slides comunità - Dipartimento di Scienze Sociali ed Economiche

Metodi e Tecniche del Servizio Sociale 3
A.A. 2010 - 2011
Che cosa intendiamo
quando usiamo il termine comunità?
Che cosa evoca in noi il termine comunità?
Esclusione sociale
Povertà di rapporti
Mondo privatizzato individualista
Sgretolamento dei rapporti
solitudine
Mondo sempre più globalizzato
Non sappiamo se ci rivedremo
incertezza
Paura dell’altro, del diverso
Povertà:mancanza di mezzi
mancanza di relazioni sociali
La comunità
Ma la comunità
è anche………
chiusura
Coesione difensiva
Rifiuto del diverso
Controllo sociale
Definizione di comunità:
Anni ‘ 70: 98 definizioni
sociologica
geografica
religiosa
economica
guridica
Comunità: etimologia
Communis: bene comune
Cum – moenia: mura comuni
Cum – munia: doveri comuni
Un luogo nel tempo e nello spazio
Persone in relazione
Sentimento di appartenenza
Sistema di sistemi interdipendenti
Appartenenza con diritti e doveri
IL CONCETTO DI COMUNITA’
Due elementi caratterizzano la comunità:
l’elemento spaziale:
spaziale territorio, l’ambiente costruito dall’uomo
l’elemento psicologico:
psicologico l’insieme dei rapporti di interdipendenza che
sorgono e si sviluppano in una pluralità di individui legati da certa
aspirazione.
Rapporti caratterizzati da: sentimenti di solidarietà, identificazione e
anche di competizione
Comunità locale
La comunità locale è un sottosistema socioterritoriale a confini amministrativi definiti
(piccolo e medio Comune, quartiere di grande
città, distretto socio-sanitario), dove si
dispongono,in un mutuo scambio di influenze,
individui, gruppi, ambiente fisico, ambiente
costruito dall’uomo, bisogni, risorse ecc…., e
attività di interpretazione e/o trasformazione
della vita.
( E. R. Martini – R. Sequi “Il Lavoro nella comunità” pag.27)
La comunità
in una prospettiva storica
Mutamenti:
Da comunità
Villaggio
dimensione territoriale
Città
rapporti tra le persone
individualismo
funzione economica
Metropoli
Mito della comunità rurale
Le comunità aspaziali:
comunità simboliche (amici della bicicletta..)
comunità bio-psicologiche (comunità rom)
Riferimenti normativi che sostengono il lavoro di comunità
Costituzione
Art. 5
La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali;
attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento
amministrativo;
adegua i principi ed i metodi della sua legislazione
alle esigenze dell'autonomia e del decentramento.
Anni’ 70: inizio graduale decentramento
istituzione Regioni a Statuto ordinario (1970)
istituzione “Comunità montane” (1972)
trasferimento funzioni amministrative statali art. 117 alle Regioni L 382/1975)
“Norme sul decentramento e sulla partecipazione dei cittadini nella
amministrazione del Comune” L. 278/1976
“Istituzione del S.S.N. “L.833/78 Distretto come espressione della
comunità locale
L. 8 novembre 2000 n. 328
art 1
1. La Repubblica assicura alle persone e alle famiglie un sistema integrato di interventi e
servizi sociali, promuove interventi per garantire la qualità della vita, pari opportunità,
non discriminazione e diritti di cittadinanza, previene, elimina o riduce le condizioni di disabilità, di
bisogno e di disagio individuale e familiare, derivanti da inadeguatezza di reddito,
3. La programmazione e l’organizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali
compete agli enti locali, alle regioni ed allo Stato ai sensi del decreto legislativo 31 marzo 1998,
n. 112,e della presente legge, secondo i principi di sussidiarietà, ……….
5. ………Il sistema integrato di interventi e servizi sociali ha tra gli scopi anche la promozione della
solidarietà sociale, con la valorizzazione delle iniziative delle persone, dei nuclei familiari,
delle forme di auto-aiuto e di reciprocità e della solidarietà organizzata.
La presente legge promuove la partecipazione attiva dei cittadini, il contributo delle organizzazioni
sindacali,
delle associazioni sociali e di tutela degli utenti per il raggiungimento dei fini istituzionali di cui al
comma 1.
Art 3: programmazione interventi: principio concertazione e cooperazione
valutazione partecipata
Piano di Zona:
piano di intervento di Comunità
Competenze
Operatori
servizi
Valorizzazione
competenze e risorse delle
Comunità
Definizione :
“per
comunità possiamo intendere un insieme di soggetti che
condividono aspetti significativi della propria esistenza e che, per
questa ragione, sono in un rapporto di interdipendenza, possono
sviluppare un senso di appartenenza e possono intrattenere tra loro
relazioni fiduciarie”.
(Martini – Torti, pag. 13)
• La comunità locale è un “sistema
complesso”;
• La comunità non è la semplice
sommatoria delle sue parti
» Quando una qualsiasi unità cambia,
tutto il sistema ne viene coinvolto
SISTEMA
Unità complessa e organica, caratterizzata
dall’interdipendenza delle parti e
in relazione con l’ambiente
Servizio Sociale di Comunità
Italia:
anni ‘50 – 60 interesse verso il lavoro con i gruppi e con la comunità,
Dorotea Sullivan ONU
“ i principi e le tecniche per aiutare a sviluppare un senso di appartenenza
facendo parte di un gruppo possono essere sviluppati dai concetti tratti dalle
scienze sociali e biologiche…e dalle nostre esperienze pratiche”
(Wilson G., “Servizio sociale di gruppo, tendenze e sviluppi, AAI,
Programma di assistenza tecnica per le scuola di servizio sociale , pag. 6);
Prime esperienze in ottica comunitaria: creazione “centri sociali” , sia in
zone urbane che rurali per “promuovere il progresso attraverso l’azione
locale”
1958 Seminario a Palermo organizzato dalle Nazioni Unite “ sulla ricerca
sociale e lo sviluppo della comunità nelle aree problema europee”: ruolo
fondamentale della partecipazione e della iniziativa popolare per lo sviluppo
della comunità.
1960 inizia insegnamento di “Servizio Sociale di Comunità”
Interventi di comunità volti alla promozione delle persone nei loro contesti
comunitari:
Ente Delta Padano, Ente Maremma, Ente per la trasformazione
Agraria e Fondiaria, iniziative di Adriano Olivetti nel Canavese, di Danilo Dolci
in Sicilia ….
Prevalgono: Interventi verso cittadino assistito, deficit e problematicità
individuale contesto ambientale e comunitario restano sullo sfondo
Anni 70 critica profonda nei confronti del servizio sociale per aver privilegiato
il servizio sociale individuale.
I modelli formativi abbandonano le distinzioni disciplinari dei diversi metodi
per una metodologia unitaria
Modello unitario centrato sul compito, lavoro di rete
L’assistente sociale
e il lavoro di comunità
Azioni:
informare, sensibilizzare i cittadini
mettere a disposizione abilità organizzative
promuovere, attivare, condurre gruppi
aiutare a rimuovere ostacoli psicologici, culturali, strutturali che
impediscono la partecipazione dei cittadini alle scelte relative
alla vita della comunità
accrescere la consapevolezza “degli svantaggiati”
favorire reti di collaborazione
mediare tra individui e individui, fra gruppi e gruppi, fra gruppi e i
situazioni….
accrescere il senso di comunità
Obiettivo: sviluppare il senso di comunità ’
“Il
senso di comunità è l’insieme dei sentimenti,
convinzioni e percezioni che mantengono il legame
affettivo e permettono alle persone di sentirsi parte di
un tutto e di avere la convinzione di essere
affettivamente importanti gli uni per gli altri e di
prevedere che i propri bisogni potranno essere
soddisfatti in virtù di tale appartenenza.
La possibilità per le persone di sentirsi parte e in relazione
con gli altri, di percepire un potere e di credere
possibile un cambiamento sono a un tempo obiettivi
da sviluppare e risorse su cui contare.”
(Martini, Torti pag.39)
Metodi e tecniche S S 3
A.A. 2010-11
Appunti Paola Zebi
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SENSO DI COMUNITA’
in sintesi
• SENTIMENTO DI APPARTENENZA
• POTERE
• INTEGRAZIONE E SODDISFAZIONE DEI
BISOGNI
• CONNESSIONE EMOTIVA CONDIVISA
Metodi e tecniche S S 3
A.A. 2010-11
Appunti Paola Zebi
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LAVORO DI COMUNITA’
PARTECIPAZIONE
Modello della competenza
Dal Modello della deficienza: interesse verso la patologia, il problema
Al Modello della competenza: interesse verso la globalità della vita, come
risolvono le persone i problemi.
Riconosce e mette in risalto le competenze possedute dalla comunità per la
soluzione dei problemi sociali e per la soddisfazione dei bisogni dei cittadini
Una comunità può dirsi competente se:
• Ha un repertorio di possibilità e di alternative
(potere)
• Sa dove e come ottenere risorse
(conoscenza)
• Chiede di essere autonoma (motivazione e
autostima)
La comunità è anche un soggetto che apprende e
migliora le proprie competenze
Metodi e tecniche S S 3
A.A. 2010-11
Appunti Paola Zebi
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Qualità della vita dei membri di una comunità dipende da :
•Fattori che riguardano loro come soggetti;
•Fattori che riguardano le condizioni nelle quali essi vivono e
che loro stessi contribuiscono a creare
Strategie di cambiamento:
Strategie di cambiamento focalizzate sulle condizioni
Strategie di cambiamento focalizzate sui soggetti
Strategie di cambiamento focalizzate sullo sviluppo di comunità
Partecipazione
Senso di responsabilità: sentire il problema come proprio,
sentire la responsabilità per la sua soluzione
Partecipare
Partecipazione come potere: possibilità di influenzare le condizioni della
propria vita
Leadership: processo attraverso il quale si determina collettivamente la
direzione dell’azione
Sviluppo di comunità
Processo di cambiamento
Sviluppo di comunità indica
Risultati di tale processo
In sintesi lo sviluppo di comunità:
Processo per produrre un miglioramento nella qualità della vita dei
soggetti che vivono nella comunità, offrendogli occasioni e strumenti per
cambiare le condizioni nelle quali vivono e nella direzione che loro stessi
decidono
Per migliorare la qualità della vita di una comunità
Strategie di cambiamento focalizzate sulle condizioni
(provvedimenti legislativi, interventi economici, nuove strutture, nuovi
servizi,…) – Interventi ideati, progettati realizzati da soggetti altri
Strategie di cambiamento focalizzate sui soggetti (interventi di
sostegno, corsi di formazione per acquisire nuove abilità per colmare
distanza fra richieste ambientali e abilità persone es. corsi di lingue
per immigrati) - Distanza tra chi progetta e chi li realizza, manca
comunicazione e confronto.
Strategie basate sullo sviluppo di comunità: fornire ai soggetti
interessati occasioni e strumenti per cambiare le condizioni nelle
quali vivono e nella direzione che loro stessi decidono
•
“non c’è solo il sapere professionale” • L. 328/2000
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Lavoro di comunità
FACILITAZIONE DI PROCESSI DI RESPONSABILIZZAZIONE
COLLETTIVA;
ATTIVAZIONE E SOSTEGNO A PROCESSI DI COLLABORAZIONE
FRA GLI ATTORI DI UN SISTEMA
FACILITAZIONE DI PROCESSI DI PARTECIPAZIONE DEGLI ATTORI
AL GOVERNO DEL SISTEMA
SVILUPPO DI RELAZIONI CHE RINFORZINO LA DIMENSIONE DELLA
FIDUCIA, DEL SENSO DI APPARTENENZA E DEL SENSO DI COMUNITA’
SVILUPPO DI COMPETENZE DA PARTE DEI MEMBRI DELLA
COMUNITA’
I FALSI DELL’APPROCCIO DI COMUNITA’
Le azioni vengono decise altrove e non insieme ai membri
della comunità
Non è previsto il passaggio di competenze ai membri della
comunità
Si presta attenzione ad un obiettivo predeterminato “a
tavolino” a scapito del processo
L’analisi del bisogno e della comunità avviene solo
attraverso un questionario
Profilo di Comunità
•
•
•
•
•
•
•
Profilo territoriale
Profilo demografico
Profilo economico
Profilo dei servizi
Profilo istituzionale
Profilo psicosociale
Profilo antropologico
Metodi e tecniche S S 3
A.A. 2010-11
Appunti Paola Zebi
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Gli operatori sociali devono
liberarsi degli orientamenti individualistici e guardare seriamente alla
mobilitazione e all’azione collettiva
Ripensare la pratica professionale impegnandosi con gli utenti,
in qualità di partner, per rivitalizzare le comunità deprivate;
Valorizzare il contributo degli utenti
Promuovere interventi mirati agli utenti
Comunità come entità fluida, multidimensionale e dinamica, che si va
costantemente riconfigurando attraverso le interazioni interpersonali
Trovare modi di includere le differenze, valorizzando le diversità
(Dominelli, 2004)
Testi di riferimento
Bauman Z, “Dentro la globalizzazione, le conseguenze sulle persone”Laterza, Roma, Bari,
1999;
Bauman Z, “Voglia di comunità”Laterza, Roma, Bari,2001;
Dominelli Lena, “Il servizio sociale. Una professione che cambia”Erickson, Trento, 2004;
Martini Elvio Raffaello, Torti Alessio, “Il lavoro nella comunità” Carocci editore, Roma, 1988;
Martini Elvio Raffaello, Torti Alessio, “Fare lavoro di comunità” Carocci Faber, Roma, 2003;