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liceo classico T. Tasso Roma ELEONORA D'ARBOREA E LA CARTA DE LOGU - Isabella Tokos 3A

Scrivi una relazione su Eleonora d’Arborea e sulla Carta de Logu
Durante il Medioevo, nella zona della Sardegna centro-occidentale, si venne a creare un
piccolo Regno governato dalla dinastia dei Giudici di Arborea. Eleonora d’Arborea (il cui
nome completo era Eleonora de Serra Bas) fu una discendente di questa dinastia, l’unica
Giudicessa di Arborea.
Eleonora d’Arborea, figlia terzogenita dell’allora reggente Mariano IV d’Arborea e di
Timbora di Roccaberti, nasce nel 1347 circa. All’età di 19 anni, per creare un’alleanza, viene
data in sposa al quarantenne Brancaleone Doria, esponente di una tra le più influenti casate
genovesi di quel tempo che controllava parte del territorio della Sardegna in opposizione al
Regno di Aragona. Dal matrimonio nascono due figli, Federico e Mariano.
Dopo l’assassinio del fratello Ugone III, Eleonora fa di tutto per dare il territorio sardo a
suo figlio Federico, mandando Brancaleone Doria a convincere il Re d’Aragona a riconoscere
come Giudice il primogenito.
Dopo il riconoscimento di Federico, Eleonora si dedicherà principalmente ai suoi piani:
seguendo una politica simile a quella del padre, cercherà di unire il territorio sardo che era
stato sotto il controllo del fratello. E questa mossa darà inizio a un conflitto con il Regno di
Aragona, preoccupato della presenza di una famiglia così potente all’interno del territorio
sardo. Ed Eleonora, in risposta, si autoproclamerà Giudicessa d’Arborea seguendo un antico
diritto secondo il quale le donne avrebbero potuto regnare dopo il padre o il fratello.
Oltre al tentativo di riunificare la Sardegna, Eleonora riporterà la legge e l’ordine in un
periodo di violenza, seguendo un approccio per nulla assolutistico. In effetti, il suo tempo sarà
caratterizzato da un aggiornamento della Carta de Logu, già presente all’epoca dei suoi avi e
uno dei più importanti documenti per il diritto civile e penale.
La Carta de Logu racchiudeva in sé il tentativo di resistere all’infeudazione aragonese
attraverso una carta giuridica avanzata rispetto a quelle del suo tempo per le norme trattate,
come la tutela della donna, la difesa del territorio ecc.; una carta scritta che dava la possibilità
a tutti, stranieri o cittadini sardi, di conoscere i propri diritti e i propri doveri e le conseguenze
delle proprie azioni. E attraverso la revisione di questa carta, Eleonora dimostrerà la sua
volontà di uscire dal periodo medioevale in cui l’intera Europa era intrappolata, cercando
addirittura di liberare i servi, chiamati lieros, e di creare un esercito non formato solo da
soldati mercenari, ma dagli stessi cittadini sardi.
Eleonora, una donna forte e determinata, riuscirà a spingere e a tenere testa per molto
tempo alle truppe aragonesi, ma sarà sconfitta dalla peste nel 1404.
Roma, 10/10/2019
Isabella Tokos, III A