L’AZIONAMENTO esercitazioni INDICE INTERFACCIE IN INGRESSO INTERFACCIE IN USCITA FILTRI MAT ELETTRONICA DI POTENZA CONVERTITORI TRASMISSIONE MECCANICA PROGRAMMAZIONE PLC ARDUINO L’AZIONAMENTO INTERFACCE DI INGRESSO AD590 LM35 UMIDITA RIEPILOGO ESTENSIMETRO RIEPILOGO FOTODIODO CONDIZIONAMENTO VIBROTRASLATORE CONCENTRAZIONE ACCELEROMETRO Trasduttore di temperatura: AD590 Un trasduttore AD590 viene utilizzato per misurare una temperatura variabile nel range 0°C80°C. Calcolare il range della corrente erogata dal trasduttore Con il range della tensione compresa fra 0 e 10 v Caratteristica di trasferimento dell’AD590: T temperatura espressa in K K 1A / K (costante del trasduttore) SOLUZIONE Calcolo range della temperatura in K T 0C 80C +273 Tmin K 0 273 273K Tmax K 80 273 353K Calcolo del range della I erogata dal trasduttore I K T CONFIGURAZIONI SIMILI AMPLIFICATORE DI TENSIONE La conversione I => V è affidata ad un amplificatore operazionale che, per le sue caratteristiche, oltre a non caricare il segnale prodotto dal trasduttore, lo amplifica Affinché la tensione d'uscita Vo (per T =0°C) sia uguale a O V, deve essere I= ls = 273 microA Applicando il primo principio di Kirchhoff al nodo A,si ha: I1(10) °C = ls(0°C) - I= 273*10-6- 273*10-6= 0A poichè I1 è uguale a zero la Vout è= <O calcolare R3 + R1 con Vdd = 12 V R3 + R1 = Vdd - O/ I1(0°C) = 12/273*10^-6 = 44 K (R3 = 39, R2 = 5) calcolare R4 + R2 Quando la temperatura e 80 °C e la corrente Is di 353 mlcroA, si ha: I1(80°C)= ls(80°C) - I = 353*10^-6 - 273’10^-6= 80 microA Nell'ipotesi che l'operazionale sia ideale, la I1(80°C) attraversa la resistenza sul ramo di reazione (R4+ R2) e si ha: Vo(80°C)= ( R4 + R2) •I1(80°C) R4 + R2 = Vo(80)/I1(80) = 10 / 80/10*10^A.6 = 125 K ( R4 =82 R2 = 47) ============================================================== Esercizio LM35 Un trasduttore di temperatura fornisce una tensione di 10 mV/K, a 0 K la tensione è nulla. Si vuole condizionare il segnale per ottenere una tensione di 100mV/°C A 0°C la tensione e nulla, la temperatura deve variare tra –50°C +90°C proporre una soluzione e dimensionare i componenti. Con il sensore LM35 --- Soluzione V = 10 mV/°C *t V = 100mv* -50 (90) = -5 NON è IL NOSTRO CASO o+9 Il trasduttore fornisce una tensione compresa tra 2,23V3,63V nel range (-50°C+90°C) La Tensione fornita dal trasduttore a 0°C (=273,16K) Vs(0C) 10 10 3 273,16 2,73V Affinché Vo=0V per T=0°C, la tensione VR=Vs(0°C)=2,73V La tensione di riferimento VR (VR=2,73V) si ottiene con il partitore R5,R6. R5=10K (trimmer lineare), R6=10K con Vcc=+12v a 0°C si sottrae 2,73V perche la tensione deve essere nulla. Vs(-50C) 10 10 3 273,16 – 50 2,23V Vs(90C) 10 10 3 273,16 +90 3,63V Vo = (R2/R1)*(Vs-Vr) (Trasduttore di umidità) Un sensore capacitivo di umidità viene utilizzato per misurare un’umidità relativa variabile nel range 20% - 80%. Calcolare il range della capacità; Caratteristica di trasferimento del sensore: Dove Co = 130 pF, C = CO + A *UR A = 0,41pf, U umidita relativa Si realizzi un circuito di condizionamento per il rilievo dell’umidità relativa nel range 10%÷90%. La tensione di uscita Vo sia 0V per U%=10% e 5V per U%=90%. La caratteristica di trasferimento del sensore è rappresentata dalla seguente tabella Soluzione. In figura 1 è riportato lo schema a blocchi del sistema da progettare 1) Dimensionamento blocco 1 (Astabile con NE555). In figura 2 è riportato lo schema elettrico del circuito multivibratore con NE555 Per il calcolo della frequenza f si utilizza la seguente formula 1 f = (RA +2RB) * Cs *0,7 Si pone RA= 10K; RB= 1,2M, in modo da avere un duty cycle DC%= 50%. Dalla precedente formula si ricavano i valori della frequenza fmax e fmin 2) Dimensionamento blocco 2 (Convertitore Frequenza/Tensione). In figura 3 è riportato lo schema elettrico del circuito convertitore frequenza/tensione basata sull’integrato LM331. Il multivibratore astabile di figura 2 genera un segnale ad onda quadra con frequenza f variabile dipendente dall’umidità relativa Il circuito di figura 3 opera la conversione f/V secondo la seguente relazione riassumendo U% = 10%® f = 5,26KHz ®Vu = 5,26V U% = 90%® f = 4,11KHz ®Vu = 4,11V 3) Dimensionamento blocco 3 (Circuito traslatore). In figura 4 è riportato lo schema elettrico del circuito traslatore. 1) Vu = 5,26V Vo = 0V 0 =( R2/R1)*(VR-5.26)5.26 2) Vu = 4,11V Vo = 5V 5= (R2/R1)*(5,26 − 4,11) R2 = 5K R1 = 11,5 K v Controllo Umidita’ e Temperatura Per rendere piu’ confortevole la reception di un temperatura e umidita’. circolo Tennis ,si vuole realizzare un sistema di controllo di La temperatura deve essere deve essere mantenuta fra i 30°C e i 60°C, mentre l’umidita’ relativa non deve essere maggiore ad Ur=30%. Il sensore di temperatura ha un comportamento lineare da 15°C a 80°C con legge di funzionamento: I(T)=Io + K*T Con T e’ la temperatura in °C , Io= 2,7 milliA e K= 20 microA/°C Il sensore della umidita’ e’ capacitivo con legge di funzionamento: C=(130 + 0,5*Ur)pF Dove Ur e’ l’umidita relativa espressa in %. Calcolare le interfacce che consentono di ottenere, al variare dei parametri fisici, tensioni di 0-5 V in uscita Il sistema deve acquisire i dati ogni 30 minuti e, attivare, se necessario, un impianto di riscaldamento (o raffreddamento) e/o un impianto deumidificatore. Soluzione Per V che varia da 4,856 a 4,253 la tensione deve variare fra 0 e 5 V OPPURE: 555 Da cui si ricava: V2= 8,2918*(-V + 4,856) R1 = R2 CON SU DIODO SU R2 Nei grafici seguenti i valori di Ur, Cs, f, V e V2 e i relativi circuiti di conversione: .Preliminarmente si effettua la Taratura del convertitore f/V: si applica una frequenza f=5467Hz e si regola il trimmer Rp fino ad ottenere V=4,856V corrispondente ad una Ur=0%. Cs->f; f->V; V->V2 Sensori in cui varia la resistenza: Estensimetro Grandezze caratteristiche Ro resistenza a riposo pari a 100 Ω, La deformazione dell'estensimetro, provoca una variazione proporzionale della resistenza elettrica ∆R /R pari a K*ε. Dove La costante K, adimensionale, è il fattore dell'estensimetro (gauge factor) e per gli estensimetri a film metallico ha un valore tipico di circa 2. Con ε viene indicato la deformazione, grandezza adimensionale espressa di solito in ppm (parti per milione) (valore tipico: 10^-3) Con un sensore ∆Vo = Vs*∆R/2R ∆R /R= K*ε. Vo = Vb(K*ε/2) Con VB= 10 V ed ε=10-3 (valore tipico) e K = 2 si ottiene Vo=10 mV. Volendo condizionare il segnale per una tensione compresa tra 0 V e 10 V deve risultare Ad = Vu/Vo = =10/0,1 = 100 essendo 100 l’amplificazione Soluzioni alternative con l’uso del PLC Nei PLC gli ingressi analogici possono rilevare un segnale in tensione (0 ÷ 10 Volt) o in corrente (0 ÷ 20 mA) che il Plc trasforma in forma digitale. 2 Utilizzo di sensori da 18 a 22 C LM35 con PLC -------- LM35 da 0 a 40 C 1) «PLC»: progettare un amplificatore di tensione da interfacciare con il PLC con tensioni che si hanno da 0 a 40 gradi 2) Per ottenere una maggiore precisione nella misura si può estendere il range di tensione a valori compresi tra 0 V e 10 V, accettati dagli ingressi analogici dei relè programmabili. Non si ha l’offset in quanto per LM35 la tensione vale 0 V a 0°C. ( in caso contrario si sommatore) elimina con un differenziale o con un Come circuito di condizionamento si può utilizzare un amplificatore non invertente Le funzioni richieste verranno effettuati attraverso la programmazione degli ingressi analogici dei rele programmabili (schede del PLC) l’umidità relativa deve essere mantenuta nel range 45%±5% per evitare la proliferazione di muffe; tale livello viene garantito azionando per 10 minuti, se si è fuori dal range, gli aeratori o il sistema di nebulizzazione a pompa posto a muro; E nota la f.d.t. di un sensore di umidita con V = 0,75 U = 0% e V = 3,75 con U=100% (Nei PLC gli ingressi analogici possono rilevare un segnale in tensione (0 ÷ 10 Volt) o in corrente (0 ÷ 20 mA) che il Plc trasforma in forma digitale Segnale d’ingresso da 0,75 a 3,75 V da grafico PLC in ingresso da 0 a 10 v Circuito di condizionamento: Traslatore di livello Differenziale: R2=3,3 kΩ e R1=1 kΩ Vr = 0,75 Programmare il rele del PLC con soglia di intervento paria 2 e 2.5 V ( da grafico: U tra 40 e 50) Un ’impianto è gestito da un sistema programmabile che, acquisiti i segnali provenienti dai sensori, avvia in maniera automatica i sistemi di umidificazione, riscaldamento e regolazione della luminosità. Le condizioni di funzionamento ottimale sono le seguenti: a.il tasso di umidità deve essere mantenuto superiore al 40%: tale livello è garantito da un sistema di umidificazione costituito da un vaporizzatore libero di scorrere lungo una guida collocata sul soffitto. Quando l’umidità scende sotto tale valore prestabilito si attiva il sistema di nebulizzazione, azionato da un motore, il quale percorre per due volte in un senso e due volte nel senso opposto l’intera guida; La caratteristica di trasferimento del sensore è rappresentata dalla seguente tabella a.la temperatura nella micro serra deve essere mantenuta nel range 18 °C 22 °C: quando la temperatura scende al di sotto di 18 °C viene attivato un sistema di piastre riscaldanti disposte lungo le pareti del locale fino al raggiungimento di 20 °C; se la temperatura sale sopra i 22 °C si attivano due ventole di aerazione che vengono spente al raggiungimento di 20 °C a.Si specifichi le caratteristiche dei sensori(da tabella per U e LM35) e ne progetti i relativi circuiti di condizionamento del segnale di uscita ; Attraverso la gestione di due fine corsa il PLC gestisce la movimentazione avanti indietro del motore di condizionamento La programmazione dei rele del PLC gestisce le piastre riscaldanti e la vaporizzazione Si individui una idonea soluzione che permetta di diminuire la velocità di avanzamento nello spostamento orizzontale di un traslo elevatore quando le vibrazioni rilevate da un apposito sensore montato sull’unità di aggancio/sgancio indicano una situazione potenzialmente pericolosa. In particolare, il sensore di vibrazioni produce un segnale compreso tra 4 e 20 mA su un carico di 500 Ω per vibrazioni comprese tra 0 e 50 mm/s. In condizioni di normale funzionamento la vibrazione non deve superare la soglia di 30 mm/s: se tale valore viene superato, la velocità di avanzamento del traslo-elevatore deve essere dimezzata ed essere mantenuta fino a raggiungere un valore per cui la vibrazione risulti inferiore a 15 mm/s. Per ragioni legate alla funzionalità e alla sicurezza dell’impianto, è richiesto che la soluzione proposta non prevede l’utilizzo di dispositivi programmabili. Per vibrazioni di 50 mms ---- 0 mms ---- uscita sensore 20 ma 4 ma ∆I = 20 - 4 = 16 mA ∆vibr/ ∆corr = 50/16 = 3,1 mms/ma - Limite da non superare ---- 30 mms =3.1 X10 = 31 mms Quando si supera il limite si dimezza la velocità fino a quando le vibrazioni scendono 15mms---- 5 ma Scelta di un gruppo di azionamento di un sistema di trasporto casse motivando adeguatamente le scelte effettuate con particolare riferimento alle procedure di manutenzione ordinaria previste. Caratteristiche dei sistemi di trasporto per contenitori I sistemi di trasporto per casse sono elementi di trasporto statici, dotati nella parte superiore di rulli, nastri o cinghie. La loro funzione è quella di coprire la distanza all'interno di un'installazione, secondo le esigenze di funzionalità e frequenza della movimentazione. Mediante l'azionamento di un sistema di motorizzazione e di controllo di presenza attraverso un elemento di rilevamento meccanico o ottico, è possibile spostare in maniera controllata i contenitori verso le posizioni desiderate. Motore utilizzato : motore asincrono con controllo velocità PWM Vantaggi Sistema robusto progettato per resistere a un utilizzo produttivo giornaliero ad alta produttività. Design ergonomico e compatto che semplifica l’interazione tra la macchina e l’operatore. Manutenzione minima e facile esecuzione degli ordini riguardante prevalentemente il MA Costo operativo ridotto. Manutenzione •Dal punto di vista elettrico bisogna verificare periodicamente: 1) Le condizioni degli avvolgimenti statorici, 2) Verificare eventuali difetti sul rotore gabbia che si evidenziano con forti variazioni della corrente assorbita dai circuiti statorici; 3) L’isolamento, da verificarsi tra ogni avvolgimento e la massa Dal punto di vista meccanico, le parti più soggette a manutenzione riguarda l’usura dei cuscinetti, per i quali occorre prevedere una sostituzione periodica Si progetti il circuito di interfaccia di un sensore che mantenga il livello di concentrazione di un soluto (componente di una soluzione) nell’intervallo 0.15-0.35 moli; quando il soluto supera la concentrazione massima viene attivata una valvola di erogazione per aggiungere ulteriore solvente, mentre se la concentrazione del soluto è troppo bassa si attiva una valvola che aggiunge ulteriore soluto Il sensore analogico ( sensore di concentrazione) comparatori azionati dallo stesso segnale. supponendo che ad ogni variazione di 0.01 mole corrisponda 1 milliv Il sensore si può rappresentare elettricamente con il seguente schema 0.01 mole = 1 mv 0 mole = 0 v 0.15 = 15 mv 0,35 = 35 mv Le due valvole per aggiungere solvente o soluto durante la lavorazione in modo da mantenere costante la concentrazione, (la valvola per l’erogazione e la valvola di sfogo) hanno elettronica integrata per gestire I/O e non necessitano per cui di interfa differenziali on arduino ingressi analogici Oppure comparatore ingressi digitali Si supponga di voler monitorare la velocità di rotazione del motore che comanda il nastro di carico. A tal fine, sull'albero motore viene calettato un encoder incrementale (300 impulsi/giro, ampiezza 5 volt). Considerando che nel ciclo di lavorazione la velocità massima del motore è pari a 1200 giri/min, si ipotizzi una soluzione che fornisca una tensione compresa tra 0 e 10 Volt. Riduttore ¼ piu Encoder piu amplificatore di tensione Si vuole misurare la velocità di rotazione di un motore utilizzando un encoder. Si rappresenti il sistema di acquisizione della velocità e ne descriva gli elementi rappresentativi motivando le scelte effettuate. 1)progetti il circuito che fornisca il segnale corrispondente al valor medio della potenza ottica rilevata dai due fotodiodi, nell’ipotesi che in corrispondenza del livello massimo di 15 μW di potenza luminosa la tensione prodotta sia pari a 10 V; con S=sensibilità spettrale =0,382 A/W, P=potenza luminosa incidente = 9 MICROW Iph = S·P [μA] = 9*10^-6 *0.382 = 2,538 *10^-6 A Vph = Iph·RL [V] = 2,538*10^-6 * 10.000 = 2,538 *10^-2 v Con 15 microw ritenendo che esista una prop lineare S:P = S1:P1 0,382:9=S1 : 15 S1 =1,6*0,382 = 0,61 Ip = S1*P1 =0,61*15*10^-6 = 9,15 *10-6 Vph1 =Ip*Rl = 9,15*10^-6 *10000 = 9,15*10-2 v A 0 microwatt I = 0, V = 0 Da testo: valore medio max di potenza dei due fotodiodi 15 microW---- 10 v sommatore invertente che media i segnali dei due fotodiodi e untramplificatore invertente che scala la tensione da (0 a 9,15*10-2 ) a ( 0 a 10 V) II parte: si supponga di voler mantenere illuminata in modo costante l’area dove transitano i pezzi al fine di compensare le variazioni dell’illuminamento ambientale A tale scopo, l’illuminatore è costituito da una barra di led avente tensione di alimentazione 12 V e potenza di 2,5 W. Il funzionamento prevede che i led vengano pilotati in tecnica PWM alla frequenza base di 1 kHz; il valor medio della potenza ottica è pari a 9 μW quando l’illuminazione dell’ambiente circostante è adeguata al corretto funzionamento del sistema di visione e il Duty-Cycle del segnale PWM è pari al 60%. Qualora l’illuminazione ambientale dovesse aumentare, il Duty-Cycle deve diminuire e viceversa; in particolare, per una variazione di 1 μW della potenza ottica media rilevata, il Duty-Cycle deve variare del 5%. Si individui una idonea soluzione che consenta di mantenere costante l’illuminazione della scena, giustificando adeguatamente le scelte operate. f = 1 kHz duty-cycle= 600 dalla prima parte che fornisce si ricava_ 10 Volt per 15uW d 9uW per 6 Volt e ad 1uW per 0,667 Volt. La forma d’onda con le seguenti caratteristiche: 9:6 = (9-1) : x x= 5,4 v 9:6 = (9+1) : x x =6,5 v ∆V = 1,1 V Duty cycle 60% ∆dc= 6% h (60 *+5%*60) – (60-5%*60) = pendenza segnale di controllo Tg = ∆V/∆dc = 1,1/6% = 18,3 - angolo = 86 utilizzata per pilotare l'alimentazione dell'illuminatore con la tecnica PWM utilizzando un'uscita digitale del PLC ACCELEROMETRO: INTERFACCIA HARDWARE Si consideri come accelerometro una scheda fornita di cinque pin: tre di uscita corrispondenti a Vx, Vy e Vz, un quarto per la tensione VCC e un ultimo per la tensione GND. Le tre tensioni vanno lette mediante convertitori analogico-digitale, i quali sono presenti sulle schede Arduino in corrispondenza dei pin A0-A5. Le tensioni generate, in quanto analogiche, sono segnali di natura continua. I segnali che si ottengono tramite campionamento, in quanto digitali, sono discreti e quantizzati. Inoltre, essendo l'estremo superiore dell'intervallo di frequenze di interesse 25Hz, la frequenza di campionamento, per il teorema del campionamento di Nyquist-Shannon, deve essere almeno pari a 50Hz, il doppio della frequenza del segnale misurato. Questa soglia evita che i segnali provenienti dall'accelerometro vengano distorti. Si può ragionevolmente richiedere una frequenza di campionamento di 250Hz per garantire una misura sufficientemente fedele. SPECIFICHE Il tipo capacitivo (variazioni di capacità sotto effetto dell’accelerazione della massa sismica) è la tecnologia oggi più comune mentre utilizzata per l’accelerometro. Gli accelerometri capacitivi sono di basso costo con un rapporto segnale-rumore e risposta dinamica non ottimale. Una caratteristica intrinseca di tutti gli elementi capacitivi è il circuito di clock interno. La frequenza di tale circuito è elevata (~ 500kHz) ed è parte integrante del circuito di rilevazione della corrente, sempre presente nel segnale di uscita. Il rumore presente è ad alta frequenza ed generale al di fuori del campo d’interesse di misura dell'accelerazione. Grazie al suo amplificatore incorporato, i 3 fili (o 4 fili per uscita differenziale) sono la connessione ad una stabile sorgente di tensione. La larghezza di banda dell’accelerometro capacitivo è limitata, a qualche centinaia di Hertz a causa dello smorzamento a gas che reaziona l’elemento per l’effetto smorzante. La struttura dell’elemento del sensore capacitivo favorisce il basso campo di misura di accelerazione. Il campo massimo è in genere limitato a meno di 100g. Al di fuori di queste limitazioni i moderni accelerometri capacitivi, in particolare i dispositivi di alta qualità, offrono una buona linearità ed elevata stabilità del segnale di uscita. Accelerometri di tipo capacitivo sono più adatti per applicazioni di monitoraggio. Sono ideali per la misurazione del movimento a bassa frequenza dove il livello g è anche basso, come ad esempio misure di vibrazioni nell’ingegneria civile SPI supporta la comunicazione full-duplex con un throughput molto più alto rispetto ad I2C. non è limitato a parole di 8 bit, in modo da poter inviare messaggi di ogni genere e con contenuti e scopi arbitrari. L’interfaccia SPI non richiede resistenze di pull-up, il che si traduce in un minore consumo di energia. Tuttavia, I2C è più semplice avendo meno linee il che significa che meno piedini sono richiesti per interfacciarsi ad un circuito integrato. Quando si comunica con più di un dispositivo slave, I2c possiede il vantaggio di un indirizzamento in banda, al posto di avere una linea chip select per ogni slave. I2c supporta inoltre lo slave acknowledgment che significa che si è certi del dispositivo con cui si sta comunicando. Con SPI, un master può inviare dati a vuoto e non saperlo. In generale SPI è consigliato per applicazioni che comunicano lunghi flussi di dati e non solo parole come locazioni di memoria. QUESITO 3 Dai diagrammi di Bode si evince che il sistema in anello chiuso non è asintoticamente stabile poiche il margine di fase della funzione di trasferimento ad anello aperto è negativo. Infatti in corrispondenza della frequenza di attraversamento la fase è minore di π Detta F(s) la funzione di trasferimento a ciclo aperto sintetizziamo una rete compensatrice del tipo k*R(s) dove R(s) = (1 +Ts)/(1+(T/m)s) è una rete anticipatrice elementare La funzione di trasferimento a ciclo aperto è quindi F(s) =k*F(s)*(Rs) Essendo il modulo di 40 db circa ovvero 100, scegliendo k = 1/100 si ha un margine di fase prossimo a zero ma positivo per k*F(s) e una frequenza di attraversamento di circa 1 Khz Con l’aiuto dei diagrammi di fase e modulo al variare di m e ω*T di R(s) si possono determinare dei valori per m e per ω*T che soddisfino le specifiche del problema di controllo Si sceglie m = 10 e ω*T = 2 che, ponendo ω = 2*π*1000 hz si ottiene ω = 1/ π*1000 Ponendo la rete k*R(s) = (1/100) * (1 +(1/1000)*s) / (1 +(1/10000)*s) in cascata a F(s) si garantiscono un margine di fase di π/4 e una banda passante non inferiore a 1 Khz QUESITO 4 Ponendo |F(j) | < - 14 db = 10 ^(-14/20) = 1 /10^(14/20) = 0,2 s = jw = 1 F(s) = (1/(s+1)) / 1 + (k*1)/(s+1)) = 1 /(s+1+k) = 1/ (k+2) F(dist) = 1/(1+ (k/s+1)) = (s+1) /( s + 1+ k ) = 2 /(k +2) F(s) + F(d) < 0,2 1/(k+2) + 2/(k+2) < 0,2 k > 1,3 Scegliendo K > kmin si garantisce che l’ampiezza del disturbo additivo d(t) di natura sinusoidale con pulsazione W = 1rad/s venga ridotta di almeno di 14 db L’AZIONAMENTO Interfacce in uscita: ATTUATORI RELE con BJT per attuatori di piccola potenza (motori cc, lampade, pompe, ecc.) CONTATTORI per attuatori di grossa potenza (motori asincrono, cc., passo passo, asincroni, Brusless, lineari, ecc… Motori di piccola potenza /elettrovalvole L293 (L298 piedinatura contorta e piu potente) necessario per invertire il senso di rotazione utilizzando l’Hardware (integrato MAX 333 con switch analogici) e non il software Elettrovalvola: esempio di azionamento elettromagnetico, in cui il movimento del nucleo magnetico è utilizzato per aprire o chiudere una valvola e controllare così il flusso di liquidi o di gas in una conduttura Le elettrovalvole si interfacciano direttamente con il micro in quanto l’elettronica è già integrata nelle stessa valvola Motori di grossa potenza : la regolazione della velocità si effettua inverter (CC/CA) in corrente alternata e con convertitori CC/CC in continua Rele Supponendo che la tensione di 5 V resa disponibile dalla scheda non sia sufficiente per l’azionamento dei dispositivi di potenza considerati di tipo ON-OFF (pompa e valvola di apertura) si rende necessaria un’interfaccia di potenza a relè. La bobina viene alimentata in continua a 5 V, un contatto NO sul lato di potenza consente l’azionamento della pompa e della valvola di apertura che rappresentano gli utilizzatori finali. Il funzionamento è quello tipico di un relè (schema funzionale e dispositivo sono evidenziati in figura). La figura evidenzia il funzionamento del relè; si individuano: • la parte fissa (costituita dal sostegno e dalla bobina di eccitazione); • la parte mobile (costituita dall’ancora o armatura); • il contatto NO. La bobina di eccitazione fa parte del circuito di comando, il contatto si trova nel circuito di potenza. Quando la bobina di eccitazione è percorsa da una corrente di valore sufficientemente elevato il nucleo si magnetizza e attrae l'ancora verso di sé; lo spostamento dell'ancora aziona il contatto posto su lamine meccaniche che in questo caso, essendo normalmente aperto, si chiude. In questo caso sono i contatti dei sensori che chiudendosi determinano l’eccitazione della bobina, la chiusura del contatto e il conseguente azionamento dell’utilizzatore. L’impiego del relè collegato direttamente ad un micro potrebbe danneggiarlo in quanto, nel momento in cui il relè viene eccitato, si potrebbero verificare delle sovratensioni con conseguente danno per il circuito di uscita della scheda. Per questo motivo, in parallelo alla bobina, deve essere inserito un diodo di protezione (adesempio il diodo 1N4002) in modo tale che le sovratensioni non ritornino verso la porta della scheda che comanda il relè. Unmodo utilizzato per eccitare la bobina del relè senza creare inconvenienti è di isolarla galvanicamente dalla porta interponendo un transistor BJT tra questa e la porta stessa. Mentre il relè viene collegato al terminale di collettore, il comando del medesimo viene attuato attraverso il terminale di base Contattori I contattori o teleruttori sono dispositivi di manovra usati per inserire carichi di potenza (ad es. motori). Il loro funzionamento è elettromeccanico e somiglia a quello dei relè: •si comandano a distanza •con circuito di comando a tensione ridotta separato da quello di potenza •che alimentando una bobina provoca la chiusura dei contatti del circuito di potenza •sono costruiti per eseguire moltissime manovre1) Rispetto ai relè si distinguono perché: •funzionano con correnti e tensioni elevate •sono in grado di aprire anche correnti di sovraccarico •hanno una sola posizione di riposo con i contatti di potenza normalmente aperti (NO/NA) Oltre ai contatti di potenza i contattori dispongono di contatti ausiliari, normalmente aperti o normalmente chiusi, da utilizzare nel circuito di comando (ad esempio per l'autoritenuta). Il tipo, il numero e la tensione dei contatti ausiliari dipendono dal modello di contattore; nei contattori modulari è possibile aumentare il numero dei contatti ausiliari con dei blocchi aggiuntivi opzionali che si agganciano al contattore. Come sono fatti Internamente il contattore è composto da: una nucleo magnetico composto da una parte fissa con avvolta la bobina una parte mobile collegata ai contatti mobili (equipaggio mobile) contatti fissi una molla di rimando che allontana i contatti fissi e mobili quando la bobina non è alimentata Nella figura seguente sono indicati: la bobina (1), la molla di ritorno (2), la parte mobile del nucleo magnetico (3), i contatti mobili (4). Caratteristiche principali In commercio esiste una gamma molto ampia di contattori. Per scegliere quello giusto bisogna interpretare correttamente i dati tecnici indicati nei cataloghi. Di seguito sono elencate le caratteristiche principali per il circuito di potenza, quello di comando e per i contatti ausiliari. Circuito di potenza: tensione nominale (ad esempio es. 400V concatenata), corrente nominale, frequenza nominale, categoria di impiego (ad esempio la categoria AC3 è adatta per la marcia e arresto di motori asincroni a gabbia),potere di chiusura e potere di interruzione, durata meccanica (manovre a vuoto) ed elettrica (manovre a carico con arco sui contatti) Circuito di comando (bobina): sistema AC o DC, tensione nominale (24V AC, 24V DC, 110V AC, ecc.), frequenza nominale, valore che garantisce l'apertura dei contatti (in genere il 75% della tensione) Circuiti ausiliari: numero di contatti, tipologia di contatti (NO o NC), tensione nominale, corrente (ad esempio 6A) , frequenza, potere di interruzione Il relè termico Si tratta di un blocco aggiuntivo da aggiungere al contattore modulare per la protezione in caso di sovraccarico. Il relé termico interviene quando la corrente supera la la soglia di intervento impostata facendo commutare i suoi contatti ausiliari. Utilizzando opportunamente i contatti NO e NC del relè nel circuito di comando è possibile ad esempio arrestare il motore e segnalare il sovraccarico accendendo una lampada. L'intervento del relè dipende dal valore della corrente (impostabile sul relè) e dalla durata del sovraccarico secondo la sua caratteristica di interventO Schemi applicativi di interfaccia degli attuatori Gli attuatori in linea di massima sono semplicemente dei normali relè a 12Vcc comandati ognuno da un transistore pilotato da un'uscita del micro. Per la pompa pure si utilizza il contatto del relè per abilitare o meno l'alimentazione In base alla potenza della pompa sarà opportuno valutare di interporre un opportuno teleruttore sulla linea Vac con protezione termica ed utilizzare il relè del nostro controllo per pilotare la bobina del teleruttore. La pompa immersa funzionerà a tensione di rete Enel e un relè a 24V comandato da un transistore pilotato dal micro interrompe o chiude iI circuito di alimentazione di linea della pompa. In serie alla linea è bene prevedere ai fini protettivi un interruttore magnetotermico capace di interrompere energia verso Ia pompa qualora ci siano assorbimenti anomali. In parallelo alla bobina del relè è previsto un diodo per lo smorzamento delle extra tensioni generate all'apertura del transistore L293: PER IL COMANDO DI MOTORI IN CC , PASSO PASSO, ELETTROVALVOLE E' un circuito integrato a 16 terminali (in contenitore DIP16) che contiene 4 amplificatori di potenza per il comando di motori in corrente continua o passo-passo (stepper motor); Gli amplificatori di potenza possono essere usati indipendentemente l'uno dall'altro oppure in coppia per realizzare pilotaggi con configurazione a ponte; il controllo del funzionamento degli amplificatori viene fatto mediante livelli di tensione compatibili TTL (H:+5V, L:0V), dunque perfettamente interfacciabili con il micro Per ogni coppia di amplificatori è presente un ingresso di abilitazione (ENABLE) che, se posto a livello logico ALTO ne abilita il funzionamento, se posto a livello BASSO pone gli stessi in stato di alta impedenza L'integrato è provvisto internamente sia di una protezione termica che di una protezione contro i cortocircuiti delle uscite verso massa; I quattro terminali centrali di massa possono essere saldati ad una apposita piazzola dimensionata per ottenere una valida dissipazione del calore. I diodi servono a smorzare ed annullare Ie extra tensioni inverse che nascono ai capi del motore al momento dell'interruzione della sua alimentazione; dovranno essere scelti con velocità di commutazione veloce e di corrente anche solo di 1A. Pilotaggio di motori con un solo senso di rotazione Pilotaggio di un motore con inversione del senso di rotazione c) L’illuminamento numero di apparecchi illuminanti può essere calcolato utilizzando il metodo del flusso totale dividendo il flusso totale (dipende dall’illuminamento, dalle dimensioni del locale, dai fattori di utilizzazione e di manutenzione) per il flusso relativo all’apparecchi scelto. Il Per un sito archeologico si utilizza il sistema TT impiegato per la distribuzione dell’energia elettrica in BT alle piccole utenze civili e industriali che impegnano una potenza minore di 100 KW e non hanno una propria cabina di trasformazione. Questi utenti devono realizzare un proprio impianto di terra. Il quadro elettrico principale deve comprendere dispositivi di protezione come interruttori differenziali e magnetotermici Progetto DEL BJT 1) Dimensionamento resistenza led Per progettare la resistenza per il diodo led dal datasheet del diodo si deve ricavare da la corrente diretta massima in entrata al diodo ( la corrente varia a seconda del colore del led ) e applicare la legge di ohm al circuito di eccitazione del diodo Per trovare il valore da collocare sull’ asse delle ascisse ( corrente assorbita dal diodo (id 30 mA ) R = V – Vs / Id V = tensione con cui Vs= tensione di soglia uguale a 0.6 V Id= corrente diretta ricavata dal datasheet R = 12 – 0.6 / 30*10^-3 = 380 ohm 2) Scelta del relè Una volta scelto un relè per il nostro progetto in base alle necessità bisogna scoprire dai datasheet la corrente di eccitazione del relè e nota la corrente di eccitazione del relè la utilizzo per progettare la resistenza di base e la corrente di base del transistor in modo da ottenere sul collettore la corrente desiderata maggiore o uguale alla corrente di eccitazione del relè. 3) Scelta del BJT Una volta scoperta la corrente di eccitazione del relè bisogna ricavare dai datasheet del Transistor BJT il guadagno del transistor rappresentato da H21E oppure ( Ic / Ib ). Una volta scoperto il guadagno del transistor posso calcolare la corrente di base Ib ponendo la corrente di collettore uguale alla corrente di eccitazione del relè: Ib = Ic / = 33*10^-3 / 110 = 0.3 mA Ottenuta la corrente di base bisogna progettare la resistenza da inserire sulla base : Rb = Vb –Vbe / Ib = 5 – 0.6 / 0.33*10^-3 = 14Kohm Per garantire la saturazione si aumenta la ib a 0,9 ottenendo una resistenza di 4,7 k Se si utilizza un rele con bobina a 5 volt inserire in serie una resistenza da R = (12-5)/80 mA = 90 ohm L’AZIONAMENTO Filtraggio Campionamento Aliasing Fourier filtri del secondo ordine Esempio: Il segnale Vout(t) in uscita ad un certo sistema elettronico è la risultante di più componenti armoniche come di seguito rappresentate Si determini l’ordine del filtro da utilizzare in modo da garantire un guadagno alla frequenza della prima armonica pari a 18 dB e non superiore a -5 dB per la seconda armonica. Si progetti quindi il sistema filtrante giustificando le scelte effettuate. Si individui il banco di misura per testare le caratteristiche del filtro RISOLUZIONE Ponendo Ponendo Ponendo Ponendo k=1, k=2, k=3, k=4, per per per per la la la la frequenza frequenza frequenza frequenza della della della della prima armonica risulta: seconda armonica risulta: terza armonica risulta: quarta armonica risulta: f1 = 8 ∙ 10^3 /6.28 = 1273 hz f2 = 8 ∙ 2^3∙ 10^3 /6.28 = 10186 hz f3 = 8 ∙ 3^3*10^3 /6.28 = 34395 hz f4= 8 ∙ 4^3∙ 10^3 / 6.28 = 103184 hz Per ottenere le specifiche richieste è necessario un filtro passa basso del 2° ordine che presenta una pendenza di 40 dB/dec in quanto un filtro del primo ordine avendo una pendenza di 20 dec/decade non è in grado di garantire le specifiche richieste: Una decade fra f1 (prima armonica) e f2 (frequenza seconda armonica) f1 = 8 ∙ 10^3 /6.28 = f2 = 8 ∙ 2^3 ∙ 10^3 /6.28 = 1273 hz 10186 hz Decade f = ∆f = log10186 – log1273 = 9.22-7.14 = 2,08 ∆A= A18 – (-A5) = 18+5= 23 dB/dec > 20/dec 1) Per la frequenza di taglio si considera un valore leggermente superiore ad f1, ad esempio 2 kHz (valore della frequnza di taglio che si vuole imporre al filtro in modo tale che tale frequenza (f1) risulti in banda passante, dove il guadagno deve essere: Adb = 20 lg A A = 10^(18/20) = 7,9 2 metodo) poiche il filtro introduce in corrispondenza della ft un attenuazione di 3db per avere un guadagno di 18 db alla frequenza di 1273 hz si deve introdurre un amplificatore che garantisca un guadagno in banda piatta di 21 db (18 + 3) che corrisponde ad un guadagno di A =10^21/20 =11, 22 1 metodo: Per dimensionare i componenti e per calcolare il guadagno si utilizzano le formule di progetto del filtro. Ipotizzando C=1nF si ricava: R = 1/6,28*C*ft = 1/6,28*10^-9*2000 =80 Kohm Poiché lo smorzamento del filtro «€», in caso di risposta di tipo Butterworth vale 0,707, per il guadagno del medesimo si ha: Ao = 3 − 2€= 1,59 ---- Ao = = 1 + Rb/Ra si possono considerare i valori di resistenza RA = 47 kΩ e RB = 27 kΩ. Per ottenere un guadagno pari a 7,9 si deve impiegare amplificatore non invertente collegato in cascata che realizzi un guadagno pari a: Av = Vu/Vi= 7,9 /1,59 = 5 A = 1 + R2/R1 ponendo R1 = 47 kΩ si ottiene: R2 = = (Av – 1) ∙ Ri = ( 5 − 1) ∙ 47 ∙ 10^3 = 188 KLΩ NO Si vuole realizzare un banco di misura per testare le prestazioni di un circuito integrato avente funzione di filtro polivalente. (risposta in frequenza) Il circuito in oggetto presenta la seguente piedinatura: Vin+ e Vin- sono ingressi del segnale di prova presentato in forma differenziale, Vcc sono le tensioni di alimentazione che devono essere compresa tra 8 e 20 V, VoLP e VoHP sono rispettivamente le uscite corrispondenti alle risposte di un filtro passa basso e un filtro passa alto. La configurazione prevede l’inserzione di un resistore Rf tra i pin 3 e 8 per la regolazione della frequenza di taglio dei due filtri contenuti nell’integrato. filtri polivalenti sono caratterizzati dal fatto che, con il medesimo circuito, si possono ottenere diverse tipologie di risposta (passa alto, passa basso, passa banda, elimina banda). Questa caratteristica è propria dei filtri a variabile di stato di cui un esempio circuitale (che consente di ottenere le risposte di tipo passa alto, passa basso e passa banda) viene riportato in figura. Dal primo stadio del filtro è possibile ottenere una risposta di tipo passa alto, dal secondo una risposta di tipo passa banda, dal terzo infine una risposta di tipo passa basso. Nel caso del testo il circuito integrato presenta due uscite dalle quali è possibile prelevare le forme d’onda di un filtro passa basso e di un filtro passa alto. Viene consentita la regolazione della frequenza di taglio del filtro attraverso un resistore esterno che potrebbe essere a resistenza variabile Si Per poter rilevare le principali caratteristiche del filtro viene allestito il banco di misura rappresentato in figura; si prevede l’impiego della seguente strumentazione essenziale: - un generatore di funzioni che produce i segnali di prova; - un oscilloscopio a doppia traccia per analizzare le forme d’onda prodotte dai due filtri; - un alimentatore duale che fornisca una tensione pari a ±15 V Il generatore di funzioni deve produrre segnali sinusoidali che presentano le seguenti caratteristiche: - ampiezza variabile in un determinato intervallo; - valori di frequenza compresi in un intervallo di qualche decade centrato sulla frequenza di taglio prevista in modo da rilevare una porzione significativa della risposta. Le principali informazioni relative al filtrosi ottengono con il tracciamento del diagramma di Bode del modulo Dopo aver stabilito il valore di resistenza esterna e dopo aver fissato il valore dell’ampiezza del segnale prodotto dal generatore di funzioni il procedimento di misura è il seguente: - si modifica la frequenza imposta dal generatore di funzioni e si misura sull’oscilloscopio il corrispondente valore di ampiezza all’uscita dei filtri e si riporta nella tabella seguente; - - una volta compilate le prime tre colonne si calcolano, per ogni frequenza, il guadagno e il guadagno in dB (da inserire in quarta e quinta colonna) . - in corrispondenza delle frequenze di taglio si determinano i valori del guadagno Progettare un circuito che avendo in ingresso il segnale di Figura A «QUADRA» fornisca in uscita il segnale di Figura B «SINUSOIDALE» Poiché le due onde vin(t) e vout(t) debbono essere in fase tra loro, non è possibile utilizzare un oscillatore sinusoidale. Conviene ricorrere a un filtraggio di tipo passa-banda, dopo aver eliminato la componente continua, pari a 2.5 V, del segnale d’ingresso, con un traslatore di livello. Si dovrebbe utilizzare Un passa-banda a banda stretta con elevata selettività, richiederebbe più celle filtranti in cascata, in modo da realizzare una funzione di trasferimento di ordine abbastanza elevato. Per brevità, si mostrerà soltanto il dimensionamento di una cella filtrante del secondo ordine. PRIMO ORDINE TRIANGOLARE SECONDO ORDINE SINUSOIDALE L’amplificatore differenziale è impiegato per sottrarre dall’onda quadra Vin unipolare, indicata nella traccia (componente continua pari a 2.5 V che rende simmetrica l’onda quadra rispetto all’asse x) La relazione che lega l’uscita Vo? dell’amplificatore differenziale ai due ingressi è espressa dalla formula Traslatore di livello da (0 a 5 v) a (-2.5 a+2,5) Vo’ = Vi (1+ R2/R1) *(R4/R3+R4) – (R2/R1)*Vr Con VRif = 5 V, si ha: R1 = R4 = 20 k; R2 = R3 = 10 k dimensionamento del filtro: R5 = R6 = R7 = R; C1 = C2 = C Wo = 6.28*fo =1,44/RC Ao = K/(4-K) K = 1 +RB/RA La frequenza di centro banda fo va fatta coincidere con quella dell’onda sinusoidale che si desidera ottenere, cioè 10 Khz. Da questo valore si ottiene subito ω0, la pulsazione corrispondente, 62832 rad/s, Si fissa C = 10 nF non polarizzabile e si trova R = 2250 Ω (* 2.2 kΩ). Alla frequenza di centro banda è necessario che il filtro abbia un amplificazione pari a 2, (vedere forme d‘onda) . Dalla formula di Ao si ricava K = 8/3. Si ricava infine il rapporto RB/RA, che deve risultare 5/3. Fissando RA = 27 kΩ, si ricava RB = 45000 Ω (* serie 27 kΩ + 18 kΩ). Oppure II progettare il filtro con tabelle di Butterword Si consideri il circuito di figura, alimentato con ±15 V: Il segnale onda quadra in uscita al primo operazionale Vo1(t), la cui escursione è limitata dalla coppia di diodi Zener, viene applicato al secondo ottenendo la tensione finale Vo2(t). Dopo aver determinato il periodo del segnale Vo1(t) si dimensionino i componenti dell'integratore allo scopo di ottenere un’onda triangolare di escursione Vo2pp = 16 Volt. Si sceglie un astabile seguito da un integratore invertente Tastab = 2RCln(1+B)/(1-B) = 0,256 ms F = 1/Ta = 3909 hz B = Rb/(Ra+Rb) = 0,778 Si inserisce una coppia di diodi zener che imita l’ampiezza a 5,5 Se la costante di tempo T = Rf*Cf dell’integratore è molto piu lunga di T/2 l’integratore si può paragonare all’integratore ideale per il quale vale la relazione V2pp = (Vo1/Rf*Cf) (T/2) Ponendo T = 10 volte il semiperiodo dell’onda quadra Rf*Cf= 10 *T/2 =0.001279 fissando Cf = 33 nf si ottiene Rf = 38, 5k Ponendo Vo1 = 5,5 v eVo2 = 16 V si ricava Ri = 1332 ohm L’AZIONAMENTO Scelta dei motori in funzione del peso da movimentare - Fasi di funzionamento di un MAT Scelta per un sistema di trasporto PWM MAT per barriera mobile Descrizione del funzionamento (miscelatore) Avviamento stella triangolo (riduzione della Is) MOTORI È necessario gestire il ciclo di funzionamento di un motore asincrono trifase a 4 poli e funzionante alla frequenza di rete. L’avviamento avviene mediante un pulsante di start, la velocità del motore aumenta in modo graduale fino a raggiungere il suo valore massimo dopo 15 secondi e tale velocità va mantenuta per 30 secondi, dopodiché il motore comincia a decelerare fino ad arrestarsi completamente dopo 15 secondi. SI DISCUTA le problematiche relative alla fase di avviamento del motore e proponga le modalità di gestione del suddetto ciclo di funzionamento Fase di avviamento Nella fase che segue l’avviamento gli avvolgimenti di un motore sono sottoposti a tensione ma la velocità è ancora nulla. In questa fase, detta di cortocircuito, il motore assorbe un’elevata corrente di spunto; l’energia assorbita, non potendo ancora convertirsi in energia meccanica, é quasi totalmente convertita in calore per effetto Joule. Con l’avviamento del rotore la corrente si riduce fino ad assumere il valore nominale in corrispondenza di una velocità vicina a quella massima. La corrente del motore ha un transitorio iniziale di pochi ms dovuto alla bassa impedenza apparente nell’istante di avviamento. In questo breve intervallo la corrente istantanea può giungere ad un valore venti volte superiore a quello nominale. I ritardi di funzionamento delle protezioni devono essere tali da non provocare il loro intervento e da fare in modo che il transitorio si esaurisca senza danni. Superata tale fase la corrente di spunto può assumere valori che vanno generalmente dalle sei alle otto volte il valore della corrente nominale. Per la protezione si possono utilizzare due dispositivi distinti, il fusibile e il relè termico, che proteggono rispettivamente contro cortocircuiti e sovraccarico termico. Il relè termico si rivela adatta per la protezione del motore alle basse correnti. Oltre un certo limite il relè termico rischia la distruzione e subentra quindi il fusibile, il cui campo di protezione può spingersi a correnti superiori per giungere fino a quella di cortocircuito. Ciclo di funzionamento I tipi di servizio delle macchine vengono stabiliti dalla Norma CEI 2-3. Per MAT è prevista una sequenza di cicli di funzionamento identici, ciascuno comprendente una fase di avviamento, un periodo di funzionamento a carico costante, una fase di frenatura elettrica rapida e un periodo di riposo. La variazione di velocità viene ottenuta variando di frequenza con un convertitore statico di frequenza «inverter» che trasforma una corrente cc in ca Il valore della frequenza in uscita può essere scelto dall’operatore in relazione alla velocità di funzionamento che si vuole far raggiungere al motore. Per mantenere inalterate le caratteristiche meccaniche nominali del motore come la coppia è però necessario garantire un flusso magnetico il più possibile costante e vicino al valore stabilito dal costruttore; questa condizione si ottiene mantenendo il più costante possibile il rapporto V/f tra la tensione che alimenta il motore (che influisce sulla coppia) e la frequenza stessa La zona oltre la frequenza nominale viene denominata zona a potenza costante per distinguerla dalla zona a coppia costante prima della frequenza nominale. Con l’inverter è possibile ottenere velocità maggiori rispetto a quella di targa generando frequenze maggiori di 50 Hz ma da tale punto in poi, non essendo più possibile aumentare la tensione, si ha come conseguenza un progressiva diminuzione della coppia motrice. gestione del suddetto ciclo di funzionamento con PLC Analisi dei parametri da cui dipende la velocità di un motore trifase con modulazione della velocita attraverso inverter e tecnica PWM , PWM (Pulse Width Modulation). In un motore asincrono trifase la velocità di sincronismo in rpm è data da: 𝑣0=60∗(𝑓/𝑝)(1−𝑠) Dove 𝑓 è la frequenza dell’inverter, 𝑠 è lo scorrimento e 𝑝 è il numero di coppie di poli del motore. La velocità dipende dal numero di coppie di poli, dallo scorrimento, dalla frequenza dell’alimentazione dello statore ma anche dai parametri magnetici del motore e dalla corrente media che scorre nell’avvolgimento di statore. La corrente di statore infatti è responsabile per la presenza dei flussi di campo magnetico la cui variazione determina la rotazione del rotore. Variare la tensione media d’uscita dell’inverter comporta anche la variazione della corrente d’uscita media. La tecnica PWM consiste nel modulare il duty cycle dell’onda quadra in uscita all’inverter attraverso la comparazione di un segnale di controllo (alla frequenza di funzionamento del motore) con un riferimento di tensione fisso Variare il riferimento in questa situazione significa variare il duty cycle proporzionalmente a tale variazione. Il motore elettrico che muove una barriera mobile Si puo' ipotizzare di indicare qui la parte di potenza di un motore asincrono trifase, azionata con teleruttore contattore comandato a distanza da un PLC oppure da una logica di comando elettromeccanica. descrivere il funzionamento di un motore asincrono che aziona un miscelatore caratteristiche in relazione al carico meccanico collegato al motore. illustrandone la curva Il motore asincrono trifase viene alimentato da un sistema di tensioni trifasi cioè tre tensioni che sono sfasate tra di loro di 120°. La tensione di alimentazione del sistema trifase è di 400 V in valore efficace, alla frequenza f = 50 Hz. La parte fissa del motore è detta statore; la parte che può ruotare è detta rotore. Sulla parte fissa del motore, si trovano tre bobine doppie, le quali vengono disposte l’una rispetto all’altra di 120° e che attraversate da correnti sfasate di 120 generano un campo magnetico rotante Il rotore non ruota a una velocità costante, cioè la velocità di sincronismo, ma rallenta al variare del carico; per cui il motore non è detto sincrono ma asincrono, cioè non rispetta la velocità di sincronismo imposta dallo statore. La caratteristica meccanica si può rappresentare in funzione dello scorrimento (per s uguale a 1 -> motore fermo; per s = 0 velocità è la massima), Quando il motore gira con velocità elevata, cioè prossima alla velocità di sincronismo ns, la coppia è molto elevata; in tal caso lo scorrimento è quasi nullo. il tratto 0-a è un tratto stabile; all'aumentare del carico aumenta lo scorrimento, e quindi il motore rallenta, ma aumenta pure la coppia motrice, per cui il motore asincrono è in grado di sopportare l'aumento di carico meccanica Il tratto a-b, è un tratto instabile; infatti, in tale tratto se aumenta il carico meccanico il motore rallenta fino a fermarsi in quanto la coppia diminuisce Un motore asincrono trifase a 2 poli presenta i seguenti dati di targa: potenza Pn = 4 kW frequenza fn = 50Hz tensione Vn = 400 V velocità Nn = 2890 rpm corrente In = 8,3 A fattore di potenza cosφn = 0,81 All’avviamento il motore produce una coppia pari a 48,1 Nm e assorbe una corrente pari a 7 volte la corrente di pieno carico. Si discuta come ridurre la corrente di spunto, si scelga il dispositivo idoneo a realizzare tale riduzione e si valuti come varia la coppia di avviamento nelle nuove condizioni AVVIAMENTO STELLA TRIANGOLO: Questo avviamento viene realizzato per motori che sono alimentati, a regime, con collegamento a triangolo. Ad esempio, un motore con dati di targa 220/380 V, se viene alimentato dalla linea trifase a 220V deve avere il collegamento a triangolo, da realizzare nelle condizioni normali di funzionamento. Solo in tal caso si può effettuare l’avviamento Y- Δ, che significa una partenza con avvolgimento predisposto a stella e, successivamente all’avvio, il passaggio al definitivo collegamento a triangolo La riduzione della corrente di spunto viene effettuata, sempre a parità della tensione di rete Ul, collegando inizialmente gli avvolgimenti a stella Al raggiungimento di una certa velocità del motore si effettua la commutazione a triangolo Ogni bobina dell’avvolgimento risulta ora alimentata alla tensione concatenata Ul della rete trifase, cioè alla tensione 1,73 volte maggiore della precedente. Avviando il motore con il collegamento a stella esso assorbe dalla linea una corrente ridotta di 1/3 rispetto a quella che avrebbe assorbito avviandolo subito a triangolo. La coppia di spunto, legata praticamente al quadrato della tensione, risulta anch’essa teoricamente ridotta di 3 volte rispetto alla coppia che lo stesso motore fornirebbe, avviato a triangolo. L’AZIONAMENTO APPLICAZIONI controllo potenza Funzionamento IGBT Differenze fra SCR e TRIAK Circuiti smorzatori (snubber) Il circuito seguente utilizza componenti elettronici per regolare la potenza erogata al carico (Load) con una tecnica chiamata controllo di fase. Si descriva il funzionamento indicando come avviene la regolazione e tracciando le forme d’onda più significative. Si illustri anche la funzione della serie RC, nel ramo tratteggiato, specificando quando e perché va inserita. RC per carichi induttivi (smorza le brusche variazioni di tensione limitandole anche in ampiezza) Si illustri il principio di funzionamento dei dispositivi IGBTm se ne discuta vantaggi e svantaggi in rapporto alle caratteristiche dei MOSFET e BJT; inoltre si fornisca un esempio di possibile applicazione nell’ambito del controllo di velocità dei motori. La sigla IGBT significa Insulate Gate Bipolar Transistor. E’ un componente che nasce dall’idea di raccogliere in se le migliori proprietà di due componenti separati, il BJT (che ha una buona caratteristica di conduzione) e il MOSFET (che ha delle buone caratteristiche in termini di velocità di commutazione e di pilotaggio). Lo scopo viene raggiunto mediante la realizzazione di una struttura a transistor BJT di tipo PNP in configurazione Darlington in cui il transistor pilota viene sostituito da un MOSFET a canale N; lo stadio d’ingresso è in definitiva costituito da un MOSFET, lo stadio d’uscita da un BJT. La sua caratteristica è un ibrido tra quelle dei componenti da cui deriva. Le caratteristiche d'uscita sono uguali a quelle di un transistore bipolare, però è controllato in tensione come il MOSFET. Quanto la tensione è applicata tra gate ed emettitore, la capacità equivalente d'ingresso si carica attraverso il resistore di gate fino a una tensione di soglia che fa accendere l'IGBT; viceversa, quando la capacità tra gate ed emettitore si scarica, l'IGBT torna nello stato di off Essendo l’IGBT un dispositivo a tensione controllata richiede solo una piccola tensione sul gate per mantenere la conduzione attraverso il dispositivo a differenza dei BJT che richiedono che la corrente di base sia continuamente alimentata in quantità sufficiente a mantenere la saturazione. L’IGBT è un dispositivo unidirezionale a differenza dei MOSFET che hanno capacità di commutazione di corrente in maniera bidirezionale; la corrente circola in una sola direzione, dal collettore verso l’emettitore. L’impiego degli IGBT è legato in particolare al controllo dei motori a velocità variabile, al controllo di trazione, agli schemi per inverter e alimentatori. (esempio piu avanti) Si illustri le differenze tecnologiche e di funzionamento tra SCR e TRIAC anche tramite esempi applicativi Un triac corrisponde a due Scr in antiparallelo, cioè con il catodo di uno collegato all'anodo dell'altro. Il controllo può avvenire con un solo dispositivo per entrambe le semionde. Il triac, più flessibile, è utilizzato in genere per applicazioni domestiche. Quindi di potenza relativamente ridotte. L'Scr è adatto ad applicazioni anche industriali e può controllare potenze rilevanti e correnti di centinaia e centinaia di ampere Si consideri un sistema di interruttori elettronici di potenza, si illustri le principali problematiche che si possono rilevare nel momento della commutazione degli interruttori e giustifichi la necessità di utilizzare un circuito smorzatore da associare ai suddetti interruttori Si ha Necessità di inserire circuiti di protezione «snubber» per interrompere correnti di natura induttiva L’accensione e lo spegnimento di un dispositivo elettronico non è mai ideale: la presenza di fenomeni parassiti (recovery di diodi interni “capacità del diodo di generare impulsi brevi”, induttanze parassite) causano picchi di vario tipo su tensione e corrente. I circuiti di snubber fungono da limitatori per implementare commutazioni smorzate (soft switching) per smorzare eventuali fenomeni elettrici critici che sono conseguenza della commutazione del circuito e possono mettere a repentaglio gli elementi del circuito stesso. Tipicamente, gli snubber operano come: •limitatori di sovracorrente all’accensione; •limitatori di sovratensione allo spegnimento; •limitatori di stress durante il funzionamento (per impedire che V e I siano contemporaneamente elevate, e quindi la potenza sia alta). •Snubber RC. Protegge diodi e tiristori: limita la sovratensione •Snubber RC con condensatore polarizzato. Modifica le forme d’onda ammorbidendole favorendo lo spegnimento degli interruttori. Mantiene le tensioni applicate ai dispositivi a livelli di sicurezza, limitando anche la variazione di tensione allo spegnimento. L’AZIONAMENTO APPLICAZIONI Azionamento Inverter Convertitore Fly-back Controllo MAT Controllo PWN - Controllo a catena chiusa - Regolazione velocità Nell’ambito del controllo di velocità dei motori trifase viene impiegato il dispositivo il cui schema elettrico è rappresentato in figura. Si individui il dispositivo e ne illustri il funzionamento nelle sue parti essenziali, con particolare riguardo alle modalità con la quale avviene la rigenerazione del segnale trifase che alimenta il motore asincrono ad esso collegato. L'inverter VSI six-step è costituito da: - un raddrizzatore a ponte trifase totalcontrollato ad SCR lato rete che raddrizza la tensione e ne regola il valore medio; - un filtro L-C nel circuito intermedio, con una batteria di condensatori di elevata capacità per livellare la tensione raddrizzata e fornire una via per le correnti rapidamente variabili prelevate dall'inverter; - un inverter lato motore, costituito da tre lati in ognuna delle quali sono disposti due interruttori funzionanti in modo complementare, che fornisce una terna simmetrica di tensioni concatenate in onda quadra Il funzionamento di tale inverter consiste nel mantenere in stato di conduzione per metà periodo uno dei due interruttori di un lato e per l'altra metà l'altro interruttore; in modo analogo ma sfasati nel tempo sono fatti funzionare gli interruttori dei altre due lati. Il circuito illustrato nella figura successiva viene impiegato in molti dispositivi sia in ambito civile che industriale. Dopo aver individuato di quale circuito si tratta se ne illustri il funzionamento nelle sue parti essenziali, approfondendone pregi e difetti. La configurazioni in esame e quella di un convertitore flyback. La fase di conduzione o stato ON, dura T fase di interruzione o di interdizione o stato OFF è istantanea Quando il commutatore è acceso, VDRAIN è vicino a zero volt e la corrente, IP, passa attraverso l'avvolgimento primario del trasformatore. L'energia viene immagazzinata nell'induttanza magnetizzante del trasformatore. Questa corrente aumenta linearmente col tempo. Sul lato secondario il diodo in serie è polarizzato in senso inverso e nel secondario non scorre corrente. L'energia immagazzinata nel condensatore di uscita fornisce corrente all'uscita. Quando il commutatore MOSFET è spento, l'energia immagazzinata nel trasformatore viene immessa attraverso il diodo nel condensatore di uscita e nel carico in uscita. La corrente secondaria inizia con un valore elevato e diminuisce linearmente. S Se la corrente secondaria scende a zero prima che il commutatore venga riacceso, l'alimentazione viene definita alimentazione in modalità corrente discontinua (DCM). e la corrente secondaria non scende a zero, l'alimentazione viene detta in modalità di corrente continua (CCM). Poiché l'energia immagazzinata nell'induttore viene interamente scaricata a ogni ciclo di commutazione, l'alimentatore DCM può utilizzare un trasformatore più piccolo. Inoltre, l'alimentazione è generalmente più stabile e produce EMI inferiori.. L'energia immagazzinata nell'induttanza di dispersione del trasformatore scorre nel primario quando il commutatore si spegne ed è assorbita dal morsetto di ingresso o dal circuito "soppressore « presente nel circuito di controllo , la cui funzione è proteggere l'interruttore a semiconduttore da tensioni induttive elevate. La potenza viene dissipata solo durante le transizioni del commutatore tra gli stati "On" e "Off". Controller/regolatori Il dispositivo di commutazione, come il MOSFET nel diagramma (ancora Figura 2), è azionato da un controller o da un regolatore della modalità di commutazione. Nella maggior parte dei casi il controller applica una forma d'onda modulata a larghezza di impulso (PWM) all'elemento di controllo del commutatore, che per i MOSFET è il gate. L'uscita dell'alimentazione è accoppiata indietro al controller, che varia il ciclo di lavoro del segnale del gate driver per mantenere una tensione di uscita costante. In questo modo, il controller forma un sistema di controllo ad anello chiuso intorno al convertitore flyback. I controller possono anche gestire diverse funzioni ausiliarie, come la protezione dell'alimentazione da sovraccarichi, sovratensioni o condizioni di linea bassa. Possono anche gestire l'avviamento dell'alimentazione per assicurare una entrata in servizio ben controllata (senza problemi), riducendo al minimo i transitori iniziali di tensione e corrente. Un esempio applicativo tipico degli IGBT è nei convertitori di frequenza utilizzati per regolare la velocità dei motori asincroni trifase. Nel raddrizzatore la corrente alternata è convertita in corrente continua pulsante tramite un ponte trifase non controllato; la corrente viene livellata dal condensatore posto tra raddrizzatore e inverter; l’inverter regola la tensione e la frequenza d'uscita. I componenti principali dell’inverter sono sei IGBT suddivisi in coppie disposte su tre rami; gli IGBT controllano la tensione regolata in uscita dal circuito intermedio tramite PWM. Gli IGBT sono alimentati e controllati dai driver integrati nel circuito di potenza. Nell’ambito del controllo di potenza dei motori in alternata tramite dispositivi allo stato solido, il controllo di fase rappresenta una delle tecniche largamente utilizzate. Se ne illustri le possibili implementazioni fornendo i relativi schemi e dettagliandone il funzionamento. Il controllo di fase o parzializzazione di fase (taglio di fase) è un sistema per variare il valore efficace della tensione sul carico (utilizzatore), e come conseguenza, la potenza assorbita. Componente determinante per ottenere tale funzionamento è il TRIAC(interruttore elettronico) Tale dispositivo viene utilizzato per controlli di piccola potenza (corrente regolabile di 40A) mentre per potenze superiori vengono utilizzati due SCR (diodi controllati o tiristore) collegati in antiparallelo Il principio di funzionamento di un controllo simmetrico (l’angolo di conduzione α deve essere uguale sia nella semionda positiva che in quella negativa) è rappresentato nella fig. A . La sezione di potenza, rappresentata dal TRIAC, è comandata da una sezione di controllo comprendente l’elettronica di segnale. Il controllo, sincronizzato con la rete, permette di variarre l’angolo di conduzione a del TRIAC determinando il valore di tensione desiderato sul carico. Il sistema a controllo di fase è caratterizzato da un elevato rapporto del Δi/Δt (notevole variazione di corrente in un intervallo di tempo breve) nel momento dell’entrata in conduzione del TRIAC o SCR, provocando una notevole produzione di segnali interferenti(radiodisturbi) ed inquinamenti nella rete di alimentazione dell’energia elettrica(disturbi in rete). Con opportuni filtri è possibile ridurre questi fenomeni riportandoli entro limiti definiti dalle normative. Al fine di avere una corretta utilizzazione dei variatori è opportuno conoscere i limiti di funzionamento imposti dal tipo di Carico fornite dai costrittori del regolatore ( CARICHI RESISTIVI (OHMICI) - CARICHI INDUTTIVI - TRASFORMATORE BOBINE, ELETTROVALVOLE, GIUNTI MAGNETICI, VIBRATORI MOTORI UNIVERSALI (con collettore) - MOTORI ASINCRONI (rotore a gabbia) - VENTILATORI CON MOTORI ASINCRONI – CARICHI CAPACITIVI,: eccesso di corrente assorbita, diminuzione della coppia, potenza minima controllabile ecc..) Si spieghi la tecnica Pulse Width Modulation (PWM) applicata motore Controllo velocità in modo automatico in CC a magnete permanente per il 1 Controllo lineare Un semplice schema di amplificatore in funzionamento lineare adatto controllare la velocità di un motore è quello illustrato in figura a Nello stato ON del BJT sul motore viene applicata una tensione di armatura pari a Va= Vcc - VcE(sat) che ne provoca la rotazione, mentre nello stato OFF la corrente viene interrotta ed il motore cessa di essere alimentato. Il diodo di libera circolazione posto in antiparallelo al motore riduce le pericolose sovratensioni ai capi del BJT, provocate nella commutazione ON- OFF dalla componente induttiva del motore. Con questa tecnica non è però possibile né regolare né controllare la velocità di rotazione del motore. La configurazione è quella ad inseguitore di emettitore; la tensione di ingresso Vi regolata tramite il potenziometro,viene trasferita, a meno della VBE del BJT, sull'armatura del motore, controllandone così la velocità. L'ingresso deve solo fornire la corrente di base, mentre la corrente di armatura, ben più elevata, viene erogata attraverso il BJT dall'alimentazione. Per ridurre il valore della corrente di base, spesso al semplice BJT si sostituisce una configurazione Darlington. 2 Controllo in PWM Un inconveniente del controllo di velocità lineare consiste nel fatto che il transistore che pilota il motore è chiamato a dissipare una notevole potenza, specie alle basse velocità, abbassando così il rendimento del sistema, inteso come rapporto fra la potenza fornita al motore e la potenza erogata dall'alimentazione. Questo inconveniente viene superato facendo lavorare il transistore in regime impulsivo, ossia in commutazione. In questo caso infatti la dissipazione di potenza è di molto inferiore, poiché si verifica o nella fase in cui il transistore è in saturazione, e quindi con bassa tensione ai suoi capi, o nella fase di commutazione, normalmente molto breve. In particolare la tecnica di controllo basata sulla modulazione a larghezza dì impulsi (PWM: pulse width modulation) consente un efficace controllo della velocità del motore Quest'ultimo viene alimentato con una tensione di armatura va che, anziché continua, a un andamento rettangolare o impulsivo, con ampiezza vam periodo T costante e ciclo dì utilizzo (duty cycle) variabile. La frequenza della tensione di alimentazione viene scelta da qualche kHz in su, preferibilmente intorno ai 20 kHz o più, onde evitare la generazione e la diffusione, attraverso i conduttori di alimentazione e la carcassa del motore, di rumore nella gamma delle frequenze udibili. Tenendo presente che il polo dominante e quindi la frequenza di taglio della funzione di trasferimento del motore dipendono sostanzialmente dalla costante di tempo meccanica (|p|= 1/τm) e che la frequenza della tensione di armatura è normalmente di molto superiore alla frequenza di taglio, si comprende come soltanto la componente continua Vam produca effetto sul numero di giri, mentre le armoniche vengano in pratica tagliate. Lo stesso discorso è valido anche per la corrente di armatura, anche se in questo caso la frequenza dì taglio dipende dalla costante elettrica τe ed è pertanto più elevata. In altre parole il motore, sia per la velocità che per la coppia resa, sente sostanzialmente il valore medio Vam della tensione di armatura, che a sua volta dipende dal duty cycle secondo la relazione Vam = (ton/T)Vam Pertanto, riferendosi alla grafico del duty cycle è come se al motore venissero applicate tensioni di armatura continue rispettivamente pari a 0,5 Vam 0,75 Vam e 0,25 Vam 3 Regolatore di velocita Un circuito di regolazione della velocità in PWM può essere quello in figura Un comparatore confronta la tensione di regolazione in ingresso Vi con una tensione Vos a denti di sega di frequenza costante, generata da un oscillatore. L'uscita Vo del comparatore è allora un'onda rettangolare di frequenza costante e duty cycle variabile con Vi Un aumento di vi produce così un aumento del duty cycle di Vo e quindi un aumento del valore medio della. tensione di armatura del motore, che si traduce a sua volta in un aumento della velocità L'effetto opposto viene prodotto da una diminuzione di Vi 4 Controllo di velocità ad anello chiuso. Il circuito esaminato essendo ad anello aperto, non consente un'autoregolazione della velocità; questa importante caratteristica è invece presentata dal circuito ad anello chiuso in figura Un amplificatore dì errore sente la differenza fra una tensione di riferimento Vi e la tensione di reazione Vf generata da un tachimetro collegato al motore, producendo in uscita una tensione di errore Ve Se, per un aumento della coppia di carico applicata al motore o una diminuzione della tensione di alimentazione, diminuisce la velocità del motore, cala anchela tensione Vf prodotta dal tachimetro, cresce di conseguenza Ve e quindi aumenta il duty cycle dell'uscita Vo del comparatore. L'aumento conseguente del valore medio della tensione dì armatura tende così a contrastare la diminuzione iniziale di velocità. L'inverso succederebbe se la velocità del motore tendesse ad aumentare. Questo circuito riporta un circuito, in linea di principio, che permette il controllo di velocità in PWM, con anello di retroazione per la stabilizzazione della stessa. Questo circuito permette di variare, tramite il valore di VI, la tensione media del motore e, quindi, la sua velocità. La presenza della dinamo tachimetrica garantisce la stabilizzazione della velocità, prefissata tramite il valore di VI. Tra gli integrati appositamente previsti per il controllo in PWM dei motori in DC, si ricorda in particolare lo L292 della ST Microelectronics, che è capace di lavorare con tensioni tra 18 e 36 V, con una corrente massima di 2 A (senza aggiunta di dispositivi di potenza esterni). dopo aver discusso da quali parametri dipende la velocità di un motore trifase si descriva, dettagliandone gli aspetti principali, l’impiego dell’inverter per la modulazione della velocità con particolare riferimento alla tecnica PWM (Pulse Width Modulation). In un motore asincrono trifase la velocità di sincronismo in rpm è data da: 𝑣0=60∗(𝑓/𝑝)(1−𝑠) Dove 𝑓 è la frequenza dell’inverter, 𝑠 è lo scorrimento e 𝑝 è il numero di coppie di poli del motore. La velocità dipende dal numero di coppie di poli, dallo scorrimento, dalla frequenza dell’alimentazione dello statore ma anche dai parametri magnetici del motore e dalla corrente media che scorre nell’avvolgimento di statore. La corrente di statore infatti è responsabile per la presenza dei flussi di campo magnetico la cui variazione determina la rotazione del rotore. p Variare la tensione media d’uscita dell’inverter comporta anche la variazione della corrente d’uscita media. La tecnica PWM consiste nel modulare il duty cycle dell’onda quadra in uscita all’inverter attraverso la comparazione di un segnale di controllo (alla frequenza di funzionamento del motore) con un riferimento di tensione fisso Variare il riferimento in questa situazione significa variare il duty cycle proporzionalmente a tale variazione. Si descriva come è possibile effettuare la regolazione della velocità delle pale del sistema di miscelazione azionate da un MAT Si alimenta il motore con un inverter controllato con tecnica PWM Con la tecnica PWM (Pulse-Width Modulation) costruisce una forma d’onda molto prossima alla sinusoide Gli impulsi che vengono generati hanno ampiezza costante, ma larghezza variabile. In base all’ampiezza di un’onda sinusoidale si determina la larghezza dell’impulso. Gli istanti di chiusura e apertura degli interruttori elettronici del convertitore (transistori, gto, mosfet) vengono imposti in modo da ottenere la fondamentale voluta ed eliminare le armoniche indesiderate, mediante l’impiego di un calcolatore in linea o di una elaborazione memorizzata in precedenza e richiamata al momento opportuno. Più alta è la frequenza della portante «segnale triangoalre», minore risulta il contenuto delle armoniche della tensione generata dal convertitore. La modulante è in genere prodotta nel blocco di controllo del sistema, di cui il convertitore è sostanzialmente l’amplificatore di potenza che produce tensione di uscita variabile sia in ampiezza, sia in frequenza. Ciò consente di utilizzare il motore trifase sia a coppia costante (controllo U-f), sia a potenza costante (controllo di frequenza e modulo della tensione costante). Nei sistemi di controllo si adottano spesso inverter alimentati da generatori di corrente, anziché dai generatori di tensione citati sopra. Sul carico viene quindi iniettata e controllata una corrente, variabile in ampiezza e in frequenza. L’azionamento a corrente impressa consente elevate prestazioni dinamiche del sistema controllato. Applicazioni Trasmissione meccanica RIDUTTORE DI GIRI Esercizio: Un riduttore ( R = 0.08, = 0.98 ) è azionato da un motore elettrico con coppia 4 Nm e velocità 95 rad/s. Calcolare la coppia C2, la velocità ω2, le potenze P1 e P2. Soluzione: w2 = R*W1 = 0,08*95 = 7.6 rad/s C2 = C1/R) = 0,98*(1/0.08)*4 = 49 Nm In alternativa P1 = C1*w1 = 4*9 = 380 W P2 = C2*w2 = 49*7,6 = 372,4 W P2 = P1= 0,98*380 = 372,4 w RIDUTTORE DI GIRI Esercizio: Dimensionare la potenza che un motore deve erogare a regime a un riduttore di giri (con R = 1/25 = 0.04, = 0.95) che aziona un carico alla velocità di 1500 g/min con coppia di 60 Nm. Soluzione: w1 = n*(2*3.14/60) = 1500*(2*3.14/60) = 157 rad/s Pc = Cc*w2 = 60 * 157 = 9425 W P = Pc/ 9425/0,9 9921 W RIDUTTORE DI GIRI Esercizio: Dimensionare il rapporto di riduzione di un riduttore che deve far ruotare un carico alla velocità di 18 rad/s quando azionato da un motore elettrico che eroga una coppia di 6 Nm alla velocità di 3000 g/min. Ipotizzando un riduttore ad alto rendimento ( ~ 1 ), calcolare la potenza assorbita dal carico. Soluzione: w1 = n*(2*3.14/60) = 3000*(2*3.14/60) = 3124 rad/s R = w2/w1 = 18 /314 = 0,057 Ccar = Cmpot/R = 6/0,057 = 105 Nm Pc = Cc*w2 = 105*18 = 1885 w TRASMISSIONE MECCANICA Esercizio: Una vite a ricircolo di sfere ( con R = 0.002 m/rad, = 0.98) è azionata da un motore che gira alla velocità di 1500 g/min e muove un carico di 70 N. Calcolare: •la velocità del carico vc •la potenza assorbita dal carico PC •la potenza erogata dal motore PM Soluzione: w= n*(2*3.14/60) = 1500*(2*3.14/60) = 157 rad/s vc = Vcm =R*w = 0.02*157 = 0.314 m/s Pc = vc *F 0.31470 22 W Pe = Pc/ 22/0.98 22.4 W TRASMISSIONE MECCANICA Esercizio: Dimensionare la potenza di un motore elettrico che aziona una vite a ricircolo di sfere (con R = 0.004 m/rad, = 0.96) che muove un carico alla velocità di 1.5 m/s sviluppando una forza di 16 kgp. Soluzione Fc = 16kgp = 16*9.8 N = 17 N Pc = F*v = 157*15 = 236 W Pm = Pc/ 236/0.98 246 W Esercizio un riduttore deve azionare il tamburo di un argano di sollevamento. La coppia di tamburo a regime è CT= 50 [Kgf*m] e nT= 75 [giri/1’]. Considerando il rendimento del riduttore =0,90 scegliere il tipo di motore. Svolgimento: Scegliendo un motore a 4 poli (p=2) ns= 60*f/p = 60*50/2 =1.500 [giri/1’] Considerando in prima approssimazione nr= 1.400 [giri/1’] il rapporto di trasmissione i=1400/75= 18,67 e la coppia motrice Cm= Ct/(i*ղ )= 50/(18,67*0,9)= 2,98 [Kgf*m] Il motore scelto è MV132 Sg 4 con Cnom= 3,58 [Kgf*m] Installazione per pompe centrifughe e ventilatori Per essi si sceglierà il motore in base alla potenza; le portate e le prevalenze ( max altezza a cui la pompa è in grado spingere l’acqua ) saranno quelle relative ai diagrammi delle pompe e dei ventilatori al numero di giri nominale del motore. Esercizio: una pompa centrifuga richiede la potenza di 2,7 [KW] a 1.400 giri per sollevare 80 [m3 /h] di H2O a 7,5 [m] Svolgimento: il motore a 4 poli scelto è MV100L4 con dati nominali pari a 3[KW]-1420 [giri/1’] attrito volvente Si calcoli la potenza meccanica di un motore asincrono trifase installato nell’argano, supponendo che il peso dei pezzi da sollevare non superi i 20 kg, che i pesi della fune e dell’elettromagnete siano trascurabili, che al motore sia collegato un riduttore avente rapporto 1:20 e rendimento 0.5 e sul cui albero di uscita sia montata una puleggia del diametro 100 mm.; P = 20 Kg V = 1200 g/s Braccio = d/2 = 100/2 = 50 mm 0.05 m Momento torcente M = F*b = 20*0.05 = 1 Kgm w = 2*π *n /60 = 6.28* 1200/ 60 = 125,6 rad/s ∙ Pr = M*w =1 * 125,6 = 1500 kgm*rad/s (moto traslatorio Pr = F x v) Pmecc =Pr* η * ρ= 125,6* 0.5* 20 = 1.256 watt ( moto rotazionale) (attrito radente) 2. Si calcoli la potenza meccanica che deve essere applicata all’albero del rullo di traino che comanda il nastro trasportatore considerando che: a.il nastro trasportatore orizzontale avanza alla velocità costante di 300 mm/sec; b.i rulli di traino e di rinvio hanno diametro pari a 50 mm; c. il coefficiente di attrito tra tappeto e piano di trasporto è pari a 0.3; d.il peso totale trasportato dal nastro è pari a 150 N. Si considera una massa complessiva (massa nastro + massa peso portata consentita di 150 N che rappresenta il peso totale che si scarica sui rulli ------------------------------------------------------------------------Per prima cosa si determina la forza di trazione F (tangenziale) F=coeff. attr.*P=0.3*150=45 N Si calcola la velocità angolare w w=v/r=300*10^-3/25*10*-3= 12 rad/s la coppia minima per muovere il nastro C=F*r= 45N*0.025m= 3,75 Nm la potenza minima richiesta dal motore sarà P= C * w = 3,75 * 12 rad/s = 45 W attrito radente Dimensionare la potenza del motore per l’azionamento dei nastri trasportatori considerando che: a. la massa totale per unità di lunghezza è pari a 1080 kg/m; b. i silos distano 10 metri dalla tramoggia; c. la velocità con cui avanza il nastro trasportatore è pari a 0,6 m/s; d. il valore del coefficiente di attrito globale stimato che tiene conto di tutti i fenomeni presenti è uguale a 2,4; Per calcolare la potenza minima necessaria al motore per l’azionamento del nastro trasportatore bisogna utilizzare la seguente formula: 𝑃𝑚=𝐹𝑎∗𝑣/𝜂 Dove 𝐹𝑎 è la componente di forza comprensiva di coefficiente d’attrito globale e di massa totale unitaria : 𝐹𝑎=𝑓∗𝑚𝑡∗𝑔∗𝑙=2,4∗1080∗9,81∗10=25,4 𝐾𝑁 𝑃𝑚=𝐹𝑎∗𝑣/𝜂=16,9 𝐾𝑊 Avendo scelto come efficienza 𝜂 del riduttore un fattore pari a 0,9. RAPPORTO DI RIDUZIONE determini il rapporto di riduzione𝑛 del riduttore da utilizzare per la trasmissione del moto e calcoli la potenza che il motore deve erogare considerando che: 1)il mescolatore è comandato da un MAT a 4 poli 2)la velocità delle pale si può considerare costante e pari a 40 rpm la coppia resistente vale: 3)𝐶𝑟 = 60 + 1,17 · 𝜔2 [𝑁𝑚] 4)il rendimento del riduttore è pari al 75% SOLUZIONE: 1) n =40 rpm giri al minuto 2)Cr = 60 + 1,17*w2 3) = --- w2 =6.28*n/60 =4,18 60 + 4,89 = 64,89 Nm Potenza pale= Cr*w2 = 64,89* 4,18 = 271,24 Kw 4)Potenza motore =Potenza pale /rendimento =271,24/0,75 = 361,75 5)nstatore = 60f/2p = 60*50/2 = 1500 5.1) ws =n*6,28/60 = 157 Considerando uno scorrimento del 4% 5.2) wr =ws(1-s) = 157*0,96 = 150,72 5.3) rapporto di riduzione = w2/wr = 4,18/150,72 = 0.027 si supponga di voler monitorare la velocità di rotazione del motore che comanda u n nastro di carico. A tal fine, sull'albero motore viene calettato un encoder incrementale (300 impulsi/giro, ampiezza 5 volt). Considerando che nel ciclo di lavorazione la velocità massima del motore è pari a 1200 giri/min, si ipotizzi una soluzione che fornisca una tensione compresa tra 0 e 10 Volt. Motore Riduttore ¼ piu Encoder --- --- amplificatore di tensione il convertitore fornisce in uscita un segnale analogico proporzionale alla velocità : INSERIRE UN MOTORIDUTTORE DEL 50% (600 giri/m) Applicazioni programmazione Operazioni preliminari Ingressi digitali: Pulsanti di START e STOP Ingressi/uscite Barriere fotoelettriche proximity induttivo rileva oggetti metallici Ingressi analogici: cella di carico Ultrasuoni Temperature, umidita. Trasduttori di peso Trasduttori di flusso Uscite digitali: motore nastro, erogatori, mescolatore allarmi piastre riscaldanti aeratori nebulizzatori Pistone pneumatici comandati da elettrovalvole Si scrive l’algoritmo di gestione del processo attraverso i diagrammi di flusso o FLOW-CHART da realizzare attraverso Il software realizzato sia con PLC che con ARDUINO o con PIC. lL processo di riempimento, controllo e chiusura delle bottiglie può essere affidata ad un PLC. Il motore che muove il nastro viene avviato premendo un pulsante (di start), può essere fermato in qualsiasi istante premendo un ulteriore pulsante (di stop). Si suppone inoltre che le bottiglie vengano posizionate automaticamente sul nastro e ad intervalli di tempo tali da garantire, per ciascuna bottiglia, il completamento del ciclo prima che venga depositata una nuova bottiglia; al termine del percorso le bottiglie escono dal nastro. Di seguito si ha , in modo sintetico, il funzionamento del sistema facendo riferimento al ciclo di lavorazione di una bottiglia. Avviamento - il ciclo di lavorazione ha inizio premendo il pulsante di start e stop - avviamento - FC1 sensore di posizione posizionamento bottiglia - FC2 livello di riempimento Controllo livello Espulsione - FC3 sensore di posizione bottiglia in movimento - FC4 sensore raggiungimento livello Fase di chiusura - FC5 sensore di posizione arresto nastro il nastro - si eccita l’elettrovalvola YV3 che determina l’uscita di un pistone che esce, inserisce il tappo e rientra quando ha raggiunto il finecorsa SQ2 - il nastro riparte, la bottiglia esce dal nastro Semplificato con temporizzatori Automatismo del sistema Miscelatore di liquidi con PLC Si desidera automatizzare il processo per la miscelazione di 3 liquidi. Il sistema prevede la presenza di 3 condotte di carico separate. I primi 2 liquidi vengono versati nella vasca simultaneamente aprendo le valvole per un tempoT1; successivamente viene inserito anche il terzo liquido. La condotta del terzo liquido contiene un trasduttore di portata che fornisce un impulso per ogni litro transitato. A conclusione del riempimento della vasca, un motore centrifuga i liquidi per un tempo T2 prima che la soluzione venga immessa in un altro serbatoio. Si può supporre che: 1. il serbatoio C versa 10 litri 2. i serbatoi A B C devono avere un sensore di livello minimo 3. la vasca che raccoglie i liquidi deve avere un sensore di livello minimo per la condizione di vasca vuota e uno di livello massimo 4. il serbatoio per la raccolta finale è delle stessa dimensioni della vasca di raccolta e contiene anch’esso un sensore di livello minimo per la condizione di vasca vuota e uno di livello massimo Si predispone la tabella delle assegnazioni degli ingressi e delle uscite. Da rivedere Si desidera automatizzare le operazioni del processo di stagionatura del prosciutto relative alla fase di raffreddamento. All’avvio del ciclo, tramite un pulsan Si desidera automatizzare le operazioni del processo te PM, si apre la porta della cella frigorifera e vengono immessi N prosciutti; a questo punto la porta si richiude. I prosciutti rimangono un tempo T1 nella cella per raggiungere la temperatura adeguata per la loro lavorazione Il processo di produzione di una industria alimentare nella quale vengono preparati e impacchettati prodotti da forno (biscotti) è rappresentato dallo schema riprodotto in figura. In una prima parte del processo avviene il dosaggio delle materie prime e il relativo impasto. Una scheda di controllo a microcontrollore deve gestire la pinza di un robot. Un trasduttore di posizione utilizzato per rilevare la posizione dell’oggetto che deve essere afferrato dalla pinza è costituito da una coppia emettitore-ricevitore di luce infrarossa; ha un’uscita in tensione con caratteristica lineare che presenta le seguenti caratteristiche: - alla distanza massima di 95 cm eroga 0,5 V; - - alla distanza minima di 5 cm eroga 3 V. Il segnale proveniente dal trasduttore deve essere: - condizionato nell’intervallo di tensione compreso tra 0 V e 5 V; - convertito in segnale numerico da un microcontrollore che fa parte della scheda di controllo. Si deve tenere conto del fatto che il sistema deve valutare la posizione dell’oggetto con un errore massimo di 2 mm. L’evoluzione dello stato del sistema deve essere osservata facendo uso o di display a 7 segmenti che visualizzano in formato numerico la distanza pinza/oggetto o di una serie di LED che si accendono/spengono sempre in relazione alla distanza pinza/oggetto. Si richiede di: - identificare almeno un microcontrollore compatibile con questo tipo di applicazione evidenziando in particolare le caratteristiche del convertitore ADC in termini di risoluzione e di periodo di campionamento; - realizzare il diagramma di flusso relativo al sistema di acquisizione e visualizzazione dei dati e scrivere il codice del programma facendo riferimento ad un microcontrollore scelto in precedenza. DA COMPLETARE Comando nastro bottiglie Arduino Le tensioni V1 e V2 vengono Applicate ai due ingressi di un arduino che ogni 30 minuti attraverso software l’acquisizione dei dati da elaborare int LM35 = A1; int su = A0; int stato; int stato1; void setup() { pinMode ( LM35, INPUT); pinMode ( 01, OUTPUT); pinMode ( 02, OUTPUT); pinMode ( su, INPUT); pinMode ( 03, OUTPUT); Serial.begin (9600); } void loop() { stato = analogRead ( LM35); stato1 = analogRead ( su); if ( stato < 410) { digitalWrite ( 01, HIGH); digitalWrite ( 02, LOW); Serial.println("Attivo il riscaldamento"); } if ( stato > 819) { abilita e gestisce digitalWrite ( 01, LOW); digitalWrite ( 02, HIGH); Serial.println("Attivo l'aria condizionata"); } if ( stato> 410 && stato < 819) { digitalWrite ( 01, LOW); digitalWrite ( 02, LOW); Serial.println("Temperatura ideale"); } if ( stato1> 500) { digitalWrite ( 03, HIGH); Serial.println("Attivo la deumidificazione"); } if ( stato1< 499) { digitalWrite ( 03, LOW); Serial.println("Spengo la deumidificazione"); } // SECONDO METODO float temperatura; float umidita; float test1; float test2; float volt_trimmer; float volt_umidita; int Led_temperatura = 3; int Led_umidita = 4; void setup() { //pinMode(pwm1, OUTPUT); pinMode(3, OUTPUT); pinMode(4, OUTPUT); } void loop() { test1 = analogRead (A0); volt_trimmer = test1 * (5.0/1023.0); test2 = analogRead (A1); volt_umidita = test2 * (5.0/1023.0); temperatura = volt_trimmer; umidita = volt_umidita; /***********************************/ //CONDIZIONE DI TEMPERATURA if (temperatura > 2.6) { digitalWrite (3,HIGH); /*analogWrite (dir1, 255); digitalWrite (pwm1, HIGH);*/ } else { digitalWrite (3,LOW); //analogWrite (dir1, 0); //digitalWrite (pwm1, LOW); } /***********************************/ //CONDIZIONE DI UMIDITA' if (umidita < 4.8) { digitalWrite (4,LOW); } else { digitalWrite (4,HIGH); } } Riempimento bottiglie int start; //avvio nastro int startLED = 2; //indicatore nastro in movimento int finish; //arresto nastro int stopLED = 3; //indicatore nastro fermo int riemp; //fase di riempimento int riempLED = 4; //indicatore fase riempimento if (start == 1) { //fase di avvio digitalWrite(startLED, HIGH); } if (riemp == 1) { //fase di riempimento digitalWrite(startLED, LOW); digitalWrite(riempLED, HIGH); delay(3000); digitalWrite(riempLED, LOW); digitalWrite(startLED, HIGH); } void setup() { pinMode(start, INPUT); //pulsante start input pinMode(finish, INPUT); //pulsante fine input pinMode(riemp, INPUT); //pulsante riempimento input pinMode(startLED, OUTPUT); //indicatore avvio output pinMode(stopLED, OUTPUT); //indicatore stop output pinMode(riempLED, OUTPUT); //indicatore riempimento output if (finish == 1) { //fase di arresto digitalWrite(startLED, LOW); digitalWrite(stopLED, HIGH); delay(5000); digitalWrite(stopLED, LOW); } start = digitalRead(10); //lettura pulsante start } void loop() { finish = digitalRead(11); //lettura digitale sul pin 11 riemp = digitalRead(12); // lettura digitale sul pin 12 if (start == 1) { start = 1; //autoritenuta del pulsante start } } riscaldamento_ int t1=3; int t2=7; int riscaldamento=4; int raffreddamento=5; int umidita=6; //si prevede il rilevamento e l'invio dell'umidita ogni 2 secondi, non è specificato l'utilizzo int tm; int Trif; void setup() { // put your setup code here, to run once: pinMode(OUTPUT,riscaldamento); pinMode(OUTPUT,raffreddamento); pinMode(INPUT,t1); pinMode(INPUT,t2); pinMode(INPUT,umidita); } void loop() { delay(2000);//intervallo di due secondi /*siccome nell'intervallo di due secondi non si potrà rilevare una variazione di temperatura, quindi tengo in considerazione solo l'invio della temepratura ogni due secondi tm=(t1+t2)/2 */ tm=(t1+t2)/2; if(tm<(Trif - 30,72))//512/25= 20.48 è uguale ad un 1°C, 20.48/2= 10.24 equivale ad 1/2°C, quindi 1,5°C equivale ad 30.72 { Trif=512;//siccome i valori variano da 0 a 1024. 1024/2=512 digitalWrite(raffreddamento, LOW); digitalWrite(riscaldamento, HIGH); } else (tm>(Trif + 30.72)); digitalWrite(riscaldamento, LOW); digitalWrite(raffreddamento, HIGH); } SITO ARCHEOLOGICO int sensoreIN=8; int sensoreOUT=7; int in; int out; int count=0; int press; int led=6; int led1=5; void setup (){ // settaggio input e output pinMode (sensoreIN, INPUT); pinMode (sensoreOUT, INPUT); pinMode (led, OUTPUT); Serial.begin(9600); } void loop(){ //lettura persone in ingresso in=digitalRead (sensoreIN); if (in==HIGH){ press=count++; } //lettura persone in uscita out=digitalRead (sensoreOUT); if (out==HIGH){ press=count--; } //controllo chiusura o riapertura stanza if (press >= 30){ digitalWrite (led, HIGH); Serial.println ("stanza piena"); Serial.println ("vietato ingresso"); } else{ digitalWrite (led, LOW); Serial.println ("benvenuti"); Serial.println ("visitatori:"); Serial.println (press); } delay(500); //Libreria DHT22 #include <dht.h> // includo la libreria dht.h dht DHT; #define DHT22_PIN 5 // definisco il dht22 al pin 5 float hum; // inizializzo la varibile hum come numero decimale float temp; // inizializzo la varibile temp come numero decimale int ingresso=13;// inizializzo la varibile ingresso come numero intero e lo assegno al pin 13 int uscita=11;// inizializzo la varibile uscita come numero intero e lo assegno al pin 11 int stanzaIN=9;// inizializzo la varibile stanzaIN come numero intero e lo assegno al pin 9 int stanzaOUT=7;// inizializzo la varibile stanzaOUT come numero intero e lo assegno al pin 7 int piastreR=4;// inizializzo la varibile piastreR come numero intero e lo assegno al pin 4 int Aerazione=3;// inizializzo la varibile Aereazione come numero intero e lo assegno al pin 3 int Aeratori=2;// inizializzo la varibile Aereatori come numero intero e lo assegno al pin 2 int Nebulizzazione=8;// inizializzo la varibile Nebulizzazione come numero intero e lo assegno al pin 8 int LedTornello=12;// inizializzo la varibile LedTornello come numero intero e lo assegno al pin 12 int LedTornelloBloccato=10;// inizializzo la varibile LedTornelloBloccato come numero intero e lo assegno al pin 10 int LedTornelloStanzaBloccato=6;// inizializzo la varibile LedTornelloStanzaBloccato come numero intero e lo assegno al pin 6 bool T1; //inizializzo T1 come booleano bool T2;//inizializzo T2 come booleano bool T3;//inizializzo T3 come booleano bool T4;//inizializzo T4 come booleano int i1=0;//assego il valore 0 a i1 int i2=0;//assegno il valore 0 a i2 unsigned long StartTime;//inizializzo la variabile StartTime come unsigned long unsigned long time;//inizializzo la variabile time come unsigned long void setup() { pinMode(ingresso, INPUT);//associo ingresso a un input pinMode(uscita, INPUT);//associo uscita a un input pinMode(stanzaIN, INPUT);//associo stanzaIN a un input pinMode(stanzaOUT, INPUT);//associo stanzaOUT a un input pinMode(piastreR, OUTPUT);//associo piastreR a un input pinMode(Aerazione, OUTPUT);//associo Aereazione a un input pinMode(Aeratori, OUTPUT);//associo Aeratori a un input pinMode(Nebulizzazione, OUTPUT);//associo Nebulizzazione a un input pinMode(LedTornello, OUTPUT);//associo LedTornello a un input pinMode(LedTornelloBloccato, OUTPUT);//associo LedTornelloBloccato a un input pinMode(LedTornelloStanzaBloccato, OUTPUT);//associo LedTornelloStanzaBloccato a un input Serial.begin(9600);//per la visualizzazione sul monitor seriale } #define puls start 1 //pulsante start al pin digitale 1 #define avv ottico 2 //rele avvisatore ottico al pin2 #define avv acustico 3 //rele avvisatore acustico al pin3 #define pompa 4 //rele pompa al pin 4 #define elettrovalvola //al pin 5 #define sens estensimetro //al pin 6 #define sens A0 #define sens A1 #define sens A2 #define sens A3 #define sens A4 //Funzioni dei vari cicli void start(); //Variabili globali int sensorValue = 0; int reading = 0; int sensorPin = A0; int sensorPin = A1; int sensorPin = A2; int sensorPin = A3; int sensorPin = A4; //inizio ciclo void setup() { pinMode(puls start, INPUT); // pinMode(avv ottico, OUTPUT); // pinMode(avv acustico, OUTPUT); // pinMode(pompa, OUTPUT); // pinMode(elettrovalvola, OUTPUT); // pinMode(sens estensimetro, INPUT); // pinMode(sens A0, INPUT); pinMode(sens A1, INPUT); pinMode(sens A2, INPUT); pinMode(sens A3, INPUT); pinMode(sens A4, INPUT); //2) serial.println //scrivi sul monitor seriale i valori ricevuti delay (60000); //ogni 60 secondi } //Funzioni void start(){ { if(digitalRead(puls start)==HIGH){ // se si preme il pulsante start digitalWrite (avv ottico,HIGH); //accendi l'avvisatore ottico digitalWrite (avv acustico,HIGH); //accendi l'avvisatore acustico delay (1000); //aspetta un secondo digitalWrite (avv ottico,LOW); //spegni l'avvisatore ottico digitalWrite (avv acustico,LOW); //spegni l'avvisatore ottico delay (1000); //aspetta un secondo } delay (120000); //ciclo void start per 2 minuti } digitalWrite (pompa, HIGH); attiva il pistone digitalWrite (avv ottico,HIGH); //accendi l'avvisatore ottico digitalWrite (avv acustico,HIGH); //accendi l'avvisatore acustico delay (500); //aspetta mezzosecondo digitalWrite (avv ottico,LOW); //spegni l'avvisatore ottico digitalWrite (avv acustico,LOW); //spegni l'avvisatore ottico delay (500); //aspetta mezzo secondo digitalRead (sens estensimetro); //leggi il sensore estensimetrico // viene inviato un segnale di comando per l’azionamento della pompa digitalWrite (10,HIGH); // fino a quando la deformazione è inferiore alla soglia massima consentita while (def<defmax) { // si continua a leggere sul pin 5 il dato relativo alla deformazione e la pompa continua a funzionare def=digitalRead (5); } // altrimenti viene inviato un segnale di comando per l’arresto della pompa digitalWrite (10,LOW); // e contemporaneamente un ulteriore segnale di comando per l’azionamento dell’elettrovalvola che, in //relazione ai dati di deformazione letti sul pin 5, mantiene lo stato assunto fino a quando // la deformazione non si riduce a valori inferiori all’1% del livello massimo while (def>0.1*defmax) { def=digitalRead (5); digitalWrite (11,HIGH); } // in caso contrario viene inviato un segnale di comando che riporta l’elettrovalvola nelle condizioni iniziali digitalWrite (11,LOW); II metodo con programma completo Il linguaggio ad alto livello (Arduino) in cui bisogna inizializzare le variabili utilizzate, che supponiamo di tipo intero o float sono – int t la variabile tempo - int ∆t l’incremento del tempo - int i la variabile contatore - int f la frequenza - float D la formazione if (sens estensimetrico == valore prestabilito); //se il sensore rileva deformazione superiore al valore prestabilito: { digitalWrite (pompa, LOW);// DISATTIVA il pistone digitalWrite (elettrovalvola, HIGH);// ATTIVA L'ELETTROVALVOLA e rilascia il fluido } if(analogRead(sens A0,A1,A3,A4) >1*100 > Sens A2) { //scrivi il valore e acquisisci i dati serial.println (Valore); //disattiva segnalazioni acustiche e visive digitalWrite (avv ottico,LOW); //spegni l'avvisatore ottico digitalWrite (avv acustico,LOW); //spegni l'avvisatore ottico } } //fine ciclo prova conclusa Seconda parte: Inserire 2 quesiti tra quelli proposti nella seconda parte Quesito 1:soluzione per la generazione dei segnali ottici e acustici, di preallarme e di esecuzione della prova, scegliendo i dispositivi necessari e le tecniche di comando e di attuazione. L’ambiente in cui un segnale viene trasmesso può modificare le caratteristiche di un segnale. Le principali cause di degradazione di un segnale sono: - l’attenuazione; - iI rumore; - la distorsione. L’attenuazione riduce la potenza del segnale originale durante la sua propagazione nelmezzo trasmissivo determinando di conseguenza una perdita di qualità. // fino a quando lo stato del pulsante collegato al pin 2 è LOW continuo a leggere lo stato del pulsante while (statoPB==LOW) { statoPB=digitalRead(2); } // nel caso opposto (stato HIGH) inizia il ciclo per l’emissione di impulsi luminosi e sonori for (i=1;i<=120;i++) { digitalWrite (12,HIGH); // emissione impulso luminoso digitalWrite (13,HIGH); // emissione impulso sonoro delay (200); digitalWrite (12,LOW); // interruzione impulso luminoso digitalWrite (13,LOW); // interruzione impulso sonoro delay (800); } Di seguito viene proposto il segmento di programma posto all’interno del void loop che attiva le segnalazioni ottiche e acustiche durante il periodo di esecuzione della prova. // dopo 2 s viene raddoppiata la frequenza degli impulsi portando la durata del livello basso a 300 ms in modo tale da //dimezzare il periodo gli impulsi persistono fino a quando la deformazione non scende a valori inferiori all’1% del lmassimo max while (def>0.1*defmax) { digitalWrite (12,HIGH); // emissione impulso luminoso digitalWrite (13,HIGH); // emissione impulso sonoro delay (200); digitalWrite (12,LOW); // interruzione impulso luminoso digitalWrite (13,LOW); // interruzione impulso sonoro delay (300); } Codice del programma di gestione int value = 5; int tagArray[4]; int totale = 0; int i = 0; int OK = 10; int WARNING = 11; // inizializzo le variabili necessarie per la compilazione del programma void setup() { pinMode(value,INPUT); //Imposto la variabile come ingresso Serial.begin(9600); } void loop() { Serial.print("Valori tabella: "); for (i=0; i<4; i++) { analogRead(value); tagArray[i]=value; Serial.print(tagArray[i]); Serial.print(" "); totale += tagArray[i]; delay(10); } //Ogni 10ms memorizza il valore letto in un array (vettore) di numero i int media = totale/i; //Si esegue la media dei valori Serial.println(""); Serial.println("Media dei valori: "); Serial.print(media); if(media<409) { Serial.println("Tutto OK"); //Se la media ricavata è minore di 2v, non vi è errore OK = HIGH; WARNING = LOW; } else { Serial.println("WARNING!"); //Se la media ricavata è maggiore di 2v, c'è un pericolo WARNING = HIGH; OK = LOW; } delay(10); } II METODO int int int int int int int int int int int int int int sensore_T=A0; sensore_livello=6; m1=7; m2=8; m3=9; m4=10; m_LM293=11; m_LM293_2=12; i; somma=0; media; Tm=50; TM=63; TM2=55; void setup() { Serial.begin(9600); e arduino pinMode(sensore_livello, INPUT); pinMode(m1, OUTPUT); pinMode(m2, OUTPUT); pinMode(m3, OUTPUT); pinMode(m4, OUTPUT); pinMode(m_LM293, OUTPUT); pinMode(m_LM293_2, OUTPUT); } //inizializzo il sensore analogico di temperatura //inizializzo il sensore digitale di livello //inizializzo i motori //inizializzo la pompa dell'acqua //imposto i limiti di temperatura //inizializzo una comunincazione seriale tra il pc void loop() { sensore_digitale(); sensore di livello for(i=0; i<=12; i++) { int sensore=analogRead(sensore_T); delay(2000); somma=somma+sensore; Serial.println("Sensore "); Serial.println(sensore); if(i==12) { media=somma/i; i=0; somma=0; Serial.println("media "); Serial.println(media); } //funzione che permette di cambiare verso di spinta della pompa in base al //funzione che permette di fare la media } if(media<=Tm) { digitalWrite(m1, LOW); digitalWrite(m2, LOW); digitalWrite(m3, LOW); digitalWrite(m4, LOW); digitalWrite(m_LM293, LOW); } if(Tm<media<=TM2) riportati in tabella (vedi funzione in fondo) caso1(); //se media è minore di Tm tutte le valvole sono chiuse //se è verificata tale condizione le valvole si attivano per i tempi if(TM2<media<=TM)//se è verificata tale condizione le valvole si attivano per i tempi riportati in tabella aumentati del 30% (vedi funzione in fondo) caso2(); if(media>TM) //se è verificata tale condizione le valvole si attivano per i tempi riportati in tabel la aumentati del 50% (vedi funzione in fondo) caso3(); } void caso1() { digitalWrite(m_LM293, HIGH); digitalWrite(m1, HIGH); delay(2000); digitalWrite(m1, LOW); digitalWrite(m2, HIGH); delay(3000); digitalWrite(m2, LOW); digitalWrite(m3, HIGH); delay(3000); digitalWrite(m3, LOW); digitalWrite(m4, HIGH); delay(4000); digitalWrite(m4, LOW); } void caso2() { digitalWrite(m_LM293, HIGH); digitalWrite(m1, HIGH); delay(2600); digitalWrite(m1, LOW); digitalWrite(m2, HIGH); delay(3900); digitalWrite(m2, LOW); digitalWrite(m3, HIGH); delay(3900); digitalWrite(m3, LOW); digitalWrite(m4, HIGH); delay(5200); digitalWrite(m4, LOW); } void caso3() { digitalWrite(m_LM293, HIGH); digitalWrite(m1, HIGH); delay(3000); digitalWrite(m1, LOW); digitalWrite(m2, HIGH); delay(4500); digitalWrite(m2, LOW); digitalWrite(m3, HIGH); delay(4500); digitalWrite(m3, LOW); digitalWrite(m4, HIGH); delay(6000); digitalWrite(m4, LOW); } void sensore_digitale() { if(sensore_livello==HIGH) { digitalWrite(m_LM293, HIGH); digitalWrite(m_LM293, LOW); } else { digitalWrite(m_LM293, LOW); digitalWrite(m_LM293_2, HIGH); } } int value = 5; int tagArray[4]; int totale = 0; int i = 0; int OK = 10; int WARNING = 11; // inizializzo le variabili necessarie per la compilazione del programma void setup() { pinMode(value,INPUT); //Imposto la variabile come ingresso Serial.begin(9600); } void loop() { Serial.print("Valori tabella: "); for (i=0; i<4; i++) { analogRead(value); tagArray[i]=value; Serial.print(tagArray[i]); Serial.print(" "); totale += tagArray[i]; delay(10); } //Ogni 10ms memorizza il valore letto in un array (vettore) di numero i int media = totale/i; //Si esegue la media dei valori Serial.println(""); Serial.println("Media dei valori: "); Serial.print(media); if(media<409) { Serial.println("Tutto OK"); //Se la media ricavata è minore di 2v, non vi è errore OK = HIGH; WARNING = LOW; } else { Serial.println("WARNING!"); //Se la media ricavata è maggiore di 2v, c'è un pericolo WARNING = HIGH; OK = LOW; } delay(10); } 1) con Arduino si misura il tempo a partire dall’inizio di T3 (livello alto) fino al suo esaurimento «livello basso» con la funzione millis: l’impulso si applica ad un pin di ainterrupt e automaticamente si lancia il conteggio dei secondi Misurare il tempo fra due successive pressioni di un pulsante int pinState = 0; // variabile pinState (memorizza lo stato del pin 7) int countOn = 0; // variabile countOn (ha valore 1 quando il conteggio è in corso) 1. Si proponga una soluzione per la misura della int released = 0; // variabile released (ha valore 1 quando il pin 7 è LOW) float tempo0 = 0; // valore del tempo a inizio conteggio larghezza dell’impulso che utilizzi in parte o float tempoX = 0; // valore del tempo a fine conteggio totalmente un microcontrollore o un PLC. void setup() { pinMode(7, INPUT); // imposta come input il pin 7 Serial.begin(9600); // imposta la comunicazione seriale } 3. si fornisca un algoritmo per verificare il corretto void loop() { funzionamento del software del sistema. pinState = digitalRead(7); // legge il pin 7 if (pinState == LOW) { released = 1; // se il pin 7 è LOW setta a 1 la variabie released } if (pinState == HIGH && countOn == 0 && released == 1) { // verifica le condizioni per iniziare il conteggio tempo0 = millis(); Serial.println ("inizio conteggio"); countOn = 1; released = 0; delay(500); } if (pinState == HIGH && countOn == 1 && released == 1) { // verifica le condizioni di conteggio terminato tempoX = millis(); Serial.print ("fine conteggio: "); Serial.print ((tempoX-tempo0)/1000); Serial.println (" secondi"); countOn = 0; tempo0 = 0; tempoX = 0; released =0; delay(500); } Simile Una scheda di controllo a microcontrollore deve gestire la pinza di un robot. Un trasduttore di posizione utilizzato per rilevare la posizione dell’oggetto che deve essere afferrato dalla pinza è costituito da una coppia emettitore-ricevitore di luce infrarossa; ha un’uscita in tensione con caratteristica lineare che presenta le seguenti caratteristiche: - alla distanza massima di 95 cm eroga 0,5 V; - - alla distanza minima di 5 cm eroga 3 V. Il segnale proveniente dal trasduttore deve essere: - condizionato nell’intervallo di tensione compreso tra 0 V e 5 V; - convertito in segnale numerico da un microcontrollore che fa parte della scheda di controllo. Si deve tenere conto del fatto che il sistema deve valutare la posizione dell’oggetto con un errore massimo di 2 mm. L’evoluzione dello stato del sistema deve essere osservata facendo uso o di display a 7 segmenti che visualizzano in formato numerico la distanza pinza/oggetto o di una serie di LED che si accendono/spengono sempre in relazione alla distanza pinza/oggetto. 3- identificare almeno un microcontrollore compatibile con questo tipo di applicazione evidenziando in particolare le caratteristiche del convertitore ADC in termini di risoluzione e di periodo di campionamento; 4- realizzare il diagramma di flusso relativo al sistema di acquisizione e visualizzazione dei dati e scrivere il codice del programma facendo riferimento ad un microcontrollore scelto in precedenza. Arduino /* Hardware Connections: * Arduino | HC-SR04 * ------------------* 5V | VCC * 9 | Trig * 8 | Echo * GND | GND */ #include <LiquidCrystal.h> // Pins const int TRIG_PIN = 9; const int ECHO_PIN = 8; // Anything over 400 cm (23200 us pulse) is "out of range" const unsigned int MAX_DIST = 23200; LiquidCrystal lcd(6, 7, 2, 3, 4, 5); int EV1 = 13; int EV2 = 12; int Motore = 11; int Lettura = 0; unsigned long t1; unsigned long t2; unsigned long pulse_width; int mm; float inches; void setup() { lcd.begin(16, 2); lcd.setCursor(0,0); lcd.print("Distanza"); lcd.setCursor(0,1); lcd.print("mm: "); pinMode(Motore, OUTPUT); pinMode(EV1, OUTPUT); pinMode(EV2, OUTPUT); // The Trigger pin will tell the sensor to range find pinMode(TRIG_PIN, OUTPUT); digitalWrite(TRIG_PIN, LOW); // We'll use the serial monitor to view the sensor output Serial.begin(9600); } void loop() { analogWrite(Motore,255); DistanceCounter(); // Print out results if ( pulse_width > MAX_DIST ) { Serial.println("Out of range"); } else { lcd.setCursor(8,8); lcd.print(" "); lcd.setCursor(8,8); lcd.print(mm); Serial.print(mm); Serial.print(" mm"); if (mm <=10) // this part have to be tested in a real prototype { analogWrite(Motore,0); digitalWrite(EV1, HIGH); digitalWrite(EV2, HIGH); do {} while(analogRead(A1)< 865); digitalWrite(EV1, LOW); do {} while(analogRead(A1)< 1023); digitalWrite(EV2, LOW); } // Wait at least 60ms before next measurement delay(60); } void DistanceCounter(){ long duration; // The PING))) is triggered by a HIGH pulse of 2 or more microseconds. // Give a short LOW pulse beforehand to ensure a clean HIGH pulse: pinMode(pingPin, OUTPUT); digitalWrite(pingPin, LOW); delayMicroseconds(2); digitalWrite(pingPin, HIGH); delayMicroseconds(5); digitalWrite(pingPin, LOW); // The same pin is used to read the signal from the PING))): a HIGH // pulse whose duration is the time (in microseconds) from the sending // of the ping to the reception of its echo off of an object. pinMode(pingPin, INPUT); duration = pulseIn(pingPin, HIGH); mm = duration * 0.345/2; } 1.4 SEGMENTO DI CODICE // Codice Arduino per sismografo fisso // NON COMPLETO float K = 300; // ANALOG IN int axPin = A0; int ayPin = A1; int azPin = A2; // DIGITAL int upPin = 8; int downPin = 7; // ANALOG OUT int releGas = 9; int releAcqua = 10; int releOtticaAcust = 11; double Vx = 1.5; double Vy = 1.5; double Vz = 1.5; double ax = 0.0; double ay = 0.0; double az = 0.0; double a = 0.0; double aTH = 9.81/20; // soglia double aTHincr = 9.81/100; // incrementodellasoglia void setup(){ // imposta U e D come input pinMode (upPin,INPUT); pinMode (downPin,INPUT); // attiva la resistenza di pull-up digitalWrite (upPin, HIGH); //ora HIGH corrisponde a interruttore aperto digitalWrite (downPin, HIGH); // Relè pinMode (releGas, OUTPUT); pinMode (releAcqua, OUTPUT); pinMode (releOtticaAcust, OUTPUT); int up= digitalRead (upPin); if (up == LOW) aTH = aTH + aTHincr; int down= digitalRead (downPin); if (up == HIGH) aTH = aTH - aTHincr; Vx = analogRead(axPin); Vy = analogRead(ayPin); Vz = analogRead(azPin); // calcolo del modulo di accelerazione ax = (Vx-1.5)/K; ay = (Vx-1.5)/K; az = (Vx-1.5)/K; a = sqrt (ax*ax+ay*ay+az*az); if(a>aTH) { if(a>aTH*1.25) { digitalWrite(releOtticAcust, HIGH); } if (a>aTH*1.50 { digitalWrite(releGas, HIGH); digitalWrite(releAcqua, HIGH); } } QUESITO 1 - Le modiche da apportare per gestire i pulsanti U e D con una tecnica di interrupt con il sistema descritto nella prima parte sono soptratutto di tipo software. Infatti i piedini dei pulsanti U e D sono collegati rispettivamente a GND e sui pin 8 e 7,pertanto vengono già usati in modalità HIGH corrispondente a circuito aperto. Tuttavia per la tecnica di interrupt U e D vanno trasferiti su i pins 3 e 2, gli unici disponibili per la modalità interrupt su Arduino Uno. Le variazioni da apportare al software sviluppato nella prima parte sono riportate di seguito. // Codice Arduino per sismografo fisso // Codice modifica interrupt // NON COMPLETO DIGITAL int upPin = 3; in downPin = 2; volatile double aTH = 9.81/20; //forza il compilatore a caricarlada ram double aTHincr = 9.81/100; // incremento della soglia void setup() { // imposta U e D come pin di interrupt pinMode (upPin, INPUT_PULLUP); pinMode (downPin, INPUT_PULLUP); attachInterrupt (digitalPinToInterrupt (upPin), incrementa, CHANGE); attachInterrupt (digitalPinToInterrupt (downPin), decrementa, CHANGE); } void loop (){ } void incrementa (){ aTH = aTH + aTHincr; } void decrementa (){ aTH = aTH - aTHincr } #include <Servo.h> int sensorPin = A0; int servoPin = 9; int sensorValue = 0; int servoGrad = 90; //imposta una variabile di tipo integer che indica la posizione, in gradi, del servo, in fase di start dello sketch posiziono il valore del servo a 90°, se tu vuoi // partire da una angolazione differente puoi variare questo valore; int tolleranza = 40; //imposta una variabile di tipo integer a cui assegni una tolleranza entro la quale il servo non deve ruotare anche se il sensore rileva variazioni dal valore centrale, vedrai in seguito meglio a cosa serve; Servo myservo; void setup() { pinMode( sensorPin, INPUT); myservo.attach( servoPin ); myservo.write( servoGrad ); void loop() { sensorValue = analogRead(sensorPin); if ( sensorValue < (512-tolleranza) ) //esegui il primo controllo se il valore letto dalla linea 28 è minore della differenza tra 512 e la tolleranza impostata sei nella condizione in cui il pannello non è più orientato difronte al sole, una delle due foto resistenze sta rilevando una intensità maggiore dell’altra, quale sia dipende da come hai collegato le resistenze, nel mio esempio è la foto resistenza destra e per adeguare la posizione del pannello devo ruotare oltre i 90 gradi iniziali, tra 90° e 180°; { if (servoGrad < 180) servoGrad++;// esegui una ulteriore verifica, che il valore in gradi assunto dal servo non sia > di 180 in quanto il servo che stai utilizzando non sarebbe comunque in grado si andare oltre, se l’angolo del servo è < di 180° allora puoi incrementare i gradi di rotazione. L’espressione servoGrad++ indica di incrementare di un grado il valore di servoGrad da 90 a 91,92,93 ecc… ad ogni loop() arduino; } if ( sensorValue > (512+tolleranza) ) //verifica una condizione simile a quella della linea 29. In questo caso il valore letto dal sensore è confrontato con la somma tra 512 + tolleranza; { if (servoGrad > 0) servoGrad--; // verifica che l’angolo il cui il servo si trova non sia inferiore a 0, anche in questo caso non sarebbe possibile per il servomotore eseguire lo spostamento richiesto. Decrementa quindi il valore di servoGrad un grado per ogni loop() in cui si verificano le condizioni } myservo.write( servoGrad ); delay(100); } con il metodo attach(pin) dell’oggetto myservo indichi a quale pin è collegato il servomotore; l con il metodo write(grad) imposti i gradi a cui il servo deve posizionarsi, in fase di setup() il valore sarà quello definito dal setup linea 28: leggi il valore proveniente dal pin analogico ( A0 ) con la funzione analogRead () e lo assegni alla variabile sensorValue definita int sensorvalue = 0