Vincenzo Cimatti AUTOBIOGRAFIA dalle lettere di Don Cimatti Volume I - Prima della guerra 1925-1939 A cura di Gaetano Compri Indice I PRESENTAZIONE 4 1 1896-1903 9 2 1904-1919 13 3 1920-1922 19 4 1923-1925 25 5 1926 34 6 1927 55 7 1928 78 8 1929 100 9 1930 122 10 1931 157 11 1932 194 12 1933 228 13 1934 254 14 1935 280 15 1936 312 16 1937 338 17 1938 365 2 Indice 18 1939 393 3 Parte I PRESENTAZIONE 4 Indice Vincenzo Cimatti, chi era costui? Un missionario, salesiano, musico diplomato al Regio Conservatorio di Parma, laureato in scienze naturali e losoa alla Regia Università di Torino, ma sopratutto un santo. Lui diceva che voleva diventarlo, ma non pensava di esserlo.Lo chiamano il Don Bosco del Giappone. Lui Don Bosco lo vide coi suoi occhi quando aveva tre anni. La mamma gli disse: Vicenzino, guarda Don Bosco! E lui lá, in una chiesa di Faenza lo guardò, e se lo ricordò per tutta la vita. Cercò di imitarlo e ci riuscì. Lo amava e aveva un cuore grande come quello di Don Bosco. Amò la musica. Suonò e compose per tutta la vita: 950 composizioni musicali e 2000 concerti in Giappone , in Manciuria, nella Corea del Nord e del Sud. Tutti gli volevano un gran bene e conservarono le sue lettere: sono più di 6000. Diceva che voleva bene a tutti, adulti e bambini, uomini e donne e doveva frenare il suo cuore troppo sensibile. Ma più di tutto amava Gesù e la Mamma, Maria, come la chiamava lui. Non gli piacevano le cariche, ma dovette sempre accettarle. Gran lavoratore, diceva: Il lavoro è la mia salute. Ma i soldi furono la sua croce. Era l'uomo più naturale del mondo, nell'agire, nel parlare, nel pregare, con quel suo atteggiamento senza pose che incantava tutti, adulti e piccoli, con un sorriso indimenticabile. La sua passione fu il Giappone. Ma quanto ebbe a sorire...! Nessuno se ne accorgeva, perchè non voleva essere di peso a nessuno. Il suo corpo, dopo 12 anni dalla morte fu trovato intatto, ancora soce e essibile. Per farlo Santo ora ci vuole un miracolo. L'autobiograa La scrisse senza volerlo: lui non ci aveva mai pensato. Eppure, le sue lettere, scritte con uno stile spontaneo, vivace ed espressivo ci riportano tutte le fasi della sua vita, e quel che più conta, il suo cuore, tutto il suo dramma interiore, specialmente dei 40 anni vissuti come missionario in Giappone. Sono gli anni della più grande tragedia dell'umanitá: dalla grande crisi economica del 1929 no alla grande guerra mondiale; e poi il dopoguerra.. Le sue lettere sono un documento non solo di storia, ma anche di storia della sua anima. Egli aveva un gran senso storico. Raccomandava spesso ai suoi di redigere la cronaca della loro opera.. Da parte sua, come responsabile dell'opera salesiana in Giappone no al 1949, ogni mese scriveva il suo rendiconto al Rettor Maggiore con una condenza che stupisce. Queste lettere sono una copiosa fonte autobiograca. Vi aggiugeva sempre un articolo per il Bollettino Salesiano con interessantissime notizie sulla storia e civiltà di 5 Indice questa grande nazione misteriosa e aascinante. Mettendo insieme tutti questi ariticoli si potrebbe avere una straordinaria storia del Giappone visto da un missionario. E poi ci sono le lettere ai suoi exallievi del periodo d'Italia, ai quali era legato da grande aetto (fu professore per 30 anni nel prestigioso Liceo di Valsalice a Torino e inne ne fu Preside e Direttore della casa); e ci sono le lettere ai suoi collaboratori di quei tempi, le circolari ai suoi salesiani del Giappone , e tante altre lettere ad amici e benefattori. Oltre a tutto questo c'è la sua Cronaca come Superiore dell'opera salesiana in Giappone. Per i primi anni si tratta di appunti sparsi. Poi (con qualche lacuna) diventano quaderni scritti no al 3 dicembre 1949, quando nì la carica di Superiore dell'Ispettoria giapponese. Sentiva il dovere di lasciare ai posteri notizie uciali sull'andamento dell'opera missionaria. Il primo volume Questo primo volume presenta il periodo dell'anteguerra no al 1939. Comincia dalla sua preparazione e vocazione missionaria: sono le lettere della giovinezza; poi quelle dell'attività al Liceo di Valsalice come professore; qualcosa del periodo tragico della prima guerra mondiale, in cui lavorò all'Oratorio di San Luigi e di San Giuseppe presso la chiesa di San Giovanni Evangelista a Torino; e nalmente il periodo di Preside e Direttore della casa salesiana di Valsalice. A 46 anni dà l'addio all'Italia e parte per il Giappone, da dove poi sempre si tiene in contatto con i suoi antichi allievi e collaboratori. D'ora in poi, anno per anno le lettere si fanno abbondanti, quasi quotidiane, e a volte più lettere nello stesso giorno: prima il viaggio verso il Giappone, poi il primo anno di assestamento e studio della lungua, e l'impatto iniziale con la cultura giapponese. Seguono due anni come parroco della chiesa di Miyazaki. Nel 1929 è in Italia la prima volta per la Beaticazione di Don Bosco e il Capitolo Generale. È l'anno dell'inizio della grande crisi economica mondiale, che lo farà tribulare tanto no alla seconda guerra mondiale. Nel 1930 torna in Giappone con il primo gruppo di giovani chierici missionari. Deve pensare alla loro formazione, allo sviluppo, al sostentamento, alla vita dei missionari tra mille dicoltà economiche. È un vero dramma che lo assilla ogni giorno. A volte pare di assistere a una tragedia. Lo sostiene la fede nella Provvidenza e il suo ottimismo espresso anche negli innumerevoli concerti musicali. Nel 1933 l'opera si espande no a Tokyo, a 36 ore di treno da Miyazaki: vi si arriva sempre neri di fumo. Gli avvenimenti si susseguono uno dopo l'altro, sempre con l'acqua alla gola per la mancanza di mezzi. Nel 1934 per una serie di concerti si reca no in Manciuria, nella Corea del Nord e nella Corea del Sud. La musica per lui non è solo un passatempo: è un mezzo di 6 Indice evangelizzazione, ed inoltre lo aiuta a superare la dicoltà che incontrava nella lingua e anche a penetrare in qualsiasi ambiente come missionario. Nel 1935 viene nominato Prefetto Apostolico: lui nemico delle cariche accetta per obbedienza. Anche questa sarà la Volontà di Dio..., ma che peso! Non vuole essere chiamto Monsignore. Il personale missionario è insuciente e bisogna lavorare per tre. Nel 1937 è la fondazione della Congregazione indigena delle Suore della Carità dedita alle opere di benecenza: diventerà una delle più orenti congregazioni femminnili del Giappone. Nel 1938 nominato anche Ispettore, deve recarsi di nuovo in Italia per il Capitolo Generale. Nel cielo si addensano nuvole di burrasca. In Giappone i militari spadroneggiano, comincia la guerra con la Cina, ovunque la pace del mondo è in pericolo Nel 1939 muore Pio XI, gli succede Pio XII, il nazismo invade la Polonia, nasce il Patto Tripartito Italia-Germania-Giappone. Il nazionalismo si esaspera sempre più, si prevede la catastrofe. Ecco in breve il contenuto di questo volume, vissuto in prima persona da Don Cimatti, che lo descrive come lo sente nel suo animo sensibilissimo. Scelta del materiale Le sue più che 6000 lettere sono pubblicate su internet, numerate in ordine cronologico, ma penso che pochi abbiano il tempo per leggerle. Oltre alla voluminosità, ci sono ripetizioni e tante cose che non interessano. Per questo abbiamo fatto una scelta con questi criteri: spunti storici e autobiograci, e specialmente brani che rivelano il suo stato d'animo e il suo pensiero; in capo a ogni lettera abbiamo messo il nome del destinatario senza titoli, con la data e brevi cenni sulla sua persona; per essere brevi normalmente abbiamo eliminato il saluto iniziale e nale con la sua rma; del corpo della lettera abbiamo tenuto solo quello che più interessa, eliminando frasi non necessarie. Ma le parole però son tutte sue; per le necessarie spiegazioni sono aggiunte delle note; di una stessa lettera a volte si saltano dei brani. In tal caso, all'inizio del nuovo capoverso si mettono tre puntini. Chi volesse leggere la lettera per intero, basta che la cerchi su internet sotto il nome del destinatario e sotto la data. Su internet le lettere sono numerate per anno e in ordine cronologico. ci sono anche citazioni dalla Cronaca, che però non è pubblicata. 7 Indice La raccolta delle lettere e altro materiale si trova sul sito della Società Salesiana www.sdb.org SDL ( SALESIAN DIGITAL LIBRARY ) scegliendo Cimatti Sito in giapponese del Cimatti Museum di Tokyo: www.vcimatti.com Avvertenza circa la lettura delle parole giapponesi Nella trascrizione delle parole giapponesi usiamo il Romaji detto Hepburn, che è la trascrizione romanizzata più comune in Giappone. Rileviamo le seguenti particolarità: H è sempre aspirata J si legge come g dolce: ja, ji, jo, ju = gia, gi, gio, giu. G si legge come gh: gi, ge = ghi, ghe. Cha, chi, cho, chu, si leggono come cia, ci, cio, ciu. Sha, shi, sho, shu, si leggono come scia, sci, scio, sciu Tsu, y, k, w si leggono correntemente. Nell'alfabeto giapponese non esiste la L, per cui i giapponesi la confondono con la R. Non esiste il suono ti e il suono tu, per cui Cimatti spesso si leggeva Cimaci. Attualmente però, per le parole straniere, come regola si cerca di scriverle e leggerle come suonano nel paese di origine. Anche il nome di Don Cimatti si pronuncia come in italiano. 8 1 1896-1903 Figura 1.1: Cimatti come ragazzo 1895 9 1 1896-1903 1879/7/15 Nasce a Faenza 1896/10/4 Fa la professione perpetua e diventa salesiano a 17 anni; entra nel Liceo Studentato di Valsalice a Torino per gli studi di losoa. 1899/10/ comincia il tirocinio a Valsalice, assistente dei chierici e insegnante; entra nella Facoltà di Scienze Naturali della Regia Università di Torino 1900/7/7 Riceve il Diploma di Maestro di canto corale al Regio Conservatorio di Parma; insegnante a Valsalice, mentre studia teologia e frequenta l'Università 1903/7/15 Riceve il Dottorato in Scienze Naturali (Agraria) all'Univ. Di Torino Bianchi Eugenio / 1896-1899 / suo maestro di noviziato1 Sarebbe davvero tempo che le scrivessi qualche cosa. Lei mi conosce! Tramando di giorno in giorno e poi non faccio. La ringrazio dell'aettuoso saluto che ha voluto mandarmi. Ed ora si domanderà: Come ti trovi?. Con l'aiuto di Dio sempre bene: il diavolo di tanto in tanto, spesso anzi, s'infuria. . . ma corro subito o a Don Bosco, o a far capolino dal Sig. Direttore, od anche da Mamma o dall'amato S. Cuore e tutto si accomoda prontamente. Deo gratias!... Mi viene talora questo pensiero: Gesù è sì poco amato ed io l'amo sì poco. . . Oh! quella superbia! Eppure sa, sono diventato testardo su questo punto e slanciandomi fra le braccia di Gesù e Maria voglio riuscirci.. . . E la musica? Ora suono a gran foga. . . Anche questa benedetta musica! Persino quando faccio i lavori di algebra mi vengono i motivi. . . veramente dicono sia una scienza arida. . . la innao un poco. In un dramma faccio la parte di missionario della Cina. Vi sono certi giorni che sento un bollore, Che direbbe di fare? Bianchi Eugenio / maggio 1899 / suo maestro di noviziato Ogni giorno più vado scoprendo qua entro tante magagne. Oh, sapessi davvero umiliarmi! Come piacerei a Gesù! Talvolta faccio delle Comunioni tanto fredde che non so che dirà Gesù e credo perché mi preparo troppo poco ed è proprio così! Mi pare che queste 1 Don Cimatti fece il noviziato a Foglizzo dal 1895 al 1896. Maestro fu Don Eugenio Bianchi, coadiuvato da Don Luigi Versiglia, futuro martire in Cina, che insegnava pure losoa. Nel Cimatti museum di Tokyo si conserva in forma di immaginetta la lista di 135 novizi di quell'anno. Il chierico Cimatti ricevette la veste per mano di Don Rua il 7/11/1895, e nito il noviziato emise la professione perpetua il 4/10/1896. Da Foglizzo passò al Liceo di Valsalice-Torino, dove lavorò no alla sua partenza per il Giappone nel 1925. I giovani confratelli usavano fare il rendiconto al loro Maestro anche dopo il noviziato. 10 1 1896-1903 freddezze provengano per mia negligenza. Ma voglio farla nita una volta in questa miseria! Ci fosse una sua parola (e la dica davvero) come andrebbe bene! Mi raccomando, amatissimo prit [prete dialetto romagnolo], altrimenti. . . Preghi anche anché possa fare bene e per l'onore della Congregazione la scuola di musica a quei che si preparano per la licenza normale.2 Bianchi Eugenio / 20 dicembre 1900 / suo maestro di noviziato Come sarà bello nella notte del 31 dicembre fare la consacrazione intera al S. Cuore di Gesù! Che questo Cuore dolcissimo ci faccia proprio tutti suoi. Ne sento proprio un bisogno grande perché. . . sono sempre lo stesso e forse faccio ora disperare di più i nostri amati superiori. Sento un grande bisogno che questo povero cuore, questa testa, questa fantasia benedetta siano percorsi da quel fuoco divino che li purichi e li renda tutti e solo per quel cuore amatissimo. ... Avrei tante cose da dirle, ma sa, sono le solite mie storie e chiacchiere. Verrei anche volentieri a Ivrea per vedere di addestrarmi un po' più nell'agronomia. Basta: se è volontà del Signore che venga, verrò. Intanto voglia accettare questi poveri auguri ed una novena speciale di comunioni che le presento per questa occasione. Si ricordi sempre di me: sulla tomba di Don Bosco3 non mi dimentico mai di Lei e della casa. Vi sono ancora due incaricati appositamente da Don Barberis di pregare per la casa di Ivrea. Bianchi Eugenio / 22 marzo 1903 / suo maestro di noviziato Le mie cose vanno avanti come possono: sono sempre lo stesso disperato di prima, ma ringraziando il Signore la voglia c'è e posso dire cresce ogni giorno più. Più invecchio, più sento il bisogno di fare, di operare, di farmi buono di riparare al tanto male, agli scandali che ho dato colle mie miserie ai tanti compagni di collegio. . . Mi aiuti colle sue preghiere anché possa lavorare con ardore, con zelo indefesso a propagare un po' di fuoco in mezzo a questi chierici, ed ora specialmente in primavera; stagione più critica per me e per gli altri. ... A Torino fervet opus per le feste della nostra Mamma4 e pel congresso. E come diceva 2 Il chierico Cimatti rimase a Valsalice per il tirocinio, assistente dei chierici e insegnante di musica e altre materie. In quell'anno si iscrisse alla Facoltà di Agraria della Regia Università di Torino per 3 avere i titoli legali. Alla visita militare fatta in quell'anno ottenne il congedo per motivo di studi. Si deve ricordare che la Tomba di Don Bosco no al 1929, anno in cui fu beaticato, si trovava a Valsalice, e il chierico Cimatti era incaricato della cura della medesima. Era per lui un grande onore 4 e sprone all'imitazione. Si tratta delle feste per la solenne incoronazione del quadro di Maria Ausiliatrice in cui il coro dei chierici di Valsalice guidato dal Maestro Cimatti fu molto apprezzato. 11 1 1896-1903 Don Marchisio: è incredibile lo slancio con cui questi Signori del comitato lavorano anché tutto riesca bene. Coraggio, avanti. La Madonna poi comincia a farne delle grosse. Si desiderava mettere sulla corona d'oro di Maria delle pietre preziose: già inteso coll'orece che non essendovene le avrebbe messe false. Proprio la mattina dopo una persona che tiene l'incognito, manda a dire che purché le mettano nel centro della corona, darebbe un diamante contornato di gemme dal valore di Lire diecimila. Evviva Maria SS.ma! ... Saranno cose che Lei forse già sapeva, ma che vuole! quando le racconto e quando mi sfogo un po' mi pare di star meglio e quindi. . . 12 2 1904-1919 Figura 2.1: S. Giovanni Evangelista: fonda gruppo di esploratori 13 2 1904-1919 1904/9/29 riceve il Suddiaconato 1905/3/18 viene ordinato Sacerdote con Don Tonelli per mano di Mons. Cagliero Professore a Valsalice mentre frequenta l'Università 1907/6/10 Riceve il Dottorato in Filosoa e Pedagogia 10/ Consigliere dei chierici a Valsalice 1910/4/6 muore Don Michele Rua 8/16 Don Paolo Albera viene eletto Rettor Maggiore 1912/10/1 Passa alla casa di S. Giovanni Evangelista. Continua a insegnare a Valsalice. 1913 Viene nominato Direttore degli Oratori di S. Luigi e poi anche di S. Giuseppe 1915/5/24 l'Italia entra in guerra con l'Austria 1916 Fonda il gruppo Esploratori 1918/11/11 nisce la prima guerra mondiale 1919/10/1 Ritorna alla casa di Valsalice Piscetta Luigi / 1904-6-29 / suo direttore di Valsalice Essendo soggetto al servizio militare non potei nora farle una domanda consolantissima al mio cuore; ma ora, per grazia specialissima della nostra buona Mamma, Maria Aus., ne fui esonerato,1 oso chiederle quest'altra grazia segnalatissima. Le domando di essere promosso al Suddiaconato. Conosco le mie deboli forze, le mie miserie, ma sono mosso a ciò domandarLe, nella ferma ducia che l'amabilissimo Cuore di Gesù, e la nostra cara Madre Maria e il buon Papà Don Bosco non mi vorranno far mancare il loro potentissimo aiuto, e faranno sì che possa riuscire di aiuto alla nostra cara Pia Società.... È vero che mancano ancora alcuni trattati di teologia a completare il numero di quelli richiesti,2 ma spero prima dell'epoca delle ordinazioni di essere a posto anche in questo. Amatissimo Direttore, voglia pregare il buon Gesù che piuttosto mi faccia morire che diventare ed essere un suo indegno ministro. 1 2 Si conserva nel Cimatti Museum di Tokyo l'originale del congedo. Fu militare per 10 giorni. A quei tempi la maggior parte dei chierici salesiani facevano gli studi di teologia nella casa dove lavoravano, diretti dai sacerdoti della casa. Il primo Studentato Teologico fu quello della Crocetta aperto nel 1926. Anche Don Cimatti fece i suoi studi teologici insegnando nella scuola mentre frequentava l'Università. Spesso accenna alla sua insucienza in materia. 14 2 1904-1919 Piazza Romualdo / 1904-. . . -. . . /, Canonico di Faenza,3 Due righe sole perché non può credere quanto sia occupatissimo nel vero senso della parola. La mia salute è ottima, spero altrettanto della sua. E la mamma come sta? Proprio bene? Quando scrive, mi dica proprio schiettamente come vanno le cose, anche perché possa sempre dare le dovute informazioni ai Superiori. Qui nulla di nuovo. In mezzo a questi monti la musica sacra può andarla a cercare che non la troverà mai mai.4 Qui anché siano contenti hanno bisogno di aver le orecchie rintronate. Sono proprio molto indietro. La saluto proprio ex toto corde e raccomandandomi alle sue preghiere, Esercizi Spirituali in preparazione al diaconato1904-12-15 Il sacerdote deve essere un altro Cristo per lo spirito che lo anima. È lo spirito dominante in noi che determina la natura e il valore dei nostri atti. Per essere uomo ragionevole bisogna esser condotto, diretto dalla ragione. Per essere vero cristiano bisogna essere condotto dallo spirito di Gesù Cristo. Per essere sacerdote utile alla gloria di Dio e alla salute delle anime bisogna ben più ancora lasciarsi condurre e dirigere dall'inuenza di questo Divino Spirito. Il sacerdote è ministro di un mondo superiore, mandato per allontanare gli uomini dalle vanità mondane ed insegnare loro ad incamminarsi verso Dio. Piscetta Luigi / 1905-2-16 / , suo Direttore di Valsalice Condando in tutto e per tutto nell'immensa bontà del S. Cuore e della nostra buona Mamma Maria, oso domandarLe la grazia di essere ammesso al S. Presbiterato.5 3 Sacerdote di Faenza: la mamma del Servo di Dio abitava in una casa presa in atto dal medesimo. Lo scritto non porta data però è certamente del tempo in cui Egli non era ancora sacerdote, quindi 4 anteriore al 1905. Il ch. Cimatti si trovava coi chierici in vacanza a Piova. Il Santuario e gli edici annessi furono per molti anni la casa di villeggiatura dei chierici, ed è famoso il canto È l'ora di partir. . . O caro Piova n. 396 del catalogo musicale, detto anche La partenza , composto nel 1923. L'allegria che 5 vi regnava durante le vacanze ritorna spesso nelle sue lettere. Don Cimatti fu ordinato sacerdote per mano di Mons. Cagliero il 18 marzo 1905 insieme con Don Antonio Tonelli. Il giorno seguente 19 marzo, festa di S. Giuseppe celebrò la Prima Messa. A quei tempi non si stampavano immagini-ricordo. Ciascuno le scriveva a mano. Nel Museo di Tokyo se ne conserva copia di una con scritto Ricordo di 1a Messa - Don Vincenzo Cimatti - Valsalice 19 Marzo 1905 , proprietà di Don Piazza Arc. Giuseppe Marzeno di Faenza e fratello Giovanni. Don Cimatti spesso ricordava ridendo che, tornato all'Università dopo l'ordinazione, il professore di Filosoa Ercole Pasquale, annunciò agli studenti: Ecco, abbiamo il nostro Don Cimatti che è stato 15 2 1904-1919 La grazia del Signore mi aiuti e mi renda un suo degno ministro e Lei nella sua bontà unisca a tal ne le ardenti sue preghiere a quelle del suo Cimatti Maria Raaella /1913-4-6/ sorella suora nell'Ospedale Umberto 1°-Frosinone6 Vedi bene che sono vivo! Ma pare impossibile che non capisca che se muoio o io o altri te ne daranno notizie? Grazie di tutto e specialmente delle preghiere. I foglietti per un disguido, dimenticanza di chi doveva darmeli non giunsero: riparerò! È vera la notizia dell'andata da mamma (17 Aprile). Prega per me.7 Bortolucci Annibale / 1914-6-2 /, ex-allievo, tirocinante a Radna, Carniola, Austria Ho ancora da rispondere ai tuoi auguri onomastici: non mi fu possibile prima. Quanto a te ho parlato col tuo Ispettore a Torino: bravo, lavora e consola così la nostra cara Congregazione. Animo. . . ora studia e procura di renderti atto a fare quanto i Superiori vogliono da te: lavora, tenendo presente che sei glio di Don Bosco; non spaventarti delle dicoltà e avanti. . . Già biondeggiano le messi. . . cus protulit grossos suos . . . imber abiit. . . surge ! ordinato sacerdote, ha cominciato una nuova vita... e noi gli auguriamo che possa diventare un altro Vincenzo. . . Gioberti . Ordinato sacerdote rimase a Valsalice come professore, e il 10 giugno 1907 conseguì il dottorato in Filosoa-Pedagogia. Nell'ottobre fu nominato Consigliere dei chierici no al 1909. Dal 1911 fu membro del Consiglio Ispettoriale, e nel 1912 fu trasferito all'Istituto Salesiano annesso alla chiesa di S. Giovanni vicino alla Stazione di Torino, da dove continuò a frequentare Valsalice per le lezioni. 6 Del periodo seguente per alcuni anni non abbiamo lettere . La sorella Santina era entrata dalle Suore Ospedaliere della Misericordia il 4/11/1889, e aveva fatto la prima Professione l'8/12/1891 col nome di Raaella. Morta nel 1945, fu beaticata nel 1996. Nel 1913 esercitava la professione di farmacista nell'Ospedale di Frosinone. Il fratello Luigi, coadiutore salesiano, verso il 1900 fu missionario in Messico. Tornato in patria dopo alcuni anni, nel 1912 andò missionario in Perù. Ottimo direttore di banda, morì a Piura nel 1927 in fama di santità. Resta di 7 lui una foto presa con Don Cimatti giovane. Dal 1913 al 1919 Don Cimatti è anche incaricato dell'Oratorio S. Luigi, il secondo fondato da Don Bosco presso la chiesa di S. Giovanni Evangelista. Scoppiata la guerra nel 1914 vi fu unito l'Oratorio S. Giuseppe, che si tenne in relazione con lui no alla morte. Famoso il Circolo XV Maggio che prese il nome dal giorno in cui uscì l'Enciclica Rerum Novarum di Leone XIII, spesso ricordato nelle lettere e il gruppo alpinistico Ages con il gruppo Esploratori. Il giovane Callisto Caravario fu da lui guidato alla vita salesiana. All'inizio fu suo aiutante Don Braga, suo ex-allievo e poi missionario in Cina. 16 2 1904-1919 Cerruti Francesco / 1915-10-18 /, Consigliere Gen. per le Scuole Compio il dovere che nora non potei adempiere, di rispondere cioè al suo gentil biglietto in cui mi pregava di arettare il lavoro sul nostro Don Bosco.8 Già da tempo avevo raccolto un po' di materiale, ma le occupazioni non mi permisero né di ordinarlo, né di usufruire del certo copioso materiale degli archivi dell'Oratorio. Dire per quando potrò averlo pronto è un po' dicile il prevederlo...Ad ogni modo la buona volontà non manca e nei ritagli di tempo procurerò di arettare il lavoro. Circolare Benefattori / 1916-6-16 /Lettera circolare per benecenza ai soldati in guerra Ricorrendo la domenica 2 Luglio la festa di S. Luigi, Patrono di questo Oratorio, tanto caro al Ven. Don Bosco, si è voluto anche pensare ai numerosi soldati Soci del Circolo Michele Rua, dell'Ages (Associazione giovani escursionisti salesiani), e allievi di questo Oratorio, organizzando un modesto Banco di Benecenza a loro favore. Mi rivolgo alla S. V. Ill.ma che so tanto buona e amante dell'Opera nostra, anché mi voglia venire in aiuto in quest'opera di cristiana carità.9 Qualsiasi oggetto od oerta sarà a noi gradita e noi pregheremo su di Lei e sull'ottima sua famiglia le celesti benedizioni. Albera Paolo / 1918-10-28 / Rettor Maggiore, ne della prima guerra mondiale Sono circa sei anni che io non tocco più un libro, aannandomi, quasi solo, per questo povero oratorio di S. Luigi, in cui potrà sembrare che io abbia fatto qualche cosa, ma è fumo e non arrosto, data la mia impreparazione e il dovere di attendere alla scuola. Fu d'altra parte solo per accidens che mi occupai anche di questa mansione che disgraziatamente dovette per necessità di guerra, prolungarsi. Non feci rimostranze di sorta perché comprendevo le dicoltà dell'ora presente, disposto a rassegnare tutto alla ne della guerra per ritornare al nido e aggiustare un po' l'animo mio in perpetua tempesta e raorzare la mia testa vuota presso il nostro Ven. Don Bosco e Don Rua. La responsabilità mi ammazza, perché sento la mia debolezza sica..., la mia povertà mentale (non avendo nora potuto aver un po' di calma alla mia testa e come insegnante e più come sacerdote) e ancora di più la mia povertà morale. Oh! quali lotte interne terribili, che cerco di rintuzzare con lavoro che può parere in qualche caso bestiale! Oh, se i Superiori potessero vedere l'animo mio, come tante volte ho cercato di mostrarlo! 8 9 Il libro Don Bosco educatore , primo studio sul Sistema Preventivo di Don Bosco, uscì nel 1925. Scritta a mano da Don Cimatti e poi poligrafata. Una delle attività dell'oratorio durante la guerra era quella di aiutare i numerosi sfollati della zona. Da notare che nel 1916 Don Cimatti fondò anche il terzo reparto Esploratori di Torino, di cui resta anche una foto di gruppo. 17 2 1904-1919 Braga Carlo / 1919-8-10 / suo aiutante Orat. S. Luigi Parti per le missioni! Il Signore ti ha dato un segno di grande predilezione e tu allarga il cuore tuo generosamente e Iddio non sarà avaro con te. Sei missionario! Ricorda! non solo per gli altri, ma anche per te..., o meglio, mediante gli altri anche per te. Ti raccomando la preghiera sotto tutte le forme, l'attività sotto tutte le forme, l'allegria: sono le medicine per il tuo cuore ardente e pieno di sentimenti. Nelle dicoltà ricorda il nostro Don Bosco, la Madonna e più Gesù che ti fu consegnato come guida perpetua. ... Coraggio! Don Carlo. . . imita il tuo santo patrono nel bene, nella fede ardente di sacricio, nello spirito di preghiera, nell'operosità, nell'energia di esecuzione. 18 3 1920-1922 Figura 3.1: Direttore di Valsalice 1922 19 3 1920-1922 1920/4/1 Succede come Preside di Valsalice a Don Marco Nassò 1921/10/29 muore Don Albera Rettor Maggiore 1922/3/4 Muore Mamma Rosa; 4/24 Viene eletto Rettor Maggiore Don Filippo Rinaldi 10/15 diventa direttore della casa di Valsalice no al 1925 Frigo Carlo / 1920-3-20 /, ex-allievo, missionario in Cina Un bel giorno mi vedo arrivare un plico. L'apro e vi trovo un idolo e un calendario di cui non capisco che l'immagine di Maria A. Non può essere che Don Frigo ed eccoti la tua rma al fondo. Grazie! Quale richiamo per me. Caro il mio Carlone, ma quando è che mi ottieni dalla Madonna la grazia di essere missionario? Allora sta' sicuro che vengo a trovarti, m'insegnerai un po' di cinese e ti assicuro che starò buono buono e non disturberò come facevi tu in scuola. ... Figurati se non ti ricordo io che crepo dalla voglia da oltre vent'anni di essere nelle vostre condizioni! Pazienza! Certo non ne sono degno, ma, corpo d'un mondo, prima di morire la Madonna deve ottenermi la grazia, e se è volontà di Dio e bene dell'anima mia, certamente l'otterrà. Mi raccomando quindi: non troppo zelo, lasciami qualche cosa da fare, o meglio lavora a più non posso per condurre anime a Dio; in ogni caso un piccolo buco per l'operaio dell'ultima ora ci sarà. Sei allegro? Lavori? Veh, non diventare un grasso borghese! ... Sai anche tu che a me piace ascoltare molto e imparare da voi, dai vostri sacrici; dal vostro lavoro c'è tutto da imparare da noi specialmente fossilizzati a Valsalice! Il Signore vuole così e così sia. Ci sarà il suo perché. Bertotti Rocco / 1921-3-17 / suo allievo a Valsalice1 Diario tenuto in modo lodevole. Le tue esercitazioni, che denotano in te una buona attitudine, vanno migliorando, (anche se tu provi il contrario) e mi fanno fede le osservazioni dei maestri ed il correggerti di quanto volta per volta vai facendo. Tu (per il resto) pretendi che la Provvidenza faccia come vuoi tu, mentre devi capire che essa fa quello che per te è bene tuo.L'eccessiva preoccupazione in questa questione, il vedere scuro dove c'è luce chiarissima, non fa che renderti nervoso, eccitando il lavorio pazzo della fantasia e dell'immaginazione: da ciò il malessere; lo sconforto, la acchezza anche sica, che si ripercuote naturalmente anche nel tuo spirito. Ti occorre cuor largo, 1 Nel Cimatti Museum di Tokyo si conserva il quaderno di questo allievo in cui Don Cimatti annota le osservazioni che qui riportiamo. Non sono solo note tecniche, ma vera direzione spirituale. Vi si vede Don Cimatti educatore. 20 3 1920-1922 vuoto di te o di altre miserie e pieno di Dio: ti occorre non preoccuparti dell'avvenire (che non sai come sarà); ma badare al presente, tracarlo con forza, diligenza, amore. A questa unica condizione ristabilirai l'equilibrio un po' rotto nel momento attuale. Lucchelli Alessandro / 1920-10-6 /, Ispettore salesiano In ossequio alla mia proposta, e anche perché debbo trovarmi presente agli esami di riparazione, andrò a Faenza quando a Dio piacerà. E così sia. Non credo che la mamma abbia bisogno di niente: cioè, povera donna, ha bisogno di tutto, perché è nella più stretta povertà, ma agli altri dicilmente dice le cose, non le può scrivere perché non sa. . . ma nché non faccia di persona una gita è inutile spedire altro. Spero che Don Besnate invigilerà e mi avvertirà in casi urgenti. Trovi modo di mandarmi nelle missioni;2 il buon Dio l'ispiri, e le conceda ogni bene per l'inizio del nuovo anno: salute, valute e aiuti per guidare i subalpini salesiani al bene. Le assicuro che ogni giorno l'ho presente a Don Bosco. Lucchelli Alessandro / 1920-11-28 /, suo Ispettore Francamente. . . ogni giorno pensando alla miseria di mamma, quando mi seggo a tavola e mi trovo circondato davvero più del necessario per me, cresciuto nell'indigenza, creda che il pianto mi sale alla strozza, come in questo momento, e vorrei esserle vicino: ogni giorno più ammiro la santità di quella donna, che poi per carattere non osa dire nulla e forse sore. Il fratello è in America, la sorella è suora della carità a Frosinone ed è più povera di noi che siamo poveri; io non posso disporre di nulla. ... Ora che ho vericato il bisogno domando a Lei aiuto: faccia in Domino quanto crede bene e le sarò riconoscente per quanto vorrà fare per gli ultimi anni di vita di mamma... Lei conosce poi i bisogni del mio spirito in relazione al Direttorato della scuola e si assicuri pure che ogni giorno più va accrescendosi in me il senso della mia assoluta inettitudine (anche se altri dicano il contrario3 . . . Caro Lei, l'interesse fa dire tante cose. . . ) e più della continua contraddizione di spirito per la vita di bugie, di falsità, di sotterfugi cui sono posto. A ciò si ribella l'animo mio internamente e, non glielo nascondo, ho l'intima ducia in Dio che presto disporrà le cose per il mio esonero. 2 3 È la prima volta che viene manifestato questo desiderio per lettera. La carica di cui qui si parla è quella di Preside delle scuole normali di Valsalice. Dopo la morte di Don Nassò avvenuta il 4/1/1920, don Cimatti dovette assumersi la carica di Preside della sezione Normale. 21 3 1920-1922 Albera Paolo / 1920-12-3 /, Rettor Maggiore Chissà che il Signore non mi conceda proprio in quest'anno la grazia desiderata delle missioni. Creda, amatissimo Sig. Don Albera, che ormai il mio pensiero è là, ormai non mi sa di attraente se non l'attività apostolica. Oh, quanti castelli, quante immaginazioni, quante preghiere. Vivo specialmente nell'esercizio del sacro ministero, in mezzo ai miei poveri selvaggi abbandonati. . . Quando il Signore ascolterà il mio povero: Ecce ego, mitte me Eccomi. Mandami?... Aria, aria pura di altre terre, lavoro faticoso assiduo, se no vegeto e imputridisco; in mezzo alle miserie materiali e morali. . . e mi pare che sarò felice quanto più saranno tediose, miserabili, infelici. . . Ecco quello che forma da venticinque anni il mio desiderio: ecco quello che imploro da Dio per mezzo dei miei Superiori. Albera Paolo / 1921-9-25 /, Rettor Maggiore Inizio oggi una fervorosa novena a Don Bosco, nell'intimità dell'anima mia (e desidero vivamente che nessuno lo sappia) per prepararmi a ringraziare il prossimo 4 ottobre il buon Dio, la Mamma Ausiliatrice e Don Bosco per il primo venticinquesimo di professione.4 ... Ho cercato in questi mesi di permanenza a Piova, di ravvivare l'antico fervore e slancio, e coll'aiuto di Dio mi pare di essere riuscito a rimettermi nel primitivo, semplice, intenso fervore dell'anno di Foglizzo; con le buone e semplici disposizioni d'allora per un più energico adempimento dei miei doveri; per una sitibonda unione col mio Dio; per una propagazione più attiva della devozione alla Mamma celeste; per un più intenso lavoro, per una passione più forte per la salvezza delle anime e per consacrarmi a Dio nelle Missioni. Voglio sperare che a tempo opportuno la grazia verrà: nella mia presunzione speravo proprio in questa circostanza, ma ogni giorno più il Signore mi fa comprendere che occorre ancora molta preparazione di scienza sacra e specialmente un buon corredo di virtù. Preparerò il corredo, e quando a Dio piacerà, dirò con umiltà allegra e condente l'Ecce ego, mitte me!. Le chiedo in questa occasione, che per eccitarmi ad una vita più schiettamente salesiana, ho voluto nell'intimità serena e silenziosa dell'anima commemorare: 1. Un consiglio o ricordo che valga ad aiutarmi al bene e se è possibile scritto di suo pugno; 2. Una benedizione specialissima su me, sulla mia vecchietta di 87 anni, sul fratello Luigi, salesiano e sulla sorella suora negli ospedali, gli unici miei aetti terreni, che come vede sono tutte anime consacrate a Dio. 4 Aveva fatto la professione perpetua n dall'inizio il 4/10/1896. 22 3 1920-1922 Lucchelli Alessandro / 1922-3-5 /, Ispettore salesiano Ieri alle 14 volava in Paradiso la mia povera mamma colpita da inuenza, che data la grave età non poté superare.5 Voglia suragarne l'anima e se crederà comunicare il fatto ai Ven.mi Superiori Maggiori, anche per vedere se si può comunicare al fratello che si trova a Piura in America, con una certa qual sollecitudine la notizia. Ad ogni modo domani dopo i funerali io gli scriverò. Mentre di gran cuore la ringrazio dell'interessamento, che sempre ebbe per la mia vecchietta, voglia pregare per Lei e per me. Ormai non ho legami materiali: con rinnovato ardore lavorerò nché Dio mi dà vita per la santicazione mia e per la nostra Pia Società. Perotti Antonio / 1922-6-... /, ex-allievo di Valsalice, ragioniere Don Bosco ti vuole bene e vuole che nello spirito di attività e di amore sacricato ti formi buon cattolico, onesto cittadino, consolazione dei buoni tuoi genitori e operatore di bene. Non ti mancheranno lotte e disillusioni, ma potrai tutto in Colui che sarà sempre tuo conforto. Calmo, sereno, lavora per te e per gli altri: ma renditi umile, forte e robusto. La Mamma Ausiliatrice sarà anche per te (come per Don Bosco) guida e Maestra. Stefanutto Giuseppe / 1922-8-23 /, ex-allievo, assistente ad Este6 1. Ti stia presente alla mente e alla volontà che l'unione con Dio, favorita coi frequenti richiami a Lui (giaculatorie, aspirazioni, desideri, visite), è una delle basi di azione e di perfezionamento. 2. Prega per le persone (confratelli e giovani) verso cui ti senti inclinato o da aetto o da qualche odio o divergenza. All'atto aettivo o di odio sregolato succeda subito o al più presto la preghiera, come penitenza. Ricorda a Gesù nella S. Comunione o visita il nome dei più bisognosi. 3. La correzione aabile, costante, individuale, previa nozione chiara e ripetuta del regolamento, sarà il mezzo per avvincerti i cuori ed ottenere (col concorso dei mezzi precedenti) buoni risultati. 4. Nel tuo perfezionamento ti siano di guida i seguenti pensieri di S. Francesco di Sales: 5 Da notare che mentre era a Faenza per assistere la mamma morente, i superiori della casa gli domandarono di musicare un canto per l'incoronazione della statua di Maria Ausiliatrice della cappella dell'Istituto. Compose Corona aurea n. 289 del catalogo musicale, pensando anche alla corona che 6 avrebbe ricevuto la mamma in Paradiso. Consigli ideali a un giovane educatore. 23 3 1920-1922 a) Far molto; credere di non aver fatto nulla che abbia valore; non perdersi di coraggio e sempre ricominciare, ecco il segno dello spirito di Dio vero. b) Tienti con allegria umile davanti a Dio, ma sii ugualmente allegro davanti agli uomini. Sta' contento se gli uomini non si curano di te. Se ti stimano ridine di cuore del loro giudizio e della tua miseria che ne è l'oggetto; se non ti stimano, consolati allegramente, che almeno in questo gli uomini dicono la verità. c) Non bisogna mai rompere le corde che scordano o abbandonare lo strumento guasto. Bisogna ascoltare bene dov'è guasto, e dolcemente tendere la corda o rilasciarla secondo i casi e l'arte; la pessima tentazione è quella dello scoraggiamento. 5. L'esame quotidiano ben fatto, portato specialmente sulle azioni più importanti e meno riuscite, sarà il termometro segnalatore della tua vigilanza e della tua attività nel bene. Ex-allievi Valsalice / 1922-11-. . . /Lettera circolare agli ex-allievi di Valsalice7 Il giorno 8 dicembre si compiono 50 anni dacché i gli di Don Bosco presero la Direzione del Collegio Convitto di Valsalice. Ci pare doveroso ricordare ai numerosi e distinti exallievi di questo orente Istituto una data così importante, anché si uniscano a noi per solennizzarla nel miglior modo possibile. ... Assicurandola che sulle tombe dei nostri Fondatori e Padri Don Bosco, Don Rua, Don Albera, si innalzeranno da tutti i Salesiani e convittori fervorose preghiere secondo le sue particolari intenzioni, godo potermi dire: 7 Questa è la prima lettera rimasta di Don Cimatti direttore di Valsalice. Venne eletto il 15 ottobre di quell'anno. 24 4 1923-1925 Figura 4.1: La nave Fulda 1925 25 4 1923-1925 1923/1/ Propag. Fide propone a D. Rinaldi la Missione in Giappone; 11/9 Fa domanda di andare in missione 1925/6/18 viene destinato al Giappone come capo spedizione pubblica DON BOSCO EDUCATORE; 10/5 scade da direttore di Valsalice. Gli succede Don Costa Ludovico; 11/ne udienza di Pio XI; 12/29 partono da Genova per il Giappone sulla nave Fulda 9 salesiani Cencetti Giuseppe / 1923-6-9 /, ex-allievo di Valsalice1 La prima domanda che faceva Don Bosco ai suoi allievi era sempre quella che si riferiva all'anima ed io poveramente ho tentato di imitarlo. Ero più che persuasissimo che mi avresti risposto così e sono ben felice e ne ringrazio Dio. Quanti tuoi compagni non si sentirebbero di rispondere così. Qua, mio Giuseppe, che ti stampi un bel bacione in fronte, e voi, o mio Dio e tu, o mamma Ausiliatrice, beneditelo abbondantemente. La determinazione scelta della vita familiare è la migliore: è quella fatta pel tuo carattere: non te l'ho sempre detto? Coltivala, accrescila, forticala, e specialmente (è il vero fondamento) continua colla S. Comunione a dominarti. Ringrazia la Madonna per quanto ha voluto fare per te proprio nel giorno a Lei consacrato. Renditi degno dei nuovi obblighi, con una vita laboriosa e buona. ... Ringrazia babbo della bella postilla alla tua lettera. Ti assicuro che ricordo lui e la sua famiglia speciali modo. Permettimi di abbracciarti e a nome di tutti. Morandi Pietro / 1923-10-1/, ex-allievo di Valsalice Il fatti uomo non signica nulla di nuovo che sia venuto ad alterare la tua vita in male. Vorrei vedere che avessi cambiato! Esprime niente altro che il vivo desiderio che, continuando e migliorando nella vita, possa raggiungere o avvicinarti al compimento della tua vocazione. A questo bisogna pur pensare e per questo prego. Allegro dunque, buono e con Dio e. . . fatti uomo. Rinaldi Filippo / 1923-11-9 /, Rettor Maggiore Le ricordo che l'8 dicembre è festa patronale di Valsalice e che Lei è infallantemente atteso per la Messa della Comunità e per dire due parole alla Messa solenne e pel pranzo. È la tradizione che voglio sperare non vorrà rompere... 1 Allievo delle Normali di Valsalice dall'Ottobre 1919 al Giugno 1922. Maestro. 26 4 1923-1925 Preghi per me e mi trovi un posto nella Missione più povera, più faticosa e più ab2 bandonata. Che vuole! Nelle comodità (siano pur relative), ecc. non mi ci trovo. Mi esaudisca una buona volta. Grigoletto Giuseppe / 1924-8-20 /, ex-allievo di Valsalice, poi suo grande benefattore3 Grazie della tua. In primis : 1. Deponi ogni timore ed apriti pienamente all'ottimo Don Ziggiotti in cui troverai quanto è necessario pel tuo bene materiale e spirituale. 2. Generosità col Signore e condenza col tuo direttore, anche in materialibus. 3. Mi faresti un vero dispiacere se (fosse anche solo per sfogare qualche magone) non scrivessi. Tu va' avanti allegramente e fa' quel che sai e puoi come meglio sai e puoi; unito a Dio; agisci con semplicità e con umiltà senza scoraggiarti, e . . . prega per me. Ti benedico con tutta l'anima e Gesù e Don Bosco ti rimeritino del bene fatto per la loro gloria. Chierico sconosciuto / 1924-10-14 /, per la professione religiosa4 Suscepit... puerum suum Recordatus misericordiae suae I segreti dello spirito di Dio in noi sono: lavorare, sicuri di non riuscire a nulla, tuttavia non scoraggiarsi, ma cominciare sempre da capo. Ciò che non proviene dalla nostra volontà, è permesso da Dio per i suoi ni speciali, che sono sempre il il bene delle anime. Sii docile strumento nelle mani di Dio: non credere quindi di esser tu causa attiva del bene. . . è Dio che fa crescere - qui incrementum dat Deus. Ecco il fondamento dell'umiltà. Tienti unito a Gesù e sappi eseguire il tuo dovere con amore e con sacricio. 2 Questa è la prima delle 112 lettere scritte da don Cimatti a don Rinaldi, eletto terzo successore di don Bosco il 24/4/1922, considerato da lui come un padre. Come direttore lo invita a partecipare alla festa patronale; in questa lettera domanda di essere missionario. Da notare che in quello stesso anno Propaganda Fide domandò ai Salesiani di accettare la Missione del Giappone. Forse questa lettera 3 ispirò la scelta del capo spedizione. Questa è la prima delle 323 lettere scritte al suo antico allievo di Valsalice. Fu uno dei suoi più intimi amici e benefattori per il Giappone. Sono lettere piene di aetto e di buoni consigli per la vita religiosa e salesiana. Il chierico rimasto orfano in tenera età, considerava Don Cimatti come suo 4 padre. Era di origini venete, e nelle lettere viene spesso chiamato scherzando Zucca Baruca Queste parole furono scritte da Don Cimatti sul libriccino dei ricordi di un non identicato chierico nel giorno in cui rinnovò i voti religiosi, o che pronunciò i voti perpetui. Dal libriccino risulta che aveva fatto i suoi primi voti il 4 Ottobre 1921. Originale conservato presso ACG. 27 4 1923-1925 Sordo Giovanni / 1925-3-19 / chierico, allievo di Valsalice S. Giuseppe ti conceda di vivere sempre alla presenza di Gesù, come poté farlo Lui; aumenti in te il senso di attiva responsabilità per il bene dell'anima tua. Oh come S. Giuseppe può essere tuo modello nella custodia di Gesù in te e negli altri, nell'umiltà profonda, nel lavoro costante Lettera a Trojero Osvaldo / 1925-4-24 /, allievo di Valsalice, poi maestro, Tu mi doni il cuore e la mente. Grazie. L'orirò a Dio anché benedica l'anima tua, i tuoi studi, la tua nuova relazione, che voglio credere, sana, non materiale ma degna di Osvaldo. Quanto alle osservazioni che fai sui singoli, è così dicile, mio buon Osvaldo, valutare le anime. Sono trent'anni che vivo coi giovani, ma non mi sento di dar giudizi così categorici come i tuoi.... Segui nella vita questo concetto; che ti farà del bene. Ama e prega per tutti e per chi ti ha fatto del bene e per chi credi non ti abbia compreso: ama e nascondi nell'aetto cristiano le grettezze da cui tutti siamo alle volte presi. Prega, che signica, ama tutti nell'amore di Dio, non tanto i corpi, quanto le anime. Calcagno Ettore / 1925-4-28 /, ex-allievo dell'Oratorio S. Luigi Ti invidio (ma date le mie occupazioni non posso partecipare) nelle tue escursioni:5 almeno di cuore mi sento anch'io alpinista e sono convinto che la nostra gioventù sarebbe assai migliore se ne approttasse su vasta scala. Caro Ettore, non solo l'alpinismo ti farà bene al corpo, ma anche all'anima, se saprai aprire gli occhi, gli orecchi, il cuore alle potenti voci di Dio che ti parlano continuamente nelle tue gite. Oh potessi comprenderle a fondo e unirti più intimamente a Lui. Minguzzi Giovanni / 1925-5-25 /, Ispettore salesiano Mentre la ringrazio vivamente e le assicuro abbondanti preghiere per le continue paterne attestazioni di aetto che da Lei ricevo, le faccio noto per tempo quanto è necessario che Lei prenda in benevola considerazione per il buon andamento delle scuole dipendenti da me (purtroppo). Premessa: 1. Promise d'interessarsi per il mio non direttorato, tenuto, Lei sa, in quali condizioni di animo che poco più è morte. Non vedo nessun risultato. 5 Don Cimatti nel 1914 ai tempi in cui era direttore dell'Oratorio di S. Luigi, fondò il gruppo alpinistico intitolato A.G.E.S. (Associazione Giovani Escursionisti Salesiani) di cui Ettore Calcagno era stato il primo Presidente. Questi testica che Don Cimatti partecipava spesso a queste escursioni ed era buon camminatore in montagna. 28 4 1923-1925 2. Promise di non porre ostacoli alla mia andata nelle missioni: Lei ne pone uno fortissimo, perché non prega per questo scopo (come mi dice nell'ultima sua lettera). Abbia la bontà di far con me questa preghiera; Se è per la maggior gloria di Dio e dell'anima di Don Cimatti, che egli venga destinato alle Missioni, o Signore esauditelo!. Giordano Antonio / 1925-6-. . . /, chierico ex-allievo di Valsalice Tu fa' la tua parte, non stare con le mani in mano, fa' quello che puoi, non preoccuparti dell'esito. Prega e avanti. Il Signore farà il resto. Molte delle tue apprensioni derivano al solito dai reporters che credono di saper tutto. Credi a me, l'esperienza non te la dà nessuna relazione orale o scritta; devi fartela tu... Tu mi dirai: Presto detto, ma intanto io sono nella bagna!. Don Bosco ti direbbe: Per nuotare bisogna buttarsi in acqua. Chi non ha fede, il vigliacco, il poltrone, il superbo grida: E se aogo?. Il Salesiano condente, attivo, zelante, umile, dice serenamente: Signore, nel tuo nome getto la rete!, Oppure: Signore, salvaci. Periamo! e non ti pare sentire la voce di Gesù buono che dice anche a te: Uomo di modica fede, perché dubiti?. Braga Carlo / 1925-6-. . . /, già aiutante all'Oratorio S. Luigi, missionario in Cina Ti farò spedire il Don Bosco educatore. Gradirei anzi un tuo giudizio.6 Coraggio sempre, che Gesù ti vuol bene. Lavora ut bonus miles . . . ricordati però che chi fa è Gesù, e solo Gesù, è sempre Gesù per mezzo di Maria. Credilo, sei ricordato sempre, specie nelle preghiere e specie quando ci ritroviamo cogli antichi allievi di S. Luigi. Non avrei supposto che ci volessero così bene, poveretti. Belle anime i tuoi amici, come si rileva dalle fotograe. Niente paura e avanti, proiettando fasci di luce. Chissà che non ci vediamo. Tutti fanno il mio nome per l'Oriente, ma io non ne so nulla e. . . attendo.7 A buon conto se è la mia ora, Gesù mi esaudirà, se no, continueremo a pedagogare per il bene dell'umanità. Allegro e buono. La mia vita è la solita: non saprei fare diverso. Un dubbio mi assale di tanto in tanto. Che nelle missioni vi possano essere ozi forzati. Sarebbe la mia rovina!. . . Ma se posso al mio Don Carlo, altro che ozio! Ma che cosa siamo noi in paragone vostro? C'è da arrossire. Ad ogni modo prega per me e Gesù nel suo mese ci faccia suoi. 6 Il volume Don Bosco educatore pubblicato dalla SEI in quei mesi, viene considerato il primo studio sul Sistema Preventivo di Don Bosco. Una copia della prima edizione con correzioni di sua mano, è conservata nel Museo di Tokyo. Se ne fece una seconda edizione nel 1929. Su questo argomento vedere Il Sistema Preventivo di Don Bosco nell'interpretazione di Vincenzo Cimatti di Giovanni 7 Fedrigotti. Don Cimatti ricevette l'annuncio della sua destinazione al Giappone il giorno 18 giugno 1925. 29 4 1923-1925 Grigoletto Giuseppe / 1925-10-15 /, allievo di Valsalice Stanotte media nocte tramonto di carica. Inizio di un nuovo corso di pensieri, aspirazioni. . . il sol Levante, il or di ciliegio, il crisantemo, il nespolo, il kaki, il riso, le zanzare, i vulcani, i terremoti. . . Come vedi un arsenale completo di storia naturale in azione. Piango e gioisco! Grazie delle tue notizie. L'abulia si vince colla volontà, esercizio di volontà, come si impara a leggere leggendo, a scrivere scrivendo, ad amare amando, e così via. Qualsiasi altra cosa è (fuori della grazia di Dio) vernice. . . Prega per me. Sai che ne ho bisogno ora specialmente: tutto un orientamento orientale e ci sarà da ridere assai, ma assai da sorire in tutti i sensi. Deo gratias! Dalla Cronaca di Don Cimatti / 1925-11-... / La spedizione si eettuava in una data gloriosa: il 50º delle Missioni salesiane. Era una missione nuova e i Superiori vollero che il gruppo andasse a Roma per ottenere una benedizione del Santo Padre.8 Ed in una memorabile particolare udienza il S.Padre si degnò di rivolgerci queste parole: Vi accompagni la Nostra benedizione, come vi accompagna quella dei vostri Superiori e di tutti i buoni. Andate in una regione che promette molto, e che ha già dato copiosi frutti, ed in cui si incontrano ancora le tracce del seme gettatovi dai grandi apostoli. Andate quindi con quella condenza che deve inspirarvi la vostra vocazione e missione. (E a questo punto benedice noi tutti). Partite ancora nella luce della prima spedizione nell'Argentina e Patagonia. Noi auguriamo a questa spedizione del Giappone uguale successo. Voi andate come gli Apostoli mandati da Gesù Cristo. Abbiate le stesse disposizioni di cuore e lavorate per la dilatazione del regno di Dio nelle anime a voi adate. Il capo spedizione fece pure visita a Sua Em. il Card. Rossum, Prefetto di Propaganda Fide e ai capi della medesima. Non fu dimenticato il nostro Card. Cagliero, primo benefattore della missione, perché lavorò per ottenerla de perché pagò il primo viaggio. Fracchia Italo / 1925-11-25 /, ex-allievo di Valsalice, uciale dell'Esercito Italiano Sono a Frosinone per salutare la sorella: ti abbiamo ricordato caramente unitamente alla tua gentile signora.9 Dirti che ti ricordo e che spero pure nel tuo ricordo è inutile, perché ne sono certo. Mio buon Italo, ti benedica il Signore e ti conceda ogni bene. 8 Anche in seguito citeremo dalla Cronaca di Don Cimatti. All'inizio è scritta su fogli sparsi, ma poi diventa regolare su quaderni, con alcune lacune. Continua no al 1949, quando scese dalla carica di Ispettore. 9 Non sappiamo il giorno dell'udienza, ma certamente in questi giorni tutto il gruppo fu a Roma. La sorella Santina, col nome di Raaella, era suora delle Ospedaliere della Misericordia. 30 4 1923-1925 Prega per me. Se trovi qualcuno cui possa interessare la nuova missione giapponese, dimmelo o interessalo per la nostra dicilissima e poverissima missione. Dunque. . . arrivederci spero fra pochi giorni. Un bacio ai tuoi angioletti. Amerio Franco / 1925-11-25 /, ex-allievo di Valsalice, musico e letterato Ho passato tutto il giorno di S. Cecilia a Valsalice con te e coi musici, e alla vigilia nella catacomba presso l'altare della santa e alla sua tomba ho pregato tanto (non puoi credere che cosa provi l'anima mia in quei momenti quando vi ripenso!) per voi musici e per te, mio ottimo Franco.10 Oh, che possa essere in mezzo ad essi apostolo come lo fu la nostra cara santa per i suoi cari, per quei primi cristiani! ...Oh, Franco, noi felici se saremo casti come S. Cecilia. Perdona, mio buon Franco; mentre scrivo vorrei nella piena dell'aetto, vorrei dire un mondo di cose belle. . . Basta! se no, scoppio e sto poi male. Prega. ... Basta basta basta, o Signore! Quante sono le dolcezze di chi Vi vuol bene! Quanto bene da fare che metti, o Gesù, a disposizione dei tuoi piccoli servi! Scusa, Franco, non so quel che mi dico. So che tu vuoi far del bene. Lavora, lavora, lavora! Anime, anime, anime, oh quante te ne manda Gesù! Perdonami le debolezze di carità e prega per me. Allievi di Valsalice / 1925-12-. . . / Miei buoni allievi,11 Grazie di quanto avete voluto fare per la Missione del Giappone. Il buon Dio vi ricompensi adeguatamente. Vi ricordo con riconoscente aetto. Nelle parole e nelle opere dimostratevi degni allievi di D. Bosco. Tutto vostro D. Vincenzo Cimatti Lettera ai Chierici ex-allievi / 1925-12-15 / di Valsalice Oh, miei buoni chierici, ...forse vi sarete già qualche volta piegati o almeno scossi sotto il peso delle dicoltà incontrate, per mantenervi quali vi vuole il Signore e per compiere il vostro dovere. Coraggio! Don Bosco prima di noi ha provato; e prima di Lui, Gesù, cui abbiamo dato generosamente tutto quanto siamo, ha faticato, soerto, meritato per noi. Animo dunque, al lavoro per la salvezza dell'anima vostra e di quelle adate alle vostre cure. ...Pregate per me. 10 11 Dalla lettera risulta chiaro che Don Cimatti si trovava a Roma il giorno 22 novembre 1925. L'ultimo saluto spedito a tutti i suoi allievi su una cartolina stampata che porta le parole scritte di sua mano e la sua foto. Non ha data, ma deve essere del dicembre 1925. Conservata nel Museo di Tokyo 31 4 1923-1925 Valentini Eugenio / 1925-12-20 /, ex-allievo Non pensare alla carta, ma alla mano e al cuore che scrive. Grazie della tua, carissima fra quante ho ricevuto in questo tempo. Credo che poche anime si siano conosciute come le nostre e poche si siano sforzate come le nostre di aiutarsi ad amare Gesù. Ricordi quanto abbiamo nascosto nel cuore di Dio? Furono le mie vere ed uniche consolazioni di Valsalice. Grazie della preghiera intenzionale che farai per me e specialmente delle croci e sofferenze che mi auguri; vorrei vi aggiungessi le umiliazioni. Tutto questo forma il nostro vero avvicinamento a Lui che fu saturato di obbrobri. Tu pensi poi troppo bene di me: purtroppo che non corrisponde a realtà. Sento anzi il dovere di inginocchiarmi e chiederti perdono di quanto male posso averti fatto colle parole e cogli esempi: Lui sa che l'intenzione però fu santa. Prega, lavora, sacricati per Lui. E prega per me, anché il Signore mi ottenga nella sua bontà di raggiungere gli scopi che mi pressi nel domandare la vita di missione. Giordano Antonio / 1925-12-25 / ed ex-allievi di Valsalice In procinto di partire, vi lascio il mio più cordiale saluto, ringraziandovi di quanto con generosa carità avete voluto fare per la missione del Giappone e per la mia povera persona. Gesù, vi rimeriti di tutto. Avete così cooperato a far del bene, e siete partecipi dei meriti. Vi sia questo pensiero di sprone a continuare nell'opera iniziata, colla preghiera, coll'aiuto morale e materiale. Pregate per me. Supplico il nostro buon Gesù che come nella sua misericordia innita ci volle fratelli qui in terra, ci unisca tutti tutti tutti anche in Paradiso vicino a Don Bosco e a Maria Ausiliatrice Sordo Antonio / 1925-12-. . . /, chierico, ex-allievo di Valsalice Mi ha commosso la tua bontà nel distacco che hai voluto fare di quella moneta (lo so) a te cara.12 E più mi commuove perché il Signore vuole da me e da te il sacricio di non potere salutarci di persona: e credimi che è per me un vero sacricio, di cui Gesù ci dà merito. Grazie, mio buon Antonio, del bene che mi hai voluto, delle preghiere che certo farai per me. Che vuoi che ti lasci per ricordo? Ama la tua regola e generosamente eseguiscila anche nei particolari e poi procedi allegramente nel Signore. Ti abbraccio nel bacio del Signore, voglia Lui ricontraccambiare la tua generosità. Dirti che ti ricorderò è troppo semplice: è più esatto dirti che nel mio povero cuore hai un posto privilegiato. Addio Tonino. Perdona se non ho saputo negli anni di Valsalice aiutarti più ecacemente ed essere perfetto salesiano. Coraggio sempre e la Mamma ti custodisca in tutto. 12 La moneta a cui si accenna, deve essere una moneta romana ora conservata nel Museo di Tokyo. 32 4 1923-1925 Cimatti Maria Raaella / 1925-12-29 /, suora, sua sorella Mettendo a posto ho trovato fotograe che forse ti sono care. Da Genova un cordiale saluto. Al 3 Gennaio Port Said. Prega per me e Gesù mi aiuti a fare un po' di bene e farmi dei meriti. Saluta tutti tutti tutti. Ti benedico. Tuo don Vincenzo Per te mia Santina il più dolce ricordo.13 13 Nel retro di una fotograa della mamma che si trova nel Museo di Tokyo. Oltre a questa, mandò anche la sua foto di quando era ragazzo di scuola media a Faenza, il cui originale è nell'Archivio Centrale di Roma. 33 5 1926 Figura 5.1: Prima foto a Nagasaki 1926 34 5 1926 1/2 Partiti da Genova il 29 dic. Attraversato il Canale di Suez arrivano a Port-Said; 2/8 sbarcano a Moji nell'isola del Kyushu appartengono alla diocesi di Nagasaki; 2/9 arrivano a Nagasaki per salutare il Vescovo; 2/16 arrivano a Miyazaki. Si studia la lingua per un anno sui libri delle elementari Mette in musica 31 poesie dei libri delle scuole elemetari; 4/1 visita di Don Canazei dalla Cina; 9/17 primo concerto a Kagoshima, 700mo anniversario di S.Franc. d'Assisi 10/4-7 conferenza e concerto a Kagoshima; 12/25 muore l'imperatore Taisho. Gli succede l'Imperatore Hirohito (Showa) Dalla Cronaca di Don Cimatti / 1925-12-29 / Il 29 dicembre 1925 salpava da Fenova sul Fulda (Lyoid Tedesco) il primo gruppo di missionari destinato al Giappone per sostituire nel Kyushu (Prov. Di Miyazaki) i Padri delle Missioni Estere di Parigi. ...Il gruppo era formato dai Salesiani:1 D. V. Cimatti 46, Sacerdote Ital. dalla casa di Valsalice D. Giov. Tanguy 45, Sacerdote Francese dalla Spagna D. Ant. Cavoli 37, Sacerdote Ital. dalla casa di Perugia D. Pietro Piacenza 26, Sacerdote Ital. dalla casa di Lanzo D. Leone Liviabella 30, Sacerdote Ital. dalla casa di Roma D. Angelo Margiaria 27, Sacerdote Ital. dalla casa di Alessandria d'Egitto Coad. Luigi Guaschino 32, Ital. dalla casa di Aosta Coad. Alfonso Merlino 24. Ital. dalla casa di Martinetto (Torino) Coad. Giovanni De Mattia 37, Ital. dalla casa di Faenza Rinaldi Filippo/ 1926-1-2 / Rettor Maggiore, da Port Said Siamo giunti felicemente a Port Said,2 con mare calmo e senza quasi nessuna indisposizione. 1 2 Provenienti da diverse case, probabilmente si erano incontrati la prima volta nella cerimonia d'addio nella Basilica di Maria Ausiliatrice di Torino. Abbiamo aggiunto dopo il nome l'età di ciascuno. Con questa lettera Don Cimatti comincia le relazioni al Rettor Maggiore: no al novembre 1949 ogni mese immancabilmente ci sarà una lettera di rendiconto personale e notizie sulla missione e sull'attività dei confratelli. Sono un documento unico nella storia della missione. 35 5 1926 I passeggeri sono quasi tutti stranieri. Formiamo un bel numero noi 29, le tre suore ed una compagnia dell'Opera lirica italiana che fa una tournée in Cina e Giappone, tra cui un ex-allievo di Milano; siamo così una cinquantina di italiani, che cristianamente e italianamente abbiamo celebrato il primo dell'anno. Vi parteciparono pure un giovanotto giapponese, studente all'Università di Vienna3 (che con la cortesia propria del giapponese ci fa un po' di scuola), un moro (ottimo signore) e perno la guida dei 20 missionari protestanti diretti in Cina, proprio mentre in altra sala i protestanti facevano il loro servizio. Cerco di orire a Gesù (non sapendo far altro nella mia superbia che crede di saper tutto) il volontario sacricio di me; delle forze che mi ha dato; della buona volontà che ogni giorno mi dona con generosità regale, e procuro di rendere sempre più recisi i tagli eettuati in questa partenza, in modo che io non possa che amare Lui e le anime che mi vorrà nella sua bontà adare. Preghi anché Gesù accetti questo mio totale sacricio, che deve da un lato assicurare la salvezza dell'anima mia e dall'altra piegarLo amorevolmente a spalancare il suo cuore alle povere anime dei giapponesi: movendole all'azione della grazia. Chierici-Valsalice / 1926-1-6 / dal Mar Rosso4 Oggi Epifania! La colonia artistica italiana ha messo a disposizione tutte le forze ed un coro ben nutrito con buoni tenori e bassi (non oendetevi. . . migliori di quelli di Valsalice. . . erano 7 o 8 omaccioni che spaccavano dei sol. . . ) eseguì la Messa Te Deum del Perosi, mentre i buoni francescani eseguivano in modo inappuntabile il bel gregoriano. Che potevamo orire di meglio a Gesù di doni materiali? Noi salesiani abbiamo oerto tutto noi stessi. Può esserci un dono migliore per Lui che tutto ci ha dato? Rinaldi Filippo / 1926.01.21/, Rettor Maggiore. Primo rendiconto scritto: da Singapore Approtto della fermata a Singapore. Eccole le brevi notizie da Colombo alla penisola Malacca. ...Vive, intelligenti, furbe queste care anime rivestite di color cioccolata e di vesti candide. Però tutto il mondo è paese; variano i colori della pelle, le fogge del vestire, la bellezza più o meno attraente del paesaggio, ma il povero glio di Adamo e il relativo fardello miserie è uguale dappertutto, forse 3 Si chiamava Uehara Senroku, fattosi loro amico uscirà nelle lettere per tutto il viaggio. È il loro primo maestro di lingua giapponese: ogni giorno faceva 2 ore di lezione. Laureatosi in storia all'Università di Vienna, ritornato in patria diventerà poi il fondatore dell'Università Hitotsubashi, una delle più 4 prestigiose del Giappone. Durante la traversata del Mar Rosso compose una bellissima barcarola intitolata Vola barchetta rapida n.498 del catalogo musicale, subito eseguita sulla nave. 36 5 1926 maggiore qui (sebbene forse più inconscio) perché non allietato che per pochi dai raggi della civiltà cristiana. È schiavitù, se non di nome, di fatto: schiavitù e nient'altro. ... II nostro Dr. Senzoku dimostrò desiderio di avere una Bibbia latina: credetti opportuno accontentarlo dandogliene in omaggio una recentissima che mi era stata regalata a Valsalice. Scelsi il giorno della Cattedra di S. Pietro e gliela orii con breve dedica; fu felice. Se ne serve nelle lezioni perché ce ne traduce dei brani in giapponese popolare (le traduzioni che hanno dice che sono in lingua letteraria). Gesù lo illumini! Ed ora un po' di rendiconto mensile; per me:5 ... Certo ho da frenare la superbia e la sensibilità. È anche per questo che ho domandato le missioni. Amavo troppo i confratelli e chierici e specialmente i miei poveri normalisti di Valsalice! Ma, o Gesù che ne posso io se mi avete dato un cuore così fatto? Oh, sia tutto vostro! Non le nascondo che il pensiero di tante anime sante e di tanti che avrebbero bisogno di spinte continue per essere buoni salesiani mi commuove no a riempirmi gli occhi di lacrime! Li amavo troppo! Oh, Gesù accetti il mio meschinissimo sacricio per la loro migliore formazione che non seppe dare Don Cimatti. Rinaldi Filippo / 28.01.1926/ Rettor Maggiore, da Singapore Come le annunciai, a Singapore ci attendeva l'amatissimo Don Canazei6 di ritorno dalla visita al Siam. Può immaginare il conforto di tutti. Ci condusse parte in carrozzelle e parte in auto alla missione cattolica portoghese, facendoci visitare le chiese cattoliche principali e gustare le nezze della carità cristiana. Fatte le necessarie provviste, ritornammo a bordo. Al solito mi trovavo in quello stato per me inesprimibile di nausea e sconforto nel vedere la erezza superba dei dominatori. . . Nel riconoscere sempre meglio il mio carattere superbo. Stanchezza sica, forse, nausea di me, di tutte quelle miserie che allontanano sempre di più quegli indigeni da Dio, perché vedono il benessere materiale degli altri e vi si adagiano e se ne lasciano a loro imitazione impossessare. . . Basta, basta! Mentre scrivo il Fulda passa davanti all'isola di Sanciano.7 Oh, quanti ricordi! S. Francesco Saverio! Mi pare di vedere la sua persona sorridente salutare i protetti di un 5 I punti del rendiconto da farsi al Superiore ogni mese, sono quelli qui segnati secondo le antiche Regole. Don Cimatti, come si vedrà, per tutta la vita osservò fedelmente questo suo dovere. Spesso manifesta con tutta semplicità il suo intimo, le sue tentazioni e decienze, e il suo sforzo per tendere alla perfezione: questi rendiconti sono un documento autobiograco straordinario. Non avendo altri sopra di sé, egli faceva il suo rendiconto per lettera al Rettor Maggiore. Poi dal 1950 lo fece al suo 6 direttore o all'ispettore, spesso per lettera. Don Canazei era il superiore salesiano da cui dipendeva la nuova missione del Giappone. Siccome la Cina era ancora Visitatoria e non Ispettoria, che comprendeva anche il Siam, Don Canazei era Visitatore. In tale qualità era già stato due volte a visitare la nuova missione per vedere le condizioni 7 in cui si sarebbero trovati i nuovi missionari. San Francesco Saverio, dopo aver evangelizzato il Giappone, era morto nell'Isola di Sanciano, mentre attendeva l'occasione per entrare in Cina. 37 5 1926 altro S. Francesco e augurare sulle loro missioni l'abbondanza dei doni celesti. Deus ! Faxit Rinaldi Filippo / 1926-2-4 /, Rettor Maggiore Domani, ottava di S. Francesco, ultime visite e separazione dai confratelli per entrare nella vera prosa. Oh, sapesse quale consolazione nel sentire che tutti questi vecchi missionari di Shanghai al sentirci diretti al Giappone sono très diciles très pauvres. . . tutto a base di beaucoup, di très. . . . Come è buono il Signore Gesù che ci manda in questo bel giardino in cui Egli manifesterà la sua gloria. ...Gesù ci protegga e la Mamma ci copra col suo manto. Non è improbabile [che] saremo in sede a Miyazaki nel giorno della Madonna di Lourdes. Oh, Sig. Don Rinaldi, vedesse, vedesse, vedesse la miseria morale e materiale di milioni di uomini! Preghi e faccia pregare! Chierici di Valsalice, / 1926-2-4 /, da Shanghai Ho dovuto in questo frattempo girare per Shanghai, specialmente la parte cinese, dove è la nostra casa. La concessione internazionale e francese sono città europee. La parte cinese è un formicolio umano di lavoro e attività in cui vicino alla ricchezza, al benessere vi è la massima povertà, sporcizia, abiezione umana; accanto a sontuosi palazzi, a negozi forniti di ogni ben di Dio, catapecchie di stuoie ove famiglie numerose vivono nella lordura vera e propria....Quanti milioni di anime abbandonate! Oh, vedeste la moltitudine di giovani e fanciulli a Shanghai!. . . Gli oratori e le istituzioni giovanili sono pochissimo conosciute. Pregate, pregate, pregate. Sforzatevi per chi vuol lavorare nelle missioni... di diventare più virtuosi e santi che sia possibile, perché al resto in qualche modo si può supplire, ma questa ultima condizione è essenziale. Purtroppo che chi vi scrive sente la mancanza di troppe di queste cose e conda nelle vostre preghiere, sicuro che queste suppliranno alle sue decienze. 38 5 1926 Rinaldi Filippo / 1926-2-19 / Rettor Maggiore, arrivati a Miyazaki8 Te Deum Laudamus! Deo gratias! è il grido che con cuore commosso ho lanciato a Gesù nell'arrivare denitivamente al luogo delle nostre speranze, dei nostri lavori, dei nostri sacrici. Siamo nalmente a Miyazaki. Notizie di cronaca. - Alle ore 8 siamo nel grande porto di Moji. Una nebbia folta ci impedisce di vedere il magnico panorama che a tratti si vede delineato e rischiarato dal sole. È uno splendore, che scomparsa la nebbia si manifesta all'occhio estatico, più facile a idearsi che a esprimersi. Isole coperte di tte foreste sovrastate lontano da catene e cime montagnose su cui biancheggia la neve, smagliante ai raggi del sole: ai nostri piedi nell'ampio golfo, ecco delinearsi la industriale città di Moji, nelle centinaia dei suoi camini, nella pittoresca magnicenza delle sue case addossate lungo il pendio dei monti. Deo gratias! Nippon Banzai! (Evviva il Giappone!). 9 Febbraio. Alle 8,30 siamo a Nagasaki accolti festosamente dal P. Thiry, Procuratore delle Missioni Estere e dopo poco siamo alla Cattedrale ospiti di S. E. Mons. Combaz, che dopo Messa, ci accoglie aabilmente, mi dà un paterno abbraccio e ci manifesta tutta la sua gioia, nell'averci in suo aiuto. 17 Febbraio. Arriviamo verso le 11 a Miyazaki. È ad attenderci il simpatico P. Bonnecaze e qualche cristiano. A circa 100 metri dalla stazione un gruppo di fanciulli cristiani avvisati da una brava maestra cristiana che li istruisce nel catechismo e che vuole subito conoscerci, ci gridano dalla strada Banzai, banzai! (Viva, viva) ed i primi ad inchinarsi all'uscita dalla stazione sono due frugoli che sorridendo si inchinano. Oh! Don Bosco volle che i suoi primi gli del Giappone incontrassero come primo saluto le porzioni elette del cuore suo e del cuore di Gesù. Creda Sig. Don Rinaldi, mai come in questo viaggio, mi sono buttato con semplicità infantile nelle braccia della Provvidenza, ed essa ha fatto per aiutarmi miracoli tali che domando tuttora a me stesso: Mah! non è troppo? Non mi tratta troppo coi dolci il Signore? Sia come a te piace, o Gesù!. 8 febbraio Dalla Cronaca di Don Cimatti / 1926-2-17 / Si va in carrozzella no alla missione ed entrati in chiesa recitiamo il Te Deum, e cominciamo a prendere possesso delle camere a noi assegnate (le 4 al secondo piano) e a 8 Questa è la prima lettera scritta dal Giappone. Miyazaki era il capoluogo della omonima provincia situata al sud della grande Isola del Kyushu, sulla costa del Pacico. Alla Società Salesiana erano state adate le due provincie di Miyazaki e di Oita, che si trova a nord di Miyazaki sulle coste del Pacico. Erano tra le provincie più povere del Giappone, e tra le più dicili da raggiungere da Tokyo: a quei tempi 36 ore di treno diretto. Don Cimatti fará spesso questo tragitto. In questa prima lettera è interessante la descrizione che fa del Giappone e di Nagasaki, centro degli antichi cristiani. A quei tempi tutto il Kyushu faceva parte della diocesi di Nagasaki, dal cui vescovo dovevano dipendere i missionari. 39 5 1926 mettere in ordine le nostre povere cose. Si inizia così nella povertà e ristrettezza la nostra vita di preparazione, vita di nascondimento e sacricio.9 Ci aiuti il Signore e ci aiuti a compiere no alla ne il nostro dovere secondo la sua S. Volontà. Nella tranquillità di Miyazaki si inizia la nostra preparazione spirituale ed intellettuale coll'esercizio regolare delle nostre pratiche di pietà e collo studio della lingua. Ci aiutano il Missionario ed una specie di Catechista convertito di recente dal Protestantesimo, tipo sui generis, il Sig. Abe. Ricaldone Pietro / 1926-3-5 /, Vicario del Rettor Maggiore Il 22 iniziamo la scuola regolare mattino e sera.10 Mattino sillabario e sera conversazione. Non è dicile per la pronunzia, ma assai per la costruzione e scrittura. Ma. . . niente paura. Tutti sono animati di buona volontà (fanno miracoli i coadiutori e l'imparano prima di noi). Quando non viene la parola giapponese si dice una delle tante lingue che sappiamo, non escluso il piemontese, e tutti comprendono. Le altre lingue (almeno qui a Miyazaki) non sono necessarie: ma se vuole ascoltare autorità, ceto borghese e popolo ci vuole il giapponese. Nei licei studiano l'inglese. Credo che fra una diecina di anni anche la scrittura, per forza, si faciliterà. ... Miyazaki ha 40.000 abitanti, ma va estendendosi assai. I funzionari cominciano la carriera qui, e sono zelanti, curiosi nei dettagli. Fummo già intervistati in tutti i sensi e vedremo in seguito, ma in complesso ci vogliono bene. Mi hanno fatto declinare tutti i titoli miei. Vedesse che inchini. . . se poi si sa qualche cosa di lingue. . . cascano dalla meraviglia. Centro agricolo con una scuola superiore di agricoltura che però non ho ancora visitato. Ma credo che (salvo l'esteriore. . . begli edici, ecc.) grande fumo. . . e poco arrosto. . . ... C'è un formicaio di fanciulli abbandonati, parlo solo di Miyazaki; li ho veduti nei sobborghi. . . O mio Dio, o Mamma nostra, o Don Bosco, che presto si snodi la lingua ai vostri poveri salesianetti! Certo nora Gesù ci ha trattati coi guanti! Verranno le spine. Vengano! Ma il regno di Dio trion. 9 La casa era la casa parrocchiale, una casa di legno stile giapponese a 2 piani. Il primo piano era occupato dal parroco con il refettorio che serviva anche da aula e stanza di studio. Le quattro stanze al secondo piano servivano per 9 persone. 10 Dormivano sui tatami (stuoie di paglia di riso) come i giapponesi. Per lo studio del giapponese usarono i libri di testo dei bambini delle scuole elementari. Per i 6 anni di elementari erano 12 volumetti, 2 per anno, più i libri di educazione morale, uno per anno. I nostri in un anno studiarono tutti questi 18 volumi. Insegnava loro un maestro giapponese che sapeva un po' di francese e il missionario delle Missioni estere di Parigi. Da tener presente che i tre coadiutori parlavano più facilmente il dialetto che l'italiano. 40 5 1926 Dalla Cronaca di Don Cimatti / 1926-3-.../ Il sacricio maggiore è l'essere ridiventati per necessità infantes. Si ha da tutti una certa età in cui la poesia dello studio è solo sostenuta dal pensiero del dovere e dalla volontà, non si comprende nulla, non si può far nulla. Si è (colla frase del Saverio) come statue di marmo... Ci aiuti il Signore. Sono i sacrici meno valutati dagli uomini, specialmente quando, come sui libri, si mette il lato fantastico della vita missionaria, l'avventuroso... Sono gli strappi e più questa vita di inazione, necessaria, umiliante e sbrante... Caviglia Alberto / 1926-3-5 /, salesiano e studioso di Don Bosco In una cassetta che invio a don Tonelli metto anche i pronomi 11 per Lei. È autentico perché colto dalle mie mani (ho avuto cura di lavarmele bene). Spero servirà: se no dica pure che il Giappone non ha tè buono... A Miyazaki vado a far visita al Prefetto. Nell'attesa in anticamera arriva il tè. Speravo fosse nita. Sissignori, il Prefetto ne fa orire una seconda volta. Per abituarmi, alle 16, lo piglio senza zucchero, con molte boccacce, ma deve andar giù. Caro don Caviglia, lo dica pure a don Pagella, a don Sisto che non avrei mai creduto a quello che leggeva sui libri alla timidezza di politesse nel discorrere, nel tratto, nelle visite in famiglia, di questi piccoli uomini. È una faccenda seria. Il frasario. . . nelle visite è il seguente (storico, nella prima visita fatta al dottore): sull'uscio bisogna togliersi le scarpe (infelice chi come me le ha coi legaccioli!); all'entrata, la serva con un bell'inchino vi presenta le pianelle ed entrate. Ho fatto visitare l'ammalato che conducevo, e fu colmo di cortesia, il dottore volle introdurmi nel suo appartamento a presentarmi la signora. Mentre egli va alla ricerca della medesima, sulla soglia della sala bisogna togliersi le pianelle ed entrare (attenti alle calze pulite!) senza niente. La serva coi soliti inchini mette un cuscinetto quadrato di un 50 cm e attendete. Entra il Dottore, bisogna inginocchiarsi e, mettendo le mani a terra, poggiando sulle dita si fanno tre inchini e incomincia il frasario: - Buon giorno, dice lui, inchinando. - Buon giorno risponde l'ospite, inchinando. - Bel tempo (o brutto tempo), dice lui inchinando. - Bellissimo tempo (oppure, peccato!), risponde il visitatore, inchinando. - Come va? dice lui, inchinando. - Peuh, peuh! oppure, benissimo, risponde il sottoscritto, inchinando. - Favorisca sedere, dice lui. E allora il visitatore (bellamente) si siede sul quadretto di 50 cm; e la posizione uciale è inginocchiarsi e accoccolarsi sulle calcagne divaricate, 11 Allusione scherzosa ai pacchi di tè . 41 5 1926 con un mal da forca che non ti so dire. Si parla. Sul più bello entra la signora Metà e. . . da capo. Oh mondo, mondo! Finito, l'ospite vi accompagna. Nuovo inlamento di pianelle; all'uscio inlamento di scarpe tra il bonario sorriso del dottore che gode un mondo a vedere le scarpe europee e il da fare per aggiustarle e metterle in ordine. Basta, basta. Al ritorno ce ne diremo delle cose! Giardini Mario / 1926-3-18 / S.E. Delegato Apostolico Dopo un mese da che i gli di Don Bosco si trovano a Miyazaki, come Le avevo preannunciato, mi sento in dovere di dare all'E.V. un breve ragguaglio. ... Come d'intesa coi Superiori e col nostro Ispettore, Don Canazei, ho fermato a Miyazaki tutti i confratelli, destinati anche alle altre residenze. Attendiamo con ardore allo studio della lingua: non so però prevedere quando ci si snoderà per potere ecacemente lavorare nel campo che ci sarà adato. La buona volontà è in tutti, sostenuta dalla salute discreta per tutti. Abbiamo trovato assai assai più di quello che pensavamo, e per ora si cammina sulle rose. Ogni giorno do un po' di musica ai bimbi, per preparare qualche cosa per S. Giuseppe, la cui novena fu celebrata anche dai fedeli che potevano intervenire. Ci aiuti il Signore ed aretti il momento in cui con piena attività potremo lavorare. Ci aiuti col consiglio e colla preghiera l'E. V., certo noi non 1a dimentichiamo. Rinaldi Filippo / 1926-3-19 /, Rettor Maggiore S. Giuseppe! Sono oggi in una commozione d'animo, dolcissima nella sua soerenza, che non mi so spiegare, che mi fa lacrimare specialmente davanti a Gesù e che devo far di tutto per non lasciar trapelare ai confratelli. Mah! che sarà? Proverrà forse dal pensiero della povertà in cui forzatamente mi trovo di non poter solennizzare la festa di S. Giuseppe come si converrebbe? Ho fatto quanto potevo, ma pur accondiscendendo il buon Padre alle nostre proposte, oh! con quanta diversità di vedute!. . . 12 Ad ogni modo, un po' di novena si è fatta, e i cristiani sono venuti e abbiamo recitato il Rosario in giapponese con loro e cantato il Te Joseph ed ho fatto la prima invocazione giapponese in musica: S. Giuseppe pregate per noi e la cantano e la gustano. Deo gratias! S. Giuseppe! Patrono della Chiesa! Il Papa! S. Giuseppe! Uno dei patroni nostri! Tanto amato da S. Francesco di Sales che nel breviario teneva la sola immagine sua; che a Lui dedicò il Teotimo! S. Giuseppe, anniversario della mia prima Messa. ... 12 Questa diversità di vedute un po' alla volta si fará sempre più evidente. La gente lo capirà subito. 42 5 1926 Si continua lo studio indefesso della lingua e mi pare, ringraziando Dio, con buon risultato. È una lingua dicile certo sotto tanti aspetti, tanto più che non ha nessun raronto colle nostre europee ed ha una forma tutta speciale di costruzione: occorre ricostruire tutto un modo di pensare nuovo; pian piano speriamo di arrivare alla meta. Rinaldi Filippo-BS / 1926-3-. . . /, Rettor Maggiore13 Ad una prima impressione per quel poco che ho veduto nel Kyushu non trovo esagerato per nulla quanto leggevo non so più su quale libro italiano: Il viaggiatore da qualunque parte si volga e in tutte le stagioni, vede colline verdeggianti, pendii pittoreschi, villaggi annidati fra gli alberi che scendono no al mare. L'occhio è attratto dalla varietà del terreno, dalla vegetazione sobria e potente, da una successione di piani pittoreschi, che fanno di ciascun angolo un piccolo quadro separato e come posto a soddisfare il desiderio dello spettatore. La stessa armonia che si rivela nella natura sica si riscontra nelle maniere gentili degli abitatori, nella proprietà degli edici pubblici e delle case private, delle vie, dei veicoli, nell'etichetta minuziosa, nel ne gusto artistico, con cui ornano quanto loro appartiene. Il Giapponese è un popolo fornito di intelligenza e idealità pronte e aperte, attivo e abile, di gusto ne, cortese, che sa abilmente nascondere ogni passione dell'anima dietro il costante sorriso del volto e nel contegno dignitoso, e in mezzo alle bellezze naturali cresce con vivo senso della natura. Patriota entusiasta ed ardente, ardito di mente e di cuore, coraggioso, non vede avanti di sé di bello, di buono, di grande che il suo paese e 1a prosperità dell'impero, a cui dona intelligenza, tutta l'attività di cui è capace, tutta la vita. Nella mesta nenia del suo canto nazionale è improntato l'amor patrio che anima questi caratteristici abitatori: Del Divo Imperatore mille anni il regno duri ed ottomila anni ancora, nché una pietra si converta in roccia dove si abbarbichi il più folto muschio. Rinaldi Filippo / 1926-4-8 /, Rettor Maggiore Lei mi dice che le mie lettere che Le indirizzo sono intime e che quindi non servono per il Bollettino. Sarà dicile che mi abitui a fare diversamente: sono troppe le cose che ho bisogno di dirle e di cui è necessario che Lei sia informato. Farò così: metterò a parte notizie di cronaca. Quello che Lei crede pubblicabile, lo faccia pulire un po' da qualcuno. Noti solo che non siano apprezzamenti in cattivo senso; siamo osservati dai giapponesi e forse più dai non giapponesi. Tre cose hanno perfettamente organizzate: polizia, istruzione, ferrovie e poste. . . e hanno tutto, anche all'estero. 13 Questo è il primo articolo sul Giappone scritto per il Bollettino Salesiano, e pubblicato nel mese di Giugno 1926. Mettendo insieme tutti gli articoli da lui scritti, ne verrebbe un interessantissimo libro sulla storia e la civiltà del Giappone. Ci sono anche molti articoli non pubblicati o non pubblicati nella loro integrità. Don Cimatti si serviva di libri specializzati per molte notizie sul Giappone. 43 5 1926 Mio buon Papà, grazie della sua lettera, che ho subito letto a tutti, appena arrivato da Oita-Nakatsu dove l'Ispettore Don Canazei (che paternamente è venuto a passare Pasqua con noi) ha voluto mi recassi per i primi approcci. Torno stanco (o meglio, annoiato. . . Ferrovie eterne), ma contento. Eccole un rapido cenno. Giardini Mario / 1926-4-20 /, Delegato Apostolico È colla più viva attesa e colla più grande riconoscenza che ho letto alla nostra Comunità la venerata sua del 16 c. m., e godiamo nell'attesa di una sua visita più che desiderata e graditissima. È mio dovere darle un breve resoconto dell'attuale nostra situazione. ... Nello studio del giapponese. Siamo oramai alla ne del secondo libro delle elementari, e familiarizzati col katakana,14 già abbiamo iniziato i caratteri. Ho preferito questo sistema, e contiamo di passare in rassegna tutti i libri delle elementari, anche per farci un'idea dello svolgimento delle materie. Messi sulla strada della lettura e scrittura, si fa poi molta strada da sé. Alla sera l'insegnante con opportuni dialoghi, viene arricchendo il vocabolario ed abituandoci alla struttura del pensiero giapponese. Rinaldi Filippo / 1926-5-2 /, Rettor Maggiore È il giorno per noi dell'esercizio della buona morte e quindi. . . un po' di resoconto. Salute: ottima, sempre in tutto, appetito, sonno. Studio e lavoro: ci do dentro come e quanto posso, sia per dovere, che per buon esempio. La mia zucca (che conosce da tanti anni) è sempre dura lo stesso, è come le nespole: dura a maturare! Siamo già al terzo libro: si maneggia discretamente la scrittura katakana, e siamo alle prese coll'Hiragana e coi caratteri in uso ovunque. Alla sera dialogo per apprendere il frasario e la costruzione giapponese (terribile davvero). A pranzo e cena tiriamo da una scatola un carattere studiato, e ognuno deve con quello formare una frasetta che si dice in pubblico. Per la ne del mese, spero, potrò già obbligare a parlare in refettorio in giapponese, almeno per un po' di tempo. Ci sforziamo tutti ad alare meglio che si può l'arma. . . ma, creda, è duretta anzi che no, lo tenga in mente per chi dovrà venire. E coi bimbi? Qualche frasetta. . . ma le dirò poi. . . ... L'Oratorio festivo, quotidiano attecchirà certamente, se possedessimo la lingua e aggiustassimo more nostro, gran parte di Miyazaki correrebbe. Piccoli saggi fatti assi14 Nella scrittura giapponese, oltre ai caratteri (specie di geroglici provenienti dalla Cina, che hanno un signicato) ci sono due alfabeti sillabici di oltre 50 segni ciascuno, che esprimono il suono di una sillaba. Non esistono quindi le semplici consonanti (eccetto la N), ma sono sempre unite con una vocale. L'alfabeto KATAKANA è più quadrato, lo HIRAGANA è più rotondeggiante. Ai tempi di Don Cimatti si cominciava con il katakana, ora invece si incomincia con l'hiragana, e il katakana si usa solo per la trascrizione delle parole straniere. Inoltre è possibile la trascrizione con il nostro alfabeto. 44 5 1926 curano. Occorre solo siamo padroni di. . . e poi ci vogliono soldi. Ma il Signore è ricco! Una prima dicoltà l'avremo dai cristiani cui bisognerà orientare la coscienza nella via dell'apostolato. Vedesse come sono gelosi i fanciulli e in genere i cristiani se ci vedono trattare coi fanciulli pagani!. . . È una faccenda! Ad ogni modo anche questo bisognerà pure farlo capire e speriamo bene. . . Insomma se l'entusiasmo o altro non fa velo, o se il Signore non vuole lasciarci in pii illusionismi pare che la messe biondeggia, nonostante le dicoltà non lievi. Valentini Eugenio / 1926-5-2 /, chierico salesiano in tirocinio, ex-allievo Mi giunge la tua carissima e attesa. Ringrazia il Signore se 5 minuti prima di morire sarai calmo per i pensieri. Mi sei presente specialmente nella S. Messa. 9 ore precise di dierenza, quando tu sei alle orazioni a sera e vai a letto io dico Messa: ricordiamoci! Quanto a te, è meglio non sapere se sei o non sei santo: lavora, lavora, lavora, senza domandarti troppi perché. Il Signore vuole fatti, non troppi ragionamenti; se no sei come l'ammalato che agli ultimi ha vicino il medico che gli fa scienticamente l'analisi della malattia. Lavora, lavora. Chi fa, falla; e se ti avvisano migliora e avanti senza paura, pregando assai per i tuoi assistiti. Gli esami? Preparati come puoi e poi come bambino adati a Maria e a Gesù. I pensieri dell'avvenire più o meno roseo?! Se non so neppure se vivrò no a pochi minuti. . . Poi a che servono le lauree, le dignità per la vita eterna? Aumento di responsabilità? Bel costrutto, oca che non sei altro. Sii più semplice e più bambino con Gesù e andrà meglio: tu vuoi losofare troppo e vuoi vedere troppo. Devi dire: Se il Signore vuole, ma sì, e l'Università e lo scettro e la mitra e il triregno e poi. . . gono come la rana che farai?. Va là ridici su, e di' a te stesso: Oca che non sei altro!: una fregatina di mano, un atto di umiltà e avanti sempre. Tu vuoi notizie del Giappone! Paese dei ori, degli incanti, dei panorami, del bello sotto tutte le forme, e in questo paradiso, che ha le zanzare, le rane, milioni di anime che non conoscono Dio e chissà quando impareranno a conoscerlo. Prega perché adveniat regnum Dei anche nel Giappone. Rinaldi Filippo / 1926-5-30 /, Rettor Maggiore ...Dicono uscirà presto un codice importantissimo già pronto sulla condizione dei culti religiosi e alla cui revisione furono con 8 bonzi chiamati pure un protestante e un cattolico (il segretario del Delegato): ha fatto gran meraviglia l'entrata nella commissione di due cristiani, cosa signicativa. ...Speriamo che tutto riesca nelle mani della Provvidenza al trionfo di Gesù in questo popolo sotto tanti aspetti invidiabile e che ogni giorno sente più forte in sé il problema religioso (tutti i giornali ne parlano); che incomincia a conoscere e ad apprezzare il cristianesimo, e non fosse altro a discuterlo; speriamo che da questo nuovo codice non 45 5 1926 sorgano intralci alla Chiesa cattolica; non credo, perché a Tokyo i cattolici sono ben visti, l'istruttore del Principe ereditario il Sig. Yamamoto è cattolico e nella Commissione vi è pure un cattolico, esso pure giapponese. E poi posso assicurarla che i preti giapponesi non hanno paura. Guai se uno di noi (uno straniero...) in una discussione si azzardasse ad arontare in forma un po' forte. . . Sentisse invece questi preti come le dicono chiare e pepate, coi titoli più cavallereschi ai loro connazionali. . . Per la lingua come andiamo? ...Abbiamo fatto una pazzia. Senta!!!. . . Sia per esercizio, sia per vincere la paura, sia (non potemmo fare altro) per onorare la Mamma nel suo mese e festa, sia per obbligarla santamente a venirci in aiuto, durante la novena per turno si è fatto un sermoncino al popolo, fatto, corretto, studiato si disse, capirono e Deo gratias! Nessun santuario ebbe orita di simili oratori. Dalla Cronaca di Don Cimatti / 1926-5-... / Col mese di Maggio per onorare Maria e sforzarla santamente a venirci in aiuto ci siamo quotati per fare la novena solenne, con discorsi a turno, possibilmente recitati... Ci pareva di aver toccato il cielo col dito, pur non capendo tutto quel che dicevamo... e destando meraviglia dei cristiani che ci complimentavano pel rapido progresso e nendo però dicevano: Strani questi missionari... In chiesa parlano tanto bene, e fuori non riescono a comprendere una parola. Ad ogni modo la Madonna ci aiutò e da allora per turno alla domenica si leggeva o recitava qualche cosa. Il ghiaccio era rotto, e l'illusione che a qualche cosa si riusciva, ci animava di più nello studio che diveniva sempre più accasciante, accentuato dal caldo e dalle dicoltà sempre crescenti. Rinaldi Filippo / 1926-5-30 /, Rettor Maggiore, rendiconto Combatto, lavoro settimanalmente, mi metto lialmente nelle mani di Maria e di Gesù. In certe occasioni speciali (feste caratteristiche, conferenze o altro) specialmente la S. Messa è detta ora con vera eusione, anche con le lacrime. . . e mi domando: Perché Gesù mi tratta così, mentre Don Vincenzo non è capace che. . . Creda che ho bisogno di calmarmi, distrarmi, perché mi fa male il cuore. La superbia fa capolino: dono delle lacrime!? Ma! non so che cosa sia, salvo il suono delle parole. Nervosità? Debolezza organica? Mah! forse. . . È certo che sono momenti di Paradiso; non vorrei dare nell'occhio anche con queste esteriorità, prego Lui a nascondere, ma delle volte è una faccenda seria. ...Non creda mica a cose speciali; sa, purtroppo, che sono ancora lontano dalla santità: certo vi è l'ardente desiderio, ed è anche certo che Gesù mi vuol troppo bene! ... Il Signore mi guida e mi fa ogni giorno più toccare con mano e con evidenza lampante il mio nulla: ne ero già intimamente persuaso; ma creda, amatissimo Don Rinaldi, che a renderlo ancor più evidente, in inniti dettagli che andrei per le lunghe ad enumerarli 46 5 1926 il Signore sembra che ad ogni istante mi dica: Vedi? Che cosa sei?. Oh, quanti piedistalli, che forse erano solo nell'immaginazione, vengono infrangendosi! Oh, potessi non essere superiore! Ma è anche questa un'umiliazione e Deo gratias!. Grigoletto Giuseppe / 1926-7-4 /, suo ex-allievo di Valsalice Non ti so dire la consolazione prodottami dalla tua carissima. Vengo ora dalla Cappella dove ho letto (proprio come fanno i grandi uomini. . . ) un discorsetto su S. Pietro di cui in Giappone oggi si fa la festa: avran capito? Speriamo. Prega anché presto invece di leggere possa dir a memoria, che allora sarà segno che comincio a maneggiare meglio questa terribile lingua. Tu non vuoi che scriva: perché? Non sai che per noi lontani è, dopo Dio, un massimo conforto comunicare con gli amici, che dico? coi fratelli nostri? Quanto a te: - Abbandonati con fede nelle mani di Dio e di Maria, - Calma; non ritenendoti un essere speciale, (come le rarità naturalistiche che cerco di trovare qui in Giappone) ma anche tu un salesianetto che vuol bene a Don Bosco e che nell'ambito suo ciascuno ha il suo dono da Dio, chi questo e chi quello. (Capisci, oca che non sei altro?) E ciascuno fa quel che sa e può. . . . Il meglio è rimettersi lialmente a Lui. . . Sei il primo e ad eccezione della mia sorella sarai l'unico che mi ricorderai la data del compleanno. Grazie di questa delicatezza di cui Gesù ti rimeriti. Sì, no a 75 anni, spero, sia perché ho un impegno adatomi dal Sig. Don Rua, e poi perché me l'auguri tu. Il meglio è rimettersi lialmente a Lui. Amerio Franco / 1926-7-25 /, ex-allievo, in tirocinio a Valsalice, musico Come ringraziarti della bontà con cui mi hai voluto ricordare? Col ricordarti ogni giorno (come faccio) unitamente alla tua cara famiglia. Che vuoi, mio Franco, il Signore mi ha dato un cuore, capisco anch'io, troppo tenero, per cui quando sono entrato in un'anima non posso più né materialmente, né spiritualmente separarmene: così mi succede per te e per la tua s. famiglia (oh! ringraziane ogni giorno il Signore!). ... Per la musica, l'esperienza mi ha fatto capire che data la natura della casa [di Valsalice ], non c'è che fare come fai, nché non si riuscirà ad avere un'élite musicale da forzare in quel ramo mi pare pure (ne vedo gli eetti qui coi miei piccoli) sia da farsi poco e bene. ... Non aannarti intorno alla roba mia: ad ogni modo servitene con tutta libertà... Optimissime per le tue composizioni: non aver paura di insuperbirti facendole: basta che le paragoni con quelle dei nostri classici e moderni musici. . . Metti pure Henry15 con 15 Henry, cioè Enrico, secondo nome di Battesimo di Don Cimatti: molte sue composizioni portano tale nome. 47 5 1926 libertà; l'onore è mio. Ti potrà servire per norma dei gusti che sovente vanno più dietro al nome che alla realtà. La prima domanda che ti fa uno sentendo musica è: Di chi è quel pezzo?. Digli un nome che faccia colpo. . . e il pezzo sarà bello. ... Lascia stare l'incapacità e negligenza! Fa' quel che sai e puoi e poi niente paura. ... Capirai l'inutilità di tutte le considerazioni catastroche che mi fai. Ma che, ma che?! Peccatori? Superbi? sensuali? inutili salesiani? ecc. ecc. Ma credi che Lui non lo sappia? Ma non ci siamo ritirati dal mondo proprio per questo? Animo, uomo di poca fede in Lui: ne vuoi avere troppa in te. Abbandono, abbandono; non c'è bisogno di capire, di losofare. Fa' quel che sai, nel modo che ti viene nel momento che fai per amor di Dio. Tutto il resto è tentazione, didenza, inutile constatazione. Avanti avanti avanti con allegria. Caviglia Alberto / 1926-7-31 /, salesiano e studioso di Don Bosco Non so capire per il tè: l'ho colto colle mie mani; è quello che beviamo in casa. Bisogna farlo seccare all'ombra; poi metterci sopra l'acqua bollente; poi si beve (qui senza zucchero). Provi! Ad ogni modo alla prossima spedizione botanica a D. Tonelli ne metterò dell'altro. Qui è la bevanda ordinaria e fa bene assai, noi ce ne troviamo assai bene; lo beviamo a pranzo, cena e durante il giorno, e in qualsiasi famiglia si vada bisogna berlo e sorbirlo a centellini facendo più rumore che si può colla bocca per signicare che è graditissimo anche se si è convinti del contrario. Colla tazza di tè in mano contenente non più di un dito di liquido si deve saper condurre la conversazione anche per un'ora: ad un certo punto Lei fa nta di bere, accosta la coppa alle labbra, fa un bello e prolungato rumore. . . e avanti!!! Non mi piace però l'uso che fanno del tè nei pranzi. Alla ne c'è il piatto nazionale, il riso, il nobile riso (qui è tutto preceduto dai titoli nobiliari gatto, cane ecc.): quando è alla ne e non è più possibile prendere il riso cogli stecchi (anche questo è una bella invenzione), la padrona versa il tè, e allora si beve e si mangia, e poi versa il tè nuovamente e si pulisce la tazza: tutta l'onoricenza va nel lavare la propria scodella. Giorni orsono a casa di uno dei primari di Miyazaki ho dovuto fare questa funzione per la prima volta sotto la guida della padrona di casa che mi faceva vento davanti mentre la glia me lo faceva di dietro. Cose proprio che si vedono solo in Giappone. Non conto altro perché mi riservo di raccontargliene un sacco e una sporta al ritorno. Rinaldi Filippo, 2 sett. 1926 Trovo molte distrazioni involontarie nelle pratiche di pietà più importanti. Sono, insieme alle dicoltà quotidiane, le fonti più belle di umiltà: mi denisco: il niente, lo dico a Gesù: il tuo niente è proprio buono a niente, mi pare che Lui sia contento. . . e ridiamo insieme. ... 48 5 1926 Mi pare che mancanze volontarie non ve ne siano, mi va giornalmente crescendo l'assoluta convinzione del mio nulla, manifestantesi nelle dicoltà della lingua, nelle dicoltà di conoscenza di questi caratteri, ecc. Oh, quanti motivi di umiltà, con tutta la mia boria, con le lauree, con le aureole più o meno belle della musica, ecc. Oh, che contentezza vedersi nel nome di Dio, qui, in mezzo a queste anime, nell'unica possibilità di balbettare, con chissà quali apprezzamenti da parte di questi giapponesi che si credono soli grandi potenti unici al mondo. Deo gratias! Preceduta da notizie allarmanti sulla salute, giunge la dolorosa notizia della morte di S. E. Mons. Combaz, Vescovo di Nagasaki. Pregammo per quest'anima benedetta, che ci aveva accolti più che paternamente, ci aveva iniziato al lavoro missionario nella sua diocesi e ci aiutava quanto poteva col consiglio e colla preghiera. Ho creduto mio dovere recarmi ai funerali con Don Piacenza e potemmo ammirare di quanta stima ed aetto fosse circondato quel santo uomo. ...Ho così anche potuto fare preziose conoscenze ed ammirare ancora una volta il grande apostolato dei Missionari delle Missioni e degli ottimi preti giapponesi. Deo gratias! ... Mietendo nel campo lavorato dal Missionario, nel giorno dell'Assunta, ho oerto a Gesù per le mani di Maria un bel manipolo di maturo frumento, la prima famiglia battezzata dai gli di Don Bosco in Giappone. Erano due anni che studiavano e che esemplarmente frequentavano la Chiesa ed il Padre Bonnecaze (che dovette fare il sacricio di assentarsi) volle che facesse il sottoscritto tutte le funzioni. Non le dico l'impressione. . . mi pareva di sognare. . . Ricaldone Pietro / 1926-10-1 /, Vicario del Rettor Maggiore Parlo al Sig. Don Rinaldi della nostra situazione: per ora studiamo, studiamo, studiamo la lingua dicile dicile dicile. Protto c'è: credo che avremmo bisogno di parlare parlare parlare (oltreché studiare, e molto), ma questo non si può in pratica ottenere nché saremo nelle condizioni attuali, pur essendo persuasi che per ora da soli non possiamo far tutto. Il bello è che siamo sotto tutela, ma da oltre un mese (ormai due) siamo soli; la morte del Vescovo di Nagasaki porterà le cose in lungo e le decisioni non so quando verranno. A me quello che premerebbe è sapere sia pure così in genere, quanto durerà questa condizione di cose. Ma che vuole? Dicono che in Oriente non bisogna aver fretta. . . E così sia. Rinaldi Filippo / 1926-10-8 /, Rettor Maggiore 17 Settembre Grande concerto di musica per piano, armonium e canto a Kagoshima. I Padri francescani, cui è adata quella provincia, mi pregarono di portare il nostro contributo per 49 5 1926 onorare il nostro gran Santo Italiano e per fare un po' di propaganda cattolica.16 Ben volentieri aderii, e, ringraziando il Signore, tutto riuscì superiore ad ogni aspettativa nostra e loro. Coll'aiuto degli ottimi padri francescani si fece furore (diremmo in Italia). Con Don Margiaria e Don Liviabella si svolse un programma di musica quasi tutta italiana, alternata da musica francese, inglese dei padri e da suonate di piano o armonium, in due riprese. Alle 15 per gli allievi delle scuole superiori (oltre 500) e alle 19 per il pubblico (oltre 2000 persone) in un gran teatro giapponese. Deo gratias! Inneggiando a Gesù, a Maria, a S. Francesco d'Assisi, a Don Bosco, all'Italia. . . pensavo al Santo della povertà che si chiamava giullare di Dio, poi a Don Bosco che non si sdegnava di fare i giuochi del saltimbanco. Strani inizi di missione per noi salesiani nei disegni della Provvidenza! Ogni pezzo era ascoltato con religiosa attenzione e coronato da applausi alla ne e anche prima di incominciare nell'atto che l'esecutore si inchinava al pubblico. Deo gratias! Deo gratias! Sarà anche questo della musica un gran mezzo perché il popolo giapponese gusta ed apprezza la musica europea, diametralmente opposta alla sua, che pure è piena di sentimento e di serena mestizia. ... Mese di Ottobre. Dal 3 al 7 partecipo con Don Cavoli alle solenni feste francescane a Kagoshima con la parte musicale e con una conferenza tenuta nel salone della stampa, gremito (oltre 500 persone). svolgendo in italiano il tema: L'Italia antica e nuova. La grandezza d'Italia in ogni secolo è dovuta al pensiero della grandezza di Roma antica e alla presenza della Chiesa Cattolica apostolica romana. Ho commemorato S. Francesco, ma parlando dell'Italia nuova non ho dimenticato Don Bosco. Il fedele traduttore P. Hayasaka (che ha fatto i suoi studi in Italia) rese pienamente il mio povero pensiero, e qualche buon seme fu messo. ... Così pian piano, stringendo relazioni, aiutando per quanto possiamo gli altri, studiando indefessamente la lingua, e più sforzandoci di santicarci, veniamo preparandoci alla nostra futura missione. Giordano Antonio / 1926-10-13 /, suo ex-allievo di Valsalice L'attuale lettera l'hai certo scritta in un brutto quarto d'ora e sia pure uno sfogo, una mormorazione, ma c'è poca carità e tu sai, che per me. . . ma che dico (son ben superbo!)?. . . per nostro Signore, la carità è tutto. Dunque più carità. Don Cimatti ragiona così: a) Tutti siamo uomini, quindi da tutti si sbaglia. 16 Questo è il primo dei circa 2000 concerti musicali da lui tenuti durante il suo periodo missionario. Mons. Giardini ne fu entusiasta e se ne fece propagatore. Per Don Cimatti fu un'ottima forma di propaganda missionaria: a ogni canto premetteva una breve spiegazione, che gli dava occasione di dire una parola religiosa. Egli suonava il piano e all'occasione cantava da baritono, Don Margiaria faceva il tenore, e don Liviabella il basso. Sono conservate foto di questo primo concerto e copia della conferenza da lui tenuta. 50 5 1926 b) Nemo judex in causa propria: nolite judicare et non judicabimini. c) Giordano ha fatto del bene, ma anche del meno bene. d) Se una cosa presenta 100 lati, 99 cattivi e 1 solo buono, si lasciano i 99 e si esamina quello che è buono (S. Francesco di Sales.). e) Don Cimatti però è buono a nulla, che vuol dettare consigli agli altri, mentre ne ha bisogno per lui. Le conclusioni sono facili a dedurre: approvo i propositi. Ti lamenti delle umiliazioni che ti hanno fatto fare. Oca!. . . Non ti umiliavi spontaneamente e Dio ti manda le occasioni. . . e tu ti lamenti. Animo adunque. . . Ti voglio fare una condenza, che però desidererei rimanesse fra le anime nostre. . . Tu chiacchieri troppo di te e degli altri. . . Vedi! nella mia vita ne ho soerto di tutti i colori del genere tuo. . . Non te ne puoi fare un'idea. Che cosa è che mi ha aiutato? Ho adottato quanto insegnava Don Bosco: 1. Il passato è acqua che non macina più: quindi dimenticare, dimenticare, dimenticare, 2. L'avvenire è nelle mani di Dio: inutile pensarci troppo e preoccuparsene, 3. Il presente (è un attimo) è in tua mano: tracalo. Vuoi la pace con Dio, con te, con gli uomini e come diceva Don Bosco laetare et benefacere (esser allegro e far il proprio dovere) e lasciar cantar le passere? Applica in ogni momento della tua vita quanto sopra. Così Don Cimatti ha tentato di fare nella sua povera vita. Vallunga Teresa / 1926-10-31 /, sua seconda cugina So da mamma che si avvicina il giorno in cui la tua vocazione sarà eettuata. Ti raccomando: 1. Ama intensamente papà e mamma: se sei quel che sei, dopo Dio, lo devi a loro. 2. Ama intensamente il tuo sposo: egli è già buono, ma tu lo renderai migliore colle buone maniere, colla pazienza, colla preghiera, col lavoro. 3. Educa nella religione i glioli e le gliole che Dio ti darà. È tuo dovere e sarà pure tua gloria. 4. Sopporta per amor di Dio le croci che al Signore piacesse mandarti, perché ricorda al mondo non c'è rosa senza spine. Vi ricordo di gran cuore ogni giorno e ti benedico. 51 5 1926 Vallunga Teresa / 1926-11-25 /, sua seconda cugina Mia buona Teresina, È venuto il gran giorno della vostra felicità. Sarete sempre felici se amerete di cuore il vostro buon Giuseppe e se saprete essere madre cristiana come vi hanno insegnato i vostri ottimi genitori. Ricordatevi dei dolori di Gesù, di Maria e di Giuseppe. Pregate ogni giorno per il vostro cugino: Morelli Giuseppe / 1926-11-25 /, danzato di Teresa Vallunga Egregio Sig. Morelli, Non ho il piacere di conoscerla personalmente, ma spero non mancherà l'occasione di farlo quando tornerò: sono contento che la nostra brava Teresina sia presto sua. Lei deve essere per Lei il buon custode, come S. Giuseppe fu custode di Maria e sono sicuro che facendo così, la benedizione di Dio sempre e in tutto regnerà nella sua famiglia. Con aetto le stringo la mano. Vallunga Teresa e Morelli Giuseppe / 1926-11-22 /, sposi novelli Si desidera in questa circostanza una mia parola; la parola del cugino riconoscente per tanti beneci ricevuti dalla famiglia Vallunga; la parola del missionario salesiano che dal lontano e misterioso Giappone, in questo momento nell'aettuosa unione dei cuori, è qui in mezzo a voi col pensiero, coll'ardente preghiera, coll'augurio più cordiale. O anime buone, che per la benedizione del sacerdote e per vostro volere vi unite per formare una nuova famiglia cristiana, eccovi il pensiero. Vi dirò con S. Pietro e con S. Paolo: O novelli sposi, amatevi come Gesù Cristo ama la Chiesa. O buona Teresina, siate in tutto soggetta al vostro marito e rispettatelo; e voi, voi, o buon Giuseppe, amate la vostra sposa come il vostro corpo, come voi stesso. Voi, Teresina, in abbigliamento decoroso, adornatevi con verecondia e sobrietà, e specialmente con opere buone; adornatevi col silenzio, colla sottomissione, colla calma e quiete dello spirito, coll'esatto adempimento dei doveri della buona madre di famiglia. Voi, Giuseppe, conscio della grande responsabilità che avete come capo di Famiglia, col lavoro, coll'esempio, colla forza, sostenete, custodite quanto la Provvidenza vi ada. Siate fedeli alla promessa solenne fatta in questo giorno davanti a Dio, davanti al Sig. Parroco, vostra guida spirituale, e che nel nome di Dio vi ha benedetti, e davanti ai parenti ed amici, testimoni della vostra promessa. Vivete da buoni e fervorosi cristiani, in modo che in ogni momento della vostra vita, Iddio sia contento di voi. La mia ardente preghiera è che si compia in voi quanto vi fu raccomandato, e se con fedeltà compirete il vostro dovere, a nome di Dio vi assicuro la 52 5 1926 felicità e la gloria del bel Paradiso. L'augurio che viviate felici materialmente e spiritualmente, e che tutti quanti siamo in questo momento riuniti nell'aetto e nella preghiera, possiamo tutti, dopo una vita operosa e cristiana essere riuniti coi nostri cari in Paradiso. Desiderate una benedizione mia e a mezzo del Sig. Parroco ve la invio, piena, cordiale quanto il vostro cuore. Pregate per me che sempre vi penso e per voi prego. Amerio Franco / 1926-12-.../ chierico suo exallievo, musico Allegro e avanti facendo del bene. Salutami in modo speciale i musici. Ai cantori augurando le buone feste, dirai: 1. che quando cantano orano ogni nota a Dio; 2. pensino a quel che dicono, ché il canto è preghiera; Ai pianisti: 1. studino, ché colla musica faranno gran bene, 2. orano ogni nota a Dio. A tutti: Sempre allegri, laboriosi e umili, divisa del musico salesiano. Rinaldi Filippo / 1926-12-8 /, Rettor Maggiore Mio amatissimo e Rev.mo Don Rinaldi, padre mio amatissimo, Torno ora dalla chiesa dove i suoi gli giapponesi hanno celebrato come meglio potevano la festa della Mamma. Ancor sotto tutela, non avendo la libertà, ci siamo limitati alla nostra famigliola. Domenica faremo qualche cosa (assai poco) per i cristiani. Pare che qui non ci sia idea di splendore esterno di feste. Novena, oretti, canti, ecc. e più che tutto anime generose, amanti la Mamma, e quindi. . . Il Signore non mancò di consolarci. Alla messa (ore nove) cosa strana assistè anche un ragazzetto pagano. . . e la testa mi vagava. . . Don Bosco, S. Francesco d'Assisi, Bartolomeo Garelli. . . e una profonda commozione che mi prende in queste occasioni mi inondava l'anima con speranze, con preghiere, colle parole che rivolgevo alla nostra famigliola. . . e pensavo a Torino, ai Superiori, a Valsalice dove in questo giorno anche Lei si sarà trovato. Oh, ci aiuti la Mamma nostra a farci santi, a tener lontano da noi il peccato. Ho detto a Gesù che pigli la mia vita, ma salvi da ogni male tutti i confratelli a me adati e specialmente i coadiutori. Ed ora basta, perché il cuore traboccante di santa gioia minaccia di scoppiare. Grazie Mamma; grazie Gesù e grazie a Lei che mi ha messo nella circostanza di provare le gioie del Paradiso. 53 5 1926 Marchisio Carlo / 1926-12-19 /, ex-allievo di Valsalice Lascia i vincoli di riconoscenza che dici di aver verso di me: è naturale e conforme al tuo buon cuore. Preghiamo e amiamoci da fratelli e tutto è pagato. Che cosa non devo io verso di te e verso la tua santa mamma. Dunque non si parli di questo: agiamo nel Signore e avanti senza paura. Prega per me: il bisogno unico e vero per me è che mi santichi: senza questo nelle missioni in genere si fa poco; qui nulla. Non potete farvi l'idea della caratteristica dicoltà di questa missione, come di tutte le missioni giapponesi: in breve non si può dire. È un popolo istruito, legato alla tradizione in modo inconcepibile, che vive nell'agiatezza, che sorridendo e inchinandosi odia lo straniero, che però sopporta perché gli è utile e non può farne a meno, pagano e materialista no all'ultimo eccesso e che conosce tutte le passioni umane, organizzato in forma dicilmente imitabile che adora il suo imperatore (ora che è ammalato sono sospesi teatri, divertimenti, cene, ecc. quando muore è tutto il commercio che si ferma). . . cose insomma inconcepibili dalla nostra mentalità. E non dico che un lato semplicissimo, il più visibile. Quindi aumenta le preghiere. Mio bisogno particolare per cui pregherai mi santichi e impari bene la lingua. Sordo Antonio / 1926-12-23 /, chierico salesiano, suo ex-allievo di Valsalice Bene, bene, niente paura, sei sempre il mio buon Antonio. Tu hai solo bisogno di questo: Allegria e lavoro, lavoro, lavoro; Stai unito a Dio con giaculatorie, E poi tenere bene legato il muscolo boccale innervato dall'ipoglosso (mi capisci?) Coi giovani: a) ama pregando b) vigila e riferisci a chi spetta c) sacricati nel lavoro per loro. Ho saputo del bravo Bovio: delle peripezie di vari di voi. Niente paura. Le bastonate vi fanno bene; il Signore ve le manda per quello, come ne ha mandate a me quando ero più manigoldo di voi. Nelle nostalgie una boccata di aria di chiesa, e là, da solo a solo con LUI, maneggia pure l'ipoglosso. ... Continua a pregare per me che non ti dimentico mai insieme agli altri di Valsalice di quei tempi: non potevate però essere diversi perchè avevate per direttore la cima dei matti. 54 6 1927 Figura 6.1: Nakatsu - autorità 1927 55 6 1927 2/1 parroco della chiesa di Miyazaki. 5/28-29 il Generale. Nobile fa visita a Miyazaki 6/7-30 visita di Don Ricaldone Vicario del R.M. e di don Canazei Is pet. della Cina 7/16 Mons. Hayasaka nominato primo vescovo giapponese a Nagasaki. Mons. Thiry a Fukuoka I salesiani appartengono alla diocesi di Fukuoka 8/1 viene eretta Visitatoria, separata dalla Cina Don Cimatti Visitatore 10/29 concerti all'isola di Amami Oshima 12/13 Muore il fratello Luigi a Piura in Perù Rinaldi Filippo / 1927-1-6 /, Rettor Maggiore Il Signore le conceda i più bei doni. Con questa lettera i suoi gli de longe venientes presentano i loro doni, oro di carità ardente per le anime, incenso di preghiere, mirra di morticazione non potendo ancora pienamente esplicare le loro attività. Deus scit et at voluntas Dei. Tutti bene in forze (salvi i piccoli disturbi), tutti studiosi della dicile lingua che va snodandosi e chiarendosi (ma ci vuole almeno un paio d'anni ancora per possederla con una certa qual padronanza). NOTIZIE PARTICOLARI. L'avvenimento massimo è la malattia e la morte dell'Imperatore. Da molti anni ammalato già aveva da tempo lasciato il governo al glio. Morì l'una del 25 dicembre. La sirena della città ne diede l'annuncio, e come il popolo giapponese aveva seguito le fasi della malattia, così ne pianse col lutto no al 1° gennaio la morte. Sospesi, si capisce, tutti i pubblici e privati divertimenti (nelle grandi città anche durante la malattia) preghiere fanatismo in vari, che si mutilarono o si fecero harakiri (= taglio del ventre ) ed ora stanziato il fondo di 30 milioni (delle nostre lire) per ricordare non si sa in che modo (forse con un tempio) il defunto. Due ore dopo la morte era già compiuto il rito di successione, perché il Giappone non può vivere senza il suo imperatore.1 Il successore è di grandi speranze per la religione. Popolare, è già uscito in carrozza aperta e a piedi a Tokyo cose incredibili per gli imperatori del Giappone. È notorio 1 Successe l'Imperatore Hirohito, che rimase sul trono no al 1989, e prese il nome Showa . In Gi- appone con ogni nuovo imperatore comincia una nuova era, e si computano gli anni dall'anno della successione. Da questo momento quindi comincia il primo anno dell'era Showa , e dal primo gennaio comincia il secondo anno. Il computo delle ere nella storia del Giappone diventa una cosa molto complicata anche per loro. Attualmente si usa anche il calendario gregoriano, e ci sono tabelle cronologiche per conoscere gli anni corrispondenti.. Don Cimatti a volte usa nei suoi scritti. 56 Anche in Italia c'era l'Era Fascista che anche 6 1927 che il suo precettore cattolicone, comandante di nave Yamamoto, gli è a anco e vede bene la religione cattolica. Di questi giorni fa furore la conversione del Prof. Tanaka2 insegnante di diritto alla Prima Università di Tokyo. Insomma dai tetti in giù è un momento buono che bisogna colla preghiera e col lavoro santamente sfruttare e in cui, amato Padre, non bisogna assolutamente, con sacricio di denaro e di personale, rimanere indietro. Le feste di capodanno caratteristiche in Giappone nella parte esteriore furono soppresse per la morte dell'Imperatore. Non fu impedita la fabbrica e i regali dei mochi (è l'equivalente del panettone. . . non nel gusto. . . per carità!!!). È riso speciale cotto e pestato in un mortaio: diventa una colla lamentosa che fa andare in visibilio (non so perché) i giapponesi. Alla missione ne furono regalati un visibilio e giorno per giorno (bisogna pur smaltirli) se ne ingoia un pezzo, abbrustolendolo sulla graticola. Avevamo preparato un modesto albero di Natale che tramandiamo per l'Epifania (qui non è di precetto). Giordano Antonio / 1927-1-6 / chierico tirocinante, ex-allievo di Valsalice Dirti che aspettavo, che desideravo dalla tua nuova residenza la tua è un po' poco. . . tu mi comprendi. ... Che cosa faccio? Studio, faccio musica, predico col foglio in mano, se no. . . mangio, rido (in Giappone bisogna anche coll'anima in tempesta ridere sempre), faccio la lotta coi marmocchietti (ci vorresti tu e Bovio), prego. . . (siete in tanti che mi tenete legato il cuore), dormo. Non è una bella vita? Spero presto iniziarne un'altra. Le escursioni. . . voglio girar tutto. . . un bel giorno se senti che sono rotolato in un burrone o in un vulcano, non meravigliarti. Non c'è nulla di insuperabile: accontentati del poco, e riuscirai nel molto. ... Mi dici: Sono sempre quello di prima. Domando: C'è la buona volontà? il desiderio del miglioramento? Sì?. Va' avanti tranquillo. Tu, devi cominciare ad accontentarti ad esempio di dire in una azione X una giaculatoria e ciò per un mese, per un anno, se è necessario. . . Questa è la tua santità, per la presenza di Dio, oltre, si comprende, all'esatta osservanza delle regole e dei santi voti. Abbi condenza col tuo Direttore: fa regolarmente il tuo rendiconto, fa regolarmente la tua confessione, e avanti senza paura. Ghetti Giorgio / 1927-1-13 /, Dottore di Faenza, amico e benefattore Rispondo subito alla sua del 19 dicembre, ringraziando dei graditissimi auguri di Natale e Capodanno... Quanto a me ottimamente in tutto: davvero non ho soerto proprio nulla nell'acclimatazione. Il clima l'ho trovato più mite in ogni senso che in Italia, anche perché 2 Il prof. Tanaka Kotaro, grande giurista, uscirà spesso nelle lettere, e diventerà amico di Don Cimatti. 57 6 1927 più variabile e le alternanze favoriscono, anche perché uno non pensa troppo al caldo e al freddo. D'altra parte la mamma avendomi sempre abituato a poche delicatezze, così. . . Quanto al regime dietetico, dovendo custodire la salute degli altri, ed avendo la possibilità (ho messo in piena ecienza l'orto, pollaio e conigliera ho trovato vino e latte e ho messo pure in ecienza un piccolo forno quindi il pane c'è in casa) si mangia all'europea. Fossi stato solo volentieri mi sarei messo (come farò nei viaggi di esplorazione missionaria che spero inizierò presto) al regime dietetico giapponese che mi piace assai: riso, pesce e verdura e frutta varia, e tè come bevanda: naturalmente quando si sta con loro bisogna adattarsi. Le dirò anzi che ho lasciato il vino per il tè: forse per la qualità (vino africano e di Francia) bevuto anche in piccola quantità (un bicchiere, perché dato il costo bisogna razionarlo) mi dava alla testa e sentivo inizio di reumi alle giunture. Col tè sto benone: d'altra parte dunque Lei vede, bisogna bere il tè e quindi. . . . Rinaldi Filippo / 1927-1-30 /, Rettor Maggiore Posso ora darle notizie un po' più chiare della nostra posizione. Ecco quanto è combinato col Vicario della diocesi. Col primo di Febbraio entriamo ucialmente a Miyazaki, col 20 Febbraio a Nakatsu, col 10 Marzo ad Oita. Deo gratias!3 Alla benedizione del Delegato Apostolico, unisca abbondante la sua, che davvero ne abbiamo bisogno. Sentiamo la nostra insucienza, ma d'altra parte se non ci buttiamo un po' in acqua con questa benedetta lingua non si nuota. Faremo del nostro meglio e dove non arriviamo noi faranno Maria Aus. e Don Bosco: anzi è meglio facciano e faranno tutto loro, così certo tutto andrà bene. ...Spero che il 20 c.m. niremo il 12.mo libro e così le elementari sono nite. Quando avremo alla mano questi 12 libri (di cui due furono studiati a memoria) avremo già un materiale per la lingua parlata e scritta, quale non ha la massima parte dei giapponesi. Già quasi tutti hanno letto il catechismo ed altri libri; la preparazione delle prediche domenicali è già alla mano; quello che ci manca è la pratica della lingua che certo si faciliterà in questi mesi; i preti si preparano già a gran forza sugli esami di coscienza per avere il materiale per le confessioni. Fortunatamente i cristiani si preparano per questi esami. Diremo loro: Per ora capiamo tutto!. C'è dentro tutta la teologia e ancora un po'. . . E avanti nel Signore. 3 Da questo momento i salesiani hanno piena libertà di azione. Don Cimatti parroco e Don Cavoli viceparroco. Li aiuta il coadiutore Guaschino. Gli altri confratelli sono ancora con loro. Prima di separarsi presero una foto ricordo, conservata. Da tener presente che si trovano in Giappone solo da un anno. Fa impressione il loro coraggio, se si pensa alle dicoltà della lingua. Il principio che per nuotare bisogna buttarsi in acqua si applica bene allo studio della lingua. L'esperienza dimostra che non si impara a parlare coi libri: bisogna avere il coraggio di fare la dura esperienza della vita. Del primo gruppo, Don Margiaria e Don Piacenza la possedevano bene. Don Cimatti, data l'età avanzata, era povero di vocaboli e poco sicuro nella grammatica, ma riusciva a farsi capire. In questo i nostri non erano certamente inferiori agli altri missionari. 58 6 1927 ...Spero presto iniziare con un po' di regolarità pubblicazioni innocue sul Bollettino. Siate sicuri che i giapponesi leggono e sono informati di tutto. Ma non fa un passo un europeo che la polizia non sappia, e il tutto con un'arte così ne che incanta. Noi usciamo poco o nulla, ma sanno perno quel che mangiamo e sapessero l'italiano, saprebbero perno quello che diciamo. Quindi di questa nobile terra o dir nulla o dir bene; se si tratta di illustrazioni: che siano tali in cui essi facciano la più bella gura. Vede che mi vo giapponesizzando! Oh, sentisse nelle prediche! Ma non sa che non c'è una composizione giapponese in cui non si sdilinquiscono nella signora luna, coll'uccellino, col ciliegio orito! Nella predica di S. Francesco e Don Bosco, da buon giapponese, ho detto che S. Francesco era un piccolo samurai. Ho detto: Si avvicina la primavera il prugno orisce i vostri gli sono belli come ori. Non rida ve'! Mi giapponesizzo. . . Lett. ad E. Valentini, inizio febbraio 1927 Rispondo alla tua di Capodanno. Grazie della consolazione procurata e del bene che mi hai fatto. ...Ottimi i propositi. Direi: Non guardare troppo ai progressi. Ti sembrerà strano, eppure. . . Ti esorto più che ai risultati, sforzarsi di mantenere costante la buona volontà di azione e in quantum potes fare. Riesci? Basta che io veda Lui. Non riesci? Se agisci come ti dico non avrà luogo questa alternativa. Avanti dunque. Optime pure pel piccolo diario. Non facciamo mai abbastanza per l'anima. Il sentirti infervorato e quando scrivi e quando ti confessi, ecc. è dovuto alla grazia di Dio che con questi mezzi agisce in te. Non esagerare nel senso di pensare di non andare bene se non ricordi sempre. . . L'importante è orire le azioni a Gesù con questo scopo e poi. . . avanti. Ubi spiritus Dei ibi libertas ! Per il resto calma. Ad avere meno timori e più sicurezza di direttiva come ti sarebbe utile la lettura delle Opere di San Francesco di Sales! Lascia la Filotea e il trattato dell'amor di Dio per ultimi. Ricaldone Pietro / 1927-2-16 /, Vicario del Rettor Maggiore Oggi è un anno dacché siamo entrati a Miyazaki. Voglio che riceva questo primo saluto giapponese. La era e nobile terra del Sol di levante, specialmente le due province di Oita e di Miyazaki a mezzo del nullissimo scrivente dà il suo saluto all'incomparabile Don Calderon de La Barca Pedro Ricaldone che viene ad allietare col suo sorriso i ciliegi in ore e i boschi del Giappone.4 4 Don Ricaldone era stato nominato Visitatore Straordinario per il Giappone e la Cina. Don Cimatti imita scherzando lo stile onorico del Giappone usato per i grandi personaggi. 59 6 1927 Preghi per noi e ci benedica. . . Os ad os, cor ad cor alloquimur. . . Si guri che perno il sottoscritto l'ha sognato. . . E pensare che sogno poche volte all'anno. . . Ma il Giappone è anche Paese dei sogni. Preghi e ci benedica con tutta l'anima sua e specialmente benedica questo Barabba: Rinaldi Filippo / 1927-2-22 /, Rettor Maggiore Torno ora da Nakatsu dove ho insediato l'ottimo Don Piacenza, Don Leone e Merlino. Deo gratias! La famigliuola di Miyazaki va scindendosi ed iniziando il lavoro presso. Un anno fa incominciavamo il lavoro di preparazione, cimentandoci colle dicoltà della lingua, ed in mezzo alle meraviglie di natura che si delineavano sotto ai nostri occhi estasiati, sognavamo il momento in cui avremo potuto fare qualche cosa per le anime a noi adate. Ed ora al ricomparire della orita primavera giapponese, tra le stesse aascinanti bellezze, pur appena balbettanti la dicile lingua, iniziamo nel nome del Signore, di Maria Aus. e di Don Bosco l'umile opera nostra. ...Alla stazione si trovano a riceverci alcuni dei cristiani residenti in Nakatsu. La famiglia del fotografo ci volle a casa sua a riposarci e ristorarci. Verso le sette di sera facemmo la nostra entrata solenne. Nella modesta cappelletta intonammo il Te Deum ed adatici alla protezione di Maria Ausiliatrice e di S. Giuseppe cui è dedicata la residenza e rinnovati i nostri voti a Don Bosco, non ci rimaneva che andare a preparare i nostri letti. Il letto giapponese è presto allestito: sulla stuoia un piccolo materasso, e poi le coperte e. . . Buona notte! L'indomani Domenica funzione solenne: discorso del caro Don Piacenza, musica e canti coronati dalla benedizione di Gesù. I sei cristiani presenti erano giubilanti, e pensavano con gioia all'avvenire della loro comunità. Morelli Giuseppe / 1927-2-24 /, suo parente Non so se questa arriverà in tempo, ad ogni modo buon Onomastico. E voi, Teresina, procurate in quel giorno di trattare bene il vostro Giuseppe. Gli regalerete un ore per me e un bel bacio. Bravi, avanti e facendo del bene. Tutto ci sarà ricompensato in Paradiso. Desidero proprio fare la sua personale conoscenza. Ho letto l'annuncio del matrimonio sul Piccolo. ...Quanto ai dolci, Teresina, al ritorno li voglio. Che bella festa faremo e spero di vedervi già con dei bei gliuoli e delle belle gliuole e faremo un festone con babbo e mamma (Non conosco ancora i suoi parenti, caro Sig. Morelli, ma li conosceremo). Allegri dunque nel Signore e avanti senza paura. 60 6 1927 Rinaldi Filippo BS/ 1927-3-12 /, Rettor Maggiore Sono ritornato da Oita5 dopo di aver insediato i nostri cari confratelli Don Tanguy, Don Margiaria e De Mattia nella nuova loro dimora. Dopo di essere stati salutati da alcuni cristiani fuori della stazione, ci dirigemmo alla casa della Missione. Qui giunti, dopo aver pregato e consacrato noi stessi e le anime a noi adate al Signore, Don Margiaria, sempre zelatore di Savio Domenico, fece a tutti la gradita sorpresa di trarre fuori dalla cassa la statuetta del nostro santino, e, messala in luogo eminente della casa, gli adammo la gioventù della nostra missione. ...Dando uno sguardo attorno su questa città, che dai colli si stende giù al mare, in una splendida riviera, pensavo all'apostolo del Giappone, a S. Francesco Saverio. Verso la metà di settembre del 1551, S. Francesco Saverio sbarcava a Funai, l'antica Oita, aderendo ai reiterati inviti di Otomo Yoshishige, il daimyo più potente del Kyushu e uno dei più grandi del Giappone. Otomo, giovane allora di vent'anni, sentì subito una viva aezione pel Santo; l'accolse con tutta l'aabilità di cui i Giapponesi sono maestri insuperabili. Aetto simile sentì pure per questa giovane anima S. Francesco, e da quel giorno Otomo, che signica grande amico, fu davvero il più grande amico che il Santo abbia avuto fra i Giapponesi. ...Questi ricordi, innestandosi bellamente nelle anime di tutti i Giapponesi a noi adati, valgano colla grazia di Dio, che non mancherà, e colla pratica di una vita veramente cristiana a trasformarli e a formare di loro le delizie del cuore di Dio. Dalla Cronaca di Don Cimatti / 1927-4-... / Primo lavoro fu di renderci conto delle nostre pecorelle. Coi pochi dati che avevamo si cominciarono da Don Cavoli e da vari cristiani le peregrinazioni. Constatazioni dolorose: da anni ed anni molti non avvicinarono il sacerdote, alcuni lasciarono da tempo ogni pratica, altri non ricordano che di aver ricevuto il battesimo, ma non sanno gli obblighi che importa ecc., altri non si sentono forza di fare... È il problema più doloroso del missionario. La gran massa è data da cristiani di Nagasaki, discendenti dai vecchi cristiani dei tempi delle persecuzioni. Sono sagomati a modo loro, buoni per loro, con poco spirito di propaganda, cui basta (come dicono essi) la fede. A che la propaganda? A che tanti Battesimi? Meglio pochi e buoni... meglio niente E noi siamo in genus electum... Non troppa frequenza alla Confessione e Comunione... Basta nelle grandi solennità!... Pensate allo spirito salesiano in queste condizioni: contro questi criteri lottare, animare, formare apostoli è dicile... Constatazione lungamente esperimentata. 5 Una delle tre missioni della zona adata ai salesiani. Questa città che anticamente si chiamava Funai, nella storia della Chiesa del Giappone fu il primo centro della cristianità e anche la prima sede episcopale. 61 6 1927 Rinaldi Filippo / 1927-4-5 /, Rettor Maggiore dei salesiani Salute: ottima in ogni senso. Lavoro: tra lo studio e la ricerca e conoscenza dei cristiani mi sono presso come lavoro minimo anche una conoscenza topograca della missione e un po' del resto c'è da occupare bene la giornata. La provincia di Miyazaki ha un'unica ferrovia lungo il mare. . . Ci sarà pure da esercitare le gambe. Evviva! ...Il buon Gesù e la Mamma continuano a sostenermi e a darmi inaspettate consolazioni nell'intimo dell'anima e nelle relazioni con Loro, nell'esercizio del ministero, nei sacramenti , nella carità con cui mi sopportano i confratelli ecc. Mah! Così vuole il Signore e così sia. Domani mi vorrà in altra forma? Così sia. ...I vecchi cristiani devono avere da Dio forse il compito di essere il seme che nel silenzio radica e si moltiplica, ma non si muovono. Qui in maggioranza sono tali. Tenterò questo movimento e spero col patrocinio di S. Giuseppe di riuscirvi. In Giappone è proverbio tra le cose terribili al mondo sono il terremoto, l'incendio, il padre di famiglia. Per i due primi possiamo fare poco, siamo nelle mani di Dio. Ma quando sente dai giornali notizie di terremoti, non si allarmi per noi siamo lontani dalla zona, pur ballando sovente (ormai ci provo gusto!). Per gli incendi certo bisogna usare grande prudenza: siamo circondati di legni e di quello resinoso che brucia splendidamente. Il padre di famiglia è davvero sovrano. Buono per la famiglia se il padre è buono; se no, è peggio di un tiranno. Tutti dicono ai suoi ordini et cum spiritu tuo. Ecco il tentativo: organizzarli, spiegare, ottenere che cooperino nell'apostolato et similia. Spero di riuscire perché ci sono alcuni elementi buoni (qualcuno fu in America). Per S. Giuseppe si fece un piccolo ritiro (esercizi spirituali) di 5 giorni. Avevo bisogno che Gesù si impadronisse delle anime. Spero riuscito. Merlino Alfonso / 1927-5-12 /, salesiano laico, residente a Nakatsu Un grazie cordiale per le assidue cure con cui hai assistito l'ottimo Don Piacenza nella sua malattia. Bisogna continuare e per Lui e per voi, che tutti e tre (te pure compreso) ne avete bisogno. Dunque (e ricordati che è un ordine formale e mi faresti proprio un dispiacere se non lo facessi), desidero e voglio per te ; 1. che a colazione pigli uova e latte, 2. che a merenda pigli uova e latte, 3. dopo pranzo mezz'ora almeno di riposo sul letto. Più altre piccole cure che ho suggerito a Don Piacenza. Don Piacenza ha bisogno di vitto sostanzioso ora dopo la malattia, a piccole riprese. Perciò carne (fa un po' di brodo buono), latte, uova, verdura (cotta per ora è meglio 62 6 1927 così), frutta. Non spaventarti della spesa; ne spendiamo il decuplo se dobbiamo ricorrere al medico e medicine. Per le spese ci pensa la Provvidenza. Per non aumentare a te il lavoro e tutti essendo malandati un po', prepara per tutti (te compreso ) con cucina unica secondo gli ordini che riceverai dal tuo direttore. È il più bel oretto che puoi fare per onorare la Madonna. Credilo, Alfonso mio, fa' quanto ti dice a nome di Dio, Don Cimatti e ne avrai le benedizioni sue, di Maria e di Don Bosco. Venendo presto ci intenderemo meglio: ma per ora fa' così per te e per gli altri. È stretto dovere. Figliolo mio ti abbraccio e benedico con tutta l'anima. Giordano Antonio / 1927-5-15 /, chierico tirocinante, ex-allievo di Valsalice Ti auguro di venire in Giappone. Ti ho detto ripetutamente le condizioni, preparati. Quanto ai compagni che non scrivono o scrivono poco, penso che han da lavorare, ma specialmente a questo: è un distacco che presto o tardi devi prepararti di dover fare. L'unico amico indefettibile è Gesù e chi ama l'anima tua. I compagni per quanto santi quali Don Cimatti li ritiene, nel bene che ti vogliono c'entra anche molto di materiale e forse più di questo che di quello spirito informatore dell'amore delle anime. È un amore un po' animale (non scandalizzarti), ma è così, perciò, credi a me, non può durare a lungo. Penserai! Don Cimatti diventa matto: lo sono da tempo, ma tra qualche anno mi darai ragione. Anche per questo ti posso parlare con l'esperienza di 30 anni in cui Gesù mi ha fatto incontrare con anime di ogni genere, e ti posso dire di aver provato quanto ti dico. Persuaditi, Antonio, che qui tutto passa e non dura, e saresti ben oca se non ti elevassi in alto e non comprendessi che Gesù solo è indefettibile. Mi dirai: Oggi Don Cimatti è in vena di far prediche!. Sia, ma comprendi gliolo. A te un abbraccio alla tua bell'anima. Rinaldi Filippo BS/ 1927-5- . . . /, Rettor Maggiore Il culto di Maria Ausiliatrice Desidererà certo conoscere quanto i suoi gli hanno fatto per onorare la nostra Ausiliatrice. Dirò meglio, quanto Maria ha voluto fare per essere onorata anche da questo popolo. Non c'è che dire: Maria Ausiliatrice ha buon gusto. ...A Miyazaki la festa assunse anche la forma di avvenimento cittadino per la venuta del gen. Nobile. All'invito dei poveri gli di Don Bosco, con sacricio di tempo, di incomodi pel viaggio, rispose: Presente! Ricevuto coi debiti onori alla stazione, fu in mezzo ai cristiani la mattinata, dando l'esempio di esecuzione esatta dei doveri cristiani, assistendo nella sua brillante divisa alle sacre funzioni, poi trattenendosi familiarmente in mezzo alle famiglie cristiane, prendendo fotograe e presiedendo ad una modesta agape oerta dalla Missione cui intervennero le primarie autorità cittadine. 63 6 1927 A sera sul tardi una devota illuminazione preparata dai cristiani sotto la guida dell'infaticabile Don Cavoli, richiamava cristiani e pagani alla Missione a cantar le lodi dell'Ausiliatrice nostra, mentre in un gran teatro a oltre 2000 persone il gen. Nobile teneva una ben riuscita conferenza. Il riconoscente grazie cordiale, schiettamente italiano, vada all'illustre personaggio, che, mentre all'estero tanto onora la Patria nostra, non dimentica di rendere anche in questo modo un grande servizio all'Opera Salesiana. ...Ado la presente al. Gen. Nobile che di persona o per lettera gliela farà pervenire.6 Nella sua bontà, accettato l'invito, con grande sua fatica l'illustrissimo Signor Generale venne a Miyazaki proprio nella festa di Maria Ausiliatrice di cui è ardente devoto. La Madonna si servì di Lui per la presentazione uciale in Miyazaki. Sia ringraziato il Signore e con il Signore Sua Eccellenza che volle così onorare e benecare i gli di Don Bosco. Rinaldi Filippo / 1927-6-5 / , Rettor Maggiore Fra poche ore parto per Kobe per incontrarmi col Sig. Don Ricaldone.7 E non dico altro. . . Nella sua ultima mi dice che Lei tacerà. Padronissimo ma non può tacere il cuore del glio. ...Salute ottima lavoro non manca in ogni senso pratiche di pietà regolari in comune. Trovo che quando debbo viaggiare o essere fuori dell'orario, non sempre mi riescono bene. Altro che essere santo! Quanta via ancora... ad ogni modo ado a Lei la mia anima anché me l'aiuti. Per i santi voti mi pare nulla di speciale: devo frenare gola e il cuore; anche per questo mi aiuti. Che vuole? La superbia e il cuore sono i miei più forti nemici. Preghi, preghi, preghi. 6 Il Gen. Nobile fu a Miyazaki il 28-29 maggio. Ci sono alcune foto commemorative dell'avveni- mento. Il giorno 30 Don Cimatti lo accompagnò a Kagoshima da dove partì via nave per l'Italia. Nell'accompagnare lo scritto di Don Cimatti il generale Nobile aggiungeva al. Rev.mo Don Rinaldi: Rev.mo Padre, Torno dal Giappone dove negli ultimi giorni feci un viaggio nell'isola di Kyushu per visitare a Miyazaki i Padri Salesiani. Il ricordo di quella visita è uno dei più bei cari del mio soggiorno nell'estremo Oriente. Padre Cimatti mi incaricò di farle pervenire la lettera che accludo. 7 Colgo l'occasione per presentarle, Reverendissimo Padre, i miei ossequi profondi. Suo dev.mo Umberto Nobile Don Ricaldone arrivò il giorno 7 con Don Canazei Ispettore della Cina, a cui apparteneva anche la missione del Giappone, e vi rimase no alla ne di giugno. Per Don Canazei fu l'ultima visita al Giappone. Visitarono Tokyo e poi tutte le residenze, ricevendo solenni accoglienze, e lasciando alla ne una relazione dettagliata e parecchie disposizioni pratiche. Ci sono molte foto commemorative. Per l'occasione si fece crescere la barba. Don Cimatti si divertiva a farne la presentazione in giapponese dandogli il titolo onorico di Eccellenza , che in giapponese si dice Kakka ., a cui Don Ricaldone rispondeva ridendo pursel ! , ma la gente non capiva. 64 6 1927 Carità in omnibus: ho bisogno di addolcire i miei modi di dire e fare. ...Ed ora colla venuta del suo rappresentante speriamo rassodare le cose, darle miglior piega e specialmente guadagnare assai per la salute dell'anima. Preghi anché mi faccia santo. Mai come ora comprendo che se non si è tali, si fan buchi nell'acqua e non si conclude davvero nulla nulla nulla. L'abbraccio per tutti e Lei ci benedica. Giordano Antonio / 1927-7-6 /, ex-allievo di Valsalice Ti confesso avevo pregato il Signore perché ti capitasse un po' di servizio militare, convinto che non ti farebbe del male: anche in questo mi ha esaudito. A te il compito di corrispondere salesianamente e cristianamente a questa prova e a questa grazia. Prova, perché per un religioso non è una prova indierente e tanti vi sono caduti; perciò in guardia e con fede allegra e continua. Grazia, perché se saprai fare il tuo dovere salesiano e cristiano ti rinforzerai in ogni senso. Ho provato per poche ore la vita militare la conosco attraverso ai miei numerosi allievi che ho cercato di accompagnare colla preghiera e cogli scritti attraverso questa prova l'ho conosciuta più da vicino durante la guerra negli ospedali e nei quartieri di Torino, perciò ritengo che conoscendo a fondo il mio Antonio, se fai in modo di essere salesiano e cristiano non ne avrai danno. Continua il programma di vita: attieniti alle pratiche di pietà frequenta i Sacramenti frequenta la casa nostra e andrai benone. Se puoi fa' un po' di bene a questi poveri giovani che tante cose dicono e fanno più per ignoranza, per rispetto umano che per malizia: potranno assai su loro. Se continui così vieni senza paura in Giappone. ... Tu sai che Don Cimatti non sa fare fronzoli vuol bene all'anima tua, ti è padre (tu l'hai voluto) me ne sono assunto la responsabilità. Rinaldi Filippo BS/ 1927-7-9 /, Rettor Maggiore E prima di tutto il grazie riconoscente dei suoi gli lontani, che Lei nella sua paterna bontà ha voluto consolare colla visita del Suo rappresentante (e quale migliore poteva essere?) nella persona del Rev.mo Don Ricaldone. ...Don Ricaldone era atteso. Grandi e piccoli al suo arrivo parlarono della nostra religione, di Don Bosco e delle sue opere. Sbarcato a Kobe, e ospitato cordialmente dai Padri delle Missioni Estere di Parigi, che gli procurarono la gradita conoscenza di Mons. Castenier, Vescovo di Osaka, proseguì il viaggio direttamente a Tokyo, accolto dalla paterna bontà di S.E. Mons. Giardini, Delegato Apost., che volle ospitare il nostro superiore nella sua sede. 65 6 1927 La breve permanenza alla Capitale, servì al nostro Don Ricaldone a contrarre preziose conoscenze, a far visita ai più importanti istituti, o scuole dello Stato o tenute da Congregazioni religiose, fra cui l'importante Istituto Stella del mattino dei frati Marianisti. E nel ricevimento alla nostra R. Ambasciata, e nella visita al Ven. Arcivescovo di Tokyo e dovunque il nostro Superiore, nel nome di Don Bosco, trova porte spalancate, facce sorridenti e desiderose di conoscere Don Bosco, e che formulavano i più fervidi auguri di prosperità dell'opera sua in Giappone. Oh, davvero che noi viviamo della rendita del nostro gran Padre! Oh, davvero che anche in queste lontane regioni Don Bosco è sempre presente, sempre operante, sempre elevando colla gloria del suo nome i poveri suoi gli. ...Ma il cuore del suo rappresentante era rivolto ai suoi fratelli del Kyushu, che con non minore ansia d'aetto l'attendevano. La sua parola d'ordine, o amato padre, era stata: il mio rappresentante vi veda al lavoro, e tutti, obbedendo a questo suo desiderio, si misero all'opera. ...Pensavo a Don Bosco, che anche in questo modo, presente in mezzo di noi, perpetuava nell'immutata ecacia dei suoi indirizzi il bene della gioventù. A sera i fanciulli e le ragazze con rappresentazioni sceniche, con canti, con danze, con discorsetti vollero dire a Don Ricaldone la loro gioia, la loro riconoscenza. Le nenie giapponesi cantate e accompagnate dai caratteristici strumenti nazionali s'intrecciavano alle briose e vigorose nostre canzoni italiane e dialettali. ...E nalmente alla volta di Nagasaki, la terra dei martiri, la sede della Diocesi. Accolti ed ospitati dal cuore paterno di P. Thiry, Vicario generale, visitate le principali istituzioni cattoliche, fatti segno ovunque alle cortesi gentilezze di tante anime buone, venne l'ora della partenza... La nave veloce trasportava il nostro padre a Shanghai per portare conforto, consiglio ai nostri travagliati confratelli. Rinaldi Filippo / 1927-8-2 /, Rettor Maggiore Ritorno da Oita e Nakatsu per l'esercizio della buona morte. A Nakatsu Merlino ha sfoghi di calore nelle mani che lo obbligano a star fasciato. Don Piacenza mi dice che l'ernia diventa insopportabile. Il dottore consiglia l'operazione e tutto sommato sarà meglio. ...Per ora le novità che certo saprà. P. Hayasaka Gennaro eletto Vescovo di Nagasaki.8 È un ottimo giapponese che ha fatto gli studi a Roma ama i Salesiani. Verrà in Italia per la consacrazione l'ho pregato di passare all'Oratorio e a Valsalice. P. Thiry F. eletto Vescovo di Fukuoka. Non saprei dire quale cuore abbia verso di noi. In quali relazioni saremo noi se aggregati cioè a Nagasaki (come ora) o a Fukuoka (nuova diocesi, data ai Padri delle Missioni Estere) o indipendenti, non saprei. Faccia il Signore. Preghiamo e avanti nel Signore. 8 Il primo Vescovo giapponese, primo passo per adare la chiesa al clero indigeno. Ottimo amico di Don Cimatti fu sempre in buone relazioni con lui, accettando volentieri conferenze e funzioni liturgiche. 66 6 1927 Cominciamo a vedere qualche spiraglio di luce per la lingua, vanno moltiplicandosi le altre attività. Già cominciano ad accorgersi che ci siamo e quindi. . . A Oita e Nakatsu si nota diminuzione forte di giovani (certo è il periodo di vacanze, è caldo, ma è anche certo vi è un lavorìo esterno. . . ). Essere cristiano costa per il lavoro di volontà e di costrizione nel far il bene signica esporsi al sorriso, alla critica, forse alle minacce di tanti; nelle scuole i cristiani non sono ben veduti, non sono di elevata condizione, perciò. . . non v'è da meravigliarsi. Deus nos benedicat. Giardini Mario / 1927-8-18 /, Delegato Apostolico Mi si annuncia uciosamente (quindi a tempo Le darò l'annuncio uciale, se forse non lo saprà prima) che al primo di Agosto, l'Opera nostra in Giappone è separata dalla Cina. Non è chiaro in che condizioni saremo salesianamente, se ispettoria, visitatoria o altro. Come pure non sappiamo nulla della nostra nuova situazione coll'elezione dei due Vescovi. Comunque sarà, per noi si continua col nostro immutato programma: tutto quello che può avvenire non cambia di un etto il nostro dovere: santicazione nostra e salvezza delle anime, ne aggiungerà degli altri, e, dal punto di vista umano, infelici quelli su cui pioveranno. Runi Costantino / 1927-9-7 /, ex-allievo di Valsalice, fratello di due salesiani9 Finalmente! Sei proprio fratello di tuo fratello. . . Domanda un po' a Don Rinaldo quante volte ha scritto quest'anno?. . . Come te. Ma vedi, per me il sistema è semplice: rispondo a chi scrive, quindi. . . eccomi a te. a) Ma sono più che convinto che mi ricordi. Che poi Costantino, le anime nostre, tu lo sai, si compresero, si aiutarono, si unirono. . . Ecco tutto. Finché tu non dirai di no, continuerà questa unione di anime. . . E anche quando dicessi di no, Don Cimatti sempre pregherà per te. b) Non gurarti la vita missionaria giapponese a base di vita randagia nelle selve, tra selvaggi, cose romanzesche insomma, Qui coi mezzi, hai tutte le comodità. Per ora il massimo sacricio è la dicoltà della lingua. . . c) Mi parli della mia decisione di venire in Giappone. . . Era quasi 30 anni che domandavo! Perché? Dici tu!. . . Perché domando a te, vuoi prendere moglie?. . . Eccoti la ragione semplice. d) Tu hai fatto il tuo dovere verso Mamma ed il Signore ti ha benedetto e più Le sarai aezionato più ti benedirà. 9 Runi Costantino, fratello di due salesiani: Don Francesco, missionario in Cina, e Don Rinaldo, collega di Don Cimatti a Valsalice, fu allievo di D. Cimatti a Valsalice. 67 6 1927 e) Quanto a Flora, sicuro, lentezza e pazienza. Quanti facendo le cose colla testa nel sacco pigliano delle cantonate ed è miracolo se non fanno delle stupidate che scontano poi per tutta la vita. Tu sai (perché ho insistito anche su questo punto essenziale per te) che Don Cimatti ogni giorno ti accompagna colle sue povere preghiere anche per questo scopo. f) Ben volentieri faccio la mia presentazione alla tua Flora, ora sulla carta, al ritorno in Italia certo anche di faccia. Mi dici che è più buona di te: tu procurerai di superarla. Altro per ora nulla. Sto bene, lavoro c'è che vuoi di più? Tu, Costantino mio, continua ad essere un buon cristiano, un buon allievo di Don Bosco e un buon Italiano. Un bacione per me a Mamma Rosetta, un saluto alle sorelle (ma sì. . . baciale anche per me) a te un abbraccio immenso e un aettuoso bacio congiunto alla preghiera quotidiana. Runi Flora / 1927-9-7, danzata di Runi Costantino10 Le parole del mio caro Costantino, le sue con cui ha voluto postillare la lettera, mi hanno riempito di consolazione. Grazie. Non ci conosciamo di persona, ma al ritorno in Italia spero di salutarvi sposi. Certo, certissimo che pregherò per Lei e perché presto le vicendevoli aspirazioni si realizzino. Costantino è ottimo e vorrei trovare un superlativo più forte per appiopparglielo. Lei sarà certo più di lui. Continui, e nel lavoro, nella preghiera, nel sacricio si prepari al gran passo. Ossequi ai suoi ottimi genitori. E Lei nella sua bontà voglia unirsi a Costantino per pregare per me e per questa missione. Il Signore e Maria A. e Don Bosco la proteggano. Vallunga Maria / 1927-9-9 /, sua seconda cugina Grazie della vostra. Non aannatevi a scrivere che capisco benissimo che cosa vuol dire il lavoro di casa, specialmente quando si è nonna e. . . (lo dico piano, perché voi donne vi oendete) quando si invecchia. Godo che stiate bene e ne ringrazio il Signore ogni giorno. A Ginetta auguri. Riol da ghi! Quanti ricordi della mamma! Della mia gioventù! S. Mamante, Montefortino, la grotta di S. Antonio, Monte della Pietra Mora, Marzeno. . . La buona cugina Marietta. . . Prego di cuore per Lei e avvisatemi in tempo. . . (capite bene perché!). A Teresina pure auguri e che quello di Ottobre sia il primo di una serie di tanti altri buoni come suo marito e come Lei. Luigi di tanto in tanto scrive anche a me. Certo il Salesiano deve essere sempre allegro. Salutatemi la zia Angiola, quando potete aiutatela: è carità orita. Sapevo della povera Luigia. Potendo fatele una visita per me all'Ospedale. 10 Non si conosce il nome della signorina. Era danzata di Costantino, e sarà proprio Don Cimatti che nel 1929 benedirà le loro nozze. 68 6 1927 Ed ora saluti ed un bel bacio per me a vostro marito, a Giovanni, ad Angiolino che ormai sarà Angiolone. E tu Giovanni quando ti sposi? Saluti a Tognotti e tutti quelli di Marzeno. Quando torno con Tognotti parleremo per dei mesi. Saluti a Mariangela e alle glie sposate. Grazie dei saluti di Nina. Avendo occasione non dimenticatemi ad Enrichetta. Quando bambini andavamo a Marzeno, Enrichetta che era la più vivace di tutte era quella con cui giocavo di più. Vi abbraccio di cuore. Fracchia Italo / 1927-9-27 /, ex-allievo di Valsalice, Uciale dell'esercito La tua bontà davvero mi ha commosso e richiamato persone, cose. . . Grazie. Solo il Signore sa il bene che mi hai fatto colla tua carissima, cui rispondo solo per cartolina. Sono in treno e non ho comodità di altro. Tu mi fai troppo onore volendo mettere la mia persona troppo in alto nelle relazioni con te. Ben altri santi ci furono per il mio buon Italo: Don Piscetta, Don Varvello. Don Cimatti sì, ti ha voluto un bene immenso, pregava, ti consigliava sentimentale come te e più di te, può essere che in qualche momento non ti abbia edicato. Perdonami e prega per me. In un non lontano ritorno certo ci rivedremo e. . . canteremo e suoneremo. Là, là, non mettermi troppo in su nella musica. . . So di essere un poverissimo dilettante sentimentale. Tu sì, che sai scrivere così bene, così delicatamente. Alla tua ottima Luisa l'assicurazione di abbondanti suragi e di preghiere per l'anima benedetta del babbo. Ai tuoi ragazzetti un bacio. Se mi manderai una tua foto contraccambierò di cuore. Allegro, buono e n d'ora buon Natale. Ti benedico, abbraccio e bacio di cuore. Continua sulla buona via pregando per chi ogni giorno ti ricorda. Rinaldi Filippo BS/ 1927-10-1 /, Rettor Maggiore Ho pensato che non riusciranno spiacevoli ai lettori del Bollettino nostri amati benefattori alcune notizie storiche sul Giappone e sulla nostra Missione... Può interessare forse questa domanda: Come si è venuto formando l'impero giapponese?. Il popolo giapponese basandosi sulle antiche sue tradizioni e sui codici sacri della sua antica letteratura, dichiara di essere il popolo uscito immediatamente dalle mani della Dea Amaterasu. ...La dea Amaterasu rivolgendosi al suo glio Oshiho-mimi-no-mikoto disse: Figlio mio, il paese lussureggiante della pianura coltivata è il paese che tu devi governare; va, discendivi e governalo bene. Oshiho-mimi preferì vi andasse suo glio Ninigi, che accompagnato da numerose divinità discese al picco Kushifuru della montagna Takachiho nello Hyuga (Miyazaki). ...In seguito Amaterasu prendendo una celeste gemma, una spada ed uno specchio, ne fece dono al suo gliuolo, dicendo: Questo specchio consideralo come la mia anima, e rendi a questo culto come se fosse a me. Sono appunto questi tre oggetti 69 6 1927 (lo specchio, la spada e la gemma) considerati come emblemi della dignità imperiale, e la cerimonia d'accessione al trono, consiste sostanzialmente nella presa di possesso di questi divini tesori. ...Nei libri delle Scuole elementari superiori giapponesi dopo aver narrato il dialogo della Dea col glio, si legge: La parola Divina (detta dalla Dea Amaterasu a Ninigi) insegna il fondamento sul quale il nostro paese fu costruito; stabilisce la distinzione fra il Sovrano e il suddito; essa ci garantisce la perpetuità della dignità imperiale, che durerà quanto il cielo e la terra. Nei libri delle scuole superiori e nelle opere tecniche si racconta il fatto senza commenti: è un postulato a cui ogni buon giapponese deve credere. ... Il fatto certo è che antichi giapponesi (dicile assai determinare le date), cominciarono una regolare invasione di conquista dall'Isola del Kyushu. Il centro iniziale di questo movimento di conquista, come pure di tutto il complesso sistema delle idee religiose primitive del popolo giapponese, è proprio la provincia di Miyazaki, centro attuale della nostra missione. ...Mentre leggevo qua e là queste belle notizie, mi sembrava di vedere l'Apostolo Paolo ad Atene in mezzo all'Areopago quando istruiva quei pagani richiamandoli francamente dalla superstizione e dall'ignoranza sul culto della Divinità, al culto del vero Dio creatore. Certo che se fosse ora missionario in Giappone potrebbe con la foga ardente del suo dire retticare le credenze dei giapponesi al riguardo e gridare loro come agli ateniesi: Anime buone, in Dio viviamo, ci muoviamo e siamo, come appunto disse qualcuno dei nostri poeti: Poiché siamo sua generazione, sua stirpe. Essendo dunque stirpe di Dio, non dobbiamo stimare che il Divino sia simile all'oro, all'argento o della pietra scolpita dall'arte e dal pensiero dell'uomo. ...Questo noi pure ci sforziamo di predicare a queste care anime, che se comprenderanno la verità della loro origine e ad essa conformeranno le loro azioni certo avranno fatto un buon passo nell'apprendimento della nostra Santa religione. Rinaldi Filippo / 1927-10-3 /, Rettor Maggiore ...L'Opera nostra viene conoscendosi lentamente, ma sicuramente. A Gennaio spero far pubblicare un opuscoletto su Don Bosco in giapponese e forse iniziare un giornaletto. Oh, quanto si farà del bene colla stampa. . . E quanto ce n'è bisogno! Amat.mo Sig. Don Rinaldi ci aiuti. Lei aspetta il Sig. Don Ricaldone che farà proposte concrete pel noviziato, ecc. ma ricordi che se di quest'anno o in gennaio non manda due o tre, ricordi che perdiamo un anno, sempre per la dicoltà della lingua. Non domando che due o tre per anno, come S. Francesco Saverio. Pensi davvero alla cosa. So con certezza di due o tre che già i Superiori hanno destinato pel Giappone è un anno guadagnato e creda che per il Giappone guadagnare un anno è gran cosa perderlo è un male immenso. ...Funziona bene l'Unione padri (ho trovato dei veri aiuti e dei veri apostoli ieri 70 6 1927 dicevo ad alcuni di loro: Vi metto la veste e siete missionari bell'e fatti. Ridevano queste anime belle. . . Come si fa? Se Lei non mi manda dei salesiani, bisogna ben salesianizzare uomini, donne (adesso ho anche le madame fra le costole con l'unione delle madri), ragazze e fanciulli (compagnia di S. Luigi e i più grandetti dicono già un buon pensiero ai più piccoli in conferenza) e giovinotti (per Don Bosco gennaio, ci sarà circolo giovanile). ...Non sono pratico di altre parti del mondo. . . ma per i giapponesi. . . è così chiaro, ci vogliono i giapponesi. . . Stia pure tranquillo che non vanno in oca per gli europei, né per le cose europee, salvo a servirsene e magari dire che le hanno fatte loro. Lei, ad es. l'ha veduto il dirigibile costruito dal Gen. Nobile? Finito il lavoro gli hanno fatto le feste, l'han decorato e poi bellamente gli hanno detto: Lei Eccellenza, vada pure al Polo adesso facciamo da noi. È certo che adesso l'apparecchio montato da Nobile, lo smontano, lo copiano, lo studiano, lo ricostruiscono, ecc. . . Nessuno ha più l'ha visto. Queste facce gialle sorridenti sono fatte così. . . Fra di loro se le dicono di tutti i colori e non atano. Guai se uno di noi dicesse l'ennesima parte di quello che un padre giapponese può dire ai fedeli. Dunque insisto per avere qualcuno per lo studio. Guadagniamo un anno in questo Giappone che creda pure, corre corre corre e si risica di rimanere con un palmo di naso e di non raggiungerlo. ...Mi permetta una dilucidazione a pensieri precedenti. Sono convinto che noi in Giappone dobbiamo imporci colle scuole. La scuola per il Giappone è tutto e in essa il ragazzo, il giovane, gli adulti (vi sono specie di associazioni ex-allievi) trovano tutto ciò che il mondo moderno può dare. Nei nostri oratori l'unica novità potrà essere la chiesa (e annessi) e la grazia di Dio. D'altro hanno tutto e abbondantemente e in forme dicilmente superabili. Quindi, come verichiamo in piccolo ora, un accorrere iniziale per la novità, e poi?. . . Circolare salesiani / 1927-10-17 / ai Missionari salesiani in Giappone11 Di ritorno da Kagoshima, dove ho potuto parlare a lungo con Sua Ecc. il Delegato, mi fo premura di comunicarvi il risultato della conversazione. 1. Relazione sul lavoro compiuto nora nelle singole residenze. Approva tutto, ne gode; esorta a continuare senza scoraggiarsi: prega cotidie per noi. Insiste anché non perdiamo di vista le vocazioni indigene. 11 Questa é la prima delle 217 circolari indirizzate ai confratelli del Giappone che sono state conservate. Date le grandi distanze e la dicoltà di comunicazione, Don Cimatti nché fu Superiore della Missione e dell'Ispettoria si tenne in contatto con i confratelli con le circolari in cui comunicava notizie e direttive. Le prime circolari sono scritte a mano e moltiplicate con la carta carbone. ricevette una macchina dattilograca e allora si modernizzò . Nel 1930 Di alcune si sono conservate più copie. Sono una preziosa fonte per conoscerne la spiritualità e l'importanza che dava al tenersi in contatto con i confratelli. 71 6 1927 2. Relazione giuridica nostra colla Diocesi. Non sono ancora giunte le bolle di erezione delle due nuove Diocesi (Nagasaki e Fukuoka) nelle quali determinandosi i conni, sarà pure determinato in che posizione ci troveremo nei riguardi della diocesi. Pare che Roma (a Lui che faceva la quasi proposta di farci indipendenti) abbia risposto: Sono ancora pochi. . . Si vedrà più tardi. ...Corollario : suggerisco quindi di non fare innovazioni senza prima aver udito il Vescovo. Perciò ad es. è di parere di attendere per la pubblicazione del giornaletto ideato (che ritiene utile sotto tutti gli aspetti). ...Mia conclusione: 1. Lavoriamo per il giornaletto raccogliendo materiale in modo che appena sia liquidata la questione della dipendenza o no, si possa iniziare. 2. Lavoriamo per le vocazioni indigene (studiate anche la questione dei gli di Maria). 3. Preghiamo, lavoriamo assai e siamo umili. Ricaldone Pietro / 1927-10-28 /, Vicario del Rettor Maggiore Finalmente si è fatto vivo con la sua del 4/10/27. Si temeva da tutti, nonostante le assicurazioni dell'Ispettore, che Le fosse capitato qualche cosa di grosso. Meno male. . . Anche Lei ha pagato il tributo al calore e ai pirati cinesi. . . e Deo gratias!... Stasera con Margiaria e Liviabella mi imbarco per Oshima12 per le feste francescane; vi è anche il Delegato con cui giorni fa ebbi colloquio per più ore a Kagoshima. Non sono ancora erette le due nuove diocesi. Quindi non si sa a chi saranno adati i salesiani Mi permetta che insista sulla questione del personale. Lei sa in che condizioni ci troviamo per la lingua. Ho già due cristianità in via di formazione e promettenti assai (50 l'una e 30 l'altra) e già bisogna sdoppiarsi pel servizio religioso, almeno mensile. Non mandando anche solo due o tre signica un anno perduto, perché per essere nelle condizioni di lavoro anche minimo fruttuoso occorrono non meno di due anni. Lei ha constatato che in Giappone arriviamo un 40 anni dopo e come lunga e scabrosa sia la via; perciò veda un po' almeno in gennaio di far imbarcare qualcuno di quelli che sono già designati pel Giappone. Non domando se non quanto domandava S. Francesco Saverio (e vorrei avere la sua santità e forza per riuscirci come riuscì Lui ad ottenerlo) me ne mandi tre per anno. Rietta, amatissimo Sig. Don Ricaldone, e per il bene che ha dimostrato di voler al Giappone, venga nella decisione di accontentarmi almeno in parte. Lei può farlo: lo voglia! 12 Oshima, isola al sud di Kagoshima, dove la chiesa era orente. I cristiani, moto ferventi, venivano in buona parte da Nagasaki. Don Cimatti vi tenne una serie di concerti molto bene riusciti. 72 6 1927 Quanto al Cimatti futuro. . . Oh, amatissimo Don Pietro, non è per me, è per la mia anima e per l'amata Congregazione che parlo, e per le anime. Mi lascino tranquillo a lavorare colla scopa in mano, e nella libertà di muovermi, non a servizio d'etichetta complimentosa, ma colle povere gambe e braccia che Dio mi ha dato. Ma che cosa vuole bardare di ori e di bleu un asino? (Lo leggevo proprio stamane su S. Francesco di Sales), è sempre un asino, nei riessi miei con questo di peggio, che non mi ci trovo e dopo tutto, se sono così. . . è Lui che ci fatto, non noi. Ho la ferma convinzione che Don Bosco e Don Rua avrebbero fatto così, come Don Cimatti fa. Lascino questo romagnolo nella libertà dei gli di Dio. Rinaldi Filippo BS / 1927-11-10 /, Rettor Maggiore Amato Padre, torno ora dall'isola di Oshima, la cui evangelizzazione è adata ai Padri Francescani del Canada. Insieme ai cari confratelli Don Margiaria e Don Liviabella abbiamo portato il nostro modesto contributo musicale per onorare Gesù Cristo Re, che per la prima volta era portato processionalmente in trionfo per le principali città dell'isola. E Gesù fu onorato dai cristiani, e anche dai pagani che dimostrarono un contegno correttissimo in queste solenni manifestazioni, e pur non conoscendo Gesù, molti di essi lo onorarono anche prestandosi all'ornamentazione delle vie e a mantenere l'ordine pubblico. Fatti dimostrativi che dimostrano come sia pur lentamente ma nettamente, gran parte di questa cara nazione va polarizzandosi verso Gesù, re e centro dei cuori. E all'ultima processione a Nase, centro più importante dell'Isola, proprio per quelle stesse vie che avevano risuonato agli evviva di gioia per la visita dell'Imperatore, stipate di gente poco tempo prima una folla devota di cristiani tra l'ammirazione di migliaia di pagani, cantava le lodi al re dei secoli, a Gesù portato in trionfo dal rappresentante del Papa S.E. Mons. Giardini, che passava benedicendo, mentre noi sacerdoti con voce commossa cantavamo Illuminare qui in tenebris et in umbra mortis sedent. Valentini Eugenio / 1927-11-21 /, chierico tirocinante, suo ex-allievo Non so quale sia il tuo santo. Buon Onomastico. Ce ne sono vari in questo tempo. Ho letto e postillato la tua del 9/9/27, ed ora aggiungo qualche impressione, al solito franca e leale. 1. Mi pare di leggere fra le righe: a) troppa preoccupazione di santità, b) che pensi che la perfezione sia per te un qualche cosa sopra alle regole pratiche di vita salesiana (sarebbe un errore grave). 2. Se non stai attento e se non ti imbevi di S. Francesco di Sales (mi permetto di insistere) temo che la tua santità diventi di peso o uggiosa per chi la vede e che 73 6 1927 quindi per buona in sé e per te, non vada bene per gli altri: e noi dobbiamo essere soprattutto apostoli. 3. Per le vocazioni: a) preghiera, b) sii modello di vita salesiana,. . . La sterilità di tanti terreni deriva da tante cose imponderabili e dicili, ma non credo sia sterilità di fatto, ma solo relativa. È come da noi in Giappone. Una grande parte della nostra missione, a detta dei missionari, è terra di maledizione. Grazie a Dio si sono già avuti battesimi di pagani. Oh, preghiamo, lavoriamo salesianamente; come per i terreni non può parlarsi di sterilità assoluta, così per le vocazioni. 4. Le opere del Faber! Per quelle che conosco (non molto) belle, ottime ma non salesiane. A Piova un anno ad alcuni confratelli cui il santo Don Piscetta dettava gli esercizi, e Lui pure li faceva, si era scelto il Faber come lettura. Un giorno Don Piscetta mi chiama a bruciapelo e mi domanda: Che ne dici del Faber?. Non so cosa gli abbia risposto, ma mi rimase però incancellabile il suo apprezzamento: Francamente è un'ascetica dicile ed io non la capisco. Oh, noi Salesiani abbiamo l'ascetica di Don Bosco, molto più accessibile, facile e pratica per noi!. Per me preferisco San Francesco: capisce di più il cuore; forse l'altro più la testa.Ti formerai una perfezione più alla portata di tutti, dei giovani e più adatta al tuo cuore e alla tua anima, insomma più salesiana. 5. Strenna per quest'anno: Gesù lavora per te, con te, in te. Renditi familiare questo pensiero aggiungendovi la recita posata del Pater. Eccoti i miei auguri natalizi e di Capodanno. 6. Certo che per ricordarti non ho bisogno di foto: mandamela. Ci farò sopra un po' di studio alla Lombroso o alla Ferri e ti dirò i risultati. 7. E inne prega prega prega per me perché il buon Dio mi aiuti a salvarmi l'anima e a salvargli anime: non desidero altro. Ti abbraccio nel Signore e ti benedico con tutta l'anima. Presso Gesù. Rinaldi Filippo / 1927-12-1 /, Rettor Maggiore dei salesiani Sono ad Oita per le feste di S. Francesco Saverio, presenziate da S. Ecc. il Delegato Apostolico che accompagnerò a Nakatsu (non conosceva ancora queste due residenze) e poi andrò a Nagasaki (così mi consiglia il Delegato stesso) per la consacrazione di Mons. Thiry, nostro nuovo Vescovo. Dagli Acta avrà veduto come Miyazaki-Oita sono adati alle Missioni Estere di Parigi e quindi noi siamo ancora ben lontani dalla meta. . . Meglio così. . . C'impraticheremo; metteremo molta acqua sul fuoco; ritarderemo molte cose. . . Se così avviene è certo per volere di Dio e così sia. Ho parlato col Delegato per avere direttive, 74 6 1927 perché mi preme che lo spirito di Don Bosco sulle relazioni colle autorità ecclesiastiche sia perfetto. Ed il sottoscritto non avendo mai fatto questo mestiere, mastica assai poco. ...Le rinnovo nalmente qualche raccomandazione: Il Delegato sia pur ridendo batte sul solito chiodo di cui vociferano l'Ispettore e confratelli cinesi e forse più lontano. Don Cimatti, eh! eh!. . . Lei conosce questo povero uomo e questa povera testa. Perché avvelenargli inutilmente il sangue? Mi lascino lavorare tranquillo, senza ciondoli e senza abiti da commenda (ma mi lasci dire così). . . Guardi! Credo allora sia meglio tornare in Italia. ...Don Cimatti scongiura che non gli si diano cariche onoriche, ciondoli o abiti speciali: non accetta. Credo che qui il voto di obbedienza non c'entra per nulla.13 Don Cimatti, no ad ordini contrari (nonostante le lettere dell'Ispettore Don Canazei) dipende dall'Ispettore. Don Cimatti prega i Superiori di pensare subito, se si costituirà la Prefettura Apostolica, alle due branche: diocesi e opera salesiana. Don Tanguy, Don Piacenza sono santi, abili, ecc. ecc. Don Cimatti non sa comandare: è tanto evidente la cosa che i confratelli me lo dicono. Che farci? Ipse fecit nos ! Sarà (dirà Lei) perché non sai ubbidire e perché sei superbo. Sarà anche per questo. Ma penso che per queste cose ci voglia una disposizione naturale che Don Cimatti non ha. Mi lascino dunque soldato sgobbone, che fa il matto sul palco, che suona e canta e balla. Basta di queste incresciose questioni, che tolgono l'appetito, la pace. . . e mettono in pericolo la salute dell'anima. P.S. - Parlando col Delegato questi insisteva a che insistessi per l'invio di qualcuno per iniziare lo studio della lingua. Lo assicurai delle mie insistenze e rinnovo e ripeto: Dopo due anni di studio chi ha attitudine allo studio balbettando si fa capire e capisce. . . prima non è possibile senza danno. Chiaro? Perciò insisto, insisto, insisto. Devo mandare progetti per il noviziato? E per le Suore? Dunque anime belle dei Superiori, aiutate questo buono a niente, se no. . . Rinaldi Filippo / 1927-12-10 /, Rettor Maggiore La sua dell'11 Novembre mi trova a Nagasaki, dove Monsignore mi ha chiamato per aiutare la parte musicale. Grandi feste! Posso così fare altre preziose conoscenze con questi Vescovi missionari. ... È un momento buono pure per la religione, perché il Governo la vede bene. 13 Su questo argomento tornerà tantissime volte anche in seguito, pur obbedendo sempre agli ordini dei Superiori. 75 6 1927 Mi creda, amato Padre, il Giappone dà di volta a tutto andare. L'elemento studenti delle scuole superiori è imbevuto di principi losoci socialisti e comunisti. La pletora di studenti che aolla le scuole superiori (l'Università di Tokyo ne ha 7.000, quella di Niza 10.000) non trova di che occuparsi molti entrano nella polizia, e pensare che il Giappone pensa che sarà la polizia che salverà il Giappone. . . La mentalità giapponese è superciale, non riette. . . e allora? Lei vede certo le conseguenze, che per me vedo chiarissime e non ci vorranno molti anni. L'elemento operaio è formato appunto di questi elementi, da queste mentalità, che piene di amore di sé, si ritengono capaci di tutto e di aver bisogno di nessuno. Mio buon Padre, non tardi. Lei scrive: Dio va lento, ma non vuole lenti voi. Gli ho detto in condenza: Ma caro Gesù, noi vogliamo andare in fretta, ma se Tu vai lento, e se i Superiori vanno lenti, come posso ubbidire al Superiore che mi scrive: Non vuole lenti voi? ...Mandi qualcuno, prete possibilmente, che non debba pensare che allo studio della lingua. Lei dice che invece di 150 missionari ne dovrà inviare mille. Ma abbia fede, mio amato padre, e ne invierà di più. Circolare salesiani / 1927-12-16 / Missionari in Giappone È l'inizio della novena di Natale. Accettate gli auguri cordiali quali ve li vorrebbe fare Don Bosco, quali ve li vorrebbe fare personalmente il Rettor Maggiore. Voi aumentate tutto questo all'innito e avete un'idea di quanto vorrebbe dirvi Don Cimatti. Prego per voi, penso a voi, il Signore riempia di grazie le vostre anime.Grazie del lavoro che fate e della carità con cui mi sopportate. Le feste di Nagasaki ottimamente riuscite. Erano presenti tutti i Padri francesi e giapponesi, i rappresentanti degli ordini e congregazioni religiose. Parlai anche a nome vostro, suonai e cantai (3 concerti). . . è davvero il quarto d'ora dei concerti! Deo gratias! Feci preziose conoscenze ed anche colla musica e colle notizie (che tutti conoscono. . . si vede che ci osservano. . . ) della nostra attività si incomincia a conoscere l'opera nostra. Deo gratias! Rendiamoci degni della stima che hanno di noi. Preghiamo e lavoriamo. Besnate Daniele / 1927-12-31 / chierico, ex-allievo di Valsalice Grazie della tua e delle belle notizie. . . Fra Ferrara, Giordano e te potete fare i tre ladroni. . . voglio sperare ladroni di anime. . . Bravi! Allegri e lavorate. . . di notte, se volete bene a Don Bosco, no. . . salvo che lo facciate col permesso dei superiori. Meglio alzarsi presto. Nel tuo agire non volere preoccuparti troppo dei risultati. . . lavora, semina, senza altra preoccupazione. . . Se aspetti me che venga a consacrarti, stai fresco. . . Non sono stoa da Vescovo, sta' certo. 76 6 1927 Preghiamo. Quando verrò la vedrete. . . ora, sempre vicino al Tabernacolo. Ti abbraccio e benedico: 77 7 1928 Figura 7.1: Concerto a Osaka 1928 78 7 1928 1/30 esce la Vita del Ven. Don Bosco in giapponese 3/27 Viene eretta la Mission e indipendente Don Cimatti Capo missione 4/25-5/18 Serie di Concerti aTokyo e a Osaka. Compone 8 canti a S. Teresa 5/24 Comincia la Rivista mensile Don Bosco, l'attuale Vita Cattolica 11/1 Ms. Hayasaka visita la chiesa di Miyazaki Capuzzo Giovanni / 1928-1-1 / chierico, suo ex-allievo Anno nuovo! Deo Gratias! Bravo! Prega per me. . . è il più bel ricordo che possa avere di Don Cimatti, perché pur lontano, e anche dopo molti anni (quando tante cose si dimenticano) mi troverai sempre vicino a Gesù. Auguri per la maturità. Ai tuoi tempi di Valsalice, quanto brontolare di tanti tuoi compagni pel nuovo indirizzo dato dai Superiori allo studentato losoco! Vedi come ora premia il Signore l'operato dei Superiori. . . Oh, a obbedire non ci si perde mai. Il proposito di non aprire più quei libri per tutta la vita, mi par grave: direi di non farlo: è dovere studiare. I ricordi di Valsalice ti faranno del bene; non tanto le parole di Don Cimatti. . . Certo erano e sono ispirate a questo concetto: Giovanni, voglio bene all'anima tua. Negli scoraggiamenti dirò a te: Uomo di poca fede. . . E non c'è Gesù? non c'è la mamma? Non conosci la legge dell'abbandono in Dio. ...Dunque avanti sempre, con calma, lavorando e studiando. Ti benedico e ti abbraccio. Rinaldi Filippo / 1928-1-10 /, Rettor Maggiore Insisto anché (anche facendo sacrici) invii subito qualcuno per iniziare lo studio della lingua: si guadagnano degli anni, e in Giappone un anno guadagnato è di un pregio incalcolabile per l'avvenire. Bisognerà pure che alla testa di qualsiasi istituzione si abbia in animo di fare ci sia chi sa la lingua (è inutile illudersi! In Giappone le altre lingue possono essere un lusso, si può fare un bene relativo anche con quelle, ma senza il giapponese non si fa nulla, parlando umanamente). Se no dovremo in tutto dipendere dagli altri ed i Giapponesi, anche cattolici, per tirare l'acqua al loro mulino sono l'ideale... Ripeto: abbia fede, mio buon Papà, ed avendo pensato a tanti, l'aver dimenticato il Giappone, è imperdonabile davvero e non v'è rimedio se non provvedendo al più presto. Se Lei lo vuole, lo può. Se poi non lo vuole, si aggiusti col Signore. Don Cimatti sempre al solito. Spiritualmente mi sforzo senza visibili risultati per farmi santo. Il desiderio mi pare, ecace c'è, ma. . . Una cosa temo fortemente di essere sia pure involontariamente, causa degli scatti di Don Cavoli, santo uomo davvero. Se così fosse con tutta l'anima prego i Superiori di provvedere con tutta libertà nei riessi 79 7 1928 miei, senza timore alcuno. Mi sembra davanti a Dio di essere in uno stato di indierenza tale in questo genere di cose, che mi viene spesso di domandarmi: È conforme al nostro spirito questo?. Credo di sì, seguendo S. Francesco di Sales. Di tanto in tanto anche la superbia e la sensualità vorrebbe avere la loro mi fanno così comprendere che c'è ancora molto posto per la santità. Preghi amato padre, per l'anima mia che non desidera altro che di abbandonarsi in Dio. . . e poi vada come vuole. Circolare Salesiani / 1928-1-11 / Intensichiamo la preparazione alla festa del Nostro S. Patrono. Nei discorsi del giorno (specialmente a chi è in grado di capire e di leggere) parliamo dell'importanza della buona stampa. Per la vita di Don Bosco1 direi per ora: a) 1000 copie a Miyazaki, b) 1000 copie a Nakatsu, c) il resto stia a Oita in deposito. Nakatsu e Oita pensino a inviare copie a tutte le autorità locali, persone amiche, cristiane. Prezzo di vendita 10 sen (va bene). Miyazaki penserà all'invio a tutti i missionari e alle autorità. Con vivo aetto, sempre uniti in Dio. Circolare Salesiani / 1928-2-6 / Grazie di tutto, e voi in questa parola leggetevi proprio quanto può dire un'anima che desidera il bene delle vostre anime. Aiutiamoci vicendevolmente per realizzare questo che deve essere il nostro continuo ed unico desiderio: a) Per i cristiani: tenersi in contatto diretto con visite mensili (per i vicini), trimestrali (per i lontani), oltre alle conversazioni alla Missione. Indirettamente con lettere, inviti di feste, articoli di giornale, libri, ecc. b) Per i pagani allargare ed estendere il lavoro già fatto. Ho trovato al ritorno l'annuncio della morte di mio fratello Luigi,2 confratello Salesiano. Credo che non avrà bisogno delle nostre preghiere, ma è orita carità. . . perciò. . . Non conosco particolari ed ho solo notizie indirette. Grazie n d'ora di quanto farete. 1 Questa Vita del Venerabile Don Bosco di 90 pagine fu pubblicata in data 20 gennaio 1928. Termina con le Parole di Don Bosco ai cooperatori salesiani e una breve presentazione dei Salesiani in Giappone. Le tre foto inserite sono Maria Ausiliatrice, Don Bosco e il gruppo dei missionari. Da 2 tener presente che non erano passati neppur due anni dal loro arrivo. Luigi Cimatti suo fratello coadiutore salesiano era morto missionario a Piura in Perù il 13 dicembre 1927. Era anche lui ottimo musico e direttore della banda musicale. Salesiano esemplare. meraviglia che la notizia sia arrivata solo adesso. A quei tempi c'era il telegrafo. 80 Fa 7 1928 Rinaldi Filippo / 1928-2-8 /, Rettor Maggiore Compiuta la visita mensile ed anche andato no a Nagasaki per parlare di varie cosette con Monsignore, oggi inizio del 3° anniversario della nostra venuta in Giappone, voglio passare qualche tempo con Lei. ...Urge personale urgono mezzi. . . quindi se può un po' per queste cose e per i viveri inviare qualche cosa credo andrà bene. Per il personale (non pensi che si voglia correr troppo) se è vero quanto diceva il Card. Cagliero, Don Bosco all'allora missione dell'America diede dopo due anni dall'inizio non so quanti salesiani. In Giappone nulla. . . pur pensando che questi no al 1930 non potranno entrare in forza. . . Per me, quando Gesù mi dice qualche cosa, gli faccio segno: Caro mio Signore, sbagliate direzione è a Torino che bisogna andare e muovere un po' quei cuori duri, che quando sono vicini ti ammazzano colle promesse (tiro una satira a Don Ricaldone) e poi. . . chi s'è visto s'è visto. Gesù dice: Pu1sate et aperietur vobis. . . e Don Cimatti pulsa ducioso. . . Animo, ma decida una buona volta. Sì o no? Così almeno si pensa ad altro e si aspetta. . . Mio buon papà, non le sembri vana pretensione. . . Certo Don Cimatti più che fesserie non sa fare, ma quando penso a Don Ricaldone che constatava che siamo giunti in Oriente con 40 anni di ritardo, quando si vede così lentamente procedere le opere di evangelizzazione perché (e per me è il massimo perché ) non ci sono missionari (80 milioni di pagani 200 missionari ne tolga 50 fuori di combattimento (per molte cause) e i salesiani che sono desiderati, aspettano ancora degli anni. . . devo dire non capisco proprio nulla. Dunque insisto, supplico. . . 3 1. Mandi subito qualcuno per la lingua; 2. Mandi presto molti giovani studenti o novizi o come vuole; 3. I Superiori decidano presto e diano direttive; e così anche in Giappone Maria A. e Don Bosco lavoreranno, ma se li lasciano inoperosi. . . 4. Se può mandi qualche sussidio. Ed ora, buon Padre, non pensi alle mie espressioni. . . il mio modo di scrivere è cordiale, ma un po' farabutto, rivoluzionario romagnolo. Lei comprende. Per Don Cimatti le cose sono come le ho esposte, e valuti: più si tarda pel Giappone e peggio è in tutti i sensi, per l'opera nostra e per il Giappone. Mi benedica e con me tutti i cari confratelli che fanno prodigi di lavoro e si vengono formando buoni e santi. 3 Don Cimatti per molti anni continuò a insistere in questo tono. Conoscendo le dicoltà della lingua se ne comprende bene il motivo. Eettivamente dalle statistiche risulta che il Giappone fu tra le missioni dell'Asia quella che ricevette meno personale. Forse le dicoltà di cui parlava Don Cimatti incutevano timore. 81 7 1928 Saprà certo della morte del mio Luigi. Strano che l'ho saputo non dal suo direttore (chissà perché?) né so alcun particolare. Lei conosce i bisogni di quest'anima: lo raccomando alla carità delle sue preghiere e dei Superiori. Fiat voluntas Dei! Ricaldone Pietro / 1928-2-12 /, Vicario del Rettor Maggiore Sono in attesa di sua desideratissima che illumini un po' il da farsi e non ci faccia vivere in un mondo d'illusioni e perché dovendo fare qualche cosa di sodo, vi possa provvedere, tutto e bene. Abbiamo letto con vera meraviglia, ma con profondo dolore, come furono travisate certe sue interviste (specialmente sulla Gazzetta del Popolo e sul Momento, sui dati numerici e sulle località giapponesi): questo nuoce all'opera nostra in Italia e all'estero (se queste cose sono lette). . . si ride. . . In Giappone, siccome capiterebbe lo stesso, ho consigliato non far pubblicare nulla che non sia scritto da noi. Ne ho già scritto al Sig. Don Rinaldi e all'Ispettore, ma nel caso che non arrivasse la lettera riassumo a Lei. ...Mi raccomando: a) personale per lo studio della lingua, subito. . . ma perché hanno mandato aiuti a tutti, e qui dove sa che bisogna rompersi l'osso del collo per la lingua, tardano tanto? Ricordi che chi viene nel 1928 (se non vogliamo creare spostati) no al 1930 ben maturo, non è adibibile. b) Noviziato. Che cosa presentare ai Superiori? Ma bella! Mi obbligano a fare il capo a questi santi confratelli e non so che cosa fare. . . Lei dice: adagio, adagio!. . . Vuol scommettere che il Giappone è come è anche perché tutti i missionari dicono adagio, adagio. . . e intanto il tempo passa. . . e. . . Non creda che Don Cimatti pensi di convertire e sovvertire ab imis. . . NO, NO, NO. . . desidererei solo nel nome del Signore seminare seminare seminare e meglio che si può buon seme, in terreno ben lavorato. . . ma uso Don Bosco, che non deve avere mai detto (la dico grossa?. . . mi bastoni pure. . . tanto siamo lontani) adagio, adagio ma lavoro, lavoro. . . Lei mi conosce sarò fanfarone, poco educato, involuto nel pensiero la vedo così, pronto a fare come vogliono i Superiori in questo genere di cose. . . tanto più che sono inesperto e inetto. . . Ascolti, Don Ricaldone mio, facciamo così: loro superiori vadano in fretta: se è necessario ci pensa il Signore ad andare andare adagio Fede, perbacco! un po' di fede! e il Signore li benedirà. Finora non ho domandato che quanto domandava (e ottenne) S. Francesco Saverio. Ne mandino in Giappone tre per anno e vedrà che andrà bene. Se poi si vuole il noviziato. . . quello interessa il lato salesiano e perciò è un'altra sede. Beh, beh! Colleghi Lei questi pensieri e preghi per me. Circolare Salesiani / 1928-2-13 / Il lavoro, come vedete, per la benedizione del Signore non manca anzi viene sempre più diventando ponderoso e dicile. Perciò a nome di Don Bosco e per il bene delle anime 82 7 1928 nostre vi raccomando: 1. Aumentando il lavoro aumenti l'intensità della preghiera, 2. Lavoriamo con calma, e specialmente 3. Lavorate, ma solo quanto le proprie forze comportano abbiatevi cura della sanità (Don Bosco). Perciò: 1. Non si lavori di notte 2. Si lavori secondo obbedienza e con ordine. Ricordiamo che bene. l'ottimo è nemico del 3. Avvicinandosi la primavera (sentendo il parere dei rispettivi dottori) credo utile [che] tutti facciano una qualche facile cura depurativa del sangue. 4. I vari lavori che si iniziano non si perdano di vista. Miei buoni fratelli, oh! il buon Dio vede la nostra buona volontà e il desiderio ardente di lavoro per il bene delle anime che tutti abbiamo, ma vuole che agiamo con naturalezza, con calma, seguendo l'ordine delle cose, con gran fede ed abbandono in Lui. Ascoltate quanto vi ha detto chi ama le anime vostre e che ha stretto obbligo di dirvelo. Rinaldi Filippo / 1928-2-28 /, Rettor Maggiore È il giorno dell'esercizio della b. m. e perciò: Salute: buona in tutti i sensi, mi pare. ...Ecco quanto provo da qualche tempo. . . Spero sia una grazia del Signore davvero. . . Vado sempre vedendo meglio il nulla di Don Cimatti in ogni senso. . . Nasce questo dalla valutazione di quanto vedo in riuscita fatto così bene dagli altri confratelli? Dalla constatazione che dove mette la mano Don Cimatti più che meschinità non escono? Da una maggior conoscenza dell'anima, della povera anima mia? In qualche momento mi pare davvero che dovrei più salesianamente stare coi giovani. . . ma quando nella conversazione non capiscono, viene fatto di domandarmi se non sia meglio tacere. . . Insomma è da un po' di tempo che sento a più riprese voci interne imperiose, le quali mi pare di non aver provato mai prima, che mi dicono: Fa' così!. Delle volte mi suggeriscono le parole stesse, mi sembra alle volte di essere spinto. . . e non sempre riesco (non so perché. Inerzia? paura? superbia?, è certo questa) ad accontentare queste voci. . . e dopo sto male. Che cosa sarà? Maggior senso di responsabilità? In uno scatto nervoso passato del bravo Don Cavoli, mi disse: Che non andando le cose bene dovrebbe cominciare Don 83 7 1928 Cimatti a fare l'esame di coscienza!. . . . Oh, che brutta cosa dover comandare o dirigere gli altri. Ecco il fatto nuovo che succede nella mia anima e voglia il buon Dio aiutarmi a capire chiaro e quel che è più ad agire risolutamente in conformità di queste ispirazioni (quelle buone si capisce!). ...Mi pare carità con tutti e di non provare risentimenti o altro con alcuno. Ammiro la riuscita del lavoro dei confratelli, vedo la mia incapacità, prego il buon Dio di non farmi vedere che le miserie di Don Cimatti, ma però sempre avanti allegramente. Certo che qualche volta specie a tavola può essere che sia stato un po' troppo serio e poco cordiale. Dalla Cronaca di Don Cimatti / 1928-3-1 / È davvero deplorevole che non siamo riusciti e credo (con le disposizioni in cui siamo) non riusciremo a essere cortesi della cortesia giapponese. Té e dolci nelle visite non devono mancare, e penso che facciamo gure... Certo i giapponesi ci compatiscono; ma tale compatimento va certo a detrimento nostro. Circolare Salesiani / 1928-3-7 / Credo che anche voi proviate il nostro stesso massimo dolore nel vedere tanti poveri cristiani che da anni abbandonarono la pratica cristiana, o che perché lontani dalla missione, non hanno la comodità di frequentare e si trovano ogni momento nell'occasione prossima di aevolirsi nella fede e lentamente perderla o che sono profondamente aitti perché non possono soddisfare il desiderio ardente che avrebbero di essere buoni cristiani. Ecco per voi ora uno dei problemi più gravi: provvedere meglio che sia possibile a queste anime. Queste sono le vere pecorelle smarrite, e voi sapete che cosa ha fatto il buon Pastore Gesù. Perciò stiamo mordicus a quello che ci siamo proposto come lavoro di quest'anno per i cristiani: mensilmente e trimestralmente, direttamente e indirettamente, in tutte le forme insomma. ...In molte circostanze troveremo ripulse, dicoltà, freddezze, ecc. Lasciatemi dire così: Siamo di fronte a singoli ammalati di malattie speciche, occorre studiare da buoni medici e con coraggio applicare i rimedi. Che dovremmo dire se da un lato guadagnassimo anime dal Paganesimo, e perdessimo e lasciassimo nell'abbandono le anime che già sono di Dio! Rinaldi Filippo / 1928-3-8 /, Rettor Maggiore Dall'ultima mia novità nessuna. Tutti i confratelli bene ora in tutti i sensi. Deo gratias! Il più ammalato è Don Cimatti, non intendo materialmente, ma. . . il Signore mi fa vedere poco per volta la realtà del castello immaginario della mia santità e mi fa toccare 84 7 1928 con mano la totale nullità dell'essere mio, come non vidi mai così evidente come ora. Deo gratias! Lei preghi per questa povera anima mia! Ho accettato una serie di concerti da Tokyo verso Moji per una quindicina di giorni, pregato da vari padri, per le loro opere. Ho creduto accettare (naturalmente facendo capire la nostra meschinità) per non disgustarli, né farsi troppo preziosi, per far conoscere i salesiani, o meglio, Don Bosco e conoscere da vicino il lavoro di questi che ci hanno preceduto nel campo del lavoro. Il giornale buddista di Kyoto (la grande città buddista) scriveva tempo fa: sono comparsi in Giappone dei bonzi (bonzi siamo. . . noi!) che hanno inaugurato un sistema del tutto nuovo e geniale nella propaganda religiosa in Giappone. W Don Bosco! Coll'aiuto del Signore vorrei nire ciò che vagheggio da tempo: mettere in pulito tutti i canti dei libri scolastici che ho musicato e presentarli per mezzo di S. E. il Delegato o altri alle alte autorità scolastiche giapponesi. Preghi e se è per il bene delle anime, certo riuscirà. Esporsi a Tokyo sembra anche a me. . . ma certo Tokyo quel giorno non si commuoverà troppo. . . In nomine Domini. . . al più diranno: Poveri stranieri!, ma applaudiranno freneticamente e se anche non lo facessero. . . Deo gratias! Ghetti Giorgio / 1928-3-14 /, Dottore di Faenza, amico e benefattore Un grazie romagnolo e salesiano per la sua bontà e per lo splendido esito morale e nanziario della sua splendida conferenza, di cui e confratelli e giornale e parenti mi scrissero entusiasmati. La bella somma di ¿ 160 mila lo dice chiaro e sono sicuro che fu assai maggiore il bene delle anime. Amat.mo Sig. Dottore, se il buon Dio promette la vita eterna a chi dona un bicchiere d'acqua a uno dei suoi amici, pensi (perché è realtà) quanto toccherà a Lei. Dunque a nome di Dio: grazie. Che cosa le posso promettere poi di quanto faccio per Lei? Intensicheremo le preghiere e i sacrici per Lei, amatis.mo Sig. Dottore e. . . basta. . . perché Lei comprende perfettamente. Giordano Antonio / 1928-4-1 / chierico studente di teologia, ex-allievo di Valsalice Grazie degli auguri e delle preghiere: queste valgono tutto. Congratulazioni per la musica: al ritorno sentiremo. . . e se non è roba poi. . . sono botte. . . Oh, non aspetto che il momento per suonartele. . . qui non posso sfogarmi. . . eh, sono dolori. . . Qui signicherebbe perdere il frutto di anni di lavoro, ad es. uno schiao ben dato. . . Oh, come mi pento di avertene dato pochi! Avanti dunque Antonio! La meta va sempre più avvicinandosi. Studia (per vero amor di Gesù) bene la teologia, se no quanti rimorsi e dubbi avrai dopo! Per il lavoro (so come lavori tu) è dovere non lavorare sopra le proprie forze e. . . sempre secondo obbedienza. 85 7 1928 Per la salute spirituale buone confessioni e comunioni buoni rendiconti esatta osservanza delle regole tutto il resto è fesseria di cui non bisogna tener conto. Di Bovio non so che pensare. . . ma dove è? Di Bava è da molto che non ho notizie, ma spero sia sempre il bravo Andrea d'un tempo; certo ha da studiare. . . so che vuol dire iscritto in matematica. Preparati bene ai perpetui e quando ne avrò l'annuncio sarà una gioia somma. Allegro dunque Antonio e. . . buono come ti vuole LUI e come ti desidera (lo sai) il tuo: Don Vincenzo Comatti Rinaldi Filippo / 1928-4-3 /, Rettor Maggiore Il giorno delle Palme giunse telegramma dalla Delegazione annunciante l'erezione canonica della nostra Missione indipendente.4 Attendo lettere e da parte dei Superiori (Don Ricaldone deve davvero essere morto per il Giappone) ordini, schiarimenti, il quid faciendum, insomma. Per parte mia insisto, riinsisto, riinsisto per aiuti di personale, che apprenda la lingua e subito. L'attuale personale è tutto assorbito nel lavoro che si moltiplica e si rende dicile ogni giorno più. Lei sa in che condizioni di salute è se continua così fra pochi anni. . . Lei comprende. Bel costrutto davvero e bel risultato. Come ho scritto in altre, ma è tanto dicile al Sig. Don Ricaldone o a Lei scrivere: Per il personale non c'è da pensarci! Oppure stiamo preparandolo, ecc.?. Almeno si sa come orientarsi. . . Ma così, via. . . non va!. . . ...E che vuole? In Giappone più che il lavoro di massa è necessario proprio quello personale. Il cristianesimo in mezzo al paganesimo ha bisogno di continui puntelli, starei per dire quotidiani è inoltre da ricostruire tutto in cristiani che da 15-20 e più anni abbandonati, si possono dire tali perché hanno ricevuto il Battesimo e non sanno più nulla e si sono dati alle pratiche pagane o sono indierenti. Poche pecorelle sparse, non sempre a tiro. . . È necessaria l'istruzione religiosa, la stampa di buoni libri e scuole e insegnanti e chiese. Là dove c'è sia pure un piccolo centro di cristiani, ci vuole il prete e la chiesa, se no, in Giappone non concluderemo mai nulla. . . E pensare che Lei sa da tempo tutto questo. . . e non manda neppure uno; dico uno, dei tre, che seguendo l'esempio di S. Francesco Saverio domando da tempo. . . Così no al 1930 non possiamo sperare un aiuto. . . No, no, non va, non va. Per parte di Don Cimatti credo non ci debbano essere rimorsi di sorta: ma insisterò usque ad importunitatem. 4 Il telegramma di cui si parla è il seguente: Santo Padre ha separato dalla Diocesi di Fukuoka provincia Oita e Miyazaki, erigendole Missione indipendente. Card. Gasparri . Con questa decisione Don Cimatti diventa il Superiore Ecclesiastico Ordinario del luogo della Missione, che diventa indipendente dalla Diocesi di Fukuoka.. Nel 1935 la Missione Indipendente diventerà Prefettura Apostolica. 86 7 1928 ...Tokyo, Yokohama, Osaka, Kyoto vedrà i poveri gli di Don Bosco,e Maria A. e Don Bosco si faranno onore. A noi tirino pure anche le patate, ma Dio sarà gloricato e nel gran salone di Tokyo spero poter intonare (oh, il Signore mi dia in quell'ora l'ecacia della parola di Don Bosco!) Cristo risusciti in tutti i cuori, Cristo si veneri, Cristo s'adori attraverso la bella melodia italiana del secolo XII. Giardini Mario / 1928-5-16 /, Delegato Apostolico Prima di abbandonare l'Isola grande, mentre di cuore ringraziamo il Signore della riuscita religiosa e morale dell'impresa, mi sento in dovere di ringraziare l'E.V. della gentilezza usataci, dell'impulso dato a tutto. 5 Sono 22 concerti e 2 funzioni religiose date in questo periodo di tempo e si può valutare la media dell'assistenza avuta a un migliaio di persone. Mons. Castanier ebbe la bella idea di stampare un volumetto di propaganda che era distribuito insieme alla musica delle canzoni di Meiji e della Regina a tutti. L'edizione di 20 mila copie esauritissima. Sempre applausi, bis, ori. . . si lasciò insomma buona impressione e voglio pensare che le anime avranno guadagnato. Non so dirle degli incassi dei Padri (che non mi riguardano. . . ), quelli dei Salesiani qualche oerta esigua, molta stanchezza, molte conoscenze di ogni genere (persone, luoghi, cose belle e meno belle), contentezza di aver cooperato a far qualche cosa per le anime. 1. Che i concerti hanno dato modo ai Padri di entrare in luoghi e in relazione con persone che non conoscevano, di poter parlare a pubblico che avrebbero mai avvicinato, e di fare buona propaganda. 2. Forse potranno essere fonte di risorse future anche per i salesiani. . . ma è cosa molto delicata, specie quando c'entrano in mezzo gli interessi locali dei Padri. . . Vedremo. 3. Hanno dato modo a noi di essere istruiti in molte cose. Dunque, Deo gratias! e a V.E. che ha dato la spinta, se no non mi sarei mosso. I luoghi sono: Yokohama (2), Tokyo (2), Shizuoka (2), Nishinomya e dintorni (4), Kitano (1), Maizuru (2), Kaya (non vi sono cristiani) (1), Wakayama (2), Kishiwada (1), Kobe (1). Se l'E.V. ha qualche buon pensiero e se in qualche modo materiale (con qualche sussidio extra) può venirci in aiuto, sia una volta di più benedetto. Ma specialmente preghi e faccia pregare. 5 Di molti di questi concerti sono rimaste copie di programmi e foto, e anche copie del materiale distribuito e notizie di giornali. L'attività dei nostri artisti fu veramente straordinaria e servì a farli conoscere nella capitale e nelle zone centrali del Giappone. Come appare da queste lettere, l'Internunzio Mons. Giardini ne era entusiasta. Don Cimatti n da allora per lo sviluppo dell'opera salesiana mirava alla capitale. 87 7 1928 Caviglia Alberto / 1928-6-6 /, salesiano, studioso di Don Bosco Dai giornali, da riviste ho appreso dei suoi trion: è diventato un pezzo grosso (sdo con quella pancia. . . novello S. Tommaso) . . . ma per quante onoricenze le si scaraventino contro, per me è sempre D. Caviglia. . . D. Alberto. . . Berto. . . . ..D. Bosco (ed era tempo) mi farà passare momenti di Paradiso. Per me prego la S. Teresa (e deve pregare anche Lei) che le dia almeno tanta vita da condurre a termine il poderoso, ma necessario lavoro: quindi almeno no a 80 e sempre D. Caviglia, veh!. . . e poi vedremo: Quanta gioia provai nelle notizie dall'Accademia. Conoscevo un po' l'ambiente ed è (dica pure) un vero miracolo, più che un successo. Deo gratias. Tokyo, Yokohama, Kobe, Osaka ed altri luoghi secondari hanno visto i missionari di D. Bosco nei gran saloni a propagare con la musica la religione e il nome salesiano. Applausi incondizionati, bis, chiamate, ori e donativi, ma quel che è più, bene alle anime. 22 concerti in 18 giorni - 20.000 copie di un piccolo opuscolo sulla religione distribuiti coi programmi Discorsetti ecc. con 30.000 persone che per la prima volta hanno udito Jesum et hunc crucixum. Oh, con che voluttà si cantava Cristo risusciti in tutti i cuori!. Oh come avrei voluto una falange di voci poderose. . . , l'organo di S. Giovanni. . . Deo Gratias! Ed ora, caro D. Alberto, basta. . . e preghi per me, che D. Cimatti non la dimentica. Rinaldi Filippo / 1928-6-9 /, Rettor Maggiore Il giro musicale mi ha ringiovanito. Studio e lavoro: ce n'è ed il Signore sa che cosa ci sarebbe bisogno per compierlo tutto. Lingua, sostenere le opere iniziate, spingere il lavoro fra i pagani, sostenere la fede tra i cristiani. ...Osservanza delle regole e i voti: mi pare nulla di importante... Come pure per ciò che riguarda il disimpegno dei miei doveri, non so fare il superiore, né so ottenere dagli altri. Lei mi ha fatto una graditissima paternale (e me ne facesse sovente!) che però non cambia di un ette la questione che ripetutamente sento in coscienza di dover porre, ed è solo per questo che la pongo. Che vuole? Non so che cosa abbia al fondo dell'anima. . . un quid di rivoluzionario romagnolo. . . Amo quelli che lavorano nei ranghi inferiori. . . Compatisco quelli che debbono per necessità di cose essere nei ranghi superiori, ed il solo pensiero di esserci (se da un lato può sollecitare la mia superbia) la realtà di fatto non la posso vedere, mi è così cordialmente antipatica che non posso fare a meno di protestare, di brontolare se vuole. . . Il superiore per me è l'uomo più infelice del mondo, e perchè dovrebbe proprio essere Don Cimatti questo tale? L'altra questione ad esempio del monsignorato od altri bardamenti simili, che (mi lasci dire anche a rischio di dirle grosse!) per me sono vere commedie (oh, perché il suo S. Patrono quando gli portarono il cappello, fece quello che fece?), e Lei immaginerebbe Don Bosco, Don Rua coi occhi o colle fasce colorate? No, no. . . non è possibile!). Lei 88 7 1928 mi parla di fede, di portare le croci. . . Ma certo e a questione nita gli esempi li hanno dati per primi i santi. . . molti dei quali si sono straolati di queste miserie. ...Don Cimatti, per il bene dell'anima sua, ha bisogno di ben altro. Sento Lei che mi ripeterà: Hai bisogno di fare l'obbedienza e basta!. E così sia, ma è mio stretto dovere insistere e nché il Signore mi darà vita insisterò, essendo questa fermissima e chiarissima realtà. Comprendo che non dovrei dare a Lei (che già tanti grattacapi ha per la testa) anche questo pensiero, ma, non posso fare a meno. Osservanza dei voti. ...Per la povertà (anche questo è collegato con quanto sopra), non so amministrare, chiaro? L'animo mio è così fatto (e d'altra parte non ho esperienza passata) che quando ho dei soldi, a chi ne ha bisogno ne do e mi trovo sempre a mani vuote. Ora ad es. ho bisogno urgente che Lei mi venga in aiuto, se no, non so come fare.... Questa dei soldi è per me la spina più forte. E anche in questo mi permetta che le apra l'animo mio. Di poverissima famiglia, non abituato a grandi cose, ho sempre sognato per me la vita primitiva dei tempi eroici dell'oratorio. Il Signore mi dà salute e non sento il bisogno di riguardi speciali. Nel fondo del mio cuore c'è stata sempre una lotta; ho sempre capito molto poco ad es. nei cibi, negli edici, ecc. no a che punto debba arrivare lo spirito di povertà nostra. Penso agli edici dell'Oratorio, della Crocetta. . . alle relative comodità, ecc. ecc. e paragono a Don Bosco. . . Certo bisogna pensare alle leggi, alle esigenze delle famiglie, ecc. ma. . . ci capisco poco. Come superiore non so quindi valutare no a che punto. . . a me personalmente basterebbe così poco!. . . ...In preparazione della Beaticazione di Don Bosco si sta traducendo una vita più grossa del nostro Don Bosco che ho desunto alla lettera dalle vite nora uscite. La traduzione viene a costare un 300-400 Yen (e a bocce ferme, il Delegato ci pensa a pagarle avendomi fatto scrivere che non mi disturbi ad anticipare). Il gruppo giovani di Tokyo è disposto a farla stampare a sue spese: naturalmente la proprietà rimarrà sua. Quid? Certo non ho soldi per farla stampare a nostre spese. È già pronta la traduzione di Savio Domenico di Don Bosco che tanto bene farà; ma nché non ho mezzi. . . ho scritto a destra e sinistra alle associazioni e se rispondono, spero per quest'anno di farla fuori. . . Ci vogliono almeno 5000 lire. Ho iniziato anche il foglietto Don Bosco 6 per ora vincolo di unione fra i cristiani di Miyazaki e Oita. Ce n'è tanti dispersi qua e là e purtroppo non siamo in grado di inviare almeno una volta al mese il conforto della buona parola di persona. . . almeno vi giunga per scritto. Come lo sosterrò, non so ancora, ma era necessario. . . Ah, povere anime cristiane in mezzo al marcio pagano e isolate!. . . 6 Di quello che qui chiama: foglietto Don Bosco uscì il primo numero il 24 maggio 1928. Si tratta di una pubblicazione mensile in formato tabloide di almeno 4 pagine e spesso di 8 e più, che veniva dato o spedito a tutti i cristiani anche dispersi della missione. Dopo la guerra prese il nome di Seme di senapa e poi Vita cattolica e con questo nome continua ancora adesso come una delle migliori riviste cattoliche. Pensando che erano in Giappone da soli 2 anni, e si trovavano in gravi strettezze economiche, si resta ammirati del loro coraggio. Nel Cimatti Museum di Tokyo abbiamo la raccolta completa degli anni in cui Don Cimatti fu il Superiore no al 1949. Lui stesso ne scrisse molti articoli. 89 7 1928 Rinaldi Filippo BS / 1928-7-31 /, Rettor Maggiore Non si spaventi, amato Padre, della parola. È la meta dei grandi ricchi giapponesi che vengono in questo luogo per cercare il riposo, la salute materiale. È una grande città, situata in riva al mare con spiaggia magnica e che possiede le acque termali più celebri in Giappone. Da queste caldissime emanazioni eruttive fa di tanto in tanto capolino la gura del diavolo, che questi bravi giapponesi hanno messo a bollire in quelle acque e in quei fanghi. Da ciò la ragione del nome. La città conta poche famiglie cristiane, ma nella stagione dei bagni vi accorrono cristiani da altre regioni, stranieri cattolici. . . È un buon terreno per seminare la parola di Dio. . . Se BEPPU (è il nome della città) è la città del piacere, è anche quella del dolore, e di fronte al dolore i problemi spirituali vengono ad essere illuminati di luce più intensa e sono facilmente compresi. Un giorno arrivava a Beppu l'allora ambasciatore di Francia presso il Giappone Paolo Claudel, e la prima domanda che rivolse alle autorità che l'ossequiavano fu: A Beppu c'è un tempio cattolico?. Per tutte queste ragioni varie si è pensato di iniziare qualche cosa anche in questa zona a noi adata. Si è attata una casetta, e così alla Domenica e al mercoledì i confratelli di Oita lavorano all'evangelizzazione di questa plaga importante. Per far conoscere l'inizio dell'opera, al solito un bel concerto attirò numeroso pubblico nel massimo salone della città. Le statue di satana continuino pure negli inferni di Beppu a bollire. Maria Ausiliatrice e Don Bosco ci aiutino a stampare in queste anime Gesù benedetto. ...Amato padre, torno ora con Don Margiaria da Okayama (prov. di Hiroshima) ove ci siamo recati a portare il nostro povero aiuto musicale per la consacrazione del nuovo Vicario Apostolico Mons. G. Ross della Compagnia di Gesù. A sera al gran salone della città vi fu concerto e fra gli altri tenne una magnica conferenza agli oltre 1600 radunati (quasi tutti pagani) il primo Vescovo giapponese Mons. Hayasaka. Un nuovo pastore donato dal Signore al Giappone. Una ondata di nuova vita cristiana in questa importantissima zona adata ai campioni della Chiesa, che non mancherà di produrre splendidi risultati. Gioisca, amato Padre, dell'estendersi del regno benedetto di Gesù in queste terre così care al suo cuore paterno; ma ci venga in aiuto: non dimentichi che il Giappone dal punto di vista missionario è il più bisognoso di tutti e di tutto. Sordo Antonio / 1928-8-26 / chierico studente di teologia, ex-allievo di Valsalice Non mi meraviglio delle tue ritardate a scrivere. . . In questo ordine di idee non hai mai avuto buona gamba e perciò. . . niente paura. Non perdere mai però il sonno per scrivere a Don Cimatti. . . Ti meravigli che i chierici di ora siano diversi da allora. . . ma credi proprio che voi foste allora la perfezione? E il progresso dove lo metti? Ti meravigli pure 90 7 1928 dell'aevolirsi delle relazioni. . . ma è certo. . . lontan dagli occhi, lontan dal cuore. . . c'è un unico, indefettibile compagno. . . Gesù. 1. Ti rinnovo la raccomandazione per la teologia; è la base. Se non vuoi avere da piangere dopo, studia e studia bene ora. 2. La musica. . . non sei stato mai un campione. Esatto il pensiero del Sig. Ispettore. 3. I tuoi apprezzamenti sui superiori mi fanno ridere. Ti meravigli forse perchè non capisci bene la questione. a) Compito di noi sudditi è non di fare il processo ai nostri superiori, ma di obbedire a quanto prescrivono conforme alla regola. . . e basta. I Superiori (secondo te) comandano male? Ma tu obbedisci bene. Il buon Dio al rendiconto nale domanderà quanto hai fatto tu. . . non Tizio o Caio o Sempronio. b) La condenza ha un lato naturale (simpatia) e uno volontario: se non c'è il primo niente di male ci vuole il secondo. D'altra parte il rendiconto nella parte uciale è chiarissimo e possibile a tutti. Poi in ogni caso non c'è l'Ispettore? Non ci sono i Superiori Maggiori? c) Preti e chierici. . . Miserie umane. Ah chiericuccoli! fate il vostro dovere e vedrete che non succederanno queste miserie. d) Tu sai il proverbio piemontese delle lavandaie che non sono mai contente della pietra su cui lavano. . . Come te che ti lasci abbagliare dall'idea che un cambio ti possa dare chissà che cosa. . . La felicità religiosa è data dall'obbedienza. . . lascialo dire a Don Cimatti che dopo 32 anni di professione ti può dire (credo) qualche cosa. . . Che i giovani ti vogliano bene non ti deve bastare: quello è sentimento. . . Bisogna ti voglia bene il Signore. Dunque Tonio mio, niente paura, allegro e buono sempre e vedrai quanto il Signore ti vuol bene. Rinaldi Filippo / 1928-9-11 /, Rettor Maggiore dei salesiani Ho ricevuto la nomina e le facoltà,7 prestato il giuramento prescritto, dal Vescovo di Fukuoka Ed ora al lavoro di organizzazione e di apostolato più diretto, date le nuove responsabilità. Sto preparando a giorni alcune richieste di altre facoltà da Propaganda Lei vedrà si conveniant . . . Sia ringraziato il Signore. Siamo indipendenti . . . ma vogliamo essere dipendenti. Lei stia attento. . . Don Cimatti non può adattarsi ai fronzoli e ai colori dei vestiti, ecc. . . quindi non mi faccia fare delle pazzie. 7 Il 1° agosto 1928 Vincenzo Cimatti veniva investito dalla Sacra Congregazione di Propaganda Fide della carica di Superiore della Missione Indipendente di Miyazaki. 91 7 1928 Speriamo che il Signor Don Ricaldone ci aiuti davvero e col mandarci l'aiuto dei confratelli e quello delle suore (come promise). Attendiamo duciosamente. ...Strano che a poca distanza dalla venuta non sappia nulla dei confratelli, delle suore, ecc. Che siano state solo belle promesse? Non voglio pensare male, perché le sue lettere e l'entusiasmo di Don Ricaldone pel Giappone mi autorizzano a essere certo che ci aiuteranno, ma. . . ...Insisto a che la sua bontà voglia decifrarmi qualche cosa sui doveri del Visitatore: nell'ultima sua mi parla di distacco da Macao; mi dice che sono rappresentante del Superiore Maggiore dal quale devo dipendere ed al quale riferire. Per me continuerò a fare come prima, ma se qualche cosa di più devo fare, prego. . . Superiora Generale F.M.A. / 1928-9-12 / delle Figlie di Maria Ausiliatrice8 È la festa del nome di Maria ed ado alla nostra dolcissima Madre questa povera mia. Non ho il bene di conoscere V. R. di persona (pur forse avendola veduta in Italia) e non so se V. R. conosca Don Cimatti: ma non importa. La mia presentazione è presto fatta: l'uomo più meschino di questo mondo che per obbedienza alla S. Sede e ai Superiori si trova a iniziare l'Opera missionaria e salesiana in Giappone. I miei Superiori mi hanno promesso che quest'anno le ottime consorelle suore di Maria A. verrebbero ad aiutare nel vasto campo di lavoro. Sa il Signore e Maria A. con quanta ansia le attendo. Non sarà inutile a V.R. accennare alcune cose: 1. Clima del Giappone buono come in Italia ma in estate caldo umido (attenti quindi a chi ha i reumi pel freddo niente paura, minima 5 gradi). 2. Ambiente pagano quindi sodezza nella castità e nella pietà. Carattere giapponese dicilissimo: stiano in Italia le suore portate all'ira. 3. Per il vitto si trova di tutto per chi non può adattarsi al vitto giapponese . 4. Chi ha abilità speciali, diplomi, ecc. farà fortuna: i giapponesi hanno la voluttà dello studio. 5. Per le suore campo immenso d'azione dall'asilo a tutte le opere di carità possibili. 6. La lingua è dicile, ma in due anni e anche meno qualsiasi suora se la caverà. 7. Non mancheranno l'assistenza spirituale e conforti religiosi alle suore. 8. ln principio è meglio forse attare una casa (ce n'ho una già in vista). 8 Questa è la prima lettera alla Madre Generale per ottenere la spedizione delle Figlie di Maria Ausiliatrice in Giappone. 92 7 1928 9. Facendo economia si può pensare ad una spesa quotidiana nell'attuale missione nostra presso a poco come nelle grandi città di Torino, Milano, Roma, ecc. Certo che in comunità si realizzano varie economie specie se ci potrà essere un po' di orto, pollaio, ecc. Come sopra dal marzo p.p. siamo missione indipendente e il capo della missione è un salesiano. Credo potranno avere anche presto buone vocazioni (già alcune attendono. . . ad una brava ragazza sto insegnando l'italiano. . . Così il cuore delle consorelle sarà più consolato). Oh, che campo di bene prepara il Signore a Maria Ausiliatrice! Oh, Rev. Madre, s'aretti dunque e mandi senza paura buon personale, molti soldi ed il buon Dio farà miracoli per le Figlie di Maria A. come li fa per i salesiani. Liceisti Valsalice / 1928-9-19 / Un nuovo anno si inizia: per i vecchi in altre condizioni di vita. Per i nuovi a Valsalice già conosciuto o sconosciuto. Ma per tutti deve essere un anno di attività nella propria formazione materiale, mentale e morale. Ed essendo un missionario che vi parla, di attività missionaria. Sarà l'anno che forse vedrà la Beaticazione di Don Bosco. Oh, amici miei! Qual gioia il solo pensiero. Voi che siete vicini alla sua tomba sfruttate la situazione più che potete. L'11 Novembre, tutto il Giappone sarà in festa per l'incoronazione dell'Imperatore: è un popolo che nell'unione degli animi festeggia uno degli avvenimenti più lieti. Pregate che tutto riesca bene. L'attuale Imperatore non è mal disposto verso al Cattolicesimo. Ha ai anchi ancora il suo antico insegnante di francese, l'ammiraglio Yamamoto, capo del movimento cattolico in Giappone. La regina ha come insegnante di francese una dama della alta aristocrazia giapponese, cattolica e che fece i suoi studi dalle Dame del S. Cuore. Ma certo le dicoltà sono enormi per l'entourage. . . ad ogni modo pregate anche che queste buone disposizioni si accrescano e mantengano. Tonelli Antonio / 1928-9-20 /, compagno di ordinazione, collega a Valsalice Il Signore ti ricompensi della carità usata a questo tuo povero fratello coll'avere indotto quei sornioni di chierici a scrivere. Non vorrei si pensasse che avendo ancora un brano di cuore a Valsalice e che desiderando scrivere, volessi continuare a fare il precedente mestiere. . . (di Direttore). Oh, mio Tonelli, no, perché a ben altre formidabili responsabilità sono legato e che non mi danno requie e che se non fosse perché. . . (ma noi religiosi lo vediamo e capiamo bene il perché) ben volentieri si manderebbero a farsi benedire. È che Don Cimatti ha bisogno come dell'aria che respira di preghiere e i chierici pregano sanno pregare ed ecco che un primo essenziale bisogno per me è ottenuto. 93 7 1928 Dillo pure ai chiericuccoli che ho ducia certa nelle loro preghiere, e pur non conoscendoli di faccia (di cuore e di anima li conosco tutti) sono tutti miei fratelli carissimi. ...Novità: giuridicamente a posto: Visitatoria e Missione indipendente di Miyazaki. ...Quando potremo averle, le scuole saranno sciami di api. Il Signore ci pensi perché se ci deve pensare Don Cimatti, stiamo freschi. In una radice di grosso albero divelto da grosso vento (quasi tifone) ho riscontrato numerosissimi glomeruli gialli. Ne ho raccolto in quantità suciente (è la pianta di mogano): invierò nel prossimo pacco. Ai primi di Ottobre sarò a Tokyo per la riunione di tutti i Capi di Istituti religiosi per coordinare il lavoro. E per stavolta basta. Rinaldi Filippo / 1928-10-8 /, Rettor Maggiore Torno dopo una settimana di assenza per essere stato due giorni a Tokyo per un'adunanza familiare con tutti i Vescovi e capi di ordini religiosi per un'intesa su qualche punto (festa dell'incoronazione, legge sulle religioni che pare sarà presto presentata, stampa, trasmissione di poteri, ecc.). Ho conosciuto così persone e cose. Molti ci desiderano a lavorare nelle loro diocesi vari non ci conoscono bene tutti ci amano. Deo gratias! ...Mi permetta condarle un pensiero che sento in fondo al cuore: i Superiori hanno un'idea chiara dei bisogni di questa nazione e davvero (la dico grossa, ma so a chi parlo) provvedono? Siamo al terzo anno ormai e il piccolo gruppo iniziale si assottiglia per numero e per forze se si vuol fare qualche cosa, bisogna pur muoversi ed il campo si è allargato e va estendendosi. Arrestarsi? È impossibile. Limitarsi? equivale fare quanto fu fatto nora dai missionari e perdere il terreno acquistato. E allora? Ma pensino davvero e ogni anno a questa povera e grande nazione, se no saremo da capo ed era meglio (la dico grossa!) non venire. Dirà: La stanchezza del viaggio ti fa la testa stanca gluolo!. Più di 36 ore ad andare e idem a venire prendendo tutti i diretti possibili sono pure una delizia ma grazie a Dio, non soro. Ma la realtà, mio buon Padre, è questa, che noi no al 1930 non potremo aver aiuti, se non vogliamo avere dei mezzi uomini poi, usufruendo subito. . . Questa è la vera storia. . . Dunque non ci dimentichino. Missioni più beniamine (mi lasci dire anche questa. . . è la volta che ne dico delle grosse. . . ) daranno maggior consolazione ai superiori e alla Chiesa. Il povero Giappone piovoso ed arido, terremotato e vulcanico fa quel che può. . . ma i Superiori facciano anch'essi qualche cosa per noi. Nello scrivere ho l'animo in calma, anzi pieno di gioia, perché oggi, si è celebrato per la prima volta la festa della nostra Teresina abbiamo inaugurato a Lei il circolo aspiranti alle Figlie di Maria l'ho pregata e messa a parte dei dolori nostri e le ho promesso che se trova modo di mandarmi i soldi la prima chiesetta che bisogna fare quest'anno sarà dedicata a Lei. Le ho detto (come le dico ora) che muova il cuore duro dei Superiori anché mirino con sguardo benevolo il Giappone. . . e mandino molti 94 7 1928 aiuti quest'anno e tutti gli anni. Sono sicuro che adando a Don Bosco, alla Mamma e a Teresa gli aari nostri tutto andrà davvero bene. ...Ed ora? Null'altro che domanda di preghiere per la mia povera anima. Ho passato alcuni giorni di angustie interne con pensieracci succedentisi con una ostinazione tale, mai provata in vita mia. Lo sporco demonio non so che cosa avesse intenzione di ottenere. Mi pare di essere stato calmo nella preghiera e, buttandomi come bimbo in braccio a Lui : ho dovuto dire (come santa Teresa, se non erro): Ma caro Gesù, dove sei Tu. . . eppure tutte queste cose che mi passano in testa le hai fatte Tu!. . . . Dunque preghi per me in modo speciale. Avanti allegramente ed il buon Dio ci aiuterà. Madre Superiora F.M.A. / 1928-10-29 / Missione Indipendente di Miyazaki Godo davvero che V. R. conosca questo povero prete e pur in mezzo alle dicoltà del personale sia animata dall'ottima volontà di iniziare al più presto il vasto campo di lavoro che la nostra buona mamma l'Ausiliatrice tiene pronto alle sue glie nel Giappone, in questa terra fecondata dai lavori di S. Francesco Saverio e dalle migliaia di martiri giapponesi. Sono cascato dalle nuvole al pensiero che oggi come oggi non è concretato nulla sulla prima spedizione perché e ne avevo scritto e al Sig. Don Rinaldi e al Sig. Don Ricaldone che aveva visto le cose, e che mi aveva scritto che se desideravamo le suore sarebbero venute mi avevano lasciato nella dolce speranza e i Cristiani all'annuncio gioivano per le loro gliuole e già avevano cercato per la casa. Mah! sarà così nei disegni della Provvidenza che vuol mettere riparo alla nostra superbia, che desidererebbe l'opera di Don Bosco e Maria trionfare in questo povero mondo pagano forse più presto di ciò che è nei disegni della Provvidenza. Il Signore faccia Lui, ma, Rev. ma Madre, se per caso per parte del Superiore della Missione di Miyazaki è necessario fare delle pratiche presso cotesta direzione generale, me lo dica subito perché un anno perduto è perduto irreparabilmente anche pensando che prima di due anni di studio della lingua non possono le consorelle lavorare ecacemente ed eettivamente. ...Ado questa mia a Maria A. anché la benedica e le faccia concedere buon esito. Rinaldi Filippo / 1928-11-6 /, Rettor Maggiore Dopo le feste dei Santi, per le quali come da unita relazione avemmo fra noi Mons. Hayasaka, vescovo giapponese di Nagasaki, colgo l'occasione di un po' di calma per scrivere al solito. 1. Salute: ottimissima. Mangio, bevo (mi sono dato più all'acqua), dormo e grazie a Dio posso lavorare sempre. Purtroppo! che non mi ammazzo. . . Ah, il Superiore è 95 7 1928 il pessimo dei mestieri. Per me da questo lato sono crocisso davvero; mi consolo che Lei lo è più di me: non son solo dunque. . . magro conforto davvero! 2. Studio e lavoro: ce n'è n sopra i capelli che non ho, e più ce ne sarebbe se la lingua fosse posseduta se non ci fossero preoccupazioni di dover attendere a tener vivo il ricordo del Giappone presso gli amici lontani anche presso i Superiori, che davvero devono guardare il nostro bel Giappone solo sulla carta geograca e vedendolo tanto piccolo pensano certo: De minimis non curat praetor!. Ma mi dico un po'. . . basta, se no tiro quattro moccoli di quelli!. . . Se posso compiere i propri doveri. . . per l'ennesima volta continuerò nché ho ato a proclamare: Non sono capace a fare il superiore. Ecco tutto. Passo dei momenti terribili e per causa mia (essendo incapace) li faccio passare ai confratelli e non si conclude. Bel costrutto dunque. . . Tento di mettere diligenza, ma quando non ci si riesce, non ci si riesce quindi i Superiori, prego, ci pensino e aiutino a cavarmi da questa situazione. Ma se è così bello, così santo ubbidire, ma perché proprio Don Cimatti deve comandare? Ho mai capito questo terribile problema. La mente che superbamente vuol primeggiare la vita pratica che mi mette nell'incapacità di riuscire a comandare come si dovrebbe un cumulo di responsabilità dall'altra una specie di indierenza, di lasciar correre per non aver l'occhio vigile e capire tante cose da cui urti involontari coi confratelli, quando proprio credo di compiere atti di carità, ecc. ecc. ...Il bravo Don Antonio per questa mia inettitudine sore scatti di nervoso terribili ma mi dica Lei, mio buon Padre, che cosa ci posso fare, essendo incapace? Credo che Don Antonio le avrà scritto e così anche da questo lato, me ne sto tranquillo. ...Ho parlato ora con Don Cavoli di varie cose e ho concluso: Mio caro Don Antonio, il difetto sta nel manico: sta in me. Mi usi la carità di aiutarmi in tutto. Il Signore vede e sa, ed i Superiori vedono e sanno e spero esaudiranno le mie suppliche. Come vede: una conferma di più di quanto le dicevo prima. Rinaldi Filippo BS / 1928-11-21 /, Rettor Maggiore In una precedente le feci il riassunto delle cerimonie che avrebbero modicato per una settimana (dal 10 al 17 novembre) il ritmo regolare ordinario del grande impero giapponese richiamandolo fortemente alle antiche sue tradizioni di pensiero, di culto, di costumi, di divertimenti. Noi dal lontano Kyushu non abbiamo certo potuto assistere alla manifestazione di questo avvenimento quale si svolse a Tokyo, a Kyoto, nei grandi centri, ma se dobbiamo arguire da quanto avvenne solo fra noi, dobbiamo certo dire che non vi fu città, villaggio, famiglia che non si siano sentiti pervadere dal fremito di gioia per il fausto avvenimento. Le disposizioni date dalle autorità centrali e locali furono eseguite con un sincronismo mirabile e devoto da tutta Dopo le feste dell'incoronazione 96 7 1928 la nazione. Alle 3 pomer. del 10 novembre, nell'atto in cui l'imperatore proclamava al mondo la sua accessione al trono, e che dai presenti veniva salutato col triplice viva, nello stesso tempo il suo popolo o adunato in massa sulle piazze, o nelle scuole, o nelle ocine, o le singole famiglie sull'uscio di casa, in una unione intima di volontà, di pensiero, di riverente omaggio, davanti all'immagine di lui gridava il triplice viva. Sincronismo voluto da un ordine, ma a cui tutti obbediscono con naturalezza, con ossequio, con gioia: una massa di milioni di anime che tra il rombo degli spari a salve, tra l'urlìo delle sirene, esplodono unanimi in un grido di gioia e di saluto: cuori di cittadini di una grande nazione che battono in quell'istante in un ritmo unisono, inneggiando all'imperatore! Ed anche i gli di Don Bosco si unirono al tripudio di questa loro seconda patria, e mescolati alla folla, anch'essi elevarono riverenti il loro saluto, e, nella manifestazione solenne tenuta nel gran salone della città, anch'essi brindarono alla salute dell'Imperatore. E l'atto gentile, e per noi doveroso, piacque ai giapponesi, che lo notarono sui loro giornali; anche così ne venne lode all'Italia e a D. Bosco. I cattolici dell'intero Giappone, animati dall'invito dei Vescovi, il 14, con solenni funzioni nelle chiese, col canto del Te Deum implorarono sull'Imperatore, sulla famiglia imperiale e sulla patria, le celesti benedizioni. Anche nelle nostre residenze, ornate a festa, cristiani e pagani con solenni funzioni religiose, con divertimenti, con luminarie inneggiarono all'imperatore. A Miyazaki le feste pubbliche ebbero varie caratteristiche, fra le quali degne di nota la distribuzione del dono dell'imperatore ai cittadini dagli 80 anni in su; il banchetto ai benemeriti della provincia (2000 persone): la slata delle bandiere e quella dei lampioncini. ...Le feste sono passate: il ricordo di esse è perpetuato in qualche opera di pubblica o privata utilità: il ritmo ordinario della vita è ripigliato e, con essa, il costante lavoro dei missionari, che pensano alle conseguenze di tutto questo stato di cose e pregano Dio che acceleri il giorno della redenzione per questo gran popolo. Ricaldone Pietro / 1928-11-23 /, Vicario del Rettor Maggiore Mi sforzerò di scrivere più chiaro che sia possibile per evitarle anche perdita di tempo, di cui mi batto a più non posso il petto. Credevamo proprio fosse morto. . . poi si è saputo di un suo infortunio sul lavoro, che non si sa ancora cosa sia. . . poi silenzio. . . poi notizie da Shanghai che i 3/4 della spedizione per l'Estremo Oriente erano per il Giappone. . . poi improperi e lettere del sottoscritto ai Superiori. . . e nalmente la sua carissima, che non dice tutto, ma via. . . vedremo. . . Può essere che siano in giro lettere esplicative sul dove sbarcano. . . perché poi a Shanghai, ecc. ecc.! Basta, non incominciamo a mormorare. . . Se i Superiori hanno fatto così, è ben fatto. Ora a noi. ...Ripetutamente nella lettera mi dice: Venendo a Torino. Ho esposto al Sig. Don Rinaldi le mie dicoltà e desidero che i Superiori mi dicano: Devi venire!. È per 97 7 1928 tranquillità di coscienza. La lingua che dimenticherò, il lavoro già grande che cadrà addosso a qualcuno, il poco tempo della nostra venuta, l'esempio ai confratelli, ecc. . . sono, mi pare, buoni motivi per rimanere. Abbia dunque la bontà di dirmi (lei conosce la povera anima mia) come debbo fare, e nel caso aermativo quando, e se devo pensare a qualche cosa di speciale. ...Non le nascondo che dentro il cuore ho avuto un improvviso pensiero nel leggere la Circolare del Rettor Maggiore all'arresto dell'espansione, eccolo: a) Fortunatamente, quando in circostanze analoghe e il Sig. Don Rua e il Sig. Don Albera annunciarono l'arresto, la Provvidenza dispose che si continuasse. Non ho il materiale tra mano, ma non è dicile la documentazione storica, e sono sicuro che il Signore non vorrà davvero fare sì che proprio il Sig. Don Rinaldi, il Rettore delle Missioni, voglia mettere le missioni in questa stasi fatale. Don Cimatti non capisce il linguaggio burocratico, ma se per 4 oppure 5 anni, ad es. in Giappone non si parlerà che di Miyazaki, Oita e Nakatsu, così come sono ora, amat. mo Don Ricaldone, richiami pure tutti che è meglio. b) È meglio non proseguire, perché per me è così storicamente chiaro il primo punto, che dormo davvero tranquillo. Come però le dissi è un pensiero sorto spontaneo e non credo aver fatto male manifestandoglielo. c) Grazie per il materiale provveduto. Spero ci sia il più urgente, cioè modo pratico di insegnare la religione (grandi illustrazioni, belle proiezioni, ecc.).9 Rinaldi Filippo / 1928-12-2 /, Rettor Maggiore Come vede mi trovo a Oita per la festa di S. Francesco Saverio celebrata anche quest'anno con qualche caratteristica come può vedere dall'acclusa relazione pel Bollettino. Siamo in attesa dei tre da Torino: non sappiamo chi siano, quando e dove arrivano. So di traverso da Don Garelli che arrivano a Shanghai al 20. Certo non andremo no a là. . . tanto più che non sappiamo nulla di sso. Grazie n d'ora della carità usataci, colla preghiera che pel prossimo anno ci inviino almeno altri tre e le suore. Fine mese: mio rendiconto. Salute sempre ottima. Studio e lavoro solito Pratiche di pietà regolari in comune quando debbo farle da solo, qualche volta dimentico delle parti o mi lascio pigliare dal sonno. Qualche volta vera freddezza, direi nausea (non per questo tralascio). Di tanto in tanto il Signore vuole davvero provarmi. Quanto sono ancora cattivo! 9 Nel Cimatti Museum di Tokyo si conservano 2 grandi album Le Catechisme en Images edito probabilmente agli inizi del 1900 con le relative proiezioni. Dallo stato in cui si trova deve essere stato molto usato. Si pensa che sia quello di cui qui si parla. Ci sono persone che si ricordano di averlo visto studiando il catechismo. 98 7 1928 ...Carità: per me pienamente d'accordo con tutti, ma purtroppo nel realizzare il bene non tutti d'accordo col sottoscritto. Che farci? Per me, la frusta, non so adoperarla mi dicono che adopero troppo miele altri. . . Ma, o mio buon Gesù, non so dirigere me: non c'è da meravigliarsi che non sappia dirigere gli altri. Cimatti Raaella / 1928-. . . -. . . / Suor Maria Raaella Cimatti (Sorella) Vedi che bel gruppetto di Cristiani. Vedi i bimbi e bimbe, future speranze. Vedessi che bei colori di vestiti! Prega per queste anime. Tuo D. Vincenzo 99 8 1929 Figura 8.1: Partenza di nuovi missionari per Giappone 1929 100 8 1929 3/25 Parte per l'Italia per il capitolo generale e la Beaticazione di Don Bosco 5/11 Arriva a Venezia durante la permanenza visita molte case salesiane 6/2 Va a Roma per la Beaticazione di Don Bosco Partecipa al Capitolo Generale 7/24 Finisce il Capitolo Generale. Visita e predica in molte case salesiane 9/ Comincia la grande crisi economica mondiale con grandi dicoltà economiche 10/12 Partono da Venezia le prime 6 Suore Salesiane e 3 salesiani 12/14 Don Cimatti parte da Genova con un gruppo di chierici Rinaldi Filippo / 1929-1-10 /, Rettor Maggiore Il lavoro di ne d'anno, le nessune notizie e relative apprensioni per i confratelli che dovevano arrivare, ed ora anche un po' di apprensione per i mezzi (come sono di poca fede!) perché gli arrivati portarono poco più di un migliaio di Yen (che, e per gli impegni che abbiamo e per la cresciuta famiglia, sfumano e che mi obbligarono a pregare i Superiori per telegramma a venirci in aiuto. . . ) mi fecero ritardare la solita corrispondenza. Mi permetta che le apra al solito l'animo mio. a) Sono giunti i confratelli e di buon animo si sono messi al rispettivo lavoro.1 b) Si rimase un po' tutti male (forse le lettere si perdettero) perché non si ebbe notizia il nome del coadiutore si seppe allo sbarco quello di Don Lucioni dal babbo di Don Liviabella di Don Escursell dalla posta. Di loro non ho ricevuto né essi hanno portato con sé qualsiasi dato sugli studi, bisogni speciali, ecc. ecc., tutte cose che faciliterebbero subito il lavoro. . . ...Le ho voluto dire questo perché ho la convinzione che i Superiori hanno piacere di essere al corrente delle cose. . . non sempre conoscono le reali condizioni dei confratelli. . . e perché ho la convinzione che questo sia il mio dovere. Non pensi neppure che abbia l'intenzione di lamentarmi; sarei ridicolo, anzi ringrazio, è solo a scarico di coscienza. ...Con Don Piacenza e Don Tanguy si era sperato di metterci un po' a posto per la contabilità e lavorare un po' sul sodo anche in questa parte ma la completa asciutta fa andare in aria tutto. Comprendo le dicoltà dell'ora, ma non è possibile il lavoro missionario in prima linea (come il Santo Padre dice essere di noi) se dobbiamo essere in apprensione per le munizioni. Ben vengano lo studio e le deliberazioni capitolari, ma intanto veda di venirci in aiuto perché oggi come oggi non ho certo i soldi per il viaggio 1 Sono Don Don Escursel, Don Lucioni e il Coadiutore Maccario. 101 8 1929 e bisogna pure che almeno i confratelli abbiano il fabbisogno almeno per tre o quattro mesi, se no come possiamo fare? ...Le mie relazioni coi confratelli : di tanto in tanto le osservazioni di Don Antonio giuste, ma a cui non so sempre porre rimedio. ...Gli ho annunciato che dovevo venire al Capitolo, proponendo e domandando pareri e soluzioni. Parla di voler tornare, ecc. ...Sono momenti terribili a cui succede poi la bonaccia, che per un nonnulla può rompersi... Don Cavoli si è rimesso allo studio del giapponese è attivo, zelante e vede bene molte cose vuole realizzarle e nel modo di volerle è certo che va diritto, non guardando troppo alle persone che devono coadiuvare per giungervi: da ciò alle volte scatti, che in denitiva mettono a posto molte cose. . . ...Ed ora grazie al Signore di avermi aiutato a condurre a ne quanto avevo in animo, e scusi la forma, e benedica questo (ne sono più persuaso) il più bisognoso suo glio. Valentini Eugenio / 1929-1-21 /, suo ex-allievo, studente di teologia a Roma Godo saperti a Roma e per una cosa così bella e per te importante qual è la teologia. Studiala con amore: è lo studio di Dio. Quanti possono invidiare la tua sorte. . . Per il resto: cogli anni capirai la futilità e piccineria dei pensieri di grandezza. . . Calma insistendo e accontentandosi di piccole cose. . . siamo così piccoli noi. . . Se in un anno riesci a correggere anche solo un atto di scortesia è già un guadagno immenso. Vuoi la strenna? Nulla dies sine linea, non passi un giorno senza una linea. . . gutta (capisci?) cavat lapidem, la goccia scava la roccia. Pensa nel tuo agire alla minimezza della linea e della goccia e applica. Per ora prega per la povera anima mia assai più bisognosa della tua. Grigoletto Giuseppe / 1929-1-21 / chierico, ex-allievo di Valsalice Oh, mio Grigoletto, ti assicuro che Henry2 è tuo debitore e quanto. . . perché sa solo il Signore il bene che mi hai fatto e a Valsalice e a Mogliano e a Verona. Al più al più Henry ha fatto verso di te o avrebbe dovuto fare il suo dovere. . . e basta di questo. Deus scit! ...Per gli studi fa' quel che sai e puoi e poi lascia un po' fare al Signore. ...A Dio piacendo continueremo il discorso del 1925 a Verona. Convinciti pure che la Missione giapponese è spiritualmente la più bisognosa, ed anche materialmente, perché là dove può bastare un milione, per il Giappone ci vuole il miliardo. . . ed è dicile trovare i facoltosi per gli stranieri. Per fare i miracoli ci vogliono i Santi e Don Cimatti è ben lungi dall'esserlo. . . Ma basta che li faccia il Signore. Allegro dunque e buono. Prega e fa' pregare i tuoi compagni e i tuoi scolari per me. 2 Henry = Enrico, era il secondo nome di battesimo di Don Cimatti nato nel giorno della festa del Santo : specie all'inizio con tale nome rmava le sue composizioni musicali. 102 8 1929 Superiora Generale F.M.A. / 1929-1-24 / delle Figlie di Maria Ausiliatrice Come vede scelgo apposta il 24 del mese anché in quanto dipende da me, come capo della Missione e come salesiano, Maria SS.ma pigli la domanda sotto la sua specialissima protezione. Inteso dunque che la S. V. scelga un bel gruppo (più ne ha, meglio è) per il Giappone, specialmente le superiore sarà necessario siano un po' anziane. Noi faremo il possibile e l'impossibile per aiutarle in tutto. ...Quelle che V. S. sceglierà siano in grado di occuparsi (appresa la lingua) in lavori casalinghi, di cucito, ricamo, ecc. in asilo ed opere di assistenza dell'infanzia, ed oratorio femminile. Che qualcuna sia un po' pratica di musica. Più abilità speciche hanno, meglio è. Se non muoio, ho ordine di venire in Italia e allora parleremo sui dettagli e sulle particolarità della spedizione. Preghiamo d'ora innanzi anchè Maria SS.ma pigli subito sotto la sua protezione le ottime Figlie di Maria A. cui è aperto un campo impensato in questa nobile nazione. P.S. Se può invii qualche opuscoletto o foglio réclame sulle Figlie di Maria A., così faccio la traduzione e stampo per tempo per l'opportuna réclame e vocazioni. Rinaldi Filippo / 1929-2-10 /, Rettor Maggiore Mentre attendo il treno (mi trovo a Takanabe dove sono venuto a dir Messa a questa piccola cristianità) approtto per passar un po' di tempo con Lei. Per necessità di cose sono nell'identica posizione in cui San Francesco Saverio scriveva a Sant'Ignazio,3 ma purtroppo quanto lontano dalla santità dell'Apostolo. Salute mia ottima le altre cose per nulla cambiate. Continuo desiderio di miglioramento purtroppo poco attuato. Ho bisogno di tante virtù che vedo chiarissime. . . almeno preghi per me. ...Nei doveri dei miei uci posso certo zelare di più e di meglio il bene delle anime. . . ma è anche colpa dei superiori se non ci riesco, essendo preoccupato in troppe cose materiali. Se si ha da pensare alle preoccupazioni della vita materiale purtroppo troppe cose passano in seconda linea necessariamente. Meno male che fanno gli altri. . . ma venire in missione per queste cose è davvero spoetizzante. Lei mi dirà: E i Superiori non fanno altrettanto per la Congregazione?. E don Cimatti ripete: Loro lo sanno fare. Egli non lo sa fare. ... Cavoli va migliorando e lavora apostolicamente l'importante è che non si accumulino umori e lasciar fare dove non c'è di mezzo la regola. 3 Inginocchiato sulle stuoie giapponesi (tatami). S.Francesco Sav. verso S.Ignazio... In Giappone lo fanno tutti. 103 certo non lo faceva per riverenza 8 1929 ...lavoro salesiano per essere buoni gli di Don Bosco mi pare ci sia in tutti. Il lavoro apostolico si va moltiplicando ed è naturale che se ci fossero più mezzi si farebbe di più. Ma Deus videt le dicoltà in cui ci dibattiamo e ci verrà in aiuto e Lei voglia aiutarci. Attendo aiuti per non lasciare i confratelli in ansia nell'assenza attendo gli aiuti promessi per la chiesa di Tano e per la compra terreno Noviziato, per comprare il biglietto per venire, se no non posso muovermi. Se l'aiuto viene per metà marzo posso partire alla ne se no partirò in Aprile, ma dicilmente arriverò in maggio come Lei mi ha ordinato. E preghi per me. La vita di missione mi ha fatto capire tante cose di me. Deo gratias! Anche se non dovessi più tornare. . . quanto bene ne è venuto per l'anima Dio solo lo sa. . . proprio come quando da Valsalice fui sbalzato all'Oratorio S. Luigi; gli anni più belli della mia povera povera vita salesiana. Preghi per me e se al Signore piacerà ci possiamo rivedere et os ad os loquemur. Liceisti Valsalice / 1929-2-11 / Che dirvi questa volta? Torno proprio ora da un pranzo di nozze e penso di descriverlo. ... ...In una vasta sala sui tatami (stuoie) sono disposti all'interno vicino alle pareti più lunghe del rettangolo, di fronte da un lato le donne colla sposa, dall'altro gli uomini collo sposo. Nei lati brevi gli invitati che si vogliono onorare. . . E pensate che in Giappone chi si onora non è al centro, ma al anco. Ad es. modestia a parte essendo il sottoscritto il più onorato, vedetemi nell'angolo. Assisi, brevi discorsi di saluto e augurio, poi prima funzione. Su un vassoio speciale sono poste tre coppe l'una sull'altra. Si mettono davanti all'ospite più onorabile e con grazioso inchino vi mettono davanti il vassoio. Con gesto delicato voi porgete con ambe le mani il nappo. Vi si versa il vino di riso (sake) e voi lentamente alzate la coppa no alla fronte inchinandovi, poi bevete e analogamente riconsegnate la coppa che con la medesima cerimonia viene fatta passare a tutti gli intervenuti. I giapponesi non hanno fretta. . . eravamo una quindicina. . . fate il conto. . . Seconda funzione: poi si comincia a sbocconcellare un po' qua un po' là dai numerosi piattini contenenti un pizzico di tutto: carne, pesce, verdure, alghe, ecc. ed avete sempre vicino chi vi versa nella piccola coppa che serve da bicchiere il tè caldo; chi vi vuol onorare vi invia la sua coppa e dovete bere, e voi per deferenza dovete inviargli la vostra e bevi tu che bevo io. . . se non si sta attenti c'è pericolo di uscirne malconci. . . Se volete ubriacare uno è facile. . . : mettetevi tutti d'accordo ad inviare al medesimo le vostre tazze. . . Esaurito ciò che c'e' sul vassoio. . . e bisogna farlo lentamente. . . vi portano altro, ed esaurito anche quello, quando pensate che sia tutto nito, arrivano ancora delle portate, che nessuno tocca. Insieme a quelle, una cassettina. I servi rinchiudono le pietanze in 104 8 1929 quella cassetta e ve la legano dentro a una candida salvietta, che voi porterete a casa come dono. . . per i bimbi. Terza funzione: la sposa si alza e si ritira per indossare un abito speciale di casa ed orire agli invitati il tè. Vi si orono insieme dei dolci che voi impaccherete col resto a consolazione. . . delle famiglie. Inchinate e salutate tutti e col vostro pacco in mano (nessuno si meraviglia, anzi. . . vi invidiano) tornate alla casa. Tra le cose impacchettate vi era un'aragosta. Domandai se vi era un profondo signicato. . . Non credo, qui a Miyazaki. Al mio paese certo non sarebbe veduto bene perché l'animale cammina indietro. . . . Come vedete per quella gente l'animale ha certo un signicato. La presenza del prete fra questi pagani diede luogo a un po' di istruzione sul sacerdozio cattolico missionario e sulla religione. . . Ciò che più colpisce è l'abbandono della patria, della famiglia ed il celibato per votarsi all'ideale della propaganda degli insegnamenti di Nostro Signore Gesù Cristo. Pregate, amici miei e se a Dio piacerà, arrivederci. Rinaldi Filippo / 1929-2-28 /, Rettor Maggiore Fine mese. . . e perciò rendiconto mio e dei confratelli. ...Carità: nulla di speciale, ma come è dicile mantenerla perfetta sempre e in tutti. Personalmente nulla di speciale, e mi pare, grazie a Dio, di aver messo me stesso sotto i piedi di tutti per mantenerla, perché Gesù è carità e vada tutto Don Cimatti per averla. . . Ma che vuole? Non sapendo fare il superiore può essere per questo che la pensata carità sia debolezza. Deo gratias! Deus scit. Inconvenienti non ne vedo. ...Grazie dei monita salutis. . . oltre a questi, quanti altri ne avrei bisogno e di tanto in tanto li vedo e me li fanno vedere i confratelli. Deo gratias! e avanti allegramente, sempre, sempre, sempre. Quanto alla sua idea di semplicità di prima e il meno intendersi d'ora, era naturale perché non capivamo un'acca. Ora si comincia a capire; si sa quel che hanno detto e dicono di noi, virtù e difetti si vedono le miserie morali e le necessità delle anime e sono enormi tra i cristiani si è nel desiderio ardente di far del bene o di riparare il male i bisogni sono diversi e urgenti nei diversi campi non cercando di provvedere ci sembra di venire meno ai nostri doveri, et similia. . . da ciò quel po' (come devo dire?) di nervosismo, che fa vedere le cose forse un po' umanamente, mentre prima bambinescamente non ci si pensava. Ci avviciniamo cioè all'età critica anche noi. . . A voce molte altre cose intime, dicili ad adare alla penna. Se tutto va bene mi imbarco a Shanghai il 29 Marzo se no a metà Aprile. Prima della partenza scriverò ancora (dopo questa non scriva più al sottoscritto perché forse non mi troverebbe). Ed ora voglia benedirmi anché la mia povera anima si santichi, anché l'obbedienza 105 8 1929 che mi chiama sia fruttuosa per la missione e per i confratelli. L'abbraccia nel Signore il suo povero glio. Ricaldone Pietro / 1929-2-28 /, Vicario del Rettor Maggiore Grazie della sua che mi consolò non poco. Spero avrà dato ordine per un qualche sussidio iniziale il resto a viva voce e quante e quanto importanti cose. ...Non credo di perdere tempo esponendo ai Superiori le mie incapacità: per me sono fatto così. . . Ho bisogno che i Superiori conoscano lo stato di cose reale, perché (e glielo dicevo proprio in Giappone. . . e Lei, bravo Don Pedro, rideva) al tribunale di Dio voglio sbrigarmi in fretta, addossando tutto a chi di ragione tra cui Lei. Per me faccio quel che posso. Vedo in parte, e se ciò non bastasse, i confratelli mi fanno vedere quello che non vedo, cioè la mia insucienza e inettitudine e ne ringrazio Dio e i confratelli e manifesto questo ai miei Superiori e Padri per consiglio e conforto e per le convenienti ammonizioni. Ma certo, avanti sempre allegramente. . . Per farle vedere che lo sono, le invio il nostro Su cantiam che spero farà del bene, e ci apra molte vie. . . Sono i canti dei libri delle elementari che fanno andare in visibilio il buon popolo giapponese, e che hanno avuto il battesimo sui palchi calpestati dai cantanti e dall'Hakase (dottore. . . capisce!). Lei fu denito un erai hito (uomo famoso). . . ma il sottoscritto Hakase Cimaci (così storpiato il nome!). . . Composti dal sottoscritto. Le unisco vita di Savio Domenico in giapponese pare ben riuscita (è quella di Don Bosco). Dunque pensi a far mandare in fretta (se non l'ha fatto) qualche cosa e il resto os ad os, cor ad cor . . . oh, quante cose! Don Pietro carissimo, per l'anima mia oh, povera anima!. . . e per quella dei confratelli. Mi benedica. A nome di tutti, buona e santa Pasqua e assicurazioni di preghiere. Amerio Franco / 1929-3-22 /, ex-allievo di Valsalice, musico Sicuro, anche in religione c'è il suo lato manchevole, non per la vita religiosa in sé, ma per gli uomini che sovente dimenticano di essere religiosi. . . e quindi certo, diventano peggiori (in un certo senso) degli altri, perché è vecchia storia corruptio optimi pessima, l'ottimo corrotto diventa pessimo. Certo l'unica realtà è Gesù. . . Vuoi capirlo? Desidera, desidera fortemente, sforzati attivamente. . . ma non aver fretta.. . . La musica! Ab initio ebbe anche Don Cimatti le tue, come dire?. . . e poi mi convinsi che era meglio. . . pigliare quel che c'è. . . Come vedi il povero Don Cimatti con tutte le non poche imperfezioni e nullità. . . ha calcato le scene e i massimi teatri del grande Impero! Che vuoi? È legge! Abbandonati in Dio e tutto diventa valore. Dunque niente ti turbi. . . allegro, buono e laborioso e. . . un po' più generoso col Signore. 106 8 1929 Circolare Salesiani / 1929-3-25 / In procinto di partire,4 a tutti voi, ai cristiani ed amici il grazie riconoscente per quanto avete fatto per Don Cimatti. Il Signore vi rimeriti di cuore di tutto. Una sola cosa vi raccomando: Osservanza della nostra Regola e pregate per me. Sarete ricordati sempre. Ed ora alcune notizie generali. ...Date a tutti comodità del precetto pasquale. A voi pure buona S. Pasqua e pregate per me. Rinaldi Filippo / 1929-3-28 /, Rettor Maggiore Mi trovo a Shanghai per partire non so ancora preciso quando (chi dice il lunedì di Pasqua, chi dopo). Ho lasciato i confratelli in buona salute e carichi di lavoro, e senza soldi (per non vivere coll'acqua alla gola). Ho perciò detto a Don Piacenza che se entro il tal termine non riceverà nulla, telegrafasse a Lei. Sono qui alloggiato da Don Garelli. . . questa è vera missione. . . noi di missionari abbiamo il nome. . . qui c'è Betlemme. . . Oh, santa povertà! Ed ora ne ho fatta una delle mie: Lei aggiusti la cosa, siccome c'è in ballo la Madonna, spero mi darà tutte le assoluzioni. A Sasebo (diocesi di Nagasaki) si sta costruendo una gran chiesa dedicata al Sacro Cuore di Gesù. Vi sarà uno degli altari principali dedicato a Maria Aus. Ho promesso al missionario e a Mons. Hayasaka che avrei interposto i miei uci perché i Salesiani orissero una statua di Maria Aus. Così la Madonna farebbe la sua entrata trionfale nella diocesi di Nagasaki e proprio per desiderio dei giapponesi che, sono sicuro, in seguito potrebbero essere nostri buoni cooperatori e noi avremmo in mano un buon mezzo per lavorare per la nostra propaganda. La chiesa è grande e Monsignore desidererebbe una statua alla grandezza naturale. È che il nostro Padre, successore di Don Bosco sente di gloricare così la Madonna. . . badi che adesso i salesiani, per la fesseria (non mi pento di questa) di Don Cimatti sono compromessi.5 Al suo buon cuore onorare in una forma che piacerà certo a Maria SS.ma, la Madre nostra, aprire una strada all'opera nostra a Nagasaki (parlo per ora di semplice propaganda delle opere nostre. . . perché. . . sa. . . anche il Giappone è il Paese delle paure da parte di missionari. . . e forse anche dei Vescovi. . . Se c'è un rampino, è così naturale!!!). Ed ora preghi per me e mi benedica. . . quando la rivedrò? 4 5 Don Cimatti tornò dall'Italia nel gen. 1930, dopo aver partecipato al Capitolo G. e alla beaticazione di Don Bosco. Questa statua dono di Don Rinaldi si conserva attualmente nella detta chiesa, che ha dato parecchie vocazioni all'Ispettoria giapponese. Interessante il modo di domandare di Don Cimatti, segno della sua condenza col superiore. 107 8 1929 Ricaldone Pietro /1929-4-3 /, Vicario del Rettor Maggiore Il 4 per tempissimo, a Dio piacendo, salpo da Shanghai sul Viminale del Lloyd Triestino per Venezia. Ed ora apra bene la sua intelligenza ed attacchi al suo spirito quanto l'inutile servo suo dell'estremo Oriente si onora di dirle (che vuole? Ormai noi giapponesi abbiamo nel sangue. . . ) e Lei nella sua innita bontà si diverta ad ascoltare. . . Oh, ne sentirà delle belle!!! ...Non so quando il Viminale arriverà, mi hanno fatto pagare il solo vitto per 34 giorni, ma sarà certo di più. Dimodoché forse sarà più in fretta perché ci sono a bordo molti dei soldati del Muggia aondato recentemente in Cina (ma il personale tutto salvo). . . ...Caro Don Ricaldone, bisogna che i Superiori facciano tutti i sacrici e gli sforzi possibili per l'estremissimo Oriente. Oh, vedrà come il Signore benedirà. Preghi preghi preghi per me che l'abbraccio nel Signore mentre i ciliegi in ore cantano le lodi di Dio. . . e inghirlandano il grigio di Don Ricaldone crine. Circolare Salesiani / 1929-5-17 / Deo gratias! Deo gratias! Sono arrivato. . . Riassumo: sbarco a Venezia l'11 Maggio. Nessuno si trova. Il Signore aiutò per la dogana. Mi diceva il capo-dogana: Se faccio pagare per quanto ha con sé, torna a casa svaligiato!. Breve visita ai confratelli. Conferenza ai giovani. Vado a far cena a Verona e parlo per oltre un'ora ai giovani. Quanto slancio per le missioni! Parto al mattino per Milano perché mi premeva consegnare alla famiglia di Don Lucioni il baule; così passai la domenica a Milano. ...Parto di buon mattino ed alle 10.30 sono tra le braccia del Sig. Don Rinaldi, cui parlai subito di voi tutti porgendo saluti, ecc., come poco prima avevo fatto ai piedi di Maria A. dicendo a Lei, per voi singoli, per i nostri cristiani e pagani e per le nostre opere una preghiera speciale. ...Scopo di tutte queste parlate è acquistare aiuto di preghiere speciali per la nostra missione e concretare conferenze per il pubblico anché possiamo avere oerte. Da Torino si potrà avere poco o nulla perché sono stremati per le feste di Don Bosco. ...Per ora è un fuoco di la no al 9 Giugno. Programma mio: visite, conferenze o parlate coi superiori o con altri, continuare conferenze in grande, domande di sussidi, rappresenterò voi tutti in tutto e sempre e per quanto dipende da me tenervi al corrente. I Superiori per parte loro, in questi giorni occupatissimi mandano qua e là, per cui, come vedete, scrivo da Bologna, diretto a Faenza per tornare a Torino. Tardai a scrivervi perché volevo attendere l'esumazione della salma in cui in vostra rappresentanza unico dei missionari portavo con quelli di Valsalice la cassa.6 Pensate che cosa ho detto a Don Bosco per ognuno di voi, mentre lo portavo. Vi racchiudo la descrizione minuta che ne fa la stampa, corrispondente a verità, in tutti i particolari. 6 Esistono due foto di Don Cimatti che aiuta a trasportare la cassa. 108 8 1929 La salma è ridotta a scheletro non è ancora determinato in che condizioni sono le ossa e quindi non si presenterà al pubblico la salma quali reliquie si prenderanno, ecc.? Pensiero dei Superiori è: Don Bosco sia presentato come è, senza maschera. Dirvi la folla, le sue manifestazioni. . . Con Don Giraudi facevamo da carabinieri e fulminavamo scomuniche a chi toccava, se no di Don Bosco non sarebbe rimasto più nulla. . . Per le questioni nostre ho già parlato con quasi tutti i Superiori, bisogna pregare molto. . . sono duretti a convertirsi, come i Giapponesi. . . Fede, Fede. Circolare Salesiani / 1929-6-11 / Alla ne ormai delle feste riassumo quanto dai giornali che vi ho mandato è stato pubblicato e credete pure che non vi è in quanto dicono esagerazione di sorta. Quindi accenno ad impressioni mie. 1. A Roma calca enorme. S. Pietro non conteneva più le persone, molte delle quali rimasero fuori. Pigia, pigia tremendo, mal organizzato. S. Pietro è un'enorme teatro dove si può pregare poco da chi non ha un posto speciale. Illuminazione imponente per la perfezione e maestria nell'accenderle (erano 350 Sampietrini) e in pochi minuti fu accesa. Calca innumerevole. Ricevimento nel cortile di San Damaso della famiglia salesiana fu proprio una serata di famiglia in cui non si vedeva la maestà del Pontece, ma la bontà del Padre. 2. Torino indescrivibile e mai veduta una faccenda simile. Don Bosco passò come trionfatore e che volete che vi dica? Occhio non vide, orecchio non udì di un uomo alcuno. . . quanto succedette. Rinaldi Filippo / 1929-6-14 /, Rettor Maggiore Come conclusione del triduo di Don Bosco ho fatto un po' di esercizio di buona morte e mi rimane da fare un po' di rendiconto mensile. 1. Grazie soprattutto della carità usatami nell'avermi voluto a Torino per queste feste. Ne ho guadagnato (voglio sperare) in ogni senso. Mi trovai spiritualmente in un misto di commozione, di indierenza o freddezza, di entusiasmo intimo o pubblico. . . che mi fece capire sempre meglio la gran bestia che sono, il grande amor proprio che ancora alligna nei bassifondi, e la lontananza a cui sono dall'ideale. . . Ma, Deus scit! 2. Le mie pratiche di pietà purtroppo in questo trambusto di luoghi, di orari, andarono come poterono, ma qualche volta, qualcosa lasciò a desiderare. . . Come sono ancora lontano dallo spirito di pietà che mi permetta l'adempimento fedele, completo, cordiale delle pratiche anche quando non posso farle colla comunità. . . 109 8 1929 Ho ancora bisogno di migliorare tutte le pratiche prescritte la più esatta forma nell'amministrazione dei Sacramenti la più costante pratica dell'esame di coscienza. Me l'ottenga dal nostro Don Bosco, perché se mi manca questo spirito sono perso, sono perso! Rinaldi Filippo BS / 1929-6-24 /, Rettor Maggiore Gioisca con noi e benedica con noi il Signore, che ci ha aiutato a tradurre in realtà un desiderio da tempo vagheggiato per il bene di una cristianità e per l'estensione del regno di Dio nella missione a noi adata. Mi giunge la lieta notizia della benedizione della chiesetta di TANO, la prima che i gli di Don Bosco costruiscono in Giappone. Tano è una graziosa cittadina a 40 km. da Miyazaki e poco fuori di essa si è venuto formando una cristianità, che da tempo reclamava la sua chiesetta. ... La Provvidenza per mezzo di munici benefattori e di devoti, ci inviò le oerte, la volontà dei confratelli appianò le dicoltà, gli operai e i cristiani di Tano volenterosi prestarono l'opera loro, la Prefettura locale concesse un generoso sussidio, ed ora grazie a Dio la chiesetta si erge bella, armoniosa, sobria ed elegante sul pianoro, cui fa corona una catena montagnosa e nella valle la cittadina di Tano, e la soddisfazione è unanime: autorità, periti, stampa, cristiani di Tano e Miyazaki, pagani. La chiesa per volontà dei benefattori è intitolata a Maria Stella del mare ed ha per Patrona S. Teresa del Bambino Gesù. Ancora una volta la Madre nostra e la protettrice delle Missioni si sono costruite la casa. . . è davvero altamente signicativo questo per noi, e c'incoraggia al lavoro. ...Un grazie di cuore alle Autorità, ai benefattori della chiesa, a quanti hanno lavorato per la costruzione ed uno specialissimo alle varie associazioni cattoliche ed agli amatissimi Don Cavoli, Don Margiaria e Don Lucioni, fattori principali della riuscita festa. Li benedica in modo speciale, o buon Padre, e benedica anche il povero scrivente.7 Zerbino Pietro / 1929-7-7 /novello sacerdote salesiano, ex-allievo di Valsalice8 In charitate perpetua dilexi te! E ti ha davvero amato Gesù ed oggi lo suggella col bacio d'amicizia. Donati, donati totalmente, donati generosamente a Lui corpo e anima e possa tu emulare nell'apostolato il tuo Santo Patrono. 7 Attualmente la chiesetta costruita in legno è stata rifatta. La statua in legno di S. Teresa che vi si trovava, ora si trova nel Cimatti Museum di Tokyo. Ugualmente una preziosissima pianeta con un nissimo ricamo della Madonna di Pompei nel retro e dell'Annunciazione sul davanti, usata molte 8 volte da Don Cimatti, si trova nel medesimo Museo. Su di una immaginetta: come il seguente si tratta certamente di un ricordo in occasione della prima Messa. Questa è la prima delle 208 lettere a lui scritte. Fu poi segretario dei Superiori maggiori e diventò il postino e commissionere di Don Cimatti no alla ne. 110 8 1929 Circolare Salesiani / 1929-7-8 / Si inizia questa sera il Capitolo. In Chiesa la solita funzione prescritta dalle Regole. Numero dei Capitolari 92, non tutti presenti. I Visitatori non hanno voto, assistono, parlano e se è necessario hanno voto consultivo. Si arriva così coi Visitatori al numero di 97. ...Alla Commissione Missioni sono presenti tutti i missionari, Vescovi, Vicari Apostolici e Prefetti. Mi pare si lavori davvero con serietà e da tutti si desidera chiarezza. ...Tenni conferenza in occasione delle feste di Don Bosco o isolatamente a Saluzzo, Sampierdarena, Spezia, Benevagienna, Giaveno, Torino in un salone, Oratorio S. Luigi, S. Paolo, Oratorio salesiano. Predicai esercizi a Valsalice e Crocetta, prossimamente andrò nel Romano, poi Liguria, poi Lombardia e che il Signore ci aiuti. Eetti nanziari non rilevanti, ma conoscenze dell'opera salesiana e nostra missione, buon seme che frutticherà. Certo che presso tutti la Missione nostra è la più simpatica. Piacenza Pietro / 1929-7-10 /, missionario salesiano in Giappone Per le nanze, regolate in Domino. Vedete che il Signore non ci abbandona. Fede, lavoro e viviamo nella povertà e vedrete miracoli. ...La Provvidenza deve mandarci il mezzo milione che ho domandato. Preghiamo, rendiamoci degni e verrà anche molto di più. ...Non turbatevi per gli esiti: seminiamo a gran forza, con fede, con carità e avanti sempre. Grazie dei consigli. . . ti assicuro che tutti parlano senza veli ai Superiori e speriamo debba uscire da tutto un gran bene. Allegro, calmo e buono sempre. Circolare Salesiani / 1929-7-15 / Ieri sera (ore18) vi fu la consegna delle reliquie di Don Bosco che ogni Ispettore dovrà portare alle case. Anche il Giappone ebbe la sua parte (uguale per tutti). Sono tolte dal Corpo del nostro Beato e la più ricca (per la casa di Miyazaki) è tolta dal cervello. Il medico quando prese in mano il cranio trovò che era pesante normalmente (proporzione fatta delle parti evaporabili) e allora trasse fuori a piccoli blocchi il cervello che pure nella mummicazione era ben conservato e completo. Il Signor Don Rinaldi, prima di consegnare le preziose reliquie, fece appunto notare che non essendosi conservato il cuore di Don Bosco, potevamo pensare che quel cuore fu tutto consumato dalla carità per il prossimo. I Superiori vollero che alle case più importanti fosse dato il cervello a indicare l'unione di spirito di fede, di azione che dobbiamo fomentare tra noi e che daranno luogo alla carità.9 9 Questa preziosa reliquia ex cerebro ricevuta da Don Cimatti, si trova ora nello studentato di Chofu a Tokyo 111 8 1929 Penseremo al da farsi per quando porterò questi preziosi tesori e come realizzare il desiderio dei Superiori che vogliono che ad una domenica del mese si esponga la reliquia e si parli di Don Bosco. Cominciate a pensarvi. Così di nuovo Don Bosco da Valsalice va in tutte le parti del mondo. Coraggio e preghiamo e lavoriamo e procuriamo di essere altrettanti Don Bosco. Merlino Alfonso / 1929-7-19 /, salesiano laico, missionario in Giappone Pur essendo il corpo lontano il mio cuore è unito al tuo .Grazie a te del continuo ricordo, delle belle notizie. Credo di averti fatti gli auguri per S. Alfonso, in caso tu comprendi quanto vorrei dire se ti fossi vicino, e quanto farò in quel giorno. Le nostre anime si conoscono e possono domandarsi reciprocamente quanto è necessario per il bene. Grazie delle preghiere. Spero presto rivedere i tuoi. Sta' calmo e tranquillo che il Signore ti vuol bene e avanti allegramente. Salutami i tuoi aiutanti e assicura che prego per loro. Circolare Salesiani e Missionari / 1929-7-24 / Il Capitolo è nito e vogliamo sperare che le conclusioni che a tempo opportuno saranno comunicate dal Rettor Maggiore serviranno davvero al bene spirituale. Le Missioni furono trattate bene, determinando le relazioni fra Superiori ecclesiastici e religiosi (che è la cosa più dicile là dove i poteri sono divisi) ad experimentum, mettendo le procure e siccome non si vollero toccare le regole, insistendo molto a che l'incaricato delle Missioni eserciti con cuore, tempo e mezzi l'ucio importantissimo. Rimase sospesa (ed è ancora allo studio), la questione nanziaria delle Missioni (la più viva e importante): dipende cioè la Missione in quanto tale dalla nostra Società o da Roma. Voi capite la portata della questione: appena sarà risolta ve ne parlerò. Ricaldone Pietro / 1929-7-28 / Vicario del Rettor Maggiore L'ubbidienza mi fa lare nella ispettoria romana. Ado alla sua bontà e carità la naufraga missione giapponese secondo le direttive da Lei tracciate e che forse Don Cimatti non è stato capace di condurre in porto nella prima, catastroca seduta capitolare. Deo gratias! Don Cimatti e i confratelli ricordano le sue promesse, le sue direttive ed hanno coscienza di averle seguite. Non voglia dunque abbandonarci né fare subire ritardi a quanto è vitale per l'opera nostra in Giappone. Sto facendo una novena a Don Bosco. Amatissimo Sig. Don Ricaldone preghi per questo poveraccio 112 8 1929 Ricaldone Pietro / 1929-7-. . . /, Vicario del Rettor Maggiore Nel campo delle pubblicazioni (Bollettino, Gioventù missionaria, ecc.) per ciò che riferisce al Giappone occorre aver riguardo alla qualità della nazione. Aver riguardo a non mettere il Giappone tra relazioni di selvaggi. Tra le fotograe scegliere le meglio riuscite e tentare di far in modo che riescano bene. Per le qualità degli articoli, stare attenti a non pubblicare lettere private di confratelli che alle volte. . . Non dovrei scrivere quanto segue, perché può sembrare ridicolo: ad ogni modo tradirei la coscienza se. . . Lei sa che si vociferano sul conto di Don Cimatti futuro tutte le voci possibili e immaginabili. Per me rido con Lui che ben sa la nullità mentale, ecc. del sottoscritto. Ad ogni modo voglio dire ai miei Superiori, da cui dipendono tante cose, che mitre o simili cose che vesti più o meno colorate Don Cimatti pel bene dell'anima sua e degli altri assolutamente non le vuole. I Superiori non sospettano neppure quanto sora il sottoscritto nell'attuale condizione gurarsi se dovessi vedermi fuori di Congregazione. . . Inutile mi nominino il Card. Cagliero e tutti gli altri. . . Epikeie, epikeie. . . Non erano né sono più salesiani. . . Ho la testa dura, ma è così. Mi lascino essere come Don Bosco, Don Rua, ecc. Dirà: Sei proprio il colmo della stupidità e della superbia! . Lo so, lo so. . . ma mi lasci esprimere tutto quanto ho nel cuore e. . . preghi per me. Giordano Antonio / 1929-8-7 / chierico, ex-allievo di Valsalice Sa solo il Signore quanto ha fatto Don Cimatti per venirti ad abbracciare dovunque fossi. . . deve essere volontà di Dio e gli tornerà più gradito il comune sacricio. . . Orari combinati e non potuti realizzare nell'atto di realizzarli ubbidienze che troncavano tutto e ti mandavano a Frascati, a Gualdo. . . Fiat voluntas Dei. . . E sono sicuro che è meglio così: dopo tutto il gradito incontro vicendevole forse era troppo umano, ed il Signore lo fa maturare per bene. Mio Antonio, mi hai scritto che mi vuoi parlare: tu sai in ogni caso che cosa ti dirà Don Cimatti e quindi eseguisci, se ci sono le condizioni tante volte indicate. Dicoltà ne troviamo tutti e dappertutto: la regola che hai abbracciato è chiara; non c'è che da eseguirla e quindi coraggio. ...Sai che i tuoi due fuochi sono il tuo io e il tuo cuore: quindi bisogna da un lato che coll'unione con Dio, nel riconoscimento del tuo io reale davanti a Lui, coi mezzi che hai a disposizione, riesca ad essere padrone di te e dall'altro lato, coll'allegria e col lavoro, colla carità verso tutti freni gli impeti del cuore e domini tutto te stesso in relazione agli altri. Coraggio mio Antonio. Ti penso e prego e tu fa' altrettanto per me. Tra le tante che non mi sono andate bene nota anche questa che con tutta la ecace buona volontà non 113 8 1929 sono riuscito né ad accontentar me, né ad accontentar te. Ti dica questo una volta di più la mia meschinità e povertà. . . Unita a tanta superbia. Circolare Salesiani / 1929-8-13 / Comprendo le vostre apprensioni in questo ritardo di quanto interessa la nostra Missione, ma (specie in quest'anno) è colpa di nessuno. Se il diavolo non ci mette il bastone fra le ruote nora le intese sono: 1. Per sette o otto chierici (e tutto compreso) per iniziare lo Studentato losoco. 2. Per sei o sette Figlie di Maria Ausiliatrice. Speriamo non si perda nulla per via e specialmente che la Provvidenza ci mandi i mezzi per il mantenimento. . . e nora non vedo spiragli chiari. . . ed è un momento criticissimo per avere denaro da qualsiasi, superiori compresi. . . non si sa dove battere il capo. Ma sono sicuro che se lavoriamo facendo il nostro dovere, se pregheremo e faremo pregare tutto si appianerà. Intanto ho bisogno di tutto il vostro aiuto, consiglio e cooperazione. Tentiamo inne di metterci nella realtà. Vi raccomando una giusta economia. So già che vi sta a cuore. Il mio pensiero preciso è che ci sforziamo di far fruttare tutte le possibili fonti locali (sia pure esigue). Ognuno di voi personalmente si dia d'attorno presso amici all'estero o in Europa per intensicare le suppliche di aiuto di ogni specie e specialmente di denari. ... È dolorosissimo pensando alle condizioni in cui ci troviamo non potervi né dire né dare altro, ma vi assicuro che si passa una crisi terribile che solo il Signore può aggiustare.10 Investiamoci tutti della situazione e vediamo con vera carità fraterna di aiutarci. Rinaldi Filippo / 1929-9-4 /, Rettor Maggiore Speravo oggi vederla dopo la predicazione a Colle [Salvetti] e a Sanpierdarena, ma non fu possibile. Sono nuovamente in giro alla cerca del personale e poi dei mezzi per. . . Non sapendo quindi quando potrò vederla, al solito un po' di rendiconto. ...Dopo di aver predicato 6 mute ho pensato di sceglierne una in cui avrei cercato di pensare un po' più all'anima mia. Scelsi quella di Colle, come la più tranquilla per me. Mi pare di aver dato una buona ripassata a tutto e fatto un buon bucato. Pur avendo fatto regolarmente le cose durante l'anno. . . quante miserie, mio buon Padre. E tutto per la mia inesperienza, ignoranza e acca nel compiere i doveri. Presi per proposito: accudire la recita del S. Breviario e della Santa Messa esame rigoroso alla ne della 10 Da tener presente che proprio in quel periodo scoppiò la grande crisi economica mondiale, per la quale negli anni seguenti anche Don Cimatti ebbe tanto da sorire. Le conseguenze erano appena cominciate. 114 8 1929 giornata unione con Dio durante la giornata. Il secondo e terzo mi sembra di aver tentato di fare nora come meglio era possibile con qualche risultato, ma pel primo, oh, quanto sono ancora lontano. Mah!... tento di non diminuire la buona volontà. Così quanto poco sono divorato dallo zelo delle anime! Come ammiro i miei confratelli di missione, che con un'innità di risorse sanno fare tanto, e Don Cimatti che tanto dice di amare il Signore è così acco; è tanto capace di consigliare gli altri, e a non dirigere se stesso. Oh, come arrossisco dentro di me, predicando ai confratelli quello che così male compio. Davvero: medice, cura teipsum!. ...In me continua e ancor forte, benché forse meno palese di prima e l'amor proprio e la sensualità e quanto c'è ancora per toglierli o almeno renderli inoensivi! ...Momenti di paradiso uniti a lotte per ciò che è carne, materialità, ecc. Oh, che bestia sono ancora! Quanto nel mio modo d'interpretare le azioni altrui (per moto istantaneo sono portato a valutarle sempre in peggio) le altrui parole, gesti, ecc. ecc. Segno delle mie miserie interne. . . e penso di essere santo e tanti stupidi (pardon) lo dicono. Oh, Babbo mio, se entrassero. . . Oh, come sarò davanti a Dio?. . . e nel giudizio universale? ...Similmente il mio parlare e il tratto non è sempre stato come avrebbe fatto Don Bosco. Che vuole? Non so parlare senza rovesciare addosso il cuore e per me, nel tentare di fare il bene abbraccerei tutti, uomini, donne perché mi sembrerebbe di essere più ecace. Oh, che bestia, che bestia! In tanti casi vorrei fare come S. Francesco di Sales, ma chissà se interpreto bene quel pensiero amatissimo! ...Per la carità nulla di speciale: desidererei il cuore di Dio o almeno quello di Don Bosco per amare anche in forma visibile, con atti esterni, il mio prossimo. . . Quanta materialità è ancora in questo! ...E per stavolta basta. Preghi per la buona riuscita del lavoro adatomi e per fare un po' di bene, e mi impetri dal Signore per il povero Giappone un milione per cominciare. . . A voce poi tante cose. Circolare Benefattori / 1929-9-. . . / dell'Oratorio e Istituto san Giovanni di Torino Coll'animo riconoscente, di cuore la ringrazio di quanto la S. V. Ill.ma ha fatto nora per l'incipiente missione indipendente di Miyazaki (Giappone) adata ai Salesiani di Don Bosco nel 1926. Superate nel primo anno le dicoltà d'ambientamento e dello studio della dicilissima lingua, ci siamo lanciati nel lavoro dell'apostolato. ...Nell'imminenza dei preparativi per la nuova spedizione, che per onorare la data della beaticazione del nostro Don Bosco e per far fronte agli impellenti bisogni per lo sviluppo della missione e dell'opera Salesiana del Giappone si concretizza in un manipolo di giovani chierici e in un gruppo di Figlie di Maria A., domando per queste nuove forze che bisogna mantenere, cui bisogna costruire case apposite e per lo sviluppo delle opere già intraprese, la sua carità, che quanto più sarà generosa, tanto più riceverà premio dal Signore e permetterà ai gli di Don Bosco di compiere il loro dovere a vantaggio dei poveri pagani giapponesi. 115 8 1929 Van Rossum Card. Guglielmo / 1929-10-3 /, Prefetto Propaganda Fide MISSIONE INDIPENDENTE DI MIYAZAKI (GIAPPONE)11 Il vivo desiderio di corrispondere alle direttive della S. Sede in quello che riguarda la formazione del Clero Indigeno mi spinge a sollecitare dal buon cuore di V. Em.za Rev.ma un sussidio straordinario per incominciare la costruzione del piccolo Seminario della nostra Missione Giapponese. ...Vari problemi abbiamo cercato di risolvere a costo di grandi sacrici, ed oggi siamo risoluti di arontarne uno di capitale importanza per l'avvenire, lo sviluppo e la sicurezza della Missione, il piccolo Seminario Indigeno. La decisione è alquanto ardita di fronte alle nanze esigue della Missione stessa: ma a liberarci da ogni ulteriore perplessità o indugio basterebbero le gravissime parole del S. Padre Benedetto XV nella sua Lettera Apostolica Maximum illud circa l'istituzione del Clero Indigeno e le altre non meno gravi del Can. 305, che ordina ai Capi-Missione graviter onerata eorum conscientia di formarsi dei collaboratori tra l'elemento nativo del Paese. ...Ci parve davvero grave negligenza il dierire oltre l'inizio del Seminario Indigeno: ci accingiamo dunque all'opera con piena ducia nella Divina Provvidenza e nell'aiuto dei buoni. Il preventivo delle spese da farsi è di almeno L. 300.000. ...Noi tutti, Missionari Salesiani del Giappone, ci rivolgiamo all'Em.za V. Rev.ma, a questo ne. L'aiuto nanziario che speriamo ci sarà concesso ci sarà forte stimolo a sacricarci sempre più per il bene delle anime alle nostre cure adate. Sordo Antonio / 1929-10-10 /, chierico, ex-allievo di Valsalice [Da uno scritto indirizzato al ch. Sordo, da un compagno ex-allievo di Valsalice e postillato da Don Cimatti, in visita alla casa. Lo scrivente parla con nostalgia del passato, a cui Don Cimatti]: Meglio dire: il passato non macina più l'avvenire è nelle mani di Dio occhio sso al presente per tracarlo bene e salvarsi l'anima. [Alla constatazione che un certo numero di compagni erano assistenti generali anché per tal modo potessero espiare quanto avevano fatto nel passato, Don Cimatti]: È una delle poche verità uscite dalla bocca di uno di voi. [Poi dice: ho sentito dire che presto Don Cimatti sarà fatto Vescovo , a cui]: Digli pure che è una grande oca. . . Dignità di quel genere. . . mai, mai, mai. [E conclude ricordami alla Madonna , a cui Don Cimatti]: 11 La lettera porta il timbro Segreteria della S.C de Propaganda Fide Prot. 3390 / 1929 . Sotto al timbro di protocollo, scritta autografa: Non si mandi via colle mani vuote. 8 ott. '29 G. U. card. V. Rossum Pref. . E di seguito da altra calligraa: si scriva all'Obolo di S. pietro . 116 8 1929 E anche ricorda Don Cimatti. Cerca di voler bene alla Madonna ed a Don Bosco. Ricordati che sei assistente dei loro gli. Parto il 10 dicembre. Begliatti Letizia F.M.A. / 1929-10-22 /, superiora delle suore F.M.A. in partenza per il Giappone12 Rev. Madre [Sr. Letizia Begliatti] e Suore nel Signore, Il pensiero aettuoso e la preghiera come ho incominciato stamane così continua intenso. Coraggio! Abbracciando la croce oerta dal Signore avanti sempre. Nell'esatta osservanza dei loro doveri troveranno la pace e la forza; Maria Ausiliatrice e Don Bosco sono sempre loro vicini: niente timore. Giardini Mario / 1929-10-23 / S.E. Delegato Apostolico Ieri ho imbarcato sul Viminale un primo gruppo di 6 Suore (Figlie di Maria Aus.) che vengono come omaggio nell'anno della Beaticazione di Don Bosco a iniziare il loro apostolato nella nostra Missione, e le accompagnano tre confratelli (un prete, un chierico e un coadiutore che fanno parte del gruppo che partirà poi totalmente col sottoscritto per iniziare il nostro Studentato losoco a Takanabe, in tutti poi dieci: otto chierici, un coadiutore). Così la Missione si arricchisce della casa delle Figlie di Maria A. a Miyazaki, e dello Studentato a Takanabe.Il Signore ci benedice nella santa povertà e non avendo i mezzi per costruire, per ora vivremo in casa di tto: poi si vedrà. ...Metto queste nuove Opere sotto la protezione dell'E. V. tanto dal punto di vista giuridico che dal punto di vista della carità che domando spiritualmente e materialmente generosa. Il motivo del mio ritardo è di vedere se posso trovare dalla carità pubblica o privata maniera per sostenere meno male le spese iniziali e da iniziare, e quindi arrivederci nel prossimo gennaio. Il Signore disponga per il bene. Ed ora Ecc. Rev.ma, voglia continuare a farci da padre, direi, con maggior intensità, essendo maggiori i bisogni. Runi Costantino / 1929-10-29 /, ex-allievo di Valsalice13 Non guardare all'entità del dono: è povero come chi lo presenta. Esso vuol dirti però l'aetto, la gioia, la preghiera di Don Cimatti che spero continuerà ad occupare sia pure un posticino nel tuo ricordo. 12 Le prime 6 Figlie di Maria Aus. partirono da Venezia il 22 ottobre per il Giappone insieme con don M.. Marega, don G.. Baratto, e il coadiutore E. .Ragogna. Don Cimatti andò a salutarli. Alla nave Questa lettera indirizzata al porto di Brindisi, è la prima delle 123 spedite a Suor Begliatti per lunghi 13 anni Superiora del Giappone. Don Cimatti, in Italia benedisse le nozze di questo suo antico allievo e gli scrisse queste parole come ricordo. 117 8 1929 Sei alla meta della tua vocazione e tu sai quanto ti è costata. Sii buono, ora papà, come sei stato nora buon giovane. Pensa a mamma, ai fratelli e sorelle. Lavora e prega e che sempre il Signore sia contento di te. Per ricordarti che sei allievo di Don Bosco accetta l'accluso che involse la testa del nostro dolcissimo Padre. Rinaldi Filippo / 1929-11-1 /, Rettor Maggiore Tra una cosa e l'altra ho fatto un po' di esercizio di buona morte ed ecco anche il mio rendiconto mensile. ...Lavoro: tento di pregare e di lavorare per riuscire a realizzare il desiderio dei Superiori, persuaso però che non riuscirò. Comunque cerco di fare. Ad ogni modo è anche certo che non è con quello che raccoglierà Don Cimatti che si potrà risolvere il problema della missione e dell'opera salesiana in Giappone. Al mio povero modo di vedere, nchè: a) il problema non sarà studiato in pieno dai Superiori, b) non si avranno mezzi proporzionati, c) andremo a rilento (e siamo tanto in ritardo), in Giappone potremo avere delle velleità di fare, ma non faremo nulla. Condo nella Provvidenza in modo assoluto perché non vedo dove sbatterò la testa in questo anno per sostenere le spese e realizzare le nuove. Deo gratias! Bisognerebbe che i missionari fossero messi nelle condizioni in cui lo spirito della nostra regola volle fossero messe le case di formazione, i cui membri cioè non debbano litigare per il pensiero del domani, per darsi così senza preoccupazioni materiali al delicato lavoro. Ma nchè c'è da lottare, trasformarsi in mercanti o in imbroglioni per far dei soldi e sostenere le opere, si è sempre in bilico di contravvenire alla povertà e l'apostolato delle anime passa in seconda linea e non essendoci i mezzi proporzionati (è la storia delle missioni in generale), si è sempre a terra. Certo i missionari vedono con dolore tutti questi belli edici che si costruiscono dai Superiori, bei collegi e quando si pensa quanto è poco quello che si può avere in missione per sostenerci materialmente e tenere su le opere iniziate, si pensa e Dio non voglia che si pensi male e si brontoli. . . Il buon Dio provvederà. ...È anche certo che se la Provvidenza manda i mezzi nella proporzione nora inviati, sarà perché così è nei disegni della Provvidenza. Certo che i missionari dicono: se si trovano mezzi non certo indierenti per fare tante opere murarie o ani, ecc. perché non si trovano per i missionari?. Che vuole? Si è uomini: si ama la propria missione e si desidererebbe vederla prosperare; e senza enormi sforzi e sacrizi iniziali si vede che non si può riuscire; ma il missionario non ha la possibilità di fare nulla e allora? Sarà superbia, sarà quel che sarà, ma gli inizi sono dicili e Deo gratias! Se non potremo fare 31, faremo 30 ma è certo che quanto ho detto è nell'animo di tutti i missionari che non hanno ancora capitali per sostenere la loro missione. 118 8 1929 Fracchia Italo / 1929-11-25 /, ex-allievo di Valsalice, Uciale dell'esercito italiano Fino all'ultimo ho sperato venire, ma purtroppo il tuo ed il mio desiderio sono irrealizzabili. Accetti il Signore anche questo mio sacricio che è certo anche uno dei più dolorosi. Faccio voti per il benessere dei tuoi bimbi e ti invio la mia povera benedizione per essi, per la tua signora e per te, unita a una reliquia e autogra di Don Bosco. Egli compirà se ce ne fosse bisogno l'opera. Buone e sante feste di cuore. Prega per me. Parto da Torino il 29 per imbarcarmi a Genova (non so con quale treno): ad ogni modo ti sono vicino coll'aetto e con la preghiera e tu fa' altrettanto per me. Ti scriverò poi dal Giappone dandoti l'indirizzo. Prega prega prega per me che ti abbraccio con tutta l'anima. Passa bene cristianamente il S. Natale e Dio ti ricompensi dell'aetto che hai sempre dimostrato. Rinaldi Filippo / 1929-12-18 /, Rettor Maggiore Mentre si la verso Port Said preparo un po' di posta ed il primo e più caldo saluto è a Lei ed agli amati Superiori. Voglia in occasione delle Ss. Feste e di Capodanno farsi interprete dei sentimenti di ognuno dei fotografati,14 che desiderano essere singolarmente ricordati. ...Finora a bordo tutto bene. Per la salute, essendo il mare buono, si va bene, pur avendo per una giornata quasi tutti sentito gli eetti del mare, specialmente il bravo ch. Filippa, ma ora sono tutti in gamba. ...Non manca l'allegria con musica, giochi e allegre conversazioni: ...c'è davvero da ringraziare il Signore e speriamo che la Madonna e Don Bosco vigileranno su questi cari novizi, confratelli usque in nem. Che dirle di me? Il solito. Desideroso di bene ed incapace di realizzarlo in me e negli altri. Spero nella bontà di Dio e nel compatimento degli uomini. Quanto alle cose che più interessano la mia responsabilità, cioè la missione e l'Opera nostra in Giappone: ...Porto in Giappone: 1. Un gran buio nell'avvenire ed incertezza di direttive. 2. Una gran fede nella Provvidenza, perché non ho né l'abitazione per i chierici, né per le suore, e tanto meno so dove pensare ai mezzi di mantenimento: Don Marega è partito con non più di ¿ 10.000 che saranno state dimezzate da dogana e treno. 14 Don Cimatti partì da Genova il 14 dicembre. Con lui partì il primo gruppo di 7 chierici: Cl. Tassinari, E. Braggion, A. Bernardi, Cl. Filippa, A. Zanarini, A. Floran, C. Cagna, che arrivati a Miyazaki cominciarono gli studi della losoa e del liceo insieme col giapponese, nella massima povertà, come si intuisce dalle parole di Don Cimatti. La foto di cui sopra si conserva insieme ad altre del viaggio. La grande crisi economica mondiale era appena cominciata. 119 8 1929 Don Cimatti è partito con non più di ¿ 15.000 di cui 5000 avute dalla carità del Sig. Don Ricaldone. Non so quanto ha in cassa Don Piacenza, ma le poche migliaia di lire che gli inviavo quando ne avevo, a quest'ora saranno sfumate e divorate dai tti che dovremo pagare per le case provvisorie. Ecco il vero stato della questione ed ho la convinzione che Don Torquinst su cui tanto sperano i Superiori (e non so proprio perché) farà un bel niente per il Giappone, come non l'ha fatto nora. Evviva dunque la Provvidenza e la povertà. Ma francamente dubito (e non mi posso togliere il dubbio dalla testa) che i Superiori si siano fatti un'idea chiara della situazione della missione giapponese il dubbio mi diventa quasi certezza dalla famosa udienza in Capitolo. . . Mah! In Domino semper! e mi perdoni il Signore del dubbio. Quanto alla ricerca dei mezzi materiali, Don Cimatti domanda, ma non sa fare dei colpi nanziari o non sa fare dei traci, come vede fare da altri. . . Mi sembra così contrario alla nostra povertà. . . coll'arte e coll'inganno vivere metà dell'anno e coll'inganno e coll'arte vivere l'altra parte!. . . ...Conclusione: Deus Providebit. Supplico i Superiori che per ora sono i Ministri della Provvidenza per la Missione del Giappone, a venirci in aiuto: ho bisogno di mantenere i chierici e le suore, che non hanno pane se non da me, ed io non ho denaro da mantenerli, almeno per domani. Veda dunque di racimolare qualche cosa ed inviarla anché possa far fronte alle prime necessità, tanto più che si arriva in inverno. . . e forse il suo aiuto può arrivare prima di noi. . . e sarebbe davvero la manna. Tassinari Clodoveo / 1929-12-24 /, in nave per il Giappone15 Accetta gli auguri di chi fa le veci dei tuoi cari. Prego per te da Gesù: 1. ogni bene materiale che tu possa desiderare 2. e specialmente che Egli sia il re sovrano dell'anima tua. Santicati nell'esecuzione dei tuoi doveri ordinari, nella calma ed allegria di spirito, nel sacricio costante di quanto sai piacere a Dio. Maria sia la tua buona Mamma. Rinaldi Filippo BS / 1929-12-25 /, Rettor Maggiore, dal Coblenz, È Natale! ...Gesù vede il buon desiderio, la volontà ardente di tutti e accetterà ne sono certo quello che in gioconda povertà e semplicità di cuore gli abbiamo oerto. La novena 15 Nel retro di un'immaginetta con reliquia del Beato Don Bosco. Si tratta degli auguri natalizi. Da notarsi che Mons. Cimatti era imbarcato col chierico ed il primo gruppo di chierici sul Coblenz diretto per il Giappone. 120 8 1929 predicata, canti, suoni, un minuscolo presepio in cabina, un'accademiola commemorativa in comune coi passeggeri di seconda classe, la messa solenne cantata (composta per l'occasione su temi pastorali e sulla canzone del beato nostro: Ah, si canti in suon di giubilo, la comparsa e scomparsa di qualche panettone e di un po' di vino generoso, che mamme buone o benefattori gentili avevano regalato prima della partenza e che con gelosa cura erano stati conservati per l'occasione, alcune tombole a premio furono le cose più salienti di cronaca, ma quello che certo nessuna penna può descrivere (perché segreti di anime, intimità inesprimibili) e nessuna cronaca registrare la volontà buona di tutti di adorare e ringraziare Gesù dell'immenso dono di sé stesso all'umanità, un rinnovato desiderio di apostolato missionario, la povera ma generosa consacrazione di noi suoi servi a Lui. ...È mezzanotte dell'ultimo dell'anno. La sirena della nave ne ha dato l'annunzio, mentre sul ponte si spengono gli ultimi suoni e canti e le allegre risate e le mani si stringono augurandosi buon anno. Buon anno a Lei pure, amato Padre, e con Lei ai Superiori tutti e a chi ci vuole bene. La nave punta su Ceylon, la perla dell'Oceano Indiano. Mentre nella celletta tranquilla orivo in quel momento i miei e me al Signore, consacrandogli il nuovo anno, pensavo ad altre gemme preziose, ad altri monili più graditi a Dio che non siano i bei paesaggi e le vistose ricchezze orientali pensavo alla sua strenna gentile che avevo poco prima comunicato ai confratelli pensavo alle anime e specialmente a quelle dei giovani e cantavo Da mihi animas! Perché possiamo amare la gioventù come l'avete amata voi, o beato Don Bosco, pregate per noi!. Ecco le nostre ricchezze, ecco i nostri tesori. Ce li conceda abbondanti il Signore. 121 9 1930 Figura 9.1: Arrivano i primi chierici 1930 122 9 1930 1/29 Passando per Manila arriva in Giappone. Prende sede nella chiesa di Miyazaki Lo studentato apre in casa provvisoria a Oyodo di Miyazaki Anche le suore in casa di atto 2/29 martirio di Ms. Versiglia e don Caravario 4/1 incomincia l'aspirantato a Nakatsu A Oita comincia l'Editrice Don Bosco 4/22-27 concerti a Kumamoto e Osaka, tiene conferenze Mons. Hayasaka 5/30 feste del Beato Don Bosco a Oita e a Miyazaki con concerti Vita del Beato Don Bosco Il sistema preventivo in giapponese 9/1 viene pubblicato il Vangelo unicato 11/4 lo studentato si sposta da Oyodo a Takanabe Braga Carlo / 1930-1-7 /, ispettore della ispettoria cinese Grazie della tua ultima. Pare che il yen dia giù e qualche cosa (molto in piccolo) si è potuto realizzare. Chissà se per poco tempo potessi somministrarci una somma per vedere di realizzare qualche cosa? Forse è il momento buono. Se non puoi tu ci fosse qualche buon amico. Sarebbe una vera carità perché si è sempre a terra e si lotta per l'esistenza e per non lasciare cadere quel po' che si è fatto. Pensare che coi soli interessi potrei mantenere una residenza. Se l'operazione potete farla in posto, tanto meglio. Anche il denaro italiano è discreto. Fossero dollari americani. . . Mah! Vedi se conviene e se ti conviene. Saluta omnes. Rinaldi Filippo / 1930-1-9 /, Rettor Maggiore dei salesiani, da Singapore Giorno di separazione dai cari amici del Siam. Deo gratias! Finora tutto bene. I chierici giapponesi pure benino in omnibus. Il più. . . non so come dire. . . è chi le scrive. Specie nella S. Messa certi giorni, mi piglia una voluttà di pianto che mi fa buttare nelle mani di Dio. Buio, buio pesto. Croce amarissima. . . Fiat voluntas Dei. . . Chissà che il Signore non mi esaudisca!. . . Lei preghi per me e sappia compatire se Don Cimatti non può essere quello che lo pensano gli uomini (i superiori compresi), preghi per me, perché mi salvi l'anima. 123 9 1930 Rinaldi Filippo / 1930-1-25 /, Rettor Maggiore, da Shangai Salutati con profonda vicendevole commozione gli amici del Siam la nostra nave si dirige a Manila.1 Meta desiderata! Avremmo veduto il Delegato Apostolico S. E. Mons. Piani. . . I nostri fratelli. . . Oh, chi può esprimere gli stati d'animo da cui si è presi nell'incontrare confratelli amatissimi sul percorso d'un lungo viaggio di mare!. . . Avremmo veduto coi nostri occhi la perla del Cattolicismo dell'Estremo Oriente. . . Chi non conosce nella storia delle Missioni l'importanza di Manila, vera ricchissima, freschissima oasi di fede, di attività cristiana fra gli aridumi, fra la siccità spirituale dell'Estremo Oriente?. . . Ci saremmo riposati materialmente dopo le dolorose inevitabili conseguenze delle violenti ondate del mare cinese, e più spiritualmente ai piedi di Gesù, nella constatazione del lavoro missionario, tra gli amati confratelli. Ma quanto il nostro cuore aveva desiderato, quanto la mente aveva sognato fu di gran lunga incomparabilmente superato dalla realtà. Il cuore paterno del nostro Monsignore si prodigò in tutte le forme più delicate e gentili. E fu a nostra disposizione la sua casa, e l'ottimo suo segretario Don Luigi, e il bravo coadiutore Giovanni. . . Nel rivedere il fedele domestico dell'indimenticabile Card. Cagliero non potei non senza commozione pensare all'anima benedetta di colui che fu il primo ecace benefattore della Missione salesiana in Giappone. . . Grazie Monsignore, grazie fratelli del gran bene fatto alle anime nostre! Ed eccoci ad Hong Kong... E ci univamo al canto dei bravi cinesini che in buon italiano inneggiavano al nostro Beato. . . Con quale senso di nostalgico ricordo risentivamo in Cina: Don Bosco ritorna fra i giovani ancor Don Bosco! Don Bosco! È un canto innito!. . . . Oh s'imprima anche in questo estremo Oriente il tuo spirito, o beato padre, e possano i tuoi gli amare queste innumerevoli anime di giovani come le hai amate tu. . . Ed eccoci nalmente a Shanghai. ..Si avvicina la meta. Nel mese sacro al nostro S. Patrono speriamo toccare la terra benedetta. Non ci dimentichi ai confratelli, benefattori, allievi e Superiori. Giardini Mario / 1930-1-31 / Delegato Apostolico Avrà ricevuto il povero telegramma annunziante l'arrivo del gran barbone in sede.2 ...Non posso darLe notizie denitive dei progetti o disposizioni volendo prima parlare coi confratelli. Come sa, sono entrate le Suore di Maria Aus. (in numero di sei) e per ora alloggeranno in casa di tto, in attesa della Provvidenza che indichi la via. 1 Fu la prima e l'ultima volta che Don Cimatti mise piede nelle Filippine. Con Mons. Piani e il suo segretario conservò sempre ottime relazioni. Si conserva una foto presa in questa occasione ma non 2 molto chiara. Era arrivato il 29 gennaio. Sia le suore, arrivate in anticipo il 14 dicembre, sia i chierici arrivati con lui, non avevano ancora una sede stabile. Dovettero abitare in una casa giapponese presa in atto a Oyodo nella periferia di Miyazaki. 124 9 1930 Ho condotto pure dieci nuovi confratelli per iniziare lo studentato losoco. Per ora si è attata una miserella casa (non certo adatta per casa di formazione) perché non ho i mezzi. Se il Signore vuole che cominciamo nello squallore della povertà, e non so davvero (vedo così buio davanti a me. . . ) come farò. . . ma ci penserà bene anche Lui, vero? Spero a viva voce dirLe qualche cosa di più consolante. Ad ogni modo: 1. Mi pare urgente pensare a mettere a posto bene le Suore e la casa dello Studentato. 2. Regolarizzare la proprietà della Missione col fare uno Shadan[Ente morale ]. 3. Cercare come vivere e come sviluppare la missione. A proposito di quest'ultima cosa, so che l'Opera della S. Infanzia della Spagna sarebbe disposta a sussidiare fortemente un'opera che si facesse a favore di orfani. Le Suore di Biwasaki da lungo tempo mi stavano dietro per vedere se potevamo accettare i giovani e le ragazze che esse possono tenere no ad una certa età solamente.3 Penso che i Salesiani e Suore di Don Bosco, se avessero gli aiuti necessari potrebbero presto iniziare quest'opera. Primi approcci fatti all'Opera diedero buone speranze che diverrebbero forse realtà se la parola autorevole del Delegato Ap. Dichiarasse che realmente quest'Opera è necessaria nella Missione di Miyazaki: così assicurano. Come vede, comincio già a darLe lavoro, preludio di tanto altro che farei in seguito. Rinaldi Filippo / 1930-2-8 /, Rettor Maggiore I poveri missionari del Giappone giunsero nalmente dopo 43 giorni di viaggio a Nagasaki, accolti specialmente dall'Ecc. Vescovo che ci volle con sé due giorni anché potessimo gustare la gioia di trovarci nella terra dei martiri e raorzare lo spirito di apostolato nella constatazione del lavoro nora compiuto. Quale mirabile scuola fu per i nostri chierici la visita di quei luoghi, delle orenti opere ivi erette, frutto di sudori, dei sacrici, del sangue di tanti missionari! Che dirle poi delle accoglienze fraterne dei confratelli di Nakatsu e di Oita, cui con mirabile slancio si unirono cristiani e pagani, e che culminarono nel solenne ricevimento fatto a Miyazaki? ... tra i canti, fra le luci, circondato dai giovani, procedeva trionfale la reliquia del nostro Beato Don Bosco esposta solennemente per la prima volta in Giappone. Pensavo a Roma, a Torino. . . ma pensavo anche alle conquiste di cuori non meno amanti, non meno generosi che il padre nostro ha saputo in così breve tempo fare in Giappone. . . e non è miracolo indierente. Ed eccoci tutti al lavoro. Il lavoro è moltiplicato e per la presenza delle Suore di Maria A. e più per quella dei nostri chierici che iniziano lo studentato losoco. È la prima volta nella storia della Chiesa giapponese, che giovani chierici iniziano il loro apostolato 3 Sono i gli dei lebbrosi che non potevano essere lasciati nel pericolo di contagio. Da questo discorso nacque poi l'Ospizio di Miyazaki, da cui sorsero poi le Suore della Carità 125 9 1930 in queste condizioni. E il fatto è visto con compiacenza sentita dal clero giapponese; è visto con gioia dai vecchi missionari; con meraviglia e simpatia dai giapponesi che ne parlano sui giornali locali a viva voce, con viva approvazione dagli altri istituti religiosi. Ed eccoci tutti trasformati di nuovo in insegnanti,4 e giocondamente alterniamo il lavoro di apostolato col lavoro scolastico, pur di dare ai nostri cari chierici quella soda formazione culturale e formativa che li renda al più presto santi sacerdoti. Ma quale povertà intorno a noi. . . Una piccola casa d'atto. . . Valsalice in paragone è per noi uno di quei fantastici ricchissimi castelli fatati delle abe dei fanciulli. . . Ma penso: Opera di Dio che comincia, et qui coepit Ipse perciet . Avanti dunque con calma, con gioia, nell'attesa che tutto si appiani pel meglio e che la Provvidenza ci venga generosamente in aiuto per dare un'abitazione conveniente alle opere che si propongono di svolgere le Figlie di Maria A. e i Salesiani. Ricaldone Pietro / 1930-2-8 /, Vicario del Rettor Maggiore Ed ecco che posso darle un po' di notizie più chiare della nostra situazione. 1. Cassa vuota famiglia più che raddoppiata attesa del sussidio annunziato per telegramma. 2. Suore alloggiate in casa di tto piene di buona volontà e che bisogna mantenere. Spero potranno iniziare qualche cosa già da quest'anno. 3. I nostri chierici non sono sulla strada, ma come studentato urge provvedere sede ssa. Tutti si sta bene, nella s. povertà, ma meglio così che Shanghai di una volta. Si vedono i miracoli della Provvidenza. Certo che le case di formazione d'Europa sono regge più che sontuose. . . non ripeto il discorso del refettorio. . . se no Lei mi scomunica. . . ma credo valga più per la formazione dell'animo questa povertà che tante altre cose. 4. Il Vescovo di Nagasaki chiama divino il pensiero dei Superiori di iniziare i chierici in queste condizioni e tutti (anche pagani) vedono con piacere la cosa. 5. Ho autorizzato a Nakatsu la costruzione di due piccole stanzette (al posto del pollaio) per iniziare gli aspiranti giapponesi nostri (non so dove metterli) con Don Piacenza che li guidi e li provi.5 4 Don Cimatti torna a essere professore allo studentato: gli manca il personale insegnante e supplisce come può; non può fare il missionario come avrebbe voluto. I chierici, non avendo altro posto, per un anno si adattarono in una vecchia casa giapponese in zona Oyodo nella periferia di Miyazaki, nella 5 massima povertà. Questo è il primo aspirantato del Giappone, chiamato Piccolo Seminario che inizierà da aprile col nuovo anno scolastico. Per tre anni continua in questa situazione a Nakatsu. 126 9 1930 ...Il Signore vede la mia umiliazione, che non ha altro merito che quello dell'obbedienza, che in questo è proprio cieca, perché non ci vedo niente. Sa quanto mi costa. . . e intendo ripetere ai miei Superiori la mia totale inettitudine a fare la parte che devo fare. Dopo tutto i responsabili sono essi. Don Tanguy, Don Marega, Don Cavoli, Don Lucioni e il sottoscritto si sono spezzettati le materie d'insegnamento e mi pare che si sia (pel momento in via provvisoria) provveduto benino. I chierici contenti, e nora corrispondono bene. Fatto il triduo d'introduzione ed eserc. buona morte e lunedì 10 scuola regolare secondo programma di Don Fascie e ritocchi adatti al Giappone e secondo i nostri regolamenti: 28 ore settimanali. ...È il mio 25.mo di Messa e voglio orire al S. Cuore la casa dello studentato, la Cappella del Sacro Cuore e la casa degli aspiranti. Sogni! Preghi e ci riusciremo. Tonelli Antonio / 1930-2-8 /, compagno di ordinazione, collega a Valsalice Si avvicina la data del nostro 25.mo. Prega per me il S. Cuore: voglio orire casa di studentato e aspirantato. Non ho mezzi, ma certo me li manderà il Signore. Vorrei farti regali, ma sai che non ne ho. Preghiamo vicendevolmente anché il Signore ci aiuti a compiere il nostro dovere per gravoso che sia e a salvarci l'anima. Ti abbraccio con l'anima. Tonelli Antonio / 1930-2-20 /, compagno di ordinazione, collega di Valsalice Grazie della tua e come ti dicevo nella precedente, da te non desidero che preghiere per quella data. . . Se tu sei orso o porcospino, Don Cimatti che dovrebbe dire? Cerca pure nella serie animale o l'istrice o le serpi che toccate drizzano la testa. . . mah, shikata ga nai! dicono i giapponesi strizzando l'occhio (non c'è che farci). . . Lascia stare i rimorsi. . . per me vedo già chiaro che dovrò stare in Purgatorio no al dì del giudizio. Ma ci starò per amor di Dio e passerà anche quello. Preghiamo ad invicem, sì, per fare una buona morte. Per me è probabile che quest'anno sia l'ultimo. Se non è quest'anno, conto (se a Dio piace) continuare per 25 e poi vedremo.6 Ad ogni modo vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole, ecc. ecc. Allegro dunque mio vecchio Antonio e. . . niente paura. Il Signore ci vuole suoi. Giardini Mario / 1930-3-8 /. S.E. Delegato Apostolico Dopo lunghe peregrinazioni di una settimana (assestamento denitivo di Oita e Nakatsu convegno a Biwasaki due concerti riuscitissimi a Sasebo idem uno a Yatsushiro, 6 Allude a una promessa fattagli da Don Rua. 127 9 1930 puntata a Kagoshima) tornando trovo la sua paterna lettera ed il sussidio provvidenziale. Oh, davvero che Vostra Ecc. è per noi uno dei ministri più vicini della Provvidenza! Grazie di cuore ed il buon Dio Le dia modo di venirci sempre in aiuto. . . specialmente quando. . . urge il bisogno. . . e nella famiglia salesiana, specialmente giapponese, urge sempre. . . Credo che in Congregazione siamo davvero i più poveri. . . Salvo quel po' di povero corredo personale. . . non c'è altro. ...Eppure giorno per giorno (e si può dire che non passa giorno) la Provvidenza ci pensa. E vedesse alle volte per quali vie impensate e curiose. . . Evviva la santa povertà! Grazie dunque di cuore. Ed ora un piccolo resoconto. Per le Suore di Biwasaki abbiamo concluso così:7 a) Stenderemo insieme proposte concrete per le due branche: sani e ammalati. b) Intanto accolgano pure ragazzi. Alcuni potrebbero già essere raccolti subito dai Salesiani (momentaneamente adandoli a famiglie cristiane) o dalle suore (se ragazze). Vedremo, e abbozzata la cosa desidererei il suo parere. ...Per la festa di Don Bosco resterebbe dunque ssato il primo Giugno a Miyazaki e nella settimana seguente nelle altre residenze in forma civile (concerto discorso). Ed ora un duplice consiglio prima di fare le domande uciali. Nel programma delle feste vorrei una commemorazione uciale pubblica. Avrei pensato di pregare l'Ammiraglio Yamamoto, ma nelle condizioni di lutto in cui si trova, accetterà? È conveniente fargli la domanda? Crede Lei opportuno invitare per l'occasione, sia pure per fare un discorsetto il Console Comm. Guasco che mi dicono parla bene il giapponese? Oppure a chi di altri adare la Commemorazione? (P. Iwashita, P. Totsuka?. . . ).Abbia la bontà di aiutarmi in questa delicata faccenda. . . e ne avrà il grazie cordiale dei gli e la benedizione del Padre. Ricaldone Pietro / 1930-3-10 /, Vicario del Rettor Maggiore Ho ricevuto la Provvidenza di cui Lei fu ministro e per qualche mese tireremo avanti. Ho cieca ducia nella Provvidenza che deve in quest'anno darmi i mezzi di togliere i nostri chierici dalla situazione in cui sono: la presente non può essere casa di formazione e per la strettezza del luogo (ci liberi Gesù dal gran caldo pel bene delle anime dei confratelli) e per essere sulla pubblica via, avendo di fronte bettole, e per la privazione di tante cose. È bene che sia cominciato così, ma non si può continuare. Le ho già detto che per me condo poco negli aiuti di Don Torquinst me li auguro conformi al necessario, ma temo il superuo e più le viste particolari dell'individuo, che potrebbero portarci in campi da cui non so come faremmo a cavarci. E con me la pensa così anche Don Piacenza. Ad ogni modo siamo tutti strumenti nelle mani di Dio che sa quanto abbiamo bisogno. Farò del mio meglio e faremo tutti del nostro meglio, ma mio amato Sig. Don 7 Le suore curavano un lebbrosario. E desideravano che i Salesiani si prendessero cura dei bambini dei lebbrosi perché non fossero contagiati. 128 9 1930 Ricaldone, accoglienza fraterna, aettuosa, non saprei far altro più le comodità possibili in Giappone. Non posso, né so far altro. Creda, amatissimo Sig. Don Ricaldone, per me (sono matto, vero?) ho paura (non so perché) dei denari di Don Torquinst. E glieli ho domandati e sarò obbligato a domandarli, ma ho paura per la Congregazione. Il Signore sa e farà fare le cose per il bene.8 P.S. - Per le notizie dolorose della Cina9 mi sono messo a disposizione: se per rifugio o in altra forma possiamo essere utili, eccoci pronti a tutto. Fra una decina di anni, se non prima, la volta sarà del Giappone. Deo gratias per chi ci sarà. Rinaldi Filippo BS / 1930-3-10 /, Rettor Maggiore Superiori e confratelli hanno desiderato e voluto facessi il Superiore della Missione ed il Visitatore. Che vuole? Per me vedo anche in questo una buona lezione di umiltà che mi ha mandato il Signore. . . e vada per il bene dell'anima mia. . . Darò consigli, invigilerò. . . ma non concluderò nulla, perché ho la persuasione intima che tutti gli altri sanno fare molto meglio di quello che possa vedere Don Cimatti e perciò, nell'ambito delle facoltà e delle regole permetto omnia purché il bene si faccia. Il Signore desidera che non lo faccia non Cimatti, ma altri (e ne muoio dalla voglia) e Deo gratias! Per me vedo già davanti il Purgatorio no alla ne del mondo. ...Il bilancio dell'apostolato va crescendo e piange il cuore non poter fare quanto si potrebbe per le solite ragioni. Il bravo Don Ricaldone raccomanda di restringersi, ecc. ma che vuole? O si lavora. . . e allora il campo in missione si allarga, o non si lavora. . . e allora non facciamo il nostro dovere. Sono conclusioni che poi vanno a sbattere sempre contro il problema uomo e denaro. . . Ad ogni modo ci deve pensare il Signore. Caviglia Alberto / 1930-3-11 /, salesiano, studioso di Don Bosco Sto rimettendomi al lavoro accumulatosi e incomincia il tram tram ordinario. I Superiori e i confratelli vogliono che faccia il Superiore, che non mi leghi a questa o quella casa. E siccome Lei sa che a fare il Superiore non son capace, faccio quel che posso per salvarmi l'anima e riuscire ad andare in Purgatorio, dove per le mie fesserie dovrò stare per tempo indenito. Preoccupazione (ho detto male!) lavoro per me per essere un buon Salesianetto per la missione e opera nostra per mettere radici e consolidare per i confratelli per volerci bene. . . ma sono così lontano dal riuscirci che alle volte insieme al 8 Don Torquinst, salesiano argentino di ricca famiglia, mandato dai Superiori per aiutare le missioni bisognose. Dopo aver visitato l'India, il Siam e la Cina arriverà in Giappone. I timori di Don Cimatti 9 si avverarono e lo lasciarono in mille guai. È la notizia del martirio di Mons. Luigi Versiglia e Don Callisto Caravario, uccisi il 29 febbraio. 129 9 1930 lavoro per mantenere i gliuoli, c'è da rimanere preoccupato, senza però perdere la pace e serenità. Sono cose che interessano il mio interno e le relazioni col Signore, che spero me la manderà buona usque in nem e non mi lascerà demolire l'opera delle Sue mani. Giardini Mario / 1930-3-14 /, Delegato Apostolico A nome dei Superiori, dei confratelli della Cina, cui notico la cosa, a nome pure di noi tutti, il grazie cordiale per la sua viva partecipazione al nostro dolore e nello stesso tempo alla nostra gioia.10 Il buon Dio ci aiuti tutti ad essere degni di questi martiri che erano legati a Don Cimatti di vivissimo aetto. Monsignor Versiglia fu mio assistente e primo insegnante di losoa in noviziato ed il buon Caravario fu inviato da me dai Salesiani. Deo gratias! Tonelli Antonio / 1930-3-17 /, compagno di ordinazione e collega a Valsalice Vedi la data. Eravamo nei momenti di santa trepidazione perché come domani il Signore ci avrebbe fatti specialmente suoi. Voglio passare brevi istanti con te, per ricordare, per ringraziare il Signore, per donarci totalmente a Lui. Mio Don Antonio, è dicile che possa esprimerti lo stato d'animo mio. Se il Signore mi pigliasse con sé, starei certo in Purgatorio no al giudizio universale. Sono disposto. . . Tu prega per me e continuiamo ad amarci fraternamente nel Signore. Se Gesù mi lascia in vita attendo da Lui aiuti e i mezzi: a) Per salvarmi (e questi certo me li dà). b) Per mettere a posto le nostre case: chierici e suore, di questi non so se utili al bene delle anime (lo credo) e ci saranno o ritarderanno. Ad ogni modo Fiat voluntas Dei. Prega per me. . . non dico altro. . . non domando scuse o perdoni così necessari, perché non mi crederesti e nella tua bontà non lo credi necessario. . . ma con Dio è ben diversa la cosa. Gli istanti sono volati, ma in Gesù resurrezione e vita siamo uniti. Rinaldi Filippo / 1933-3-18 /, Rettor Maggiore È l'anniversario della mia ordinazione (25.mo) e desidero passare alcuni istanti con Lei, non per dirle novità, ma come sfogo a chi dopo Dio considero come parte integrale di me stesso. Ho tentato di commemorare nella tranquillità dell'anima questo avvenimento con una novena di preghiere e riessioni che chiudo oggi. Desidero che Lei pure si unisca al povero glio per ringraziare il Signore della bontà verso la mia famiglia (di tre rimasti in vita ci ha chiamati tutti alla vita religiosa) e specialmente verso Don Vincenzo, l'ultimo. 10 Si tratta del ringraziamento alle condoglianze per l'avvenuto eccidio a Lin Chow (Cina) dove perdettero la vita Mons. L. Versiglia e Don Callisto Caravario. 130 9 1930 Perdetti il padre (non l'ho conosciuto) e Gesù mi ha subito dato a Don Bosco, che ricordo di aver visto da piccino (tre anni, ed è uno dei pochissimi e fuggevoli ricordi d'infanzia) sul pulpito della Chiesa dei Servi di Maria a Faenza, mentre la mamma mi alzava sulle braccia sulla tta moltitudine dicendo: Guarda Don Bosco!. E Don Bosco ha fatto suo anche mio fratello Luigi e per un tratto d'ineabile bontà della Provvidenza il Signore ha voluto Don Vincenzo suo sacerdote. Amatissimo Papà, non bassi pensieri, ma scottante realtà. Venticinque anni di cui non so se il Signore sia contento. Certo esaminandomi conchiudo sempre: dovrò stare in Purgatorio no al giudizio universale. Non so quando mi vorrà con sé il Signore. Gli ho fatto tante volte il dono della vita. Mai ho sentito come in questi giorni la pochezza in valore di questo atto, ché sentivo di fronte alla realtà (sono così convinto di andarmene presto. . . ) quasi un senso sia pure sfuggevole di ripugnanza, che faceva i pugni con l'oerta. . . fatta forse solo di parole. Comunque avvenga continuo a mettermi più ecacemente che sia possibile nelle mani di Dio. Preghi possa fare una buona morte e salvarmi l'anima. È quello che desidero, come pure quello di riuscire a fare il mio dovere. ...Che vuole? Quasi 30 anni di lavoro passati in mezzo all'unico ambiente di Valsalice fra lo studio e la scuola fra una chiara e determinata categoria di persone in mezzo all'attività anche del lavoro materiale, con scarsa preparazione alla vita sacerdotale dal punto di vista pratico molto aetto e sentimento enorme superbia atto più alla materialità del lavoro che all'iniziativa e genialità del medesimo, ed altre miserie materiali e spirituali dovuti alla mia costituzione ed educazione precedenti, che vuole? Mi hanno sagomato, piallato così come sono e non come dovrei essere per fare il mio dovere. È quindi come voler dipingere a nuovo un legno vecchio, o voler far fare la parte del pavone o dell'usignolo alla cornacchia, la vera condizione in cui mi trovo. . . e lo vedo così chiaro ed evidente, che nisco col persuadermi sempre più che c'è da dire: È bene far così!. ...Conosco la sua risposta: Fa' quello che ti dicono di fare. Va' avanti con semplicità. . . . Tento. ...Mi aiuti a ringraziare il Signore mi aiuti a riparare le mie miserie e se muoio presto (quando vuole il Signore) a farmi molti suragi sono sempre nelle mani dei Superiori per quello che posso servire a dignitatibus et fronzolis et a vestimentis coloratis libera me, Domine! Tassinari Clodoveo / 1930-4-5 /, chierico studente in Giappone Grazie della tua e ti assicuro vivo contraccambio. Vorrei essere capace a fare quanto desideri, è certo però che il desiderio di concorrere a formarti un santo missionario salesiano, c'è tutto, ed anche la buona volontà. Aiutami colla tua preghiera, ma più conda nella grazia del Signore. 131 9 1930 Fa' come ti si dice, anche quando non capisci, o non senti trasporto (come per l'armonium): è donazione di volontà, è umiltà. Don Cimatti ti dirà sempre chiaro e tondo il suo pensiero, Clodoveo mio. Non credo utile per nulla rinvangare il passato. È per te così chiaro. Il Signore l'ha già inabissato nel fuoco del suo amore. A che serve il ripeterlo? Fa' bene il presente. . . Vedi, ho capito che tu sei come me superbo e sensibile e i tuoi guai precedenti sono dipesi da questo. Cerca di trasformare la sensibilità in cuore largo per le anime, e la superbia nel buon amor di te per realizzare la gloria di Dio, un punto d'onore per compiere il tuo dovere, una santa ambizione di fare del bene. Allegro, laborioso e cuore aperto senza tergiversazioni e vane paure, unione con Dio, amore alla Madonna, esecuzione di quanto ti dicono pel tuo bene, eccoti i mezzi pratici per riuscire nell'intento. Al lavoro dunque, mio caro Tassinari, Gesù ti ama, attende da te la conferma pratica della tua buona volontà. Giardini Mario / 1930-4-8 / Delegato Apostolico Lei è davvero la nostra Provvidenza o meglio uno e il più vicino dei ministri della Divina Provvidenza. Deo gratias! ...Novità? La più bella e la più gradita al suo cuore e che subito sentirà i beneci eetti è l'apertura (lunedì prossimo) a Nakatsu del nostro primo aspirantato, piccolo seminario: lo chiami come crede. ...Non so quando, ma credo in questo mese, verrà mandato dai Superiori a Miyazaki, e credo naturalmente girerà in Giappone il nostro confratello Don Torquinst. Come forse l'E. V. sa, questo sacerdote di distinta e ricchissima famiglia di Buenos Aires, fu attirato alla vita salesiana dal nostro Card. Cagliero, ed egli ha messo le sue ricchezze si può dire a disposizione dei Superiori. Ama molto le Opere per le Vocazioni e sono sicuro che se venendo a Tokyo o andando altrove si mette a contatto e a conoscenza con tali opere potrà fare del bene a tutti. Come tutti gli uomini del genere, non ama essere pregato, anzi. . . Bisogna metterlo nell'occasione. . . Ha in questo il suo lato originale. Non so quale sia il movente principale dei Superiori nell'inviarlo a visitare le Missioni d'Oriente (cominciò dalla Palestina), ad ogni modo non è certo estraneo il pensiero di metterlo nell'occasione di fare benecenza. Fiat voluntas Dei! Ho voluto informarLa perché all'occasione sappia regolarsi. ...Inoltre ho creduto opportuno accettare un concerto a Kumamoto e in 4 parrocchie di Osaka in occasione di 4 discorsi di propaganda cattolica di Mons. Hayasaka dal 22 al 27. Dopo le magniche raccomandazioni del S. Padre ai missionari bisogna pure che intensichiamo quest'opera in unione d'intenti nel bene. 132 9 1930 Ricaldone Pietro / 1930-4-9 /, Vicario del Rettor Maggiore Grazie della sua cordialissima del 19/3/30 e della sonora meritata (che cos'è che non merita Don Cimatti?) stangata nale. Mi dispiace sia pure involontariamente, di essere stato causa di male, di scandalo in non so chi. . . forse mi si fece dire quanto non volevo. ...Abbia ad ogni modo pazienza e stia per qualche minuto con la povera anima mia. Faccio uno strappo all'abitudine e nel silenzio notturno vengo sfogando l'anima mia come se le fossi vicino. Che vuole? Ho bisogno che i Superiori mi conoscano. Oh, come è brutto non riuscire a farsi capire! e Don Cimatti desidera non sentirsi dire complimenti, ma delle cose sode, anche se penetrano giù, come la sua stangata nale. I complimenti, le lodi fanno (sia pure inconsciamente) un male terribile. So che riesco involuto (me l'ha detto anche Lei tante volte), ma anche stavolta abbia pazienza. Sarà l'ultima volta che tratto con Lei questo argomento ed entrerà questo come il precedente proposito, nel numero delle povere risoluzioni non parlarne con nessuno. Veda, il motivo di certi stati d'animo di Don Cimatti è semplicissimo. Il motivo per cui ho sempre supplicato e supplico i superiori di togliermi dalla situazione di superiorità (che per me noti bene, pur alle volte avendola desiderata forma l'incongruenza di coscienza più forte e più tormentosa) è la serena e precisa convinzione della mia assoluta incapacità. I fatti l'hanno dimostrato e lo dimostrano. Superbia? È il mio difetto predominante, insieme alla sensualità. Voglia di tranquillità? Non aver fastidi? Per me è chiaro come il sole, la mia assoluta incapacità. E quando c'entrano in mezzo non i miei interessi, ma quelli delle anime, che vuole? Ci trovo un'incongruenza tale che mi sento in dovere di reagire ed è quello che faccio colle mie suppliche ai Superiori. Oh, sentisse che cosa dico al Signore! Si può parlare così liberamente con Lui! ...La famiglia (pensi pure alla vera condizione di povertà) poverissima, per cui in seguito non mi sono mai orientato, né ho avuto chiaro discernimento di ciò che sia il limite della povertà, perché ho sempre pensato a quella per me naturale quella in cui fui allevato e quindi pensi ai controsensi, ai contraccolpi quando dovendo andare in giro per le case nostre vedendo quel che vedevo. Tenevo in me più che potevo, ma non ho potuto fare a meno qualche volta di esplodere e scriverne al Sig. Don Rinaldi. Forse fui frainteso, pazienza! Ma sentivo una ribellione interna, dovuta all'educazione precedente. Qualche esplosione o fanfaronata (che era meglio non dire) ad es. sui pasti dei ricchi anche ecclesiastici, è cosa intimamente sentita, ma certo proveniente anche questa dalla superbia, specialmente quando Don Cimatti non poteva ottenere quanto riteneva necessario per la missione sì, entrava anche il pensiero del come trattiamo o del come possiamo trattare il buon Dio, per dar forza. . . Insomma sempre la superbia in gioco. Forse istinto di razza (noi romagnoli siamo tutti un po' bestie. . . pardon! Non voglio oendere nessuno). . . ma la vera fonte è la superbia. Ho fatto gli studi ecclesiastici, come ho potuto, ma alla diavola e quindi impreparazione; 133 9 1930 incertezza in ciò che in 25 anni di sacerdozio doveva essere il principale mio lavoro. Ed è qui, amatissimo Sig. Don Ricaldone, il punto nero, il punto doloroso capo di una missione e di una sia pur modestissima Visitatoria ed avere questo lato debole. Tutti pensano Don Cimatti di testa. . . Oh, sapessero e si persuadessero tutti della meno che mediocre capacità memoria agile in un attimo, ma che si spegne subito, e potessero capire il tormento che devo subire per ritenere. ...Quanto ad amministrazione zero a maneggio di aari materiali zero. Amo forse troppo tutti quelli che mi pare possano avere bisogno della povera opera mia. Consigli, sempre pronto a darne, costa così poco! L'intimità cordiale eccita l'aetto verso il prossimo e mi sento avvinto a chiunque, non solo all'anima, ma anche al corpo (e qui può essere il meno bene). Le ho già scritto al riguardo dei miei poveri pensieri e propositi. Ma come tento di mettere nel pochissimo che devo fare tutta l'anima mia, ed anche tutto l'essere mio materiale, così certo sento anche sensibilmente (come mi sembra di sentire sensibilmente Gesù) tutte le mie relazioni col prossimo. Se Lei ci capisce qualche cosa di questo guazzabuglio dell'anima mia, in cui però mi pare di vederci così chiaro, Deo gratias! Circolare Salesiani / 1930-4-13 / A tutti la buona Pasqua con l'assicurazione delle preghiere più vive per ognuno di voi e per i vostri cristiani. Lunedì prossimo si inizia il nostro modestissimo piccolo Seminario.11 Cerchiamo tutti dei benefattori per la nascente Opera. (Si possono suggerire borse mensili, annuali, perpetue legati di Messe, ecc.). Si può valutare la spesa equivalente al mantenimento di un giovane nei nostri collegi di media condizione. Ma specialmente non desistiamo di lavorare in tutte le forme dello spirito nostro per moltiplicare il numero delle vocazioni. ...Non possiamo iniziare il giornalino12 nché non c'è materiale. Prego quanti possono a concorrere, non dimenticando il Don Bosco e i foglietti. Il Signore ci benedica e ci dia nuovo slancio nel lavoro dell'Apostolato. Filippo Rinaldi Filippo / 1930-5-2 / Rettor Maggiore dei salesiani Sono un po' in ritardo, essendo stato assente per una settimana per un giro di concerti no a Kyoto, la sede del buddismo giapponese. 11 12 Si tratta dell'aspirantato di Nakatsu, veramente piccolo. Giornalino in italiano Amici della missione salesiana in Giappone il cui primo numero uscì il 1 maggio 1930, destinato ai benefattori. Vi collaboravano tutti, anche i giovani chierici. Si conserva la serie nel Cimatti Museum di Tokyo. 134 9 1930 Anche in questa occasione abbiamo portato il nostro modesto contributo all'opera di propaganda cattolica coi mirabili discorsi del Vescovo giapponese Mons. Hayasaka.13 Un diecimila persone hanno ricevuto un po' di bene. Deo gratias! Stanchi, senza soldi, ma contenti. Deo gratias! Mie notizie? Non mi dilungo. Le solite: le siche ottime le spirituali, le conosce. Avanti nel Signore. ...Grazie dell'ultima sua del 5 Aprile, degli auguri, dei suggerimenti. Sono più che mai del parere suo tento da tempo di realizzarlo, pur vedendo chiaramente di non riuscirci. . . ma il Signore vede e sa. Fortunati Mons. Versiglia e Caravario! In Giappone fra non molti anni qualche cosa ci sarà del genere e beato chi potrà usufruirne. Certo siamo in momenti di crisi anche in Giappone. Ci sono gli scioperi. . . e Lei sa che cosa rappresentano nella società. Avanti senza paura, abbandonato nella Divina Provvidenza si sta così bene!. . . Circolare Salesiani / 1930-5-26 / Con grande ardore disponiamoci a celebrare la festa del nostro Don Bosco. Vanno moltiplicandosi i preparativi e sta bene Don Bosco lo merita lo meritano quelli che parteciperanno alle feste; non dimentichiamo però di ssare bene il risultato spirituale che ci ripromettiamo per noi e per gli altri e tentiamo di realizzarlo. Alcune comunicazioni e consigli. 1. Partecipano alle feste: S. E. il Delegato Apost. Mons. Giardini, che dobbiamo considerare come nostro massimo benefattore in Giappone. Il Barone Gonfalonieri, delegato della R. Ambasciata d'Italia in Giappone. Rappresentanti di Kagoshima (Mons. Roy), di Nagasaki e Fukuoka. P. Totsuka come conferenziere. 2. È uscita laVita di Don Bosco,14 che fu inviata a tutte le case in numero, spero, suciente. Tale edizione non è nostra, dobbiamo pagare le copie ordinate (Yen 1). Uscirà pure (traduzione del nostro Don Margiaria) il fascicoletto Sistema preventivo di Don Bosco 15 che dionderemo specialmente fra il ceto insegnante (è di nostra edizione per propaganda). Per chi ne desiderasse sono disponibili immagini (piccole) e cartoline di Don Bosco. Le manifestazioni si iniziano Venerdì 30 c. m. a Beppu e si proseguono e culminano a Miyazaki (giorno 1), Oita (3), Nakatsu (4). Il lunedì (2) S. E. conferirà la S. Cresima in Tano a molti cristiani e farà visite varie. 13 14 Mons. Hayasaka vescovo di Nagasaki, primo vescovo giapponese, fu il conferenziere durante i concerti dal 22 al 27 aprile. La seconda vita stampata in Giappone, molto più voluminosa della precedente. Non avendo Don Cimatti soldi per pagarla, fu edita dall'Associazione giovani cattolici di Tokyo. Ricuperate le spese 15 divenne poi proprietà salesiana. Questo fascicoletto è il primo libro edito col nome dell'editrice salesiana Don Bosco sha , umili inizi dell'editrice salesiana Don Bosco tuttora orente. 135 9 1930 Si spera nei vari luoghi di fare anche qualche concerto o conferenza supplementare nelle scuole. Il Signore accetti la buona volontà, l'attività e i sacrici di tutti. Fracchia Italo / 1930-5-27 /, ex-allievo di Valsalice, Uciale dell'esercito Rimango commosso dalla tua lettera che mi dice una volta di più il tuo aetto per questo povero vecchio (e anche tu lo diventi) che non ha voluto altro che un po' di bene all'anima tua. Non credo di aver fatto altro che valga la spesa ricordare per te. Nel leggerti ti ho riveduto giovane all'Oratorio chierico a Valsalice, poi soldato, poi buon papà. Ho riveduto la tua casa, la tua buona signora, i tuoi angioli. Ti ho riveduto alla stazione di Alessandria. Grazie, mio buon Italo, ed il Signore ti benedica e prosperi e ti ottenga uno splendido esito per il tuo avanzamento. Sei ricordato sempre! Grazie di quanto fai per questa povera missione. Perché ricordi la sorella (che conosci) ti unisco immaginetta che (santa donna) volle inviarmi per l'occasione. Allegro sempre e buono. Tuo nel Signore. Tassinari Clodoveo / 1930-6-... / chierico, studente in Giappone 1. Clodoveo mio, già ti ho accennato a probabili fonti della tua stanchezza. Ubbidisci nel senso indicato, cioè: a) Nutriti (con proibizione assoluta di morticazioni anche piccole nel genere) b) Diversica molto gli studi, cambiando quando ti senti stanco (per i caratteri fai come puoi. . . Spero starai in Giappone per tutta la vita. . . e c'è tempo) c) Sta' allegro. 2. Per vincere l'io non c'è che sostituirvi Dio (unione con Lui, esecuzione del dovere) e grande umiltà . . . è tutto qui, Clodoveo mio, il punto. Tu vorresti vedere il frutto dei tuoi sforzi ed è proprio quello che Gesù vuol nasconderti. Scrive S. Teresa: Il mio desiderio è di farmi santa. Invece di scoraggiarmi mi sono detta: Il Signore non mi dà certo dei desideri irrealizzabili. . . Mi devo sopportare come sono colle mie imperfezioni. . . 3. Grazie delle altre comunicazioni a cui cercheremo rimedio. Allegro, buono e calmo. Ricaldone Pietro / 1930-6-8 /, Vicario del Rettor Maggiore Grazie di cuore con tutta l'anima e viva riconoscenza per quanto fa per noi. ...Roma e Torino e Don Torquinst muti per le cose nostre. Il Signore non mi abbandona per altre vie e si fa quello che si può, non quello che si dovrebbe fare se avessimo i mezzi. 136 9 1930 Ad ogni modo non posso lasciar le anime in aria e con buone parole. Sono certo che il Signore mi aiuterà. Ho iniziato un ricovero per vecchi (nora uno) e mi sono addossato adandoli a famiglie (e se sarà del caso alle suore) la cura di tre fanciulli abbandonati ed ora la direzione di un lebbrosario governativo me ne ada per mezzo delle suore francescane di Maria quattro (immuni). Che vuole? Non posso dire di no. Già tre che mi si volevano adare sono andati a nire in mani pagane, sfruttati e spremuti e battuti e mi piange il cuore per questi quattro che o sarebbero soppressi o dati a mani prezzolate che li faranno morire per altre vie. Oh, il Giappone! (Non si può parlare pubblicamente). Il Signore che li manda provvederà.16 Ho fatto sospendere i lavori dello studentato e per il prossimo anno cercheremo ancora una soluzione provvisoria e per i chierici e per il Seminario e per l'asilo: ma tutti e tre devono assolutamente funzionare. C'è però anche tempo a fare le cose molto bene, se ci sono i soldi. Qui non posso trovarli (oh, sì! Le banche li prestano al 15-18-25%. . . ) e allora faremo con quello che manda la Provvidenza e nella dose data dalla Provvidenza. Fiat voluntas Dei! È doloroso perché c'è bisogno di fare, ma non si può e Deo gratias! Fiat voluntas Dei! La responsabilità non è certo nostra. Circolare Salesiani / 1930-6-11 / Ho il piacere di comunicarvi alcune decisioni prese nelle sedute del Consiglio: All'opera di soccorso per i poveri vecchi iniziata a Miyazaki, Takanabe, si aggiunge il rudimentale inizio dell'opera fanciulli orfani abbandonati, per ora accettati da buone famiglie cristiane (Oita - Takanabe), in attesa che la Provvidenza ci dia modo di aprire l'opera in forma stabile. Sono sette piccini. . . Domando a tutti la carità di preghiere e ricerca di mezzi per mantenerli. ...Constatato il buon esito della propaganda cattolica e salesiana per le feste di Don Bosco, si esorta a sfruttare la situazione parlandone, scrivendone, divulgandone la vita e l'opuscoletto sul sistema preventivo domandare l'impressione che ha fatto la gura di Don Bosco, l'interesse suscitato ecc. Si presenterà pure memorandum al Ministero dell'Educazione. Merlino Alfonso / 1930-6-15 / , salesiano laico, missionario in Giappone Avrei voluto parlarti ma non fu possibile, spero al ritorno. Mi è sembrato di trovarti un po' serio. Animo Alfonso. Comprendo! Il lavoro aumenta, ma vedi è proprio per non 16 Sono i lontani inizi dell'opera di assistenza sociale per i vecchi e i ragazzi abbandonati. L'opera per i vecchi era già incominciata con le visite in famiglia per mezzo delle Conferenze di S.Vincenzo. Don Cavoli parroco ne era il propulsore. 137 9 1930 aggravarti troppo e perché possa attendere con impegno anche alle faccende domestiche e all'Oratorio festivo che Don Cimatti ha insistito che la cucina dei giovani (tanto più che è alla giapponese) fosse adata alla Catechista. Vedo con piacere che ti sei assunto parte dell'assistenza, la più delicata per loro e per te. Deo gratias! Quanti meriti Alfonso mio. Come sono solito raccomandare a voi, cui è adato il nostro stomaco, specie in questo tempo di caldo cucina varia appetitosa. È una delle responsabilità più grandi che avete voi, cari coadiutori. Capisco che per voi è una croce desiderereste altro anche per cooperare più direttamente all'apostolato, ma accettando con gioia e rendendovi abili in questo quanto miglior bene fate. Coraggio dunque Alfonso, ti benedica il Signore. Ricaldone Pietro / 1930-6-30 /, Vicario del Rettor Maggiore Roma, Don Torquinst, Torino. . . devono essere morti. . . quindi tutti i piani progettati furono arrestati. . . e pazienza. . . Sarà questo il volere di Dio. ...Spiritualmente poi Don Cimatti è in un periodo di aridità e quindi. . . giocondamente non c'è che aerrare la croce. . . Aggiunga tutti questi ritardi di mezzi, di consiglio e può farsi un'idea dello stato dell'anima di Don Cimatti. Ma il Signore ci aiuterà. Certo per non lasciar mancare nulla ai gliuoli sto dando fondo a piccole, magrissime miserie che dovevano essere l'inizio della futura dote della missione futura. Si vede che al momento non piacciono al Signore neppure queste naturali previdenze, consigliatemi dai Superiori e ci vuole nella schietta povertà quotidiana. . . oppure non siamo degni delle predilezioni di Gesù, specialmente per le miserie di uno che Don Cimatti ben conosce. . . Fiat voluntas Dei. Se entro il mese di Luglio non arriva nulla posso cominciare ad elemosinare di porta in porta. Se sarà necessario farò anche questo. Non mi pensi però cambiato. . . matto come sempre domani ad esempio con Don Margiaria inizio una serie di quattro concerti di benecenza per i nostri poveri (ne abbiamo una quarantina di cui alcuni a totale carico). È probabile che gli introiti non passino le spese, ma se non entrano i soldi si predica N. S. Gesù Cristo che vale molto di più. . . Questo lavoro musicale e il preparare lavoretti per la nostra propaganda cattolica da stampare e il dirigere, come posso, i confratelli è il poco lavoro missionario che posso fare. Così vuole il Signore e. . . così sia!. Spero comincerà a pensare al nostro futuro personale. Come ho già detto pensi che coi chierici che manderà (pel numero veda Lei) ci vuole il personale per la scuola. L'anno scorso, con tutte le insistenze fatte venne Don Marega. . . Sarà convinto anche il Sig. Don Ricaldone che con uno non si sostiene uno studentato. Il prossimo anno comincia il secondo anno. Pensi che il piccolo aspirantato non potrà essere tenuto a Nakatsu perché un altro anno si raddoppierà e mi ci vuole un po' di personale. 138 9 1930 Giardini Mario / 1930-7-12 / , Delegato Apostolico Nuovamente si è manifestata la bontà dell'E. V. col preziosissimo dono giunto felicemente e che la domenica 20 sarà solennemente inaugurato in un modestissimo salone costruito vicino alla chiesa, durante una lotteria e concerto a vantaggio dei poveri.17 Grazie, e possano tutte le note, che si sprigioneranno dallo strumento, convertire per merito della sua carità, altrettante anime. Nonostante il caldo si è fatto un po' di movimento colla musica e propaganda in nuovi centri della missione: Kobayashi, Miyakonojo, Fukushima e speriamo in Settembre fare altra propaganda in grande stile coll'intervento del Padre Shibutani. ...Lotto quotidianamente colla Provvidenza per avere il necessario. . . Propaganda deve essere morta non avendo ancora inviato l'annuale sussidio solito a giungere in Giugno. Torino pure deve essere morta o molto ammalata. . . Mah! non si riesce ad avere notizie. C'è la Provvidenza e questa non falla. . . e tirem innanz. . . V. E. che ha voce in Capitolo, non potrebbe arrepta occasione far comprendere che nché i missionari (e penso che su per giù sarà la stessa storia per tutti) dovranno litigare e aannarsi in questo genere di cose, è tutta attività che si sottrae all'apostolato? Ah, se si lasciano mancare le munizioni ai soldati in trincea, gli sbalzi in avanti non sono possibili. Scusi lo sfogo liale. . . non creda provenga da mancanza di fede. . . Mi pare di averla, e di aumentarla ogni giorno. . . È constatazione di realtà di fatto. . . Ad ogni modo avanti allegramente. Rinaldi Filippo / 1930-7-14 /. Rettor maggiore Ricevo telegramma dell'arrivo di Don Torquinst con Don Braga. Orario perfetto! Da Aprile, siamo in luglio (16) mese del caldo chiusa delle scuole e collegi così che potrà vedere ben poco delle caratteristiche educative giapponesi mese delle ferie e anche i nostri oratorietti ne risentono. Non importa. È umiliazione anche questa che fa bene a tutti e fa toccare con mano le reali dicoltà e aridità della missione giapponese la necessità di aiuti. Domando ai Superiori: i sussidi che ricevo dai Superiori sono doni o prestiti (sia pure a lunga scadenza e senza interessi)? Certo ci vengono conteggiati usque ad ultimum quadrantem. Allora non sono doni. Attualmente sono debitore verso il Capitolo di oltre 150 mila lire, che non so davvero come tirare fuori e che ci allontanano sempre più dalla possibilità di stabilizzarci. Deus providebit. Preghi per questa testa matta: ieri 15 luglio mio compleanno. Sono 51 anni di cui devo rendere conto a Dio e non ho ancor messo giudizio. Come oggi ho ricevuto il S. Battesimo. Quali ricordi! Ed ho detto la Messa a Nagasaki all'altare di Maria, dove 17 Mons. Giardini aveva regalato un pianoforte. 139 9 1930 è avvenuta la scoperta dei discendenti dei vecchi cristiani. Può pensare che ho detto a Maria. Preghi che mi salvi l'anima. Mi piace pensare di avere davanti a me ancora 25 anni di lavoro. . . e poi si vedrà. . . per farmi santo e santicare. Mi benedica. Rinaldi Filippo BS / 1930-7-16 /, Rettor Maggiore Rileggendo i ricordi di Don Bosco ai primi missionari, mentre ci meravigliamo della mirabile opportunità e del pieno adattamento di essi alla nazione giapponese, troviamo sempre nuove vie per rassodare il lavoro compiuto e spunti per nuove iniziative. Scrive Don Bosco: Prendete cura speciale degli ammalati, dei fanciulli, dei vecchi, dei poveri, e guadagnerete la benedizione di Dio e la benedizione degli uomini. Le cure agli ammalati circondano qui di ammirazione l'opera del sacerdote cattolico. I pagani notano, paragonano lo spirito di sacricio del prete cattolico e commentano e viene lentamente stampandosi nella loro anima la nobiltà dei sacrici dello straniero che tanto ama il giapponese. Oh!, si sapesse che valore ha per l'anima giapponese la parola straniero, come si apprezzerebbe il più piccolo atto di ammirazione che forzatamente è costretto a tributare in suo onore! Lo sa il buon Don Cavoli quali eetti di grazia nelle anime e quale ammirazione desta il portare settimanalmente la comunione agli infermi! Quali eetti producono nell'animo dei pagani le visite alle famiglie della Conferenza di S. Vincenzo de' Paoli, il pagano giapponese non si arrenderà ad un bel discorso, ad un cumulo di ragioni che lo costringono alla verità, ma al vedersi circondato d'aetto, al vedersi sollevato dalle aizioni della vita, al vedere i suoi gli fatti segno all'amore di anime buone, cede, s'avvince a voi, vi ascolta e permette ai suoi gli che vi ascoltino. . . L'opera iniziata del soccorso a gli poveri e abbandonati e per ora adati a buone famiglie cristiane (non avendo locali per un orfanotroo o casa-ricovero) e mantenuti in tutto dalla generosa carità degli amici della missione giapponese, comincia a dare i suoi frutti. E così pure l'opera di ricovero dei vecchi vi colma il cuore di speranze e realtà future. . . ...Per i nostri orfani, per i nostri ammalati, poveri e vecchi: per procurare loro il necessario (e lo sanno i miei incomparabili aiutanti Don Margiaria e Don Liviabella) andiamo elemosinando a suon di musica (è anche questa una propaganda cattolica), organizzando tombole, bazar, e quanto si può escogitare per eccitare la pubblica carità. Vorrei, parafrasando col poeta, cantare così: I miei amati poveri non hanno cibo se non da me, ed io non ho danaro per mantenerli almeno pel domane. Domenica inaugureremo una modesta sala di riunione per i nostri cari cristiani, e la dedicheremo al nostro Beato Don Bosco con un trattenimento di benecenza per i poveri amici di Gesù. Benedica Don Bosco questa nuova attività di apostolato e ci procuri la benevolenza degli uomini e le benedizioni di Dio. 140 9 1930 Grigoletto Giuseppe / 1930-6-25 / chierico, ex-allievo di Valsalice, studente di teologia Bravo! Studia e renditi atto a far del bene o colle scienze o col latino o collo studio dei Padri. . . L'importante è salvarsi l'anima e dilatare il regno di Dio: che questo si faccia poi colle tue risorse o con quelle di Don Cimatti o del Capo del Governo o della Chiesa. . . è lo stesso. Maggior responsabilità e più povero giudizio nale. . . Rinaldi Filippo / 1930-7-26 / Rettor Maggiore Sono in un momento in cui non ho lavori urgenti che potrebbero venire in seguito e perciò anticipo e passerò così alcuni momenti beati con Lei, padre e superiore dell'anima mia. Il ritardo del sussidio di Propaganda mi obbligò a inviare un telegramma perché tutte le riserve erano consumate. Il ritardo dell'amatis.mo Don Torquinst (che come sa fu colpito da tifo petecchiale a Shanghai oggi dichiarato fuori pericolo) ha arenato tutti i rosei progetti. Se ritardasse molto, una soluzione s'impone. . . e per ora non so proprio quale, e con me non la sanno neppure i colleghi. . . perché è sempre questione di soldi. Dominus scit et providebit. Ora respiro per qualche mese, ma siamo sempre a spostamenti di questioni, non a soluzioni. Ad ogni modo forse noi abbiamo fretta e il Signore vuole che andiamo adagio. Ma come si fa a darsi requie in un paese pagano? Ed ora alla povera anima mia. Salute: ottima. Lavoro. Ce n'è. In certi momenti il lavoro essendo tanto sedentario e alle volte sbrigandolo alla lesta (per es. corrispondenza, prospetti, ecc.) ho l'impressione di non essere troppo occupato. Che vuole? Per me l'ideale sarebbe aver ogni giorno da predicare, camminare, essere sepolto da un mucchio di corrispondenza da sbrigare. . . Ed invece. . . Non ho ancora avuto la consolazione di provare l'accasciamento del lavoro. Pazienza e così sia! Mi pare che il Signore mi ha voluto in pensione troppo presto. . . Chissà se riuscirò a salvare l'anima? . ..Don Marega nervoso anzi che no. . . con le conseguenze per lui e per gli altri. Suore. Bene. Deo gratias! Ed ora che dirle? Che preghi per noi sempre sempre sempre. Rinaldi Filippo BS / 1930-7-31 /, Rettor Maggiore Abbiamo voluto concretare in qualcosa di duraturo e praticamente utile, il frutto della prima festa in Giappone del Beato Don Bosco con l'inaugurazione di una sala a Lui intitolata, ...Mentre seduto al piano (dono munico del nostro gran benefattore Mons. Giardini, Delegato apostolico) accompagnavo l'inno nazionale, cantato con slancio dai presenti, 141 9 1930 mi pareva vedere il nostro Beato accettare il nostro omaggio e accogliere sotto la sua protezione il mondo piccino che gongolante di gioia osservava il tavolo dei doni per la tombola, e i nostri cristiani che vedevano realizzato un desiderio da anni atteso, e i pagani che cooperarono alla riuscita della festa, e specialmente un discreto numero di povere famiglie benecate dall'iniziata opera delle Conferenze di S. Vincenzo de' Paoli. Seduti al posto d'onore i nostri cari poveri: per loro i canti, la briosa recita di Passeri dalla lingua tagliata, le caratteristiche danze delle ragazze e l'estrazione della tombola. Si volle in questa festa intrecciare al nome di Don Bosco la carità verso quel ceto di persone per cui specialmente Don Bosco ha lavorato. E pareva a noi tutti in quei corpi cadenti o deturpati da malattie, in quei vecchi venerandi o in quei poveri fanciulli vedere fra noi il grande povero Gesù, benedicente a chi fa del bene ai suoi fratelli più cari. Rinaldi Filippo / 1930-8-20 /, Rettor Maggiore Mi trovo a Nagasaki con Don Piacenza, dove ho ricevuto il nostro Don Torquinst. È debole, sale dicilmente le scale, ma tutto sommato pare vada bene. Domani l'accompagno al luogo di cura: gli ho adato per compagno Don Piacenza che ha molto bisogno di riposo. Dopo visiterà la missione. Vuole vedere Pechino e poi tornerà, quando? Mah? Il Signore lo benedica. Preghi per lui e per noi. Ho ricevuto la sua carissima. Dopo lunga attesa giunse il sussidio di Propaganda e per un po' si respira. Il Signora goccia a goccia ci manda il necessario e più del necessario. Lei ha ragione: Temo sempre che facciamo quello che Egli non vuole. È sempre il mio timore. Ad ogni modo i missionari (almeno molti che conosco) temono che le grandi costruzioni in Italia e le comodità relative che ne sorgono, non facciano del bene ai missionari (se si tratta di case missionarie) e in genere ai confratelli. Lo so che tali pensieri sono forse suggeriti dalle necessità, dalla superbia. . . ma molti confratelli pensano così. . . e sarebbe letale se fosse così. Basta. È solo il bene e il desiderio del bene delle anime, ed anche anché i Superiori sappiano che cosa pensano i gliuoli di quanto vedono intorno a loro. E lei, amato Padre, si curi, si curi, si curi. Noi preghiamo sempre per Lei. Rinaldi Filippo / 1930-8-29 /, Rettor Maggiore dei salesiani Sono nell'impossibilità di scrivere colla penna. . . comprendo la mala educazione. . . non pensi a sfregi alla dignità del Rettor Maggiore. Sono qui in attesa del caro Don Torquinst per condurlo a tappe in giro per la Missione. Sta bene. Al 9 Settembre vuole essere a Shanghai (Pekino, ecc.) e poi dal Giappone imbarcarsi per l'America. Cessate le preoccupazioni per la salute di Don Torquinst, il Signore (sia benedetta la mano che percuote e sana!) ci mette alla prova. Don Piacenza ammalato di stomaco, testa (nevrastenia) e forse nefrite. 142 9 1930 Don Torquinst lo vuole condurre a Shanghai per una cura radicale. Faxit Deus! All'ospedale di Oita è ricoverato il ch. Zanarini colpito da tifo. Il ch. B. (nevrastenico) migliorato di corpo, non di testa. Gli altri discretamente, ma con nervi un po' tesi, tutti. Il Giappone purtroppo fa questo eetto nei deboli. Supplico i Superiori a tener conto per le future spedizioni. Deo gratias. Don Cimatti al solito. Ho passato una quindicina di giorni di aridità spirituale, mai provata nora. Sentivo tutta la cattiveria venir fuori. Oh, come sono ancora indietro!. . . Fiacca e distrazioni nelle pratiche di pietà, assopimenti anche in momenti solenni; nelle relazioni coi confratelli forse cerco le soddisfazioni di me. . . non sono capace di essere rude e forte, mi pare che nché non avrò tutta la condenza non riuscirò a dirigerli a Dio, ma in questo il cuore ha la sua parte e le sue esigenze. . . sono troppo paterno e materno. . . Ma come fare, o mio Dio, se Voi mi avere fatto così? È per dirigere a Voi queste anime! Ma faccio bene a far così? Allevo dei buoni salesiani? Zanarini Luisa / 1930-09-03 /, madre del chierico Adelmo Non si allarmino né si meraviglino se al posto dell'amatissimo Adelmo scrive il sottoscritto. Al ne del mese di agosto, che abbiamo tutti insieme passato in santa allegria in riva al mare e su una bella montagna, ad Oita, Adelmo accusò i dolori reumatici che già anni fa ebbe (così mi raccontava), ma non rimanendo io tranquillo, fattolo visitare accuratamente dal medico si giudicò opportuno inviarlo in osservazione all'ospedale ove si manifestò una leggera inammazione intestinale uso tifo da cui spero presto sarà liberato. Oggi ad esempio ha 37,5 di febbre. È trattato con ogni cura, in camera a parte, ha a suo servizio una brava donna che lo assiste giorno e notte, è visitato dai Salesiani di Oita e fa ogni giorno la sua comunione. Avendogli portato stamane la posta arrivata dove c'è in cartolina i saluti di mamma (c'è pure una cartolina della sorella Luigia) ed avendogli io manifestato il desiderio di comunicare alla famiglia la notizia dell'indisposizione fu ben contento ed anzi mi disse di assicurare tutti che se ne stessero tranquilli. Vi ricorda tutti e prega (non avendo da far altro) per voi tutti. Sono sicuro che all'arrivo di questa sarà pienamente ristabilito e presto scriverà egli stesso. Stiano dunque tranquilli in tutto e per tutto e sono sicuro che presto invierò ottime notizie, anzi Adelmo spesso scriverà. Intanto posso assicurare che Adelmo è veramente buono, studioso e che conto sopra di lui con le più belle speranze. Rinaldi Filippo / 1930-9-9 /, Rettor Maggiore 1. Il Signore ci prova davvero! Ci vuol bene. Ma dubito che è per che Lei ben conosce. 143 le peccata di uno 9 1930 2. Don Piacenza per la carità di Don Torquinst va a Shanghai per farsi visitare. È davvero in condizioni pietose di stanchezza, di mal di gambe. 3. Il Ch. B. va leggerissimamente migliorando, ma temo concluderemo poco. È stato abituato nella sua vita salesiana a esser fuor di regola e. . . lo sarà sempre. 4. Il Ch. Zanarini colpito da tifo va migliorando lentamente. 5. Il Ch. Braggion da qualche tempo non sta bene (disturbi intestinali). Ma quello che più dispiace è la malattia e materiale e spirituale del nostro Don Lucioni. Per me è ammalato di corpo (nervoso nevrastenico ecc.) e di spirito. L'ho pregato, dietro suo desiderio, di scrivere lialmente ai Superiori per avere consiglio e conforto. ...Gli altri benino. Nell'assenza di Don Piacenza ho pregato Don Tanguy ad assumersi la direzione di Nakatsu. Don Cimatti fa quel che può allo studentato e per il resto et Deus providebit. ...Dopo che per la venuta del Sig. Don Torquinst siamo nel buio come e più di prima, perché non può venirci in aiuto che lontanamente (se potrà farlo) o se darà qualche cosa ora ci troveremo in forti imbarazzi in seguito per poterci sostenere, dopo tutto questo domando se non è meglio chiudere tutto e tornare o mettersi a fare un po' i matti prima di diventarlo sul serio. Come vede non so quali siano i disegni della Provvidenza, ...Don Cimatti non sa come fare. Mi abbandono nella Provvidenza: non è per me (sa Gesù le preghiere che gli faccio), ma è per questi poveri confratelli in massima parte reliquiati di guerra con tutte le conseguenze, che già in Don Piacenza e Don Lucioni danno i loro primi frutti. . . che saranno, Dio non voglia, seguiti da altri più dolorosi. . . Non so che dire videant consules, ma se non mandano il personale insegnante strettamente necessario, non so come fare. Si investa della nostra miseria in tutti i sensi e ci venga in aiuto. Aiuti e consigli Don Cimatti che è la causa di tutti questi dissesti, preghi per Lui e con Lui benedica i suoi tribolati gli lontani. Ricaldone Pietro / 1930-9-9 /, Vicario del Rettor Maggiore Caro Sig. Don Ricaldone, mi mandi chi vuole, ma che abbiano nervi a posto. . . Clima terribile per i nervosi. . . perché più che variabile in giornata. Se non manda il richiesto ripetutamente e promesso n dall'anno scorso personale per lo studentato, non so come fare. La visita di Don Torquinst ci ha lasciato al buio come prima. . . beh! faremo come il primitivo oratorio di Don Bosco. Due stazioni già fatte, quante ne rimangono? Don Torquinst ha da dare troppo ai Superiori, alle case, al mondo. . . ora non può ecacemente venire in aiuto. Se lo verrà in seguito, non lo so. So che noi avremmo bisogno di molto aiuto. Pazienza e at voluntas Dei! 144 9 1930 Propaganda Fidae promette e non dà quid dicam del personale che daranno i Superiori? Facciamo pure le discussioni su chi deve aiutare le missioni o le opere salesiane nelle missioni. In ballo ci siamo sempre noi. È un parlare molto umano e forse può essere e sarà considerato irriverente, ma come le dico, con quel po' di miseria materiale (intendo malattie. . . per il resto la Provvidenza ci tratta troppo bene) e spirituale in cui ci troviamo, non so come fare, non so come fare. Si pigli Lei che può a cuore la nostra miseria e ci aiuti. Tutti vogliono essere ricordati. Con aetto. Circolare Salesiani / 1930-9-11 / Il Signore con varie aizioni materiali e spirituali viene nella sua bontà provando la nostra Missione. Sia benedetta la sua santa volontà. Rendiamoci degni di queste sue predilezioni col migliorare la nostra condotta, con donarci più generosamente al lavoro, coll'orire i nostri sacrici quotidiani pel bene delle anime a noi adate. Per attirare più ecacemente su di noi le benedizioni del Signore, per sforzarlo dolcemente ad attirare al suo Cuore dolcissimo i poveri pagani, per raorzare sempre più la fede dei nostri cristiani sapete che si ha l'intenzione di fare a Miyazaki per le vie della città la processione Eucaristica. È indispensabile che riesca splendidamente. Perciò quest'anno deve essere considerato da tutti come anno Eucaristico. Si preparino gli animi dei fedeli al grande avvenimento, si fomentino in tutte le forme la frequenza ai SS.mi Sacramenti, si favoriscano le visite a Gesù Sacramentato, nelle prediche si dia larga parte all'istruzione eucaristica, insomma ogni missionario diventi santamente industrioso per far conoscere, amare, onorare Gesù Eucaristico. In tutte le residenze e sottoresidenze si preghi e si faccia pregare, e specialmente si insista sul miglioramento della condotta individuale e sociale. Così facendo certo attireremo sopra della nostra missione speciali benedizioni del Signore. Come sapete, varie questioni urgenti ci premono da tutte le parti. A facilitare le quali da tempo avevamo fatto delle promesse al S. Cuore di Gesù. Mi sembra necessario che pur non avendo ancora ottenuto le grazie implorate dobbiamo compiere un atto che sarà certo gradito al S. Cuore e ci attirerà speciali favori: e sarà ottima preparazione al grande omaggio eucaristico; voglio dire la CONSACRAZIONE DI TUTTA LA MISSIONE AL SACRO CUORE DI GESÙ. Stabiliremo in seguito le modalità e i dettagli. L'epoca più propizia mi sembra la ne del corrente anno. Oh, miei buoni missionari, il segreto della riuscita sta nel condurre Gesù no alle anime che non lo conoscono; raccomandarle al Suo S. Cuore; parlare loro di questo cuore dolcissimo. 145 9 1930 Ricaldone Pietro / 1930-9-13 / Vicario del Rettor Maggiore Come vede, ci mettiamo sulla via del progresso. . . 18 Il Sig. Don Torquinst mi ha appioppato adesso una macchina, e per non parere che non apprezzi il dono, e più perché so che Lei preferisce, mi accingo anche a costo di fare errori a rispondere alla sua graditissima del 20 agosto. Come le dicevo nell'ultima mia, che forse lasciava a desiderare non poco in certi apprezzamenti, pare proprio che il Signore ci voglia provare in tutti i sensi. Sia benedetta la sua santa volontà. La sua lettera ha allargato il cuore di tutti alle più liete speranze. Quello che ci è indispensabile è il personale insegnante. Per il numero dei chierici Lei comprende che per 4 o 5 o più, il medesimo lavoro per il personale. Si è iniziato con fervore da tutti la desiderata e consigliata novena al nostro Don Bosco. . . che sono certo farà il miracolo da Lei desiderato. Quanto alla questione nanziaria, la Provvidenza non verrà mai meno, se, come Lei dice, amatissimo Sig. Don Ricaldone, noi sapremo meritarla colla fede e colla santità della vita. ...A corrispondere alle predilezioni del Signore sulla nostra povera missione, ora provata in varie forme (specialmente indisposizioni siche) ho ordinato ai confratelli la preparazione degli animi alla consacrazione della Missione al S. Cuore di Gesù. L'avevo promesso se avessi ottenuto i mezzi per la costruzione di una Cappella a Lui dedicata, e per la costruzione dello studentato e piccolo Seminario. Nei disegni della Provvidenza ciò non si è potuto eettuare. Ma ho bisogno assoluto che il S. Cuore domini nelle anime a me adate in una forma tutta speciale, se no in questo gran Giappone non concludiamo un bel niente. Amatissimo Sig. Don Ricaldone, ci aiuti nelle forme che le sono possibili. La volontà di fare un po' di bene c'è in tutti. Il Sig. Don Torquinst ha trovato che siamo la missione più scalcinata, perché non abbiamo ancora l'ubi consistam nostro, ma non può ecacemente aiutarci. Circolare Salesiani / 1930-9-24 / Sono molto felice di annunciarvi la pubblicazione dell'Armonia dei Vangeli (Vangeli unicati) sotto il titolo Vangelo di N. Signore Gesù Cristo.19 Promessa già dall'anno scorso questa bella e piccola opera ci è stata richiesta molte volte, ma cause indipendenti dalla nostra volontà ci hanno impedito di soddisfare le 18 19 Comincia a scrivere a macchina. La usa specialmente per le circolari ai confratelli, potendone fare più copie con la carta-carbone. Il volume di 518 pagine è la prima opera impegnativa dell'Editrice Don Bosco-sha, basata sul Vangelo unicato di Don Anzini SDB e di altri autori, per opera di Don Margiaria e Padre Totsuka. 146 9 1930 numerose domande ricevute e che dimostrano d'altra parte che tutti i nostri venerati confratelli nell'apostolato ne stimano grandemente l'utilità', l'urgenza e la necessità. È per noi una soddisfazione orirne un esemplare e vi preghiamo insistentemente di lavorare con ardore per farlo conoscere intorno a voi. È un libro ben presentato, alla portata di tutti e che sarà una consolazione per i nostri cristiani, una luce per i nostri catecumeni, nelle scuole, oratori, circoli di studi, nei laboratori, orfanotro e ospedali e in tutte le case. Questo volumetto ricorderà a tutti che Gesù è la Via, la Verità e la Vita. Saremo molto riconoscenti ai nostri venerati confratelli di volerci indicare con tutta libertà gli errori, inesattezze e imperfezioni di stampa che avverrà loro di trovare, così pure quelle annotazioni che potrebbero essere introdotte in una seconda edizione. Circolare Salesiani / 1930-10-1 / Nella vostra carità avete voluto ricordare una data che certo è cara al cuore di ogni sacerdote e con preghiere e con doni e colla viva partecipazione dei cristiani avete voluto dire a me tante cose, che mi hanno vivamente commosso e per le quali non so certo sdebitarmi.20 Voi sapete che ogni giorno vi ricordo e che le mie povere forze sono tutte per voi. Vi prego di fare le mie parti presso quanti hanno direttamente o indirettamente cooperato a queste manifestazioni che secondo la tradizione nostra hanno l'unico scopo di fare del bene alle anime. Il mese di Ottobre vivichi l'amore che tutti vogliamo nutrire verso la nostra buona Madre; insistete per la recita del S. Rosario nelle famiglie, spiegatene le modalità, i vantaggi e tutti facciamo dolce violenza al cuore della Madre nostra per ottenere grazie importantissime per la conversione delle anime a noi adate e per le necessità della nostra Visitatoria e Missione. ...Continuiamo a pregare con fede. Come pure preghiamo in questo periodo di tempo i cui i nostri Venerati Superiori pigliano importanti decisioni anche per la nostra Missione, anché anche per queste decisioni si realizzi il bene delle anime e la gloria di Dio. Del carissimo Don Torquinst per ora nulla di notizie decisive. Preghiamo. Circolare Salesiani / 1930-10-2 / Le conferenze di P. Shibutani21 che sono sicuro hanno fatto del gran bene non devono chiudersi nei loro eetti colla partenza del Missionario, ma dobbiamo santamente sfrut20 21 Si tratta dei festeggiamenti per il 25.mo di Messa. Il P. Shibutani era stato chiamato per un corso di conferenze nelle varie missioni della provincia di Oita e di Miyazaki dal 2 al 30 settembre, mirando sopratutto ai non cristiani, attratti anche dai concerti musicali. Fu questa una delle iniziative missionarie di Don Cimatti. lasciato i suggerimenti sopracitati. 147 P. Shibutani aveva 9 1930 tarle. Dietro a colloqui con Lui, ecco alcuni suggerimenti pratici che prego di eseguire secondo le possibilità o i bisogni delle singole residenze. 1. Fondazione di bella biblioteca circolante (con apposito regolamento, quota, ecc.). 2. Nelle riunioni di ogni genere annunciare la vendita di libri. Curare la vendita in privato dei libri. 3. Davanti alla porta o cancello della Missione (illuminato anche di notte e con chiare iscrizioni) o in luogo ben visibile dai passanti sia una lavagna su cui sia indicato chiaramente l'orario delle funzioni. 4. Possibilmente alla funzione della sera fare sempre un discorso perché gli appartenenti alle altre religioni possono venire più facilmente alla sera. 5. Leggere con frequenza pubblicamente il Vangelo. Portarlo sempre con sé nelle adunanze di studio e in ogni residenza ve ne siano varie copie. 6. Curare molto la propaganda nei piccoli villaggi specialmente dove non sono ancora entrati i protestanti. ...Mentre ringraziamo di cuore il Padre Shibutani di questi preziosi consigli preghiamogli dal Signore le più elette benedizioni. Rinaldi Filippo DB / 1930-10-3 / Rettor Maggiore - Ci venne in aiuto come conferenziere il giovane sacerdote giapponese Shibutani, la cui vita e conversione è uno dei tanti miracoli del Signore. Figlio di distinta famiglia fervente buddista, bell'ingegno che brilla tra i compagni e per la attività sica e per il fervore nel combattere il cattolicismo, dopo un discorso sull'esistenza di un solo Dio e per un atto gentile di carità di un compagno cattolico che egli aveva più volte molestato, si arrende alla grazia (impetratagli da tre anni di incessanti preghiere dei professori e dei compagni cattolici della Scuola dei Marianisti di Osaka) e coll'aiuto dei Gesuiti compie i suoi studi a Roma e a Innsbruk, si fa sacerdote ed ora esercita tra i suoi connazionali un apostolato di propaganda con conferenze, con importanti pubblicazioni; ed il Signore l'ha premiato con la conversione della mamma, e coll'avvicinamento della famiglia alla nostra religione. Il bravo sacerdote ci aiutò davvero sostenendo la parte principale; e non sappiamo certo come ringraziarlo e ricompensarlo di così prezioso lavoro. Le conferenze sono precedute da una nutrita propaganda sui giornali, con manifesti assi dappertutto, con distribuzione di foglietti per le vie, nei negozi, nelle case, e con inviti personali. Si iniziano con musica, che è una buona attrattiva, e si concludono ancora con musica. Ai partecipanti (uomini e studenti in maggioranza) si distribuiscono foglietti di istruzione religiosa; e all'entrata del locale della conferenza (saloni pubblici, teatri, sale d'albergo o di scuole) vi è il banchetto di vendita di libri di cultura religiosa. Miracoli della grazia 148 9 1930 Il giorno dopo il conferenziere, o nella sede della residenza o in locali attati, si ferma per ascoltare coloro che desiderano interrogarlo su dubbi, su obiezioni, su quesiti. Si inizia così l'istruzione religiosa; si cominciano le prime relazioni per l'impianto di un nuovo Oratorio o di una nuova residenza a cui si recherà almeno una volta la settimana il missionario o il catechista. Rinaldi Filippo / 1930-10-10 / Rettor Maggiore Del Sig. Don Torquinst non so ancora che cosa si deciderà a fare per la Missione o per la Congregazione. Scrive che passerà il 20 c. m., credo per fare un giro per il Giappone, di ritorno dalla Cina. Vedremo. È davvero un tipo curioso, che non invidio certo. In Domino semper! Non ricordo se già gliel'ho scritto: visto che gli aiuti di Don Adolfo sono di là da venire e che dovevo pure preparare il nido ai nuovi (non so né quanti, né quali ed anche in Giappone le case e le cose non si improvvisano) si è deciso di attare una casa più ampia a Takanabe:22 realizziamo economia, c'è posto per tutti e si tira un respiro in attesa della soluzione denitiva che è in mano di Dio. Siamo proprio come ai primi tempi dell'Oratorio. . . Spero che i cavoli trapiantati faranno bella testa. . . è già il terzo trapianto. . . (Don Bosco ci supera ancora) e non è il denitivo. Niente paura. Attendo di sapere notizie esatte del numero del nuovo rinforzo: ma se non ci hanno aiutato per il personale insegnante è giocoforza fare vari cambi per tenere su lo studentato, ed invierò le proposte concrete che già le accenno. Le condizioni di salute di Don Piacenza esigono non sia messo nelle condizioni di prima a Nakatsu: implora di essere esonerato dalla direzione del Seminario. A sostituirlo ho inviato Don Tanguy. ...Chiamerei Don Piacenza a Takanabe (non vuol sapere di direzione) e mi aiuterebbe per scuole, conti, ecc. e mi sostituirebbe nelle assenze, e metterei Don Cimatti alla testa. Vedo sul catalogo che tanti superiori di missione sono in quelle condizioni, per cui penso che i Superiori approvino. Non è proprio dell'umiltà farsi avanti, ma come diceva il buon Garbellone: Noi Salesiani un po' di umiltà l'abbiamo tutti!. . . e d'altra parte non so come fare, e d'accordo col Consiglio farò così. Più in aria di quello che è la missione, e più l'Opera salesiana in Giappone non si può pensare. . . che si vada ancora un po' più. . . poco male. Ad ogni modo, si vedrà. Ma spero davvero che le promesse del Sig. Don Ricaldone saranno un fatto compiuto e non ci sarà bisogno di tanti cambiamenti, né degli inciampi di Don Cimatti. 22 Takanabe, cittadina a circa 10 kilometri a nord di Miyazaki. Lo studentato vi restò per tre anni. Vi era già un gruppo di cristiani in buona parte provenienti da Nagasaki. La chiesa è tuttora orente. 149 9 1930 Ricaldone Pietro / 1930-11-3 /, Vicario del Rettor Maggiore Speravo poterle dare notizie denitive circa il nostro assestamento... Per ora le cose sono così: ...Il Sig. Don Torquinst ha constatato le reali condizioni in cui ci troviamo, e avrebbe voluto portarci un aiuto proporzionale ai bisogni, ma per gli impegni che ha, al momento intende di concorrere solo in qualche cosa. Il nostro pensiero era che ci aiutasse a concentrare le forze sopra di un'Opera sola, ma egli è di parere di aiutare un poco tutte le istituzioni gettando semi che frutteranno in seguito, ma che in realtà portano al momento, per noi che abbiamo nulla, degli aggravi, se egli non ci continuasse l'aiuto. . . e se lo farà o se lo potrà fare lo sa solo il Signore.23 Per i chierici, essendo ora momentaneamente a posto, nulla. Ha promesso un sussidio di cui potrò disporre per i chierici, se credo. Intende aiutare le suore per la compera della casa dove abitano e di un terreno vicino per espandersi: intende però di dare il sussidio (parte quest'anno e parte l'anno prossimo) sussidio che da solo non è suciente allo scopo alla Congregazione delle Figlie di Maria A., le quali debbono chiedere alle loro Superiori l'aiuto per compire l'opera. Intende aiutare la casa di Oita con l'acquisto di un pezzo di terreno di cui egli verserebbe la prima rata, lasciando a noi negli anni seguenti di pagare il resto e gli interessi. Desidera dare un sussidio alla casa di Nakatsu perché possa allargare il posto per gli aspiranti. Desidera aiutare Miyazaki col dare un piccolo fondo per iniziare una specie di cassaaiuto per i cristiani. E forse darà anche qualche cosa per Tano, per la costruzione di una casetta per il missionario. Questi i suoi desideri. . . Vedremo la realtà, naturalmente essendo disposizioni che egli desidera siano eettuate, vede anche Lei che riusciremo a fare quello che. . . vorrà il Signore. Di una cosa solo ringrazio il Signore in questa circostanza, che cioè non mi ha fatto salesiano ricco. . . Ah, povero Don Torquinst, lo compiango davvero e prego per Lui, e ci scampi il Signore dalle ricchezze. . . Quando Don Adolfo avrà inviato le sue disposizioni le scriverò dettagliatamente. Se non cambia, conta di lasciare il Giappone verso l'otto del mese di Novembre. 23 Purtroppo le previsioni di Don Cimatti si avverarono. La grande crisi economica mondiale portò alla banncarotta la famiglia di don Torquinst, che non potè mantenere le promesse e lasciò Don Cimatti in mille guai. 150 9 1930 Rinaldi Filippo / 1930-11-4 / Rettor Maggiore Mi trovo coi nostri cari chierici a Takanabe24 dove ad tempus si è trasportato lo studentato losoco. Già in altra mia le avevo detto che non potendo il nostro Don Torquinst aiutare proporzionatamente ai nostri bisogni, si pensò di attare una casa più grande che potesse contenere tutti i nuovi che arriveranno, non potendo l'attuale contenere comodamente tutti. Ed è così che lo studentato passa nella nuova casa di Takanabe, casa di tto, ma che ha relativa comodità come casa di studio, e che sotto rispetti è alquanto più economica. L'esserci arrivati nel giorno della festa di S. Carlo, protettore dei Seminari, è mi pare di buon augurio. Come si metteranno in seguito le cose è dicile poterlo prevedere: certo la Provvidenza avendo così disposto ha certo disposto per il nostro bene. La massima dicoltà la proveranno gli insegnanti, se il nostro buon Don Ricaldone non viene in aiuto di personale insegnante, perché qualcuno sarà obbligato a venire da Miyazaki: a bocce ferme vedremo come aggiustarci. ...Le voglio però esprimere un pensiero. . . Compiango davvero il buon Don Torquinst. . . e non voglio certo legiferare sulle disposizioni della Provvidenza. . . Ma il Signore liberi la nostra cara Congregazione dalle ricchezze e dai ricchi. E preghi per me anché possa riuscire a fare il mio dovere. . . e nella posizione in cui mi trovo Lei sa che mi costa assai per le solite ragioni che tante altre volte ho accennato. Ci benedica tutti e ci ottenga che per noi, per la missione e per l'opera nostra si compia sempre e in tutto la santa volontà del Signore. Rinaldi Filippo BS / 1930-11-5 / Rettor Maggiore I cavoli trapiantati fanno bella testa. . . Coloro che si preparano al futuro apostolato missionario, dopo tutto, non è male che comincino ad abituarsi in forme svariatissime alle varie esigenze della vita, che adattino se stessi all'imprevisto, al nuovo. È del resto, specie per i giovani, un po' di quella poesia che tutti proviamo di fronte all'inesperimentato, che rende più facile il sacricio, che necessariamente bisogna compiere. Ci eravamo abituati allo stretto, ai disagi, e ormai non si sentivano più; ed è con dolore che abbiamo lasciato la primitiva dimora. Ci eravamo abituati al rumoroso via vai dei carri, dei camions, allo scampanellare delle biciclette, delle réclames. . . ed era nostro amico, uno dei più noti girovaghi, che cambiando di tanto in tanto foggia nel vestire ed immaginando le più allegre ed interessanti forme di réclame, percorrendo le vie, sorridente sempre, inchinava e salutava. . . Erano già amici nostri i giovinetti del vicinato, che di tanto in tanto venivano a godersi serate di proiezioni, e che passando vicino alla modesta nostra abitazione dicevano, accen24 Lo studentato fece il trasporto da Miyazaki a Takanabe lo stesso giorno 4 novembre. Don Cimatti ne diventa direttore e per alcuni anni le sue lettere saranno intestate da Takanabe. 151 9 1930 nando vicendevolmente: Don Bosco. . . Don Bosco. . . . E arrampicandosi sulla ormai sfasciata palizzata del piccolo cortile assistevano ai giuochi delle bocce, e interloquivano coi nostri chierici che non ancora ben ferrati nel giapponese. . . nivano di rispondere in qualsiasi lingua. Ma i fanciulli capiscono tutto, specie quando comprendono di essere amati e che si vuol fare loro del bene. Si era già avvezzi alla minuscola scuola, che serviva da tutto scuola, studio, sala di riunione per conferenze e accademie. . . E dalla missione più volte alla settimana i missionari residenti volentieri si sobbarcavano al lavoro dell'insegnamento con non indierente disagio, pur di venire in aiuto alla formazione completa dei nostri futuri aiutanti. Ed eccoci alla nuova casa, un po' più ampia, che accoglierà i numerosi nuovi rinforzi che la carità dei nostri superiori vorrà inviarci. Sarà questa l'ultima tappa? Giardini Mario / 1930-11-11 / Delegato Apostolico Mi permetta che La metta al corrente delle nostre cose: Partono oggi da Genova sul Trier tre suore, un sacerdote, un coadiutore e forse subito o con un altro vapore 4-5 chierici salesiani. Oso domandare un memento per il felice esito del viaggio. Sto assestando il nuovo nido a Takanabe in casa di tto per i nostri chierici: per qualche anno si può star tranquilli e dopo il Signore provvederà. È probabile sappia che la venuta di Don Torquinst ha portato con sé varie conseguenze che oltre ad oneri viene allargando il campo di lavoro specie in zona di Oita. Per le Suore ho acquistato a Beppu un ospedaletto e si vedrà di utilizzarlo. Per i Coreani di Oita ha lasciato una piccola oerta per acquistare un po' di terreno e costruire una cappella ai martiri coreani. Anche qui si vedrà. Certo con Yen 1500 c'è poco da ballare. . . Ad ogni modo a giorni La disturberò. . . Ho bisogno di commendatizie. Spero anche acquistare un po' di terreno vicino alla Missione di Oita per iniziare (quando?) sia pure in forme modestissime la futura scuola tipograca. Ha dato qualche sussidio per allargare Nakatsu, per Suore a Miyazaki, e per Don Antonio per le opere. Insomma un po' di pioggia è caduta. Ma il Signore che ha permesso tutto questo ha certo i suoi motivi. Non pare all'E. V. che Don Cimatti debba pensare così? ...Il vero motivo dell'invio di Don Torquinst era proprio metterlo nelle circostanze di aiutare lo studentato e proprio lo studentato in questa circostanza è il più dimenticato. Segno che la Provvidenza dispone così per il bene. 152 9 1930 Del resto mi pare di vederlo chiaramente. L'avvenire della Congregazione non è a Miyazaki (quella sarà la futura Diocesi) è certo altrove, e allora perché ssarsi stabilmente laggiù? Ed ecco che il Signore ci fa girare. Siamo alla seconda tappa e non sarà l'ultima. In Domino semper! Vedo S. E. sorridere. Oh, adesso Don Cimatti è ricco! Sono cominciati proprio dopo la pioggia i grattacapi. Le somme che si anticipano hanno strascichi che dureranno no all'estinzione dei pagamenti (alcuni con relativi interessi) e poi un terreno è niente se non si edica, e una casa a pezzi non serve nché non è aggiustata. Ad ogni modo sono felice quando posso essere povero, ed è bello vedere i giochi ammirabili della Divina Provvidenza. . . Ah, la sua bella Madonnina! E adesso per vari anni coll'acqua alla gola, vedrà come saprà aggiustarsi elegantemente il Signore. Deo gratias! Circolare Salesiani / 1930-11-29 / In occasione della prossima festa di S. Francesco Saverio, non si dimentichi che è uno dei nostri Patroni principali del Giappone e delle Missioni. Si facciano preghiere speciali e si ricordi la data ai cristiani. Fraternamente uniti specialmente a Oita preghiamo per lo sviluppo di quella zona così importante della nostra Missione. . ..Abbiamo incominciato la novena della nostra cara Madonna Immacolata. Nella sua festa abbiamo bisogno che ci ottenga grazie speciali per la regolarizzazione di varie cause pendenti. Ma in modo speciale desidererei che raccogliessimo tutte le nostre forze per pregare la Madonna che ci aiuti nel problema essenziale per la vita nostra missionaria e salesiana cioé le VOCAZIONI. Molti domandano e non abbiamo maniera di soddisfare a tutte le richieste per la mancanza di personale che possa occuparsi di loro, per mancanza specialmente di locale e per la nostra poca esperienza. Vedete che in tutte le case si cerchi di lavorare per questo problema vitale. Deo gratias. Rinaldi Filippo BS / 1930-12-1 / Rettor Maggiore A Oita si commemorò la festa di S. Francesco Saverio con una missione per i cristiani, con concerto e conferenza nel bel salone del giornale della città. Si volle in quest'anno associare al nome del grande apostolo, quello del suo protettore ed amico OTOMO SORIN, che governava Oita quando S. Francesco vi iniziò la predicazione. Da qualche tempo si viene manifestando una corrente di viva simpatia per costui che fu certo uno dei più potenti principi del Giappone, per cui si vorrebbe erigergli un monumento a Oita. La missione non può certo restare indierente a questa gentile iniziativa, e venga presto il giorno che là dove più lavorò il grande apostolo, si eriga il monumento al suo più importante convertito e che determinò col suo permesso, e più tardi col suo esempio il grande movimento di conversioni ottenute dai missionari che succedettero. 153 9 1930 La cittadinanza corrispose al nostro invito, godette di sentire parlare delle sue glorie antiche e speriamo che il buon seme a tempo opportuno frutticherà. È però consolante il constatare, che poco a poco il popolo giapponese venga orientandosi, sia pure solo per ora a scopo di studio, al ricordo del cristianesimo predicato dai primi missionari. A Miyazaki, ad esempio, un direttore delle scuole elementari sta facendo uno studio completo della famosa ambasciata di principi giapponesi inviata dai principi cattolici del Giappone al Papa Gregorio XIV ed anche con materiale fornitogli da noi, coll'aiuto dei nostri confratelli di Venezia, ha composto una bella conferenza che va facendo nelle scuole, nelle adunanze di insegnanti, cooperando così ad illuminare sempre meglio questi punti così gloriosi. Preghi, amato Padre, perché possiamo presentare alla santa Chiesa covoni turgidi di anime salvate, come riuscì a fare San Francesco Saverio. Circolare Salesiani / 1930-12-9 / Terminate le belle feste in onore della Nostra Madre Maria, bisogna che con tutto lo slancio del cuore ci prepariamo alle care feste di Natale e pensiamo alla promessa fatta di consacrare al S. Cuore di Gesù la nostra Missione, le nostre case ed opere, i nostri cristiani e specialmente la moltitudine di pagani e delle anime erranti a noi adate. Spero che questa consacrazione ci attirerà speciali benedizioni del S. Cuore (e ne abbisogniamo molte), ci inammerà di amore sempre più forte verso questo divino Cuore, e ci aiuterà a lavorare con più ardore a propagarne la devozione. ...Ogni Capo-residenza alle orazioni della sera, previo breve sermoncino, leggerà con le opportune variazioni la formula di consacrazione fatta in occasione della Consacrazione della nostra Pia Società dal compianto Servo di Dio Don M. Rua. (Vedi raccolta circ. Don Rua, pag. 255). Per compiere meglio questa consacrazione vi esorto a leggere alla lettura spirituale la bella circolare del Sig. Don Rua al riguardo. Facciamo con generosità, con convinzione profonda, con gioia intima questa consacrazione per il bene delle anime nostre, per il bene generale della missione e anche come inizio delle manifestazioni che vogliamo preparare a Gesù Eucaristico. Circolare Salesiani / 1930-12-17 / Incominciamo oggi la novena del S. Natale e desidero iniziarla spiritualmente con voi, inviandovi i miei poveri auguri e l'assicurazione che sempre mi siete tutti presenti nel Signore. Il Signore vi conceda quanto è necessario per le vostre anime, per la vostra casa e per lo sviluppo dell'opera che avete tra mano, e conceda a noi tutti di vivere da buoni salesiani nell'esatto adempimento del dovere quotidiano, e che mentre lavoriamo per la salvezza delle anime a noi adate ci conceda di salvar la nostra. 154 9 1930 Non dimenticate in questa occasione di fare le mie povere parti presso quanti lavorano con noi (catechisti e catechiste, insegnanti, ecc.) e specialmente i nostri cari aspiranti e seminaristi. Non dimenticatemi a tutti i cristiani vicini e lontani. Cerchiamo di amar molto, di amar molto, di amar molto queste care anime e manifestiamolo in questa occasione, come è nella consuetudine dei missionari, anche con doni utili e nelle forme che secondo le circostanze credete più opportuno. Estendete questo anche alle persone o cristiane o pagane che più lavorano per noi. Sentano tutti che in questa occasione vorremmo far capire loro la nostra viva riconoscenza per quanto fanno per noi. Non dimenticate poi a Capodanno gli ossequi alle Autorità e la nostra viva riconoscenza per quanto fanno per noi. quelle persone che lo meritano secondo le relazioni che hanno colla missione. Non vi so dire ancora nulla dell'arrivo dei nuovi. Secondo i giornali dovrebbero approdare a Shanghai il 23 c. m. Grazie miei buoni confratelli di quanto fate così con slancio veramente ammirabile per fare del bene. ...Il Signore ci avvinca tutti nella sua santa carità. Sordo Antonio / 1930-12-27 /, ex-allievo di Valsalice, studente di teologia Il buon scolaro in scuola sta attento. . . e non scrive agli amici, fosse pure Don Cimatti. Non meriteresti risposta, ma visto che sei tu. . . visto che hai preso un proposito con Bovio (e non lo manterrete) di scrivere ogni sei mesi. . . Vuoi da Don Cimatti un consiglio? Vedi, Antonio mio, tu, pur volendo bene a Don Cimatti, hai avuto sempre un po' di paura di Lui, di dirgli certe cose che dispiacevano in te e negli altri. . . perché temevi che Don Cimatti si meravigliasse, ti perdesse l'amore intensissimo che sempre ha avuto ed ha per l'anima tua. Eppure Don Cimatti ha veduto chiaro. . . Vedi il cuore e la sensibilità ti hanno dato lavoro e te ne danno la lingua te ne dà ancor di più. . . e non proseguo, ma c'è ancora quello che ti dà più pena e non hai voluto dire a Don Cimatti. Lo dirai certo nella lettera che prometti scrivere fra non molto. Vedi mio Antonio, non temere, parla perché è per il tuo bene. Per ora: a) sforzati di stare unito a Dio con la preghiera, b) lavora lavora lavora (vincerai col lavoro tante dicoltà), c) sii allegro e di animo aperto coi superiori e più col confessore. Questa è ottima preparazione al sacerdozio. Don Cimatti è vicino alla tua anima sempre coll'aetto, colla preghiera. Ti vedo, Antonio, ma nell'opera della tua santicazione sei tu che devi operare. Ti abbraccio e benedico con tutta l'anima. Lorenzoni Livio / 1930-. . . -. . . /, ex-allievo di Valsalice, direttore della casa di Tolmezzo Trovo su una delle lettere di quel . . . D. Grigoletto, in mezzo alla sua bella calligraa (bisogna essere in grazia di Dio per capirla) il tuo saluto. Grazie del ricordo che ti ricam- 155 9 1930 bio di cuore con molte preghiere. Se hai occasione di vedere antichi amici assicurali pure che sono sempre presenti nel ricordo delle quotidiane preghiere. Non si può dimenticare Valsalice. . . Coraggio, mio caro Livio. Oh, beati voi giovani che potete far tanto bene. Fallo e fanne molto per Lui e con Lui. Saluta tanti amici di Tolmezzo veri nostri benefattori. Capuzzo Giovanni / 1930-...-... /, ex-allievo di Valsalice, studente di teologia Ma perché vuoi privarmi del piacere di passare alcuni minuti con te. Tieni sempre la norma di D.Bosco e di D.Rua. Non lasciare mai senza risposta una lettera che ricevi. Quanto bene farai a te e agli altri. Come dici che le parole di Don Cimatti fanno bene a te, idem le tue a D.Cimatti fanno bene. Quindi grazie di tutto. Ricordati che con tutti gli esami che hai da dare la meta è più vicina di quello che pensi. Prega e sta raccolto che presto si picchierà alla porta: Ecce sponsus venit... exite obviam ei... che la lampada sia pronta... olio di carità... fuoco di amore... olio di dolcezza... fuoco di sacricio. Coraggio Giovanni che Gesù` ti aspetta. 156 10 1931 Figura 10.1: Piccolo seminario di Nakatsu 1931 157 10 1931 5/ A Oita incomincia la scuola tipograca 5/17 solenne Processione eucaristica per le vie di Miyazaki 5/25 le F.M.A aprono la prima casa a Beppu 6/7 a Miyazaki inizia l'asilo Myojo (Stella mattutina) adato alla Suore 8/1 incomincia la pubblicazione delle Letture Cattoliche giapponesi 9/8 incomincia la guerra in Manciuria 11/2 terremoto a Miyazaki - scontro con l'Ambasciatore d'Italia per l'Azione Cattolica 12/5 muore don Rinaldi /9 a Beppu comincia la nuova residenza missionaria Rinaldi Filippo / 1931-1-5 /, Rettor Maggiore Grazie a Dio i gliuoli sono giunti sani e salvi,1 e col ringraziamento più vivo al Signore unisco pure quello sentitissimo ai Superiori per la vera predilezione che dal punto di vista spirituale coll'invio di questi cari confratelli, ed anche con l'aiuto materiale, hanno dimostrato alla nostra vera missione. Grazie dei preziosi sussidi. Nell'ultimo dell'anno ho voluto consacrare la nostra Missione al S. Cuore di Gesù, e spero proprio che questo dolcissimo Cuore si piglierà a cuore la conversione di queste povere anime, ed aiuterà i nostri cari confratelli ad un vero riorire di perfezione religiosa. Quanto alla parte materiale è da tempo che mi sono buttato pienamente nelle mani di Dio e avanti sempre senza paura. Quanto al resto Lei sa che Don Cimatti desidera le croci (non quelle d'oro. . . che per me sono ornamenti sprecati. . . intendo per me. . . ) e dico volentieri al Signore con S. Francesco Saverio Plura. . . plura. . . (Di più.. di più..) Ed il Signore non me le risparmia. . . e di ogni genere. . . Ma che cosa sono queste in confronto di quelle che dà a tanti altri? Per ora tutti sono allogati e a bocce ferme le parlerò di varie cose che dovranno presto diventare realtà concrete. Lei continui ad aversi riguardo alla salute e a dar buon esempio in questo anche se no, se si ammalano i Superiori noi potremo essere autorizzati a esserlo pure, e ciò non va bene. ...Amato Padre, grazie di tutto. Non voglio ritardare le lettere, di questi cari gliuoli e la relazione mensile per il Bollettino. La novità di questo mese è che alla ne del mese per la festa di San Francesco di Sales, lanceremo in Giappone il manuale dei cooperatori tradotto in Giapponese per iniziare un po'. . . 1 Si tratta dei nuovi missionari Don Carò, e dei chierici Bechis, Arri, Dal Fior, arrivati il 1 gennaio. 158 10 1931 Giardini Mario / 1931-1-12 /, Delegato Apostolico Ero proprio in procinto di scrivere all'E.V. quando la sua amabilissima portando conforto di una generosa oerta che per le sue mani la Provvidenza oggi mi invia. . . dico oggi perché la Provvidenza in quantità suciente invia ogni giorno il suo caritatevole aiuto ai poveri suoi gli. Deo gratias e anche a Lei che oggi fu scelto ministro della divina bontà. Il motivo per cui mi accingevo a scrivere a S.E. è l'approssimarsi del suo giorno onomastico. Può comprendere se i gli di Don Bosco possano lasciar passare questa occasione senza ricordare in modo tutto speciale chi per loro è padre e benefattore insigne. ...La pregherei si degnasse di rmare l'acclusa per la causa di Beaticazione del Servo di Dio Don Rua. ...Stiamo cercando il terreno a Beppu. Già iniziati i lavori a Oita avendo acquistato il piccolo terreno vicino alla missione. Se la carità non viene meno spererei quest'anno di iniziare un modesto laboratorio tipograco. Ho già ricoverato qualche elemento a Oita. Ci aiuti il Signore. Anche a Nakatsu sono incominciati i lavori di ampliamento che permetteranno di accogliere per il prossimo Aprile una decina di nuovi seminaristi, in attesa che la S. Sede ci fornisca i mezzi per la costruzione del Piccolo Seminario da costruirsi dove vorrà la Provvidenza. Così anche la residenza di Nakatsu ne verrà a guadagnare. A Tano pure si sta facendo una piccola sala per le adunanze e una casetta per il missionario. A Miyazaki sto cercando dove alloggiare le suore per un modesto asilo. ...Sto pure preparando materiale per le future LETTURE CATTOLICHE, pubblicazione per la gioventù e per il popolo che spero faranno bene anche in Giappone.2 Su tutto questo e sulle molteplici opere che bisogna pur compiere scenda la sua benedizione e preghi per noi, che sempre la ricordiamo ogni giorno. Circolare a tutti i Missionari del Giappone / 1931-1-15 / Ho l'onore di presentarle la traduzione in giapponese del manuale della Unione dei Cooperatori e delle Cooperatrici Salesiane 3 e le sarò molto riconoscente se lo farà conoscere diondendolo. Questa Associazione istituita dal Beato Don Bosco ha per scopo di promuovere la collaborazione spirituale e materiale delle anime devote e generose alle molteplici opere di zelo che formano il ne della Congregazione Salesiana. Mentre essi lavoreranno alla propria santicazione mediante la pratica fedele dei doveri cristiani, i Cooperatori salesiani prestano pure il loro concorso a quest'opera magnica di apostolato moderno mediante la carità in favore dell'educazione della gioventù. 2 3 In questa lettera Don Cimatti presenta i progetti del nuovo anno. Pensando alla situazione economica in cui si trovava si ammira il suo coraggio. L'idea che si aveva dei Cooperatori Salesiani era più larga di quella che si ha attualmente. Ma anche qui si ammira lo zelo di Don Cimatti. 159 10 1931 Facendo parte di questa associazione non implica alcuna obbligazione speciale all'infuori della recita quotidiana secondo l'intenzione del Sommo Pontece, di un Pater, Ave, seguiti dall'invocazione: S. Francesco di Sales, pregate per noi. ...Accetti, reverendo Padre, insieme ai miei rispettosi saluti, l'assicurazione delle nostra cara sincera devozione. Tutto nel Signore: Giardini Mario /1931-1-19 /, Delegato Apostolico in partenza Per noi religiosi non fa mai impressione ricevere ordini e non ci meravigliamo, perché è nell'ordine naturale delle cose nostre l'obbedire, ma la natura nostra umana non può non sentire, non manifestare il doloroso Fiat voluntas Dei con l'assicurazione di perenne ricordo per la paterna bontà e benecenza con cui, colla preghiera, col consiglio, coll'incoraggiamento e col generoso sussidio materiale ha voluto sempre esserci vicino di quotidiane preghiere perché dovunque vada l'E.V. intendiamo rimanga della famiglia salesiana colla speranza che anche l'E.V. alla sua volta vorrà considerarci come suoi glioli e continuarci la sua paterna bontà. Grazie, Eccellenza. Ci benedica e preghi per noi. Braga Carlo / 1931-1-19 /, ispettore dell'ispettoria della Cina Grazie della tua. Niente paura dei ritardi. . . Mi pare di avertelo già scritto. Quando sono o credo di essere nel bisogno, domando. Rispondono? Ottengo? Deo gratias! Non rispondono? Non ottengo? Segno che è nei disegni di Dio. Mi pare che Don Bosco pensasse così: Mettiamo chi crediamo possa aiutarci nella possibilità di. . . poi lasciamo fare a Lui . Il motivo per cui chiedo è semplicissimo. Don Torquinst ci ha aiutato e ci aiuterà (spero), ma a modo suo (cioè a modo della Provvidenza. . . e Don Cimatti non muoverà un dito per farle contro). . . e mi ha allargato talmente il campo che non so come farò. . . Ma il Signore c'è per tutti. Nel senso però dei bisogni veduti da noi, nulla di nulla. E i bisogni non sono cessati. Ho bisogno di aprire l'asilo e adarlo alle suore. ...Eccoti chiaro il motivo per cui chiederò e chiedo. Tu però pensa ai casi tuoi. . . non è che abbia bisogno del prestito per vivere... Mi domanderai (ed è giusto) il credito che posso presentare per la restituzione alle condizioni che crederai opportune (tempo, interessi, ecc.): non posso darti che questo documento: Provvidenza. Pel quantitativo fa con libertà assoluta da 0 a miliardi. ...Può essere che anche questo lavoro che mi sembra necessario, debba andare in aria?! E così sia. Don Cimatti non c'entra. Ci pensa Lui e sono ben lieto da cantare Bonum mihi quia humiliasti me, Domine. Ed il Signore fa e ci guida. A Natale 20 battesimi di adulti. . . Meglio anche solo uno di questi. . . Compensano assai più questi che tutti gli anni di preoccupazioni coll'acqua alla gola. Grazie dunque Don Carlo. . . ma per carità non preoccuparti di me. . . 160 10 1931 Grigoletto Giuseppe / 1931-2-3 /, ex-allievo di Valsalice, studente di teologia Carissimo, Ho proprio bisogno che la Provvidenza faccia dei miracoli, se no non me la cavo. Deo Gratias! et bonum mihi quia humiliasti me, Domine. . . Don V. Cimatti Giardini Mario / 1931-2-5 /, Delegato Apostolico partente Il nostro Don Margiaria dovendo venire a Tokyo per aari, approtto dell'occasione per adargli la presente. A voce Don Margiaria le indicherà quanto si sta facendo per dare un po' di assetto e sviluppo alla missione. a) Deve essere già a Tokyo il nostro Shadan 4 e se l'E.V. avesse da segnalare al riguardo qualche cosa per assicurarne il pronto buon esito, abbia la bontà di segnalarlo a Don Margiaria. b) Grazie dell'indicazione sulla pratica che Mons. Chambon sta facendo a Torino. Vedremo. c) Imploro ancora dall'E.V. se ne avrà la possibilità, la grazia d'intenzioni di Messe; chissà per quanto tempo ne rimarrò sprovvisto. Fiat voluntas Dei! Inoltre se nel fare i bauli avesse libri di qualsiasi genere e lingua che non usasse, sarebbe per noi vera carità per la nostra biblioteca. In caso usi la carità di inviare a Takanabe. Idem di paramenti o vasi sacri: per noi tutto serve. Mi trovo impegnato in un mondo di cose, da cui non so se riuscirò a passare colle ossa sane. Mi usi la carità di consiglio e specialmente di preghiera, di molta preghiera, che non mancano di fare per Lei i suoi benecati gli di Don Bosco. Non si meravigli l'E.V. dell'audacia con cui Don Cimatti chiede. È per mettere l'E.V. nella possibilità di continuare ad essere per noi ministro della Provvidenza. Circolare Salesiani / 1931-2-16 / All'inizio della S. Quaresima permettetemi che vi accenni alcuni pensieri che valgano a dirigere gli sforzi comuni per realizzare il bene nostro e la salute delle anime a noi adate. ...Cerchiamo tutti di penetrare lo spirito della Chiesa nello stabilire la S. Quaresima: spirito di preghiera e di morticazione, spirito di preparazione alla S. Pasqua, ottenuto con un richiamo più forte agli insegnamenti della religione con più esatto adempimento dei doveri cristiani. Siano adunque le nostre istruzioni meglio preparate, i catechismi più nutriti ed abbondanti, le funzioni liturgiche meglio eseguite; prendiamo le disposizioni più opportune anché tutti i cristiani, specialmente i più lontani possano benecare del dovere pasquale; intensichiamo per i catecumeni la preparazione al S. Battesimo. ...Ma il mio pensiero si volge con gioia alla prossima manifestazione eucaristica (17 Maggio) e con tutte le forze dell'anima vi prego di far vivere GESÙ EUCARISTICO 4 Propriamente pratiche per l'erezione in ente morale delle Opere della Congregazione salesiana. 161 10 1931 nelle anime, scegliendo tutti quei mezzi che il vostro ardente amore verso di LUI vi saprà suggerire: le visite a Gesù, ecc., facciamo vivere GESÙ via, verità e vita in tutti. La missione è in modo speciale a LUI consacrata: sia veramente LUI, solo LUI il dominatore dei cuori e delle anime. Scopo della nostra Consacrazione e delle nostre opere al S. Cuore fu anche per ottenere grazie speciali per il perfezionamento della santità della nostra vocazione. ...Abbiamo bisogno di buone vocazioni, di molte buone vocazioni tanto per la Missione che per la nostra Pia Società. Preghiamo e lavoriamo attivamente per le une e per le altre. Preghiamo con fede e con grande pazienza verso quqnti il Signore ci invia. Abbiamo pure bisogno di santi e abili catechisti e catechiste. Prepariamone molti con amore, con fede, con pazienza. Quest'anno siamo impegnati in un numero opere a sostenere le quali abbiamo bisogno di grazie speciali dalla Provvidenza. Procuriamo di meritarle colla preghiera, l'amore alla povertà, coll'evitare le spese inutili e che possiamo rimandare col cercare di fare opera di propaganda fra parenti, amici e benefattori, e specialmente col migliorare la nostra condotta, e vi assicuro a nome di Dio che riusciremo a far fronte a tutti gli impegni con onore, per la gloria di Dio che verrà così moltiplicata. Rinaldi Filippo / 1931-2-19 /, Rettor Maggiore Non è la solita lettera mensile. . . ma ho bisogno, e nel bisogno il gliuolo ricorre al Padre. ...Ed ecco le mie povere domande: a) Il 17 Maggio, a Dio piacendo, faremo a Miyazaki la processione eucaristica per le vie della città. Il circolo Don Bosco (dei nostri giovani) vorrebbe mettere sul petto la medaglia di Don Bosco (una trentina). Mi dicono che il nostro Rettor Maggiore ne ha delle magniche grosse in argentone. Non vorrebbe concorrere ad onorare Gesù con questo dono? b) A Miyazaki, centro della Missione e dell'Opera nostra, non abbiamo un calice un po' decoroso, meno indegno di Gesù. Certo il nostro buon Padre ne ha dei belli. In questa occasione potessimo avere un bel calice regalato dal nostro Padre, quale gioia! Potremo così onorare anche esternamente un po' meglio il nostro Gesù. c) Se può venirci in aiuto materiale, Deo gratias! Ed ho nito le domande; avendo bisogno di tutto e di tutti domando a chi mi può dare mettendoli nell'occasione. . . Veda di coglierla. I confratelli per ora benino tutti. ....Perdiamo il nostro grande benefattore Mons. Giardini, Del. Apost. Viene Mons. Mooney che era in India. Braga Carlo / 1931-2-25 /, ispettore salesiano in Cina Grazie delle caritatevoli accoglienze dei nostri che ne furono commossi ed entusiasti. 162 10 1931 Quanto al resto Don Carlo, come ripetutamente ho detto e scritto, tu e voi non avete nessun obbligo verso di noi. Sembrava ed era vostra volontà di aiutarci gli eventi mondiali, le vostre necessità non lo permettono: segno che la Provvidenza vuole disporre diversamente. E così sia! Bonum mihi, Domine, quia humiliasti me. Rinaldi Filippo BS / 1931-2-28 /, Rettor Maggiore Il riassunto mensile delle nostre notizie è caratterizzato da una continua attività ascensionale di bene. Sono ormai ultimati i lavori di ampliamento per ricevere nel prossimo mese a Nakatsu le nuove vocazioni indigene che il Signore ci vuole regalare. A Oita fervono i lavori di preparazione pel nostro primo piccolo laboratorio tipograco. A Miyazaki si sono iniziati i lavori per la costruzione dell'asilo. A Takanabe apertura di un oratorio quotidiano, fra giorni apertura di un altro a Uwae. Giorni fa a Beppu, dove si e già potuto ssare il posto per la stabile sede della missione, ci fu un'adunanza di bonzi, e l'ordine del giorno per: La missione cattolica cerca di lavorare. . . Pensi che Beppu è fra le città del Giappone una delle più visitate da forestieri e giapponesi, è città balnearia di prim'ordine, e sopra di essa domina patrocinatore, con la sua più grande statua, Buddha. . . Oh, sì! Non solo cercheremo di lavorare, ma lavoreremo eettivamente, attivamente e coll'aiuto del buon Dio e di quanti ci somministreranno i mezzi del lavoro, certo si riuscirà a concludere qualche cosa di bene. Begliatti Letizia F.M.A. / 1931-3-2 /, Direttrice delle F.M.A. in Giappone Unisco n dove sono arrivati i chierici nella traduzione del Sesto libro.5 Per il prestito optime : se la superiora permetterà, mi impresterà quel che potrà (anche solo poco). Quanto alla situazione reale mi pare, dovendo Lei mettere a posto Beppu,6 fa molto bene a contare più soldi che ha. Per me ho bisogno naturalmente: a) Che rimanga a Miyazaki il personale per l'asilo e per le opere femminili della Missione. b) Che risolviamo il problema dell'abitazione di quelle che rimangono. ...Ad ogni modo Deus providebit. Lei pur avendo assoluta fede nella Provvidenza, pensi prudentemente all'avvenire. 5 Si tratta dei libri di testo delle scuole elementari usati anche dai salesiani per imparare il giapponese: i chierici li traducevano in italiano per le suore in modo che queste potessero studiare: in tutto 12 6 volumetti 2 per ogni anno delle scuole elementari. Le suore, dopo un anno dal loro arrivo, con i soldi regalati da Don Torquinst avevano aperto la nuova casa di Beppu, a circa 10 km da Oita. Non essendovi ancora entrati i salesiani., questi per il servizio religioso dovevano venire da Oita. Si rese urgente la fondazione della missione di Beppu. 163 10 1931 Se il Signore vuole l'opera di Miyazaki l'aiuterà. Di fronte alla S. Sede e alla Congregazione non posso, non debbo e non voglio lasciare in condizioni di inferiorità il centro della Missione. Gli uomini hanno pensato come Ministri della Provvidenza altrove; il Signore disporrà per Miyazaki. Quindi avanti senza paura. Preghiamo, lavoriamo, e gran fede, soprattutto gran fede in Lui solo; Maria Aus. e Don Bosco ci aiutino. Nel bel mese di S. Giuseppe ravviviamo la fede: come provvide alla S. Famiglia, provvederà anche alle nostre povere famiglie. Grigoletto Giuseppe / 1931-3-3 /, ex-allievo di Valsalice,diacono Buona e santa Pasqua a te, ai compagni, ai giovani tuoi. Grazie pure della tua carità. Mi piacerebbe di sentire i Vangeli e l'Ite Missa est. . . specie di qualcuno. . . Un giorno o l'altro la Radio, che è in tutti i buchi del Giappone, mi porterà l'eco. . . Mi sembrerà di sentire i Giapponesi (orribili quando cantano). Ricaldone Pietro / 1931-3-9 /, Vicario del Rettor Maggiore Come vede metto questa mia sotto la protezione del nostro caro Savio Domenico. ...Eccole in breve ciò che bolle in pentola. A Miyazaki spero poter aprire l'asilo e le opere femminili, adandole alle suore. ...Non fui aiutato in questo da nessuno, salvo che dai Superiori, perché per Miyazaki Don Torquinst (non so perché) non ha creduto opportuno fare che poco o nulla. Lo studentato che fu pure il più abbandonato da Don Torquinst, ma che spero aiuterà in seguito. Ma la prego di pensare che per il prossimo anno incominciano il triennio su 11 chierici, dieci, e rimane quindi allo studentato un chierico solo. Bisognerà quindi che all'invio del personale per il prossimo anno abbia la bontà di tener conto di questo stato di cose per non aver per un chierico ipotecato il personale insegnante. ... A Oita spero sarà per la festa di Don Bosco un fatto compiuto la piccola tipograa. Anche qui non so come farò per pagare tutto, ma se non trovo aiuti impegnerò me stesso. . . e così anche questo povero inciampo sarà fuori dei piedi. A Beppu, al più presto, le suore apriranno la casa loro di formazione, e si renderà necessaria l'apertura stabile della Missione in quella città. A Nakatsu sono ormai ultimati i lavori di ampliamento del nostro piccolo seminario o aspirantato. Così faremo posto per quest'anno ai nuovi che il Signore ci regalerà (sembrano una diecina) e per il prossimo anno chi vivrà vedrà! Potessi trovare un 300 mila lire sarei a posto. Dopo tutto non sono una gran cosa per chi le ha. . . e sono un aanno per chi non le ha. Per la stamperia con Lire 50 mila si compra tutto: macchinario e caratteri. Spererei che in breve potrebbe mantenersi da sé e in seguito dare aiuto alla missione. Capo e 164 10 1931 vice-capi li ho già trovati a Tokyo; gli insegnanti di materie secondarie trovati a Oita, e quindi la scuola col programma nostro, colle modicazioni adatte all'ambiente si può cominciare. L'ammiraglio Yamamoto dice che il Ministro dell'Educaz. sarà ben contento. Amatissimo Sig. Don Ricaldone, mi voglia aiutare per la santicazione di questi cari confratelli, anché possa compiere il mio dovere, riuscire a salvare pure l'anima mia, che volere o no, sento avvicinarmi ogni giorno più al grande rendiconto. Preghi per me e per noi tutti che desideriamo una cosa sola: Fare un po' di bene e salvare le anime nostre. Il caro Savio Domenico le mandi modo di venirci in aiuto. Treggia Alfredo / 1931-3-15 /, Direttore Salesiani, Faenza7 Ai Superiori: a Voi, rappresentanti degli antichi Superiori miei, il grazie riconoscente per il bene ricevuto. Ai Compagni: a Voi che mi richiamate anni giocondi e fruttuosi della mia vita, auguri, che ovunque vi troviate, qualsiasi posizione sociale occupiate Vi dimostriate degli allievi di Don Bosco. Vi ricordo ogni giorno. Ai Benefattori: a Voi cui debbo grande parte di quello che sono e che sovveniste, fanciullo, alla mia povertà e che ancora la sovvenite benecando la Missione Salesiana in Giappone, il grazie e la riconoscente preghiera quotidiana. Non dimenticateci nella vostra inesauribile carità. Agli allievi: dietro l'esempio di quanti vi hanno preceduto nell'Istituto, seguendo gl'insegnamenti dei Vostri Superiori, nel nome di Don Bosco possiate nella rinnovata Italia essere buoni cristiani, buoni italiani. Per Faenza: BANZAI, BANZAI, BANZAI. Rossum, van Guglielmo / 1931-3-17 /, Sua Em. Card. , Propaganda Fide Mi perdonerà se oso rivolgermi a V. E. per sottoporre alla sua benevola considerazione alcuni bisogni della Missione Indipendente di Miyazaki, adata ai Salesiani del Beato Don Bosco, implorando un aiuto ecace straordinario della S. Congregazione di Propaganda Fide. 1. - Problema vitale per la propagazione della Fede in questa Nazione, che tiene il primato anche nella stampa, è quello di propagare a tutto potere la buona stampa. Già nel nostro piccolo qualche cosa si è realizzato. L'ultima importante pubblicazione fu la traduzione in giapponese popolare del Vangelo unicato, fatto nuovo 7 Riportato nel numero pubblicato per commemorare il Primo Cinquantenario di fondazione dell'Opera salesiana in Faenza 1881-1931. Lo scritto, originariamente indirizzato certamente al Direttore dell'Istituto salesiano è preceduto dalle seguenti parole di presentazione: Don Cimatti Vincenzo, faentino, Superiore della Missione del Giappone, scrive ; la data è solo approssimativa. 165 10 1931 nella storia della Chiesa in Giappone. Ma purtroppo, nché non avremo una stamperia propria della Missione, e dovremo dipendere dai pagani, una vera azione in grande stile non è possibile. 2. - Nel 1929 vennero chiamate nella nostra Missione le Suore Figlie di Maria Ausiliatrice. Esse infatti possono compiere fra il ceto femminile un'opera che il sacerdote stesso non può compiere. Ora n dall'inizio esse ebbero molte e replicate domande di giovani cristiane della città e di altre cristianità più lontane, per essere accolte a far parte dell'Istituto. ...Attualmente le aspiranti accolte sono dieci e parecchie altre aspettano che ad esse pure si faccia posto. Dette giovani se sono di belle speranze per le loro ottime disposizioni, sono però tutte poverissime, tanto che a nessuna di esse si è potuto richiedere corresponsione né di dote, né di spese per il periodo di prova; anzi il superiore della Missione le dovette tutte provvedere eziandio del necessario corredo. ...Con l'animo pieno di ducia che l'E.V. vorrà prendere in considerazione le necessità più urgenti della nostra Missione che per ora non può contare su risorse locali, Le ho scritto la presente. Assicuro a nome dei Missionari tutti il ricordo quotidiano che abbiamo per l'E.V. Prostrato al bacio del S. Anello pregando che l'E.V. si degni di benedirci tutti, oso professarmi Circolare Salesiani / 1931-4-1 / Potete comprendere quali possano essere gli auguri che dal più profondo del cuore vuol farvi Don Cimatti nella bella ricorrenza delle feste Pasquali. Voglia il Signore concedere a tutti noi di rimanere perseveranti nella nostra vocazione e realizzare così la salvezza dell'anima nostra. ...Si avvicina la data della manifestazione eucaristica che la Missione terrà a Miyazaki il prossimo 17 Maggio. Spero presto inviare programma, ma a realizzare gli scopi spirituali di questa manifestazione occorre: la preparazione degli animi; la preghiera, il contributo totale di spirito e di opera dei singoli. Quindi nelle singole residenze si parli in ogni circostanza dell'omaggio che la missione intende orire a Gesù Eucaristico, si favoriscano a tutto potere la frequenza ai SS. Sacramenti, alle visite a Gesù e quanto altro possa favorire la devozione a Gesù Sacramentato. (Primo Venerdì del mese, ora di adorazione, ecc.). Si metta n d'ora l'intenzione nelle preghiere per la felice riuscita della manifestazione, e si consigli anche ai cristiani. Inne col consiglio e col lavoro e nelle forme che ad ognuno saranno possibili e secondo le mansioni che ai singoli saranno deferite, tutti un cuor solo ed un'anima sola cooperino al trionfo di Gesù. 166 10 1931 Rinaldi Filippo / 1931-4-8 /, Rettor Maggiore8 Il buon Dio alle prove materiali fa seguire quelle spirituali ben più dolorose.9 Sia fatta la sua santa volontà. Se decienze vi furono e vi sono le attribuisca tutte e solo al sottoscritto. È il primo anno che ho potuto fare le funzioni della settimana santa. Sa Gesù ciò che gli ho detto . . . ...Un incendio gravissimo a Miyazaki ha messo a repentaglio la missione (non ne abbiamo nessuna assicurata). Il Signore ci ha salvati: si passarono dai confratelli ore di angoscia, dovendosi sgombrare ogni cosa. Gesù fu portato in salvo da Don Liviabella dalle Suore. Deo gratias! Notizie liete. Il Signore mi ha regalato 10 nuove vocazioni indigene. L'ampliamento fatto a Nakatsu è già insuciente. Deo gratias! Fra un mesetto funzionerà l'asilo (Stella Maris) e la nostra scuola tipograca (Don Bosco) e altre cosette. Per mangiare e mettermi a posto per quest'anno avrei bisogno di 200 mila lire. La Provvidenza non mancherà, ma imploro nuovamente aiuto. . . Quando domando sono in vera necessità. Confratelli e giovani devono mangiare. I ricoverati (e fra poco ce ne sarà una decina di artigianelli a Oita) gravano tutti sulle spalle del sottoscritto perché tutti davvero come voleva Don Bosco poveri e abbandonati. Altri orfanelli ho presso famiglie. Cerco per tutti pensioni e benefattori. . . ma, mio buon papà, quando si ha da fare con la burocrazia. Che vuole? Tre anni di pratiche all'Opera del Clero indigeno hanno approdato a tre pensioni (non certo sucienti a coprire le spese). . . non mi spavento, insisto. . . ma la realtà è questa, che ho bisogno d'aiuto. Certo non c'è solo Don Cimatti al mondo, ma ad es. tre anni di pratiche a Roma, passate pel tramite di Torino (come si deve fare) per avere un sussidio straordinario pel Seminario a che hanno approdato? Parole, promesse. . . e nulla. . . Non mi spavento, insisto. . . ma convenga con me, che la burocrazia è pur brutta cosa. E mi perdoni. Ho promesso di non parlare perché darei forse in iscandescenze e irriverenze. Il vero è che sono nel bisogno: il Signore frustolo per frustolo aiuta e basta. Avanti allegramente. Tutte le case mi domandano: ho in tasca 40 Yen (400 lire). Deo gratias! Evviva la povertà. E avrei bisogno oltre il vitto di pagare subito un 70-80 mila lire che non ho e che non so dove tirerò fuori. Niente paura. L'importante è scappi il peccato di casa, se c'è. Ricaldone Pietro / 1931-4-8 /, Vicario del Rettor Maggiore Finanziariamente sono in summis necessitatibus, ma la Provvidenza nora ci ha aiutato. Mi arrabatto, ma. . . Avrei bisogno per mettermi a posto nelle cose che ho tra mano di 8 9 D. Rinaldi di suo pugno scrisse sulla testata della lettera: Merita un premio per la calligraa Uno dei chierici dovette essere fatto tornare in patria. 167 10 1931 Lire 200 mila. Il Signore mi aiuti. Fra un mese apertura asilo (Stella Maris) e tipograa (Don Bosco). Per pagare i debiti mi occorrerebbero subito 70-80 mila lire. Mi entrano in seminario oltre una decina in tipograa una decina, ed essendo poveri ed abbandonati gravitano sulle spalle di Don Cimatti. Tutte le case chiedono, ho in tasca Lire 400. Vado a Nagasaki e mi farò imprestare i soldi per il chierico no a Shanghai e prego Don Fontana che impresti no in Italia. Evviva la povertà e la Provvidenza! A Pasqua una dozzina di Battesimi. Deo gratias! Ricaldone Pietro / 1931-5-1 /, Vicario del Rettor Maggiore Lei gradisce certo notizie nostre. Un breve riassunto dell'attuale nostra situazione. Salute dei confratelli : grazie a Dio discreta per tutti, dico discreta perché certo si è un po' tutti stanchi e come Lei sa, la salute generale dei confratelli del Giappone (salvo per il sottoscritto), fu sempre in radice un po' debolina. Ad ogni modo mi pare che tutti lavorino bene, pur non essendo alcuni ancora ambientati (e non so se lo saranno mai). ...Le ricordo che sono già al sesto anno di superiorato e prego i Superiori che non abbiano timore, e diano alla congregazione il buon esempio di disporre dei confratelli senza paura. Don Cimatti è disposto ad andare in qualsiasi luogo del mondo. ...Vedo che sta per scrivermi Il posto per Don Cimatti è quello indicato dall'obbedienza. . . . Certissimo. . . ma conosco la carità dei Superiori, e non vorrei che avessero nei riessi di questo povero uomo. . . Chiaro? ... La residenza di Nakatsu è ampliata, ma già ristretta per accogliere i nuovi semi che la Provvidenza ci ha inviato. Sono entrati undici nuovi e tra il primo e il secondo corso sono venti individui. ... La piccola scuola tipograca funziona e già vi sono sei allievi ricoverati. Don Margiaria, Don Escursell e Merlino si sono addossati questo nuovo lavoro, aiutati dal capo-stampatore ecc.. A Miyazaki pure funziona l'asilo, ma per questo i salesiani non hanno da preoccuparsi per il personale, salvo che per il servizio religioso. ...Le suore trasporteranno a Beppu la loro casa di formazione e sarà necessario pensare al servizio religioso. Si rende quindi necessaria la presenza sul posto del missionario, perché è dispendioso farlo andare ogni giorno da Oita. ...Da Torino non venendomi aiuto di denaro sono stato costretto a domandare un prestito ai Padri delle Missioni Estere di Parigi, che generosamente l'hanno concesso e spero così di condurre a termine le opere iniziate, per poi raccogliere tutte le forze per far fronte agli impegni che pian piano bisogna estinguere coi missionari o con le banche. Don Torquinst, spero, che continuerà ad aiutarci, e così in pochi anni mettere a posto ogni cosa. 168 10 1931 Circolare Salesiani / 1931-5-1 / Siete desiderosi di sapere norme per la manifestazione eucaristica del prossimo 17 Maggio. Avrei voluto inviarvi subito programma dettagliato, ma per non ritardare troppo alcune comunicazioni di massima credo subito noticarvi: 1.- La manifestazione è attesa con viva simpatia dalla cittadinanza e dalle Autorità che prestano tutta la loro cooperazione. La polizia, il gruppo commercianti (che indirà per l'occasione speciali vendite), i giornalisti, ecc. prestano la loro opera. Purtroppo non sono ancora in grado di dirvi coloro che interverranno dal campo rappresentativo e religioso dal di fuori (è davvero la cosa più dicile), ad ogni modo spero presto di comunicarvi il programma dettagliato di tutto. Dall'Italia cominciano pure ad arrivare doni di anime buone che decoreranno magnicamente il trionfo di Gesù. Preghiamo anche per questi cari nostri benefattori. Circolare Salesiani / 1931-5-20 / A voce e per lettera ho già manifestato a quanti cooperarono alla magnica manifestazione Eucaristica di Miyazaki10 i miei più sentiti ringraziamenti e l'assicurazione delle mie povere preghiere, ma permettete che ancora una volta ringrazi specialmente chi fu la parte più integrante della manifestazione, cioè l'ideatore ed organizzatore Don Antonio , i confratelli della casa di Miyazaki, le Rev. Figlie di Maria A., che veramente si prodigarono in questa solenne circostanza anché tutto riuscisse meglio fosse possibile alla migliore riuscita della manifestazione. Il Signore li benedica tutti in modo specialissimo e conceda di poter assaporare frutti copiosi di bene. ... La carità del Nostro Signore Gesù Cristo inammi nel mese consacrato al suo sacratissimo Cuore i nostri poveri cuori in modo che ardano di amore per Lui e nella carità sua per le anime a noi adate. Pregate per i bisogni materiali e più per i bisogni spirituali della nostra Missione. Begliatti Letizia F.M.A. / 1931-5-20 /11 della Casa di Beppu Quando si siano assestate in modo che Gesù possa avere un posticino decoroso, piena libertà di tenere in casa il SS.mo e lo preghino molto per me. - Per quest'anno non è possibile (salvo che succedano miracoli) che metta un prete stabile a Beppu ad ogni modo si è studiata la questione, anché le consorelle possano avere il servizio ordinario quotidiano. - Non dimentichi di fare al più presto visita d'ossequio alle autorità, annunciando 10 11 Questa processione programmata e preparata da tempo con cura, fu un avvenimento straordinario, se si pensa all'ambiente pagano in cui fu tenuta. Ci sono molte foto di documentazione. Alle Figlie di Maria A. che il 25 maggio andavano ad aprire la nuova casa di Beppu 169 10 1931 l'opera. . . ecc. Come pure di preparare qualche foglietto di propaganda da distribuire per cominciare a farsi strada. ...Don Cimatti è sempre pronto ad ogni evenienza. Non tema di disturbarmi. Mi propongo (spero proposito ecace) di visitarle mensilmente e in necessitatibus anche più spesso. ...Non dimentichino. Sono sul colle da cui dominano Beppu. . . Tutte d'animo e di volontà cooperino a schiacciare il paganesimo e innalzarlo a Gesù. Sul colle aria pura, panorama incantevole. . . In basso il mondo. A salire si fa fatica. . . Non si va in Paradiso in carrozza. Gli inizi sono dicili. . . Dio benedice e predilige la povertà. Rinaldi Filippo BS / 1931-5-24 /, Rettor Maggiore dei salesiani Il desiderio ardente dei nostri cuori fu realizzato, e per volere di Dio e per la volenterosa cooperazione di tanti fu realizzato in forma che non era possibile sperare migliore. Di fronte ad avvenimenti del genere rimango sempre esterrefatto in modo che la penna, inetta ad esprimere l'intero sentimento, preferirebbe rimanere sul tavolo, e l'anima godrebbe di inabissarsi nel silenzio, per inebriarsi di quelle soavi impressioni che ci avvicinano a Dio. La nostra povertà, senza l'aiuto di tutto e di tutti, non ci avrebbe permesso di onorare meno indegnamente Gesù. ...Il collegio di Alassio ed il solerte comitato delle zelatrici salesiane di quella città, all'avanguardia della manifestazione, ci inviarono una generosa oerta. Lei, nostro amato Padre, volle essere il più vicino a Gesù, e ci regalò il bel calice e la patena. I bravi liceisti di Valsalice vollero portare Gesù, e regalarono l'ostensorio. Il gagliardetto Don Bosco per i giovanotti del Circolo fu munico dono del Collegio di Frascati. Lo stendardo Savio Domenico fu oerto dall'Oratorio San Luigi di Torino e quello per la Compagnia S. Luigi fu caritatevole dono della casa di Faenza. La magnica bandiera del Papa per i nostri chierici, fu una commovente aermazione d'aetto per la nostra missione del collegio Manfredini. E la carità dei benefattori giunse al colmo coll'atto generoso del Comm. Lo Pa Hong di Shangai, che accompagnato dal glio e da uno dei capi dell'azione cattolica in Cina, si degnò presenziare alla festa, portando in regalo a Gesù lo splendido ricco baldacchino e l'ombrello di rito per accompagnare il SS.mo. Gli indovinatissimi e sgargianti costumi dei paggi e delle paggette furono lavorati con intelletto d'amore dalle Figlie di Maria A. e dalle signorine del Patronato internazionale delle giovani di Via Giulio a Torino. La Ditta Tappi a mezzo del Sig. Giorcelli e la ditta Gervasoni di Pinerolo ci vennero pure in aiuto con magnici doni di stoe. O amici e benefattori della missione salesiana giapponese, gioite del trionfo di Gesù, che ringrazia e vi benedice per la generosa carità. ... E furono presenti i nostri vicini di apostolato, fratelli in Cristo di otto nazioni rappresentanti dei francescani del Canada e di Polonia, dei Padri delle Missioni Estere di 170 10 1931 Parigi, dei Domenicani spagnoli, dei Trappisti, il clero indigeno di Nagasaki, dei missionari di Osaka, capitanati dal loro Ecc. Vescovo, Mons. Castanier. Apostoli del grande re, accorsero con entusiasmo, ravvivati dal desiderio di gloricare Gesù e di aiutare i poveri gli di Don Bosco. ... Grazie a Dio, grazie alla Vergine A. nostra e a Don Bosco, grazie ai benefattori ed amici lontani (colla vostra carità che possiamo fare qualche cosa), grazie agli amici vicini. Amato Padre, ci benedica, ci aiuti in tutti i sensi, anché Gesù trion in tutte le anime a noi adate. Rinaldi Filippo / 1931-5-28 /, Rettor Maggiore La manifestazione eucaristica di Miyazaki, grazie a Dio, riuscì un trionfo. Abbia la bontà di leggere la relazione e vedere le fotograe pel Bollettino salesiano. ...Ed ora a Don Cimatti. Salute bene. Lavoro ce n'è (Lei sa che questa forma di lavoro mi costa. . . Tutto per Lui). Più mi studio alla luce della circolare del sogno e dell'ultima sua mi trovo sempre più minus habens, et pauper et debilis et nudus. . . Ho rinnovato con la forza possibile i miei propositi, ma quanto sono ancora lontano dall'ideale! Non so fare la parte che debbo fare lo vedo così chiaro! sono privo di scienza (oh, che povertà con tutte le lauree!) e più di virtù. Cuore ardente. . . Mi aiuti colle sue preghiere e col consiglio. . . Ma non ho forza ed energia di comando o nel fare le osservazioni. . . Mi sembra così naturale che certe cose dette le dovrebbero capire. . . Mah, mi aiuti il Signore! Per parte mia non mi pare ci sia nulla di nuovo né per le pratiche di pietà, né per l'osservanza delle regole ma è nell'adempimento del mio dovere come Superiore ecclesiastico e religioso che mi trovo acco: è nell'obsecra, increpa, opportune et importune, insta. . . . Oh, mi aiuti il nostro Don Bosco perché non vorrei guastare la vigna del Signore. Ho anche un dubbio (mi sono consigliato col Consiglio, ma. . . ) di avere trasmodato nel campo dell'azione. L'impulso dato da Don Torquinst lo ha spinto alla realizzazione di opere, che naturalmente costarono più del preventivato. La Missione certo ha ora da turare molti buchi, alcuni fra cinque o sei anni per contratti fatti con banche. Altri nell'annata. Ho trovato la carità dei Padri delle Missioni di Parigi che a lieve interesse (le banche vogliono l'8-9%): hanno imprestato 70.000 (da rendersi quando si può) e i Francescani di Kagoshima che senza interessi e da restituirsi quando si può ne imprestarono 30.000. Un nostro ex-allievo gesuita oltre 100.000 da restituirsi quando si può. Spero nell'aiuto di Superiori e della Propaganda: ma non potevo fare diverso. Il Signore nora non è venuto meno e sono sicuro non lo verrà. Ma non so quali siano i limiti come superiore della Missione (salvo la stamperia sono opere della Missione). Ho detto: Bisogna pur mettere Gesù nella necessità di fare. . . . Anche in questo mi aiuti 171 10 1931 col consiglio. Spero che Don Torquinst manterrà gli impegni assuntisi per quest'anno. . . Ecco la fonte dei miei dubbi.12 Nakatsu- ricordi della visita / 1931-6-11 / Il Signore ha benedetto quanto forma il nostro più ardente desiderio: il nostro seminarioaspirantato si è ampliato e di numero e di ambiente. Preghiamo e lavoriamo. Come ricordo di quest'anno: lavoriamo di comune accordo per realizzare in noi e nelle anime a noi adate il sistema educativo di Don Bosco e le sue tradizioni. Quanto più conosciamo il Giappone ed il carattere dei suoi abitanti, più ci sembra chiaro che l'esatta applicazione dei suoi suggerimenti in relazione all'educazione ci condurrà a degli ottimi risultati. Collo studio della lingua e delle costumanze giapponesi apprendiamole e facciamole insegnare, coll'avvicinare di più gli abitanti ci metteremo nelle condizioni di conoscerli meglio, di valutarli meglio e di ottenere da loro quanto è necessario per la loro formazione. I mezzi della religione, la frequente lettura del regolamento e la ragionevolezza delle disposizioni e del modo e della forma delle disposizioni che si prendono, e soprattutto la carità e la pazienza daranno splendidi frutti: il tutto condito da amabile giocondità. Coraggio, fede nella Provvidenza, abbracciando la croce che Dio ci dà quotidianamente. Circolare Salesiani / 1931-6-19 / Col prossimo Luglio il Giornale Cattolico diventa organo dell'azione cattolica per tutte le missioni del Giappone. ...Il giornale è settimanale e perciò bisogna che se vogliamo che la nostra missione sia ben rappresentata almeno una volta al mese mi si invii del materiale. Questo lavoro di collaborazione non deve diminuire quello per il nostro Don Bosco che verrà trasformato poco alla volta nel Bollettino salesiano. Come vedete, la palestra della buona stampa è aperta a tutti e desidererei che davvero tutti si impersonassero di questo che fu sempre uno dei lavori più cari al cuore di Don Bosco, e portassero tutti un valido aiuto e alla stampa giapponese in genere e alla salesiana in specie. Inizieremo col prossimo mese la pubblicazione delle LETTURE CATTOLICHE. Anche per questa nuova iniziativa domando il concorso di tutti i confratelli colla collaborazione e colla preghiera. Il Giornale Cattolico viene ceduto ai Capi-Missione al prezzo annuo di abbonamento di Yen 1,30. La Missione di Miyazaki si è prenotata per 300 copie. 12 Eettivamente gli aiuti dati e promessi da Don Torquiunst furono fonti di tanti guai per Don Cimatti. La crisi economica mondiale non gli permise di mantenere le promesse, e Don Cimatti rimase con i debiti da pagare. 172 10 1931 - Qua e là si viene provando qualche ostacolo nello sviluppo dei nostri oratorietti. In molti casi si tratta di malintesi o di imprudenze, in altri di vere guerricciole suscitate contro la Missione. Vi sia sempre un pieno accordo colle autorità locali specialmente scolastiche. ...Pur insegnando quando lo si crede opportuno la religione non si facciano apprezzamenti o allusioni né in bene, né in male alle religioni nazionali. ...Siamo agli inizi di varie opere. Regni in tutte la genuinità del nostro sistema e dello spirito informatore del medesimo. ...E una parola ancora sui nostri CATECUMENI e sulla questione già ventilata e proposta e risolta sul Battesimo dei medesimi. Non è il caso di ripetere, ma direi, non si corra troppo. . . Il catecumenato è preparazione alla verità cattolica e noviziato alla vita cristiana. Non dobbiamo solo dare la grazia alle anime col Battesimo, ma dobbiamo stabilire il più solidamente possibile la Chiesa cattolica nella missione a noi adata, e a questo concorre certo la cooperazione della volontà dei catecumeni (che viva per un periodo abbastanza lungo la vita cristiana anche nelle pubbliche manifestazioni) all'efcacia della grazia. Lavoriamo per moltiplicarli, facciamoli istruire o istruiamoli noi, pratichino per un tempo conveniente anche i doveri pubblici del cristiano, diamo loro un buon esame. . . insomma facciamo per parte nostra tutto il possibile per avere una certezza morale, basata su ragioni positive, della loro perseveranza. . . e poi preghiamo, preghiamo molto e seguiamoli specialmente dopo il Battesimo col consiglio, col catechismo di perseveranza e con tutti gli altri mezzi che lo zelo e l'esperienza vi hanno fatto riconoscere migliori. Concludo col pensiero del S. Padre ai missionari: Fate del cattolicismo e dell'Apostolato, occupatevi delle cose di Dio e delle anime e siate fra voi uniti. Rinaldi Filippo / 1931-7-4 /, Rettor Maggiore Don Cimatti: Salute ottima. Non mancano le piccole indisposizioni (ne ho avuto una che mi è durata tre giorni) ma chi ci pensa? Certo sono gli avvisi della vecchiaia e della morte che avanza. Estote parati! Lavoro non manca e (salvo le incapacità) mi pare di potervi tener dietro. Pratiche di pietà mi sembra di farle tutte. Qualche dicoltà quando non posso farle in comune. Sono il vero sostegno anche per combattere le tentazioni che non mancano. Carità: pieno accordo con tutti. Ho brontolato fra me e me alle volte dei Superiori: non di Lei; Don Ricaldone, Don Fascie, Don Giraudi. . . non si fanno vivi, e ce ne sarebbe bisogno. Don Braga mi scrive: Da 4 mesi da Torino nulla. Che vuole? Siamo i più lontani; sappiamo che i Superiori pensano, pregano per noi. . . ma un rigo di risposta alle lettere, via. . . Almeno per sapere che sono arrivate. Capisco! Il Sig. Don Ricaldone fu ammalato gli altri sono in giro. Beh! Lei ha 173 10 1931 capito. Nelle circolari del Sig. Don Rua ci sono delle cose così belle sulla risposta alle lettere. . . Che vuole? ...I Superiori non hanno creduto bene aderire al desiderio di tutti i missionari pel funzionamento dell'Ucio Missioni e così sia. Don Ricaldone ha troppo da fare e l'ucio non funziona. Per me ho questa convinzione. Ho supplicato i Superiori per un po' di aiuto. . . anche con telegramma. . . mi era stato promesso e in base a questo ho aperto il buco, che ora è da chiudere. ... La crisi mondiale è una gran brutta cosa, ma anche qui, se si rispondesse non è possibile uno sa come fare, ma. . . Permetta lo sfogo e dica ai cari Superiori che ci aiutino anche per lettera. . . In ogni caso hanno ben i segretari. I confratelli si domandano: Ma che fa tutta quella gente?. Ricorda al Capitolo generale la famosa questione Don Savaré sul resoconto che domandava dell'operato dei Superiori? A parte la questione di diritto, che non fu risolta, non era mica lo stato d'animo di Don Savaré (forse anche il suo), ma di non pochi confratelli. . . e sono tutte queste piccole cose che le creano. Permetta la digressione e lo sfogo: so che parlo al Padre. Rinaldi Filippo / 1931/-7-6 /, Rettor Maggiore Ricevo in questo momento le accluse provenienti dal Sig. Don Torquinst. Mi dice che il Superiore Maggiore non volle neppure leggerla se non era corredata del parere del Superiore della Missione.13 Da tempo ne avevo scritto esponendo i miei pensieri che riassumo: È certo una buona occasione; e chissà quando ne verrà una. . . Ma la missione o meglio la Congregazione non può certo pagare quel terreno se non è aiutata dai Superiori o da altre persone. Ha pure bisogno di personale, se deve togliere sia pure pochi confratelli dalla Missione. Tempo fa l'Arcivescovo di Tokyo parlando con me diceva: Capirà che non posso lasciare per lungo tempo il terreno disoccupato. . . quindi mi urge una risposta. Don Torquinst che fu il primo intermediario della cosa dice che contrariamente a quello che aveva oerto quando era costì, data la situazione cattiva degli aari in Argentina, non potrà dar nulla. ...Quid? È giunto il tempo di slanciarsi? Se i Superiori aiutano per il personale e per i mezzi, avanti in Domino. Per altri motivi. . . non saprei che dire. Non so che pensino, come già dissi olim per la teologia dei nostri, cui bisognerà presto pensare. Un piede a Tokyo, se saremo negli imbarazzi, ci faciliterà il compito perché il Gran Seminario funziona bene, e forse anche i salesiani potrebbero portare un buon contributo per l'insegnamento. 13 Si tratta dell'andata dei Salesiani a Tokyo su domanda dell'Arcivescovo, che voleva adare loro la zona di Mikawashima.. Vi andranno nel gennaio 1933. 174 10 1931 ...Altri vantaggi: gli studi dei nostri chierici e dei nostri seminaristi, che fatti a Tokyo hanno un valore incomparabile nell'estimazione pubblica e verrebbe facilitato l'acquisto dei titoli necessari. La vicinanza delle autorità di ogni genere giapponesi e straniere, religiose e civili. . . Insomma i vantaggi sono incalcolabili, l'occasione è certo delle più favorevoli. Videant patres! Circolare Salesiani / 1931-7-6 / Questione stampa. Ringrazio di cuore della viva partecipazione che tutti i confratelli hanno portato a questa questione col loro consiglio e col vivo desiderio di cooperare con tutte le loro forze alla sempre più perfetta realizzazione della medesima. Come sapete la nostra scuola tipograca ha iniziato il suo lavoro, è in grado di assumere già molti lavori, e mi pare sia doveroso tributare al nostro Don Margiaria che da tempo è incaricato di questa importante materia, il più vivo ringraziamento per l'opera così procua svolta no ad ora e per quella certo più forte che colla cooperazione di tutti verrà svolgendo ancora di più per l'avvenire. Annuncio intanto la nuova pubblicazione mensile delle LETTURE CATTOLICHE (abbon. annuo ¥ 1).14 Le spese di questo primo numero saranno sostenute dal Centro. Le singole residenze domandino a Oita il numero di copie che credono necessario per una buona réclame. Si diondano il più possibile. Lascio a vantaggio delle residenze tutto il guadagno che potete ricavarne. Il primo fascicolo è il trattatello del nostro Don Bosco: Fondamenti della vera Religione.15 Avrete poi già ricevuto nelle singole case dei saggi del nuovo Giornale Cattolico, che è diventato l'organo dell'azione cattolica per tutte le missioni. Riceverete il numero richiesto di copie settimanalmente (abbon. annuo fatto alla Missione ¥ 1,10, copia separata 3 cent. Anche questo ricavo lo lascio alle singole residenze. Il Centro pagherà gli abbonamenti annuali corrispondenti alle copie che avete prenotato. Il nostro Don Bosco a tempo opportuno diventerà mensile e sarà il Bollettino Salesiano. Per la questione della propaganda fra i pagani che no ad ora fu fatta per mezzo dei cosiddetti FOGLIETTI, si decide: sospendiamo la pubblicazione dei medesimi nella forma e formato nora usato (il pensiero unanime dei confratelli al riguardo è chiarissimo). ...I nostri FOGLIETTI concepiti all'europea, pur contenendo un materiale assai buono e che potrà in seguito essere utilmente rimaneggiato, non erano sempre adatti alla mente 14 Le LETTURE CATTOLICHE, in giapponese KOWASHU, erano piccoli libretti mensili di vari argomenti religiosi e istruttivi su imitazione di quelle iniziate da Don Bosco. Durante la guerra per 15 mancanza di carta furono sospese e poi riprese no al 1951, arrivando no a 143 numeri. Sono le brevi istruzioni ai giovani che Don Bosco premette al Giovane Provveduto. 175 10 1931 giapponese. Non basta insomma che noi abbiamo la buona volontà di fare una traduzione di una composizione italiana o di altra lingua in giapponese. Bisogna che il nostro lavoro passi lasciatemi dire così, attraverso la mente e l'anima di un giapponese che sappia scrivere bene la sua lingua, gli dia quella tonalità che noi così ancora lontani dallo spirito e dalla educazione mentale giapponese non possiamo imprimere alle nostre povere traduzioni. Allora forse ci leggeranno con maggior frutto. ...Grande insegnamento per noi. Facciamoci una volta di più giapponesi collo studio continuo della lingua, della storia, dei costumi, dello spirito di questo popolo da noi amato, il popolo a cui dobbiamo consacrare tutto noi stessi. I nostri chierici ora hanno tutte le possibilità e comodità per far meglio di quanto altri abbiano potuto fare n qui, questo studio. Quanti hanno ricevuto dalla Provvidenza doti speciali per riuscire in questo intento formativo di se stesso ai bisogni dell'ambiente, lavorino con santo zelo. È obbligo grave per tutti il corrispondere a questo dovere. Don Cimatti si mette totalmente a disposizione di tutti per fornirvi quanto è necessario. E per amore delle anime, per l'onore della nostra Congregazione, anche in questo i Salesiani del Giappone dovrebbero essere all'avanguardia del progresso. Don Caviglia Alberto / 1931-7-21 /, salesiano, studioso di Don Bosco Spedito l'ultimo biglietto mi giunge la sua, colla sua grande carità. Che il Signore la rimeriti e le dia il 100 e per la salute materiale (Lei deve almeno nire il lavoro su D. Bosco) (e poi si vedrà) e per la sua prosperità spirituale. Non tema! Lei andrà dritto in Paradiso, e molto in su (dato che ci sia un su in Paradiso). . . Sa perché? Perché D. Alberto ha predicato sempre ed ha praticato sempre, anche verso la povera missione giapponese, la carità di Gesù. Allegramente dunque. ...Potendo spezzi una lancia per le missioni. . . e anche per quella del Giappone. . . Le assicuro, amatissimo D. Alberto che D. Cimatti e i suoi la ricordano. Lei conta 64. . . D. Cimatti 52. . . ma tanto l'uno che l'altro abbiamo ancora molte cose da fare. . . Predichi, scriva, lavori per le missioni, per l'arte. . . e Gesù tien conto di tutto. ...Che dirle? Che il Signore per la sua carità e preghiere ci benedice. Certo quest'anno sarà per me dei più preoccupanti per la questione economica, ma se avrò fede. . . Mi aiuti ad averla più forte, pur sembrandomi di averla totale. Che dirle? Che a Lei, benefattore nostro, vogliamo bene e che la consideriamo dei nostri e di persona e di meriti; perché di fatto dopo Dio, chi opera, sono i nostri benefattori, non i missionari. Che dirle? Che ho un ardente desiderio di rivederla. E la vedo di fatto ogni giorno con Gesù nel Santo Tabernacolo. Dove c'è Lui, c'è la carità e Lei è l'uomo della carità. . . dunque. . . L'abbraccio con l'anima, Alberto mio. Saluti tutti. 176 10 1931 Circolare Benefattori / 1931-8-10 / in Italia Mi rivolgo con ducia alla sua già tante volte sperimentata carità verso la nostra povera missione giapponese, perché voglia con un sussidio straordinario venirci in aiuto, trovandomi pressato da urgenti necessità. Le opere compiute in quest'anno (Asilo infantile, Tipograa, ampliamento del Seminario provvisorio e 2 nuove residenze) hanno talmente dato fondo alla carità della Provvidenza e determinato debiti tali, per cui ho bisogno urgente dell'aiuto di tutti. Il bene realizzato in questi anni di lavoro è in parte accennato nell'accluso prospetto. È tutto opera della carità dei benefattori ed amici della missione salesiana in Giappone, fra cui contiamo la V. S. per la quale quotidianamente preghiamo. Quanto nella sua bontà vorrà disporre per venirci in aiuto, può essere inviato con qualsiasi mezzo al sottoscritto. Con sensi della più viva riconoscenza Mooney Edward / 1931-8-19 / S.E. Mons. , Delegato Apostolico16 Perdoni la carta e la calligraa. Sono in mare. . . 17 Dimenticai nell'ultima lettera di domandare all'E.V. il parere su una questione propostami da qualche mio confratello missionario e che mi sembra degna di considerazione, ma nello stesso tempo un po' delicata se fosse considerata nel suo complesso o pensata fuori di Miyazaki. Una delle domande che fanno i pagani ai missionari di Miyazaki e più ai cristiani è: Che fate voi per l'Imperatore Jimmu?. Come V. E. sa, Jimmu è il capostipite della dinastia imperiale. La leggenda lo fa nascere in provincia di Miyazaki. La storia lo fa partire da Miyazaki per la conquista del Giappone. A Miyazaki ha eretto un magnico tempio (governativo) e non ricordo bene se in Settembre o alla ne di Ottobre, si celebra una grande festa (più da considerarsi festa paesana che religiosa). Ecco il quesito: a) Previa preparazione con articoli di giornale, spiegando il signicato genuino della cerimonia, che cioè si fa per onorare la dinastia imperiale e l'attuale regnante, b) Non potrebbero i cristiani in corpo andare di fronte al tempio, tenere colà un discorso d'occasione, pregare per la prosperità della famiglia imperiale e del Giappone, ecc.? I vantaggi a nostro parere non sono disprezzabili: 1. - Eccitare sempre più nei cristiani l'amor patrio. 2. - Dimostrando con atto pubblico tale aetto. 16 17 Succeduto a Mons. Giardini. Era in viaggio verso la Cina (Macao...) per predicare gli Esercizi Spirituali. 177 10 1931 3. - E sollevandoli così un po' più dal loro livello di inferiorità presso i pagani. 4. - Far opera di penetrazione anche nella coscienza pagana, sostituendo a quella che essi chiamano adorazione il concetto di rispetto riconoscente. 5. - Dimostrando con tale atto pubblico la netta dierenza ed il motivo per cui i cristiani non possono partecipare alla funzione pagana. Ripeto: la cosa sarebbe preparata alla lontana, coi debiti permessi ed intese delle Autorità locali, preparando anime e idee. Data la qualità del festeggiato (un uomo, un uomo storico, cui è eretto un tempio nazionale, capostipite della dinastia regnante, ecc.) non trovo inconvenienti veri. Certo che se si vuole con questo pensare al problema: Possono i cristiani fare manifestazioni congeneri davanti ai templi pagani? estendendo il caso particolare a legge, la cosa cambia aspetto. A noi sembra che togliendo dalla questione tutti i mezzi termini, ed agendo con chiarezza e con franchezza, la fede cattolica ne venga a guadagnare e si dia anche una buona mano al Governo che dichiara essere i suoi templi shintoisti monumenti nazionali, non religiosi, e serve a retticare coscienze. Se l'E.V. che è più a contatto colle Autorità e per la competenza che Le dà l'alta carica conosce meglio il da farsi, ritiene opportuno prendere in considerazione la questione, abbia la bontà al più presto di farmi conoscere il suo parere positivo o negativo a Miyazaki, per iniziare se del caso le pratiche. Dell'E.V. reverendissima.18 Rinaldi Filippo / 1931-8-20 /, Rettor Maggiore Non avendo avuto contrordini alle due richieste fattele se potevo accettare l'invito di Don Braga, l'ho accettato e sto andando in Cina, per sentimento di riconoscenza verso questi cari confratelli, che per quanto possono ci aiutano; colla speranza di elemosinare qualche sussidio (perché sono in necessitatibus. . . Torino nulla. . . , Roma non secondo i bisogni e con molte parole. . . , c'è solo la certezza dell'aiuto di Dio); con senso di penitenza per i miei peccati e per tentare di fare un po' di bene anche in Cina, e vedere se riesco a sbattermi un po' dalla vita superiorale. . . che, Lei sa, forma la più grande gioia di Don Cimatti. . . Per l'anima sono sempre lo stesso: non mi pare diminuisca la buona volontà; qualche piccolo progresso c'è, ma c'è il mio lato debole. Che vuole? Il Signore mi ha fatto per essere somaro e mulo, e non cavallo, come mi hanno voluto ridurre sia pure anche per la mia superbia e non so fare che la parte 18 Sarà bene tener presente che nel 1936 la S. Sede, con un'Istruzione speciale per il Giappone approvò e regolò queste proposte, presentate poi dai vescovi, considerando le cerimonie ai templi scintoisti un segno di rispetto verso lo stato, e non cerimonie religiose. A. A. S. 1936, 406 segg. Il sommario della risposta di S.E. il Deleg. Apost. fu il seguente: Credo dover rispondere colle parole di San Paolo: `Praeceptum Domini non habeo, consilium autem do. . . ', aggiungendo subito che tale consiglio sarebbe recisamente sfavorevole . 178 10 1931 di somaro e mulo. Possibile che i Superiori non abbiano ancora trovato. . . per questo povero essere, quanto gli spetta? ...Lei sa i pensieri di Don Cimatti (li ho espressi anche nell'ultima lettera) circa i provvedimenti di Propaganda Fide e dei Superiori sulle missioni: non sono rosei. Al Padre si può parlare: ad altri no. Non posso dirmi contento, è detto tutto. Spero che tutti gli altri colleghi di Missione siano di parere contrario, e che questo capiti solo per questo povero Giappone. . . e per quello che si riferisce alla mia nullità, è quello che ci vuole per umiliarla sempre più. Ma i confratelli hanno bisogno di sapere che possono contare sui mezzi di lavoro. . . e a tutt'oggi non li abbiamo. Conto tenacemente sulla Provvidenza, perché non vedo altro di positivo intorno a me. Vada anche tutto questo per la mia superbia e per i miei peccati. Certo quattro anni di suppliche a Roma pel Seminario hanno concluso nessuna risposta.Quasi un anno di insistenze presso i Superiori (ho incominciato dal Novem.-Dic. scorso) hanno concluso che a metà agosto non si sa che sarà per il prossimo anno. . . ...Ecco perché Don Cimatti è un po' repubblicano o rivoluzionario di fronte alla burocrazia, brutta parolaccia. Oh, se non ci fossero 40 o 50 giorni di viaggio non sarebbero soldi male spesi, correre e tirare un po' le orecchie a tutti. Amatissimo Padre, perdoni lo sfogo, le irriverenze. . . Lei sa meglio di me come faceva Don Bosco. . . Lei mi scrive: Guai se non chiedi!. Tento di eseguire, come meglio posso. S.S. Pio XI / 1931-8-27 /a Sua Santità Papa Pio XI 19 Promemoria sulla propaganda stampa Fra le cure principali che stettero a cuore ai gli di Don Bosco n dall'inizio del lavoro apostolico nella missione indipendente di Miyazaki, adata loro dalla S. Sede nel 1928, fu la propaganda della buona stampa. Oltreché favorire a tutto potere nella loro missione la stampa cattolica che trovarono già iniziata, iniziarono nel 1928 il periodico DON BOSCO che da mensile si trasformò a quindicinale, e per la forma popolare in cui è redatto e per la materia interessò non solo la nostra missione, ma passò ben presto i conni della medesima, graditissimo anche in altre diocesi e missioni. ...Ma avevamo bisogno di metterci a contatto specialmente coi pagani per i quali si iniziò la pubblicazione di FOGLIETTI popolari (Foglie sparse), che quindicinalmente portavano la buona parola ai pagani. ...A fare poi conoscere lo spirito dell'opera nostra furono pubblicate due vite del BEATO DON BOSCO (una piccola ed una più voluminosa per il gran pubblico). ...A vantaggio diretto dei giovani fu pure pubblicata la vita di SAVIO DOMENICO 19 Il promemoria probabilmente accompagnò i libri pubblicati dai Salesiani no alla data sopra indicata e che vennero presentati in omaggio al S. Padre Pio XI. 179 10 1931 che piacque assai e che ritengo fu una delle cause che insieme alla vita di Don Bosco ci procurò le prime vocazioni. ... Potemmo realizzare anche la stampa del VANGELO UNIFICATO in lingua popolare, in modo che fosse accessibile alla lettura del popolo e dei fanciulli. La Provvidenza ci ha aiutato per poter iniziare la modesta scuola tipograca DON BOSCO e oltre continuare le opere periodiche iniziate ed intensicarle, si sono iniziate cogli stessi intenti del nostro Beato Padre LE LETTURE CATTOLICHE, che tentano di fare opera di preservazione per i cattolici e di correzione per i pagani. L'omaggio che i Salesiani desiderano fare al S. Padre della loro modesta opera di propaganda per la stampa cattolica ha il motivo di dire al S. Padre che desiderano lavorare cogli intendimenti del Padre loro dolcissimo per il bene delle anime, per impetrare su loro e sui loro cooperatori una speciale benedizione, e se è possibile aiuti speciali per far fronte alle impellenti necessità del momento anché l'opera iniziata prosperi, si dilati sempre più a vantaggio delle anime. In fede: Don V. Cimatti Superiore della Missione P.S. - Dimenticai: a favorire anche la buona musica fra i fanciulli fu pure iniziata la pubblicazione di Su cantiam che ha incontrato assai (nora furono pubblicati due fascicoli20 ) ed è anche in uso in alcune scuole dell'Impero. Consiglio della Missione / 1931-8-31 / Nell'impossibilità di dirvi con precisione quando sarà che potremo fare un'adunanza consiliare, vi prego di cominciare a pensare ai seguenti punti per vedere che cosa sia utile decidere nel Signore. 1. - Ho spedito di questi giorni a Roma nuova supplica per il nostro vero seminario. Ricevuto dopo poco risposta negativa al ricorso precedente, ho riscritto a Propaganda e anche alla Procura che nonostante la ripulsa, presenti lo stesso la supplica. Il motivo che Propaganda adduce non è di principio, ma solo per la crisi del momento presente, ed assicura di prendere la nostra domanda in benevole considerazione nel prossimo Aprile. Per noi certo è tardi, ma siccome può darsi che Propaganda insista sul riuto così bisogna che noi siamo pronti ad una soluzione. 20 Questi due fascicoli conservati nel Cimatti Museum di Tokyo contengono 16 canti musicati nel 1926, su parole prese dai libri delle scuole elementari, che erano stati usati per lo studio del giapponese. 180 10 1931 2. - Mi scrive il nostro Don Torquinst che i Superiori lo hanno stabilito per le Missioni dell'India, e soggiunge: In quanto potrò aiuterò sempre il Giappone che mi piace tanto e in cui fui così ben trattato. E di fatto pagherò ciò che ho promesso, e se le nanze me lo permetteranno darò qualche cosa di più l'anno prossimo. 3. - Occorre pensare e tentare qualche soluzione per la nostra questione nanziaria; per ora ho continuato a scrivere ai Superiori, ai benefattori, ho fatto presentare al S. Padre le nostre pubblicazioni di propaganda stampa e anche un memoriale domandando a S.S. stessa un sussidio straordinario. Bisognerà che facciamo preghiere speciali per il buon esito di tutte queste pratiche. Spero dalla Cina di avere un prestito, ma i prestiti, se aggiustano la situazione sul momento, ci portano oneri non indierenti. Per ora preghiamo con fede, e facciamo economia con criterio. Valentini Eugenio / 1931-9-1 / per l'ordinazione Ti ho ricordato e seguito, tanto più in quel giorno benedetto in cui nalmente sarai tutto di Gesù. Deo gratias! Ad multos annos e Gesù buono ti faccia tutto suo nel senso più completo della parola. Ottima lettura quella di S. Francesco a me ha servito molto e mi sembra che sia buona e necessaria preparazione per capire lo spirito di S. Francesco e Don Bosco... Niente paura quando saprai in te nuovi lati e pieghe di te. Ci conosceremo non so quando. . . in Paradiso, dove avremo campo di valutare perfettamente la bontà di Dio per noi. Queste nuove conoscenze valgano a mantenerti umile. . . quello è il fondamento vero. S. Filippo diceva: In guardia, buon Gesù, che un momento o l'altro, se non mi tenete la mano in testa, Filippo vi tradirà. Sostituisci pure Eugenio. . . Ricordo di Prima Messa: Sacerdos in aeternum. Sii come Don Bosco forte umile e robusto, amando svisceratamente Gesù, Maria e il Papa. Rinaldi Filippo / 1931-9-15 /, Rettor Maggiore Deo gratias! Come le avevo promesso eccole a dare un po' di resoconto dopo gli esercizi, chiusi felicemente quest'oggi. Ne avevo bisogno. Il Signore, la Mamma e Don Bosco mi hanno aiutato; e se debbo pensare dalle disposizioni attuali spero di constatare per lungo tempo i frutti. Non entusiasmo od eccessive commozioni, come in altre mute, ma se non sbaglio riconoscimento migliore, più reale, più vero di me. Speravo di andarmene, perché anche il clima della Cina, colle sue conseguenze mi dava 181 10 1931 l'impressione della partenza, ma il Signore nora non mi vuole. . . Ho ancora tanto da pagare. . . 21 Come le ho detto, i calori del Giappone e Cina, cogli annessi e connessi, mi hanno un po' inacchito, ma tornato, se arrivo e se a Dio piace, in Giappone, c'è l'autunno e con quello il fresco. Non vorrei pensasse che sono moribondo. . . Credo che nessuno dei confratelli si sia accorto delle mie miserie, che ho oerto al Signore per tanti scopi. Sono sempre la stessa pelle dura. Le mie impressioni sulla Cina: a) Desiderio dei confratelli di lavorare alla salesiana (e anche a costo di assumersi odiosità): ho battuto disperatamente su questo tono. Naturalmente parlando dai tetti in giù, il mio povero parere è che se, concordi animo non si butteranno su quella strada, le nostre opere, la missione specialmente, fra 25 anni saranno come ora, se non peggio. b) Don Braga mi pare l'uomo [adatto] ed è in buona armonia con tutti. Spirito conciliativo e caritatevole. Preghi per me, che so sputare tante sentenze e nirò col non pensare a me. Mi benedica mettendomi le mani sulla testa. . . Le dirò con S. Filippo Neri: Non si di di Don Cimatti!. (Lui lo diceva al Signore). Circolare Salesiani / 1931-9-21 / Finalmente posso annunciarvi il ritorno. A voce tutti gli schiarimenti che desidererete; mi preme però a lode dei missionari cinesi ssare alcune idee, che come hanno fatto del bene a me, spero ne faranno a voi tutti. 1. - L'opera salesiana in Cina è ben avviata. Data la natura del Paese, nei centri dove si esplica l'opera nostra (Macao, Hong Kong, Shanghai) si possono avere aiuti anche dalle Autorità; il cinese anche pagano è generoso per le opere di benecenza e di educazione. 2. - La missione va animandosi in mezzo alle gravi dicoltà del momento. Incertezza sul da farsi, pericolo di vita, guerre e pirateria, dicoltà di comunicazione, pressioni bolsceviche e indirizzo comunistico nell'educazione e religione: ne sono i massimi esponenti. Cristianità molto sparse, molte missioni (isolate dal centro) in piccoli centri, poco lavoro fatto sui giovani, determina un lavoro improbo, poche vocazioni, molte defezioni. 3. - I confratelli missionari cor unum et anima una allegri, laboriosi, si propongono di intensicare il lavoro alla salesiana (specie per la gioventù). Li benedica e protegga il Signore. Ho promesso che ci aiuteremo ad invicem colla preghiera. Lo stato di 21 In Cina ebbe forti attacchi di diarrea, che seppe dissimulare ai confratelli, i quali non se ne accorsero. 182 10 1931 cose di cui sopra si riferisce al Cantonese (elemento ribelle al governo di Nankino e unito al momento attuale ai rossi). Braga Carlo / 1931-9-21 /, Ispettore salesiano in Cina Non è bugia dire che non ho mai sentito così forte il distacco. . . Si invecchia e ci avviciniamo alla morte. Deo gratias! Per evitare le inutili gare, lascio i complimenti, perché si inizierebbero inutili discussioni. Facciamo così: - Don Cimatti ha servito a qualche cosa nella vostra estimazione e per il bene? Deo gratias! Soli Deo honor et gloria. Perdonategli tutte le decienze e gli spropositi. Per me ne ho guadagnato in tutto: - Materialmente, perché mi avete coperto di carità e no all'ultimo. . . e sai che proprio no all'ultimo ti ho dato grattacapi. . . Intellettualmente, perché ho imparato assai assai in molti rami, specie valutazione di uomini e cose. Spiritualmente perché ho potuto fare i miei esercizi. Ed ora alle cose di cui non potei con calma parlarti o perché non volevo detrarre nulla ai tuoi doveri o perché non eravamo soli. Ho bisogno per il 15 prossimo di ottobre di una risposta decisiva. Tu sai che Don Cimatti domanda a tutti (così ho l'autorizzazione dal Sig. Don Rinaldi) e seguo o tento di seguire anche in questo Don Bosco: Fatta quella che ritengo la mia parte, lascio che il Signore faccia la sua. Tu hai i tuoi impegni le direttive dei Superiori. Don Cimatti non intende intralciare nulla, né essere causa di mancanze al tuo dovere. Se parlo è perché dopo le nostre conversazioni e quella con Don Fontana, c'è forse la possibilità che possiate venirci in aiuto. I miei bisogni urgenti sono un minimum di 100.000 Lire (meglio se 150 mila oppure 200 mila) per la ne d'anno. Se prima, meglio: rimborsabili nell'annata (con o senza interessi). Se non è possibile arrivare a quella somma, anche meno (anche poche migliaia di Yen), perché quando si è nella necessità poco o molto hanno sempre valore. ...Per me penso che l'avvenire è nelle mani di Dio. . . buono pensarvi e prevedere e provvedere, ma ora c'è bisogno d'altro. Non so se il pensiero sia chiaro. Eccoti, Carlo mio, esposte le cose, ora a te fare quello che puoi, senza detrarre nulla ai tuoi impegni e doveri. Braga Carlo / 1931-9-25 /, Ispettore salesiano in Cina22 Carissimi Don Braga Don Fontana, Sono arrivato,e se già non avete ricevuto la mia lettera, questa vi annunci che trovo tutto asciutto in modo tale che col 1 Ottobre non so come fare a continuare (non per 22 La cartolina andò a nire a Torino: che sia stata girata dai destinatari è indubbio. Don Fontana era una specie di procuratore della Ispettoria Cinese, con residenza a Shanghai. Vedendo la situazione tragica in cui si trovava Don Cimatti, forse pensarono con questo di riuscire a muovere i superiori. 183 10 1931 gli impegni, cui è meglio non pensi), ma per vivere. Supplico quindi la carità fraterna a venirci se è possibile subito in parziale aiuto per far fronte alle prime necessità. Don Torquinst pure mi consiglia di rivolgermi a voi. Il Signore vi ispiri ciò che è bene per voi e per noi. Con ducia stendo la mano e prego un aiuto più urgente possibile. Con calma poi studiate l'altra questione per un aiuto più grande ed ecace e di cui se potete date assicurazione come da lettera. Coraggio e fede! Date et dabitur vobis mensuram bonam confertam superauentem. . . Cecchetti Albano / 1931-9-25 /, destinato al Giappone Non so se questa arriverà in tempo perché di ritorno dalla Cina solo ora posso controrispondere. Porti più denaro che può (anche ad imprestito se trova per un anno) anche se mezzo milione, so immediatamente dove e come impiegarlo. Per il resto non si preoccupi. Tutto può essere utile. Per i libri: cose per l'esercizio del ministero. Per lingue: tutto serve, il più necessario è il giapponese. Dicile, non impossibile. Si riesce a parlarlo e scriverlo più o meno bene: niente paura. Corredo per inverno e più per estate (molto caldo). Per il viaggio le farà bene un po' di vino. Per il resto: in Domino. A Torino le daranno indicazioni. Allo sbarco ci sarà qualcuno di noi. Fontana Ernesto / 1931-10-3 /, salesiano, Procuratore a Shanghai23 Grazie della tua lettera spiegativa. Come ti dicevo (ed il telegramma te lo conferma) siamo in momenti terribili, in cui lottiamo per il pane e per l'onore (perché le cose si verranno a sapere da tutti). È dunque una lotta pel presente che si impone e che non so come risolvere, non arrivando né lettere né aiuti da Roma, da Torino o da altrove. Promesse e speranze stanno per crollare. Ho invocato aiuti da tutti, n dal S. Padre, dal Duce (ma le trale uciali sai che cosa sono). Dopo la tua ho scritto al Delegato, a due superiori di missione per vedere se. . . È da anni che tento di buttarmi più completamente nelle mani di Dio. Il Signore vuol provare con questa specie di lento martirio la nostra missione. Deo gratias! Quindi ripeto quello che ho sempre detto. Potete aiutarci? Siamo nella necessità vera. - Non potete? Deo gratias! Tento di adottare il sistema di Don Bosco. Mettere quelli che secondo me possono, nella condizione di venirci in aiuto. È poi la Provvidenza che deve decidere. Voi avete i vostri impegni. Come garanzia Don Cimatti non può assicurarvi (l'ho sempre detto) che le risorse della Provvidenza. 23 Quanto sopra è scritto, tutto sopra di una cartolina. questo. 184 Don Cimatti cercava di risparmiare anche in 10 1931 Naturalmente ho sempre parlato all'Ispettoria cinese i Superiori sono informati delle mie richieste e ho detto loro non è improbabile che possa ottenere un aiuto dalla Cina. Al Sig. Don Ricaldone, dietro tuo consiglio, ho scritto dell'idea pel futuro. Se scrivevo in questa a Shanghai (e in ultimo scrivevo idem a Hong-Kong) era perché supponevo Don Braga da te, e perché tu sei informato delle cose e ne sei il tramite. Naturalmente tanto Don Braga che tu che Don Cimatti abbiamo le mani legate. Ti ho sempre detto, l'ho ripetuto a Don Braga, fa' il tuo dovere. Hai i tuoi impegni. Puoi? Bene. Non puoi? Deo gratias. Attienti mordicus a quanto ti dicono i superiori. Se puoi fare l'elemosina, anche questa è buona pel Giappone che ora ha niente. Bravo! Vedi di dire una buona parola al Comm. Lo. Allegro sempre e saluta Don Runi di cuore. Rinaldi Filippo / 1931-10-10 /, Rettor Maggiore Sono ritornato felicemente dalla povera Cina ed ho trovato tutti i confratelli, mi pare, dai rendiconti avuti, in buone condizioni spirituali. ...Anche per Don Cimatti bene (non pienamente in salute. . . non so. . . ma non sono quello di prima. . . oh, se il Signore accettasse la mia povera oerta. . . quanto bene per tutti e spirituale e materiale!. . . e Lei conosce il perché). Un passo, sia pur piccolo, mi pare di aver fatto, dagli ultimi esercizi, non fosse altro nel mantenere fede ai propositi fatti. Mi aiuti colla sua carità di consiglio e specialmente di preghiera. ...Poi la realtà delle cose in relazione alla nostra povertà, fa sì che i confratelli che sono alla testa reclamino, e purtroppo alle volte ho detto con loro il mio modo di pensare che alle volte toccava anche i Superiori. Questo non va ed ho promesso al Signore di non fare più apprezzamenti in sede di Consiglio e privatim a tu per tu al riguardo. . . tanto non è col parlarne che migliora la situazione. . . e sono sicuro che anche per questo sforzo il Signore mi benedirà e benedirà la Missione. Gli apprezzamenti (come le ho scritto) furono che quest'anno i Superiori, nonostante le insistenze non ci avevano sussidiato (ora lo hanno fatto con vera carità e generosità) e che eccetto il Rettor Maggiore non scrivevano. È vero, ma sono convinto che è meglio non parlarne, ma in segreto orire a Dio anche questo sacricio e lo farò. ...Mi pento pure di averle recato dispiacere con la mia andata in Cina. Ho soerto, ma mi ha fatto del bene in tutti i sensi. Mi pare che la mia assenza abbia servito anche ai nostri confratelli che nessuno abbia soerto. . . Che vuole? Gli inciampi si vedono volentieri lontano. . . e Don Cimatti è tale. La divisione dei poteri sarà quando assolutamente Don Cimatti la vuole? Ma allora non sarà mai, perché Don Cimatti vuole nulla, né sente il bisogno, perché urti fra Don Cimatti visitatore e Don Cimatti superiore ecclesiastico mi pare non vengono o almeno non li vedo. Specialmente nel campo amministrativo (facile perché sono pieno di debiti e non ho di che pagarli) faccio l'insalata colla carità della Chiesa e quella salesiana. 185 10 1931 ...Non mi piace poi la sua risposta alle povere mie lamentele sulle non risposte alle lettere dei Superiori (sempre escluso Lei, quindi il regis ad exemplum non va). . . Vada anche questo per l'anima mia. Ed ora buon papà, sì sì farò quello che posso. . . Lei mi ricorda l'apostolato di Pietro, di Giovanni e di Paolo. . . Ma per me quando vedo lo zelo dei confratelli e le benedizioni che il Signore loro concede per far del bene alle anime, oh, santamente li invidio, vedendo la mia nullità ed incapacità. Prego e lavoro nel silenzio almeno per trovare mezzi per andare avanti. Il Signore ci fa provare le delizie della povertà, e prego il Signore (come S. Francesco d'Assisi) che per me e per i miei ci ottenga di essere contrassegnati di tanto suggello. Mussolini Benito, Duce / 1931-10-26 /, Capo del Governo Italiano24 Eccellenza, L'umile scrivente è attualmente il Superiore della missione indipendente di Miyazaki (Giappone), adata ai Salesiani di Don Bosco, l'unica adata ad Italiani nell'Impero Giapponese. Non credo tornerà sgradito all'E.V. di udire direttamente (oltre che per il tramite della R. Ambasciata e del R. Console) quanto ci sforziamo di fare per l'adempimento del nostro dovere, come religiosi e anche come Italiani: seguendo in questo le direttive del nostro B. Padre Don Bosco. ....Ci occupiamo, conformemente allo spirito della nostra Società, specialmente dell'educazione della gioventù ed il risultato del nostro modesto lavoro iniziale è dato da 4 residenze principali ed altrettante sottoresidenze e centri di propaganda. Un migliaio di ragazzi (oltre le persone adulte) frequentano regolarmente le nostre istituzioni e scuole. Si è riusciti a formare una scuola losoca per la formazione del personale italiano sul posto, cui possono accedere anche i giapponesi. Un piccolo Seminario, che in due anni conta già 20 allievi giapponesi (a Nakatsu), una scuola tipograca (ad Oita), l'istituto per aspiranti giapponesi a divenire suore (a Beppu), il giardino d'infanzia (a Miyazaki). In tutte le scuole si insegna la lingua italiana. Si fa buona propaganda pure coi concerti musicali (a tutt'oggi 200) di buona musica italiana anche nei grandi centri dell'Impero con la distribuzione nelle scuole di carte geograche e di opuscoli di arte nostra con esposizioni di lavori scolastici o di altro genere pervenutici dall'Italia, in concorso con lavori eseguiti dai nostri allievi giapponesi. 24 Non fa meraviglia che Don Cimatti abbia scritto al Duce per ottenere aiuti. allievo interno dell'Istituto Salesiano di Faenza per un anno. Anche lui era stato Il giovane Cimatti era due anni più avanti di lui. La lettera fu spedita per mezzo della Procura Salesiana al Capo del Governo Italiano, con fotograe, con viva raccomandazione di inoltramento. Come si vede, Don Cimatti tentò tutte le vie possibili. 186 10 1931 Il R. Console d'Italia ci è già venuto in aiuto con libri e con materiale di cancelleria, ed anche con una graziosa oerta. Al momento attuale però, risentendo gli eetti della crisi mondiale specialmente noi che viviamo di quotidiana elemosina e che non possiamo contare su risorse locali, ma solo sulla carità dei buoni italiani, pensai al cuore di V. E. L'umile scrivente, che n dal 1895 si onora di aver conosciuto l'E.V. a Faenza (mia patria), implora per sé, per i suoi, per le sue opere un soccorso straordinario che valga a lenire la povertà nostra e ci dia modo di non dovere interrompere il lavoro così felicemente iniziato. Nella ferma ducia di essere esaudito dall'E.V. che mai si ritira quando si tratta di fare del bene ai bisognosi, invoco le più elette benedizioni di Dio sull'E.V., sulla sua famiglia, sulle opere così mirabili che l'E.V. ha tra mano a vantaggio della nostra cara Patria. Col più vivo ossequio mi professo dell'E.V. Ill.ma Dev.mo ed umil.mo servo Don V. Cimatti Valentini Eugenio / 1931-11-1 /, salesiano, suo ex-allievo Buone le notizie che mi dai di te. Non confondere fervore con nervi e simili. Certi giorni quando la macchina accompagna si è in cielo; certi altri molto a terra. Il motto. Mi pare avessi in mente Don Rua: In silentio et in spe erit fortitudo eius perché si rifugia sempre in Dio e sta in Lui, sia chiaro, e la solitudine e il silenzio in mezzo alla più forte intensità di lavoro. Godo di Bava. I tuoi antichi amici salutano di cuore. Buone e sante feste a quei del Circolo. Prega e fa' pregare il S. Cuore. Ti benedica il Signore. Mooney Edward / 1931-10-4 / S.E. Delegato Apostolico Come avrà appreso dai giornali si è scatenato sulla nostra Missione un forte terremoto, che grazie a Dio, se non ha prodotto gravi danni al personale della Missione, ha fatto danni considerevoli specialmente alla casa di Miyazaki. I confratelli hanno provato grande spavento (specialmente il Sac. Don Liviabella. . . ) ma fu tutto lì. La casa di Miyazaki ebbe armadi rotti, rovesciati e specialmente sorirono i muri che si scrostarono. Sono nella lotta per il pane quotidiano e non so davvero come fare sarebbero urgenti alcune riparazioni, ma devo pensare al vivere. Scrivo anche a Propaganda a cui da tempo ho inviato preghiere per soccorso straordinario. Spero avrà avuta la mia ultima e la nuova prova a cui ci sottopone la Divina Provvidenza, spero muoverà il cuore paterno dell'E.V., che conosce le nostre con- 187 10 1931 dizioni disastrose, ad una sollecita e per quanto può abbondante carità per far fronte alle necessità più urgenti. In queste povere zone poi è sentita assai assai dal popolo l'attuale disagio economico, ed è una continua processione alla missione per domandare aiuto. Piange il cuore non poter soddisfare in forma minima per la dolorosa situazione in cui ci troviamo e dover rimandare tanta povera gente. Il Signore la rimeriti di quanto fa per noi. A nome di tutti: Ambasciatore d'Italia / 1931-11-4 / S.E. Cesare Majoni, a Tokyo25 Avrà appreso dai giornali il furioso terremoto che si è riversato nella Provincia di Miyazaki, che se non ha prodotto danni nelle persone ha però cagionato danni notevoli nei fabbricati. Ho chiesto aiuto a Roma, a Torino. Ma mi rivolgo anche all'E.V. per vedere se è possibile ottenere qualche sussidio straordinario che mi aiuti in questa dolorosa circostanza. Già accasciato per il disagio economico mondiale che si risente da noi che viviamo di quotidiana elemosina, per cui siamo anche in penuria delle cose necessarie, questa nuova prova mi mette in grande ansietà. Non potrebbe V. E. fare per me un appello alla colonia Italiana di Tokyo, anché venga in aiuto ai fratelli del Kyushu? ....Nelle critiche circostanze in cui mi trovo, ho fatto pure pervenire a S.E. il Duce una supplica, che spero avrà il suo eetto. So pure che recentemente il R. Console fece per noi e per l'opera nostra in Giappone una favorevole relazione al Ministro degli Esteri. Ad ogni modo, siccome le pratiche d'ucio richiedono sempre un certo tempo, oso supplicare l'E.V. di venirmi in aiuto nelle forme che le sono possibili al momento. Col più vivo ossequio: Cimatti Maria Raaella / 1931-11-. . . /, sua sorella Suora Santina mia, Grazie della tua e delle notizie. Quanto ti vogliono bene le tue consorelle, ringraziale anche per me. In Giappone per ora non c'è pericolo come in Cina. Il 2 novembre da noi terremoto fortissimo quale avevo mai sentito in vita mia. Tutti salvi, la casa danneggiata, ma la casa giapponese dicilmente si sfascia. Colgo l'occasione per augurarti Buon Natale e Capodanno assicurandoti preghiere. Se puoi raccogli oerte anche piccole e poi inviamele (non c'è bisogno di assicurare). Metti in lettera le 5, 10 ¿. e 100 ¿., 1000 e un milione e non temere. Lire in carta. Prega e fa' pregare per me. 25 Brutta copia. Anche questa lettera è un'altra via tentata da Don Cimatti in questi frangenti terribili: chiedere aiuto ai connazionali in Giappone. Ne ebbe una risposta inaspettata. 188 10 1931 Rinaldi Filippo / 1931-11-5 /, Rettor Maggiore Misericordia Domini non sumus consumpti. Il recente (2 Nov.) terremoto che si è scatenato su tutta la nostra missione, grazie a Dio ha danneggiato molto Miyazaki, ma, salvo lo spavento che ha portato in confratelli deboli di salute riessi speciali (Don Liviabella è ricaduto subito nel suo male), salesiani e suore tutti vivi. Deo gratias! Speravo che le anime del Purgatorio ci portassero di che vivere (ecco la ragione del telegramma che fui costretto a spedire a Torino)26 ed è venuto il terremoto. . . Deo gratias! Ho subito scritto qua e là, e in Giappone, a Roma, ed ora a Torino e chissà che anche questa nuova prova di bontà della Provvidenza non serva ad aiutarci. Ci aiuta tutto questo stato di cose a farci migliori. . . chissà che anche materialmente. . . I danni generali posso valutarli a un diecimila lire. Per me è ben più forte il terremoto nanziario generale. Ma avanti con fede et Deus scit et providebit. Vero? Mi pare che quel che si poteva e si può fare in questa occasione: preghiera, domande di soccorso opportune ed importune alla salesiana povertà eseguita ed economia rigida. . . tutto si è fatto, e si fa. ... Ripeto il bonum mihi quia humiliasti me. . . quia peccator sum! e Deo gratias. Per me superabundo gaudio, per gli altri tristis est anima mea. Evviva l'allegria! E come vede, tento di farlo andando a fare il matto nei saloni e nei teatri. Varie nostre pratiche per richieste di sussidi sono a Roma. Preghi e faccia pregare, e arrepta occasione dica una buona parola per noi a Propaganda, al S. Padre, e a quanti possono aiutarci. Come pure ho fatto proposta alla Madre Generale dell'acquisto del terreno ed edici dell'asilo. Forse domanderà consiglio a Lei: nel caso dica una buona parola. Aggiusterebbe molte cose. Sempre, tutti la vogliamo ricordare e assicurare che pregano cotidie per Lei e per i Superiori. Circolare salesiani / 1931-11-10 / Non sto a ripetere le condizioni in cui ci troviamo, ma che ci dimostrano una volta di più la bontà della Provvidenza quae corrigendo sanat e che anche in queste condizioni non ci lascia di venire in aiuto. Anime buone a cui dovremo la più sentita riconoscenza per la loro carità, perché esse pure si trovano nella necessità, ci sono venute in aiuto, dolenti di non potere fare di più. Ho pure tentato un piccolo prestito ad una banca, riuscito. 26 Il telegramma a cui accenna era lapidario: Non abbiamo pane . Deve essere rimasto nel cuore di Don Rinaldi chiamato dal Signore un mese dopo. 189 10 1931 Si allarga il buco debito, ma si respirerà, sia pure un po' stentatamente, nché non piacerà al Signore di venirci in aiuto in forme più larghe. Ado parte di quanto è possibile ora disporre alla responsabilità vostra. Raccomando oculatezza massima, perché camminiamo sui rasoi. Per ora dobbiamo forzatamente arrestare molte cose. Abbiamo pazienza, e facciamo di necessità virtù! Il Signore vuole provarci. Preghiamo. Limitiamoci alla pura necessità, e siamo sempre più buoni, ed il Signore ci aiuterà, statene sicuri. Ambasciatore d'Italia / 1931-11-17 / S.E. Cesare Majoni, a Tokyo27 La carissima sua del. . . venne, lo può pensare, ad aumentare in una forma acutissima, quale non avevo mai provato nella non breve mia vita religiosa e missionaria, il già acuto dolore della situazione attuale, causata dal disagio economico mondiale, che è risentito fortissimo specie da noi che viviamo della carità quotidiana, ed anche dal recente terremoto che mi ha sconquassato la casa di Miyazaki, che in attesa di tempi migliori, vado alla meglio rabberciando. Le opere iniziate l'anno scorso (apertura di due nuove residenze: Beppu e Tano), l'asilo infantile di Miyazaki, la scuola tipograca Don Bosco (Oita), l'ampliamento del piccolo seminario per i giapponesi a Nakatsu, hanno dato fondo completamente alle risorse della carità dei benefattori, e mi trovo nelle vere strettezze della vita quotidiana. Ma non è certo il disagio attuale o il mancato caritatevole sussidio che imploravo dai fratelli connazionali di Tokyo che ferì più profondamente il mio cuore, ma la motivazione. Tornavo proprio da concerti musicali di propaganda tenuti a Beppu (salone pubblico), a Oita (salone del giornale), a Saeki (teatro e scuole) in cui col nome di Dio e per far conoscere la nostra religione, abbiamo inneggiato all'Italia e all'arte nostra; avevo nito di raccogliere il materiale per un lavoro di cui fui richiesto dal massimo giornale di Kagoshima sul fascismo e sul Duce (di cui mi onoro di essere compagno di collegio), quando mi giunge la lettera di V. E. E pensavo nel leggerla ai sei anni di lavoro compiuto nella zona adataci dalla Chiesa e dal Papa e compiuto in massima parte da missionari che furono o volontari di guerra o regolari nell'esercito e che compirono, come ne fanno fede i documenti, le medaglie ecc., valorosamente il loro dovere tanto nella guerra libica, che nella grande guerra. Pensavo alle lunghe peregrinazioni nostre fatte attraverso il Giappone da Tokyo a Oshima coi nostri discorsi e colla nostra musica italiana, all'esposizione di elaborati scolastici italiani tenuta in Miyazaki, alla distribuzione di propaganda Italiana inviataci da V. 27 La risposta dell'Ambasciatore aggiunse sale sulle ferite. Era l'anno in cui il fascismo cercò di colpire l'Azione Cattolica e ricevette una forte critica da Pio XI. In Giappone l'Ambasciata mandava un notiziario ai missionari, e in quell'occasione ci fu una forte critica verso il Papa. Don Cimatti scrisse all'Ambasciata riutando il notiziario. Questo non piacque all'Ambasciatore, che scrisse dicendo che non sono da aiutare missionari che non amano la patria. Don Cimatti rispose con questa lettera. Più tardi l'Amabasiatore venne a miti consigli e si riconciliò. Questa lettera è una brutta copia. 190 10 1931 E., all'insegnamento dell'italiano alle persone che sono in più stretta relazione con noi: aspiranti giapponesi al sacerdozio o allo stato religioso salesiano o alle Figlie di Maria A. . . Come si può pensare che con tutto questo noi vogliamo renderci estranei alla patria nostra? Nel momento doloroso del dissidio credetti mio dovere, anche perché fra noi uniti nel vincolo della società religiosa salesiana e dell'apostolato ci sono elementi di altre nazioni, domandare quanto domandai, né ho minimamente pensato di oendere la dignità nazionale. La recente lettera di V. E. fa certo onore a noi sacerdoti e religiosi e ne la ringrazio di cuore. Ora quella dolorosa svolta della storia d'Italia, a Dio piacendo, si è risolta fra la soddisfazione non solo degli italiani, ma di tutto il mondo. Che ci debba essere proprio adesso il dissidio fra noi? Mi auguro che chiarite così le cose Don Cimatti possa ritrovare nell'E.V. il conforto, l'aiuto, l'amico autorevole, e l'assicuro da parte nostra le quotidiane preghiere per Lei e per la sua famiglia. Rinaldi Filippo / 1931-11-26 /, Rettor Maggiore28 La presente per ringraziarla nuovamente di quanto i buoni Superiori hanno fatto per questa povera missione nell'inviarci il prezioso rinforzo. Conscio di quanto fanno i Superiori, non posso che pregare e supplicare il Signore perché sempre ci vengano in aiuto. Il Signore e con le malattie e colle prove di ogni genere che si conoscono e con quelle ben più dolorose che non si conoscono fa sentire ai Superiori il peso della croce. Potessi fare qualche cosa per alleviarle. . . Ma purtroppo Don Cimatti che è anche per loro croce, e non piccola, non può che promettere che farà il possibile per consolare, unitamente ai confratelli, il cuore dei superiori, con un rinnovato spirito salesiano, coll'osservanza della regola, con una religiosità più santa in tutto. Ecco il povero augurio di Don Cimatti e dei suoi in occasione delle sante feste natalizie e capodanno. Lo accetti, lo comunichi anche agli altri superiori e compatisca la povertà nostra, i miei gravi difetti, soprattutto, causa dell'attuale situazione e del cuore amareggiato dei Superiori. Oh, il Signore vede e sa. . . Bonum mihi quia humiliasti me, Domine Jesu mi dulcissime! Sono giunti i nuovi.29 Non li conosco, né ho notizie di loro, ma il primo incontro fa sperar bene. Deo gratias! A bocce ferme riferirò. ...Siamo più che mai nelle mani della Provvidenza ed ella ci aiuti. Il Signore vuol puricarci e sia fatta la sua S. volontà in tutto. Lo prego che getti tutto su me, e 28 29 Probabilmente questa lettera non fu letta da Don Rinaldi, morto il 5 dicembre. Erano i sacerdoti Don A. Cecchetti, e Don G. Dumeez, e i chierici G. Moro, N. Tassan, E. De Kreuy, M. Lucchesi ecc . 191 10 1931 risparmi il gregge, ché tutto è dovuto alle mie miserie. E anche Lei preghi a questo scopo. Avanti nel Signore. Quanto a me, sempre bene quanto alla carcassa e al lavoro. Desiderio sempre più intenso di perfezionamento e santità di cui sento tanto bisogno. Mi aiuti colle sue preghiere. Sempre più forti i bisogni del cuore. . . Ah, caro Signore, che cuore di ricotta mi avete dato. Deo gratias! Nulla di nuovo. E per oggi basta. Il 3 (S. Francesco Saverio) esercizio della buona morte; 4-5-6 triduo d'apertura per i nuovi a Miyazaki; 7 entrata dei nuovi a Takanabe 8 (festa della Mamma) saluti d'addio 9 partenza dei chierici per le case 10 inizio del nuovo anno.30 Mi benedica e compatisca. Ho scritto al Sig. Don Ricaldone per norma sulle attuali relazioni un po' tese colla R. Ambasciata. Spiegherà. Va tutto a nostro onore. Come vede però batoste anche da questa parte. . . Nuovamente auguri di Ss. Feste a Lei, ai singoli superiori (al Sig. Don Fascie scriverò a giorni inviando il resoconto esami dei chierici) ed amici. Si interessi con forti preghiere per noi. Mi butto nelle sue braccia e mi benedica. Rinaldi Filippo / 1931-12-2 /, Rettor Maggiore Sono i primi Vespri della festa di S. Francesco Saverio, e in occasione della festa e per l'esercizio della buona morte, voglio intrattenermi un po' con Lei. ... La nostra situazione è nelle mani della Provvidenza, totalmente. Se anche Roma risponde negative possiamo proprio dire che dalla parte umana siamo ben serviti. . . E allora non c'è che il miracolo della Provvidenza che in forme eleganti fa sì che non siamo schiacciati. . . Ad es. chissà se a Lei un creditore di settanta mila lire, che Lei deve sborsare entro il 25 dicembre 1931 (e che non ha di certo) un bel giorno le ha detto: ho bisogno urgente di cinquemila, seimila Lire, che fra giorni restituirò puntualmente. Potete imprestarle?. Ho detto alle case: Sospeso il sussidio per una settimana. . . , e ho fatto il prestito. È proprio di questi giorni. . . Oh, la Provvidenza! Abbiamo un settemila lire per il vino (e probabilmente dovremo adottare il regime secco. . . ) per ne d'anno. Il creditore si accontenta con lettera di oggi di mille al mese. Insomma la carità del buon Don Torquinst dell'anno scorso ci ha ridotto al verde. Esperienza, esperienza! Il Signore ci ha fatto capire che non sono i soldi che fanno, ma Lui. . . Pensare che non avevamo un soldo di debito (salvo che coi Superiori) e chiudiamo con un decit (sia pur pagabile in 5-6 anni) di circa mezzo milione. Oh, caro Signore aiutateci. Picchio con fede alla porticina del tabernacolo ed il Signore deve ben aiutarmi. Dai Superiori (non potendo venirci in aiuto materiale) domando 30 Il primo gruppo di chierici, niti i due anni di studio della losoa, incominciarono il cosidetto tirocinio pratico. Non essendoci allora scuole, furono distribuiti nelle varie residenze missionarie, e Don Cimatti, come si vedrà dalle lettere degli anni seguenti, si tenne in continuo contatto per la loro formazione. A Takanabe rimase il gruppo seguente. 192 10 1931 almeno aiuto di consiglio nei vari problemi che ho loro sottoposto, e sia fatta la volontà di Dio in tutto. L'importante è che siamo buoni. Ho nito ora l'esame di coscienza. Ho bisogno di insistere di più sui miei doveri di superiore religioso ed ecclesiastico (specialmente nello zelare il bene e nella correzione fraterna) e di insegnante (preparazione alla scuola) e di missionario (preparazione alle prediche), ma che vuole? Avrei bisogno di rifare tutto da capo, data la mia impreparazione precedente. E ormai la testa è dura, e purtroppo l'assimilazione scarsa assai. Fiat voluntas Dei. Filippo Rinaldi / 1931-12-5 /, Rettor Maggiore31 Grazie a Dio i gliuoli sono giunti sani e salvi, e col ringraziamento più vivo al Signore unisco pure quello sentitissimo ai Superiori per la vera predilezione che e dal punto di vista spirituale con l'invio di questi cari confratelli, ed anche con l'aiuto materiale hanno dimostrato alla nostra povera missione. ...Nella prossima lettera ripiglierò la consuetudine di fare un po' di rendiconto mio e un resoconto dei confratelli. Per questo mese per me novità nessuna, sia dal punto di vista spirituale che materiale. Mi pare continui la buona volontà in tutto, colle solite decienze mie, che ho buttate nel cuore di Gesù e della Mamma e in don Bosco. . . Bisogna pure che facciano loro tutto. Amato padre, grazie di tutto. ... Tutti vogliono esserle particolarmente ricordati e più di tutti il suo A.mo glio D.V. Cimatti Merlino Alfonso / 1931-12-7 /, salesiano laico, missionario a Oita Presto si accrescerà la famiglia e per te anche il lavoro di cucina. Fallo volentieri per il Signore e appunto perché ti costa ne avrai maggior merito. I chierici porteranno un grande aiuto. Don Margiaria (come prima Don Piacenza, Don Cimatti) ti ha certo fatto raccomandazioni. Quelli che vengono sono giovani che hanno bisogno di cibo, certo più abbondante di noi vecchi, vario, ben confezionato (e questo lo fai già). Minestra: falla più abbondante non manchi il pane (pane e minestra. . . così ha voluto Don Bosco). Insomma fa' da buon S. Giuseppe e vedrai la contentezza in tutti. Può essere che presto possa darti un aiuto, ma per ora non è possibile. Prega e fa' pregare per me. 31 Questa fu l'ultima lettera scritta a don Rinaldi, che morì il 5 dicembre 1931. Le lettere a lui indirizzate per la loro spontaneità e il contenuto spirituale sono un capolavoro. esempio del genere. 193 Non si trova facilmente un 11 1932 Figura 11.1: Esercizi a Takanabe 1932 194 11 1932 4/1 partecipa alladunanza vescovi e capi missione. Viene derubato. 4/13-20 12 Concerti nella zona di Osaka. con P. Candau conferenziere 5/5 incidente all'Univ. cattolica Sophia sull'adorazione all'Imperatore 5/17 Don Ricaldone eletto Rettor Maggiore 7/15 Incidente anche nella missione di Beppu 12/4 le suore decidono di comprare dalla missione l'asilo di Miyazaki 12/18 inaugurazione dell'opera sociale Ospizio di Miyazaki detta Kyugoin 12/19 Don Margiaria va in America per una questua Circolare Salesiani / 1932-1-5 / Don Cimatti vi esorta di prendere per le vostre opere tutte quelle iniziative che vi sembrano utili a salvare delle anime, ed è con voi tutto, tutto a vostra disposizione. Al momento non può direttamente venirvi in aiuto nanziario, ma oltre che per i bisogni generali della missione, elemosinerà con voi anche per i bisogni singoli vostri e prega cotidie per voi. Non può per ora far altro. Sarà grato se lo farete lavorare. Aiutatelo fraternamente, siategli larghi del vostro consiglio, come egli è a vostra disposizione per scambiarvi le sue povere idee. Regni fra noi la vera carità allegra, paziente, generosa e vedrete che centuplicheremo il lavoro e i suoi beneci eetti. Ricaldone Pietro / 1932-1-12 /, Vicario del Rettor Maggiore defunto Proprio ieri spedita una lettera, mi giunge la sua, cui mi sento in dovere di rispondere e per l'importanza delle cose, e per la carità specialmente che vuole esercitare verso delle nostre anime, e per l'assestamento della nostra povera missione. Procurerò di essere breve e chiaro. ...Col Gennaio spero di far fronte. A tutt'oggi non so come farò per il Febbraio. Deus scit. Riserve non ce ne sono. L'unica riserva è la Provvidenza. Certissimamente il Signore ci aiuterà, e se è necessario, farà i miracoli. . . È chiaro. Quindi avanti allegramente. Chi rompe paga, e i cocci sono suoi. . . È proprio il caso di Don Cimatti et bonum mihi quia humiliasti me, Domine! Se anime buone, se i Superiori, facendo un vero sforzo di carità, in questo momento, ci aiutassero, coll'abbassarsi dello Yen, ci metteremmo a posto pian piano. Se non si può at voluntas Dei! 195 11 1932 Per il secondo punto che interessa di più l'anima mia faccio come mi dice non do schiarimenti perché Lei non li vuole, ma per giustizia, per onore dei Superiori e per dovere dico: piglio volentieri questa croce;1 il Signore sa quanto ami la mia mamma la Congregazione (non ne conosco altra, e sono stato duro verso la mia mamma terrena); e il mio babbo Don Bosco (cui la mamma mi ha consacrato bambino quando Don Bosco venne a Faenza); non ho conosciuto il padre terreno, e quanto ami i Superiori, che vorrei aiutare anche materialmente (ed era il mio sogno far vedere che le missioni possono e devono aiutare i Superiori. Il Signore coll'inviarmi le ricchezze di Don Torquinst humiliavit me, bonum mihi, bonum mihi); da dopo il Capitolo in cui dovetti parlare, portavoce dei missionari, ho coscienza di aver mantenuto il proposito di non esprimere né direttamente, né indirettamente apprezzamenti di sorta. Può dirlo apertamente a tutti. Oh, amatissimo Sig. Don Ricaldone la mormorazione è il massimo difetto di troppi nostri poveri confratelli. Sa il Signore se ho brandito il agello per stigmatizzare questo orrido male, ma. . . Grazie, Signore, anche di questa umiliazione. Bonum mihi, bonum mihi!!!. ...Preghiamo di cuore per il buon esito del Capitolo Generale,2 e Lei (ecco un consiglio che può essere utile) si prepari a fare la volontà di Dio. Nel frattempo sia per noi Padre buono. Preghi per noi, per le anime nostre (questo per primo) ed anche perché la Provvidenza ci aiuti, Circolare Salesiani / 1932-1-15 / Penso di farvi piacere inviandovi alcuni particolari della morte del compianto Sig. Don Rinaldi che stralcio da un'aettuosissima lettera del Sig. Don Ricaldone giuntami oggi.. Tu lo sai e lo sapete tutti voi quanto egli vi amasse. La pena più grande che sempre aveva come spada tta nel cuore, durante i giorni della sua malattia, era la dicile vostra situazione. Quanto soriva al pensare che le tremende condizioni in cui versiamo non gli permettevano di correre in vostro aiuto. Me ne parlava sovente e sospirava il momento di essere in grado di fare qualche cosa per voi. Quando gli dissi che da Roma avevano quasi la certezza che vi avrebbero aiutati, ne provò un vero sollievo. Posso dire con certezza che voi foste l'oggetto delle sue preoccupazioni e dello speciale suo aetto negli ultimi giorni della sua vita. 1 2 Dal contenuto si capisce che Don Ricaldone deve averlo rimproverato di aver criticato le disposizioni dei Superiori. A cui Don Cimatti risponde con parole accorate come segue. Era stato convocato il Capitolo Generale per l'elezione del Rettor Maggiore. Don Cimatti non essendo Ispettore, ma solo Visitatore, non aveva il diritto di voto, e non fu invitato. 196 11 1932 Circolare Salesiani / 1932-1-26 / Fra poco si compie il sesto anniversario della venuta dei primi in Giappone. Anche questa data procuriamo sia ricordata a nostro vantaggio. Uno sguardo retroattivo ci farà del bene in tutti i sensi. Abbiamo ancora tanto da migliorare in tante cose. . . Non nascondiamoci la realtà delle cose, e anche questo ci serva come sprone al nostro perfezionamento. Prego vivamente tutti gli incaricati ad accudire bene la CRONACA delle nostre residenze: raccogliendo materiale storico della zona in cui si trova, ma specialmente non dimentichiamo la storia di quanto avviene nella residenza, non tanto come una semplice cronistoria, ma che dica le vicende attraverso a cui si passa; dicoltà delle anime che ci avvicinano; dicoltà nostre; vantaggi di certi mezzi, inutilità di altri; lotte di anime, ecc. Insomma la storia vivente reale della missione. Può essere che tanti lati buoni e meno buoni della nostra attività se non si notano passino nel dimenticatoio, colla dolorosa conseguenza che i futuri ripeteranno gli stessi errori e perderanno un tempo prezioso a rifare quanto già con più o meno frutto hanno fatto i precedenti, e con tanti altri danni che è ovvio capire. Tassinari Clodoveo /1932-1-... / chierico tirocinante a Oita Grazie. . . quando verrò. . . non trono, ma bastonate.3 Non è meglio (e sarebbe ora!) che eriga nel tuo cuore a Gesù un trono dove possa regnare senza rivali? Per Don Torquinst, sì trono; per gli altri, sì, trono. Per me botte e seppellimento. Hai capito? Coraggio, Clodoveo. Seppellisci la superbia, domina la lingua, sii padrone di te insomma. . . E questo si ottiene poco a poco, con s. allegria, con buone frustate. . . (una volta o l'altra te le darò. . . oh se te le darò. . . ) al corpo e più alla superbia. Ricaldone Pietro / 1932-2-4 /, Vicario del Rettor Maggiore defunto Esercizio di buona morte e quindi continuo l'abitudine. . . del mio rendiconto mensile. Don Cimatti: salute ottima. Studio e lavoro: bene. Desidererei (e se fossi in altre condizioni. . . certo riuscirei) fare molto di più. Ma at voluntas Dei, che mi tiene nelle condizioni in cui sono. ...Certo ho bisogno di mettere più diligenza, non foss'altro per supplire all'inettitudine. Sono molto in basso per la cultura ecclesiastica e non so comandare. Ho, in breve, ripetuto quanto Lei sa e per tranquillità di coscienza e per dovere. Deus me adjuvet. Se comodità delle pratiche di pietà. . . Tutte bene. Rimango alle volte disturbato un po' nei viaggi. Tento di farle come meglio posso. Frequenza Ss. Sacramenti. . . regolarissima. Osservanza religiosa Piena. Nessuna dicoltà, tranne nel comandare, in cui sono zero. 197 11 1932 Carità: optime con tutti. Disordini: non mi pare di scorgerne, né mi furono riferiti da altri. La mia dicoltà (mio difetto predominante) è il cuore. Ma che devo farci, se il Signore mi ha dato un cuore che vuol bene a tutti, che vorrebbe in Dio donarsi a tutti e sacricarsi per tutti? ...Conosce le mie dicoltà: è in obbligo di aiutarmi di più. Condizioni nanziarie generali, solite. Si lotta per il pane quotidiano ed il Signore nora non ce l'ha lasciato mancare, e si è potuto far fronte agli impegni. Deo gratias! ...Mattino e sera picchio al tabernacolo. I confratelli domandano. Vedano i nostri amati Superiori se possono aiutarci. Sono sempre in attesa delle pratiche della S. Sede e del Duce: nora nulla dopo la sua e lettere del Sig. Don Tomasetti si sperava così bene. Mah! Chissà quando? Fiat voluntas Dei! Certo che siamo in angustiis pro necessariis. Deus scit e sono sicuro che a tempo e luogo provvederà. Non pensi che specie per le vere necessità in cui si trova questa povera missione, Don Cimatti perda l'appetito e la solita giovialità e calma. Mi pare di essere il solito matto e quando posso mettermi a fare il matto nei concerti, nelle sale è una felicità (in gennaio una diecina). . . Mi dispiace nel vedere che altri sorono. . . Altri mi dicono: Staremo senza mangiare, ma non vogliamo cessare il lavoro di propaganda. . . Vuole che il Signore ci lasci all'asciutto? Ma no, certo. Ricaldone Pietro / 1932-2-9 /, Vicario del Rettor Maggiore defunto Sono iniziati i lavori per l'Ospizio (opera della Missione) di poveri vecchi e abbandonati.3 Il Governo appoggia (una recente legge pare assicuri la metà delle spese) così pure la città e provincia. A darle un'idea delle leggi che favoriscono tali opere di benecenza, sulla spesa preventivata dalla prov. e Municipio per costruzione in Yen 13.321 di cui Yen 2.806 dalla missione ed il resto dai benefattori, dal governo e dalla provincia. Per il mantenimento un preventivo di 5 mesi valutato a Yen 3.605 che vengono coperti per Yen 242,50 dalla Missione e il resto come sopra. Ci parve che con tali aiuti (e altri perché il giapponese vuol vedere e poi si muove e la nuova legge pare assicuri di più) non si doveva tirarci indietro e lasciar sfuggire l'occasione. Naturalmente si cerca di lavorare per far fronte alla parte nostra, anche perché il rimborso non avverrà che in Aprile, quest'anno si fa la parte a cui si arriva colle somme raccolte in seguito si farà facendo secondo il lo. I confratelli avranno scritto pregando siano inviate le somme pervenute a Torino a tale scopo. ...Per me ho domandato che inviino almeno quello che ha destinazione ssa (case, opere, confratelli, scopi speciali) tenendo il generico per i debiti che ho a Torino. 3 Questo Ospizio fu realizzato alla ne dell'anno corrente. Da questo nacque la Congregazione indigena della Carità. Essendo opera della missione e non della Congregazione Salesiana, Don Cimatti pensava di avere il potere di decidere. 198 11 1932 Gusmano Calogero / 1932-2-15 /, segretario del Capitolo Superiore dei salesiani Ho ricevuto il per me sibillino cartoncino che vedo ora per la prima volta né so davvero a che possa servire, né da chi sia composto, né a qual ne. Chi l'ha scritto non conosce Don Cimatti davvero non mi meraviglio, perché ci sono abituato nei réclame che si fanno in Giappone pei concerti di Don Cimatti e compagni. . . Non glieli dico per modestia. . . Ma chi ne ride di più è il sottoscritto. E quindi me ne rido di cuore. . . L'ho bruciato. . . e così, nito tutto.4 ...Ci possono essere dei momenti in cui Don Cimatti ha desiderato o desidera il potere. . . È la superbia umana. . . Sì. . . Posso aver desiderato ed ho desiderato qualche portafoglio. . . Non ho paura di dirlo. . . Nel pensiero di guadagnare più anime. . . E penso che il Signore non mi avrà riprovato. . . In ogni caso, me ne sono confessato. . . Non per i soldi, sa, i portafogli li desidero. . . ma per togliermi dai soldi. I debiti che ora premono sono stati fatti, quando abbiamo avuto i soldi. . . Ah, posso parafrasare proprio in mio senso (e spero nché avrò vita di essere accanito amatore della povertà) et venerunt nobis omnia pariter cum pecunia . . . Il Signore sa, e provvederà, vero? Avanti con fede ed allegria. . . Tassinari Vasco / 1932-2-17 /, chierico suo ex-allievo, fratello di Clodoveo Le morti di persone care sono monito per noi. Verrà anche per noi l'ora nostra. Pronti, in maniera che all'ordine, rispondiamo pronto . Te beato se farai bene l'esercizio di buona morte ogni mese, sempre e bene. Dillo agli amici. . . e in quel giorno mettere a posto tutto, spirito e materia. Allegro e buono. Sii allegro come i giapponesi, che anche con l'odio in cuore, col cuore in pezzi, sorridono. Sii buono come Gesù. . . e basterà. Grigoletto Giuseppe / 1932-3-23 /, studente di teologia, ex-allievo di Valsalice Grazie degli auguri. . . mitrali. Non conosco che le mitrali (valvole del cuore) e la mitra dei polli. Le altre, sta' tranquillo. . . Per altri nché vogliono. . . Per me nessuna. Grazie delle preghiere che fai e che fai fare. Il Signore provvede secondo le necessità, ed il necessario (per noi e per le opere per ora non è mancato, pur essendo sui rasoi). Niente paura. D'altra parte se non ci fosse questo non si sarebbe al fronte. Bravo. Raccogliti, non pensare a noi se non per pregare (ciò è più che permesso), e donati a Lui e spogliati per Lui e sii generoso di te per Lui. Giuseppe non riservarti nulla per te. 4 Forse qualcuno dei suoi ex-allievi lo proponeva come membro del nuovo Consiglio Superiore da eleggersi insieme col nuovo Rettor Maggiore nel prossimo Capitolo Generale... 199 11 1932 Cecchetti Albano / 1932-3-24 /, sacerdote, missionario salesiano in Giappone5 Nella Pasqua nostra le son vicino coll'aetto e colla preghiera. Dissi a Gesù pel tramite di Maria Ausiliatrice (oggi è il 24) che le conceda sanità, modo di superare le dicoltà del Giappone, ma specialmente che lo faccia santo come Don Bosco. Continui l'opera di apostolato tra i chierici e preghi perché Don Cimatti possa salvare l'anima sua. Buona Pasqua.. Con aetto. Ricaldone Pietro / 1932-3-27 /, Vicario del Rettor Maggiore defunto La data le dice la festa di Pasqua. Alleluia! È il primo anno che la passo tra dolori sici e più morali. Speravo davvero che S. Giuseppe ed il buon Gesù avessero disposto le cose in modo che i sospirati aiuti di cui si parla che dovrebbero venire, giungessero per far un po' bene, con cuore un po' sollevato le feste di Pasqua. Silenzio da ogni parte. . . Sicut placitum Deo. . . Sic at voluntas! Umiliazione più profonda non potrebbe venire. Al punto in cui siamo e per ora non vedo via d'uscita più che chiuderci in casa e pensare a vivere, eliminando quanto richiede spese fuori del vitto nché al Signore piacerà provvederlo sopprimere la propaganda facendo conto di ritornare una cinquantina di anni addietro, quando in queste zone non c'erano missionari che fare d'altro? Paragonando le mie piccole preoccupazioni a quelle enormi dei Superiori, certo sembrerò ridicolo, ma il fatto è così. E quid faciam? Oh, davvero che per soldati al fronte è ben umiliante. . . Il dolore di oggi è certo amor proprio ferito. Ma via. . . Un po' di festa speciale per Pasqua pagare il pane, pagare i catechisti che, poveretti!, han pur da pensare alla loro famiglia mi pareva doveroso, ed ero certo che il Signore mi avrebbe aiutato. Ha disposto diverso e così sia, è certo per il bene. Avrei bisogno di aiutare un po' le suore, i capi delle residenze che si trovano con niente, perché attendono tutto dal centro (che non può venire in soccorso) sorono assai e Don Cimatti più di tutti perché non può far niente. ... La gura poi che fa la Congregazione di fronte ai Padri delle missioni non restituendo noi quanto ci hanno imprestato con carità, la lascio pensare. Beh! Nel numero delle umiliazioni anche questa è buona. Non parlo dei debiti coi pagani. . . Essi che valutano gli uomini col solo metro materiale, non sono certo attirati verso la Chiesa. Insomma, più débâcle di così. . . Non creda che carichi le tinte, anzi. Ma. . . che dire? Il Signore fa bene le cose noi lo preghiamo è segno che le nostre povere vedute sono molto diverse 5 Scritta su un'immaginetta. Questa è la prima lettera a Don Cecchetti dopo il suo arrivo in Giappone (ce ne sono 2 precedenti). Uomo abituato a scrivere anche per minime cose, ha conservato 319 lettere, al secondo posto per numero. A volte ne scriveva anche 2 al giorno. E Don Cimatti con pazienza gli rispondeva. Gli piacevano molto le barzellette, a volte molto fredde! 200 11 1932 dalle sue. Don Cimatti nirà per essere vox clamantis in deserto e vedo bene che lo si va facendo intorno. . . L'importante è che regni Lui e così sia. Supplico i Superiori a venirmi in aiuto colla preghiera, almeno col consiglio (non è dicile) e se è possibile con qualche mezzo. Roma silenziosa, eterna. Ma almeno non avessero suscitate speranze e dicessero subito sì - no (costa anche questo poco). Segno che non sono pratico della vita. Per questa volta può bastare, penso. Lamentele ne ha sentite! Fossi solo potrei sorire altro che questo, ma ho dietro di me fratelli e sorelle; e interessi delicati di terzi. . . Ed è tutto qui. Non sono né sduciato, né stanco materialmente, né spiritualmente. Deploro la mia inettitudine e supina decienza tante volte manifestata a Dio e ai Superiori. Manifesto ai Superiori lo stato delle cose per riferire la responsabilità anche a chi tocca. Preghi anche Lei perché entriamo nei due mesi più terribili (aprile e maggio). Non so dove battere la testa per arrivare a giugno. Mi aiuti il Signore. Ricaldone Pietro BS / 1932-3-31 /, Vicario del Rettor Maggiore defunto Siamo alla ne dell'anno scolastico giapponese. Anche i nostri seminaristi di Nakatsu e i giovani operai stampatori di Oita hanno subito i loro esami. . . e, mentre siamo invitati ad assistere alle numerose funzioni scolastiche che si tengono in questo tempo, la mente raronta, paragona. . . e trova anche nel problema dell'istruzione quale è impostata ucialmente in Giappone una delle dicoltà all'espandersi del lavoro dell'apostolato e dell'opera nostra. . . Non oserei dire che sia la maggiore, ma è certo una delle maggiori. ... Se l'eetto di un sistema educativo dovesse misurarsi dall'attraente, dal nuovo, dall'impensato, verrebbe fatto di domandarci: Ma che cosa potremo portare noi di nuovo, di migliore, di più adatto nel nostro lavoro educativo, per non sgurare di fronte a queste manifestazioni?. ...È in tal modo che questo popolo, attraverso allo stampo statale, uguale per tutto il vasto impero, viene improntato educativamente dalla scuola. È in tal modo che questo popolo comprende che la scuola è una gran cosa, e l'ama, e l'apprezza, e fa qualsiasi sacricio per essa. È per questo che siamo obbligati a riettere anche a questa non indierente dicoltà, non certo insormontabile, dal momento che vediamo che la gioventù si avvicina a noi. Oh, amato Padre, ma quando per la carità dei nostri cari benefattori ci sarà dato di avere i mezzi proporzionati per infondere anche in questa branca dell'istruzione lo spirito cristiano? Non le voglio parlare dei lati decienti del magnico e reale quadro esteriore della scuola in Giappone, che si rivelano a chi studia lo spirito intimo di questa istruzione dal punto di vista morale. È pensabile, prevedibile e in molti casi reale, come è vero che il problema della scuola e della sua potenza è capito assai assai in Giappone. E ripeto: Quando alla Provvidenza piacerà darci i mezzi proporzionati per raggiungere lo scopo di santicare coi principi cristiani la scuola giapponese?. 201 11 1932 ...Lei, amato Padre, che coi suoi occhi ha veduto con vera ammirazione la oritura delle opere educative giapponesi, e che può paragonare con quelle la nostra attuale miseria è in grado più di qualsiasi altro a comprendere le nostre necessità. Ricaldone Pietro / 1932-4-8 /, Vicario del Rettor Maggiore defunto Di ritorno da Tokyo per l'adunanza dei Vescovi trovo la sua carità, la carità dei nostri superiori e Deo gratias! Spero così di arrivare no a Giugno, in cui arriverà qualche cosa. A Tokyo il Signore mi ha fatto provare le delizie della quasi perfetta povertà6 perché di notte in Arcivescovado fui derubato di tutto, perno dei calzoni, con denaro preso in prestito. Evviva! Per strada il Vescovo di Okayama mi ha gentilmente fatto mangiare con sé. . . Provai con gioia la nullità delle cose umane e la bontà della Provvidenza, che poco dopo a mezzo del buon Mons. Roy (ricorda?) di Kagoshima mi faceva riavere tutto il derubato, perché i ladri arrestati avevano ancor tutto con sé. Se le raccontassi i particolari risulterebbero chiare le eleganti disposizioni della Provvidenza, la nomea che abbiamo presso tutti i Vescovi e ordini religiosi di poveri e l'aetto che tutti nutrono per noi. ... A Torino prevedo sarà assediato dagli Ispettori. . . 7 Ado i nostri bisogni al suo cuore, perché non posso essere vicino (vari confratelli non trovano giusto che le Visitatorie, che contano pure un numero ragguardevole di confratelli, non possano aver voce. . . ) e rappresentarglieli a viva voce. Ci aiuti, ci consigli, ci ami. . . Siamo i più lontani ed i più bisognosi in tutti i sensi ed è per questo che il Sig. Don Rinaldi ci prediligeva. Ho varie altre questioni che sottoporrò ai Superiori ad elezione avvenuta. Circolare salesiani / 1932-4-12 / In mezzo a dicoltà in cui ci dibattiamo il Signore non ci lascia mancare né il lavoro né le consolazioni dell'apostolato, ed è davvero un succedersi da ogni residenza di notizie care, che mentre dicono da un lato il lavoro attivo che venite esplicando, dicono pure la benedizione di Dio sulle nostre opere. Ritengo anche siano da considerarsi come premio dei sacrici a cui tutti generosamente vi sobbarcate per far fronte alla situazione. Il massimo dolore di Don Cimatti in tali contingenze è solo questo: di non potere con prontezza e sucientemente secondo i bisogni venirvi in aiuto. Non è ignota a voi la nostra condizione. La S. Sede, i nostri Superiori ed i nostri cari benefattori con vero senso di carità e simpatia ci vengono in aiuto, ma date le circostanze mondiali ed i bisogni del momento, 6 Mentre era a Tokyo per l'adunanza dei Vescovi e Capi Missione, ospite del Vescovo di Tokyo, durante la notte fu derubato di tutto, anche dei calzoni. La cosa suscitò ilarità, e tutti lo aiutarono. Il malcapitato ladro fu preso perché mangiando i cioccolatini che Don Cimatti aveva in tasca gettò 7 lungo la via la carta in modo da segnare la via percorsa. Stava per cominciare il Capitolo Generale per la nomina del Rettor Maggiore. 202 11 1932 l'aiuto che ci inviano non è suciente a toglierci dalla dolorosa situazione. ...La prova che attraversiamo, ne sono certo, è puricazione, è la promessa di Gesù a quelli che Egli predilige. Beati noi se sapremo valutarla nel suo giusto valore. Vi assicuro che si fa tutto quello che si può per venirvi in aiuto. Armiamoci tutti di grande pazienza e speranza. Ogni casa cerchi anche di escogitare tutte quelle risorse che valgano ad alleviare questo stato di cose; diamoci attorno, e poi adiamoci senza timore alla Divina Provvidenza. ... In attesa di miglior studio sulla possibilità di ottenere dai cristiani più forte aiuto in favore della propria Chiesa: a) È prevalso il concetto di formare la coscienza dei cristiani a questo dovere, piuttosto che ssare tasse o contributi annui o per le singole funzioni. b) Si introduca dappertutto la bella usanza di chiedere l'elemosina in chiesa durante la santa Messa o altre funzioni. Non è male specicare le intenzioni ai cristiani. 2. Per venire a formare poco a poco la coscienza dei cristiani, e anche per chiarire ai pagani l'insegnamento cattolico al riguardo, arrepta occasione, si parli dell'Autorità e delle relazioni che il cittadino deve avere colle medesime. . . D'ora innanzi la festa dell'Imperatore sarà celebrata con solenne funzione anche in tutte le Chiese cattoliche dell'Impero. Chi avesse proposte concrete che valgano ad arontare il problema dei cattolici di fronte alla religione dello Stato (Shintoismo uciale) abbia la bontà di inviarmele dovendo fare relazione a S. E. il Delegato. Però non cesserò mai di raccomandare (perché ne sentii l'eco anche nell'adunanza dei Vescovi):8 a) Si abbia grande prudenza nel parlare o scrivere di questo argomento. b) Grande cura e vigilanza a che i catechisti o i giovani che sono presso di noi non dicano cose che possono suonare sconvenienti alle orecchie dei Giapponesi. Siamo controllati più che non si pensi, e poi abbiamo avuto già qualche grattacapo anche per queste imprudenze. c) Attenti noi pure quando dobbiamo o pubblicamente o privatamente parlare di altre religioni a tenere un linguaggio conveniente e sempre calmo, condito di dolcezza secondo lo spirito del nostro San Francesco. E giacché sono in questo tema permettetemi di insistere su questo argomento e di pregarvi di informare a questo spirito tutti i vostri dipendenti. Voi conoscete la suscettibilità dei Giapponesi. Noi certo non guadagniamo le loro anime se con parole dure, aspre o li rimproveriamo o facciamo loro le correzioni, specialmente quando questo avvenisse pubblicamente. Anche nelle circostanze in cui inevitabilmente dobbiamo far sentire loro la parola ferma e sicura del medico che deve tagliare e far uscire sangue vivo, usiamo le formule gentili in uso nel loro linguaggio; lavoriamo più con la persuasione che col comando. . . Siamo medici delle anime loro, ma anche padri. 8 Il 5 maggio l'Università dei Gesuiti in Tokyo ebbe problemi con la polizia per aver riutato uno studente cattolico di fare riverenza all'immagine dell'Imperatore. Stessa cosa alla scuola dei Marianisti. La bufera si stava avvicinando anche alla nostra missione. Era necessaria la massima prudenza. 203 11 1932 Anche nella spiegazione dei doveri cristiani, più che dire Fate è meglio dire la formula esortativa: Facciamo. . . , in modo che le anime a noi adate si accorgano che siamo ai loro anchi per aiutarli e sorreggerli. Insomma giapponesizziamoci quanto più possiamo nelle manifestazioni del linguaggio del loro galateo, ecc., per trarre tutti a Cristo. Sono pensieri che ho udito qua e là, in alto e in basso e che frequentemente vi comunico, confessando che per primo ne ha bisogno chi vi scrive. Tassinari Vasco / 1932-4-15 /, chierico, fratello di Clodoveo Grazie ai Superiori, specie al Direttore cui bacerai per me la mano, al bravo assistente Zanin, ai soci dell'Opera Missionaria e a un cotale Vasco (non so se lo conosci) degli auguri che contraccambiamo di cuore. Pregate, pregate. Per me non domando in speciale a voi che questo. Si sore, ma Gesù consola con lavoro apostolico, con battesimi e con consolazioni spirituali. Allegri e avanti sempre. A quel cotal Vasco dirai che la virtù è fatta di c + s + u e senza c e u non si conclude nulla. Clodoveo bene è grasso un po' incantato, ma si scatenerà a suo tempo. Non so chi di voi due sia il migliore: procura di non essere inferiore a lui. Allegro, laborioso. Raccomanda ai soci il lavoro, il sacricio e l'umiltà. Anche se non andrete nelle missioni propriamente dette, dovrete essere sempre missionari e quindi averne le virtù. Mooney Edward / 1932-4-23 / S.E. Mons. , Delegato Apostolico Torno da Osaka9 dopo una dozzina di concerti e conferenze di propaganda cattolica, contento di aver visto e imparato ed ammirato tanto bel lavoro d'apostolato che sanno fare i missionari e Congregazioni religiose. Non Le nascondo la santa invidia che provavo. . . Benedica il Signore tutto e la buona volontà che hanno i salesiani di lavorare in questi grandi centri per tanta gioventù, e conceda i mezzi formidabili che sono necessari per fare qualche cosa. Non ci venga meno la carità dell'E. V. quando ne ha la possibilità. Il Signore La rimeriti di tutto. Ossequi cari al buon Segretario. P.S. - Il prossimo 26 aprile è la festa del nostro Beato Don Bosco.10 Assicuro speciali preghiere in quel giorno per V. E. 9 10 Dal 13 al 20 maggio aveva tenuto una serie di concerti nella zona di Osaka, durante i quali il famoso Padre Candau tenne le conferenze. A quei tempi la festa di Don Bosco si celebrava in quel giorno. 204 11 1932 Muzio Giuseppe / 1932-4-24 /, studioso di Rosmini, ex-allievo di Valsalice Vedi come è buona Maria! Inizio del mese suo. . . Viene la tua carità. Accuso ricevuta della tua carità, che ho trasmesso al nostro Don Liviabella come era indicato nella postilla del bravo Don De Bonis. Prego e faccio pregare secondo le tue intenzioni. La prossima oerta (vi ho tassato, voi! vecchi miei Valsalicesi) è per Don Piacenza a Tokyo. Non temere, che le preghiere e sacrici sono per te, perché i tuoi giovani e voi confratelli. . . Secondo le tue intenzioni. Ormai mi sono legato tanto a questa terra, nonostante le liete e tristi vicende, che dicilmente mi muoverò, salvo il vuolsi così colà. . . . Allegro sempre e lasciamo un po' la losoa. . . Grazie. Anticipo auguri pel patrocinio di S. Giuseppe e Pentecoste. Circolare ai Missionari del Giappone / 1932-5-1 / (traduzione dal giapponese) I religiosi salesiani di Don Bosco ai quali è stata adata la missione indipendente di Miyazaki, hanno aperto a Beppu una nuova residenza.11 Colà su di un terreno di loro proprietà essi hanno già costruito una modesta casa. Serve contemporaneamente di cappella e di abitazione per i missionari. Nel cortile adiacente ogni giorno vengono a divertirsi un buon numero di ragazzi: ad essi si cerca di dare anche un po' d'istruzione religiosa. Specialmente durante la stagione dei bagni, arrivano a Beppu cristiani da tutte le parti del Giappone, dalla Cina, dalle Filippine. Anche tra i pagani noi constatiamo un movimento assai consolante verso la nostra S. Religione. Per queste due ragioni e in più per dare ai missionari un'abitazione più conveniente e anche per provvedere per coloro che verranno per motivi di salute, mi sono proposto di cominciare la costruzione di una chiesa con annessa sala per le riunioni. A questo scopo imploro la carità di tutti e faccio l'invito a voler collaborare nella misura dei mezzi a vostra disposizione: si tratta di un'opera che in avvenire produrrà abbondanti frutti di bene. Le condizioni mondiali del momento forse mi sconsiglierebbero di lanciarmi in un'opera simile, ma la condenza in Maria Ausiliatrice alla quale desidero dedicare questa nuova chiesa e di più la vostra carità provata, mi spingono ad iniziare al più presto possibile un'opera divenuta necessaria per la gloria di Dio e la salute delle anime. 11 La nuova reisdenza di Beppu era stata iniziata nel dicembre 1931. Ne era incaricato Don Escursel, spagnolo. 205 11 1932 Ricaldone Pietro / 1932-5-1 /, Vicario del Rettor Maggiore defunto Sottopongo all'illuminato parere del Rettor Maggiore e dei Superiori il problema importantissimo dello studentato Teologico per la Visitatoria Giapponese, ...ecco le varie proposte, studiate dal Consiglio ed anche dai confratelli sacerdoti della Visitatoria. 1. Avere uno studentato nostro. È la proposta che arride alla maggioranza. Si oppongono varie considerazioni. Potremo noi ottenere dai Superiori un personale ottimo, quale è necessario per avere uno studentato, che sia corrispondente ai bisogni di formazione culturale per questi paesi?.... 2. Unire le forze con altri studentati dell'Estremo Oriente. già funzionanti per addivenire ad uno studentato Molte gravi dicoltà si oppongono. Buon centro sarebbe certo la Cina, ma con la fobia vicendevole di questi due popoli, al momento attuale certo non solo farebbe cattiva impressione (anche se si tratta di stranieri solamente. . . ma fra poco avremo anche i giapponesi. . . ) ma ne verrebbe certo del male all'Opera nostra e più alla missione. 3. al gran seminario di Tokyo, l'unico per ora in Giappone. Se i salesiani avessero una fondazione a Tokyo si potrebbe pensare a far frequentare dai nostri il Gran Seminario, ma a parte che non si possono certo mandare tutti i nostri a Tokyo, a parte la questione nanziaria, non si possono mettere certo molti dei nostri che saranno deboli negli studi.... Al massimo se si credesse far usufruire a qualcuno. Ma è necessaria prima la fondazione a Tokyo, che credo sarà ancora assai lontana. Far studiare i nostri 4. Vi è chi propone il ritorno di coloro che devono fare la Teologia in Italia. Certo che piuttosto che far male la Teologia e ricevere una formazione insuciente è meglio vengano a fare tale studio in Italia, dove anche i più deboli possono essere accuditi e per la formazione e per lo studio. Ma se ne perderanno molti, che certo non ritorneranno più. La vita di missione in Giappone non è vita di rose. . . Vari possono avere belle doti che conosciute determineranno la fermata per i bisogni d'Italia. ...Si sono fatte e vagliate tutte le proposte ora enunciate per venire incontro alle dicoltà in cui certo si trovano i Superiori specie nelle condizioni attuali, ma insistiamo a che i nostri buoni Superiori, come sempre hanno aiutato questa povera missione, facciano qualsiasi sforzo per venirci in aiuto a che possiamo noi pure avere in posto un ben organizzato studentato Teologico. 206 11 1932 Ricaldone Pietro BS / 1932-5-1 /, Vicario del Rettor Maggiore defunto Già le dissi delle nostre dicoltà economiche. . . Non sono nite. . . anzi. . . Le accennai alle dicoltà desunte dal carattere storico e psicologico di questo popolo e della sua organizzazione attuale iniziata nel 1868, sulla base delle grandi nazioni, tra cui si assise. Voglio accennarle a quelle più delicate desunte dalle relazioni del Cattolicismo colle altre religioni. ...I giapponesi sono religiosi? Ecco un problema interessantissimo. In ogni parte vi sono templi, piloni, luoghi di culto, si fanno pellegrinaggi, voti. . . In casa tutti hanno l'altare degli antenati; cerimonie religiose si fanno in casa e ai templi, vi sono feste mensili, annuali, ecc. Gli altri culti sono liberamente propagati. . . Sono dunque indierenti? O trattano i loro dei solo con quella gentilezza così propria della loro razza? O desiderosi e curiosi del nuovo, abbracciano la novità religiosa, per poi ritornare come erano prima? È ateismo? È dubbio? Ci credono proprio? Sono buddisti, shintoisti? O l'uno o l'altro? Non possiamo certo noi legiferare in questo campo delicato, noi che da pochi anni viviamo in questo bel paese. Ma Lei trova ad es. delle famiglie di quattro o sei individui, ed ognuno appartenente a religioni diverse o a sette diverse di una stessa religione. E pare vanno d'accordo. Trova dei genitori che lasciano la piena libertà ai gli di studiare e praticare una religione diversa da quella da loro professata. Trova tanti che partecipano indierentemente alle feste di qualsiasi religione, e non per pura curiosità, ma eettivamente. . . E allora? Mi pare si possa dire che il loro atto di fede non è donazione totale dell'essere alla divinità non vi danno certo il senso nostro la loro pietà non trova bisogno di comunicarsi alle anime vicine. Tutta la somma della verità dei loro dei è la tradizione, che però non si presenta come forma dogmatica. Vi entra la fantasia e la sensibilità è suscettibile di aggiunte non si impone alla ragione per vincerla e umiliarla. Il giapponese non spinge la credenza no alla certezza, né l'incredulità alla negazione sanno coordinare lo shintoismo, che divinizza la natura e la bontà delle cose, col buddismo che risolve tutto in sapore di illusione e di tristezza, e col protestantesimo che gli dice: credi, e fa quel che vuoi, e non facendosi troppe domande, non preoccupandosi di troppe ricerche, vivono in un'atmosfera religiosa dolce, tranquilla, leggera, che si culla in semplicità, in manifestazioni cerimoniose, in quanto di imprevisto può eccitare il sentimento, la fantasia. . . E lei vedrà il Giapponese collocare il suo Dio indierentemente ai bordi di un ruscello o di una cascatella o di una roccia dalle forme strane o ai piedi di un magnico pino. . . O come spaventapasseri con ritagli di carta nei campi biondeggianti di grano o di riso. . . Passando dall'estrema semplicità puerile di manifestazione religiosa alla suprema maestosità di culto nei grandi e magnici templi. Ma v'ha di più. Il Giappone è la terra degli Dei i giapponesi sono gli degli dei, e come tali partecipano alla saggezza divina. Sono quindi felici, infallibili ecco perché si ritengono di specie diversa della nostra ecco una delle fonti del loro orgoglio nazionale. 207 11 1932 Ricaldone Pietro / 1932-5-9 / , al nuovo Rettor Maggiore12 Il sottoscritto, mentre fa devoto omaggio a Lei che la Provvidenza ci ha voluto dare come nuovo Don Bosco, e promette indefettibile obbedienza per l'esercizio delle mansioni che gli furono adate, avendo e a voce e per lettera ricevuto dal compianto Sig. Don Rinaldi tutte le facoltà degli Ispettori (pur essendo la nostra solo Visitatoria) e quanto avessi creduto di aver bisogno in casi urgenti, domando ora l'ambito delle facoltà che mi sono concesse per l'esercizio dei miei doveri come Visitatore della Visitatoria di S. Francesco Saverio, Giappone. Ricaldone Pietro / 1932-5-9 / Vicario del Rettor Maggiore defunto Penso al gran lavoro di questi tempi, e non voglio dilungarmi. Espongo in pro-memoria varie questioni pel bene della nostra missione, che faccio presentare tramite della Segreteria, perché si è nel periodo delle elezioni e dell'assestamento. Ad ogni modo per non venire meno al mio dovere: a) Come rendiconto mio personale di questo mese e per la salute e per lo spirito nulla di speciale, salvo un rincrudirsi della sensibilità e sensualità. Stagione?, debolezza? Mah! Mi pare di essere tranquillissimo d'anima, ed il Signore mi aiuti. b) Per le nostre cose che Lei conosce, grazie alla carità dei Superiori e benefattori, respiriamo no a Giugno, e nora posso far fronte agli impegni, ma i debiti premono. Strano però che dall'agosto in cui furono inviate, a tutt'oggi, né dal Vaticano, né dal Duce, neppur una risposta. . . è un po' poco. Se almeno si sapesse no, non si può!, uno mette il cuore in pace. Ah, benedetta la burocrazia! Beh! Deo gratias! Ma un'altra volta scrivo direttamente. Vedrà che almeno l'accusa della ricevuta pratica, la ricevo. . . ed è qualche cosa. Lei certo andrà presto in Vaticano. Dica una parolina per questi poveri disperati. . . Ma più preghi per noi e col consiglio e colla opera ci aiuti. I confratelli stanchi, ma grazie a Dio tutti bene in salute, e mi pare tutti ben animati. Il Signore ci mantenga nella sua santa grazia. Ebbi colloquio con Mons. De Gebriant che mi disse: Voi Salesiani, pur religiosi, siete missionari. I miei confratelli sono entusiasti di voi. Mi abbracciò, gli donai una reliquia di Don Bosco: Oh, l'ho conosciuto, gli ho parlato. . . , e la baciava con devozione. Ricaldone Pietro / 1932-5-17 / Rettor Maggiore Ricevo dall'amico Don Braga l'annuncio ho telegrafato a tutte le residenze ho radunato la comunità in chiesa: Te Deum; - Preghiere speciali a Maria e Don Bosco per Lei; 12 Questa lettera spedita in data 1 maggio è indirizzata al nuovo Rettor Maggiore, non ancora eletto. Don Ricaldone fu eletto il 17 maggio. 208 11 1932 Rinnovazione per le mani di Maria dei nostri voti e promesse, che dicano al nostro nuovo Don Bosco il nostro indefettibile amore verso di Lei, verso la nostra Società l'assicurazione dell'adempimento dei nostri doveri usque in nem. Ad multos annos, amatissimo Padre, e colgo subito l'occasione anche per essere dei primi ad augurarle buon Onomastico, ed assicurarle speciali preghiere. Che dirle? Penso al cumulo di cose, e sarebbe un abuso del suo tempo, propugnando le mie cose. Domando solo: a) Ci ami e ci benedica. Siamo i più bisognosi in tutto, in tutti i sensi. . . b) Ami e benedica la mia povera anima e m'aiuti a salvarla. Lei sa in che condizioni mi trovo. . . c) Ami l'inizio dell'opera nostra, più minuscola del grano di senapa. Si sta passando dal Giappone momenti critici nel suo assestamento politico. Deus scit! Per ora non c'è da allarmarsi, ma potrebbe succedere forse più presto di ciò che si pensa un cataclisma. Fiat voluntas Dei! Tirone Pietro / 1932-5-26 / Direttore Spirituale Generale Grazie della sua carità nell'investirsi dei nostri bisogni e di quanto ha fatto e fa per noi. Ho coscienza di aver fatto quanto stava da me per domandare l'elemosina, non è arrivata nelle proporzioni di chiudere i buchi. È segno che la Provvidenza vuole stiano aperti, a nostra umiliazione, per eccitarci ad una più stretta povertà, ad una più totale ducia in Lei. . . E così sia! Ormai mi sono rassegnato, e penso che da me la Provvidenza non vuole la conversione delle anime, ma che cerchi i mezzi per vivere. Crollano intorno molti ideali che si sentono dire sui libri, che si pubblicano sulla vita missionaria. . . e si vive nella realtà. Si sore nel vedere che si è qui per uno scopo. . . Al fronte. . . e non si riesce a fare, perché mancano i mezzi. Deus scit. . . Noti però che la Provvidenza non ha lasciato mancare il necessario ed anche qualche cosa di più del necessario, e quindi, pur sorendo (più spiritualmente che materialmente) ci si butta nelle mani di Dio e avanti. Dopo tutto è Lui che fa e se Lui vuole così, così sia. Grigoletto Giuseppe / 1932-5-26 /, per l'ordinazione, ex-allievo di Valsalice Giuseppe carissimo, Grigolo Zuca baruca. . . Sarà l'ultima volta. . . prete. . . 13 perché dopo sei 1. La meta si avvicina, mio buon Giuseppe, ed il Signore ti aiuti e Maria ti faccia da mamma e Don Bosco da Padre. Tu conosci per te il valore di queste due parole. Ho oerto al Signore per te le preghiere speciali della novena di Maria Aus. 13 Il nomignolo di Don Grigoletto era Zucca Baruca. Don Cimatti dice che sarà l'ultima volta, ma di fatto lo userà ancora. 209 11 1932 2. Non solo desidero, ma voglio dire una Messa per voi (tu, Lorenzoni, Zampesi e Oldani... Che rifondere? È Don Cimatti che non potrà mai sdebitarsi con voi). Non so quando pigliate Messa presa o non presa - la dirò il giorno della festa di S. Luigi (21 Giugno). 3. Le immagini di prima Messa (ai miei tempi) le regalavano gli altri. . . quindi non dovresti pensarci tu. Meglio seguire però anche in questo l'uso comune. ....Le preghiere. . . sai come saranno dirette da Don Cimatti, che ti conosce. . . Gli auguri: Gesù infonda in te il suo cuore, la pienezza delle sue grazie, per trasformarti in virum perfectum. E basta. Sai che non sono capace di eondermi molto perché. . . mi fa male alla salute. Sognai di esserti vicino nell'eventualità di una venuta. . . ma la realtà del regolamento delle elezioni e più le condizioni nostre (il Giappone sta passando brutti quarti d'ora d'assestamento!!!) non lo permisero. È un gran sacricio per me, più meritorio per entrambi. Il merito di quanto fai lo troverai in Paradiso. Dio ti benedica e ti conceda per l'anima tua e per quante verranno a contatto tuo de rore coeli et de pinguedine terrae, mensuram plenam, confertam, coagitatam, supereuentem. Fa' anche le mie parti ai tuoi colleghi di Messa e prega per chi ti bacia la mano. Ricaldone Pietro / 1932-6-2 / Rettor Maggiore Sono in piena visita pastorale e religiosa che voglio terminare in giugno... Faccio il mio e delle cose più salienti e rispondo alla sua carissima del 5/5/32. Salute: optime in tutto. Studio e lavoro: non manca. È un lavoro più che di apostolato, di domanda di mezzi, accudire i confratelli. Posso fare poco per lo studio del giapponese e anche per lo studio della teologia e cose sacre. Il Signore conosce le mie dicoltà, la debolezza delle mie facoltà. Don Cimatti si dona all'apostolato? Cerco di aerrare tutte le occasioni, ma come missionario faccio la centesima parte dei miei confratelli. Pazienza! Se il Signore vuole così, sia così. Dato quindi questo stato di cose, la mia incapacità a comandare ecc. non so come rispondere al terzo punto del rendiconto. Dirò: tento di fare quel che posso, ma come superiore ecclesiastico e religioso, come direttore ed insegnante lascio certo a desiderare. Deus scit. Pratiche di pietà: mi pare non venga meno la buona volontà. Lavoro sull'unione con Dio, sull'esame di coscienza e sulla devota celebrazione della S. Messa. Mi pare che indietreggiamenti non ci siano. Mi aiuti colla preghiera. ... Non mi lamento, amat.mo Sig. Don Ricaldone, dei mari e monti promessi o altro. . . Mi sembra che quando si fa una pratica, via! una risposta qualunque, la si può dare, e, mi sembra, la si deve dare. Lascio la speranza della lettera al R. Governo. Scrissi anche 210 11 1932 una supplica al S. Padre, presentando le nostre modeste pubblicazioni, fra cui il Vangelo in giapponese la prima opera del genere in giapponese omaggio al S. Padre nel 50.mo ecc. Oh, via! Non pretendo, no, chi lo può pensare? Ma, almeno una benedizione. . . La darebbe anche Lei. Non mi nascondo che al S. Padre può essere non sia stata presentata, sia stata smarrita, ecc. E Deo gratias! Non è la prima volta. . . Gli unici che si investirono delle necessità nostre furono Propaganda e i nostri buoni superiori. ... Intanto mi do d'attorno. Se i Superiori potessero anticiparmi almeno cento mila lire, come paghiamo interesse alle banche, potrei pagarli ai Superiori. . . Ma, creda, non è questo che mi preoccupa, ma che i confratelli stiano bene di anima e di corpo. Al resto ai debiti cioè (che sono una necessaria brutta cosa). . . e dirò con la fondatrice delle francescane di Maria: Una delle poche cose che non ha provato Gesù. . . , pur dandomi attorno ci pensa il Signore. Tassinari Clodoveo / 1932-6-10 / chierico tirocinante in Giappone A n di visita ti avevo scritto una lettera riassumente le mie impressioni. ... Ti ripetei a voce la risposta alla tua del 10 c. m. sulla tua domanda dei voti, e sunteggio a tua tranquillità. a) Don Cimatti si rende responsabile davanti a Dio di tutto. Fa' tranquillo la tua domanda. b) Per lo studio e pietà fa' quello che puoi. Ben altre prove ti prepara il Signore. c) Le tue impressioni sul tirocinio mi paiono sotto certi rispetti vere. Il Signore permette quanto succede attorno a te e che non dipende da te, per tua esperienza. La teoria è sempre (quando si tratta d'uomini) in lotta colla pratica, e gli uomini bisogna pigliarli come sono, non come dovrebbero essere; davanti a Dio incombe ad ognuno la responsabilità di migliorare, e ognuno deve portare il suo contributo pel miglioramento del proprio fratello. d) Il far l'obbedienza per proposito e non per inclinazione naturale, è perfezione. Te beato! Continua sempre così. e) Le miserie della carne le avrai n che campi. Altra è l'inclinazione, altro è l'averla in realtà voluta. L'inclinazione è in natura. Impara da Gesù che aveva amici e prediligeva. . . Buttati in Lui senza timori. . . È superbia ritirarsi perché ti senti indegno delle intimità di Gesù. Animo dunque e cerca di sentire in te la presenza reale di Gesù, come senti quella dei tuoi cari e dei tuoi amici. Non avere paura di trattarlo troppo intimamente. . . f) Le lotte intime che sostieni sono permesse dal Signore per la tua formazione. Non ci vedo nulla di nulla di straordinario, è la lotta dei giovani che vogliono farsi o rimanere buoni all'età tua. Clodoveo, ti raccomando solo in questi e consimili casi condenza. . . e avanti nel Signore. Allegro e prega per me. 211 11 1932 Tassinari Vasco / 1932-6-15 / chierico, suo ex-allievo, fratello di Clodoveo Ma va là. . . che siete proprio stati delusi della mancata visita di Don Cimatti!!! Ah, ah, ah. . . Ma ci credete proprio? E chi è questo povero prete da meritare che voi vi prepariate a riceverlo?. . . Meglio dunque così. . . Bene! Venite pur tutti, che c'è lavoro anche per voi, ma inteso: a) umiltà e sacricio a fatti b) obbedienza ed allegria completa c) sodezza nella castità d) unione ed abbandono con Dio e in Dio, e allora venite, venite. . . Grazie della preghiera e continuate ad essere missionari così. . . Desidero anzi chiarirvi un concetto, che non deve però farvi perdere la vocazione missionaria, per chi l'avesse. Sentite: Pensate alla protettrice delle Missioni, S. Teresina del B. G., che non fu mai missionaria eppure è equiparata al più gran missionario. Perché? Che fece essa? Non potete voi fare altrettanto? La fede non la dà il missionario. Chi la dà? La risposta a queste domande vi chiarirà il mio pensiero che del resto avrete sentito le mille volte. Fate ora, come S. Teresa, e sarete missionari più di noi, se vi aggiungerete il forte desiderio che sia realizzato l'adveniat regnum tuum. Chiaro? Dalla Cronaca di Don Cimatti Corro a Beppu oer parare le botte... Rovinano la frittata la canagliata di due cristiani che denunciano alla polizia il catechista. Tento di pacicare gli animi dirigendoli alla carità cristiana.... Non si riesce. Per l'Assunzione il catechista cesserà il suoo ucio. Le conclusioni? Ridico ai confratelli quanto a voce e per iscritto si è detto e stradetto: Prudenza nel parlare di religione e del Giappone. Sorvegliare i catechisti e giovani confratelli. Stretto uso del sistema di Don Bosco e sopratutto a posto mani e piedi. Poi Vincere il male col bene non procedere per vie pubbliche, molta acqua sul fuoco, farsi degli amici e trattare con carità. Esperienza per tutti: aprire gli occhi su tutto e tutti, tienti amico il potente perchè non ti nuoccia, conoscenza delle leggi, raorzare l'istruzione cristiana, e specialmente trattare sempre e tutti con la carità. È così che il Signore ci fa capire tante cose. Ricaldone Pietro / 1932-7-15 / Rettor Maggiore Sono di ritorno da Beppu chiamatovi da un telegramma di Don Pedro e Don Margiaria. Il massimo giornale della città ed altri della provincia hanno pubblicato articoli, dipin- 212 11 1932 gendo la missione (nientemeno) che un covo di comunisti. . . La patria è in pericolo. Sono andato a consolare, a parare botte.14 Don Margiaria che è vicino aiuterà certo che sono colpi che lasciano strascichi e ombre. È un campo troppo bello e il demonio (è la città degli inferni, Lei lo ricorda) non vuol essere nel sacco. Capirà: in sei mesi i cristiani da 5 sono saliti a 33. . . C'è un catechista zelante, ma ha dato appigli per la sua imprudenza nel parlare di religione, ecc.; nemici (non sappiamo ancora quali) soano nel fuoco. . . Ma spero che Maria A. protettrice di quella casa sarà anche questa volta la nostra Ausiliatrice e ci aiuterà. ...Ad ogni modo il Signore provvederà, ne sono certo. . . Ricaldone Pietro BS / 1932-7-15 / Rettor Maggiore Per la famiglia e per lo Stato giapponese il fanciullo è come la pupilla dell'occhio. Famiglia, scuola e Stato in armonia di intenti plasmano il piccolo giapponese. Quanti a loro modo di vedere cercano di sovrapporsi o contrastare o coadiuvare con mezzi diversi dal loro a questo lavorio di formazione, sono considerati non solo come oppositori dell'educazione, ma della patria. E dal loro punto di vista fanno bene, ed è bene che sia così. Pensi però alla delicatezza di posizione, non dico dell'educatore cattolico, che come tale deve avere il suo bravo permesso dalle autorità e dare garanzia che nella scuola (che è equiparata alle governative, se no, non può vivere) non c'entra il problema religioso, ma del missionario cattolico che (come il salesiano) desidera anche fare dell'apostolato cattolico fra i fanciulli, tra i giovani pagani. Quale delicatezza di linguaggio quando è richiesto sul problema religioso nostro nei raronti al loro, sul problema dell'autorità. Basta alle volte una frase intemperante, mal compresa, mal riferita, perché missione e missionario perdano credito, ed alle volte in un batter d'occhio si perda il frutto di mesi ed anni di lavoro. La scuola segue il fanciullo anche nelle ore dopo scuola; la scuola è al corrente di tutto ciò che si riferisce alla vita educativa dei suoi inscritti e consiglia ed ordina. . . Ecco perché in un attimo lei può vedere sbandarsi le pecorelle, che costarono tante cure. ...Ho detto tutto questo non per scusare la povertà dei nostri risultati, ma per indicare che in Giappone un lavoro anche intenso, non conduce che a magri rendimenti. Proprio come in agricoltura (ed anche in questo ramo lei, amatissimo Padre, è maestro). Un terreno vergine, dissodato, le dà dei prodotti meravigliosi. Un terreno sterile rende a condizione che sia dissodato a fondo, con scassi ripetuti, con concimazioni razionali, con abbondanti irrigazioni. . . Proprio così la missione giapponese: occorre dissodare a fondo, scassare, capovolgere idee, convinzioni, abitudini morali. . . Irrigare ed arricchire 14 Questa burrasca causata da parole imprudenti del catechista giapponese, fa capire la situazione della Chiesa in quei tempi di nazionalismo esasperato. Era necessaria la massima prudenza. 213 11 1932 queste povere anime con sudore, con sangue, con scienza. . . Per quanto tempo? Mah! Lo sa il Signore. Miletto Erminio /1932-7-15 /, ex-allievo dell'Oratorio S. Giuseppe Godo dei tuoi immutati sentimenti di bene, del tuo desiderio di lavorare per la buona causa per essere pronto e preparato (da vecchio esploratore) non temi di andare incontro allo studio, ecc. Bravo. . . E prego il Signore per la totale riuscita delle tue aspirazioni. Invoca Maria e Don Bosco nelle varie dicoltà, mantieniti buono, ed il Signore non solo ti farà realizzare pienamente il tuo desiderio di bene, ma migliorerà la tua posizione e così potrai realizzare pure pienamente la tua vocazione. Come sto? Ma sempre bene. . . Non sai che la gramigna messe le radici è ben dicile farla morire? ...Prega per queste povere anime e per Don Cimatti. Il Giappone più che dal lavoro dei missionari si convertirà per le preghiere dei buoni, il Giappone non si converte che in ginocchio e col sacricio perché superbo come è non può essere piegato che dall'umiltà. Mooney Edward / 1932-7-21 / Delegato Apostolico Il motivo della presente relazione è oltreché di informazione a V. E. per avere quei consigli che siano del caso per nostro conforto, esperienza, incoraggiamento e correzione, e non tema di dirci quanto crede opportuno. Ma ne è anche motivo il desiderio di esprimere il nostro povero modo di vedere e che cosa abbiamo praticamente fatto per fronteggiare la situazione e che intendiamo fare: 1. Di fare opera di propaganda individuale presso le Autorità cittadine e scolastiche per far capire tante cose, che, povera gente! non conoscono. Idem fra i giornalisti. 2. Fare al più presto una pubblica conferenza non per iniziativa della missione, ma di privati, in cui il Prof. Sato (è il nostro catechista di Takanabe, professore di Università, ecc.) esprimerebbe chiaramente l'insegnamento cattolico in relazione ai discussi problemi. 3. Invitare a che la Delegazione Apostolica a mezzo dell'Ammiraglio Yamamoto o di altri presenti ai competenti Ministeri domanda per la giusta riparazione per parte specialmente delle autorità cittadine e scolastiche che davvero si sono comportate assai assai male nella questione. 4. Raorzare la fede dei cristiani e cementare la carità per tutti con una sacra missione. ...Ed ora permetta che in forma condenziale manifesti quanto può rappresentare il lato debole della questione e che forse è la parte più delicata del problema. 214 11 1932 La missione no dagli inizi si trovò di fronte un avversario che ha tanta parte anche nel presente problema, cioè il Vice-Sindaco. Pur non avendo prove assolute di fatto sulla persona, è certo che n dagli inizi la missione fu truata dal municipio per la compera di un terreno che sarebbe stato bellissimo per la Missione e che proprio nel giorno in cui si doveva fare il contratto, fu in un modo assoluto disdetto dal Municipio. È questo signore che ora nelle adunanze dice che non abbiamo diritto di insegnare la religione cattolica a Beppu. Il nostro catechista, è alquanto forte nel parlare e benché gli si stia dietro non è improbabile che forse un po' fortemente, in pubblico nelle conferenze di propaganda, e privatamente nell'istruzione dei catecumeni, abbia espresso assai fortemente il suo pensiero. Quando parla delle altre religioni certo si accende facilmente. ...È un recente convertito dal buddismo. Non va d'accordo con un certo numero di cristiani. Al momento attuale questo è il problema più grave. La piccola comunità (una trentina di cristiani) scissa non è certo la più bella consolazione, specie in questi momenti. Alcuni attribuiscono alle intemperanze del catechista lo stato attuale della situazione. Ma anche qui prove chiare non ci sono. Alcuni lo difendono. . . Questa è certo la massima spina del missionario che si propone appunto e colla sacra missione e col parlare ai singoli cristiani di mettere pace e fraternità. ...Come vede l'E. V. eccole riunito alla meglio quanto ho potuto raccogliere sull'argomento. Sono sicuro che il Signore in tutto questo ha i suoi ni: istruire la nostra inesperienza e forse darci modo di fare una buona propaganda. Ricaldone Pietro / 1932-8-3 / Rettor Maggiore Come vede le scrivo da Beppu, per un po' di esercizi nostri e per predicare gli esercizi alle Figlie di Maria A. ed anche per vedere di attutire la mazzata che (come le scrissi) ci fu data per maligne insinuazioni, accuse, ecc., dei giornalisti. La religione cattolica insegna che l'imperatore, l'inno nazionale, la bandiera nazionale, la pietà liale non sono importanti. . . La residenza di Beppu è un covo comunista di cui l'esponente è uno spagnolo, Don Escursell. . . Lì si lavora senza il permesso del Governo. . . I direttori delle scuole hanno proibito agli allievi di frequentare la missione. . . . Eccole il sunto delle motivazioni che hanno fatto il giro dei giornali locali, dell'isola e del Giappone. Quale l'origine? È dicile poterla dedurre chiaramente. 1. Il catechista addetto ha forse in pubbliche conferenze forzato un po' la mano contro le altre religioni può essere che nell'istruzione dei catecumeni abbia detto qualche frase, che mal compresa e mal riferita diede appiglio che abbia trattato un po' bruscamente i ragazzi (e anche qualche confratello avrebbe dovuto usare più carità), ecc. e forse nello scrivere pepato. . . 215 11 1932 2. Il capo del rione ed il vice-sindaco vedono la missione come un pruno negli occhi. . . 3. Un gruppo di cristiani non vede bene il catechista e l'hanno amarissima con lui. . . E non vogliono perdonare . . . È questo per me il fatto più doloroso. . . e non credo ci sia da pensare male dubitando che vari di essi siano la causa delle accuse. Mooney Edward / 1932-8-9 / Delegato Apostolico Mentre dal più profondo del cuore la ringrazio e dei consigli e delle parole consolanti che ha voluto inviare in questa dolorosa circostanza, seguirò del tutto la linea di condotta indicata. Tanto più che anche se si potesse supporre che l'autorità desse torto a se stessa, la cosa non farebbe che inasprire gli animi e crearci degli avversari ancora di più. Mi piace più seguire la via di S. Francesco di Sales. La cosa si è intricata ancora di più perché due cristiani hanno deposto alla polizia contro il catechista anche in relazione ai fatti indicati sul giornale, e non è il caso di suscitare ora altri incendi dal momento che gli appigli ci potrebbero essere. Seguo la via indicata da V. E., spero assai nella missione che daremo ai cristiani, che in gran parte si sono comportati diremo noi italiani da vere canaglie verso la missione. Pazienza. . . Il Signore sa lui i motivi di tutto questo e lo ringrazio ben di cuore, perché abbiamo imparato molte cose. Per l'Assunta ho licenziato il Catechista. . . E. . . Cominceremo da capo. Il lavoro non manca. Ci benedica e ci aiuti col consiglio, colla preghiera e in tutte le forme a Lei possibili. Gusmano Calogero / 1932-9-22 / segretario del Capitolo Superiore La carta non è degna. . . ma non è una lettera uciale e quindi. . . e poi un po' di povertà. . . Ed anche per farle gustare un brano di giapponese.15 Grazie della sua del 1/8/32. Era dal Maggio che non ricevevo posta da Torino ne ho incolpato la Manciuria, le inondazioni, le guerre. . . Se non fossimo in Giappone in cui la lentezza nelle pratiche è all'ordine del giorno (alle volte ci vogliono anni), potrei scattare. . . Ma ormai ci sono abituato. Avevo bisogno di risposte (che non dipendono da Lei) e verranno quando piacerà al Signore, tanto prima non si può. Mi dà una notizia ben tipica. . . Che per me le cose stavano per andare male. Non capisco perché? Non siamo nelle mani di Dio? E salvo quello che è voluto dalla malizia umana, non è tutto permesso da Dio, e quindi bene? A molti beni poi si può rinunciare, perché l'obbedienza ha i suoi limiti anche nella virtù (belle idee! Vero?). . . E si rinuncia.16 Per me è da anni che supplico i Superiori che mi facciano lavorare senza 15 16 Il retro del foglio è scritto in Giapponese. Da notare che in quell'estate c'era stato il Capitolo Generale. Quel: le cose stavano per andare male non è un'allusione all'elezione a qualche carica? Aveva molti suoi ex-allievi tra i capitolari. 216 11 1932 responsabilità di superiorità perché non sono capace a fare il Superiore (pur la superbia facendomela desiderare). Era la deposizione? Avrei fatto un pezzo di musica da immortalarmi. Più dei portafogli. . . che ci può essere? Ne avevo bisogno per pagare i debiti. . . e li avrei accettati. . . Se ha dei portafogli pieni, me li invii pure. Lo Yen è diminuito. . . Prima con 10 lire davano uno Yen, ora due: veda se non ho ragione di desiderare i portafogli. Dignità ecclesiastiche?. . . Capirà! Sono troppo repubblicano e comunista. . . È impossibile accettare, e l'obbedienza non c'entra. Non si ricorda che in refettorio in Capitolo feci un'invettiva al riguardo, che mi provocò le forti osservazioni pubbliche del mite Don Francesia e dei Superiori? Più in su, non so che pensare, salvo il Paradiso. Più in giù. . . vado giubilante, anche dentro al Purgatorio (per amore di Dio) in cui sono sicuro di dover rimanere per i miei peccati no al giudizio universale. . . È giusto come dice Lei: Lasciamo fare alla Provvidenza che fa bene tutto. Ah, beato Lei che è segretario. . . Felice in questo mondo e più nell'altro. Preghi, che sono in un mucchio di crucci morali. Ricaldone Pietro / 1932-9-27 / Rettor Maggiore Amat.mo e Rev.mo Sig. Don Ricaldone, buon padre mio, Ricevo la sua apportatrice di immensa gioia, perché è la prima per me del Rettor Maggiore, attesa dal 16 Maggio. Deo gratias! Deo gratias! ... Speravo risposta a quesito mio personale importantissimo: quali autorizzazioni ho dal nuovo Rettor Maggiore? E la scongiuro di dirmi chiaramente, perché il Visitatore ha solo poteri conferitigli dal Rettor Maggiore, e nessun altro: ed il precedente non è più. ...Ed ora permetta alcune franche osservazioni che oltre essere mie vedute personali, riettono anche il pensiero del Consiglio cui ho letta la lettera. 1. Non credo di aver manifestato ai Superiori, come mio parere, che vi fosse in quest'anno sosta nell'invio. Ho domandato ripetutamente aiuto e per la tipograa, e per il nostro studentato almeno per la losoa (Don Cimatti ha ripreso l'insegnamento regolare di losoa e scienze) e materie importanti. Ma come vuol dare fondamento a uno studentato losoco e scuola professionale senza insegnanti? Può essere che Don Cimatti abbia detto forse: se i superiori non possono aiutarci né col personale, né coi mezzi, meglio piantare lì ma ho coscienza di aver sempre domandato ho espressa chiara la situazione in cui ci troviamo in relazione allo studentato nel prossimo anno e come ci troveremo all'inizio della teologia (Deo favente l934). 217 11 1932 Ad ogni modo chiniamo il capo. . . e facciamo i voti per l'avvenire. La mia povera testa mi dice che non ci guadagniamo materialmente (perché Propaganda conta i sacerdoti e al prossimo anno aumenterà?) né dal conforto perché si fa intorno il vuoto alle opere. . . Sa, tener su il morale di questi studentelli in terra di missione. . . E quanti insegnanti devo mettere per loro se non si vuole dire di aver uno studentato sulla carta?. . . Via! Ne convenga, amatissimo Sig. Don Ricaldone, è ben doloroso! So però che non ne perdiamo facendo come dicono et vir oboediens. . . . Non però sul consiglio di Don Cimatti. Così sia, così sia. .... Bonum mihi quia humiliasti me!. 2. ... Per la qualità del personale per me ho sempre insistito e insisto solo a che nell'inviare i confratelli ognuno osservi il regolamento che dice si inviino le notizie. E non costa nulla: i documenti sono polverosi negli archivi e servono a nessuno, in Europa. ...Non posso invidiare altri perché domando ai Superiori il personale, non le persone. Per questi che vengono dal noviziato, possibile che non si accorgano di difetti esterni e di cui dovrebbero essere edotti? Mi pare di essere obbligato a dir questo per il bene della Congregazione. Il carattere, i difetti personali sono altra cosa. Chi scrive è persuaso di averne più di tutti e in Giappone tentiamo vicendevolmente di correggerci. Per me ho tutt'altre idee del personale missionario, come dovrebbe essere ma tutti siamo come siamo e purtroppo non come dovremmo essere. ... Amatissimo Padre, mi aiuti col consiglio, colla preghiera e se può coi mezzi. Su, poltrone di Don Cimatti, al lavoro per la gloricazione di Maria A. . . perché sul terreno diabolico di Beppu deve dominare Lei. Oggi S. Michele. . . Ah, Sig. D. Rua!. . . Ho promesso che metterò nelle letture cattoliche un libro su S. Michele, e una delle prossime residenze sarà dedicata a Lui. Preghi e mi benedica. Circolare salesiani / 1932-10-1 /17 Ogni residenza non dimentichi di commemorare le feste giapponesi: almeno col seguente programma minimo obbligatorio: Esposizione della bandiera, canti degli inni di occasione e nazionale nell'adunata. Ordinamenti per le feste civili: 17 Nell'ambiente nazionalistico di quei tempi, il problema dell'inculturazione dei missionari stranieri diventava sempre più acuto. Questa lettera di Don Cimatti, di cui qui presentiamo solo una parte, mostra come deve essere il missionario fuori del suo paese. Questo problema d'ora in poi sarà sempre più sentito in Giappone, no a culminare durante la seconda guerra mondiale. Del resto non è un problema solo del Giappone, e non solo di quei tempi. 218 11 1932 Avvisare per tempo i cristiani della solennità e dei doveri relativi del buon cittadino: preghiere, esposizione della bandiera, ecc. Funzione religiosa o commemorazione fuori chiesa, possibilmente con invito di autorità o almeno si dia ampia segnalazione o con foglietti o mediante la stampa cittadina o con programma asso in luogo ben visibile al pubblico ottima cosa invitare a fare la commemorazione qualche autorità. In quelle residenze in cui vi è già in funzione qualche scuola, e specialmente se vi sono insegnanti esterni, non è male sentire con loro ciò che si potrebbe fare in tali occasioni. 1. Ricordiamo che per avere frutto nei nostri lavori dobbiamo contare solo su questo dato di fatto, che siamo tollerati, sopratutto come stranieri. È riconosciuta la libertà religiosa ai soggetti, ma la Chiesa cattolica non è riconosciuta come società. È solo tollerata. Bisogna dunque evitare tutto ciò che provoca, sia la polizia, sia lo Shinto, sia il Buddismo, che assai spesso lavorano contro di noi più di quello che noi vediamo. Naturalmente non si può evitare tutto, ma si può e si deve evitare ciò che non è essenziale o almeno ciò che non è urgente per la propaganda della vita cattolica e per la propagazione della fede. 2. Notizie utili a sapersi, desunte da amici fuori missione, dai cristiani, dai confratelli. Mi pare ci siano cose utili per conoscerci meglio e per sapere come siamo valutati dagli altri. a) I salesiani nel modo di fare e di parlare sono troppo aspri e pungenti, troppo pronti nelle osservazioni ai subalterni giapponesi, avendo sempre l'aria di sgridare e di non essere mai contenti di ciò che fanno i giapponesi. Qualche volta poi dai difetti personali generalizzano ai difetti nazionali. . . Voi giapponesi. . . Il Giappone. . . In Italia si fa così. . . Noi Italiani. . . Noi Europei. . . . Comprendete la delicatezza dell'argomento e quanto dobbiamo tenere a freno nervi, lingua e penna, se non vogliamo rovinare in breve molto lavoro. E quel che più conta è farci questa nomea che è davvero opposta al nostro sistema educativo. Le dicerie di Beppu contro il Cattolicesimo furono (lo sapete) in relazione all'Imperatore, alla bandiera nazionale, all'inno nazionale, all'amor liale. Le occasioni che le provocarono furono intemperanze nel parlare, nello scrivere e nel modo di trattare i ragazzi. ...Permettete che francamente ve lo dica, tutti, tutti, tutti abbiamo bisogno di essere stimolati di più ad amare il Giappone (non dico la Missione per la quale c'è davvero una lodevole gara di fare sempre di più e sempre meglio), dobbiamo frenare la lingua e la penna anche parlando fra noi e scrivendo sia in Giappone che all'estero, alle volte giudichiamo troppo catastrocamente e con esagerazioni evidenti e 219 11 1932 specialmente stare attenti che ormai abbiamo attorno chi comprendendo qualche parola d'Italiano, comprende e riferisce a modo suo quanto crede di aver capito, e, data la suscettibilità del carattere giapponese, credetelo, interpreta sempre a nostro disfavore. Dobbiamo collo studio e più col familiare contatto coi catechisti e con quelle persone che ci comprendono, ecc. cercare di conoscere sempre e meglio il carattere giapponese, le sue abitudini, adattandocivi per quanto è possibile. Ripeto quanto ho già consigliato in altre circolari: 1. Si studi e si faccia studiare il Giapponese; istruiamoci sulla storia del Giappone, sulle sue cose notevoli, almeno dei luoghi che sono alla nostra dipendenza, sulle sue costumanze, prendendo occasione da feste locali, da avvenimenti del giorno, da visite fatte, ecc. 2. Si stringano sempre più fortemente le relazioni colle Autorità e colle persone più inuenti del luogo, e specialmente colle autorità scolastiche. Si partecipi alle feste, alle manifestazioni civili o speciali del paese, quando non disdice la presenza del sacerdote. . . E se non si è invitati, cercare di farsi invitare... E specialmente almeno un confratello della residenza cerchi di essere socio delle associazioni che sorgono nella città in cui ci troviamo (associazioni parenti, di educazione, Croce Rossa, Società degli amici, ecc.). Ve l'ho sempre raccomandato, ve l'ho sempre permesso: ora dico: È dovere !. Non facendo così ci priviamo di uno dei mezzi più belli di propaganda non solo, ma di bene ecace e di istruzione per parte nostra. Siamo anche in questo degni gli di Don Bosco, eseguiamone i ricordi che di ha dati e che servono tutti assai bene anche in Giappone. Circolare Consiglio Missione Indip. / 1932-10-4 / Appena si poté avere dalle Autorità quanto ci interessava sapere in relazione alla desiderata fondazione di Miyazaki, desiderata da noi, e desiderata e benvista dalle Autorità Provinciali e cittadine ed aiutata dalla Legge, mi do premura di comunicarvi la traduzione che se non è esattissima per la lettera, assicuro esatta. ...Prego che al più presto mi diciate il vostro parere, perché se non vogliamo perdere i sussidi di quest'anno, bisogna che iniziamo al più presto. Le autorità hanno già approvato. L'anno nisce al 30/3/1933. ...Il Governo e la Provincia certo pagano i sussidi stabiliti dalla legge. Il pagamento però è fatto alla ne dell'esercizio dietro presentazione dei conti. La città paga naturalmente in proporzione dei ricoverati che invia e anch'essa alla ne dell'esercizio. Quelli che entrano per conto della Missione occorre naturalmente che siano mantenuti dalla medesima. Ha una parte di importanza massima la scelta della Direttrice cui incombe il PONDUS DIEI ET OPERIS. . . Se conoscete qualche donna forte (mulierem fortem quis inveniet?) 220 11 1932 che volesse sacricarsi per quest'opera santa, segnalatela al più presto. Voi comprendete, occorre sia madre, buona amministratrice e polso di ferro per la disciplina.18 Per iniziare non è possibile naturalmente che sia tutto perfetto, se no non si inizierà mai ad ogni modo invoco il vostro consiglio sincero e franco, ma dato sulla Divina Provvidenza. Mooney Edward / 1932-10-8 / Delegato Apostolico Godo di informarla che il programma d'azione per aggiustare la questione di Beppu secondo le norme concordate coll'E. V. hanno avuto nora buon esito. Vi si è aggiunta l'opera della sig.ra Hirayama, che si prestò a parlare alle autorità civili, scolastiche e di polizia, e che proprio a chiusura della missione (tenuta con vero successo da P. Wakida), volle proiettare il lm dei Martiri nel salone pubblico, tenendo essa stessa un bel discorso di propaganda per la missione. Il P. Wakida pure, col missionario, fece il giro delle autorità, i ragazzi ricominciano a venire è promessa fra breve l'autorizzazione uciale. È proprio vero: Diligentibus Deum (e ci aermiamo di amarlo) omnia cooperantur in bonum e come V. E. ci diceva Vince in bono malum. Il Signore ci aiuti e voglia l'E. V. continuare il benevolo aiuto di preghiere, quando può di mezzi, e di consiglio. Berruti Pietro / 1932-11-1 / Vicario del Rettor Maggiore Il problema più accasciante per noi è la condizione nanziaria in cui siamo piombati per un seguito di circostanze che ripetutamente ho esposto ai Superiori per avere consigli ed aiuti. Sostanzialmente la cosa data da quando venne il nostro Don Torquinst, che ci fu generoso in aiuti per iniziare delle Opere che poi, essendo venuti a mancare gli sperati aiuti, ci hanno irretito in un cumulo di debiti, che ora la Missione si sente impotente a pagare, e per cui continuando la cosa per molti anni, ci mette in dolorose condizioni di arresto e di marasma per tutta la missione ed opere iniziate. . ..A quanto pare i Superiori non mi possono venire in aiuto sia pure con un prestito (ed ora sarebbe il momento buono dato il tracollo della moneta giapponese). Mi sono rivolto a quanti potevo supporre che in una forma ecace potevano venirmi in aiuto, ma andò tutto a rovescio. E allora? Mi sono buttato nelle mani di Dio, ma sta il fatto che siamo in queste brutte acque, a togliersi dalle quali per il sottoscritto che non sa nuotare, è davvero terribile. Pensare che si è qua per salvare le anime e bisogna fare questi mestieri. . . Per 18 L'Opera in questione è quella che divenne l' Ospizio della Carità di Miyazaki, culla dell'Istituto Religioso femminile Suore della Carità di Miyazaki . La donna forte necessaria per la direzione fu poi trovata nella S. ra Maria Hosafune Taki, di Nakatsu, il cui glio aspirante era morto dei tubercolosi in questo stesso anno. 221 11 1932 me è da anni che il mio apostolato non è che domandare limosine. . . Sarà così che il Signore vuole la mia salvezza. E così sia. ... Mi pare che si cerchi di fare tutte le economie. Non si parla in Giappone di merenda o supplementi al pasto abbiamo abolito il vino. Non so che cosa ancora potremo fare senza ledere la salute dei confratelli che, come vede, sono tutti mezzo nervosi, e con questo clima stanno per divenirlo per intero. Venderei me stesso, ma non valgo un soldo e nessuno mi vorrebbe. Ormai si invecchia. Si può pensare a non mangiare. . . Ma allora si dorme e non si lavora. Tirone Pietro / 1932-11-4 / Direttore Spirituale Generale Siccome la residenza abituale è Takanabe, è meglio faccia dirigere qui. Grazie! Mi permetta di dirLe: Oh, se tutti facessero così verso questo povero prete, come si andrebbe bene. . . E costerebbe poco. . . rispondere. ...Quanto a Don Liviabella desidero chiarire: - Il babbo manifestò al sottoscritto il disturbo del glio per lettera alla vigilia della partenza : mostrai la lettera al Sig. Don Rinaldi che mi disse: Ormai non si può fermarlo. Vedremo!. - Gli attacchi fortunatamente non sono frequenti...Succede piuttosto al mattino....Ma sta lunghissimi periodi senza averli e non sono violenti: cade, dorme un po' e può ripigliare il lavoro. - Per me penso che erit error peior priore il dirgli la cosa dato lo stato lieve del disturbo, che non pare si può catalogare più che nel gruppo epilettico (benché ci siano tutti i sintomi) in quello più generale di disturbi nervosi. Ad ogni modo per me non mi sento davvero di dargli ordini in proposito essendo fatto al Vescovo la facoltà di permettere prudenti Ordinarii judicio preferisco per ora scegliere questa via.19 Se Lei la ritiene sbagliata o irregolare, prego i Superiori richiamare il confratello et videant consules. ...Lei ora giustamente mi tira fuori il Canone. La disposizione (creda) lo farebbe diventare epilettico (se non lo è). È con senso di nostalgia che odo l'annuncio della partenza dei 166 nuovi missionari. Strano che non se ne sia trovato uno che potesse venire n qui. Fiat voluntas Dei. Ricaldone Pietro / 1932-11-16 / Rettor Maggiore Grazie della sua ultima veneratissima dell'11 p. m. che mi ha assai consolato. Davvero che Lei ed i nostri Superiori sono i padri nostri. Grazie pure della delicatezza del suo cuore nel comprendere le molte, le troppe dissonanze delle mie lettere. . . Lei è un buon correttore dei miei scarabocchi di armonia e contrappunto. 19 Don Cimatti difende Don Liviabella. In altra lettera, date le insistenze di Don Tirone, citando il suddetto canone dirà: E qui l'Ordinario sono io! . E con questo nisce la questione. Don Liviabella, nella sua semplicità, laboriosità e bontà, è stato uno dei missionari più stimati e amati del Giappone. 222 11 1932 ...Capisco tutto e i debiti e la materialità. Mi guro nella realtà le condizioni dei superiori. Se Don Cimatti domanda è per ubbidire a Dio: Petite! Pulsate!. Se non ti si domanda non si ottiene. . . E alle volte si ottiene propter importunitatem. Se dopo un anno di insistenze (adesso le tiro una satira. . . ) per avere un po' di personale, ho ottenuto zero. . . i Superiori non penserebbero. Guai se non chiedi! mi diceva il Sig. Don Rinaldi, ed è perciò che chiedo per il prossimo anno personale personale personale. ...Per i progetti. . . si seguono le norme date da Lei. Si fa la tela col lo che si ha. Ho domandato ai Superiori se possono inviare quanto arriva intuitu missionis con particolari intenzioni o designazioni. Spero potranno arrivare n lì. ...Aderendo al desiderio da Lei espresso do il congedo a Don Margiaria per sei mesi e se sarà necessario per un anno. Perdo un braccio nella speranza di acquistare o raorzare le gambe per stare in piedi. Non so come ce la caveremo, date le condizioni che Lei conosce, e data la necessità di dare lavoro ai chierici che sono nel tirocinio, per cui non vedo altra possibilità che estendere. Proprio quest'anno il personale sarebbe venuto a taglio, ed anche i piani in questa parte sono crollati tutti. Volontà di Dio e così sia! Non so con precisione come farò rabbercerò alla meglio e avanti senza paura. Se mi sa suggerire qualche cosa. . . Ho sei residenze. . . e 11 che mi fanno il tirocinio 10 il secondo anno e 1 il primo anno e bisogna occuparli, perché sono polledrelli e lei sa che l'ozio. . . Bisogna assolutamente apra qualche altra residenza normalmente due chierici in certe residenze non hanno lavoro suciente. Già preparati i conti la tegola del non invio di personale. . . la convenienza di aerrare l'occasione dell'America mi hanno fatto capire che li ho fatti senza l'oste. ...Ho nito. Mi raccomanda l'allegria. . . Mi raccomandi di essere più serio e meno matto che è meglio. Anche quando grido sulle lettere sono sempre quello. Per me basta che scarichi la responsabilità su chi di dovere, e poi sono a posto sempre. Mi ami e mi compatisca e mi aiuti nella preghiera, col consiglio, col personale e coi mezzi Conte Venerosi / 1932-11-20 /della Associazione per il soccorso ai Missionari ital Nell'approssimarsi delle Ss. Feste Natalizie e di Capodanno, mentre oso presentare a nome mio e dei miei missionari le più sincere felicitazioni e l'assicurazione delle nostre preghiere, oso pure richiamare alla sua carità le nostre pratiche presso il Ministero, e nello stesso tempo pensando che le pratiche precedenti siano andate o smarrite o non ascoltate, pregarla se mi può dare qualche suggerimento anché come ad altre missioni, giunga pure a questa che versa davvero in pietose condizioni, qualche sussidio o aiuto. Lei conosce gli antefatti; la mia supplica cioè a S. E. il Duce l'interpellazione del Ministero degli Aari Esteri all'Associazione Nazionale il consiglio da Lei espresso ed eseguito della relazione appoggiata dall'Ambasciata di Tokyo, che mi assicurò dell'invio 223 11 1932 con raccomandazione. Non mi resta che adarmi alla sua bontà per quei suggerimenti che crede opportuni onde le pratiche precedenti o nuove vengano, se è possibile, ad avere un lieto risultato. Ricaldone Pietro / 1932-11-27 / Rettor Maggiore Oggi a Takanabe 13 Battesimi e per i grandi la prima Comunione buona retata, che consolerà il cuore di Don Piacenza: meritato premio alla sua fede e alle sue fatiche e all'oerta a Gesù delle non poche soerenze siche. . . perché ammalato, e delle sue preoccupazioni. . . perché economo. ... - A sostituire Don Margiaria nell'assenza metterei Don Marega. Se la cava benino per la lingua: è già pratico dell'ambiente, penso che l'atto di ducia gli farà bene. Così lo si vedrà anche alla prova quid valeant numeri. La realtà della vita lo correggerà in molte cose ha già fatto molto protto e ancor più ne farà, perché non gli manca ingegno, buona volontà. Ha bisogno di chi lo ama e comprenda, e poi mi pare che se ne fa quel che si vuole (è così di tutti gli uomini). Gli ho anche adato studi speciali e recentemente ha fatto un giretto nelle parti di Kyoto a questo scopo. ...Oggi ho ricevuto le sue consolantissime. La Madonna, Don Bosco e i Superiori si fanno onore. (Non ne ho mai dubitato, pur avendo un po' gridato e magari qualche volta stonato. . . Ma penso a Lei, anche musico. . . Ricorda quando in ucio preparavamo i libretti del Su cantiam? Oh, che tempi!). Lei mi ha caritatevolmente fatto capire che comprende anche le mie stonate! Deo gratias! Seguo a puntino le direttive indicate e sono sicuro di non sbagliare. Che vuole? Don Cimatti è così: ha bisogno di essere guidato, e poi gli diano batoste, lavoro, laetantes imus. Crocioni? Ma se li domanda al Signore! Tutte le volte che vedo un confratello sorire domando, domando. . . Pare incredibile che su questa pellaccia non attacchino i dolori sici! Beh! Verranno anche quelli. Per me basta che non siano quelle croci . . . Sa bene, quelle luccicanti. . . per cui bisogna essere reid, poumpé, fese pourté la coua . . . . [dialetto piemontese ] Sì vicino alla Croce, la Mamma e vicino a Don Bosco, perché dire Maria A. . . . Grazie del bene fatto con questo bel pensiero all'anima mia. Mi raccomanda l'allegrezza. . . Ah! Amatissimo babbo, ma se è proverbiale tra i missionari . Mons. Castanier mi chiama la vieux singe .Mons. Breton mi prega di scrivergli in francese e fa buon sangue. Alle adunanze dei magnati, il Delegato è obbligato a richiamarmi all'ordine: Ehi laggiù, il Kyushu!. Non le dico nei concerti. . . Ah, se mi vedesse in Figaro . . . Mi raccomandi altro, amatissimo Signor Don Ricaldone. Sì, sì! Compiere generosamente la nostra missione. Mi aiuti il Signore a compiere il dovere, tutto, tutto. . . Ah, peccato non saper fare. . . Mah! Deus scit. 224 11 1932 Caviglia Alberto / 1932-11-28 / salesiano, studioso di Don Bosco Lei sempre buono e generoso, caritatevole. Il Signore la rimeriti di tutto e con Lei quanti nel S. Giovanni ricordano D. Cimatti... Oso dire che quelli sono stati gli anni più belli della mia vita salesiana. Grazie, grazie del bene materiale e spirituale ricevuto da tutti, ché da tutti fui amato; da tutti ho imparato un mondo di bene; tutti mi hanno aiutato. Solo il Signore sa, e compenserà. Che dire a Lei, D. Alberto mio? Mah!... Penso che Lei conosca Don Cimatti, e basta. . . Se no, come dissi altre volte, mi commuovo e ciò non va. Ed ora a noi nell'intimità. Grazie delle preziose notizie. Mi pare che tutto servirà alla miglior gloricazione. Lei che è artista, sa che i contrasti danno risalto. Chissà come avrà fatto bene, profondo, completo l'esame critico sintetico. Oh, D. Alberto ci dia tutte le opere di D. Bosco. E D. Pagella continua tutto nell'accompagnamento? Ricorda D. Alberto, il tema della lancia. . . o giù di lì. . . e la strizzatina d'occhio che facevamo, corrisposta dal sorriso bonario di D. Pagella riesso nello specchio. . . Penso che ora quello specchio che aveva visto tanti furtivi sguardi non c'è più. . . Per me sempre bene. Avanti senza paura e con fede nel Signore, che ci vuol più bene di quel che pensiamo. ...Dicoltà? Solite, ma si procede. La crisi? Tutti ne parlano, e nirà di diventare frase comune per coonestare tante cose. Ma fede in Dio! È così chiaro quel che ha detto. . . Quaerite primum. . . e D. Cimatti ci crede e lo esperimenta cotidie. Deo gratias! Ricaldone Pietro / 1932-12-7 /, Rettor Maggiore Deo gratias! Viva Maria e Don Bosco. Ho un mondo di novità mi pare tutte belle. Ho bisogno di molto consiglio di molte assoluzioni e di molte approvazioni. Ho fatto due novene a M. A. e Don Bosco ...Don Margiaria parte il 22 c. m. Sarà a S. Francisco il 4 Gennaio. Avendo il Governo data tanta facilità ed essendo pronto a darle se Lei pensa sia utile che Don Margiaria faccia anche una puntata a New York e magari a Londra e Parigi, nessuna dicoltà a concedere il congedo per l'anno. Venisse a nire in Italia potrebbe accompagnare i tesori che certo i superiori ci invieranno pel prossimo anno. ...Ha lettera di presentazione ha l'appoggio delle autorità giapponesi alle autorità giapponesi d'America i confratelli hanno promesso aiuto è tracone, e speriamo bene e per l'anima sua e per le anime e anche per le nanze. Al momento non potevamo certo aspettare di più. Il Capitano della nave Tatsuta-maru è Cattolico sarà nel tragitto da lui preparato alla Cresima ed anche questo è un bene. Dunque Deo gratias e se saranno rose oriranno. ...Ed ora a noi. . . Ma, eh! assoluzioni e approvazioni sono necessarie, alcune subito, altre approvazioni con consiglio di fare così e così. . . Questione di Tokyo. Unisco copia della lettera di Mons. Arciv. di Tokyo. Noi siamo convinti che dir di no ora sarebbe peccato, e guastarci con Monsignore, con la Delegazione 225 11 1932 Apost. e con tanti amici di Tokyo (una famiglia dà subito 600 Yen per l'installazione, mobili se si va subito). Occorre mettere il piede a Tokyo20 per quest'anno orientarci e preparare perché per il prossimo anno funzioni la tipograa certamente allora Don Margiaria (se il Signore lo conserva sarà tornato) entrerà in funzione. Per fronteggiare la delicatissima situazione avrei scelto Don Piacenza (con un chierico e coadiutore). Egli, Economo, stando a Tokyo, potrà accudire in forma utile quel bene di Dio che piace alla Provvidenza di Dio di inviarci, ed espletare pratiche che nei grandi centri è più presto compiere... L'opera comincia nella povertà, senza fracasso, e sono sicuro che il Signore la benedirà. Sarà possibile impiantare l'opera dei cooperatori e sono sicuro che sul posto non sarà dicile avere i mezzi. Concludo: domando autorizzazione ad accettare non domando mezzi ma pel prossimo anno personale. Il Vescovo ha urgenza di iniziare ed è già da anni che aspetta. Egli mi dice: Don Cimatti, non deve temere di inviare qui in distaccamento un confratello intanto si faranno le pratiche necessarie ma urge cominciare al più presto.21 ...Sta a Lei dirci: Inurbatevi. . . . Capisce? E si parte da Miyazaki, proprio come il grande Capostipite Jimmu quando assoggettò tutto il Giappone! Ah, Don Bosco! Don Bosco! Oh, come gli vogliono bene tanti tanti giapponesi. Sia per noi, in tutto, il buon Padre. Sì Cimatti onerata conscientia. . . Sì, sì tutti gli oneri; via solo gli onori. L'abbraccio di cuore. Mi benedica. Circolare salesiani / 1932-12-14 / Ricevo dal Superiore dei Gesuiti P. Kuemberg da Tokyo la seguente comunicazione che vi prego di usare nei modi indicati dal Padre. Sono dolente di non potervi dare altri schiarimenti al riguardo. Purtroppo un po' dappertutto, anche nella nostra Missione, sentiamo la ripercussione degli avvenimenti, come già avevamo provato nel nostro piccolo in occasione della questione di Beppu. Il succedersi di queste cose ci ammaestri a essere sempre più prudenti e delicatissimi nel parlare e nell'operare in relazione alle questioni religiose nazionali giapponesi, sia fra di noi e specialmente cogli altri e soprattutto se si dovesse parlare in pubblico, o pubblicare per le stampe.22 Facciamo con fervore la Novena del S. Natale. Annuncio per domenica prossima 18 20 Don Cimatti sentiva forte questa necessità. L'apostolato missionario nelle zone di campagna, come era Miyazaki, incontrava grandi dicoltà, essendo la gente attaccata alla tradizione, ed essendo forte il controllo vicendevole. Ancora nel 2000, i cattolici della diocesi di Oita, comprendente le due provincie che erano state adate ai Salesiani, non arrivavano a 6000. L'aumento maggiore si ha nelle grandi 21 22 città, come ai tempi della Chiesa primitiva. L'opera di Tokyo-Mikawajima, eettivamente fu iniziata un mese dopo, nel gennaio 1933, insieme con l'Ospizio e con la missione di Miyakonojo. Si tratta della questione dell'adorazione all'imperatore, in cui fu coinvolta la Univ. Sophia. 226 Cattolica della 11 1932 c.m. l'inaugurazione a Miyazaki dell'OSPlZIO (Kyugoin).23 Preghiamo perché l'opera di vera carità si espanda e si consolidi a vantaggio delle anime. Circolare ai Missionari / 1932-12-16 / Nell'imminenza delle feste Natalizie e di Capodanno permettetemi che vi presenti i miei più sentiti auguri e l'assicurazione delle mie povere preghiere intensicate in questa occasione. Vi propongo che per il nuovo anno il nostro lavoro spirituale sia diretto all'osservanza più esatta della CARITÀ fra noi e fra i nostri dipendenti, ed all'osservanza esatta della REGOLA. ...Al lavoro per raddoppiare il numero delle vocazioni. È questa per noi la questione vitale. Non vedete che ci mancano catechisti e catechiste? Ci mancano ottimi elementi che presto siano trasformati in santi sacerdoti o religiosi che possano ecacemente venirci in aiuto! Noi dobbiamo conquistare i giapponesi con i giapponesi che lavorino col nostro identico spirito, che ci seguano, che ci comprendano. Solo allora il lavoro dell'apostolato potrà eettuarsi con forza ed ecacia. Ma ricordate pure che per riuscire in questa dicile impresa occorre che prima noi ci trasformiamo in loro, comprendiamo il loro carattere, le loro abitudini, comprendiamo bene la loro lingua, che deve essere studiata ogni giorno, soprattutto che facciamo loro capire che li amiamo...: attirarli a noi, farceli amici, e avvincerli colle opere della carità. Finché non ci persuaderemo di questo e non lavoreremo ecacemente per riuscire a giapponesizzarci, faremo il vuoto intorno a noi, e se l'opera dell'apostolato non rimarrà del tutto sterile, sarà certo assai limitata. Oh, fratelli miei, datemi delle vocazioni, datemi delle buone vocazioni. Diario di Don Cimatti / 1932-12-18 / Inaugurazione dell'Ospizio. Preparativi poveri e negli arredamenti e un po' in tutto. Circa 200 invitati, circa 100 poveri e tutta la famiglia cristiana e salesiana. I discorsi delle massime autorità tutti intonati agli elogi incondizionati e di piena soddisfazione. Ora bisogna agire. Giunge pure l'autorizzazione per l'opera di Tokyo. Oh, che il Signore ci aiuti ad essere degni dei beneci materiali e spirituali che di ha elargiti. Bisognerà che tutti ci sobbarchiamo a sacrici ed aumenti di lavoro. Bisogna anche aprire a Miyakonojo. Mi pare che tutti lo fanno volentieri. Sono del parere che bisogna far di tutto per non abbandonare le posizioni a costo di qualsiasi sacricio. 23 Tra mille dicoltà economiche, la prima parte della costruzione era già pronta per iniziare l'opera in gennaio. 227 12 1933 Figura 12.1: Piccolo seminario a Miyazaki 1933 228 12 1933 1/12 nell'opera sociale di Miyazaki entrano i primi vecchi, curati dalle Figlie della Carità 1/12 si apre la Casa di Mikawajima a Tokyo: Don Piacenza parroco 16 comincia la chiesa di Miyakonojo a sud di Miyazaki 3/inizio Mons. Hayasaka predica la quaresima a Miyazaki e Miyakonojo 4/1 L'asilo di Miyazaki diventa proprietà delle suore 5/24 Benedizione della prima pietra del Piccolo Seminario di Miyazaki 7/15 inizia la sezione bambini nell'opera sociale di Miyazaki 8/20 i chierici teologi vanno a Hong-Kong per lo studio della teologia 10/10 Don Cavoli parte per l' Italia per cercare aiuti 11/4 Inaugurato il Piccolo Seminario di Miyazaki, vi entrano gli allievi e i chierici Begliatti Letizia F.M.A. / 1933-1-4 /, Superiora delle F.M.A. in Giappone Siccome va vociferandosi che Don Cimatti è diventato milionario pur ucialmente non avendo ricevuto comunicazioni dalla loro Madre Generale mi vidi arrivare una somma che dalle indicazioni dei Superiori deve servire per la cessione della proprietà Asilo (terreno e edici) di Miyazaki, intestandola a chi mi verrebbe indicato dalle Superiore delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Si vede che la Rev. Madre ha potuto aderire alla pratica che Lei sa, fu fatta tempo fa, per tale cessione. Non comunicai nulla sempre in attesa di comunicazioni uciali sia dalle loro Superiore che dai miei. Se Lei ha qualche comunicazione in proposito, ben volentieri la conoscerò. Di fronte a Dio, valutando la cosa, credo che ci si guadagna tutti, e Deo gratias.1 ...Invio un pacchetto per le sue gliuole. . . Faccia fare una tombolina. . . Oh, come vorrei dare quello che non ho. . . Quest'anno sarà un anno terribile, ma condo nelle vostre preghiere. 1 Seguono 4 esclamativi, ed in margine a tutto il numero una la di interrogativi, naturalmente segnati dalla ricevente. L'asilo Stella Maris di Miyazaki era stato costruito dalla Missione e adato alla Suore, che vi lavoravano a nome della medesima. Per Don Cimatti, a causa delle dicoltà economiche in cui si trovava, questo era stato un grande sacricio. Finalmente le Superiore di Torino avevano deciso di acquistarlo e di farne un'opera propria. Con la somma ricevuta Don Cimatti poteva pagare un po' di debiti, ma non era suciente a coprirli tutti. 229 12 1933 Ricaldone Pietro / 1933-1-6 /, Rettor Maggiore: si entra a Tokyo I Superiori hanno autorizzato la fondazione di Tokyo, ed è di questi giorni l'apertura di una nuova residenza a Miyakonojo, che incomincia già ad essere vivicata da famiglie cristiane. Mi domando sempre: Perché il Signore ci mette in queste ambite possibilità? Perché in mezzo alle dure dicoltà economiche, in mezzo alle persecuzioni `propter justitiam' il Signore nella sua materna Provvidenza mai venuta meno, così ci consola?. Sarà perché, bambini come siamo nell'apostolato, siamo soliti ad adarci con infantile condenza in Lui, che ci guida per non farne delle troppo grosse? Sarà perché siamo e vogliamo essere sempre i più vicini e fedeli allo spirito di Don Bosco? Sarà perché migliaia e migliaia di anime buone (e non è esagerazione) pregano per noi, e con la loro carità che non conosce tregua, ci vengono in aiuto? Per me non so dare esatta risposta, ma debbo dire, per la grazia di Dio, gli orizzonti e i conni si dilatano; Maria A. e Don Bosco lavorano in questa terra santicata dal sangue di tanti martiri, e, se non col ritmo accelerato, quale desiderano gli incontentabili missionari, si procede, si procede. Miyazaki ha di fronte un nuovo avvenire di bene coll'opera che ha ora tra mano, l'OSPIZIO DEI POVERI, di cui riferirà ampiamente Don Cavoli.2 Veda, amato Padre, le ultime conquiste della carità. Gioisca e si commuova con noi. Le dicono il grazie cordiale e la povera cieca n dall'età di 4 anni, che ora ha veduto Gesù e gli altri poveri vecchi abbandonati, ammalati e deformi, che nella persona di Gesù soerente, sono raccolti dalla missione; ma più le gridano il grazie i poveri orfanelli, nella speranza di essere prossimamente raccolti nell'Orfanotroo, che coll'aiuto di Dio e per la generosità dei benefattori, dovrà sorgere nel prossimo anno. Tassinari Vasco / 1933-1-6 / chierico, fratello di Clodoveo Sempre a tempo gli auguri. Ho bisogno davvero di aiuti speciali quest'anno. Grazie. Sì, Renato sta bene in tutti i sensi della parola. Don Cimatti non c'entra: è il Signore. È un po' oca delle volte, ma buono. ... Per la Cina nessun timore. . . Oh, portino pure tutti i missionari in Cina. Ah, quando sarà che i 400 milioni saranno convertiti! Vedi, Vasco! Non bisogna che i missionari abbiano paura che i fratelli abbiano più mezzi, più personale, più risultati. . . Dobbiamo pensare a Gesù, alla sua gloria, alla salute nostra e delle anime. Ne vuoi un esempio? Vuoi vedere come Gesù ama il Giappone e la sua povera missione? I Superiori sanno le nostre condizioni di nanza non mandano personale quest'anno 2 L'Ospizio qui accennato era stato inaugurato il 18 dicembre 1932. Il 10 gennaio vi entrò la Signora Osafune Taki Maria come direttrice e il primo gruppo di volontarie Aishikai = Figlie della Carità` . La Signora Osafune veniva dalla parrocchia di Nakatsu. Il glio aspirante nel piccolo seminario era morto nel 1932. Quest'Ospizio divenne la culla della nuova Congregazione indigena della Carità., di cui la Signora Osafune divenne la prima Superiora Generale. I bambini vi entrarono in luglio. 230 12 1933 eppure si apre Tokyo si apre Miyakonojo forse costruirò il Seminario e un Santuario a Maria A. ed altro che bolle in pentola. Ah, avessimo fede! E fossimo santi! Siamolo Vasco mio, siamolo; se no che terribile conto dovremo dare a Gesù. Allegro, e impara ad essere più uomo di fede non guardare agli uomini, ma a Dio, e non aver paura della propaganda che altri faranno quando tu sarai in ballo: cerca la gloria di Dio e niente paura. Bravo! Prega perché quest'anno il Signore raddoppi le forze dei missionari in Giappone: siamo pochi e si è duplicato il campo d'azione. Avanti! Evviva Gesù. Saluta omnes. Amiamoci tutti nel Signore. Tirone Pietro / 1933-1-9 /, Direttore Spirituale Generale Lei pensa che la croce che devo portare sia pesante. Siccome non concludo nulla, prego sempre il Signore che risparmi i miei confratelli e butti pure addosso a me. Non so se il Signore mi esaudisca e non devo saperlo Io domando sempre al Signore di farmi ignorare gli eetti delle cose ma non mi sembra di essere accasciato sotto il peso. . . sono grand e gross, ciula e baloss (dicono i piemontesi). Bravi, Superiori cari; preghino preghino. Il Giappone non si converte che con la preghiera sacricata. (Lei mi dice) Sia buono ed esigente!. Mi sembra di dire le cose chiare e per lettera per iscritto e a voce opportune et importune ma veda, siccome ho la convinzione di coscienza che gli altri fanno e sanno meglio e più di me, lascio fare (non contro le Regole. . . e contro lo spirito delle medesime. . . no, no), ma nel modo di lavoro, ecc. ecc. Non credo che sotto il superiorato di Don Cimatti le cose si facciano come le farebbe o vedrebbe Lui. . . L'omnis homo mendax dubito che sia nel senso che mi dice Lei. Che vuole che corregga, caro Don Pietro? Lo spirito, mi pare, lo spirito buono c'è in tutti. Tutti vogliono salvare anime: ed alcuni farebbero prodigi, penso, se fossero soli nel lavoro. Dalla Cronaca di Don Cimatti / 1933-1-14 / Il contratto del Seminario è fatto. Dalle 8 del mattino alle 10 di sera... Mondo orientale...3 All'Ospizio entrano i primi vecchi e la Signora Osafune con alcune ragazze cominciano l'opera di carità. Inizialmente sarà forte la sorveglianza delle autorità. Per un lato è bene, così si riga dritto... Se ci fossero legate completamente le mani è meglio ritoglierci la nostra libertà Circolare Salesiani / 1933-1-19 / Vedete anche voi che da qualche tempo a questa parte, anche nella nostra missione (anche altre non ne sono escluse) i giornali non parlano sempre in modo favorevole del nostro lavoro. In generale sono appunti e accuse mosse al Catechismo in genere, ma alle volte 3 Si tratta del terreno dove durante l'anno venne costruito il Piccolo Seminario di Miyazaki/ 231 12 1933 si discende a particolari di fatto che veri o non veri fanno certo sempre del male, specie ai pusilli e a coloro che ignorano la nostra religione... Vi prego di studiare la possibilità proprio nella festa del nostro Patrono di invitare alla Missione, nelle forme che crederete più opportune nei singoli ambienti, i giornalisti.4 È la festa del Patrono della stampa cattolica avvicinando queste persone si possono chiarire molte idee, stringere preziose relazioni, farsi degli amici, e di fare del bene anche a queste anime. Vedete se è possibile combinare che accettino comunicazioni e pubblicazioni di articoli interessanti la religione e l'opera nostra in Giappone e all'estero: insomma sfruttiamo santamente l'occasione che mi sembra ottima. Ricaldone Pietro / 1933-1-29 /, Rettor Maggiore Come vede le scrivo da Tokyo, dalla seconda città del mondo per popolazione, dalla Capitale dell'Impero, per annunciarle ucialmente l'entrata dei Salesiani nel più grande centro dell'Impero. Entrata calma e tranquilla, senza squilli di tromba o rulli di tamburi; entrata pacica di tre suoi gliuoli: Don Piacenza, ch. Filippa, coad. Ragogna, che già sono al lavoro, sul terreno adato loro dal nostro gran benefattore Mons. Chambon delle Missioni Estere di Parigi, Arcivescovo di Tokyo. Il campo di lavoro è esteso, comprendente due compartimenti della capitale (Arakawaku e Adachi-ku) con un complessivo di 300.000 abitanti, di cui una trentina cristiani. Il campo di lavoro è formato da poveraglia: zona notoriamente conosciuta come la più misera di tutta la città, la più bisognosa in tutti i sensi. . . Il campo di lavoro è formato da moltitudine di ragazzi. Nei pressi della missione vi sono varie scuole elementari rigurgitanti di allievi, che nito il corso elementare inferiore, non trovando altre scuole né lavoro, bighellonano a migliaia per le vie. . . Sono chiare le conseguenze. Come vede, amato Padre, è proprio un campo di lavoro adatto per i Salesiani, che vi ci si trovano, mi lasci dir così, come in casa loro. Pur non essendosi fatta réclame né potendo per ora svolgersi ancora un programma coordinato di azione, il cortile nel pomeriggio è sempre pieno di giovani, e si comincia a sentire già la ristrettezza del locale. Il nostro Don Bosco andava per le vie di Torino a cercare i ragazzi per il suo Oratorio. A Tokyo si sono invertite le parti, e sono i ragazzi che han cercato e trovato i Salesiani, e non pare loro vero di aver a disposizione un bel cortile ove scorrazzare, e non pare vero a noi di aver potuto realizzare con tanta facilità l'inizio di quello che noi chiamiamo oratorio. Il resto verrà poco a poco. . . 4 Don Cimatti usava invitare i giornalisti anche pagani alla festa di S. Francesco di Sales: faceva un buon pranzo e dava loro un regalo facendoseli amici. Questi contatti gli furono utili in tante occasioni dicili. 232 12 1933 Seriè Giorgio / 1933-1-. . . /, Consigliere Generale per gli Oratori Dal 1927 anno in cui abbiamo iniziato il lavoro salesiano in questa missione, si sono pure iniziate le riunioni dei ragazzi e delle ragazze nelle singole nostre residenze, dove fu possibile, quotidiane, dove non fu possibile, settimanali; e nei luoghi dove il missionario non ha residenza ssa, mensili. Date le ristrettezze dei locali non possiamo avere delle grandi adunanze, inoltre bisogna notare che chi frequenta sono per la massima parte pagani (quindi non si può parlare di Oratori nel vero senso della parola) e per noi la massima dicoltà è che la scuola essendo fornita di tutti i conforts moderni per giuoco, ecc. e vigilata con cura dai maestri, salvo i giorni delle ferie, che sono anch'esse piene di attrattive per parte della scuola o obbligatorie o libere, ne viene di conseguenza che è assai dicile la riunione dei giovani come nei nostri paesi. Il fanciullo è in generale congedato tardi dalla scuola e giunto a casa, oltre ai doveri scolastici, ha parte integrante nei lavori di famiglia, colla cura dei fratellini e lavori domestici i genitori vogliono che il fanciullo veda e quando e come lavorano i genitori, ecc. La frequenza quotidiana, se non è corredata dai dopo-scuola fatti bene e da giapponesi, possibilmente insegnanti, può essere più di danno che di vantaggio. Quindi l'oratorio deve essere in pieno accordo colla famiglia e colla scuola, se non si vuole vedere frustrato in breve tempo denaro e lavoro. Essendo per la massima parte pagani, salvo un permesso esplicito dei genitori, non è conveniente parlare di religione, perché molti genitori proibirebbero immediatamente ai gli di venire alla missione. Per queste ed altre ovvie ragioni siamo in una delicatissima posizione ed è probabile che non si sia ancor trovata la vera formula per impostare bene questo problema. Pasquale [Luigi] / 1933-2-8 /5 Ringrazi per me i suoi scolaretti e li esorti a pregare in modo speciale per questa missione che tanto ha bisogno di preghiere. E Lei continui a lavorare per le Missioni. Anche questa è una forma di lavoro missionario per Lei che tanto desidera andare in Missione. Chi le scrive, prima che fosse accettata la sua domanda, ha lavorato circa 30 anni a Valsalice inviando missionari, non potendo andare lui. Armiamoci e partite. . . 6 L'amor proprio può rimanere oeso, ma si lavora tanto bene nell'apostolato missionario anche in posto, proprio nel posto in cui ci vuole la Provvidenza e questo atto di umiltà vale molto più che attraversare i mari. Tirone Pietro / 1933-2-10 / Quanto alla tentazione di Dio di cui mi si fa osservazione, tento di eseguire perfettamente il consiglio dei Superiori non spendere, se non hai modo di chiudere il buco. Mi dica, 5 6 Manca il nome, ma si pensa che sia Pasquale Luigi. Famosa frase del Duce, usata qui per scherzo! 233 12 1933 se Lei domanda aiuto per un'opera, ed il Signore le manda i soldi per farla, Lei che farebbe? Mi pare che Don Bosco li impiegherebbe in quella. Eccole la storia del nostro ricovero... Si tratta per ora di alloggiare una trentina di poveri vecchi, che sono sussidiati dalla città. Spero che pure il Governo e la provincia darà il promesso e dovuto per legge sussidio, col quale si potrà pensare all'Orfanotroo. Ora tutto è pagato e già una dozzina di vecchi sono in sede. O i Superiori sono male informati e pensano a chi sa che cosa, o Don Cimatti non capisce più nulla, né della sede né dei doveri che deve compiere come capo missione (essendo quest'opera della missione).. ...Lei parla della scienza di un certo Don Cimatti. Oh, se lei vedesse, sapesse i miei crucci di coscienza. . . È così! I Superiori pensano che Don Cimatti dica le cose sue con senso di umiltà, di esagerazione. Sì, ho le lauree e di scienze e di losoa e diploma di musica. Ma che ne so di scienze e di losoa? Sapesse quanto costa alla mia povera testa e la preparazione della lezione e di losoa e di scienze. . . Che non capisco, che non capisco. Passi per la musica. . . ma a che serve la musica per la teologia? Ma poi il massimo problema è che o facciamo scuola o facciamo il nostro dovere missionario. Sono buono a poco o nulla, ma che cosa posso fare per la missione, se faccio scuola? Ecco la realtà. Preghi per noi, preghi per noi e specie per me. Più invecchio, più mi comprendo. . . Oh Gesù, noverim me. . . E a tempo opportuno noverim Te! La ricordiamo di cuore. Ossequi e saluti da tutti. Una parolina a Maria Ausiliatrice e a Don Bosco. Treggia Alfredo / 1933-3-3 /sacerdote salesiano, direttore di Faenza7 Grazie di cuore della tua carità e di quella dei cari giovani di Faenza cui scrivo. Il Signore ti rimeriti e ti dia le 700.000 lire che auguri a Don Cimatti, disposto certo a prenderle e che metterebbe subito per la scuola di Tokyo. Siamo entrati e. . . ci resteremo, nel Rione più povero e barabba, come Valdocco dei tempi di Don Bosco e peggio. . . Perché nella seconda città del mondo. Per ora, Oratorio e cura di trecento mila anime e poi. . . Si vedrà. Giacché parlo con te, uomo di aari, ti voglio coinvolgere subito in uno che mi interessa assai. Per sostenere Tokyo ho pensato di domandare l'aiuto dei miei vecchi amici, fra cui conto anche te ed altri che hanno avuto l'alto onore di avere a che fare con me a Valsalice. Devi cioè darti attorno per trovarmi Lire 50 (vedi che non non è poi gran cosa!). A Faenza poi, ci sono ancora, di tale sorta: Don Oliva, Don Vieceli, Don Giudici, Ghezzi, Alberti, Frigerio e forse altri ai quali non deve tornar dicile o per mezzo di amici o di benefattori, trovarmi ciascuno Lire 50. Animo: di' loro una buona parola e sono sicuro che mi aiuterete perché voi volete bene alle missioni. 7 Doveva essere allora il Direttore del Collegio salesiano di Faenza. Della lettera manca il manoscritto: si riporta come si trova sul giornalino del Collegio salesiano di Faenza. 234 12 1933 Conto dunque su di voi. Se vorrai poi alle 50 lire aggiungere degli zeri, padronissimo. Prega e fa' pregare per me che mai dimentico Faenza. Saluta tutti tutti. Ricaldone Pietro / 1933-3-9 /, Rettor Maggiore Grazie cordiali delle sue care, paterne parole per noi e specialmente pel suo povero Don Cimatti. Così va bene; non abbia timore di avvisarlo per quanto sono capace eseguirò alla lettera i suggerimenti suoi e dei Superiori. Non so se posso nel Signore dir questo: Sono 7 anni compiuti che sono qua e non è passato mese che non abbia tenuto i Superiori al corrente delle cose dell'anima mia e delle cose nostre: dicoltà, gioie, dolori e progetti. Quando ho veduto che i Superiori non erano alieni sono andato avanti, sicuro che Gesù era con noi. Quando i Superiori hanno dato norme precise, mi pare di aver tentato di eseguirle così. Quando non avevo norme né dai Superiori, né da Roma, ho interrogato i confratelli, mi sono messo in braccio a Gesù, a Maria e a Don Bosco. . . E avanti. Sbagli? Ne ho fatti un nimondo, e pian piano, ammaestrato dalla esperienza, tento di evitarli e riparare i fatti.8 ...Grazie, amato Padre. Oh, potessi far capire a quelli che dicono di noi, la dura realtà diventerebbero nostri ecaci alleati, e sono sicuro che farebbero più di noi. Oh, che commedia il mondo!... Rimaniamo, creda, ammirati e santamente invidiosi dei successi delle nostre altre missioni, e preghiamo per loro. Ma guardiamo pure intorno al campo a noi adato. Un pezzo di musica del povero sottoscritto: Getta la rete in mare o pescator. . . . (Mette la musica ). Può gettare la rete. . . Nulla. La lenza sola. . . Anni di aspettativa, che le danno modesti contributi, che sul più bello sfuggono. Oh, amato Padre, guai se casca il caldo ideale in Giappone. . . È nita, è nita. Zerbino Pietro / 1933-3-11 /, sacerdote salesiano, suo exallievo Allegro sempre. Dovunque il Signore ci mette, lì è la nostra missione. La tua è all'Oratorio di Torino, e anche lì, credilo pure, puoi fare delle conversioni. L'estero è un luogo, non è uno stato di vita: quindi ciò che conta essendo la sostanza, non l'accidente, sii buon missionario di preghiera, di dovere, di carità lì dove Gesù ti ha messo. Ricaldone Pietro / 1933-3-15 /, Rettor Maggiore L'Ospizio per i poveri vecchi vede ormai occupati i trenta posti disponibili, no a che la carità dei buoni non ci permetta di aumentarli a 300. Già vari di essi colla cura e col sollievo del corpo, trovarono la cura dell'Anima ricevendo il battesimo. 8 È certo che poteva aermare la cosa senza mettere alcun dubbio. 235 12 1933 Già comincia a delinearsi la parte infanzia e gioventù abbandonata. Già un gruppetto di donne giapponesi prodiga a vantaggio di tante miserie le forze e la vita. Recentemente un maremoto e terremoto a nord di Tokyo fece migliaia di vittime. Avendo ricevuto invito dal Governo di esortare i cristiani a cooperare per lenire tanta disgrazia, con qualche sussidio materiale che si potè raccogliere dai poveri cristiani di Miyazaki, si misero pure a disposizione dell'Autorità dieci posti gratuiti per orfanelli. Altre oerte furono pure inviate all'autorità ecclesiastica locale, mettendo le nostre residenze a disposizione per ricevere orfanelli del gran disastro. I suoi gli non vogliono dimenticare in queste occasioni le pure tradizioni di famiglia lasciateci dal nostro padre Don Bosco e dai suoi successori. Circolare salesiani / 1933-4-1 / Vi ho comunicato il pensiero del tribunale di Miyazaki in relazione ai nostri FILMS, ossia ogni volta che si riproducono anche nella missione occorre il permesso della Polizia.9 Si stanno facendo le pratiche per vedere se e come si può facilitare a tutti tale pratica. Ad ogni modo insisto sempre più fortemente a che si vada sempre d'accordo colle autorità locali di ogni genere. È necessità ed è pure una massima del nostro spirito. Ricaldone Pietro / 1933-4-10 / Rettor Maggiore Le cose notevoli del mese più che in me sono negli altri, e comincio dal Sud. Miyakonojo. Bene in omnibus. Don Tanguy si stanca nei viaggi di apostolato pel suo gregge che va aumentando. Sono tranquillo per loro, pur dovendo alle volte i confratelli rimanere o senza Messa o comunione, quando non possono andare a Tano o il prete di Tano non può scendere a Miyakonojo. Oh, quando sarò Papa, permetterò anche ai chierici religiosi missionari di poter fare da sé in necessitatibus la s. Comunione. Per me la vedo così naturale! Mah! Non sono ancora Papa. Tano: non va, non va. Le accludo la lettera che mi scrive il povero Don Cecchetti di cui già le avevo parlato. Non posso indurlo a studiare il giapponese e quindi. . . Dice che è ammalato, e quindi scoraggiato, non si sa come iniettargli forza sica e più morale. Lamenta mali di testa continui, ecc. ecc. ...Amat.mo Sig. Don Ricaldone, cogli ammalati tipo precedenti ci vuole il medico. Per me francamente non so come fare. Si perde un tempo immenso e non si conclude. Sono poi anche ammalati spirituali ed allora, in vita di Missione, è ancor più dicile la cura. Mi suggerisca ed aiuti. 9 Il controllo del governo si andava facendo sempre più stretto. 236 12 1933 Ricaldone Pietro / 1933-4-15 / Rettor Maggiore La primavera ha certo incanti in ogni angolo di questo povero mondo. . . Non oso fare paragoni, perché il Signore in forme svariatissime ha prodigato la sua sapienza dappertutto, ma certo ha sparso gemme di bellezza inarrivabile in questi paesi. E fra le più belle i fanciulli che indossati i variopinti kimono si spargono nei campi, nei boschi, nelle radure, e tra il multiforme sempre variante colore d'ambiente cogliendo ori, cantano, cinguettano cogli uccelli e con grazia ammirabile danzano. E contrasto vivissimo, l'aollarsi specialmente ora alle stazioni ferroviarie delle moltitudini (dico delle moltitudini) al passaggio dei soldati, che partono per la Manciuria o da cui ritornano per il riposo dopo il faticoso periodo di difesa, o da cui ritornano le spoglie mortali dei caduti. ...Che cosa passi in quei momenti nell'animo dei soldati non posso dirlo. Mi sono trovato molte volte a queste manifestazioni. ...Il pensiero della separazione produce sui volti e degli spettatori e dei partenti tutta la gamma di espressioni possibili al cuore umano: esplosioni di gioia spontanea, sorrisi repressi, serietà, indierenza, mestizia, lagrime. La scena cambia all'arrivo delle ossa dei soldati caduti per la patria, serietà, raccoglimento, silenzio sepolcrale, impressionante. Il 27 Aprile si è tenuta a Tokyo una funzione solennissima che assunse l'importanza di un avvenimento nazionale colla deicazione di 1171 anime di soldati, caduti nella lotta attuale colla Cina a Shanghai e in Manciuria. S. M. l'Imperatore in persona volle essere presente alla solenne cerimonia, tenuta nel tempio YASUKUNI e non è mancato nulla di quello che il fastoso cerimoniale di corte e del rito Shintoista può dare per rendere grandioso e indelebile l'avvenimento.10 La costruzione del tempio attuale risale al 1869 per onorare i patrioti dell'epoca della Restaurazione, e fu ridotta nella forma attuale nel 1880 e fu chiamato SHOKONSHA (luogo di richiamo delle anime dei morti), Yasukuni jinja (tempio del riposo, della pace nazionale) sotto la diretta amministrazione del governo. L'enorme arco trionfale (torii) è costruito col bronzo di vecchi cannoni. Dal tempo della Restaurazione a tutt'oggi sono 124.562 gli inscritti, che la nazione continua a rispettare e venerare. Colla funzione di cui parlo si aggiungono 1171 nuovi nomi dei recenti caduti in guerra sui campi di battaglia di Shanghai e Manciuria, decorati per volontà dell'Imperatore di questo nuovo segno di gloria. Caviglia Alberto / 1933-4-26 /, sacerdote salesiano, studioso di Don Bosco Parla della nostra povertà. . . Paragonata a quella di tanta miseria che ne circonda è ricchezza, Pur non avendo niente possediamo tutto! Amato D. Alberto! anche nella 10 Da notare che questo tempio e questa usanza continua ancora adesso nello scintoismo, e ancora oggi diventa spesso notizia per il fatto che vi sono venerate anche le anime dei responsabili della seconda guerra mondiale, condannati dal tribunale internazionale. questa venerazione pubblica. 237 I paesi vicini protestano per 12 1933 crisi più terribile ci può essere stato la preoccupazione assillante in D. Cimatti del Che cosa mangeremo, o meglio di ciò che dare ai confratelli. . . ma la parola di Gesù non venne mai meno, ed il Cercate per primo il Regno di Dio ebbe sempre la sua palmare applicazione. Oh, no, no. . . Gesù non ci ha lasciato mai orfani. . . Oh, avessimo la fede di cui parla Lui... Per me mi sono bambinescamente buttato in Lui e Lui non è venuto mai meno, mai, mai. Quindi posso dirmi ricco.. ...Belle le notizie sul nostro Savio e del più nostro D. Bosco, che ieri nell'intimità familiare, abbiamo anche noi onorato. Oh, se si prega per l'arrivo. . . Auguri perché si realizzi la facoltà teologica. . . Veda D. Alberto, Lei lo sa che i giovani studenti apprezzano qualsiasi cosa che loro si faccia amare. . . Anche i miei cari normalisti volevano bene all'agraria pur puzzolente. . . e noti che portavo in scuola no il cessino. . . Lei (non intendo lodare vanamente) ha l'arte di far amare ed apprezzare. . . Potrei cantarglielo sull'aria del Puccini ( Aria Tosca, atto 1°: Oh come la sai bene l'arte di farti amare. . . ). Grazie di tutto, D. Alberto. Non tema, Lei non ruba tempo Non ho mai capito che la povera frase ho tanto da fare (per me è la più insulsa. . . Chi ha da fare davvero non la dice). . . possa togliere tempo alle manifestazioni di carità. Le lettere sono le nostre oasi. . . Poi creda pure che c'entra molta retorica nelle descrizioni della vita missionaria. . . alle volte troppa. . . e così si snatura la bellezza armonica della medesima. Può essere la vita più ordinata e laboriosa, come può divenire (purtroppo!) la più pacica e inattiva, come pure la più strampalata, per gli energumeni e avventurieri. Perdoni! se bambino nella vita missionaria, oso dire così, ma è un pensiero per me chiarissimo, evidente. Il Signore mi aiuti ad eseguire alla lettera i ricordi di D. Bosco ai missionari. . . ecco l'equilibrio materiale e spirituale vero. . . e non è solo amor di glio che mi fa dir così è verità pratica. Non so che ne pensino i missionari liberi di sé ma il missionario religioso nella regola trova l'ordine e non le aberrazioni nervose, nevrasteniche del falso apostolato. Ricaldone Pietro / 1933-5-6 /, Rettor Maggiore Le suore con il primo Aprile presero la gestione dell'Asilo. Mi pare siano soddisfatte: mi sforzo di aiutarle in tutto. Quello che si poté fare di fronte a Dio mi pare si sia fatto. Può essere che ci siano stati sbagli per parte nostra (il massimo sbaglio è Don Cimatti) si può pensare a qualche intemperanza di modo da parte di Don Antonio. ...Sono convinto che le suore faranno miracoli di bene, ed è per questo che non mi pento di averle chiamate. Mi sono pentito di averle chiamate a conto della missione che non poteva rispondere materialmente delle loro esigenze per la vita. Grazie a Dio anche questo è tolto e spero che la pace che ora c'è continuerà. ...Ed ora, amatissimo Padre, un piccolo sfogo... Può essere che dalle relazioni di Don Cimatti sia apparso che incolpo i Superiori del noviziato-studentato di non aver visto, 238 12 1933 ecc. ecc. Certo questa non fu la mia intenzione, e domando scusa dell'involontario male. Sono ormai 37 anni di Congregazione e sono vissuto quasi sempre nell'ambiente formativo. Sono enormi le dicoltà per conoscere gli individui, e non ho mai osato pronunciare un giudizio senza tremare, e continuo ora. Se qualche parola un po' forte potesse essere uscita, l'intenzione per me è di mettere a giorno e in chiaro storicamente quanto mi sembra di vedere. Abbia la bontà di pensare così, amato Padre, e solo così. Oh, mi sta troppo presente, e lo predico non giudicate e non sarete giudicati. Perdono dunque se involontariamente ho potuto aver l'aria di voler fare osservazioni ai Superiori o ai maestri di novizi, ecc. P. Ricaldone, 15 maggio 1933: Per i progetti stia tranquillo, non si fa il passo più lungo della gamba d'altra parte Lei sa che fare i progetti non è eseguirli. Sono contento che i Superiori sappiano che Don Cimatti non sa dire di no a nessuno. . . quando sono cose che si possono fare e che non sono disformi dallo spirito delle nostre Regole. Senta, amatissimo Sig. Don Ricaldone, sono ormai 7 anni che si lavora qua. All'inizio si fece un programma minimo, concordato poi con Lei... Per me non vedo che la realizzazione del programma stabilito. Dio volesse che Don Cimatti avesse potuto fare il doppio. . . Ah, questo brucia, che il Giappone in 70 anni è salito fra le potenze, e non così il povero Gesù, il crocisso Gesù... Se stiamo alle direttive dei Superiori perché devono nascere i guai? Può essere si pensi all'Ospizio? Sì, sono a tutt'oggi 38 le bocche da mantenere, ma la Provvidenza ci pensa... Per me ho fede in Don Bosco. . . e nella teoria agricola dei semi duri . . . Lei sa, germoglieranno. La nostra parola d'ordine è seminiamo, seminiamo. . . qualche cosa resterà. Dicoltà: siamo poveri . . . Meglio così. Guai quando saremo disformi dallo spirito di Don Bosco ma Gesù è fedele. . . Finché siamo poveri non temo nulla, perché Gesù darà tutto. Siamo stranieri. È il più grave ostacolo, creda, è il più umiliante, specie in questi momenti. Si cammina sui rasoi. Valutazione del Cattolicesimo come contrario all'impero. Grave assai e al momento delicatissimo (L'Università cattolica e i Marianisti sono in aria per questo). Lingua, mancanza di catechisti, i nostri cristiani di condizione bassa, ecc. ecc. Ma Gesù, l'Ausiliatrice sono con noi. Ricaldone Pietro / 1933-6-1 / Rettor Maggiore Ispirandoci alle direttive dei Superiori passate e presenti, pur conoscendo l'urgenza dei nostri bisogni di personale, ma premendoci di più la formazione, abbiamo ridotto al minimo i dispensati . Sono i chierici Braggion, Zanarini, Tassinari, Felici e Bernardi. Tutti stagionati per età, abbastanza formati spiritualmente, a corso losoco e biennio di tirocinio regolare tutti assai mediocri (è il colorito di tutti) d'ingegno. Aderendo 239 12 1933 pienamente al consiglio e direttive dei Superiori, andrebbero ad Hong Kong coll'augurio che presto anche il Giappone abbia il suo Studentato. Questo dipende dai nostri Superiori. Non mi nascondo la dicoltà economica, ma Deus providebit. Ad ogni modo il fatto che siamo costretti ad emigrare, dice chiaramente la nostra povertà di mezzi materiali e di personale. Siamo proprio poveri di testa e di mezzi: è un po' umiliante, ma il Signore benedice la nostra umiliazione in tutti i sensi, perché dopo tutto, facciamo l'ubbidienza rinunziando ai nostri sogni ed altre proposte. Ne sono davvero contento e ne benedico il Signore. ... Seguiamo con vero piacere le belle notizie del nostro caro Don Bosco e preghiamo. Non per mettere le mani avanti, per segnalare. Nel 1934 vi è il Sinodo in Giappone e se Don Cimatti è nelle condizioni attuali deve intervenirvi: troppi problemi fondamentali vi si devono trattare. Siccome già si fanno voci di canonizzazione e Capitolo, ecc. supplico n d'ora il Rettor Maggiore, Sig. Don Ricaldone, a non obbligarmi, come la volta passata, al ritorno in Italia. Creda, mi farebbe male male male assai. Tanti cari confratelli hanno veri bisogni materiali e spirituali. . . per cui hanno necessità di venire. Scongiuro n d'ora. . . Ed ora mi benedica con tutta l'anima e con me questi suoi gli che penso vicini al suo cuore. Parli per noi a Maria A. e al nostro Don Bosco. Tassinari Clodoveo / 1933-6-6 /, tirocinante Vuoi scavare un buon fondamento di perfezione? Umiliati nei pensieri, nelle parole, nelle azioni. Ecco il S. Cuore che vuol essere tuo modello, Egli mite ed umile di cuore. Con piccoli atti quotidiani vi riuscirai. Allegro sempre. Grigoletto Giuseppe / 1933-6-11 / sacerdote salesiano, suo exallievo Il 24 maggio, sotto la pioggia, ho voluto benedire la prima pietra del nuovo Seminario. Deo gratias! Cinque anni di lavoro vedono l'aurora. . . Spero a Settembre che il sole si terrà sull'orizzonte. ...Prega e fa' pregare e vedremo tutti i miracoli di Maria Aus. e Don Bosco. A Tokyo (26 Aprile) ottenuta l'autorizzazione, 400 oratoriani, 80 alla scuola serale cominciano a dare il loro da fare. Evviva! E beato chi può lavorarvi. Il povero cialtrone Don Cimatti è seduto al tavolo e ti scrive. Fiat voluntas Dei. Prego come dici, che maturi la Zucca Baruca, ma tu fa' altrettanto per me che davvero ne abbisogno. 240 12 1933 Circolare salesiani / 1933-6-20 / Non mi stancherò di ripetere che bisogna che ogni residenza si industri a fare anche fuoco colla propria legna, e provare a fare un po' di propaganda presso amici, benefattori, exallievi. Il Centro fa quanto può, ma non può arrivare a tante fonti a cui voi soli potete facilmente attingere e con protto vostro e delle anime. Generalmente i benefattori per essere attirati all'opera generale, bisogna siano attirati dalla persona singola. Aiutate dunque più che vi sia possibile questo povero elemosinante che vorrebbe poter essere in grado di fornirvi di grandi mezzi per combattere la santa battaglia, ma che da solo è insuciente a proporzionare i mezzi al bisogno. Joyeusaz Abele / 1933-7-7 /, ex-allievo Ricordati che il più è la preghiera. . . Eccoti che il S. Cuore ti invia il suo messaggio. Nel suo mese amiamolo e facciamolo amare. Come faccio a parlare giapponese? Come posso. Per le prediche, quando non si vuol essere preoccupati, si legge (come fanno i grandi uomini) e così si tira avanti. Abele mio, ricordati che la vita di apostolato è incomprensibile, - se non saprai vivere di fede che si dona infantilmente a Dio; - se non saprai vivere di umiltà. . . Sì, sì, dici bene Dio ha scelto le debolezze del mondo. . . Sì, sì, conosco te e per quanto posso me; possiamo rallegrarci che Gesù ha scelto bene; ma se sapremo umiliarci di più agirà di più. Ti umilii? Dio viene a te e ti innalza. Ti innalzi? Dio lo vede bene dall'alto e da lontano, è il concetto, se non le parole di S. Agostino. a)- se non ci facciamo santi (nota: farsi, non esserlo). Continua col desiderio eettivo. Circolare salesiani / 1933-7-10 / Come sapete i Superiori hanno deciso che il nostro Studentato Teologico temporaneamente sia quello di Hong Kong. Mentre ringraziamo il Signore che ci dà modo di iniziare questo corso così importante per l'avvenire della Missione, preghiamo e facciamo voti che coloro che inizieranno il corso si mettano di buona volontà, con senso di responsabilità a compiere il loro dovere. La loro partenza è ssata per il 21 c. m. da Nagasaki. Runi Costantino / 1933-7-24 /, ex-allievo di Valsalice Al muto Padovano,11 C'era una volta un giovane chiamato Costantino, che con grande frequenza, in scuola chiacchierava. 11 Si vede che per ragioni di lavoro il destinatario era stato trasferito a Padova. 241 12 1933 Ma fatto poi adulto e avuti dal Signore e dall'amata Flora due angioletti cari, di scriver, di parlare purtroppo ahimè! cessò. L'amico del Giappone che sempre pensa e prega pel bravo Costantino implora dal buon Dio l'attesa guarigion. Piglia la penna e scrivi al vecchio del Giappon. Un bacio ai tuoi e prega per me. Ricaldone Pietro / 1933-7-30 / Rettor Maggiore Nel luogo attuale si è d'accordo che una scuola sia pur modesta non è possibile erigere. Il posto è ristretto ed in pratica equivarrebbe ammazzare l'Oratorio... Don Margiaria teme che lavorando per questi poveri ragazzi, facciamo solo gli interessi di Monsignore e non della Congregazione. Ma ...mi pare che facciamo quelli di Dio e anche i nostri. A Tokyo si dice solo: I Salesiani fanno così, i salesiani fanno questo. . . . Insomma Don Margiaria sta per il monopolio salesiano Don Cimatti sta per il bene; e non vorrei che se si mettesse l'opera tipograca a Mikawajima, venisse a cessare l'ottimo accordo che c'è fra noi e il Vescovo e missionari ed Ordini e congregazioni religiose, e questo cesserà certo il giorno in cui ci sarà chi non vedendo che la Congregazione vorrà fare il legislatore. D'altra parte bisogna che teniamo conto delle ottime disposizioni di Monsignore attuale, e impiantarci presto bene, perché non sappiamo l'avvenire. Don Margiaria insomma non vede che la Congregazione, e forse non pensa troppo che siamo in terra di missione. Non so se le avrò chiarito il mio pensiero. Unisco ad ogni modo lettera di Don Margiaria che mi dice, spera essere a Torino in settembre. A Tokyo: Miletto Erminio / 1933-8-4 / ex-allievo dell'Oratorio S. Giuseppe La tua mi ha commosso, consolato, rallegrato. Grazie delle belle iniziative. Tu che sei forse più degli altri dentro l'Azione Cattolica spiega che Don Cimatti vorrebbe che questo gruppo fosse ispirato nelle sue attività ai principi d'azione voluta dal S. Padre per il bene delle anime e soprattutto della nostra. Tu lo sai, Don Cimatti non è poi così lontano che non possa ricevere ed inviare lettere per continuare quell'unione che tanto ci aiutò in altri tempi. Sì, siete cambiati nell'aspetto, ma siete sempre quelli, e nché sarete così, va bene. ...Mi ricordi il Massaia! Ah, Erminio, quelli sono i colossi delle Missioni. Don Cimatti ha la barba ormai bianca, ma è bambino. Ad ogni modo avanti nel Signore. Ti abbraccio e benedico. 242 12 1933 Grigoletto Giuseppe / 1933-7-10 sacerdote salesiano, suo exallievo Grazie della tua del 6/6/30 e delle belle notizie che mi dai. Dalla foto ti vedo più allampanato e lungo mi pare, meglio così, si è più agili e si occupa meno posto. ...Per il tuo inno? Ma l'ho fatto con gioia come piccolo omaggio a Gesù. I tuoi allievi possono cantarlo. Mi pare popolare. Non ho velleità perché salga in alto, se poi da qualcuno può essere usato per lodare Gesù, evviva!12 Non so nulla dei tuoi sussidi regi. . . Stiamo attenti che non ci venga meno quello del re dei re. . . E poi niente paura. L'importante, Giuseppe, soli Deo honor et gloria. Ah mi vedessi a far il matto ai concerti. . . Giullereggiare per Gesù è così bello! Grazie pel compleanno (batto il 54) se va bene ancora 21 e poi vedremo, ma n lì sono sicuro (se non muoio prima). Prega. Quasi 54 anni di responsabilità e di rendiconto pel giudizio. Ricaldone Pietro / 1933-8-28 / Rettor Maggiore Studio e lavoro: mi pare suciente, ci fossero altre forze e testa potrei fare di più: mi accontento di quanto mi ha dato il Signore, perché mi domanderà conto di quello. Ho bisogno di studiare di più le scienze sacre e mettermi al corrente di più dei miei doveri come Superiore religioso ed ecclesiastico. Desidero che tutti i fratelli stiano bene e lavorino salesianamente prego Dio accumuli su di me le miserie di tutti, salvo il peccato e cerco di tirare avanti nel nome di Dio. ...Notizie del nostro lavoro, e dei nostri bisogni: le conosce e dagli articoli del Bollettino Sales. che invio regolarmente ogni mese (è dal 1926) certo non tutti pubblicati e va bene che ci sia la censura. . . Ho sempre dato ampia facoltà. . . ...Il mio lavoro: visita alle case, se posso mensili (eccetto Tokyo) corrispondenza interna ed estera (non lascio lettera senza risposta) scuola regolare direttorato superiorato. Ripeto: avessi i numeri e più tempo, potrei fare di più. Aerro l'occasione di un po' di apostolato quando si presenta, ma, salvo un po' più di estensione di zona, non so che cosa ci sia di più di quel che facevo in Italia. Ho più responsabilità, e forse la mia nullità (e ne comprendo tutta la portata) non ne fa capire il senso pieno Dio mi aiuti! Per lo studentato di Takanabe. È da tre anni che siamo in casa di tto, capace per tutti, con pagamento di Yen 48 al mese. Se il padrone vendesse a un prezzo buono, 12 Si tratta dell'inno sulla S. Sindone di cui in un'altra lettera dice: Per me quando ho fatto una cosa, se non devo ricordarla, non ci penso più. Il tuo inno è bello, la mia musica più bella e quelli che canteranno loderanno il Signore, il che è ancora più bello. Non ne abbiamo copia.. In quell'anno c'era stata l'esposizione per l'anno santo della Redenzione. Nel 1930 uscì dalla SEI uno studio del salesiano Don Noguier de Malijay, suo amico, e nel 1931 un altro di Don Tonelli suo compagno di Messa. Di entrambi c'è copia a Tokyo, e certamente fu ricevuta da lui. Nel 1934 uscì la pittura del Brunner basata sulla Sindone e Don Cimatti se ne fece fervente diusore in Giappone.. 243 12 1933 comprarla sarebbe stato bene. Ma il padrone non vende e Lei comprende che per 4 chierici e un po' di personale abbiamo speso nel solo tto in tre anni 1728 Yen in altri due anni, in 10 anni. . . Nel nuovo Seminario a Miyazaki penso ci sia posto per tutti, e mi trasporterei là, e spero ne verrà un vantaggio vicendevole (giapponesi, stranieri che fraternizzano). A Takanabe si atta una casa più modesta per la missione Ricaldone Pietro / 1933-8-31 / Rettor Maggiore Come già le annunziai le Figlie di Maria A. hanno iniziato il noviziato per le postulanti nell'incantevole posizione di Beppu. Nell'imporre loro l'abito a ricordo della festa parafrasai i loro nomi gentili: Hanako (ore), Shizuko (calma), Sugi (pino giapponese, simbolo di forza e perennità), augurando che le pietre fondamentali dell'Istituto orissero nella perennità e forza della grazia. Oh, il Signore aiuti queste brave gliuole, che scelte e lavorate dai missionari n dalla nostra entrata in missione, ora sotto l'esperta formazione delle Figlie di Maria A. stanno maturando la loro vocazione. Bernardi Angelo / 1933-9-6 / studente teologia a Hong Kong13 1. Grazie della tua. Il Signore ricordati che accetta i tuoi propositi di volontà e di studio, ed accetterà ancor di più quelli di una riforma di vita completa, e ne hai bisogno. Vincere te stesso e il pessimo carattere che tante volte vien fuori. Attento all'ira, alla lingua tagliente, e più al serbar rancori quando le cose non ti vanno come desideri. 2. Hai ancora da emettere i tuoi voti perpetui. Studiati e prega. Hai ancora bisogno di conoscerti, di farti conoscere e studiarti, e due anni non sono troppo. 3. Non hai sparso lacrime di compunzione e nostalgia e con te (come dici tu) neppure i tuoi compagni. È naturale per voi giovani, che pensate sempre che i cambi portino con sé la felicità è naturale essere contenti perché si avvicina la meta. Se la compunzione per le non poche mancanze commesse in quattro anni ed un senso di nostalgia non fosse stato interno o almeno sentito internamente, sarebbe segno che non amate la porzione di vigna adataci dalla Provvidenza e questo è male e se così fosse, meglio non tornare. In ogni tua lettera vi è questo ritornello. 13 È uno dei 6 chierici della missione giapponese andati a Hong Kong per gli studi di teologia. Vi resteranno per 4 anni, e di loro 3 non torneranno più in Giappone. Don Cimatti si tenne sempre in contatto epistolario con loro, e dal contenuto delle lettere si vede come li conoscesse profondamente. Queste lettere sono un prezioso documento di direzione spirituale e di formazione. Il chierico Bernardi aveva fatto il tirocinio nella chiesa di Tano. 244 12 1933 Hai lasciato Tano senza rimpianti come se ci fossi stato in prigionia lasci il Giappone senza compunzione e rimpianto. Rettica, gliuolo, e di' così: Lascio il Giappone perché faccio la volontà di Dio. Se è così Don Cimatti ti dà 10. ...Coraggio dunque, Angelo. Non spaventarti delle dicoltà dello studio. Invoca Maria, Sede della Sapienza e negli assalti di carattere il nostro Don Bosco. Runi Costantino / 1933-9-14 / ex-allievo di Valsalice È avvenuto il miracolo di prim'ordine. . . : che hai scritto. . . Questo è uno dei miracoli che basterebbe a santicarti perché mi hai usato carità. Grazie delle belle notizie tue e di Flora (ore davvero e tu. . . frutto) e dei tuoi angioletti per cui prego e che bacerai per me. Sono sempre quello barba? Si fa: si invecchia anche tu ma forza e cuore sempre quelli. Il lavoro? Si lavora e l'esito è nelle mani di Dio poco in quelle dei Giapponesi. Penso che l'Italia mi vedrà quando mi vedrà. Tu sta' allegro, laborioso e buono (ehi! Sig.ra Flora tiri forte le orecchie quando Costantino. . . ) Ricaldone Pietro / 1933-9-23 / Rettor Maggiore Secondo le intese precedenti ho dato al nostro Don Cavoli14 il permesso di rimpatriare temporaneamente per il motivo di salute. Parte sul Conte Rosso il 10 ottobre, con arrivo a Venezia il 3 Nov. e che viene a Torino subito. Ho preso l'occasione per adargli il ch. Baratto che ado ai Superiori anché vedano di guarire materialmente e più spiritualmente questo caro confratello. Invio i suoi documenti e relazione particolareggiata al Sig. Don Berruti. Quanto al buon Don Cavoli, che da 7 anni ha sulle spalle il peso più grave della missione, la cristianità di Miyazaki, sore specialmente di cuore che eccita sempre più il suo forte nervosismo, rendendo in qualche momento a sé e agli altri dicile la carità. Carattere forte, zelante assai ha messo a posto molte cose, ed iniziato opere che se riusciremo a rassodare produrranno incalcolabile bene. Il mal di cuore gli produce insonnie, soprassalti notturni non si sente di dormire in luogo dove sa di essere solo; gli produce insomma quella vita agitata che si riette poi su tutto il resto. Lei sa che siamo nelle necessità, e allora la sua venuta potrebbe servire a un po' di propaganda generale per la missione, e siccome mi sta a cuore assai l'avvenire dell'opera di carità (ospizio, orfanotroo) che si è iniziato, per metterla su basi salde, il buon Don 14 Don Cavoli partì per l'Italia il 10 ottobre di quell'anno, e tornò l'8 aprile 1935. Uno dei ni principali era di raccogliere aiuti per terminare l'Ospizio cominciato a Miyazaki. Essendo egli parroco di Miyazaki, centro della Missione, con la scarsità di personale con cui si dibatteva Don Cimatti, si capisce il sovrappiù di lavoro che si accumulò sulle sue spalle. Anche Don Margiaria non era ancora tornato. 245 12 1933 Antonio che più di ogni altro si sente tagliato per questo e mi pare ci riesca bene potrebbe trovare aderenze, ecc. per riuscire allo scopo. Se i Superiori potranno aiutarci, Deo gratias! Se non potranno aiutarci, Deo gratias! E come il Signore ha provveduto nora, provvederà anche in seguito. Ricaldone Pietro / 1933-9-29 / Rettor Maggiore Notizie a volo d'uccello 15 A Nakatsu: oggi ho messo la veste ad un giapponese che ha nito la losoa; è il primo. Vedremo. Molti altri desiderosi. . 1. A Beppu nulla di nuovo. Ho fatto fare la cura dei fanghi a Don Cecchetti che non so come fare a iniettargli la volontà di studiare penso (se va di questo passo) non concluderà nulla, nulla, nulla. Parlo e scrivo a Lui fuori dei denti idem fanno i confratelli; per ora eetto zero. 2. Takanabe: penso trasportare studentato al Seminario, per i 4 chierici non posso tenere a Takanabe 4 professori. Via! È naturale. 3. Oita: Don Marega stanco; nervoso fa passare un periodo di stanchezza anche nel personale giapponese. Sono le prove più dure. Oh, che vuol dire in Giappone essere straniero! Eppure non ce n'è neppur la lontana idea in Europa! 4. Miyazaki: nulla di nuovo. Lunedì benedirò un nuovo piccolo reparto per una ventina di orfanelli ricoverati all'Ospizio.16 Spero alla ne del mese inaugurare il Seminario. Confratelli ammalati o stanchi di corpo, non pochi di testa, vari. Il Signore ci aiuti. Preghi per me e per l'anima mia e ci benedica. Notizie da Hong Kong buone. Begliatti Letizia F.M.A./ 1933-9-29 / Superiora delle F.M.A. in Giappone L'avvicinarsi della festa di S. Teresa protettrice delle missioni mi muove a ricordare a voi tutte, e specie alle novizie ed aspiranti, la bella data e a lasciarvi un piccolo ricordo per la festa. S. Teresa era solita dire che il buon Dio è più tenero d'una madre e perciò si abbandonava a Lui colla condenza propria dell'infante. 15 In altra lettera scrive Ricevo la sua carissima del 1/9/33. Mi raccomanda per le mie relazioni: poco, sostanziose, di utilità immediata, concreto . A Don Ricaldone non piaceva lo stile familiare e spontaneo di Don Cimatti, il quale in seguito si sforzerà di accontentarlo, come si vede in questa 16 lettera. Ma non sempre ci riuscirà. Il primo gruppo di piccoli era già entrato il 15 luglio. 246 12 1933 La suora in genere deve vivere dello spirito di fede la suora missionaria poi in modo speciale: se non si rifugia in Dio come fanciulla vicina a Mamma, non può concludere nulla. Eccovi il ricordo: abbiamo ducia in Dio, abbiamo fede e lasciamoci trasportare dalla sua Provvidenza. La S. Comunione, la visita a Gesù, sono i punti salienti di unione. Avanti, avanti sempre! Ricaldone Pietro / 1933-10-3 / Rettor Maggiore Essendo urgente prendere provvedimenti per l'avvenire dell'Opera salesiana iniziata nella Capitale del Giappone, credo opportuno presentare ai Superiori alcune proposte derivate da fatti nuovi e coordinare in un tutto unico quelle già presentate. ... S. E. Reverendissima ci lascia libertà di fare quanto crediamo pur di fare del bene e come risulta dall'acclusa è anche lui del parere che a Mikawajima si è troppo allo stretto per una scuola professionale,. ... Si cerca altro terreno in vista dello sviluppo che avrà certo l'Opera salesiana a Tokyo (fra 10, 15 anni. . . non importa) e in vista del terreno a buon prezzo che si può prendere ora, fra due o tre anni saranno prezzi enormi. Non parlo ora di scuola professionale, ma come nel primo progetto, di semplice scuola tipograca (di cui abbiamo già molto materiale e personale a Oita). ... Mi pare che per ora la più pratica e urgente proposta è questa, proposta che ado al cuore paterno dei Superiori e che metto sotto la protezione della protettrice delle Missioni nel giorno della sua festa. Diario di Don Cimatti / 1933-11-4 / Benché il Seminario non sia completo oggi, festa di S.carlo, entrano da Nakatsu i nostri seminaristi nel nuovo fabbricato di Miyazaki. Ricevimento alla stazione. I primi giorni si sta un po' a disagio, ma non va male che tutti si abituino ad un sempre maggior spirito di sacricio.17 Circolare salesiani / 1933-11-17 / Mi aretto a comunicarvi un telegramma giunto ieri, via Macau, così concepito: Felice esito Ricaldone. Penso che si tratti certamente della canonizzazione del nostro 17 Il tanto sospirato Piccolo Seminario (aspirantato) di Miyazaki era entrato in funzione il 4 novembre, e vi si erano trasferiti gli aspiranti da Nakatsu. Vi si trasportarono anche i pochi chierici studenti di losoa rimasti a Takanabe e il 15 novembre i nuovi chierici arrivati dall'Italia. Era nella zona dove c'erano il mattatoio, le prigioni, le concerie, il cimitero, ed il terreno era dove attualmente c'è la nostra scuola Hyuga Gakuin. 247 12 1933 Beato Padre Don Bosco. Deo gratias e col ringraziamento a Dio e all'Ausiliatrice nostra cominciamo n d'ora i preparativi per il grande avvenimento. Per ora cominciamo a pensare a quanto potremo fare per festeggiare degnamente Don Bosco SANTO, e specialmente a lavorare internamente noi stessi per essere sempre più degni gli di tanto Padre ed emularne la santità. Berruti Pietro / 1933-11-18 / Vicario del Rettor Maggiore Assestati alla meglio i nostri cari chierici giunti felicemente, mentre ringrazio dal più profondo del cuore il Signore per il felice viaggio, ringrazio pure i Superiori per l'aiuto concesso e nell'inviare il piccolo rinforzo, e per le provviste fatte per noi e per tutti i grattacapi che in questa circostanza devono avere subito per noi. ...Permetta poi che a Lei, incaricato delle Missioni, esponga con sincerità le nostre impressioni e osservazioni per evitare altra volta sorpresa, dispiaceri, recriminazioni di fronte ai confratelli che vengono e a quelli che sono in sede. Esprimo senza fronzoli quanto mi pare utile: ... I confratelli mi arrivano senza nessuna carta informativa. Salvo di quello che mi dicono non so chi siano. Scriverò ai loro Ispettori, ma tutti gli anni bisogna perdere un tempo prezioso. I chierici ebbero la dolorosa sorpresa di dover pagare alla Compagnia Lire 1800, più spese trasporto bagaglio, e non avevano nulla in tasca, salvo un'oerta per i Battesimi che fu sequestrata dai confratelli di Shanghai per poter far fronte alle spese. Che cosa vuol dire in queste circostanze di fronte alle belle gure che si devono fare davanti alla Società, ai confratelli?. . . È umiliante e per noi un nuovo aggravio che apre subito per me un debito colla casa di Shanghai di oltre 3000 Lire, che devo pagare e che non ho alla mano, perché anche la casa di Shanghai si è fatta imprestare e con interesse la somma. Veda un poco Lei. . . È il primo anno che si è dovuto pagare la dogana per il modo con cui furono messe le cose nelle casse. Roba nuova e tutta dello stesso genere in casse separate. Sulla merce nuova era indicato il prezzo. . . Capirà che è un'arma buona in mano ai doganieri. ...Ieri per andare in viaggio apostolico mi sono fatto imprestare i soldi dalla casa di Miyazaki. . . È così. Quindi salassi imprevisti sono per noi fatali. Berruti Pietro / 1933-11-18 / Vicario del Rettor Maggiore In lettera uciale le ho espresso quanto credevo opportuno per le future spedizioni, per evitare errori od altro. In questa condenziale voglio aprirle l'anima in relazione al personale e iniziare n d'ora le domande per il prossimo anno. Penso e non ne dubito; i Superiori avranno vagliato la posizione nostra ripetutamente da me esposta e se solo questo ho ottenuto è segno che non poterono fare di più, et semper Deo gratias! 248 12 1933 Certo che così non si può continuare. I Superiori gridano che le residenze siano forti, rassodate. A far vedere la buona volontà in pratica ho chiuso Tano ho trasportato lo studentato da Takanabe a Miyazaki-Seminario e per mancanza di mezzi e di personale si limita il lavoro dappertutto. Non le nascondo che come superiore della missione sono nel rimorso continuo per queste limitazioni, ma che farci? Non è bello parlare di sé. Ma sono obbligato alla scuola regolare. . . e Lei comprende che cosa vuol dire. Ma può pensare che questa scuola di tanto in tanto deve essere pur piantata lì!. . . E allora? Ho detto povera scuola, e lo ripeto. ...Vari devono andare allo studentato e non so come provvedere. Beh, chiuderò tutto. . . Non pensi a scoraggiamenti per parte mia. Penso solo alla responsabilità. Per tener fronte e venire in aiuto alle anime, Don Cimatti al sabato parte e va in giro di apostolato, ma certo non ne guadagna la formazione dei chierici che alla domenica li ado al buon Dio. . . che fa certo meglio di me. Ho voluto esporre quello che ripetutamente ho esposto tutti gli anni ai Superiori. È segno che non possono venire in aiuto se dopo tante reiterate domande si rimane così ma che vuole? Siamo uomini e guardo con santa invidia altre missioni che sono fornite di tutto e viene davvero il dubbio se Don Cimatti abbia insistito a sucienza e di fronte anche ai miei missionari faccio certo non la più bella gura. Ma il Signore sa e a Torino, penso, parlino per me le molte lettere; forse non scrivo chiaro o scrivo troppo (anche questo mi fu detto): penso che sia mio dovere e non derogherò da questo. ...Mi vengano in aiuto per i nostri studi e per sostenere le opere iniziate e che promettono. Se ci sono rimproveri da fare mi si facciano e con franchezza. È da anni che insisto a che mi tolgano da situazioni per me in coscienza insostenibili. Giuseppe Grigoletto / 1933-11-21 / suo ex-allievo di Valsalice Per le Missioni niente timori, est Deus in Israel. Che vuoi? Non sono comprese, né desiderate da molti, eppure sono esse che di fronte alla Chiesa e agli uomini colmano di gloria la Congregazione. Non comprendono forse perché non ricordano bene la vita di Don Bosco e quanto ha fatto per consolidarle, o meglio, non ricordano la Storia della Chiesa. Mah! Sono aberrazioni inesplicabili. Per te? Prega, e se ti senti di aerrare e portare una croce materiata di insoddisfazioni, sacrici et similia, generosamente orili a Gesù. Per il missionario vero (non pensare a Don Cimatti, per carità) è essere consepultus cum Christo. Per me la penso così, ed insieme, siccome la croce, per chi sa portarla, è giocondità, massime gioie, intime sai, intime (non pensare alla popolarità) che non si possono descrivere, Giuseppe mio. Oh, Gesù si comunica al missionario in forme ineabili. . . Basta, basta, se no scoppio. Prega per me. 249 12 1933 Lavora per il povero Gesù sconosciuto non solo ai pagani che non ne hanno colpa, ma anche, lasciamelo dire, ai cristiani. Lavora nella scuola. È il luogo migliore. Per me non posso far granché in missione, ma posso lavorare in scuola e nell'intimità. Il Signore vede e sa. Ah, Giuseppe, lavoriamo per il povero Gesù. Passerei delle ore su questo argomento, ma basta, gliuolo. Prega per me e lavoriamo per Lui, lasciando cantare le passere. Ho già tirato fuori tutto dalle cassettine entro cui frugarono gli occhi cupidi della dogana. Ma c'ero lì presente, e dopo uno o due ne ebbero basta. Meravigliosi (i minerali)! Sto preparando il posto in bella vetrina, e, come scrissi, spero inviare qualche cosetta (oh, non così bella!). Impacchettamento ottimo, fratture minime. Ah, bravo Sandrino (dico un Rosario per lui. . . per te intero. . . ratione impacchettamenti). Ricaldone Pietro BS / 1933-11-30 / Rettor Maggiore Penso che questa volta le darò la notizia più gradita al suo cuore, la costituzione denitiva cioè del nostro PICCOLO SEMINARIO INDIGENO in sede apposita e fornito dei mezzi di studio, necessari alla formazione del clero. ...L'edicio tutto in legno occupa un'estensione di circa 1500 mq e comprende il corpo centrale a due piani con le scuole, studio, biblioteca, museo al Primo piano e le camerate dei giovani e quelle particolari al secondo. Le aule scolastiche rivolte al sud, secondo le prescrizioni delle leggi edilizie scolastiche dell'Impero, sfociano verso Nord in un magnico corridoio comodo che attraversa tutto l'edicio ed è prospiciente sullo spazioso cortile interno, mentre dalla parte di mezzodì il cortile d'entrata verrà trasformandosi, secondo il gusto giapponese in un bel giardino. ... Il Seminario è situato tra il verde dei boschi in una zona della città detta dal popolo Haru no yama (monte della primavera) o più propriamente Yoshimura (villaggio felice). Il simbolismo dei nomi, tanto caro allo spirito giapponese, non potrebbe essere più appropriato, ed è così, tanto dal punto di vista materiale che spirituale: lo constatano i nostri cari giovani ed i numerosi visitatori, ed è l'augurio che formulano i missionari. Lei lo sa, Propaganda Fide vuole che dai seminaristi escano non solo sacerdoti per la cura di anime, in ordinaria amministrazione, ma dei veri e ben formati missionari fra i pagani, come si domandano e si attendono specialmente in Estremo Oriente. E mi risuonano all'orecchio le parole del Papa Innocenzo XI che scriveva ad un Vescovo missionario: Saremo più felici di sapere che avete ordinato un prete indigeno, che se avete convertito 50.000 infedeli. Ecco, perché i suoi gli hanno voluto consacrarsi n dagli inizi: del loro lavoro missionario a quest'opera voluta dalla Chiesa, per fondare la Chiesa fra gli indigeni. Si è voluto poi che il Seminario fosse intitolato ai Martiri Giapponesi anché i nostri seminaristi si ispirassero agli esempi di fede e di coraggio dei loro antenati nella fede. Il bell'altare maggiore riproduce in basso la Chiesa dei Martiri di Nagasaki, da un lato; il 250 12 1933 monte Fuji, gloria dei monti del Giappone dall'altro; e nell'alto il Crocisso circondato da ghirlanda di ori di ciliegio, simbolo del cuore giapponese. Oh, si elevino queste care anime per le vie del sacricio no al monte santo, ove è Gesù e come canta la poesia giapponese: Si aprano profumate come ori, ai raggi del sole. . . Gesù. Circolare salesiani / 1933-12-13 / All'approssimarsi delle feste natalizie coll'animo riconoscente per quanto fate per il bene delle anime e dell'opera nostra in Giappone, mi sento in dovere di farvi gli auguri più sinceri e pregarvi dal Signore le più elette benedizioni materiali e spirituali su di voi e sulle opere vostre e su tutta la famiglia cristiana a voi adata. Non passa giorno che non vi abbia presenti nel pensiero, nell'aetto, nella preghiera, e specialmente in queste sante feste intendo ricordarvi in modo specialissimo. Fate le mie parti pure presso i Cristiani e presso quelle persone che sono in relazione più o meno diretta colla missione. Non mancate in questa circostanza dell'inizio dell'Anno di compiere le visite di prammatica o di persona o per mezzo di biglietto presso le Autorità, amici e benefattori della Missione. Saprete della notizia consolante della prossima canonizzazione del nostro Beato Padre Don Bosco che pare stabilita per la prossima Pasqua. Preghiamo e prepariamoci al grande avvenimento colla carità e purità di vita, come ci ha consigliato il nostro Venerato Rettor Maggiore. Vi annuncio pure il prossimo arrivo di S. E. Mons. Marella, nuovo Delegato Apostolico.18 Conosce assai bene l'opera nostra ed è assai ben disposto verso di noi. ...Permettetemi poi che specialmente in quest'anno Santo e per noi, anno della canonizzazione del nostro Beato Padre Don Bosco, insista con tutto l'animo mio a che tutti lavoriamo collo spirito Suo e nelle Opere da Lui predilette, voglio dire la gioventù. Favorite con tutte le forze le riunioni giovanili, là dove è possibile quotidiane, o almeno domenicali o settimanali o mensili. Ma sia il nostro lavoro caratterizzato da questo: Là dove lavora il Salesiano vi si veda il lavoro per la gioventù. ...Si avvicina la ne dell'anno scolastico. Miei buoni confratelli, con tutti i mezzi possibili lavoriamo per avere delle buone vocazioni senza di cui l'opera nostra sarà inecace e monca. Dandoci tutti attorno possiamo certo per il prossimo aprile avere una buona oritura di vocazioni per il nostro Seminario o per le opere nostre. Si è combinato che la casa di Nakatsu serva anche come piccolo vivaio per aspiranti al seminario o per orfanelli adulti. Questo per norma a voi tutti. 18 Fu Delegato Apostolico no al dopoguerra, no al 1949. Esistono 109 lettere a lui indirizzate di cui non abbiamo gli originali e solo 7 copie delle medesime. Gli originali sono nell'Archivio Vaticano. 251 12 1933 Marella Paolo / 1933-12-18 / S.E. Mons., nuovo Delegato Apostolico I gli di Don Bosco della Missione Indipendente di Miyazaki a mezzo mio umiliano all'E. V. gli omaggi più sentiti per la sua venuta in Giappone quale rappresentante del S. Padre, e si uniscono all'esultanza di tutti, e pregano, specie nelle prossime feste di Natale e Capodanno, sulla nuova sua carica le più elette benedizioni del Cielo. Intendono rinnovare nelle sue mani la ferma promessa di voler essere gli devoti della Chiesa e amanti del Papa, come ha insegnato loro il Beato Don Bosco, e di lavorare come meglio sanno e possono per la gloria di Dio e la salute delle anime. Speriamo nel prossimo anno di averLa fra noi per le feste della Canonizzazione di Don Bosco e già rivolgo all'E. V. il formale invito. ... Voglia l'E. V. prendere sotto la sua protezione questi poveri missionari, desiderosi di compiere il loro dovere voglia aiutarci in tutte le forme, ed accetti il nostro umile omaggio e le nostre preghiere per Lei. Ricaldone Pietro / 1933-12-31 / Rettor Maggiore Sul chiudersi del vecchio anno e coll'aprirsi dell'Anno Santo, anno della Canonizzazione del nostro Don Bosco, accetti l'omaggio di tutta la nostra famiglia cristiana ed in particolare di quelli che godono più dell'amore di Gesù, di cui oggi voglio darle notizie, cioè dei nostri frugoli più piccoli. Li paragoni ad angioletti a ori vaghissimi di giardino, li paragoni a parafulmini che tengono lontano dalla missione le avversità materiali e spirituali, ed oggi mi piace considerarli sotto questo aspetto. Per la maggior parte sono pagani è vero, ma sono redenti anch'essi dal nostro buon Gesù. Di questi è il regno di Dio, ed anche per essi deve lavorare il missionario. Se in questo mondo tutti amano naturalmente i piccoli, in Giappone poi formano le delizie e le cure di tutti, starei per dire, no all'esagerazione. È dicile esprimere in poche parole l'educazione dell'infanzia giapponese. Nutrizione e riposo abbondanti; quando ne sarà in grado vita libera, all'aria, al sole, fra i giuochi e tra il cinguettìo dei fratellini e sorelline che se lo portano in groppa. E il piccino è il re in famiglia ornato di vestiti a colori variopinti e rubato dai vezzi e dalle carezze di tutti, e gli si perdonano volentieri gli involontari disturbi e gli strappi che per necessità di cose dà o fa dare all'etichetta giapponese. In aiuto alle famiglie e come prima preparazione alla scuola, anche in Giappone sono istituite le sale di custodia o giardini o asili di infanzia propriamente detti: pur non essendo obbligatori sono numerosi, generalmente assai frequentati. All'OSPIZIO di Miyazaki poi la cura d'infanzia è piuttosto a tipo familiare sotto la guida delle brave ragazze giapponesi, che con vero spirito di sacricio intendono di consacrare se stesse a questo mirabile apostolato di carità. Sono già una trentina che il Signore ci ha inviati e che attendono dal missionario colla vita dell'anima anche quella del corpo. Poveri orfanelli godano le predilezioni del Signore, ed anche, oso sperarlo, quella dei nostri generosi benefattori e delle nostre buone mamme benefattrici, mentre le 252 12 1933 quotidiane preghiere di questi angioletti per i loro benefattori, non possono non ottenere dal Signore grazie e benedizioni per tutti. .... Nelle belle feste natalizie il Signore ha voluto consolare anche tutta la nazione giapponese col concedere a sua M. l'Imperatore il desiderato gliuolo, erede del trono. Può immaginare il giubilo della famiglia imperiale e dell'intera nazione le solenni feste e cerimonie fatte in questa circostanza, fra cui caratteristica quella dell'imposizione del nome compiutosi il 29 c. m. nel palazzo imperiale. La cerimonia consta di tre parti: imposizione del nome, lettura di un brano del Kojiki (la prima storia del Giappone) e presentazione dell'arco e frecce a fugare gli spiriti cattivi del fanciullo. Gli fu imposto il nome di AKI (chiaro, splendente). 19L'augurio che tutti i buoni possono formulare è che davvero questo fanciullo possa essere per il proprio paese splendore e chiarezza di opere materiali e spirituali. 253 13 1934 Figura 13.1: L'oratorio di Mikawashima 1934 254 13 1934 1/26 Ritorna Don Margiaria 1/28 Inaugurazione solenne del Piccolo Seminario di Miyazaki: Mons. Breton di Fukuoka Acquisto terreno per la Scuola Profess.di Ikuei a Tokyo 4/1 Don Bosco dichiarato Santo. Don Cim.fa dipingere il quadro del Caaro Rore. Adunanza dei Vescovi e capi missione a Tokyo 4/29 Festa Don Bosco a Tokyo. Banda musicale nave Quarto, conferenziere P.Candau 5/13 Mons. Marella viene a Miyazaki per festeggiare Don Bosco. 8/20 Ch. Filippa, Arri, Bechis, Mukai vanno a Hong Kong per studiare teologia 9-10/ concerti in Manciuria, Corea del Nord e Corea del Sud Movimento per espellere i Francescani da Amami Oshima e Kagoshima 12/8 Entrata salesiani alla Suola Professionale di Ikuei Ricaldone Pietro / 1934-1-5 /, Rettor Maggiore Le scrivo da Tokyo ove ho fatto una scappata per vedere i fratelli, tanto più che erano stati tutti presi da un po' d'inuenza. Ora tutti bene di corpo e di spirito (si fece insieme l'e. b. m.), con novello ardore iniziarono il nuovo anno... a Natale 1200 ragazzi tutti contenti, specie Mons. Arcivescovo. Deo gratias! Feci pure visita al nuovo Delegato Apostolico Mons. Marella. È un vero romano, idee larghe, moderne e che si raccomanda a che i salesiani nel loro apostolato si ispirino a quei criteri di sana modernità di cui è tipo Don Bosco, così necessari in questa regione. Visitai pure il nuovo Ambasciatore Gr.U. Auriti ottimo cristiano, molto in relazione coi nostri di Vienna, anch'egli è disposto a favorirci in tutto. Insomma in zona Tokyo optime sotto tutti gli aspetti. Don Piacenza a mani giunte domanda un buon coadiutore pratico di ginnastica e di musica strumentale. È necessario: se ci imponiamo anche in questa forma l'avvenire è assicurato per l'Oratorio. Ma, ohé! Un buon salesianetto, senza pretese, ma salesiano dello stampo di Don Bosco, se no il Giappone sarà tomba per i nostri confratelli. Berruti /Pietro / 1934-1-6 / Vicario del Rettor Maggiore Come vede, falliti gli aiuti che speravo, in pratica ho dovuto sopprimere Takanabestudentato, riunendolo al Seminario soppresso Tano riunendolo a Miyakonojo il sottoscritto si è assunto parte del lavoro che può fare Don Tanguy e alla domenica vado 255 13 1934 in giro per aiutare i missionari negli altri giorni scuola regolare, facendo la spola tra Seminario e Missione, e così per quest'anno tireremo avanti come potremo. . . Che devo fare? Dica Lei. Se poi si deve, come probabilmente e nel desiderio dei Superiori e nella volontà di noi tutti, aprire tipograa a Tokyo in casa diversa, Lei vede in che condizioni mi trovo cioè in cui si trova il lavoro missionario. In quest'anno mi par già di vederlo, avremo un forte passo indietro, e mi brucia assai. È l'anno santo, è l'anno di Don Bosco. Ridiscendiamo alle posizioni di otto anni fa con danno spirituale di tutti, dei confratelli che si disanimano e delle anime che rimangono abbandonate. Ma che fare? Deus scit. ...Andandone di mezzo la gloria di Dio e la salute delle anime, ne sono profondamente accorato, ma non so davvero dove dare di testa. Mi si aiuti dunque: penso di essere stato chiaro nella mia povera esposizione. Certo la via regia è il personale indigeno è da otto anni che vi lavoriamo ma salvo miracoli, prima di quattro anni non avremo risultati eettivi (se tutto va bene). Circolare salesiani / 1934-1-10 / Sapete già la gioconda notizia della data della Canonizzazione del nostro Beato Padre stabilita per il primo di Aprile del corrente anno: non è facile dire la gioia di noi tutti. Ma quello che più importa è la conveniente preparazione che dobbiamo premettere al grande avvenimento che per disposizione della Provvidenza coincide colla solennità di Pasqua e colla chiusura dell'Anno Santo. ... Vi accludo una comunicazione dei Superiori in relazione alla quale vi dirò con Don Bosco: Non mi resta che pregarvi di avere sempre la bontà di sopportarmi come avete fatto nora e di raccomandarmi al Signore. Sopportiamoci a vicenda gli uni gli altri e questo sia un gran ricordo che valga per tutta la nostra vita.1 Come sapete mi recai a Tokyo per ossequiare le nuove Autorità: S. E. il Delegato Apostolico e S. E. l'Ambasciatore d'Italia, come pure per visitare quei confratelli e accelerare al possibile la fondazione della stamperia a Tokyo. Vi posso assicurare che queste Autorità e S. E. l'Arcivescovo, come pure i missionari e gli istituti religiosi ci stimano, ci aiutano e aspettano da noi grandi cose. ...S. E. il Delegato Apostolico ci raccomanda di continuare a lavorare con zelo nell'apostolato intrapreso, specialmente in quest'anno santo. Prima di partire ebbe con alti dignitari della Curia romana importante conversazione in cui si parlò del compiacimento del S. Padre e di Propaganda Fide per lo sviluppo dell'Opera salesiana e del lavoro missionario salesiano in Giappone. ...Raccomando nuovamente il lavoro d'apostolato, della buona stampa e specialmente di servirsi di quanto viene pubblicando anche la nostra tipograa. Ad esempio, gli ultimi volumetti delle LETTURE CATTOLICHE sono apprezzatissimi anche dagli altri missionari. 1 La comunicazione riguarda la sua riconferma in carica di Visitatore. 256 13 1934 Grigoletto Giuseppe / 1934-1-31 /, ex-allievo Grazie delle belle riproduzioni del Volto Santo (dalla foto della Sindone). Scrivo al Brunner. Quanto alle osservazioni che ti fanno per la propaganda Nipponica, potresti anche dir così: Don Cimatti assicura a nome di Dio e di Maria Aus. e di Don Bosco che nché aiuteranno le Missioni, anche la casa di Trento avrà aiuti, specialmente buone e sante vocazioni. Se poi questo tuo lavoro ti portasse aggravi o altro, lascia pure, come pure lascialo se i Superiori ti dicessero di sospendere ogni tua attività missionaria. Del resto è bene che ci siano dicoltà nel bene, sono quelle che han dato tanto da fare a Don Bosco, e poi è questione di vedute. Diceva quella santa anima del Sig. Don Rinaldi: Avessimo i mezzi non si brontolerebbe mai. Niente paura e avanti nel Signore. A te e per te: Niente ti turbi, facciamoci santi che è ora. Ricaldone Pietro BS / 1934-2-1 /, Rettor Maggiore La ne del mese si chiude con alcuni avvenimenti che meritano di essere ricordati. L'inaugurazione uciale del nostro Piccolo Seminario il giorno 28 alla presenza delle massime autorità della Provincia e della città di Miyazaki, e di S. E. Mons. Breton, Vescovo di Fukuoka, vero Padre per i Salesiani. La cerimonia religiosa e civile condecorata da discorsi, canti, destò in tutti ammirazione e fece certo del gran bene. La Prefettura e gli uci provinciali, la Città e gli uci civili, il corpo degli insegnanti per bocca dei loro rappresentanti manifestarono la loro gioia, l'approvazione incondizionata... Compiuta la visita ai locali, alle scuole, alle collezioni scientiche (che raccolgono parte del materiale tanto interessante sparso nelle località da noi visitate) brindando col triplice Banzai all'Imperatore, si sciolse l'adunanza uciale, mentre la festa dei cristiani e degli intervenuti visitava il nuovo edicio. Ricaldone Pietro BS / 1934-2-6 /, Rettor Maggiore Ho potuto nalmente rivedere ed abboccarmi col nostro Don Margiaria,2 avere notizie dei Superiori e della bontà con cui si degnano di vedere le cose nostre, di varie osservazioni che nella carità ci fanno, cose tutte note a Don Cimatti, che tenta nella sua inettitudine di utilizzare quanto gli altri e i Superiori specialmente gli insegnano. Di varie cose è da anni che i Superiori sono informati ed ora mi si chiedono di nuovo le invierò ai singoli interessati. Ed ora quanto a Tokyo. Visto e scelto il terreno (Mons. Arcivescovo caritatevolmente aiutò) vicino al centro di Tokyo e vicinissimo alla ferrovia strada camionabile. Don Margiaria e Don Piacenza ne sono contenti. Consiglio approva e spero presto procedere all'acquisto.3 2 3 Era arrivato il 26 gennaio, passando dall'America e dall'Italia. Si tratta del terreno dove poi sorse la Scuola Professionale Ikuei. 257 13 1934 ...Ciò che mi ha ferito nel più profondo (ma penso di non aver capito o meglio che Don Margiaria non abbia capito bene) è che i Superiori non abbiano veduto bene l'opera iniziata a Tokyo, l'Oratorio. Deo gratias! Non voglio dilungarmi per non. . . Faccio fare il progetto della scuola che al più presto invierò per le opportune approvazioni, secondo il prescritto dei Reg. nostri, essendo l'Opera della Congregazione. Merlino Alfonso / 1934-2-9 / salesiano laico missionario in Giappone Allegro sempre e. . . cura la tosse. Quanto al morire, morirai quando è la tua ora, né prima, né dopo: l'importante è che siamo preparati. Allegro dunque e al lavoro. Il futuro è nelle mani di Dio. Circolare salesiani / 1934-2-10 / Il Santo Padre vuole che in quest'anno specialmente sia alle menti di tutti il pensiero della Redenzione, impersonato in GESÙ SALVATORE ed applicato all'uomo... Oh, pensiamo nel nostro lavoro, per modesto che sia, per indiretto o inutile che possa sembrare alla nostra superbia, pensiamo dico a GESÙ che in ogni parte del nostro lavoro, in ogni manifestazione del medesimo, deve essere nostro modello. Il Suo amore per le anime, il suo spirito di sacricio, la sua calma inalterabile siano le doti del nostro apostolato, lo spirito suo di preghiera e di unione alla volontà del Padre sia pure nostra conquista. Oh, potessimo davvero trasformarci in altri GESÙ e come Lui attrarre le anime alla grazia! Tassinari Clodoveo / 1934-3-13 /studente di teologia a Hong Kong Grazie della tua e privata e collettiva. Bisogna pregare: a Dio nulla è impossibile. Per lo studio fai quello che puoi, con coscienza e senza timori, e avanti: per me l'importante è che diventiate buoni preti. Per l'anima tua mantieni costante la buona volontà. Questo basta, e nutri l'anima di forti desideri. È naturale che senta in te quanto senti, ma vedi non confondere la carcassa e quanto naturalmente fa ed esige, col male. Questo esce solo dalla volontà non dal corpo; è perciò che ti dico, raorza e tieni costante la volontà... Per il teatro, l'importante è che faccia il giullare per amor di Dio. Tu sai che anche Don Cimatti lo fa a 54 anni: per Lui, questo ed altro. Buona Pasqua e fatti santo col lavoro calmo e sereno in Lui, per Lui, con Lui. Circolare salesiani / 1934-3-15 / La presente è per fare n d'ora i miei poveri auguri a voi tutti in occasione delle prossime feste Pasquali. Vogliate voi fare le mie parti presso tutti i cristiani e presso quanti in qualsiasi modo lavorano per noi... . 258 13 1934 ..Ma non dimentichiamo la nostra anima e facciamo in modo che la Pasqua di quest'anno rivesta per noi un qualche cosa di nuovo, una nuova spinta al bene, una nuova energia alla nostra santicazione. E la Provvidenza ce ne porge un'altra bella occasione nella Canonizzazione del nostro Don Bosco. Oh, certo Don Bosco desidera vederci Santi, o almeno tendenti alla santità che deve farci simili a Lui. Accontentiamo anche in questo il nostro Don Bosco e domandiamogli questa benedetta salvezza dell'anima nostra e dell'anima dei nostri. Non sono ancora in grado di darvi particolari intorno alle feste nostre. Ricaldone Pietro / 1934-3-16 /, Rettor Maggiore Proposta per la erezione dello Studentato los. & teologico in Giappone. Per mancanza di personale... pur essendo ferma volontà dei Superiori che anche la Visitatoria Giapponese abbia quanto prima il suo studentato fummo autorizzati a servirci di quello di Hong Kong La necessità esigette questo sacricio. Il Giappone ha esigenze sue proprie per l'apostolato, diversissime da quelle della Cina. Quattro anni di questa vita Cinese fanno a pugni coi quattro o cinque che si sono passati in Giappone. Ma quello che è più letale è la cessazione dello studio della lingua. Sono otto anni che siamo in Giappone e non è a dire che si stia colle mani in mano anche per lo studio di questa benedetta lingua, vero martirio per i missionari tutti; e non la sappiamo, non la sappiamo, non la sappiamo. Piange il cuore vedere questi nostri chierici che in pratica, fuori del contatto con l'elemento giapponese non concludono nulla per lo strumento massimo del loro futuro lavoro e che in posto potrebbero per lo meno tener sveglio e non arrugginito. Inoltre, pur essendo di carattere materiale, ha pure il suo peso l'ambientamento, il clima, il vitto, e vari dei nostri ne sentono già le conseguenze. Ghetti Giorgio / 1934-3-27 / medico di Faenza, amico e benefattore Sono a Takanabe per qualche ora facendo la spola in questi giorni da Miyazaki per predicare in questi giorni a questi poveri cristiani, e voglio passare con Lei un po' di tempo. Sono le 4 e 1/2 del mattino forse Lei è per andare al riposo, ed il primo lavoro di questo giorno, dopo di aver pregato e per Lei, per i suoi cari, per la nostra Faenza. Grazie, grazie della sua carità per le nostre Opere e per i nostri poveri. Spero presto che qualche cosa sarà completata. Già sono una sessantina che ne usufruiscono e nora non è morto nessuno dei nostri vecchietti senza battesimo e gli orfani vanno salendo motivo per cui anche i pagani ci dicono: completate!. E qui se non vedono le cose non aiutano. Recentemente l'Ospizio ha avuto una buona oerta di un fondo Imperiale di benecenza, ma non la danno nché non vedono la costruzione. ...Per la mia venuta, quando e come al Signore piacerà: sono talmente indierente oramai anche a queste cose, che mi viene alle volte il dubbio se possa essere male. Beh! Il Signore sa e vede, d'altra parte Ipse fecit nos et non ipsi nos!. 259 13 1934 Cronaca di Don Cimatti / 1934-4-1 / Anno Santo che si chiude con la cononizzazione di Don Bosco. Disposizione della Provvidenza e amore del S.Padre per il nuovo Santo... Giornali, riviste, estratti hanno detto di Don Bosco quanto potevano dire. Anche noi faremo del nostro possibile per solennizzare la grande data e cone gli amanti verso il Padre, e per non lasciare questa bella occasione per fare opera di propaganda. Intanto oggi Alleluja! ...A sera in Seminario, immaginando di essere a Roma, spiritualmente uniti si inneggia con canti, suoni e discorsi a Lui nell'intimitàdella famiglia. Oh, che Don Bosco ci conservi questi gliuoli. Tassinari Clodoveo / 1934-3-30 /, studente di teologia a Hong Kong Caro mio Tassinari, vedi. . . Il Seminario ha costato a Don Cimatti sei anni di lavoro. Il nostro Studentato vedi che segue la via del primitivo Oratorio di Don Bosco, e la tappa di Hong Kong è più lontana di quelle che faceva Don Bosco. Il Signore sa e vede, sa i desideri, la fretta di Don Cimatti e permette quello che vedete. . . E chissà quante altre cose dovrete vedere. Don Bosco diceva: Facciamo tutto il possibile come se le varie imprese dipendessero tutte solo da noi e pensiamo che tutto dipenda da Lui e solo da Lui. Calmo e allegro. Avete fatto il vostro dovere nello scrivere, e basta. Lascia stare i trion! Mi preparo a fare una buona morte altro che. . . Bravo! Studia e fatti buono. Ricaldone Pietro BS / 1934-4-1 /, Rettor Maggiore Alleluja, Alleluja! Oh, vorrei che anche la voce dei gli lontani fosse stata compresa dalle masse, inneggianti al Padre nostro Santo, nella grande apoteosi del primo aprile, ma l'avrà compresa Don Bosco. Che dirle? Possiamo dire che minuto per minuto abbiamo seguito le fasi della gloricazione, e la fantasia abbellendo, ampliando veniva creando quanto la realtà ha forse sorpassato, ma che non certo è riuscita a vincere o sorpassare il nostro aetto, acuito, e quanto! dalla lontananza e dall'assoluta impossibilità di metterci a contatto colla realtà. Il nostro Don Bosco non può non aver tenuto conto del nostro sacricio, e l'avrà certo presentato al Signore per noi: oh! ne sono certo, fu trasformato in maggior merito e più abbondanti benedizioni per noi. I nostri cuori come da precedente intesa erano all'unisono accordati in quest'unica preghiera: Salvezza di anime!. Il grido ardente, fulcro dell'attività di Don Bosco, come mai non avrebbe dovuto essere la preghiera dei suoi gli missionari nel giorno della sua canonizzazione? 260 13 1934 Ricaldone Pietro / 1934-4-27 /, Rettor Maggiore Don Cimatti: salute buona. Avrei bisogno di molto maggior lavoro materiale e allora starei meglio. Superiore ecclesiastico e religioso, insegnante regolare allo studentato. Penso di non poter attendere convenientemente al mio dovere, non per mancanza di forze, ma di attitudine ed ho domandato (e domanderò anche alla S. Sede) l'esonero. È mio obbligo di coscienza. Non so comandare e opero colla testa degli altri e ne sono troppo chiare le conseguenze. Mettete questo povero confratello in condizione di lavorare materialmente e non a dirigere gli altri. Sarà inoltre un ottimo per tutti. Qualsiasi forma di lavoro secondario, in qualsiasi luogo e condizione sarà accettata da Don Cimatti con gioia e riconoscenza. Qui non c'entra né l'umiltà o altro: desidero solo si realizzi sempre meglio la gloria di Dio e la salvezza delle anime di tutti. Per il resto mi sembra di essere nella regolarità. Tassinari Clodoveo / 1934-4-27 / studente teologia a Hong Kong Sta' calmo, studia e fatti santo. Forti desideri per Don Cimatti tutti quelli che possono realizzare la gloria di Dio e salvezza delle anime, e che per la nostra meschinità o per le circostanze in cui ci troviamo né possono realizzarsi né forse potranno realizzarsi mai. O Signore, vorrei esser strumento per la salvezza di quanti non vi conoscono. O Signore voglio amarvi come Maria SS.ma. O Signore desidero essere come Don Bosco. O Signore desidero essere come voi vittima per il peccato, ecc. ecc.. Raccogli materiale per le opere della penna. Allegro, buono e. . . forti desideri. . . non sterili velleità. Circolare Salesiani / 1934-5-2 / Anche fra noi sono nora assai ben riuscite le feste del nostro santo a Miyakonojo e a Tokyo. A Tokyo specialmente per l'interessamento di S. E. l'Arcivescovo e per la presenza delle Autorità e specialmente per la fortuita coincidenza della venuta della nave Quarto le varie manifestazioni riuscirono imponenti. Nel vedere come Autorità e cristiani e Missionari inneggiavano con cordiale simpatia a Don Bosco, vi era da rimanere veramente commossi; e sentire come poi parlavano dei Salesiani e delle speranze che nutrivano per l'avvenire dell'Opera nostra in Giappone, mi era di incitamento a suggerire a me e a voi tutti di renderci sempre più degni di questi elogi e di queste speranze col sentirci più fortemente attaccati alla nostra Regola e ad avere sempre maggior ducia nel nostro Don Bosco, a mettere sempre più in pratica anche i recenti suggerimenti del S. Padre ai Salesiani, di imitare cioè il nostro Don Bosco nell'amore a Gesù, a Maria e al Papa. 261 13 1934 Grigoletto Giuseppe / 1934-5-20 /, ex-allievo Ho ricevuto la tua ultima colla carità che vi hai unito e ho pregato, ponderato quanto mi dici e sono venuto nella decisione che tu pro bono pacis sospenda l'attività a pro della missione giapponese nel punto delle oerte.4 Se i superiori te lo permetteranno continua dal punto di vista scientico. Che vuoi? È parte della mia vita, parte integrante fondamentale, la carità. Vedendo quanto tu sori per questa e quanto sorono quei della casa di Trento, mi pare che se cessando questa tua attività, la dirigerai dove diranno i Superiori, ne verrà del bene a te e a tutti. Per te è un gran merito, per i confratelli un contento. Pregherai e farai pregare. Ne scrivo al buon Don Rigoni pregando ad aderire e di accordare quanto domando... Mi pare che Gesù da te domanda anche questo sacricio e tu saprai farlo. Non adontarti, caro Giuseppe, mi pare che Gesù da te domanda anche questo sacricio e tu saprai farlo. A chi ti domandasse fa' inviare a Torino o a me direttamente. Cercherò direttamente di mettermi in relazione coi numerosi amici da te scoperti. ...Non pensare a cambiamenti in Don Cimatti, verso il Signore e verso di te, che ti volle suo ministro di carità, eterna riconoscenza e preghiera, poi Lui ti pagherà in Paradiso e Don Cimatti qui e là non mancherà di fare la sua parte. Ricaldone Pietro / 1934-6-1 /, Rettor Maggiore Era naturale che noi pure cercassimo di onorare Don Bosco come meglio era possibile alla nostra povertà e alle condizioni speciche in cui ci troviamo... Primo problema fondamentale. Come presentare un SANTO alla mentalità pagana? Vedono essi nel santo una nuova divinità? ...Sono capaci di dirvi: Che Dio è quello là?. . . . Delicata posizione, che può risolversi in non render meno chiari gli insegnamenti della Chiesa al riguardo; forse a ribattere quanto è già tenacemente ribadito nella testa di molti, che cioè non c'è (almeno in queste manifestazioni) nulla di sostanzialmente diverso nella nostra e loro religione. Si stabilì dunque: Ai pagani, e per un paese in cui il problema educativo è parte integrante della forza e grandezza del medesimo, Don Bosco sia presentato come un eminente educatore moderno. Alla mente e al cuore giapponese la gura dell'educatore, che si sacrica per il bene della gioventù, è qualche cosa che aascina, che attrae, che s'impone, qualsiasi sia la fonte da cui proviene, tanto più quando parlano in suo favore non solo i principi teorici, quanto la realtà pratica dei risultati delle multiformi istituzioni, di cui avremmo fatto vedere i saggi pratici nelle modeste opere da noi iniziate... Il pittore Crida di Torino ci diede un magnico pannello a motivi nipponici, che ornava il frontone della chiesa di Miyazaki; illuminato nel triduo e nella festa da un potente riettore. 4 Alcuni superiori non vedevano di buon occhio la sua attività per la missione del Giappone. 262 13 1934 ...Però una delle note più caratteristiche musicali degna di nota (perché penso sia il primo caso nella storia delle missioni del Giappone, ed unico nelle feste mondiali per Don Bosco) è quella di Oita. Un distinto poeta giapponese, prof. Tajima, compose per l'occasione una bella poesia che fu cantata nella forma declamatoria musicale tanto caratteristica e preferita dai giapponesi da un esimio direttore di scuola di Oita, noto per questo genere di esecuzioni. È dicile mettere in carta la qualità di detta esecuzione, è certo anche questa una caratteristica partecipazione di un pagano alla gloricazione di Don Bosco. Per la storia è bene ricordare questa prima poesia giapponese a Don Bosco santo: Lodiamo il Santo Don Bosco, Messaggero di Dio, maestro e padre. Come lingue di fuoco guizzanti il suo amor patrio, la sua fede, il suo zelo. Maestro dal cuore misericordioso, che congiunge in un tutto armonico la forza della ragione e della libertà. Propagatore in educazione del sistema preventivo, fonda ospizi, scuole professionali e agricole. Ore per il bene della religione e della patria se stesso e agli uomini sacrica il proprio cuore. Le regole del suo sistema, che abbracciano religione, famiglia e patria, ammaestrano due generazioni. Combatte coi suoi insegnamenti l'educazione materialistica, l'irreligione, che riconoscendo nell'uomo il solo principio materiale sono purtroppo l'origine della perversione del pensiero. Pedagogista, lume e splendore del mondo intellettuale. È sua fondazione la Società salesiana, il suo febbrile lavoro abbraccia il mondo. Finalmente riceve la gloria della canonizzazione. Tutti insieme ammiriamolo e lodiamolo. Circolare alle Figlie di Maria A. in Giappone / 1934-6-4 / La prossima festa del S. Cuore dica alle SUORE: Gesù si è servito di una religiosa suora per la manifestazione al mondo dei suoi divini disegni. Chissà non si servirebbe di ognuna di voi per qualche cosa di grande? Sì, se realmente foste come vi vuole LUI. La festa dica alle NOVIZIE: praebe, lia mea, cor tuum mihi. Avete capito? Che vuol dire il cuore al Signore? Non darlo ad altri. Né a noi, né ad altri. Quindi: umiltà, obbedienza, abbandono. La festa dica alle aspiranti, a quante convivono con Voi: siate buone per riparare Gesù di tante oese che riceve da tanti che non lo conoscono o che non lo amano. Fate comunioni di fuoco e sante visite a Gesù, ma specialmente per amore suo pregate pregate e fate meglio tutti i doveri. Tirone Pietro / 1934-6-. . . /, Direttore Spirituale Generale Grazie di cuore. Oh, se i Superiori potessero rispondere sempre e subito alle questioni, quanto vantaggio per le anime e per le opere!... Per l'ennesima volta ripeto: Don Cimatti domanda tutto a tutti (guai se non domandasse!) e più ai Superiori... Desidererebbe (e quanto ha insistito lo sanno i Superiori) avere risposta: Sì può non si può si concede non si concede. 263 13 1934 Strano che si dica che ho fretta e che i Superiori non sono di questo parere! Ma se le lettere dei Superiori che mi dicono di fare adagio. . . che vuol dire in fretta (così il Sig. Don Ricaldone). ... Sono otto anni e non vi è ancora la sede dello studentato. Attendo ordini precisi per il Noviziato, per la casa di Tokyo. Non si può; non si crede opportuno? Ma lo scrivano. Ci darò dentro nella missione come si può. Lei mi parla di frenare lo zelo. . . Ah, amat.mo Sig. Don Tirone, bisogna che diamo lavoro ai confratelli... Oh, Don Bosco, oh, Don Bosco! E pensare che i Superiori vogliono si vada adagio. Né noi, né il Sig. Don Ricaldone, né i Superiori conosciamo il Giappone ma queste tregue volute, ah, creda, sono la rovina di tutto il lavoro fatto. Fiat voluntas Dei! È meglio questa che tutti i pensieri di Don Cimatti. Caviglia Alberto / 1934-7-10 /, salesiano, studioso di Don Bosco Grazie pure di quanto fa ad ogni piè sospinto per la propaganda nostra. Vado a rilentissimo a mettermi in comunicazione diretta col governo d'Italia. (e potrei farlo perché ho relazioni e potrei averle anche col Duce directe e lascio piuttosto che facciano coll'Ambasciata, ecc. altri, perché sono sicuro che se si sapesse e strombazzasse in Giappone che il governo italiano sussidia o dà forti somme ai missionari italiani, ne deriverebbe un danno.) Oh, D. Caviglia, capisco niente di politica o diplomazia, ma se vi è un popolo suscettibile al sommo è questo e ne perderemmo e come salesiani e come cattolici. Bisognerebbe che il governo desse ai Superiori. Per me sono di questo parere. In questo ordine di idee (che i missionari possano essere mandatari di governi) si è poco progrediti dai tempi di S. Francesco e Lei sa che fra gli incentivi delle persecuzioni ci fu anche questo, ed ora con un governo non tenero certo per i cattolici e religiosi, e mai tenero per gli europei, la precauzione è mai troppa... e se potesse ora rinnovare le persecuzioni d'un tempo ne ha tutte le doti. ... Mi perdoni la predica ma ci vogliono ancora secoli. . . Quindi il meglio è formare buon clero indigeno e lavorare nelle opere della gioventù e benecenza, ed è quello che modestamente si tenta di fare. Sembra tempo perso. Ma nelle nostre feste di D. Bosco come spiega Lei l'accorrere delle masse (a Miyazaki alla conferenza e musica non erano meno di 3000 fra cui tutti i pezzi grossi della provincia, comune e scuole) per onorare uno straniero (santo. . . non capiscono una saetta). Sono i giovani nostri che in un bel coro di oltre 500 guidati dal barbone cantavano e bene Cantiam di Don Bosco (in giapponese)... Oh, D. Bosco! Non è tempo perso, e vedrà fra 10 anni. . . Chi ci sarà, chi vivrà, vedrà. Propaganda Fide (segretario) / 1934-7-24 / Accolga gli ossequi del povero Salesiano Superiore della missione di Miyazaki in Giappone, che in tante circostanze ha provato la carità dell'E. V. accolga l'assicurazione 264 13 1934 delle nostre preghiere continue. È da tempo che desideravo aprire all'E. V. il mio cuore su una questione che ritengo di suprema importanza e per l'anima mia e per il presente e più per l'avvenire della nostra cara missione. ... Non sono dicoltà di salute, che grazie a Dio mi pare buona: avrei bisogno di trovarmi in condizioni di consumarla più intensamente per Lui e starei ancor meglio. Ho domandato e domando insistentemente ai miei Superiori ecclesiastici e religiosi, di essere esonerato dalla carica di Superiore. Ho domandato e domando insistentemente, che mi si permetta di lavorare come umile gregario, qui in Giappone, in qualsiasi povera e sacricata missione, ma l'imploro per l'amore di Dio, non come Superiore. Non rifuggo, no, i sacrici inerenti all'ucio come tali, ma vedo chiara davanti a Dio la mia assoluta inettitudine a governare è per me una continua tortura di coscienza ho la convinzione che tutti i miei missionari fanno meglio di me, perciò lascio fare e in tal modo le cose vanno lentamente disaggregandosi, a mio modo di vedere. Non ho forza né energia di carattere non mi intendo né di nanza né di amministrazione. ...Ecco lo scopo della presente, che oggi 24 del mese, per noi salesiani, sacro a Maria A. ho voluto scrivere e mettere ai piedi di Gesù prima di spedire. Dalla cronaca di Don Cimatti /1943-7-29 / Visita alle residenze di S.Ecc. l'Ambasciatore d'Italia Auriti. È la prima volta che le Autorità italiane si muovono n quaggiù. Visita riuscita con viva soddisfazione di tutti. Le Autorità trattarono con vera deferenza S.E. e si dimostrarono entusiaste del nostro Ambasciatore, anche per la cultura che dimostra nella letteratura e arte giapponese. Ne fu soddisfatissimo ed a voce e per iscritto manifestò la sua piena contentezza. Gli feci relazione e promemoria. Le Autorità accolsero l'invito di venire alla missione e controrisposero invitando alla Prefettura. Misero l'auto a disposizine. ...Dono del Prefetto: stuzzicadenti aromatici e ammiferi... tutte rarità paesane. Ma il tutto fatto con cordialità e semplicità. Braga Carlo / 1934-8-4 / missionario e Ispettore salesiano in Cina Ringrazio il Signore della tua carissima cui rispondo con un ricordino ai fringuelli. Grazie di nuovo di quanto fate per questi cari confratelli (i chierici studenti di teologia). Penso aver parlato chiaro a Torino e per mancanza di personale in pratica ridotto le case (Tano e Miyakonojo) ho trasportato lo studentato a Miyazaki (quindi ridotto Takanabe). Dovrò dare tre confratelli per Tokyo (Scuola Don Bosco) che si aprirà in dicembre. E la missione è a terra mi tolgano dalle condizioni attuali che mi legano (come te) e lavorando per dieci qualche cosa si può tener su. . . Allora? Il Signore ci aiuti. Non pensare che ci siano nello scrivente scoraggiamenti, per parte mia o altro mai 265 13 1934 stato tranquillo e allegro come ora. È la chiara realtà che in coscienza devo mostrare ai Superiori (e quante volte l'ho già fatto). Don Cimatti deve esser soppresso dalle sue condizioni attuali è preghiera incessante e in qualche forma (ce n'è tante) spero che la bontà di Dio mi esaudirà, fosse anche col Paradiso che desidero. . . Cupio. . . ma at voluntas Dei. Godo che anche tu abbia scritto chiaro a Torino. Il Sig. Don Berruti fa sforzi per aiutarci, ma riuscirà no a un certo punto solo e quindi, caro Don Carlo, disponiti a ballare come tenta di fare Don Cimatti, l'assoluto inetto al comando. Berruti Pietro / 1934-8-17 /, Vicario del Rettor Maggiore Accuso ricevuta delle Lire cinquanta mila: hanno reso oltre Yen l4 mila... Spero che per Novembre, se non prima, sia tutto nito e certamente per l'Immacolata si potrà inaugurare la nuova scuola. E di tutto questo sia ringraziato Iddio ed i Superiori che ci hanno procurato il necessario. Mi parla dell'accettazione aermativa per parte mia delle condizioni dell'imprestito. Ho tanti debiti, che 500 di più annuali per 10 anni, non mi sbilanciano di più di quello che lo sono attualmente. Spero di vivere ancora 10 anni e di non dovere addossare ad altri. . . benché abbia già fatto domanda formale (e la farò anche alla Santa Sede) per essere esonerato dalle cariche. Comunque accetto, e d'altra parte anche se dicessi di no o mettessi delle riserve, i Superiori si pagano colle oerte. . . e non ho certo modo di fermare le mani audaci. . . La vita missionaria insegna fra le tante cose che bisogna fare di necessità virtù. Ho sempre gridato a Roma e a Torino: siamo missione e opera bambina. . . Se non ci date il latte cresceremo rachitici. . . Persuadiamoci che il Giappone non può essere trattato alla stregua delle altre missioni. Siamo in un Paese civilissimo e che tiene testa alta a tutte le modernità del mondo e che sa dire il fatto suo in ogni ramo... spiritualmente il più bisognoso e il più povero di missionari. . . Tirone Pietro / 1934-8-9 / Direttore Spirituale Generale L'insistenza di Don Cimatti in tante cose fu interpretata non so come ma sta il fatto che se non insisto non si ottiene, né si può farsi capire, e perciò mi compatiscano e ascoltino. Per i miei piagnistei le posso garantire che non sono tali. È chiara visione, chiarissima visione del mio stato, dello stato delle nostre anime per quello che dipende da me dello stato delle cose nostre è per me un dovere di coscienza, e non posso non farlo non lo debbo. Ne ho anche scritto a Roma. Don Cimatti non è capace di fare il Superiore ma mi lascino lavorare tranquillo, che con la grazia di Dio lavorerò per dieci non domando che questo e mi pare che il Signore e i Superiori mi esaudiranno. Ma per questo bisogna pregare e prego non sono dunque piagnistei, ma preghiere e queste non fanno male. I Superiori non credono opportuno ascoltare? E le cose vanno 266 13 1934 come vanno? Stia certo che Don Cimatti tenta di fare e non riesce, la colpa non è certo sua. È stato il pensiero direttivo di tutta la mia vita. Se non riesco a farmi capire quid faciam? Lei mi cita fraternamente il nemo judex in causa propria ed ha ragione. Don Cimatti con la stessa fraternità le dice l'articolo della regola in cui quando il confratello crede che una cosa sia utile o necessaria, ecc. ecc. ed è indicato anche quanto deve fare il Superiore. Ad ogni modo la mia parte (ritenendola cosa necessaria) è di domandare, e domando. Quanto al fare presto, molto, grandi cose (vedesse la piccolezza delle nostre cose) secondo le possibilità reali; è necessità e purtroppo piange il cuore, bisogna piegarsi. ... Senta, amatissimo Sig. Don Tirone, o diamo lavoro ai confratelli e lavoro adatto a loro, e li salviamo, o non possiamo? E allora è meglio chiudere e tornare. Ecco perché Don Cimatti chiede per sé e per gli altri. Marella Paolo / 1934-9-3 / Delegato Apostolico Pensando alla sua autorizzazione ho risposto aermative al buon P. Taguchi che mi invita per la metà del mese in Manciuria con Don Margiaria per un po' di propaganda.5 Annuncio pure all'E. V. che sono senza intenzioni di Ss. Messe, da oggi cominciamo ad applicare in suragio delle anime del Purgatorio.Se per caso l'E. V. potesse venirci in aiuto sarebbe una vera carità. In omnibus at voluntas Dei. Dalla Cronaca di Don Cimatti / 1934-9-11 / Invitato per mezzo di P. Taguchi dalle autorità ecclesiastiche della Manciuria (specie da Mons. Gaspais di Kirin e Delegato Apostolico di Shinkyo, Mons. Blois di Mukden e Mons. Lane di Fushun) parto con Don Margiaria per Dairen per concerti. Lo scopo era di mettere in visita alla missione cattolica che col nuovo regime viene a trovarsi in posizione delicata per l'organizzarsi delle cose dal punto di vista educativo, religioso ed amministrativo, cui i missionari non sono ancora preparati, far stringere alla missione relazioni e aprir le porte ai missionari in molti luoghi inaccessibili. Il provento dei concerti era destinato alle opere di benecenza della capitale e sarebbe consegnato al nuovo Governo. Personalmente poi per noi per vedere e stringere preziose relazioni per una futura entrata salesiana in Manciuria. La musica piace anche in Manciuriaie si fa aprire porte inapribili in altre forme al missionario. Certo il momento è delicato. Si stanno formando le nuove leggi. I missionari che prima avevano mano libera in molte cose vengono ad avere limitazioni che possono e 5 Si tratta di un giro per concerti per ne missionario insieme con Don Margiaria. Si tenga presente che la Manciuria come la Corea del Nord e del Sud erano sotto la dominazione del Giappone. Vi erano molti giapponesi anche cristiani emigrati. La citazione seguente dalla Cronaca di Don Cimatti non lascia dubbio sul ne di questo viaggio. Per Don Cimatti era un viaggio missionario. Anche il concerto per i soldati feriti tenuto in un ospedale era dettato da motivi di carità. 267 13 1934 debbono far pensare; sono stretti da vari legami (e lo sono difatti). Guai se non vigilano e se saranno assenti nei momenti attuali da cui dipende gran parte dell'avvenire. È appunto per realizzare questi scopi (per noi molto naturali) che siamo andati. Il Signore benedica tutto e faccia risultare tutto a sua gloria.. Superiora Generale F.M.A./ 1934-9-14 Mentre il mare fa il buono (ieri era in furia) portandomi in Manciuria, dove vado a fare un po' di propaganda cattolica, che risulterà anche in propaganda salesiana, rispondo alla sua venerata del 16/8 ultimo scorso. Grazie di tutto. Credo opportuno per il bene buttare in carta, qualche idea di cui Ella terrà quel conto che crede nel Signore. ... 1. Il Giappone è perfettamente organizzato ed attrezzato nel campo educativo e maschile e femminile, non solo nelle forme essenziali, ma anche negli annessi e connessi, così che dicilmente noi possiamo fare come nelle altre missioni. (Non misuri quindi il lavoro educativo e le opere che si possono fare in Giappone, con quelle dell'India, Siam, Cina), occorre pensare alla medesima modernità di mezzi. Ed ecco una prima condizione: personale scelto. 2. Dato poi il carattere nazionale, il massimo lavoro è da spingersi alla formazione di buon personale indigeno. È vero che in una Congregazione tutto serve, ma nel reclutamento insista a che si osservi anche la necessità futura (quindi oltre la sanità assai debole in genere anche alla riuscita negli studi, ecc.). 3. Lo sviluppo di opere poi potrà avvenire specie in grandi centri. L'Opera che abbia il bollo della Capitale è certo di valore in sé e per quante si potranno fondare in seguito. ...Per opere scolastiche occorrono capitali enormi. Si preparino fortemente collo studio della lingua e abitudini del luogo. Noi agli inizi abbiamo preso come base: fare come fece Don Bosco. Dia alle direttive questa pratica intonazione e pian piano anche in Giappone l'Opera di Don Bosco si aermerà. Ricaldone Pietro / 1934-9-18 /, Rettor Maggiore Le scrivo da Mukden (Manciuria) dove è la tappa di ritorno da una tournée di concerti musicali, tenuti con Don Margiaria a Dairen, Fushun, Mukden e Shinkyo, la capitale... Ma che cosa andate a fare in Manciuria? Non certo per sport, ...ma per fare un po' di bene. Invitati dalle autorità ecclesiastiche locali, i suoi gli credettero doveroso obbedire.. Non le parlo della carità fraterna con cui Mons. Lane e i PP. Maryknoll a Dairen e a 268 13 1934 Fushun, e PP. delle Missioni Estere di Parigi e specialmente Mons. Blois a Mukden, e Mons. Gaspais alla nuova capitale Shinkyo, vollero trattare i poveri gli di Don Bosco... I saloni pubblici o degli alberghi delle città e delle scuole, i teatri, due ospedali militari, istituti religiosi e chiese, ecco il teatro delle nostre tenzoni più o meno artistiche. Aollamento al completo, una sera per un'ora la radio ha trasmesso dalla capitale i nostri saggi in tutto l'impero e in altri siti. E così anche in Manciuria il nome di Don Bosco, già noto ai missionari e agli istituti religiosi, ha avuto una buona risonanza Dalla Cronaca di Don Cimatti / 1934-9-27 / A Heijo (l'attuale capitale della Corea del Nord ) presso Mons. Morris dei Maryknoll che con slancio govanile lavorano assai e con buoni risultati. - Anche in Corea risentono le difcoltà del Giappone per la nota questione sul culto. Ad un missionario che lamentava di non aver successi consigliai la cura della gioventù e delle opere di benecenza. - Adunata riuscitissima. Il missionario era gongolante di gioia perchè aveva fatto conoscenza colle autorità e con molti giapponesi cattolici che non si erano ancora presentati in chiesa. Ricaldone Pietro / 1934-9-29 / Rettor Maggiore Faccio seguito all'ultima mia in cui le annunciavo il nostro passaggio in Corea.6 Ho trovato in questa zona presso gli zelanti missionari e le comunità religiose un tal amore a Don Bosco, che non posso trattenermi dal farle una breve relazione del nostro percorso. E la conoscenza, la devozione e l'amore a Don Bosco culmina nel fatto che uscirà tra poco, edita in Coreano, la vita del nostro S. Padre. Mentre questo fatto deve essere certo da noi salutato con intima gioia, perché costituisce una nuova gloricazione del padre nostro, presso questo popolo, in cui sono così profonde le radici del cristianesimo, chissà che non serva anche ad arettare il giorno dell'entrata delle opere nostre in Corea. È il Padre che precede i suoi gli. . . e prepara. . . Ho detto che in questo popolo i germi religiosi sono innestati profondamente in queste anime, né valsero le persecuzioni più atroci a strappare o inacidirli nell'anima di questo popolo, chiamato così mirabilmente alla fede. È meravigliosa ed unica penso, nella storia della Chiesa e delle missioni, la nascita spontanea, senza evangelizzazione diretta, per la sola azione della grazia di Dio su anime avide della verità religiosa, della Chiesa cattolica in Corea. ...Ora la Corea è divisa in quattro circoscrizioni ecclesiastiche tenute e dai PP. Missionari Maryknoll, e dai Benedettini di S. Odile e dai PP. delle Missioni Estere di Parigi, 6 Dopo aver tenuto concerti nell'attuale Corea del Nord, Tenne concerti a Seul e a Taegu. Fu l'unica volta che Don Cimatti poté visitare questi paesi. Come ricordo di questi avvenimenti ci sono nel Museo di Tokyo articoli di giornali, foto e programmi di concerti. 269 13 1934 coadiuvati da Congregazioni religiose femminili straniere ed indigene, e non è certo lontano il giorno in cui nuove circoscrizioni saranno adate al clero coreano, che ogni giorno più cresce di numero. Ed è davvero meraviglioso il lavoro che i missionari di Parigi hanno fatto e fanno per la propagazione della fede e per la formazione del clero indigeno anche tra questo popolo. Ho potuto visitare i loro orenti seminari e fui ammirato dell'ordine, della pietà e serenità dei giovani seminaristi. Oh, come sussulta il cuore delle più liete speranze per l'avvenire di queste orenti popolazioni e della Chiesa cattolica. I nostri concerti di propaganda tenuti in quattro grandi centri della Corea, culminarono in quello tenuto alla capitale e speriamo che anche qui, questa cooperazione indiretta all'apostolato, abbia prodotto i suoi buoni frutti. Ricaldone Pietro / 1934-10-5 /, Rettor Maggiore Sono volato di ritorno dalla Manciuria e Corea a Tokyo chiamatovi telegracamente. Il nostro Don Piacenza per appendicite trascurata fu ricoverato d'urgenza all'ospedale cattolico ove fu operato felicemente (almeno a tutt'oggi da martedì). Appendice purulenta sembra però esclusa la peritonite e quindi vi è speranza di bene. Eccole le laconiche notizie che a tutt'oggi posso darle, nella speranza, voglio dire nella certezza, di poterle dare migliori notizie fra poco. Fiat voluntas Dei. So che anche la sua salute non è troppo orida. Le assicuro che tutti i confratelli pregano di gran cuore per il completo ristabilimento. Ricaldone Pietro / 1934-10-11 /, Rettor Maggiore Anche i poveri suoi gli lontani del Giappone hanno udito l'appello del Padre per orire a Don Bosco Santo, nell'ampliato Santuario dell'Ausiliatrice, un trono meno indegno della sua gloria; e, uniti di cuore, hanno domandato alle loro cristianità l'obolo per concorrere a quest'omaggio tanto desiderato. Le cristianità hanno risposto, e noi siamo lieti di poterle inviare la modesta oerta. È l'obolo della vedova; e come l'ha gradito ed apprezzato Gesù, così, credo lo gradirà anche Lei che conosce le condizioni nanziarie della nostra povera Missione. Mentre glielo invio, io penso istintivamente al fruttivendolo di cui si parla nella vita di Don Bosco, all'epoca della costruzione del tempio di Maria Ausiliatrice. . . Don Bosco ci benedica, e Lei preghi, amato Padre, e faccia pregare per noi. Ricaldone Pietro / 1934-10-16 / Rettor Maggiore Duemila seicento anni fa La nazione giapponese non poteva non ricordare la data gloriosa dell'inizio della conquista del Giappone, fatta da Jimmu, colui che a impresa compiuta sarà coronato Im- 270 13 1934 peratore, primo della serie ininterrotta di quanti gli succederanno nel governo no alla dinastia attuale. Non entro nella questione storica. ...Le feste commemorative ebbero la massima manifestazione nella provincia di Miyazaki. Qui nacque Jimmu, di qui partì per la conquista delle parti orientali: ed è questa data della partenza (che secondo la cronologia giapponese sarebbe avvenuta 2600 anni fa il 5 ottobre) che si volle ricordare. Centro della manifestazione Miyazaki che, manco dirlo, per la circostanza si rivestì a festa. Ma quello che colpì l'animo di tutti fu l'interesse che manifestò S. M. l'Imperatore stesso, facendosi rappresentare alle feste dal suo fratello, S. A. Imper. il principe Chichibu. Il tutto fu concretato in ricevimenti uciali alle stazioni d'arrivo e ai luoghi storici, meta delle visite; in discorsi commemorativi, tenuti nel massimo salone di Miyazaki; in funzioni ai vari templi o monumenti, ricordanti in qualche modo l'Imperatore Jimmu o i suoi antenati; in banchetti d'occasione, in luminarie, in concerti musicali (vennero da Tokyo elementi dell'orchestra imperiale) e in saggi di danze le più antiche nei costumi dell'epoca. Anche la missione cattolica di Miyazaki partecipò a queste manifestazioni, riscuotendo il plauso e l'ammirazione delle autorità e della popolazione. Oltre che trovarsi ai ricevimenti con rappresentanti uciali, in chiesa i cristiani vollero fare una solenne funzione, che diede loro modo di pregare in modo speciale per S. M. l'Imperatore, la sua imperiale famiglia e per la prosperità della loro nazione. A sera poi in un riuscitissimo corteo aux ambeaux cui parteciparono tutte le scuole e associazioni, in gruppo compatto, preceduti dai nostri seminaristi e dalla piccola banda-orchestra del Seminario, che in automobile graziosamente ornata ritmava gli inni d'occasione e i canti della patria, si recarono anch'essi colla popolazione a rendere omaggio all'illustre ospite. La cosa attirò gli sguardi di quanti assistevano al passaggio, che applaudivano ai cattolici giapponesi e stranieri, uniti in un vincolo solo in questa bella manifestazione patriottica. ...Belle giornate dunque di amor patrio e di propaganda anche per noi. Si cerca di aerrare tutte le occasioni per poter entrare in queste menti e in questi cuori, e far loro capire (sono le vecchie accuse che ci muovono. . . Proprio solo giorni fa lo gridava in una conferenza) che non vi è contrasto fra l'insegnamento di Gesù e amor patrio, e che il Cattolicismo non è in Giappone per scopi politici, ma per salvare le anime. Oh, come è lunga e lenta la via della persuasione, specialmente quando è studiosamente rivestita da altri dall'insistente ribadirsi da queste manifestazioni che, ucialmente civili, presentano specialmente al popolo l'appiglio religioso. Braga Carlo / 1934-10-22 / missionario e Ispettore salesiano in Cina Buon onomastico di nuovo e assicurazione di preghiere Ho sott'occhi la tua di Hong Kong dell'otto Ottobre 1934. Mi ha consolato profondamente e profondamente aitto. 271 13 1934 Consolazione, nell'avere una nuova chiara conferma della mia assoluta incapacità a tutto a tutto a tutto a tutto. Dio sa quanto faccio ed ho fatto per farla comprendere a chi di dovere. Tu mi parli (ed altri pure) di Croci . . . di at . . . per me guazzo di gioia nella precedente contemplazione di nullità. Ma quando vedo che per questa vanno di mezzo le anime, non posso non addolorarmi nel non riuscire a fare ciò che dicono essere ed è certo la volontà di Dio. Tu, penso, mi comprendi. Che dirti? Fa' e fate quel che potete per mettere a posto queste anime. Avrete aggiustato quanto Don Cimatti ha. . . Tu e voi avete tutte le ragioni in tutto.7 ...Don Cimatti paga: è la Provvidenza in ogni caso bisogna raccomandare economia che quest'anno non so come faremo, anche per questa parte. Quello che più mi ha ferito è il loro assenteismo nei lavori materiali. . . Obbligatori. . . Mi prude la penna e il cuore. . . Ma non voglio scrivere prima di una tua per non guastare la frittata di queste uova, di cui ci sono elementi. . . Ti prego di tagliare senza timore. ...L'invasione di cui mi parli fu pacica. . . 8 con Gesù e Maria alla mano. . . con canti latini, italiani e giapponesi. . . tre dei quali di nuova composizione sul posto. . . Oh, quanto ho pensato a te e al campo magnico che si prepara in Manciuria in cui senza la lingua cinese per ora non si fa nulla, ma senza la giapponese ora (e fra poco ancor di più. . . se il mondo non si rovescia) non si fa nulla. Dalla Corea i Capi-missione mandano già alcuni dei loro seminaristi in Giappone: non è possibile far diverso, ed ormai anche chi sa il Coreano, se vuol capire il coreano moderno, non può non sapere il giapponese. Deus scit. ...Don Carlo, ti sono sempre vicino nell'aetto e nella preghiera: fa' tu pure altrettanto Circolare salesiani / 1934-11-9 / Ringraziando il Signore posso darvi un complesso di notizie di cui dobbiamo consolarci e rinnovare la buona volontà di lavoro e di perfezione per meritarne altre. Il nostro Don Piacenza già si alza e spera di potere a giorni tornare sul suo campo di lavoro. Per chi ha potuto conoscere le condizioni vere della malattia non può non riconoscere una vera grazia, di cui, dopo Dio, il nostro caro Don Piacenza vuol dire grazie ai singoli confratelli e a quanti hanno pregato per Lui. Giunge la notizia uciale dell'invio (non si conosce ancora la data della partenza) di otto confratelli, di cui sette chierici e un coadiutore. Vari di questi hanno da compiere i loro studi; altri inizieranno il loro tirocinio. La scuola tipograca di Tokyo è già a buon 7 8 Si tratta di problemi circa i chierici studenti di teologia andati a Hong Kong dal Giappone. L'invasione di cui qui si parla allude al giro di concerti per la Manciuria e Corea di quell'anno. Evidentemente, l'occupazione della Manciuria e della Corea da parte del Giappone, non era vista ugualmente da parte del Giappone e della Cina. Quel Deus scit di don Cimatti, lascia sottinteso quello che non poteva scrivere per lettera. Attualmente sia la Cina sia la Corea non perdonano al Giappone questo fatto. 272 13 1934 punto e spera entro il mese di Dicembre di poter aprire e i suoi battenti per inaugurarsi ucialmente nel giorno della festa di Don Bosco. I Superiori poi hanno approvato per il prossimo anno il Noviziato a Tokyo. Berruti Pietro / 1934-11-14 /, Vicario del Rettor Maggiore La presente, per informare i Superiori delle nostre posizioni speciali di fronte a dati avvenimenti. Può essere che le notizie siano sapute dai giornali. . . - Momento politico attuale: governo militare. - Fatti recenti. Per tante cause precedenti (lunghe a dirsi), per recenti imprudenze di cattolici (che vollero fare della politica), il partito militare ha cominciato a fare conferenze nella missione a noi vicina di Kagoshima, tenuta dai Padri Francescani Canadesi (quindi americani) facendo pressione sulla popolazione per rmare petizione per l'espulsione degli stranieri dall'Isola. Pensano con ciò di premere sull'opinione europea nella conferenza ed ottenere quanto chiedono. - Dolorosamente un villaggio cristiano ha rmato pure, sotto la pressione militare, detta espulsione. I Padri sono obbligati a ritirarsi andrà qualche prete giapponese. - Potrebbe darsi che la cosa abbia ripercussione anche altrove. Miyazaki? Don Cavoli mi scrive dicendo di aver avuto ordine dai Superiori di fermarsi per curare la salute, e di quanto Lei ha parlato e del suo carattere (che ammette pienamente) e delle relazioni fra Lui e Don Cimatti e della benedetta questione dell'Ospizio... So che ne scrissi ed anzi mandai lo schema delle leggi che favorivano tali fondazioni in Giappone. ...Saputosi che la legge favoriva e si potevano avere sussidi e per la costruzione e per il mantenimento, si fecero le pratiche relative. Il Consiglio esaminò, ma essendoci punti o incerti o dubbi, fece osservazioni cercando di chiarire. Ma in conclusione approvò. Naturalmente Don Antonio, caldo per la realizzazione, insisteva. Don Cimatti non sa dire di no, nché c'è da far del bene, e per quanto sa e può aiuta. Può essere che questo stato di cose abbia fatto apparire che i membri del Consiglio non erano entusiasti per l'opera e che la preponderanza del pensiero di Don Cavoli abbia trascinato. Che vuole? Sono fatto così. Non so dire di no e sono il primo a dar la spinta a fare, quando ci vedo il bene, e quando vedo che i confratelli lavorano. Non è sistema di governo, lo so, ma non so fare diverso, ed è per questo anche che i Superiori conoscono le mie domande. Certo Don Antonio è stato colpito da quanto ha udito: desidera che io chiarisca le cose, e lo faccio ben volentieri. È una conferma di quello che penso di me. Deo gratias! L'Ospizio conta attualmente 75 persone: a) Una ventina di vecchi mantenuti dal sussidio mensile che ricevono dal municipio altri mantenuti dalla missione. b) Una quindicina di giovani (ragazze) ed alcune adulte per i lavori di casa: assistenza 273 13 1934 ecc. forse col tempo inizio di Congregazione indigena; tutte mantenute dalla missione, come c) il restante poveri bambini e fanciulli. Il vero ospizio che sorgerà, sarà opera della Congregazione, ma occorrerà ancor tempo: benché il sottoscritto, se ci fossero i mezzi, l'avrebbe già fatto. Governo Italiano / 1934-11-17 / ...Nel 1930 si diede inizio a Oita ad una piccola Tipograa (scuola tipograca Don Bosco) e nel quartiere più povero di Tokyo un Oratorio frequentatissimo ogni giorno e che incomincia a dare già consolanti frutti di bene materiale e spirituale per quella popolazione. ...Prossimamente la piccola Scuola Tipograca sarà trasportata in sede propria a Tokyo ove si spera potrà assumere uno sviluppo proporzionato all'importanza della scuola stessa. Nel prossimo anno, per dare denitivo assetto all'Opera salesiana ed assicurarne l'avvenire, è necessario aprire a Tokyo lo studentato e Noviziato salesiano che assicurerà per l'avvenire il personale formato indigeno in unione a quello che ci viene dall'Italia. La Pia Società Salesiana che viene sviluppandosi per opera della carità pubblica, implora a mezzo dell'E. V. presso il nostro Governo un sussidio straordinario per quest'ultima opera specialmente, che permetterà la stabilizzazione dell'Opera nostra in Giappone. I Salesiani di Don Bosco in Giappone, fedeli agli insegnamenti del loro Fondatore, oltre al lavoro specico proprio dell'Opera loro e come missionari e come educatori della gioventù, non dimenticano la patria lontana e pur non potendosi occupare come in altre nazioni dei connazionali, che in Giappone sono pochissimi, hanno cercato di far del loro meglio per far conoscere sempre più la loro patria, che fortunatamente in Giappone è circondata di vera simpatia. Nelle nostre scuole tanto dei salesiani, come in quelle delle Figlie di Maria A. si insegna l'Italiano, e già vari di quelli che convivono con noi, lo parlano o lo comprendono discretamente. ...Faccio appello per il tramite del R. Ambasciatore d'Italia in Giappone9 al nostro R. Governo anché nelle misure del possibile mi venga in aiuto per un'opera che servirà assai per noi italiani a valorizzare il nostro lavoro presso il Governo Imperiale e presso le autorità locali e presso il popolo giapponese. Coi sensi della più distinta osservanza: 9 L'Ambasciatore Giacinto Auriti, ottimo cristiano e grande amico dell'Opera salesiana in Giappone fu certamente colui che consigliò Don Cimatti a rivolgersi al Governo italiano per avere aiuto. Lo scritto riportato è secondo la minuta conservata. 274 13 1934 Grigoletto Giuseppe / 1934-11-17 /, ex-allievo Ti do una buona notizia. Al prossimo anno Noviziato a Tokyo (e ti dico perché l'ho in cuore Studentato), ma la condizione è che mi aggiusti per la fabbrica. Ho bisogno di Lire 50.000, una vera miseria! Sono già in moto per cercarle. Tu hai i tuoi impegni coll'Ospizio, ma naturalmente ci deve anche essere almeno qualche cosa per quest'opera, che completa il Piccolo Seminario, che mi darà già quest'anno i primi frutti. IPrega che siano buoni e si mantengano sotto tutti i sensi. Ah, se fossimo santi davvero! Dunque fa' le cose bene e non dimenticare la parola d'ordine di quest'anno: Noviziato... È in vista dello studentato che terrò molti dei magnici fossili ammirati in foto per Tokyo, ove trasporterò anche parte del materiale di Miyazaki, quando. . . il Signore mi aiuterà a trasportare. Poi Nunc dimittis, ma prima Studentato losoco e teol. Così le fondamenta ci sono e costruire non è più problematico. Circolare salesiani / 1934-11-29 / L'avvicinarsi della festa di S. Francesco Saverio e quella per noi così piena di soavi ricordi, la festa dell'Immacolata, mi muovono ad esortarvi caldamente a rinnovarci nel fervore dell'apostolato e nell'esercizio della più bella fra le virtù, per riuscire a compiere sempre meglio il nostro dovere di missionari e di salesiani... ...Specialmente poi in quest'anno santo desidererei che tutti, coi mezzi proporzionati ad ognuno, lavorassimo ancor più intensamente per la conversione delle anime, in maniera da potere, colla grazia di Dio, registrare un numero ancor più grande di battesimi ad estendere al più gran numero possibile di anime gli insegnamenti di Nostro Signore. Voi sapete che il momento attuale è per molti rispetti dicilissimo per le opere di apostolato. Si sia prudenti nel parlare in pubblico ed in privato, si sia prudenti nello scrivere, si inculchi ai nostri dipendenti confratelli e cristiani la medesima prudenza, la si inculchi in modo speciale ai catechisti. Non immischiamoci in altre questioni che non siano religiose cattoliche, predichiamo Gesù. Ricaldone Pietro / 1934-12-1 / Rettor Maggiore Nell'attesa dei nuovi doni che per la sua bontà stanno per giungere, i cinque chierici stanno dando il loro esame nale. ...L'aumentato numero dei seminaristi mi obbliga a toglierli dal Seminario. Ho attato una casetta a due passi dalla Missione per l'alloggio e studio, e così li trasporto alla missione ove potranno essere più accuditi in tutto, in attesa che al prossimo anno trovino nalmente a Tokyo la Cappella Pinardi e così siano denitivamente a posto. Ne farò prossimamente relazione ai Superiori. 275 13 1934 A giorni Don Margiaria col ch. Lucchesi e col coad. Fogliani va a occupare la scuola professionale Don Bosco a Tokyo,10 che spero ucialmente inaugurare al 31 Gennaio, cominciando subito dopo i lavori per il Noviziato, e voglio sperare che il Signore darà i mezzi anche per lo studentato. Preghi e faccia pregare per noi, e raccomandi a qualche anima buona la nuova opera vitale del noviziato. Aspettano con ansia già quattro santi (e non sbaglio) coadiutori e qualche chierico. . . Ma non preveniamo gli avvenimenti! Il nostro Don Piacenza guarito per vera grazia dall'appendicite, sore ora assai per la ebite, e non è ancora uscito dall'ospedale. L'apertura di Tokyo prende tre altri confratelli della Missione, che è davvero stremata di forze mah! Il Signore sa che i Superiori hanno fatto tutto il possibile per venirci in aiuto, e quindi ci aiuterà. Sono diventato sensibilissimo, ho bisogno di essere più che guardingo nelle mie relazioni col prossimo. Ho davvero un cuore di ricotta, che vorrebbe donarsi tutto a tutti. Ma chissà perché il Signore mi ha fatto così! Preghi per me. Per il resto niente di nuovo. Sarei felice di non essere Superiore, per sacricarmi di più, ma Deus scit! Tassinari Clodoveo / 1934-12-10 /, studente teologia a Hong Kong Bravo! Quella è la via, nonostante che vi sia un po' di onde all'intorno. . . e un po' di mal di mare. S. Francesco di Sales consiglia così: Prega anché tu possa amare il Signore come vuole Lui e coi mezzi che mette a tua disposizione. Tu felice se praticherai sempre la tua formazione in questa maniera... L'accordo con le Autorità è perfetto. Si è inaugurata il porta bandiera ed un generale ha fatto il discorso ed un capitano ha parlato ai seminaristi. Il malessere viene da gruppi militari che vogliono fare del fascismo e incolpano il cattolicismo di essere nemico della patria. Storia vecchia e che sarà sempre così. Bisogna pregare e che i cristiani (specie di Nagasaki) si aatino di più coi pagani e colla patria. L'assenteismo non è certo un bene, quando non c'è del male a esser presenti. Allegro, allegro, allegro. Dio è con noi. Ti abbraccio e benedico. Dalla Cronaca di Don Cimatti / 1934-12-14 / Partenza dei Francescani da Kagoshima... Esodo doloroso...il più doloroso che possa capitare al missionario che si vede buttato fuori... ed anche col concorso e giubilo di pecorelle che devono essere ben traviate ed esaltate da un falso patriottismo... Anche Gesú fu cacciato dai suoi... e nel Vangelo da le norme ai suoi apostoli per l'occasione... In questi momenti occorre grande prudenza... una macchina fotograca può essere motivo di sospetti... Questa brava gente vede delle spie dappertutto. 10 I tre salesiani entrarono l'8 dicembre festa dell'Immacolata insieme con gli allievi di Oita. 276 13 1934 Ricaldone Pietro / 1934-12-15 /, Rettor Maggiore Credo che il libro più interessante che potrebbero scrivere i nuovi cristiani sarebbe intitolato: Come mi sono convertito. Mirabili le vie di Dio! Una funzione religiosa, un funerale solenne, una predica, un divertimento alla missione; un concerto musicale udito, un libro letto, un consiglio di un amico; un'elemosina ricevuta; una guarigione, un dissesto nanziario; un'insistenza da parte di contrari al cattolicismo a non farsi cattolico, questi o motivi consimili inducono un'anima ad abbracciare la nostra santa religione. Sul nostro Don Bosco scrive rudemente un brav'uomo: Finora ho fatto la scimmia, facendo come facevano gli altri. . . Ora ho capito che Jizo (divinità protettrice dei bambini) è un idolo di pietra, che le tavolette in cui mi dicevano essere rinchiusi gli spiriti dei morti, sono pezzi di legno, e che Inari (altra divinità) è la volpe. . . e tante altre ridicole superstizioni cui scimmiescamente ho creduto e cooperato. Qualcuno si meraviglierà come io sia diventato cattolico, ma io se professo le verità della fede, è perché sono stato salvato dall'amore di Cristo, ed ora desidero ardentemente trasmettere a tanti altri che non la conoscono la felicità del mio cuore.E potrei continuare per un pezzo, perché tutti casi capitati fra noi e all'ordine del giorno. Grazie poi allo spirito salesiano di serena giocondità, di schietto interessamento per la gioventù, si riesce ad attirare aderenze e simpatie. Marella Paolo / 1934-12-19 / Delegato Apostolico Secondo le intese generali, eccole altri dettagli della nostra situazione. 1. A Oita continuano visite della polizia può essere per il libro su Cristo Re, che, come le avrà detto Don Margiaria, fu requisito dalla polizia.11 2. Ed ecco un fatto nuovo non di questo genere. A Tsuno (Takanabe) dove c'è qualche cristiano e catecumeno, il direttore della scuola ha fondato un'associazione di istruzione religiosa, essendo persuaso che non può esserci educazione senza base religiosa, invitando le numerose religioni o sette (13 in una città di 10 mila abitanti) a esporre, non discutere, le proprie idee. Venendo presto il turno del prete cattolico, certamente sarà interrogato sulla questione Jinja (templi shintoisti): il missionario mi domanda come comportarsi. Dopo le istruzioni absolute negative dell'adunanza (dei vescovi) dell'anno scorso, e non potendo certo il missionario stare in silenzio, cosa potrei consigliargli (sia pure dicendogli di evitare la questione) di dire? Bisognerà pure in questa delicata questione stabilire anche positivamente qualche cosa.12 11 12 Si tratta di un volumetto delle Letture Cattoliche, tradotto dall'italiano. Cridsto Re non può convivere con l'Imperatore!! Il probema verrà risolto nel seguente anno. Dalle lettere si capisce la dicile situazione. 277 13 1934 ...Preghi per noi e specialmente per i poveri e buoni PP. di Kagoshima, che davvero sorono assai in questi dolorosi momenti e benedica in modo speciale chi si professa nel Signore Dalla Cronaca di Don Cimatti / 1934-12-20 / Vado d'urgenza a Kagoshima.Situazione estremamente delicata. La lotta, che nisce per essere una persecuzione, è impostata oltre che sulla difesa nazionale, e dal trovarsi stranieri americani proprio in zone importanti, anche su questo pensiero: Voi missionari falsate lo spirito nazionale. Per i Francescani dilemma terribile, perchè devono addossarsi e adossare ai precedenti missionari la responsabilità, e sono evidenti le conseguenze. ...Per noi non c'è che seguire Don Bosco e le tradizioni nostre. Circolare Sacerdoti missionari salesiani in Giappone / 1934-12-21 / Vogliate prendere in benevola considerazione quanto vi comunico... È il frutto di lunghe conversazioni con persone autorevoli e che sono alla testa del movimento attuale così doloroso che attraversiamo al Sud della nostra Isola, quindi di gran valore per capire lo stato attuale... - Prudenza nel parlare, scrivere, andare in giro con macchine fotograche (in luoghi sorvegliati), prudenza somma nelle relazioni colle persone di altro sesso. - Unione cordiale colle Autorità di ogni genere, partecipazione a manifestazioni patriottiche, storiche, civili, beneche, scolastiche, ecc. - Nelle prediche, conferenze non si dimentichi l'istruzione ai Cristiani su questi punti importanti dal punto di vista cattolico: amor patrio nelle manifestazioni estrinseche, partecipazione personale, contributi, bandiera, ecc. Studiamo lo spirito giapponese nella Storia civile, letteratura, costumi ecc. e ad ogni costo adattiamoci... Non si può adare alla carta, ma persuadiamoci che se ci mettiamo volenterosamente per questa via, riusciremo a qualche cosa, ed il Signore voglia che siamo ancora in tempo. Berruti Pietro / 1934-12-28 /, Vicario del Rettor Maggiore La vicina Missione di Kagoshima adata ai Francescani del Canada sta passando una forte crisi. Già i missionari, consigliati dal Delegato Apostolico, hanno lasciato le loro residenze e si sono ritirati in città. Motivi di ordine militare... Le lamentele sono: Sono stati scoperti segreti militari in 25 anni di lavoro missionario, i missionari non hanno formato che dei giapponesi contrari al vero spirito giapponese, dunque bisogna mandar via i missionari. Un partito nazionalista sfegatato soa nel fuoco, e già si è avuto un bruciamento di chiesa. 278 13 1934 Ai cristiani si è fatto rmare carte si dice furono obbligati a calpestare immagini, ecc., molti cristiani rmarono l'esodo dei padri, ed altri cristiani li accusarono di cose non belle. Come andrà a nire la questione, lo sa il Signore. Ma se si trattasse di un moto militare che ha la testa a Tokyo, potrebbe avere delle ripercussioni anche nelle altre missioni e specialmente a Miyazaki che è sotto il medesimo comando militare. Grazie a Dio, seguendo scrupolosamente il nostro spirito salesiano, noi siamo in ottime relazioni coll'autorità, ma coi militari si può ragionare poco. Stiamo dunque duciosi nelle mani di Dio, e avanti nel Signore. 279 14 1935 Figura 14.1: Miyazaki oratoriani 1935 280 14 1935 1/11 Arrivano ch. F.Barbaro, G.Dalkmann, G.Lopez, T.Manhard, G.Mantegazza, Fr.Dupont, coad. O.Masiero 1/28 La missione viene eretta in Prefettura Apostolica. Don Cimatti Prefetto Apost. 1/31 Inaugurazione della Scuola Professionale di Ikuei: funzione religiosa. 2/5 Don Cimatti riceve la la nomina uciale di Prefetto Apostolico 2/12 Arrivano fossili di Bolca 4/1 Inaugurazione civile della Scuola Profes. di Ikuei 4/12 Torna D.Cavoli dall'Italia. Inizio lavori ampliamento dell'Ospizio Kyugoin 4/20 Pasqua Inaugurazione chiesetta di Oita 4/25 adunanza dei vescovi: la visita ai templi shintoisti non è un atto religioso 6/4 Muore a Tokyo D.Piacenza. D.Escursel a Mikawashima. Don Cecchetti a Beppu. Don Cimatti supplisce a Tano, e Miyakonojo A Hongkong le cose non vanno bene per i chierici del Giappone 9/1 A Tokyo nella casa del Noviziato Esercizi .Sp. predicati da P. Matteo Concerti a Tokyo, Osaka, Kobe 9/29 Inaugurazione del Kyugoin completo. Sul Bollettino Salesiano D.Cimatti Carità! Carità! Carità! 11/21 I chierici loso da Miyazaki si trasportano allo Studentato di Tokyo Esecitaz. Militari a Miyazaki. Presente l'Imperatore 12/8 Benedizione dello studentato e Noviziato a Tokyo 12/16 Arrivano D.G.Rodriguez, ch. G.Manganelli, A.Moriggia, G.Perego, Fr.Rossi, coad.. G.Ferrari, St.Paulin 12/27 Inizia il noviziato a Tokyo dei primi giapponesi insieme con gli stranieri Ricaldone Pietro BS / 1935-1-1 /, Rettor Maggiore Ecco che agli albori del decennale della nostra venuta in Giappone, coll'aiuto di Dio, colla generosità di esimi benefattori e benefattrici, e colla tenace propaganda del nostro Don Margiaria, la scuola professionale Don Bosco, limitata per ora alla sezione tipograca, è un fatto compiuto. LA STAMPA IN GIAPPONE. Anche in questo campo il Giappone è alla testa delle nazioni. Il desiderio dell'istruzione, la tenacia e costanza di questo popolo nel realizzarla 281 14 1935 ne è indice signicativo. Il desiderio della lettura, che investe un po' tutti i giapponesi, oltre che privatamente, trova soddisfazione in 4609 biblioteche pubbliche che registrano 26 milioni di lettori all'anno. Per dare un'idea del solo movimento giornali-riviste, i quotidiani sono 1200 con oltre 20 milioni di sottoscrittori, di cui il più importante l'ASAHI esce in due milioni di esemplari sono a suo servizio 36 rotative ed oltre gli ordinari servizi, telefoto, radio, colombi viaggiatori e aeroplani. La stampa cattolica si sforza di lavorare colla pubblicazione del Settimanale Cattolico e di numerose pubblicazioni che lumeggiano il pensiero e lo spirito cattolico. Una commissione pro stampa ha scelto per protettore Don Bosco, ...ma qui più che altrove si va a sbattere contro le inevitabili dicoltà nanziarie; per i pagani poi la natura delle idee cattoliche non è sempre tale da attirare molto alla lettura; la massa dei cristiani (specie dei discendenti dei vecchi cristiani) non legge molto. Al momento dunque la stampa cattolica, che pur ha già realizzato consolanti progressi, sta cercando ancora la sua via denitiva, il suo orientamento ed assestamento. In questo ambiente sorge la nostra modesta scuola. Circolare salesiani / 1935-1-6 / Vi scrivo nel giorno della Santa Epifania, e la mia esortazione è appunto per parlarvi delle Vocazioni. I recenti avvenimenti ci persuadono sempre più della necessità che al più presto possibile formiamo per la missione e per la nostra Società buoni e santi soggetti, che siano in grado di aiutarci e a tempo opportuno sostituirci. È il volere della S. Chiesa; è il desiderio del Governo stesso e della popolazione. Miei buoni confratelli, ricordiamo il lavoro di Don Bosco. Imitiamolo. Abbiamo bisogno di buoni seminaristi, di buoni aspiranti, e questi non solo per formare dei buoni preti, ma anche degli ottimi Coadiutori nei rami diversissimi dell'attività salesiana; abbiamo anche bisogno di personale di servizio per i lavori di casa e di campagna. La nuova SCUOLA DON BOSCO a Tokyo domanda allievi, come pure ne domanda il collegetto di Nakatsu. Le porte del nostro OSPIZIO sono aperte agli orfanelli ed adulti derelitti. Per la parte femminile le Figlie di Maria A. attendono pure il nostro valido contributo di aiuto e di consiglio. Ricaldone Pietro / 1935-2-1 /, Rettor Maggiore Come vede scrivo da Tokyo ove mi trovo con l'animo pieno di felicità perchè ieri si inaugurò la nostra cara scuola. Vi concorse il Delegato Apostolico, l'Arcivescovo (che disse Messa e panegirico, benedisse pure casa e macchine), la rappresentanza dei missionari e degli Ordini e Congregazioni religiose di Tokyo (Francescani, Gesuiti, Marianisti, Verbo Divino), della stampa cattolica e dei cooperatori ed amici nostri. Un allievo ricevette il 282 14 1935 Battesimo e nita la festa (eminentemente religiosa, che la civile si farà in aprile per la festa di Don Bosco) i suoi gli delle due case iniziano l'esercizio della buona morte. Che vuole di più? Volli che Don Bosco nella data della sua presa di possesso in Cielo, prendesse possesso di questa scuola a Lui intitolata. Ed ora al lavoro per il Noviziato. Circolare salesiani / 1935-2-5 / Ricevo dalla Delegazione Apostolica la seguente comunicazione ricevuta telegracamente da Roma: Miyazaki elevata a Prefettura Apostolica. Cimatti nominato Prefetto. Miei buoni confratelli e missionari, la S. Sede vuol dare al vostro lavoro questo segno di riconoscenza, che serve anche a dimostrazione della condenza che la Sacra Congregazione di Propaganda Fide ha nel lavoro dei Figli di Don Bosco. Così si esprime il Delegato Apostolico. Se questa elevazione ci servirà anche solo a salvare un'anima di più, sia la benvenuta. All'arrivo dei documenti uciali darò se del caso norme. Nei riessi personali del sottoscritto, intendo che non ci sia nulla, assolutamente nulla di mutato.1 Marella Paolo / 1935-2-11 /, Delegato Apostolico Non ho parole per esprimere la riconoscenza provata per la sua consolante lettera. Era naturale che dovessi scrivere a Roma e ai miei Superiori per ringraziare Propaganda e deplorare nel contempo la mia nomina e dolentissimo se farò perdere del tempo a tutti ma per me è questione di coscienza e debbo esprimere quanto farei male a non esprimere. Non debbo entrare in merito ai perché e per come l'attuale Delegato Apostolico abbia creduto opportuno fare così né tanto meno perché la Sacra Congreg. di Propaganda abbia acceduto alla pratica e neppure perché i Superiori religiosi (se hanno avuto parte) abbiano fatto così... Quanto ai fronzoli, stia certo l'E.V. che Don Cimatti non farà mai suo quanto potrebbe mettere, dato il caso che debba essere chiamato sulla carta o che debba rmare come Prefetto Apostolico. Non pensi in me cambiamenti non sarei capace qualche calcio ad amici (chierici) che ridendo (come me) tentano darmi dei titoli. È difesa personale, vero? E avanti se è possibile raddoppiando il lavoro. 1 Il telegramma che accompagnava la nomina era rmato: Cardinal Pacelli . Da questo momento Don Cimatti, nonostante tante proteste diventa Monsignor Cimatti . Per quanto dipendeva da lui non usava questo titolo, ma alla ne si adattò. Quando io giunsi in Giappone nel 1955 bastava dire Monsignore per indicare lui. (Don Compri) 283 14 1935 Grigoletto Giuseppe / 1935-2-12 /, sacerdote salesiano, suo ex-allievo Grande dovere di riconoscenza di noi tutti verso di te che si esprime in preghiere specie in occasione del tuo onomastico. Non posso far altro, ma se sei ricordato in ogni giorno, lo sarai speciatim in quello. Cose meravigliose di Bolca e fossili.2 Tengo tutto per il nostro futuro studentato a Tokyo, cui aggiungerò parte di quello che è in Seminario. Ringrazio gli oerenti e se ti sembra opportuno in qualche modo ricompensare gli oerenti con qualche cosa dimmelo. Quando le cose saranno a Tokyo spero di valorizzarle di più per la Propaganda. P.S. - Scritto al Brunner.3 Circolare salesiani / 1935-2-13 / Dal più profondo del cuore vi ringrazio per le espressioni di congratulazione che in occasione dell'annuncio dell'elevazione a Prefettura della nostra missione avete voluto inviare al sottoscritto. Ne ho goduto per voi, perché è l'opera vostra e merito vostro. Come già vi dissi, all'arrivo del decreto e delle facoltà combineremo il da farsi, per ora nulla di mutato e specialmente ora e dopo, nulla di mutato nei riessi miei personali, né titoli, né manifestazioni particolari. Al momento attuale abbiamo cose assai più importanti cui prestare la nostra attività. ...Comunicazioni della delegazione (correzione da farsi al Catechismo di cui accludo moduli, con preghiera di esprimere il parere anche intorno agli altri punti che sembrino avere bisogno di modicazione; libro delle orazioni, orazioni speciali, ecc.).4 Non bisogna che ci nascondiamo che attraversiamo un momento delicatissimo, che potrebbe anche richiedere dai nostri cristiani aermazioni speciali di fede. Prepariamoli coi mezzi della grazia più abbondante in questo anno, prepariamolo con una soda istruzione religiosa, colle prediche e catechismi. 2 3 Bolca sulle montagne della Lessinia nei pressi di Verona è una famosa zona di fossili. Il Sig, Brunner era il pittore della faccia di Cristo basata sulla Sindone, dipinta nel 1934. Don Cimatti ne ordinava un certo numero di copie che poi diondeva in Giappone. 4 Gli oerenti erano la famiglia Cerrato di Bolca. I fossili ora si trovano nel Cimatti Museum di Tokyo. Il nome del Brunner esce spesso nelle lettere, ma non si conservano lettere a lui dirette. Si dovettero correggere certe espressioni riguardanti le altre religioni, chiamate superstizioni , e insistere sui doveri verso lo Stato. La Santa Sede, dietro domanda dei Vescovi e su dichiarazione del Governo il quale aermava che la partecipazione alle cerimonie dei templi shintoisti non aveva valore religioso ma solo civile, no alla ne della guerra permise tale partecipazione. Dopo la guerra, con la separazione tra religione e stato, lo scintoismo venne di nuovo considerato una religione, e ora non ci si trova più nella stessa situazione di quei tempi. 284 14 1935 Berruti Pietro / 1935-2-14 / Vicario del Rettor Maggiore Grazie a Dio, il bel regalo dei nostri amati Superiori è giunto incolume a destinazione.5 Sbarcati felicemente al porto di Kobe, per vera grazia di Don Bosco, anche le operazioni doganali procedettero spedite e senza spese. Giunsero accolti fra le feste dei nostri confratelli, cristiani e oratoriani ed ora sono già al lavoro regolare di studio e di preparazione, iniziato oggi l4 c. m. Non so come ringraziare adeguatamente i Superiori. La prima impressione è buona sotto tutti gli aspetti e spero che continuerà nella realtà di bene a cui pare si siano accinti con tutto l'ardore. Deo gratias! Marella Paolo / 1935-3-2 /, Delegato Apostolico Mi trovo a Fukuoka, in via per andare a fare un concerto e così scambio qualche idea con Mons. Breton. Alcune teste calde di Miyazaki oriundi di Oshima, hanno eludendo la buona fede dei missionari e di alcuni cristiani sparse in giro un 150 copie di una bruttissima lettera, che non farà certo del bene.6 Povera mentalità cristiana infatuata non so di che! L'avrà forse ricevuta anche V.E. È uno dei frutti più dolorosi della nostra vita missionaria. Studiavamo con Monsignore la via per attenuare... Forse la via indiretta. Bisognerebbe trovare uno che avesse inuenza su di lui. Vedrò, ma a Miyazaki non vi è certo. E pensare che sono quelli che fanno la Comunione tutte le mattine. . . Non valuto l'intenzione. Uno dei punti che sostengono è che l'autorità centrale (Delegazione e Arcivescovado) non si rendono conto delle cose di Oshima, si ascolta la campana dei missionari e non quella dei cristiani, si presta fede alla prima, nulla alla seconda... Si fa tutto per chiarire, assicurare, ecc. ma scattano di più. È certo che il Kyushu non può essere valutato alla stregua di Tokyo, basta viverci per pochi mesi ed uno si convince, sia dal punto di vista climatico, di coltura, di lavoro. Le cristianità poi sono toto coelo diverse dal resto del Giappone. Berruti Pietro / 1935-3-6 /, Vicario del Rettor Maggiore In primis, per carità, se i Superiori non mi vogliono fare venire idrofobo, non mi diano dei titoli sono e voglio essere come prima, sempre Don Cimatti. Ad ogni modo grazie della sua cara gentile bontà nell'aver commemorato questo avvenimento; Deo gratias e la contraccambio con molte preghiere... 5 6 Si tratta dei chi. F. Barbaro, G. Dalkmann, G. Lopez, T. Manhard, G. Mantegazza, Fr. Dupont ecc, e del coad. O. Masiero Specialmente la zona di Kagoshima e al sud le Isole Amami Oshima erano zone militari. Vi lavoravano i Francescani Canadesi. I militari non li vedevano di buon occhio. Ci furono tante calunnie e dovettero lasciare. Essendo zona connante, alcuni cristiani di Miyazaki ne furono inuenzati. Il nazionalismo raggiunse il culmine durante la seconda guerra mondiale. 285 14 1935 Bisogna dire che ora siamo in una fase delicatissima se passa bene, bene, se no, ci possono essere gravi sorprese. Si va acuendo il marasma contro gli stranieri e specialmente i missionari cattolici sono considerati come deformatori dello spirito giapponese. Lei può prevedere le conseguenze che non sono cosa impossibile. Vedremo. Per ora preghiamo e continuiamo imperterriti nel lavoro seguendo come direttiva i ricordi di Don Bosco, ma veda di pregare e far pregare per noi. Non si può adare tutto alla carta, ma è certo un momento delicatissimo. Faccia pregare le case missionarie in modo speciale. La Chiesa è abituata a queste lotte ma ci sono lotte reali pur ancora latenti relativamente, e appunto perché tali, più terribili. Ricaldone Pietro / 1935-3-10 /, Rettor Maggiore Risposi ieri alla lettera augurante felicitazioni al novello Monsignore che si chiama Don Cimatti. Oh, davvero Cima-matti che ringrazio ben di cuore. Godo di quanto dice della bontà benevolenza del S. Padre per noi: è certo il più bel regalo... Grazie poi dei paterni e forti consigli in relazione alle iniziative. Quelle riferentisi alla Congregazione qua tale deve avere l'approvazione regolamentare dei Superiori e penso di essere in piena regola (sostanzialmente sono le opere di Tokyo). Quanto alle opere della Missione, sì, ho tirato avanti pensando di non aver l'obbligo delle formalità regolamentari. Qui forse ho sbagliato... Dimenticavo dirLe che il dir di sì, di Don Cimatti (quando dice di sì, perché tante volte dice di no nelle cose di Regola) è per salvare dallo scoraggiamento, dal pericolo di inerzia o altro i confratelli. Desidero sorire io, ma siano salvi gli altri. In Giappone l'inazione del missionario è la sua morte spirituale... Oh, mi aiuti a salvarmi l'anima, ma per carità non dia delle spine, come nel caso del Monsignorato. Preghi per me e mi benedica. Berruti Pietro / 1935-3-10 / Vicario del Rettor Maggiore Grazie dei preziosi consigli. Come già dissi noi ci atteniamo, mi pare, scrupolosamente ai consigli di Don Bosco, come missionari salesiani agli ordini e consigli dell'autorità ecclesiastica come missionari. Si è al momento un po' nelle condizioni tra Chiesa e Stato, come ai primi tempi di Don Bosco, con quel di più che può dare la credenza non cattolica. ...Per lo studentato, ed in genere per nuove iniziative ho ricevuto anche lettera del Ven.mo Rettor Maggiore in cui insiste, per le note ragioni di stringere i freni, e di saper dir di no. Farò tutto il possibile per riuscire nei limiti del bene delle anime. Che vuole? Amo troppo questo Paese (per me che penso di conoscere un po' le cose e il carattere è deleterio). Umanamente parlando l'arresto è la morte del missionario in Giappone, e se prima ho detto di sì, è per salvare molti confratelli. Deus scit. Il Signore mi aiuti e mi 286 14 1935 perdoni se ho sbagliato. Quindi i Superiori non pensino Don Cimatti un ribelle o giù di lì tento di fare quel che posso, per far un po' di bene uso Don Bosco (presunzione, vero?) ma ci siamo proposti ab initio questo programma. D'altra parte nelle Opere della Congregazione mi pare di aver cercato di fare il prescritto le proposte non è detto debbano essere approvate sempre dai Superiori. Per le Opere della Missione forse ho proceduto nora con criterio sbagliato, facendo senza la dipendenza regolamentare? Mah! È un punto che ho sempre interpretato così come ho fatto. . . e non mi fu detto che fosse sbagliato, quindi sono sempre proceduto. Penso che se avessimo fatto il doppio, il triplo e più sarebbe stato meglio. Mah! Abbiamo fatto almeno bene o male il poco? Chi lo sa? Il Signore mi darà, vedrà, una di quelle stangate nali!. . . Cercherò di prenderla con amore. Novizi dell'Istituto Manfredini (Este) / 1935-3-10 / Grazie dei vostri auguri e delle vostre preghiere. Per gli auguri non c'era di che sono sempre e solo come prima, Don Cimatti è il povero Don Cimatti che diventerà ricco per le vostre preghiere; queste sono quelle che valgono; tutto il resto è fronzolo inutile. Volete tutti un pensiero che il vostro buon Maestro vi spiegherà. - Verso Dio siate generosi senza riserva, nulla per voi, tutto per Lui, uniti a Lui; e in pratica ubbidite, senza bisogno di capire perché vi comandano così o cosà: è volontà di Dio. - Verso il Maestro: condenza assoluta anche de minimis rebus. - Verso di voi stessi: umiltà, sono quel che sono davanti a Dio. - Allegri, laboriosi e morticati. Ricaldone Pietro / 1935-3-16 /, Rettor Maggiore La situazione va chiarendosi e speriamo che le nuvole si dissipino. - I vecchi cristiani sono un po' come eravamo noi nei conitti fra Chiesa e Stato certe manifestazioni le facevamo (sbandieramenti, ecc. ecc.), dunque il cattolicismo. . . - I primi missionari per tagliar netto in molte questioni, coinvolsero nella fede e manifestazioni religiose, forse molte cose che erano semplici costumanze paesane e formarono coscienze che vedono facilmente il peccato dove non c'è. Dunque gli stranieri falsano lo spirito giapponese. Con questo Lei vede chiaro i capisaldi del movimento. Certo il Governo ha fatto dichiarazioni importanti (i suoi templi e le funzioni che in essi si compiono sono monumenti e manifestazioni civili). Si rende necessaria una revisione del catechismo. Bisogna da un lato seguire giuste esigenze e mantenere saldo ciò che non deve muoversi. Ecco la delicatezza della situazione, che lei può misurare, perché tanto dalla parte del clero, che dei cristiani e delle autorità vi sono elementi tendenti più in un senso che nell'altro. 287 14 1935 Fede in Dio, alle direttive della Chiesa, di Don Bosco e dei nostri Superiori e penso che la situazione si chiarirà con comune vantaggio. Circolare salesiani / 1935-3-21 / In un'adunanza delle autorità ecclesiastiche del Kyushu, fra le varie determinazioni prese, di cui darò prossimamente comunicazione, si pregò Mons. Hayasaka permettesse nel Kyoho (giornale diocesano) una lettera pastorale comune per richiamare ai cristiani lo spirito di disciplina, che è fondamento della Chiesa e il rispetto al sacerdozio e senza distinzione di nazionalità. Ve ne mando alcune copie anché le distribuiate alle famiglie, previa lettura fatta in Chiesa colle opportune spiegazioni che crediate del caso, adattate alle vostre cristianità.7 Vi ho parlato l'altra volta della revisione che si sta facendo del Catechismo. Da Tokyo scrive S. E. l'Arcivescovo che in attesa delle modicazioni, è bene già ispirarci a quelle che invio, che potrete introdurre nei catechismi che avete in deposito, e colla prudenza dovuta potrete dare ai cristiani anché le mettano nei catechismi loro. . . Voi comprendete quanto importi fare le cose con naturalezza e calma, istruendo al riguardo anche i catecumeni e quanti vi coadiuvano. Lett. a C. Tassinari, 27 marzo 1935 Bravo. . . Lascia stare il Mons. Vorrei essere un mons (=monte) di santità, ma purtroppo. . . Mio buon Clodoveo, capisco benissimo la vostra situazione, non l'hai cercata né tu né Don Cimatti, per me penso così (lo sapete): quando abbiamo fatto il nostro dovere e indipendentemente dalla nostra malizia, avviene qualche cosa che non ci sembra esatto o altro, è disposizione della Provvidenza. L'assoggettarsi con gioia, con fede e con sacricio è il nostro merito. Ti consiglio di agire in conformità a questo principio, lasciar cantar le passere, e tu lar dritto per la via cui devi tendere... Pregate. Fate come vi dice Don Cimatti. Studiate e fate lavorare meno la fantasia e. . . altro, e vedrete che tutto andrà bene... Ma non par vero che abbiate così poca ducia e dei vostri superiori e di Don Cimatti... Dunque animo e fatti santo. Immergiti con Gesù desiderando quanto citius che ti faccia più suo. Ah, fossimo santi e avessimo tutti più spirito di sacricio, di umiltà. Vedi, Clodoveo, Don Cimatti. teme solo delle vocazioni che non si vogliono assoggettare. Fate come vi dicono, studiate e pensate al gran passo che si avvicina. Tu continua, fa' quel che puoi fra i compagni, non lasciatevi scaldare la testa e avanti nel nome di Dio. 7 Se ne conserva copia nel Cimatti Museum di Tokyo. Anche Don Cimatti è rmatario. 288 14 1935 Berruti Pietro / 1935-3-29 /, Vicario del Rettor Maggiore Mi consta che vari dei nostri chierici e forse altri del personale di Hong Kong hanno inviato ai Superiori delle lettere in relazione a vari argomenti. . . Per quanto sta a me ho sempre presa la parte (ed era ovvio) dei Superiori di Hong Kong che con vero spirito di sacricio si sono assommati il lavoro per conto nostro e fanno tutto il possibile per formare questi cari confratelli. Ma (come vede da queste lettere) c'è qualche ruota che non gira bene; se come si dice, nel prossimo anno il lavoro degli insegnanti dovrebbe essere solo per il personale del Giappone, non è il caso che i Superiori, prendendo in considerazione anche quanto in relazione al delicato problemi ebbi a scrivere, vengano ad una soluzione della questione stessa? Ad ogni modo invoco dai Superiori l'aiuto per risolvere questo benedetto problema che si trascina da anni e che, non concludendosi, non fa certo del bene alle anime. Circolare salesiani / 1935-4-9 / Nell'approssimarsi delle Ss. Feste Pasquali voglio essere dei primi ad augurarvi sante e felici feste materialmente e spiritualmente. Dirvi che vi ricorderò in modo speciale è mio dovere e per quanto fate per me personalmente e specialmente per il lavoro che venite svolgendo a vantaggio delle anime nelle rispettive vostre zone. . . ...Dopo la festa di Pasqua debbo recarmi a Tokyo per l'annuale raduno. Sarò lieto di potervi servire per qualunque cosa che vi sia necessaria, come pure se avete questioni speciali che desiderate siano trattate in adunanza favorite comunicarmele. È annunciato per venerdì prossimo l'arrivo del nostro Don Antonio a Nagasaki.8 Permettetemi che vi ringrazi in modo particolare delle manifestazioni cordiali che non solo a parole, ma a fatti avete voluto recentemente manifestare. Grazie di tutto e specialmente delle preghiere che contraccambio con tutto il cuore. Siate benedetti. Ci degni il Signore delle sue speciali benedizioni sulle opere che si hanno tra mano e di cui prossimamente vi darò relazione. 8 Don Cavoli, dopo un anno e mezzo di assenza, tornato in Giappone dall'Italia il 12 aprile, riprese l'ucio di parroco e la cura dell'Ospizio. Con i soldi raccolti si poté completare il piano dell'opera, che fu inaugurata il 29 settembre 1935. Durante la sua assenza Don Cimatti e Don Liviabella ebbero tutta la responsabilità. In Italia avendo fatto visita alla Conferenza di S.Vincenzo Beata Imelda di Bologna a cui era aliata quella dell'Ospizio, gli fu chiesto il parere sul futuro delle collaboratrici. Nel numero unico di detta Conferenza, a pagina 29 rispose: Una nuova congregazione religiosa? No. Resterà sempre e solo Conferenza di S. Vincenzo. In seguito sarà probabilmente a sfondo religioso con regolamento per la vita di comunità, per vari uci ecc.; con pratiche di pietà, lo spirito di sacricio. Ma le consorelle non saranno delle Religiose; quindi non avranno un abito religioso, n è i voti (se non privati, per quelle che lo desiderano, come avviene fra tante pie persone che vivono nel secolo. Insisté anche che in questa forma potranno lavorare più liberamente nella società e fare lavori che non possono fare le suore. Questo era appunto il suo ideale. Da qui si capisce perché quando Don Cimatti gli propose la fondazione di una Congregazione religiosa egli oppose tanta resistenza. 289 14 1935 Ricaldone Pietro BS / 1935-4-21 /, Rettor Maggiore L'alleluja pasquale di quest'anno richiamanteci la solenne canonizzazione del Padre nostro Don Bosco, non è stato per noi tutti meno ricco di consolazioni spirituali. Era desiderio di noi tutti, che l'anno santo lasciasse un ricordo visibile di sé in una forma utile, che perpetuasse in qualche modo i beneci eetti della Redenzione. Ed ecco che si poté concretare l'idea tanto desiderata di una chiesa ad Oita. Il tenace e diuturno lavoro di propaganda del nostro Don Marega, la carità generosa di alcuni benefattori d'Italia e d'America ebbero il meritato premio, ed ora abbiamo la consolazione di avere una bella chiesetta, capace di oltre duecento persone. E fu colla più grande commozione del mio cuore, che nel giorno solenne di Pasqua, anniversario della Canonizzazione di Don Bosco, fra il giubilo di tutta la cristianità di Oita, adunata al completo, potei benedire la nuova chiesa ed orirla a Gesù Redentore, quale omaggio di tutta la nostra missione a Lui, conforto, guida, sostegno dei missionari. Il giorno 26 Aprile, con decreto dell'autorità civile il nostro Ospizio è riconosciuto ucialmente: è un primo passo alla stabilizzazione dell'Opera, la quale sempre più viene aermandosi. Ce lo dicono gli elogi, le visite che autorevoli persone vengono facendo ai poveri vecchi e ai buoni orfanelli, la carità che incomincia a farsi dal pubblico e il plauso incondizionato della stampa locale. Oh, davvero che la carità apre le porte e i cuori, ed è la forma di apostolato al momento attuale la più ecace, la più compresa e relativamente la più facile. Quanto più fra religione, patria, famiglia e scuola si potrà stringere una forte, amichevole e costante relazione, tanto più potremo fare del bene: se no saremo semplicemente intrusi, sopportati e peggio. È quanto ci sforziamo di realizzare: farsi prima di tutto degli amici. Tassinari Clodoveo / 1935-4-21 /, studente teologia a Hong Kong La base della tua calma dev'essere la chiarezza del principio tante volte esposto: La volontà di Dio la sua Provvidenza, la parte che in queste disposizioni vi abbiamo noi e quella che vi ha Lui. Ah, che prete di colla verrai se non sarai rotto al dolore! Guarda Gesù!... La situazione religiosa è la seguente: - La storia della Chiesa continua come negli antichi. Gesù non è meno Gesù di 1000 anni fa. - La solita accusa: il cristianesimo è nemico delle istituzioni. Siamo ritornati per questo pensiero a Roma antica. Storia vecchia! - I Vecchi cristiani che portano ancora le stigmate della persecuzione non hanno camminato col progresso moderno dunque nemici e più nemici quelli che portano loro queste idee. 290 14 1935 - Mescola questo colla politica e non è dicile la conclusione verso gli stranieri, cui abboccano anche cristiani. . . che non sanno quel che fanno (proprio come a Gesù!). Mi pare che la questione base è questa, voi trovate dicili le questioncelle che vi turbano la pace, vi impediscono di studiare e più di perfezionarvi. Non si tratta forse che di canne mosse dal vento? Stai per fare il primo gradino, sia solido e generoso. Berruti Pietro / 1935-4-28 /Vicario del Rettor Maggiore Le annuncio che oggi benedico le fondamenta del Noviziato e ieri tre giovani artigiani di cui uno del quinto corso hanno domandato di fermarsi con Don Bosco. Deo gratias! Il Signore ci benedice da questo lato, carica della croce in altri lati. Don Piacenza non sta bene e dopo l'Ascensione dovrà ritornare all'Ospedale. Ho qualche confratello che non sta bene spiritualmente sono vocazioni molto ammalate in terra di missione ed anche in Italia. Ne scriverò con calma al ritorno, ma urge provvedere certamente, e i mezzi termini rovinano tutto. Mi è spina dolorosissima quella di non poter provvedere per i nostri loso e teologi Hong Kong, così com'è, non va; non so perché, ma non va e la vocazione e il buono spirito di molti ne sore. Mi dirà: Quando, o caro Don Cimatti, avrai nito di brontolare?. Risposta: All'entrata del Paradiso!. Scusi, amato Don Berruti: sono interessi vitali, interessi di anime. Per il resto al momento, calma. Occorrerà pensare per tempo alla regolarizzazione del noviziato. Dal Fior Luigi / 1935-4-29 /, studente di teologia a Tokyo Segui dritto la tua strada né prestare orecchio a quanto ti può distogliere da quella ed anche se ti sentirai trattato, come mi dicevi, meno paternamente, pensa che devi formarti un carattere fermo forte anche a questo genere di posizioni. Sacerdos alter Christus. Quando ti trovi in quelle circostanze pensa alla vita di Gesù e come ha fatto Lui: troverai così la giusta posizione per tutto e il giusto criterio. Insomma non esser solo uomo di sentimento, ma di volontà. Coraggio, Luigi. I problemi che hai tra mano, ti debbono far passar sopra alle bazzecole di questo povero mondo. Sta' unito a Dio e avanti sempre. Berruti Pietro / 1935-5-9 /, Vicario del Rettor Maggiore Noviziato : Per la ne di Giugno l'edicio sarà pronto e penso che per metà luglio può essere abitabile... Siamo di parere che i Superiori (se lo credono conveniente) ci inviino qualche novizio. Spero di riuscire a radunare oltre una mezza dozzina di giapponesi. I nostri potranno portare un po' di spirito salesiano e insieme aatarsi, e per la ricreazione 291 14 1935 e per le funzioni portare un po' di vita. Anche per sperimentare sarà bene che non siano troppo numerosi, anché non abbiano il sopravvento sui giapponesi... Studentato teologico: I Superiori sono certo al corrente delle questioni di Hong Kong i nostri chierici in conclusione ci si trovano non bene e vari ne sentono le conseguenze per la vocazione. È per me dicile capire lo stato reale della questione, ma bisogna assolutamente provvedere. Intanto per quest'anno il Consiglio ha espresso il parere che se vi fossero confratelli che debbono iniziare la teologia, non si mandino ad Hong Kong ed ho già scritto in tal senso ai Superiori della Cina. Usufruiremo del permesso di inviare i nostri al Gran Seminario di Tokyo. I due che attualmente frequentano fanno bene e accontentano i Superiori e spero che anche per lo studio faranno protto. P.S. La ringrazio proprio del risparmio di titoli9 . . . Vuol che Le dica chiaro? Tutte le volte che i Superiori ed amici mi danno quel titolo è come una voce che mi dice: Non sei più della Congregazione. . . . Finché me lo dicono in Giapponese kakka vede che non c'è che da umiliarsi e dire: proprio vero!. Grazie dunque e mi lascino in pace a lavorare senza fronzoli, tanto non li metto assolutamente. . . Che commedie. . . Berruti Pietro / 1935-6-5 /, Vicario del Rettor Maggiore Il telegrafo le avrà annunciata la dolorosa notizia della dipartita del nostro santo Don Piacenza. Fiat voluntas Dei. Per me era il vero amico e fratello per me è perdita irreparabile e nessuno me lo può sostituire. Sono rassegnato, anzi ho ringraziato il Signore che così benedice la nostra missione e Congregazione... Da Lei imploro aiuto sollecito: per carità non aspettino la partenza dei missionari....B. Mette la lista del personale, e alla ne ]. Don Cimatti: tura-buchi, Studentato casa di Tano scuola seminario, ecc. Aiutano i confratelli qualche aspirante giapponese, ma ormai le case sono ridotte a un confratello solo sacerdote. Mi aiutino, mi aiutino che ho vari confratelli stanchi e soerenti... Preghi preghi preghi per me aranto ed accasciato, ma pienamente abbandonato in Dio. Circolare salesiani / 1935-5-27 / Si è stabilito l'oerta di un aeroplano per parte dei cattolici di tutto il Giappone ed ogni circoscrizione ecclesiastica fu tassata (Miyazaki Yen 1000).10 Vi prego di non dimenticare tale questua che deve essere coperta entro l'anno. Studiate anche qualche mezzo speciale per facilitare lo scopo. Dobbiamo in spirito di solidarietà lavorare anche per questo. 9 10 Don Berruti chiede di poter mettere il titolo di Monsignore sulla busta: lo ritiene doveroso, nell'interno della lettera non ne farà uso. La Chiesa del Giappone, per dissipare le dicerie di non essere fedele alla nazione, decise di orire una aeroplano da usarsi per il trasporto e la cura dei feriti. 292 14 1935 Riceverete un foglietto al riguardo che vi prego far pervenire ai cristiani. Le oerte raccolte allo scopo siano inviate al sottoscritto. Preghiamo per il nostro Don Piacenza che è di nuovo sotto i ferri. Ricaldone Pietro / 1935-5-30 / Rettor Maggiore Amatissimo Sig. Don Ricaldone. . . , Grande Uciale, Cordone, ecc. (è per vendicarmi dei titoli che mi dà!!!). Rispondo alla sua veneratissima del 26/4/35. Ho eseguito quanto mi disse relate ad Hong Kong. Già prima avevo scritto sempre chiarissimo e senza fronzoli e ai singoli e in comune. Mi sembra per questo di aver la coscienza tranquilla. L'agitazione non dipende certo solo dai confratelli giapponesi. . . C'è qualche scoi o bullon o altro che laggiù non va ma non so. Certo vi sono state scosse non lievi un po' per tutti. Colpa? In parte anche mia, che non so impormi: mi pare di dire la verità a tutti, tutta la verità, ma non so impormi né salutarmente sgridare. Che vuole? Purtroppo è così, e. . . non riesco a far diverso. Quanti mi conoscono sorono nel vedere che soro, ma la sferzata che in tanti casi forse ad alcuni farebbe bene, non la so dare. E siamo al solito ritornello: Non so comandare. . . e stop. Certo che se è vero che quest'anno a Hong Kong ci sono solo i nostri se si pensa che la questione nanziaria si va accentuando (per la svalutazione della lira, ora mi costano il doppio dollari 100 di Hong Kong sono Lire 210. . . e per noi ricchissimi di miseria è un vero disastro nanziario) e per tante altre ragioni esposte ripetutamente ai Superiori, bisogna pur pensare ad una soluzione, che invoco dai Superiori, e a cui mi rimetto ad occhi chiusi. Don Piacenza torna dopo domani per operazione di doppia ernia all'ospedale speriamo bene. Il vero suo male è la ebite cronica alla gamba, per cui si può far nulla. Dicilmente si indurrebbe ad un ritorno o se accetta, penso che non ritornerebbe più. Per me è un santo confratello, ma non dategli cariche. . . È proprio come me. Circolare Salesiani / 1935-6-5 / È piaciuto al Signore chiamare alla vita eterna il suo servo fedele, il buon soldato, Sac. PIETRO PIACENZA, Professo perpetuo Economo Ispettoriale, Direttore-Parroco dell'Opera salesiana a Tokyo Mikawajima. È il primo salesiano che si è presentato da questa terra di martiri al tribunale di Gesù, e tutti abbiamo la ferma speranza di aver acquistato un ottimo rappresentante in Cielo...11 Sempre dappertutto si dimostra il sacerdote zelante, il missionario che si dona alle anime con amore sacricato il salesiano che ama svisceratamente i grandi amori di Don Bosco, l'Eucaristia, Maria A. e il Papa, propagandandone a tutto potere le devozioni e le 11 Nato a Feisoglio (diocesi di Alba, provicia di Cuneo) il 25 marzo 1894, fece le scuole mdie a Valdocco, il noviziato a Foglizzo dove emise i primi voti il 15 settembre 1911. Studiò a Valsalice dove conobbe Don Cimatti e il 29 dicembre 1925 partì con lui per il Giappone. Uomo di molto zelo fu sempre debole di salute. Don Cimatti ne scrisse una breve vita in italiano stampata a Tokyo nel 1936. 293 14 1935 opere il salesiano che vuol far conoscere Don Bosco e l'Opera sua, e che lavora indefessamente per le vocazioni, per la organizzazione dell'Opera dei Cooperatori e specialmente per l'opera più cara ad ogni salesiano, l'Oratorio festivo. Oh, bisognava vederlo in mezzo ai suoi fanciulli! Come fu felice nel giorno di Natale di averne attorno a sé oltre duemila, e mi scriveva giocondamente: . . . e all'anno prossimo saranno tremila. Ai miei amatissimi confratelli l'augurio che possiamo tutti essere salesiani e missionari della tempra di Don Pietro. Tirone Pietro / 1935-7-9 /, Direttore Spirituale Generale Grazie di cuore della sua carissima sui nostri teologi di Hong Kong. Anche Don Cimatti, come i Superiori sono al corrente delle questioni relative a questi poveri gliuoli... Umanamente non ci si capisce, ma capisce il Signore chi obbedisce canterà vittoria. D'altra parte bisogna che i Superiori si persuadano che in Giappone siamo 11 sacerdoti e 11 fondazioni in procinto di aprire il noviziato e dall'Italia non arrivano preti: se devo colle forze che ho aprire studentato teologico e losoco posso chiudere la missione. Sono anch'io del parere che la soluzione di Tokyo è la più utile e pratica, ma chi metto alla testa? Ora poi mi è venuto a mancare il vero braccio nel santo Don Piacenza. Oh, at voluntas Dei! Non mi faccia auguri per le ascensioni. . . Preghi per me. A quei fronzoli, né penso, tanto meno li uso. A che servono? Ah, che commedie. . . E pensare che sono i Superiori che domandarono queste cose. . . Beh, beh. . . piantiamola lì, che per un titolo non voglio proprio perdere la calma. Caviglia Alberto / 1935-7-19 /, salesiano, studioso di Don Bosco Il Signore rimeriti Lei ed i generosi benefattori per l'ultimo invio contraccambiato al solito da Don Cimatti con preghiere ed oerte di sacrici fra cui il più forte la perdita del nostro D. Piacenza. Ed ora, caro D. Alberto, sono rimasto solo. . . Lei capisce la forza della parola. È certo il Signore che vuole mi appoggi più fortemente a Lui. I mezzi umani, anche Santi, sono sempre mezzi umani: e Gesù vuol farmi capire che è Lui che fa. Grazie, o Signore. Ma siamo uomini e non si può non sentire. . . Ed anche questo sacricio oro per Lei al Signore. Sia fatta la Sua volontà. ...Caro D. Alberto, lasci i cordoni violetti. . . storie di questo povero mondo. Lei dice tra poco avrete chissà che diavolerie. Sì. . . le grandi manovre, coronate dalla venuta di S.M. l'Imperatore. Pensi è la prima volta che viene in provincia di Miyazaki e Kagoshima dall'esito di queste possono dipendere cose formidabili, che interessano certo i missionari. Bisogna pregare e molto ed agire con la massima prudenza. Sì, forse un altro miracolo di D. Bosco: riconoscimento governativo dei Salesiani come Società atta a possedere legalmente cosa che ho già come missionari (una specie di ente morale 294 14 1935 sui generis colle massime libertà). Sì, forse il riconoscimento della nostra scuola di Tokyo. Sì, il noviziato nito. . . belle e sante diavolerie per il bene. . . e pensare che la parte migliore l'avete voi. Andate là che voi optiman partem elegistis. Un abbraccio e un bacione. . . Ah, se ci vedremo ancora in questo mondo vedrà. . . Dalla Cronaca di Don Cimatti / 1935-7-30 / Compaiono (per ispirazione militare, pare...) articoli sul giornale del Kyushu... Bisogna evitare la parola KAMI (= Dio) e non entrare nella questione della regalità di Cristo, non compresa da questi bravi giapponesi. Fu sequestrato anche un volumetto delle Letture Cattoliche: per fortuna era una traduzione... e far capire bene le parole di Gesú: Il mio regno non è di questo mondo... 12 Grigoletto Giuseppe / 1935-8-2 / sacerdote salesiano, suo exallievo Ti ringrazio per le preghiere genetliache. Il Signore ti rimeriti e contraccambi. Un anno di più da render conto. . . questo è per me il più. ...Santo Don Piacenza! Ah avessimo tanti confratelli così e fossimo santi come lui! Per la conoscenza del Giappone. . . non è prudente scrivere, ché sarebbe cestinato o ci porterebbe grattacapi. Ah, troppo pochi in Europa conoscono questo gran popolo, e le dicoltà in cui si dibatte il Cattolicismo. La scarsezza di missionari. . . Ci vorrebbero milioni in tutti i sensi. Ma est Deus in Israel. ...Raccogli ciò che vuoi e credi utile. I protei li ho studiati e mai visti. Se dovrò tornare e se saremo vivi, mi dirai, e porteremo materiale per cambio. ...Bisogna che noi imitiamo loro, se no non si procede. Bisogna trovarcisi e penso che anche quelli che non credevano del caso. . . Ma vedi! È semplicemente ridicolo giudicare il Giappone colla mentalità europea. La scuola media giapponese tanto inferiore che superiore è come le nostre (cinque anni la media infer. e 3 anni quella sup.) tutte le nostre materie (salvo religione, latino, greco, ital.) vi è il cinese, morale, grande importanza al giapponese, alla matematica: sussidi didattici modernissimi (come da noi, con carte storiche, geog., storia naturale, vedessi!). Ti mando pubblicazioni volgarissime per ragazzi. . . Figurati! Riviste scientiche in ogni ramo. . . Basta! Se no, mi esalto! E costano niente in proporzione. Grande impulso all'educazione sica e militare. Orario unico dalle 8 alle 4-5 secondo i casi. Non losoa. Chi non sa e non vede questo non può farsi idea del Paese. Dunque lavoriamo lavoriamo. La religione, la Congregazione deve dare tutto questo e il molto di più, che deve 12 Per indicare Dio nella Chiesa Cattolica si usava la parola Tenshu (= Signore del Cielo), ma dopo la guerra si incominciò a usare la parola KAMI di origine shintoista. Anche l'Imperatore era Kami. In quei tempi, il nazionalismo esasperato controllava anche queste parole. Non si poteva usare Cristo Re 295 14 1935 venire da ben altro che dalle quisquiglie studentesche. Le scuole professionali e agricole (tutte troppo teoriche) fornite di tutto. E poi? La gioventù vuol studiare: è detto tutto. Torno da Tokyo. Per l'8 dicembre lo studentato è in piedi e spero inaugurato. Un aarone. Prega che possa trovare per pagare. Ti abbraccio e benedico. Berruti Pietro / 1935-8-22 /, Vicario del Rettor Maggiore So uciosamente dei preparativi per la nostra missione. Non posso che ringraziare colle lacrime agli occhi, perché sono in disfatta tale ed in tale stato d'animo che solo il Signore vede e può capire. Sono solo, solo, solo. Non so se l'amatissimo Don Berruti possa valutare per me la forza di tale parola. Ah, se non ci fosse Gesù. . . Siamo ancora alla questione Hong Kong di cui i Superiori sono informati. Supplico i Superiori per il bene delle anime loro ad accogliermi in qualche studentato d'Italia i due chierici F. e Z.. Le loro condizioni siche e morali sono tali che esigono tale cambio, e lo domando... Mi sembra necessario non sono cattivi sono ammalati di corpo e in un certo senso anche di spirito, e si convincano i nostri cari Superiori che tali malattie, purtroppo qui non possiamo curarle... Sono sicuro di fare il bene di queste anime, e penso che servirà anche per mettere in calma gli altri... Ad Hong Kong il ch. Arri è gravissimo per sbocchi di sangue. Sia fatta la sua volontà. Arri Carlo / 1935-8-22 /, studente di teologia a Hong Kong Il Signore ti ha contto in croce. . . 13 Sia fatta la Sua volontà! So del tuo Sacricio. Abbandonati ducioso in Gesù e niente paura. Se Gesù ti vuole con sé, te felice! Meglio ora che dopo. Se ti lascia in vita sano e robusto, consumerai la vita per Lui. Se ti conserverà ammalato, porterai la croce con Lui. Così fece Don Beltrami. Calmo, sereno e paziente. Tutti pregano e Don Cimatti nella sua povertà più di tutti e cotidie mane et vespere ti invia la sua benedizione, che è poi di Gesù e Maria. Braga Carlo / 1935-8-25 / Ispettore salesiano in Cina So delle condizioni del povero Arri. Fiat voluntas Dei. Se il Signore vorrà rimetterlo tanto da poter sostenere il viaggio penso: a)c he il meglio sia rinviarlo in Italia, oppure b) potrei (se lui lo desidera) metterlo in un sanatorio cattolico in Giappone. Ne scrivo ai Superiori; tu senti il dottore mi rimetto totalmente. Ad ogni modo siccome le 13 A Hong Kong, dove studiava teologia, aveva avuto sbocchi di sangue dovuti alla tubercolosi, da cui più non guarì. Ritornato in Giappone diventò sacerdote e lavorò alcuni anni a Beppu, specialmente per gli ammalati, dove morì nel 1943. Don Cimatti ne scrisse la vita. 296 14 1935 notizie sono di chierici (strano che i superiori non scrivano. . . ), attendo: o meglio vedete voi direttamente. ...Non mi mancano spine qua. Vedo sgretolarsi i piani e le speranze. Alla vigilia dell'entrata in noviziato, due dicono addio. Questi di Hong Kong chi in un modo chi in un altro si liquefano. Sono senza personale e sono solo (ah se capissi a fondo la parola! Può essere che anche tu sia così! Solo. . . ). No, vi è Gesù. . . Beh! Deo gratias e allegri. Ti abbraccio e benedico. Barbaro Federico / 1935-8-31 / chierico, missionario in Giappone14 Le poche parole scambiateci mi hanno fatto capire che andiamo benino e che il protto c'è. Ti posso assicurare che tale protto è condiviso dai superiori dunque farvi riuscire. Avresti bisogno di un po' di bue muto di S. Tommaso e di non farti tante volte dire le stesse cose, dal momento che sai certo quel che devi fare. Per l'altro argomento leggi il Ceria (mi pare ci siano i pensieri sulla direzione spirituale) e troverai pane per i tuoi denti e buone legnate per la tua schiena. Coraggio, Federico. Chi non rinuncia. . . chi non si umilia. . . chi non ama di essere sconosciuto e stimato per niente. . . è un'oca, che non sa neppure l'a b c della vita. . . Prega, lavora e sta' allegro. Berruti Pietro / 1935-9-12 / Vicario del Rettor Maggiore ..Finalmente, dopo le peregrinazioni che datano dal 1929, i nostri chierici possono trovare la sede ssa, e con essa anche si può dire che lo studentato teologico ha il suo ubi consistam.15 Il Noviziato sarà formato da Don Tanguy e da una decina di novizi (compresi i venienti). Don Tanguy non potrebbe essere Direttore dell'uno e dell'altro, almeno in via provvisoria? Se poi i Superiori volessero arontare il problema di Hong Kong e permettere al Visitatore di richiamare i suoi studenti, anch'essi sarebbero a posto e forse riusciamo ancora a salvare qualche sparse membra. Le lettere che unisco dicono pur qualcosa. Certo che io non vi conosco più i nostri chierici, e sarà ben terribile la responsabilità di chi fu causa diretta o indiretta di questo stato di cose. Dunque la casa c'è. Domando se posso traslocare là i loso del primo anno ed eventualmente tutti o parte dei teologi di Hong Kong. Così com'è, francamente che 14 15 Don Barbaro che poi tanto lavorò nel campo della stampa, era arrivato da poco in Giappone. Insegnava losoa ai chierici. Don Cimatti non gli risparmia osservazioni. A Tokyo nello stesso terreno della Scuola Professionale quest'anno fu costruito l'edicio per il noviziato e poi quello dello studentato. Per questo si acquistò l'edicio di una scuola elementare messo in vendita. Restarono in questa sede no al 1950 in cui furono trasferiti a Chofu, nella sede attuale. 297 14 1935 signicato ha lo studentato in Cina per soli Giapponesi? Purtroppo che questi gliuoli sono perduti. È il mio massimo dolore, sono ferite che non si rimarginano purtroppo facilmente. Rovinati e nella salute sica vari e più nella salute morale. Non ci capisco proprio. . . Fiat voluntas Dei! Per questo ho bisogno di chi aiuti Don Tanguy cui adare anche la direzione di questo gruppo a meno che i Superiori non inviino qualche rinforzo. Colla partenza di Don Escursell che metto al posto di Don Piacenza,16 mi assumerò la direzione anche di quella residenza (Miyakonojo); ma se vanno via i chierici rimango libero dalla scuola. Certo che il mio più vivo desiderio sarebbe di organizzare come mi pare doveroso lo studentato a Tokyo. Mi tolgano dalla Missione e farò. . . Ad ogni modo il Signore non ha bisogno di questo guastamestieri ed altri faranno assai meglio di questo povero prete in tutti i sensi. Tassinari Clodoveo / 1935-9-13 /, studente di teologia a Hong Kong Ecco la risposta alla tua sempre carissima, un po' pepata.17 La prima (lettera) era di Tassinari la seconda è di Tassinari-uomo, e bisogna pure che ti riconosca tale, e in tutta la realtà. (Bene! Non è questo che faccia paura a Don Cimatti, né deve far paura a te. Gridava Sant'Agostino: Signore, che conosca me, e che conosca te!). Come ti dissi: Don Cimatti ha visto e vede (non pensare a visioni lavoro da 40 anni coi giovani e non per mio merito sulle migliaia di allievi ho letto nel cuore di tutti il tuo, il vostro è chiarissimo per il povero Don Cimatti) dunque ho visto e vedo; sta' tranquillo. Non mi meraviglia la tua crisi, Clodoveo mio, e se ti fossi vicino ti darei uno di quei bacioni. . . Basta!. Quello che ti raccomando è ritrovare in te ed in Dio l'energia per rimetterti in carreggiata. Due mezzi: preghiera e umiltà. . . verso Dio e verso i Superiori. Mi dici: Non oso più sperare!. Superbia, che parla, e Dio: Resiste ai superbit, non è possibile la preghiera in tal stato... Caro Clodoveo, non c'è bisogno di scusa niente ti è sfuggito di irriverente per me ex abundantia cordis os locutus fuit. Sta' tranquillo. Ti conosco e vi conosco troppo. Potresti anche per ipotesi, caricarmi di ingiurie e ti suggerirei altre parole più virulente, ché non conoscete voi la miseria mia. Prega e pregate e fate pregare per me. Per me il valore storico del passato (quindi della tua lettera) ha questo valore: acqua passata non macina più. Che valore al presente ha la rivoluzione, Napoleone, ecc.? Sì, 16 Don Escursel viene trasferito da Beppu a Mikawashima. Provvisoriamente Don Tanguy aveva sostituito don Piacenza. Per riempire il vuoto creatosi nella zona di Miyazaki, Don Cimatti si assunse la 17 cura di Tano e Miyakonojo e in seguito anche di Takanabe. Don Cimatti rispose contemporaneamente a tre lettere del chierico Tassinari che si erano accumulate sul suo tavolo mentre era a Tokyo. 298 14 1935 gli eetti i solchi profondi le ferite. . . Sì ricostruire. - Ed ecco allora che ha ragione Don Bosco: L'avvenire è nelle mani di Dio attendi al presente. Vorrei leggerti l'Opera in musica di Meyerbeer Dinorah!. Canta la povera pazza rinsavita: Ah, non fu che un sogno ! S. Maria, nostra Signora del perdono, concedi il tuo favore!. Mettiti e mettetevi (dacché ti hanno fatto rappresentante) in questa posizione: sogno. . . Ai sogni non si deve credere diceva la nonna di Don Bosco,. Perdono. . . domandato a Dio e dato agli uomini. Senza di questo non edicherai mai. Caro Clodoveo, assicuralo pure a tutti, Don Cim. è tale e quale nei riessi vostri come è sempre stato: anzi per me la lontananza avvince ancor di più e poi vorrei essere come S. Paolo per voi o come S. Francesco di Sales: Piangere con chi piange gioire con chi gode farsi tutto a tutti . Lo desidero e per quanto dipende da me lo attuo. Avanti con calma, con umiltà e obbedienza a scrivere bene la pagina nuova della vostra vita. Vi benedicano Gesù e Maria come due volte al giorno io vi invio dal tabernacolo la benedizione. Ricaldone Pietro BS / 1935-10-1 /, Rettor Maggiore 18 L'Ospizio di Miyazaki per i poveri vecchi ed orfanelli è un fatto compiuto al completo. Il 29 Settembre, sacro a S. Michele Arcangelo, patrono speciale del Giappone, era solennemente benedetto e inaugurato coi riti religiosi e civili... Mi risuonavano al cuore le forti parole di Ozanam: Dobbiamo fare ciò che è più gradito a Dio, cioè quello che faceva Nostro Signore Gesù Cristo, quando predicava il Vangelo: andiamo ai poveri . Furono sempre nostra guida i ricordi del nostro Don Bosco ai missionari: Prendete cura speciale degli ammalati, dei fanciulli, dei vecchi e dei poveri, e guadagnerete la benedizione di Dio e la benevolenza degli uomini.... Nel centro della costruzione domina la Chiesa, dall'alto della quale la statua del S. Cuore (di fattura giapponese) domina benedicente il Suo istituto, ed una sonora campana coll'Angelus saluta la Vergine Santa, grida ammonitrice: Qui si lavora a santicare con la considerazione di Gesù Cristo, soerente nella persona dei più piccoli suoi fratelli. E tale spirito informatore fu ben compreso, voluto e realizzato dall'anima di tutto questo movimento santo, il nostro Don Cavoli, e dal suo più fedele interprete Don Liviabella. I soci delle conferenze di San Vincenzo, che furono i dissodatori di questo terreno fecondo di carità, si ispirano a queste direttive. Le Figlie della carità, giovani giapponesi, che hanno consacrato generosamente la loro vita per quest'opera di bene, vengono formate a questa massima. I buoni vecchietti e gli orfanelli colla preghiera quotidiana risentono gli eetti di questa eusione di carità cristiana. Carità! Carità! Carità! 18 Questa lunga lettera di cui presentiamo solo una parte è un programma che prelude la fondazione della Congregazione femminile della Carità. 299 14 1935 Chierici Salesiani / 1935-10-1 /19 Ho bisogno di molte grazie anche per voi singoli e per lo studentato teologico. Siete capaci di aiutarmi a strappare queste grazie dalla Madonna del Rosario? Su. . . Proviamo! Ma badate che bisogna che siamo santi, se no. . . P.S. È inteso che voi nirete la vostra teologia nelle attuali condizioni. Spero si potrà migliorare qualche cosa. Per i nuovi teologi, ancora buio. La Madonna deve chiarire e decidere. Capito? Mano dunque al Rosario. Berruti Pietro / 1935-10-2 / Vicario del Rettor Maggiore Torno da una serie di concerti in zona Osaka-Kobe e da vari abboccamenti con S. E. il Vescovo: continuano pressanti le insistenze per la nostra andata, già promessa dai Superiori. Gli ho spiegato le nostre dicoltà nanziarie e penso che pian piano verremo ad accordi concreti e per opere oratoriane e per scuola professionale. È un campo immenso da invadere e più presto si farà meglio è. Ascoltino i nostri buoni Superiori le preghiere di questo povero vecchio.20 Bisogna conquistare il Giappone al Signore col medesimo sistema di conquista in uso presso di loro presto e largamente. . ..Vi è fra noi l'Ispettrice delle Figlie di Maria A. Madre Cogliolo. Constata che le Figlie di Maria A. sono nell'attuale condizione (cioè lavoranti come Congregazione propria) come pesci fuor d'acqua. Insiste che si ritorni allo status quo ante a che sia concesso il Cappellano a Beppu che la Missione sussidi le Opere missionarie tenute dalle Figlie di Maria A.21 È dunque un ritorno, che, coll'elemento attuale che c'è alla direzione, mi pare ristabilirà le condizioni di vicendevole disagio. Dall'altra parte non ho personale. Il Superiore della Missione cura come semplice missionario due residenze (Tano e Miyakonojo). Se devo dare il Cappellano, il missionario in pratica che cosa mi diviene? Chiudo anche Beppu? Francamente non so come fare per accontentarle, data la povertà di personale e di mezzi in cui mi trovo. Escursell Pietro / 1935-10-2 / nuovo parroco di Mikawashima - Tokyo Eccole qualche cosa di quanto mi viene in mente. Sono più che altro norme prudenziali. Se Lei farà un cuor solo col suo personale, eseguendo bene i ricordi di Don Bosco, penso che raddoppierà il bene fatto dal nostro Don Piacenza. Il Signore benedica e prosperi. Ho già fatto la sua presentazione a nome dei Superiori a S. E. l'Arcivescovo cui si presenterà 19 20 21 Doveva trattarsi dei due chierici Dupont e Dal Fior che avevano iniziato in quell'anno presso il Gran Seminario la loro teologia. L'anno seguente tutto il problema era chiarito. Se ne parlava da anni, ma la realizzazione in quei tempi fu impossibile. La scuola di Osaka fu aperta nel 1949. Questa situazione era stata voluta da loro stesse, volendo esse lavorare liberamente per le loro opere e non per la missione. La proposta di tornare alla situazione primitiva non fu accettata. 300 14 1935 col Sig. Don Tanguy al più presto. Don Cimatti è sempre a sua disposizione per qualsiasi evenienza: la vicinanza poi di Don Tanguy e Don Margiaria faciliteranno molte cose. PRO-MEMORIA - S. E. l'Arcivescovo è suo Superiore ecclesiastico, da cui dipende, come parroco, totalmente secondo le facoltà che le concederà, cessano con questo tutte quelle che aveva in Missione. - Raccomando massima prudenza anche negli scritti specie all'estero e nei momenti attuali. - Le raccomando i confratelli non sono forti li nutra, abbiano il conveniente riposo, e dia loro di fronte al catechista o ad altri sempre la preferenza. Parli con frequenza con loro. Don Piacenza accettava come giovani aiutanti quelli che dimostravano vocazione ed erano ammessi alla nostra mensa (me ne cerchi molti e buoni come aspiranti chierici o coadiutori). - Non voglia fare modicazioni di sorta del regime, ecc. prima di essersi impratichito e almeno nihil innovetur di sostanziale prima del prossimo anno. - Finché non sarà provveduto mediante le Figlie di Maria A., l'oratorio sarà misto. Raccomando non ci siano preferenze (se ci sono, siano dalla parte maschile)... Preghiamo il Signore e facilitiamo al possibile l'avvento delle Figlie di M. A. - Osservare molto, parlare poco, fare assai. Colombara Vincenzo / 1935-10-15 / salesiano direttore, suo exallievo Mio caro Don Colombara,22 22 Don Colombara gli scriveva spesso in poesia e Don Cimatti scherzando faceva lo stesso. Non è l'unico. Se ne potrebbe fare una raccolta. 301 14 1935 Ah, se grossa Italia La vena tua poetica gli si potesse dar! che mai non si dissecca, la parte mia patetica del cuor Ed or passando ad altro ricorda ai missionari (futuri) sollevò. che il demonio scaltro Se io non fo cilecca, è buon sussurrator. almen risponderò. E sogni visionari Grazie di cuore, o amabile, far sempre lor veder. pel dono ricevuto: È certo, solo questo: sebben ho mente labile, (della vita missionaria) ti voglio ringraziar, amore e sacricio; ed il Battesimo avuto lo spirito tutto pesto mi preme d'annunciar. bisogna far venir. Domenico e Antonio E pel divin servizio (Sebben persona sola) saper ancora morir. ha grande comprendonio La fantasia colora cosa diventerà? sempre con forti tinte Prega per lui, le cose, e spesso indora, la stola intatta serberà. furba, nanco il mal. Grazie delle notizie Siano tutti d'un pezzo, care che tu mi dai! e corpo, e mente e cuore; I chierici ahi! sono dovizie stian lontan dal lezzo che ti faran crepar. di vile impurità. Per riparar lor guai Convertano n d'ora Cimatti sen fuggì. il vero, sol selvaggio, E preferì i martiri lo sporco IO. dell'Oriental missione, Allor dirigeranno davver fuggì dai brutti tiri a mille a mille l'anime dei chierici di Torin. del cielo pel sentier!!! Ma corpo d'un cannone li trovo ancor tra i pié. Intanto il gran Giappone è lieto che l'Italia combatta quell'orsone per tutti sì crudel. Don V. Cimatti kakka23 (= monsignore, eccellenza. . . Bello eh!) Ricaldone Pietro / 1935-10-16 / Rettor Maggiore Sono un po' in ritardo col mio rendiconto. 23 In giapponese è la parola più onorica che su può dire a una grande personalità. 302 14 1935 Sanità: optime, mi sembra. Mah! Si diventa vecchi. . . Vedrà che per me, non abituato alle malattie, spero di dare pochi disturbi. Lavoro: l'andata di Don Escursell a Tokyo (mai un confratello far così volentieri l'obbedienza) mi lascia vuota la casa di Miyakonojo. Così ora vado tre giorni là al sabato e Domenica a Tano e Miyakonojo. Quando i chierici saranno a Tokyo potrò stabilirmi là. Certo penso che i Superiori penseranno di aiutarci perché così non si può continuare, ché non si conclude nulla. Tokyo è lontano lo lascio in mano a quei cari confratelli. Badi che quasi metà dei preti (e quali preti!) sono fuori della missione! Dio ci aiuti. Per il resto al solito tento mantenere la buona volontà: mi aiuti Lei colla sua preghiera. Per ora i confratelli benino. Per me il cruccio vero è non poter attendere ai chierici come dovrei raccomando mi diano aiuti, se no omnes perimus. Povere speranze future! Notizie da Hong Kong buone. Attendo disposizioni dei Superiori di vario genere, anche per il Ch. Arri, santo gliuolo. Se non ricevo ordini, me lo conduco in Giappone, diventerà il nostro parafulmine. Fiat voluntas Dei. Chissà un altro Beltrami. . . Tassinari Clodoveo / 1935-10-16 / studente di teologia a Hog Kong Non adontarti. La tua carissima meriterebbe un quaderno, ma spero me lo vorrai fare risparmiare. Grazie delle tue osservazioni. . . e lasciamole, tanto. . . acqua passata non macina più. I vostri superiori, voi, tu e Don Cimatti siamo come siamo davanti a Dio: ci perdoni, ci aiuti ad edicare e. . . avanti. Con Don Cimatti puoi parlare sempre fuor di denti non temere quindi di dare dispiaceri a Don Cim. (anche se non creda o crediate. . . non ne ho mai avuti nessuno né da voi. . . né dagli altri, ed il perché e semplicissimo; Cerca di pigliar tutto dalle mani di Dio). Quanto provi ora sul desiderio del dolore, avrà valore sommo se lo pensi così, se no diviene una posa stoica e null'altro. Il Signore ti dia modo di gustare quanto scritto tra virgolette quattro righe sopra. Prego ed oro i miei piccoli sacrici per i tuoi cari. Che di fronte al sacerdozio ti renda conto della realtà che è dovere. Quindi niente ti turbi omnia possum in eo qui confortat me. ...Per Arri: che vuoi? In tanti anni di infermierato credo di non aver nascosto nulla agli ammalati e non bisogna illudere Arri, anzi (se così piace al Signore) sia il nostro Don Beltrami: farà più lui che noi tutti insieme. Tieni e tenete la posizione indicata: la vera. Ti abbraccio e benedico. 303 14 1935 Bernardi Angelo / 1935-10-16 / studente di teologia a Hong Kong Penso che non sia esatto il tuo ragionamento sulle prove. . . Quelle di cui parli sono le prove umane. Gesù dice chiaro: Qui non bajulat cotidie crucem suam post me non potest meus esse discipulus. ...Vuoi essere tranquillo? Ma buttati una buona volta in Dio e avanti senza paura, fa' quello che sai e puoi senza preoccuparti d'altro. Se cambiano il Direttore non è tua colpa se provi dicoltà nello studio non è tua colpa. Noi siamo invitati dal Signore a fare quanto possiamo con buona volontà tentando ogni giorno di correggerci di qualche cosa. Ti ripeto (e ve l'ho detto in quanti toni. . . ) il perché è unico: Quanto non dipende dalla nostra cattiveria è disposizione di Dio e basta. Quindi calmo e sereno, pensa a studiare e a farti buono. Sì, ogni giorno ti raccomando al Signore. ...Unisco quello che ho di francobolli che desideri, purtroppo non li ho tutti: accetta quelli che invio. . . ... Coraggio, Angelo. La meta si avvicina. Allegro e buono sempre. . . Zerbino Pietro / 1935-11-18 /, segretario di Don Pietro Berruti Vicario Generale Congratulazioni! Cominci a salire. Godo che presso il Superiore incaricato delle missioni ci sia un amante come te delle missioni. È così raro trovarne. Non voglio con ciò parlare male dei nostri24 bravi confratelli. È vero per le missioni il noto detto: Ignoti nulla cupido. Povero Gesù missionario e povere anime che hanno così pochi amanti. Grazie pure del Don che è meglio di tutto; più breve e più vero. . .. Coraggio, mio Don Pietro. Il Signore vedrai che ti rimeriterà abundanter di tutto. Di' per me una parolina a Maria A. e a Don Bosco. Di' così: Esaudite quanto vi domanda quel povero vostro amico. . . . Tassinari Clodoveo / 1935-11-25 /, studente teologia a Hong Kong Grazie delle tanto belle notizie ed esterne ed interne. È naturale che ci siano gli alti e bassi anche nel fervore, il cosiddetto monte della perfezione è un sistema di montagne e per salire il culmine principale vi sono anche vallate. Dunque niente timore. La vita dei santi in generale ci dice il lato imitabile loro, ma certo avevano anche loro gli alti e bassi. . . Sì, sì, verrà anche per te la completa conversione: ama la Mamma nostra! Sta' tranquillo per le tue cose spirituali. Cerca di corrispondere alla grazia. Per Vasco lascia fare alla Provvidenza che vede e provvede meglio di Clodoveo e Don Cimatti. 24 Don Zerbino in questa nuova posizione d'ora in avanti diventerà un prezioso collaboratore di Don Cimatti. Sarà il suo postino . 304 14 1935 Per il vostro stato d'animo riguardo alla vostra posizione è naturale, ed anche è naturale che vari pensino a soluzioni ed anche si rallentino nell'aetto della Missione. Don Cimatti in vece vostra farebbe così: Studierebbe la sua teologia come meglio potrebbe, lasciando l'avvenire nelle mani di Dio e vi dice come S. Francesco: che è di perditempo costruire castelli in Francia, quando bisogna stare in Spagna... Ad ogni modo anche quando si fanno dai vostri superiori osservazioni, che non paiono meritate, rispettosamente si fa osservare la rettica, e poi si procede senza timori. Un po' d'umiltà l'abbiamo tutti. Prego per i tuoi di casa e tu prega per chi ti benedice. Chierici salesiani di Tokyo / 1935-11-28 /25 Vi spero già ambientati fra le verzure e frescure di Itabashi-ku. Si avvicina la festa dell'Immacolata e prima ancora S. Francesco Saverio. Celebratele con fede missionaria e salesiana. Allegri e laboriosi e. . . lingua in bocca. A Barbaro: pensi che il 27 dicembre è onomastico del Sig. Don Tanguy. Pensare a tempo. Ricaldone Pietro BS / 1935-11-30 /, Rettor Maggiore In questo mese la tranquillità della nostra Prefettura Apostolica fu messa in orgasmo da avvenimenti di prim'ordine, attesi con lunga preparazione e con ardente desiderio di tutti. Le grandi manovre annuali e la Visita di S. M. l'Imperatore. È la prima volta dopo secoli che questo si eettuava a Miyazaki e può quindi capire e immaginare. . . È dicile circoscrivere in brevi parole l'impressione che si prova quando si partecipa a manifestazioni, unica nel genere come è questa. Bisogna mettersi nello stato d'animo e dal punto di vista giapponese... Al passaggio, si può essere certi, è là tutto il popolo, tutto il cuore del popolo, che colle autorità risponde all'unisono al cuore della nazione... È vero nel senso letterale della parola non si sente una mosca volare. È questo che impressiona, che avvince, che ci fa domandare: Ma dove siamo ora? tanto più che non si tratta di silenzio passivo, ma attivissimo di mente e di cuore: Passa il nostro Sovrano!, ed in questo pensiero, ed in questo aetto sentitissimo il raccoglimento profondo, l'inchino devoto che precede l'avvicinarsi dell'auto imperiale, preceduto, circondato e seguito dalla nobile scorta di principi e dignitari ed al passaggio il riguardare con rispetto il corteo, ed eondersi in quella intima eusione di sentimenti, che solo un silenzio assoluto può dar modo di 25 I quattro studenti di losoa, accompagnati dal loro professore di Filosoa, il ch. F. Barbaro, erano partiti alla volta di Tokyo da Miyazaki il giorno 21 novembre. trovava allora in zona Itabashi-ku . Il nuovo studentato e Noviziato si Furono i primi a entrarvi. trasportato alla attuale sede di Chofu. 305 Vi restò no al 1950, in cui fu 14 1935 gustare. Il Sovrano è passato. La folla ordinatamente ritorna e la calma subentra come al solito. Marella Paolo / 1935-11-30 /, Delegato Apostolico Non le sarà discaro udire il risultato nale delle grandi manovre e della visita di S. M. l'Imperatore a Miyazaki nei nostri riessi. - Bilancio ottimo. Non fummo disturbati per nulla salvo le precauzioni e le domande solite. In ferrovia buona occasione di parlare alla polizia, e buona propaganda. S. M. inviò il suo rappresentante a visitare l'Ospizio nella persona del Sig. Irie, ciambellano di corte, dicono, fra i più quotati. Fu soddisfattissimo della visita ed ebbe parole lusinghiere di omaggio. - Don Cavoli come rappresentante dell'Ospizio ebbe l'invito al pranzo oerto da S. M., dopo le grandi manovre a Miyakonojo ed ebbe anche speciale invito al gran ricevimento di Miyazaki. - La cristianità ed i missionari allineati varie volte al passaggio di S. M. fece buona propaganda di sé nei posti assegnati... All'ultimo passaggio di S. M. i nostri chierici salesiani furono salutati militarmente da sua Maestà. Tutte queste cose vedute e rese di pubblica ragione fecero buona impressione in tutti e consolarono, manco a dirlo, noi. Deo gratias di tutto. Ricaldone Pietro / 1935-12-4 /, Rettor Maggiore Studio e lavoro : come posso tempo da leggere e studiare con calma è raro. Nei viaggi. . . ma ordinariamente dormo. . . E ne ho tanto bisogno di lavoro perché è la mia salute in tutti i sensi. Come sono ora, posso fare coscienziosamente i miei doveri di Superiore?... Non posso certo all'Immacolata trovarmi all'inaugurazione dello studentato né, se non trovo chi mi sostituisce per le Ss. Messe domenicali, non andrò neppure incontro ai nuovi. Farò di tutto per andare al Noviziato (inizio)... All'Immacolata benedizione del nuovo studentato che penso sarà fatta da S. E. l'Arciv. di Tokyo. Arrivati i nuovi inizio del Noviziato (penserei il giorno di Natale) con cinque italiani e cinque giapponesi... Mi paiono buoni e speriamo che il noviziato li perfezionerà. Lei, amatissimo Padre, preghi e faccia pregare. Ce ne sono tanti altri, ma ho chiuso gli orecchi ho bisogno che mi diventino prima e presto buoni preti e poi saranno ottimi salesiani. Non le nascondo che, come ho veduto tanta grazia di Dio per altre missioni, - specie di preti ho avuto una santa invidia e ho proprio concluso: Non sono capace di strappare ai Superiori le grazie che credo necessarie o i nostri buoni Superiori non conoscono il Giappone no, non lo conoscono, oppure non possono (e penso così). Come tutti i missionari attendono l'ora di Dio per questo grande Impero (97 milioni di abitanti, censim. 1935), così i missionari e salesiani del Giappone attendono l'ora dei buoni sacerdoti che aiutino il povero Don Cimatti nelle opere vitali della Missione e della Congregazione. 306 14 1935 Chierici salesiani di Tokyo / 1935-12-5 / Festa dell'Immacolata! Penso all'otto dicembre 1941. Le tappe dell'Oratorio di Don Bosco! Le tappe dello studentato del Giappone: Oyodo (Miyazaki 1929-1930), Takanabe (1930-33) Seminario (1933-34), Seminario-Miyazaki (1934), Miyazaki (1935) 8 Dicembre 1935 nell'anno delle nozze d'oro26 delle nostre Missioni, benedizione della Sede ssa (a Tokyo). Anche noi come Don Bosco... Ne godo e spero che il trapianto denitivo sia ecace in tutti i sensi, come lo fu per Don Bosco la povera tettoia Pinardi. La vostra è migliore, ma deve essere, come quella spiritualmente parlando, cioé povera ed umile, calda di amore familiare, palestra e fucina di studio e formazione... E voi, come quei primi allievi di Don Bosco, ne siete gli iniziatori. Dall'alba si può prevedere il meriggio. Santicate la casa erigendo al S. Cuore un trono su cui Egli regni senza rivali. Mi siete presenti e vi vedo chiarissimamente più che se mi foste vicini. Vi benedica il Signore, mentre di cuore vi abbraccio in Corde Jesu et Mariae. Ricaldone Pietro / 1935-12-8 / Rettor Maggiore Come vede è la festa della Mamma. Fra poco a Tokyo S. E. l'Arcivescovo benedirà la nostra nuova opera (nostra = intendo salesiana), il nostro studentato losoco e teologico. Posso cantare il nunc dimittis che missione e Società hanno le loro basi, ma sempre sia fatta la divina volontà, pur essendo oggi in vena di cantarlo. Voglio passare proprio oggi alcuni istanti con Lei. Deo gratias a Gesù che mi [ha] fatto salesiano e con Lui a Maria Immacolata e a Don Bosco, ed anche Lei preghi per me. Da Tano sono disceso a Miyakonojo nita la funzione, torno a Tano ove chiudiamo con un po' di accademia a Maria e dove un povero giovane ammalato attende che gli porti Gesù. ...Ci aiuti colle preghiere e mandandoci qualcuno in aiuto o almeno mi dia l'autorizzazione di dar Messa ai nostri cari coadiutori. . . ad es. a Maccario che è qui presente e che desidera con me baciarle la mano e raccomandarsi alle sue preghiere. Nuovamente a nome di tutti buone feste e capodanno. Cecchetti Albano / 1935-12-9 /, missionario salesiano in Giappone Carissimo Don Cecchetti, per gli aiuti capirà che Don Cimatti non può al sei del mese dare quanto è solito dare alla ne. Mi ascolti: se il Signore l'ha messa dove Lei è, è anche perché si impratichisca di amministrazione sulla base della povertà salesiana. Dunque, se le sue uscite sono quelle prospettate, Lei deve domandarsi: posso fare qualche risparmio? In che parte?. Non le pare, ad es. che i viaggi siano un po' in cifra grossa? Idem la posta. 26 Nozze di diamante. Anche qualche data è stata corretta. all'inaugurazione. 307 Don Cimatti non poté essere presente 14 1935 Lei verica di tanto in tanto il prezzo delle derrate? Alcuni acquisti che si possono fare all'ingrosso? Inoltre la cucina giapponese se è lasciata alla libertà dei giapponesi badi che costa più dell'europea. Sono argomenti dolorosi per noi, che sembra si voglia andare a contare i bocconi, ma bisogna pure aver occhio anche a questo. Vi è la carne, il pesce, vi sono pesci che costano più della carne. Tassinari Clodoveo / 1935-12-10 /, studente teologia a Hong Kong Perché il Giappone non venga fornito di preti, penso sia, perché più si conoscono le necessità di tale paese e di persone convenienti, più si vedono le dicoltà. Può essere anche (ed è certo così) dipenda dall'imperizia di chi è alla testa. Voi lo sapete: domando personale e non persone, se no faccio la mia volontà. D'altra parte il Giappone è l'ultima delle Missioni, la più nuova, e si pensa, forse, la meno bisognosa: altre missioni attendono da anni e forse ora solo sono esaudite. Ad ogni modo verrà anche l'ora per il Giappone. . . I preti verranno in seguito. . . Voi, fra non molto e i nostri giapponesi che si preparano. Ricorda, Clodoveo: più il Signore ci fa stentare e più ci benedice. Guarda: in 10 anni (8 di lavoro) oltre 50 seminaristi indigeni di cui 1 teologo, 4 loso e già 5 novizi giapponesi e migliaia di giovani e oltre 300 cooperatori. Cosa ti dice questo? Quattro fondazioni prettamente salesiane a Tokyo, 8 residenze nostre (terreni e case) in missione molte case attate ed un ospizio di oltre 100 ricoverati a Miyazaki. . . Pensa a Tokyo, pensa. . . in Giappone. Sono i miracoli di Mamma Aus. e Don Bosco. Sai perché? Perché poveri e tartassati dal Signore. Abbi fede, Clodoveo e vedrai ben altro. . . Cecchetti Albano / 1935-12-11 /, missionario salesiano in Giappone Lei, con fuoco di la, scrive cartoline su cartoline tre di la oggi una e non pensi che arrivino una alla volta, ché la posta non parte tutte le ore. Lei invia a Miyazaki e Don Cim. è a Tano o a Miyakonojo: comprende i ritardi, e in molte cose non c'è materia da rispondere... La nale: terreno sterile (dovunque è così!); prete incapace di tutto (preghi e facciamo quel che possiamo!); personale idem (via! Il cuoco fa cucina e spesa; il vecchio pulizia; Nishida qualche cosa fa!); i mezzi nulli (per vivere il necessario l'ha e per qualche cosa d'altro!). Dunque non esageriamo. Sicuro! Dio provvederà, ma bisogna che noi facciamo quel che possiamo. Aiutati che il Signore ti aiuta. Un chierico mi scriveva ieri: Don Cecchetti mi dice sempre: Bisogna insistere. Lei lo fa con Don Cimatti, e Don Margiaria lo fa con Lei ... Non si meravigli dunque. E Gesù non insiste sempre vicino all'anima nostra? Allegro Don Cecchetti. In Paradiso staremo meglio. 308 14 1935 Circolare Salesiani / 1935-12-12 / Già da parecchio tempo sono presso di voi i nuovi confratelli tirocinanti. Credo mio dovere farvi calda raccomandazione, anche a nome dei Superiori, anché il tempo di prova che debbono passare presso di voi sia davvero fruttuoso per la loro formazione. 1. Non potendo voi fare tutto quanto è prescritto, fatevi aiutare da qualche altro confratello , ma procuriamo che le altre occupazioni non ci distolgano regolarmente da questo nostro troppo importante dovere, le cui conseguenze gravano sull'avvenire di tutta la missione e opera salesiana in Giappone. 2. Lo Studentato ha potuto formare solo no ad un certo punto questi nostri confratelli, quindi dovete voi, come comanda la regola, trasformarvi in maestri di novizi, in consiglieri per lo studio e per la disciplina, in direttori per tutto il resto. Solo così formeremo in seguito dei buoni preti. 3. Vi raccomando poi quanto so e posso di dar loro comodità di un buon studio di giapponese. I sacrici che faremo in questo saranno ripagati ad usura in futuro. Pensiamo alle nostre dolorose esperienze. Purtroppo che nora non abbiamo dato troppa importanza a questo insegnamento, e me ne dolgo con cruccio vivissimo per le gravi conseguenze che ne derivano. Ripariamo dunque per quanto è possibile il passato. Non lasciamo i chierici che avranno a ne d'anno l'esame di latino e di giapponese da una commissione apposita liberi di sé in questo e negli altri studi. Anche il DIRETTORIO missionario, che sarà di prossima pubblicazione, stabilisce che il missionario prima di accingersi al lavoro di apostolato dovrà subire l'esame di giapponese. A voi lo stabilire le norme al riguardo, ma assicuratevi che per tale studio non basta la conversazione coi ragazzi, né i piccoli discorsetti o il far recitare il catechismo et similia. Bisogna che abbiano uno studio metodico e, per quanto è possibile, regolare. Ricaldone Pietro BS / 1935-12-29 /, Rettor Maggiore Come vede Le scrivo da Tokyo, ed ho voluto scegliere la data 29 Dicembre! Dieci anni fa, proprio nel pomeriggio di questo giorno, il primo nucleo dei salesiani partiva da Genova per il Giappone. Il 1935 nalmente ci apre il cuore alla massima consolazione salesiana. È un fatto compiuto il Noviziato S. Cuore a Tokyo. Undici reclute (cinque italiani27 e sei giapponesi) hanno incominciato nel nome di Don Bosco il loro noviziato il 28 Dicembre. Il cuore si dilata alle più pure gioie perché come in missione col Seminario l'avvenire dell'opera salesiana ha la sua radice, che auguriamo possa dilatarsi in fertile terreno, 27 Sono i chierici G. Manganelli, A. Moriggia, G. Perego, Fr. Rossi. Insieme erano arrivati: Don G. Rodriguez,e i coadiutori G. Ferrari, St. Paulin. Da tener presente che i chierici non avevano ancora fatto il noviziato, erano sui 16 anni. Lo faranno con i primi giapponesi. 309 14 1935 moltiplicandosi in copiosi, oridi, robusti virgulti, anime generose di giovani hanno già compreso l'amore di Don Bosco per la gioventù e vogliono con Lui lavorare seguendo le sue sante orme per il bene della patria. Come non esultare? Come non far sprigionare dal più profondo del cuore l'inno della riconoscenza al Signore? E con Lui ai Superiori, agli ottimi benefattori che ci hanno aiutato a realizzare quanto ci sembra anche ora un sogno? Ed accanto al Noviziato è inaugurato proprio in questi giorni lo Studentato Filosoco e Teologico salesiano. L'otto dicembre fu benedetto solennemente da S. E. Mons. Chambon, Arcivescovo di Tokyo, padre e benefattore dei Salesiani. Eravamo in quel giorno tutti nelle condizioni di spirito del nostro Don Bosco all'inaugurazione della tettoia Pinardi. Ricaldone Pietro / 1935-12-30 / Rettor Maggiore Grazie della sua carissima e degli auguri che tutti gradiscono. Quanto al suo ragionamento lapalissiano non volevo rispondere; poi, pensando che era mio dovere provvedere come posso ai miei e ricordando la parola del Sig. Don Rinaldi guai se non chiedi! e più quelle di Gesù: Petite et accipietis, pulsate et aperietur vobis, ecc., faccio presente a Lei (come l'ho fatto al Sig. Don Giraudi e ai Superiori se il Sig. Don Giraudi crederà opportuno avanzare la pratica) che oltre le richieste che ritengo opportune per lo sviluppo dell'Opera nostra in Giappone venendo dei momenti di necessità è mio dovere insistere. L'esito, lo so, non dipende da me, ma il chiedere l'elemosina è mio stretto dovere. Questo povero buono a niente, che i Superiori si ostinano a lasciare dov'è, ha sulle spalle la costruzione della scuola (Lire 50 mila), gli si abiò il noviziato (30 mila lire) ed ora attende di essere aiutato dai Superiori per coprire le spese dello studentato (Lire 50 mila). Ecco quello che domanda con insistenza ai Superiori nelle forme che crederanno. Possibile che non vogliano proprio aiutarmi? Ho impegni con procure e con banche, e non posso lasciare i confratelli senza mangiare. Ecco la mia povera richiesta che ado a Don Bosco e a Maria Ausiliatrice. Le ho già detto in altre come ci troviamo al momento, cogli ammalati, stanchi, ecc. Dio ci aiuti e anche il nostro Padre Superiore col Consiglio Superiore. Mi benedica e con me tutti i confratelli. Mantegazza Giovanni / 1935-4 ~ 1935-12 /, 310 14 1935 ch. Salesiano studente di losoa in Giappone28 5 aprile Habe duciam in Domino ex toto corde tuo et ne inniscaris prudentiae tuae. Abbi ducia in Dio con tutto il cuore e non appogiarti alla tua prudenza. 24 maggio Maria desidera da te maggior remissività di giudizio e di parola sulla base dell'umiltà 13 agosto Sempre gradite le tue notizie e prega per me che ti penso cotidie. Ama la Madonna e Don Bosco. 21 novembre In silentio et in spe erit fortitudo tua. La tua forza è nel silenzio e nella speranMonstra te esse matrem . . . . Ora indesinenter. Mostra che sei la Madre... Prega continuamente Labora labora labora indesinenter. Lavora, lavora, lavora continuamente za. 9 dicembre 1935 Ringrazia il Signore che sei lontano e sta in guardia quando vengo. . . . L'importante è che sia come ti vuole il Signore. Calmo di spirito e. . . lingua tra i denti. Le foto magniche. Cerca di fotografare in te Gesù sempre. Tutti salutano e vogliono essere ricordati. 17 dicembre Buon Natale, ne e principio d'anno. Prega per me. Gesù ti conceda sanità, laboriosità e santità. Tuo a. D. V.Cimatti salesiano 28 Mettiamo qui questi bigliettini trovati tra le carte di Don Mantegazza dopo la sua morte. Arrivato in Giappone nel gennaio 1935 dopo il noviziato, i primi mesi li passò a Miyazaki dove cominciò lo studio della lingua e della losoa. Alla ne di novembre lo studentato fu trasferito a Tokyo-Nerima-ku. Dopo il tirocinio a Miyazaki egli fece gli studi teologici a Tokyo dove nel 1943 fu ordinato sacerdote. Mettiamo di seguito questi bigliettini di Don Cimatti, per far vedere come egli dirigeva ciascuno dei suoi giovani confratelli. Lo stesso anche per gli anni seguenti no al 1941. 311 15 1936 Figura 15.1: SDB in formazione 1936 312 15 1936 4/ esce PLANTARUM COLLECTIO catalogo degli esemplari raccolti 7/ Tornano i chierici da Hong Kong. Alcuni sono tornati in Italia 9/ Es. Sp. Predicati da P.Matteo 12/8 Don Tassinari, Don Bernardi, Don Braggion ordinati Sac. A Miyazaki 12/22 arrivano Don F. Bovio, G. Figura, U. Romani, Fr. Erdö, Chierici. N. Caldiroli, A. Crevacore, L. Del Col, M. Lorenzi, E. Gallo,V. Scrazzolo, M.Curran, Fr. Drohan, Coadiutori St. Beallesio, C. Camnasio, G. Forner, G. Nagy 12/29 professione del ch. Akimoto, Nishimura, coad. Tateishi, ch.G.Manganelli, A.Moriggia, G.Perego, Fr.Rossi ecc. LA VITTORIA DI DON BOSCO operetta in 3 atti con prologo Superiori Maggiori / 1936-1-1 / È col senso di più profonda gioia che comunico che il 21/12/1935 il Prefetto di Tokyo concedeva il Decreto di approvazione legale della Scuola Professionale Don Bosco. È il primo passo per il pareggio completo della scuola. Se le cose procedono con regolarità potremo secondo le leggi giapponesi entro 4 anni avere il Decreto governativo. ...Una volta che la Scuola abbia il suo riconoscimento legale denitivo si hanno di diritto sussidi per parte della Provincia e del Governo conforme alle leggi, e assai rilevanti per le scuole professionali.1 Pensando che tutte queste pratiche ci furono facilitate dalle Autorità centrali, mentre dobbiamo ringraziare il Signore, ci danno adamento della bontà e necessità della pratica stessa. In tutte queste pratiche legali noi vi riconosciamo veri miracoli di Maria Ausiliatrice e Don Bosco. Circolare Salesiani / 1936-1-10 / Dall'Italia e in genere dall'estero sono cessate quasi tutte le oerte dirette, quelle indirette è un problema riceverle. Urge quindi attenerci mordicus alle disposizioni dei Superiori e nei limiti di una giusta e ragionevole economia studiare le forme più utili per far fronte all'attuale situazione. Interrogate anche i confratelli e di comune accordo lavoriamo per far fronte a questa grave situazione. Raccomando però vivamente che si tenga conto dello stato sanitario dei confratelli. Ma in modo speciale, mentre il Signore ci prova in queste forme, e specialmente in questo momento in cui anche la sanità di vari confratelli 1 Già da quei tempi, come pure adesso, le scuole private in Giappone sono equiparate alle scuole pubbliche e ottengono aiuti dal governo e dalle provincie. dell'educazione 313 Questo ha favorito lo sviluppo 15 1936 è scossa, procuriamo di pregare assai e di migliorare in tutte le forme possibili la nostra condotta per attirare, insieme all'osservanza esatta delle disposizioni dei Superiori, le speciali benedizioni del Signore su di noi tutti, e sulle opere nostre. Circolare Salesiani / 1936-1-13 / Voi sapete che le nostre massime necessità sono le vocazioni. Mi raccomando che in questo lavoro ci dimostriamo veri salesiani. Ricordate il Seminario, ricordate il Noviziato. Ascoltate il grido di questo vostro fratello: Diamo alla Chiesa dei buoni ministri, alla Missione dei buoni catechisti, alla Congregazione dei buoni salesiani. Colla preghiera, col buon esempio, colla persuasione e nelle forme che voi conoscete ecaci, diamo alla Chiesa questa consolazione, a Gesù questo regalo. E mettiamoci subito all'Opera. Sapete che abbiamo bisogno di personale di ogni genere per assestare le opere e per ampliare la zona di bene a noi adata. Non solo chierici, ma buoni coadiutori e aiutanti di casa, catechisti, lavoratori della terra, insegnanti, ecc. Persuadiamoci che dall'estero il personale andrà sempre più diminuendo e abbiamo bisogno di formarci al più presto personale nostro sul posto. Ricaldone Pietro / 1936-1-16 /, Rettor Maggiore Per me nulla di nuovo; salvo l'impossibilità di attendere a tutto. Don Cavoli ammalato di itterizia ne avrà per un pezzo, Don Lucioni in Italia in missione vado qua e là; non posso in coscienza lasciare le case (Miyakonojo, Takanabe e Tano)2 senza nessuno, e dalle due prime dipendono numerose sottoresidenze a cui mi sforzo di passare almeno una volta al mese per dare il conforto della S. Messa ai cristiani. La scomparsa di Don Piacenza, il trasbordo per le opere nostre di Tokyo dei confratelli migliori, ha lasciato la missione in bolletta. Condo che i Superiori mi vengano in aiuto non nella prossima spedizione, ma subito. Ad ogni modo ognuno farà il suo dovere usque in nem, anche a costo della vita. . . E se questo avvenisse per me: Te Deum. . . Ah, è terribile l'evangelizzazione di questo popolo. E allora ci siamo dati alle opere che però esigendo la presenza del missionario, ammazzano l'evangelizzazione. Dilemma spaventoso. . . Ecco perché ci siamo buttati alle vocazioni. . . Ma i frutti, a quando, o Signore? Ne vuol sentire una? ... Due facinorosi che mettono in subbuglio il Seminario e trascinano con sé una quindicina di compagni. . . E partono. Così il Signore dà modo di eliminare una mezza dozzina che avrebbero dato da fare in seguito. Ah, terribile carattere!. . . Mi sembrava di essere ai tempi di Don Bosco quando orivano le coccarde, libertà, ecc. in Seminario identiche scene! 3 2 3 Notare l'estrema carenza di personale. Don Cimatti oltre al lavoro di direzione dovette attendere a tre parrocchie distanti tra loro decine di kilometri. Don Yamaguchi, salesiano, allora aspirante, dice che la protesta era contro il modo di fare del direttore. 314 15 1936 Ah, Sig. Don Ricaldone, ci aiuti, ci aiuti, ci aiuti in tutti i sensi, specialmente questo povero che Lei si ostina a titolare di Monsignore ! Dal Fior Luigi / 1936-2-22 / chierico, missionario in Giappone Grazie delle belle notizie. Attento a non lasciarti inuenzare l'anima dalla musica a discapito del resto. Chi ti scrive, alla tua età, era più, assai più pazzo di te per la musica. Mi ha salvato il lavoro, il lavoro intenso, a tutto spiano e non certo intorno alla musica, ma a tante altre cose per studiar teologia andavo a nascondermi nel carro vicino alla stalla. Oh che tempi! Coraggio Luigi, la meta è vicina. Dal Fior Luigi / 1936-2-6 / studente di teologia a Tokyo Allegro e ringrazia il Signore e pregalo che ci dia modo di aiutare anche la parte musicale. Ma la più bella musica deve essere quella dei cuori che uniti a Dio, intimamente si amano. Oh, Luigi, ama intensamente Gesù e potremo impunemente cioè senza pericolo amarci intimamente, come sento vivissimo l'amore per l'anima tua. Coraggio, Luigi, che la meta si avvicina. Ti benedica il Signore. Ricaldone Pietro / 1936-2-7 / Rettor Maggiore In breve, come Lei desidera, un po' di rendiconto mensile. Per me: nulla di speciale, né materialmente, né spiritualmente. Non posso certo nelle condizioni in cui si trova la Congregazione e Missione al momento attuale fare il mio dovere. E di questo basta: ne ho scritto ripetutamente, forse tanto da seccare i Superiori, ma è mio dovere riferire. Per gli altri: Don Cavoli comincia ad alzarsi, ma non so quando potrà ripigliare il lavoro. Fogliani di nuovo all'Ospedale, non si sa per qual malore. Don Lucioni in Italia mi scrive dei suoi desideri di ritorno. Egli sa in quali condizioni ci troviamo, e più presto torna, Deo gratias! ... Ho fatto venire il ch. Filippa da Hong Kong e l'ho messo in Seminario assistente. Don Carò da solo non può e su per giù siamo in cattive acque anche Don Tanguy è solo a Tokyo con i novizi, loso e teologi. Supplico il Signore a che i Superiori mi aiutino non solo per questo, ma anche per coprire le spese anticipate dalla missione per la costruzione dello Studentato; se no, non posso andare avanti. Questa è la nostra attuale posizione ed il Signore ed i Superiori ci aiutino. E preghi per me (che pensavo di venire a fare il Segretario. . . ) anché non perda la calma e l'allegria, ma specialmente l'anima e non la faccia perdere agli altri 315 15 1936 Dal Fior Luigi / 1936-2-22 / studente di teologia a Tokyo Attento a non lasciarti inuenzare l'anima dalla musica a discapito del resto. Chi ti scrive, alla tua età, era più, assai più pazzo di te per la musica. Mi ha salvato il lavoro, il lavoro intenso, a tutto spiano e non certo intorno alla musica, ma a tante altre cose per studiar teologia andavo a nascondermi nel carro vicino alla stalla. Oh che tempi! Coraggio Luigi, la meta è vicina. ... Prega per chi ti abbraccia nel Signore Cecchetti Albano / 1936-2-26 /i, missionario in Giappone Lei, Don Cecchetti, è da pochi mesi che prova che vuol dire aver dei crediti e non poterli ritirare, ed avere pochi debiti e non poterli pagare. Don Cimatti è da molti anni che prova (anche quando era in Italia) che vuol dire aver dei debiti e non poter pagare che sente i piccoli che chiedono pane e che può dare quel che dà e nel prossimo mese non aver alla mano quello che dovrà dare. Bisogna ascoltare ed aiutare, facile il primo e dicile il secondo. Penso che a tutt'oggi per venire in aiuto alla casa di Beppu si sia fatto quanto si è potuto se Don Cecchetti farà come gli si è detto, penso che anche in seguito, pur stentando, il Signore non ci lascerà mancare il necessario... ...Caro Don Albano, non è che scomparendo noi due, da Beppu Lei, da Superiore Don Cimatti che oriranno le cose è facendo quello che vuole LUI... Dirò a Lei le parole che Lei dice a tutti: Fede, coraggio, mai paura. Le croci materiali e spirituali che il Signore le manda, sono un materiale prezioso in questo periodo di S. Quaresima. Ricaldone Pietro / 1936-2-29 /, Rettor Maggiore Da qualche tempo a questa parte, col raorzarsi in tutte le forme dei culti più o meno uciali, si viene assistendo ad una vera oritura di altre manifestazioni di colorito più o meno religioso, che si espandono non tanto nel popolino, quanto nelle classi intellettuali, nelle classi dirigenti e fra il ceto medio in genere. I dati uciali contano ad oltre quattrocento le diverse manifestazioni a tinta religiosa sorte come sette eretiche in seno ai culti più in voga... (Queste) dimostrano non foss'altro le tendenze psicologiche di questo popolo, e quali possano essere le molle di scatto della sua anima verso i problemi dello spirito. Bisogna constatare che tali problemi, e in modo speciale il problema religioso nei suoi rapporti coll'educazione, vanno in Giappone assumendo importanza somma, richiamano l'attenzione anche delle autorità, ed è noto anche all'estero il decreto del novembre dell'anno scorso del Ministero dell'educazione con cui, pur non revocando le disposizioni emanate nel 1929 (proibizione cioè nelle scuole dell'insegnamento religioso ed ogni genere di feste religiose confessionali) si segua tuttavia un decisivo cambiamento di fronte alla religione e alle manifestazioni di fede religiosa. 316 15 1936 Secondo il decreto l'educazione nelle scuole deve prendere questa posizione: Si faccia attenzione di non recare pregiudizio al sentimento religioso cresciuto nella famiglia e nella comunità e si abbia riguardo ai bisogni religiosi del cuore degli scolari in modo che non si manifesti alcun disprezzo o minore considerazione per i medesimi. Grigoletto Giuseppe / 1936-3-4 /, ex-allievo Pel Consiglierato. . . Son del tuo parere. L'ho dovuto fare un anno a S. Giovanni... Non so dire che ne pensassero i colleghi, ma so che applicando i criteri di cui mi parli, non ho dato castighi e mi par di aver ottenuto quanto dovevo e sono in ottime relazioni con tutti i miei cari consigliati. Don Bosco si conosce troppo poco ancora. Le forme solite son più o meno comode. Sii in molta relazione di forze col catechista: i Sacramenti sono il fulcro indefettibile. Poi ancora amore sacricato per la salvezza delle anime. Don Bosco è tutto qui. Fa' e lascia dire e forma a questo spirito: ne guadagnerà l'intera Congregazione, ma più le anime. Per me compio quest'anno i quarantesimi di insegnamento e professione, godo di poter ripetere con Don Bosco di aver ottenuto dai giovani collegiali (ginnasio, liceo, normale), oratoriani, chierici (che sono giovani religiosi) e dal personale quanto domandavo per il bene. Le basi, quelle sopra dette e quelle che (strano!) tu capisci solo ora. Ma non stancarti di avvisare, avvisare e preavvisare i chierici e giovani. Poi prega, prega, prega per ognuno dei tuoi adati... ...Niente ti turbi, se ti parlai della cattolicità delle Missioni, è per il tuo e mio bene. Chi leggesse la nostra corrispondenza deve capire che si lavora pel Signore: è per istruzione ed educazione di tutti. ...La Missione del Salesiano è dove lo manda l'obbedienza, comunque si chiami il luogo: Mogliano, Marocco, Giappone, Valsalice, ecc. È identica cosa, pur nella vita cosiddetta di Missione, per individui che abbiano molti legami si sente il sacricio più di altri, ma dove abbonda il dolore, abbonda pure la consolazione più pura. Sì, sii integrale in tutto ciò che è dovere e salvezza d'anime. Tale integrità e rettitudine ti salverà da parzialità dannose a te e agli altri, ti darà forza sempre. Allegro sempre nel Signore. Ricaldone Pietro / 1936-3-5 / Rettor Maggiore I Superiori sanno in che condizione è Don Cimatti. Basta dare un'occhiata al catalogo, che d'altra parte non può rappresentare il vero stato delle cose. Inoltre per tutte queste opere e specialmente per il Noviziato e Studentato non ho avuto l'aiuto neppur in minima parte dei Superiori (salvo i novizi e il Sac. Don Rodriguez). Le costruzioni gravarono tutte sulle spalle del sottoscritto che adoperò i depositi (non certo rilevanti) della missione. Ora mi trovo nella vera necessità stretta sia per dare il mensile ai missionari e per 317 15 1936 impegni fortissimi che mi scadono in questo tempo e presso persone o istituzioni che non possono dilazionare. Imploro dunque l'aiuto ecace dei Superiori per arrivare almeno no a giugno. Qui si tratta, mi sembra, di una certa qual giustizia e la realtà è che non so come fare a dar da mangiare ai confratelli, se i Superiori non mi vengono in pronto aiuto, sia pure mese per mese. ...Attendo ducioso e al più presto, perché sono nella vera necessità. Vogliano i Superiori mostrarsi anche in questa occasione buoni padri per il povero glio Ricaldone Pietro / 1936-3-11 / Rettor Maggiore Sono un po' in ritardo per il mio rendiconto del mese di Febbraio. Salute: bene grazie a Dio. Qualche disturbo di tanto in tanto che oro al Signore. . . e ne ho tanti motivi. Certo che in genere non mi addormento più di botto come prima, mi è una buona occasione per pregare. Studio e lavoro: vado sparpagliando un po' qua e un po' là le forze cercando di tener dietro la corrispondenza (per il pane e per un po' di bene), sto nendo le memorie sul compianto Don Piacenza ed anche spero nire una memoria sulle raccolte scientiche di questi anni, e la memoria del nostro decennio, e specialmente di tener dietro a tutto. Il cuore è a Tokyo. La missione sentimentalmente parlando per me è nita. È dicile vincere e dimenticare un lavoro di 40 anni coi chierici e non averli. . . Sia fatta la volontà di Dio. Per tutto il resto regolarmente, mantenere costante la buona volontà: e cose d'importanza non ci sono. Dal Fior Luigi / 1936-3-14 /, studente di teologia Ti mando un po' di tutto (di musica ) Ce n'è per tutti i gusti. Quel che serve, Deo gratias! quel che non serve, sai come devi fare. In caso scrivi, come puoi e poi metterò l'accompagnamento. C'è anche per l'accademia qualche roba. . . splendida. Non ti parlo della mia musica. . . roba d'oro e di diamante, pur voi non capendo niente. . . Ma ve la farò gustare. Si potrebbe tentare di tradurre in giapponese. . . Se ci fosse poi qualche bella poesia in giapponese. . . Sentirò le voci che avete Avrei un bell'Oratorio (Figliuol prodigo) in latino. Ma ci vorrebbe un bel coro e qualche buon assolo. Vedremo! - Oh, non perder la testa dietro la musica, se no quando vengo, sono botte. Ne ha già perduta tanto Don Cimatti. Madre Generale F.M.A / 1936-3-22 / delle Figlie di Maria Ausiliatrice Grazie della Sua venerata del 19 febbraio p.p. Le condo che mi ha assai sorpreso la comunicazione sulla situazione attuale delle Figlie di M. Ausiliatrice in Giappone che è insostenibile. ...Si dibattono (come in genere tutte le Opere Missionarie e specie quelle 318 15 1936 del Giappone) nelle ansie dei mezzi materiali. Non ci vedo alcun male. D. Cimatti si dibatte come loro e più di loro. ...Si teme di altre Opere della Missione, e che forse potrebbero essere adate alle F. di M. A. come sottraenti vocazioni. Non temano; il Signore c'è per tutti e bisogna persuadersi che i giapponesi amano le cose loro e apprezzano in quanto vedono giapponesi al lavoro. È una base essenziale. è aperto un campo vastissimo: TOKIO. Come mai si dichiara insostenibile la situazione delle F. di M. A. in Giappone? Forse volevano limitare e dire: insostenibile a Miyazaki? ...Non vorrei che avessero paura della Provvidenza che, come non è mai mancata, non mancherà mai. L'importante è che lavoriamo, che siamo poveri e che viviamo con lo spirito della Regola. Non tema che, come fu fatto nora, in tutte le forme aiuterò le sue gliuole. Voglia pregare e far pregare per noi. ...Con vero ossequio auguro a Lei, Madre e alle Rev. Superiore, buona e santa Pasqua, e assicuro quotidiane preghiere. Cristiani Prefettura di Miyazaki / 1936-3-. . . /4 Si avvicina la festa di Pasqua ed ogni buon cristiano deve sentire il dovere di prepararvisi e compiere i doveri con fede, con amore, con senso di responsabilità. La risurrezione di Cristo ci richiama la nostra risurrezione spirituale, il nostro rinnovamento continuo nel bene per la correzione continua e l'allontanamento del male per divenire così somiglianti del nostro Padre celeste che è nei cieli. Ma non basta. Se è vero che La prova dell'amore si ha nelle opere bisogna che la fede e l'amore a Gesù si estrinsechi anche fuori di noi in favore dei nostri fratelli, diondendo attorno a noi, nelle forme a noi possibili, questa fede e amore a Gesù, anché per tutti, nessuno eccettuato, Gesù sia fonte di risurrezione e di vita. Barbaro Federico / 1936-4-5 /, tirocinante Grazie di cuore di tutto. Le conversioni le fa il Signore e la buona volontà dell'individuo. Medito spesso: Se il grano di frumento non muore. . . . Questo sarà il vero evoluzionismo, non quello che spieghiamo noi a scuola. Allegro sempre. Tu (dato il tuo carattere) hai bisogno di essere a + a + a = allegro, amante, attivo. Buona Pasqua. Sai che voglio dire? Anche qui evoluzione. Grazie degli auguri di conversioni. Come sei avaro nella conversione delle anime. . . tutto il mondo, diamine. È probabile che né tu né chi scrive converta un giapponese: non so di aver convertito nessuno, in dieci anni, eppure penso che qualcuno sarà per la grazia di Dio 4 Si tratta di un foglietto scritto a matita da Mons. Cimatti. Si pensa si tratti di minuta di cui venne fatta la traduzione in giapponese. Manca la data ma deve essere di questo periodo in cui cercava di supplire con uno scritto i missionari mancanti. 319 15 1936 convertito. Ah, quando comincio a predicare. . . Bravo! Saluta sempre mamma per me, e assicura delle preghiere. Madre Generale F.M.A/ 1936-4-7 /, delle Figlie di Maria Ausiliatrice Si avvicina il tempo in cui le Figlie di Maria A. inizieranno a Tokyo l'Opera loro di bene per tanta povera gioventù. Non è mio compito dettare suggerimenti, ma siccome da qualche voce o stato d'animo mi sembra che a mio modo di vedere si va fuori delle intese generali per cui si ottenne il permesso da S. E. l'Arcivescovo, mi permetto di far presente: a) Che Don Cimatti assicurò S. E. l'Arcivescovo che le Figlie di Maria A. a Mikawajima avrebbero lavorato per la gioventù femminile, come i Salesiani lavorano per la gioventù maschile. b) È desiderio mio che le opere iniziate per la gioventù femminile nell'attuale parrocchia siano esercite dalle Figlie di Maria A. c) Ho la convinzione che se le Figlie di Maria A. lavoreranno per la gioventù povera ed abbandonata e stracciona di Mikawajima si attireranno le benedizioni di Dio e dell'Ausiliatrice e nostra e quella dei benefattori, in caso diverso faranno buchi nell'acqua. Opere in grande a più tardi se il Signore vorrà. Sono mie idee condivise da tutti i Salesiani. Il timore forse delle Figlie di Maria A. sarà il piombare sotto le relazioni del parroco, non aver mano libera et similia. . . E forse temono un duplicato di Miyazaki. Quanto ho esposto è consiglio; non sta a me imporre. Ma in missione per poter lavorare con frutto bisogna che le Figlie di Maria A. lavorino con semplicità in perfetto accordo col sacerdote missionario che devono stimare come ministro di Dio e con cui coordinino il lavoro, con docilità, sommissione devota. . . se no buchi nell'acqua. Merlino Alfonso / 1936-4-7 /, salesiano laico missionario in Giappone Grazie grazie grazie. Niente paura. Nella vostra pazienza possederete le vostre anime. Il Paradiso non è in questo mondo o meglio è paradiso in questo mondo ciò che si vuol fare servir tale. Pensa qual è il paradiso di un pagano? Di un commerciante? Di un losofo? Di un ignorante? Quale fu il paradiso di Don Beltrami? Vivere per patire. Scrivi al buon Arri: qual è il tuo paradiso?. Animo. Il Signore vede, nota, conta e retribuisce alla ne della giornata. Fossimo felici qui. . . avremmo già ricevuto la nostra mercede Fa' quel che sai e correggi quel che puoi e devi. Ti seguo coll'aetto e preghiera. Buona Pasqua e Gesù risorga continuamente in te. 320 15 1936 Ricaldone Pietro BS / 1936-4-15 /, Rettor Maggiore Don Escursell lavora attivamente a Mikawajima e già funziona una sala custodia di oltre 130 bambini ed il primo reparto esploratori tenuto dai cattolici a Tokyo. Nel reparto come nell'oratorio sono tutti pagani. . . Future speranze. . . per i futuri missionari. È opera veduta simpaticamente dalle autorità ed ebbe il suo inizio il giorno di Pasqua. Cinquanta reclute, istruite dal nostro bravo Ch. Dupont, alla presenza di notabilità religiose, politiche e civili e di numeroso popolo, che meravigliato osservava, fecero la loro promessa solenne. . . E riandavo col pensiero agli anni belli, i più belli della mia vita, quando all'Oratorio di S. Luigi a Torino, mi deliziavo fra la orente gioventù del Terzo Reparto. Oh, spero assai assai per l'avvenire di questa istituzione e dei buoni eetti che produrrà. Ricaldone Pietro BS / 1936-4-30 /, Rettor Maggiore Don Bosco santo è stato festeggiato in questo anno dai suoi gli di Tokyo, oltreché colla solennità dei riti religiosi, coll'inaugurazione della scuola professionale a Lui intitolata in Tokyo. Detta scuola avendo il riconoscimento legale della provincia, fu onorata per la circostanza dalla presenza del sottoprefetto, e delle massime autorità civili ed ecclesiastiche delle circoscrizioni vicine e per festeggiare il gran Santo italiano, S. E. Auriti, Ambasciatore d'Italia e rappresentanti di altri Stati, del clero, delle Congregazioni religiose e dei Cooperatori e Cooperatrici salesiane della Capitale. Il servizio d'ordine, eseguito inappuntabilmente dai confratelli coadiutori, dagli allievi e maestri della scuola e dal Primo Reparto esploratori Don Bosco, di recente istituito all'Oratorio di Mikawajima; la parte musicale e di accademia, adata ai nostri novizi e studenti teologi e loso, uniti in fraterna unione alla scuola... Il programma stabilito ne era la manifestazione, e, bisogna dirlo, fu svolto con fede, con amore, e riuscì di piena soddisfazione a tutti. Il poderoso coro dei nostri chierici specialmente nella Messa Cantiam di Don Bosco a 3 voci, scritta per l'occasione, nella solenne antifona Corona aurea, nell'Operetta Marco il pescatore tradotta in giapponese, si aermò fra la meraviglia e il compiacimento universale. Il Primo Reparto Esploratori Cattolici di Tokyo poi, sotto la guida del nostro impareggiabile Dupont, eseguì ben riuscite evoluzioni e saggi inappuntabili fra gli applausi degli intervenuti. Il bravo Don Margiaria o quanti lo coadiuvarono possono essere soddisfatti: la solenne inaugurazione, allietata da un tempo splendido, non poteva riuscire meglio. Ricaldone Pietro / 1936-5-3 /, Rettor Maggiore Ricevo la sua carissima dell'11 Aprile e la tiratina d'orecchie. Dal Padre si pigliano anche le bastonate. Desidererei sfatare (ma non so come fare) le dicerie che Don Cimatti scrive qua e là che i Superiori non rispondono. A me non consta di averlo fatto se fu fatto, 321 15 1936 l'ho fatto qualche volta coi superiori, non ho coscienza di averlo fatto con altri... Beh. . . Beh. . . Ne hanno dette e ne dicono tante. . . Laetare et benefacere. . . E lasciar cantar le passere. . . Per la questione nanziaria. . . Penso che siamo gli di Don Bosco, saremo sempre come siamo ora. . . e nché Don Cimatti dovrà fare quel che fa, assillerà sempre i Superiori e tutti. . . Unico dispiacere di non saperlo fare come Don Bosco nelle sue proporzioni nei suoi risultati. La frequente lettura della vita di Don Bosco mi eccita a fare ancor di più su questa linea (cioè propaganda, insistenza, ecc. . . ) perché ho bisogno di tutto e di tutti. Senta, amatissimo Sig. Don Ricaldone, mi ferisce il cuore abbiamo la pena di udire ad ogni momento che non vogliano fare. Non penso che Don Cimatti ad ogni momento dica così: no, no. Per me è chiaro questo: ...In Giappone o seguire la tattica giapponese nelle loro conquiste territoriali, commerciali, intellettuali. . . (avanti sempre. . . sempre più e meglio. . . ) o non concludere. È il programma di Don Bosco e del Papa (naturalmente applicato al bene). La missione e le opere nostre sono in Giappone: dunque mezzi proporzionati a questa grande nazione. Questo è quello che pensiamo noi. Dal Fior Luigi / 1936-5-5 /chierico studente di teologia ...Ed ora Luigi vorrei averti qui vicino e ripeterti quanto ti ho detto a voce e per iscritto: - Ricordati che la musica non è tutto nella vita del salesiano e del sacerdote. Credilo a questo amico dell'anima tua che alla tua età ed ora forse più fortemente che allora, è provato da questa crudele maga. In guardia, gliuolo. Non crearti una vita di sentimento che ti farà sorire enormemente sempre. - Non preporre la musica al dovere. - Quando suoni fa' un atto di volontà ed ori ogni nota al Signore in questo mese alla Madonna idem quando canti. - Qualche volta per castigo imponiti di non suonare, specie quando più lo desideri, e quando ne fai qualcuna delle tue. . . . ho detto quando ne fai qualcuna delle tue. Attento al tuo carattere pronto, suscettibile. . . hai già avuto qualche urto in precedenza con Superiori. . . recentemente anche. . . Non che ci sia in te mal animo, ma gli eetti in te e negli altri sai quali sono... Dilata il cuore nella carità. Ora sori ora l'amor proprio contrasta, vuol la sua parte e tu calpestalo. . . è l'unica via, caro Luigi. Non renderti schiavo di te. E al momento null'altro. Mezzo indispensabile per metterti in rotta: - Ogni giorno esame di coscienza ben fatto; - Bocca chiusa a tempo e luogo; - Ogni giorno qualche cosa per la Madonna. 322 15 1936 Circolare alle Suore F.M.A. / 1936-5-12 / 14 Maggio 1936! Data cara al cuore delle Figlie di Maria A.: la data della Madre che si avvicina sempre più ad essere esaltata dalla S. Chiesa. Preghiamo intensamente per l'esaltazione della sua fedele serva. Per me ciò che più mi colpisce nella santità della Mazzarello è la naturalezza, la semplicità della santità, che penso sia frutto dell'intima unione con Dio di cui si beava questa anima santa: Far cioè le cose ordinarie in forma straordinaria, ossia per il Signore e in unione con Lui. Ecco il ricordo di quest'anno in questa cara occasione, assicurandovi che tutta la famiglia salesiana sarà con voi in spirito di preghiera per l'esaltazione della Serva di Dio; per la prosperità materiale e spirituale vostra. Si avvicina la grande festa. . . Ah, che Maria ci faccia realmente tutti suoi devoti. Grigoletto Giuseppe / 1936-5-28 /, ex-allievo Mah! Mi è venuta l'idea. . . e quando mi vengono tento di realizzarle. Riescono? Bene. Non riescono? È sempre bene che si fa. Il motivo, caro Grigolo, è questo: più che altrove per la salvezza del Giappone è necessaria la formazione di buon clero, di buoni cristiani giapponesi, preparati all'azione cattolica. Guai se non si fa in fretta e bene (e bisogna far in modo che il proverbio presto e bene, raro avviene abbia la smentita). Ma quando, quando si capirà il Giappone all'estero?. . . Prega che il Signore ci mandi vocazioni indigene. Siamo venuti in nove. Caro Don Giuseppe ne abbiamo 22 nel vivaio; 50 nel Piccolo Seminario; 8 nel Grande Seminario; 6 novizi. Per l'Ospizio 16 ragazze in preparazione. Le Figlie di Maria Aus. 20 ragazze in preparazione e 3 suore indigene. Ma non mi lamenterei fossero il decuplo o centuplo. Ah, non sapete quel che bolle in pentola nel Giappone, e bisogna far presto, presto, presto. Ecco perché Don Cimatti povero stracciato e misero domanda preghiere e preghiere e preghiere. Beh! Perdona lo sfogo, e sia absolute solo per te. Per me sono sicuro dei miracoli di Maria A. e Don Bosco, anche dovesse venire un esodo generale, ma se avremo i giapponesi a posto, tutto sarà conservato... . ..Raddoppiatevi o moltiplicatevi . . . Nelle opere dell'apostolato purtroppo che è da farsi anche la statistica. . . Vorrei però essere davanti a Dio come quel santo che lo pregava di non vedere il bene che il Signore gli permetteva di fare. Dopo tutto sono conscio di aver fatto nulla, perché il lavoro vero l'han fatto gli altri. Per me ho dei criteri così tonici sull'autorità. . . Mah! É meglio che non te li dica, perché ti scandalizzeresti. . . Sono più bolscevico dei russi. Il Signore mi perdoni!. . . Bravo, lasciamo i calcoli. . . e facciamo, facciamo quel che si può per la gloria di Dio e salute delle anime. . . Tutto il resto, fumo, caro Bepi Zucca Baruca, nient'altro che kemuri, kaze kara chitta, nakunatta kemuri (bel giapponese! = fumo disperso e reso 323 15 1936 nulla dal vento), buono per la boria umana e per i cortigiani. . . Chissà come la pensa il Signore del povero Don Cimatti? Questo sì deve essere la mia continua meditazione. . . Mah! Che il Signore mi aiuti a salvarmi e a salvare. Comitato Patronesse / 1936- 5-. . . / Pro Mikawajima 5 La notizia confortante dell'Istituzione di questo Comitato che si propone, coll'approvazione dei Superiori e coll'aiuto dell'infaticabile D. Pugliese di venire in soccorso dell'Opera di Mikawajima- Tokyo, mi ha riempito il cuore di gioia e l'ho aperto alle più belle speranze. Siate benedette dal più profondo del cuore, colle benedizioni più elette del Cuore di Gesù, di Maria A. e di D Bosco. Il povero missionario non può promettervi altro che preghiere, e le avrete quotidiane ed incessanti da ognuno di noi, unitamente all'oerta dei nostri sacrizi, che non sono pochi. Il pensiero poi che i vostri lavori, anche esigui, realizzano la gloria di Dio e la salute delle anime per queste povere anime, vi sia di sprone per accrescere di più la corona di gloria che andate intessendo. Al caro D. Pugliese, alla Presidentessa Sig.na Sciarra Colonna e alla Segretaria Sig. Alvagnini e a tutto il Comitato le più elette benedizioni di Dio, di Maria A. e D. Bosco. Grigoletto Giuseppe / 1936-6-9 /, sacerdote salesiano, suo exallievo Grazie della tua ultima. Per il lavoro di propaganda sappiti regolare. Anche nel fare il bene non bisogna ci rendiamo esosi. Quante volte (anche in missione) non si riesce ad attirare perché si presentano le cose o come dicili o dal loro punto più brutto. Tu non hai bisogno dei miei consigli. Ti ho sempre raccomandato prudenza. ...Per la fede non faccio che predicarla ai miei missionari e a tutti, sì, perché sono scottato di quanto capitò a Don Bosco e a Don Rua. Sì, ci vuole la fede del granello di senapa, e come amante di storia naturale, mi pare di capire a fondo come deve essere, anche se non riesco perfettamente, ma è dicile farsi capire specialmente quando i confratelli hanno paura che manchi la terra sotto i piedi. Non mi oendi, no, mi ecciti di più nel totale e assoluto abbandono in Lui vita, via, amore. E basta. . . Idem per le questioni parrocchiali. In missione bisogna pensare si faccia il bene, purché Dio sia gloricato e le anime salve, lo faccia Tizio o Caio o Sempronio. . . . Ma che vuoi, anche qui si casca molto nell'umano. . . Altro che l'ama nesciri. . . ! 5 Sono le Volontarie di Don Bosco fondate da Don Rinaldi. 324 15 1936 Ricaldone Pietro / 1936-6-29 /, Rettor Maggiore Come regalo della sua festa mi giunge la sua terribile lettera.6 È la prima che ricevo in 40 anni di Congregazione, e ne ringrazio il Signore. Buona batosta per la superbia! Semplicemente per dovere di coscienza e di giustizia (non per me, meno che niente, ma per i confratelli): a) Il povero Don Cimatti non ha inteso dire dure o quasi ironiche espressioni mai a nessuno e tanto meno ai Superiori, che ama e stima. E tanto meno nuove ed aggravate recriminazioni intende fare ai Superiori per qualsiasi disposizione siano per prendere. b) Non mi discolpo né tento di dare spiegazioni, perché forse oscurerei ancor di più. Mi convinco che non so scrivere né che so chiarire il pensiero ma lo ravvolgo e rendo oscuro me lo dicono anche i confratelli. Scriverò il meno possibile. Ho pregato tutto il giorno per Lei e gli altri Pietri. Deo gratias Circolare Salesiani / 1936-7-3 / Vi invio l'acclusa istruzione elaborata dalla S.C. di Propaganda Fide ed approvata dal S. Padre. Tale istruzione serve per tutti i Cattolici del Giappone non solo per ciò che si riferisce allo Shintoismo di Stato, ma anche per ciò che si riferisce alle usanze rituali conservate nei matrimoni, funerali e simili. Si insiste esplicitamente sull'obbligo positivo dei cattolici di amare il loro Paese e di servirlo con amore e fedeltà. Spera la S. Sede che con questo si possa por ne a perplessità dei cattolici e anche per i non cattolici di buona volontà. Non implica cambiamenti nella Chiesa; ma piuttosto una comprensione ed apprezzazione chiara ed intelligente dell'evoluzione dei tempi. Non è la Chiesa che cambia: è l'umanità. La Chiesa come Madre amante fornisce nuovi mezzi per venire incontro a nuovi bisogni. Ricade sui missionari la responsabilità di spiegare il contenuto ai cristiani alle loro dipendenze. Il Superiore della Missione è incaricato di spiegare il testo ai dirigenti le comunità religiose femminili. La S. C. di Propaganda poi desidera che si faccia nota la sua riconoscenza a tutti i missionari del Giappone che cooperarono validamente alla conclusione della questione. Ricaldone Pietro / 1936-7-15 /, Rettor Maggiore Ho scritto la data del mio compleanno e vigilia del mio Battesimo, per stendere la mia povera relazione. Ho detto al Signore mi perdonasse il passato, mi aiutasse per l'avvenire, 6 Di questa lettera, in risposta a quella di Don Cimatti del 3 e 5/5/1936 indirizzata ai Superiori Maggiori, si conserva copia nell'Archivio Centrale. La lettera di Don Cimatti indirizzata a tutti i Superiori non piacque a Don Ricaldone. In mancanza di personale egli disdice la fondazione di Osaka. Certamente in quei tempi non stava bene di salute. 325 15 1936 e l'ho ringraziato dei beneci ricevuti. Dico identicamente a Lei: mi aiuti a salvarmi. Penso con frequenza alla morte: è certo voce di Dio. Breve resoconto dei confratelli secondo il catalogo Don V. Cimatti: notus. Miyakonojo. Maccario Cesare, coadiutore, sacricato, mi fa la guardia alla casa quando non ci sono tre oratorietti regolare in omnibus tipo nervoso. Tano: Don Cimatti va al sabato sera. Domenica Lunedì mattina. Piange il cuore perché è la fonte prima delle vocazioni. Ah, quando avremo i preti! Miyazaki: Don Cavoli, va migliorando, ma mal di fegato. . . Zelante, pio, regolare in tutto uomo di autorità. Ha la cura anche dell'Ospizio. Don Liviabella: salute discreta. Vero aiuto per Don Antonio. Bene in omnibus. Chierici: Filippa, sudd. Tassinari, Braggion, Bernardi (tornati da Hong Kong), bene in omnibus.7 Barbaro Federico / 1936-7-15 /, tirocinante La presente per dirti che sabato ti sarò vicino in modo speciale con la preghiera e con l'aetto. Spero ti vada facendoti uomo: non lo sei ancora ottimo salesiano e non lo sei ancora santo, ed in ogni punto lo scrivente e più in basso di te. Pensare che sono entrato nei 58 e siamo a questo punto. Beato te, beati voi che siete giovani e avete tempo di fare bene. Spero presto di arrivare (se non muoio), ed allora ci parleremo direttamente e cuore a cuore. Ricaldone Pietro / 1936-8-2 /, Rettor Maggiore Come vede le scrivo da Tokyo dove ci troviamo riuniti per gli esercizi (Prima muta) che ci sarà predicata ex-integro da P. Matteo. Tema e base per ogni confratello di meditazione purezza e santità Fedeltà a Don Bosco. Ci aiuti il Signore. Mio rendiconto. Anche in questo mese nulla di speciale, salvo le solite cose. Salute materiale e spirituale regolare; in questi giorni un maggior desiderio di unione con Dio. Deo gratias. Per la mia posizione poi le solite: - Debiti e necessità di mezzi; - Iniezioni a dose massima di forza ai confratelli (specie in questi momenti a Don Tanguy) che non posso e non so come aiutare ed altri, che non sono a posto in missione. Non mi lascino mancare i Superiori né mezzi né suggerimenti... 7 Da notare che Don Ricaldone gli aveva scritto di essere breve! Non è segnato il giorno dell'arrivo, ma fu nella prima metà di luglio. Praticamente il numero si era dimezzato. Con questo nì l'esperimento dello studentato a Hong Kong. D'ora in poi si dovrà pensare a una soluzione diversa, e per alcuni anni non ci sarà che il Gran Seminario di Tokyo. Quelli che avevano nito la teologia si fermarono a Miyazaki in preparazione all' ordinazione che fu in novembre. 326 15 1936 La nostra posizione a Tokyo verrà ad assumere forse nuovi aspetti, perché si dà per certa per ne d'anno la nomina del Vescovo giapponese di Tokyo, col ritiro dei missionari francesi nella nuova diocesi di Yokohama. Ci uniamo in ispirito di preghiera ed oerta di sacricio alle tribolazioni dei Superiori per la dolorosa condizione dei confratelli e opere del Messico ed ora della Spagna. Non possiamo fare altro che pregare e lo facciamo di gran cuore. Marella Paolo / 1936-8-14 /, Delegato Apostolico Un cattivo soggetto ha tentato a Miyazaki di fare una conferenza contro la Missione. Informammo l'autorità... Spero impediranno ma. . . Ed a proposito dell'atteggiamento da tenersi in simili circostanze avrei desiderato scambiare qualche idea. Noi siamo di avviso che se viene fuori (spia o simili) si parli subito alle autorità, retticando e chiarendo, parando se possibile la mossa, ma parlando chiaramente a chi di ragione. Ad es. consta che (nell'isola di ) Oshima si fanno contro i cristiani e le cose sacre delle azioni che sono tassativamente contrarie alla legge civile (bruciamento o deturpazione di luoghi sacri, deturpamento dei sepolcri cristiani). Alcuni si domandano: Perché i cattolici di tutto il Giappone come corpo solo non protestano contro queste barbarie, che gettano non solo il discredito sulla religione, ma contro il nome stesso giapponese? Se non si parla i nemici pensano che i cattolici di oggi, per paura, ben diversamente dai cattolici dell'epoca delle persecuzioni, non sanno difendere la propria fede, e baldanzosamente procederanno oltre, e ripeteranno chissà in quanti altri luoghi quanto fu fatto nora. Che rispondere a questi cristiani? Dal Fior Luigi / 1936-8-17 /, studente di teologia Quante farfalle! Belle! Anche qui caccia discreta. Ma procura di non esser come le farfalle: poco utili, instabili, appariscenti per poco. Coraggio Luigi. Fa' in modo di forticare la volontà nel bene cura più l'interno che l'esterno e avanti sforzandoti di amare il Signore che tanto ti ama, coll'esatto adempimento dei doveri di pietà e studio. Frena la voglia della musica (ottima in sé), verrà il tempo anche per quella. E poi allegro della pace che proviene dal cuore. Merlino Alfonso / 1936-9-9 / salesiano laico missionario in Giappone Don Bosco nel suo anniversario ti conceda di essere un vero salesiano. Pietà, lavoro e temperanza saranno la tua forza. 8 8 La seconda parte di questa lettera è una lettera di presentazione. Il coadiutore Merlino, membro della prima spedizione, partì per l'Italia in novembre e non tornò più in Giappone. Fu sempre buon salesiano e sempre in contatto con Don Cimatti che cercò di aiutare in tutti i modi. Fu nella casa 327 15 1936 Il latore del presente è il Signor Alfonso Merlino sales. missionario in Giappone. Lo raccomando alla sua carità e lo aiuti in tutto più che può, venendo in aiuto alla nostra povera missione. Con ossequio Don V. Cimatti, sales. Ricaldone Pietro / 1936-9-11 /, Rettor Maggiore in questo mese, cui il Signore ha riservato croci amarissime spirituali (ritorno di due confratelli urto con Don C. per osservazioni che dovevo fargli). Ah, la potatura di anime come è tagliente. Per me sono mazzate. . . at voluntas Dei. Attendevo qualche direttiva per Osaka ecco l'ultima bomba. Speravo che i Superiori avessero scritto. Fiat voluntas Dei. Grazie dei veri sforzi che fanno i Superiori per venire in aiuto alla nostra miseria materiale e spirituale. Il Signore conceda il centuplo. Preghi preghi preghi per me ed invii presto quem missurus es. Mi benedica. Per me: tutto regolare Ricaldone Pietro / 1936-9-17 /, Rettor Maggiore Grazie a Dio, mi pare che gli esercizi spirituali siano riusciti di gran frutto. ...Il motivo della predicazione a Tokyo di P. Matteo (che è uomo che conosce a fondo lo spirito salesiano) fu che veniva missus dal S. Padre per tutti i missionari e religiosi del Giappone e non sarebbe stato bello proprio noi essere assenti. E di me che cosa dirò? Prego, rietto. . . ma la realtà è che in tutti i confratelli (specie nei dirigenti) c'è malcontento dovuto al mio governo cerco di unire, e nisco col dividere. Mi apro in coscienza (ed è da anni che supplico): non posso rimanere, e domando l'esonero. Senta caro Don Ricaldone, Lei ed i Superiori ne sono convinti più di me non sono fatto per le cariche mi mettano a far scuola, a lavorare la terra mi mettano a scopare ma nel nome di Dio mi esonerino dalle cariche. Mi diano lavoro n che vogliono grazie a Dio un po' di salute c'è ancora vado in ginocchio fra gli Zulù, in Etiopia, dovunque, ma per il bene delle anime, e prima di tutto dell'anima mia, mi esonerino, mi esonerino. Al momento attuale può essere che questa mia le dia dispiacere ora che più che mai il suo cuore paterno è tratto da tante prove, ma non posso vedere andare le anime alla perdizione per me, e stare in silenzio. di Penango e poi addettto alla cura di Mons. Rotolo. Il secondo scritto di presentazione è della data sopra indicata; l'altro breve scritto è anteriore, in occasione della nascita di Don Bosco (16/8). Restano 123 lettere a lui indirizzate. 328 15 1936 Dal Fior Luigi / 1936-9-24 /, studente di teologia E prima di tutto una buona tirata d'orecchi. Ti han dovuto di nuovo cambiar di posto. . . Ma possibile? Se mi fossi vicino ti avrei già servito. Sarà per la prossima volta. Letto questo andrai subito in chiesa e Gli dirai: Mi manda Don Cimatti Gesù perdono. Fatemi uomo, che è ora. Se continuo così quello laggiù non mi fa andare avanti. Mi dispiace, perché son sempre l'eterno bambino pur avendo ormai 22 anni. Ma più ancora perché, caro Gesù, non puoi esser contento di me. Dunque testa a posto e avanti. Un pater ave e gloria. Piglierò il resto quando verrà quello là. . . Gesù buongiorno... Procura che la musica per te non sia ne ma solo mezzo. Ascolta chi è stato scottato più di te, e che ha provato e prova più di te il fascino della musica. Luigi, ssati il tuo orario sta' al tuo orario e basta. Prima il dovere e poi la musica. E di tanto in tanto, quando senti prepotente la voglia della musica, liberamente lasciala andare a gambe levate meglio vadano a farsi benedire il do re mi fa sol la si, che l'anima tua. Ascolta, Luigi, chi vuol il bene dell'anima tua e che in materia ti può parlare con esperienza. Altro ti dirò a voce, quando ti darò la penitenza di cui sopra. Se mi ascolti sarai felice; se no vivrai nelle nuvole e peggio. Cecchetti Albano / 1936-10-13 /, missionario salesiano in Giappone Grazie del predicozzo fan sempre bene. Potrei dire: ait latro ad latronem come dissi a buon'anima del Sig. Don Rinaldi olim che mi diceva: Forse è ora di cambiare il cappello. Guardai il suo che poteva fare il paio col mio e gli dissi: Ait latro. . . . Si rise, e penso che abbiamo continuato a tenerlo tutti e due. . . nché ne abbiamo preso un altro. Fra i Salesiani dalle vesti di 20-25 anni forse c'è anche Lei. . . Starei fresco se dovessi cambiarmi tutte le volte che viaggio di veste e biancheria. Le assicuro che né Don Bosco, né Don Rua lo facevano. . . pur essendo ottima cosa per chi è abituato. Creda pure che Don Cimatti purtroppo fra i Salesiani non è per questo né per altro in prima la. Sa! Bisogna risalire alla fonte, e certe cose, anche volando e facendo propositi, non sono possibili perché non sono in natura rerum. S. Francesco di Sales. . . era di nobil prosapia e in questo non faceva fatica: ab infantia gli era naturale. Tutto questo, non per scusare né diminuire la portata delle sue osservazioni, ma per spiegare. . . Deo gratias ed il Signore rimeriti di tutto. Per tre giorni tutto il rosario è per Lei Grigoletto Giuseppe / 1936-10-15 /, ex-allievo Grazie delle belle notizie veronesi. . . Faccio quanto mi dici e riceverai per i tuoi merlotti (spero arrivi!). Preghino per me. . . molto. . . anche pro rebus materialibus. . . pane (non 329 15 1936 dirlo loro). Ah, trovassi uno che mi regala o mi impresta per 5 anni un 50.000-60.000 Lire o anche 100.000. Beh! Deus scit. Avrei bisogno di avere la fede di Don Bosco! ...Per il Giappone, segui [la] tua via. L'importante è che non ti distolga dai tuoi doveri. E poi lascia dire: Laetare et benefacere. . . e. . . . Tanto a questo mondo non si riesce ad accontentare gli uomini, ma per fortuna, qui autem judicat me Dominus est. ...Ed ora, caro Giuseppe, coraggio e al lavoro. Sta' calmo in relazione alla Santità. Dice S. Francesco che bisogna farsi santi come vuole Dio e coi mezzi che dà a disposizione. Sfrutta quelli che hai, e avanti. Non è dicile farsi santi seguendo la piccola via di Nazareth o quella di Don Bosco nel primo Oratorio. Gruppo Missionari in via verso il Giappone / 1936-10-19 /9 Benedetti nel nome del Signore. Tutti vi siamo vicini col cuore e con la preghiera, arettando il momento di abbracciarvi. Come dall'inizio del viaggio no al vostro arrivo si fanno preghiere speciali per voi. Il Signore non vi promette felicità temporali o grandezze materiali, ma povertà e sacricio, vi domanda santità che è purezza e obbedienza. Pregate anche voi per noi. Grazie che venite a riempire le diradate la; disponetevi con gioia al lavoro. Alle Autorità che vi domandassero dite che vi recate a Tokyo. Vi benedico e aretto il momento di abbracciarvi a nome di tutti. Circolare e Salesiani / 1936-10-19 / È colla gioia più viva che vi comunico l'attesa notizia della Consacrazione dei nostri cari Diaconi. La domenica 8 Novembre per mano di Mons. Breton, Vescovo di Fukuoka, avrà luogo la solenne cerimonia. Per voi che da anni pensate a questa data, per voi che in varie forme avete lavorato alla formazione dei nuovi sacerdoti deve come per me tornare giocondissima questa data.10 Spero presto inviarvi programma completo della grande giornata. Mentre ringraziamo di cuore il Signore di questa grande data, raccomando caldamente alle vostre preghiere i nuovi ordinandi e vi prego di indire preghiere speciali anche alle cristianità e Comunità religiose da voi dipendenti. 9 Lo scritto fu indirizzato al gruppo di missionari destinati al Giappone nel936, ancora in viaggio. L'originale non si sa dove sia andato a nire. Quanto è stato riportato è una copia fatta dall'allora ch. Luigi Del Col. Erano i sacerdoti Don F. Bovio, G. Figura, U. Romani, Fr. Erdo; i Chierici N.Caldiroli, A. Crevacore, L. Del Col, M. Lorenzi, E.Gallo,V. Scrazzolo, M. Curran, Fr. Drohan; i coadiutori St. Beallesio, C.Camnasio, G. Forner, G. Nagy. Quasi tutti lasciarono una grande orma 10 in Giappone. Nella estrema penuria di personale e disastrosa situazione economica in cui si trovava la missione, l'ordinazione di questi tre sacerdoti che conoscevano abbastanza il giapponese fu per Don Cimatti una vera benedizione. Quelli nuovi arrivati dall'estero non potevano lavorare subito. 330 15 1936 Tassinari Clodoveo / 1936-11-6 /i, missionario salesiano in Giappone RICORDO DI PRIMA MESSA Ego. . . ipse. . . Jesus! La pietà eucaristica è: 1. il centro della pietà cristiana e salesiana 2. l'alimento della nostra vita di perfezione religiosa 3. il fondamento, l'ambiente e la forza del nostro lavoro educativo. Bonum mihi, Domine, quia humiliasti me. Vivo ego, jam non ego. . . Fiat voluntas Dei. Ricaldone Pietro PS / 1936-11-9 /, Rettor Maggiore È certo dovere tramandare ai posteri fatti storici di prim'ordine, e quanto è successo l'8 Novembre l936 a Miyazaki è certo di questo genere: la consacrazione cioè dei tre nuovi sacerdoti Don Bernardi Angelo, Don Braggion Enrico, Don Tassinari Clodoveo, salesiani di Don Bosco. Vescovo consacrante il grande amico dei salesiani Mons. Breton delle Missioni Estere di Parigi, presule di Fukuoka. Funzione mai compiuta da che mondo è mondo nell'ambito della Prefettura Apostolica rito solenne mai veduto dai nostri cristiani primo risultato, nora mai sperimentato di formazione in posto di personale missionario: per questo, ho detto, avvenimento storico di prim'ordine certamente per la storia della Missione di Miyazaki, e sotto un certo rispetto quella dell'Apostolato missionario in Giappone. Coll'inno del ringraziamento a Dio, il vivo riconoscente grazie ai Superiori nostri, primi fattori di questo stato di cose, ed a quanti hanno cooperato alla formazione dei giovani sacerdoti... Non tento di descrivere la gioia dei neo sacerdoti avremmo voluto avere con noi i nostri Superiori, avremmo voluto avere con noi i buoni genitori degli ordinati per dire loro tutta la nostra riconoscenza e farli partecipi della nostra gioia. Col personale venuto dall'Italia e quello indigeno in formazione speriamo d'ora in poi di avere annualmente qualche ordinazione sacerdotale. Si avvicina a grandi passi un'altra data storica di prim'ordine: I nostri primi Salesiani formati in posto. Preghi per la felice realtà anche di questa data e ci benedica tutti. Ricaldone Pietro PS / 1936-11-15 /, Rettor Maggiore Il partito militare e chi ha interesse a che il cattolicismo non si propaghi, sotto la lustra che gli stranieri sono spie, tentano tutti i modi di screditarli e siccome la massima parte sono missionari, è facile il passaggio: I cattolici sono spie, tramano contro lo Stato 331 15 1936 falsano lo spirito giapponese, ecc., accuse vecchie, dei tempi di S. Francesco Saverio. Specialmente dove siamo noi, lontani dai grandi centri; si sentono naturalmente di più le accuse e le conseguenze... Lei sa il disastro della missione di Kagoshima: non vi sono più missionari ed i cristiani sorono vera persecuzione, se non uso Nerone, uso Giuliano l'Apostata. Conclusione: forse alla ne del mese sarà nominato Prefetto un prete giapponese e qualche prete con lui sostituirà i frati, che o ritorneranno in Canada, o staranno in convento, o andranno in altra missione. Alla ne dell'anno sarà nominato Arcivescovo di Tokyo un giapponese... Può comprendere dunque che camminiamo sui rasoi far troppo, si dà nell'occhio far nulla, è male stare nel giusto mezzo e mantenersi in equilibrio è dicile. Lei non può darsi l'idea dell'esosità della polizia del Giappone i missionari (un po' tutti nervosi) temono un giorno o l'altro di scattare. . . come già è avvenuto. Come Lei sa, il partito militare ha la sua polizia speciale, lo Stato la sua speciale. In Giappone i poteri sono legislativo, esecutivo, giudiziario e poliziesco. Anche S. E. il Delegato Apostolico insiste: Salesiani! Opere vostre, opere vostre nei grandi centri!. Che ne avverrà? Siamo nelle mani di Dio. Ah, avessimo già dei buoni preti giapponesi! Secondo problema sulla necessità di opere nei grandi centri è il problema del lavoro. Ogni missione giapponese, specie per le cose dette prima, non ha lavoro intensivo (non si può pescare con la rete), bisogna dunque per non morire, estendersi. Oh, da quanto attendo il Visitatore! Per me è il problema della vita spirituale dei confratelli. . . Ah! La missione, specie in Estremo Oriente, è davvero terribile. O vita di comunità ed allora il lavoro è scarso o vita isolata e allora gli altri inconvenienti. ...Come Le dissi, al momento attuale, sono solo. Uno che mi capisca e che condivida pur alle volte lasciandosi cadere nello scoraggiamento è il nostro Don Tanguy. Con gli altri parlo d'ucio. . . ma. . . per cento e un motivo. . . sono tutti ottimi e cari confratelli. Oh, molto più di me, ma che vuole? Lei conosce. Come già dissi: mi sono buttato nelle mani di Dio, mi pare completamente. Soro, ed è meglio sorir da solo, che far sorire altri, che già hanno i loro cumuli di soerenze per malattie, contrarietà dall'interno e dall'esterno, ecc. Mussolini Benito / 1936-11-15/, Duce, capo del Governo italiano11 Eccellenza Il povero scrivente è attualmente Prefetto Apostolico di Miyazaki (Giappone), nel 11 Nelle gravi dicoltà in cui si trovava, Don Cimatti si decise a scrivere anche a Mussolini, che fu suo compagno nell'Istituto Salesiano di Faenza, anche se più giovane di lui. Intermediario l'Ambasciatore a Tokyo Auriti, la risposta arrivò nel maggio del seguente anno. Ricevette 10.000 lire italiane. Don Cimatti rispose riconoscente. L'originale di questa lettera fu rinvenuto tra i documenti riguardanti il Giappone nell'Archivio di Stato a Roma. 332 15 1936 1895 suo compagno di collegio a Faenza. Può essere che l'E.V. ricordi: ero noto come cantore... Ma questo non aggiunge gran che alla mia domanda, perchè so di rivolgermi al cuore paterno del Duce, che ama tanto i suoi gli, specialmente i più lontani. Da dodici anni si lavora nel campo a noi adato dalla S.Sede, seguaci delle tradizioni di Don Bosco, mi pare pure si sia lavorato con spirito di schietta italianità. Già vari dei nostri studenti leggono e parlano passabilmente l'italiano oltre 500 concerti di musica vocale e strumentale in prevalenza italiana ci hanno servito di caratteristica propaganda religiosa. Il Regio Governo dietro le mie relazioni pel tramite del Regio Console e di S. E. il Regio Ambasciatore ci ha fornito qualche grazioso sussidio e materiale scolastico. Mi trovo in un momento criticissimo economico per sostenere l'Ospizio dei Poveri Vecchi ed Orfanelli e il Seminario Indigeno di Miyazaki (circa 200 persone) per il fermo della moneta in Italia, ed oso implorare l'aiuto caritatevole dell'E.V. per me e per i miei confratelli per non venir meno agli impegni assunti e per poter vivere. Il Signore rimeriti l'E.V., nota, creda pure, al buon popolo giapponese, ed è per noi, specie per me un piacere intenso a parlarne. Il Signore conservi l'E.V. al bene del popolo italiano e del mondo. Dell'E.V. Illustrissima Obbligatissimo servo Sac. Vincenzo Cimatti Prefetto Apostolico Miyazaki (Giappone) Circolare Salesiani / 1936-11-18 / ai direttori Stanno per giungere i nostri confratelli: vari chierici iniziano il loro tirocinio pratico ed altri lo compiono; i nuovi sacerdoti già hanno incominciato ad andare in aiuto nelle mansioni loro adate. Ecco il richiamo a noi tutti di invigilare a che queste prime prove dei nostri giovani confratelli siano circondate di tutto quell'aiuto aettuoso, di tutta quella vigilanza, di tutti quei consigli che sono a noi così fortemente inculcati dalle Regole, regolamenti e dalle accorate raccomandazioni dei Superiori. Questi confratelli non sono formati completamente. . . Attendono da voi la formazione: non hanno esperienza. . . Bisogna che noi li mettiamo nella condizione di acquistarla: hanno come tutti gli uomini i loro difetti. . . Bisogna che li aiutiamo a correggerli. Specialmente bisogna che diamo loro una chiara visione dell'ambiente in cui dovranno più tardi esercitare il loro apostolato, formandoli alle modalità ed allo spirito ed abitudini giapponesi, tanto più sentite in questo momento. 333 15 1936 Cecchetti Albano / 1936-11-24 /, missionario salesiano in Giappone Che penso alla casa del Missionario, non all'Episcopio, è da una decina d'anni, ma c'è sempre la solita malattia dei soldi. Così come siamo ora possono convincersi tutti che non abbiamo grandi risorse. Mi riposo n troppo. Ho mai lavorato così poco come in Giappone, e, salvo l'obbedienza, odio la vita del Superiore, perché non mi dà modo di esaurirmi nel lavoro. Ad ogni modo gli uomini non possiamo accontentarli. Gira? È un girandolone. Sta fermo? Non viene mai. In missione il problema del lavoro è il più grave e per me tremo per i giovani: non c'è altra via che espandersi in opere nei grandi centri. . . Ricaldone Pietro / 1936-12-9 /, Rettor Maggiore Sono sempre qui a dare dispiaceri ai Superiori, ma non so più dove sbattere la testa. Colla ne del mese non ho più un soldo per venire in aiuto alle opere della Missione, mantenimento dei missionari e confratelli del noviziato e studentato. È la morte per me, causa di tutto: fame e disonore per noi. Ho già battuto a tutte le porte locali = nulla. Ho tempestato di lettere Lei e i Superiori. Gli aiuti inviati e dalla Chiesa e dai Superiori mi hanno lasciato al punto di cui sopra. Supplico piangendo i miei Superiori a venirmi in aiuto: per me non vedo altra soluzione per vivere che in un invio immediato di Lire cento mila per pagare i debiti e vivere. Amatissimo Sig. Don Ricaldone, non esagero non riuscirò ad inviare il mensile per la ne di Dicembre. Preghi per questo disgraziato. Dal Fior Luigi / 1936-12-4 / studente di teologia Volevo darti ancora qualche norma per il canto del Tota pulcra. L'essenziale è che i cantori cantino con fede e dedizione, pensando a quel che dicono. Ad es. quei tre Maria devono dire nell'accento ed espressione tutto il loro aetto a Maria. Tu sta' sempre attento a non lasciarti rubare il cuore dalla musica, ed ora aggiungo dall'Oratorio. Tu e gli oratoriani tenete il vostro posto e tempo stabilito e vedrai che ne avvantaggerai nella tua formazione. Per ora, musica e oratorio sono accidenti. La sostanza è la tua formazione sacerdotale. Luigi, sappi dir di no a molte cose ora e sarai tranquillo poi in seguito, e farai un bene maggiore, incomparabilmente maggiore più tardi. Ti abbraccio e benedico di cuore. Maria ti aiuterà a esser buono. Grigoletto Giuseppe / 1936-12-18 /, ex-allievo di Valsalice Sono a Tokyo per ricevere il 29 c. m. le prime professioni dei nostri novizi. Deo gratias! Posso cantare il Nunc dimittis, ho veduto i primi preti e primi salesiani. Unirsi denitive 334 15 1936 a Dio è meglio. Ad ogni modo anche in questo at voluntas Dei. Dai tetti in giù, come si dice, sarebbe meglio per me e per tutti. Mitra. . . Vedremo il da farsi. Intanto è a Tokyo e non disturba i sonni del Prefetto Apostolico che, accidempoli, vorrei vederlo quell'aare in testa. Bravo! Sii nemico anche per i miei onori. . . Non so davvero che razza d'onore sia promuovere uno all'Episcopato. O si capisce che cosa vuol dire, o non si capisce. . . Alla larga da questi onori. Sono crocissioni; altro che onore. Ma quello che non capisco è come tanti ci tengano, non voglio dire all'Episcopato, ma ai ciondoli. Poveretti. . . Dormo tranquillo i miei sonni per questo. Ai giapponesi, sta' tranquillo, non fa né caldo, né freddo, e non aumenta tale onore di 1 il cristianesimo in Giappone. Il cambio verrà. . . vi sono tante forme. . . e se non qui in terra, a suo tempo. . . in ciel... Prega per me e quando morirò, un requiem. Idem farà per te Giovani studenti / 1936-12-18 / Un missionario vecchio di anni e di pelo, ma giovane di cuore, implora per la sua missione molte preghiere, comunioni, visite a Gesù. Vi dico grazie e prego per voi. Manganelli Giulio / 1936-12-29 / per la professione religiosa12 1. Olio e manganello contro il diavolo13 2. Rettitudine d'intenzione Ricaldone Pietro / 1936-12-31 /, Rettor Maggiore I nostri primi novizi in Giappone, europei ed indigeni fanno la loro prima professione. Per la storia della nostra cara Società in Giappone è certo una data indimenticabile e di alto signicato. Misuri Lei, amato Padre, la nostra gioia: noi pensiamo a quella che proverà Lei e gli altri Superiori, e quanti fra i nostri confratelli, allievi e benefattori hanno cooperato a preparare questa gioia, meglio a preparare questa realtà concreta di valore incalcolabile 29 Dicembre. 12 Dal 18 al 28 dicembre 1936 a Nerima (Tokyo) Mons. Cimatti predicò le istruzioni ai primi novizi del Giappone che stavano per fare i loro voti. Oltre ai primi 3 giapponesi, c'erano 8 giovani missionari venuti dall'estero dopo il ginnasio all'età di 15-16 anni. Don Cimatti fece le istruzioni nella sala di studio. Per aiutare i giapponesi che non capivano bene l'italiano scriveva volta per volta sulla lavagna 13 lo schema. Sono riportati sul sito Salesian Digital Library come furono copiati alla lettera. Su di un'immaginetta: sono i ricordi per la prima professione religiosa avvenuta proprio in quel giorno. Olio e manganello è una reminiscenza del fascismo che li usava contro chi non la pensava come loro. 335 15 1936 per l'avvenire della nostra Società in Giappone. Tra i professi i tre primi giapponesi salesiani (due chierici e un coadiutore), dopo dieci anni completi di lavoro proprio nello stesso giorno della prima partenza dei salesiani pel Giappone, iniziano la serie; vogliano augurarci numerosa e della tempra di S. Francesco Saverio. Nello stesso giorno tre altri indossavano l'abito sacro per iniziare il loro noviziato. Accolga, amato Padre, e consegni a Maria Ausiliatrice e Don Bosco questi nuovi suoi gli benedica questi e quelli in formazione, anché diventino davvero sicut novellae olivarum in circuitu mensae Domini. Circolare agli ex-allievi / 1936-. . . -. . . / in Italia14 Carissimo, ...Permetti che nel giorno del tuo onomastico, richiamando i vincoli dell'antica amicizia e riconoscenza per quanto hai fatto sempre per me, per la mia povera missione e per l'opera salesiana in Giappone, ti presenti a nome mio, a nome dei missionari salesiani e dei tuoi benecati, ogni più bell'augurio, l'ardente preghiera ed oerta di sacrici, secondo le tue intenzioni. Cerca di essere sempre amico di Don Bosco e cooperatore dell'Opera sua, ed Egli continuerà ad essere amico dell'anima tua, degli interessi tuoi, e della tua famiglia. Procura di trovarmi altri buoni amici, che come te si formino all'apostolato missionario e preghino assai per noi. Ti benedico e prego di cuore per te. Don V. Cimatti, sales. Prefetto Apost. di Miyazaki Mantegazza Giovanni / 1936-3 ~ 1936-10 /, ch. salesiano studente di losoa15 13 marzo Grazie delle belle notizie che mi dai. Rimettiti con fede calma e buona volontà al lavoro e ringrazia il Signore. Ti ha conservato e quindi procura di essere più Suo. Ho scritto al babbo. Se vedi che i parenti potranno aiutare la casa per le spese di ospedale, sarà vera carità ma se è possibile. Allegro e buono sempre 5 aprile 1936 Grazie di tutto. Se non davi il titolo16 scrivevo più a lungo. 14 Circolare manoscritta e poi poligrafata, senza data: veniva mandata in occasione della festa onomastica degli antichi suoi ex-allievi d'Italia. In questi casi si rma prefetto apostolico È noto che i suoi ex-allievi di Torino per fargli festa gli mandarono i paramenti episcopali. Don Cimatti li rimandò 15 subito indietro dicendo loro di venderli e mandargliene i soldi per i suoi poveri. Anche per quest'anno mettiamo di seguito questi bigliettini a lui indirizzati. Don Cimatti si trovava di sede a Miyazaki, mentre i chierici erano a Tokyo. 16 Da notare che nel 1935 era stato nominato Prefetto Apostolico e aveva ricevuto il titolo di Monsignore, che non voleva usare. Deve trattarsi del titolo di monsignore , che a Don Cimatti non piaceva. 336 15 1936 Buona Pasqua. Dio ti conceda i tre S di Don Bosco.17 È il povero augurio del tuo a.D. V. Cimatti 2 maggio Ripensando alle tue dicoltà di memoria, insisto a che non tema. Tu puoi, dunque devi riuscire. Fa in modo di non lasciarti vincere dallo sforzo che devi fare per riuscire. Le piante nell'atto di potare gemono ed emettono la linfa. . . ma poi frutticano. Non temere. Nelle dicoltà sedes sepientiae 15 giugno Buon onomastico e come ricordo ti dico le parole di S. Giovanni Illum autem oportet crescere, me autem minui Bisogna che Lui cresca e io diminuisca. Gesù cresca in te sempre e per mezzo tuo negli altri e tu sempre renditi come Lui mite e umile di cuore. Prega n da ora Gesù che ti metta in buone condizioni per l'anima tua per il tirocinio prossimo 17 agosto Non dimenticare i propositi. . . .. E il ventre?. . . .. 24 settembre Alla tua carissima, risposta: 1. Godo di quel che ti accade. Meglio ora che dopo. 2. Come comportarti? a) Preghiera b) Vedi mio biglietto precedente c) Condenza col direttore d) se vuoi essere perfetto e vincerti una buona volta parlare con Antolini senza timore. I paracarri sembran monti e son quel che sono. Nel mese di ottobre prega e dí bene il Rosario e uno lo dirai per Lui (hai capito chi). Sempre unito nella preghiera 29 ottobre Contemplo le tue vignette. . . .Non ti manca l'allegria. Fa in modo che Gesù sia sempre contento di te. Adagli n d'ora per le mani di Maria il tuo futuro apostolato. 17 Sono Sanità, Studio, Santità 337 16 1937 Figura 16.1: Le prime aspiranti della Congregazione Caritas 1937 338 16 1937 3/3 Don Cimatti assume la direzione del piccolo seminario di Miyazaki 5/ Da Don Bosco sha esce un disco con musica di Don Cimatti Esce PLANTARUM COLLECTIO dei vegetali raccolti nella provincia di Miyazaki. 6/7 ordinaz. di Don Arri, e Don Felici a Miyazaki, per mano di Mons. Breton 7/7 Il Giappone entra in guerra con la Cina 7/15 Don Candela e Don Berruti visitatori in Giappone. 8/15 Inizia la Congregazione indigena delle suore della Carità a Numazu muore annegato il ch. Filippa 8/22 Vestiz.delle 5 prime novizie della Carità. 8/29 vanno a fare il Noviziato a Fukuoka. Una muore, due si ritirano 9/23 Arriva la missione fascista per il Patto Tripartito, Giap., It., Germania. Per l'occasione incomincia una serie di concerti no a maggio 1938 11/7 Consacr. Di Mons. Yamaguchi a Vescovo di Nagasaki 11/12 Benediz. Nuova chiesa di Nakatsu e di Mikawashima 11/22 arrivano i ch. A.Castiglioni, A.Colussi, St.Dell'Angela,D.Fortuna, M..Moskwa, N.Pisarski ecc. coad. G.Rosso 12/2 erezione dell'Ispettoria Giapponese eccidio di Nankino (Nankin jiken) Don Marega pubblica la traduzione italiana del Kojiki da Laterza Mons.Doi viene nominato Arcivescovo di Tokyo 12/29 Professione ch. Maki, coad. Miyahara, Ch. N.Caldiroli, A. Crevacore, L. Del Col, M. Lorenzi, E. Gallo,V. Scrazzolo, Ricaldone Pietro / 1937-1-2 / Rettor Maggiore Grazie della sua ultima (6/12/36), in cui mi dà la consolante notizia del prestito del Sig. Duranti. La Madonna mi ha esaudito e avevo promesso Lire 1000 per il nostro caro Santuario e volentieri sottraiamo al pane per ringraziare la Mamma e le unisco parte della somma : sono dunque 100 mattoni, che sono certo diventeranno pane spirituale per noi. Deo gratias! Da tempo domandavo il prestito, non per opere nuove, ma per sostenere le presenti, e per il pane: non tema, è per il pane. E bisognerà che i Superiori vengano in aiuto, aumentando il sussidio, se no non si va avanti. - A Beppu ho imposto l'abito a 5 novizie giapponesi delle Figlie di Maria A. - A Tokyo a tre nuovi chierici giapponesi, e iniziato con nove il nuovo noviziato. 339 16 1937 - Il giorno di Natale una quarantina di battesimi. A Mikawajima (2700 oratoriani alla scuola prof. 300 a Miyazaki 700 a Miyakonojo oltre 1000 Beppu, Oita, Nakatsu, Takanabe rispettivamente 300). Quando c'è da ricevere corrono molto di più, ma sono anime pagane che almeno avvicinano Gesù. . . Ah, vorrei fare a Tokyo come a Torino, nei rioni poveri e guasti, oratori, oratori. . . Ma come si fa a Miyazaki?. . . Ma tanto presto vado in Paradiso, e buona notte! Nello stesso tempo non manca di provarci : Povertà assoluta. . . Evviva la Provvidenza! Ma passo dei momenti. . . , non per me, ma per i confratelli: ma vorrei fosse la ricchezza di noi tutti temo non sia perfetta. Barbaro Federico / 1937-1-8 /, tirocinante Quando ero fanciullo in collegio cantavo come un. . . Poi venne il cambio di voce e mi dissero di non cantar più. E mi adontai. . . e per un po' non cantai. . . e ho avuto anche il pensiero: Ora la musica perisce. . . . Applica un sillogismo in barbaro . . . È naturale che provi quello come lo provò chi scrive, quando laureato (diamoci tono!) in scienze a Valsalice un estraneo occupava la cattedra. È naturale, come è naturale che non toglie questo né il sapere, né il merito (perché tu desidereresti come Don Cimatti desidererebbe far scienze agrarie specie concime, cessino et similia e specialmente musica. . . Filosoa?. . . Non ci capisco. . . Pedagogia, ecc. ecc.). Brutta cosa dover insegnare ciò che non si sa. . . Oh, è gran parte della vita salesiana e della vita umana e specie della vita religiosa. . . E quel che è peggio non solo limitato all'insegnamento, ma alle cariche, alle spese, ecc. Chi scrive ne sa qualcosa. Guai se tu losocamente applichi il tuo periodo scritto alla realtà della vita! ... Il Signore ha bisogno di formarti altro che a queste cose: ti vuol pian piano piallare, sbucciare, frantumare anché esca l'uomo nuovo, e comincia ora a dare di mano allo scalpello e martello. . . e scheggia. . . E tu gridi?. . . E perché? Perché temi si dica che non sai italiano e latino? Perché ti pesa la preparazione? Perché? Perché?. . . E non continuo. È il nostro piccolo io che vogliamo per noi, e che invece LUI vorrebbe per sé: e così chiaro. . . L'egocentrismo, non c'è bisogno di erigerlo a sistema losoco: è in noi, tutti sai, tutti, tutti. È in questa lotta e in questa vittoria l'acquisto di Gesù, assai meglio della losoa, scienze, musica. . . pur cose belle perché emanate da LUI. Ricaldone Pietro / 1937-1-31 /, Rettor Maggiore Fine del mese, che si chiude colla festa del nostro Don Bosco celebrata ovunque con gioia e frutto. Inizio del nuovo, che si apre col grande Congresso (Eucaristico) di Manila e coll'annuncio della visita. Deo gratias! Ah, come avrei bisogno fossero già qui i Visitatori. . . ...Ma specialmente sono a terra per la solita questione materiale e supplico l'aiuto dei Superiori. Ho domandato un aumento di sussidio (da 25 a 50 mila lire): non so che 340 16 1937 abbiano stabilito i Superiori, ma non so come fare a mantenere i novizi e studenti loso e teologi. Fra missione e Tokyo ho 135 individui sulle spalle (fra confratelli, novizi, seminaristi e aspiranti). Il bilancio nominale delle entrate certe (Propaganda, Clero indigeno, S. Infanzia e Superiori) sono Lire 139 mila circa. Pensi alle ritenute, al ribasso lira, ecc. e può farsi un'idea della mia pietosa situazione, dovendo anche sostenere, non solo le spese di mantenimento persone, ma anche opere. Coll'autorizzazione dei Superiori ho trovato il prestito del buon Avv. Duranti cerco di sollecitare la carità in tutte le forme e con me lavorano anche i confratelli, ma ho troppe ferite precedenti da sanare. . . e non riesco che a cadere più in giù. Non potrebbero i Superiori anticiparmi almeno Lire 25.000 del sussidio? Chi potrebbe aiutarmi con un prestito sarebbe Don Fontana di Shanghai, ma giustamente vuole permesso da Torino. Quid faciendum? Anche Don Rossi dall'America e Don Tozzi da Londra, ma avendo il fermo dei Superiori, hanno bisogno di autorizzazione. Che ne pensa? Certo che in queste condizioni mi è impossibile proseguire, e non so come fare, non so come fare, non so come fare. Ecco perché ho spedito il telegramma necessità. Creda, amatis.mo Sig. Don Ricaldone, che se insisto è davvero perché non so quid facere. ...Supplico i Superiori a prendere quei provvedimenti che da tempo attendo. Si assicurino che la causa di tutto in radice è il povero sottoscritto. . . È mia convinzione di coscienza. Ripeto. ...Accetto la volontà di Dio che paternamente mi umilia e prego che questa stessa santa volontà disponga l'animo di chi può, a volere quanto da tempo chiedo, cioè: lavoro, lavoro, come semplice gregario ed in qualsiasi posto. Non temano i Superiori, non temano. Bernardi Angelo / 1937-2-16 /, missionario salesiano in Giappone Eccoti alcune mie vedute. Con Don Cimatti non usar titoli né stile pomposo, fascista o no esponi chiaro i tuoi bisogni, materiali e spirituali. Sta' attento a non ledere mai né direttamente né indirettamente la carità. Vedi, caro Angelo, noi dobbiamo rendere conto a Dio delle nostre azioni, non di quelle degli altri. Ricorda sempre che la perfezione non è di questo mondo non lo fu neppure per i santi. Quando, anche ex-ocio, devi parlare di altri, fallo sempre con grande carità. Ricorda S. Francesco di Sales e più Gesù benedetto. Facciamo agli altri quello che desidereremmo fosse fatto a noi. Don Cimatti ti ha domandato un preventivo delle spese per poter prossimamente per Miyakonojo e per Tano stabilire il fabbisogno. Non devi pensare al passato, ma al bisogno presente. Idem per le riparazioni. Fa' fare un preventivo e ti aiuterò. Bisogna che ti persuada che solo così ti verrai facendo quella esperienza amministrativa che ti è necessaria. Non devi dire: Se mi danno dieci faccio dieci; se mi danno venti faccio 341 16 1937 venti. Devi dire: Voglio fare quello che è necessario, meglio che sia possibile. Nelle riparazioni necessarie chi più spende meno spende. Fumasoni Biondi / 1937-2-17 / Cardinale, Prefetto della S. C. di Propaganda Fide Domanda di iniziare una Congregazione Religiosa indigena femminile1 I missionari Salesiani di D. Bosco della Prefettura Apostolica di Miyazaki - Giappone, aderendo a tutto potere alle direttive Ponticie, mentre nel decennio trascorso hanno lavorato per la formazione del Clero Indigeno coll'erezione del orente Seminario di Miyazaki, per la grazia di Dio hanno pure trovato modo di formare una Pia Associazione femminile di carità, che pare abbia tutti i requisiti per divenire una Congregazione religiosa femminile indigena. In ossequio al Can. 492/1 oso umilmente domandare all'E.V. l'autorizzazione di iniziare tale congregazione iuris dioecesani nella Prefettura Apostolica di Miyazaki. L'accluso Memoriale spiega brevemente lo scopo, l'origine, i risultati nora ottenuti dai primi tentativi della nuova Congregazione. Fumasoni Biondi / 1937-2-17 / Cardinale, Prefetto della S. C. di Propaganda Fide Domanda di iniziare una Congregazione Religiosa indigena femminile Lo scopo primario è la santicazione delle Consorelle, mediante l'osservanza dei voti semplici di povertà, castità ed obbedienza, l'esercizio delle Opere di Misericordia secondo le proprie Costituzioni. Lo scopo secondario e speciale è la Propagazione della Fede, mediante le Opere della Carità: 1. primieramente nelle persone a pro' delle quali vengono esercitate dette Opere di Misericordia, cioè i poveri, gli infermi, gli orfani, ecc. e i loro parenti; 2. inoltre le Sorelle della Carità, favorite del prestigio che godono presso le Autorità e il popolo, presso le persone o istituzioni che con sacricio e abnegazione compiono opere di misericordia, si adopereranno a propagare la fede presso il popolo delle 1 Questa lettera e la seguente sono le prime della serie di pratiche necessarie per avere dalla S. Sede l'autorizzazione per la fondazione della Congregazione indigena della Carità di Miyazaki. Tutte queste lettere sono fondamentali per capirne la storia, in cui Don Cimatti ebbe gran parte. Meraviglia che non siano riportate nella trascrizione dell'epistolario fatta da Don Crevacore. Probabilissimamente furono conservate nell'archivio della nuova Congregazione, e solo nel 2004 ne fu data copia al Museo di Don Cimatti. Forse fu questo uno dei motivi per cui si ignorò il contributo di Don Cimatti nella fondazione della nuova Congregazione. Si conserva anche la lettera di presentazione di Mons. Marella con la sua rma. In essa scrive: Io stesso visitai l'Ospizio al quale si accenna, e sono il primo a riconoscere che per assicurarne l'esistenza, e promuovere al tempo stesso altre opere di carità nella Prefettura, le giovani giapponesi sono le più adatte e le più desiderate dal popolo . 342 16 1937 città o borgate in cui fonderanno una qualche istituzione caritativa, specialmente con questi mezzi: a) colla diusione dei principi della carità a mezzo della stampa, di conferenze, di circoli, ecc.; b) cercano di eccitare la cooperazione materiale e morale dei pagani e delle associazioni locali ani, verso le Opere da esse dirette; c) con qualsiasi altro mezzo che sia giudicato idoneo allo scopo. 3. Si prenderanno anche cura dell'assistenza spirituale dei neoti e di quei cristiani che hanno abbandonato la pratica della Religione. Ricaldone Pietro / 1937-2-26 /, Rettor Maggiore La grazia di Dio ci concede di poter anche in questo mese fare l'esercizio della buona morte ed approtto per il mio rendiconto. Carità: voglio bene a tutti naturalmente e per volontà, e spero con merito. Mi dicono che sono troppo buono: oh no! Sono un bonomo. Mah, Deus scit. Inconvenienti: Non riesco a sradicare in molti lo spirito di critica che lede tanto la carità. Come massimo dovere devo fomentare la carità. Ah, come rompe il cuore la mancanza di carità. Mi aiuti il Signore a fare il mio dovere anche in questo e anche Lei preghi per me... Le cose nostre: salute pubblica discreta malattia un po' generale: nervosismo proprio di questi paesi; le opere hanno tutte bisogno di essere iniettate di forza materiale e spirituale come le fondamenta del nostro caro Santuario di Maria A. ah fossero già qui i Visitatori! Temo che il Signore non sia contento di qualcuno di noi preghi, preghi preghi per me. Ah, piuttosto Gesù pigli questo disutilaccio che si chiama Don Cimatti. Colgo l'occasione per augurare a nome di tutti a Lei e ai venerati Superiori la buona Pasqua. Barbaro Federico / 1937-2-. . . /, tirocinante Bravo! Capito tutta la tua lettera più o meno losoca pur essendo piena di nomacci. Ci sei tutto tu e va bene, e va bene anche quello che fai per migliorare... È giusto quello che dici: e nella valutazione dell'ambiente (ma l'ambiente dovete formarlo voi) e nelle tue dicoltà di scelta. In ogni caso c'è il Signore, l'Angelo custode, la voce della coscienza, l'esempio degli altri, la voce dei Superiori, la regola che ti possono più che sucientemente ammonire. È naturale che sia facile far predichini agli altri è così anche per me proprio come le campane dei nostri bei campanili che chiamano e stanno sempre poi allo stesso posto. 343 16 1937 Ma si tratta di tendere a. . . Guai a me se si dovesse essere perfetti. La tendenza insita in tutti gli esseri (io l'ammetto in tutti i regni della natura) come l'espansione e la diusione amorosa. . . Ecco perché bisogna anche odiare la superbia, il vizio più antinaturale di tutti. . . Quindi, Federico, né apatia, né tragicità. Ogni giorno un colpetto a qualche cosa e vedrai che la statua, pur dolorando, sarà sbozzata e nita. E prega per me che spero presto salire agli eterei. . . e concludo con te con tutto l'aetto di cui è capace un cuore d'una cima dei matti ti assicuro preghiera. Ricaldone Pietro / 1937-3-2 /, Rettor Maggiore Il giorno 3 marzo sul President Doumez in arrivo a Marsiglia il 3 Maggio, si è imbarcato il nostro Don C. Credo che per il bene dell'anima sua e della missione era necessario il taglio netto. Spero di aver arrestato e sotto un certo aspetto sepolto la cosa: certo che né la religione, né la Congregazione ne guadagna: sono macchie per cui non c'è sapone (davanti agli uomini). Ah, amatissimo Don Ricaldone! Quid dicam? Non capisco, non capisco. . . Lo ado alla sua carità e paternità. E preghi preghi per me. . . e attendo i Visitatori. Chiamo in aiuto al Seminario Don Bovio, e mi ci fermo più che posso, assumendo la direzione interna e scolastica:2 Le autorità mi conoscono e si fa più in fretta ad aggiustare tutto... Ma c'è ancor da pulire assai. . . poveri fratelli miei! Grigoletto Giuseppe / 1937-3-8 /, sacerdote salesiano, suo ex-allievo di Valsalice Rispondo alla tua. . . vagamente (= bellamente) disordinata lettera. . . ...Ricorda sempre (come anche diceva Don Bosco con S. Francesco) che l'ottimo è nemico del bene. Devi farti sacerdote e salesiano coi mezzi che Dio ti dà e tracarli come sai e puoi. ...Tranquillo sui giudizi che senti su Don Bosco e che possono riferirsi o a te o ad altri. Capita un po' come quando si studia morale. altro è il bene o il male morale; altro è la coscienza conseguente. Per noi religiosi poi l'obbligo del perfezionamento aggiusta tutto per gli uomini di buon volere... Piuttosto deve esserci la tensione per avvicinare tutti all'ideale del Padre. E lo sai, anche Don Bosco dovette passare sotto certe trale o pro bono pacis o per ottenere parte di quel che domandava e non perder tutto, ed adattare alla realtà allora sentita quanto egli aveva pensato diverso. Es. la povertà, il vitto, i cooperatori e tante altre idee. . . Ma la legge del forzato adattamento, quando non c'entra in mezzo il dovere, è per tutti. Quindi calmo anche in questo. E vedrai che Vincentius de Cima-matti et Joseph Grigoloides de peponidis barucis si faranno santi 2 Dopo questo fatto, Don Cimatti oltre agli altri lavori, diventa anche direttore del Piccolo Seminario di Miyazaki. 344 16 1937 sul serio. Diligentibus Deum omnia (quindi anche l'esser matto e zucca) cooperantur in bonum (oh, il latino!). ...Mi diceva una santa anima: Quando Lei sarà di troppo vedrà che ci sarà chi penserà a dirle: Si tolga di lì. Bella espressione e vera. Ah, fossimo semplici e con pochi o nessun desiderio, o anche senza desideri. . . Ah, S. Francesco di Sales! Ti abbraccio e benedico. Ho nito col farti la predica. Ricaldone Pietro BS / 1937-3-31 /, Rettor Maggiore Lo spunto per la mia povera abituale relazione mensile mi è data da alcuni pensieri, desunti da un quotidiano buddista in un articolo dal titolo: Il cattolicismo in Giappone comincia a svilupparsi come cattolicismo giapponese. Scrive dunque il giornalista: . . . I missionari stranieri non sono che seminatori, che lasciano le terre che hanno evangelizzate quando hanno compiuto il loro ucio di seminatori. . . Le diocesi di Nagasaki e di Tokyo (e poteva anche aggiungere la prefettura apostolica di Kagoshima) adate a Vescovi giapponesi, non dipende tanto dal fatto che da qualche tempo il Giappone sente sempre più coscienza della sua razza, quanto piuttosto dallo svolgimento naturale della Chiesa cattolica. . . Questo nuovo fervore di giovani preti giapponesi, che sono disposti a prendere in mano l'apostolato, è senza dubbio un segno del tempo, il risultato dello spirito di oggi. . . ; e prosegue parlando del Gran Seminario regionale di Tokyo, come casa di educazione formativa dei preti cattolici, e conclude: . . . Noi pensiamo che l'avvenire permette grandi speranze se questi giovani preti giungeranno a compenetrarsi del fondamento di questa religione cattolica e del fervore di sentimento dei giapponesi in quanto tali. . . ; e mi fermo qui. ...È bello vedere che anche i pagani cominciano a capire l'importanza e l'ucio di tali istituti educativi, ed è ancor più bello vedere non solo il fervore d'azione di tutti i missionari per studiare e coltivare le vocazioni indigene. Grigoletto Giuseppe / 1937-4-27 /, ex-allievo di Valsalice Sempre inteso che devi lavorare per la cattolicità delle Missioni, perché anime da salvare ce n'è ovunque, non solo qui. . . Sta' tranquillo che Don Cimatti non si lamenta, sai che domando con insistenza preghiere . . . Manda pure a S. Ambrogio in Ecuador. . . e aiuta il buon Don Siro. . . Ah, quando sarà che tutti capiranno che aiutare le missioni è aiutare Gesù! Mah. . . non par vero che per quattro soldi alle volte si metta in pericolo la carità! Certo, se si vuol fare, i bisogni sono dovunque... Bravo! Hai già benemerenze immense per lo Studentato di Tokyo. Vedi, potendo, che sono in vere necessità È la Provvidenza del pane quotidiano...Se parlerò col Papa. . . ti farò dare una croce. Ed ora, caro Zucca Baruca (sopranome !), prega per me, che dopo aver predicato agli 345 16 1937 altri io non sia riprovato. Certo che starò in Purgatorio usque all'ultimo giudizio, ma mi pare ci si starà con rassegnazione, se si ama Dio anche lì. Godo che presto colla visita (del Visitatore straordinario ) ci saranno molti cambi per me. Bravo Don Ziggiotti! (eletto Consigliere per le scuole ) Gli ho scritto (e subito dato lavoro) che noi due soli eravamo degni di quella carica (come diceva Don Piscetta in tali occasioni). Godo sia piovuta a Lui. . . e farà bene, el toso perché l'è bon come el pan. Ricaldone Pietro / 1937-5-8 / , Rettor Maggiore Le nostre cose vanno discretamente: tutti colla preghiera si preparano alla desideratissima visita; spero farà davvero del gran bene e risolverà tanti problemi, fra cui anche quello di Don Cimatti: levar di mezzo quel povero essere è l'unica soluzione, si convinca, amatissimo Sig. Don Ricaldone mi pare le prove palmari ci sono. La forza di resistenza va attenuandosi sempre più e nisco col non concludere. Gli ultimi colpi poi, specie quello di Don C., mi ha buttato a terra in tutti i sensi, pur continuando a fare il pagliaccio, ma le anime come le salvo? Come riesco a fare i miei doveri?. . . Ma! Dio e i Superiori abbiano pietà di me. Fumasoni Biondi / 1937-5-17 /, Prefetto della Sacra Congregazione di Propaganda Fide Risposta alla pratica N.P 1545/37, in data 12/4/37 3 Eminenza, mentre ringrazio di cuore il Signore per le buone disposizioni manifestate dalla S.C. in relazione alla pratica di poter iniziare una istituzione religiosa indigena nella nostra Prefettura, ringrazio pure la S.C. per le parole di incoraggiamento avute e colla presente rispondo alle giustissime richieste in base alla Instructio ricevuta. INSTRUCTIO Art. 7 a) QUANAM CAUSA AD EAM INSTITUENDAM ORDINARIUS DUCATUR I) Perché le Opere di Carità sono in Giappone il mezzo migliore per propagare la Fede, II) Perché una Congregazione indigena può ottenere risultati migliori, III) Perché non consta vi sia altra Congregazione femminile che abbia per regola di propagare la Fede coi seguenti mezzi prescritti dalla regola dell'Istituto religioso di cui si domanda il permesso di fondazione: 1) Visite a domicilio ai poveri e ammalati, 2) Qualsiasi opera di carità sociale e di misericordia, 3 Copia di questa Instructio mandata da Propaganda Fide a Don Cimatti è conservata nel Museo di Don Cimatti. In essa manca la rma, che evidentemente nell'originale doveva esserci. Inoltre mentre nelle altre pagine c'è il timbro di Propaganda Fide, nell'ultima pagina il timbro non c'è: questa deve essere una copia della lettera spedita a Roma. 346 16 1937 3) Relazioni sociali, per mezzo delle opere di misericordia e sociali, abilmente allacciate a scopo religioso con un grande numero di pagani, 4) Educare madri e giovani cristiane e pagane nello spirito delle opere di misericordia e sociali, e, fornendo loro i mezzi pratici, farne delle cooperatrici nell'apostolato proprio dell'Istituzione religiosa, 5) Istruzione religiosa privata, circoli e conferenze di cultura, propaganda per mezzo della stampa ecc. Ministro degli Aari Esteri d'Italia / 1937-5-20 /4 Eccellenza, Mi perviene per il tramite della Regia Ambasciata d'Italia a Tokyo il munico dono che il Regio Ministero ha generosamente assegnato alla Missione Salesiana in Giappone. La lusinghiera motivazione poi, mentre ha commosso il cuore di noi tutti, ci è di sprone a continuare nel nostro lavoro con rinnovato ardore, fedeli al programma Religione e Patria secondo lo spirito del nostro D.Bosco. Le buone relazioni che legano questo gran popolo all'Italia ci facilitano il compito. L'E.V. che tanta parte ebbe nel conferimento di questo generoso sussidio, abbia da parte del povero Prefetto Apostolico di questa missione e dai missionari e salesiani, che con me lavorano, i più sentiti ringraziamenti e l'assicurazione delle nostre quotidiane preghiere per l'E.V. e per la sua famiglia e per i delicatissimi aari che ha tra mano a gloria della Patria nostra. Coi sensi della più alta riconoscenza e deferenza Dell'E.V.Ill.ma obbligatissimo Sac. Vincenzo Cimatti salesiano Prefetto Apostolico di Miyazaki - Giappone Ricaldone Pietro BS / 1937-5-31 /, Rettor Maggiore L'attività della propaganda stampa, in un paese, che come il Giappone, è alla testa anche in questa manifestazione di progresso per noi salesiani, che abbiamo per regola l'esplicare questa forma di propaganda, non è possibile non dedicarvici tempo e forze e denaro... La pubblicazione periodica del Bollettino Salesiano in Giapponese e delle Letture Cattoliche (tipo Don Bosco), che col prossimo giugno compiono il loro sesto anno di esistenza, ha prodotto e produce certo del gran bene. Al lavoro di formazione degli opuscoletti 4 Con questa lettera trovata tra i documenti dell'Archivio di Stato riguardanti il Giappone, Don Cimatti ringrazia per il sussidio di 10.000 lire italiane concesso dietro domanda inoltrata al Duce il 15 novembre 1936. Non conosciamo il nome del destinatario. 347 16 1937 delle Letture Cattoliche non sono estranei anche i nostri missionari, e specialmente Don Margiaria, Don Marega, Don Cavoli hanno dato preziosi contributi... E al lavoro di collaborazione vengono preparandosi i nostri cari chierici, e già vari di loro prestano utilissimi servizi di traduzione... ...Il nostro Don Marega nella zona di Oita viene aermandosi con studi preziosi sul Buddismo e su ricerche di resti dell'epoca di S. Francesco Saverio, che già hanno dato un buon materiale ai giornali che si interessano assai di questo movimento di studi religiosi. Si spera prossima la pubblicazione della sua traduzione in italiano del KOJIKI, il libro più antico di storia giapponese. ...Nella vicina Beppu Don Cecchetti e Don Arri si vengono specializzando nella cura religiosa degli ammalati in quella città a cui a migliaia accorrono gli infermi. E specie il bravo Don Arri ha consacrato la sua vita e le forze che gli restano ai suoi cari tubercolotici. E molti di loro lo aiutano secondo le forze in lavori di traduzione, di composizione, ecc. per le nostre riviste e pubblicazioni varie. Nuovo apostolato per noi, che nelle sue manifestazioni iniziali è promessa di un bene immenso futuro. ...Oltre le varie manifestazioni musicali (tra cui recenti del nostro Don Margiaria con gli artisti di canto più reputati in Giappone) è uscito in questi giorni una modesta pubblicazione del sottoscritto, contributo alla ora della provincia di Miyazaki.5 Con le accennate e consimili pubblicazioni anche in campi che non direttamente siano quelli dell'apostolato missionario propriamente detto, si cerca di lavorare per la gloria di Dio e per la salute delle anime, seguendo le direttive del grande Pontece delle Missioni, che desidera che i missionari si occupino in terra di missione anche di quanto può far valorizzare la religione di fronte agli occhi di chi non ne conosce a pieno le feconde risorse. Circolare Salesiani / 1937-6-3 / Grazie di cuore di aver accettato l'invito a partecipare di persona alla nostra grande festa di famiglia. Il Signore terrà conto dei sacrici che dovete fare. La funzione avrà il seguente ordine: ore 7 del mattino di domenica, arrivo di S. E. Mons. Breton. Ore 8 inizio della funzione alla Missione: amministrazione della S. Cresima, poi funzione dell'ordinazione sacerdotale. . . . Saluto della cristianità al Vescovo e ai novelli sacerdoti, gruppo fotograco.6 Ore 12 agape fraterna al Seminario. Ore 16 processione Eucaristica partendo dal Seminario all'Ospizio, benedizione eucaristica, trattenimento teatrale. Ore 10 partenza di S. E. Mons. Vescovo. . . 5 Si tratta della PLANTARUM COLLECTIO catalogo degli esemplari raccolti specialmente nella provincia di Miyazaki. Molti esemplari si trovano nel Museo di Valsalice e in altri Musei d'Italia che a lui li richiedevano. Di questo fascicolo fece omaggio all'Imperatore Hirohito, che lo ricambiò con 6 10 esemplari di alghe di cui era specialista. Erano Don Arri ammalato, e don Felici , ordinati per una concessione speciale 348 16 1937 Grigoletto Giuseppe / 1937-6-13 / sacerdpte salesiano, ex-allievo di Valsalice Rispondo in fascio a varie tue. La scuola (ho 19 ore settimanali) da tempo abbandonata, mi ha fatto accumulare un po' di posta per orientarmi. Mi pare di essere in carreggiata e quindi. . . ..Per Don L. quid dicam? Domanda consigli a troppi e forse non ne segue nessuno. Se non cambia testa e cuore non avrà mai pace. Persuadiamoci, caro Bepi, che il Signore ci vuol santi nella via e coi mezzi che ci dà, e basta. Dio lo benedica; poteva esser felice, poteva salvare tante anime. . . Mah! Deus scit. Né P. Matteo né Don Calabria né l'uomo più santo lo metteranno a posto. . . perché non vuole e così sia. ...Sì Bepi, o zucca baruca, in Paradiso capiremo Lui e la Mamma. . . Cupio dissolvi. . . e basta; verrà anche quel giorno. ....Grazie, grazie di tutto e Dio te daga del ben, caro Bepi. Candela Antonio / 1937-6-20 /, Consigliere Generale e Visitatore Straordinario7 Dagli appunti di Don Cimatti presentati al Visitatore Pur tenendo coi denti tutto, se non ci sarà un ristabilimento completo di tutto, si nirà col rovinare completamente. In Giappone non progredi, regredi est signica che regredi è morire. Mi parve che per far del bene e stabilirsi in Giappone e come missionari e come salesiani, bisognava agire alla giapponese che vive di sentimento, di gentilezza e di attività, senza chiacchiere, ma coi fatti. Ecco il motivo della nostra espansione, che se i Superiori avessero potuto aiutare, sarebbe almeno duplicata in Giappone, e già estesa in Corea e Manciuria. Non si poté e giustissimamente bisogna pensare che al mondo non c'è solo il Giappone ed è certo così la volontà di Dio. . . e così sia. Se agiremo collo spirito giapponese avremo lavoro e risultato; se no, si basisce. Certo ci vogliono mezzi formidabili e personale attrezzato che si imponga e colla virtù e colla scienza e col farsi giapponese e siamo ancora assai lontano. Bisogna che eseguiamo alla lettera il nostro sistema e che ci sforziamo di avere il cuore di Don Bosco. Se no, è meglio piantare lì tutto... Don Cimatti ama e stima al sommo tutti i suoi confratelli ne ha molti stanchi e ammalati tenta di utilizzarli per quanto può secondo le loro attitudini e nel campo delle sue facoltà, lascia fare, persuaso che tutti sanno meglio di lui, e per dare ad ognuno la soddisfazione di vedere qualche risultato dei suoi lavori purché il bene si faccia. Ed anche per questo è sempre senza soldi. . . Oh, la Provvidenza! 7 Il Visirtatore Don Candela era arrivato il 21 giugno. Un po' dopo arriverà Don Berruti. 349 16 1937 Circolare Salesiani / 1937-6-28 / Nella prossima domenica in cui si fa la festa esterna dei Ss. Apostoli Pietro e Paolo, è consuetudine dare alla solennità l'intonazione di FESTA DEL PAPA. Non sto a raccomandarvi di cercare di farla compiere bene ai cristiani, conoscendo il profondo amore che da buoni Figli di Don Bosco nutrite per il Vicario di Gesù. Secondo le vostre possibilità con apposito discorso o riunione, con funzioni solenni e con quanto altro credete opportuno si dia alla festa un'intonazione tutta speciale. Per i cristiani lontani si può supplire con apposita lettera. ... Ricevo dalla Delegazione Apostolica: . . . Farà piacere a tutti di sapere che Roma fu assai soddisfatta della visita uciale fatta al tempio di Meiji e allo Yasukuni-jinja (tempio dei caduti in guerra) da parte del Card. Dogherty, Legato Ponticio. La Sacra Congregazione non dubita di chiamarla un fatto storico, considerandola come un giusto apprezzamento delle belle tradizioni che hanno fatto la grandezza del Paese. . . .8 Barbaro Federico / 1937-6-. . . /, studente di teologia Le poche parole sono però di oro fuso nel crogiolo dell'aetto intenso che nutro per l'anima tua, e quasi come perle smeraldine o topaziane della più bell'acqua. . . come perle formate in mare dall'umile ostrica. . . Poi. . . siamo in visita, et ubi major minor cessat. . . Ho marcato visita. . . e forse non mi vedrete nché sotto il sole del Nippon sarà il Visitator.9 E poi gli avvenimenti. . . i cambi. . . Mi si dice che avete già fatti tanti capitoli. . . Don Cecchetti perno è in ansia per le vostre profezie. . . E pensare che fate sempre i conti senza l'oste. . . cioè il Signore. . . Oche, oche, oche! Bravo! Speriamo che il giudizio venga pian piano e in proporzione alla necessità tua. Buone ferie a te e a tutti gli amici. Crevacore Alfonso / 1937-6-. . . /, chierico novizio in Giappone Passo passo si procede le gocce d'acqua fanno umi, laghi e mari i granelli di polvere le montagne. . . Hai capito?. . . Vincerai 5 minuti prima di morire e ne avrai basta. Niente ti turbi. Anche il Maestro di Noviziato mi disse che mi sarei corretto del mio difetto predominante 5 minuti prima di morire. Bada che ho già passato i 40 anni di professione! 8 Il governo aveva dichiarato che la visita ai templi scintoisti non aveva senso religioso, ma solo civile e la S. Sede in base a questa dichiarazione permise ai cristiani queste visite. Il Legato Ponticio ne 9 diede l'esempio. Queste parole sono scritte in musica 350 16 1937 Cecchetti Albano / 1937-7-4 /, missionario salesiano in Giappone Lei beato che trova modo di pagarsi i giornali. Che il Signore le mandi modo di pagare non solo quanto non posso pagare io, ma tutto il resto... I Visitatori. . . oh, come sanno a Torino le nostre miserie! Ma pensi Don Albano alla bellezza della nostra povertà! - Lotta quotidiana per il pane; - Il Superiore che non ha casa e che non può alloggiare né un forestiero (almeno Lei ha due camerette) né un confratello, se non imprestando la sua camera; - Una Prefettura Apost. che domanda la carità ai confratelli ed all'Ospizio, che colla nota frase: povero, aiuta i miseri (era la parola del S. Don Piacenza). Non le parlo dell'impossibilità di aiutare le opere esistenti o formarne delle nuove (Lei può dire quanto le ho dato per l'asilo). Mi parla di Don Dumeez. Quel sant'uomo sa in che condizioni si trova Don Cimatti che solo al 24 del mese scorso ha nito di pagargli un prestito di due anni fa di Yen 800, e per fortuna, mi ha aiutato Lui, dandomi delle Ss. Messe. Ma, caro Don Cecchetti, chiunque ci fosse troverebbe le sue stesse dicoltà! Mi dirà Lei, chi è dei missionari che è contento dei mensili? Dunque lasci fare al S. Cuore, e lasci che le dica quanto rispose a me su argomento analogo il santo Padre Matteo: Non tema, Don Cimatti, quando Lei sarà di troppo, il Signore penserà a farlo fuori!. Circolare Salesiani / 1937-7-7 / Ricevo dalla delegazione Apostolica a sempre più raorzare quanto vi ho precedentemente comunicato; Il momento doloroso e delicato che attraversiamo in causa del grave incidente ben conosciuto,10 ci anima a rinnovarci nel fervore della preghiera, al ne di ottenere da Dio di tutte le misericordie, una rapida e pacica soluzione della questione, e soddisfare così le giuste aspirazioni ed esigenze della nobile e grande nazione che ci ospita. . . La Chiesa cattolica che ha sempre considerato come uno dei suoi doveri primitivi di inculcare ai fedeli i sentimenti più sacri a riguardo della patria, dovrà dare nelle circostanze attuali uno splendido esempio di questa perfetta solidarietà, nell'esercizio del suo augusto ministero spirituale che apporta ai cristiani consolazione, conforto ed incoraggiamento. . . . Vi esorto dunque con tutte le forze dell'anima: - Invitare le cristianità a fare speciali preghiere e funzioni speciali al riguardo. - Ad usare prudenza riservatissima nelle parole e negli scritti... Marella Paolo / 1937-7-10 /, Delegato Apostolico In data 16/6/37 prot. 2220/37 la S. Congregazione di Propaganda Fide, considerata anche la raccomandazione di S. E. Mons. Delegato Apostol. concede la licenza di cui al 10 Si tratta dell'inizio della guerra con la Cina. Evidentemente i nostri avevano solo le notizie da parte del Giappone. 351 16 1937 can. 492/1 C. J. C. e propone il nome: Sorores caritatis in Japonia o Japonenses.11 Deo gratias ed anche a V. E. per la spinta data. . . Ah, trovassi qualcuno che desse a me qualche spintone, che mi mandasse a quel paese! ...Giorni fa S. E. il Prefetto, il Capo della Polizia di Miyazaki, il sindaco e il capo delle Opere sociali presenziarono l'inaugurazione in Seminario dell'asta per la bandiera. Il Prefetto poi ebbe nobilissime parole dirette ai seminaristi. Non diventate i burocratici della religione, ma vivetela con spirito di fede. Quelli che vi circondano non stimano la religione, perché non la conoscono. Non abbiate paura, avvicinateli. . . . E citava esempi di Nagasaki, di Oshima. E serva anche questo a fomentare il Kokutai (solidarietà nazionale) e a legarci sempre più col cuore dei giapponesi. E preghi per me. . . sempre in lotta coi miei debiti, che non riesco mai a nire di pagare. Valentini Eugenio / 1937-7-22 /, sacerdote salesiano suo ex-allievo di Valsalice12 Graditissima la tua e ti assicuro che le nostre relazioni spirituali sono immutate. . . da allora. Lo scriverci più o meno, dice poco: la sostanza è là`. . . e grazie di cuore. Don Cimatti non chiede soldi (ché a quelli deve pensare la Provvidenza). Chiede preghiere: per salvarsi (. . . ah che Purgatorio farò), per salvare, e per far meno fesserie (. . . quante!). Bravo! Il Signore ti vuol bene. In altre forme (quella del dolore) lo manifesta anche a me. . . e Deo gratias! Bravo! Lavora e nel campo degli studi e nell'Oratorio. Per te come regola, nei tuoi aanni(!) di santità, quella di S. Francesco di Sales fatti santo come vuole il Signore e con i mezzi che ti mette a disposizione. Uniti immutabilmente nella preghiera. Ricaldone Pietro BS / 1937-7-. . . /, Rettor Maggiore hanno preso sviluppo le Sorelle Giapponesi della carità: è istituzione che sarà costituita in Congregazione Religiosa Diocesana n da quest'anno, colle prime 5 novizie. L'Istituzione conta già 17 socie e l6 aspiranti. Fine della nuova associazione è di diondere la religione cattolica mediante le opere di misericordia, ed i buoni risultati nora ottenuti, lo spirito di sacricio che anima queste brave giapponesi, che riempie di ammirazione quanti considerano il loro lavoro, apre il cuore alle più belle speranze per il futuro. Non deve meravigliare che nella nostra missione ci si sforzi a dare larga parte alle opere di carità e sociali. L'Impero giapponese vi è nettamente orientato e si lavora attivamente all'organizzazione delle opere relative: anche in questo ramo il Giappone Nell'Ospizio di Miyazaki 11 12 Con questo si apre la via per la fondazione della nuova Congregazione della Carità di Miyazaki. Don Valentini si trovava allo studentato della Crocetta a Torino come professore. 352 16 1937 non vuole certamente rimanere in coda. È forza simpatica di azione, che non desta suscettibilità. Specie nel momento attuale, in cui la dovuta prudenza anche nel fare il bene non è mai troppa, lo sviluppo delle opere di carità, che coincide con questo fervore di attività sociale, pare destinato a dare ottimi frutti. Joyeusaz Abele / 1937-. . . -. . . /, sacerdote salesiano, ex-allievo di Valsalice Grazie della tua che mi ha fatto rivivere di gioia nel pensare che ti ricordi di questo povero prete che non ti dimentica insieme a tanti altri cari amici. Fa' pregare per me che ne ho assoluto bisogno. Bravo, lavora nell'apostolato. Per le lingue bisogna aver tenacia e non stancarsi. . . nulla dies sine linea. . . Non aver paura se non capisci, e non derogare nessuna delle occasioni che ti possano far parlare in lituano. Lo studio della lingua negli inizi deve essere meccanico, bestialmente, parlare sempre nella nuova lingua e più di pensare nella nuova lingua. Farai relativamente in fretta e poi sei ancora giovane, hai al tuo attivo la maturità dell'uomo e più l'obbedienza che fa miracoli. Preparati piccoli discorsetti. In principio rideranno e non capiranno, ma poco per volta capiranno e ti aiuteranno. Niente paura. Invoca la Madonna sedes Sapientiae e prega nella nuova lingua, che il Signore ti capisce. Circolare Salesiani / 1937-8-5 / Ricevo dal Ministero Educaz. Naz. con preghiera di segnalazione ai miei dipendenti una circolare contenente una serie di provvedimenti governativi per fronteggiare la situazione attuale. È rivolta a tutti gli enti educativi ed istituzioni religiose.13 Prego prenderne visione ed eseguire di gran cuore quanto a noi è possibile. 1. Gli educatori facciano ancor più intensamente il loro dovere. 2. Ad aiutare gli istituti educativi i cui membri (maestri) sono richiamati, devono concorrere generosamente i maestri restanti. 3. Per i gli dei soldati: se delle elementari, sono dispensati dai pagamenti scolastici; se di altri ordini di scuole si hanno riduzioni di tasse. 4. Le opere di carità aiutino i gli e le famiglie dei soldati. 13 Si fanno sempre più insistenti le direttive del Ministero della Pubblica Istruzione verso le istituzioni religiose. Queste continueranno no alla ne della seconda guerra mondiale. Da notare che Don Cimatti, che aveva un forte senso storico, raccolse tutte queste direttive, e alla ne ne fece un pacco legato con uno spago scrivendoci sopra Per la storia . Uno studioso della chiesa giapponese in questo periodo, mi fece notare che questo materiale non si trova né nella Biblioteca Nazionale né presso i Vescovi. Forse solo nel nostro Museo di Tokyo. (Don Compri) 353 16 1937 5. In occasione di adunanze scolastiche, religiose e di associazioni si faccia sempre richiamo alla situazione attuale, per fomentare in tutti lo spirito di unione concorde per il bene della nazione. 6. Nel domandare contribuzioni, si faccia con mezzi opportuni, non forzando, esortando all'economia, ecc. 7. Se è necessario, per aiutare le famiglie dei soldati, i vicini e le associazioni sociali e di benecenza si prestino volentieri. 8. In occasione di riunioni di associazioni, si eviti quanto può indicare sontuosità di conviti, bevande e divertimenti. 9. E specialmente nei giornali e riviste FARE MOLTA ATTENZIONE. . . Circolare Salesiani / 1937-8-13 / Per il 15 c. m. è annunciato l'arrivo a Kobe del M. Rev. Sig. Don Berruti. Come sapete, avendo la S. Congregazione di Propaganda Fide approvato l'erezione canonica in Congregazione religiosa diocesana della Aishikai (Congregazione della Carità) dell'Ospizio di Miyazaki, e il Vescovo di Fukuoka avendo permesso che l'Istituto della Visitazione di Fukuoka si prestasse per la formazione delle prime novizie, col 28 del c. m. vestiranno l'abito a Miyazaki. Sulla nuova istituzione religiosa destinata a fare del gran bene, invoco fervorose preghiere. Decreto di Approvazione delle Suore della Carità / 1937-8-15 / In virtù dell'indulto della S.C. di Propaganda Fide in data 16 giugno 1937 che mi autorizza a fondare una Congregazione religiosa indigena della `Sorores Caritatis in Iaponia' (Caritas shujokai) nella Prefettura Apostolica di Miyazaki, e su domanda del M.R. D. Antonio Cavoli miss. sales., che da vari anni presiede alla formazione religiosa di un gruppo di pie donne viventi in comunità nell'Ospizio per orfanelli e vecchi di Miyazaki, sentito il nostro Consiglio, noi abbiamo di nostra autorità e conformemente al Can. 492/1 del Cod. di Dir. Can. eretto canonicamente la Congregazione diocesana delle Suore della Carità del Giappone, residente a Miyazaki, demandando al predetto M.R. D. Antonio Cavoli le pratiche relative al Noviziato delle aspiranti presso la Congregazione delle Suore della Visitazione a Fukuoka. Dato a Miyazaki 15 ag. 1937 Sac. Vincenzo Cimatti, sales. Prefetto Apostolico di Miyazaki (Giappone) 354 16 1937 Dalla Cronaca di Don Cimatti / 1937-8-22 / Le prime cinque novizie della nuova Congregazione dell'Ospizio pigliano l'abito ed iniziano a Fukuoka il noviziato. Che voglia dire l'inizio di una nuova Congregazione in missione ed una Congregazione indigena è presto capito... Oh, che il Signore conduca a termine gli sforzi del nostro Don Cavoli per questa opera di capitale importanza. Ricaldone Pietro / 1937-8-29 /, Rettor Maggiore Sono a Tokyo coi nostri Visitatori per gli ultimi avvisi d'assieme. Se tutto procede bene col 1° ritornano a nire il lavoro cinese-indico. Mi pare tutto sia proceduto bene e che tutto sia proceduto con molte benedizioni. Il Signore ratichi e fecondi, e Lei ci benedica. Per me al solito. Salute buona (pur invecchiando) lavoro: i Visitatori hanno convenuto che per lo sviluppo della nostra Opera in Giappone si rende necessaria la separazione. Deo gratias! È per me il massimo sacricio rinunciare al lavoro prettamente salesiano. Non mi ci trovo nei titoli apostolici e continuerò nché vorrà il Signore in simplicitate cordis. Se proporranno altre aggiunte e fronzoli ho detto chiaro al Visitatore che absolute non accetto. Voglio morire salesiano e intendo di non aderire a quei titoli e a quelle posizioni, che mi mettono anche solo indirecte fuori della Congregazione o nell'occasione di esserlo.14 Non c'entra l'obbedienza mi pare di essere in campo libero in cui nessuno mi può vincolare. I Superiori da cui dipende gran parte di questo stato di cose, mi aiutino a raddrizzare, per me questa stortissima posizione, che per me è la massima delle croci. E basta. Per il resto e negli esercizi e riunioni ho retticato molte decienze mie e capito tante cose che tenterò di ridurre in altri. Unisco lettera per il babbo del buon Filippa: non mi è riuscita molto tenera come avrei voluto. Per me ci vedo la mano del Signore che in forma repentina ha voluto dare una lezione a tutti.15 Ah, carissimo Sig. Don Ricaldone, gridi gridi gridi sulla necessità della generosità al servizio di Dio. . . Se le contassi i particolari. . . Fiat voluntas Dei. I nostri buoni Visitatori hanno lasciato i soldi ad Hong Kong. Mi veniva voglia di ipotecarli e tenerli in Giappone, ed allora tutto sarebbe a posto. . . Che ne pensa il Rettor Maggiore? Ma è davvero santa e bella la povertà! E preghi per questo eterno brontolone che ha un unico desiderio di salvarsi e salvare. 14 Quanto è qui appena accennato, specie se messo in relazione alle allusioni della lettera a S. Ec. Mons. P. Marella Delegato Apostolico del 8/9/1936, fanno pensare che in alto loco si pensasse seriamente 15 di elevare Mons. Cimatti almeno a Vicario Apostolico. Il ch. Claudio Filippa morto annegato a Numazu il 15 agosto 1937, per la morte di un fratello era ostacolato nella realizzazione della sua vocazione da parte della famiglia. Quanto qui viene detto fa pensare ad un tentennamento anche da parte sua. Don Cimatti ne scrisse un Prolo Biograco di 46 pagine stampato a Tokyo nel 1938, con dedica ai genitori. 355 16 1937 Ricaldone Pietro BS / 1937-8-31 /, Rettor Maggiore Proprio durante la visita un'altra grande consolazione ci ha elargito il Signore, vedere cioè realizzata anche nella nostra Prefettura Apostolica la formazione di una Congregazione religiosa femminile indigena secondo i voti ardenti del S. Padre, che nell'enciclica Rerum Ecclesiae così esorta gli Ordinari delle Missioni: È necessario. . . che fondiate congregazioni religiose indigene dell'uno e dell'altro sesso i cui soci professino i consigli evangelici... Il nostro buon Don Cavoli può godere nel Signore, che la santa ispirazione avuta di tale fondazione per dare stabilità all'Ospizio di Miyazaki e per moltiplicare l'opera di bene iniziata, comincia ad avere la sua prima attuazione... Scopo della nuova Congregazione è la propagazione della fede colle opere di carità sia corporali che spirituali tanto negli istituti di benecenza per vecchi, orfani, infanzia abbandonata, quanto negli ospedali, nella visita e cura degli infermi a domicilio, e in ogni sorta di opere di assistenza sociale per ogni genere di persone. Sorta dagli umili inizi della Conferenza locale di S. Vincenzo de' Paoli, raorzatasi nel sacricio e nel lavoro di assistenza dei poveri vecchi ed orfanelli dell'Ospizio di Miyazaki, conta già le prime novizie; una quindicina di altre, che attendono con ansia il loro turno, ed altrettante giovani aspiranti, che vengono preparandosi nello studio e nel lavoro alla futura missione... È la domenica 22 Agosto, ottava dell'Assunzione, e nella chiesa di Miyazaki si svolge la commovente funzione della vestizione delle prime novizie. Visi protesi, occhi intenti e imperlati di lacrime, labbra mormoranti preghiera. . . È dicile cogliere l'espressione dei sentimenti dal volto giapponese. . . Ma in questa manifestazione che loro interessa, di cui si sentono di essere gran parte, i cui protagonisti sono giapponesi autentici. . . si nota in tutti, preghiera, soddisfazione, ringraziamento, speranza. Braga Carlo / 1937-8-31 / Ispettore salesiano in Cina Sono nel viaggio di congedo dei nostri Visitatori che ci hanno fatto un bene immenso di cui Dio solo conosce l'entità e il merito. Un saluto che ti dica tutto. Una preghiera che ti assicuri di tutto. Vorrei che facessi tu le mie parti presso i cari tanti confratelli che conosco. Voi mi avete tutti fatto e sempre del bene. Grazie di cuore. Purtroppo le relazioni. . . Sino-Nipponiche. . . Non c'è che la preghiera e facciamola di cuore vicendevole. Quando ci rivedremo lo sa il Signore. Speravo proprio che dopo la visita, regolate le cose, il Signore mi pigliasse con Sé. . . ma al momento in cui scrivo si vede che non è ancor giunta l'ora. Prega, prega, prega per me. Ti ricordo sempre. 356 16 1937 Berruti Pietro / 1937-9-8 /, Vicario del Rettor Maggiore E come ringraziarla della sua troppo breve visita? Del bene fatto a noi tutti e a me? Non le nascondo che mi vengono fuggevoli momenti di spine acutissime nel vedere: 1. La nostra Missione a terra completamente per la propaganda ho residenze che non so quando potranno avere il missionario e se non c'è il missionario presente non si possono formare catecumeni; ed è quindi stare nell'inattività; 2. i Superiori non sono del parere di questa vita missionaria randagia (all'apostolica come Gesù) perché i confratelli sorono nello spirito religioso; 3. e grido a Gesù e ai Superiori: ma perché allora la Chiesa obbliga alle volte i religiosi ad accettare le missioni? Mah! Creda pure che ci capisco poco o niente; dover avere dei doveri e non poter assolverli. È uno dei punti che mi sono rimasti bui sempre ed ora ancor più dopo la visita, sentito i consigli dei Superiori e capitane la volontà.16 Mah! Pur tentando di eseguire alla lettera la volontà dei Superiori è per me evidente e per le povere anime che si perdono, che non progredi, regredi est: è così certo che non progrediamo nel senso cui vuole la Chiesa, che vuole anche vedere cifre. Ad ogni modo giriamo pure a vuoto il Signore farà quanto crede bene e così sia. ... Sa il Signore le odissee dolorose dei nostri cari chierici quanto tentai di averli vicino per fare un'altra Valsalice. Sono rimasto a Miyazaki, e gli studentati sono a Tokyo, beh, lungi dall'essere come li vagheggiai e per insegnanti e per insegnamento ma si può lavorare solo col lo che si ha ed il lo purtroppo non è dipeso da Don Cimatti. I Superiori hanno veduto il personale, cominciando dal sottoscritto, che se ha sentito le parole di conforto del Superiore, si è trovato però nelle identiche condizioni di prima, coll'aggravante di sia pur dolci legami, che però dai tetti in giù arrestano anziché dare impulso. Ed in Giappone fermarsi vuol dire: Morire. - Queste sono parole umane, che tento ravvalorare fortiter colla fede e colla fedeltà in Don Bosco anzi correggerle a fondo, ma, caro Don Berruti, purtroppo si è uomini e si ha da fare con uomini. Ma vedrà che il Signore mi farà seppellire anche il resto. . . e così rimarrà sepolto anche Don Cimatti, e canterò il bonum mihi quia humiliasti me. Non creda con questo che sia cambiato sono sempre idem e guarderei (se fosse ancor qui) nel suo piatto. La questione economica il bravo Don Candela l'ha risolta sulla carta, ma in un paese in cui lo straniero non può contare se non su quello che ha alla mano, non si ha credito, e quando non lo si ha, si è in agonia : e Don Cimatti lo è stato dieci e più anni, sempre, e sarà la stessa storia quest'anno a meno che il Signore: mi metta su altra strada, o mi chiami a sé. Fiat voluntas Dei. Non desidero altro. 16 I Superiori volevano le case regolari, o almeno con un certo numero di confratelli, che Don Cimatti non aveva, e d'altra parte, nelle missioni di campagna non c'era lavoro per più persone. chiaramente l'incompatibilità delle due esigenze. 357 Si vede 16 1937 Circolare Salesiani / 1937-9-21 / Ricevo attesa lettera dei nostri amati Superiori da Hong Kong dove sono giunti felicemente. Non hanno potuto sapere notizie dei nostri cari confratelli di Shanghai. Ringraziano cordialmente della carità fraterna e liale colla quale furono trattati e di tutto il bene che ne derivò alle anime loro alla vista dei MIRACOLI che Don Bosco ha fatto in Giappone per mezzo dei suoi glioli. Ad Hong Kong hanno trovato la guerra, il colera, i danni del tifone. Rinnovo la raccomandazione di non lasciar spegnere il sacro fuoco dei buoni suggerimenti avuti da loro, e fare del nostro meglio per realizzarli in pieno. Alla ne del mese uscirà la nuova edizione del libro delle preghiere. La Delegazione Apostolica prega che si faccia adottare dai cristiani, ritirando dalla circolazione la vecchia edizione. Fu nominato Vescovo di Nagasaki (coll'interim di Amministratore Apost. di Kagoshima) Mons. Yamaguchi, cui ho già presentato a nome di tutti i più fervidi auguri e l'assicurazione delle nostre preghiere. Circolare Salesiani / 1937-9-30 / Permettete che vi richiami il pensiero della Strenna di quest'anno per fomentare in noi e negli altri la pietà eucaristica. Favoriamo a tutto potere la pietà Eucaristica secondo lo spirito di Don Bosco. Miei confratelli e missionari, se vogliamo intraprendere con ardore l'apostolato, bisogna che attingiamo e facciamo attingere la forza alle sorgenti inesauribili dell'Eucaristia. Favoriamo a tutto potere la pietà Eucaristica nelle varie forme che ci sono possibili. La pia pratica del primo Venerdì del mese, le visite a Gesù, la frequente comunione ben fatta. Onoriamo Gesù e Gesù regalmente corrisponderà e materialmente e spiritualmente a quanto facciamo per Lui. Non si dimentichi lo speciale splendore nelle manifestazioni Eucaristiche, il parlarne con frequenza sono mezzi che nell'attività del buon salesiano debbono avere un posto preminente. Berruti Pietro / 1937-10-15 /, Vicario del Rettor Maggiore Lei pensa che Don Cimatti sia di idee diverse o contrarie dei Superiori, mentre è probabile che siano ancora più rigide delle loro. Sì: mi si oppongono naturalmente le lezioni dolorose avute, che, stia certo non furono dovute alla mancanza di vita di comunità, ed il mio buon Don Berruti lo sa, e lo sanno i Superiori. E non sono pochi i confratelli, cui non fa bene il Giappone, ed il Visitatore lo sa. Quei due carissimi confratelli anche colla vita di comunità di missione avrebbero dato presto o tardi lo stesso risultato. In Europa sarà più dicile ma li tengano d'occhio. Il male era in loro e più in Don Cimatti che non ha forza di comando :... 358 16 1937 Più un'altra verità: Don Cimatti non sa fare l'apostolato quale è richiesto in Giappone. Ho fatto 30 anni l'insegnante ed ora ho ripigliato con 22 ore, più lezioni di piano e armonium. Non riesco in questo, ma una certa praticaccia c'è. 12 anni di lavoro mi dicono chiaramente lo stato reale delle cose. Per me continuo nel lavoro che è mio dovere i Superiori ecclesiastici e religiosi sanno le mie ansie, e facciano, ché davanti a Dio per questa faccenda non c'entro: non domando o do dimissioni: faccio presente lo stato delle cose a chi di ragione. . . e attendo con fede e pazienza. . . il calcio. Nella mia povera testa sta sso questo: abbiamo tentato di fare quello che avrebbe fatto Don Bosco; ché nessuno ci ha detto di fare quello che avremmo dovuto fare; colla grazia di Dio si è fatto quanto hanno veduto e anche quello che non hanno potuto vedere; l'opera salesiana nelle linee fondamentali è imbastita tifoni in lontananza ora pare che vogliano tentarne la primitiva robustezza (molto debole), la missione così com'è, è a terra, pur essendovi elementi di lavoro. ...Non dubiti che le direttive tracciate ai missionari nelle adunanze si tenta di eseguirle alla perfezione più che si può, ma, caro amat.mo Don Berruti, è meglio dirlo chiaro (e lo gridi in Capitolo): Non siamo santi, non siamo santi, non siamo santi cominciando dal sottoscritto. Quaranta anni di voti, mi trovano nella nullità. Ma possibile che questo non sia compreso dai Superiori? Stop. Quanto al problema nanziario non dico nulla, perché è inchiostro. . . Mi butto nelle mani della Provvidenza come ho sempre fatto. . . Per me il lavoro apostolico è stato sempre: scrivere, domandare, far debiti, pagarli e umiliarmi in questo materialume. Non posso dire di aver fatto altro. Sì, scuola. . . e il pagliaccio nei concerti. Evviva! Non sono riuscito a far comprendere ai Visitatori che il nostro cruccio materiale è che non possiamo contare nulla sull'interno. . . ma come dico è da tempo che come un bambino sono nelle mani della Provvidenza. Non mi risponda, perché al solito i Superiori per consolare, lodano. . . È arte vecchia, quindi per me di nessun eetto, anzi contrario. Preghi per me; unica preghiera e desiderio è di fare la volontà di Dio mi aiuti. Ecco quanto domando come risposta. Ricaldone Pietro BS / 1937-10-31 /, Rettor Maggiore Tanti forse pensano il Giappone come uno dei paesi di missione, in cui il missionario colle verità evangeliche, e colla grazia di Dio con cui corrobora e santica le anime, porta pure il suo contributo nei vari campi della civiltà a sollievo della vita materiale. Ma basterebbe lo studio, anche solo elementare della geograa, l'esame di dati statistici, per retticare questa errata ed incompleta valutazione del gran popolo giapponese. Non è esagerato applicare ai Giapponesi il detto del nostro Don Bosco: Sempre più e sempre meglio: e applicarlo in ogni ramo dell'umano sapere, in ogni ramo dell'industria, del commercio, dell'agricoltura e di quanto ha relazione colla vita umana. Ecco la posizione 359 16 1937 precisa del missionario in Giappone: in mezzo al vertiginoso svolgersi di quanto di più perfetto presenta la civiltà moderna nel campo letterario, scientico, artistico, portare il suo modesto contributo alla divulgazione dei problemi dello spirito, ignorati o incompresi dalla massa; poco interessanti per il maggior numero, perché assorbiti nella materia e peggio nelle conseguenze della medesima, il pretto paganesimo; inutili per molti, perché pensano o son convinti di non averne bisogno... Fra questo gran popolo i suoi lontani gli desiderano cooperare con le forze loro possibili al pieno avvento di Gesù. Ricaldone Pietro / 1937-11-4 /, Rettor Maggiore Sono in una prosternazione d'animo fortissima (non è sducia nella Provvidenza) per lo stato economico in cui mi trovo. Col mese di Novembre nisco la riserva, e in Dicembre non so dove sbattere la testa per dare da mangiare ai miei. Da tempo ho battuto, ma al momento nessuna risposta da quell'anima santa di Don Giraudi. La realtà è questa. Il Signor Don Candela mi ha fatto vedere sulla carta tante belle cose ma, ripeto, la realtà è che con Novembre rimango senza nulla. Supplico i Superiori ad aiutarmi in quel che possono, ma mi aiutino, mi aiutino. E Lei dica una parola forte alla Madonna e a Don Bosco anché muovano qualche anima buona per questa povera missione; se no, sarò obbligato a gridare: Non ne posso più, non ne posso più!. Berruti Pietro / 1937-11-11 /, Vicario del Rettor Maggiore Un saluto ed una preghiera. Mi aiuti ad avere fede sempre più forte nella Provvidenza. Come prevedevo e come avevo detto sono al verde e alla ne dell'anno non ho più di che mantenere missioni e opere di Tokyo. Fiat voluntas Dei. Può pensare in che agonia vivo. . . Se Lei può in qualche modo aiutarmi o con Messe o con oerte (mi promise da Macao. . . ma non ricevetti nulla, a meno che non abbia rimborsato parte del mio debito con Don Braga), è una vera carità, et Dio sa che non mentisco. Ziggiotti Renato / 1937-11-15 /, Consigliere Generale delle Scuole salesiane Caro Gigione, non stanchezza e abbattimento. . . gurati che di questi giorni (lo dico a te che capisci) mi sono fatto direttore del Seminario e faccio 19 ore di scuola (fra losoa, latino e religione e le scienze. . . a proposito riceverai un opuscolino).17 17 L'opuscoletto di cui parla è certamente quello dal titolo Miyazakensis provinciae plantarum collectio ab anno 1926 usque ad annum 1936. Tokyo 1937. È interessante notare che Don Cimatti ne mandò copia nientemeno che all'Imperatore che era specialista in alghe marine. L'Imperatore in ricambio gli mandò 10 splendidi esemplari di alghe, che Don Cimatti, tornato in Italia nel 1938, regalò al Museo di Valsalice dove ancora si trovano. C'è scritto di sua mano Piante marine del Mare Interno del 360 16 1937 Dunque non quello che pensi. . . Certo che a 58 anni non si è più come allora. . . ma so ancora portare scale o piantare chiodi e simili. . . Figurati che ho vicino Bovio. . . il più tipico l di ferro. . . Non i nervi. . . grazie a Dio, sono troppo, troppo, troppo indierente. . . e in Giappone bisogna non averli. . . Il nodo di tutto è che chi fa l'altrui mestiere fa la zuppa nel paniere. . . Cari Superiori, mettete Don Cimatti al piano, all'organo, in scuola, a concimare i campi et similia. . . ma non a fare il Superiore: è tutto lì. Abbattimento neppure. . . Intime considerazioni, chiara coscienza che per la mia insipienza si perdono le anime: pensa a Don L., al povero Don C. et similia. . . Tu sei nuovo nel tuo dicastero, ma sentirai le notizie sul povero Giappone così poco conosciuto. Beh! Deus scit. Prega prega prega e fa' pregare per me e lascia per favore il monsignorato a chi lo vuole e se non vuoi pigliarti (quando?) qualche stangata anche se sei del Capitolo, ché ti penso sempre quello. . . Ricaldone Pietro / 1937-11-22 /, Rettor Maggiore Tornai stanotte da Oita ove si diedero due concerti, uno per i poveri soldati feriti all'Ospedale un altro nel salone dell'educazione, per commemorare l'unione dell'Italia col Giappone.18 Torno a notte a Beppu per lo stesso scopo domani. Mezzi anche questi per fare un po' di bene. Se non muoio spero alla ne del mese andare a Tokyo a predicare gli esercizi per i voti dei novizi: penso l'ultima come Visitatore,19 e non potendo fare altro per loro spero far qualche cosa predicando detta muta. Le ho scritto recentemente... Ormai la testa non coordina (non ha mai coordinato) sono in necessità in ogni senso e non so come fare. Oggi ho pagato i mensili e non ho più niente in cassa, con la prospettiva di 7 lunghi mesi in cui non so dove sbattere la testa, per provvedere il necessario. Spero con fede nell'aiuto di Dio, pur umanamente essendoci da impazzire. Ho supplicato prima il Padre e lo supplico ora ma non so come fare e non ne posso più, perché non riesco ad avere le forze per arontare una situazione, che non so da che parte prendere. Vedano i Superiori di fare uno sforzo sovrumano (perché penso in che condizioni anch'essi si trovano), ma mi aiutino almeno in questi primi mesi, mentre nell'attesa degli altri mesi vedrò se trovo dove trovare il necessario. Esposte così le necessità materiali, passo alle spirituali, che non sono per me meno Giappone nei pressi di Kamakura. Varie raccolte da S. M. l'Imperatore nei tu durante i bagni di mare. Al mio indimenticabile Valsalice. D.V.Cimatti, sales. Agosto 1938 . Che li abbia ricevuti dall'Imperatore non c'è dubbio, ma certamente non furono raccolte da lui, perchè su ogni foglio c'è il nome di Kawai Akiko, che era allieva in 1 media della scuola di Futaba tenuta dalle Suore, il cui padre era stato ambasciatore in Polonia, e aveva la villa a Kamakura-Hayama vicino a quella 18 dell'Imperatore. Nel Museo di Tokyo ce n'è fotocopia a colori. Si tratta del famoso Patto Tripartito: Giappone, Italia, Germania. Per l'occasione venne in Giappone una missione di gerarchi fascisti e i nostri missionari dovettero fare il servizio agli ospiti che non 19 conoscevano il giapponese. Non mancavano tra i giovani missionari alcuni entusiasti del fascismo. Il 2 dicembre la Visitatoria fu eretta in ispettoria e Don Cimatti fu nominato Ispettore. 361 16 1937 gravi. Ho ancora da mettere a posto il personale, e non so da che parte incominciare... Don Escursell non è a posto dov'è - la frecciata e il taglio straziante più forte sono le parole del Visitatore: Così com'è, non è una casa salesiana 20 Ricaldone Pietro BS / 1937-12-15 /, Rettor Maggiore I nostri cari novizi nel giorno della festa salesiana dell'Immacolata si sono consacrati al Signore coi santi voti. Otto nuovi confratelli, fra cui due giapponesi, che vengono ad unire le forze loro alla causa della Redenzione in questo grande Impero... La formazione in posto del personale che in futuro ci aiuterà e sostituirà (ah!, fosse un immediato presente!) viene poco a poco a prendere piega denitiva e a dare i suoi primi risultati, tanto per la parte missionaria che salesiana. È un piccolo santo esercito che viene formandosi, che non desidera altro che il via per lanciarsi al lavoro; che viene attrezzandosi il meglio possibile per eettuare il sempre più e meglio, che se è il motto del nostro Don Bosco, non lo è meno di questo popolo per cui vogliamo lavorare con tutte le nostre forze. Ed intanto bisogna moltiplicare i centri di lavoro per queste forze giovanili, ed invadere così santamente con pacica occupazione queste anime e donarle a Dio. Ed è già un gran passo che viene realizzandosi. Risuonano sempre all'orecchio insistenti le parole del grande missionario S. Paolo: Ma come invocheranno uno in cui non hanno creduto? E come crederanno in uno di cui non hanno sentito parlare? Come poi ne sentiranno parlare senza chi predichi?. Ed è la vera miseria di questo gran popolo. . . La scarsezza dei missionari. Il Giappone, la regione più povera di missionari. Ed ecco la ragione del nostro aanno quotidiano: formare numerosi e buoni missionari, specialmente indigeni. Oh, con quale gioia si saluta oggi la nuova Arcidiocesi di Tokyo, adata al clero indigeno giapponese, bella testimonianza fra le più signicative del magnico lavoro compiuto dai missionari, e prezioso segno di ducia nel clero, che essi hanno formato. Dalla Cronaca di Don Cimatti / 1937-12-... /21 Riassumo i problemi più importanti, problemi delicatissimi, che riassumo brevemente. L'accusa che il Cattolicesimo è contrario allo spirito giapponese e della nazione ha origine: 1. dall'essenza del Cattolicesimo stesso, che per chi non lo capisce (e il Giappone è nel numero) può apparentemente dare degli appigli; 20 21 Don Candela fece rimostranze essendoci l'Oratorio misto nella parrocchia di Mikawashima. In missione non si poteva fare diversamente. Don Escursel per questo decise poi di tornarsene in Spagna. Questo scritto, che non si trova nella Cronaca trascritta da Don Crevacore, fu trovato nell'Archivio Centrale di Roma tra i documenti del 1937. Per il contenuto merita di essere riportato come conclusione dell'attività di quest'anno. Sono principi fondamentali per il lavoro missionario di tutti i temi e luoghi. 362 16 1937 2. dall'essenza dello spirito nazionale giapponese (discendenza dagli dei S.M. l'Imperatore culto delgli avi) tenacemente unito alla tradizione; 3. dal lavoro dei primi missionari, che per salvare la fede dei nuovi cristiani, troppo li tagliarono dalla vita civile (ne commisceamini - non mescolarsi... vos genus electum -voi gente eletta...) 4. dal credere che quanto forma il patrimonio di abitudini della vita familiare e sociale del pagano sia infetto e da non farsi; 5. dal non conoscere bene lingua, storia e costumanze del popolo giapponese; 6. dal presentarsi la nuova religione proveniente dall'estero, e già bollata dal periodo delle persecuzioni di tante accuse (specie i missionari precedono la conquista del territorio). L'opera di ragionevole adattamento della Chiesa per sfatare questo po' po' di roba è stato lavoro di questi ultimi anni, che culminò colle disposizioni della S. Chiesa sulla partecipazione dei cattolici ai movimenti nazionali e partecipazione alle costumanze popolari qua tali. In conclusione: l'adattabilità del missionario quanto più sarà perfetta quanto più sapremo farci in questo senso giapponesi ad applicare con la ragionevole larghezza di spirito italiano lo spirito di Don Bosco sono i mezzi che allacceranno sempre più e meglio gli animi dei giapponesi (delizie di S.Francesco Saverio) a Gesù. E dolorosamente, quanto meno perfettamente questo si realizzerà, non si riuscirà a cavare un ragno dal buco. Ah! L' omnibus omnia factus... e il missionario vuole rimanere colla sua personalità europea...! col suo modo di pensare, di agire ecc. in nome di una civiltà creduta giustamente migliore vuol obbligare il giapponese a trasformare se stesso in un campo che non è ancor suo, quasi fosse un uomo a cui bisogna dar tutto... è non sapersi dar conto della situazione di fatto,... è condannare il proprio lavoro alla sterilità, perché formeremo degli assenteisti volontari. Chierici salesiani in Giappone / 1937-12-16 / studenti di losoa Miei cari studenti di losoa, Filosofo signica amante della sapienza. Voi dovete amare dunque la vera Sapienza Gesù. In che modo? - Pensate a Lui - Parlate di Lui - Lavorate con Lui e per Lui. Buon Natale e buon Anno. Vi vedo sempre vicino al tabernacolo, nostro luogo di convegno. 363 16 1937 Circolare Salesiani / 1937-12-16 / Permettete che vi presenti i miei poveri ma cordiali auguri per le sante feste Natalizie e di Capodanno. Vi assicuro ferventi preghiere per voi, per i vostri e per le opere vostre. Fate le mie parti presso i cristiani, allievi e benefattori nostri ed assicurate tutti delle mie preghiere. Il Signore ci ha procurato in questo periodo di tempo grandi consolazioni: otto nuove professioni, sei nuovi novizi, la benedizione della nostra chiesa a Mikawajima e Nakatsu; la venuta di nuovi elementi dall'Italia, la nomina del nuovo Arcivescovo di Tokyo Mons. Doi, che conosce ed ama l'Opera nostra. Deo gratias. Rendiamoci sempre più degni delle benedizioni del Signore coll'adempimento del nostro dovere e colla santità della vita. 364 17 1938 365 17 1938 1/29 Arriva la nomina di Ispettore a Don Cimatti 1/31 D.Cavoli presenta le nuove Costituzioni dell Congregaz. della Caritas 2/13 Don Cimatti partecipa alla Consacrazione di Mons. Doi, Arcivescovo di Tokyo Don Cimatti presenta all'Imperatore Plantarum colectio e riceve 10 esemplari di alghe 3/29 Primo Capitolo Ispettoriale a Kobe. Viene eletto delegato don Tanguy 5/10 Don Cimatti parte per l'Italia per il Capitolo Generale con don Tanguy Don Tassinari nominato direttore del Piccolo Seminario di Miyazaki 6/ Don Cimatti partecipa al Capitolo Generale In Italia tiene 150 conferenze nelle case salesiane e varie chiese. 8/3 udienza del S.Padre 10/9 Don Cimatti predica a Maria Aus. per la spediz. dei nuovi missionari 11/20 Beaticazione di M.Mazzarello 12/7 Partenza da Venezia Circolare Salesiani / 1938-1-15 / Mi si comunica in questo momento per telegramma la morte del nostro gran benefattore Padre Bulteau. Fu un grande nostro benefattore. ...Si ha pure notizia della morte del Comm. Lo Pa Hong che in varie forme benecò e l'opera nostra e la missione del Giappone. Ricorderete la partecipazione che ebbe alla processione Eucaristica. ...Si avvicina la festa del nostro S. Patrono e del nostro Don Bosco.1 Si cerchi da tutti di solennizzarle come meglio si può. L'aetto liale che nutriamo a Don Bosco ci suggerirà forme atte a suscitare nei cristiani devozione ecace a Don Bosco e al nostro S. Patrono. Suggerisco la forma Eucaristica, che è sempre quella che più si nota dappertutto, e anche l'incitamento alla devozione alla Vergine Ausil. Dove fosse possibile tenere la tradizionale adunanza dei giornalisti, sarebbe certo cosa vantaggiosa sotto molti aspetti. ...Ricevo da Propaganda Fide e con vera gioia comunico a vostro onore e conforto quanto ci si scrive: La via da voi seguita per un'ecace opera di apostolato, è buona. La carità, l'educazione aettuosa della gioventù, la buona stampa, porteranno senza dubbio frutti abbondanti. Quando? È un segreto della Provvidenza; a noi spetta però preparare l'ora. . . Un lieto frutto intanto, di cui mi rallegro molto, sono i buoni rapporti colle autorità: con tutto l'animo auguro che si mantengano sempre cordiali. Voglia esprimere il compiacimento mio e di questa S. C. a tutti coloro, ecclesiastici, religiosi e 1 Dopo la canonizzazione le festa di Don Bosco vnne trasportata al 31 gennaio. 366 17 1938 laici, che cooperano alla diusione del Vangelo. Non potrò mai lodare sucientemente l'importanza che date alla formazione di un clero giapponese che, per numero e capacità, possa a suo tempo assumersi la responsabilità dell'evangelizzazione . . . .2 Prego il Signore che confermi tutti nel bene e conceda a tutti ogni grazia, ottenga pure il ristabilimento in salute del nostro Don Tanguy al momento assai necessario per i tanti bisogni materiali e spirituali in cui ci troviamo. Berruti Pietro / 1938-1-16 /, Vicario del Rettor Maggiore Spero sia in sede e in condizioni di poter ricordare3 e venire in aiuto alle nostre necessità materiali e spirituali... Cose nostre: nanza, a terra e non so dove arriverò. Il Signore ci prova: a) Al momento Don Tanguy è a riposo completo Don Cecchetti e Arri tra letto e lettuccio; b) Don Escursell in violenta crisi spirituale. Il resto al solito: si fa quel che si può per realizzare quanto si è concretato, ma occorre personale e mezzi. Mi vengano dunque in aiuto. Quel che urge è la soluzione del problema dello studentato, concatenato con la massima parte di tutto il resto ed il problema dell'Ispettoria (si fa o non si fa?). Arri Carlo / 1938-1-27 /, missionario salesiano in Giappone Grazie della bella relazione. . . e quando hai tempo scrivi o detta a qualcuno tante di queste belle occasioni che si prestano in tante forme per far del bene. Tutte le volte che vengo a Beppu ho l'impressione che ti stanchi troppo parli forte cammini troppo in fretta mangi troppo in fretta. È dovere che ti abbi riguardo. Sai che Don Cimatti in fatto di malattie è di parere che sia dovere dir chiaro ai malati le loro vere condizioni. Tutto il resto sono pietose imposture; bugie, anche se i teologi, sui libri, non sono del parere. Dunque: Tu sei ammalato, e ammalato che deve avere speciali riguardi per sé e per gli altri. Ubbidisci alle prescrizioni della dottoressa, anche se non credi ubbidisci. Sarai più contento tu e tutti staremo più tranquilli. Puoi improvvisamente vedere arrestata ogni attività, mentre nell'ordine naturale delle cose, se ti hai gli ordinari riguardi, puoi prolungare questa tua preziosa attività. Coraggio, Carlo mio. 2 3 Queste ultime parole sono approssimative: non si riesce a leggere il testo dell'originale danneggiato. Non aveva ancora ricevuto la nomina uciale 367 17 1938 Ricaldone Pietro / 1938-1-31 / Prima di andare a riposo non voglio lasciar passare la festa di Don Bosco senza presentare a nome dei confratelli tutti l'assicurazione delle nostre preghiere, il proposito fatto da tutti di voler essere degni gli di Don Bosco nell'osservanza esatta delle Regole. A proposito del mio rendiconto mensile : al solito, bene in salute lavoro non manca la mia anima sulla via della volontà di Dio nulla di nuovo in unione e carità con tutti. Le nostre cose al solito: la mancanza di mezzi e di personale arena molte cose per non dir tutto. Ma avanti. Il Signore mi domanderà conto di quel che mi dà, non di quello che mi dovrebbe dare. . ..La nanza. . . a terra. Penso che in questo emuliamo Don Bosco, ma non siamo di forza e di santità come Lui, e quindi supplico che mi aiuti. Ricaldone Pietro / 1938-1-31 /, Rettor Maggiore Mi trovo a Tokyo dove ho avuto la fortuna di assistere alla solenne funzione della consacrazione del nuovo Arcivescovo Mons. Doi.4 In terra di missione l'elevazione di un indigeno a tale importante mansione è un fatto di prim'ordine, e come ben si esprimeva Mons. Marella, Delegato Apostolico tale consacrazione del nuovo Arcivescovo viene a coronare un secolo di eroismo missionario. I pionieri che hanno sperimentato le lunghe ore di attesa e sopportato le angosce degli inizi, la falange dei generosi benefattori che li hanno ancheggiati coi loro sacrici e colle loro preghiere non sono presenti per assistere all'apoteosi del loro operato. Eredi spirituali del loro ideale, i missionari d'oggi e i numerosi amici del Giappone, restano testimoni del loro giocondo disinteresse. Con loro la Chiesa intera ringrazia umilmente il Signore per i progressi del Vangelo. . . . È di fronte a queste manifestazioni che il cuore commosso è eccitato a maggior impulso di lavoro per le vocazioni indigene; è incoraggiato a spandere a piene mani il seme, in attesa che fecondato dalla grazia di Dio produca i desiderati frutti. Cecchetti Albano / 1938-2-14 /, missionario salesiano in Giappone Scrivo, come posso, dal treno, alle sue molteplici, interessanti e per me utilissime lettere... Per provvedere a quanto manca a Nakatsu ci vorrebbero i mezzi, che Don Cimatti non può dare perché non ne ha. Ah, Don Cecchetti cosa posso dire quando non ne ho 4 La data della lettera non corrisponde. Eettivamente la consacrazione di Mons. Doi, che dopo la guerra fu nominato primo Cardinale del Giappone, fu tenuta il 13 febbraio. Il 31 gennaio don Cimatti era a Miyazaki, dove Don Cavoli gli presentò la prima stesura delle Costituzione dell'incipiente Congregazione della Carità. Per la consacrazione dell'Arcivescovo, in data 9 novembre aveva composto un Ecce sacerdos magnus su cui scrisse Si est possibile e s'il vous plais . 368 17 1938 per il pane di voi e di Tokyo? Per Oita diedi il permesso per la lampada (elettrica del tabernacolo ) perché si può dare e per me vale più un atto di carità, che una legge cui si può derogare. Gli ammalati sono ammalati, caro Don Albano. E come né Don Cimatti né Don Albano possono impedire i moti cardiaci, così. . . È ben doloroso. Beato Lopez, catechista e quanti trovarono e troveranno la loro santicazione con questo mezzo. Gli uomini bisogna comprenderli, compatirli, aiutarli. Lei ne conosce altri che possono santicare quanti sono con loro. Creda, Don Albano, per tutto questo sore assai più il nostro Don Marega. Preghiamo. E Lei faccia quanto può per. . . Ricaldone Pietro / 1938-2-22 /, Rettor Maggiore Sì, ho riso. . . e grazie del momento di esilaramento (per la nomina a Ispettore!).5 Grazie a Dio pur desiderando di unirmi a LUI non sono neppure lontanamente esaurito se vedo nero, mah! Mi sembra nel Signore di averne a vedere i motivi. I nostri cari Visitatori spero avranno illuminato la situazione. Notizie : il nostro caro Don Tanguy ha ormai bisogno di essere sostituito, almeno ad tempus. Il dottore mastica male e pronostica peggio. Ah, se i Superiori mi consigliassero chi mettere al suo posto! È questione vitale e di grande responsabilità... Vi è materiale buono tra i giovani, ma dopo le lavate di capo dei Visitatori come si osa esporlo al fuoco? Eppure, se i Superiori non mi consigliano diversamente, dovrò pur farlo. E allora attendo con fede ma se non ottengo risposta dovrò per forza fare quello che desidererei facessero i Superiori. Circolare ai Salesiani in Giappone / 1938-2-22 / Ricevo da Torino in data 29/1/1938. Sono erette in Ispettorie le attuali Visitatorie e quindi anche quella del Giappone. In attesa di decisioni denitive i Superiori mi pregano di accettare la nomina di Ispettore. Vi prego dunque di sopportarmi ancora un poco con questo titolo, e di aiutarmi, come avete fatto nora, a compiere il mio dovere. Il programma di lavoro non può essere altro che aiutarci fraternamente per essere buoni salesiani. Le mie speciali mansioni mi saranno facilitate dalla vostra collaborazione piena, sincera, caritatevole: ne faccio n d'ora pieno assegnamento. Come primo atto i Superiori mi pregano di radunare subito il Capitolo Ispettoriale per l'elezione del Delegato. In foglio a parte troverete le norme relative. 5 Con decreto 20/12/1937 la Visitatoria San Francesco Saverio del Giappone venne creata Ispettoria e Mons. Cimatti, pur rimanendo Prefetto Apos. fu nominato primo Ispettore. In data 29/1/1938 ricevette la lettera dei Superiori che gli comunicava la nomina. Il giorno 24/2/38 nelle case venne letta la circolare colla quale si dava notizia della nomina a Ispettore, inviata da Lui stesso. Automaticamente Don Cimatti dovrà partecipare al Capitolo Generale insieme con un delegato da eleggersi dai confratelli nel primo Capitolo ispettoriale. 369 17 1938 Chierici salesiani in Giappone / 1938-3-3 / S. Tommaso! È la vostra festa. Come gli della Chiesa e di Don Bosco abbiamo S. Tommaso per Maestro : ricordate le sante Regole nostre... Vorrei scrivere ai singoli, ma spero farlo fra breve, come pure anelo le feste di Pasqua per il piacere di rivedervi et os ad os loqui. Ad ogni modo desumo oggi specialmente per voi il ricordo dalle parole del S. Padre: Labia sacerdotis custodiunt scientiam. I chierici non si debbono contentare di quello che forse poteva bastare in altri tempi, ma devono essere in grado di avere, anzi devono avere di fatto, una cultura generale più vasta e più completa, corrispondente al più alto livello ed alla più ampia estensione che oggi ha raggiunto generalmente parlando la cultura moderna in confronto dei secoli passati. . . È necessaria la virtù e la scienza, è necessaria l'esemplarità ed edicazione, di questo `bonus odor Christi' che il sacerdote deve spargere dappertutto intorno a sé, presso quanti l'avvicinano. S. Tommaso si dipinge in varie forme, ma o sia storia o tradizione (a noi poco importa per il nostro scopo) lo si dipinge e dalla sua vita si deduce in questi principali momenti: - In relazione di intima unione col Crocisso Bene scripsisti de me, Thoma!. Lo studio esige lo sforzo, sacricio: ecco il seriamente della Regola, sulla piattaforma di Lui, perché sacerdos alter Christus. - Sint lumbi vestri cincti. Ricordate l'angelica visione con cui, dopo la tentazione, Tommaso fu circondato di purità. Ed allora era giovane come voi. . . Il nostro Giotto ragura la purità difesa in una fortezza. . . E tale fortezza è la croce e le sue conseguenze. Non per nulla S. Tommaso con un tizzone ardente mette in fuga il demonio tentatore e segna sul muro una croce. - Sul suo petto il sole. Videant opera vestra bona et gloricent Patrem vestrum qui in coeli est. Ricaldone Pietro / 1938-3-15 /, Rettor Maggiore Grazie della sua ultima. La nomina siccome mi ha lasciato tale e quale. e siccome i Superiori conoscono quanto ho domandato, e se così hanno disposto è segno che il Signore vuole così, e così sia. Dopo tutto (me lo sono sentito dire tante volte, e l'ho gridato tante volte) non sbaglio a fare quanto mi dicono. Per la mia venuta avevo già esposto al Sig. Don Candela varie dicoltà. Non già che Don Cimatti sia necessario, anzi! Certo vi sono proprio sul tappeto questioni importanti il bravo Don Tanguy ammalato vari di questi confratelli ammalati un po' materialmente e spiritualmente tanto ristretti di personale che il sottoscritto fa scuola regolare.. Ad ogni modo sono nelle mani dei Superiori: è certo un sacricio grave per tutti, data la situazione in cui ci troviamo. 370 17 1938 Cecchetti Albano / 1938-3-21 /, missionario salesiano in Giappone Per la venuta degli italiani:6 Come principio, ucialmente sono le autorità che devono muoversi e fare quanto credono bene e secondo gli ordini (perché li hanno ricevuti o riceveranno); noi, vediamo di sfruttare l'occasione e mettiamoci in mezzo più che si può... Vengono anche per vedere noi e le cose nostre, quindi in programma bisogna absolute che sia messo il tempo necessario per le visite (Missione, Suore..). Dicilmente verranno a Miyazaki (vero sbaglio di chi ha compilato il programma, ad ogni modo non c'è che farci). Lasciamo fare alla Provvidenza! ... Che fare? Più che salutarli con cordialità salesiana e italiana non saprei davvero. Ad es. riuniti tutti possiamo dire un indirizzo ho intenzione di orire un album illustrante il lavoro in missione secondo l'ora, si potrà orire qualche cosa da bere. D'altro non saprei. . . Noi due possiamo cantare un pezzo. . . Il bravo Arri può tener pronto: Giovinezza, ecc.. A Nagasaki il grammofono fungeva da banda. Ricaldone Pietro / 1938-4-1 /, Rettor Maggiore ...Al momento sto cercando chi possa sostituire il nostro Don Tanguy, Delegato al Capitolo, che penso partirà alla ne del mese. Il sottoscritto (se riesce a racimolare il da vivere per un paio di mesi) vuol ubbidire al suo desiderio (non mio, del Rettor Maggiore) per presenziare alle feste, esercizi, Capitolo. Ci riuscirà? Se il Signore non mi aiuta, no certo. Ad ogni modo ho esposto ai Superiori le mie dicoltà e conto sul loro aiuto. Don Escursel si è quietato c'è sempre Don Rodriguez in agitazione. Mah! Poveri gliuoli, è brava gente: sono ammalati. . . Perché vengano qua, non si capisce davvero. Idem per vari coadiutori. Mah! Mi aiuti il Signore. Preghi preghi preghi che si compia nel povero sottoscritto la volontà di Dio in tutto. Circolare Salesiani / 1938-4-3 / Avrete saputo l'esito della votazione per il vostro Delegato al Capitolo Gen. nella persona del nostro Don Tanguy. La scelta serve provvidenzialmente a lui anche come riposo dopo la recente malattia... Raccomando con tutto cuore quanto si è incominciato a Beppu per l'apostolato infermi, coll'erezione uciale del Segretariato, tenuto dal nostro Don Arri. Il funzionamento è semplicissimo. L'infermo inscritto si propone di orire al Signore i suoi dolori per la conversione e salvezza delle anime. Legame d'unione fra i soci è la lettera mensile che il Segretariato invia a tutti i soci. Per l'iscrizione inviare il nome a Don Arri. È opera che spiritualmente fa un bene immenso; porta con sé nessun aggravio, è raccomandata assai 6 Si tratta della Missione Fascista, venuta come segno di amicizia tra Italia e Giappone comandata da S. E. Paolucci, che ha voluto visitare le opere salesiane. 371 17 1938 dal S. Padre. Vi prego di interessarvene con tutto il cuore, e sarà anche questa una bella forma di apostolato a favore delle anime a noi adate. Cristiani della chiesa di Miyakonojo / 1938-4-6 / A tutti i cristiani di Miyakonojo, In occasione dell'onomastico del vostro Prefetto Apostolico avete voluto orire a lui in modo così gentile i vostri auguri e preghiere: ciò è stato per me un motivo di gioia. Già da molto tempo ho desiderato di vedervi, di parlare con voi, specialmente ho voluto lavorare anche per voi: però per quanto ne cercassi l'occasione disgraziatamente sorsero solamente degli impedimenti, per questo non ho potuto realizzare la mia ardente volontà. Vogliate perdonarmi. Però anche senza venire da voi col corpo, il mio pensiero, la mia povera preghiera, il mio cuore sono sempre vicini a voi. La preghiera del vostro Prefetto Apostolico è perché: a) I cristiani di Miyakonojo abbiano da aumentare. b) I cristiani abbiano da diventare dei perfetti cristiani. c) Che siano fatte discendere sulle famiglie dei cristiani le grazie materiali e spirituali del Signore. . . Il desiderio del vostro Prefetto Apostolico è perché: voi possiate lavorare per i poveri, per i malati e per i ragazzi. . . Prego ogni giorno per voi. Arri Carlo / 1938-4-6 /, missionario salesiano in Giappone Arri carissimo, Riarde sotto il cielo di Beppu (città delle acque termali, chiamate gli Inferni ) una amma ardente ed infocata che allumata dall'Arri e dal Cecchetti e alla santa carità tutta votata ha il suo centro mistico in Gesù. L'opera meschina di chi si noma Cima è buttar acqua e moderar l'ardore dei santi apostoli dell'infernale terra; ma il vostro ardor, il vostro santo amor vince il demon che nell'inferno abima. Grazie Don Carlo, e avanti con calma e fede. 372 17 1938 Manganelli Giulio / 1938-4-14 /chierico, missionario salesiano in Giappone Carissimo Manganelli, Grazie di cuore del tuo augurio. La carta è piccola Ma se tu leggi con fede e amor saprai scoprirvi grandi tesor; L'amor di Dio e di Maria la purità e l'allegria saran per Giulio felicità in vita, in morte . . . e per l'eternità. Marella Paolo / 1938-4-28 /, Delegato Apostolico Grazie delle sue caritatevoli osservazioni e per i miei debiti al Gran Seminario e per quelli col Giornale. Sto studiando la forma per pagarli, cioè trovare i soldi. La Provvidenza sa e mi aiuterà.7 La botta di ieri fu forte, tanto più che è una cosa che sarà nota a non pochi, e quindi va poi a nire non nella persona, ma nella Congregazione. Quando V. E. vede Don Cimatti fare il matto, pensi pure che in testa e in cuore c'è dolore acutissimo. . . e in questi momenti è meglio non parlare; e non parlai né alle giuste osservazioni di P. Arvin, né a quelle di V. E. né a quelle pubbliche. Alcuni buoni amici che conoscono la mia miseria mi hanno aiutato per chiudere il mese. . . ma sono nuovi debiti anche quelli. . . Pel giornale, non vedo altra soluzione che diminuire all'indispensabile il numero delle copie, ne valuto tutte le conseguenze. . . ma non trovo altra soluzione. Si riprenderà con forza quando la Provvidenza invierà i mezzi. Per il Gran Seminario confesso che andai sempre avanti sicuro in coscienza, perché mi era stato detto e assicurato che l'Opera di S. Pietro avrebbe rifuso abundanter le spese con le borse o pensioni; ho capito che non è così. Beati gli altri Vescovi che hanno modo non solo di pagare, ma di averne degli avanzi... Don Cimatti non ha neppure la camera, come Superiore. . . nonostante le insistenze di Roma, ma è meglio così, è meglio così. . . crederanno di più alla realtà della miseria. Come provvedere non so, ma provvederò. . . Potrei vendere me stesso, ma chi mi compra? ... Se riesco (e anche qui sono soldi che vanno) nirò per prendere il Biancamano, e partirei verso il 10 del prossimo mese da Miyazaki. Circolare Salesiani / 1938-5-1 / L'Ordine di recarmi al Capitolo Generale. Mi costa un vero sacricio, ma lo faccio persuaso di compiere la volontà del Signore. A Dio piacendo mi imbarco sul Bancamano 7 Nell'adunanza dei vescovi era stato fatto osservare in pubblico che era in ritardo nel pagare le spese per i chierici che frequentavano il Seminario di Tokyo e per il giornale cattolico. 373 17 1938 in partenza da Shanghai verso il 15 di questo mese, e partirò da Nagasaki verso il dodici. Sarei felice di potervi aiutare in tanti vostri desideri ed interessi in Patria. Vi prego di disporre liberamente per trasmissione di lettere o pacchi o di quanto credete utile per i vostri. Farò una visita alle residenze della Missione prima di partire. I Superiori di Torino inoltre dispongono: 1. Che in sostituzione di Don Tanguy si presti il Sig. Don Bovio. 2. A sostituire Don Cimatti in quanto concerne alla Prefettura Apostolica il Sig. Don Cavoli,. 3. A sostituire Don Cimatti in ciò che concerne l'Ispettoria si presti il Sig. Don Margiaria. A questi confratelli dunque per le rispettive mansioni vi rivolgerete in caso di necessità. Tassinari Clodoveo / 1938-5-22 /, incaricato del Piccolo Seminario di Miyazaki8 Giunto felicemente ad Hong Kong dove tanti mi chiedono di te, di Don Braggion e Bernardi: un saluto cordiale a te e ai singoli tuoi. Sulla nave c'è una magnica cappella, dove conserviamo il SS.mo, quindi ho diviso il mio tempo dalle 4 alle 7 alle 11:30 alle 14 alle 16 alle 18 e 20 per la preghiera, e i vostri cari volti e nomi passano vicino a Lui. Non sono solo e vivo spiritualmente come fossi vicino a ognuno di voi. Deo gratias!... Eccita fuoco e amme per il mese del S. Cuore con visite e SS. Comunioni e che Gesù regni sovrano in ogni cuore. Le compagnie specialmente lavorino e si animino al bene. E continua con calma il tuo dovere. Niente ti turbi. Il Signore ti aiuterà, nelle dicoltà invoca Maria A. e Don Bosco. Prega per me. Ricaldone Pietro / 1938-5-30 /, Rettor Maggiore dei salesiani - Non rida al titolo più o meno poetico. . . sono i suoi gli missionari dell'Oriente, che all'occasione della loro venuta a Torino per il Capitolo Generale trovandosi sul Conte Biancamano durante il lungo viaggio non potevano non parlare delle cose loro, comunicarsi le impressioni sul loro modesto lavoro, sulle dicoltà, sui risultati, su quanto insomma interessa la vita loro. Peccato non fosse presente l'amico Mons. Pasotti del Siam, ma sono convinto sottoscriverà pienamente alle povere idee espresse: anch'egli è a capo di una missione le cui popolazioni partecipano in vario grado alla triade di cui parlo. Aurora orientale 8 Don Cimatti, direttore del Piccolo Seminario, partendo per partecipare al Capitolo Generale della Società Salesiana, aveva lasciato come suo rappresentante al Piccolo Seminario Don Tassinari, giovane sacerdote. Di qui la ragione per cui lo segue in modo particolare. 374 17 1938 Giappone, India, Cina. . . Nomi su cui è necessario fermare l'attenzione. Civiltà formate o in formazione e dotate di vitalità, che sempre più si estrinseca e che forza umana non potrà arrestare e i cui eetti futuri dipendono dalla piega dell'indirizzo attuale. Novecento milioni di anime circa, che cercano il loro assestamento denitivo e delle quali venticinque milioni adate ai Figli di Don Bosco... . ..Quali sono i disegni della Provvidenza sul Giappone, lo sa il Signore. Urge dirigere queste forti energie, queste preziose attività o, dirò meglio, completarle, innestandole a Dio. . . ma piange il cuore pensando e dolorosamente sperimentando, che il Giappone è il paese più povero di missionari. . . ...La Cina, immenso, statico colosso in antico, da anni viene risentendo la crisi che l'ha condotta allo stato attuale. Come verrà stabilizzandosi sotto l'inusso di tante, disparate forze, che la premono in ogni senso? Come risponderà agli intimi impulsi che la spingono a cercare quella forma di assestamento, che le permetterà di attivarsi in pieno, utilizzando le risorse materiali della terra che abita e quelle spirituali che già la distinsero nell'antichità? L'opera di penetrazione dei missionari, suggellata col sangue di tanti martiri (tra cui i nostri indimenticabili Mons. Versiglia e Don Caravario), nonostante le prove del momento, continua tenace, e produrrà i suoi frutti. Quanti, quali, quando? Lo sa il Signore. L'India rapidamente si rinnova, sente di dover mettersi al passo colle altre nazioni; il contatto colla civiltà europea, e più la formazione della coscienza portatale dal Cristianesimo, le suscita formidabili attività, che se potranno a tempo e tutte essere orientate verso i principi cattolici, concluderanno colla felicità nale di queste care anime. ...La religione cattolica in questi paesi si presenta come bella aurora (oh, assai più smagliante delle incomparabili aurore orientali!). . . A quando la netta levata di sole? A quando, o Signore, il perpetuo meriggio vostro? Conclusioni - Il problema missionario alla luce di queste considerazioni diviene realtà concreta, in cui sono in gioco milioni di anime che si destano. . . (il Giappone da tempo lo è, e tutto il mondo lo sa. . . ) e che deve interessare, non solo dal punto di vista della conversione loro, ma anche dal punto di vista sociale mondiale: e tutti debbono interessarsi. Oh! Si dia la mano amica a tutti questi nostri fratelli in Cristo. Coronin-Doriguzzi Anna e Giovanni, benefattori / 1938-6-. . . / Lettera aperta del nonno ai benefattori9 Il fanciullo è pronto nel concepire, ardente e mobile nell'immaginare; la sua memoria conserva i più piccoli particolari senza sforzo, con esattezza scrupolosa; la sua sensibilità rapisce coloro che l'avvicinano. . . ma non pensa né opera con coerenza. . . gli manca lo 9 Questo è uno stralcio di una lettera spedita a questi suoi benefattori. Non ha data, ma deve essere di questo periodo. Sono alcune idee di Don Cimatti sull'educazione del fanciullo. 375 17 1938 spirito pratico. . . violenza ed ostinazione sono i soli frutti della sua debole volontà. . . impulsività e incostanza quelli della sua sensibilità. . . Per guidare il fanciullo nei primi passi nella via della santità occorrono i due perni della rinunzia e generosità. Per insinuare lo spirito di sacricio o di rinuncia curare con saggia disciplina l'educazione della ragione e volontà, formare la coscienza, sviluppare la passione del bene, l'odio del male, riassumere ogni morale pratica nell'unico principio di un Dio da amarsi sopra tutte le cose e in tutte le cose, e nel principio che tutte le cose si devono amare secondo Lui, in Lui e per Lui. . . Il vecchio amico dei vostri gli tratta coi fanciulli da oltre quarant'anni ha seguito e segue lo svolgersi della vita dei numerosi suoi allievi e vi assicura che ha ponderato tutto quanto vi espone sulla base dell'esperienza. Circolare Benefattori d'Italia / 1938-7-. . . / Col chiudersi dell'anno missionario 1937-38, i missionari Salesiani di Don Bosco in Giappone vogliono orire a voi tutti, benefattori ed amici, il modesto risultato del loro lavoro. Vogliono che godiate e speriate con loro, voi generosi ministri della Divina Provvidenza per loro e per le loro opere. Vi assicuriamo preghiere quotidiane per i bisogni materiali vostri e delle vostre famiglie. Fra breve ripartirò per il lontano Giappone e qualora voleste approttare per eventuale invio di lettere o di altri generi ad amici o conoscenti mi metto a vostra disposizione. Richiesto da vari in quali forme potrebbero venire in aiuto alla nostra Missione e alle opere Salesiane in Giappone, rispondo che il povero Prefetto Apostolico di Miyazaki ed Ispettore delle case Salesiane in Giappone accetta qualsiasi cosa. Le missioni hanno bisogno di tutto e di tutti. Ad esempio, potete cooperare, oltre che con la preghiera: a) Con capi di vestiario o biancheria (anche usati) di ogni genere e per ogni sorta di persone. b) Con libri, specialmente di losoa e teologia per il nostro Studentato e seminario. c) Con medaglie rosari ed oggetti di devozione. d) Con materiale di cancelleria, pennini, matite, ecc. e) Con oerte per di Sante Messe (Lire 5) o per di Battesimi e Cresime (Lire 25). f) Con l'adozione annuale di un orfanello-orfanella (Lire 200) o di un seminarista (Lire 300). g) Con borse di studio per il ginnasio (Lire 600) e per il corso losoco-teologico (Lire 1000). h) Con l'adozione di un'aspirante alla Congregazione delle Suore della Carità o alle Figlie di Maria A. (Lire 300), o concorso alla formazione della dote alle Suore Giapponesi (Lire 1000). i) Con l'oerta di indumenti sacri di ogni genere per i novelli sacerdoti e di oggetti per il culto. 376 17 1938 j) Con l'oerta di medicinali, specialmente bende, fasce, garza, cotone ecc. per medicazioni. k) Con oerte libere e con quanto si crede. ...Ricordo a tutti le parole di Don Bosco: Dio ci dice: `date, e vi sarà dato'. Volete delle grazie e cancellare i vostri peccati dall'anima? Fate elemosina. Volete assicurarvi la misericordia di Dio? Fate l'elemosina. Vogliamo assicurarci la felicità eterna del Paradiso? È l'elemosina che ci procura la misericordia e la vita eterna. Castiglioni Alberto / 1938-7-8 /, novizio salesiano in Giappone Grazie della tua che mi dice tutta la tua volenterosità di bene. Bravo! Non allarmarti di quanto constati in te. Per consacrarti al Signore non si tratta di non aver difetti, si tratta di aver voglia ecace di correggersi. Capito? Il mantenere costante questa volontà ogni giorno, il raorzarla per riuscire nell'impresa, ed ogni giorno fare qualche cosa amando il Signore e il prossimo: ecco la legge della perfezione, e questo vuole il Signore. Allegro e laborioso. Preghiamo ad invicem. Ho passato il tuo desiderio a Maria A. e a Don Bosco. Crevacore Alfonso / 1938-7-8 / Grazie della tua bella lettera. Ho capito tutto e, secondo il tuo desiderio, ho deposto tutto ai piedi di Maria A. e di Don Bosco. Continua colla buona volontà e non temere di nulla. Il Signore ti aiuterà. Ricorda quanto ti dissi: CONTRARIA CONTRARIIS CURANTUR. Ad ogni atto in pensieri, parole e opere difettosi sostituisci un pensiero, una parola, un atto contrario vedrai progressi mirabili. Bovio Felice / 1938-7-8 /, missionario in Giappone, maestro dei novizi Finito il Capitolo sono un po' più libero. Sono in arretrato. . . tanto più che fui assalito negli ultimi giorni da forti dolori di ventre. . . Motivo il freddo. Si fu a Cumiana e si fece il matto. . . come a quei tempi. . . mi hanno fatto cantare. . . anche il vecchio sergente . . . Al ritorno coi capitolari devo aver preso freddo ed ora la sconto. . . ma passerà. Mah! Siamo vecchi. Per i novizi fa' come hai visto che han fatto con te. L'importante è: 1. regolarità nelle pratiche di pietà e osservanza delle Regole; 2. che capiscano bene gli obblighi cui vanno incontro condenza nei rendiconti; 3. per i voti ti servono ottimamente le circolari dei Superiori. Niente paura. 377 17 1938 Le osservazioni che fai in calce alle lettere, sono ottime. Il bravo M. è un tipo che farà bene se incontrerà chi lo capisce. Bisogna esaurirlo nel lavoro ed insisti con lui che il mondo e gli uomini sono come sono, non sempre come dovrebbero essere e che sempre pratichi lui quanto trova di meno perfetto negli altri. Larghezza di cuore e di vedute. . . se no (diglielo chiaro) riuscirà pesante a sé e agli altri e aumenterà il numero degli incontentabili e critici che popolano il mondo. . . Tassinari Clodoveo / 1938-7-9 /, incaricato del Piccolo Seminario di Miyazaki Grazie delle notizie buone e meno buone, umanamente parlando, perché tutto è buono quando lo consideriamo alla luce della fede. Per te: cerca di fare quel che sai e puoi. Fatti santo coi mezzi che ti dà ogni giorno Lui, e come vuole Lui, non come vuoi tu. Ad es. è una settimana che ho mal di pancia e non posso fare né materialmente, né spiritualmente come vorrei. Lui vuole così. . . e così sia. Applica a te. Oh, se facendo quel che possiamo e sappiamo, ci lasciamo guidare da Lui! . . . Per me, tento di pregar per voi ogni giorno e più volte. . . ora che ho i vostri volti. La tranquillità e calma è frutto della tua obbedienza. Temi solo il peccato: ma in un certo senso, neppure quello, combattilo ad ogni costo. Bravi confratelli! No, no: non temano di lavorare. Don Bosco ci vuole così; se no, siamo salesiani all'acqua di rose; solo si lavori con ordine, secondo obbedienza e secondo le forze. Spero fare visita (quando?) ai tuoi. Ricaldone Pietro / 1938-8-3 /, Rettor Maggiore - Dopo i convenevoli d'uso, accolto paternamente dal S. Padre esposi lo stato generale della Missione e dell'opera nostra in Giappone. Parendomi di aver già parlato a sucienza, si degnò di aggiungere: E non mi dice che Lei raccoglie anche piante, che fa della musica e suona il piano in concerti di propaganda e che già avete istituito e dato impulso al Seminario indigeno e a una Congregazione religiosa indigena femminile? Bravi, bravi. . . Questi mezzi indiretti di apostolato sono ecacissimi ed al più delle volte assai più ecaci dei mezzi diretti!. Mi parve giunto il momento di presentargli copia di un mio modesto catalogo di piante, che si degnò di sfogliare, e poi il volume del nostro Don Marega (KOJIKI = cose scritte antiche), edito dal Laterza, per l'interessamento dell'Associazione di cultura giapponese e del Ministero degli aari esteri (che pagarono le spese dell'edizione) e una copia del medesimo in Giapponese (ediz. xilografata di gran valore), che sfogliò qua e là e gradì asUdienza privata dal S. Padre Ore 11,30 378 17 1938 sai, inviando incoraggiamenti e benedizione speciale all'autore e assicurando che avrebbe fatto collocare il medesimo in un posto d'onore della sua cara biblioteca vaticana.10 Poi con un senso di accoramento proseguì: Caro Don Cimatti, non si studia più, non si studia più. Al giorno d'oggi si dà grande importanza all'atletismo, poco alla mente e al cuore. Purché si facciano gambe e braccia grosse; all'educazione si dà poca importanza, illudendosi che questo sia il tutto per l'educazione della gioventù. E queste cose le ho dette anche a Mussolini e che l'atletismo non basta, e che nché la Grecia seppe fare della buona ginnastica, euritmia di corpo e spirito fu grande, ma quando pensò solo alle gambe e alle braccia decadde. Gli dissi tutto questo, ma mi aveva l'aria di non capire nulla di quello che dicevo. È proprio il caso di ricordare Orazio, che benché pagano ha detto anche qualche cosa di vero: `Fortes creantur fortibus et bonis I forti si creano con gente forte e buona' (Carm. IV, 4,28). Gli domandai poi ricordi per i componenti i gruppi delle nostre attività: Seminario, Salesiani, Opere di carità. Ai seminaristi dica che il Papa li benedice con benedizione di predilezione per due, anzi per tre motivi. Primo: perché seminaristi ed è chiaro. Secondo: perché giovani, speranze dell'avvenire. Terzo: perché giapponesi, e lo dica loro, perché giapponesi. Ho una grande speranza per l'avvenire della conversione di questo gran popolo che così solide fondamenta ebbe in passato nella fede cattolica. E ai Salesiani cosa dirò? Ai Salesiani che lavorino colla laboriosità e nello spirito di Don Bosco. Oh, come godo di essere stato io a rivelare a voi suoi gli parte dell'intimità della sua vita! Quando mi trovai con Lui, mi disse: veramente la mia vocazione era quella di diventare scrittore, pubblicista. E mi esponeva, tra l'altro, le sue idee sulla pubblicazione di una grande storia della Chiesa. Che avesse come centro di riferimento il Papa! osai completare io. Naturalmente! Ma ne fui distolto mi diceva, nella sua modestia dall'impreparazione mentale a tanto lavoro, ed allora mi buttai del tutto a lavorare per il mio grande amore, per la gioventù! Dissi a Don Bosco: Mi pare che Don Bosco sia più che preparato a questo genere di lavori. Conosco un libro in cui Don Bosco dimostra solida preparazione mentale a questo ed altri generi di lavori. E quale? Il suo libro della storia d'Italia. Modestamente deviò il discorso. Povero Don Bosco! Come aveva veduto bene nel mio avvenire!. E alle suore della nuova congregazione che nel prossimo settembre emetteranno i voti? Dica loro che siano persuase che la carità è via alla verità e che in un certo senso, quando cioè si conosce la verità delle miserie materiali e spirituali degli uomini, non c'è 10 Il libro è il Kojiki , il più antico scritto giapponese, circa la mitologia ecc. Ne abbiamo copia nel Cimatti Museum di Tokyo, annotato dall'autore stesso. Dice che ne furono stampate solo 300 copie. Non è facile a trovarsi. È una prova di come conoscesse bene il giapponese anche nella forma antica. Pochissimi ci riescono. 379 17 1938 che buttarsi dalla parte della carità per soccorrerli. Benedico quanti lavorano in questo campo delle benedizioni più elette. So poi che Lei fa degli erbari. Desidero che ora cominci anche un'altra collezione, la collezione cioè del medagliere del Papa e voglio essere io a portare il primo contributo. Porti dunque ai suoi seminaristi due medaglie (d'argento e di bronzo dorato) coniate a ricordo del nostro ateneo e nel centenario delle feste di S. Carlo.11 Così dicendo si alzò lentamente, andò ad un altro tavolo da cui prese le medaglie, aprì Lui stesso le scatole e me le faceva osservare leggendo la scritta. - Ultime benedizioni e saluti paterni. Papa Pio XI / 1938-8-26 / Beatissimo Padre,12 L'umile scrivente, Prefetto Apostolico di Miyazaki (Giappone) prova ancora le consolazioni ineabili esperimentate nell'udienza privata, recentemente concessagli dalla S.V. Ne ringrazia il Signore e la S.V. Prostrato ai piedi della S.V., mentre ridomanda per sé e per le sue opere l'Apostolica benedizione, trovandosi in urgenti necessità, acuite dalla guerra attuale, e nell'impossibilità assoluta di farvi fronte, implora dalla S.V. una carità straordinaria. Sarebbe destinata a: 1. formare la dote iniziale per la nascente Congregazione indigena Suore giapponesi della Carità di cui V.S. stessa ebbe ad intrattenermi nell'indimenticabile udienza; 2. formare un po' di dote, richiesta dalle leggi giapponesi, per la legalizzazione della tipograa Don Bosco di Tokyo, ed in genere per le opere della stampa, dipendenti da questa Prefettura Apostolica. Si degni la S.V. di ascoltare l'umile supplica, che questo povero glio di D. Bosco le presenta per le mani del S. D. Bosco, così caro al cuore paterno della S.V., mentre prostrato ai piedi della S.V. imploro per me e per i miei l'apostolica benedizione. Della S.V. Umilissimo glio Sac. Vincenzo Cimatti, salesiano Prefetto Apostolico Miyazaki (Giappone)13 11 12 13 Le medaglie si trovano nel Cimatti Museum di Tokyo, insieme con una medaglia della canonizzazione di Don Bosco. Scritto e rma autografa. Vi è allegata un lettera in latino rmata dai seminaristi e da Mons. Cimatti Rettore del Seminario e Pref. Apost. 380 17 1938 Tassinari Vasco / 1938-9-1 /, fratello di Don Clodoveo missionario in Giappone L'uomo propone e Dio dispone. Ridi con me. . . dovevo il 25 essere ad Arona. . . ma siccome vogliono un Vescovo (pensavano i galloni) mi hanno dispensato.14 Dunque a meno che tu ed io non facciamo la parte. . . come dire?. . . della banderuola. . . Mi libero il 24 sera e il 25. Non so se da Treviglio sia facile andare a S. Felice, nel qual caso... Oh! É chiaro che non porto i fronzoli. Cavatevelo dalla testa. E prega per me. Berruti Pietro / 1938-9-2 /, Vicario del Rettor Maggiore Ho fatto il mio esercizio di buona morte e se dovessi morire, è bene rilasci per iscritto quanto in pratica i Visitatori sanno: - Dirle che fui contento o sono contento del come furono e sono trattate le cose giapponesi a Lei note, non è conforme in pratica a verità: ma spero sia contento il Signore. - Lei sa che i Superiori hanno fatto forti osservazioni e in Capitolo (regol. Missioni) e al sottoscritto personalmente per la condizione in cui si vengono a trovare i confratelli in missione o nelle case a Tokyo e quello che è per me dolorosissimo si attribuiscono a questo stato di cose i casi di confratelli che ritornarono. Non ho personale. Lei sa quello che mi può dare. . . Quid faciam? Chiudiamo altre case? Per me chiudo anche tutto, ma poi? Con quanto mi dà (ottimo) non concludo nulla per lo scopo. - Non ho mezzi per mantenere il personale in formazione. Posso rinviare teologi, loso in Italia? Così, i confratelli incaricati non si sentono di andare avanti. E le nostre dicoltà nanziarie sono note un po' a tutti in Giappone e non è edicante. - E questo poi per me è chiarissimo e desidero ancora una volta dirlo ai Superiori: Non ammazzatemi con dignità. Fu già uno sbaglio madornale l'avermi messo nella posizione in cui sono. Desidero lavorare e morire da Salesiano. Chiaro! Barbaro Federico / 1938-9-23 / studente di teologia Grazie del letterone e delle belle notizie che mi dai. . . poco di te (mah, tanto sei lo stesso!). . . e molto degli altri. Ad ogni modo mi parli di lettere zoologiche, di insulti, fatti specialmente a te. . . Chissà che cosa devo aver scritto. . . Prono ai tuoi pié domando perdono dei miei passati errori... A proposito quanti qua e là ti conoscono, mi dicono: E Barbaro? e fanno subito il gesto di un aare grosso. . . Oh, sta bene! Sta bene e secondo i casi dico delle tue lodi, come le ho sentite con intimo piacere dal P. Arvin sull'esame di morale ed ora penserai 14 Lo raccontava ridendo. Era Monsignore, Prefetto Apostolico. Quando l'hanno visto così dimesso come usava essere senza insegne, l'hanno riutato. 381 17 1938 ancora con maggior piacere a quelle che Don Cimatti dice di te, e dirà di te ai tuoi che spero di vedere presto. Grazie di quello che hai fatto per il buon Don Dupont, che mi saluterai di cuore, unitamente alla veneranda comunità teologica iniziando dal primo corso (le matricole) passando al secondo (ben rappresentato dall'amplitudine tua), al terzo (li vedo uno per uno. . . andate là, piccinini miei! Che andate bene) e nendo con Dal Fior, prossimo futuro alter Christus. Godo che regni la povertà, nostra donna e signora e nostra ricchezza. Segui la tua strada con fede, amore e costanza e allegria santa. Continua a pregare anché in me si compia integralmente la volontà di Dio. Crevacore Alfonso / 1938-9-23 /, novizio salesiano in Giappone15 Ricevo la tua e rispondo subito. Ho capito tutto, e non sarebbe dicile metterti in pace se ti fossi vicino: ma hai il tuo direttore ed il confessore: non temere. Ed ora ascoltami bene. - Il Signore ha bisogno di trovare in te uno rotto [= pronto] a ogni sorta di sacrici ed ecco che permette che anche provi urti, da parte dei superiori e compagni, ruvidezze di tratto o di parole et similia. In questi casi di' così: Bonum mihi Domine quia humiliasti me. - Non sei tu che sei venuto alla Missione, ti hanno mandato i Superiori, il Signore. Dunque nelle dicoltà di cui mi parli, dì' così: Signore non mi sono messo io in questa posizione. Aiutami. La via in cui ti trovi è la vera; lascia ogni altro pensiero. - Che senta quello che senti, è naturale, e bisogna che passi anche tu per questa via, per cui passano tutti gli uomini. Sentire non è neppure ombra di male; sentire non è acconsentire. Alla tua età è necessario che senta questo, come l'hanno sentito i tuoi Superiori e lo sentono tutti i tuoi compagni. Dunque assicurati che non c'è nulla di male. - Che veda quello che vedi e altro che dovrai vedere non è l'ombra di male. Vedere non è guardare. Il Signore ci ha dato gli occhi per vedere, e l'intelligenza e volontà per guardare: dirigi al bene e non temere di nulla. D'altra parte quanto vedi in te o negli altri è opera di Dio e non c'entra per nulla il male. Ipse fecit nos. Vedendo qualche cosa che può disturbarti di' così: Tu, o Signore, hai fatto le cose bene, salva quelle anime e l'anima mia. - Dunque sereno e tranquillo, sta' mordicus alla vita comune e alle ordinarie pratiche di pietà. Non renderti dicile la vita. Ubbidisci a quanto ti dico e a suo tempo capirai. Fiducia in Maria e Don Bosco. Faccio le tue parti presso Maria A. e Don Bosco e le ho 15 Annota don Crevacore:: La lettera dell'Ispettore in un momento in cui si trovava occupatissimo in Italia al suo suddito, giovanotto di 22 anni, studente del secondo anno di permanenza in Giappone è un capolavoro di comprensione e di sapienza nella guida specie dei giovani . 382 17 1938 fatte verso i tuoi santi genitori con vero aetto di cui fui capace. Ti abbraccio e benedico. Sta' allegro e non pensare a tante cose. Valentini Eugenio / 1938-. . . -. . . /, professore allo studentato teologico della Crocetta Grazie della tua... Vuoi una norma che ti lascerà tranquillo in vita e in morte? ... Nelle amicizie, via!, deve rimanere l'umano anche quando sono sante (non vorrei dirla troppo grossa. . . ma a voi teologi. . . ). Non erano così anche le amicizie di Gesù? non piangeva, non accarezzava i fanciulli ecc. ecc.? Oh Gesù, non ci proibisce. . . se no, non si è uomini. . . E quando non avremo più la materia, avremo le consolazioni dello spirito. Si può in questo mondo errare anche nelle manifestazioni dello spirito? E come no? Come in quelle del corpo. Dunque regola: rettitudine e rendere migliore l'amico, certo, rendendo migliori anche noi. Perché privarci di questo mezzo? Mi pare che S. Francesco e don Bosco direbbero così. Tassinari Clodoveo / 1938-9-27 /, direttore del Piccolo Seminario di Miyazaki Ho potuto nalmente con gran consolazione del mio cuore andare a S. Felice e ti faccio le mie congratulazioni per tutto. Bella cittadina, buona e ardente di spirito cattolico. Musica in chiesa e fuori (banda) perfetta: vivo contrasto colla tua poca musicalità, non sembri da questo lato un Sanfeliciano. Ad ogni modo ho goduto la bellissima festa... ... Mi dici di portare: - Preti . . . aare dei superiori. . . ma mi pare che bisognerà cercare di fare il possibile per aggiustarci noi meno male che si può. - Soldi . . . aare della Provvidenza. Lavoro, preghiera e povertà. - Buon polso . . . aare mio, ed è il più dicile per me per tanti motivi, anche perché ipse fecit nos et non ipsi nos. Mi conosci, e purtroppo non posso dare quello che non ho, è una roba che vedo così chiaro, e la vedete anche voi, e non riesco. Ci sarà l'Ispettore? Sono oscuro completamente dei disegni dei Superiori e più di quelli di Dio; per me è da molto che mi sono buttato come bambino e quel che si riesce a fare è opera sua, il lavoro e l'attività è vostra; gli spropositi, è chiarissimo, sono miei, e ne avete veduto e vedete i risultati. Ma sta' tranquillo: il Signore provvederà presto e bene. Ministro degli Aari Esteri / 1938-9-28 /, per udienza dal Duce Eccellenza, Ringrazio vivamente l'E.V. della bontà con cui fui accolto stamane e degli schiarimenti avuti in merito alla domanda di udienza al Duce.16 Comprendo le gravi dicoltà del momento, ma non ho perduto la speranza di essere esaudito a tempo opportuno. Fui 16 La domanda di udienza era stata inoltrata il 17 settembre. 383 Don Cimatti vi scrisse rievocazione 17 1938 consigliato a rivolgermi a V.E. e da S.E. Paolucci de' Calboli Barone, che ebbi occasione di conoscere in Estremo Oriente, e dal nostro Procuratore Don Tomasetti, e la domanda fu inotrata da Mº. Rubino. Mi interesserebbe assai la visita e per rivedere dopo 44 anni il Mussolini allievo del Collegio di Faenza (e me l'auguro prima di morire) e per trattare di problemi che interessano la fondazione di opere salesiane in Giappone e Manciuria, coordinate nella recente visita della Missione Nazionale Fascista in Giappone e Manciuria, e che in genere interessano lo sviluppo delle missioni cattoliche italiane in Estremo Oriente. Il mio recapito in Roma è come sopra o presso la Procura Salesiana Vicolo della Minerva presso Don Tomasetti. A Torino Salesiani Via Cottolengo 32 Col più profondo ossequio dell'E.V. obbligatissimo Don Vincenzo Cimatti salesiano Prefetto Apostolico di Miyazaki (Giappone) e Ispettore Salesiano a Tokyo Circolare Salesiani / 1938-9-29 Ho sott'occhi i vostri rendiconti amministrativi e quelli dei vostri superiori ai Superiori Maggiori. Anche quest'anno, grazie a Dio e alla vostra attività, si è potuto compiere un po' di bene, ed a nome dei Superiori tutti il più sentito ringraziamento e l'esortazione di voler sempre più e sempre meglio lavorare nello spirito e nelle opere di Don Bosco. La S. Sede ha molto ducia nel lavoro salesiano in Giappone, specialmente quando potrà svolgersi in pieno nei grandi centri. Ho buone notizie di tutti voi. Le osservazioni che vi fanno i vostri superiori, sono per migliorare, correggere il naturale carattere, le conoscete: fate di mettere in pratica i consigli che vi danno. Voi cari chierici e coadiutori del noviziato, studentato e tirocinio, preparatevi coscienziosamente colla preghiera, collo studio e col lasciarvi guidare in tutto dai vostri Superiori. E quanti altri siano in Giappone sforziamoci di lavorare nell'osservanza esatta della nostra Regola e regolamento, secondo le direttive concordate dai Visitatori. Cerchiamo di non dimenticare quanto ci fu detto allora (avete alla mano il resoconto delle adunanze) specialmente sulla regolarità dell'esercizio della buona morte, sul ricevere il rendiconto dei confratelli e sul tenere ai confratelli le conferenze prescritte. Edichiamoci col vicendevole buon esempio e colla carità, compatendoci, aiutandoci in tutte le forme possibili. dolcissima delgi anni della nostra fanciullezza . L'udienza non fu realizzata. Questa lettera con gli annessi fu travata nell'Archivio di Stato a Roma tra i documenti riguardanti il Giappone. 384 17 1938 Ricaldone Pietro / 1938-10-2 /, Rettor Maggiore Qui in Italia tutto è bello, più o meno grandioso e comodo, specie nelle case di formazione e case missionarie. Penso con nostalgia alla nostra miseria al riguardo e temo che tali cose (comodità impensabili altrove anche solo in Italia, con tutta questa polverizzazione di studi, ecc.) inuiscano sulla formazione salesiana allo spirito di lavoro e sacricio, e di adattamento del personale ad ogni casa. Sono pensieri. . . Ormai sono fossilizzato all'Estremo Oriente e non posso più giudicare dell'Occidente... ...Il Sig. Don Berruti mi assicura con tante belle aermazioni ma penso che saremo allo statu quo per i problemi vitali che i Superiori conoscono, e di cui non vedo neppur l'accenno alla soluzione od avviamento alla soluzione...E allora? Fiat voluntas Dei. Per me sento in cuore una voce continua che mi dice che non partirò; e davvero, che si va a fare in queste condizioni? Ripetere errori, inutili soerenze per i confratelli et similia. Amat.mo Sig. Don Ricaldone, preghi per me: mi pare di essere pronto a tutto se il Signore mi vuole, eccomi! Se i Superiori mi vogliono altrove, eccomi. Se mi rimandano in Giappone e se le cose devono rimanere così come sono, che cosa si fa qui? Oppure supplico di non muovermi nché non siano risolte? Ado al suo cuore di Padre tutto questo stato di cose et at voluntas Dei. Circolare Salesiani / 1938-10-10 / Potete comprendere il desiderio vivissimo del ritorno, che prevedo non poter essere per le care solennità dell'Immacolata e del S. Natale, ed è perciò che, volendo essere con ognuno di voi in queste occasioni, desidero ardentemente inviarvi queste povere attestazioni di aetto e di preghiera riconoscente. Grazie per quanto avete fatto e fate, a voi, cari missionari e confratelli operanti in missione e nelle opere nostre. Ho sentito ovunque, tanto nelle alte sfere ecclesiastiche che in quelle della nostra Congregazione, i più lusinghieri ed incondizionati elogi di voi. Procuriamo di esserne degni sempre... Prego per tutti mane, meridie et vespere, e son sempre in mezzo a voi, vicino ad ognuno di voi. Il ritardo del ritorno è causato dal fatto che vorrei vedere assestate in modo denitivo tutte le nostre questioni (e non sono poche): vi debbo confessare che Roma e Torino sono eterne. Pregate e sostenetemi colle vostre preghiere; vado peregrinando anche qua e là, visitando benefattori, i vostri parenti ed amici, pulsando ad ostia, cercando di stringere relazioni ecaci, e suscitando sempre migliori e più forti simpatie per la nostra cara missione ed opera salesiana in Giappone. Continuate a pregare, e colla santità della vita rendiamoci degni dei beneci del Signore. I Superiori non possono concedermi il personale suciente ai nostri bisogni. Occorre insomma persuaderci che bisogna che facciamo tela col lo che abbiamo, quindi al lavoro intorno al nostro personale nelle case di formazione, al lavoro per suscitare buone 385 17 1938 vocazioni indigene: è per noi questione di vita e di morte; non sembri strano se invoco dai singoli miei missionari e confratelli...la forte cooperazione e solidarietà di pensiero e di consiglio e di opera in una santa autarchia (è ormai la parola di moda)17 anche della nostra missione e della nostra Congregazione in Giappone. Vi domando tale cooperazione in ogni campo: nel campo spirituale col lavoro di tutti per la ricerca e cura delle vocazioni ; nel campo materiale colla benintesa economia, col valorizzare le piccole industrie locali casalinghe in modo da farle frutticare; col sospendere o tramandare lavori non necessari, e con una buona propaganda all'estero per parte di tutti verso le famiglie, benefattori e amici. L'incidente cinese fa risentire anche il suo contraccolpo; una ragione di più per sobbarcarci ai sacrici per compiere in tutto il nostro dovere. Mettiamoci risolutamente per questa strada; uniamoci la preghiera, l'esatta osservanza delle regole, e state sicuri che la Provvidenza ci aiuterà. Tassinari Clodoveo / 1938-10-22 /, direttore del Piccolo Seminario di Miyazaki Non so quale frase abbia fatto capire che mi preoccupo del Seminario. Oh, no. So, sento e vedo che il Signore vi guida e quindi sto tranquillo; d'altronde sarei ben ridicolo di guidarvi stando a Torino. . . Procura tu di stare calmo. . . ...Poi a che devo pensare? A pregare e cercare per voi. . . Via! Mi è più facile che essere a Miyazaki e. . . non vorrei abituarmici troppo. . . Mah! Il Signore sa e vede. Se riesco a prendere navi giapponesi o il 20 nov. e 4 dic. si parte. . . Vedremo. . . ma anche tornando, tu lo sai, non do ombra a nessuno, e tanto meno a te. . . al massimo posso darti dei pugni. . . ...Clodoveo mio, mi fai la predica sui se, ma . . . che vuoi? Sono abituato così, e non posso neppur concepire un'idea, senza che vi sia la condizionale che subito assale. . . É vecchia abitudine, e non me ne voglio spogliare. Sta' tranquillo dunque e perdona alla mia vecchia abitudine. Desidero solo fare la volontà di Dio, ecco tutto. ...I tuoi sogni saranno la rivelazione di Don Cimatti intimo (. . . mi sogni giovane. . . e tutti me lo dicono. . . e mi par di esserlo). . . ma la barba è sempre quella. Desirello Agostino / 1938-10-. . . /, Direttore dello studentato di Nave Nella mia breve visita a Nave mi si fece dall'Ispettore la proposta di musicare l'inno dello Studentato. L'ispettore fece le parole, che sono assai belle. D. Cim. fece la musica non meno bella ispirandosi alle parole. Quindi la Nave mistica va cantata pensando di essere in barca. - Inizialmente bassi e tenori secondi a bocca chiusa o con gli oh! oppure ah! caratteristici dei pescatori danno il tono peschereccio. 17 In Italia, sotto le sanzioni economiche a causa della guerra in Etiopia, era parola di moda. 386 17 1938 - Sia cantato con slancio e abbandono alla melodia il brano O mistica nave, non in fretta per carità! I bassi ben legati facciano l'accompagnamento (come violoncelli). Non è dicile. A tutti gli abitanti di Nave l'augurio che diventi pratico quanto è detto nella poesia. Caro Desirello, grazie della tua carità. Prega e fa' dire in compenso ai cantori un'Ave per me. Barbaro Federico / 1938-11-14 / Sono in quel di Udine e non dico altro. . . Riferirò. . . Ci avviciniamo alla partenza, se Dio vuole. Per il bazzicare pel Vaticano o per i Ministeri, sta' tranquillo per la mia vocazione: quei là ci tengono troppo alla loro, e il povero Don Cimatti alla sua. Per i fronzoli et similia, per me, non ci vuol proprio che entrare in quegli ambienti, per allontanarmene sempre di più: sta' tranquillo. So che tal Federico ci terrebbe. . . Quanto alle notizie di casa sta' tranquillo il mondo si lamenta de materialibus mentre dovrebbe pensare allo spirito. Il Signore dirige e sa, e quindi sta' tranquillo anche per i tuoi. Non mi meraviglia la disputa con Don Margiaria e la susseguente lettera pastorale: tu, abituato alla dialettica, e a non prendere gli uomini come sono, e a voler far sapere al mondo che ci sei anche tu, et similia (guai se continuassi!) non potevi far diverso. Abituati a saper subito valutare: a) il risultato delle cose b) a capire che due ammiferi bruciano più di uno c) e a studiare S. Francesco di Sales apologista: questo sì; tutto il resto, serve a nulla. Anche questo è un lato del mio (sic) sistema losoco scettico-agnostico e viceversa da te non ancora capito, e che suona in questo capo così: Scientia inat, meglio un'oncia di miele che un barile di aceto ama nesciri (oh, s. Don Ubaldi e Don Colombo) e pro nihilo reputari. Un abbraccio, un pugno, una preghiera vicendevole. Governo Italiano - Ministero degli Esteri / 1938-11-23 / Debbo un ringraziamento alle autorità consolari e specialmente a S. E. Auriti, R. Amb. a Tokyo e a tutto il personale dell'Ambasciata che ci è largo di consigli. La missione nazionale Fascista che nel marzo scorso visitò il Giappone constatò il lavoro compiuto ed espose in apposita relazione le sue impressioni, che penso pervenute a cotesto Ministero. A tutt'oggi la Missione e l'Opera salesiana non ha ricevuto dal R. Governo elargizioni speciali sse e periodiche. Qualche elargizione straordinaria a titolo di incoraggiamento o di elemosina in momenti dolorosissimi economici l'invio saltuario di materiale scolastico 387 17 1938 o di libri. Per noi che abbiamo bisogno di tutto e di tutti fu anche questa una orita carità di cui ringrazio sentitamente. ... Raccomando poi alla carità del R. Governo la nostra Scuola di formazione Liceo e Studentato teologico per il personale che deve sostenere le opere. Abbiamo bisogno di materiale scolastico (cancelleria, ecc.) o libri. Lo studio della lingua italiana per i nostri allievi giapponesi poi necessita di libri iniziali per l'apprendimento della medesima. Mi si assicurò a Tokyo che il R. Ambasciatore fece richiesta per la Biblioteca del nostro Studentato dell'Enciclopedia del Treccani; sarebbe certo un dono graditissimo ed utilissimo per la nostra Biblioteca.18 Le Opere di carità per l'Infanzia abbandonata del nostro Ospizio di Miyazaki e per quello di Beppu tenuto dalle Figlie di Maria A. e che suscitò tanta ammirazione nei componenti della Missione nazionale hanno pure bisogno urgente della carità che domando con insistenza. Diario personale di Don Cimatti / 1938-12-... / In Italia il Superiore nei limiti del possibile ha avvicinato persone, autorità della Società, e facendo circa 150 conferenze19 con materiale gentilmente concesso dal Governo giapponese (lm, opuscoli ecc.) raorzò nelle Case salesiane e in molti amici e ammiratori i legami di simpatia per la missione e le opere nostre in Giappone e speriamo di vederne i frutti sempre più copiosi materiali e spirituali, perché si fece attiva propaganda spirituale con richiesta di preghiere e sacrici per la salvezza di queste care anime. Tassinari Vasco / 1938-12-2 /, fratello di Don Clodoveo missionario in Giappone Se non muoio parto il 7 c. m., ma ti assicuro il ricordo continuo, anche perché se Dio vorrà, ormai sei mia appartenenza, o meglio (vedi come sono stato orgoglioso?) sei appartenenza di Gesù per il Giappone. So che studi un po' di giapponese col mio buon Giovanni: ne quid nimis, mi raccomando: prima e soprattutto, buon prete. Ricorda! Ego ipse Jesus! Tu Vasco, hai testa e cuore per capire questo, mi pare di averti letto bene dentro dunque devi riuscirci, e se non riesci a questo sarai sempre un prete di ricotta o di burro, buone cose a mangiarsi ma non per costruire: ed invece tu hai bisogno di costruire in te, se vuoi costruire gli altri. Buon Anno e buon Natale e buona Immacolata, date magniche per rinnovarci. Allegro, Vasco. . . e non decifrare la mia scrittura, ché ti direbbe (specie colla penna che adopero) troppe brutte cose di me, ma che non ti dirà certo tutte le mie miserie... Davvero che ho lasciato un bel pezzo di cuore a Monteortone! Prega per me, e farò le tue parti presso Clodoveo, se ci arrivo. 18 19 Questa Enciclopedia fu veramente regalata, e si trova ancora nella biblioteca dello studentato di Chofu. Evidentemente, le conferenze di Don Cimatti erano sempre accompagnate da musica e canti. 388 17 1938 Berruti Pietro / 1938-12-19 /, Vicario del Rettor Maggiore Come promisi eccole alcune idee... - Capisco tutte le ragioni che mi portano i Superiori, ma (permetta) è letale alla formazione dei futuri missionari l'essere educati in certe case missionarie, così come sono costruite. . . Lei ha compreso. . . ma so già che cosa mi risponderebbe. . . Ad ogni modo il povero Don Cimatti la vede così. Certo che molte nostre case (anche missionarie) non mi paiono di poveri. . . e Lei sa che tanti, vedendo questo dicono (perché non sanno i veri motivi) che siamo ricchi e. . . e alienano altri. Ed i poveri missionari che hanno veduto, dicono: Qui tutto. . . e noi. . . . Per me ho lodato e benedetto Iddio, ma più che invidia (sia pur santa), non vi è risultato: pur non invidiando, anzi deplorando tale stato di cose. Che stranezza, vero? Così comprende meglio la mia testa e sa con chi ha da fare. Con certe spese inutili viste nelle case, in missione si costruirebbero case e chiese. - I missionari insistono a che, come i Superiori sussidiano le case missionarie, vogliano sussidiare le case missionarie delle Missioni... - Se il Signore mi conserva spero di non tornare più almeno per un decennio. È per me così umiliante essere considerato in un rango diverso dai miei confratelli, che vedono i frequenti ritorni (più o meno utili) del Superiore. Già lo dissi chiaramente: Stringi, stringi. . . per il motivo per cui mi avevano chiamato. . . cioè regolarizzazione delle cose nostre, Prefettura e Ispettoria, Maestro dei Novizi e personale dopo la visita mi si era fatto sperare perno che mi avrebbero tolto dalla Prefettura. . . Mah! Va a credere al mondo! siamo come prima. . . . Ai confratelli (che pur saranno contenti, perché il gatto lascia ballare) non fa certo del bene. - Come insegnanti santichino la scuola vi è troppa preoccupazione per gli esami (al massimo si stringano i freni in funzione dell'esame all'ultimo trimestre), in vari vi è la mania delle lezioni cattedratiche, che nessuno capisce o pochi eletti credono di capire. - Maestri e assistenti conoscano i nostri regolamenti (specie quello scritto da Don Bosco per i soci e per gli altri allievi). L'estratto nelle Costituzioni ne rappresenta lo spirito, ma non è quello su cui si è formato la Congregazione. Bisogna che tale regolamento entri così com'è dappertutto e sia assimilato da tutti. Perdoni! Mi erigo a maestro, mentre ho tanto bisogno d'imparare: ma che vuole? Certi bocconi non vanno giù e. . . bisogna (pardon) emetterli. Mi stali e preghi per me e perdoni lo stile. . . Ricaldone Pietro / 1938-12-24 /, Rettor Maggiore Natale! Permetta che passi alcuni istanti con Lei, alla vigilia di questo bel giorno. Non ebbi il piacere di salutarla alla partenza. . . ma è stato meglio, perché mi sarei commosso troppo. Ero così convinto che il Signore mi avrebbe esaudito, ed in me così forte la persuasione. . . Ma non era ancora quella la mia ora ed è bene anche questo, perché così mi preparerò meglio. 389 17 1938 Ed eccoci a grandi passi vicino alla meta. Primo strappo: separazione da Torino. Secondo dai confratelli dell'India. A giorni il terzo: Don Braga e poi, se arriverò, sul lavoro, e di là, a Dio piacendo, le darò notizie delle cose. - Grazie vivissime di quanto fa per noi e specialmente per me: continui a compatirmi, a sopportarmi: non sarà per molto tempo, ed a trovarmi buoni sostituti. E che pensare che ero venuto, dietro suo invito e assicurazione, proprio per questo. . . Ma si fa come si può, ed anche Lei: cercherò di fare meno fesserie possibili, in attesa. . . di tempi migliori. Non so ricompensare che con preghiere e sacrici che oro a Gesù, a Maria Ausiliatrice, a Don Bosco proprio secondo le sue intenzioni. ...Mi sono permesso di rivedere (non fosse altro come contributo di desiderio di cooperare) e aggiornare salesianamente le mie povere lezioni di pedagogia.20 A chi è più addentro ed ha le mani in pasta il fare assai più e meglio, specie dietro le di Lei direttive: ma mi permetta di esprimere questo povero pensiero: A capire Don Bosco e tutto Don Bosco come pedagogista, bisogna capire e conoscere la Pedagogia del nostro Rinascimento italiano e della nostra Scuola tradizionale classica cattolica. Da questa hanno attinto e Francia e Germania e Inghilterra (cambiandovi nomi o trattandone esclusivamente e più a fondo un lato del problema o solo educazione sica o intellettuale. . . e alla moda loro, dando un calcio a S. Tommaso). La pedagogia moderna (la chiamino come vogliono. . . verba, verba praetereaque. . . ) ripete l'errore. I nostri cari confratelli conoscono poco Don Bosco, perché conoscono poco S. Francesco di Sales non conoscono (mi si sappia capire!) gli scritti di Don Bosco o non si hanno alla mano. Vedrà quante rivelazioni nel prossimo volume del nostro Don Caviglia su Savio, Besucco, Magone e Pietro. Ah, che belle conversazioni ebbi col mio caro Don Caviglia! Non conoscono i nostri libri classici dell'educazione che hanno formato i nostri grandi educatori d'un tempo, da cui tutto il mondo ha appreso, riproducendola come invenzione propria e con nomacci incomprensibili per dar tono alle cose più semplici non hanno alla mano i regolamenti. Ricaldone Pietro / 1938-12-30 /, Rettor Maggiore Don Bosco in Corea - Una buona notizia che rallegrerà Lei e i Salesiani e cooperatori nostri. Già in altri tempi le avevo scritto del primo passaggio dei suoi gliuoli in Corea, in occasione dei concerti musicali di propaganda. Avevamo constatato che il nome e la devozione di Don Bosco si estendevano sempre più; sul Bollettino diocesano a puntate usciva la vita ed oggi l'annuncio, che fa un bravo parroco coreano M. R. Don Lye, di una bella chiesa dedicata al nostro Don Bosco. In un villaggio che si chiama EITOHO, ... si rese necessario che la piccola chiesa, costruita nel dicembre del 1936, fosse ampliata e la si volle dedicata a Don Bosco il 20 Si tratta dei 3 volumi Lezionidi Pedagogia pubblicati e nel 1911. Ora riveduti, furono mandati a Don Ziggiotti, ma non furono ristampati. Si trovano nell'Archivio Centrale. 390 17 1938 celebre apostolo moderno come si esprime nella sua relazione lo zelante parroco. Sono caratteristiche le ragioni per cui il parroco e i suoi cari cristiani vollero scegliere come loro patrono Don Bosco. Primo: perché i cristiani sono poveri, e Don Bosco che fu campione di povertà li può proteggere con maggior cognizione di causa. Secondo: perché in questa cristianità sono orenti le associazioni giovanili. Don Bosco così amante della gioventù non può non accogliere con gioia di essere loro patrono. Questi bravi Coreani hanno letto bene nello spirito di Don Bosco... Il 9 giugno 1938; proprio in occasione delle nostre feste cinquantenarie, S. E. Mons. Larribeau delle Missioni Estere di Parigi, Vescovo di Seoul e grande amico dei Salesiani, si degnava benedire la bella statua di Don Bosco che si venera nella chiesa. Oh, il Signore benedica quello zelante parroco e i suoi coadiutori... E a quando i Figli di Don Bosco in Corea? Anche in quel fertile campo sono attesi e ad un suo cenno vi andremo volenterosi, sicuri che Don Bosco, il quale sta aprendoci la strada, aiuterà a fare per la gioventù dei buoni Coreani quanto si fa dai suoi gli in tutto il mondo. Faxit Deus. 391 17 1938 Figura 17.1: Il primo prete giapponese 1938 392 18 1939 Figura 18.1: Beppu 10 anni 1939 393 18 1939 1/3 Arriva Don Cimatti con don Baratto, C.Demleitner, P.Frantzen 1/31 A Miyazaki professione delle prime 2 suore della Congregazione Caritas 2/10 muore Pio XI, 3/2 viene eletto Pio XII la chiesa di Mikawashima diventa proprieta` salesiana 3/19 Ordinaz. D. Pietro Mukai, primo sacerdote uscito dal Piccolo Seminario di Miyazaki 3/21 Ordinaz. Di Dal Fior a Tokyo 3/21 Viene approvata la nuova legge sulle religioni 4/1 Notizia che don Tanguy non ritorna 4/19 Don Escursel ritorna in patria 4/24 le Figlie di Maria Aus. entrano a Mikawajima 6/29 Ordinaz. Don Dupont? 8/16 Le Suore FMA Si ritirano da Miyazaki 12/27 arriva ultima spedizione prima della guerra: chierici Fr.Acerbi, G.Petracco, C.Secchi, M.Antolini. Coad. G.Maestro, St.Romelli Zerbino Pietro / 1939-1-13 /, segretario di Don P. Berruti Vicario Generale Ormai in sede, ecco che incomincio ad abusare della tua carità. Vedi di sapere se Don Tanguy viene o no, e quando,1 perché così possa portare o no quanto è rimasto...Trovi qui ordinazione di caratteri del tipo Ditta Nebiolo. Bisognerebbe trovare uno che potesse andare a far fare il preventivo di quel che si domanda, farmelo sapere, e così Don Tanguy potrebbe portarmelo. Come norma se non supera di molto le cinquemila (naturalmente bisogna che la Ditta faccia buoni sconti) e se Don Tanguy porta con sé puoi ordinare senz'altro... Dirai al Sig. Don Berruti che i missionari sanno che c'è tanta roba in quelle camere (vista con i nostri occhi). . . ma per loro. . . almeno per il Giappone. . . nulla. Ah! Date e vi sarà dato. Siamo senza lenzuola, tovaglie. . . n'avevo domandate sei!!!. . . Se viene Don Tanguy vedi di far fondere il cuore di Don Berruti, di Don Pellegrini e del Sig. Gigi. . . tu devi avere un'arte speciale che non ha avuto Don Cimatti. 1 Don Tanguy era maestro dei novizi e direttore dello studentato. Lo sostituiva Don Bovio. Per questioni di salute non tornò più in Giappone. Morì in Belgio nel 1952. 394 18 1939 Marella Paolo / 1939-1-16 /, Delegato Apostolico Grazie della sua carissima e chiarissima lettera: non mi resta che seguire il suo consiglio, avvenga quello che vuole. Dico queste parole perché per la nota questione nanziaria (che non so ancora come regolare, se non c'è un miracolo della Provvidenza e se il Signore lo vuole, Lei non si riuti), la povera Missione o Prefettura di Miyazaki è molto in ribasso; nel Gran Seminario, se ne parla anche con accenni pubblici, ai Seminaristi di Miyazaki, perché non si paga, ecc. ecc. e agli altri. Pare che la Provvidenza cominci a pensarci, perché già cinque della nostra povera Prefettura sono sotto le armi, forse farò qualche altro taglio o servendomi (del seminario ) di Fukuoka o non inviandoli (faremo un po' di preparatoria in sede) o addirittura, domandando alla Delegazione Apostolica o alla S. Sede di fare in posto il Seminario Maggiore: meglio saltare il fosso a pié pari, così ce li formiamo secondo il nostro spirito. Circolare Salesiani / 1939-1-20 / Compiuta la visita di saluto a tutte le case e residenze, messo a giorno le pratiche d'ucio, sento ancora il bisogno di esprimervi la mia più sentita riconoscenza per il bel lavoro compiuto, per lo spirito di sacricio con cui l'avete compiuto, per lo spirito di fraterna carità che l'ha accompagnato. Siate benedetti e ringraziati: non posso dimenticare le vostre lettere, anche le ultime che mi pervennero da Hong Kong di questi giorni, e soprattutto le vostre preghiere. È per obbedienza e confortato dalla vostra carità nel compatirmi e sopportarmi, che ho accettato di continuare nella carica, in attesa della nomina del successore. Vi ripeto con Don Bosco: Sopportatemi ancora un poco e pregate per me!; il merito è tutto vostro.2 Uniamoci ancora più intimamente se è possibile per fare sempre più e meglio il nostro dovere no alla ne. All'approssimarsi del nuovo anno scolastico permettete che vi faccia viva raccomandazione di interessarvi tutti e con lo stesso cuore di Don Bosco del problema delle vocazioni, che soglio dire problema per noi di vita e di morte. Suscitarle, cercarle, formarle è il nostro preciso dovere e se viviamo dello spirito di Don Bosco e se mettiamo in pratica i suoi insegnamenti il Signore non mancherà di inviarcene molte e buone. Ne abbiamo bisogno per il Seminario, per la nostra Società: ne abbisognano le Figlie di Maria A. e la nuova Congregazione indigena. Berruti Pietro / 1939-1-25 /i, Vicario del Rettor Maggiore Compiuta la visita a tutte le case, messo a posto le mie e le cose d'ucio, eccomi a Lei, con vivo ringraziamento per avermi sopportato, avermi consigliato e aiutato, e per le preghiere che fa certo per noi tutti. 2 La nomina del successore non venne se non nel 1949. 395 18 1939 I confratelli stanno bene di corpo e di spirito e sono al lavoro siamo tutti al lavoro... ...Mi aiutino coi mezzi (l'eterna questione): ormai sono disonorato perché non riesco a pagare i miei debiti al Gran Seminario. Vedano di fare uno sforzo anche per la casa di formazione e vengano nell'idea espressa ripetutamente dai missionari, di considerarsi padri anche delle case di formazione in missione. Oh, quanti milioni s'impiegano in esse. . . almeno le briciole ai poveri missionari. Meglio non pensare a quel che ho visto in Italia e nelle case missionarie e di formazione e. . . nei collegi. Via, via, se no, esplodo davvero! Preghi per me, per le miserie (oh, non è solo povertà!) materiali e spirituali (di queste specialmente) e faccia pregare. Le assicuro quotidiano ricordo. Marella Paolo / 1939-1-29 /, Delegato Apostolico Preghi per noi tutti e specie per questo povero uomo, che deve fare un mestiere che non è suo ma è uno dei tanti paradossi della vita religiosa. . . ed accetti in questo giorno l'umile protesta di voler lavorare nello spirito di Don Bosco, colle direttive della Chiesa da Lui e da noi tanto amata; direttive che ci vengono così frequentemente e chiaramente indicate dall'E. V... Grazie della sua lettera un po' catastroca stavo per rifare i bauli e tornare e poi ho pensato che quanto succede al povero Don Cimatti è successo assai più a Don Bosco. Con questa dierenza, che Lui era santo, e in quattro e quattr'otto se la aggiustava con Dio e con Maria A. e tutto era a posto. Don Cimatti che non lo è ancora, purtroppo è ancora a contatto degli uomini, troppo, troppo, e quindi deve aggiustarsi con loro. . . indi le dicoltà. . . È così dicile far capire un'amministrazione basata unicamente sulla Provvidenza a tanta brava gente: ma che colpa ne ho io se dobbiamo fare così? Se il Salesiano deve domandare, elemosinare tutto da tutti ?3 In pratica, battuto su tutta la linea (ci sono tanto avvezzo. . . ed è un magnico esercizio di tattica per non morire) ho fatto subito quanto mi suggeriva, e. . . vedremo... Lei dirà: Don Cimatti oggi è in vena. . . . È la festa di S. Francesco, nostro protettore. Oh, quello sì che era un uomo! E quando ci sono fastidi è meglio fare il matto. Mi scusi l'E. V. e mi perdoni. So di parlare con un Padre buono che mi comprende. Per me sono sicuro che il Signore mi aiuterà e per i mattoni materiali e spirituali, e spero tale aiuto e dalle sue preghiere e da una sua benedizione specialissima che mi converta e mi faccia santo. Non rida. . . se lo fossi, non ci sarebbero tutte queste miserie. 3 Don Cimatti tra mille dicoltà economiche si adava alla Provvidenza. Ma su questo punto non tutti lo capivano. I vescovi e i preti giapponesi per cominciare un lavoro esigevano un preventivo e un capitale sicuro per muoversi. Perciò li irritava questo suo modo di parlare. 396 18 1939 Ricaldone Pietro BS / 1939-1-31 /, Rettor Maggiore La preannunciata professione delle prime novizie della nuova Congregazione indigena femminile delle Suore Giapponesi della Carità 4 avvenne nel giorno della festa del nostro S. Padre Don Bosco. Se ne comprendono facilmente le ragioni: salesiano l'ideatore e formatore (Don A. Cavoli) adato ai salesiani il luogo d'origine della nuova Congregazione salesiano lo spirito informatore del lavoro di apostolato, posto a base della medesima. La solenne funzione, presenziata dai missionari della Prefettura Apostolica, dai ricoverati della casa, da rappresentanze delle Figlie di Maria Ausiliatrice, del Seminario, dei cristiani e dalle autorità civili locali, si svolse tra la commozione generale, e si concluse con la benedizione impartita dal nostro Don Cecchetti, di una magnica statua del S. Cuore di Gesù, che dall'alto della facciata allarga in atto maestoso le braccia invitando a sé gli uomini. Oh, Gesù buono chiami a sé e nasconda nel suo cuore a tutela a formazione, ad ecace aiuto la nuova Congregazione. ...Il S. Padre in varie circostanze (e nel Congresso delle Conferenze tenuto a Roma nell'Aprile del 1938 e nell'udienza accordata al sottoscritto nell'Agosto dello stesso anno) si dimostrò assai soddisfatto e consolato di questo avvenimento, che fa prevedere di quale utilità sarà per la Chiesa lo sviluppo di questo speciale apostolato sorto dalle Conferenze di S. Vincenzo. Domando preghiere, preghiere, preghiere per questa nascente istituzione. Consiglio Generale Conferenze femminili di Bologna/ 1939-1-31 / Ringrazio il Consiglio Generale per le attestazioni di viva simpatia che ebbero per la mia povera persona e per le conferenze della nostra povera prefettura e specialmente per la glia primogenita, da cui è sbocciata la Congregazione indigena delle Suore della Carità del Giappone... ...Il 31 gennaio c. m. festa di Don Bosco, due delle novizie della nuova Congregazione emisero i loro Ss. Voti. Deo gratias e anche all'onorevole Consiglio Generale per la carità zelante con cui hanno lanciato l'appello per loro. Oh, il Signore renda merito e centuplichi e materialmente e spiritualmente per la Società quanto faranno per noi. Ado al loro cuore materno queste nuove sorelle che desidererei emulassero nello zelo e nello spirito di S. Vincenzo le più sante conferenze della Società. Preghino per noi e nel limite del possibile ci aiutino. 4 Sono Sr. Maria Osafune Taki e Sr.Yuliana Kubo Setsu. Generale. 397 Sr. Osafune fu poi la prima Superiora 18 1939 Grigoletto Giuseppe / 1939-2-13 / Fra il tu e il voi preferisco il tu, ma fra amici rispondo all'E. V. accusando ricevuta della vostra del 15/1 c. a.5 Le Ss. Messe saranno celebrate subito, e all'arrivo di questa certo saranno compiute dato che questo vostro umilissimo servo non ne ha. Prego anzi l'E. V. se è nelle possibilità di cercarne e provvederne alla consueta elemosina. Ossequi cari ai singoli suoi scolari che ho chiarissimi in testa e in cuore. Scrivo secondo il consiglio dell'E. V. al carissimo Don Cleto. Saluti e abbracci ai singoli Veronesi. Circolare Salesiani / 1939-2-26 / Abbiamo pregato per il defunto grande Pontece Pio XI a cui la nostra Missione deve anche tanta riconoscenza.6 Vi ringrazio delle varie manifestazioni funebri fatte, fra cui riuscitissima quella di stamani fatta a Miyazaki dalla nostra Prefettura... Non dimenticate di segnalare ai cristiani il prossimo 6 Marzo, festa di S. M. l'Imperatore... Ma specialmente si ricordi (ed è viva raccomandazione pervenutami dal Ministero dell'Educazione Nazionale)7 il 10 Marzo, festa dell'esercito. Come sarebbe bello che i cristiani si quotassero per una S. Messa per l'armata. Pensiamo ai tanti morti in Manciuria! Poi quelli della Cina. . . e ai tanti bisognosi viventi. Non dimentichiamo che attualmente abbiamo una ventina di cristiani sotto le armi, fra cui sei del Gran Seminario e il nostro caro confratello Nishimura. Andrebbe bene fare un'adunanza in cui si potrebbero richiamare i doveri sociali e nazionali della gioventù, e dello spirito di sacricio richiesto specialmente in questi momenti da tutti i cittadini. D'altra parte la Quaresima dà tante belle occasioni per eccitare i nostri cristiani a questo spirito di preghiera, di lavoro e di sacricio... Ricaldone Pietro BS / 1939-2-28 /, Rettor Maggiore Bisogna conoscere questa terra benedetta, a cui ci ha inviato il Signore, e conoscere lo spirito dei suoi abitatori, e le reali posizioni di pensiero, di cuore e di azione nei riessi 5 6 7 Deve essere una allusione al fatto che il Duce aveva ordinato agli italiani di usare il voi invece del lei . Qui per scherzo Don Cimatti da di Vostra Eccellenza a Don Grigoletto. Nella Cronaca scrive: Abbiamo perduto il Papa delle Missioni, il Papa di Don Bosco. Sentito tanto più profondamente la morte, perché da poco l'avevo veduto e parlato a Roma. Siccome in seguito questa parola ricorrerà spesso la riporteremo abbreviata M. E. N. Da tener presente che no alla ne della seconda guerra mondiale tutte le religioni erano sotto il controllo del M. E. N, che continuamente mandava loro ordini da eseguire. Per i cattolici arrivavano attraverso l'arcivescovo di Tokyo, Mons. Doi, che era il rappresentante presso il governo. Don Cimatti raccolse tutti questi ordini e ci scrisse sopra Per la storia . Si tratta di una raccolta preziosa perché consta che non si trova altrove. 398 18 1939 religiosi di questo popolo, così poco conosciuto. La religione nazionale è basata su principi e fondamenti indiscutibili, che sono inculcati, ribaditi, ssati n dai libri di morale, storia, ecc. delle elementari resi abitudinari e tradizionali nelle manifestazioni rituali familiari, scolastiche, civili, militari e sociali. Sono principi basilari questi: il Giappone è il primo ed unico paese creato dagli dei, paese unico al mondo, senza paragone. I Sovrani del Giappone discendono dalla dea solare (Amaterasu) e dalla medesima hanno ricevuto i simboli del potere imperiale, trasmessi per ininterrotta dinastia no al presente. Il governare è opera divina e i sovrani ne sono le manifestazioni visibili: essi governano e pregano per il benessere del popolo, che forma col sovrano una cosa sola. Base della morale è la lealtà assoluta verso il sovrano, manifestata non solo col fare atti di valore in guerra, ma colla pietà liale, coll'unione fra i fratelli, colla pace tra i coniugi, fedeltà verso gli amici, economia, benecenza, studio e lavoro, colla pratica della virtù, col favorire il benessere della società, col rispetto alle leggi e col dare sviluppo all'industria, al commercio. Le regioni non sottomesse al Sovrano sono infelici. Le guerre fatte, che si fanno o da farsi hanno per scopo il benessere dei popoli. Quando tale impero beneco sarà esteso su tutta la terra, solo allora sarà adempiuta la volontà degli dei.8 Al lettore dedurre le conseguenze di tali principi, che sono già in parte realtà storica... Il prossimo anno si festeggerà il 2600.mo anniversario di Jimmu, primo Imperatore del Giappone. Avrà parte notevole in tali festeggiamenti anche la provincia di Miyazaki, ove nacque e da cui partì per l'unicazione dell'Impero... Attitudine religiosa degli studenti giapponesi. Fu fatta un'inchiesta fra gli studenti dell'Università Imperiale di Tokyo. Alla questione: A quale religione appartenete voi?. 6 si dichiararono seguaci di Confucio, 8 scintoisti, 60 cristiani e 300 buddisti; ma 1500 si dissero atei, e più di 3000 si professarono agnostici. Da un'altra statistica religiosa risulta che su 30 mila studenti delle Università di Stato 27 mila non hanno alcuna religione. Eppure anche in Giappone si deve cantare il CHRISTUS VINCIT... Chi può valutare gli eetti per tutto l'Oriente se il Giappone si converte al Cattolicesimo? Ricaldone Pietro / 1939-3-11 /, Rettor Maggiore Confratelli: molti stanchi vari malaticci ad ogni modo si va avanti. La nanza, grazie ad aiuti inattesi, si va bilanciando, ma nché ci sarà alla testa un amministratore come Don Cimatti, cavarsi dalla testa che le cose vadano. Anche qui è cosa chiara la patente di incompetenza per non dire asinaggine. Mi sono sempre meravigliato come la Chiesa e la Congregazione mi sopportino... 8 Per conoscere le idee dello shintoismo è fondamentale la lettura del Kojiki, traduz. del salesiano Missionario Don Marega, che nell'introduzione e nelle copiose note chiarisce tutti questi principi. 399 18 1939 Siamo un po' in aria, e più le Figlie di Maria Ausiliatrice per gli ordini ricevuti da Torino dalle loro Superiore: - La Begliatti, attuale superiora, traslocata a Shanghai. - Ritiro delle Figlie di Maria A. da Miyazaki. - Loro entrata in Tokyo. Per me non so chi potrà comprare la proprietà delle Figlie di Maria A. di Miyazaki. . . ma Deus nos adjuvet. Queste le notizie più grosse: più il bel regalo che ci fa Gesù: - Il primo prete giapponese per la diocesi, (Don Mukai ) - Un nuovo sacerdote salesiano.(Don Dal Fior ) Sono vere benedizioni di cui non so come fare a ringraziare Gesù; mi aiuti. Visitatrice F.M.A. in Giappone / 1939-3-18 / Il pensiero del Superiore della Missione fu ripetutamente espresso e per iscritto ed oralmente ai Superiori e alle Superiore; ma si eettui la volontà del Signore espressa dagli ordini delle Superiore. Né la Missione, né la nuova Congregazione è in condizioni di addossarsi un debito per l'acquisto dell'attuale proprietà delle Figlie di Maria A. né di assumersi la gestione dell'Asilo tenuto dalle medesime. Abbiamo troppe ferite da rimarginare, né vi è il personale pronto per lo scopo. Con questa dichiarazione le Figlie di Maria A. che per squisito atto di delicatezza e per aderire al pensiero delle Superiore si rivolsero alla nuova Congregazione e alla Missione per proposta di cessione della proprietà e dell'Opera loro, sono libere di scegliere un'altra forma conveniente al raggiungimento dello scopo.9 Il Signore ci benedica tutti e ci aiuti a compiere il nostro dovere. Ricaldone Pietro / 1939-3-21 /, Rettor Maggiore Pregato insistentemente dal Prefetto Apostolico di Miyazaki,10 sentito il parere aermativo del Consiglio Ispettoriale, mi onoro di sottoporre all'illuminato parere dei Rev.mi Superiori per l'approvazione della seguente proposta, che ritengo conforme allo spirito della nostra Congregazione e fonte di gran bene per le anime, e specialmente per questa terra di missione, anche di grande incremento all'apostolato evangelico. ...Nell'isola del Kyushu esistono ...istituzioni adate a Congregazioni religiose femminili, che vengono a trovarsi in grande ansietà per il collocamento dell'elemento maschile loro adato , quando tale elemento raggiunge l'età della scuola elementare. 9 10 Con questo, l'asilo di Miyazaki, che era stato cominciato con tanti sacrici passò in mano ad altri. Le Suore Salesiane incominciarono una nuova opera vicino alla chiesa di Mikawashima a Tokyo. Il Prefetto Apostolico Don Cimatti che faceva la proposta all'Ispettore salesiano era lui stesso. 400 18 1939 ...La preoccupazione del Prefetto Apostolico di Miyazaki è sull'avvenire di questi giovani, la massima parte dei quali non possono essere restituiti ai genitori, e che ora crescendo in età hanno maggior bisogno di aiuto per la loro formazione morale, civile e religiosa. . ..Da ciò la proposta di fondazione di un Ospizio da adarsi alla Congregazione salesiana in cui questa gioventù veramente povera ed abbandonata trovi con la salvezza dell'anima, la possibilità di abilitarsi a guadagnare il pane, ed anche se fra essi ci fossero di quelli, cui il Signore ha concesso la speciale vocazione alla vita ecclesiastica (già qualche buon elemento è in Seminario) o religiosa o catechistica (tanto necessaria nei luoghi di missione) trovino un ambiente propizio per poterla sviluppare e concretizzare.11 ...Essendo la questione relativamente urgente per tutte le pratiche del caso, supplico i Superiori di una risposta al possibile sollecita, incoraggiante ed esauriente. Ado la pratica al nostro Patrono S. Giuseppe. Ricaldone Pietro BS / 1939-3-22 /, Rettor Maggiore La domenica 19 Marzo segnava per la storia della nostra cara Prefettura Apotolica una data memorabile, e che determina la posa di quella prima pietra spirituale che, a seconda della volontà di Dio, sarà l'avvio all'inizio vero della diocesi indigena: voglio dire la consacrazione del primo prete giapponese Pietro Mukai della nostra missione.12 Goda con noi, amatissimo padre, e con noi godano quanti direttamente o indirettamente furono cooperatori di questo avvenimento, e serva di incitamento a quanti potrebbero cooperare in questa opera santa della formazione del clero indigeno. Una decina di anni di lavoro ci ha condotto a questo risultato: il Signore sia benedetto. Fin dagli inizi del nostro lavoro ci siamo dati attorno per cercare vocazioni indigene, e mettere le basi del nostro piccolo Seminario. Sa solo il Signore le dicoltà, le disdette, gli insuccessi, gli sbagli dei primi tentativi sa il Signore il dispendio di forze, di personale, di mezzi ora siamo incamminati sulla via sucientemente battuta e domandiamo al riguardo al Signore solo buone vocazioni indigene e la perseveranza nelle medesime, disposti ad intensicare no alla morte la vita di rude sacricio e di responsabilità per questa importantissima formazione del Clero indigeno, voluta dalla Chiesa e indispensabile per il sorgere e lo stabilirsi della Chiesa nella zona a noi adata. È questo anzi il ne della missione è questo il nostro primo dovere è necessità urgente per accelerare il ritmo delle conversioni per salvaguardare il lavoro compiuto 11 12 Questa è la prima proposta per la fondazione di un' opera sociale, che fu realizzata negli anni seguenti come Scuola agricola vicino all'Ospizio e al Piccolo Seminario. Pietro Mukai fu il primo sacerdote giapponese della Prefettura Apost. uscito dal Piccolo Seminario di Miyazaki. Si deve tener presente che per arrivare a questo risultato, a cominciare dal Piccolo Seminario di Nakatsu nel 1930, furono necessari 9 anni. Si comprende la gioia di Don Cimatti. Don Mukai fu sempre aezionato a Don Cimatti. 401 18 1939 dagli immani sforzi dei missionari precedenti e dei nostri nel caso che avvenimenti politici determinassero un esodo forzato. Il Signore in altra sede, a Tokyo, ci ha regalato un altro dono magnico nella consacrazione sacerdotale del nostro confratello Luigi Dal Fior e in quella di cinque suddiaconi. In mezzo alle dicoltà, alle ansie, agli sforzi per l'apostolato queste sono ondate di frescura, che fanno del bene sono stimolanti ecaci frustatine eccitanti al bene, a proseguire nel lavoro, a corrispondere alla grazia così regalmente generosa del Signore. Tassinari Vasco / 1939-3-25 /, chierico, fratello di Don Clodoveo missionario in Giappone Grazie della tua e degli auguri e delle preghiere. Ohé. . . Non lasciarti sfuggire la vocazione per gli epiteti che possiamo darci. . . Vedi, il bello è proprio qui: penso che noi due possiamo cantare bene (spero che tu sii meglio di Clodoveo. . . sei tenore? Basso?) il versetto [in musica] et de stercore erigens pauperem; più poveri di noi due (in tutti i sensi) credo non ci sia nessuno: è anche questo un motivo per cui andiamo d'accordo. [In musica] Ama nesciri et pro nihilo reputari. Questa è una bella falsariga. . . No, una vera via per cui procedere: per noi due, un po' duretta, perché via! un po' di umiltà l'abbiamo, ma Vasco mio, non c'è nulla da farci, o mangiare questa minestra o saltare questa nestra, che equivale non escludere nulla e mettersi fuori di via. E per oggi basta, e penso che se riusciamo in questo siamo santi. Tassinari Vasco / 1939-4-3 /, fratello di Don Clodoveo missionario in Giappone Grazie degli auguri onomastici e delle preghiere che prometti di fare di cui tanto abbisogno ed anche per quel che ti proponi di fare per il bene anche di queste anime. Il lavorio su te procura sia fatto: - Con la preghiera - Con buoni esami particolari Con una buona guida spirituale (e se non trovi, leggi S. Francesco di Sales e D. Bosco). Non impazzire troppo per il giapponese. . . adesso il più è la teologia. . . poi, sai anche tu che nello studio delle lingue, i libri servono no a un certo punto. Vocaboli sì, imparane pure molti. . . ma per carità, non quelli vecchi, che nessuno più adopera (questo è un colpo per l'amico mio Giovanni. . . ma tanto lui ha la pelle dura). Sì, prego per te vedi, non è la preghiera di D. Cimatti che conta, è la grazia di Dio; sappila aerrare. D. Renato certo si stanca facilmente ma mangia, dorme. . . lo faremo riposare. . . ma beato lui e la Congregazione se dovesse morire per il troppo lavoro. . . ma morirà (attento che faccio una profezia!!!). . . e la farò anche per te. . . quando è stabilito dal Signore (pigliati anche questa!). 402 18 1939 Cecchetti Albano / 1939-4-4 /, missionario salesiano in Giappone Non so davvero come ringraziare e dello squisito dolce, e dei saluti e preghiere di tutte le categorie da Lei dipendenti. Voglia fare le mie parti, Lei che ha il cuore grande come il mare e che sa toccare le intime bre dei suoi. Sì, Don Albano, grazie, grazie. E sia fatta la volontà del Signore. È da anni che per me è una delle preghiere più belle di molti momenti della giornata. E beato Lei che sore! Per me, sono convinto che la preghiera e la via della croce sono il pungolo più bello per muovere Gesù a concedere la salvezza delle anime. Lei beato! E Don Cimatti che tanto agognerebbe. . . Mah! Ed eccoci al primo punto: volontà di Dio.. ...L'abbraccio nel Signore come caro fratello e più che fratello, perché soerente. Grazie, e domani certo un memento specialissimo per Lei e per i suoi... P.S. - Guaschino: la famiglia Gaspare fa molta economia. La moglie nel chiamare il marito dice solo pare . . . per economia di gas. E poi non volete che piova? (è una barzelletta di Guaschino.) Dal Fior Luigi / 1939-4-6 /, missionario salesiano in Giappone Grazie della tua carissima e della bella immagine. Si canta nel Signore. . . Il nostro lavoro sarà un canto continuo se stiamo uniti a Lui. Ogni nota un atto d'amore, ogni parola, ogni respiro, ogni battito del cuore. . . Coraggio Luigi. Calma e serenità raorza ogni giorno la grazia che è in te e che ti fu data coll'imposizione delle mani. - Se non muoio, arrivederci fra poco. Ricaldone Pietro / 1939-4-11 /, Rettor Maggiore Non potendo fare diverso, date ormai le condizioni di cose, lascio partire Don Escursell che s'imbarca da Shanghai il 21 Aprile. Motivi ed altre notizie: - La crisi acuta di altri tempi di cui i Superiori sono pienamente informati. È rimasto qualche residuo? Non credo. Ad ogni modo, da questo lato il ritorno servirà a versare nel cuore paterno del Superiore le dicoltà del confratello, create in momenti di nervoso fortissimo ed esasperazione, per incomprensioni. Ha (e bisogna dargliene somma lode) forte spirito di pietà buona osservanza della regola: un po' largo (spagnolo) nelle manifestazioni, nei progetti, nei risultati . ...Per me non ho dicoltà alcuna che Don Pedro ritorni presto o tardi: certo non lo metterò più a Mikawajima.13 13 Rimase sempre aezionato a Don Cimatti, ma non tornò in Giappone. 403 18 1939 Ricaldone Pietro / 1939-4-30 /, Rettor Maggiore Come vede, mi trovo a Tokyo. Ho compiuto la visita alle case e ringraziando il Signore mi pare di poter dire che il Signore è contento dei suoi gli. Le cose per ognuno dei confratelli e specie l'osservanza delle regole è al punto. Qua e là, per qualcuno, specie coadiutori, piccoli nei personali, dovuti più al nervosismo che a cattiva volontà, ma al momento tutti si trovano benino per la salute materiale e spirituale. Ci vorrebbero mezzi e personale per mettere le cose al punto, ma non c'è che da buttarsi nelle mani di Dio e fare quanto dispone. Finalmente le Figlie di Maria A. sono entrate a Tokyo e speriamo che facciano del gran bene e che riusciamo così a regolarizzare anche la situazione di Mikawajima. Mi scrive Don Tanguy che pare che i Superiori per un certo tempo lo fermeranno in Francia. Ho scritto chiaro al Sig. Don Berruti che ci dicano chiaro se e presumibilmente quando torna. Dopo la partenza di Don Escursell non saprei chi mettere a Mikawajima e per ora lascio Don Dupont, che spero farà tirare avanti la barca. ...Il Primo di Maggio Don Cavoli fa il 25.mo di Messa; penso che una parolina del Padre, farà del bene. Ricaldone Pietro BS / 1939-4-30 /, Rettor Maggiore II 23 Marzo p.p. il parlamento giapponese approvava il progetto di legge sulle religioni: importante avvenimento per la storia della religione in Giappone, perché nalmente anche il cattolicesimo avrà il medesimo trattamento legale che lo Shintoismo e il Buddismo, e per chi, come noi vive in quest'atmosfera Shinto-buddistica, e per chi ne conosce il valore (tutta la vita di questo popolo ne è impregnata no al midollo) non può non rallegrarsene e formulare buone speranze per l'avvenire. L'applicazione pratica della legge dirà degli eetti reali in bene o meno bene, ma questa legge, fatta con spirito di tolleranza e che senza immischiarsi in alcuna maniera nella vita interna delle religioni, mira a proteggere e controllare in maniera uniforme le attività esteriori delle corporazioni religiose, è certo per il cattolicesimo di una portata straordinaria... La legge (di 37 articoli) or ora approvata si sballottava dal 1902 tra la Camera dei deputati e il Senato, e nalmente coll'approvazione attuale: - Riconosce la personalità legale alle associazioni religiose propriamente dette (shintoismo, buddismo, cristianesimo)... - Assicura la buona amministrazione dei beni delle associazioni religiose, permettendo l'esenzione dalle imposte di ogni genere per terreni ed edici necessari al culto... - Garantisce alle associazioni religiose la protezione del Governo. - Commina pene (multe e prigione) ai contravventori e a quanti con la propaganda o l'esercizio del culto turbano l'ordine pubblico e la pace. 404 18 1939 Ma come dissi prima, l'applicazione pratica della legge, che entra in vigore col 1° Aprile 1940 dimostrerà l'ecienza reale: non si può negare, contribuirà ecacemente a valorizzare sempre più e meglio anche l'apostolato missionario cattolico.14 Barbaro Federico / 1939-5-1 / Il cieco di Gerico gridò a LUI ut videam. Riesci a vedere, è già gran cosa per non dire la fondamentale. Non direi delinquente Federico: polledrello piuttosto, e per questa razza ci vuole eno e paglia, frusta e sproni. Per te prova ad applicare a te il sistema preventivo: lo applichiamo alla gioventù povera e abbandonata e dimentichiamo noi. Deduci le conclusioni. Miletto Erminio / 1939-5-7 /, ex-allievo dell'Oratorio S. Giuseppe Ricevo il tuo annunzio e ne ringrazio il Signore, e prego che possiate essere felici nel tempo e nell'eternità. Tu fa' il possibile per essere come ti vuole il Signore e la tua buona Lucia ti aiuti e tu aiuterai Lei, a raggiungere le alte nalità della tua nuova vocazione. Visita all'Opera salesiana di Nakatsu / 1939-5-8 / Sono note le dicoltà dell'apostolato in questa zona, dovute anche alla disunione dei cristiani fra loro e col missionario (e ab antiquo fu così) purtroppo uomini nemici seminarono zizzania Parlando ai cristiani ho insistito su questo spirito di unione, sulla preghiera, buon esempio, anche come cittadini, studio della religione, ecc. Il missionario, pure in mezzo alle dicoltà, continui con fede, coi mezzi che ha e tenti di ridurre alla perfezione il ricordo N. 5 di Don Bosco ai missionari si tenga in contatto diretto e indiretto con tutti, anche coi più lontani da noi preghi e faccia pregare i fanciulli e la piccola comunità sia olocausto perenne di osservanza religiosa, di lavoro e di preghiera ed il Signore si muoverà certo a pietà di tante povere anime. Circolare Salesiani / 1939-5-11 / Il Ministero Educazione Nazionale in varie riprese insiste a che come missionari portiamo il nostro contributo per la valorizzazione nelle presenti circostanze delle raccomandazioni del Governo in favore dei soldati, delle loro famiglie, concorrendo ai prestiti nazionali, facendo economia e venendo in aiuto nelle forme possibili al raorzamento dello spirito nazionale. È nostro dovere cooperare a questa educazione sociale dei nostri cristiani e di quanti fruiscono direttamente o indirettamente della nostra educazione: facciamo 14 Vedremo poi come l'applicazione della legge portò a un maggior controllo da parte dello Stato. 405 18 1939 volentieri e sempre ed il meglio che ci è possibile, anche come chiara dimostrazione dello spirito animatore della religione cattolica. Troppi ancora pensano che l'essere buon cattolico equivalga a non poter essere buon Giapponese. Convalidiamo poi sempre le nostre raccomandazioni col buon esempio. Ricaldone Pietro / 1939-5-24 /, Rettor Maggiore Ho scelto la data della Mamma...Torno ora dalla chiesa dove ho pregato, si capisce anche per Lei, come ogni giorno. E mi sono lamentato colla Madonna, perché i Superiori: - Non abbiano ancora trovato e l'Ispettore e il Prefetto Apostolico da sostituire con quel. . . (qui dissi il titolo che mi conviene) di Don Cimatti; - Non abbiano ancora trovato il Maestro dei Novizi, e così sia chiusa la possibilità a quelli che attendono di iniziare il noviziato: (deve essere davvero una fenice, se fra 12.000 salesiani non si riesce a trovare); - Non abbiano ancora trovato almeno un buon professore di teologia per iniziare nalmente il nostro studentato teologico regolare; (non mi riesco a capacitare come i Superiori o gli Ispettori riescano a trovarli per gli altri o per il loro studentato, e non si riesca a trovarli qui); - Di tante altre cose mi sono lamentato, fra cui di essere ancora lontano nella via della santità. Mi aiuti adunque anche Lei: sto diventando un ferro vecchio, arrugginito assai, e se non si fonde, serve più a niente...Amatissimo Sig. Don Ricaldone, supplico trovino l'uomo che con slancio giovanile si lanci in questa impresa per il bene della nostra Congregazione cara. Il povero sottoscritto, che si è voluto ornare del pomposo titolo di Kakka (Monsignore in Giapponese. Oh, come mi sta bene! Proprio per me nei momenti solenni è la più bella meditazione sul vanità delle vanità!)... Preghi per me: che almeno mi salvi e riesca a compiere il mio dovere. Mantegazza Giovanni / 1939-6-1 / Prega così: Se la salute del corpo è necessaria per la salute dell'anima e per la vostra gloria, concedetemela, o Signore. Ed anche io prego così. Mese del S. Cuore mese della tua festa, che intendo di augurarti con questa, così pregherò di più per te. Allegro sempre e buono. Ricorda il detto del tuo Santo: Ille (Gesù) autem oportet crescere, me autem minui. Lui deve crescere e io diminuire = ottimo esercizio per tutto il mese. 406 18 1939 Ricaldone Pietro / 1939-6-8 /, Rettor Maggiore Don Cimatti le invia il prescritto rendiconto con osservazioni, anché possa capire in che condizioni ci troviamo. Preghi per me e mi benedica in modo speciale. Studentato di Tokyo : Abbiamo il bravo Don E. che colle sue idee sul rispetto che si deve al Confessore, fa di tanto in tanto delle scenate che rompono la buona armonia. O i Superiori non lo conoscevano, o se lo conoscevano, l'averlo mandato in missione non è un regalo per noi. Pazienza e Deo gratias! Ma si aliena gli animi e ne proviamo tutte le conseguenze, che cioè niamo col non avere proprio quello che è più necessario in una casa di formazione. Per me, non sapendo come fare, ho autorizzato tutti gli autorizzabili (come in missione). Finché non ho altri, tireremo avanti come si può; ma certo non è possibile che questo modo di fare l'abbia acquistato in Giappone: il carattere ombroso, suscettibile non si manifesta a cinquant'anni. Mah! Fiat voluntas Dei! Colombara Vincenzo / 1939-6-9 /, ex-allievo di Valsalice, salesiano Grazie della canzone sulla vanità: bella davvero. . . Sembra un po' alle nostre poesie e alla mia musica da 2 soldi. A proposito, al bravo Don Roberto (Bosco ) grazie della bella musica: auguri che salga sempre più ad majora no alla musica del Paradiso. Quanto al resto, caro mio Vincenzo da Paola. . . (e se mi dimenticassi allora, intendo di fare ora gli auguri) è proprio così: - Dio e Lui solo; - E quando abbiamo fatto tutto il possibile, non c'è che intonare il servi inutiles sumus (mette la musica ) e buonanotte! Quanto alla mormorazione - cercer mormorans ne scrissi recentemente anche al Rettor Maggiore perché è l'epidemia, per non dire l'endemia, delle Comunità religiose, e penso che poche al mondo ne siano esenti. Per me il mormoratore (se veramente tale. . . V. Teologia. . . non può star in casa) o direi meglio il mormoratore religioso (che si può piuttosto dire critico ) è l'uomo pessimo che distrugge e non fa e quindi vale zero davanti a Dio e agli uomini in fondo è il superbo, odioso a Dio e agli uomini: scusa assai la leggerezza, se no, meglio che vadano. .. Il senso di paternità sta in questo, mi pare che i confratelli capiscano che quanto facciamo è per il loro bene e dirlo in pubblico e in privato desidero. . . aiutami a correggere in te. . . Domani pregherò per te ad es. nita la Messa, a chi la serve ho pregato per te nell'onomastico, un richiamo et similia, e potendo condire tutto con semplice carità. Viva viva S. Vincenzo! Il Vincenzo de' Paoli! Rivolgiamo i nostri poli al bel Cuore di Gesù. O Vincenzo Colombara ti saluta dal Giappon con un colpo di cannon 407 18 1939 il Vincenzo di Gesù (vorrei esserlo!. . . ) Circolare Salesiani / 1939-6-14 / Nella precedente riunione di Miyazaki e Oita abbiamo fatto insieme alcune constatazioni che ritengo opportuno ricordare e per comunicarle ai confratelli tutti e per praticarle il meglio possibile. - Nelle parole e nel tratto si usi da tutti somma cortesia, pazienza e carità col personale che lavora con noi e alle nostre dipendenze, coi cristiani e con quanti dobbiamo avvicinare. Non sarà anche per mancanza in noi di queste doti, che tanti si sono allontanati e vengono alienandosi da noi? L'arrabbiarsi, il gridare o peggio, non è conforme certo allo spirito salesiano: sforziamoci di farci tutto a tutti. - Si constatò pure che possiamo migliorare assai assai in tutta la nostra stampa, tanto per il modo di presentazione, che di correzione degli stampati, che di prontezza di spedizione... - Non stanchiamoci di dare impulso e proseguire con costanza il lavoro delle conferenze e visite agli ammalati; inoltre di moltiplicare i contatti personali, le simpatie alla missione ed alle opere della missione, e della nostra Società: abbiamo bisogno di tutto e di tutti. Persuadiamoci che la pesca delle anime non può essere fatta attualmente che con l'amo, non colla rete. - Serve anche assai il saperci adattare alle costumanze giapponesi ed attuare quelle possibili in tutte le nostre residenze e case (orite il té o surrogati, dolci, ecc.). - Si constata pure la necessità di seguire con maggior cura e amore i neoti e specialmente formare forti convinzioni nei catecumeni con un nutrito studio della religione. Alle volte l'arettata preparazione al Battesimo e l'abbandono a sé dei neoti dà luogo a veri disastri spirituali. Berruti Pietro / 1939-6-30 /, Vicario del Rettor Maggiore Arriva la sua proprio quando stringiamo tutti fortiter la cinghia e quando Don Cimatti domanda elemosina anche lui e proprio ai Superiori. Ma qui l'elemosina è per la Madonna. Abbia la bontà di far prelevare Lire 500 dal bravo Don Tranquillo sul mio conto corrente: sono sicuro che Maria Ausiliatrice gradirà l'omaggio dei suoi poveri gli del Giappone, e Don Bosco sorriderà dal Paradiso vedendo che ci sforziamo di calcare le sue orme di povertà. E preghi per me. Mi scrivono da Ivrea alcuni assegnati al Giappone: se li manda avrà trovato anche il Maestro dei Novizi. . . Deo gratias! Ed anche è segno che i Superiori avranno trovato modo di venirci in aiuto per mantenerli: ché se così non fosse, dichiaro che non so come 15 mantenerli, e allora prego il buon Don Berruti di tirare la logica conclusione. 15 Nella sua lettera di risposta Don Berruti così conclude: . . . Io prego ogni giorno il Signore perché dia 408 18 1939 Colombara Vincenzo / 1939-6-30 / Carissimo Don Vincenzo, Viva viva S. Vincenzo proprio quello de' Paoli che ricorda i buoni pandoli da donarsi a Colombar. Colombara è un bel pretino snello, biondo e piccinino direttore biricchino di Foglizzo il gran cason. I beati chierichetti come tanti pandoletti con virtuti e con difetti lo fan bene disperar ma però in denitiva quell'allegra comitiva alla sua direttiva sempre sempre obbedirà. Così pian pian crescendo ed il mare ognor temendo e a Don Bosco ognor credendo Salesian diventeran. Dalla tempra di Don Bosco e al mal saranno tosco e da questo mondo fosco con Vincenzo saliran nel santo paradiso ove regna eterno riso ove l'occhio sempre so in Gesù mai sempre avran. Carissimo Don Vincenzo, prega e fa' pregare per me. Domanda a Don Bosco (Roberto) se ha il mio Figliuol prodigo (Oratorio in latino): vorrei farlo cantare a Tokyo. Allegri e saluti a tutti tutti tutti, a quel bel tomo di Scotti e a quell'altro ancor più bel tomo di Casalegno. al buon Don Cimatti tutto quello che domanda a me e che io non riesco a dare. Faccio questo a sgravio di coscienza e per ripagare al caro Don Cimatti le edicanti impressioni ricevute in Giappone e nell'ultimo Capitolo Generale. Ricordo la serata di Cumiana come ricordo i concerti di Miyazaki, il viaggio per mare e per terra e soprattutto la sua inesauribile pazienza e bontà in tutti i giorni trascorsi al suo anco (13/7/1939)]. 409 18 1939 Cecchetti Albano / 1939-7-15 / Nella sua carità ha voluto ricordarmi la data che mi richiama tante cose. . . grazie ricevute. . . fesserie di ogni genere. . . Il Signore mi perdoni e mi aiuti a nir bene. 60 anni di responsabilità e di rendiconti. . . Preghi, preghi assai per me. Che mangio il pane di Don Bosco è dal 1888 e anche prima ne avevo sperimentato la carità per mio fratello e mamma. Deo gratias! Accetto volentieri l'augurio ed è la preghiera quotidiana: Si compia in me e nei miei la volontà di Dio. E preghi per me e ringrazi per me i cristiani, quanti hanno voluto ricordarmi e specialmente ringrazi con me il Signore. Berruti Pietro /1939-7-19 /, Vicario del Rettor Maggiore L'insistenza per sapere chi viene è per provvedere, specie per i locali e per il materiale ora più che duplicato ma ripeto, se i Superiori non credono di potermi venire in aiuto abbiano la bontà e mi usino la carità di mantenermeli in formazione in Italia. Qui soriamo inutilmente, e col personale che ho li sformiamo. Badi, carissimo Don Berruti, che è un problema delicatissimo e formidabile questo gran Giappone e scusi, ma mi pare davvero che non siamo ancora sulla strada per risolverlo. Mi sbaglierò, ma è così: qui più che altrove, ci vogliono santi, e mi dolgo davvero di essere lontano assai dall'esserlo. Qui più che altrove ci vogliono mezzi, e non li ho e non me li danno e non li trovo. È segno che il Signore vuol così, e così sia, e che Don Cimatti non capisce nulla: le vie Sue non sono certo le mie; e allora, calma e pace, ma così umanamente parlando, non siamo a posto. Grigoletto Giuseppe / 1939-7-25 /, ex-allievo di Valsalice Grazie del compleanno; il 15 luglio ho compiuto i 60. Sessant'anni di cui dovrò rendere conto. . . e quale conto! al Signore! Giuseppe, aiutami a ringraziare e a riparare... Ah, ti potessi inviare un mejiro (= uccellino dagli occhi bianchi) giapponese. Un uccellino verdognolo, attivissimo, che emette piccoli sibili, e che ha due bei circoletti bianchissimi intorno agli occhi, da cui il nome (me = occhio, jiro = bianco). . . mah! Raggio di sole? (operetta ) Perché rimaneggiarlo? È nora l'opera il cui accompagnamento (salvo due o tre pagine) è come lo voglio ed eseguo io: l'unico! Oh! sì, caro Don Giuseppe: convertiamoci ad Dominum Deum nostrum! Ricaldone Pietro BS / 1939-7-31 /, Rettor Maggiore CATECHISMO! Qui davvero tale insegnamento è e deve essere il nostro pane quotidiano. Grazie degli opportuni consigli, che a vantaggio di tante anime a noi adate tenteremo di attuare. 410 18 1939 Dico tenteremo, perché in missione, come Lei sa, entrano in gioco tali e tanti elementi che non sempre si riesce a fare quanto si vorrebbe. Ad ogni modo i suoi gli lontani vogliono anche in questo essere buoni gli di Don Bosco. FARE IL CATECHISMO. . . formare, costruire, innestare nella testa e nel cuore l'edicio della vita cristiana. . . E la storia dell'apostolato missionario ne è la più bella manifestazione. . . e se non sbaglio, deve consistere in questo il massimo lavoro nostro... È naturale che in un Paese come il Giappone, ...l'insegnamento della religione debba essere presentato convenientemente ad anime e menti, che già si giovano delle più moderne facilitazioni didattiche... D'altra parte bisogna mettersi nei panni di un pagano giapponese. . . Di un pagano che viva tra gli eetti della civiltà moderna e del progresso. . . e che abbia un certo grado di istruzione. Attratto più dal concreto che dall'astratto, più dalla morale che dal dogma, senza veri impulsi che lo spingano alla ricerca della verità, come vuole senta la necessità di una vera losoa della vita? Teme le conseguenze; inclinato al relativismo nella fede e nella morale, preferisce un ecclettismo, che gli fa salvare a modo suo capra e cavoli, e non lo inquieta troppo nei suoi problemi religiosi. Bisogna però confessare che l'anima giapponese è attratta dalla sublime morale della religione cattolica in cui trova tanti elementi che già sono realtà per lui: vivo senso dell'autorità, il sistema familiare, l'amore ai fanciulli, l'eroismo patrio e il sacricio della vita quotidiana, il senso e il gusto del bello nell'arte, nelle cerimonie, nell'urbanità, ecc... Alle volte vi è chi studia davvero, e diventa catecumeno e corrispondendo alla grazia divina giunge in porto... ...Al momento è impossibile concepire in Giappone un movimento di massa verso l'insegnamento religioso: più che conferenze in grande stile, servono conversazioni singole o dispute familiari buona stampa per chi sa leggere e più ancora la vita santa del missionario, che dimostri coi fatti i suoi insegnamenti. Chierici salesiani in Giappone / 1939-9-12 / All'inizio del nuovo trimestre una parolina anche per voi. - Ricordate di occupare bene il tempo in studio e in scuola. Come diciamo che prima digestio t in ore, la prima digestione si fa in boccha, così si può dire che la prima digestione intellettuale si fa in scuola attraverso l'attenzione e la disputa - Ma è necessario l'aiuto di quello di lassù e chiedetelo per le mani di Maria, sedes sapientiae. - E soprattutto ricordate la condizione che mette Don Bosco nel regolamento delle case con quelle parole: Lo studente superbo è uno stupido ignorante, parole che sembrano volgari e che forse solo in questa occasione uscirono dalla bocca e dalla penna di Don Bosco, ma che sono signicative e reali anche per noi. 411 18 1939 Circolare Salesiani / 1939-9-13 / Avrete saputo del richiamo alle armi del nostro caro Don Dupont e con lui una cinquantina di missionari del Giappone e Corea.16 Ho promesso a tutti preghiere speciali: preghiamo e facciamo pregare. Molti cominciano ad agitarsi per le notizie che corrono: momento certo dolorosissimo per tutti. Vi prego però a star calmi tutti, non fasciandoci la testa prima di averla rotta. Vi esorto a mettervi tutti sotto la speciale protezione di Maria A. e di Don Bosco; buttiamoci duciosi nelle mani del Signore. Venendo ordini vedremo il da farsi. Calma adunque e tranquillità massima e preghiera. Buone le notizie dei nostri soldati al fronte o in preparazione: Nishimura è all'ospedale di Kokura. Per gli avvenimenti sarà dicile che possano partire dall'Italia i designati per il Giappone alla data 18/10. È annunciato il ritorno di S. E. il Delegato Apost. pel mese di Ottobre (Via America). Dal Fior Luigi / 1939-9-19 /, sacerdote missionario salesiano in Giappone Ricordati che tu devi essere il conforto dei confratelli nelle loro dicoltà. Tieni sempre per principio che gli uomini sono quel che sono e non come dovrebbero essere e specialmente dai giovani chierici non potete pretendere quel che daranno quando saranno stagionati. Anche noi eravamo così, e fortunati noi se abbiamo trovato un buon amico che ci abbia capito e guidato. Tu per loro (anche i coadiutori) devi essere questo amico. Non sgridare mai in pubblico specialmente davanti ai giovani i loro assistenti e facciamo di tutto per sostenerli. Così quando devi dire qualche cosa che ti fu detta da D. Margiaria (ai chierici o in cucina) fa sempre presente il Direttore dice, consiglia ecc.... Cerca di armonizzare, smussare, arrotondare e poi. . . carità, carità, carità. . . .. Circolare ai Salesiani in Giappone / 1939-9-25 / Ricevo dal Min. Educ. Naz. ed anche da S. E. Mons. Doi, con preghiera di comunicare, le seguenti disposizioni. Non sono cose nuove ma è vivo desiderio delle Autorità che ci inquadriamo tutti in questo spirito e che vi portiamo il nostro contributo a che i nostri dipendenti lo seguano con convinzione: le autorità non ignorano il valore che la religione dà a questi problemi e si rivolgono a noi con piena ducia della nostra cooperazione, che vogliamo e dobbiamo dare tutta specie nelle presenti circostanze. 16 Don Dupont di nazionalità francese, fu per alcuni mesi parroco di Mikawajima. La sua partenza fu ritardata no all'inizio del 1940. Fu cappellano militare in Indocina. Dopo il ritiro della Francia dalla colonia si dedicò ad opere per la salvezza dei giovani incominciando l'opera salesiana nel Vietnam. Nel 1945 fu martirizzato dai comunisti ad Hanoi. Anche in Europa cominciava la guerra: invasione della Polonia. 412 18 1939 Dal 3 al 9 di questo mese è stabilita la settimana destinata ad assicurare ai soldati al fronte l'unione degli intenti da parte di tutti: è settimana di preghiera e di ringraziamento riconoscente a quanti col sacricio della vita, o colle riportate ferite, o per la preoccupazione in cui hanno lasciato le famiglie hanno cooperato all'impresa attuale, ed a eccitare gli animi tutti ad una più sentita cooperazione col Governo al risultato nale. Per gli uci civili è stabilito al 3 Ottobre la lettura dello speciale Decreto dell'Imperatore emanato in identica data l'anno scorso, preghiere, funzioni nei templi, visite alle tombe, ecc.: aiutare le famiglie che hanno dato i soldati, consolare le medesime nelle varie forme. . . 17 Berruti Pietro / 1939-9-27 /, Vicario del Rettor Maggiore È probabile che per il 19 Ottobre col Victoria partano per breve congedo per l'Italia il bravo Guaschino e Ragogna. Di quest'ultimo già avevo preavvisato i Superiori. Guaschino sono 15 anni che è in Giappone e merita questo atto di ducia, anche per rivedere forse per l'ultima volta i suoi vecchi. Non ha motivi per prolungare la sua permanenza per me non ho motivi che si fermi in Italia, ma facciano i Superiori; certo più presto ritorna meglio è. ...Le critiche circostanze del momento parrebbero dissuadere la partenza, ma sono convinto che ne viene un bene necessario alle loro anime, e quindi aerro l'occasione: Deus providebit e se non succedono altre cose che fermino, vanno. Se tutto va bene e se partono il 19 da Shanghai sono a Venezia circa il 13 Novembre. Sono uomini e se la cavano, ma se nella sua carità potesse mandare loro incontro qualcuno o delle case di Venezia o il Sig. Aprili da Torino, sarà una vera carità.18 Circolare Salesiani / 1939-10-1 / Ricevo e comunico da parte del M. E. N.: 1. Si desidera un resoconto completo dell'attività svolta dalla nostra Missione in favore della mobilitazione generale spirituale della popolazione nel decorso dell'anno 1938 no al 30/7 di quest'anno. Vi prego di rispondermi al più presto, indicandomi quanto di speciale avete fatto per i soldati e le loro famiglie, se si è partecipato a manifestazioni speciali, se si sono organizzate le medesime, se si sono prestati i locali per manifestazioni del genere, ed inne se si hanno proposte speciali per il nuovo periodo, per venire incontro più ecacemente al Governo per detta mobilitazione. La relazione deve essere al M. E. N. entro il 15 c. m. Vi prego di rispondere con cortese sollecitudine. 17 18 Si capisce dal contenuto che il cielo stava rannuvolandosi e spirava aria di bufera. Non poterono tornare in Giappone no alla ne della guerra. 413 18 1939 2. Per ordine del Ministero degli Interni, sotto il comando dell'autorità militare e sotto la responsabilità delle autorità locali, sono indette le esercitazioni aeree in tutto il Kyushu dal 21 al 28 c. m. divise in due periodi: i primi quattro giorni per le esercitazioni fondamentali e gli altri per esercitazioni mutue (fra militari e cittadini). Centro del Comando è a Fukuoka. Si insiste naturalmente sul pieno contatto nostro colle autorità, la nostra piena dipendenza ed aiuto se richiesti, l'osservanza esatta delle norme, apprendimento dei segnali, e specialmente delle luci nei tempi stabiliti, ed insistenza per parte nostra nell'ottenere che tutti i nostri dipendenti si uniformino con vero spirito di adattamento e di perfetta esecuzione di quanto viene prescritto. Trattandosi di manovre militari si fa viva raccomandazione anche di sorvegliare le spie. Non è certo opportuno che in quei giorni si vada in giro o si domandino notizie in relazione alle esercitazioni. Insomma facciamo in modo che nessuno abbia a lamentarsi del nostro contegno. Circolare Salesiani / 1939-10-2 / Come vedete non mi mancano da qualche tempo a questa parte le occasioni per comunicare con voi almeno per lettera. Anche questa volta me ne dà motivo una nuova comunicazione del M. E. N. con l'invio delle osservazioni sull'esito delle precedenti esercitazioni aeree. Il Ministro degli Interni esprime la sua piena soddisfazione per la buona riuscita, ma fa qualche osservazione degna di nota: miglior educazione dello spirito di corpo per parte delle famiglie singole; maggior esattezza nello spegnimento delle luci; osservazioni generali sul momento attuale che esige l'unione di tutte le forze anche in queste esercitazioni. Alcuni missionari avendo manifestato il desiderio di avere il testo uciale della comunicazione, invio in romaji le parti più salienti delle osservazioni che potete comunicare ad istruzione dei vostri dipendenti o almeno per essere tenuti al corrente, come è desiderio delle Autorità. Ricaldone Pietro / 1939-10-4 /, Rettor Maggiore È la festa del poverello d'Assisi! Ci aiuti a mantenerci poveri come Lei ci ha insegnato nella circolare. È anche l'anniversario dei miei voti (1896) con cui mi legai subito in perpetuo a Gesù: preghi per la mia perseveranza usque in nem. Ed un po' di rendiconto. - Sanità. Ho dei momenti in cui penso di essere vicino alla morte poi ripiglio il tramtram ordinario. Ad ogni modo mi pare nulla di straordinario, ma ho dei momenti in cui non capisco più lo svolgimento della mia macchina, pur avendola studiata e spiegata tante volte. Saranno le conseguenze degli anni: ad ogni modo n che c'è ato, c'è vita, e 414 18 1939 mi pare che del ato ce n'è ancora, e quindi nché al Signore piace. . . al lavoro. Dispiace che non sia il lavoro adatomi tale da stancarmi. . . Ma non è colpa mia; Deus scit. - Lavoro e studio: come sopra. Rinnovo ai Superiori il tante volte già detto: Miyazaki e Tokyo sono lontani. Mi pare che vada avanti per forza d'inerzia, ma non con lavoro attivo. Sono proprio nelle condizioni di colui che deve servire a due padroni: e Lei conosce le conclusioni del S. Vangelo. Meno male che tutt'e due i padroni s'incentrano in Lui. Tento di fare quello che posso in pratica scontento un po' tutti non riesco a fare quel che si dovrebbe ma. . . tenterò con più forza di accontentare il Signore. Colombara Vincenzo / 1939-10-6 /, Direttore allo studentato losoco di Foglizzo Mio caro Don Vincenzo, Vola il pensiero leggero leggero al mio Vincenzo. E vola la prece siccome un incenso fragrante odoroso che dica all'amico il cor fervoroso per tanta bontà. Voi tutti pregate con cuore devoto per noi Orientali. Oh, grazie, Vincenzo oh grazie, fratelli oh deh, continuate con grandi preghiere che salgono al cielo degli angeli su le ali. Bravo, Don Vincenzo, prega e fa' pregare. Per noi, si sentono le conseguenze dello stato attuale, ma speriamo che il Signore si muova a pietà del mondo. Non c'è che la preghiera. Ho già due confratelli giapponesi soldati e cinque seminaristi. Il Signore ce li conservi. Saluta, e fa' coraggio a tutti: ALLEGRI STUDIOSI E UNITI CON DIO. Staranno bene di anima e di corpo. 415 18 1939 Berruti Pietro / 1939-10-7 /, Vicario del Rettor Maggiore Da fogli a parte, secondo le singole questioni, mi onoro di presentare ai Superiori o per consiglio o per l'approvazione quanto accludo. Pratica per un ospizio salesiano a Miyazaki. Come dissi la preoccupazione del Prefetto Apost. è di dover provvedere agli orfanelli raccolti e nell'Ospizio di Miyazaki e dalle Figlie di Maria A. e quelli che ci vengono adati dalle autorità (presso le Figlie di Maria A. vi sono già ricoverati orfani di guerra). Alcuni li abbiamo a Nakatsu per vedere le attitudini e inviarli o al Seminario (al momento non abbiamo altra casa di studi) o alla scuola di Tokyo, ma penso che per la maggioranza bisognerà pensare a dare loro il pane mediante il lavoro della terra. E poi altro è mantenerli a Miyazaki, altro a Tokyo o in grandi centri. Penso che le condizioni attuali non consigliano la costruzione in grande del progetto (dato il rincaro di tutti i generi di costruzione e forse anche la dicoltà di ottenere il permesso. . . ma per scuole e istituti del genere in pratica concedono perché ne vedono la necessità). Ad ogni modo io mi trovo in questa necessità di mettere i confratelli che al momento si occupano di quest'opera (Don Cavoli, Coad. Bealessio, e coad. Rosso, Don Cimatti aiuta in quel che può) nelle condizioni di una vita più regolare e per le pratiche di pietà e per lo svolgersi della vita religiosa e per l'educazione dei giovani. Ho bisogno di raorzare il personale in modo che si possa ottenere quanto sopra... Ecco le mie preoccupazioni che davvero non so come risolvere senza il consiglio dei Superiori e senza la loro approvazione. Ricaldone Pietro BS / 1939-10-15 /, Rettor Maggiore Notizie che in questo guazzabuglio mondiale la consolerà assai e con Lei i nostri cari cooperatori e cooperatrici! Il giorno 15 Ottobre la benedizione di una nuova chiesa intitolata a Don Bosco in Tokyo... è la prima chiesa a lui intitolata nell'Isola grande dell'Impero. Deo gratias! La nuova costruzione non è una basilica. . . È la cappella del Collegio nostro, aperta anche al pubblico devota e decorosa, vi si prega bene e piace. Dall'icona centrale la statua del nostro Santo è in atto di preghiera intensa. . . ...Non descrivo lo svolgimento delle manifestazioni religiose ed esterne tenute per l'occasione. . . Alla salesiana, è detto tutto. Vi parteciparono S. Ecc. Mons. Doi, Arcivescovo di Tokyo, che benedisse la chiesa e tenne solenne ponticale... Era presente il Sindaco della circoscrizione ed altre autorità locali, rappresentanze della R. Ambasciata d'Italia a Tokyo, dei Gesuiti, Marianisti, Paolini e stampa cattolica, un buon gruppo di cooperatori e cooperatrici salesiani, e per noi graditissima e signicantissima, i capi famiglia (una trentina) del vicinato. ...Il giorno seguente era destinato ad una festa familiare per onorare il munico benefattore delle Opere salesiane in Giappone, S. E. Cav. Auriti, R. Ambasciatore d'Italia a 416 18 1939 Tokyo. Giunto alla scuola accompagnato dal Conte Macchi di Cellere, dopo il saluto degli allievi e dei superiori esprimenti riconoscenza e propositi di nuovo slancio nell'operosità, si degnava di assistere allo scoprimento di una lapide-ricordo della sua carità. ...I buoni Superiori, gli amici lontani, i nostri cari cooperatori preghino per noi, preghino molto per noi, preghino sempre per noi. Circolare Salesiani / 1939-11-22 / Sono giunti felicemente 7 nuovi confratelli che verranno preparandosi al lavoro e a condividere con noi il lavoro. Ringraziamone il Signore ed i Superiori ed aiutiamoli in tutte le forme a noi possibili. Sono quattro chierici per la losoa e tre coadiutori.19 Al momento ne chiamo uno in sostituzione del carissimo Ragogna in Seminario, gli altri sono allo studentato. Nuove comunicazioni del Min. Educ. Naz. in data 7/11 c. m. consigliano: - Per l'economia nazionale si è stabilito il tesseramento e calmiere per certe derrate; si faccia economia anche nei generi di prima necessità; si coltivi molto grano; si sospenda l'uso del riso di prima qualità, si usino specie nelle comunità, scuole, ecc. 7 par