1385 / Berruti Pietro / 1935-3-10 / a Don Pietro Berruti, Vicario del

1385 / Berruti Pietro / 1935-3-10 /
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a Don Pietro Berruti, Vicario del Rettor Maggiore dei salesiani
Miyazaki, 10 marzo 1935
Amatissimo Sig. Don Berruti,
Spedita ieri una mia ricevo oggi la sua carissima del 26/1/35 cui subito controrispondo.
1. Grazie dei preziosi consigli. Come già dissi noi ci atteniamo, mi pare, scrupolosamente ai
consigli di Don Bosco, come missionari salesiani – agli ordini e consigli dell’autorità
ecclesiastica come missionari. Si è al momento un po’ nelle condizioni tra Chiesa e Stato,
come ai primi tempi di Don Bosco, con quel di più che può dare la credenza non cattolica.
Ad ogni modo avanti nel Signore pur essendo al momento la situazione delicatissima. Un
gruppetto di cristiani nostri ha fatto un colpo di testa, inviando una lettera in giro, contro i
missionari stranieri. Speriamo parare i colpi colla persuasione, colla carità e col sacrificio. A noi
tutti vogliono bene; ma non tutti, purtroppo, vogliono bene a Gesù, che non ha fatto che del bene. E
pensi che sono i nostri più beneficati! Anche Gesù fu trattato così. Ma per ora, come dissi, niente di
nuovo e nessun allarmamento, ma è meglio allungare un po’ il collo in avanti, e che i Superiori
siano informati.
2. Dalla Delegazione ricevendo norme comuni a tutte le missioni, si fece notare che in Riviste
o pubblicazioni europee, specie di indole missionaria, si ebbero lamentanze che il Giappone
alle volte è messo fra illustrazioni dell’Africa e simili.
3. Per lo studentato, ed in genere per nuove iniziative ho ricevuto anche lettera del Ven.mo
Rettor Maggiore in cui insiste, per le note ragioni di stringere i freni, e di saper dir di no.
Farò tutto il possibile per riuscire nei limiti del bene delle anime. Che vuole? Amo troppo
questo Paese (per me che penso di conoscere un po’ le cose e il carattere è deleterio). Bisognerebbe
combattere collo stesso sistema loro – che, voglio pensare sia quello che sempre propongo ai
Superiori. Ma noi prima di tutto dobbiamo vivere dello spirito di fede e di obbedienza – ed il
Signore premierà. Umanamente parlando l’arresto è la morte del missionario in Giappone, e se
prima ho detto di sì, è per salvare molti confratelli. Deus scit. Il Signore mi aiuti e mi perdoni se ho
sbagliato.
Quindi i Superiori non pensino Don Cimatti un ribelle o giù di lì – tento di fare quel che posso,
per far un po’ di bene uso Don Bosco (presunzione, vero?) ma ci siamo proposti ab initio questo
programma. D’altra parte nelle Opere della Congregazione mi pare di aver cercato di fare il
prescritto – le proposte non è detto debbano essere approvate sempre dai Superiori.
Per le Opere della Missione forse ho proceduto finora con criterio sbagliato, facendo senza la
dipendenza regolamentare? Mah! È un punto che ho sempre interpretato così come ho fatto… e non
mi fu detto che fosse sbagliato, quindi sono sempre proceduto. Penso che se avessimo fatto il
doppio, il triplo e più sarebbe stato meglio. Mah! Abbiamo fatto almeno bene o male il poco? Chi lo
sa?
Il Signore mi darà, vedrà, una di quelle stangate finali!… Cercherò di prenderla con amore.
Preghi e faccia pregare per noi e specie per il
Suo aff.mo
Don V. Cimatti, sales.