INDICE
Romanico
Gotico
• Definizione
• Tipi di gotico
• Caratteristiche
• Gotico francese
• Esempi di chiese
• Artisti
• Notre Dame
• Scultura
• Gotico italiano
• Duomo di Milano
• Santa Maria Novella
IL ROMANICO
Architettura e scultura
DEFINIZIONE
Il romanico è quella fase dell'arte medievale europea
sviluppatasi a partire dalla fine del X secolo fino
all'affermazione dell'arte gotica, cioè fin verso la metà
del XII secolo in Francia e i primi decenni del
successivo in altri paesi europei (Italia, Inghilterra,
Germania, Spagna).
ARCHITETTURA ROMANICA
• Nel Basso Medioevo, l‘architettura cambia in poco tempo l'aspetto del continente: le città si
circondano di mura ampie e possenti, mentre al loro interno nascono chiese, torri signorili, palazzi
pubblici e le prime università.
• Il periodo che va dalla fine del secolo XI agli inizi del XII è detto periodo delle lotte per le
investiture, periodo che vede il conflitto politico tra papa e imperatore. Anche se il Concordato di
Warms (1122) conferisce potere spirituale al pontefice e potere temporale all'imperatore, il papa
continua ad esercitare il proprio potere politico e così anche le chiede diventano luoghi di riunione
e di discussione. Vengono quindi costruite chiese più capienti. La tipologia più diffusa è quella
basilicale a croce la fina con 3 o 5 navate.
• Lo spazio sottostante la volta a crociera è detto CAMPATA, ha sezione quadrata e ai suo 4 vertici vi
sono 4 pilastri che reggono il peso della volta a crociera e ne contrastano le spinte. Spesso i pilastri
sono compositi, cioè formati da sezioni complesse. I 4 angoli della volta a crociera si chiamano
pennacchi. Le mura di queste chiese sono molto spesse per conferire solidità alla struttura.
• La copertura può essere a capanna (nasconde così il numero delle navate interne, non c'è il
claristorio e l'unica fonte di luce è il rosone) o a salienti (la navata centrale è più alta delle laterali,
mentre la luce proviene dal claristorio, una sequenza di finestre).
ELEMENTI CARATTERISTICI
• Pilastri a struttura quadrilobata
• Una semi colonna poggiata ad ogni lato
• Volta a crociera
• Incontro di due volte a botte
• Matroneo
• Balcone destinato ad accogliere le donne
• Pulpito
• Piattaforma sovrelevata
ELEMENTI CARATTERISTICI
• Cripta
• Ambiente collocato sotto al presbitero,
destinato a contenere le reliquie
• Protiro
• Atrio di piccole dimensioni collocato
all’ingresso della chiesa, coperto da una
volta sostenuta da colonne che poggiano
su leoni stilofori
• Archetti pensili
• Sequenza di archi ciechi privi di sostegno
addossati alle pareti, elementi decorativi
• Porta strombata
ELEMENTI CARATTERISTICI
• Rosone
• Vetrata circolare, dal cui centro si
dipartono, con disposizione a raggiera,
elementi decorativi; è presente nelle
facciate delle chiese romaniche e gotiche
• Una o tre navate
• Transetto
• corpo trasversale (detto anche navata
trasversale o traversa) inserito tra le
navate e la zona presbiteriale
ELEMENTI CARATTERISTICI
• Tetto/facciata a salienti
• La copertura presenta una successione di
spioventi posti a differenti altezze; fa
intravedere dall’esterno la suddivisione
interna delle navate, con la navata
centrale più alta di quelle laterali
• Tetto/facciata a capanna
• La copertura presenta solo due spioventi
• Tetto/facciata turrita
• Munita di torri
• Massa muraria spessa
TIPI DI CROCI
• Immissa
• Il transetto è a tre quarti della navata
centrale
• Commissa (o a tau)
• Il transetto è all’estremità della navata
• Greca
• Bracci uguali
greca
immissa
commissa
TIPI DI FINESTRE
• Bifora
• Finestra divisa verticalmente in due
aperture, divise da una colonnina o da un
pilastrino su cui poggiano due archi, a tutto
sesto o acuti.
• Monofora
• tipo di finestra sormontata da un arco con
una sola apertura, solitamente stretta
• Trifora
• Finestra divisa verticalmente in tre aperture,
divise da due colonnine o da pilastrini o
altro, su cui poggiano tre archi, a tutto sesto
o acuti.
ESEMPI DI CHIESE
• Basilica di Sant’Ambrogio
• Battistero di San Giovanni
• Basilica di Sant’Abbondio
• Duomo di San Ciriaco
• Basilica di San Michele Maggiore
• Complesso monumentale di Pisa
• Cattedrale di Santa Maria Assunta
• Basilica di San Marco
• Sacra di San Michele
• Duomo di Modena
• Basilica di San Miniato al Monte
• Cattedrale di Parma
• Duomo di Monreale
BASILICA DI SANT'ABBONDIO
• La basilica di Sant'Abbondio è una chiesa romanica di
Como. Al suo fianco sorge un monastero costruito nel
Medioevo, che oggi, dopo essere stato restaurato, ospita
la facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi
dell'Insubria.
• La basilica presenta quattordici colonne assai
slanciate. A sviluppare il senso di altezza e verticalità
contribuiscono anche due notevoli campanili gemelli
posti nella zona absidale. Le due torri campanili sono
poste sul transetto.
• Il tetto è a crociera.
• Consonanza dell’architettura comasca con quella
transalpina (torri gemelle, capitelli cubo scantonato,
coro allungato, articolazione stereometrica dei volumi),
con elementi tipici del formulario scultoreo lombardo
BASILICA DI SANT'AMBROGIO
• La basilica di Sant'Ambrogio, il cui nome completo è
basilica
romana
minore
collegiata
abbaziale
prepositurale di Sant'Ambrogio, è una delle più antiche
chiese di Milano e si trova in piazza Sant'Ambrogio
• Il materiale di costruzione è povero (principalmente
mattoni di diversi colori, pietra e intonaco bianco) e la
provenienza è locale: con esso si costruiscono anche gli
edifici che costellano la campagna dei dintorni.
• Rispetto alla chiesa originale paleocristiana del IV
secolo, la nuova basilica dell'XI secolo ereditò
scrupolosamente la pianta: tre navate absidate senza
transetto con quadriportico antistante. La pianta interna
della basilica è longitudinale e (se si escludono le
absidi) ha le stesse dimensioni del portico antistante.
BASILICA DI SANT'AMBROGIO
• La basilica è preceduta da un quadriportico,
cioè un cortile porticato su quattro lati,
caratterizzato da una sequenza di archi a tutto
sesto.
• Questo spazio ospita i pellegrini e l’assemblea
civile e religiosa dei cittadina.
• L’insieme si presenta come una struttura
plastica in cui prevale l’alternanza di pieni e di
vuoti, determinati da due ordini di archi a
tutto sesto di cui quello inferiore corrisponde
al portico e quello superiore forma una loggia.
BASILICA DI SANT'AMBROGIO
•
La facciata a capanna è larga e schiacciata. Presenta due
logge sovrapposte. Quella inferiore ha cinque arcate uguali
(di cui solo tre sono visibili in facciata) e si ricongiunge con il
perimetro interno del portico, pur avendo queste arcate
leggermente più alte, mentre quella superiore ha cinque
arcate che scalano in altezza assecondando il profilo degli
spioventi.
•
Presenta anche degli archetti pensili.
•
L'interno venne strutturato secondo le più avanzate novità
d'Oltralpe, con l'uso di volte a crociera a costoloni, nelle
quali ogni elemento confluisce in una struttura portante
apposita, con un'architettura rigorosa e coerente. In sostanza,
ogni arco delle volte poggia su un semipilastro o una
semicolonna propria, poi raggruppati nel pilastro a fascio, la
cui sezione orizzontale non è quindi casuale, ma legata
strettamente alla struttura dell'alzato.
BASILICA DI SANT'AMBROGIO
BASILICA DI SAN MICHELE MAGGIORE
• La basilica di San Michele a Pavia ha avuto
grande importanza durante l’alto Medioevo
tanto che vi sono stati incoronati i re del Regno
Italico.
• La pianta è a croce latina e massicci pilastri
composti suddividono il braccio longitudinale
in tre navate, coperte da volte a crociera.
• L’interno è articolato dalla presenza dei
matronei che si elevano sulle navate laterali.
• Al di sotto del presbiterio si trova la cripta.
• La facciata è a capanna ed è suddivisa in tre
sezioni verticali da contrafforti.
BASILICA DI SAN MICHELE MAGGIORE
• Stessa corrente scultorea presente in S.
Ambrogio a Milano.
• Temi allegorici, naturalistici, di vita
quotidiana
CATTEDRALE DI SANTA MARIA ASSUNTA
• La cattedrale di Parma è parte di un
complesso architettonico unitario e
armonico, comprendente anche la torre
campanaria.
• La pianta è a croce latina a tre navate.
• Le volte a crociera sono state realizzate
successivamente, in sostituzione della
copertura a capriate lignee.
SACRA DI SAN MICHELE
• La Sacra di San Michele (l'Arcangelo), o più
propriamente l'Abbazia di San Michele della Chiusa, è un
complesso architettonico arroccato sulla vetta del monte
Pirchiriano, all'imbocco della val di Susa, nella Città
metropolitana di Torino, in Piemonte.
• Concatenarsi di volumi di matrice lombarda.
• Nuovi contrasti cromatici e materici.
• Il Monastero Nuovo, costruito tra il XII e il XIV secolo sul
lato nord della sacra, era la parte destinata alla vita dei
monaci e disponeva di tutte le strutture ad essi
necessarie.
• La Nuova Chiesa è la chiesa che oggi accoglie i
visitatori ed i pellegrini sulla punta più alta del monte. Si
tratta di un santuario in stile romanico-gotico i cui lavori
di costruzione iniziarono tra il 1148 ed il 1170.
BASILICA DI SAN MINIATO AL MONTE
• La costruzione della basilica di San
Miniato al Monte viene avviata nel 1018
sui resti di una preesistente chiesa.
• La pianta basilicale, priva di transetto, è
una
rielaborazione
dell’impianto
paleocristiano.
• Lo spazio interno è ispirato ad esempi
longobardi: suddiviso in tre navate da
colonne e pilastri compositi su cui
ricadono archi trasversali a tutto senso.
• Il tetto è a capriata lignea.
BASILICA DI SAN MINIATO AL MONTE
• La facciata a salienti è suddivisa in due
parti nettamente distinte
• Quella inferiore è ritmata dalla sequenza
di cinque arcate cieche a tutto sesto;
• Quella superiore riproduce la differente
altezza delle navate interne.
• La decorazione è costituita da tarsìe
(comporre insieme tipi diversi di uno
stesso materiale o materiali diversi,
tagliati secondo un determinato disegno,
per
formare
una
composizione
decorativa) di marmo bianco e verde.
BATTISTERO DI SAN GIOVANNI
• Il battistero di Firenze, dedicato a san
Giovanni Battista, si trova di fronte alla
cattedrale di Santa Maria del fiore ed è
stato consacrato nel 1059 e terminato
nel 1128.
• La sua data di fondazione non è certa.
BATTISTERO DI SAN GIOVANNI
• All’esterno, agli angoli dell’ottagono,
l’edificio è serrato da contrafforti a
fasce bicrome e ogni lato è definito fino
alla cornice da due registri sovrapposti
scanditi l’inferiore da lesene e il
superiore da semicolonne poligonali.
• L’esterno è totalmente rivestito da
specchiature rettangolari in marmo
bianco e verde.
BATTISTERO DI SAN GIOVANNI
• La pianta è ottagonale e presentava in origine
un’abside
semicircolare,
trasformata
successivamente in una cappella a pianta
rettangolare.
• Su tutto sovrasta la cupola ottagonale rivestita
da mosaici su fondo oro che richiamano le
dorature dei capitelli e delle cornici.
DUOMO DI SAN CIRIACO
• Il Duomo di San Ciriaco rappresenta l'emblema
di Ancona, sia per la posizione geografica sia per
il significato storico e religioso.
• La sagoma dell'edificio, a pianta centrale a croce
greca (con il braccio longitudinale più sviluppato di
quello trasversale), è sovrastata dalla cupola a
dodici facce slanciata e voltata alla gotica.
Ricoperta di lastre metalliche, è considerata dagli
esperti una tra le più antiche e perfette cupole in
Italia.
• L’impianto architettonico a croce rimanda alla
cultura orientale. La cupola posta all’incrocio dei
bracci e il protiro risalgono al XIII secolo.
COMPLESSO MONUMENTALE DI PISA
• Nel corso dell’XI secolo Pisa diventa una delle
più importanti Repubbliche mercantili e
militari. In questo periodo intensifica i
commerci con il Mediterraneo.
• Per celebrale questo momento, Pisa si dota di
uno straordinario complesso monumentale: la
Piazza dei Miracoli.
• Essa è composta da:
• Campanile
• Battistero
• Camposanto
• Area periferica
COMPLESSO MONUMENTALE DI PISA
CATTEDRALE DI SANTA MARIA ASSUNTA
• La
costruzione
del
complesso
monumentale ha inizio nel 1064 con
l’edificazione della cattedrale.
• Il primo progettista è l’architetto
Bruscheto, di cui si hanno poche notizie
biografiche.
• Alla morte di Bruscheto, i lavori passarono
nelle mani di Rainaldo, il quale fece
realizzare la facciata a salienti e allunga
lo spazio della navata aggiungendo tre
campate.
CATTEDRALE DI SANTA MARIA ASSUNTA
• All’esterno, l’edificio presenta un rivestimento
marmoreo con preziose decorazioni a losanga
(figura geometrica di quattro lati con l'angolo
superiore e quello inferiore acuti, mentre i due
laterali sono ottusi) bianche e grigie.
• La facciata è caratterizzata dalla sovrapposizione
di quattro ordini di logge aperte,
• Nel 1180 gli ingressi alla cattedrale sono abbelliti
con l’inserimento di preziose porte in bronzo
realizzate
dall’architetto-scultore
Bonanno
Pisano; di esse, si conserva solo quella della
porta del transetto destro, detta Porta di San
Ranieri.
CATTEDRALE DI SANTA MARIA ASSUNTA
• L’interno presenta una pianta a croce latina,
suddivisa in cinque navate:
• La centrale presenta un soffitto a cassettoni seicentesco
• Le laterali sono coperte da volte a crociera.
• La suddivisione dello spazio è ottenuta con la
successione di colonne monolitiche (formate da un
unico blocco di pietra) in granito di ordine corinzio,
che sorreggono archi a tutto sesto.
• Lo spazio interno ricorda la monumentalità degli
edifici classici e delle grandi chiese paleocristiane,
ma anche evidenti influenze dell’arte arabo-islamiche
come la cupola a sezione ogivale.
BATTISTERO DI SAN GIOVANNI
• Sull’esempio delle prime pitture
paleocristiane, il battistero di Pisa è
separato dal corpo della chiesa e si
presenta come un edificio autonomo.
• L’edificio, costruito in asse con la
cattedrale, presenta una pianta
centrale circolare.
BATTISTERO DI SAN GIOVANNI
All’esterno il battistero presenta un giro di arcate cieche su
cui si imposta un secondo registro di arcate cuspidate
progettate nel XIII secolo da Nicola Pisano.
Lo spazio interno è scandito da una sequenza di arcate
impostate su colonne monolitiche alternate a pilastri, su cui si
innalza un matroneo a loggia sostenuto da pilastri bicromi.
Il vano è coperto da una doppia cupola.
TORRE CAMPANARIA
• La torre campanaria fu iniziata da
Bonanno Pisano, che la costruì fino al
terzo piano.
• La torre scandisce il tempo umano e
religioso.
• Il campanile viene completato
dall’architetto Giovanni Di Simone.
TORRE CAMPANARIA
• La causa della pendenza della torre è
un errore umano: Pisa poggia su un
terreno estremamente fragile. Sabbia,
argilla e depositi dei fiumi Arno e
Serchio non erano certamente i
materiali sui quali poggiare le
fondamenta di un edificio così pesante.
BASILICA DI SAN MARCO
• Per edificare la basilica di San Marco, Venezia trasferisce
in Occidente l’eredità spirituale e materiale di Bisanzio.
• L’impianto a croce greca poggia sopra una struttura che
nella navata longitudinale centrale riporta motivi
architettonici basilicali: il braccio verticale della croce è
maggiore rispetto a quelli dei transetti, l’altare è posto
nell’area dell’abside. Al di sopra della croce poggiano le
cinque cupole, simbolo della presenza di Dio.
• L’articolazione dello spazio è ricca di suggestioni non
riscontrabili in altre chiese bizantine. All’interno si
propone una sequenza unitaria suddivisa in singole
partiture spaziali, cui il mosaico a fondo d’oro garantisce
continuità ed il particolare modo di essere della chiesa.
• La basilica di S. Marco fu concepita come cappella
palatina, in quanto connessa al Palazzo Ducale, dunque
sottoposta direttamente al doge e non al patriarca
BASILICA DI SAN MARCO
• Il modello della pianta a croce greca
sormontata da cinque cupole viene
dall’Apostoleion di Costantinopoli, così
come il completo rivestimento delle
pareti a mosaico.
• Riferimenti occidentali sono invece
l’ampia cripta e l’asse direzionale
longitudinale.
DUOMO DI MODENA
• La cattedrale metropolitana di Santa Maria Assunta in Cielo e
San Geminiano è il principale luogo di culto della città di
Modena, chiesa madre dell'arcidiocesi di Modena-Nonantola.
• Capolavoro dello stile romanico, la cattedrale è stata edificata
dall'architetto Lanfranco nel sito del sepolcro di san Geminiano,
patrono di Modena, dove in precedenza, a partire dal V secolo,
erano state già erette due chiese. Nella cripta del duomo si
trovano le reliquie del santo, conservate in una semplice urna
del IV secolo ricoperta da una lastra di pietra e sorretta da
colonne di spoglio. Il sarcofago, custodito entro una teca di
cristallo, viene aperto ogni anno in occasione della festa del
santo stesso (31 gennaio) e le spoglie del santo, rivestite degli
abiti vescovili con accanto il pastorale, vengono esposte alla
devozione dei fedeli.
DUOMO DI MODENA
•
All'esterno l'articolazione dello spazio riflette quella interna, una teoria di loggette ad
altezza di "matroneo", cinge tutto il perimetro del Duomo, racchiuse da arcate cieche.
Questo motivo dà ritmo all'edificio scandendo l'articolazione dello spazio con un gioco di
chiaroscuri.
•
La facciata è a salienti che riflettono la forma interna delle navate, con tetti spioventi ad
altezze diverse. Due poderose paraste dividono la facciata in tre campiture.
•
Il centro è dominato dal portale maggiore, sovrastato da un protiro a due piani con
un'edicola dalla volta a botte. Il protiro è retto da due leoni stilofori (cioè reggenti una
colonna ciascuno) di epoca verosimilmente antica (forse copie di sculture romane).
•
I portali non presentano lunette, mentre sono decorati da sculture gli altri elementi.
Numerosi rilievi, tra i quali i quattro celebri pannelli con le Storie della Genesi di
Wiligelmo, decorano la facciata. Questi rilievi sono posti al di sopra dei portali laterali e a
fianco di quello centrale, sono suddivisi in dodici parti, che vanno dalla rappresentazione di
Dio in una mandorla fino al diluvio universale.
•
Il grande rosone venne aggiunto nel XIII secolo assieme ai due portali laterali, che
comportarono lo spostamento dei pannelli di Wiligelmo.
DUOMO DI MODENA
• Notevoli sono le porte laterali, due sul fianco sud nella piazza Grande e
una su quello nord.
• La Porta regia non esisteva nel Duomo di Lanfranco ed è opera dei maestri
campionesi, databile fra il 1209 e il 1231 mentre si svolgevano anche i
lavori nel presbiterio. Presenta all'esterno alcuni gradini ed è di marmo
rosa, diverso dal colore bianco della superficie del Duomo. Minore,
rispetto alle altre porte, è la sua decorazione scultorea, mentre molto
maggiore è la sua imponenza architettonica: a strombo, delimitato da una
serie di colonne tutte diverse, di cui le due prime di diametro maggiore
sono sorrette da due grandi leoni stilofori.
• Sul fianco settentrionale, in via Lanfranco, si trova la Porta della
Pescheria, sormontata dal protiro retto da due colonne su leoni stilofori,
che ha negli stipiti bassorilievi ispirati ai dodici mesi dell'anno e tralci
vegetali abitati da animali reali e fantastici.
• La torre campanaria di tipo lombardo è indipendente.
DUOMO DI MODENA
• La chiesa è a tre navate prive di transetto e con un
presbiterio (l'area dove si trova l'altare liturgico) in
posizione sopraelevata, che suggerisce la presenza della
cripta.
• A ciascuna navata corrisponde un'abside. La copertura era
anticamente a capriate lignee e venne sostituita con volte a
crociera a sesto acuto soltanto durante il XV secolo.
Presenza anche di un finto matroneo che ha la funzione di
alleggerire la struttura
• L'uso di pilastri a fascio e colonne alternati è di solito
funzionale alla costruzione delle volte, perché le volte della
navata centrale, più ampie e pesanti, poggiano su pilastri,
mentre le volte delle navate laterali scaricano su colonne o
pilastri più piccoli.
DUOMO DI MODENA
CATTEDRALE DI PARMA
•
La Cattedrale di Parma è da 900 anni un luogo di arte, storia
e sacralità. Qui sono custoditi i bassorilievi di Benedetto
Antelami, le testimonianze dell’arte romanica e i grandiosi
affreschi di Antonio Allegri detto il Correggio. Entrare in
questo luogo significa vivere la fede, aprirsi all’arte e
avvicinarsi a uno dei più preziosi tesori della Città.
•
La Cattedrale fu edificata a partire dal 1074 dal VescovoConte Guibodo a seguito del terribile incendio che distrusse
la precedente basilica paleocristiana.
•
Essa presenta un doppio proteo e una facciata a capanna.
•
In essa, è presente la Deposizione di Antelami, prima grande
opera nota dello scultore, ma anche un capolavoro d’arte
gotica. Faceva parte dell’ambone, luogo dal quale un tempo
veniva proclamata la Parola di Dio.
DUOMO DI MONREALE
• La cattedrale di Santa Maria Nuova è il principale
luogo di culto cattolico di Monreale.
• L’esterno del Duomo mostra una facciata principale
inserita all’interno di due torri asimmetriche di altezza
e forma differenti. Nella porzione superiore, una grande
finestra ogivale (un arco la cui sommità è appuntita e non
tonda come l'arco a tutto sesto) a vetri colorati con ai lati
un intreccio di archi e dischi di misure e decorazioni
differenti.
• Nella parte inferiore, si apre l’ingresso principale.
• Sulla facciata orientata a Nord si apre una porta più
piccola, quella usata attualmente per l’ingresso dei
fedeli: è in bronzo e molto più piccola e povera.
DUOMO DI MONREALE
• L’edificio è a pianta basilicale, a croce
latina, a tre navate separate da due file
di nove colonne ciascuna.
• La parte posteriore del Duomo di
Monreale è un chiaro esempio dell’arte
araba. Presenta la convessità delle tre
absidi con tre livelli di archi intrecciati
che si arricchiscono con decorazioni
ottenute dall’uso sapiente di pietra
calcarea brunita, lava grigio-nera.
DUOMO DI MONREALE
• Da sottolineare è l’orientamento della
Chiesa:
• L’ingresso è ad Ovest, l’abside e l’altare
ad Est.
• Si entra dal mondo delle tenebre, del
peccato, e si va verso la luce, dove Gesù
Pantocrator ci accoglie come «un sole che
scorge dall’altro».
DUOMO DI MONREALE
• Il Cristo Pantocràtore è una raffigurazione di
Gesù tipica dell'arte bizantina e in genere
paleocristiana e anche medievale, soprattutto
presente nei mosaici e affreschi absidali. Egli è
ritratto in atteggiamento maestoso e severo,
seduto su un trono, nell'atto di benedire con le tre
dita della mano destra, secondo l'uso poi rimasto
nella chiesa ortodossa.
• Nel santuario e nella solea (passerella lunga e
stretta), l'immagine del Cristo Pantocratore è
circondata dai membri eletti della sua corte
celestiale: La Vergine, gli angeli, gli apostoli,
alcuni Santi e re e profeti dell'Antico Testamento.
ARTISTI
Wiligelmo, Antelami e Nicola Pisano
WILIGELMO
• Wiligelmo (XI secolo – XII secolo) è stato uno scultore italiano, uno dei primi a
firmare le proprie opere in Italia.
• Forse originario della diocesi di Como come forse Lanfranco, scolpì i rilievi del
duomo di Modena verso il 1099 e probabilmente fu anche l'architetto responsabile
dell'edificazione della facciata e della parte anteriore della cattedrale modenese. È il
più importante maestro della scultura romanica in Italia, dotato nelle sue opere di
una forza vitale e di un senso della narrazione impareggiabile per i suoi seguaci,
superato pienamente forse solo da Nicola Pisano, oltre un secolo più tardi.
WILIGELMO
• Il suo nome ci è noto grazie ai distici leonini (scritti in
caratteri diversi e dunque sicuramente postumi) che elogiano
nel latino dell'epoca la sua opera di scultore: essi sono stati
aggiunti, in basso, nella lastra posta sulla facciata del Duomo
di Modena (opera di Wiligelmo stesso), dove è la dedicazione
e la data di fondazione della chiesa in un cartiglio sorretto
dalle figure di Enoch ed Elia, profeti che furono assunti in
cielo senza morire, per sottolineare il carattere di immortalità
dell'opera architettonica e scultorea
«Inter scultores
quan/to sis dignus onore,
cla/ret scultura
nunc Wiligelme tua»
«Quanto tra gli scultori
tu sia degno di onore,
è evidente ora, o
Wiligelmo,
per la tua scultura»
WILIGELMO
• Nel corso della decorazione del duomo di Modena,
Wiligelmo si avvalse ovviamente della collaborazione di
diversi allievi, purtroppo tutti anonimi.
• Fra i più noti rilievi di Wiligelmo vi sono quelli con
le Storie della Genesi, oggi inseriti nella facciata del
Duomo di Modena. Si tratta di quattro lastre in marmo con
le seguenti raffigurazioni in bassorilievo:
•
Dio Padre creatore. La creazione di Adamo. La creazione
di Eva. Il peccato originale.
•
Il rimprovero ad Adamo. La cacciata dall'Eden. Il lavoro
dei progenitori.
•
Le offerte di Caino e di Abele. Caino uccide Abele. Caino
risponde al Signore
•
La vendetta di Lamech. L'arca di Noè. Noè e i suoi tre figli.
WILIGELMO
• Anticamente, è probabile che abbiano fatto parte del
prospetto del pontile della chiesa.
• Da essi vediamo emergere le qualità dell'autore:
•
aderenza al tema trattato,
•
espressività,
•
essenzialità.
• Gli ambienti non vengono descritti: i soggetti vengono
piuttosto colti in azione, esaltando la loro esistenza.
• Sulla facciata sono murati anche i quattro Simboli degli
Evangelisti, in origine parti di un pulpito smembrato,
sicuramente opera di Wigilelmo. Inoltre, al maestro sono
attribuiti gli stipiti del portale principale, decorati da
un tralcio abitato nelle parti frontali e da Profeti negli
interni.
ANTELAMI
• Benedetto Antelami (Val d'Intelvi, 1150 circa – 1230 circa) è stato
uno scultore e architetto italiano.
• Attivo prevalentemente a Parma è uno dei pochi artisti di rilievo del
XII-XIII secolo dei quali ci sia giunto il nome; egli costituisce insieme
a Nicola Pisano una delle personalità (quella di Benedetto in anticipo
rispetto a Nicola) che contribuirono alla diffusione della cultura
gotica in Italia e alla sua rielaborazione in chiave classica.
• Con uno stile personalissimo e un’ampia cultura figurativa, riesce a
creare una raffinata sintesi tra tradizione e innovazione, seguendo
il passaggio dalla civiltà romanica e gotica.
• Per quanto riguarda la formazione, è probabile che l’artista
appartenga alla Scuola Lombarda, prestigiosa scuola regionale del
XII secolo.
ANTELAMI
•
•
•
•
• Nel 1175, giunge a Parma. Il suo massimo
•
capolavoro conosciuto, la Deposizione nel
Duomo di Parma, rivela tra gli elementi del
suo stile anche una chiara derivazione dai •
modelli dell’Ile de France.
La Deposizione è una lastra di marmo rosso di 2,30 m X
1,10. È situata sulla parete del transetto destro del
Duomo di Parma.
La scena a rilievo è inquadrata su tre lati da
un'ampia fascia eseguita a niello (lega metallica di
colore nero) recante motivi di girali d'acanto.
La sacra rappresentazione è dominata dalla croce
centrale, fulcro ed elemento di divisione del campo
rettangolare in quattro parti.
I due settori in alto sono occupati dalle figure degli
arcangeli; agli angoli ci sono il sole e la luna.
In basso a sinistra, sotto l'angelo Gabriele si vedono le
tre Marie, Giovanni d'Arimatea, che sorregge il Cristo, la
Vergine e l'allegoria della Chiesa.
A destra, sotto l'angelo Raffaele, si nota Nicodemo, sulla
scala, intento a togliere i chiodi dalla croce, la piccola
allegoria della Sinagoga, il centurione, i giudei, e in
primo piano i soldati che si dividono le vesti di Gesù,
giocandole ai dadi.
ANTELAMI
• La composizione è sapientissima e di grande effetto
drammatico. Antelami gioca abilmente tra i contrasti
geometrici. Contrappone le linee ortogonali a forme e
linee curve o inclinate, la staticità al movimento, la
simmetria all'asimmetria, l'equilibrio allo squilibrio.
• La scena è come percorsa da un'intima animazione,
continuamente variata nel ritmo e nell'intensità.
• La figura di Cristo è la più grande e domina la scena. Il
corpo, abbandonato sotto il peso della morte crea una
curva e un vettore rivolto verso il basso e a sinistra. È un
elemento visivo che si carica di tensione e crea disagio,
costringendo l'occhio dello spettatore a tornare indietro.
ANTELAMI
• Altre opere risalenti al cantiere del Duomo di Parma, ora
visibili nel vicino Battistero, sono le serie
delle Stagioni e dei Mesi, assegnate dagli studiosi alla
scuola antelamica, o ai Maestri Campionesi.
• Opera
certa
di
Benedetto
sono
invece
i Rilievi della facciata e del Protiro, e la sequenza
dei
Mesi
sul
portale
centrale.
Negli anni successivi, l'Antelami lavora come architetto
nella Cattedrale di Fidenza, per poi occuparsi, tra il 1196
e 1212, del Battistero di Parma.
NICOLA PISANO
• Nicola Pisano è stato uno scultore e architetto italiano, tra i
principali maestri della scultura gotica a livello europeo.
• Il suo luogo di nascita è sconosciuto, ma si sa che si stabilì a
Pisa (Pisa  Pisano).
• Nello stile di Nicola Pisano si avvertono componenti
culturali di portata europea:
•
I panneggi delle figure sono palesemente gotici,
ricadono nelle caratteristiche pieghe a "V" rintracciabili
ad esempio nel Maestro di Giuseppe nella Cattedrale di
Reims.
•
La tecnica del bassorilievo usata da Nicola trova confronti
sia con opere della classicità, specie i sarcofagi romani, sia
con quelle che si stavano diffondendo nel Nord-Europa.
NICOLA PISANO
• A Nicola si devono la prosecuzione dei
lavori al Battistero di Pisa. Al Battistero
fece costruire un ordine di sessanta
archetti su colonnine, sormontati da una
cupside (elemento architettonico con
funzione decorativa) per ogni coppia.
• Nel
frattempo
lavorò
anche
alla
costruzione del Duomo di Siena, che egli
impostò a croce latina. La cattedrale è a
tre navate, con campate rettangolari con
campate rettangolari sostenuti da pilastri
a fascio (pilastri di sezione complessa).
NICOLA PISANO
• Il Pulpito del Battistero di Pisa rappresenta una concezione
nuova e assolutamente originale, sia per l'impostazione
d'insieme che per lo stile scultoreo
• Si compone di una cassa di forma esagonale sostenuta da
sette colonne corinzie, collegate da archi a tutto sesto trilobati.
• Si tratta di un'opera in cui si fondono in un unico organismo
l'architettura degli elementi strutturali, la scultura e il colori
bianco del marmo e rosso del granito.
• I fusti delle colonne sono in granito rosso, mentre i capitelli,
finemente lavorati, e le basi sono in marmo bianco, ma le
colonne si distinguono tra loro perchè sono alternativamente
poggianti o una base esagonale o un leone stiloforo, mentre la
colonna centrale poggia su una base ornata di figure
accovacciate.
IL GOTICO
Architettura e scultura
Gotico
Fiammante
Gotico francese
Temperato
Gotico italiano
Internazionale
fase relativamente tarda dell’arte
gotica che va dagli ultimi decenni
del XIV secolo alla metà del
secolo successivo.
questa esperienza artistica non ha
una radice unica, attribuibile a un
solo Paese o a una ben
individuabile tradizione, ma che
deriva piuttosto dalla somma di
più esperienze, a volte anche
diversissime tra loro.
diffusione vasta e omogenea in
tutt’Europa.
IL GOTICO FRANCESE
• Nelle cattedrali dell'Ile-de-France aumenta gradualmente anche il rapporto tra
architettura e decorazione figurativa.
• All'esterno delle cattedrali, una selva di statue e rilievi riveste i timpani, le profonde
strombature e il trumeau dei portali, i quali arrivano a costituire una struttura sporgente
autonoma dal muro di facciata, concepita in funzione del messaggio biblico;
• al di sopra, è introdotta la cosiddetta galleria dei re, una sequenza di edicole riservate
alle statue dei progenitori di Gesù elencati all'inizio del Vangelo di Marco, all'epoca
identificati con i sovrani del regno di Francia;
• la facciata si conclude con un rosone raggiato e due alte torri.
IL GOTICO FRANCESE
• All'interno, le vetrate istoriate proseguono il
racconto della storia dell'umanità condotta sui
portali.
• Il primo esempio di costruzione gotica francese si
trova nell'abbazia benedettina di Saint-Denis.
• A partire dal 1335 circa, l'abate Suger fa
ricostruire il coro e la facciata della chiesa.
Nell'intenzione di celebrare il consolidamento
dell'autorità regale, chiama artisti da diverse parti
del paese a ridisegnare il percorso interno alla
chiesa.
• Entro il 1144 viene realizzato un coro a doppio
deambulatorio con sette cappelle.
NOTRE DAME
• Edificata a partire dal 1163, la cattedrale di Notre-Dame di Parigi è la
prima chiesa pensata integralmente in forme gotiche.
•
La pianta è concepita a cinque navate, le quattro laterali di uguale
altezza;
•
le volte sono ancora impostate su campate quasi quadrate;
•
l'alzato mostra ancora qualche incertezza nel sistema di
contraffortamento della navata centrale;
•
le finestre sono spinte in alto
•
all'esterno piccoli archi rampanti sono costruiti a due diverse quote,
i primi sopra le gallerie e i secondi tra questi e i contrafforti.
• Nel corso del duecento furono rifatte le testate dei transetti.
• La facciata a due torri tripartita è considerata già ben equilibrata.
LA SCULTURA
• In scultura il Gotico Internazionale ha un riscontro apparentemente più
modesto. Le statue del periodo assumono per lo più posture sinuose che
danno ampio rilievo allo slancio delle figure, al ricco gioco dei panneggi
e alla meticolosa rifinitura dei particolari.
• Il fiammingo Claus Sluter è lo scultore più significativo del Gotico
Internazionale. Nel 1395 Sluter eseguì per il duca di Borgogna, Filippo II
l’Ardito, un’imponente Crocifissione per la chiesa della Certosa di
Champmol. Di tale opera non resta che parte del basamento, nota come
Pozzo di Mosè.
• Sulle facce poligonali di tale base, separati da esilissime colonnine
sormontate da angeli con le ali spiegate che sostengono la cornice di
coronamento, si alternano le figure di re David e di cinque profeti
(Daniele, Zaccaria, Isaia, Mosè e Geremia).
• Le statue di Sluter sono potenti, solide, dai drappeggi gonfi e poco
inclini all’allungamento gotico, mostrandosi pronte a staccarsi dal
prisma contro il quale sono addossate. Poste di tre quarti, esse si volgono
verso l’esterno o, come accade con Mosè, dal volto fortemente
caratterizzato e adorno di una lunga barba, si protendono in fuori e
occupano lo spazio davanti a sé con i rotoli delle Sacre Scritture.
IL GOTICO ITALIANO
•
Il gotico in Italia (gotico “temperato”) ha caratteristiche che
lo distinguono notevolmente da quello del luogo d'origine
dell'architettura gotica, cioè la Francia, e dagli altri paesi
europei in cui questo linguaggio si è diffuso (cioè l'Inghilterra
e la Germania).
•
In particolare non viene recepita l'innovazione tecnica e
l'arditezza strutturale delle cattedrali francesi, preferendo
mantenere la tradizione costruttiva consolidata nei secoli
precedenti, e anche dal punto di vista estetico e formale non
trova un grande sviluppo lo slancio verticale quasi estatico
dell'architettura d'oltralpe.
•
Se da un lato quindi c'era stata un'applicazione precoce di
elementi gotici in epoca romanica (i rosoni e le volte a
costoloni nel nord-Italia, gli archi a sesto acuto di retaggio
arabo in Italia meridionale), dall'altro la tradizione romanica,
influenzata dai modelli bizantini, paleocristiani e classici,
resistette al principio dell'annullamento delle pareti.
DUOMO DI MILANO
• La costruzione inizia a partire dal 1386 e si protrae,
quasi senza interruzione, fino al 1858, quando viene
finalmente ultimata la grandiosa facciata.
• Si tratta senza dubbio della più importante
architettura gotica italiana, alla cui eccezionale
realizzazione partecipano, fra accese polemiche, vari
architetti italiani, campionesi, francesi e tedeschi.
• In realtà un’opera di tali dimensioni comportava
gravi problemi statici e di dimensionamento,
offrendo facili pretesti alle rivalità dei vari consulenti
stranieri, che finirono per delegittimarsi a vicenda.
DUOMO DI MILANO
• Un disegno dell’architetto bolognese Antonio di Vincenzo,
eseguito attorno al 1390, mostra la cattedrale in uno stato
intermedio dei lavori, prima che la forma fosse quella
definitiva.
•
I bracci del transetto, ad esempio, risultano qui di tre
campate, mentre invece ne furono realizzate due.
•
Peraltro è possibile che l’architetto emiliano avesse
rilevato le dimensioni non dalla fabbrica reale, ma da un
modello esistente in cantiere.
•
La rappresentazione è molto schematica.
•
Il disegno, in proiezione ortogonale, raffigura sia la pianta
sia la sezione trasversale, quest’ultima è costruita sulla
pianta di riferimento, servendosi, cioè, delle stesse
dimensioni.
DUOMO DI MILANO
• È nel 1391, con la convocazione
dell’architetto e matematico piacentino
Gabriele Stornalòco (ma Scovalòca secondo
recenti ricerche), che la fabbrica inizia ad
assumere una forma simile a quella
definitiva, partendo da uno schema basato
sulla combinazione di vari triangoli
equilateri.
• L’organismo che ne risulta, pertanto, mostra
necessariamente il segno delle varie fasi
realizzative e dei diversi indirizzi
progettuali.
DUOMO DI MILANO
• La pianta, a cinque ampie navate, è scompartita da
una selva di poderosi pilastri polistili ai quali
corrisponde, all’esterno, un complicatissimo gioco
di archi rampanti, guglie e contrafforti.
• Le pareti della grande abside poligonale sono
praticamente sostituite da immense vetrate
policrome, secondo la tradizione transalpina.
• All’intersezione tra le navate e il corto transetto,
infine, a opera di Gian Giacomo Dolcebuono e di
Giovanni Antonio Amadeo, verrà costruito, tra il 1490
e il 1500, un ardito tiburio culminante con una guglia
alta 108 metri, ultimata nel XVIII secolo
SANTA MARIA NOVELLA
• La basilica di Santa Maria Novella è una delle
più importanti chiese di Firenze e sorge
sull'omonima piazza.
• La facciata marmorea di Santa Maria Novella è fra
le opere più importanti del Rinascimento
fiorentino, pur essendo stata iniziata in periodi
precedenti e completata definitivamente solo nel
1920.
• Il primo intervento si ebbe verso il 1350, quando il
registro inferiore fu ricoperto di marmi bianchi e
verdi grazie ai fondi da un tale Turino del Baldese
deceduto due anni prima.
SANTA MARIA NOVELLA
• Iniziata nel 1278, è una chiesa domenicana in stile
gotico. Il progetto, dei domenicani fra Sisto e fra
Ristoro, risale al 1246. Nelle sue forme e
proporzioni monumentali dimostra come a Firenze
le chiese conventuali assumano un aspetto più
grandioso e complesso rispetto ad altri centri.
• La pianta, con il transetto spostato molto indietro,
verso l'abside, è a croce commissa e deriva
dagli schemi planimetrici delle chiese abbaziali
dell'ordine cistercense.
• Ha proporzioni allungate, con un corpo molto
sviluppato in senso longitudinale. Presenta un
coro di forma rettangolare con ai lati due coppie
di cappelle.
SANTA MARIA NOVELLA
• L'interno è diviso in tre navate, articolate in 6 campate
quadrate e rettangolari più le cinque del transetto, che
seguono un sistema di rapporti dimensionali progressivo.
• Le volte ogivali, a crociera, molto slanciate, raccolte
da pilastri a fascio polistili rendono la navata centrale molto
ampia. Lo spazio interno è illuminato da numerose finestre a
monofora, aperte sulle pareti esterne e a oculo, sulla sommità
delle pareti della navata centrale.
• Rispetto all'interno, di caratteri nettamente gotici, l'esterno è
composto di stili differenti: romanico nella parte inferiore
della facciata, con decorazione di tarsie e marmi policromi.
La parte superiore della facciata è di età rinascimentale, ed
è stata realizzata da Leon Battista Alberti.