Esercizi Geometria Algebrica 1 Damiano Vinciarelli 23 Marzo 2017 1 2 1 1 ESERCIZIO 1 Esercizio 1 Si consideri l’immersione di Segre: Ψ : Pr × Ps −→ PN ([a0 : ... : ar ], [b0 : ... : bs ]) 7−→ [...ai bj ...] ove i prodotti ai bj sono presi in ordine lessicografico. Abbiamo già provato che Im(Ψ) = Z(A ), ossia che l’immagine dell’immersione di Segre è un insieme algebrico in PN (ricordiamo che N = rs + s + r). Ricordiamo che A è l’ideale di C[...Zij ...] generato da tutti i polinomi di secondo grado del tipo Zij Zlk = Zik Zlj Un insieme chiuso in Pr × Ps per la topologia prodotto è della forma U × V ove U è un chiuso di Pr e V un chiuso di Ps . Possiamo ridurci allo studio di ipersuperfici, quindi consideriamo insiemi chiusi che siano insiemi degli zeri di un polinomio irriducibile. Sia quindi Y ⊆ Pr ×Ps un chiuso; possiamo scrivere Y = Z(f (X0 , ..., Xr )g(Y0 , ..., Ys )) ove f ∈ C[X0 , ..., Xr ] e g ∈ C[Y0 , ..., Ys ]. Un chiuso nella topologia indotta dall’immersione di Segre, invece, è l’antimmagine tramite Ψ di un chiuso di PN . In particolare, riducendoci anche in questo caso allo studio di ipersuperfici, sia F (...Zij ...) ∈ C[...Zij ...] un polinomio irriducibile; diamo ora una descrizione dell’insieme Ψ−1 (Z(F )): Ψ−1 (Z(F )) = {([a0 : ... : ar ], [b0 : ... : bs ]) ∈ Pr × Ps t. c. F (...ai bj ...) = 0} Mostriamo innanzitutto che la topologia indotta dall’immersione è più fine di quella prodotto, ossia che un chiuso nella topologia prodotto è anche un chiuso per la topologia indotta dall’immersione. Possiamo considerare, senza perdere generalità, l’intersezione di Y con U0 × V0 ossia il caso di un prodotto di ipersuperfici affini; si può ripetere poi considerando U1 × V1 e cosı̀ via. Ciò che si ottiene è che se un punto P ∈ Y è affine, allora la sua immagine è zero del polinomio F (...Zij ...) = f (Z00 , ..., Zr0 )g(Z00 , ..., Z0s ) (utilizzando il fatto che Z00 = 1 per la scelta di ridurci al caso affine). Si nota immediatamente che l’insieme Y può essere visto come l’insieme: Y = {([a0 : ... : ar ], [b0 : ... : bs ]) ∈ Pr × Ps t. c. F (...ai bj ...) = 0} quindi Y è chiuso anche per la topologia indotta dall’immersione. Viceversa, è possibile trovare un insieme che sia chiuso per quest’ultima, ma non per la 3 topologia prodotto. Si consideri il caso particolare dell’immersione Ψ : P1 × P1 −→ P3 la cui immagine è una quadrica rigata di P3 . Intersecando tale insieme con un iperpiano di P3 (che è un chiuso) otteniamo un insieme chiuso per la topologia indotta dall’inclusione formato da un numero infinito di punti; invece un qualunque insieme chiuso di P1 × P1 per la topologia prodotto è il prodotto di due chiusi di P1 , che sono formati da un numero finito di punti. Pertanto la topologia indotta dall’inclusione è strettamente più fine di quella prodotto. 4 2 2 ESERCIZIO 2 Esercizio 2 Consideriamo il d-embedding: ρd : Pn −→ PN [a0 : ... : an ] 7−→ [M0 (a) : ... : MN (a)] ove gli Mi (a) sono tutti i possibili monomi di grado d nelle n variabili {X0 , ..., Xn }. Si dimostra che N = n+d − 1. n Mostriamo che il nucleo dell’omomorfismo: Θ : C[Y0 , ..., YN ] −→ C[X0 , ..., Xn ] definito da Θ(Yi ) = Mi , è un ideale primo ed omogeneo, che indichiamo con A. L’ideale A è primo poiché è nucleo di un omomorfismo di domini d’integrità. Mostriamo che è omogeneo: sia f = f1 + ... + fk polinomio in C[Y0 , ..., YN ] scritto come somma di componenti omogenee fi di grado i ciascuna. Visto che f (Mi ) = 0, allora fj (Mi ) = 0 per ogni i e j; sono, infatti, tutti monomi di grado differente e quindi devono essere zero singolarmente. Mostriamo ora che Im(ρd ) = Z(A ). La prima inclusione, Im(ρd ) ⊆ Z(A ) , è semplice: sia P ∈ Im(ρd ), P = (M0 (a), ..., MN (a)) con a ∈ Pn . Allora, se f ∈ A , si ha che f (M0 (a), ..., MN (a)) = 0 per ogni a ∈ Pn . In particolare, P annulla ogni elemento f ∈ A , quindi P ∈ Z(A ). Viceversa: sappiamo che A ⊆ I(Im(ρd )). Sappiamo inoltre che Z(A ) è irriducibile. Mostriamo dunque che la mappa ρd è chiusa, ossia ρd (Y ) = Z(Θ−1 (I(Y ))) per ogni Y ⊆ Pn chiuso. In particolare, nel caso Y = Pn ottengo I(Y ) = 0, e quindi ottengo l’uguaglianza cercata. Innanzitutto, un elemento di ρd (Y ) è del tipo (M0 (a, ..., MN (a)) con a ∈ Y . Un elemento di Θ−1 (I(Y )) è un polinomio F ∈ C[Y0 , ..., YN ] tale che F (M0 (−), ..., MN (−)) si annulla in a ∈ Y . Abbiamo provato la prima inclusione ρd (Y ) ⊆ Z(Θ−1 (I(Y ))). Viceversa: si consideri [b0 : ... : bN ] ∈ Z(Θ−1 (I(Y ))). Indichiamo le coordinate in PN con Y0 = M0 = X0d , Y1 = M1 = X0d−1 X1 ,...,Yn = Mn = X0d−1 Xn ,...,YN = MN = Xnd . Se scegliamo M = X0d0 X1d1 ...Xndn con d0 + ... + dn = d, allora M0d−d0 M = M0 M1d1 ...Mndn , che scritto con le Y è: (Y0d−d0 Ym = Y0 Y1d1 ...Yndn ) ∈ A = Ker(Θ). Sia ora b0 6= 0; consideriamo le prime n entrate b0 , ..., bn come punto di Pn : 5 so che la sua immagine tramite ρd è [b0 : ... : bN ] visto che Ym = Y1d1 ...Yndn come sopra. Allora rimane da mostrare che [b0 : ... : bn ] è in Y . Mostriamo che f ([b0 : ... : bn ]) = 0 per ogni f ∈ I(Y ). Fissiamo un tale f ; visto che [b0 : ... : bN ] ∈ Z(Θ−1 (I(Y ))), allora [b0 : ... : bN ] è uno zero di Θ−1 (f ), ossia di un polinomio F che, calcolato in [M0 (−) : ... : MN (−)] si annulla e tale che F (M0 (a) : ... : MN (a)) = f (a) per a ∈ Pn . Ora, F (b0 : ... : bN ) = 0 ma 0 = F (b0 : ... : bN ) = f (b0 : ... : bn ). Abbiamo cosı̀ provato l’altra inclusione. Proviamo ora che ρd è un omeomorfismo di Z(A ) e Pn : è suriettiva poiché Z(A ) = Im(ρd ), ed è iniettiva banalmente. So già che è una mappa chiusa, basta mostrarne la continuità per dimostrare che è un omeomorfismo. Come per l’esercizio precedente, studiamo insiemi chiusi riducendoci alle ipersuperfici: sia allora F ∈ C[Y0 , ..., YN ], vorrei che n ρ−1 d (Z(F )) sia un insieme chiuso in P . Ma tale insieme è: n ρ−1 d (Z(F )) = {[a0 : ... : an ] ∈ P t.c F ([M0 (a) : ... : MN (a)]) = 0} = = Z(F (M0 (X), ..., MN (X))) che è un insieme chiuso, dunque la mappa è un omeomorfismo. Infine, un esempio particolare: ρ3 : P1 −→ P3 I punti dell’immagine del 3-embedding sono i punti della twisted cubic: infatti l’immagine di ρ3 è [X03 : X02 X1 : X0 X12 : X13 ]; i punti di questo tipo, disomogeneizzando rispetto a X0 sono esattamente i punti del tipo (t, t2 , t3 ) in A3 , con t ∈ A1 . 6 3 3 ESERCIZIO 3 Esercizio 3 Sia f ∈ C[X1 , ..., Xn ] un polinomio; definiamo l’insieme D(f ) = {a ∈ An : f (a) 6= 0}. Ovviamente D(f ) = An r Z(f ). Un qualunque aperto nella topologia di Zariski è del tipo An r Z(A ) con A ideale di C[X1 , ..., Xn ]. Essendo C[X1T, ..., Xn ] noetheriano, possiamo scrivere A = (f1 , ..., fr ) S e quindi Z(A ) = ni=1 Z(fi ); pertanto, An r Z(A ) = S n n n i=1 (A r Z(fi )) = i=1 D(fi ). Gli insiemi del tipo D(f ) sono quindi una base per la topologia di Zariski e vengono detti aperti standard. Proviamo ora che D(f ) è una varietà algebrica affine (dimostreremo che è isomorfa ad una varietà algebrica affine in An+1 ). Consideriamo la mappa: Φ : D(f ) −→ Z(Xn+1 f (X1 , ..., Xn ) − 1) ⊂ An+1 (a1 , ..., an ) 7−→ (a1 , ..., an , 1 ) f (a1 , ..., an ) Mostriamo intanto che la mappa è biiettiva. Per l’iniettività, consideriamo due punti (a1 , ..., an ) e (b1 , ..., bn ) in D(f ) tali che Φ((a1 , ..., an )) = Φ((b1 , ..., bn )). Ovviamente devono coincidere componente per componente e quindi (a1 , ..., an ) = (b1 , ..., bn ). Per la suriettività, sia (c1 , ..., cn+1 ) un punto di Z(Xn+1 f (X1 , ..., Xn ) − 1); 1 allora cn+1 f (c1 , ..., cn ) = 1 e quindi f (c1 , ..., cn ) 6= 0 e inoltre cn+1 = f (c1 ,...,c n) quindi il punto è l’immagine tramite Φ di (c1 , ..., cn ) ∈ D(f ). Mostriamo ora che la mappa Φ è bicontinua. Possiamo ridurci a studiare il caso di ipersuperfici, ossia ci riduciamo ad insiemi chiusi della forma Z(F ) con F ∈ C[X1 , ..., Xn+1 ]. L’antimmagine tramite Φ di Z(F ) ∩ Z(Xn+1 f (X1 , ..., Xn ) − 1) è l’insieme: {(a1 , ..., an ) ∈ An : F (a1 , ..., an , 1 ) = 0} f (a1 , ..., an ) esiste un polinomio G ∈ C[X1 , ..., Xn ] ed un intero positivo r tali che 1 1 ,...,Xn ) F (X1 , ..., Xn , f (X1 ,...,X ) = fG(X . Pertanto l’antimmagine cercata è l’in(X1 ,...,Xn )r n) sieme Z(G) ∩ D(f ) che è un chiuso in D(f ). Viceversa, la funzione mappa chiusi in chiusi: infatti se Z(g) ∩ D(f ), con g ∈ C[X1 , ..., Xn ], è un chiuso del dominio, allora: Φ(Z(g) ∩ D(f )) = Z(g) ∩ Z(Xn+1 f (X1 , ..., Xn ) − 1) 7 con g visto, nel membro di destra, come polinomio in C[X1 , ..., Xn+1 ]. Dato che Φ è dunque bicontinua e biiettiva, D(f ) è omeomorfo a Z(Xn+1 f (X1 , ..., Xn )− 1) che è una varietà algebrica affine in quanto l’ideale di C[X1 , ..., Xn ] generato da Xn+1 f (X1 , ..., Xn ) − 1 è primo. Concludiamo mostrando che ogni varietà algebrica affine ammette una base per la topologia formata da varietà algebriche affini. Sia Y ⊆ An una varietà algebrica affine; ad essa è associato l’ideale primo A in C[X1 , ..., Xn ] tale che Y = Z(A ). Sapendo che gli insiemi del tipo D(f ) sono una base per la topologia di An , gli insiemi D(f ) ∩ Y sono una base per la topologia di Y (che è quella indotta da An ). Occorre dunque mostrare che gli insiemi del tipo D(f ) ∩ Y = D(f ) ∩ Z(A ) sono varietà algebriche affini. Applichiamo lo stesso ragionamento di prima alla mappa seguente: Φ : D(f ) ∩ Z(A ) −→ Z(A , Xn+1 f (X1 , ..., Xn ) − 1) ⊂ An+1 (a1 , ..., an ) 7−→ (a1 , ..., an , 1 ) f (a1 , ..., an ) ove nel codominio l’ideale A è visto in C[X1 , ..., Xn+1 ]. La mappa Φ è biiettiva per lo stesso ragionamento fatto sopra. Mostriamo che è bicontinua: se Z(F ) ∩ Z(A , Xn+1 f (X1 , ..., Xn ) − 1) è un chiuso del codominio, la sua antimmagine tramite Φ è l’insieme dei punti (a1 , ..., an ) in An che verificano le seguenti condizioni: - h(a1 , ..., an ) = 0 ∀ h ∈ A - f (a1 , ..., an ) 6= 0 1 - F (a1 , ..., an , f (a1 ,...,a )=0 n) Per il ragionamento precedente, esistono un polinomio G ∈ C[X1 , ..., Xn ] e 1 1 ,...,Xn ) un intero positivo r tali che F (X1 , ..., Xn , f (X1 ,...,X ) = fG(X , pertanto (X1 ,...,Xn )r n) n l’antimmagine cercata è Z(G) ∩ Z(A ) ∩ D(f ) ⊂ A . Viceversa, se Z(g) ∩ D(f ) ∩ Z(A ), con g ∈ C[X1 , ..., Xn ], è un chiuso del dominio: Φ(Z(g) ∩ D(f ) ∩ Z(A )) = Z(g) ∩ Z(A , Xn+1 f (X1 , ..., Xn ) − 1) con g visto in C[X1 , ..., Xn+1 ] nel membro di destra. Abbiamo ottenuto che D(f )∩Z(A ) è omeomorfo a Z(A , Xn+1 f (X1 , ..., Xn )− 1) che è una varietà algebrica affine in An+1 visto che l’ideale (A , Xn+1 f (X1 , ..., Xn )− 1) di C[X1 , ..., Xn ] è primo.