INDICE Romanico Gotico • Definizione • Tipi di gotico • Caratteristiche • Gotico francese • Esempi di chiese • Artisti • Notre Dame • Scultura • Gotico italiano • Duomo di Milano • Santa Maria Novella IL ROMANICO Architettura e scultura DEFINIZIONE Il romanico è quella fase dell'arte medievale europea sviluppatasi a partire dalla fine del X secolo fino all'affermazione dell'arte gotica, cioè fin verso la metà del XII secolo in Francia e i primi decenni del successivo in altri paesi europei (Italia, Inghilterra, Germania, Spagna). ARCHITETTURA ROMANICA • Nel Basso Medioevo, l‘architettura cambia in poco tempo l'aspetto del continente: le città si circondano di mura ampie e possenti, mentre al loro interno nascono chiese, torri signorili, palazzi pubblici e le prime università. • Il periodo che va dalla fine del secolo XI agli inizi del XII è detto periodo delle lotte per le investiture, periodo che vede il conflitto politico tra papa e imperatore. Anche se il Concordato di Warms (1122) conferisce potere spirituale al pontefice e potere temporale all'imperatore, il papa continua ad esercitare il proprio potere politico e così anche le chiede diventano luoghi di riunione e di discussione. Vengono quindi costruite chiese più capienti. La tipologia più diffusa è quella basilicale a croce la fina con 3 o 5 navate. • Lo spazio sottostante la volta a crociera è detto CAMPATA, ha sezione quadrata e ai suo 4 vertici vi sono 4 pilastri che reggono il peso della volta a crociera e ne contrastano le spinte. Spesso i pilastri sono compositi, cioè formati da sezioni complesse. I 4 angoli della volta a crociera si chiamano pennacchi. Le mura di queste chiese sono molto spesse per conferire solidità alla struttura. • La copertura può essere a capanna (nasconde così il numero delle navate interne, non c'è il claristorio e l'unica fonte di luce è il rosone) o a salienti (la navata centrale è più alta delle laterali, mentre la luce proviene dal claristorio, una sequenza di finestre). ELEMENTI CARATTERISTICI • Pilastri a struttura quadrilobata • Una semi colonna poggiata ad ogni lato • Volta a crociera • Incontro di due volte a botte • Matroneo • Balcone destinato ad accogliere le donne • Pulpito • Piattaforma sovrelevata ELEMENTI CARATTERISTICI • Cripta • Ambiente collocato sotto al presbitero, destinato a contenere le reliquie • Protiro • Atrio di piccole dimensioni collocato all’ingresso della chiesa, coperto da una volta sostenuta da colonne che poggiano su leoni stilofori • Archetti pensili • Sequenza di archi ciechi privi di sostegno addossati alle pareti, elementi decorativi • Porta strombata ELEMENTI CARATTERISTICI • Rosone • Vetrata circolare, dal cui centro si dipartono, con disposizione a raggiera, elementi decorativi; è presente nelle facciate delle chiese romaniche e gotiche • Una o tre navate • Transetto • corpo trasversale (detto anche navata trasversale o traversa) inserito tra le navate e la zona presbiteriale ELEMENTI CARATTERISTICI • Tetto/facciata a salienti • La copertura presenta una successione di spioventi posti a differenti altezze; fa intravedere dall’esterno la suddivisione interna delle navate, con la navata centrale più alta di quelle laterali • Tetto/facciata a capanna • La copertura presenta solo due spioventi • Tetto/facciata turrita • Munita di torri • Massa muraria spessa TIPI DI CROCI • Immissa • Il transetto è a tre quarti della navata centrale • Commissa (o a tau) • Il transetto è all’estremità della navata • Greca • Bracci uguali greca immissa commissa TIPI DI FINESTRE • Bifora • Finestra divisa verticalmente in due aperture, divise da una colonnina o da un pilastrino su cui poggiano due archi, a tutto sesto o acuti. • Monofora • tipo di finestra sormontata da un arco con una sola apertura, solitamente stretta • Trifora • Finestra divisa verticalmente in tre aperture, divise da due colonnine o da pilastrini o altro, su cui poggiano tre archi, a tutto sesto o acuti. ESEMPI DI CHIESE • Basilica di Sant’Ambrogio • Battistero di San Giovanni • Basilica di Sant’Abbondio • Duomo di San Ciriaco • Basilica di San Michele Maggiore • Complesso monumentale di Pisa • Cattedrale di Santa Maria Assunta • Basilica di San Marco • Sacra di San Michele • Duomo di Modena • Basilica di San Miniato al Monte • Cattedrale di Parma • Duomo di Monreale BASILICA DI SANT'ABBONDIO • La basilica di Sant'Abbondio è una chiesa romanica di Como. Al suo fianco sorge un monastero costruito nel Medioevo, che oggi, dopo essere stato restaurato, ospita la facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi dell'Insubria. • La basilica presenta quattordici colonne assai slanciate. A sviluppare il senso di altezza e verticalità contribuiscono anche due notevoli campanili gemelli posti nella zona absidale. Le due torri campanili sono poste sul transetto. • Il tetto è a crociera. • Consonanza dell’architettura comasca con quella transalpina (torri gemelle, capitelli cubo scantonato, coro allungato, articolazione stereometrica dei volumi), con elementi tipici del formulario scultoreo lombardo BASILICA DI SANT'AMBROGIO • La basilica di Sant'Ambrogio, il cui nome completo è basilica romana minore collegiata abbaziale prepositurale di Sant'Ambrogio, è una delle più antiche chiese di Milano e si trova in piazza Sant'Ambrogio • Il materiale di costruzione è povero (principalmente mattoni di diversi colori, pietra e intonaco bianco) e la provenienza è locale: con esso si costruiscono anche gli edifici che costellano la campagna dei dintorni. • Rispetto alla chiesa originale paleocristiana del IV secolo, la nuova basilica dell'XI secolo ereditò scrupolosamente la pianta: tre navate absidate senza transetto con quadriportico antistante. La pianta interna della basilica è longitudinale e (se si escludono le absidi) ha le stesse dimensioni del portico antistante. BASILICA DI SANT'AMBROGIO • La basilica è preceduta da un quadriportico, cioè un cortile porticato su quattro lati, caratterizzato da una sequenza di archi a tutto sesto. • Questo spazio ospita i pellegrini e l’assemblea civile e religiosa dei cittadina. • L’insieme si presenta come una struttura plastica in cui prevale l’alternanza di pieni e di vuoti, determinati da due ordini di archi a tutto sesto di cui quello inferiore corrisponde al portico e quello superiore forma una loggia. BASILICA DI SANT'AMBROGIO • La facciata a capanna è larga e schiacciata. Presenta due logge sovrapposte. Quella inferiore ha cinque arcate uguali (di cui solo tre sono visibili in facciata) e si ricongiunge con il perimetro interno del portico, pur avendo queste arcate leggermente più alte, mentre quella superiore ha cinque arcate che scalano in altezza assecondando il profilo degli spioventi. • Presenta anche degli archetti pensili. • L'interno venne strutturato secondo le più avanzate novità d'Oltralpe, con l'uso di volte a crociera a costoloni, nelle quali ogni elemento confluisce in una struttura portante apposita, con un'architettura rigorosa e coerente. In sostanza, ogni arco delle volte poggia su un semipilastro o una semicolonna propria, poi raggruppati nel pilastro a fascio, la cui sezione orizzontale non è quindi casuale, ma legata strettamente alla struttura dell'alzato. BASILICA DI SANT'AMBROGIO BASILICA DI SAN MICHELE MAGGIORE • La basilica di San Michele a Pavia ha avuto grande importanza durante l’alto Medioevo tanto che vi sono stati incoronati i re del Regno Italico. • La pianta è a croce latina e massicci pilastri composti suddividono il braccio longitudinale in tre navate, coperte da volte a crociera. • L’interno è articolato dalla presenza dei matronei che si elevano sulle navate laterali. • Al di sotto del presbiterio si trova la cripta. • La facciata è a capanna ed è suddivisa in tre sezioni verticali da contrafforti. BASILICA DI SAN MICHELE MAGGIORE • Stessa corrente scultorea presente in S. Ambrogio a Milano. • Temi allegorici, naturalistici, di vita quotidiana CATTEDRALE DI SANTA MARIA ASSUNTA • La cattedrale di Parma è parte di un complesso architettonico unitario e armonico, comprendente anche la torre campanaria. • La pianta è a croce latina a tre navate. • Le volte a crociera sono state realizzate successivamente, in sostituzione della copertura a capriate lignee. SACRA DI SAN MICHELE • La Sacra di San Michele (l'Arcangelo), o più propriamente l'Abbazia di San Michele della Chiusa, è un complesso architettonico arroccato sulla vetta del monte Pirchiriano, all'imbocco della val di Susa, nella Città metropolitana di Torino, in Piemonte. • Concatenarsi di volumi di matrice lombarda. • Nuovi contrasti cromatici e materici. • Il Monastero Nuovo, costruito tra il XII e il XIV secolo sul lato nord della sacra, era la parte destinata alla vita dei monaci e disponeva di tutte le strutture ad essi necessarie. • La Nuova Chiesa è la chiesa che oggi accoglie i visitatori ed i pellegrini sulla punta più alta del monte. Si tratta di un santuario in stile romanico-gotico i cui lavori di costruzione iniziarono tra il 1148 ed il 1170. BASILICA DI SAN MINIATO AL MONTE • La costruzione della basilica di San Miniato al Monte viene avviata nel 1018 sui resti di una preesistente chiesa. • La pianta basilicale, priva di transetto, è una rielaborazione dell’impianto paleocristiano. • Lo spazio interno è ispirato ad esempi longobardi: suddiviso in tre navate da colonne e pilastri compositi su cui ricadono archi trasversali a tutto senso. • Il tetto è a capriata lignea. BASILICA DI SAN MINIATO AL MONTE • La facciata a salienti è suddivisa in due parti nettamente distinte • Quella inferiore è ritmata dalla sequenza di cinque arcate cieche a tutto sesto; • Quella superiore riproduce la differente altezza delle navate interne. • La decorazione è costituita da tarsìe (comporre insieme tipi diversi di uno stesso materiale o materiali diversi, tagliati secondo un determinato disegno, per formare una composizione decorativa) di marmo bianco e verde. BATTISTERO DI SAN GIOVANNI • Il battistero di Firenze, dedicato a san Giovanni Battista, si trova di fronte alla cattedrale di Santa Maria del fiore ed è stato consacrato nel 1059 e terminato nel 1128. • La sua data di fondazione non è certa. BATTISTERO DI SAN GIOVANNI • All’esterno, agli angoli dell’ottagono, l’edificio è serrato da contrafforti a fasce bicrome e ogni lato è definito fino alla cornice da due registri sovrapposti scanditi l’inferiore da lesene e il superiore da semicolonne poligonali. • L’esterno è totalmente rivestito da specchiature rettangolari in marmo bianco e verde. BATTISTERO DI SAN GIOVANNI • La pianta è ottagonale e presentava in origine un’abside semicircolare, trasformata successivamente in una cappella a pianta rettangolare. • Su tutto sovrasta la cupola ottagonale rivestita da mosaici su fondo oro che richiamano le dorature dei capitelli e delle cornici. DUOMO DI SAN CIRIACO • Il Duomo di San Ciriaco rappresenta l'emblema di Ancona, sia per la posizione geografica sia per il significato storico e religioso. • La sagoma dell'edificio, a pianta centrale a croce greca (con il braccio longitudinale più sviluppato di quello trasversale), è sovrastata dalla cupola a dodici facce slanciata e voltata alla gotica. Ricoperta di lastre metalliche, è considerata dagli esperti una tra le più antiche e perfette cupole in Italia. • L’impianto architettonico a croce rimanda alla cultura orientale. La cupola posta all’incrocio dei bracci e il protiro risalgono al XIII secolo. COMPLESSO MONUMENTALE DI PISA • Nel corso dell’XI secolo Pisa diventa una delle più importanti Repubbliche mercantili e militari. In questo periodo intensifica i commerci con il Mediterraneo. • Per celebrale questo momento, Pisa si dota di uno straordinario complesso monumentale: la Piazza dei Miracoli. • Essa è composta da: • Campanile • Battistero • Camposanto • Area periferica COMPLESSO MONUMENTALE DI PISA CATTEDRALE DI SANTA MARIA ASSUNTA • La costruzione del complesso monumentale ha inizio nel 1064 con l’edificazione della cattedrale. • Il primo progettista è l’architetto Bruscheto, di cui si hanno poche notizie biografiche. • Alla morte di Bruscheto, i lavori passarono nelle mani di Rainaldo, il quale fece realizzare la facciata a salienti e allunga lo spazio della navata aggiungendo tre campate. CATTEDRALE DI SANTA MARIA ASSUNTA • All’esterno, l’edificio presenta un rivestimento marmoreo con preziose decorazioni a losanga (figura geometrica di quattro lati con l'angolo superiore e quello inferiore acuti, mentre i due laterali sono ottusi) bianche e grigie. • La facciata è caratterizzata dalla sovrapposizione di quattro ordini di logge aperte, • Nel 1180 gli ingressi alla cattedrale sono abbelliti con l’inserimento di preziose porte in bronzo realizzate dall’architetto-scultore Bonanno Pisano; di esse, si conserva solo quella della porta del transetto destro, detta Porta di San Ranieri. CATTEDRALE DI SANTA MARIA ASSUNTA • L’interno presenta una pianta a croce latina, suddivisa in cinque navate: • La centrale presenta un soffitto a cassettoni seicentesco • Le laterali sono coperte da volte a crociera. • La suddivisione dello spazio è ottenuta con la successione di colonne monolitiche (formate da un unico blocco di pietra) in granito di ordine corinzio, che sorreggono archi a tutto sesto. • Lo spazio interno ricorda la monumentalità degli edifici classici e delle grandi chiese paleocristiane, ma anche evidenti influenze dell’arte arabo-islamiche come la cupola a sezione ogivale. BATTISTERO DI SAN GIOVANNI • Sull’esempio delle prime pitture paleocristiane, il battistero di Pisa è separato dal corpo della chiesa e si presenta come un edificio autonomo. • L’edificio, costruito in asse con la cattedrale, presenta una pianta centrale circolare. BATTISTERO DI SAN GIOVANNI All’esterno il battistero presenta un giro di arcate cieche su cui si imposta un secondo registro di arcate cuspidate progettate nel XIII secolo da Nicola Pisano. Lo spazio interno è scandito da una sequenza di arcate impostate su colonne monolitiche alternate a pilastri, su cui si innalza un matroneo a loggia sostenuto da pilastri bicromi. Il vano è coperto da una doppia cupola. TORRE CAMPANARIA • La torre campanaria fu iniziata da Bonanno Pisano, che la costruì fino al terzo piano. • La torre scandisce il tempo umano e religioso. • Il campanile viene completato dall’architetto Giovanni Di Simone. TORRE CAMPANARIA • La causa della pendenza della torre è un errore umano: Pisa poggia su un terreno estremamente fragile. Sabbia, argilla e depositi dei fiumi Arno e Serchio non erano certamente i materiali sui quali poggiare le fondamenta di un edificio così pesante. BASILICA DI SAN MARCO • Per edificare la basilica di San Marco, Venezia trasferisce in Occidente l’eredità spirituale e materiale di Bisanzio. • L’impianto a croce greca poggia sopra una struttura che nella navata longitudinale centrale riporta motivi architettonici basilicali: il braccio verticale della croce è maggiore rispetto a quelli dei transetti, l’altare è posto nell’area dell’abside. Al di sopra della croce poggiano le cinque cupole, simbolo della presenza di Dio. • L’articolazione dello spazio è ricca di suggestioni non riscontrabili in altre chiese bizantine. All’interno si propone una sequenza unitaria suddivisa in singole partiture spaziali, cui il mosaico a fondo d’oro garantisce continuità ed il particolare modo di essere della chiesa. • La basilica di S. Marco fu concepita come cappella palatina, in quanto connessa al Palazzo Ducale, dunque sottoposta direttamente al doge e non al patriarca BASILICA DI SAN MARCO • Il modello della pianta a croce greca sormontata da cinque cupole viene dall’Apostoleion di Costantinopoli, così come il completo rivestimento delle pareti a mosaico. • Riferimenti occidentali sono invece l’ampia cripta e l’asse direzionale longitudinale. DUOMO DI MODENA • La cattedrale metropolitana di Santa Maria Assunta in Cielo e San Geminiano è il principale luogo di culto della città di Modena, chiesa madre dell'arcidiocesi di Modena-Nonantola. • Capolavoro dello stile romanico, la cattedrale è stata edificata dall'architetto Lanfranco nel sito del sepolcro di san Geminiano, patrono di Modena, dove in precedenza, a partire dal V secolo, erano state già erette due chiese. Nella cripta del duomo si trovano le reliquie del santo, conservate in una semplice urna del IV secolo ricoperta da una lastra di pietra e sorretta da colonne di spoglio. Il sarcofago, custodito entro una teca di cristallo, viene aperto ogni anno in occasione della festa del santo stesso (31 gennaio) e le spoglie del santo, rivestite degli abiti vescovili con accanto il pastorale, vengono esposte alla devozione dei fedeli. DUOMO DI MODENA • All'esterno l'articolazione dello spazio riflette quella interna, una teoria di loggette ad altezza di "matroneo", cinge tutto il perimetro del Duomo, racchiuse da arcate cieche. Questo motivo dà ritmo all'edificio scandendo l'articolazione dello spazio con un gioco di chiaroscuri. • La facciata è a salienti che riflettono la forma interna delle navate, con tetti spioventi ad altezze diverse. Due poderose paraste dividono la facciata in tre campiture. • Il centro è dominato dal portale maggiore, sovrastato da un protiro a due piani con un'edicola dalla volta a botte. Il protiro è retto da due leoni stilofori (cioè reggenti una colonna ciascuno) di epoca verosimilmente antica (forse copie di sculture romane). • I portali non presentano lunette, mentre sono decorati da sculture gli altri elementi. Numerosi rilievi, tra i quali i quattro celebri pannelli con le Storie della Genesi di Wiligelmo, decorano la facciata. Questi rilievi sono posti al di sopra dei portali laterali e a fianco di quello centrale, sono suddivisi in dodici parti, che vanno dalla rappresentazione di Dio in una mandorla fino al diluvio universale. • Il grande rosone venne aggiunto nel XIII secolo assieme ai due portali laterali, che comportarono lo spostamento dei pannelli di Wiligelmo. DUOMO DI MODENA • Notevoli sono le porte laterali, due sul fianco sud nella piazza Grande e una su quello nord. • La Porta regia non esisteva nel Duomo di Lanfranco ed è opera dei maestri campionesi, databile fra il 1209 e il 1231 mentre si svolgevano anche i lavori nel presbiterio. Presenta all'esterno alcuni gradini ed è di marmo rosa, diverso dal colore bianco della superficie del Duomo. Minore, rispetto alle altre porte, è la sua decorazione scultorea, mentre molto maggiore è la sua imponenza architettonica: a strombo, delimitato da una serie di colonne tutte diverse, di cui le due prime di diametro maggiore sono sorrette da due grandi leoni stilofori. • Sul fianco settentrionale, in via Lanfranco, si trova la Porta della Pescheria, sormontata dal protiro retto da due colonne su leoni stilofori, che ha negli stipiti bassorilievi ispirati ai dodici mesi dell'anno e tralci vegetali abitati da animali reali e fantastici. • La torre campanaria di tipo lombardo è indipendente. DUOMO DI MODENA • La chiesa è a tre navate prive di transetto e con un presbiterio (l'area dove si trova l'altare liturgico) in posizione sopraelevata, che suggerisce la presenza della cripta. • A ciascuna navata corrisponde un'abside. La copertura era anticamente a capriate lignee e venne sostituita con volte a crociera a sesto acuto soltanto durante il XV secolo. Presenza anche di un finto matroneo che ha la funzione di alleggerire la struttura • L'uso di pilastri a fascio e colonne alternati è di solito funzionale alla costruzione delle volte, perché le volte della navata centrale, più ampie e pesanti, poggiano su pilastri, mentre le volte delle navate laterali scaricano su colonne o pilastri più piccoli. DUOMO DI MODENA CATTEDRALE DI PARMA • La Cattedrale di Parma è da 900 anni un luogo di arte, storia e sacralità. Qui sono custoditi i bassorilievi di Benedetto Antelami, le testimonianze dell’arte romanica e i grandiosi affreschi di Antonio Allegri detto il Correggio. Entrare in questo luogo significa vivere la fede, aprirsi all’arte e avvicinarsi a uno dei più preziosi tesori della Città. • La Cattedrale fu edificata a partire dal 1074 dal VescovoConte Guibodo a seguito del terribile incendio che distrusse la precedente basilica paleocristiana. • Essa presenta un doppio proteo e una facciata a capanna. • In essa, è presente la Deposizione di Antelami, prima grande opera nota dello scultore, ma anche un capolavoro d’arte gotica. Faceva parte dell’ambone, luogo dal quale un tempo veniva proclamata la Parola di Dio. DUOMO DI MONREALE • La cattedrale di Santa Maria Nuova è il principale luogo di culto cattolico di Monreale. • L’esterno del Duomo mostra una facciata principale inserita all’interno di due torri asimmetriche di altezza e forma differenti. Nella porzione superiore, una grande finestra ogivale (un arco la cui sommità è appuntita e non tonda come l'arco a tutto sesto) a vetri colorati con ai lati un intreccio di archi e dischi di misure e decorazioni differenti. • Nella parte inferiore, si apre l’ingresso principale. • Sulla facciata orientata a Nord si apre una porta più piccola, quella usata attualmente per l’ingresso dei fedeli: è in bronzo e molto più piccola e povera. DUOMO DI MONREALE • L’edificio è a pianta basilicale, a croce latina, a tre navate separate da due file di nove colonne ciascuna. • La parte posteriore del Duomo di Monreale è un chiaro esempio dell’arte araba. Presenta la convessità delle tre absidi con tre livelli di archi intrecciati che si arricchiscono con decorazioni ottenute dall’uso sapiente di pietra calcarea brunita, lava grigio-nera. DUOMO DI MONREALE • Da sottolineare è l’orientamento della Chiesa: • L’ingresso è ad Ovest, l’abside e l’altare ad Est. • Si entra dal mondo delle tenebre, del peccato, e si va verso la luce, dove Gesù Pantocrator ci accoglie come «un sole che scorge dall’altro». DUOMO DI MONREALE • Il Cristo Pantocràtore è una raffigurazione di Gesù tipica dell'arte bizantina e in genere paleocristiana e anche medievale, soprattutto presente nei mosaici e affreschi absidali. Egli è ritratto in atteggiamento maestoso e severo, seduto su un trono, nell'atto di benedire con le tre dita della mano destra, secondo l'uso poi rimasto nella chiesa ortodossa. • Nel santuario e nella solea (passerella lunga e stretta), l'immagine del Cristo Pantocratore è circondata dai membri eletti della sua corte celestiale: La Vergine, gli angeli, gli apostoli, alcuni Santi e re e profeti dell'Antico Testamento. ARTISTI Wiligelmo, Antelami e Nicola Pisano WILIGELMO • Wiligelmo (XI secolo – XII secolo) è stato uno scultore italiano, uno dei primi a firmare le proprie opere in Italia. • Forse originario della diocesi di Como come forse Lanfranco, scolpì i rilievi del duomo di Modena verso il 1099 e probabilmente fu anche l'architetto responsabile dell'edificazione della facciata e della parte anteriore della cattedrale modenese. È il più importante maestro della scultura romanica in Italia, dotato nelle sue opere di una forza vitale e di un senso della narrazione impareggiabile per i suoi seguaci, superato pienamente forse solo da Nicola Pisano, oltre un secolo più tardi. WILIGELMO • Il suo nome ci è noto grazie ai distici leonini (scritti in caratteri diversi e dunque sicuramente postumi) che elogiano nel latino dell'epoca la sua opera di scultore: essi sono stati aggiunti, in basso, nella lastra posta sulla facciata del Duomo di Modena (opera di Wiligelmo stesso), dove è la dedicazione e la data di fondazione della chiesa in un cartiglio sorretto dalle figure di Enoch ed Elia, profeti che furono assunti in cielo senza morire, per sottolineare il carattere di immortalità dell'opera architettonica e scultorea «Inter scultores quan/to sis dignus onore, cla/ret scultura nunc Wiligelme tua» «Quanto tra gli scultori tu sia degno di onore, è evidente ora, o Wiligelmo, per la tua scultura» WILIGELMO • Nel corso della decorazione del duomo di Modena, Wiligelmo si avvalse ovviamente della collaborazione di diversi allievi, purtroppo tutti anonimi. • Fra i più noti rilievi di Wiligelmo vi sono quelli con le Storie della Genesi, oggi inseriti nella facciata del Duomo di Modena. Si tratta di quattro lastre in marmo con le seguenti raffigurazioni in bassorilievo: • Dio Padre creatore. La creazione di Adamo. La creazione di Eva. Il peccato originale. • Il rimprovero ad Adamo. La cacciata dall'Eden. Il lavoro dei progenitori. • Le offerte di Caino e di Abele. Caino uccide Abele. Caino risponde al Signore • La vendetta di Lamech. L'arca di Noè. Noè e i suoi tre figli. WILIGELMO • Anticamente, è probabile che abbiano fatto parte del prospetto del pontile della chiesa. • Da essi vediamo emergere le qualità dell'autore: • aderenza al tema trattato, • espressività, • essenzialità. • Gli ambienti non vengono descritti: i soggetti vengono piuttosto colti in azione, esaltando la loro esistenza. • Sulla facciata sono murati anche i quattro Simboli degli Evangelisti, in origine parti di un pulpito smembrato, sicuramente opera di Wigilelmo. Inoltre, al maestro sono attribuiti gli stipiti del portale principale, decorati da un tralcio abitato nelle parti frontali e da Profeti negli interni. ANTELAMI • Benedetto Antelami (Val d'Intelvi, 1150 circa – 1230 circa) è stato uno scultore e architetto italiano. • Attivo prevalentemente a Parma è uno dei pochi artisti di rilievo del XII-XIII secolo dei quali ci sia giunto il nome; egli costituisce insieme a Nicola Pisano una delle personalità (quella di Benedetto in anticipo rispetto a Nicola) che contribuirono alla diffusione della cultura gotica in Italia e alla sua rielaborazione in chiave classica. • Con uno stile personalissimo e un’ampia cultura figurativa, riesce a creare una raffinata sintesi tra tradizione e innovazione, seguendo il passaggio dalla civiltà romanica e gotica. • Per quanto riguarda la formazione, è probabile che l’artista appartenga alla Scuola Lombarda, prestigiosa scuola regionale del XII secolo. ANTELAMI • • • • • Nel 1175, giunge a Parma. Il suo massimo • capolavoro conosciuto, la Deposizione nel Duomo di Parma, rivela tra gli elementi del suo stile anche una chiara derivazione dai • modelli dell’Ile de France. La Deposizione è una lastra di marmo rosso di 2,30 m X 1,10. È situata sulla parete del transetto destro del Duomo di Parma. La scena a rilievo è inquadrata su tre lati da un'ampia fascia eseguita a niello (lega metallica di colore nero) recante motivi di girali d'acanto. La sacra rappresentazione è dominata dalla croce centrale, fulcro ed elemento di divisione del campo rettangolare in quattro parti. I due settori in alto sono occupati dalle figure degli arcangeli; agli angoli ci sono il sole e la luna. In basso a sinistra, sotto l'angelo Gabriele si vedono le tre Marie, Giovanni d'Arimatea, che sorregge il Cristo, la Vergine e l'allegoria della Chiesa. A destra, sotto l'angelo Raffaele, si nota Nicodemo, sulla scala, intento a togliere i chiodi dalla croce, la piccola allegoria della Sinagoga, il centurione, i giudei, e in primo piano i soldati che si dividono le vesti di Gesù, giocandole ai dadi. ANTELAMI • La composizione è sapientissima e di grande effetto drammatico. Antelami gioca abilmente tra i contrasti geometrici. Contrappone le linee ortogonali a forme e linee curve o inclinate, la staticità al movimento, la simmetria all'asimmetria, l'equilibrio allo squilibrio. • La scena è come percorsa da un'intima animazione, continuamente variata nel ritmo e nell'intensità. • La figura di Cristo è la più grande e domina la scena. Il corpo, abbandonato sotto il peso della morte crea una curva e un vettore rivolto verso il basso e a sinistra. È un elemento visivo che si carica di tensione e crea disagio, costringendo l'occhio dello spettatore a tornare indietro. ANTELAMI • Altre opere risalenti al cantiere del Duomo di Parma, ora visibili nel vicino Battistero, sono le serie delle Stagioni e dei Mesi, assegnate dagli studiosi alla scuola antelamica, o ai Maestri Campionesi. • Opera certa di Benedetto sono invece i Rilievi della facciata e del Protiro, e la sequenza dei Mesi sul portale centrale. Negli anni successivi, l'Antelami lavora come architetto nella Cattedrale di Fidenza, per poi occuparsi, tra il 1196 e 1212, del Battistero di Parma. NICOLA PISANO • Nicola Pisano è stato uno scultore e architetto italiano, tra i principali maestri della scultura gotica a livello europeo. • Il suo luogo di nascita è sconosciuto, ma si sa che si stabilì a Pisa (Pisa Pisano). • Nello stile di Nicola Pisano si avvertono componenti culturali di portata europea: • I panneggi delle figure sono palesemente gotici, ricadono nelle caratteristiche pieghe a "V" rintracciabili ad esempio nel Maestro di Giuseppe nella Cattedrale di Reims. • La tecnica del bassorilievo usata da Nicola trova confronti sia con opere della classicità, specie i sarcofagi romani, sia con quelle che si stavano diffondendo nel Nord-Europa. NICOLA PISANO • A Nicola si devono la prosecuzione dei lavori al Battistero di Pisa. Al Battistero fece costruire un ordine di sessanta archetti su colonnine, sormontati da una cupside (elemento architettonico con funzione decorativa) per ogni coppia. • Nel frattempo lavorò anche alla costruzione del Duomo di Siena, che egli impostò a croce latina. La cattedrale è a tre navate, con campate rettangolari con campate rettangolari sostenuti da pilastri a fascio (pilastri di sezione complessa). NICOLA PISANO • Il Pulpito del Battistero di Pisa rappresenta una concezione nuova e assolutamente originale, sia per l'impostazione d'insieme che per lo stile scultoreo • Si compone di una cassa di forma esagonale sostenuta da sette colonne corinzie, collegate da archi a tutto sesto trilobati. • Si tratta di un'opera in cui si fondono in un unico organismo l'architettura degli elementi strutturali, la scultura e il colori bianco del marmo e rosso del granito. • I fusti delle colonne sono in granito rosso, mentre i capitelli, finemente lavorati, e le basi sono in marmo bianco, ma le colonne si distinguono tra loro perchè sono alternativamente poggianti o una base esagonale o un leone stiloforo, mentre la colonna centrale poggia su una base ornata di figure accovacciate. IL GOTICO Architettura e scultura Gotico Fiammante Gotico francese Temperato Gotico italiano Internazionale fase relativamente tarda dell’arte gotica che va dagli ultimi decenni del XIV secolo alla metà del secolo successivo. questa esperienza artistica non ha una radice unica, attribuibile a un solo Paese o a una ben individuabile tradizione, ma che deriva piuttosto dalla somma di più esperienze, a volte anche diversissime tra loro. diffusione vasta e omogenea in tutt’Europa. IL GOTICO FRANCESE • Nelle cattedrali dell'Ile-de-France aumenta gradualmente anche il rapporto tra architettura e decorazione figurativa. • All'esterno delle cattedrali, una selva di statue e rilievi riveste i timpani, le profonde strombature e il trumeau dei portali, i quali arrivano a costituire una struttura sporgente autonoma dal muro di facciata, concepita in funzione del messaggio biblico; • al di sopra, è introdotta la cosiddetta galleria dei re, una sequenza di edicole riservate alle statue dei progenitori di Gesù elencati all'inizio del Vangelo di Marco, all'epoca identificati con i sovrani del regno di Francia; • la facciata si conclude con un rosone raggiato e due alte torri. IL GOTICO FRANCESE • All'interno, le vetrate istoriate proseguono il racconto della storia dell'umanità condotta sui portali. • Il primo esempio di costruzione gotica francese si trova nell'abbazia benedettina di Saint-Denis. • A partire dal 1335 circa, l'abate Suger fa ricostruire il coro e la facciata della chiesa. Nell'intenzione di celebrare il consolidamento dell'autorità regale, chiama artisti da diverse parti del paese a ridisegnare il percorso interno alla chiesa. • Entro il 1144 viene realizzato un coro a doppio deambulatorio con sette cappelle. NOTRE DAME • Edificata a partire dal 1163, la cattedrale di Notre-Dame di Parigi è la prima chiesa pensata integralmente in forme gotiche. • La pianta è concepita a cinque navate, le quattro laterali di uguale altezza; • le volte sono ancora impostate su campate quasi quadrate; • l'alzato mostra ancora qualche incertezza nel sistema di contraffortamento della navata centrale; • le finestre sono spinte in alto • all'esterno piccoli archi rampanti sono costruiti a due diverse quote, i primi sopra le gallerie e i secondi tra questi e i contrafforti. • Nel corso del duecento furono rifatte le testate dei transetti. • La facciata a due torri tripartita è considerata già ben equilibrata. LA SCULTURA • In scultura il Gotico Internazionale ha un riscontro apparentemente più modesto. Le statue del periodo assumono per lo più posture sinuose che danno ampio rilievo allo slancio delle figure, al ricco gioco dei panneggi e alla meticolosa rifinitura dei particolari. • Il fiammingo Claus Sluter è lo scultore più significativo del Gotico Internazionale. Nel 1395 Sluter eseguì per il duca di Borgogna, Filippo II l’Ardito, un’imponente Crocifissione per la chiesa della Certosa di Champmol. Di tale opera non resta che parte del basamento, nota come Pozzo di Mosè. • Sulle facce poligonali di tale base, separati da esilissime colonnine sormontate da angeli con le ali spiegate che sostengono la cornice di coronamento, si alternano le figure di re David e di cinque profeti (Daniele, Zaccaria, Isaia, Mosè e Geremia). • Le statue di Sluter sono potenti, solide, dai drappeggi gonfi e poco inclini all’allungamento gotico, mostrandosi pronte a staccarsi dal prisma contro il quale sono addossate. Poste di tre quarti, esse si volgono verso l’esterno o, come accade con Mosè, dal volto fortemente caratterizzato e adorno di una lunga barba, si protendono in fuori e occupano lo spazio davanti a sé con i rotoli delle Sacre Scritture. IL GOTICO ITALIANO • Il gotico in Italia (gotico “temperato”) ha caratteristiche che lo distinguono notevolmente da quello del luogo d'origine dell'architettura gotica, cioè la Francia, e dagli altri paesi europei in cui questo linguaggio si è diffuso (cioè l'Inghilterra e la Germania). • In particolare non viene recepita l'innovazione tecnica e l'arditezza strutturale delle cattedrali francesi, preferendo mantenere la tradizione costruttiva consolidata nei secoli precedenti, e anche dal punto di vista estetico e formale non trova un grande sviluppo lo slancio verticale quasi estatico dell'architettura d'oltralpe. • Se da un lato quindi c'era stata un'applicazione precoce di elementi gotici in epoca romanica (i rosoni e le volte a costoloni nel nord-Italia, gli archi a sesto acuto di retaggio arabo in Italia meridionale), dall'altro la tradizione romanica, influenzata dai modelli bizantini, paleocristiani e classici, resistette al principio dell'annullamento delle pareti. DUOMO DI MILANO • La costruzione inizia a partire dal 1386 e si protrae, quasi senza interruzione, fino al 1858, quando viene finalmente ultimata la grandiosa facciata. • Si tratta senza dubbio della più importante architettura gotica italiana, alla cui eccezionale realizzazione partecipano, fra accese polemiche, vari architetti italiani, campionesi, francesi e tedeschi. • In realtà un’opera di tali dimensioni comportava gravi problemi statici e di dimensionamento, offrendo facili pretesti alle rivalità dei vari consulenti stranieri, che finirono per delegittimarsi a vicenda. DUOMO DI MILANO • Un disegno dell’architetto bolognese Antonio di Vincenzo, eseguito attorno al 1390, mostra la cattedrale in uno stato intermedio dei lavori, prima che la forma fosse quella definitiva. • I bracci del transetto, ad esempio, risultano qui di tre campate, mentre invece ne furono realizzate due. • Peraltro è possibile che l’architetto emiliano avesse rilevato le dimensioni non dalla fabbrica reale, ma da un modello esistente in cantiere. • La rappresentazione è molto schematica. • Il disegno, in proiezione ortogonale, raffigura sia la pianta sia la sezione trasversale, quest’ultima è costruita sulla pianta di riferimento, servendosi, cioè, delle stesse dimensioni. DUOMO DI MILANO • È nel 1391, con la convocazione dell’architetto e matematico piacentino Gabriele Stornalòco (ma Scovalòca secondo recenti ricerche), che la fabbrica inizia ad assumere una forma simile a quella definitiva, partendo da uno schema basato sulla combinazione di vari triangoli equilateri. • L’organismo che ne risulta, pertanto, mostra necessariamente il segno delle varie fasi realizzative e dei diversi indirizzi progettuali. DUOMO DI MILANO • La pianta, a cinque ampie navate, è scompartita da una selva di poderosi pilastri polistili ai quali corrisponde, all’esterno, un complicatissimo gioco di archi rampanti, guglie e contrafforti. • Le pareti della grande abside poligonale sono praticamente sostituite da immense vetrate policrome, secondo la tradizione transalpina. • All’intersezione tra le navate e il corto transetto, infine, a opera di Gian Giacomo Dolcebuono e di Giovanni Antonio Amadeo, verrà costruito, tra il 1490 e il 1500, un ardito tiburio culminante con una guglia alta 108 metri, ultimata nel XVIII secolo SANTA MARIA NOVELLA • La basilica di Santa Maria Novella è una delle più importanti chiese di Firenze e sorge sull'omonima piazza. • La facciata marmorea di Santa Maria Novella è fra le opere più importanti del Rinascimento fiorentino, pur essendo stata iniziata in periodi precedenti e completata definitivamente solo nel 1920. • Il primo intervento si ebbe verso il 1350, quando il registro inferiore fu ricoperto di marmi bianchi e verdi grazie ai fondi da un tale Turino del Baldese deceduto due anni prima. SANTA MARIA NOVELLA • Iniziata nel 1278, è una chiesa domenicana in stile gotico. Il progetto, dei domenicani fra Sisto e fra Ristoro, risale al 1246. Nelle sue forme e proporzioni monumentali dimostra come a Firenze le chiese conventuali assumano un aspetto più grandioso e complesso rispetto ad altri centri. • La pianta, con il transetto spostato molto indietro, verso l'abside, è a croce commissa e deriva dagli schemi planimetrici delle chiese abbaziali dell'ordine cistercense. • Ha proporzioni allungate, con un corpo molto sviluppato in senso longitudinale. Presenta un coro di forma rettangolare con ai lati due coppie di cappelle. SANTA MARIA NOVELLA • L'interno è diviso in tre navate, articolate in 6 campate quadrate e rettangolari più le cinque del transetto, che seguono un sistema di rapporti dimensionali progressivo. • Le volte ogivali, a crociera, molto slanciate, raccolte da pilastri a fascio polistili rendono la navata centrale molto ampia. Lo spazio interno è illuminato da numerose finestre a monofora, aperte sulle pareti esterne e a oculo, sulla sommità delle pareti della navata centrale. • Rispetto all'interno, di caratteri nettamente gotici, l'esterno è composto di stili differenti: romanico nella parte inferiore della facciata, con decorazione di tarsie e marmi policromi. La parte superiore della facciata è di età rinascimentale, ed è stata realizzata da Leon Battista Alberti.