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Lezione 1.1

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CAP. 1
LA NASCITA DELLA PSICOLOGIA COME SCIENZA
La psicologia è una scienza giovane e ha visto i propri albori negli ultimi anni dellʼ800 in Germania. Per capire come la scienza psicologica si è evoluta, dobbiamo
rintracciare le radici nelle filosofia e nelle scienza naturali perché questo discipline hanno fornito i metodi per studiare il comportamento umano.
LO STRUTTURALISMO
Wundt definì la psicologia come la “scienza dellʼ esperienza immediata” → questo approccio (di tipo elementistico) è definito Strutturalismo.
Lʼoggetto di studio era la struttura della mente formata da elementi di coscienza (idee, sensazioni) e il materiale di studio era fornito da osservatori addestrati che
descrivevano le proprie esperienze.
1879 → Wundt fonda il primo laboratorio di Psicologia Sperimentale allʼ Università di Lipsia
→ per la prima volta cambia lʼoggetto di studio → che diventa la mente e le sue strutture → studiare la mente come insieme di contenuti
→ nasce lo Strutturalismo
→ il metodo diventa sperimentale → introspezione (anche se oggi è stata bandita dalla psicologia) → prima si facevano divagazioni filosofiche
Gli strutturalisti come Wundt studiano, quindi, la struttura della mente e i suoi contenuti elementari individuando le leggi che ne regolano la combinazione e la
successione tramite il metodo dell'introspezione. Questo metodo consiste in una tecnica di auto-osservazione e di descrizione minuziosa di ciò che il soggetto
percepisce, e richiede un osservatore addestrato ad isolare le impressioni sensoriali elementari, in modo da rivelare gli elementi irriducibili di ogni esperienza cosciente.
Oggi questo metodo è stato abbandonato (scomparso intorno ai primi anni del Ventesimo secolo) poiché ritenuto poco rigoroso dai funzionalisti, il problema principale
era la difficoltà di riferire dati sensoriali grezzi, senza la meditazione dellʼ esperienza personale.
Il contributo di Wundt ha dato vita alla psicologia come scienza sperimentale.
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IL FUNZIONALISMO
Il Funzionalismo fu la seconda grande corrente nella psicologia ed ebbe le sue radici nella prospettiva evoluzionistica di Darwin, il quale sottolineava l’importanza
biologica dei processi naturali. Lʼattenzione era focalizzata sul comportamento manifesto, osservabili, non su eventi mentali privati.
Darwin elaborò la sua teoria dellʼevoluzione → secondo il concetto di selezione naturale, le conseguenze delle caratteristiche di un animale influenzano le capacità di
sopravvivenza. I biologi hanno iniziato a ricercare il significato adattivo delle differenze fra le specie piuttosto di descriverle e classificarle.
La teoria di Darwin è stata importante perché ha messo in evidenza che il comportamento possa essere meglio chiarito comprendendo il ruolo che esso ha
nellʼadattamento dellʼorganismo allʼambiente. Quindi anche il comportamento viene interpretato in funzione di un contesto biologico.
Lo psicologo più importante del funzionalismo è stato lo studioso americano William James, il quale sosteneva che la funzione del pensiero è quella di generare
comportamenti adeguati. Secondo James, la psicologia non deve occuparsi dell’esatto contenuto di pensiero come emerge dall’introspezione, bensì delle funzioni del
pensiero. Per James non ha senso studiare la coscienza, attraverso un atto di introspezione, come se la coscienza fosse qualcosa di statico o cristallizzato: la coscienza è un
flusso dinamico e continuo (Il funzionalismo è stato influenzato dalle teorie evoluzionistiche di Darwin).
PRINCIPI FONDAMENTALI del funzionalismo sono:
•
Studia le operazioni mentali, non le strutture (non ciò che la mente fa, ma cerca di capire cosa cerca di raggiungere attraverso queste operazioni)
•
I processi mentali devono essere studiati non come eventi isolati e indipendenti, ma come parti dellʼattività biologica dellʼorganismo
•
La psicologia funzionale studia la relazione fra lʼambiente e la risposta dellʼorganismo allʼambiente.
Quindi ci furono 2 tipi di cambiamento:
1) LʼOGGETTO : si inizia a concentrare sulla struttura della mente.
2) IL METODO : metodo scientifico e metodo introspettivo.
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LA PSICOLOGIA DINAMICA
FREUD (1856-1939) → fondò una scuola di pensiero denominata psicoanalitica o psicodinamica. Il modello freudiano prese origine dalla reinterpretazione di alcune
osservazioni cliniche, in particolare relative ad ammalati che soffrivano di disturbi somatici associati alla nevrosi isterica, malattia non riconosciuta dai medici di
quellʼepoca, in quanto ritenuti comportamenti teatrali, frutto di una simulazione.
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IL COMPORTAMENTISMO → nasce ufficialmente nel 1913 con Watson → fino al 1950
Il comportamentismo si interessava proprio alle azioni osservabili.
Il fondatore della psicologia comportamentista è stato WATSON (1878-1958). Nel suo articolo più famoso “La psicologia dal punto di vista comportamentista”
definisce la psicologia come un settore sperimentale delle scienze naturali e sostiene che, per diventare scientifica, la psicologia deve dedicarsi allo studio di fenomeni
direttamente osservabili, cioè i comportamenti. Watson era convinto che gli elementi della coscienza studiati dallo Strutturalismo fossero troppo soggettivi per prestarsi
ad unʼindagine scientifica. Credeva che la psicologia dovesse studiare i comportamenti osservabili e quindi che gli eventi mentali fossero al di fuori del campo di indagine
psicologica. Riteneva la psicologia come lo studio degli stimoli esterni e dei comportamenti da essi indotti.
Secondo i comportamentisti, lʼ organismo non è altro che una scatola nera al cui interno lo psicologo non può entrare. Gli stimoli ambientali hanno effetto
sulla mente umana e in base a questi lʼorganismo emette specifiche risposte. Lo psicologo deve studiare semplicemente le associazioni S-R, cioè deve valutare come le
risposte del soggetto variano in rapporto agli stimoli ambientali.
Il comportamentismo, quindi, è lo studio della relazione fra i contesti in cui le persone si trovano a vivere e il loro comportamento.
Uno dei primi comportamentismi fu EDWARD THORNDIKE, psicologo americano che studiava il comportamento degli animali.
Egli enunciò la Legge dellʼEffetto: le conseguenze di un comportamento agiscono di ritorno sullʼorganismo stesso, influenzando sulla probabilità che il comportamento
si verifichi di nuovo. Quindi se un qualsiasi comportamento da beneficio ad un persona, questo comportamento tenderà ad essere ripetuto.
I comportamentisti vivendo la psicologia in una schema di stimolo e risposta (SR). Esempio: ogni volta che schioccate le dite vi arrivano 50 euro nel portafoglio ―> tutto il
giorno scrocchiamo le dite: cʼè beneficio e quindi lo ripeto.
Una figura molto importante fu IVAN PAVLOV, un russo che studiava la fisiologia della digestione. Si rese conto che i cani affamati producevano un riflesso di salivazione
solo alla vista dellʼinserviente che portava loro il cibo. (→ vedi CAP. 5)
Muovendosi sulla base di queste indicazioni, psicologi statunitensi quali Thorndike e Skinner presero a studiare i meccanismi dell'apprendimento e ben presto scoprirono
che oltre al condizionamento "classico" di Pavlov esisteva anche un altro tipo possibile tipo di condizionamento, che fu designato con il nome di
condizionamento operante (o strumentale). In particolare le tecniche di Skinner basate sui rinforzi positivi (ricompense) o negativi (punizioni) hanno avuto vaste
applicazioni anche in campo educativo e sociale.
SECONDO COMPORTAMENTISMO → cambia un poʼ → dagli anni 30 in poi → più aperto ed elastico
→ inizia a considerare anche il funzionamento dellʼorganismo → perché allo stesso stimolo possono corrispondere reazioni e risposte diverse.
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IL COGNITIVISMO
Mentre il Comportamentismo diventa lʼapproccio dominante in psicologia, si sviluppa una scuola opposta di pensiero che sottolinea come alcuni fattori non osservabili
siano determinanti in molte attività della coscienza umana.
Il Cognitivismo prende in considerazione lo studio della mente, e quindi quelle immagini mentali che fanno parte della scatola nera, associato al comportamento.
→ nasce alla fine degli anni 50 → ed è la psicologia in vigore anche oggi.
→ a Boston si riuniscono degli psicologi (tra cui Miller) → sostengono che per spiegare i comportamenti è necessario studiare ciò che accade nella mente.
Il Cognitivismo prende vita da uno psicologo tedesco → WERTHEIMER (1880 - 1943) scrive un articolo nel 1912 in cui identifica un processo percettivo unitario da lui
definito fattore PHI → un particolare tipo di movimento chiamato apparente perché viene percepito pur non esistendo nella realtà.
Es : se si accendono e spengono degli stimoli luminosi in modo alternato ad una certa frequenza, ciò che noi vediamo è un punto luminoso che segue un movimento
apparente passando da una luce all’altra.
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LA PSICOLOGIA UMANISTICA
Si sviluppa nel corso degli anni 50 e 60 → come reazione al Comportamentismo e allʼapproccio psicodinamico di Freud.
Gli psicologi umanisti sostenevano che la natura umana andasse oltre le influenze ambientali → ritenevano che lo psicologo dovesse studiare lʼattività cosciente e non le
pulsioni inconsce (come pensava invece Freud).
È un approccio allo studio del comportamento umano che enfatizza lʼesperienza umana, il libero arbitrio, la creatività e lʼauto-realizzazione.
Dà importanza agli aspetti positivi della natura umana e al potenziale di crescita personale. Gli umanisti, in sostanza, ritengono che coscienza e comportamento non
vadano studiati attraverso la ricerca scientifica → quindi quello umanistico è un approccio che non ha influenzato più di tanto la scienza psicologica. Ha avuto più impatto
sulle tecniche di psicoterapia basate su un punto di vista positivo e ottimistico del potenziale umano.
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LA PSICOLOGIA DELLA GESTALT
Nata e sviluppatasi agli inizi del 20°secolo in Germania (nel periodo tra gli anni dieci e gli anni trenta), proseguì la sua articolazione negli USA, territorio nel quale i suoi
principali esponenti erano immigrati durante il periodo delle persecuzioni naziste.
Con il Comportamentismo anche la Psicologia della Gestalt si oppose alla concezione strutturalista. La scuola gestaltica non condivide la concezione di una
mente divisa in vari elementi. Il termine tedesco Gestalt (= forma unificata) indica che per la coscienza ciò che è significativo non sono tanto le singole sensazioni così
come le studiava lo strutturalismo, quanto piuttosto gli insiemi delle configurazioni organizzate e strutturate.
Gli psicologi della Gestalt erano convinti che la percezione scaturisse dallʼ integrazione di elementi singoli (es: riconosciamo una canzone dalla relazione tra le note e
non dalla somma delle singole note distinte) → organizzazione di singoli elementi percettivi in unità più ampie.
La psicologia cognitiva studia le attività mentali in termini di elaborazione delle informazioni: le informazioni ricevute attraverso gli organi di senso vengono elaborate da
diversi sistemi di neuroni allʼinterno del cervello (i ricordi). Gli psicologi cognitivisti studiano le strutture e le operazioni mentali, senza ricorrere al metodo introspettivo
utilizzato dagli strutturalisti. Utilizzano le tecniche di ricerca oggettive (come i comportamentisti).
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LA RIVOLUZIONE BIOLOGICA
Nei primi anni il Comportamentismo spostò la sua attenzione dai fattori biologici allo studio del comportamento.
I comportamentisti ammettevano che il cervello fosse il centro di controllo del comportamento, ma dal momento ce non si poteva osservare cosa succedeva allʼinterno,
bisognava trattenersi dallʼinventare spiegazioni fisiologiche che non potevano essere verificate.
Successivamente gli psicologi cognitivisti avevano ereditato dai primi comportamentismi il dubbio sul valore della biologia per spiegare i comportamenti, così la
rivoluzione cognitiva non aveva indotto un nuovo interesse nella biologia. I progressi neurobiologici hanno, però, rivoluzionato la psicologia.
I neurobiologi (biologi che studiano il sistema nervoso), gli scienziati e gli ingegneri hanno ideato metodologie per studiare il cervello (avvento dellʼinformatica e delle
tecniche di neuroimmagine).
Mill → materialista → per capire la mente bisogna partire da leggi fisiche
Darwin → ricerche che mostrano qualcosa anche agli psicologi → uomo visto come punto di arrivo di unʼevoluzione
Muller → dottrina dellʼenergia specifica dei nervi → sosteneva che ogni organo o fibra sensoriale evocherebbe una sensazione specifica, sia che questa sia stimolata
naturalmente o da uno stimolo artificiale (come una scossa elettrica). → Aveva notato che il messaggio (un impulso elettrico) trasmesso attraverso i nervi era lo stesso
indipendentemente dal contenuto.
Ovvero:
→ Normalmente, per avere una sensazione (ad esempio visiva) dobbiamo stimolare quello specifico percorso nervoso
→ Ma possiamo avere sensazione visiva anche attraverso impulsi di tipo diverso (es: elettrico)
→ La natura dellʼimpulso che un nervo trasmette ai centri nervosi non dipende dallʼagente della stimolazione → ma esclusivamente dal nervo in questione
Freud → neurologo → psicoanalisi → esistono componenti psicologici che spingono una persona in una direzione e di cui la persona stessa non sa nulla
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