanni.
Don Cimatti spesso ricordava ridendo che, tornato all'Università dopo l'ordinazione, il professore di
Filosoa Ercole Pasquale, annunciò agli studenti: Ecco, abbiamo il nostro Don Cimatti che è stato
15
2 1904-1919
La grazia del Signore mi aiuti e mi renda un suo degno ministro e Lei nella sua bontà
unisca a tal ne le ardenti sue preghiere a quelle del suo
Cimatti Maria Raaella /1913-4-6/ sorella suora nell'Ospedale Umberto
1°-Frosinone6
Vedi bene che sono vivo! Ma pare impossibile che non capisca che se muoio o io o altri
te ne daranno notizie? Grazie di tutto e specialmente delle preghiere. I foglietti per un
disguido, dimenticanza di chi doveva darmeli non giunsero: riparerò!
È vera la notizia dell'andata da mamma (17 Aprile). Prega per me.7
Bortolucci Annibale / 1914-6-2 /, ex-allievo, tirocinante a Radna, Carniola, Austria
Ho ancora da rispondere ai tuoi auguri onomastici: non mi fu possibile prima.
Quanto a te ho parlato col tuo Ispettore a Torino: bravo, lavora e consola così la nostra
cara Congregazione.
Animo. . . ora studia e procura di renderti atto a fare quanto i Superiori vogliono da
te: lavora, tenendo presente che sei glio di Don Bosco; non spaventarti delle dicoltà
e avanti. . . Già biondeggiano le messi. . . cus protulit grossos suos . . . imber abiit. . .
surge !
ordinato sacerdote, ha cominciato una nuova vita... e noi gli auguriamo che possa diventare un altro
Vincenzo. . . Gioberti .
Ordinato sacerdote rimase a Valsalice come professore, e il 10 giugno 1907 conseguì il dottorato
in Filosoa-Pedagogia. Nell'ottobre fu nominato Consigliere dei chierici no al 1909. Dal 1911 fu
membro del Consiglio Ispettoriale, e nel 1912 fu trasferito all'Istituto Salesiano annesso alla chiesa
di S. Giovanni vicino alla Stazione di Torino, da dove continuò a frequentare Valsalice per le lezioni.
6
Del periodo seguente per alcuni anni non abbiamo lettere .
La sorella Santina era entrata dalle Suore Ospedaliere della Misericordia il 4/11/1889, e aveva fatto
la prima Professione l'8/12/1891 col nome di Raaella. Morta nel 1945, fu beaticata nel 1996. Nel
1913 esercitava la professione di farmacista nell'Ospedale di Frosinone. Il fratello Luigi, coadiutore
salesiano, verso il 1900 fu missionario in Messico. Tornato in patria dopo alcuni anni, nel 1912 andò
missionario in Perù. Ottimo direttore di banda, morì a Piura nel 1927 in fama di santità. Resta di
7
lui una foto presa con Don Cimatti giovane.
Dal 1913 al 1919 Don Cimatti è anche incaricato dell'Oratorio S. Luigi, il secondo fondato da Don
Bosco presso la chiesa di S. Giovanni Evangelista. Scoppiata la guerra nel 1914 vi fu unito l'Oratorio
S. Giuseppe, che si tenne in relazione con lui no alla morte. Famoso il Circolo XV Maggio che
prese il nome dal giorno in cui uscì l'Enciclica Rerum Novarum di Leone XIII, spesso ricordato
nelle lettere e il gruppo alpinistico Ages con il gruppo Esploratori. Il giovane Callisto Caravario fu da
lui guidato alla vita salesiana. All'inizio fu suo aiutante Don Braga, suo ex-allievo e poi missionario
in Cina.
16
2 1904-1919
Cerruti Francesco / 1915-10-18 /, Consigliere Gen. per le Scuole
Compio il dovere che nora non potei adempiere, di rispondere cioè al suo gentil biglietto
in cui mi pregava di arettare il lavoro sul nostro Don Bosco.8 Già da tempo avevo
raccolto un po' di materiale, ma le occupazioni non mi permisero né di ordinarlo, né di
usufruire del certo copioso materiale degli archivi dell'Oratorio.
Dire per quando potrò averlo pronto è un po' dicile il prevederlo...Ad ogni modo la
buona volontà non manca e nei ritagli di tempo procurerò di arettare il lavoro.
Circolare Benefattori / 1916-6-16 /Lettera circolare per benecenza ai soldati in
guerra
Ricorrendo la domenica 2 Luglio la festa di S. Luigi, Patrono di questo Oratorio, tanto
caro al Ven. Don Bosco, si è voluto anche pensare ai numerosi soldati Soci del Circolo
Michele Rua, dell'Ages (Associazione giovani escursionisti salesiani), e allievi di questo
Oratorio, organizzando un modesto Banco di Benecenza a loro favore.
Mi rivolgo alla S. V. Ill.ma che so tanto buona e amante dell'Opera nostra, anché mi
voglia venire in aiuto in quest'opera di cristiana carità.9 Qualsiasi oggetto od oerta sarà
a noi gradita e noi pregheremo su di Lei e sull'ottima sua famiglia le celesti benedizioni.
Albera Paolo / 1918-10-28 / Rettor Maggiore, ne della prima guerra mondiale
Sono circa sei anni che io non tocco più un libro, aannandomi, quasi solo, per questo
povero oratorio di S. Luigi, in cui potrà sembrare che io abbia fatto qualche cosa, ma è
fumo e non arrosto, data la mia impreparazione e il dovere di attendere alla scuola.
Fu d'altra parte solo per accidens che mi occupai anche di questa mansione che disgraziatamente dovette per necessità di guerra, prolungarsi. Non feci rimostranze di sorta
perché comprendevo le dicoltà dell'ora presente, disposto a rassegnare tutto alla ne
della guerra per ritornare al nido e aggiustare un po' l'animo mio in perpetua tempesta
e raorzare la mia testa vuota presso il nostro Ven. Don Bosco e Don Rua.
La responsabilità mi ammazza, perché sento la mia debolezza sica..., la mia povertà
mentale (non avendo nora potuto aver un po' di calma alla mia testa e come insegnante
e più come sacerdote) e ancora di più la mia povertà morale. Oh! quali lotte interne
terribili, che cerco di rintuzzare con lavoro che può parere in qualche caso bestiale! Oh,
se i Superiori potessero vedere l'animo mio, come tante volte ho cercato di mostrarlo!
8
9
Il libro Don Bosco educatore , primo studio sul Sistema Preventivo di Don Bosco, uscì nel 1925.
Scritta a mano da Don Cimatti e poi poligrafata. Una delle attività dell'oratorio durante la guerra
era quella di aiutare i numerosi sfollati della zona. Da notare che nel 1916 Don Cimatti fondò anche
il terzo reparto Esploratori di Torino, di cui resta anche una foto di gruppo.
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2 1904-1919
Braga Carlo / 1919-8-10 / suo aiutante Orat. S. Luigi
Parti per le missioni! Il Signore ti ha dato un segno di grande predilezione e tu allarga
il cuore tuo generosamente e Iddio non sarà avaro con te. Sei missionario! Ricorda!
non solo per gli altri, ma anche per te..., o meglio, mediante gli altri anche per te. Ti
raccomando la preghiera sotto tutte le forme, l'attività sotto tutte le forme, l'allegria:
sono le medicine per il tuo cuore ardente e pieno di sentimenti. Nelle dicoltà ricorda il
nostro Don Bosco, la Madonna e più Gesù che ti fu consegnato come guida perpetua. ...
Coraggio! Don Carlo. . . imita il tuo santo patrono nel bene, nella fede ardente di
sacricio, nello spirito di preghiera, nell'operosità, nell'energia di esecuzione.
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3 1920-1922
Figura 3.1: Direttore di Valsalice 1922
19
3 1920-1922
1920/4/1 Succede come Preside di Valsalice a Don Marco Nassò
1921/10/29 muore Don Albera Rettor Maggiore
1922/3/4 Muore Mamma Rosa; 4/24 Viene eletto Rettor Maggiore Don
Filippo Rinaldi 10/15 diventa direttore della casa di Valsalice no al 1925
Frigo Carlo / 1920-3-20 /, ex-allievo, missionario in Cina
Un bel giorno mi vedo arrivare un plico. L'apro e vi trovo un idolo e un calendario di
cui non capisco che l'immagine di Maria A. Non può essere che Don Frigo ed eccoti la
tua rma al fondo. Grazie! Quale richiamo per me. Caro il mio Carlone, ma quando
è che mi ottieni dalla Madonna la grazia di essere missionario? Allora sta' sicuro che
vengo a trovarti, m'insegnerai un po' di cinese e ti assicuro che starò buono buono e non
disturberò come facevi tu in scuola. ...
Figurati se non ti ricordo io che crepo dalla voglia da oltre vent'anni di essere nelle
vostre condizioni! Pazienza! Certo non ne sono degno, ma, corpo d'un mondo, prima di
morire la Madonna deve ottenermi la grazia, e se è volontà di Dio e bene dell'anima mia,
certamente l'otterrà. Mi raccomando quindi: non troppo zelo, lasciami qualche cosa da
fare, o meglio lavora a più non posso per condurre anime a Dio; in ogni caso un piccolo
buco per l'operaio dell'ultima ora ci sarà. Sei allegro? Lavori? Veh, non diventare un
grasso borghese! ...
Sai anche tu che a me piace ascoltare molto e imparare da voi, dai vostri sacrici; dal
vostro lavoro c'è tutto da imparare da noi specialmente fossilizzati a Valsalice! Il Signore
vuole così e così sia. Ci sarà il suo perché.
Bertotti Rocco / 1921-3-17 / suo allievo a Valsalice1
Diario tenuto in modo lodevole. Le tue esercitazioni, che denotano in te una buona attitudine, vanno migliorando, (anche se tu provi il contrario) e mi fanno fede le osservazioni
dei maestri ed il correggerti di quanto volta per volta vai facendo.
Tu (per il resto) pretendi che la Provvidenza faccia come vuoi tu, mentre devi capire
che essa fa quello che per te è bene tuo.L'eccessiva preoccupazione in questa questione,
il vedere scuro dove c'è luce chiarissima, non fa che renderti nervoso, eccitando il lavorio
pazzo della fantasia e dell'immaginazione: da ciò il malessere; lo sconforto, la acchezza
anche sica, che si ripercuote naturalmente anche nel tuo spirito. Ti occorre cuor largo,
1
Nel Cimatti Museum di Tokyo si conserva il quaderno di questo allievo in cui Don Cimatti annota
le osservazioni che qui riportiamo. Non sono solo note tecniche, ma vera direzione spirituale. Vi si
vede Don Cimatti educatore.
20
3 1920-1922
vuoto di te o di altre miserie e pieno di Dio: ti occorre non preoccuparti dell'avvenire
(che non sai come sarà); ma badare al presente, tracarlo con forza, diligenza, amore.
A questa unica condizione ristabilirai l'equilibrio un po' rotto nel momento attuale.
Lucchelli Alessandro / 1920-10-6 /, Ispettore salesiano
In ossequio alla mia proposta, e anche perché debbo trovarmi presente agli esami di
riparazione, andrò a Faenza quando a Dio piacerà. E così sia.
Non credo che la mamma abbia bisogno di niente: cioè, povera donna, ha bisogno di
tutto, perché è nella più stretta povertà, ma agli altri dicilmente dice le cose, non le
può scrivere perché non sa. . . ma nché non faccia di persona una gita è inutile spedire
altro.
Spero che Don Besnate invigilerà e mi avvertirà in casi urgenti.
Trovi modo di mandarmi nelle missioni;2 il buon Dio l'ispiri, e le conceda ogni bene
per l'inizio del nuovo anno: salute, valute e aiuti per guidare i subalpini salesiani al bene.
Le assicuro che ogni giorno l'ho presente a Don Bosco.
Lucchelli Alessandro / 1920-11-28 /, suo Ispettore
Francamente. . . ogni giorno pensando alla miseria di mamma, quando mi seggo a tavola
e mi trovo circondato davvero più del necessario per me, cresciuto nell'indigenza, creda
che il pianto mi sale alla strozza, come in questo momento, e vorrei esserle vicino: ogni
giorno più ammiro la santità di quella donna, che poi per carattere non osa dire nulla e
forse sore.
Il fratello è in America, la sorella è suora della carità a Frosinone ed è più povera di
noi che siamo poveri; io non posso disporre di nulla. ... Ora che ho vericato il bisogno
domando a Lei aiuto: faccia in Domino quanto crede bene e le sarò riconoscente per
quanto vorrà fare per gli ultimi anni di vita di mamma...
Lei conosce poi i bisogni del mio spirito in relazione al Direttorato della scuola e
si assicuri pure che ogni giorno più va accrescendosi in me il senso della mia assoluta
inettitudine (anche se altri dicano il contrario3 . . . Caro Lei, l'interesse fa dire tante
cose. . . ) e più della continua contraddizione di spirito per la vita di bugie, di falsità,
di sotterfugi cui sono posto. A ciò si ribella l'animo mio internamente e, non glielo
nascondo, ho l'intima ducia in Dio che presto disporrà le cose per il mio esonero.
2
3
È la prima volta che viene manifestato questo desiderio per lettera.
La carica di cui qui si parla è quella di Preside delle scuole normali di Valsalice. Dopo la morte di
Don Nassò avvenuta il 4/1/1920, don Cimatti dovette assumersi la carica di Preside della sezione
Normale.
21
3 1920-1922
Albera Paolo / 1920-12-3 /, Rettor Maggiore
Chissà che il Signore non mi conceda proprio in quest'anno la grazia desiderata delle
missioni. Creda, amatissimo Sig. Don Albera, che ormai il mio pensiero è là, ormai non
mi sa di attraente se non l'attività apostolica. Oh, quanti castelli, quante immaginazioni,
quante preghiere. Vivo specialmente nell'esercizio del sacro ministero, in mezzo ai miei
poveri selvaggi abbandonati. . . Quando il Signore ascolterà il mio povero: Ecce ego,
mitte me Eccomi. Mandami?...
Aria, aria pura di altre terre, lavoro faticoso assiduo, se no vegeto e imputridisco; in
mezzo alle miserie materiali e morali. . . e mi pare che sarò felice quanto più saranno
tediose, miserabili, infelici. . . Ecco quello che forma da venticinque anni il mio desiderio:
ecco quello che imploro da Dio per mezzo dei miei Superiori.
Albera Paolo / 1921-9-25 /, Rettor Maggiore
Inizio oggi una fervorosa novena a Don Bosco, nell'intimità dell'anima mia (e desidero vivamente che nessuno lo sappia) per prepararmi a ringraziare il prossimo 4 ottobre il buon
Dio, la Mamma Ausiliatrice e Don Bosco per il primo venticinquesimo di professione.4
...
Ho cercato in questi mesi di permanenza a Piova, di ravvivare l'antico fervore e slancio,
e coll'aiuto di Dio mi pare di essere riuscito a rimettermi nel primitivo, semplice, intenso
fervore dell'anno di Foglizzo; con le buone e semplici disposizioni d'allora per un più
energico adempimento dei miei doveri; per una sitibonda unione col mio Dio; per una
propagazione più attiva della devozione alla Mamma celeste; per un più intenso lavoro,
per una passione più forte per la salvezza delle anime e per consacrarmi a Dio nelle
Missioni. Voglio sperare che a tempo opportuno la grazia verrà: nella mia presunzione
speravo proprio in questa circostanza, ma ogni giorno più il Signore mi fa comprendere
che occorre ancora molta preparazione di scienza sacra e specialmente un buon corredo di
virtù. Preparerò il corredo, e quando a Dio piacerà, dirò con umiltà allegra e condente
l'Ecce ego, mitte me!.
Le chiedo in questa occasione, che per eccitarmi ad una vita più schiettamente salesiana, ho voluto nell'intimità serena e silenziosa dell'anima commemorare:
1. Un consiglio o ricordo che valga ad aiutarmi al bene e se è possibile scritto di suo
pugno;
2. Una benedizione specialissima su me, sulla mia vecchietta di 87 anni, sul fratello
Luigi, salesiano e sulla sorella suora negli ospedali, gli unici miei aetti terreni, che
come vede sono tutte anime consacrate a Dio.
4
Aveva fatto la professione perpetua n dall'inizio il 4/10/1896.
22
3 1920-1922
Lucchelli Alessandro / 1922-3-5 /, Ispettore salesiano
Ieri alle 14 volava in Paradiso la mia povera mamma colpita da inuenza, che data la
grave età non poté superare.5 Voglia suragarne l'anima e se crederà comunicare il
fatto ai Ven.mi Superiori Maggiori, anche per vedere se si può comunicare al fratello che
si trova a Piura in America, con una certa qual sollecitudine la notizia.
Ad ogni modo domani dopo i funerali io gli scriverò.
Mentre di gran cuore la ringrazio dell'interessamento, che sempre ebbe per la mia
vecchietta, voglia pregare per Lei e per me. Ormai non ho legami materiali: con rinnovato
ardore lavorerò nché Dio mi dà vita per la santicazione mia e per la nostra Pia Società.
Perotti Antonio / 1922-6-... /, ex-allievo di Valsalice, ragioniere
Don Bosco ti vuole bene e vuole che nello spirito di attività e di amore sacricato ti
formi buon cattolico, onesto cittadino, consolazione dei buoni tuoi genitori e operatore
di bene.
Non ti mancheranno lotte e disillusioni, ma potrai tutto in Colui che sarà sempre tuo
conforto. Calmo, sereno, lavora per te e per gli altri: ma renditi umile, forte e robusto.
La Mamma Ausiliatrice sarà anche per te (come per Don Bosco) guida e Maestra.
Stefanutto Giuseppe / 1922-8-23 /, ex-allievo, assistente ad Este6
1. Ti stia presente alla mente e alla volontà che l'unione con Dio, favorita coi frequenti
richiami a Lui (giaculatorie, aspirazioni, desideri, visite), è una delle basi di azione
e di perfezionamento.
2. Prega per le persone (confratelli e giovani) verso cui ti senti inclinato o da aetto o
da qualche odio o divergenza. All'atto aettivo o di odio sregolato succeda subito
o al più presto la preghiera, come penitenza. Ricorda a Gesù nella S. Comunione
o visita il nome dei più bisognosi.
3. La correzione aabile, costante, individuale, previa nozione chiara e ripetuta del
regolamento, sarà il mezzo per avvincerti i cuori ed ottenere (col concorso dei mezzi
precedenti) buoni risultati.
4. Nel tuo perfezionamento ti siano di guida i seguenti pensieri di S. Francesco di
Sales:
5
Da notare che mentre era a Faenza per assistere la mamma morente, i superiori della casa gli domandarono di musicare un canto per l'incoronazione della statua di Maria Ausiliatrice della cappella
dell'Istituto. Compose Corona aurea n. 289 del catalogo musicale, pensando anche alla corona che
6
avrebbe ricevuto la mamma in Paradiso.
Consigli ideali a un giovane educatore.
23
3 1920-1922
a) Far molto; credere di non aver fatto nulla che abbia valore; non perdersi di
coraggio e sempre ricominciare, ecco il segno dello spirito di Dio vero.
b) Tienti con allegria umile davanti a Dio, ma sii ugualmente allegro davanti agli
uomini. Sta' contento se gli uomini non si curano di te. Se ti stimano ridine di
cuore del loro giudizio e della tua miseria che ne è l'oggetto; se non ti stimano,
consolati allegramente, che almeno in questo gli uomini dicono la verità.
c) Non bisogna mai rompere le corde che scordano o abbandonare lo strumento
guasto. Bisogna ascoltare bene dov'è guasto, e dolcemente tendere la corda o rilasciarla secondo i casi e l'arte; la pessima tentazione è quella dello
scoraggiamento.
5. L'esame quotidiano ben fatto, portato specialmente sulle azioni più importanti e
meno riuscite, sarà il termometro segnalatore della tua vigilanza e della tua attività
nel bene.
Ex-allievi Valsalice / 1922-11-. . . /Lettera circolare agli ex-allievi di Valsalice7
Il giorno 8 dicembre si compiono 50 anni dacché i gli di Don Bosco presero la Direzione
del Collegio Convitto di Valsalice. Ci pare doveroso ricordare ai numerosi e distinti exallievi di questo orente Istituto una data così importante, anché si uniscano a noi per
solennizzarla nel miglior modo possibile. ...
Assicurandola che sulle tombe dei nostri Fondatori e Padri Don Bosco, Don Rua, Don
Albera, si innalzeranno da tutti i Salesiani e convittori fervorose preghiere secondo le sue
particolari intenzioni, godo potermi dire:
7
Questa è la prima lettera rimasta di Don Cimatti direttore di Valsalice. Venne eletto il 15 ottobre di
quell'anno.
24
4 1923-1925
Figura 4.1: La nave Fulda 1925
25
4 1923-1925
1923/1/ Propag. Fide propone a D. Rinaldi la Missione in Giappone; 11/9
Fa domanda di andare in missione
1925/6/18 viene destinato al Giappone come capo spedizione pubblica DON
BOSCO EDUCATORE; 10/5 scade da direttore di Valsalice. Gli succede
Don Costa Ludovico; 11/ne udienza di Pio XI;
12/29 partono da Genova per il Giappone sulla nave Fulda 9 salesiani
Cencetti Giuseppe / 1923-6-9 /, ex-allievo di Valsalice1
La prima domanda che faceva Don Bosco ai suoi allievi era sempre quella che si riferiva
all'anima ed io poveramente ho tentato di imitarlo. Ero più che persuasissimo che mi
avresti risposto così e sono ben felice e ne ringrazio Dio. Quanti tuoi compagni non si
sentirebbero di rispondere così. Qua, mio Giuseppe, che ti stampi un bel bacione in
fronte, e voi, o mio Dio e tu, o mamma Ausiliatrice, beneditelo abbondantemente.
La determinazione scelta della vita familiare è la migliore: è quella fatta pel tuo
carattere: non te l'ho sempre detto? Coltivala, accrescila, forticala, e specialmente (è il
vero fondamento) continua colla S. Comunione a dominarti. Ringrazia la Madonna per
quanto ha voluto fare per te proprio nel giorno a Lei consacrato. Renditi degno dei nuovi
obblighi, con una vita laboriosa e buona. ...
Ringrazia babbo della bella postilla alla tua lettera. Ti assicuro che ricordo lui e la
sua famiglia speciali modo. Permettimi di abbracciarti e a nome di tutti.
Morandi Pietro / 1923-10-1/, ex-allievo di Valsalice
Il fatti uomo non signica nulla di nuovo che sia venuto ad alterare la tua vita in male.
Vorrei vedere che avessi cambiato! Esprime niente altro che il vivo desiderio che,
continuando e migliorando nella vita, possa raggiungere o avvicinarti al compimento
della tua vocazione. A questo bisogna pur pensare e per questo prego.
Allegro dunque, buono e con Dio e. . . fatti uomo.
Rinaldi Filippo / 1923-11-9 /, Rettor Maggiore
Le ricordo che l'8 dicembre è festa patronale di Valsalice e che Lei è infallantemente atteso
per la Messa della Comunità e per dire due parole alla Messa solenne e pel pranzo. È la
tradizione che voglio sperare non vorrà rompere...
1
Allievo delle Normali di Valsalice dall'Ottobre 1919 al Giugno 1922. Maestro.
26
4 1923-1925
Preghi per me e mi trovi un posto nella Missione più povera, più faticosa e più ab2
bandonata. Che vuole! Nelle comodità (siano pur relative), ecc. non mi ci trovo. Mi
esaudisca una buona volta.
Grigoletto Giuseppe / 1924-8-20 /, ex-allievo di Valsalice, poi suo grande
benefattore3
Grazie della tua.
In primis :
1. Deponi ogni timore ed apriti pienamente all'ottimo Don Ziggiotti in cui troverai
quanto è necessario pel tuo bene materiale e spirituale.
2. Generosità col Signore e condenza col tuo direttore, anche in materialibus.
3. Mi faresti un vero dispiacere se (fosse anche solo per sfogare qualche magone) non
scrivessi. Tu va' avanti allegramente e fa' quel che sai e puoi come meglio sai e
puoi; unito a Dio; agisci con semplicità e con umiltà senza scoraggiarti, e . . . prega
per me. Ti benedico con tutta l'anima e Gesù e Don Bosco ti rimeritino del bene
fatto per la loro gloria.
Chierico sconosciuto / 1924-10-14 /, per la professione religiosa4
Suscepit... puerum suum Recordatus misericordiae suae
I segreti dello spirito di Dio in noi sono: lavorare, sicuri di non riuscire a nulla, tuttavia
non scoraggiarsi, ma cominciare sempre da capo.
Ciò che non proviene dalla nostra volontà, è permesso da Dio per i suoi ni speciali,
che sono sempre il il bene delle anime.
Sii docile strumento nelle mani di Dio: non credere quindi di esser tu causa attiva del
bene. . . è Dio che fa crescere - qui incrementum dat Deus. Ecco il fondamento dell'umiltà.
Tienti unito a Gesù e sappi eseguire il tuo dovere con amore e con sacricio.
2
Questa è la prima delle 112 lettere scritte da don Cimatti a don Rinaldi, eletto terzo successore di don
Bosco il 24/4/1922, considerato da lui come un padre. Come direttore lo invita a partecipare alla
festa patronale; in questa lettera domanda di essere missionario. Da notare che in quello stesso anno
Propaganda Fide domandò ai Salesiani di accettare la Missione del Giappone. Forse questa lettera
3
ispirò la scelta del capo spedizione.
Questa è la prima delle 323 lettere scritte al suo antico allievo di Valsalice.
Fu uno dei suoi più
intimi amici e benefattori per il Giappone. Sono lettere piene di aetto e di buoni consigli per la
vita religiosa e salesiana. Il chierico rimasto orfano in tenera età, considerava Don Cimatti come suo
4
padre. Era di origini venete, e nelle lettere viene spesso chiamato scherzando Zucca Baruca
Queste parole furono scritte da Don Cimatti sul libriccino dei ricordi di un non identicato chierico
nel giorno in cui rinnovò i voti religiosi, o che pronunciò i voti perpetui. Dal libriccino risulta che
aveva fatto i suoi primi voti il 4 Ottobre 1921. Originale conservato presso ACG.
27
4 1923-1925
Sordo Giovanni / 1925-3-19 / chierico, allievo di Valsalice
S. Giuseppe ti conceda di vivere sempre alla presenza di Gesù, come poté farlo Lui;
aumenti in te il senso di attiva responsabilità per il bene dell'anima tua.
Oh come S. Giuseppe può essere tuo modello nella custodia di Gesù in te e negli altri,
nell'umiltà profonda, nel lavoro costante
Lettera a Trojero Osvaldo / 1925-4-24 /, allievo di Valsalice, poi maestro,
Tu mi doni il cuore e la mente. Grazie. L'orirò a Dio anché benedica l'anima tua, i
tuoi studi, la tua nuova relazione, che voglio credere, sana, non materiale ma degna di
Osvaldo.
Quanto alle osservazioni che fai sui singoli, è così dicile, mio buon Osvaldo, valutare
le anime. Sono trent'anni che vivo coi giovani, ma non mi sento di dar giudizi così
categorici come i tuoi.... Segui nella vita questo concetto; che ti farà del bene. Ama e
prega per tutti e per chi ti ha fatto del bene e per chi credi non ti abbia compreso: ama
e nascondi nell'aetto cristiano le grettezze da cui tutti siamo alle volte presi. Prega,
che signica, ama tutti nell'amore di Dio, non tanto i corpi, quanto le anime.
Calcagno Ettore / 1925-4-28 /, ex-allievo dell'Oratorio S. Luigi
Ti invidio (ma date le mie occupazioni non posso partecipare) nelle tue escursioni:5
almeno di cuore mi sento anch'io alpinista e sono convinto che la nostra gioventù sarebbe
assai migliore se ne approttasse su vasta scala. Caro Ettore, non solo l'alpinismo ti farà
bene al corpo, ma anche all'anima, se saprai aprire gli occhi, gli orecchi, il cuore alle
potenti voci di Dio che ti parlano continuamente nelle tue gite. Oh potessi comprenderle
a fondo e unirti più intimamente a Lui.
Minguzzi Giovanni / 1925-5-25 /, Ispettore salesiano
Mentre la ringrazio vivamente e le assicuro abbondanti preghiere per le continue paterne
attestazioni di aetto che da Lei ricevo, le faccio noto per tempo quanto è necessario che
Lei prenda in benevola considerazione per il buon andamento delle scuole dipendenti da
me (purtroppo). Premessa:
1. Promise d'interessarsi per il mio non direttorato, tenuto, Lei sa, in quali condizioni
di animo che poco più è morte. Non vedo nessun risultato.
5
Don Cimatti nel 1914 ai tempi in cui era direttore dell'Oratorio di S. Luigi, fondò il gruppo alpinistico
intitolato A.G.E.S. (Associazione Giovani Escursionisti Salesiani) di cui Ettore Calcagno era stato
il primo Presidente. Questi testica che Don Cimatti partecipava spesso a queste escursioni ed era
buon camminatore in montagna.
28
4 1923-1925
2. Promise di non porre ostacoli alla mia andata nelle missioni: Lei ne pone uno
fortissimo, perché non prega per questo scopo (come mi dice nell'ultima sua lettera).
Abbia la bontà di far con me questa preghiera; Se è per la maggior gloria di Dio
e dell'anima di Don Cimatti, che egli venga destinato alle Missioni, o Signore
esauditelo!.
Giordano Antonio / 1925-6-. . . /, chierico ex-allievo di Valsalice
Tu fa' la tua parte, non stare con le mani in mano, fa' quello che puoi, non preoccuparti
dell'esito. Prega e avanti. Il Signore farà il resto. Molte delle tue apprensioni derivano
al solito dai reporters che credono di saper tutto. Credi a me, l'esperienza non te la
dà nessuna relazione orale o scritta; devi fartela tu... Tu mi dirai: Presto detto, ma
intanto io sono nella bagna!. Don Bosco ti direbbe: Per nuotare bisogna buttarsi in
acqua. Chi non ha fede, il vigliacco, il poltrone, il superbo grida: E se aogo?. Il
Salesiano condente, attivo, zelante, umile, dice serenamente: Signore, nel tuo nome
getto la rete!, Oppure: Signore, salvaci. Periamo! e non ti pare sentire la voce di Gesù
buono che dice anche a te: Uomo di modica fede, perché dubiti?.
Braga Carlo / 1925-6-. . . /, già aiutante all'Oratorio S. Luigi, missionario in Cina
Ti farò spedire il Don Bosco educatore. Gradirei anzi un tuo giudizio.6
Coraggio sempre, che Gesù ti vuol bene. Lavora ut bonus miles . . . ricordati però che
chi fa è Gesù, e solo Gesù, è sempre Gesù per mezzo di Maria. Credilo, sei ricordato
sempre, specie nelle preghiere e specie quando ci ritroviamo cogli antichi allievi di S.
Luigi. Non avrei supposto che ci volessero così bene, poveretti. Belle anime i tuoi amici,
come si rileva dalle fotograe.
Niente paura e avanti, proiettando fasci di luce.
Chissà che non ci vediamo. Tutti fanno il mio nome per l'Oriente, ma io non ne so
nulla e. . . attendo.7 A buon conto se è la mia ora, Gesù mi esaudirà, se no, continueremo
a pedagogare per il bene dell'umanità.
Allegro e buono. La mia vita è la solita: non saprei fare diverso. Un dubbio mi
assale di tanto in tanto. Che nelle missioni vi possano essere ozi forzati. Sarebbe la
mia rovina!. . . Ma se posso al mio Don Carlo, altro che ozio! Ma che cosa siamo noi in
paragone vostro?
C'è da arrossire. Ad ogni modo prega per me e Gesù nel suo mese ci faccia suoi.
6
Il volume Don Bosco educatore pubblicato dalla SEI in quei mesi, viene considerato il primo studio
sul Sistema Preventivo di Don Bosco. Una copia della prima edizione con correzioni di sua mano,
è conservata nel Museo di Tokyo. Se ne fece una seconda edizione nel 1929. Su questo argomento
vedere Il Sistema Preventivo di Don Bosco nell'interpretazione di Vincenzo Cimatti di Giovanni
7
Fedrigotti.
Don Cimatti ricevette l'annuncio della sua destinazione al Giappone il giorno 18 giugno 1925.
29
4 1923-1925
Grigoletto Giuseppe / 1925-10-15 /, allievo di Valsalice
Stanotte media nocte tramonto di carica. Inizio di un nuovo corso di pensieri, aspirazioni. . . il sol Levante, il or di ciliegio, il crisantemo, il nespolo, il kaki, il riso, le
zanzare, i vulcani, i terremoti. . . Come vedi un arsenale completo di storia naturale in
azione. Piango e gioisco!
Grazie delle tue notizie. L'abulia si vince colla volontà, esercizio di volontà, come si
impara a leggere leggendo, a scrivere scrivendo, ad amare amando, e così via. Qualsiasi
altra cosa è (fuori della grazia di Dio) vernice. . . Prega per me. Sai che ne ho bisogno
ora specialmente: tutto un orientamento orientale e ci sarà da ridere assai, ma assai da
sorire in tutti i sensi. Deo gratias!
Dalla Cronaca di Don Cimatti / 1925-11-... /
La spedizione si eettuava in una data gloriosa: il 50º delle Missioni salesiane. Era
una missione nuova e i Superiori vollero che il gruppo andasse a Roma per ottenere
una benedizione del Santo Padre.8 Ed in una memorabile particolare udienza il S.Padre
si degnò di rivolgerci queste parole: Vi accompagni la Nostra benedizione, come vi
accompagna quella dei vostri Superiori e di tutti i buoni. Andate in una regione che
promette molto, e che ha già dato copiosi frutti, ed in cui si incontrano ancora le tracce
del seme gettatovi dai grandi apostoli. Andate quindi con quella condenza che deve
inspirarvi la vostra vocazione e missione. (E a questo punto benedice noi tutti). Partite
ancora nella luce della prima spedizione nell'Argentina e Patagonia. Noi auguriamo a
questa spedizione del Giappone uguale successo. Voi andate come gli Apostoli mandati
da Gesù Cristo. Abbiate le stesse disposizioni di cuore e lavorate per la dilatazione del
regno di Dio nelle anime a voi adate.
Il capo spedizione fece pure visita a Sua Em. il Card. Rossum, Prefetto di Propaganda
Fide e ai capi della medesima.
Non fu dimenticato il nostro Card. Cagliero, primo benefattore della missione, perché
lavorò per ottenerla de perché pagò il primo viaggio.
Fracchia Italo / 1925-11-25 /, ex-allievo di Valsalice, uciale dell'Esercito Italiano
Sono a Frosinone per salutare la sorella: ti abbiamo ricordato caramente unitamente alla
tua gentile signora.9 Dirti che ti ricordo e che spero pure nel tuo ricordo è inutile, perché
ne sono certo. Mio buon Italo, ti benedica il Signore e ti conceda ogni bene.
8
Anche in seguito citeremo dalla Cronaca di Don Cimatti. All'inizio è scritta su fogli sparsi, ma poi
diventa regolare su quaderni, con alcune lacune. Continua no al 1949, quando scese dalla carica di
Ispettore.
9
Non sappiamo il giorno dell'udienza, ma certamente in questi giorni tutto il gruppo fu a Roma.
La sorella Santina, col nome di Raaella, era suora delle Ospedaliere della Misericordia.
30
4 1923-1925
Prega per me. Se trovi qualcuno cui possa interessare la nuova missione giapponese,
dimmelo o interessalo per la nostra dicilissima e poverissima missione.
Dunque. . . arrivederci spero fra pochi giorni. Un bacio ai tuoi angioletti.
Amerio Franco / 1925-11-25 /, ex-allievo di Valsalice, musico e letterato
Ho passato tutto il giorno di S. Cecilia a Valsalice con te e coi musici, e alla vigilia nella
catacomba presso l'altare della santa e alla sua tomba ho pregato tanto (non puoi credere
che cosa provi l'anima mia in quei momenti quando vi ripenso!) per voi musici e per te,
mio ottimo Franco.10 Oh, che possa essere in mezzo ad essi apostolo come lo fu la nostra
cara santa per i suoi cari, per quei primi cristiani! ...Oh, Franco, noi felici se saremo
casti come S. Cecilia.
Perdona, mio buon Franco; mentre scrivo vorrei nella piena dell'aetto, vorrei dire un
mondo di cose belle. . . Basta! se no, scoppio e sto poi male. Prega. ...
Basta basta basta, o Signore! Quante sono le dolcezze di chi Vi vuol bene! Quanto
bene da fare che metti, o Gesù, a disposizione dei tuoi piccoli servi! Scusa, Franco, non
so quel che mi dico.
So che tu vuoi far del bene. Lavora, lavora, lavora! Anime, anime, anime, oh quante
te ne manda Gesù! Perdonami le debolezze di carità e prega per me.
Allievi di Valsalice / 1925-12-. . . /
Miei buoni allievi,11
Grazie di quanto avete voluto fare per la Missione del Giappone. Il buon Dio vi
ricompensi adeguatamente. Vi ricordo con riconoscente aetto. Nelle parole e nelle
opere dimostratevi degni allievi di D. Bosco. Tutto vostro D. Vincenzo Cimatti
Lettera ai Chierici ex-allievi / 1925-12-15 / di Valsalice
Oh, miei buoni chierici, ...forse vi sarete già qualche volta piegati o almeno scossi sotto
il peso delle dicoltà incontrate, per mantenervi quali vi vuole il Signore e per compiere
il vostro dovere.
Coraggio! Don Bosco prima di noi ha provato; e prima di Lui, Gesù, cui abbiamo
dato generosamente tutto quanto siamo, ha faticato, soerto, meritato per noi. Animo
dunque, al lavoro per la salvezza dell'anima vostra e di quelle adate alle vostre cure.
...Pregate per me.
10
11
Dalla lettera risulta chiaro che Don Cimatti si trovava a Roma il giorno 22 novembre 1925.
L'ultimo saluto spedito a tutti i suoi allievi su una cartolina stampata che porta le parole scritte di
sua mano e la sua foto. Non ha data, ma deve essere del dicembre 1925. Conservata nel Museo di
Tokyo
31
4 1923-1925
Valentini Eugenio / 1925-12-20 /, ex-allievo
Non pensare alla carta, ma alla mano e al cuore che scrive. Grazie della tua, carissima
fra quante ho ricevuto in questo tempo. Credo che poche anime si siano conosciute come
le nostre e poche si siano sforzate come le nostre di aiutarsi ad amare Gesù. Ricordi
quanto abbiamo nascosto nel cuore di Dio? Furono le mie vere ed uniche consolazioni di
Valsalice.
Grazie della preghiera intenzionale che farai per me e specialmente delle croci e sofferenze che mi auguri; vorrei vi aggiungessi le umiliazioni. Tutto questo forma il nostro
vero avvicinamento a Lui che fu saturato di obbrobri.
Tu pensi poi troppo bene di me: purtroppo che non corrisponde a realtà. Sento anzi
il dovere di inginocchiarmi e chiederti perdono di quanto male posso averti fatto colle
parole e cogli esempi: Lui sa che l'intenzione però fu santa.
Prega, lavora, sacricati per Lui. E prega per me, anché il Signore mi ottenga nella
sua bontà di raggiungere gli scopi che mi pressi nel domandare la vita di missione.
Giordano Antonio / 1925-12-25 / ed ex-allievi di Valsalice
In procinto di partire, vi lascio il mio più cordiale saluto, ringraziandovi di quanto con
generosa carità avete voluto fare per la missione del Giappone e per la mia povera persona.
Gesù, vi rimeriti di tutto. Avete così cooperato a far del bene, e siete partecipi dei meriti.
Vi sia questo pensiero di sprone a continuare nell'opera iniziata, colla preghiera, coll'aiuto
morale e materiale.
Pregate per me. Supplico il nostro buon Gesù che come nella sua misericordia innita
ci volle fratelli qui in terra, ci unisca tutti tutti tutti anche in Paradiso vicino a Don
Bosco e a Maria Ausiliatrice
Sordo Antonio / 1925-12-. . . /, chierico, ex-allievo di Valsalice
Mi ha commosso la tua bontà nel distacco che hai voluto fare di quella moneta (lo so)
a te cara.12 E più mi commuove perché il Signore vuole da me e da te il sacricio di
non potere salutarci di persona: e credimi che è per me un vero sacricio, di cui Gesù
ci dà merito. Grazie, mio buon Antonio, del bene che mi hai voluto, delle preghiere che
certo farai per me. Che vuoi che ti lasci per ricordo? Ama la tua regola e generosamente
eseguiscila anche nei particolari e poi procedi allegramente nel Signore.
Ti abbraccio nel bacio del Signore, voglia Lui ricontraccambiare la tua generosità.
Dirti che ti ricorderò è troppo semplice: è più esatto dirti che nel mio povero cuore hai
un posto privilegiato. Addio Tonino. Perdona se non ho saputo negli anni di Valsalice
aiutarti più ecacemente ed essere perfetto salesiano. Coraggio sempre e la Mamma ti
custodisca in tutto.
12
La moneta a cui si accenna, deve essere una moneta romana ora conservata nel Museo di Tokyo.
32
4 1923-1925
Cimatti Maria Raaella / 1925-12-29 /, suora, sua sorella
Mettendo a posto ho trovato fotograe che forse ti sono care. Da Genova un cordiale
saluto. Al 3 Gennaio Port Said. Prega per me e Gesù mi aiuti a fare un po' di bene e
farmi dei meriti. Saluta tutti tutti tutti. Ti benedico.
Tuo don Vincenzo
Per te mia Santina il più dolce ricordo.13
13
Nel retro di una fotograa della mamma che si trova nel Museo di Tokyo.
Oltre a questa, mandò
anche la sua foto di quando era ragazzo di scuola media a Faenza, il cui originale è nell'Archivio
Centrale di Roma.
33
5 1926
Figura 5.1: Prima foto a Nagasaki 1926
34
5 1926
1/2 Partiti da Genova il 29 dic. Attraversato il Canale di Suez arrivano a
Port-Said;
2/8 sbarcano a Moji nell'isola del Kyushu appartengono alla diocesi di
Nagasaki;
2/9 arrivano a Nagasaki per salutare il Vescovo;
2/16 arrivano a Miyazaki. Si studia la lingua per un anno sui libri delle
elementari Mette in musica 31 poesie dei libri delle scuole elemetari;
4/1 visita di Don Canazei dalla Cina;
9/17 primo concerto a Kagoshima, 700mo anniversario di S.Franc. d'Assisi
10/4-7 conferenza e concerto a Kagoshima;
12/25 muore l'imperatore Taisho. Gli succede l'Imperatore Hirohito (Showa)
Dalla Cronaca di Don Cimatti / 1925-12-29 /
Il 29 dicembre 1925 salpava da Fenova sul Fulda (Lyoid Tedesco) il primo gruppo di
missionari destinato al Giappone per sostituire nel Kyushu (Prov. Di Miyazaki) i Padri
delle Missioni Estere di Parigi. ...Il gruppo era formato dai Salesiani:1
D. V. Cimatti 46, Sacerdote Ital. dalla casa di Valsalice
D. Giov. Tanguy 45, Sacerdote Francese dalla Spagna
D. Ant. Cavoli 37, Sacerdote Ital. dalla casa di Perugia
D. Pietro Piacenza 26, Sacerdote Ital. dalla casa di Lanzo
D. Leone Liviabella 30, Sacerdote Ital. dalla casa di Roma
D. Angelo Margiaria 27, Sacerdote Ital. dalla casa di Alessandria d'Egitto
Coad. Luigi Guaschino 32, Ital. dalla casa di Aosta
Coad. Alfonso Merlino 24. Ital. dalla casa di Martinetto (Torino)
Coad. Giovanni De Mattia 37, Ital. dalla casa di Faenza
Rinaldi Filippo/ 1926-1-2 / Rettor Maggiore, da Port Said
Siamo giunti felicemente a Port Said,2 con mare calmo e senza quasi nessuna indisposizione.
1
2
Provenienti da diverse case, probabilmente si erano incontrati la prima volta nella cerimonia d'addio
nella Basilica di Maria Ausiliatrice di Torino. Abbiamo aggiunto dopo il nome l'età di ciascuno.
Con questa lettera Don Cimatti comincia le relazioni al Rettor Maggiore:
no al novembre 1949
ogni mese immancabilmente ci sarà una lettera di rendiconto personale e notizie sulla missione e
sull'attività dei confratelli. Sono un documento unico nella storia della missione.
35
5 1926
I passeggeri sono quasi tutti stranieri. Formiamo un bel numero noi 29, le tre suore
ed una compagnia dell'Opera lirica italiana che fa una tournée in Cina e Giappone, tra
cui un ex-allievo di Milano; siamo così una cinquantina di italiani, che cristianamente e
italianamente abbiamo celebrato il primo dell'anno. Vi parteciparono pure un giovanotto
giapponese, studente all'Università di Vienna3 (che con la cortesia propria del giapponese
ci fa un po' di scuola), un moro (ottimo signore) e perno la guida dei 20 missionari
protestanti diretti in Cina, proprio mentre in altra sala i protestanti facevano il loro
servizio.
Cerco di orire a Gesù (non sapendo far altro nella mia superbia che crede di saper
tutto) il volontario sacricio di me; delle forze che mi ha dato; della buona volontà
che ogni giorno mi dona con generosità regale, e procuro di rendere sempre più recisi i
tagli eettuati in questa partenza, in modo che io non possa che amare Lui e le anime
che mi vorrà nella sua bontà adare. Preghi anché Gesù accetti questo mio totale
sacricio, che deve da un lato assicurare la salvezza dell'anima mia e dall'altra piegarLo
amorevolmente a spalancare il suo cuore alle povere anime dei giapponesi: movendole
all'azione della grazia.
Chierici-Valsalice / 1926-1-6 / dal Mar Rosso4
Oggi Epifania! La colonia artistica italiana ha messo a disposizione tutte le forze ed
un coro ben nutrito con buoni tenori e bassi (non oendetevi. . . migliori di quelli di
Valsalice. . . erano 7 o 8 omaccioni che spaccavano dei sol. . . ) eseguì la Messa Te
Deum del Perosi, mentre i buoni francescani eseguivano in modo inappuntabile il bel
gregoriano. Che potevamo orire di meglio a Gesù di doni materiali? Noi salesiani
abbiamo oerto tutto noi stessi. Può esserci un dono migliore per Lui che tutto ci ha
dato?
Rinaldi Filippo / 1926.01.21/, Rettor Maggiore.
Primo rendiconto scritto: da Singapore Approtto della fermata a Singapore. Eccole le
brevi notizie da Colombo alla penisola Malacca. ...Vive, intelligenti, furbe queste care
anime rivestite di color cioccolata e di vesti candide. Però tutto il mondo è paese; variano
i colori della pelle, le fogge del vestire, la bellezza più o meno attraente del paesaggio,
ma il povero glio di Adamo e il relativo fardello miserie è uguale dappertutto, forse
3
Si chiamava Uehara Senroku, fattosi loro amico uscirà nelle lettere per tutto il viaggio. È il loro primo
maestro di lingua giapponese: ogni giorno faceva 2 ore di lezione. Laureatosi in storia all'Università
di Vienna, ritornato in patria diventerà poi il fondatore dell'Università Hitotsubashi, una delle più
4
prestigiose del Giappone.
Durante la traversata del Mar Rosso compose una bellissima barcarola intitolata Vola barchetta
rapida n.498 del catalogo musicale, subito eseguita sulla nave.
36
5 1926
maggiore qui (sebbene forse più inconscio) perché non allietato che per pochi dai raggi
della civiltà cristiana. È schiavitù, se non di nome, di fatto: schiavitù e nient'altro. ...
II nostro Dr. Senzoku dimostrò desiderio di avere una Bibbia latina: credetti opportuno accontentarlo dandogliene in omaggio una recentissima che mi era stata regalata a
Valsalice. Scelsi il giorno della Cattedra di S. Pietro e gliela orii con breve dedica; fu
felice. Se ne serve nelle lezioni perché ce ne traduce dei brani in giapponese popolare (le
traduzioni che hanno dice che sono in lingua letteraria). Gesù lo illumini!
Ed ora un po' di rendiconto mensile; per me:5 ...
Certo ho da frenare la superbia e la sensibilità. È anche per questo che ho domandato
le missioni. Amavo troppo i confratelli e chierici e specialmente i miei poveri normalisti di
Valsalice! Ma, o Gesù che ne posso io se mi avete dato un cuore così fatto? Oh, sia tutto
vostro! Non le nascondo che il pensiero di tante anime sante e di tanti che avrebbero
bisogno di spinte continue per essere buoni salesiani mi commuove no a riempirmi gli
occhi di lacrime! Li amavo troppo! Oh, Gesù accetti il mio meschinissimo sacricio per
la loro migliore formazione che non seppe dare Don Cimatti.
Rinaldi Filippo / 28.01.1926/ Rettor Maggiore, da Singapore
Come le annunciai, a Singapore ci attendeva l'amatissimo Don Canazei6 di ritorno dalla
visita al Siam. Può immaginare il conforto di tutti. Ci condusse parte in carrozzelle e
parte in auto alla missione cattolica portoghese, facendoci visitare le chiese cattoliche
principali e gustare le nezze della carità cristiana.
Fatte le necessarie provviste, ritornammo a bordo. Al solito mi trovavo in quello stato
per me inesprimibile di nausea e sconforto nel vedere la erezza superba dei dominatori. . .
Nel riconoscere sempre meglio il mio carattere superbo. Stanchezza sica, forse, nausea
di me, di tutte quelle miserie che allontanano sempre di più quegli indigeni da Dio, perché
vedono il benessere materiale degli altri e vi si adagiano e se ne lasciano a loro imitazione
impossessare. . . Basta, basta!
Mentre scrivo il Fulda passa davanti all'isola di Sanciano.7 Oh, quanti ricordi! S.
Francesco Saverio! Mi pare di vedere la sua persona sorridente salutare i protetti di un
5
I punti del rendiconto da farsi al Superiore ogni mese, sono quelli qui segnati secondo le antiche
Regole. Don Cimatti, come si vedrà, per tutta la vita osservò fedelmente questo suo dovere. Spesso
manifesta con tutta semplicità il suo intimo, le sue tentazioni e decienze, e il suo sforzo per tendere
alla perfezione: questi rendiconti sono un documento autobiograco straordinario. Non avendo altri
sopra di sé, egli faceva il suo rendiconto per lettera al Rettor Maggiore. Poi dal 1950 lo fece al suo
6
direttore o all'ispettore, spesso per lettera.
Don Canazei era il superiore salesiano da cui dipendeva la nuova missione del Giappone.
Siccome
la Cina era ancora Visitatoria e non Ispettoria, che comprendeva anche il Siam, Don Canazei era
Visitatore. In tale qualità era già stato due volte a visitare la nuova missione per vedere le condizioni
7
in cui si sarebbero trovati i nuovi missionari.
San Francesco Saverio, dopo aver evangelizzato il Giappone, era morto nell'Isola di Sanciano, mentre
attendeva l'occasione per entrare in Cina.
37
5 1926
altro S. Francesco e augurare sulle loro missioni l'abbondanza dei doni celesti.
Deus !
Faxit
Rinaldi Filippo / 1926-2-4 /, Rettor Maggiore
Domani, ottava di S. Francesco, ultime visite e separazione dai confratelli per entrare
nella vera prosa.
Oh, sapesse quale consolazione nel sentire che tutti questi vecchi missionari di Shanghai
al sentirci diretti al Giappone sono très diciles très pauvres. . . tutto a base di
beaucoup, di très. . . . Come è buono il Signore Gesù che ci manda in questo bel giardino
in cui Egli manifesterà la sua gloria. ...Gesù ci protegga e la Mamma ci copra col suo
manto. Non è improbabile [che] saremo in sede a Miyazaki nel giorno della Madonna di
Lourdes.
Oh, Sig. Don Rinaldi, vedesse, vedesse, vedesse la miseria morale e materiale di milioni
di uomini! Preghi e faccia pregare!
Chierici di Valsalice, / 1926-2-4 /, da Shanghai
Ho dovuto in questo frattempo girare per Shanghai, specialmente la parte cinese, dove è la
nostra casa. La concessione internazionale e francese sono città europee. La parte cinese
è un formicolio umano di lavoro e attività in cui vicino alla ricchezza, al benessere vi è la
massima povertà, sporcizia, abiezione umana; accanto a sontuosi palazzi, a negozi forniti
di ogni ben di Dio, catapecchie di stuoie ove famiglie numerose vivono nella lordura vera
e propria....Quanti milioni di anime abbandonate! Oh, vedeste la moltitudine di giovani
e fanciulli a Shanghai!. . . Gli oratori e le istituzioni giovanili sono pochissimo conosciute.
Pregate, pregate, pregate.
Sforzatevi per chi vuol lavorare nelle missioni... di diventare più virtuosi e santi che sia
possibile, perché al resto in qualche modo si può supplire, ma questa ultima condizione
è essenziale. Purtroppo che chi vi scrive sente la mancanza di troppe di queste cose e
conda nelle vostre preghiere, sicuro che queste suppliranno alle sue decienze.
38
5 1926
Rinaldi Filippo / 1926-2-19 / Rettor Maggiore, arrivati a Miyazaki8
Te Deum Laudamus! Deo gratias! è il grido che con cuore commosso ho lanciato a Gesù
nell'arrivare denitivamente al luogo delle nostre speranze, dei nostri lavori, dei nostri
sacrici. Siamo nalmente a Miyazaki.
Notizie di cronaca.
- Alle ore 8 siamo nel grande porto di Moji. Una nebbia folta ci impedisce di
vedere il magnico panorama che a tratti si vede delineato e rischiarato dal sole. È uno
splendore, che scomparsa la nebbia si manifesta all'occhio estatico, più facile a idearsi che
a esprimersi. Isole coperte di tte foreste sovrastate lontano da catene e cime montagnose
su cui biancheggia la neve, smagliante ai raggi del sole: ai nostri piedi nell'ampio golfo,
ecco delinearsi la industriale città di Moji, nelle centinaia dei suoi camini, nella pittoresca
magnicenza delle sue case addossate lungo il pendio dei monti.
Deo gratias! Nippon Banzai! (Evviva il Giappone!).
9 Febbraio. Alle 8,30 siamo a Nagasaki accolti festosamente dal P. Thiry, Procuratore
delle Missioni Estere e dopo poco siamo alla Cattedrale ospiti di S. E. Mons. Combaz,
che dopo Messa, ci accoglie aabilmente, mi dà un paterno abbraccio e ci manifesta tutta
la sua gioia, nell'averci in suo aiuto.
17 Febbraio. Arriviamo verso le 11 a Miyazaki. È ad attenderci il simpatico P. Bonnecaze e qualche cristiano. A circa 100 metri dalla stazione un gruppo di fanciulli cristiani
avvisati da una brava maestra cristiana che li istruisce nel catechismo e che vuole subito
conoscerci, ci gridano dalla strada Banzai, banzai! (Viva, viva) ed i primi ad inchinarsi
all'uscita dalla stazione sono due frugoli che sorridendo si inchinano. Oh! Don Bosco
volle che i suoi primi gli del Giappone incontrassero come primo saluto le porzioni elette
del cuore suo e del cuore di Gesù.
Creda Sig. Don Rinaldi, mai come in questo viaggio, mi sono buttato con semplicità
infantile nelle braccia della Provvidenza, ed essa ha fatto per aiutarmi miracoli tali che
domando tuttora a me stesso: Mah! non è troppo? Non mi tratta troppo coi dolci il
Signore? Sia come a te piace, o Gesù!.
8 febbraio
Dalla Cronaca di Don Cimatti / 1926-2-17 /
Si va in carrozzella no alla missione ed entrati in chiesa recitiamo il Te Deum, e cominciamo a prendere possesso delle camere a noi assegnate (le 4 al secondo piano) e a
8
Questa è la prima lettera scritta dal Giappone. Miyazaki era il capoluogo della omonima provincia
situata al sud della grande Isola del Kyushu, sulla costa del Pacico. Alla Società Salesiana erano
state adate le due provincie di Miyazaki e di Oita, che si trova a nord di Miyazaki sulle coste del
Pacico. Erano tra le provincie più povere del Giappone, e tra le più dicili da raggiungere da Tokyo:
a quei tempi 36 ore di treno diretto. Don Cimatti fará spesso questo tragitto. In questa prima lettera
è interessante la descrizione che fa del Giappone e di Nagasaki, centro degli antichi cristiani. A quei
tempi tutto il Kyushu faceva parte della diocesi di Nagasaki, dal cui vescovo dovevano dipendere i
missionari.
39
5 1926
mettere in ordine le nostre povere cose.
Si inizia così nella povertà e ristrettezza la nostra vita di preparazione, vita di nascondimento e sacricio.9 Ci aiuti il Signore e ci aiuti a compiere no alla ne il nostro dovere
secondo la sua S. Volontà. Nella tranquillità di Miyazaki si inizia la nostra preparazione
spirituale ed intellettuale coll'esercizio regolare delle nostre pratiche di pietà e collo studio
della lingua. Ci aiutano il Missionario ed una specie di Catechista convertito di recente
dal Protestantesimo, tipo sui generis, il Sig. Abe.
Ricaldone Pietro / 1926-3-5 /, Vicario del Rettor Maggiore
Il 22 iniziamo la scuola regolare mattino e sera.10 Mattino sillabario e sera conversazione.
Non è dicile per la pronunzia, ma assai per la costruzione e scrittura. Ma. . . niente
paura. Tutti sono animati di buona volontà (fanno miracoli i coadiutori e l'imparano
prima di noi). Quando non viene la parola giapponese si dice una delle tante lingue che
sappiamo, non escluso il piemontese, e tutti comprendono. Le altre lingue (almeno qui a
Miyazaki) non sono necessarie: ma se vuole ascoltare autorità, ceto borghese e popolo ci
vuole il giapponese. Nei licei studiano l'inglese. Credo che fra una diecina di anni anche
la scrittura, per forza, si faciliterà. ...
Miyazaki ha 40.000 abitanti, ma va estendendosi assai. I funzionari cominciano la
carriera qui, e sono zelanti, curiosi nei dettagli. Fummo già intervistati in tutti i sensi
e vedremo in seguito, ma in complesso ci vogliono bene. Mi hanno fatto declinare tutti
i titoli miei. Vedesse che inchini. . . se poi si sa qualche cosa di lingue. . . cascano dalla
meraviglia. Centro agricolo con una scuola superiore di agricoltura che però non ho
ancora visitato. Ma credo che (salvo l'esteriore. . . begli edici, ecc.) grande fumo. . . e
poco arrosto. . . ...
C'è un formicaio di fanciulli abbandonati, parlo solo di Miyazaki; li ho veduti nei
sobborghi. . . O mio Dio, o Mamma nostra, o Don Bosco, che presto si snodi la lingua ai
vostri poveri salesianetti! Certo nora Gesù ci ha trattati coi guanti! Verranno le spine.
Vengano! Ma il regno di Dio trion.
9
La casa era la casa parrocchiale, una casa di legno stile giapponese a 2 piani.
Il primo piano era
occupato dal parroco con il refettorio che serviva anche da aula e stanza di studio. Le quattro stanze
al secondo piano servivano per 9 persone.
10
Dormivano sui tatami (stuoie di paglia di riso) come i
giapponesi.
Per lo studio del giapponese usarono i libri di testo dei bambini delle scuole elementari. Per i 6 anni
di elementari erano 12 volumetti, 2 per anno, più i libri di educazione morale, uno per anno. I nostri
in un anno studiarono tutti questi 18 volumi. Insegnava loro un maestro giapponese che sapeva un
po' di francese e il missionario delle Missioni estere di Parigi. Da tener presente che i tre coadiutori
parlavano più facilmente il dialetto che l'italiano.
40
5 1926
Dalla Cronaca di Don Cimatti / 1926-3-.../
Il sacricio maggiore è l'essere ridiventati per necessità infantes. Si ha da tutti una certa
età in cui la poesia dello studio è solo sostenuta dal pensiero del dovere e dalla volontà,
non si comprende nulla, non si può far nulla. Si è (colla frase del Saverio) come statue
di marmo... Ci aiuti il Signore.
Sono i sacrici meno valutati dagli uomini, specialmente quando, come sui libri, si
mette il lato fantastico della vita missionaria, l'avventuroso... Sono gli strappi e più
questa vita di inazione, necessaria, umiliante e sbrante...
Caviglia Alberto / 1926-3-5 /, salesiano e studioso di Don Bosco
In una cassetta che invio a don Tonelli metto anche i pronomi 11 per Lei. È autentico
perché colto dalle mie mani (ho avuto cura di lavarmele bene). Spero servirà: se no
dica pure che il Giappone non ha tè buono... A Miyazaki vado a far visita al Prefetto.
Nell'attesa in anticamera arriva il tè. Speravo fosse nita. Sissignori, il Prefetto ne fa
orire una seconda volta. Per abituarmi, alle 16, lo piglio senza zucchero, con molte
boccacce, ma deve andar giù.
Caro don Caviglia, lo dica pure a don Pagella, a don Sisto che non avrei mai creduto
a quello che leggeva sui libri alla timidezza di politesse nel discorrere, nel tratto, nelle
visite in famiglia, di questi piccoli uomini. È una faccenda seria. Il frasario. . . nelle visite
è il seguente (storico, nella prima visita fatta al dottore): sull'uscio bisogna togliersi le
scarpe (infelice chi come me le ha coi legaccioli!); all'entrata, la serva con un bell'inchino
vi presenta le pianelle ed entrate. Ho fatto visitare l'ammalato che conducevo, e fu colmo
di cortesia, il dottore volle introdurmi nel suo appartamento a presentarmi la signora.
Mentre egli va alla ricerca della medesima, sulla soglia della sala bisogna togliersi le
pianelle ed entrare (attenti alle calze pulite!) senza niente. La serva coi soliti inchini mette
un cuscinetto quadrato di un 50 cm e attendete. Entra il Dottore, bisogna inginocchiarsi
e, mettendo le mani a terra, poggiando sulle dita si fanno tre inchini e incomincia il
frasario:
- Buon giorno, dice lui, inchinando.
- Buon giorno risponde l'ospite, inchinando.
- Bel tempo (o brutto tempo), dice lui inchinando.
- Bellissimo tempo (oppure, peccato!), risponde il visitatore, inchinando.
- Come va? dice lui, inchinando.
- Peuh, peuh! oppure, benissimo, risponde il sottoscritto, inchinando.
- Favorisca sedere, dice lui. E allora il visitatore (bellamente) si siede sul quadretto
di 50 cm; e la posizione uciale è inginocchiarsi e accoccolarsi sulle calcagne divaricate,
11
Allusione scherzosa ai pacchi di tè .
41
5 1926
con un mal da forca che non ti so dire. Si parla. Sul più bello entra la signora Metà e. . .
da capo. Oh mondo, mondo!
Finito, l'ospite vi accompagna. Nuovo inlamento di pianelle; all'uscio inlamento di
scarpe tra il bonario sorriso del dottore che gode un mondo a vedere le scarpe europee e
il da fare per aggiustarle e metterle in ordine.
Basta, basta. Al ritorno ce ne diremo delle cose!
Giardini Mario / 1926-3-18 / S.E. Delegato Apostolico
Dopo un mese da che i gli di Don Bosco si trovano a Miyazaki, come Le avevo preannunciato, mi sento in dovere di dare all'E.V. un breve ragguaglio. ...
Come d'intesa coi Superiori e col nostro Ispettore, Don Canazei, ho fermato a Miyazaki
tutti i confratelli, destinati anche alle altre residenze. Attendiamo con ardore allo studio
della lingua: non so però prevedere quando ci si snoderà per potere ecacemente lavorare
nel campo che ci sarà adato. La buona volontà è in tutti, sostenuta dalla salute discreta
per tutti.
Abbiamo trovato assai assai più di quello che pensavamo, e per ora si cammina sulle
rose. Ogni giorno do un po' di musica ai bimbi, per preparare qualche cosa per S.
Giuseppe, la cui novena fu celebrata anche dai fedeli che potevano intervenire. Ci aiuti
il Signore ed aretti il momento in cui con piena attività potremo lavorare. Ci aiuti col
consiglio e colla preghiera l'E. V., certo noi non 1a dimentichiamo.
Rinaldi Filippo / 1926-3-19 /, Rettor Maggiore
S. Giuseppe! Sono oggi in una commozione d'animo, dolcissima nella sua soerenza, che
non mi so spiegare, che mi fa lacrimare specialmente davanti a Gesù e che devo far di
tutto per non lasciar trapelare ai confratelli. Mah! che sarà?
Proverrà forse dal pensiero della povertà in cui forzatamente mi trovo di non poter
solennizzare la festa di S. Giuseppe come si converrebbe? Ho fatto quanto potevo, ma
pur accondiscendendo il buon Padre alle nostre proposte, oh! con quanta diversità di
vedute!. . . 12 Ad ogni modo, un po' di novena si è fatta, e i cristiani sono venuti e abbiamo
recitato il Rosario in giapponese con loro e cantato il Te Joseph ed ho fatto la prima
invocazione giapponese in musica:
S. Giuseppe pregate per noi e la cantano e la gustano. Deo gratias! S. Giuseppe!
Patrono della Chiesa! Il Papa!
S. Giuseppe! Uno dei patroni nostri! Tanto amato da S. Francesco di Sales che nel
breviario teneva la sola immagine sua; che a Lui dedicò il Teotimo!
S. Giuseppe, anniversario della mia prima Messa. ...
12
Questa diversità di vedute un po' alla volta si fará sempre più evidente. La gente lo capirà subito.
42
5 1926
Si continua lo studio indefesso della lingua e mi pare, ringraziando Dio, con buon
risultato. È una lingua dicile certo sotto tanti aspetti, tanto più che non ha nessun
raronto colle nostre europee ed ha una forma tutta speciale di costruzione: occorre
ricostruire tutto un modo di pensare nuovo; pian piano speriamo di arrivare alla meta.
Rinaldi Filippo-BS / 1926-3-. . . /, Rettor Maggiore13
Ad una prima impressione per quel poco che ho veduto nel Kyushu non trovo esagerato
per nulla quanto leggevo non so più su quale libro italiano: Il viaggiatore da qualunque
parte si volga e in tutte le stagioni, vede colline verdeggianti, pendii pittoreschi, villaggi
annidati fra gli alberi che scendono no al mare. L'occhio è attratto dalla varietà del
terreno, dalla vegetazione sobria e potente, da una successione di piani pittoreschi, che
fanno di ciascun angolo un piccolo quadro separato e come posto a soddisfare il desiderio
dello spettatore.
La stessa armonia che si rivela nella natura sica si riscontra nelle maniere gentili degli
abitatori, nella proprietà degli edici pubblici e delle case private, delle vie, dei veicoli,
nell'etichetta minuziosa, nel ne gusto artistico, con cui ornano quanto loro appartiene.
Il Giapponese è un popolo fornito di intelligenza e idealità pronte e aperte, attivo e
abile, di gusto ne, cortese, che sa abilmente nascondere ogni passione dell'anima dietro
il costante sorriso del volto e nel contegno dignitoso, e in mezzo alle bellezze naturali
cresce con vivo senso della natura.
Patriota entusiasta ed ardente, ardito di mente e di cuore, coraggioso, non vede avanti
di sé di bello, di buono, di grande che il suo paese e 1a prosperità dell'impero, a cui dona
intelligenza, tutta l'attività di cui è capace, tutta la vita.
Nella mesta nenia del suo canto nazionale è improntato l'amor patrio che anima questi
caratteristici abitatori: Del Divo Imperatore mille anni il regno duri ed ottomila anni
ancora, nché una pietra si converta in roccia dove si abbarbichi il più folto muschio.
Rinaldi Filippo / 1926-4-8 /, Rettor Maggiore
Lei mi dice che le mie lettere che Le indirizzo sono intime e che quindi non servono per
il Bollettino. Sarà dicile che mi abitui a fare diversamente: sono troppe le cose che
ho bisogno di dirle e di cui è necessario che Lei sia informato. Farò così: metterò a
parte notizie di cronaca. Quello che Lei crede pubblicabile, lo faccia pulire un po' da
qualcuno. Noti solo che non siano apprezzamenti in cattivo senso; siamo osservati dai
giapponesi e forse più dai non giapponesi. Tre cose hanno perfettamente organizzate:
polizia, istruzione, ferrovie e poste. . . e hanno tutto, anche all'estero.
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Questo è il primo articolo sul Giappone scritto per il Bollettino Salesiano, e pubblicato nel mese di
Giugno 1926. Mettendo insieme tutti gli articoli da lui scritti, ne verrebbe un interessantissimo libro
sulla storia e la civiltà del Giappone. Ci sono anche molti articoli non pubblicati o non pubblicati
nella loro integrità. Don Cimatti si serviva di libri specializzati per molte notizie sul Giappone.
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Mio buon Papà, grazie della sua lettera, che ho subito letto a tutti, appena arrivato da
Oita-Nakatsu dove l'Ispettore Don Canazei (che paternamente è venuto a passare Pasqua
con noi) ha voluto mi recassi per i primi approcci. Torno stanco (o meglio, annoiato. . .
Ferrovie eterne), ma contento. Eccole un rapido cenno.
Giardini Mario / 1926-4-20 /, Delegato Apostolico
È colla più viva attesa e colla più grande riconoscenza che ho letto alla nostra Comunità
la venerata sua del 16 c. m., e godiamo nell'attesa di una sua visita più che desiderata
e graditissima.
È mio dovere darle un breve resoconto dell'attuale nostra situazione. ...
Nello studio del giapponese. Siamo oramai alla ne del secondo libro delle elementari,
e familiarizzati col katakana,14 già abbiamo iniziato i caratteri. Ho preferito questo
sistema, e contiamo di passare in rassegna tutti i libri delle elementari, anche per farci
un'idea dello svolgimento delle materie. Messi sulla strada della lettura e scrittura, si fa
poi molta strada da sé. Alla sera l'insegnante con opportuni dialoghi, viene arricchendo
il vocabolario ed abituandoci alla struttura del pensiero giapponese.
Rinaldi Filippo / 1926-5-2 /, Rettor Maggiore
È il giorno per noi dell'esercizio della buona morte e quindi. . . un po' di resoconto.
Salute: ottima, sempre in tutto, appetito, sonno.
Studio e lavoro: ci do dentro come e quanto posso, sia per dovere, che per buon esempio.
La mia zucca (che conosce da tanti anni) è sempre dura lo stesso, è come le nespole: dura
a maturare! Siamo già al terzo libro: si maneggia discretamente la scrittura katakana,
e siamo alle prese coll'Hiragana e coi caratteri in uso ovunque. Alla sera dialogo per
apprendere il frasario e la costruzione giapponese (terribile davvero). A pranzo e cena
tiriamo da una scatola un carattere studiato, e ognuno deve con quello formare una
frasetta che si dice in pubblico. Per la ne del mese, spero, potrò già obbligare a parlare
in refettorio in giapponese, almeno per un po' di tempo. Ci sforziamo tutti ad alare
meglio che si può l'arma. . . ma, creda, è duretta anzi che no, lo tenga in mente per chi
dovrà venire. E coi bimbi? Qualche frasetta. . . ma le dirò poi. . . ...
L'Oratorio festivo, quotidiano attecchirà certamente, se possedessimo la lingua e aggiustassimo more nostro, gran parte di Miyazaki correrebbe. Piccoli saggi fatti assi14
Nella scrittura giapponese, oltre ai caratteri (specie di geroglici provenienti dalla Cina, che hanno
un signicato) ci sono due alfabeti sillabici di oltre 50 segni ciascuno, che esprimono il suono di una
sillaba. Non esistono quindi le semplici consonanti (eccetto la N), ma sono sempre unite con una
vocale. L'alfabeto KATAKANA è più quadrato, lo HIRAGANA è più rotondeggiante. Ai tempi di
Don Cimatti si cominciava con il katakana, ora invece si incomincia con l'hiragana, e il katakana
si usa solo per la trascrizione delle parole straniere. Inoltre è possibile la trascrizione con il nostro
alfabeto.
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curano. Occorre solo siamo padroni di. . . e poi ci vogliono soldi. Ma il Signore è
ricco!
Una prima dicoltà l'avremo dai cristiani cui bisognerà orientare la coscienza nella via
dell'apostolato. Vedesse come sono gelosi i fanciulli e in genere i cristiani se ci vedono
trattare coi fanciulli pagani!. . . È una faccenda! Ad ogni modo anche questo bisognerà
pure farlo capire e speriamo bene. . . Insomma se l'entusiasmo o altro non fa velo, o se
il Signore non vuole lasciarci in pii illusionismi pare che la messe biondeggia, nonostante
le dicoltà non lievi.
Valentini Eugenio / 1926-5-2 /, chierico salesiano in tirocinio, ex-allievo
Mi giunge la tua carissima e attesa. Ringrazia il Signore se 5 minuti prima di morire
sarai calmo per i pensieri. Mi sei presente specialmente nella S. Messa. 9 ore precise di
dierenza, quando tu sei alle orazioni a sera e vai a letto io dico Messa: ricordiamoci!
Quanto a te, è meglio non sapere se sei o non sei santo: lavora, lavora, lavora, senza
domandarti troppi perché. Il Signore vuole fatti, non troppi ragionamenti; se no sei come
l'ammalato che agli ultimi ha vicino il medico che gli fa scienticamente l'analisi della
malattia. Lavora, lavora. Chi fa, falla; e se ti avvisano migliora e avanti senza paura,
pregando assai per i tuoi assistiti.
Gli esami? Preparati come puoi e poi come bambino adati a Maria e a Gesù.
I pensieri dell'avvenire più o meno roseo?! Se non so neppure se vivrò no a pochi
minuti. . . Poi a che servono le lauree, le dignità per la vita eterna? Aumento di responsabilità? Bel costrutto, oca che non sei altro. Sii più semplice e più bambino con Gesù
e andrà meglio: tu vuoi losofare troppo e vuoi vedere troppo. Devi dire: Se il Signore
vuole, ma sì, e l'Università e lo scettro e la mitra e il triregno e poi. . . gono come la
rana che farai?. Va là ridici su, e di' a te stesso: Oca che non sei altro!: una fregatina
di mano, un atto di umiltà e avanti sempre.
Tu vuoi notizie del Giappone! Paese dei ori, degli incanti, dei panorami, del bello
sotto tutte le forme, e in questo paradiso, che ha le zanzare, le rane, milioni di anime che
non conoscono Dio e chissà quando impareranno a conoscerlo. Prega perché adveniat
regnum Dei anche nel Giappone.
Rinaldi Filippo / 1926-5-30 /, Rettor Maggiore
...Dicono uscirà presto un codice importantissimo già pronto sulla condizione dei
culti religiosi e alla cui revisione furono con 8 bonzi chiamati pure un protestante e un
cattolico (il segretario del Delegato): ha fatto gran meraviglia l'entrata nella commissione
di due cristiani, cosa signicativa.
...Speriamo che tutto riesca nelle mani della Provvidenza al trionfo di Gesù in questo
popolo sotto tanti aspetti invidiabile e che ogni giorno sente più forte in sé il problema
religioso (tutti i giornali ne parlano); che incomincia a conoscere e ad apprezzare il
cristianesimo, e non fosse altro a discuterlo; speriamo che da questo nuovo codice non
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sorgano intralci alla Chiesa cattolica; non credo, perché a Tokyo i cattolici sono ben visti,
l'istruttore del Principe ereditario il Sig. Yamamoto è cattolico e nella Commissione vi
è pure un cattolico, esso pure giapponese. E poi posso assicurarla che i preti giapponesi
non hanno paura. Guai se uno di noi (uno straniero...) in una discussione si azzardasse
ad arontare in forma un po' forte. . . Sentisse invece questi preti come le dicono chiare
e pepate, coi titoli più cavallereschi ai loro connazionali. . .
Per la lingua come andiamo? ...Abbiamo fatto una pazzia. Senta!!!. . . Sia per esercizio,
sia per vincere la paura, sia (non potemmo fare altro) per onorare la Mamma nel suo
mese e festa, sia per obbligarla santamente a venirci in aiuto, durante la novena per
turno si è fatto un sermoncino al popolo, fatto, corretto, studiato si disse, capirono e
Deo gratias! Nessun santuario ebbe orita di simili oratori.
Dalla Cronaca di Don Cimatti / 1926-5-... /
Col mese di Maggio per onorare Maria e sforzarla santamente a venirci in aiuto ci siamo
quotati per fare la novena solenne, con discorsi a turno, possibilmente recitati... Ci
pareva di aver toccato il cielo col dito, pur non capendo tutto quel che dicevamo... e
destando meraviglia dei cristiani che ci complimentavano pel rapido progresso e nendo
però dicevano: Strani questi missionari... In chiesa parlano tanto bene, e fuori non
riescono a comprendere una parola.
Ad ogni modo la Madonna ci aiutò e da allora per turno alla domenica si leggeva o
recitava qualche cosa. Il ghiaccio era rotto, e l'illusione che a qualche cosa si riusciva, ci
animava di più nello studio che diveniva sempre più accasciante, accentuato dal caldo e
dalle dicoltà sempre crescenti.
Rinaldi Filippo / 1926-5-30 /, Rettor Maggiore, rendiconto
Combatto, lavoro settimanalmente, mi metto lialmente nelle mani di Maria e di Gesù. In
certe occasioni speciali (feste caratteristiche, conferenze o altro) specialmente la S. Messa
è detta ora con vera eusione, anche con le lacrime. . . e mi domando: Perché Gesù mi
tratta così, mentre Don Vincenzo non è capace che. . . Creda che ho bisogno di calmarmi,
distrarmi, perché mi fa male il cuore. La superbia fa capolino: dono delle lacrime!? Ma!
non so che cosa sia, salvo il suono delle parole. Nervosità? Debolezza organica? Mah!
forse. . . È certo che sono momenti di Paradiso; non vorrei dare nell'occhio anche con
queste esteriorità, prego Lui a nascondere, ma delle volte è una faccenda seria. ...Non
creda mica a cose speciali; sa, purtroppo, che sono ancora lontano dalla santità: certo vi
è l'ardente desiderio, ed è anche certo che Gesù mi vuol troppo bene! ...
Il Signore mi guida e mi fa ogni giorno più toccare con mano e con evidenza lampante
il mio nulla: ne ero già intimamente persuaso; ma creda, amatissimo Don Rinaldi, che a
renderlo ancor più evidente, in inniti dettagli che andrei per le lunghe ad enumerarli
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il Signore sembra che ad ogni istante mi dica: Vedi? Che cosa sei?. Oh, quanti
piedistalli, che forse erano solo nell'immaginazione, vengono infrangendosi! Oh, potessi
non essere superiore! Ma è anche questa un'umiliazione e Deo gratias!.
Grigoletto Giuseppe / 1926-7-4 /, suo ex-allievo di Valsalice
Non ti so dire la consolazione prodottami dalla tua carissima. Vengo ora dalla Cappella
dove ho letto (proprio come fanno i grandi uomini. . . ) un discorsetto su S. Pietro di cui
in Giappone oggi si fa la festa: avran capito? Speriamo. Prega anché presto invece
di leggere possa dir a memoria, che allora sarà segno che comincio a maneggiare meglio
questa terribile lingua.
Tu non vuoi che scriva: perché? Non sai che per noi lontani è, dopo Dio, un massimo
conforto comunicare con gli amici, che dico? coi fratelli nostri? Quanto a te:
- Abbandonati con fede nelle mani di Dio e di Maria,
- Calma; non ritenendoti un essere speciale, (come le rarità naturalistiche che cerco di
trovare qui in Giappone) ma anche tu un salesianetto che vuol bene a Don Bosco e che
nell'ambito suo ciascuno ha il suo dono da Dio, chi questo e chi quello. (Capisci, oca
che non sei altro?) E ciascuno fa quel che sa e può. . . . Il meglio è rimettersi lialmente
a Lui. . .
Sei il primo e ad eccezione della mia sorella sarai l'unico che mi ricorderai la data del
compleanno. Grazie di questa delicatezza di cui Gesù ti rimeriti. Sì, no a 75 anni,
spero, sia perché ho un impegno adatomi dal Sig. Don Rua, e poi perché me l'auguri
tu. Il meglio è rimettersi lialmente a Lui.
Amerio Franco / 1926-7-25 /, ex-allievo, in tirocinio a Valsalice, musico
Come ringraziarti della bontà con cui mi hai voluto ricordare? Col ricordarti ogni giorno
(come faccio) unitamente alla tua cara famiglia. Che vuoi, mio Franco, il Signore mi ha
dato un cuore, capisco anch'io, troppo tenero, per cui quando sono entrato in un'anima
non posso più né materialmente, né spiritualmente separarmene: così mi succede per te
e per la tua s. famiglia (oh! ringraziane ogni giorno il Signore!). ...
Per la musica, l'esperienza mi ha fatto capire che data la natura della casa [di Valsalice ],
non c'è che fare come fai, nché non si riuscirà ad avere un'élite musicale da forzare in
quel ramo mi pare pure (ne vedo gli eetti qui coi miei piccoli) sia da farsi poco e bene.
...
Non aannarti intorno alla roba mia: ad ogni modo servitene con tutta libertà...
Optimissime per le tue composizioni: non aver paura di insuperbirti facendole: basta
che le paragoni con quelle dei nostri classici e moderni musici. . . Metti pure Henry15 con
15
Henry, cioè Enrico, secondo nome di Battesimo di Don Cimatti: molte sue composizioni portano tale
nome.
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libertà; l'onore è mio. Ti potrà servire per norma dei gusti che sovente vanno più dietro
al nome che alla realtà. La prima domanda che ti fa uno sentendo musica è: Di chi è
quel pezzo?. Digli un nome che faccia colpo. . . e il pezzo sarà bello. ...
Lascia stare l'incapacità e negligenza! Fa' quel che sai e puoi e poi niente paura. ...
Capirai l'inutilità di tutte le considerazioni catastroche che mi fai. Ma che, ma che?!
Peccatori? Superbi? sensuali? inutili salesiani? ecc. ecc. Ma credi che Lui non lo
sappia? Ma non ci siamo ritirati dal mondo proprio per questo? Animo, uomo di poca
fede in Lui: ne vuoi avere troppa in te. Abbandono, abbandono; non c'è bisogno di
capire, di losofare. Fa' quel che sai, nel modo che ti viene nel momento che fai per amor
di Dio. Tutto il resto è tentazione, didenza, inutile constatazione. Avanti avanti avanti
con allegria.
Caviglia Alberto / 1926-7-31 /, salesiano e studioso di Don Bosco
Non so capire per il tè: l'ho colto colle mie mani; è quello che beviamo in casa. Bisogna
farlo seccare all'ombra; poi metterci sopra l'acqua bollente; poi si beve (qui senza zucchero). Provi! Ad ogni modo alla prossima spedizione botanica a D. Tonelli ne metterò
dell'altro. Qui è la bevanda ordinaria e fa bene assai, noi ce ne troviamo assai bene; lo
beviamo a pranzo, cena e durante il giorno, e in qualsiasi famiglia si vada bisogna berlo
e sorbirlo a centellini facendo più rumore che si può colla bocca per signicare che è
graditissimo anche se si è convinti del contrario. Colla tazza di tè in mano contenente
non più di un dito di liquido si deve saper condurre la conversazione anche per un'ora: ad
un certo punto Lei fa nta di bere, accosta la coppa alle labbra, fa un bello e prolungato
rumore. . . e avanti!!!
Non mi piace però l'uso che fanno del tè nei pranzi. Alla ne c'è il piatto nazionale, il
riso, il nobile riso (qui è tutto preceduto dai titoli nobiliari gatto, cane ecc.): quando
è alla ne e non è più possibile prendere il riso cogli stecchi (anche questo è una bella
invenzione), la padrona versa il tè, e allora si beve e si mangia, e poi versa il tè nuovamente
e si pulisce la tazza: tutta l'onoricenza va nel lavare la propria scodella. Giorni orsono
a casa di uno dei primari di Miyazaki ho dovuto fare questa funzione per la prima volta
sotto la guida della padrona di casa che mi faceva vento davanti mentre la glia me lo
faceva di dietro. Cose proprio che si vedono solo in Giappone. Non conto altro perché
mi riservo di raccontargliene un sacco e una sporta al ritorno.
Rinaldi Filippo, 2 sett. 1926
Trovo molte distrazioni involontarie nelle pratiche di pietà più importanti. Sono, insieme
alle dicoltà quotidiane, le fonti più belle di umiltà: mi denisco: il niente, lo dico a
Gesù: il tuo niente è proprio buono a niente, mi pare che Lui sia contento. . . e ridiamo
insieme. ...
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Mi pare che mancanze volontarie non ve ne siano, mi va giornalmente crescendo l'assoluta convinzione del mio nulla, manifestantesi nelle dicoltà della lingua, nelle dicoltà
di conoscenza di questi caratteri, ecc. Oh, quanti motivi di umiltà, con tutta la mia
boria, con le lauree, con le aureole più o meno belle della musica, ecc. Oh, che contentezza vedersi nel nome di Dio, qui, in mezzo a queste anime, nell'unica possibilità di
balbettare, con chissà quali apprezzamenti da parte di questi giapponesi che si credono
soli grandi potenti unici al mondo. Deo gratias!
Preceduta da notizie allarmanti sulla salute, giunge la dolorosa notizia della morte
di S. E. Mons. Combaz, Vescovo di Nagasaki. Pregammo per quest'anima benedetta,
che ci aveva accolti più che paternamente, ci aveva iniziato al lavoro missionario nella
sua diocesi e ci aiutava quanto poteva col consiglio e colla preghiera. Ho creduto mio
dovere recarmi ai funerali con Don Piacenza e potemmo ammirare di quanta stima ed
aetto fosse circondato quel santo uomo. ...Ho così anche potuto fare preziose conoscenze
ed ammirare ancora una volta il grande apostolato dei Missionari delle Missioni e degli
ottimi preti giapponesi. Deo gratias! ...
Mietendo nel campo lavorato dal Missionario, nel giorno dell'Assunta, ho oerto a Gesù
per le mani di Maria un bel manipolo di maturo frumento, la prima famiglia battezzata
dai gli di Don Bosco in Giappone. Erano due anni che studiavano e che esemplarmente
frequentavano la Chiesa ed il Padre Bonnecaze (che dovette fare il sacricio di assentarsi)
volle che facesse il sottoscritto tutte le funzioni. Non le dico l'impressione. . . mi pareva
di sognare. . .
Ricaldone Pietro / 1926-10-1 /, Vicario del Rettor Maggiore
Parlo al Sig. Don Rinaldi della nostra situazione: per ora studiamo, studiamo, studiamo
la lingua dicile dicile dicile. Protto c'è: credo che avremmo bisogno di parlare
parlare parlare (oltreché studiare, e molto), ma questo non si può in pratica ottenere
nché saremo nelle condizioni attuali, pur essendo persuasi che per ora da soli non
possiamo far tutto. Il bello è che siamo sotto tutela, ma da oltre un mese (ormai due)
siamo soli; la morte del Vescovo di Nagasaki porterà le cose in lungo e le decisioni non so
quando verranno. A me quello che premerebbe è sapere sia pure così in genere, quanto
durerà questa condizione di cose. Ma che vuole? Dicono che in Oriente non bisogna aver
fretta. . . E così sia.
Rinaldi Filippo / 1926-10-8 /, Rettor Maggiore 17 Settembre
Grande concerto di musica per piano, armonium e canto a Kagoshima. I Padri francescani, cui è adata quella provincia, mi pregarono di portare il nostro contributo per
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onorare il nostro gran Santo Italiano e per fare un po' di propaganda cattolica.16
Ben volentieri aderii, e, ringraziando il Signore, tutto riuscì superiore ad ogni aspettativa nostra e loro. Coll'aiuto degli ottimi padri francescani si fece furore (diremmo in
Italia). Con Don Margiaria e Don Liviabella si svolse un programma di musica quasi
tutta italiana, alternata da musica francese, inglese dei padri e da suonate di piano o
armonium, in due riprese.
Alle 15 per gli allievi delle scuole superiori (oltre 500) e alle 19 per il pubblico (oltre
2000 persone) in un gran teatro giapponese.
Deo gratias! Inneggiando a Gesù, a Maria, a S. Francesco d'Assisi, a Don Bosco,
all'Italia. . . pensavo al Santo della povertà che si chiamava giullare di Dio, poi a Don
Bosco che non si sdegnava di fare i giuochi del saltimbanco. Strani inizi di missione
per noi salesiani nei disegni della Provvidenza! Ogni pezzo era ascoltato con religiosa
attenzione e coronato da applausi alla ne e anche prima di incominciare nell'atto che
l'esecutore si inchinava al pubblico. Deo gratias! Deo gratias! Sarà anche questo della
musica un gran mezzo perché il popolo giapponese gusta ed apprezza la musica europea,
diametralmente opposta alla sua, che pure è piena di sentimento e di serena mestizia. ...
Mese di Ottobre. Dal 3 al 7 partecipo con Don Cavoli alle solenni feste francescane a
Kagoshima con la parte musicale e con una conferenza tenuta nel salone della stampa,
gremito (oltre 500 persone). svolgendo in italiano il tema: L'Italia antica e nuova. La
grandezza d'Italia in ogni secolo è dovuta al pensiero della grandezza di Roma antica e
alla presenza della Chiesa Cattolica apostolica romana. Ho commemorato S. Francesco,
ma parlando dell'Italia nuova non ho dimenticato Don Bosco. Il fedele traduttore P.
Hayasaka (che ha fatto i suoi studi in Italia) rese pienamente il mio povero pensiero, e
qualche buon seme fu messo. ...
Così pian piano, stringendo relazioni, aiutando per quanto possiamo gli altri, studiando
indefessamente la lingua, e più sforzandoci di santicarci, veniamo preparandoci alla
nostra futura missione.
Giordano Antonio / 1926-10-13 /, suo ex-allievo di Valsalice
L'attuale lettera l'hai certo scritta in un brutto quarto d'ora e sia pure uno sfogo, una
mormorazione, ma c'è poca carità e tu sai, che per me. . . ma che dico (son ben superbo!)?. . . per nostro Signore, la carità è tutto. Dunque più carità. Don Cimatti ragiona
così:
a) Tutti siamo uomini, quindi da tutti si sbaglia.
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Questo è il primo dei circa 2000 concerti musicali da lui tenuti durante il suo periodo missionario.
Mons. Giardini ne fu entusiasta e se ne fece propagatore. Per Don Cimatti fu un'ottima forma di
propaganda missionaria: a ogni canto premetteva una breve spiegazione, che gli dava occasione di
dire una parola religiosa. Egli suonava il piano e all'occasione cantava da baritono, Don Margiaria
faceva il tenore, e don Liviabella il basso. Sono conservate foto di questo primo concerto e copia della
conferenza da lui tenuta.
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b) Nemo judex in causa propria: nolite judicare et non judicabimini.
c) Giordano ha fatto del bene, ma anche del meno bene.
d) Se una cosa presenta 100 lati, 99 cattivi e 1 solo buono, si lasciano i 99 e si esamina
quello che è buono (S. Francesco di Sales.).
e) Don Cimatti però è buono a nulla, che vuol dettare consigli agli altri, mentre ne ha
bisogno per lui.
Le conclusioni sono facili a dedurre: approvo i propositi.
Ti lamenti delle umiliazioni che ti hanno fatto fare. Oca!. . . Non ti umiliavi spontaneamente e Dio ti manda le occasioni. . . e tu ti lamenti.
Animo adunque. . . Ti voglio fare una condenza, che però desidererei rimanesse fra
le anime nostre. . . Tu chiacchieri troppo di te e degli altri. . . Vedi! nella mia vita ne ho
soerto di tutti i colori del genere tuo. . . Non te ne puoi fare un'idea. Che cosa è che
mi ha aiutato? Ho adottato quanto insegnava Don Bosco:
1. Il passato è acqua che non macina più: quindi dimenticare, dimenticare, dimenticare,
2. L'avvenire è nelle mani di Dio: inutile pensarci troppo e preoccuparsene,
3. Il presente (è un attimo) è in tua mano: tracalo.
Vuoi la pace con Dio, con te, con gli uomini e come diceva Don Bosco laetare et benefacere (esser allegro e far il proprio dovere) e lasciar cantar le passere? Applica in ogni
momento della tua vita quanto sopra. Così Don Cimatti ha tentato di fare nella sua
povera vita.
Vallunga Teresa / 1926-10-31 /, sua seconda cugina
So da mamma che si avvicina il giorno in cui la tua vocazione sarà eettuata. Ti
raccomando:
1. Ama intensamente papà e mamma: se sei quel che sei, dopo Dio, lo devi a loro.
2. Ama intensamente il tuo sposo: egli è già buono, ma tu lo renderai migliore colle
buone maniere, colla pazienza, colla preghiera, col lavoro.
3. Educa nella religione i glioli e le gliole che Dio ti darà. È tuo dovere e sarà pure
tua gloria.
4. Sopporta per amor di Dio le croci che al Signore piacesse mandarti, perché ricorda
al mondo non c'è rosa senza spine.
Vi ricordo di gran cuore ogni giorno e ti benedico.
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Vallunga Teresa / 1926-11-25 /, sua seconda cugina
Mia buona Teresina,
È venuto il gran giorno della vostra felicità. Sarete sempre felici se amerete di cuore
il vostro buon Giuseppe e se saprete essere madre cristiana come vi hanno insegnato i
vostri ottimi genitori.
Ricordatevi dei dolori di Gesù, di Maria e di Giuseppe. Pregate ogni giorno per il
vostro cugino:
Morelli Giuseppe / 1926-11-25 /, danzato di Teresa Vallunga
Egregio Sig. Morelli,
Non ho il piacere di conoscerla personalmente, ma spero non mancherà l'occasione di
farlo quando tornerò: sono contento che la nostra brava Teresina sia presto sua. Lei deve
essere per Lei il buon custode, come S. Giuseppe fu custode di Maria e sono sicuro che
facendo così, la benedizione di Dio sempre e in tutto regnerà nella sua famiglia. Con
aetto le stringo la mano.
Vallunga Teresa e Morelli Giuseppe / 1926-11-22 /, sposi novelli
Si desidera in questa circostanza una mia parola; la parola del cugino riconoscente per
tanti beneci ricevuti dalla famiglia Vallunga; la parola del missionario salesiano che dal
lontano e misterioso Giappone, in questo momento nell'aettuosa unione dei cuori, è qui
in mezzo a voi col pensiero, coll'ardente preghiera, coll'augurio più cordiale.
O anime buone, che per la benedizione del sacerdote e per vostro volere vi unite per
formare una nuova famiglia cristiana, eccovi il pensiero. Vi dirò con S. Pietro e con S.
Paolo: O novelli sposi, amatevi come Gesù Cristo ama la Chiesa. O buona Teresina,
siate in tutto soggetta al vostro marito e rispettatelo; e voi, voi, o buon Giuseppe, amate
la vostra sposa come il vostro corpo, come voi stesso.
Voi, Teresina, in abbigliamento decoroso, adornatevi con verecondia e sobrietà, e specialmente con opere buone; adornatevi col silenzio, colla sottomissione, colla calma e
quiete dello spirito, coll'esatto adempimento dei doveri della buona madre di famiglia.
Voi, Giuseppe, conscio della grande responsabilità che avete come capo di Famiglia, col
lavoro, coll'esempio, colla forza, sostenete, custodite quanto la Provvidenza vi ada.
Siate fedeli alla promessa solenne fatta in questo giorno davanti a Dio, davanti al Sig.
Parroco, vostra guida spirituale, e che nel nome di Dio vi ha benedetti, e davanti ai
parenti ed amici, testimoni della vostra promessa.
Vivete da buoni e fervorosi cristiani, in modo che in ogni momento della vostra vita,
Iddio sia contento di voi. La mia ardente preghiera è che si compia in voi quanto vi fu
raccomandato, e se con fedeltà compirete il vostro dovere, a nome di Dio vi assicuro la
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felicità e la gloria del bel Paradiso. L'augurio che viviate felici materialmente e spiritualmente, e che tutti quanti siamo in questo momento riuniti nell'aetto e nella preghiera,
possiamo tutti, dopo una vita operosa e cristiana essere riuniti coi nostri cari in Paradiso.
Desiderate una benedizione mia e a mezzo del Sig. Parroco ve la invio, piena, cordiale
quanto il vostro cuore. Pregate per me che sempre vi penso e per voi prego.
Amerio Franco / 1926-12-.../ chierico suo exallievo, musico
Allegro e avanti facendo del bene. Salutami in modo speciale i musici. Ai cantori
augurando le buone feste, dirai:
1. che quando cantano orano ogni nota a Dio;
2. pensino a quel che dicono, ché il canto è preghiera;
Ai pianisti:
1. studino, ché colla musica faranno gran bene,
2. orano ogni nota a Dio.
A tutti:
Sempre allegri, laboriosi e umili, divisa del musico salesiano.
Rinaldi Filippo / 1926-12-8 /, Rettor Maggiore
Mio amatissimo e Rev.mo Don Rinaldi, padre mio amatissimo,
Torno ora dalla chiesa dove i suoi gli giapponesi hanno celebrato come meglio potevano la festa della Mamma. Ancor sotto tutela, non avendo la libertà, ci siamo limitati
alla nostra famigliola. Domenica faremo qualche cosa (assai poco) per i cristiani. Pare
che qui non ci sia idea di splendore esterno di feste.
Novena, oretti, canti, ecc. e più che tutto anime generose, amanti la Mamma, e
quindi. . . Il Signore non mancò di consolarci. Alla messa (ore nove) cosa strana assistè
anche un ragazzetto pagano. . . e la testa mi vagava. . . Don Bosco, S. Francesco d'Assisi,
Bartolomeo Garelli. . . e una profonda commozione che mi prende in queste occasioni
mi inondava l'anima con speranze, con preghiere, colle parole che rivolgevo alla nostra
famigliola. . . e pensavo a Torino, ai Superiori, a Valsalice dove in questo giorno anche
Lei si sarà trovato.
Oh, ci aiuti la Mamma nostra a farci santi, a tener lontano da noi il peccato. Ho
detto a Gesù che pigli la mia vita, ma salvi da ogni male tutti i confratelli a me adati
e specialmente i coadiutori. Ed ora basta, perché il cuore traboccante di santa gioia
minaccia di scoppiare. Grazie Mamma; grazie Gesù e grazie a Lei che mi ha messo nella
circostanza di provare le gioie del Paradiso.
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Marchisio Carlo / 1926-12-19 /, ex-allievo di Valsalice
Lascia i vincoli di riconoscenza che dici di aver verso di me: è naturale e conforme al
tuo buon cuore. Preghiamo e amiamoci da fratelli e tutto è pagato. Che cosa non devo
io verso di te e verso la tua santa mamma. Dunque non si parli di questo: agiamo nel
Signore e avanti senza paura. Prega per me: il bisogno unico e vero per me è che mi
santichi: senza questo nelle missioni in genere si fa poco; qui nulla.
Non potete farvi l'idea della caratteristica dicoltà di questa missione, come di tutte le
missioni giapponesi: in breve non si può dire. È un popolo istruito, legato alla tradizione
in modo inconcepibile, che vive nell'agiatezza, che sorridendo e inchinandosi odia lo
straniero, che però sopporta perché gli è utile e non può farne a meno, pagano e
materialista no all'ultimo eccesso e che conosce tutte le passioni umane, organizzato
in forma dicilmente imitabile che adora il suo imperatore (ora che è ammalato sono
sospesi teatri, divertimenti, cene, ecc. quando muore è tutto il commercio che si
ferma). . . cose insomma inconcepibili dalla nostra mentalità. E non dico che un lato
semplicissimo, il più visibile. Quindi aumenta le preghiere.
Mio bisogno particolare per cui pregherai mi santichi e impari bene la lingua.
Sordo Antonio / 1926-12-23 /, chierico salesiano, suo ex-allievo di Valsalice
Bene, bene, niente paura, sei sempre il mio buon Antonio. Tu hai solo bisogno di questo:
ˆ Allegria e lavoro, lavoro, lavoro;
ˆ Stai unito a Dio con giaculatorie,
ˆ E poi tenere bene legato il muscolo boccale innervato dall'ipoglosso (mi capisci?)
Coi giovani: a) ama pregando b) vigila e riferisci a chi spetta c) sacricati nel
lavoro per loro.
Ho saputo del bravo Bovio: delle peripezie di vari di voi. Niente paura. Le bastonate vi
fanno bene; il Signore ve le manda per quello, come ne ha mandate a me quando ero più
manigoldo di voi. Nelle nostalgie una boccata di aria di chiesa, e là, da solo a solo con
LUI, maneggia pure l'ipoglosso. ...
Continua a pregare per me che non ti dimentico mai insieme agli altri di Valsalice di
quei tempi: non potevate però essere diversi perchè avevate per direttore la cima dei
matti.
54
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Figura 6.1: Nakatsu - autorità 1927
55
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2/1 parroco della chiesa di Miyazaki.
5/28-29 il Generale. Nobile fa visita a Miyazaki
6/7-30 visita di Don Ricaldone Vicario del R.M. e di don Canazei Is pet.
della Cina
7/16 Mons. Hayasaka nominato primo vescovo giapponese a Nagasaki. Mons.
Thiry a Fukuoka I salesiani appartengono alla diocesi di Fukuoka
8/1 viene eretta Visitatoria, separata dalla Cina Don Cimatti Visitatore
10/29 concerti all'isola di Amami Oshima
12/13 Muore il fratello Luigi a Piura in Perù
Rinaldi Filippo / 1927-1-6 /, Rettor Maggiore
Il Signore le conceda i più bei doni. Con questa lettera i suoi gli de longe venientes
presentano i loro doni, oro di carità ardente per le anime, incenso di preghiere, mirra
di morticazione non potendo ancora pienamente esplicare le loro attività. Deus scit et
at voluntas Dei. Tutti bene in forze (salvi i piccoli disturbi), tutti studiosi della dicile
lingua che va snodandosi e chiarendosi (ma ci vuole almeno un paio d'anni ancora per
possederla con una certa qual padronanza).
NOTIZIE PARTICOLARI. L'avvenimento massimo è la malattia e la morte dell'Imperatore. Da molti anni ammalato già aveva da tempo lasciato il governo al glio. Morì
l'una del 25 dicembre. La sirena della città ne diede l'annuncio, e come il popolo giapponese aveva seguito le fasi della malattia, così ne pianse col lutto no al 1° gennaio
la morte. Sospesi, si capisce, tutti i pubblici e privati divertimenti (nelle grandi città
anche durante la malattia) preghiere fanatismo in vari, che si mutilarono o si fecero
harakiri (= taglio del ventre ) ed ora stanziato il fondo di 30 milioni (delle nostre lire)
per ricordare non si sa in che modo (forse con un tempio) il defunto. Due ore dopo la
morte era già compiuto il rito di successione, perché il Giappone non può vivere senza il
suo imperatore.1
Il successore è di grandi speranze per la religione. Popolare, è già uscito in carrozza
aperta e a piedi a Tokyo cose incredibili per gli imperatori del Giappone. È notorio
1
Successe l'Imperatore Hirohito, che rimase sul trono no al 1989, e prese il nome Showa .
In Gi-
appone con ogni nuovo imperatore comincia una nuova era, e si computano gli anni dall'anno della
successione. Da questo momento quindi comincia il primo anno dell'era Showa , e dal primo gennaio comincia il secondo anno.
Il computo delle ere nella storia del Giappone diventa una cosa
molto complicata anche per loro. Attualmente si usa anche il calendario gregoriano, e ci sono tabelle
cronologiche per conoscere gli anni corrispondenti..
Don Cimatti a volte usa nei suoi scritti.
56
Anche in Italia c'era l'Era Fascista che anche
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che il suo precettore cattolicone, comandante di nave Yamamoto, gli è a anco e vede
bene la religione cattolica. Di questi giorni fa furore la conversione del Prof. Tanaka2
insegnante di diritto alla Prima Università di Tokyo. Insomma dai tetti in giù è un
momento buono che bisogna colla preghiera e col lavoro santamente sfruttare e in cui,
amato Padre, non bisogna assolutamente, con sacricio di denaro e di personale, rimanere
indietro. Le feste di capodanno caratteristiche in Giappone nella parte esteriore furono
soppresse per la morte dell'Imperatore. Non fu impedita la fabbrica e i regali dei mochi
(è l'equivalente del panettone. . . non nel gusto. . . per carità!!!). È riso speciale cotto e
pestato in un mortaio: diventa una colla lamentosa che fa andare in visibilio (non so
perché) i giapponesi. Alla missione ne furono regalati un visibilio e giorno per giorno
(bisogna pur smaltirli) se ne ingoia un pezzo, abbrustolendolo sulla graticola. Avevamo
preparato un modesto albero di Natale che tramandiamo per l'Epifania (qui non è di
precetto).
Giordano Antonio / 1927-1-6 / chierico tirocinante, ex-allievo di Valsalice
Dirti che aspettavo, che desideravo dalla tua nuova residenza la tua è un po' poco. . . tu
mi comprendi. ...
Che cosa faccio? Studio, faccio musica, predico col foglio in mano, se no. . . mangio,
rido (in Giappone bisogna anche coll'anima in tempesta ridere sempre), faccio la lotta
coi marmocchietti (ci vorresti tu e Bovio), prego. . . (siete in tanti che mi tenete legato
il cuore), dormo. Non è una bella vita? Spero presto iniziarne un'altra. Le escursioni. . .
voglio girar tutto. . . un bel giorno se senti che sono rotolato in un burrone o in un
vulcano, non meravigliarti.
Non c'è nulla di insuperabile: accontentati del poco, e riuscirai nel molto. ...
Mi dici: Sono sempre quello di prima. Domando: C'è la buona volontà? il desiderio
del miglioramento? Sì?. Va' avanti tranquillo.
Tu, devi cominciare ad accontentarti ad esempio di dire in una azione X una giaculatoria e ciò per un mese, per un anno, se è necessario. . . Questa è la tua santità, per la
presenza di Dio, oltre, si comprende, all'esatta osservanza delle regole e dei santi voti.
Abbi condenza col tuo Direttore: fa regolarmente il tuo rendiconto, fa regolarmente la
tua confessione, e avanti senza paura.
Ghetti Giorgio / 1927-1-13 /, Dottore di Faenza, amico e benefattore
Rispondo subito alla sua del 19 dicembre, ringraziando dei graditissimi auguri di Natale e
Capodanno... Quanto a me ottimamente in tutto: davvero non ho soerto proprio nulla
nell'acclimatazione. Il clima l'ho trovato più mite in ogni senso che in Italia, anche perché
2
Il prof. Tanaka Kotaro, grande giurista, uscirà spesso nelle lettere, e diventerà amico di Don Cimatti.
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più variabile e le alternanze favoriscono, anche perché uno non pensa troppo al caldo e al
freddo. D'altra parte la mamma avendomi sempre abituato a poche delicatezze, così. . .
Quanto al regime dietetico, dovendo custodire la salute degli altri, ed avendo la possibilità (ho messo in piena ecienza l'orto, pollaio e conigliera ho trovato vino e latte e ho messo pure in ecienza un piccolo forno quindi il pane c'è in casa) si mangia all'europea. Fossi stato solo volentieri mi sarei messo (come farò nei viaggi di esplorazione
missionaria che spero inizierò presto) al regime dietetico giapponese che mi piace assai:
riso, pesce e verdura e frutta varia, e tè come bevanda: naturalmente quando si sta con
loro bisogna adattarsi. Le dirò anzi che ho lasciato il vino per il tè: forse per la qualità
(vino africano e di Francia) bevuto anche in piccola quantità (un bicchiere, perché dato
il costo bisogna razionarlo) mi dava alla testa e sentivo inizio di reumi alle giunture. Col
tè sto benone: d'altra parte dunque Lei vede, bisogna bere il tè e quindi. . . .
Rinaldi Filippo / 1927-1-30 /, Rettor Maggiore
Posso ora darle notizie un po' più chiare della nostra posizione. Ecco quanto è combinato
col Vicario della diocesi. Col primo di Febbraio entriamo ucialmente a Miyazaki, col
20 Febbraio a Nakatsu, col 10 Marzo ad Oita. Deo gratias!3
Alla benedizione del Delegato Apostolico, unisca abbondante la sua, che davvero ne
abbiamo bisogno. Sentiamo la nostra insucienza, ma d'altra parte se non ci buttiamo
un po' in acqua con questa benedetta lingua non si nuota. Faremo del nostro meglio
e dove non arriviamo noi faranno Maria Aus. e Don Bosco: anzi è meglio facciano e
faranno tutto loro, così certo tutto andrà bene.
...Spero che il 20 c.m. niremo il 12.mo libro e così le elementari sono nite. Quando
avremo alla mano questi 12 libri (di cui due furono studiati a memoria) avremo già un
materiale per la lingua parlata e scritta, quale non ha la massima parte dei giapponesi.
Già quasi tutti hanno letto il catechismo ed altri libri; la preparazione delle prediche
domenicali è già alla mano; quello che ci manca è la pratica della lingua che certo si
faciliterà in questi mesi; i preti si preparano già a gran forza sugli esami di coscienza per
avere il materiale per le confessioni. Fortunatamente i cristiani si preparano per questi
esami. Diremo loro: Per ora capiamo tutto!. C'è dentro tutta la teologia e ancora un
po'. . . E avanti nel Signore.
3
Da questo momento i salesiani hanno piena libertà di azione.
Don Cimatti parroco e Don Cavoli
viceparroco. Li aiuta il coadiutore Guaschino. Gli altri confratelli sono ancora con loro. Prima di
separarsi presero una foto ricordo, conservata. Da tener presente che si trovano in Giappone solo da
un anno. Fa impressione il loro coraggio, se si pensa alle dicoltà della lingua. Il principio che per
nuotare bisogna buttarsi in acqua si applica bene allo studio della lingua. L'esperienza dimostra
che non si impara a parlare coi libri: bisogna avere il coraggio di fare la dura esperienza della vita.
Del primo gruppo, Don Margiaria e Don Piacenza la possedevano bene.
Don Cimatti, data l'età
avanzata, era povero di vocaboli e poco sicuro nella grammatica, ma riusciva a farsi capire. In questo
i nostri non erano certamente inferiori agli altri missionari.
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...Spero presto iniziare con un po' di regolarità pubblicazioni innocue sul Bollettino.
Siate sicuri che i giapponesi leggono e sono informati di tutto. Ma non fa un passo un
europeo che la polizia non sappia, e il tutto con un'arte così ne che incanta. Noi usciamo
poco o nulla, ma sanno perno quel che mangiamo e sapessero l'italiano, saprebbero
perno quello che diciamo.
Quindi di questa nobile terra o dir nulla o dir bene; se si tratta di illustrazioni: che
siano tali in cui essi facciano la più bella gura. Vede che mi vo giapponesizzando! Oh,
sentisse nelle prediche! Ma non sa che non c'è una composizione giapponese in cui non
si sdilinquiscono nella signora luna, coll'uccellino, col ciliegio orito! Nella predica di S.
Francesco e Don Bosco, da buon giapponese, ho detto che S. Francesco era un piccolo
samurai. Ho detto: Si avvicina la primavera il prugno orisce i vostri gli sono
belli come ori. Non rida ve'! Mi giapponesizzo. . .
Lett. ad E. Valentini, inizio febbraio 1927
Rispondo alla tua di Capodanno. Grazie della consolazione procurata e del bene che mi
hai fatto.
...Ottimi i propositi. Direi: Non guardare troppo ai progressi. Ti sembrerà strano,
eppure. . . Ti esorto più che ai risultati, sforzarsi di mantenere costante la buona volontà
di azione e in quantum potes fare. Riesci? Basta che io veda Lui. Non riesci? Se agisci
come ti dico non avrà luogo questa alternativa. Avanti dunque.
Optime pure pel piccolo diario. Non facciamo mai abbastanza per l'anima. Il sentirti
infervorato e quando scrivi e quando ti confessi, ecc. è dovuto alla grazia di Dio che
con questi mezzi agisce in te. Non esagerare nel senso di pensare di non andare bene se
non ricordi sempre. . . L'importante è orire le azioni a Gesù con questo scopo e poi. . .
avanti. Ubi spiritus Dei ibi libertas ! Per il resto calma. Ad avere meno timori e più
sicurezza di direttiva come ti sarebbe utile la lettura delle Opere di San Francesco di
Sales! Lascia la Filotea e il trattato dell'amor di Dio per ultimi.
Ricaldone Pietro / 1927-2-16 /, Vicario del Rettor Maggiore
Oggi è un anno dacché siamo entrati a Miyazaki.
Voglio che riceva questo primo saluto giapponese.
La era e nobile terra del Sol di levante, specialmente le due province di Oita e di
Miyazaki a mezzo del nullissimo scrivente dà il suo saluto all'incomparabile Don Calderon
de La Barca Pedro Ricaldone che viene ad allietare col suo sorriso i ciliegi in ore e i
boschi del Giappone.4
4
Don Ricaldone era stato nominato Visitatore Straordinario per il Giappone e la Cina. Don Cimatti
imita scherzando lo stile onorico del Giappone usato per i grandi personaggi.
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Preghi per noi e ci benedica. . . Os ad os, cor ad cor alloquimur. . . Si guri che
perno il sottoscritto l'ha sognato. . . E pensare che sogno poche volte all'anno. . . Ma
il Giappone è anche Paese dei sogni. Preghi e ci benedica con tutta l'anima sua e
specialmente benedica questo Barabba:
Rinaldi Filippo / 1927-2-22 /, Rettor Maggiore
Torno ora da Nakatsu dove ho insediato l'ottimo Don Piacenza, Don Leone e Merlino.
Deo gratias! La famigliuola di Miyazaki va scindendosi ed iniziando il lavoro presso.
Un anno fa incominciavamo il lavoro di preparazione, cimentandoci colle dicoltà della
lingua, ed in mezzo alle meraviglie di natura che si delineavano sotto ai nostri occhi
estasiati, sognavamo il momento in cui avremo potuto fare qualche cosa per le anime
a noi adate. Ed ora al ricomparire della orita primavera giapponese, tra le stesse
aascinanti bellezze, pur appena balbettanti la dicile lingua, iniziamo nel nome del
Signore, di Maria Aus. e di Don Bosco l'umile opera nostra.
...Alla stazione si trovano a riceverci alcuni dei cristiani residenti in Nakatsu. La
famiglia del fotografo ci volle a casa sua a riposarci e ristorarci. Verso le sette di sera
facemmo la nostra entrata solenne. Nella modesta cappelletta intonammo il Te Deum ed
adatici alla protezione di Maria Ausiliatrice e di S. Giuseppe cui è dedicata la residenza
e rinnovati i nostri voti a Don Bosco, non ci rimaneva che andare a preparare i nostri
letti. Il letto giapponese è presto allestito: sulla stuoia un piccolo materasso, e poi le
coperte e. . . Buona notte!
L'indomani Domenica funzione solenne: discorso del caro Don Piacenza, musica e canti
coronati dalla benedizione di Gesù. I sei cristiani presenti erano giubilanti, e pensavano
con gioia all'avvenire della loro comunità.
Morelli Giuseppe / 1927-2-24 /, suo parente
Non so se questa arriverà in tempo, ad ogni modo buon Onomastico. E voi, Teresina,
procurate in quel giorno di trattare bene il vostro Giuseppe. Gli regalerete un ore per
me e un bel bacio.
Bravi, avanti e facendo del bene. Tutto ci sarà ricompensato in Paradiso. Desidero
proprio fare la sua personale conoscenza. Ho letto l'annuncio del matrimonio sul Piccolo.
...Quanto ai dolci, Teresina, al ritorno li voglio. Che bella festa faremo e spero di
vedervi già con dei bei gliuoli e delle belle gliuole e faremo un festone con babbo
e mamma (Non conosco ancora i suoi parenti, caro Sig. Morelli, ma li conosceremo).
Allegri dunque nel Signore e avanti senza paura.
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Rinaldi Filippo BS/ 1927-3-12 /, Rettor Maggiore
Sono ritornato da Oita5 dopo di aver insediato i nostri cari confratelli Don Tanguy, Don
Margiaria e De Mattia nella nuova loro dimora. Dopo di essere stati salutati da alcuni
cristiani fuori della stazione, ci dirigemmo alla casa della Missione. Qui giunti, dopo aver
pregato e consacrato noi stessi e le anime a noi adate al Signore, Don Margiaria, sempre
zelatore di Savio Domenico, fece a tutti la gradita sorpresa di trarre fuori dalla cassa la
statuetta del nostro santino, e, messala in luogo eminente della casa, gli adammo la
gioventù della nostra missione.
...Dando uno sguardo attorno su questa città, che dai colli si stende giù al mare, in
una splendida riviera, pensavo all'apostolo del Giappone, a S. Francesco Saverio.
Verso la metà di settembre del 1551, S. Francesco Saverio sbarcava a Funai, l'antica
Oita, aderendo ai reiterati inviti di Otomo Yoshishige, il daimyo più potente del Kyushu
e uno dei più grandi del Giappone. Otomo, giovane allora di vent'anni, sentì subito una
viva aezione pel Santo; l'accolse con tutta l'aabilità di cui i Giapponesi sono maestri
insuperabili. Aetto simile sentì pure per questa giovane anima S. Francesco, e da quel
giorno Otomo, che signica grande amico, fu davvero il più grande amico che il Santo
abbia avuto fra i Giapponesi.
...Questi ricordi, innestandosi bellamente nelle anime di tutti i Giapponesi a noi adati, valgano colla grazia di Dio, che non mancherà, e colla pratica di una vita veramente
cristiana a trasformarli e a formare di loro le delizie del cuore di Dio.
Dalla Cronaca di Don Cimatti / 1927-4-... /
Primo lavoro fu di renderci conto delle nostre pecorelle. Coi pochi dati che avevamo si
cominciarono da Don Cavoli e da vari cristiani le peregrinazioni. Constatazioni dolorose:
da anni ed anni molti non avvicinarono il sacerdote, alcuni lasciarono da tempo ogni
pratica, altri non ricordano che di aver ricevuto il battesimo, ma non sanno gli obblighi
che importa ecc., altri non si sentono forza di fare... È il problema più doloroso del
missionario.
La gran massa è data da cristiani di Nagasaki, discendenti dai vecchi cristiani dei
tempi delle persecuzioni. Sono sagomati a modo loro, buoni per loro, con poco spirito
di propaganda, cui basta (come dicono essi) la fede. A che la propaganda? A che tanti
Battesimi? Meglio pochi e buoni... meglio niente E noi siamo in genus electum... Non
troppa frequenza alla Confessione e Comunione... Basta nelle grandi solennità!...
Pensate allo spirito salesiano in queste condizioni: contro questi criteri lottare, animare, formare apostoli è dicile... Constatazione lungamente esperimentata.
5
Una delle tre missioni della zona adata ai salesiani. Questa città che anticamente si chiamava Funai,
nella storia della Chiesa del Giappone fu il primo centro della cristianità e anche la prima sede
episcopale.
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Rinaldi Filippo / 1927-4-5 /, Rettor Maggiore dei salesiani
Salute: ottima in ogni senso. Lavoro: tra lo studio e la ricerca e conoscenza dei cristiani
mi sono presso come lavoro minimo anche una conoscenza topograca della missione e un po' del resto c'è da occupare bene la giornata. La provincia di Miyazaki ha un'unica
ferrovia lungo il mare. . . Ci sarà pure da esercitare le gambe. Evviva! ...Il buon Gesù
e la Mamma continuano a sostenermi e a darmi inaspettate consolazioni nell'intimo
dell'anima e nelle relazioni con Loro, nell'esercizio del ministero, nei sacramenti , nella
carità con cui mi sopportano i confratelli ecc. Mah! Così vuole il Signore e così sia.
Domani mi vorrà in altra forma? Così sia. ...I vecchi cristiani devono avere da Dio forse
il compito di essere il seme che nel silenzio radica e si moltiplica, ma non si muovono.
Qui in maggioranza sono tali. Tenterò questo movimento e spero col patrocinio di S.
Giuseppe di riuscirvi.
In Giappone è proverbio tra le cose terribili al mondo sono il terremoto, l'incendio,
il padre di famiglia. Per i due primi possiamo fare poco, siamo nelle mani di Dio. Ma
quando sente dai giornali notizie di terremoti, non si allarmi per noi siamo lontani dalla
zona, pur ballando sovente (ormai ci provo gusto!). Per gli incendi certo bisogna usare
grande prudenza: siamo circondati di legni e di quello resinoso che brucia splendidamente.
Il padre di famiglia è davvero sovrano. Buono per la famiglia se il padre è buono; se no, è
peggio di un tiranno. Tutti dicono ai suoi ordini et cum spiritu tuo. Ecco il tentativo:
organizzarli, spiegare, ottenere che cooperino nell'apostolato et similia. Spero di riuscire
perché ci sono alcuni elementi buoni (qualcuno fu in America). Per S. Giuseppe si fece
un piccolo ritiro (esercizi spirituali) di 5 giorni. Avevo bisogno che Gesù si impadronisse
delle anime. Spero riuscito.
Merlino Alfonso / 1927-5-12 /, salesiano laico, residente a Nakatsu
Un grazie cordiale per le assidue cure con cui hai assistito l'ottimo Don Piacenza nella
sua malattia. Bisogna continuare e per Lui e per voi, che tutti e tre (te pure compreso)
ne avete bisogno.
Dunque (e ricordati che è un ordine formale e mi faresti proprio un dispiacere se non
lo facessi), desidero e voglio per te ;
1. che a colazione pigli uova e latte,
2. che a merenda pigli uova e latte,
3. dopo pranzo mezz'ora almeno di riposo sul letto. Più altre piccole cure che ho
suggerito a Don Piacenza.
Don Piacenza ha bisogno di vitto sostanzioso ora dopo la malattia, a piccole riprese.
Perciò carne (fa un po' di brodo buono), latte, uova, verdura (cotta per ora è meglio
62
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così), frutta. Non spaventarti della spesa; ne spendiamo il decuplo se dobbiamo ricorrere
al medico e medicine. Per le spese ci pensa la Provvidenza. Per non aumentare a te
il lavoro e tutti essendo malandati un po', prepara per tutti (te compreso ) con cucina
unica secondo gli ordini che riceverai dal tuo direttore. È il più bel oretto che puoi fare
per onorare la Madonna. Credilo, Alfonso mio, fa' quanto ti dice a nome di Dio, Don
Cimatti e ne avrai le benedizioni sue, di Maria e di Don Bosco.
Venendo presto ci intenderemo meglio: ma per ora fa' così per te e per gli altri. È
stretto dovere. Figliolo mio ti abbraccio e benedico con tutta l'anima.
Giordano Antonio / 1927-5-15 /, chierico tirocinante, ex-allievo di Valsalice
Ti auguro di venire in Giappone. Ti ho detto ripetutamente le condizioni, preparati.
Quanto ai compagni che non scrivono o scrivono poco, penso che han da lavorare, ma
specialmente a questo: è un distacco che presto o tardi devi prepararti di dover fare.
L'unico amico indefettibile è Gesù e chi ama l'anima tua. I compagni per quanto santi
quali Don Cimatti li ritiene, nel bene che ti vogliono c'entra anche molto di materiale e
forse più di questo che di quello spirito informatore dell'amore delle anime. È un amore
un po' animale (non scandalizzarti), ma è così, perciò, credi a me, non può durare a
lungo.
Penserai! Don Cimatti diventa matto: lo sono da tempo, ma tra qualche anno mi
darai ragione.
Anche per questo ti posso parlare con l'esperienza di 30 anni in cui Gesù mi ha fatto
incontrare con anime di ogni genere, e ti posso dire di aver provato quanto ti dico.
Persuaditi, Antonio, che qui tutto passa e non dura, e saresti ben oca se non ti elevassi
in alto e non comprendessi che Gesù solo è indefettibile. Mi dirai: Oggi Don Cimatti è in
vena di far prediche!. Sia, ma comprendi gliolo. A te un abbraccio alla tua bell'anima.
Rinaldi Filippo BS/ 1927-5- . . . /, Rettor Maggiore
Il culto di Maria Ausiliatrice Desidererà certo conoscere quanto i suoi gli hanno
fatto per onorare la nostra Ausiliatrice. Dirò meglio, quanto Maria ha voluto fare per
essere onorata anche da questo popolo. Non c'è che dire: Maria Ausiliatrice ha buon
gusto.
...A Miyazaki la festa assunse anche la forma di avvenimento cittadino per la venuta
del gen. Nobile. All'invito dei poveri gli di Don Bosco, con sacricio di tempo, di
incomodi pel viaggio, rispose: Presente!
Ricevuto coi debiti onori alla stazione, fu in mezzo ai cristiani la mattinata, dando
l'esempio di esecuzione esatta dei doveri cristiani, assistendo nella sua brillante divisa alle
sacre funzioni, poi trattenendosi familiarmente in mezzo alle famiglie cristiane, prendendo
fotograe e presiedendo ad una modesta agape oerta dalla Missione cui intervennero le
primarie autorità cittadine.
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A sera sul tardi una devota illuminazione preparata dai cristiani sotto la guida dell'infaticabile Don Cavoli, richiamava cristiani e pagani alla Missione a cantar le lodi
dell'Ausiliatrice nostra, mentre in un gran teatro a oltre 2000 persone il gen. Nobile
teneva una ben riuscita conferenza.
Il riconoscente grazie cordiale, schiettamente italiano, vada all'illustre personaggio,
che, mentre all'estero tanto onora la Patria nostra, non dimentica di rendere anche in
questo modo un grande servizio all'Opera Salesiana.
...Ado la presente al. Gen. Nobile che di persona o per lettera gliela farà pervenire.6
Nella sua bontà, accettato l'invito, con grande sua fatica l'illustrissimo Signor Generale
venne a Miyazaki proprio nella festa di Maria Ausiliatrice di cui è ardente devoto.
La Madonna si servì di Lui per la presentazione uciale in Miyazaki. Sia ringraziato
il Signore e con il Signore Sua Eccellenza che volle così onorare e benecare i gli di Don
Bosco.
Rinaldi Filippo / 1927-6-5 / , Rettor Maggiore
Fra poche ore parto per Kobe per incontrarmi col Sig. Don Ricaldone.7 E non dico
altro. . .
Nella sua ultima mi dice che Lei tacerà. Padronissimo ma non può tacere il cuore del
glio.
...Salute ottima lavoro non manca in ogni senso pratiche di pietà regolari in
comune. Trovo che quando debbo viaggiare o essere fuori dell'orario, non sempre mi
riescono bene. Altro che essere santo! Quanta via ancora... ad ogni modo ado a Lei la
mia anima anché me l'aiuti.
Per i santi voti mi pare nulla di speciale: devo frenare gola e il cuore; anche per questo
mi aiuti. Che vuole? La superbia e il cuore sono i miei più forti nemici. Preghi, preghi,
preghi.
6
Il Gen.
Nobile fu a Miyazaki il 28-29 maggio.
Ci sono alcune foto commemorative dell'avveni-
mento. Il giorno 30 Don Cimatti lo accompagnò a Kagoshima da dove partì via nave per l'Italia.
Nell'accompagnare lo scritto di Don Cimatti il generale Nobile aggiungeva al. Rev.mo Don Rinaldi:
Rev.mo Padre, Torno dal Giappone dove negli ultimi giorni feci un viaggio nell'isola di Kyushu
per visitare a Miyazaki i Padri Salesiani. Il ricordo di quella visita è uno dei più bei cari del mio
soggiorno nell'estremo Oriente.
Padre Cimatti mi incaricò di farle pervenire la lettera che accludo.
7
Colgo l'occasione per
presentarle, Reverendissimo Padre, i miei ossequi profondi. Suo dev.mo Umberto Nobile
Don Ricaldone arrivò il giorno 7 con Don Canazei Ispettore della Cina, a cui apparteneva anche la
missione del Giappone, e vi rimase no alla ne di giugno. Per Don Canazei fu l'ultima visita al Giappone. Visitarono Tokyo e poi tutte le residenze, ricevendo solenni accoglienze, e lasciando alla ne
una relazione dettagliata e parecchie disposizioni pratiche. Ci sono molte foto commemorative. Per
l'occasione si fece crescere la barba. Don Cimatti si divertiva a farne la presentazione in giapponese
dandogli il titolo onorico di Eccellenza , che in giapponese si dice Kakka ., a cui Don Ricaldone
rispondeva ridendo pursel ! , ma la gente non capiva.
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6 1927
Carità in omnibus: ho bisogno di addolcire i miei modi di dire e fare.
...Ed ora colla venuta del suo rappresentante speriamo rassodare le cose, darle miglior
piega e specialmente guadagnare assai per la salute dell'anima. Preghi anché mi faccia
santo. Mai come ora comprendo che se non si è tali, si fan buchi nell'acqua e non si
conclude davvero nulla nulla nulla.
L'abbraccio per tutti e Lei ci benedica.
Giordano Antonio / 1927-7-6 /, ex-allievo di Valsalice
Ti confesso avevo pregato il Signore perché ti capitasse un po' di servizio militare, convinto che non ti farebbe del male: anche in questo mi ha esaudito. A te il compito di
corrispondere salesianamente e cristianamente a questa prova e a questa grazia.
Prova, perché per un religioso non è una prova indierente e tanti vi sono caduti;
perciò in guardia e con fede allegra e continua.
Grazia, perché se saprai fare il tuo dovere salesiano e cristiano ti rinforzerai in ogni
senso.
Ho provato per poche ore la vita militare la conosco attraverso ai miei numerosi
allievi che ho cercato di accompagnare colla preghiera e cogli scritti attraverso questa
prova l'ho conosciuta più da vicino durante la guerra negli ospedali e nei quartieri di
Torino, perciò ritengo che conoscendo a fondo il mio Antonio, se fai in modo di essere
salesiano e cristiano non ne avrai danno.
Continua il programma di vita: attieniti alle pratiche di pietà frequenta i Sacramenti
frequenta la casa nostra e andrai benone. Se puoi fa' un po' di bene a questi poveri
giovani che tante cose dicono e fanno più per ignoranza, per rispetto umano che per
malizia: potranno assai su loro.
Se continui così vieni senza paura in Giappone. ... Tu sai che Don Cimatti non sa fare
fronzoli vuol bene all'anima tua, ti è padre (tu l'hai voluto) me ne sono assunto la
responsabilità.
Rinaldi Filippo BS/ 1927-7-9 /, Rettor Maggiore
E prima di tutto il grazie riconoscente dei suoi gli lontani, che Lei nella sua paterna
bontà ha voluto consolare colla visita del Suo rappresentante (e quale migliore poteva
essere?) nella persona del Rev.mo Don Ricaldone. ...Don Ricaldone era atteso. Grandi
e piccoli al suo arrivo parlarono della nostra religione, di Don Bosco e delle sue opere.
Sbarcato a Kobe, e ospitato cordialmente dai Padri delle Missioni Estere di Parigi, che
gli procurarono la gradita conoscenza di Mons. Castenier, Vescovo di Osaka, proseguì
il viaggio direttamente a Tokyo, accolto dalla paterna bontà di S.E. Mons. Giardini,
Delegato Apost., che volle ospitare il nostro superiore nella sua sede.
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6 1927
La breve permanenza alla Capitale, servì al nostro Don Ricaldone a contrarre preziose
conoscenze, a far visita ai più importanti istituti, o scuole dello Stato o tenute da Congregazioni religiose, fra cui l'importante Istituto Stella del mattino dei frati Marianisti.
E nel ricevimento alla nostra R. Ambasciata, e nella visita al Ven. Arcivescovo di Tokyo
e dovunque il nostro Superiore, nel nome di Don Bosco, trova porte spalancate, facce
sorridenti e desiderose di conoscere Don Bosco, e che formulavano i più fervidi auguri
di prosperità dell'opera sua in Giappone. Oh, davvero che noi viviamo della rendita del
nostro gran Padre! Oh, davvero che anche in queste lontane regioni Don Bosco è sempre
presente, sempre operante, sempre elevando colla gloria del suo nome i poveri suoi gli.
...Ma il cuore del suo rappresentante era rivolto ai suoi fratelli del Kyushu, che con non
minore ansia d'aetto l'attendevano. La sua parola d'ordine, o amato padre, era stata:
il mio rappresentante vi veda al lavoro, e tutti, obbedendo a questo suo desiderio, si
misero all'opera.
...Pensavo a Don Bosco, che anche in questo modo, presente in mezzo di noi, perpetuava nell'immutata ecacia dei suoi indirizzi il bene della gioventù. A sera i fanciulli
e le ragazze con rappresentazioni sceniche, con canti, con danze, con discorsetti vollero
dire a Don Ricaldone la loro gioia, la loro riconoscenza. Le nenie giapponesi cantate e
accompagnate dai caratteristici strumenti nazionali s'intrecciavano alle briose e vigorose
nostre canzoni italiane e dialettali.
...E nalmente alla volta di Nagasaki, la terra dei martiri, la sede della Diocesi. Accolti
ed ospitati dal cuore paterno di P. Thiry, Vicario generale, visitate le principali istituzioni
cattoliche, fatti segno ovunque alle cortesi gentilezze di tante anime buone, venne l'ora
della partenza... La nave veloce trasportava il nostro padre a Shanghai per portare
conforto, consiglio ai nostri travagliati confratelli.
Rinaldi Filippo / 1927-8-2 /, Rettor Maggiore
Ritorno da Oita e Nakatsu per l'esercizio della buona morte. A Nakatsu Merlino ha
sfoghi di calore nelle mani che lo obbligano a star fasciato. Don Piacenza mi dice che
l'ernia diventa insopportabile. Il dottore consiglia l'operazione e tutto sommato sarà
meglio.
...Per ora le novità che certo saprà.
P. Hayasaka Gennaro eletto Vescovo di Nagasaki.8 È un ottimo giapponese che ha
fatto gli studi a Roma ama i Salesiani. Verrà in Italia per la consacrazione l'ho
pregato di passare all'Oratorio e a Valsalice. P. Thiry F. eletto Vescovo di Fukuoka.
Non saprei dire quale cuore abbia verso di noi. In quali relazioni saremo noi se aggregati
cioè a Nagasaki (come ora) o a Fukuoka (nuova diocesi, data ai Padri delle Missioni
Estere) o indipendenti, non saprei. Faccia il Signore. Preghiamo e avanti nel Signore.
8
Il primo Vescovo giapponese, primo passo per adare la chiesa al clero indigeno. Ottimo amico di Don
Cimatti fu sempre in buone relazioni con lui, accettando volentieri conferenze e funzioni liturgiche.
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Cominciamo a vedere qualche spiraglio di luce per la lingua, vanno moltiplicandosi le
altre attività. Già cominciano ad accorgersi che ci siamo e quindi. . . A Oita e Nakatsu
si nota diminuzione forte di giovani (certo è il periodo di vacanze, è caldo, ma è anche
certo vi è un lavorìo esterno. . . ).
Essere cristiano costa per il lavoro di volontà e di costrizione nel far il bene signica
esporsi al sorriso, alla critica, forse alle minacce di tanti; nelle scuole i cristiani non sono
ben veduti, non sono di elevata condizione, perciò. . . non v'è da meravigliarsi. Deus nos
benedicat.
Giardini Mario / 1927-8-18 /, Delegato Apostolico
Mi si annuncia uciosamente (quindi a tempo Le darò l'annuncio uciale, se forse non
lo saprà prima) che al primo di Agosto, l'Opera nostra in Giappone è separata dalla
Cina. Non è chiaro in che condizioni saremo salesianamente, se ispettoria, visitatoria o
altro.
Come pure non sappiamo nulla della nostra nuova situazione coll'elezione dei due
Vescovi. Comunque sarà, per noi si continua col nostro immutato programma: tutto
quello che può avvenire non cambia di un etto il nostro dovere: santicazione nostra e
salvezza delle anime, ne aggiungerà degli altri, e, dal punto di vista umano, infelici quelli
su cui pioveranno.
Runi Costantino / 1927-9-7 /, ex-allievo di Valsalice, fratello di due salesiani9
Finalmente! Sei proprio fratello di tuo fratello. . . Domanda un po' a Don Rinaldo quante
volte ha scritto quest'anno?. . . Come te. Ma vedi, per me il sistema è semplice: rispondo
a chi scrive, quindi. . . eccomi a te.
a) Ma sono più che convinto che mi ricordi. Che poi Costantino, le anime nostre, tu
lo sai, si compresero, si aiutarono, si unirono. . . Ecco tutto. Finché tu non dirai di no,
continuerà questa unione di anime. . . E anche quando dicessi di no, Don Cimatti sempre
pregherà per te.
b) Non gurarti la vita missionaria giapponese a base di vita randagia nelle selve, tra
selvaggi, cose romanzesche insomma, Qui coi mezzi, hai tutte le comodità. Per ora il
massimo sacricio è la dicoltà della lingua. . .
c) Mi parli della mia decisione di venire in Giappone. . . Era quasi 30 anni che domandavo! Perché? Dici tu!. . . Perché domando a te, vuoi prendere moglie?. . . Eccoti la
ragione semplice.
d) Tu hai fatto il tuo dovere verso Mamma ed il Signore ti ha benedetto e più Le sarai
aezionato più ti benedirà.
9
Runi Costantino, fratello di due salesiani:
Don Francesco, missionario in Cina, e Don Rinaldo,
collega di Don Cimatti a Valsalice, fu allievo di D. Cimatti a Valsalice.
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e) Quanto a Flora, sicuro, lentezza e pazienza. Quanti facendo le cose colla testa nel
sacco pigliano delle cantonate ed è miracolo se non fanno delle stupidate che scontano
poi per tutta la vita. Tu sai (perché ho insistito anche su questo punto essenziale per te)
che Don Cimatti ogni giorno ti accompagna colle sue povere preghiere anche per questo
scopo.
f) Ben volentieri faccio la mia presentazione alla tua Flora, ora sulla carta, al ritorno
in Italia certo anche di faccia. Mi dici che è più buona di te: tu procurerai di superarla.
Altro per ora nulla. Sto bene, lavoro c'è che vuoi di più? Tu, Costantino mio,
continua ad essere un buon cristiano, un buon allievo di Don Bosco e un buon Italiano.
Un bacione per me a Mamma Rosetta, un saluto alle sorelle (ma sì. . . baciale anche per
me) a te un abbraccio immenso e un aettuoso bacio congiunto alla preghiera quotidiana.
Runi Flora / 1927-9-7, danzata di Runi Costantino10
Le parole del mio caro Costantino, le sue con cui ha voluto postillare la lettera, mi
hanno riempito di consolazione. Grazie. Non ci conosciamo di persona, ma al ritorno in
Italia spero di salutarvi sposi. Certo, certissimo che pregherò per Lei e perché presto le
vicendevoli aspirazioni si realizzino.
Costantino è ottimo e vorrei trovare un superlativo più forte per appiopparglielo. Lei
sarà certo più di lui. Continui, e nel lavoro, nella preghiera, nel sacricio si prepari al
gran passo.
Ossequi ai suoi ottimi genitori. E Lei nella sua bontà voglia unirsi a Costantino per
pregare per me e per questa missione. Il Signore e Maria A. e Don Bosco la proteggano.
Vallunga Maria / 1927-9-9 /, sua seconda cugina
Grazie della vostra. Non aannatevi a scrivere che capisco benissimo che cosa vuol dire
il lavoro di casa, specialmente quando si è nonna e. . . (lo dico piano, perché voi donne
vi oendete) quando si invecchia. Godo che stiate bene e ne ringrazio il Signore ogni
giorno. A Ginetta auguri.
Riol da ghi! Quanti ricordi della mamma! Della mia gioventù! S. Mamante, Montefortino, la grotta di S. Antonio, Monte della Pietra Mora, Marzeno. . . La buona cugina
Marietta. . . Prego di cuore per Lei e avvisatemi in tempo. . . (capite bene perché!).
A Teresina pure auguri e che quello di Ottobre sia il primo di una serie di tanti altri
buoni come suo marito e come Lei.
Luigi di tanto in tanto scrive anche a me. Certo il Salesiano deve essere sempre allegro.
Salutatemi la zia Angiola, quando potete aiutatela: è carità orita.
Sapevo della povera Luigia. Potendo fatele una visita per me all'Ospedale.
10
Non si conosce il nome della signorina. Era danzata di Costantino, e sarà proprio Don Cimatti che
nel 1929 benedirà le loro nozze.
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6 1927
Ed ora saluti ed un bel bacio per me a vostro marito, a Giovanni, ad Angiolino che
ormai sarà Angiolone. E tu Giovanni quando ti sposi? Saluti a Tognotti e tutti quelli
di Marzeno. Quando torno con Tognotti parleremo per dei mesi. Saluti a Mariangela
e alle glie sposate. Grazie dei saluti di Nina. Avendo occasione non dimenticatemi ad
Enrichetta. Quando bambini andavamo a Marzeno, Enrichetta che era la più vivace di
tutte era quella con cui giocavo di più. Vi abbraccio di cuore.
Fracchia Italo / 1927-9-27 /, ex-allievo di Valsalice, Uciale dell'esercito
La tua bontà davvero mi ha commosso e richiamato persone, cose. . . Grazie. Solo il
Signore sa il bene che mi hai fatto colla tua carissima, cui rispondo solo per cartolina.
Sono in treno e non ho comodità di altro.
Tu mi fai troppo onore volendo mettere la mia persona troppo in alto nelle relazioni
con te. Ben altri santi ci furono per il mio buon Italo: Don Piscetta, Don Varvello. Don
Cimatti sì, ti ha voluto un bene immenso, pregava, ti consigliava sentimentale come
te e più di te, può essere che in qualche momento non ti abbia edicato. Perdonami e
prega per me.
In un non lontano ritorno certo ci rivedremo e. . . canteremo e suoneremo. Là,
là, non mettermi troppo in su nella musica. . . So di essere un poverissimo dilettante
sentimentale. Tu sì, che sai scrivere così bene, così delicatamente.
Alla tua ottima Luisa l'assicurazione di abbondanti suragi e di preghiere per l'anima
benedetta del babbo. Ai tuoi ragazzetti un bacio. Se mi manderai una tua foto contraccambierò di cuore. Allegro, buono e n d'ora buon Natale. Ti benedico, abbraccio e
bacio di cuore. Continua sulla buona via pregando per chi ogni giorno ti ricorda.
Rinaldi Filippo BS/ 1927-10-1 /, Rettor Maggiore
Ho pensato che non riusciranno spiacevoli ai lettori del Bollettino nostri amati benefattori
alcune notizie storiche sul Giappone e sulla nostra Missione... Può interessare forse questa
domanda: Come si è venuto formando l'impero giapponese?.
Il popolo giapponese basandosi sulle antiche sue tradizioni e sui codici sacri della sua
antica letteratura, dichiara di essere il popolo uscito immediatamente dalle mani della
Dea Amaterasu.
...La dea Amaterasu rivolgendosi al suo glio Oshiho-mimi-no-mikoto disse: Figlio
mio, il paese lussureggiante della pianura coltivata è il paese che tu devi governare; va,
discendivi e governalo bene. Oshiho-mimi preferì vi andasse suo glio Ninigi, che accompagnato da numerose divinità discese al picco Kushifuru della montagna Takachiho nello
Hyuga (Miyazaki). ...In seguito Amaterasu prendendo una celeste gemma, una spada ed
uno specchio, ne fece dono al suo gliuolo, dicendo: Questo specchio consideralo come
la mia anima, e rendi a questo culto come se fosse a me. Sono appunto questi tre oggetti
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(lo specchio, la spada e la gemma) considerati come emblemi della dignità imperiale, e la
cerimonia d'accessione al trono, consiste sostanzialmente nella presa di possesso di questi
divini tesori.
...Nei libri delle Scuole elementari superiori giapponesi dopo aver narrato il dialogo
della Dea col glio, si legge: La parola Divina (detta dalla Dea Amaterasu a Ninigi)
insegna il fondamento sul quale il nostro paese fu costruito; stabilisce la distinzione fra il
Sovrano e il suddito; essa ci garantisce la perpetuità della dignità imperiale, che durerà
quanto il cielo e la terra. Nei libri delle scuole superiori e nelle opere tecniche si racconta
il fatto senza commenti: è un postulato a cui ogni buon giapponese deve credere.
... Il fatto certo è che antichi giapponesi (dicile assai determinare le date), cominciarono una regolare invasione di conquista dall'Isola del Kyushu. Il centro iniziale di
questo movimento di conquista, come pure di tutto il complesso sistema delle idee religiose primitive del popolo giapponese, è proprio la provincia di Miyazaki, centro attuale
della nostra missione.
...Mentre leggevo qua e là queste belle notizie, mi sembrava di vedere l'Apostolo Paolo
ad Atene in mezzo all'Areopago quando istruiva quei pagani richiamandoli francamente
dalla superstizione e dall'ignoranza sul culto della Divinità, al culto del vero Dio creatore.
Certo che se fosse ora missionario in Giappone potrebbe con la foga ardente del suo
dire retticare le credenze dei giapponesi al riguardo e gridare loro come agli ateniesi:
Anime buone, in Dio viviamo, ci muoviamo e siamo, come appunto disse qualcuno dei
nostri poeti: Poiché siamo sua generazione, sua stirpe. Essendo dunque stirpe di Dio,
non dobbiamo stimare che il Divino sia simile all'oro, all'argento o della pietra scolpita
dall'arte e dal pensiero dell'uomo.
...Questo noi pure ci sforziamo di predicare a queste care anime, che se comprenderanno
la verità della loro origine e ad essa conformeranno le loro azioni certo avranno fatto un
buon passo nell'apprendimento della nostra Santa religione.
Rinaldi Filippo / 1927-10-3 /, Rettor Maggiore
...L'Opera nostra viene conoscendosi lentamente, ma sicuramente. A Gennaio spero far
pubblicare un opuscoletto su Don Bosco in giapponese e forse iniziare un giornaletto.
Oh, quanto si farà del bene colla stampa. . . E quanto ce n'è bisogno! Amat.mo Sig.
Don Rinaldi ci aiuti. Lei aspetta il Sig. Don Ricaldone che farà proposte concrete pel
noviziato, ecc. ma ricordi che se di quest'anno o in gennaio non manda due o tre, ricordi
che perdiamo un anno, sempre per la dicoltà della lingua. Non domando che due o tre
per anno, come S. Francesco Saverio. Pensi davvero alla cosa. So con certezza di due
o tre che già i Superiori hanno destinato pel Giappone è un anno guadagnato e creda
che per il Giappone guadagnare un anno è gran cosa perderlo è un male immenso.
...Funziona bene l'Unione padri (ho trovato dei veri aiuti e dei veri apostoli ieri
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dicevo ad alcuni di loro: Vi metto la veste e siete missionari bell'e fatti. Ridevano
queste anime belle. . . Come si fa?
Se Lei non mi manda dei salesiani, bisogna ben salesianizzare uomini, donne (adesso ho
anche le madame fra le costole con l'unione delle madri), ragazze e fanciulli (compagnia
di S. Luigi e i più grandetti dicono già un buon pensiero ai più piccoli in conferenza) e
giovinotti (per Don Bosco gennaio, ci sarà circolo giovanile).
...Non sono pratico di altre parti del mondo. . . ma per i giapponesi. . . è così chiaro,
ci vogliono i giapponesi. . . Stia pure tranquillo che non vanno in oca per gli europei,
né per le cose europee, salvo a servirsene e magari dire che le hanno fatte loro. Lei,
ad es. l'ha veduto il dirigibile costruito dal Gen. Nobile? Finito il lavoro gli hanno
fatto le feste, l'han decorato e poi bellamente gli hanno detto: Lei Eccellenza, vada
pure al Polo adesso facciamo da noi. È certo che adesso l'apparecchio montato da
Nobile, lo smontano, lo copiano, lo studiano, lo ricostruiscono, ecc. . . Nessuno ha più
l'ha visto. Queste facce gialle sorridenti sono fatte così. . . Fra di loro se le dicono di
tutti i colori e non atano. Guai se uno di noi dicesse l'ennesima parte di quello che un
padre giapponese può dire ai fedeli.
Dunque insisto per avere qualcuno per lo studio. Guadagniamo un anno in questo
Giappone che creda pure, corre corre corre e si risica di rimanere con un palmo di naso
e di non raggiungerlo.
...Mi permetta una dilucidazione a pensieri precedenti. Sono convinto che noi in Giappone dobbiamo imporci colle scuole. La scuola per il Giappone è tutto e in essa il
ragazzo, il giovane, gli adulti (vi sono specie di associazioni ex-allievi) trovano tutto ciò
che il mondo moderno può dare. Nei nostri oratori l'unica novità potrà essere la chiesa
(e annessi) e la grazia di Dio. D'altro hanno tutto e abbondantemente e in forme dicilmente superabili. Quindi, come verichiamo in piccolo ora, un accorrere iniziale per
la novità, e poi?. . .
Circolare salesiani / 1927-10-17 / ai Missionari salesiani in Giappone11
Di ritorno da Kagoshima, dove ho potuto parlare a lungo con Sua Ecc. il Delegato, mi
fo premura di comunicarvi il risultato della conversazione.
1. Relazione sul lavoro compiuto nora nelle singole residenze. Approva tutto, ne
gode; esorta a continuare senza scoraggiarsi: prega cotidie per noi. Insiste anché
non perdiamo di vista le vocazioni indigene.
11
Questa é la prima delle 217 circolari indirizzate ai confratelli del Giappone che sono state conservate.
Date le grandi distanze e la dicoltà di comunicazione, Don Cimatti nché fu Superiore della Missione
e dell'Ispettoria si tenne in contatto con i confratelli con le circolari in cui comunicava notizie e
direttive.
Le prime circolari sono scritte a mano e moltiplicate con la carta carbone.
ricevette una macchina dattilograca e allora si modernizzò .
Nel 1930
Di alcune si sono conservate più
copie. Sono una preziosa fonte per conoscerne la spiritualità e l'importanza che dava al tenersi in
contatto con i confratelli.
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2. Relazione giuridica nostra colla Diocesi. Non sono ancora giunte le bolle di erezione
delle due nuove Diocesi (Nagasaki e Fukuoka) nelle quali determinandosi i conni,
sarà pure determinato in che posizione ci troveremo nei riguardi della diocesi. Pare
che Roma (a Lui che faceva la quasi proposta di farci indipendenti) abbia risposto:
Sono ancora pochi. . . Si vedrà più tardi.
...Corollario : suggerisco quindi di non fare innovazioni senza prima aver udito il Vescovo.
Perciò ad es. è di parere di attendere per la pubblicazione del giornaletto ideato (che
ritiene utile sotto tutti gli aspetti). ...Mia conclusione:
1. Lavoriamo per il giornaletto raccogliendo materiale in modo che appena sia liquidata la questione della dipendenza o no, si possa iniziare.
2. Lavoriamo per le vocazioni indigene (studiate anche la questione dei gli di Maria).
3. Preghiamo, lavoriamo assai e siamo umili.
Ricaldone Pietro / 1927-10-28 /, Vicario del Rettor Maggiore
Finalmente si è fatto vivo con la sua del 4/10/27. Si temeva da tutti, nonostante le
assicurazioni dell'Ispettore, che Le fosse capitato qualche cosa di grosso. Meno male. . .
Anche Lei ha pagato il tributo al calore e ai pirati cinesi. . . e Deo gratias!...
ˆ Stasera con Margiaria e Liviabella mi imbarco per Oshima12 per le feste francescane; vi è anche il Delegato con cui giorni fa ebbi colloquio per più ore a Kagoshima.
ˆ Non sono ancora erette le due nuove diocesi. Quindi non si sa a chi saranno adati
i salesiani
ˆ Mi permetta che insista sulla questione del personale. Lei sa in che condizioni ci
troviamo per la lingua. Ho già due cristianità in via di formazione e promettenti
assai (50 l'una e 30 l'altra) e già bisogna sdoppiarsi pel servizio religioso, almeno
mensile. Non mandando anche solo due o tre signica un anno perduto, perché
per essere nelle condizioni di lavoro anche minimo fruttuoso occorrono non meno
di due anni. Lei ha constatato che in Giappone arriviamo un 40 anni dopo e come
lunga e scabrosa sia la via; perciò veda un po' almeno in gennaio di far imbarcare
qualcuno di quelli che sono già designati pel Giappone. Non domando se non quanto
domandava S. Francesco Saverio (e vorrei avere la sua santità e forza per riuscirci
come riuscì Lui ad ottenerlo) me ne mandi tre per anno. Rietta, amatissimo
Sig. Don Ricaldone, e per il bene che ha dimostrato di voler al Giappone, venga
nella decisione di accontentarmi almeno in parte. Lei può farlo: lo voglia!
12
Oshima, isola al sud di Kagoshima, dove la chiesa era orente. I cristiani, moto ferventi, venivano in
buona parte da Nagasaki. Don Cimatti vi tenne una serie di concerti molto bene riusciti.
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ˆ Quanto al Cimatti futuro. . . Oh, amatissimo Don Pietro, non è per me, è per
la mia anima e per l'amata Congregazione che parlo, e per le anime. Mi lascino
tranquillo a lavorare colla scopa in mano, e nella libertà di muovermi, non a servizio
d'etichetta complimentosa, ma colle povere gambe e braccia che Dio mi ha dato.
Ma che cosa vuole bardare di ori e di bleu un asino? (Lo leggevo proprio stamane
su S. Francesco di Sales), è sempre un asino, nei riessi miei con questo di peggio,
che non mi ci trovo e dopo tutto, se sono così. . . è Lui che ci fatto, non noi. Ho
la ferma convinzione che Don Bosco e Don Rua avrebbero fatto così, come Don
Cimatti fa. Lascino questo romagnolo nella libertà dei gli di Dio.
Rinaldi Filippo BS / 1927-11-10 /, Rettor Maggiore
Amato Padre, torno ora dall'isola di Oshima, la cui evangelizzazione è adata ai Padri
Francescani del Canada. Insieme ai cari confratelli Don Margiaria e Don Liviabella
abbiamo portato il nostro modesto contributo musicale per onorare Gesù Cristo Re,
che per la prima volta era portato processionalmente in trionfo per le principali città
dell'isola. E Gesù fu onorato dai cristiani, e anche dai pagani che dimostrarono un
contegno correttissimo in queste solenni manifestazioni, e pur non conoscendo Gesù,
molti di essi lo onorarono anche prestandosi all'ornamentazione delle vie e a mantenere
l'ordine pubblico.
Fatti dimostrativi che dimostrano come sia pur lentamente ma nettamente, gran
parte di questa cara nazione va polarizzandosi verso Gesù, re e centro dei cuori. E
all'ultima processione a Nase, centro più importante dell'Isola, proprio per quelle stesse
vie che avevano risuonato agli evviva di gioia per la visita dell'Imperatore, stipate di
gente poco tempo prima una folla devota di cristiani tra l'ammirazione di migliaia di
pagani, cantava le lodi al re dei secoli, a Gesù portato in trionfo dal rappresentante
del Papa S.E. Mons. Giardini, che passava benedicendo, mentre noi sacerdoti con voce
commossa cantavamo Illuminare qui in tenebris et in umbra mortis sedent.
Valentini Eugenio / 1927-11-21 /, chierico tirocinante, suo ex-allievo
Non so quale sia il tuo santo. Buon Onomastico. Ce ne sono vari in questo tempo. Ho
letto e postillato la tua del 9/9/27, ed ora aggiungo qualche impressione, al solito franca
e leale.
1. Mi pare di leggere fra le righe: a) troppa preoccupazione di santità, b) che pensi che
la perfezione sia per te un qualche cosa sopra alle regole pratiche di vita salesiana
(sarebbe un errore grave).
2. Se non stai attento e se non ti imbevi di S. Francesco di Sales (mi permetto di
insistere) temo che la tua santità diventi di peso o uggiosa per chi la vede e che
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quindi per buona in sé e per te, non vada bene per gli altri: e noi dobbiamo essere
soprattutto apostoli.
3. Per le vocazioni: a) preghiera, b) sii modello di vita salesiana,. . . La sterilità di
tanti terreni deriva da tante cose imponderabili e dicili, ma non credo sia sterilità
di fatto, ma solo relativa. È come da noi in Giappone. Una grande parte della
nostra missione, a detta dei missionari, è terra di maledizione. Grazie a Dio si sono
già avuti battesimi di pagani. Oh, preghiamo, lavoriamo salesianamente; come per
i terreni non può parlarsi di sterilità assoluta, così per le vocazioni.
4. Le opere del Faber! Per quelle che conosco (non molto) belle, ottime ma non
salesiane. A Piova un anno ad alcuni confratelli cui il santo Don Piscetta dettava
gli esercizi, e Lui pure li faceva, si era scelto il Faber come lettura. Un giorno Don
Piscetta mi chiama a bruciapelo e mi domanda: Che ne dici del Faber?. Non
so cosa gli abbia risposto, ma mi rimase però incancellabile il suo apprezzamento:
Francamente è un'ascetica dicile ed io non la capisco. Oh, noi Salesiani abbiamo
l'ascetica di Don Bosco, molto più accessibile, facile e pratica per noi!. Per me
preferisco San Francesco: capisce di più il cuore; forse l'altro più la testa.Ti formerai
una perfezione più alla portata di tutti, dei giovani e più adatta al tuo cuore e alla
tua anima, insomma più salesiana.
5. Strenna per quest'anno: Gesù lavora per te, con te, in te. Renditi familiare questo
pensiero aggiungendovi la recita posata del Pater. Eccoti i miei auguri natalizi e
di Capodanno.
6. Certo che per ricordarti non ho bisogno di foto: mandamela. Ci farò sopra un po'
di studio alla Lombroso o alla Ferri e ti dirò i risultati.
7. E inne prega prega prega per me perché il buon Dio mi aiuti a salvarmi l'anima
e a salvargli anime: non desidero altro. Ti abbraccio nel Signore e ti benedico con
tutta l'anima. Presso Gesù.
Rinaldi Filippo / 1927-12-1 /, Rettor Maggiore dei salesiani
Sono ad Oita per le feste di S. Francesco Saverio, presenziate da S. Ecc. il Delegato
Apostolico che accompagnerò a Nakatsu (non conosceva ancora queste due residenze) e
poi andrò a Nagasaki (così mi consiglia il Delegato stesso) per la consacrazione di Mons.
Thiry, nostro nuovo Vescovo.
Dagli Acta avrà veduto come Miyazaki-Oita sono adati alle Missioni Estere di
Parigi e quindi noi siamo ancora ben lontani dalla meta. . . Meglio così. . .
C'impraticheremo; metteremo molta acqua sul fuoco; ritarderemo molte cose. . . Se
così avviene è certo per volere di Dio e così sia. Ho parlato col Delegato per avere direttive,
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perché mi preme che lo spirito di Don Bosco sulle relazioni colle autorità ecclesiastiche
sia perfetto. Ed il sottoscritto non avendo mai fatto questo mestiere, mastica assai poco.
...Le rinnovo nalmente qualche raccomandazione:
ˆ Il Delegato sia pur ridendo batte sul solito chiodo di cui vociferano l'Ispettore e
confratelli cinesi e forse più lontano. Don Cimatti, eh! eh!. . . Lei conosce questo
povero uomo e questa povera testa. Perché avvelenargli inutilmente il sangue? Mi
lascino lavorare tranquillo, senza ciondoli e senza abiti da commenda (ma mi lasci
dire così). . . Guardi! Credo allora sia meglio tornare in Italia.
ˆ ...Don Cimatti scongiura che non gli si diano cariche onoriche, ciondoli o abiti
speciali: non accetta. Credo che qui il voto di obbedienza non c'entra per nulla.13
ˆ Don Cimatti, no ad ordini contrari (nonostante le lettere dell'Ispettore Don Canazei)
dipende dall'Ispettore.
ˆ Don Cimatti prega i Superiori di pensare subito, se si costituirà la Prefettura
Apostolica, alle due branche: diocesi e opera salesiana. Don Tanguy, Don Piacenza
sono santi, abili, ecc. ecc. Don Cimatti non sa comandare: è tanto evidente la cosa
che i confratelli me lo dicono. Che farci? Ipse fecit nos ! Sarà (dirà Lei) perché
non sai ubbidire e perché sei superbo. Sarà anche per questo. Ma penso che
per queste cose ci voglia una disposizione naturale che Don Cimatti non ha. Mi
lascino dunque soldato sgobbone, che fa il matto sul palco, che suona e canta e
balla. Basta di queste incresciose questioni, che tolgono l'appetito, la pace. . . e
mettono in pericolo la salute dell'anima.
P.S. - Parlando col Delegato questi insisteva a che insistessi per l'invio di qualcuno per
iniziare lo studio della lingua. Lo assicurai delle mie insistenze e rinnovo e ripeto: Dopo
due anni di studio chi ha attitudine allo studio balbettando si fa capire e capisce. . .
prima non è possibile senza danno. Chiaro? Perciò insisto, insisto, insisto. Devo
mandare progetti per il noviziato? E per le Suore? Dunque anime belle dei Superiori,
aiutate questo buono a niente, se no. . .
Rinaldi Filippo / 1927-12-10 /, Rettor Maggiore
La sua dell'11 Novembre mi trova a Nagasaki, dove Monsignore mi ha chiamato per
aiutare la parte musicale. Grandi feste! Posso così fare altre preziose conoscenze con
questi Vescovi missionari. ...
È un momento buono pure per la religione, perché il Governo la vede bene.
13
Su questo argomento tornerà tantissime volte anche in seguito, pur obbedendo sempre agli ordini dei
Superiori.
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Mi creda, amato Padre, il Giappone dà di volta a tutto andare. L'elemento studenti
delle scuole superiori è imbevuto di principi losoci socialisti e comunisti. La pletora
di studenti che aolla le scuole superiori (l'Università di Tokyo ne ha 7.000, quella di
Niza 10.000) non trova di che occuparsi molti entrano nella polizia, e pensare che il
Giappone pensa che sarà la polizia che salverà il Giappone. . . La mentalità giapponese
è superciale, non riette. . . e allora? Lei vede certo le conseguenze, che per me vedo
chiarissime e non ci vorranno molti anni. L'elemento operaio è formato appunto di questi
elementi, da queste mentalità, che piene di amore di sé, si ritengono capaci di tutto e
di aver bisogno di nessuno. Mio buon Padre, non tardi. Lei scrive: Dio va lento, ma
non vuole lenti voi. Gli ho detto in condenza: Ma caro Gesù, noi vogliamo andare in
fretta, ma se Tu vai lento, e se i Superiori vanno lenti, come posso ubbidire al Superiore
che mi scrive: Non vuole lenti voi?
...Mandi qualcuno, prete possibilmente, che non debba pensare che allo studio della
lingua.
Lei dice che invece di 150 missionari ne dovrà inviare mille. Ma abbia fede, mio amato
padre, e ne invierà di più.
Circolare salesiani / 1927-12-16 / Missionari in Giappone
È l'inizio della novena di Natale. Accettate gli auguri cordiali quali ve li vorrebbe fare
Don Bosco, quali ve li vorrebbe fare personalmente il Rettor Maggiore. Voi aumentate
tutto questo all'innito e avete un'idea di quanto vorrebbe dirvi Don Cimatti. Prego per
voi, penso a voi, il Signore riempia di grazie le vostre anime.Grazie del lavoro che fate e
della carità con cui mi sopportate.
Le feste di Nagasaki ottimamente riuscite. Erano presenti tutti i Padri francesi e
giapponesi, i rappresentanti degli ordini e congregazioni religiose. Parlai anche a nome
vostro, suonai e cantai (3 concerti). . . è davvero il quarto d'ora dei concerti! Deo gratias!
Feci preziose conoscenze ed anche colla musica e colle notizie (che tutti conoscono. . .
si vede che ci osservano. . . ) della nostra attività si incomincia a conoscere l'opera nostra.
Deo gratias! Rendiamoci degni della stima che hanno di noi. Preghiamo e lavoriamo.
Besnate Daniele / 1927-12-31 / chierico, ex-allievo di Valsalice
Grazie della tua e delle belle notizie. . . Fra Ferrara, Giordano e te potete fare i tre
ladroni. . . voglio sperare ladroni di anime. . .
Bravi! Allegri e lavorate. . . di notte, se volete bene a Don Bosco, no. . . salvo che
lo facciate col permesso dei superiori. Meglio alzarsi presto. Nel tuo agire non volere
preoccuparti troppo dei risultati. . . lavora, semina, senza altra preoccupazione. . .
Se aspetti me che venga a consacrarti, stai fresco. . . Non sono stoa da Vescovo, sta'
certo.
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6 1927
Preghiamo. Quando verrò la vedrete. . . ora, sempre vicino al Tabernacolo.
Ti abbraccio e benedico:
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Figura 7.1: Concerto a Osaka 1928
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7 1928
1/30 esce la Vita del Ven. Don Bosco in giapponese
3/27 Viene eretta la Mission e indipendente Don Cimatti Capo missione
4/25-5/18 Serie di Concerti aTokyo e a Osaka. Compone 8 canti a S. Teresa
5/24 Comincia la Rivista mensile Don Bosco, l'attuale Vita Cattolica
11/1 Ms. Hayasaka visita la chiesa di Miyazaki
Capuzzo Giovanni / 1928-1-1 / chierico, suo ex-allievo
Anno nuovo! Deo Gratias! Bravo! Prega per me. . . è il più bel ricordo che possa
avere di Don Cimatti, perché pur lontano, e anche dopo molti anni (quando tante cose
si dimenticano) mi troverai sempre vicino a Gesù.
Auguri per la maturità. Ai tuoi tempi di Valsalice, quanto brontolare di tanti tuoi
compagni pel nuovo indirizzo dato dai Superiori allo studentato losoco! Vedi come
ora premia il Signore l'operato dei Superiori. . . Oh, a obbedire non ci si perde mai.
Il proposito di non aprire più quei libri per tutta la vita, mi par grave: direi di non
farlo: è dovere studiare. I ricordi di Valsalice ti faranno del bene; non tanto le parole di
Don Cimatti. . . Certo erano e sono ispirate a questo concetto: Giovanni, voglio bene
all'anima tua. Negli scoraggiamenti dirò a te: Uomo di poca fede. . . E non c'è Gesù?
non c'è la mamma? Non conosci la legge dell'abbandono in Dio.
...Dunque avanti sempre, con calma, lavorando e studiando. Ti benedico e ti abbraccio.
Rinaldi Filippo / 1928-1-10 /, Rettor Maggiore
Insisto anché (anche facendo sacrici) invii subito qualcuno per iniziare lo studio della
lingua: si guadagnano degli anni, e in Giappone un anno guadagnato è di un pregio
incalcolabile per l'avvenire. Bisognerà pure che alla testa di qualsiasi istituzione si abbia
in animo di fare ci sia chi sa la lingua (è inutile illudersi! In Giappone le altre lingue
possono essere un lusso, si può fare un bene relativo anche con quelle, ma senza il
giapponese non si fa nulla, parlando umanamente). Se no dovremo in tutto dipendere
dagli altri ed i Giapponesi, anche cattolici, per tirare l'acqua al loro mulino sono l'ideale...
Ripeto: abbia fede, mio buon Papà, ed avendo pensato a tanti, l'aver dimenticato il
Giappone, è imperdonabile davvero e non v'è rimedio se non provvedendo al più presto.
Se Lei lo vuole, lo può. Se poi non lo vuole, si aggiusti col Signore.
Don Cimatti sempre al solito. Spiritualmente mi sforzo senza visibili risultati per farmi
santo. Il desiderio mi pare, ecace c'è, ma. . . Una cosa temo fortemente di essere
sia pure involontariamente, causa degli scatti di Don Cavoli, santo uomo davvero. Se
così fosse con tutta l'anima prego i Superiori di provvedere con tutta libertà nei riessi
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7 1928
miei, senza timore alcuno. Mi sembra davanti a Dio di essere in uno stato di indierenza
tale in questo genere di cose, che mi viene spesso di domandarmi: È conforme al nostro
spirito questo?. Credo di sì, seguendo S. Francesco di Sales. Di tanto in tanto anche
la superbia e la sensualità vorrebbe avere la loro mi fanno così comprendere che c'è
ancora molto posto per la santità. Preghi amato padre, per l'anima mia che non desidera
altro che di abbandonarsi in Dio. . . e poi vada come vuole.
Circolare Salesiani / 1928-1-11 /
Intensichiamo la preparazione alla festa del Nostro S. Patrono. Nei discorsi del giorno
(specialmente a chi è in grado di capire e di leggere) parliamo dell'importanza della buona
stampa.
Per la vita di Don Bosco1 direi per ora:
a) 1000 copie a Miyazaki,
b) 1000 copie a Nakatsu,
c) il resto stia a Oita in deposito.
Nakatsu e Oita pensino a inviare copie a tutte le autorità locali, persone amiche, cristiane. Prezzo di vendita 10 sen (va bene). Miyazaki penserà all'invio a tutti i missionari
e alle autorità.
Con vivo aetto, sempre uniti in Dio.
Circolare Salesiani / 1928-2-6 /
Grazie di tutto, e voi in questa parola leggetevi proprio quanto può dire un'anima che
desidera il bene delle vostre anime. Aiutiamoci vicendevolmente per realizzare questo
che deve essere il nostro continuo ed unico desiderio:
a) Per i cristiani: tenersi in contatto diretto con visite mensili (per i vicini), trimestrali
(per i lontani), oltre alle conversazioni alla Missione. Indirettamente con lettere, inviti
di feste, articoli di giornale, libri, ecc.
b) Per i pagani allargare ed estendere il lavoro già fatto.
Ho trovato al ritorno l'annuncio della morte di mio fratello Luigi,2 confratello Salesiano.
Credo che non avrà bisogno delle nostre preghiere, ma è orita carità. . . perciò. . . Non
conosco particolari ed ho solo notizie indirette. Grazie n d'ora di quanto farete.
1
Questa Vita del Venerabile Don Bosco di 90 pagine fu pubblicata in data 20 gennaio 1928. Termina
con le Parole di Don Bosco ai cooperatori salesiani e una breve presentazione dei Salesiani in
Giappone. Le tre foto inserite sono Maria Ausiliatrice, Don Bosco e il gruppo dei missionari. Da
2
tener presente che non erano passati neppur due anni dal loro arrivo.
Luigi Cimatti suo fratello coadiutore salesiano era morto missionario a Piura in Perù il 13 dicembre
1927.
Era anche lui ottimo musico e direttore della banda musicale.
Salesiano esemplare.
meraviglia che la notizia sia arrivata solo adesso. A quei tempi c'era il telegrafo.
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Fa
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Rinaldi Filippo / 1928-2-8 /, Rettor Maggiore
Compiuta la visita mensile ed anche andato no a Nagasaki per parlare di varie cosette
con Monsignore, oggi inizio del 3° anniversario della nostra venuta in Giappone, voglio
passare qualche tempo con Lei.
...Urge personale urgono mezzi. . . quindi se può un po' per queste cose e per i viveri
inviare qualche cosa credo andrà bene.
Per il personale (non pensi che si voglia correr troppo) se è vero quanto diceva il Card.
Cagliero, Don Bosco all'allora missione dell'America diede dopo due anni dall'inizio non
so quanti salesiani. In Giappone nulla. . . pur pensando che questi no al 1930 non
potranno entrare in forza. . . Per me, quando Gesù mi dice qualche cosa, gli faccio segno:
Caro mio Signore, sbagliate direzione è a Torino che bisogna andare e muovere un
po' quei cuori duri, che quando sono vicini ti ammazzano colle promesse (tiro una satira
a Don Ricaldone) e poi. . . chi s'è visto s'è visto. Gesù dice: Pu1sate et aperietur
vobis. . . e Don Cimatti pulsa ducioso. . . Animo, ma decida una buona volta. Sì o
no? Così almeno si pensa ad altro e si aspetta. . . Mio buon papà, non le sembri vana
pretensione. . . Certo Don Cimatti più che fesserie non sa fare, ma quando penso a Don
Ricaldone che constatava che siamo giunti in Oriente con 40 anni di ritardo, quando si
vede così lentamente procedere le opere di evangelizzazione perché (e per me è il massimo
perché ) non ci sono missionari (80 milioni di pagani 200 missionari ne tolga 50 fuori
di combattimento (per molte cause) e i salesiani che sono desiderati, aspettano ancora
degli anni. . . devo dire non capisco proprio nulla. Dunque insisto, supplico. . . 3
1. Mandi subito qualcuno per la lingua;
2. Mandi presto molti giovani studenti o novizi o come vuole;
3. I Superiori decidano presto e diano direttive; e così anche in Giappone Maria A. e
Don Bosco lavoreranno, ma se li lasciano inoperosi. . .
4. Se può mandi qualche sussidio.
Ed ora, buon Padre, non pensi alle mie espressioni. . . il mio modo di scrivere è cordiale,
ma un po' farabutto, rivoluzionario romagnolo. Lei comprende. Per Don Cimatti le cose
sono come le ho esposte, e valuti: più si tarda pel Giappone e peggio è in tutti i sensi,
per l'opera nostra e per il Giappone.
Mi benedica e con me tutti i cari confratelli che fanno prodigi di lavoro e si vengono
formando buoni e santi.
3
Don Cimatti per molti anni continuò a insistere in questo tono. Conoscendo le dicoltà della lingua
se ne comprende bene il motivo.
Eettivamente dalle statistiche risulta che il Giappone fu tra le
missioni dell'Asia quella che ricevette meno personale. Forse le dicoltà di cui parlava Don Cimatti
incutevano timore.
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7 1928
Saprà certo della morte del mio Luigi. Strano che l'ho saputo non dal suo direttore (chissà perché?) né so alcun particolare. Lei conosce i bisogni di quest'anima: lo
raccomando alla carità delle sue preghiere e dei Superiori. Fiat voluntas Dei!
Ricaldone Pietro / 1928-2-12 /, Vicario del Rettor Maggiore
Sono in attesa di sua desideratissima che illumini un po' il da farsi e non ci faccia vivere
in un mondo d'illusioni e perché dovendo fare qualche cosa di sodo, vi possa provvedere,
tutto e bene.
Abbiamo letto con vera meraviglia, ma con profondo dolore, come furono travisate
certe sue interviste (specialmente sulla Gazzetta del Popolo e sul Momento, sui dati
numerici e sulle località giapponesi): questo nuoce all'opera nostra in Italia e all'estero
(se queste cose sono lette). . . si ride. . . In Giappone, siccome capiterebbe lo stesso, ho
consigliato non far pubblicare nulla che non sia scritto da noi. Ne ho già scritto al Sig.
Don Rinaldi e all'Ispettore, ma nel caso che non arrivasse la lettera riassumo a Lei. ...Mi
raccomando:
a) personale per lo studio della lingua, subito. . . ma perché hanno mandato aiuti a
tutti, e qui dove sa che bisogna rompersi l'osso del collo per la lingua, tardano tanto?
Ricordi che chi viene nel 1928 (se non vogliamo creare spostati) no al 1930 ben maturo,
non è adibibile.
b) Noviziato. Che cosa presentare ai Superiori? Ma bella! Mi obbligano a fare il
capo a questi santi confratelli e non so che cosa fare. . . Lei dice: adagio, adagio!. . .
Vuol scommettere che il Giappone è come è anche perché tutti i missionari dicono adagio,
adagio. . . e intanto il tempo passa. . . e. . . Non creda che Don Cimatti pensi di convertire
e sovvertire ab imis. . . NO, NO, NO. . . desidererei solo nel nome del Signore seminare
seminare seminare e meglio che si può buon seme, in terreno ben lavorato. . . ma uso Don
Bosco, che non deve avere mai detto (la dico grossa?. . . mi bastoni pure. . . tanto siamo
lontani) adagio, adagio ma lavoro, lavoro. . . Lei mi conosce sarò fanfarone, poco
educato, involuto nel pensiero la vedo così, pronto a fare come vogliono i Superiori in
questo genere di cose. . . tanto più che sono inesperto e inetto. . . Ascolti, Don Ricaldone
mio, facciamo così: loro superiori vadano in fretta: se è necessario ci pensa il Signore ad
andare andare adagio Fede, perbacco! un po' di fede! e il Signore li benedirà. Finora
non ho domandato che quanto domandava (e ottenne) S. Francesco Saverio. Ne mandino
in Giappone tre per anno e vedrà che andrà bene. Se poi si vuole il noviziato. . . quello
interessa il lato salesiano e perciò è un'altra sede. Beh, beh! Colleghi Lei questi pensieri
e preghi per me.
Circolare Salesiani / 1928-2-13 /
Il lavoro, come vedete, per la benedizione del Signore non manca anzi viene sempre più
diventando ponderoso e dicile. Perciò a nome di Don Bosco e per il bene delle anime
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7 1928
nostre vi raccomando:
1. Aumentando il lavoro aumenti l'intensità della preghiera,
2. Lavoriamo con calma, e
specialmente
3. Lavorate, ma solo quanto le proprie forze comportano abbiatevi cura della
sanità (Don Bosco).
Perciò:
1. Non si lavori di notte
2. Si lavori secondo obbedienza e con ordine. Ricordiamo che
bene.
l'ottimo è nemico del
3. Avvicinandosi la primavera (sentendo il parere dei rispettivi dottori) credo utile
[che] tutti facciano una qualche facile cura depurativa del sangue.
4. I vari lavori che si iniziano non si perdano di vista. Miei buoni fratelli, oh! il
buon Dio vede la nostra buona volontà e il desiderio ardente di lavoro per il bene
delle anime che tutti abbiamo, ma vuole che agiamo con naturalezza, con calma,
seguendo l'ordine delle cose, con gran fede ed abbandono in Lui. Ascoltate quanto
vi ha detto chi ama le anime vostre e che ha stretto obbligo di dirvelo.
Rinaldi Filippo / 1928-2-28 /, Rettor Maggiore
È il giorno dell'esercizio della b. m. e perciò:
Salute: buona in tutti i sensi, mi pare. ...Ecco quanto provo da qualche tempo. . .
Spero sia una grazia del Signore davvero. . . Vado sempre vedendo meglio il nulla di
Don Cimatti in ogni senso. . . Nasce questo dalla valutazione di quanto vedo in riuscita
fatto così bene dagli altri confratelli? Dalla constatazione che dove mette la mano Don
Cimatti più che meschinità non escono? Da una maggior conoscenza dell'anima, della
povera anima mia?
In qualche momento mi pare davvero che dovrei più salesianamente stare coi giovani. . .
ma quando nella conversazione non capiscono, viene fatto di domandarmi se non sia
meglio tacere. . . Insomma è da un po' di tempo che sento a più riprese voci interne
imperiose, le quali mi pare di non aver provato mai prima, che mi dicono: Fa' così!.
Delle volte mi suggeriscono le parole stesse, mi sembra alle volte di essere spinto. . . e non
sempre riesco (non so perché. Inerzia? paura? superbia?, è certo questa) ad accontentare
queste voci. . . e dopo sto male.
Che cosa sarà? Maggior senso di responsabilità? In uno scatto nervoso passato del
bravo Don Cavoli, mi disse: Che non andando le cose bene dovrebbe cominciare Don
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7 1928
Cimatti a fare l'esame di coscienza!. . . . Oh, che brutta cosa dover comandare o dirigere
gli altri. Ecco il fatto nuovo che succede nella mia anima e voglia il buon Dio aiutarmi a
capire chiaro e quel che è più ad agire risolutamente in conformità di queste ispirazioni
(quelle buone si capisce!).
...Mi pare carità con tutti e di non provare risentimenti o altro con alcuno. Ammiro
la riuscita del lavoro dei confratelli, vedo la mia incapacità, prego il buon Dio di non
farmi vedere che le miserie di Don Cimatti, ma però sempre avanti allegramente. Certo
che qualche volta specie a tavola può essere che sia stato un po' troppo serio e poco
cordiale.
Dalla Cronaca di Don Cimatti / 1928-3-1 /
È davvero deplorevole che non siamo riusciti e credo (con le disposizioni in cui siamo)
non riusciremo a essere cortesi della cortesia giapponese. Té e dolci nelle visite non
devono mancare, e penso che facciamo gure... Certo i giapponesi ci compatiscono; ma
tale compatimento va certo a detrimento nostro.
Circolare Salesiani / 1928-3-7 /
Credo che anche voi proviate il nostro stesso massimo dolore nel vedere tanti poveri
cristiani che da anni abbandonarono la pratica cristiana, o che perché lontani dalla
missione, non hanno la comodità di frequentare e si trovano ogni momento nell'occasione
prossima di aevolirsi nella fede e lentamente perderla o che sono profondamente aitti
perché non possono soddisfare il desiderio ardente che avrebbero di essere buoni cristiani.
Ecco per voi ora uno dei problemi più gravi: provvedere meglio che sia possibile a
queste anime. Queste sono le vere pecorelle smarrite, e voi sapete che cosa ha fatto il
buon Pastore Gesù.
Perciò stiamo mordicus a quello che ci siamo proposto come lavoro di quest'anno per
i cristiani: mensilmente e trimestralmente, direttamente e indirettamente, in tutte le
forme insomma.
...In molte circostanze troveremo ripulse, dicoltà, freddezze, ecc. Lasciatemi dire così:
Siamo di fronte a singoli ammalati di malattie speciche, occorre studiare da buoni medici e con coraggio applicare i rimedi. Che dovremmo dire se da un lato guadagnassimo
anime dal Paganesimo, e perdessimo e lasciassimo nell'abbandono le anime che già sono
di Dio!
Rinaldi Filippo / 1928-3-8 /, Rettor Maggiore
Dall'ultima mia novità nessuna. Tutti i confratelli bene ora in tutti i sensi. Deo gratias!
Il più ammalato è Don Cimatti, non intendo materialmente, ma. . . il Signore mi fa
vedere poco per volta la realtà del castello immaginario della mia santità e mi fa toccare
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con mano la totale nullità dell'essere mio, come non vidi mai così evidente come ora.
Deo gratias! Lei preghi per questa povera anima mia!
Ho accettato una serie di concerti da Tokyo verso Moji per una quindicina di giorni,
pregato da vari padri, per le loro opere. Ho creduto accettare (naturalmente facendo
capire la nostra meschinità) per non disgustarli, né farsi troppo preziosi, per far conoscere
i salesiani, o meglio, Don Bosco e conoscere da vicino il lavoro di questi che ci hanno
preceduto nel campo del lavoro.
Il giornale buddista di Kyoto (la grande città buddista) scriveva tempo fa: sono
comparsi in Giappone dei bonzi (bonzi siamo. . . noi!) che hanno inaugurato un sistema
del tutto nuovo e geniale nella propaganda religiosa in Giappone. W Don Bosco!
Coll'aiuto del Signore vorrei nire ciò che vagheggio da tempo: mettere in pulito tutti
i canti dei libri scolastici che ho musicato e presentarli per mezzo di S. E. il Delegato o
altri alle alte autorità scolastiche giapponesi. Preghi e se è per il bene delle anime, certo
riuscirà.
Esporsi a Tokyo sembra anche a me. . . ma certo Tokyo quel giorno non si commuoverà
troppo. . . In nomine Domini. . . al più diranno: Poveri stranieri!, ma applaudiranno
freneticamente e se anche non lo facessero. . . Deo gratias!
Ghetti Giorgio / 1928-3-14 /, Dottore di Faenza, amico e benefattore
Un grazie romagnolo e salesiano per la sua bontà e per lo splendido esito morale e
nanziario della sua splendida conferenza, di cui e confratelli e giornale e parenti mi
scrissero entusiasmati. La bella somma di ¿ 160 mila lo dice chiaro e sono sicuro che fu
assai maggiore il bene delle anime.
Amat.mo Sig. Dottore, se il buon Dio promette la vita eterna a chi dona un bicchiere
d'acqua a uno dei suoi amici, pensi (perché è realtà) quanto toccherà a Lei. Dunque
a nome di Dio: grazie. Che cosa le posso promettere poi di quanto faccio per Lei?
Intensicheremo le preghiere e i sacrici per Lei, amatis.mo Sig. Dottore e. . . basta. . .
perché Lei comprende perfettamente.
Giordano Antonio / 1928-4-1 / chierico studente di teologia, ex-allievo di Valsalice
Grazie degli auguri e delle preghiere: queste valgono tutto. Congratulazioni per la musica: al ritorno sentiremo. . . e se non è roba poi. . . sono botte. . . Oh, non aspetto
che il momento per suonartele. . . qui non posso sfogarmi. . . eh, sono dolori. . . Qui
signicherebbe perdere il frutto di anni di lavoro, ad es. uno schiao ben dato. . . Oh,
come mi pento di avertene dato pochi!
Avanti dunque Antonio! La meta va sempre più avvicinandosi. Studia (per vero amor
di Gesù) bene la teologia, se no quanti rimorsi e dubbi avrai dopo! Per il lavoro (so come
lavori tu) è dovere non lavorare sopra le proprie forze e. . . sempre secondo obbedienza.
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Per la salute spirituale buone confessioni e comunioni buoni rendiconti esatta
osservanza delle regole tutto il resto è fesseria di cui non bisogna tener conto.
Di Bovio non so che pensare. . . ma dove è? Di Bava è da molto che non ho notizie,
ma spero sia sempre il bravo Andrea d'un tempo; certo ha da studiare. . . so che vuol
dire iscritto in matematica. Preparati bene ai perpetui e quando ne avrò l'annuncio
sarà una gioia somma.
Allegro dunque Antonio e. . . buono come ti vuole LUI e come ti desidera (lo sai) il
tuo:
Don Vincenzo Comatti
Rinaldi Filippo / 1928-4-3 /, Rettor Maggiore
Il giorno delle Palme giunse telegramma dalla Delegazione annunciante l'erezione canonica della nostra Missione indipendente.4 Attendo lettere e da parte dei Superiori (Don
Ricaldone deve davvero essere morto per il Giappone) ordini, schiarimenti, il quid faciendum, insomma.
Per parte mia insisto, riinsisto, riinsisto per aiuti di personale, che apprenda la lingua
e subito. L'attuale personale è tutto assorbito nel lavoro che si moltiplica e si rende
dicile ogni giorno più. Lei sa in che condizioni di salute è se continua così fra pochi
anni. . . Lei comprende. Bel costrutto davvero e bel risultato. Come ho scritto in altre,
ma è tanto dicile al Sig. Don Ricaldone o a Lei scrivere: Per il personale non c'è da
pensarci! Oppure stiamo preparandolo, ecc.?. Almeno si sa come orientarsi. . . Ma così,
via. . . non va!. . .
...E che vuole? In Giappone più che il lavoro di massa è necessario proprio quello
personale. Il cristianesimo in mezzo al paganesimo ha bisogno di continui puntelli, starei
per dire quotidiani è inoltre da ricostruire tutto in cristiani che da 15-20 e più anni
abbandonati, si possono dire tali perché hanno ricevuto il Battesimo e non sanno più
nulla e si sono dati alle pratiche pagane o sono indierenti. Poche pecorelle sparse, non
sempre a tiro. . . È necessaria l'istruzione religiosa, la stampa di buoni libri e scuole e
insegnanti e chiese. Là dove c'è sia pure un piccolo centro di cristiani, ci vuole il prete e
la chiesa, se no, in Giappone non concluderemo mai nulla. . .
E pensare che Lei sa da tempo tutto questo. . . e non manda neppure uno; dico uno,
dei tre, che seguendo l'esempio di S. Francesco Saverio domando da tempo. . . Così no al
1930 non possiamo sperare un aiuto. . . No, no, non va, non va. Per parte di Don Cimatti
credo non ci debbano essere rimorsi di sorta: ma insisterò usque ad importunitatem.
4
Il telegramma di cui si parla è il seguente: Santo Padre ha separato dalla Diocesi di Fukuoka provincia Oita e Miyazaki, erigendole Missione indipendente.
Card.
Gasparri .
Con questa decisione
Don Cimatti diventa il Superiore Ecclesiastico Ordinario del luogo della Missione, che diventa indipendente dalla Diocesi di Fukuoka..
Nel 1935 la Missione Indipendente diventerà Prefettura
Apostolica.
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...Tokyo, Yokohama, Osaka, Kyoto vedrà i poveri gli di Don Bosco,e Maria A. e Don
Bosco si faranno onore. A noi tirino pure anche le patate, ma Dio sarà gloricato e nel
gran salone di Tokyo spero poter intonare (oh, il Signore mi dia in quell'ora l'ecacia
della parola di Don Bosco!) Cristo risusciti in tutti i cuori, Cristo si veneri, Cristo
s'adori attraverso la bella melodia italiana del secolo XII.
Giardini Mario / 1928-5-16 /, Delegato Apostolico
Prima di abbandonare l'Isola grande, mentre di cuore ringraziamo il Signore della riuscita
religiosa e morale dell'impresa, mi sento in dovere di ringraziare l'E.V. della gentilezza
usataci, dell'impulso dato a tutto.
5
Sono 22 concerti e 2 funzioni religiose date in questo periodo di tempo e si può valutare
la media dell'assistenza avuta a un migliaio di persone. Mons. Castanier ebbe la bella
idea di stampare un volumetto di propaganda che era distribuito insieme alla musica delle
canzoni di Meiji e della Regina a tutti. L'edizione di 20 mila copie esauritissima. Sempre
applausi, bis, ori. . . si lasciò insomma buona impressione e voglio pensare che le anime
avranno guadagnato. Non so dirle degli incassi dei Padri (che non mi riguardano. . . ),
quelli dei Salesiani qualche oerta esigua, molta stanchezza, molte conoscenze di ogni
genere (persone, luoghi, cose belle e meno belle), contentezza di aver cooperato a far
qualche cosa per le anime.
1. Che i concerti hanno dato modo ai Padri di entrare in luoghi e in relazione con persone che non conoscevano, di poter parlare a pubblico che avrebbero mai avvicinato,
e di fare buona propaganda.
2. Forse potranno essere fonte di risorse future anche per i salesiani. . . ma è cosa
molto delicata, specie quando c'entrano in mezzo gli interessi locali dei Padri. . .
Vedremo.
3. Hanno dato modo a noi di essere istruiti in molte cose. Dunque, Deo gratias! e a
V.E. che ha dato la spinta, se no non mi sarei mosso. I luoghi sono: Yokohama
(2), Tokyo (2), Shizuoka (2), Nishinomya e dintorni (4), Kitano (1), Maizuru (2),
Kaya (non vi sono cristiani) (1), Wakayama (2), Kishiwada (1), Kobe (1).
Se l'E.V. ha qualche buon pensiero e se in qualche modo materiale (con qualche sussidio
extra) può venirci in aiuto, sia una volta di più benedetto. Ma specialmente preghi e
faccia pregare.
5
Di molti di questi concerti sono rimaste copie di programmi e foto, e anche copie del materiale
distribuito e notizie di giornali.
L'attività dei nostri artisti fu veramente straordinaria e servì a
farli conoscere nella capitale e nelle zone centrali del Giappone.
Come appare da queste lettere,
l'Internunzio Mons. Giardini ne era entusiasta. Don Cimatti n da allora per lo sviluppo dell'opera
salesiana mirava alla capitale.
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Caviglia Alberto / 1928-6-6 /, salesiano, studioso di Don Bosco
Dai giornali, da riviste ho appreso dei suoi trion: è diventato un pezzo grosso (sdo con
quella pancia. . . novello S. Tommaso) . . . ma per quante onoricenze le si scaraventino
contro, per me è sempre D. Caviglia. . . D. Alberto. . . Berto. . . .
..D. Bosco (ed era tempo) mi farà passare momenti di Paradiso. Per me prego la S.
Teresa (e deve pregare anche Lei) che le dia almeno tanta vita da condurre a termine il
poderoso, ma necessario lavoro: quindi almeno no a 80 e sempre D. Caviglia, veh!. . . e
poi vedremo:
Quanta gioia provai nelle notizie dall'Accademia. Conoscevo un po' l'ambiente ed è
(dica pure) un vero miracolo, più che un successo. Deo gratias.
Tokyo, Yokohama, Kobe, Osaka ed altri luoghi secondari hanno visto i missionari di D.
Bosco nei gran saloni a propagare con la musica la religione e il nome salesiano. Applausi
incondizionati, bis, chiamate, ori e donativi, ma quel che è più, bene alle anime. 22
concerti in 18 giorni - 20.000 copie di un piccolo opuscolo sulla religione distribuiti coi
programmi Discorsetti ecc. con 30.000 persone che per la prima volta hanno udito
Jesum et hunc crucixum. Oh, con che voluttà si cantava Cristo risusciti in tutti i
cuori!. Oh come avrei voluto una falange di voci poderose. . . , l'organo di S. Giovanni. . .
Deo Gratias!
Ed ora, caro D. Alberto, basta. . . e preghi per me, che D. Cimatti non la dimentica.
Rinaldi Filippo / 1928-6-9 /, Rettor Maggiore
Il giro musicale mi ha ringiovanito. Studio e lavoro: ce n'è ed il Signore sa che cosa
ci sarebbe bisogno per compierlo tutto. Lingua, sostenere le opere iniziate, spingere il
lavoro fra i pagani, sostenere la fede tra i cristiani.
...Osservanza delle regole e i voti: mi pare nulla di importante... Come pure per ciò
che riguarda il disimpegno dei miei doveri, non so fare il superiore, né so ottenere dagli
altri. Lei mi ha fatto una graditissima paternale (e me ne facesse sovente!) che però non
cambia di un ette la questione che ripetutamente sento in coscienza di dover porre, ed è
solo per questo che la pongo. Che vuole? Non so che cosa abbia al fondo dell'anima. . .
un quid di rivoluzionario romagnolo. . . Amo quelli che lavorano nei ranghi inferiori. . .
Compatisco quelli che debbono per necessità di cose essere nei ranghi superiori, ed il solo
pensiero di esserci (se da un lato può sollecitare la mia superbia) la realtà di fatto non la
posso vedere, mi è così cordialmente antipatica che non posso fare a meno di protestare,
di brontolare se vuole. . . Il superiore per me è l'uomo più infelice del mondo, e perchè
dovrebbe proprio essere Don Cimatti questo tale?
L'altra questione ad esempio del monsignorato od altri bardamenti simili, che (mi lasci
dire anche a rischio di dirle grosse!) per me sono vere commedie (oh, perché il suo S.
Patrono quando gli portarono il cappello, fece quello che fece?), e Lei immaginerebbe
Don Bosco, Don Rua coi occhi o colle fasce colorate? No, no. . . non è possibile!). Lei
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mi parla di fede, di portare le croci. . . Ma certo e a questione nita gli esempi li hanno
dati per primi i santi. . . molti dei quali si sono straolati di queste miserie.
...Don Cimatti, per il bene dell'anima sua, ha bisogno di ben altro. Sento Lei che mi
ripeterà: Hai bisogno di fare l'obbedienza e basta!. E così sia, ma è mio stretto dovere
insistere e nché il Signore mi darà vita insisterò, essendo questa fermissima e chiarissima
realtà. Comprendo che non dovrei dare a Lei (che già tanti grattacapi ha per la testa)
anche questo pensiero, ma, non posso fare a meno.
Osservanza dei voti. ...Per la povertà (anche questo è collegato con quanto sopra),
non so amministrare, chiaro? L'animo mio è così fatto (e d'altra parte non ho esperienza
passata) che quando ho dei soldi, a chi ne ha bisogno ne do e mi trovo sempre a mani
vuote. Ora ad es. ho bisogno urgente che Lei mi venga in aiuto, se no, non so come fare....
Questa dei soldi è per me la spina più forte. E anche in questo mi permetta che le apra
l'animo mio. Di poverissima famiglia, non abituato a grandi cose, ho sempre sognato
per me la vita primitiva dei tempi eroici dell'oratorio. Il Signore mi dà salute e non
sento il bisogno di riguardi speciali. Nel fondo del mio cuore c'è stata sempre una lotta;
ho sempre capito molto poco ad es. nei cibi, negli edici, ecc. no a che punto debba
arrivare lo spirito di povertà nostra. Penso agli edici dell'Oratorio, della Crocetta. . .
alle relative comodità, ecc. ecc. e paragono a Don Bosco. . . Certo bisogna pensare alle
leggi, alle esigenze delle famiglie, ecc. ma. . . ci capisco poco. Come superiore non so
quindi valutare no a che punto. . . a me personalmente basterebbe così poco!. . .
...In preparazione della Beaticazione di Don Bosco si sta traducendo una vita più
grossa del nostro Don Bosco che ho desunto alla lettera dalle vite nora uscite. La
traduzione viene a costare un 300-400 Yen (e a bocce ferme, il Delegato ci pensa a
pagarle avendomi fatto scrivere che non mi disturbi ad anticipare). Il gruppo giovani di
Tokyo è disposto a farla stampare a sue spese: naturalmente la proprietà rimarrà sua.
Quid? Certo non ho soldi per farla stampare a nostre spese. È già pronta la traduzione
di Savio Domenico di Don Bosco che tanto bene farà; ma nché non ho mezzi. . . ho
scritto a destra e sinistra alle associazioni e se rispondono, spero per quest'anno di farla
fuori. . . Ci vogliono almeno 5000 lire. Ho iniziato anche il foglietto Don Bosco 6 per
ora vincolo di unione fra i cristiani di Miyazaki e Oita. Ce n'è tanti dispersi qua e là e
purtroppo non siamo in grado di inviare almeno una volta al mese il conforto della buona
parola di persona. . . almeno vi giunga per scritto. Come lo sosterrò, non so ancora, ma
era necessario. . . Ah, povere anime cristiane in mezzo al marcio pagano e isolate!. . .
6
Di quello che qui chiama: foglietto Don Bosco uscì il primo numero il 24 maggio 1928. Si tratta
di una pubblicazione mensile in formato tabloide di almeno 4 pagine e spesso di 8 e più, che veniva
dato o spedito a tutti i cristiani anche dispersi della missione. Dopo la guerra prese il nome di Seme
di senapa e poi Vita cattolica e con questo nome continua ancora adesso come una delle migliori
riviste cattoliche. Pensando che erano in Giappone da soli 2 anni, e si trovavano in gravi strettezze
economiche, si resta ammirati del loro coraggio. Nel Cimatti Museum di Tokyo abbiamo la raccolta
completa degli anni in cui Don Cimatti fu il Superiore no al 1949. Lui stesso ne scrisse molti articoli.
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Rinaldi Filippo BS / 1928-7-31 /, Rettor Maggiore
Non si spaventi, amato Padre, della parola. È la meta dei grandi ricchi giapponesi che
vengono in questo luogo per cercare il riposo, la salute materiale. È una grande città,
situata in riva al mare con spiaggia magnica e che possiede le acque termali più celebri
in Giappone. Da queste caldissime emanazioni eruttive fa di tanto in tanto capolino la
gura del diavolo, che questi bravi giapponesi hanno messo a bollire in quelle acque e in
quei fanghi. Da ciò la ragione del nome.
La città conta poche famiglie cristiane, ma nella stagione dei bagni vi accorrono cristiani da altre regioni, stranieri cattolici. . . È un buon terreno per seminare la parola di
Dio. . .
Se BEPPU (è il nome della città) è la città del piacere, è anche quella del dolore, e
di fronte al dolore i problemi spirituali vengono ad essere illuminati di luce più intensa e
sono facilmente compresi.
Un giorno arrivava a Beppu l'allora ambasciatore di Francia presso il Giappone Paolo
Claudel, e la prima domanda che rivolse alle autorità che l'ossequiavano fu: A Beppu c'è
un tempio cattolico?. Per tutte queste ragioni varie si è pensato di iniziare qualche cosa
anche in questa zona a noi adata. Si è attata una casetta, e così alla Domenica e al
mercoledì i confratelli di Oita lavorano all'evangelizzazione di questa plaga importante.
Per far conoscere l'inizio dell'opera, al solito un bel concerto attirò numeroso pubblico
nel massimo salone della città. Le statue di satana continuino pure negli inferni di Beppu
a bollire. Maria Ausiliatrice e Don Bosco ci aiutino a stampare in queste anime Gesù
benedetto.
...Amato padre, torno ora con Don Margiaria da Okayama (prov. di Hiroshima) ove
ci siamo recati a portare il nostro povero aiuto musicale per la consacrazione del nuovo
Vicario Apostolico Mons. G. Ross della Compagnia di Gesù. A sera al gran salone
della città vi fu concerto e fra gli altri tenne una magnica conferenza agli oltre 1600
radunati (quasi tutti pagani) il primo Vescovo giapponese Mons. Hayasaka. Un nuovo
pastore donato dal Signore al Giappone. Una ondata di nuova vita cristiana in questa
importantissima zona adata ai campioni della Chiesa, che non mancherà di produrre
splendidi risultati. Gioisca, amato Padre, dell'estendersi del regno benedetto di Gesù in
queste terre così care al suo cuore paterno; ma ci venga in aiuto: non dimentichi che il
Giappone dal punto di vista missionario è il più bisognoso di tutti e di tutto.
Sordo Antonio / 1928-8-26 / chierico studente di teologia, ex-allievo di Valsalice
Non mi meraviglio delle tue ritardate a scrivere. . . In questo ordine di idee non hai mai
avuto buona gamba e perciò. . . niente paura. Non perdere mai però il sonno per scrivere
a Don Cimatti. . . Ti meravigli che i chierici di ora siano diversi da allora. . . ma credi
proprio che voi foste allora la perfezione? E il progresso dove lo metti? Ti meravigli pure
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dell'aevolirsi delle relazioni. . . ma è certo. . . lontan dagli occhi, lontan dal cuore. . .
c'è un unico, indefettibile compagno. . . Gesù.
1. Ti rinnovo la raccomandazione per la teologia; è la base. Se non vuoi avere da
piangere dopo, studia e studia bene ora.
2. La musica. . . non sei stato mai un campione. Esatto il pensiero del Sig. Ispettore.
3. I tuoi apprezzamenti sui superiori mi fanno ridere. Ti meravigli forse perchè non
capisci bene la questione.
a) Compito di noi sudditi è non di fare il processo ai nostri superiori, ma di obbedire a quanto prescrivono conforme alla regola. . . e basta. I Superiori (secondo
te) comandano male? Ma tu obbedisci bene. Il buon Dio al rendiconto nale
domanderà quanto hai fatto tu. . . non Tizio o Caio o Sempronio.
b) La condenza ha un lato naturale (simpatia) e uno volontario: se non c'è
il primo niente di male ci vuole il secondo. D'altra parte il rendiconto
nella parte uciale è chiarissimo e possibile a tutti. Poi in ogni caso non c'è
l'Ispettore? Non ci sono i Superiori Maggiori?
c) Preti e chierici. . . Miserie umane. Ah chiericuccoli! fate il vostro dovere e
vedrete che non succederanno queste miserie.
d) Tu sai il proverbio piemontese delle lavandaie che non sono mai contente della
pietra su cui lavano. . . Come te che ti lasci abbagliare dall'idea che un cambio
ti possa dare chissà che cosa. . .
La felicità religiosa è data dall'obbedienza. . . lascialo dire a Don Cimatti che dopo 32
anni di professione ti può dire (credo) qualche cosa. . . Che i giovani ti vogliano bene
non ti deve bastare: quello è sentimento. . . Bisogna ti voglia bene il Signore.
Dunque Tonio mio, niente paura, allegro e buono sempre e vedrai quanto il Signore ti
vuol bene.
Rinaldi Filippo / 1928-9-11 /, Rettor Maggiore dei salesiani
Ho ricevuto la nomina e le facoltà,7 prestato il giuramento prescritto, dal Vescovo di
Fukuoka Ed ora al lavoro di organizzazione e di apostolato più diretto, date le nuove
responsabilità. Sto preparando a giorni alcune richieste di altre facoltà da Propaganda Lei vedrà si conveniant . . . Sia ringraziato il Signore. Siamo indipendenti . . . ma vogliamo
essere dipendenti. Lei stia attento. . . Don Cimatti non può adattarsi ai fronzoli e ai colori
dei vestiti, ecc. . . quindi non mi faccia fare delle pazzie.
7
Il 1° agosto 1928 Vincenzo Cimatti veniva investito dalla Sacra Congregazione di Propaganda Fide
della carica di Superiore della Missione Indipendente di Miyazaki.
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Speriamo che il Signor Don Ricaldone ci aiuti davvero e col mandarci l'aiuto dei
confratelli e quello delle suore (come promise). Attendiamo duciosamente.
...Strano che a poca distanza dalla venuta non sappia nulla dei confratelli, delle suore,
ecc. Che siano state solo belle promesse? Non voglio pensare male, perché le sue lettere e l'entusiasmo di Don Ricaldone pel Giappone mi autorizzano a essere certo che ci
aiuteranno, ma. . .
...Insisto a che la sua bontà voglia decifrarmi qualche cosa sui doveri del Visitatore:
nell'ultima sua mi parla di distacco da Macao; mi dice che sono rappresentante del
Superiore Maggiore dal quale devo dipendere ed al quale riferire. Per me continuerò a
fare come prima, ma se qualche cosa di più devo fare, prego. . .
Superiora Generale F.M.A. / 1928-9-12 / delle Figlie di Maria Ausiliatrice8
È la festa del nome di Maria ed ado alla nostra dolcissima Madre questa povera mia.
Non ho il bene di conoscere V. R. di persona (pur forse avendola veduta in Italia) e non
so se V. R. conosca Don Cimatti: ma non importa. La mia presentazione è presto fatta:
l'uomo più meschino di questo mondo che per obbedienza alla S. Sede e ai Superiori si
trova a iniziare l'Opera missionaria e salesiana in Giappone. I miei Superiori mi hanno
promesso che quest'anno le ottime consorelle suore di Maria A. verrebbero ad aiutare nel
vasto campo di lavoro. Sa il Signore e Maria A. con quanta ansia le attendo. Non sarà
inutile a V.R. accennare alcune cose:
1. Clima del Giappone buono come in Italia ma in estate caldo umido (attenti
quindi a chi ha i reumi pel freddo niente paura, minima 5 gradi).
2. Ambiente pagano quindi sodezza nella castità e nella pietà. Carattere giapponese
dicilissimo: stiano in Italia le suore portate all'ira.
3. Per il vitto si trova di tutto per chi non può adattarsi al vitto giapponese .
4. Chi ha abilità speciali, diplomi, ecc. farà fortuna: i giapponesi hanno la voluttà
dello studio.
5. Per le suore campo immenso d'azione dall'asilo a tutte le opere di carità possibili.
6. La lingua è dicile, ma in due anni e anche meno qualsiasi suora se la caverà.
7. Non mancheranno l'assistenza spirituale e conforti religiosi alle suore.
8. ln principio è meglio forse attare una casa (ce n'ho una già in vista).
8
Questa è la prima lettera alla Madre Generale per ottenere la spedizione delle Figlie di Maria
Ausiliatrice in Giappone.
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9. Facendo economia si può pensare ad una spesa quotidiana nell'attuale missione
nostra presso a poco come nelle grandi città di Torino, Milano, Roma, ecc. Certo
che in comunità si realizzano varie economie specie se ci potrà essere un po' di orto,
pollaio, ecc.
Come sopra dal marzo p.p. siamo missione indipendente e il capo della missione è un
salesiano. Credo potranno avere anche presto buone vocazioni (già alcune attendono. . .
ad una brava ragazza sto insegnando l'italiano. . . Così il cuore delle consorelle sarà più
consolato). Oh, che campo di bene prepara il Signore a Maria Ausiliatrice!
Oh, Rev. Madre, s'aretti dunque e mandi senza paura buon personale, molti soldi ed
il buon Dio farà miracoli per le Figlie di Maria A. come li fa per i salesiani.
Liceisti Valsalice / 1928-9-19 /
Un nuovo anno si inizia: per i vecchi in altre condizioni di vita. Per i nuovi a Valsalice
già conosciuto o sconosciuto. Ma per tutti deve essere un anno di attività nella propria
formazione materiale, mentale e morale. Ed essendo un missionario che vi parla, di
attività missionaria.
Sarà l'anno che forse vedrà la Beaticazione di Don Bosco. Oh, amici miei! Qual gioia
il solo pensiero. Voi che siete vicini alla sua tomba sfruttate la situazione più che potete.
L'11 Novembre, tutto il Giappone sarà in festa per l'incoronazione dell'Imperatore: è
un popolo che nell'unione degli animi festeggia uno degli avvenimenti più lieti. Pregate
che tutto riesca bene. L'attuale Imperatore non è mal disposto verso al Cattolicesimo.
Ha ai anchi ancora il suo antico insegnante di francese, l'ammiraglio Yamamoto, capo
del movimento cattolico in Giappone.
La regina ha come insegnante di francese una dama della alta aristocrazia giapponese,
cattolica e che fece i suoi studi dalle Dame del S. Cuore. Ma certo le dicoltà sono
enormi per l'entourage. . . ad ogni modo pregate anche che queste buone disposizioni si
accrescano e mantengano.
Tonelli Antonio / 1928-9-20 /, compagno di ordinazione, collega a Valsalice
Il Signore ti ricompensi della carità usata a questo tuo povero fratello coll'avere indotto
quei sornioni di chierici a scrivere. Non vorrei si pensasse che avendo ancora un brano
di cuore a Valsalice e che desiderando scrivere, volessi continuare a fare il precedente
mestiere. . . (di Direttore). Oh, mio Tonelli, no, perché a ben altre formidabili responsabilità sono legato e che non mi danno requie e che se non fosse perché. . . (ma noi religiosi
lo vediamo e capiamo bene il perché) ben volentieri si manderebbero a farsi benedire. È
che Don Cimatti ha bisogno come dell'aria che respira di preghiere e i chierici pregano
sanno pregare ed ecco che un primo essenziale bisogno per me è ottenuto.
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Dillo pure ai chiericuccoli che ho ducia certa nelle loro preghiere, e pur non conoscendoli di faccia (di cuore e di anima li conosco tutti) sono tutti miei fratelli carissimi.
...Novità: giuridicamente a posto: Visitatoria e Missione indipendente di Miyazaki.
...Quando potremo averle, le scuole saranno sciami di api. Il Signore ci pensi perché
se ci deve pensare Don Cimatti, stiamo freschi.
In una radice di grosso albero divelto da grosso vento (quasi tifone) ho riscontrato
numerosissimi glomeruli gialli. Ne ho raccolto in quantità suciente (è la pianta di
mogano): invierò nel prossimo pacco. Ai primi di Ottobre sarò a Tokyo per la riunione
di tutti i Capi di Istituti religiosi per coordinare il lavoro. E per stavolta basta.
Rinaldi Filippo / 1928-10-8 /, Rettor Maggiore
Torno dopo una settimana di assenza per essere stato due giorni a Tokyo per un'adunanza
familiare con tutti i Vescovi e capi di ordini religiosi per un'intesa su qualche punto
(festa dell'incoronazione, legge sulle religioni che pare sarà presto presentata, stampa,
trasmissione di poteri, ecc.).
Ho conosciuto così persone e cose. Molti ci desiderano a lavorare nelle loro diocesi vari non ci conoscono bene tutti ci amano. Deo gratias!
...Mi permetta condarle un pensiero che sento in fondo al cuore: i Superiori hanno
un'idea chiara dei bisogni di questa nazione e davvero (la dico grossa, ma so a chi parlo)
provvedono? Siamo al terzo anno ormai e il piccolo gruppo iniziale si assottiglia per
numero e per forze se si vuol fare qualche cosa, bisogna pur muoversi ed il campo si è
allargato e va estendendosi. Arrestarsi? È impossibile. Limitarsi? equivale fare quanto
fu fatto nora dai missionari e perdere il terreno acquistato. E allora? Ma pensino
davvero e ogni anno a questa povera e grande nazione, se no saremo da capo ed era
meglio (la dico grossa!) non venire. Dirà: La stanchezza del viaggio ti fa la testa stanca
gluolo!. Più di 36 ore ad andare e idem a venire prendendo tutti i diretti possibili sono
pure una delizia ma grazie a Dio, non soro. Ma la realtà, mio buon Padre, è questa,
che noi no al 1930 non potremo aver aiuti, se non vogliamo avere dei mezzi uomini poi,
usufruendo subito. . . Questa è la vera storia. . . Dunque non ci dimentichino. Missioni
più beniamine (mi lasci dire anche questa. . . è la volta che ne dico delle grosse. . . )
daranno maggior consolazione ai superiori e alla Chiesa. Il povero Giappone piovoso
ed arido, terremotato e vulcanico fa quel che può. . . ma i Superiori facciano anch'essi
qualche cosa per noi. Nello scrivere ho l'animo in calma, anzi pieno di gioia, perché oggi,
si è celebrato per la prima volta la festa della nostra Teresina abbiamo inaugurato a
Lei il circolo aspiranti alle Figlie di Maria l'ho pregata e messa a parte dei dolori nostri
e le ho promesso che se trova modo di mandarmi i soldi la prima chiesetta che bisogna
fare quest'anno sarà dedicata a Lei. Le ho detto (come le dico ora) che muova il cuore
duro dei Superiori anché mirino con sguardo benevolo il Giappone. . . e mandino molti
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aiuti quest'anno e tutti gli anni. Sono sicuro che adando a Don Bosco, alla Mamma e
a Teresa gli aari nostri tutto andrà davvero bene.
...Ed ora? Null'altro che domanda di preghiere per la mia povera anima. Ho passato
alcuni giorni di angustie interne con pensieracci succedentisi con una ostinazione tale,
mai provata in vita mia. Lo sporco demonio non so che cosa avesse intenzione di ottenere.
Mi pare di essere stato calmo nella preghiera e, buttandomi come bimbo in braccio a
Lui : ho dovuto dire (come santa Teresa, se non erro): Ma caro Gesù, dove sei Tu. . .
eppure tutte queste cose che mi passano in testa le hai fatte Tu!. . . . Dunque preghi per
me in modo speciale. Avanti allegramente ed il buon Dio ci aiuterà.
Madre Superiora F.M.A. / 1928-10-29 /
Missione Indipendente di Miyazaki
Godo davvero che V. R. conosca questo povero prete e pur in mezzo alle dicoltà
del personale sia animata dall'ottima volontà di iniziare al più presto il vasto campo di
lavoro che la nostra buona mamma l'Ausiliatrice tiene pronto alle sue glie nel Giappone,
in questa terra fecondata dai lavori di S. Francesco Saverio e dalle migliaia di martiri
giapponesi.
Sono cascato dalle nuvole al pensiero che oggi come oggi non è concretato nulla sulla
prima spedizione perché e ne avevo scritto e al Sig. Don Rinaldi e al Sig. Don Ricaldone
che aveva visto le cose, e che mi aveva scritto che se desideravamo le suore sarebbero
venute mi avevano lasciato nella dolce speranza e i Cristiani all'annuncio gioivano per
le loro gliuole e già avevano cercato per la casa.
Mah! sarà così nei disegni della Provvidenza che vuol mettere riparo alla nostra superbia, che desidererebbe l'opera di Don Bosco e Maria trionfare in questo povero mondo
pagano forse più presto di ciò che è nei disegni della Provvidenza.
Il Signore faccia Lui, ma, Rev. ma Madre, se per caso per parte del Superiore della
Missione di Miyazaki è necessario fare delle pratiche presso cotesta direzione generale, me
lo dica subito perché un anno perduto è perduto irreparabilmente anche pensando che
prima di due anni di studio della lingua non possono le consorelle lavorare ecacemente
ed eettivamente.
...Ado questa mia a Maria A. anché la benedica e le faccia concedere buon esito.
Rinaldi Filippo / 1928-11-6 /, Rettor Maggiore
Dopo le feste dei Santi, per le quali come da unita relazione avemmo fra noi Mons.
Hayasaka, vescovo giapponese di Nagasaki, colgo l'occasione di un po' di calma per
scrivere al solito.
1. Salute: ottimissima. Mangio, bevo (mi sono dato più all'acqua), dormo e grazie a
Dio posso lavorare sempre. Purtroppo! che non mi ammazzo. . . Ah, il Superiore è
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il pessimo dei mestieri. Per me da questo lato sono crocisso davvero; mi consolo
che Lei lo è più di me: non son solo dunque. . . magro conforto davvero!
2. Studio e lavoro: ce n'è n sopra i capelli che non ho, e più ce ne sarebbe se la
lingua fosse posseduta se non ci fossero preoccupazioni di dover attendere a tener
vivo il ricordo del Giappone presso gli amici lontani anche presso i Superiori,
che davvero devono guardare il nostro bel Giappone solo sulla carta geograca e
vedendolo tanto piccolo pensano certo: De minimis non curat praetor!. Ma mi
dico un po'. . . basta, se no tiro quattro moccoli di quelli!. . . Se posso compiere
i propri doveri. . . per l'ennesima volta continuerò nché ho ato a proclamare:
Non sono capace a fare il superiore. Ecco tutto. Passo dei momenti terribili e
per causa mia (essendo incapace) li faccio passare ai confratelli e non si conclude.
Bel costrutto dunque. . . Tento di mettere diligenza, ma quando non ci si riesce,
non ci si riesce quindi i Superiori, prego, ci pensino e aiutino a cavarmi da
questa situazione. Ma se è così bello, così santo ubbidire, ma perché proprio Don
Cimatti deve comandare? Ho mai capito questo terribile problema. La mente che
superbamente vuol primeggiare la vita pratica che mi mette nell'incapacità di
riuscire a comandare come si dovrebbe un cumulo di responsabilità dall'altra
una specie di indierenza, di lasciar correre per non aver l'occhio vigile e capire
tante cose da cui urti involontari coi confratelli, quando proprio credo di compiere
atti di carità, ecc. ecc.
...Il bravo Don Antonio per questa mia inettitudine sore scatti di nervoso terribili ma
mi dica Lei, mio buon Padre, che cosa ci posso fare, essendo incapace? Credo che Don
Antonio le avrà scritto e così anche da questo lato, me ne sto tranquillo.
...Ho parlato ora con Don Cavoli di varie cose e ho concluso: Mio caro Don Antonio,
il difetto sta nel manico: sta in me. Mi usi la carità di aiutarmi in tutto. Il Signore vede
e sa, ed i Superiori vedono e sanno e spero esaudiranno le mie suppliche. Come vede:
una conferma di più di quanto le dicevo prima.
Rinaldi Filippo BS / 1928-11-21 /, Rettor Maggiore
In una precedente le feci il riassunto delle cerimonie che avrebbero modicato per una settimana (dal 10 al 17 novembre) il ritmo
regolare ordinario del grande impero giapponese richiamandolo fortemente alle antiche
sue tradizioni di pensiero, di culto, di costumi, di divertimenti. Noi dal lontano Kyushu
non abbiamo certo potuto assistere alla manifestazione di questo avvenimento quale si
svolse a Tokyo, a Kyoto, nei grandi centri, ma se dobbiamo arguire da quanto avvenne
solo fra noi, dobbiamo certo dire che non vi fu città, villaggio, famiglia che non si siano
sentiti pervadere dal fremito di gioia per il fausto avvenimento. Le disposizioni date dalle
autorità centrali e locali furono eseguite con un sincronismo mirabile e devoto da tutta
Dopo le feste dell'incoronazione
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la nazione. Alle 3 pomer. del 10 novembre, nell'atto in cui l'imperatore proclamava al
mondo la sua accessione al trono, e che dai presenti veniva salutato col triplice viva, nello
stesso tempo il suo popolo o adunato in massa sulle piazze, o nelle scuole, o nelle ocine,
o le singole famiglie sull'uscio di casa, in una unione intima di volontà, di pensiero, di
riverente omaggio, davanti all'immagine di lui gridava il triplice viva. Sincronismo voluto
da un ordine, ma a cui tutti obbediscono con naturalezza, con ossequio, con gioia: una
massa di milioni di anime che tra il rombo degli spari a salve, tra l'urlìo delle sirene, esplodono unanimi in un grido di gioia e di saluto: cuori di cittadini di una grande nazione
che battono in quell'istante in un ritmo unisono, inneggiando all'imperatore!
Ed anche i gli di Don Bosco si unirono al tripudio di questa loro seconda patria, e
mescolati alla folla, anch'essi elevarono riverenti il loro saluto, e, nella manifestazione
solenne tenuta nel gran salone della città, anch'essi brindarono alla salute dell'Imperatore. E l'atto gentile, e per noi doveroso, piacque ai giapponesi, che lo notarono sui loro
giornali; anche così ne venne lode all'Italia e a D. Bosco.
I cattolici dell'intero Giappone, animati dall'invito dei Vescovi, il 14, con solenni funzioni nelle chiese, col canto del Te Deum implorarono sull'Imperatore, sulla famiglia
imperiale e sulla patria, le celesti benedizioni. Anche nelle nostre residenze, ornate a
festa, cristiani e pagani con solenni funzioni religiose, con divertimenti, con luminarie
inneggiarono all'imperatore.
A Miyazaki le feste pubbliche ebbero varie caratteristiche, fra le quali degne di nota
la distribuzione del dono dell'imperatore ai cittadini dagli 80 anni in su; il banchetto ai benemeriti della provincia (2000 persone): la slata delle bandiere e quella dei
lampioncini.
...Le feste sono passate: il ricordo di esse è perpetuato in qualche opera di pubblica o
privata utilità: il ritmo ordinario della vita è ripigliato e, con essa, il costante lavoro dei
missionari, che pensano alle conseguenze di tutto questo stato di cose e pregano Dio che
acceleri il giorno della redenzione per questo gran popolo.
Ricaldone Pietro / 1928-11-23 /, Vicario del Rettor Maggiore
Mi sforzerò di scrivere più chiaro che sia possibile per evitarle anche perdita di tempo, di
cui mi batto a più non posso il petto. Credevamo proprio fosse morto. . . poi si è saputo
di un suo infortunio sul lavoro, che non si sa ancora cosa sia. . . poi silenzio. . . poi notizie
da Shanghai che i 3/4 della spedizione per l'Estremo Oriente erano per il Giappone. . .
poi improperi e lettere del sottoscritto ai Superiori. . . e nalmente la sua carissima, che
non dice tutto, ma via. . . vedremo. . . Può essere che siano in giro lettere esplicative
sul dove sbarcano. . . perché poi a Shanghai, ecc. ecc.! Basta, non incominciamo a
mormorare. . . Se i Superiori hanno fatto così, è ben fatto. Ora a noi.
...Ripetutamente nella lettera mi dice: Venendo a Torino. Ho esposto al Sig. Don
Rinaldi le mie dicoltà e desidero che i Superiori mi dicano: Devi venire!. È per
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tranquillità di coscienza. La lingua che dimenticherò, il lavoro già grande che cadrà
addosso a qualcuno, il poco tempo della nostra venuta, l'esempio ai confratelli, ecc. . .
sono, mi pare, buoni motivi per rimanere. Abbia dunque la bontà di dirmi (lei conosce
la povera anima mia) come debbo fare, e nel caso aermativo quando, e se devo pensare
a qualche cosa di speciale.
...Non le nascondo che dentro il cuore ho avuto un improvviso pensiero nel leggere la
Circolare del Rettor Maggiore all'arresto dell'espansione, eccolo:
a) Fortunatamente, quando in circostanze analoghe e il Sig. Don Rua e il Sig. Don
Albera annunciarono l'arresto, la Provvidenza dispose che si continuasse. Non ho il
materiale tra mano, ma non è dicile la documentazione storica, e sono sicuro che
il Signore non vorrà davvero fare sì che proprio il Sig. Don Rinaldi, il Rettore delle
Missioni, voglia mettere le missioni in questa stasi fatale. Don Cimatti non capisce il
linguaggio burocratico, ma se per 4 oppure 5 anni, ad es. in Giappone non si parlerà
che di Miyazaki, Oita e Nakatsu, così come sono ora, amat. mo Don Ricaldone, richiami
pure tutti che è meglio.
b) È meglio non proseguire, perché per me è così storicamente chiaro il primo
punto, che dormo davvero tranquillo. Come però le dissi è un pensiero sorto spontaneo
e non credo aver fatto male manifestandoglielo.
c) Grazie per il materiale provveduto. Spero ci sia il più urgente, cioè modo pratico
di insegnare la religione (grandi illustrazioni, belle proiezioni, ecc.).9
Rinaldi Filippo / 1928-12-2 /, Rettor Maggiore
Come vede mi trovo a Oita per la festa di S. Francesco Saverio celebrata anche quest'anno
con qualche caratteristica come può vedere dall'acclusa relazione pel Bollettino.
ˆ Siamo in attesa dei tre da Torino: non sappiamo chi siano, quando e dove arrivano.
So di traverso da Don Garelli che arrivano a Shanghai al 20. Certo non andremo
no a là. . . tanto più che non sappiamo nulla di sso. Grazie n d'ora della carità
usataci, colla preghiera che pel prossimo anno ci inviino almeno altri tre e le suore.
ˆ Fine mese: mio rendiconto. Salute sempre ottima. Studio e lavoro solito Pratiche
di pietà regolari in comune quando debbo farle da solo, qualche volta dimentico
delle parti o mi lascio pigliare dal sonno. Qualche volta vera freddezza, direi
nausea (non per questo tralascio). Di tanto in tanto il Signore vuole davvero
provarmi. Quanto sono ancora cattivo!
9
Nel Cimatti Museum di Tokyo si conservano 2 grandi album Le Catechisme en Images edito probabilmente agli inizi del 1900 con le relative proiezioni. Dallo stato in cui si trova deve essere stato
molto usato. Si pensa che sia quello di cui qui si parla. Ci sono persone che si ricordano di averlo
visto studiando il catechismo.
98
7 1928
ˆ ...Carità: per me pienamente d'accordo con tutti, ma purtroppo nel realizzare il
bene non tutti d'accordo col sottoscritto. Che farci?
ˆ Per me, la frusta, non so adoperarla mi dicono che adopero troppo miele altri. . .
Ma, o mio buon Gesù, non so dirigere me: non c'è da meravigliarsi che non sappia
dirigere gli altri.
Cimatti Raaella / 1928-. . . -. . . / Suor Maria Raaella Cimatti (Sorella)
Vedi che bel gruppetto di Cristiani. Vedi i bimbi e bimbe, future speranze. Vedessi che
bei colori di vestiti! Prega per queste anime.
Tuo D. Vincenzo
99
8 1929
Figura 8.1: Partenza di nuovi missionari per Giappone 1929
100
8 1929
3/25 Parte per l'Italia per il capitolo generale e la Beaticazione di Don Bosco
5/11 Arriva a Venezia durante la permanenza visita molte case salesiane
6/2 Va a Roma per la Beaticazione di Don Bosco Partecipa al Capitolo
Generale
7/24 Finisce il Capitolo Generale. Visita e predica in molte case salesiane
9/ Comincia la grande crisi economica mondiale con grandi dicoltà economiche
10/12 Partono da Venezia le prime 6 Suore Salesiane e 3 salesiani
12/14 Don Cimatti parte da Genova con un gruppo di chierici
Rinaldi Filippo / 1929-1-10 /, Rettor Maggiore
Il lavoro di ne d'anno, le nessune notizie e relative apprensioni per i confratelli che dovevano arrivare, ed ora anche un po' di apprensione per i mezzi (come sono di poca fede!)
perché gli arrivati portarono poco più di un migliaio di Yen (che, e per gli impegni che
abbiamo e per la cresciuta famiglia, sfumano e che mi obbligarono a pregare i Superiori
per telegramma a venirci in aiuto. . . ) mi fecero ritardare la solita corrispondenza.
Mi permetta che le apra al solito l'animo mio.
a) Sono giunti i confratelli e di buon animo si sono messi al rispettivo lavoro.1
b) Si rimase un po' tutti male (forse le lettere si perdettero) perché non si ebbe notizia
il nome del coadiutore si seppe allo sbarco quello di Don Lucioni dal babbo di Don
Liviabella di Don Escursell dalla posta. Di loro non ho ricevuto né essi hanno portato
con sé qualsiasi dato sugli studi, bisogni speciali, ecc. ecc., tutte cose che faciliterebbero
subito il lavoro. . .
...Le ho voluto dire questo perché ho la convinzione che i Superiori hanno piacere di
essere al corrente delle cose. . . non sempre conoscono le reali condizioni dei confratelli. . .
e perché ho la convinzione che questo sia il mio dovere. Non pensi neppure che abbia
l'intenzione di lamentarmi; sarei ridicolo, anzi ringrazio, è solo a scarico di coscienza.
...Con Don Piacenza e Don Tanguy si era sperato di metterci un po' a posto per la
contabilità e lavorare un po' sul sodo anche in questa parte ma la completa asciutta
fa andare in aria tutto. Comprendo le dicoltà dell'ora, ma non è possibile il lavoro
missionario in prima linea (come il Santo Padre dice essere di noi) se dobbiamo essere
in apprensione per le munizioni. Ben vengano lo studio e le deliberazioni capitolari, ma
intanto veda di venirci in aiuto perché oggi come oggi non ho certo i soldi per il viaggio
1
Sono Don Don Escursel, Don Lucioni e il Coadiutore Maccario.
101
8 1929
e bisogna pure che almeno i confratelli abbiano il fabbisogno almeno per tre o quattro
mesi, se no come possiamo fare?
...Le mie relazioni coi confratelli : di tanto in tanto le osservazioni di Don Antonio
giuste, ma a cui non so sempre porre rimedio. ...Gli ho annunciato che dovevo venire
al Capitolo, proponendo e domandando pareri e soluzioni. Parla di voler tornare, ecc.
...Sono momenti terribili a cui succede poi la bonaccia, che per un nonnulla può rompersi... Don Cavoli si è rimesso allo studio del giapponese è attivo, zelante e vede bene
molte cose vuole realizzarle e nel modo di volerle è certo che va diritto, non guardando
troppo alle persone che devono coadiuvare per giungervi: da ciò alle volte scatti, che in
denitiva mettono a posto molte cose. . .
...Ed ora grazie al Signore di avermi aiutato a condurre a ne quanto avevo in animo,
e scusi la forma, e benedica questo (ne sono più persuaso) il più bisognoso suo glio.
Valentini Eugenio / 1929-1-21 /, suo ex-allievo, studente di teologia a Roma
Godo saperti a Roma e per una cosa così bella e per te importante qual è la teologia.
Studiala con amore: è lo studio di Dio. Quanti possono invidiare la tua sorte. . .
Per il resto: cogli anni capirai la futilità e piccineria dei pensieri di grandezza. . . Calma
insistendo e accontentandosi di piccole cose. . . siamo così piccoli noi. . . Se in un anno
riesci a correggere anche solo un atto di scortesia è già un guadagno immenso.
Vuoi la strenna? Nulla dies sine linea, non passi un giorno senza una linea. . . gutta
(capisci?) cavat lapidem, la goccia scava la roccia. Pensa nel tuo agire alla minimezza
della linea e della goccia e applica.
Per ora prega per la povera anima mia assai più bisognosa della tua.
Grigoletto Giuseppe / 1929-1-21 / chierico, ex-allievo di Valsalice
Oh, mio Grigoletto, ti assicuro che Henry2 è tuo debitore e quanto. . . perché sa solo il
Signore il bene che mi hai fatto e a Valsalice e a Mogliano e a Verona. Al più al più
Henry ha fatto verso di te o avrebbe dovuto fare il suo dovere. . . e basta di questo. Deus
scit!
...Per gli studi fa' quel che sai e puoi e poi lascia un po' fare al Signore.
...A Dio piacendo continueremo il discorso del 1925 a Verona. Convinciti pure che la
Missione giapponese è spiritualmente la più bisognosa, ed anche materialmente, perché
là dove può bastare un milione, per il Giappone ci vuole il miliardo. . . ed è dicile
trovare i facoltosi per gli stranieri. Per fare i miracoli ci vogliono i Santi e Don Cimatti
è ben lungi dall'esserlo. . . Ma basta che li faccia il Signore.
Allegro dunque e buono. Prega e fa' pregare i tuoi compagni e i tuoi scolari per me.
2
Henry = Enrico, era il secondo nome di battesimo di Don Cimatti nato nel giorno della festa del
Santo : specie all'inizio con tale nome rmava le sue composizioni musicali.
102
8 1929
Superiora Generale F.M.A. / 1929-1-24 / delle Figlie di Maria Ausiliatrice
Come vede scelgo apposta il 24 del mese anché in quanto dipende da me, come capo
della Missione e come salesiano, Maria SS.ma pigli la domanda sotto la sua specialissima
protezione.
Inteso dunque che la S. V. scelga un bel gruppo (più ne ha, meglio è) per il Giappone,
specialmente le superiore sarà necessario siano un po' anziane. Noi faremo il possibile e
l'impossibile per aiutarle in tutto.
...Quelle che V. S. sceglierà siano in grado di occuparsi (appresa la lingua) in lavori
casalinghi, di cucito, ricamo, ecc. in asilo ed opere di assistenza dell'infanzia, ed oratorio
femminile. Che qualcuna sia un po' pratica di musica. Più abilità speciche hanno,
meglio è.
Se non muoio, ho ordine di venire in Italia e allora parleremo sui dettagli e sulle
particolarità della spedizione. Preghiamo d'ora innanzi anchè Maria SS.ma pigli subito
sotto la sua protezione le ottime Figlie di Maria A. cui è aperto un campo impensato in
questa nobile nazione.
P.S. Se può invii qualche opuscoletto o foglio réclame sulle Figlie di Maria A., così
faccio la traduzione e stampo per tempo per l'opportuna réclame e vocazioni.
Rinaldi Filippo / 1929-2-10 /, Rettor Maggiore
Mentre attendo il treno (mi trovo a Takanabe dove sono venuto a dir Messa a questa
piccola cristianità) approtto per passar un po' di tempo con Lei. Per necessità di cose
sono nell'identica posizione in cui San Francesco Saverio scriveva a Sant'Ignazio,3 ma
purtroppo quanto lontano dalla santità dell'Apostolo.
Salute mia ottima le altre cose per nulla cambiate. Continuo desiderio di miglioramento purtroppo poco attuato. Ho bisogno di tante virtù che vedo chiarissime. . . almeno
preghi per me.
...Nei doveri dei miei uci posso certo zelare di più e di meglio il bene delle anime. . .
ma è anche colpa dei superiori se non ci riesco, essendo preoccupato in troppe cose
materiali. Se si ha da pensare alle preoccupazioni della vita materiale purtroppo troppe
cose passano in seconda linea necessariamente. Meno male che fanno gli altri. . . ma
venire in missione per queste cose è davvero spoetizzante. Lei mi dirà: E i Superiori
non fanno altrettanto per la Congregazione?. E don Cimatti ripete: Loro lo sanno fare.
Egli non lo sa fare.
... Cavoli va migliorando e lavora apostolicamente l'importante è che non si accumulino umori e lasciar fare dove non c'è di mezzo la regola.
3
Inginocchiato sulle stuoie giapponesi (tatami).
S.Francesco Sav.
verso S.Ignazio... In Giappone lo fanno tutti.
103
certo non lo faceva per riverenza
8 1929
...lavoro salesiano per essere buoni gli di Don Bosco mi pare ci sia in tutti. Il lavoro
apostolico si va moltiplicando ed è naturale che se ci fossero più mezzi si farebbe di
più. Ma Deus videt le dicoltà in cui ci dibattiamo e ci verrà in aiuto e Lei voglia
aiutarci. Attendo aiuti per non lasciare i confratelli in ansia nell'assenza attendo gli
aiuti promessi per la chiesa di Tano e per la compra terreno Noviziato, per comprare il
biglietto per venire, se no non posso muovermi. Se l'aiuto viene per metà marzo posso
partire alla ne se no partirò in Aprile, ma dicilmente arriverò in maggio come Lei
mi ha ordinato.
E preghi per me. La vita di missione mi ha fatto capire tante cose di me. Deo gratias!
Anche se non dovessi più tornare. . . quanto bene ne è venuto per l'anima Dio solo lo
sa. . . proprio come quando da Valsalice fui sbalzato all'Oratorio S. Luigi; gli anni più
belli della mia povera povera vita salesiana.
Preghi per me e se al Signore piacerà ci possiamo rivedere et os ad os loquemur.
Liceisti Valsalice / 1929-2-11 /
Che dirvi questa volta? Torno proprio ora da un pranzo di nozze e penso di descriverlo.
...
...In una vasta sala sui tatami (stuoie) sono disposti all'interno vicino alle pareti più
lunghe del rettangolo, di fronte da un lato le donne colla sposa, dall'altro gli uomini collo
sposo. Nei lati brevi gli invitati che si vogliono onorare. . . E pensate che in Giappone chi
si onora non è al centro, ma al anco. Ad es. modestia a parte essendo il sottoscritto
il più onorato, vedetemi nell'angolo. Assisi, brevi discorsi di saluto e augurio, poi prima
funzione. Su un vassoio speciale sono poste tre coppe l'una sull'altra. Si mettono davanti
all'ospite più onorabile e con grazioso inchino vi mettono davanti il vassoio. Con gesto
delicato voi porgete con ambe le mani il nappo. Vi si versa il vino di riso (sake) e
voi lentamente alzate la coppa no alla fronte inchinandovi, poi bevete e analogamente
riconsegnate la coppa che con la medesima cerimonia viene fatta passare a tutti gli
intervenuti. I giapponesi non hanno fretta. . . eravamo una quindicina. . . fate il conto. . .
Seconda funzione: poi si comincia a sbocconcellare un po' qua un po' là dai numerosi
piattini contenenti un pizzico di tutto: carne, pesce, verdure, alghe, ecc. ed avete sempre
vicino chi vi versa nella piccola coppa che serve da bicchiere il tè caldo; chi vi vuol
onorare vi invia la sua coppa e dovete bere, e voi per deferenza dovete inviargli la vostra
e bevi tu che bevo io. . . se non si sta attenti c'è pericolo di uscirne malconci. . . Se volete
ubriacare uno è facile. . . : mettetevi tutti d'accordo ad inviare al medesimo le vostre
tazze. . .
Esaurito ciò che c'e' sul vassoio. . . e bisogna farlo lentamente. . . vi portano altro, ed
esaurito anche quello, quando pensate che sia tutto nito, arrivano ancora delle portate,
che nessuno tocca. Insieme a quelle, una cassettina. I servi rinchiudono le pietanze in
104
8 1929
quella cassetta e ve la legano dentro a una candida salvietta, che voi porterete a casa
come dono. . . per i bimbi.
Terza funzione: la sposa si alza e si ritira per indossare un abito speciale di casa ed
orire agli invitati il tè. Vi si orono insieme dei dolci che voi impaccherete col resto
a consolazione. . . delle famiglie. Inchinate e salutate tutti e col vostro pacco in mano
(nessuno si meraviglia, anzi. . . vi invidiano) tornate alla casa.
Tra le cose impacchettate vi era un'aragosta. Domandai se vi era un profondo signicato. . . Non credo, qui a Miyazaki. Al mio paese certo non sarebbe veduto bene
perché l'animale cammina indietro. . . . Come vedete per quella gente l'animale ha certo
un signicato.
La presenza del prete fra questi pagani diede luogo a un po' di istruzione sul sacerdozio
cattolico missionario e sulla religione. . . Ciò che più colpisce è l'abbandono della patria,
della famiglia ed il celibato per votarsi all'ideale della propaganda degli insegnamenti di
Nostro Signore Gesù Cristo.
Pregate, amici miei e se a Dio piacerà, arrivederci.
Rinaldi Filippo / 1929-2-28 /, Rettor Maggiore
Fine mese. . . e perciò rendiconto mio e dei confratelli.
...Carità: nulla di speciale, ma come è dicile mantenerla perfetta sempre e in tutti.
Personalmente nulla di speciale, e mi pare, grazie a Dio, di aver messo me stesso sotto i
piedi di tutti per mantenerla, perché Gesù è carità e vada tutto Don Cimatti per averla. . .
Ma che vuole? Non sapendo fare il superiore può essere per questo che la pensata carità
sia debolezza. Deo gratias! Deus scit. Inconvenienti non ne vedo.
...Grazie dei monita salutis. . . oltre a questi, quanti altri ne avrei bisogno e di tanto
in tanto li vedo e me li fanno vedere i confratelli. Deo gratias! e avanti allegramente,
sempre, sempre, sempre.
Quanto alla sua idea di semplicità di prima e il meno intendersi d'ora, era naturale
perché non capivamo un'acca. Ora si comincia a capire; si sa quel che hanno detto e
dicono di noi, virtù e difetti si vedono le miserie morali e le necessità delle anime e sono enormi tra i cristiani si è nel desiderio ardente di far del bene o di riparare il
male i bisogni sono diversi e urgenti nei diversi campi non cercando di provvedere
ci sembra di venire meno ai nostri doveri, et similia. . . da ciò quel po' (come devo
dire?) di nervosismo, che fa vedere le cose forse un po' umanamente, mentre prima
bambinescamente non ci si pensava. Ci avviciniamo cioè all'età critica anche noi. . .
A voce molte altre cose intime, dicili ad adare alla penna. Se tutto va bene mi
imbarco a Shanghai il 29 Marzo se no a metà Aprile. Prima della partenza scriverò
ancora (dopo questa non scriva più al sottoscritto perché forse non mi troverebbe).
Ed ora voglia benedirmi anché la mia povera anima si santichi, anché l'obbedienza
105
8 1929
che mi chiama sia fruttuosa per la missione e per i confratelli. L'abbraccia nel Signore il
suo povero glio.
Ricaldone Pietro / 1929-2-28 /, Vicario del Rettor Maggiore
Grazie della sua che mi consolò non poco. Spero avrà dato ordine per un qualche sussidio
iniziale il resto a viva voce e quante e quanto importanti cose.
...Non credo di perdere tempo esponendo ai Superiori le mie incapacità: per me sono
fatto così. . . Ho bisogno che i Superiori conoscano lo stato di cose reale, perché (e glielo
dicevo proprio in Giappone. . . e Lei, bravo Don Pedro, rideva) al tribunale di Dio voglio
sbrigarmi in fretta, addossando tutto a chi di ragione tra cui Lei. Per me faccio quel
che posso. Vedo in parte, e se ciò non bastasse, i confratelli mi fanno vedere quello che
non vedo, cioè la mia insucienza e inettitudine e ne ringrazio Dio e i confratelli e
manifesto questo ai miei Superiori e Padri per consiglio e conforto e per le convenienti
ammonizioni. Ma certo, avanti sempre allegramente. . .
Per farle vedere che lo sono, le invio il nostro Su cantiam che spero farà del bene, e
ci apra molte vie. . . Sono i canti dei libri delle elementari che fanno andare in visibilio il
buon popolo giapponese, e che hanno avuto il battesimo sui palchi calpestati dai cantanti
e dall'Hakase (dottore. . . capisce!). Lei fu denito un erai hito (uomo famoso). . . ma
il sottoscritto Hakase Cimaci (così storpiato il nome!). . . Composti dal sottoscritto. Le
unisco vita di Savio Domenico in giapponese pare ben riuscita (è quella di Don Bosco).
Dunque pensi a far mandare in fretta (se non l'ha fatto) qualche cosa e il resto os ad
os, cor ad cor . . . oh, quante cose! Don Pietro carissimo, per l'anima mia oh, povera
anima!. . . e per quella dei confratelli. Mi benedica. A nome di tutti, buona e santa
Pasqua e assicurazioni di preghiere.
Amerio Franco / 1929-3-22 /, ex-allievo di Valsalice, musico
Sicuro, anche in religione c'è il suo lato manchevole, non per la vita religiosa in sé, ma per
gli uomini che sovente dimenticano di essere religiosi. . . e quindi certo, diventano peggiori
(in un certo senso) degli altri, perché è vecchia storia corruptio optimi pessima, l'ottimo
corrotto diventa pessimo. Certo l'unica realtà è Gesù. . . Vuoi capirlo? Desidera,
desidera fortemente, sforzati attivamente. . . ma non aver fretta.. . .
La musica! Ab initio ebbe anche Don Cimatti le tue, come dire?. . . e poi mi convinsi
che era meglio. . . pigliare quel che c'è. . . Come vedi il povero Don Cimatti con tutte
le non poche imperfezioni e nullità. . . ha calcato le scene e i massimi teatri del grande
Impero! Che vuoi? È legge! Abbandonati in Dio e tutto diventa valore.
Dunque niente ti turbi. . . allegro, buono e laborioso e. . . un po' più generoso col
Signore.
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8 1929
Circolare Salesiani / 1929-3-25 /
In procinto di partire,4 a tutti voi, ai cristiani ed amici il grazie riconoscente per quanto
avete fatto per Don Cimatti. Il Signore vi rimeriti di cuore di tutto. Una sola cosa vi
raccomando: Osservanza della nostra Regola e pregate per me. Sarete ricordati sempre.
Ed ora alcune notizie generali.
...Date a tutti comodità del precetto pasquale. A voi pure buona S. Pasqua e pregate
per me.
Rinaldi Filippo / 1929-3-28 /, Rettor Maggiore
Mi trovo a Shanghai per partire non so ancora preciso quando (chi dice il lunedì di
Pasqua, chi dopo).
Ho lasciato i confratelli in buona salute e carichi di lavoro, e senza soldi (per non
vivere coll'acqua alla gola). Ho perciò detto a Don Piacenza che se entro il tal termine
non riceverà nulla, telegrafasse a Lei. Sono qui alloggiato da Don Garelli. . . questa è
vera missione. . . noi di missionari abbiamo il nome. . . qui c'è Betlemme. . . Oh, santa
povertà!
Ed ora ne ho fatta una delle mie: Lei aggiusti la cosa, siccome c'è in ballo la Madonna,
spero mi darà tutte le assoluzioni. A Sasebo (diocesi di Nagasaki) si sta costruendo una
gran chiesa dedicata al Sacro Cuore di Gesù. Vi sarà uno degli altari principali dedicato
a Maria Aus. Ho promesso al missionario e a Mons. Hayasaka che avrei interposto i miei
uci perché i Salesiani orissero una statua di Maria Aus. Così la Madonna farebbe
la sua entrata trionfale nella diocesi di Nagasaki e proprio per desiderio dei giapponesi
che, sono sicuro, in seguito potrebbero essere nostri buoni cooperatori e noi avremmo in
mano un buon mezzo per lavorare per la nostra propaganda.
La chiesa è grande e Monsignore desidererebbe una statua alla grandezza naturale.
È che il nostro Padre, successore di Don Bosco sente di gloricare così la Madonna. . .
badi che adesso i salesiani, per la fesseria (non mi pento di questa) di Don Cimatti sono
compromessi.5
Al suo buon cuore onorare in una forma che piacerà certo a Maria SS.ma, la Madre
nostra, aprire una strada all'opera nostra a Nagasaki (parlo per ora di semplice propaganda delle opere nostre. . . perché. . . sa. . . anche il Giappone è il Paese delle paure da
parte di missionari. . . e forse anche dei Vescovi. . . Se c'è un rampino, è così naturale!!!).
Ed ora preghi per me e mi benedica. . . quando la rivedrò?
4
5
Don Cimatti tornò dall'Italia nel gen. 1930, dopo aver partecipato al Capitolo G. e alla beaticazione
di Don Bosco.
Questa statua dono di Don Rinaldi si conserva attualmente nella detta chiesa, che ha dato parecchie
vocazioni all'Ispettoria giapponese. Interessante il modo di domandare di Don Cimatti, segno della
sua condenza col superiore.
107
8 1929
Ricaldone Pietro /1929-4-3 /, Vicario del Rettor Maggiore
Il 4 per tempissimo, a Dio piacendo, salpo da Shanghai sul Viminale del Lloyd Triestino
per Venezia. Ed ora apra bene la sua intelligenza ed attacchi al suo spirito quanto l'inutile
servo suo dell'estremo Oriente si onora di dirle (che vuole? Ormai noi giapponesi abbiamo
nel sangue. . . ) e Lei nella sua innita bontà si diverta ad ascoltare. . . Oh, ne sentirà
delle belle!!!
...Non so quando il Viminale arriverà, mi hanno fatto pagare il solo vitto per 34 giorni,
ma sarà certo di più. Dimodoché forse sarà più in fretta perché ci sono a bordo molti
dei soldati del Muggia aondato recentemente in Cina (ma il personale tutto salvo). . .
...Caro Don Ricaldone, bisogna che i Superiori facciano tutti i sacrici e gli sforzi
possibili per l'estremissimo Oriente. Oh, vedrà come il Signore benedirà. Preghi preghi
preghi per me che l'abbraccio nel Signore mentre i ciliegi in ore cantano le lodi di Dio. . .
e inghirlandano il grigio di Don Ricaldone crine.
Circolare Salesiani / 1929-5-17 /
Deo gratias! Deo gratias! Sono arrivato. . . Riassumo: sbarco a Venezia l'11 Maggio.
Nessuno si trova. Il Signore aiutò per la dogana. Mi diceva il capo-dogana: Se faccio
pagare per quanto ha con sé, torna a casa svaligiato!. Breve visita ai confratelli. Conferenza ai giovani. Vado a far cena a Verona e parlo per oltre un'ora ai giovani. Quanto
slancio per le missioni!
Parto al mattino per Milano perché mi premeva consegnare alla famiglia di Don Lucioni
il baule; così passai la domenica a Milano. ...Parto di buon mattino ed alle 10.30 sono
tra le braccia del Sig. Don Rinaldi, cui parlai subito di voi tutti porgendo saluti, ecc.,
come poco prima avevo fatto ai piedi di Maria A. dicendo a Lei, per voi singoli, per i
nostri cristiani e pagani e per le nostre opere una preghiera speciale.
...Scopo di tutte queste parlate è acquistare aiuto di preghiere speciali per la nostra
missione e concretare conferenze per il pubblico anché possiamo avere oerte. Da
Torino si potrà avere poco o nulla perché sono stremati per le feste di Don Bosco.
...Per ora è un fuoco di la no al 9 Giugno. Programma mio: visite, conferenze o
parlate coi superiori o con altri, continuare conferenze in grande, domande di sussidi,
rappresenterò voi tutti in tutto e sempre e per quanto dipende da me tenervi al corrente.
I Superiori per parte loro, in questi giorni occupatissimi mandano qua e là, per cui, come
vedete, scrivo da Bologna, diretto a Faenza per tornare a Torino.
Tardai a scrivervi perché volevo attendere l'esumazione della salma in cui in vostra
rappresentanza unico dei missionari portavo con quelli di Valsalice la cassa.6 Pensate
che cosa ho detto a Don Bosco per ognuno di voi, mentre lo portavo. Vi racchiudo la
descrizione minuta che ne fa la stampa, corrispondente a verità, in tutti i particolari.
6
Esistono due foto di Don Cimatti che aiuta a trasportare la cassa.
108
8 1929
La salma è ridotta a scheletro non è ancora determinato in che condizioni sono le
ossa e quindi non si presenterà al pubblico la salma quali reliquie si prenderanno, ecc.?
Pensiero dei Superiori è: Don Bosco sia presentato come è, senza maschera. Dirvi la
folla, le sue manifestazioni. . . Con Don Giraudi facevamo da carabinieri e fulminavamo
scomuniche a chi toccava, se no di Don Bosco non sarebbe rimasto più nulla. . .
Per le questioni nostre ho già parlato con quasi tutti i Superiori, bisogna pregare
molto. . . sono duretti a convertirsi, come i Giapponesi. . . Fede, Fede.
Circolare Salesiani / 1929-6-11 /
Alla ne ormai delle feste riassumo quanto dai giornali che vi ho mandato è stato pubblicato e credete pure che non vi è in quanto dicono esagerazione di sorta. Quindi accenno
ad impressioni mie.
1. A Roma calca enorme. S. Pietro non conteneva più le persone, molte delle quali
rimasero fuori. Pigia, pigia tremendo, mal organizzato. S. Pietro è un'enorme
teatro dove si può pregare poco da chi non ha un posto speciale. Illuminazione
imponente per la perfezione e maestria nell'accenderle (erano 350 Sampietrini) e
in pochi minuti fu accesa. Calca innumerevole. Ricevimento nel cortile di San
Damaso della famiglia salesiana fu proprio una serata di famiglia in cui non si
vedeva la maestà del Pontece, ma la bontà del Padre.
2. Torino indescrivibile e mai veduta una faccenda simile. Don Bosco passò come
trionfatore e che volete che vi dica? Occhio non vide, orecchio non udì di un uomo
alcuno. . . quanto succedette.
Rinaldi Filippo / 1929-6-14 /, Rettor Maggiore
Come conclusione del triduo di Don Bosco ho fatto un po' di esercizio di buona morte e
mi rimane da fare un po' di rendiconto mensile.
1. Grazie soprattutto della carità usatami nell'avermi voluto a Torino per queste feste.
Ne ho guadagnato (voglio sperare) in ogni senso. Mi trovai spiritualmente in un
misto di commozione, di indierenza o freddezza, di entusiasmo intimo o pubblico. . . che mi fece capire sempre meglio la gran bestia che sono, il grande amor
proprio che ancora alligna nei bassifondi, e la lontananza a cui sono dall'ideale. . .
Ma, Deus scit!
2. Le mie pratiche di pietà purtroppo in questo trambusto di luoghi, di orari, andarono come poterono, ma qualche volta, qualcosa lasciò a desiderare. . . Come
sono ancora lontano dallo spirito di pietà che mi permetta l'adempimento fedele,
completo, cordiale delle pratiche anche quando non posso farle colla comunità. . .
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8 1929
Ho ancora bisogno di migliorare tutte le pratiche prescritte la più esatta forma
nell'amministrazione dei Sacramenti la più costante pratica dell'esame di coscienza. Me l'ottenga dal nostro Don Bosco, perché se mi manca questo spirito sono
perso, sono perso!
Rinaldi Filippo BS / 1929-6-24 /, Rettor Maggiore
Gioisca con noi e benedica con noi il Signore, che ci ha aiutato a tradurre in realtà un
desiderio da tempo vagheggiato per il bene di una cristianità e per l'estensione del regno
di Dio nella missione a noi adata. Mi giunge la lieta notizia della benedizione della
chiesetta di TANO, la prima che i gli di Don Bosco costruiscono in Giappone.
Tano è una graziosa cittadina a 40 km. da Miyazaki e poco fuori di essa si è venuto
formando una cristianità, che da tempo reclamava la sua chiesetta. ... La Provvidenza
per mezzo di munici benefattori e di devoti, ci inviò le oerte, la volontà dei confratelli
appianò le dicoltà, gli operai e i cristiani di Tano volenterosi prestarono l'opera loro,
la Prefettura locale concesse un generoso sussidio, ed ora grazie a Dio la chiesetta si erge
bella, armoniosa, sobria ed elegante sul pianoro, cui fa corona una catena montagnosa e
nella valle la cittadina di Tano, e la soddisfazione è unanime: autorità, periti, stampa,
cristiani di Tano e Miyazaki, pagani.
La chiesa per volontà dei benefattori è intitolata a Maria Stella del mare ed ha per
Patrona S. Teresa del Bambino Gesù. Ancora una volta la Madre nostra e la protettrice
delle Missioni si sono costruite la casa. . . è davvero altamente signicativo questo per
noi, e c'incoraggia al lavoro.
...Un grazie di cuore alle Autorità, ai benefattori della chiesa, a quanti hanno lavorato
per la costruzione ed uno specialissimo alle varie associazioni cattoliche ed agli amatissimi
Don Cavoli, Don Margiaria e Don Lucioni, fattori principali della riuscita festa. Li
benedica in modo speciale, o buon Padre, e benedica anche il povero scrivente.7
Zerbino Pietro / 1929-7-7 /novello sacerdote salesiano, ex-allievo di Valsalice8
In charitate perpetua dilexi te!
E ti ha davvero amato Gesù ed oggi lo suggella col bacio d'amicizia.
Donati, donati totalmente, donati generosamente a Lui corpo e anima e possa tu
emulare nell'apostolato il tuo Santo Patrono.
7
Attualmente la chiesetta costruita in legno è stata rifatta. La statua in legno di S. Teresa che vi si
trovava, ora si trova nel Cimatti Museum di Tokyo. Ugualmente una preziosissima pianeta con un
nissimo ricamo della Madonna di Pompei nel retro e dell'Annunciazione sul davanti, usata molte
8
volte da Don Cimatti, si trova nel medesimo Museo.
Su di una immaginetta: come il seguente si tratta certamente di un ricordo in occasione della prima
Messa. Questa è la prima delle 208 lettere a lui scritte. Fu poi segretario dei Superiori maggiori e
diventò il postino e commissionere di Don Cimatti no alla ne.
110
8 1929
Circolare Salesiani / 1929-7-8 /
Si inizia questa sera il Capitolo. In Chiesa la solita funzione prescritta dalle Regole.
Numero dei Capitolari 92, non tutti presenti. I Visitatori non hanno voto, assistono,
parlano e se è necessario hanno voto consultivo. Si arriva così coi Visitatori al numero
di 97.
...Alla Commissione Missioni sono presenti tutti i missionari, Vescovi, Vicari Apostolici
e Prefetti. Mi pare si lavori davvero con serietà e da tutti si desidera chiarezza.
...Tenni conferenza in occasione delle feste di Don Bosco o isolatamente a Saluzzo,
Sampierdarena, Spezia, Benevagienna, Giaveno, Torino in un salone, Oratorio S. Luigi,
S. Paolo, Oratorio salesiano. Predicai esercizi a Valsalice e Crocetta, prossimamente
andrò nel Romano, poi Liguria, poi Lombardia e che il Signore ci aiuti.
Eetti nanziari non rilevanti, ma conoscenze dell'opera salesiana e nostra missione,
buon seme che frutticherà. Certo che presso tutti la Missione nostra è la più simpatica.
Piacenza Pietro / 1929-7-10 /, missionario salesiano in Giappone
Per le nanze, regolate in Domino. Vedete che il Signore non ci abbandona. Fede, lavoro
e viviamo nella povertà e vedrete miracoli. ...La Provvidenza deve mandarci il mezzo
milione che ho domandato. Preghiamo, rendiamoci degni e verrà anche molto di più.
...Non turbatevi per gli esiti: seminiamo a gran forza, con fede, con carità e avanti
sempre.
Grazie dei consigli. . . ti assicuro che tutti parlano senza veli ai Superiori e speriamo
debba uscire da tutto un gran bene. Allegro, calmo e buono sempre.
Circolare Salesiani / 1929-7-15 /
Ieri sera (ore18) vi fu la consegna delle reliquie di Don Bosco che ogni Ispettore dovrà
portare alle case. Anche il Giappone ebbe la sua parte (uguale per tutti). Sono tolte dal
Corpo del nostro Beato e la più ricca (per la casa di Miyazaki) è tolta dal cervello.
Il medico quando prese in mano il cranio trovò che era pesante normalmente (proporzione fatta delle parti evaporabili) e allora trasse fuori a piccoli blocchi il cervello che
pure nella mummicazione era ben conservato e completo.
Il Signor Don Rinaldi, prima di consegnare le preziose reliquie, fece appunto notare
che non essendosi conservato il cuore di Don Bosco, potevamo pensare che quel cuore
fu tutto consumato dalla carità per il prossimo. I Superiori vollero che alle case più
importanti fosse dato il cervello a indicare l'unione di spirito di fede, di azione che
dobbiamo fomentare tra noi e che daranno luogo alla carità.9
9
Questa preziosa reliquia ex cerebro ricevuta da Don Cimatti, si trova ora nello studentato di Chofu
a Tokyo
111
8 1929
Penseremo al da farsi per quando porterò questi preziosi tesori e come realizzare il
desiderio dei Superiori che vogliono che ad una domenica del mese si esponga la reliquia
e si parli di Don Bosco. Cominciate a pensarvi. Così di nuovo Don Bosco da Valsalice
va in tutte le parti del mondo.
Coraggio e preghiamo e lavoriamo e procuriamo di essere altrettanti Don Bosco.
Merlino Alfonso / 1929-7-19 /, salesiano laico, missionario in Giappone
Pur essendo il corpo lontano il mio cuore è unito al tuo .Grazie a te del continuo ricordo,
delle belle notizie.
Credo di averti fatti gli auguri per S. Alfonso, in caso tu comprendi quanto vorrei dire
se ti fossi vicino, e quanto farò in quel giorno. Le nostre anime si conoscono e possono
domandarsi reciprocamente quanto è necessario per il bene. Grazie delle preghiere.
Spero presto rivedere i tuoi. Sta' calmo e tranquillo che il Signore ti vuol bene e avanti
allegramente. Salutami i tuoi aiutanti e assicura che prego per loro.
Circolare Salesiani e Missionari / 1929-7-24 /
Il Capitolo è nito e vogliamo sperare che le conclusioni che a tempo opportuno saranno
comunicate dal Rettor Maggiore serviranno davvero al bene spirituale.
Le Missioni furono trattate bene, determinando le relazioni fra Superiori ecclesiastici e
religiosi (che è la cosa più dicile là dove i poteri sono divisi) ad experimentum, mettendo
le procure e siccome non si vollero toccare le regole, insistendo molto a che l'incaricato
delle Missioni eserciti con cuore, tempo e mezzi l'ucio importantissimo. Rimase sospesa
(ed è ancora allo studio), la questione nanziaria delle Missioni (la più viva e importante):
dipende cioè la Missione in quanto tale dalla nostra Società o da Roma. Voi capite la
portata della questione: appena sarà risolta ve ne parlerò.
Ricaldone Pietro / 1929-7-28 / Vicario del Rettor Maggiore
L'ubbidienza mi fa lare nella ispettoria romana.
Ado alla sua bontà e carità la naufraga missione giapponese secondo le direttive
da Lei tracciate e che forse Don Cimatti non è stato capace di condurre in porto nella
prima, catastroca seduta capitolare. Deo gratias! Don Cimatti e i confratelli ricordano
le sue promesse, le sue direttive ed hanno coscienza di averle seguite. Non voglia dunque
abbandonarci né fare subire ritardi a quanto è vitale per l'opera nostra in Giappone. Sto
facendo una novena a Don Bosco.
Amatissimo Sig. Don Ricaldone preghi per questo poveraccio
112
8 1929
Ricaldone Pietro / 1929-7-. . . /, Vicario del Rettor Maggiore
Nel campo delle pubblicazioni (Bollettino, Gioventù missionaria, ecc.) per ciò che riferisce
al Giappone occorre aver riguardo alla qualità della nazione. Aver riguardo a non mettere
il Giappone tra relazioni di selvaggi. Tra le fotograe scegliere le meglio riuscite e
tentare di far in modo che riescano bene. Per le qualità degli articoli, stare attenti a non
pubblicare lettere private di confratelli che alle volte. . .
Non dovrei scrivere quanto segue, perché può sembrare ridicolo: ad ogni modo tradirei
la coscienza se. . .
Lei sa che si vociferano sul conto di Don Cimatti futuro tutte le voci possibili e immaginabili. Per me rido con Lui che ben sa la nullità mentale, ecc. del sottoscritto. Ad ogni
modo voglio dire ai miei Superiori, da cui dipendono tante cose, che mitre o simili cose
che vesti più o meno colorate Don Cimatti pel bene dell'anima sua e degli altri assolutamente non le vuole. I Superiori non sospettano neppure quanto sora il sottoscritto
nell'attuale condizione gurarsi se dovessi vedermi fuori di Congregazione. . . Inutile
mi nominino il Card. Cagliero e tutti gli altri. . . Epikeie, epikeie. . . Non erano né sono
più salesiani. . .
Ho la testa dura, ma è così. Mi lascino essere come Don Bosco, Don Rua, ecc. Dirà:
Sei proprio il colmo della stupidità e della superbia! . Lo so, lo so. . . ma mi lasci
esprimere tutto quanto ho nel cuore e. . . preghi per me.
Giordano Antonio / 1929-8-7 / chierico, ex-allievo di Valsalice
Sa solo il Signore quanto ha fatto Don Cimatti per venirti ad abbracciare dovunque
fossi. . . deve essere volontà di Dio e gli tornerà più gradito il comune sacricio. . . Orari
combinati e non potuti realizzare nell'atto di realizzarli ubbidienze che troncavano
tutto e ti mandavano a Frascati, a Gualdo. . . Fiat voluntas Dei. . . E sono sicuro che
è meglio così: dopo tutto il gradito incontro vicendevole forse era troppo umano, ed il
Signore lo fa maturare per bene.
Mio Antonio, mi hai scritto che mi vuoi parlare: tu sai in ogni caso che cosa ti dirà
Don Cimatti e quindi eseguisci, se ci sono le condizioni tante volte indicate. Dicoltà
ne troviamo tutti e dappertutto: la regola che hai abbracciato è chiara; non c'è che da
eseguirla e quindi coraggio.
...Sai che i tuoi due fuochi sono il tuo io e il tuo cuore: quindi bisogna da un lato che
coll'unione con Dio, nel riconoscimento del tuo io reale davanti a Lui, coi mezzi che hai
a disposizione, riesca ad essere padrone di te e dall'altro lato, coll'allegria e col lavoro,
colla carità verso tutti freni gli impeti del cuore e domini tutto te stesso in relazione agli
altri.
Coraggio mio Antonio. Ti penso e prego e tu fa' altrettanto per me. Tra le tante che
non mi sono andate bene nota anche questa che con tutta la ecace buona volontà non
113
8 1929
sono riuscito né ad accontentar me, né ad accontentar te. Ti dica questo una volta di
più la mia meschinità e povertà. . . Unita a tanta superbia.
Circolare Salesiani / 1929-8-13 /
Comprendo le vostre apprensioni in questo ritardo di quanto interessa la nostra Missione,
ma (specie in quest'anno) è colpa di nessuno. Se il diavolo non ci mette il bastone fra le
ruote nora le intese sono:
1. Per sette o otto chierici (e tutto compreso) per iniziare lo Studentato losoco.
2. Per sei o sette Figlie di Maria Ausiliatrice.
Speriamo non si perda nulla per via e specialmente che la Provvidenza ci mandi i mezzi
per il mantenimento. . . e nora non vedo spiragli chiari. . . ed è un momento criticissimo
per avere denaro da qualsiasi, superiori compresi. . . non si sa dove battere il capo. Ma
sono sicuro che se lavoriamo facendo il nostro dovere, se pregheremo e faremo pregare
tutto si appianerà. Intanto ho bisogno di tutto il vostro aiuto, consiglio e cooperazione.
Tentiamo inne di metterci nella realtà. Vi raccomando una giusta economia. So
già che vi sta a cuore. Il mio pensiero preciso è che ci sforziamo di far fruttare tutte
le possibili fonti locali (sia pure esigue). Ognuno di voi personalmente si dia d'attorno
presso amici all'estero o in Europa per intensicare le suppliche di aiuto di ogni specie e
specialmente di denari.
... È dolorosissimo pensando alle condizioni in cui ci troviamo non potervi né dire
né dare altro, ma vi assicuro che si passa una crisi terribile che solo il Signore può
aggiustare.10 Investiamoci tutti della situazione e vediamo con vera carità fraterna di
aiutarci.
Rinaldi Filippo / 1929-9-4 /, Rettor Maggiore
Speravo oggi vederla dopo la predicazione a Colle [Salvetti] e a Sanpierdarena, ma non
fu possibile. Sono nuovamente in giro alla cerca del personale e poi dei mezzi per. . . Non
sapendo quindi quando potrò vederla, al solito un po' di rendiconto.
...Dopo di aver predicato 6 mute ho pensato di sceglierne una in cui avrei cercato di
pensare un po' più all'anima mia. Scelsi quella di Colle, come la più tranquilla per me.
Mi pare di aver dato una buona ripassata a tutto e fatto un buon bucato. Pur avendo
fatto regolarmente le cose durante l'anno. . . quante miserie, mio buon Padre. E tutto
per la mia inesperienza, ignoranza e acca nel compiere i doveri. Presi per proposito:
accudire la recita del S. Breviario e della Santa Messa esame rigoroso alla ne della
10
Da tener presente che proprio in quel periodo scoppiò la grande crisi economica mondiale, per la
quale negli anni seguenti anche Don Cimatti ebbe tanto da sorire. Le conseguenze erano appena
cominciate.
114
8 1929
giornata unione con Dio durante la giornata. Il secondo e terzo mi sembra di aver
tentato di fare nora come meglio era possibile con qualche risultato, ma pel primo, oh,
quanto sono ancora lontano. Mah!... tento di non diminuire la buona volontà.
Così quanto poco sono divorato dallo zelo delle anime! Come ammiro i miei confratelli
di missione, che con un'innità di risorse sanno fare tanto, e Don Cimatti che tanto dice
di amare il Signore è così acco; è tanto capace di consigliare gli altri, e a non dirigere
se stesso. Oh, come arrossisco dentro di me, predicando ai confratelli quello che così
male compio. Davvero: medice, cura teipsum!.
...In me continua e ancor forte, benché forse meno palese di prima e l'amor proprio e
la sensualità e quanto c'è ancora per toglierli o almeno renderli inoensivi! ...Momenti
di paradiso uniti a lotte per ciò che è carne, materialità, ecc. Oh, che bestia sono ancora!
Quanto nel mio modo d'interpretare le azioni altrui (per moto istantaneo sono portato
a valutarle sempre in peggio) le altrui parole, gesti, ecc. ecc. Segno delle mie miserie
interne. . . e penso di essere santo e tanti stupidi (pardon) lo dicono. Oh, Babbo mio, se
entrassero. . . Oh, come sarò davanti a Dio?. . . e nel giudizio universale?
...Similmente il mio parlare e il tratto non è sempre stato come avrebbe fatto Don
Bosco. Che vuole? Non so parlare senza rovesciare addosso il cuore e per me, nel tentare
di fare il bene abbraccerei tutti, uomini, donne perché mi sembrerebbe di essere più
ecace. Oh, che bestia, che bestia! In tanti casi vorrei fare come S. Francesco di Sales,
ma chissà se interpreto bene quel pensiero amatissimo! ...Per la carità nulla di speciale:
desidererei il cuore di Dio o almeno quello di Don Bosco per amare anche in forma visibile,
con atti esterni, il mio prossimo. . . Quanta materialità è ancora in questo!
...E per stavolta basta. Preghi per la buona riuscita del lavoro adatomi e per fare un
po' di bene, e mi impetri dal Signore per il povero Giappone un milione per cominciare. . .
A voce poi tante cose.
Circolare Benefattori / 1929-9-. . . / dell'Oratorio e Istituto san Giovanni di Torino
Coll'animo riconoscente, di cuore la ringrazio di quanto la S. V. Ill.ma ha fatto nora per
l'incipiente missione indipendente di Miyazaki (Giappone) adata ai Salesiani di Don
Bosco nel 1926. Superate nel primo anno le dicoltà d'ambientamento e dello studio
della dicilissima lingua, ci siamo lanciati nel lavoro dell'apostolato.
...Nell'imminenza dei preparativi per la nuova spedizione, che per onorare la data
della beaticazione del nostro Don Bosco e per far fronte agli impellenti bisogni per lo
sviluppo della missione e dell'opera Salesiana del Giappone si concretizza in un manipolo
di giovani chierici e in un gruppo di Figlie di Maria A., domando per queste nuove forze
che bisogna mantenere, cui bisogna costruire case apposite e per lo sviluppo delle opere
già intraprese, la sua carità, che quanto più sarà generosa, tanto più riceverà premio
dal Signore e permetterà ai gli di Don Bosco di compiere il loro dovere a vantaggio dei
poveri pagani giapponesi.
115
8 1929
Van Rossum Card. Guglielmo / 1929-10-3 /, Prefetto Propaganda Fide
MISSIONE INDIPENDENTE DI MIYAZAKI (GIAPPONE)11
Il vivo desiderio di corrispondere alle direttive della S. Sede in quello che riguarda
la formazione del Clero Indigeno mi spinge a sollecitare dal buon cuore di V. Em.za
Rev.ma un sussidio straordinario per incominciare la costruzione del piccolo Seminario
della nostra Missione Giapponese.
...Vari problemi abbiamo cercato di risolvere a costo di grandi sacrici, ed oggi siamo
risoluti di arontarne uno di capitale importanza per l'avvenire, lo sviluppo e la sicurezza
della Missione, il piccolo Seminario Indigeno.
La decisione è alquanto ardita di fronte alle nanze esigue della Missione stessa: ma
a liberarci da ogni ulteriore perplessità o indugio basterebbero le gravissime parole del
S. Padre Benedetto XV nella sua Lettera Apostolica Maximum illud circa l'istituzione
del Clero Indigeno e le altre non meno gravi del Can. 305, che ordina ai Capi-Missione
graviter onerata eorum conscientia di formarsi dei collaboratori tra l'elemento nativo
del Paese.
...Ci parve davvero grave negligenza il dierire oltre l'inizio del Seminario Indigeno: ci
accingiamo dunque all'opera con piena ducia nella Divina Provvidenza e nell'aiuto dei
buoni.
Il preventivo delle spese da farsi è di almeno L. 300.000.
...Noi tutti, Missionari Salesiani del Giappone, ci rivolgiamo all'Em.za V. Rev.ma, a
questo ne. L'aiuto nanziario che speriamo ci sarà concesso ci sarà forte stimolo a
sacricarci sempre più per il bene delle anime alle nostre cure adate.
Sordo Antonio / 1929-10-10 /, chierico, ex-allievo di Valsalice
[Da uno scritto indirizzato al ch.
Sordo, da un compagno ex-allievo di Valsalice e postillato da Don Cimatti, in visita alla casa.
Lo scrivente parla con nostalgia del
passato, a cui Don Cimatti]:
Meglio dire: il passato non macina più l'avvenire è nelle mani di Dio occhio sso
al presente per tracarlo bene e salvarsi l'anima.
[Alla constatazione che un certo numero di compagni erano assistenti generali anché
per tal modo potessero espiare quanto avevano fatto nel passato, Don Cimatti]:
È una delle poche verità uscite dalla bocca di uno di voi.
[Poi dice: ho sentito dire che presto Don Cimatti sarà fatto Vescovo , a cui]:
Digli pure che è una grande oca. . . Dignità di quel genere. . . mai, mai, mai.
[E conclude ricordami alla Madonna , a cui Don Cimatti]:
11
La lettera porta il timbro Segreteria della S.C de Propaganda Fide Prot.
3390 / 1929 .
Sotto al
timbro di protocollo, scritta autografa: Non si mandi via colle mani vuote. 8 ott. '29 G. U. card.
V. Rossum Pref. . E di seguito da altra calligraa: si scriva all'Obolo di S. pietro .
116
8 1929
E anche ricorda Don Cimatti. Cerca di voler bene alla Madonna ed a Don Bosco.
Ricordati che sei assistente dei loro gli. Parto il 10 dicembre.
Begliatti Letizia F.M.A. / 1929-10-22 /, superiora delle suore F.M.A.
in partenza per il Giappone12
Rev. Madre [Sr. Letizia Begliatti] e Suore nel Signore,
Il pensiero aettuoso e la preghiera come ho incominciato stamane così continua
intenso. Coraggio! Abbracciando la croce oerta dal Signore avanti sempre.
Nell'esatta osservanza dei loro doveri troveranno la pace e la forza; Maria Ausiliatrice
e Don Bosco sono sempre loro vicini: niente timore.
Giardini Mario / 1929-10-23 / S.E. Delegato Apostolico
Ieri ho imbarcato sul Viminale un primo gruppo di 6 Suore (Figlie di Maria Aus.)
che vengono come omaggio nell'anno della Beaticazione di Don Bosco a iniziare il loro
apostolato nella nostra Missione, e le accompagnano tre confratelli (un prete, un chierico
e un coadiutore che fanno parte del gruppo che partirà poi totalmente col sottoscritto
per iniziare il nostro Studentato losoco a Takanabe, in tutti poi dieci: otto chierici, un
coadiutore). Così la Missione si arricchisce della casa delle Figlie di Maria A. a Miyazaki,
e dello Studentato a Takanabe.Il Signore ci benedice nella santa povertà e non avendo i
mezzi per costruire, per ora vivremo in casa di tto: poi si vedrà.
...Metto queste nuove Opere sotto la protezione dell'E. V. tanto dal punto di vista
giuridico che dal punto di vista della carità che domando spiritualmente e materialmente
generosa. Il motivo del mio ritardo è di vedere se posso trovare dalla carità pubblica o
privata maniera per sostenere meno male le spese iniziali e da iniziare, e quindi arrivederci
nel prossimo gennaio. Il Signore disponga per il bene.
Ed ora Ecc. Rev.ma, voglia continuare a farci da padre, direi, con maggior intensità,
essendo maggiori i bisogni.
Runi Costantino / 1929-10-29 /, ex-allievo di Valsalice13
Non guardare all'entità del dono: è povero come chi lo presenta. Esso vuol dirti però
l'aetto, la gioia, la preghiera di Don Cimatti che spero continuerà ad occupare sia pure
un posticino nel tuo ricordo.
12
Le prime 6 Figlie di Maria Aus. partirono da Venezia il 22 ottobre per il Giappone insieme con don
M.. Marega, don G.. Baratto, e il coadiutore E. .Ragogna. Don Cimatti andò a salutarli. Alla nave
Questa lettera indirizzata al porto di Brindisi, è la prima delle 123 spedite a Suor Begliatti per lunghi
13
anni Superiora del Giappone.
Don Cimatti, in Italia benedisse le nozze di questo suo antico allievo e gli scrisse queste parole come
ricordo.
117
8 1929
Sei alla meta della tua vocazione e tu sai quanto ti è costata. Sii buono, ora papà,
come sei stato nora buon giovane. Pensa a mamma, ai fratelli e sorelle.
Lavora e prega e che sempre il Signore sia contento di te. Per ricordarti che sei allievo
di Don Bosco accetta l'accluso che involse la testa del nostro dolcissimo Padre.
Rinaldi Filippo / 1929-11-1 /, Rettor Maggiore
Tra una cosa e l'altra ho fatto un po' di esercizio di buona morte ed ecco anche il mio
rendiconto mensile.
...Lavoro: tento di pregare e di lavorare per riuscire a realizzare il desiderio dei Superiori, persuaso però che non riuscirò. Comunque cerco di fare. Ad ogni modo è anche
certo che non è con quello che raccoglierà Don Cimatti che si potrà risolvere il problema
della missione e dell'opera salesiana in Giappone. Al mio povero modo di vedere, nchè:
a) il problema non sarà studiato in pieno dai Superiori,
b) non si avranno mezzi proporzionati,
c) andremo a rilento (e siamo tanto in ritardo), in Giappone potremo avere delle
velleità di fare, ma non faremo nulla.
Condo nella Provvidenza in modo assoluto perché non vedo dove sbatterò la testa in
questo anno per sostenere le spese e realizzare le nuove. Deo gratias! Bisognerebbe che i
missionari fossero messi nelle condizioni in cui lo spirito della nostra regola volle fossero
messe le case di formazione, i cui membri cioè non debbano litigare per il pensiero del
domani, per darsi così senza preoccupazioni materiali al delicato lavoro. Ma nchè c'è da
lottare, trasformarsi in mercanti o in imbroglioni per far dei soldi e sostenere le opere, si è
sempre in bilico di contravvenire alla povertà e l'apostolato delle anime passa in seconda
linea e non essendoci i mezzi proporzionati (è la storia delle missioni in generale), si è
sempre a terra.
Certo i missionari vedono con dolore tutti questi belli edici che si costruiscono dai
Superiori, bei collegi e quando si pensa quanto è poco quello che si può avere in missione
per sostenerci materialmente e tenere su le opere iniziate, si pensa e Dio non voglia che
si pensi male e si brontoli. . . Il buon Dio provvederà.
...È anche certo che se la Provvidenza manda i mezzi nella proporzione nora inviati,
sarà perché così è nei disegni della Provvidenza. Certo che i missionari dicono: se si
trovano mezzi non certo indierenti per fare tante opere murarie o ani, ecc. perché
non si trovano per i missionari?. Che vuole? Si è uomini: si ama la propria missione e
si desidererebbe vederla prosperare; e senza enormi sforzi e sacrizi iniziali si vede che
non si può riuscire; ma il missionario non ha la possibilità di fare nulla e allora? Sarà
superbia, sarà quel che sarà, ma gli inizi sono dicili e Deo gratias! Se non potremo fare
31, faremo 30 ma è certo che quanto ho detto è nell'animo di tutti i missionari che non
hanno ancora capitali per sostenere la loro missione.
118
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Fracchia Italo / 1929-11-25 /, ex-allievo di Valsalice, Uciale dell'esercito italiano
Fino all'ultimo ho sperato venire, ma purtroppo il tuo ed il mio desiderio sono irrealizzabili. Accetti il Signore anche questo mio sacricio che è certo anche uno dei più
dolorosi.
Faccio voti per il benessere dei tuoi bimbi e ti invio la mia povera benedizione per essi,
per la tua signora e per te, unita a una reliquia e autogra di Don Bosco. Egli compirà
se ce ne fosse bisogno l'opera. Buone e sante feste di cuore. Prega per me.
Parto da Torino il 29 per imbarcarmi a Genova (non so con quale treno): ad ogni modo
ti sono vicino coll'aetto e con la preghiera e tu fa' altrettanto per me. Ti scriverò poi
dal Giappone dandoti l'indirizzo. Prega prega prega per me che ti abbraccio con tutta
l'anima.
Passa bene cristianamente il S. Natale e Dio ti ricompensi dell'aetto che hai sempre
dimostrato.
Rinaldi Filippo / 1929-12-18 /, Rettor Maggiore
Mentre si la verso Port Said preparo un po' di posta ed il primo e più caldo saluto è a
Lei ed agli amati Superiori. Voglia in occasione delle Ss. Feste e di Capodanno farsi
interprete dei sentimenti di ognuno dei fotografati,14 che desiderano essere singolarmente
ricordati. ...Finora a bordo tutto bene. Per la salute, essendo il mare buono, si va bene,
pur avendo per una giornata quasi tutti sentito gli eetti del mare, specialmente il bravo
ch. Filippa, ma ora sono tutti in gamba. ...Non manca l'allegria con musica, giochi e
allegre conversazioni: ...c'è davvero da ringraziare il Signore e speriamo che la Madonna
e Don Bosco vigileranno su questi cari novizi, confratelli usque in nem.
Che dirle di me? Il solito. Desideroso di bene ed incapace di realizzarlo in me e negli
altri. Spero nella bontà di Dio e nel compatimento degli uomini. Quanto alle cose che
più interessano la mia responsabilità, cioè la missione e l'Opera nostra in Giappone:
...Porto in Giappone:
1. Un gran buio nell'avvenire ed incertezza di direttive.
2. Una gran fede nella Provvidenza, perché non ho né l'abitazione per i chierici, né
per le suore, e tanto meno so dove pensare ai mezzi di mantenimento:
Don Marega è partito con non più di ¿ 10.000 che saranno state dimezzate da dogana e
treno.
14
Don Cimatti partì da Genova il 14 dicembre. Con lui partì il primo gruppo di 7 chierici: Cl. Tassinari,
E. Braggion, A. Bernardi, Cl. Filippa, A. Zanarini, A. Floran, C. Cagna, che arrivati a Miyazaki
cominciarono gli studi della losoa e del liceo insieme col giapponese, nella massima povertà, come
si intuisce dalle parole di Don Cimatti. La foto di cui sopra si conserva insieme ad altre del viaggio.
La grande crisi economica mondiale era appena cominciata.
119
8 1929
Don Cimatti è partito con non più di ¿ 15.000 di cui 5000 avute dalla carità del Sig.
Don Ricaldone.
Non so quanto ha in cassa Don Piacenza, ma le poche migliaia di lire che gli inviavo
quando ne avevo, a quest'ora saranno sfumate e divorate dai tti che dovremo pagare
per le case provvisorie.
Ecco il vero stato della questione ed ho la convinzione che Don Torquinst su cui
tanto sperano i Superiori (e non so proprio perché) farà un bel niente per il Giappone,
come non l'ha fatto nora. Evviva dunque la Provvidenza e la povertà. Ma francamente
dubito (e non mi posso togliere il dubbio dalla testa) che i Superiori si siano fatti un'idea
chiara della situazione della missione giapponese il dubbio mi diventa quasi certezza
dalla famosa udienza in Capitolo. . .
Mah! In Domino semper! e mi perdoni il Signore del dubbio.
Quanto alla ricerca dei mezzi materiali, Don Cimatti domanda, ma non sa fare dei colpi
nanziari o non sa fare dei traci, come vede fare da altri. . . Mi sembra così contrario
alla nostra povertà. . . coll'arte e coll'inganno vivere metà dell'anno e coll'inganno e
coll'arte vivere l'altra parte!. . .
...Conclusione: Deus Providebit. Supplico i Superiori che per ora sono i Ministri della
Provvidenza per la Missione del Giappone, a venirci in aiuto: ho bisogno di mantenere i
chierici e le suore, che non hanno pane se non da me, ed io non ho denaro da mantenerli,
almeno per domani.
Veda dunque di racimolare qualche cosa ed inviarla anché possa far fronte alle prime
necessità, tanto più che si arriva in inverno. . . e forse il suo aiuto può arrivare prima di
noi. . . e sarebbe davvero la manna.
Tassinari Clodoveo / 1929-12-24 /, in nave per il Giappone15
Accetta gli auguri di chi fa le veci dei tuoi cari. Prego per te da Gesù:
1. ogni bene materiale che tu possa desiderare
2. e specialmente che Egli sia il re sovrano dell'anima tua.
Santicati nell'esecuzione dei tuoi doveri ordinari, nella calma ed allegria di spirito, nel
sacricio costante di quanto sai piacere a Dio. Maria sia la tua buona Mamma.
Rinaldi Filippo BS / 1929-12-25 /, Rettor Maggiore, dal Coblenz,
È Natale! ...Gesù vede il buon desiderio, la volontà ardente di tutti e accetterà ne sono
certo quello che in gioconda povertà e semplicità di cuore gli abbiamo oerto. La novena
15
Nel retro di un'immaginetta con reliquia del Beato Don Bosco. Si tratta degli auguri natalizi. Da
notarsi che Mons. Cimatti era imbarcato col chierico ed il primo gruppo di chierici sul Coblenz
diretto per il Giappone.
120
8 1929
predicata, canti, suoni, un minuscolo presepio in cabina, un'accademiola commemorativa
in comune coi passeggeri di seconda classe, la messa solenne cantata (composta per
l'occasione su temi pastorali e sulla canzone del beato nostro: Ah, si canti in suon di
giubilo, la comparsa e scomparsa di qualche panettone e di un po' di vino generoso,
che mamme buone o benefattori gentili avevano regalato prima della partenza e che con
gelosa cura erano stati conservati per l'occasione, alcune tombole a premio furono le cose
più salienti di cronaca, ma quello che certo nessuna penna può descrivere (perché segreti
di anime, intimità inesprimibili) e nessuna cronaca registrare la volontà buona di tutti
di adorare e ringraziare Gesù dell'immenso dono di sé stesso all'umanità, un rinnovato
desiderio di apostolato missionario, la povera ma generosa consacrazione di noi suoi servi
a Lui.
...È mezzanotte dell'ultimo dell'anno. La sirena della nave ne ha dato l'annunzio,
mentre sul ponte si spengono gli ultimi suoni e canti e le allegre risate e le mani si
stringono augurandosi buon anno. Buon anno a Lei pure, amato Padre, e con Lei ai
Superiori tutti e a chi ci vuole bene.
La nave punta su Ceylon, la perla dell'Oceano Indiano. Mentre nella celletta tranquilla
orivo in quel momento i miei e me al Signore, consacrandogli il nuovo anno, pensavo
ad altre gemme preziose, ad altri monili più graditi a Dio che non siano i bei paesaggi
e le vistose ricchezze orientali pensavo alla sua strenna gentile che avevo poco prima
comunicato ai confratelli pensavo alle anime e specialmente a quelle dei giovani e
cantavo Da mihi animas! Perché possiamo amare la gioventù come l'avete amata voi, o
beato Don Bosco, pregate per noi!. Ecco le nostre ricchezze, ecco i nostri tesori. Ce li
conceda abbondanti il Signore.
121
9 1930
Figura 9.1: Arrivano i primi chierici 1930
122
9 1930
1/29 Passando per Manila arriva in Giappone. Prende sede nella chiesa di
Miyazaki Lo studentato apre in casa provvisoria a Oyodo di Miyazaki Anche
le suore in casa di atto
2/29 martirio di Ms. Versiglia e don Caravario
4/1 incomincia l'aspirantato a Nakatsu A Oita comincia l'Editrice Don Bosco
4/22-27 concerti a Kumamoto e Osaka, tiene conferenze Mons. Hayasaka
5/30 feste del Beato Don Bosco a Oita e a Miyazaki con concerti Vita del
Beato Don Bosco Il sistema preventivo in giapponese
9/1 viene pubblicato il Vangelo unicato
11/4 lo studentato si sposta da Oyodo a Takanabe
Braga Carlo / 1930-1-7 /, ispettore della ispettoria cinese
Grazie della tua ultima. Pare che il yen dia giù e qualche cosa (molto in piccolo) si
è potuto realizzare. Chissà se per poco tempo potessi somministrarci una somma per
vedere di realizzare qualche cosa? Forse è il momento buono. Se non puoi tu ci fosse
qualche buon amico. Sarebbe una vera carità perché si è sempre a terra e si lotta per
l'esistenza e per non lasciare cadere quel po' che si è fatto. Pensare che coi soli interessi
potrei mantenere una residenza. Se l'operazione potete farla in posto, tanto meglio.
Anche il denaro italiano è discreto. Fossero dollari americani. . . Mah! Vedi se conviene
e se ti conviene. Saluta omnes.
Rinaldi Filippo / 1930-1-9 /, Rettor Maggiore dei salesiani, da Singapore
Giorno di separazione dai cari amici del Siam. Deo gratias! Finora tutto bene.
I chierici giapponesi pure benino in omnibus.
Il più. . . non so come dire. . . è chi le scrive. Specie nella S. Messa certi giorni, mi
piglia una voluttà di pianto che mi fa buttare nelle mani di Dio. Buio, buio pesto. Croce
amarissima. . . Fiat voluntas Dei. . . Chissà che il Signore non mi esaudisca!. . .
Lei preghi per me e sappia compatire se Don Cimatti non può essere quello che lo
pensano gli uomini (i superiori compresi), preghi per me, perché mi salvi l'anima.
123
9 1930
Rinaldi Filippo / 1930-1-25 /, Rettor Maggiore, da Shangai
Salutati con profonda vicendevole commozione gli amici del Siam la nostra nave si dirige a
Manila.1 Meta desiderata! Avremmo veduto il Delegato Apostolico S. E. Mons. Piani. . .
I nostri fratelli. . . Oh, chi può esprimere gli stati d'animo da cui si è presi nell'incontrare
confratelli amatissimi sul percorso d'un lungo viaggio di mare!. . . Avremmo veduto coi
nostri occhi la perla del Cattolicismo dell'Estremo Oriente. . . Chi non conosce nella
storia delle Missioni l'importanza di Manila, vera ricchissima, freschissima oasi di fede,
di attività cristiana fra gli aridumi, fra la siccità spirituale dell'Estremo Oriente?. . . Ci
saremmo riposati materialmente dopo le dolorose inevitabili conseguenze delle violenti
ondate del mare cinese, e più spiritualmente ai piedi di Gesù, nella constatazione del
lavoro missionario, tra gli amati confratelli. Ma quanto il nostro cuore aveva desiderato, quanto la mente aveva sognato fu di gran lunga incomparabilmente superato dalla
realtà. Il cuore paterno del nostro Monsignore si prodigò in tutte le forme più delicate e
gentili. E fu a nostra disposizione la sua casa, e l'ottimo suo segretario Don Luigi, e il
bravo coadiutore Giovanni. . . Nel rivedere il fedele domestico dell'indimenticabile Card.
Cagliero non potei non senza commozione pensare all'anima benedetta di colui che fu
il primo ecace benefattore della Missione salesiana in Giappone. . . Grazie Monsignore,
grazie fratelli del gran bene fatto alle anime nostre!
Ed eccoci ad Hong Kong... E ci univamo al canto dei bravi cinesini che in buon
italiano inneggiavano al nostro Beato. . . Con quale senso di nostalgico ricordo risentivamo
in Cina: Don Bosco ritorna fra i giovani ancor Don Bosco! Don Bosco! È un canto
innito!. . . . Oh s'imprima anche in questo estremo Oriente il tuo spirito, o beato padre,
e possano i tuoi gli amare queste innumerevoli anime di giovani come le hai amate tu. . .
Ed eccoci nalmente a Shanghai. ..Si avvicina la meta. Nel mese sacro al nostro S.
Patrono speriamo toccare la terra benedetta. Non ci dimentichi ai confratelli, benefattori,
allievi e Superiori.
Giardini Mario / 1930-1-31 / Delegato Apostolico
Avrà ricevuto il povero telegramma annunziante l'arrivo del gran barbone in sede.2
...Non posso darLe notizie denitive dei progetti o disposizioni volendo prima parlare
coi confratelli.
Come sa, sono entrate le Suore di Maria Aus. (in numero di sei) e per ora alloggeranno
in casa di tto, in attesa della Provvidenza che indichi la via.
1
Fu la prima e l'ultima volta che Don Cimatti mise piede nelle Filippine. Con Mons. Piani e il suo
segretario conservò sempre ottime relazioni. Si conserva una foto presa in questa occasione ma non
2
molto chiara.
Era arrivato il 29 gennaio. Sia le suore, arrivate in anticipo il 14 dicembre, sia i chierici arrivati con
lui, non avevano ancora una sede stabile. Dovettero abitare in una casa giapponese presa in atto
a Oyodo nella periferia di Miyazaki.
124
9 1930
Ho condotto pure dieci nuovi confratelli per iniziare lo studentato losoco. Per ora si
è attata una miserella casa (non certo adatta per casa di formazione) perché non ho i
mezzi. Se il Signore vuole che cominciamo nello squallore della povertà, e non so davvero
(vedo così buio davanti a me. . . ) come farò. . . ma ci penserà bene anche Lui, vero?
Spero a viva voce dirLe qualche cosa di più consolante. Ad ogni modo:
1. Mi pare urgente pensare a mettere a posto bene le Suore e la casa dello Studentato.
2. Regolarizzare la proprietà della Missione col fare uno Shadan[Ente
morale ].
3. Cercare come vivere e come sviluppare la missione.
A proposito di quest'ultima cosa, so che l'Opera della S. Infanzia della Spagna sarebbe
disposta a sussidiare fortemente un'opera che si facesse a favore di orfani. Le Suore di
Biwasaki da lungo tempo mi stavano dietro per vedere se potevamo accettare i giovani e le
ragazze che esse possono tenere no ad una certa età solamente.3 Penso che i Salesiani e
Suore di Don Bosco, se avessero gli aiuti necessari potrebbero presto iniziare quest'opera.
Primi approcci fatti all'Opera diedero buone speranze che diverrebbero forse realtà se la
parola autorevole del Delegato Ap. Dichiarasse che realmente quest'Opera è necessaria
nella Missione di Miyazaki: così assicurano.
Come vede, comincio già a darLe lavoro, preludio di tanto altro che farei in seguito.
Rinaldi Filippo / 1930-2-8 /, Rettor Maggiore
I poveri missionari del Giappone giunsero nalmente dopo 43 giorni di viaggio a Nagasaki,
accolti specialmente dall'Ecc. Vescovo che ci volle con sé due giorni anché potessimo
gustare la gioia di trovarci nella terra dei martiri e raorzare lo spirito di apostolato nella
constatazione del lavoro nora compiuto. Quale mirabile scuola fu per i nostri chierici la
visita di quei luoghi, delle orenti opere ivi erette, frutto di sudori, dei sacrici, del sangue
di tanti missionari! Che dirle poi delle accoglienze fraterne dei confratelli di Nakatsu e di
Oita, cui con mirabile slancio si unirono cristiani e pagani, e che culminarono nel solenne
ricevimento fatto a Miyazaki? ... tra i canti, fra le luci, circondato dai giovani, procedeva
trionfale la reliquia del nostro Beato Don Bosco esposta solennemente per la prima volta
in Giappone. Pensavo a Roma, a Torino. . . ma pensavo anche alle conquiste di cuori
non meno amanti, non meno generosi che il padre nostro ha saputo in così breve tempo
fare in Giappone. . . e non è miracolo indierente.
Ed eccoci tutti al lavoro. Il lavoro è moltiplicato e per la presenza delle Suore di Maria
A. e più per quella dei nostri chierici che iniziano lo studentato losoco. È la prima
volta nella storia della Chiesa giapponese, che giovani chierici iniziano il loro apostolato
3
Sono i gli dei lebbrosi che non potevano essere lasciati nel pericolo di contagio. Da questo discorso
nacque poi l'Ospizio di Miyazaki, da cui sorsero poi le Suore della Carità
125
9 1930
in queste condizioni. E il fatto è visto con compiacenza sentita dal clero giapponese; è
visto con gioia dai vecchi missionari; con meraviglia e simpatia dai giapponesi che ne
parlano sui giornali locali a viva voce, con viva approvazione dagli altri istituti religiosi.
Ed eccoci tutti trasformati di nuovo in insegnanti,4 e giocondamente alterniamo il
lavoro di apostolato col lavoro scolastico, pur di dare ai nostri cari chierici quella soda
formazione culturale e formativa che li renda al più presto santi sacerdoti. Ma quale
povertà intorno a noi. . . Una piccola casa d'atto. . . Valsalice in paragone è per noi uno
di quei fantastici ricchissimi castelli fatati delle abe dei fanciulli. . . Ma penso: Opera
di Dio che comincia, et qui coepit Ipse perciet . Avanti dunque con calma, con gioia,
nell'attesa che tutto si appiani pel meglio e che la Provvidenza ci venga generosamente
in aiuto per dare un'abitazione conveniente alle opere che si propongono di svolgere le
Figlie di Maria A. e i Salesiani.
Ricaldone Pietro / 1930-2-8 /, Vicario del Rettor Maggiore
Ed ecco che posso darle un po' di notizie più chiare della nostra situazione.
1. Cassa vuota famiglia più che raddoppiata attesa del sussidio annunziato per
telegramma.
2. Suore alloggiate in casa di tto piene di buona volontà e che bisogna mantenere.
Spero potranno iniziare qualche cosa già da quest'anno.
3. I nostri chierici non sono sulla strada, ma come studentato urge provvedere sede
ssa. Tutti si sta bene, nella s. povertà, ma meglio così che Shanghai di una volta.
Si vedono i miracoli della Provvidenza. Certo che le case di formazione d'Europa
sono regge più che sontuose. . . non ripeto il discorso del refettorio. . . se no Lei mi
scomunica. . . ma credo valga più per la formazione dell'animo questa povertà che
tante altre cose.
4. Il Vescovo di Nagasaki chiama divino il pensiero dei Superiori di iniziare i chierici
in queste condizioni e tutti (anche pagani) vedono con piacere la cosa.
5. Ho autorizzato a Nakatsu la costruzione di due piccole stanzette (al posto del
pollaio) per iniziare gli aspiranti giapponesi nostri (non so dove metterli) con Don
Piacenza che li guidi e li provi.5
4
Don Cimatti torna a essere professore allo studentato: gli manca il personale insegnante e supplisce
come può; non può fare il missionario come avrebbe voluto. I chierici, non avendo altro posto, per un
anno si adattarono in una vecchia casa giapponese in zona Oyodo nella periferia di Miyazaki, nella
5
massima povertà.
Questo è il primo aspirantato del Giappone, chiamato Piccolo Seminario che inizierà da aprile col
nuovo anno scolastico. Per tre anni continua in questa situazione a Nakatsu.
126
9 1930
...Il Signore vede la mia umiliazione, che non ha altro merito che quello dell'obbedienza,
che in questo è proprio cieca, perché non ci vedo niente. Sa quanto mi costa. . . e intendo
ripetere ai miei Superiori la mia totale inettitudine a fare la parte che devo fare. Dopo
tutto i responsabili sono essi.
Don Tanguy, Don Marega, Don Cavoli, Don Lucioni e il sottoscritto si sono spezzettati
le materie d'insegnamento e mi pare che si sia (pel momento in via provvisoria) provveduto benino.
I chierici contenti, e nora corrispondono bene. Fatto il triduo d'introduzione ed eserc.
buona morte e lunedì 10 scuola regolare secondo programma di Don Fascie e ritocchi
adatti al Giappone e secondo i nostri regolamenti: 28 ore settimanali.
...È il mio 25.mo di Messa e voglio orire al S. Cuore la casa dello studentato, la
Cappella del Sacro Cuore e la casa degli aspiranti. Sogni! Preghi e ci riusciremo.
Tonelli Antonio / 1930-2-8 /, compagno di ordinazione, collega a Valsalice
Si avvicina la data del nostro 25.mo. Prega per me il S. Cuore: voglio orire casa di
studentato e aspirantato. Non ho mezzi, ma certo me li manderà il Signore.
Vorrei farti regali, ma sai che non ne ho.
Preghiamo vicendevolmente anché il Signore ci aiuti a compiere il nostro dovere per
gravoso che sia e a salvarci l'anima. Ti abbraccio con l'anima.
Tonelli Antonio / 1930-2-20 /, compagno di ordinazione, collega di Valsalice
Grazie della tua e come ti dicevo nella precedente, da te non desidero che preghiere per
quella data. . . Se tu sei orso o porcospino, Don Cimatti che dovrebbe dire? Cerca pure
nella serie animale o l'istrice o le serpi che toccate drizzano la testa. . . mah, shikata ga
nai! dicono i giapponesi strizzando l'occhio (non c'è che farci). . .
Lascia stare i rimorsi. . . per me vedo già chiaro che dovrò stare in Purgatorio no
al dì del giudizio. Ma ci starò per amor di Dio e passerà anche quello. Preghiamo ad
invicem, sì, per fare una buona morte.
Per me è probabile che quest'anno sia l'ultimo. Se non è quest'anno, conto (se a Dio
piace) continuare per 25 e poi vedremo.6 Ad ogni modo vuolsi così colà dove si puote ciò
che si vuole, ecc. ecc. Allegro dunque mio vecchio Antonio e. . . niente paura. Il Signore
ci vuole suoi.
Giardini Mario / 1930-3-8 /. S.E. Delegato Apostolico
Dopo lunghe peregrinazioni di una settimana (assestamento denitivo di Oita e Nakatsu
convegno a Biwasaki due concerti riuscitissimi a Sasebo idem uno a Yatsushiro,
6
Allude a una promessa fattagli da Don Rua.
127
9 1930
puntata a Kagoshima) tornando trovo la sua paterna lettera ed il sussidio provvidenziale.
Oh, davvero che Vostra Ecc. è per noi uno dei ministri più vicini della Provvidenza!
Grazie di cuore ed il buon Dio Le dia modo di venirci sempre in aiuto. . . specialmente
quando. . . urge il bisogno. . . e nella famiglia salesiana, specialmente giapponese, urge
sempre. . . Credo che in Congregazione siamo davvero i più poveri. . . Salvo quel po' di
povero corredo personale. . . non c'è altro. ...Eppure giorno per giorno (e si può dire che
non passa giorno) la Provvidenza ci pensa. E vedesse alle volte per quali vie impensate
e curiose. . . Evviva la santa povertà! Grazie dunque di cuore.
Ed ora un piccolo resoconto. Per le Suore di Biwasaki abbiamo concluso così:7
a) Stenderemo insieme proposte concrete per le due branche: sani e ammalati.
b) Intanto accolgano pure ragazzi. Alcuni potrebbero già essere raccolti subito dai
Salesiani (momentaneamente adandoli a famiglie cristiane) o dalle suore (se ragazze).
Vedremo, e abbozzata la cosa desidererei il suo parere.
...Per la festa di Don Bosco resterebbe dunque ssato il primo Giugno a Miyazaki e
nella settimana seguente nelle altre residenze in forma civile (concerto discorso).
Ed ora un duplice consiglio prima di fare le domande uciali. Nel programma delle
feste vorrei una commemorazione uciale pubblica. Avrei pensato di pregare l'Ammiraglio Yamamoto, ma nelle condizioni di lutto in cui si trova, accetterà? È conveniente
fargli la domanda?
Crede Lei opportuno invitare per l'occasione, sia pure per fare un discorsetto il Console
Comm. Guasco che mi dicono parla bene il giapponese? Oppure a chi di altri adare la
Commemorazione? (P. Iwashita, P. Totsuka?. . . ).Abbia la bontà di aiutarmi in questa
delicata faccenda. . . e ne avrà il grazie cordiale dei gli e la benedizione del Padre.
Ricaldone Pietro / 1930-3-10 /, Vicario del Rettor Maggiore
Ho ricevuto la Provvidenza di cui Lei fu ministro e per qualche mese tireremo avanti. Ho
cieca ducia nella Provvidenza che deve in quest'anno darmi i mezzi di togliere i nostri
chierici dalla situazione in cui sono: la presente non può essere casa di formazione e per
la strettezza del luogo (ci liberi Gesù dal gran caldo pel bene delle anime dei confratelli)
e per essere sulla pubblica via, avendo di fronte bettole, e per la privazione di tante cose.
È bene che sia cominciato così, ma non si può continuare. Le ho già detto che per
me condo poco negli aiuti di Don Torquinst me li auguro conformi al necessario,
ma temo il superuo e più le viste particolari dell'individuo, che potrebbero portarci
in campi da cui non so come faremmo a cavarci. E con me la pensa così anche Don
Piacenza. Ad ogni modo siamo tutti strumenti nelle mani di Dio che sa quanto abbiamo
bisogno. Farò del mio meglio e faremo tutti del nostro meglio, ma mio amato Sig. Don
7
Le suore curavano un lebbrosario. E desideravano che i Salesiani si prendessero cura dei bambini dei
lebbrosi perché non fossero contagiati.
128
9 1930
Ricaldone, accoglienza fraterna, aettuosa, non saprei far altro più le comodità possibili
in Giappone. Non posso, né so far altro.
Creda, amatissimo Sig. Don Ricaldone, per me (sono matto, vero?) ho paura (non so
perché) dei denari di Don Torquinst. E glieli ho domandati e sarò obbligato a domandarli,
ma ho paura per la Congregazione. Il Signore sa e farà fare le cose per il bene.8
P.S. - Per le notizie dolorose della Cina9 mi sono messo a disposizione: se per rifugio
o in altra forma possiamo essere utili, eccoci pronti a tutto. Fra una decina di anni, se
non prima, la volta sarà del Giappone. Deo gratias per chi ci sarà.
Rinaldi Filippo BS / 1930-3-10 /, Rettor Maggiore
Superiori e confratelli hanno desiderato e voluto facessi il Superiore della Missione ed il
Visitatore. Che vuole?
Per me vedo anche in questo una buona lezione di umiltà che mi ha mandato il Signore. . . e vada per il bene dell'anima mia. . . Darò consigli, invigilerò. . . ma non
concluderò nulla, perché ho la persuasione intima che tutti gli altri sanno fare molto
meglio di quello che possa vedere Don Cimatti e perciò, nell'ambito delle facoltà e delle
regole permetto omnia purché il bene si faccia. Il Signore desidera che non lo faccia non
Cimatti, ma altri (e ne muoio dalla voglia) e Deo gratias! Per me vedo già davanti il
Purgatorio no alla ne del mondo.
...Il bilancio dell'apostolato va crescendo e piange il cuore non poter fare quanto si
potrebbe per le solite ragioni. Il bravo Don Ricaldone raccomanda di restringersi, ecc.
ma che vuole? O si lavora. . . e allora il campo in missione si allarga, o non si lavora. . .
e allora non facciamo il nostro dovere. Sono conclusioni che poi vanno a sbattere sempre
contro il problema uomo e denaro. . .
Ad ogni modo ci deve pensare il Signore.
Caviglia Alberto / 1930-3-11 /, salesiano, studioso di Don Bosco
Sto rimettendomi al lavoro accumulatosi e incomincia il tram tram ordinario. I Superiori
e i confratelli vogliono che faccia il Superiore, che non mi leghi a questa o quella casa. E
siccome Lei sa che a fare il Superiore non son capace, faccio quel che posso per salvarmi
l'anima e riuscire ad andare in Purgatorio, dove per le mie fesserie dovrò stare per
tempo indenito. Preoccupazione (ho detto male!) lavoro per me per essere un buon
Salesianetto per la missione e opera nostra per mettere radici e consolidare per i
confratelli per volerci bene. . . ma sono così lontano dal riuscirci che alle volte insieme al
8
Don Torquinst, salesiano argentino di ricca famiglia, mandato dai Superiori per aiutare le missioni
bisognose. Dopo aver visitato l'India, il Siam e la Cina arriverà in Giappone. I timori di Don Cimatti
9
si avverarono e lo lasciarono in mille guai.
È la notizia del martirio di Mons. Luigi Versiglia e Don Callisto Caravario, uccisi il 29 febbraio.
129
9 1930
lavoro per mantenere i gliuoli, c'è da rimanere preoccupato, senza però perdere la pace
e serenità. Sono cose che interessano il mio interno e le relazioni col Signore, che spero
me la manderà buona usque in nem e non mi lascerà demolire l'opera delle Sue mani.
Giardini Mario / 1930-3-14 /, Delegato Apostolico
A nome dei Superiori, dei confratelli della Cina, cui notico la cosa, a nome pure di
noi tutti, il grazie cordiale per la sua viva partecipazione al nostro dolore e nello stesso
tempo alla nostra gioia.10
Il buon Dio ci aiuti tutti ad essere degni di questi martiri che erano legati a Don
Cimatti di vivissimo aetto.
Monsignor Versiglia fu mio assistente e primo insegnante di losoa in noviziato ed il
buon Caravario fu inviato da me dai Salesiani. Deo gratias!
Tonelli Antonio / 1930-3-17 /, compagno di ordinazione e collega a Valsalice
Vedi la data. Eravamo nei momenti di santa trepidazione perché come domani il Signore
ci avrebbe fatti specialmente suoi. Voglio passare brevi istanti con te, per ricordare, per
ringraziare il Signore, per donarci totalmente a Lui.
Mio Don Antonio, è dicile che possa esprimerti lo stato d'animo mio. Se il Signore
mi pigliasse con sé, starei certo in Purgatorio no al giudizio universale. Sono disposto. . .
Tu prega per me e continuiamo ad amarci fraternamente nel Signore.
Se Gesù mi lascia in vita attendo da Lui aiuti e i mezzi:
a) Per salvarmi (e questi certo me li dà).
b) Per mettere a posto le nostre case: chierici e suore, di questi non so se utili al bene
delle anime (lo credo) e ci saranno o ritarderanno. Ad ogni modo Fiat voluntas Dei.
Prega per me. . . non dico altro. . . non domando scuse o perdoni così necessari, perché
non mi crederesti e nella tua bontà non lo credi necessario. . . ma con Dio è ben diversa
la cosa.
Gli istanti sono volati, ma in Gesù resurrezione e vita siamo uniti.
Rinaldi Filippo / 1933-3-18 /, Rettor Maggiore
È l'anniversario della mia ordinazione (25.mo) e desidero passare alcuni istanti con Lei,
non per dirle novità, ma come sfogo a chi dopo Dio considero come parte integrale di me
stesso. Ho tentato di commemorare nella tranquillità dell'anima questo avvenimento con
una novena di preghiere e riessioni che chiudo oggi. Desidero che Lei pure si unisca al
povero glio per ringraziare il Signore della bontà verso la mia famiglia (di tre rimasti in
vita ci ha chiamati tutti alla vita religiosa) e specialmente verso Don Vincenzo, l'ultimo.
10
Si tratta del ringraziamento alle condoglianze per l'avvenuto eccidio a Lin Chow (Cina) dove perdettero
la vita Mons. L. Versiglia e Don Callisto Caravario.
130
9 1930
Perdetti il padre (non l'ho conosciuto) e Gesù mi ha subito dato a Don Bosco, che
ricordo di aver visto da piccino (tre anni, ed è uno dei pochissimi e fuggevoli ricordi
d'infanzia) sul pulpito della Chiesa dei Servi di Maria a Faenza, mentre la mamma mi
alzava sulle braccia sulla tta moltitudine dicendo: Guarda Don Bosco!. E Don Bosco
ha fatto suo anche mio fratello Luigi e per un tratto d'ineabile bontà della Provvidenza
il Signore ha voluto Don Vincenzo suo sacerdote.
Amatissimo Papà, non bassi pensieri, ma scottante realtà. Venticinque anni di cui
non so se il Signore sia contento. Certo esaminandomi conchiudo sempre: dovrò stare
in Purgatorio no al giudizio universale. Non so quando mi vorrà con sé il Signore.
Gli ho fatto tante volte il dono della vita. Mai ho sentito come in questi giorni la
pochezza in valore di questo atto, ché sentivo di fronte alla realtà (sono così convinto
di andarmene presto. . . ) quasi un senso sia pure sfuggevole di ripugnanza, che faceva i
pugni con l'oerta. . . fatta forse solo di parole. Comunque avvenga continuo a mettermi
più ecacemente che sia possibile nelle mani di Dio. Preghi possa fare una buona morte
e salvarmi l'anima. È quello che desidero, come pure quello di riuscire a fare il mio
dovere.
...Che vuole? Quasi 30 anni di lavoro passati in mezzo all'unico ambiente di Valsalice
fra lo studio e la scuola fra una chiara e determinata categoria di persone in mezzo
all'attività anche del lavoro materiale, con scarsa preparazione alla vita sacerdotale dal
punto di vista pratico molto aetto e sentimento enorme superbia atto più alla
materialità del lavoro che all'iniziativa e genialità del medesimo, ed altre miserie materiali
e spirituali dovuti alla mia costituzione ed educazione precedenti, che vuole? Mi hanno
sagomato, piallato così come sono e non come dovrei essere per fare il mio dovere.
È quindi come voler dipingere a nuovo un legno vecchio, o voler far fare la parte del
pavone o dell'usignolo alla cornacchia, la vera condizione in cui mi trovo. . . e lo vedo
così chiaro ed evidente, che nisco col persuadermi sempre più che c'è da dire: È bene
far così!.
...Conosco la sua risposta: Fa' quello che ti dicono di fare. Va' avanti con semplicità. . . . Tento.
...Mi aiuti a ringraziare il Signore mi aiuti a riparare le mie miserie e se muoio presto
(quando vuole il Signore) a farmi molti suragi sono sempre nelle mani dei Superiori
per quello che posso servire a dignitatibus et fronzolis et a vestimentis coloratis libera
me, Domine!
Tassinari Clodoveo / 1930-4-5 /, chierico studente in Giappone
Grazie della tua e ti assicuro vivo contraccambio. Vorrei essere capace a fare quanto
desideri, è certo però che il desiderio di concorrere a formarti un santo missionario salesiano, c'è tutto, ed anche la buona volontà. Aiutami colla tua preghiera, ma più conda
nella grazia del Signore.
131
9 1930
Fa' come ti si dice, anche quando non capisci, o non senti trasporto (come per l'armonium): è donazione di volontà, è umiltà. Don Cimatti ti dirà sempre chiaro e tondo il
suo pensiero, Clodoveo mio. Non credo utile per nulla rinvangare il passato. È per te così
chiaro. Il Signore l'ha già inabissato nel fuoco del suo amore. A che serve il ripeterlo?
Fa' bene il presente. . . Vedi, ho capito che tu sei come me superbo e sensibile e i tuoi
guai precedenti sono dipesi da questo.
Cerca di trasformare la sensibilità in cuore largo per le anime, e la superbia nel buon
amor di te per realizzare la gloria di Dio, un punto d'onore per compiere il tuo dovere, una
santa ambizione di fare del bene. Allegro, laborioso e cuore aperto senza tergiversazioni
e vane paure, unione con Dio, amore alla Madonna, esecuzione di quanto ti dicono pel
tuo bene, eccoti i mezzi pratici per riuscire nell'intento.
Al lavoro dunque, mio caro Tassinari, Gesù ti ama, attende da te la conferma pratica
della tua buona volontà.
Giardini Mario / 1930-4-8 / Delegato Apostolico
Lei è davvero la nostra Provvidenza o meglio uno e il più vicino dei ministri della Divina
Provvidenza. Deo gratias!
...Novità? La più bella e la più gradita al suo cuore e che subito sentirà i beneci eetti
è l'apertura (lunedì prossimo) a Nakatsu del nostro primo aspirantato, piccolo seminario:
lo chiami come crede.
...Non so quando, ma credo in questo mese, verrà mandato dai Superiori a Miyazaki, e
credo naturalmente girerà in Giappone il nostro confratello Don Torquinst. Come forse
l'E. V. sa, questo sacerdote di distinta e ricchissima famiglia di Buenos Aires, fu attirato
alla vita salesiana dal nostro Card. Cagliero, ed egli ha messo le sue ricchezze si può
dire a disposizione dei Superiori. Ama molto le Opere per le Vocazioni e sono sicuro
che se venendo a Tokyo o andando altrove si mette a contatto e a conoscenza con tali
opere potrà fare del bene a tutti. Come tutti gli uomini del genere, non ama essere
pregato, anzi. . . Bisogna metterlo nell'occasione. . . Ha in questo il suo lato originale.
Non so quale sia il movente principale dei Superiori nell'inviarlo a visitare le Missioni
d'Oriente (cominciò dalla Palestina), ad ogni modo non è certo estraneo il pensiero di
metterlo nell'occasione di fare benecenza. Fiat voluntas Dei! Ho voluto informarLa
perché all'occasione sappia regolarsi.
...Inoltre ho creduto opportuno accettare un concerto a Kumamoto e in 4 parrocchie
di Osaka in occasione di 4 discorsi di propaganda cattolica di Mons. Hayasaka dal 22
al 27. Dopo le magniche raccomandazioni del S. Padre ai missionari bisogna pure che
intensichiamo quest'opera in unione d'intenti nel bene.
132
9 1930
Ricaldone Pietro / 1930-4-9 /, Vicario del Rettor Maggiore
Grazie della sua cordialissima del 19/3/30 e della sonora meritata (che cos'è che non
merita Don Cimatti?) stangata nale. Mi dispiace sia pure involontariamente, di essere
stato causa di male, di scandalo in non so chi. . . forse mi si fece dire quanto non volevo.
...Abbia ad ogni modo pazienza e stia per qualche minuto con la povera anima mia.
Faccio uno strappo all'abitudine e nel silenzio notturno vengo sfogando l'anima mia come
se le fossi vicino.
Che vuole? Ho bisogno che i Superiori mi conoscano. Oh, come è brutto non riuscire
a farsi capire! e Don Cimatti desidera non sentirsi dire complimenti, ma delle cose sode,
anche se penetrano giù, come la sua stangata nale. I complimenti, le lodi fanno (sia
pure inconsciamente) un male terribile. So che riesco involuto (me l'ha detto anche
Lei tante volte), ma anche stavolta abbia pazienza. Sarà l'ultima volta che tratto con
Lei questo argomento ed entrerà questo come il precedente proposito, nel numero delle
povere risoluzioni non parlarne con nessuno.
Veda, il motivo di certi stati d'animo di Don Cimatti è semplicissimo. Il motivo per cui
ho sempre supplicato e supplico i superiori di togliermi dalla situazione di superiorità (che
per me noti bene, pur alle volte avendola desiderata forma l'incongruenza di coscienza
più forte e più tormentosa) è la serena e precisa convinzione della mia assoluta incapacità.
I fatti l'hanno dimostrato e lo dimostrano. Superbia? È il mio difetto predominante,
insieme alla sensualità. Voglia di tranquillità? Non aver fastidi? Per me è chiaro come
il sole, la mia assoluta incapacità. E quando c'entrano in mezzo non i miei interessi, ma
quelli delle anime, che vuole? Ci trovo un'incongruenza tale che mi sento in dovere di
reagire ed è quello che faccio colle mie suppliche ai Superiori.
Oh, sentisse che cosa dico al Signore! Si può parlare così liberamente con Lui!
...La famiglia (pensi pure alla vera condizione di povertà) poverissima, per cui in seguito
non mi sono mai orientato, né ho avuto chiaro discernimento di ciò che sia il limite della
povertà, perché ho sempre pensato a quella per me naturale quella in cui fui allevato e quindi pensi ai controsensi, ai contraccolpi quando dovendo andare in giro per le case
nostre vedendo quel che vedevo.
Tenevo in me più che potevo, ma non ho potuto fare a meno qualche volta di esplodere
e scriverne al Sig. Don Rinaldi. Forse fui frainteso, pazienza! Ma sentivo una ribellione
interna, dovuta all'educazione precedente. Qualche esplosione o fanfaronata (che era
meglio non dire) ad es. sui pasti dei ricchi anche ecclesiastici, è cosa intimamente sentita,
ma certo proveniente anche questa dalla superbia, specialmente quando Don Cimatti non
poteva ottenere quanto riteneva necessario per la missione sì, entrava anche il pensiero
del come trattiamo o del come possiamo trattare il buon Dio, per dar forza. . . Insomma
sempre la superbia in gioco. Forse istinto di razza (noi romagnoli siamo tutti un po'
bestie. . . pardon! Non voglio oendere nessuno). . . ma la vera fonte è la superbia.
Ho fatto gli studi ecclesiastici, come ho potuto, ma alla diavola e quindi impreparazione;
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9 1930
incertezza in ciò che in 25 anni di sacerdozio doveva essere il principale mio lavoro. Ed
è qui, amatissimo Sig. Don Ricaldone, il punto nero, il punto doloroso capo di una
missione e di una sia pur modestissima Visitatoria ed avere questo lato debole. Tutti
pensano Don Cimatti di testa. . . Oh, sapessero e si persuadessero tutti della meno che
mediocre capacità memoria agile in un attimo, ma che si spegne subito, e potessero
capire il tormento che devo subire per ritenere.
...Quanto ad amministrazione zero a maneggio di aari materiali zero.
Amo forse troppo tutti quelli che mi pare possano avere bisogno della povera opera
mia.
Consigli, sempre pronto a darne, costa così poco! L'intimità cordiale eccita l'aetto
verso il prossimo e mi sento avvinto a chiunque, non solo all'anima, ma anche al corpo
(e qui può essere il meno bene). Le ho già scritto al riguardo dei miei poveri pensieri e
propositi. Ma come tento di mettere nel pochissimo che devo fare tutta l'anima mia, ed
anche tutto l'essere mio materiale, così certo sento anche sensibilmente (come mi sembra
di sentire sensibilmente Gesù) tutte le mie relazioni col prossimo. Se Lei ci capisce
qualche cosa di questo guazzabuglio dell'anima mia, in cui però mi pare di vederci così
chiaro, Deo gratias!
Circolare Salesiani / 1930-4-13 /
A tutti la buona Pasqua con l'assicurazione delle preghiere più vive per ognuno di voi e
per i vostri cristiani.
Lunedì prossimo si inizia il nostro modestissimo piccolo Seminario.11 Cerchiamo tutti
dei benefattori per la nascente Opera. (Si possono suggerire borse mensili, annuali,
perpetue legati di Messe, ecc.). Si può valutare la spesa equivalente al mantenimento
di un giovane nei nostri collegi di media condizione. Ma specialmente non desistiamo di
lavorare in tutte le forme dello spirito nostro per moltiplicare il numero delle vocazioni.
...Non possiamo iniziare il giornalino12 nché non c'è materiale. Prego quanti possono
a concorrere, non dimenticando il Don Bosco e i foglietti.
Il Signore ci benedica e ci dia nuovo slancio nel lavoro dell'Apostolato.
Filippo Rinaldi Filippo / 1930-5-2 / Rettor Maggiore dei salesiani
Sono un po' in ritardo, essendo stato assente per una settimana per un giro di concerti
no a Kyoto, la sede del buddismo giapponese.
11
12
Si tratta dell'aspirantato di Nakatsu, veramente piccolo.
Giornalino in italiano Amici della missione salesiana in Giappone il cui primo numero uscì il 1
maggio 1930, destinato ai benefattori. Vi collaboravano tutti, anche i giovani chierici. Si conserva la
serie nel Cimatti Museum di Tokyo.
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Anche in questa occasione abbiamo portato il nostro modesto contributo all'opera di
propaganda cattolica coi mirabili discorsi del Vescovo giapponese Mons. Hayasaka.13 Un
diecimila persone hanno ricevuto un po' di bene. Deo gratias! Stanchi, senza soldi, ma
contenti. Deo gratias!
Mie notizie? Non mi dilungo. Le solite: le siche ottime le spirituali, le conosce.
Avanti nel Signore. ...Grazie dell'ultima sua del 5 Aprile, degli auguri, dei suggerimenti.
Sono più che mai del parere suo tento da tempo di realizzarlo, pur vedendo chiaramente
di non riuscirci. . . ma il Signore vede e sa.
Fortunati Mons. Versiglia e Caravario! In Giappone fra non molti anni qualche cosa
ci sarà del genere e beato chi potrà usufruirne. Certo siamo in momenti di crisi anche in
Giappone. Ci sono gli scioperi. . . e Lei sa che cosa rappresentano nella società.
Avanti senza paura, abbandonato nella Divina Provvidenza si sta così bene!. . .
Circolare Salesiani / 1930-5-26 /
Con grande ardore disponiamoci a celebrare la festa del nostro Don Bosco.
Vanno moltiplicandosi i preparativi e sta bene Don Bosco lo merita lo meritano
quelli che parteciperanno alle feste; non dimentichiamo però di ssare bene il risultato
spirituale che ci ripromettiamo per noi e per gli altri e tentiamo di realizzarlo. Alcune
comunicazioni e consigli.
1. Partecipano alle feste: S. E. il Delegato Apost. Mons. Giardini, che dobbiamo
considerare come nostro massimo benefattore in Giappone. Il Barone Gonfalonieri,
delegato della R. Ambasciata d'Italia in Giappone. Rappresentanti di Kagoshima
(Mons. Roy), di Nagasaki e Fukuoka. P. Totsuka come conferenziere.
2. È uscita laVita di Don Bosco,14 che fu inviata a tutte le case in numero, spero,
suciente. Tale edizione non è nostra, dobbiamo pagare le copie ordinate (Yen
1). Uscirà pure (traduzione del nostro Don Margiaria) il fascicoletto Sistema
preventivo di Don Bosco 15 che dionderemo specialmente fra il ceto insegnante (è
di nostra edizione per propaganda).
Per chi ne desiderasse sono disponibili immagini (piccole) e cartoline di Don Bosco.
Le manifestazioni si iniziano Venerdì 30 c. m. a Beppu e si proseguono e culminano a
Miyazaki (giorno 1), Oita (3), Nakatsu (4). Il lunedì (2) S. E. conferirà la S. Cresima in
Tano a molti cristiani e farà visite varie.
13
14
Mons. Hayasaka vescovo di Nagasaki, primo vescovo giapponese, fu il conferenziere durante i concerti
dal 22 al 27 aprile.
La seconda vita stampata in Giappone, molto più voluminosa della precedente.
Non avendo Don
Cimatti soldi per pagarla, fu edita dall'Associazione giovani cattolici di Tokyo. Ricuperate le spese
15
divenne poi proprietà salesiana.
Questo fascicoletto è il primo libro edito col nome dell'editrice salesiana Don Bosco sha , umili inizi
dell'editrice salesiana Don Bosco tuttora orente.
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Si spera nei vari luoghi di fare anche qualche concerto o conferenza supplementare
nelle scuole. Il Signore accetti la buona volontà, l'attività e i sacrici di tutti.
Fracchia Italo / 1930-5-27 /, ex-allievo di Valsalice, Uciale dell'esercito
Rimango commosso dalla tua lettera che mi dice una volta di più il tuo aetto per questo
povero vecchio (e anche tu lo diventi) che non ha voluto altro che un po' di bene all'anima
tua.
Non credo di aver fatto altro che valga la spesa ricordare per te. Nel leggerti ti ho
riveduto giovane all'Oratorio chierico a Valsalice, poi soldato, poi buon papà. Ho
riveduto la tua casa, la tua buona signora, i tuoi angioli. Ti ho riveduto alla stazione di
Alessandria.
Grazie, mio buon Italo, ed il Signore ti benedica e prosperi e ti ottenga uno splendido
esito per il tuo avanzamento. Sei ricordato sempre! Grazie di quanto fai per questa
povera missione.
Perché ricordi la sorella (che conosci) ti unisco immaginetta che (santa donna) volle
inviarmi per l'occasione. Allegro sempre e buono. Tuo nel Signore.
Tassinari Clodoveo / 1930-6-... / chierico, studente in Giappone
1. Clodoveo mio, già ti ho accennato a probabili fonti della tua stanchezza. Ubbidisci
nel senso indicato, cioè:
a) Nutriti (con proibizione assoluta di morticazioni anche piccole nel genere)
b) Diversica molto gli studi, cambiando quando ti senti stanco (per i caratteri
fai come puoi. . . Spero starai in Giappone per tutta la vita. . . e c'è tempo)
c) Sta' allegro.
2. Per vincere l'io non c'è che sostituirvi Dio (unione con Lui, esecuzione del dovere)
e grande umiltà . . . è tutto qui, Clodoveo mio, il punto. Tu vorresti vedere il frutto
dei tuoi sforzi ed è proprio quello che Gesù vuol nasconderti. Scrive S. Teresa: Il
mio desiderio è di farmi santa. Invece di scoraggiarmi mi sono detta: Il Signore
non mi dà certo dei desideri irrealizzabili. . . Mi devo sopportare come sono colle
mie imperfezioni. . . 3. Grazie delle altre comunicazioni a cui cercheremo rimedio. Allegro, buono e calmo.
Ricaldone Pietro / 1930-6-8 /, Vicario del Rettor Maggiore
Grazie di cuore con tutta l'anima e viva riconoscenza per quanto fa per noi.
...Roma e Torino e Don Torquinst muti per le cose nostre. Il Signore non mi abbandona
per altre vie e si fa quello che si può, non quello che si dovrebbe fare se avessimo i mezzi.
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Ad ogni modo non posso lasciar le anime in aria e con buone parole. Sono certo che il
Signore mi aiuterà.
Ho iniziato un ricovero per vecchi (nora uno) e mi sono addossato adandoli a famiglie
(e se sarà del caso alle suore) la cura di tre fanciulli abbandonati ed ora la direzione
di un lebbrosario governativo me ne ada per mezzo delle suore francescane di Maria
quattro (immuni). Che vuole? Non posso dire di no. Già tre che mi si volevano adare
sono andati a nire in mani pagane, sfruttati e spremuti e battuti e mi piange il cuore
per questi quattro che o sarebbero soppressi o dati a mani prezzolate che li faranno
morire per altre vie. Oh, il Giappone! (Non si può parlare pubblicamente). Il Signore
che li manda provvederà.16
Ho fatto sospendere i lavori dello studentato e per il prossimo anno cercheremo ancora
una soluzione provvisoria e per i chierici e per il Seminario e per l'asilo: ma tutti e tre
devono assolutamente funzionare.
C'è però anche tempo a fare le cose molto bene, se ci sono i soldi. Qui non posso trovarli
(oh, sì! Le banche li prestano al 15-18-25%. . . ) e allora faremo con quello che manda la
Provvidenza e nella dose data dalla Provvidenza. Fiat voluntas Dei! È doloroso perché
c'è bisogno di fare, ma non si può e Deo gratias! Fiat voluntas Dei! La responsabilità
non è certo nostra.
Circolare Salesiani / 1930-6-11 /
Ho il piacere di comunicarvi alcune decisioni prese nelle sedute del Consiglio:
All'opera di soccorso per i poveri vecchi iniziata a Miyazaki, Takanabe, si aggiunge
il rudimentale inizio dell'opera fanciulli orfani abbandonati, per ora accettati da buone
famiglie cristiane (Oita - Takanabe), in attesa che la Provvidenza ci dia modo di aprire
l'opera in forma stabile. Sono sette piccini. . . Domando a tutti la carità di preghiere e
ricerca di mezzi per mantenerli.
...Constatato il buon esito della propaganda cattolica e salesiana per le feste di Don
Bosco, si esorta a sfruttare la situazione parlandone, scrivendone, divulgandone la vita
e l'opuscoletto sul sistema preventivo domandare l'impressione che ha fatto la gura
di Don Bosco, l'interesse suscitato ecc. Si presenterà pure memorandum al Ministero
dell'Educazione.
Merlino Alfonso / 1930-6-15 / , salesiano laico, missionario in Giappone
Avrei voluto parlarti ma non fu possibile, spero al ritorno. Mi è sembrato di trovarti un
po' serio. Animo Alfonso. Comprendo! Il lavoro aumenta, ma vedi è proprio per non
16
Sono i lontani inizi dell'opera di assistenza sociale per i vecchi e i ragazzi abbandonati. L'opera per i
vecchi era già incominciata con le visite in famiglia per mezzo delle Conferenze di S.Vincenzo. Don
Cavoli parroco ne era il propulsore.
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aggravarti troppo e perché possa attendere con impegno anche alle faccende domestiche
e all'Oratorio festivo che Don Cimatti ha insistito che la cucina dei giovani (tanto più
che è alla giapponese) fosse adata alla Catechista. Vedo con piacere che ti sei assunto
parte dell'assistenza, la più delicata per loro e per te. Deo gratias! Quanti meriti Alfonso
mio.
Come sono solito raccomandare a voi, cui è adato il nostro stomaco, specie in questo
tempo di caldo cucina varia appetitosa. È una delle responsabilità più grandi che
avete voi, cari coadiutori. Capisco che per voi è una croce desiderereste altro anche per
cooperare più direttamente all'apostolato, ma accettando con gioia e rendendovi abili in
questo quanto miglior bene fate.
Coraggio dunque Alfonso, ti benedica il Signore.
Ricaldone Pietro / 1930-6-30 /, Vicario del Rettor Maggiore
Roma, Don Torquinst, Torino. . . devono essere morti. . . quindi tutti i piani progettati
furono arrestati. . . e pazienza. . . Sarà questo il volere di Dio.
...Spiritualmente poi Don Cimatti è in un periodo di aridità e quindi. . . giocondamente
non c'è che aerrare la croce. . . Aggiunga tutti questi ritardi di mezzi, di consiglio e può
farsi un'idea dello stato dell'anima di Don Cimatti. Ma il Signore ci aiuterà. Certo per
non lasciar mancare nulla ai gliuoli sto dando fondo a piccole, magrissime miserie che
dovevano essere l'inizio della futura dote della missione futura. Si vede che al momento
non piacciono al Signore neppure queste naturali previdenze, consigliatemi dai Superiori
e ci vuole nella schietta povertà quotidiana. . . oppure non siamo degni delle predilezioni
di Gesù, specialmente per le miserie di uno che Don Cimatti ben conosce. . . Fiat voluntas
Dei. Se entro il mese di Luglio non arriva nulla posso cominciare ad elemosinare di porta
in porta. Se sarà necessario farò anche questo.
Non mi pensi però cambiato. . . matto come sempre domani ad esempio con Don Margiaria inizio una serie di quattro concerti di benecenza per i nostri poveri (ne abbiamo
una quarantina di cui alcuni a totale carico). È probabile che gli introiti non passino le
spese, ma se non entrano i soldi si predica N. S. Gesù Cristo che vale molto di più. . .
Questo lavoro musicale e il preparare lavoretti per la nostra propaganda cattolica da
stampare e il dirigere, come posso, i confratelli è il poco lavoro missionario che posso
fare. Così vuole il Signore e. . . così sia!.
Spero comincerà a pensare al nostro futuro personale. Come ho già detto pensi che coi
chierici che manderà (pel numero veda Lei) ci vuole il personale per la scuola. L'anno
scorso, con tutte le insistenze fatte venne Don Marega. . . Sarà convinto anche il Sig.
Don Ricaldone che con uno non si sostiene uno studentato. Il prossimo anno comincia il
secondo anno.
Pensi che il piccolo aspirantato non potrà essere tenuto a Nakatsu perché un altro anno
si raddoppierà e mi ci vuole un po' di personale.
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Giardini Mario / 1930-7-12 / , Delegato Apostolico
Nuovamente si è manifestata la bontà dell'E. V. col preziosissimo dono giunto felicemente
e che la domenica 20 sarà solennemente inaugurato in un modestissimo salone costruito
vicino alla chiesa, durante una lotteria e concerto a vantaggio dei poveri.17 Grazie, e
possano tutte le note, che si sprigioneranno dallo strumento, convertire per merito della
sua carità, altrettante anime.
Nonostante il caldo si è fatto un po' di movimento colla musica e propaganda in nuovi
centri della missione: Kobayashi, Miyakonojo, Fukushima e speriamo in Settembre fare
altra propaganda in grande stile coll'intervento del Padre Shibutani.
...Lotto quotidianamente colla Provvidenza per avere il necessario. . . Propaganda deve
essere morta non avendo ancora inviato l'annuale sussidio solito a giungere in Giugno.
Torino pure deve essere morta o molto ammalata. . . Mah! non si riesce ad avere notizie.
C'è la Provvidenza e questa non falla. . . e tirem innanz. . . V. E. che ha voce in Capitolo,
non potrebbe arrepta occasione far comprendere che nché i missionari (e penso che
su per giù sarà la stessa storia per tutti) dovranno litigare e aannarsi in questo genere di
cose, è tutta attività che si sottrae all'apostolato? Ah, se si lasciano mancare le munizioni
ai soldati in trincea, gli sbalzi in avanti non sono possibili.
Scusi lo sfogo liale. . . non creda provenga da mancanza di fede. . . Mi pare di averla,
e di aumentarla ogni giorno. . . È constatazione di realtà di fatto. . . Ad ogni modo avanti
allegramente.
Rinaldi Filippo / 1930-7-14 /. Rettor maggiore
Ricevo telegramma dell'arrivo di Don Torquinst con Don Braga. Orario perfetto! Da
Aprile, siamo in luglio (16) mese del caldo chiusa delle scuole e collegi così che potrà
vedere ben poco delle caratteristiche educative giapponesi mese delle ferie e anche i
nostri oratorietti ne risentono.
Non importa. È umiliazione anche questa che fa bene a tutti e fa toccare con mano le
reali dicoltà e aridità della missione giapponese la necessità di aiuti.
Domando ai Superiori: i sussidi che ricevo dai Superiori sono doni o prestiti (sia pure
a lunga scadenza e senza interessi)? Certo ci vengono conteggiati usque ad ultimum
quadrantem. Allora non sono doni. Attualmente sono debitore verso il Capitolo di oltre
150 mila lire, che non so davvero come tirare fuori e che ci allontanano sempre più dalla
possibilità di stabilizzarci. Deus providebit.
Preghi per questa testa matta: ieri 15 luglio mio compleanno. Sono 51 anni di cui
devo rendere conto a Dio e non ho ancor messo giudizio. Come oggi ho ricevuto il S.
Battesimo. Quali ricordi! Ed ho detto la Messa a Nagasaki all'altare di Maria, dove
17
Mons. Giardini aveva regalato un pianoforte.
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è avvenuta la scoperta dei discendenti dei vecchi cristiani. Può pensare che ho detto a
Maria.
Preghi che mi salvi l'anima. Mi piace pensare di avere davanti a me ancora 25 anni di
lavoro. . . e poi si vedrà. . . per farmi santo e santicare. Mi benedica.
Rinaldi Filippo BS / 1930-7-16 /, Rettor Maggiore
Rileggendo i ricordi di Don Bosco ai primi missionari, mentre ci meravigliamo della
mirabile opportunità e del pieno adattamento di essi alla nazione giapponese, troviamo
sempre nuove vie per rassodare il lavoro compiuto e spunti per nuove iniziative. Scrive
Don Bosco: Prendete cura speciale degli ammalati, dei fanciulli, dei vecchi, dei poveri,
e guadagnerete la benedizione di Dio e la benedizione degli uomini.
Le cure agli ammalati circondano qui di ammirazione l'opera del sacerdote cattolico.
I pagani notano, paragonano lo spirito di sacricio del prete cattolico e commentano e
viene lentamente stampandosi nella loro anima la nobiltà dei sacrici dello straniero che
tanto ama il giapponese. Oh!, si sapesse che valore ha per l'anima giapponese la parola
straniero, come si apprezzerebbe il più piccolo atto di ammirazione che forzatamente
è costretto a tributare in suo onore!
Lo sa il buon Don Cavoli quali eetti di grazia nelle anime e quale ammirazione desta
il portare settimanalmente la comunione agli infermi! Quali eetti producono nell'animo
dei pagani le visite alle famiglie della Conferenza di S. Vincenzo de' Paoli, il pagano
giapponese non si arrenderà ad un bel discorso, ad un cumulo di ragioni che lo costringono
alla verità, ma al vedersi circondato d'aetto, al vedersi sollevato dalle aizioni della vita,
al vedere i suoi gli fatti segno all'amore di anime buone, cede, s'avvince a voi, vi ascolta
e permette ai suoi gli che vi ascoltino. . .
L'opera iniziata del soccorso a gli poveri e abbandonati e per ora adati a buone
famiglie cristiane (non avendo locali per un orfanotroo o casa-ricovero) e mantenuti in
tutto dalla generosa carità degli amici della missione giapponese, comincia a dare i suoi
frutti. E così pure l'opera di ricovero dei vecchi vi colma il cuore di speranze e realtà
future. . .
...Per i nostri orfani, per i nostri ammalati, poveri e vecchi: per procurare loro il
necessario (e lo sanno i miei incomparabili aiutanti Don Margiaria e Don Liviabella)
andiamo elemosinando a suon di musica (è anche questa una propaganda cattolica),
organizzando tombole, bazar, e quanto si può escogitare per eccitare la pubblica carità.
Vorrei, parafrasando col poeta, cantare così: I miei amati poveri non hanno cibo se non
da me, ed io non ho danaro per mantenerli almeno pel domane.
Domenica inaugureremo una modesta sala di riunione per i nostri cari cristiani, e la
dedicheremo al nostro Beato Don Bosco con un trattenimento di benecenza per i poveri
amici di Gesù. Benedica Don Bosco questa nuova attività di apostolato e ci procuri la
benevolenza degli uomini e le benedizioni di Dio.
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Grigoletto Giuseppe / 1930-6-25 / chierico, ex-allievo di Valsalice, studente di
teologia
Bravo! Studia e renditi atto a far del bene o colle scienze o col latino o collo studio dei
Padri. . .
L'importante è salvarsi l'anima e dilatare il regno di Dio: che questo si faccia poi colle
tue risorse o con quelle di Don Cimatti o del Capo del Governo o della Chiesa. . . è lo
stesso. Maggior responsabilità e più povero giudizio nale. . .
Rinaldi Filippo / 1930-7-26 / Rettor Maggiore
Sono in un momento in cui non ho lavori urgenti che potrebbero venire in seguito e perciò
anticipo e passerò così alcuni momenti beati con Lei, padre e superiore dell'anima mia.
Il ritardo del sussidio di Propaganda mi obbligò a inviare un telegramma perché tutte
le riserve erano consumate.
Il ritardo dell'amatis.mo Don Torquinst (che come sa fu colpito da tifo petecchiale a
Shanghai oggi dichiarato fuori pericolo) ha arenato tutti i rosei progetti. Se ritardasse
molto, una soluzione s'impone. . . e per ora non so proprio quale, e con me non la sanno
neppure i colleghi. . . perché è sempre questione di soldi. Dominus scit et providebit.
Ora respiro per qualche mese, ma siamo sempre a spostamenti di questioni, non a
soluzioni. Ad ogni modo forse noi abbiamo fretta e il Signore vuole che andiamo adagio.
Ma come si fa a darsi requie in un paese pagano?
Ed ora alla povera anima mia.
Salute: ottima. Lavoro. Ce n'è. In certi momenti il lavoro essendo tanto sedentario e
alle volte sbrigandolo alla lesta (per es. corrispondenza, prospetti, ecc.) ho l'impressione
di non essere troppo occupato. Che vuole? Per me l'ideale sarebbe aver ogni giorno
da predicare, camminare, essere sepolto da un mucchio di corrispondenza da sbrigare. . .
Ed invece. . . Non ho ancora avuto la consolazione di provare l'accasciamento del lavoro.
Pazienza e così sia! Mi pare che il Signore mi ha voluto in pensione troppo presto. . .
Chissà se riuscirò a salvare l'anima? .
..Don Marega nervoso anzi che no. . . con le conseguenze per lui e per gli altri.
Suore. Bene. Deo gratias! Ed ora che dirle? Che preghi per noi sempre sempre
sempre.
Rinaldi Filippo BS / 1930-7-31 /, Rettor Maggiore
Abbiamo voluto concretare in qualcosa di duraturo e praticamente utile, il frutto della
prima festa in Giappone del Beato Don Bosco con l'inaugurazione di una sala a Lui
intitolata,
...Mentre seduto al piano (dono munico del nostro gran benefattore Mons. Giardini,
Delegato apostolico) accompagnavo l'inno nazionale, cantato con slancio dai presenti,
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9 1930
mi pareva vedere il nostro Beato accettare il nostro omaggio e accogliere sotto la sua
protezione il mondo piccino che gongolante di gioia osservava il tavolo dei doni per la
tombola, e i nostri cristiani che vedevano realizzato un desiderio da anni atteso, e i pagani
che cooperarono alla riuscita della festa, e specialmente un discreto numero di povere
famiglie benecate dall'iniziata opera delle Conferenze di S. Vincenzo de' Paoli.
Seduti al posto d'onore i nostri cari poveri: per loro i canti, la briosa recita di Passeri
dalla lingua tagliata, le caratteristiche danze delle ragazze e l'estrazione della tombola.
Si volle in questa festa intrecciare al nome di Don Bosco la carità verso quel ceto di
persone per cui specialmente Don Bosco ha lavorato. E pareva a noi tutti in quei corpi
cadenti o deturpati da malattie, in quei vecchi venerandi o in quei poveri fanciulli vedere
fra noi il grande povero Gesù, benedicente a chi fa del bene ai suoi fratelli più cari.
Rinaldi Filippo / 1930-8-20 /, Rettor Maggiore
Mi trovo a Nagasaki con Don Piacenza, dove ho ricevuto il nostro Don Torquinst. È
debole, sale dicilmente le scale, ma tutto sommato pare vada bene. Domani l'accompagno al luogo di cura: gli ho adato per compagno Don Piacenza che ha molto bisogno
di riposo. Dopo visiterà la missione.
Vuole vedere Pechino e poi tornerà, quando? Mah? Il Signore lo benedica. Preghi per
lui e per noi.
Ho ricevuto la sua carissima. Dopo lunga attesa giunse il sussidio di Propaganda e per
un po' si respira. Il Signora goccia a goccia ci manda il necessario e più del necessario.
Lei ha ragione: Temo sempre che facciamo quello che Egli non vuole. È sempre il mio
timore.
Ad ogni modo i missionari (almeno molti che conosco) temono che le grandi costruzioni
in Italia e le comodità relative che ne sorgono, non facciano del bene ai missionari (se
si tratta di case missionarie) e in genere ai confratelli. Lo so che tali pensieri sono forse
suggeriti dalle necessità, dalla superbia. . . ma molti confratelli pensano così. . . e sarebbe
letale se fosse così. Basta. È solo il bene e il desiderio del bene delle anime, ed anche
anché i Superiori sappiano che cosa pensano i gliuoli di quanto vedono intorno a loro.
E lei, amato Padre, si curi, si curi, si curi. Noi preghiamo sempre per Lei.
Rinaldi Filippo / 1930-8-29 /, Rettor Maggiore dei salesiani
Sono nell'impossibilità di scrivere colla penna. . . comprendo la mala educazione. . . non
pensi a sfregi alla dignità del Rettor Maggiore.
Sono qui in attesa del caro Don Torquinst per condurlo a tappe in giro per la Missione.
Sta bene. Al 9 Settembre vuole essere a Shanghai (Pekino, ecc.) e poi dal Giappone
imbarcarsi per l'America. Cessate le preoccupazioni per la salute di Don Torquinst, il
Signore (sia benedetta la mano che percuote e sana!) ci mette alla prova. Don Piacenza
ammalato di stomaco, testa (nevrastenia) e forse nefrite.
142
9 1930
Don Torquinst lo vuole condurre a Shanghai per una cura radicale. Faxit Deus!
All'ospedale di Oita è ricoverato il ch. Zanarini colpito da tifo. Il ch. B. (nevrastenico)
migliorato di corpo, non di testa.
Gli altri discretamente, ma con nervi un po' tesi, tutti. Il Giappone purtroppo fa
questo eetto nei deboli. Supplico i Superiori a tener conto per le future spedizioni. Deo
gratias.
Don Cimatti al solito. Ho passato una quindicina di giorni di aridità spirituale, mai
provata nora. Sentivo tutta la cattiveria venir fuori. Oh, come sono ancora indietro!. . .
Fiacca e distrazioni nelle pratiche di pietà, assopimenti anche in momenti solenni; nelle
relazioni coi confratelli forse cerco le soddisfazioni di me. . . non sono capace di essere
rude e forte, mi pare che nché non avrò tutta la condenza non riuscirò a dirigerli a
Dio, ma in questo il cuore ha la sua parte e le sue esigenze. . . sono troppo paterno e
materno. . . Ma come fare, o mio Dio, se Voi mi avere fatto così? È per dirigere a Voi
queste anime! Ma faccio bene a far così? Allevo dei buoni salesiani?
Zanarini Luisa / 1930-09-03 /, madre del chierico Adelmo
Non si allarmino né si meraviglino se al posto dell'amatissimo Adelmo scrive il sottoscritto.
Al ne del mese di agosto, che abbiamo tutti insieme passato in santa allegria in
riva al mare e su una bella montagna, ad Oita, Adelmo accusò i dolori reumatici che
già anni fa ebbe (così mi raccontava), ma non rimanendo io tranquillo, fattolo visitare
accuratamente dal medico si giudicò opportuno inviarlo in osservazione all'ospedale ove
si manifestò una leggera inammazione intestinale uso tifo da cui spero presto sarà
liberato. Oggi ad esempio ha 37,5 di febbre. È trattato con ogni cura, in camera a parte,
ha a suo servizio una brava donna che lo assiste giorno e notte, è visitato dai Salesiani
di Oita e fa ogni giorno la sua comunione.
Avendogli portato stamane la posta arrivata dove c'è in cartolina i saluti di mamma
(c'è pure una cartolina della sorella Luigia) ed avendogli io manifestato il desiderio di
comunicare alla famiglia la notizia dell'indisposizione fu ben contento ed anzi mi disse
di assicurare tutti che se ne stessero tranquilli. Vi ricorda tutti e prega (non avendo da
far altro) per voi tutti. Sono sicuro che all'arrivo di questa sarà pienamente ristabilito e
presto scriverà egli stesso.
Stiano dunque tranquilli in tutto e per tutto e sono sicuro che presto invierò ottime
notizie, anzi Adelmo spesso scriverà. Intanto posso assicurare che Adelmo è veramente
buono, studioso e che conto sopra di lui con le più belle speranze.
Rinaldi Filippo / 1930-9-9 /, Rettor Maggiore
1. Il Signore ci prova davvero! Ci vuol bene. Ma dubito che è per
che Lei ben conosce.
143
le peccata
di uno
9 1930
2. Don Piacenza per la carità di Don Torquinst va a Shanghai per farsi visitare. È
davvero in condizioni pietose di stanchezza, di mal di gambe.
3. Il Ch. B. va leggerissimamente migliorando, ma temo concluderemo poco. È stato
abituato nella sua vita salesiana a esser fuor di regola e. . . lo sarà sempre.
4. Il Ch. Zanarini colpito da tifo va migliorando lentamente.
5. Il Ch. Braggion da qualche tempo non sta bene (disturbi intestinali).
Ma quello che più dispiace è la malattia e materiale e spirituale del nostro Don Lucioni.
Per me è ammalato di corpo (nervoso nevrastenico ecc.) e di spirito. L'ho pregato, dietro
suo desiderio, di scrivere lialmente ai Superiori per avere consiglio e conforto.
...Gli altri benino. Nell'assenza di Don Piacenza ho pregato Don Tanguy ad assumersi
la direzione di Nakatsu. Don Cimatti fa quel che può allo studentato e per il resto et
Deus providebit.
...Dopo che per la venuta del Sig. Don Torquinst siamo nel buio come e più di prima,
perché non può venirci in aiuto che lontanamente (se potrà farlo) o se darà qualche cosa
ora ci troveremo in forti imbarazzi in seguito per poterci sostenere, dopo tutto questo
domando se non è meglio chiudere tutto e tornare o mettersi a fare un po' i matti
prima di diventarlo sul serio.
Come vede non so quali siano i disegni della Provvidenza, ...Don Cimatti non sa come
fare. Mi abbandono nella Provvidenza: non è per me (sa Gesù le preghiere che gli
faccio), ma è per questi poveri confratelli in massima parte reliquiati di guerra con tutte
le conseguenze, che già in Don Piacenza e Don Lucioni danno i loro primi frutti. . . che
saranno, Dio non voglia, seguiti da altri più dolorosi. . . Non so che dire videant consules,
ma se non mandano il personale insegnante strettamente necessario, non so come fare.
Si investa della nostra miseria in tutti i sensi e ci venga in aiuto. Aiuti e consigli Don
Cimatti che è la causa di tutti questi dissesti, preghi per Lui e con Lui benedica i suoi
tribolati gli lontani.
Ricaldone Pietro / 1930-9-9 /, Vicario del Rettor Maggiore
Caro Sig. Don Ricaldone, mi mandi chi vuole, ma che abbiano nervi a posto. . . Clima
terribile per i nervosi. . . perché più che variabile in giornata. Se non manda il richiesto
ripetutamente e promesso n dall'anno scorso personale per lo studentato, non so come
fare.
La visita di Don Torquinst ci ha lasciato al buio come prima. . . beh! faremo come
il primitivo oratorio di Don Bosco. Due stazioni già fatte, quante ne rimangono? Don
Torquinst ha da dare troppo ai Superiori, alle case, al mondo. . . ora non può ecacemente venire in aiuto. Se lo verrà in seguito, non lo so. So che noi avremmo bisogno di
molto aiuto. Pazienza e at voluntas Dei!
144
9 1930
Propaganda Fidae promette e non dà quid dicam del personale che daranno i Superiori? Facciamo pure le discussioni su chi deve aiutare le missioni o le opere salesiane
nelle missioni. In ballo ci siamo sempre noi. È un parlare molto umano e forse può
essere e sarà considerato irriverente, ma come le dico, con quel po' di miseria materiale
(intendo malattie. . . per il resto la Provvidenza ci tratta troppo bene) e spirituale in
cui ci troviamo, non so come fare, non so come fare. Si pigli Lei che può a cuore la
nostra miseria e ci aiuti.
Tutti vogliono essere ricordati. Con aetto.
Circolare Salesiani / 1930-9-11 /
Il Signore con varie aizioni materiali e spirituali viene nella sua bontà provando la
nostra Missione. Sia benedetta la sua santa volontà. Rendiamoci degni di queste sue
predilezioni col migliorare la nostra condotta, con donarci più generosamente al lavoro,
coll'orire i nostri sacrici quotidiani pel bene delle anime a noi adate.
Per attirare più ecacemente su di noi le benedizioni del Signore, per sforzarlo dolcemente ad attirare al suo Cuore dolcissimo i poveri pagani, per raorzare sempre più la
fede dei nostri cristiani sapete che si ha l'intenzione di fare a Miyazaki per le vie della
città la processione Eucaristica. È indispensabile che riesca splendidamente.
Perciò quest'anno deve essere considerato da tutti come anno Eucaristico. Si preparino
gli animi dei fedeli al grande avvenimento, si fomentino in tutte le forme la frequenza ai
SS.mi Sacramenti, si favoriscano le visite a Gesù Sacramentato, nelle prediche si dia larga
parte all'istruzione eucaristica, insomma ogni missionario diventi santamente industrioso
per far conoscere, amare, onorare Gesù Eucaristico. In tutte le residenze e sottoresidenze
si preghi e si faccia pregare, e specialmente si insista sul miglioramento della condotta
individuale e sociale. Così facendo certo attireremo sopra della nostra missione speciali
benedizioni del Signore.
Come sapete, varie questioni urgenti ci premono da tutte le parti. A facilitare le quali
da tempo avevamo fatto delle promesse al S. Cuore di Gesù. Mi sembra necessario che
pur non avendo ancora ottenuto le grazie implorate dobbiamo compiere un atto che sarà
certo gradito al S. Cuore e ci attirerà speciali favori: e sarà ottima preparazione al grande
omaggio eucaristico; voglio dire la CONSACRAZIONE DI TUTTA LA MISSIONE AL
SACRO CUORE DI GESÙ. Stabiliremo in seguito le modalità e i dettagli. L'epoca più
propizia mi sembra la ne del corrente anno.
Oh, miei buoni missionari, il segreto della riuscita sta nel condurre Gesù no alle
anime che non lo conoscono; raccomandarle al Suo S. Cuore; parlare loro di questo cuore
dolcissimo.
145
9 1930
Ricaldone Pietro / 1930-9-13 / Vicario del Rettor Maggiore
Come vede, ci mettiamo sulla via del progresso. . . 18 Il Sig. Don Torquinst mi ha appioppato adesso una macchina, e per non parere che non apprezzi il dono, e più perché so che
Lei preferisce, mi accingo anche a costo di fare errori a rispondere alla sua graditissima
del 20 agosto.
Come le dicevo nell'ultima mia, che forse lasciava a desiderare non poco in certi apprezzamenti, pare proprio che il Signore ci voglia provare in tutti i sensi. Sia benedetta
la sua santa volontà.
La sua lettera ha allargato il cuore di tutti alle più liete speranze. Quello che ci è
indispensabile è il personale insegnante. Per il numero dei chierici Lei comprende che
per 4 o 5 o più, il medesimo lavoro per il personale. Si è iniziato con fervore da tutti la
desiderata e consigliata novena al nostro Don Bosco. . . che sono certo farà il miracolo
da Lei desiderato.
Quanto alla questione nanziaria, la Provvidenza non verrà mai meno, se, come Lei
dice, amatissimo Sig. Don Ricaldone, noi sapremo meritarla colla fede e colla santità
della vita.
...A corrispondere alle predilezioni del Signore sulla nostra povera missione, ora provata
in varie forme (specialmente indisposizioni siche) ho ordinato ai confratelli la preparazione
degli animi alla consacrazione della Missione al S. Cuore di Gesù. L'avevo promesso se
avessi ottenuto i mezzi per la costruzione di una Cappella a Lui dedicata, e per la
costruzione dello studentato e piccolo Seminario. Nei disegni della Provvidenza ciò non
si è potuto eettuare. Ma ho bisogno assoluto che il S. Cuore domini nelle anime a me
adate in una forma tutta speciale, se no in questo gran Giappone non concludiamo un
bel niente.
Amatissimo Sig. Don Ricaldone, ci aiuti nelle forme che le sono possibili. La volontà di
fare un po' di bene c'è in tutti. Il Sig. Don Torquinst ha trovato che siamo la missione più
scalcinata, perché non abbiamo ancora l'ubi consistam nostro, ma non può ecacemente
aiutarci.
Circolare Salesiani / 1930-9-24 /
Sono molto felice di annunciarvi la pubblicazione dell'Armonia dei Vangeli (Vangeli
unicati) sotto il titolo Vangelo di N. Signore Gesù Cristo.19
Promessa già dall'anno scorso questa bella e piccola opera ci è stata richiesta molte
volte, ma cause indipendenti dalla nostra volontà ci hanno impedito di soddisfare le
18
19
Comincia a scrivere a macchina. La usa specialmente per le circolari ai confratelli, potendone fare più
copie con la carta-carbone.
Il volume di 518 pagine è la prima opera impegnativa dell'Editrice Don Bosco-sha, basata sul Vangelo
unicato di Don Anzini SDB e di altri autori, per opera di Don Margiaria e Padre Totsuka.
146
9 1930
numerose domande ricevute e che dimostrano d'altra parte che tutti i nostri venerati
confratelli nell'apostolato ne stimano grandemente l'utilità', l'urgenza e la necessità.
È per noi una soddisfazione orirne un esemplare e vi preghiamo insistentemente di
lavorare con ardore per farlo conoscere intorno a voi.
È un libro ben presentato, alla portata di tutti e che sarà una consolazione per i
nostri cristiani, una luce per i nostri catecumeni, nelle scuole, oratori, circoli di studi, nei
laboratori, orfanotro e ospedali e in tutte le case. Questo volumetto ricorderà a tutti
che Gesù è la Via, la Verità e la Vita.
Saremo molto riconoscenti ai nostri venerati confratelli di volerci indicare con tutta
libertà gli errori, inesattezze e imperfezioni di stampa che avverrà loro di trovare, così
pure quelle annotazioni che potrebbero essere introdotte in una seconda edizione.
Circolare Salesiani / 1930-10-1 /
Nella vostra carità avete voluto ricordare una data che certo è cara al cuore di ogni
sacerdote e con preghiere e con doni e colla viva partecipazione dei cristiani avete voluto
dire a me tante cose, che mi hanno vivamente commosso e per le quali non so certo
sdebitarmi.20
Voi sapete che ogni giorno vi ricordo e che le mie povere forze sono tutte per voi. Vi
prego di fare le mie parti presso quanti hanno direttamente o indirettamente cooperato
a queste manifestazioni che secondo la tradizione nostra hanno l'unico scopo di fare del
bene alle anime.
Il mese di Ottobre vivichi l'amore che tutti vogliamo nutrire verso la nostra buona
Madre; insistete per la recita del S. Rosario nelle famiglie, spiegatene le modalità, i
vantaggi e tutti facciamo dolce violenza al cuore della Madre nostra per ottenere grazie
importantissime per la conversione delle anime a noi adate e per le necessità della
nostra Visitatoria e Missione.
...Continuiamo a pregare con fede. Come pure preghiamo in questo periodo di tempo i
cui i nostri Venerati Superiori pigliano importanti decisioni anche per la nostra Missione,
anché anche per queste decisioni si realizzi il bene delle anime e la gloria di Dio.
Del carissimo Don Torquinst per ora nulla di notizie decisive. Preghiamo.
Circolare Salesiani / 1930-10-2 /
Le conferenze di P. Shibutani21 che sono sicuro hanno fatto del gran bene non devono
chiudersi nei loro eetti colla partenza del Missionario, ma dobbiamo santamente sfrut20
21
Si tratta dei festeggiamenti per il 25.mo di Messa.
Il P. Shibutani era stato chiamato per un corso di conferenze nelle varie missioni della provincia di
Oita e di Miyazaki dal 2 al 30 settembre, mirando sopratutto ai non cristiani, attratti anche dai
concerti musicali.
Fu questa una delle iniziative missionarie di Don Cimatti.
lasciato i suggerimenti sopracitati.
147
P. Shibutani aveva
9 1930
tarle. Dietro a colloqui con Lui, ecco alcuni suggerimenti pratici che prego di eseguire
secondo le possibilità o i bisogni delle singole residenze.
1. Fondazione di bella biblioteca circolante (con apposito regolamento, quota, ecc.).
2. Nelle riunioni di ogni genere annunciare la vendita di libri. Curare la vendita in
privato dei libri.
3. Davanti alla porta o cancello della Missione (illuminato anche di notte e con chiare
iscrizioni) o in luogo ben visibile dai passanti sia una lavagna su cui sia indicato
chiaramente l'orario delle funzioni.
4. Possibilmente alla funzione della sera fare sempre un discorso perché gli appartenenti alle altre religioni possono venire più facilmente alla sera.
5. Leggere con frequenza pubblicamente il Vangelo. Portarlo sempre con sé nelle
adunanze di studio e in ogni residenza ve ne siano varie copie.
6. Curare molto la propaganda nei piccoli villaggi specialmente dove non sono ancora
entrati i protestanti. ...Mentre ringraziamo di cuore il Padre Shibutani di questi
preziosi consigli preghiamogli dal Signore le più elette benedizioni.
Rinaldi Filippo DB / 1930-10-3 / Rettor Maggiore
- Ci venne in aiuto come conferenziere il giovane sacerdote giapponese Shibutani, la cui vita e conversione è uno dei tanti miracoli del Signore.
Figlio di distinta famiglia fervente buddista, bell'ingegno che brilla tra i compagni e
per la attività sica e per il fervore nel combattere il cattolicismo, dopo un discorso
sull'esistenza di un solo Dio e per un atto gentile di carità di un compagno cattolico
che egli aveva più volte molestato, si arrende alla grazia (impetratagli da tre anni di
incessanti preghiere dei professori e dei compagni cattolici della Scuola dei Marianisti di
Osaka) e coll'aiuto dei Gesuiti compie i suoi studi a Roma e a Innsbruk, si fa sacerdote
ed ora esercita tra i suoi connazionali un apostolato di propaganda con conferenze, con
importanti pubblicazioni; ed il Signore l'ha premiato con la conversione della mamma, e
coll'avvicinamento della famiglia alla nostra religione.
Il bravo sacerdote ci aiutò davvero sostenendo la parte principale; e non sappiamo
certo come ringraziarlo e ricompensarlo di così prezioso lavoro.
Le conferenze sono precedute da una nutrita propaganda sui giornali, con manifesti
assi dappertutto, con distribuzione di foglietti per le vie, nei negozi, nelle case, e con
inviti personali. Si iniziano con musica, che è una buona attrattiva, e si concludono
ancora con musica. Ai partecipanti (uomini e studenti in maggioranza) si distribuiscono
foglietti di istruzione religiosa; e all'entrata del locale della conferenza (saloni pubblici,
teatri, sale d'albergo o di scuole) vi è il banchetto di vendita di libri di cultura religiosa.
Miracoli della grazia
148
9 1930
Il giorno dopo il conferenziere, o nella sede della residenza o in locali attati, si ferma
per ascoltare coloro che desiderano interrogarlo su dubbi, su obiezioni, su quesiti. Si
inizia così l'istruzione religiosa; si cominciano le prime relazioni per l'impianto di un
nuovo Oratorio o di una nuova residenza a cui si recherà almeno una volta la settimana
il missionario o il catechista.
Rinaldi Filippo / 1930-10-10 / Rettor Maggiore
Del Sig. Don Torquinst non so ancora che cosa si deciderà a fare per la Missione o per
la Congregazione. Scrive che passerà il 20 c. m., credo per fare un giro per il Giappone,
di ritorno dalla Cina. Vedremo. È davvero un tipo curioso, che non invidio certo. In
Domino semper!
Non ricordo se già gliel'ho scritto: visto che gli aiuti di Don Adolfo sono di là da
venire e che dovevo pure preparare il nido ai nuovi (non so né quanti, né quali ed anche
in Giappone le case e le cose non si improvvisano) si è deciso di attare una casa più
ampia a Takanabe:22 realizziamo economia, c'è posto per tutti e si tira un respiro in
attesa della soluzione denitiva che è in mano di Dio. Siamo proprio come ai primi
tempi dell'Oratorio. . . Spero che i cavoli trapiantati faranno bella testa. . . è già il terzo
trapianto. . . (Don Bosco ci supera ancora) e non è il denitivo. Niente paura.
Attendo di sapere notizie esatte del numero del nuovo rinforzo: ma se non ci hanno
aiutato per il personale insegnante è giocoforza fare vari cambi per tenere su lo studentato,
ed invierò le proposte concrete che già le accenno.
Le condizioni di salute di Don Piacenza esigono non sia messo nelle condizioni di
prima a Nakatsu: implora di essere esonerato dalla direzione del Seminario. A sostituirlo
ho inviato Don Tanguy. ...Chiamerei Don Piacenza a Takanabe (non vuol sapere di
direzione) e mi aiuterebbe per scuole, conti, ecc. e mi sostituirebbe nelle assenze, e
metterei Don Cimatti alla testa. Vedo sul catalogo che tanti superiori di missione sono
in quelle condizioni, per cui penso che i Superiori approvino. Non è proprio dell'umiltà
farsi avanti, ma come diceva il buon Garbellone: Noi Salesiani un po' di umiltà l'abbiamo
tutti!. . . e d'altra parte non so come fare, e d'accordo col Consiglio farò così. Più in aria
di quello che è la missione, e più l'Opera salesiana in Giappone non si può pensare. . .
che si vada ancora un po' più. . . poco male.
Ad ogni modo, si vedrà. Ma spero davvero che le promesse del Sig. Don Ricaldone
saranno un fatto compiuto e non ci sarà bisogno di tanti cambiamenti, né degli inciampi
di Don Cimatti.
22
Takanabe, cittadina a circa 10 kilometri a nord di Miyazaki. Lo studentato vi restò per tre anni. Vi
era già un gruppo di cristiani in buona parte provenienti da Nagasaki. La chiesa è tuttora orente.
149
9 1930
Ricaldone Pietro / 1930-11-3 /, Vicario del Rettor Maggiore
Speravo poterle dare notizie denitive circa il nostro assestamento... Per ora le cose sono
così:
...Il Sig. Don Torquinst ha constatato le reali condizioni in cui ci troviamo, e avrebbe
voluto portarci un aiuto proporzionale ai bisogni, ma per gli impegni che ha, al momento intende di concorrere solo in qualche cosa. Il nostro pensiero era che ci aiutasse
a concentrare le forze sopra di un'Opera sola, ma egli è di parere di aiutare un poco
tutte le istituzioni gettando semi che frutteranno in seguito, ma che in realtà portano al
momento, per noi che abbiamo nulla, degli aggravi, se egli non ci continuasse l'aiuto. . .
e se lo farà o se lo potrà fare lo sa solo il Signore.23
Per i chierici, essendo ora momentaneamente a posto, nulla. Ha promesso un sussidio
di cui potrò disporre per i chierici, se credo.
Intende aiutare le suore per la compera della casa dove abitano e di un terreno vicino
per espandersi: intende però di dare il sussidio (parte quest'anno e parte l'anno prossimo)
sussidio che da solo non è suciente allo scopo alla Congregazione delle Figlie di Maria
A., le quali debbono chiedere alle loro Superiori l'aiuto per compire l'opera.
Intende aiutare la casa di Oita con l'acquisto di un pezzo di terreno di cui egli
verserebbe la prima rata, lasciando a noi negli anni seguenti di pagare il resto e gli
interessi.
Desidera dare un sussidio alla casa di Nakatsu perché possa allargare il posto per gli
aspiranti.
Desidera aiutare Miyazaki col dare un piccolo fondo per iniziare una specie di cassaaiuto per i cristiani. E forse darà anche qualche cosa per Tano, per la costruzione di una
casetta per il missionario. Questi i suoi desideri. . .
Vedremo la realtà, naturalmente essendo disposizioni che egli desidera siano eettuate,
vede anche Lei che riusciremo a fare quello che. . . vorrà il Signore.
Di una cosa solo ringrazio il Signore in questa circostanza, che cioè non mi ha fatto
salesiano ricco. . . Ah, povero Don Torquinst, lo compiango davvero e prego per Lui, e ci
scampi il Signore dalle ricchezze. . . Quando Don Adolfo avrà inviato le sue disposizioni
le scriverò dettagliatamente. Se non cambia, conta di lasciare il Giappone verso l'otto
del mese di Novembre.
23
Purtroppo le previsioni di Don Cimatti si avverarono. La grande crisi economica mondiale portò alla
banncarotta la famiglia di don Torquinst, che non potè mantenere le promesse e lasciò Don Cimatti
in mille guai.
150
9 1930
Rinaldi Filippo / 1930-11-4 / Rettor Maggiore
Mi trovo coi nostri cari chierici a Takanabe24 dove ad tempus si è trasportato lo studentato losoco. Già in altra mia le avevo detto che non potendo il nostro Don Torquinst
aiutare proporzionatamente ai nostri bisogni, si pensò di attare una casa più grande
che potesse contenere tutti i nuovi che arriveranno, non potendo l'attuale contenere comodamente tutti. Ed è così che lo studentato passa nella nuova casa di Takanabe, casa
di tto, ma che ha relativa comodità come casa di studio, e che sotto rispetti è alquanto
più economica.
L'esserci arrivati nel giorno della festa di S. Carlo, protettore dei Seminari, è mi pare di buon augurio. Come si metteranno in seguito le cose è dicile poterlo prevedere: certo
la Provvidenza avendo così disposto ha certo disposto per il nostro bene. La massima
dicoltà la proveranno gli insegnanti, se il nostro buon Don Ricaldone non viene in aiuto
di personale insegnante, perché qualcuno sarà obbligato a venire da Miyazaki: a bocce
ferme vedremo come aggiustarci.
...Le voglio però esprimere un pensiero. . . Compiango davvero il buon Don Torquinst. . .
e non voglio certo legiferare sulle disposizioni della Provvidenza. . . Ma il Signore liberi
la nostra cara Congregazione dalle ricchezze e dai ricchi.
E preghi per me anché possa riuscire a fare il mio dovere. . . e nella posizione in cui
mi trovo Lei sa che mi costa assai per le solite ragioni che tante altre volte ho accennato.
Ci benedica tutti e ci ottenga che per noi, per la missione e per l'opera nostra si compia
sempre e in tutto la santa volontà del Signore.
Rinaldi Filippo BS / 1930-11-5 / Rettor Maggiore
I cavoli trapiantati fanno bella testa. . . Coloro che si preparano al futuro apostolato
missionario, dopo tutto, non è male che comincino ad abituarsi in forme svariatissime alle
varie esigenze della vita, che adattino se stessi all'imprevisto, al nuovo. È del resto, specie
per i giovani, un po' di quella poesia che tutti proviamo di fronte all'inesperimentato,
che rende più facile il sacricio, che necessariamente bisogna compiere.
Ci eravamo abituati allo stretto, ai disagi, e ormai non si sentivano più; ed è con
dolore che abbiamo lasciato la primitiva dimora. Ci eravamo abituati al rumoroso via
vai dei carri, dei camions, allo scampanellare delle biciclette, delle réclames. . . ed era
nostro amico, uno dei più noti girovaghi, che cambiando di tanto in tanto foggia nel
vestire ed immaginando le più allegre ed interessanti forme di réclame, percorrendo le
vie, sorridente sempre, inchinava e salutava. . .
Erano già amici nostri i giovinetti del vicinato, che di tanto in tanto venivano a godersi
serate di proiezioni, e che passando vicino alla modesta nostra abitazione dicevano, accen24
Lo studentato fece il trasporto da Miyazaki a Takanabe lo stesso giorno 4 novembre. Don Cimatti ne
diventa direttore e per alcuni anni le sue lettere saranno intestate da Takanabe.
151
9 1930
nando vicendevolmente: Don Bosco. . . Don Bosco. . . . E arrampicandosi sulla ormai
sfasciata palizzata del piccolo cortile assistevano ai giuochi delle bocce, e interloquivano
coi nostri chierici che non ancora ben ferrati nel giapponese. . . nivano di rispondere
in qualsiasi lingua. Ma i fanciulli capiscono tutto, specie quando comprendono di essere
amati e che si vuol fare loro del bene.
Si era già avvezzi alla minuscola scuola, che serviva da tutto scuola, studio, sala di riunione per conferenze e accademie. . . E dalla missione più volte alla settimana i missionari residenti volentieri si sobbarcavano al lavoro dell'insegnamento con non indierente
disagio, pur di venire in aiuto alla formazione completa dei nostri futuri aiutanti.
Ed eccoci alla nuova casa, un po' più ampia, che accoglierà i numerosi nuovi rinforzi
che la carità dei nostri superiori vorrà inviarci. Sarà questa l'ultima tappa?
Giardini Mario / 1930-11-11 / Delegato Apostolico
Mi permetta che La metta al corrente delle nostre cose:
ˆ Partono oggi da Genova sul Trier tre suore, un sacerdote, un coadiutore e forse
subito o con un altro vapore 4-5 chierici salesiani. Oso domandare un memento
per il felice esito del viaggio.
ˆ Sto assestando il nuovo nido a Takanabe in casa di tto per i nostri chierici: per
qualche anno si può star tranquilli e dopo il Signore provvederà.
ˆ È probabile sappia che la venuta di Don Torquinst ha portato con sé varie conseguenze che oltre ad oneri viene allargando il campo di lavoro specie in zona di
Oita.
ˆ Per le Suore ho acquistato a Beppu un ospedaletto e si vedrà di utilizzarlo.
ˆ Per i Coreani di Oita ha lasciato una piccola oerta per acquistare un po' di terreno
e costruire una cappella ai martiri coreani. Anche qui si vedrà. Certo con Yen
1500 c'è poco da ballare. . . Ad ogni modo a giorni La disturberò. . . Ho bisogno
di commendatizie.
Spero anche acquistare un po' di terreno vicino alla Missione di Oita per iniziare (quando?) sia pure in forme modestissime la futura scuola tipograca.
Ha dato qualche sussidio per allargare Nakatsu, per Suore a Miyazaki, e per Don
Antonio per le opere. Insomma un po' di pioggia è caduta. Ma il Signore che ha
permesso tutto questo ha certo i suoi motivi. Non pare all'E. V. che Don Cimatti debba
pensare così?
...Il vero motivo dell'invio di Don Torquinst era proprio metterlo nelle circostanze di
aiutare lo studentato e proprio lo studentato in questa circostanza è il più dimenticato.
Segno che la Provvidenza dispone così per il bene.
152
9 1930
Del resto mi pare di vederlo chiaramente. L'avvenire della Congregazione non è a
Miyazaki (quella sarà la futura Diocesi) è certo altrove, e allora perché ssarsi stabilmente
laggiù? Ed ecco che il Signore ci fa girare. Siamo alla seconda tappa e non sarà l'ultima.
In Domino semper!
Vedo S. E. sorridere. Oh, adesso Don Cimatti è ricco! Sono cominciati proprio dopo
la pioggia i grattacapi. Le somme che si anticipano hanno strascichi che dureranno no
all'estinzione dei pagamenti (alcuni con relativi interessi) e poi un terreno è niente se
non si edica, e una casa a pezzi non serve nché non è aggiustata. Ad ogni modo
sono felice quando posso essere povero, ed è bello vedere i giochi ammirabili della Divina
Provvidenza. . . Ah, la sua bella Madonnina! E adesso per vari anni coll'acqua alla gola,
vedrà come saprà aggiustarsi elegantemente il Signore. Deo gratias!
Circolare Salesiani / 1930-11-29 /
In occasione della prossima festa di S. Francesco Saverio, non si dimentichi che è uno dei
nostri Patroni principali del Giappone e delle Missioni. Si facciano preghiere speciali e
si ricordi la data ai cristiani. Fraternamente uniti specialmente a Oita preghiamo per lo
sviluppo di quella zona così importante della nostra Missione. .
..Abbiamo incominciato la novena della nostra cara Madonna Immacolata. Nella sua
festa abbiamo bisogno che ci ottenga grazie speciali per la regolarizzazione di varie cause
pendenti. Ma in modo speciale desidererei che raccogliessimo tutte le nostre forze per
pregare la Madonna che ci aiuti nel problema essenziale per la vita nostra missionaria e
salesiana cioé le VOCAZIONI.
Molti domandano e non abbiamo maniera di soddisfare a tutte le richieste per la
mancanza di personale che possa occuparsi di loro, per mancanza specialmente di locale
e per la nostra poca esperienza. Vedete che in tutte le case si cerchi di lavorare per
questo problema vitale. Deo gratias.
Rinaldi Filippo BS / 1930-12-1 / Rettor Maggiore
A Oita si commemorò la festa di S. Francesco Saverio con una missione per i cristiani,
con concerto e conferenza nel bel salone del giornale della città. Si volle in quest'anno
associare al nome del grande apostolo, quello del suo protettore ed amico OTOMO
SORIN, che governava Oita quando S. Francesco vi iniziò la predicazione. Da qualche
tempo si viene manifestando una corrente di viva simpatia per costui che fu certo uno
dei più potenti principi del Giappone, per cui si vorrebbe erigergli un monumento a Oita.
La missione non può certo restare indierente a questa gentile iniziativa, e venga presto
il giorno che là dove più lavorò il grande apostolo, si eriga il monumento al suo più
importante convertito e che determinò col suo permesso, e più tardi col suo esempio il
grande movimento di conversioni ottenute dai missionari che succedettero.
153
9 1930
La cittadinanza corrispose al nostro invito, godette di sentire parlare delle sue glorie
antiche e speriamo che il buon seme a tempo opportuno frutticherà. È però consolante
il constatare, che poco a poco il popolo giapponese venga orientandosi, sia pure solo per
ora a scopo di studio, al ricordo del cristianesimo predicato dai primi missionari.
A Miyazaki, ad esempio, un direttore delle scuole elementari sta facendo uno studio
completo della famosa ambasciata di principi giapponesi inviata dai principi cattolici
del Giappone al Papa Gregorio XIV ed anche con materiale fornitogli da noi, coll'aiuto
dei nostri confratelli di Venezia, ha composto una bella conferenza che va facendo nelle
scuole, nelle adunanze di insegnanti, cooperando così ad illuminare sempre meglio questi
punti così gloriosi.
Preghi, amato Padre, perché possiamo presentare alla santa Chiesa covoni turgidi di
anime salvate, come riuscì a fare San Francesco Saverio.
Circolare Salesiani / 1930-12-9 /
Terminate le belle feste in onore della Nostra Madre Maria, bisogna che con tutto lo
slancio del cuore ci prepariamo alle care feste di Natale e pensiamo alla promessa fatta
di consacrare al S. Cuore di Gesù la nostra Missione, le nostre case ed opere, i nostri
cristiani e specialmente la moltitudine di pagani e delle anime erranti a noi adate. Spero
che questa consacrazione ci attirerà speciali benedizioni del S. Cuore (e ne abbisogniamo
molte), ci inammerà di amore sempre più forte verso questo divino Cuore, e ci aiuterà
a lavorare con più ardore a propagarne la devozione.
...Ogni Capo-residenza alle orazioni della sera, previo breve sermoncino, leggerà con le
opportune variazioni la formula di consacrazione fatta in occasione della Consacrazione
della nostra Pia Società dal compianto Servo di Dio Don M. Rua. (Vedi raccolta circ.
Don Rua, pag. 255).
Per compiere meglio questa consacrazione vi esorto a leggere alla lettura spirituale la
bella circolare del Sig. Don Rua al riguardo. Facciamo con generosità, con convinzione
profonda, con gioia intima questa consacrazione per il bene delle anime nostre, per il bene
generale della missione e anche come inizio delle manifestazioni che vogliamo preparare
a Gesù Eucaristico.
Circolare Salesiani / 1930-12-17 /
Incominciamo oggi la novena del S. Natale e desidero iniziarla spiritualmente con voi,
inviandovi i miei poveri auguri e l'assicurazione che sempre mi siete tutti presenti nel
Signore.
Il Signore vi conceda quanto è necessario per le vostre anime, per la vostra casa e
per lo sviluppo dell'opera che avete tra mano, e conceda a noi tutti di vivere da buoni
salesiani nell'esatto adempimento del dovere quotidiano, e che mentre lavoriamo per la
salvezza delle anime a noi adate ci conceda di salvar la nostra.
154
9 1930
Non dimenticate in questa occasione di fare le mie povere parti presso quanti lavorano
con noi (catechisti e catechiste, insegnanti, ecc.) e specialmente i nostri cari aspiranti e
seminaristi. Non dimenticatemi a tutti i cristiani vicini e lontani. Cerchiamo di amar
molto, di amar molto, di amar molto queste care anime e manifestiamolo in questa
occasione, come è nella consuetudine dei missionari, anche con doni utili e nelle forme
che secondo le circostanze credete più opportuno. Estendete questo anche alle persone
o cristiane o pagane che più lavorano per noi. Sentano tutti che in questa occasione
vorremmo far capire loro la nostra viva riconoscenza per quanto fanno per noi.
Non dimenticate poi a Capodanno gli ossequi alle Autorità e la nostra viva riconoscenza
per quanto fanno per noi. quelle persone che lo meritano secondo le relazioni che hanno
colla missione.
Non vi so dire ancora nulla dell'arrivo dei nuovi. Secondo i giornali dovrebbero
approdare a Shanghai il 23 c. m.
Grazie miei buoni confratelli di quanto fate così con slancio veramente ammirabile per
fare del bene. ...Il Signore ci avvinca tutti nella sua santa carità.
Sordo Antonio / 1930-12-27 /, ex-allievo di Valsalice, studente di teologia
Il buon scolaro in scuola sta attento. . . e non scrive agli amici, fosse pure Don Cimatti.
Non meriteresti risposta, ma visto che sei tu. . . visto che hai preso un proposito con
Bovio (e non lo manterrete) di scrivere ogni sei mesi. . .
Vuoi da Don Cimatti un consiglio? Vedi, Antonio mio, tu, pur volendo bene a Don
Cimatti, hai avuto sempre un po' di paura di Lui, di dirgli certe cose che dispiacevano
in te e negli altri. . . perché temevi che Don Cimatti si meravigliasse, ti perdesse l'amore
intensissimo che sempre ha avuto ed ha per l'anima tua. Eppure Don Cimatti ha veduto
chiaro. . . Vedi il cuore e la sensibilità ti hanno dato lavoro e te ne danno la lingua te
ne dà ancor di più. . . e non proseguo, ma c'è ancora quello che ti dà più pena e non
hai voluto dire a Don Cimatti. Lo dirai certo nella lettera che prometti scrivere fra non
molto. Vedi mio Antonio, non temere, parla perché è per il tuo bene. Per ora:
a) sforzati di stare unito a Dio con la preghiera,
b) lavora lavora lavora (vincerai col lavoro tante dicoltà),
c) sii allegro e di animo aperto coi superiori e più col confessore.
Questa è ottima preparazione al sacerdozio. Don Cimatti è vicino alla tua anima sempre coll'aetto, colla preghiera. Ti vedo, Antonio, ma nell'opera della tua santicazione
sei tu che devi operare. Ti abbraccio e benedico con tutta l'anima.
Lorenzoni Livio / 1930-. . . -. . . /, ex-allievo di Valsalice, direttore della casa di
Tolmezzo
Trovo su una delle lettere di quel . . . D. Grigoletto, in mezzo alla sua bella calligraa
(bisogna essere in grazia di Dio per capirla) il tuo saluto. Grazie del ricordo che ti ricam-
155
9 1930
bio di cuore con molte preghiere. Se hai occasione di vedere antichi amici assicurali pure
che sono sempre presenti nel ricordo delle quotidiane preghiere. Non si può dimenticare
Valsalice. . .
Coraggio, mio caro Livio. Oh, beati voi giovani che potete far tanto bene. Fallo e
fanne molto per Lui e con Lui. Saluta tanti amici di Tolmezzo veri nostri benefattori.
Capuzzo Giovanni / 1930-...-... /, ex-allievo di Valsalice, studente di teologia
Ma perché vuoi privarmi del piacere di passare alcuni minuti con te. Tieni sempre la
norma di D.Bosco e di D.Rua. Non lasciare mai senza risposta una lettera che ricevi.
Quanto bene farai a te e agli altri. Come dici che le parole di Don Cimatti fanno bene a
te, idem le tue a D.Cimatti fanno bene. Quindi grazie di tutto.
Ricordati che con tutti gli esami che hai da dare la meta è più vicina di quello che
pensi. Prega e sta raccolto che presto si picchierà alla porta: Ecce sponsus venit... exite
obviam ei... che la lampada sia pronta... olio di carità... fuoco di amore... olio di
dolcezza... fuoco di sacricio.
Coraggio Giovanni che Gesù` ti aspetta.
156
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Figura 10.1: Piccolo seminario di Nakatsu 1931
157
10 1931
5/ A Oita incomincia la scuola tipograca
5/17 solenne Processione eucaristica per le vie di Miyazaki
5/25 le F.M.A aprono la prima casa a Beppu
6/7 a Miyazaki inizia l'asilo Myojo (Stella mattutina) adato alla Suore
8/1 incomincia la pubblicazione delle Letture Cattoliche giapponesi
9/8 incomincia la guerra in Manciuria
11/2 terremoto a Miyazaki - scontro con l'Ambasciatore d'Italia per l'Azione
Cattolica
12/5 muore don Rinaldi
/9 a Beppu comincia la nuova residenza missionaria
Rinaldi Filippo / 1931-1-5 /, Rettor Maggiore
Grazie a Dio i gliuoli sono giunti sani e salvi,1 e col ringraziamento più vivo al Signore
unisco pure quello sentitissimo ai Superiori per la vera predilezione che dal punto di
vista spirituale coll'invio di questi cari confratelli, ed anche con l'aiuto materiale, hanno
dimostrato alla nostra vera missione. Grazie dei preziosi sussidi.
Nell'ultimo dell'anno ho voluto consacrare la nostra Missione al S. Cuore di Gesù,
e spero proprio che questo dolcissimo Cuore si piglierà a cuore la conversione di queste
povere anime, ed aiuterà i nostri cari confratelli ad un vero riorire di perfezione religiosa.
Quanto alla parte materiale è da tempo che mi sono buttato pienamente nelle mani di
Dio e avanti sempre senza paura.
Quanto al resto Lei sa che Don Cimatti desidera le croci (non quelle d'oro. . . che
per me sono ornamenti sprecati. . . intendo per me. . . ) e dico volentieri al Signore
con S. Francesco Saverio Plura. . . plura. . . (Di più.. di più..) Ed il Signore non me le
risparmia. . . e di ogni genere. . . Ma che cosa sono queste in confronto di quelle che dà
a tanti altri?
Per ora tutti sono allogati e a bocce ferme le parlerò di varie cose che dovranno presto
diventare realtà concrete. Lei continui ad aversi riguardo alla salute e a dar buon esempio
in questo anche se no, se si ammalano i Superiori noi potremo essere autorizzati a esserlo
pure, e ciò non va bene. ...Amato Padre, grazie di tutto. Non voglio ritardare le lettere,
di questi cari gliuoli e la relazione mensile per il Bollettino. La novità di questo mese
è che alla ne del mese per la festa di San Francesco di Sales, lanceremo in Giappone il
manuale dei cooperatori tradotto in Giapponese per iniziare un po'. . .
1
Si tratta dei nuovi missionari Don Carò, e dei chierici Bechis, Arri, Dal Fior, arrivati il 1 gennaio.
158
10 1931
Giardini Mario / 1931-1-12 /, Delegato Apostolico
Ero proprio in procinto di scrivere all'E.V. quando la sua amabilissima portando conforto
di una generosa oerta che per le sue mani la Provvidenza oggi mi invia. . . dico oggi
perché la Provvidenza in quantità suciente invia ogni giorno il suo caritatevole aiuto ai
poveri suoi gli. Deo gratias e anche a Lei che oggi fu scelto ministro della divina bontà.
Il motivo per cui mi accingevo a scrivere a S.E. è l'approssimarsi del suo giorno onomastico. Può comprendere se i gli di Don Bosco possano lasciar passare questa occasione
senza ricordare in modo tutto speciale chi per loro è padre e benefattore insigne.
...La pregherei si degnasse di rmare l'acclusa per la causa di Beaticazione del Servo
di Dio Don Rua. ...Stiamo cercando il terreno a Beppu. Già iniziati i lavori a Oita avendo
acquistato il piccolo terreno vicino alla missione. Se la carità non viene meno spererei
quest'anno di iniziare un modesto laboratorio tipograco. Ho già ricoverato qualche
elemento a Oita. Ci aiuti il Signore. Anche a Nakatsu sono incominciati i lavori di
ampliamento che permetteranno di accogliere per il prossimo Aprile una decina di nuovi
seminaristi, in attesa che la S. Sede ci fornisca i mezzi per la costruzione del Piccolo
Seminario da costruirsi dove vorrà la Provvidenza. Così anche la residenza di Nakatsu
ne verrà a guadagnare. A Tano pure si sta facendo una piccola sala per le adunanze e
una casetta per il missionario. A Miyazaki sto cercando dove alloggiare le suore per un
modesto asilo.
...Sto pure preparando materiale per le future LETTURE CATTOLICHE, pubblicazione per la gioventù e per il popolo che spero faranno bene anche in Giappone.2 Su
tutto questo e sulle molteplici opere che bisogna pur compiere scenda la sua benedizione
e preghi per noi, che sempre la ricordiamo ogni giorno.
Circolare a tutti i Missionari del Giappone / 1931-1-15 /
Ho l'onore di presentarle la traduzione in giapponese del manuale della Unione dei Cooperatori e delle Cooperatrici Salesiane 3 e le sarò molto riconoscente se lo farà conoscere
diondendolo.
Questa Associazione istituita dal Beato Don Bosco ha per scopo di promuovere la collaborazione spirituale e materiale delle anime devote e generose alle molteplici opere di
zelo che formano il ne della Congregazione Salesiana. Mentre essi lavoreranno alla propria santicazione mediante la pratica fedele dei doveri cristiani, i Cooperatori salesiani
prestano pure il loro concorso a quest'opera magnica di apostolato moderno mediante
la carità in favore dell'educazione della gioventù.
2
3
In questa lettera Don Cimatti presenta i progetti del nuovo anno. Pensando alla situazione economica
in cui si trovava si ammira il suo coraggio.
L'idea che si aveva dei Cooperatori Salesiani era più larga di quella che si ha attualmente. Ma anche
qui si ammira lo zelo di Don Cimatti.
159
10 1931
Facendo parte di questa associazione non implica alcuna obbligazione speciale all'infuori della recita quotidiana secondo l'intenzione del Sommo Pontece, di un Pater, Ave,
seguiti dall'invocazione: S. Francesco di Sales, pregate per noi.
...Accetti, reverendo Padre, insieme ai miei rispettosi saluti, l'assicurazione delle nostra
cara sincera devozione. Tutto nel Signore:
Giardini Mario /1931-1-19 /, Delegato Apostolico in partenza
Per noi religiosi non fa mai impressione ricevere ordini e non ci meravigliamo, perché è
nell'ordine naturale delle cose nostre l'obbedire, ma la natura nostra umana non può non
sentire, non manifestare il doloroso Fiat voluntas Dei con l'assicurazione di perenne
ricordo per la paterna bontà e benecenza con cui, colla preghiera, col consiglio, coll'incoraggiamento e col generoso sussidio materiale ha voluto sempre esserci vicino di quotidiane preghiere perché dovunque vada l'E.V. intendiamo rimanga della famiglia
salesiana colla speranza che anche l'E.V. alla sua volta vorrà considerarci come suoi
glioli e continuarci la sua paterna bontà.
Grazie, Eccellenza. Ci benedica e preghi per noi.
Braga Carlo / 1931-1-19 /, ispettore dell'ispettoria della Cina
Grazie della tua. Niente paura dei ritardi. . . Mi pare di avertelo già scritto. Quando
sono o credo di essere nel bisogno, domando. Rispondono? Ottengo? Deo gratias! Non
rispondono? Non ottengo? Segno che è nei disegni di Dio. Mi pare che Don Bosco
pensasse così: Mettiamo chi crediamo possa aiutarci nella possibilità di. . . poi lasciamo
fare a Lui .
Il motivo per cui chiedo è semplicissimo. Don Torquinst ci ha aiutato e ci aiuterà
(spero), ma a modo suo (cioè a modo della Provvidenza. . . e Don Cimatti non muoverà
un dito per farle contro). . . e mi ha allargato talmente il campo che non so come farò. . .
Ma il Signore c'è per tutti. Nel senso però dei bisogni veduti da noi, nulla di nulla. E
i bisogni non sono cessati. Ho bisogno di aprire l'asilo e adarlo alle suore. ...Eccoti
chiaro il motivo per cui chiederò e chiedo. Tu però pensa ai casi tuoi. . . non è che abbia
bisogno del prestito per vivere...
Mi domanderai (ed è giusto) il credito che posso presentare per la restituzione alle
condizioni che crederai opportune (tempo, interessi, ecc.): non posso darti che questo
documento: Provvidenza. Pel quantitativo fa con libertà assoluta da 0 a miliardi.
...Può essere che anche questo lavoro che mi sembra necessario, debba andare in aria?!
E così sia. Don Cimatti non c'entra. Ci pensa Lui e sono ben lieto da cantare Bonum
mihi quia humiliasti me, Domine. Ed il Signore fa e ci guida. A Natale 20 battesimi di
adulti. . . Meglio anche solo uno di questi. . . Compensano assai più questi che tutti gli
anni di preoccupazioni coll'acqua alla gola. Grazie dunque Don Carlo. . . ma per carità
non preoccuparti di me. . .
160
10 1931
Grigoletto Giuseppe / 1931-2-3 /, ex-allievo di Valsalice, studente di teologia
Carissimo, Ho proprio bisogno che la Provvidenza faccia dei miracoli, se no non me la
cavo. Deo Gratias! et bonum mihi quia humiliasti me, Domine. . . Don V. Cimatti
Giardini Mario / 1931-2-5 /, Delegato Apostolico partente
Il nostro Don Margiaria dovendo venire a Tokyo per aari, approtto dell'occasione per
adargli la presente. A voce Don Margiaria le indicherà quanto si sta facendo per dare
un po' di assetto e sviluppo alla missione.
a) Deve essere già a Tokyo il nostro Shadan 4 e se l'E.V. avesse da segnalare al
riguardo qualche cosa per assicurarne il pronto buon esito, abbia la bontà di segnalarlo
a Don Margiaria.
b) Grazie dell'indicazione sulla pratica che Mons. Chambon sta facendo a Torino.
Vedremo.
c) Imploro ancora dall'E.V. se ne avrà la possibilità, la grazia d'intenzioni di Messe;
chissà per quanto tempo ne rimarrò sprovvisto. Fiat voluntas Dei!
Inoltre se nel fare i bauli avesse libri di qualsiasi genere e lingua che non usasse, sarebbe
per noi vera carità per la nostra biblioteca. In caso usi la carità di inviare a Takanabe.
Idem di paramenti o vasi sacri: per noi tutto serve. Mi trovo impegnato in un mondo
di cose, da cui non so se riuscirò a passare colle ossa sane. Mi usi la carità di consiglio
e specialmente di preghiera, di molta preghiera, che non mancano di fare per Lei i suoi
benecati gli di Don Bosco.
Non si meravigli l'E.V. dell'audacia con cui Don Cimatti chiede. È per mettere l'E.V.
nella possibilità di continuare ad essere per noi ministro della Provvidenza.
Circolare Salesiani / 1931-2-16 /
All'inizio della S. Quaresima permettetemi che vi accenni alcuni pensieri che valgano a
dirigere gli sforzi comuni per realizzare il bene nostro e la salute delle anime a noi adate.
...Cerchiamo tutti di penetrare lo spirito della Chiesa nello stabilire la S. Quaresima:
spirito di preghiera e di morticazione, spirito di preparazione alla S. Pasqua, ottenuto
con un richiamo più forte agli insegnamenti della religione con più esatto adempimento
dei doveri cristiani. Siano adunque le nostre istruzioni meglio preparate, i catechismi più
nutriti ed abbondanti, le funzioni liturgiche meglio eseguite; prendiamo le disposizioni
più opportune anché tutti i cristiani, specialmente i più lontani possano benecare del
dovere pasquale; intensichiamo per i catecumeni la preparazione al S. Battesimo.
...Ma il mio pensiero si volge con gioia alla prossima manifestazione eucaristica (17
Maggio) e con tutte le forze dell'anima vi prego di far vivere GESÙ EUCARISTICO
4
Propriamente pratiche per l'erezione in ente morale delle Opere della Congregazione salesiana.
161
10 1931
nelle anime, scegliendo tutti quei mezzi che il vostro ardente amore verso di LUI vi saprà
suggerire: le visite a Gesù, ecc., facciamo vivere GESÙ via, verità e vita in tutti. La
missione è in modo speciale a LUI consacrata: sia veramente LUI, solo LUI il dominatore
dei cuori e delle anime. Scopo della nostra Consacrazione e delle nostre opere al S. Cuore
fu anche per ottenere grazie speciali per il perfezionamento della santità della nostra
vocazione.
...Abbiamo bisogno di buone vocazioni, di molte buone vocazioni tanto per la Missione
che per la nostra Pia Società. Preghiamo e lavoriamo attivamente per le une e per le altre.
Preghiamo con fede e con grande pazienza verso quqnti il Signore ci invia. Abbiamo pure
bisogno di santi e abili catechisti e catechiste. Prepariamone molti con amore, con fede,
con pazienza.
Quest'anno siamo impegnati in un numero opere a sostenere le quali abbiamo bisogno
di grazie speciali dalla Provvidenza. Procuriamo di meritarle colla preghiera, l'amore alla
povertà, coll'evitare le spese inutili e che possiamo rimandare col cercare di fare opera
di propaganda fra parenti, amici e benefattori, e specialmente col migliorare la nostra
condotta, e vi assicuro a nome di Dio che riusciremo a far fronte a tutti gli impegni con
onore, per la gloria di Dio che verrà così moltiplicata.
Rinaldi Filippo / 1931-2-19 /, Rettor Maggiore
Non è la solita lettera mensile. . . ma ho bisogno, e nel bisogno il gliuolo ricorre al
Padre.
...Ed ecco le mie povere domande:
a) Il 17 Maggio, a Dio piacendo, faremo a Miyazaki la processione eucaristica per
le vie della città. Il circolo Don Bosco (dei nostri giovani) vorrebbe mettere sul petto
la medaglia di Don Bosco (una trentina). Mi dicono che il nostro Rettor Maggiore ne
ha delle magniche grosse in argentone. Non vorrebbe concorrere ad onorare Gesù con
questo dono?
b) A Miyazaki, centro della Missione e dell'Opera nostra, non abbiamo un calice un
po' decoroso, meno indegno di Gesù. Certo il nostro buon Padre ne ha dei belli. In
questa occasione potessimo avere un bel calice regalato dal nostro Padre, quale gioia!
Potremo così onorare anche esternamente un po' meglio il nostro Gesù.
c) Se può venirci in aiuto materiale, Deo gratias!
Ed ho nito le domande; avendo bisogno di tutto e di tutti domando a chi mi può dare
mettendoli nell'occasione. . . Veda di coglierla. I confratelli per ora benino tutti.
....Perdiamo il nostro grande benefattore Mons. Giardini, Del. Apost. Viene Mons.
Mooney che era in India.
Braga Carlo / 1931-2-25 /, ispettore salesiano in Cina
Grazie delle caritatevoli accoglienze dei nostri che ne furono commossi ed entusiasti.
162
10 1931
Quanto al resto Don Carlo, come ripetutamente ho detto e scritto, tu e voi non avete
nessun obbligo verso di noi.
Sembrava ed era vostra volontà di aiutarci gli eventi mondiali, le vostre necessità
non lo permettono: segno che la Provvidenza vuole disporre diversamente. E così sia!
Bonum mihi, Domine, quia humiliasti me.
Rinaldi Filippo BS / 1931-2-28 /, Rettor Maggiore
Il riassunto mensile delle nostre notizie è caratterizzato da una continua attività ascensionale di bene.
Sono ormai ultimati i lavori di ampliamento per ricevere nel prossimo mese a Nakatsu
le nuove vocazioni indigene che il Signore ci vuole regalare. A Oita fervono i lavori di
preparazione pel nostro primo piccolo laboratorio tipograco. A Miyazaki si sono iniziati
i lavori per la costruzione dell'asilo. A Takanabe apertura di un oratorio quotidiano, fra
giorni apertura di un altro a Uwae. Giorni fa a Beppu, dove si e già potuto ssare il posto
per la stabile sede della missione, ci fu un'adunanza di bonzi, e l'ordine del giorno per:
La missione cattolica cerca di lavorare. . . Pensi che Beppu è fra le città del Giappone
una delle più visitate da forestieri e giapponesi, è città balnearia di prim'ordine, e sopra
di essa domina patrocinatore, con la sua più grande statua, Buddha. . .
Oh, sì! Non solo cercheremo di lavorare, ma lavoreremo eettivamente, attivamente
e coll'aiuto del buon Dio e di quanti ci somministreranno i mezzi del lavoro, certo si
riuscirà a concludere qualche cosa di bene.
Begliatti Letizia F.M.A. / 1931-3-2 /, Direttrice delle F.M.A. in Giappone
Unisco n dove sono arrivati i chierici nella traduzione del Sesto libro.5
Per il prestito optime : se la superiora permetterà, mi impresterà quel che potrà (anche
solo poco). Quanto alla situazione reale mi pare, dovendo Lei mettere a posto Beppu,6
fa molto bene a contare più soldi che ha. Per me ho bisogno naturalmente:
a) Che rimanga a Miyazaki il personale per l'asilo e per le opere femminili della
Missione.
b) Che risolviamo il problema dell'abitazione di quelle che rimangono. ...Ad ogni modo
Deus providebit. Lei pur avendo assoluta fede nella Provvidenza, pensi prudentemente
all'avvenire.
5
Si tratta dei libri di testo delle scuole elementari usati anche dai salesiani per imparare il giapponese:
i chierici li traducevano in italiano per le suore in modo che queste potessero studiare: in tutto 12
6
volumetti 2 per ogni anno delle scuole elementari.
Le suore, dopo un anno dal loro arrivo, con i soldi regalati da Don Torquinst avevano aperto la nuova
casa di Beppu, a circa 10 km da Oita. Non essendovi ancora entrati i salesiani., questi per il servizio
religioso dovevano venire da Oita. Si rese urgente la fondazione della missione di Beppu.
163
10 1931
Se il Signore vuole l'opera di Miyazaki l'aiuterà. Di fronte alla S. Sede e alla Congregazione non posso, non debbo e non voglio lasciare in condizioni di inferiorità il centro
della Missione.
Gli uomini hanno pensato come Ministri della Provvidenza altrove; il Signore disporrà
per Miyazaki. Quindi avanti senza paura. Preghiamo, lavoriamo, e gran fede, soprattutto
gran fede in Lui solo; Maria Aus. e Don Bosco ci aiutino. Nel bel mese di S. Giuseppe
ravviviamo la fede: come provvide alla S. Famiglia, provvederà anche alle nostre povere
famiglie.
Grigoletto Giuseppe / 1931-3-3 /, ex-allievo di Valsalice,diacono
Buona e santa Pasqua a te, ai compagni, ai giovani tuoi. Grazie pure della tua carità.
Mi piacerebbe di sentire i Vangeli e l'Ite Missa est. . . specie di qualcuno. . . Un giorno
o l'altro la Radio, che è in tutti i buchi del Giappone, mi porterà l'eco. . . Mi sembrerà
di sentire i Giapponesi (orribili quando cantano).
Ricaldone Pietro / 1931-3-9 /, Vicario del Rettor Maggiore
Come vede metto questa mia sotto la protezione del nostro caro Savio Domenico.
...Eccole in breve ciò che bolle in pentola.
A Miyazaki spero poter aprire l'asilo e le opere femminili, adandole alle suore. ...Non
fui aiutato in questo da nessuno, salvo che dai Superiori, perché per Miyazaki Don
Torquinst (non so perché) non ha creduto opportuno fare che poco o nulla.
Lo studentato che fu pure il più abbandonato da Don Torquinst, ma che spero aiuterà
in seguito. Ma la prego di pensare che per il prossimo anno incominciano il triennio su
11 chierici, dieci, e rimane quindi allo studentato un chierico solo. Bisognerà quindi che
all'invio del personale per il prossimo anno abbia la bontà di tener conto di questo stato
di cose per non aver per un chierico ipotecato il personale insegnante.
... A Oita spero sarà per la festa di Don Bosco un fatto compiuto la piccola tipograa.
Anche qui non so come farò per pagare tutto, ma se non trovo aiuti impegnerò me
stesso. . . e così anche questo povero inciampo sarà fuori dei piedi.
A Beppu, al più presto, le suore apriranno la casa loro di formazione, e si renderà
necessaria l'apertura stabile della Missione in quella città.
A Nakatsu sono ormai ultimati i lavori di ampliamento del nostro piccolo seminario
o aspirantato. Così faremo posto per quest'anno ai nuovi che il Signore ci regalerà
(sembrano una diecina) e per il prossimo anno chi vivrà vedrà!
Potessi trovare un 300 mila lire sarei a posto. Dopo tutto non sono una gran cosa per
chi le ha. . . e sono un aanno per chi non le ha.
Per la stamperia con Lire 50 mila si compra tutto: macchinario e caratteri. Spererei
che in breve potrebbe mantenersi da sé e in seguito dare aiuto alla missione. Capo e
164
10 1931
vice-capi li ho già trovati a Tokyo; gli insegnanti di materie secondarie trovati a Oita,
e quindi la scuola col programma nostro, colle modicazioni adatte all'ambiente si può
cominciare. L'ammiraglio Yamamoto dice che il Ministro dell'Educaz. sarà ben contento.
Amatissimo Sig. Don Ricaldone, mi voglia aiutare per la santicazione di questi cari
confratelli, anché possa compiere il mio dovere, riuscire a salvare pure l'anima mia, che
volere o no, sento avvicinarmi ogni giorno più al grande rendiconto. Preghi per me e per
noi tutti che desideriamo una cosa sola: Fare un po' di bene e salvare le anime nostre.
Il caro Savio Domenico le mandi modo di venirci in aiuto.
Treggia Alfredo / 1931-3-15 /, Direttore Salesiani, Faenza7
Ai Superiori: a Voi, rappresentanti degli antichi Superiori miei, il grazie riconoscente per
il bene ricevuto.
Ai Compagni: a Voi che mi richiamate anni giocondi e fruttuosi della mia vita, auguri,
che ovunque vi troviate, qualsiasi posizione sociale occupiate Vi dimostriate degli allievi
di Don Bosco. Vi ricordo ogni giorno.
Ai Benefattori: a Voi cui debbo grande parte di quello che sono e che sovveniste,
fanciullo, alla mia povertà e che ancora la sovvenite benecando la Missione Salesiana
in Giappone, il grazie e la riconoscente preghiera quotidiana. Non dimenticateci nella
vostra inesauribile carità.
Agli allievi: dietro l'esempio di quanti vi hanno preceduto nell'Istituto, seguendo gl'insegnamenti dei Vostri Superiori, nel nome di Don Bosco possiate nella rinnovata Italia
essere buoni cristiani, buoni italiani.
Per Faenza: BANZAI, BANZAI, BANZAI.
Rossum, van Guglielmo / 1931-3-17 /, Sua Em. Card. , Propaganda Fide
Mi perdonerà se oso rivolgermi a V. E. per sottoporre alla sua benevola considerazione alcuni bisogni della Missione Indipendente di Miyazaki, adata ai Salesiani del Beato Don
Bosco, implorando un aiuto ecace straordinario della S. Congregazione di Propaganda
Fide.
1. - Problema vitale per la propagazione della Fede in questa Nazione, che tiene il
primato anche nella stampa, è quello di propagare a tutto potere la buona stampa.
Già nel nostro piccolo qualche cosa si è realizzato. L'ultima importante pubblicazione fu la traduzione in giapponese popolare del Vangelo unicato, fatto nuovo
7
Riportato nel numero pubblicato per commemorare il Primo Cinquantenario di fondazione dell'Opera
salesiana in Faenza 1881-1931. Lo scritto, originariamente indirizzato certamente al Direttore dell'Istituto salesiano è preceduto dalle seguenti parole di presentazione: Don Cimatti Vincenzo, faentino,
Superiore della Missione del Giappone, scrive ; la data è solo approssimativa.
165
10 1931
nella storia della Chiesa in Giappone. Ma purtroppo, nché non avremo una stamperia propria della Missione, e dovremo dipendere dai pagani, una vera azione in
grande stile non è possibile.
2. - Nel 1929 vennero chiamate nella nostra Missione le Suore Figlie di Maria Ausiliatrice. Esse infatti possono compiere fra il ceto femminile un'opera che il sacerdote
stesso non può compiere.
Ora n dall'inizio esse ebbero molte e replicate domande di giovani cristiane della città
e di altre cristianità più lontane, per essere accolte a far parte dell'Istituto.
...Attualmente le aspiranti accolte sono dieci e parecchie altre aspettano che ad esse
pure si faccia posto. Dette giovani se sono di belle speranze per le loro ottime disposizioni, sono però tutte poverissime, tanto che a nessuna di esse si è potuto richiedere
corresponsione né di dote, né di spese per il periodo di prova; anzi il superiore della
Missione le dovette tutte provvedere eziandio del necessario corredo.
...Con l'animo pieno di ducia che l'E.V. vorrà prendere in considerazione le necessità
più urgenti della nostra Missione che per ora non può contare su risorse locali, Le ho
scritto la presente.
Assicuro a nome dei Missionari tutti il ricordo quotidiano che abbiamo per l'E.V.
Prostrato al bacio del S. Anello pregando che l'E.V. si degni di benedirci tutti, oso
professarmi
Circolare Salesiani / 1931-4-1 /
Potete comprendere quali possano essere gli auguri che dal più profondo del cuore vuol
farvi Don Cimatti nella bella ricorrenza delle feste Pasquali. Voglia il Signore concedere
a tutti noi di rimanere perseveranti nella nostra vocazione e realizzare così la salvezza
dell'anima nostra.
...Si avvicina la data della manifestazione eucaristica che la Missione terrà a Miyazaki il
prossimo 17 Maggio. Spero presto inviare programma, ma a realizzare gli scopi spirituali
di questa manifestazione occorre: la preparazione degli animi; la preghiera, il contributo
totale di spirito e di opera dei singoli. Quindi nelle singole residenze si parli in ogni
circostanza dell'omaggio che la missione intende orire a Gesù Eucaristico, si favoriscano
a tutto potere la frequenza ai SS. Sacramenti, alle visite a Gesù e quanto altro possa
favorire la devozione a Gesù Sacramentato. (Primo Venerdì del mese, ora di adorazione,
ecc.).
Si metta n d'ora l'intenzione nelle preghiere per la felice riuscita della manifestazione,
e si consigli anche ai cristiani.
Inne col consiglio e col lavoro e nelle forme che ad ognuno saranno possibili e secondo
le mansioni che ai singoli saranno deferite, tutti un cuor solo ed un'anima sola cooperino
al trionfo di Gesù.
166
10 1931
Rinaldi Filippo / 1931-4-8 /, Rettor Maggiore8
Il buon Dio alle prove materiali fa seguire quelle spirituali ben più dolorose.9 Sia fatta
la sua santa volontà. Se decienze vi furono e vi sono le attribuisca tutte e solo al
sottoscritto. È il primo anno che ho potuto fare le funzioni della settimana santa. Sa
Gesù ciò che gli ho detto . . .
...Un incendio gravissimo a Miyazaki ha messo a repentaglio la missione (non ne abbiamo nessuna assicurata). Il Signore ci ha salvati: si passarono dai confratelli ore di
angoscia, dovendosi sgombrare ogni cosa. Gesù fu portato in salvo da Don Liviabella
dalle Suore. Deo gratias!
Notizie liete. Il Signore mi ha regalato 10 nuove vocazioni indigene. L'ampliamento
fatto a Nakatsu è già insuciente. Deo gratias!
Fra un mesetto funzionerà l'asilo (Stella Maris) e la nostra scuola tipograca (Don
Bosco) e altre cosette. Per mangiare e mettermi a posto per quest'anno avrei bisogno di
200 mila lire.
La Provvidenza non mancherà, ma imploro nuovamente aiuto. . . Quando domando
sono in vera necessità. Confratelli e giovani devono mangiare. I ricoverati (e fra poco
ce ne sarà una decina di artigianelli a Oita) gravano tutti sulle spalle del sottoscritto
perché tutti davvero come voleva Don Bosco poveri e abbandonati. Altri orfanelli ho
presso famiglie. Cerco per tutti pensioni e benefattori. . . ma, mio buon papà, quando
si ha da fare con la burocrazia. Che vuole? Tre anni di pratiche all'Opera del Clero
indigeno hanno approdato a tre pensioni (non certo sucienti a coprire le spese). . . non
mi spavento, insisto. . . ma la realtà è questa, che ho bisogno d'aiuto.
Certo non c'è solo Don Cimatti al mondo, ma ad es. tre anni di pratiche a Roma,
passate pel tramite di Torino (come si deve fare) per avere un sussidio straordinario pel
Seminario a che hanno approdato? Parole, promesse. . . e nulla. . . Non mi spavento,
insisto. . . ma convenga con me, che la burocrazia è pur brutta cosa. E mi perdoni. Ho
promesso di non parlare perché darei forse in iscandescenze e irriverenze. Il vero è che
sono nel bisogno: il Signore frustolo per frustolo aiuta e basta. Avanti allegramente.
Tutte le case mi domandano: ho in tasca 40 Yen (400 lire). Deo gratias! Evviva la
povertà. E avrei bisogno oltre il vitto di pagare subito un 70-80 mila lire che non ho e
che non so dove tirerò fuori. Niente paura. L'importante è scappi il peccato di casa, se
c'è.
Ricaldone Pietro / 1931-4-8 /, Vicario del Rettor Maggiore
Finanziariamente sono in summis necessitatibus, ma la Provvidenza nora ci ha aiutato.
Mi arrabatto, ma. . . Avrei bisogno per mettermi a posto nelle cose che ho tra mano di
8
9
D. Rinaldi di suo pugno scrisse sulla testata della lettera: Merita un premio per la calligraa
Uno dei chierici dovette essere fatto tornare in patria.
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10 1931
Lire 200 mila. Il Signore mi aiuti.
Fra un mese apertura asilo (Stella Maris) e tipograa (Don Bosco). Per pagare i
debiti mi occorrerebbero subito 70-80 mila lire. Mi entrano in seminario oltre una decina
in tipograa una decina, ed essendo poveri ed abbandonati gravitano sulle spalle di
Don Cimatti. Tutte le case chiedono, ho in tasca Lire 400. Vado a Nagasaki e mi farò
imprestare i soldi per il chierico no a Shanghai e prego Don Fontana che impresti no
in Italia. Evviva la povertà e la Provvidenza! A Pasqua una dozzina di Battesimi. Deo
gratias!
Ricaldone Pietro / 1931-5-1 /, Vicario del Rettor Maggiore
Lei gradisce certo notizie nostre. Un breve riassunto dell'attuale nostra situazione.
Salute dei confratelli : grazie a Dio discreta per tutti, dico discreta perché certo si è
un po' tutti stanchi e come Lei sa, la salute generale dei confratelli del Giappone (salvo
per il sottoscritto), fu sempre in radice un po' debolina. Ad ogni modo mi pare che tutti
lavorino bene, pur non essendo alcuni ancora ambientati (e non so se lo saranno mai).
...Le ricordo che sono già al sesto anno di superiorato e prego i Superiori che non
abbiano timore, e diano alla congregazione il buon esempio di disporre dei confratelli
senza paura. Don Cimatti è disposto ad andare in qualsiasi luogo del mondo. ...Vedo
che sta per scrivermi Il posto per Don Cimatti è quello indicato dall'obbedienza. . . .
Certissimo. . . ma conosco la carità dei Superiori, e non vorrei che avessero nei riessi di
questo povero uomo. . . Chiaro?
... La residenza di Nakatsu è ampliata, ma già ristretta per accogliere i nuovi semi che
la Provvidenza ci ha inviato. Sono entrati undici nuovi e tra il primo e il secondo corso
sono venti individui.
... La piccola scuola tipograca funziona e già vi sono sei allievi ricoverati. Don
Margiaria, Don Escursell e Merlino si sono addossati questo nuovo lavoro, aiutati dal
capo-stampatore ecc..
A Miyazaki pure funziona l'asilo, ma per questo i salesiani non hanno da preoccuparsi
per il personale, salvo che per il servizio religioso.
...Le suore trasporteranno a Beppu la loro casa di formazione e sarà necessario pensare
al servizio religioso. Si rende quindi necessaria la presenza sul posto del missionario,
perché è dispendioso farlo andare ogni giorno da Oita.
...Da Torino non venendomi aiuto di denaro sono stato costretto a domandare un
prestito ai Padri delle Missioni Estere di Parigi, che generosamente l'hanno concesso e
spero così di condurre a termine le opere iniziate, per poi raccogliere tutte le forze per
far fronte agli impegni che pian piano bisogna estinguere coi missionari o con le banche.
Don Torquinst, spero, che continuerà ad aiutarci, e così in pochi anni mettere a posto
ogni cosa.
168
10 1931
Circolare Salesiani / 1931-5-1 /
Siete desiderosi di sapere norme per la manifestazione eucaristica del prossimo 17 Maggio.
Avrei voluto inviarvi subito programma dettagliato, ma per non ritardare troppo alcune
comunicazioni di massima credo subito noticarvi:
1.- La manifestazione è attesa con viva simpatia dalla cittadinanza e dalle Autorità
che prestano tutta la loro cooperazione. La polizia, il gruppo commercianti (che indirà
per l'occasione speciali vendite), i giornalisti, ecc. prestano la loro opera. Purtroppo
non sono ancora in grado di dirvi coloro che interverranno dal campo rappresentativo
e religioso dal di fuori (è davvero la cosa più dicile), ad ogni modo spero presto di
comunicarvi il programma dettagliato di tutto. Dall'Italia cominciano pure ad arrivare
doni di anime buone che decoreranno magnicamente il trionfo di Gesù. Preghiamo
anche per questi cari nostri benefattori.
Circolare Salesiani / 1931-5-20 /
A voce e per lettera ho già manifestato a quanti cooperarono alla magnica manifestazione Eucaristica di Miyazaki10 i miei più sentiti ringraziamenti e l'assicurazione delle
mie povere preghiere, ma permettete che ancora una volta ringrazi specialmente chi fu la
parte più integrante della manifestazione, cioè l'ideatore ed organizzatore Don Antonio
, i confratelli della casa di Miyazaki, le Rev. Figlie di Maria A., che veramente si prodigarono in questa solenne circostanza anché tutto riuscisse meglio fosse possibile alla
migliore riuscita della manifestazione. Il Signore li benedica tutti in modo specialissimo
e conceda di poter assaporare frutti copiosi di bene.
... La carità del Nostro Signore Gesù Cristo inammi nel mese consacrato al suo
sacratissimo Cuore i nostri poveri cuori in modo che ardano di amore per Lui e nella
carità sua per le anime a noi adate. Pregate per i bisogni materiali e più per i bisogni
spirituali della nostra Missione.
Begliatti Letizia F.M.A. / 1931-5-20 /11 della Casa di Beppu
Quando si siano assestate in modo che Gesù possa avere un posticino decoroso, piena
libertà di tenere in casa il SS.mo e lo preghino molto per me.
- Per quest'anno non è possibile (salvo che succedano miracoli) che metta un prete
stabile a Beppu ad ogni modo si è studiata la questione, anché le consorelle possano
avere il servizio ordinario quotidiano.
- Non dimentichi di fare al più presto visita d'ossequio alle autorità, annunciando
10
11
Questa processione programmata e preparata da tempo con cura, fu un avvenimento straordinario, se
si pensa all'ambiente pagano in cui fu tenuta. Ci sono molte foto di documentazione.
Alle Figlie di Maria A. che il 25 maggio andavano ad aprire la nuova casa di Beppu
169
10 1931
l'opera. . . ecc. Come pure di preparare qualche foglietto di propaganda da distribuire
per cominciare a farsi strada.
...Don Cimatti è sempre pronto ad ogni evenienza. Non tema di disturbarmi. Mi
propongo (spero proposito ecace) di visitarle mensilmente e in necessitatibus anche
più spesso.
...Non dimentichino. Sono sul colle da cui dominano Beppu. . . Tutte d'animo e di
volontà cooperino a schiacciare il paganesimo e innalzarlo a Gesù.
Sul colle aria pura, panorama incantevole. . . In basso il mondo.
A salire si fa fatica. . . Non si va in Paradiso in carrozza.
Gli inizi sono dicili. . . Dio benedice e predilige la povertà.
Rinaldi Filippo BS / 1931-5-24 /, Rettor Maggiore dei salesiani
Il desiderio ardente dei nostri cuori fu realizzato, e per volere di Dio e per la volenterosa
cooperazione di tanti fu realizzato in forma che non era possibile sperare migliore. Di
fronte ad avvenimenti del genere rimango sempre esterrefatto in modo che la penna, inetta ad esprimere l'intero sentimento, preferirebbe rimanere sul tavolo, e l'anima godrebbe
di inabissarsi nel silenzio, per inebriarsi di quelle soavi impressioni che ci avvicinano a
Dio.
La nostra povertà, senza l'aiuto di tutto e di tutti, non ci avrebbe permesso di onorare
meno indegnamente Gesù. ...Il collegio di Alassio ed il solerte comitato delle zelatrici
salesiane di quella città, all'avanguardia della manifestazione, ci inviarono una generosa
oerta. Lei, nostro amato Padre, volle essere il più vicino a Gesù, e ci regalò il bel calice
e la patena. I bravi liceisti di Valsalice vollero portare Gesù, e regalarono l'ostensorio.
Il gagliardetto Don Bosco per i giovanotti del Circolo fu munico dono del Collegio di
Frascati. Lo stendardo Savio Domenico fu oerto dall'Oratorio San Luigi di Torino e
quello per la Compagnia S. Luigi fu caritatevole dono della casa di Faenza. La magnica
bandiera del Papa per i nostri chierici, fu una commovente aermazione d'aetto per la
nostra missione del collegio Manfredini.
E la carità dei benefattori giunse al colmo coll'atto generoso del Comm. Lo Pa Hong
di Shangai, che accompagnato dal glio e da uno dei capi dell'azione cattolica in Cina,
si degnò presenziare alla festa, portando in regalo a Gesù lo splendido ricco baldacchino
e l'ombrello di rito per accompagnare il SS.mo. Gli indovinatissimi e sgargianti costumi
dei paggi e delle paggette furono lavorati con intelletto d'amore dalle Figlie di Maria
A. e dalle signorine del Patronato internazionale delle giovani di Via Giulio a Torino.
La Ditta Tappi a mezzo del Sig. Giorcelli e la ditta Gervasoni di Pinerolo ci vennero
pure in aiuto con magnici doni di stoe. O amici e benefattori della missione salesiana
giapponese, gioite del trionfo di Gesù, che ringrazia e vi benedice per la generosa carità.
... E furono presenti i nostri vicini di apostolato, fratelli in Cristo di otto nazioni
rappresentanti dei francescani del Canada e di Polonia, dei Padri delle Missioni Estere di
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10 1931
Parigi, dei Domenicani spagnoli, dei Trappisti, il clero indigeno di Nagasaki, dei missionari di Osaka, capitanati dal loro Ecc. Vescovo, Mons. Castanier. Apostoli del grande re,
accorsero con entusiasmo, ravvivati dal desiderio di gloricare Gesù e di aiutare i poveri
gli di Don Bosco.
... Grazie a Dio, grazie alla Vergine A. nostra e a Don Bosco, grazie ai benefattori
ed amici lontani (colla vostra carità che possiamo fare qualche cosa), grazie agli amici
vicini. Amato Padre, ci benedica, ci aiuti in tutti i sensi, anché Gesù trion in tutte le
anime a noi adate.
Rinaldi Filippo / 1931-5-28 /, Rettor Maggiore
La manifestazione eucaristica di Miyazaki, grazie a Dio, riuscì un trionfo. Abbia la bontà
di leggere la relazione e vedere le fotograe pel Bollettino salesiano.
...Ed ora a Don Cimatti. Salute bene. Lavoro ce n'è (Lei sa che questa forma di
lavoro mi costa. . . Tutto per Lui). Più mi studio alla luce della circolare del sogno
e dell'ultima sua mi trovo sempre più minus habens, et pauper et debilis et nudus. . .
Ho rinnovato con la forza possibile i miei propositi, ma quanto sono ancora lontano
dall'ideale! Non so fare la parte che debbo fare lo vedo così chiaro! sono privo di
scienza (oh, che povertà con tutte le lauree!) e più di virtù. Cuore ardente. . . Mi aiuti
colle sue preghiere e col consiglio. . . Ma non ho forza ed energia di comando o nel fare
le osservazioni. . . Mi sembra così naturale che certe cose dette le dovrebbero capire. . .
Mah, mi aiuti il Signore!
Per parte mia non mi pare ci sia nulla di nuovo né per le pratiche di pietà, né per
l'osservanza delle regole ma è nell'adempimento del mio dovere come Superiore ecclesiastico e religioso che mi trovo acco: è nell'obsecra, increpa, opportune et importune,
insta. . . . Oh, mi aiuti il nostro Don Bosco perché non vorrei guastare la vigna del
Signore.
Ho anche un dubbio (mi sono consigliato col Consiglio, ma. . . ) di avere trasmodato
nel campo dell'azione. L'impulso dato da Don Torquinst lo ha spinto alla realizzazione
di opere, che naturalmente costarono più del preventivato. La Missione certo ha ora
da turare molti buchi, alcuni fra cinque o sei anni per contratti fatti con banche. Altri
nell'annata. Ho trovato la carità dei Padri delle Missioni di Parigi che a lieve interesse
(le banche vogliono l'8-9%): hanno imprestato ’ 70.000 (da rendersi quando si può)
e i Francescani di Kagoshima che senza interessi e da restituirsi quando si può ne imprestarono 30.000. Un nostro ex-allievo gesuita oltre 100.000 da restituirsi quando si
può. Spero nell'aiuto di Superiori e della Propaganda: ma non potevo fare diverso. Il
Signore nora non è venuto meno e sono sicuro non lo verrà. Ma non so quali siano i
limiti come superiore della Missione (salvo la stamperia sono opere della Missione). Ho
detto: Bisogna pur mettere Gesù nella necessità di fare. . . . Anche in questo mi aiuti
171
10 1931
col consiglio. Spero che Don Torquinst manterrà gli impegni assuntisi per quest'anno. . .
Ecco la fonte dei miei dubbi.12
Nakatsu- ricordi della visita / 1931-6-11 /
Il Signore ha benedetto quanto forma il nostro più ardente desiderio: il nostro seminarioaspirantato si è ampliato e di numero e di ambiente. Preghiamo e lavoriamo.
Come ricordo di quest'anno: lavoriamo di comune accordo per realizzare in noi e nelle
anime a noi adate il sistema educativo di Don Bosco e le sue tradizioni. Quanto più
conosciamo il Giappone ed il carattere dei suoi abitanti, più ci sembra chiaro che l'esatta
applicazione dei suoi suggerimenti in relazione all'educazione ci condurrà a degli ottimi
risultati.
Collo studio della lingua e delle costumanze giapponesi apprendiamole e facciamole
insegnare, coll'avvicinare di più gli abitanti ci metteremo nelle condizioni di conoscerli
meglio, di valutarli meglio e di ottenere da loro quanto è necessario per la loro formazione.
I mezzi della religione, la frequente lettura del regolamento e la ragionevolezza delle
disposizioni e del modo e della forma delle disposizioni che si prendono, e soprattutto
la carità e la pazienza daranno splendidi frutti: il tutto condito da amabile giocondità.
Coraggio, fede nella Provvidenza, abbracciando la croce che Dio ci dà quotidianamente.
Circolare Salesiani / 1931-6-19 /
Col prossimo Luglio il Giornale Cattolico diventa organo dell'azione cattolica per tutte
le missioni del Giappone. ...Il giornale è settimanale e perciò bisogna che se vogliamo
che la nostra missione sia ben rappresentata almeno una volta al mese mi si invii del
materiale. Questo lavoro di collaborazione non deve diminuire quello per il nostro Don
Bosco che verrà trasformato poco alla volta nel Bollettino salesiano.
Come vedete, la palestra della buona stampa è aperta a tutti e desidererei che davvero
tutti si impersonassero di questo che fu sempre uno dei lavori più cari al cuore di Don
Bosco, e portassero tutti un valido aiuto e alla stampa giapponese in genere e alla
salesiana in specie.
Inizieremo col prossimo mese la pubblicazione delle LETTURE CATTOLICHE. Anche
per questa nuova iniziativa domando il concorso di tutti i confratelli colla collaborazione
e colla preghiera.
Il Giornale Cattolico viene ceduto ai Capi-Missione al prezzo annuo di abbonamento
di Yen 1,30. La Missione di Miyazaki si è prenotata per 300 copie.
12
Eettivamente gli aiuti dati e promessi da Don Torquiunst furono fonti di tanti guai per Don Cimatti.
La crisi economica mondiale non gli permise di mantenere le promesse, e Don Cimatti rimase con i
debiti da pagare.
172
10 1931
- Qua e là si viene provando qualche ostacolo nello sviluppo dei nostri oratorietti. In
molti casi si tratta di malintesi o di imprudenze, in altri di vere guerricciole suscitate
contro la Missione.
Vi sia sempre un pieno accordo colle autorità locali specialmente scolastiche.
...Pur insegnando quando lo si crede opportuno la religione non si facciano apprezzamenti o allusioni né in bene, né in male alle religioni nazionali.
...Siamo agli inizi di varie opere. Regni in tutte la genuinità del nostro sistema e dello
spirito informatore del medesimo.
...E una parola ancora sui nostri CATECUMENI e sulla questione già ventilata e proposta e risolta sul Battesimo dei medesimi. Non è il caso di ripetere, ma direi, non si
corra troppo. . . Il catecumenato è preparazione alla verità cattolica e noviziato alla vita
cristiana. Non dobbiamo solo dare la grazia alle anime col Battesimo, ma dobbiamo
stabilire il più solidamente possibile la Chiesa cattolica nella missione a noi adata, e
a questo concorre certo la cooperazione della volontà dei catecumeni (che viva per un
periodo abbastanza lungo la vita cristiana anche nelle pubbliche manifestazioni) all'efcacia della grazia. Lavoriamo per moltiplicarli, facciamoli istruire o istruiamoli noi,
pratichino per un tempo conveniente anche i doveri pubblici del cristiano, diamo loro
un buon esame. . . insomma facciamo per parte nostra tutto il possibile per avere una
certezza morale, basata su ragioni positive, della loro perseveranza. . . e poi preghiamo,
preghiamo molto e seguiamoli specialmente dopo il Battesimo col consiglio, col catechismo di perseveranza e con tutti gli altri mezzi che lo zelo e l'esperienza vi hanno fatto
riconoscere migliori.
Concludo col pensiero del S. Padre ai missionari: Fate del cattolicismo e dell'Apostolato, occupatevi delle cose di Dio e delle anime e siate fra voi uniti.
Rinaldi Filippo / 1931-7-4 /, Rettor Maggiore
Don Cimatti: Salute ottima. Non mancano le piccole indisposizioni (ne ho avuto una
che mi è durata tre giorni) ma chi ci pensa? Certo sono gli avvisi della vecchiaia e della
morte che avanza. Estote parati! Lavoro non manca e (salvo le incapacità) mi pare di
potervi tener dietro.
Pratiche di pietà mi sembra di farle tutte. Qualche dicoltà quando non posso farle
in comune. Sono il vero sostegno anche per combattere le tentazioni che non mancano.
Carità: pieno accordo con tutti.
Ho brontolato fra me e me alle volte dei Superiori: non di Lei; Don Ricaldone, Don
Fascie, Don Giraudi. . . non si fanno vivi, e ce ne sarebbe bisogno. Don Braga mi scrive:
Da 4 mesi da Torino nulla. Che vuole? Siamo i più lontani; sappiamo che i Superiori
pensano, pregano per noi. . . ma un rigo di risposta alle lettere, via. . . Almeno per
sapere che sono arrivate.
Capisco! Il Sig. Don Ricaldone fu ammalato gli altri sono in giro. Beh! Lei ha
173
10 1931
capito. Nelle circolari del Sig. Don Rua ci sono delle cose così belle sulla risposta alle
lettere. . .
Che vuole? ...I Superiori non hanno creduto bene aderire al desiderio di tutti i missionari pel funzionamento dell'Ucio Missioni e così sia. Don Ricaldone ha troppo da
fare e l'ucio non funziona. Per me ho questa convinzione. Ho supplicato i Superiori per
un po' di aiuto. . . anche con telegramma. . . mi era stato promesso e in base a questo
ho aperto il buco, che ora è da chiudere.
... La crisi mondiale è una gran brutta cosa, ma anche qui, se si rispondesse non è
possibile uno sa come fare, ma. . . Permetta lo sfogo e dica ai cari Superiori che ci aiutino
anche per lettera. . . In ogni caso hanno ben i segretari. I confratelli si domandano: Ma
che fa tutta quella gente?. Ricorda al Capitolo generale la famosa questione Don Savaré
sul resoconto che domandava dell'operato dei Superiori? A parte la questione di diritto,
che non fu risolta, non era mica lo stato d'animo di Don Savaré (forse anche il suo), ma
di non pochi confratelli. . . e sono tutte queste piccole cose che le creano. Permetta la
digressione e lo sfogo: so che parlo al Padre.
Rinaldi Filippo / 1931/-7-6 /, Rettor Maggiore
Ricevo in questo momento le accluse provenienti dal Sig. Don Torquinst. Mi dice che
il Superiore Maggiore non volle neppure leggerla se non era corredata del parere del
Superiore della Missione.13
Da tempo ne avevo scritto esponendo i miei pensieri che riassumo:
È certo una buona occasione; e chissà quando ne verrà una. . . Ma la missione o meglio
la Congregazione non può certo pagare quel terreno se non è aiutata dai Superiori o da
altre persone. Ha pure bisogno di personale, se deve togliere sia pure pochi confratelli
dalla Missione.
Tempo fa l'Arcivescovo di Tokyo parlando con me diceva: Capirà che non posso
lasciare per lungo tempo il terreno disoccupato. . . quindi mi urge una risposta. Don
Torquinst che fu il primo intermediario della cosa dice che contrariamente a quello che
aveva oerto quando era costì, data la situazione cattiva degli aari in Argentina, non
potrà dar nulla.
...Quid? È giunto il tempo di slanciarsi? Se i Superiori aiutano per il personale e per
i mezzi, avanti in Domino. Per altri motivi. . . non saprei che dire. Non so che pensino,
come già dissi olim per la teologia dei nostri, cui bisognerà presto pensare.
Un piede a Tokyo, se saremo negli imbarazzi, ci faciliterà il compito perché il Gran
Seminario funziona bene, e forse anche i salesiani potrebbero portare un buon contributo
per l'insegnamento.
13
Si tratta dell'andata dei Salesiani a Tokyo su domanda dell'Arcivescovo, che voleva adare loro la
zona di Mikawashima.. Vi andranno nel gennaio 1933.
174
10 1931
...Altri vantaggi: gli studi dei nostri chierici e dei nostri seminaristi, che fatti a Tokyo
hanno un valore incomparabile nell'estimazione pubblica e verrebbe facilitato l'acquisto
dei titoli necessari. La vicinanza delle autorità di ogni genere giapponesi e straniere,
religiose e civili. . .
Insomma i vantaggi sono incalcolabili, l'occasione è certo delle più favorevoli. Videant
patres!
Circolare Salesiani / 1931-7-6 /
Questione stampa. Ringrazio di cuore della viva partecipazione che tutti i confratelli
hanno portato a questa questione col loro consiglio e col vivo desiderio di cooperare con
tutte le loro forze alla sempre più perfetta realizzazione della medesima. Come sapete la
nostra scuola tipograca ha iniziato il suo lavoro, è in grado di assumere già molti lavori,
e mi pare sia doveroso tributare al nostro Don Margiaria che da tempo è incaricato di
questa importante materia, il più vivo ringraziamento per l'opera così procua svolta
no ad ora e per quella certo più forte che colla cooperazione di tutti verrà svolgendo
ancora di più per l'avvenire. Annuncio intanto la nuova pubblicazione mensile delle
LETTURE CATTOLICHE (abbon. annuo ¥ 1).14 Le spese di questo primo numero
saranno sostenute dal Centro.
Le singole residenze domandino a Oita il numero di copie che credono necessario per
una buona réclame. Si diondano il più possibile. Lascio a vantaggio delle residenze
tutto il guadagno che potete ricavarne. Il primo fascicolo è il trattatello del nostro Don
Bosco: Fondamenti della vera Religione.15
Avrete poi già ricevuto nelle singole case dei saggi del nuovo Giornale Cattolico,
che è diventato l'organo dell'azione cattolica per tutte le missioni. Riceverete il numero
richiesto di copie settimanalmente (abbon. annuo fatto alla Missione ¥ 1,10, copia
separata 3 cent. Anche questo ricavo lo lascio alle singole residenze. Il Centro pagherà
gli abbonamenti annuali corrispondenti alle copie che avete prenotato.
Il nostro Don Bosco a tempo opportuno diventerà mensile e sarà il Bollettino Salesiano.
Per la questione della propaganda fra i pagani che no ad ora fu fatta per mezzo
dei cosiddetti FOGLIETTI, si decide: sospendiamo la pubblicazione dei medesimi
nella forma e formato nora usato (il pensiero unanime dei confratelli al riguardo è
chiarissimo).
...I nostri FOGLIETTI concepiti all'europea, pur contenendo un materiale assai buono
e che potrà in seguito essere utilmente rimaneggiato, non erano sempre adatti alla mente
14
Le LETTURE CATTOLICHE, in giapponese KOWASHU, erano piccoli libretti mensili di vari argomenti religiosi e istruttivi su imitazione di quelle iniziate da Don Bosco. Durante la guerra per
15
mancanza di carta furono sospese e poi riprese no al 1951, arrivando no a 143 numeri.
Sono le brevi istruzioni ai giovani che Don Bosco premette al Giovane Provveduto.
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10 1931
giapponese. Non basta insomma che noi abbiamo la buona volontà di fare una traduzione
di una composizione italiana o di altra lingua in giapponese. Bisogna che il nostro
lavoro passi lasciatemi dire così, attraverso la mente e l'anima di un giapponese che
sappia scrivere bene la sua lingua, gli dia quella tonalità che noi così ancora lontani dallo
spirito e dalla educazione mentale giapponese non possiamo imprimere alle nostre povere
traduzioni. Allora forse ci leggeranno con maggior frutto.
...Grande insegnamento per noi. Facciamoci una volta di più giapponesi collo studio
continuo della lingua, della storia, dei costumi, dello spirito di questo popolo da noi
amato, il popolo a cui dobbiamo consacrare tutto noi stessi. I nostri chierici ora hanno
tutte le possibilità e comodità per far meglio di quanto altri abbiano potuto fare n qui,
questo studio.
Quanti hanno ricevuto dalla Provvidenza doti speciali per riuscire in questo intento
formativo di se stesso ai bisogni dell'ambiente, lavorino con santo zelo. È obbligo grave
per tutti il corrispondere a questo dovere. Don Cimatti si mette totalmente a disposizione di tutti per fornirvi quanto è necessario. E per amore delle anime, per l'onore
della nostra Congregazione, anche in questo i Salesiani del Giappone dovrebbero essere
all'avanguardia del progresso.
Don Caviglia Alberto / 1931-7-21 /, salesiano, studioso di Don Bosco
Spedito l'ultimo biglietto mi giunge la sua, colla sua grande carità. Che il Signore la
rimeriti e le dia il 100 e per la salute materiale (Lei deve almeno nire il lavoro su D.
Bosco) (e poi si vedrà) e per la sua prosperità spirituale. Non tema! Lei andrà dritto
in Paradiso, e molto in su (dato che ci sia un su in Paradiso). . . Sa perché? Perché
D. Alberto ha predicato sempre ed ha praticato sempre, anche verso la povera missione
giapponese, la carità di Gesù. Allegramente dunque.
...Potendo spezzi una lancia per le missioni. . . e anche per quella del Giappone. . . Le
assicuro, amatissimo D. Alberto che D. Cimatti e i suoi la ricordano. Lei conta 64. . . D.
Cimatti 52. . . ma tanto l'uno che l'altro abbiamo ancora molte cose da fare. . . Predichi,
scriva, lavori per le missioni, per l'arte. . . e Gesù tien conto di tutto.
...Che dirle? Che il Signore per la sua carità e preghiere ci benedice. Certo quest'anno
sarà per me dei più preoccupanti per la questione economica, ma se avrò fede. . . Mi
aiuti ad averla più forte, pur sembrandomi di averla totale.
Che dirle? Che a Lei, benefattore nostro, vogliamo bene e che la consideriamo dei nostri
e di persona e di meriti; perché di fatto dopo Dio, chi opera, sono i nostri benefattori,
non i missionari.
Che dirle? Che ho un ardente desiderio di rivederla. E la vedo di fatto ogni giorno con
Gesù nel Santo Tabernacolo. Dove c'è Lui, c'è la carità e Lei è l'uomo della carità. . .
dunque. . . L'abbraccio con l'anima, Alberto mio. Saluti tutti.
176
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Circolare Benefattori / 1931-8-10 / in Italia
Mi rivolgo con ducia alla sua già tante volte sperimentata carità verso la nostra povera
missione giapponese, perché voglia con un sussidio straordinario venirci in aiuto, trovandomi pressato da urgenti necessità. Le opere compiute in quest'anno (Asilo infantile,
Tipograa, ampliamento del Seminario provvisorio e 2 nuove residenze) hanno talmente
dato fondo alla carità della Provvidenza e determinato debiti tali, per cui ho bisogno
urgente dell'aiuto di tutti.
Il bene realizzato in questi anni di lavoro è in parte accennato nell'accluso prospetto.
È tutto opera della carità dei benefattori ed amici della missione salesiana in Giappone,
fra cui contiamo la V. S. per la quale quotidianamente preghiamo.
Quanto nella sua bontà vorrà disporre per venirci in aiuto, può essere inviato con
qualsiasi mezzo al sottoscritto. Con sensi della più viva riconoscenza
Mooney Edward / 1931-8-19 / S.E. Mons. , Delegato Apostolico16
Perdoni la carta e la calligraa. Sono in mare. . . 17
Dimenticai nell'ultima lettera di domandare all'E.V. il parere su una questione propostami da qualche mio confratello missionario e che mi sembra degna di considerazione,
ma nello stesso tempo un po' delicata se fosse considerata nel suo complesso o pensata
fuori di Miyazaki.
Una delle domande che fanno i pagani ai missionari di Miyazaki e più ai cristiani è:
Che fate voi per l'Imperatore Jimmu?.
Come V. E. sa, Jimmu è il capostipite della dinastia imperiale. La leggenda lo fa
nascere in provincia di Miyazaki. La storia lo fa partire da Miyazaki per la conquista del
Giappone. A Miyazaki ha eretto un magnico tempio (governativo) e non ricordo bene
se in Settembre o alla ne di Ottobre, si celebra una grande festa (più da considerarsi
festa paesana che religiosa).
Ecco il quesito:
a) Previa preparazione con articoli di giornale, spiegando il signicato genuino della
cerimonia, che cioè si fa per onorare la dinastia imperiale e l'attuale regnante,
b) Non potrebbero i cristiani in corpo andare di fronte al tempio, tenere colà un
discorso d'occasione, pregare per la prosperità della famiglia imperiale e del Giappone,
ecc.?
I vantaggi a nostro parere non sono disprezzabili:
1. - Eccitare sempre più nei cristiani l'amor patrio.
2. - Dimostrando con atto pubblico tale aetto.
16
17
Succeduto a Mons. Giardini.
Era in viaggio verso la Cina (Macao...) per predicare gli Esercizi Spirituali.
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3. - E sollevandoli così un po' più dal loro livello di inferiorità presso i pagani.
4. - Far opera di penetrazione anche nella coscienza pagana, sostituendo a quella che
essi chiamano adorazione il concetto di rispetto riconoscente.
5. - Dimostrando con tale atto pubblico la netta dierenza ed il motivo per cui i
cristiani non possono partecipare alla funzione pagana.
Ripeto: la cosa sarebbe preparata alla lontana, coi debiti permessi ed intese delle Autorità
locali, preparando anime e idee. Data la qualità del festeggiato (un uomo, un uomo
storico, cui è eretto un tempio nazionale, capostipite della dinastia regnante, ecc.) non
trovo inconvenienti veri. Certo che se si vuole con questo pensare al problema: Possono
i cristiani fare manifestazioni congeneri davanti ai templi pagani? estendendo il caso
particolare a legge, la cosa cambia aspetto.
A noi sembra che togliendo dalla questione tutti i mezzi termini, ed agendo con chiarezza e con franchezza, la fede cattolica ne venga a guadagnare e si dia anche una buona
mano al Governo che dichiara essere i suoi templi shintoisti monumenti nazionali, non
religiosi, e serve a retticare coscienze. Se l'E.V. che è più a contatto colle Autorità e
per la competenza che Le dà l'alta carica conosce meglio il da farsi, ritiene opportuno
prendere in considerazione la questione, abbia la bontà al più presto di farmi conoscere
il suo parere positivo o negativo a Miyazaki, per iniziare se del caso le pratiche.
Dell'E.V. reverendissima.18
Rinaldi Filippo / 1931-8-20 /, Rettor Maggiore
Non avendo avuto contrordini alle due richieste fattele se potevo accettare l'invito di Don
Braga, l'ho accettato e sto andando in Cina, per sentimento di riconoscenza verso questi
cari confratelli, che per quanto possono ci aiutano; colla speranza di elemosinare qualche
sussidio (perché sono in necessitatibus. . . Torino nulla. . . , Roma non secondo i bisogni
e con molte parole. . . , c'è solo la certezza dell'aiuto di Dio); con senso di penitenza per
i miei peccati e per tentare di fare un po' di bene anche in Cina, e vedere se riesco a
sbattermi un po' dalla vita superiorale. . . che, Lei sa, forma la più grande gioia di Don
Cimatti. . . Per l'anima sono sempre lo stesso: non mi pare diminuisca la buona volontà;
qualche piccolo progresso c'è, ma c'è il mio lato debole.
Che vuole? Il Signore mi ha fatto per essere somaro e mulo, e non cavallo, come mi
hanno voluto ridurre sia pure anche per la mia superbia e non so fare che la parte
18
Sarà bene tener presente che nel 1936 la S. Sede, con un'Istruzione speciale per il Giappone approvò e
regolò queste proposte, presentate poi dai vescovi, considerando le cerimonie ai templi scintoisti un
segno di rispetto verso lo stato, e non cerimonie religiose. A. A. S. 1936, 406 segg. Il sommario della
risposta di S.E. il Deleg. Apost. fu il seguente: Credo dover rispondere colle parole di San Paolo:
`Praeceptum Domini non habeo, consilium autem do. . . ', aggiungendo subito che tale consiglio
sarebbe recisamente sfavorevole .
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di somaro e mulo. Possibile che i Superiori non abbiano ancora trovato. . . per questo
povero essere, quanto gli spetta?
...Lei sa i pensieri di Don Cimatti (li ho espressi anche nell'ultima lettera) circa i
provvedimenti di Propaganda Fide e dei Superiori sulle missioni: non sono rosei. Al
Padre si può parlare: ad altri no. Non posso dirmi contento, è detto tutto. Spero
che tutti gli altri colleghi di Missione siano di parere contrario, e che questo capiti solo
per questo povero Giappone. . . e per quello che si riferisce alla mia nullità, è quello
che ci vuole per umiliarla sempre più. Ma i confratelli hanno bisogno di sapere che
possono contare sui mezzi di lavoro. . . e a tutt'oggi non li abbiamo. Conto tenacemente
sulla Provvidenza, perché non vedo altro di positivo intorno a me. Vada anche tutto
questo per la mia superbia e per i miei peccati. Certo quattro anni di suppliche a Roma
pel Seminario hanno concluso nessuna risposta.Quasi un anno di insistenze presso i
Superiori (ho incominciato dal Novem.-Dic. scorso) hanno concluso che a metà agosto
non si sa che sarà per il prossimo anno. . .
...Ecco perché Don Cimatti è un po' repubblicano o rivoluzionario di fronte alla burocrazia, brutta parolaccia. Oh, se non ci fossero 40 o 50 giorni di viaggio non sarebbero
soldi male spesi, correre e tirare un po' le orecchie a tutti.
Amatissimo Padre, perdoni lo sfogo, le irriverenze. . . Lei sa meglio di me come faceva
Don Bosco. . . Lei mi scrive: Guai se non chiedi!. Tento di eseguire, come meglio posso.
S.S. Pio XI / 1931-8-27 /a Sua Santità Papa Pio XI
19
Promemoria sulla propaganda stampa
Fra le cure principali che stettero a cuore ai gli di Don Bosco n dall'inizio del lavoro
apostolico nella missione indipendente di Miyazaki, adata loro dalla S. Sede nel 1928,
fu la propaganda della buona stampa.
Oltreché favorire a tutto potere nella loro missione la stampa cattolica che trovarono
già iniziata, iniziarono nel 1928 il periodico DON BOSCO che da mensile si trasformò a
quindicinale, e per la forma popolare in cui è redatto e per la materia interessò non solo
la nostra missione, ma passò ben presto i conni della medesima, graditissimo anche in
altre diocesi e missioni.
...Ma avevamo bisogno di metterci a contatto specialmente coi pagani per i quali si
iniziò la pubblicazione di FOGLIETTI popolari (Foglie sparse), che quindicinalmente
portavano la buona parola ai pagani.
...A fare poi conoscere lo spirito dell'opera nostra furono pubblicate due vite del
BEATO DON BOSCO (una piccola ed una più voluminosa per il gran pubblico).
...A vantaggio diretto dei giovani fu pure pubblicata la vita di SAVIO DOMENICO
19
Il promemoria probabilmente accompagnò i libri pubblicati dai Salesiani no alla data sopra indicata
e che vennero presentati in omaggio al S. Padre Pio XI.
179
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che piacque assai e che ritengo fu una delle cause che insieme alla vita di Don Bosco ci
procurò le prime vocazioni.
... Potemmo realizzare anche la stampa del VANGELO UNIFICATO in lingua popolare, in modo che fosse accessibile alla lettura del popolo e dei fanciulli.
La Provvidenza ci ha aiutato per poter iniziare la modesta scuola tipograca DON
BOSCO e oltre continuare le opere periodiche iniziate ed intensicarle, si sono iniziate
cogli stessi intenti del nostro Beato Padre LE LETTURE CATTOLICHE, che tentano
di fare opera di preservazione per i cattolici e di correzione per i pagani.
L'omaggio che i Salesiani desiderano fare al S. Padre della loro modesta opera di
propaganda per la stampa cattolica ha il motivo di dire al S. Padre che desiderano lavorare
cogli intendimenti del Padre loro dolcissimo per il bene delle anime, per impetrare su
loro e sui loro cooperatori una speciale benedizione, e se è possibile aiuti speciali per far
fronte alle impellenti necessità del momento anché l'opera iniziata prosperi, si dilati
sempre più a vantaggio delle anime.
In fede:
Don V. Cimatti
Superiore della Missione
P.S. - Dimenticai: a favorire anche la buona musica fra i fanciulli fu pure iniziata
la pubblicazione di Su cantiam che ha incontrato assai (nora furono pubblicati due
fascicoli20 ) ed è anche in uso in alcune scuole dell'Impero.
Consiglio della Missione / 1931-8-31 /
Nell'impossibilità di dirvi con precisione quando sarà che potremo fare un'adunanza
consiliare, vi prego di cominciare a pensare ai seguenti punti per vedere che cosa sia utile
decidere nel Signore.
1. - Ho spedito di questi giorni a Roma nuova supplica per il nostro vero seminario.
Ricevuto dopo poco risposta negativa al ricorso precedente, ho riscritto a Propaganda e anche alla Procura che nonostante la ripulsa, presenti lo stesso la supplica.
Il motivo che Propaganda adduce non è di principio, ma solo per la crisi del momento presente, ed assicura di prendere la nostra domanda in benevole considerazione
nel prossimo Aprile. Per noi certo è tardi, ma siccome può darsi che Propaganda
insista sul riuto così bisogna che noi siamo pronti ad una soluzione.
20
Questi due fascicoli conservati nel Cimatti Museum di Tokyo contengono 16 canti musicati nel 1926,
su parole prese dai libri delle scuole elementari, che erano stati usati per lo studio del giapponese.
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2. - Mi scrive il nostro Don Torquinst che i Superiori lo hanno stabilito per le Missioni
dell'India, e soggiunge: In quanto potrò aiuterò sempre il Giappone che mi piace
tanto e in cui fui così ben trattato. E di fatto pagherò ciò che ho promesso, e se le
nanze me lo permetteranno darò qualche cosa di più l'anno prossimo.
3. - Occorre pensare e tentare qualche soluzione per la nostra questione nanziaria;
per ora ho continuato a scrivere ai Superiori, ai benefattori, ho fatto presentare al
S. Padre le nostre pubblicazioni di propaganda stampa e anche un memoriale domandando a S.S. stessa un sussidio straordinario. Bisognerà che facciamo preghiere
speciali per il buon esito di tutte queste pratiche.
Spero dalla Cina di avere un prestito, ma i prestiti, se aggiustano la situazione sul
momento, ci portano oneri non indierenti. Per ora preghiamo con fede, e facciamo
economia con criterio.
Valentini Eugenio / 1931-9-1 / per l'ordinazione
Ti ho ricordato e seguito, tanto più in quel giorno benedetto in cui nalmente sarai tutto
di Gesù. Deo gratias! Ad multos annos e Gesù buono ti faccia tutto suo nel senso più
completo della parola.
Ottima lettura quella di S. Francesco a me ha servito molto e mi sembra che sia
buona e necessaria preparazione per capire lo spirito di S. Francesco e Don Bosco...
Niente paura quando saprai in te nuovi lati e pieghe di te. Ci conosceremo non so
quando. . . in Paradiso, dove avremo campo di valutare perfettamente la bontà di Dio
per noi. Queste nuove conoscenze valgano a mantenerti umile. . . quello è il fondamento
vero.
S. Filippo diceva: In guardia, buon Gesù, che un momento o l'altro, se non mi tenete
la mano in testa, Filippo vi tradirà. Sostituisci pure Eugenio. . .
Ricordo di Prima Messa: Sacerdos in aeternum. Sii come Don Bosco forte umile e
robusto, amando svisceratamente Gesù, Maria e il Papa.
Rinaldi Filippo / 1931-9-15 /, Rettor Maggiore
Deo gratias! Come le avevo promesso eccole a dare un po' di resoconto dopo gli esercizi,
chiusi felicemente quest'oggi. Ne avevo bisogno. Il Signore, la Mamma e Don Bosco mi
hanno aiutato; e se debbo pensare dalle disposizioni attuali spero di constatare per lungo
tempo i frutti. Non entusiasmo od eccessive commozioni, come in altre mute, ma se
non sbaglio riconoscimento migliore, più reale, più vero di me.
Speravo di andarmene, perché anche il clima della Cina, colle sue conseguenze mi dava
181
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l'impressione della partenza, ma il Signore nora non mi vuole. . . Ho ancora tanto da
pagare. . . 21
Come le ho detto, i calori del Giappone e Cina, cogli annessi e connessi, mi hanno
un po' inacchito, ma tornato, se arrivo e se a Dio piace, in Giappone, c'è l'autunno e
con quello il fresco. Non vorrei pensasse che sono moribondo. . . Credo che nessuno dei
confratelli si sia accorto delle mie miserie, che ho oerto al Signore per tanti scopi. Sono
sempre la stessa pelle dura.
Le mie impressioni sulla Cina:
a) Desiderio dei confratelli di lavorare alla salesiana (e anche a costo di assumersi
odiosità): ho battuto disperatamente su questo tono. Naturalmente parlando dai tetti
in giù, il mio povero parere è che se, concordi animo non si butteranno su quella strada,
le nostre opere, la missione specialmente, fra 25 anni saranno come ora, se non peggio.
b) Don Braga mi pare l'uomo [adatto] ed è in buona armonia con tutti. Spirito
conciliativo e caritatevole.
Preghi per me, che so sputare tante sentenze e nirò col non pensare a me. Mi
benedica mettendomi le mani sulla testa. . . Le dirò con S. Filippo Neri: Non si di di
Don Cimatti!. (Lui lo diceva al Signore).
Circolare Salesiani / 1931-9-21 /
Finalmente posso annunciarvi il ritorno. A voce tutti gli schiarimenti che desidererete;
mi preme però a lode dei missionari cinesi ssare alcune idee, che come hanno fatto del
bene a me, spero ne faranno a voi tutti.
1. - L'opera salesiana in Cina è ben avviata. Data la natura del Paese, nei centri dove
si esplica l'opera nostra (Macao, Hong Kong, Shanghai) si possono avere aiuti anche
dalle Autorità; il cinese anche pagano è generoso per le opere di benecenza e
di educazione.
2. - La missione va animandosi in mezzo alle gravi dicoltà del momento. Incertezza
sul da farsi, pericolo di vita, guerre e pirateria, dicoltà di comunicazione, pressioni
bolsceviche e indirizzo comunistico nell'educazione e religione: ne sono i massimi
esponenti. Cristianità molto sparse, molte missioni (isolate dal centro) in piccoli
centri, poco lavoro fatto sui giovani, determina un lavoro improbo, poche vocazioni,
molte defezioni.
3. - I confratelli missionari cor unum et anima una allegri, laboriosi, si propongono di
intensicare il lavoro alla salesiana (specie per la gioventù). Li benedica e protegga
il Signore. Ho promesso che ci aiuteremo ad invicem colla preghiera. Lo stato di
21
In Cina ebbe forti attacchi di diarrea, che seppe dissimulare ai confratelli, i quali non se ne accorsero.
182
10 1931
cose di cui sopra si riferisce al Cantonese (elemento ribelle al governo di Nankino
e unito al momento attuale ai rossi).
Braga Carlo / 1931-9-21 /, Ispettore salesiano in Cina
Non è bugia dire che non ho mai sentito così forte il distacco. . . Si invecchia e ci
avviciniamo alla morte. Deo gratias! Per evitare le inutili gare, lascio i complimenti,
perché si inizierebbero inutili discussioni. Facciamo così:
- Don Cimatti ha servito a qualche cosa nella vostra estimazione e per il bene? Deo
gratias! Soli Deo honor et gloria. Perdonategli tutte le decienze e gli spropositi.
Per me ne ho guadagnato in tutto:
- Materialmente, perché mi avete coperto di carità e no all'ultimo. . . e sai che
proprio no all'ultimo ti ho dato grattacapi. . . Intellettualmente, perché ho imparato
assai assai in molti rami, specie valutazione di uomini e cose. Spiritualmente perché ho
potuto fare i miei esercizi.
Ed ora alle cose di cui non potei con calma parlarti o perché non volevo detrarre nulla
ai tuoi doveri o perché non eravamo soli. Ho bisogno per il 15 prossimo di ottobre di
una risposta decisiva. Tu sai che Don Cimatti domanda a tutti (così ho l'autorizzazione
dal Sig. Don Rinaldi) e seguo o tento di seguire anche in questo Don Bosco: Fatta
quella che ritengo la mia parte, lascio che il Signore faccia la sua.
Tu hai i tuoi impegni le direttive dei Superiori. Don Cimatti non intende intralciare
nulla, né essere causa di mancanze al tuo dovere. Se parlo è perché dopo le nostre
conversazioni e quella con Don Fontana, c'è forse la possibilità che possiate venirci in
aiuto. I miei bisogni urgenti sono un minimum di 100.000 Lire (meglio se 150 mila oppure
200 mila) per la ne d'anno. Se prima, meglio: rimborsabili nell'annata (con o senza
interessi). Se non è possibile arrivare a quella somma, anche meno (anche poche migliaia
di Yen), perché quando si è nella necessità poco o molto hanno sempre valore. ...Per me
penso che l'avvenire è nelle mani di Dio. . . buono pensarvi e prevedere e provvedere, ma
ora c'è bisogno d'altro.
Non so se il pensiero sia chiaro. Eccoti, Carlo mio, esposte le cose, ora a te fare quello
che puoi, senza detrarre nulla ai tuoi impegni e doveri.
Braga Carlo / 1931-9-25 /, Ispettore salesiano in Cina22
Carissimi Don Braga Don Fontana,
Sono arrivato,e se già non avete ricevuto la mia lettera, questa vi annunci che trovo
tutto asciutto in modo tale che col 1 Ottobre non so come fare a continuare (non per
22
La cartolina andò a nire a Torino: che sia stata girata dai destinatari è indubbio. Don Fontana era
una specie di procuratore della Ispettoria Cinese, con residenza a Shanghai. Vedendo la situazione
tragica in cui si trovava Don Cimatti, forse pensarono con questo di riuscire a muovere i superiori.
183
10 1931
gli impegni, cui è meglio non pensi), ma per vivere. Supplico quindi la carità fraterna
a venirci se è possibile subito in parziale aiuto per far fronte alle prime necessità. Don
Torquinst pure mi consiglia di rivolgermi a voi. Il Signore vi ispiri ciò che è bene per voi
e per noi. Con ducia stendo la mano e prego un aiuto più urgente possibile.
Con calma poi studiate l'altra questione per un aiuto più grande ed ecace e di cui
se potete date assicurazione come da lettera. Coraggio e fede! Date et dabitur vobis
mensuram bonam confertam superauentem. . .
Cecchetti Albano / 1931-9-25 /, destinato al Giappone
Non so se questa arriverà in tempo perché di ritorno dalla Cina solo ora posso controrispondere.
Porti più denaro che può (anche ad imprestito se trova per un anno) anche se mezzo
milione, so immediatamente dove e come impiegarlo. Per il resto non si preoccupi. Tutto
può essere utile. Per i libri: cose per l'esercizio del ministero. Per lingue: tutto serve, il
più necessario è il giapponese. Dicile, non impossibile. Si riesce a parlarlo e scriverlo
più o meno bene: niente paura.
Corredo per inverno e più per estate (molto caldo). Per il viaggio le farà bene un po'
di vino. Per il resto: in Domino. A Torino le daranno indicazioni. Allo sbarco ci sarà
qualcuno di noi.
Fontana Ernesto / 1931-10-3 /, salesiano, Procuratore a Shanghai23
Grazie della tua lettera spiegativa. Come ti dicevo (ed il telegramma te lo conferma)
siamo in momenti terribili, in cui lottiamo per il pane e per l'onore (perché le cose si
verranno a sapere da tutti). È dunque una lotta pel presente che si impone e che non
so come risolvere, non arrivando né lettere né aiuti da Roma, da Torino o da altrove.
Promesse e speranze stanno per crollare. Ho invocato aiuti da tutti, n dal S. Padre, dal
Duce (ma le trale uciali sai che cosa sono).
Dopo la tua ho scritto al Delegato, a due superiori di missione per vedere se. . . È da
anni che tento di buttarmi più completamente nelle mani di Dio. Il Signore vuol provare
con questa specie di lento martirio la nostra missione. Deo gratias! Quindi ripeto quello
che ho sempre detto. Potete aiutarci? Siamo nella necessità vera. - Non potete? Deo
gratias! Tento di adottare il sistema di Don Bosco. Mettere quelli che secondo me
possono, nella condizione di venirci in aiuto. È poi la Provvidenza che deve decidere.
Voi avete i vostri impegni. Come garanzia Don Cimatti non può assicurarvi (l'ho sempre
detto) che le risorse della Provvidenza.
23
Quanto sopra è scritto, tutto sopra di una cartolina.
questo.
184
Don Cimatti cercava di risparmiare anche in
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Naturalmente ho sempre parlato all'Ispettoria cinese i Superiori sono informati delle
mie richieste e ho detto loro non è improbabile che possa ottenere un aiuto dalla Cina.
Al Sig. Don Ricaldone, dietro tuo consiglio, ho scritto dell'idea pel futuro. Se scrivevo in
questa a Shanghai (e in ultimo scrivevo idem a Hong-Kong) era perché supponevo Don
Braga da te, e perché tu sei informato delle cose e ne sei il tramite. Naturalmente tanto
Don Braga che tu che Don Cimatti abbiamo le mani legate. Ti ho sempre detto, l'ho
ripetuto a Don Braga, fa' il tuo dovere. Hai i tuoi impegni. Puoi? Bene. Non puoi?
Deo gratias. Attienti mordicus a quanto ti dicono i superiori. Se puoi fare l'elemosina,
anche questa è buona pel Giappone che ora ha niente. Bravo! Vedi di dire una buona
parola al Comm. Lo. Allegro sempre e saluta Don Runi di cuore.
Rinaldi Filippo / 1931-10-10 /, Rettor Maggiore
Sono ritornato felicemente dalla povera Cina ed ho trovato tutti i confratelli, mi pare,
dai rendiconti avuti, in buone condizioni spirituali. ...Anche per Don Cimatti bene (non
pienamente in salute. . . non so. . . ma non sono quello di prima. . . oh, se il Signore
accettasse la mia povera oerta. . . quanto bene per tutti e spirituale e materiale!. . . e
Lei conosce il perché).
Un passo, sia pur piccolo, mi pare di aver fatto, dagli ultimi esercizi, non fosse altro
nel mantenere fede ai propositi fatti. Mi aiuti colla sua carità di consiglio e specialmente
di preghiera.
...Poi la realtà delle cose in relazione alla nostra povertà, fa sì che i confratelli che sono
alla testa reclamino, e purtroppo alle volte ho detto con loro il mio modo di pensare che
alle volte toccava anche i Superiori. Questo non va ed ho promesso al Signore di non
fare più apprezzamenti in sede di Consiglio e privatim a tu per tu al riguardo. . . tanto
non è col parlarne che migliora la situazione. . . e sono sicuro che anche per questo sforzo
il Signore mi benedirà e benedirà la Missione. Gli apprezzamenti (come le ho scritto)
furono che quest'anno i Superiori, nonostante le insistenze non ci avevano sussidiato
(ora lo hanno fatto con vera carità e generosità) e che eccetto il Rettor Maggiore non
scrivevano. È vero, ma sono convinto che è meglio non parlarne, ma in segreto orire a
Dio anche questo sacricio e lo farò.
...Mi pento pure di averle recato dispiacere con la mia andata in Cina. Ho soerto,
ma mi ha fatto del bene in tutti i sensi. Mi pare che la mia assenza abbia servito anche
ai nostri confratelli che nessuno abbia soerto. . . Che vuole? Gli inciampi si vedono
volentieri lontano. . . e Don Cimatti è tale.
La divisione dei poteri sarà quando assolutamente Don Cimatti la vuole? Ma allora
non sarà mai, perché Don Cimatti vuole nulla, né sente il bisogno, perché urti fra Don
Cimatti visitatore e Don Cimatti superiore ecclesiastico mi pare non vengono o almeno
non li vedo. Specialmente nel campo amministrativo (facile perché sono pieno di debiti
e non ho di che pagarli) faccio l'insalata colla carità della Chiesa e quella salesiana.
185
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...Non mi piace poi la sua risposta alle povere mie lamentele sulle non risposte alle
lettere dei Superiori (sempre escluso Lei, quindi il regis ad exemplum non va). . . Vada
anche questo per l'anima mia.
Ed ora buon papà, sì sì farò quello che posso. . . Lei mi ricorda l'apostolato di Pietro,
di Giovanni e di Paolo. . . Ma per me quando vedo lo zelo dei confratelli e le benedizioni
che il Signore loro concede per far del bene alle anime, oh, santamente li invidio, vedendo
la mia nullità ed incapacità. Prego e lavoro nel silenzio almeno per trovare mezzi per
andare avanti. Il Signore ci fa provare le delizie della povertà, e prego il Signore (come
S. Francesco d'Assisi) che per me e per i miei ci ottenga di essere contrassegnati di tanto
suggello.
Mussolini Benito, Duce / 1931-10-26 /, Capo del Governo Italiano24
Eccellenza,
L'umile scrivente è attualmente il Superiore della missione indipendente di Miyazaki
(Giappone), adata ai Salesiani di Don Bosco, l'unica adata ad Italiani nell'Impero
Giapponese. Non credo tornerà sgradito all'E.V. di udire direttamente (oltre che per il
tramite della R. Ambasciata e del R. Console) quanto ci sforziamo di fare per l'adempimento del nostro dovere, come religiosi e anche come Italiani: seguendo in questo le
direttive del nostro B. Padre Don Bosco.
....Ci occupiamo, conformemente allo spirito della nostra Società, specialmente dell'educazione della gioventù ed il risultato del nostro modesto lavoro iniziale è dato da 4
residenze principali ed altrettante sottoresidenze e centri di propaganda. Un migliaio di
ragazzi (oltre le persone adulte) frequentano regolarmente le nostre istituzioni e scuole.
Si è riusciti a formare una scuola losoca per la formazione del personale italiano sul
posto, cui possono accedere anche i giapponesi.
Un piccolo Seminario, che in due anni conta già 20 allievi giapponesi (a Nakatsu),
una scuola tipograca (ad Oita), l'istituto per aspiranti giapponesi a divenire suore (a
Beppu), il giardino d'infanzia (a Miyazaki).
In tutte le scuole si insegna la lingua italiana. Si fa buona propaganda pure coi concerti
musicali (a tutt'oggi 200) di buona musica italiana anche nei grandi centri dell'Impero
con la distribuzione nelle scuole di carte geograche e di opuscoli di arte nostra con
esposizioni di lavori scolastici o di altro genere pervenutici dall'Italia, in concorso con
lavori eseguiti dai nostri allievi giapponesi.
24
Non fa meraviglia che Don Cimatti abbia scritto al Duce per ottenere aiuti.
allievo interno dell'Istituto Salesiano di Faenza per un anno.
Anche lui era stato
Il giovane Cimatti era due anni più
avanti di lui. La lettera fu spedita per mezzo della Procura Salesiana al Capo del Governo Italiano,
con fotograe, con viva raccomandazione di inoltramento. Come si vede, Don Cimatti tentò tutte le
vie possibili.
186
10 1931
Il R. Console d'Italia ci è già venuto in aiuto con libri e con materiale di cancelleria,
ed anche con una graziosa oerta.
Al momento attuale però, risentendo gli eetti della crisi mondiale specialmente noi
che viviamo di quotidiana elemosina e che non possiamo contare su risorse locali, ma
solo sulla carità dei buoni italiani, pensai al cuore di V. E.
L'umile scrivente, che n dal 1895 si onora di aver conosciuto l'E.V. a Faenza (mia
patria), implora per sé, per i suoi, per le sue opere un soccorso straordinario che valga a
lenire la povertà nostra e ci dia modo di non dovere interrompere il lavoro così felicemente
iniziato. Nella ferma ducia di essere esaudito dall'E.V. che mai si ritira quando si tratta
di fare del bene ai bisognosi, invoco le più elette benedizioni di Dio sull'E.V., sulla sua
famiglia, sulle opere così mirabili che l'E.V. ha tra mano a vantaggio della nostra cara
Patria.
Col più vivo ossequio mi professo dell'E.V.
Ill.ma Dev.mo ed umil.mo servo
Don V. Cimatti
Valentini Eugenio / 1931-11-1 /, salesiano, suo ex-allievo
Buone le notizie che mi dai di te. Non confondere fervore con nervi e simili. Certi giorni
quando la macchina accompagna si è in cielo; certi altri molto a terra.
Il motto. Mi pare avessi in mente Don Rua: In silentio et in spe erit fortitudo eius
perché si rifugia sempre in Dio e sta in Lui, sia chiaro, e la solitudine e il silenzio in
mezzo alla più forte intensità di lavoro.
Godo di Bava. I tuoi antichi amici salutano di cuore. Buone e sante feste a quei del
Circolo.
Prega e fa' pregare il S. Cuore. Ti benedica il Signore.
Mooney Edward / 1931-10-4 / S.E. Delegato Apostolico
Come avrà appreso dai giornali si è scatenato sulla nostra Missione un forte terremoto,
che grazie a Dio, se non ha prodotto gravi danni al personale della Missione, ha fatto
danni considerevoli specialmente alla casa di Miyazaki. I confratelli hanno provato grande
spavento (specialmente il Sac. Don Liviabella. . . ) ma fu tutto lì. La casa di Miyazaki
ebbe armadi rotti, rovesciati e specialmente sorirono i muri che si scrostarono.
Sono nella lotta per il pane quotidiano e non so davvero come fare sarebbero urgenti
alcune riparazioni, ma devo pensare al vivere.
Scrivo anche a Propaganda a cui da tempo ho inviato preghiere per soccorso straordinario. Spero avrà avuta la mia ultima e la nuova prova a cui ci sottopone la Divina Provvidenza, spero muoverà il cuore paterno dell'E.V., che conosce le nostre con-
187
10 1931
dizioni disastrose, ad una sollecita e per quanto può abbondante carità per far fronte alle
necessità più urgenti.
In queste povere zone poi è sentita assai assai dal popolo l'attuale disagio economico,
ed è una continua processione alla missione per domandare aiuto. Piange il cuore non
poter soddisfare in forma minima per la dolorosa situazione in cui ci troviamo e dover
rimandare tanta povera gente.
Il Signore la rimeriti di quanto fa per noi. A nome di tutti:
Ambasciatore d'Italia / 1931-11-4 / S.E. Cesare Majoni, a Tokyo25
Avrà appreso dai giornali il furioso terremoto che si è riversato nella Provincia di Miyazaki, che se non ha prodotto danni nelle persone ha però cagionato danni notevoli nei
fabbricati.
Ho chiesto aiuto a Roma, a Torino. Ma mi rivolgo anche all'E.V. per vedere se è possibile ottenere qualche sussidio straordinario che mi aiuti in questa dolorosa circostanza.
Già accasciato per il disagio economico mondiale che si risente da noi che viviamo di
quotidiana elemosina, per cui siamo anche in penuria delle cose necessarie, questa nuova
prova mi mette in grande ansietà. Non potrebbe V. E. fare per me un appello alla colonia
Italiana di Tokyo, anché venga in aiuto ai fratelli del Kyushu?
....Nelle critiche circostanze in cui mi trovo, ho fatto pure pervenire a S.E. il Duce una
supplica, che spero avrà il suo eetto.
So pure che recentemente il R. Console fece per noi e per l'opera nostra in Giappone
una favorevole relazione al Ministro degli Esteri. Ad ogni modo, siccome le pratiche
d'ucio richiedono sempre un certo tempo, oso supplicare l'E.V. di venirmi in aiuto
nelle forme che le sono possibili al momento. Col più vivo ossequio:
Cimatti Maria Raaella / 1931-11-. . . /, sua sorella Suora
Santina mia,
Grazie della tua e delle notizie. Quanto ti vogliono bene le tue consorelle, ringraziale
anche per me. In Giappone per ora non c'è pericolo come in Cina.
Il 2 novembre da noi terremoto fortissimo quale avevo mai sentito in vita mia. Tutti
salvi, la casa danneggiata, ma la casa giapponese dicilmente si sfascia.
Colgo l'occasione per augurarti Buon Natale e Capodanno assicurandoti preghiere. Se
puoi raccogli oerte anche piccole e poi inviamele (non c'è bisogno di assicurare). Metti
in lettera le 5, 10 ¿. e 100 ¿., 1000 e un milione e non temere. Lire in carta. Prega e fa'
pregare per me.
25
Brutta copia. Anche questa lettera è un'altra via tentata da Don Cimatti in questi frangenti terribili:
chiedere aiuto ai connazionali in Giappone. Ne ebbe una risposta inaspettata.
188
10 1931
Rinaldi Filippo / 1931-11-5 /, Rettor Maggiore
Misericordia Domini non sumus consumpti.
Il recente (2 Nov.) terremoto che si è scatenato su tutta la nostra missione, grazie a
Dio ha danneggiato molto Miyazaki, ma, salvo lo spavento che ha portato in confratelli
deboli di salute riessi speciali (Don Liviabella è ricaduto subito nel suo male), salesiani
e suore tutti vivi. Deo gratias! Speravo che le anime del Purgatorio ci portassero di
che vivere (ecco la ragione del telegramma che fui costretto a spedire a Torino)26 ed è
venuto il terremoto. . . Deo gratias! Ho subito scritto qua e là, e in Giappone, a Roma,
ed ora a Torino e chissà che anche questa nuova prova di bontà della Provvidenza non
serva ad aiutarci. Ci aiuta tutto questo stato di cose a farci migliori. . . chissà che anche
materialmente. . .
I danni generali posso valutarli a un diecimila lire. Per me è ben più forte il terremoto
nanziario generale. Ma avanti con fede et Deus scit et providebit. Vero?
Mi pare che quel che si poteva e si può fare in questa occasione: preghiera, domande di
soccorso opportune ed importune alla salesiana povertà eseguita ed economia rigida. . .
tutto si è fatto, e si fa. ...
Ripeto il bonum mihi quia humiliasti me. . . quia peccator sum! e Deo gratias. Per
me superabundo gaudio, per gli altri tristis est anima mea. Evviva l'allegria! E come
vede, tento di farlo andando a fare il matto nei saloni e nei teatri.
Varie nostre pratiche per richieste di sussidi sono a Roma. Preghi e faccia pregare, e
arrepta occasione dica una buona parola per noi a Propaganda, al S. Padre, e a quanti
possono aiutarci.
Come pure ho fatto proposta alla Madre Generale dell'acquisto del terreno ed edici
dell'asilo. Forse domanderà consiglio a Lei: nel caso dica una buona parola. Aggiusterebbe molte cose.
Sempre, tutti la vogliamo ricordare e assicurare che pregano cotidie per Lei e per i
Superiori.
Circolare salesiani / 1931-11-10 /
Non sto a ripetere le condizioni in cui ci troviamo, ma che ci dimostrano una volta di più
la bontà della Provvidenza quae corrigendo sanat e che anche in queste condizioni non
ci lascia di venire in aiuto. Anime buone a cui dovremo la più sentita riconoscenza per
la loro carità, perché esse pure si trovano nella necessità, ci sono venute in aiuto, dolenti
di non potere fare di più.
Ho pure tentato un piccolo prestito ad una banca, riuscito.
26
Il telegramma a cui accenna era lapidario: Non abbiamo pane . Deve essere rimasto nel cuore di Don
Rinaldi chiamato dal Signore un mese dopo.
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10 1931
Si allarga il buco debito, ma si respirerà, sia pure un po' stentatamente, nché non
piacerà al Signore di venirci in aiuto in forme più larghe. Ado parte di quanto è
possibile ora disporre alla responsabilità vostra. Raccomando oculatezza massima, perché
camminiamo sui rasoi.
Per ora dobbiamo forzatamente arrestare molte cose. Abbiamo pazienza, e facciamo di
necessità virtù! Il Signore vuole provarci. Preghiamo. Limitiamoci alla pura necessità, e
siamo sempre più buoni, ed il Signore ci aiuterà, statene sicuri.
Ambasciatore d'Italia / 1931-11-17 / S.E. Cesare Majoni, a Tokyo27
La carissima sua del. . . venne, lo può pensare, ad aumentare in una forma acutissima,
quale non avevo mai provato nella non breve mia vita religiosa e missionaria, il già
acuto dolore della situazione attuale, causata dal disagio economico mondiale, che è
risentito fortissimo specie da noi che viviamo della carità quotidiana, ed anche dal recente
terremoto che mi ha sconquassato la casa di Miyazaki, che in attesa di tempi migliori,
vado alla meglio rabberciando.
Le opere iniziate l'anno scorso (apertura di due nuove residenze: Beppu e Tano), l'asilo
infantile di Miyazaki, la scuola tipograca Don Bosco (Oita), l'ampliamento del piccolo
seminario per i giapponesi a Nakatsu, hanno dato fondo completamente alle risorse della
carità dei benefattori, e mi trovo nelle vere strettezze della vita quotidiana. Ma non
è certo il disagio attuale o il mancato caritatevole sussidio che imploravo dai fratelli
connazionali di Tokyo che ferì più profondamente il mio cuore, ma la motivazione.
Tornavo proprio da concerti musicali di propaganda tenuti a Beppu (salone pubblico),
a Oita (salone del giornale), a Saeki (teatro e scuole) in cui col nome di Dio e per
far conoscere la nostra religione, abbiamo inneggiato all'Italia e all'arte nostra; avevo
nito di raccogliere il materiale per un lavoro di cui fui richiesto dal massimo giornale
di Kagoshima sul fascismo e sul Duce (di cui mi onoro di essere compagno di collegio),
quando mi giunge la lettera di V. E.
E pensavo nel leggerla ai sei anni di lavoro compiuto nella zona adataci dalla Chiesa
e dal Papa e compiuto in massima parte da missionari che furono o volontari di guerra
o regolari nell'esercito e che compirono, come ne fanno fede i documenti, le medaglie
ecc., valorosamente il loro dovere tanto nella guerra libica, che nella grande guerra.
Pensavo alle lunghe peregrinazioni nostre fatte attraverso il Giappone da Tokyo a Oshima
coi nostri discorsi e colla nostra musica italiana, all'esposizione di elaborati scolastici
italiani tenuta in Miyazaki, alla distribuzione di propaganda Italiana inviataci da V.
27
La risposta dell'Ambasciatore aggiunse sale sulle ferite. Era l'anno in cui il fascismo cercò di colpire
l'Azione Cattolica e ricevette una forte critica da Pio XI. In Giappone l'Ambasciata mandava un
notiziario ai missionari, e in quell'occasione ci fu una forte critica verso il Papa. Don Cimatti scrisse
all'Ambasciata riutando il notiziario. Questo non piacque all'Ambasciatore, che scrisse dicendo che
non sono da aiutare missionari che non amano la patria. Don Cimatti rispose con questa lettera.
Più tardi l'Amabasiatore venne a miti consigli e si riconciliò. Questa lettera è una brutta copia.
190
10 1931
E., all'insegnamento dell'italiano alle persone che sono in più stretta relazione con noi:
aspiranti giapponesi al sacerdozio o allo stato religioso salesiano o alle Figlie di Maria
A. . . Come si può pensare che con tutto questo noi vogliamo renderci estranei alla patria
nostra? Nel momento doloroso del dissidio credetti mio dovere, anche perché fra noi uniti nel vincolo della società religiosa salesiana e dell'apostolato ci sono elementi di
altre nazioni, domandare quanto domandai, né ho minimamente pensato di oendere la
dignità nazionale.
La recente lettera di V. E. fa certo onore a noi sacerdoti e religiosi e ne la ringrazio di
cuore.
Ora quella dolorosa svolta della storia d'Italia, a Dio piacendo, si è risolta fra la
soddisfazione non solo degli italiani, ma di tutto il mondo. Che ci debba essere proprio
adesso il dissidio fra noi? Mi auguro che chiarite così le cose Don Cimatti possa ritrovare
nell'E.V. il conforto, l'aiuto, l'amico autorevole, e l'assicuro da parte nostra le quotidiane
preghiere per Lei e per la sua famiglia.
Rinaldi Filippo / 1931-11-26 /, Rettor Maggiore28
La presente per ringraziarla nuovamente di quanto i buoni Superiori hanno fatto per
questa povera missione nell'inviarci il prezioso rinforzo. Conscio di quanto fanno i Superiori, non posso che pregare e supplicare il Signore perché sempre ci vengano in aiuto. Il
Signore e con le malattie e colle prove di ogni genere che si conoscono e con quelle ben
più dolorose che non si conoscono fa sentire ai Superiori il peso della croce. Potessi fare
qualche cosa per alleviarle. . .
Ma purtroppo Don Cimatti che è anche per loro croce, e non piccola, non può che
promettere che farà il possibile per consolare, unitamente ai confratelli, il cuore dei superiori, con un rinnovato spirito salesiano, coll'osservanza della regola, con una religiosità
più santa in tutto.
Ecco il povero augurio di Don Cimatti e dei suoi in occasione delle sante feste natalizie e capodanno. Lo accetti, lo comunichi anche agli altri superiori e compatisca la
povertà nostra, i miei gravi difetti, soprattutto, causa dell'attuale situazione e del cuore
amareggiato dei Superiori.
Oh, il Signore vede e sa. . . Bonum mihi quia humiliasti me, Domine Jesu mi dulcissime!
Sono giunti i nuovi.29 Non li conosco, né ho notizie di loro, ma il primo incontro fa
sperar bene. Deo gratias! A bocce ferme riferirò.
...Siamo più che mai nelle mani della Provvidenza ed ella ci aiuti. Il Signore vuol
puricarci e sia fatta la sua S. volontà in tutto. Lo prego che getti tutto su me, e
28
29
Probabilmente questa lettera non fu letta da Don Rinaldi, morto il 5 dicembre.
Erano i sacerdoti Don A. Cecchetti, e Don G. Dumeez, e i chierici G. Moro, N. Tassan, E. De Kreuy,
M. Lucchesi ecc .
191
10 1931
risparmi il gregge, ché tutto è dovuto alle mie miserie. E anche Lei preghi a questo
scopo. Avanti nel Signore.
Quanto a me, sempre bene quanto alla carcassa e al lavoro. Desiderio sempre più intenso di perfezionamento e santità di cui sento tanto bisogno. Mi aiuti colle sue preghiere.
Sempre più forti i bisogni del cuore. . . Ah, caro Signore, che cuore di ricotta mi avete
dato. Deo gratias! Nulla di nuovo.
E per oggi basta. Il 3 (S. Francesco Saverio) esercizio della buona morte; 4-5-6 triduo
d'apertura per i nuovi a Miyazaki; 7 entrata dei nuovi a Takanabe 8 (festa della
Mamma) saluti d'addio 9 partenza dei chierici per le case 10 inizio del nuovo anno.30
Mi benedica e compatisca. Ho scritto al Sig. Don Ricaldone per norma sulle attuali
relazioni un po' tese colla R. Ambasciata. Spiegherà. Va tutto a nostro onore. Come
vede però batoste anche da questa parte. . .
Nuovamente auguri di Ss. Feste a Lei, ai singoli superiori (al Sig. Don Fascie scriverò
a giorni inviando il resoconto esami dei chierici) ed amici. Si interessi con forti preghiere
per noi. Mi butto nelle sue braccia e mi benedica.
Rinaldi Filippo / 1931-12-2 /, Rettor Maggiore
Sono i primi Vespri della festa di S. Francesco Saverio, e in occasione della festa e per
l'esercizio della buona morte, voglio intrattenermi un po' con Lei.
... La nostra situazione è nelle mani della Provvidenza, totalmente. Se anche Roma
risponde negative possiamo proprio dire che dalla parte umana siamo ben serviti. . . E
allora non c'è che il miracolo della Provvidenza che in forme eleganti fa sì che non siamo
schiacciati. . . Ad es. chissà se a Lei un creditore di settanta mila lire, che Lei deve
sborsare entro il 25 dicembre 1931 (e che non ha di certo) un bel giorno le ha detto:
ho bisogno urgente di cinquemila, seimila Lire, che fra giorni restituirò puntualmente.
Potete imprestarle?. Ho detto alle case: Sospeso il sussidio per una settimana. . . ,
e ho fatto il prestito. È proprio di questi giorni. . . Oh, la Provvidenza! Abbiamo un
settemila lire per il vino (e probabilmente dovremo adottare il regime secco. . . ) per ne
d'anno. Il creditore si accontenta con lettera di oggi di mille al mese.
Insomma la carità del buon Don Torquinst dell'anno scorso ci ha ridotto al verde.
Esperienza, esperienza! Il Signore ci ha fatto capire che non sono i soldi che fanno, ma
Lui. . . Pensare che non avevamo un soldo di debito (salvo che coi Superiori) e chiudiamo
con un decit (sia pur pagabile in 5-6 anni) di circa mezzo milione.
Oh, caro Signore aiutateci. Picchio con fede alla porticina del tabernacolo ed il Signore
deve ben aiutarmi. Dai Superiori (non potendo venirci in aiuto materiale) domando
30
Il primo gruppo di chierici, niti i due anni di studio della losoa, incominciarono il cosidetto tirocinio
pratico.
Non essendoci allora scuole, furono distribuiti nelle varie residenze missionarie, e Don
Cimatti, come si vedrà dalle lettere degli anni seguenti, si tenne in continuo contatto per la loro
formazione. A Takanabe rimase il gruppo seguente.
192
10 1931
almeno aiuto di consiglio nei vari problemi che ho loro sottoposto, e sia fatta la volontà
di Dio in tutto.
L'importante è che siamo buoni. Ho nito ora l'esame di coscienza. Ho bisogno di
insistere di più sui miei doveri di superiore religioso ed ecclesiastico (specialmente nello
zelare il bene e nella correzione fraterna) e di insegnante (preparazione alla scuola) e
di missionario (preparazione alle prediche), ma che vuole? Avrei bisogno di rifare tutto
da capo, data la mia impreparazione precedente. E ormai la testa è dura, e purtroppo
l'assimilazione scarsa assai. Fiat voluntas Dei.
Filippo Rinaldi / 1931-12-5 /, Rettor Maggiore31
Grazie a Dio i gliuoli sono giunti sani e salvi, e col ringraziamento più vivo al Signore
unisco pure quello sentitissimo ai Superiori per la vera predilezione che e dal punto di
vista spirituale con l'invio di questi cari confratelli, ed anche con l'aiuto materiale hanno
dimostrato alla nostra povera missione.
...Nella prossima lettera ripiglierò la consuetudine di fare un po' di rendiconto mio e un
resoconto dei confratelli. Per questo mese per me novità nessuna, sia dal punto di vista
spirituale che materiale. Mi pare continui la buona volontà in tutto, colle solite decienze
mie, che ho buttate nel cuore di Gesù e della Mamma e in don Bosco. . . Bisogna pure
che facciano loro tutto.
Amato padre, grazie di tutto. ... Tutti vogliono esserle particolarmente ricordati e più
di tutti il suo A.mo glio D.V. Cimatti
Merlino Alfonso / 1931-12-7 /, salesiano laico, missionario a Oita
Presto si accrescerà la famiglia e per te anche il lavoro di cucina. Fallo volentieri per il
Signore e appunto perché ti costa ne avrai maggior merito.
I chierici porteranno un grande aiuto. Don Margiaria (come prima Don Piacenza, Don
Cimatti) ti ha certo fatto raccomandazioni.
Quelli che vengono sono giovani che hanno bisogno di cibo, certo più abbondante di
noi vecchi, vario, ben confezionato (e questo lo fai già). Minestra: falla più abbondante
non manchi il pane (pane e minestra. . . così ha voluto Don Bosco). Insomma fa' da
buon S. Giuseppe e vedrai la contentezza in tutti. Può essere che presto possa darti un
aiuto, ma per ora non è possibile.
Prega e fa' pregare per me.
31
Questa fu l'ultima lettera scritta a don Rinaldi, che morì il 5 dicembre 1931. Le lettere a lui indirizzate
per la loro spontaneità e il contenuto spirituale sono un capolavoro.
esempio del genere.
193
Non si trova facilmente un
11 1932
Figura 11.1: Esercizi a Takanabe 1932
194
11 1932
4/1 partecipa alladunanza vescovi e capi missione. Viene derubato.
4/13-20 12 Concerti nella zona di Osaka. con P. Candau conferenziere
5/5 incidente all'Univ. cattolica Sophia sull'adorazione all'Imperatore
5/17 Don Ricaldone eletto Rettor Maggiore
7/15 Incidente anche nella missione di Beppu
12/4 le suore decidono di comprare dalla missione l'asilo di Miyazaki
12/18 inaugurazione dell'opera sociale Ospizio di Miyazaki detta Kyugoin
12/19 Don Margiaria va in America per una questua
Circolare Salesiani / 1932-1-5 /
Don Cimatti vi esorta di prendere per le vostre opere tutte quelle iniziative che vi sembrano utili a salvare delle anime, ed è con voi tutto, tutto a vostra disposizione. Al
momento non può direttamente venirvi in aiuto nanziario, ma oltre che per i bisogni
generali della missione, elemosinerà con voi anche per i bisogni singoli vostri e prega
cotidie per voi.
Non può per ora far altro. Sarà grato se lo farete lavorare. Aiutatelo fraternamente,
siategli larghi del vostro consiglio, come egli è a vostra disposizione per scambiarvi le sue
povere idee.
Regni fra noi la vera carità allegra, paziente, generosa e vedrete che centuplicheremo
il lavoro e i suoi beneci eetti.
Ricaldone Pietro / 1932-1-12 /, Vicario del Rettor Maggiore defunto
Proprio ieri spedita una lettera, mi giunge la sua, cui mi sento in dovere di rispondere e
per l'importanza delle cose, e per la carità specialmente che vuole esercitare verso delle
nostre anime, e per l'assestamento della nostra povera missione. Procurerò di essere
breve e chiaro.
...Col Gennaio spero di far fronte. A tutt'oggi non so come farò per il Febbraio. Deus
scit. Riserve non ce ne sono. L'unica riserva è la Provvidenza. Certissimamente il Signore
ci aiuterà, e se è necessario, farà i miracoli. . . È chiaro. Quindi avanti allegramente. Chi
rompe paga, e i cocci sono suoi. . . È proprio il caso di Don Cimatti et bonum mihi quia
humiliasti me, Domine! Se anime buone, se i Superiori, facendo un vero sforzo di carità,
in questo momento, ci aiutassero, coll'abbassarsi dello Yen, ci metteremmo a posto pian
piano. Se non si può at voluntas Dei!
195
11 1932
Per il secondo punto che interessa di più l'anima mia faccio come mi dice non do
schiarimenti perché Lei non li vuole, ma per giustizia, per onore dei Superiori e per
dovere dico: piglio volentieri questa croce;1
il Signore sa quanto ami la mia mamma la Congregazione (non ne conosco altra, e
sono stato duro verso la mia mamma terrena); e il mio babbo Don Bosco (cui la mamma
mi ha consacrato bambino quando Don Bosco venne a Faenza);
non ho conosciuto il padre terreno, e quanto ami i Superiori, che vorrei aiutare anche
materialmente (ed era il mio sogno far vedere che le missioni possono e devono aiutare i
Superiori. Il Signore coll'inviarmi le ricchezze di Don Torquinst humiliavit me, bonum
mihi, bonum mihi);
da dopo il Capitolo in cui dovetti parlare, portavoce dei missionari, ho coscienza di
aver mantenuto il proposito di non esprimere né direttamente, né indirettamente apprezzamenti di sorta. Può dirlo apertamente a tutti. Oh, amatissimo Sig. Don Ricaldone
la mormorazione è il massimo difetto di troppi nostri poveri confratelli. Sa il Signore
se ho brandito il agello per stigmatizzare questo orrido male, ma. . . Grazie, Signore,
anche di questa umiliazione. Bonum mihi, bonum mihi!!!.
...Preghiamo di cuore per il buon esito del Capitolo Generale,2 e Lei (ecco un consiglio
che può essere utile) si prepari a fare la volontà di Dio. Nel frattempo sia per noi
Padre buono. Preghi per noi, per le anime nostre (questo per primo) ed anche perché la
Provvidenza ci aiuti,
Circolare Salesiani / 1932-1-15 /
Penso di farvi piacere inviandovi alcuni particolari della morte del compianto Sig. Don
Rinaldi che stralcio da un'aettuosissima lettera del Sig. Don Ricaldone giuntami oggi..
Tu lo sai e lo sapete tutti voi quanto egli vi amasse. La pena più grande che sempre
aveva come spada tta nel cuore, durante i giorni della sua malattia, era la dicile vostra
situazione. Quanto soriva al pensare che le tremende condizioni in cui versiamo non gli
permettevano di correre in vostro aiuto. Me ne parlava sovente e sospirava il momento
di essere in grado di fare qualche cosa per voi.
Quando gli dissi che da Roma avevano quasi la certezza che vi avrebbero aiutati,
ne provò un vero sollievo. Posso dire con certezza che voi foste l'oggetto delle sue
preoccupazioni e dello speciale suo aetto negli ultimi giorni della sua vita.
1
2
Dal contenuto si capisce che Don Ricaldone deve averlo rimproverato di aver criticato le disposizioni
dei Superiori. A cui Don Cimatti risponde con parole accorate come segue.
Era stato convocato il Capitolo Generale per l'elezione del Rettor Maggiore. Don Cimatti non essendo
Ispettore, ma solo Visitatore, non aveva il diritto di voto, e non fu invitato.
196
11 1932
Circolare Salesiani / 1932-1-26 /
Fra poco si compie il sesto anniversario della venuta dei primi in Giappone. Anche
questa data procuriamo sia ricordata a nostro vantaggio. Uno sguardo retroattivo ci
farà del bene in tutti i sensi. Abbiamo ancora tanto da migliorare in tante cose. . .
Non nascondiamoci la realtà delle cose, e anche questo ci serva come sprone al nostro
perfezionamento.
Prego vivamente tutti gli incaricati ad accudire bene la CRONACA delle nostre residenze: raccogliendo materiale storico della zona in cui si trova, ma specialmente non
dimentichiamo la storia di quanto avviene nella residenza, non tanto come una semplice
cronistoria, ma che dica le vicende attraverso a cui si passa; dicoltà delle anime che ci
avvicinano; dicoltà nostre; vantaggi di certi mezzi, inutilità di altri; lotte di anime, ecc.
Insomma la storia vivente reale della missione. Può essere che tanti lati buoni e meno
buoni della nostra attività se non si notano passino nel dimenticatoio, colla dolorosa
conseguenza che i futuri ripeteranno gli stessi errori e perderanno un tempo prezioso a
rifare quanto già con più o meno frutto hanno fatto i precedenti, e con tanti altri danni
che è ovvio capire.
Tassinari Clodoveo /1932-1-... / chierico tirocinante a Oita
Grazie. . . quando verrò. . . non trono, ma bastonate.3 Non è meglio (e sarebbe ora!) che
eriga nel tuo cuore a Gesù un trono dove possa regnare senza rivali?
Per Don Torquinst, sì trono; per gli altri, sì, trono. Per me botte e seppellimento. Hai
capito? Coraggio, Clodoveo. Seppellisci la superbia, domina la lingua, sii padrone di te
insomma. . . E questo si ottiene poco a poco, con s. allegria, con buone frustate. . . (una
volta o l'altra te le darò. . . oh se te le darò. . . ) al corpo e più alla superbia.
Ricaldone Pietro / 1932-2-4 /, Vicario del Rettor Maggiore defunto
Esercizio di buona morte e quindi continuo l'abitudine. . . del mio rendiconto mensile.
Don Cimatti: salute ottima.
Studio e lavoro: bene. Desidererei (e se fossi in altre condizioni. . . certo riuscirei) fare
molto di più. Ma at voluntas Dei, che mi tiene nelle condizioni in cui sono.
...Certo ho bisogno di mettere più diligenza, non foss'altro per supplire all'inettitudine.
Sono molto in basso per la cultura ecclesiastica e non so comandare. Ho, in breve,
ripetuto quanto Lei sa e per tranquillità di coscienza e per dovere. Deus me adjuvet.
Se comodità delle pratiche di pietà. . . Tutte bene. Rimango alle volte disturbato
un po' nei viaggi. Tento di farle come meglio posso. Frequenza Ss. Sacramenti. . .
regolarissima.
Osservanza religiosa Piena. Nessuna dicoltà, tranne nel comandare, in cui sono
zero.
197
11 1932
Carità: optime con tutti.
Disordini: non mi pare di scorgerne, né mi furono riferiti da altri.
La mia dicoltà (mio difetto predominante) è il cuore. Ma che devo farci, se il Signore
mi ha dato un cuore che vuol bene a tutti, che vorrebbe in Dio donarsi a tutti e sacricarsi
per tutti?
...Conosce le mie dicoltà: è in obbligo di aiutarmi di più.
Condizioni nanziarie generali, solite. Si lotta per il pane quotidiano ed il Signore
nora non ce l'ha lasciato mancare, e si è potuto far fronte agli impegni. Deo gratias!
...Mattino e sera picchio al tabernacolo. I confratelli domandano. Vedano i nostri
amati Superiori se possono aiutarci. Sono sempre in attesa delle pratiche della S. Sede e
del Duce: nora nulla dopo la sua e lettere del Sig. Don Tomasetti si sperava così bene.
Mah! Chissà quando? Fiat voluntas Dei! Certo che siamo in angustiis pro necessariis.
Deus scit e sono sicuro che a tempo e luogo provvederà.
Non pensi che specie per le vere necessità in cui si trova questa povera missione, Don
Cimatti perda l'appetito e la solita giovialità e calma. Mi pare di essere il solito matto e
quando posso mettermi a fare il matto nei concerti, nelle sale è una felicità (in gennaio
una diecina). . . Mi dispiace nel vedere che altri sorono. . . Altri mi dicono: Staremo
senza mangiare, ma non vogliamo cessare il lavoro di propaganda. . . Vuole che il Signore
ci lasci all'asciutto? Ma no, certo.
Ricaldone Pietro / 1932-2-9 /, Vicario del Rettor Maggiore defunto
Sono iniziati i lavori per l'Ospizio (opera della Missione) di poveri vecchi e abbandonati.3
Il Governo appoggia (una recente legge pare assicuri la metà delle spese) così pure la
città e provincia. A darle un'idea delle leggi che favoriscono tali opere di benecenza,
sulla spesa preventivata dalla prov. e Municipio per costruzione in Yen 13.321 di cui
Yen 2.806 dalla missione ed il resto dai benefattori, dal governo e dalla provincia. Per
il mantenimento un preventivo di 5 mesi valutato a Yen 3.605 che vengono coperti per
Yen 242,50 dalla Missione e il resto come sopra.
Ci parve che con tali aiuti (e altri perché il giapponese vuol vedere e poi si muove
e la nuova legge pare assicuri di più) non si doveva tirarci indietro e lasciar sfuggire
l'occasione. Naturalmente si cerca di lavorare per far fronte alla parte nostra, anche
perché il rimborso non avverrà che in Aprile, quest'anno si fa la parte a cui si arriva
colle somme raccolte in seguito si farà facendo secondo il lo. I confratelli avranno
scritto pregando siano inviate le somme pervenute a Torino a tale scopo. ...Per me ho
domandato che inviino almeno quello che ha destinazione ssa (case, opere, confratelli,
scopi speciali) tenendo il generico per i debiti che ho a Torino.
3
Questo Ospizio fu realizzato alla ne dell'anno corrente. Da questo nacque la Congregazione indigena
della Carità. Essendo opera della missione e non della Congregazione Salesiana, Don Cimatti pensava
di avere il potere di decidere.
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Gusmano Calogero / 1932-2-15 /, segretario del Capitolo Superiore dei salesiani
Ho ricevuto il per me sibillino cartoncino che vedo ora per la prima volta né so davvero a
che possa servire, né da chi sia composto, né a qual ne. Chi l'ha scritto non conosce Don
Cimatti davvero non mi meraviglio, perché ci sono abituato nei réclame che si fanno
in Giappone pei concerti di Don Cimatti e compagni. . . Non glieli dico per modestia. . .
Ma chi ne ride di più è il sottoscritto. E quindi me ne rido di cuore. . . L'ho bruciato. . .
e così, nito tutto.4
...Ci possono essere dei momenti in cui Don Cimatti ha desiderato o desidera il
potere. . . È la superbia umana. . . Sì. . . Posso aver desiderato ed ho desiderato qualche
portafoglio. . . Non ho paura di dirlo. . . Nel pensiero di guadagnare più anime. . . E
penso che il Signore non mi avrà riprovato. . . In ogni caso, me ne sono confessato. . .
Non per i soldi, sa, i portafogli li desidero. . . ma per togliermi dai soldi. I debiti che
ora premono sono stati fatti, quando abbiamo avuto i soldi. . . Ah, posso parafrasare
proprio in mio senso (e spero nché avrò vita di essere accanito amatore della povertà)
et venerunt nobis omnia pariter cum pecunia . . . Il Signore sa, e provvederà, vero?
Avanti con fede ed allegria. . .
Tassinari Vasco / 1932-2-17 /, chierico suo ex-allievo, fratello di Clodoveo
Le morti di persone care sono monito per noi. Verrà anche per noi l'ora nostra. Pronti,
in maniera che all'ordine, rispondiamo pronto . Te beato se farai bene l'esercizio di
buona morte ogni mese, sempre e bene. Dillo agli amici. . . e in quel giorno mettere a
posto tutto, spirito e materia.
Allegro e buono. Sii allegro come i giapponesi, che anche con l'odio in cuore, col cuore
in pezzi, sorridono. Sii buono come Gesù. . . e basterà.
Grigoletto Giuseppe / 1932-3-23 /, studente di teologia, ex-allievo di Valsalice
Grazie degli auguri. . . mitrali. Non conosco che le mitrali (valvole del cuore) e la mitra
dei polli. Le altre, sta' tranquillo. . . Per altri nché vogliono. . . Per me nessuna. Grazie
delle preghiere che fai e che fai fare. Il Signore provvede secondo le necessità, ed il
necessario (per noi e per le opere per ora non è mancato, pur essendo sui rasoi). Niente
paura. D'altra parte se non ci fosse questo non si sarebbe al fronte.
Bravo. Raccogliti, non pensare a noi se non per pregare (ciò è più che permesso), e
donati a Lui e spogliati per Lui e sii generoso di te per Lui. Giuseppe non riservarti
nulla per te.
4
Forse qualcuno dei suoi ex-allievi lo proponeva come membro del nuovo Consiglio Superiore da eleggersi
insieme col nuovo Rettor Maggiore nel prossimo Capitolo Generale...
199
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Cecchetti Albano / 1932-3-24 /, sacerdote, missionario salesiano in Giappone5
Nella Pasqua nostra le son vicino coll'aetto e colla preghiera. Dissi a Gesù pel tramite
di Maria Ausiliatrice (oggi è il 24) che le conceda sanità, modo di superare le dicoltà
del Giappone, ma specialmente che lo faccia santo come Don Bosco.
Continui l'opera di apostolato tra i chierici e preghi perché Don Cimatti possa salvare
l'anima sua. Buona Pasqua.. Con aetto.
Ricaldone Pietro / 1932-3-27 /, Vicario del Rettor Maggiore defunto
La data le dice la festa di Pasqua. Alleluia!
È il primo anno che la passo tra dolori sici e più morali. Speravo davvero che S.
Giuseppe ed il buon Gesù avessero disposto le cose in modo che i sospirati aiuti di cui si
parla che dovrebbero venire, giungessero per far un po' bene, con cuore un po' sollevato
le feste di Pasqua. Silenzio da ogni parte. . . Sicut placitum Deo. . . Sic at voluntas!
Umiliazione più profonda non potrebbe venire. Al punto in cui siamo e per ora non vedo
via d'uscita più che chiuderci in casa e pensare a vivere, eliminando quanto richiede
spese fuori del vitto nché al Signore piacerà provvederlo sopprimere la propaganda
facendo conto di ritornare una cinquantina di anni addietro, quando in queste zone
non c'erano missionari che fare d'altro?
Paragonando le mie piccole preoccupazioni a quelle enormi dei Superiori, certo sembrerò ridicolo, ma il fatto è così. E quid faciam? Oh, davvero che per soldati al fronte è
ben umiliante. . .
Il dolore di oggi è certo amor proprio ferito. Ma via. . . Un po' di festa speciale per
Pasqua pagare il pane, pagare i catechisti che, poveretti!, han pur da pensare alla
loro famiglia mi pareva doveroso, ed ero certo che il Signore mi avrebbe aiutato. Ha
disposto diverso e così sia, è certo per il bene. Avrei bisogno di aiutare un po' le suore,
i capi delle residenze che si trovano con niente, perché attendono tutto dal centro (che
non può venire in soccorso) sorono assai e Don Cimatti più di tutti perché non può far
niente.
... La gura poi che fa la Congregazione di fronte ai Padri delle missioni non restituendo
noi quanto ci hanno imprestato con carità, la lascio pensare. Beh! Nel numero delle
umiliazioni anche questa è buona. Non parlo dei debiti coi pagani. . . Essi che valutano
gli uomini col solo metro materiale, non sono certo attirati verso la Chiesa. Insomma,
più débâcle di così. . . Non creda che carichi le tinte, anzi. Ma. . . che dire? Il Signore fa
bene le cose noi lo preghiamo è segno che le nostre povere vedute sono molto diverse
5
Scritta su un'immaginetta. Questa è la prima lettera a Don Cecchetti dopo il suo arrivo in Giappone
(ce ne sono 2 precedenti). Uomo abituato a scrivere anche per minime cose, ha conservato 319 lettere,
al secondo posto per numero. A volte ne scriveva anche 2 al giorno. E Don Cimatti con pazienza gli
rispondeva. Gli piacevano molto le barzellette, a volte molto fredde!
200
11 1932
dalle sue. Don Cimatti nirà per essere vox clamantis in deserto e vedo bene che lo si
va facendo intorno. . . L'importante è che regni Lui e così sia.
Supplico i Superiori a venirmi in aiuto colla preghiera, almeno col consiglio (non è
dicile) e se è possibile con qualche mezzo. Roma silenziosa, eterna. Ma almeno non
avessero suscitate speranze e dicessero subito sì - no (costa anche questo poco). Segno
che non sono pratico della vita.
Per questa volta può bastare, penso. Lamentele ne ha sentite! Fossi solo potrei sorire
altro che questo, ma ho dietro di me fratelli e sorelle; e interessi delicati di terzi. . . Ed
è tutto qui.
Non sono né sduciato, né stanco materialmente, né spiritualmente. Deploro la mia
inettitudine e supina decienza tante volte manifestata a Dio e ai Superiori. Manifesto ai
Superiori lo stato delle cose per riferire la responsabilità anche a chi tocca. Preghi anche
Lei perché entriamo nei due mesi più terribili (aprile e maggio). Non so dove battere la
testa per arrivare a giugno. Mi aiuti il Signore.
Ricaldone Pietro BS / 1932-3-31 /, Vicario del Rettor Maggiore defunto
Siamo alla ne dell'anno scolastico giapponese. Anche i nostri seminaristi di Nakatsu e i
giovani operai stampatori di Oita hanno subito i loro esami. . . e, mentre siamo invitati
ad assistere alle numerose funzioni scolastiche che si tengono in questo tempo, la mente
raronta, paragona. . . e trova anche nel problema dell'istruzione quale è impostata
ucialmente in Giappone una delle dicoltà all'espandersi del lavoro dell'apostolato e
dell'opera nostra. . . Non oserei dire che sia la maggiore, ma è certo una delle maggiori.
... Se l'eetto di un sistema educativo dovesse misurarsi dall'attraente, dal nuovo,
dall'impensato, verrebbe fatto di domandarci: Ma che cosa potremo portare noi di
nuovo, di migliore, di più adatto nel nostro lavoro educativo, per non sgurare di fronte
a queste manifestazioni?. ...È in tal modo che questo popolo, attraverso allo stampo
statale, uguale per tutto il vasto impero, viene improntato educativamente dalla scuola.
È in tal modo che questo popolo comprende che la scuola è una gran cosa, e l'ama, e
l'apprezza, e fa qualsiasi sacricio per essa. È per questo che siamo obbligati a riettere
anche a questa non indierente dicoltà, non certo insormontabile, dal momento che
vediamo che la gioventù si avvicina a noi.
Oh, amato Padre, ma quando per la carità dei nostri cari benefattori ci sarà dato di
avere i mezzi proporzionati per infondere anche in questa branca dell'istruzione lo spirito
cristiano? Non le voglio parlare dei lati decienti del magnico e reale quadro esteriore
della scuola in Giappone, che si rivelano a chi studia lo spirito intimo di questa istruzione
dal punto di vista morale. È pensabile, prevedibile e in molti casi reale, come è vero che
il problema della scuola e della sua potenza è capito assai assai in Giappone. E ripeto:
Quando alla Provvidenza piacerà darci i mezzi proporzionati per raggiungere lo scopo
di santicare coi principi cristiani la scuola giapponese?.
201
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...Lei, amato Padre, che coi suoi occhi ha veduto con vera ammirazione la oritura delle
opere educative giapponesi, e che può paragonare con quelle la nostra attuale miseria è
in grado più di qualsiasi altro a comprendere le nostre necessità.
Ricaldone Pietro / 1932-4-8 /, Vicario del Rettor Maggiore defunto
Di ritorno da Tokyo per l'adunanza dei Vescovi trovo la sua carità, la carità dei nostri
superiori e Deo gratias! Spero così di arrivare no a Giugno, in cui arriverà qualche cosa.
A Tokyo il Signore mi ha fatto provare le delizie della quasi perfetta povertà6 perché
di notte in Arcivescovado fui derubato di tutto, perno dei calzoni, con denaro preso in
prestito. Evviva! Per strada il Vescovo di Okayama mi ha gentilmente fatto mangiare
con sé. . . Provai con gioia la nullità delle cose umane e la bontà della Provvidenza, che
poco dopo a mezzo del buon Mons. Roy (ricorda?) di Kagoshima mi faceva riavere
tutto il derubato, perché i ladri arrestati avevano ancor tutto con sé. Se le raccontassi i
particolari risulterebbero chiare le eleganti disposizioni della Provvidenza, la nomea che
abbiamo presso tutti i Vescovi e ordini religiosi di poveri e l'aetto che tutti nutrono per
noi. ...
A Torino prevedo sarà assediato dagli Ispettori. . . 7 Ado i nostri bisogni al suo cuore,
perché non posso essere vicino (vari confratelli non trovano giusto che le Visitatorie,
che contano pure un numero ragguardevole di confratelli, non possano aver voce. . . ) e
rappresentarglieli a viva voce. Ci aiuti, ci consigli, ci ami. . . Siamo i più lontani ed i più
bisognosi in tutti i sensi ed è per questo che il Sig. Don Rinaldi ci prediligeva.
Ho varie altre questioni che sottoporrò ai Superiori ad elezione avvenuta.
Circolare salesiani / 1932-4-12 /
In mezzo a dicoltà in cui ci dibattiamo il Signore non ci lascia mancare né il lavoro né
le consolazioni dell'apostolato, ed è davvero un succedersi da ogni residenza di notizie
care, che mentre dicono da un lato il lavoro attivo che venite esplicando, dicono pure la
benedizione di Dio sulle nostre opere. Ritengo anche siano da considerarsi come premio
dei sacrici a cui tutti generosamente vi sobbarcate per far fronte alla situazione. Il
massimo dolore di Don Cimatti in tali contingenze è solo questo: di non potere con
prontezza e sucientemente secondo i bisogni venirvi in aiuto. Non è ignota a voi la
nostra condizione.
La S. Sede, i nostri Superiori ed i nostri cari benefattori con vero senso di carità e
simpatia ci vengono in aiuto, ma date le circostanze mondiali ed i bisogni del momento,
6
Mentre era a Tokyo per l'adunanza dei Vescovi e Capi Missione, ospite del Vescovo di Tokyo, durante
la notte fu derubato di tutto, anche dei calzoni.
La cosa suscitò ilarità, e tutti lo aiutarono.
Il
malcapitato ladro fu preso perché mangiando i cioccolatini che Don Cimatti aveva in tasca gettò
7
lungo la via la carta in modo da segnare la via percorsa.
Stava per cominciare il Capitolo Generale per la nomina del Rettor Maggiore.
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l'aiuto che ci inviano non è suciente a toglierci dalla dolorosa situazione. ...La prova
che attraversiamo, ne sono certo, è puricazione, è la promessa di Gesù a quelli che Egli
predilige. Beati noi se sapremo valutarla nel suo giusto valore. Vi assicuro che si fa tutto
quello che si può per venirvi in aiuto. Armiamoci tutti di grande pazienza e speranza.
Ogni casa cerchi anche di escogitare tutte quelle risorse che valgano ad alleviare questo
stato di cose; diamoci attorno, e poi adiamoci senza timore alla Divina Provvidenza.
... In attesa di miglior studio sulla possibilità di ottenere dai cristiani più forte aiuto
in favore della propria Chiesa:
a) È prevalso il concetto di formare la coscienza dei cristiani a questo dovere, piuttosto
che ssare tasse o contributi annui o per le singole funzioni.
b) Si introduca dappertutto la bella usanza di chiedere l'elemosina in chiesa durante
la santa Messa o altre funzioni. Non è male specicare le intenzioni ai cristiani.
2. Per venire a formare poco a poco la coscienza dei cristiani, e anche per chiarire
ai pagani l'insegnamento cattolico al riguardo, arrepta occasione, si parli dell'Autorità
e delle relazioni che il cittadino deve avere colle medesime. . . D'ora innanzi la festa
dell'Imperatore sarà celebrata con solenne funzione anche in tutte le Chiese cattoliche
dell'Impero.
Chi avesse proposte concrete che valgano ad arontare il problema dei cattolici di fronte
alla religione dello Stato (Shintoismo uciale) abbia la bontà di inviarmele dovendo fare
relazione a S. E. il Delegato. Però non cesserò mai di raccomandare (perché ne sentii
l'eco anche nell'adunanza dei Vescovi):8
a) Si abbia grande prudenza nel parlare o scrivere di questo argomento.
b) Grande cura e vigilanza a che i catechisti o i giovani che sono presso di noi non dicano
cose che possono suonare sconvenienti alle orecchie dei Giapponesi. Siamo controllati
più che non si pensi, e poi abbiamo avuto già qualche grattacapo anche per queste
imprudenze.
c) Attenti noi pure quando dobbiamo o pubblicamente o privatamente parlare di altre
religioni a tenere un linguaggio conveniente e sempre calmo, condito di dolcezza secondo
lo spirito del nostro San Francesco.
E giacché sono in questo tema permettetemi di insistere su questo argomento e di
pregarvi di informare a questo spirito tutti i vostri dipendenti.
Voi conoscete la suscettibilità dei Giapponesi. Noi certo non guadagniamo le loro anime
se con parole dure, aspre o li rimproveriamo o facciamo loro le correzioni, specialmente
quando questo avvenisse pubblicamente. Anche nelle circostanze in cui inevitabilmente
dobbiamo far sentire loro la parola ferma e sicura del medico che deve tagliare e far
uscire sangue vivo, usiamo le formule gentili in uso nel loro linguaggio; lavoriamo più
con la persuasione che col comando. . . Siamo medici delle anime loro, ma anche padri.
8
Il 5 maggio l'Università dei Gesuiti in Tokyo ebbe problemi con la polizia per aver riutato uno studente
cattolico di fare riverenza all'immagine dell'Imperatore. Stessa cosa alla scuola dei Marianisti. La
bufera si stava avvicinando anche alla nostra missione. Era necessaria la massima prudenza.
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Anche nella spiegazione dei doveri cristiani, più che dire Fate è meglio dire la formula
esortativa: Facciamo. . . , in modo che le anime a noi adate si accorgano che siamo ai
loro anchi per aiutarli e sorreggerli.
Insomma giapponesizziamoci quanto più possiamo nelle manifestazioni del linguaggio
del loro galateo, ecc., per trarre tutti a Cristo. Sono pensieri che ho udito qua e là, in alto
e in basso e che frequentemente vi comunico, confessando che per primo ne ha bisogno
chi vi scrive.
Tassinari Vasco / 1932-4-15 /, chierico, fratello di Clodoveo
Grazie ai Superiori, specie al Direttore cui bacerai per me la mano, al bravo assistente
Zanin, ai soci dell'Opera Missionaria e a un cotale Vasco (non so se lo conosci) degli auguri
che contraccambiamo di cuore. Pregate, pregate. Per me non domando in speciale a voi
che questo.
Si sore, ma Gesù consola con lavoro apostolico, con battesimi e con consolazioni
spirituali.
Allegri e avanti sempre. A quel cotal Vasco dirai che la virtù è fatta di c + s + u e
senza c e u non si conclude nulla.
Clodoveo bene è grasso un po' incantato, ma si scatenerà a suo tempo. Non so chi
di voi due sia il migliore: procura di non essere inferiore a lui.
Allegro, laborioso. Raccomanda ai soci il lavoro, il sacricio e l'umiltà. Anche se
non andrete nelle missioni propriamente dette, dovrete essere sempre missionari e quindi
averne le virtù.
Mooney Edward / 1932-4-23 / S.E. Mons. , Delegato Apostolico
Torno da Osaka9 dopo una dozzina di concerti e conferenze di propaganda cattolica, contento di aver visto e imparato ed ammirato tanto bel lavoro d'apostolato che sanno fare
i missionari e Congregazioni religiose. Non Le nascondo la santa invidia che provavo. . .
Benedica il Signore tutto e la buona volontà che hanno i salesiani di lavorare in questi
grandi centri per tanta gioventù, e conceda i mezzi formidabili che sono necessari per
fare qualche cosa.
Non ci venga meno la carità dell'E. V. quando ne ha la possibilità.
Il Signore La rimeriti di tutto. Ossequi cari al buon Segretario.
P.S. - Il prossimo 26 aprile è la festa del nostro Beato Don Bosco.10 Assicuro speciali
preghiere in quel giorno per V. E.
9
10
Dal 13 al 20 maggio aveva tenuto una serie di concerti nella zona di Osaka, durante i quali il famoso
Padre Candau tenne le conferenze.
A quei tempi la festa di Don Bosco si celebrava in quel giorno.
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Muzio Giuseppe / 1932-4-24 /, studioso di Rosmini, ex-allievo di Valsalice
Vedi come è buona Maria! Inizio del mese suo. . . Viene la tua carità. Accuso ricevuta
della tua carità, che ho trasmesso al nostro Don Liviabella come era indicato nella postilla
del bravo Don De Bonis. Prego e faccio pregare secondo le tue intenzioni.
La prossima oerta (vi ho tassato, voi! vecchi miei Valsalicesi) è per Don Piacenza a
Tokyo.
Non temere, che le preghiere e sacrici sono per te, perché i tuoi giovani e voi confratelli. . . Secondo le tue intenzioni.
Ormai mi sono legato tanto a questa terra, nonostante le liete e tristi vicende, che
dicilmente mi muoverò, salvo il vuolsi così colà. . . . Allegro sempre e lasciamo un po'
la losoa. . .
Grazie. Anticipo auguri pel patrocinio di S. Giuseppe e Pentecoste.
Circolare ai Missionari del Giappone / 1932-5-1 / (traduzione dal giapponese)
I religiosi salesiani di Don Bosco ai quali è stata adata la missione indipendente di
Miyazaki, hanno aperto a Beppu una nuova residenza.11 Colà su di un terreno di loro
proprietà essi hanno già costruito una modesta casa. Serve contemporaneamente di
cappella e di abitazione per i missionari.
Nel cortile adiacente ogni giorno vengono a divertirsi un buon numero di ragazzi: ad
essi si cerca di dare anche un po' d'istruzione religiosa. Specialmente durante la stagione
dei bagni, arrivano a Beppu cristiani da tutte le parti del Giappone, dalla Cina, dalle
Filippine.
Anche tra i pagani noi constatiamo un movimento assai consolante verso la nostra
S. Religione. Per queste due ragioni e in più per dare ai missionari un'abitazione più
conveniente e anche per provvedere per coloro che verranno per motivi di salute, mi sono
proposto di cominciare la costruzione di una chiesa con annessa sala per le riunioni.
A questo scopo imploro la carità di tutti e faccio l'invito a voler collaborare nella
misura dei mezzi a vostra disposizione: si tratta di un'opera che in avvenire produrrà
abbondanti frutti di bene. Le condizioni mondiali del momento forse mi sconsiglierebbero
di lanciarmi in un'opera simile, ma la condenza in Maria Ausiliatrice alla quale desidero
dedicare questa nuova chiesa e di più la vostra carità provata, mi spingono ad iniziare
al più presto possibile un'opera divenuta necessaria per la gloria di Dio e la salute delle
anime.
11
La nuova reisdenza di Beppu era stata iniziata nel dicembre 1931. Ne era incaricato Don Escursel,
spagnolo.
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11 1932
Ricaldone Pietro / 1932-5-1 /, Vicario del Rettor Maggiore defunto
Sottopongo all'illuminato parere del Rettor Maggiore e dei Superiori il problema importantissimo dello studentato Teologico per la Visitatoria Giapponese, ...ecco le varie
proposte, studiate dal Consiglio ed anche dai confratelli sacerdoti della Visitatoria.
1.
Avere uno studentato nostro.
È la proposta che arride alla maggioranza. Si oppongono varie considerazioni. Potremo noi ottenere dai Superiori un personale ottimo,
quale è necessario per avere uno studentato, che sia corrispondente ai bisogni di
formazione culturale per questi paesi?....
2.
Unire le forze con altri studentati
dell'Estremo Oriente.
già funzionanti per addivenire ad uno studentato
Molte gravi dicoltà si oppongono. Buon centro sarebbe certo la Cina, ma con la
fobia vicendevole di questi due popoli, al momento attuale certo non solo farebbe
cattiva impressione (anche se si tratta di stranieri solamente. . . ma fra poco avremo
anche i giapponesi. . . ) ma ne verrebbe certo del male all'Opera nostra e più alla
missione.
3.
al gran seminario di Tokyo, l'unico per ora in Giappone. Se
i salesiani avessero una fondazione a Tokyo si potrebbe pensare a far frequentare
dai nostri il Gran Seminario, ma a parte che non si possono certo mandare tutti i
nostri a Tokyo, a parte la questione nanziaria, non si possono mettere certo molti
dei nostri che saranno deboli negli studi.... Al massimo se si credesse far usufruire
a qualcuno. Ma è necessaria prima la fondazione a Tokyo, che credo sarà ancora
assai lontana.
Far studiare i nostri
4. Vi è chi propone il ritorno di coloro che devono fare la Teologia in Italia. Certo
che piuttosto che far male la Teologia e ricevere una formazione insuciente è
meglio vengano a fare tale studio in Italia, dove anche i più deboli possono essere
accuditi e per la formazione e per lo studio. Ma se ne perderanno molti, che certo
non ritorneranno più. La vita di missione in Giappone non è vita di rose. . . Vari
possono avere belle doti che conosciute determineranno la fermata per i bisogni
d'Italia.
...Si sono fatte e vagliate tutte le proposte ora enunciate per venire incontro alle dicoltà
in cui certo si trovano i Superiori specie nelle condizioni attuali, ma insistiamo a che i
nostri buoni Superiori, come sempre hanno aiutato questa povera missione, facciano
qualsiasi sforzo per venirci in aiuto a che possiamo noi pure avere in posto un ben
organizzato studentato Teologico.
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11 1932
Ricaldone Pietro BS / 1932-5-1 /, Vicario del Rettor Maggiore defunto
Già le dissi delle nostre dicoltà economiche. . . Non sono nite. . . anzi. . .
Le accennai alle dicoltà desunte dal carattere storico e psicologico di questo popolo e
della sua organizzazione attuale iniziata nel 1868, sulla base delle grandi nazioni, tra cui
si assise. Voglio accennarle a quelle più delicate desunte dalle relazioni del Cattolicismo
colle altre religioni.
...I giapponesi sono religiosi? Ecco un problema interessantissimo. In ogni parte vi
sono templi, piloni, luoghi di culto, si fanno pellegrinaggi, voti. . . In casa tutti hanno
l'altare degli antenati; cerimonie religiose si fanno in casa e ai templi, vi sono feste mensili,
annuali, ecc. Gli altri culti sono liberamente propagati. . .
Sono dunque indierenti? O trattano i loro dei solo con quella gentilezza così propria
della loro razza? O desiderosi e curiosi del nuovo, abbracciano la novità religiosa, per
poi ritornare come erano prima? È ateismo? È dubbio? Ci credono proprio? Sono
buddisti, shintoisti? O l'uno o l'altro? Non possiamo certo noi legiferare in questo
campo delicato, noi che da pochi anni viviamo in questo bel paese. Ma Lei trova ad
es. delle famiglie di quattro o sei individui, ed ognuno appartenente a religioni diverse o
a sette diverse di una stessa religione. E pare vanno d'accordo. Trova dei genitori che
lasciano la piena libertà ai gli di studiare e praticare una religione diversa da quella
da loro professata. Trova tanti che partecipano indierentemente alle feste di qualsiasi
religione, e non per pura curiosità, ma eettivamente. . . E allora?
Mi pare si possa dire che il loro atto di fede non è donazione totale dell'essere alla divinità non vi danno certo il senso nostro la loro pietà non trova bisogno di comunicarsi
alle anime vicine. Tutta la somma della verità dei loro dei è la tradizione, che però non
si presenta come forma dogmatica. Vi entra la fantasia e la sensibilità è suscettibile
di aggiunte non si impone alla ragione per vincerla e umiliarla. Il giapponese non
spinge la credenza no alla certezza, né l'incredulità alla negazione sanno coordinare
lo shintoismo, che divinizza la natura e la bontà delle cose, col buddismo che risolve
tutto in sapore di illusione e di tristezza, e col protestantesimo che gli dice: credi, e fa
quel che vuoi, e non facendosi troppe domande, non preoccupandosi di troppe ricerche,
vivono in un'atmosfera religiosa dolce, tranquilla, leggera, che si culla in semplicità, in
manifestazioni cerimoniose, in quanto di imprevisto può eccitare il sentimento, la fantasia. . . E lei vedrà il Giapponese collocare il suo Dio indierentemente ai bordi di un
ruscello o di una cascatella o di una roccia dalle forme strane o ai piedi di un magnico
pino. . . O come spaventapasseri con ritagli di carta nei campi biondeggianti di grano o di
riso. . . Passando dall'estrema semplicità puerile di manifestazione religiosa alla suprema
maestosità di culto nei grandi e magnici templi. Ma v'ha di più. Il Giappone è la terra
degli Dei i giapponesi sono gli degli dei, e come tali partecipano alla saggezza divina.
Sono quindi felici, infallibili ecco perché si ritengono di specie diversa della nostra ecco una delle fonti del loro orgoglio nazionale.
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Ricaldone Pietro / 1932-5-9 / , al nuovo Rettor Maggiore12
Il sottoscritto, mentre fa devoto omaggio a Lei che la Provvidenza ci ha voluto dare come
nuovo Don Bosco, e promette indefettibile obbedienza per l'esercizio delle mansioni che
gli furono adate, avendo e a voce e per lettera ricevuto dal compianto Sig. Don Rinaldi
tutte le facoltà degli Ispettori (pur essendo la nostra solo Visitatoria) e quanto avessi
creduto di aver bisogno in casi urgenti, domando ora l'ambito delle facoltà che mi sono
concesse per l'esercizio dei miei doveri come Visitatore della Visitatoria di S. Francesco
Saverio, Giappone.
Ricaldone Pietro / 1932-5-9 / Vicario del Rettor Maggiore defunto
Penso al gran lavoro di questi tempi, e non voglio dilungarmi. Espongo in pro-memoria
varie questioni pel bene della nostra missione, che faccio presentare tramite della Segreteria, perché si è nel periodo delle elezioni e dell'assestamento. Ad ogni modo per non
venire meno al mio dovere:
a) Come rendiconto mio personale di questo mese e per la salute e per lo spirito nulla
di speciale, salvo un rincrudirsi della sensibilità e sensualità. Stagione?, debolezza? Mah!
Mi pare di essere tranquillissimo d'anima, ed il Signore mi aiuti.
b) Per le nostre cose che Lei conosce, grazie alla carità dei Superiori e benefattori,
respiriamo no a Giugno, e nora posso far fronte agli impegni, ma i debiti premono.
Strano però che dall'agosto in cui furono inviate, a tutt'oggi, né dal Vaticano, né dal
Duce, neppur una risposta. . . è un po' poco. Se almeno si sapesse no, non si può!, uno
mette il cuore in pace. Ah, benedetta la burocrazia! Beh! Deo gratias! Ma un'altra volta
scrivo direttamente. Vedrà che almeno l'accusa della ricevuta pratica, la ricevo. . . ed è
qualche cosa. Lei certo andrà presto in Vaticano. Dica una parolina per questi poveri
disperati. . . Ma più preghi per noi e col consiglio e colla opera ci aiuti. I confratelli
stanchi, ma grazie a Dio tutti bene in salute, e mi pare tutti ben animati. Il Signore ci
mantenga nella sua santa grazia.
Ebbi colloquio con Mons. De Gebriant che mi disse: Voi Salesiani, pur religiosi, siete
missionari. I miei confratelli sono entusiasti di voi. Mi abbracciò, gli donai una reliquia
di Don Bosco: Oh, l'ho conosciuto, gli ho parlato. . . , e la baciava con devozione.
Ricaldone Pietro / 1932-5-17 / Rettor Maggiore
Ricevo dall'amico Don Braga l'annuncio ho telegrafato a tutte le residenze ho
radunato la comunità in chiesa:
Te Deum; - Preghiere speciali a Maria e Don Bosco per Lei;
12
Questa lettera spedita in data 1 maggio è indirizzata al nuovo Rettor Maggiore, non ancora eletto.
Don Ricaldone fu eletto il 17 maggio.
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Rinnovazione per le mani di Maria dei nostri voti e promesse, che dicano al nostro
nuovo Don Bosco il nostro indefettibile amore verso di Lei, verso la nostra Società l'assicurazione dell'adempimento dei nostri doveri usque in nem. Ad multos annos,
amatissimo Padre, e colgo subito l'occasione anche per essere dei primi ad augurarle
buon Onomastico, ed assicurarle speciali preghiere. Che dirle? Penso al cumulo di cose,
e sarebbe un abuso del suo tempo, propugnando le mie cose. Domando solo:
a) Ci ami e ci benedica. Siamo i più bisognosi in tutto, in tutti i sensi. . .
b) Ami e benedica la mia povera anima e m'aiuti a salvarla. Lei sa in che condizioni
mi trovo. . .
c) Ami l'inizio dell'opera nostra, più minuscola del grano di senapa. Si sta passando
dal Giappone momenti critici nel suo assestamento politico. Deus scit! Per ora non c'è
da allarmarsi, ma potrebbe succedere forse più presto di ciò che si pensa un cataclisma.
Fiat voluntas Dei!
Tirone Pietro / 1932-5-26 / Direttore Spirituale Generale
Grazie della sua carità nell'investirsi dei nostri bisogni e di quanto ha fatto e fa per noi.
Ho coscienza di aver fatto quanto stava da me per domandare l'elemosina, non è
arrivata nelle proporzioni di chiudere i buchi. È segno che la Provvidenza vuole stiano
aperti, a nostra umiliazione, per eccitarci ad una più stretta povertà, ad una più totale
ducia in Lei. . . E così sia! Ormai mi sono rassegnato, e penso che da me la Provvidenza
non vuole la conversione delle anime, ma che cerchi i mezzi per vivere. Crollano intorno
molti ideali che si sentono dire sui libri, che si pubblicano sulla vita missionaria. . . e si
vive nella realtà. Si sore nel vedere che si è qui per uno scopo. . . Al fronte. . . e non si
riesce a fare, perché mancano i mezzi.
Deus scit. . . Noti però che la Provvidenza non ha lasciato mancare il necessario ed
anche qualche cosa di più del necessario, e quindi, pur sorendo (più spiritualmente che
materialmente) ci si butta nelle mani di Dio e avanti. Dopo tutto è Lui che fa e se Lui
vuole così, così sia.
Grigoletto Giuseppe / 1932-5-26 /, per l'ordinazione, ex-allievo di Valsalice
Giuseppe carissimo, Grigolo Zuca baruca. . . Sarà l'ultima volta. . .
prete. . . 13
perché dopo sei
1. La meta si avvicina, mio buon Giuseppe, ed il Signore ti aiuti e Maria ti faccia da
mamma e Don Bosco da Padre. Tu conosci per te il valore di queste due parole.
Ho oerto al Signore per te le preghiere speciali della novena di Maria Aus.
13
Il nomignolo di Don Grigoletto era Zucca Baruca. Don Cimatti dice che sarà l'ultima volta, ma di
fatto lo userà ancora.
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2. Non solo desidero, ma voglio dire una Messa per voi (tu, Lorenzoni, Zampesi e
Oldani... Che rifondere? È Don Cimatti che non potrà mai sdebitarsi con voi).
Non so quando pigliate Messa presa o non presa - la dirò il giorno della festa di
S. Luigi (21 Giugno).
3. Le immagini di prima Messa (ai miei tempi) le regalavano gli altri. . . quindi non
dovresti pensarci tu. Meglio seguire però anche in questo l'uso comune.
....Le preghiere. . . sai come saranno dirette da Don Cimatti, che ti conosce. . . Gli
auguri: Gesù infonda in te il suo cuore, la pienezza delle sue grazie, per trasformarti in
virum perfectum. E basta. Sai che non sono capace di eondermi molto perché. . . mi fa
male alla salute. Sognai di esserti vicino nell'eventualità di una venuta. . . ma la realtà
del regolamento delle elezioni e più le condizioni nostre (il Giappone sta passando
brutti quarti d'ora d'assestamento!!!) non lo permisero. È un gran sacricio per me, più
meritorio per entrambi.
Il merito di quanto fai lo troverai in Paradiso. Dio ti benedica e ti conceda per l'anima
tua e per quante verranno a contatto tuo de rore coeli et de pinguedine terrae, mensuram
plenam, confertam, coagitatam, supereuentem.
Fa' anche le mie parti ai tuoi colleghi di Messa e prega per chi ti bacia la mano.
Ricaldone Pietro / 1932-6-2 / Rettor Maggiore
Sono in piena visita pastorale e religiosa che voglio terminare in giugno... Faccio il mio
e delle cose più salienti e rispondo alla sua carissima del 5/5/32.
Salute: optime in tutto.
Studio e lavoro: non manca. È un lavoro più che di apostolato, di domanda di mezzi,
accudire i confratelli. Posso fare poco per lo studio del giapponese e anche per lo studio
della teologia e cose sacre. Il Signore conosce le mie dicoltà, la debolezza delle mie
facoltà. Don Cimatti si dona all'apostolato? Cerco di aerrare tutte le occasioni, ma
come missionario faccio la centesima parte dei miei confratelli. Pazienza! Se il Signore
vuole così, sia così.
Dato quindi questo stato di cose, la mia incapacità a comandare ecc. non so come
rispondere al terzo punto del rendiconto. Dirò: tento di fare quel che posso, ma come
superiore ecclesiastico e religioso, come direttore ed insegnante lascio certo a desiderare.
Deus scit.
Pratiche di pietà: mi pare non venga meno la buona volontà. Lavoro sull'unione con
Dio, sull'esame di coscienza e sulla devota celebrazione della S. Messa. Mi pare che
indietreggiamenti non ci siano. Mi aiuti colla preghiera. ...
Non mi lamento, amat.mo Sig. Don Ricaldone, dei mari e monti promessi o altro. . .
Mi sembra che quando si fa una pratica, via! una risposta qualunque, la si può dare, e,
mi sembra, la si deve dare. Lascio la speranza della lettera al R. Governo. Scrissi anche
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una supplica al S. Padre, presentando le nostre modeste pubblicazioni, fra cui il Vangelo
in giapponese la prima opera del genere in giapponese omaggio al S. Padre nel 50.mo
ecc. Oh, via! Non pretendo, no, chi lo può pensare? Ma, almeno una benedizione. . . La
darebbe anche Lei. Non mi nascondo che al S. Padre può essere non sia stata presentata,
sia stata smarrita, ecc. E Deo gratias! Non è la prima volta. . . Gli unici che si investirono
delle necessità nostre furono Propaganda e i nostri buoni superiori. ...
Intanto mi do d'attorno. Se i Superiori potessero anticiparmi almeno cento mila lire,
come paghiamo interesse alle banche, potrei pagarli ai Superiori. . . Ma, creda, non è
questo che mi preoccupa, ma che i confratelli stiano bene di anima e di corpo. Al resto
ai debiti cioè (che sono una necessaria brutta cosa). . . e dirò con la fondatrice delle
francescane di Maria: Una delle poche cose che non ha provato Gesù. . . , pur dandomi
attorno ci pensa il Signore.
Tassinari Clodoveo / 1932-6-10 / chierico tirocinante in Giappone
A n di visita ti avevo scritto una lettera riassumente le mie impressioni. ... Ti ripetei
a voce la risposta alla tua del 10 c. m. sulla tua domanda dei voti, e sunteggio a tua
tranquillità.
a) Don Cimatti si rende responsabile davanti a Dio di tutto. Fa' tranquillo la tua
domanda.
b) Per lo studio e pietà fa' quello che puoi. Ben altre prove ti prepara il Signore.
c) Le tue impressioni sul tirocinio mi paiono sotto certi rispetti vere. Il Signore permette quanto succede attorno a te e che non dipende da te, per tua esperienza. La
teoria è sempre (quando si tratta d'uomini) in lotta colla pratica, e gli uomini bisogna
pigliarli come sono, non come dovrebbero essere; davanti a Dio incombe ad ognuno la
responsabilità di migliorare, e ognuno deve portare il suo contributo pel miglioramento
del proprio fratello.
d) Il far l'obbedienza per proposito e non per inclinazione naturale, è perfezione. Te
beato! Continua sempre così.
e) Le miserie della carne le avrai n che campi. Altra è l'inclinazione, altro è l'averla in
realtà voluta. L'inclinazione è in natura. Impara da Gesù che aveva amici e prediligeva. . .
Buttati in Lui senza timori. . . È superbia ritirarsi perché ti senti indegno delle intimità
di Gesù. Animo dunque e cerca di sentire in te la presenza reale di Gesù, come senti
quella dei tuoi cari e dei tuoi amici. Non avere paura di trattarlo troppo intimamente. . .
f) Le lotte intime che sostieni sono permesse dal Signore per la tua formazione. Non
ci vedo nulla di nulla di straordinario, è la lotta dei giovani che vogliono farsi o rimanere
buoni all'età tua.
Clodoveo, ti raccomando solo in questi e consimili casi condenza. . . e avanti nel
Signore.
Allegro e prega per me.
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Tassinari Vasco / 1932-6-15 / chierico, suo ex-allievo, fratello di Clodoveo
Ma va là. . . che siete proprio stati delusi della mancata visita di Don Cimatti!!! Ah,
ah, ah. . . Ma ci credete proprio? E chi è questo povero prete da meritare che voi vi
prepariate a riceverlo?. . . Meglio dunque così. . . Bene! Venite pur tutti, che c'è lavoro
anche per voi, ma inteso:
a) umiltà e sacricio a fatti
b) obbedienza ed allegria completa
c) sodezza nella castità
d) unione ed abbandono con Dio e in Dio, e allora venite, venite. . .
Grazie della preghiera e continuate ad essere missionari così. . . Desidero anzi chiarirvi
un concetto, che non deve però farvi perdere la vocazione missionaria, per chi l'avesse.
Sentite:
Pensate alla protettrice delle Missioni, S. Teresina del B. G., che non fu mai missionaria
eppure è equiparata al più gran missionario. Perché? Che fece essa? Non potete voi fare
altrettanto? La fede non la dà il missionario. Chi la dà?
La risposta a queste domande vi chiarirà il mio pensiero che del resto avrete sentito
le mille volte. Fate ora, come S. Teresa, e sarete missionari più di noi, se vi aggiungerete
il forte desiderio che sia realizzato l'adveniat regnum tuum. Chiaro?
Dalla Cronaca di Don Cimatti
Corro a Beppu oer parare le botte... Rovinano la frittata la canagliata di due cristiani
che denunciano alla polizia il catechista. Tento di pacicare gli animi dirigendoli alla
carità cristiana.... Non si riesce. Per l'Assunzione il catechista cesserà il suoo ucio.
Le conclusioni? Ridico ai confratelli quanto a voce e per iscritto si è detto e stradetto:
Prudenza nel parlare di religione e del Giappone. Sorvegliare i catechisti e giovani
confratelli. Stretto uso del sistema di Don Bosco e sopratutto a posto mani e piedi.
Poi Vincere il male col bene non procedere per vie pubbliche, molta acqua sul fuoco,
farsi degli amici e trattare con carità. Esperienza per tutti: aprire gli occhi su tutto
e tutti, tienti amico il potente perchè non ti nuoccia, conoscenza delle leggi, raorzare
l'istruzione cristiana, e specialmente trattare sempre e tutti con la carità. È così che il
Signore ci fa capire tante cose.
Ricaldone Pietro / 1932-7-15 / Rettor Maggiore
Sono di ritorno da Beppu chiamatovi da un telegramma di Don Pedro e Don Margiaria.
Il massimo giornale della città ed altri della provincia hanno pubblicato articoli, dipin-
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gendo la missione (nientemeno) che un covo di comunisti. . . La patria è in pericolo.
Sono andato a consolare, a parare botte.14
Don Margiaria che è vicino aiuterà certo che sono colpi che lasciano strascichi e
ombre.
È un campo troppo bello e il demonio (è la città degli inferni, Lei lo ricorda) non vuol
essere nel sacco. Capirà: in sei mesi i cristiani da 5 sono saliti a 33. . . C'è un catechista
zelante, ma ha dato appigli per la sua imprudenza nel parlare di religione, ecc.; nemici
(non sappiamo ancora quali) soano nel fuoco. . . Ma spero che Maria A. protettrice di
quella casa sarà anche questa volta la nostra Ausiliatrice e ci aiuterà. ...Ad ogni modo il
Signore provvederà, ne sono certo. . .
Ricaldone Pietro BS / 1932-7-15 / Rettor Maggiore
Per la famiglia e per lo Stato giapponese il fanciullo è come la pupilla dell'occhio.
Famiglia, scuola e Stato in armonia di intenti plasmano il piccolo giapponese.
Quanti a loro modo di vedere cercano di sovrapporsi o contrastare o coadiuvare con
mezzi diversi dal loro a questo lavorio di formazione, sono considerati non solo come
oppositori dell'educazione, ma della patria. E dal loro punto di vista fanno bene, ed
è bene che sia così. Pensi però alla delicatezza di posizione, non dico dell'educatore
cattolico, che come tale deve avere il suo bravo permesso dalle autorità e dare garanzia
che nella scuola (che è equiparata alle governative, se no, non può vivere) non c'entra il
problema religioso, ma del missionario cattolico che (come il salesiano) desidera anche
fare dell'apostolato cattolico fra i fanciulli, tra i giovani pagani.
Quale delicatezza di linguaggio quando è richiesto sul problema religioso nostro nei
raronti al loro, sul problema dell'autorità. Basta alle volte una frase intemperante, mal
compresa, mal riferita, perché missione e missionario perdano credito, ed alle volte in un
batter d'occhio si perda il frutto di mesi ed anni di lavoro. La scuola segue il fanciullo
anche nelle ore dopo scuola; la scuola è al corrente di tutto ciò che si riferisce alla vita
educativa dei suoi inscritti e consiglia ed ordina. . . Ecco perché in un attimo lei può
vedere sbandarsi le pecorelle, che costarono tante cure.
...Ho detto tutto questo non per scusare la povertà dei nostri risultati, ma per indicare
che in Giappone un lavoro anche intenso, non conduce che a magri rendimenti. Proprio
come in agricoltura (ed anche in questo ramo lei, amatissimo Padre, è maestro).
Un terreno vergine, dissodato, le dà dei prodotti meravigliosi. Un terreno sterile rende
a condizione che sia dissodato a fondo, con scassi ripetuti, con concimazioni razionali,
con abbondanti irrigazioni. . . Proprio così la missione giapponese: occorre dissodare a
fondo, scassare, capovolgere idee, convinzioni, abitudini morali. . . Irrigare ed arricchire
14
Questa burrasca causata da parole imprudenti del catechista giapponese, fa capire la situazione della
Chiesa in quei tempi di nazionalismo esasperato. Era necessaria la massima prudenza.
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queste povere anime con sudore, con sangue, con scienza. . . Per quanto tempo? Mah!
Lo sa il Signore.
Miletto Erminio /1932-7-15 /, ex-allievo dell'Oratorio S. Giuseppe
Godo dei tuoi immutati sentimenti di bene, del tuo desiderio di lavorare per la buona
causa per essere pronto e preparato (da vecchio esploratore) non temi di andare incontro
allo studio, ecc. Bravo. . . E prego il Signore per la totale riuscita delle tue aspirazioni.
Invoca Maria e Don Bosco nelle varie dicoltà, mantieniti buono, ed il Signore non solo
ti farà realizzare pienamente il tuo desiderio di bene, ma migliorerà la tua posizione e
così potrai realizzare pure pienamente la tua vocazione.
Come sto? Ma sempre bene. . . Non sai che la gramigna messe le radici è ben dicile
farla morire? ...Prega per queste povere anime e per Don Cimatti. Il Giappone più
che dal lavoro dei missionari si convertirà per le preghiere dei buoni, il Giappone non si
converte che in ginocchio e col sacricio perché superbo come è non può essere piegato
che dall'umiltà.
Mooney Edward / 1932-7-21 / Delegato Apostolico
Il motivo della presente relazione è oltreché di informazione a V. E. per avere quei consigli
che siano del caso per nostro conforto, esperienza, incoraggiamento e correzione, e non
tema di dirci quanto crede opportuno. Ma ne è anche motivo il desiderio di esprimere il
nostro povero modo di vedere e che cosa abbiamo praticamente fatto per fronteggiare la
situazione e che intendiamo fare:
1. Di fare opera di propaganda individuale presso le Autorità cittadine e scolastiche
per far capire tante cose, che, povera gente! non conoscono. Idem fra i giornalisti.
2. Fare al più presto una pubblica conferenza non per iniziativa della missione, ma
di privati, in cui il Prof. Sato (è il nostro catechista di Takanabe, professore di
Università, ecc.) esprimerebbe chiaramente l'insegnamento cattolico in relazione
ai discussi problemi.
3. Invitare a che la Delegazione Apostolica a mezzo dell'Ammiraglio Yamamoto o di
altri presenti ai competenti Ministeri domanda per la giusta riparazione per parte
specialmente delle autorità cittadine e scolastiche che davvero si sono comportate
assai assai male nella questione.
4. Raorzare la fede dei cristiani e cementare la carità per tutti con una sacra missione.
...Ed ora permetta che in forma condenziale manifesti quanto può rappresentare il lato
debole della questione e che forse è la parte più delicata del problema.
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La missione no dagli inizi si trovò di fronte un avversario che ha tanta parte anche
nel presente problema, cioè il Vice-Sindaco. Pur non avendo prove assolute di fatto sulla
persona, è certo che n dagli inizi la missione fu truata dal municipio per la compera di
un terreno che sarebbe stato bellissimo per la Missione e che proprio nel giorno in cui si
doveva fare il contratto, fu in un modo assoluto disdetto dal Municipio. È questo signore
che ora nelle adunanze dice che non abbiamo diritto di insegnare la religione cattolica a
Beppu.
Il nostro catechista, è alquanto forte nel parlare e benché gli si stia dietro non è improbabile che forse un po' fortemente, in pubblico nelle conferenze di propaganda, e privatamente nell'istruzione dei catecumeni, abbia espresso assai fortemente il suo pensiero.
Quando parla delle altre religioni certo si accende facilmente. ...È un recente convertito
dal buddismo. Non va d'accordo con un certo numero di cristiani. Al momento attuale
questo è il problema più grave. La piccola comunità (una trentina di cristiani) scissa
non è certo la più bella consolazione, specie in questi momenti. Alcuni attribuiscono alle
intemperanze del catechista lo stato attuale della situazione. Ma anche qui prove chiare
non ci sono. Alcuni lo difendono. . . Questa è certo la massima spina del missionario che
si propone appunto e colla sacra missione e col parlare ai singoli cristiani di mettere pace
e fraternità.
...Come vede l'E. V. eccole riunito alla meglio quanto ho potuto raccogliere sull'argomento.
Sono sicuro che il Signore in tutto questo ha i suoi ni: istruire la nostra inesperienza
e forse darci modo di fare una buona propaganda.
Ricaldone Pietro / 1932-8-3 / Rettor Maggiore
Come vede le scrivo da Beppu, per un po' di esercizi nostri e per predicare gli esercizi
alle Figlie di Maria A. ed anche per vedere di attutire la mazzata che (come le scrissi) ci
fu data per maligne insinuazioni, accuse, ecc., dei giornalisti.
La religione cattolica insegna che l'imperatore, l'inno nazionale, la bandiera nazionale,
la pietà liale non sono importanti. . . La residenza di Beppu è un covo comunista di cui
l'esponente è uno spagnolo, Don Escursell. . . Lì si lavora senza il permesso del Governo. . .
I direttori delle scuole hanno proibito agli allievi di frequentare la missione. . . . Eccole il
sunto delle motivazioni che hanno fatto il giro dei giornali locali, dell'isola e del Giappone.
Quale l'origine? È dicile poterla dedurre chiaramente.
1. Il catechista addetto ha forse in pubbliche conferenze forzato un po' la mano contro
le altre religioni può essere che nell'istruzione dei catecumeni abbia detto qualche
frase, che mal compresa e mal riferita diede appiglio che abbia trattato un po'
bruscamente i ragazzi (e anche qualche confratello avrebbe dovuto usare più carità),
ecc. e forse nello scrivere pepato. . .
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2. Il capo del rione ed il vice-sindaco vedono la missione come un pruno negli occhi. . .
3. Un gruppo di cristiani non vede bene il catechista e l'hanno amarissima con lui. . .
E non vogliono perdonare
. . . È questo per me il fatto più doloroso. . . e non credo ci sia da pensare male dubitando
che vari di essi siano la causa delle accuse.
Mooney Edward / 1932-8-9 / Delegato Apostolico
Mentre dal più profondo del cuore la ringrazio e dei consigli e delle parole consolanti che
ha voluto inviare in questa dolorosa circostanza, seguirò del tutto la linea di condotta
indicata. Tanto più che anche se si potesse supporre che l'autorità desse torto a se stessa,
la cosa non farebbe che inasprire gli animi e crearci degli avversari ancora di più. Mi
piace più seguire la via di S. Francesco di Sales.
La cosa si è intricata ancora di più perché due cristiani hanno deposto alla polizia
contro il catechista anche in relazione ai fatti indicati sul giornale, e non è il caso di
suscitare ora altri incendi dal momento che gli appigli ci potrebbero essere.
Seguo la via indicata da V. E., spero assai nella missione che daremo ai cristiani,
che in gran parte si sono comportati diremo noi italiani da vere canaglie verso la
missione. Pazienza. . . Il Signore sa lui i motivi di tutto questo e lo ringrazio ben di
cuore, perché abbiamo imparato molte cose. Per l'Assunta ho licenziato il Catechista. . .
E. . . Cominceremo da capo. Il lavoro non manca.
Ci benedica e ci aiuti col consiglio, colla preghiera e in tutte le forme a Lei possibili.
Gusmano Calogero / 1932-9-22 / segretario del Capitolo Superiore
La carta non è degna. . . ma non è una lettera uciale e quindi. . . e poi un po' di
povertà. . . Ed anche per farle gustare un brano di giapponese.15 Grazie della sua del
1/8/32. Era dal Maggio che non ricevevo posta da Torino ne ho incolpato la Manciuria,
le inondazioni, le guerre. . . Se non fossimo in Giappone in cui la lentezza nelle pratiche
è all'ordine del giorno (alle volte ci vogliono anni), potrei scattare. . . Ma ormai ci sono
abituato. Avevo bisogno di risposte (che non dipendono da Lei) e verranno quando
piacerà al Signore, tanto prima non si può.
Mi dà una notizia ben tipica. . . Che per me le cose stavano per andare male. Non
capisco perché? Non siamo nelle mani di Dio? E salvo quello che è voluto dalla malizia
umana, non è tutto permesso da Dio, e quindi bene? A molti beni poi si può rinunciare, perché l'obbedienza ha i suoi limiti anche nella virtù (belle idee! Vero?). . . E
si rinuncia.16 Per me è da anni che supplico i Superiori che mi facciano lavorare senza
15
16
Il retro del foglio è scritto in Giapponese.
Da notare che in quell'estate c'era stato il Capitolo Generale. Quel: le cose stavano per andare male
non è un'allusione all'elezione a qualche carica? Aveva molti suoi ex-allievi tra i capitolari.
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responsabilità di superiorità perché non sono capace a fare il Superiore (pur la superbia
facendomela desiderare).
Era la deposizione? Avrei fatto un pezzo di musica da immortalarmi.
Più dei portafogli. . . che ci può essere? Ne avevo bisogno per pagare i debiti. . . e
li avrei accettati. . . Se ha dei portafogli pieni, me li invii pure. Lo Yen è diminuito. . .
Prima con 10 lire davano uno Yen, ora due: veda se non ho ragione di desiderare i
portafogli.
Dignità ecclesiastiche?. . . Capirà! Sono troppo repubblicano e comunista. . . È impossibile accettare, e l'obbedienza non c'entra. Non si ricorda che in refettorio in Capitolo
feci un'invettiva al riguardo, che mi provocò le forti osservazioni pubbliche del mite Don
Francesia e dei Superiori?
Più in su, non so che pensare, salvo il Paradiso. Più in giù. . . vado giubilante, anche
dentro al Purgatorio (per amore di Dio) in cui sono sicuro di dover rimanere per i miei
peccati no al giudizio universale. . .
È giusto come dice Lei: Lasciamo fare alla Provvidenza che fa bene tutto. Ah, beato
Lei che è segretario. . . Felice in questo mondo e più nell'altro. Preghi, che sono in un
mucchio di crucci morali.
Ricaldone Pietro / 1932-9-27 / Rettor Maggiore
Amat.mo e Rev.mo Sig. Don Ricaldone, buon padre mio, Ricevo la sua apportatrice di
immensa gioia, perché è la prima per me del Rettor Maggiore, attesa dal 16 Maggio.
Deo gratias! Deo gratias! ... Speravo risposta a quesito mio personale importantissimo:
quali autorizzazioni ho dal nuovo Rettor Maggiore? E la scongiuro di dirmi chiaramente,
perché il Visitatore ha solo poteri conferitigli dal Rettor Maggiore, e nessun altro: ed il
precedente non è più.
...Ed ora permetta alcune franche osservazioni che oltre essere mie vedute personali,
riettono anche il pensiero del Consiglio cui ho letta la lettera.
1. Non credo di aver manifestato ai Superiori, come mio parere, che vi fosse in
quest'anno sosta nell'invio. Ho domandato ripetutamente aiuto e per la tipograa,
e per il nostro studentato almeno per la losoa (Don Cimatti ha ripreso l'insegnamento regolare di losoa e scienze) e materie importanti.
Ma come vuol dare fondamento a uno studentato losoco e scuola professionale
senza insegnanti? Può essere che Don Cimatti abbia detto forse: se i superiori non
possono aiutarci né col personale, né coi mezzi, meglio piantare lì ma ho coscienza
di aver sempre domandato ho espressa chiara la situazione in cui ci troviamo
in relazione allo studentato nel prossimo anno e come ci troveremo all'inizio della
teologia (Deo favente l934).
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Ad ogni modo chiniamo il capo. . . e facciamo i voti per l'avvenire. La mia povera
testa mi dice che non ci guadagniamo materialmente (perché Propaganda conta i
sacerdoti e al prossimo anno aumenterà?) né dal conforto perché si fa intorno il
vuoto alle opere. . . Sa, tener su il morale di questi studentelli in terra di missione. . .
E quanti insegnanti devo mettere per loro se non si vuole dire di aver uno studentato
sulla carta?. . . Via! Ne convenga, amatissimo Sig. Don Ricaldone, è ben doloroso!
So però che non ne perdiamo facendo come dicono et vir oboediens. . . . Non però
sul consiglio di Don Cimatti. Così sia, così sia. .... Bonum mihi quia humiliasti
me!.
2. ... Per la qualità del personale per me ho sempre insistito e insisto solo a che
nell'inviare i confratelli ognuno osservi il regolamento che dice si inviino le notizie.
E non costa nulla: i documenti sono polverosi negli archivi e servono a nessuno, in
Europa. ...Non posso invidiare altri perché domando ai Superiori il personale, non
le persone. Per questi che vengono dal noviziato, possibile che non si accorgano di
difetti esterni e di cui dovrebbero essere edotti? Mi pare di essere obbligato a dir
questo per il bene della Congregazione. Il carattere, i difetti personali sono altra
cosa.
Chi scrive è persuaso di averne più di tutti e in Giappone tentiamo vicendevolmente di correggerci. Per me ho tutt'altre idee del personale missionario, come
dovrebbe essere ma tutti siamo come siamo e purtroppo non come dovremmo
essere.
... Amatissimo Padre, mi aiuti col consiglio, colla preghiera e se può coi mezzi.
Su, poltrone di Don Cimatti, al lavoro per la gloricazione di Maria A. . . perché sul
terreno diabolico di Beppu deve dominare Lei.
Oggi S. Michele. . . Ah, Sig. D. Rua!. . . Ho promesso che metterò nelle letture
cattoliche un libro su S. Michele, e una delle prossime residenze sarà dedicata a Lui.
Preghi e mi benedica.
Circolare salesiani / 1932-10-1 /17
Ogni residenza non dimentichi di commemorare le feste
giapponesi: almeno col seguente programma minimo obbligatorio:
Esposizione della bandiera, canti degli inni di occasione e nazionale nell'adunata.
Ordinamenti per le feste civili:
17
Nell'ambiente nazionalistico di quei tempi, il problema dell'inculturazione dei missionari stranieri
diventava sempre più acuto. Questa lettera di Don Cimatti, di cui qui presentiamo solo una parte,
mostra come deve essere il missionario fuori del suo paese. Questo problema d'ora in poi sarà sempre
più sentito in Giappone, no a culminare durante la seconda guerra mondiale. Del resto non è un
problema solo del Giappone, e non solo di quei tempi.
218
11 1932
Avvisare per tempo i cristiani della solennità e dei doveri relativi del buon cittadino:
preghiere, esposizione della bandiera, ecc.
Funzione religiosa o commemorazione fuori chiesa, possibilmente con invito di autorità
o almeno si dia ampia segnalazione o con foglietti o mediante la stampa cittadina o con
programma asso in luogo ben visibile al pubblico ottima cosa invitare a fare la
commemorazione qualche autorità. In quelle residenze in cui vi è già in funzione qualche
scuola, e specialmente se vi sono insegnanti esterni, non è male sentire con loro ciò che
si potrebbe fare in tali occasioni.
1.
Ricordiamo
che per avere frutto nei nostri lavori dobbiamo contare solo su questo
dato di fatto, che siamo tollerati, sopratutto come stranieri. È riconosciuta la
libertà religiosa ai soggetti, ma la Chiesa cattolica non è riconosciuta come società.
È solo tollerata. Bisogna dunque evitare tutto ciò che provoca, sia la polizia, sia
lo Shinto, sia il Buddismo, che assai spesso lavorano contro di noi più di quello che
noi vediamo. Naturalmente non si può evitare tutto, ma si può e si deve evitare
ciò che non è essenziale o almeno ciò che non è urgente per la propaganda della
vita cattolica e per la propagazione della fede.
2.
Notizie utili a sapersi,
desunte da amici fuori missione, dai cristiani, dai confratelli.
Mi pare ci siano cose utili per conoscerci meglio e per sapere come siamo valutati
dagli altri.
a) I salesiani nel modo di fare e di parlare sono troppo aspri e pungenti, troppo
pronti nelle osservazioni ai subalterni giapponesi, avendo sempre l'aria di sgridare e di non essere mai contenti di ciò che fanno i giapponesi. Qualche volta
poi dai difetti personali generalizzano ai difetti nazionali. . . Voi giapponesi. . . Il Giappone. . . In Italia si fa così. . . Noi Italiani. . . Noi Europei. . . .
Comprendete la delicatezza dell'argomento e quanto dobbiamo tenere a freno
nervi, lingua e penna, se non vogliamo rovinare in breve molto lavoro. E quel
che più conta è farci questa nomea che è davvero opposta al nostro sistema
educativo.
Le dicerie di Beppu contro il Cattolicesimo furono (lo sapete) in relazione all'Imperatore, alla bandiera nazionale, all'inno nazionale, all'amor liale. Le occasioni
che le provocarono furono intemperanze nel parlare, nello scrivere e nel modo di
trattare i ragazzi.
...Permettete che francamente ve lo dica, tutti, tutti, tutti abbiamo bisogno di
essere stimolati di più ad amare il Giappone (non dico la Missione per la quale c'è
davvero una lodevole gara di fare sempre di più e sempre meglio), dobbiamo frenare
la lingua e la penna anche parlando fra noi e scrivendo sia in Giappone che all'estero,
alle volte giudichiamo troppo catastrocamente e con esagerazioni evidenti e
219
11 1932
specialmente stare attenti che ormai abbiamo attorno chi comprendendo qualche
parola d'Italiano, comprende e riferisce a modo suo quanto crede di aver capito,
e, data la suscettibilità del carattere giapponese, credetelo, interpreta sempre a
nostro disfavore.
Dobbiamo collo studio e più col familiare contatto coi catechisti e con quelle persone che ci comprendono, ecc. cercare di conoscere sempre e meglio il carattere
giapponese, le sue abitudini, adattandocivi per quanto è possibile. Ripeto quanto
ho già consigliato in altre circolari:
1. Si studi e si faccia studiare il Giapponese; istruiamoci sulla storia del Giappone,
sulle sue cose notevoli, almeno dei luoghi che sono alla nostra dipendenza, sulle sue
costumanze, prendendo occasione da feste locali, da avvenimenti del giorno, da visite
fatte, ecc.
2. Si stringano sempre più fortemente le relazioni colle Autorità e colle persone più
inuenti del luogo, e specialmente colle autorità scolastiche. Si partecipi alle feste, alle
manifestazioni civili o speciali del paese, quando non disdice la presenza del sacerdote. . . E
se non si è invitati, cercare di farsi invitare... E specialmente almeno un confratello della
residenza cerchi di essere socio delle associazioni che sorgono nella città in cui ci troviamo
(associazioni parenti, di educazione, Croce Rossa, Società degli amici, ecc.). Ve l'ho
sempre raccomandato, ve l'ho sempre permesso: ora dico: È dovere !. Non facendo così
ci priviamo di uno dei mezzi più belli di propaganda non solo, ma di bene ecace e di
istruzione per parte nostra. Siamo anche in questo degni gli di Don Bosco, eseguiamone
i ricordi che di ha dati e che servono tutti assai bene anche in Giappone.
Circolare Consiglio Missione Indip. / 1932-10-4 /
Appena si poté avere dalle Autorità quanto ci interessava sapere in relazione alla desiderata fondazione di Miyazaki, desiderata da noi, e desiderata e benvista dalle Autorità
Provinciali e cittadine ed aiutata dalla Legge, mi do premura di comunicarvi la traduzione
che se non è esattissima per la lettera, assicuro esatta. ...Prego che al più presto mi diciate il vostro parere, perché se non vogliamo perdere i sussidi di quest'anno, bisogna che
iniziamo al più presto. Le autorità hanno già approvato. L'anno nisce al 30/3/1933.
...Il Governo e la Provincia certo pagano i sussidi stabiliti dalla legge. Il pagamento
però è fatto alla ne dell'esercizio dietro presentazione dei conti. La città paga naturalmente in proporzione dei ricoverati che invia e anch'essa alla ne dell'esercizio. Quelli
che entrano per conto della Missione occorre naturalmente che siano mantenuti dalla
medesima.
Ha una parte di importanza massima la scelta della Direttrice cui incombe il PONDUS
DIEI ET OPERIS. . . Se conoscete qualche donna forte (mulierem fortem quis inveniet?)
220
11 1932
che volesse sacricarsi per quest'opera santa, segnalatela al più presto. Voi comprendete,
occorre sia madre, buona amministratrice e polso di ferro per la disciplina.18
Per iniziare non è possibile naturalmente che sia tutto perfetto, se no non si inizierà
mai ad ogni modo invoco il vostro consiglio sincero e franco, ma dato sulla Divina
Provvidenza.
Mooney Edward / 1932-10-8 / Delegato Apostolico
Godo di informarla che il programma d'azione per aggiustare la questione di Beppu
secondo le norme concordate coll'E. V. hanno avuto nora buon esito. Vi si è aggiunta
l'opera della sig.ra Hirayama, che si prestò a parlare alle autorità civili, scolastiche e di
polizia, e che proprio a chiusura della missione (tenuta con vero successo da P. Wakida),
volle proiettare il lm dei Martiri nel salone pubblico, tenendo essa stessa un bel discorso
di propaganda per la missione.
Il P. Wakida pure, col missionario, fece il giro delle autorità, i ragazzi ricominciano
a venire è promessa fra breve l'autorizzazione uciale. È proprio vero: Diligentibus
Deum (e ci aermiamo di amarlo) omnia cooperantur in bonum e come V. E. ci diceva
Vince in bono malum.
Il Signore ci aiuti e voglia l'E. V. continuare il benevolo aiuto di preghiere, quando
può di mezzi, e di consiglio.
Berruti Pietro / 1932-11-1 / Vicario del Rettor Maggiore
Il problema più accasciante per noi è la condizione nanziaria in cui siamo piombati per
un seguito di circostanze che ripetutamente ho esposto ai Superiori per avere consigli ed
aiuti. Sostanzialmente la cosa data da quando venne il nostro Don Torquinst, che ci fu
generoso in aiuti per iniziare delle Opere che poi, essendo venuti a mancare gli sperati
aiuti, ci hanno irretito in un cumulo di debiti, che ora la Missione si sente impotente a
pagare, e per cui continuando la cosa per molti anni, ci mette in dolorose condizioni di
arresto e di marasma per tutta la missione ed opere iniziate. .
..A quanto pare i Superiori non mi possono venire in aiuto sia pure con un prestito (ed
ora sarebbe il momento buono dato il tracollo della moneta giapponese). Mi sono rivolto
a quanti potevo supporre che in una forma ecace potevano venirmi in aiuto, ma andò
tutto a rovescio. E allora? Mi sono buttato nelle mani di Dio, ma sta il fatto che siamo in
queste brutte acque, a togliersi dalle quali per il sottoscritto che non sa nuotare, è davvero
terribile. Pensare che si è qua per salvare le anime e bisogna fare questi mestieri. . . Per
18
L'Opera in questione è quella che divenne l' Ospizio della Carità di Miyazaki, culla dell'Istituto
Religioso femminile Suore della Carità di Miyazaki .
La donna forte necessaria per la direzione
fu poi trovata nella S. ra Maria Hosafune Taki, di Nakatsu, il cui glio aspirante era morto dei
tubercolosi in questo stesso anno.
221
11 1932
me è da anni che il mio apostolato non è che domandare limosine. . . Sarà così che il
Signore vuole la mia salvezza. E così sia.
... Mi pare che si cerchi di fare tutte le economie. Non si parla in Giappone di merenda
o supplementi al pasto abbiamo abolito il vino. Non so che cosa ancora potremo fare
senza ledere la salute dei confratelli che, come vede, sono tutti mezzo nervosi, e con
questo clima stanno per divenirlo per intero. Venderei me stesso, ma non valgo un soldo
e nessuno mi vorrebbe. Ormai si invecchia. Si può pensare a non mangiare. . . Ma allora
si dorme e non si lavora.
Tirone Pietro / 1932-11-4 / Direttore Spirituale Generale
Siccome la residenza abituale è Takanabe, è meglio faccia dirigere qui. Grazie! Mi permetta di dirLe: Oh, se tutti facessero così verso questo povero prete, come si andrebbe
bene. . . E costerebbe poco. . . rispondere. ...Quanto a Don Liviabella desidero chiarire:
- Il babbo manifestò al sottoscritto il disturbo del glio per lettera alla vigilia della
partenza : mostrai la lettera al Sig. Don Rinaldi che mi disse: Ormai non si può
fermarlo. Vedremo!.
- Gli attacchi fortunatamente non sono frequenti...Succede piuttosto al mattino....Ma
sta lunghissimi periodi senza averli e non sono violenti: cade, dorme un po' e può
ripigliare il lavoro.
- Per me penso che erit error peior priore il dirgli la cosa dato lo stato lieve del
disturbo, che non pare si può catalogare più che nel gruppo epilettico (benché ci siano
tutti i sintomi) in quello più generale di disturbi nervosi. Ad ogni modo per me non
mi sento davvero di dargli ordini in proposito essendo fatto al Vescovo la facoltà di
permettere prudenti Ordinarii judicio preferisco per ora scegliere questa via.19 Se Lei
la ritiene sbagliata o irregolare, prego i Superiori richiamare il confratello et videant
consules. ...Lei ora giustamente mi tira fuori il Canone. La disposizione (creda) lo
farebbe diventare epilettico (se non lo è).
È con senso di nostalgia che odo l'annuncio della partenza dei 166 nuovi missionari.
Strano che non se ne sia trovato uno che potesse venire n qui. Fiat voluntas Dei.
Ricaldone Pietro / 1932-11-16 / Rettor Maggiore
Grazie della sua ultima veneratissima dell'11 p. m. che mi ha assai consolato. Davvero
che Lei ed i nostri Superiori sono i padri nostri. Grazie pure della delicatezza del suo
cuore nel comprendere le molte, le troppe dissonanze delle mie lettere. . . Lei è un buon
correttore dei miei scarabocchi di armonia e contrappunto.
19
Don Cimatti difende Don Liviabella.
In altra lettera, date le insistenze di Don Tirone, citando il
suddetto canone dirà: E qui l'Ordinario sono io! . E con questo nisce la questione. Don Liviabella,
nella sua semplicità, laboriosità e bontà, è stato uno dei missionari più stimati e amati del Giappone.
222
11 1932
...Capisco tutto e i debiti e la materialità. Mi guro nella realtà le condizioni dei
superiori. Se Don Cimatti domanda è per ubbidire a Dio: Petite! Pulsate!. Se non
ti si domanda non si ottiene. . . E alle volte si ottiene propter importunitatem. Se dopo
un anno di insistenze (adesso le tiro una satira. . . ) per avere un po' di personale, ho
ottenuto zero. . . i Superiori non penserebbero. Guai se non chiedi! mi diceva il Sig.
Don Rinaldi, ed è perciò che chiedo per il prossimo anno personale personale personale.
...Per i progetti. . . si seguono le norme date da Lei. Si fa la tela col lo che si ha. Ho
domandato ai Superiori se possono inviare quanto arriva intuitu missionis con particolari
intenzioni o designazioni. Spero potranno arrivare n lì.
...Aderendo al desiderio da Lei espresso do il congedo a Don Margiaria per sei mesi
e se sarà necessario per un anno. Perdo un braccio nella speranza di acquistare o
raorzare le gambe per stare in piedi. Non so come ce la caveremo, date le condizioni
che Lei conosce, e data la necessità di dare lavoro ai chierici che sono nel tirocinio, per
cui non vedo altra possibilità che estendere.
Proprio quest'anno il personale sarebbe venuto a taglio, ed anche i piani in questa
parte sono crollati tutti. Volontà di Dio e così sia! Non so con precisione come farò rabbercerò alla meglio e avanti senza paura. Se mi sa suggerire qualche cosa. . .
Ho sei residenze. . . e 11 che mi fanno il tirocinio 10 il secondo anno e 1 il primo
anno e bisogna occuparli, perché sono polledrelli e lei sa che l'ozio. . . Bisogna assolutamente apra qualche altra residenza normalmente due chierici in certe residenze non
hanno lavoro suciente. Già preparati i conti la tegola del non invio di personale. . . la
convenienza di aerrare l'occasione dell'America mi hanno fatto capire che li ho fatti
senza l'oste.
...Ho nito. Mi raccomanda l'allegria. . . Mi raccomandi di essere più serio e meno
matto che è meglio. Anche quando grido sulle lettere sono sempre quello. Per me basta
che scarichi la responsabilità su chi di dovere, e poi sono a posto sempre.
Mi ami e mi compatisca e mi aiuti nella preghiera, col consiglio, col personale e coi
mezzi
Conte Venerosi / 1932-11-20 /della Associazione per il soccorso ai Missionari ital
Nell'approssimarsi delle Ss. Feste Natalizie e di Capodanno, mentre oso presentare a
nome mio e dei miei missionari le più sincere felicitazioni e l'assicurazione delle nostre
preghiere, oso pure richiamare alla sua carità le nostre pratiche presso il Ministero, e
nello stesso tempo pensando che le pratiche precedenti siano andate o smarrite o non
ascoltate, pregarla se mi può dare qualche suggerimento anché come ad altre missioni,
giunga pure a questa che versa davvero in pietose condizioni, qualche sussidio o aiuto.
Lei conosce gli antefatti; la mia supplica cioè a S. E. il Duce l'interpellazione del
Ministero degli Aari Esteri all'Associazione Nazionale il consiglio da Lei espresso ed
eseguito della relazione appoggiata dall'Ambasciata di Tokyo, che mi assicurò dell'invio
223
11 1932
con raccomandazione. Non mi resta che adarmi alla sua bontà per quei suggerimenti
che crede opportuni onde le pratiche precedenti o nuove vengano, se è possibile, ad avere
un lieto risultato.
Ricaldone Pietro / 1932-11-27 / Rettor Maggiore
Oggi a Takanabe 13 Battesimi e per i grandi la prima Comunione buona retata, che
consolerà il cuore di Don Piacenza: meritato premio alla sua fede e alle sue fatiche e
all'oerta a Gesù delle non poche soerenze siche. . . perché ammalato, e delle sue
preoccupazioni. . . perché economo.
... - A sostituire Don Margiaria nell'assenza metterei Don Marega. Se la cava benino
per la lingua: è già pratico dell'ambiente, penso che l'atto di ducia gli farà bene. Così lo
si vedrà anche alla prova quid valeant numeri. La realtà della vita lo correggerà in molte
cose ha già fatto molto protto e ancor più ne farà, perché non gli manca ingegno,
buona volontà. Ha bisogno di chi lo ama e comprenda, e poi mi pare che se ne fa quel
che si vuole (è così di tutti gli uomini). Gli ho anche adato studi speciali e recentemente
ha fatto un giretto nelle parti di Kyoto a questo scopo.
...Oggi ho ricevuto le sue consolantissime. La Madonna, Don Bosco e i Superiori si
fanno onore. (Non ne ho mai dubitato, pur avendo un po' gridato e magari qualche volta
stonato. . . Ma penso a Lei, anche musico. . . Ricorda quando in ucio preparavamo i
libretti del Su cantiam? Oh, che tempi!). Lei mi ha caritatevolmente fatto capire che
comprende anche le mie stonate! Deo gratias! Seguo a puntino le direttive indicate
e sono sicuro di non sbagliare. Che vuole? Don Cimatti è così: ha bisogno di essere
guidato, e poi gli diano batoste, lavoro, laetantes imus.
Crocioni? Ma se li domanda al Signore! Tutte le volte che vedo un confratello sorire
domando, domando. . . Pare incredibile che su questa pellaccia non attacchino i dolori
sici! Beh! Verranno anche quelli. Per me basta che non siano quelle croci . . . Sa
bene, quelle luccicanti. . . per cui bisogna essere reid, poumpé, fese pourté la coua . . . .
[dialetto piemontese ] Sì vicino alla Croce, la Mamma e vicino a Don Bosco, perché dire
Maria A. . . . Grazie del bene fatto con questo bel pensiero all'anima mia.
Mi raccomanda l'allegrezza. . . Ah! Amatissimo babbo, ma se è proverbiale tra i
missionari . Mons. Castanier mi chiama la vieux singe .Mons. Breton mi prega di
scrivergli in francese e fa buon sangue. Alle adunanze dei magnati, il Delegato è obbligato
a richiamarmi all'ordine: Ehi laggiù, il Kyushu!. Non le dico nei concerti. . . Ah, se
mi vedesse in Figaro . . . Mi raccomandi altro, amatissimo Signor Don Ricaldone. Sì,
sì! Compiere generosamente la nostra missione. Mi aiuti il Signore a compiere il dovere,
tutto, tutto. . . Ah, peccato non saper fare. . . Mah! Deus scit.
224
11 1932
Caviglia Alberto / 1932-11-28 / salesiano, studioso di Don Bosco
Lei sempre buono e generoso, caritatevole. Il Signore la rimeriti di tutto e con Lei quanti
nel S. Giovanni ricordano D. Cimatti... Oso dire che quelli sono stati gli anni più belli
della mia vita salesiana. Grazie, grazie del bene materiale e spirituale ricevuto da tutti,
ché da tutti fui amato; da tutti ho imparato un mondo di bene; tutti mi hanno aiutato.
Solo il Signore sa, e compenserà. Che dire a Lei, D. Alberto mio? Mah!... Penso che Lei
conosca Don Cimatti, e basta. . . Se no, come dissi altre volte, mi commuovo e ciò non
va.
Ed ora a noi nell'intimità. Grazie delle preziose notizie. Mi pare che tutto servirà alla
miglior gloricazione. Lei che è artista, sa che i contrasti danno risalto. Chissà come
avrà fatto bene, profondo, completo l'esame critico sintetico. Oh, D. Alberto ci dia tutte
le opere di D. Bosco.
E D. Pagella continua tutto nell'accompagnamento? Ricorda D. Alberto, il tema della
lancia. . . o giù di lì. . . e la strizzatina d'occhio che facevamo, corrisposta dal sorriso
bonario di D. Pagella riesso nello specchio. . . Penso che ora quello specchio che aveva
visto tanti furtivi sguardi non c'è più. . . Per me sempre bene. Avanti senza paura e con
fede nel Signore, che ci vuol più bene di quel che pensiamo. ...Dicoltà? Solite, ma si
procede. La crisi? Tutti ne parlano, e nirà di diventare frase comune per coonestare
tante cose. Ma fede in Dio! È così chiaro quel che ha detto. . . Quaerite primum. . . e D.
Cimatti ci crede e lo esperimenta cotidie. Deo gratias!
Ricaldone Pietro / 1932-12-7 /, Rettor Maggiore
Deo gratias! Viva Maria e Don Bosco. Ho un mondo di novità mi pare tutte belle. Ho
bisogno di molto consiglio di molte assoluzioni e di molte approvazioni.
Ho fatto due novene a M. A. e Don Bosco
...Don Margiaria parte il 22 c. m. Sarà a S. Francisco il 4 Gennaio. Avendo il Governo
data tanta facilità ed essendo pronto a darle se Lei pensa sia utile che Don Margiaria
faccia anche una puntata a New York e magari a Londra e Parigi, nessuna dicoltà a
concedere il congedo per l'anno. Venisse a nire in Italia potrebbe accompagnare i tesori
che certo i superiori ci invieranno pel prossimo anno. ...Ha lettera di presentazione ha l'appoggio delle autorità giapponesi alle autorità giapponesi d'America i confratelli
hanno promesso aiuto è tracone, e speriamo bene e per l'anima sua e per le anime
e anche per le nanze. Al momento non potevamo certo aspettare di più. Il Capitano
della nave Tatsuta-maru è Cattolico sarà nel tragitto da lui preparato alla Cresima
ed anche questo è un bene. Dunque Deo gratias e se saranno rose oriranno.
...Ed ora a noi. . . Ma, eh! assoluzioni e approvazioni sono necessarie, alcune subito,
altre approvazioni con consiglio di fare così e così. . .
Questione di Tokyo. Unisco copia della lettera di Mons. Arciv. di Tokyo. Noi siamo
convinti che dir di no ora sarebbe peccato, e guastarci con Monsignore, con la Delegazione
225
11 1932
Apost. e con tanti amici di Tokyo (una famiglia dà subito 600 Yen per l'installazione,
mobili se si va subito). Occorre mettere il piede a Tokyo20 per quest'anno orientarci
e preparare perché per il prossimo anno funzioni la tipograa certamente allora Don
Margiaria (se il Signore lo conserva sarà tornato) entrerà in funzione.
Per fronteggiare la delicatissima situazione avrei scelto Don Piacenza (con un chierico
e coadiutore). Egli, Economo, stando a Tokyo, potrà accudire in forma utile quel bene
di Dio che piace alla Provvidenza di Dio di inviarci, ed espletare pratiche che nei grandi
centri è più presto compiere... L'opera comincia nella povertà, senza fracasso, e sono
sicuro che il Signore la benedirà. Sarà possibile impiantare l'opera dei cooperatori e sono
sicuro che sul posto non sarà dicile avere i mezzi. Concludo: domando autorizzazione
ad accettare non domando mezzi ma pel prossimo anno personale. Il Vescovo ha
urgenza di iniziare ed è già da anni che aspetta. Egli mi dice: Don Cimatti, non deve
temere di inviare qui in distaccamento un confratello intanto si faranno le pratiche
necessarie ma urge cominciare al più presto.21
...Sta a Lei dirci: Inurbatevi. . . . Capisce? E si parte da Miyazaki, proprio come il
grande Capostipite Jimmu quando assoggettò tutto il Giappone! Ah, Don Bosco! Don
Bosco! Oh, come gli vogliono bene tanti tanti giapponesi.
Sia per noi, in tutto, il buon Padre. Sì Cimatti onerata conscientia. . . Sì, sì tutti gli
oneri; via solo gli onori. L'abbraccio di cuore. Mi benedica.
Circolare salesiani / 1932-12-14 /
Ricevo dal Superiore dei Gesuiti P. Kuemberg da Tokyo la seguente comunicazione che
vi prego di usare nei modi indicati dal Padre. Sono dolente di non potervi dare altri
schiarimenti al riguardo. Purtroppo un po' dappertutto, anche nella nostra Missione,
sentiamo la ripercussione degli avvenimenti, come già avevamo provato nel nostro piccolo
in occasione della questione di Beppu. Il succedersi di queste cose ci ammaestri a essere
sempre più prudenti e delicatissimi nel parlare e nell'operare in relazione alle questioni
religiose nazionali giapponesi, sia fra di noi e specialmente cogli altri e soprattutto se si
dovesse parlare in pubblico, o pubblicare per le stampe.22
Facciamo con fervore la Novena del S. Natale. Annuncio per domenica prossima 18
20
Don Cimatti sentiva forte questa necessità. L'apostolato missionario nelle zone di campagna, come era
Miyazaki, incontrava grandi dicoltà, essendo la gente attaccata alla tradizione, ed essendo forte il
controllo vicendevole. Ancora nel 2000, i cattolici della diocesi di Oita, comprendente le due provincie
che erano state adate ai Salesiani, non arrivavano a 6000. L'aumento maggiore si ha nelle grandi
21
22
città, come ai tempi della Chiesa primitiva.
L'opera di Tokyo-Mikawajima, eettivamente fu iniziata un mese dopo, nel gennaio 1933, insieme con
l'Ospizio e con la missione di Miyakonojo.
Si tratta della questione dell'adorazione all'imperatore, in cui fu coinvolta la Univ.
Sophia.
226
Cattolica della
11 1932
c.m. l'inaugurazione a Miyazaki dell'OSPlZIO (Kyugoin).23 Preghiamo perché l'opera
di vera carità si espanda e si consolidi a vantaggio delle anime.
Circolare ai Missionari / 1932-12-16 /
Nell'imminenza delle feste Natalizie e di Capodanno permettetemi che vi presenti i miei
più sentiti auguri e l'assicurazione delle mie povere preghiere intensicate in questa
occasione.
Vi propongo che per il nuovo anno il nostro lavoro spirituale sia diretto all'osservanza
più esatta della CARITÀ fra noi e fra i nostri dipendenti, ed all'osservanza esatta della
REGOLA.
...Al lavoro per raddoppiare il numero delle vocazioni. È questa per noi la questione
vitale. Non vedete che ci mancano catechisti e catechiste? Ci mancano ottimi elementi
che presto siano trasformati in santi sacerdoti o religiosi che possano ecacemente venirci
in aiuto! Noi dobbiamo conquistare i giapponesi con i giapponesi che lavorino col nostro
identico spirito, che ci seguano, che ci comprendano. Solo allora il lavoro dell'apostolato
potrà eettuarsi con forza ed ecacia.
Ma ricordate pure che per riuscire in questa dicile impresa occorre che prima noi ci
trasformiamo in loro, comprendiamo il loro carattere, le loro abitudini, comprendiamo
bene la loro lingua, che deve essere studiata ogni giorno, soprattutto che facciamo loro
capire che li amiamo...: attirarli a noi, farceli amici, e avvincerli colle opere della carità.
Finché non ci persuaderemo di questo e non lavoreremo ecacemente per riuscire a
giapponesizzarci, faremo il vuoto intorno a noi, e se l'opera dell'apostolato non rimarrà
del tutto sterile, sarà certo assai limitata. Oh, fratelli miei, datemi delle vocazioni, datemi
delle buone vocazioni.
Diario di Don Cimatti / 1932-12-18 /
Inaugurazione dell'Ospizio. Preparativi poveri e negli arredamenti e un po' in tutto.
Circa 200 invitati, circa 100 poveri e tutta la famiglia cristiana e salesiana. I discorsi
delle massime autorità tutti intonati agli elogi incondizionati e di piena soddisfazione.
Ora bisogna agire.
Giunge pure l'autorizzazione per l'opera di Tokyo. Oh, che il Signore ci aiuti ad
essere degni dei beneci materiali e spirituali che di ha elargiti. Bisognerà che tutti
ci sobbarchiamo a sacrici ed aumenti di lavoro. Bisogna anche aprire a Miyakonojo.
Mi pare che tutti lo fanno volentieri. Sono del parere che bisogna far di tutto per non
abbandonare le posizioni a costo di qualsiasi sacricio.
23
Tra mille dicoltà economiche, la prima parte della costruzione era già pronta per iniziare l'opera in
gennaio.
227
12 1933
Figura 12.1: Piccolo seminario a Miyazaki 1933
228
12 1933
1/12 nell'opera sociale di Miyazaki entrano i primi vecchi, curati dalle Figlie
della Carità
1/12 si apre la Casa di Mikawajima a Tokyo: Don Piacenza parroco
16 comincia la chiesa di Miyakonojo a sud di Miyazaki
3/inizio Mons. Hayasaka predica la quaresima a Miyazaki e Miyakonojo
4/1 L'asilo di Miyazaki diventa proprietà delle suore
5/24 Benedizione della prima pietra del Piccolo Seminario di Miyazaki
7/15 inizia la sezione bambini nell'opera sociale di Miyazaki
8/20 i chierici teologi vanno a Hong-Kong per lo studio della teologia
10/10 Don Cavoli parte per l' Italia per cercare aiuti
11/4 Inaugurato il Piccolo Seminario di Miyazaki, vi entrano gli allievi e i
chierici
Begliatti Letizia F.M.A. / 1933-1-4 /, Superiora delle F.M.A. in Giappone
Siccome va vociferandosi che Don Cimatti è diventato milionario pur ucialmente
non avendo ricevuto comunicazioni dalla loro Madre Generale mi vidi arrivare una
somma che dalle indicazioni dei Superiori deve servire per la cessione della proprietà Asilo
(terreno e edici) di Miyazaki, intestandola a chi mi verrebbe indicato dalle Superiore
delle Figlie di Maria Ausiliatrice.
Si vede che la Rev. Madre ha potuto aderire alla pratica che Lei sa, fu fatta tempo
fa, per tale cessione. Non comunicai nulla sempre in attesa di comunicazioni uciali sia
dalle loro Superiore che dai miei. Se Lei ha qualche comunicazione in proposito, ben
volentieri la conoscerò. Di fronte a Dio, valutando la cosa, credo che ci si guadagna tutti,
e Deo gratias.1
...Invio un pacchetto per le sue gliuole. . . Faccia fare una tombolina. . . Oh, come
vorrei dare quello che non ho. . . Quest'anno sarà un anno terribile, ma condo nelle
vostre preghiere.
1
Seguono 4 esclamativi, ed in margine a tutto il numero una la di interrogativi, naturalmente segnati
dalla ricevente. L'asilo Stella Maris di Miyazaki era stato costruito dalla Missione e adato alla
Suore, che vi lavoravano a nome della medesima. Per Don Cimatti, a causa delle dicoltà economiche
in cui si trovava, questo era stato un grande sacricio. Finalmente le Superiore di Torino avevano
deciso di acquistarlo e di farne un'opera propria. Con la somma ricevuta Don Cimatti poteva pagare
un po' di debiti, ma non era suciente a coprirli tutti.
229
12 1933
Ricaldone Pietro / 1933-1-6 /, Rettor Maggiore: si entra a Tokyo
I Superiori hanno autorizzato la fondazione di Tokyo, ed è di questi giorni l'apertura di
una nuova residenza a Miyakonojo, che incomincia già ad essere vivicata da famiglie
cristiane. Mi domando sempre: Perché il Signore ci mette in queste ambite possibilità? Perché in mezzo alle dure dicoltà economiche, in mezzo alle persecuzioni `propter
justitiam' il Signore nella sua materna Provvidenza mai venuta meno, così ci consola?.
Sarà perché, bambini come siamo nell'apostolato, siamo soliti ad adarci con infantile
condenza in Lui, che ci guida per non farne delle troppo grosse? Sarà perché siamo
e vogliamo essere sempre i più vicini e fedeli allo spirito di Don Bosco? Sarà perché
migliaia e migliaia di anime buone (e non è esagerazione) pregano per noi, e con la loro
carità che non conosce tregua, ci vengono in aiuto?
Per me non so dare esatta risposta, ma debbo dire, per la grazia di Dio, gli orizzonti
e i conni si dilatano; Maria A. e Don Bosco lavorano in questa terra santicata dal
sangue di tanti martiri, e, se non col ritmo accelerato, quale desiderano gli incontentabili
missionari, si procede, si procede.
Miyazaki ha di fronte un nuovo avvenire di bene coll'opera che ha ora tra mano,
l'OSPIZIO DEI POVERI, di cui riferirà ampiamente Don Cavoli.2 Veda, amato Padre, le
ultime conquiste della carità. Gioisca e si commuova con noi. Le dicono il grazie cordiale
e la povera cieca n dall'età di 4 anni, che ora ha veduto Gesù e gli altri poveri vecchi
abbandonati, ammalati e deformi, che nella persona di Gesù soerente, sono raccolti
dalla missione; ma più le gridano il grazie i poveri orfanelli, nella speranza di essere
prossimamente raccolti nell'Orfanotroo, che coll'aiuto di Dio e per la generosità dei
benefattori, dovrà sorgere nel prossimo anno.
Tassinari Vasco / 1933-1-6 / chierico, fratello di Clodoveo
Sempre a tempo gli auguri. Ho bisogno davvero di aiuti speciali quest'anno. Grazie.
Sì, Renato sta bene in tutti i sensi della parola. Don Cimatti non c'entra: è il Signore.
È un po' oca delle volte, ma buono.
... Per la Cina nessun timore. . . Oh, portino pure tutti i missionari in Cina. Ah, quando sarà che i 400 milioni saranno convertiti! Vedi, Vasco! Non bisogna che i missionari
abbiano paura che i fratelli abbiano più mezzi, più personale, più risultati. . . Dobbiamo
pensare a Gesù, alla sua gloria, alla salute nostra e delle anime.
Ne vuoi un esempio? Vuoi vedere come Gesù ama il Giappone e la sua povera missione?
I Superiori sanno le nostre condizioni di nanza non mandano personale quest'anno
2
L'Ospizio qui accennato era stato inaugurato il 18 dicembre 1932. Il 10 gennaio vi entrò la Signora
Osafune Taki Maria come direttrice e il primo gruppo di volontarie Aishikai = Figlie della Carità` .
La Signora Osafune veniva dalla parrocchia di Nakatsu. Il glio aspirante nel piccolo seminario era
morto nel 1932. Quest'Ospizio divenne la culla della nuova Congregazione indigena della Carità., di
cui la Signora Osafune divenne la prima Superiora Generale. I bambini vi entrarono in luglio.
230
12 1933
eppure si apre Tokyo si apre Miyakonojo forse costruirò il Seminario e un Santuario
a Maria A. ed altro che bolle in pentola. Ah, avessimo fede! E fossimo santi! Siamolo
Vasco mio, siamolo; se no che terribile conto dovremo dare a Gesù. Allegro, e impara ad
essere più uomo di fede non guardare agli uomini, ma a Dio, e non aver paura della
propaganda che altri faranno quando tu sarai in ballo: cerca la gloria di Dio e niente
paura. Bravo! Prega perché quest'anno il Signore raddoppi le forze dei missionari in
Giappone: siamo pochi e si è duplicato il campo d'azione.
Avanti! Evviva Gesù. Saluta omnes. Amiamoci tutti nel Signore.
Tirone Pietro / 1933-1-9 /, Direttore Spirituale Generale
Lei pensa che la croce che devo portare sia pesante. Siccome non concludo nulla, prego
sempre il Signore che risparmi i miei confratelli e butti pure addosso a me. Non so
se il Signore mi esaudisca e non devo saperlo Io domando sempre al Signore di
farmi ignorare gli eetti delle cose ma non mi sembra di essere accasciato sotto il
peso. . . sono grand e gross, ciula e baloss (dicono i piemontesi). Bravi, Superiori cari;
preghino preghino. Il Giappone non si converte che con la preghiera sacricata.
(Lei mi dice) Sia buono ed esigente!. Mi sembra di dire le cose chiare e per lettera
per iscritto e a voce opportune et importune ma veda, siccome ho la convinzione
di coscienza che gli altri fanno e sanno meglio e più di me, lascio fare (non contro le
Regole. . . e contro lo spirito delle medesime. . . no, no), ma nel modo di lavoro, ecc. ecc.
Non credo che sotto il superiorato di Don Cimatti le cose si facciano come le farebbe o
vedrebbe Lui. . . L'omnis homo mendax dubito che sia nel senso che mi dice Lei. Che
vuole che corregga, caro Don Pietro? Lo spirito, mi pare, lo spirito buono c'è in tutti.
Tutti vogliono salvare anime: ed alcuni farebbero prodigi, penso, se fossero soli nel lavoro.
Dalla Cronaca di Don Cimatti / 1933-1-14 /
Il contratto del Seminario è fatto. Dalle 8 del mattino alle 10 di sera... Mondo orientale...3
All'Ospizio entrano i primi vecchi e la Signora Osafune con alcune ragazze cominciano
l'opera di carità. Inizialmente sarà forte la sorveglianza delle autorità. Per un lato è
bene, così si riga dritto... Se ci fossero legate completamente le mani è meglio ritoglierci
la nostra libertà
Circolare Salesiani / 1933-1-19 /
Vedete anche voi che da qualche tempo a questa parte, anche nella nostra missione (anche
altre non ne sono escluse) i giornali non parlano sempre in modo favorevole del nostro
lavoro. In generale sono appunti e accuse mosse al Catechismo in genere, ma alle volte
3
Si tratta del terreno dove durante l'anno venne costruito il Piccolo Seminario di Miyazaki/
231
12 1933
si discende a particolari di fatto che veri o non veri fanno certo sempre del male, specie
ai pusilli e a coloro che ignorano la nostra religione... Vi prego di studiare la possibilità
proprio nella festa del nostro Patrono di invitare alla Missione, nelle forme che crederete
più opportune nei singoli ambienti, i giornalisti.4 È la festa del Patrono della stampa
cattolica avvicinando queste persone si possono chiarire molte idee, stringere preziose
relazioni, farsi degli amici, e di fare del bene anche a queste anime. Vedete se è possibile
combinare che accettino comunicazioni e pubblicazioni di articoli interessanti la religione
e l'opera nostra in Giappone e all'estero: insomma sfruttiamo santamente l'occasione
che mi sembra ottima.
Ricaldone Pietro / 1933-1-29 /, Rettor Maggiore
Come vede le scrivo da Tokyo, dalla seconda città del mondo per popolazione, dalla
Capitale dell'Impero, per annunciarle ucialmente l'entrata dei Salesiani nel più grande
centro dell'Impero. Entrata calma e tranquilla, senza squilli di tromba o rulli di tamburi;
entrata pacica di tre suoi gliuoli: Don Piacenza, ch. Filippa, coad. Ragogna, che già
sono al lavoro, sul terreno adato loro dal nostro gran benefattore Mons. Chambon
delle Missioni Estere di Parigi, Arcivescovo di Tokyo.
Il campo di lavoro è esteso, comprendente due compartimenti della capitale (Arakawaku e Adachi-ku) con un complessivo di 300.000 abitanti, di cui una trentina cristiani.
Il campo di lavoro è formato da poveraglia: zona notoriamente conosciuta come la più
misera di tutta la città, la più bisognosa in tutti i sensi. . . Il campo di lavoro è formato
da moltitudine di ragazzi. Nei pressi della missione vi sono varie scuole elementari
rigurgitanti di allievi, che nito il corso elementare inferiore, non trovando altre scuole
né lavoro, bighellonano a migliaia per le vie. . . Sono chiare le conseguenze. Come vede,
amato Padre, è proprio un campo di lavoro adatto per i Salesiani, che vi ci si trovano,
mi lasci dir così, come in casa loro. Pur non essendosi fatta réclame né potendo per ora
svolgersi ancora un programma coordinato di azione, il cortile nel pomeriggio è sempre
pieno di giovani, e si comincia a sentire già la ristrettezza del locale. Il nostro Don Bosco
andava per le vie di Torino a cercare i ragazzi per il suo Oratorio. A Tokyo si sono
invertite le parti, e sono i ragazzi che han cercato e trovato i Salesiani, e non pare loro
vero di aver a disposizione un bel cortile ove scorrazzare, e non pare vero a noi di aver
potuto realizzare con tanta facilità l'inizio di quello che noi chiamiamo oratorio. Il resto
verrà poco a poco. . .
4
Don Cimatti usava invitare i giornalisti anche pagani alla festa di S. Francesco di Sales: faceva un
buon pranzo e dava loro un regalo facendoseli amici. Questi contatti gli furono utili in tante occasioni
dicili.
232
12 1933
Seriè Giorgio / 1933-1-. . . /, Consigliere Generale per gli Oratori
Dal 1927 anno in cui abbiamo iniziato il lavoro salesiano in questa missione, si sono
pure iniziate le riunioni dei ragazzi e delle ragazze nelle singole nostre residenze, dove fu
possibile, quotidiane, dove non fu possibile, settimanali; e nei luoghi dove il missionario
non ha residenza ssa, mensili.
Date le ristrettezze dei locali non possiamo avere delle grandi adunanze, inoltre bisogna
notare che chi frequenta sono per la massima parte pagani (quindi non si può parlare
di Oratori nel vero senso della parola) e per noi la massima dicoltà è che la scuola
essendo fornita di tutti i conforts moderni per giuoco, ecc. e vigilata con cura dai maestri,
salvo i giorni delle ferie, che sono anch'esse piene di attrattive per parte della scuola o
obbligatorie o libere, ne viene di conseguenza che è assai dicile la riunione dei giovani
come nei nostri paesi. Il fanciullo è in generale congedato tardi dalla scuola e giunto a
casa, oltre ai doveri scolastici, ha parte integrante nei lavori di famiglia, colla cura dei
fratellini e lavori domestici i genitori vogliono che il fanciullo veda e quando e come
lavorano i genitori, ecc. La frequenza quotidiana, se non è corredata dai dopo-scuola fatti
bene e da giapponesi, possibilmente insegnanti, può essere più di danno che di vantaggio.
Quindi l'oratorio deve essere in pieno accordo colla famiglia e colla scuola, se non si
vuole vedere frustrato in breve tempo denaro e lavoro. Essendo per la massima parte
pagani, salvo un permesso esplicito dei genitori, non è conveniente parlare di religione,
perché molti genitori proibirebbero immediatamente ai gli di venire alla missione.
Per queste ed altre ovvie ragioni siamo in una delicatissima posizione ed è probabile
che non si sia ancor trovata la vera formula per impostare bene questo problema.
Pasquale [Luigi] / 1933-2-8 /5
Ringrazi per me i suoi scolaretti e li esorti a pregare in modo speciale per questa missione
che tanto ha bisogno di preghiere. E Lei continui a lavorare per le Missioni. Anche questa
è una forma di lavoro missionario per Lei che tanto desidera andare in Missione. Chi le
scrive, prima che fosse accettata la sua domanda, ha lavorato circa 30 anni a Valsalice
inviando missionari, non potendo andare lui. Armiamoci e partite. . . 6
L'amor proprio può rimanere oeso, ma si lavora tanto bene nell'apostolato missionario
anche in posto, proprio nel posto in cui ci vuole la Provvidenza e questo atto di umiltà
vale molto più che attraversare i mari.
Tirone Pietro / 1933-2-10 /
Quanto alla tentazione di Dio di cui mi si fa osservazione, tento di eseguire perfettamente
il consiglio dei Superiori non spendere, se non hai modo di chiudere il buco. Mi dica,
5
6
Manca il nome, ma si pensa che sia Pasquale Luigi.
Famosa frase del Duce, usata qui per scherzo!
233
12 1933
se Lei domanda aiuto per un'opera, ed il Signore le manda i soldi per farla, Lei che
farebbe? Mi pare che Don Bosco li impiegherebbe in quella. Eccole la storia del nostro
ricovero... Si tratta per ora di alloggiare una trentina di poveri vecchi, che sono sussidiati
dalla città. Spero che pure il Governo e la provincia darà il promesso e dovuto per legge
sussidio, col quale si potrà pensare all'Orfanotroo. Ora tutto è pagato e già una dozzina
di vecchi sono in sede. O i Superiori sono male informati e pensano a chi sa che cosa, o
Don Cimatti non capisce più nulla, né della sede né dei doveri che deve compiere come
capo missione (essendo quest'opera della missione)..
...Lei parla della scienza di un certo Don Cimatti. Oh, se lei vedesse, sapesse i miei
crucci di coscienza. . . È così! I Superiori pensano che Don Cimatti dica le cose sue con
senso di umiltà, di esagerazione. Sì, ho le lauree e di scienze e di losoa e diploma di
musica. Ma che ne so di scienze e di losoa? Sapesse quanto costa alla mia povera
testa e la preparazione della lezione e di losoa e di scienze. . . Che non capisco, che
non capisco. Passi per la musica. . . ma a che serve la musica per la teologia?
Ma poi il massimo problema è che o facciamo scuola o facciamo il nostro dovere
missionario. Sono buono a poco o nulla, ma che cosa posso fare per la missione, se faccio
scuola? Ecco la realtà.
Preghi per noi, preghi per noi e specie per me. Più invecchio, più mi comprendo. . .
Oh Gesù, noverim me. . . E a tempo opportuno noverim Te! La ricordiamo di cuore.
Ossequi e saluti da tutti. Una parolina a Maria Ausiliatrice e a Don Bosco.
Treggia Alfredo / 1933-3-3 /sacerdote salesiano, direttore di Faenza7
Grazie di cuore della tua carità e di quella dei cari giovani di Faenza cui scrivo.
Il Signore ti rimeriti e ti dia le 700.000 lire che auguri a Don Cimatti, disposto certo
a prenderle e che metterebbe subito per la scuola di Tokyo. Siamo entrati e. . . ci
resteremo, nel Rione più povero e barabba, come Valdocco dei tempi di Don Bosco e
peggio. . . Perché nella seconda città del mondo. Per ora, Oratorio e cura di trecento
mila anime e poi. . . Si vedrà.
Giacché parlo con te, uomo di aari, ti voglio coinvolgere subito in uno che mi interessa
assai.
Per sostenere Tokyo ho pensato di domandare l'aiuto dei miei vecchi amici, fra cui
conto anche te ed altri che hanno avuto l'alto onore di avere a che fare con me a
Valsalice. Devi cioè darti attorno per trovarmi Lire 50 (vedi che non non è poi gran
cosa!). A Faenza poi, ci sono ancora, di tale sorta: Don Oliva, Don Vieceli, Don Giudici,
Ghezzi, Alberti, Frigerio e forse altri ai quali non deve tornar dicile o per mezzo di
amici o di benefattori, trovarmi ciascuno Lire 50. Animo: di' loro una buona parola e
sono sicuro che mi aiuterete perché voi volete bene alle missioni.
7
Doveva essere allora il Direttore del Collegio salesiano di Faenza. Della lettera manca il manoscritto:
si riporta come si trova sul giornalino del Collegio salesiano di Faenza.
234
12 1933
Conto dunque su di voi. Se vorrai poi alle 50 lire aggiungere degli zeri, padronissimo.
Prega e fa' pregare per me che mai dimentico Faenza. Saluta tutti tutti.
Ricaldone Pietro / 1933-3-9 /, Rettor Maggiore
Grazie cordiali delle sue care, paterne parole per noi e specialmente pel suo povero Don
Cimatti. Così va bene; non abbia timore di avvisarlo per quanto sono capace eseguirò
alla lettera i suggerimenti suoi e dei Superiori. Non so se posso nel Signore dir questo:
Sono 7 anni compiuti che sono qua e non è passato mese che non abbia tenuto i
Superiori al corrente delle cose dell'anima mia e delle cose nostre: dicoltà, gioie, dolori
e progetti. Quando ho veduto che i Superiori non erano alieni sono andato avanti, sicuro
che Gesù era con noi. Quando i Superiori hanno dato norme precise, mi pare di aver
tentato di eseguirle così. Quando non avevo norme né dai Superiori, né da Roma, ho
interrogato i confratelli, mi sono messo in braccio a Gesù, a Maria e a Don Bosco. . . E
avanti. Sbagli? Ne ho fatti un nimondo, e pian piano, ammaestrato dalla esperienza,
tento di evitarli e riparare i fatti.8
...Grazie, amato Padre. Oh, potessi far capire a quelli che dicono di noi, la dura realtà
diventerebbero nostri ecaci alleati, e sono sicuro che farebbero più di noi. Oh, che
commedia il mondo!... Rimaniamo, creda, ammirati e santamente invidiosi dei successi
delle nostre altre missioni, e preghiamo per loro. Ma guardiamo pure intorno al campo
a noi adato. Un pezzo di musica del povero sottoscritto: Getta la rete in mare o
pescator. . . . (Mette la musica ). Può gettare la rete. . . Nulla. La lenza sola. . . Anni
di aspettativa, che le danno modesti contributi, che sul più bello sfuggono. Oh, amato
Padre, guai se casca il caldo ideale in Giappone. . . È nita, è nita.
Zerbino Pietro / 1933-3-11 /, sacerdote salesiano, suo exallievo
Allegro sempre. Dovunque il Signore ci mette, lì è la nostra missione. La tua è
all'Oratorio di Torino, e anche lì, credilo pure, puoi fare delle conversioni.
L'estero è un luogo, non è uno stato di vita: quindi ciò che conta essendo la sostanza,
non l'accidente, sii buon missionario di preghiera, di dovere, di carità lì dove Gesù ti ha
messo.
Ricaldone Pietro / 1933-3-15 /, Rettor Maggiore
L'Ospizio per i poveri vecchi vede ormai occupati i trenta posti disponibili, no a che la
carità dei buoni non ci permetta di aumentarli a 300. Già vari di essi colla cura e col
sollievo del corpo, trovarono la cura dell'Anima ricevendo il battesimo.
8
È certo che poteva aermare la cosa senza mettere alcun dubbio.
235
12 1933
Già comincia a delinearsi la parte infanzia e gioventù abbandonata. Già un gruppetto
di donne giapponesi prodiga a vantaggio di tante miserie le forze e la vita.
Recentemente un maremoto e terremoto a nord di Tokyo fece migliaia di vittime.
Avendo ricevuto invito dal Governo di esortare i cristiani a cooperare per lenire tanta
disgrazia, con qualche sussidio materiale che si potè raccogliere dai poveri cristiani di
Miyazaki, si misero pure a disposizione dell'Autorità dieci posti gratuiti per orfanelli.
Altre oerte furono pure inviate all'autorità ecclesiastica locale, mettendo le nostre residenze a disposizione per ricevere orfanelli del gran disastro. I suoi gli non vogliono
dimenticare in queste occasioni le pure tradizioni di famiglia lasciateci dal nostro padre
Don Bosco e dai suoi successori.
Circolare salesiani / 1933-4-1 /
Vi ho comunicato il pensiero del tribunale di Miyazaki in relazione ai nostri FILMS, ossia
ogni volta che si riproducono anche nella missione occorre il permesso della Polizia.9 Si
stanno facendo le pratiche per vedere se e come si può facilitare a tutti tale pratica. Ad
ogni modo insisto sempre più fortemente a che si vada sempre d'accordo colle autorità
locali di ogni genere. È necessità ed è pure una massima del nostro spirito.
Ricaldone Pietro / 1933-4-10 / Rettor Maggiore
Le cose notevoli del mese più che in me sono negli altri, e comincio dal Sud.
Miyakonojo. Bene in omnibus. Don Tanguy si stanca nei viaggi di apostolato pel suo
gregge che va aumentando. Sono tranquillo per loro, pur dovendo alle volte i confratelli
rimanere o senza Messa o comunione, quando non possono andare a Tano o il prete
di Tano non può scendere a Miyakonojo. Oh, quando sarò Papa, permetterò anche ai
chierici religiosi missionari di poter fare da sé in necessitatibus la s. Comunione. Per
me la vedo così naturale! Mah! Non sono ancora Papa.
Tano: non va, non va. Le accludo la lettera che mi scrive il povero Don Cecchetti di
cui già le avevo parlato. Non posso indurlo a studiare il giapponese e quindi. . . Dice
che è ammalato, e quindi scoraggiato, non si sa come iniettargli forza sica e più morale.
Lamenta mali di testa continui, ecc. ecc.
...Amat.mo Sig. Don Ricaldone, cogli ammalati tipo precedenti ci vuole il medico. Per
me francamente non so come fare. Si perde un tempo immenso e non si conclude. Sono
poi anche ammalati spirituali ed allora, in vita di Missione, è ancor più dicile la cura.
Mi suggerisca ed aiuti.
9
Il controllo del governo si andava facendo sempre più stretto.
236
12 1933
Ricaldone Pietro / 1933-4-15 / Rettor Maggiore
La primavera ha certo incanti in ogni angolo di questo povero mondo. . . Non oso fare
paragoni, perché il Signore in forme svariatissime ha prodigato la sua sapienza dappertutto, ma certo ha sparso gemme di bellezza inarrivabile in questi paesi. E fra le più
belle i fanciulli che indossati i variopinti kimono si spargono nei campi, nei boschi, nelle
radure, e tra il multiforme sempre variante colore d'ambiente cogliendo ori, cantano,
cinguettano cogli uccelli e con grazia ammirabile danzano.
E contrasto vivissimo, l'aollarsi specialmente ora alle stazioni ferroviarie delle moltitudini (dico delle moltitudini) al passaggio dei soldati, che partono per la Manciuria o da
cui ritornano per il riposo dopo il faticoso periodo di difesa, o da cui ritornano le spoglie
mortali dei caduti. ...Che cosa passi in quei momenti nell'animo dei soldati non posso
dirlo. Mi sono trovato molte volte a queste manifestazioni. ...Il pensiero della separazione
produce sui volti e degli spettatori e dei partenti tutta la gamma di espressioni possibili al cuore umano: esplosioni di gioia spontanea, sorrisi repressi, serietà, indierenza,
mestizia, lagrime. La scena cambia all'arrivo delle ossa dei soldati caduti per la patria,
serietà, raccoglimento, silenzio sepolcrale, impressionante.
Il 27 Aprile si è tenuta a Tokyo una funzione solennissima che assunse l'importanza di
un avvenimento nazionale colla deicazione di 1171 anime di soldati, caduti nella lotta
attuale colla Cina a Shanghai e in Manciuria. S. M. l'Imperatore in persona volle essere
presente alla solenne cerimonia, tenuta nel tempio YASUKUNI e non è mancato nulla
di quello che il fastoso cerimoniale di corte e del rito Shintoista può dare per rendere
grandioso e indelebile l'avvenimento.10
La costruzione del tempio attuale risale al 1869 per onorare i patrioti dell'epoca della
Restaurazione, e fu ridotta nella forma attuale nel 1880 e fu chiamato SHOKONSHA
(luogo di richiamo delle anime dei morti), Yasukuni jinja (tempio del riposo, della pace
nazionale) sotto la diretta amministrazione del governo. L'enorme arco trionfale (torii)
è costruito col bronzo di vecchi cannoni. Dal tempo della Restaurazione a tutt'oggi sono
124.562 gli inscritti, che la nazione continua a rispettare e venerare. Colla funzione di cui
parlo si aggiungono 1171 nuovi nomi dei recenti caduti in guerra sui campi di battaglia
di Shanghai e Manciuria, decorati per volontà dell'Imperatore di questo nuovo segno di
gloria.
Caviglia Alberto / 1933-4-26 /, sacerdote salesiano, studioso di Don Bosco
Parla della nostra povertà. . . Paragonata a quella di tanta miseria che ne circonda è
ricchezza, Pur non avendo niente possediamo tutto! Amato D. Alberto! anche nella
10
Da notare che questo tempio e questa usanza continua ancora adesso nello scintoismo, e ancora
oggi diventa spesso notizia per il fatto che vi sono venerate anche le anime dei responsabili della
seconda guerra mondiale, condannati dal tribunale internazionale.
questa venerazione pubblica.
237
I paesi vicini protestano per
12 1933
crisi più terribile ci può essere stato la preoccupazione assillante in D. Cimatti del Che
cosa mangeremo, o meglio di ciò che dare ai confratelli. . . ma la parola di Gesù non
venne mai meno, ed il Cercate per primo il Regno di Dio ebbe sempre la sua palmare
applicazione. Oh, no, no. . . Gesù non ci ha lasciato mai orfani. . . Oh, avessimo la fede
di cui parla Lui... Per me mi sono bambinescamente buttato in Lui e Lui non è venuto
mai meno, mai, mai. Quindi posso dirmi ricco..
...Belle le notizie sul nostro Savio e del più nostro D. Bosco, che ieri nell'intimità
familiare, abbiamo anche noi onorato. Oh, se si prega per l'arrivo. . .
Auguri perché si realizzi la facoltà teologica. . . Veda D. Alberto, Lei lo sa che i
giovani studenti apprezzano qualsiasi cosa che loro si faccia amare. . . Anche i miei cari
normalisti volevano bene all'agraria pur puzzolente. . . e noti che portavo in scuola no
il cessino. . . Lei (non intendo lodare vanamente) ha l'arte di far amare ed apprezzare. . .
Potrei cantarglielo sull'aria del Puccini ( Aria Tosca, atto 1°: Oh come la sai bene l'arte
di farti amare. . . ).
Grazie di tutto, D. Alberto. Non tema, Lei non ruba tempo Non ho mai capito che
la povera frase ho tanto da fare (per me è la più insulsa. . . Chi ha da fare davvero non
la dice). . . possa togliere tempo alle manifestazioni di carità. Le lettere sono le nostre
oasi. . . Poi creda pure che c'entra molta retorica nelle descrizioni della vita missionaria. . .
alle volte troppa. . . e così si snatura la bellezza armonica della medesima. Può essere la
vita più ordinata e laboriosa, come può divenire (purtroppo!) la più pacica e inattiva,
come pure la più strampalata, per gli energumeni e avventurieri. Perdoni! se bambino
nella vita missionaria, oso dire così, ma è un pensiero per me chiarissimo, evidente.
Il Signore mi aiuti ad eseguire alla lettera i ricordi di D. Bosco ai missionari. . . ecco
l'equilibrio materiale e spirituale vero. . . e non è solo amor di glio che mi fa dir così
è verità pratica. Non so che ne pensino i missionari liberi di sé ma il missionario
religioso nella regola trova l'ordine e non le aberrazioni nervose, nevrasteniche del falso
apostolato.
Ricaldone Pietro / 1933-5-6 /, Rettor Maggiore
Le suore con il primo Aprile presero la gestione dell'Asilo. Mi pare siano soddisfatte:
mi sforzo di aiutarle in tutto. Quello che si poté fare di fronte a Dio mi pare si sia
fatto. Può essere che ci siano stati sbagli per parte nostra (il massimo sbaglio è Don
Cimatti) si può pensare a qualche intemperanza di modo da parte di Don Antonio.
...Sono convinto che le suore faranno miracoli di bene, ed è per questo che non mi pento
di averle chiamate. Mi sono pentito di averle chiamate a conto della missione che non
poteva rispondere materialmente delle loro esigenze per la vita. Grazie a Dio anche
questo è tolto e spero che la pace che ora c'è continuerà.
...Ed ora, amatissimo Padre, un piccolo sfogo... Può essere che dalle relazioni di Don
Cimatti sia apparso che incolpo i Superiori del noviziato-studentato di non aver visto,
238
12 1933
ecc. ecc. Certo questa non fu la mia intenzione, e domando scusa dell'involontario
male. Sono ormai 37 anni di Congregazione e sono vissuto quasi sempre nell'ambiente
formativo. Sono enormi le dicoltà per conoscere gli individui, e non ho mai osato
pronunciare un giudizio senza tremare, e continuo ora. Se qualche parola un po' forte
potesse essere uscita, l'intenzione per me è di mettere a giorno e in chiaro storicamente
quanto mi sembra di vedere. Abbia la bontà di pensare così, amato Padre, e solo così.
Oh, mi sta troppo presente, e lo predico non giudicate e non sarete giudicati. Perdono
dunque se involontariamente ho potuto aver l'aria di voler fare osservazioni ai Superiori
o ai maestri di novizi, ecc.
P. Ricaldone, 15 maggio 1933:
Per i progetti stia tranquillo, non si fa il passo più lungo della gamba d'altra parte Lei
sa che fare i progetti non è eseguirli. Sono contento che i Superiori sappiano che Don
Cimatti non sa dire di no a nessuno. . . quando sono cose che si possono fare e che non
sono disformi dallo spirito delle nostre Regole. Senta, amatissimo Sig. Don Ricaldone,
sono ormai 7 anni che si lavora qua. All'inizio si fece un programma minimo, concordato
poi con Lei... Per me non vedo che la realizzazione del programma stabilito. Dio volesse
che Don Cimatti avesse potuto fare il doppio. . . Ah, questo brucia, che il Giappone in
70 anni è salito fra le potenze, e non così il povero Gesù, il crocisso Gesù... Se stiamo
alle direttive dei Superiori perché devono nascere i guai? Può essere si pensi all'Ospizio?
Sì, sono a tutt'oggi 38 le bocche da mantenere, ma la Provvidenza ci pensa...
Per me ho fede in Don Bosco. . . e nella teoria agricola dei semi duri . . . Lei sa,
germoglieranno. La nostra parola d'ordine è seminiamo, seminiamo. . . qualche cosa
resterà.
Dicoltà: siamo poveri . . . Meglio così. Guai quando saremo disformi dallo spirito
di Don Bosco ma Gesù è fedele. . . Finché siamo poveri non temo nulla, perché Gesù
darà tutto. Siamo stranieri. È il più grave ostacolo, creda, è il più umiliante, specie in
questi momenti. Si cammina sui rasoi. Valutazione del Cattolicesimo come contrario
all'impero. Grave assai e al momento delicatissimo (L'Università cattolica e i Marianisti
sono in aria per questo). Lingua, mancanza di catechisti, i nostri cristiani di condizione
bassa, ecc. ecc. Ma Gesù, l'Ausiliatrice sono con noi.
Ricaldone Pietro / 1933-6-1 / Rettor Maggiore
Ispirandoci alle direttive dei Superiori passate e presenti, pur conoscendo l'urgenza dei
nostri bisogni di personale, ma premendoci di più la formazione, abbiamo ridotto al
minimo i dispensati . Sono i chierici Braggion, Zanarini, Tassinari, Felici e Bernardi.
Tutti stagionati per età, abbastanza formati spiritualmente, a corso losoco e biennio
di tirocinio regolare tutti assai mediocri (è il colorito di tutti) d'ingegno. Aderendo
239
12 1933
pienamente al consiglio e direttive dei Superiori, andrebbero ad Hong Kong coll'augurio che presto anche il Giappone abbia il suo Studentato. Questo dipende dai nostri
Superiori. Non mi nascondo la dicoltà economica, ma Deus providebit.
Ad ogni modo il fatto che siamo costretti ad emigrare, dice chiaramente la nostra
povertà di mezzi materiali e di personale. Siamo proprio poveri di testa e di mezzi: è
un po' umiliante, ma il Signore benedice la nostra umiliazione in tutti i sensi, perché
dopo tutto, facciamo l'ubbidienza rinunziando ai nostri sogni ed altre proposte. Ne sono
davvero contento e ne benedico il Signore.
... Seguiamo con vero piacere le belle notizie del nostro caro Don Bosco e preghiamo.
Non per mettere le mani avanti, per segnalare. Nel 1934 vi è il Sinodo in Giappone e se
Don Cimatti è nelle condizioni attuali deve intervenirvi: troppi problemi fondamentali vi
si devono trattare. Siccome già si fanno voci di canonizzazione e Capitolo, ecc. supplico
n d'ora il Rettor Maggiore, Sig. Don Ricaldone, a non obbligarmi, come la volta passata,
al ritorno in Italia. Creda, mi farebbe male male male assai. Tanti cari confratelli hanno
veri bisogni materiali e spirituali. . . per cui hanno necessità di venire. Scongiuro n
d'ora. . .
Ed ora mi benedica con tutta l'anima e con me questi suoi gli che penso vicini al suo
cuore.
Parli per noi a Maria A. e al nostro Don Bosco.
Tassinari Clodoveo / 1933-6-6 /, tirocinante
Vuoi scavare un buon fondamento di perfezione? Umiliati nei pensieri, nelle parole, nelle
azioni. Ecco il S. Cuore che vuol essere tuo modello, Egli mite ed umile di cuore.
Con piccoli atti quotidiani vi riuscirai. Allegro sempre.
Grigoletto Giuseppe / 1933-6-11 / sacerdote salesiano, suo exallievo
Il 24 maggio, sotto la pioggia, ho voluto benedire la prima pietra del nuovo Seminario.
Deo gratias! Cinque anni di lavoro vedono l'aurora. . . Spero a Settembre che il sole si
terrà sull'orizzonte.
...Prega e fa' pregare e vedremo tutti i miracoli di Maria Aus. e Don Bosco. A Tokyo
(26 Aprile) ottenuta l'autorizzazione, 400 oratoriani, 80 alla scuola serale cominciano a
dare il loro da fare. Evviva! E beato chi può lavorarvi. Il povero cialtrone Don Cimatti
è seduto al tavolo e ti scrive. Fiat voluntas Dei.
Prego come dici, che maturi la Zucca Baruca, ma tu fa' altrettanto per me che davvero
ne abbisogno.
240
12 1933
Circolare salesiani / 1933-6-20 /
Non mi stancherò di ripetere che bisogna che ogni residenza si industri a fare anche fuoco
colla propria legna, e provare a fare un po' di propaganda presso amici, benefattori, exallievi. Il Centro fa quanto può, ma non può arrivare a tante fonti a cui voi soli potete
facilmente attingere e con protto vostro e delle anime.
Generalmente i benefattori per essere attirati all'opera generale, bisogna siano attirati
dalla persona singola. Aiutate dunque più che vi sia possibile questo povero elemosinante
che vorrebbe poter essere in grado di fornirvi di grandi mezzi per combattere la santa
battaglia, ma che da solo è insuciente a proporzionare i mezzi al bisogno.
Joyeusaz Abele / 1933-7-7 /, ex-allievo
Ricordati che il più è la preghiera. . . Eccoti che il S. Cuore ti invia il suo messaggio. Nel
suo mese amiamolo e facciamolo amare.
Come faccio a parlare giapponese? Come posso. Per le prediche, quando non si vuol
essere preoccupati, si legge (come fanno i grandi uomini) e così si tira avanti. Abele mio,
ricordati che la vita di apostolato è incomprensibile,
- se non saprai vivere di fede che si dona infantilmente a Dio;
- se non saprai vivere di umiltà. . . Sì, sì, dici bene Dio ha scelto le debolezze del
mondo. . . Sì, sì, conosco te e per quanto posso me; possiamo rallegrarci che Gesù ha
scelto bene; ma se sapremo umiliarci di più agirà di più. Ti umilii? Dio viene a te e
ti innalza. Ti innalzi? Dio lo vede bene dall'alto e da lontano, è il concetto, se non le
parole di S. Agostino.
a)- se non ci facciamo santi (nota: farsi, non esserlo). Continua col desiderio eettivo.
Circolare salesiani / 1933-7-10 /
Come sapete i Superiori hanno deciso che il nostro Studentato Teologico temporaneamente sia quello di Hong Kong. Mentre ringraziamo il Signore che ci dà modo di iniziare
questo corso così importante per l'avvenire della Missione, preghiamo e facciamo voti che
coloro che inizieranno il corso si mettano di buona volontà, con senso di responsabilità a
compiere il loro dovere. La loro partenza è ssata per il 21 c. m. da Nagasaki.
Runi Costantino / 1933-7-24 /, ex-allievo di Valsalice
Al muto Padovano,11
C'era una volta un giovane chiamato Costantino,
che con grande frequenza, in scuola chiacchierava.
11
Si vede che per ragioni di lavoro il destinatario era stato trasferito a Padova.
241
12 1933
Ma fatto poi adulto e avuti dal Signore e dall'amata Flora due angioletti cari,
di scriver, di parlare purtroppo ahimè! cessò.
L'amico del Giappone che sempre pensa e prega pel bravo Costantino implora dal buon Dio l'attesa guarigion.
Piglia la penna e scrivi al vecchio del Giappon.
Un bacio ai tuoi e prega per me.
Ricaldone Pietro / 1933-7-30 / Rettor Maggiore
Nel luogo attuale si è d'accordo che una scuola sia pur modesta non è possibile
erigere. Il posto è ristretto ed in pratica equivarrebbe ammazzare l'Oratorio... Don
Margiaria teme che lavorando per questi poveri ragazzi, facciamo solo gli interessi di
Monsignore e non della Congregazione. Ma ...mi pare che facciamo quelli di Dio e anche
i nostri. A Tokyo si dice solo: I Salesiani fanno così, i salesiani fanno questo. . . .
Insomma Don Margiaria sta per il monopolio salesiano Don Cimatti sta per il bene; e
non vorrei che se si mettesse l'opera tipograca a Mikawajima, venisse a cessare l'ottimo
accordo che c'è fra noi e il Vescovo e missionari ed Ordini e congregazioni religiose, e
questo cesserà certo il giorno in cui ci sarà chi non vedendo che la Congregazione vorrà
fare il legislatore.
D'altra parte bisogna che teniamo conto delle ottime disposizioni di Monsignore attuale, e impiantarci presto bene, perché non sappiamo l'avvenire. Don Margiaria insomma non vede che la Congregazione, e forse non pensa troppo che siamo in terra di
missione.
Non so se le avrò chiarito il mio pensiero. Unisco ad ogni modo lettera di Don Margiaria
che mi dice, spera essere a Torino in settembre.
A Tokyo:
Miletto Erminio / 1933-8-4 / ex-allievo dell'Oratorio S. Giuseppe
La tua mi ha commosso, consolato, rallegrato. Grazie delle belle iniziative. Tu che sei
forse più degli altri dentro l'Azione Cattolica spiega che Don Cimatti vorrebbe che questo
gruppo fosse ispirato nelle sue attività ai principi d'azione voluta dal S. Padre per il
bene delle anime e soprattutto della nostra. Tu lo sai, Don Cimatti non è poi così lontano
che non possa ricevere ed inviare lettere per continuare quell'unione che tanto ci aiutò
in altri tempi.
Sì, siete cambiati nell'aspetto, ma siete sempre quelli, e nché sarete così, va bene.
...Mi ricordi il Massaia! Ah, Erminio, quelli sono i colossi delle Missioni. Don Cimatti
ha la barba ormai bianca, ma è bambino. Ad ogni modo avanti nel Signore. Ti abbraccio
e benedico.
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Grigoletto Giuseppe / 1933-7-10 sacerdote salesiano, suo exallievo
Grazie della tua del 6/6/30 e delle belle notizie che mi dai. Dalla foto ti vedo più
allampanato e lungo mi pare, meglio così, si è più agili e si occupa meno posto.
...Per il tuo inno? Ma l'ho fatto con gioia come piccolo omaggio a Gesù. I tuoi allievi
possono cantarlo. Mi pare popolare. Non ho velleità perché salga in alto, se poi da
qualcuno può essere usato per lodare Gesù, evviva!12
Non so nulla dei tuoi sussidi regi. . . Stiamo attenti che non ci venga meno quello del
re dei re. . . E poi niente paura. L'importante, Giuseppe, soli Deo honor et gloria. Ah
mi vedessi a far il matto ai concerti. . . Giullereggiare per Gesù è così bello!
Grazie pel compleanno (batto il 54) se va bene ancora 21 e poi vedremo, ma n lì
sono sicuro (se non muoio prima). Prega. Quasi 54 anni di responsabilità e di rendiconto
pel giudizio.
Ricaldone Pietro / 1933-8-28 / Rettor Maggiore
Studio e lavoro: mi pare suciente, ci fossero altre forze e testa potrei fare di più:
mi accontento di quanto mi ha dato il Signore, perché mi domanderà conto di quello.
Ho bisogno di studiare di più le scienze sacre e mettermi al corrente di più dei miei
doveri come Superiore religioso ed ecclesiastico. Desidero che tutti i fratelli stiano bene e
lavorino salesianamente prego Dio accumuli su di me le miserie di tutti, salvo il peccato
e cerco di tirare avanti nel nome di Dio.
...Notizie del nostro lavoro, e dei nostri bisogni: le conosce e dagli articoli del Bollettino
Sales. che invio regolarmente ogni mese (è dal 1926) certo non tutti pubblicati e va
bene che ci sia la censura. . . Ho sempre dato ampia facoltà. . .
...Il mio lavoro: visita alle case, se posso mensili (eccetto Tokyo) corrispondenza
interna ed estera (non lascio lettera senza risposta) scuola regolare direttorato superiorato. Ripeto: avessi i numeri e più tempo, potrei fare di più. Aerro l'occasione
di un po' di apostolato quando si presenta, ma, salvo un po' più di estensione di zona,
non so che cosa ci sia di più di quel che facevo in Italia. Ho più responsabilità, e forse la
mia nullità (e ne comprendo tutta la portata) non ne fa capire il senso pieno Dio mi
aiuti!
Per lo studentato di Takanabe. È da tre anni che siamo in casa di tto, capace per
tutti, con pagamento di Yen 48 al mese. Se il padrone vendesse a un prezzo buono,
12
Si tratta dell'inno sulla S. Sindone di cui in un'altra lettera dice: Per me quando ho fatto una cosa,
se non devo ricordarla, non ci penso più. Il tuo inno è bello, la mia musica più bella e quelli che
canteranno loderanno il Signore, il che è ancora più bello. Non ne abbiamo copia.. In quell'anno
c'era stata l'esposizione per l'anno santo della Redenzione. Nel 1930 uscì dalla SEI uno studio del
salesiano Don Noguier de Malijay, suo amico, e nel 1931 un altro di Don Tonelli suo compagno di
Messa. Di entrambi c'è copia a Tokyo, e certamente fu ricevuta da lui. Nel 1934 uscì la pittura del
Brunner basata sulla Sindone e Don Cimatti se ne fece fervente diusore in Giappone..
243
12 1933
comprarla sarebbe stato bene. Ma il padrone non vende e Lei comprende che per 4
chierici e un po' di personale abbiamo speso nel solo tto in tre anni 1728 Yen in altri
due anni, in 10 anni. . . Nel nuovo Seminario a Miyazaki penso ci sia posto per tutti, e
mi trasporterei là, e spero ne verrà un vantaggio vicendevole (giapponesi, stranieri che
fraternizzano). A Takanabe si atta una casa più modesta per la missione
Ricaldone Pietro / 1933-8-31 / Rettor Maggiore
Come già le annunziai le Figlie di Maria A. hanno iniziato il noviziato per le postulanti nell'incantevole posizione di Beppu. Nell'imporre loro l'abito a ricordo della festa
parafrasai i loro nomi gentili: Hanako (ore), Shizuko (calma), Sugi (pino giapponese,
simbolo di forza e perennità), augurando che le pietre fondamentali dell'Istituto orissero nella perennità e forza della grazia. Oh, il Signore aiuti queste brave gliuole, che
scelte e lavorate dai missionari n dalla nostra entrata in missione, ora sotto l'esperta
formazione delle Figlie di Maria A. stanno maturando la loro vocazione.
Bernardi Angelo / 1933-9-6 / studente teologia a Hong Kong13
1. Grazie della tua. Il Signore ricordati che accetta i tuoi propositi di volontà e
di studio, ed accetterà ancor di più quelli di una riforma di vita completa, e ne
hai bisogno. Vincere te stesso e il pessimo carattere che tante volte vien fuori.
Attento all'ira, alla lingua tagliente, e più al serbar rancori quando le cose non ti
vanno come desideri.
2. Hai ancora da emettere i tuoi voti perpetui. Studiati e prega. Hai ancora bisogno
di conoscerti, di farti conoscere e studiarti, e due anni non sono troppo.
3. Non hai sparso lacrime di compunzione e nostalgia e con te (come dici tu) neppure i
tuoi compagni. È naturale per voi giovani, che pensate sempre che i cambi portino
con sé la felicità è naturale essere contenti perché si avvicina la meta. Se la
compunzione per le non poche mancanze commesse in quattro anni ed un senso di
nostalgia non fosse stato interno o almeno sentito internamente, sarebbe segno che
non amate la porzione di vigna adataci dalla Provvidenza e questo è male e se
così fosse, meglio non tornare. In ogni tua lettera vi è questo ritornello.
13
È uno dei 6 chierici della missione giapponese andati a Hong Kong per gli studi di teologia.
Vi
resteranno per 4 anni, e di loro 3 non torneranno più in Giappone. Don Cimatti si tenne sempre in
contatto epistolario con loro, e dal contenuto delle lettere si vede come li conoscesse profondamente.
Queste lettere sono un prezioso documento di direzione spirituale e di formazione. Il chierico Bernardi
aveva fatto il tirocinio nella chiesa di Tano.
244
12 1933
Hai lasciato Tano senza rimpianti come se ci fossi stato in prigionia lasci il Giappone
senza compunzione e rimpianto. Rettica, gliuolo, e di' così: Lascio il Giappone perché
faccio la volontà di Dio. Se è così Don Cimatti ti dà 10.
...Coraggio dunque, Angelo. Non spaventarti delle dicoltà dello studio.
Invoca Maria, Sede della Sapienza e negli assalti di carattere il nostro Don Bosco.
Runi Costantino / 1933-9-14 / ex-allievo di Valsalice
È avvenuto il miracolo di prim'ordine. . . : che hai scritto. . . Questo è uno dei miracoli
che basterebbe a santicarti perché mi hai usato carità. Grazie delle belle notizie tue e
di Flora (ore davvero e tu. . . frutto) e dei tuoi angioletti per cui prego e che bacerai
per me.
Sono sempre quello barba? Si fa: si invecchia anche tu ma forza e cuore sempre
quelli. Il lavoro? Si lavora e l'esito è nelle mani di Dio poco in quelle dei Giapponesi.
Penso che l'Italia mi vedrà quando mi vedrà.
Tu sta' allegro, laborioso e buono (ehi! Sig.ra Flora tiri forte le orecchie quando
Costantino. . . )
Ricaldone Pietro / 1933-9-23 / Rettor Maggiore
Secondo le intese precedenti ho dato al nostro Don Cavoli14 il permesso di rimpatriare
temporaneamente per il motivo di salute. Parte sul Conte Rosso il 10 ottobre, con arrivo
a Venezia il 3 Nov. e che viene a Torino subito. Ho preso l'occasione per adargli il
ch. Baratto che ado ai Superiori anché vedano di guarire materialmente e più spiritualmente questo caro confratello. Invio i suoi documenti e relazione particolareggiata
al Sig. Don Berruti.
Quanto al buon Don Cavoli, che da 7 anni ha sulle spalle il peso più grave della
missione, la cristianità di Miyazaki, sore specialmente di cuore che eccita sempre
più il suo forte nervosismo, rendendo in qualche momento a sé e agli altri dicile la
carità. Carattere forte, zelante assai ha messo a posto molte cose, ed iniziato opere che
se riusciremo a rassodare produrranno incalcolabile bene. Il mal di cuore gli produce
insonnie, soprassalti notturni non si sente di dormire in luogo dove sa di essere solo;
gli produce insomma quella vita agitata che si riette poi su tutto il resto.
Lei sa che siamo nelle necessità, e allora la sua venuta potrebbe servire a un po' di
propaganda generale per la missione, e siccome mi sta a cuore assai l'avvenire dell'opera
di carità (ospizio, orfanotroo) che si è iniziato, per metterla su basi salde, il buon Don
14
Don Cavoli partì per l'Italia il 10 ottobre di quell'anno, e tornò l'8 aprile 1935. Uno dei ni principali
era di raccogliere aiuti per terminare l'Ospizio cominciato a Miyazaki.
Essendo egli parroco di
Miyazaki, centro della Missione, con la scarsità di personale con cui si dibatteva Don Cimatti, si
capisce il sovrappiù di lavoro che si accumulò sulle sue spalle. Anche Don Margiaria non era ancora
tornato.
245
12 1933
Antonio che più di ogni altro si sente tagliato per questo e mi pare ci riesca bene potrebbe trovare aderenze, ecc. per riuscire allo scopo. Se i Superiori potranno aiutarci,
Deo gratias! Se non potranno aiutarci, Deo gratias! E come il Signore ha provveduto
nora, provvederà anche in seguito.
Ricaldone Pietro / 1933-9-29 / Rettor Maggiore
Notizie a volo d'uccello
15
A Nakatsu: oggi ho messo la veste ad un giapponese che ha nito la losoa; è il
primo. Vedremo. Molti altri desiderosi. .
1. A Beppu nulla di nuovo. Ho fatto fare la cura dei fanghi a Don Cecchetti che non
so come fare a iniettargli la volontà di studiare penso (se va di questo passo) non
concluderà nulla, nulla, nulla. Parlo e scrivo a Lui fuori dei denti idem fanno i
confratelli; per ora eetto zero.
2. Takanabe: penso trasportare studentato al Seminario, per i 4 chierici non posso
tenere a Takanabe 4 professori. Via! È naturale.
3. Oita: Don Marega stanco; nervoso fa passare un periodo di stanchezza anche nel
personale giapponese. Sono le prove più dure. Oh, che vuol dire in Giappone essere
straniero! Eppure non ce n'è neppur la lontana idea in Europa!
4. Miyazaki: nulla di nuovo. Lunedì benedirò un nuovo piccolo reparto per una
ventina di orfanelli ricoverati all'Ospizio.16 Spero alla ne del mese inaugurare il
Seminario.
Confratelli ammalati o stanchi di corpo, non pochi di testa, vari.
Il Signore ci aiuti. Preghi per me e per l'anima mia e ci benedica.
Notizie da Hong Kong buone.
Begliatti Letizia F.M.A./ 1933-9-29 / Superiora delle F.M.A. in Giappone
L'avvicinarsi della festa di S. Teresa protettrice delle missioni mi muove a ricordare a voi
tutte, e specie alle novizie ed aspiranti, la bella data e a lasciarvi un piccolo ricordo per
la festa. S. Teresa era solita dire che il buon Dio è più tenero d'una madre e perciò si
abbandonava a Lui colla condenza propria dell'infante.
15
In altra lettera scrive Ricevo la sua carissima del 1/9/33.
Mi raccomanda per le mie relazioni:
poco, sostanziose, di utilità immediata, concreto . A Don Ricaldone non piaceva lo stile familiare
e spontaneo di Don Cimatti, il quale in seguito si sforzerà di accontentarlo, come si vede in questa
16
lettera. Ma non sempre ci riuscirà.
Il primo gruppo di piccoli era già entrato il 15 luglio.
246
12 1933
La suora in genere deve vivere dello spirito di fede la suora missionaria poi in modo
speciale: se non si rifugia in Dio come fanciulla vicina a Mamma, non può concludere
nulla.
Eccovi il ricordo: abbiamo ducia in Dio, abbiamo fede e lasciamoci trasportare
dalla sua Provvidenza. La S. Comunione, la visita a Gesù, sono i punti salienti di
unione. Avanti, avanti sempre!
Ricaldone Pietro / 1933-10-3 / Rettor Maggiore
Essendo urgente prendere provvedimenti per l'avvenire dell'Opera salesiana iniziata nella
Capitale del Giappone, credo opportuno presentare ai Superiori alcune proposte derivate
da fatti nuovi e coordinare in un tutto unico quelle già presentate.
... S. E. Reverendissima ci lascia libertà di fare quanto crediamo pur di fare del bene e
come risulta dall'acclusa è anche lui del parere che a Mikawajima si è troppo allo stretto
per una scuola professionale,.
... Si cerca altro terreno in vista dello sviluppo che avrà certo l'Opera salesiana a Tokyo
(fra 10, 15 anni. . . non importa) e in vista del terreno a buon prezzo che si può prendere
ora, fra due o tre anni saranno prezzi enormi. Non parlo ora di scuola professionale,
ma come nel primo progetto, di semplice scuola tipograca (di cui abbiamo già molto
materiale e personale a Oita). ...
Mi pare che per ora la più pratica e urgente proposta è questa, proposta che ado al
cuore paterno dei Superiori e che metto sotto la protezione della protettrice delle Missioni
nel giorno della sua festa.
Diario di Don Cimatti / 1933-11-4 /
Benché il Seminario non sia completo oggi, festa di S.carlo, entrano da Nakatsu i nostri
seminaristi nel nuovo fabbricato di Miyazaki. Ricevimento alla stazione. I primi giorni si
sta un po' a disagio, ma non va male che tutti si abituino ad un sempre maggior spirito
di sacricio.17
Circolare salesiani / 1933-11-17 /
Mi aretto a comunicarvi un telegramma giunto ieri, via Macau, così concepito: Felice esito Ricaldone. Penso che si tratti certamente della canonizzazione del nostro
17
Il tanto sospirato Piccolo Seminario (aspirantato) di Miyazaki era entrato in funzione il 4 novembre,
e vi si erano trasferiti gli aspiranti da Nakatsu. Vi si trasportarono anche i pochi chierici studenti
di losoa rimasti a Takanabe e il 15 novembre i nuovi chierici arrivati dall'Italia. Era nella zona
dove c'erano il mattatoio, le prigioni, le concerie, il cimitero, ed il terreno era dove attualmente c'è
la nostra scuola Hyuga Gakuin.
247
12 1933
Beato Padre Don Bosco. Deo gratias e col ringraziamento a Dio e all'Ausiliatrice nostra
cominciamo n d'ora i preparativi per il grande avvenimento.
Per ora cominciamo a pensare a quanto potremo fare per festeggiare degnamente Don
Bosco SANTO, e specialmente a lavorare internamente noi stessi per essere sempre più
degni gli di tanto Padre ed emularne la santità.
Berruti Pietro / 1933-11-18 / Vicario del Rettor Maggiore
Assestati alla meglio i nostri cari chierici giunti felicemente, mentre ringrazio dal più
profondo del cuore il Signore per il felice viaggio, ringrazio pure i Superiori per l'aiuto
concesso e nell'inviare il piccolo rinforzo, e per le provviste fatte per noi e per tutti i
grattacapi che in questa circostanza devono avere subito per noi.
...Permetta poi che a Lei, incaricato delle Missioni, esponga con sincerità le nostre
impressioni e osservazioni per evitare altra volta sorpresa, dispiaceri, recriminazioni di
fronte ai confratelli che vengono e a quelli che sono in sede. Esprimo senza fronzoli
quanto mi pare utile:
... I confratelli mi arrivano senza nessuna carta informativa. Salvo di quello che mi
dicono non so chi siano. Scriverò ai loro Ispettori, ma tutti gli anni bisogna perdere un
tempo prezioso.
I chierici ebbero la dolorosa sorpresa di dover pagare alla Compagnia Lire 1800, più
spese trasporto bagaglio, e non avevano nulla in tasca, salvo un'oerta per i Battesimi
che fu sequestrata dai confratelli di Shanghai per poter far fronte alle spese. Che cosa
vuol dire in queste circostanze di fronte alle belle gure che si devono fare davanti alla
Società, ai confratelli?. . . È umiliante e per noi un nuovo aggravio che apre subito per
me un debito colla casa di Shanghai di oltre 3000 Lire, che devo pagare e che non ho alla
mano, perché anche la casa di Shanghai si è fatta imprestare e con interesse la somma.
Veda un poco Lei. . .
È il primo anno che si è dovuto pagare la dogana per il modo con cui furono messe le
cose nelle casse. Roba nuova e tutta dello stesso genere in casse separate. Sulla merce
nuova era indicato il prezzo. . . Capirà che è un'arma buona in mano ai doganieri.
...Ieri per andare in viaggio apostolico mi sono fatto imprestare i soldi dalla casa di
Miyazaki. . . È così. Quindi salassi imprevisti sono per noi fatali.
Berruti Pietro / 1933-11-18 / Vicario del Rettor Maggiore
In lettera uciale le ho espresso quanto credevo opportuno per le future spedizioni, per
evitare errori od altro. In questa condenziale voglio aprirle l'anima in relazione al
personale e iniziare n d'ora le domande per il prossimo anno. Penso e non ne dubito;
i Superiori avranno vagliato la posizione nostra ripetutamente da me esposta e se solo
questo ho ottenuto è segno che non poterono fare di più, et semper Deo gratias!
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12 1933
Certo che così non si può continuare. I Superiori gridano che le residenze siano forti,
rassodate. A far vedere la buona volontà in pratica ho chiuso Tano ho trasportato lo
studentato da Takanabe a Miyazaki-Seminario e per mancanza di mezzi e di personale si
limita il lavoro dappertutto. Non le nascondo che come superiore della missione sono nel
rimorso continuo per queste limitazioni, ma che farci? Non è bello parlare di sé. Ma sono
obbligato alla scuola regolare. . . e Lei comprende che cosa vuol dire. Ma può pensare
che questa scuola di tanto in tanto deve essere pur piantata lì!. . . E allora? Ho detto
povera scuola, e lo ripeto.
...Vari devono andare allo studentato e non so come provvedere. Beh, chiuderò tutto. . .
Non pensi a scoraggiamenti per parte mia. Penso solo alla responsabilità. Per tener fronte
e venire in aiuto alle anime, Don Cimatti al sabato parte e va in giro di apostolato, ma
certo non ne guadagna la formazione dei chierici che alla domenica li ado al buon Dio. . .
che fa certo meglio di me. Ho voluto esporre quello che ripetutamente ho esposto tutti
gli anni ai Superiori.
È segno che non possono venire in aiuto se dopo tante reiterate domande si rimane
così ma che vuole? Siamo uomini e guardo con santa invidia altre missioni che sono
fornite di tutto e viene davvero il dubbio se Don Cimatti abbia insistito a sucienza e
di fronte anche ai miei missionari faccio certo non la più bella gura.
Ma il Signore sa e a Torino, penso, parlino per me le molte lettere; forse non scrivo
chiaro o scrivo troppo (anche questo mi fu detto): penso che sia mio dovere e non
derogherò da questo.
...Mi vengano in aiuto per i nostri studi e per sostenere le opere iniziate e che promettono. Se ci sono rimproveri da fare mi si facciano e con franchezza. È da anni che insisto
a che mi tolgano da situazioni per me in coscienza insostenibili.
Giuseppe Grigoletto / 1933-11-21 / suo ex-allievo di Valsalice
Per le Missioni niente timori, est Deus in Israel. Che vuoi? Non sono comprese, né
desiderate da molti, eppure sono esse che di fronte alla Chiesa e agli uomini colmano di
gloria la Congregazione. Non comprendono forse perché non ricordano bene la vita di
Don Bosco e quanto ha fatto per consolidarle, o meglio, non ricordano la Storia della
Chiesa. Mah! Sono aberrazioni inesplicabili.
Per te? Prega, e se ti senti di aerrare e portare una croce materiata di insoddisfazioni,
sacrici et similia, generosamente orili a Gesù. Per il missionario vero (non pensare a
Don Cimatti, per carità) è essere consepultus cum Christo. Per me la penso così, ed
insieme, siccome la croce, per chi sa portarla, è giocondità, massime gioie, intime sai,
intime (non pensare alla popolarità) che non si possono descrivere, Giuseppe mio. Oh,
Gesù si comunica al missionario in forme ineabili. . . Basta, basta, se no scoppio. Prega
per me.
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12 1933
Lavora per il povero Gesù sconosciuto non solo ai pagani che non ne hanno colpa, ma
anche, lasciamelo dire, ai cristiani. Lavora nella scuola. È il luogo migliore.
Per me non posso far granché in missione, ma posso lavorare in scuola e nell'intimità.
Il Signore vede e sa. Ah, Giuseppe, lavoriamo per il povero Gesù. Passerei delle ore
su questo argomento, ma basta, gliuolo. Prega per me e lavoriamo per Lui, lasciando
cantare le passere.
Ho già tirato fuori tutto dalle cassettine entro cui frugarono gli occhi cupidi della
dogana. Ma c'ero lì presente, e dopo uno o due ne ebbero basta. Meravigliosi (i minerali)!
Sto preparando il posto in bella vetrina, e, come scrissi, spero inviare qualche cosetta
(oh, non così bella!). Impacchettamento ottimo, fratture minime. Ah, bravo Sandrino
(dico un Rosario per lui. . . per te intero. . . ratione impacchettamenti).
Ricaldone Pietro BS / 1933-11-30 / Rettor Maggiore
Penso che questa volta le darò la notizia più gradita al suo cuore, la costituzione denitiva
cioè del nostro PICCOLO SEMINARIO INDIGENO in sede apposita e fornito dei mezzi
di studio, necessari alla formazione del clero.
...L'edicio tutto in legno occupa un'estensione di circa 1500 mq e comprende il corpo
centrale a due piani con le scuole, studio, biblioteca, museo al Primo piano e le camerate
dei giovani e quelle particolari al secondo. Le aule scolastiche rivolte al sud, secondo le
prescrizioni delle leggi edilizie scolastiche dell'Impero, sfociano verso Nord in un magnico
corridoio comodo che attraversa tutto l'edicio ed è prospiciente sullo spazioso cortile
interno, mentre dalla parte di mezzodì il cortile d'entrata verrà trasformandosi, secondo
il gusto giapponese in un bel giardino.
... Il Seminario è situato tra il verde dei boschi in una zona della città detta dal popolo
Haru no yama (monte della primavera) o più propriamente Yoshimura (villaggio
felice). Il simbolismo dei nomi, tanto caro allo spirito giapponese, non potrebbe essere
più appropriato, ed è così, tanto dal punto di vista materiale che spirituale: lo constatano
i nostri cari giovani ed i numerosi visitatori, ed è l'augurio che formulano i missionari.
Lei lo sa, Propaganda Fide vuole che dai seminaristi escano non solo sacerdoti per
la cura di anime, in ordinaria amministrazione, ma dei veri e ben formati missionari
fra i pagani, come si domandano e si attendono specialmente in Estremo Oriente. E
mi risuonano all'orecchio le parole del Papa Innocenzo XI che scriveva ad un Vescovo
missionario: Saremo più felici di sapere che avete ordinato un prete indigeno, che se
avete convertito 50.000 infedeli. Ecco, perché i suoi gli hanno voluto consacrarsi n
dagli inizi: del loro lavoro missionario a quest'opera voluta dalla Chiesa, per fondare la
Chiesa fra gli indigeni.
Si è voluto poi che il Seminario fosse intitolato ai Martiri Giapponesi anché i nostri
seminaristi si ispirassero agli esempi di fede e di coraggio dei loro antenati nella fede. Il
bell'altare maggiore riproduce in basso la Chiesa dei Martiri di Nagasaki, da un lato; il
250
12 1933
monte Fuji, gloria dei monti del Giappone dall'altro; e nell'alto il Crocisso circondato
da ghirlanda di ori di ciliegio, simbolo del cuore giapponese.
Oh, si elevino queste care anime per le vie del sacricio no al monte santo, ove è
Gesù e come canta la poesia giapponese: Si aprano profumate come ori, ai raggi del
sole. . . Gesù.
Circolare salesiani / 1933-12-13 /
All'approssimarsi delle feste natalizie coll'animo riconoscente per quanto fate per il bene
delle anime e dell'opera nostra in Giappone, mi sento in dovere di farvi gli auguri più
sinceri e pregarvi dal Signore le più elette benedizioni materiali e spirituali su di voi e
sulle opere vostre e su tutta la famiglia cristiana a voi adata.
Non passa giorno che non vi abbia presenti nel pensiero, nell'aetto, nella preghiera,
e specialmente in queste sante feste intendo ricordarvi in modo specialissimo. Fate le
mie parti pure presso i Cristiani e presso quelle persone che sono in relazione più o meno
diretta colla missione.
Non mancate in questa circostanza dell'inizio dell'Anno di compiere le visite di prammatica o di persona o per mezzo di biglietto presso le Autorità, amici e benefattori della
Missione.
Saprete della notizia consolante della prossima canonizzazione del nostro Beato Padre
Don Bosco che pare stabilita per la prossima Pasqua. Preghiamo e prepariamoci al grande
avvenimento colla carità e purità di vita, come ci ha consigliato il nostro Venerato Rettor
Maggiore. Vi annuncio pure il prossimo arrivo di S. E. Mons. Marella, nuovo Delegato
Apostolico.18 Conosce assai bene l'opera nostra ed è assai ben disposto verso di noi.
...Permettetemi poi che specialmente in quest'anno Santo e per noi, anno della canonizzazione del nostro Beato Padre Don Bosco, insista con tutto l'animo mio a che tutti
lavoriamo collo spirito Suo e nelle Opere da Lui predilette, voglio dire la gioventù. Favorite con tutte le forze le riunioni giovanili, là dove è possibile quotidiane, o almeno
domenicali o settimanali o mensili. Ma sia il nostro lavoro caratterizzato da questo: Là
dove lavora il Salesiano vi si veda il lavoro per la gioventù.
...Si avvicina la ne dell'anno scolastico. Miei buoni confratelli, con tutti i mezzi possibili lavoriamo per avere delle buone vocazioni senza di cui l'opera nostra sarà inecace
e monca. Dandoci tutti attorno possiamo certo per il prossimo aprile avere una buona
oritura di vocazioni per il nostro Seminario o per le opere nostre. Si è combinato che la
casa di Nakatsu serva anche come piccolo vivaio per aspiranti al seminario o per orfanelli
adulti. Questo per norma a voi tutti.
18
Fu Delegato Apostolico no al dopoguerra, no al 1949. Esistono 109 lettere a lui indirizzate di cui
non abbiamo gli originali e solo 7 copie delle medesime. Gli originali sono nell'Archivio Vaticano.
251
12 1933
Marella Paolo / 1933-12-18 / S.E. Mons., nuovo Delegato Apostolico
I gli di Don Bosco della Missione Indipendente di Miyazaki a mezzo mio umiliano
all'E. V. gli omaggi più sentiti per la sua venuta in Giappone quale rappresentante
del S. Padre, e si uniscono all'esultanza di tutti, e pregano, specie nelle prossime feste di
Natale e Capodanno, sulla nuova sua carica le più elette benedizioni del Cielo. Intendono
rinnovare nelle sue mani la ferma promessa di voler essere gli devoti della Chiesa e
amanti del Papa, come ha insegnato loro il Beato Don Bosco, e di lavorare come meglio
sanno e possono per la gloria di Dio e la salute delle anime.
Speriamo nel prossimo anno di averLa fra noi per le feste della Canonizzazione di Don
Bosco e già rivolgo all'E. V. il formale invito. ... Voglia l'E. V. prendere sotto la sua
protezione questi poveri missionari, desiderosi di compiere il loro dovere voglia aiutarci
in tutte le forme, ed accetti il nostro umile omaggio e le nostre preghiere per Lei.
Ricaldone Pietro / 1933-12-31 / Rettor Maggiore
Sul chiudersi del vecchio anno e coll'aprirsi dell'Anno Santo, anno della Canonizzazione
del nostro Don Bosco, accetti l'omaggio di tutta la nostra famiglia cristiana ed in particolare di quelli che godono più dell'amore di Gesù, di cui oggi voglio darle notizie, cioè
dei nostri frugoli più piccoli. Li paragoni ad angioletti a ori vaghissimi di giardino, li
paragoni a parafulmini che tengono lontano dalla missione le avversità materiali e spirituali, ed oggi mi piace considerarli sotto questo aspetto. Per la maggior parte sono
pagani è vero, ma sono redenti anch'essi dal nostro buon Gesù. Di questi è il regno di
Dio, ed anche per essi deve lavorare il missionario. Se in questo mondo tutti amano
naturalmente i piccoli, in Giappone poi formano le delizie e le cure di tutti, starei per
dire, no all'esagerazione.
È dicile esprimere in poche parole l'educazione dell'infanzia giapponese. Nutrizione
e riposo abbondanti; quando ne sarà in grado vita libera, all'aria, al sole, fra i giuochi e
tra il cinguettìo dei fratellini e sorelline che se lo portano in groppa. E il piccino è il re in
famiglia ornato di vestiti a colori variopinti e rubato dai vezzi e dalle carezze di tutti,
e gli si perdonano volentieri gli involontari disturbi e gli strappi che per necessità di cose
dà o fa dare all'etichetta giapponese. In aiuto alle famiglie e come prima preparazione
alla scuola, anche in Giappone sono istituite le sale di custodia o giardini o asili di
infanzia propriamente detti: pur non essendo obbligatori sono numerosi, generalmente
assai frequentati.
All'OSPIZIO di Miyazaki poi la cura d'infanzia è piuttosto a tipo familiare sotto
la guida delle brave ragazze giapponesi, che con vero spirito di sacricio intendono di
consacrare se stesse a questo mirabile apostolato di carità. Sono già una trentina che il
Signore ci ha inviati e che attendono dal missionario colla vita dell'anima anche quella
del corpo. Poveri orfanelli godano le predilezioni del Signore, ed anche, oso sperarlo,
quella dei nostri generosi benefattori e delle nostre buone mamme benefattrici, mentre le
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12 1933
quotidiane preghiere di questi angioletti per i loro benefattori, non possono non ottenere
dal Signore grazie e benedizioni per tutti.
.... Nelle belle feste natalizie il Signore ha voluto consolare anche tutta la nazione
giapponese col concedere a sua M. l'Imperatore il desiderato gliuolo, erede del trono.
Può immaginare il giubilo della famiglia imperiale e dell'intera nazione le solenni
feste e cerimonie fatte in questa circostanza, fra cui caratteristica quella dell'imposizione
del nome compiutosi il 29 c. m. nel palazzo imperiale. La cerimonia consta di tre parti:
imposizione del nome, lettura di un brano del Kojiki (la prima storia del Giappone) e
presentazione dell'arco e frecce a fugare gli spiriti cattivi del fanciullo. Gli fu imposto il
nome di AKI (chiaro, splendente). 19L'augurio che tutti i buoni possono formulare è che
davvero questo fanciullo possa essere per il proprio paese splendore e chiarezza di opere
materiali e spirituali.
253
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Figura 13.1: L'oratorio di Mikawashima 1934
254
13 1934
1/26 Ritorna Don Margiaria
1/28 Inaugurazione solenne del Piccolo Seminario di Miyazaki: Mons. Breton
di Fukuoka Acquisto terreno per la Scuola Profess.di Ikuei a Tokyo
4/1 Don Bosco dichiarato Santo. Don Cim.fa dipingere il quadro del Caaro
Rore. Adunanza dei Vescovi e capi missione a Tokyo
4/29 Festa Don Bosco a Tokyo. Banda musicale nave Quarto, conferenziere
P.Candau
5/13 Mons. Marella viene a Miyazaki per festeggiare Don Bosco.
8/20 Ch. Filippa, Arri, Bechis, Mukai vanno a Hong Kong per studiare
teologia
9-10/ concerti in Manciuria, Corea del Nord e Corea del Sud Movimento per
espellere i Francescani da Amami Oshima e Kagoshima
12/8 Entrata salesiani alla Suola Professionale di Ikuei
Ricaldone Pietro / 1934-1-5 /, Rettor Maggiore
Le scrivo da Tokyo ove ho fatto una scappata per vedere i fratelli, tanto più che erano
stati tutti presi da un po' d'inuenza. Ora tutti bene di corpo e di spirito (si fece insieme
l'e. b. m.), con novello ardore iniziarono il nuovo anno... a Natale 1200 ragazzi tutti
contenti, specie Mons. Arcivescovo. Deo gratias!
Feci pure visita al nuovo Delegato Apostolico Mons. Marella. È un vero romano, idee
larghe, moderne e che si raccomanda a che i salesiani nel loro apostolato si ispirino a
quei criteri di sana modernità di cui è tipo Don Bosco, così necessari in questa regione.
Visitai pure il nuovo Ambasciatore Gr.U. Auriti ottimo cristiano, molto in relazione
coi nostri di Vienna, anch'egli è disposto a favorirci in tutto.
Insomma in zona Tokyo optime sotto tutti gli aspetti. Don Piacenza a mani giunte
domanda un buon coadiutore pratico di ginnastica e di musica strumentale. È necessario:
se ci imponiamo anche in questa forma l'avvenire è assicurato per l'Oratorio. Ma, ohé!
Un buon salesianetto, senza pretese, ma salesiano dello stampo di Don Bosco, se no il
Giappone sarà tomba per i nostri confratelli.
Berruti /Pietro / 1934-1-6 / Vicario del Rettor Maggiore
Come vede, falliti gli aiuti che speravo, in pratica ho dovuto sopprimere Takanabestudentato, riunendolo al Seminario soppresso Tano riunendolo a Miyakonojo il sottoscritto si è assunto parte del lavoro che può fare Don Tanguy e alla domenica vado
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13 1934
in giro per aiutare i missionari negli altri giorni scuola regolare, facendo la spola tra
Seminario e Missione, e così per quest'anno tireremo avanti come potremo. . .
Che devo fare? Dica Lei. Se poi si deve, come probabilmente e nel desiderio dei
Superiori e nella volontà di noi tutti, aprire tipograa a Tokyo in casa diversa, Lei vede
in che condizioni mi trovo cioè in cui si trova il lavoro missionario. In quest'anno mi
par già di vederlo, avremo un forte passo indietro, e mi brucia assai. È l'anno santo, è
l'anno di Don Bosco. Ridiscendiamo alle posizioni di otto anni fa con danno spirituale
di tutti, dei confratelli che si disanimano e delle anime che rimangono abbandonate. Ma
che fare? Deus scit. ...Andandone di mezzo la gloria di Dio e la salute delle anime, ne
sono profondamente accorato, ma non so davvero dove dare di testa. Mi si aiuti dunque:
penso di essere stato chiaro nella mia povera esposizione.
Certo la via regia è il personale indigeno è da otto anni che vi lavoriamo ma salvo
miracoli, prima di quattro anni non avremo risultati eettivi (se tutto va bene).
Circolare salesiani / 1934-1-10 /
Sapete già la gioconda notizia della data della Canonizzazione del nostro Beato Padre
stabilita per il primo di Aprile del corrente anno: non è facile dire la gioia di noi tutti.
Ma quello che più importa è la conveniente preparazione che dobbiamo premettere al
grande avvenimento che per disposizione della Provvidenza coincide colla solennità di
Pasqua e colla chiusura dell'Anno Santo.
... Vi accludo una comunicazione dei Superiori in relazione alla quale vi dirò con Don
Bosco: Non mi resta che pregarvi di avere sempre la bontà di sopportarmi come avete
fatto nora e di raccomandarmi al Signore. Sopportiamoci a vicenda gli uni gli altri e
questo sia un gran ricordo che valga per tutta la nostra vita.1
Come sapete mi recai a Tokyo per ossequiare le nuove Autorità: S. E. il Delegato
Apostolico e S. E. l'Ambasciatore d'Italia, come pure per visitare quei confratelli e accelerare al possibile la fondazione della stamperia a Tokyo. Vi posso assicurare che queste
Autorità e S. E. l'Arcivescovo, come pure i missionari e gli istituti religiosi ci stimano, ci
aiutano e aspettano da noi grandi cose.
...S. E. il Delegato Apostolico ci raccomanda di continuare a lavorare con zelo nell'apostolato intrapreso, specialmente in quest'anno santo. Prima di partire ebbe con alti
dignitari della Curia romana importante conversazione in cui si parlò del compiacimento del S. Padre e di Propaganda Fide per lo sviluppo dell'Opera salesiana e del lavoro
missionario salesiano in Giappone.
...Raccomando nuovamente il lavoro d'apostolato, della buona stampa e specialmente
di servirsi di quanto viene pubblicando anche la nostra tipograa. Ad esempio, gli
ultimi volumetti delle LETTURE CATTOLICHE sono apprezzatissimi anche dagli altri
missionari.
1
La comunicazione riguarda la sua riconferma in carica di Visitatore.
256
13 1934
Grigoletto Giuseppe / 1934-1-31 /, ex-allievo
Grazie delle belle riproduzioni del Volto Santo (dalla foto della Sindone). Scrivo al
Brunner.
Quanto alle osservazioni che ti fanno per la propaganda Nipponica, potresti anche dir
così: Don Cimatti assicura a nome di Dio e di Maria Aus. e di Don Bosco che nché
aiuteranno le Missioni, anche la casa di Trento avrà aiuti, specialmente buone e sante
vocazioni. Se poi questo tuo lavoro ti portasse aggravi o altro, lascia pure, come pure
lascialo se i Superiori ti dicessero di sospendere ogni tua attività missionaria. Del resto è
bene che ci siano dicoltà nel bene, sono quelle che han dato tanto da fare a Don Bosco,
e poi è questione di vedute. Diceva quella santa anima del Sig. Don Rinaldi: Avessimo
i mezzi non si brontolerebbe mai. Niente paura e avanti nel Signore. A te e per te:
Niente ti turbi, facciamoci santi che è ora.
Ricaldone Pietro BS / 1934-2-1 /, Rettor Maggiore
La ne del mese si chiude con alcuni avvenimenti che meritano di essere ricordati. L'inaugurazione uciale del nostro Piccolo Seminario il giorno 28 alla presenza delle massime
autorità della Provincia e della città di Miyazaki, e di S. E. Mons. Breton, Vescovo di
Fukuoka, vero Padre per i Salesiani. La cerimonia religiosa e civile condecorata da discorsi, canti, destò in tutti ammirazione e fece certo del gran bene. La Prefettura e gli
uci provinciali, la Città e gli uci civili, il corpo degli insegnanti per bocca dei loro
rappresentanti manifestarono la loro gioia, l'approvazione incondizionata...
Compiuta la visita ai locali, alle scuole, alle collezioni scientiche (che raccolgono parte
del materiale tanto interessante sparso nelle località da noi visitate) brindando col triplice
Banzai all'Imperatore, si sciolse l'adunanza uciale, mentre la festa dei cristiani e degli
intervenuti visitava il nuovo edicio.
Ricaldone Pietro BS / 1934-2-6 /, Rettor Maggiore
Ho potuto nalmente rivedere ed abboccarmi col nostro Don Margiaria,2 avere notizie dei
Superiori e della bontà con cui si degnano di vedere le cose nostre, di varie osservazioni
che nella carità ci fanno, cose tutte note a Don Cimatti, che tenta nella sua inettitudine
di utilizzare quanto gli altri e i Superiori specialmente gli insegnano.
Di varie cose è da anni che i Superiori sono informati ed ora mi si chiedono di nuovo
le invierò ai singoli interessati. Ed ora quanto a Tokyo.
Visto e scelto il terreno (Mons. Arcivescovo caritatevolmente aiutò) vicino al centro
di Tokyo e vicinissimo alla ferrovia strada camionabile. Don Margiaria e Don Piacenza
ne sono contenti. Consiglio approva e spero presto procedere all'acquisto.3
2
3
Era arrivato il 26 gennaio, passando dall'America e dall'Italia.
Si tratta del terreno dove poi sorse la Scuola Professionale Ikuei.
257
13 1934
...Ciò che mi ha ferito nel più profondo (ma penso di non aver capito o meglio che
Don Margiaria non abbia capito bene) è che i Superiori non abbiano veduto bene l'opera
iniziata a Tokyo, l'Oratorio. Deo gratias! Non voglio dilungarmi per non. . . Faccio fare
il progetto della scuola che al più presto invierò per le opportune approvazioni, secondo
il prescritto dei Reg. nostri, essendo l'Opera della Congregazione.
Merlino Alfonso / 1934-2-9 / salesiano laico missionario in Giappone
Allegro sempre e. . . cura la tosse. Quanto al morire, morirai quando è la tua ora, né
prima, né dopo: l'importante è che siamo preparati.
Allegro dunque e al lavoro. Il futuro è nelle mani di Dio.
Circolare salesiani / 1934-2-10 /
Il Santo Padre vuole che in quest'anno specialmente sia alle menti di tutti il pensiero della
Redenzione, impersonato in GESÙ SALVATORE ed applicato all'uomo... Oh, pensiamo
nel nostro lavoro, per modesto che sia, per indiretto o inutile che possa sembrare alla
nostra superbia, pensiamo dico a GESÙ che in ogni parte del nostro lavoro, in ogni
manifestazione del medesimo, deve essere nostro modello. Il Suo amore per le anime, il
suo spirito di sacricio, la sua calma inalterabile siano le doti del nostro apostolato, lo
spirito suo di preghiera e di unione alla volontà del Padre sia pure nostra conquista. Oh,
potessimo davvero trasformarci in altri GESÙ e come Lui attrarre le anime alla grazia!
Tassinari Clodoveo / 1934-3-13 /studente di teologia a Hong Kong
Grazie della tua e privata e collettiva. Bisogna pregare: a Dio nulla è impossibile. Per
lo studio fai quello che puoi, con coscienza e senza timori, e avanti: per me l'importante
è che diventiate buoni preti.
Per l'anima tua mantieni costante la buona volontà. Questo basta, e nutri l'anima
di forti desideri. È naturale che senta in te quanto senti, ma vedi non confondere la
carcassa e quanto naturalmente fa ed esige, col male. Questo esce solo dalla volontà non
dal corpo; è perciò che ti dico, raorza e tieni costante la volontà...
Per il teatro, l'importante è che faccia il giullare per amor di Dio. Tu sai che anche
Don Cimatti lo fa a 54 anni: per Lui, questo ed altro.
Buona Pasqua e fatti santo col lavoro calmo e sereno in Lui, per Lui, con Lui.
Circolare salesiani / 1934-3-15 /
La presente è per fare n d'ora i miei poveri auguri a voi tutti in occasione delle prossime
feste Pasquali. Vogliate voi fare le mie parti presso tutti i cristiani e presso quanti in
qualsiasi modo lavorano per noi... .
258
13 1934
..Ma non dimentichiamo la nostra anima e facciamo in modo che la Pasqua di quest'anno rivesta per noi un qualche cosa di nuovo, una nuova spinta al bene, una nuova energia
alla nostra santicazione. E la Provvidenza ce ne porge un'altra bella occasione nella
Canonizzazione del nostro Don Bosco. Oh, certo Don Bosco desidera vederci Santi, o
almeno tendenti alla santità che deve farci simili a Lui. Accontentiamo anche in questo
il nostro Don Bosco e domandiamogli questa benedetta salvezza dell'anima nostra e
dell'anima dei nostri.
Non sono ancora in grado di darvi particolari intorno alle feste nostre.
Ricaldone Pietro / 1934-3-16 /, Rettor Maggiore
Proposta per la erezione dello Studentato los. & teologico in Giappone.
Per mancanza di personale... pur essendo ferma volontà dei Superiori che anche
la Visitatoria Giapponese abbia quanto prima il suo studentato fummo autorizzati a
servirci di quello di Hong Kong La necessità esigette questo sacricio.
Il Giappone ha esigenze sue proprie per l'apostolato, diversissime da quelle della Cina.
Quattro anni di questa vita Cinese fanno a pugni coi quattro o cinque che si sono passati
in Giappone. Ma quello che è più letale è la cessazione dello studio della lingua. Sono
otto anni che siamo in Giappone e non è a dire che si stia colle mani in mano anche
per lo studio di questa benedetta lingua, vero martirio per i missionari tutti; e non la
sappiamo, non la sappiamo, non la sappiamo. Piange il cuore vedere questi nostri chierici
che in pratica, fuori del contatto con l'elemento giapponese non concludono nulla per lo
strumento massimo del loro futuro lavoro e che in posto potrebbero per lo meno tener
sveglio e non arrugginito. Inoltre, pur essendo di carattere materiale, ha pure il suo peso
l'ambientamento, il clima, il vitto, e vari dei nostri ne sentono già le conseguenze.
Ghetti Giorgio / 1934-3-27 / medico di Faenza, amico e benefattore
Sono a Takanabe per qualche ora facendo la spola in questi giorni da Miyazaki per
predicare in questi giorni a questi poveri cristiani, e voglio passare con Lei un po' di
tempo. Sono le 4 e 1/2 del mattino forse Lei è per andare al riposo, ed il primo lavoro
di questo giorno, dopo di aver pregato e per Lei, per i suoi cari, per la nostra Faenza.
Grazie, grazie della sua carità per le nostre Opere e per i nostri poveri. Spero presto
che qualche cosa sarà completata. Già sono una sessantina che ne usufruiscono e nora
non è morto nessuno dei nostri vecchietti senza battesimo e gli orfani vanno salendo motivo per cui anche i pagani ci dicono: completate!. E qui se non vedono le cose non aiutano. Recentemente l'Ospizio ha avuto una buona oerta di un fondo Imperiale
di benecenza, ma non la danno nché non vedono la costruzione.
...Per la mia venuta, quando e come al Signore piacerà: sono talmente indierente
oramai anche a queste cose, che mi viene alle volte il dubbio se possa essere male. Beh!
Il Signore sa e vede, d'altra parte Ipse fecit nos et non ipsi nos!.
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Cronaca di Don Cimatti / 1934-4-1 /
Anno Santo che si chiude con la cononizzazione di Don Bosco. Disposizione della Provvidenza e amore del S.Padre per il nuovo Santo... Giornali, riviste, estratti hanno detto di
Don Bosco quanto potevano dire. Anche noi faremo del nostro possibile per solennizzare
la grande data e cone gli amanti verso il Padre, e per non lasciare questa bella occasione
per fare opera di propaganda.
Intanto oggi Alleluja! ...A sera in Seminario, immaginando di essere a Roma, spiritualmente uniti si inneggia con canti, suoni e discorsi a Lui nell'intimitàdella famiglia.
Oh, che Don Bosco ci conservi questi gliuoli.
Tassinari Clodoveo / 1934-3-30 /, studente di teologia a Hong Kong
Caro mio Tassinari, vedi. . . Il Seminario ha costato a Don Cimatti sei anni di lavoro. Il
nostro Studentato vedi che segue la via del primitivo Oratorio di Don Bosco, e la tappa
di Hong Kong è più lontana di quelle che faceva Don Bosco. Il Signore sa e vede, sa i
desideri, la fretta di Don Cimatti e permette quello che vedete. . . E chissà quante altre
cose dovrete vedere. Don Bosco diceva: Facciamo tutto il possibile come se le varie
imprese dipendessero tutte solo da noi e pensiamo che tutto dipenda da Lui e solo da
Lui.
Calmo e allegro. Avete fatto il vostro dovere nello scrivere, e basta. Lascia stare i
trion! Mi preparo a fare una buona morte altro che. . . Bravo! Studia e fatti buono.
Ricaldone Pietro BS / 1934-4-1 /, Rettor Maggiore
Alleluja, Alleluja! Oh, vorrei che anche la voce dei gli lontani fosse stata compresa dalle
masse, inneggianti al Padre nostro Santo, nella grande apoteosi del primo aprile, ma
l'avrà compresa Don Bosco. Che dirle? Possiamo dire che minuto per minuto abbiamo
seguito le fasi della gloricazione, e la fantasia abbellendo, ampliando veniva creando
quanto la realtà ha forse sorpassato, ma che non certo è riuscita a vincere o sorpassare il
nostro aetto, acuito, e quanto! dalla lontananza e dall'assoluta impossibilità di metterci
a contatto colla realtà. Il nostro Don Bosco non può non aver tenuto conto del nostro
sacricio, e l'avrà certo presentato al Signore per noi: oh! ne sono certo, fu trasformato in
maggior merito e più abbondanti benedizioni per noi. I nostri cuori come da precedente
intesa erano all'unisono accordati in quest'unica preghiera: Salvezza di anime!. Il
grido ardente, fulcro dell'attività di Don Bosco, come mai non avrebbe dovuto essere la
preghiera dei suoi gli missionari nel giorno della sua canonizzazione?
260
13 1934
Ricaldone Pietro / 1934-4-27 /, Rettor Maggiore
Don Cimatti: salute buona. Avrei bisogno di molto maggior lavoro materiale e allora
starei meglio. Superiore ecclesiastico e religioso, insegnante regolare allo studentato.
Penso di non poter attendere convenientemente al mio dovere, non per mancanza di
forze, ma di attitudine ed ho domandato (e domanderò anche alla S. Sede) l'esonero.
È mio obbligo di coscienza. Non so comandare e opero colla testa degli altri e ne sono
troppo chiare le conseguenze. Mettete questo povero confratello in condizione di lavorare
materialmente e non a dirigere gli altri. Sarà inoltre un ottimo per tutti. Qualsiasi forma
di lavoro secondario, in qualsiasi luogo e condizione sarà accettata da Don Cimatti con
gioia e riconoscenza. Qui non c'entra né l'umiltà o altro: desidero solo si realizzi sempre
meglio la gloria di Dio e la salvezza delle anime di tutti. Per il resto mi sembra di essere
nella regolarità.
Tassinari Clodoveo / 1934-4-27 / studente teologia a Hong Kong
Sta' calmo, studia e fatti santo.
Forti desideri per Don Cimatti tutti quelli che possono realizzare la gloria di Dio
e salvezza delle anime, e che per la nostra meschinità o per le circostanze in cui ci
troviamo né possono realizzarsi né forse potranno realizzarsi mai. O Signore, vorrei
esser strumento per la salvezza di quanti non vi conoscono. O Signore voglio amarvi
come Maria SS.ma. O Signore desidero essere come Don Bosco. O Signore desidero
essere come voi vittima per il peccato, ecc. ecc..
Raccogli materiale per le opere della penna.
Allegro, buono e. . . forti desideri. . . non sterili velleità.
Circolare Salesiani / 1934-5-2 /
Anche fra noi sono nora assai ben riuscite le feste del nostro santo a Miyakonojo e a
Tokyo.
A Tokyo specialmente per l'interessamento di S. E. l'Arcivescovo e per la presenza delle
Autorità e specialmente per la fortuita coincidenza della venuta della nave Quarto
le varie manifestazioni riuscirono imponenti. Nel vedere come Autorità e cristiani e
Missionari inneggiavano con cordiale simpatia a Don Bosco, vi era da rimanere veramente
commossi; e sentire come poi parlavano dei Salesiani e delle speranze che nutrivano per
l'avvenire dell'Opera nostra in Giappone, mi era di incitamento a suggerire a me e a
voi tutti di renderci sempre più degni di questi elogi e di queste speranze col sentirci
più fortemente attaccati alla nostra Regola e ad avere sempre maggior ducia nel nostro
Don Bosco, a mettere sempre più in pratica anche i recenti suggerimenti del S. Padre ai
Salesiani, di imitare cioè il nostro Don Bosco nell'amore a Gesù, a Maria e al Papa.
261
13 1934
Grigoletto Giuseppe / 1934-5-20 /, ex-allievo
Ho ricevuto la tua ultima colla carità che vi hai unito e ho pregato, ponderato quanto
mi dici e sono venuto nella decisione che tu pro bono pacis sospenda l'attività a pro
della missione giapponese nel punto delle oerte.4 Se i superiori te lo permetteranno
continua dal punto di vista scientico. Che vuoi? È parte della mia vita, parte integrante
fondamentale, la carità. Vedendo quanto tu sori per questa e quanto sorono quei della
casa di Trento, mi pare che se cessando questa tua attività, la dirigerai dove diranno i
Superiori, ne verrà del bene a te e a tutti. Per te è un gran merito, per i confratelli un
contento. Pregherai e farai pregare. Ne scrivo al buon Don Rigoni pregando ad aderire e
di accordare quanto domando... Mi pare che Gesù da te domanda anche questo sacricio
e tu saprai farlo.
Non adontarti, caro Giuseppe, mi pare che Gesù da te domanda anche questo sacricio
e tu saprai farlo. A chi ti domandasse fa' inviare a Torino o a me direttamente. Cercherò
direttamente di mettermi in relazione coi numerosi amici da te scoperti.
...Non pensare a cambiamenti in Don Cimatti, verso il Signore e verso di te, che ti volle
suo ministro di carità, eterna riconoscenza e preghiera, poi Lui ti pagherà in Paradiso e
Don Cimatti qui e là non mancherà di fare la sua parte.
Ricaldone Pietro / 1934-6-1 /, Rettor Maggiore
Era naturale che noi pure cercassimo di onorare Don Bosco come meglio era possibile
alla nostra povertà e alle condizioni speciche in cui ci troviamo... Primo problema
fondamentale. Come presentare un SANTO alla mentalità pagana?
Vedono essi nel santo una nuova divinità? ...Sono capaci di dirvi: Che Dio è quello
là?. . . . Delicata posizione, che può risolversi in non render meno chiari gli insegnamenti
della Chiesa al riguardo; forse a ribattere quanto è già tenacemente ribadito nella testa di
molti, che cioè non c'è (almeno in queste manifestazioni) nulla di sostanzialmente diverso
nella nostra e loro religione.
Si stabilì dunque: Ai pagani, e per un paese in cui il problema educativo è parte
integrante della forza e grandezza del medesimo, Don Bosco sia presentato come un
eminente educatore moderno. Alla mente e al cuore giapponese la gura dell'educatore,
che si sacrica per il bene della gioventù, è qualche cosa che aascina, che attrae, che
s'impone, qualsiasi sia la fonte da cui proviene, tanto più quando parlano in suo favore
non solo i principi teorici, quanto la realtà pratica dei risultati delle multiformi istituzioni,
di cui avremmo fatto vedere i saggi pratici nelle modeste opere da noi iniziate... Il pittore
Crida di Torino ci diede un magnico pannello a motivi nipponici, che ornava il frontone
della chiesa di Miyazaki; illuminato nel triduo e nella festa da un potente riettore.
4
Alcuni superiori non vedevano di buon occhio la sua attività per la missione del Giappone.
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13 1934
...Però una delle note più caratteristiche musicali degna di nota (perché penso sia il
primo caso nella storia delle missioni del Giappone, ed unico nelle feste mondiali per
Don Bosco) è quella di Oita. Un distinto poeta giapponese, prof. Tajima, compose
per l'occasione una bella poesia che fu cantata nella forma declamatoria musicale tanto
caratteristica e preferita dai giapponesi da un esimio direttore di scuola di Oita, noto per
questo genere di esecuzioni. È dicile mettere in carta la qualità di detta esecuzione, è
certo anche questa una caratteristica partecipazione di un pagano alla gloricazione di
Don Bosco.
Per la storia è bene ricordare questa prima poesia giapponese a Don Bosco santo:
Lodiamo il Santo Don Bosco, Messaggero di Dio, maestro e padre. Come lingue di fuoco guizzanti il suo amor patrio, la sua fede, il suo zelo. Maestro dal cuore misericordioso,
che congiunge in un tutto armonico la forza della ragione e della libertà. Propagatore
in educazione del sistema preventivo, fonda ospizi, scuole professionali e agricole. Ore
per il bene della religione e della patria se stesso e agli uomini sacrica il proprio cuore.
Le regole del suo sistema, che abbracciano religione, famiglia e patria, ammaestrano due
generazioni. Combatte coi suoi insegnamenti l'educazione materialistica, l'irreligione,
che riconoscendo nell'uomo il solo principio materiale sono purtroppo l'origine della perversione del pensiero. Pedagogista, lume e splendore del mondo intellettuale. È sua
fondazione la Società salesiana, il suo febbrile lavoro abbraccia il mondo. Finalmente
riceve la gloria della canonizzazione. Tutti insieme ammiriamolo e lodiamolo.
Circolare alle Figlie di Maria A. in Giappone / 1934-6-4 /
La prossima festa del S. Cuore dica alle SUORE: Gesù si è servito di una religiosa suora
per la manifestazione al mondo dei suoi divini disegni. Chissà non si servirebbe di ognuna
di voi per qualche cosa di grande? Sì, se realmente foste come vi vuole LUI.
La festa dica alle NOVIZIE: praebe, lia mea, cor tuum mihi. Avete capito? Che
vuol dire il cuore al Signore? Non darlo ad altri. Né a noi, né ad altri. Quindi: umiltà,
obbedienza, abbandono.
La festa dica alle aspiranti, a quante convivono con Voi: siate buone per riparare
Gesù di tante oese che riceve da tanti che non lo conoscono o che non lo amano. Fate
comunioni di fuoco e sante visite a Gesù, ma specialmente per amore suo pregate pregate
e fate meglio tutti i doveri.
Tirone Pietro / 1934-6-. . . /, Direttore Spirituale Generale
Grazie di cuore. Oh, se i Superiori potessero rispondere sempre e subito alle questioni,
quanto vantaggio per le anime e per le opere!... Per l'ennesima volta ripeto: Don Cimatti
domanda tutto a tutti (guai se non domandasse!) e più ai Superiori... Desidererebbe (e
quanto ha insistito lo sanno i Superiori) avere risposta: Sì può non si può si concede
non si concede.
263
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Strano che si dica che ho fretta e che i Superiori non sono di questo parere! Ma se le
lettere dei Superiori che mi dicono di fare adagio. . . che vuol dire in fretta (così il Sig.
Don Ricaldone). ... Sono otto anni e non vi è ancora la sede dello studentato. Attendo
ordini precisi per il Noviziato, per la casa di Tokyo. Non si può; non si crede opportuno?
Ma lo scrivano. Ci darò dentro nella missione come si può. Lei mi parla di frenare lo
zelo. . . Ah, amat.mo Sig. Don Tirone, bisogna che diamo lavoro ai confratelli...
Oh, Don Bosco, oh, Don Bosco! E pensare che i Superiori vogliono si vada adagio. Né
noi, né il Sig. Don Ricaldone, né i Superiori conosciamo il Giappone ma queste tregue
volute, ah, creda, sono la rovina di tutto il lavoro fatto. Fiat voluntas Dei! È meglio
questa che tutti i pensieri di Don Cimatti.
Caviglia Alberto / 1934-7-10 /, salesiano, studioso di Don Bosco
Grazie pure di quanto fa ad ogni piè sospinto per la propaganda nostra. Vado a rilentissimo a mettermi in comunicazione diretta col governo d'Italia. (e potrei farlo perché ho
relazioni e potrei averle anche col Duce directe e lascio piuttosto che facciano coll'Ambasciata, ecc. altri, perché sono sicuro che se si sapesse e strombazzasse in Giappone
che il governo italiano sussidia o dà forti somme ai missionari italiani, ne deriverebbe un
danno.) Oh, D. Caviglia, capisco niente di politica o diplomazia, ma se vi è un popolo
suscettibile al sommo è questo e ne perderemmo e come salesiani e come cattolici.
Bisognerebbe che il governo desse ai Superiori. Per me sono di questo parere. In questo
ordine di idee (che i missionari possano essere mandatari di governi) si è poco progrediti
dai tempi di S. Francesco e Lei sa che fra gli incentivi delle persecuzioni ci fu anche
questo, ed ora con un governo non tenero certo per i cattolici e religiosi, e mai tenero
per gli europei, la precauzione è mai troppa... e se potesse ora rinnovare le persecuzioni
d'un tempo ne ha tutte le doti.
... Mi perdoni la predica ma ci vogliono ancora secoli. . . Quindi il meglio è formare
buon clero indigeno e lavorare nelle opere della gioventù e benecenza, ed è quello che
modestamente si tenta di fare. Sembra tempo perso. Ma nelle nostre feste di D. Bosco
come spiega Lei l'accorrere delle masse (a Miyazaki alla conferenza e musica non erano
meno di 3000 fra cui tutti i pezzi grossi della provincia, comune e scuole) per onorare
uno straniero (santo. . . non capiscono una saetta). Sono i giovani nostri che in un bel
coro di oltre 500 guidati dal barbone cantavano e bene Cantiam di Don Bosco (in
giapponese)...
Oh, D. Bosco! Non è tempo perso, e vedrà fra 10 anni. . . Chi ci sarà, chi vivrà, vedrà.
Propaganda Fide (segretario) / 1934-7-24 /
Accolga gli ossequi del povero Salesiano Superiore della missione di Miyazaki in Giappone, che in tante circostanze ha provato la carità dell'E. V. accolga l'assicurazione
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delle nostre preghiere continue. È da tempo che desideravo aprire all'E. V. il mio cuore
su una questione che ritengo di suprema importanza e per l'anima mia e per il presente
e più per l'avvenire della nostra cara missione.
... Non sono dicoltà di salute, che grazie a Dio mi pare buona: avrei bisogno di
trovarmi in condizioni di consumarla più intensamente per Lui e starei ancor meglio. Ho
domandato e domando insistentemente ai miei Superiori ecclesiastici e religiosi, di essere
esonerato dalla carica di Superiore.
Ho domandato e domando insistentemente, che mi si permetta di lavorare come umile
gregario, qui in Giappone, in qualsiasi povera e sacricata missione, ma l'imploro per
l'amore di Dio, non come Superiore. Non rifuggo, no, i sacrici inerenti all'ucio come
tali, ma vedo chiara davanti a Dio la mia assoluta inettitudine a governare è per me una
continua tortura di coscienza ho la convinzione che tutti i miei missionari fanno meglio
di me, perciò lascio fare e in tal modo le cose vanno lentamente disaggregandosi, a mio
modo di vedere. Non ho forza né energia di carattere non mi intendo né di nanza né
di amministrazione.
...Ecco lo scopo della presente, che oggi 24 del mese, per noi salesiani, sacro a Maria
A. ho voluto scrivere e mettere ai piedi di Gesù prima di spedire.
Dalla cronaca di Don Cimatti /1943-7-29 /
Visita alle residenze di S.Ecc. l'Ambasciatore d'Italia Auriti. È la prima volta che
le Autorità italiane si muovono n quaggiù. Visita riuscita con viva soddisfazione di
tutti. Le Autorità trattarono con vera deferenza S.E. e si dimostrarono entusiaste del
nostro Ambasciatore, anche per la cultura che dimostra nella letteratura e arte giapponese. Ne fu soddisfatissimo ed a voce e per iscritto manifestò la sua piena contentezza.
Gli feci relazione e promemoria. Le Autorità accolsero l'invito di venire alla missione e
controrisposero invitando alla Prefettura. Misero l'auto a disposizine. ...Dono del Prefetto: stuzzicadenti aromatici e ammiferi... tutte rarità paesane. Ma il tutto fatto con
cordialità e semplicità.
Braga Carlo / 1934-8-4 / missionario e Ispettore salesiano in Cina
Ringrazio il Signore della tua carissima cui rispondo con un ricordino ai fringuelli. Grazie
di nuovo di quanto fate per questi cari confratelli (i chierici studenti di teologia).
Penso aver parlato chiaro a Torino e per mancanza di personale in pratica ridotto
le case (Tano e Miyakonojo) ho trasportato lo studentato a Miyazaki (quindi ridotto
Takanabe). Dovrò dare tre confratelli per Tokyo (Scuola Don Bosco) che si aprirà in
dicembre. E la missione è a terra mi tolgano dalle condizioni attuali che mi legano
(come te) e lavorando per dieci qualche cosa si può tener su. . . Allora? Il Signore ci aiuti.
Non pensare che ci siano nello scrivente scoraggiamenti, per parte mia o altro mai
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stato tranquillo e allegro come ora. È la chiara realtà che in coscienza devo mostrare
ai Superiori (e quante volte l'ho già fatto). Don Cimatti deve esser soppresso dalle sue
condizioni attuali è preghiera incessante e in qualche forma (ce n'è tante) spero che
la bontà di Dio mi esaudirà, fosse anche col Paradiso che desidero. . . Cupio. . . ma at
voluntas Dei.
Godo che anche tu abbia scritto chiaro a Torino. Il Sig. Don Berruti fa sforzi per
aiutarci, ma riuscirà no a un certo punto solo e quindi, caro Don Carlo, disponiti a
ballare come tenta di fare Don Cimatti, l'assoluto inetto al comando.
Berruti Pietro / 1934-8-17 /, Vicario del Rettor Maggiore
Accuso ricevuta delle Lire cinquanta mila: hanno reso oltre Yen l4 mila... Spero che
per Novembre, se non prima, sia tutto nito e certamente per l'Immacolata si potrà
inaugurare la nuova scuola. E di tutto questo sia ringraziato Iddio ed i Superiori che ci
hanno procurato il necessario.
Mi parla dell'accettazione aermativa per parte mia delle condizioni dell'imprestito.
Ho tanti debiti, che 500 di più annuali per 10 anni, non mi sbilanciano di più di quello
che lo sono attualmente. Spero di vivere ancora 10 anni e di non dovere addossare ad
altri. . . benché abbia già fatto domanda formale (e la farò anche alla Santa Sede) per
essere esonerato dalle cariche. Comunque accetto, e d'altra parte anche se dicessi di no
o mettessi delle riserve, i Superiori si pagano colle oerte. . . e non ho certo modo di
fermare le mani audaci. . . La vita missionaria insegna fra le tante cose che bisogna fare
di necessità virtù.
Ho sempre gridato a Roma e a Torino: siamo missione e opera bambina. . . Se non
ci date il latte cresceremo rachitici. . . Persuadiamoci che il Giappone non può essere
trattato alla stregua delle altre missioni. Siamo in un Paese civilissimo e che tiene
testa alta a tutte le modernità del mondo e che sa dire il fatto suo in ogni ramo...
spiritualmente il più bisognoso e il più povero di missionari. . .
Tirone Pietro / 1934-8-9 / Direttore Spirituale Generale
L'insistenza di Don Cimatti in tante cose fu interpretata non so come ma sta il fatto che
se non insisto non si ottiene, né si può farsi capire, e perciò mi compatiscano e ascoltino.
Per i miei piagnistei le posso garantire che non sono tali. È chiara visione, chiarissima
visione del mio stato, dello stato delle nostre anime per quello che dipende da me dello
stato delle cose nostre è per me un dovere di coscienza, e non posso non farlo non lo
debbo. Ne ho anche scritto a Roma. Don Cimatti non è capace di fare il Superiore ma
mi lascino lavorare tranquillo, che con la grazia di Dio lavorerò per dieci non domando
che questo e mi pare che il Signore e i Superiori mi esaudiranno.
Ma per questo bisogna pregare e prego non sono dunque piagnistei, ma preghiere e
queste non fanno male. I Superiori non credono opportuno ascoltare? E le cose vanno
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come vanno? Stia certo che Don Cimatti tenta di fare e non riesce, la colpa non è certo
sua. È stato il pensiero direttivo di tutta la mia vita. Se non riesco a farmi capire quid
faciam? Lei mi cita fraternamente il nemo judex in causa propria ed ha ragione. Don
Cimatti con la stessa fraternità le dice l'articolo della regola in cui quando il confratello
crede che una cosa sia utile o necessaria, ecc. ecc. ed è indicato anche quanto deve fare
il Superiore.
Ad ogni modo la mia parte (ritenendola cosa necessaria) è di domandare, e domando.
Quanto al fare presto, molto, grandi cose (vedesse la piccolezza delle nostre cose) secondo
le possibilità reali; è necessità e purtroppo piange il cuore, bisogna piegarsi. ... Senta,
amatissimo Sig. Don Tirone, o diamo lavoro ai confratelli e lavoro adatto a loro, e li
salviamo, o non possiamo? E allora è meglio chiudere e tornare. Ecco perché Don
Cimatti chiede per sé e per gli altri.
Marella Paolo / 1934-9-3 / Delegato Apostolico
Pensando alla sua autorizzazione ho risposto aermative al buon P. Taguchi che mi invita
per la metà del mese in Manciuria con Don Margiaria per un po' di propaganda.5
Annuncio pure all'E. V. che sono senza intenzioni di Ss. Messe, da oggi cominciamo
ad applicare in suragio delle anime del Purgatorio.Se per caso l'E. V. potesse venirci in
aiuto sarebbe una vera carità. In omnibus at voluntas Dei.
Dalla Cronaca di Don Cimatti / 1934-9-11 /
Invitato per mezzo di P. Taguchi dalle autorità ecclesiastiche della Manciuria (specie da
Mons. Gaspais di Kirin e Delegato Apostolico di Shinkyo, Mons. Blois di Mukden e
Mons. Lane di Fushun) parto con Don Margiaria per Dairen per concerti. Lo scopo
era di mettere in visita alla missione cattolica che col nuovo regime viene a trovarsi in
posizione delicata per l'organizzarsi delle cose dal punto di vista educativo, religioso ed
amministrativo, cui i missionari non sono ancora preparati, far stringere alla missione
relazioni e aprir le porte ai missionari in molti luoghi inaccessibili. Il provento dei concerti era destinato alle opere di benecenza della capitale e sarebbe consegnato al nuovo
Governo. Personalmente poi per noi per vedere e stringere preziose relazioni per una
futura entrata salesiana in Manciuria.
La musica piace anche in Manciuriaie si fa aprire porte inapribili in altre forme al
missionario. Certo il momento è delicato. Si stanno formando le nuove leggi. I missionari
che prima avevano mano libera in molte cose vengono ad avere limitazioni che possono e
5
Si tratta di un giro per concerti per ne missionario insieme con Don Margiaria. Si tenga presente
che la Manciuria come la Corea del Nord e del Sud erano sotto la dominazione del Giappone. Vi
erano molti giapponesi anche cristiani emigrati. La citazione seguente dalla Cronaca di Don Cimatti
non lascia dubbio sul ne di questo viaggio. Per Don Cimatti era un viaggio missionario. Anche il
concerto per i soldati feriti tenuto in un ospedale era dettato da motivi di carità.
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debbono far pensare; sono stretti da vari legami (e lo sono difatti). Guai se non vigilano
e se saranno assenti nei momenti attuali da cui dipende gran parte dell'avvenire. È
appunto per realizzare questi scopi (per noi molto naturali) che siamo andati. Il Signore
benedica tutto e faccia risultare tutto a sua gloria..
Superiora Generale F.M.A./ 1934-9-14
Mentre il mare fa il buono (ieri era in furia) portandomi in Manciuria, dove vado a fare
un po' di propaganda cattolica, che risulterà anche in propaganda salesiana, rispondo
alla sua venerata del 16/8 ultimo scorso. Grazie di tutto. Credo opportuno per il bene
buttare in carta, qualche idea di cui Ella terrà quel conto che crede nel Signore.
...
1. Il Giappone è perfettamente organizzato ed attrezzato nel campo educativo e
maschile e femminile, non solo nelle forme essenziali, ma anche negli annessi e
connessi, così che dicilmente noi possiamo fare come nelle altre missioni. (Non
misuri quindi il lavoro educativo e le opere che si possono fare in Giappone, con
quelle dell'India, Siam, Cina), occorre pensare alla medesima modernità di mezzi.
Ed ecco una prima condizione: personale scelto.
2. Dato poi il carattere nazionale, il massimo lavoro è da spingersi alla formazione
di buon personale indigeno. È vero che in una Congregazione tutto serve, ma nel
reclutamento insista a che si osservi anche la necessità futura (quindi oltre la sanità
assai debole in genere anche alla riuscita negli studi, ecc.).
3. Lo sviluppo di opere poi potrà avvenire specie in grandi centri. L'Opera che abbia
il bollo della Capitale è certo di valore in sé e per quante si potranno fondare in
seguito.
...Per opere scolastiche occorrono capitali enormi.
Si preparino fortemente collo studio della lingua e abitudini del luogo.
Noi agli inizi abbiamo preso come base: fare come fece Don Bosco.
Dia alle direttive questa pratica intonazione e pian piano anche in Giappone l'Opera
di Don Bosco si aermerà.
Ricaldone Pietro / 1934-9-18 /, Rettor Maggiore
Le scrivo da Mukden (Manciuria) dove è la tappa di ritorno da una tournée di concerti
musicali, tenuti con Don Margiaria a Dairen, Fushun, Mukden e Shinkyo, la capitale...
Ma che cosa andate a fare in Manciuria? Non certo per sport, ...ma per fare un po' di
bene. Invitati dalle autorità ecclesiastiche locali, i suoi gli credettero doveroso obbedire..
Non le parlo della carità fraterna con cui Mons. Lane e i PP. Maryknoll a Dairen e a
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Fushun, e PP. delle Missioni Estere di Parigi e specialmente Mons. Blois a Mukden, e
Mons. Gaspais alla nuova capitale Shinkyo, vollero trattare i poveri gli di Don Bosco...
I saloni pubblici o degli alberghi delle città e delle scuole, i teatri, due ospedali militari,
istituti religiosi e chiese, ecco il teatro delle nostre tenzoni più o meno artistiche. Aollamento al completo, una sera per un'ora la radio ha trasmesso dalla capitale i nostri
saggi in tutto l'impero e in altri siti.
E così anche in Manciuria il nome di Don Bosco, già noto ai missionari e agli istituti
religiosi, ha avuto una buona risonanza
Dalla Cronaca di Don Cimatti / 1934-9-27 /
A Heijo (l'attuale capitale della Corea del Nord ) presso Mons. Morris dei Maryknoll che
con slancio govanile lavorano assai e con buoni risultati. - Anche in Corea risentono le difcoltà del Giappone per la nota questione sul culto. Ad un missionario che lamentava di
non aver successi consigliai la cura della gioventù e delle opere di benecenza. - Adunata
riuscitissima. Il missionario era gongolante di gioia perchè aveva fatto conoscenza colle
autorità e con molti giapponesi cattolici che non si erano ancora presentati in chiesa.
Ricaldone Pietro / 1934-9-29 / Rettor Maggiore
Faccio seguito all'ultima mia in cui le annunciavo il nostro passaggio in Corea.6 Ho
trovato in questa zona presso gli zelanti missionari e le comunità religiose un tal amore a
Don Bosco, che non posso trattenermi dal farle una breve relazione del nostro percorso.
E la conoscenza, la devozione e l'amore a Don Bosco culmina nel fatto che uscirà tra
poco, edita in Coreano, la vita del nostro S. Padre. Mentre questo fatto deve essere certo
da noi salutato con intima gioia, perché costituisce una nuova gloricazione del padre
nostro, presso questo popolo, in cui sono così profonde le radici del cristianesimo, chissà
che non serva anche ad arettare il giorno dell'entrata delle opere nostre in Corea. È il
Padre che precede i suoi gli. . . e prepara. . .
Ho detto che in questo popolo i germi religiosi sono innestati profondamente in queste
anime, né valsero le persecuzioni più atroci a strappare o inacidirli nell'anima di questo
popolo, chiamato così mirabilmente alla fede. È meravigliosa ed unica penso, nella storia
della Chiesa e delle missioni, la nascita spontanea, senza evangelizzazione diretta, per la
sola azione della grazia di Dio su anime avide della verità religiosa, della Chiesa cattolica
in Corea.
...Ora la Corea è divisa in quattro circoscrizioni ecclesiastiche tenute e dai PP. Missionari Maryknoll, e dai Benedettini di S. Odile e dai PP. delle Missioni Estere di Parigi,
6
Dopo aver tenuto concerti nell'attuale Corea del Nord, Tenne concerti a Seul e a Taegu. Fu l'unica
volta che Don Cimatti poté visitare questi paesi.
Come ricordo di questi avvenimenti ci sono nel
Museo di Tokyo articoli di giornali, foto e programmi di concerti.
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coadiuvati da Congregazioni religiose femminili straniere ed indigene, e non è certo lontano il giorno in cui nuove circoscrizioni saranno adate al clero coreano, che ogni giorno
più cresce di numero. Ed è davvero meraviglioso il lavoro che i missionari di Parigi hanno
fatto e fanno per la propagazione della fede e per la formazione del clero indigeno anche
tra questo popolo. Ho potuto visitare i loro orenti seminari e fui ammirato dell'ordine,
della pietà e serenità dei giovani seminaristi.
Oh, come sussulta il cuore delle più liete speranze per l'avvenire di queste orenti
popolazioni e della Chiesa cattolica. I nostri concerti di propaganda tenuti in quattro
grandi centri della Corea, culminarono in quello tenuto alla capitale e speriamo che anche
qui, questa cooperazione indiretta all'apostolato, abbia prodotto i suoi buoni frutti.
Ricaldone Pietro / 1934-10-5 /, Rettor Maggiore
Sono volato di ritorno dalla Manciuria e Corea a Tokyo chiamatovi telegracamente.
Il nostro Don Piacenza per appendicite trascurata fu ricoverato d'urgenza all'ospedale
cattolico ove fu operato felicemente (almeno a tutt'oggi da martedì).
Appendice purulenta sembra però esclusa la peritonite e quindi vi è speranza di bene.
Eccole le laconiche notizie che a tutt'oggi posso darle, nella speranza, voglio dire nella
certezza, di poterle dare migliori notizie fra poco. Fiat voluntas Dei.
So che anche la sua salute non è troppo orida. Le assicuro che tutti i confratelli
pregano di gran cuore per il completo ristabilimento.
Ricaldone Pietro / 1934-10-11 /, Rettor Maggiore
Anche i poveri suoi gli lontani del Giappone hanno udito l'appello del Padre per orire
a Don Bosco Santo, nell'ampliato Santuario dell'Ausiliatrice, un trono meno indegno
della sua gloria; e, uniti di cuore, hanno domandato alle loro cristianità l'obolo per
concorrere a quest'omaggio tanto desiderato. Le cristianità hanno risposto, e noi siamo
lieti di poterle inviare la modesta oerta. È l'obolo della vedova; e come l'ha gradito ed
apprezzato Gesù, così, credo lo gradirà anche Lei che conosce le condizioni nanziarie
della nostra povera Missione. Mentre glielo invio, io penso istintivamente al fruttivendolo
di cui si parla nella vita di Don Bosco, all'epoca della costruzione del tempio di Maria
Ausiliatrice. . .
Don Bosco ci benedica, e Lei preghi, amato Padre, e faccia pregare per noi.
Ricaldone Pietro / 1934-10-16 / Rettor Maggiore
Duemila seicento anni fa
La nazione giapponese non poteva non ricordare la data gloriosa dell'inizio della conquista del Giappone, fatta da Jimmu, colui che a impresa compiuta sarà coronato Im-
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peratore, primo della serie ininterrotta di quanti gli succederanno nel governo no alla
dinastia attuale. Non entro nella questione storica.
...Le feste commemorative ebbero la massima manifestazione nella provincia di Miyazaki. Qui nacque Jimmu, di qui partì per la conquista delle parti orientali: ed è questa
data della partenza (che secondo la cronologia giapponese sarebbe avvenuta 2600 anni
fa il 5 ottobre) che si volle ricordare. Centro della manifestazione Miyazaki che, manco
dirlo, per la circostanza si rivestì a festa.
Ma quello che colpì l'animo di tutti fu l'interesse che manifestò S. M. l'Imperatore stesso, facendosi rappresentare alle feste dal suo fratello, S. A. Imper. il principe
Chichibu.
Il tutto fu concretato in ricevimenti uciali alle stazioni d'arrivo e ai luoghi storici,
meta delle visite; in discorsi commemorativi, tenuti nel massimo salone di Miyazaki; in
funzioni ai vari templi o monumenti, ricordanti in qualche modo l'Imperatore Jimmu o
i suoi antenati; in banchetti d'occasione, in luminarie, in concerti musicali (vennero da
Tokyo elementi dell'orchestra imperiale) e in saggi di danze le più antiche nei costumi
dell'epoca.
Anche la missione cattolica di Miyazaki partecipò a queste manifestazioni, riscuotendo
il plauso e l'ammirazione delle autorità e della popolazione. Oltre che trovarsi ai ricevimenti con rappresentanti uciali, in chiesa i cristiani vollero fare una solenne funzione,
che diede loro modo di pregare in modo speciale per S. M. l'Imperatore, la sua imperiale
famiglia e per la prosperità della loro nazione. A sera poi in un riuscitissimo corteo aux
ambeaux cui parteciparono tutte le scuole e associazioni, in gruppo compatto, preceduti
dai nostri seminaristi e dalla piccola banda-orchestra del Seminario, che in automobile
graziosamente ornata ritmava gli inni d'occasione e i canti della patria, si recarono anch'essi colla popolazione a rendere omaggio all'illustre ospite. La cosa attirò gli sguardi
di quanti assistevano al passaggio, che applaudivano ai cattolici giapponesi e stranieri,
uniti in un vincolo solo in questa bella manifestazione patriottica.
...Belle giornate dunque di amor patrio e di propaganda anche per noi. Si cerca di
aerrare tutte le occasioni per poter entrare in queste menti e in questi cuori, e far loro
capire (sono le vecchie accuse che ci muovono. . . Proprio solo giorni fa lo gridava in una
conferenza) che non vi è contrasto fra l'insegnamento di Gesù e amor patrio, e che il
Cattolicismo non è in Giappone per scopi politici, ma per salvare le anime. Oh, come è
lunga e lenta la via della persuasione, specialmente quando è studiosamente rivestita da
altri dall'insistente ribadirsi da queste manifestazioni che, ucialmente civili, presentano
specialmente al popolo l'appiglio religioso.
Braga Carlo / 1934-10-22 / missionario e Ispettore salesiano in Cina
Buon onomastico di nuovo e assicurazione di preghiere Ho sott'occhi la tua di Hong Kong
dell'otto Ottobre 1934. Mi ha consolato profondamente e profondamente aitto.
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Consolazione, nell'avere una nuova chiara conferma della mia assoluta incapacità a
tutto a tutto a tutto a tutto. Dio sa quanto faccio ed ho fatto per farla comprendere a
chi di dovere. Tu mi parli (ed altri pure) di Croci . . . di at . . . per me guazzo di gioia
nella precedente contemplazione di nullità. Ma quando vedo che per questa vanno di
mezzo le anime, non posso non addolorarmi nel non riuscire a fare ciò che dicono essere
ed è certo la volontà di Dio. Tu, penso, mi comprendi. Che dirti? Fa' e fate quel che
potete per mettere a posto queste anime. Avrete aggiustato quanto Don Cimatti ha. . .
Tu e voi avete tutte le ragioni in tutto.7
...Don Cimatti paga: è la Provvidenza in ogni caso bisogna raccomandare economia
che quest'anno non so come faremo, anche per questa parte.
Quello che più mi ha ferito è il loro assenteismo nei lavori materiali. . . Obbligatori. . .
Mi prude la penna e il cuore. . . Ma non voglio scrivere prima di una tua per non
guastare la frittata di queste uova, di cui ci sono elementi. . . Ti prego di tagliare senza
timore.
...L'invasione di cui mi parli fu pacica. . . 8 con Gesù e Maria alla mano. . . con canti
latini, italiani e giapponesi. . . tre dei quali di nuova composizione sul posto. . . Oh,
quanto ho pensato a te e al campo magnico che si prepara in Manciuria in cui senza
la lingua cinese per ora non si fa nulla, ma senza la giapponese ora (e fra poco ancor di
più. . . se il mondo non si rovescia) non si fa nulla. Dalla Corea i Capi-missione mandano
già alcuni dei loro seminaristi in Giappone: non è possibile far diverso, ed ormai anche
chi sa il Coreano, se vuol capire il coreano moderno, non può non sapere il giapponese.
Deus scit.
...Don Carlo, ti sono sempre vicino nell'aetto e nella preghiera: fa' tu pure altrettanto
Circolare salesiani / 1934-11-9 /
Ringraziando il Signore posso darvi un complesso di notizie di cui dobbiamo consolarci
e rinnovare la buona volontà di lavoro e di perfezione per meritarne altre.
Il nostro Don Piacenza già si alza e spera di potere a giorni tornare sul suo campo
di lavoro. Per chi ha potuto conoscere le condizioni vere della malattia non può non
riconoscere una vera grazia, di cui, dopo Dio, il nostro caro Don Piacenza vuol dire
grazie ai singoli confratelli e a quanti hanno pregato per Lui.
Giunge la notizia uciale dell'invio (non si conosce ancora la data della partenza) di
otto confratelli, di cui sette chierici e un coadiutore. Vari di questi hanno da compiere i
loro studi; altri inizieranno il loro tirocinio. La scuola tipograca di Tokyo è già a buon
7
8
Si tratta di problemi circa i chierici studenti di teologia andati a Hong Kong dal Giappone.
L'invasione di cui qui si parla allude al giro di concerti per la Manciuria e Corea di quell'anno.
Evidentemente, l'occupazione della Manciuria e della Corea da parte del Giappone, non era vista
ugualmente da parte del Giappone e della Cina. Quel Deus scit di don Cimatti, lascia sottinteso
quello che non poteva scrivere per lettera. Attualmente sia la Cina sia la Corea non perdonano al
Giappone questo fatto.
272
13 1934
punto e spera entro il mese di Dicembre di poter aprire e i suoi battenti per inaugurarsi
ucialmente nel giorno della festa di Don Bosco.
I Superiori poi hanno approvato per il prossimo anno il Noviziato a Tokyo.
Berruti Pietro / 1934-11-14 /, Vicario del Rettor Maggiore
La presente, per informare i Superiori delle nostre posizioni speciali di fronte a dati
avvenimenti. Può essere che le notizie siano sapute dai giornali. . .
- Momento politico attuale: governo militare.
- Fatti recenti. Per tante cause precedenti (lunghe a dirsi), per recenti imprudenze di
cattolici (che vollero fare della politica), il partito militare ha cominciato a fare conferenze
nella missione a noi vicina di Kagoshima, tenuta dai Padri Francescani Canadesi (quindi
americani) facendo pressione sulla popolazione per rmare petizione per l'espulsione degli
stranieri dall'Isola. Pensano con ciò di premere sull'opinione europea nella conferenza ed
ottenere quanto chiedono.
- Dolorosamente un villaggio cristiano ha rmato pure, sotto la pressione militare,
detta espulsione. I Padri sono obbligati a ritirarsi andrà qualche prete giapponese.
- Potrebbe darsi che la cosa abbia ripercussione anche altrove. Miyazaki?
Don Cavoli mi scrive dicendo di aver avuto ordine dai Superiori di fermarsi per curare
la salute, e di quanto Lei ha parlato e del suo carattere (che ammette pienamente) e
delle relazioni fra Lui e Don Cimatti e della benedetta questione dell'Ospizio... So che ne
scrissi ed anzi mandai lo schema delle leggi che favorivano tali fondazioni in Giappone.
...Saputosi che la legge favoriva e si potevano avere sussidi e per la costruzione e per
il mantenimento, si fecero le pratiche relative. Il Consiglio esaminò, ma essendoci punti
o incerti o dubbi, fece osservazioni cercando di chiarire. Ma in conclusione approvò.
Naturalmente Don Antonio, caldo per la realizzazione, insisteva. Don Cimatti non sa
dire di no, nché c'è da far del bene, e per quanto sa e può aiuta.
Può essere che questo stato di cose abbia fatto apparire che i membri del Consiglio
non erano entusiasti per l'opera e che la preponderanza del pensiero di Don Cavoli abbia
trascinato. Che vuole? Sono fatto così. Non so dire di no e sono il primo a dar la
spinta a fare, quando ci vedo il bene, e quando vedo che i confratelli lavorano. Non è
sistema di governo, lo so, ma non so fare diverso, ed è per questo anche che i Superiori
conoscono le mie domande.
Certo Don Antonio è stato colpito da quanto ha udito: desidera che io chiarisca le
cose, e lo faccio ben volentieri. È una conferma di quello che penso di me. Deo gratias!
L'Ospizio conta attualmente 75 persone:
a) Una ventina di vecchi mantenuti dal sussidio mensile che ricevono dal municipio altri mantenuti dalla missione.
b) Una quindicina di giovani (ragazze) ed alcune adulte per i lavori di casa: assistenza
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13 1934
ecc. forse col tempo inizio di Congregazione indigena; tutte mantenute dalla missione,
come
c) il restante poveri bambini e fanciulli.
Il vero ospizio che sorgerà, sarà opera della Congregazione, ma occorrerà ancor tempo:
benché il sottoscritto, se ci fossero i mezzi, l'avrebbe già fatto.
Governo Italiano / 1934-11-17 /
...Nel 1930 si diede inizio a Oita ad una piccola Tipograa (scuola tipograca Don Bosco)
e nel quartiere più povero di Tokyo un Oratorio frequentatissimo ogni giorno e che incomincia a dare già consolanti frutti di bene materiale e spirituale per quella popolazione. ...Prossimamente la piccola Scuola Tipograca sarà trasportata in sede propria
a Tokyo ove si spera potrà assumere uno sviluppo proporzionato all'importanza della
scuola stessa.
Nel prossimo anno, per dare denitivo assetto all'Opera salesiana ed assicurarne l'avvenire,
è necessario aprire a Tokyo lo studentato e Noviziato salesiano che assicurerà per l'avvenire
il personale formato indigeno in unione a quello che ci viene dall'Italia.
La Pia Società Salesiana che viene sviluppandosi per opera della carità pubblica, implora a mezzo dell'E. V. presso il nostro Governo un sussidio straordinario per quest'ultima
opera specialmente, che permetterà la stabilizzazione dell'Opera nostra in Giappone.
I Salesiani di Don Bosco in Giappone, fedeli agli insegnamenti del loro Fondatore,
oltre al lavoro specico proprio dell'Opera loro e come missionari e come educatori della
gioventù, non dimenticano la patria lontana e pur non potendosi occupare come in altre
nazioni dei connazionali, che in Giappone sono pochissimi, hanno cercato di far del loro
meglio per far conoscere sempre più la loro patria, che fortunatamente in Giappone è
circondata di vera simpatia.
Nelle nostre scuole tanto dei salesiani, come in quelle delle Figlie di Maria A. si insegna l'Italiano, e già vari di quelli che convivono con noi, lo parlano o lo comprendono
discretamente.
...Faccio appello per il tramite del R. Ambasciatore d'Italia in Giappone9 al nostro R.
Governo anché nelle misure del possibile mi venga in aiuto per un'opera che servirà
assai per noi italiani a valorizzare il nostro lavoro presso il Governo Imperiale e presso le
autorità locali e presso il popolo giapponese.
Coi sensi della più distinta osservanza:
9
L'Ambasciatore Giacinto Auriti, ottimo cristiano e grande amico dell'Opera salesiana in Giappone
fu certamente colui che consigliò Don Cimatti a rivolgersi al Governo italiano per avere aiuto. Lo
scritto riportato è secondo la minuta conservata.
274
13 1934
Grigoletto Giuseppe / 1934-11-17 /, ex-allievo
Ti do una buona notizia. Al prossimo anno Noviziato a Tokyo (e ti dico perché l'ho
in cuore Studentato), ma la condizione è che mi aggiusti per la fabbrica. Ho bisogno
di Lire 50.000, una vera miseria! Sono già in moto per cercarle. Tu hai i tuoi impegni
coll'Ospizio, ma naturalmente ci deve anche essere almeno qualche cosa per quest'opera,
che completa il Piccolo Seminario, che mi darà già quest'anno i primi frutti. IPrega che
siano buoni e si mantengano sotto tutti i sensi.
Ah, se fossimo santi davvero! Dunque fa' le cose bene e non dimenticare la parola
d'ordine di quest'anno: Noviziato... È in vista dello studentato che terrò molti dei
magnici fossili ammirati in foto per Tokyo, ove trasporterò anche parte del materiale
di Miyazaki, quando. . . il Signore mi aiuterà a trasportare. Poi Nunc dimittis, ma
prima Studentato losoco e teol. Così le fondamenta ci sono e costruire non è più
problematico.
Circolare salesiani / 1934-11-29 /
L'avvicinarsi della festa di S. Francesco Saverio e quella per noi così piena di soavi ricordi,
la festa dell'Immacolata, mi muovono ad esortarvi caldamente a rinnovarci nel fervore
dell'apostolato e nell'esercizio della più bella fra le virtù, per riuscire a compiere sempre
meglio il nostro dovere di missionari e di salesiani...
...Specialmente poi in quest'anno santo desidererei che tutti, coi mezzi proporzionati ad
ognuno, lavorassimo ancor più intensamente per la conversione delle anime, in maniera
da potere, colla grazia di Dio, registrare un numero ancor più grande di battesimi ad
estendere al più gran numero possibile di anime gli insegnamenti di Nostro Signore.
Voi sapete che il momento attuale è per molti rispetti dicilissimo per le opere di
apostolato. Si sia prudenti nel parlare in pubblico ed in privato, si sia prudenti nello
scrivere, si inculchi ai nostri dipendenti confratelli e cristiani la medesima prudenza, la
si inculchi in modo speciale ai catechisti.
Non immischiamoci in altre questioni che non siano religiose cattoliche, predichiamo
Gesù.
Ricaldone Pietro / 1934-12-1 / Rettor Maggiore
Nell'attesa dei nuovi doni che per la sua bontà stanno per giungere, i cinque chierici
stanno dando il loro esame nale. ...L'aumentato numero dei seminaristi mi obbliga a
toglierli dal Seminario. Ho attato una casetta a due passi dalla Missione per l'alloggio
e studio, e così li trasporto alla missione ove potranno essere più accuditi in tutto, in
attesa che al prossimo anno trovino nalmente a Tokyo la Cappella Pinardi e così siano
denitivamente a posto. Ne farò prossimamente relazione ai Superiori.
275
13 1934
A giorni Don Margiaria col ch. Lucchesi e col coad. Fogliani va a occupare la scuola
professionale Don Bosco a Tokyo,10 che spero ucialmente inaugurare al 31 Gennaio,
cominciando subito dopo i lavori per il Noviziato, e voglio sperare che il Signore darà i
mezzi anche per lo studentato. Preghi e faccia pregare per noi, e raccomandi a qualche
anima buona la nuova opera vitale del noviziato. Aspettano con ansia già quattro santi
(e non sbaglio) coadiutori e qualche chierico. . . Ma non preveniamo gli avvenimenti!
Il nostro Don Piacenza guarito per vera grazia dall'appendicite, sore ora assai per
la ebite, e non è ancora uscito dall'ospedale. L'apertura di Tokyo prende tre altri
confratelli della Missione, che è davvero stremata di forze mah! Il Signore sa che i
Superiori hanno fatto tutto il possibile per venirci in aiuto, e quindi ci aiuterà.
Sono diventato sensibilissimo, ho bisogno di essere più che guardingo nelle mie relazioni
col prossimo. Ho davvero un cuore di ricotta, che vorrebbe donarsi tutto a tutti. Ma
chissà perché il Signore mi ha fatto così! Preghi per me. Per il resto niente di nuovo.
Sarei felice di non essere Superiore, per sacricarmi di più, ma Deus scit!
Tassinari Clodoveo / 1934-12-10 /, studente teologia a Hong Kong
Bravo! Quella è la via, nonostante che vi sia un po' di onde all'intorno. . . e un po' di mal
di mare. S. Francesco di Sales consiglia così: Prega anché tu possa amare il Signore
come vuole Lui e coi mezzi che mette a tua disposizione. Tu felice se praticherai sempre
la tua formazione in questa maniera...
L'accordo con le Autorità è perfetto. Si è inaugurata il porta bandiera ed un generale
ha fatto il discorso ed un capitano ha parlato ai seminaristi. Il malessere viene da gruppi
militari che vogliono fare del fascismo e incolpano il cattolicismo di essere nemico della
patria. Storia vecchia e che sarà sempre così. Bisogna pregare e che i cristiani (specie
di Nagasaki) si aatino di più coi pagani e colla patria. L'assenteismo non è certo un
bene, quando non c'è del male a esser presenti.
Allegro, allegro, allegro. Dio è con noi. Ti abbraccio e benedico.
Dalla Cronaca di Don Cimatti / 1934-12-14 /
Partenza dei Francescani da Kagoshima... Esodo doloroso...il più doloroso che possa
capitare al missionario che si vede buttato fuori... ed anche col concorso e giubilo di
pecorelle che devono essere ben traviate ed esaltate da un falso patriottismo... Anche
Gesú fu cacciato dai suoi... e nel Vangelo da le norme ai suoi apostoli per l'occasione... In
questi momenti occorre grande prudenza... una macchina fotograca può essere motivo
di sospetti... Questa brava gente vede delle spie dappertutto.
10
I tre salesiani entrarono l'8 dicembre festa dell'Immacolata insieme con gli allievi di Oita.
276
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Ricaldone Pietro / 1934-12-15 /, Rettor Maggiore
Credo che il libro più interessante che potrebbero scrivere i nuovi cristiani sarebbe intitolato: Come mi sono convertito. Mirabili le vie di Dio! Una funzione religiosa,
un funerale solenne, una predica, un divertimento alla missione; un concerto musicale
udito, un libro letto, un consiglio di un amico; un'elemosina ricevuta; una guarigione,
un dissesto nanziario; un'insistenza da parte di contrari al cattolicismo a non farsi
cattolico, questi o motivi consimili inducono un'anima ad abbracciare la nostra santa
religione. Sul nostro Don Bosco scrive rudemente un brav'uomo: Finora ho fatto la
scimmia, facendo come facevano gli altri. . . Ora ho capito che Jizo (divinità protettrice
dei bambini) è un idolo di pietra, che le tavolette in cui mi dicevano essere rinchiusi
gli spiriti dei morti, sono pezzi di legno, e che Inari (altra divinità) è la volpe. . . e
tante altre ridicole superstizioni cui scimmiescamente ho creduto e cooperato. Qualcuno
si meraviglierà come io sia diventato cattolico, ma io se professo le verità della fede, è
perché sono stato salvato dall'amore di Cristo, ed ora desidero ardentemente trasmettere
a tanti altri che non la conoscono la felicità del mio cuore.E potrei continuare per un
pezzo, perché tutti casi capitati fra noi e all'ordine del giorno. Grazie poi allo spirito
salesiano di serena giocondità, di schietto interessamento per la gioventù, si riesce ad
attirare aderenze e simpatie.
Marella Paolo / 1934-12-19 / Delegato Apostolico
Secondo le intese generali, eccole altri dettagli della nostra situazione.
1. A Oita continuano visite della polizia può essere per il libro su Cristo Re, che,
come le avrà detto Don Margiaria, fu requisito dalla polizia.11
2. Ed ecco un fatto nuovo non di questo genere. A Tsuno (Takanabe) dove c'è
qualche cristiano e catecumeno, il direttore della scuola ha fondato un'associazione
di istruzione religiosa, essendo persuaso che non può esserci educazione senza base
religiosa, invitando le numerose religioni o sette (13 in una città di 10 mila abitanti) a esporre, non discutere, le proprie idee. Venendo presto il turno del prete
cattolico, certamente sarà interrogato sulla questione Jinja (templi shintoisti): il
missionario mi domanda come comportarsi.
Dopo le istruzioni absolute negative dell'adunanza (dei vescovi) dell'anno scorso, e non
potendo certo il missionario stare in silenzio, cosa potrei consigliargli (sia pure dicendogli
di evitare la questione) di dire? Bisognerà pure in questa delicata questione stabilire
anche positivamente qualche cosa.12
11
12
Si tratta di un volumetto delle Letture Cattoliche, tradotto dall'italiano. Cridsto Re non può convivere
con l'Imperatore!!
Il probema verrà risolto nel seguente anno. Dalle lettere si capisce la dicile situazione.
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13 1934
...Preghi per noi e specialmente per i poveri e buoni PP. di Kagoshima, che davvero
sorono assai in questi dolorosi momenti e benedica in modo speciale chi si professa nel
Signore
Dalla Cronaca di Don Cimatti / 1934-12-20 /
Vado d'urgenza a Kagoshima.Situazione estremamente delicata. La lotta, che nisce
per essere una persecuzione, è impostata oltre che sulla difesa nazionale, e dal trovarsi
stranieri americani proprio in zone importanti, anche su questo pensiero: Voi missionari
falsate lo spirito nazionale. Per i Francescani dilemma terribile, perchè devono addossarsi
e adossare ai precedenti missionari la responsabilità, e sono evidenti le conseguenze. ...Per
noi non c'è che seguire Don Bosco e le tradizioni nostre.
Circolare Sacerdoti missionari salesiani in Giappone / 1934-12-21 /
Vogliate prendere in benevola considerazione quanto vi comunico... È il frutto di lunghe
conversazioni con persone autorevoli e che sono alla testa del movimento attuale così
doloroso che attraversiamo al Sud della nostra Isola, quindi di gran valore per capire lo
stato attuale...
- Prudenza nel parlare, scrivere, andare in giro con macchine fotograche (in luoghi
sorvegliati), prudenza somma nelle relazioni colle persone di altro sesso.
- Unione cordiale colle Autorità di ogni genere, partecipazione a manifestazioni patriottiche, storiche, civili, beneche, scolastiche, ecc.
- Nelle prediche, conferenze non si dimentichi l'istruzione ai Cristiani su questi punti
importanti dal punto di vista cattolico: amor patrio nelle manifestazioni estrinseche,
partecipazione personale, contributi, bandiera, ecc.
Studiamo lo spirito giapponese nella Storia civile, letteratura, costumi ecc. e ad ogni
costo adattiamoci... Non si può adare alla carta, ma persuadiamoci che se ci mettiamo
volenterosamente per questa via, riusciremo a qualche cosa, ed il Signore voglia che siamo
ancora in tempo.
Berruti Pietro / 1934-12-28 /, Vicario del Rettor Maggiore
La vicina Missione di Kagoshima adata ai Francescani del Canada sta passando una
forte crisi. Già i missionari, consigliati dal Delegato Apostolico, hanno lasciato le loro
residenze e si sono ritirati in città. Motivi di ordine militare... Le lamentele sono: Sono
stati scoperti segreti militari in 25 anni di lavoro missionario, i missionari non hanno
formato che dei giapponesi contrari al vero spirito giapponese, dunque bisogna mandar
via i missionari. Un partito nazionalista sfegatato soa nel fuoco, e già si è avuto un
bruciamento di chiesa.
278
13 1934
Ai cristiani si è fatto rmare carte si dice furono obbligati a calpestare immagini,
ecc., molti cristiani rmarono l'esodo dei padri, ed altri cristiani li accusarono di cose
non belle.
Come andrà a nire la questione, lo sa il Signore. Ma se si trattasse di un moto
militare che ha la testa a Tokyo, potrebbe avere delle ripercussioni anche nelle altre
missioni e specialmente a Miyazaki che è sotto il medesimo comando militare. Grazie a
Dio, seguendo scrupolosamente il nostro spirito salesiano, noi siamo in ottime relazioni
coll'autorità, ma coi militari si può ragionare poco. Stiamo dunque duciosi nelle mani
di Dio, e avanti nel Signore.
279
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Figura 14.1: Miyazaki oratoriani 1935
280
14 1935
1/11 Arrivano ch. F.Barbaro, G.Dalkmann, G.Lopez, T.Manhard, G.Mantegazza,
Fr.Dupont, coad. O.Masiero
1/28 La missione viene eretta in Prefettura Apostolica. Don Cimatti Prefetto
Apost.
1/31 Inaugurazione della Scuola Professionale di Ikuei: funzione religiosa.
2/5 Don Cimatti riceve la la nomina uciale di Prefetto Apostolico
2/12 Arrivano fossili di Bolca
4/1 Inaugurazione civile della Scuola Profes. di Ikuei
4/12 Torna D.Cavoli dall'Italia. Inizio lavori ampliamento dell'Ospizio Kyugoin
4/20 Pasqua Inaugurazione chiesetta di Oita
4/25 adunanza dei vescovi: la visita ai templi shintoisti non è un atto religioso
6/4 Muore a Tokyo D.Piacenza. D.Escursel a Mikawashima. Don Cecchetti
a Beppu. Don Cimatti supplisce a Tano, e Miyakonojo A Hongkong le cose
non vanno bene per i chierici del Giappone
9/1 A Tokyo nella casa del Noviziato Esercizi .Sp. predicati da P. Matteo
Concerti a Tokyo, Osaka, Kobe
9/29 Inaugurazione del Kyugoin completo. Sul Bollettino Salesiano D.Cimatti
Carità! Carità! Carità!
11/21 I chierici loso da Miyazaki si trasportano allo Studentato di Tokyo
Esecitaz. Militari a Miyazaki. Presente l'Imperatore
12/8 Benedizione dello studentato e Noviziato a Tokyo
12/16 Arrivano D.G.Rodriguez, ch. G.Manganelli, A.Moriggia, G.Perego,
Fr.Rossi, coad.. G.Ferrari, St.Paulin
12/27 Inizia il noviziato a Tokyo dei primi giapponesi insieme con gli stranieri
Ricaldone Pietro BS / 1935-1-1 /, Rettor Maggiore
Ecco che agli albori del decennale della nostra venuta in Giappone, coll'aiuto di Dio, colla
generosità di esimi benefattori e benefattrici, e colla tenace propaganda del nostro Don
Margiaria, la scuola professionale Don Bosco, limitata per ora alla sezione tipograca, è
un fatto compiuto.
LA STAMPA IN GIAPPONE. Anche in questo campo il Giappone è alla testa delle
nazioni. Il desiderio dell'istruzione, la tenacia e costanza di questo popolo nel realizzarla
281
14 1935
ne è indice signicativo. Il desiderio della lettura, che investe un po' tutti i giapponesi,
oltre che privatamente, trova soddisfazione in 4609 biblioteche pubbliche che registrano
26 milioni di lettori all'anno.
Per dare un'idea del solo movimento giornali-riviste, i quotidiani sono 1200 con oltre 20
milioni di sottoscrittori, di cui il più importante l'ASAHI esce in due milioni di esemplari
sono a suo servizio 36 rotative ed oltre gli ordinari servizi, telefoto, radio, colombi
viaggiatori e aeroplani.
La stampa cattolica si sforza di lavorare colla pubblicazione del Settimanale Cattolico e di numerose pubblicazioni che lumeggiano il pensiero e lo spirito cattolico. Una
commissione pro stampa ha scelto per protettore Don Bosco, ...ma qui più che altrove si
va a sbattere contro le inevitabili dicoltà nanziarie; per i pagani poi la natura delle
idee cattoliche non è sempre tale da attirare molto alla lettura; la massa dei cristiani
(specie dei discendenti dei vecchi cristiani) non legge molto. Al momento dunque la
stampa cattolica, che pur ha già realizzato consolanti progressi, sta cercando ancora la
sua via denitiva, il suo orientamento ed assestamento. In questo ambiente sorge la
nostra modesta scuola.
Circolare salesiani / 1935-1-6 /
Vi scrivo nel giorno della Santa Epifania, e la mia esortazione è appunto per parlarvi
delle Vocazioni. I recenti avvenimenti ci persuadono sempre più della necessità che al più
presto possibile formiamo per la missione e per la nostra Società buoni e santi soggetti,
che siano in grado di aiutarci e a tempo opportuno sostituirci. È il volere della S. Chiesa;
è il desiderio del Governo stesso e della popolazione. Miei buoni confratelli, ricordiamo
il lavoro di Don Bosco. Imitiamolo.
Abbiamo bisogno di buoni seminaristi, di buoni aspiranti, e questi non solo per formare
dei buoni preti, ma anche degli ottimi Coadiutori nei rami diversissimi dell'attività salesiana; abbiamo anche bisogno di personale di servizio per i lavori di casa e di campagna.
La nuova SCUOLA DON BOSCO a Tokyo domanda allievi, come pure ne domanda il
collegetto di Nakatsu. Le porte del nostro OSPIZIO sono aperte agli orfanelli ed adulti
derelitti. Per la parte femminile le Figlie di Maria A. attendono pure il nostro valido
contributo di aiuto e di consiglio.
Ricaldone Pietro / 1935-2-1 /, Rettor Maggiore
Come vede scrivo da Tokyo ove mi trovo con l'animo pieno di felicità perchè ieri si inaugurò la nostra cara scuola. Vi concorse il Delegato Apostolico, l'Arcivescovo (che disse
Messa e panegirico, benedisse pure casa e macchine), la rappresentanza dei missionari e
degli Ordini e Congregazioni religiose di Tokyo (Francescani, Gesuiti, Marianisti, Verbo
Divino), della stampa cattolica e dei cooperatori ed amici nostri. Un allievo ricevette il
282
14 1935
Battesimo e nita la festa (eminentemente religiosa, che la civile si farà in aprile per
la festa di Don Bosco) i suoi gli delle due case iniziano l'esercizio della buona morte.
Che vuole di più? Volli che Don Bosco nella data della sua presa di possesso in Cielo,
prendesse possesso di questa scuola a Lui intitolata.
Ed ora al lavoro per il Noviziato.
Circolare salesiani / 1935-2-5 /
Ricevo dalla Delegazione Apostolica la seguente comunicazione ricevuta telegracamente
da Roma: Miyazaki elevata a Prefettura Apostolica. Cimatti nominato Prefetto.
Miei buoni confratelli e missionari, la S. Sede vuol dare al vostro lavoro questo segno
di riconoscenza, che serve anche a dimostrazione della condenza che la Sacra Congregazione di Propaganda Fide ha nel lavoro dei Figli di Don Bosco. Così si esprime il
Delegato Apostolico. Se questa elevazione ci servirà anche solo a salvare un'anima di
più, sia la benvenuta.
All'arrivo dei documenti uciali darò se del caso norme.
Nei riessi personali del sottoscritto, intendo che non ci sia nulla, assolutamente nulla
di mutato.1
Marella Paolo / 1935-2-11 /, Delegato Apostolico
Non ho parole per esprimere la riconoscenza provata per la sua consolante lettera. Era
naturale che dovessi scrivere a Roma e ai miei Superiori per ringraziare Propaganda e
deplorare nel contempo la mia nomina e dolentissimo se farò perdere del tempo a tutti ma per me è questione di coscienza e debbo esprimere quanto farei male a non esprimere.
Non debbo entrare in merito ai perché e per come l'attuale Delegato Apostolico abbia
creduto opportuno fare così né tanto meno perché la Sacra Congreg. di Propaganda
abbia acceduto alla pratica e neppure perché i Superiori religiosi (se hanno avuto parte)
abbiano fatto così...
Quanto ai fronzoli, stia certo l'E.V. che Don Cimatti non farà mai suo quanto potrebbe
mettere, dato il caso che debba essere chiamato sulla carta o che debba rmare come
Prefetto Apostolico.
Non pensi in me cambiamenti non sarei capace qualche calcio ad amici (chierici)
che ridendo (come me) tentano darmi dei titoli. È difesa personale, vero? E avanti se è
possibile raddoppiando il lavoro.
1
Il telegramma che accompagnava la nomina era rmato: Cardinal Pacelli .
Da questo momento
Don Cimatti, nonostante tante proteste diventa Monsignor Cimatti . Per quanto dipendeva da lui
non usava questo titolo, ma alla ne si adattò. Quando io giunsi in Giappone nel 1955 bastava dire
Monsignore per indicare lui. (Don Compri)
283
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Grigoletto Giuseppe / 1935-2-12 /, sacerdote salesiano, suo ex-allievo
Grande dovere di riconoscenza di noi tutti verso di te che si esprime in preghiere specie
in occasione del tuo onomastico. Non posso far altro, ma se sei ricordato in ogni giorno,
lo sarai speciatim in quello. Cose meravigliose di Bolca e fossili.2 Tengo tutto per il
nostro futuro studentato a Tokyo, cui aggiungerò parte di quello che è in Seminario.
Ringrazio gli oerenti e se ti sembra opportuno in qualche modo ricompensare gli
oerenti con qualche cosa dimmelo. Quando le cose saranno a Tokyo spero di valorizzarle
di più per la Propaganda.
P.S. - Scritto al Brunner.3
Circolare salesiani / 1935-2-13 /
Dal più profondo del cuore vi ringrazio per le espressioni di congratulazione che in occasione dell'annuncio dell'elevazione a Prefettura della nostra missione avete voluto inviare
al sottoscritto. Ne ho goduto per voi, perché è l'opera vostra e merito vostro. Come
già vi dissi, all'arrivo del decreto e delle facoltà combineremo il da farsi, per ora nulla di
mutato e specialmente ora e dopo, nulla di mutato nei riessi miei personali, né titoli,
né manifestazioni particolari. Al momento attuale abbiamo cose assai più importanti cui
prestare la nostra attività.
...Comunicazioni della delegazione (correzione da farsi al Catechismo di cui accludo
moduli, con preghiera di esprimere il parere anche intorno agli altri punti che sembrino
avere bisogno di modicazione; libro delle orazioni, orazioni speciali, ecc.).4
Non bisogna che ci nascondiamo che attraversiamo un momento delicatissimo, che
potrebbe anche richiedere dai nostri cristiani aermazioni speciali di fede. Prepariamoli coi mezzi della grazia più abbondante in questo anno, prepariamolo con una soda
istruzione religiosa, colle prediche e catechismi.
2
3
Bolca sulle montagne della Lessinia nei pressi di Verona è una famosa zona di fossili.
Il Sig, Brunner era il pittore della faccia di Cristo basata sulla Sindone, dipinta nel 1934. Don Cimatti
ne ordinava un certo numero di copie che poi diondeva in Giappone.
4
Gli oerenti
erano la famiglia Cerrato di Bolca. I fossili ora si trovano nel Cimatti Museum di Tokyo.
Il nome del Brunner esce
spesso nelle lettere, ma non si conservano lettere a lui dirette.
Si dovettero correggere certe espressioni riguardanti le altre religioni, chiamate superstizioni , e insistere sui doveri verso lo Stato. La Santa Sede, dietro domanda dei Vescovi e su dichiarazione del
Governo il quale aermava che la partecipazione alle cerimonie dei templi shintoisti non aveva valore
religioso ma solo civile, no alla ne della guerra permise tale partecipazione. Dopo la guerra, con la
separazione tra religione e stato, lo scintoismo venne di nuovo considerato una religione, e ora non
ci si trova più nella stessa situazione di quei tempi.
284
14 1935
Berruti Pietro / 1935-2-14 / Vicario del Rettor Maggiore
Grazie a Dio, il bel regalo dei nostri amati Superiori è giunto incolume a destinazione.5
Sbarcati felicemente al porto di Kobe, per vera grazia di Don Bosco, anche le operazioni
doganali procedettero spedite e senza spese. Giunsero accolti fra le feste dei nostri confratelli, cristiani e oratoriani ed ora sono già al lavoro regolare di studio e di preparazione,
iniziato oggi l4 c. m. Non so come ringraziare adeguatamente i Superiori. La prima impressione è buona sotto tutti gli aspetti e spero che continuerà nella realtà di bene a cui
pare si siano accinti con tutto l'ardore. Deo gratias!
Marella Paolo / 1935-3-2 /, Delegato Apostolico
Mi trovo a Fukuoka, in via per andare a fare un concerto e così scambio qualche idea
con Mons. Breton. Alcune teste calde di Miyazaki oriundi di Oshima, hanno eludendo
la buona fede dei missionari e di alcuni cristiani sparse in giro un 150 copie di una
bruttissima lettera, che non farà certo del bene.6 Povera mentalità cristiana infatuata
non so di che! L'avrà forse ricevuta anche V.E.
È uno dei frutti più dolorosi della nostra vita missionaria. Studiavamo con Monsignore
la via per attenuare... Forse la via indiretta. Bisognerebbe trovare uno che avesse
inuenza su di lui. Vedrò, ma a Miyazaki non vi è certo. E pensare che sono quelli
che fanno la Comunione tutte le mattine. . . Non valuto l'intenzione. Uno dei punti che
sostengono è che l'autorità centrale (Delegazione e Arcivescovado) non si rendono conto
delle cose di Oshima, si ascolta la campana dei missionari e non quella dei cristiani, si
presta fede alla prima, nulla alla seconda...
Si fa tutto per chiarire, assicurare, ecc. ma scattano di più. È certo che il Kyushu
non può essere valutato alla stregua di Tokyo, basta viverci per pochi mesi ed uno si
convince, sia dal punto di vista climatico, di coltura, di lavoro. Le cristianità poi sono
toto coelo diverse dal resto del Giappone.
Berruti Pietro / 1935-3-6 /, Vicario del Rettor Maggiore
In primis,
per carità, se i Superiori non mi vogliono fare venire idrofobo, non mi diano
dei titoli sono e voglio essere come prima, sempre Don Cimatti. Ad ogni modo grazie
della sua cara gentile bontà nell'aver commemorato questo avvenimento; Deo gratias e
la contraccambio con molte preghiere...
5
6
Si tratta dei chi. F. Barbaro, G. Dalkmann, G. Lopez, T. Manhard, G. Mantegazza, Fr. Dupont ecc,
e del coad. O. Masiero
Specialmente la zona di Kagoshima e al sud le Isole Amami Oshima erano zone militari. Vi lavoravano i
Francescani Canadesi. I militari non li vedevano di buon occhio. Ci furono tante calunnie e dovettero
lasciare. Essendo zona connante, alcuni cristiani di Miyazaki ne furono inuenzati. Il nazionalismo
raggiunse il culmine durante la seconda guerra mondiale.
285
14 1935
Bisogna dire che ora siamo in una fase delicatissima se passa bene, bene, se no, ci possono essere gravi sorprese. Si va acuendo il marasma contro gli stranieri e specialmente
i missionari cattolici sono considerati come deformatori dello spirito giapponese. Lei può
prevedere le conseguenze che non sono cosa impossibile. Vedremo. Per ora preghiamo
e continuiamo imperterriti nel lavoro seguendo come direttiva i ricordi di Don Bosco,
ma veda di pregare e far pregare per noi. Non si può adare tutto alla carta, ma è
certo un momento delicatissimo. Faccia pregare le case missionarie in modo speciale. La
Chiesa è abituata a queste lotte ma ci sono lotte reali pur ancora latenti relativamente,
e appunto perché tali, più terribili.
Ricaldone Pietro / 1935-3-10 /, Rettor Maggiore
Risposi ieri alla lettera augurante felicitazioni al novello Monsignore che si chiama Don
Cimatti. Oh, davvero Cima-matti che ringrazio ben di cuore.
Godo di quanto dice della bontà benevolenza del S. Padre per noi: è certo il più bel
regalo... Grazie poi dei paterni e forti consigli in relazione alle iniziative. Quelle riferentisi
alla Congregazione qua tale deve avere l'approvazione regolamentare dei Superiori e
penso di essere in piena regola (sostanzialmente sono le opere di Tokyo).
Quanto alle opere della Missione, sì, ho tirato avanti pensando di non aver l'obbligo
delle formalità regolamentari. Qui forse ho sbagliato...
Dimenticavo dirLe che il dir di sì, di Don Cimatti (quando dice di sì, perché tante
volte dice di no nelle cose di Regola) è per salvare dallo scoraggiamento, dal pericolo
di inerzia o altro i confratelli. Desidero sorire io, ma siano salvi gli altri. In Giappone
l'inazione del missionario è la sua morte spirituale... Oh, mi aiuti a salvarmi l'anima,
ma per carità non dia delle spine, come nel caso del Monsignorato. Preghi per me e mi
benedica.
Berruti Pietro / 1935-3-10 / Vicario del Rettor Maggiore
Grazie dei preziosi consigli. Come già dissi noi ci atteniamo, mi pare, scrupolosamente
ai consigli di Don Bosco, come missionari salesiani agli ordini e consigli dell'autorità
ecclesiastica come missionari. Si è al momento un po' nelle condizioni tra Chiesa e Stato,
come ai primi tempi di Don Bosco, con quel di più che può dare la credenza non cattolica.
...Per lo studentato, ed in genere per nuove iniziative ho ricevuto anche lettera del
Ven.mo Rettor Maggiore in cui insiste, per le note ragioni di stringere i freni, e di saper
dir di no.
Farò tutto il possibile per riuscire nei limiti del bene delle anime. Che vuole? Amo
troppo questo Paese (per me che penso di conoscere un po' le cose e il carattere è
deleterio). Umanamente parlando l'arresto è la morte del missionario in Giappone, e se
prima ho detto di sì, è per salvare molti confratelli. Deus scit. Il Signore mi aiuti e mi
286
14 1935
perdoni se ho sbagliato. Quindi i Superiori non pensino Don Cimatti un ribelle o giù
di lì tento di fare quel che posso, per far un po' di bene uso Don Bosco (presunzione,
vero?) ma ci siamo proposti ab initio questo programma. D'altra parte nelle Opere
della Congregazione mi pare di aver cercato di fare il prescritto le proposte non è detto
debbano essere approvate sempre dai Superiori.
Per le Opere della Missione forse ho proceduto nora con criterio sbagliato, facendo
senza la dipendenza regolamentare? Mah! È un punto che ho sempre interpretato così
come ho fatto. . . e non mi fu detto che fosse sbagliato, quindi sono sempre proceduto.
Penso che se avessimo fatto il doppio, il triplo e più sarebbe stato meglio. Mah! Abbiamo
fatto almeno bene o male il poco? Chi lo sa? Il Signore mi darà, vedrà, una di quelle
stangate nali!. . . Cercherò di prenderla con amore.
Novizi dell'Istituto Manfredini (Este) / 1935-3-10 /
Grazie dei vostri auguri e delle vostre preghiere. Per gli auguri non c'era di che sono
sempre e solo come prima, Don Cimatti è il povero Don Cimatti che diventerà ricco per
le vostre preghiere; queste sono quelle che valgono; tutto il resto è fronzolo inutile.
Volete tutti un pensiero che il vostro buon Maestro vi spiegherà.
- Verso Dio siate generosi senza riserva, nulla per voi, tutto per Lui, uniti a Lui; e in
pratica ubbidite, senza bisogno di capire perché vi comandano così o cosà: è volontà di
Dio.
- Verso il Maestro: condenza assoluta anche de minimis rebus.
- Verso di voi stessi: umiltà, sono quel che sono davanti a Dio.
- Allegri, laboriosi e morticati.
Ricaldone Pietro / 1935-3-16 /, Rettor Maggiore
La situazione va chiarendosi e speriamo che le nuvole si dissipino.
- I vecchi cristiani sono un po' come eravamo noi nei conitti fra Chiesa e Stato certe
manifestazioni le facevamo (sbandieramenti, ecc. ecc.), dunque il cattolicismo. . .
- I primi missionari per tagliar netto in molte questioni, coinvolsero nella fede e manifestazioni religiose, forse molte cose che erano semplici costumanze paesane e formarono
coscienze che vedono facilmente il peccato dove non c'è. Dunque gli stranieri falsano lo
spirito giapponese.
Con questo Lei vede chiaro i capisaldi del movimento. Certo il Governo ha fatto
dichiarazioni importanti (i suoi templi e le funzioni che in essi si compiono sono monumenti e manifestazioni civili). Si rende necessaria una revisione del catechismo. Bisogna
da un lato seguire giuste esigenze e mantenere saldo ciò che non deve muoversi. Ecco
la delicatezza della situazione, che lei può misurare, perché tanto dalla parte del clero,
che dei cristiani e delle autorità vi sono elementi tendenti più in un senso che nell'altro.
287
14 1935
Fede in Dio, alle direttive della Chiesa, di Don Bosco e dei nostri Superiori e penso che
la situazione si chiarirà con comune vantaggio.
Circolare salesiani / 1935-3-21 /
In un'adunanza delle autorità ecclesiastiche del Kyushu, fra le varie determinazioni prese,
di cui darò prossimamente comunicazione, si pregò Mons. Hayasaka permettesse nel
Kyoho (giornale diocesano) una lettera pastorale comune per richiamare ai cristiani
lo spirito di disciplina, che è fondamento della Chiesa e il rispetto al sacerdozio e senza
distinzione di nazionalità. Ve ne mando alcune copie anché le distribuiate alle famiglie,
previa lettura fatta in Chiesa colle opportune spiegazioni che crediate del caso, adattate
alle vostre cristianità.7
Vi ho parlato l'altra volta della revisione che si sta facendo del Catechismo. Da Tokyo
scrive S. E. l'Arcivescovo che in attesa delle modicazioni, è bene già ispirarci a quelle
che invio, che potrete introdurre nei catechismi che avete in deposito, e colla prudenza
dovuta potrete dare ai cristiani anché le mettano nei catechismi loro. . . Voi comprendete quanto importi fare le cose con naturalezza e calma, istruendo al riguardo anche i
catecumeni e quanti vi coadiuvano.
Lett. a C. Tassinari, 27 marzo 1935
Bravo. . . Lascia stare il Mons. Vorrei essere un mons (=monte) di santità, ma purtroppo. . .
Mio buon Clodoveo, capisco benissimo la vostra situazione, non l'hai cercata né tu né
Don Cimatti, per me penso così (lo sapete): quando abbiamo fatto il nostro dovere e
indipendentemente dalla nostra malizia, avviene qualche cosa che non ci sembra esatto o
altro, è disposizione della Provvidenza. L'assoggettarsi con gioia, con fede e con sacricio
è il nostro merito.
Ti consiglio di agire in conformità a questo principio, lasciar cantar le passere, e tu lar
dritto per la via cui devi tendere... Pregate. Fate come vi dice Don Cimatti. Studiate
e fate lavorare meno la fantasia e. . . altro, e vedrete che tutto andrà bene... Ma non
par vero che abbiate così poca ducia e dei vostri superiori e di Don Cimatti... Dunque
animo e fatti santo. Immergiti con Gesù desiderando quanto citius che ti faccia più suo.
Ah, fossimo santi e avessimo tutti più spirito di sacricio, di umiltà. Vedi, Clodoveo,
Don Cimatti. teme solo delle vocazioni che non si vogliono assoggettare. Fate come vi
dicono, studiate e pensate al gran passo che si avvicina. Tu continua, fa' quel che puoi
fra i compagni, non lasciatevi scaldare la testa e avanti nel nome di Dio.
7
Se ne conserva copia nel Cimatti Museum di Tokyo. Anche Don Cimatti è rmatario.
288
14 1935
Berruti Pietro / 1935-3-29 /, Vicario del Rettor Maggiore
Mi consta che vari dei nostri chierici e forse altri del personale di Hong Kong hanno
inviato ai Superiori delle lettere in relazione a vari argomenti. . . Per quanto sta a me ho
sempre presa la parte (ed era ovvio) dei Superiori di Hong Kong che con vero spirito
di sacricio si sono assommati il lavoro per conto nostro e fanno tutto il possibile per
formare questi cari confratelli. Ma (come vede da queste lettere) c'è qualche ruota che
non gira bene; se come si dice, nel prossimo anno il lavoro degli insegnanti dovrebbe
essere solo per il personale del Giappone, non è il caso che i Superiori, prendendo in
considerazione anche quanto in relazione al delicato problemi ebbi a scrivere, vengano
ad una soluzione della questione stessa?
Ad ogni modo invoco dai Superiori l'aiuto per risolvere questo benedetto problema che
si trascina da anni e che, non concludendosi, non fa certo del bene alle anime.
Circolare salesiani / 1935-4-9 /
Nell'approssimarsi delle Ss. Feste Pasquali voglio essere dei primi ad augurarvi sante e
felici feste materialmente e spiritualmente. Dirvi che vi ricorderò in modo speciale è mio
dovere e per quanto fate per me personalmente e specialmente per il lavoro che venite
svolgendo a vantaggio delle anime nelle rispettive vostre zone. . .
...Dopo la festa di Pasqua debbo recarmi a Tokyo per l'annuale raduno. Sarò lieto di
potervi servire per qualunque cosa che vi sia necessaria, come pure se avete questioni
speciali che desiderate siano trattate in adunanza favorite comunicarmele.
È annunciato per venerdì prossimo l'arrivo del nostro Don Antonio a Nagasaki.8 Permettetemi che vi ringrazi in modo particolare delle manifestazioni cordiali che non solo a
parole, ma a fatti avete voluto recentemente manifestare. Grazie di tutto e specialmente
delle preghiere che contraccambio con tutto il cuore. Siate benedetti. Ci degni il Signore
delle sue speciali benedizioni sulle opere che si hanno tra mano e di cui prossimamente
vi darò relazione.
8
Don Cavoli, dopo un anno e mezzo di assenza, tornato in Giappone dall'Italia il 12 aprile, riprese
l'ucio di parroco e la cura dell'Ospizio. Con i soldi raccolti si poté completare il piano dell'opera,
che fu inaugurata il 29 settembre 1935. Durante la sua assenza Don Cimatti e Don Liviabella ebbero
tutta la responsabilità. In Italia avendo fatto visita alla Conferenza di S.Vincenzo Beata Imelda di Bologna a cui era aliata quella dell'Ospizio, gli fu chiesto il parere sul futuro delle collaboratrici.
Nel numero unico di detta Conferenza, a pagina 29 rispose: Una nuova congregazione religiosa? No.
Resterà sempre e solo Conferenza di S. Vincenzo. In seguito sarà probabilmente a sfondo religioso con
regolamento per la vita di comunità, per vari uci ecc.; con pratiche di pietà, lo spirito di sacricio.
Ma le consorelle non saranno delle Religiose; quindi non avranno un abito religioso, n è i voti (se
non privati, per quelle che lo desiderano, come avviene fra tante pie persone che vivono nel secolo.
Insisté anche che in questa forma potranno lavorare più liberamente nella società e fare lavori che
non possono fare le suore. Questo era appunto il suo ideale. Da qui si capisce perché quando Don
Cimatti gli propose la fondazione di una Congregazione religiosa egli oppose tanta resistenza.
289
14 1935
Ricaldone Pietro BS / 1935-4-21 /, Rettor Maggiore
L'alleluja pasquale di quest'anno richiamanteci la solenne canonizzazione del Padre nostro
Don Bosco, non è stato per noi tutti meno ricco di consolazioni spirituali.
Era desiderio di noi tutti, che l'anno santo lasciasse un ricordo visibile di sé in una
forma utile, che perpetuasse in qualche modo i beneci eetti della Redenzione. Ed ecco
che si poté concretare l'idea tanto desiderata di una chiesa ad Oita. Il tenace e diuturno
lavoro di propaganda del nostro Don Marega, la carità generosa di alcuni benefattori
d'Italia e d'America ebbero il meritato premio, ed ora abbiamo la consolazione di avere
una bella chiesetta, capace di oltre duecento persone. E fu colla più grande commozione
del mio cuore, che nel giorno solenne di Pasqua, anniversario della Canonizzazione di Don
Bosco, fra il giubilo di tutta la cristianità di Oita, adunata al completo, potei benedire
la nuova chiesa ed orirla a Gesù Redentore, quale omaggio di tutta la nostra missione
a Lui, conforto, guida, sostegno dei missionari.
Il giorno 26 Aprile, con decreto dell'autorità civile il nostro Ospizio è riconosciuto
ucialmente: è un primo passo alla stabilizzazione dell'Opera, la quale sempre più viene
aermandosi. Ce lo dicono gli elogi, le visite che autorevoli persone vengono facendo ai
poveri vecchi e ai buoni orfanelli, la carità che incomincia a farsi dal pubblico e il plauso
incondizionato della stampa locale. Oh, davvero che la carità apre le porte e i cuori, ed è
la forma di apostolato al momento attuale la più ecace, la più compresa e relativamente
la più facile.
Quanto più fra religione, patria, famiglia e scuola si potrà stringere una forte, amichevole e costante relazione, tanto più potremo fare del bene: se no saremo semplicemente
intrusi, sopportati e peggio. È quanto ci sforziamo di realizzare: farsi prima di tutto
degli amici.
Tassinari Clodoveo / 1935-4-21 /, studente teologia a Hong Kong
La base della tua calma dev'essere la chiarezza del principio tante volte esposto: La
volontà di Dio la sua Provvidenza, la parte che in queste disposizioni vi abbiamo noi
e quella che vi ha Lui. Ah, che prete di colla verrai se non sarai rotto al dolore! Guarda
Gesù!...
La situazione religiosa è la seguente:
- La storia della Chiesa continua come negli antichi. Gesù non è meno Gesù di 1000
anni fa.
- La solita accusa: il cristianesimo è nemico delle istituzioni. Siamo ritornati per
questo pensiero a Roma antica. Storia vecchia!
- I Vecchi cristiani che portano ancora le stigmate della persecuzione non hanno camminato col progresso moderno dunque nemici e più nemici quelli che portano loro
queste idee.
290
14 1935
- Mescola questo colla politica e non è dicile la conclusione verso gli stranieri, cui
abboccano anche cristiani. . . che non sanno quel che fanno (proprio come a Gesù!).
Mi pare che la questione base è questa, voi trovate dicili le questioncelle che vi
turbano la pace, vi impediscono di studiare e più di perfezionarvi. Non si tratta forse
che di canne mosse dal vento? Stai per fare il primo gradino, sia solido e generoso.
Berruti Pietro / 1935-4-28 /Vicario del Rettor Maggiore
Le annuncio che oggi benedico le fondamenta del Noviziato e ieri tre giovani artigiani di
cui uno del quinto corso hanno domandato di fermarsi con Don Bosco. Deo gratias!
Il Signore ci benedice da questo lato, carica della croce in altri lati. Don Piacenza
non sta bene e dopo l'Ascensione dovrà ritornare all'Ospedale. Ho qualche confratello
che non sta bene spiritualmente sono vocazioni molto ammalate in terra di missione
ed anche in Italia. Ne scriverò con calma al ritorno, ma urge provvedere certamente, e i
mezzi termini rovinano tutto.
Mi è spina dolorosissima quella di non poter provvedere per i nostri loso e teologi
Hong Kong, così com'è, non va; non so perché, ma non va e la vocazione e il buono
spirito di molti ne sore.
Mi dirà: Quando, o caro Don Cimatti, avrai nito di brontolare?. Risposta: All'entrata del Paradiso!. Scusi, amato Don Berruti: sono interessi vitali, interessi di anime.
Per il resto al momento, calma. Occorrerà pensare per tempo alla regolarizzazione del
noviziato.
Dal Fior Luigi / 1935-4-29 /, studente di teologia a Tokyo
Segui dritto la tua strada né prestare orecchio a quanto ti può distogliere da quella ed
anche se ti sentirai trattato, come mi dicevi, meno paternamente, pensa che devi formarti
un carattere fermo forte anche a questo genere di posizioni.
Sacerdos alter Christus. Quando ti trovi in quelle circostanze pensa alla vita di Gesù e
come ha fatto Lui: troverai così la giusta posizione per tutto e il giusto criterio. Insomma
non esser solo uomo di sentimento, ma di volontà. Coraggio, Luigi. I problemi che hai
tra mano, ti debbono far passar sopra alle bazzecole di questo povero mondo. Sta' unito
a Dio e avanti sempre.
Berruti Pietro / 1935-5-9 /, Vicario del Rettor Maggiore
Noviziato : Per la ne di Giugno l'edicio sarà pronto e penso che per metà luglio può
essere abitabile... Siamo di parere che i Superiori (se lo credono conveniente) ci inviino
qualche novizio. Spero di riuscire a radunare oltre una mezza dozzina di giapponesi. I
nostri potranno portare un po' di spirito salesiano e insieme aatarsi, e per la ricreazione
291
14 1935
e per le funzioni portare un po' di vita. Anche per sperimentare sarà bene che non siano
troppo numerosi, anché non abbiano il sopravvento sui giapponesi...
Studentato teologico: I Superiori sono certo al corrente delle questioni di Hong Kong
i nostri chierici in conclusione ci si trovano non bene e vari ne sentono le conseguenze
per la vocazione. È per me dicile capire lo stato reale della questione, ma bisogna
assolutamente provvedere. Intanto per quest'anno il Consiglio ha espresso il parere che
se vi fossero confratelli che debbono iniziare la teologia, non si mandino ad Hong Kong
ed ho già scritto in tal senso ai Superiori della Cina. Usufruiremo del permesso di inviare
i nostri al Gran Seminario di Tokyo. I due che attualmente frequentano fanno bene e
accontentano i Superiori e spero che anche per lo studio faranno protto.
P.S. La ringrazio proprio del risparmio di titoli9 . . . Vuol che Le dica chiaro? Tutte le
volte che i Superiori ed amici mi danno quel titolo è come una voce che mi dice: Non
sei più della Congregazione. . . . Finché me lo dicono in Giapponese kakka vede che
non c'è che da umiliarsi e dire: proprio vero!. Grazie dunque e mi lascino in pace a
lavorare senza fronzoli, tanto non li metto assolutamente. . . Che commedie. . .
Berruti Pietro / 1935-6-5 /, Vicario del Rettor Maggiore
Il telegrafo le avrà annunciata la dolorosa notizia della dipartita del nostro santo Don
Piacenza. Fiat voluntas Dei. Per me era il vero amico e fratello per me è perdita
irreparabile e nessuno me lo può sostituire. Sono rassegnato, anzi ho ringraziato il
Signore che così benedice la nostra missione e Congregazione...
Da Lei imploro aiuto sollecito: per carità non aspettino la partenza dei missionari....B.
Mette la lista del personale, e alla ne ]. Don Cimatti: tura-buchi, Studentato casa
di Tano scuola seminario, ecc. Aiutano i confratelli qualche aspirante giapponese, ma
ormai le case sono ridotte a un confratello solo sacerdote. Mi aiutino, mi aiutino che ho
vari confratelli stanchi e soerenti...
Preghi preghi preghi per me aranto ed accasciato, ma pienamente abbandonato in
Dio.
Circolare salesiani / 1935-5-27 /
Si è stabilito l'oerta di un aeroplano per parte dei cattolici di tutto il Giappone ed ogni
circoscrizione ecclesiastica fu tassata (Miyazaki Yen 1000).10 Vi prego di non dimenticare
tale questua che deve essere coperta entro l'anno. Studiate anche qualche mezzo speciale
per facilitare lo scopo. Dobbiamo in spirito di solidarietà lavorare anche per questo.
9
10
Don Berruti chiede di poter mettere il titolo di Monsignore sulla busta: lo ritiene doveroso, nell'interno
della lettera non ne farà uso.
La Chiesa del Giappone, per dissipare le dicerie di non essere fedele alla nazione, decise di orire una
aeroplano da usarsi per il trasporto e la cura dei feriti.
292
14 1935
Riceverete un foglietto al riguardo che vi prego far pervenire ai cristiani. Le oerte
raccolte allo scopo siano inviate al sottoscritto.
Preghiamo per il nostro Don Piacenza che è di nuovo sotto i ferri.
Ricaldone Pietro / 1935-5-30 / Rettor Maggiore
Amatissimo Sig. Don Ricaldone. . . , Grande Uciale, Cordone, ecc. (è per vendicarmi
dei titoli che mi dà!!!). Rispondo alla sua veneratissima del 26/4/35.
Ho eseguito quanto mi disse relate ad Hong Kong. Già prima avevo scritto sempre
chiarissimo e senza fronzoli e ai singoli e in comune. Mi sembra per questo di aver la
coscienza tranquilla. L'agitazione non dipende certo solo dai confratelli giapponesi. . .
C'è qualche scoi o bullon o altro che laggiù non va ma non so. Certo vi sono state
scosse non lievi un po' per tutti. Colpa? In parte anche mia, che non so impormi: mi
pare di dire la verità a tutti, tutta la verità, ma non so impormi né salutarmente sgridare.
Che vuole? Purtroppo è così, e. . . non riesco a far diverso. Quanti mi conoscono sorono
nel vedere che soro, ma la sferzata che in tanti casi forse ad alcuni farebbe bene, non
la so dare. E siamo al solito ritornello: Non so comandare. . . e stop. Certo che se
è vero che quest'anno a Hong Kong ci sono solo i nostri se si pensa che la questione
nanziaria si va accentuando (per la svalutazione della lira, ora mi costano il doppio dollari 100 di Hong Kong sono Lire 210. . . e per noi ricchissimi di miseria è un vero
disastro nanziario) e per tante altre ragioni esposte ripetutamente ai Superiori, bisogna
pur pensare ad una soluzione, che invoco dai Superiori, e a cui mi rimetto ad occhi chiusi.
Don Piacenza torna dopo domani per operazione di doppia ernia all'ospedale speriamo bene. Il vero suo male è la ebite cronica alla gamba, per cui si può far nulla.
Dicilmente si indurrebbe ad un ritorno o se accetta, penso che non ritornerebbe più.
Per me è un santo confratello, ma non dategli cariche. . . È proprio come me.
Circolare Salesiani / 1935-6-5 /
È piaciuto al Signore chiamare alla vita eterna il suo servo fedele, il buon soldato, Sac.
PIETRO PIACENZA, Professo perpetuo Economo Ispettoriale, Direttore-Parroco dell'Opera salesiana a Tokyo Mikawajima. È il primo salesiano che si è presentato da
questa terra di martiri al tribunale di Gesù, e tutti abbiamo la ferma speranza di aver
acquistato un ottimo rappresentante in Cielo...11
Sempre dappertutto si dimostra il sacerdote zelante, il missionario che si dona alle
anime con amore sacricato il salesiano che ama svisceratamente i grandi amori di Don
Bosco, l'Eucaristia, Maria A. e il Papa, propagandandone a tutto potere le devozioni e le
11
Nato a Feisoglio (diocesi di Alba, provicia di Cuneo) il 25 marzo 1894, fece le scuole mdie a Valdocco,
il noviziato a Foglizzo dove emise i primi voti il 15 settembre 1911. Studiò a Valsalice dove conobbe
Don Cimatti e il 29 dicembre 1925 partì con lui per il Giappone.
Uomo di molto zelo fu sempre
debole di salute. Don Cimatti ne scrisse una breve vita in italiano stampata a Tokyo nel 1936.
293
14 1935
opere il salesiano che vuol far conoscere Don Bosco e l'Opera sua, e che lavora indefessamente per le vocazioni, per la organizzazione dell'Opera dei Cooperatori e specialmente
per l'opera più cara ad ogni salesiano, l'Oratorio festivo. Oh, bisognava vederlo in mezzo
ai suoi fanciulli! Come fu felice nel giorno di Natale di averne attorno a sé oltre duemila,
e mi scriveva giocondamente: . . . e all'anno prossimo saranno tremila.
Ai miei amatissimi confratelli l'augurio che possiamo tutti essere salesiani e missionari
della tempra di Don Pietro.
Tirone Pietro / 1935-7-9 /, Direttore Spirituale Generale
Grazie di cuore della sua carissima sui nostri teologi di Hong Kong. Anche Don Cimatti,
come i Superiori sono al corrente delle questioni relative a questi poveri gliuoli...
Umanamente non ci si capisce, ma capisce il Signore chi obbedisce canterà vittoria.
D'altra parte bisogna che i Superiori si persuadano che in Giappone siamo 11 sacerdoti e
11 fondazioni in procinto di aprire il noviziato e dall'Italia non arrivano preti: se devo
colle forze che ho aprire studentato teologico e losoco posso chiudere la missione.
Sono anch'io del parere che la soluzione di Tokyo è la più utile e pratica, ma chi metto
alla testa? Ora poi mi è venuto a mancare il vero braccio nel santo Don Piacenza. Oh,
at voluntas Dei!
Non mi faccia auguri per le ascensioni. . . Preghi per me. A quei fronzoli, né penso,
tanto meno li uso. A che servono? Ah, che commedie. . . E pensare che sono i Superiori
che domandarono queste cose. . . Beh, beh. . . piantiamola lì, che per un titolo non voglio
proprio perdere la calma.
Caviglia Alberto / 1935-7-19 /, salesiano, studioso di Don Bosco
Il Signore rimeriti Lei ed i generosi benefattori per l'ultimo invio contraccambiato al
solito da Don Cimatti con preghiere ed oerte di sacrici fra cui il più forte la perdita
del nostro D. Piacenza. Ed ora, caro D. Alberto, sono rimasto solo. . . Lei capisce la
forza della parola. È certo il Signore che vuole mi appoggi più fortemente a Lui. I mezzi
umani, anche Santi, sono sempre mezzi umani: e Gesù vuol farmi capire che è Lui che
fa. Grazie, o Signore. Ma siamo uomini e non si può non sentire. . . Ed anche questo
sacricio oro per Lei al Signore. Sia fatta la Sua volontà.
...Caro D. Alberto, lasci i cordoni violetti. . . storie di questo povero mondo. Lei
dice tra poco avrete chissà che diavolerie. Sì. . . le grandi manovre, coronate dalla
venuta di S.M. l'Imperatore. Pensi è la prima volta che viene in provincia di Miyazaki
e Kagoshima dall'esito di queste possono dipendere cose formidabili, che interessano
certo i missionari. Bisogna pregare e molto ed agire con la massima prudenza. Sì, forse
un altro miracolo di D. Bosco: riconoscimento governativo dei Salesiani come Società
atta a possedere legalmente cosa che ho già come missionari (una specie di ente morale
294
14 1935
sui generis colle massime libertà). Sì, forse il riconoscimento della nostra scuola di
Tokyo. Sì, il noviziato nito. . . belle e sante diavolerie per il bene. . . e pensare che la
parte migliore l'avete voi. Andate là che voi optiman partem elegistis. Un abbraccio e
un bacione. . . Ah, se ci vedremo ancora in questo mondo vedrà. . .
Dalla Cronaca di Don Cimatti / 1935-7-30 /
Compaiono (per ispirazione militare, pare...) articoli sul giornale del Kyushu... Bisogna
evitare la parola KAMI (= Dio) e non entrare nella questione della regalità di Cristo,
non compresa da questi bravi giapponesi. Fu sequestrato anche un volumetto delle
Letture Cattoliche: per fortuna era una traduzione... e far capire bene le parole di Gesú:
Il mio regno non è di questo mondo... 12
Grigoletto Giuseppe / 1935-8-2 / sacerdote salesiano, suo exallievo
Ti ringrazio per le preghiere genetliache. Il Signore ti rimeriti e contraccambi. Un anno
di più da render conto. . . questo è per me il più.
...Santo Don Piacenza! Ah avessimo tanti confratelli così e fossimo santi come lui!
Per la conoscenza del Giappone. . . non è prudente scrivere, ché sarebbe cestinato o ci
porterebbe grattacapi. Ah, troppo pochi in Europa conoscono questo gran popolo, e le
dicoltà in cui si dibatte il Cattolicismo. La scarsezza di missionari. . . Ci vorrebbero
milioni in tutti i sensi. Ma est Deus in Israel.
...Raccogli ciò che vuoi e credi utile. I protei li ho studiati e mai visti. Se dovrò tornare
e se saremo vivi, mi dirai, e porteremo materiale per cambio.
...Bisogna che noi imitiamo loro, se no non si procede. Bisogna trovarcisi e penso che
anche quelli che non credevano del caso. . . Ma vedi! È semplicemente ridicolo giudicare
il Giappone colla mentalità europea.
La scuola media giapponese tanto inferiore che superiore è come le nostre (cinque anni
la media infer. e 3 anni quella sup.) tutte le nostre materie (salvo religione, latino, greco,
ital.) vi è il cinese, morale, grande importanza al giapponese, alla matematica: sussidi
didattici modernissimi (come da noi, con carte storiche, geog., storia naturale, vedessi!).
Ti mando pubblicazioni volgarissime per ragazzi. . . Figurati! Riviste scientiche in ogni
ramo. . . Basta! Se no, mi esalto! E costano niente in proporzione. Grande impulso
all'educazione sica e militare. Orario unico dalle 8 alle 4-5 secondo i casi. Non losoa.
Chi non sa e non vede questo non può farsi idea del Paese. Dunque lavoriamo lavoriamo. La religione, la Congregazione deve dare tutto questo e il molto di più, che deve
12
Per indicare Dio nella Chiesa Cattolica si usava la parola Tenshu (= Signore del Cielo), ma dopo la
guerra si incominciò a usare la parola KAMI di origine shintoista. Anche l'Imperatore era Kami. In
quei tempi, il nazionalismo esasperato controllava anche queste parole. Non si poteva usare Cristo
Re
295
14 1935
venire da ben altro che dalle quisquiglie studentesche. Le scuole professionali e agricole
(tutte troppo teoriche) fornite di tutto. E poi? La gioventù vuol studiare: è detto tutto.
Torno da Tokyo. Per l'8 dicembre lo studentato è in piedi e spero inaugurato. Un
aarone. Prega che possa trovare per pagare. Ti abbraccio e benedico.
Berruti Pietro / 1935-8-22 /, Vicario del Rettor Maggiore
So uciosamente dei preparativi per la nostra missione. Non posso che ringraziare colle
lacrime agli occhi, perché sono in disfatta tale ed in tale stato d'animo che solo il Signore
vede e può capire. Sono solo, solo, solo. Non so se l'amatissimo Don Berruti possa
valutare per me la forza di tale parola. Ah, se non ci fosse Gesù. . .
Siamo ancora alla questione Hong Kong di cui i Superiori sono informati. Supplico i
Superiori per il bene delle anime loro ad accogliermi in qualche studentato d'Italia i due
chierici F. e Z.. Le loro condizioni siche e morali sono tali che esigono tale cambio, e
lo domando... Mi sembra necessario non sono cattivi sono ammalati di corpo e in
un certo senso anche di spirito, e si convincano i nostri cari Superiori che tali malattie,
purtroppo qui non possiamo curarle... Sono sicuro di fare il bene di queste anime, e
penso che servirà anche per mettere in calma gli altri... Ad Hong Kong il ch. Arri è
gravissimo per sbocchi di sangue. Sia fatta la sua volontà.
Arri Carlo / 1935-8-22 /, studente di teologia a Hong Kong
Il Signore ti ha contto in croce. . . 13 Sia fatta la Sua volontà! So del tuo Sacricio.
Abbandonati ducioso in Gesù e niente paura.
Se Gesù ti vuole con sé, te felice! Meglio ora che dopo. Se ti lascia in vita sano e
robusto, consumerai la vita per Lui. Se ti conserverà ammalato, porterai la croce con
Lui.
Così fece Don Beltrami. Calmo, sereno e paziente. Tutti pregano e Don Cimatti nella
sua povertà più di tutti e cotidie mane et vespere ti invia la sua benedizione, che è poi
di Gesù e Maria.
Braga Carlo / 1935-8-25 / Ispettore salesiano in Cina
So delle condizioni del povero Arri. Fiat voluntas Dei. Se il Signore vorrà rimetterlo
tanto da poter sostenere il viaggio penso:
a)c he il meglio sia rinviarlo in Italia, oppure
b) potrei (se lui lo desidera) metterlo in un sanatorio cattolico in Giappone. Ne scrivo
ai Superiori; tu senti il dottore mi rimetto totalmente. Ad ogni modo siccome le
13
A Hong Kong, dove studiava teologia, aveva avuto sbocchi di sangue dovuti alla tubercolosi, da cui
più non guarì. Ritornato in Giappone diventò sacerdote e lavorò alcuni anni a Beppu, specialmente
per gli ammalati, dove morì nel 1943. Don Cimatti ne scrisse la vita.
296
14 1935
notizie sono di chierici (strano che i superiori non scrivano. . . ), attendo: o meglio vedete
voi direttamente.
...Non mi mancano spine qua. Vedo sgretolarsi i piani e le speranze. Alla vigilia
dell'entrata in noviziato, due dicono addio.
Questi di Hong Kong chi in un modo chi in un altro si liquefano. Sono senza personale
e sono solo (ah se capissi a fondo la parola! Può essere che anche tu sia così! Solo. . . ).
No, vi è Gesù. . . Beh! Deo gratias e allegri. Ti abbraccio e benedico.
Barbaro Federico / 1935-8-31 / chierico, missionario in Giappone14
Le poche parole scambiateci mi hanno fatto capire che andiamo benino e che il protto
c'è. Ti posso assicurare che tale protto è condiviso dai superiori dunque farvi riuscire.
Avresti bisogno di un po' di bue muto di S. Tommaso e di non farti tante volte dire le
stesse cose, dal momento che sai certo quel che devi fare.
Per l'altro argomento leggi il Ceria (mi pare ci siano i pensieri sulla direzione spirituale)
e troverai pane per i tuoi denti e buone legnate per la tua schiena. Coraggio, Federico.
Chi non rinuncia. . . chi non si umilia. . . chi non ama di essere sconosciuto e stimato
per niente. . . è un'oca, che non sa neppure l'a b c della vita. . . Prega, lavora e sta'
allegro.
Berruti Pietro / 1935-9-12 / Vicario del Rettor Maggiore
..Finalmente, dopo le peregrinazioni che datano dal 1929, i nostri chierici possono trovare
la sede ssa, e con essa anche si può dire che lo studentato teologico ha il suo ubi
consistam.15
Il Noviziato sarà formato da Don Tanguy e da una decina di novizi (compresi i
venienti).
Don Tanguy non potrebbe essere Direttore dell'uno e dell'altro, almeno in via provvisoria?
Se poi i Superiori volessero arontare il problema di Hong Kong e permettere al Visitatore di richiamare i suoi studenti, anch'essi sarebbero a posto e forse riusciamo ancora
a salvare qualche sparse membra. Le lettere che unisco dicono pur qualcosa. Certo che
io non vi conosco più i nostri chierici, e sarà ben terribile la responsabilità di chi fu causa
diretta o indiretta di questo stato di cose.
Dunque la casa c'è. Domando se posso traslocare là i loso del primo anno ed
eventualmente tutti o parte dei teologi di Hong Kong. Così com'è, francamente che
14
15
Don Barbaro che poi tanto lavorò nel campo della stampa, era arrivato da poco in Giappone. Insegnava
losoa ai chierici. Don Cimatti non gli risparmia osservazioni.
A Tokyo nello stesso terreno della Scuola Professionale quest'anno fu costruito l'edicio per il noviziato
e poi quello dello studentato.
Per questo si acquistò l'edicio di una scuola elementare messo in
vendita. Restarono in questa sede no al 1950 in cui furono trasferiti a Chofu, nella sede attuale.
297
14 1935
signicato ha lo studentato in Cina per soli Giapponesi? Purtroppo che questi gliuoli
sono perduti. È il mio massimo dolore, sono ferite che non si rimarginano purtroppo
facilmente. Rovinati e nella salute sica vari e più nella salute morale. Non ci capisco
proprio. . . Fiat voluntas Dei!
Per questo ho bisogno di chi aiuti Don Tanguy cui adare anche la direzione di questo
gruppo a meno che i Superiori non inviino qualche rinforzo. Colla partenza di Don
Escursell che metto al posto di Don Piacenza,16 mi assumerò la direzione anche di quella
residenza (Miyakonojo); ma se vanno via i chierici rimango libero dalla scuola. Certo
che il mio più vivo desiderio sarebbe di organizzare come mi pare doveroso lo studentato
a Tokyo. Mi tolgano dalla Missione e farò. . . Ad ogni modo il Signore non ha bisogno
di questo guastamestieri ed altri faranno assai meglio di questo povero prete in tutti i
sensi.
Tassinari Clodoveo / 1935-9-13 /, studente di teologia a Hong Kong
Ecco la risposta alla tua sempre carissima, un po' pepata.17
La prima (lettera) era di Tassinari la seconda è di Tassinari-uomo, e bisogna pure
che ti riconosca tale, e in tutta la realtà. (Bene! Non è questo che faccia paura a Don
Cimatti, né deve far paura a te. Gridava Sant'Agostino: Signore, che conosca me, e che
conosca te!).
Come ti dissi: Don Cimatti ha visto e vede (non pensare a visioni lavoro da 40 anni
coi giovani e non per mio merito sulle migliaia di allievi ho letto nel cuore di tutti il tuo, il vostro è chiarissimo per il povero Don Cimatti) dunque ho visto e vedo; sta'
tranquillo. Non mi meraviglia la tua crisi, Clodoveo mio, e se ti fossi vicino ti darei uno
di quei bacioni. . . Basta!.
Quello che ti raccomando è ritrovare in te ed in Dio l'energia per rimetterti in carreggiata. Due mezzi: preghiera e umiltà. . . verso Dio e verso i Superiori. Mi dici: Non
oso più sperare!. Superbia, che parla, e Dio: Resiste ai superbit, non è possibile la
preghiera in tal stato...
Caro Clodoveo, non c'è bisogno di scusa niente ti è sfuggito di irriverente per me ex abundantia cordis os locutus fuit. Sta' tranquillo. Ti conosco e vi conosco troppo.
Potresti anche per ipotesi, caricarmi di ingiurie e ti suggerirei altre parole più virulente,
ché non conoscete voi la miseria mia. Prega e pregate e fate pregare per me.
Per me il valore storico del passato (quindi della tua lettera) ha questo valore: acqua
passata non macina più. Che valore al presente ha la rivoluzione, Napoleone, ecc.? Sì,
16
Don Escursel viene trasferito da Beppu a Mikawashima. Provvisoriamente Don Tanguy aveva sostituito don Piacenza. Per riempire il vuoto creatosi nella zona di Miyazaki, Don Cimatti si assunse la
17
cura di Tano e Miyakonojo e in seguito anche di Takanabe.
Don Cimatti rispose contemporaneamente a tre lettere del chierico Tassinari che si erano accumulate
sul suo tavolo mentre era a Tokyo.
298
14 1935
gli eetti i solchi profondi le ferite. . . Sì ricostruire. - Ed ecco allora che ha ragione
Don Bosco: L'avvenire è nelle mani di Dio attendi al presente. Vorrei leggerti l'Opera
in musica di Meyerbeer Dinorah!. Canta la povera pazza rinsavita: Ah, non fu che un
sogno ! S. Maria, nostra Signora del perdono, concedi il tuo favore!. Mettiti e mettetevi
(dacché ti hanno fatto rappresentante) in questa posizione: sogno. . . Ai sogni non si
deve credere diceva la nonna di Don Bosco,. Perdono. . . domandato a Dio e dato agli
uomini. Senza di questo non edicherai mai.
Caro Clodoveo, assicuralo pure a tutti, Don Cim. è tale e quale nei riessi vostri come
è sempre stato: anzi per me la lontananza avvince ancor di più e poi vorrei essere come
S. Paolo per voi o come S. Francesco di Sales: Piangere con chi piange gioire con chi
gode farsi tutto a tutti . Lo desidero e per quanto dipende da me lo attuo. Avanti
con calma, con umiltà e obbedienza a scrivere bene la pagina nuova della vostra vita.
Vi benedicano Gesù e Maria come due volte al giorno io vi invio dal tabernacolo la
benedizione.
Ricaldone Pietro BS / 1935-10-1 /, Rettor Maggiore
18 L'Ospizio di Miyazaki
per i poveri vecchi ed orfanelli è un fatto
compiuto al completo. Il 29 Settembre, sacro a S. Michele Arcangelo, patrono speciale
del Giappone, era solennemente benedetto e inaugurato coi riti religiosi e civili... Mi
risuonavano al cuore le forti parole di Ozanam: Dobbiamo fare ciò che è più gradito
a Dio, cioè quello che faceva Nostro Signore Gesù Cristo, quando predicava il Vangelo:
andiamo ai poveri . Furono sempre nostra guida i ricordi del nostro Don Bosco ai
missionari: Prendete cura speciale degli ammalati, dei fanciulli, dei vecchi e dei poveri,
e guadagnerete la benedizione di Dio e la benevolenza degli uomini....
Nel centro della costruzione domina la Chiesa, dall'alto della quale la statua del S.
Cuore (di fattura giapponese) domina benedicente il Suo istituto, ed una sonora campana
coll'Angelus saluta la Vergine Santa, grida ammonitrice: Qui si lavora a santicare con
la considerazione di Gesù Cristo, soerente nella persona dei più piccoli suoi fratelli. E
tale spirito informatore fu ben compreso, voluto e realizzato dall'anima di tutto questo
movimento santo, il nostro Don Cavoli, e dal suo più fedele interprete Don Liviabella. I
soci delle conferenze di San Vincenzo, che furono i dissodatori di questo terreno fecondo
di carità, si ispirano a queste direttive. Le Figlie della carità, giovani giapponesi, che
hanno consacrato generosamente la loro vita per quest'opera di bene, vengono formate
a questa massima. I buoni vecchietti e gli orfanelli colla preghiera quotidiana risentono
gli eetti di questa eusione di carità cristiana.
Carità! Carità! Carità!
18
Questa lunga lettera di cui presentiamo solo una parte è un programma che prelude la fondazione
della Congregazione femminile della Carità.
299
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Chierici Salesiani / 1935-10-1 /19
Ho bisogno di molte grazie anche per voi singoli e per lo studentato teologico. Siete capaci
di aiutarmi a strappare queste grazie dalla Madonna del Rosario? Su. . . Proviamo!
Ma badate che bisogna che siamo santi, se no. . .
P.S. È inteso che voi nirete la vostra teologia nelle attuali condizioni. Spero si potrà
migliorare qualche cosa. Per i nuovi teologi, ancora buio. La Madonna deve chiarire e
decidere. Capito? Mano dunque al Rosario.
Berruti Pietro / 1935-10-2 / Vicario del Rettor Maggiore
Torno da una serie di concerti in zona Osaka-Kobe e da vari abboccamenti con S. E. il
Vescovo: continuano pressanti le insistenze per la nostra andata, già promessa dai Superiori. Gli ho spiegato le nostre dicoltà nanziarie e penso che pian piano verremo ad
accordi concreti e per opere oratoriane e per scuola professionale. È un campo immenso
da invadere e più presto si farà meglio è. Ascoltino i nostri buoni Superiori le preghiere
di questo povero vecchio.20 Bisogna conquistare il Giappone al Signore col medesimo
sistema di conquista in uso presso di loro presto e largamente. .
..Vi è fra noi l'Ispettrice delle Figlie di Maria A. Madre Cogliolo. Constata che le
Figlie di Maria A. sono nell'attuale condizione (cioè lavoranti come Congregazione propria) come pesci fuor d'acqua. Insiste che si ritorni allo status quo ante a che sia
concesso il Cappellano a Beppu che la Missione sussidi le Opere missionarie tenute
dalle Figlie di Maria A.21 È dunque un ritorno, che, coll'elemento attuale che c'è alla
direzione, mi pare ristabilirà le condizioni di vicendevole disagio. Dall'altra parte non
ho personale. Il Superiore della Missione cura come semplice missionario due residenze
(Tano e Miyakonojo). Se devo dare il Cappellano, il missionario in pratica che cosa mi
diviene? Chiudo anche Beppu? Francamente non so come fare per accontentarle, data
la povertà di personale e di mezzi in cui mi trovo.
Escursell Pietro / 1935-10-2 / nuovo parroco di Mikawashima - Tokyo
Eccole qualche cosa di quanto mi viene in mente. Sono più che altro norme prudenziali.
Se Lei farà un cuor solo col suo personale, eseguendo bene i ricordi di Don Bosco, penso
che raddoppierà il bene fatto dal nostro Don Piacenza. Il Signore benedica e prosperi. Ho
già fatto la sua presentazione a nome dei Superiori a S. E. l'Arcivescovo cui si presenterà
19
20
21
Doveva trattarsi dei due chierici Dupont e Dal Fior che avevano iniziato in quell'anno presso il Gran
Seminario la loro teologia. L'anno seguente tutto il problema era chiarito.
Se ne parlava da anni, ma la realizzazione in quei tempi fu impossibile. La scuola di Osaka fu aperta
nel 1949.
Questa situazione era stata voluta da loro stesse, volendo esse lavorare liberamente per le loro opere
e non per la missione. La proposta di tornare alla situazione primitiva non fu accettata.
300
14 1935
col Sig. Don Tanguy al più presto. Don Cimatti è sempre a sua disposizione per qualsiasi
evenienza: la vicinanza poi di Don Tanguy e Don Margiaria faciliteranno molte cose.
PRO-MEMORIA
- S. E. l'Arcivescovo è suo Superiore ecclesiastico, da cui dipende, come parroco, totalmente secondo le facoltà che le concederà, cessano con questo tutte quelle che aveva
in Missione.
- Raccomando massima prudenza anche negli scritti specie all'estero e nei momenti
attuali.
- Le raccomando i confratelli non sono forti li nutra, abbiano il conveniente riposo,
e dia loro di fronte al catechista o ad altri sempre la preferenza. Parli con frequenza con
loro. Don Piacenza accettava come giovani aiutanti quelli che dimostravano vocazione
ed erano ammessi alla nostra mensa (me ne cerchi molti e buoni come aspiranti chierici
o coadiutori).
- Non voglia fare modicazioni di sorta del regime, ecc. prima di essersi impratichito
e almeno nihil innovetur di sostanziale prima del prossimo anno.
- Finché non sarà provveduto mediante le Figlie di Maria A., l'oratorio sarà misto.
Raccomando non ci siano preferenze (se ci sono, siano dalla parte maschile)... Preghiamo
il Signore e facilitiamo al possibile l'avvento delle Figlie di M. A.
- Osservare molto, parlare poco, fare assai.
Colombara Vincenzo / 1935-10-15 / salesiano direttore, suo exallievo
Mio caro Don Colombara,22
22
Don Colombara gli scriveva spesso in poesia e Don Cimatti scherzando faceva lo stesso. Non è l'unico.
Se ne potrebbe fare una raccolta.
301
14 1935
Ah, se grossa Italia
La vena tua poetica
gli si potesse dar!
che mai non si dissecca,
la parte mia patetica del cuor Ed or passando ad altro
ricorda ai missionari (futuri)
sollevò.
che il demonio scaltro
Se io non fo cilecca,
è buon sussurrator.
almen risponderò.
E sogni visionari
Grazie di cuore, o amabile,
far sempre lor veder.
pel dono ricevuto:
È certo, solo questo:
sebben ho mente labile,
(della vita missionaria)
ti voglio ringraziar,
amore e sacricio;
ed il Battesimo avuto
lo spirito tutto pesto
mi preme d'annunciar.
bisogna far venir.
Domenico e Antonio
E pel divin servizio
(Sebben persona sola)
saper ancora morir.
ha grande comprendonio
La fantasia colora
cosa diventerà?
sempre con forti tinte
Prega per lui,
le cose, e spesso indora,
la stola intatta serberà.
furba, nanco il mal.
Grazie delle notizie
Siano tutti d'un pezzo,
care che tu mi dai!
e corpo, e mente e cuore;
I chierici ahi! sono dovizie
stian lontan dal lezzo
che ti faran crepar.
di vile impurità.
Per riparar lor guai
Convertano n d'ora
Cimatti sen fuggì.
il vero, sol selvaggio,
E preferì i martiri
lo sporco IO.
dell'Oriental missione,
Allor dirigeranno davver
fuggì dai brutti tiri
a mille a mille l'anime
dei chierici di Torin.
del cielo pel sentier!!!
Ma corpo d'un cannone
li trovo ancor tra i pié.
Intanto il gran Giappone
è lieto che l'Italia
combatta quell'orsone
per tutti sì crudel.
Don V. Cimatti kakka23 (= monsignore, eccellenza. . . Bello eh!)
Ricaldone Pietro / 1935-10-16 / Rettor Maggiore
Sono un po' in ritardo col mio rendiconto.
23
In giapponese è la parola più onorica che su può dire a una grande personalità.
302
14 1935
Sanità: optime, mi sembra. Mah! Si diventa vecchi. . . Vedrà che per me, non abituato
alle malattie, spero di dare pochi disturbi.
Lavoro: l'andata di Don Escursell a Tokyo (mai un confratello far così volentieri l'obbedienza) mi lascia vuota la casa di Miyakonojo. Così ora vado tre giorni là al sabato
e Domenica a Tano e Miyakonojo. Quando i chierici saranno a Tokyo potrò stabilirmi
là. Certo penso che i Superiori penseranno di aiutarci perché così non si può continuare,
ché non si conclude nulla.
Tokyo è lontano lo lascio in mano a quei cari confratelli. Badi che quasi metà dei
preti (e quali preti!) sono fuori della missione! Dio ci aiuti.
Per il resto al solito tento mantenere la buona volontà: mi aiuti Lei colla sua
preghiera.
Per ora i confratelli benino. Per me il cruccio vero è non poter attendere ai chierici
come dovrei raccomando mi diano aiuti, se no omnes perimus. Povere speranze future!
Notizie da Hong Kong buone. Attendo disposizioni dei Superiori di vario genere,
anche per il Ch. Arri, santo gliuolo. Se non ricevo ordini, me lo conduco in Giappone,
diventerà il nostro parafulmine. Fiat voluntas Dei. Chissà un altro Beltrami. . .
Tassinari Clodoveo / 1935-10-16 / studente di teologia a Hog Kong
Non adontarti. La tua carissima meriterebbe un quaderno, ma spero me lo vorrai fare
risparmiare. Grazie delle tue osservazioni. . . e lasciamole, tanto. . . acqua passata non
macina più. I vostri superiori, voi, tu e Don Cimatti siamo come siamo davanti a Dio:
ci perdoni, ci aiuti ad edicare e. . . avanti.
Con Don Cimatti puoi parlare sempre fuor di denti non temere quindi di dare dispiaceri a Don Cim. (anche se non creda o crediate. . . non ne ho mai avuti nessuno né da
voi. . . né dagli altri, ed il perché e semplicissimo; Cerca di pigliar tutto dalle mani di
Dio).
Quanto provi ora sul desiderio del dolore, avrà valore sommo se lo pensi così, se no
diviene una posa stoica e null'altro. Il Signore ti dia modo di gustare quanto scritto tra
virgolette quattro righe sopra.
Prego ed oro i miei piccoli sacrici per i tuoi cari. Che di fronte al sacerdozio ti renda
conto della realtà che è dovere. Quindi niente ti turbi omnia possum in eo qui confortat
me.
...Per Arri: che vuoi? In tanti anni di infermierato credo di non aver nascosto nulla
agli ammalati e non bisogna illudere Arri, anzi (se così piace al Signore) sia il nostro
Don Beltrami: farà più lui che noi tutti insieme.
Tieni e tenete la posizione indicata: la vera. Ti abbraccio e benedico.
303
14 1935
Bernardi Angelo / 1935-10-16 / studente di teologia a Hong Kong
Penso che non sia esatto il tuo ragionamento sulle prove. . . Quelle di cui parli sono le
prove umane. Gesù dice chiaro: Qui non bajulat cotidie crucem suam post me non
potest meus esse discipulus. ...Vuoi essere tranquillo? Ma buttati una buona volta in
Dio e avanti senza paura, fa' quello che sai e puoi senza preoccuparti d'altro.
Se cambiano il Direttore non è tua colpa se provi dicoltà nello studio non è tua colpa. Noi siamo invitati dal Signore a fare quanto possiamo con buona volontà tentando
ogni giorno di correggerci di qualche cosa. Ti ripeto (e ve l'ho detto in quanti toni. . . )
il perché è unico: Quanto non dipende dalla nostra cattiveria è disposizione di Dio e
basta.
Quindi calmo e sereno, pensa a studiare e a farti buono.
Sì, ogni giorno ti raccomando al Signore. ...Unisco quello che ho di francobolli che
desideri, purtroppo non li ho tutti: accetta quelli che invio. . . ...
Coraggio, Angelo. La meta si avvicina. Allegro e buono sempre. . .
Zerbino Pietro / 1935-11-18 /, segretario di Don Pietro Berruti Vicario Generale
Congratulazioni! Cominci a salire. Godo che presso il Superiore incaricato delle missioni
ci sia un amante come te delle missioni. È così raro trovarne. Non voglio con ciò parlare
male dei nostri24 bravi confratelli. È vero per le missioni il noto detto: Ignoti nulla
cupido.
Povero Gesù missionario e povere anime che hanno così pochi amanti. Grazie pure del
Don che è meglio di tutto; più breve e più vero. .
.. Coraggio, mio Don Pietro. Il Signore vedrai che ti rimeriterà abundanter di tutto.
Di' per me una parolina a Maria A. e a Don Bosco. Di' così: Esaudite quanto vi
domanda quel povero vostro amico. . . .
Tassinari Clodoveo / 1935-11-25 /, studente teologia a Hong Kong
Grazie delle tanto belle notizie ed esterne ed interne. È naturale che ci siano gli alti e
bassi anche nel fervore, il cosiddetto monte della perfezione è un sistema di montagne
e per salire il culmine principale vi sono anche vallate. Dunque niente timore. La vita
dei santi in generale ci dice il lato imitabile loro, ma certo avevano anche loro gli alti e
bassi. . .
Sì, sì, verrà anche per te la completa conversione: ama la Mamma nostra! Sta' tranquillo per le tue cose spirituali. Cerca di corrispondere alla grazia. Per Vasco lascia fare
alla Provvidenza che vede e provvede meglio di Clodoveo e Don Cimatti.
24
Don Zerbino in questa nuova posizione d'ora in avanti diventerà un prezioso collaboratore di Don
Cimatti. Sarà il suo postino .
304
14 1935
Per il vostro stato d'animo riguardo alla vostra posizione è naturale, ed anche è naturale
che vari pensino a soluzioni ed anche si rallentino nell'aetto della Missione. Don Cimatti
in vece vostra farebbe così: Studierebbe la sua teologia come meglio potrebbe, lasciando
l'avvenire nelle mani di Dio e vi dice come S. Francesco: che è di perditempo costruire
castelli in Francia, quando bisogna stare in Spagna... Ad ogni modo anche quando si
fanno dai vostri superiori osservazioni, che non paiono meritate, rispettosamente si fa
osservare la rettica, e poi si procede senza timori. Un po' d'umiltà l'abbiamo tutti.
Prego per i tuoi di casa e tu prega per chi ti benedice.
Chierici salesiani di Tokyo / 1935-11-28 /25
Vi spero già ambientati fra le verzure e frescure di Itabashi-ku. Si avvicina la festa
dell'Immacolata e prima ancora S. Francesco Saverio. Celebratele con fede missionaria e
salesiana.
Allegri e laboriosi e. . . lingua in bocca.
A Barbaro: pensi che il 27 dicembre è onomastico del Sig. Don Tanguy. Pensare a
tempo.
Ricaldone Pietro BS / 1935-11-30 /, Rettor Maggiore
In questo mese la tranquillità della nostra Prefettura Apostolica fu messa in orgasmo
da avvenimenti di prim'ordine, attesi con lunga preparazione e con ardente desiderio di
tutti. Le grandi manovre annuali e la Visita di S. M. l'Imperatore. È la prima volta
dopo secoli che questo si eettuava a Miyazaki e può quindi capire e immaginare. . . È
dicile circoscrivere in brevi parole l'impressione che si prova quando si partecipa a
manifestazioni, unica nel genere come è questa. Bisogna mettersi nello stato d'animo e
dal punto di vista giapponese...
Al passaggio, si può essere certi, è là tutto il popolo, tutto il cuore del popolo, che
colle autorità risponde all'unisono al cuore della nazione... È vero nel senso letterale
della parola non si sente una mosca volare. È questo che impressiona, che avvince, che
ci fa domandare: Ma dove siamo ora? tanto più che non si tratta di silenzio passivo,
ma attivissimo di mente e di cuore: Passa il nostro Sovrano!, ed in questo pensiero,
ed in questo aetto sentitissimo il raccoglimento profondo, l'inchino devoto che precede
l'avvicinarsi dell'auto imperiale, preceduto, circondato e seguito dalla nobile scorta di
principi e dignitari ed al passaggio il riguardare con rispetto il corteo, ed eondersi
in quella intima eusione di sentimenti, che solo un silenzio assoluto può dar modo di
25
I quattro studenti di losoa, accompagnati dal loro professore di Filosoa, il ch. F. Barbaro, erano
partiti alla volta di Tokyo da Miyazaki il giorno 21 novembre.
trovava allora in zona Itabashi-ku .
Il nuovo studentato e Noviziato si
Furono i primi a entrarvi.
trasportato alla attuale sede di Chofu.
305
Vi restò no al 1950, in cui fu
14 1935
gustare. Il Sovrano è passato. La folla ordinatamente ritorna e la calma subentra come
al solito.
Marella Paolo / 1935-11-30 /, Delegato Apostolico
Non le sarà discaro udire il risultato nale delle grandi manovre e della visita di S. M.
l'Imperatore a Miyazaki nei nostri riessi. - Bilancio ottimo. Non fummo disturbati per
nulla salvo le precauzioni e le domande solite. In ferrovia buona occasione di parlare alla
polizia, e buona propaganda. S. M. inviò il suo rappresentante a visitare l'Ospizio nella
persona del Sig. Irie, ciambellano di corte, dicono, fra i più quotati. Fu soddisfattissimo
della visita ed ebbe parole lusinghiere di omaggio. - Don Cavoli come rappresentante
dell'Ospizio ebbe l'invito al pranzo oerto da S. M., dopo le grandi manovre a Miyakonojo
ed ebbe anche speciale invito al gran ricevimento di Miyazaki. - La cristianità ed i
missionari allineati varie volte al passaggio di S. M. fece buona propaganda di sé nei
posti assegnati... All'ultimo passaggio di S. M. i nostri chierici salesiani furono salutati
militarmente da sua Maestà.
Tutte queste cose vedute e rese di pubblica ragione fecero buona impressione in tutti
e consolarono, manco a dirlo, noi. Deo gratias di tutto.
Ricaldone Pietro / 1935-12-4 /, Rettor Maggiore
Studio e lavoro :
come posso tempo da leggere e studiare con calma è raro. Nei viaggi. . .
ma ordinariamente dormo. . . E ne ho tanto bisogno di lavoro perché è la mia salute in
tutti i sensi.
Come sono ora, posso fare coscienziosamente i miei doveri di Superiore?... Non posso
certo all'Immacolata trovarmi all'inaugurazione dello studentato né, se non trovo chi
mi sostituisce per le Ss. Messe domenicali, non andrò neppure incontro ai nuovi. Farò di
tutto per andare al Noviziato (inizio)... All'Immacolata benedizione del nuovo studentato
che penso sarà fatta da S. E. l'Arciv. di Tokyo. Arrivati i nuovi inizio del Noviziato
(penserei il giorno di Natale) con cinque italiani e cinque giapponesi... Mi paiono buoni e
speriamo che il noviziato li perfezionerà. Lei, amatissimo Padre, preghi e faccia pregare.
Ce ne sono tanti altri, ma ho chiuso gli orecchi ho bisogno che mi diventino prima e
presto buoni preti e poi saranno ottimi salesiani.
Non le nascondo che, come ho veduto tanta grazia di Dio per altre missioni, - specie di
preti ho avuto una santa invidia e ho proprio concluso: Non sono capace di strappare
ai Superiori le grazie che credo necessarie o i nostri buoni Superiori non conoscono il
Giappone no, non lo conoscono, oppure non possono (e penso così). Come tutti i missionari attendono l'ora di Dio per questo grande Impero (97 milioni di abitanti, censim.
1935), così i missionari e salesiani del Giappone attendono l'ora dei buoni sacerdoti che
aiutino il povero Don Cimatti nelle opere vitali della Missione e della Congregazione.
306
14 1935
Chierici salesiani di Tokyo / 1935-12-5 /
Festa dell'Immacolata! Penso all'otto dicembre 1941. Le tappe dell'Oratorio di Don
Bosco! Le tappe dello studentato del Giappone: Oyodo (Miyazaki 1929-1930), Takanabe (1930-33) Seminario (1933-34), Seminario-Miyazaki (1934), Miyazaki (1935) 8
Dicembre 1935 nell'anno delle nozze d'oro26 delle nostre Missioni, benedizione della Sede
ssa (a Tokyo).
Anche noi come Don Bosco... Ne godo e spero che il trapianto denitivo sia ecace in
tutti i sensi, come lo fu per Don Bosco la povera tettoia Pinardi.
La vostra è migliore, ma deve essere, come quella spiritualmente parlando, cioé povera
ed umile, calda di amore familiare, palestra e fucina di studio e formazione... E voi,
come quei primi allievi di Don Bosco, ne siete gli iniziatori. Dall'alba si può prevedere il
meriggio. Santicate la casa erigendo al S. Cuore un trono su cui Egli regni senza rivali.
Mi siete presenti e vi vedo chiarissimamente più che se mi foste vicini. Vi benedica il
Signore, mentre di cuore vi abbraccio in Corde Jesu et Mariae.
Ricaldone Pietro / 1935-12-8 / Rettor Maggiore
Come vede è la festa della Mamma. Fra poco a Tokyo S. E. l'Arcivescovo benedirà la
nostra nuova opera (nostra = intendo salesiana), il nostro studentato losoco e teologico.
Posso cantare il nunc dimittis che missione e Società hanno le loro basi, ma sempre sia
fatta la divina volontà, pur essendo oggi in vena di cantarlo.
Voglio passare proprio oggi alcuni istanti con Lei. Deo gratias a Gesù che mi [ha] fatto
salesiano e con Lui a Maria Immacolata e a Don Bosco, ed anche Lei preghi per me.
Da Tano sono disceso a Miyakonojo nita la funzione, torno a Tano ove chiudiamo
con un po' di accademia a Maria e dove un povero giovane ammalato attende che gli
porti Gesù.
...Ci aiuti colle preghiere e mandandoci qualcuno in aiuto o almeno mi dia l'autorizzazione di dar Messa ai nostri cari coadiutori. . . ad es. a Maccario che è qui presente
e che desidera con me baciarle la mano e raccomandarsi alle sue preghiere. Nuovamente
a nome di tutti buone feste e capodanno.
Cecchetti Albano / 1935-12-9 /, missionario salesiano in Giappone
Carissimo Don Cecchetti, per gli aiuti capirà che Don Cimatti non può al sei del mese
dare quanto è solito dare alla ne. Mi ascolti: se il Signore l'ha messa dove Lei è, è anche
perché si impratichisca di amministrazione sulla base della povertà salesiana. Dunque, se
le sue uscite sono quelle prospettate, Lei deve domandarsi: posso fare qualche risparmio?
In che parte?. Non le pare, ad es. che i viaggi siano un po' in cifra grossa? Idem la posta.
26
Nozze di diamante.
Anche qualche data è stata corretta.
all'inaugurazione.
307
Don Cimatti non poté essere presente
14 1935
Lei verica di tanto in tanto il prezzo delle derrate? Alcuni acquisti che si possono fare
all'ingrosso? Inoltre la cucina giapponese se è lasciata alla libertà dei giapponesi badi
che costa più dell'europea.
Sono argomenti dolorosi per noi, che sembra si voglia andare a contare i bocconi, ma
bisogna pure aver occhio anche a questo. Vi è la carne, il pesce, vi sono pesci che costano
più della carne.
Tassinari Clodoveo / 1935-12-10 /, studente teologia a Hong Kong
Perché il Giappone non venga fornito di preti, penso sia, perché più si conoscono le
necessità di tale paese e di persone convenienti, più si vedono le dicoltà.
Può essere anche (ed è certo così) dipenda dall'imperizia di chi è alla testa. Voi lo
sapete: domando personale e non persone, se no faccio la mia volontà. D'altra parte il
Giappone è l'ultima delle Missioni, la più nuova, e si pensa, forse, la meno bisognosa:
altre missioni attendono da anni e forse ora solo sono esaudite.
Ad ogni modo verrà anche l'ora per il Giappone. . . I preti verranno in seguito. . . Voi,
fra non molto e i nostri giapponesi che si preparano. Ricorda, Clodoveo: più il Signore
ci fa stentare e più ci benedice. Guarda: in 10 anni (8 di lavoro) oltre 50 seminaristi
indigeni di cui 1 teologo, 4 loso e già 5 novizi giapponesi e migliaia di giovani e oltre
300 cooperatori. Cosa ti dice questo?
Quattro fondazioni prettamente salesiane a Tokyo, 8 residenze nostre (terreni e case)
in missione molte case attate ed un ospizio di oltre 100 ricoverati a Miyazaki. . .
Pensa a Tokyo, pensa. . . in Giappone. Sono i miracoli di Mamma Aus. e Don Bosco.
Sai perché? Perché poveri e tartassati dal Signore. Abbi fede, Clodoveo e vedrai ben
altro. . .
Cecchetti Albano / 1935-12-11 /, missionario salesiano in Giappone
Lei, con fuoco di la, scrive cartoline su cartoline tre di la oggi una e non pensi
che arrivino una alla volta, ché la posta non parte tutte le ore. Lei invia a Miyazaki e
Don Cim. è a Tano o a Miyakonojo: comprende i ritardi, e in molte cose non c'è materia
da rispondere...
La nale: terreno sterile (dovunque è così!); prete incapace di tutto (preghi e facciamo
quel che possiamo!); personale idem (via! Il cuoco fa cucina e spesa; il vecchio pulizia;
Nishida qualche cosa fa!); i mezzi nulli (per vivere il necessario l'ha e per qualche cosa
d'altro!).
Dunque non esageriamo. Sicuro! Dio provvederà, ma bisogna che noi facciamo quel
che possiamo. Aiutati che il Signore ti aiuta. Un chierico mi scriveva ieri: Don Cecchetti
mi dice sempre: Bisogna insistere. Lei lo fa con Don Cimatti, e Don Margiaria lo fa
con Lei ... Non si meravigli dunque. E Gesù non insiste sempre vicino all'anima nostra?
Allegro Don Cecchetti. In Paradiso staremo meglio.
308
14 1935
Circolare Salesiani / 1935-12-12 /
Già da parecchio tempo sono presso di voi i nuovi confratelli tirocinanti. Credo mio
dovere farvi calda raccomandazione, anche a nome dei Superiori, anché il tempo di
prova che debbono passare presso di voi sia davvero fruttuoso per la loro formazione.
1. Non potendo voi fare tutto quanto è prescritto, fatevi aiutare da qualche altro
confratello , ma procuriamo che le altre occupazioni non ci distolgano regolarmente
da questo nostro troppo importante dovere, le cui conseguenze gravano sull'avvenire
di tutta la missione e opera salesiana in Giappone.
2. Lo Studentato ha potuto formare solo no ad un certo punto questi nostri confratelli, quindi dovete voi, come comanda la regola, trasformarvi in maestri di novizi, in
consiglieri per lo studio e per la disciplina, in direttori per tutto il resto. Solo così
formeremo in seguito dei buoni preti.
3. Vi raccomando poi quanto so e posso di dar loro comodità di un buon studio di
giapponese. I sacrici che faremo in questo saranno ripagati ad usura in futuro.
Pensiamo alle nostre dolorose esperienze. Purtroppo che nora non abbiamo dato
troppa importanza a questo insegnamento, e me ne dolgo con cruccio vivissimo per
le gravi conseguenze che ne derivano. Ripariamo dunque per quanto è possibile il
passato. Non lasciamo i chierici che avranno a ne d'anno l'esame di latino e di
giapponese da una commissione apposita liberi di sé in questo e negli altri studi.
Anche il DIRETTORIO missionario, che sarà di prossima pubblicazione, stabilisce che il
missionario prima di accingersi al lavoro di apostolato dovrà subire l'esame di giapponese.
A voi lo stabilire le norme al riguardo, ma assicuratevi che per tale studio non basta la
conversazione coi ragazzi, né i piccoli discorsetti o il far recitare il catechismo et similia.
Bisogna che abbiano uno studio metodico e, per quanto è possibile, regolare.
Ricaldone Pietro BS / 1935-12-29 /, Rettor Maggiore
Come vede Le scrivo da Tokyo, ed ho voluto scegliere la data 29 Dicembre! Dieci anni fa,
proprio nel pomeriggio di questo giorno, il primo nucleo dei salesiani partiva da Genova
per il Giappone. Il 1935 nalmente ci apre il cuore alla massima consolazione salesiana.
È un fatto compiuto il Noviziato S. Cuore a Tokyo. Undici reclute (cinque italiani27 e
sei giapponesi) hanno incominciato nel nome di Don Bosco il loro noviziato il 28 Dicembre. Il cuore si dilata alle più pure gioie perché come in missione col Seminario l'avvenire
dell'opera salesiana ha la sua radice, che auguriamo possa dilatarsi in fertile terreno,
27
Sono i chierici G. Manganelli, A. Moriggia, G. Perego, Fr.
Rossi.
Insieme erano arrivati: Don G.
Rodriguez,e i coadiutori G. Ferrari, St. Paulin. Da tener presente che i chierici non avevano ancora
fatto il noviziato, erano sui 16 anni. Lo faranno con i primi giapponesi.
309
14 1935
moltiplicandosi in copiosi, oridi, robusti virgulti, anime generose di giovani hanno già
compreso l'amore di Don Bosco per la gioventù e vogliono con Lui lavorare seguendo le
sue sante orme per il bene della patria. Come non esultare? Come non far sprigionare
dal più profondo del cuore l'inno della riconoscenza al Signore? E con Lui ai Superiori,
agli ottimi benefattori che ci hanno aiutato a realizzare quanto ci sembra anche ora un
sogno?
Ed accanto al Noviziato è inaugurato proprio in questi giorni lo Studentato Filosoco
e Teologico salesiano. L'otto dicembre fu benedetto solennemente da S. E. Mons. Chambon, Arcivescovo di Tokyo, padre e benefattore dei Salesiani. Eravamo in quel giorno tutti
nelle condizioni di spirito del nostro Don Bosco all'inaugurazione della tettoia Pinardi.
Ricaldone Pietro / 1935-12-30 / Rettor Maggiore
Grazie della sua carissima e degli auguri che tutti gradiscono.
Quanto al suo ragionamento lapalissiano non volevo rispondere; poi, pensando che era
mio dovere provvedere come posso ai miei e ricordando la parola del Sig. Don Rinaldi
guai se non chiedi! e più quelle di Gesù: Petite et accipietis, pulsate et aperietur
vobis, ecc., faccio presente a Lei (come l'ho fatto al Sig. Don Giraudi e ai Superiori se il Sig. Don Giraudi crederà opportuno avanzare la pratica) che oltre le richieste che
ritengo opportune per lo sviluppo dell'Opera nostra in Giappone venendo dei momenti
di necessità è mio dovere insistere.
L'esito, lo so, non dipende da me, ma il chiedere l'elemosina è mio stretto dovere.
Questo povero buono a niente, che i Superiori si ostinano a lasciare dov'è, ha sulle spalle
la costruzione della scuola (Lire 50 mila), gli si abiò il noviziato (30 mila lire) ed ora
attende di essere aiutato dai Superiori per coprire le spese dello studentato (Lire 50
mila). Ecco quello che domanda con insistenza ai Superiori nelle forme che crederanno.
Possibile che non vogliano proprio aiutarmi?
Ho impegni con procure e con banche, e non posso lasciare i confratelli senza mangiare.
Ecco la mia povera richiesta che ado a Don Bosco e a Maria Ausiliatrice.
Le ho già detto in altre come ci troviamo al momento, cogli ammalati, stanchi, ecc.
Dio ci aiuti e anche il nostro Padre Superiore col Consiglio Superiore.
Mi benedica e con me tutti i confratelli.
Mantegazza Giovanni / 1935-4 ~ 1935-12 /,
310
14 1935
ch. Salesiano studente di losoa in Giappone28
5 aprile
Habe duciam in Domino ex toto corde tuo et ne inniscaris prudentiae tuae.
Abbi
ducia in Dio con tutto il cuore e non appogiarti alla tua prudenza.
24 maggio
Maria desidera da te maggior remissività di giudizio e di parola sulla base dell'umiltà
13 agosto
Sempre gradite le tue notizie e prega per me che ti penso cotidie. Ama la Madonna e
Don Bosco.
21 novembre
In silentio et in spe erit fortitudo tua. La tua forza è nel silenzio e nella speranMonstra te esse matrem . . . . Ora indesinenter. Mostra che sei la Madre... Prega
continuamente Labora labora labora indesinenter. Lavora, lavora, lavora continuamente
za.
9 dicembre 1935
Ringrazia il Signore che sei lontano e sta in guardia quando vengo. . . . L'importante
è che sia come ti vuole il Signore. Calmo di spirito e. . . lingua tra i denti. Le foto
magniche. Cerca di fotografare in te Gesù sempre. Tutti salutano e vogliono essere
ricordati.
17 dicembre
Buon Natale, ne e principio d'anno. Prega per me. Gesù ti conceda sanità, laboriosità
e santità.
Tuo a. D. V.Cimatti salesiano
28
Mettiamo qui questi bigliettini trovati tra le carte di Don Mantegazza dopo la sua morte. Arrivato in
Giappone nel gennaio 1935 dopo il noviziato, i primi mesi li passò a Miyazaki dove cominciò lo studio
della lingua e della losoa. Alla ne di novembre lo studentato fu trasferito a Tokyo-Nerima-ku.
Dopo il tirocinio a Miyazaki egli fece gli studi teologici a Tokyo dove nel 1943 fu ordinato sacerdote.
Mettiamo di seguito questi bigliettini di Don Cimatti, per far vedere come egli dirigeva ciascuno dei
suoi giovani confratelli. Lo stesso anche per gli anni seguenti no al 1941.
311
15 1936
Figura 15.1: SDB in formazione 1936
312
15 1936
4/ esce PLANTARUM COLLECTIO catalogo degli esemplari raccolti
7/ Tornano i chierici da Hong Kong. Alcuni sono tornati in Italia
9/ Es. Sp. Predicati da P.Matteo
12/8 Don Tassinari, Don Bernardi, Don Braggion ordinati Sac. A Miyazaki
12/22 arrivano Don F. Bovio, G. Figura, U. Romani, Fr. Erdö, Chierici.
N. Caldiroli, A. Crevacore, L. Del Col, M. Lorenzi, E. Gallo,V. Scrazzolo,
M.Curran, Fr. Drohan, Coadiutori St. Beallesio, C. Camnasio, G. Forner,
G. Nagy
12/29 professione del ch. Akimoto, Nishimura, coad. Tateishi, ch.G.Manganelli,
A.Moriggia, G.Perego, Fr.Rossi ecc. LA VITTORIA DI DON BOSCO operetta in 3 atti con prologo
Superiori Maggiori / 1936-1-1 /
È col senso di più profonda gioia che comunico che il 21/12/1935 il Prefetto di Tokyo
concedeva il Decreto di approvazione legale della Scuola Professionale Don Bosco. È il
primo passo per il pareggio completo della scuola. Se le cose procedono con regolarità
potremo secondo le leggi giapponesi entro 4 anni avere il Decreto governativo.
...Una volta che la Scuola abbia il suo riconoscimento legale denitivo si hanno di diritto
sussidi per parte della Provincia e del Governo conforme alle leggi, e assai rilevanti per
le scuole professionali.1 Pensando che tutte queste pratiche ci furono facilitate dalle
Autorità centrali, mentre dobbiamo ringraziare il Signore, ci danno adamento della
bontà e necessità della pratica stessa. In tutte queste pratiche legali noi vi riconosciamo
veri miracoli di Maria Ausiliatrice e Don Bosco.
Circolare Salesiani / 1936-1-10 /
Dall'Italia e in genere dall'estero sono cessate quasi tutte le oerte dirette, quelle indirette
è un problema riceverle. Urge quindi attenerci mordicus alle disposizioni dei Superiori e
nei limiti di una giusta e ragionevole economia studiare le forme più utili per far fronte
all'attuale situazione. Interrogate anche i confratelli e di comune accordo lavoriamo per
far fronte a questa grave situazione. Raccomando però vivamente che si tenga conto
dello stato sanitario dei confratelli. Ma in modo speciale, mentre il Signore ci prova in
queste forme, e specialmente in questo momento in cui anche la sanità di vari confratelli
1
Già da quei tempi, come pure adesso, le scuole private in Giappone sono equiparate alle scuole
pubbliche e ottengono aiuti dal governo e dalle provincie.
dell'educazione
313
Questo ha favorito lo sviluppo
15 1936
è scossa, procuriamo di pregare assai e di migliorare in tutte le forme possibili la nostra
condotta per attirare, insieme all'osservanza esatta delle disposizioni dei Superiori, le
speciali benedizioni del Signore su di noi tutti, e sulle opere nostre.
Circolare Salesiani / 1936-1-13 /
Voi sapete che le nostre massime necessità sono le vocazioni. Mi raccomando che in
questo lavoro ci dimostriamo veri salesiani. Ricordate il Seminario, ricordate il Noviziato.
Ascoltate il grido di questo vostro fratello: Diamo alla Chiesa dei buoni ministri, alla
Missione dei buoni catechisti, alla Congregazione dei buoni salesiani. Colla preghiera,
col buon esempio, colla persuasione e nelle forme che voi conoscete ecaci, diamo alla
Chiesa questa consolazione, a Gesù questo regalo. E mettiamoci subito all'Opera. Sapete
che abbiamo bisogno di personale di ogni genere per assestare le opere e per ampliare
la zona di bene a noi adata. Non solo chierici, ma buoni coadiutori e aiutanti di
casa, catechisti, lavoratori della terra, insegnanti, ecc. Persuadiamoci che dall'estero il
personale andrà sempre più diminuendo e abbiamo bisogno di formarci al più presto
personale nostro sul posto.
Ricaldone Pietro / 1936-1-16 /, Rettor Maggiore
Per me nulla di nuovo; salvo l'impossibilità di attendere a tutto. Don Cavoli ammalato
di itterizia ne avrà per un pezzo, Don Lucioni in Italia in missione vado qua e là;
non posso in coscienza lasciare le case (Miyakonojo, Takanabe e Tano)2 senza nessuno,
e dalle due prime dipendono numerose sottoresidenze a cui mi sforzo di passare almeno
una volta al mese per dare il conforto della S. Messa ai cristiani. La scomparsa di Don
Piacenza, il trasbordo per le opere nostre di Tokyo dei confratelli migliori, ha lasciato
la missione in bolletta. Condo che i Superiori mi vengano in aiuto non nella prossima
spedizione, ma subito. Ad ogni modo ognuno farà il suo dovere usque in nem, anche a
costo della vita. . . E se questo avvenisse per me: Te Deum. . .
Ah, è terribile l'evangelizzazione di questo popolo. E allora ci siamo dati alle opere
che però esigendo la presenza del missionario, ammazzano l'evangelizzazione. Dilemma
spaventoso. . .
Ecco perché ci siamo buttati alle vocazioni. . . Ma i frutti, a quando, o Signore? Ne
vuol sentire una? ... Due facinorosi che mettono in subbuglio il Seminario e trascinano
con sé una quindicina di compagni. . . E partono. Così il Signore dà modo di eliminare
una mezza dozzina che avrebbero dato da fare in seguito. Ah, terribile carattere!. . . Mi
sembrava di essere ai tempi di Don Bosco quando orivano le coccarde, libertà, ecc. in
Seminario identiche scene! 3
2
3
Notare l'estrema carenza di personale. Don Cimatti oltre al lavoro di direzione dovette attendere a
tre parrocchie distanti tra loro decine di kilometri.
Don Yamaguchi, salesiano, allora aspirante, dice che la protesta era contro il modo di fare del direttore.
314
15 1936
Ah, Sig. Don Ricaldone, ci aiuti, ci aiuti, ci aiuti in tutti i sensi, specialmente questo
povero che Lei si ostina a titolare di Monsignore !
Dal Fior Luigi / 1936-2-22 / chierico, missionario in Giappone
Grazie delle belle notizie. Attento a non lasciarti inuenzare l'anima dalla musica a
discapito del resto. Chi ti scrive, alla tua età, era più, assai più pazzo di te per la musica.
Mi ha salvato il lavoro, il lavoro intenso, a tutto spiano e non certo intorno alla musica,
ma a tante altre cose per studiar teologia andavo a nascondermi nel carro vicino alla
stalla. Oh che tempi! Coraggio Luigi, la meta è vicina.
Dal Fior Luigi / 1936-2-6 / studente di teologia a Tokyo
Allegro e ringrazia il Signore e pregalo che ci dia modo di aiutare anche la parte musicale.
Ma la più bella musica deve essere quella dei cuori che uniti a Dio, intimamente si amano.
Oh, Luigi, ama intensamente Gesù e potremo impunemente cioè senza pericolo amarci
intimamente, come sento vivissimo l'amore per l'anima tua.
Coraggio, Luigi, che la meta si avvicina. Ti benedica il Signore.
Ricaldone Pietro / 1936-2-7 / Rettor Maggiore
In breve, come Lei desidera, un po' di rendiconto mensile.
Per me: nulla di speciale, né materialmente, né spiritualmente. Non posso certo nelle
condizioni in cui si trova la Congregazione e Missione al momento attuale fare il mio
dovere. E di questo basta: ne ho scritto ripetutamente, forse tanto da seccare i Superiori,
ma è mio dovere riferire.
Per gli altri: Don Cavoli comincia ad alzarsi, ma non so quando potrà ripigliare il
lavoro. Fogliani di nuovo all'Ospedale, non si sa per qual malore. Don Lucioni in Italia
mi scrive dei suoi desideri di ritorno. Egli sa in quali condizioni ci troviamo, e più presto
torna, Deo gratias! ...
Ho fatto venire il ch. Filippa da Hong Kong e l'ho messo in Seminario assistente.
Don Carò da solo non può e su per giù siamo in cattive acque anche Don Tanguy è
solo a Tokyo con i novizi, loso e teologi.
Supplico il Signore a che i Superiori mi aiutino non solo per questo, ma anche per
coprire le spese anticipate dalla missione per la costruzione dello Studentato; se no, non
posso andare avanti. Questa è la nostra attuale posizione ed il Signore ed i Superiori
ci aiutino. E preghi per me (che pensavo di venire a fare il Segretario. . . ) anché non
perda la calma e l'allegria, ma specialmente l'anima e non la faccia perdere agli altri
315
15 1936
Dal Fior Luigi / 1936-2-22 / studente di teologia a Tokyo
Attento a non lasciarti inuenzare l'anima dalla musica a discapito del resto. Chi ti
scrive, alla tua età, era più, assai più pazzo di te per la musica. Mi ha salvato il lavoro,
il lavoro intenso, a tutto spiano e non certo intorno alla musica, ma a tante altre cose
per studiar teologia andavo a nascondermi nel carro vicino alla stalla. Oh che tempi!
Coraggio Luigi, la meta è vicina. ...
Prega per chi ti abbraccia nel Signore
Cecchetti Albano / 1936-2-26 /i, missionario in Giappone
Lei, Don Cecchetti, è da pochi mesi che prova che vuol dire aver dei crediti e non poterli
ritirare, ed avere pochi debiti e non poterli pagare. Don Cimatti è da molti anni che
prova (anche quando era in Italia) che vuol dire aver dei debiti e non poter pagare che
sente i piccoli che chiedono pane e che può dare quel che dà e nel prossimo mese
non aver alla mano quello che dovrà dare. Bisogna ascoltare ed aiutare, facile il primo
e dicile il secondo. Penso che a tutt'oggi per venire in aiuto alla casa di Beppu si sia
fatto quanto si è potuto se Don Cecchetti farà come gli si è detto, penso che anche in
seguito, pur stentando, il Signore non ci lascerà mancare il necessario...
...Caro Don Albano, non è che scomparendo noi due, da Beppu Lei, da Superiore Don
Cimatti che oriranno le cose è facendo quello che vuole LUI... Dirò a Lei le parole
che Lei dice a tutti: Fede, coraggio, mai paura. Le croci materiali e spirituali che il
Signore le manda, sono un materiale prezioso in questo periodo di S. Quaresima.
Ricaldone Pietro / 1936-2-29 /, Rettor Maggiore
Da qualche tempo a questa parte, col raorzarsi in tutte le forme dei culti più o meno
uciali, si viene assistendo ad una vera oritura di altre manifestazioni di colorito più o
meno religioso, che si espandono non tanto nel popolino, quanto nelle classi intellettuali,
nelle classi dirigenti e fra il ceto medio in genere.
I dati uciali contano ad oltre quattrocento le diverse manifestazioni a tinta religiosa
sorte come sette eretiche in seno ai culti più in voga... (Queste) dimostrano non foss'altro
le tendenze psicologiche di questo popolo, e quali possano essere le molle di scatto della
sua anima verso i problemi dello spirito. Bisogna constatare che tali problemi, e in
modo speciale il problema religioso nei suoi rapporti coll'educazione, vanno in Giappone
assumendo importanza somma, richiamano l'attenzione anche delle autorità, ed è noto
anche all'estero il decreto del novembre dell'anno scorso del Ministero dell'educazione
con cui, pur non revocando le disposizioni emanate nel 1929 (proibizione cioè nelle scuole
dell'insegnamento religioso ed ogni genere di feste religiose confessionali) si segua tuttavia
un decisivo cambiamento di fronte alla religione e alle manifestazioni di fede religiosa.
316
15 1936
Secondo il decreto l'educazione nelle scuole deve prendere questa posizione: Si faccia
attenzione di non recare pregiudizio al sentimento religioso cresciuto nella famiglia e nella
comunità e si abbia riguardo ai bisogni religiosi del cuore degli scolari in modo che non
si manifesti alcun disprezzo o minore considerazione per i medesimi.
Grigoletto Giuseppe / 1936-3-4 /, ex-allievo
Pel Consiglierato. . . Son del tuo parere. L'ho dovuto fare un anno a S. Giovanni... Non
so dire che ne pensassero i colleghi, ma so che applicando i criteri di cui mi parli, non
ho dato castighi e mi par di aver ottenuto quanto dovevo e sono in ottime relazioni con
tutti i miei cari consigliati.
Don Bosco si conosce troppo poco ancora. Le forme solite son più o meno comode.
Sii in molta relazione di forze col catechista: i Sacramenti sono il fulcro indefettibile.
Poi ancora amore sacricato per la salvezza delle anime. Don Bosco è tutto qui. Fa'
e lascia dire e forma a questo spirito: ne guadagnerà l'intera Congregazione, ma più le
anime.
Per me compio quest'anno i quarantesimi di insegnamento e professione, godo di poter
ripetere con Don Bosco di aver ottenuto dai giovani collegiali (ginnasio, liceo, normale),
oratoriani, chierici (che sono giovani religiosi) e dal personale quanto domandavo per il
bene. Le basi, quelle sopra dette e quelle che (strano!) tu capisci solo ora. Ma non
stancarti di avvisare, avvisare e preavvisare i chierici e giovani. Poi prega, prega, prega
per ognuno dei tuoi adati...
...Niente ti turbi, se ti parlai della cattolicità delle Missioni, è per il tuo e mio bene. Chi
leggesse la nostra corrispondenza deve capire che si lavora pel Signore: è per istruzione
ed educazione di tutti.
...La Missione del Salesiano è dove lo manda l'obbedienza, comunque si chiami il luogo:
Mogliano, Marocco, Giappone, Valsalice, ecc. È identica cosa, pur nella vita cosiddetta
di Missione, per individui che abbiano molti legami si sente il sacricio più di altri, ma
dove abbonda il dolore, abbonda pure la consolazione più pura.
Sì, sii integrale in tutto ciò che è dovere e salvezza d'anime. Tale integrità e rettitudine
ti salverà da parzialità dannose a te e agli altri, ti darà forza sempre. Allegro sempre nel
Signore.
Ricaldone Pietro / 1936-3-5 / Rettor Maggiore
I Superiori sanno in che condizione è Don Cimatti. Basta dare un'occhiata al catalogo,
che d'altra parte non può rappresentare il vero stato delle cose. Inoltre per tutte queste
opere e specialmente per il Noviziato e Studentato non ho avuto l'aiuto neppur in minima
parte dei Superiori (salvo i novizi e il Sac. Don Rodriguez). Le costruzioni gravarono
tutte sulle spalle del sottoscritto che adoperò i depositi (non certo rilevanti) della missione. Ora mi trovo nella vera necessità stretta sia per dare il mensile ai missionari e per
317
15 1936
impegni fortissimi che mi scadono in questo tempo e presso persone o istituzioni che non
possono dilazionare.
Imploro dunque l'aiuto ecace dei Superiori per arrivare almeno no a giugno. Qui si
tratta, mi sembra, di una certa qual giustizia e la realtà è che non so come fare a dar da
mangiare ai confratelli, se i Superiori non mi vengono in pronto aiuto, sia pure mese per
mese.
...Attendo ducioso e al più presto, perché sono nella vera necessità. Vogliano i
Superiori mostrarsi anche in questa occasione buoni padri per il povero glio
Ricaldone Pietro / 1936-3-11 / Rettor Maggiore
Sono un po' in ritardo per il mio rendiconto del mese di Febbraio.
Salute: bene grazie a Dio. Qualche disturbo di tanto in tanto che oro al Signore. . .
e ne ho tanti motivi. Certo che in genere non mi addormento più di botto come prima,
mi è una buona occasione per pregare.
Studio e lavoro: vado sparpagliando un po' qua e un po' là le forze cercando di tener
dietro la corrispondenza (per il pane e per un po' di bene), sto nendo le memorie sul
compianto Don Piacenza ed anche spero nire una memoria sulle raccolte scientiche di
questi anni, e la memoria del nostro decennio, e specialmente di tener dietro a tutto.
Il cuore è a Tokyo. La missione sentimentalmente parlando per me è nita. È dicile
vincere e dimenticare un lavoro di 40 anni coi chierici e non averli. . . Sia fatta la volontà
di Dio. Per tutto il resto regolarmente, mantenere costante la buona volontà: e cose
d'importanza non ci sono.
Dal Fior Luigi / 1936-3-14 /, studente di teologia
Ti mando un po' di tutto (di musica ) Ce n'è per tutti i gusti. Quel che serve, Deo
gratias! quel che non serve, sai come devi fare. In caso scrivi, come puoi e poi metterò
l'accompagnamento. C'è anche per l'accademia qualche roba. . . splendida. Non ti parlo
della mia musica. . . roba d'oro e di diamante, pur voi non capendo niente. . . Ma ve la
farò gustare. Si potrebbe tentare di tradurre in giapponese. . . Se ci fosse poi qualche
bella poesia in giapponese. . .
Sentirò le voci che avete Avrei un bell'Oratorio (Figliuol prodigo) in latino. Ma ci
vorrebbe un bel coro e qualche buon assolo. Vedremo! - Oh, non perder la testa dietro
la musica, se no quando vengo, sono botte. Ne ha già perduta tanto Don Cimatti.
Madre Generale F.M.A / 1936-3-22 / delle Figlie di Maria Ausiliatrice
Grazie della Sua venerata del 19 febbraio p.p. Le condo che mi ha assai sorpreso la
comunicazione sulla situazione attuale delle Figlie di M. Ausiliatrice in Giappone che è
insostenibile. ...Si dibattono (come in genere tutte le Opere Missionarie e specie quelle
318
15 1936
del Giappone) nelle ansie dei mezzi materiali. Non ci vedo alcun male. D. Cimatti si
dibatte come loro e più di loro.
...Si teme di altre Opere della Missione, e che forse potrebbero essere adate alle
F. di M. A. come sottraenti vocazioni. Non temano; il Signore c'è per tutti e bisogna
persuadersi che i giapponesi amano le cose loro e apprezzano in quanto vedono giapponesi
al lavoro. È una base essenziale. è aperto un campo vastissimo: TOKIO. Come mai si
dichiara insostenibile la situazione delle F. di M. A. in Giappone? Forse volevano limitare
e dire: insostenibile a Miyazaki?
...Non vorrei che avessero paura della Provvidenza che, come non è mai mancata, non
mancherà mai. L'importante è che lavoriamo, che siamo poveri e che viviamo con lo
spirito della Regola. Non tema che, come fu fatto nora, in tutte le forme aiuterò le sue
gliuole. Voglia pregare e far pregare per noi.
...Con vero ossequio auguro a Lei, Madre e alle Rev. Superiore, buona e santa Pasqua,
e assicuro quotidiane preghiere.
Cristiani Prefettura di Miyazaki / 1936-3-. . . /4
Si avvicina la festa di Pasqua ed ogni buon cristiano deve sentire il dovere di prepararvisi
e compiere i doveri con fede, con amore, con senso di responsabilità. La risurrezione di
Cristo ci richiama la nostra risurrezione spirituale, il nostro rinnovamento continuo nel
bene per la correzione continua e l'allontanamento del male per divenire così somiglianti
del nostro Padre celeste che è nei cieli. Ma non basta. Se è vero che La prova dell'amore
si ha nelle opere bisogna che la fede e l'amore a Gesù si estrinsechi anche fuori di noi
in favore dei nostri fratelli, diondendo attorno a noi, nelle forme a noi possibili, questa
fede e amore a Gesù, anché per tutti, nessuno eccettuato, Gesù sia fonte di risurrezione
e di vita.
Barbaro Federico / 1936-4-5 /, tirocinante
Grazie di cuore di tutto. Le conversioni le fa il Signore e la buona volontà dell'individuo. Medito spesso: Se il grano di frumento non muore. . . . Questo sarà il vero
evoluzionismo, non quello che spieghiamo noi a scuola.
Allegro sempre. Tu (dato il tuo carattere) hai bisogno di essere a + a + a = allegro,
amante, attivo. Buona Pasqua. Sai che voglio dire? Anche qui evoluzione. Grazie degli
auguri di conversioni. Come sei avaro nella conversione delle anime. . . tutto il mondo,
diamine. È probabile che né tu né chi scrive converta un giapponese: non so di aver
convertito nessuno, in dieci anni, eppure penso che qualcuno sarà per la grazia di Dio
4
Si tratta di un foglietto scritto a matita da Mons. Cimatti. Si pensa si tratti di minuta di cui venne
fatta la traduzione in giapponese. Manca la data ma deve essere di questo periodo in cui cercava di
supplire con uno scritto i missionari mancanti.
319
15 1936
convertito. Ah, quando comincio a predicare. . . Bravo! Saluta sempre mamma per me,
e assicura delle preghiere.
Madre Generale F.M.A/ 1936-4-7 /, delle Figlie di Maria Ausiliatrice
Si avvicina il tempo in cui le Figlie di Maria A. inizieranno a Tokyo l'Opera loro di
bene per tanta povera gioventù. Non è mio compito dettare suggerimenti, ma siccome
da qualche voce o stato d'animo mi sembra che a mio modo di vedere si va fuori delle
intese generali per cui si ottenne il permesso da S. E. l'Arcivescovo, mi permetto di far
presente:
a) Che Don Cimatti assicurò S. E. l'Arcivescovo che le Figlie di Maria A. a Mikawajima
avrebbero lavorato per la gioventù femminile, come i Salesiani lavorano per la gioventù
maschile.
b) È desiderio mio che le opere iniziate per la gioventù femminile nell'attuale parrocchia
siano esercite dalle Figlie di Maria A.
c) Ho la convinzione che se le Figlie di Maria A. lavoreranno per la gioventù povera
ed abbandonata e stracciona di Mikawajima si attireranno le benedizioni di Dio e dell'Ausiliatrice e nostra e quella dei benefattori, in caso diverso faranno buchi nell'acqua.
Opere in grande a più tardi se il Signore vorrà.
Sono mie idee condivise da tutti i Salesiani. Il timore forse delle Figlie di Maria A.
sarà il piombare sotto le relazioni del parroco, non aver mano libera et similia. . . E forse
temono un duplicato di Miyazaki. Quanto ho esposto è consiglio; non sta a me imporre.
Ma in missione per poter lavorare con frutto bisogna che le Figlie di Maria A. lavorino
con semplicità in perfetto accordo col sacerdote missionario che devono stimare come
ministro di Dio e con cui coordinino il lavoro, con docilità, sommissione devota. . . se no
buchi nell'acqua.
Merlino Alfonso / 1936-4-7 /, salesiano laico missionario in Giappone
Grazie grazie grazie. Niente paura. Nella vostra pazienza possederete le vostre anime.
Il Paradiso non è in questo mondo o meglio è paradiso in questo mondo ciò che si
vuol fare servir tale. Pensa qual è il paradiso di un pagano? Di un commerciante? Di
un losofo? Di un ignorante? Quale fu il paradiso di Don Beltrami? Vivere per patire.
Scrivi al buon Arri: qual è il tuo paradiso?.
Animo. Il Signore vede, nota, conta e retribuisce alla ne della giornata. Fossimo felici
qui. . . avremmo già ricevuto la nostra mercede Fa' quel che sai e correggi quel che puoi
e devi.
Ti seguo coll'aetto e preghiera. Buona Pasqua e Gesù risorga continuamente in te.
320
15 1936
Ricaldone Pietro BS / 1936-4-15 /, Rettor Maggiore
Don Escursell lavora attivamente a Mikawajima e già funziona una sala custodia di oltre
130 bambini ed il primo reparto esploratori tenuto dai cattolici a Tokyo. Nel reparto
come nell'oratorio sono tutti pagani. . . Future speranze. . . per i futuri missionari.
È opera veduta simpaticamente dalle autorità ed ebbe il suo inizio il giorno di Pasqua.
Cinquanta reclute, istruite dal nostro bravo Ch. Dupont, alla presenza di notabilità
religiose, politiche e civili e di numeroso popolo, che meravigliato osservava, fecero la
loro promessa solenne. . . E riandavo col pensiero agli anni belli, i più belli della mia
vita, quando all'Oratorio di S. Luigi a Torino, mi deliziavo fra la orente gioventù del
Terzo Reparto. Oh, spero assai assai per l'avvenire di questa istituzione e dei buoni
eetti che produrrà.
Ricaldone Pietro BS / 1936-4-30 /, Rettor Maggiore
Don Bosco santo è stato festeggiato in questo anno dai suoi gli di Tokyo, oltreché colla
solennità dei riti religiosi, coll'inaugurazione della scuola professionale a Lui intitolata in
Tokyo. Detta scuola avendo il riconoscimento legale della provincia, fu onorata per la circostanza dalla presenza del sottoprefetto, e delle massime autorità civili ed ecclesiastiche
delle circoscrizioni vicine e per festeggiare il gran Santo italiano, S. E. Auriti, Ambasciatore d'Italia e rappresentanti di altri Stati, del clero, delle Congregazioni religiose
e dei Cooperatori e Cooperatrici salesiane della Capitale. Il servizio d'ordine, eseguito
inappuntabilmente dai confratelli coadiutori, dagli allievi e maestri della scuola e dal
Primo Reparto esploratori Don Bosco, di recente istituito all'Oratorio di Mikawajima; la
parte musicale e di accademia, adata ai nostri novizi e studenti teologi e loso, uniti
in fraterna unione alla scuola...
Il programma stabilito ne era la manifestazione, e, bisogna dirlo, fu svolto con fede,
con amore, e riuscì di piena soddisfazione a tutti. Il poderoso coro dei nostri chierici specialmente nella Messa Cantiam di Don Bosco a 3 voci, scritta per l'occasione,
nella solenne antifona Corona aurea, nell'Operetta Marco il pescatore tradotta in
giapponese, si aermò fra la meraviglia e il compiacimento universale. Il Primo Reparto Esploratori Cattolici di Tokyo poi, sotto la guida del nostro impareggiabile Dupont,
eseguì ben riuscite evoluzioni e saggi inappuntabili fra gli applausi degli intervenuti. Il
bravo Don Margiaria o quanti lo coadiuvarono possono essere soddisfatti: la solenne
inaugurazione, allietata da un tempo splendido, non poteva riuscire meglio.
Ricaldone Pietro / 1936-5-3 /, Rettor Maggiore
Ricevo la sua carissima dell'11 Aprile e la tiratina d'orecchie. Dal Padre si pigliano anche
le bastonate. Desidererei sfatare (ma non so come fare) le dicerie che Don Cimatti scrive
qua e là che i Superiori non rispondono. A me non consta di averlo fatto se fu fatto,
321
15 1936
l'ho fatto qualche volta coi superiori, non ho coscienza di averlo fatto con altri... Beh. . .
Beh. . . Ne hanno dette e ne dicono tante. . . Laetare et benefacere. . . E lasciar cantar
le passere. . .
Per la questione nanziaria. . . Penso che siamo gli di Don Bosco, saremo sempre come
siamo ora. . . e nché Don Cimatti dovrà fare quel che fa, assillerà sempre i Superiori e
tutti. . . Unico dispiacere di non saperlo fare come Don Bosco nelle sue proporzioni nei suoi risultati. La frequente lettura della vita di Don Bosco mi eccita a fare ancor di
più su questa linea (cioè propaganda, insistenza, ecc. . . ) perché ho bisogno di tutto e di
tutti.
Senta, amatissimo Sig. Don Ricaldone, mi ferisce il cuore abbiamo la pena di udire ad
ogni momento che non vogliano fare. Non penso che Don Cimatti ad ogni momento dica
così: no, no. Per me è chiaro questo: ...In Giappone o seguire la tattica giapponese nelle
loro conquiste territoriali, commerciali, intellettuali. . . (avanti sempre. . . sempre più e
meglio. . . ) o non concludere. È il programma di Don Bosco e del Papa (naturalmente
applicato al bene). La missione e le opere nostre sono in Giappone: dunque mezzi
proporzionati a questa grande nazione.
Questo è quello che pensiamo noi.
Dal Fior Luigi / 1936-5-5 /chierico studente di teologia
...Ed ora Luigi vorrei averti qui vicino e ripeterti quanto ti ho detto a voce e per iscritto:
- Ricordati che la musica non è tutto nella vita del salesiano e del sacerdote. Credilo
a questo amico dell'anima tua che alla tua età ed ora forse più fortemente che allora, è
provato da questa crudele maga. In guardia, gliuolo. Non crearti una vita di sentimento
che ti farà sorire enormemente sempre.
- Non preporre la musica al dovere.
- Quando suoni fa' un atto di volontà ed ori ogni nota al Signore in questo mese
alla Madonna idem quando canti.
- Qualche volta per castigo imponiti di non suonare, specie quando più lo desideri, e
quando ne fai qualcuna delle tue.
. . . ho detto quando ne fai qualcuna delle tue. Attento al tuo carattere pronto, suscettibile. . .
hai già avuto qualche urto in precedenza con Superiori. . . recentemente anche. . . Non
che ci sia in te mal animo, ma gli eetti in te e negli altri sai quali sono... Dilata il
cuore nella carità. Ora sori ora l'amor proprio contrasta, vuol la sua parte e tu
calpestalo. . . è l'unica via, caro Luigi. Non renderti schiavo di te.
E al momento null'altro. Mezzo indispensabile per metterti in rotta: - Ogni giorno
esame di coscienza ben fatto; - Bocca chiusa a tempo e luogo; - Ogni giorno qualche cosa
per la Madonna.
322
15 1936
Circolare alle Suore F.M.A. / 1936-5-12 /
14 Maggio 1936! Data cara al cuore delle Figlie di Maria A.: la data della Madre che
si avvicina sempre più ad essere esaltata dalla S. Chiesa. Preghiamo intensamente per
l'esaltazione della sua fedele serva.
Per me ciò che più mi colpisce nella santità della Mazzarello è la naturalezza, la
semplicità della santità, che penso sia frutto dell'intima unione con Dio di cui si beava
questa anima santa: Far cioè le cose ordinarie in forma straordinaria, ossia per il
Signore e in unione con Lui.
Ecco il ricordo di quest'anno in questa cara occasione, assicurandovi che tutta la
famiglia salesiana sarà con voi in spirito di preghiera per l'esaltazione della Serva di Dio;
per la prosperità materiale e spirituale vostra.
Si avvicina la grande festa. . . Ah, che Maria ci faccia realmente tutti suoi devoti.
Grigoletto Giuseppe / 1936-5-28 /, ex-allievo
Mah! Mi è venuta l'idea. . . e quando mi vengono tento di realizzarle. Riescono? Bene.
Non riescono? È sempre bene che si fa. Il motivo, caro Grigolo, è questo: più che
altrove per la salvezza del Giappone è necessaria la formazione di buon clero, di buoni
cristiani giapponesi, preparati all'azione cattolica. Guai se non si fa in fretta e bene (e
bisogna far in modo che il proverbio presto e bene, raro avviene abbia la smentita).
Ma quando, quando si capirà il Giappone all'estero?. . . Prega che il Signore ci mandi
vocazioni indigene.
Siamo venuti in nove. Caro Don Giuseppe ne abbiamo 22 nel vivaio; 50 nel Piccolo
Seminario; 8 nel Grande Seminario; 6 novizi. Per l'Ospizio 16 ragazze in preparazione. Le
Figlie di Maria Aus. 20 ragazze in preparazione e 3 suore indigene. Ma non mi lamenterei
fossero il decuplo o centuplo. Ah, non sapete quel che bolle in pentola nel Giappone, e
bisogna far presto, presto, presto. Ecco perché Don Cimatti povero stracciato e misero
domanda preghiere e preghiere e preghiere.
Beh! Perdona lo sfogo, e sia absolute solo per te. Per me sono sicuro dei miracoli di
Maria A. e Don Bosco, anche dovesse venire un esodo generale, ma se avremo i giapponesi
a posto, tutto sarà conservato... .
..Raddoppiatevi o moltiplicatevi . . . Nelle opere dell'apostolato purtroppo che è da farsi
anche la statistica. . . Vorrei però essere davanti a Dio come quel santo che lo pregava di
non vedere il bene che il Signore gli permetteva di fare. Dopo tutto sono conscio di aver
fatto nulla, perché il lavoro vero l'han fatto gli altri.
Per me ho dei criteri così tonici sull'autorità. . . Mah! É meglio che non te li dica,
perché ti scandalizzeresti. . . Sono più bolscevico dei russi. Il Signore mi perdoni!. . .
Bravo, lasciamo i calcoli. . . e facciamo, facciamo quel che si può per la gloria di Dio
e salute delle anime. . . Tutto il resto, fumo, caro Bepi Zucca Baruca, nient'altro che
kemuri, kaze kara chitta, nakunatta kemuri (bel giapponese! = fumo disperso e reso
323
15 1936
nulla dal vento), buono per la boria umana e per i cortigiani. . . Chissà come la pensa il
Signore del povero Don Cimatti? Questo sì deve essere la mia continua meditazione. . .
Mah! Che il Signore mi aiuti a salvarmi e a salvare.
Comitato Patronesse / 1936- 5-. . . / Pro Mikawajima 5
La notizia confortante dell'Istituzione di questo Comitato che si propone, coll'approvazione
dei Superiori e coll'aiuto dell'infaticabile D. Pugliese di venire in soccorso dell'Opera di
Mikawajima- Tokyo, mi ha riempito il cuore di gioia e l'ho aperto alle più belle speranze.
Siate benedette dal più profondo del cuore, colle benedizioni più elette del Cuore di Gesù,
di Maria A. e di D Bosco. Il povero missionario non può promettervi altro che preghiere,
e le avrete quotidiane ed incessanti da ognuno di noi, unitamente all'oerta dei nostri
sacrizi, che non sono pochi.
Il pensiero poi che i vostri lavori, anche esigui, realizzano la gloria di Dio e la salute
delle anime per queste povere anime, vi sia di sprone per accrescere di più la corona
di gloria che andate intessendo. Al caro D. Pugliese, alla Presidentessa Sig.na Sciarra
Colonna e alla Segretaria Sig. Alvagnini e a tutto il Comitato le più elette benedizioni
di Dio, di Maria A. e D. Bosco.
Grigoletto Giuseppe / 1936-6-9 /, sacerdote salesiano, suo exallievo
Grazie della tua ultima. Per il lavoro di propaganda sappiti regolare. Anche nel fare il
bene non bisogna ci rendiamo esosi. Quante volte (anche in missione) non si riesce ad
attirare perché si presentano le cose o come dicili o dal loro punto più brutto. Tu non
hai bisogno dei miei consigli. Ti ho sempre raccomandato prudenza.
...Per la fede non faccio che predicarla ai miei missionari e a tutti, sì, perché sono
scottato di quanto capitò a Don Bosco e a Don Rua. Sì, ci vuole la fede del granello di
senapa, e come amante di storia naturale, mi pare di capire a fondo come deve essere,
anche se non riesco perfettamente, ma è dicile farsi capire specialmente quando i confratelli hanno paura che manchi la terra sotto i piedi. Non mi oendi, no, mi ecciti di
più nel totale e assoluto abbandono in Lui vita, via, amore. E basta. . .
Idem per le questioni parrocchiali. In missione bisogna pensare si faccia il bene,
purché Dio sia gloricato e le anime salve, lo faccia Tizio o Caio o Sempronio. . . . Ma
che vuoi, anche qui si casca molto nell'umano. . . Altro che l'ama nesciri. . . !
5
Sono le Volontarie di Don Bosco fondate da Don Rinaldi.
324
15 1936
Ricaldone Pietro / 1936-6-29 /, Rettor Maggiore
Come regalo della sua festa mi giunge la sua terribile lettera.6 È la prima che ricevo
in 40 anni di Congregazione, e ne ringrazio il Signore. Buona batosta per la superbia!
Semplicemente per dovere di coscienza e di giustizia (non per me, meno che niente, ma
per i confratelli):
a) Il povero Don Cimatti non ha inteso dire dure o quasi ironiche espressioni mai a
nessuno e tanto meno ai Superiori, che ama e stima. E tanto meno nuove ed aggravate
recriminazioni intende fare ai Superiori per qualsiasi disposizione siano per prendere.
b) Non mi discolpo né tento di dare spiegazioni, perché forse oscurerei ancor di più.
Mi convinco che non so scrivere né che so chiarire il pensiero ma lo ravvolgo e rendo
oscuro me lo dicono anche i confratelli. Scriverò il meno possibile.
Ho pregato tutto il giorno per Lei e gli altri Pietri. Deo gratias
Circolare Salesiani / 1936-7-3 /
Vi invio l'acclusa istruzione elaborata dalla S.C. di Propaganda Fide ed approvata dal
S. Padre. Tale istruzione serve per tutti i Cattolici del Giappone non solo per ciò che
si riferisce allo Shintoismo di Stato, ma anche per ciò che si riferisce alle usanze rituali
conservate nei matrimoni, funerali e simili.
Si insiste esplicitamente sull'obbligo positivo dei cattolici di amare il loro Paese e di
servirlo con amore e fedeltà. Spera la S. Sede che con questo si possa por ne a perplessità
dei cattolici e anche per i non cattolici di buona volontà. Non implica cambiamenti
nella Chiesa; ma piuttosto una comprensione ed apprezzazione chiara ed intelligente
dell'evoluzione dei tempi. Non è la Chiesa che cambia: è l'umanità. La Chiesa come
Madre amante fornisce nuovi mezzi per venire incontro a nuovi bisogni. Ricade sui
missionari la responsabilità di spiegare il contenuto ai cristiani alle loro dipendenze. Il
Superiore della Missione è incaricato di spiegare il testo ai dirigenti le comunità religiose
femminili.
La S. C. di Propaganda poi desidera che si faccia nota la sua riconoscenza a tutti i
missionari del Giappone che cooperarono validamente alla conclusione della questione.
Ricaldone Pietro / 1936-7-15 /, Rettor Maggiore
Ho scritto la data del mio compleanno e vigilia del mio Battesimo, per stendere la mia
povera relazione. Ho detto al Signore mi perdonasse il passato, mi aiutasse per l'avvenire,
6
Di questa lettera, in risposta a quella di Don Cimatti del 3 e 5/5/1936 indirizzata ai Superiori Maggiori,
si conserva copia nell'Archivio Centrale. La lettera di Don Cimatti indirizzata a tutti i Superiori non
piacque a Don Ricaldone. In mancanza di personale egli disdice la fondazione di Osaka. Certamente
in quei tempi non stava bene di salute.
325
15 1936
e l'ho ringraziato dei beneci ricevuti. Dico identicamente a Lei: mi aiuti a salvarmi.
Penso con frequenza alla morte: è certo voce di Dio.
Breve resoconto dei confratelli secondo il catalogo
Don V. Cimatti: notus.
Miyakonojo. Maccario Cesare, coadiutore, sacricato, mi fa la guardia alla casa quando
non ci sono tre oratorietti regolare in omnibus tipo nervoso.
Tano: Don Cimatti va al sabato sera. Domenica Lunedì mattina. Piange il cuore
perché è la fonte prima delle vocazioni. Ah, quando avremo i preti!
Miyazaki: Don Cavoli, va migliorando, ma mal di fegato. . . Zelante, pio, regolare in
tutto uomo di autorità. Ha la cura anche dell'Ospizio. Don Liviabella: salute discreta.
Vero aiuto per Don Antonio. Bene in omnibus.
Chierici: Filippa, sudd. Tassinari, Braggion, Bernardi (tornati da Hong Kong), bene
in omnibus.7
Barbaro Federico / 1936-7-15 /, tirocinante
La presente per dirti che sabato ti sarò vicino in modo speciale con la preghiera e con
l'aetto.
Spero ti vada facendoti uomo: non lo sei ancora ottimo salesiano e non lo sei ancora
santo, ed in ogni punto lo scrivente e più in basso di te. Pensare che sono entrato nei 58
e siamo a questo punto. Beato te, beati voi che siete giovani e avete tempo di fare bene.
Spero presto di arrivare (se non muoio), ed allora ci parleremo direttamente e cuore a
cuore.
Ricaldone Pietro / 1936-8-2 /, Rettor Maggiore
Come vede le scrivo da Tokyo dove ci troviamo riuniti per gli esercizi (Prima muta) che ci
sarà predicata ex-integro da P. Matteo. Tema e base per ogni confratello di meditazione
purezza e santità Fedeltà a Don Bosco. Ci aiuti il Signore.
Mio rendiconto. Anche in questo mese nulla di speciale, salvo le solite cose. Salute
materiale e spirituale regolare; in questi giorni un maggior desiderio di unione con Dio.
Deo gratias. Per la mia posizione poi le solite: - Debiti e necessità di mezzi; - Iniezioni
a dose massima di forza ai confratelli (specie in questi momenti a Don Tanguy) che non
posso e non so come aiutare ed altri, che non sono a posto in missione. Non mi lascino
mancare i Superiori né mezzi né suggerimenti...
7
Da notare che Don Ricaldone gli aveva scritto di essere breve! Non è segnato il giorno dell'arrivo, ma
fu nella prima metà di luglio. Praticamente il numero si era dimezzato. Con questo nì l'esperimento
dello studentato a Hong Kong. D'ora in poi si dovrà pensare a una soluzione diversa, e per alcuni
anni non ci sarà che il Gran Seminario di Tokyo. Quelli che avevano nito la teologia si fermarono a
Miyazaki in preparazione all' ordinazione che fu in novembre.
326
15 1936
La nostra posizione a Tokyo verrà ad assumere forse nuovi aspetti, perché si dà per
certa per ne d'anno la nomina del Vescovo giapponese di Tokyo, col ritiro dei missionari
francesi nella nuova diocesi di Yokohama.
Ci uniamo in ispirito di preghiera ed oerta di sacricio alle tribolazioni dei Superiori
per la dolorosa condizione dei confratelli e opere del Messico ed ora della Spagna. Non
possiamo fare altro che pregare e lo facciamo di gran cuore.
Marella Paolo / 1936-8-14 /, Delegato Apostolico
Un cattivo soggetto ha tentato a Miyazaki di fare una conferenza contro la Missione. Informammo l'autorità... Spero impediranno ma. . . Ed a proposito dell'atteggiamento da
tenersi in simili circostanze avrei desiderato scambiare qualche idea. Noi siamo di avviso
che se viene fuori (spia o simili) si parli subito alle autorità, retticando e chiarendo,
parando se possibile la mossa, ma parlando chiaramente a chi di ragione.
Ad es. consta che (nell'isola di ) Oshima si fanno contro i cristiani e le cose sacre delle
azioni che sono tassativamente contrarie alla legge civile (bruciamento o deturpazione
di luoghi sacri, deturpamento dei sepolcri cristiani). Alcuni si domandano: Perché i
cattolici di tutto il Giappone come corpo solo non protestano contro queste barbarie, che
gettano non solo il discredito sulla religione, ma contro il nome stesso giapponese? Se non
si parla i nemici pensano che i cattolici di oggi, per paura, ben diversamente dai cattolici
dell'epoca delle persecuzioni, non sanno difendere la propria fede, e baldanzosamente
procederanno oltre, e ripeteranno chissà in quanti altri luoghi quanto fu fatto nora.
Che rispondere a questi cristiani?
Dal Fior Luigi / 1936-8-17 /, studente di teologia
Quante farfalle! Belle! Anche qui caccia discreta. Ma procura di non esser come le
farfalle: poco utili, instabili, appariscenti per poco.
Coraggio Luigi. Fa' in modo di forticare la volontà nel bene cura più l'interno
che l'esterno e avanti sforzandoti di amare il Signore che tanto ti ama, coll'esatto
adempimento dei doveri di pietà e studio. Frena la voglia della musica (ottima in sé),
verrà il tempo anche per quella.
E poi allegro della pace che proviene dal cuore.
Merlino Alfonso / 1936-9-9 / salesiano laico missionario in Giappone
Don Bosco nel suo anniversario ti conceda di essere un vero salesiano. Pietà, lavoro e
temperanza saranno la tua forza. 8
8
La seconda parte di questa lettera è una lettera di presentazione.
Il coadiutore Merlino, membro
della prima spedizione, partì per l'Italia in novembre e non tornò più in Giappone. Fu sempre buon
salesiano e sempre in contatto con Don Cimatti che cercò di aiutare in tutti i modi. Fu nella casa
327
15 1936
Il latore del presente è il Signor Alfonso Merlino sales. missionario in Giappone. Lo
raccomando alla sua carità e lo aiuti in tutto più che può, venendo in aiuto alla nostra
povera missione.
Con ossequio
Don V. Cimatti, sales.
Ricaldone Pietro / 1936-9-11 /, Rettor Maggiore
in questo mese, cui il Signore ha riservato croci amarissime
spirituali (ritorno di due confratelli urto con Don C. per osservazioni che dovevo fargli).
Ah, la potatura di anime come è tagliente. Per me sono mazzate. . . at voluntas Dei.
Attendevo qualche direttiva per Osaka ecco l'ultima bomba. Speravo che i Superiori
avessero scritto. Fiat voluntas Dei.
Grazie dei veri sforzi che fanno i Superiori per venire in aiuto alla nostra miseria
materiale e spirituale. Il Signore conceda il centuplo.
Preghi preghi preghi per me ed invii presto quem missurus es. Mi benedica.
Per me:
tutto regolare
Ricaldone Pietro / 1936-9-17 /, Rettor Maggiore
Grazie a Dio, mi pare che gli esercizi spirituali siano riusciti di gran frutto. ...Il motivo
della predicazione a Tokyo di P. Matteo (che è uomo che conosce a fondo lo spirito salesiano) fu che veniva missus dal S. Padre per tutti i missionari e religiosi del Giappone
e non sarebbe stato bello proprio noi essere assenti.
E di me che cosa dirò?
Prego, rietto. . . ma la realtà è che in tutti i confratelli (specie nei dirigenti) c'è
malcontento dovuto al mio governo cerco di unire, e nisco col dividere.
Mi apro in coscienza (ed è da anni che supplico): non posso rimanere, e domando
l'esonero. Senta caro Don Ricaldone, Lei ed i Superiori ne sono convinti più di me non
sono fatto per le cariche mi mettano a far scuola, a lavorare la terra mi mettano a
scopare ma nel nome di Dio mi esonerino dalle cariche. Mi diano lavoro n che vogliono
grazie a Dio un po' di salute c'è ancora vado in ginocchio fra gli Zulù, in Etiopia,
dovunque, ma per il bene delle anime, e prima di tutto dell'anima mia, mi esonerino, mi
esonerino.
Al momento attuale può essere che questa mia le dia dispiacere ora che più che mai
il suo cuore paterno è tratto da tante prove, ma non posso vedere andare le anime alla
perdizione per me, e stare in silenzio.
di Penango e poi addettto alla cura di Mons.
Rotolo.
Il secondo scritto di presentazione è della
data sopra indicata; l'altro breve scritto è anteriore, in occasione della nascita di Don Bosco (16/8).
Restano 123 lettere a lui indirizzate.
328
15 1936
Dal Fior Luigi / 1936-9-24 /, studente di teologia
E prima di tutto una buona tirata d'orecchi. Ti han dovuto di nuovo cambiar di posto. . .
Ma possibile? Se mi fossi vicino ti avrei già servito. Sarà per la prossima volta.
Letto questo andrai subito in chiesa e Gli dirai: Mi manda Don Cimatti Gesù
perdono. Fatemi uomo, che è ora. Se continuo così quello laggiù non mi fa andare
avanti. Mi dispiace, perché son sempre l'eterno bambino pur avendo ormai 22 anni. Ma
più ancora perché, caro Gesù, non puoi esser contento di me. Dunque testa a posto
e avanti. Un pater ave e gloria. Piglierò il resto quando verrà quello là. . . Gesù
buongiorno...
Procura che la musica per te non sia ne ma solo mezzo. Ascolta chi è stato scottato
più di te, e che ha provato e prova più di te il fascino della musica. Luigi, ssati il tuo
orario sta' al tuo orario e basta. Prima il dovere e poi la musica. E di tanto in tanto,
quando senti prepotente la voglia della musica, liberamente lasciala andare a gambe
levate meglio vadano a farsi benedire il do re mi fa sol la si, che l'anima tua. Ascolta,
Luigi, chi vuol il bene dell'anima tua e che in materia ti può parlare con esperienza.
Altro ti dirò a voce, quando ti darò la penitenza di cui sopra. Se mi ascolti sarai felice;
se no vivrai nelle nuvole e peggio.
Cecchetti Albano / 1936-10-13 /, missionario salesiano in Giappone
Grazie del predicozzo fan sempre bene. Potrei dire: ait latro ad latronem come
dissi a buon'anima del Sig. Don Rinaldi olim che mi diceva: Forse è ora di cambiare il
cappello. Guardai il suo che poteva fare il paio col mio e gli dissi: Ait latro. . . . Si
rise, e penso che abbiamo continuato a tenerlo tutti e due. . . nché ne abbiamo preso
un altro. Fra i Salesiani dalle vesti di 20-25 anni forse c'è anche Lei. . . Starei fresco se
dovessi cambiarmi tutte le volte che viaggio di veste e biancheria. Le assicuro che né Don
Bosco, né Don Rua lo facevano. . . pur essendo ottima cosa per chi è abituato. Creda
pure che Don Cimatti purtroppo fra i Salesiani non è per questo né per altro in prima
la. Sa! Bisogna risalire alla fonte, e certe cose, anche volando e facendo propositi, non
sono possibili perché non sono in natura rerum.
S. Francesco di Sales. . . era di nobil prosapia e in questo non faceva fatica: ab infantia
gli era naturale. Tutto questo, non per scusare né diminuire la portata delle sue osservazioni, ma per spiegare. . . Deo gratias ed il Signore rimeriti di tutto. Per tre giorni
tutto il rosario è per Lei
Grigoletto Giuseppe / 1936-10-15 /, ex-allievo
Grazie delle belle notizie veronesi. . . Faccio quanto mi dici e riceverai per i tuoi merlotti
(spero arrivi!). Preghino per me. . . molto. . . anche pro rebus materialibus. . . pane (non
329
15 1936
dirlo loro). Ah, trovassi uno che mi regala o mi impresta per 5 anni un 50.000-60.000
Lire o anche 100.000. Beh! Deus scit. Avrei bisogno di avere la fede di Don Bosco!
...Per il Giappone, segui [la] tua via. L'importante è che non ti distolga dai tuoi doveri.
E poi lascia dire: Laetare et benefacere. . . e. . . . Tanto a questo mondo non si riesce
ad accontentare gli uomini, ma per fortuna, qui autem judicat me Dominus est.
...Ed ora, caro Giuseppe, coraggio e al lavoro. Sta' calmo in relazione alla Santità. Dice
S. Francesco che bisogna farsi santi come vuole Dio e coi mezzi che dà a disposizione.
Sfrutta quelli che hai, e avanti. Non è dicile farsi santi seguendo la piccola via di
Nazareth o quella di Don Bosco nel primo Oratorio.
Gruppo Missionari in via verso il Giappone / 1936-10-19 /9
Benedetti nel nome del Signore. Tutti vi siamo vicini col cuore e con la preghiera,
arettando il momento di abbracciarvi. Come dall'inizio del viaggio no al vostro arrivo si
fanno preghiere speciali per voi. Il Signore non vi promette felicità temporali o grandezze
materiali, ma povertà e sacricio, vi domanda santità che è purezza e obbedienza.
Pregate anche voi per noi. Grazie che venite a riempire le diradate la; disponetevi
con gioia al lavoro. Alle Autorità che vi domandassero dite che vi recate a Tokyo.
Vi benedico e aretto il momento di abbracciarvi a nome di tutti.
Circolare e Salesiani / 1936-10-19 /
È colla gioia più viva che vi comunico l'attesa notizia della Consacrazione dei nostri cari
Diaconi. La domenica 8 Novembre per mano di Mons. Breton, Vescovo di Fukuoka,
avrà luogo la solenne cerimonia. Per voi che da anni pensate a questa data, per voi che
in varie forme avete lavorato alla formazione dei nuovi sacerdoti deve come per me tornare giocondissima questa data.10
Spero presto inviarvi programma completo della grande giornata. Mentre ringraziamo
di cuore il Signore di questa grande data, raccomando caldamente alle vostre preghiere i
nuovi ordinandi e vi prego di indire preghiere speciali anche alle cristianità e Comunità
religiose da voi dipendenti.
9
Lo scritto fu indirizzato al gruppo di missionari destinati al Giappone nel936, ancora in viaggio.
L'originale non si sa dove sia andato a nire. Quanto è stato riportato è una copia fatta dall'allora
ch.
Luigi Del Col.
Erano i sacerdoti Don F. Bovio, G. Figura, U. Romani, Fr.
Erdo; i Chierici
N.Caldiroli, A. Crevacore, L. Del Col, M. Lorenzi, E.Gallo,V. Scrazzolo, M. Curran, Fr. Drohan; i
coadiutori St. Beallesio, C.Camnasio, G. Forner, G. Nagy. Quasi tutti lasciarono una grande orma
10
in Giappone.
Nella estrema penuria di personale e disastrosa situazione economica in cui si trovava la missione,
l'ordinazione di questi tre sacerdoti che conoscevano abbastanza il giapponese fu per Don Cimatti
una vera benedizione. Quelli nuovi arrivati dall'estero non potevano lavorare subito.
330
15 1936
Tassinari Clodoveo / 1936-11-6 /i, missionario salesiano in Giappone
RICORDO DI PRIMA MESSA
Ego. . . ipse. . . Jesus!
La pietà eucaristica è:
1. il centro della pietà cristiana e salesiana
2. l'alimento della nostra vita di perfezione religiosa
3. il fondamento, l'ambiente e la forza del nostro lavoro educativo.
Bonum mihi, Domine, quia humiliasti me.
Vivo ego, jam non ego. . .
Fiat voluntas Dei.
Ricaldone Pietro PS / 1936-11-9 /, Rettor Maggiore
È certo dovere tramandare ai posteri fatti storici di prim'ordine, e quanto è successo l'8
Novembre l936 a Miyazaki è certo di questo genere: la consacrazione cioè dei tre nuovi
sacerdoti Don Bernardi Angelo, Don Braggion Enrico, Don Tassinari Clodoveo, salesiani
di Don Bosco. Vescovo consacrante il grande amico dei salesiani Mons. Breton delle
Missioni Estere di Parigi, presule di Fukuoka. Funzione mai compiuta da che mondo
è mondo nell'ambito della Prefettura Apostolica rito solenne mai veduto dai nostri
cristiani primo risultato, nora mai sperimentato di formazione in posto di personale
missionario: per questo, ho detto, avvenimento storico di prim'ordine certamente per
la storia della Missione di Miyazaki, e sotto un certo rispetto quella dell'Apostolato
missionario in Giappone. Coll'inno del ringraziamento a Dio, il vivo riconoscente grazie
ai Superiori nostri, primi fattori di questo stato di cose, ed a quanti hanno cooperato
alla formazione dei giovani sacerdoti...
Non tento di descrivere la gioia dei neo sacerdoti avremmo voluto avere con noi i
nostri Superiori, avremmo voluto avere con noi i buoni genitori degli ordinati per dire
loro tutta la nostra riconoscenza e farli partecipi della nostra gioia.
Col personale venuto dall'Italia e quello indigeno in formazione speriamo d'ora in poi
di avere annualmente qualche ordinazione sacerdotale.
Si avvicina a grandi passi un'altra data storica di prim'ordine: I nostri primi Salesiani
formati in posto. Preghi per la felice realtà anche di questa data e ci benedica tutti.
Ricaldone Pietro PS / 1936-11-15 /, Rettor Maggiore
Il partito militare e chi ha interesse a che il cattolicismo non si propaghi, sotto la lustra
che gli stranieri sono spie, tentano tutti i modi di screditarli e siccome la massima parte
sono missionari, è facile il passaggio: I cattolici sono spie, tramano contro lo Stato 331
15 1936
falsano lo spirito giapponese, ecc., accuse vecchie, dei tempi di S. Francesco Saverio.
Specialmente dove siamo noi, lontani dai grandi centri; si sentono naturalmente di più
le accuse e le conseguenze...
Lei sa il disastro della missione di Kagoshima: non vi sono più missionari ed i cristiani
sorono vera persecuzione, se non uso Nerone, uso Giuliano l'Apostata. Conclusione:
forse alla ne del mese sarà nominato Prefetto un prete giapponese e qualche prete con
lui sostituirà i frati, che o ritorneranno in Canada, o staranno in convento, o andranno in
altra missione. Alla ne dell'anno sarà nominato Arcivescovo di Tokyo un giapponese...
Può comprendere dunque che camminiamo sui rasoi far troppo, si dà nell'occhio far
nulla, è male stare nel giusto mezzo e mantenersi in equilibrio è dicile. Lei non può
darsi l'idea dell'esosità della polizia del Giappone i missionari (un po' tutti nervosi)
temono un giorno o l'altro di scattare. . . come già è avvenuto. Come Lei sa, il partito
militare ha la sua polizia speciale, lo Stato la sua speciale. In Giappone i poteri sono
legislativo, esecutivo, giudiziario e poliziesco.
Anche S. E. il Delegato Apostolico insiste: Salesiani! Opere vostre, opere vostre nei
grandi centri!. Che ne avverrà? Siamo nelle mani di Dio. Ah, avessimo già dei buoni
preti giapponesi!
Secondo problema sulla necessità di opere nei grandi centri è il problema del lavoro.
Ogni missione giapponese, specie per le cose dette prima, non ha lavoro intensivo (non
si può pescare con la rete), bisogna dunque per non morire, estendersi. Oh, da quanto
attendo il Visitatore! Per me è il problema della vita spirituale dei confratelli. . . Ah! La
missione, specie in Estremo Oriente, è davvero terribile. O vita di comunità ed allora
il lavoro è scarso o vita isolata e allora gli altri inconvenienti.
...Come Le dissi, al momento attuale, sono solo. Uno che mi capisca e che condivida
pur alle volte lasciandosi cadere nello scoraggiamento è il nostro Don Tanguy. Con
gli altri parlo d'ucio. . . ma. . . per cento e un motivo. . . sono tutti ottimi e cari
confratelli. Oh, molto più di me, ma che vuole? Lei conosce.
Come già dissi: mi sono buttato nelle mani di Dio, mi pare completamente. Soro, ed
è meglio sorir da solo, che far sorire altri, che già hanno i loro cumuli di soerenze per
malattie, contrarietà dall'interno e dall'esterno, ecc.
Mussolini Benito / 1936-11-15/, Duce, capo del Governo italiano11
Eccellenza
Il povero scrivente è attualmente Prefetto Apostolico di Miyazaki (Giappone), nel
11
Nelle gravi dicoltà in cui si trovava, Don Cimatti si decise a scrivere anche a Mussolini, che fu suo
compagno nell'Istituto Salesiano di Faenza, anche se più giovane di lui. Intermediario l'Ambasciatore
a Tokyo Auriti, la risposta arrivò nel maggio del seguente anno. Ricevette 10.000 lire italiane. Don
Cimatti rispose riconoscente. L'originale di questa lettera fu rinvenuto tra i documenti riguardanti
il Giappone nell'Archivio di Stato a Roma.
332
15 1936
1895 suo compagno di collegio a Faenza. Può essere che l'E.V. ricordi: ero noto come
cantore... Ma questo non aggiunge gran che alla mia domanda, perchè so di rivolgermi
al cuore paterno del Duce, che ama tanto i suoi gli, specialmente i più lontani.
Da dodici anni si lavora nel campo a noi adato dalla S.Sede, seguaci delle tradizioni
di Don Bosco, mi pare pure si sia lavorato con spirito di schietta italianità. Già vari dei
nostri studenti leggono e parlano passabilmente l'italiano oltre 500 concerti di musica
vocale e strumentale in prevalenza italiana ci hanno servito di caratteristica propaganda
religiosa.
Il Regio Governo dietro le mie relazioni pel tramite del Regio Console e di S. E. il Regio
Ambasciatore ci ha fornito qualche grazioso sussidio e materiale scolastico. Mi trovo in
un momento criticissimo economico per sostenere l'Ospizio dei Poveri Vecchi ed Orfanelli
e il Seminario Indigeno di Miyazaki (circa 200 persone) per il fermo della moneta in Italia,
ed oso implorare l'aiuto caritatevole dell'E.V. per me e per i miei confratelli per non venir
meno agli impegni assunti e per poter vivere.
Il Signore rimeriti l'E.V., nota, creda pure, al buon popolo giapponese, ed è per noi,
specie per me un piacere intenso a parlarne. Il Signore conservi l'E.V. al bene del popolo
italiano e del mondo. Dell'E.V. Illustrissima
Obbligatissimo servo
Sac. Vincenzo Cimatti
Prefetto Apostolico Miyazaki (Giappone)
Circolare Salesiani / 1936-11-18 / ai direttori
Stanno per giungere i nostri confratelli: vari chierici iniziano il loro tirocinio pratico
ed altri lo compiono; i nuovi sacerdoti già hanno incominciato ad andare in aiuto nelle
mansioni loro adate.
Ecco il richiamo a noi tutti di invigilare a che queste prime prove dei nostri giovani
confratelli siano circondate di tutto quell'aiuto aettuoso, di tutta quella vigilanza, di
tutti quei consigli che sono a noi così fortemente inculcati dalle Regole, regolamenti e
dalle accorate raccomandazioni dei Superiori. Questi confratelli non sono formati completamente. . . Attendono da voi la formazione: non hanno esperienza. . . Bisogna che
noi li mettiamo nella condizione di acquistarla: hanno come tutti gli uomini i loro difetti. . . Bisogna che li aiutiamo a correggerli. Specialmente bisogna che diamo loro una
chiara visione dell'ambiente in cui dovranno più tardi esercitare il loro apostolato, formandoli alle modalità ed allo spirito ed abitudini giapponesi, tanto più sentite in questo
momento.
333
15 1936
Cecchetti Albano / 1936-11-24 /, missionario salesiano in Giappone
Che penso alla casa del Missionario, non all'Episcopio, è da una decina d'anni, ma c'è
sempre la solita malattia dei soldi. Così come siamo ora possono convincersi tutti che
non abbiamo grandi risorse.
Mi riposo n troppo. Ho mai lavorato così poco come in Giappone, e, salvo l'obbedienza, odio la vita del Superiore, perché non mi dà modo di esaurirmi nel lavoro. Ad ogni
modo gli uomini non possiamo accontentarli. Gira? È un girandolone. Sta fermo? Non
viene mai. In missione il problema del lavoro è il più grave e per me tremo per i giovani:
non c'è altra via che espandersi in opere nei grandi centri. . .
Ricaldone Pietro / 1936-12-9 /, Rettor Maggiore
Sono sempre qui a dare dispiaceri ai Superiori, ma non so più dove sbattere la testa.
Colla ne del mese non ho più un soldo per venire in aiuto alle opere della Missione,
mantenimento dei missionari e confratelli del noviziato e studentato. È la morte per me,
causa di tutto: fame e disonore per noi. Ho già battuto a tutte le porte locali = nulla.
Ho tempestato di lettere Lei e i Superiori.
Gli aiuti inviati e dalla Chiesa e dai Superiori mi hanno lasciato al punto di cui sopra.
Supplico piangendo i miei Superiori a venirmi in aiuto: per me non vedo altra soluzione
per vivere che in un invio immediato di Lire cento mila per pagare i debiti e vivere.
Amatissimo Sig. Don Ricaldone, non esagero non riuscirò ad inviare il mensile per la
ne di Dicembre.
Preghi per questo disgraziato.
Dal Fior Luigi / 1936-12-4 / studente di teologia
Volevo darti ancora qualche norma per il canto del Tota pulcra. L'essenziale è che i
cantori cantino con fede e dedizione, pensando a quel che dicono. Ad es. quei tre
Maria devono dire nell'accento ed espressione tutto il loro aetto a Maria.
Tu sta' sempre attento a non lasciarti rubare il cuore dalla musica, ed ora aggiungo
dall'Oratorio. Tu e gli oratoriani tenete il vostro posto e tempo stabilito e vedrai che
ne avvantaggerai nella tua formazione. Per ora, musica e oratorio sono accidenti. La
sostanza è la tua formazione sacerdotale. Luigi, sappi dir di no a molte cose ora e sarai
tranquillo poi in seguito, e farai un bene maggiore, incomparabilmente maggiore più
tardi. Ti abbraccio e benedico di cuore. Maria ti aiuterà a esser buono.
Grigoletto Giuseppe / 1936-12-18 /, ex-allievo di Valsalice
Sono a Tokyo per ricevere il 29 c. m. le prime professioni dei nostri novizi. Deo gratias!
Posso cantare il Nunc dimittis, ho veduto i primi preti e primi salesiani. Unirsi denitive
334
15 1936
a Dio è meglio. Ad ogni modo anche in questo at voluntas Dei. Dai tetti in giù, come
si dice, sarebbe meglio per me e per tutti.
Mitra. . . Vedremo il da farsi. Intanto è a Tokyo e non disturba i sonni del Prefetto
Apostolico che, accidempoli, vorrei vederlo quell'aare in testa. Bravo! Sii nemico anche
per i miei onori. . . Non so davvero che razza d'onore sia promuovere uno all'Episcopato.
O si capisce che cosa vuol dire, o non si capisce. . . Alla larga da questi onori. Sono
crocissioni; altro che onore. Ma quello che non capisco è come tanti ci tengano, non
voglio dire all'Episcopato, ma ai ciondoli. Poveretti. . . Dormo tranquillo i miei sonni per
questo.
Ai giapponesi, sta' tranquillo, non fa né caldo, né freddo, e non aumenta tale onore di
1 il cristianesimo in Giappone. Il cambio verrà. . . vi sono tante forme. . . e se non qui
in terra, a suo tempo. . . in ciel... Prega per me e quando morirò, un requiem. Idem farà
per te
Giovani studenti / 1936-12-18 /
Un missionario vecchio di anni e di pelo, ma giovane di cuore, implora per la sua missione
molte preghiere, comunioni, visite a Gesù.
Vi dico grazie e prego per voi.
Manganelli Giulio / 1936-12-29 / per la professione religiosa12
1. Olio e manganello contro il diavolo13
2. Rettitudine d'intenzione
Ricaldone Pietro / 1936-12-31 /, Rettor Maggiore
I nostri primi novizi in Giappone, europei ed indigeni fanno la loro prima professione. Per la storia della nostra cara Società in Giappone è certo una data
indimenticabile e di alto signicato.
Misuri Lei, amato Padre, la nostra gioia: noi pensiamo a quella che proverà Lei e gli
altri Superiori, e quanti fra i nostri confratelli, allievi e benefattori hanno cooperato a
preparare questa gioia, meglio a preparare questa realtà concreta di valore incalcolabile
29 Dicembre.
12
Dal 18 al 28 dicembre 1936 a Nerima (Tokyo) Mons. Cimatti predicò le istruzioni ai primi novizi del
Giappone che stavano per fare i loro voti. Oltre ai primi 3 giapponesi, c'erano 8 giovani missionari
venuti dall'estero dopo il ginnasio all'età di 15-16 anni. Don Cimatti fece le istruzioni nella sala di
studio. Per aiutare i giapponesi che non capivano bene l'italiano scriveva volta per volta sulla lavagna
13
lo schema. Sono riportati sul sito Salesian Digital Library come furono copiati alla lettera.
Su di un'immaginetta: sono i ricordi per la prima professione religiosa avvenuta proprio in quel giorno.
Olio e manganello è una reminiscenza del fascismo che li usava contro chi non la pensava come
loro.
335
15 1936
per l'avvenire della nostra Società in Giappone. Tra i professi i tre primi giapponesi
salesiani (due chierici e un coadiutore), dopo dieci anni completi di lavoro proprio nello
stesso giorno della prima partenza dei salesiani pel Giappone, iniziano la serie; vogliano
augurarci numerosa e della tempra di S. Francesco Saverio.
Nello stesso giorno tre altri indossavano l'abito sacro per iniziare il loro noviziato.
Accolga, amato Padre, e consegni a Maria Ausiliatrice e Don Bosco questi nuovi suoi
gli benedica questi e quelli in formazione, anché diventino davvero sicut novellae
olivarum in circuitu mensae Domini.
Circolare agli ex-allievi / 1936-. . . -. . . / in Italia14
Carissimo, ...Permetti che nel giorno del tuo onomastico, richiamando i vincoli dell'antica
amicizia e riconoscenza per quanto hai fatto sempre per me, per la mia povera missione
e per l'opera salesiana in Giappone, ti presenti a nome mio, a nome dei missionari
salesiani e dei tuoi benecati, ogni più bell'augurio, l'ardente preghiera ed oerta di
sacrici, secondo le tue intenzioni.
Cerca di essere sempre amico di Don Bosco e cooperatore dell'Opera sua, ed Egli
continuerà ad essere amico dell'anima tua, degli interessi tuoi, e della tua famiglia.
Procura di trovarmi altri buoni amici, che come te si formino all'apostolato missionario
e preghino assai per noi.
Ti benedico e prego di cuore per te.
Don V. Cimatti, sales.
Prefetto Apost. di Miyazaki
Mantegazza Giovanni / 1936-3 ~ 1936-10 /, ch. salesiano studente di losoa15
13 marzo
Grazie delle belle notizie che mi dai. Rimettiti con fede calma e buona volontà al
lavoro e ringrazia il Signore. Ti ha conservato e quindi procura di essere più Suo. Ho
scritto al babbo. Se vedi che i parenti potranno aiutare la casa per le spese di ospedale,
sarà vera carità ma se è possibile. Allegro e buono sempre
5 aprile 1936
Grazie di tutto. Se non davi il titolo16 scrivevo più a lungo.
14
Circolare manoscritta e poi poligrafata, senza data: veniva mandata in occasione della festa onomastica
degli antichi suoi ex-allievi d'Italia.
In questi casi si rma prefetto apostolico È noto che i suoi
ex-allievi di Torino per fargli festa gli mandarono i paramenti episcopali. Don Cimatti li rimandò
15
subito indietro dicendo loro di venderli e mandargliene i soldi per i suoi poveri.
Anche per quest'anno mettiamo di seguito questi bigliettini a lui indirizzati. Don Cimatti si trovava
di sede a Miyazaki, mentre i chierici erano a Tokyo.
16
Da notare che nel 1935 era stato nominato
Prefetto Apostolico e aveva ricevuto il titolo di Monsignore, che non voleva usare.
Deve trattarsi del titolo di monsignore , che a Don Cimatti non piaceva.
336
15 1936
Buona Pasqua. Dio ti conceda i tre S di Don Bosco.17 È il povero augurio del tuo
a.D. V. Cimatti
2 maggio
Ripensando alle tue dicoltà di memoria, insisto a che non tema. Tu puoi, dunque
devi riuscire. Fa in modo di non lasciarti vincere dallo sforzo che devi fare per riuscire.
Le piante nell'atto di potare gemono ed emettono la linfa. . . ma poi frutticano. Non
temere. Nelle dicoltà sedes sepientiae
15 giugno
Buon onomastico e come ricordo ti dico le parole di S. Giovanni Illum autem oportet
crescere, me autem minui Bisogna che Lui cresca e io diminuisca. Gesù cresca in te
sempre e per mezzo tuo negli altri e tu sempre renditi come Lui mite e umile di cuore.
Prega n da ora Gesù che ti metta in buone condizioni per l'anima tua per il tirocinio
prossimo
17 agosto
Non dimenticare i propositi. . . .. E il ventre?. . . ..
24 settembre
Alla tua carissima, risposta:
1. Godo di quel che ti accade. Meglio ora che dopo.
2. Come comportarti?
a) Preghiera
b) Vedi mio biglietto precedente
c) Condenza col direttore
d) se vuoi essere perfetto e vincerti una buona volta parlare con Antolini senza
timore.
I paracarri sembran monti e son quel che sono.
Nel mese di ottobre prega e dí bene il Rosario e uno lo dirai per Lui (hai capito chi).
Sempre unito nella preghiera
29 ottobre
Contemplo le tue vignette. . . .Non ti manca l'allegria.
Fa in modo che Gesù sia sempre contento di te. Adagli n d'ora per le mani di Maria
il tuo futuro apostolato.
17
Sono Sanità, Studio, Santità
337
16 1937
Figura 16.1: Le prime aspiranti della Congregazione Caritas 1937
338
16 1937
3/3 Don Cimatti assume la direzione del piccolo seminario di Miyazaki
5/ Da Don Bosco sha esce un disco con musica di Don Cimatti
Esce PLANTARUM COLLECTIO dei vegetali raccolti nella provincia di
Miyazaki.
6/7 ordinaz. di Don Arri, e Don Felici a Miyazaki, per mano di Mons. Breton
7/7 Il Giappone entra in guerra con la Cina
7/15 Don Candela e Don Berruti visitatori in Giappone.
8/15 Inizia la Congregazione indigena delle suore della Carità a Numazu
muore annegato il ch. Filippa
8/22 Vestiz.delle 5 prime novizie della Carità.
8/29 vanno a fare il Noviziato a Fukuoka. Una muore, due si ritirano
9/23 Arriva la missione fascista per il Patto Tripartito, Giap., It., Germania.
Per l'occasione incomincia una serie di concerti no a maggio 1938
11/7 Consacr. Di Mons. Yamaguchi a Vescovo di Nagasaki
11/12 Benediz. Nuova chiesa di Nakatsu e di Mikawashima
11/22 arrivano i ch. A.Castiglioni, A.Colussi, St.Dell'Angela,D.Fortuna, M..Moskwa,
N.Pisarski ecc. coad. G.Rosso
12/2 erezione dell'Ispettoria Giapponese eccidio di Nankino (Nankin jiken)
Don Marega pubblica la traduzione italiana del Kojiki da Laterza Mons.Doi
viene nominato Arcivescovo di Tokyo
12/29 Professione ch. Maki, coad. Miyahara, Ch. N.Caldiroli, A. Crevacore,
L. Del Col, M. Lorenzi, E. Gallo,V. Scrazzolo,
Ricaldone Pietro / 1937-1-2 / Rettor Maggiore
Grazie della sua ultima (6/12/36), in cui mi dà la consolante notizia del prestito del
Sig. Duranti. La Madonna mi ha esaudito e avevo promesso Lire 1000 per il nostro caro
Santuario e volentieri sottraiamo al pane per ringraziare la Mamma e le unisco parte
della somma : sono dunque 100 mattoni, che sono certo diventeranno pane spirituale
per noi. Deo gratias! Da tempo domandavo il prestito, non per opere nuove, ma per
sostenere le presenti, e per il pane: non tema, è per il pane. E bisognerà che i Superiori
vengano in aiuto, aumentando il sussidio, se no non si va avanti.
- A Beppu ho imposto l'abito a 5 novizie giapponesi delle Figlie di Maria A.
- A Tokyo a tre nuovi chierici giapponesi, e iniziato con nove il nuovo noviziato.
339
16 1937
- Il giorno di Natale una quarantina di battesimi. A Mikawajima (2700 oratoriani alla scuola prof. 300 a Miyazaki 700 a Miyakonojo oltre 1000 Beppu, Oita, Nakatsu,
Takanabe rispettivamente 300). Quando c'è da ricevere corrono molto di più, ma sono
anime pagane che almeno avvicinano Gesù. . . Ah, vorrei fare a Tokyo come a Torino,
nei rioni poveri e guasti, oratori, oratori. . . Ma come si fa a Miyazaki?. . . Ma tanto
presto vado in Paradiso, e buona notte!
Nello stesso tempo non manca di provarci : Povertà assoluta. . . Evviva la Provvidenza!
Ma passo dei momenti. . . , non per me, ma per i confratelli: ma vorrei fosse la ricchezza
di noi tutti temo non sia perfetta.
Barbaro Federico / 1937-1-8 /, tirocinante
Quando ero fanciullo in collegio cantavo come un. . . Poi venne il cambio di voce e mi
dissero di non cantar più. E mi adontai. . . e per un po' non cantai. . . e ho avuto
anche il pensiero: Ora la musica perisce. . . . Applica un sillogismo in barbaro . . . È
naturale che provi quello come lo provò chi scrive, quando laureato (diamoci tono!) in
scienze a Valsalice un estraneo occupava la cattedra. È naturale, come è naturale che
non toglie questo né il sapere, né il merito (perché tu desidereresti come Don Cimatti
desidererebbe far scienze agrarie specie concime, cessino et similia e specialmente
musica. . . Filosoa?. . . Non ci capisco. . . Pedagogia, ecc. ecc.).
Brutta cosa dover insegnare ciò che non si sa. . . Oh, è gran parte della vita salesiana
e della vita umana e specie della vita religiosa. . . E quel che è peggio non solo limitato
all'insegnamento, ma alle cariche, alle spese, ecc. Chi scrive ne sa qualcosa. Guai se tu
losocamente applichi il tuo periodo scritto alla realtà della vita!
... Il Signore ha bisogno di formarti altro che a queste cose: ti vuol pian piano piallare,
sbucciare, frantumare anché esca l'uomo nuovo, e comincia ora a dare di mano allo
scalpello e martello. . . e scheggia. . . E tu gridi?. . . E perché? Perché temi si dica che
non sai italiano e latino? Perché ti pesa la preparazione? Perché? Perché?. . . E non
continuo. È il nostro piccolo io che vogliamo per noi, e che invece LUI vorrebbe per
sé: e così chiaro. . . L'egocentrismo, non c'è bisogno di erigerlo a sistema losoco: è in
noi, tutti sai, tutti, tutti. È in questa lotta e in questa vittoria l'acquisto di Gesù, assai
meglio della losoa, scienze, musica. . . pur cose belle perché emanate da LUI.
Ricaldone Pietro / 1937-1-31 /, Rettor Maggiore
Fine del mese, che si chiude colla festa del nostro Don Bosco celebrata ovunque con
gioia e frutto. Inizio del nuovo, che si apre col grande Congresso (Eucaristico) di Manila e coll'annuncio della visita. Deo gratias! Ah, come avrei bisogno fossero già qui i
Visitatori. . .
...Ma specialmente sono a terra per la solita questione materiale e supplico l'aiuto dei
Superiori. Ho domandato un aumento di sussidio (da 25 a 50 mila lire): non so che
340
16 1937
abbiano stabilito i Superiori, ma non so come fare a mantenere i novizi e studenti loso
e teologi. Fra missione e Tokyo ho 135 individui sulle spalle (fra confratelli, novizi,
seminaristi e aspiranti). Il bilancio nominale delle entrate certe (Propaganda, Clero
indigeno, S. Infanzia e Superiori) sono Lire 139 mila circa. Pensi alle ritenute, al ribasso
lira, ecc. e può farsi un'idea della mia pietosa situazione, dovendo anche sostenere, non
solo le spese di mantenimento persone, ma anche opere. Coll'autorizzazione dei Superiori
ho trovato il prestito del buon Avv. Duranti cerco di sollecitare la carità in tutte le
forme e con me lavorano anche i confratelli, ma ho troppe ferite precedenti da sanare. . .
e non riesco che a cadere più in giù. Non potrebbero i Superiori anticiparmi almeno
Lire 25.000 del sussidio? Chi potrebbe aiutarmi con un prestito sarebbe Don Fontana di
Shanghai, ma giustamente vuole permesso da Torino.
Quid faciendum? Anche Don Rossi dall'America e Don Tozzi da Londra, ma avendo
il fermo dei Superiori, hanno bisogno di autorizzazione. Che ne pensa? Certo che in
queste condizioni mi è impossibile proseguire, e non so come fare, non so come fare, non
so come fare. Ecco perché ho spedito il telegramma necessità. Creda, amatis.mo Sig.
Don Ricaldone, che se insisto è davvero perché non so quid facere.
...Supplico i Superiori a prendere quei provvedimenti che da tempo attendo. Si assicurino che la causa di tutto in radice è il povero sottoscritto. . . È mia convinzione di
coscienza. Ripeto.
...Accetto la volontà di Dio che paternamente mi umilia e prego che questa stessa santa
volontà disponga l'animo di chi può, a volere quanto da tempo chiedo, cioè: lavoro, lavoro,
come semplice gregario ed in qualsiasi posto. Non temano i Superiori, non temano.
Bernardi Angelo / 1937-2-16 /, missionario salesiano in Giappone
Eccoti alcune mie vedute.
Con Don Cimatti non usar titoli né stile pomposo, fascista o no esponi chiaro i tuoi
bisogni, materiali e spirituali.
Sta' attento a non ledere mai né direttamente né indirettamente la carità. Vedi, caro
Angelo, noi dobbiamo rendere conto a Dio delle nostre azioni, non di quelle degli altri.
Ricorda sempre che la perfezione non è di questo mondo non lo fu neppure per i santi.
Quando, anche ex-ocio, devi parlare di altri, fallo sempre con grande carità. Ricorda S.
Francesco di Sales e più Gesù benedetto. Facciamo agli altri quello che desidereremmo
fosse fatto a noi.
Don Cimatti ti ha domandato un preventivo delle spese per poter prossimamente
per Miyakonojo e per Tano stabilire il fabbisogno. Non devi pensare al passato, ma al
bisogno presente. Idem per le riparazioni. Fa' fare un preventivo e ti aiuterò. Bisogna
che ti persuada che solo così ti verrai facendo quella esperienza amministrativa che ti
è necessaria. Non devi dire: Se mi danno dieci faccio dieci; se mi danno venti faccio
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16 1937
venti. Devi dire: Voglio fare quello che è necessario, meglio che sia possibile. Nelle
riparazioni necessarie chi più spende meno spende.
Fumasoni Biondi / 1937-2-17 / Cardinale, Prefetto della S. C. di Propaganda Fide
Domanda di iniziare una Congregazione Religiosa indigena femminile1
I missionari Salesiani di D. Bosco della Prefettura Apostolica di Miyazaki - Giappone, aderendo a tutto potere alle direttive Ponticie, mentre nel decennio trascorso
hanno lavorato per la formazione del Clero Indigeno coll'erezione del orente Seminario
di Miyazaki, per la grazia di Dio hanno pure trovato modo di formare una Pia Associazione femminile di carità, che pare abbia tutti i requisiti per divenire una Congregazione
religiosa femminile indigena.
In ossequio al Can. 492/1 oso umilmente domandare all'E.V. l'autorizzazione di
iniziare tale congregazione iuris dioecesani nella Prefettura Apostolica di Miyazaki.
L'accluso Memoriale spiega brevemente lo scopo, l'origine, i risultati nora ottenuti
dai primi tentativi della nuova Congregazione.
Fumasoni Biondi / 1937-2-17 / Cardinale, Prefetto della S. C. di Propaganda Fide
Domanda di iniziare una Congregazione Religiosa indigena femminile
Lo scopo primario è la santicazione delle Consorelle, mediante l'osservanza dei voti
semplici di povertà, castità ed obbedienza, l'esercizio delle Opere di Misericordia secondo
le proprie Costituzioni.
Lo scopo secondario e speciale è la Propagazione della Fede, mediante le Opere della
Carità:
1. primieramente nelle persone a pro' delle quali vengono esercitate dette Opere di
Misericordia, cioè i poveri, gli infermi, gli orfani, ecc. e i loro parenti;
2. inoltre le Sorelle della Carità, favorite del prestigio che godono presso le Autorità e
il popolo, presso le persone o istituzioni che con sacricio e abnegazione compiono
opere di misericordia, si adopereranno a propagare la fede presso il popolo delle
1
Questa lettera e la seguente sono le prime della serie di pratiche necessarie per avere dalla S. Sede
l'autorizzazione per la fondazione della Congregazione indigena della Carità di Miyazaki. Tutte queste
lettere sono fondamentali per capirne la storia, in cui Don Cimatti ebbe gran parte. Meraviglia che
non siano riportate nella trascrizione dell'epistolario fatta da Don Crevacore. Probabilissimamente
furono conservate nell'archivio della nuova Congregazione, e solo nel 2004 ne fu data copia al Museo
di Don Cimatti. Forse fu questo uno dei motivi per cui si ignorò il contributo di Don Cimatti nella
fondazione della nuova Congregazione. Si conserva anche la lettera di presentazione di Mons. Marella
con la sua rma.
In essa scrive: Io stesso visitai l'Ospizio al quale si accenna, e sono il primo a
riconoscere che per assicurarne l'esistenza, e promuovere al tempo stesso altre opere di carità nella
Prefettura, le giovani giapponesi sono le più adatte e le più desiderate dal popolo .
342
16 1937
città o borgate in cui fonderanno una qualche istituzione caritativa, specialmente
con questi mezzi:
a) colla diusione dei principi della carità a mezzo della stampa, di conferenze,
di circoli, ecc.;
b) cercano di eccitare la cooperazione materiale e morale dei pagani e delle
associazioni locali ani, verso le Opere da esse dirette;
c) con qualsiasi altro mezzo che sia giudicato idoneo allo scopo.
3. Si prenderanno anche cura dell'assistenza spirituale dei neoti e di quei cristiani
che hanno abbandonato la pratica della Religione.
Ricaldone Pietro / 1937-2-26 /, Rettor Maggiore
La grazia di Dio ci concede di poter anche in questo mese fare l'esercizio della buona
morte ed approtto per il mio rendiconto.
Carità: voglio bene a tutti naturalmente e per volontà, e spero con merito. Mi dicono
che sono troppo buono: oh no! Sono un bonomo. Mah, Deus scit.
Inconvenienti: Non riesco a sradicare in molti lo spirito di critica che lede tanto la
carità. Come massimo dovere devo fomentare la carità. Ah, come rompe il cuore la
mancanza di carità. Mi aiuti il Signore a fare il mio dovere anche in questo e anche
Lei preghi per me...
Le cose nostre: salute pubblica discreta malattia un po' generale: nervosismo
proprio di questi paesi; le opere hanno tutte bisogno di essere iniettate di forza materiale
e spirituale come le fondamenta del nostro caro Santuario di Maria A. ah fossero già
qui i Visitatori!
Temo che il Signore non sia contento di qualcuno di noi preghi, preghi preghi per
me. Ah, piuttosto Gesù pigli questo disutilaccio che si chiama Don Cimatti. Colgo
l'occasione per augurare a nome di tutti a Lei e ai venerati Superiori la buona Pasqua.
Barbaro Federico / 1937-2-. . . /, tirocinante
Bravo! Capito tutta la tua lettera più o meno losoca pur essendo piena di nomacci.
Ci sei tutto tu e va bene, e va bene anche quello che fai per migliorare...
È giusto quello che dici: e nella valutazione dell'ambiente (ma l'ambiente dovete formarlo voi) e nelle tue dicoltà di scelta. In ogni caso c'è il Signore, l'Angelo custode, la
voce della coscienza, l'esempio degli altri, la voce dei Superiori, la regola che ti possono
più che sucientemente ammonire. È naturale che sia facile far predichini agli altri è
così anche per me proprio come le campane dei nostri bei campanili che chiamano e
stanno sempre poi allo stesso posto.
343
16 1937
Ma si tratta di tendere a. . . Guai a me se si dovesse essere perfetti. La tendenza
insita in tutti gli esseri (io l'ammetto in tutti i regni della natura) come l'espansione
e la diusione amorosa. . . Ecco perché bisogna anche odiare la superbia, il vizio più
antinaturale di tutti. . . Quindi, Federico, né apatia, né tragicità. Ogni giorno un colpetto
a qualche cosa e vedrai che la statua, pur dolorando, sarà sbozzata e nita. E prega per
me che spero presto salire agli eterei. . . e concludo con te con tutto l'aetto di cui è
capace un cuore d'una cima dei matti ti assicuro preghiera.
Ricaldone Pietro / 1937-3-2 /, Rettor Maggiore
Il giorno 3 marzo sul President Doumez in arrivo a Marsiglia il 3 Maggio, si è imbarcato
il nostro Don C. Credo che per il bene dell'anima sua e della missione era necessario il
taglio netto.
Spero di aver arrestato e sotto un certo aspetto sepolto la cosa: certo che né la religione,
né la Congregazione ne guadagna: sono macchie per cui non c'è sapone (davanti agli
uomini).
Ah, amatissimo Don Ricaldone! Quid dicam? Non capisco, non capisco. . . Lo ado
alla sua carità e paternità. E preghi preghi per me. . . e attendo i Visitatori.
Chiamo in aiuto al Seminario Don Bovio, e mi ci fermo più che posso, assumendo la
direzione interna e scolastica:2 Le autorità mi conoscono e si fa più in fretta ad aggiustare
tutto... Ma c'è ancor da pulire assai. . . poveri fratelli miei!
Grigoletto Giuseppe / 1937-3-8 /, sacerdote salesiano, suo ex-allievo di Valsalice
Rispondo alla tua. . . vagamente (= bellamente) disordinata lettera. . .
...Ricorda sempre (come anche diceva Don Bosco con S. Francesco) che l'ottimo è
nemico del bene. Devi farti sacerdote e salesiano coi mezzi che Dio ti dà e tracarli
come sai e puoi.
...Tranquillo sui giudizi che senti su Don Bosco e che possono riferirsi o a te o ad altri.
Capita un po' come quando si studia morale. altro è il bene o il male morale; altro
è la coscienza conseguente. Per noi religiosi poi l'obbligo del perfezionamento aggiusta
tutto per gli uomini di buon volere... Piuttosto deve esserci la tensione per avvicinare
tutti all'ideale del Padre. E lo sai, anche Don Bosco dovette passare sotto certe trale
o pro bono pacis o per ottenere parte di quel che domandava e non perder tutto, ed
adattare alla realtà allora sentita quanto egli aveva pensato diverso. Es. la povertà, il
vitto, i cooperatori e tante altre idee. . . Ma la legge del forzato adattamento, quando
non c'entra in mezzo il dovere, è per tutti. Quindi calmo anche in questo. E vedrai che
Vincentius de Cima-matti et Joseph Grigoloides de peponidis barucis si faranno santi
2
Dopo questo fatto, Don Cimatti oltre agli altri lavori, diventa anche direttore del Piccolo Seminario
di Miyazaki.
344
16 1937
sul serio. Diligentibus Deum omnia (quindi anche l'esser matto e zucca) cooperantur in
bonum (oh, il latino!).
...Mi diceva una santa anima: Quando Lei sarà di troppo vedrà che ci sarà chi penserà
a dirle: Si tolga di lì. Bella espressione e vera. Ah, fossimo semplici e con pochi o nessun
desiderio, o anche senza desideri. . . Ah, S. Francesco di Sales!
Ti abbraccio e benedico. Ho nito col farti la predica.
Ricaldone Pietro BS / 1937-3-31 /, Rettor Maggiore
Lo spunto per la mia povera abituale relazione mensile mi è data da alcuni pensieri,
desunti da un quotidiano buddista in un articolo dal titolo: Il cattolicismo in Giappone
comincia a svilupparsi come cattolicismo giapponese. Scrive dunque il giornalista: . . . I
missionari stranieri non sono che seminatori, che lasciano le terre che hanno evangelizzate quando hanno compiuto il loro ucio di seminatori. . . Le diocesi di Nagasaki e
di Tokyo (e poteva anche aggiungere la prefettura apostolica di Kagoshima) adate a
Vescovi giapponesi, non dipende tanto dal fatto che da qualche tempo il Giappone sente
sempre più coscienza della sua razza, quanto piuttosto dallo svolgimento naturale della
Chiesa cattolica. . . Questo nuovo fervore di giovani preti giapponesi, che sono disposti a
prendere in mano l'apostolato, è senza dubbio un segno del tempo, il risultato dello spirito di oggi. . . ; e prosegue parlando del Gran Seminario regionale di Tokyo, come casa
di educazione formativa dei preti cattolici, e conclude: . . . Noi pensiamo che l'avvenire
permette grandi speranze se questi giovani preti giungeranno a compenetrarsi del fondamento di questa religione cattolica e del fervore di sentimento dei giapponesi in quanto
tali. . . ; e mi fermo qui.
...È bello vedere che anche i pagani cominciano a capire l'importanza e l'ucio di
tali istituti educativi, ed è ancor più bello vedere non solo il fervore d'azione di tutti i
missionari per studiare e coltivare le vocazioni indigene.
Grigoletto Giuseppe / 1937-4-27 /, ex-allievo di Valsalice
Sempre inteso che devi lavorare per la cattolicità delle Missioni, perché anime da salvare
ce n'è ovunque, non solo qui. . . Sta' tranquillo che Don Cimatti non si lamenta, sai che
domando con insistenza preghiere . . . Manda pure a S. Ambrogio in Ecuador. . . e aiuta
il buon Don Siro. . . Ah, quando sarà che tutti capiranno che aiutare le missioni è aiutare
Gesù! Mah. . . non par vero che per quattro soldi alle volte si metta in pericolo la carità!
Certo, se si vuol fare, i bisogni sono dovunque...
Bravo! Hai già benemerenze immense per lo Studentato di Tokyo. Vedi, potendo, che
sono in vere necessità È la Provvidenza del pane quotidiano...Se parlerò col Papa. . . ti
farò dare una croce.
Ed ora, caro Zucca Baruca (sopranome !), prega per me, che dopo aver predicato agli
345
16 1937
altri io non sia riprovato. Certo che starò in Purgatorio usque all'ultimo giudizio, ma mi
pare ci si starà con rassegnazione, se si ama Dio anche lì.
Godo che presto colla visita (del Visitatore straordinario ) ci saranno molti cambi per
me.
Bravo Don Ziggiotti! (eletto Consigliere per le scuole ) Gli ho scritto (e subito dato
lavoro) che noi due soli eravamo degni di quella carica (come diceva Don Piscetta in tali
occasioni). Godo sia piovuta a Lui. . . e farà bene, el toso perché l'è bon come el pan.
Ricaldone Pietro / 1937-5-8 / , Rettor Maggiore
Le nostre cose vanno discretamente: tutti colla preghiera si preparano alla desideratissima visita; spero farà davvero del gran bene e risolverà tanti problemi, fra cui anche
quello di Don Cimatti: levar di mezzo quel povero essere è l'unica soluzione, si convinca,
amatissimo Sig. Don Ricaldone mi pare le prove palmari ci sono. La forza di resistenza
va attenuandosi sempre più e nisco col non concludere.
Gli ultimi colpi poi, specie quello di Don C., mi ha buttato a terra in tutti i sensi, pur
continuando a fare il pagliaccio, ma le anime come le salvo? Come riesco a fare i miei
doveri?. . . Ma! Dio e i Superiori abbiano pietà di me.
Fumasoni Biondi / 1937-5-17 /, Prefetto della Sacra Congregazione di Propaganda
Fide
Risposta alla pratica N.P 1545/37, in data 12/4/37
3
Eminenza, mentre ringrazio di cuore il Signore per le buone disposizioni manifestate dalla S.C. in relazione alla pratica di poter iniziare una istituzione religiosa indigena nella nostra Prefettura, ringrazio pure la S.C. per le parole di incoraggiamento
avute e colla presente rispondo alle giustissime richieste in base alla Instructio ricevuta.
INSTRUCTIO Art. 7
a) QUANAM CAUSA AD EAM INSTITUENDAM ORDINARIUS DUCATUR
I) Perché le Opere di Carità sono in Giappone il mezzo migliore per propagare la Fede,
II) Perché una Congregazione indigena può ottenere risultati migliori,
III) Perché non consta vi sia altra Congregazione femminile che abbia per regola di
propagare la Fede coi seguenti mezzi prescritti dalla regola dell'Istituto religioso di cui
si domanda il permesso di fondazione:
1) Visite a domicilio ai poveri e ammalati,
2) Qualsiasi opera di carità sociale e di misericordia,
3
Copia di questa Instructio mandata da Propaganda Fide a Don Cimatti è conservata nel Museo di
Don Cimatti. In essa manca la rma, che evidentemente nell'originale doveva esserci. Inoltre mentre
nelle altre pagine c'è il timbro di Propaganda Fide, nell'ultima pagina il timbro non c'è: questa deve
essere una copia della lettera spedita a Roma.
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16 1937
3) Relazioni sociali, per mezzo delle opere di misericordia e sociali, abilmente allacciate
a scopo religioso con un grande numero di pagani,
4) Educare madri e giovani cristiane e pagane nello spirito delle opere di misericordia
e sociali, e, fornendo loro i mezzi pratici, farne delle cooperatrici nell'apostolato proprio
dell'Istituzione religiosa,
5) Istruzione religiosa privata, circoli e conferenze di cultura, propaganda per mezzo
della stampa ecc.
Ministro degli Aari Esteri d'Italia / 1937-5-20 /4
Eccellenza,
Mi perviene per il tramite della Regia Ambasciata d'Italia a Tokyo il munico dono
che il Regio Ministero ha generosamente assegnato alla Missione Salesiana in Giappone.
La lusinghiera motivazione poi, mentre ha commosso il cuore di noi tutti, ci è di sprone
a continuare nel nostro lavoro con rinnovato ardore, fedeli al programma Religione e
Patria secondo lo spirito del nostro D.Bosco. Le buone relazioni che legano questo gran
popolo all'Italia ci facilitano il compito.
L'E.V. che tanta parte ebbe nel conferimento di questo generoso sussidio, abbia da
parte del povero Prefetto Apostolico di questa missione e dai missionari e salesiani, che
con me lavorano, i più sentiti ringraziamenti e l'assicurazione delle nostre quotidiane
preghiere per l'E.V. e per la sua famiglia e per i delicatissimi aari che ha tra mano a
gloria della Patria nostra.
Coi sensi della più alta riconoscenza e deferenza Dell'E.V.Ill.ma
obbligatissimo
Sac. Vincenzo Cimatti salesiano
Prefetto Apostolico di Miyazaki - Giappone
Ricaldone Pietro BS / 1937-5-31 /, Rettor Maggiore
L'attività della propaganda stampa, in un paese, che come il Giappone, è alla testa
anche in questa manifestazione di progresso per noi salesiani, che abbiamo per regola
l'esplicare questa forma di propaganda, non è possibile non dedicarvici tempo e forze e
denaro...
La pubblicazione periodica del Bollettino Salesiano in Giapponese e delle Letture Cattoliche (tipo Don Bosco), che col prossimo giugno compiono il loro sesto anno di esistenza, ha prodotto e produce certo del gran bene. Al lavoro di formazione degli opuscoletti
4
Con questa lettera trovata tra i documenti dell'Archivio di Stato riguardanti il Giappone, Don Cimatti ringrazia per il sussidio di 10.000 lire italiane concesso dietro domanda inoltrata al Duce il 15
novembre 1936. Non conosciamo il nome del destinatario.
347
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delle Letture Cattoliche non sono estranei anche i nostri missionari, e specialmente Don
Margiaria, Don Marega, Don Cavoli hanno dato preziosi contributi... E al lavoro di
collaborazione vengono preparandosi i nostri cari chierici, e già vari di loro prestano
utilissimi servizi di traduzione...
...Il nostro Don Marega nella zona di Oita viene aermandosi con studi preziosi sul
Buddismo e su ricerche di resti dell'epoca di S. Francesco Saverio, che già hanno dato un
buon materiale ai giornali che si interessano assai di questo movimento di studi religiosi.
Si spera prossima la pubblicazione della sua traduzione in italiano del KOJIKI, il libro
più antico di storia giapponese.
...Nella vicina Beppu Don Cecchetti e Don Arri si vengono specializzando nella cura
religiosa degli ammalati in quella città a cui a migliaia accorrono gli infermi. E specie il
bravo Don Arri ha consacrato la sua vita e le forze che gli restano ai suoi cari tubercolotici.
E molti di loro lo aiutano secondo le forze in lavori di traduzione, di composizione,
ecc. per le nostre riviste e pubblicazioni varie. Nuovo apostolato per noi, che nelle sue
manifestazioni iniziali è promessa di un bene immenso futuro.
...Oltre le varie manifestazioni musicali (tra cui recenti del nostro Don Margiaria con
gli artisti di canto più reputati in Giappone) è uscito in questi giorni una modesta
pubblicazione del sottoscritto, contributo alla ora della provincia di Miyazaki.5 Con
le accennate e consimili pubblicazioni anche in campi che non direttamente siano quelli
dell'apostolato missionario propriamente detto, si cerca di lavorare per la gloria di Dio
e per la salute delle anime, seguendo le direttive del grande Pontece delle Missioni,
che desidera che i missionari si occupino in terra di missione anche di quanto può far
valorizzare la religione di fronte agli occhi di chi non ne conosce a pieno le feconde risorse.
Circolare Salesiani / 1937-6-3 /
Grazie di cuore di aver accettato l'invito a partecipare di persona alla nostra grande festa
di famiglia. Il Signore terrà conto dei sacrici che dovete fare.
La funzione avrà il seguente ordine: ore 7 del mattino di domenica, arrivo di S. E.
Mons. Breton.
Ore 8 inizio della funzione alla Missione: amministrazione della S. Cresima, poi funzione dell'ordinazione sacerdotale. . . . Saluto della cristianità al Vescovo e ai novelli
sacerdoti, gruppo fotograco.6 Ore 12 agape fraterna al Seminario. Ore 16 processione
Eucaristica partendo dal Seminario all'Ospizio, benedizione eucaristica, trattenimento
teatrale. Ore 10 partenza di S. E. Mons. Vescovo. . .
5
Si tratta della PLANTARUM COLLECTIO catalogo degli esemplari raccolti specialmente nella
provincia di Miyazaki. Molti esemplari si trovano nel Museo di Valsalice e in altri Musei d'Italia che
a lui li richiedevano. Di questo fascicolo fece omaggio all'Imperatore Hirohito, che lo ricambiò con
6
10 esemplari di alghe di cui era specialista.
Erano Don Arri ammalato, e don Felici , ordinati per una concessione speciale
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Grigoletto Giuseppe / 1937-6-13 / sacerdpte salesiano, ex-allievo di Valsalice
Rispondo in fascio a varie tue. La scuola (ho 19 ore settimanali) da tempo abbandonata,
mi ha fatto accumulare un po' di posta per orientarmi. Mi pare di essere in carreggiata
e quindi. . .
..Per Don L. quid dicam? Domanda consigli a troppi e forse non ne segue nessuno. Se
non cambia testa e cuore non avrà mai pace. Persuadiamoci, caro Bepi, che il Signore ci
vuol santi nella via e coi mezzi che ci dà, e basta. Dio lo benedica; poteva esser felice,
poteva salvare tante anime. . . Mah! Deus scit. Né P. Matteo né Don Calabria né l'uomo
più santo lo metteranno a posto. . . perché non vuole e così sia.
...Sì Bepi, o zucca baruca, in Paradiso capiremo Lui e la Mamma. . . Cupio dissolvi. . .
e basta; verrà anche quel giorno.
....Grazie, grazie di tutto e Dio te daga del ben, caro Bepi.
Candela Antonio / 1937-6-20 /, Consigliere Generale e Visitatore Straordinario7
Dagli appunti di Don Cimatti presentati al Visitatore
Pur tenendo coi denti tutto, se non ci sarà un ristabilimento completo di tutto, si
nirà col rovinare completamente. In Giappone non progredi, regredi est signica che
regredi è morire.
Mi parve che per far del bene e stabilirsi in Giappone e come missionari e come salesiani,
bisognava agire alla giapponese che vive di sentimento, di gentilezza e di attività, senza
chiacchiere, ma coi fatti. Ecco il motivo della nostra espansione, che se i Superiori
avessero potuto aiutare, sarebbe almeno duplicata in Giappone, e già estesa in Corea e
Manciuria. Non si poté e giustissimamente bisogna pensare che al mondo non c'è solo
il Giappone ed è certo così la volontà di Dio. . . e così sia. Se agiremo collo spirito
giapponese avremo lavoro e risultato; se no, si basisce.
Certo ci vogliono mezzi formidabili e personale attrezzato che si imponga e colla virtù
e colla scienza e col farsi giapponese e siamo ancora assai lontano. Bisogna che
eseguiamo alla lettera il nostro sistema e che ci sforziamo di avere il cuore di Don Bosco.
Se no, è meglio piantare lì tutto...
Don Cimatti ama e stima al sommo tutti i suoi confratelli ne ha molti stanchi e
ammalati tenta di utilizzarli per quanto può secondo le loro attitudini e nel campo
delle sue facoltà, lascia fare, persuaso che tutti sanno meglio di lui, e per dare ad ognuno
la soddisfazione di vedere qualche risultato dei suoi lavori purché il bene si faccia. Ed
anche per questo è sempre senza soldi. . . Oh, la Provvidenza!
7
Il Visirtatore Don Candela era arrivato il 21 giugno. Un po' dopo arriverà Don Berruti.
349
16 1937
Circolare Salesiani / 1937-6-28 /
Nella prossima domenica in cui si fa la festa esterna dei Ss. Apostoli Pietro e Paolo, è
consuetudine dare alla solennità l'intonazione di FESTA DEL PAPA. Non sto a raccomandarvi di cercare di farla compiere bene ai cristiani, conoscendo il profondo amore che
da buoni Figli di Don Bosco nutrite per il Vicario di Gesù. Secondo le vostre possibilità
con apposito discorso o riunione, con funzioni solenni e con quanto altro credete opportuno si dia alla festa un'intonazione tutta speciale. Per i cristiani lontani si può supplire
con apposita lettera.
... Ricevo dalla Delegazione Apostolica: . . . Farà piacere a tutti di sapere che Roma
fu assai soddisfatta della visita uciale fatta al tempio di Meiji e allo Yasukuni-jinja
(tempio dei caduti in guerra) da parte del Card. Dogherty, Legato Ponticio. La Sacra
Congregazione non dubita di chiamarla un fatto storico, considerandola come un giusto
apprezzamento delle belle tradizioni che hanno fatto la grandezza del Paese. . . .8
Barbaro Federico / 1937-6-. . . /, studente di teologia
Le poche parole sono però di oro fuso nel crogiolo dell'aetto intenso che nutro per
l'anima tua, e quasi come perle smeraldine o topaziane della più bell'acqua. . . come
perle formate in mare dall'umile ostrica. . . Poi. . . siamo in visita, et ubi major minor
cessat. . .
Ho marcato visita. . . e forse non mi vedrete nché sotto il sole del Nippon sarà il
Visitator.9
E poi gli avvenimenti. . . i cambi. . . Mi si dice che avete già fatti tanti capitoli. . . Don
Cecchetti perno è in ansia per le vostre profezie. . . E pensare che fate sempre i conti
senza l'oste. . . cioè il Signore. . . Oche, oche, oche! Bravo! Speriamo che il giudizio
venga pian piano e in proporzione alla necessità tua. Buone ferie a te e a tutti gli amici.
Crevacore Alfonso / 1937-6-. . . /, chierico novizio in Giappone
Passo passo si procede le gocce d'acqua fanno umi, laghi e mari i granelli di polvere
le montagne. . .
Hai capito?. . .
Vincerai 5 minuti prima di morire e ne avrai basta.
Niente ti turbi. Anche il Maestro di Noviziato mi disse che mi sarei corretto del mio
difetto predominante 5 minuti prima di morire. Bada che ho già passato i 40 anni di
professione!
8
Il governo aveva dichiarato che la visita ai templi scintoisti non aveva senso religioso, ma solo civile
e la S. Sede in base a questa dichiarazione permise ai cristiani queste visite. Il Legato Ponticio ne
9
diede l'esempio.
Queste parole sono scritte in musica
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Cecchetti Albano / 1937-7-4 /, missionario salesiano in Giappone
Lei beato che trova modo di pagarsi i giornali. Che il Signore le mandi modo di pagare
non solo quanto non posso pagare io, ma tutto il resto...
I Visitatori. . . oh, come sanno a Torino le nostre miserie! Ma pensi Don Albano alla
bellezza della nostra povertà! - Lotta quotidiana per il pane; - Il Superiore che non
ha casa e che non può alloggiare né un forestiero (almeno Lei ha due camerette) né un
confratello, se non imprestando la sua camera; - Una Prefettura Apost. che domanda la
carità ai confratelli ed all'Ospizio, che colla nota frase: povero, aiuta i miseri (era la
parola del S. Don Piacenza).
Non le parlo dell'impossibilità di aiutare le opere esistenti o formarne delle nuove (Lei
può dire quanto le ho dato per l'asilo). Mi parla di Don Dumeez. Quel sant'uomo sa in
che condizioni si trova Don Cimatti che solo al 24 del mese scorso ha nito di pagargli
un prestito di due anni fa di Yen 800, e per fortuna, mi ha aiutato Lui, dandomi delle
Ss. Messe.
Ma, caro Don Cecchetti, chiunque ci fosse troverebbe le sue stesse dicoltà! Mi dirà
Lei, chi è dei missionari che è contento dei mensili? Dunque lasci fare al S. Cuore, e
lasci che le dica quanto rispose a me su argomento analogo il santo Padre Matteo: Non
tema, Don Cimatti, quando Lei sarà di troppo, il Signore penserà a farlo fuori!.
Circolare Salesiani / 1937-7-7 /
Ricevo dalla delegazione Apostolica a sempre più raorzare quanto vi ho precedentemente comunicato; Il momento doloroso e delicato che attraversiamo in causa del grave
incidente ben conosciuto,10 ci anima a rinnovarci nel fervore della preghiera, al ne di
ottenere da Dio di tutte le misericordie, una rapida e pacica soluzione della questione,
e soddisfare così le giuste aspirazioni ed esigenze della nobile e grande nazione che ci
ospita. . . La Chiesa cattolica che ha sempre considerato come uno dei suoi doveri primitivi di inculcare ai fedeli i sentimenti più sacri a riguardo della patria, dovrà dare nelle
circostanze attuali uno splendido esempio di questa perfetta solidarietà, nell'esercizio
del suo augusto ministero spirituale che apporta ai cristiani consolazione, conforto ed
incoraggiamento. . . . Vi esorto dunque con tutte le forze dell'anima:
- Invitare le cristianità a fare speciali preghiere e funzioni speciali al riguardo.
- Ad usare prudenza riservatissima nelle parole e negli scritti...
Marella Paolo / 1937-7-10 /, Delegato Apostolico
In data 16/6/37 prot. 2220/37 la S. Congregazione di Propaganda Fide, considerata
anche la raccomandazione di S. E. Mons. Delegato Apostol. concede la licenza di cui al
10
Si tratta dell'inizio della guerra con la Cina. Evidentemente i nostri avevano solo le notizie da parte
del Giappone.
351
16 1937
can. 492/1 C. J. C. e propone il nome: Sorores caritatis in Japonia o Japonenses.11
Deo gratias ed anche a V. E. per la spinta data. . . Ah, trovassi qualcuno che desse a me
qualche spintone, che mi mandasse a quel paese!
...Giorni fa S. E. il Prefetto, il Capo della Polizia di Miyazaki, il sindaco e il capo delle
Opere sociali presenziarono l'inaugurazione in Seminario dell'asta per la bandiera. Il
Prefetto poi ebbe nobilissime parole dirette ai seminaristi. Non diventate i burocratici
della religione, ma vivetela con spirito di fede. Quelli che vi circondano non stimano la
religione, perché non la conoscono. Non abbiate paura, avvicinateli. . . . E citava esempi
di Nagasaki, di Oshima. E serva anche questo a fomentare il Kokutai (solidarietà
nazionale) e a legarci sempre più col cuore dei giapponesi.
E preghi per me. . . sempre in lotta coi miei debiti, che non riesco mai a nire di
pagare.
Valentini Eugenio / 1937-7-22 /, sacerdote salesiano suo ex-allievo di Valsalice12
Graditissima la tua e ti assicuro che le nostre relazioni spirituali sono immutate. . . da
allora. Lo scriverci più o meno, dice poco: la sostanza è là`. . . e grazie di cuore.
Don Cimatti non chiede soldi (ché a quelli deve pensare la Provvidenza). Chiede
preghiere: per salvarsi (. . . ah che Purgatorio farò), per salvare, e per far meno fesserie
(. . . quante!).
Bravo! Il Signore ti vuol bene. In altre forme (quella del dolore) lo manifesta anche a
me. . . e Deo gratias! Bravo! Lavora e nel campo degli studi e nell'Oratorio.
Per te come regola, nei tuoi aanni(!) di santità, quella di S. Francesco di Sales fatti
santo come vuole il Signore e con i mezzi che ti mette a disposizione.
Uniti immutabilmente nella preghiera.
Ricaldone Pietro BS / 1937-7-. . . /, Rettor Maggiore
hanno preso sviluppo le Sorelle Giapponesi della carità: è
istituzione che sarà costituita in Congregazione Religiosa Diocesana n da quest'anno,
colle prime 5 novizie. L'Istituzione conta già 17 socie e l6 aspiranti. Fine della nuova
associazione è di diondere la religione cattolica mediante le opere di misericordia, ed i
buoni risultati nora ottenuti, lo spirito di sacricio che anima queste brave giapponesi,
che riempie di ammirazione quanti considerano il loro lavoro, apre il cuore alle più belle
speranze per il futuro.
Non deve meravigliare che nella nostra missione ci si sforzi a dare larga parte alle
opere di carità e sociali. L'Impero giapponese vi è nettamente orientato e si lavora
attivamente all'organizzazione delle opere relative: anche in questo ramo il Giappone
Nell'Ospizio di Miyazaki
11
12
Con questo si apre la via per la fondazione della nuova Congregazione della Carità di Miyazaki.
Don Valentini si trovava allo studentato della Crocetta a Torino come professore.
352
16 1937
non vuole certamente rimanere in coda. È forza simpatica di azione, che non desta
suscettibilità. Specie nel momento attuale, in cui la dovuta prudenza anche nel fare il
bene non è mai troppa, lo sviluppo delle opere di carità, che coincide con questo fervore
di attività sociale, pare destinato a dare ottimi frutti.
Joyeusaz Abele / 1937-. . . -. . . /, sacerdote salesiano, ex-allievo di Valsalice
Grazie della tua che mi ha fatto rivivere di gioia nel pensare che ti ricordi di questo
povero prete che non ti dimentica insieme a tanti altri cari amici. Fa' pregare per me
che ne ho assoluto bisogno. Bravo, lavora nell'apostolato.
Per le lingue bisogna aver tenacia e non stancarsi. . . nulla dies sine linea. . . Non aver
paura se non capisci, e non derogare nessuna delle occasioni che ti possano far parlare
in lituano. Lo studio della lingua negli inizi deve essere meccanico, bestialmente, parlare
sempre nella nuova lingua e più di pensare nella nuova lingua. Farai relativamente in
fretta e poi sei ancora giovane, hai al tuo attivo la maturità dell'uomo e più l'obbedienza
che fa miracoli.
Preparati piccoli discorsetti. In principio rideranno e non capiranno, ma poco per
volta capiranno e ti aiuteranno. Niente paura. Invoca la Madonna sedes Sapientiae e
prega nella nuova lingua, che il Signore ti capisce.
Circolare Salesiani / 1937-8-5 /
Ricevo dal Ministero Educaz. Naz. con preghiera di segnalazione ai miei dipendenti una
circolare contenente una serie di provvedimenti governativi per fronteggiare la situazione
attuale. È rivolta a tutti gli enti educativi ed istituzioni religiose.13
Prego prenderne visione ed eseguire di gran cuore quanto a noi è possibile.
1. Gli educatori facciano ancor più intensamente il loro dovere.
2. Ad aiutare gli istituti educativi i cui membri (maestri) sono richiamati, devono
concorrere generosamente i maestri restanti.
3. Per i gli dei soldati: se delle elementari, sono dispensati dai pagamenti scolastici;
se di altri ordini di scuole si hanno riduzioni di tasse.
4. Le opere di carità aiutino i gli e le famiglie dei soldati.
13
Si fanno sempre più insistenti le direttive del Ministero della Pubblica Istruzione verso le istituzioni
religiose.
Queste continueranno no alla ne della seconda guerra mondiale.
Da notare che Don
Cimatti, che aveva un forte senso storico, raccolse tutte queste direttive, e alla ne ne fece un pacco
legato con uno spago scrivendoci sopra Per la storia . Uno studioso della chiesa giapponese in questo
periodo, mi fece notare che questo materiale non si trova né nella Biblioteca Nazionale né presso i
Vescovi. Forse solo nel nostro Museo di Tokyo. (Don Compri)
353
16 1937
5. In occasione di adunanze scolastiche, religiose e di associazioni si faccia sempre
richiamo alla situazione attuale, per fomentare in tutti lo spirito di unione concorde
per il bene della nazione.
6. Nel domandare contribuzioni, si faccia con mezzi opportuni, non forzando, esortando all'economia, ecc.
7. Se è necessario, per aiutare le famiglie dei soldati, i vicini e le associazioni sociali e
di benecenza si prestino volentieri.
8. In occasione di riunioni di associazioni, si eviti quanto può indicare sontuosità di
conviti, bevande e divertimenti.
9. E specialmente nei giornali e riviste FARE MOLTA ATTENZIONE. . .
Circolare Salesiani / 1937-8-13 /
Per il 15 c. m. è annunciato l'arrivo a Kobe del M. Rev. Sig. Don Berruti.
Come sapete, avendo la S. Congregazione di Propaganda Fide approvato l'erezione
canonica in Congregazione religiosa diocesana della Aishikai (Congregazione della Carità) dell'Ospizio di Miyazaki, e il Vescovo di Fukuoka avendo permesso che l'Istituto della
Visitazione di Fukuoka si prestasse per la formazione delle prime novizie, col 28 del c.
m. vestiranno l'abito a Miyazaki. Sulla nuova istituzione religiosa destinata a fare del
gran bene, invoco fervorose preghiere.
Decreto di Approvazione delle Suore della Carità / 1937-8-15 /
In virtù dell'indulto della S.C. di Propaganda Fide in data 16 giugno 1937 che mi autorizza a fondare una Congregazione religiosa indigena della `Sorores Caritatis in Iaponia'
(Caritas shujokai) nella Prefettura Apostolica di Miyazaki, e su domanda del M.R. D.
Antonio Cavoli miss. sales., che da vari anni presiede alla formazione religiosa di un
gruppo di pie donne viventi in comunità nell'Ospizio per orfanelli e vecchi di Miyazaki, sentito il nostro Consiglio, noi abbiamo di nostra autorità e conformemente al Can.
492/1 del Cod. di Dir. Can. eretto canonicamente la Congregazione diocesana delle
Suore della Carità del Giappone, residente a Miyazaki, demandando al predetto M.R. D.
Antonio Cavoli le pratiche relative al Noviziato delle aspiranti presso la Congregazione
delle Suore della Visitazione a Fukuoka.
Dato a Miyazaki 15 ag. 1937
Sac. Vincenzo Cimatti, sales.
Prefetto Apostolico di Miyazaki (Giappone)
354
16 1937
Dalla Cronaca di Don Cimatti / 1937-8-22 /
Le prime cinque novizie della nuova Congregazione dell'Ospizio pigliano l'abito ed iniziano a Fukuoka il noviziato. Che voglia dire l'inizio di una nuova Congregazione in
missione ed una Congregazione indigena è presto capito... Oh, che il Signore conduca a
termine gli sforzi del nostro Don Cavoli per questa opera di capitale importanza.
Ricaldone Pietro / 1937-8-29 /, Rettor Maggiore
Sono a Tokyo coi nostri Visitatori per gli ultimi avvisi d'assieme. Se tutto procede
bene col 1° ritornano a nire il lavoro cinese-indico. Mi pare tutto sia proceduto bene e
che tutto sia proceduto con molte benedizioni. Il Signore ratichi e fecondi, e Lei ci
benedica.
Per me al solito. Salute buona (pur invecchiando) lavoro: i Visitatori hanno convenuto che per lo sviluppo della nostra Opera in Giappone si rende necessaria la separazione.
Deo gratias! È per me il massimo sacricio rinunciare al lavoro prettamente salesiano.
Non mi ci trovo nei titoli apostolici e continuerò nché vorrà il Signore in simplicitate
cordis. Se proporranno altre aggiunte e fronzoli ho detto chiaro al Visitatore che absolute
non accetto. Voglio morire salesiano e intendo di non aderire a quei titoli e a quelle
posizioni, che mi mettono anche solo indirecte fuori della Congregazione o nell'occasione
di esserlo.14 Non c'entra l'obbedienza mi pare di essere in campo libero in cui nessuno
mi può vincolare. I Superiori da cui dipende gran parte di questo stato di cose, mi aiutino
a raddrizzare, per me questa stortissima posizione, che per me è la massima delle croci.
E basta. Per il resto e negli esercizi e riunioni ho retticato molte decienze mie e capito
tante cose che tenterò di ridurre in altri.
Unisco lettera per il babbo del buon Filippa: non mi è riuscita molto tenera come
avrei voluto. Per me ci vedo la mano del Signore che in forma repentina ha voluto dare
una lezione a tutti.15 Ah, carissimo Sig. Don Ricaldone, gridi gridi gridi sulla necessità
della generosità al servizio di Dio. . . Se le contassi i particolari. . . Fiat voluntas Dei.
I nostri buoni Visitatori hanno lasciato i soldi ad Hong Kong. Mi veniva voglia di
ipotecarli e tenerli in Giappone, ed allora tutto sarebbe a posto. . . Che ne pensa il
Rettor Maggiore? Ma è davvero santa e bella la povertà! E preghi per questo eterno
brontolone che ha un unico desiderio di salvarsi e salvare.
14
Quanto è qui appena accennato, specie se messo in relazione alle allusioni della lettera a S. Ec. Mons.
P. Marella Delegato Apostolico del 8/9/1936, fanno pensare che in alto loco si pensasse seriamente
15
di elevare Mons. Cimatti almeno a Vicario Apostolico.
Il ch. Claudio Filippa morto annegato a Numazu il 15 agosto 1937, per la morte di un fratello era
ostacolato nella realizzazione della sua vocazione da parte della famiglia. Quanto qui viene detto fa
pensare ad un tentennamento anche da parte sua. Don Cimatti ne scrisse un Prolo Biograco di
46 pagine stampato a Tokyo nel 1938, con dedica ai genitori.
355
16 1937
Ricaldone Pietro BS / 1937-8-31 /, Rettor Maggiore
Proprio durante la visita un'altra grande consolazione ci ha elargito il Signore, vedere cioè
realizzata anche nella nostra Prefettura Apostolica la formazione di una Congregazione
religiosa femminile indigena secondo i voti ardenti del S. Padre, che nell'enciclica Rerum Ecclesiae così esorta gli Ordinari delle Missioni: È necessario. . . che fondiate
congregazioni religiose indigene dell'uno e dell'altro sesso i cui soci professino i consigli
evangelici...
Il nostro buon Don Cavoli può godere nel Signore, che la santa ispirazione avuta di
tale fondazione per dare stabilità all'Ospizio di Miyazaki e per moltiplicare l'opera di
bene iniziata, comincia ad avere la sua prima attuazione...
Scopo della nuova Congregazione è la propagazione della fede colle opere di carità
sia corporali che spirituali tanto negli istituti di benecenza per vecchi, orfani, infanzia
abbandonata, quanto negli ospedali, nella visita e cura degli infermi a domicilio, e in
ogni sorta di opere di assistenza sociale per ogni genere di persone.
Sorta dagli umili inizi della Conferenza locale di S. Vincenzo de' Paoli, raorzatasi nel
sacricio e nel lavoro di assistenza dei poveri vecchi ed orfanelli dell'Ospizio di Miyazaki,
conta già le prime novizie; una quindicina di altre, che attendono con ansia il loro turno,
ed altrettante giovani aspiranti, che vengono preparandosi nello studio e nel lavoro alla
futura missione...
È la domenica 22 Agosto, ottava dell'Assunzione, e nella chiesa di Miyazaki si svolge
la commovente funzione della vestizione delle prime novizie. Visi protesi, occhi intenti
e imperlati di lacrime, labbra mormoranti preghiera. . . È dicile cogliere l'espressione
dei sentimenti dal volto giapponese. . . Ma in questa manifestazione che loro interessa,
di cui si sentono di essere gran parte, i cui protagonisti sono giapponesi autentici. . . si
nota in tutti, preghiera, soddisfazione, ringraziamento, speranza.
Braga Carlo / 1937-8-31 / Ispettore salesiano in Cina
Sono nel viaggio di congedo dei nostri Visitatori che ci hanno fatto un bene immenso di
cui Dio solo conosce l'entità e il merito.
Un saluto che ti dica tutto. Una preghiera che ti assicuri di tutto. Vorrei che facessi tu
le mie parti presso i cari tanti confratelli che conosco. Voi mi avete tutti fatto e sempre
del bene. Grazie di cuore. Purtroppo le relazioni. . . Sino-Nipponiche. . . Non c'è che
la preghiera e facciamola di cuore vicendevole. Quando ci rivedremo lo sa il Signore.
Speravo proprio che dopo la visita, regolate le cose, il Signore mi pigliasse con Sé. . . ma
al momento in cui scrivo si vede che non è ancor giunta l'ora. Prega, prega, prega per
me. Ti ricordo sempre.
356
16 1937
Berruti Pietro / 1937-9-8 /, Vicario del Rettor Maggiore
E come ringraziarla della sua troppo breve visita? Del bene fatto a noi tutti e a me?
Non le nascondo che mi vengono fuggevoli momenti di spine acutissime nel vedere:
1. La nostra Missione a terra completamente per la propaganda ho residenze che
non so quando potranno avere il missionario e se non c'è il missionario presente
non si possono formare catecumeni; ed è quindi stare nell'inattività;
2. i Superiori non sono del parere di questa vita missionaria randagia (all'apostolica
come Gesù) perché i confratelli sorono nello spirito religioso;
3. e grido a Gesù e ai Superiori: ma perché allora la Chiesa obbliga alle volte i religiosi
ad accettare le missioni?
Mah! Creda pure che ci capisco poco o niente; dover avere dei doveri e non poter
assolverli. È uno dei punti che mi sono rimasti bui sempre ed ora ancor più dopo la
visita, sentito i consigli dei Superiori e capitane la volontà.16 Mah! Pur tentando di
eseguire alla lettera la volontà dei Superiori è per me evidente e per le povere anime che
si perdono, che non progredi, regredi est: è così certo che non progrediamo nel senso
cui vuole la Chiesa, che vuole anche vedere cifre. Ad ogni modo giriamo pure a vuoto il Signore farà quanto crede bene e così sia. ...
Sa il Signore le odissee dolorose dei nostri cari chierici quanto tentai di averli vicino
per fare un'altra Valsalice. Sono rimasto a Miyazaki, e gli studentati sono a Tokyo, beh,
lungi dall'essere come li vagheggiai e per insegnanti e per insegnamento ma si può
lavorare solo col lo che si ha ed il lo purtroppo non è dipeso da Don Cimatti.
I Superiori hanno veduto il personale, cominciando dal sottoscritto, che se ha sentito
le parole di conforto del Superiore, si è trovato però nelle identiche condizioni di prima,
coll'aggravante di sia pur dolci legami, che però dai tetti in giù arrestano anziché dare
impulso. Ed in Giappone fermarsi vuol dire: Morire. - Queste sono parole umane,
che tento ravvalorare fortiter colla fede e colla fedeltà in Don Bosco anzi correggerle a
fondo, ma, caro Don Berruti, purtroppo si è uomini e si ha da fare con uomini.
Ma vedrà che il Signore mi farà seppellire anche il resto. . . e così rimarrà sepolto
anche Don Cimatti, e canterò il bonum mihi quia humiliasti me. Non creda con questo
che sia cambiato sono sempre idem e guarderei (se fosse ancor qui) nel suo piatto. La
questione economica il bravo Don Candela l'ha risolta sulla carta, ma in un paese in
cui lo straniero non può contare se non su quello che ha alla mano, non si ha credito, e
quando non lo si ha, si è in agonia : e Don Cimatti lo è stato dieci e più anni, sempre,
e sarà la stessa storia quest'anno a meno che il Signore: mi metta su altra strada, o mi
chiami a sé. Fiat voluntas Dei. Non desidero altro.
16
I Superiori volevano le case regolari, o almeno con un certo numero di confratelli, che Don Cimatti
non aveva, e d'altra parte, nelle missioni di campagna non c'era lavoro per più persone.
chiaramente l'incompatibilità delle due esigenze.
357
Si vede
16 1937
Circolare Salesiani / 1937-9-21 /
Ricevo attesa lettera dei nostri amati Superiori da Hong Kong dove sono giunti felicemente. Non hanno potuto sapere notizie dei nostri cari confratelli di Shanghai.
Ringraziano cordialmente della carità fraterna e liale colla quale furono trattati e di
tutto il bene che ne derivò alle anime loro alla vista dei MIRACOLI che Don Bosco ha
fatto in Giappone per mezzo dei suoi glioli. Ad Hong Kong hanno trovato la guerra, il
colera, i danni del tifone.
Rinnovo la raccomandazione di non lasciar spegnere il sacro fuoco dei buoni suggerimenti avuti da loro, e fare del nostro meglio per realizzarli in pieno.
Alla ne del mese uscirà la nuova edizione del libro delle preghiere. La Delegazione
Apostolica prega che si faccia adottare dai cristiani, ritirando dalla circolazione la vecchia
edizione.
Fu nominato Vescovo di Nagasaki (coll'interim di Amministratore Apost. di Kagoshima) Mons. Yamaguchi, cui ho già presentato a nome di tutti i più fervidi auguri e
l'assicurazione delle nostre preghiere.
Circolare Salesiani / 1937-9-30 /
Permettete che vi richiami il pensiero della Strenna di quest'anno per fomentare in noi
e negli altri la pietà eucaristica. Favoriamo a tutto potere la pietà Eucaristica secondo
lo spirito di Don Bosco. Miei confratelli e missionari, se vogliamo intraprendere con
ardore l'apostolato, bisogna che attingiamo e facciamo attingere la forza alle sorgenti
inesauribili dell'Eucaristia. Favoriamo a tutto potere la pietà Eucaristica nelle varie
forme che ci sono possibili. La pia pratica del primo Venerdì del mese, le visite a Gesù,
la frequente comunione ben fatta. Onoriamo Gesù e Gesù regalmente corrisponderà e
materialmente e spiritualmente a quanto facciamo per Lui. Non si dimentichi lo speciale
splendore nelle manifestazioni Eucaristiche, il parlarne con frequenza sono mezzi che
nell'attività del buon salesiano debbono avere un posto preminente.
Berruti Pietro / 1937-10-15 /, Vicario del Rettor Maggiore
Lei pensa che Don Cimatti sia di idee diverse o contrarie dei Superiori, mentre è probabile
che siano ancora più rigide delle loro. Sì: mi si oppongono naturalmente le lezioni dolorose
avute, che, stia certo non furono dovute alla mancanza di vita di comunità, ed il mio buon
Don Berruti lo sa, e lo sanno i Superiori. E non sono pochi i confratelli, cui non fa bene
il Giappone, ed il Visitatore lo sa. Quei due carissimi confratelli anche colla vita di
comunità di missione avrebbero dato presto o tardi lo stesso risultato. In Europa sarà
più dicile ma li tengano d'occhio. Il male era in loro e più in Don Cimatti che non
ha forza di comando :...
358
16 1937
Più un'altra verità: Don Cimatti non sa fare l'apostolato quale è richiesto in Giappone.
Ho fatto 30 anni l'insegnante ed ora ho ripigliato con 22 ore, più lezioni di piano e
armonium. Non riesco in questo, ma una certa praticaccia c'è. 12 anni di lavoro mi
dicono chiaramente lo stato reale delle cose. Per me continuo nel lavoro che è mio dovere
i Superiori ecclesiastici e religiosi sanno le mie ansie, e facciano, ché davanti a Dio per
questa faccenda non c'entro: non domando o do dimissioni: faccio presente lo stato delle
cose a chi di ragione. . . e attendo con fede e pazienza. . . il calcio.
Nella mia povera testa sta sso questo: abbiamo tentato di fare quello che avrebbe
fatto Don Bosco; ché nessuno ci ha detto di fare quello che avremmo dovuto fare; colla
grazia di Dio si è fatto quanto hanno veduto e anche quello che non hanno potuto vedere;
l'opera salesiana nelle linee fondamentali è imbastita tifoni in lontananza ora pare che
vogliano tentarne la primitiva robustezza (molto debole), la missione così com'è, è a
terra, pur essendovi elementi di lavoro.
...Non dubiti che le direttive tracciate ai missionari nelle adunanze si tenta di eseguirle
alla perfezione più che si può, ma, caro amat.mo Don Berruti, è meglio dirlo chiaro (e
lo gridi in Capitolo): Non siamo santi, non siamo santi, non siamo santi cominciando
dal sottoscritto.
Quaranta anni di voti, mi trovano nella nullità. Ma possibile che questo non sia
compreso dai Superiori? Stop.
Quanto al problema nanziario non dico nulla, perché è inchiostro. . . Mi butto nelle
mani della Provvidenza come ho sempre fatto. . . Per me il lavoro apostolico è stato
sempre: scrivere, domandare, far debiti, pagarli e umiliarmi in questo materialume. Non
posso dire di aver fatto altro. Sì, scuola. . . e il pagliaccio nei concerti. Evviva!
Non sono riuscito a far comprendere ai Visitatori che il nostro cruccio materiale è
che non possiamo contare nulla sull'interno. . . ma come dico è da tempo che come un
bambino sono nelle mani della Provvidenza. Non mi risponda, perché al solito i Superiori
per consolare, lodano. . . È arte vecchia, quindi per me di nessun eetto, anzi contrario.
Preghi per me; unica preghiera e desiderio è di fare la volontà di Dio mi aiuti. Ecco
quanto domando come risposta.
Ricaldone Pietro BS / 1937-10-31 /, Rettor Maggiore
Tanti forse pensano il Giappone come uno dei paesi di missione, in cui il missionario
colle verità evangeliche, e colla grazia di Dio con cui corrobora e santica le anime, porta
pure il suo contributo nei vari campi della civiltà a sollievo della vita materiale. Ma
basterebbe lo studio, anche solo elementare della geograa, l'esame di dati statistici, per
retticare questa errata ed incompleta valutazione del gran popolo giapponese. Non è
esagerato applicare ai Giapponesi il detto del nostro Don Bosco: Sempre più e sempre
meglio: e applicarlo in ogni ramo dell'umano sapere, in ogni ramo dell'industria, del
commercio, dell'agricoltura e di quanto ha relazione colla vita umana. Ecco la posizione
359
16 1937
precisa del missionario in Giappone: in mezzo al vertiginoso svolgersi di quanto di più
perfetto presenta la civiltà moderna nel campo letterario, scientico, artistico, portare il
suo modesto contributo alla divulgazione dei problemi dello spirito, ignorati o incompresi
dalla massa; poco interessanti per il maggior numero, perché assorbiti nella materia e peggio nelle conseguenze della medesima, il pretto paganesimo; inutili per molti, perché
pensano o son convinti di non averne bisogno... Fra questo gran popolo i suoi lontani
gli desiderano cooperare con le forze loro possibili al pieno avvento di Gesù.
Ricaldone Pietro / 1937-11-4 /, Rettor Maggiore
Sono in una prosternazione d'animo fortissima (non è sducia nella Provvidenza) per lo
stato economico in cui mi trovo. Col mese di Novembre nisco la riserva, e in Dicembre
non so dove sbattere la testa per dare da mangiare ai miei. Da tempo ho battuto, ma al
momento nessuna risposta da quell'anima santa di Don Giraudi. La realtà è questa. Il
Signor Don Candela mi ha fatto vedere sulla carta tante belle cose ma, ripeto, la realtà
è che con Novembre rimango senza nulla. Supplico i Superiori ad aiutarmi in quel che
possono, ma mi aiutino, mi aiutino.
E Lei dica una parola forte alla Madonna e a Don Bosco anché muovano qualche
anima buona per questa povera missione; se no, sarò obbligato a gridare: Non ne posso
più, non ne posso più!.
Berruti Pietro / 1937-11-11 /, Vicario del Rettor Maggiore
Un saluto ed una preghiera. Mi aiuti ad avere fede sempre più forte nella Provvidenza.
Come prevedevo e come avevo detto sono al verde e alla ne dell'anno non ho più di
che mantenere missioni e opere di Tokyo. Fiat voluntas Dei. Può pensare in che agonia
vivo. . .
Se Lei può in qualche modo aiutarmi o con Messe o con oerte (mi promise da Macao. . .
ma non ricevetti nulla, a meno che non abbia rimborsato parte del mio debito con Don
Braga), è una vera carità, et Dio sa che non mentisco.
Ziggiotti Renato / 1937-11-15 /, Consigliere Generale delle Scuole salesiane
Caro Gigione, non stanchezza e abbattimento. . . gurati che di questi giorni (lo dico a
te che capisci) mi sono fatto direttore del Seminario e faccio 19 ore di scuola (fra losoa,
latino e religione e le scienze. . . a proposito riceverai un opuscolino).17
17
L'opuscoletto di cui parla è certamente quello dal titolo Miyazakensis provinciae plantarum collectio
ab anno 1926 usque ad annum 1936. Tokyo 1937. È interessante notare che Don Cimatti ne mandò
copia nientemeno che all'Imperatore che era specialista in alghe marine. L'Imperatore in ricambio gli
mandò 10 splendidi esemplari di alghe, che Don Cimatti, tornato in Italia nel 1938, regalò al Museo
di Valsalice dove ancora si trovano.
C'è scritto di sua mano Piante marine del Mare Interno del
360
16 1937
Dunque non quello che pensi. . . Certo che a 58 anni non si è più come allora. . . ma so
ancora portare scale o piantare chiodi e simili. . . Figurati che ho vicino Bovio. . . il più
tipico l di ferro. . . Non i nervi. . . grazie a Dio, sono troppo, troppo, troppo indierente. . . e in Giappone bisogna non averli. . . Il nodo di tutto è che chi fa l'altrui mestiere
fa la zuppa nel paniere. . . Cari Superiori, mettete Don Cimatti al piano, all'organo, in
scuola, a concimare i campi et similia. . . ma non a fare il Superiore: è tutto lì. Abbattimento neppure. . . Intime considerazioni, chiara coscienza che per la mia insipienza si
perdono le anime: pensa a Don L., al povero Don C. et similia. . .
Tu sei nuovo nel tuo dicastero, ma sentirai le notizie sul povero Giappone così poco
conosciuto. Beh! Deus scit. Prega prega prega e fa' pregare per me e lascia per favore il
monsignorato a chi lo vuole e se non vuoi pigliarti (quando?) qualche stangata anche se
sei del Capitolo, ché ti penso sempre quello. . .
Ricaldone Pietro / 1937-11-22 /, Rettor Maggiore
Tornai stanotte da Oita ove si diedero due concerti, uno per i poveri soldati feriti all'Ospedale un altro nel salone dell'educazione, per commemorare l'unione dell'Italia
col Giappone.18 Torno a notte a Beppu per lo stesso scopo domani. Mezzi anche questi
per fare un po' di bene. Se non muoio spero alla ne del mese andare a Tokyo a predicare
gli esercizi per i voti dei novizi: penso l'ultima come Visitatore,19 e non potendo fare
altro per loro spero far qualche cosa predicando detta muta.
Le ho scritto recentemente... Ormai la testa non coordina (non ha mai coordinato) sono in necessità in ogni senso e non so come fare. Oggi ho pagato i mensili e non ho più
niente in cassa, con la prospettiva di 7 lunghi mesi in cui non so dove sbattere la testa,
per provvedere il necessario. Spero con fede nell'aiuto di Dio, pur umanamente essendoci
da impazzire. Ho supplicato prima il Padre e lo supplico ora ma non so come fare e
non ne posso più, perché non riesco ad avere le forze per arontare una situazione, che
non so da che parte prendere. Vedano i Superiori di fare uno sforzo sovrumano (perché
penso in che condizioni anch'essi si trovano), ma mi aiutino almeno in questi primi mesi,
mentre nell'attesa degli altri mesi vedrò se trovo dove trovare il necessario.
Esposte così le necessità materiali, passo alle spirituali, che non sono per me meno
Giappone nei pressi di Kamakura. Varie raccolte da S. M. l'Imperatore nei tu durante i bagni di
mare.
Al mio indimenticabile Valsalice.
D.V.Cimatti, sales.
Agosto 1938 .
Che li abbia ricevuti
dall'Imperatore non c'è dubbio, ma certamente non furono raccolte da lui, perchè su ogni foglio c'è
il nome di Kawai Akiko, che era allieva in 1 media della scuola di Futaba tenuta dalle Suore, il
cui padre era stato ambasciatore in Polonia, e aveva la villa a Kamakura-Hayama vicino a quella
18
dell'Imperatore. Nel Museo di Tokyo ce n'è fotocopia a colori.
Si tratta del famoso Patto Tripartito: Giappone, Italia, Germania. Per l'occasione venne in Giappone
una missione di gerarchi fascisti e i nostri missionari dovettero fare il servizio agli ospiti che non
19
conoscevano il giapponese. Non mancavano tra i giovani missionari alcuni entusiasti del fascismo.
Il 2 dicembre la Visitatoria fu eretta in ispettoria e Don Cimatti fu nominato Ispettore.
361
16 1937
gravi. Ho ancora da mettere a posto il personale, e non so da che parte incominciare...
Don Escursell non è a posto dov'è - la frecciata e il taglio straziante più forte sono le
parole del Visitatore: Così com'è, non è una casa salesiana 20
Ricaldone Pietro BS / 1937-12-15 /, Rettor Maggiore
I nostri cari novizi nel giorno della festa salesiana dell'Immacolata si sono consacrati al
Signore coi santi voti. Otto nuovi confratelli, fra cui due giapponesi, che vengono ad
unire le forze loro alla causa della Redenzione in questo grande Impero...
La formazione in posto del personale che in futuro ci aiuterà e sostituirà (ah!, fosse
un immediato presente!) viene poco a poco a prendere piega denitiva e a dare i suoi
primi risultati, tanto per la parte missionaria che salesiana. È un piccolo santo esercito
che viene formandosi, che non desidera altro che il via per lanciarsi al lavoro; che viene
attrezzandosi il meglio possibile per eettuare il sempre più e meglio, che se è il motto
del nostro Don Bosco, non lo è meno di questo popolo per cui vogliamo lavorare con
tutte le nostre forze. Ed intanto bisogna moltiplicare i centri di lavoro per queste forze
giovanili, ed invadere così santamente con pacica occupazione queste anime e donarle a
Dio. Ed è già un gran passo che viene realizzandosi.
Risuonano sempre all'orecchio insistenti le parole del grande missionario S. Paolo: Ma
come invocheranno uno in cui non hanno creduto? E come crederanno in uno di cui non
hanno sentito parlare? Come poi ne sentiranno parlare senza chi predichi?. Ed è la vera
miseria di questo gran popolo. . . La scarsezza dei missionari. Il Giappone, la regione più
povera di missionari. Ed ecco la ragione del nostro aanno quotidiano: formare numerosi
e buoni missionari, specialmente indigeni.
Oh, con quale gioia si saluta oggi la nuova Arcidiocesi di Tokyo, adata al clero
indigeno giapponese, bella testimonianza fra le più signicative del magnico lavoro
compiuto dai missionari, e prezioso segno di ducia nel clero, che essi hanno formato.
Dalla Cronaca di Don Cimatti / 1937-12-... /21
Riassumo i problemi più importanti, problemi delicatissimi, che riassumo brevemente.
L'accusa che il Cattolicesimo è contrario allo spirito giapponese e della nazione ha
origine:
1. dall'essenza del Cattolicesimo stesso, che per chi non lo capisce (e il Giappone è
nel numero) può apparentemente dare degli appigli;
20
21
Don Candela fece rimostranze essendoci l'Oratorio misto nella parrocchia di Mikawashima. In missione
non si poteva fare diversamente. Don Escursel per questo decise poi di tornarsene in Spagna.
Questo scritto, che non si trova nella Cronaca trascritta da Don Crevacore, fu trovato nell'Archivio
Centrale di Roma tra i documenti del 1937. Per il contenuto merita di essere riportato come conclusione dell'attività di quest'anno. Sono principi fondamentali per il lavoro missionario di tutti i temi
e luoghi.
362
16 1937
2. dall'essenza dello spirito nazionale giapponese (discendenza dagli dei S.M. l'Imperatore culto delgli avi) tenacemente unito alla tradizione;
3. dal lavoro dei primi missionari, che per salvare la fede dei nuovi cristiani, troppo li
tagliarono dalla vita civile (ne commisceamini - non mescolarsi... vos genus electum
-voi gente eletta...)
4. dal credere che quanto forma il patrimonio di abitudini della vita familiare e sociale
del pagano sia infetto e da non farsi;
5. dal non conoscere bene lingua, storia e costumanze del popolo giapponese;
6. dal presentarsi la nuova religione proveniente dall'estero, e già bollata dal periodo
delle persecuzioni di tante accuse (specie i missionari precedono la conquista del
territorio).
L'opera di ragionevole adattamento della Chiesa per sfatare questo po' po' di roba è stato
lavoro di questi ultimi anni, che culminò colle disposizioni della S. Chiesa sulla partecipazione dei cattolici ai movimenti nazionali e partecipazione alle costumanze popolari
qua tali.
In conclusione: l'adattabilità del missionario quanto più sarà perfetta quanto più
sapremo farci in questo senso giapponesi ad applicare con la ragionevole larghezza
di spirito italiano lo spirito di Don Bosco sono i mezzi che allacceranno sempre più e
meglio gli animi dei giapponesi (delizie di S.Francesco Saverio) a Gesù. E dolorosamente,
quanto meno perfettamente questo si realizzerà, non si riuscirà a cavare un ragno dal
buco. Ah! L' omnibus omnia factus... e il missionario vuole rimanere colla sua personalità europea...! col suo modo di pensare, di agire ecc. in nome di una civiltà creduta
giustamente migliore vuol obbligare il giapponese a trasformare se stesso in un campo
che non è ancor suo, quasi fosse un uomo a cui bisogna dar tutto... è non sapersi dar
conto della situazione di fatto,... è condannare il proprio lavoro alla sterilità, perché
formeremo degli assenteisti volontari.
Chierici salesiani in Giappone / 1937-12-16 / studenti di losoa
Miei cari studenti di losoa,
Filosofo signica amante della sapienza. Voi dovete amare dunque la vera Sapienza
Gesù. In che modo? - Pensate a Lui - Parlate di Lui - Lavorate con Lui e per Lui.
Buon Natale e buon Anno. Vi vedo sempre vicino al tabernacolo, nostro luogo di
convegno.
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Circolare Salesiani / 1937-12-16 /
Permettete che vi presenti i miei poveri ma cordiali auguri per le sante feste Natalizie e
di Capodanno. Vi assicuro ferventi preghiere per voi, per i vostri e per le opere vostre.
Fate le mie parti presso i cristiani, allievi e benefattori nostri ed assicurate tutti delle
mie preghiere.
Il Signore ci ha procurato in questo periodo di tempo grandi consolazioni: otto nuove
professioni, sei nuovi novizi, la benedizione della nostra chiesa a Mikawajima e Nakatsu;
la venuta di nuovi elementi dall'Italia, la nomina del nuovo Arcivescovo di Tokyo Mons.
Doi, che conosce ed ama l'Opera nostra. Deo gratias.
Rendiamoci sempre più degni delle benedizioni del Signore coll'adempimento del nostro
dovere e colla santità della vita.
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17 1938
1/29 Arriva la nomina di Ispettore a Don Cimatti
1/31 D.Cavoli presenta le nuove Costituzioni dell Congregaz. della Caritas
2/13 Don Cimatti partecipa alla Consacrazione di Mons. Doi, Arcivescovo
di Tokyo Don Cimatti presenta all'Imperatore Plantarum colectio e riceve
10 esemplari di alghe
3/29 Primo Capitolo Ispettoriale a Kobe. Viene eletto delegato don Tanguy
5/10 Don Cimatti parte per l'Italia per il Capitolo Generale con don Tanguy
Don Tassinari nominato direttore del Piccolo Seminario di Miyazaki
6/ Don Cimatti partecipa al Capitolo Generale In Italia tiene 150 conferenze
nelle case salesiane e varie chiese.
8/3 udienza del S.Padre
10/9 Don Cimatti predica a Maria Aus. per la spediz. dei nuovi missionari
11/20 Beaticazione di M.Mazzarello 12/7 Partenza da Venezia
Circolare Salesiani / 1938-1-15 /
Mi si comunica in questo momento per telegramma la morte del nostro gran benefattore
Padre Bulteau. Fu un grande nostro benefattore. ...Si ha pure notizia della morte
del Comm. Lo Pa Hong che in varie forme benecò e l'opera nostra e la missione del
Giappone. Ricorderete la partecipazione che ebbe alla processione Eucaristica.
...Si avvicina la festa del nostro S. Patrono e del nostro Don Bosco.1 Si cerchi da tutti di
solennizzarle come meglio si può. L'aetto liale che nutriamo a Don Bosco ci suggerirà
forme atte a suscitare nei cristiani devozione ecace a Don Bosco e al nostro S. Patrono.
Suggerisco la forma Eucaristica, che è sempre quella che più si nota dappertutto, e anche
l'incitamento alla devozione alla Vergine Ausil.
Dove fosse possibile tenere la tradizionale adunanza dei giornalisti, sarebbe certo cosa
vantaggiosa sotto molti aspetti.
...Ricevo da Propaganda Fide e con vera gioia comunico a vostro onore e conforto
quanto ci si scrive: La via da voi seguita per un'ecace opera di apostolato, è buona.
La carità, l'educazione aettuosa della gioventù, la buona stampa, porteranno senza
dubbio frutti abbondanti. Quando? È un segreto della Provvidenza; a noi spetta però
preparare l'ora. . . Un lieto frutto intanto, di cui mi rallegro molto, sono i buoni rapporti
colle autorità: con tutto l'animo auguro che si mantengano sempre cordiali. Voglia
esprimere il compiacimento mio e di questa S. C. a tutti coloro, ecclesiastici, religiosi e
1
Dopo la canonizzazione le festa di Don Bosco vnne trasportata al 31 gennaio.
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laici, che cooperano alla diusione del Vangelo. Non potrò mai lodare sucientemente
l'importanza che date alla formazione di un clero giapponese che, per numero e capacità,
possa a suo tempo assumersi la responsabilità dell'evangelizzazione . . . .2
Prego il Signore che confermi tutti nel bene e conceda a tutti ogni grazia, ottenga pure
il ristabilimento in salute del nostro Don Tanguy al momento assai necessario per i tanti
bisogni materiali e spirituali in cui ci troviamo.
Berruti Pietro / 1938-1-16 /, Vicario del Rettor Maggiore
Spero sia in sede e in condizioni di poter ricordare3 e venire in aiuto alle nostre necessità
materiali e spirituali... Cose nostre: nanza, a terra e non so dove arriverò. Il Signore ci
prova:
a) Al momento Don Tanguy è a riposo completo Don Cecchetti e Arri tra letto e
lettuccio;
b) Don Escursell in violenta crisi spirituale.
Il resto al solito: si fa quel che si può per realizzare quanto si è concretato, ma occorre
personale e mezzi. Mi vengano dunque in aiuto. Quel che urge è la soluzione del problema
dello studentato, concatenato con la massima parte di tutto il resto ed il problema
dell'Ispettoria (si fa o non si fa?).
Arri Carlo / 1938-1-27 /, missionario salesiano in Giappone
Grazie della bella relazione. . . e quando hai tempo scrivi o detta a qualcuno tante di
queste belle occasioni che si prestano in tante forme per far del bene.
Tutte le volte che vengo a Beppu ho l'impressione che ti stanchi troppo
parli forte cammini troppo in fretta mangi troppo in fretta. È dovere che ti abbi
riguardo. Sai che Don Cimatti in fatto di malattie è di parere che sia dovere dir chiaro
ai malati le loro vere condizioni. Tutto il resto sono pietose imposture; bugie, anche se i
teologi, sui libri, non sono del parere. Dunque:
Tu sei ammalato, e ammalato che deve avere speciali riguardi per sé e per gli altri.
Ubbidisci alle prescrizioni della dottoressa, anche se non credi ubbidisci. Sarai più
contento tu e tutti staremo più tranquilli. Puoi improvvisamente vedere arrestata ogni attività, mentre nell'ordine naturale delle cose, se ti hai gli ordinari riguardi, puoi
prolungare questa tua preziosa attività. Coraggio, Carlo mio.
2
3
Queste ultime parole sono approssimative: non si riesce a leggere il testo dell'originale danneggiato.
Non aveva ancora ricevuto la nomina uciale
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17 1938
Ricaldone Pietro / 1938-1-31 /
Prima di andare a riposo non voglio lasciar passare la festa di Don Bosco senza presentare
a nome dei confratelli tutti l'assicurazione delle nostre preghiere, il proposito fatto da
tutti di voler essere degni gli di Don Bosco nell'osservanza esatta delle Regole.
A proposito del mio rendiconto mensile : al solito, bene in salute lavoro non manca
la mia anima sulla via della volontà di Dio nulla di nuovo in unione e carità con
tutti. Le nostre cose al solito: la mancanza di mezzi e di personale arena molte cose per
non dir tutto. Ma avanti.
Il Signore mi domanderà conto di quel che mi dà, non di quello che mi dovrebbe dare.
.
..La nanza. . . a terra. Penso che in questo emuliamo Don Bosco, ma non siamo di
forza e di santità come Lui, e quindi supplico che mi aiuti.
Ricaldone Pietro / 1938-1-31 /, Rettor Maggiore
Mi trovo a Tokyo dove ho avuto la fortuna di assistere alla solenne funzione della consacrazione del nuovo Arcivescovo Mons. Doi.4 In terra di missione l'elevazione di un
indigeno a tale importante mansione è un fatto di prim'ordine, e come ben si esprimeva
Mons. Marella, Delegato Apostolico tale consacrazione del nuovo Arcivescovo viene a
coronare un secolo di eroismo missionario. I pionieri che hanno sperimentato le lunghe
ore di attesa e sopportato le angosce degli inizi, la falange dei generosi benefattori che li
hanno ancheggiati coi loro sacrici e colle loro preghiere non sono presenti per assistere
all'apoteosi del loro operato.
Eredi spirituali del loro ideale, i missionari d'oggi e i numerosi amici del Giappone,
restano testimoni del loro giocondo disinteresse. Con loro la Chiesa intera ringrazia
umilmente il Signore per i progressi del Vangelo. . . . È di fronte a queste manifestazioni
che il cuore commosso è eccitato a maggior impulso di lavoro per le vocazioni indigene;
è incoraggiato a spandere a piene mani il seme, in attesa che fecondato dalla grazia di
Dio produca i desiderati frutti.
Cecchetti Albano / 1938-2-14 /, missionario salesiano in Giappone
Scrivo, come posso, dal treno, alle sue molteplici, interessanti e per me utilissime lettere...
Per provvedere a quanto manca a Nakatsu ci vorrebbero i mezzi, che Don Cimatti
non può dare perché non ne ha. Ah, Don Cecchetti cosa posso dire quando non ne ho
4
La data della lettera non corrisponde. Eettivamente la consacrazione di Mons. Doi, che dopo la guerra fu nominato primo Cardinale del Giappone, fu tenuta il 13 febbraio. Il 31 gennaio don Cimatti
era a Miyazaki, dove Don Cavoli gli presentò la prima stesura delle Costituzione dell'incipiente Congregazione della Carità. Per la consacrazione dell'Arcivescovo, in data 9 novembre aveva composto
un Ecce sacerdos magnus su cui scrisse Si est possibile e s'il vous plais .
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17 1938
per il pane di voi e di Tokyo? Per Oita diedi il permesso per la lampada (elettrica del
tabernacolo ) perché si può dare e per me vale più un atto di carità, che una legge
cui si può derogare. Gli ammalati sono ammalati, caro Don Albano. E come né Don
Cimatti né Don Albano possono impedire i moti cardiaci, così. . . È ben doloroso. Beato
Lopez, catechista e quanti trovarono e troveranno la loro santicazione con questo mezzo.
Gli uomini bisogna comprenderli, compatirli, aiutarli. Lei ne conosce altri che possono
santicare quanti sono con loro. Creda, Don Albano, per tutto questo sore assai più il
nostro Don Marega. Preghiamo. E Lei faccia quanto può per. . .
Ricaldone Pietro / 1938-2-22 /, Rettor Maggiore
Sì, ho riso. . . e grazie del momento di esilaramento (per la nomina a Ispettore!).5
Grazie a Dio pur desiderando di unirmi a LUI non sono neppure lontanamente esaurito
se vedo nero, mah! Mi sembra nel Signore di averne a vedere i motivi. I nostri cari
Visitatori spero avranno illuminato la situazione.
Notizie : il nostro caro Don Tanguy ha ormai bisogno di essere sostituito, almeno ad
tempus. Il dottore mastica male e pronostica peggio. Ah, se i Superiori mi consigliassero
chi mettere al suo posto! È questione vitale e di grande responsabilità... Vi è materiale
buono tra i giovani, ma dopo le lavate di capo dei Visitatori come si osa esporlo al fuoco?
Eppure, se i Superiori non mi consigliano diversamente, dovrò pur farlo. E allora attendo
con fede ma se non ottengo risposta dovrò per forza fare quello che desidererei facessero
i Superiori.
Circolare ai Salesiani in Giappone / 1938-2-22 /
Ricevo da Torino in data 29/1/1938.
Sono erette in Ispettorie le attuali Visitatorie e quindi anche quella del Giappone. In
attesa di decisioni denitive i Superiori mi pregano di accettare la nomina di Ispettore.
Vi prego dunque di sopportarmi ancora un poco con questo titolo, e di aiutarmi, come
avete fatto nora, a compiere il mio dovere. Il programma di lavoro non può essere
altro che aiutarci fraternamente per essere buoni salesiani. Le mie speciali mansioni mi
saranno facilitate dalla vostra collaborazione piena, sincera, caritatevole: ne faccio n
d'ora pieno assegnamento. Come primo atto i Superiori mi pregano di radunare subito
il Capitolo Ispettoriale per l'elezione del Delegato. In foglio a parte troverete le norme
relative.
5
Con decreto 20/12/1937 la Visitatoria San Francesco Saverio del Giappone venne creata Ispettoria
e Mons. Cimatti, pur rimanendo Prefetto Apos. fu nominato primo Ispettore. In data 29/1/1938
ricevette la lettera dei Superiori che gli comunicava la nomina. Il giorno 24/2/38 nelle case venne
letta la circolare colla quale si dava notizia della nomina a Ispettore, inviata da Lui stesso. Automaticamente Don Cimatti dovrà partecipare al Capitolo Generale insieme con un delegato da eleggersi
dai confratelli nel primo Capitolo ispettoriale.
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Chierici salesiani in Giappone / 1938-3-3 /
S. Tommaso! È la vostra festa. Come gli della Chiesa e di Don Bosco abbiamo S.
Tommaso per Maestro : ricordate le sante Regole nostre... Vorrei scrivere ai singoli, ma
spero farlo fra breve, come pure anelo le feste di Pasqua per il piacere di rivedervi et os
ad os loqui. Ad ogni modo desumo oggi specialmente per voi il ricordo dalle parole del
S. Padre:
Labia sacerdotis custodiunt scientiam. I chierici non si debbono contentare di quello
che forse poteva bastare in altri tempi, ma devono essere in grado di avere, anzi devono
avere di fatto, una cultura generale più vasta e più completa, corrispondente al più
alto livello ed alla più ampia estensione che oggi ha raggiunto generalmente parlando la
cultura moderna in confronto dei secoli passati. . . È necessaria la virtù e la scienza, è
necessaria l'esemplarità ed edicazione, di questo `bonus odor Christi' che il sacerdote
deve spargere dappertutto intorno a sé, presso quanti l'avvicinano.
S. Tommaso si dipinge in varie forme, ma o sia storia o tradizione (a noi poco importa
per il nostro scopo) lo si dipinge e dalla sua vita si deduce in questi principali momenti:
- In relazione di intima unione col Crocisso Bene scripsisti de me, Thoma!. Lo
studio esige lo sforzo, sacricio: ecco il seriamente della Regola, sulla piattaforma di
Lui, perché sacerdos alter Christus.
- Sint lumbi vestri cincti. Ricordate l'angelica visione con cui, dopo la tentazione,
Tommaso fu circondato di purità. Ed allora era giovane come voi. . . Il nostro Giotto
ragura la purità difesa in una fortezza. . . E tale fortezza è la croce e le sue conseguenze.
Non per nulla S. Tommaso con un tizzone ardente mette in fuga il demonio tentatore e
segna sul muro una croce.
- Sul suo petto il sole. Videant opera vestra bona et gloricent Patrem vestrum qui in
coeli est.
Ricaldone Pietro / 1938-3-15 /, Rettor Maggiore
Grazie della sua ultima. La nomina siccome mi ha lasciato tale e quale. e siccome
i Superiori conoscono quanto ho domandato, e se così hanno disposto è segno che il
Signore vuole così, e così sia. Dopo tutto (me lo sono sentito dire tante volte, e l'ho
gridato tante volte) non sbaglio a fare quanto mi dicono.
Per la mia venuta avevo già esposto al Sig. Don Candela varie dicoltà. Non già che
Don Cimatti sia necessario, anzi! Certo vi sono proprio sul tappeto questioni importanti il bravo Don Tanguy ammalato vari di questi confratelli ammalati un po' materialmente
e spiritualmente tanto ristretti di personale che il sottoscritto fa scuola regolare.. Ad
ogni modo sono nelle mani dei Superiori: è certo un sacricio grave per tutti, data la
situazione in cui ci troviamo.
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Cecchetti Albano / 1938-3-21 /, missionario salesiano in Giappone
Per la venuta degli italiani:6
Come principio, ucialmente sono le autorità che devono muoversi e fare quanto credono bene e secondo gli ordini (perché li hanno ricevuti o riceveranno); noi, vediamo di
sfruttare l'occasione e mettiamoci in mezzo più che si può...
Vengono anche per vedere noi e le cose nostre, quindi in programma bisogna absolute
che sia messo il tempo necessario per le visite (Missione, Suore..). Dicilmente verranno
a Miyazaki (vero sbaglio di chi ha compilato il programma, ad ogni modo non c'è che
farci). Lasciamo fare alla Provvidenza! ...
Che fare? Più che salutarli con cordialità salesiana e italiana non saprei davvero. Ad
es. riuniti tutti possiamo dire un indirizzo ho intenzione di orire un album illustrante
il lavoro in missione secondo l'ora, si potrà orire qualche cosa da bere. D'altro
non saprei. . . Noi due possiamo cantare un pezzo. . . Il bravo Arri può tener pronto:
Giovinezza, ecc.. A Nagasaki il grammofono fungeva da banda.
Ricaldone Pietro / 1938-4-1 /, Rettor Maggiore
...Al momento sto cercando chi possa sostituire il nostro Don Tanguy, Delegato al Capitolo, che penso partirà alla ne del mese. Il sottoscritto (se riesce a racimolare il da
vivere per un paio di mesi) vuol ubbidire al suo desiderio (non mio, del Rettor Maggiore)
per presenziare alle feste, esercizi, Capitolo. Ci riuscirà? Se il Signore non mi aiuta, no
certo. Ad ogni modo ho esposto ai Superiori le mie dicoltà e conto sul loro aiuto.
Don Escursel si è quietato c'è sempre Don Rodriguez in agitazione. Mah! Poveri
gliuoli, è brava gente: sono ammalati. . . Perché vengano qua, non si capisce davvero.
Idem per vari coadiutori. Mah! Mi aiuti il Signore. Preghi preghi preghi che si compia
nel povero sottoscritto la volontà di Dio in tutto.
Circolare Salesiani / 1938-4-3 /
Avrete saputo l'esito della votazione per il vostro Delegato al Capitolo Gen. nella persona
del nostro Don Tanguy. La scelta serve provvidenzialmente a lui anche come riposo dopo
la recente malattia...
Raccomando con tutto cuore quanto si è incominciato a Beppu per l'apostolato infermi,
coll'erezione uciale del Segretariato, tenuto dal nostro Don Arri. Il funzionamento è
semplicissimo. L'infermo inscritto si propone di orire al Signore i suoi dolori per la
conversione e salvezza delle anime. Legame d'unione fra i soci è la lettera mensile che il
Segretariato invia a tutti i soci. Per l'iscrizione inviare il nome a Don Arri. È opera che
spiritualmente fa un bene immenso; porta con sé nessun aggravio, è raccomandata assai
6
Si tratta della Missione Fascista, venuta come segno di amicizia tra Italia e Giappone comandata da
S. E. Paolucci, che ha voluto visitare le opere salesiane.
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17 1938
dal S. Padre. Vi prego di interessarvene con tutto il cuore, e sarà anche questa una bella
forma di apostolato a favore delle anime a noi adate.
Cristiani della chiesa di Miyakonojo / 1938-4-6 /
A tutti i cristiani di Miyakonojo, In occasione dell'onomastico del vostro Prefetto Apostolico avete voluto orire a lui in modo così gentile i vostri auguri e preghiere: ciò è stato
per me un motivo di gioia. Già da molto tempo ho desiderato di vedervi, di parlare con
voi, specialmente ho voluto lavorare anche per voi: però per quanto ne cercassi l'occasione disgraziatamente sorsero solamente degli impedimenti, per questo non ho potuto
realizzare la mia ardente volontà. Vogliate perdonarmi. Però anche senza venire da voi
col corpo, il mio pensiero, la mia povera preghiera, il mio cuore sono sempre vicini a voi.
La preghiera del vostro Prefetto Apostolico è perché:
a) I cristiani di Miyakonojo abbiano da aumentare.
b) I cristiani abbiano da diventare dei perfetti cristiani.
c) Che siano fatte discendere sulle famiglie dei cristiani le grazie materiali e spirituali
del Signore. . .
Il desiderio del vostro Prefetto Apostolico è perché: voi possiate lavorare per i poveri,
per i malati e per i ragazzi. . . Prego ogni giorno per voi.
Arri Carlo / 1938-4-6 /, missionario salesiano in Giappone
Arri carissimo,
Riarde sotto il cielo di Beppu (città
delle acque termali, chiamate gli Inferni )
una amma ardente ed infocata
che allumata dall'Arri e dal Cecchetti
e alla santa carità tutta votata
ha il suo centro mistico in Gesù.
L'opera meschina di chi si noma Cima
è buttar acqua e moderar l'ardore
dei santi apostoli dell'infernale terra;
ma il vostro ardor, il vostro santo amor
vince il demon che nell'inferno abima.
Grazie Don Carlo, e avanti con calma e fede.
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17 1938
Manganelli Giulio / 1938-4-14 /chierico, missionario salesiano in Giappone
Carissimo Manganelli, Grazie di cuore del tuo augurio. La carta è piccola
Ma se tu leggi con fede e amor
saprai scoprirvi grandi tesor;
L'amor di Dio e di Maria
la purità e l'allegria
saran per Giulio felicità
in vita, in morte . . . e per l'eternità.
Marella Paolo / 1938-4-28 /, Delegato Apostolico
Grazie delle sue caritatevoli osservazioni e per i miei debiti al Gran Seminario e per quelli
col Giornale. Sto studiando la forma per pagarli, cioè trovare i soldi. La Provvidenza sa
e mi aiuterà.7
La botta di ieri fu forte, tanto più che è una cosa che sarà nota a non pochi, e quindi va
poi a nire non nella persona, ma nella Congregazione. Quando V. E. vede Don Cimatti
fare il matto, pensi pure che in testa e in cuore c'è dolore acutissimo. . . e in questi
momenti è meglio non parlare; e non parlai né alle giuste osservazioni di P. Arvin, né a
quelle di V. E. né a quelle pubbliche. Alcuni buoni amici che conoscono la mia miseria mi
hanno aiutato per chiudere il mese. . . ma sono nuovi debiti anche quelli. . . Pel giornale,
non vedo altra soluzione che diminuire all'indispensabile il numero delle copie, ne valuto
tutte le conseguenze. . . ma non trovo altra soluzione. Si riprenderà con forza quando la
Provvidenza invierà i mezzi.
Per il Gran Seminario confesso che andai sempre avanti sicuro in coscienza, perché mi
era stato detto e assicurato che l'Opera di S. Pietro avrebbe rifuso abundanter le spese
con le borse o pensioni; ho capito che non è così. Beati gli altri Vescovi che hanno modo
non solo di pagare, ma di averne degli avanzi... Don Cimatti non ha neppure la camera,
come Superiore. . . nonostante le insistenze di Roma, ma è meglio così, è meglio così. . .
crederanno di più alla realtà della miseria.
Come provvedere non so, ma provvederò. . . Potrei vendere me stesso, ma chi mi
compra? ...
Se riesco (e anche qui sono soldi che vanno) nirò per prendere il Biancamano, e
partirei verso il 10 del prossimo mese da Miyazaki.
Circolare Salesiani / 1938-5-1 /
L'Ordine di recarmi al Capitolo Generale. Mi costa un vero sacricio, ma lo faccio
persuaso di compiere la volontà del Signore. A Dio piacendo mi imbarco sul Bancamano
7
Nell'adunanza dei vescovi era stato fatto osservare in pubblico che era in ritardo nel pagare le spese
per i chierici che frequentavano il Seminario di Tokyo e per il giornale cattolico.
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in partenza da Shanghai verso il 15 di questo mese, e partirò da Nagasaki verso il dodici.
Sarei felice di potervi aiutare in tanti vostri desideri ed interessi in Patria. Vi prego di
disporre liberamente per trasmissione di lettere o pacchi o di quanto credete utile per i
vostri. Farò una visita alle residenze della Missione prima di partire.
I Superiori di Torino inoltre dispongono:
1. Che in sostituzione di Don Tanguy si presti il Sig. Don Bovio.
2. A sostituire Don Cimatti in quanto concerne alla Prefettura Apostolica il Sig. Don
Cavoli,.
3. A sostituire Don Cimatti in ciò che concerne l'Ispettoria si presti il Sig. Don
Margiaria.
A questi confratelli dunque per le rispettive mansioni vi rivolgerete in caso di necessità.
Tassinari Clodoveo / 1938-5-22 /, incaricato del Piccolo Seminario di Miyazaki8
Giunto felicemente ad Hong Kong dove tanti mi chiedono di te, di Don Braggion e
Bernardi: un saluto cordiale a te e ai singoli tuoi. Sulla nave c'è una magnica cappella,
dove conserviamo il SS.mo, quindi ho diviso il mio tempo dalle 4 alle 7 alle 11:30 alle
14 alle 16 alle 18 e 20 per la preghiera, e i vostri cari volti e nomi passano vicino a Lui.
Non sono solo e vivo spiritualmente come fossi vicino a ognuno di voi. Deo gratias!...
Eccita fuoco e amme per il mese del S. Cuore con visite e SS. Comunioni e che Gesù
regni sovrano in ogni cuore. Le compagnie specialmente lavorino e si animino al bene.
E continua con calma il tuo dovere. Niente ti turbi. Il Signore ti aiuterà, nelle dicoltà
invoca Maria A. e Don Bosco. Prega per me.
Ricaldone Pietro / 1938-5-30 /, Rettor Maggiore dei salesiani
- Non rida al titolo più o meno poetico. . . sono i suoi gli missionari dell'Oriente, che all'occasione della loro venuta a Torino per il Capitolo Generale
trovandosi sul Conte Biancamano durante il lungo viaggio non potevano non parlare
delle cose loro, comunicarsi le impressioni sul loro modesto lavoro, sulle dicoltà, sui
risultati, su quanto insomma interessa la vita loro. Peccato non fosse presente l'amico
Mons. Pasotti del Siam, ma sono convinto sottoscriverà pienamente alle povere idee
espresse: anch'egli è a capo di una missione le cui popolazioni partecipano in vario grado
alla triade di cui parlo.
Aurora orientale
8
Don Cimatti, direttore del Piccolo Seminario, partendo per partecipare al Capitolo Generale della
Società Salesiana, aveva lasciato come suo rappresentante al Piccolo Seminario Don Tassinari, giovane
sacerdote. Di qui la ragione per cui lo segue in modo particolare.
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Giappone, India, Cina. . . Nomi su cui è necessario fermare l'attenzione. Civiltà
formate o in formazione e dotate di vitalità, che sempre più si estrinseca e che forza umana
non potrà arrestare e i cui eetti futuri dipendono dalla piega dell'indirizzo attuale.
Novecento milioni di anime circa, che cercano il loro assestamento denitivo e delle quali
venticinque milioni adate ai Figli di Don Bosco... .
..Quali sono i disegni della Provvidenza sul Giappone, lo sa il Signore. Urge dirigere
queste forti energie, queste preziose attività o, dirò meglio, completarle, innestandole a
Dio. . . ma piange il cuore pensando e dolorosamente sperimentando, che il Giappone è
il paese più povero di missionari. . .
...La Cina, immenso, statico colosso in antico, da anni viene risentendo la crisi che
l'ha condotta allo stato attuale. Come verrà stabilizzandosi sotto l'inusso di tante,
disparate forze, che la premono in ogni senso? Come risponderà agli intimi impulsi che
la spingono a cercare quella forma di assestamento, che le permetterà di attivarsi in pieno,
utilizzando le risorse materiali della terra che abita e quelle spirituali che già la distinsero
nell'antichità? L'opera di penetrazione dei missionari, suggellata col sangue di tanti
martiri (tra cui i nostri indimenticabili Mons. Versiglia e Don Caravario), nonostante le
prove del momento, continua tenace, e produrrà i suoi frutti. Quanti, quali, quando? Lo
sa il Signore.
L'India rapidamente si rinnova, sente di dover mettersi al passo colle altre nazioni;
il contatto colla civiltà europea, e più la formazione della coscienza portatale dal Cristianesimo, le suscita formidabili attività, che se potranno a tempo e tutte essere orientate
verso i principi cattolici, concluderanno colla felicità nale di queste care anime.
...La religione cattolica in questi paesi si presenta come bella aurora (oh, assai più
smagliante delle incomparabili aurore orientali!). . . A quando la netta levata di sole? A
quando, o Signore, il perpetuo meriggio vostro?
Conclusioni - Il problema missionario alla luce di queste considerazioni diviene realtà
concreta, in cui sono in gioco milioni di anime che si destano. . . (il Giappone da tempo
lo è, e tutto il mondo lo sa. . . ) e che deve interessare, non solo dal punto di vista
della conversione loro, ma anche dal punto di vista sociale mondiale: e tutti debbono
interessarsi. Oh! Si dia la mano amica a tutti questi nostri fratelli in Cristo.
Coronin-Doriguzzi Anna e Giovanni, benefattori / 1938-6-. . . / Lettera aperta del
nonno ai benefattori9
Il fanciullo è pronto nel concepire, ardente e mobile nell'immaginare; la sua memoria
conserva i più piccoli particolari senza sforzo, con esattezza scrupolosa; la sua sensibilità
rapisce coloro che l'avvicinano. . . ma non pensa né opera con coerenza. . . gli manca lo
9
Questo è uno stralcio di una lettera spedita a questi suoi benefattori. Non ha data, ma deve essere di
questo periodo. Sono alcune idee di Don Cimatti sull'educazione del fanciullo.
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spirito pratico. . . violenza ed ostinazione sono i soli frutti della sua debole volontà. . .
impulsività e incostanza quelli della sua sensibilità. . .
Per guidare il fanciullo nei primi passi nella via della santità occorrono i due perni
della rinunzia e generosità. Per insinuare lo spirito di sacricio o di rinuncia curare con
saggia disciplina l'educazione della ragione e volontà, formare la coscienza, sviluppare la
passione del bene, l'odio del male, riassumere ogni morale pratica nell'unico principio di
un Dio da amarsi sopra tutte le cose e in tutte le cose, e nel principio che tutte le cose
si devono amare secondo Lui, in Lui e per Lui. . .
Il vecchio amico dei vostri gli tratta coi fanciulli da oltre quarant'anni ha seguito
e segue lo svolgersi della vita dei numerosi suoi allievi e vi assicura che ha ponderato
tutto quanto vi espone sulla base dell'esperienza.
Circolare Benefattori d'Italia / 1938-7-. . . /
Col chiudersi dell'anno missionario 1937-38, i missionari Salesiani di Don Bosco in Giappone vogliono orire a voi tutti, benefattori ed amici, il modesto risultato del loro lavoro.
Vogliono che godiate e speriate con loro, voi generosi ministri della Divina Provvidenza
per loro e per le loro opere. Vi assicuriamo preghiere quotidiane per i bisogni materiali
vostri e delle vostre famiglie.
Fra breve ripartirò per il lontano Giappone e qualora voleste approttare per eventuale
invio di lettere o di altri generi ad amici o conoscenti mi metto a vostra disposizione.
Richiesto da vari in quali forme potrebbero venire in aiuto alla nostra Missione e alle
opere Salesiane in Giappone, rispondo che il povero Prefetto Apostolico di Miyazaki ed
Ispettore delle case Salesiane in Giappone accetta qualsiasi cosa. Le missioni hanno
bisogno di tutto e di tutti. Ad esempio, potete cooperare, oltre che con la preghiera:
a) Con capi di vestiario o biancheria (anche usati) di ogni genere e per ogni sorta di
persone.
b) Con libri, specialmente di losoa e teologia per il nostro Studentato e seminario.
c) Con medaglie rosari ed oggetti di devozione.
d) Con materiale di cancelleria, pennini, matite, ecc.
e) Con oerte per di Sante Messe (Lire 5) o per di Battesimi e Cresime (Lire 25).
f) Con l'adozione annuale di un orfanello-orfanella (Lire 200) o di un seminarista (Lire
300).
g) Con borse di studio per il ginnasio (Lire 600) e per il corso losoco-teologico (Lire
1000).
h) Con l'adozione di un'aspirante alla Congregazione delle Suore della Carità o alle
Figlie di Maria A. (Lire 300), o concorso alla formazione della dote alle Suore Giapponesi
(Lire 1000).
i) Con l'oerta di indumenti sacri di ogni genere per i novelli sacerdoti e di oggetti per
il culto.
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j) Con l'oerta di medicinali, specialmente bende, fasce, garza, cotone ecc. per
medicazioni.
k) Con oerte libere e con quanto si crede.
...Ricordo a tutti le parole di Don Bosco: Dio ci dice: `date, e vi sarà dato'. Volete
delle grazie e cancellare i vostri peccati dall'anima? Fate elemosina. Volete assicurarvi
la misericordia di Dio? Fate l'elemosina. Vogliamo assicurarci la felicità eterna del
Paradiso? È l'elemosina che ci procura la misericordia e la vita eterna.
Castiglioni Alberto / 1938-7-8 /, novizio salesiano in Giappone
Grazie della tua che mi dice tutta la tua volenterosità di bene. Bravo! Non allarmarti di
quanto constati in te. Per consacrarti al Signore non si tratta di non aver difetti, si tratta
di aver voglia ecace di correggersi. Capito? Il mantenere costante questa volontà ogni
giorno, il raorzarla per riuscire nell'impresa, ed ogni giorno fare qualche cosa amando
il Signore e il prossimo: ecco la legge della perfezione, e questo vuole il Signore.
Allegro e laborioso. Preghiamo ad invicem. Ho passato il tuo desiderio a Maria A. e
a Don Bosco.
Crevacore Alfonso / 1938-7-8 /
Grazie della tua bella lettera. Ho capito tutto e, secondo il tuo desiderio, ho deposto
tutto ai piedi di Maria A. e di Don Bosco.
Continua colla buona volontà e non temere di nulla. Il Signore ti aiuterà.
Ricorda quanto ti dissi: CONTRARIA CONTRARIIS CURANTUR. Ad ogni atto in
pensieri, parole e opere difettosi sostituisci un pensiero, una parola, un atto contrario
vedrai progressi mirabili.
Bovio Felice / 1938-7-8 /, missionario in Giappone, maestro dei novizi
Finito il Capitolo sono un po' più libero. Sono in arretrato. . . tanto più che fui assalito
negli ultimi giorni da forti dolori di ventre. . . Motivo il freddo. Si fu a Cumiana e si fece
il matto. . . come a quei tempi. . . mi hanno fatto cantare. . . anche il vecchio sergente . . .
Al ritorno coi capitolari devo aver preso freddo ed ora la sconto. . . ma passerà. Mah!
Siamo vecchi.
Per i novizi fa' come hai visto che han fatto con te. L'importante è:
1. regolarità nelle pratiche di pietà e osservanza delle Regole;
2. che capiscano bene gli obblighi cui vanno incontro condenza nei rendiconti;
3. per i voti ti servono ottimamente le circolari dei Superiori. Niente paura.
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Le osservazioni che fai in calce alle lettere, sono ottime. Il bravo M. è un tipo che farà
bene se incontrerà chi lo capisce. Bisogna esaurirlo nel lavoro ed insisti con lui che il
mondo e gli uomini sono come sono, non sempre come dovrebbero essere e che sempre
pratichi lui quanto trova di meno perfetto negli altri. Larghezza di cuore e di vedute. . .
se no (diglielo chiaro) riuscirà pesante a sé e agli altri e aumenterà il numero degli
incontentabili e critici che popolano il mondo. . .
Tassinari Clodoveo / 1938-7-9 /, incaricato del Piccolo Seminario di Miyazaki
Grazie delle notizie buone e meno buone, umanamente parlando, perché tutto è buono
quando lo consideriamo alla luce della fede.
Per te: cerca di fare quel che sai e puoi. Fatti santo coi mezzi che ti dà ogni giorno
Lui, e come vuole Lui, non come vuoi tu. Ad es. è una settimana che ho mal di pancia
e non posso fare né materialmente, né spiritualmente come vorrei. Lui vuole così. . . e
così sia. Applica a te. Oh, se facendo quel che possiamo e sappiamo, ci lasciamo guidare
da Lui! . . .
Per me, tento di pregar per voi ogni giorno e più volte. . . ora che ho i vostri volti.
La tranquillità e calma è frutto della tua obbedienza. Temi solo il peccato: ma in un
certo senso, neppure quello, combattilo ad ogni costo.
Bravi confratelli! No, no: non temano di lavorare. Don Bosco ci vuole così; se no,
siamo salesiani all'acqua di rose; solo si lavori con ordine, secondo obbedienza e secondo
le forze.
Spero fare visita (quando?) ai tuoi.
Ricaldone Pietro / 1938-8-3 /, Rettor Maggiore
- Dopo i convenevoli d'uso, accolto paternamente dal S. Padre esposi lo stato generale della Missione e dell'opera nostra in
Giappone.
Parendomi di aver già parlato a sucienza, si degnò di aggiungere: E non mi dice che
Lei raccoglie anche piante, che fa della musica e suona il piano in concerti di propaganda
e che già avete istituito e dato impulso al Seminario indigeno e a una Congregazione
religiosa indigena femminile? Bravi, bravi. . . Questi mezzi indiretti di apostolato sono
ecacissimi ed al più delle volte assai più ecaci dei mezzi diretti!.
Mi parve giunto il momento di presentargli copia di un mio modesto catalogo di piante,
che si degnò di sfogliare, e poi il volume del nostro Don Marega (KOJIKI = cose scritte
antiche), edito dal Laterza, per l'interessamento dell'Associazione di cultura giapponese
e del Ministero degli aari esteri (che pagarono le spese dell'edizione) e una copia del
medesimo in Giapponese (ediz. xilografata di gran valore), che sfogliò qua e là e gradì asUdienza privata dal S. Padre Ore 11,30
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sai, inviando incoraggiamenti e benedizione speciale all'autore e assicurando che avrebbe
fatto collocare il medesimo in un posto d'onore della sua cara biblioteca vaticana.10
Poi con un senso di accoramento proseguì: Caro Don Cimatti, non si studia più, non
si studia più. Al giorno d'oggi si dà grande importanza all'atletismo, poco alla mente e al
cuore. Purché si facciano gambe e braccia grosse; all'educazione si dà poca importanza,
illudendosi che questo sia il tutto per l'educazione della gioventù. E queste cose le ho
dette anche a Mussolini e che l'atletismo non basta, e che nché la Grecia seppe fare
della buona ginnastica, euritmia di corpo e spirito fu grande, ma quando pensò solo alle
gambe e alle braccia decadde. Gli dissi tutto questo, ma mi aveva l'aria di non capire
nulla di quello che dicevo. È proprio il caso di ricordare Orazio, che benché pagano ha
detto anche qualche cosa di vero: `Fortes creantur fortibus et bonis I forti si creano con
gente forte e buona' (Carm. IV, 4,28).
Gli domandai poi ricordi per i componenti i gruppi delle nostre attività: Seminario,
Salesiani, Opere di carità.
Ai seminaristi dica che il Papa li benedice con benedizione di predilezione per due,
anzi per tre motivi. Primo: perché seminaristi ed è chiaro. Secondo: perché giovani,
speranze dell'avvenire. Terzo: perché giapponesi, e lo dica loro, perché giapponesi. Ho
una grande speranza per l'avvenire della conversione di questo gran popolo che così solide
fondamenta ebbe in passato nella fede cattolica.
E ai Salesiani cosa dirò?
Ai Salesiani che lavorino colla laboriosità e nello spirito di Don Bosco. Oh, come godo
di essere stato io a rivelare a voi suoi gli parte dell'intimità della sua vita! Quando mi
trovai con Lui, mi disse: veramente la mia vocazione era quella di diventare scrittore,
pubblicista. E mi esponeva, tra l'altro, le sue idee sulla pubblicazione di una grande
storia della Chiesa. Che avesse come centro di riferimento il Papa! osai completare io.
Naturalmente! Ma ne fui distolto mi diceva, nella sua modestia dall'impreparazione
mentale a tanto lavoro, ed allora mi buttai del tutto a lavorare per il mio grande amore,
per la gioventù! Dissi a Don Bosco: Mi pare che Don Bosco sia più che preparato a
questo genere di lavori. Conosco un libro in cui Don Bosco dimostra solida preparazione
mentale a questo ed altri generi di lavori. E quale? Il suo libro della storia d'Italia.
Modestamente deviò il discorso. Povero Don Bosco! Come aveva veduto bene nel mio
avvenire!.
E alle suore della nuova congregazione che nel prossimo settembre emetteranno i voti?
Dica loro che siano persuase che la carità è via alla verità e che in un certo senso,
quando cioè si conosce la verità delle miserie materiali e spirituali degli uomini, non c'è
10
Il libro è il Kojiki , il più antico scritto giapponese, circa la mitologia ecc.
Ne abbiamo copia nel
Cimatti Museum di Tokyo, annotato dall'autore stesso. Dice che ne furono stampate solo 300 copie.
Non è facile a trovarsi. È una prova di come conoscesse bene il giapponese anche nella forma antica.
Pochissimi ci riescono.
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che buttarsi dalla parte della carità per soccorrerli. Benedico quanti lavorano in questo
campo delle benedizioni più elette.
So poi che Lei fa degli erbari. Desidero che ora cominci anche un'altra collezione, la
collezione cioè del medagliere del Papa e voglio essere io a portare il primo contributo.
Porti dunque ai suoi seminaristi due medaglie (d'argento e di bronzo dorato) coniate a
ricordo del nostro ateneo e nel centenario delle feste di S. Carlo.11
Così dicendo si alzò lentamente, andò ad un altro tavolo da cui prese le medaglie, aprì
Lui stesso le scatole e me le faceva osservare leggendo la scritta. - Ultime benedizioni e
saluti paterni.
Papa Pio XI / 1938-8-26 /
Beatissimo Padre,12
L'umile scrivente, Prefetto Apostolico di Miyazaki (Giappone) prova ancora le consolazioni ineabili esperimentate nell'udienza privata, recentemente concessagli dalla S.V.
Ne ringrazia il Signore e la S.V.
Prostrato ai piedi della S.V., mentre ridomanda per sé e per le sue opere l'Apostolica
benedizione, trovandosi in urgenti necessità, acuite dalla guerra attuale, e nell'impossibilità assoluta di farvi fronte, implora dalla S.V. una carità straordinaria. Sarebbe
destinata a:
1. formare la dote iniziale per la nascente Congregazione indigena Suore giapponesi
della Carità di cui V.S. stessa ebbe ad intrattenermi nell'indimenticabile udienza;
2. formare un po' di dote, richiesta dalle leggi giapponesi, per la legalizzazione della
tipograa Don Bosco di Tokyo, ed in genere per le opere della stampa, dipendenti
da questa Prefettura Apostolica.
Si degni la S.V. di ascoltare l'umile supplica, che questo povero glio di D. Bosco le
presenta per le mani del S. D. Bosco, così caro al cuore paterno della S.V., mentre
prostrato ai piedi della S.V. imploro per me e per i miei l'apostolica benedizione.
Della S.V. Umilissimo glio
Sac. Vincenzo Cimatti, salesiano
Prefetto Apostolico Miyazaki (Giappone)13
11
12
13
Le medaglie si trovano nel Cimatti Museum di Tokyo, insieme con una medaglia della canonizzazione
di Don Bosco.
Scritto e rma autografa.
Vi è allegata un lettera in latino rmata dai seminaristi e da Mons. Cimatti Rettore del Seminario e
Pref. Apost.
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Tassinari Vasco / 1938-9-1 /, fratello di Don Clodoveo missionario in Giappone
L'uomo propone e Dio dispone. Ridi con me. . . dovevo il 25 essere ad Arona. . . ma
siccome vogliono un Vescovo (pensavano i galloni) mi hanno dispensato.14
Dunque a meno che tu ed io non facciamo la parte. . . come dire?. . . della banderuola. . . Mi libero il 24 sera e il 25. Non so se da Treviglio sia facile andare a S. Felice, nel
qual caso...
Oh! É chiaro che non porto i fronzoli. Cavatevelo dalla testa. E prega per me.
Berruti Pietro / 1938-9-2 /, Vicario del Rettor Maggiore
Ho fatto il mio esercizio di buona morte e se dovessi morire, è bene rilasci per iscritto
quanto in pratica i Visitatori sanno:
- Dirle che fui contento o sono contento del come furono e sono trattate le cose
giapponesi a Lei note, non è conforme in pratica a verità: ma spero sia contento il
Signore.
- Lei sa che i Superiori hanno fatto forti osservazioni e in Capitolo (regol. Missioni) e
al sottoscritto personalmente per la condizione in cui si vengono a trovare i confratelli
in missione o nelle case a Tokyo e quello che è per me dolorosissimo si attribuiscono a
questo stato di cose i casi di confratelli che ritornarono. Non ho personale. Lei sa quello
che mi può dare. . . Quid faciam? Chiudiamo altre case? Per me chiudo anche tutto, ma
poi? Con quanto mi dà (ottimo) non concludo nulla per lo scopo.
- Non ho mezzi per mantenere il personale in formazione. Posso rinviare teologi,
loso in Italia? Così, i confratelli incaricati non si sentono di andare avanti. E le nostre
dicoltà nanziarie sono note un po' a tutti in Giappone e non è edicante.
- E questo poi per me è chiarissimo e desidero ancora una volta dirlo ai Superiori: Non
ammazzatemi con dignità. Fu già uno sbaglio madornale l'avermi messo nella posizione
in cui sono. Desidero lavorare e morire da Salesiano. Chiaro!
Barbaro Federico / 1938-9-23 / studente di teologia
Grazie del letterone e delle belle notizie che mi dai. . . poco di te (mah, tanto sei lo
stesso!). . . e molto degli altri. Ad ogni modo mi parli di lettere zoologiche, di insulti,
fatti specialmente a te. . . Chissà che cosa devo aver scritto. . . Prono ai tuoi pié domando
perdono dei miei passati errori...
A proposito quanti qua e là ti conoscono, mi dicono: E Barbaro? e fanno subito il
gesto di un aare grosso. . . Oh, sta bene! Sta bene e secondo i casi dico delle tue lodi,
come le ho sentite con intimo piacere dal P. Arvin sull'esame di morale ed ora penserai
14
Lo raccontava ridendo. Era Monsignore, Prefetto Apostolico. Quando l'hanno visto così dimesso come
usava essere senza insegne, l'hanno riutato.
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ancora con maggior piacere a quelle che Don Cimatti dice di te, e dirà di te ai tuoi che
spero di vedere presto.
Grazie di quello che hai fatto per il buon Don Dupont, che mi saluterai di cuore,
unitamente alla veneranda comunità teologica iniziando dal primo corso (le matricole)
passando al secondo (ben rappresentato dall'amplitudine tua), al terzo (li vedo uno per
uno. . . andate là, piccinini miei! Che andate bene) e nendo con Dal Fior, prossimo
futuro alter Christus.
Godo che regni la povertà, nostra donna e signora e nostra ricchezza.
Segui la tua strada con fede, amore e costanza e allegria santa.
Continua a pregare anché in me si compia integralmente la volontà di Dio.
Crevacore Alfonso / 1938-9-23 /, novizio salesiano in Giappone15
Ricevo la tua e rispondo subito. Ho capito tutto, e non sarebbe dicile metterti in pace
se ti fossi vicino: ma hai il tuo direttore ed il confessore: non temere. Ed ora ascoltami
bene.
- Il Signore ha bisogno di trovare in te uno rotto [= pronto] a ogni sorta di sacrici ed
ecco che permette che anche provi urti, da parte dei superiori e compagni, ruvidezze di
tratto o di parole et similia. In questi casi di' così: Bonum mihi Domine quia humiliasti
me.
- Non sei tu che sei venuto alla Missione, ti hanno mandato i Superiori, il Signore.
Dunque nelle dicoltà di cui mi parli, dì' così: Signore non mi sono messo io in questa
posizione. Aiutami. La via in cui ti trovi è la vera; lascia ogni altro pensiero.
- Che senta quello che senti, è naturale, e bisogna che passi anche tu per questa via,
per cui passano tutti gli uomini. Sentire non è neppure ombra di male; sentire non è
acconsentire. Alla tua età è necessario che senta questo, come l'hanno sentito i tuoi
Superiori e lo sentono tutti i tuoi compagni. Dunque assicurati che non c'è nulla di male.
- Che veda quello che vedi e altro che dovrai vedere non è l'ombra di male. Vedere
non è guardare. Il Signore ci ha dato gli occhi per vedere, e l'intelligenza e volontà per
guardare: dirigi al bene e non temere di nulla. D'altra parte quanto vedi in te o negli
altri è opera di Dio e non c'entra per nulla il male. Ipse fecit nos. Vedendo qualche
cosa che può disturbarti di' così: Tu, o Signore, hai fatto le cose bene, salva quelle anime
e l'anima mia.
- Dunque sereno e tranquillo, sta' mordicus alla vita comune e alle ordinarie pratiche
di pietà. Non renderti dicile la vita. Ubbidisci a quanto ti dico e a suo tempo capirai.
Fiducia in Maria e Don Bosco. Faccio le tue parti presso Maria A. e Don Bosco e le ho
15
Annota don Crevacore:: La lettera dell'Ispettore in un momento in cui si trovava occupatissimo in
Italia al suo suddito, giovanotto di 22 anni, studente del secondo anno di permanenza in Giappone
è un capolavoro di comprensione e di sapienza nella guida specie dei giovani .
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fatte verso i tuoi santi genitori con vero aetto di cui fui capace. Ti abbraccio e benedico.
Sta' allegro e non pensare a tante cose.
Valentini Eugenio / 1938-. . . -. . . /, professore allo studentato teologico della
Crocetta
Grazie della tua... Vuoi una norma che ti lascerà tranquillo in vita e in morte? ...
Nelle amicizie, via!, deve rimanere l'umano anche quando sono sante (non vorrei dirla
troppo grossa. . . ma a voi teologi. . . ). Non erano così anche le amicizie di Gesù? non
piangeva, non accarezzava i fanciulli ecc. ecc.? Oh Gesù, non ci proibisce. . . se no, non
si è uomini. . . E quando non avremo più la materia, avremo le consolazioni dello spirito.
Si può in questo mondo errare anche nelle manifestazioni dello spirito? E come no?
Come in quelle del corpo. Dunque regola: rettitudine e rendere migliore l'amico, certo,
rendendo migliori anche noi. Perché privarci di questo mezzo? Mi pare che S. Francesco
e don Bosco direbbero così.
Tassinari Clodoveo / 1938-9-27 /, direttore del Piccolo Seminario di Miyazaki
Ho potuto nalmente con gran consolazione del mio cuore andare a S. Felice e ti faccio
le mie congratulazioni per tutto. Bella cittadina, buona e ardente di spirito cattolico.
Musica in chiesa e fuori (banda) perfetta: vivo contrasto colla tua poca musicalità, non
sembri da questo lato un Sanfeliciano. Ad ogni modo ho goduto la bellissima festa... ...
Mi dici di portare:
- Preti . . . aare dei superiori. . . ma mi pare che bisognerà cercare di fare il possibile
per aggiustarci noi meno male che si può.
- Soldi . . . aare della Provvidenza. Lavoro, preghiera e povertà.
- Buon polso . . . aare mio, ed è il più dicile per me per tanti motivi, anche perché
ipse fecit nos et non ipsi nos. Mi conosci, e purtroppo non posso dare quello che non ho,
è una roba che vedo così chiaro, e la vedete anche voi, e non riesco.
Ci sarà l'Ispettore? Sono oscuro completamente dei disegni dei Superiori e più di quelli
di Dio; per me è da molto che mi sono buttato come bambino e quel che si riesce a fare
è opera sua, il lavoro e l'attività è vostra; gli spropositi, è chiarissimo, sono miei, e ne
avete veduto e vedete i risultati. Ma sta' tranquillo: il Signore provvederà presto e bene.
Ministro degli Aari Esteri / 1938-9-28 /, per udienza dal Duce
Eccellenza,
Ringrazio vivamente l'E.V. della bontà con cui fui accolto stamane e degli schiarimenti
avuti in merito alla domanda di udienza al Duce.16 Comprendo le gravi dicoltà del
momento, ma non ho perduto la speranza di essere esaudito a tempo opportuno. Fui
16
La domanda di udienza era stata inoltrata il 17 settembre.
383
Don Cimatti vi scrisse rievocazione
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consigliato a rivolgermi a V.E. e da S.E. Paolucci de' Calboli Barone, che ebbi occasione
di conoscere in Estremo Oriente, e dal nostro Procuratore Don Tomasetti, e la domanda
fu inotrata da Mº. Rubino.
Mi interesserebbe assai la visita e per rivedere dopo 44 anni il Mussolini allievo del Collegio di Faenza (e me l'auguro prima di morire) e per trattare di problemi che interessano
la fondazione di opere salesiane in Giappone e Manciuria, coordinate nella recente visita
della Missione Nazionale Fascista in Giappone e Manciuria, e che in genere interessano
lo sviluppo delle missioni cattoliche italiane in Estremo Oriente.
Il mio recapito in Roma è come sopra o presso la Procura Salesiana Vicolo della
Minerva presso Don Tomasetti. A Torino Salesiani Via Cottolengo 32
Col più profondo ossequio dell'E.V.
obbligatissimo
Don Vincenzo Cimatti salesiano
Prefetto Apostolico di Miyazaki (Giappone)
e Ispettore Salesiano a Tokyo
Circolare Salesiani / 1938-9-29
Ho sott'occhi i vostri rendiconti amministrativi e quelli dei vostri superiori ai Superiori
Maggiori. Anche quest'anno, grazie a Dio e alla vostra attività, si è potuto compiere un
po' di bene, ed a nome dei Superiori tutti il più sentito ringraziamento e l'esortazione di
voler sempre più e sempre meglio lavorare nello spirito e nelle opere di Don Bosco. La
S. Sede ha molto ducia nel lavoro salesiano in Giappone, specialmente quando potrà
svolgersi in pieno nei grandi centri.
Ho buone notizie di tutti voi. Le osservazioni che vi fanno i vostri superiori, sono
per migliorare, correggere il naturale carattere, le conoscete: fate di mettere in pratica i
consigli che vi danno. Voi cari chierici e coadiutori del noviziato, studentato e tirocinio,
preparatevi coscienziosamente colla preghiera, collo studio e col lasciarvi guidare in tutto
dai vostri Superiori.
E quanti altri siano in Giappone sforziamoci di lavorare nell'osservanza esatta della
nostra Regola e regolamento, secondo le direttive concordate dai Visitatori.
Cerchiamo di non dimenticare quanto ci fu detto allora (avete alla mano il resoconto
delle adunanze) specialmente sulla regolarità dell'esercizio della buona morte, sul ricevere
il rendiconto dei confratelli e sul tenere ai confratelli le conferenze prescritte.
Edichiamoci col vicendevole buon esempio e colla carità, compatendoci, aiutandoci
in tutte le forme possibili.
dolcissima delgi anni della nostra fanciullezza . L'udienza non fu realizzata. Questa lettera con gli
annessi fu travata nell'Archivio di Stato a Roma tra i documenti riguardanti il Giappone.
384
17 1938
Ricaldone Pietro / 1938-10-2 /, Rettor Maggiore
Qui in Italia tutto è bello, più o meno grandioso e comodo, specie nelle case di formazione
e case missionarie. Penso con nostalgia alla nostra miseria al riguardo e temo che tali
cose (comodità impensabili altrove anche solo in Italia, con tutta questa polverizzazione
di studi, ecc.) inuiscano sulla formazione salesiana allo spirito di lavoro e sacricio, e
di adattamento del personale ad ogni casa. Sono pensieri. . . Ormai sono fossilizzato
all'Estremo Oriente e non posso più giudicare dell'Occidente...
...Il Sig. Don Berruti mi assicura con tante belle aermazioni ma penso che saremo
allo statu quo per i problemi vitali che i Superiori conoscono, e di cui non vedo neppur
l'accenno alla soluzione od avviamento alla soluzione...E allora? Fiat voluntas Dei. Per
me sento in cuore una voce continua che mi dice che non partirò; e davvero, che si va a
fare in queste condizioni? Ripetere errori, inutili soerenze per i confratelli et similia.
Amat.mo Sig. Don Ricaldone, preghi per me: mi pare di essere pronto a tutto se il
Signore mi vuole, eccomi! Se i Superiori mi vogliono altrove, eccomi. Se mi rimandano
in Giappone e se le cose devono rimanere così come sono, che cosa si fa qui? Oppure
supplico di non muovermi nché non siano risolte? Ado al suo cuore di Padre tutto
questo stato di cose et at voluntas Dei.
Circolare Salesiani / 1938-10-10 /
Potete comprendere il desiderio vivissimo del ritorno, che prevedo non poter essere per le
care solennità dell'Immacolata e del S. Natale, ed è perciò che, volendo essere con ognuno
di voi in queste occasioni, desidero ardentemente inviarvi queste povere attestazioni di
aetto e di preghiera riconoscente.
Grazie per quanto avete fatto e fate, a voi, cari missionari e confratelli operanti in
missione e nelle opere nostre. Ho sentito ovunque, tanto nelle alte sfere ecclesiastiche
che in quelle della nostra Congregazione, i più lusinghieri ed incondizionati elogi di voi.
Procuriamo di esserne degni sempre...
Prego per tutti mane, meridie et vespere, e son sempre in mezzo a voi, vicino ad
ognuno di voi. Il ritardo del ritorno è causato dal fatto che vorrei vedere assestate
in modo denitivo tutte le nostre questioni (e non sono poche): vi debbo confessare
che Roma e Torino sono eterne. Pregate e sostenetemi colle vostre preghiere; vado
peregrinando anche qua e là, visitando benefattori, i vostri parenti ed amici, pulsando
ad ostia, cercando di stringere relazioni ecaci, e suscitando sempre migliori e più forti
simpatie per la nostra cara missione ed opera salesiana in Giappone.
Continuate a pregare, e colla santità della vita rendiamoci degni dei beneci del
Signore.
I Superiori non possono concedermi il personale suciente ai nostri bisogni. Occorre
insomma persuaderci che bisogna che facciamo tela col lo che abbiamo, quindi al lavoro intorno al nostro personale nelle case di formazione, al lavoro per suscitare buone
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17 1938
vocazioni indigene: è per noi questione di vita e di morte; non sembri strano se invoco
dai singoli miei missionari e confratelli...la forte cooperazione e solidarietà di pensiero e
di consiglio e di opera in una santa autarchia (è ormai la parola di moda)17 anche della
nostra missione e della nostra Congregazione in Giappone.
Vi domando tale cooperazione in ogni campo: nel campo spirituale col lavoro di tutti
per la ricerca e cura delle vocazioni ; nel campo materiale colla benintesa economia,
col valorizzare le piccole industrie locali casalinghe in modo da farle frutticare; col
sospendere o tramandare lavori non necessari, e con una buona propaganda all'estero per
parte di tutti verso le famiglie, benefattori e amici. L'incidente cinese fa risentire anche
il suo contraccolpo; una ragione di più per sobbarcarci ai sacrici per compiere in tutto
il nostro dovere. Mettiamoci risolutamente per questa strada; uniamoci la preghiera,
l'esatta osservanza delle regole, e state sicuri che la Provvidenza ci aiuterà.
Tassinari Clodoveo / 1938-10-22 /, direttore del Piccolo Seminario di Miyazaki
Non so quale frase abbia fatto capire che mi preoccupo del Seminario. Oh, no. So, sento
e vedo che il Signore vi guida e quindi sto tranquillo; d'altronde sarei ben ridicolo di
guidarvi stando a Torino. . . Procura tu di stare calmo. . .
...Poi a che devo pensare? A pregare e cercare per voi. . . Via! Mi è più facile che
essere a Miyazaki e. . . non vorrei abituarmici troppo. . . Mah! Il Signore sa e vede. Se
riesco a prendere navi giapponesi o il 20 nov. e 4 dic. si parte. . . Vedremo. . . ma anche
tornando, tu lo sai, non do ombra a nessuno, e tanto meno a te. . . al massimo posso darti
dei pugni. . .
...Clodoveo mio, mi fai la predica sui se, ma . . . che vuoi? Sono abituato così, e non
posso neppur concepire un'idea, senza che vi sia la condizionale che subito assale. . . É
vecchia abitudine, e non me ne voglio spogliare. Sta' tranquillo dunque e perdona alla
mia vecchia abitudine. Desidero solo fare la volontà di Dio, ecco tutto.
...I tuoi sogni saranno la rivelazione di Don Cimatti intimo (. . . mi sogni giovane. . . e
tutti me lo dicono. . . e mi par di esserlo). . . ma la barba è sempre quella.
Desirello Agostino / 1938-10-. . . /, Direttore dello studentato di Nave
Nella mia breve visita a Nave mi si fece dall'Ispettore la proposta di musicare l'inno dello
Studentato. L'ispettore fece le parole, che sono assai belle. D. Cim. fece la musica non meno bella ispirandosi alle parole. Quindi la Nave mistica va cantata pensando di
essere in barca.
- Inizialmente bassi e tenori secondi a bocca chiusa o con gli oh! oppure ah! caratteristici dei pescatori danno il tono peschereccio.
17
In Italia, sotto le sanzioni economiche a causa della guerra in Etiopia, era parola di moda.
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17 1938
- Sia cantato con slancio e abbandono alla melodia il brano O mistica nave, non in
fretta per carità! I bassi ben legati facciano l'accompagnamento (come violoncelli). Non
è dicile.
A tutti gli abitanti di Nave l'augurio che diventi pratico quanto è detto nella poesia.
Caro Desirello, grazie della tua carità. Prega e fa' dire in compenso ai cantori un'Ave
per me.
Barbaro Federico / 1938-11-14 /
Sono in quel di Udine e non dico altro. . . Riferirò. . . Ci avviciniamo alla partenza, se Dio
vuole. Per il bazzicare pel Vaticano o per i Ministeri, sta' tranquillo per la mia vocazione:
quei là ci tengono troppo alla loro, e il povero Don Cimatti alla sua. Per i fronzoli et
similia, per me, non ci vuol proprio che entrare in quegli ambienti, per allontanarmene
sempre di più: sta' tranquillo. So che tal Federico ci terrebbe. . .
Quanto alle notizie di casa sta' tranquillo il mondo si lamenta de materialibus mentre
dovrebbe pensare allo spirito. Il Signore dirige e sa, e quindi sta' tranquillo anche per i
tuoi.
Non mi meraviglia la disputa con Don Margiaria e la susseguente lettera pastorale: tu,
abituato alla dialettica, e a non prendere gli uomini come sono, e a voler far sapere al
mondo che ci sei anche tu, et similia (guai se continuassi!) non potevi far diverso.
Abituati a saper subito valutare:
a) il risultato delle cose
b) a capire che due ammiferi bruciano più di uno
c) e a studiare S. Francesco di Sales apologista: questo sì; tutto il resto, serve a nulla.
Anche questo è un lato del mio (sic) sistema losoco scettico-agnostico e viceversa da
te non ancora capito, e che suona in questo capo così: Scientia inat, meglio un'oncia
di miele che un barile di aceto ama nesciri (oh, s. Don Ubaldi e Don Colombo) e pro
nihilo reputari.
Un abbraccio, un pugno, una preghiera vicendevole.
Governo Italiano - Ministero degli Esteri / 1938-11-23 /
Debbo un ringraziamento alle autorità consolari e specialmente a S. E. Auriti, R. Amb.
a Tokyo e a tutto il personale dell'Ambasciata che ci è largo di consigli.
La missione nazionale Fascista che nel marzo scorso visitò il Giappone constatò il
lavoro compiuto ed espose in apposita relazione le sue impressioni, che penso pervenute
a cotesto Ministero.
A tutt'oggi la Missione e l'Opera salesiana non ha ricevuto dal R. Governo elargizioni
speciali sse e periodiche. Qualche elargizione straordinaria a titolo di incoraggiamento o
di elemosina in momenti dolorosissimi economici l'invio saltuario di materiale scolastico
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17 1938
o di libri. Per noi che abbiamo bisogno di tutto e di tutti fu anche questa una orita
carità di cui ringrazio sentitamente.
... Raccomando poi alla carità del R. Governo la nostra Scuola di formazione Liceo e
Studentato teologico per il personale che deve sostenere le opere. Abbiamo bisogno di
materiale scolastico (cancelleria, ecc.) o libri. Lo studio della lingua italiana per i nostri
allievi giapponesi poi necessita di libri iniziali per l'apprendimento della medesima. Mi
si assicurò a Tokyo che il R. Ambasciatore fece richiesta per la Biblioteca del nostro Studentato dell'Enciclopedia del Treccani; sarebbe certo un dono graditissimo ed utilissimo
per la nostra Biblioteca.18
Le Opere di carità per l'Infanzia abbandonata del nostro Ospizio di Miyazaki e per
quello di Beppu tenuto dalle Figlie di Maria A. e che suscitò tanta ammirazione nei componenti della Missione nazionale hanno pure bisogno urgente della carità che domando
con insistenza.
Diario personale di Don Cimatti / 1938-12-... /
In Italia il Superiore nei limiti del possibile ha avvicinato persone, autorità della Società,
e facendo circa 150 conferenze19 con materiale gentilmente concesso dal Governo giapponese (lm, opuscoli ecc.) raorzò nelle Case salesiane e in molti amici e ammiratori i
legami di simpatia per la missione e le opere nostre in Giappone e speriamo di vederne i
frutti sempre più copiosi materiali e spirituali, perché si fece attiva propaganda spirituale
con richiesta di preghiere e sacrici per la salvezza di queste care anime.
Tassinari Vasco / 1938-12-2 /, fratello di Don Clodoveo missionario in Giappone
Se non muoio parto il 7 c. m., ma ti assicuro il ricordo continuo, anche perché se Dio
vorrà, ormai sei mia appartenenza, o meglio (vedi come sono stato orgoglioso?) sei
appartenenza di Gesù per il Giappone. So che studi un po' di giapponese col mio buon
Giovanni: ne quid nimis, mi raccomando: prima e soprattutto, buon prete. Ricorda!
Ego ipse Jesus! Tu Vasco, hai testa e cuore per capire questo, mi pare di averti letto
bene dentro dunque devi riuscirci, e se non riesci a questo sarai sempre un prete di
ricotta o di burro, buone cose a mangiarsi ma non per costruire: ed invece tu hai bisogno
di costruire in te, se vuoi costruire gli altri.
Buon Anno e buon Natale e buona Immacolata, date magniche per rinnovarci. Allegro, Vasco. . . e non decifrare la mia scrittura, ché ti direbbe (specie colla penna che
adopero) troppe brutte cose di me, ma che non ti dirà certo tutte le mie miserie...
Davvero che ho lasciato un bel pezzo di cuore a Monteortone!
Prega per me, e farò le tue parti presso Clodoveo, se ci arrivo.
18
19
Questa Enciclopedia fu veramente regalata, e si trova ancora nella biblioteca dello studentato di Chofu.
Evidentemente, le conferenze di Don Cimatti erano sempre accompagnate da musica e canti.
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17 1938
Berruti Pietro / 1938-12-19 /, Vicario del Rettor Maggiore
Come promisi eccole alcune idee...
- Capisco tutte le ragioni che mi portano i Superiori, ma (permetta) è letale alla
formazione dei futuri missionari l'essere educati in certe case missionarie, così come sono
costruite. . . Lei ha compreso. . . ma so già che cosa mi risponderebbe. . . Ad ogni modo
il povero Don Cimatti la vede così. Certo che molte nostre case (anche missionarie) non
mi paiono di poveri. . . e Lei sa che tanti, vedendo questo dicono (perché non sanno i veri
motivi) che siamo ricchi e. . . e alienano altri. Ed i poveri missionari che hanno veduto,
dicono: Qui tutto. . . e noi. . . . Per me ho lodato e benedetto Iddio, ma più che invidia
(sia pur santa), non vi è risultato: pur non invidiando, anzi deplorando tale stato di cose.
Che stranezza, vero? Così comprende meglio la mia testa e sa con chi ha da fare. Con
certe spese inutili viste nelle case, in missione si costruirebbero case e chiese.
- I missionari insistono a che, come i Superiori sussidiano le case missionarie, vogliano
sussidiare le case missionarie delle Missioni...
- Se il Signore mi conserva spero di non tornare più almeno per un decennio. È per
me così umiliante essere considerato in un rango diverso dai miei confratelli, che vedono
i frequenti ritorni (più o meno utili) del Superiore. Già lo dissi chiaramente: Stringi,
stringi. . . per il motivo per cui mi avevano chiamato. . . cioè regolarizzazione delle cose
nostre, Prefettura e Ispettoria, Maestro dei Novizi e personale dopo la visita mi si era
fatto sperare perno che mi avrebbero tolto dalla Prefettura. . . Mah! Va a credere al
mondo! siamo come prima. . . . Ai confratelli (che pur saranno contenti, perché il gatto
lascia ballare) non fa certo del bene.
- Come insegnanti santichino la scuola vi è troppa preoccupazione per gli esami (al
massimo si stringano i freni in funzione dell'esame all'ultimo trimestre), in vari vi è la
mania delle lezioni cattedratiche, che nessuno capisce o pochi eletti credono di capire.
- Maestri e assistenti conoscano i nostri regolamenti (specie quello scritto da Don Bosco
per i soci e per gli altri allievi). L'estratto nelle Costituzioni ne rappresenta lo spirito,
ma non è quello su cui si è formato la Congregazione. Bisogna che tale regolamento entri
così com'è dappertutto e sia assimilato da tutti.
Perdoni! Mi erigo a maestro, mentre ho tanto bisogno d'imparare: ma che vuole?
Certi bocconi non vanno giù e. . . bisogna (pardon) emetterli. Mi stali e preghi per me
e perdoni lo stile. . .
Ricaldone Pietro / 1938-12-24 /, Rettor Maggiore
Natale! Permetta che passi alcuni istanti con Lei, alla vigilia di questo bel giorno. Non
ebbi il piacere di salutarla alla partenza. . . ma è stato meglio, perché mi sarei commosso
troppo. Ero così convinto che il Signore mi avrebbe esaudito, ed in me così forte la
persuasione. . . Ma non era ancora quella la mia ora ed è bene anche questo, perché
così mi preparerò meglio.
389
17 1938
Ed eccoci a grandi passi vicino alla meta. Primo strappo: separazione da Torino.
Secondo dai confratelli dell'India. A giorni il terzo: Don Braga e poi, se arriverò, sul
lavoro, e di là, a Dio piacendo, le darò notizie delle cose. - Grazie vivissime di quanto fa
per noi e specialmente per me: continui a compatirmi, a sopportarmi: non sarà per molto
tempo, ed a trovarmi buoni sostituti. E che pensare che ero venuto, dietro suo invito
e assicurazione, proprio per questo. . . Ma si fa come si può, ed anche Lei: cercherò di
fare meno fesserie possibili, in attesa. . . di tempi migliori. Non so ricompensare che con
preghiere e sacrici che oro a Gesù, a Maria Ausiliatrice, a Don Bosco proprio secondo
le sue intenzioni.
...Mi sono permesso di rivedere (non fosse altro come contributo di desiderio di cooperare) e aggiornare salesianamente le mie povere lezioni di pedagogia.20 A chi è più
addentro ed ha le mani in pasta il fare assai più e meglio, specie dietro le di Lei direttive:
ma mi permetta di esprimere questo povero pensiero: A capire Don Bosco e tutto Don
Bosco come pedagogista, bisogna capire e conoscere la Pedagogia del nostro Rinascimento italiano e della nostra Scuola tradizionale classica cattolica. Da questa hanno attinto e
Francia e Germania e Inghilterra (cambiandovi nomi o trattandone esclusivamente e più
a fondo un lato del problema o solo educazione sica o intellettuale. . . e alla moda loro,
dando un calcio a S. Tommaso). La pedagogia moderna (la chiamino come vogliono. . .
verba, verba praetereaque. . . ) ripete l'errore. I nostri cari confratelli conoscono poco
Don Bosco, perché conoscono poco S. Francesco di Sales non conoscono (mi si sappia
capire!) gli scritti di Don Bosco o non si hanno alla mano.
Vedrà quante rivelazioni nel prossimo volume del nostro Don Caviglia su Savio, Besucco, Magone e Pietro. Ah, che belle conversazioni ebbi col mio caro Don Caviglia!
Non conoscono i nostri libri classici dell'educazione che hanno formato i nostri grandi
educatori d'un tempo, da cui tutto il mondo ha appreso, riproducendola come invenzione
propria e con nomacci incomprensibili per dar tono alle cose più semplici non hanno
alla mano i regolamenti.
Ricaldone Pietro / 1938-12-30 /, Rettor Maggiore
Don Bosco in Corea - Una buona notizia che rallegrerà Lei e i Salesiani e cooperatori
nostri. Già in altri tempi le avevo scritto del primo passaggio dei suoi gliuoli in Corea,
in occasione dei concerti musicali di propaganda. Avevamo constatato che il nome e la
devozione di Don Bosco si estendevano sempre più; sul Bollettino diocesano a puntate
usciva la vita ed oggi l'annuncio, che fa un bravo parroco coreano M. R. Don Lye, di
una bella chiesa dedicata al nostro Don Bosco.
In un villaggio che si chiama EITOHO, ... si rese necessario che la piccola chiesa,
costruita nel dicembre del 1936, fosse ampliata e la si volle dedicata a Don Bosco il
20
Si tratta dei 3 volumi Lezionidi Pedagogia pubblicati e nel 1911. Ora riveduti, furono mandati a
Don Ziggiotti, ma non furono ristampati. Si trovano nell'Archivio Centrale.
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17 1938
celebre apostolo moderno come si esprime nella sua relazione lo zelante parroco. Sono
caratteristiche le ragioni per cui il parroco e i suoi cari cristiani vollero scegliere come loro
patrono Don Bosco. Primo: perché i cristiani sono poveri, e Don Bosco che fu campione
di povertà li può proteggere con maggior cognizione di causa. Secondo: perché in questa
cristianità sono orenti le associazioni giovanili. Don Bosco così amante della gioventù
non può non accogliere con gioia di essere loro patrono.
Questi bravi Coreani hanno letto bene nello spirito di Don Bosco... Il 9 giugno 1938;
proprio in occasione delle nostre feste cinquantenarie, S. E. Mons. Larribeau delle Missioni Estere di Parigi, Vescovo di Seoul e grande amico dei Salesiani, si degnava benedire
la bella statua di Don Bosco che si venera nella chiesa. Oh, il Signore benedica quello
zelante parroco e i suoi coadiutori...
E a quando i Figli di Don Bosco in Corea? Anche in quel fertile campo sono attesi e
ad un suo cenno vi andremo volenterosi, sicuri che Don Bosco, il quale sta aprendoci la
strada, aiuterà a fare per la gioventù dei buoni Coreani quanto si fa dai suoi gli in tutto
il mondo. Faxit Deus.
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17 1938
Figura 17.1: Il primo prete giapponese 1938
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18 1939
Figura 18.1: Beppu 10 anni 1939
393
18 1939
1/3 Arriva Don Cimatti con don Baratto, C.Demleitner, P.Frantzen
1/31 A Miyazaki professione delle prime 2 suore della Congregazione Caritas
2/10 muore Pio XI, 3/2 viene eletto Pio XII la chiesa di Mikawashima diventa
proprieta` salesiana
3/19 Ordinaz. D. Pietro Mukai, primo sacerdote uscito dal Piccolo Seminario
di Miyazaki
3/21 Ordinaz. Di Dal Fior a Tokyo
3/21 Viene approvata la nuova legge sulle religioni
4/1 Notizia che don Tanguy non ritorna
4/19 Don Escursel ritorna in patria
4/24 le Figlie di Maria Aus. entrano a Mikawajima
6/29 Ordinaz. Don Dupont?
8/16 Le Suore FMA Si ritirano da Miyazaki
12/27 arriva ultima spedizione prima della guerra: chierici Fr.Acerbi, G.Petracco,
C.Secchi, M.Antolini. Coad. G.Maestro, St.Romelli
Zerbino Pietro / 1939-1-13 /, segretario di Don P. Berruti Vicario Generale
Ormai in sede, ecco che incomincio ad abusare della tua carità.
Vedi di sapere se Don Tanguy viene o no, e quando,1 perché così possa portare o no
quanto è rimasto...Trovi qui ordinazione di caratteri del tipo Ditta Nebiolo. Bisognerebbe
trovare uno che potesse andare a far fare il preventivo di quel che si domanda, farmelo
sapere, e così Don Tanguy potrebbe portarmelo. Come norma se non supera di molto
le cinquemila (naturalmente bisogna che la Ditta faccia buoni sconti) e se Don Tanguy
porta con sé puoi ordinare senz'altro...
Dirai al Sig. Don Berruti che i missionari sanno che c'è tanta roba in quelle camere
(vista con i nostri occhi). . . ma per loro. . . almeno per il Giappone. . . nulla. Ah! Date
e vi sarà dato. Siamo senza lenzuola, tovaglie. . . n'avevo domandate sei!!!. . . Se viene
Don Tanguy vedi di far fondere il cuore di Don Berruti, di Don Pellegrini e del Sig.
Gigi. . . tu devi avere un'arte speciale che non ha avuto Don Cimatti.
1
Don Tanguy era maestro dei novizi e direttore dello studentato. Lo sostituiva Don Bovio. Per questioni
di salute non tornò più in Giappone. Morì in Belgio nel 1952.
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18 1939
Marella Paolo / 1939-1-16 /, Delegato Apostolico
Grazie della sua carissima e chiarissima lettera: non mi resta che seguire il suo consiglio,
avvenga quello che vuole. Dico queste parole perché per la nota questione nanziaria (che
non so ancora come regolare, se non c'è un miracolo della Provvidenza e se il Signore lo
vuole, Lei non si riuti), la povera Missione o Prefettura di Miyazaki è molto in ribasso;
nel Gran Seminario, se ne parla anche con accenni pubblici, ai Seminaristi di Miyazaki,
perché non si paga, ecc. ecc. e agli altri. Pare che la Provvidenza cominci a pensarci,
perché già cinque della nostra povera Prefettura sono sotto le armi, forse farò qualche
altro taglio o servendomi (del seminario ) di Fukuoka o non inviandoli (faremo un po' di
preparatoria in sede) o addirittura, domandando alla Delegazione Apostolica o alla S.
Sede di fare in posto il Seminario Maggiore: meglio saltare il fosso a pié pari, così ce li
formiamo secondo il nostro spirito.
Circolare Salesiani / 1939-1-20 /
Compiuta la visita di saluto a tutte le case e residenze, messo a giorno le pratiche
d'ucio, sento ancora il bisogno di esprimervi la mia più sentita riconoscenza per il bel
lavoro compiuto, per lo spirito di sacricio con cui l'avete compiuto, per lo spirito di
fraterna carità che l'ha accompagnato.
Siate benedetti e ringraziati: non posso dimenticare le vostre lettere, anche le ultime
che mi pervennero da Hong Kong di questi giorni, e soprattutto le vostre preghiere. È
per obbedienza e confortato dalla vostra carità nel compatirmi e sopportarmi, che ho
accettato di continuare nella carica, in attesa della nomina del successore.
Vi ripeto con Don Bosco: Sopportatemi ancora un poco e pregate per me!; il merito
è tutto vostro.2 Uniamoci ancora più intimamente se è possibile per fare sempre più e
meglio il nostro dovere no alla ne.
All'approssimarsi del nuovo anno scolastico permettete che vi faccia viva raccomandazione di interessarvi tutti e con lo stesso cuore di Don Bosco del problema delle vocazioni, che soglio dire problema per noi di vita e di morte. Suscitarle, cercarle, formarle
è il nostro preciso dovere e se viviamo dello spirito di Don Bosco e se mettiamo in pratica
i suoi insegnamenti il Signore non mancherà di inviarcene molte e buone. Ne abbiamo
bisogno per il Seminario, per la nostra Società: ne abbisognano le Figlie di Maria A. e
la nuova Congregazione indigena.
Berruti Pietro / 1939-1-25 /i, Vicario del Rettor Maggiore
Compiuta la visita a tutte le case, messo a posto le mie e le cose d'ucio, eccomi a Lei,
con vivo ringraziamento per avermi sopportato, avermi consigliato e aiutato, e per le
preghiere che fa certo per noi tutti.
2
La nomina del successore non venne se non nel 1949.
395
18 1939
I confratelli stanno bene di corpo e di spirito e sono al lavoro siamo tutti al lavoro...
...Mi aiutino coi mezzi (l'eterna questione): ormai sono disonorato perché non riesco
a pagare i miei debiti al Gran Seminario. Vedano di fare uno sforzo anche per la casa
di formazione e vengano nell'idea espressa ripetutamente dai missionari, di considerarsi
padri anche delle case di formazione in missione. Oh, quanti milioni s'impiegano in
esse. . . almeno le briciole ai poveri missionari. Meglio non pensare a quel che ho visto
in Italia e nelle case missionarie e di formazione e. . . nei collegi. Via, via, se no, esplodo
davvero!
Preghi per me, per le miserie (oh, non è solo povertà!) materiali e spirituali (di queste
specialmente) e faccia pregare. Le assicuro quotidiano ricordo.
Marella Paolo / 1939-1-29 /, Delegato Apostolico
Preghi per noi tutti e specie per questo povero uomo, che deve fare un mestiere che non
è suo ma è uno dei tanti paradossi della vita religiosa. . . ed accetti in questo giorno
l'umile protesta di voler lavorare nello spirito di Don Bosco, colle direttive della Chiesa
da Lui e da noi tanto amata; direttive che ci vengono così frequentemente e chiaramente
indicate dall'E. V...
Grazie della sua lettera un po' catastroca stavo per rifare i bauli e tornare e poi
ho pensato che quanto succede al povero Don Cimatti è successo assai più a Don Bosco.
Con questa dierenza, che Lui era santo, e in quattro e quattr'otto se la aggiustava con
Dio e con Maria A. e tutto era a posto. Don Cimatti che non lo è ancora, purtroppo
è ancora a contatto degli uomini, troppo, troppo, e quindi deve aggiustarsi con loro. . .
indi le dicoltà. . . È così dicile far capire un'amministrazione basata unicamente sulla
Provvidenza a tanta brava gente: ma che colpa ne ho io se dobbiamo fare così? Se il
Salesiano deve domandare, elemosinare tutto da tutti ?3
In pratica, battuto su tutta la linea (ci sono tanto avvezzo. . . ed è un magnico
esercizio di tattica per non morire) ho fatto subito quanto mi suggeriva, e. . . vedremo...
Lei dirà: Don Cimatti oggi è in vena. . . . È la festa di S. Francesco, nostro protettore.
Oh, quello sì che era un uomo! E quando ci sono fastidi è meglio fare il matto.
Mi scusi l'E. V. e mi perdoni. So di parlare con un Padre buono che mi comprende.
Per me sono sicuro che il Signore mi aiuterà e per i mattoni materiali e spirituali, e spero
tale aiuto e dalle sue preghiere e da una sua benedizione specialissima che mi converta e
mi faccia santo.
Non rida. . . se lo fossi, non ci sarebbero tutte queste miserie.
3
Don Cimatti tra mille dicoltà economiche si adava alla Provvidenza.
Ma su questo punto non
tutti lo capivano. I vescovi e i preti giapponesi per cominciare un lavoro esigevano un preventivo e
un capitale sicuro per muoversi. Perciò li irritava questo suo modo di parlare.
396
18 1939
Ricaldone Pietro BS / 1939-1-31 /, Rettor Maggiore
La preannunciata professione delle prime novizie della nuova Congregazione indigena
femminile delle Suore Giapponesi della Carità 4 avvenne nel giorno della festa del nostro S. Padre Don Bosco. Se ne comprendono facilmente le ragioni: salesiano l'ideatore
e formatore (Don A. Cavoli) adato ai salesiani il luogo d'origine della nuova Congregazione salesiano lo spirito informatore del lavoro di apostolato, posto a base della
medesima.
La solenne funzione, presenziata dai missionari della Prefettura Apostolica, dai ricoverati della casa, da rappresentanze delle Figlie di Maria Ausiliatrice, del Seminario,
dei cristiani e dalle autorità civili locali, si svolse tra la commozione generale, e si concluse
con la benedizione impartita dal nostro Don Cecchetti, di una magnica statua del S.
Cuore di Gesù, che dall'alto della facciata allarga in atto maestoso le braccia invitando
a sé gli uomini.
Oh, Gesù buono chiami a sé e nasconda nel suo cuore a tutela a formazione, ad
ecace aiuto la nuova Congregazione.
...Il S. Padre in varie circostanze (e nel Congresso delle Conferenze tenuto a Roma
nell'Aprile del 1938 e nell'udienza accordata al sottoscritto nell'Agosto dello stesso anno)
si dimostrò assai soddisfatto e consolato di questo avvenimento, che fa prevedere di quale
utilità sarà per la Chiesa lo sviluppo di questo speciale apostolato sorto dalle Conferenze
di S. Vincenzo.
Domando preghiere, preghiere, preghiere per questa nascente istituzione.
Consiglio Generale Conferenze femminili di Bologna/ 1939-1-31 /
Ringrazio il Consiglio Generale per le attestazioni di viva simpatia che ebbero per la mia
povera persona e per le conferenze della nostra povera prefettura e specialmente per la
glia primogenita, da cui è sbocciata la Congregazione indigena delle Suore della Carità
del Giappone...
...Il 31 gennaio c. m. festa di Don Bosco, due delle novizie della nuova Congregazione
emisero i loro Ss. Voti. Deo gratias e anche all'onorevole Consiglio Generale per la
carità zelante con cui hanno lanciato l'appello per loro. Oh, il Signore renda merito
e centuplichi e materialmente e spiritualmente per la Società quanto faranno per noi.
Ado al loro cuore materno queste nuove sorelle che desidererei emulassero nello zelo e
nello spirito di S. Vincenzo le più sante conferenze della Società. Preghino per noi e nel
limite del possibile ci aiutino.
4
Sono Sr.
Maria Osafune Taki e Sr.Yuliana Kubo Setsu.
Generale.
397
Sr.
Osafune fu poi la prima Superiora
18 1939
Grigoletto Giuseppe / 1939-2-13 /
Fra il tu e il voi preferisco il tu, ma fra amici rispondo all'E. V. accusando ricevuta della
vostra del 15/1 c. a.5 Le Ss. Messe saranno celebrate subito, e all'arrivo di questa certo
saranno compiute dato che questo vostro umilissimo servo non ne ha.
Prego anzi l'E. V. se è nelle possibilità di cercarne e provvederne alla consueta elemosina.
Ossequi cari ai singoli suoi scolari che ho chiarissimi in testa e in cuore. Scrivo secondo
il consiglio dell'E. V. al carissimo Don Cleto. Saluti e abbracci ai singoli Veronesi.
Circolare Salesiani / 1939-2-26 /
Abbiamo pregato per il defunto grande Pontece Pio XI a cui la nostra Missione deve
anche tanta riconoscenza.6 Vi ringrazio delle varie manifestazioni funebri fatte, fra cui
riuscitissima quella di stamani fatta a Miyazaki dalla nostra Prefettura...
Non dimenticate di segnalare ai cristiani il prossimo 6 Marzo, festa di S. M. l'Imperatore...
Ma specialmente si ricordi (ed è viva raccomandazione pervenutami dal Ministero
dell'Educazione Nazionale)7 il 10 Marzo, festa dell'esercito. Come sarebbe bello che
i cristiani si quotassero per una S. Messa per l'armata. Pensiamo ai tanti morti in
Manciuria! Poi quelli della Cina. . . e ai tanti bisognosi viventi. Non dimentichiamo
che attualmente abbiamo una ventina di cristiani sotto le armi, fra cui sei del Gran
Seminario e il nostro caro confratello Nishimura. Andrebbe bene fare un'adunanza in
cui si potrebbero richiamare i doveri sociali e nazionali della gioventù, e dello spirito di
sacricio richiesto specialmente in questi momenti da tutti i cittadini.
D'altra parte la Quaresima dà tante belle occasioni per eccitare i nostri cristiani a
questo spirito di preghiera, di lavoro e di sacricio...
Ricaldone Pietro BS / 1939-2-28 /, Rettor Maggiore
Bisogna conoscere questa terra benedetta, a cui ci ha inviato il Signore, e conoscere lo
spirito dei suoi abitatori, e le reali posizioni di pensiero, di cuore e di azione nei riessi
5
6
7
Deve essere una allusione al fatto che il Duce aveva ordinato agli italiani di usare il voi invece del
lei . Qui per scherzo Don Cimatti da di Vostra Eccellenza a Don Grigoletto.
Nella Cronaca scrive: Abbiamo perduto il Papa delle Missioni, il Papa di Don Bosco. Sentito tanto
più profondamente la morte, perché da poco l'avevo veduto e parlato a Roma.
Siccome in seguito questa parola ricorrerà spesso la riporteremo abbreviata M. E. N. Da tener presente
che no alla ne della seconda guerra mondiale tutte le religioni erano sotto il controllo del M. E. N,
che continuamente mandava loro ordini da eseguire. Per i cattolici arrivavano attraverso l'arcivescovo
di Tokyo, Mons. Doi, che era il rappresentante presso il governo. Don Cimatti raccolse tutti questi
ordini e ci scrisse sopra Per la storia . Si tratta di una raccolta preziosa perché consta che non si
trova altrove.
398
18 1939
religiosi di questo popolo, così poco conosciuto.
La religione nazionale è basata su principi e fondamenti indiscutibili, che sono inculcati,
ribaditi, ssati n dai libri di morale, storia, ecc. delle elementari resi abitudinari e
tradizionali nelle manifestazioni rituali familiari, scolastiche, civili, militari e sociali.
Sono principi basilari questi: il Giappone è il primo ed unico paese creato dagli dei,
paese unico al mondo, senza paragone. I Sovrani del Giappone discendono dalla dea solare (Amaterasu) e dalla medesima hanno ricevuto i simboli del potere imperiale, trasmessi per ininterrotta dinastia no al presente. Il governare è opera divina e i sovrani ne
sono le manifestazioni visibili: essi governano e pregano per il benessere del popolo, che
forma col sovrano una cosa sola.
Base della morale è la lealtà assoluta verso il sovrano, manifestata non solo col fare
atti di valore in guerra, ma colla pietà liale, coll'unione fra i fratelli, colla pace tra i
coniugi, fedeltà verso gli amici, economia, benecenza, studio e lavoro, colla pratica della
virtù, col favorire il benessere della società, col rispetto alle leggi e col dare sviluppo
all'industria, al commercio.
Le regioni non sottomesse al Sovrano sono infelici. Le guerre fatte, che si fanno o da
farsi hanno per scopo il benessere dei popoli. Quando tale impero beneco sarà esteso
su tutta la terra, solo allora sarà adempiuta la volontà degli dei.8
Al lettore dedurre le conseguenze di tali principi, che sono già in parte realtà storica...
Il prossimo anno si festeggerà il 2600.mo anniversario di Jimmu, primo Imperatore del
Giappone. Avrà parte notevole in tali festeggiamenti anche la provincia di Miyazaki, ove
nacque e da cui partì per l'unicazione dell'Impero...
Attitudine religiosa degli studenti giapponesi. Fu fatta un'inchiesta fra gli studenti
dell'Università Imperiale di Tokyo. Alla questione: A quale religione appartenete voi?.
6 si dichiararono seguaci di Confucio, 8 scintoisti, 60 cristiani e 300 buddisti; ma 1500 si
dissero atei, e più di 3000 si professarono agnostici. Da un'altra statistica religiosa risulta
che su 30 mila studenti delle Università di Stato 27 mila non hanno alcuna religione.
Eppure anche in Giappone si deve cantare il CHRISTUS VINCIT... Chi può valutare
gli eetti per tutto l'Oriente se il Giappone si converte al Cattolicesimo?
Ricaldone Pietro / 1939-3-11 /, Rettor Maggiore
Confratelli: molti stanchi vari malaticci ad ogni modo si va avanti. La nanza, grazie
ad aiuti inattesi, si va bilanciando, ma nché ci sarà alla testa un amministratore come
Don Cimatti, cavarsi dalla testa che le cose vadano. Anche qui è cosa chiara la patente
di incompetenza per non dire asinaggine. Mi sono sempre meravigliato come la Chiesa e
la Congregazione mi sopportino...
8
Per conoscere le idee dello shintoismo è fondamentale la lettura del Kojiki, traduz.
del salesiano
Missionario Don Marega, che nell'introduzione e nelle copiose note chiarisce tutti questi principi.
399
18 1939
Siamo un po' in aria, e più le Figlie di Maria Ausiliatrice per gli ordini ricevuti da
Torino dalle loro Superiore:
- La Begliatti, attuale superiora, traslocata a Shanghai.
- Ritiro delle Figlie di Maria A. da Miyazaki. - Loro entrata in Tokyo. Per me non
so chi potrà comprare la proprietà delle Figlie di Maria A. di Miyazaki. . . ma Deus nos
adjuvet.
Queste le notizie più grosse: più il bel regalo che ci fa Gesù:
- Il primo prete giapponese per la diocesi, (Don Mukai )
- Un nuovo sacerdote salesiano.(Don Dal Fior ) Sono vere benedizioni di cui non so
come fare a ringraziare Gesù; mi aiuti.
Visitatrice F.M.A. in Giappone / 1939-3-18 /
Il pensiero del Superiore della Missione fu ripetutamente espresso e per iscritto ed oralmente ai Superiori e alle Superiore; ma si eettui la volontà del Signore espressa dagli
ordini delle Superiore.
Né la Missione, né la nuova Congregazione è in condizioni di addossarsi un debito per
l'acquisto dell'attuale proprietà delle Figlie di Maria A. né di assumersi la gestione dell'Asilo tenuto dalle medesime. Abbiamo troppe ferite da rimarginare, né vi è il personale
pronto per lo scopo.
Con questa dichiarazione le Figlie di Maria A. che per squisito atto di delicatezza e per
aderire al pensiero delle Superiore si rivolsero alla nuova Congregazione e alla Missione
per proposta di cessione della proprietà e dell'Opera loro, sono libere di scegliere un'altra
forma conveniente al raggiungimento dello scopo.9
Il Signore ci benedica tutti e ci aiuti a compiere il nostro dovere.
Ricaldone Pietro / 1939-3-21 /, Rettor Maggiore
Pregato insistentemente dal Prefetto Apostolico di Miyazaki,10 sentito il parere aermativo del Consiglio Ispettoriale, mi onoro di sottoporre all'illuminato parere dei Rev.mi
Superiori per l'approvazione della seguente proposta, che ritengo conforme allo spirito
della nostra Congregazione e fonte di gran bene per le anime, e specialmente per questa
terra di missione, anche di grande incremento all'apostolato evangelico.
...Nell'isola del Kyushu esistono ...istituzioni adate a Congregazioni religiose femminili, che vengono a trovarsi in grande ansietà per il collocamento dell'elemento maschile
loro adato , quando tale elemento raggiunge l'età della scuola elementare.
9
10
Con questo, l'asilo di Miyazaki, che era stato cominciato con tanti sacrici passò in mano ad altri. Le
Suore Salesiane incominciarono una nuova opera vicino alla chiesa di Mikawashima a Tokyo.
Il Prefetto Apostolico Don Cimatti che faceva la proposta all'Ispettore salesiano era lui stesso.
400
18 1939
...La preoccupazione del Prefetto Apostolico di Miyazaki è sull'avvenire di questi giovani, la massima parte dei quali non possono essere restituiti ai genitori, e che ora
crescendo in età hanno maggior bisogno di aiuto per la loro formazione morale, civile e
religiosa. .
..Da ciò la proposta di fondazione di un Ospizio da adarsi alla Congregazione salesiana in cui questa gioventù veramente povera ed abbandonata trovi con la salvezza
dell'anima, la possibilità di abilitarsi a guadagnare il pane, ed anche se fra essi ci fossero
di quelli, cui il Signore ha concesso la speciale vocazione alla vita ecclesiastica (già qualche
buon elemento è in Seminario) o religiosa o catechistica (tanto necessaria nei luoghi di
missione) trovino un ambiente propizio per poterla sviluppare e concretizzare.11
...Essendo la questione relativamente urgente per tutte le pratiche del caso, supplico
i Superiori di una risposta al possibile sollecita, incoraggiante ed esauriente. Ado la
pratica al nostro Patrono S. Giuseppe.
Ricaldone Pietro BS / 1939-3-22 /, Rettor Maggiore
La domenica 19 Marzo segnava per la storia della nostra cara Prefettura Apotolica una
data memorabile, e che determina la posa di quella prima pietra spirituale che, a seconda
della volontà di Dio, sarà l'avvio all'inizio vero della diocesi indigena: voglio dire la
consacrazione del primo prete giapponese Pietro Mukai della nostra missione.12 Goda
con noi, amatissimo padre, e con noi godano quanti direttamente o indirettamente furono
cooperatori di questo avvenimento, e serva di incitamento a quanti potrebbero cooperare
in questa opera santa della formazione del clero indigeno.
Una decina di anni di lavoro ci ha condotto a questo risultato: il Signore sia benedetto.
Fin dagli inizi del nostro lavoro ci siamo dati attorno per cercare vocazioni indigene, e
mettere le basi del nostro piccolo Seminario. Sa solo il Signore le dicoltà, le disdette, gli
insuccessi, gli sbagli dei primi tentativi sa il Signore il dispendio di forze, di personale,
di mezzi ora siamo incamminati sulla via sucientemente battuta e domandiamo al
riguardo al Signore solo buone vocazioni indigene e la perseveranza nelle medesime, disposti ad intensicare no alla morte la vita di rude sacricio e di responsabilità per questa
importantissima formazione del Clero indigeno, voluta dalla Chiesa e indispensabile per
il sorgere e lo stabilirsi della Chiesa nella zona a noi adata.
È questo anzi il ne della missione è questo il nostro primo dovere è necessità
urgente per accelerare il ritmo delle conversioni per salvaguardare il lavoro compiuto
11
12
Questa è la prima proposta per la fondazione di un' opera sociale, che fu realizzata negli anni seguenti
come Scuola agricola vicino all'Ospizio e al Piccolo Seminario.
Pietro Mukai fu il primo sacerdote giapponese della Prefettura Apost. uscito dal Piccolo Seminario
di Miyazaki.
Si deve tener presente che per arrivare a questo risultato, a cominciare dal Piccolo
Seminario di Nakatsu nel 1930, furono necessari 9 anni. Si comprende la gioia di Don Cimatti. Don
Mukai fu sempre aezionato a Don Cimatti.
401
18 1939
dagli immani sforzi dei missionari precedenti e dei nostri nel caso che avvenimenti politici
determinassero un esodo forzato.
Il Signore in altra sede, a Tokyo, ci ha regalato un altro dono magnico nella consacrazione sacerdotale del nostro confratello Luigi Dal Fior e in quella di cinque suddiaconi. In mezzo alle dicoltà, alle ansie, agli sforzi per l'apostolato queste sono ondate
di frescura, che fanno del bene sono stimolanti ecaci frustatine eccitanti al bene, a
proseguire nel lavoro, a corrispondere alla grazia così regalmente generosa del Signore.
Tassinari Vasco / 1939-3-25 /, chierico, fratello di Don Clodoveo missionario in
Giappone
Grazie della tua e degli auguri e delle preghiere.
Ohé. . . Non lasciarti sfuggire la vocazione per gli epiteti che possiamo darci. . .
Vedi, il bello è proprio qui: penso che noi due possiamo cantare bene (spero che tu sii
meglio di Clodoveo. . . sei tenore? Basso?) il versetto [in musica] et de stercore erigens
pauperem; più poveri di noi due (in tutti i sensi) credo non ci sia nessuno: è anche
questo un motivo per cui andiamo d'accordo. [In musica] Ama nesciri et pro nihilo
reputari. Questa è una bella falsariga. . . No, una vera via per cui procedere: per noi
due, un po' duretta, perché via! un po' di umiltà l'abbiamo, ma Vasco mio, non c'è nulla
da farci, o mangiare questa minestra o saltare questa nestra, che equivale non escludere
nulla e mettersi fuori di via.
E per oggi basta, e penso che se riusciamo in questo siamo santi.
Tassinari Vasco / 1939-4-3 /, fratello di Don Clodoveo missionario in Giappone
Grazie degli auguri onomastici e delle preghiere che prometti di fare di cui tanto abbisogno
ed anche per quel che ti proponi di fare per il bene anche di queste anime.
Il lavorio su te procura sia fatto: - Con la preghiera - Con buoni esami particolari Con una buona guida spirituale (e se non trovi, leggi S. Francesco di Sales e D. Bosco).
Non impazzire troppo per il giapponese. . . adesso il più è la teologia. . . poi, sai
anche tu che nello studio delle lingue, i libri servono no a un certo punto. Vocaboli
sì, imparane pure molti. . . ma per carità, non quelli vecchi, che nessuno più adopera
(questo è un colpo per l'amico mio Giovanni. . . ma tanto lui ha la pelle dura). Sì, prego
per te vedi, non è la preghiera di D. Cimatti che conta, è la grazia di Dio; sappila
aerrare.
D. Renato certo si stanca facilmente ma mangia, dorme. . . lo faremo riposare. . .
ma beato lui e la Congregazione se dovesse morire per il troppo lavoro. . . ma morirà
(attento che faccio una profezia!!!). . . e la farò anche per te. . . quando è stabilito dal
Signore (pigliati anche questa!).
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Cecchetti Albano / 1939-4-4 /, missionario salesiano in Giappone
Non so davvero come ringraziare e dello squisito dolce, e dei saluti e preghiere di tutte le
categorie da Lei dipendenti. Voglia fare le mie parti, Lei che ha il cuore grande come il
mare e che sa toccare le intime bre dei suoi. Sì, Don Albano, grazie, grazie. E sia fatta
la volontà del Signore. È da anni che per me è una delle preghiere più belle di molti
momenti della giornata.
E beato Lei che sore! Per me, sono convinto che la preghiera e la via della croce sono
il pungolo più bello per muovere Gesù a concedere la salvezza delle anime. Lei beato! E
Don Cimatti che tanto agognerebbe. . . Mah! Ed eccoci al primo punto: volontà di Dio..
...L'abbraccio nel Signore come caro fratello e più che fratello, perché soerente.
Grazie, e domani certo un memento specialissimo per Lei e per i suoi...
P.S. - Guaschino: la famiglia Gaspare fa molta economia. La moglie nel chiamare
il marito dice solo pare . . . per economia di gas. E poi non volete che piova? (è una
barzelletta di Guaschino.)
Dal Fior Luigi / 1939-4-6 /, missionario salesiano in Giappone
Grazie della tua carissima e della bella immagine. Si canta nel Signore. . . Il nostro
lavoro sarà un canto continuo se stiamo uniti a Lui.
Ogni nota un atto d'amore,
ogni parola, ogni respiro,
ogni battito del cuore. . .
Coraggio Luigi. Calma e serenità raorza ogni giorno la grazia che è in te e che ti
fu data coll'imposizione delle mani. - Se non muoio, arrivederci fra poco.
Ricaldone Pietro / 1939-4-11 /, Rettor Maggiore
Non potendo fare diverso, date ormai le condizioni di cose, lascio partire Don Escursell
che s'imbarca da Shanghai il 21 Aprile. Motivi ed altre notizie:
- La crisi acuta di altri tempi di cui i Superiori sono pienamente informati. È rimasto
qualche residuo? Non credo. Ad ogni modo, da questo lato il ritorno servirà a versare
nel cuore paterno del Superiore le dicoltà del confratello, create in momenti di nervoso
fortissimo ed esasperazione, per incomprensioni. Ha (e bisogna dargliene somma lode)
forte spirito di pietà buona osservanza della regola: un po' largo (spagnolo) nelle
manifestazioni, nei progetti, nei risultati .
...Per me non ho dicoltà alcuna che Don Pedro ritorni presto o tardi: certo non lo
metterò più a Mikawajima.13
13
Rimase sempre aezionato a Don Cimatti, ma non tornò in Giappone.
403
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Ricaldone Pietro / 1939-4-30 /, Rettor Maggiore
Come vede, mi trovo a Tokyo. Ho compiuto la visita alle case e ringraziando il Signore
mi pare di poter dire che il Signore è contento dei suoi gli. Le cose per ognuno dei
confratelli e specie l'osservanza delle regole è al punto. Qua e là, per qualcuno, specie
coadiutori, piccoli nei personali, dovuti più al nervosismo che a cattiva volontà, ma al
momento tutti si trovano benino per la salute materiale e spirituale. Ci vorrebbero mezzi
e personale per mettere le cose al punto, ma non c'è che da buttarsi nelle mani di Dio e
fare quanto dispone.
Finalmente le Figlie di Maria A. sono entrate a Tokyo e speriamo che facciano del gran
bene e che riusciamo così a regolarizzare anche la situazione di Mikawajima.
Mi scrive Don Tanguy che pare che i Superiori per un certo tempo lo fermeranno in
Francia. Ho scritto chiaro al Sig. Don Berruti che ci dicano chiaro se e presumibilmente
quando torna.
Dopo la partenza di Don Escursell non saprei chi mettere a Mikawajima e per ora
lascio Don Dupont, che spero farà tirare avanti la barca.
...Il Primo di Maggio Don Cavoli fa il 25.mo di Messa; penso che una parolina del
Padre, farà del bene.
Ricaldone Pietro BS / 1939-4-30 /, Rettor Maggiore
II 23 Marzo p.p. il parlamento giapponese approvava il progetto di legge sulle religioni:
importante avvenimento per la storia della religione in Giappone, perché nalmente anche
il cattolicesimo avrà il medesimo trattamento legale che lo Shintoismo e il Buddismo, e
per chi, come noi vive in quest'atmosfera Shinto-buddistica, e per chi ne conosce il valore
(tutta la vita di questo popolo ne è impregnata no al midollo) non può non rallegrarsene
e formulare buone speranze per l'avvenire. L'applicazione pratica della legge dirà degli
eetti reali in bene o meno bene, ma questa legge, fatta con spirito di tolleranza e che
senza immischiarsi in alcuna maniera nella vita interna delle religioni, mira a proteggere
e controllare in maniera uniforme le attività esteriori delle corporazioni religiose, è certo
per il cattolicesimo di una portata straordinaria...
La legge (di 37 articoli) or ora approvata si sballottava dal 1902 tra la Camera dei
deputati e il Senato, e nalmente coll'approvazione attuale:
- Riconosce la personalità legale alle associazioni religiose propriamente dette (shintoismo, buddismo, cristianesimo)...
- Assicura la buona amministrazione dei beni delle associazioni religiose, permettendo
l'esenzione dalle imposte di ogni genere per terreni ed edici necessari al culto...
- Garantisce alle associazioni religiose la protezione del Governo.
- Commina pene (multe e prigione) ai contravventori e a quanti con la propaganda o
l'esercizio del culto turbano l'ordine pubblico e la pace.
404
18 1939
Ma come dissi prima, l'applicazione pratica della legge, che entra in vigore col 1°
Aprile 1940 dimostrerà l'ecienza reale: non si può negare, contribuirà ecacemente a
valorizzare sempre più e meglio anche l'apostolato missionario cattolico.14
Barbaro Federico / 1939-5-1 /
Il cieco di Gerico gridò a LUI ut videam. Riesci a vedere, è già gran cosa per non dire
la fondamentale. Non direi delinquente Federico: polledrello piuttosto, e per questa
razza ci vuole eno e paglia, frusta e sproni.
Per te prova ad applicare a te il sistema preventivo: lo applichiamo alla gioventù
povera e abbandonata e dimentichiamo noi.
Deduci le conclusioni.
Miletto Erminio / 1939-5-7 /, ex-allievo dell'Oratorio S. Giuseppe
Ricevo il tuo annunzio e ne ringrazio il Signore, e prego che possiate essere felici nel
tempo e nell'eternità.
Tu fa' il possibile per essere come ti vuole il Signore e la tua buona Lucia ti aiuti e tu
aiuterai Lei, a raggiungere le alte nalità della tua nuova vocazione.
Visita all'Opera salesiana di Nakatsu / 1939-5-8 /
Sono note le dicoltà dell'apostolato in questa zona, dovute anche alla disunione dei
cristiani fra loro e col missionario (e ab antiquo fu così) purtroppo uomini nemici
seminarono zizzania Parlando ai cristiani ho insistito su questo spirito di unione, sulla
preghiera, buon esempio, anche come cittadini, studio della religione, ecc. Il missionario,
pure in mezzo alle dicoltà, continui con fede, coi mezzi che ha e tenti di ridurre alla
perfezione il ricordo N. 5 di Don Bosco ai missionari si tenga in contatto diretto e
indiretto con tutti, anche coi più lontani da noi preghi e faccia pregare i fanciulli e la
piccola comunità sia olocausto perenne di osservanza religiosa, di lavoro e di preghiera ed il Signore si muoverà certo a pietà di tante povere anime.
Circolare Salesiani / 1939-5-11 /
Il Ministero Educazione Nazionale in varie riprese insiste a che come missionari portiamo
il nostro contributo per la valorizzazione nelle presenti circostanze delle raccomandazioni
del Governo in favore dei soldati, delle loro famiglie, concorrendo ai prestiti nazionali,
facendo economia e venendo in aiuto nelle forme possibili al raorzamento dello spirito
nazionale. È nostro dovere cooperare a questa educazione sociale dei nostri cristiani
e di quanti fruiscono direttamente o indirettamente della nostra educazione: facciamo
14
Vedremo poi come l'applicazione della legge portò a un maggior controllo da parte dello Stato.
405
18 1939
volentieri e sempre ed il meglio che ci è possibile, anche come chiara dimostrazione
dello spirito animatore della religione cattolica. Troppi ancora pensano che l'essere buon
cattolico equivalga a non poter essere buon Giapponese.
Convalidiamo poi sempre le nostre raccomandazioni col buon esempio.
Ricaldone Pietro / 1939-5-24 /, Rettor Maggiore
Ho scelto la data della Mamma...Torno ora dalla chiesa dove ho pregato, si capisce anche
per Lei, come ogni giorno. E mi sono lamentato colla Madonna, perché i Superiori:
- Non abbiano ancora trovato e l'Ispettore e il Prefetto Apostolico da sostituire con
quel. . . (qui dissi il titolo che mi conviene) di Don Cimatti;
- Non abbiano ancora trovato il Maestro dei Novizi, e così sia chiusa la possibilità a
quelli che attendono di iniziare il noviziato: (deve essere davvero una fenice, se fra 12.000
salesiani non si riesce a trovare);
- Non abbiano ancora trovato almeno un buon professore di teologia per iniziare nalmente il nostro studentato teologico regolare; (non mi riesco a capacitare come i Superiori
o gli Ispettori riescano a trovarli per gli altri o per il loro studentato, e non si riesca a
trovarli qui);
- Di tante altre cose mi sono lamentato, fra cui di essere ancora lontano nella via della
santità.
Mi aiuti adunque anche Lei: sto diventando un ferro vecchio, arrugginito assai, e se non
si fonde, serve più a niente...Amatissimo Sig. Don Ricaldone, supplico trovino l'uomo che
con slancio giovanile si lanci in questa impresa per il bene della nostra Congregazione
cara.
Il povero sottoscritto, che si è voluto ornare del pomposo titolo di Kakka (Monsignore
in Giapponese. Oh, come mi sta bene! Proprio per me nei momenti solenni è la più bella
meditazione sul vanità delle vanità!)... Preghi per me: che almeno mi salvi e riesca a
compiere il mio dovere.
Mantegazza Giovanni / 1939-6-1 /
Prega così: Se la salute del corpo è necessaria per la salute dell'anima e per la vostra
gloria, concedetemela, o Signore. Ed anche io prego così.
Mese del S. Cuore mese della tua festa, che intendo di augurarti con questa, così
pregherò di più per te. Allegro sempre e buono. Ricorda il detto del tuo Santo: Ille
(Gesù) autem oportet crescere, me autem minui. Lui deve crescere e io diminuire =
ottimo esercizio per tutto il mese.
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Ricaldone Pietro / 1939-6-8 /, Rettor Maggiore
Don Cimatti le invia il prescritto rendiconto con osservazioni, anché possa capire in
che condizioni ci troviamo. Preghi per me e mi benedica in modo speciale.
Studentato di Tokyo : Abbiamo il bravo Don E. che colle sue idee sul rispetto che si
deve al Confessore, fa di tanto in tanto delle scenate che rompono la buona armonia. O
i Superiori non lo conoscevano, o se lo conoscevano, l'averlo mandato in missione non è
un regalo per noi. Pazienza e Deo gratias! Ma si aliena gli animi e ne proviamo tutte
le conseguenze, che cioè niamo col non avere proprio quello che è più necessario in una
casa di formazione. Per me, non sapendo come fare, ho autorizzato tutti gli autorizzabili
(come in missione). Finché non ho altri, tireremo avanti come si può; ma certo non è
possibile che questo modo di fare l'abbia acquistato in Giappone: il carattere ombroso,
suscettibile non si manifesta a cinquant'anni. Mah! Fiat voluntas Dei!
Colombara Vincenzo / 1939-6-9 /, ex-allievo di Valsalice, salesiano
Grazie della canzone sulla vanità: bella davvero. . . Sembra un po' alle nostre poesie e
alla mia musica da 2 soldi. A proposito, al bravo Don Roberto (Bosco ) grazie della bella
musica: auguri che salga sempre più ad majora no alla musica del Paradiso.
Quanto al resto, caro mio Vincenzo da Paola. . . (e se mi dimenticassi allora, intendo
di fare ora gli auguri) è proprio così: - Dio e Lui solo; - E quando abbiamo fatto tutto il
possibile, non c'è che intonare il servi inutiles sumus (mette la musica ) e buonanotte!
Quanto alla mormorazione - cercer mormorans ne scrissi recentemente anche al Rettor Maggiore perché è l'epidemia, per non dire l'endemia, delle Comunità religiose, e
penso che poche al mondo ne siano esenti. Per me il mormoratore (se veramente tale. . .
V. Teologia. . . non può star in casa) o direi meglio il mormoratore religioso (che si può
piuttosto dire critico ) è l'uomo pessimo che distrugge e non fa e quindi vale zero davanti
a Dio e agli uomini in fondo è il superbo, odioso a Dio e agli uomini: scusa assai la
leggerezza, se no, meglio che vadano. ..
Il senso di paternità sta in questo, mi pare che i confratelli capiscano che quanto
facciamo è per il loro bene e dirlo in pubblico e in privato desidero. . . aiutami a
correggere in te. . . Domani pregherò per te ad es. nita la Messa, a chi la serve ho
pregato per te nell'onomastico, un richiamo et similia, e potendo condire tutto con
semplice carità.
Viva viva S. Vincenzo!
Il Vincenzo de' Paoli!
Rivolgiamo i nostri poli
al bel Cuore di Gesù.
O Vincenzo Colombara
ti saluta dal Giappon
con un colpo di cannon
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il Vincenzo di Gesù (vorrei esserlo!. . . )
Circolare Salesiani / 1939-6-14 /
Nella precedente riunione di Miyazaki e Oita abbiamo fatto insieme alcune constatazioni
che ritengo opportuno ricordare e per comunicarle ai confratelli tutti e per praticarle il
meglio possibile.
- Nelle parole e nel tratto si usi da tutti somma cortesia, pazienza e carità col personale
che lavora con noi e alle nostre dipendenze, coi cristiani e con quanti dobbiamo avvicinare.
Non sarà anche per mancanza in noi di queste doti, che tanti si sono allontanati e vengono
alienandosi da noi? L'arrabbiarsi, il gridare o peggio, non è conforme certo allo spirito
salesiano: sforziamoci di farci tutto a tutti.
- Si constatò pure che possiamo migliorare assai assai in tutta la nostra stampa, tanto per il modo di presentazione, che di correzione degli stampati, che di prontezza di
spedizione...
- Non stanchiamoci di dare impulso e proseguire con costanza il lavoro delle conferenze
e visite agli ammalati; inoltre di moltiplicare i contatti personali, le simpatie alla missione
ed alle opere della missione, e della nostra Società: abbiamo bisogno di tutto e di tutti.
Persuadiamoci che la pesca delle anime non può essere fatta attualmente che con l'amo,
non colla rete.
- Serve anche assai il saperci adattare alle costumanze giapponesi ed attuare quelle
possibili in tutte le nostre residenze e case (orite il té o surrogati, dolci, ecc.).
- Si constata pure la necessità di seguire con maggior cura e amore i neoti e specialmente formare forti convinzioni nei catecumeni con un nutrito studio della religione.
Alle volte l'arettata preparazione al Battesimo e l'abbandono a sé dei neoti dà luogo
a veri disastri spirituali.
Berruti Pietro / 1939-6-30 /, Vicario del Rettor Maggiore
Arriva la sua proprio quando stringiamo tutti fortiter la cinghia e quando Don Cimatti
domanda elemosina anche lui e proprio ai Superiori. Ma qui l'elemosina è per la Madonna.
Abbia la bontà di far prelevare Lire 500 dal bravo Don Tranquillo sul mio conto corrente:
sono sicuro che Maria Ausiliatrice gradirà l'omaggio dei suoi poveri gli del Giappone,
e Don Bosco sorriderà dal Paradiso vedendo che ci sforziamo di calcare le sue orme di
povertà. E preghi per me.
Mi scrivono da Ivrea alcuni assegnati al Giappone: se li manda avrà trovato anche il
Maestro dei Novizi. . . Deo gratias! Ed anche è segno che i Superiori avranno trovato
modo di venirci in aiuto per mantenerli: ché se così non fosse, dichiaro che non so come
15
mantenerli, e allora prego il buon Don Berruti di tirare la logica conclusione.
15
Nella sua lettera di risposta Don Berruti così conclude: . . . Io prego ogni giorno il Signore perché dia
408
18 1939
Colombara Vincenzo / 1939-6-30 /
Carissimo Don Vincenzo,
Viva viva S. Vincenzo
proprio quello de' Paoli
che ricorda i buoni pandoli
da donarsi a Colombar.
Colombara è un bel pretino
snello, biondo e piccinino
direttore biricchino
di Foglizzo il gran cason.
I beati chierichetti
come tanti pandoletti
con virtuti e con difetti
lo fan bene disperar
ma però in denitiva
quell'allegra comitiva
alla sua direttiva
sempre sempre obbedirà.
Così pian pian crescendo
ed il mare ognor temendo
e a Don Bosco ognor credendo
Salesian diventeran.
Dalla tempra di Don Bosco
e al mal saranno tosco
e da questo mondo fosco
con Vincenzo saliran
nel santo paradiso
ove regna eterno riso
ove l'occhio sempre so
in Gesù mai sempre avran.
Carissimo Don Vincenzo, prega e fa' pregare per me. Domanda a Don Bosco (Roberto)
se ha il mio Figliuol prodigo (Oratorio in latino): vorrei farlo cantare a Tokyo. Allegri
e saluti a tutti tutti tutti, a quel bel tomo di Scotti e a quell'altro ancor più bel tomo di
Casalegno.
al buon Don Cimatti tutto quello che domanda a me e che io non riesco a dare.
Faccio questo a
sgravio di coscienza e per ripagare al caro Don Cimatti le edicanti impressioni ricevute in Giappone
e nell'ultimo Capitolo Generale. Ricordo la serata di Cumiana come ricordo i concerti di Miyazaki,
il viaggio per mare e per terra e soprattutto la sua inesauribile pazienza e bontà in tutti i giorni
trascorsi al suo anco (13/7/1939)].
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18 1939
Cecchetti Albano / 1939-7-15 /
Nella sua carità ha voluto ricordarmi la data che mi richiama tante cose. . . grazie
ricevute. . . fesserie di ogni genere. . . Il Signore mi perdoni e mi aiuti a nir bene. 60
anni di responsabilità e di rendiconti. . . Preghi, preghi assai per me.
Che mangio il pane di Don Bosco è dal 1888 e anche prima ne avevo sperimentato
la carità per mio fratello e mamma. Deo gratias! Accetto volentieri l'augurio ed è la
preghiera quotidiana: Si compia in me e nei miei la volontà di Dio. E preghi per me
e ringrazi per me i cristiani, quanti hanno voluto ricordarmi e specialmente ringrazi con
me il Signore.
Berruti Pietro /1939-7-19 /, Vicario del Rettor Maggiore
L'insistenza per sapere chi viene è per provvedere, specie per i locali e per il materiale
ora più che duplicato ma ripeto, se i Superiori non credono di potermi venire in
aiuto abbiano la bontà e mi usino la carità di mantenermeli in formazione in Italia. Qui
soriamo inutilmente, e col personale che ho li sformiamo. Badi, carissimo Don Berruti,
che è un problema delicatissimo e formidabile questo gran Giappone e scusi, ma mi pare
davvero che non siamo ancora sulla strada per risolverlo. Mi sbaglierò, ma è così: qui
più che altrove, ci vogliono santi, e mi dolgo davvero di essere lontano assai dall'esserlo.
Qui più che altrove ci vogliono mezzi, e non li ho e non me li danno e non li trovo.
È segno che il Signore vuol così, e così sia, e che Don Cimatti non capisce nulla: le vie
Sue non sono certo le mie; e allora, calma e pace, ma così umanamente parlando, non
siamo a posto.
Grigoletto Giuseppe / 1939-7-25 /, ex-allievo di Valsalice
Grazie del compleanno; il 15 luglio ho compiuto i 60. Sessant'anni di cui dovrò rendere
conto. . . e quale conto! al Signore! Giuseppe, aiutami a ringraziare e a riparare...
Ah, ti potessi inviare un mejiro (= uccellino dagli occhi bianchi) giapponese. Un
uccellino verdognolo, attivissimo, che emette piccoli sibili, e che ha due bei circoletti
bianchissimi intorno agli occhi, da cui il nome (me = occhio, jiro = bianco). . . mah!
Raggio di sole? (operetta ) Perché rimaneggiarlo? È nora l'opera il cui accompagnamento (salvo due o tre pagine) è come lo voglio ed eseguo io: l'unico!
Oh! sì, caro Don Giuseppe: convertiamoci ad Dominum Deum nostrum!
Ricaldone Pietro BS / 1939-7-31 /, Rettor Maggiore
CATECHISMO! Qui davvero tale insegnamento è e deve essere il nostro pane quotidiano.
Grazie degli opportuni consigli, che a vantaggio di tante anime a noi adate tenteremo
di attuare.
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18 1939
Dico tenteremo, perché in missione, come Lei sa, entrano in gioco tali e tanti elementi
che non sempre si riesce a fare quanto si vorrebbe. Ad ogni modo i suoi gli lontani
vogliono anche in questo essere buoni gli di Don Bosco. FARE IL CATECHISMO. . .
formare, costruire, innestare nella testa e nel cuore l'edicio della vita cristiana. . . E la
storia dell'apostolato missionario ne è la più bella manifestazione. . . e se non sbaglio,
deve consistere in questo il massimo lavoro nostro...
È naturale che in un Paese come il Giappone, ...l'insegnamento della religione debba essere presentato convenientemente ad anime e menti, che già si giovano delle più
moderne facilitazioni didattiche... D'altra parte bisogna mettersi nei panni di un pagano
giapponese. . . Di un pagano che viva tra gli eetti della civiltà moderna e del progresso. . . e che abbia un certo grado di istruzione. Attratto più dal concreto che dall'astratto,
più dalla morale che dal dogma, senza veri impulsi che lo spingano alla ricerca della verità, come vuole senta la necessità di una vera losoa della vita? Teme le conseguenze;
inclinato al relativismo nella fede e nella morale, preferisce un ecclettismo, che gli fa
salvare a modo suo capra e cavoli, e non lo inquieta troppo nei suoi problemi religiosi.
Bisogna però confessare che l'anima giapponese è attratta dalla sublime morale della
religione cattolica in cui trova tanti elementi che già sono realtà per lui: vivo senso
dell'autorità, il sistema familiare, l'amore ai fanciulli, l'eroismo patrio e il sacricio della
vita quotidiana, il senso e il gusto del bello nell'arte, nelle cerimonie, nell'urbanità, ecc...
Alle volte vi è chi studia davvero, e diventa catecumeno e corrispondendo alla grazia
divina giunge in porto...
...Al momento è impossibile concepire in Giappone un movimento di massa verso
l'insegnamento religioso: più che conferenze in grande stile, servono conversazioni singole
o dispute familiari buona stampa per chi sa leggere e più ancora la vita santa del
missionario, che dimostri coi fatti i suoi insegnamenti.
Chierici salesiani in Giappone / 1939-9-12 /
All'inizio del nuovo trimestre una parolina anche per voi.
- Ricordate di occupare bene il tempo in studio e in scuola. Come diciamo che prima
digestio t in ore, la prima digestione si fa in boccha, così si può dire che la prima
digestione intellettuale si fa in scuola attraverso l'attenzione e la disputa
- Ma è necessario l'aiuto di quello di lassù e chiedetelo per le mani di Maria, sedes
sapientiae.
- E soprattutto ricordate la condizione che mette Don Bosco nel regolamento delle case
con quelle parole: Lo studente superbo è uno stupido ignorante, parole che sembrano
volgari e che forse solo in questa occasione uscirono dalla bocca e dalla penna di Don
Bosco, ma che sono signicative e reali anche per noi.
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18 1939
Circolare Salesiani / 1939-9-13 /
Avrete saputo del richiamo alle armi del nostro caro Don Dupont e con lui una cinquantina di missionari del Giappone e Corea.16 Ho promesso a tutti preghiere speciali:
preghiamo e facciamo pregare. Molti cominciano ad agitarsi per le notizie che corrono:
momento certo dolorosissimo per tutti. Vi prego però a star calmi tutti, non fasciandoci
la testa prima di averla rotta.
Vi esorto a mettervi tutti sotto la speciale protezione di Maria A. e di Don Bosco;
buttiamoci duciosi nelle mani del Signore. Venendo ordini vedremo il da farsi. Calma
adunque e tranquillità massima e preghiera. Buone le notizie dei nostri soldati al fronte
o in preparazione: Nishimura è all'ospedale di Kokura.
Per gli avvenimenti sarà dicile che possano partire dall'Italia i designati per il Giappone alla data 18/10. È annunciato il ritorno di S. E. il Delegato Apost. pel mese di
Ottobre (Via America).
Dal Fior Luigi / 1939-9-19 /, sacerdote missionario salesiano in Giappone
Ricordati che tu devi essere il conforto dei confratelli nelle loro dicoltà. Tieni sempre per
principio che gli uomini sono quel che sono e non come dovrebbero essere e specialmente
dai giovani chierici non potete pretendere quel che daranno quando saranno stagionati.
Anche noi eravamo così, e fortunati noi se abbiamo trovato un buon amico che ci abbia
capito e guidato. Tu per loro (anche i coadiutori) devi essere questo amico. Non sgridare
mai in pubblico specialmente davanti ai giovani i loro assistenti e facciamo di tutto per
sostenerli. Così quando devi dire qualche cosa che ti fu detta da D. Margiaria (ai chierici
o in cucina) fa sempre presente il Direttore dice, consiglia ecc.... Cerca di armonizzare,
smussare, arrotondare e poi. . . carità, carità, carità. . . ..
Circolare ai Salesiani in Giappone / 1939-9-25 /
Ricevo dal Min. Educ. Naz. ed anche da S. E. Mons. Doi, con preghiera di comunicare,
le seguenti disposizioni. Non sono cose nuove ma è vivo desiderio delle Autorità che ci
inquadriamo tutti in questo spirito e che vi portiamo il nostro contributo a che i nostri
dipendenti lo seguano con convinzione: le autorità non ignorano il valore che la religione
dà a questi problemi e si rivolgono a noi con piena ducia della nostra cooperazione, che
vogliamo e dobbiamo dare tutta specie nelle presenti circostanze.
16
Don Dupont di nazionalità francese, fu per alcuni mesi parroco di Mikawajima. La sua partenza fu
ritardata no all'inizio del 1940. Fu cappellano militare in Indocina. Dopo il ritiro della Francia dalla
colonia si dedicò ad opere per la salvezza dei giovani incominciando l'opera salesiana nel Vietnam.
Nel 1945 fu martirizzato dai comunisti ad Hanoi. Anche in Europa cominciava la guerra: invasione
della Polonia.
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18 1939
Dal 3 al 9 di questo mese è stabilita la settimana destinata ad assicurare ai soldati
al fronte l'unione degli intenti da parte di tutti: è settimana di preghiera e di ringraziamento riconoscente a quanti col sacricio della vita, o colle riportate ferite, o per la
preoccupazione in cui hanno lasciato le famiglie hanno cooperato all'impresa attuale, ed
a eccitare gli animi tutti ad una più sentita cooperazione col Governo al risultato nale.
Per gli uci civili è stabilito al 3 Ottobre la lettura dello speciale Decreto dell'Imperatore emanato in identica data l'anno scorso, preghiere, funzioni nei templi, visite alle
tombe, ecc.: aiutare le famiglie che hanno dato i soldati, consolare le medesime nelle
varie forme. . . 17
Berruti Pietro / 1939-9-27 /, Vicario del Rettor Maggiore
È probabile che per il 19 Ottobre col Victoria partano per breve congedo per l'Italia il
bravo Guaschino e Ragogna. Di quest'ultimo già avevo preavvisato i Superiori. Guaschino sono 15 anni che è in Giappone e merita questo atto di ducia, anche per rivedere
forse per l'ultima volta i suoi vecchi. Non ha motivi per prolungare la sua permanenza
per me non ho motivi che si fermi in Italia, ma facciano i Superiori; certo più presto
ritorna meglio è.
...Le critiche circostanze del momento parrebbero dissuadere la partenza, ma sono
convinto che ne viene un bene necessario alle loro anime, e quindi aerro l'occasione:
Deus providebit e se non succedono altre cose che fermino, vanno. Se tutto va bene e
se partono il 19 da Shanghai sono a Venezia circa il 13 Novembre.
Sono uomini e se la cavano, ma se nella sua carità potesse mandare loro incontro
qualcuno o delle case di Venezia o il Sig. Aprili da Torino, sarà una vera carità.18
Circolare Salesiani / 1939-10-1 /
Ricevo e comunico da parte del M. E. N.:
1. Si desidera un resoconto completo dell'attività svolta dalla nostra Missione in favore
della mobilitazione generale spirituale della popolazione nel decorso dell'anno 1938
no al 30/7 di quest'anno. Vi prego di rispondermi al più presto, indicandomi
quanto di speciale avete fatto per i soldati e le loro famiglie, se si è partecipato a
manifestazioni speciali, se si sono organizzate le medesime, se si sono prestati i locali
per manifestazioni del genere, ed inne se si hanno proposte speciali per il nuovo
periodo, per venire incontro più ecacemente al Governo per detta mobilitazione.
La relazione deve essere al M. E. N. entro il 15 c. m. Vi prego di rispondere con
cortese sollecitudine.
17
18
Si capisce dal contenuto che il cielo stava rannuvolandosi e spirava aria di bufera.
Non poterono tornare in Giappone no alla ne della guerra.
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18 1939
2. Per ordine del Ministero degli Interni, sotto il comando dell'autorità militare e
sotto la responsabilità delle autorità locali, sono indette le esercitazioni aeree in
tutto il Kyushu dal 21 al 28 c. m. divise in due periodi: i primi quattro giorni
per le esercitazioni fondamentali e gli altri per esercitazioni mutue (fra militari e
cittadini).
Centro del Comando è a Fukuoka. Si insiste naturalmente sul pieno contatto nostro colle
autorità, la nostra piena dipendenza ed aiuto se richiesti, l'osservanza esatta delle norme,
apprendimento dei segnali, e specialmente delle luci nei tempi stabiliti, ed insistenza per
parte nostra nell'ottenere che tutti i nostri dipendenti si uniformino con vero spirito di
adattamento e di perfetta esecuzione di quanto viene prescritto.
Trattandosi di manovre militari si fa viva raccomandazione anche di sorvegliare le
spie. Non è certo opportuno che in quei giorni si vada in giro o si domandino notizie in
relazione alle esercitazioni. Insomma facciamo in modo che nessuno abbia a lamentarsi
del nostro contegno.
Circolare Salesiani / 1939-10-2 /
Come vedete non mi mancano da qualche tempo a questa parte le occasioni per comunicare con voi almeno per lettera. Anche questa volta me ne dà motivo una nuova comunicazione del M. E. N. con l'invio delle osservazioni sull'esito delle precedenti esercitazioni
aeree.
Il Ministro degli Interni esprime la sua piena soddisfazione per la buona riuscita, ma
fa qualche osservazione degna di nota: miglior educazione dello spirito di corpo per parte
delle famiglie singole; maggior esattezza nello spegnimento delle luci; osservazioni generali
sul momento attuale che esige l'unione di tutte le forze anche in queste esercitazioni.
Alcuni missionari avendo manifestato il desiderio di avere il testo uciale della comunicazione, invio in romaji le parti più salienti delle osservazioni che potete comunicare ad
istruzione dei vostri dipendenti o almeno per essere tenuti al corrente, come è desiderio
delle Autorità.
Ricaldone Pietro / 1939-10-4 /, Rettor Maggiore
È la festa del poverello d'Assisi! Ci aiuti a mantenerci poveri come Lei ci ha insegnato
nella circolare. È anche l'anniversario dei miei voti (1896) con cui mi legai subito in
perpetuo a Gesù: preghi per la mia perseveranza usque in nem. Ed un po' di rendiconto.
- Sanità. Ho dei momenti in cui penso di essere vicino alla morte poi ripiglio il tramtram ordinario. Ad ogni modo mi pare nulla di straordinario, ma ho dei momenti in
cui non capisco più lo svolgimento della mia macchina, pur avendola studiata e spiegata
tante volte. Saranno le conseguenze degli anni: ad ogni modo n che c'è ato, c'è vita, e
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18 1939
mi pare che del ato ce n'è ancora, e quindi nché al Signore piace. . . al lavoro. Dispiace
che non sia il lavoro adatomi tale da stancarmi. . . Ma non è colpa mia; Deus scit.
- Lavoro e studio: come sopra. Rinnovo ai Superiori il tante volte già detto: Miyazaki
e Tokyo sono lontani. Mi pare che vada avanti per forza d'inerzia, ma non con lavoro
attivo. Sono proprio nelle condizioni di colui che deve servire a due padroni: e Lei conosce
le conclusioni del S. Vangelo. Meno male che tutt'e due i padroni s'incentrano in Lui.
Tento di fare quello che posso in pratica scontento un po' tutti non riesco a fare quel
che si dovrebbe ma. . . tenterò con più forza di accontentare il Signore.
Colombara Vincenzo / 1939-10-6 /, Direttore allo studentato losoco di Foglizzo
Mio caro Don Vincenzo,
Vola il pensiero
leggero leggero
al mio Vincenzo.
E vola la prece
siccome un incenso
fragrante odoroso
che dica all'amico
il cor fervoroso
per tanta bontà.
Voi tutti pregate
con cuore devoto
per noi Orientali.
Oh, grazie, Vincenzo
oh grazie, fratelli
oh deh, continuate
con grandi preghiere
che salgono al cielo
degli angeli su le ali.
Bravo, Don Vincenzo, prega e fa' pregare. Per noi, si sentono le conseguenze dello
stato attuale, ma speriamo che il Signore si muova a pietà del mondo. Non c'è che la
preghiera. Ho già due confratelli giapponesi soldati e cinque seminaristi. Il Signore ce li
conservi. Saluta, e fa' coraggio a tutti: ALLEGRI STUDIOSI E UNITI CON DIO.
Staranno bene di anima e di corpo.
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18 1939
Berruti Pietro / 1939-10-7 /, Vicario del Rettor Maggiore
Da fogli a parte, secondo le singole questioni, mi onoro di presentare ai Superiori o
per consiglio o per l'approvazione quanto accludo. Pratica per un ospizio salesiano a
Miyazaki.
Come dissi la preoccupazione del Prefetto Apost. è di dover provvedere agli orfanelli raccolti e nell'Ospizio di Miyazaki e dalle Figlie di Maria A. e quelli che ci vengono
adati dalle autorità (presso le Figlie di Maria A. vi sono già ricoverati orfani di guerra). Alcuni li abbiamo a Nakatsu per vedere le attitudini e inviarli o al Seminario (al
momento non abbiamo altra casa di studi) o alla scuola di Tokyo, ma penso che per la
maggioranza bisognerà pensare a dare loro il pane mediante il lavoro della terra. E poi
altro è mantenerli a Miyazaki, altro a Tokyo o in grandi centri.
Penso che le condizioni attuali non consigliano la costruzione in grande del progetto
(dato il rincaro di tutti i generi di costruzione e forse anche la dicoltà di ottenere il
permesso. . . ma per scuole e istituti del genere in pratica concedono perché ne vedono la
necessità). Ad ogni modo io mi trovo in questa necessità di mettere i confratelli che al
momento si occupano di quest'opera (Don Cavoli, Coad. Bealessio, e coad. Rosso, Don
Cimatti aiuta in quel che può) nelle condizioni di una vita più regolare e per le pratiche
di pietà e per lo svolgersi della vita religiosa e per l'educazione dei giovani. Ho bisogno
di raorzare il personale in modo che si possa ottenere quanto sopra...
Ecco le mie preoccupazioni che davvero non so come risolvere senza il consiglio dei
Superiori e senza la loro approvazione.
Ricaldone Pietro BS / 1939-10-15 /, Rettor Maggiore
Notizie che in questo guazzabuglio mondiale la consolerà assai e con Lei i nostri cari
cooperatori e cooperatrici!
Il giorno 15 Ottobre la benedizione di una nuova chiesa intitolata a Don Bosco in
Tokyo... è la prima chiesa a lui intitolata nell'Isola grande dell'Impero. Deo gratias!
La nuova costruzione non è una basilica. . . È la cappella del Collegio nostro, aperta
anche al pubblico devota e decorosa, vi si prega bene e piace. Dall'icona centrale la
statua del nostro Santo è in atto di preghiera intensa. . .
...Non descrivo lo svolgimento delle manifestazioni religiose ed esterne tenute per l'occasione. . . Alla salesiana, è detto tutto. Vi parteciparono S. Ecc. Mons. Doi, Arcivescovo
di Tokyo, che benedisse la chiesa e tenne solenne ponticale... Era presente il Sindaco
della circoscrizione ed altre autorità locali, rappresentanze della R. Ambasciata d'Italia a
Tokyo, dei Gesuiti, Marianisti, Paolini e stampa cattolica, un buon gruppo di cooperatori
e cooperatrici salesiani, e per noi graditissima e signicantissima, i capi famiglia (una
trentina) del vicinato.
...Il giorno seguente era destinato ad una festa familiare per onorare il munico benefattore delle Opere salesiane in Giappone, S. E. Cav. Auriti, R. Ambasciatore d'Italia a
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Tokyo. Giunto alla scuola accompagnato dal Conte Macchi di Cellere, dopo il saluto degli
allievi e dei superiori esprimenti riconoscenza e propositi di nuovo slancio nell'operosità,
si degnava di assistere allo scoprimento di una lapide-ricordo della sua carità.
...I buoni Superiori, gli amici lontani, i nostri cari cooperatori preghino per noi,
preghino molto per noi, preghino sempre per noi.
Circolare Salesiani / 1939-11-22 /
Sono giunti felicemente 7 nuovi confratelli che verranno preparandosi al lavoro e a condividere con noi il lavoro. Ringraziamone il Signore ed i Superiori ed aiutiamoli in tutte
le forme a noi possibili. Sono quattro chierici per la losoa e tre coadiutori.19 Al momento ne chiamo uno in sostituzione del carissimo Ragogna in Seminario, gli altri sono
allo studentato.
Nuove comunicazioni del Min. Educ. Naz. in data 7/11 c. m. consigliano:
- Per l'economia nazionale si è stabilito il tesseramento e calmiere per certe derrate; si
faccia economia anche nei generi di prima necessità; si coltivi molto grano; si sospenda
l'uso del riso di prima qualità, si usino specie nelle comunità, scuole, ecc. 7 par
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