Cuore, il sesso conta Se donatore e ricevente sono entrambi donne

Cuore, il sesso conta
Se donatore e ricevente sono entrambi donne o entrambi uomini, aumentano le probabilità di
sopravvivenza
Spesso, pur di avere un cuore sano da trapiantare, la differenza di
genere passa in secondo piano. Ma quanto influisce la sostituzione di
un organo di un donatore maschio in un paziente di sesso femminile, o
viceversa, sulle probabilità di successo dell'operazione? A chiederselo
sono stati un gruppo di chirurghi guidati da Eric Weiss dell’Istituto
Medico Universitario Johns Hopkins di Baltimora (Usa). Analizzando i
dati provenienti da più di 18mila pazienti che avevano subito un
trapianto tra il 1998 e il 2007, i medici hanno osservato che la
sopravvivenza è più probabile e lunga quando si riceve il cuore da persone dello stesso sesso. Le
donne, in particolare, hanno scarsa probabilità di sopravvivere a lungo se ricevono il cuore da un
donatore maschio. I dati sono stati presentati durante l'American Heart Association's Scientific
Sessions 2008.
I ricercatori hanno preso in considerazione i dati raccolti dalla United Network of Organ Sharing
(Unos). Tutti i casi di trapianto di cuore dal 1998 al 2007 sono stati divisi in quattro gruppi
(donatore maschile con ricevente dello stesso sesso, donatore maschile con ricevente femminile e
viceversa, e, infine, donatore femminile con ricevente dello stesso sesso). In totale, il 71 per cento
dei trapianti è stato eseguito tra persone dello stesso genere.
Secondo i risultati, la più alta probabilità di morte si ha nel momento in cui il cuore di un donatore
maschile viene trapiantato in una donna. Il fatto che donatore e trapiantato siano dello stesso sesso,
invece, determina una diminuzione del rischio di rigetto sia durante il primo anno che nel lungo
periodo. Secondo i ricercatori, questo dipende molto probabilmente dalle differenti dimensioni degli
organi e del corpo nei due generi, ma potrebbero esserci altre motivazioni non ancora note. (s.m.)