Riunione straordinaria del Consiglio europeo del 16 luglio 2014 Discorso di Martin Schulz Presidente del Parlamento europeo - testo preparato in vista dell'allocuzione - Signore e Signori, la democrazia è in costante evoluzione. Non è statica. La democrazia deve rispecchiare anche a livello istituzionale i cambiamenti della società. Il desiderio dei cittadini di una maggiore chiarezza del processo decisionale a livello dell'Unione, anche per quanto riguarda la politica relativa all'elezione delle alte cariche istituzionali, è diventato sempre più forte negli ultimi decenni. In particolare, questa trasparenza dovrebbe guidare l'assegnazione degli incarichi esecutivi, i cui titolari incidono, come nel caso della Commissione, in maniera diretta sulla vita politica della società e dei singoli cittadini. Al Parlamento, attraverso i partiti politici a livello europeo – e con il sostegno che avete espresso ai congressi delle vostre rispettive famiglie politiche – si è avviato un processo che, seppur controverso, si è concluso ieri con l'elezione di Jean-Claude Juncker a Presidente della Commissione. E' un processo storico, che rafforza il parlamentarismo in Europa e che cambierà l'Unione europea. Jean-Claude Juncker ha ricevuto un forte mandato dal Parlamento, preceduto da un ampio sostegno al Consiglio europeo. Può contare su un appoggio che nessun ex presidente della Commissione ha mai ottenuto nella forma attuale. Questo può e deve rafforzare la sua posizione nell'affrontare le importanti sfide che ci attendono, e sono convinto che lo farà. Sta ora a voi eliminare il primo grande ostacolo per il nuovo presidente della Commissione. In autunno i commissari designati dovranno sottoporsi a un'audizione pubblica al Parlamento per stabilire la loro idoneità. Anche in questa occasione saranno verificate scrupolosamente le competenze professionali dei candidati. Dai colloqui con i leader dei gruppi politici è emerso che il numero di donne sarà un punto cruciale per l'approvazione della Commissione. Il Parlamento esprime forte preoccupazione per il fatto che attualmente i potenziali candidati siano quasi esclusivamente uomini. Ora, Signore e Signori, potete naturalmente guardarvi intorno e lasciare che siano gli altri a occuparsi della questione. Dalla somma delle scelte individuali potrebbe tuttavia emergere un risultato che nessuno desidera: una Commissione in cui le donne non sono adeguatamente 1 rappresentate e quindi ineleggibile per il Parlamento. Mi appello quindi a ciascuno di voi perché scegliate delle donne come candidate alla Commissione. Un gruppo di soli uomini sarà respinto dal Parlamento. Aiutate il nuovo presidente della Commissione a superare questo ostacolo. Signore e Signori, l'elezione di Jean-Claude Juncker a Presidente della Commissione rappresenta una tappa fondamentale, ma non deve in alcun modo concludere il dibattito sulla democrazia europea. Quando parlo di democratizzare ulteriormente l'Europa, non mi riferisco tanto ai dibattiti istituzionali, quanto a concreti risultati politici. Il nostro obiettivo è rafforzare il ruolo del Parlamento per poter essere all'altezza delle responsabilità assunte nei confronti degli elettori. I cittadini si allontanano sempre di più dalle istituzioni europee, si sentono troppo spesso ignorati e perdono fiducia nella capacità della politica di risolvere i loro problemi. Faremo pertanto tutto il possibile per riconquistare la fiducia dei cittadini. Li ascolteremo, prenderemo seriamente in considerazione le loro preoccupazioni e ci adopereremo per migliorare la loro vita. Questo è il vero scopo della politica: migliorare la vita delle persone. Nell'attuale legislatura ci troviamo ad affrontare enormi sfide. Il Parlamento europeo intende far fronte a tali sfide sulla base del metodo comunitario e in collaborazione con la nuova Commissione e con voi. Permettetemi di delineare brevemente alcuni punti. La lotta alla drammatica disoccupazione giovanile deve essere la nostra priorità. Non possiamo permettere che i giovani paghino in termini di opportunità per il futuro una crisi di cui non sono responsabili. Come classe politica che ha il potere di agire, dobbiamo a questi giovani tutta la nostra energia. Per tale motivo abbiamo creato la Garanzia per i giovani, che dovrà essere attuata più rapidamente e andrà inoltre estesa. È quindi per noi incomprensibile che le risorse stanziate a titolo di Garanzia per i giovani siano impiegate con troppe esitazioni. Abbiamo messo a disposizione i fondi ‒ ora sta a voi utilizzarli in modo intelligente per offrire ai giovani nuove prospettive per il futuro. Nei negoziati con gli Stati Uniti su un accordo di libero scambio intendiamo garantire trasparenza e risultati positivi. Le riunioni a porte chiuse non contribuiranno a conquistare la fiducia né dei cittadini né dei deputati. Seguiremo quindi i negoziati su ampia scala. Soltanto in questo modo potremmo svolgere il nostro compito nei confronti degli elettori, vale a dire 2 mantenere i nostri standard elevati e tutelare i nostri diritti fondamentali, evitando inoltre una giurisdizione parallela che non è né utile né necessaria. Ci impegneremo nell'ambito del dibattito sul completamento dell'unione bancaria e del mercato interno. Per quanto riguarda l'unione bancaria ci stiamo muovendo nella giusta direzione. Non sono più i contribuenti a dover rispondere per le banche, ma le banche stesse. Vogliamo che le banche ritrovino solidità e che si ponga fine alla stretta creditizia. L'Europa ha bisogno di una nuova crescita e di nuovi posti di lavoro. Da lungo tempo il Parlamento europeo sostiene quindi anche l'agenda digitale e la reindustrializzazione del nostro continente. La nostra competitività dipenderà anche dalla nostra capacità di integrare le innovazioni digitali nella produzione e nei processi industriali. Nelle nostre società si discute intensamente sul ruolo che noi europei dovremmo svolgere nel mondo digitale. Sono fermamente convinto che l'Europa, grazie a una più elevata protezione e sicurezza dei dati e alla prevenzione dei cartelli e dei monopoli digitali, sarà in grado di affrontare più adeguatamente l'era digitale. Perché l'Europa possa occupare una posizione di rilievo a livello mondiale, è necessaria una strategia di investimento sostenibile. In caso contrario, l'Europa rischia di retrocedere ulteriormente a causa della già evidente carenza di investimenti. Immobilità significa stagnazione. Gli investimenti sono un ponte per il futuro, e soprattutto per la creazione di nuovi posti di lavoro. Le decisioni concernenti il patto di stabilità e crescita prese in occasione dell'ultimo vertice hanno pertanto avuto grande risonanza al Parlamento. Così come la dichiarazione di ieri di Jean-Claude Juncker, che ha annunciato la mobilizzazione di 300 miliardi di euro nei prossimi tre anni per nuovi investimenti pubblici e privati a favore dell'economia reale. L'entità dell'evasione ed elusione fiscale in atto è uno scandalo che mette a rischio la nostra Unione europea. Ogni anno perdiamo miliardi di euro! Somme di cui abbiamo bisogno per i nostri figli e per i nostri anziani; denaro che vogliamo investire in infrastrutture e ricerca, in scuole e ospedali. Per le grandi multinazionali devono valere gli stessi principi che si applicano alle famiglie e alle piccole e medie imprese che lavorano duramente e pagano onestamente le tasse. È una questione di giustizia. Accogliamo pertanto con favore la proposta di Jean-Claude Juncker di introdurre una base imponibile consolidata per l'imposta sulle società. È una misura che va nella giusta direzione e che costituisce, insieme all'imposta 3 sulle transazioni finanziarie, un segnale importante del fatto che l'Europa agisce in modo equo. Continueremo inoltre a combattere con determinazione la dipendenza energetica e la povertà energetica, sviluppando una politica comune in materia di energia. Questo riguarda in particolare le infrastrutture e l'interconnettività. Anche l'efficienza energetica è uno strumento fondamentale per ridurre la nostra dipendenza dalle importazioni di energia dai paesi terzi. Le frontiere aperte, il diritto di lavorare e studiare ovunque in Europa, e la libertà di circolazione per tutti i cittadini dell'UE rappresentano una delle maggiori conquiste dell'Unione europea. Intendiamo difendere questo diritto! Al tempo stesso vogliamo garantire che nessuno ne abusi: né i cittadini che presentano domanda per un'assistenza sociale cui non hanno diritto, né le imprese che sfruttano i lavoratori e praticano dumping sociale. Per porre fine a queste frodi, intendiamo rivedere la direttiva sul distacco dei lavoratori. In tutta Europa deve valere il principio della parità di retribuzione per uno stesso lavoro prestato nello stesso luogo. Continuiamo a ricevere tragiche notizie del naufragio di imbarcazioni di migranti nel Mediterraneo. È una vergogna che persone alla ricerca di una vita migliore finiscano per annegare miseramente davanti alle nostre coste. Dobbiamo guardare in faccia la realtà una volta per tutte: l'Europa è un continente di immigrazione. Per questo deve dotarsi anche di un regime d'immigrazione legale basato su criteri chiari. Solo così saremo in grado di salvare vite umane, eliminare il commercio criminale dei trafficanti che si arricchiscono sfruttando disperazione e miseria, e accogliere i migranti di cui il nostro mercato del lavoro e la nostra società che invecchia hanno bisogno. L'Europa deve continuare a offrire protezione ai rifugiati politici e ai profughi in fuga da guerre civili. Ci animi uno spirito di solidarietà. Una politica globale e umana in materia di migrazione rappresenta pertanto uno dei principali obiettivi di questa legislatura. È necessario proteggere le risorse naturali e portare avanti una politica climatica ambiziosa. L'Europa deve riuscire a dare il proprio contributo per risolvere i conflitti nel mondo e garantire in tal modo una maggiore sicurezza. Il persistere della violenza a Gaza e la situazione in Ucraina, che desta tuttora preoccupazione, dimostrano chiaramente che siamo 4 chiamati in causa anche al di là delle nostre frontiere. Apprezziamo il fatto che affronterete immediatamente queste questioni di politica estera in apertura del vostro incontro. Tutti questi compiti possono essere assolti soltanto a livello europeo. Per questo abbiamo bisogno dello spirito di collettività che si esprime nel metodo comunitario. Se riusciremo nel nostro intento, sarà possibile ripristinare la fiducia nell'Unione europea come luogo di democrazia, libertà e giustizia. Grazie della Vostra attenzione. 5