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citologia membrana plasmatica

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MEMBRANA PLASMATICA
La membrana plasmatica è una struttura chiusa che avvolge la
cellula e media ogni sua relazione con il mondo esterno. Alla
membrana arrivano i segnali fisici e chimici che permettono alla
cellula di modulare molte delle funzioni vitali ed è la membrana
che regola il passaggio di molecole dentro e fuori la cellula. Grazie
alle funzioni di DELIMITAZIONE, di BARRIERA DI PERMEABILITÀ ed
alla capacità di CONTROLLARE i FLUSSI DI SOSTANZE, la
membrana può mantenere la composizione chimica della cellula
diversa da quella dell’ambiente extracellulare e, all’interno della
cellula, può delimitare dei compartimenti a loro volta con
composizione specifica.
I componenti fondamentali della membrana sono i fosfolipidi o
fosfogliceridi. I fosfolipidi sono lipidi costituiti da due lunghe
catene aciliche legate a due gruppi idrossilici del glicerolo che a
sua volta ha il terzo gruppo idrossilico legato al fosfato. Le catene
aciliche legate al glicerolo possono essere costituite da sedici a
diciotto atomi di carbonio legati con legame semplice (lipidi
saturi, burro) o legame doppio (lipidi insaturi, olio). Le catene
aciliche del fosfolipide sono apolari e, quindi, escluse da ogni
interazione con l’acqua, mentre il fosfato e le molecole a esso
legate sono polari e, quindi, idrofiliche. Per questa ragione la
molecola si dice anfipatica e la sua collocazione in una soluzione
acquosa sarà congruente con questa asimmetria.
La membrana plasmatica è uno degli elementi fondamentale
delle cellule degli eucarioti e procarioti. La sua struttura è
formata da un doppio strato di fosfolipidi e funge da barriera da
barriera semipermeabile che separa l’interno della cellula
dall’esterno. Oltre al suo ruolo di delimitare il citoplasma, la
membrana svolge numerose funzioni indispensabili per la cellula,
come la regolazione del traffico di molecole e ioni tra l’interno e
l’esterno, le funzioni di riconoscimento e comunicazione tra le
cellule. La membrana plasmatica è un complesso di lipidi e
proteine in proporzioni variabili a seconda del tipo di cellula. La
struttura fondamentale di una membrana plasmatica è formata
da un sottile doppio strato di fosfolipidi (spessore di 5-10 nm). I
fosfolipidi sono costituiti da una testa polare, idrofila, e due code
apolari, idrofoba, e per questo sono dette ANFIPATICHE. A causa
di questa caratteristica tendono spontaneamente a disporsi in un
doppio strato quando sono in ambiente acquoso. Le teste polari
si rivolgono all’esterno a contatto con l’acqua ai due lati opposti
della membrana, mentre le code apolari sono risolte verso
l’interno del doppio strato, dove l’acqua non è presente.
La presenza di diversi gruppi funzionali conferisce particolari
proprietà sia strutturali che funzionali del plasmalemma, ad
esempio i gruppi presenti sulle teste polari possono fungere da
siti di attacco per catene glucidiche o proteiche che sporgono
dalla membrana.
Oltre ai fosfolipidi un altro componente strutturale del doppio
strato è il colesterolo (o altri steroli). Le molecole di colesterolo si
insinuano tra le molecole di fosfolipidi, partecipando alla
plasticità del doppio strato.
La membrana plasmatica infatti non è da considerarsi come un
elemento rigido e stabile, ma si comporta invece come un
mosaico fluido in cui i componenti hanno una certa libertà di
movimenti, soprattutto di scorrimento laterale e rotazione.
Questo comportamento consente non solo il continuo
modellamento e manutenzione dei componenti e della
funzionalità della membrana cellulare, ma consente inoltre
fenomeni più complessi di riorganizzazione della membrana
come l’endocitosi, l’esocitosi e la divisione cellulare.
La componente proteica della membrana, essendo più
voluminosa, rappresenta fino al 50-70% del suo peso e ne
conferisce i molteplici aspetti funzionali.
Le proteine di membrana sono infatti presenti in un'ampia
gamma di strutture e funzioni differenti, frequentemente sotto
forma di glicoproteine e lipoproteine, e comprendono proteinecanale, recettori di membrana, proteine enzimatiche coinvolte
nella regolazione di processi metabolici e strutturali.
Le proteine di membrana si possono differenziare in integrali e
periferiche.
Le proteine integrali o transmembrana si inseriscono in
profondità nel plasmalemma e vengono mantenute nella loro
sede grazie a porzioni idrofobiche in sospensione nel doppio
strato e porzioni idrofile che sporgono ai due lati opposti della
membrana.
Le proteine periferiche, invece, si trovano su un solo lato della
membrana e possono ancorarsi saldamente ai fosfolipidi tramite
legami covalenti, oppure formare interazioni elettrostatiche più
deboli con le teste polari presenti nella membrana.
Tipicamente le proteine integrali svolgono la funzione di recettori
cellulari e di canali transmembrana, mentre le proteine
periferiche svolgono funzioni enzimatiche, regolatorie e
ormonali.
La presenza dei diversi tipi di proteine, come anche dei lipidi, è
molto differente tra la faccia esterna e quella interna della
membrana cellulare. Questa asimmetria è dovuta ai diversi tipi di
funzioni che sono richieste nello spazio esterno ed interno della
cellula.
Le sostanze possono uscire ed entrare dalle cellule attraverso la
membrana. Questo processo è chiamato trasporto di membrana.
Il trasporto di membrana può avvenire secondo modalità diverse.
Può essere:
 Trasporto passivo, a sua volta suddivisa in diffusione
semplice e diffusione facilitata;
 Trasporto attivo, nel caso in cui il trasporto avvien con
consumo di energia, può essere trasporto attivo primario e
trasporto attivo secondario;
 Trasporto vescicolare, a sua volta suddiviso in esocitosi ed
endocitosi.
Trasporto passivo:
Diffusione semplice: è uno dei metodi con cui può avvenire il
trasporto di membrana.
La diffusione semplice è un trasporto passivo nel quale solo
piccole molecole parzialmente polari e molecole più grandi
apolari possono attraversare liberamente il doppio strato
fosfolipidico della membrana cellulare, come ad esempio l'acqua,
gli ormoni steroidei, e i gas molecolari come l'anidride carbonica,
l'ossigeno e l'azoto.
In questi casi il trasporto non si serve di alcun apparato di
membrana e le sostanze si diffondono liberamente per osmosi,
ovvero spostandosi in base
al gradiente di
concentrazione, da dove è
più alta a dove è più bassa.
Quindi, nelle cellule, questo
movimento avviene senza
dispendio di energia.
Schema riassuntivo riguardante la diffusione semplice.
Diffusione semplice delle molecole (osmosi)
Le due caratteristiche fondamentali della diffusione semplice
sono:

il movimento di ciascuna molecola o ione è indipendente
dalle altre;

i movimenti sono casuali.
Diffusione facilitata: è uno dei metodi con cui può avvenire il
trasporto di membrana.
La diffusione facilitata è un trasporto passivo attraverso la
membrana cellulare che riguarda ioni e molecole polari, che a
causa della loro carica o del loro ingombro non riescono ad
attraversare il doppio strato di fosfolipidi.
Anche la diffusione semplice avviene a favore del gradiente di
concentrazione, e quindi non richiede energia, tuttavia in questo
caso il trasporto necessita di proteine transmembrana, selettive e
modulabili, che ne permettono il passaggio.
Piccoli ioni come il sodio, il potassio, il cloro e il calcio passano
attraverso veri e propri canali proteici o pori, mentre molecole
più grandi come il glucosio e gli aminoacidi vengono trasportati
dai cosiddetti "carrier", che sono strutture il cui legame con la
molecola da trasportare determina un cambio di conformazione
del carrier, che permette di liberarla dal lato opposto della
membrana.
L'apertura e chiusura dei canali (e dei carrier) può essere
modulata da variazioni del potenziale di membrana, da legami del
recettore (che è spesso una subunità glicoproteica del canale
stesso) con specifiche molecole-segnale, o attraverso il legame
con secondi messaggeri solubili, oppure da stimolazioni
meccaniche.
È quindi un processo che richiede energia ed è utilizzato per
spingere le molecole contro il loro gradiente di concentrazione,
cioè da dove sono poche a dove sono molte.
Trasporto attivo primario: Nel trasporto attivo primario l'energia
viene fornita direttamente dall'idrolisi di una molecola di ATP,
che creando intermedi ad alta energia permette lo spostamento
degli ioni e molecole.
Sistemi di questo tipo, quando trasportano ioni per creare un
gradiente elettro-chimico, sono denominati "pompe".
Un classico esempio è la pompa sodio-potassio (o pompa Na/K):
che è uno dei maggiori partecipanti al momento del potenziale di
membrana. La pompa sodio-potassio funziona sfruttando l’idrolisi
di una molecola di ATP per spostare contro gradiente 3 ioni sodio
(Na+) verso l’ambiente extracellulare, e 2 ioni potassio (K+) verso
l’ambiente intracellulare. In questo modo la pompa Na/K riesce a
mantenere una concentrazione di ioni sodio e potassio di 10-15
volte superiore da un lato all’altro del doppio strato.
La pompa sodio- potassio funziona attraverso 4 fasi:
 3 ioni di Na+ e 1 molecola di ATP si legano alla pompa sodiopotassio;
 L’idrolisi dell’ATP (ADP+P) provoca un cambiamento di
conformazione della proteina di membrana;
 Gli ioni Na+ vengono liberati all’esterno della membrana e la
nuova forma del canale permette il legame di 2 ioni K+;
 Il rilascio del fosforo riporta il canale alla sua forma
originaria e gli ioni K+ vengono liberati all’interno della
membrana cellullare.
Un'altra pompa di membrana, la calcio-ATPasi, permette
l'estrusione attiva dalla membrana di ioni calcio, ed è coinvolta in
importanti processi cellulari come la contrazione muscolare, la
trasmissione di impulsi nervosi, e la modulazione di numerose
funzioni cellulari calcio-dipendenti.
Trasporto attivo secondario: Nel trasporto attivo secondario,
chiamato anche co-trasporto, l'energia necessaria non viene
fornita dall'idrolisi di molecole di ATP, ma viene sfruttata l'energia
del passaggio di una molecola a favore di gradiente per
trasportare un'altra molecola contro il gradiente.
Se le molecole da trasportare si trovano entrambe sullo stesso
lato della membrana si parla di "simporto".
Come ad esempio il cotrasportatore sodio-glucosio, il quale
sfrutta l'energia fornita da 2 ioni sodio in entrata (a favore di
gradiente) per introdurre nella cellula 1 molecola di glucosio
contro il suo gradiente.
Se le molecole si trovano ai due lati opposti della membrana si
parla invece di "antiporto", come nel caso del cotrasportatore
sodio-calcio (3Na/Ca), che sfrutta l'ingresso di ioni sodio per
espellere ioni calcio.
Trasporto vescicolare: Il transito delle sostanze da un lato
all'altro della membrana cellulare (trasporto di membrana) è una
funzione fondamentale per la cellula.
Vi sono diverse modalità con cui il transito delle sostanze può
avvenire da un lato all'altro della membrana cellulare.
Uno di queste è il trasporto vescicolare, ovvero il trasporto
mediato da vescicole o vacuoli. Le vescicole sono deputate al
trasporto di grandi molecole come proteine o polisaccaridi o di
grosse particelle come microrganismi o pezzetti di cellule.
Il trasporto vescicolare coinvolge diversi complessi di membrana
deputati al riconoscimento delle vescicole (recettori di
membrana), l'attivazione della fusione e riorganizzazione delle
membrane, e il
conseguente
rilascio del
contenuto della
vescicola nello
spazio
extracellulare (esocitosi) o all'interno della cellula (endocitosi).
Il trasporto vescicolare permette la conduzione dei segnali
nervosi nelle sinapsi tramite il rilascio di neurotrasmettitori,
permette l'endocitosi e l'esocitosi di ormoni e di enzimi coinvolti
nella secrezione ghiandolare, la fagocitosi di agenti patogeni ad
opera del sistema immunitario, o ancora il trasporto di molecole
da un compartimento all'altro della cellula (come avviene
nell'apparato di Golgi).
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