Caso fluoxetina a Le iene. L`esperto

SANITÀ
102016
NOV
Caso fluoxetina a Le iene. L'esperto: imprecisioni gettano ombre su categoria
Gentile Redazione,
intendo fare alcune puntualizzazioni sul servizio della tramissione "Le Iene" andato in onda lo
scorso 6 novembre, che ha riportato all'attenzione dell'opinione pubblica sull'uso dei farmaci con
effetto anoressizzante, nello specifico la fluoxetina, la loro prescrizione e dispensazione come
preparato magistrale. Ma riassumiamo i fatti. La giornalista della trasmissione, che in altre
occasioni ha attaccato medici e farmacisti, intervista un uomo al quale, per fargli perdere qualche
chilo, un medico dietologo avrebbe prescritto capsule a base di fluoxetina. Nel servizio si ricorda
che un decreto ministeriale dell'agosto 2015 vieta l'uso dimagrante di alcune sostanze tra le quali
figura la fluoxetina, ma solo sotto forma di preparazione magistrale.
Su tale decreto pende più di un ricorso al Tar Lazio, uno dei quali proposto dalle associazioni Sifap
e Asfi. L'udienza di merito si terrà il 2 dicembre prossimo e l'intervento mediatico de Le Iene, a
meno di un mese di distanza, appare quantomeno sospetto. Giova inoltre ricordare che un altro
principio attivo, il bupropione (un antidepressivo appartenente agli psicofarmaci), ora vietato in
Italia nelle preparazioni magistrali, sarà messo prossimamente in commercio, con tanto di Aic, per
il trattamento dell'obesità, da parte di due importanti industrie farmaceutiche, essendo già stato
approvato dall'Agenzia Europea dei Medicinali (Ema).
Il principio attivo fluoxetina è regolarmente in commercio come medicinale industriale in tutto il
mondo con il nome "Prozac", il noto antidepressivo, per il quale non esistono segnalazioni di
farmacovigilanza. La fluoxetina presenta infatti, come effetto collaterale, un'azione anoressizzante e
il medico, di fronte alla sistematica scomparsa di sostanze con effetto terapeutico più specifico, ha
ritenuto di ricorrere all'antidepressivo che, come spiega nel servizio, viene normalmente impiegato
nelle sindromi da fame compulsiva. Anche l'intervista alla Dott.ssa Del Borrello appare orientata a
creare allarme ingiustificato dal momento che gli eventuali fenomeni enfatizzati risultano presenti
per moltissimi altri medicinali. È altresì vero che la fluoxetina agisce sul sistema nervoso centrale
ma non è uno stupefacente e questo tanto per tranquillizzare il paziente che si è rivolto alla Toffa
probabilmente dopo avere consultato internet.
Non vi è dubbio però che il medico abbia agito, per alcuni aspetti, con leggerezza mentre la
farmacia, al di là delle eventuali inesattezze di dosaggio da dimostrare, ha eseguito la preparazione
in piena legittimità in quanto, fino a prova contraria, il medico ha escluso, firmando la ricetta, che si
trattasse di prescrizione ad uso dimagrante. Posto che il medico non ha alcun obbligo di indicare
sulla ricetta i motivi della prescrizione (semmai il contrario per preservare la privacy) avrebbe
potuto tranquillamente prescrivere le altre sostanze come preparazione magistrale ed inoltre una
confezione di Prozac che è un medicinale soggetto a ricetta ripetibile e senza limiti quantitativi. La
frase poi che compare in sovraimpressione nel filmato "Psicofarmaci per dimagrire. Ma siamo
matti?" dimostra l'incompetenza della redazione e una chiara volontà di orientare l'attenzione del
cittadino.
Infine, l'invio della ricetta per fax a una farmacia in accordo con il paziente (la legge infatti
garantisce la libertà di scelta della farmacia), per poi presentare l'originale al momento del ritiro
della preparazione, è perfettamente legittima nonostante siano stati evocati improbabili accordi tra
medico e farmacista.
Per concludere va detto che importantissimo sarà l'esito dei ricorsi, presentati con il corredo di
memorie di illustri farmacologi, prima di trarre conclusioni per lo meno azzardate soprattutto da
parte di una trasmissione che in molti casi ha reso un ottimo servizio a difesa del cittadino.
Prof. Maurizio Cini
Presidente Associazione Scientifica Farmacisti Italiani (Asfi)