PRINCIPALI STRUMENTI DI MISURA La gamma di trasduttori, strumenti e apparecchiature di cui si avvalgono le misure acustiche è estremamente ampia; tuttavia si può affermare in sintesi che ogni misura acustica è riconducibile alla valutazione della pressione sonora, in quanto questa è la grandezza fisica che agisce sul timpano o sull'elemento sensibile del trasduttore che in acustica è alla base di ogni catena di misura, il microfono. 1. Microfono Il microfono è un trasduttore che permette di trasformare le variazioni di pressione in variazioni di una grandezza elettrica corrispondente. Allo stato attuale i microfoni più diffusamente usati sono: • magnetodinamici, basati sull’effetto elettromagnetico: quando in un campo magnetico viene fatto muovere un conduttore, in questo conduttore si genera una corrente elettrica; • a condensatore o ad elettrete, in cui la variazione di pressione genera una variazione di capacità; • piezoelettrici, basati sul fenomeno della piezoelettricità, cioè la proprietà di alcuni materiali, detti piezoelettrici, di generare una tensione elettrica se sottoposti a una sollecitazione meccanica. Per quanto riguarda il principio di funzionamento basato sulla variazione di capacità, i microfoni possono essere prepolarizzati, quando il campo elettrico, o meglio la carica elettrica, è permanentemente presente nel materiale, denominato elettrete, o con polarizzazione separata, quando il campo elettrico viene creato da una differenza di potenziale applicata dall'esterno. I microfoni di misura sono in genere a condensatore e a polarizzazione separata. Il microfono a condensatore è costituito da una sottile membrana metallica, con spessore di circa 5 µm, che costituisce l'elemento sensibile vero e proprio, montata a circa 25,5 µm da un controelettrodo posteriore rigido. La carica elettrica è mantenuta costante da una tensione di polarizzazione, normalmente di 200 V, in alcune apparecchiature portatili 28 V. Quando la membrana è sollecitata a muoversi in presenza di una variazione di pressione acustica, ciò provoca una variazione di capacità del condensatore, e quindi della tensione ai suoi capi, proporzionale alla pressione stessa. La membrana è protetta da una griglia forata. Da Manuale di Acustica Applicata, a cura di R. Spagnolo, ed. UTET Libreria, Torino 2001, 905 pp. Le caratteristiche principali che definiscono le prestazioni di un microfono sono: • la sensibilità, cioè il valore del fattore di trasduzione, generalmente espresso in millivolt generati per una pressione acustica incidente sul trasduttore di 1 Pa, ad una frequenza di riferimento (mV/Pa); • il rumore di fondo o rumore generato in assenza di pressione acustica, che può essere espresso in millivolt o pascal equivalenti (il passaggio da millivolt a pascal equivalenti avviene attraverso il fattore di traduzione), o anche in decibel; • la variazione della sensibilità con la frequenza, o risposta in frequenza; • la variazione della sensibilità con l'angolo di incidenza del fronte d'onda o direzionalità; • il massimo livello di pressione sonora misurabile prima dell'insorgere di fenomeni di distorsione; • il campo dinamico, cioè la differenza tra il massimo livello misurabile e il livello di fondo. Un limite invalicabile alle prestazioni del microfono in relazione alla sua risposta in frequenza è rappresentato dai fenomeni di diffrazione che si verificano quando le sue dimensioni diventano confrontabili con la lunghezza d'onda dell'onda acustica. Per questo motivo i microfoni da 1", usati in passato perché più sensibili (la sensibilità è direttamente proporzionale alle dimensioni del microfono), sono stati progressivamente sostituiti da quelli a 1/2", per disporre di una più estesa risposta in frequenza. 2. Misuratori di livello sonoro I misuratori di livello sonoro, o fonometri, sono strumenti di misura dedicati alla rilevazione della pressione sonora e all'elaborazione dei livelli di pressione, al fine di ottenere gli indici descrittori tipici delle misure di rumore. Le varie parti che costituiscono un fonometro realizzano le seguenti operazioni: • conversione della pressione acustica in una grandezza elettrica; • ponderazione in frequenza secondo una specifica curva di ponderazione, per tener conto della risposta soggettiva; • calcolo del valore efficace della pressione acustica, o, del valore di picco, per eventi sonori impulsivi isolati; • ponderazione temporale del valore efficace, tramite una "costante di tempo" (Fast ->125 ms; Slow ->1s") . In pratica, il procedimento è analogo a quello di scegliere un diverso intervallo di tempo su cui calcolare il valore efficace ed è legato ai tempi di percezione dell'apparato uditivo; • media temporale del valore efficace per il calcolo del livello sonoro equivalente. Per tenere conto delle possibili variazioni temporali della pressione acustica, viene calcolato il livello di pressione sonora di un segnale continuo che ha lo stesso contenuto energetico del segnale variabile in esame; • conversione lineare-logaritmica; • visualizzazione della grandezza misurata. Quasi tutti i fonometri sono inoltre dotati di uscite elettriche in corrente continua o alternata per il collegamento ad altri apparecchi, quali registratori grafici o magnetici. Attualmente, in molti fonometri i componenti, ad eccezione del microfono e del visualizzatore, sono costituiti, anziché da circuiti elettrici, da programmi di calcolo all'interno di un processore di segnali digitali. Nel caso di un fonometro che elabori i dati numericamente, il segnale acustico viene trasformato in segnale elettrico dal microfono e convertito in un numero tramite un convertitore analogico/digitale. Schema a blocchi semplificato di un misuratore di livello sonoro Da Manuale di Acustica Applicata, a cura di R. Spagnolo, ed. UTET Libreria, Torino 2001, 905 pp. 3. ALTRA STRUMENTAZIONE DI MISURA La strumentazione utilizzata per le misure acustiche è molto varia e complessa, pertanto qui ci si limita a menzionare i nomi di alcuni strumenti molto diffusi, rimandando ai testi specialistici per la descrizione del loro funzionamento. I calibratori acustici, che contengono una piccola sorgente sonora molto stabile e possono essere accoppiati direttamente al microfono, permettono la calibrazione dei fonometri o di intere catene di misura. Le sorgenti sonore di riferimento generano un rumore stabile, con contenuto in frequenza distribuito uniformemente su un ampio intervallo di frequenze, con livello di potenza sonora noto, e permettono la verifica sei sistemi che misurano la potenza sonora emessa da macchine o impianti. L'intensità acustica viene misurata, a partire dagli anni '70, con sonde intensimetriche, che dispongono di due microfoni in grado di misurare non soltanto l'ampiezza della pressione acustica, ma anche la differenza di fase, e permettono di eseguire misure in prossimità di una sorgente ottenendo informazioni dirette sulla potenza emessa. Gli analizzatori di spettro consentono di determinare la composizione in frequenza di un segnale acustico, anche di fenomeni non stazionari. Per un approfondimento si veda ad esempio: Manuale di Acustica Applicata, a cura di R. Spagnolo, ed. UTET Libreria, Torino 2001, 905 pp.