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Lezione urine

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Urine
L’urina è un fluido biologico a composizione ampiamente variabile. Contiene
un numero estremamente elevato di composti, la maggior parte di
derivazione ematica.
Urine
L'urina è prodotta dai reni che filtrano il sangue per depurarlo dalle
scorie prodotte dal metabolismo.
Scopo dell’esame delle urine:




Diagnosi di malattia
Screening per malattie
Valutazione decorso
Monitoraggio della terapia
Raccolta del campione
Le urine contengono componenti con caratteristiche chimiche,
fisiche e citologiche molto labili. ll campione di urina deve essere
raccolto (volume 15-20 mL) con distinte modalità, in relazione al tipo
di indagine da eseguire:
• Analisi routinaria: urine del primo mattino in recipienti sterili
evitando contaminazioni (per l’esame completo delle urine: l’urina
è più concentrata, quindi sono più evidenti eventuali alterazioni)
• Analisi quantitative: urine del mattino intermedio per le analisi di
chimica clinica (dosaggio di metaboliti, ormoni o metalli) o raccolta
temporizzata generalmente nelle 24h (negli studi di clearance; per
il dosaggio di sostanze escrete con ritmi circadiani).
Analisi microbiologiche: urine del mattino intermedio previa pulizia
preventiva genitali esterni
al fine di ottenere un campione
assolutamente non contaminato per le indagini colturali)
Conservazione e trasporto del campione
Col passare del tempo:
•I batteri ed i lieviti iniziano a
moltiplicarsi
•I batteri ureasici producono NH3
che aumenta il pH
•I batteri utilizzano glucosio
diminuendone la [ ]
•I cilindri e le cellule si
deteriorano
•Avvengono modificazioni
chimico-fisiche
La stabilità dipende
da:
•Intensità della luce
•Temperatura e pH
•Caratteristiche
chimico-fisiche
Campione
Conservazione e trasporto del campione
• Ogni campione dovrebbe essere analizzato fresco (30’) e comunque
entro un massimo di 2 h dalla minzione.
• Se il campione urinario non può essere esaminato entro 4h è
raccomandata la refrigerazione (+4-8°C) che mantiene inalterate per un
periodo più lungo alcune caratteristiche del campione, purché si riporti il
campione a temperatura ambiente prima dell’esame.
• In
alternativa
si
potranno utilizzare degli
agenti
conservanti
evitando
possibili
interferenze (di natura
analitica) (e.g. borato→
azione batteriostatica;
conservanti a base di
alcoli → morfologia
degli
elementi
corpuscolati).
Stabilità massima
alle temperature
indicate
4°C
7 giorni
Analita
Conservante o stabilizzante
Sodio
4°C o mertiolato o acido borico o timolo
Potassio
4°C o mertiolato o acido borico o timolo
4°C
7 giorni
Osmolalità
4°C o mertiolato o timolo
4°C
1 giorno
Urea
4°C o mertiolato o acido borico o timolo
4°C
2-3 giorni
Creatinina
4°C o mertiolato o timolo
4°C
2-3 giorni
Calcio
50 ml di HCl 3 mol/l
4°C
7 giorni
Fosfati
50 ml di HCl 3 mol/l
4°C
7 giorni
Urati
15 ml di NaOH 2 mol/l
TA
5 giorni
Proteine totali
4°C o mertiolato o timolo
4°C
2-3 giorni
Glucosio
4°C o mertiolato o acido
4°C
7 giorni
Cloruri
4°C o mertiolato o acido borico o timolo
4°C
7 giorni
Ossalati
50 ml di HCl 3 mol/l
-20°C
7 giorni
Acido 5-HIA
50 ml di HCl 3 mol/l
-20°C
7 giorni
Acido VM
50 ml di HCl 3 mol/l
-20°C
7 giorni
Amilasi
4°C o mertiolato o timolo
4°C
7 giorni
Caratteristiche macroscopiche e chimiche
1. Esame Fisico
2. Esame microscopico
3. Esame chimico
Utilità diagnostica dell’esame delle urine
• Malattie renali
• Malattie sistemiche e metaboliche
Esame fisico delle urine
L’esame fisico delle urine comprende:
1. Volume urinario
2. Colore
3. Aspetto
4. Schiuma
5. Odore
Esame fisico delle urine
1. Volume
Un adulto elimina tra 600 e 1600 ml di urina al giorno. L’adeguatezza del
volume è valutabile solo nel caso di raccolta temporizzata. In riferimento al
volume giornaliero di urine, si definiscono le seguenti condizioni:
• anuria: cessazione dell'eliminazione di urina
• oliguria: volume inferiore a 500-600 mL/24 ore
• poliuria: volume superiore a 2 L
• nicturia: eliminazione nella notte di un volume superiore a 500
con alterazione del rapporto giorno/notte (normalmente 4:1)
Diabete mellito e insipido, nefrosi
tubulare
Disidratazione, Insufficienza renale
cronica vomito, diarrea
mL,
Esame fisico delle urine
2. Colore
Il normale colore giallo paglierino, più o meno carico a seconda
dell’idratazione del
soggetto, è dovuto alla presenza di un
pigmento, l’urocromo la cui concentrazione è proporzionale al
metabolismo basale.
• Aumenta in situazioni quali la
febbre, il digiuno,
l’ipertiroidismo
• Diminuisce con l’aumento della
diuresi Altri pigmenti (urobilina
e urocetrina) sono presenti a
minore concentrazione.
Il colore va osservato sempre
nelle urine fresche, poiché le
urine
tendono
a
scurire
leggermente.
2. Colore
Tra le colorazioni patologiche vi sono:
 Rosa/Rosso: si osserva di frequente ed il più delle volte è legato a patologie e quindi deve
essere accuratamente valutato e indagato per la probabile presenza di ematuria
 Rosso scuro: sangue o emoglobina; farmaci (e.g. rifampicina); alimenti (barbabietole, more,
bacche, coloranti alimentari)
 Giallo-verde: in genere per aumento della bilirubina coniugata; presenza di pigmenti biliari
Marsala: in genere per
aumento di urobilina,
Malattie infettive, itteri
 Nero: anemie emolitiche
con emoglobinuria,
sangue, melanina
 Bianco: pus
Esame fisico delle urine
3. Aspetto
L’aspetto delle urine normali è limpido. Le principali cause di torbidità delle urine sono la
presenza di cristalli, cellule o batteri. La comparsa di urine torbide è in genere
espressione di un'elevata concentrazione di sali, la cui precipitazione è legata alle
modificazioni di pH e di temperatura dopo la minzione.
E’ possibile distinguere una torbidità all’emissione dovuta a:
• leucociti ed emazie
• muco (malattie renali)
• pus (leucociti)
• grassi (lattescente dovuta alla presenza di chilurie)
• sangue (in presenza di Hb le urine sono scure ma limpide)
• renella (sabbia finissima costituita da sali minerali)
Esame fisico delle urine
3. Aspetto
• Vi è inoltre una torbidità dopo raffreddamento dovuta a deposizione di sali
sul fondo per sedimento spontaneo di:
• Fosfati, carbonati e sali di ammonio (colore bianco) che precipitano nelle
urine ALCALINE
• Urati (colore rosso) che precipitano nelle urine ACIDE e si sciolgono al di
sopra dei 60°C
•
L’aggiunta di acido acetico permette di
differenziare tra le due più comuni cause di
torbidità:
• Acido acetico + urine torbide → la torbidità
scompare → FOSFATI
• Acido acetico + urine torbide → la torbidità non
scompare → CELLULE o MICRORGANISMI
Esame fisico delle urine
3. Aspetto
C’è una certa difficoltà nel riportare i diversi gradi di torbidità.
Per questo si utilizza la classificazione di Schweizer.
Esame fisico delle urine
4. Schiuma
La comparsa di schiuma superficiale prodotta in seguito ad
agitazione del campione di urine è dovuta alla presenza di
sostanze tensioattive:
• una schiuma abbondante, biancastra indica una diminuzione
della tensione superficiale legata spesso alla presenza di
proteine
• una schiuma abbondante, giallo-verdastra o arancio scuro
può indicare la presenza di pigmenti bilirubinici.
Esame fisico delle urine
5. Odore
L’odore normale del campione urinario appena emesso è definito “sui
generis”, lievemente aromatico.
Può essere considerato un valido parametro solo nelle urine appena
emesse.
La presenza di odore ammoniacale è dovuta alla fermentazione dell’urea
operata dai germi:
• se le urine non sono appena emesse, vuol dire che il campione non è più
idoneo
• se le urine sono appena emesse, è indice di una infezione delle vie escretrici
Esame chimico delle urine
L’esame chimico delle
urine comprende:
• Peso specifico
• pH urinario
• Proteine urinarie
• Glicidi
• Corpi chetonici
• Emoglobina e
mioglobina
• Bilirubina e
urobilinogeno
• Nitriti
• Esterasi leucocitaria
Esame chimico delle urine
L’esame chimico delle componenti urinarie tradizionalmente
studiate nella routine è oggi
facilitato da metodiche
standardizzate, che sfruttano le strips multifunzionali di carta
reattiva.
A seconda del prodotto usato, le strisce reattive multiple
consentono
di
misurare
quantitativamente
o
semiquantitativamente da 6 a 10 parametri nell'urina (pH, peso
specifico, glucosio, corpi chetonici, sangue, proteine, bilirubina,
urobilinogeno, nitriti e leucociti).
Esame chimico delle urine
La striscia si colora:
•Se è presente un determinato componente dell’urina
•Proporzionalmente alla concentrazione del componente
rilevato
Procedura
A)Immersione della striscia reattiva in un campione di urina
(30 sec-2 min)
B)Rimozione dell’eccesso di urina (posizione orizzontale)
C)Confronto della striscia con la scala cromatica standard
riportata sul contenitore
Esame chimico delle urine
Le strisce possono essere lette visivamente, senza necessità di
alcuna attrezzatura. Per la lettura visiva si confrontano le aree
reattive con le corrispondenti scale colorimetriche riportate sui
flacone.
Esame chimico delle urine
Si otterrà la massima accuratezza solo se si osserveranno
attentamente i tempi di lettura: le variazioni di colore che si
verificano dopo 2 minuti non hanno alcun valore diagnostico. Per
alcuni tipi di strisce si può anche eseguire una lettura con sistemi
fotometrici, utilizzando un appropriato strumento.
Peso specifico
Il peso specifico o indice refrattivo indica il peso
dell’urina confrontato con il peso di un uguale volume
di H2O.
E’ determinato dalla presenza di circa 60-70 g di
sostanze solide (principalmente
urea ed NaCl)
eliminate ogni 24 h.
Viene misurato con mezzi chimici, ottici (refrattometro)
o con urinometro.
•Se immerso in acqua distillata l’apparecchio affonda
fino a segnare il valore 1.000 sulla scala graduata.
•Un aumento del peso specifico incrementa la spinta di
galleggiamento ed il peso specifico sarà misurato
mediante lettura del menisco di galleggiamento sullo
stelo graduato in millesimi corretto per la temperatura.
Peso specifico
• Indica la capacità del rene di concentrare o di diluire le urine, una
delle prime funzioni perse in seguito a danno tubulare.
• In condizioni fisiologiche varia tra 1003 e 1035. Valori superiori a
1025 sono considerati come espressione di una normale capacità
del rene a concentrare. Serve a valutare la funzionalità renale e la
secrezione di ADH.
Peso specifico
• Nel soggetto sano la formazione di urine concentrate o diluite è
in stretto rapporto con lo stato di idratazione.
• Nel corso di molte nefropatie acute e croniche la capacità di
concentrare le urine può venire compromessa.
Urine
ipotoniche
Urine
ipertoniche
Impoverimento di
liquidi
 Glomerulonefrite
 Diabete insipido
Assunzione di
diuretici
 Presenza di sostanze di
scarto
 Diabete mellito
Insufficienza renale cronica
pH urinario
L’acidità urinaria è espressione dell’equilibrio acido-base, una
delle più importanti funzioni del rene. Di norma è acido (5.5 e 6.5),
e può variare tra 4.6 e 8. E’ determinato dalla dieta e dal
metabolismo, in condizioni sia fisiologiche che patologiche.
Fattori
patologici
Fattori
fisiologici
Alterata funzionalità renale
Alterazione dell’escrezione di ioni
Presenza di microrganismi nelle
urine
Acidosi ed alcalosi metabolica o
respiratoria
Dieta carnea ( )
Intenso esercizio muscolare ( )
Aumento della ventilazione polmonare (↑)
 Dieta vegetale (↑)
Glucosio
Può essere assente o presente in piccole quantità nelle urine.
L’escrezione patologica di zuccheri è legata a malattie renali o
malattie generali di cui il diabete costituisce la causa più frequente.
Una glicosuria, ovvero la presenza di glucosio nelle urine indica che
la quantità di glucosio filtrato supera la capacità dei tubuli renali di
riassorbirlo completamente e si verifica in seguito ad iperglicemia. Il
valore soglia oltre il quale il tubulo non riesce più a riassorbire il
glucosio è situato intorno ai 180 mg/dL.
Cause
 Diabete (programmare altri esami, es.
glicemia a digiuno)
 Gravidanza (aumento del filtrato
glomerulare e lieve iperglicemia o
abbassamento della soglia renale per il
glucosio, anche se la glicemia è normale)
Malattie endocrine o metaboliche
Glicosurie renali
Corpi chetonici
Non devono essere presenti nell’urina. Con questo termine si indicano in
genere l'acetone, l'acido aceto-acetico ed l'acido b-idrossi-butirrico, formati
dalla degradazione di acidi grassi quando l’organismo non ha più una
quantità sufficiente di zuccheri.
La loro presenza indica che l’organismo utilizza acidi grassi per produrre
energia, piuttosto che immagazzinarli
Cause
Digiuno protratto
E' frequente la loro presenza nei bambini,
durante episodi febbrili, con interruzione
dell'alimentazione e/o vomito
La presenza di chetonuria e anche
indicativa di un'acidosi secondaria ad
alterazioni del metabolismo glicidico
(chetoacidosi diabetica)
Emoglobina e mioglobina
Non deve essere presente nell’urina. E’ importante distinguere tra:
• Emoglobinuria: presenza di emoglobina nell’urina
• Ematuria: presenza di sangue nell’urina
• Mioglobinuria: presenza di mioglobina nell’urina
Cause
Patologie renali
Calcoli renali
Tumori vescicali
Traumi del rene, della vescica e dell’uretra
Emoglobina e mioglobina
Alterazioni del colore sono evidenti a concentrazioni di emazie
maggiori rispetto alle alterazioni messe in evidenza da variazioni della
torbidità (500 emazie/µL) e dai test chimici (10 emazie/µL).
Bilirubina
•Normalmente assente nell’urina
• Di colore giallo-rosso, è prodotta dal
catabolismo dell’emoglobina
• Esiste nel sangue nella forma
coniugata (solubile in acqua) e nonconiugata
• Normalmente escreta, attraverso le
vie biliari, nell’intestino, dove viene
catabolizzata ad urobilinogeno
• Una piccola parte di urobilinogeno è
riassorbita nella circolazione portale,
ritorna al fegato e viene riescreta nella
bile
• La presenza di bilirubina coniugata
nelle urine (bilirubinuria) è indice di
una interruzione della circolazione
entero-epatica
Bilirubina
Quando è presente, in genere in caso di danno epatico (epatite da
virus, alcool, farmaci, avvelenamento da metalli pesanti), ittero
ostruttivo (calcoli, tumori delle vie biliari o del pancreas, cirrosi
epatica) o anemia emolitica, le urine assumono colore marsala scuro.
Urobilinogeno
Prodotto di trasformazione dei batteri intestinali della bilirubina coniugata.
Vengono
comunemente indicati con questo termine alcuni composti
(urobilinogeno,
stercobilingeno, mesobilirubinogeno), secreti dal fegato
nell'intestino e che vanno incontro ad ossidazione batterica. Una piccola
quota di questi prodotti è riassorbita ed eliminata con le urine in tracce (minor
significato diagnostico rispetto alla bilirubina).
I suoi livelli nelle urine sono elevati nei casi di turnover alterato della bilirubina
(emolisi, circolazione enteropatica bloccata per danno epatico).
Nitriti
Circa il 90 % dei microorganismi responsabili delle infezioni urinarie sono
capaci di ridurre i nitrati urinari in nitriti, e la loro presenza viene quindi
considerata come indizio di batteriuria.
Il dosaggio dei nitriti è disponibile su strip basato su una diazoreazione con
produzione di sali di colore rosso. I metodi su strip sono in condizione di
evidenziare
Falsi negativi sono stati ritrovati nel 10-15% dei casi. Un'intensa ematuria può
ostacolare la lettura del test.
• Gram-negativi come E. coli formano nitriti
• Gli enterococchi non formano nitriti
• Il comportamento dello stafilococco Albus è
variabile
Esterasi leucocitaria
La presenza di un numero significativo di leucociti nelle urine può essere
indicativa di una infezione o infiammazione delle vie urinarie.
Le esterasi leucocitarie sono enzimi presenti nei granuli dei granulociti
neutrofili, che possono essere rilasciati nelle urine: vi è una correlazione con
il numero di queste cellule presenti nel sedimento urinario.
Proteine
Le proteine sono filtrate a livello glomerulare in relazione alle loro dimensioni,
alla conformazione strutturale e alla carica. A livello tubulare vengono
riassorbite per pinocitosi e dove vengono catabolizzate.
Nelle urine dovrebbero essere assenti, ma a volte sono presenti in quantità
minime e non patologiche e comunque in quantità inferiore a 150 mg nelle
urine delle 24 ore (15-20 mg di albumina).
Proteinuria: escrezione abnorme di proteine dai reni
Presenza significativa può essere determinata da patologie che danneggiano
il glomerulo L’entità del danno glomerulare può essere valutata in base a:
Quantità della proteinuria
Peso molecolare delle proteine eliminate
Classificazione quantitativa della proteinuria
• Proteinuria transitoria e intermittente: non costituisce un quadro patologico
e richiede semplicemente controlli ravvicinati
• Proteinuria funzionale: tra 200-500 mg/24h; si riscontrano proteine a basso
ed alto p.m., spesso dopo esercizio fisico violento e protratto, l’esposizione a
basse temperature, febbre, disidratazione.
• Proteinuria minima: non supera i 1000 mg/24h, si osserva in numerose
malattie renali (glomerulonefrite cronica, rene policistico, malattie tubulari,
calcolosi renale)
• Proteinuria moderata: 1000-4000 mg/24h si osserva nelle nefropatie acute
(glomerulonefrite acuta, sindrome nefrosica), nelle nefropatie tossiche e nella
nefrosclerosi grave
• Proteinuria grave: > 4000 mg/24h si osserva nelle nefropatie gravi
(nefropatia glomerulare, nefropatia tubulare grave: sindrome nefrosica,
glomerulonefrite acuta)
Classificazione qualitativa della proteinuria
Quadro glomerulare
•SELETTIVA: si verifica quando il filtro glomerulare viene superato da proteine di
dimensioni comprese fra 40 e 100 kDa, quali l’albumina o la transferrina.
•NON SELETTIVA: si verifica quando proteine di differenti dimensioni , incluse
quelle più grandi quali le IgG, superano il filtro glomerulare.
Quadro tubulare (microglobulina b2 e α1 sono riassorbite a livello tubulare)
Proteinuria da iperafflusso (pre-renale)
Classificazione qualitativa della proteinuria
Nella proteinuria si può ritrovare la presenza di proteine anomale in cui proteine
specifiche possono ritrovarsi nelle urine in condizioni patologiche particolari tra
cui:
Proteinuria di Bence-Jones (pre-renale): presente nel 50-60% dei casi di mieloma
multiplo, per abnorme sintesi monoclonale di frammenti immunoglobulinici a
basso P.M., che vengono filtrati dal glomerulo. Precipita a 50-55°C per poi
ridisciogliersi a 90-95°C.
Glicoproteina di Tamm-Horsfall (renale): polimero costituito da proteine,
carboidrati e lipidi, secreta dell’ansa di Henle e dal tubulo contorto distale.
Precipita a pH acido.
Normale
Picco M
Esame microscopico del sedimento urinario
Il sedimento urinario è costituito dagli elementi presenti nell’urina in forma di
sospensione che si raccolgono nella provetta dopo centrifugazione. Spesso
fornisce informazioni essenziali non ottenibili con il solo esame chimico-fisico.
•I principali elementi che si possono riscontrare dall’analisi al microscopio sono
i globuli rossi, i globuli bianchi e i cilindri
•Si possono, inoltre, osservare cristalli, cellule epiteliali (prodotte dallo
sfaldamento delle vie urinarie) e anche batteri e parassiti
•In condizioni normali, nell’urina non si
dovrebbero riscontrare questi elementi
e quindi il sedimento dovrebbe essere
quasi nullo
Esame microscopico del sedimento urinario
1) Urine del mattino più concentrate ed acide:
• gli elementi cellulari e i cilindri si conservano meglio
- un’aumentata concentrazione facilita l’indagine
2) Condizioni per non alterare il campione:
• esame microscopico entro un’ora dal prelievo o
tenuto a 4°C
PROCEDURA:
•mescolamento delle urine e centrifugazione di 10 mL
• decantazione del surnatante e risospensione del sedimento
•lettura al microscopio (picc. ingrand. 100 x) per conteggio di filamenti di muco,
grossi cristalli, cilindri
•lettura (forte ingrand. 400 x) per valutazione quantitativa e conteggio di emazie,
miceti, leucociti, batteri, cellule epiteliali
Esame microscopico del sedimento urinario
Refertazione
Non si dispone di dati veramente certi sui limiti massimi di eliminazione
giornaliera.
Esame microscopico del sedimento urinario
Nell’urina di soggetti normali il sedimento urinario è scarsissimo, si
osservano
normalmente elementi organizzati costituiti da elementi a struttura cellulare o
di derivazione cellulare ed elementi non organizzati costituiti da sostanze
cristalline o amorfe.
ELEMENTI ORGANIZZATI
• cellule ematiche (emazie-leucociti)
• cellule epiteliali
ELEMENTI NON ORGANIZZATI
• muco
• cilindri
• cristalli
ELEMENTI INUSUALI
• cellule estranee (spermatozoi)
• microrganismi (batteri-miceti)
• artefatti
Esame microscopico del sedimento urinario
Esame microscopico del sedimento urinario
Cellule
Globuli rossi:
possono originare da ogni parte del rene e delle vie urinarie
Globuli bianchi:
possono entrare nelle urine in ogni punto, dal glomerulo all’uretra
Cellule epiteliali:
possono originare da ogni parte del tratto genito -urinario
 Cellule epiteliali squamose
 Cellule dell’epitelio di transizione
 Cellule dell’epitelio tubulare renale
Cellule: globuli rossi (ematuria)
Valori normali: 0-2 per campo
Se presenti in grosse quantità:
 Infezioni/infiammazioni
 Traumi
 Tumori Calcoli renali
 Danno glomerulare
 Contaminazioni di origine
mestruale
Cellule: globuli rossi (ematuria)
Morfologia normale: Emazie ben conservate di aspetto simile a
quelle del sangue circolante (dischi biconcavi con diamentro di
circa 7 m).
Ematuria extra/post- glomerulare.
Sanguinamento delle basse vie.
Cellule: globuli rossi (ematuria)
Morfologia
alterata: Emazie a margini raggrinziti (elementi spinosi).
Ematuria glomerulare. Più le cellule sono dismorfiche più il sanguinamento è
alto.
Cellule: globuli bianchi (leucocituria, piuria)
Valori normali: inferiori ad un numero di 5-10 in 1 millilitro di urina; 4-8 per
campo. Un aumento è il segnale generico di:
Infezione del tratto urinario:
• Cistiti
• Pielonefriti
Infezioni genitali :
• Prostatiti
• Cerviciti
• Vaginiti
Condizioni non infettive :
• Glomerulonefriti
• Disidratazione
• Stress Febbre
Cellule epiteliali
Valori di riferimento: poche unità per campo. Rappresentano il normale
sfaldamento delle cellule senescenti. Un aumento è dovuto a danno meccanico
(calcoli, cateteri), neoplasie, ecc.
• Cellule epiteliali squamose:
Origine uretrale o vaginale. Hanno
scarso significato clinico
• Cellule dell’epitelio di transizione:
2-4 volte più grandi dei leucociti. Tonde
o a forma di pera. Originano da: Pelvi
renale, uretere, vescica, uretra
• Cellule dell’epitelio tubulare renale:
Poco più grandi dei leucociti. Piatte,
cuboidali o colonnari. La loro presenza
suggerisce un danno tubulare: necrosi
tubulare, rigetto trapianto, pielonefrite
Cellule epiteliali
Cellule epiteliali squamose
Cellule epiteliali di transizione
Cellule epiteliali tubulari
Cilindri
Elementi di origine pre-renale o renale che si formano per
precipitazione di alcune
sostanze filtrate o secrete dall’epitelio
tubulare. Sono denominati ed identificati in base
alle loro
caratteristiche morfologiche.
• Ialini: proteine. Sono i più comuni, rinvenuti spesso dopo esercizio
fisico o stress. Non
hanno alcun significato patologico. Si
riscontrano anche dopo anestesia, sforzo.
• Granulosi: cellule di sfaldamento dell’epitelio tubulare. Sono
significativi nelle nefropatie solo se accompagnati da albuminuria.
La loro presenza indica in genere patologie renali gravi, a volte
sono presenti dopo esercizio fisico estremo.
• Eritrocitari: eritrociti. Permettono di accertare l’origine renale di
una ematuria. Sono presenti nelle nefriti acute e croniche.
• Leucocitari: leucociti. Permettono di accertare l’origine renale di
una leucocituria. Sono presenti nelle pielonefriti.
Cilindri
Cilindri ialini
Cilindro eritrocitario
Cilindro granulare
Cilindro leucocitario
Cilindri
Altri tipi di cilindri:
• Cilindri di cellule epiteliali: derivano da stasi urinaria,
degenerazione tubulare, necrosi tubulare
• Cilindri cerei: derivano dalla degenerazione dei cilindri
granulari, osservati in insufficienza renale cronica severa,
ipertensione maligna, patologie renali acute
• Cilindri lipoidei: derivano da degenerazione lipoidea
dell’epitelio tubulare, sindrome nefrosica
Altri Reperti
• Batteri: Le urine sono normalmente sterili. Un grande numero di
batteri è indicativo di infezione urinaria.
• Lieviti: Possono riscontrarsi nelle infezioni e nei diabetici
• Muco
• Corpi grassi ovalari
Batteri
Lieviti
Muco
Corpi grassi ovalari
Parassiti
Trichomonas vaginalis: parassita più frequente.
Calcoli urinari
Formazione: ↑ concentrazione urinaria dei costituenti dei calcoli; superamento
del limite di solubilità; formazione di piccoli cristalli e poi di calcoli.
I fattori che facilitano la formazione di calcoli sono:
• Dieta ricca di Calcio (ossalati di calcio), Vitamina C o D,
Ossalato, Sale
• Acido urico
• Scarsa ingestione di acqua
• Farmaci
Tipi:
- Di calcio (> 75%)
- Ossalato di calcio (73%)
- Fosfato di calcio
- Triplo fosfato (15%)
- Magnesio, ammonio, fosfato
- Acido urico (5-10%)
- Cistina (<2%)
Cristalli
Sono spesso presenti nelle urine di soggetti sani.
A pH basico: fosfati amorfi, fosfati tripli, biurato di ammonio, etc.
A pH acido: di acido urico, urati amorfi, ossalato di calcio
In stati patologici:
• Cistina
• Leucina
• Tirosina
• Sulfadiazina
Cristalli
Cristalli di ossalato di calcio:
Alte concentrazioni di acido
ossalico sono presenti nei
vegetali a foglia verde,
pomodori, bibite gassate,
the, cioccolato.
Cristalli di acido urico:
Anche nelle urine normali, nel
16% dei pazienti con gotta.
Parametri di funzione renale
• 1) Sodio (Na+): Minerale contenuto negli alimenti e capace
di regolare la quantità di liquidi dell’organismo e la volemia
(volume del sangue). La sua concentrazione regola ed è
strettamente regolata dalla funzione renale.
• 2) Potassio (K+): È un minerale contenuto per lo più in
frutta e verdura. Esso interviene nei processi di
depolarizzazione di membrana e quindi è direttamente
coinvolto nei meccanismi di trasmissione nervosa e di
contrazione muscolare (anche cardiaca). Nell’insufficienza
renale si ha iper-potassiemia.
Parametri di funzione renale
• 3) Calcio (Ca++): Il suo livello ematico è correlato al
metabolismo osseo e alla funzionalità renale (regolatore del
metabolismo del Ca++ tramite la vit. D). Nell’insufficienza
renale si ha ipo-Calcemia.
• 4) Fosforo (P): Importante costituente delle ossa. Esso è
in equilibrio col Ca++ ed è sotto l’azione regolatrice di ormoni
e funzionalità renale. Nell’insufficienza renale si ha iperfosfatemia e ipo-fosfaturia.
Elettroforesi proteine Urinarie
• Raccolta minutata o campione estemporaneo
• Rilevanza diagnostica intermedia
PRINCIPALI PROTEINE URINARIE IDENTIFICABILI MEDIANTE
ELETTROFORESI CLASSICA IN GEL DI AGAROSIO E SEPARAZIONE PER
CARICA ELETTRICA NETTA
anodo
PREALBUMINA
ALBUMINA
ALFA 1 MICROGLOBULINA
ALFA 1 ANTITRIPSINA
OROSOMUCOIDE
APTOGLOBINA, RBP
TRANSFERRINA
BETA 2 MICROGLOBULINA
CATENA KAPPA O LAMBDA FREE
IMMUNOGLOBULINE POLICLONALI
CISTATINA O LISOZIMA (POST-GAMMA)
catodo
Normale: la proteina escreta e’ tutta albumina
Proteinuria glomerulare: albumina +
picco beta = transferrina
Proteinuria tubulare: albumina +
alfa2
Proteinuria mista glomerulo-tubulare: alfa 2 +
beta
Proteinuria da overload: picco M
Proteinuria da overload: infiammazione acuta
(bande multiple)
Proteinuria non-selettiva: sembra EF
sierica
Esami funzione renale
Clearance
Volume di plasma che contiene la quantità di soluto
escreta nel periodo considerato, assumendo che tutto il
materiale filtrato dal glomuerulo provenga dal plasma e
che venga escreto nell’urina senza subire ulteriori
modificazioni
C=
[U]V
[P]
• Clearance dell’inulina
• Clearance dell’urea
• Clearance della creatinina
Clearance
Creatinina:
• Prodotto catabolico della fosfocreatinina che è presente
principalmente nei muscoli, e viene eliminata dai reni.
• I valori normali sono compresi tra 0,6 e 1,2 mg/ dL (nel
sangue), anche se può variare in funzione dell’età, sesso e
massa muscolare.
• Essa viene completamente “filtrata “dal sangue, non è
riassorbita e solo in piccola parte viene escreta nelle
urine. Per queste sue doti, essa viene usata per valutare la
clearance della creatinina (capacità depurante del rene).
Clearance
Creatinina prodotta in modo costante, si valuta sulle urine
delle 24 ore. Valori normali 85-125 ml/min (uomini), 75-115
(donne)
Effetto dell’età: sottrae 5 ml per ogni 5 anni da 50 a 75, 8 ml
oltre i 75 anni (ogni 5 anni.)
Artefatti: incompleta raccolta delle urine, crescita batterica,
corpi chetonici, barbiturici.
Cause diminuzione:
Acuta: shock, ipovolemia, glomerulonefriti acute,
ipertensione maligna, eclampsia
Cronica: glomerulonefrite, pielonefrite, nefrosclerosi
Cistatina C
Marcatore endogeno del tasso di
infiltrazione glomerulare (GFR)
Tecnologie e matrici per testare le sostanze
d’abuso
Metodi per testare le sostanze in campioni
di urine
Immunoassay e Gascromatografia
Le principali sostanze determinabili
Tempi di riscontrabilità nelle urine
Tempi approssimativi di rilevabilità nelle
urine delle più comuni sostanze psicoattive
Comuni metodi di adulterazione
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