Scrivi una relazione su Eleonora d’Arborea e sulla Carta de Logu Durante il Medioevo, nella zona della Sardegna centro-occidentale, si venne a creare un piccolo Regno governato dalla dinastia dei Giudici di Arborea. Eleonora d’Arborea (il cui nome completo era Eleonora de Serra Bas) fu una discendente di questa dinastia, l’unica Giudicessa di Arborea. Eleonora d’Arborea, figlia terzogenita dell’allora reggente Mariano IV d’Arborea e di Timbora di Roccaberti, nasce nel 1347 circa. All’età di 19 anni, per creare un’alleanza, viene data in sposa al quarantenne Brancaleone Doria, esponente di una tra le più influenti casate genovesi di quel tempo che controllava parte del territorio della Sardegna in opposizione al Regno di Aragona. Dal matrimonio nascono due figli, Federico e Mariano. Dopo l’assassinio del fratello Ugone III, Eleonora fa di tutto per dare il territorio sardo a suo figlio Federico, mandando Brancaleone Doria a convincere il Re d’Aragona a riconoscere come Giudice il primogenito. Dopo il riconoscimento di Federico, Eleonora si dedicherà principalmente ai suoi piani: seguendo una politica simile a quella del padre, cercherà di unire il territorio sardo che era stato sotto il controllo del fratello. E questa mossa darà inizio a un conflitto con il Regno di Aragona, preoccupato della presenza di una famiglia così potente all’interno del territorio sardo. Ed Eleonora, in risposta, si autoproclamerà Giudicessa d’Arborea seguendo un antico diritto secondo il quale le donne avrebbero potuto regnare dopo il padre o il fratello. Oltre al tentativo di riunificare la Sardegna, Eleonora riporterà la legge e l’ordine in un periodo di violenza, seguendo un approccio per nulla assolutistico. In effetti, il suo tempo sarà caratterizzato da un aggiornamento della Carta de Logu, già presente all’epoca dei suoi avi e uno dei più importanti documenti per il diritto civile e penale. La Carta de Logu racchiudeva in sé il tentativo di resistere all’infeudazione aragonese attraverso una carta giuridica avanzata rispetto a quelle del suo tempo per le norme trattate, come la tutela della donna, la difesa del territorio ecc.; una carta scritta che dava la possibilità a tutti, stranieri o cittadini sardi, di conoscere i propri diritti e i propri doveri e le conseguenze delle proprie azioni. E attraverso la revisione di questa carta, Eleonora dimostrerà la sua volontà di uscire dal periodo medioevale in cui l’intera Europa era intrappolata, cercando addirittura di liberare i servi, chiamati lieros, e di creare un esercito non formato solo da soldati mercenari, ma dagli stessi cittadini sardi. Eleonora, una donna forte e determinata, riuscirà a spingere e a tenere testa per molto tempo alle truppe aragonesi, ma sarà sconfitta dalla peste nel 1404. Roma, 10/10/2019 Isabella Tokos, III A