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INFORMATIVA da allegare alla ATTESTAZIONE
di VOLONTA’ per: AGOBIOPSIA DELLA TIROIDE
etichetta
(tipo di prestazione proposta)
Nome del paziente: …………………………………………………………………………
(da rilasciare in copia al paziente al momento del colloquio)

diagnosi o sospetto diagnostico (al momento della proposta dell’intervento):
…………………………………………………………………………………………………..

possibili varianti nell’esecuzione:
Tecniche/modalità di esecuzione: la persona da sottoporre ad agobiopsia della tiroide
viene fatta distendere sul lettino nella stessa posizione di quella utilizzata per effettuare
l'esame ecografico, vale a dire con il collo esteso per avvicinare ancora di più la tiroide alla
pelle e rendere quindi più agevole l’esecuzione della biopsia.
Dopo aver disinfettato il collo con un disinfettante a base di iodio e clorexidina viene
depositato sul collo un materiale gelatinoso sterile per eseguire nuovamente l'esame
ecografico che permette al medico operatore di scegliere quale nodulo sottoporre a
biopsia, nel caso ve ne sia più di uno e dove introdurre l’ago.
Una volta introdotto l’ago nel collo attraverso la pelle, il suo tragitto viene continuamente
seguito sullo schermo dell’ecografo per essere certi di raggiungere il nodulo che si deve
esaminare. Quando l’ago è all’interno del nodulo da esaminare, viene agganciato ad una
siringa e viene quindi aspirato del materiale che verrà utilizzato per effettuare l'esame
microscopico. Spesso, soprattutto per i noduli più voluminosi, vengono effettuati più
prelievi. Gli aghi che sono utilizzati per questa procedura sono uguali o anche più sottili di
quelli usati per effettuare i comuni prelievi di sangue da una vena del braccio.
Una volta prelevato il materiale da esaminare, l’ago viene estratto e viene esercitata per
un breve periodo di tempo una leggera pressione con la mano sul punto di introduzione
dell’ago e dopo, in quel punto, viene posizionato un piccolo cerotto, proprio come si fa
dopo un prelievo di sangue da una vena del braccio.
Il tempo necessario ad eseguire quanto sopra esposto è in genere meno di 30 minuti.

benefici attesi e scopo della prestazione proposta:
L’agobiopsia della tiroide è una procedura diagnostica eseguita mediante la puntura della
tiroide con un ago attraverso il quale vengono prelevati campioni di cellule della tiroide da
esaminare al microscopio.
Indicazioni all’agobiopsia tiroidea: l’agobiopsia della tiroide viene in genere eseguita
per chiarire la natura di un nodulo scoperto all’interno della tiroide durante un esame
ecografico.
In oltre il 95% dei casi i noduli evidenziati all’interno della tiroide sono benigni, ma nel 5%
dei casi sono dei tumori maligni e la sola ecografia molto spesso non può stabilire con
certezza la loro natura. Pertanto in alcuni casi è necessario prelevare un campione di
cellule che si trovano all’interno del nodulo perché siano esaminate al microscopio e sia
quindi chiarita la natura del nodulo stesso.

rischi prevedibili legati alla non esecuzione della prestazione proposta:
come ha già letto, l'ecografia della tiroide non sempre è in grado di stabilire la natura di un
nodulo tiroideo. Decidere di non sottoporsi all'agobiopsia potrebbe quindi ritardare la
diagnosi di un tumore maligno della tiroide e di conseguenza anche la terapia che, se
attuata invece in maniera tempestiva, porta a guarigione.
Mod. 549 ed 1 del 22/09/2014
ARCHIVIARE in CARTELLA insieme all’ATTESTAZIONE di VOLONTA’
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INFORMATIVA da allegare alla ATTESTAZIONE
di VOLONTA’ per: AGOBIOPSIA DELLA TIROIDE
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(tipo di prestazione proposta)
Nome del paziente: …………………………………………………………………………
(da rilasciare in copia al paziente al momento del colloquio)

rischi prevedibili legati all’esecuzione e possibili complicanze:
nella grandissima maggioranza dei casi l’agobiopsia della tiroide è una procedura
diagnostica sicura, non pericolosa e priva di effetti collaterali. Tuttavia come per qualsiasi
altro atto medico, anche per l’agobiopsia della tiroide molto raramente possono verificarsi
alcuni effetti collaterali. In particolare sono stati riportati casi di:
infezione, che si manifesta con febbre, dolore e gonfiore del collo;
emorragie, che sono generalmente assai lievi e che provocano solo una ecchimosi
(macchia) della pelle priva di qualsiasi pericolosità e che scompare spontaneamente, ma
che in qualche caso si verificano negli organi sotto la pelle o all’interno della tiroide e che
si manifestano con dolore intenso, gonfiore del collo e talvolta difficoltà a respirare;
in casi assolutamente eccezionali l’agobiopsia tiroidea ha provocato lesioni alla trachea,
allearterie carotidi, alla vena giugulare o ad altre strutture del collo

possibili problemi di recupero (es: conseguenze menomanti temporanee e
permanenti, necessità di ausili, presidi, …):
Ripetizione dell’esame: la ripetizione dell’esame non è in genere necessaria. Può
tuttavia accadere che il materiale prelevato dalla tiroide mediante l’agobiopsia non sia
sufficiente per dare un giudizio certo e definitivo. In questo caso il suo medico le potrebbe
suggerire la ripetizione a breve termine dell’esame.
In altri casi può essere indicato ripetere l’esame dopo un anno, se il risultato della prima
biopsia ha dimostrato che il nodulo della tiroide potrebbe degenerare in futuro.
Decorso post-esame: in genere non viene avvertito alcun fastidio durante l’esame.
L’unico fastidio che lei potrebbe avvertire è legato alla introduzione dell’ago attraverso la
pelle ed è simile a quello che si prova quando viene effettuata una puntura intramuscolo.
Talvolta può rimanere un pò di dolenzia nella zona della biopsia. Se ciò dovesse accadere
può assumere una o più compresse di Tachipirina, ma tenga conto che questa sensazione
scompare spontaneamente in 1-2 giorni. In caso di persistenza di dolore nella zona della
biopsia oltre tale periodo è opportuno che informi il suo medico.
Dopo l’esecuzione dell’esame è necessario fermarsi nella sala di attesa di questo
ambulatorio per almeno 30 minuti per valutare l’eventuale comparsa di effetti collaterali o
indesiderati. arterie carotidi, alla vena giugulare o ad altre strutture del collo

possibilità di alternative (esplicitare se l’unica alternativa è la non esecuzione della
prestazione in oggetto):
non esistono tecniche diagnostiche alternative che permettano di esaminare al
microscopio la tipologia delle cellule che costituiscono i noduli della tiroide.
Eventuali precisazioni dovute alle particolari condizioni cliniche:
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Data del colloquio:
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Timbro e Firma del medico che ha fornito le informazioni:
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Mod. 549 ed 1 del 22/09/2014
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