LASER TERAPIA
Note introduttive alla laser terapia
I primi apparecchi laser (il cui termine deriva dall’acronimo Light Amplification by Stimulated
Emission of Radiation) risalgono agli anni 60.
Negli ultimi due decenni l'impiego di laser in medicina ed in dermatologia ha segnalato un grosso
incremento attirando sempre più l'attenzione e interesse dei medici.
L'esperienza acquisita in passato ha contribuito inoltre ad apportare importanti progressi tecnologici
alle apparecchiature laser migliorandone l'efficacia e la sicurezza. La particolare versatilità dei laser
ha ampliato inoltre il repertorio terapeutico e le modalità d'impiego permettendo di migliorare e
risolvere condizioni cliniche come ad esempio gli angiomi e le chiazze pigmentarie che in passato
venivano considerate di difficile risoluzione.
Si è così passati da laser prevalentemente di tipo chirurgico a laser “terapeutici” non ablativi sempre
più selettivi e specifici, rivolti verso organi o pigmenti bersaglio e per tale motivo dedicati ad un
ristretto numero di malattie.
In altre parole il laser per gli angiomi non è lo stesso che viene utilizzato per i tatuaggi o per le
chiazze colorate e viceversa. Di qui la necessità di possedere diversi tipi di laser per soddisfare le
diverse esigenze cliniche e la difficoltà da parte del dermatologo per gli alti costi di questi
macchinari di disporre di un largo parco macchine. Nella fattispecie, dei laser vascolari il dye laser
rappresenta il “golden standard” per il trattamento degli angiomi, in genere la luce emessa
dall'apparecchio è una luce intelligente della lunghezza d'onda di 595 nm che riconosce solo ed
esclusivamente il colore rosso e quindi nel caso delle lesioni vascolari l’ossiemoglobina contenuta
nei globuli rossi. L’emissione dell'impulso viene rilasciata in un tempo variabile compreso fra i 450
ms i 20 ms, spazio temporale così breve da impedire al calore di diffondersi alle strutture
anatomiche adiacenti riducendo così i rischi di complicanze come cicatrici ed atrofie. La luce una
volta servita dai vasi si tramuta in calore determinando una coagulazione intravasale (fotocoagulazione) che visivamente si traduce con un colore blu della regione trattata chiamato porpora.
Questo effetto è significativo dell'efficacia del trattamento è sempre transitorio della durata di circa
due settimane, dopo di che i vasi precedentemente trattati vengono sostituiti con vasi neoformati
normali non più visibili (neoangiogenesi). Per accedere a questo tipo di intervento laser è necessario
sostenere prima un'attenta valutazione clinica e nei casi più complessi anche strumentale
(ecocolordoppler, RMN, Angio-RMN) al fine di accertare da parte del medico i reali margini di
miglioramento e/o risoluzione del disturbo vascolare. Dye laser: un laser per il trattamento delle
malformazioni vascolari capillari, angiomi e disordini vascolari.
Caratteristiche tecniche e modalità d'impiego: 15 anni di esperienza clinica, risultati delle
aspettative e consigli pratici.
Durante le visite ambulatoriali effettuate sui pazienti affetti da disordini vascolari, come angiomi e
malformazioni vascolari, sempre più frequentemente ricorre la richiesta alla laserterapia e sempre
più spesso i pazienti o i genitori dei piccoli pazienti arrivano all'incontro con il dermatologo già
parzialmente informati sulle potenzialità del laser. Giornali televisioni e Internet hanno portato la
medicina all'interno delle nostre case, dandoci tante informazioni, ma poi come interpretarle nella
giusta misura? Troppo spesso si intende la laserterapia come uno strumento “magico” capace di
cancellare e risolvere malattie vere come angiomi, tumori cutanei, macchie solari, rughe e
quant'altro, senza lasciare traccia e senza creare il benchè minimo fastidio al paziente.
Spesso si dimentica o si ignora che sino a 20 anni fa molte di queste patologie non avevano
risoluzione e che le tecniche usate prima dell'avvento dei nuovi laser non davano garanzie di
riuscita e spesso lasciavano esiti importanti come cicatrici e discromie. Oggi laser terapeutici non
chirurgici come Dye Laser e altri ancora hanno cambiato radicalmente negli ultimi due decenni
l'approccio terapeutico e le aspettative di guarigione il paziente, migliorando non solo l'efficacia ma
anche la sicurezza dei trattamenti. L'esperienza di questi anni ha confermato la validità di questo
strumento mettendone a fuoco le potenzialità ed anche i limiti. Il dye laser mostra dei limiti relativi
alla capacità di risoluzione ovverossia il campo d'azione di questo strumento è limitato a vasi
capillari di piccole dimensioni ossigenati e rossi e posti ad una profondità nel derma superficiale
non oltre i 2 mm. Questo spiega perché alcuni disordini vascolari con caratteristiche diverse da
quelle citate non siano responsivi al trattamento o risolvano con più difficoltà. Oltre alle
caratteristiche anatomiche e strutturali del vaso, per una buona efficacia della laser terapia
intervengono anche altri fattori, come la sede anatomica interessata, l'età del paziente e il colore
della cute. Spesso si hanno aspettative di guarigione completa pensando che possano essere
sufficienti una o poche sedute, in realtà la rimozione laser della patologia vascolare non è mai un
fatto scontato, né di facile esecuzione. Per tale motivo prima di intervenire si rende necessaria una
valutazione clinica preliminare osservando in particolare il colore della lesione, la sede interessata,
l'estensione e l'età del paziente, in modo da riscontrare l'idoneità o meno al trattamento ed
orientativamente i margini di miglioramento della lesione.
Consigli pratici
Preparazione all'intervento nei bambini.
Il trattamento laser non è mai vissuto serenamente da parte del paziente, specie se si tratta di
bambini ed in misura eguale da parte dei genitori. Di qui l'importanza di parlarne a casa ed in
famiglia per esorcizzare la paura e la tensione: spiegare al bambino che potrà anche sentire fastidio
o dolore ma che, come capita e capiterà nel corso della vita, sono situazioni che dobbiamo imparare
ad affrontare con coraggio e fiducia e che spesso aiutano a migliorare e a crescere. Il supporto dei
genitori è importante: un atteggiamento sicuro e rassicurante nei confronti del bambino rappresenta
già un buon inizio. L'uso di ansiolitici nei bambini è contemplato al fine di ridurre l'ansia, ma deve
essere somministrato molte ore prima e talora nei bambini più piccoli può determinare un'effetto
paradosso aumentando lo stato agitativo. La laser terapia non è dolorosa ma fastidiosa, specie in
alcune sedi del corpo: l'uso di una crema anestetica prima dell'intervento contribuisce a tollerare
meglio l’atto operatorio. Nei casi in cui il disordine vascolare è molto esteso con coinvolgimento di
sedi come il volto o un arto intero ed il bambino è molto piccolo o poco collaborante, si preferisce
eseguire l'intervento sotto sedazione anestesiologica generale.
Post-operatorio.
Non si rendono necessarie medicazioni chiuse con garze o altro, le parti trattate appaiono da subito
più scure per l'effetto di chiusura dei vasi, non si arrecano disturbi alla pelle, non avremo disturbi
come vescicolazione e croste, né sanguinamento.
Dopo l'intervento vengono comunemente consigliate delle creme lenitive e protettive con in
aggiunta nei primi giorni di impacchi lenitivi con soluzione fisiologica o camomilla. Solamente nei
bambini più piccoli per una più spiccata sensibilità talora possono verificarsi degli effetti
indesiderati come vescicolazione ed edema, peraltro facilmente risolvibili nel giro di alcuni giorni
ricorrendo alle solite cure locali.
Domande, richieste, consigli.
Riportiamo le domande e le risposte che più frequentemente vengono formulate nell'incontro
preliminare alla laser terapia: questo nell'intento di focalizzare per far comprendere meglio alcune
problematiche chiave di avvicinamento a laser terapia.
A che età si può iniziare ad intraprendere una laser terapia?
La laser terapia può essere iniziata sin dai primi giorni di vita, la cute degli infanti e più responsiva
alla luce laser ed inoltre le aree da trattare sono considerevolmente più piccole e la gestione
operatoria del piccolo paziente è agevolata.
Quanto tempo deve intercorrere tra una seduta in altra di laser terapia?
Il periodo minimo d'attesa è di tre mesi, ma l'esperienza personale è che ci sia un miglioramento
graduale e ulteriore sino al quinto e sesto mese. Si rammenta che scientificamente è documentato
che l'effetto foto-coagulativo e la neo-angiogenesi successiva alla laser terapia si completa non
prima di 40 giorni dal trattamento laser.
La laser terapia può creare cicatrici, discromie ed altri effetti collaterali?
Il macchinario laser utilizzato per i trattamenti vascolari è stato concepito per lavorare sul paziente
con parametri di sicurezza ed efficacia, quindi se usato da mani esperte e competenti non arreca
disturbi importante alla cute. Gli effetti derivanti dalla laserterapia come la porpora reattiva (colore
blu da foto-coagulazione), vescicolazione, discromie sono effetti comunemente riscontrabili ma
variabili come intensità da soggetto a soggetto e dipendenti anche dalla modalità di impiego della
laser terapia effettuata. Gli effetti sono sempre transitori e risolvibili con il semplice uso di impacchi
e creme lenitive.
La laser terapia è in grado di risolvere completamente le lesioni vascolari?
I disturbi vascolari sono numerosi e molto diversi tra loro per caratteristiche cliniche e strutturali, la
buona riuscita della laserterapia sarà subordinata al tipo di disturbo vascolare.
Indicativamente rispondono bene alla laser terapia quelle lesioni che sono costituite da vasi capillari
di piccole dimensioni superficiali di colorito rosso vivo. Realisticamente ci si esprime in termini di
miglioramento delle lesioni e non di risoluzione completa.
Esistono forme di MVC che non rispondono alla laser terapia?
In alcuni casi il laser può risultare inefficace o solo parzialmente efficace per la presenza di vasi
prevalentemente od esclusivamente capillaro-venulari, venosi e/o linfatici. Questo genere di vasi
per ragioni anatomiche e per il colore del sangue o della linfa che conducono non rispondono o solo
parzialmente alla terapia. Si tratta abitualmente di vasi displasici dislocati nella parte più profonda
del derma con un diametro del lume del vaso maggiore ad 1 mm di diametro.
In aggiunta l'interessamento di sedi anatomiche come gli arti rendono ancora più difficoltosa la
riuscita per una minore permeabilità alla luce laser.
La laser terapia è dolorosa per il bambino?
No, la laser terapia non è dolorosa ma fastidiosa, la sensazione provata è sovrapponibile ad un
pizzicotto ad una puntura di spillo. La percezione e la sopportazione varia da sede a sede, il volto ad
esempio è molto sensibile rispetto al tronco e te agli arti. L'uso della crema anestetica riduce
notevolmente la sintomatologia rendendo il trattamento più accettabile anche per un bambino. Nei
trattamenti molto estesi la tollerabilità da parte dei piccoli pazienti viene meno per la lunga durata
del trattamento, in questi casi sarebbe preferibile una sedazione farmacologica.
Devono essere usate misure precauzionali particolari dopo la laserterapia?
No, non esistono limitazioni e i pazienti possono condurre una vita normale ed effettuare
liberamente sport e attività all'aria aperta. E’ possibile lavarsi normalmente e non si rendono
necessarie medicazioni chiuse. Si raccomanda unicamente una foto protezione nei due mesi
successivi all'intervento per evitare di avere una iper-pigmentazione reattiva (colorazione più scura)
dopo il trattamento.