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profili di management delle istituzioni museali- riassunto

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Capitolo 1
Il museo fra Istituzione e Azienda
1.1 Il museo: finalità, attività, funzioni
Definizione dell'ICOM= sintetizza la mission, gli obiettivi e le attività dell'istituzione museale.
Mission si esplica in 2 funzioni:
1. ricerca e conservazione ( differenza tra museo e centri specializzati di restauro e dagli istituti universitari di
ricerca)
2. esposizione e comunicazione.
Attività Primarie (finalistiche- funzioni che caraterizzano la mission) - come da D. Lgs 112/98 e 42/2004 :
1. tutela: ogni attività diretta a riconoscere, conservare e proteggere i bc e ambientali
2. valorizzazione: ogni attività diretta a migliorare le condizioni di conoscenza e conservazione dei bc e
ambientali e ad incrementarne la fruizione
Attività Strumentali per relizzare gli obiettivi sono le Azioni Operative ( finalità di tutela e valorizzazione):
1.
2.
3.
4.
5.
acquisizione:
catalogazione
restauro
esposizione (comprese le esposizioni temporanee)
comunicazione
Obiettivi del museo:
1. studio
2. educazione
3. diletto
Nel museo dovrebbero convivere:


l'anima istituzionale: poichè esso è l'ente che custodisce le testimonianze materiali della civiltà
lo spirito aziendale: riferimento alle attività di valorizzazione e fruizione dei beni. NB l'ottica aziendale non
disconosce le attività istituzionali ma le contestualizza nell'ambito delle operazioni organizzaitivo gestionali
di cui il sistema di rilevazione misura l'aspetto economico-finanziario ( modello di bilancio)
3 questioni preliminari di carattere generale da tenere presenti per comprendere l'analisi delle operazioni
gestionali):
1. l'assetto istituzionale: configurazione dei soggetti per i quali l'azienda è istituita e retta,ovvero i portatori
degli interessi istituzionali: la collettività, i portatori di capitale e i prestatori di lavoro
2. la governance: modalità di esercizio del governo economico, ovvero delle attività di indirizzo e di controllo
dell'azienda. L'esercizio della governance si esplica nella definizione della struttura degli organi di governo e
nella composizione degli interessi coinvolti. Le modalità effettive dipendono dalla veste giuridica
dell'azienda ( in Italia la veste giuridia dell'istituzione museale è variegata: struttura direttamente o
indirettamente collegata all'ente pubblico, configurazione privatistica)
3. aspetto processuale: insieme delle attività (primarie e strumentali)poste in atto nel perseguimento degli
obiettivi
1
1.2 Sul concetto di economicità nelle aziende
Aziendalizzazione= processo volto ad applicare i principi dell'economia aziendale nel funzionamento di un
istituto
L'azienda è l'ordine economico di un istituto, cioè esprime la dimensione economica dell'organizzazione, in
quanto per realizzare i fini di istituto si acquisiscono e si impiegano risorse finanziarie. L'idea guida è il
principio di economicità.
Concetti chiave:

il museo assume le vesti di agente economico quando si propone di perseguire la valorizzaione e fruizione,
gestendo risorse e attività di consumo e di impiego i fattori produttivi, intessendo relazioni eonomico
finanfiare con soggetti terzi mediante accordi di carattere sinallagmatico. Il museo è un'azienda nel momento
in cui riceve un'autonomia gestionale per realizzare un sistema ampio di funzioni
 il principio di economicità si pone come un principio strumentale di buona amministrazione che mira a
conseguire:
a. secondo la prospettiva contabile una serie di equilibri: economico-reddituale ( pareggio o surplus dei ricavi),
economico-patrimoniale ( sostenibilità degli impieghi di risorse e investimenti necessari), finanziariomonetario ( coerenza fra fabbisogni finanziari e fonti di copertura)
b. secondo una prospettiva gestionale un efficiente impiego delle risorse rispetto ai risultati raggiunti ( efficace
attività di governo e continuità d'azione)
c. dimensione temporale: mantenimento dell'autonomia rispetto alle diverse categorie di stakeholders e una sua
durabilità
Capitolo 2
I modelli di rappresentazione dell'economicità dei musei la linea istituzionale e la prospettiva aziendale
2.1 Le linee contabili del modello MiBAC
Il Mibac nei Criteri tecnico scientifici e standard per i musei afferma l'utilità di un comune modello di
bilancio nella duplice funzione di sistema di misurazione per una oggettiva e trasparente rendicontazione e di
strumento di rilevazione delle operazioni di gestione. Viene richiamata la necessità di mettere a punto bilanci
funzionali nel rispetto delle norme vigenti e la previsione di apposite forme di controllo e di monitoraggio
della loro costante contruità alle finalità programmatiche.
Ricadute positive dell'adozione del modello di bilancio:





individuazione delle risorse
identificazione dei centri di attività e di resposabilità economica
trasparenza della gestione
valutazione delle tendenze e delle prospettive di sviluppo delle attività museali
verifica del raggiungimento degli obiettivi di efficacia organizzativa e di efficienza nell'impiego delle risorse
e il controllo quali/quantitativo dei risulutati della gestione
Il modello allargato di bilancio si pone come base strumentale di riferimento per una corretta informativa
interna/esterna delle istituzioni museali. Viene fatta una critica alle indicazioni relative ai sistemi di
classificazione e ai documenti da produrre poichè non faciliterebbero l'omogeneità di classificazione
auspicata dal testo ( ibridismo fra contabilità finanziaria di carattere pubblico e quella economico-finanziaria
di carattere privatistico- vedi anche sotto).
2
Nello specifico nei bilanci vengono individuati:


o
o
i documenti: bilancio di previsione, il conto consuntivo e il programma delle attività
calssificazione delle voci:
Entrate: autofinanziamento, finanziamenti esterni
Uscite: funzionamento, gestione delle collezioni, servizi al pubblico, investimenti e manutenzione
straordinaria
Critiche alle proposte contenute nell'Atto di indirizzo:



non c'è miglioramento informativo ( vengono seguiti i dettami della contabilità finanziaria pubblica invece
del modello privato)
problemi nella classificazione delle voci ( natura disomogenea delle voci e classificazione asimmetrica)
mancanza di un criterio di imputazione delle voci al bilancio: si mescolano voci economiche con voci
finanziarie; voci economico-reddituali con quelle economico-patrimoniali; si passa da una classificazione
naturale delle voci a una classificazione funzionale o per destinazione;
L'atto di indirizzo NON innova:



lo stato patrimoniale si presenta solo come ipotetico e dovrebbe contenere il valore dei beni immobili e
mobili, tenendo conto del valore delle collezioni che dovrebbero essere valutate facendo riferimento al
mercato ( valore difficile da determinare)
dedica solo 4 pagine all'assetto finanziario che dovrebbe comprendere in realtà l'intero sistema di controllo, i
sistemi contabili e il modello di bilancio: insufficienza dei contenuti e ambiguità
i "criteri e gli standard" non sono da valutarsi positivamente.
2.2 Le linee guida dell'Agenzia per le Onlus
2.2.1 Un premessa: il modello di bilancio
Azienda-museo è l'istituzione-museo quando stabilisce rapporti e sviluppa relazioni:





di scambio con terzi nell'arena economica
con il pubblico a cui propone la conoscenza e lo studio della propria collezione e delle mostre tematiche che
organizza
con le istituzioni pubbliche a cui richiede contributi per le attività istituzionali di tutela e sviluppo delle
collezioni
con i privati e le aziende per sviluppare contratti di sponsorizzazione, relazioni di membership, sollecitare
liberalità
con la collettività in genere per la conservazione delle testimonianze materiali e immateriali della civiltà e
della cultura del tempo
Il modello di bilancio opera una sintesi ragionata delle operazioni di gestione basandosi sulla natura dei dati
oggetto di rilevazione, di cui rileva l'aspetto finanziario ( elemento originario) e l'aspetto economico(
elemento casuale) secondo la regola della partita doppia. Scopo = avere un sistema ordinato e completo di
valori che sia in grado di misurare e rappresentare l'economicità.
Modello di bilancio = sintesi dei valori ( e delle operazioni di gestione) derivanti dagli scambi dell'azienda
con i terzi e integrati con la valutazione delle operazioni ancora in corso. Fanno parte della documentazione:

lo stato patrimoniale e il Conto Economico prospetti numerici di bilancio informazioni quantitava-monetaria;
3

la Nota Integrativa e nelle Relazione sulla gestione ulteriori informazioni quali-quantitative.
Si parla di Sistema Informativo di bilancio quando accanto ai documenti citati prima si aggiungono:


Rendiconto finanziario ( non obbligatorio)
Variazioni del Patrimonio netto ( obbligatorio)
2.2.2 Scopi e perimetro di applicazione del documento dell'Agenzia
Il documento relativo alle " Linee guida e schemi per la redazione dei bilanci di Esercizio degli Enti Non
profit" si inserisce in un percorso tracciato dalla Commissione Enti Non profit presso il CNDC con il
proposito di supplire alla mancanza di una normativa specifica del settore fissando le coordinate dei bilanci
delle aziende non profit operanti in attività caratterizzate da rilevanza ideale e sociale senza finalità di lucro.
Uniformità gestionali negli enti non profit:


divieto di distribuire utili o avanzi di gestione durante la vita dell'ente
presenza di contributi e di liberalità derivanti da privati ( fondi che non attendono remunerazione)
Divergenze:

1.
2.
3.
4.

1.
2.
3.
4.
5.
6.
I soggetti sono suddivisibili in 4 categorie:
associazioni sportive, culturali e ricreative ( consumo di risorse a favore dei propri membri)
organizzazioni di volontariato
fondazioni di tipo erogativo ( trasferimenti di risorse verso le altre categorie di aziende non profit con la
ricostruzione della ricchezza tramite proventi patrimoniali e finanziari)
fondazioni di tipo operativo che gestiscono musei, teatri lirici, enti di ricerca, biblioteche e altri servizi di
pubblica utilità
Aree di attività:
assistenza e sanità
scuola,formazione,educazione
cultura e ricerca
tutela dei beni artistici e ambientali
sport dilettantistico
cooperazione internazionale
In generale è necessario uno sforzo di adattamento alle specificità delle aziende nn profit per ciòc cha attiene:
al contenuto e alle voci degli aggregati e alle valutazioni.
2.2.3 Gli schemi dell'Agenzia
4 documenti costitutivi del bilancio delle ANP ( aziende no profit):
1. Stato Patrimoniale: da conto annualmente della situazione patrimoniale e finanziaria. Modello proposto è
quello previsto dall'art 2424 del codice civile con due specificazioni: non si separa il patriomonio dedicatoa
all'attività istituzionale rispetto a quella accessoria + circa le poste ideali del patrimonio netto si adotta il
termine di fondo di dotazione iniziale al posto di capitale e si opera la distinzione fra patrimonio libero (
risultato gestionale dell'esercizio in corso + risultato gestionale degli esercizi precedenti + riserve statuarie
libere) e patrimonio vincolato ( fondi vincolati per scelte operate da terzi donatori o dagli organi istituzionali
+ dalle riserve statuarie vincolate)
4
2. Rendiconto gestionale: risultanze della gestione dell'esercizio= Ricavi - proventi e costi- oneri + proventi e
oneri non legati a rapporti di scambio cioè contributi e donazioni 1( chiamato appunto rendiconto per
distinguerlo dal Conto Economico redatto dalle imprese. NB c'è comunque la possibilità di predisporre un
CE in forma scalare secondo lo schema all'art 2425). Scopo : informare i terzi "sull'attività posta in essere
dall'ente nell'adempimento della missione istituzionale", risultato complesso che misura l'andamento
economico-reddituale della gestione.
3. Nota integrativa: illustrazione analitica dei ai dati contenuti nei documenti numerici in bilancio +
informazioni aggiuntive quali-quantitative sulle valutazioni effettuate. Vi sono contenute: informazioni
generali sull'ente, criteri applicati nella valutazione, informazioni dettagliate su acquisizione,movimentazione
e alienazione di beni immobilizzati con specifica di beni ricevuti a titolo gratuito, voci di patrimonio netto,
dettaglio dei progetti, sovvenzioni, donazioni, atti di liberalità, politica di raccolta fondi e proventi introitati,
ripartizione dei costi comuni
4. Relazione sulla missione: documento che accompagna il bilancio in cui gli amministratori commentano e
espongono le attività svolte e le prospettive future. Contiene informazioni rispetto a : mission e identità
dell'ente, attività istituzionali, attività strumentali.
Capitolo 3
L'azienda museale: lineamenti di un modello di bilancio
3.1 le fonti internazionali







Disciplina europea: IAS-IFRS emanati da International accounting stadard board per le società di capitaliper le aziende soggetti di diritto pubblico si fa riferimento al Public Sector Commitee PSC dell' International
Federation of Accountants IFA
in genere il settore non profit ha una disciplina a livello nazionale
i paesi anglosassoni hanno una disciplina unitaria per i non profit: USA aziende museali di diritto pubblico
(governamental museums) vs non governamental museum ( seguono la disciplina del financial Accounting
standard board). Il principio di competenza vale per entrambe. Gli statements delle aziende museali non
profit sono: Concepts Statement n4: Objectives of financial reporting by nonbusiness organizations (
principi,finalità,obiettivi del bilancio) + SFAS n 117 (criteri e schemi)+SFAS n 116 (contabilizzazione dei
contributi e liberalità) + SFAS n 93 (costi dei beni immateriali immobilizzati)
caratteristiche aziende non profit: sono l'assenza: finalità lucrativa, interessi dei proprietari, trasferimenti
privi di controprestazione
Valorizzazione delle collezioni e l'iscrizione delle liberalità: ci sono 2 indirizzi contemplati dal FASB
(statement 116): inclusione nelle attività dell'azienda museale a fronte di una integrale o parziale variazione
del patrimonio vincolato / esclusione del valore delle collezioni dal patrimonio dell'ente quindi non
contabilizzazione ( condizione necessaria affinchè siano esentate: esposizione al pubblico e fruizione).
Essendo spesso difficile per un museo valutare le collezioni si opta per la non contabilizzazione
patrimonio netto viene distinto in: fondo di dotazione- patrimonio libero-patrimonio vincolato ( per dettagli
pag 59)
in USA i documenti previsti sono: Statement of financial position e statement of activities- statement of cash
flows- notes to financial statement
Bisogna distingure tra attività tipica di un istituto- attività promozionale e raccolta fondiattività accessoria - attività di gestione finanziaria e patrimoniale- attività di supporto
generale
1
5

in UK le aziende museali di forma privata seguono le norme delle charity. Se hanno configurazione pubblica
compilano un Annual Report integrato da ulteriori documenti di contabilità pubblica
3.2 Il bilancio dell'azienda museo: alcune linee di fondo
Non esiste nella prassi un unico modello di riferimento per le aziende museali ma qui si vuole dare delle
linee di fondo integrando l'Atto di indirizzo dell'Agenzia per le Onlus con le fonti internazionali e fattispecie
già disciplinate. Nonostante il tero settore sia molto vario l'azienda museo ha caratteri distintivi che fanno si
che si pensi a un modo univoco di rendicontazione:



contabilizzazione di identiche operazioni di gestione a prescindere dallo status e dal soggetto economicoistituzionale di riferimento
esigenza di trasparena e di accountability verso la pluralità dei destinatari
dimensione produttiva di tipologie diverse di servizi legati: alla gestione tipica istituzionale o alla gestione
accessoria ( servizi aggiuntivi derivanti da attività commerciali)
Insomma l'azienda museo produttrice di servizi con una attività articolata su aree gestionali diverse è atipica
nell'ambito delle aziende non profit
3.2.1 Gli schemi di bilancio
cosa deve fornire il modello di bilancio dell'azienda museo:
1. illustrazione dei valori economico-patrimoniali- finanziari espressi nella dimensiones statica (stato
patrimoniale) e dinamica (rendiconto finanziario; secondo il prof molto impo xk ha lo scopo di chiarire e
illustrare quanta liquidità sia stata assorbita/generata nelle attività legate alla gestione reddituale, dalle
attività di investimento e finanziamento. Si comprende quanta parte del risultato gestionale abbia influenzato
la liquidità dell'azienda)
2. documentazione sulla genesi delle operazioni gestionali (conto economico gestionale: utilizzo di risorse e
ottenimento di proventi nell'esercizio)
3. informativaa aggiunta sulle modalità di valutazione delle voci di bilancio (nota integrativa e relazione sulla
missione)
3.2.2 il prospetto di Stato Patrimoniale
Puntuale definizione della situazione del patrimonio dell'ente inteso come: Capitale investito (attivo) e Fonti
acquisite ( passività e netto) cioè forme di coperture finanziarie usate per far fronte agli impieghi. Si parte dal
modello civilistico ( ex art 2424) per evidenziare alcune peculiarità che sono rilevanti per l'azienda museo:




Valore della collezione: e delle opere d'arte in genere soggette a vincoli e inalienabilità ma si trovano nella
Nota integrativa e non qui ( non chiedetemi perchè il prof le citi qui)
Poste del patrimonio netto che comprende: fondo di dotazione, riserve libere, riserve vincolate
Fondi rischi e oneri
Altri ricavi e proventi: compaiono qui le liberalità
3.2.3 il prospetto del Conto Economico Gestionale
Comprende le risorse economico-reddituali acquisite e consumate nel corso dell'esercizio. Denominazione
preferibile a quella di rendiconto gestionale perchè qui lo schema è più vicino a quello del conto economico
previsto dall'art 2425 relativo alle imprese; aggiungiamo gestionale in quanto si suggerisce uno schema
riclassificato che riespone i dati isolando i risultati delle diverse gestioni. La proposta fatta qui riprende il
modello civilistico a cui viene affiancato uno schema successivo avente gli stessi valori ( quindi non un
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conto economico aggiuntivo previsto dall'Agenzia) riesposti evidenziando i cotributi offerti dalle diverse
aree gestionali. Il prospetto civilistico è interessante per:



il dettaglio del Valore della produzione ( analisi dettagliata di ricavi,proventi,contributi)
Le donazioni e le liberalità
i proventi di carattere commerciale
3.2.4 il Rendiconto Finanziario
Risponde alla necessità di integrare i due documenti numerici di bilancio in un unico prospetto evidenziando
la dinamica monetaria dell'azienda. Questo rendiconto traduce la genesi del reddito in termini di
"finanziariamente rilevanti" e affianca in un unico prospetto gli elementi reddituali,patrimoniali e finanziari
rendendoli omogenei ed esponendo il loro impatto sulla variazione della liquidità dell'impresa; esprime come
la gestione reddituale,la gestione delle attività di finanziamento e di investimento esercitino un impatto in
termini di variazione della liquidità. Si distingue i fabbisogni (determinati da aumenti di attività e
diminuzioni di passività) dalle fonti ( derivanti da diminuzione di attività o aumenti di passività). Isolati fonti
e fabbisogni rilevanti si ordinano in 3 aree gestionali:
1. reddituale: suddivisa in 2 settori:
a. cash flow della gestione operativa
b. si somma al risultato precedente le altre componenti reddituali per generare il cash flow della gestione
reddituale
2. attività di investimento
3. attività di finanziamento
3.2.5 Nota Integrativa
Prospetto nel quale vengono integrati ed esplicitati i dati numerici contenuti nello stato patrimoniale e nel
conto economico. Illustra e spiega il contenuto tecnico e i valori delle voci degli altri due documenti
contabili, inoltre chiarisce eventuali scelte divergenti dalle disposizioni vigenti ai fini della salavaguardia
della clausola generale della rappresentazione veritiera e corretta. Ha due funzioni: 1- illustrazione
qualitativa e di integrazione informativa 2- di esplicazione e di analisi. Il nostro codice evidenzia negli art
2427 e 2427 bis le prescrizioni obbligatorie. Le prescrizioni più specifiche per il bilancio dell'azienda museo
sono:






principi e criteri adottati per la realizzazione del bilancio
le caratteristiche quali-quantitative ed il valore stimato ai prezzi di mercato dei beni immobili non valutati
nello stato patrimoniale e ogni altro bene utilizzato a titolo gratuito dall'ente
informazioni e dati relativi a tutte le immobilizzazioni e le attività connesse alla loro tutela e valorizzazione
stima prudente del valore dei lasciti riguardo ai quali l'ente ha ricevuto notifica ufficiale ma non ancora
contabilizzati
informazioni di dettaglio relative a sovvenzioni,contributi,donazioni,atti di liberalità,proventi da attività di
foudraising e sponsorizzazioni
prospetti con il dettaglio dei progetti con informazioni relative alla strategia del museo
3.2.6 La relazione sulla missione
Deriva dalla relazione sulla gestione arricchendolo di un vasto sistema di informazioni quali-quantitative che
vanno oltre i dati di bilancio per illustrare i risultati e le attese che attengono alla missione istituzionale, così
da soddisfare le necessità conoscitive dei molteplici stakeholders che dall'esterno si attendono di conoscere le
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linee strategiche passate e prospettiche. Leggere pag 87-88 per conclusione perchè c'è un documento da
guardare e cose collegate.
Capitolo 4
Alcune considerazioni giuridico fiscali sulle fondazioni-museo
4.1 Le fondazioni private:nozioni giuridiche,enti non profit e Onlus
La proprietà e la gestione dei musei può appartenere e realizzarsi tramite enti privati che assumono qualifica
di fondazioni, queste sono regolate dagli art 14 e seguenti del c.c.





L'atto costitutivo e lo statuto devono contenere: la denominazione, l'indicazione dello scopo, del patrimonio e
della sede, le norme sull'ordinamento e sull'amministrazione dell'ente.
Le fondazioni acquistano la personalità giuridica con l0iscrizione nel registro delle persone giuridiche,
ottenuta con domanda alla Prefettura della Provincia competente in relazione alla sede dell'ente.
L'autorità governativa esercita il controllo e la vigilanza sull'amministrazione delle fondazioni. Quest'ultima
spetta ad una o più persone nominate dal fondatore o da terzi e l'incarico può essere a tempo indeterminato.
Cessano di esistere: con il raggiungimento delle loro finalità o per impossibilità di raggiungerle.
Sono enti non profit
L'insieme degli enti non profit costituisce il terzo settore ( definito anche come il complesso di istituzioni che
si collocano fra lo stato e il mercato). In Italia ha avuto una forte crescita.
Sotto il profilo tributario la valenza sociale delle fondazioni operanti nel settore della tutela, promozione dei
beni storici e artistici e dell'ambiente è stata riconosciuta dal Dlg 460/1997. Le fondazioni acquisiscono
vantaggi tributari correlati alla qualità di ONLUS ( organizzazioni non lucrative di utilità sociale),
riconoscimento che è possibile per quelle fondazioni la cui attività di promozione culturale ed artistica sia
rivolt a soggetti in condizioni di svantaggio o se ad esse siano stati riconsciuti apporti economici da parte
dell'Amministrazione centrale dello stato.
4.2 Le prestazioni di servizi da parte delle fondazioni-museo
L'assenza di scopo di lucro non impedisce l'esercizio di attività imprenditoriale che deve però assumere un
carattere sussidiario. Tali attività nei musei privati corrispondono al fornire al pubblico del museo servizi a
pagamento.
4.3 Le fondazioni private e gli obblighi contabili delle attività d'impresa
L'Agenzia per il terzo settore ha emanato due documenti che rappresentano la buona prassi amministrativa
per gli enti non profit relativamente al bilancio di esercizio e al bilancio sociale. Per le fondazioni museali le
uniche norme dispositive che impongono obblighi contabili sono quelle fiscali stabilite per gli enti non
commerciali che svolgono attività commerciali e per le onlus. Gli enti non profit devono tenere per le attività
commerciali una contabilità separata sia per la detrazione dell’IVA sia per la deduzione analitica dei costi ai
fini delle imposte dirette, con una distinta rilevazione dei fatti gestionali. La contabilità può essere tenuta in
forma semplificata(enti con ricavi non superiori a determinate soglie) o ordinaria ( obbligatoria per enti che
abbiano ricavi commerciali sopra delle soglie).
4.4
Elementi
di
normativa
tributaria
(
iva
e
imposte
sui
redditi)
Alcuni punti critici sotto il profilo tributario della gestione diretta dei musei da parte di fondazioni private.
4.4.1 Imposta sul Valore Aggiunto
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
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

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o
o
o

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
Le fondazioni sono soggetti passivi d’imposta per le cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate
nell’esercizio di attività commerciali e agricole art 2135 e 2195 cc.
Non sono soggette a imposta erogazioni liberali ricevute, il contrario per le sponsorizzazioni.
Per le attività non commerciali ( istituzionali) le fondazioni sono consumatori finali senza alcun diritto alla
detrazione dell’imposta pagata.
Per l’imposta pagata sugli acquisti riferiti alle attività istituzionali e a quelle commerciali ammessa la
detrazione della sola quota commerciale
Il ministero delle finanze ha demandato all’ente la possibilità di scegliere il criterio più appropriato
Ai fini della detrazione è necessario suddividere gli acquisti in 3 gruppi:
Acquisti per le attività commerciali con Iva completamente detraibile
Acquisti per le attività commerciali con iva indetraibile
Acquisti utilizzati per entrambe le attività con iva parzialmente detraibile
Vendita dei biglietti di ingresso: considerata attivo commerciale esente dall’iva
Il museo può detrarsi solo la parte dell’iva relativa alle operazioni imponibili (la percentuale detraibile è
determinata sulla base del rapporto tra le operazioni detraibili e lo stesso ammontare aumentato dalle
operazioni esenti effettuate nell’anno medesimo
La restante parte dell’imposta indetraibile costituirà una spesa ai fini delle imposte sul reddito deducibile per
competenza
4.4.2 Imposta sul Reddito delle Società

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
o
o
o

o
o
o


Le fondazioni sono comunque soggetti passivi IRES. L’ente non commerciale è tenuto a presentare
annualmente la propria dichiarazione dei redditi, la misura dell'imposta IRES applicabile al reddito
complessivo dell'ente è del 27.5%.
Le fondazioni sono obbligate ad effetturare le ritenute IRPEF sui compensi dei dipendenti.
Non concorrono alla formazione del reddito complessivo degli enti non commerciali i redditi:
delle prestazioni di servizi non rientranti nell'art 2195 cc effettuate in conformità alle finalità istituzionali
dell'ente senza specifica organizzazione e verso pagamento di corrispettivi che non eccedono i costi di diretta
imputazione
i fondi pervenuti a seguito di raccolte pubbliche effettuate occasionalmente
i contributi corrisposti da amministrazioni pubbliche per lo svolgimento conventionato o in regime di
accreditamento di attività con finalità sociali
Reddito d'impresa ( attività commerciali): derivante dall'esercizio delle attività commerciali e la sua
determinazione è data dalla diferenza tra i ricavi e i costi commerciali tenuto conto delle variazioni fiscali. I
costi sostenuti si possono distinguere in temini di deducibilità in :
costi relativi alle attività istituzionali indeducibili
costi relativi all'attività commerciale deducibili
costi promiscui ( spese del personale di direzione, quote di ammortamento dei beni materiali utilizzati
promiscuamente,spese per le utnze di luce-gas e acqua)
Vendita dei biglietti di ingresso: i musei dotati di bilancio attivo sono soggetti a imposizione fiscale, una
detassazione completa degli ingressi potrebbe costituire una riduzione di oneri per il museo trasferibile in
parte ai cittadini ( riduzione del biglietto/ aumento servizi offerti)
Perdita della qualifica di ente non commerciale: la fondazione perde la qualifica di ente non commerciale
con il venir meno delle eventuali agevolazioni e con l'inserimento di tutti i beni facenti tra i beni d'impresa.
Gli indici di commercialità ed il loro manifestarsi non comporta la perdita di qualifica di ente non
commerciale, bisogna guardare all'attività che per lo stesso ente risulta essere essenziale
4.4.3 L'imposta regionale sulle attività produttive IRAP
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Le fondazioni sono soggetti passivi di IRAP per l'esercizio abitale di una attività diretta alla produzione o
allo scambio dei beni e servizi. La determinazione della base imponibile è differenziata:


per l'attività istituzionale: si applica col metodo retributivo
per l'attività commerciale: si applica sulla differenza Valore-Costi della produzione
Si applica anche la deduzione forfettaria IRAP determinata in relazione alla base disponibile. Dal 2012 la
quota IRAP per le spese del personale dipendente è riducibile.
4.4.4 L'Imu



La base imponibile è costituita dal valore catastale dell'immobile ( rivalutata del 5%)aumentata dei
moltiplicatori previsti dall'art 13.
I fabbricati di interesse storico artistico godono del 50% della riduzione della base imponibile. Si applicano
le alquote dello 0.76% e 0.04%
sono esenti i fabbricati con destinazione ed usi culturali cioè musei, biblioteche ecc, idem immobili usati da
enti pubblici e privati diversi da società destinati allo svolgimento di attività essenziali es ospedali
4.4.5 Agevolazioni per le Onlus
Le organizzazioni non lucrative di utilità sociale sono organizzazioni il ci trattamento è stato introdotto dal
Dlgs n 460 del 4 dicembre 1997 con particolari vantaggi fiscali:





detassazione della attività istituzionali effettuato nel perseguimento di esclusive finalità di solidarietà sociale
non sono imponibili i proventi derivanti dall'eserciio delle attività direttamente connesse a quella
istituzionale
le cessioni gratuite di beni effettuate a loro favore sono esenti da iva
il trasferimento di proprietà e dei diritti reali di godimento degli immobili a loro favore scontino l'imposta di
registro e catastale in misura fissa di 168 €
successioni e donazioni sono esenti dall'imposta delle successioni e donazioni
4.5 Profilo giuridico e tributario della collezione Peggy Guggenheim




o
o




ente non commerciale, non residente,tassato sul reddito complessivo prodotto nel territorio dello stato
la contabilità è tenuta per motivi gestionali
il bilancio viene consolidato dalla sede principale che presenta un documento annuale in dollari inserito
nell'annual report della fondazione ed oggetto di audit esterno
L'annual report è:
commentato dal chief operating officer della fondazione
si compone di 3 documenti numerici e corredato da note esplicative
Prospetto
consolidato
della
posizione
finanziaria-Statement
of
financial
position
(
attività,passività,patrimonio netto)
prospetto consolidato delle attività- statement of activities(proventi in forma scalare e spese di gestione non
caratteristica,proventi e spese derivanti da voci di acquisto di opere e relativi contributi)
prospetto dei flussi di fondi- statement of cash flows
La voce Collezioni d'arte è valorizzata a 1 $ e sono beni indisponibili
Capitolo 5
Sponsorizzazioni e donazioni
5.1 Sponsorizzazione significato e tipologie
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Modo passivo di dare corso all'obbligazione del contratto: un soggetto consente ad altri, per un corrispettivo,
l'utilizzo della propria immagine e del nome per promuovere un marchio o un prodotto dello sponsor
Modo attivo: il soggetto nello svolgimento della sua attività, associa il nome o il segno distintivo delo
sponsor con un' azione di comunicazione che valorizza la sponsorizzazione
3 modi di erogare il corrispettivo:

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
forma monetaria (sponsorizzazione monetaria diretta),
mediante fornitura di un bene/servizio(sponsorizzazione tecnica),
tramite subentro nel pagamento di un debito (sponsorizzazione monetaria indiretta).
Per lo sponsor l'attività di sponsorizzazione rappresenta:



una modalità alternativa di comunicazione (incisiva e innovativa)
nobilitazione del nome dell'azienda
gratificazione etica
5.2 Sponsorizzazioni culturali: aspetti giuridico-fiscali
5.2.1 Aspetti giuridici
Il contratto di sponsorizzazione è un negozio atipico di forma libera e natura patrimoniale con prestazioni
corrispettive. Il ministero per i beni e le attività culturali e il turismo ha rivisto la materia che, con il decreto
19.12.2012, ha approvato le norme tecniche e le linee guida applicative. La sponsorizzazione culturale è
definita
dall'art
120
del
Dlg
42/2004
(
pag
113).
Il MiBACT ha riconosciuto la natura pubblicitaria delle sponsorizzazioni culturali realizzate attraverso
pubblicazioni specializzate o il restauro di immobili
5.2.2 Aspetti fiscali
Le spese di sponsorizzazione sono interamente deducibili dal reddito di impresa-sponsor e possono essere
qualificate come:



spese di pubblicità e propaganda (deducibili nell'esercizio in cui sono state sostenute o in quote costanti
nell'esercizio stesso)
spese di rappresentanza( deducibili nel periodo di imposta di sostenimento se rispondenti ai requisiti di
inerenza- cioè sostenute e documentate per erogazioni gratuite di beni e servizi a fini promozionali o di
pubbliche relazioni e il cui sostenimento risponda al criterio di ragionevolezza coerente con le pratiche del
settore- e congruità - stabilita in misura percentuale decrescente rispetto ai ricavi dell'impresa erogante)
Polemica sulle sponsorizzazioni viste più come spese di rappresentanza che di pubblicità pag 116-117-118
Per l'organizzazione che riceve la sponsorizzazione:
 se è ente commerciale: rappresenta un componente positivo del reddito d'impresa
 se non è ente commerciale: affluiesce nei redditi diversi
Questo le differenzia dalle donazioni che non sono tassabili se l'ente svolge attività culturali.
5.3 Donazioni ( erogazioni liberali)
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 L'istituto giuridico della donazione è disciplinato dall'art 769 cc: contratto con il quale, per spirito di
liberalità, una parte ( donante), arricchisce l'altra (donatario) stabilendo a favore di questa, un suo diritto o
assumento verso la stessa un'obbligazione.
 si caratterizzano per l'assoluta gratuità
 Le erogazioni liberali sono quindi somme o beni concessi da un privato o da una azienda ad un ente senza
chiedere alcuna controprestazione
 sono contributi esclusi dal reddito dell'ente beneficiario
 sono somme deducibili per il soggetto che le effettua
 i soggetti beneficiari: non devono avere fini di lucro e prevedere nello statuto il perseguimento di finalità
culturali o di carattere sociale o ricerca ( per chi opera nei settori culturali focalizzarsi sulla mission)
 motivazione per il donante di carattere etico + beneficio economico + ritorno positivo di immagine
 Al Ministero spetta il copito di indicare i potenziali soggetti beneficiari delle donazioni e somme assegnate,
gli obblighi informativi, le scritture da tenere, la pubblicità da dare ai modi di impiego delle erogazioni
 Lo stato prevede un tetto massimo alla somma complessiva delle erogazioni liberali in esenzione d'imposta
 Le agevolazioni fiscali sono:
o al sostenitore persona fisica spetta o una deducibilità dal reddito (nel limite del 10% e in misura massima di
70.000 €) o detraibilità dall'IRPEF del 10% della somma- per le Onlus divent il 24% nel 2013 e il 26% nel
2014
o al sostenitore azienda spetta una deduzione dal reddito: simile alla persona fisica o deduzione per un
massimo di 2% dal reddito d'impresa
5.4 Alcunni cenni relativi alla normativa sulle donazioni negli USA e in UK
USA: sono agevolate le donazioni fatte a istituti meritevoli iscrite nelle liste apposite dell'IRS ( agenzia delle
entrate). Le liberalità in denaro sono deducibili per cassa, la deduzione deve essere indicata in appositi
moduli dichiarativi e l'ammontare varia in relazione all'ente ricevente ( dal 20% al 50%). Vi sono limiti per i
contribuenti con redditi superiori a 160.000$.
UK: se persona fisica vuole donare ad una charity dispone di ampia gamma di incentivi e schemi per
beneficiare al massimo della donazione fatta. L'ente beneficiario può chiedere una donazione extra al
governo (che riconosce all'ente ricevente le imposte già pagate sulla somma donata dal contribuente).
Capitolo 6
La fruizione dei beni e delle attività culturali: i dati Istat e Mibact GUARDA DIRETTAMENTE PAG 131 E
SEGUENTI perché sono grafici e cazzate commentate
Capitolo 7
La Peggy Guggengheim Collection
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Fondazione Solomon R Guggenheim è stata costituita il 25 giugno 1937 a New York con lo scopo di gestire
il museo formato dalla collezione personale astratta contemporanea di SRG. Il museo aprì nel 1939 con il
nome The art of Tomorrow. The museum of non objective painting. Atto costitutivo della fondazione 1937
Peggy nipote di Solomon da vita ad una collezione, apre un secondo museo ( quello veneziano che
costituisce il ramo italiano della fondazione americana) che dona, insieme al palazzo veneziano, alla
fondazione nel 1967-76.
Ha status di ente non profit ( in Italia è inteso come ente non commerciale)
I garanti della sede veneziana sono i garanti della fondazione Solomon
Aspetti diversi della missione e nella realtà della Collezione Peggy:
È parte di un network mondiale di musei, lavora per contribuire alla missione internazionale nel suo insieme
sia promuovere il marchio Guggenheim
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Celebra la vita della fondatrice
La presenza sul territorio italiano della collezione ha conseguenze importanti per il management del museo:
sia collezione che palazzo sono vincolati dal governo italiano, i contratti lavorativi seguono le leggi italiane,
il museo è soggetto al regime fiscale italiano
È privata
Non profit: il punto centrale dell’attività è l’esigenza di acquisire risorse con cui proseguire la mission:
risorse umane,artistiche,edili,finanziarie
Senza finanziamenti dal governo (unico finanziamento pubblico è quello dei sostegni della regione veneto)
È soggetta a tassazione diretta
Sebbene appartenga alla categoria dei privati ha un notevole numero di visitatori e di budget
È un ente con “valenza pubblica” se si considera il fatto che presta servizio ai suoi visitatori e alla comunità
in cui ha sede.
Stabilisce relazioni alla comunità locale offrendo l’accesso alla membership con la possibilità di godere dei
programmi di attività ( concerti,film,conferenze)
Organizza attività educative per le scolaresche etc
La qualità della collezione determina il successo dell’intera operazione
Le mostre ospitate sono gratuite per chi compra il biglietto per il museo
APPENDICE Leggere direttamente per il commento dei grafici etc pp 165 e seguenti
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