Il Trimestrale del Laboratorio- The Lab`s Quarterly

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Il Trimestrale del Laboratorio
The Lab's Quarterly
2007 / n. 2 / aprile-giugno
Laboratorio di Ricerca Sociale
Dipartimento di Scienze Sociali, Università di Pisa
Direttore:
Massimo Ampola
Comitato scientifico:
Roberto Faenza
Paolo Bagnoli
Mauro Grassi
Antonio Thiery
Franco Martorana
Comitato di Redazione:
Stefania Milella
Luca Lischi
Alfredo Givigliano
Marco Chiuppesi
Segretario di Redazione:
Luca Corchia
ISSN 2035-5548
© Laboratorio di Ricerca Sociale
Dipartimento di Scienze Sociali,
Università di Pisa
Il Trimestrale del Laboratorio- The Lab's Quarterly
II-2007--ISSN 1724-451X
http://www.serra.unipi.it/dsslab/trimestrale/
Alcuni rilievi sullo sviluppo della Sociologia in Cina:”Chinese Sociology”
di Talita Pistelli Mc Clelland
Abstract
1
L’apparizione della sociologia (shehuixue) nell’Impero Celeste è probabilmente databile al 1898 con la
traduzione, curata da Yan Fu, di alcune parti del “The Study of Sociology”di Herbert Spencer in lingua
cinese (Yeo-Chi King, Tse-Sang, 1978), ma la vera fioritura della disciplina è riferibile agli anni ’30,
periodo in cui emerge l’autorevole studioso Fei Xiaotong.
Il presente articolo vuole ripercorrere la storia del processo di istituzionalizzazione della sociologia in
Cina, in particolar modo dal 1979, anno in cui fu reintrodotta dopo esser stata abolita per 27 anni sotto
la dittatura del Presidente Mao (Mao Zhuxi).
Istituzionalizzazione della sociologia come disciplina accademica
La prima università a creare il dipartimento di sociologia fu la St. John di Shanghai nel 1906 (Stockman, 2000),
seguita da altre accademie, spesso grazie all’iniziativa dei missionari occidentali. Durante l’occupazione
giapponese del 1937 nella parte est del paese, le unità di ricerca sociologica si spostarono nella parte ovest, in
particolar modo nello Yunnan. Dal 1952 la sociologia accademica fu abolita fino alla reintroduzione di questa
nel 1979 (Cheng & So, 1983). In questi anni sono state effettuate due campagne volte a ristabilire la disciplina:
la prima nel 1957, ispirata allo slogan di Mao Zedong “Lasciate fiorire Cento Fiori e tutte le scuole lottare”, fu
condotta soprattutto dai sociologi di orientamento occidentale, ma fallì con l’accusa di reinserire il
capitalismo perchè portatori di elementi antipartitici; la seconda iniziò nel 1979 e proseguì fino al 1981
(vedi Tabelle 1 e 2).
Tabella 1 Major participants in 1957 and 1979-1981 campaigns to restore sociology
1957
1979-1981
Cao Manzhi
Chen Da
Chen Hansheng
Fei Xiaotong
Chen Yi
Hu Qingjun
Gu Xizoming
Lei Jieqiong
Lei Jieqiong
Li Jinghan
Li Jianhua
Lin Yaohua
Li Jinghan
Pan Guangdan
Li Qingyun
Quan Weitian
Liu Zhongquan
Shen Jiaju
Wang Kang
Wang Kang
Wang Qingsheng Wu Wenzao
Wu Zelin
Wu Jingchao
Yu Guangyuan
Wu WenZao
Yuan Jiuhui
Yuan Fang
Zheng Xinyong
Zhang Xusheng
Zhang Zhiyi
Fonte: L. Cheng, A. So, The Reestablishment of Sociology in the PRC: toward the Sinification of
Marxian
Sociology,
“Ann..
Rev.
Sociol.”,
1983;
p.
480
2
Tabella 2 Major views in 1957 and 1979-1981 campaigns to restore sociology
Views expressed in 1957
Additional views expressed in 1979-1981
I. Reasons for reviving sociology
I. Additional reasons
a. Sociology studies subjects that other
a. Go one step further in discussing the
disciplines fail to discuss and it provides a fresh
problems and prospects of building sociology
perspective
departments in China
b. It helps to develop Marxism thorugh research
b. The international dimension of
c. It helps to solve social problems, thus
sociological development: exchange ideas across
contributes to socialist construction
nations
II. The Focus of Sociology
Contemporary social problems such as III. Additional methods
Public opinion polls
population, family, crime, labor, minority, etc.
IV. Additional evaluations
III. Methodology
Concrete social research with scientific surveys Point out the error of abolishing sociology
an advanced sampling & statistical skills; discipline in the 1950s
People’s Sociology
IV. How to evaluate Western Sociology?
Critical absorption - critical of its ideological
base but not its utility
V. Relation to Historical Materialism
Sociology should be built on the foundation of
marxism- Marxism as base, sociology as practice
Fonte:
L.
Cheng,
A.
So,
op.
cit.;
p.
480
3
Nel processo di istituzionalizzazione della sociologia, Cheng & So sostengono che sono stati quattro gli
steps che hanno portato all’implementazione della disciplina (figura 1), sostanzialmente basata su due
eredità: la tradizione sociologica elitaria (“burgeois sociological tradition”), la quale enfatizza sulla
patologia sociale e sulla metodologia della ricerca; la tradizione marxista che si concentra sull’unione
della teoria alla pratica, sul materialismo storico e sull’analisi delle classi sociali (Cheng & So, 1978).
Figura 1 The traditions of Chinese sociology
BURGEOIS SOCIOLOGY MARXIAN SOCIOLOGY
Idealism, Social Pathology & Historical Materialism Unity
Reform Empirical Research of Theory & Practice
Methods Class Analysis
Chinese Academic Sociology
(Pre-1940s)
Chinese Academic Sociology Chinese Mass Sociology
(KMI-controlled areas) (Liberated areas & post-1949)
Expect Idealism,
Chinese Sociology 1979
Fonte:
L.
Cheng,
A.
So,
op.
cit.;
p.
496
4
La condanna della sociologia fu soltanto una delle molte limitazioni portate dalla Rivoluzione
Culturale, poiché, essendo il progetto della rivoluzione basato sull’interpretazione marxista come
espressione della classe dominante, non poteva essere ammessa una visione comtiana della società
(Yeo-Chi King, Tse-Sang, 1978), importata dall’occidente e considerata quindi forma della cultura
imperialista. Inoltre, uno studio scientifico della struttura sociale e delle dinamiche dei cambiamenti
sociali, era considerata diretta concorrente del marxismo, dottrina guida del partito comunista. Alcuni
sociologi erano sostenitori del Partito Nazionalista (Guomindang) fino all’invasione giapponese. Molti
erano invece membri dell’Unione Democratica, partito riformista legalizzato dopo il 1949, anche se pur
sempre in uno stato di subordinazione rispetto al partito comunista. Nel momento in cui la sociologia
accademica fu condannata, gli studi continuarono in altra forma. Si ebbe, in primis, lo sviluppo di una
“sociologia marxista” nei primi anni ’20, soppressa poi nel 1927 dal governo nazionalista.
L’adattamento del marxismo alla realtà cinese perseguì comunque nelle aree controllate dal partito
comunista, sviluppando un diverso ramo del lavoro sociologico, quale la “sociologia di massa”, nella
quale molti amateurs condussero collettivamente ricerche, sotto la guida del partito, per risolvere
particolari problemi sociali. Al contrario della sociologia accademica, ritenuta elitaria, la “sociologia di
massa” era vista non soltanto come ugualitaria, ma maggiormente conforme a questo tipo di società in
via di sviluppo. Con la fine della rivoluzione culturale e la leadership di Deng Xiaoping, assistiamo
nuovamente ad una sociologia più specialistica ed intorno al 1979 le associazioni provinciali e quella
sociologica cinese furono reintrodotte, inoltre, fu creato un nuovo istituto di sociologia quale
l’Accademia
Cinese
delle
Scienze
Sociali
(CASS).
5
2
Secondo lo studioso Sun Liping (Merle, 2004), gli anni ’80 furono essenzialmente caratterizzati
dall’indigenizzazione (bentuhua) in campo sociologico, poiché non erano consapevoli del cuore della
ricerca di questa disciplina e non ne conoscevano gli sviluppi. Ciò che interessava maggiormente
riguardava la risoluzione dei problemi della società cinese. Dagli anni ’90, si ha la specializzazione e la
relativa professionalizzazione in campo sociologico e vengono inoltre pubblicate riviste e centinaia di
monografie. La sociologia non è quindi più vista come mero strumento risolutivo dei problemi e ciò è
visibile anche dagli scritti degli studiosi in cui troviamo minor uso della fraseologia marxista ed una
maggiore neutralità nella scelta dei soggetti di ricerca. Ma dopo 27 anni di inattività sociologica,
permasero le difficoltà organizzative degli istituti e dei dipartimenti. Un sondaggio condotto dai
sociologi dell’Università di Nankai a Tianjin e commissionata dalla Commissione di Educazione
Statale in merito alla quantificazione della domanda dei laureati in sociologia dal 1986-1990,
includendo la progettazione dei requisiti per le accademie, le scuole del Partito, il giornalismo e le
pubblicazioni, i dipartimenti amministrativi, gli istituti educativi, portò alla conclusione che la nazione
deteneva una bassa capacità di soddisfazione delle richieste (Stockman, 2005).
Diffusione della “sociologia cinese”
La diffusione degli studi sociologici cinesi risulta difficile a causa di diversi fattori, tra cui l’accesso
agli articoli e alle relazioni che risulta essere condizionato da un permesso speciale. La maggior parte
degli scritti sono in mandarino e le pubblicazioni non sono facilmente reperibili dall’estero. Tuttavia
abbiamo riviste specializzate tradotte in cinese e curate dagli stessi studiosi del
2
Sun Liping è stato uno dei primi studenti delle materie sociologiche. Al momento è professore nel
Dipartimento
di
Sociologia
dell’Università
di
Tsinghua.
6
“Dragone Rosso”, spesso in collaborazione con ricercatori occidentali. Alcuni esempi sono costituiti
da: “Social Sciences in China”, dove vi è la traduzione di articoli selezionati dalle pubblicazioni cinesi;
“Chinese Sociology and Anthropology”, rivista americana in cui esperti cinesi ed occidentali
cooperano nel provvedere alla selezione di traduzioni di specifici temi; “The China Quarterly”, articoli
sulla Cina contemporanea e su Taiwan; “The Journal of Asian Studies” ed il “Far Eastern Quarterly”, la
prima è stata riconosciuta per 56 anni come la più autorevole e prestigiosa rivista sull’Asia, pubblicate
entrambe dall’Association for Asian Studies; “Modern Asian Studies”, specializzata su monografie
multidisciplinari riguardanti il Sud Asia, Cina e Giappone. Altri due canali sono forniti dalla mobilità
dei ricercatori e degli studenti e da aree in cui il controllo partitico è meno forte, ovvero da Hong Kong
e Taiwan. Abbiamo inoltre associazioni fondate dai sociologi discendenti di individui cinesi, quale la
North American Chinese Sociologist Association (NACSA), creata nel 1981 per scambiare
informazioni e promuovere relazioni oppure la già citata Association for Asian Studies, fondata nel
1941, con le proprie pubblicazioni, meetings e seminari, intende facilitare i contatti tra gli accademici a
livello internazionale.
Bibliografia e riferimenti web
Braybrooke G., Report from China. Recent developments in Chinese Social Science, 1977-79, “The
China Quarterly”, No.79, (Sept.1979), pp.593-607
Cheng L., So A., The reestablishment of sociology in the PRC: toward the signification of Marxian
Sociology, “Annual Review of Sociology”, vol. 9, (1983), Palo Alto, California, pp. 471-498
Freedman M., Sociology in China: a Brief Survey, “The China Quarterly”, No.10, (Apr. 1962),
Cambridge University Press, pp. 166-173
Hanlin L., Ming F. et al., Chinese Sociology, 1898-1986, “Social Forces”, vol. 65, No.3, (Mar. 1987),
University of North Carolina Press, pp.612-640
Skinner W., The New Sociology in China, “The Far Eastern Quarterly”, vol. 10, No.4, (Aug. 1951),
Association for Asian Studies, pp. 365-371
Stockman
N.,
Understanding
Chinese
Society,
Polity
Press,
Cambridge,
2004
7
Yeo-Chi King A., Tse-Sang W., The development and death of Chinese academic sociology: a chapter
in the sociology of sociology, “Modern Asian Studies”, vol. 12, No. 1, (1978), Great Britain, pp.37-58
Zhou X. Pei X., Chinese Sociology in a Transitional Society, “Contemporary Sociology”, vol. 26, No.
5, (Sept. 1997), pp. 569-572
China Education and Research Network: www.cernet.edu.cn/
China resources: www.chron.com/voyager/china/resource/
Institute of Chinese Studies, University of Heidelberg: www.univie.ac.at/Sinologie/netguide.htm
Merle A., China Society in “China Perspective” n.4, French Centre for Research on Contemporary
China
(http://www.cefc.com.hk/uk/),
March-April
2004
8
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